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Notiziario Marketpress di Mercoledì 12 Maggio 2010
Politica
UE: COMMISSIONE ECONOMICA, VIA LIBERA AL PACCHETTO SUPERVISIONE FINANZIARIA  
 
Bruxelles, 12 maggio 2010 - La commissione per gli Affari economici e monetari ha votato il 10 maggio gli oltre 3000 emendamenti alle relazioni del cosiddetto "pacchetto di supervisione finanziaria". Si tratta di una serie di energiche misure a livello europeo per aumentare il controllo sugli istituti bancari, le assicurazioni e i fondi d´investimento, e così evitare il rischio di nuove crisi come quella scoppiata nel 2008. Ma di che cosa si tratta esattamente? Ecco una panoramica d´insieme. Un sistema di controllo a livello europeo - Ai primi segni della crisi negli Usa, all´inizio del 2008, il Parlamento ha chiesto alla Commissione europea di stabilire misure adeguate per il controllo dei mercati finanziari. Il pacchetto di proposte, che comprende quattro meccanismi di supervisione, è arrivato a metà del 2009. Da lì in poi i parlamentari hanno lavorato alla definizione delle caratteristiche che il sistema dovrebbe assumere. Oggi, la prima tappa decisiva: il voto in commissione della gran parte delle misure. Un´altra direttiva - quella che detta nuove regole per i gestori di fondi alternativi - verrà votata il 17 maggio. Il voto della plenaria è previsto per giugno (luglio per i fondi alternativi). Le misure potrebbero entrare in vigore già alla fine dell´anno, se Parlamento e Consiglio trovano un accordo. In generale, la posizione dei parlamentari è favorevole a una regolamentazione più severa di quella suggerita da Commissione e Consiglio. Sono quattro le autorità che permetteranno, in stretta collaborazione con gli organi di supervisione nazionali, di controllare a livello europeo il corretto funzionamento dell´economia, e più in particolare le istituzioni chiave dal punto di vista sistemico, e i canali di investimento alternativi come gli hedge funds. Il Parlamento chiede che i quattro organi siano basati tutti a Francoforte, sede della Bce, e strettamente legati fra loro, più di quanto proponeva la Commissione. Comitato europeo per il rischio sistemico - La prima proposta della Commissione consiste nella creazione di un istituto di vigilanza che supervisioni il sistema finanziario nel suo insieme. L´organo, secondo il Parlamento, dev´essere guidato dal presidente dalle Bce, e composto dai direttori delle Banche centrali nazionali più i responsabili delle autorità di supervisione europee (vedi dopo) e nazionali, ma anche da accademici ed esperti. Il suo ruolo sarebbe lanciare l´allerta anticipata su determinati rischi del sistema economico e fornire raccomandazioni ai supervisori nazionali ed europei, che sarebbero tenuti ad accoglierle o - in caso contrario - a dare spiegazioni. Il Parlamento avrebbe potere di supervisione sull´organismo, e riceverebbe le raccomandazioni rivolte agli Stati in modo da poterne controllare la messa in atto. La relazione è stata redatta da Sylvie Goulard, francese dell´Alde. Tre autorità europee di supervisione - La Commissione ha poi proposto la creazione di tre autorità: l´Autorità Bancaria europea (Eba), l´Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (Esma) - sotto cui ricadrebbero anche le agenzie di notazione - e l´Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni ((Eiopa). Non si tratterebbe di organi responsabili di monitorare l´intero settore di loro competenza, ma specifiche istituzioni finanziare che, per le loro caratteristiche, in caso di problemi, potrebbero costituire una minaccia per il sistema. Le tre autorità - composte dai rappresentanti al più alto livello delle autorità di supervisione nazionali corrispondenti più un portavoce - contribuiranno ad armonizzare gli standard e la regolamentazione fra Paesi Ue, con l´obiettivo finale di stilare una serie di norme comuni per i regolatori nazionali. Responsabile per la relazione sull´Autorità bancaria è il popolare spagnolo José Manuel García-margallo y Marfil, sull´Autorità degli strumenti finanziari il Verde Sven Giegold e per le assicurazioni e pensioni il laburista britannico Peter Skinner (S&d). Quello su cui insiste il Parlamento, è il coordinamento molto stretto fra i quattro organismi, perché solo così si potranno costruire "regole comuni" a livello europeo. Gestori di fondi d´investimento alternativi - La relazione sui Gestori dei fondi alternativi, curata dal conservatore francese Jean-paul Gauzés (Ppe) sarà votata il 17 maggio, per permettere ai deputati di prendere in considerazione le osservazioni della commissione giuridica. Lo scopo è di imporre regole severe ai gestori di hedge funds, private equity, fondi immobiliari eccetera. Dovranno, fra l´altro, essere registrati in uno Stato membro, provare le competenze dei manager e delle strutture di amministrazione, essere sottoposti a audit e soddisfare requisiti di capitale minimo. Oltre 3000 emendamenti - I parlamentari vogliono una regolamentazione stringente - più di quanto proposto dalla Commissione - per la supervisione dei mercati e per evitare future crisi in futuro. Gli oltre 3000 emendamenti votati chiedono, per esempio, la creazione di specifici fondi per aiutare sistematicamente le banche importanti in caso di perturbazioni, norme più rigide per obbligare le autorità nazionali ad accogliere le raccomandazioni degli organi di supervisione europei e la possibilità per questi ultimi di imporre le proprie soluzioni in caso di conflitto. I deputati vorrebbero che le leggi prevedano anche la possibilità di bandire temporaneamente alcuni prodotti finanziari, e che le autorità europee, in caso di necessità, possano prendere direttamente il controllo di specifiche istituzioni finanziarie.  
   
   
BRUXELLES, CORSO DI ALTA FORMAZIONE INTERNAZIONALE PRESSO LA SEDE DELLA REGIONE MOLISE  
 
Bruxelles, 12 maggio 2010 – Ieri è oggi presso la Sede di rappresentanza della Regione Molise a Bruxelles, si tiene un corso di alta formazione internazionale denominato "Cambiamenti nel processo di decision-making europeo dopo Lisbona". Nel corso, che è rivolto ai Consiglieri e Direttori Generali dei Dipartimenti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, verranno presentati i princìpi e la struttura del sistema Ue, nonché le competenze e le funzioni delle Istituzioni comunitarie. Verranno poi illustrate le diverse fasi del ciclo legislativo e spiegate come vengono assunte le varie decisioni. Il corso è organizzato dall´Eipa e vedrà la presenza di importanti direttori e funzionari dell´Unione Europea. "Siamo molto lieti - ha detto il Presidente Iorio - di ospitare un così importante evento di formazione per alti funzionari della Presidenza del Consiglio dei Ministri. E´ questa l´ennesima conferma della bontà della scelta che a suo tempo assumemmo nel dotarci di una sede di rappresentanza prestigiosa che, oltre a garantire le numerose e variegate attività ordinarie della nostra Regione, è palcoscenico di importanti eventi di caratura nazionale ed internazionale. Ci siamo così nel tempo, con le tante attività che abbiamo posto in essere o ospitato, segnalati come una delle regioni più dinamiche e operative dello scenario istituzionale regionale della Capitale europea".  
   
