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Notiziario Marketpress di Lunedì 09 Novembre 2009
TELECOM E ACCESSO A INTERNET: ACCORDO TRA IL PARLAMENTO E IL CONSIGLIO EUROPEI L´ACCESSO DI UN UTENTE INTERNET POTRÀ ESSERE LIMITATO. LE RESTRIZIONI D´ACCESSO A INTERNET POTRANNO ESSERE IMPOSTE SOLO SE DONO RITENUTE GIUSTE, APPROPRIATE, PROPORZIONALI E NECESSARIE AL BUON FUNZIONAMENTO DI UNA SOCIETÀ DEMOCRATICA.  
 
Bruxelles, 9 novembre 2009 - L´accesso di un utente internet potrà essere limitato. Ma solo se ciò è ritenuto necessario e proporzionato e dopo che sia conclusa una procedura giusta e imparziale che tenga conto del diritto dell´internauta a essere ascoltato. E´ su questa base che deputati e rappresentanti del Consiglio sono giunti a un compromesso sull´ultimo nodo della discordia in merito al "pacchetto telecom". Il Parlamento e il Consiglio si erano accordati, lo scorso mese di maggio, sul fatto che l´accesso a Internet era essenziale per l´esercizio di taluni diritti fondamentali come quello all´istruzione, alla libertà di espressione e all´accesso all´informazione (relazione della deputata francese dell´S&d, Catherine Trautmann). Lo scorso mercoledì, i deputati hanno quindi insistito per ottenere garanzie procedurali in caso di limitazione dell´accesso a Internet, sulla scorta di quelle garantite dalla Convenzione europea per la protezione dei diritti dell´uomo e delle libertà fondamentali. I deputati ottengono garanzie sull´accesso a Internet - Le restrizioni d´accesso a Internet potranno essere imposte solo se dono ritenute giuste, appropriate, proporzionali e necessarie al buon funzionamento di una società democratica. E´ quanto è stato deciso dai rappresentanti del Parlamento e del Consiglio al comitato di conciliazione. Le misure di restrizioni dovranno essere applicate nel rispetto del principio della presunzione dell´innocenza e del diritto alla vita privata. Dovranno inoltre essere precedute da una procedura equa e imparziale che garantisca il diritto al controllo giudiziario. Nei casi ritenuti urgenti, potranno essere avviate procedure ad hoc, a condizione però che rispettino la Convenzione europea dei diritti dell´uomo. D´ora in poi, gli internauti potranno far riferimento a queste disposizioni nelle procedure giudiziarie avviate contro una decisione di uno Stato membro di limitare loro l´accesso alla rete. La delegazione del Parlamento ha approvato il testo di compromesso all´unanimità. Dovrà ora essere approvato dalla Plenaria e dal Consiglio dei ministri Ue. Proteggere i diritti fondamentali degli internauti - Né la proposta iniziale della Commissione né la posizione comune del Consiglio prevedevano garanzie contro restrizioni eccessive dell´accesso a Internet. Il Parlamento, d´altro lato, ha chiesto a due riprese che i diritti degli utenti non siano limitati senza una decisione preliminare di un´autorità giudiziaria (in conformità all´articolo 11 della Carta dei diritti fondamentali dell´Ue). Salvo se vi è una minaccia alla sicurezza pubblica, nel qual caso la decisione può essere presa successivamente (emendamento adottato nella relazione Trautmann nel maggio 2009). Il Consiglio ha respinto due volte questa richiesta, rendendo inevitabile l´avvio della procedura cosiddetta di "conciliazione" (la terza e l´ultima tappa della procedura legislativa della codecisione). D´altra parte, sussistevano dubbi sul fondamento giuridico degli emendamenti del Parlamento che, secondo alcuni detrattori, oltrepassavano le competenze della Comunità. Le garanzie procedurali richieste dal Parlamento richiedevano in effetti una vera e propria armonizzazione dei sistemi giudiziari degli Stati membri, andando al di là delle prerogative della Comunità nell´armonizzazione del mercato interno (Articolo 95 del trattato) nel settore delle telecomunicazioni. La direttiva così emendata, pertanto, avrebbe potuto essere annullata dalla Corte di Giustizia Ue. Il testo di compromesso cui sono giunti i rappresentanti del Parlamento e del Consiglio evita di proporre questa armonizzazione dei sistemi giudiziari. Un nuovo organo dei regolatori - Il 26 ottobre, il Consiglio ha confermato l´accordo raggiunto con i deputati lo scorso mese di maggio sugli altri capitoli del pacchetto telecom. Più in particolare: Un regolamento volto all´istituzione di un nuovo organismo comunitario (Berec) incaricato di migliorare il funzionamento del mercato interno delle reti e dei servizi di comunicazioni elettroniche. Questo organismo avrebbe un consiglio d´amministrazione formato dalle 27 autorità nazionali di regolazione, cui si aggiunge un rappresentante della Commissione come osservatore senza diritto di voto. Il Berec emetterà dei pareri e delle raccomandazioni alla Commissione e, su richiesta, fornirà aiuto al Parlamento e al Consiglio per l´applicazione del quadro regolamentare in materia di comunicazioni elettroniche. Il pacchetto comprende poi una direttiva che intende rafforzare i diritti dei consumatori permettendo, ad esempio, la portabilità del numero di telefono al momento di cambiare l´operatore Gsm o sancendo l´obbligo di ottenere il consenso degli utenti prima dell´installazione di "cookies" sui computer. Prossime tappe L´aula è chiamata a votare questa legislazione nel corso della sessione del 23-26 novembre, a Strasburgo. A questo punto della procedura, il Parlamento e il Consiglio non possono che approvare o respingere il testo, senza avere la possibilità di emendarlo. Per l´approvazione del Parlamento è necessaria la maggioranza semplice, mentre il Consiglio voterà a maggioranza qualificata. Se una delle due istituzioni rigettasse il testo, la direttiva quadro sulle comunicazioni elettroniche non entrerebbe in vigore e la procedura legislativa dovrebbe quindi ricominciare da una nuova proposta della Commissione. . .  
   
   
IL PARLAMENTO EUROPEO CELEBRA I VENTI ANNI DELLA CADUTA DELLA CORTINA DI FERRO  
 
Bruxelles, 9 novemrbe 2009 - Václav Havel assisterà alla seduta solenne del Parlamento europeo per celebrare con i deputati il 20° anniversario del cambiamento democratico in Europa centrale e orientale. Anche 89 giovani, nati nel novembre 1989, l´anno della caduta del muro di Berlino, verranno a Bruxelles per festeggiare l´anniversario di una nuova Europa che è anche la loro. Il 9 novembre 1989 è caduto il muro della vergogna che divideva l´Europa. Il Parlamento europeo celebrerà questo evento, divenuto simbolo dell´unificazione e della libertà, senza dimenticare una lunga serie di episodi tragici avvenuti non solo in Germania, ma anche in Cecoslovacchia, in Ungheria, in Romania o nei paesi baltici, che hanno cambiato i connotati dell´Europa. Il Presidente Buzek, al riguardo, ha affermato: "L´europa ha avuto bisogno di decenni per riprendersi dalla seconda guerra mondiale. E´ stata divisa per quasi 50 anni. A Ovest, i paesi si sono trovati dalla stessa parte, costruendo un futuro comune, nonostante avessero vissuto la guerra in maniera diversa". Ha anche aggiunto: "In una certa maniera, io rappresento i Paesi che stavano dall´altra parte. Questo è quello che provo, questa è una delle ragioni per cui sono stato votato e quello che sento dire dagli altri. Ma rappresento anche l´intera Unione europea, e questo significa che siamo tutti uguali e ugualmente responsabili per l´Ue. Sono cosciente dell´enorme responsabilità che ho su di me. Scriveremo assieme la storia dell´Europa". Mercoledì 11 novembre, Václav Havel, ex Presidente cecoslovacco, e jerzy Buzek,già Primo ministro polacco, entrambi attori importanti dei cambiamenti democratici di venti anni fa, parteciperanno a una seduta solenne del Parlamento europeo, a Bruxelles. Questa cerimonia sarà preceduta da un dibattito tra il Presidente e 89 giovani, nati nel novembre 1989, provenienti dai 27 Stati membri dell´Ue. Il tema della discussione sarà: "Cosa significa per me l´Europa?". Il Presidente inaugurerà inoltre una mostra fotografica sugli eventi storici di quel periodo di cambiamento in Europa. Programma delle celebrazioni 10:00 - 11:30 : "Cosa significa per me l´Europa?". Dibattito tra i Presidenti e i vicepresidenti del Parlamento europeo con 89 giovani nati nel novembre 1989 provenienti da tutta l´Ue (A5g-3 // Sala s´ascolto A5g-2) 14:30 : Inaugurazione della mostra fotografica: "1989-2009: Europa, tutta e libera" da parte del Presidente Buzek, in presenza dell´ex Presidente cecoslovacco Václav Havel (Passerella Karamanlis) 15:00 - 16:00 : Seduta solenne in Aula Introduzione del Presidente Buzek; Proiezione di un breve filmato sugli eventi dell´epoca (prodotto dal servizio audiovisivo del Pe); Discorso di Václav Havel; Ringraziamenti del Presidente Buzek; Inno europeo. .  
   
   
WERNER SCHULZ, "LA LOTTA PER LA LIBERTÀ E LA DEMOCRAZIA, TI MARCA PROFONDAMENTE" LA ´RIVOLUZIONE PACIFICA´ DELLA GERMANIA DELL´EST HA PORTATO ALLA CADUTA DEL MURO 20 ANNI FA  
 
Bruxelles, 9 novembre 2009 - "Il valore della libertà si percepisce in modo diverso, quando la si è sognata per anni", racconta il deputato europeo verde Werner Schulz, parlando del suo coinvolgimento nella ´rivoluzione pacifica´ della Germania dell´est che ha portato alla caduta del Muro 20 anni fa. Fra i fondatori del partito di opposizione al regime, Schulz era a quei tempi uno scienziato e oggi milita a favore dei diritti umani in Russia e negli altri Paesi dell´ex-blocco sovietico. Onorevole Schulz, che ricordi ha del 4 novembre 1989, quando a Berlino est più di un milione di persone scese in piazza a protestare? Fu la prima, grande manifestazione libera a cui partecipai. La gente arrivava da tutte le parti con striscioni incredibilmente creativi e provocatori, con caricature e nuovi slogan. Girava la voce che la Stasi (la polizia segreta della Repubblica Democratica Tedesca, ndr), volesse provocare un incidente davanti alla porta di Brandeburgo, per giustificare la repressione della manifestazione. Per questo gli amici del gruppo d´opposizione ´Nuovo forum´ portavano sciarpe che dicevano ´no alla violenza´, ed erano sparpagliati un po´ dappertutto nel corteo per spegnere le eventuali scintille. Il 9 novembre il Muro è caduto. E´ stato buttato giù, o e si è crepato da solo poco a poco? Il 9 novembre, una frontiera è stata varcata, ma solo più tardi è davvero caduta. La cortina di ferro è stata forzata quel giorno, non per caso ma grazie alla pressione della piazza. La gente si era mobilitata, tutto si muoveva e migliaia di persone accorsero ai posti di frontiera non appena la televisione ne annunciò l´apertura. Prima, avrebbero sparato su tutta quella gente. Ma a quel punto i soldati erano disorientati, e la tensione cresceva sempre di più. La gente gridava "Aprite, aprite!". Alla fine aprirono, e la gente si precipitò a Berlino ovest. Ma, indipendentemente dal Muro, il sistema è crollato su se stesso? No, il regime è stato rovesciato. Le dittature non crollano su se stesse, quelli che dicono che la Ddr era alla fine si sbagliano. A Cuba, in Corea del Nord, la gente sta sempre peggio, ma i regimi tengono. In confronto alla Romania - per esempio - la situazione non era nemmeno così drammatica da noi. Non c´è nulla che crolli da solo. Il regime è stato rovesciato. Il problema è che non potevano più impedire alla gente di scendere in strada. La prima grande manifestazione non autorizzata, a Lipsia il 9 ottobre, aveva paralizzato il regime. Per la prima volta, non erano stati in grado di impedirla. E questo ha dato coraggio alla gente, che ha iniziato a organizzare altre manifestazioni un po´ dappertutto, una dietro l´altra. La pressione saliva, e la Sed (il partito comunista, ndr) ha dovuto pubblicare nuove regole sul diritto a uscire dal Paese. Erich Honecker, il leader della Rdt, all´inizio dell´89 aveva annunciato che il Muro sarebbe restato ancora per 50, 100 anni. Ma non c´erano ragioni per il Muro, che non fossero il suo partito e il fatto che la gente scappava dalla Rdt. E quando la cortina ha iniziato a disfarsi, sono cominciate le ultime ore della Sed. Come spiega che le manifestazioni non sono state represse nel sangue come a Tiennanmen? E´ difficile a dirsi perché i responsabili di allora oggi raccontano tante bugie. A un certo punto hanno minacciato di reprimere il movimento democratico come a Tienanmen, seguendo l´esempio dei ´compagni cinesi´. Ma non credo che lo volessero davvero. La ´vecchia scuola´, quella di matrice stalinista, avrebbe certamente represso la rivoluzione con il sangue. Ma i dirigenti dell´epoca erano più esitanti. E poi, certamente, la catena di comando ha fallito. Il 9 ottobre a Lipsia i manganelli non sarebbero bastati per tenere a bada 70. 000 persone. E gli spari avrebbero provocato un bagno di sangue. I soldati esitavano, aspettavano ordini dall´alto. Ma anche dall´alto c´era esitazione. I manifestanti che, vincendo la paura, hanno sfidato il divieto, alla fine hanno vinto il braccio di ferro. Che significato hanno gli avvenimenti del 1989 nella sua vita di deputato europeo? Un forte significato. Doverti conquistare da solo la libertà e la democrazia, ti marca profondamente. Al contrario dei tedeschi dell´ovest, non è qualcosa che abbiamo ´ricevuto´. Credo che si percepisca il valore della libertà e della democrazia in modo molto diverso quando per molti anni sono state un sogno. Non a caso sono molto sensibile alla situazione nei Paesi ex-sovietici e lavoro molto sul problema della Russia. La gente lì vive più o meno lo stesso dramma che abbiamo vissuto noi allora. Con l´aggravante che in Russia non si rischia solo l´intimidazione ma la vita. Per questo mi sono speso perché l´Ong Memorial vincesse il premio Sacharov per la libertà di pensiero, e penso che sia un riconoscimento importante. . .  
   
   
I DEPUTATI EUROPEI IN MOZAMBICO PER MONITORARE LE ELEZIONI  
 
 Bruxelles, 9 novembre 2009 - Fra i compiti del Parlamento europeo, quello di monitorare il corretto svolgimento delle elezioni in varie parti del mondo, in particolare nei Paesi in via di sviluppo. La settimana scorsa un gruppo di sette eurodeputati si è recato in Mozambico per osservare le elezioni presidenziali e parlamentari. "Sono state organizzate correttamente, impressionante la presenza femminile", ha raccontato il capo della delegazione. Le quarte elezioni legislative da quando esiste un sistema multi-partitico in Mozambico. La vittoria, anche stavolta, per il partito Frelimo, alla guida del Paese dal 1975, ovvero dall´indipendenza. Viene così riconfermato il presidente uscente Armando Guebuza. Nonostante la maggioranza bulgara in suo favore - circa l´80% - i deputati europei ritengono che le elezioni, a cui ha partecipato il 41% degli aventi diritto, si siano svolte in modo corretto: "il popolo mozambicano ha mostrato la sua maturità politica, anche se ai seggi elettorali a volte mancava perfino la luce", racconta Cristian Preda, il deputato rumeno che ha guidato la delegazione parlamentare. Il Parlamento e le missioni di osservazione elettorale - Da quando ha tenuto la prima missione nel 1984 in Salvador, il Parlamento ha partecipato come osservatore a oltre 100 elezioni in tutto il mondo. Una delegazione di osservazione elettorale è composta da minimo tre europarlamentari (di solito da 5 a 7) nominati dai loro gruppi politici. Quando c´è una missione elettorale dell´Unione europea (Eu Eom), come nel caso del Mozambico, gli eurodeputati ne fanno parte, e a volte la guidano. Mozambico, "una professionalità impeccabile" - Nei giorni precedenti alle elezioni i deputati hanno incontrato due dei tre candidati presidenziali. La missione dell´Ue non si è concentrata solo sulle procedure elettorali, ma su tutto il processo che ha portato al voto: "Le elezioni nell´insieme sono state gestite molto bene. La campagna elettorale è stata corretta, i candidati e i media hanno tenuto toni positivi", ha riportato l´europarlamentare inglese Fiona Hall, alla guida della missione Ue. "Una professionalità impeccabile" nel gestire lo scrutinio, secondo Preda, che ha anche notato "la partecipazione importante delle donne, non solo al voto ma anche ai seggi, come scrutatrici o presidenti". "Milioni di mozambicani hanno fatto la fila per votare, restando calmi e ordinati nonostante l´attesa a volte di ore", ha continuato la Hall, notando che il punto critico è stato però "la recente riforma della legge elettorale, che ha creato confusione e una certa mancanza di trasparenza". I partecipanti alla missione riferiranno le loro osservazioni alla commissione parlamentare Sviluppo lunedì 9 novembre. . .  
   
