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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 12 Novembre 2009
TRATTATO DI LISBONA: LA COMMISSIONE EUROPEA AVVIA UNA CONSULTAZIONE PUBBLICA SULL´INIZIATIVA DEI CITTADINI  
 
Bruxelles, 12 novembre 2009 - Grazie all’iniziativa dei cittadini prevista dal trattato di Lisbona i cittadini potranno esprimersi più direttamente sulle politiche europee. I cittadini godranno di un nuovo diritto politico collettivo e potranno far sapere alla Commissione europea quello che secondo loro essa dovrebbe fare. Con la raccolta di un milione di firme nei Paesi membri dell’Ue i cittadini potranno rivolgersi direttamente alla Commissione affinché agisca in un determinato ambito politico. Di conseguenza, oltre alla diretta partecipazione alle elezioni del Parlamento europeo e al diritto di presentare una petizione al Parlamento, i cittadini avranno un’influenza maggiore sulle iniziative della Commissione. Durante il mio mandato in veste di vicepresidente responsabile della strategia della comunicazione e delle relazioni interistituzionali mi sono spesa affinché si presti maggior attenzione al parere dei cittadini. Ho anche sostenuto la necessità di spiegare meglio quali sono gli effetti che le decisioni e iniziative Ue hanno sulla vita quotidiana delle persone e di lavorare a livello locale per avvicinarsi ai cittadini. “Democrazia” è la parola chiave. Abbiamo bisogno di una democrazia europea più forte in cui un maggior numero di cittadini possa esprimere le proprie idee. Il trattato di Lisbona ci aiuterà ad avanzare in tal senso. In vari Stati membri, come l’Austria, l’Italia, l’Ungheria, la Spagna, i Paesi Bassi e il Portogallo, esistono già forme di iniziativa legislativa popolare a livello nazionale. A livello europeo abbiamo avuto recentemente campagne politiche condotte su scala Ue nelle quali la raccolta delle firme è stata un successo. Si può citare come esempio la campagna “1million4disability” organizzata dal Forum europeo delle persone con disabilità allo scopo di migliorare i diritti dei disabili attraverso una normativa più efficace e di combattere ogni forma di discriminazione. Finora non esiste ufficialmente l’iniziativa dei cittadini europei. Poiché siamo molto vicini all’entrata in vigore del nuovo trattato, è fondamentale concepire questo nuovo strumento democratico in modo che sia accessibile, trasparente e facile da utilizzare. È importante stabilire norme chiare affinché le campagne dei cittadini possano essere efficaci. Secondo il trattato di Lisbona, almeno un milione di cittadini europei provenienti da un numero “significativo” di Stati membri ha il diritto di invitare la Commissione, nei limiti delle sue competenze, a presentare una proposta in un’area specifica. Sebbene le norme del trattato siano chiare, rimangono aperte numerose domande di ordine pratico. Cosa significa esattamente un numero “significativo” di Stati membri? Bisogna avere 18 anni per prendere parte ad un’iniziativa dei cittadini? Questo nuovo strumento come può essere efficace senza diventare troppo burocratico e complicato? Come renderlo accessibile a tutti e al tempo stesso garantire che non vi siano abusi e che le persone che hanno firmato esistano realmente? Si tratta di alcune domande di cui non conosciamo ancora tutte le risposte e per le quali tutti i contributi sono ben accetti. Oggi la Commissione europea avvia un’ampia consultazione pubblica per chiedere ai cittadini, alle organizzazioni della società civile e alle parti interessate di tutta l’Ue di contribuire a determinare i dettagli pratici dell’iniziativa dei cittadini. Tutti possono esprimere il loro parere rispondendo al nostro Libro verde, disponibile in tutte e 23 le lingue ufficiali sul sito webhttp://europa. Eu/documentation/official-docs/green-papers/index_it. Htm. Il termine per rispondere è fine gennaio e noi speriamo di ricevere numerose risposte dai cittadini di tutta Europa. Alla fine della consultazione presenteremo una proposta di regolamento affinché sia adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio dei Ministri. È importante presentare la proposta rapidamente dopo l’entrata in vigore del trattato, perché i cittadini devono essere in grado di esercitare molto presto questo nuovo diritto. L’iniziativa dei cittadini consentirà loro di partecipare più direttamente all’elaborazione delle politiche dell’Ue. Ognuno di voi può esprimere il suo parere sin d’ora partecipando alla consultazione. .  
   
   
VáCLAV HAVEL AL PARLAMENTO: "EUROPA, PATRIA DELLE NOSTRE PATRIE"  
 
Bruxelles, 12 nove,nre 2009 - L´ex-presidente ceco, ex-dissidente, scrittore e drammaturgo è stato accolto ieri dal presidente Buzek come "un uomo meraviglioso, un amico per tutti coloro che lottano per la libertà e i diritti umani, uno di quelli che, 20 anni fa, hanno generato l´effetto domino" provocando la caduta dei regimi nell´Europa dell´est. Caduta festeggiata oggi con un ospite d´onore, che ha emozionato l´Aula con un discorso forte e attuale. Il presidente del Parlamento Jerzy Buzek ha presentato Václav Havel come "un eroe per tutte le persone normali che hanno lottato contro il comunismo nell´Europa dell´est e per tutti coloro che, nell´Europa dell´ovest, le hanno aiutate, rendendo possibile la riunificazione". "L´ex-dissidente cecoslovacco", ha continuato Buzek, anche lui un avversario del regime nel suo paese, la Polonia, è "una guida spirituale e ha creato un senso di unità fra tutti coloro che si opponevano al comunismo nei diversi Paesi del blocco". Prima dell´intervento di Havel, un breve filmato ha ricordato gli eventi del 1989 e ha reso omaggio alla protesta pacifica che ha fatto cadere uno a uno i regimi dell´Europa dell´est (link al video in basso). La caduta del Muro: "nessuno era preparato" "Nessuno era davvero preparato a un collasso così rapido della Cortina di ferro", ha esordito Václav Havel, ma l´ovest "ha gestito bene il corso degli eventi", perché altre decisioni avrebbero potuto portare all´insorgenza di nazionalismi e populismi: "Molti di coloro che agitavano la bandiera con la falce e il martello, avrebbero potuto abbracciare senza indugi la causa nazionalista". Il primo presidente della Repubblica ceca, in carica dal 1993 al 2003, si è poi rivolto all´Aula invocando la solidarietà dell´Europa con tutti i popoli che vivono sotto regimi totalitari, mettendo in guardia contro ogni tendenza al compromesso e la pacificazione. "Davanti al diavolo, non bisogna battere la ritirata. E´ nella natura del diavolo di avvantaggiarsi di qualsiasi concessione. Il nostro supporto ai dissidenti in Corea del Nord, Birmania, Iran, Tibet, Bielorussia o Cuba, può aiutare più di quanto possiamo immaginare". In questo senso, Havel ha elogiato il Parlamento europeo per aver attribuito il premio Sacharov 2009 per i diritti umani all´organizzazione Memorial, che si batte per la libertà di espressione in Russia. E tornando poco dopo sulla Russia, Havel ha ricordato che le relazioni bilaterali non possono essere basate "sulla paura che la fornitura di gas o di petrolio venga interrotta, dimenticandoci dei giornalisti uccisi". Perché questi non sono "rapporti o partenariati onesti, ma basati sulla doppiezza". Europa, "un complesso di valori indiscutibili" L´europa è "patria delle nostre patrie", ha detto il leader della ´rivoluzione di velluto´ , lodando la ricchezza e la diversità culturale e nazionale dell´Ue: "Io mi sento europeo, senza ovviamente dover rinunciare alla mia identità ceca". Alla fine del suo discorso ha ricordato che l´Europa deve andare al di là della politica economica e monetaria e porre più attenzione "ai suoi fondamenti spirituali e alla sua storia", perché la sua cultura "combinando elementi dell´antichità, del giudaismo, del Cristianesimo, dell´Islam, del Rinascimento e dell´Illuminismo" ha creato un complesso "di valori indiscutibili". Per quello che rappresenta, ha concluso, l´Europa dovrebbe trovare "nuovi modi per essere fonte di ispirazione per il Mondo intero", perché l´integrazione europea è "unica" e potrebbe essere un modello per altri Paesi. In questo senso, il ruolo del Parlamento è cruciale e "dovrebbe avere maggiori poteri, perché è l´unico organo eletto direttamente dai cittadini". Alla fine del discorso, salutato con una standing ovation dai deputati, Buzek ha detto che il premio Sacharov fosse esistito 30 anni fa, Václav Havel l´avrebbe certamente vinto. Ma "fortunatamente ora non ne ha più bisogno, perché non ci sono più ´vecchia´ e ´nuova´ Europa. Oggi c´è solo un´ Europa unita!". .  
   