   
EUROREGIONE ADRIATICA. GIOVEDÌ 13 SI RIUNISCE A FORLÌ LA COMMISSIONE WELFARE  
 
Bologna, 12 maggio 2010 - Prima riunione a Forlì della Commissione Welfare dell’Euroregione Adriatica (Ea), di cui la Regione Emilia-romagna è membro dal 2007. Voluta e promossa dall’Emilia-romagna al fine di rafforzare e consolidare il percorso e il confronto sulle politiche e le attività di welfare, la commissione terrà la sua prima seduta il 13 maggio nella città romagnola. I lavori, ospitati nella Sala Refettorio dei Musei in San Domenico, partiranno alle ore 9. Saranno presenti per la Regione Emilia-romagna il neo assessore alle Politiche sociali Teresa Marzocchi. La presidenza della commissione dell’Ea spetta al membro greco, la prefettura di Thresportia. Alla vicepresidenza siederanno un rappresentante della Regione Emilia-romagna e uno del cantone Hercegovacko-nertvanski. Il saluto di apertura sarà portato dal sindaco di Forlì Roberto Balzani, dal vice presidente della provincia di Forlì-cesena Guglielmo Russo e dal presidente dell’Ea Ivan Jakovcic. L’euroregione Adriatica L’ea è un’associazione nata nel 2006 per promuovere la cooperazione tra i Paesi transfrontalieri e che ha raccolto fino ad oggi 23 regioni di 6 diversi Stati affacciati sul mare, dall’Italia all’Albania. L’emilia-romagna partecipa attivamente sin dall’inizio ai suoi lavori. Ne è diventata membro effettivo lo scorso giugno, con l’approvazione della legge regionale n. 7 del 2007 che ha ufficializzato l’adesione all’associazione. Per scaricare il programma clicca qui  
   
   
CROAZIA, DISOCCUPAZIONE AL 18,4%  
 
Zagabria, 12 maggio 2010 - I senza lavoro in Croazia crescono di oltre il 3 per cento in un anno. L´istituto di Statistica della Croazia ha dichiarato che il tasso di disoccupazione ha toccato il 18,4 per cento durante il mese di marzo. Si tratta, a ben vedere, di un incremento di 0,1 punti percentuali (pari a 1.033 risorse umane) rispetto a quanto rilevato nel mese di febbraio. Su base annua, invece, l´aumento è pari a 3,4 punti percentuali.  
   
   
MENTRE IN EUROPA IMPERVERSA LA BUFERA ECONOMICA IN TOSCANA I CITTADINI PAGANO MENO TASSE CHE ALTROVE LA PRESSIONE FISCALE È IN CALO COSTANTE DAL 2002. PRIMATO MANTENUTO ANCHE NEL 2010  
 
Firenze, 12 maggio 2010 - «Mentre in Europa continua ad imperversare la bufera economica legata alla situazione greca e la crisi non è ancora alle spalle, ai cittadini toscani farà piacere sapere che il bilancio della Toscana è sano e che nel portafoglio della Regione non ci sono titoli greci, ma soprattutto che per quanto riguarda i tributi regionali nella nostre regione c´è la minore pressione fiscale di tutta Italia».lo ha sottolineato l´assessore al bilancio e alle finanze Riccardo Nencini, ieri a Salemi in Sicilia per un´iniziativa sui 150 anni dell´Unità d´Italia. La Toscana conferma anche nel 2010 infatti un primato. Quello di essere - Basilicata a parte, che può contare però su royalties petrolifere - la Regione italiana, tra quelle a statuto ordinario, con la minor pressione fiscale, a competenza regionale, per quanto riguarda Irap e l´addizionale Irpef, le uniche due imposte (oltre al bollo auto) su cui le Regioni hanno potuto almeno in parte intervenire. «Le Regioni - ricorda Nencini - su Irap e Irpef hanno la facoltà di introdurre addizionali proprie. E´ una scelta autonoma. La Toscana ha da sempre applicato per l´addizionale l´Irpef, fin dal 2000, l´aliquota minima imposta dallo Stato, lo 0,9 per cento, e ha deciso di aumentare l´Irap, rispetto all´aliquota base, solo nei settori finanziario, assicurativo e immobiliare». La Toscana è dunque quella che meno ha chiesto, ai suoi cittadini, in termini di addizionale. Sotto questo profilo ogni toscano tira fuori di tasca ogni anno 16,3 euro di tasse regionali e ciò significa che paga 162 euro in meno di un cittadino del Lazio ma anche 67,8 in meno di un cittadino dell´Emilia Romagna e 52,2 euro in meno di un piemontese. I toscani se la passano meglio anche di lombardi e veneti: pagano 44,5 euro in meno dei primi e 23 euro in meno dei secondi. Dal 2002 al 2008 la pressione fiscale in Toscana, calcolata come incidenza delle entrate tributarie di Regione, Province e Comuni sul Pil regionale, ha oscillato tra l´8,5% (il minimo, toccato proprio nel 2008) e il 9 per cento. La flessione diventa ancora più marcata se si prende in esame la sola quota di tributi su cui enti locali e Regioni possono intervenire. In questo caso la pressione fiscale è scesa dal 2,84% del 2002 al 2,37% del 2008.  
   
   
AUTONOMIA SICILIANA, PRESENTATE INIZIATIVE PER CELEBRAZIONI 64° ANNIVERSARIO  
 
Palermo, 12 maggio 2010 - Una conferenza internazionale sul ruolo delle regioni per il rilancio della politica euromediterranea e l´istituzione del premio intitolato al geografo medievale Al Idrissi, figura che sintetizza il dialogo tra le diverse culture sviluppatesi nel bacino del Mediterraneo. Sono questi gli eventi piu´ significativi del calendario di iniziative organizzate dalla Regione siciliana per celebrare il sessantaquattresimo anniversario dello Statuto autonomistico, presentato ieri pomeriggio a palazzo d´Orleans a Palermo, dal presidente della Regione, Raffaele Lombardo. In occasione della cerimonia celebrativa del 64° anniversario dell´Autonomia Siciliana Nel giorni 14 e 15 maggio il parco d´Orleans rimarra´ chiuso al pubblico. Il 15 maggio, a palazzo Abatellis, si svolgera´ la conferenza sul tema "Uniti dal Mediterraneo", alla quale prenderanno parte il ministro delle Politiche comunitarie, Andrea Ronchi, il segretario generale dell´Unione per il Mediterraneo Ahmad Masa´deh, il Co-presidente dell´Assemblea regionale e locale euromediterranea (Arlem), Mohamed Boudra, e il vicepresidente, Luc Van den Brande, governatori regionali e sindaci di citta´ di numerosi Paesi delle due sponde del Mediterraneo. "Si tratta - ha detto il presidente Lombardo - di un consesso di regioni e capoluoghi di regioni che vivono il Mediterraneo, per discutere insieme, mentre l´area di libero scambio sembra essere stata accantonata da un´Europa che guarda poco proprio al Mediterraneo; si vuole costituire dal basso un riferimento perche´ le regioni, anno per anno, si confrontino su temi di importanza fondamentale come ambiente, beni culturali, agricoltura e turismo. La Sicilia vuole recuperare quella centralita´ culturale, politica e istituzionale che le e´ appartenuta in passato. Si tratta anche di mettere in rete e organizzare quella miriade di iniziative che sono partite, alla spicciolata, dalla Sicilia e che si sviluppano con le regioni euromediterranee".  
   