   
EUROPA: A TORINO LA CONFERENZA DEI PRESIDENTI DELLE REGIONI DI REGLEG BRESSO, SIAMO PREOCCUPATI PER LE PROPOSTE DI RIFORMA DEL BILANCIO DELL´UNIONE  
 
Torino, 9 novembre 2009 Il 5 e 6 novembre si è tenuto l’incontro annuale dei presidenti delle Regioni che fanno parte di Regleg, la Rete delle Regioni europee con poteri legislativi, per confrontarsi sulle misure di risposta alla crisi che le regioni europee stanno mettendo in atto e per il passaggio di testimone della Presidenza dalla Regione Piemonte all’Aragona. Regleg è costituita da 73 Regioni di otto Stati membri dell’Unione europea - Austria, Belgio, Finlandia, Germania, Italia, Portogallo, Spagna e Regno Unito - che condividono obiettivi quali un maggior livello di partecipazione democratica di queste Regioni nelle dinamiche europee nonché un sempre più diretto coinvolgimento delle stesse nel processo legislativo dell’Unione europea, in attuazione del principio di sussidiarietà. A chiusura dei lavori della Conferenza, alla presenza del presidente del Comitato delle Regioni, Luc Van den Brande, la presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, e il presidente della Regione di Aragona, Marcelino Iglesias Ricou hanno espresso la preoccupazione di Regleg, condivisa da numerose associazioni europee di regioni ed enti locali, rispetto alle proposte di riforma del bilancio europeo presentate di recente dal Presidente della Commissione europea. “Con altre sei organizzazioni che rappresentano le autorità locali e regionali d’Europa - ha detto la presidente Bresso - abbiamo scritto ai Parlamentari europei per esprimere la nostra viva preoccupazione rispetto al progetto di comunicazione della Commissione ‘Riformare il bilancio, cambiare l´Europa’, che riteniamo contenga proposte le cui potenziali conseguenze metterebbero in pericolo la ripresa e lo sviluppo economico sostenibile in Europa”. “Abbiamo ragione di credere - ha spiegato Bresso - che questo progetto preveda implicitamente una riorganizzazione della politica regionale europea che tende verso una rinazionalizzazione dei fondi ed una riorganizzazione settoriale delle politiche dell´Ue, in contrasto con l’obiettivo della coesione territoriale enunciato nel Trattato di Lisbona che entrerà prossimamente in vigore dopo i positivi sviluppi di questa settimana e con il potenziale già dimostrato degli approcci integrati a livello territoriale. Come abbiamo sottolineato nella lettera alla vigilia della ratifica del Trattato dovremmo approfittarne per sottolineare l´importanza dei principi di coesione e di sussidiarietà subnazionale, e fare in modo che la riforma del bilancio dell´Ue non li indebolisca”. . .  
   
   
CONFRONTO A FELTRE TRA I PROTAGONISTI DELL’EUROREGIONE  
 
Feltre (Belluno), 9 novembre 2009 - Pur essendo una realtà eterogenea, l’Euroregione ha notevoli potenzialità di crescita, soprattutto grazie alla sua posizione geografica e al miglioramento delle infrastrutture di trasporto. Lo dicono i risultati di un rapporto realizzato da Bakbasel Economics presentato il 6 novembre a Feltre nel corso di un convegno dedicato all’Euroregione e alla cooperazione transfrontaliera a cui è intervenuto l’assessore regionale alle politiche dell’economia Vendemiano Sartor. Oltre cinque anni fa i Presidenti del Veneto, del Friuli Venezia Giulia e della Carinzia hanno lanciato l’idea di consolidare una collaborazione sistematica in una nuova esperienza come l’Euroregione. Il protocollo trilaterale fu sottoscritto a Klagenfurt l’11 gennaio 2007. Le vicende altalenanti delle leggi nazionali - specie italiane – sulle facoltà delle Regioni di costituire organismi transfrontalieri non consentono ancora di prevedere quando si potrà passare ad un Gruppo europeo di cooperazione (Gect), su base allargata anche alla Repubblica di Slovenia e alle due Contee croate Istriana e Litoraneo-montana. L’assessore Sartor ha sottolineato la necessità di una forte interazione all’interno di questa macroarea per essere più competitivi. L’euroregione è una realtà che si trova nel cuore dell’Europa ma ha una propensione a relazioni più ampie, soprattutto ad est. Sartor, oltre ad evidenziare le opportunità derivanti dalla collaborazione sul piano economico e turistico, ha fatto rilevare anche le possibilità di far crescere attraverso questa iniziativa anche territori difficili come quelli montani. Inoltre lo scambio di esperienze avrà ricadute positive anche sui servizi, esaltandone quindi la valenza sociale. “L’euroregione – ha concluso l’assessore – è una delle nostre aree di relazioni più importanti”. La buona notizia – come ha ricordato Adriano Rasi Caldogno, Segretario Generale della Programmazione della Regione del Veneto - è che il 19 ottobre scorso il governo italiano per la prima volta ha autorizzato le Regioni Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta a istituire il Gect “Euroregione Alpi-mediterraneo” con la Francia, aprendo la strada su questo fronte. Lo studio presentato, che ha allargato il confronto anche alle vicine regioni Emilia–romagna e Marche, mette in luce che l’Euroregione produce il 2% circa del Pil dell’Europa, il suo livello di benessere è in linea con quello della media europea mentre il tasso di disoccupazione è inferiore. In conclusione, la cooperazione transfrontaliera può aumentare ulteriormente il potenziale di crescita dell’Euroregione. I lavori sono stati conclusi da una tavola rotonda coordinata dal consigliere regionale Nereo Laroni, a cui hanno preso parte Anton Hannes per la Regione Carinzia, Tatjana Rener in rappresentanza del governo della Repubblica di Slovenia, Enrico Cocchi dirigente della Regione Emilia Romagna, Giampaolo Pedron vicedirettore di Confindustria Veneto e Alessandro Colautti consigliere regionale del Friuli Venezia Giulia. .  
   
   
EUROPA: REGIONI DI CONFINE RESTANO IMPORTANTI PER COESIONE  
 
Trieste, 9 novembre 2009 - La città di Udine ed il Friuli Venezia Giulia ospiteranno la sessione autunnale 2010 del Comitato Esecutivo della Comunità di lavoro delle Regioni europee di confine (Aebr) e, nel mese di luglio, la seconda edizione del Seminario per giovani delle Regioni di Confine (Summer Youth Seminar). La sessione autunnale del prossimo anno sarà anche l´occasione per fare il punto sul livello di cooperazione in atto, in particolare, con i Laender Austriaci, la Slovenia e le Contee della Croazia alla luce del nuovo percorso intrapreso dalla Comunità di Lavoro Alpe Adria sotto la presidenza di Renzo Tondo. Queste decisioni sono state prese nei giorni scorsi a Ghent (Belgio) nel corso dell´Assemblea Generale dell´Aebr presieduta da Jean Paul Haider. In questo organismo, che associa oltre 200 regioni di confine in tutta Europa dall´Atlantico sino alla Russia, Ucraina, Grecia, Turchia e l´area del Mediterraneo, il Friuli Venezia Giulia ha la responsabilità della vicepresidenza. Il tema trattato a Ghent è stato quello della cooperazione transfrontaliera dopo il 2013 e ci si è soffermati sulle possibili risposte alle attuali sfide economiche e sociali dell´Ue a 27 Paesi. Nel corso della seduta è stato, da più parti, evidenziato come pare oramai certo un sostanziale cambiamento nella futura programmazione 2014-20 nelle politiche di sostegno comunitario, che saranno indirizzate, sempre di più, a favore delle macroaeree, a cominciare da quella Baltica e Danubiana. E´ stata comunque riaffermata la centralità delle regioni di confine, quale punto di riferimento per sviluppare adeguate politiche di coesione, ed interventi concreti per contrastare efficacemente la difficile situazione economica di vaste aree dell´Europa. L´assemblea Aebr, alla quale hanno partecipato in rappresentanza del Friuli Venezia Giulia il vice Direttore Centrale delle Relazioni Internazionali e Comunitarie Giuseppe Napoli e l´Autorità di gestione del Programma Interreg Iv Italia Slovenia 2007-2013, ha anche approvato il bilancio e gli impegni per il 2010. .  
   
   
RAPPORTI FVG UE: IMPORTANTE CATTURARE RISORSE COMUNITARIE  
 
 Trieste, 9 novembre 2009 - Le risorse comunitarie a disposizione dell´Italia per la cooperazione territoriale europea ammontano a 846 milioni di euro e di questi 43,050. 642 sono destinati all´attuazione del Programma di cooperazione transnazionale "Europa Sud-orientale - See". Sta partendo il secondo bando di attuazione di questo Programma e a Trieste è stato organizzato il 5 novembre un info-day dedicato all´argomento, centrale per il Friuli Venezia Giulia dal momento che la Regione è vicepresidente del Comitato nazionale per l´attuazione del Programma (presidente è l´Emilia Romagna) e che, finalmente, lo scorso 29 ottobre è stato raggiunto, nell´ambito della Conferenza Stato-regioni, l´accordo definitivo sul Sistema di gestione e controllo per i programmi transnazionali e interregionali. A sancire l´utilità dell´evento, organizzato dalla direzione regionale Relazioni internazionali e comunitarie e introdotto dall´assessore regionale alla Pianificazione territoriale, Autonomie locali, Sicurezza e Relazioni internazionali e Comunitarie Federica Seganti, che ha portato il saluto del presidente Renzo Tondo, la presenza di 250 iscritti, provenienti da buona parte del Paese oltre che da Slovenia, Croazia e Bosnia-erzegovina. Un pubblico attento, al quale l´assessore Seganti ha rammentato il ruolo fondamentale della cooperazione in un momento in cui scarsità di risorse e pesantezza dei rispettivi sistemi burocratici rendono più complessa la presentazione di proposte progettuali di qualità. D´altra parte, la necessità di catturare fondi necessari alle sinergie progettuali di Paesi che sin dall´avvio della Comunità di lavoro Alpe Adria hanno imparato a condividere, come ha rilevato l´assessore, "problemi, ma anche programmi e soluzioni in grado di portare ad una maggiore coesione tra le nostre popolazioni" induce più che mai ad una fattiva attività di cooperazione. L´assessore, evidenziando l´opportunità di creare una massa critica tra il Programma di cooperazione territoriale 2007-2013 e gli altri Programmi comunitari, ha sottolineato la valenza strategica dei temi che il Programma See 2007-2013 propone attraverso i suoi quattro assi prioritari. "Temi fondamentali, trasversali e collegati tra loro - ha rilevato Seganti - come l´innovazione, mediante lo sviluppo dell´imprenditorialità innovativa e delle reti tecnologiche, l´ambiente, nella prevenzione del rischio idrogeologico e nell´efficienza delle risorse energetiche, l´accessibilità, con il miglioramento delle piattaforme multimodali, ed infine la promozione dello sviluppo sostenibile e bilanciato delle aree coinvolte". . . .  
   
   
PROGETTO "PEOPLES" NELLA TOP TEN DI ONU E UE  
 
Bari, 9 novembre 2009 - E’ stato incluso nella Top 10 di 114 progetti selezionati in occasione di un´iniziativa congiunta tra Nazioni Unite e Commissione Europea, il Progetto Peoples, realizzato nell’ambito del Pic Interreg Iiib – Archimed. Capofila l’Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia. Le 10 migliori pratiche sono state presentate in occasione della prima fiera virtuale della Joint Migration and Development Initiative - Jmdi, che si è svolta nei giorni scorsi in parallelo con le “Global Forum on Migration Development – Gfmd Civil Society Days” di Atene. Oltre 1000 i “visitatori virtuali” esperti nel settore. La presenza di Peoples nella Top 10 rappresenta un riconoscimento di alto valore per l´intero partenariato di progetto, dato che la Jmdi è organizzata sotto l’egida delle Nazioni Unite e di alcune delle sue agenzie impegnate nei settori di riferimento, come United Nations Development Program (Undp), United Nations High Commissioner for Refugees (Unhcr), International Labour Organization (Ilo), United Nations Population Fund (Unfpa), in collaborazione con l´Organizzazione Internazionale per le Migrazioni e la Commissione Europea. Il progetto Peoples ha come obiettivo la creazione e sviluppo di un Osservatorio permanente che funga da laboratorio per la formulazione di proposte relative alle politiche di governance dei processi migratori, programmate e implementate nel bacino di riferimento del progetto, tenendo conto degli impatti sul tessuto socio-economico e sulle politiche del lavoro nei paesi di destinazione. Le aree geografiche di intervento sono l’Italia, con il coinvolgimento in particolare di tre regioni: Puglia, Campania e Basilicata e la Grecia, con le tre Prefetture del Dodecanneso, di Heraklion e di Samos tra i soggetti partner, insieme alla Regione della Macedonia centrale (Università) e alla Regione della Macedonia orientale (Tracia). .  
   
   
SLOVACCHIA, BERS: RECUPERO ECONOMICO PIÙ LENTO DEL PREVISTO  
 
Bratislava, 9 novembre 2009 - La ripresa economica in Slovacchia potrebbe avere tempi più lunghi rispetto a quelli previsti, secondo quanto riportato sull’ultimo numero del rapporto di transizione della Bers. L’economia è stata fortemente dipendente da un rimbalzo dell’economia europea dovuto alla struttura orientate alle esportazione. Di conseguenza, le indicazioni per un recupero dalla crisi non sono state messe in pratica ed è stata richiesta un’ulteriore risposta politica. Secondo il rapporto, l’economia slovacca si ridurrà del 6% a/a nel 2009, mentre una leggera crescita è prevista peri il 2010. Di positivo vi è il riconoscimento da parte della Bers che i rischi macroeconomici per il Paese sono stati ridotti con l’entrata nell’eurozona. Tuttavia, il processo di convergenza ha aggiunto ulteriore importanza alle misure per il miglioramento della flessibilità e della competitività dell’economia attraverso le riforme sul mercato del lavoro, la sanità, l’educazione e affrontando gli squilibri regionali. Il mantenimento di un ambiente di lavoro positivo per gli investitori è stato indicato come una delle maggiori priorità politiche per beneficiare dei successi del Paese in merito negli ultimi anno. La Bers ha inoltre criticato l’apertura di un secondo pilastro pensionistico, poiché ha messo a rischio la sostenibilità del sistema pensionistico. .  
   
   
LETTONIA: IL VOLUME DEL COMMERCIO AL DETTAGLIO CONTINUA LA FASE NEGATIVA  
 
Riga, 9 novembre 2009 - Secondo il rapporto dell’Ufficio Statistico Centrale, il commercio al dettaglio nazionale a prezzi correnti in Lettonia è sceso del 30,9% a/a e dell’1,6% m/m a settembre. Nel 3° trimestre del 2009 complessivamente, il volume del commercio al dettaglio è sceso del 30% a/a e del 6,7% t/t a fronte del 28,5% a/a e del 5,1% t/t del 2° trimestre del 2009 (nel 1° semestre 2008 il commercio al dettaglio è sceso del 3% a/a e dell’8,2% nel 2008). A settembre il commercio nel settore alimentare è sceso del 22,7% a/a e nel non alimentare del 34,6% a/a. A settembre il commercio al dettaglio ha raggiunto i 285,7 mln Lvl e mentre da gennaio a settembre i 2,75 mld Lvl (3,91 mld Eur). Il commercio al dettaglio nazionale ha mostrato un decremento considerevole per 12 mesi di seguito dopo la fluttuazione a circa l’1% di crescita a inizio del 2008 e incrementando di circa il 25% a/a nel corso del 2007. .  
   
   
FAMIGLIE: GIOVANARDI E FAISSOLA FIRMANO ACCORDO PER IL FONDO NUOVI NATI  
 
Roma, 5 novembre 2009 - Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Palazzo Chigi - il sottosegretario con delega alle politiche per la famiglia, Carlo Giovanardi, e il Presidente dell’Abi, Corrado Faissola, hanno firmato il 5 novembre, il protocollo d’intesa con il quale si avvia la fase operativa per la concessione di prestiti, a tassi particolarmente agevolati, alle famiglie con figli nati o adottati nell’anno in corso. Le operazioni di finanziamento effettuate dalle banche saranno garantite dal fondo per le politiche della famiglia fino ad un massimo del 75% dell’eventuale insolvenza, tramite un apposito stanziamento di 25 milioni di euro. Il prestito, che potrà essere concesso per un ammontare non superiore ai 5 mila euro, da restituire in 5 anni, è finalizzato ad agevolare le famiglie in un momento in cui devono far fronte alle più comuni spese legate alla nascita e all’assistenza dei nuovi figli. Un’attenzione particolare è posta nei confronti dei bambini affetti da malattie rare, per i quali il prestito sarà assistito anche da un contributo in conto interessi, grazie ad un ulteriore finanziamento di 10 milioni di euro. .  
   