   
RAPPORTO DELLA CORTE DEI CONTI DELL´UE _ UNA VALUTAZIONE POSITIVA SUI CONTI DELL’UE E UNA FORTE DETERMINAZIONE SULLE SFIDE RIMANENTI  
 
Bruxelles, 12 novembre 2009 - Per il secondo anno consecutivo i revisori esterni hanno dato un parere positivo sui conti annuali dell’Ue. Per quanto riguarda i pagamenti, dal 2004 gli importi che hanno ricevuto un “cartellino rosso” dai revisori dei conti si sono dimezzati grazie ai miglioramenti significativi intervenuti nella gestione finanziaria dell’Ue. “Ringrazio la Corte dei conti europea per la sua relazione, che conferma che i nostri sforzi producono risultati”, ha detto Siim Kallas, il vicepresidente della Commissione europea responsabile degli affari amministrativi, dell’audit e della lotta antifrode. “Dopo un’efficace riforma del nostro sistema di contabilità, i nostri conti sono ora del tutto affidabili. Inoltre mi rallegro del parere globalmente positivo sui pagamenti nell’ambito della politica agricola comune, ottenuto soprattutto grazie alle recenti riforme di questa politica, che hanno notevolmente semplificato le procedure per gli agricoltori e le amministrazioni. Per quanto riguarda gli errori nei pagamenti effettuati dagli Stati membri a favore delle regioni dell’Ue, verrà applicato il massimo rigore: la Commissione europea recupererà il denaro ogni volta che le amministrazioni nazionali non riusciranno a spenderlo correttamente. ’’ Disco verde per le sovvenzioni agricole - Il quadro generale è rassicurante. I conti sono stati certificati “regolari e veritieri”, il che si traduce in un parere positivo. Per quanto riguarda le spese, la Commissione è riuscita a dimezzare la spesa “in rosso” da oltre il 60% delle spese totali nel 2004 al 30% circa l’anno scorso: Tabella:rischio stimato di errore nelle spese dell’Ue - Ben il 70% del bilancio dell’Ue presenta attualmente un basso rischio di errore (con un’incidenza finanziaria stimata al 5% o meno); il resto è costituito da pagamenti effettuati dagli Stati membri nell’ambito della politica di coesione, settore in cui un ricorso maggiore ai recuperi riduce efficacemente il rischio finanziario per il bilancio dell’Ue. Nel complesso, l’agricoltura ha ricevuto un parere positivo dai revisori dei conti. Recuperi aumentati di quattro volte - I revisori dei conti stimano che almeno l’11% dei pagamenti effettuati dagli Stati membri a nome dell’Ue a favore di progetti regionali e di progetti per l’occupazione nell’ambito della politica di coesione nel 2008 non avrebbe dovuto essere rimborsato. Sebbene molti di questi errori riguardino l’applicazione erronea delle procedure finanziarie dell’Ue e non comportino il fallimento dei progetti o lo spreco di fondi, la Commissione tiene in grande considerazione l’avvertimento dei revisori dei conti ed è determinata a recuperare dagli Stati membri tutti i pagamenti indebiti. Nel 2008 sono state avviate procedure di recupero per un totale di 2,9 miliardi di euro, riguardanti tutti i settori d’intervento. Per quanto riguarda i pagamenti effettuati nell’ambito della sola politica di coesione, i recuperi richiesti dalla Commissione e dagli Stati membri sono aumentati di quattro volte rispetto al 2007, raggiungendo un importo di 1,6 miliardi di euro; un importo supplementare di 1,1 miliardi di euro dovrebbe essere recuperato entro la fine del 2009. La Commissione inoltre sospende i pagamenti fino a quando gli Stati membri non adottano misure correttive: sono state adottate 15 decisioni di sospensione dei pagamenti negli ultimi due anni, e sono previste procedure di sospensione per quanto riguarda 28 programmi. Misure preventive - La Commissione concorda con la Corte dei conti europea circa il fatto che gran parte degli errori è riconducibile alla complessità delle regole. Pertanto, in un’ottica di prevenzione, la Commissione sta intensificando gli sforzi per fornire agli Stati membri orientamenti nei settori maggiormente soggetti a errori e per diffondere le buone pratiche in materia di controllo. Il rischio di errori dovrebbe diminuire anche grazie all’adozione di procedure finanziarie semplificate (ad esempio, un ricorso più generalizzato ai pagamenti forfettari per i progetti di ricerca), che già si applicano ai nuovi programmi (2007-2013). Inoltre, è in corso una consultazione pubblica su come migliorare le procedure finanziarie dell’Ue. .  
   
   
DICHIARAZIONE DI PAWE³ SAMECKI, COMMISSARIO RESPONSABILE PER LE POLITICHE REGIONALI, IN MERITO ALLA RELAZIONE ANNUALE DELLA CORTE DEI CONTI EUROPEA  
 
Bruxelles, 12 novembre 2009 - Sono lieto di constatare che la relazione odierna presentata dalla Corte dei conti europea sui conti del 2008 indica che stiamo raggiungendo risultati positivi e che andiamo nella direzione giusta. La Commissione si sta dando da fare per aiutare le autorità nazionali a ridurre il tasso di errore nei progetti cofinanziati dall’Unione europea. I nostri sforzi congiunti stanno recando frutti, ma è ovvio che possiamo fare di più e che intendiamo fare di più. Il nostro approccio è rigoroso ma è anche equo ed equilibrato. La Commissione europea ha avviato l’anno scorso un piano d’azione articolato in 37 punti volto a ridurre nel medio termine il tasso d’errore. Il nostro piano, che abbiamo portato avanti anche nel 2009, persegue una duplice strategia: aiutare le autorità nazionali a verificare meglio l’ammissibilità delle spese di progetto prima di presentare alla Commissione europea richieste di pagamento e adottare misure più rigorose e più celeri per sospendere i pagamenti o per recuperare gli importi qualora gli Stati membri non rispettino le norme vigenti. Abbiamo una responsabilità condivisa nella gestione dei Fondi strutturali e di coesione al fine di assicurare che i controlli finanziari in atto negli Stati membri siano efficaci e che noi possiamo recuperare tutte le somme per le quali la richiesta di pagamento si sia rivelata infondata. In altri termini, il nostro piano d’azione serve a proteggere gli interessi dei contribuenti dell’Ue. Per quanto concerne l’anno in corso, abbiamo recuperato 629 milioni di euro di pagamenti richiesti in modo incorretto. Riteniamo che recupereremo un altro mezzo miliardo di euro entro la fine del 2009. E questo si aggiunge al miliardo e mezzo di euro risultante dalle rettifiche che abbiamo apportato nel 2008. Questi recuperi – o rettifiche finanziarie, come vengono definiti – dimostrano l’impegno della Commissione ad affrontare gli errori di rilievo. Secondo una stima contenuta nella relazione odierna della Corte dei conti europea, l’11% degli importi da noi trasferiti agli Stati membri per progetti che rientrano nella politica di coesione non avrebbe dovuto essere richiesto o versato. Questo tasso di errore è troppo elevato. Non si pensi però che un tasso d’errore dell’ 11% significhi che non siamo in grado di rendere conto dell’11% del bilancio Ue destinato alla coesione o che il denaro sia scomparso in un buco nero. In tutti i casi in cui si siano riscontrati errori che abbiano dato luogo a pagamenti indebiti la Commissione interviene per recuperare i finanziamenti, anche se questo può richiedere tempo. È ovvio che noi tutti aspiriamo a far scendere quanto prima possibile il tasso di errore. E penso che ci riusciremo una volta che le misure da noi poste in atto produrranno i loro pieni effetti. Gli errori però vanno visti in un contesto appropriato. È importante non perdere di vista il quadro generale. Il denaro che investiamo per il tramite della politica di coesione dell’Ue comporta effetti positivi per la vita dei cittadini, effetti che, per l’appunto, sono risultati ancor più percettibili nell’attuale crisi economica e finanziaria. Il denaro arriva dove ce n’è più bisogno, nell’economia reale. La politica di coesione dell’Ue ha contribuito a creare circa 600. 000 posti di lavoro a partire dal 2000; essa trasforma le economie regionali e nazionali investendo nella modernizzazione delle infrastrutture, nell’ambiente, nelle piccole imprese e nelle qualifiche. Dal 2000 la politica di coesione ha finanziato più di 100. 000 chilometri di strade e autostrade nuove o ristrutturate e 4. 000 chilometri di linee ferroviarie nuove, ed è servita a modernizzare 130 porti e più di 30 aeroporti. Questo investimento contribuisce a rendere l’Europa più competitiva sul mercato globale e a produrre una crescita sostenibile nel lungo termine. Le nostre regole in materia di finanziamenti sono sensate e proporzionate. Esse garantiscono il giusto equilibrio tra la necessità di disporre dei migliori controlli possibili e quella di assicurare l’efficienza economica in relazione ai risultati ottenuti. Sta di fatto che alcuni dei problemi che ci troviamo ad affrontare risultano da regole che non sono state comprese o applicate correttamente. Per questo motivo continuiamo ad adoperarci per semplificare i regolamenti e ridurre gli oneri burocratici. Secondo le nostre stime queste semplificazioni, a partire dal 2007, hanno contribuito a ridurre di oltre il 20% l’onere amministrativo a carico dei beneficiari. Ad esempio, abbiamo recentemente modificato le regole in modo da consentire l’uso di pagamenti forfettari, e non intendiamo fermarci qui. Vorrei inoltre smentire un concetto diffuso: il termine errore non significa frode. Quando i revisori della Corte dei conti e della Commissione parlano di errori, essi intendono dire che non sono state rispettate tutte le condizioni per la fruizione di un finanziamento Ue. La frode è qualcosa di molto più grave del mancato rispetto delle regole; si tratta di un inganno deliberato o criminoso. Stando all’Olaf, l’Ufficio europeo per la lotta antifrode, i casi di frode interessano meno dello 0,2% di tutti i versamenti effettuati dalla Commissione negli anni dal 2000 al 2008 nell’ambito della politica di coesione. In altre parole: il 99,8% delle somme versate dal bilancio Ue nell’ambito della politica di coesione è stato esente da frode. Il denaro dell’Ue è il vostro denaro e potete esser certi che la Commissione europea fa quanto in suo potere per assicurare che ogni singolo euro sia tutelato e venga usato adeguatamente. .  
   