   
FVG: TONDO CON AMBASCIATORE PRINCIPATO MONACO  
 
 Trieste, 12 maggio 2010 - Il presidente della Regione, Renzo Tondo, ha incontrato ieri a Trieste l´Ambasciatore del Principato di Monaco in Italia, Philippe Bianchi, che era accompagnato dal console onorario Aldo Pianciamore. Nell´ambito di una politica di allargamento delle relazioni diplomatiche del Principato di Monaco ai Paesi di recente ingresso nell´Unione europea, Bianchi è stato anche nominato plenipotenziario per Slovenia e Croazia. L´incontro ha offerto l´opportunità a Tondo di illustrare la realtà economica del Friuli Venezia Giulia, sottolineando la presenza di numerose istituzioni internazionali che operano nel campo della ricerca scientifica (l´Ambasciatore ha in programma di visitare anche il Sincrotrone di Trieste). Vi è un legame particolare fra il Principato e la nostra regione, come ha voluto ricordare Bianchi, poiché la cosiddetta Via delle Alpi, un´iniziativa culturale e turistica nata in seguito alla Convenzione fra gli otto Paesi attraversati dalla catena alpina, inizia proprio a Monaco e finisce a Trieste.  
   
   
QUELLO TOSCANO È L´ESECUTIVO PIÙ RISTRETTO D´ITALIA IN RELAZIONE AGLI ABITANTI ROSSI: «OLTRE 1 MILIONE DI RISPARMIO SUI COSTI DELLA GIUNTA» RIDOTTO IL NUMERO DI ASSESSORI, DEI CONSULENTI E DEL PERSONALE DI SUPPORTO  
 
 Firenze, 12 maggio 2010 - La giunta regionale parte riducendo i suoi costi. E´ questa una delle notizie portate ieri al primo briefing con la stampa dal presidente Enrico Rossi. «La nostra è una squadra più leggera, più veloce e meno costosa - ha proseguito il presidente – la più ristretta d´Italia in proporzione agli abitanti». E´ previsto un risparmio vivo di gestione superiore a un milione di euro su base annua. Il risultato è reso possibile dal calo degli assessori (da 14 a 10) e da una serie di interventi decisi dalla giunta stessa: diminuisce, ad esempio, il numero degli addetti alle segreterie, gli autisti e tutto il personale di supporto, che passa da 88 a una dotazione organica massima di 67 unità. Il metodo scelto è quello di coprire i posti messi a disposizione il più possibile, e almeno per la metà con personale interno alla “macchina” regionale. Un altro intervento riguarda le consulenze. Secondo la delibera che la giunta regionale assume per l´intera legislatura, queste figure passeranno da 15 a 10 per l´intera giunta regionale e da 5 a 3 a disposizione del presidente. In questo caso il calcolo del risparmio è meno automatico, perché le consulenze possono essere affidate con regimi diversi, dal semplice rimborso spese al prezzo di mercato. Sotto il profilo generale, l´ obiettivo del presidente è quello di abbattere dell´1% i costi della “macchina” regionale, per investire le risorse nel settore strategico della scuola.  
   
   
LAZIO: LAVORO E FORMAZIONE, IL PRESIDENTE POLVERINI INCONTRA IL MINISTRO SACCONI  
 
Roma, 12 maggio 2010 - Crisi occupazionale e formazione professionale. Sono questi alcuni dei temi sui quali si sono confrontati il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini e il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, in occasione dell´incontro che si è tenuto presso la sede della Regione Lazio. Tra le altre questioni affrontate, le azioni da adottare a sostegno del reintegro nel ciclo produttivo di coloro che hanno perso l´impiego. Secondo Polverini la formazione dovrà essere maggiormente orientata ai bisogni dei lavoratori e delle imprese, in modo da creare nuove opportunità e nuovi inserimenti soprattutto a vantaggio dei lavoratori in difficoltà.  
   
   
UMBRIA: PRESIDENTE MARINI A FORUM CONFCOMMERCIO ”UN PROGRAMMA DI LEGISLATURA CHE GUARDA ALLA E OLTRE LA CRISI”  
 
Perugia, 12 maggio 2010 – “Certamente dobbiamo saper guardare oltre la crisi, ma dobbiamo essere altrettanto consapevoli che nella crisi ancora ci siamo”. Lo ha affermato ieri a Perugia la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenendo al convegno nazionale organizzato dalla Confcommercio di Perugia sul tema "Oltre la crisi: modelli di sviluppo e di consumo alla prova del cambiamento". “Questa crisi, che ancora potrebbe far sentire le sue pesantissime conseguenze sulla nostra economia – ha detto la presidente Marini - ci impone qui, come altrove, una riflessione su come uscirne. Su quali strumenti adottare perché si possa affrontare non solo la fuoriuscita dalla crisi, ma guadare allo sviluppo economico nel medio e lungo periodo”. “Lo Statuto della nostra regione ha posto come centrale il pilastro della concertazione. Essa però va ripensata e adeguata ai nuovi scenari che sono di fronte a noi. E noi vogliamo farlo subito, a partire dalla costruzione del programma di legislatura. Un lavoro – ha precisato - che abbiamo iniziato proprio in questi giorni e che intendiamo proseguire ascoltando e confrontandoci con tutte le parti sociali. Ciò fuori da ogni ritualità, e con uno spirito di ricerca delle necessarie condivisioni delle priorità strategiche per la nostra regione, in uno spirito di responsabilità condivisa di ciascuna delle parti, sia pubbliche che private”. “Se questo è il quadro generale di riferimento, il dibattito di oggi mi ha stimolato alcune riflessioni particolari, come ad esempio l’esigenza di un recupero del valore, nell’ambito di una economia come quella umbra, del concetto industriale di ‘manifattura’. Insomma, dobbiamo recuperare il settore del manifatturiero industriale investendo sulla qualità e sull’innovazione, e non ritenendo questo un settore superato. L’umbria, il suo straordinari tessuto economico fatto di piccole e medie imprese, ha tutte le carte in regola per compiere questo salto di qualità ed in una visione moderna ed innovativa dell’economia, proprio il manifatturiero industriale può essere un perno fondamentale”. “In questo senso noi intendiamo investire, sia in termini di risorse che di formazione nei settori dell’economia verde, come della filiera turismo-ambiente-commercio. Non possiamo però fare tutto da soli – ha puntualizzato la presidente Marini - E anzi, voglio esprimere senza alcuna titubanza una certa preoccupazione proprio riguardo al ruolo delle banche al servizio dello sviluppo. Anche del sistema locale delle banche, perché la loro funzione non può e non deve limitarsi all’attività di sportello. Al contrario, chiediamo al mondo del credito, per salvaguardare se stesso e la sua stessa funzione, di svolgere un ruolo positivo e propulsivo nello sviluppo dell’ economia, sostenendo le imprese, come le famiglie, nei loro processi di crescita”. La presidente ha quindi fatto riferimento alla recente presa di posizione della Conferenza episcopale italiana che ha messo in guardia il paese dai rischi di un federalismo non solidale. “Come regioni del centro Italia dobbiamo avere la forza di trovare una nostra autonoma posizione che salvaguardi la specificità di una realtà territoriale del paese che ha molte analogie e somiglianze sia per ciò che riguarda il sistema economico, che sociale e culturale, per evitare che in una riforma dell’assetto federalista dello Stato questa parte d’Italia rimanga schiacciata tra nord e sud”. Infine, quanto alla riforma della pubblica amministrazione, la presidente ha affermato che occorre affrontarla con “coraggio istituzionale”, salvaguardando lo spirito delle assemblee elettive, ma al tempo stesso, operando tutte le riforme necessarie a rendere la pubblica amministrazione regionale e locale, ed il sistema delle agenzie, moderno ed efficiente.  
   