   
CIPE,FORMIGONI: PREMIATO NOSTRO GRANDE LAVORO SODDISFAZIONE PER IL VIA LIBERO A PEDEMONTANA, TEM E METRO L´ASSESSORE CATTANEO: SCONFESSATI I PROFETI DI SVENTURA  
 
Milano, 9 novembre 2009 - Via libera al progetto definitivo di Pedemontana, ma anche delle linee 4 (tratta Sforza Policlinico-linate) e 5 (Garibaldi Fs-san Siro Axum) della metropolitana milanese. Lo ha deciso il Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) che il 6 novembre ha approvato una serie di progetti che avvieranno investimenti per un totale, in Lombardia, di 6 miliardi di euro. "Sono molto soddisfatto - ha dichiarato il presidente di Regione Lombardia, Roberto Formigoni -. Ho dovuto lottare una volta di più perché all´ultimo istante c´è stata l´obiezione di qualche ministro, ma ho parlato con il presidente del Consiglio, Berlusconi, poi con il sottosegretario Gianni Letta e con il ministro Matteoli: alla fine abbiamo portato a casa tutto quello che ci serviva e tutto quello per cui in Regione Lombardia abbiamo duramente lavorato". "In sostanza - prosegue Formigoni - arrivano i fondi per la Pedemontana (che comincerà a essere costruita da gennaio dell´anno prossimo), arrivano i fondi per le metropolitane 4 e 5 di Milano (i cui cantieri apriranno entro il prossimo mese di giugno) e arriva anche l´accordo per la convenzione per la Tangenziale esterna di Milano (la Tem, che cominceremo a realizzare dal 2011 e che sarà totalmente finanziata da fondi lombardi). Arrivano inoltre anche 80 milioni per la metropolitana di Brescia e 70 milioni per il collegamento stradale Lecco - Bergamo. Una grande soddisfazione che dimostra la serietà del lavoro fin qui fatto. " "Come sempre sottolineato - conclude il presidente lombardo - sulla partita per le infrastrutture importanti anche in vista di Expo, siamo sempre stati in perfetto orario. Quello del Cipe di oggi era un passaggio nevralgico e lo abbiamo brillantemente superato". Soddisfazione è stata espressa anche dall´assessore alle Infrastrutture e Mobilità, Raffaele Cattaneo: "Il modello Lombardia nei fatti vince ancora una volta, sbugiardando i tanti profeti di sventura: il risultato ottenuto è la conferma del grande lavoro svolto e dell´efficacia del nostro metodo. Ora possiamo completare e avviare opere infrastrutturali di assoluto rilievo per la Lombardia per un valore di 6 miliardi di euro. Con il grande risultato ottenuto per quanto riguarda la Pedemontana, non solo riusciremo a rispettare la scadenza che era stata fissata il 10 marzo 2010, ma anticiperemo di qualche settimana l´avvio dei lavori. Il Cipe ha approvato, oltre al progetto definitivo del sistema viabilistico e al piano finanziario, anche la nostra prescrizione, che permetterà di non pagare alcun pedaggio sui primi lotti prioritari delle tangenziali di Varese e Como". Nel dettaglio i progetti approvati oggi dal Cipe per la Lombardia. Pedemontana - I lavori della Pedemontana inizieranno entro gennaio 2010, con due mesi di anticipo rispetto al cronoprogramma, e si concluderanno entro settembre del 2014, in tempo per l´Expo 2015. Il Sistema Viabilistico Pedemontano, il cui costo totale è di 5 miliardi di euro, di cui 4,1 destinati alla costruzione dell´infrastruttura vera e propria, oltre 100 milioni di opere compensative e territoriali ed 800 milioni di oneri finanziari e gestionali nei trent´anni di durata della concessione. Il contributo statale, che ammonta a 1,2 miliardi di euro, è inferiore al 25% dell´investimento totale, 536 milioni di euro saranno versati dai soci, mentre i restanti 3,2 miliardi dovranno essere reperiti sui mercati finanziari, si estenderà per una lunghezza di 157 chilometri: 87 di autostrada (57 l´asta principale da Osio Sotto a Lomazzo con due corsie per senso di marcia, tre corsie nel tratta Meda-vimercate; 10 la tangenziale di Varese, 10 la tangenziale di Como) e 70 di viabilità locale. L´apertura dei lavori inizierà con l´avvio dei cantieri della Tratta A, (da Cassano Magnago a Lomazzo) e le tangenziali di Como e di Varese, mentre nel 2011 saranno aperti i lotti B1 (Autostrada A9-cermenate), B2 (Cermenate-cesano Maderno), C (da Cesano Maderno a Vimercate) e D (da Vimercate all´autostrada A4). L´apertura della prima tratta è prevista per il 2013. Dal tracciato sono interessate cinque Province (Bergamo, Milano, Como, Varese e Monza/brianza) e 85 Comuni, per un totale di 4 milioni di abitanti e 300. 000 imprese, che rappresentano il 10% del Pil nazionale. Linee 4 E 5 Della Metropolitana Milanese - Via libera dal Cipe ai progetti definitivi della linea 4 (tratta Sforza Policlinico-linate) e della linea 5 (Garibaldi Fs-san Siro) della metropolitana milanese, ai quali sono stati assegnati 937 milioni di euro, di cui 546 per la M4 e 391 per la M5. Per quanto riguarda la linea 4, la nuova tratta metropolitana prevede un percorso di 7,7 chilometri con 8 stazioni: San Babila, Tricolore, Dateo, Susa, Argonne, Forlanini Fs, Quartiere Forlanini e Linate aeroporto, completando il progetto da San Cristoforo a Linate, che nel suo complesso prevede 21 stazioni per una lunghezza di 15,2 chilometri La linea 5 collegherà invece i quartieri a nord di Milano, lungo l´asse di viale Fulvio Testi e viale Zara a quelli ad ovest fino a San Siro. Diciannove le stazioni del percorso, con Garibaldi stazione passante, per una lunghezza di 12,2 km. La linea è già in costruzione nella tratta da Bignami a Garibaldi. La nuova linea consentirà interscambi con la linea M3 alla fermata di Zara, con le linee S del Passante ferroviario e con la linea M2 a Garibaldi, con le linee delle Ferrovie Nord nella stazione Domodossola e con la linea M1 nella stazione di Lotto - Fiera Milanocity. Schema Di Convenzione Tem –Cal - Il Cipe ha approvato oggi anche lo schema di Convenzione tra la società Concessioni autostradali lombarde (Cal) e la Tangenziale esterna di Milano spa per la realizzazione della Tem. La nuova Tangenziale, che sarà lunga 33 chilometri, collegherà l´autostrada A4 Milano-brescia all´altezza di Agrate Brianza con l´Autostrada A1 Milano-bologna all´altezza di Melegnano. Il cosiddetto "arco Tem", il collegamento tra la Sp 103 "Cassanese" e la Sp14 "Rivoltana" sarà completato entro il 2012. I prossimi passi, che porteranno alla realizzazione dell´opera, saranno la presentazione del progetto definitivo da parte del Concessionario prevista per il prossimo mese di novembre, che sarà seguita, nell´ottobre del 2010, dall´approvazione del progetto definitivo. La partenza dei lavori è prevista nel gennaio 2011 e la conclusione nel dicembre 2014. Sistema Pedemonatano Lecco – Bergamo - Il progetto preliminare approvato oggi, per il quale il Cipe ha stanziato 70 milioni di euro, si inserisce nel quadro dei lavori di adeguamento e potenziamento della ex Ss 639 "dei laghi di Pusiano e Garlate", collegamento storico e strategico sulla direttrice Lecco-bergamo. Il progetto nasce dalla necessità di realizzare, nel lungo termine, una strada di grande comunicazione (circa 30 km, prevalentemente in galleria) dal nuovo Ospedale di Lecco all´autostrada A4 a Dalmine e, nel breve termine, di migliorare il livello di servizio dei collegamenti stradali esistenti tra Lecco e Bergamo. L´obiettivo della nuova infrastruttura è quello di ridurre il carico di traffico in direzione di Bergamo, a livello territoriale, e quello di attraversamento Est-ovest degli abitati di Calolziocorte e Vercurago, a livello locale. La variante si sviluppa in direzione Sud-nord nei territori di Lecco, Vercurago e Calolziocorte, con uno sviluppo complessivo pari a 4,6 km. L´intervento è articolato in due lotti: il lotto "Lavello", da Via dei Sassi in Calolziocorte sino alla località Sala di Calolziocorte, con la realizzazione della galleria "Lavello", ed il lotto "San Gerolamo", dalla località Chiuso di Lecco a Via dei Sassi in Calolziocorte, con la riqualificazione della viabilità esistente e la realizzazione della galleria "di San Gerolamo". Terzo Valico Dei Giovi Della Linea Av/ac Genova Milano Per la realizzazione dell`asse ferroviario Alta Velocità tra Genova e Milano il Cipe ha assegnato 500 milioni di euro per l´apertura dei cantieri, che avverrà entro la fine dell`anno. Con questo stanziamento potranno partire i lavori di collegamento del porto di Genova con il corridoio comunitario 24 Genova-rotterdam, arteria fondamentale per l` economia nazionale. .  
   
   
EXPO.FORMIGONI: REGIONE LOMBARDIA HA FATTO LA SUA PARTE E ANCHE PIU´  
 
Milano, 9 novembre 2009 "A riguardo di Expo, è certamente vero che il Governo sta mantenendo gli impegni, come ho già avuto modo di sottolineare. Ma deve essere chiaro che anche Regione Lombardia ha fatto per intero la sua parte, e anche di più". E´ quanto ha sottolineato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, rispondendo a una domanda relativa a dichiarazioni apparse sulla stampa del 5 novembre . "Se qualcuno volesse sollevare polemiche - ha proseguito Formigoni - non è alla Regione Lombardia che deve rivolgersi. Regione Lombardia ha sempre versato in anticipo le cifre dovute, ed è in grado di farlo anche per il 2009, 2010, 2011, 2012. Inoltre Regione Lombardia ha competenza sulle infrastrutture: presiedo il Tavolo Lombardia e ribadisco che tutte le opere di collegamento procedono in perfetto orario rispetto al cronoprogramma che ci siamo prefissati. Regione Lombardia ha anche coordinato un imponente lavoro di preparazione per il Cipe che si terrà domani: tutto è in ordine e ci aspettiamo quindi un risultato positivo". "Infine - ha concluso Formigoni - come già segnalato nei giorni scorsi, sappiamo che la società si sta muovendo per acquisire finanziamenti al proprio lavoro, anche dal settore privato. E´ proprio questa la direzione nella quale andare". . .  
   
   
MILANO EXPO 2015. MORATTI: “SODDISFAZIONE DEI SOCI EXPO PER IL VIA LIBERA DEL CIPE”  
 
Milano, 9 novembre 2009 - “I soci della società Expo 2015 spa si sono riuniti oggi e hanno espresso grande soddisfazione per i risultati ottenuti dal tavolo del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica”, ha dichiarato il Commissario Straordinario del Governo per l’Expo 2015 Letizia Moratti. Il Cipe ha approvato una serie di finanziamenti: in particolare 921,1 milioni di euro per le seconde tratte della linea 4 e della linea 5 della metropolitana milanese, i cui cantieri apriranno nella primavera del 2010, la Pedemontana con inizio lavori a gennaio del 2010 e la tangenziale est di Milano su cui sono previsti interventi dal 2011 al 2013. Le opere sono connesse all’Esposizione universale del 2015. I soci hanno anche preso atto dell’attività di Expo 2015 Spa e hanno programmato la partecipazione alla prossima assemblea generale del Bie (Bureau International des Expositions) che si terrà a Parigi il prossimo 24 novembre. .  
   
   
MURO BERLINO, FORMIGONI:EUROPA NON E´SOLO MERCATO  
 
Milano, 9 novembre 2009 - Una tappa importante della nostra Storia, ma anche un punto di partenza per l´allargamento dell´Unione Europea a 27 Paesi. Il Muro di Berlino a vent´anni dal suo abbattimento è stato il protagonista del convegno organizzato il 7 novembre da Alleanza cattolica "1989-2009. Vent´anni dopo il Muro. Nella Chiesa, in Europa, in Italia", cui ha partecipato, tra gli altri, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. Dopo aver ricordato i passaggi che - in quel particolare momento storico - hanno avuto come protagonisti Lech Walesa e la sua Solidarnosc, i leader delle due super potenze Ronald Reagan e Michail Gorbaciov, e l´esodo dei tedeschi dell´Est verso l´Ungheria, il presidente Formigoni ha sottolineato il ruolo svolto dalla Chiesa e la forza dei valori cristiani. "Grazie alla spinta di Papa Giovanni Paolo Ii - ha detto Formigoni - si è affermata la visione lungimirante di un´Europa basata sui fondamenti della fede, del bene comune e della pace. Questi princìpi sono il lascito migliore che l´Europa possa offrire all´intero pianeta". Secondo il presidente Formigoni "L´europa non è solo un mercato, in quanto la sola legge del mercato e della concorrenza non farà mai nascere un ideale". E´ altrettanto vero che, ha concluso il presidente, "Quest´eccezionale evento ha liberato molte energie offrendo nuovi sbocchi al commercio e alle comunicazioni e rafforzando le relazione sociali e culturali tra gli Stati, ridisegnando le dinamiche di sviluppo". .  
   
   
LE AUTONOMIE PER IL TIBET: IN ARRIVO IL CONVEGNO CON IL DALAI LAMA A TRENTO IL 17 NOVEMBRE  
 
 Trento, 10 novembre 2009 - La Provincia autonoma di Trento ospiterà per la terza volta, dopo il 2001 e il 2005, Sua santità il Xiv Dalai Lama. Il 17 novembre infatti il premio Nobel per la pace 1989 parteciperà alla tavola rotonda "Le Autonomie per il Tibet” che concluderà il convegno internazionale promosso dalla Provincia in collaborazione con l’Università di Trento. La manifestazione è stata presentata oggi nel corso della conferenza stampa della Giunta provinciale, assieme anche a Roberto Pinter in rappresentanza dell´associazione Italia-tibet. L’iniziativa nasce da una proposta che il presidente Lorenzo Dellai aveva avanzato al Dalai Lama, oltre che al Parlamento e al Governo tibetano in esilio. Lo scorso 10 marzo a Dharamsala (località nel Nord dell´India sede del parlamento tibetano in esilio) una delegazione trentina era stata ospite d’onore di sua Santità nella giornata dedicata al ricordo della insurrezione tibetana e dell’esilio. In quella occasione era stata concordata l’idea di un convegno internazionale che potesse aiutare la richiesta di autonomia avanzata dai tibetani al governo cinese. “Vogliamo esprimere la solidarietà del popolo trentino e delle sue istituzioni al popolo tibetano. L’amicizia che ci unisce; il calore con il quale il popolo trentino ha accolto il Dalai Lama; i progetti di cooperazione che ci vedono impegnati; la presenza nel Trentino di donne e uomini tibetani che sono parte della comunità trentina; l’interesse con il quale i tibetani guardano al Trentino e alla sua autonomia: tutto ciò porta a proporre una iniziava politico istituzionale che rafforzi la nostra solidarietà e aiuti il popolo tibetano nella ricerca della libertà. ” Con queste parole nel messaggio del presidente Dellai si lanciava l’iniziativa per rafforzare il cammino verso l’autonomia del Tibet, cammino indicato dal Dalai Lama come “la via di mezzo” sostenendo il Memorandum sulla effettiva autonomia per il popolo tibetano. Il Memorandum esprime la disponibilità dei tibetani ad accettare la sovranità cinese purché sia riconosciuta una effettiva autonomia, come peraltro previsto dall’ordinamento costituzionale cinese. Una richiesta rispettosa sia della costituzione cinese che della legge quadro sull’autonomia regionale nazionale, una piattaforma che richiede il rispetto dell’identità e della cultura tibetana. Il Memorandum sarà oggetto, nel convegno organizzato dall’Università di Trento in collaborazione con l’Eurac di Bolzano, di una analisi comparata delle più importanti esperienze di autonomia regionale e speciale, e sarà analizzato alla luce della costituzione cinese e del regionalismo cinese. I risultati del convegno verranno presentati dal professor Roberto Toniatti nella tavola rotonda che vedrà oltre al Dalai Lama e agli altri relatori, l’intervento del presidente Dellai. L’obiettivo è quello di supportare la richiesta del governo tibetano di attivare un confronto "vero" con il governo cinese nel merito del Memorandum e di avviare un percorso che permetta di raggiungere una effettiva autonomia. Autonomia indispensabile per conservare la cultura e la spiritualità di un popolo straordinario nel suo coraggio e ammirabile per la scelta della non violenza. L’autonomia speciale della quale godono sia la Provincia di Trento che la Provincia di Bolzano nel quadro più ampio dell’autonomia regionale, è la dimostrazione che è possibile riconoscere a popolazioni che per cultura e per storia hanno il diritto all’autogoverno, l’autonomia nel pieno rispetto della lingua, dell’etnia, della religione e di ogni altra espressione di identità e nel contempo salvaguardando l’unità e l’interesse nazionale. Anche per questo dopo il convegno la Provincia si renderà disponibile a supportare con le proprie risorse giuridiche ed amministrative ogni lavoro di ricerca della autonomia adeguata alla specificità cinese. Nella tavola rotonda verrà anche presentata una mozione rivolta a tutte le realtà regionali autonome affinché si crei una rete delle autonomie a sostegno dell’autonomia del Tibet. Scheda: il programma della manifestazione: Convegno scientifico “Autonomia regionale, identità culturale e integrazione multinazionale: esperienze comparate per il Tibet” Palazzo della Provincia autonoma di Trento, piazza Dante 15, Trento 16 e 17 novembre 2009; Tavola Rotonda “Le autonomie per il Tibet” Auditorium Santa Chiara, via Santa Croce 67, Trento 17 novembre 2009 – ore 14,30-16. 30; È prevista la traduzione simultanea. La partecipazione ad entrambi gli appuntamenti è libera e gratuita fino ad esaurimento dei posti disponibili nelle sale. Programma Convegno Scientifico “Autonomia regionale, identità culturale e integrazione multinazionale: esperienze comparate per il Tibet” Palazzo Provincia autonoma di Trento, Piazza Dante 15, Sala Depero lunedì 16 Novembre 2009 – Sessione mattutina (9:30 - 13:00) Saluti autorità e apertura lavori : Il potenziale dell’autogoverno regionale: un’introduzione. Presiede: T. B. A. La collocazione del tema in chiave comparata, Jens Woelk, Trento; La richiesta tibetana di autonomia: il memorandum per autonomia genuina, Samdhong Rinpoche, Dharamsala; Il memorandum per autonomia genuina: la dimensione giuridica, Michael van Walt, Den Haag; Costituzionalismo cinese: cultura giuridica e riforme giuridiche, John W. Head, Kansas; Politiche cinesi di autogoverno regionali, Michael C. Davis, Hong Kong. Lunedì 16 Novembre 2009 – Sessione pomeridiana (14:30 – 18:00). Casi di best practice in autonomia? Presiede: Anna Gamper, Innsbruck Esperienze europee con autonomie speciali e governo territoriale differenziato; Regionalismo asimmetrico in Spagna: Catalogna e Paesi Baschi, Rafael Bustos Gisbert, Salamanca; Devolution nel Regno Unito: Scozia e Irlanda del Nord, John Morison, Belfast; Controversia composta e caso risolto? Trentino Alto Adige, Francesco Palermo, Verona & Bolzano; Oltre l’Europa: esperienze con autonomie speciali e governo territoriale differenziato Una società distinta: Québec, François Gaudreault-desbiens, Montreal; Un paese – due sistemi: i poteri costituzionalmente garantiti di Hong Kong, Yash Ghai, Hong Kong; Diritti delle minoranze e forme di autonomia in Asia e nell’area del Pacifico, Anthony Regan, Canberra. Martedì, 17 novembre 2009 –Sessione mattutina (9:00 – 12:15) Lezioni dalla prospettiva comparata, Presiede: Roberto Toniatti, Trento; Modelli di power sharing a confronto: lezioni dall´Europa sudorientale, Zoran Ilievski, Skopje; L’attuazione dell’autonomia e l’importanza di garanzie interne e internazionali, Michael van Walt, Den Haag; Le best practices di autonomia: la prospettiva tibetana, Lobsang Sangay, Harvard. Dibattito Programma Della Tavola Rotonda “Le autonomie per il Tibet” Auditorium Santa Chiara, via Santa Croce 67, Trento Martedì, 17 novembre 2009 – pomeriggio (14. 30 - 16. 30) . Introduzioni di : Roberto Pinter, Associazione Italia – Tibet; Roberto Toniatti, Università degli studi di Trento. Intervengono: Sua Santità il Xiv Dalai Lama; Roser Clavell, Vice-ministro Affari Esteri e Cooperazione, Generalitat de Catalunya, Barcelona; Lorenzo Dellai, Presidente della Provincia autonoma di Trento; Luis Durnwalder, Presidente della Provincia autonoma di Bolzano; Elisabeth Nauclér, Deputata al Parlamento finlandese, isole Åland. Modera: Giampaolo Visetti, Corrispondente de “La Repubblica” a Beijng. Comitato Scientifico: Carlo Casonato, Università degli studi di Trento; Anna Gamper, Università di Innsbruck (Austria); Associazione euroregionale di diritto pubblico comparato ed europeo; Joseph Marko, Università di Graz ed Istituto per i diritti delle minoranze, Eurac Bolzano; Francesco Palermo, Università di Verona; Accademia Europea di Bolzano; Roberto Toniatti, Università degli studi di Trento; Jens Woelk, Università degli studi di Trento. Coordinamento scientifico: Roberto Toniatti Dipartimento di Scienze Giuridiche Università degli Studi di Trento; Jens Woelk Dipartimento di Scienze Giuridiche-università degli Studi di Trento. Convegno scientifico – Relatori e Presidenti di sessione: Rafael Bustos Gisbert, Profesor Titular, Universidad de Salamanca (Spain); Michael C. Davis, Professore di scienze giuridiche ; Chinese University of Hong Kong (Cina); Anna Gamper, Professore di diritto costituzionale, Universität Innsbruck (Austria); e Presidente dell’associazione euroregionale di diritto pubblico comparato ed europeo; François Gaudreault-desbiens, Professore di diritto costituzionale, Chaire de recherche du Canada sur les identités juridiques et culturelles nord-américaines et compares; Facoltà di Giurisprudenza, University of Montreal (Canada); Yash Ghai, Professore emerito di diritto costituzionale; Facoltà di Giurisprudenza, University of Hong Kong (Cina); John W. Head, Professore di diritto comparato, commercio e investimento internazionali, diritto internazionale pubblico e diritto dell’economia internazionale; Facoltà di Giurisprudenza, University of Kansas (Usa); Zoran Ilievski, Skopje, Presidenza di Stato della Macedonia; John Morison, Professore di diritto costituzionale, Facoltà di Giurisprudenza; Queen’s University Belfast (United Kingdom); Francesco Palermo, Professore di diritto pubblico comparato, Università di Verona; e Direttore, Istituto per gli studi sul federalismo e regionalismo, Accademia Europea di Bolzano; Anthony Regan, Fellow, Department of Political and Social Change, Anu College of Asia and the Pacific, The Australian National University, Canberra (Australia); Samdhong Rimpoche, Kalon Tripa (Primo Ministro); Governo tibetano in esilio, Dharamsala (India); Lobsang Sangay, Senior Fellow; Harvard Law School, Cambridge Ma (Usa); Roberto Toniatti, Professore di diritto costituzionale e di diritto costituzionale comparato; Facoltà di Giurisprudenza, Università di Trento; Michael van Walt, Professore di diritto internazionale, Golden Gate University School of Law, San Francisco (Usa); e Presidente esecutivo di Kreddha (International Peace Council for States, Peoples and Minorities), Den Haag (Nl); Jens Woelk, Ricercatore confermato di diritto pubblico comparato, Università di Trento; e Senior Researcher, Istituto per gli studi sul federalismo e regionalismo, Accademia Europea di Bolzano. Tavola Rotonda – Partecipanti: Sua Santità, il Xiv Dalai Lama; Roser Clavell, Vice-ministro per gli Affari Esteri e la Cooperazione, Generalitat de Catalunya, Barcelona; Lorenzo Dellai, Presidente, Provincia autonoma di Trento; Luis Durnwalder, Presidente, Provincia autonoma di Bolzano-alto Adige/südtirol; Elisabeth Nauclér, Deputata al Parlamento Finlandese (isole Åland); Helsinki (Finlandia); Roberto Pinter, Associazione Italia-tibet, Trento; Samdhong Rinpoche, Kalon Tripa (Primo Ministro); Governo tibetano in esilio, Dharamsala (India); Roberto Toniatti, Professore di diritto costituzionale e di diritto costituzionale comparato; Facoltà di Giurisprudenza, Università di Trento; Giampaolo Visetti, giornalista; Corrispondente di “La Repubblica“, Pechino. Segreteria Organizzativa: Provincia Autonoma di Trento, I. S. Per la realizzazione di grandi eventi, tel. +39 0461 494612. E-mail: is. Grandieventi@provincia. Tn. It. Dipartimento di Scienze Giuridiche, Università degli Studi di Trento, Matteo Rossaro, Via Verdi 53 - 38122 Trento – Italy, tel. + 39 0461 883811, e-mail: matteo. Rossaro@unitn. It. .  
   