   
BOLZANO: POSSONO ESSERE NUOVAMENTE PRESENTATI I PROGETTI INTERREG IV ITALIA – AUSTRIA  
 
Bolzano, 12 novembre 2009 - Enti pubblici e privati possono nuovamente presentare le loro proposte progettuali per il programma di cooperazione transfrontaliera Interreg Iv Italia-austria. La Ripartizione affari comunitari informa che gli enti pubblici e privati possono nuovamente presentare le loro proposte progettuali per il programma di cooperazione transfrontaliera Interreg Iv Italia-austria entro il 10 febbraio 2010. Verranno finanziati prioritariamente progetti che mi mirano alla cooperazione economica, al rafforzamento delle capacità concorrenziali delle imprese ed alla loro diversificazione ma anche progetti di cooperazione transnazionale che riguardano il settore della sostenibilità. La Ripartizione affari comunitari sottolinea che gli enti interessanti devono in primo luogo registrarsi al sito http:/www. Interreg. Net/ e quindi compilare il relativo modulo per la presentazione del progetto. Il modulo dovrà essere inviato compilato entro il 10 febbraio 2010 alla Provincia Autonoma di Bolzano-alto Adige, Segretariato tecnico congiunto – Interreg Iv Italia – Austria via Conciapelli 69, Bolzano. Ulteriori informazioni sono disponibili presso il Segretariato tecnico congiunto, Provincia Autonoma di Bolzano-alto Adige, Ufficio per l´integrazione europea, via Conciapelli 69, Bolzano; Tel. : 0471 414993/4990, Fax: 0471 414994; E-mail: gts-stc@provinz. Bz. It; Sito web: www. Interreg. Net. . .  
   
   
OGGI A VILLA GUALINO IL SEMINARIO DALLE ALPI AL SAHEL! EDUCAZIONE AMBIENTALE E SVILUPPO SOSTENIBILE ALL´INSEGNA DELLA SOLIDARIETA´ INTERNAZIONALE  
 
Torino, 12 ottobre 2009 – Oggi dalle ore 9. 30, si svolge a Villa Gualino un seminario internazionale organizzato nell’ambito dell’iniziativa co-finanziata dalla Commissione Europea denominata “Dalle Alpi al Sahel! Creazione di una rete transfrontaliera di scuole, parchi, città, ong, associazioni del Piemonte e di Rhône-alpes per una educazione scolastica che integri l’attenzione all’Educazione Ambientale e allo Sviluppo Sostenibile con la dimensione della Solidarietà Internazionale, in particolare verso l’Africa Sub- sahariana”. L’iniziativa è promossa dal Settore Affari Internazionali della Regione Piemonte, in partenariato con il Consorzio delle Ong Piemontesi, la Regione di Rhône-alpes e Resacoop - Rete di appoggio alla cooperazione internazionale della stessa Regione francese e vede la partecipazione dell’Assessorato all’Istruzione e della Direzione Ambiente - Settore sostenibilità, salvaguardia ed educazione ambientale e Settore pianificazione e gestione delle aree naturali protette della Regione. Il seminario è l’occasione per presentare e discutere i risultati di una prima ricerca effettuata sulle esperienze già esistenti sul territorio delle due Regioni e di stimolare un confronto tra rappresentanti di enti locali, operatori dei parchi regionali ed insegnanti italiani e francesi su alcuni aspetti dei processi di Ea-ss-si. Aprono la giornata di lavori Mercedes Bresso, Presidente della Regione Piemonte, Jean-philippe Bayon, Vice-presidente delegato alla solidarietà internazionale e cooperazione decentrata della Région Rhône-alpes (Francia), Moussa Sow, Vice-presidente della Région St Louis (Sénégal). .  
   
   
COMMISSIONE UE STIMA CALO PIL SLOVENO NEL 2009  
 
Bruxelles, 12 novembre 2009 - Secondo le previsioni economiche di Autunno 2009, pubblicate dalla Commissione Europea, la Slovenia subirà nel 2009 una contrazione del Pil pari al 7,4 per cento. Per quanto riguarda il 2010 e il 2011, invece, la Commissione prevede una moderata crescita dell´economia slovena, complice anche la graduale ripresa economica dei principali Paesi partner: per i due anni in questione viene stimata una crescita del Pil reale pari, rispettivamente, all´1,3 e al 2 per cento. Ne riferisce l´Ice. La Commissione, inoltre, prevede a partire dall´anno corrente un forte deterioramento della finanza pubblica, influenzato dalle misure anti-crisi adottate dal governo, e per il biennio 2010-2011, dall´accordo firmato con i sindacati sull´adeguamento salariale del settore pubblico. In particolare, nel 2009 la Slovenia dovrebbe registrare un deficit pubblico pari al 6,3 per cento del Pil. Per il 2010, si prevede un ulteriore peggioramento del valore del deficit (-7 per cento), che dovrebbe, invece, stabilizzarsi nel 2011 (-6,9 per cento). La crisi economica si riflette in modo marcato sul mercato del lavoro: il tasso di disoccupazione stimato per il 2009 (calcolato secondo il metodo Ilo) è pari al 6,7 per cento ed è destinato ad assumere valori peggiori nei due anni che seguono, 8,3 per cento nel 2010 e 8,5 per cento nel 2011. Al contrario, l´inflazione, dopo aver registrato un valore elevato nel 2008 (5,5 per cento), è destinato a ridursi sino allo 0,9 per cento nel 2009, per poi aumentare nel 2010 e 2011 (rispettivamente, 1,7 e 2 per cento) per via della ripresa economica prevista e dell´incremento del prezzo del petrolio. .  
   
   
UNGHERIA: ATTESA NEL QUARTO TRIMESTRE LA FINE DELLA RECESSIONE  
 
Praga, 12 novembre 2009 - L’economia ungherese dovrebbe cominciare a crescere nuovamente negli ultimi mesi di quest’anno, ponendo fine al periodo di recessione. L’economia ungherese dovrebbe cominciare a crescere nuovamente negli ultimi mesi di quest’anno, ponendo fine al periodo di recessione. Lo afferma nelle sue ultime previsioni l’Istituto economico indipendente Gki. Su base annuale, la contrazione dovrebbe continuare comunque fino al secondo semestre del 2010. Per il Gki il prodotto interno lordo del Paese nel 2009 sarà a -6,5%, mentre stagnerà nel 2010. Un aumento delle importazioni e forse anche dei consumi, rallenteranno la crescita economica del prossimo anno. Allo stesso tempo, aumenterà il tasso di disoccupazione: l’Istituto ritiene che la disoccupazione sarà al 10,5%, leggermente inferiore all’11% previsto per il 2009. I salari lordi medi cresceranno ad un tasso più lento, portando ad un’ulteriore erosione del potere d’acquisto. L’inflazione media si attesterà al 3,5% a/a nel 2010, in calo rispetto al 4,2% a/a di quest’anno. Il Gki calcola che la crescita del prezzi è stata a settembre dell’1,1%, una percentuale minore rispetto a quella registrata all’inizio dell’anno. . .  
   
   
POLONIA: L’ADOZIONE DELL’EURO NON PRIMA DEL 2015  
 
Varsavia, 12 novembre 2009 - Le ultime previsioni della Commissione Europea sulla situazione fiscale della Polonia fanno pensare che il Paese non sarà in grado di adottare la moneta unica per del 2015. Secondo fonti della Dg Economia e finanza, sarebbe un rischio per la Polonia inserire lo zloty nel meccanismo di cambio Erm2 - nel quale la valuta deve restare per due anni prima di essere sostituita dal’euro – prima che il governo riesca ad abbassare il deficit al 3% del prodotto interno lordo, nel rispetto dei criteri di Maastricht. La Commissione Europea ritiene che il deficit polacco sarà del 4,6% nel 2009, del 7,5% nel 2010 e del 7,6% nel 2011. A luglio, il governo ha ritirato il suo piano per entrare nell’euro zona nel 2012. .  
   
   
AMMONTARE DI BTP IN EMISSIONE  
 
Roma, 12 novembre 2009 - Il Mef, comunica l´ammontare dei Btp che verranno offerti nell´asta del prossimo 13 novembre. - Buoni del Tesoro Poliennali: decorrenza - scadenza: 1º febbraio 2006/1º agosto 2021; diciottesima tranche ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 1. 500 milioni di euro a un massimo di 2. 000 milioni di euro .  
   
   
ASTA DI METÀ MESE DEI BUONI ORDINARI DEL TESORO NOVEMBRE 2009  
 
 
Regolamento 16/11/2009 Durata gg. 364
Prezzo medio ponderato 99,136
Ritenuta fiscale 12,5% 0,10800
Arrotondamento -0,00400
Prezzo netto d´aggiudicazione 99,24
Rendimento semplice netto 0,76
Rendimento composto netto 0,76
Nell´ipotesi di applicazioni delle commissioni massime, i prezzi ed i rendimenti risultano
così modificati:
Commissioni massime 0,30
Prezzo netto d´aggiudicazione+commissioni (massime) 99,54
Rendimento semplice (minimo) 0,46
Rendimento composto netto (minimo) 0,46
Fonte Assiom
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NORD-OVEST.PATTO A TRE PER RILANCIO MERCI E COMPETITIVITA´ INTESA FIRMATA A GENOVA DA FORMIGONI, BRESSO E BURLANDO ALTA CAPACITA´ E PIATTAFORME LOGISTICHE ALLE SPALLE DEL PORTO  
 