   
GIUNTA REGIONALE VENETA, ZAIA: MACCHINA REGIONALE E OCCUPAZIONE FRA I TEMI AFFRONTATI  
 
Venezia, 12 maggio 2010 - Riduzione dei costi mettendo mano alla pianta organica della Regione. E’ uno degli argomenti toccati dal presidente della Regione Luca Zaia illustrando ieri alla stampa i lavori della seduta della giunta regionale. Un altro tema è quello dell’occupazione, avendo la giunta esaminato alcuni provvedimenti relativi alla richiesta di cassa integrazione guadagni straordinaria. Zaia ha ricordato che sono 107 mila i posti di lavoro persi dall’inizio della crisi: “non sono pochi in un Veneto che non conosceva la disoccupazione, ma è un Veneto che guarda anche al futuro cosciente del fatto che deve investire nei processi di riconversione e anche in altre direzioni come l’accesso al credito”. “Stiamo ancora lavorando e lavoreremo anche nelle prossime settimane con gli istituti di credito – ha aggiunto Zaia - per dar vita proprio ad un fondo per l’accesso al credito. Partendo dai 120 milioni a disposizione della finanziaria Veneto Sviluppo e mettendo tutti intorno ad un tavolo, l’obiettivo che ci siamo prefissati è creare questo fondo, che significa fornire alle aziende le garanzie che loro non hanno, per circa 5 miliardi di euro”. Zaia ha poi ringraziato il governo per quanto ha fatto dimostrando che l’Italia fa parte di una squadra europea e che nella vicenda Grecia esiste una regia politica comunitaria di fronte a problemi dell’economia che sono ormai planetari. Da parte sua il vicepresidente Marino Zorzato ha poi spiegato che il Veneto è probabilmente la prima Regione ad applicare le cosiddette “norme-Brunetta” al proprio personale. Sono state infatti adottati due provvedimenti con i quali da un lato vengono messi in pensione una ventina di dipendenti che nel 2010 hanno maturato 40 anni di servizio o hanno raggiunto i 65 anni di età; dall’altro, viene accolta la richiesta volontaria di pensionamento di 45 dipendenti che hanno al loro attivo 35 anni di contribuzione. “Il nostro impegno – ha detto Zorzato – è di ottimizzare il più possibile i costi. Nei prossimi mesi faremo una verifica più ampia per capire fino a che punto la macchina regionale possa sopportare questi esodi, comprese anche le figure apicali. Nel contempo, valuteremo come creare le condizioni perché possano entrare giovani che portino idee nuove”. Zorzato ha fatto presente anche che la giunta ha deciso di costituirsi in giudizio davanti alla Corte Costituzionale contro il governo che ha impugnato un articolo della legge regionale del febbraio scorso sull’adeguamento alla normativa comunitaria della disciplina delle concessioni demaniali marittime a finalità turistico ricreativa, che prorogava le concessioni stesse fino al 2015.  
   
   
NOMINATI IN CALABRIA QUATTRO NUOVI DIRIGENTI GENERALI REGIONALI  
 
Catanzaro, 12 maggio 2010 - La Giunta regionale si è riunita, il 10 maggio, presieduta dal Presidente Giuseppe Scopelliti, per discutere su una serie di provvedimenti di carattere amministrativo. Tra gli altri provvedimenti adottati, su proposta dell’Assessore al Personale Domenico Tallini, l’Esecutivo ha nominato quattro nuovi Dirigenti generali: Fabio Filocamo al Dipartimento della Programmazione nazionale e comunitaria, Pietro Manna al Bilancio, Umberto Nucara al Personale e Raffaele Rio al Turismo. “Prosegue così – ha commentato il Presidente Scopelliti – l’opera di rinnovamento e cambiamento avviato da questa Giunta, legata all’inserimento di figure professionali esterne di grande qualità e di giovani, considerato che i nuovi quattro Dirigenti nominati hanno un’età che non supera i quarant’anni. Il nostro impegno è quello di continuare in questa direzione”.  
   
   
CONCESSIONI DEMANIALI: LA REGIONE DEL VENETO FARA’ RICORSO CONTRO IL GOVERNO.  
 