   
ACCORDO BILATERALE TRA REGIONE MARCHE E STATO DI SAN MARINO SU INFRASTRUTTURE, SANITA´ E PARCO TECNOLOGICO ´ SPACCA: ´L´OBIETTIVO FINALE E` DARE PIU` PROTAGONISMO AL CENTRO ITALIA E OCCASIONI DI CRESCITA ALLE NOSTRE COMUNITA`´.  
 
Ancona, 9 Novembre 2009 - Un accordo bilaterale con tre priorita`: le infrastrutture e lo sviluppo ecosostenibile; la sanita` e i servizi sociali; la realizzazione di un parco tecnologico scientifico. Con questo intento, che verra` realizzato a breve grazie a tre gruppi di tecnici gia` al lavoro, si e` concluso l´incontro tra la delegazione della giunta regionale guidata dal presidente Gian Mario Spacca e le autorita` di Stato della Repubblica di San Marino che si e` svolto il 6 novembre a Palazzo Begni, sede del governo sanmarinese. ´L´obiettivo finale ´ ha spiegato Spacca - e` dare un ruolo di maggior protagonismo alle comunita` del Centro-italia che grazie ai loro modelli virtuosi possono promuovere insieme occasioni di crescita e sviluppo. Le Marche collaborano gia` da tempo con l´Umbria, l´Emilia Romagna, l´Abruzzo, il Lazio e la Toscana e siamo convinti che, in questo scenario, la presenza della Repubblica di San Marino possa essere un valore aggiunto per mettere in campo progetti di aiuto e sostegno alla coesione sociale dei nostri territori. Una collaborazione con lo Stato di San Marino sarebbe inoltre importante per cogliere i benefici che l´Unione Europea offre nell´ambito dei finanziamenti alle aree transfrontaliere´. La proposta marchigiana e` stata accolta con favore dalle autorita` sanmarinesi e le parti hanno deciso di stipulare al piu` presto, nei tempi tecnici necessari, un ´memorandum´ o appunto un accordo bilaterale, che definisca nel concreto progetti, collaborazioni, tempi e modi. Sul fronte della sanita` e dei servizi sociali si rafforzera` l´integrazione tra le strutture che operano nelle aree confinanti. Per quanto riguarda le infrastrutture si studieranno progetti per migliorare la viabilita` stradale che collega i due territori ed iniziative nell´ambito della gestione dei rifiuti e delle politiche ecosostenibili. Infine verra` approfondito il progetto relativo alla realizzazione di un parco tecnologico scientifico nell´area del Montefeltro. ´Questa ´ ha commentato Spacca ´ e` un´opportunita` concreta da cogliere al fine di migliorare la ricerca e l´innovazione a sostegno delle nostre imprese e nell´iniziativa coinvolgeremo tutte le universita` marchigiane, i centri di ricerca, le associazioni di categoria e le parti sociali´. Il ´memorandum´ si inquadra nell´ambito dell´Accordo stipulato tra il Governo della Repubblica Italiana e quello di San Marino in materia di cooperazione economica. Per la Regione insieme al presidente Spacca hanno partecipato: l´assessore alle Attivita` produttive Fabio Badiali, l´assessore alla Formazione Stefania Benatti, l´assessore alla Sanita` Almerino Mezzolani, l´assessore alle Infrastrutture Lidio Rocchi. La delegazione sanmarinese era composta dal segretario di Stato agli Affari Esteri (= ministro, ndr) Antonella Mularoni, dal segretario di Stato alle Finanze Gabriele Gatti, dal segretario di Stato alla Sanita` Claudio Podesti, dal coordinatore del Dipartimento delle Politiche del territorio Manuel Canti. .  
   
   
BILANCIO 2010, PRESIDENTE LIGURIA BURLANDO: "RISORSE CONCENTRATE SU TRE FILONI SOCIALE, TRASPORTO PUBBLICO E INVESTIMENTI PER LE IMPRESE"  
 
Genova, 9 Novembre 2009 - "Nonostante le minori risorse presenti nel bilancio regionale pari a 68 milioni di euro e a causa di minor entrate fiscali e trasferimenti dallo Stato pari a 58 milioni di euro e di un minor avanzo di amministrazione pari a 10 milioni di euro, intendiamo far fronte agli obblighi politici sul trasporto pubblico locale, il sociale e i contributi alle imprese". Lo ha detto questa mattina il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando presentando il bilancio 2010 insieme al vicepresidente, Massimiliano Costa e agli assessori al Bilancio, Giovanni Battista Pittaluga, alla Salute, Claudio Montaldo, ai Trasporti, Enrico Vesco e all´Ambiente, Franco Zunino. "La volontà - ha detto Burlando - è quella di assicurare il nostro impegno nei settori essenziali, rallentando il nostro sforzo sugli investimenti grazie anche alla partenza dei fondi europei e dei fondi Fas". Trasporto pubblico locale - "Garantiremo attraverso risorse regionali - ha detto Burlando - i 7 milioni di euro in meno che derivano da minori introiti fiscali e minori trasferimenti statali che vi sono in questo settore ed inoltre metteremo a disposizione la cassa in deroga nel caso in cui le aziende e i sindacati la ritenessero utile". Inoltre rispetto alla necessità di stanziare qualche risorsa in più il presidente della Regione ha annunciato "l´intenzione di fare un´operazione in conto capitale per consentire l´acquisto bus e il recupero delle rimesse da concordare con le aziende e da quantificare". Sociale - "Si tratta di un´ulteriore priorità - ha sottolineato Burlando - per questo siamo impegnati a recuperare risorse per avvicinarci agli stanziamenti dello scorso anno e a questo proposito prepareremo un emendamento nei prossimi giorni". Per il 2009 i fondi complessivi stanziati a favore di tutto il comparto, compreso la scuola e il diritto allo studio ammontavano a 71 milioni di euro. Quest´anno gli stanziamenti previsti ammontano a 60 milioni. Contributi alle imprese - "Anche in questo settore intendiamo avvicinarci allo stanziamento dello scorso anno", ha sottolineato Burlando, "come dimostra l´ulteriore finanziamento per 3 milioni di euro di oggi nel fondo di garanzia per le imprese". .  
   
   
INCONTRO DELLE REGIONI CON IL MINISTRO SCAJOLA. SPACCA: " FINALMENTE E`` STATA CAPITA L``IMPORTANZA DELL``ACCORDO DI PROGRAMMA. ERA ORA!" .  
 
 Roma, 9 Novembre 2009 - ´Finalmente anche il Ministro ha compreso l´importanza dell´Accordo di programma e recepito le nostre richieste avanzate insieme alle Regioni Umbria ed Emilia Romagna in merito agli interventi a favore dei processi di riconversione dei territori e di sostegno all´indotto di piccole imprese dell´entroterra coinvolti dalla crisi della A. Merloni: era ora. Speriamo solo di non aver perso un anno prezioso. Ora subito al lavoro. La riunione del 5 novembre apre la strada ad una strategia di resistenza e di attacco per il rilancio del territorio, anche con nuovi progetti di investimento, per creare nuove opportunita` di lavoro e salvaguardare la coesione sociale pensando al futuro, quando le tutele degli ammortizzatori sociali non potranno piu` essere utilizzati. Dovremo al piu` presto definire un calendario di iniziative concrete perche` non possiamo permetterci di perdere altro tempo´. Questo il commento del presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca al termine della riunione con il Ministro allo Sviluppo economico Claudio Scajola che si e` svolta a Roma. Nel corso dell´incontro sono state approfondite le modalita` con cui sostenere un processo industriale di riconversione produttiva ´indotto´ da appropriate politiche pubbliche. Per quanto riguarda i nuovi investimenti Spacca ha sollecitato anche il riconoscimento della ´zona franca´ per l´entroterra e illustrato progetti imprenditoriali che potrebbero essere agevolati. ´Di fronte ad una situazione estremamente problematica ´ prosegue Spacca ´ non dobbiamo perderci d´animo ma reagire prontamente per non disperdere il patrimonio di capacita` produttiva, progettazione, ricerca e innovazione che si e` sviluppato nei diversi territori coinvolti dalla crisi. Le Regioni coinvolte si sono mosse subito adottando strumenti, anche a carattere straordinario, per sostenere per quanto possibile con le risorse a disposizione il lavoro e la capacita` produttiva dell´indotto. Le Marche hanno appena varato un bilancio che si basa proprio su una strategia di resistenza e attacco. Ma non basta. Ora e` necessario passare immediatamente alla fase di attuazione delle ipotesi di accordo di programma e delle sue priorita` che sono: la difesa attiva del lavoro e dell´occupazione sul territorio e sull´indotto anche attraverso percorsi di riqualificazione professionale; l´attrazione e il sostegno di nuovi investimenti produttivi; il rilancio e la diversificazione dell´economia locale anche attraverso azioni di marketing territoriale finalizzate all´attrazione di investimenti´. Strumenti d´azione saranno interventi agevolativi, progetti industriali per nuova occupazione, contributi ad hoc che consentano di orientare i processi produttivi e di sostenere il trasferimento tecnologico per rafforzare la competitivita` delle imprese; facilitazioni nell´accesso al credito. Nel corso dell´incontro con il Ministro Scajola, il Presidente Spacca ha sottolineato l´importanza e la priorita` degli Accordi di programma gia` proposti dalla Regione anche per il Piceno e gli altri territori delle Marche in difficolta`, come la Valle del Chienti ed il Pesarese. Cosi` come e` stato sollecitato il riconoscimento dello status di ´zone franche´ in questi stessi territori in difficolta` e l´attivazione del progetto per la domotica, che coinvolge in tutti i settori regionali. ´Tali progetti in tutti i territori delle Marche sono irrinunciabili ´ ha affermato Spacca - per ottenere quei fondi che risultano indispensabili per la difesa del lavoro, l´attrazione di nuovi investimenti, la diversificazione dell´economia locale´. Come anticipato nei giorni scorsi, Spacca ha ribadito l´urgenza, di avviare il tavolo tecnico per dare seguito al Protocollo d``intesa sottoscritto il 27 marzo 2008 a favore del territorio delle Val Vibrata - Val Picena. Le Regioni Abruzzo e Marche anche a settembre avevano chiesto al Ministero di completare urgentemente la fase istruttoria per procedere alla sottoscrizione di uno specifico Accordo di programma a sostegno del Piceno, sottolineando allo stesso tempo l´esigenza del riconoscimento dello status di ´zona franca´ per il Piceno, lo sblocco del progetto Sgl Carbon´. ´Tali progetti e iniziative sono indispensabili per il rilancio del Piceno: questo territorio deve ottenere la doverosa e meritata attenzione anche nella politica industriale del Governo centrale. Come per tutti gli altri territori regionali in difficolta`, lo strumento dell´Accordo di programma e` indispensabile, lungo tre linee di azioni e progetti: difesa del lavoro e dell´occupazione, anche mediante percorsi di riqualificazione professionale del personale; attrazione di nuovi investimenti nel territorio; sviluppo e diversificazione del tessuto economico locale. ´ . .  
   