Genova, 12 novembre 2009 - Genova, terminale del corridoio "dei due mari" che parte da Rotterdam e determina un asse europeo Nord-sud di traffico merci molto importante che interessa Lombardia, Piemonte e Liguria. Genova storicamente "porto di Milano", a sua volta collocata all´incrocio con il "corridoio 5", il grande asse Ovest-est da Lisbona a Kiev. In questo contesto rilanciare il porto di Genova e lavorare per lo sviluppo di una "piattaforma logistica" del Nord-ovest vanno necessariamente di pari passo. Ed è una necessità per rilanciare la competitività di questi territori. Tutto ciò è l´orizzonte e lo scopo del protocollo di collaborazione tra Lombardia, Piemonte e Liguria, sottoscritto oggi a Genova dai tra presidenti, Roberto Formigoni, Mercedes Bresso e Claudio Burlando. Nel protocollo le tre Regioni si impegnano a coordinare i progetti di sviluppo delle infrastrutture e dei retro-porti, ribadendo l´alleanza siglata lo scorso anno per lo sviluppo della logistica. "L´atto di oggi - ha commentato Formigoni - segna la comune volontà di mettere a sistema quanto le singole Regioni fanno in tema di infrastrutture per l´intermodalità, con l´obiettivo di rendere più competitivo il territorio delle tre Regioni nel suo insieme oltre che di creare maggiori occasioni per modalità di trasporto meno impattanti, ". La firma è avvenuta tra l´altro a pochi giorni dallo stanziamento, da parte del Cipe, di 500 milioni di euro per la realizzazione del terzo valico dei Giovi sulla linea ferroviaria Av/ac, appunto lungo il "corridoio 24" Genova-rotterdam. "Sulla rete stradale e ferroviaria lombarda, che vale il 9% di quella italiana, si muove il 27% del traffico merci nazionale - ha ricordato il presidente Formigoni - mentre per ogni chilometro di rete stradale circolano in Lombardia 60 veicoli per il trasporto merci e sono trasportate 22. 900 tonnellate di merci, pari al triplo della media italiana. Così pure in Lombardia si concentra la maggior parte del traffico aereo di merci, che ha in Malpensa un sistema di complesse operazioni logistiche. L´investimento in infrastrutture di trasporto - ha proseguito Formigoni - è dunque fondamentale per consentire una adeguata mobilità delle persone e delle merci, tutelando l´ambiente, migliorando la vivibilità urbana e insieme abbassando i costi oggi necessariamente superiori alla media europea". Le azioni di valutazione e monitoraggio che le Regioni intraprenderanno riguarderanno le fasi d´avanzamento delle opere già in corso, le fasi progettuali riguardanti iniziative già programmate e gli approfondimenti di fattibilità tecnico-economica riguardanti nuove iniziative. Un cronoprogramma a cadenza almeno trimestrale dei monitoraggi, garantirà la verifica dello stato di attuazione ed avanzamento dei progetti. I Terminal Di Sacconago E Mortara - Con il protocollo Regione Lombardia si impegna in particolare a seguire e monitorare le realizzazioni dei terminali intermodali di Mortara (Pv) e Sacconago (Va). Il terminal intermodale di Sacconago (superficie 47. 000 mq), si trova lungo la linea delle Ferrovie Nord Milano (tratta Busto - Novara) e costituisce il primo terminal intermodale sulla rete delle Fnm. L´impianto ha una capacità operativa che consentirebbe di togliere ogni anno dalla grande viabilità circa 40. 000 camion (che, per l´area di Varese, si aggiungono ai circa 250. 000 camion/anno instradati su ferrovia nell´impianto Hupac di Busto-gallarate, inaugurato nel 2005 grazie a un Accordo di Programma promosso dalla Regione). A Sacconago i lavori sono iniziati a luglio 2007 e si sono conclusi a novembre 2008. Attualmente il terminal è in fase di collaudo e l´entrata in esercizio potrà avvenire a partire da fine 2009. L´impianto di Mortara è invece un nuovo terminal intermodale nell´area industriale del Cipal (Consorzio intercomunale per l´alta Lomellina), dalla capacità operativa di 6 coppie di treni/giorno, equivalenti a circa 50. 000 camion tolti dalle strade ogni anno. Il terminal è inserito in un´ampia area logistica (circa 120. 000 mq coperti di magazzini). La Giunta Regionale ha approvato nel 2005 il cofinanziamento del terminal intermodale per 9 milioni di euro. L´area logistica adiacente al terminal potrebbe ospitare, pur non esaurendole completamente, anche funzioni retroportuali rispetto al porto di Genova, spostando in territorio lombardo molte delle lavorazioni sulle merci che, per ragioni di spazi e congestione, non possono essere svolte in porto. I lavori sono iniziati nel 2007 e sono giunti circa al 95% (in corso armamento ferroviario e impianti di segnalamento). L´ultimazione della costruzione del terminal è prevista entro la fine del 2009. .  
   
   
AI COMUNI LOMBARDI PLAFOND DI 40 MLN PER INVESTIMENTI VIA AL PATTO DI STABILITA´ TERRITORIALE CON GLI ENTI LOCALI FORMIGONI: SAPPIAMO FARE SISTEMA. COLOZZI: VIRTUOSI PREMIATI  
 
Milano, 12 novembre 2009 - Regione Lombardia mette a disposizione degli Enti locali un plafond finanziario di 40 milioni di euro per consentire di effettuare investimenti altrimenti impossibili a causa del Patto di Stabilità nazionale. L´iniziativa è stata sancita in un Accordo che porta le firme per Regione Lombardia del presidente Roberto Formigoni e dall´assessore alle Risorse, Finanze e Rapporti istituzionali, Romano Colozzi, per Anci Lombardia (Associazione dei Comuni) del presidente Attilio Fontana e per Upl (Unione delle Province lombarde) del presidente Leonardo Carioni (che oggi non ha potuto essere presente). L´accordo individua le modalità operative per dare applicazione al Patto di Stabilità territoriale per l´anno 2009 e introduce meccanismi di flessibilità e di compensazione tra enti locali che consentono appunto di effettuare gli investimenti. "Un´idea geniale - ha sottolineato con soddisfazione il presidente Formigoni - che abbiamo perseguito insieme con passione, per andare incontro alle esigenze dei nostri enti locali per i quali il Patto di Stabilità nazionale finisce per essere un vero e proprio strumento di tortura, e per dare ossigeno alle nostre aziende sostenendo gli investimenti degli enti locali per la realizzazione di opere pubbliche, velocizzando i pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni ed immettendo quindi liquidità nel sistema". E´ soddisfatto, Formigoni, perché "le nostre amministrazioni - la Regione, le 12 Province, i 1. 546 Comuni, le 30 Comunità Montane - non si chiudono nel particolarismo ma si concepiscono parte dell´unico sistema territoriale lombardo, con lo scopo di rispondere al meglio alle esigenze dei cittadini". "Perciò - ha aggiunto il presidente lombardo - siamo prontissimi per un federalismo avanzato". E a proposito di Patto di Stabilità "la Lombardia sa esserne responsabile in proprio, mi auguro che in futuro lo possa essere anche direttamente di fronte all´Unione europea. La nostra richiesta è che il Patto di stabilità nazionale fissi i vincoli non per ogni singolo ente, ma per un territorio, lasciando autonomia e dunque flessibilità nella applicazione". "Per Anci Lombardia - ha sottolineato il presidente Fontana - l´accordo di oggi è un passo importante verso una collaborazione con le istituzioni che permetterà di raggiungere risultati significativi anche in termini di attuazione progressiva del federalismo. Al di là dei vincoli indifferenziati imposti a livello centrale, i Comuni lombardi chiedono risposte specifiche alle proprie esigenze. Anci Lombardia si è fatta carico della necessità di dare risposte certe e consentire alle amministrazioni locali, vero volano dell´economia soprattutto durante una crisi, di fare investimenti per fornire servizi adeguati ai propri cittadini; grazie a questo accordo finalmente gli enti potranno effettuare i pagamenti tanto attesi dalle imprese". Più nel dettaglio dei contenuti dell´Accordo è entrato l´assessore Colozzi. "Oggi - ha spiegato - i vincoli imposti su scala nazionale dal Patto di Stabilità costringono i Comuni in maniera indifferenziata, ossia indipendentemente dal fatto che siano virtuosi oppure no, a limitare fortemente i propri investimenti: spesso infatti, pur avendo soldi in cassa da spendere, sono bloccati dal fatto di aver raggiunto i limiti di pagamento consentiti esaurendo così i propri margini di manovra. Con il Patto di Stabilità Territoriale della Regione Lombardia è invece possibile - ha proseguito l´assessore - superare la dimensione strettamente locale per applicare i parametri previsti su un´area più vasta, comprensiva di tutto il territorio regionale. Con questo Accordo si introducono infatti meccanismi di compensazione e perequazione tra gli enti locali, il cui effetto è di velocizzare e rendere più flessibili le spese di investimento, dando particolare rilievo ai progetti con una valenza strategica per il rilancio dell´economia lombarda, e di premiare gli enti lombardi che nel programma istituzionale del Paese si sono comportati in modo virtuoso". I Requisiti - Potranno usufruire di questo beneficio gli enti locali in possesso dei seguenti requisiti: 1) - aver rispettato il Patto di Stabilità interno nell´esercizio 2008 oppure essere stato un ente commissariato o di nuova istituzione; 2) - aver completamente esaurito la possibilità di effettuare pagamenti nei limiti definiti dal Patto di Stabilità interno, oppure possedere un margine residuo che non consente di far fronte agli ulteriori pagamenti cui sono tenuti in virtù delle obbligazioni giuridiche in essere; 3) - possedere l´adeguata disponibilità di cassa per effettuare i pagamenti; 4) - dimostrare l´effettiva liquidabilità delle spese certificando, con adeguata documentazione, che il plafond messo loro disposizione sarà impiegato per spese effettivamente ed immediatamente liquidabili entro il 2009. La gestione materiale delle richieste ed il riparto del plafond finanziario verranno effettuati in collaborazione con Anci e Upl, che avranno un ruolo di raccordo con gli enti locali, sotto la regia complessiva operata da Regione Lombardia, responsabile del corretto funzionamento del Patto di Stabilità Territoriale. .  
   