Venezia, 12 maggio 2010 - La Regione del Veneto ricorrerà contro la decisione del Governo di impugnare davanti alla Corte Costituzionale la legge regionale del Veneto che congela l’attuale situazione delle concessioni demaniali delle spiagge fino al 2015. Lo ha deliberato ieri mattina la Giunta regionale, su proposta dell’assessore regionale al Turismo Marino Finozzi. La decisione delle Giunta viene incontro ad una precisa richiesta in merito avanzata all’assessore Finozzi la scorsa settimana nel corso di un incontro con i vertici regionali di settore. La legge regionale 13 approvata il 16 febbraio 2010 prevede la proroga fino al 31 dicembre 2015 delle attuali concessioni demaniali, in deroga a quanto previsto dalle direttive europee che prevedono un’assegnazione tramite gara, in modo che gli operatori e le amministrazioni locali abbiano tempo di prepararsi alla gara. La legge approvata dal Veneto riconosce la possibilità di una proroga della concessione fino a 20 anni, in rapporto agli investimenti del concessionario, e prevedere l’obbligo, per un eventuale nuovo concessionario, di riconoscere a quello precedente un giusto indennizzo per il valore economico dell’avvio dell’impresa. Gli operatori del settore avevano spiegato a Finozzi che la decisione del Governo di impugnare la legge regionale davanti alla Costituzionale li costringeva ad operare senza sapere per quanto tempo avrebbero potuto godere della concessione e di dover programmare investimenti senza avere la certezza di poter ammortizzare il capitale, o peggio, rischiano di dover cedere la concessione senza neppure che venisse previsto un giusto indennizzo per gli impegni già assunti nel 2009 da parte di chi fosse subentrato. L’assessore Marino Finozzi ha ribadito che il turismo è considerato una risorsa importantissima per lo sviluppo della Regione, e che nei prossimi mesi la Giunta sarà al lavoro per rinnovare la vetusta legge 33, con un nuovo testo unico o con due differenti leggi che riguardino una il turismo e una la promozione.  
   
   
ITALIA 150: A CIVITELLA SI DISCUTE FUTURO DELLA GIUSTIZIA  
 
Roma, 12 maggio 2010 - Il dibattito sul futuro della giustizia in Italia passerà per Civitella del Tronto il 24, 25 e 26 giugno prossimi. Stamane presso la sala Nassyria al Senato è stato infatti presentato il convegno "La tradizione giuridica partenopea e la nuova stagione della giustizia" che si terrà a Civitella del Tronto in occasione dei festeggiamenti per i 150 anni dell´Unità d´Italia. Un appuntamento importante, al quale non ha mancato di inviare un proprio messaggio il presidente del Senato, Renato Schifani, e che vedrà come palcoscenico la Fortezza di Civitella del Tronto, uno dei monumenti più rappresentativi del difficile e complesso percorso che ha portato all´Unità d´Italia. Ed infatti il convegno sulla giusitizia, "guarda soprattutto ? ha detto Giovanni Canzio, presidente della Corte d´Appello ? in prospettiva, partendo con decisione dalla tradizione giuridica partenopea che tanta parte ha recitato nella formulazione di un´idea di giustizia". L´appuntamento di Civitella del Tronto che tende a superare la forma del convengo per approdare invece in quella più moderna della convention, vedrà la partecipazione dei maggiori attori della giustizia in Italia: dal Csm all´associazione nazionale magistrati, dalle istituzioni come il presidente della commissione Giustizia al Senato, Filippo Berselli, al Governo che sarà rappresentato dal Sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo. Come ha spiegato Giovanni Spinosa, presidente del Tribunale di Teramo e coordinatore scientifico della tre giorni di Civitella del Tronto, "la convention è divisa in quattro sessioni: la prima, ´L´unità d´Italia, la tradizione giuridica nazionale e il giudice nella Costituzione´, è in programma nella mattinata del 24 giugno e vedrà gli interventi del presidente Gianni Chiodi, del segretario generale del Censis, Giuseppe De Rita e del sottosegretario all´Interno, Alfredo Mantovano. La seconda sessione, ´Economia, Giustizia e Territorio´, si terrà nella mattinata del 25 giugno; nel pomeriggio, invece, è prevista la terza sessione, ´La motivazione del provvedimento giurisdizionale´. Chiusura, infine, per la mattina del 26 giugno con la quarta sessione ´Il futuro della Giustizia´".  
   
   
LA REGIONE MARCHE SOSTIENE LA MEMORIA STORICA: CASTELFIDARDO E TOLENTINO  
 
Ancona, 12 Maggio 2010 - La divulgazione dei fatti storici marchigiani come momento di valorizzazione non solo culturale ma anche dei territori e dei luoghi del nostro glorioso Risorgimento. La Giunta regionale delle Marche con una variazione di bilancio operata dall´Assessore Pietro Marcolini ha attuato la delibera concernente la ´Valorizzazione dei luoghi della memoria storica risorgimentale´ in particolare sostenendo le rievocazioni delle battaglie di Tolentino e Castelfidardo. ´Un piccolo ma significativo gesto ´ ha detto Marcolini ´ che testimonia l´attenzione della Regione alla memoria delle Marche e al ruolo che essa ha giocato nella costruzione dell´Italia con in piu` un indubbio ritorno su tutto il territorio e il valore aggiunto, didattico e culturale, per le future generazioni´. La battaglia di Tolentino, il 2 e 3 maggio 1815 segno` lo storico passaggio del Regno Italico con la fine dello strapotere di Napoleone mentre la battaglia di Castelfidardo apri` le porte alla prima costituzione dell´Unita` d´Italia, il 18 settembre 1860.  
   
   
CON LA POLITICA REGIONALE UNITARIA RISORSE PER OLTRE 77 MLN L’INTESA ATTUATIVA DEL DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE TRA REGIONE EMILIA, PROVINCIA DI REGGIO E TUTTI I COMUNI. INVESTIMENTI PER CIRCA 190 MILIONI SU DIECI FILONI DI INTERVENTO  
 