   
RIFORME FVG: TONDO, UN NUOVO MODELLO DI GOVERNO PER LA MONTAGNA  
 
Trieste, 9 novembre 2009 - Quale sarà il modello di governo del territorio nelle zone montane e quali aree sono realmente definibili montane: sono le domande di fondo alle quali dovrà rispondere una legge regionale, la cui formazione ha preso avvio il 5 novembre con l´incontro, nella sede della Regione a Udine, tra il presidente Renzo Tondo, gli assessori Federica Seganti e Andrea Garlatti, 74 sindaci e dieci assessori in rappresentanza di 84 Comuni dei 95 appartenenti ai territori delle Comunità montane, già commissariate e prossime allo scioglimento. La Conferenza dei sindaci delle Comunità montane, presieduta dall´assessore del Comune di Gorizia Guido Pettarin ed alla quale hanno preso parte i rappresentanti delle Province di Udine, Gorizia e Pordenone, ha sostanzialmente lavorato "in fase preliminare - ha detto il presidente Tondo - perché su un tema di questa rilevanza possiamo prenderci qualche settimana in più del previsto per arrivare a norme che abbiano il consenso più ampio possibile". Il presidente della Regione ha illustrato alcuni concetti cardine della futura normativa di riforma dell´ordinamento degli enti locali in area montana. La "montanità" è il primo di questi concetti, notando che anche questa ha gradi diversi e quindi andrà differenziata a seconda della difficoltà e marginalità del territorio. Le stesse differenze consigliano poi, secondo Tondo, un modello di governo flessibile a seconda delle zone, perfezionando l´attuale normativa sulle Unioni di Comuni. In questa revisione si terrà conto anche del ruolo delle Province nella gestione delle competenze e delle funzioni di area vasta. "Se hanno dimostrato di saper far funzionare i servizi in altre aree - ha notato Tondo - perchè non possono farlo anche in montagna?" Il modello delineato dal presidente Tondo va quindi verso la razionalizzazione e la sostenibilità della gestione dei servizi ai cittadini attraverso una forma associativa tra enti locali che permette di mantenere il significato e l´importante ruolo sociale delle singole municipalità. Questo tipo di riforme - ha sottolineato - non hanno come primo obiettivo il risparmio della spesa, ma il miglioramento dei servizi. Il percorso indicato da Tondo prevede ora un periodo nel quale i Comuni esamineranno le linee di indirizzo della riforma e porteranno alla Regione le loro indicazioni in modo che, subito dopo l´impegno per la finanziaria, la Giunta possa presentare uno schema di disegno di legge ancora "aperto". Verso la fine del prossimo gennaio questo lavoro tornerà alla Conferenza dei sindaci e da quel momento partiranno i 30 giorni previsti dalla legge per portare al Consiglio regionale il testo delle nuova normativa . Il nuovo ordinamento degli enti locali nelle aree montane del Friuli Venezia Giulia deve rispondere a due elementi cardine: aumentare l´efficienza delle risposte ai cittadini e salvaguardare la rappresentanza del territorio. Lo ha ribadito l´assessore alle Autonomie locali Federica Seganti nel suo intervento alla Conferenza dei sindaci delle Comunità montane, svoltasi oggi nella sede della Regione a Udine. Affiancando le proprie considerazioni a quelle del presidente della Regione Renzo Tondo, l´assessore Seganti ha ricordato l´esigenza di semplificazione anche nei modelli di governo del territorio, mantenendo per ogni livello l´adeguatezza al proprio compito. Se quella che viene dalla Regione è l´indicazione per il modello delle "Unioni tra Comuni", Federica Seganti ha rimarcato che tale modello potrà trovare le propria specifica declinazione in ogni singolo territorio attraverso l´utilizzo degli Statuti, salvaguardando quindi le peculiarità territoriali. L´assessore, che ha salutato e ringraziato gli amministratori pubblici degli enti delle zone montane come "volontari civici", ha ricordato che non tutti i temi di questa riforma sono stati definiti proprio perchè è dalla consultazione complessiva dovranno emergere indirizzi e soluzioni il più possibile ragionati e condivisi. Andrea Garlatti, assessore regionale all´Organizzazione, personale e sistemi informativi, è entrato nel dettaglio degli indirizzi per la riforma "che ha l´obiettivo di migliorare l´offerta dei servizi pubblici locali in montagna". "Si è pensato - ha detto - di dar corso alla formazione di Unioni di Comuni Montani, con personalità giuridica ed organi propri". Si prevedono infatti l´assemblea dei sindaci, il presidente dell´Unione ed il collegio di revisione. L´adesione dei singoli Comuni alle Unioni dovrà essere vincolante. La riforma sarà occasione per la revisione del concetto di comune montano, formando conseguentemente un elenco basato su elementi più solidi e maggiormente corrispondenti alla realtà rispetto alla situazione attuale. Per quanto riguarda le funzioni di questi Enti, Garlatti ha espresso l´indirizzo che si pongano in capo ad essi le funzioni delle Comunità montane e quelle dei Comuni, eccettuato un limitato numero di queste ultime che, per esigenze di prossimità e valenze locali, sia opportuno mantenere presso i singoli comuni. Funzioni di area vasta potranno essere assegnate alle Province. In merito alla finanza e alla contabilità, pur non escludendo altre forme, Garlatti ha affermato che l´ideale, in termini di semplificazione, sarebbe di poter giungere, per ciascuna Unione, ad un unico bilancio, al cui interno individuare voci di spesa gestibili dai singoli enti in relazioni alle funzioni che non sono esercitate in forma associata. .  
   
   
SI È SVOLTO AD AOSTA UN INCONTRO PER LE MISURE ANTI CRISI  
 
Aosta, 9 novembre 2009 - Dopo le consultazione politiche avviate dalla Giunta con i Capigruppo del Consiglio regionale, il Presidente della Regione Augusto Rollandin e l’Assessore del bilancio, finanze e patrimonio, Claudio Lavoyer, hanno incontrato nel pomeriggio di, venerdì 6 novembre le parti sociali, le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali, le imprese e i rappresentanti del mondo della solidarietà per valutare le modalità del prossimo intervento legislativo di sostegno all’economia per il 2010, rivolto alle famiglie e alle imprese. Questo il dettaglio degli incontri: - Confindustria e Finaosta S. P. A. - Il Presidente di Finaosta, Giuseppe Cilea, ha sottolineato la positività della misura di sospensione dei mutui, confermando come le imprese abbiano usufruito in modo massiccio, nel 2009, di questa agevolazione. Monica Pirovano, Presidente di Confindustria Valle d’Aosta, ha lanciato alcune proposte: una moratoria per i canoni di locazione per le imprese virtuose, una serie di agevolazioni per il pagamento della tassa comunale Tarsu alle piccole e medie imprese e una riduzione del costo dell’energia elettrica per le imprese, come è stato per le famiglie. - Confartigianato, Cna (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa), Associazione Artigiani Valle d’Aosta Per il settore artigianato, sono intervenuti Maurizio Goi e Roberto Montrosset (Cna), Marino Vicentini (Associazione Artigiani Vda) e Fabrizio Sedda (Confartigianato). I rappresentanti del mondo dell’artigianato hanno evidenziato come gli aspetti più deleteri della crisi economica siano attesi quest’anno e, probabilmente, per tutto il 2010. Una particolare richiesta di attenzione è stata posta sul settore dell’edilizia sul quale si fonda l’attività di numerose piccole imprese artigianali. - A. R. E. V (Association Régionale Eleveurs Valdôtains), A. Na. Bo. Ra. Va (Associazione Nazionale Allevatori di Razza Valdostana), Association des Agriculteurs de la Vda, C. I. A (Confederazione italiana agricoltori) Coopagrival, Consorzio Produttori e tutela fontina, Cooperativa produttori latte e fontina, Institut Agricole Régional, Fédération des coopératives, Association Agritourisme Valdôtain, Cooperative Vitivinivole, Associazione Piccoli produttori vini valdostani, Società Cooperativa Miel du Val d’Aoste, Unione regionale agricoltori valdostani, Associazione consorzio apistico Valle d’Aosta. Giuseppe Viérin dell’Arev ha evidenziato come gli interventi della Regione siano andati nella direzione di un sostegno reale del settore. Giuseppe Balicco, della Coldiretti ha sottolineato come sia necessario mantenere nel tempo l’aiuto alla zootecnia e come l’attenzione e le risorse destinate al settore abbiano gettato le basi per una prospettiva di crescita futura. Per quanto riguarda l’ambito vitivinicolo, è stata lamentata un’insufficienza delle somme stanziate per il sostegno economico e quindi è stata formulata la richiesta di un aumento degli aiuti finanziari per il prossimo anno. Cristina Pession, per il settore apicoltori, ha auspicato un intervento di sostegno anche per il 2010, sottolineando la vivacità di questo seppur piccolo ambito economico. A questo proposito, il Presidente Rollandin ha annunciato un provvedimento ad hoc per il sostegno dell’apicoltura in Valle d’Aosta. Augusto Chatel (Institut Agricole) ha evidenziato come i problemi della zootecnia siano evidenti anche dalle analisi dei dati compiute dall’Institut e ha sottolineato come l’aspetto della commercializzazione del prodotto tipico valdostano sia da tenere in forte considerazione, estendendo il discorso anche all’aspetto della qualità produttiva. - Vescovo di Aosta, Acli, Caritas Diocesana e Forum delle famiglie. Il Vescovo di Aosta, Giuseppe Anfossi, ha rimarcato come la crisi economica abbia inciso fortemente sulle famiglie e, in particolare, su alcune categorie di persone, come gli immigrati. Roberto De Vecchi (Forum) ha rimarcato l’opportunità di ampliare i riferimenti specifici rivolti alle famiglie, da interpretare come nuclei essenziali della comunità. Anna Ferrara (Acli) ha proposto l’esperienza del Centro comunale per le famiglie “Il Cortile” evidenziando come sia proprio la famiglia il vero ammortizzatore sociale da sostenere in un ottica di sussidiarietà, ossia fornendo un aiuto che non sostituisca ma accompagni. Don Aldo Armellin (Caritas) ha evidenziato come l’intervento della Regione per il magazzino e per la mensa della Caritas abbia costituito un aiuto vero e concreto in favore delle persone più sfortunate, sottolineando poi che l’esigenza più sentita dalle persone che si rivolgono all’ente cattolico è la necessità di avere un posto di lavoro. - Ascom Confcommercio Valle d’Aosta, Confesercenti, Adava (Associazione degli Albergatori della Valle d´Aosta), Associazione Impianti a fune Silvana Perucca (Adava) ha espresso un giudizio positivo sulla misura di sospensione delle rate dei mutui Finaosta nel 2009, che ha consentito a tanti albergatori di superare le gravi difficoltà dettate dalla situazione di crisi e di continuare a investire per rimanere un mercato che richiede sempre maggiore qualità, e in questo senso ha salutato positivamente le misure di sostegno che saranno messe in campo. Ferruccio Fournier (Impianti a fune) si è detto assolutamente soddisfatto degli interventi anti crisi per il settore nel 2009, avanzando alcune istanze, in particolare, per il mantenimento dell’impegno di finanziamento della legge 8 e per una attenzione specifica per le infrastrutture di ricezione. Leopoldo Gerbore (Confcommercio) ha posto l’attenzione sulla qualità dell’offerta commerciale valdostana, alla quale deve essere posta maggiore attenzione, manifestando l’apprezzamento per le misure messe in campo nel 2009. - Cgil, Cisl, Uil, Savt Riccardo Monzeglio (Cisl) ha posto l’accento sul tema dell’occupazione, sul quale si ritiene opportuno un intervento, soprattutto nei confronti di coloro che, avendo già usufruito degli ammortizzatori sociali, non hanno la possibilità di rientrare nel ciclo produttivo. Claudio Viale (Cgil) ha sottolineato come la crisi sociale abbia risvolti pesanti anche in Valle d’Aosta. Il necessario rilancio della domanda interna passa, secondo Viale, anche attraverso strumenti di sostegno al reddito per le persone in difficoltà. Guido Corniolo (Savt) ha evidenziato la positività dell’azione del Governo regionale nel corso del 2009, sollecitando un’attenzione particolare per quel 3, 4 per cento di popolazione che rientra nella fascia di povertà, riprendendo, se possibile, la proposta presentata dai sindacati sul tema del reddito di cittadinanza. Ramira Bizzotto (Uil) ha espresso una valutazione positiva sulla sinergia messa in campo nell’attuazione degli aiuti anti crisi del 2009, sinergia che, semplificando le procedure burocratiche per la richiesta delle provvidenze, ha permesso di dare risposte concrete e immediate alle difficoltà emergenti. - Celva Elso Gerardin, Presidente del Celva, ha confermato la disponibilità a rinnovare le sinergie messe in campo dai Comuni nel 2009. Le modalità di intervento saranno analizzate in modo più dettagliato nell’assemblea in programma martedì 10 novembre. - Chambre valdôtaine des entreprises et des activités libérales. A rappresentare la Chambre sono intervenuti Adriano Del Col, Mario Risso, Nicola Rosset, Giulio Grosjacques, Roberto Sapia e Pierantonio Genestrone. Quest’ultimo, Presidente della Chambre, ha espresso apprezzamento per le misure adottate nel 2009, sottolineando l’importanza dello sviluppo di un collegamento con l’Europa, soprattutto dopo il riconoscimento dell’Euroregione che consentirà la creazione di una rete delle Camere di commercio coinvolte nel progetto. Nicola Rosset, rappresentante di Confindustria all’interno della Chambre, ha rimarcato come l’emergenza crisi non sia ancora terminata e che pertanto le misure attuate quest’anno vanno assolutamente riproposte nel 2010. In particolare, Rosset ha sollecitato un rafforzamento dell’azione a favore dei Confidi, azione che ha costituito nel 2009 un elemento cruciale per il superamento di tante situazioni difficili. Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, e l’Assessore Claudio Lavoyer hanno risposto alle varie questioni poste e hanno preso atto delle considerazioni di tutti i soggetti interpellati, garantendo la dovuta attenzione alle istanze presentate nella futura azione di contrasto alla crisi economica che si concretizzerà in un atto teso ad incontrare il più possibile le varie esigenze emerse. .  
   
   
CAMPANIA: INTERVENTO PRESIDENTE BASSOLINO CONFERENZA STAMPA CREDITO D’IMPOSTA  
 
Napoli, 9 novembre 2009 - Presentiamo un´importante delibera, approvata nella seduta di Giunta di questa mattina, con la quale diamo avvio al Credito d´imposta regionale, iniziativa molto attesa dagli imprenditori della Campania. In queste settimane abbiamo lavorato intensamente con l´Agenzia delle Entrate e con il ministero dell´Economia e delle Finanze per concludere l´iter che ci consente, prima regione italiana, a istituire questo importante incentivo. Il nostro "credito d’´mposta per nuovi investimenti" si rivolge all´ampia platea delle Piccole e Medie Imprese della Campania, il vero e proprio motore produttivo della regione. Prevede un contributo (in conto impianti) per l´acquisto di nuovi beni strumentali (macchinari, attrezzature, computer, accessori…) e beni immateriali (trasferimenti tecnologici mediante acquisto di diritti di brevetto e licenze) da parte di imprese che operano sul territorio regionale. La procedura è automatica, la fruizione dell´incentivo, avviene infatti compensando il contributo concesso con i debiti derivanti da imposte, tasse e contributi. In pratica le imprese che investono risparmiano sulle tasse. Il credito che l´impresa matura nei confronti dell´erario viene compensato dalle risorse stanziate dalla regione, dunque nessun aggravio per l´erario. Ci facciamo noi carico di tutto. L´avviso pubblico partirà entro la fine di quest´anno. La procedura è semplicissima, trasparente e on line. Infatti, le imprese si registrano sul sito dell´assessorato alle attività produttive www. Economiacampania. It indicando gli investimenti che intendono operare. L´esame delle domande, da parte della Regione, avviene secondo l´ordine cronologico di presentazione. I vantaggi per le imprese sono chiari e anche cospicui. Innanzitutto le imprese hanno certezza dei tempi di utilizzo del beneficio. L´unica condizione, infatti, per fruire del credito d´imposta è la realizzazione di una certa percentuale dell´investimento e l´invio telematico della relativa documentazione. Elementi, come si vede, dipendenti unicamente dall´impresa beneficiaria. Rispetto agli incentivi tradizionali si azzerano i tempi perché si tagliano molti passaggi (decreto di liquidazione innanzitutto e, a monte, la verifica della documentazione di spesa…) Non a caso il credito di imposta è la misura più apprezzata dagli imprenditori perché è un meccanismo semplice, automatico, oggettivo, sottratto ad ogni discrezionalità politica, burocratica, clientelare. Il mio augurio è che anche a livello nazionale si possa sbloccare il credito d´imposta nazionale. Noi qui in Campania lo facciamo. Su questa importante misura investiamo 60 milioni di euro derivanti dai nostri fondi europei (50 milioni) e Paser (10 milioni). Siamo la prima regione a mettere in campo questo strumento e a investire significative risorse europee. Il nostro impegno a sostenere le imprese campane continua. Infatti, il credito di imposta fa parte di un quadro forte di iniziative per sostenere le nostre imprese, sia sul piano dell´innovazione che su quello dell´occupazione. Stiamo lavorando per affiancare al credito d´imposta sugli investimenti in beni strumentali, un ulteriore credito d´imposta, dedicato alla creazione di nuovi posti di lavoro. Su questo ulteriore credito d´imposta, che partirà entro gennaio 2010, investiremo altri 20 milioni di euro, tra fondi comunitari e regionali. Un´altra importante iniziativa che avvieremo tra breve è quella dedicata ai contratti di programma su cui investiremo significative risorse. Inoltre a favore delle imprese abbiamo già avviato importati programmi come: gli incentivi per l´innovazione e lo sviluppo di cui beneficiano 159 imprese; il Bando per la promozione dei distretti produttivi campani dedicato a progetti di ricerca industriale e al trasferimento su cui abbiamo concentrato oltre 5 milioni e 600 mila euro; gli incentivi per il Consolidamento delle passività a breve su cui abbiamo concentrato i primi 8 Milioni di euro a valere sui fondi del Paser; Il Programma integrato di borse lavoro destinati alle imprese che al termine di un periodo di work experience assumono con contratto a tempo indeterminato i lavoratori che hanno condotto, grazie alla borsa di studio della regione, un´esperienza di formazione presso la stessa azienda. Un´iniziativa importante su cui investiamo 35 milioni di euro. Ci muove la consapevolezza che soprattutto in un momento come questo è importante spingere in avanti e contribuire in ogni modo al rilancio produttivo della nostra regione. Andiamo avanti, con spirito di collaborazione e reciproca ascolto tra istituzioni, mondo imprenditoriale e sindacati. .  
   