   
LOMBARDIA/ODESSA. ACCORDO PER ENERGIA, RICERCA E INDUSTRIA  
 
 Milano, 12 novembre 2009 - E´ stato siglato ieri in Regione Lombardia dall´assessore alle Reti, Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo sostenibile, Massimo Buscemi, delegato dal presidente Roberto Formigoni, un Accordo con la Regione di Odessa (Ucraina) per promuovere una collaborazione nei settori dell´industria, della ricerca, dell´innovazione tecnologica, dell´energia, delle nanotecnologie, dell´agroindustria e del manifatturiero avanzato. Per la Regione di Odessa il documento è stato firmato dal vice presidente del Consiglio regionale, Mykola Tindyuk. "Regione Lombardia - ha detto l´assessore Buscemi - ha una lunga e virtuosa tradizione in questi settori ed in particolare nel campo della gestione e dell´utilizzo delle acque e dei rifiuti. La firma di questo Accordo rinsalderà quindi l´amicizia tra le due Regioni ma porterà soprattutto benefici per l´ambiente". Regione Lombardia metterà in campo, tra l´altro, la propria collaborazione con le università lombarde, con le quali vanta una stretta intesa, e quella con Energylab, la fondazione che studia le energie alternative. I rapporti tra le due Regioni sono iniziati nel novembre del 2006 con una lettera d´intenti, il cui obiettivo era incrementare le collaborazioni nei settori tecnico-scientifici. Da allora si sono intensificati i contatti che hanno portato, dopo l´assenso, lo scorso settembre, del Ministero degli Affari esteri, alla definizione del testo dell´Accordo sottoscritto oggi. "Gli obiettivi che vogliamo raggiungere - ha concluso Buscemi - sono quelli di promuovere una reciproca partecipazione alle fiere, conferenze e convegni di carattere scientifico, commerciale e industriale, attivare contatti tra istituti ed enti di ricerca, promuovere l´interscambio di informazioni nei settori di interesse comune e trasferire programmi di assistenza tecnica tra le rispettive piccole e medie imprese". L´intesa avrà una durata di cinque anni. .  
   
   
I CITTADINI TOSCANI PAGANO MENO TASSE REGIONALI ADDIZIONALI RELAZIONE DI MARTINI AL CONSIGLIO REGIONALE STRAORDINARIO SULLA CRISI E IL CENTRO STUDI DI MESTRE METTE LA TOSCANA AL TOP PER LIBERTÀ ECONOMICA  
 
 Firenze, 12 novembre 2009 - Doppio record per i toscani: sulle tasse addizionali pagano alla Regione meno rispetto ai cittadini delle altre Regioni e vivono in una terra a elevato livello di libertà economica (secondo uno studio che misura gli indici della libertà economica nelle province italiane, la Toscana sta nella parte alta della classifica superando Liguria, Piemonte, Lombardia, Lazio. Una sua provincia – Siena – è al primo posto in assoluto; altre 7 province toscane sono fra le prime 30 in tutta Italia). Lo ha ricordato ieri il presidente Claudio Martini in una comunicazione al Consiglio regionale riunito in seduta straordinaria sulla difficile situazione economica. Martini ha portato dati del ministero dell´Economia con specifico riferimento alle addizionali che le Regioni, su Irap e Irpef, hanno la facoltà di introdurre come scelta autonoma. La Toscana non ha introdotto addizionali Irpef e ha deciso di aumentare l´Irap solo nei settori finanziario, assicurativo e immobiliare: risulta dunque, fra le Regioni italiane, quella che meno ha chiesto, ai suoi cittadini, in termini di addizionale. Sotto questo profilo, infatti, ogni toscano paga ogni anno 16,3 euro di tasse regionali e ciò significa – ha proseguito Martini – che paga 162 euro in meno di un cittadino del Lazio ma anche 67,8 in meno di un cittadino dell´Emilia Romagna e 52,2 euro in meno di un piemontese. Meglio, i toscani, anche sui lombardi e sui veneti: pagano in tasse addizionali regionali 44,5 euro in meno dei primi e 23 euro in meno dei secondi. Quanto alla libertà economica (“altro che Regione frenata e ingessata!”) Martini ha citato dati del centro studi “Sintesi” di Mestre che divide l´Italia in cinque gruppi (“libera, prevalentemente libera, frenata, molto frenata, non libera”) proprio in riferimento alla libertà economica (“fattore vincente di attrattività”). Claudio Martini ha sottolineato tre prospettive (“al di là dell´emergenza”) su cui puntare per agganciare la ripresa: attrattività (attraverso un fondo per attrarre nuove imprese in Toscana ma anche accelerando la realizzazione di infrastrutture e rilanciando la promozione internazionale); nuovi settori di sviluppo (green-economy, energie rinnovabili, biotecnologie, innovazione in settori tradizionali, robotica, biomedica e farmaceutica, stimoli alla ricerca); tasse regionali. In apertura Martini ha analizzato la crisi nell´economia toscana («grave e sta nella media nazionale, ma anche di minore intensità rispetto a quanto accade in altre regioni del Nord; una crisi comunque preoccupante per la perdita di posti di lavoro, per le difficoltà in tanti settori, per l´aumento delle povertà, per la conferma sulla lentezza della ripresa&raq uo;). Il presidente ha poi fornito il quadro aggiornato sulle iniziative svolte dalla Regione per affrontare la crisi: ammortizzatori sociali, accesso al credito, sviluppo dei territori, ampliamento degli investimenti pubblici. In particolare si è soffermato su una proposta avanzata nei giorni scorsi al Governo per costruire, su un tavolo istituzionale nazionale, uno specifico “pacchetto Toscana” evitando dunque la frammentazione del rincorrere una per una le singole crisi aziendali e concordando programmi strategici da far confluire nelle leggi finanziarie e nei piani nazionali. «Mancano meno di tre mesi alla fine della legislatura – ha concluso Claudio Martini – e questo nostro confronto certo presuppone la volontà di usare al meglio il tempo che ci resta agevolando anche, per quanto possibile, i primi passi della nuova legislatura chiamata a varare il nuovo Prs». .  
   
   
RIFORMA CALDEROLI. GALAN: LE PROPOSTE DEL VENETO  
 
Venezia, 12 novembre 2009 - Contenuti e criticità della cosiddetta Riforma Calderoli, il disegno di legge approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri il 15 luglio scorso, sono stati al centro di un’informativa alla giunta regionale del presidente Giancarlo Galan che ha anche avanzato una serie di proposte per consentire al Veneto di avviare sul proprio territorio un vero percorso riformatore per avvicinare l’amministrazione ai cittadini. La giunta veneta aveva istituito infatti un gruppo tecnico intersettoriale, a cui ha partecipato anche il costituzionalista Mario Bertolissi, per analizzare questa riforma che riguarda l’attuazione del federalismo istituzionale e incide profondamente sull’assetto complessivo delle competenze dei diversi livelli (Stato, Regioni, Province, Comuni e Città Metropolitane), prevedendo anche disposizioni relative all’individuazione delle funzioni fondamentali degli enti locali. Galan ha fatto rilevare che un vero disegno riformatore degli ordinamenti regionali e locali nel senso dell’autonomia dovrebbe dare voce alle Regioni, considerate nella loro individualità e peculiarità. Il ddl Calderoli invece prevede una disciplina uniforme in tutte le realtà, sia rispetto alle funzioni che all’organizzazione, indipendentemente dalla diversità dei contesti territoriali di riferimento. Il Veneto chiederà quindi al governo l’avvio di opportune iniziative per individuare le peculiarità dei vari e distinti ordinamenti regionali, a cui conferire, singolarmente o per gruppi omogenei, funzioni coerenti con le loro rispettive esigenze. In secondo luogo, Galan ha proposto di chiedere l’introduzione di alcuni emendamenti a fronte dei punti di maggior criticità del ddl. In particolare, che sia ristretto l’elenco delle funzioni fondamentali e che le Regioni possano disporre in ordine all’allocazione delle materie di propria competenza. Inoltre, per garantire la realizzazione condivisa della riforma, il Veneto vorrebbe vedere rafforzate le forme di raccordo tra Governo, Regioni ed Enti Locali privilegiando gli strumenti dell’Intesa e dell’Accordo (D. Lgs. N. 281/1997). Infine, facendo riferimento alle connessioni tra Riforma Calderoli e attuazione del federalismo fiscale, Galan ha sostenuto la necessità che, in fase di definizione del fabbisogno standard per il finanziamento delle funzioni fondamentali, si giunga alla rideterminazione di un quantum “giusto” per la Regione e gli enti locali del Veneto, in modo da riequilibrare le condizioni finanziarie penalizzanti che hanno fino ad oggi relegato il Veneto nelle ultime posizioni della dotazione pro-capite di risorse. Da parte sua, la Regione avvierà proprie iniziative per rendere più rispondente l’azione pubblica alle esigenze della collettività e del mondo imprenditoriale del Veneto. .  
   
   
IL PRESIDENTE DELLA CALABRIA LOIERO ED IL REGISTA WENDERS A BERLINO PARLANO DAVANTI AI NOBEL PER LA PACE  
 
Reggio Calabria, 12 novembre 2009 - “La vera utopia non è la caduta del muro, ma quello che è stato realizzato in alcun paesi della Calabria, Riace in testa”. Wim Wenders parla davanti ai Nobel per la Pace a Berlino e il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, si emoziona: “Sentire Wenders, le sue parole sulla Calabria e sui paesi dell’accoglienza, Riace, Caulonia, Stignano e Badolato, è stata la cosa emotivamente più bella che mi sia capitata da quando sono presidente”. Esplodono gli applausi nella grande sala del “Municipio Rosso” di Berlino che ospita i delegati del X Summit dei Premi Nobel per la pace, al termine dell’intervento del famoso regista tedesco che in Calabria la scorsa estate ha girato “Il Volo” tra Scilla, Badolato e Riace. Non si vedono ancora le immagini dei volti e dei luoghi di cui Wenders parla ma le sue parole evocative sembrano quelle di un profeta. E cresce e si diffonde anche così l’attesa di vedere quel cortometraggio interamente in 3D. “Il vero miracolo non è qui, ma in Calabria, dove per la prima volta ho davvero visto un mondo migliore”, ha detto Wenders raccontando la sua esperienza tra i rifugiati di Riace, durante le riprese. “Ho visto un paese capace di risolvere, attraverso l’accoglienza, non tanto il problema dei rifugiati, ma il proprio problema: quello di continuare a esistere, di non morire a causa dello spopolamento e dell’immigrazione. E ho voluto raccontare questa storia in un film che ha come attori i veri protagonisti. ”. “Ho incontrato un uomo d’azione, molto responsabile”, ha aggiunto Wenders raccontando con le parole del suo sindaco, Mimmo Lucano, la storia di Riace. “Mi ha raccontato – ha continuato il regista – che il Paese era semi-abbandonato, che tante volte si è chiesto come far diventare Riace un luogo di arrivo e non solo un luogo di partenza. Mi ha raccontato di quando vedeva arrivare dal mare i profughi, con il volto segnato dalla stanchezza, un volto che ricordava quello dei calabresi migranti. Mi ha raccontato di come sono state riaperte le case del paese, lasciate chiuse da anni di emigrazione e abbandono”. “Questa storia – ha concluso Wenders – deve farci riflettere su come sia possibile far convergere l’obiettivo dell’accoglienza con quello dello sviluppo locale. Riace ha mostrato che ciò è possibile, spalancando le porte al futuro. Questa è’ un’esperienza locale che però ha una valenza globale. E’ un insegnamento rivolto al mondo”. Un’occasione che la Regione Calabria ha colto al volo approvando una legge sull’accoglienza che punta a trasformare l’esperienza di Riace in un “modello Calabria”, quello che proprio ieri i Nobel e i delegati hanno apprezzato nelle parole del presidente Loiero. .  
   