Reggio Emilia, 12 maggio 2010 - Con la firma dell’Intesa del 30 aprile nella sala del Consiglio provinciale di Reggio Emilia - presenti il presidente della Regione Vasco Errani, la presidente della Provincia Sonia Masini ed i sindaci dei 45 Comuni reggiani - si è concluso il percorso di concertazione avviato, un anno fa, per l’attuazione della Politica regionale unitaria e del Documento unico di programmazione (Dup). Dall´aprile dello scorso anno la Provincia di Reggio Emilia ha promosso una intensa attività di confronto che ha coinvolto tutti i Comuni e le rappresentanze del mondo economico e sociale per definire gli interventi che daranno corpo alla strategia del Dup. Tale strategia, così come definita nel Documento Programmatico approvato il 7 aprile 2009, è incentrata in via prioritaria sui temi dell’innovazione e trasferimento tecnologico, della mobilità sostenibile e della riqualificazione urbana. In particolare con l’Intesa si stanziano risorse pubbliche pari a oltre 77 milioni di euro (per il Tecnopolo, le aree produttive ecologicamente attrezzate, la mobilità sostenibile, l’ambiente e i parchi, il patrimonio culturale, i sistemi territoriali con potenzialità e le aree ex Obiettivo 2 ed infine le città), consentendo di realizzare investimenti per circa 190 milioni di euro. La maggior parte di queste risorse, circa il 60%, riguarda interventi di sviluppo territoriale individuati con il metodo della programmazione negoziata. Questi in dettaglio, partendo dai dieci obiettivi che compongono il Documento unico di programmazione, gli interventi principali. Con i finanziamenti dell’obiettivo ricerca e innovazione (Obiettivo 1), arriveranno contributi Fesr per 9 milioni di euro che comporteranno investimenti per complessivi 20 milioni di Euro, finalizzati allo sviluppo del polo della ricerca e trasferimento tecnologico nei campi della meccatronica, edilizia sostenibile, genetica delle risorse biologiche di interesse agroalimentare ed industriale, agroalimentare, energia e ambiente. Per sostenere la competitività e la sostenibilità energetica ambientale nel sistema produttivo (Obiettivi 3 e 4), con investimenti finalizzati all’innovazione tecnologica di processo delle imprese, sono previsti quasi 13 milioni di euro di finanziamento europeo e regionale di cui 8 per dotare il territorio di aree produttive ecologicamente attrezzate (per i siti di Fora di Cavola, Prato Gavassa e l’Ambito Rolo-fabbrico). Nell’intesa della provincia di Reggio assumono particolare rilievo gli investimenti per la mobilità sostenibile previsti sull’obiettivo 5 nel quale confluiscono 15 mln di fondi Fas della cosiddetta “Cura del ferro”, destinati all’ammodernamento della linea ferroviaria locale e all’acquisto di materiale rotabile, e ulteriori fondi nazionali per un investimento totale di 108 milioni. Inoltre sono state messe in valore anche tutte le opere infrastrutturali correlate strategiche per il territorio reggiano (Cispadana, Pedemontana, variante alla Via Emilia, completamento Ss 63, …). Il Dup prevede anche interventi per la valorizzazione dell’ambiente (obiettivo 7: parchi e biodiversità, bonifiche) che saranno programmati anche in relazione all’attuazione dal Piano di Azione Ambientale della Regione Emilia Romagna. In particolare saranno disponibili 600mila euro di fondi Fas per la valorizzazione del Parco Nazionale dell´Appennino Tosco-emiliano. Per quanto riguarda l’obiettivo 8: ambiente e cultura, saranno realizzati interventi con il concorso del Fondo Fesr per 2 milioni di euro che attiveranno investimenti per oltre 4 milioni. In dettaglio si tratta degli interventi per la valorizzazione dei castelli e degli edifici storici delle Terre di Canossa, per la riqualificazione a fini culturali di palazzi storici di comuni della Bassa, e per la realizzazione e riqualificazione dei servizi per la fruizione del Parco dell’Appennino. L’obiettivo 9 del Dup mette in campo 4,7 milioni di euro di fondi Fas a favore delle aree montane e per i territori che presentano eccellenze e specificità da consolidare, attivando investimenti complessivi per circa 7 milioni di euro. Il territorio ha deciso di concentrare le risorse su tre interventi chiave: miglioramento della tratta Reggio Emilia – Castelnovo Monti mediante variante alla Statale 63 in prossimità del centro abitato di Ponte Rosso, sistemazione e miglioramento di strade comunali nel comune di Vetto ed interventi integrati in prossimità del castello matildico a Canossa. L’obiettivo 10 ha come finalità la valorizzazione delle aree urbane e cittadine per migliorarne la capacità attrattiva. Nello specifico si tratta di risorse Fas per 6,5 milioni di euro che attiveranno investimenti per 13 milioni, finalizzati alla riqualificazione di aree strategiche della città come l’area delle ex Officine Reggiane e l’area Nord e alla riqualificazione ed integrazione nel tessuto urbano dell’asse storico della Via Emilia. Gli interventi dei presidenti Masini ed Errani - Ad aprire i lavori - ringraziando innanzitutto la Regione, i Comuni, le associazioni di categoria, il sindacato e l´Ausl per il grande lavoro compiuto in questi mesi - è stata la presidente della Provincia, Sonia Masini, per la quale "una presenza così numerosa dimostra l´ampia condivisione di questo Documento e come quello che oggi presentiamo sia un buon lavoro". "Le mie frequentazioni europee mi permettono di dire che la Regione Emilia-romagna ha una buona fama per quanto riguarda la realizzazione di progetti finanziati con fondi europei, non siamo mai stati toccati da scandali, abbiamo sempre dimostrato di essere trasparenti e di saper spendere bene - ha detto la presidente Masini - Noi siamo una terra profondamente europea, ma oggi ci troviamo a dover affrontare nuove difficoltà e molti cambiamenti. Siamo un territorio capace di accettare le sfide, ma quella che la crisi ci impone di affrontare è forse la più difficile. I rischi che corriamo e gli eventuali errori che potrebbero compromettere la ripresa economica del nostro territorio sono diversi: innanzitutto far prevalere una logica assistenzialista, disperdere le risorse, trasformare i ruoli importanti che tanti enti ricoprono in auotoreferenzialità. Non dobbiamo guardare ognuno al proprio orticello, ma compiere uno sforzo vero di confronto ed individuare parametri oggettivi per valutare l´efficacia dei nostri interventi. "L´intesa di oggi va in questa direzione, conferma un impegno comune rigoroso e serio, la capacità di guardare avanti e di essere veramente innovativi - ha concluso la presidente della Provincia - Noi abbiamo però bisogno di sentire più vicini il Governo nazionale e la Regione, perché il distretto reggiano ha risentito più di altri della crisi. Non chiediamo assistenzialismo, ma un aiuto ad attivare le nostre capacità e competenze. Il nostro è un territorio che sta soffrendo in modo particolare, ma sappiamo di poter contare su tanti amici, a partire proprio dalla Regione". Nel suo intervento conclusivo, il presidente della Regione Vasco Errani ha ribadito l´importanza del Dup, "un modello di concertazione nato in Emilia Romagna ed ora preso a riferimento in tutta Europa", sottolineando "le tante scelte decisive contenute nel Documento che firmiamo oggi: dal potenziamento del trasporto su ferro alla riqualificazione dei centri urbani, dalla trasformazione dell´area Reggiane in Tecnopolo ad investimenti a favore di cultura e ambiente". "La crisi è veramente pesante, la disoccupazione giovanile è a livelli preoccupanti: identità e comunità sono le parole-chiave per superare questa sfida che è una sfida tecnologica e sociale - ha aggiunto il presidente Errani - Stiamo qualificando i servizi, ma non basta. Quello che serve è costruire insieme una prospettiva, una visione comune che dia sicurezza e ci consenta di immaginare un futuro migliore per i nostri figli, ed il Documento che firmiamo oggi va proprio in questa direzione".  
   