   
SERVIZI PUBBLICI: PROVINCIA DI BOLZANO NELL´ORGANO DI CONSULENZA DEL GOVERNO  
 
Bolzano, 9 novembre 2009 - Amministrazione - Sarà la Provincia di Bolzano, assieme alla Sicilia, a rappresentare le Regioni nel nucleo di consulenza del Governo in materia di servizi di pubblica utilità. Tra i due rappresentanti nominati dai Presidenti delle Regioni figura infatti il direttore della Ripartizione provinciale finanze Eros Magnago. Riorganizzato un anno fa dal Presidente del Consiglio, il Nucleo di consulenza per l´attuazione e regolazione dei servizi di pubblica utilità (Nars), è un organismo tecnico di consulenza e supporto per le attività del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) in materia tariffaria e di regolazione dei servizi di pubblica utilità. In particolare, il Nucleo ha il compito di promuovere un´omogenea regolamentazione delle tariffe, con la possibilità di formulare proposte al Governo nei settori aeroportuale, autostradale, idrico, ferroviario, marittimo e postale. Nella sua ultima seduta la Conferenza delle Regioni ha scelto i suoi due rappresentanti nell´organismo: sono una esponente della Regione Sicilia e Eros Magnago, direttore della Ripartizione Finanze della Provincia di Bolzano. L´attività del Nars si concretizza nella formulazione di pareri, resi al Cipe e alle Amministrazioni richiedenti, e raccomandazioni, ovvero specifiche proposte operative. Per la Provincia di Bolzano un significativo riconoscimento. .  
   
   
TRENTO; IL PRESIDENTE DELLAI HA INCONTRATO IL DEPUTATO RUMENO MIRCEA GROSARU E´ IL RAPPRESENTANTE DELLA MINORANZA ITALIANA AL PARLAMENTO DI BUCAREST  
 
Trento, 9 novembre 2009 - Il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai ha incontrato il 6 novembre l’onorevole Mircea Grosaru, deputato al parlamento di Bucarest e rappresentante della minoranza italiana in Romania. In Romania sono riconosciute 18 minoranze etnico-linguistiche. Ognuna, secondo la Costituzione varata nel 1991, ha un proprio rappresentante in Parlamento. L´onorevole Grosaru, al terzo mandato come deputato, conosce il Trentino per averlo già visitato e anche perchè ha ascendenti di Arco. Ha informato il Presidente Dellai che l´italiano è stato recentemente riconosciuto in Romania come lingua madre e viene insegnato in alcuni istituti. Durante l´incontro si è discusso anche di possibili collaborazioni nel campo dell´istruzione e si è fatto accenno all´imminente appuntamento elettorale che interesserà la Romania il 22 novembre prossimo, quando sono previste le elezioni presidenziali. .  
   
   
CALABRIA: STAZIONE UNICA APPALTANTE, SIGLATO OGGI A PALAZZO ALEMANNI UN PROTOCOLLO D’INTESA CON LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI  
 
Catanzaro, 9 novembre 2009 - È stato sottoscritto il 5 novembre a Catanzaro, nella sede della presidenza della Regione, un protocollo di collaborazione “per la qualità, la legalità e la sicurezza del lavoro nei cantieri e nel ciclo degli appalti pubblici” tra la Stazione unica appaltante della Regione e i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Alla cerimonia della firma erano presenti il presidente della Regione Agazio Loiero, il presidente del Comitato di sorveglianza della Sua Ivan Cicconi, il commissario dell’organismo Salvatore Boemi, e segretari generali Sergio Genco della Cgil, Luigi Sbarra della Cisl, Roberto Castagna dell’Uil e Antonio Franco dell’Ugl). Il Protocollo prevede la definizione di procedure e modalità di applicazione della legge sulla Sua, l’elaborazione e la promozione di proposte per il miglioramento di norme e prassi per l’affidamento e l’esecuzione di contratti pubblici e la definizione e promozione di iniziative e attività per la diffusione della cultura della legalità. A tale è stato costituito un Tavolo permanente con rappresentanti della Stazione appaltante e organizzazioni sindacali. “Abbiamo affidato un ruolo strategico alla Stazione unica appaltante - ha detto il presidente Loiero - forse perché riteniamo che qui in Calabria sia necessario un di più di trasparenza. Per questo la collaborazione con il sindacato e´ importantissima. L´organismo, pur con le sue difficoltà, sta procedendo in maniera spedita e speriamo che dal primo gennaio possa andare a regime”. Giudizio unanimemente positivo è stato espresso dai segretari generali regionali dei sindacati sul ruolo determinante della Sua come strumento operativo. Per Castagna della Uil si tratta di “una scelta di grande intelligenza e civiltà che si realizza in una regione estremamente delicata e difficile per le situazioni che qui si vivono”. Sbarra della Cisl ha posto l’accento sulla “volontà condivisa di dotare la Calabria di un’autorità che inserisse elementi di legalità e trasparenza in settori di particolare delicatezza”. Per Genco della Cgil la Sua “e una delle scelte più importanti e innovative della Giunta regionale e del presidente Loiero. Quello di oggi è un punto di partenza e non di arrivo. La missione della Sua, infatti, è quella di modificare lo stato delle cose”. Franco dell’Ugl, infine, ha sostenuto che si tratta di “una pagina importante” alla quale il suo sindacato è ben felice di dare il proprio contributo”. L’intesa siglata oggi vuole rappresentare uno stimolo per promuovere competenze e strumenti ai fini di una efficace applicazione della legge regionale 26/2007 e, in generale, delle norme nazionali che regolano l’affidamento e l’esecuzione di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, ai fini della legalità nel ciclo degli appalti pubblici e di sicurezza dei lavoratori nella fase di esecuzione degli stessi. Si intende, inoltre, dare vita a una forma nuova di collaborazione, fondata non tanto sulla elencazione delle problematiche e delle norme che tutti sono tenuti a rispettare, quanto sulla definizione di un metodo di lavoro capace di dare continuità al perseguimento degli obiettivi di legalità e di sicurezza nei luoghi di lavoro ma anche di sollecitare e premiare la qualità delle imprese ed i comportamenti virtuosi delle amministrazioni pubbliche. Le esperienze dei protocolli infatti sottoscritti dalle amministrazioni pubbliche, quali stazioni appaltanti, con i sindacati e/o con le associazioni imprenditoriali hanno ormai alle spalle decenni di esperienza e sono stati strumenti importanti per perseguire obiettivi di legalità, di sicurezza e tutela del lavoro in un contesto di libera competizione delle imprese. Non sempre però alla sottoscrizione degli impegni contenuti nei protocolli sono seguiti comportamenti coerenti ed efficaci. Spesso sono stati visti e vissuti come un puro e semplice punto di arrivo e quasi mai hanno invece rappresentato un punto di partenza per lo sviluppo di azioni ed attività in grado di determinare significativi cambiamenti. Con la sottoscrizione del Protocollo le parti convengono sulla opportunità di dare corso a una attività condivisa e programmata. A tal fine decidono di istituire un “Tavolo permanente di lavoro del protocollo” per programmare e condividere le attività conseguenti alla applicazione del protocollo stesso. Gli obiettivi delle attività da programmare e condividere consistono, in prima applicazione, nel definire e concordare procedure e modalità di applicazione di quanto previsto dagli articoli 10, 11 e 12 della legge regionale 26/2007; nell’elaborare e promuovere proposte per il miglioramento delle norme e delle prassi per l´affidamento e l´esecuzione dei contratti pubblici; nel definire e promuovere iniziative ed attività, anche condivise con altri operatori, per la diffusione della cultura della legalità. Le riunioni del Tavolo permanente sono convocate di norma ogni sei mesi; la data e l’ordine del giorno sono concordate e definite nella riunione del Tavolo immediatamente precedente; nella stessa occasione sono fissati gli impegni di ciascun soggetto sottoscrittore da sviluppare entro o per la riunione successiva. Per la elaborazione, promozione e gestione delle attività possono essere incaricati singoli componenti del Tavolo permanente o specifici gruppi di lavoro di definire documenti o proposte da sottoporre alla riunione del Tavolo permanente successivo o di svolgere determinate attività fra una riunione e quella successiva dello stesso Tavolo. I temi prioritari di attività riguardano, tra gli altri, la definizione di schemi, format e procedure per la puntuale attuazione delle norme definite all’articolo 11 (sicurezza nei cantieri), all´articolo 12 (tutela dei lavoratori) e all´articolo 13 (tutela, legalità e lavoro sommerso) della legge regionale 26/2007; la definizione di proposte per la trasparenza e la qualità della gestione dei contratti pubblici indirizzate a tutte le stazioni appaltanti e agli operatori economici della nostra regione, volte in prima istanza a: stimolare il ruolo della pubblica amministrazione nell’ottica di promuovere legalità e sicurezza nei luoghi di lavoro e di politiche finalizzate a premiare la qualità sociale e la sostenibilità, nella fase di affidamento, sia nei lavori o servizi o forniture richieste, sia nei processi produttivi; sostenere la qualificazione della struttura imprenditoriale locale anche attraverso incentivi e premi, negli appalti pubblici in particolare, alle imprese che fondano sulla legalità e la sicurezza del lavoro il loro modo di essere e di operare; operare affinché gli affidamenti dei contratti pubblici in generale e dei lavori pubblici in particolare siano fondati sempre più sul criterio dell’”offerta economicamente più vantaggiosa”, introducendo nei criteri di aggiudicazione parametri sociali e di qualità del lavoro. Altro tema prioritario di attività è la definizione e realizzazione di iniziative tese a diffondere la cultura della legalità e della sicurezza. Spetta comunque al Tavolo permanente definire le attività da sviluppare anche con priorità e scelte diverse da quelle indicate e comunque condivise da tutti i sottoscrittori del protocollo. Ferma restando l’autonomia delle singole parti di sviluppare attività e iniziative, nonché firmare accordi o protocolli con altri soggetti, anche sugli stessi temi oggetto del presente protocollo, le stesse parti si impegnano a tenere informato il Tavolo permanente al fine di coordinare e rendere più efficace l’attività dello stesso. La Stazione unica appaltante è comunque impegnata a informare e rendere partecipi le organizzazioni sindacali delle attività e delle iniziative derivanti dalla attuazione del Protocollo d’intesa, in applicazione della legge regionale 26/2007, sottoscritto dalla Sua e dalla Regione Calabria con il Ministero degli Interni e le sue strutture periferiche calabresi. Il protocollo ha una durata illimitata. I sottoscrittori possono proporre in ogni momento modifiche o integrazioni, che saranno valutate ed eventualmente approvate nel Tavolo permanente immediatamente successivo alla proposta di modifica comunicata almeno 15 giorni prima della riunione del Tavolo stesso a tutti i soggetti sottoscrittori. .  
   
   
TERREMOTO: CHIODI, DAL CIPE UN ALTRO MLD PER RICOSTRUZIONE  
 
L´aquila, 9 novembre 2009 - Viva soddisfazione viene espressa dal Commissario Chiodi nell´apprendere la notizia che il Cipe, nelle prime ore del 6 novembre, ha definitivamente deliberato per il finanziamento di importantissimi interventi relativi alla ricostruzione sia pubblica che privata. Tali fondi saranno immediatamente disponibili. Dopo lo stanziamento di circa 4 miliardi deliberato dal Cipe nelle scorse settimane, le risorse stanziate serviranno per finanziare la ristrutturazione delle abitazioni classificate A, B e C, per complessivi 800 milioni di euro, e il primo programma stralcio, per oltre 200 milioni, individuato dal Commissario Chiodi relativo agli edifici pubblici gravemente danneggiati che ospitano servizi di natura essenziale e ricadenti nell´ambito del cratere. Tra questi interventi si segnala la ristrutturazione del Palazzo di Giustizia, della Questura, della Direzione Regionale e Provinciale dei Vigili del Fuoco, il comando regionale della Guardia di Finanza, il Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato, gli uffici della Regione, le sedi della Provincia e del Comune dell´Aquila, alcune caserme dell´Esercito e dei Carabinieri. È stato previsto, inoltre, il recupero degli ex locali destinati ad archivio di Stato per destinarli a sede della Corte d´Appello. "Il Cipe, con la chiusura positiva dell´istruttoria tecnica e poi con la definitiva approvazione ? dichiara Chiodi ? ci testimonia la validità e la serietà del lavoro svolto in settimane di impegnativi e complessi incontri effettuati con tutti i soggetti interessati alla colossale opera di ricostruzione delle zone colpite dal terremoto del 6 aprile scorso. In particolare è stata indispensabile l´opera svolta dal Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche che con risorse di personale limitate ha svolto un lavoro encomiabile. Al Provveditore Interregionale Ing. Giovanni Guglielmi, all´Aggiunto Ing. Giancarlo Santariga, nonché a tutto il personale del Provveditorato. Accanto alle suddette opere, aggiungo il finanziamento già deliberato nei giorni scorsi dal Cipe per quasi 40 milioni di euro riguardante gli edifici della Università dell´Aquila, e quello di 30 milioni per i primissimi interventi, già tutti chiusi, sulle scuole del cratere. Contiamo presto di avere buone notizie anche per i 30 milioni richiesti per il recupero e la messa in sicurezza delle scuole fuori cratere, relativi per la quasi totalità alle scuole di Avezzano e Sulmona. Per tali ultimi interventi il Cipe ha già individuato le risorse necessarie e, quindi, a breve liquiderà l´importo richiesto. Di enorme rilevanze è poi l´individuazione delle risorse necessarie agli interventi sulle case private, consentendo così di tacere anche alcune voci incontrollate circa la presunta mancanza di fondi per le operazioni di recupero e ristrutturazione. Il nostro compito è ora quello di rimetterci silenziosamente e alacremente al lavoro per completare l´individuazione delle altre necessità riguardanti gli edifici pubblici che dovranno trovare il finanziamento del Cipe nei prossimi mesi". .  
   
   
ZONE FRANCHE URBANE, SULLA REPLICA ALLE POLEMICHE REGGINE: “IL COMUNE HA SBAGLIATO L’INDIVIDUAZIONE DELLE AREE”  
 
Reggio Calabria, 9 novembre 2009 “Il Comune di Reggio sa bene che ha assolutamente sbagliato l’impostazione della zona franca che aveva individuato”. Lapidario il commento dell’assessore alle Attività produttive Francesco Sulla, che replica così alle polemiche di questi ultimi giorni sul mancato inserimento di aree della provincia di Reggio Calabria tra le zone franche urbane. “Il Comune di Reggio è stato messo nelle condizioni, come tutti gli altri Comuni della regione, di avanzare delle proposte. Le aree che ha individuato però - afferma l’assessore Sulla - non rispettano i parametri indicati dal ministero. Io credo che ha giocato molto la fretta. Hanno mandato i progetti all´ultimo minuto e probabilmente non hanno avuto il tempo di approfondire. Ma non possono certo scaricare queste responsabilità sulla Regione”. “L’assessorato - aggiunge Sulla - ha valutato con oggettività tutte le proposte che sono pervenute dalle province ed è stata stilata una graduatoria, nel rispetto dei parametri che il ministero aveva fissato. Non a caso il ministero ha fatto proprie le nostre proposte. Invece di indicare inesistenti responsabilità di altri, al posto di chi muove critiche estemporanee, mi premurerei di approfondire bene, all’interno del Comune di Reggio, come è stato sviluppato il loro progetto che non era oggettivamente valido”. L’assessore alle Attività produttive Francesco Sulla ricorda anche l´impegno della Regione che ha consentito di portare da due a tre le zone franche urbane. E proprio per dare la stessa possibilità a più aree in difficoltà, la Regione si sta battendo perché ci sia un ulteriore ampliamento. “Non abbandoniamo certo Vibo Valentia e Reggio Calabria che non sono entrate in questa prima fase. L’importante sostiene inoltre Sulla - è che la prossima proposta di Reggio sia conforme ai parametri che il ministero ha indicato. Se non lo sarà, il Comune di Reggio rimarrà fuori anche dalle eventuali prossime opportunità. E non sarà certo colpa della Regione. Per quanto riguarda poi la scelta della Regione di finanziare anche aree che sono rimaste fuori da quelle individuate dal ministero, posso assicurare che manterremo l’impegno. Ma voglio dire, con altrettanta chiarezza, che di certo non sarà la stessa cosa. Alcuni interventi in materia fiscale, in materia di esonero contributivo etc. , non sono di competenza della Regione, ma del Governo nazionale”. Per cui – conclude l’assessore - interverremo con i fondi comunitari, ma ovviamente non potremo garantire lo stesso livello di agevolazioni che invece hanno le aree individuate dal ministero e sottoposte alla verifica della Comunità europea”. .  
   
   
TERREMOTO: CHIODI, E´ ORA DELLA GOVERNANCE DELLE COMPETENZE ORDINANZA QUASI PRONTA. IL RUOLO DELL´UNITA´ DI MISSIONE  
 
L´aquila, 9 novemrbe 2009 - "Una governance delle competenze e dei poteri". L´ha auspicata il presidente della Regione, Gianni Chiodi, il 7 novembre a conclusione di un convegno sulla "governance della ricostruzione". Il Presidente, illustrando la sua idea di governance ideale ha chiarito: "Ci sarà un commissario per la ricostruzione nella persona del Presidente della Regione, ma un ruolo cruciale dovrà averlo anche il sindaco dell´Aquila, cui spetta il ruolo di vice commissario. Il primo cittadino non dovrà però operare seguendo le procedure ordinarie, altrimenti tutti gli sforzi saranno vanificati. Tra queste due figure, che magari esalteranno il gossip politico, ci dovrà essere confronto e condivisione". Chiodi ha sottolineato soprattutto l´importanza dell´Unità tecnica di missione (sul modello Tony Blair) per la fase istruttoria dei progetti e della loro esecuzione. "Questo organismo - ha comunicato il Presidente - è già stato nominato. L´architetto Gaetano Fontana, che lo coordinerà, è al lavoro per definire le linee guida inerenti non solo la ricostruzione tout court, ma anche le implicazioni economiche, giuridiche ed ambientali. L´unità provvederà altresì al controllo ed al monitoraggio delle singole fasi, predisponendo inoltre una task force apposita per la ricostruzione". Chiodi ha poi aggiunto che questa struttura sarà composta da 30 persone, la metà espressione dell´amministrazione pubblica (Ministeri e Cipe), la restante metà, di elevato spessore professionale, selezionata dall´Ocse. "Ci saranno poi un soggetto attuatore ? ha, quindi, chiarito il Presidente ? identificabile nel Provveditore alle Opere pubbliche, un Servizio di vigilanza ed ispettivo ed un organismo rappresentativo delle istituzioni". Chiodi ha annunciato che l´ordinanza che regolerà la nuova governance è quasi pronta: "Martedì prossimo definirò col ministero dell´Economia i termini per il finanziamento della struttura che avrà un costo di 10/11 milioni di euro in cinque anni. Ma è qualcosa di necessario, fondamentale, perché non si possono spendere miliardi per una ricostruzione non pianificata da una Cabina di regia". "Finora abbiamo fatto come i latini che quando c´era una guerra scioglievano il Senato e davano poteri ai Consoli ? ha chiosato Chiodi ? Poi, però, finita l´emergenza tutto tornava alla normalità. Nel nostro caso c´è da chiedersi: quando finirà l´emergenza? La legge non fissa una data. Ma già nel mese di settembre io prevedevo di restituire agli Enti locali un proprio ruolo che avrebbe significato quel salto di qualità per prepararci ai processi di rinascita ed organizzare la ripresa. Salto che finora non c? è stato". E poi: "Molti confondono governance con government. Bisogna chiarire che quando parliamo di governance ci riferiamo ad un problema di responsabilità, di visione. Con la governance dell´emergenza abbiamo comunque vinto tre importanti sfide: le scuole, rese sicure e riaperte in tempi record, l? università, dotata in prospettiva di uno straordinario patrimonio ricettivo, e le risorse finanziarie, leggasi fondi Cipe". "Ora ? ha esortato il Presidente ? bisogna fare un passo avanti: trasformare i poteri emergenziali in poteri straordinari, perché quello che stiamo affrontando è qualcosa di grande, di straordinario appunto. Servono procedure snelle e veloci e percorsi condivisi con la società civile, con l´imprenditoria, con l´intellighenzia locale. Tutto con l´unico obiettivo di far ripartire la città, il suo tessuto economico, sociale e culturale, la sua comunità". .  
   