   
MILANO DICE NO. MOBILITAZIONE GENERALE CONTRO LE MAFIE. 13-14-15 NOVEMBRE.  
 
Milano, 12 novembre 2009 - Un nutrito gruppo di consiglieri comunali ha dato vita ad un Comitato Antimafia che, a seguito dell’incredibile bocciatura della “Commissione” da parte di Palazzo Marino, sappia impegnarsi costantemente per sconfiggere le illegalità e le forme organizzate di criminalità presenti nei nostri territori. L’obiettivo dell’iniziativa nasce da una consapevolezza : a Milano le mafie esistono e vanno tempestivamente contrastate attraverso l’operato congiunto di tutte le istituzioni, della politica, della società civile. Questo vuol dire contribuire sul piano delle proposte e della attività ad una mobilitazione di idee che sappia dire di “no” alle mafie in una città, peraltro, che nel 2015 ospiterà l’Expo. La tre giorni, si articola secondo le seguenti modalità. Venerdì 13 novembre proseguono gli incontri riservati dei consiglieri, già avviati a partire dal mese di settembre, con addetti ai lavori e rappresentanti delle istituzioni nonché degli apparati repressivi per favorire il confronto delle idee e contribuire alla costruzione di proposte efficaci. Inoltre vengono avviati volantinaggi sui territori e si tengono “passaggi” sui mass-media per diffondere tra i cittadini milanesi e lombardi messaggi contro tutte le mafie. Sabato 14 novembre a partire dalle ore 9 (fino alle 18. 30) presso l’Umanitaria – via San Barnaba, 48 – si tiene un Forum milanese pubblico (di cui si allega il programma) che vedrà la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni e del mondo della cultura, magistrati, giornalisti, esponenti della giustizia, tutti chiamati ad un confronto in occasione del quale i consiglieri comunali presenteranno una “Carta contro le mafie”. Interverranno tra gli altri Benedetta Tobagi, il Presidente del Consiglio Comunale Manfredi Palmeri, il sen. Achille Serra, Alberto Nobili, l’on. Laura Garavini (Capogruppo Pd Commissione Parlamentare Antimafia), Francesco Forgione (già presidente della Commissione Parlamentare Antimafia), Don Virginio Colmegna. In quell’occasione verrà mandata in onda una intervista realizzata a Lucio Stanca (ad di Expo 2015) e verranno letti interventi o contributi di Rita Borsellino, Giovanni Impastato e Roberto Saviano. Le parole di Nando Dalla Chiesa, Presidente onorario di Libera, chiuderanno la giornata di studio e riflessione. Sabato 14 alle ore 21 presso il Teatro Litta si terrà una “notte bianca” contro le mafie, attraverso alcuni interventi pubblici e lo spettacolo (replicato alle ore 22. 30 per l’alto numero di richieste ) di Giulio Cavalli e Gianni Barbacetto “A cento passi dal Duomo” (ingresso libero con prenotazione obbligatoria su lista d’attesa per tutto esaurito. Num tel 3382407189) . Ai partecipanti delle iniziative di sabato verrà consegnata una piccola resistenza, simbolo, nei primi anni novanta dei movimenti studenti anticamorra e oggi di una rinnovata voglia di legalità. Domenica 15 si terranno alcuni incontri di quartiere in zone periferiche e popolari promossi da circoli di partito con la collaborazione di associazioni e gruppi di cittadini. Le iniziative si terranno nei quartieri : San Siro, Giambellino, Stadera. .  
   
   
PER CONTINUARE A NON DIMENTICARE 9^ EDIZIONE - LE MAFIE DAL 1979 A OGGI. TORNA LA “SERATA ANTIMAFIA” CON I PARENTI DELLE VITTIME  
 
Mozzecane, 12 novembre 09 - Venerdì 27 novembre 2009 alle ore 20. 45 presso Villa Vecelli Cavriani a Mozzecane di Verona, torna “Per continuare a non dimenticare” che avrà come tema “Le mafie dal 1979 a oggi”. Quest’anno l’incontro, alla sua terza edizione, dedicato alla memoria e al ricordo di tutte le persone cadute nella battaglia alla mafia, vuole, con il contributo fornito dai relatori attraverso testimonianze e/o puntuali riflessioni, aiutare ad alimentare la cultura della legalità nella gente, soprattutto nei giovani, per superare e sconfiggere l’insidia dell’indifferenza, diffondendo il messaggio che la mafia è una piaga sociale che riguarda tutti, indipendentemente dal luogo di nascita o di residenza. ! Il Convegno, organizzato con il patrocinio della Regione Veneto e della Provincia di Verona, vedrà la presenza di alcuni famigliari di vittime di mafia, rappresentanti delle forze di polizia di Stato, nonché autorità civili, militari e politiche. L’incontro di quest’anno avrà un parterre di altissimo livello: Luigi Savina, Questore di Padova, Franco Maccari, Segretario Generale del Sindacato di Polizia Co. I. S. P. , Luca Prioli, Segretario Generale Provinciale Veneto del Co. I. S. P. , Mirko Schio, Presidente di Fervicredo, Chiara Frazzetto, unica sopravvissuta di una famiglia di Niscemi (Cl). Oltre a loro ci sarà Tina Montinaro, moglie di Antonio Montinaro capo della scorta di Giovanni Falcone ucciso nella strage di Capaci il 23 maggio 1992, ormai ospite fissa e “simbolo” dell’evento, e poi Vincenzo e Augusta Agostino, genitori dell’agente Antonino Agostino, ucciso da cosa nostra assieme alla moglie Ida Castellucci (incinta di 5 mesi) e sul cui fascicolo relativo alle indagini, è stato apposto il Segreto di Stato a causa dei legami del poliziotto con i servizi segreti Tra il pubblico saranno presenti anche Francesco Mongiovì, Pietro Guttaiano, Luciano Tirindelli e Gigi Busetto della Quarta Savona 15, storica scorta di Giovanni Falcone. Mozzecane continua a essere avamposto del Veronese nella lotta contro la criminalità organizzata, con una manifestazione che ormai è diventata appuntamento fisso nel panorama italiano. Www. Percontinuareanondimenticare. It .  
   