   
BILANCIO: "ATTIVA" LA PROVINCIA DI PERUGIA  
 
Perugia, 12 maggio 2010 - Il Consiglio Provinciale di Perugia ha approvato con 17 voti favorevoli (quelli della maggioranza più il consigliere Carocci) e 8 voti contrari (quelli dell’opposizione) il bilancio consuntivo del 2009. Il documento contabile registra un avanzo di amministrazione di 8.091.117 euro. Di questi 3.063.135 sono vincolati per spese correnti e/o in conto capitale a destinazione specifica (in questa cifra è compreso anche l’1,4 milioni accantonato per i rischi di finanza derivata); 2.957.655 sono vincolati per spese in conto capitale; 1.135.096 sono vincolati per spese varie in conto capitale, mentre 935.229 sono l’avanzo libero d’amministrazione . La spesa per investimenti è stato di oltre 28 milioni di euro. “ E’ un risultato rilevante – ha detto l’assessore provinciale al bilancio Ornella Bellini - che dimostra che l’Ente nel 2009 ha fatto una programmazione efficace mantenendo la quantità e la qualità dei servizi, rispettando il Patto di Stabilità Interno, contribuendo al contenimento della spesa pubblica e mantenendo l’invarianza tributaria ed impositiva. Altri aspetti importanti da sottolineare sono: la Provincia non è incorsa in alcun parametro delle condizioni di deficitarietà strutturale; presenta un grado di realizzazione delle entrate previste pari all’87,7% (una percentuale buona se si considera la diminuzione del 2% dei trasferimenti erariali e i circa 10 milioni di euro di trasferimenti regionali dirottati sulle risposte da dare al mercato del lavoro in tempi di crisi) ed uno di realizzazione delle spese pari all’89,3%. Non è mai ricorsa alle anticipazioni di tesoreria, non ha individuato debiti fuori bilancio, non ha procedimenti di esecuzione forzata. Non ha avuto bisogno di allungare i pagamenti ai creditori per opere e servizi per rispettare il Patto di Stabilità (risultato non indifferente per l’economia). E ancora, ha proseguito politiche di contenimento della spesa pubblica in tutti i Servizi, ma in particolare sul fronte della gestione della telefonia, delle consulenze, delle collaborazioni esterne e dei canoni di locazione (per circa 3,8 mil. Di euro). L’aumento del costo del personale (di 1,2 ml. Di euro rispetto al 2008) è dipeso essenzialmente dai maggiori oneri per il rinnovo contrattuale. In prospettiva, tuttavia, è un bilancio consuntivo che ci dà qualche segnale di riflessione per l’esercizio 2010. Poiché c’è una tendenza nella finanza pubblica italiana che accelera le uscite e rallenta le entrate, e poiché molte opere in conto capitale provengono da altri Enti e prevedono anticipazioni della cassa provinciale, dovremo lavorare per inoltrare velocemente gli atti amministrativi ai vari Enti esterni onde evitare lunghe giacenze. Il rispetto del Patto di Stabilità da settembre in poi farà sentire tutto il suo peso forse più del 2009. Sarà anche utile aprire un confronto con la Regione per capire se sono rimodulabili in modo diverso le anticipazioni di cassa che la Provincia in parte fa sulle opere in conto capitale. C’è da risolvere la consistente posizione creditoria dell’Ente verso lo Stato per trasferimenti erariali ante 2004. C’è stato già un incontro dall’esito negativo presso il Ministero dell’Interno per un credito di oltre 15 ml. Di euro. Non possiamo farcela da soli urge un impegno forte dell’Upi in Conferenza Stato-città e presso i Ministeri delle Finanze e dell’Interno affinché i trasferimenti erariali previsti per le Province dalle leggi dello Stato vengano erogati effettivamente e non soltanto confermati. Dobbiamo monitorare la spesa del personale (oggi al 31,49% della spesa corrente) non solo perché è uno dei parametri previsti per valutare la deficiatarietà strutturale dell’Ente, ma perché già ora arrivano alla Provincia nuove funzioni (cito la legge regionale sul controllo antisismico) e soprattutto perché ci stiamo avvicinando a quei decreti attuativi del federalismo che possono anche cambiare il volto della Provincia non lasciando indifferente -tra le altre cose- i costi del personale. Il Dibattito - Piero Sorcini (Popolo delle Libertà) ha puntato il dito sugli swap. “Per eliminare i derivati – ha detto – occorrerebbero 3,5 milioni di euro. Allora perché – chiede - la giunta non utilizza l’avanzo di amministrazione per estinguerli”. Enrico Bastioli (Sinistra e Libertà) fa notare come “dall’analisi degli indicatori emergano risultati positivi. Inoltre – ha aggiunto – la macchina amministrativa provinciale deve cominciare ad organizzarsi in vista dl federalismo fiscale”. “In un Ente, così come in una famiglia, se diminuiscono le entrate devono necessariamente diminuire le spese – ha detto Bruno Biagiotti (Pdl) -. Nel bilancio avevate previsto investimenti per 44 milioni di euro, ma in realtà sono stati di 28 milioni, cioè del 35% in meno. Ne deriva l’incapacità di chi amministra nel saper far fronte agli impegni. È arrivato il tempo delle vacche magre ed è proprio in momenti come questi che si misura la capacità di un politico”. Per Luca Baldelli (Rifondazione Comunista) “occorre affrontare il tema dell’autonomia impositiva dell’Ente. Il ricorso ai derivati – ha aggiunto – è stata una scelta necessitata”. Per Daniela Frullani (Pd) “occorrerà rivedere il patto di stabilità. Per il momento – ha detto – i nostri parametri sono positivi. Le spese finanziarie, se non tenute sotto controllo, possono fare la differenza perché non permettono di investire in altri ambiti”. Anche Luca Secondi (Pd) ha parlato del patto di stabilità, affermando che “dà dei problemi. So che ci sarà un incontro con il ministro Tremonti per cambiare qualche parametro. È importante la valorizzazione del patrimonio, maggioranza e opposizione dovranno accordarsi per capire come affrontare il federalismo fiscale”. “Plauso all’assessore Bellini che ha fatto solo piccole modifiche al Bilancio 2009” è giunto dal consigliere Franco Asciutti (Lista Franco Asciutti candidato Presidente della coalizione Lega Nord – Pdl). “Il bilancio è abbastanza in ordine, bisogna continuare su questa linea – ha suggerito – eliminando però la finanza derivata”. “E’ un bilancio che ci riguarda da cinque mesi – ha sottolineato il Presidente Marco Vinicio Guasticchi -. Molte amministrazioni sono infestate di swap, specialmente i piccoli comuni. Nel nostro caso – ha aggiunto – vogliamo procedere velocemente alla chiusura di questa partita poiché, anche a costo di sacrifici, intendiamo avere un bilancio che non riserverà sorprese”. Il presidente ha, infine, indicato nel fotovoltaico e nella razionalizzazione degli affitti, le vie per risparmiare denaro pubblico.  
   