   
GIUNTA FVG APPROVA BILANCIO CHE PAREGGIA A 4,3 MLD EURO  
 
Udine, 9 novembre 2009 - La Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, su proposta dell´assessore alle Finanze Sandra Savino, ha approvato il 5 novembre gli schemi dei disegni di legge riguardanti "Disposizioni per la formazione del bilancio pluriennale ed annuale della Regione (Legge Finanziaria 2010)" e "Bilancio di previsione per gli anni 2010-2012 e per l´anno 2010". Il bilancio di previsione per il 2010 pareggia su 4,3 miliardi di euro. I documenti saranno inviati al Consiglio delle Autonomie e torneranno all´ordine del giorno della Giunta regionale il prossimo 12 novembre per l´approvazione definitiva e l´invio all´esame del Consiglio regionale. .  
   
   
AGENDA 21: AVVIATA IN SICILIA RETE REGIONALE PER GLI “ACQUISTI PUBBLICI VERDI”  
 
Palermo, 6 novembre 2009 – “Acquisti pubblici verdi in Sicilia: avvio della Rete Regionale”, è stato il tema del seminario che si è tenuto il 6 novembre presso l´Auditorium dell´assessorato regionale Territorio e Ambiente. L´evento, realizzato nell’ambito del progetto Life+ Gppinfonet The Green Public Procurement Information Network (La Rete Informativa sugli Acquisti Pubblici Verdi), è stato promosso in collaborazione con l’assessorato regionale all’Ambiente, il coordinamento Agenda 21 Sicilia e l’Arpa Sicilia; è stata l’occasione, non solo per presentare il progetto e sensibilizzare i partecipanti sulle priorità ambientali regionali e su come il Gpp può contribuire ad affrontarle, ma anche per avviare ufficialmente la Rete regionale per il Gpp. L’assessore regionale all’Ambiente, Mario Milone, che è anche presidente dell’Agenda 21 locale Sicilia e componente del direttivo nazionale, in apertura dei lavori del seminario ha voluto sottolineare che “Fare acquisti verdi significa scegliere beni e servizi ecocompatibili che tengono conto dell’impatto ambientale che questi possono generare nel corso del loro ciclo di vita dalla produzione allo smaltimento. La pubblica amministrazione – ha proseguito – è tra i soggetti principali coinvolti negli acquisti verdi, per il ruolo istituzionale e per la capacità di porsi come esempio di buona pratica”. L’assessorato regionale all’Ambiente, l’Arpa Sicilia e il Coordinamento Agenda 21 Locale Sicilia, saranno i promotori della Rete Informativa Regionale sugli acquisti pubblici verdi sostenendone la diffusione capillare sul territorio e favorendo i collegamenti con le altre reti regionali. In particolare l’assessorato assumerà un ruolo guida nei confronti degli enti locali e promuoverà iniziative per il consumo e la produzione sostenibile in Sicilia. L’unione Europea definisce gli acquisti verdi pubblici come l’approccio di base al quale gli enti pubblici integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto di bei e servizi attraverso la ricerca e la scelta di soluzioni e risultati con il minore impatto possibile sull’ambiente. Sempre in ambito comunitario, la Commissione europea ha sottolineato il ruolo rivestito dagli acquisti verdi nell’ambito delle strategie per il consumo e la produzione sostenibili e ha proposto che gli stati membri raggiungano un target di diffusione del Gpp del 50% entro il 2010 attraverso l’introduzione di criteri ambientali nelle procedure d’acquisto di beni e servizi. Anche l’Italia, con l’approvazione del Piano d’Azione Nazionale per il Gpp, ha individuato specifici obiettivi green per gli enti pubblici che nei prossimi anni affronteranno una spesa complessiva di circa 120 miliardi di euro. .  
   
   
PUGLIA: "131 MLN PER PROVVEDIMENTI ANTICRISI"  
 
Bari, 9 novembre 2009 - L’assessore al Lavoro e Formazione Professionale, Michele Losappio ha presentato il 5 novembre in conferenza stampa i più recenti provvedimenti anticrisi licenziati dall’Assessorato. Di seguito, una sintesi dei provvedimenti, che sono immediatamente esecutivi: 1. La Delibera di Giunta Regionale n. 1950 del 20 ottobre 2009 finalizzata ad integrare il salario dei lavoratori che sono oggetto di un contratto di solidarietà, cioè quel contratto aziendale che prevede una riduzione delle ore di lavoro e del corrispettivo salario per consentire all’azienda di superare la fase di crisi. La delibera contiene un bando per 4 mln di euro e prevede una integrazione fino al 20% del monte ore non retribuito. I lavoratori riceveranno direttamente un assegno Inps per tale importo. 2. Il bando per i disoccupati ultracinquantenni per il quali la Regione mette a disposizione 5 mln di euro del Fondo Sociale Europeo. Il Bando prevede la formazione da parte di Enti ed Organismi accreditati alla “formazione in continuo” dei disoccupati che riceveranno una indennità di frequenza pare a 500 euro al mese per tre mesi per complessivi 1500 euro. La formazione ricevuta potrà consentire nuove occasioni di reimpiego sul mercato del lavoro. 3. L’accordo ratificato nella Commissione Regionale per le politiche del lavoro con il quale una parte dei fondi destinati dalla Regione agli ammortizzatori sociali in deroga sarà indirizzata a pagare 4 mensilità, pari a complessivi 2800 euro, a quei lavoratori che nel corso del 2008 non hanno beneficiato, pur potendolo, di ammortizzatori sociali. Sarà sufficiente una loro domanda. Ugualmente potrà avvenire per i lavoratori la cui mobilità è cessata nel corso del 2008 sulla base della legge 223/91. Si prevede un esborso di circa 10 mln di euro. 4. La Delibera predisposta e presentata agli Uffici della Giunta finalizzata alla stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili (Lsu) mediante versamento da parte della Regione di 10. 000 euro ad Ato ed Enti pubblici e di 14. 000 euro a società private per incrementare la raccolta differenziata. Importo a disposizione: 1 mln di euro. Con questi provvedimenti l’ammontare dei finanziamenti impegnati dalla Regione nelle politiche antirecessive da luglio ad oggi sale a 131 mln di euro. .  
   
   
MARCHE: AZZERAMENTO IRAP REGIONALE - DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE  
 
Spacca. Ancona, 9 Novembre 2009 - ´Siamo pronti ad illustrare nel dettaglio le misure adottate per l´azzeramento dell´Irap al Presidente Andreani: approfondendo meglio le caratteristiche dell´intervento anche lui potra` apprezzarne i benefici per l´economia regionale e il rafforzamento della coesione sociale della nostra comunita`. Infatti, la critica di Confindustria sulla riduzione delle tasse alle imprese da parte della Regione Marche e` davvero poco comprensibile ed anzi sorprendente. La sorpresa e` ancora piu` grande perche` mentre il Governo regionale azzera l´Irap, proseguendo il trend di riduzione della pressione fiscale che da inizio legislatura ha raggiunto il -47%, il Governo nazionale, a cui compete l´80% dell´Irap che grava su ogni impresa, tergiversa e non riesce a mantener i propri impegni, ma nessuna parola viene spesa su questa inerzia. La manovra di azzeramento dell´Irap regionale legata all´occupazione, dunque, e` utile e necessaria per ´resistere ed attaccare´, proteggere il lavoro e rilanciare le imprese. 1. E´ un provvedimento ´etico´, e non ideologico, perche` risponde ad un preciso dovere morale delle istituzioni in questo momento di grande difficolta` dei lavoratori e delle loro famiglie. Prefigura un patto sociale: agganciare una possibile ´ripresa con occupazione´. 2. E´ un intervento, nella sostanza, gia` legato al mantenimento della base occupazionale: per far scattare i benefici completi dell´azzeramento dell´Irap regionale, infatti, basta che ci sia un incremento occupazionale limitato da 1 a un massimo 4 unita` di personale, a seconda delle diverse dimensioni d´impresa. Nei fatti e` un azzeramento totale dell´Irap che ogni impresa puo` ottenere difendendo l´attuale base occupazionale, proprio come richiesto da Confindustria. 3. E´ un azzeramento dell´Irap regionale di cui potranno beneficiare proprio le imprese che hanno registrato le maggiori sofferenze nel periodo peggiore della crisi, e non quelle che ´vanno gia` bene´: per ottenere il beneficio fiscale completo si calcolera` la differenza di occupati tra 2010, quando la ripresa dovrebbe gia` aver iniziato a produrre i suoi effetti, e la media dell´occupazione del 2009, anno ´horribilis´ di picco della crisi. 4. E´ un azzeramento dell´Irap generalizzato, perche` l´applicazione e` amplissima: riguarda oltre il 99% delle imprese dei settori manifatturieri, del commercio e delle costruzioni. ´ . .  
   
   
LA REGIONE TOSCANA AIUTA CHI SCOMMETTE SU RICERCA E NUOVE TECNOLOGIE SU 285 DOMANDE 137 PROGETTI AMMESSI. SUBITO 32 MILIONI PER I PRIMI 38 COINVOLTE 313 IMPRESE  
 
Firenze, 9 novembre 2009 - Trentadue milioni per finanziare i progetti delle imprese toscane che hanno scelto di investire in ricerca, tecnologia e sviluppo: aziende che hanno a volte corso da sole, ma più spesso si sono associate ed hanno fatto squadra. «C´è una Toscana che non si ferma, nonostante la crisi e la pesante congiuntura economica» sottolinea l´assessore regionale alle attività produttive, Ambrogio Brenna. E lo dicono i numeri delle imprese che hanno partecipato al bando pubblicato in primavera e rivolto alle aziende – medie, piccole ma in questo caso per la prima volta anche grandi– le quali hanno deciso di crescere e di puntare su iniziative ad alto contenuto tecnologico. Sono state 636, con 285 progetti: 137 sono stati ammessi e 38 saranno subito finanziati. Per non rischiare di uscire dalla crisi più deboli di come vi si è entrati, la via obbligata è del resto quella di investire ed innovarsi. «Puntando su qualità e valore aggiunto, ricerca e tecnologia – prosegue l´assessore -: aggregandosi anche. E l´investimento potenziale in ricerca e sviluppo, più ricerca per adesso e meno sviluppo, anche per il gap che le nostre aziende contavano, è di quelli importanti: oltre 290 milioni di euro. Sopratutto – evidenzia – appare positivo l´interesse dimostrato anche dalle piccole imprese, la maggioranza del sistema produttivo toscano e finora tradizionalmente ´fredde´ verso gli investimenti in ricerca industriale, e il tentativo di aggregazione tra queste e il mondo della ricerca pubblico e privato». E´ vero che al momento non ci sono soldi per tutti, ma non è detto che non arrivino. Potrebbe infatti cambiare la suddivisione delle risorse assegnate al Por Creo: uno dei più importanti programmi europei attraverso il quale la Regione sostiene i progetti di investimento delle imprese e degli enti pubblici, 1 miliardo e 126 milioni fino al 2013 (un terzo fondi europei, un quarto regionali e il resto statali). «E non appena nuove risorse si renderanno disponibili – annuncia Brenna –, la giunta è intenzionata rifinanziare il bando, scorrendo la graduatoria». 137 progetti ammessi e 313 imprese coinvolte - Le domande sono state presentate tra il 16 febbraio e il 5 maggio e in quattro mesi tutti i progetti (285 con 636 imprese coinvolte) sono stati esaminati. Un´attività che ha visto all´opera un comitato scientifico assistito da undici professori universitari, che all´inizio di ottobre ha stilato la graduatoria definitiva. I progetti tecnicamente validi e ammissibili sono stati 137, per un investimento di 160 milioni (in media poco meno di 1,3 milioni a progetto) e una richiesta di finanziamento per 95. La metà sono il frutto di aggregazioni temporanee di imprese, presenti anche laddove non era espressamente richiesto dal bando. Complessivamente le aziende coinvolte sono 313: 45 grandi imprese, 48 medie e 218 piccole, distribuite in tutte e dieci le province toscane. Pisa è la provincia con il maggior numero di progetti ammessi (31), forse anche per la presenza del Cnr e dell´università. Segue a ruota Firenze con 28, quindi Lucca e Arezzo con 18, Siena con 12 e Livorno con 10. La provincia di Massa Carrara conta nella graduatoria finale 6 progetti, Prato e Pistoia 5 a testa e Grosseto 4. 32 milioni per i primi 38 progetti - Con 32 milioni, tutte le risorse in questo momento a disposizione, saranno finanziati intanto i primi 38 progetti: 12 (su 108) della linea dedicata alle tecnologie e all´information tecnology, alla r obotica e alla meccanica avanzata, alla chimica e alle produzioni sostenibili, ovvero la punta tecnologicamente più sviluppata della Toscana per la presenza anche di specializzazioni universitarie di frontiera; 22 (su 25) sono i progetti finanziati della linea dedicata ai settori tradizionali, dalla meccanica alla moda, dalla nautica alla casa, e 4 (tutti quelli ammessi) quelli della terza ed ultima linea riservata ai distretti, ovvero Prato e Santa Croce. Proprio ai distretti andranno 6,6 milioni, 11,9 alle imprese avanzate e 13,5 alle aziende dei settori tradizionali. Mediamente i contributi pubblici si aggirano attorno al 60% del costo del progetto: nel caso delle piccole imprese si può arrivare all´80%, non si va mai oltre il 50% per le grandi imprese. Dalla meccanica alla chimica, dalla nautica alle nano particelle - Ma su cosa hanno deciso di investire le aziende toscane che sono state premiate? La meccanica è uno dei settore trainanti, ma anche la chimica farmaceutica e la tecnologia applicata alla medicina sono tra le eccellenze: tra i progetti c´è un laser, evoluzione dell´industria militare, utilizzato per trattare la pelle e ridurre lo spessore della cute guidato da un ecografo. Ci sono tessuti speciali per ridurre gli effetti della psoriasi, motori elettrici miniaturizzati e sistemi meccanici per lo sviluppo occupazionale di persone con handicap. Ci sono la robotica e le nanotecnologie, con lo studio di farmaci che favoriscano lo sviluppo di nuovi vasi sanguigni. Ci sono la domotica applicata alle imbarcazioni da diporto, sistemi di propulsione ibrida elettrica applicati sempre alle navi e case di legno ecologiche. E poi ancora ricerca e sviluppo per la realizzazione di oggetti in vetro cavo di qualità superiore, microturbine, nuovi metodi per lo sfruttamento delle cave, sistemi intelligenti per contrastare gli incendi e nanoparticelle in grado di rende re più sostenibile il ciclo di concia e lavorazione delle pelli. Un lungo elenco tutto da sfogliare. «Con la ricerca e lo sviluppo anche settori maturi, tradizionali e vecchi di millenni, come quelli del comparto manufatturiero, possono diventare moderni – commenta l´assessore –. E´ il caso delle industrie ceramiche che producono materiali destinati alle sale operatorie o del tessile pratese che di recente si è inventato, utilizzando le nanoparticelle, tessuti innovativi che non trattengono gli odori». .  
   