   
QUADRO TERRITORIALE A VALENZA PAESAGGISTICA: UNA NUOVA CULTURA DEL GOVERNO DEL TERRITORIO IN CALABRIA  
 
Reggio Calabria, 12 novembre 2009 - “Il Quadro territoriale regionale a valenza paesaggistica rappresenta un momento decisivo per inaugurare una nuova cultura di governo del territorio in Calabria”. E’ quanto afferma l’assessore regionale all’Urbanistica Michelangelo Tripodi alla vigilia del seminario di studi sul Qtr che si terrà venerdì 13 a Reggio Calabria. “La partecipazione aperta alle forze sociali ed economiche, il partenariato interistituzionale, il coordinamento effettivo delle strategie delle diverse amministrazioni - aggiunge Tripodi - sono condizioni indispensabili perché il piano diventi un sentire comune, che rafforza complessivamente le capacità del sistema Calabria. Anche la costruzione di competenze interne alla Regione, che consentano di portare avanti nel tempo le strategie prefigurate, diventa altrettanto importante ai fini dell’efficacia auspicata. Per questo motivo la Regione ha scelto di costruire il piano al proprio interno, avvalendosi delle proprie strutture e di esperti selezionati con procedura di evidenza pubblica”. Il Quadro territoriale regionale paesaggistico, in attuazione della legge urbanistica della Calabria, tratteggia, nei suoi contenuti, una evoluzione delle “Linee guida della pianificazione regionale” approvate tre anni fa e ora rese operanti attraverso lo strumento fondamentale di governo del territorio regionale, il primo strumento per la regione Calabria che, tra l’altro, ha anche la valenza paesaggistica, ai sensi del Codice Urbani. Anticipato nella sua sostanza dal Documento preliminare approvato dalla Giunta nel giugno di quest’anno, il Qtr/p conferma gli indirizzi per una nuova cultura di governo delle città e del territorio calabrese, riconducendole a quattro principi di fondo: 1) Coerenze multilivello: Contro la proliferazione e la sovrapposizione di molteplici piani applicati allo stesso territorio, che rende spesso confusa la gestione, il Qtr/p intende portare a coerenza le diverse previsioni di trasformazione del territorio nella prospettiva di “un piano, un territorio”. Per questo scopo è fondato sul coinvolgimento attivo dei principali soggetti di governo del territorio, promuovendo la coerenza degli atti di pianificazione ai diversi livelli mediante il partenariato interistituzionale e la comune condivisione delle scelte più qualificanti per lo sviluppo sostenibile, coeso e competitivo del territorio calabrese. Un’occasione particolarmente preziosa in questo senso è offerta dalla concomitanza della formazione in atto di Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale (Ptcp) e Piani Strutturali Comunali (Psc e Psa), che permette di armonizzare preventivamente le previsioni formulate ai diversi livelli di governo del territorio; 2) Convergenze programmatiche: Forte dell’esperienza accumulata nella programmazione dello sviluppo, con le sue potenzialità ma anche i limiti riscontrati fino ad oggi, il Quadro persegue la convergenza delle strategie territoriali e paesaggistiche con quelle previste dalla programmazione economico-sociale (in particolare il Por 2007-13). In modo innovativo anche rispetto ad altri piani territoriali regionali del nostro Paese, le previsioni di sviluppo territoriale sono costruite in modo da integrarsi con le scelte della programmazione, portando quel valore aggiunto che nasce appunto dalla complementarità tra azioni sulle città e sul territorio e azioni di sostegno all’economia e alla società; 3) Certezze della tutela: Altrettanto importanti delle previsioni di sviluppo sono quelle relative alla tutela del patrimonio paesaggistico-ambientale e alla difesa dai gravi rischi di frane, terremoti, inondazioni e incendi che gravano sulla regione. A questo scopo il Quadro territoriale predispone una rigorosa disciplina di vincolo per le aree a rischio e per la conservazione dei paesaggi di maggior valore, conferendo certezza al sistema delle tutele in piena intesa con il ministero per i Beni e le Attività culturali; 4) Integrazione progressiva: Per raggiungere i suoi ambiziosi obiettivi di governo complessivo del territorio regionale, il Qtr/p non può esaurirsi nella sua configurazione iniziale, quella che dovrà essere approvata nel corso dell’ attuale legislatura. Questo strumento va concepito come un dispositivo dinamico, che perfeziona progressivamente il sistema delle tutele e delle previsioni di sviluppo alla luce del contributo portato da altri soggetti, in particolare da Province e Comuni, nell’ambito della redazione e dell’adeguamento dei loro rispettivi strumenti. A questo scopo il completamento definitivo del piano è fissato in tre anni a seguito dell’avvenuto perfezionamento entro due anni da parte di province e comuni dei dispositivi di conoscenza e disciplina dei territori e paesaggi di area vasta e locali, in coerenza con i criteri e i metodi enunciati dal Qtr. Nello specifico il Quadro territoriale si compone dei seguenti documenti: 1) Il Quadro programmatico territoriale sintetizza gli orientamenti strategici e le scelte di fondo che sostanziano la visione guida del territorio calabrese al futuro, attrattivo, capace e coeso, proposta dal Qtr/p; la visione fa leva sulle principali risorse identitarie della Calabria e individua gli obiettivi generali cui deve tendere la pianificazione del territorio regionale: accrescere l’attrattività, mantenere la coesione ed elevare la capacità di sviluppo competitivo. Gli obiettivi rinviano a precise strategie di processo intersettoriali individuate nell’agenda strategica territoriale: valorizzazione della montagna; riqualificazione della costa; sviluppo sostenibile dei territori urbani; valorizzazione dei centri storici e dei paesaggi associati; rafforzamento della competitività territoriale; miglioramento della qualità progettuale e attuativa. 2) Lo schema territoriale (Sterp) identifica gli obiettivi di sviluppo e le regole di controllo delle trasformazioni territoriali, articolandoli con riferimento ai territori regionali di sviluppo che sono assunti come unità fondamentali di riferimento per la pianificazione e programmazione regionale. Lo Sterp ha individuato 16 territori regionali organizzati in tre gruppi: territori metropolitani dell’innovazione e della competitività (territorio metropolitano di Cosenza-rende e dei Casali; territorio metropolitano dell’istmo di Catanzaro-lamezia Terme; territorio metropolitano dello Stretto-reggio Calabria); territori urbani intermedi (Piana di Sibari, sistema lineare costiero del Tirreno Cosentino, Crotonese, Vibonese, Piana di Gioia Tauro, Locride, Soveratese); territori rurali e aree parco (Pollino, Sila, Serre, Aspromonte, Area Grecanica). Lo schema di coerenza delle Reti identifica gli obiettivi di sviluppo delle reti infrastrutturali e definisce le strategie generali di riassetto del sistema relazionale complessivo che interessa il territorio regionale (reti di mobilità, reti energetiche, reti idriche, reti di telecomunicazione, reti di prevenzione del rischio ambientale). Lo Schema paesaggistico ambientale (Spae) definisce le strategie di conservazione, trasformazione sostenibile e riqualificazione del paesaggio regionale identificando gli obiettivi di qualità e le regole di controllo delle trasformazioni in funzione dei diversi 14 contesti di paesaggio individuati e le loro articolazioni in paesaggi di area vasta. Allo Spae è associato come parte integrante il Quadro delle Tutele che definisce regole e discipline per i beni paesaggistici, i beni paesaggistici regionali, i beni identitari e gli ambiti di paesaggio da assoggettare a Piani d’Ambito e per la difesa del suolo in riferimento anche alla prevenzione dei rischi ambientali. La valenza paesaggistica del Quadro territoriale a valenza paesaggistica si compone di 58 articoli che disciplina sotto vari profili non solo la tutela del paesaggio ma anche la salvaguardia dal rischio idraulico franoso e costiero nella regione Calabria. In attuazione del Dlgs. 42/004 “Codice del paesaggio e dei beni culturali” e per una migliore lettura e conoscenza delle vocazioni paesaggistiche esistenti, il territorio calabrese è stato diviso in “paesaggi regionali” e “paesaggi di area vasta”. Queste partizioni hanno la funzione di individuare caratteristiche omogenee di territori sulla base della presenza di fattori antropici culturali e naturalistici peculiari. All’interno di questi paesaggi sono stati individuati “ambiti locali di pianificazione”. L’articolazione proposta tende, dal generale al particolare, a selezionare le parti del territorio calabrese sulle quali l’analisi conoscitiva permette una più dettagliata disciplina finalizzata a tutelare e valorizzare i valori paesaggistici riconosciuti. All’interno di queste partizioni sono presenti alcuni beni che per le loro caratteristiche intrinseche richiedono una tutela “rafforzata” denominati “beni paesaggistici”. Si tratta come è noto di “dichiarazioni di notevole interesse pubblico”, ovvero quei provvedimenti amministrativi che hanno apposto vincoli di tutela su aree di particolare interesse paesaggistico relativo alla tutela delle bellezze naturali; di “beni paesaggistici ex lege” previsti dall’art. 142 del Codice che riguardano la fascia costiera, i territori contermini ai fiumi ed ai laghi, le foreste,le zone umide, le zone d’interesse archeologico; di “beni paesaggistici regionali”, ovvero quei beni che nella Calabria sono testimonianza di valori di civiltà come a esempio le torri costiere, i castelli le cinte murarie, i monumenti bizantini, i comprensori ecologico termali, i centri storicie gli insediamenti di interesse storico. Tra questi particolare attenzione riveste la fascia costiera, in alcuni casi oggetto di tutela fino ai 700 m dalla battigia, per la quale, nelle aree inedificate è precluso qualunque intervento di nuova costruzione e trasformazione, salvo gli interventi di manutenzione, consolidamento, restauro conservativo, interventi funzionali alle attività agricolo-pastorali, opere forestali e di risanamento e consolidamento di aree interessate dai fenomeni franosi, sistemazione idrogeologica e bonifica di siti inquinati. Per tutti i “beni paesaggistici” e i loro intorni richiamati sopra, il Qtr/p detta una disciplina di tutela tesa al conservazione e manutenzione dei valori paesaggistici, definita di concentro con il Ministero per i Beni e le attività culturali e la Direzione regionale per i Beni culturali e il Paesaggio. Oltre a queste categorie di beni sono individuati sul territorio regionale anche i beni “identitari” che costituiscono anch’essi testimonianze aventi valore di civiltà da tramandare alle generazioni future Nell’ambito della disciplina paesaggistica un titolo è dedicato ai rischi nel quale sono indicate le norme inerenti il rischio idraulico, frane, erosione costiera, incendi e sismico. Si tratta prevalentemente di disciplina già esistente in base alla legislazione nazionale o regionale o in base a specifici atti di pianificazione come ad esempio il piano stralcio di assetto idrogeologico (Pai) che vengono espressamente richiamati ma che attraverso i Qtr/p assumono una specifica valenza territoriale. Una disciplina, per alcune tematiche, aggiornata e integrata nell’ambito del Qtr/p grazie agli appositi quadri conoscitivi elaborati. Per quanto riguarda il contenuto delle Nta va osservato che queste si distinguono, in ragione delle efficacia degli atti sulla pianificazione sub regionale e sui privati, in tre categorie: indirizzi, direttive e prescrizioni. Ne discende che il contenuto del Quadro territoriale per la parte paesaggistica, costituisce fattispecie a formazione progressiva li dove in alcuni casi è direttamente prevalente sugli strumenti urbanistici comunali e provinciali, in altri invece costituisce indicazione alle amministrazioni locali di quale attività d’ordine deve essere osservata nel recepimento delle disposizioni delle scelte paesistiche nei propri strumenti urbanistici. .  
   
   
CAPPELLACCI E LOMBARDO A PORTOVESME DAI LAVORATORI ALCOA  
 
Portovesme, 12 Novembre 2009 - “Stiamo facendo tutti gli sforzi possibili e necessari per trovare una soluzione al problema dei costi elevati dell’energia. Credo che un primo passo importante è stato fatto proprio nelle ultime ore: domani il Presidente della Commissione Europea José Barroso ha fissato la convocazione di tutti i commissari europei con all’ordine del giorno, come punto prioritario ed urgente, il problema dei forti oneri per le imprese energivore come l’Alcoa di Portovesme”. Lo ha detto il Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, che questa mattina, insieme alla Presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo, si è recato nello stabilimento sulcitano dove è poi salito sul silos ad oltre 60 metri di altezza per incontrare i quattro lavoratori che da giorni manifestano per la difesa del posto di lavoro. Il Presidente ha spiegato di aver trovato i quattro lavoratori stanchi e provati (“sono ovviamente esasperati, ma non rassegnati”) e di averli invitati a tener conto di questo e a non fare ulteriori gesti che possano compromette le loro condizioni di salute. Dopo aver incontrato i lavoratori il Presidente della Regione Ugo Cappellacci si è trattenuto con i rappresentanti sindacali della Rsu dell’Alcoa i quali, oltre ad esprime l’apprezzamento del sindacato per la vicinanza testimoniata con la visita di oggi dei due massimi rappresentanti delle istituzioni sarde, hanno riferito che gli stessi quattro lavoratori in cima al silos , hanno telefonato per ringraziare il Presidente della Regione. Prima di ripartire per Cagliari i due Presidenti hanno incontrato, fuori dai cancelli, un gruppo di lavoratori della Otefal che gli hanno illustrato le principali emergenze dell’azienda sottoposta a procedura fallimentare. La prima priorità è il ritardo (tre mesi) nell’erogazione della Cig per problemi burocratici e il Presidente Cappellacci ha assicurato un suo immediato intervento presso l’Inps, mentre, per quanto riguarda le prospettive hanno chiesto una azione coordinata, che coinvolga anche la Sfirs, per un rilancio dell’azienda verso la quale diversi imprenditori avrebbero manifestato interesse. “Ben vengano - ha sottolineato la Presidente Lombardo - purché siano veri imprenditori e non “prenditori”. .  
   
   
DISTRETTI PRODUTTIVI: PARTE CONSULTA REGIONALE SICILIANA  
 
Palermo, 12 novembre 2009 - Si è tenuta a Palermo, nella sede dell’assessorato regionale alla Cooperazione, la prima riunione della Consulta regionale dei distretti produttivo. Si tratta dell’organismo di coordinamento e concertazione dei distretti riconosciuti per l’attuazione e il monitoraggio dei patti di sviluppo industriale. Al primo incontro hanno partecipato i rappresentanti di tutti e 23 i distretti siciliani. La consulta, che l’altro ieri ha espletato le procedure di insediamento, è stata convocata per il prossimo 23 novembre. L’organismo potrà esprimere pareri sui patti di sviluppo industriale, sui progetti relativi alle singole linee d’azione dei patti distrettuali e, ove richiesto, sulle modalità di attuazione delle linee d’intervento del Po Fesr 2007 2013. “Proprio alla programmazione comunitaria – ha spiegato Titti Bufardeci, assessore regionale alla Cooperazione – sarà dedicato il prossimo incontro. Sarà la sede opportuna per analizzare le linee d’intervento che il Po Fesr prevede per i distretti produttivi siciliani, che possono veramente diventare il volano del rilancio economico e sociale dei nostri territori”. .  
   
   
ANCI. PRESIDENTE CHIAMPARINO ATTRIBUISCE A MANFREDI PALMERI DELEGA AI SERVIZI PUBBLICI LOCALI  
 
Milano, 12 novembre 2009 - Il Presidente dell´Associazione dei Comuni italiani (Anci), Sergio Chiamparino, ha attribuito oggi le deleghe politiche, per singole materie, ai componenti degli organi dell´associazione. Al Presidente del Consiglio comunale di Milano Manfredi Palmeri, componente dell´Ufficio di Presidenza nazionale, sono state assegnate quelle relative ai servizi pubblici locali, oggetto in questa fase di interventi di riordino normativo e di riforma. .  
   
   
NUOVA OCCUPAZIONE IN PUGLIA: PUBBLICATE LE GRADUATORIE  
 
Bari, 12 novembre 2009 - Con determina dirigenziale del 2 novembre sono state pubblicate le graduatorie delle imprese che hanno concorso al bando dell’Assessorato al Lavoro dello scorso settembre inerente al finanziamento di nuova occupazione per complessivi 3 milioni di euro. La Regione ha voluto contrastare la crisi anche investendo sulla nuova occupazione e sulla stabilizzazione del lavoro precario con finanziamenti alle imprese pugliesi. Il Bando ha visto la presentazione, nell’arco temporale indicato, di 108 domande, 41 delle quali considerate ammissibili, in grado di garantire il totale assorbimento delle risorse finanziarie dedicate. “Il pieno successo del bando” –ha dichiarato l’Assessore al Lavoro, Michele Losappio,- “ci conforta non solo nel giudizio qualitativo delle nostre iniziative ma anche perché conferma la vitalità del sistema economico pugliese che anche in questa difficile situazione ha in se forze ed energie per reagire e guardare al futuro. Alcune centinaia di lavoratori potranno a breve essere assunti o stabilizzati grazie alle scelte della Regione e del suo Presidente”. .  
   
   
IMPRESE ARTIGIANE FVG: UN MILIONE A PROGETTI DI RICERCA  
 
 Trieste, 12 novembre 2009 - La direzione centrale alle Attività Produttive della Regione ha disposto l´assegnazione dei fondi destinati a finanziare progetti di ricerca, sviluppo e innovazione nel settore artigianale. I progetti, presentati da dodici imprese, hanno ottenuto una valutazione positiva da parte del comitato tecnico preposto e quindi potranno accedere al finanziamento (complessivamente un milione di euro) che la Regione ha messo a disposizione. In proposito il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia Luca Ciriani, sottolinea che "questo intervento è particolarmente importante perché destinato al futuro delle imprese artigiane per le quali il nostro sostegno è un obiettivo strategico. Esso avviene - ha proseguito Ciriani - nonostante i pesanti tagli al bilancio regionale che hanno ridotto la nostra capacità d´intervento. Proprio per questo le domande non finanziate a causa dell´esaurimento delle risorse saranno soddisfatte dopo l´approvazione della Finanziaria 2010 che prevede, per i progetti di ricerca, un ulteriore finanziamento di 800 mila euro. Questo l´elenco delle aziende beneficiarie: E. B. U. Di Cioffi Fiammetta & C. S. A. S. - Pozzuolo del Friuli (Ud) Arte Video S. N. C. Di Zorzenon Claudio e Tissino Giuseppe -Palmanova (Ud) Vision Team di Miculan Roberto - Udine Pesle Livio - Udine Lare One S. R. L. - Manzano (Ud) Boer Group S. R. L. - Cordenons (Pn) N. E. M. - Nord Est Meccanica di Goffredo, Riccardo, Alessandro E Valerio Cianetti S. N. C. - San Pier D´isonzo (Go) Cresj di Pienig Franco & C. S. N. C. - Torreano (Ud) Blitz Engineering S. N. C. Di Pez Simone & Savignoni Alan - San Vito al Torre (Ud) F. A. T. S. N. C. Di Pestrin Aldo & C. - Talmassons (Ud) A. C. R. Di Romano Livio & C. S. N. C. - Pavia di Udine (Ud) S. G. S. Servizi Grafici E Stampa S. R. L. - Maniago (Pn) .  
   
   
LA PROVINCIA DI FIRENZE STANZIA OLTRE 7 MILIONI DI EURO PER IL PACCHETTO ANTI-CRISI PRESENTATO IL PIANO DEGLI INTERVENTI A SOSTEGNO DEI DISOCCUPATI, DEI LAVORATORI E DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE  
 
Fienze, 12 novembre 2009 - Solidarietà, competitività e rilancio: sono questi i principi cardine del pacchetto anti-crisi presentato il 9 novembre dall’Assessorato alla Formazione e al Lavoro della Provincia di Firenze. “Il pacchetto di interventi prevede stanziamenti per 7 milioni e duecentomila euro – ha specificato l’assessore Elisa Simoni - e sarà indirizzato al sostegno dei disoccupati, dei lavoratori e delle imprese. L’obiettivo è quello di rispondere alla crisi, da un lato, con azioni in favore di quei lavoratori e lavoratrici attualmente disoccupati e senza alcuna forma di sostegno al reddito, e, dall’altro, supportando le piccole e medie imprese nella pianificazione di investimenti in innovazione e qualificando sempre di più l’offerta formativa sul territorio. “Il pacchetto – ha aggiunto l’Assessore provinciale - rappresenta il frutto di un lungo lavoro di concertazione delle scelte sia in sede di Commissione Tripartita Provinciale che attraverso specifici tavoli con le associazioni di categoria e le parti sindacali”. Gli interventi in favore dei lavoratori privi di ammortizzatori sociali – stimati in oltre 500 - intendono coniugare politiche del lavoro attive e passive allo scopo di favorire il loro reinserimento professionale con interventi di orientamento, formazione e consulenza, accompagnati da incentivi economici individuali o a sostegno delle assunzioni da parte delle imprese. Per questo intervento è previsto un investimento di 800. 000 euro cui si aggiungono misure rivolte ai figli dei lavoratori espulsi dal mercato del lavoro – cassaintegrati, in mobilità o privi di ammortizzatori – che avranno priorità nella assegnazione di voucher per corsi di formazione professionale o master universitari. Per contrastare la crisi è comunque necessario rafforzare la competitività della piccola e media impresa in favore della quale saranno stanziati altri 900. 000 euro finalizzati al trasferimento tecnologico in impresa, alla formazione dei neo assunti ed alle consulenze alle imprese sulla innovazione del prodotto. “Sarà inoltre pianificata, per un impegno complessivo di 1 milione e cinquecentomila euro una programmazione di corsi professionali rispondente alle esigenze e vocazioni produttive del nostro territorio secondo quanto emerso da ricerche sui fabbisogni formativi e da specifici incontri con le categorie produttive e gli addetti ai diversi settori produttivi. Gli interventi riguarderanno i comparti di artigianato, commercio e turismo, cultura, meccanica, edilizia, moda e pelletteria, green economy, agricoltura. L’impegno maggiore, tuttavia, con uno stanziamento di 3 milioni di euro, è finalizzato a sviluppare e migliorare il sistema dei voucher formativi avviato con grande successo (ad oggi sono oltre 3000 i voucher assegnati). Questi interventi saranno resi più efficaci attraverso la costituzione di ‘Centri Formativi Territoriali’, in modo da favorire la diffusione su tutto il territorio provinciale di un sistema formativo flessibile, organizzato e visibile che oggi si concentra in grandissima parte solo in città. Il tutto per consentire agli utenti una scelta più ampia ma sempre più legata alle effettive esigenze del mondo del lavoro. .