   
EFFETTO EUROPA 1989-2009 UNA MOSTRA SULL’UTILIZZO DEI FONDI COMUNITARI PER LO SVILUPPO DEL PIEMONTE  
 
 Torino, 9 novembre 2009 - E’ una trasformazione senza precedenti del territorio piemontese quella innescata negli ultimi vent’anni dall’utilizzo dei Fondi europei di sviluppo regionale. Per comprenderne l’importanza basta visitare “Effetto Europa”, la mostra ospitata fino al 12 dicembre nello spazio espositivo del palazzo della Regione, in piazza Castello 165 a Torino, ed inaugurata il 6 novembre dalla presidente Mercedes Bresso e dall’assessore all’Industria, Ricerca e Innovazione, Andrea Bairati. L’utilizzo di immagini, oggetti simbolo e video illustra l’ampiezza e la varietà degli interventi realizzati, che hanno prodotto trasformazioni estese del tessuto industriale, riqualificato il patrimonio storico e artistico, valorizzato le attrattive turistiche, dato impulso alla ricerca e all’innovazione, confermando la lunga tradizione positiva del Piemonte nella gestione dei Fondi europei. In tutto sono 36. 000, per un investimento pubblico di oltre 2. 600 milioni di euro che ne ha attivati più del doppio permettendo di incidere profondamente sul territorio e sull’economia, generare occupazione, invertire la tendenza alla deindustrializzazione di ampie aree contribuendo a riconvertirle verso produzioni più moderne e innovative. La trasformazione dei siti industriali dismessi ha creato occasioni di sviluppo compatibile con la collocazione nel contesto urbano, e conservando al tempo stesso la memoria dei luoghi. È a Torino che questi interventi hanno assunto la maggiore imponenza e si sono integrati nel vasto progetto che sta ridisegnando la città. Gli involucri vuoti di un tempo sono così diventati motore di sviluppo e contenitori ideali per attività sociali e di servizio. Basta citare le ex Fonderie Limone per il Teatro Stabile, una parte del Lingotto per l’Università, l’area delle ex officine Savigliano per Snos, l’area ex Fergat per la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, l’area ex Vitali per Vitalipark, l’ex Arsenale Militare per il Cortile del Maglio. Molti anche gli esempi di evoluzione del patrimonio storico e architettonico, del turismo e degli investimenti culturali, insieme al mantenimento del patrimonio ambientale. Fra questi spiccano le residenze sabaude, ed in particolare il grandioso restauro della Reggia di Venaria. Sono state altresì recuperate preziose realtà diffuse su tutto il Piemonte, che hanno permesso di valorizzare tradizioni antiche trasformandole in risorse o di sviluppare le attrattive turistiche di aree montane. Alla base c’è stata l’attenzione all’ambiente, dall’ecosostenibilità delle strutture di nuova costruzione o ristrutturate ai contenuti di didattica e coscienza ambientale sviluppati dagli ecomusei, così da attrarre un turismo qualificato. Infine, i Fondi europei hanno permesso alla Regione di creare numerosi strumenti per lo sviluppo e il consolidamento dell’economia della conoscenza e dell´innovazione. Con i Parchi scientifici e tecnologici, le piattaforme tecnologiche e i Poli di innovazione recentemente istituiti si è voluto dare slancio a settori di particolare importanza per il futuro economico ed ambientale: le energie “verdi” rinnovabili, la chimica sostenibile, i nuovi materiali, le bioscienze. Sono state favorite importanti occasioni di collaborazione fra imprese e università, in modo da stimolare la ricerca in ambiti particolarmente promettenti per il futuro dell’economia piemontese. In particolare, l’eerospazio e le biotecnologie per le scienze della vita, entrambi settori strategici per la competitività e per la creazione di occupazione qualificata. L’attenzione verso le energie rinnovabili è prioritaria, così come quella per la mobilità sostenibile, che ha portato alla nascita dei veicoli Phylla e Idra, esposti nella mostra. .  
   
   
BOLZANO: MISURE ANTICRISI DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE PER LAVORATORI E AZIENDE  
 
Bolzano, 9 novembre 2009 - Un primo bilancio delle diverse iniziative predisposte dalla Formazione professionale provinciale a favore di aziende e lavoratori colpiti dalla crisi economica è stato tracciato oggi (6 novembre) a Bolzano dall´assessore provinciale Barbara Repetto. "Stiamo investendo 3 milioni € per i lavoratori in azienda, le piccole imprese, i lavoratori in mobilità e in disoccupazione", ha sottolineato. Dei 2 milioni € messi a disposizione nel 2009 come misura straordinaria anticrisi, cui si aggiunge un milione dai fondi europei del Fse, la Formazione professionale provinciale ha finora investito 1,4 milioni: ne hanno beneficiato circa 1600 lavoratori per 5. 891 ore di formazione. "Lo sforzo della Formazione professionale - ha spiegato l´assessore Repetto - contribuisce ad attenuare i contraccolpi della crisi restando al fianco di lavoratori ed aziende. Non solo quindi sostegno assistenziale, ma interventi di politica attiva del lavoro. " Il direttore della Ripartizione formazione professionale Franco Russo ha sintetizzato il modello di intervento sviluppato in questi mesi: "Da un lato contenere al massimo la disoccupazione dell´individuo, con azioni di riqualificazione e ricollocamento, dall´altra aumentare la competività delle aziende attraverso consulenza e pacchetti formativi per i dipendenti. " Pertanto le misure si sviluppano lungo quattro direttrici: la prima riguarda i contributi alle aziende per organizzare corsi di riqualificazione e mantenimento delle competenze dei propri lavoratori in cassaintegrazione. Finora sono stati erogati contributi per 326mila € che hanno finanziato 4672 ore di formazione aziendale rivolta a 1567 lavoratori. La seconda pista si concentra sulla realizzazione di piani formativi per tecnici e operatori della piccola impresa: ad esempio progetti di sviluppo di competenze informatiche e manageriali nel commercio (160 frequentanti, 140 ore di formazione), formazione in 7 aree per le microimprese artigiane. Una terza linea di intervento è costituita dalla consulenza individuale per riqualificare in particolare lavoratori disoccupati: sono misure rivolte a 500 persone con azioni che dapprima inquadrano le aspettative e le competenze del lavoratore, per poi avviarlo ai corsi delle scuole professionali con un percorso formativo individualizzato. Oltre ai Centri di mediazione lavoro, le persone interessate possono avvalersi anche della linea diretta 0471 413812 istituita dalla Formazione professionale. Infine il quarto filone degli interventi anticrisi riguarda la riqualificazione dei lavoratori disoccupati o in mobilità con un´offerta di corsi tecnici di aggiornamento professionale. L´assessore Repetto ha infine ricordato che "a queste misure si aggiunge, quale sostegno al reddito, un´indennità di frequenza (circa 3 € netti) che viene versata al lavoratore per ogni ora di formazione effettivamente svolta. " Fino ad oggi sono state erogate indennità per 272mila €, la misura prosegue fino al 30 giugno 2010. .  
   
   
VENETO: RENDERE PIU’ EFFICIENTE IL SISTEMA DI FINANZIAMENTO DELLE PMI GAZZO  
 
Padovano (Padova), 7 novembre 2009 - “Dobbiamo utilizzare le risorse finanziarie a disposizione delle piccole e medie imprese in modo più efficiente”. Lo ha dichiarato l’assessore alle politiche economiche della Regione del Veneto, Vendemiano Sartor, intervenuto al convegno “Le nuove opportunità che la Cassa Deposito e Prestiti offre al settore privato”, tenutosi il 7 novembre a Villa Tacchi di Gazzo Padovano. “In pratica – ha precisato l’assessore – si dovrebbe mettere in essere con la Cassa Depositi e Prestiti l’analoga operazione avviata tra la Bei e la Veneto Sviluppo. Nell’operazione la Cassa dovrebbe finanziare direttamente la Veneto Sviluppo, la quale a sua volta utilizza tali risorse per alimentare i fondi di rotazione alle Pmi e la Regione gira alla finanziaria regionale i contributi in conto interesse. Infatti – spiega Sartor – in base al meccanismo di finanziamento dei nostri fondi di rotazione la finanziaria regionale fa provvista a tasso zero alle banche affinchè quest’ultime finanzino le imprese. Il passare per il sistema regionale – spiega ancora Sartor – consentirebbe di moltiplicare notevolmente la portata anticrisi dello strumento auspicata daL ministro Tremonti, sia per la quantità di finanziamenti che in questo modo si concederebbero alle Pmi, sia per la riduzione ulteriore del costo finale dei finanziamenti medesimi inoltre, il rischio per Veneto Sviluppo nell’utilizzare i fondi della Cassa Depositi e Prestiti sarebbe sempre un rischio banca e non un rischio impresa e questo, ovviamente, senza fare concorrenza alle banche, attraverso le quali comunque avverranno i finanziamenti alle Pmi”. Nel concludere Sartor ha richiesto a questo scopo, a partire dal 2010, una trance di 100 milioni di euro, considerato che per tutto il 2009 Veneto Sviluppo dispone di risorse sufficienti ad assicurare un aumento dei fondi a disposizione delle imprese medio piccole regionali. .  
   
   
PRESENTATA A PADOVA GEO-OIKOS, PRIMA RASSEGNA REGIONALE DELLA PROGETTUALITA’ TERRITORIALE  
 
Padova, 9 Novembre 2009 - Sono 13 i progetti di enti pubblici e privati che alla fiera di Verona l’11 e il 12 Novembre prossimi rappresenteranno Padova e la sua Provincia alla prima edizione di Geo-oikos, la rassegna espositiva promossa dalla Regione del Veneto in collaborazione con le 7 province, con l’intento di mettere in vetrina il Veneto e il Nord Est, ovvero le iniziative che ne promuovano l’identità in termini di qualità, innovazione, sostenibilità. La manifestazione punta a divenire un momento di marketing territoriale a cadenza annuale, finalizzata ad incentivare il confronto e la collaborazione tra operatori pubblici e privati che si occupano di pianificazione urbana e territoriale, progettazione, grandi opere infrastrutturali e servizi. Durante la rassegna Nei 150 stand espositivi verranno presentati progetti di opere realizzate o da realizzare sul territorio regionale, mentre i settori di interesse saranno l’urbanistica, la pianificazione territoriale, grandi opere, infrastrutture della mobilità, ambiente, natura ed energia. L’iniziativa è stata presentata oggi a Padova presso la nuova sede dell’amministrazione provinciale dall’Assessore all’Urbanistica e Politiche per il Territorio della Regione del Veneto, Renzo Marangon e dal Presidente della Provincia di Padova , Barbara Degani. “si tratta – spiega l’Assessore Marangon – di un’iniziativa nata nell’ambito del Ptrc, dove, disegnando le linee di sviluppo del Veneto futuro, abbiamo constatato l’eccellenza di molti progetti presentati da enti pubblici e da studi o aziende private. Da qui l’idea di organizzare una mostra che, oltre all’aspetto espositivo, rappresentasse anche un momento di sinergia e dialogo. Abbiamo quindi chiesto alle amministrazioni pubbliche e a vari privati – ha sottolineato l’Assessore Marangon – di partecipare a questa mostra presentando le loro progettualità, che caratterizzeranno il Veneto nei prossimi 20-30 anni. Potremmo quasi dire – ha sottolineato Marangon – che Geo-oikos rappresenta una sfida che il Veneto lancia alla crisi, affermando con forza che la qualità di vita del suo territorio rappresenta un elemento determinante per la competitività globale”. E la competizione tra territori - ha precisato – avviene, infatti, anche e soprattutto attraverso un marketing del contesto nel quale si vive, si lavora, ci si muove. “Al Geo-oikos – ha concluso Marangon - vi saranno progetti già realizzati, in fase di realizzazione o che verranno realizzati. Ho il rammarico che alcuni progetti, se pure interessanti, non potranno essere presenti perché ancora in fase di discussione e approvazione. Uno in particolare, ed è quello di Veneto city, che a mio giudizio rappresenta, da un punto di vista della politica del territorio un’idea veramente geniale”. Da parte sua la Presidente Degani ha sottolineato che l’amministrazione provinciale padovana presenterà alcuni delle eccedenze progettuali redatte negli ultimi anni dai settori urbanistica- pianificazione territoriale ed ambiente. In campo urbanistico - ha precisato - saranno illustrati i principi cardine della nuova Governance di pianificazione urbanistica, che caratterizza il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale verranno anche esposti i Piani di Assetto del Territorio Intercomunale, che han visto la Provincia di Padova impegnata in una delicata opera di coordinamento e copianificazione con i comuni del padovano. Per il settore, ambiente, sarà illustrato il piano provinciale delle piste ciclabili, un’iniziativa che vuole privilegiare gli ambiti di maggiore interesse naturalistico, recuperare argini, rive dei fiumi o infrastrutture dismesse come le ex ferrovie, perseguendo la sicurezza e l’accessibilità dei percorsi. Geo–oikos - ha concluso la Degani - è dunque per la Provincia di Padova un’opportunità unica, che intendiamo valorizzare fin da ora e dalla quale parte la sfida per il rilancio e lo sviluppo economico della nostra regione e della nostra provincia. .  
   
   
FIRENZE - L´IMPRESA FEMMINILE SI RACCONTA  
 
Firenze4, 9 novembre 2009 - Con la rappresentazione scenica dei tre racconti vincitori del concorso “Donna e Impresa: Una storia da raccontare”, lanciato nella primavera di quest’anno dal Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Firenze, si conclude il ciclo di iniziative dedicate alla comunicazione della complessità organizzativa, emotiva, oltre che imprenditoriale, del far impresa al femminile. Negli anni scorsi furono realizzati il cortometraggio "Rischio d´impresa", la puntata pilota per una serie di sceneggiati "A cena con lei" e la mise en espace teatrale del testo su una donna imprenditrice alle prese con un padre diffidente "Donna manager in alto mar" (marzo 2008). Quest’anno, tra tutti i racconti pervenuti in cui le imprenditrici hanno descritto le loro storie professionali, le difficoltà, gli insuccessi e le soddisfazioni, il compromesso con la famiglia e gli aspetti più divertenti o straordinari del loro fare impresa, sono stati selezionati i tre più coinvolgenti, che vengono interpretati da tre attrici d’eccezione (Geppi Cucciari, Daniela Morozzi e Silvia Paoli), con l’adattamento scenico e la regia di Francesco Brandi, che è anche l’ideatore del concorso. Le autrici dei testi prescelti e adattati per la scena sono: Gabriella Ganugi, della scuola di cucina Apicius, - Flora Frroku, una ragazza di origini albanesi che gestisce un laboratorio di sartoria, - Emanuela Mazzoni, che fa la parrucchiera. Tre storie originali, differenti tra loro e toccanti per l’impegno, la determinazione, la femminilità che trasmettono allo spettatore. “Questo è il quarto appuntamento delle iniziative del Comitato If, iniziate con la presidenza di Cristina Bandinelli, - ricorda Licia Papini, coordinatrice del progetto - la cui scelta precisa di comunicare, tramite la spettacolarizzazione, la condizione dell’imprenditrice donna ha visto l’uso di quattro strumenti moderni ed efficaci – film, tv, evento teatrale e racconto autobiografico – dando alle storie individuali il valore emblematico di esempio e di stimolo per accedere all’imprenditoria. Quattro temi per quattro linguaggi, di cui quello di quest’anno è il punto più alto, perché il racconto autobiografico è più legato al vissuto reale, senza mediazioni culturali di professionisti. Tre racconti, in rappresentanza dei 15 pervenuti, tutti commoventi, con alta qualità umana ma dove il lavoro non si separa mai dalla vita privata. ” Con questa rappresentazione si conclude, per il momento, il percorso di interventi dedicati alla comunicazione e all’immagine della donna che fa impresa, voluti dal Comitato per l’Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Firenze che intende proseguire l’attività di promozione dell’imprenditoria femminile, con nuove strategie e nuove modalità attuative. .  
   
   
VENETO: 15 MILIONI PER NUOVE IMPRESE FEMMINILI E GIOVANILI  
 
Venezia, 9 novembre 2009 - Ancora pochi giorni per richiedere gli aiuti agli investimenti per nuove imprese femminili e giovanili, previsti da due appositi bandi approvati dalla giunta regionale. Scade infatti il 16 novembre prossimo il termine per la presentazione delle domande. I due bandi regionali sono stati approvati nel contesto della Programmazione Comunitaria 2007-2013, con una dotazione finanziaria di 7,5 milioni di euro ciascuno. Prevedono un aiuto sotto forma di contributo in conto capitale rivolto alle nuove imprese costituite dal 1° gennaio 2008 prevalentemente da donne o da giovani di età compresa tra i 18 ed i 35 anni. I contributi saranno concessi nella misura del 50% della spesa ammessa ed effettivamente sostenuta, fino ad un contributo massimo di 60. 000 euro e per un investimento minimo di 30. 000 euro. Ne possono beneficiare le piccole e medie imprese, anche cooperative, operanti nei settori produttivo, commerciale e dei servizi, in pratica la stragrande maggioranza dei settori produttivi. Le spese ammissibili possono riferirsi a macchinari, attrezzature, impianti, alcune opere edili e relative progettazioni e direzione lavori, software ed altre spese minori. Gli investimenti considerati devono riguardare il periodo compreso tra il 1° gennaio 2008 e il 30 giugno 2011. Per la prima volta sarà possibile ricevere anche un acconto del 30%. E’ stato introdotto anche un criterio di premialità qualora la richiesta di contributo sia presentata da soggetti in stato di disoccupazione da almeno 12 mesi e da percettori di ammortizzatori sociali. E’ attivo anche un numero verde (800-894068) per dare informazioni e chiarimenti agli interessati. L’assessore regionale all’imprenditoria femminile e giovanile Marialuisa Coppola fa rilevare che questi interventi trovano una rete di soggetti e un territorio preparato anche grazie ai risultati del Programma di Formazione ed Informazione per la nascita di nuove imprese giovanili e femminili, che ormai per il terzo anno sta trovando applicazione su tutto il territorio regionale. .  
   
   
POLITICHE SOCIALI IN CAMPANIA: STANZIATI 420.000 EURO PER IL SOSTEGNO DEI MINORI CON CARICHI PENALI CHE SEGUONO PROGRAMMI DI RECUPERO IN COMUNITÀ  
 
Napoli, 9 novembre 22009 - La Giunta regionale della Campania, su proposta dell´assessore alle Politiche Sociali Alfonsina De Felice, ha approvato una delibera che finanzia programmi di recupero e di reinserimento sociale per ragazzi con condanne penali ospiti di comunità. Lo stanziamento è di 420 mila euro. La delibera odierna attua il protocollo d’intesa firmato tra la Regione Campania e il Centro Giustizia Minorile per la Campania del Ministero della Giustizia. L´intervento prevede inoltre misure di accompagnamento per gli operatori che progettano e realizzano il percorso di recupero individualizzato a seconda dei bisogni di ciascun destinatario. "E´ un provvedimento - spiega l’assessore De Felice - che offre ai ragazzi che hanno procedimenti penali una valida alternativa al carcere. "Sono previsti infatti progetti individualizzati di recupero e di crescita a seconda delle necessità di ognuno. "Viene infine valorizzato anche il lavoro di rete di tutti gli operatori del Centro Minorile per la Campania", conclude l’assessore De Felice. .