   
L´AMBASCIATORE DI MACEDONIA OSPITE DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI PALERMO , A PALAZZO COMITINI  
 
Palermo 12 maggio 2010 - Incentivare gli scambi commerciali nei settori turistico, vitivinicolo e agrozootecnico tra la Provincia di Palermo e la Macedonia, puntando anche alla internazionalizzazione delle imprese. Se ne e´ discusso il 5 maggio a Palazzo Comitini nell´incontro istituzionale tra il Presidente della Provincia Giovanni Avanti e l´Ambasciatore della Repubblica della Macedonia in Italia, Velibor Topaloski, per la prima volta a Palermo. Il diplomatico, che con i suoi 33 anni risulta il più giovane tra gli Ambasciatori accreditati in Italia, era accompagnato dal Presidente del Cerisdi Adelfio Elio Cardinale. “Ci sono notevoli margini - ha sottolineato il Presidente Avanti - per incrementare le presenze turistiche di cittadini della nostra provincia in Macedonia e viceversa, sfruttando gli incentivi messi a disposizione dal Governo Macedone per i tour operator dei due Paesi. Con l’Ambasciatore Topaloski così metteremo a punto degli incontri tra gli operatori per organizzare gli scambi turistici, ma sarà anche l’occasione per promuovere l’imprenditoria attraverso contatti tra buyers”. Il Presidente Avanti ha donato al Diplomatico una riproduzione dello stemma della Provincia in argento.  
   
   
ELEZIONI: 16-17 MAGGIO, ALLE URNE 11 COMUNI DEL FVG  
 
Trieste, 12 maggio 2010 - In Friuli Venezia Giulia le elezioni amministrative coinvolgeranno in tutto 11 comuni: Barcis, Caneva, Claut, Motereale Valcellina e Travesio in provincia di Pordenone, e Cividale del Friuli, Premariacco, Varmo e Visco in provincia di Udine. I seggi resteranno aperti dalle 8 alle 22 di domenica 16 e dalle 7 alle 15 di lunedì 17 maggio; per votare sarà necessario esibire la tessera elettorale ed un documento di riconoscimento valido. Le tessere elettorali non ancora consegnate o i duplicati di quelle smarrite possono venir ritirate presso gli uffici comunali da martedì 11 a sabato 15 maggio dalle 9 alle 19. Domenica 16 il ritiro potrà avvenire dalle 8 alle 22 e lunedì 17 dalla 7 alle 15. Al fine di garantire l´accesso al voto del maggior numero di cittadini, i Comuni coinvolti organizzeranno speciali servizi di trasporto, in modo da consentire anche agli elettori handicappati di raggiungere i seggi elettorali, mentre per gli elettori intrasportabili è previsto il voto domiciliare. Fotografare all´interno della cabina elettorale è proibito e pertanto i telefoni cellulari, le macchine fotografiche e altre analoghe apparecchiature saranno prese in consegna dai responsabili dei seggi. Agli elettori verrà consegnata un´unica scheda elettorale per l´elezione del sindaco e del consiglio comunale e sarà possibile votare sia il candidato sindaco preferito che una delle liste che lo appoggiano. Non è ammesso il voto disgiunto, per cui non si potrà scegliere il sindaco e contemporaneamente una lista che non lo appoggi. Sulla parte sinistra della scheda ci saranno i nomi dei candidati sindaci, su quella destra troveranno collocazione i contrassegni di lista e lo spazio per l´indicazione del proprio candidato alla carica di consigliere comunale. Per scegliere il candidato sindaco basterà tracciare una croce sul suo nome, ma questo non sarà sufficiente ad estendere il voto alla lista o alle liste collegate. Se si desidera esprimere il proprio voto anche a favore di una lista dunque, bisognerà porre una croce sia sul nome del sindaco che su quello della lista scelta. Peraltro, poiché le liste che appoggiano il sindaco identificano la sua appartenenza politica, basterà mettere una croce sulla lista per dare il proprio voto anche al sindaco. Infine, se si vorrà indicare un consigliere, si dovrà scrivere il suo cognome nello spazio della lista a cui appartiene. Con quest´operazione, verrà ovviamente indicata anche la lista che si predilige e, per estensione, il sindaco che la lista appoggia. Lunedì 17 maggio, dichiarata chiusa la votazione, verranno eseguite le operazioni di riscontro alle quali farà seguito lo scrutinio dei voti.  
   
   
TRENTINO-ALTO ADIGE: ELEZIONI COMUNALI DEL 16 MAGGIO 2010  
 
 Trento, 12 maggio 2010 - Si vota dalle 07.00 alle 22.00 in 204 comuni del Trentino per eleggere sindaci e consigli comunali. Quanti abitanti ha il mio Comune? Una domanda che vale la pena di porsi dal momento che nei comuni trentini fino a 3.000 abitanti le modalità di voto sono differenti rispetto ai comuni con una popolazione superiore alle 3.000 unità. Nei comuni con meno di 3.000 abitanti: gli elettori troveranno stampati sulla scheda i nomi dei candidati alla carica di sindaco e il simbolo della lista collegata. Per votare il sindaco basta tracciare un segno sul simbolo della lista che lo sostiene. E’ anche possibile tracciare un segno solo sul nome del sindaco. E’ possibile, inoltre, esprimere fino a due preferenze per i candidati consiglieri, scrivendo il cognome e se necessario, in caso di candidati omonimi, anche il nome negli appositi spazi previsti sulla scheda. Non è possibile votare per una lista diversa da quella del sindaco scelto. Viene eletto sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti validi. Nei comuni con più di 3.000 abitanti: gli elettori troveranno stampati sulla scheda i nomi dei candidati alla carica di sindaco affiancati dal simbolo o dai simboli della lista o delle liste che li sostengono. In questo caso l’elettore ha tre possibilità. 1) Tracciare un segno sul simbolo di una lista con la possibilità di esprimere fino a due preferenze per il consiglio comunale. In questo caso il voto espresso viene attribuito automaticamente anche al candidato sindaco collegato a tale lista. 2) Tracciare un segno solo sul nome del candidato sindaco senza esprimere un voto per la lista o una delle liste che lo sostengono. In tal caso il voto viene attribuito al candidato sindaco. I voti espressi solo per il candidato sindaco saranno comunque utilizzati anche per il riparto dei seggi del consiglio comunale. 3) Tracciare un segno su un candidato sindaco e su una lista collegata a tale candidato, con la possibilità di esprimere fino a due preferenze per il consiglio comunale. In tal caso il voto è valido sia per la lista che per il candidato sindaco votati. Le preferenze, che vanno espresse con il cognome e se necessario, in caso di candidati omonimi, anche con il nome del candidato, si devono riferire esclusivamente a candidati della lista votata. Non è possibile votare contemporaneamente per un candidato sindaco e per una lista che non lo appoggia. Nei comuni con più di 3.000 abitanti è eletto sindaco il candidato che ottiene almeno il 50% più uno dei voti validi. Se ciò non avviene è necessario un secondo turno di ballottaggio nel quale gli elettori saranno chiamati a scegliere tra i due candidati che al primo turno hanno ottenuto il maggior numero di voti validi. Nel ballottaggio viene eletto sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti validi. L’eventuale turno di ballottaggio è previsto per domenica 30 maggio dalle 7.00 alle 22.00. Gli elettori del comune di Rovereto riceveranno una seconda scheda per l’elezione dei consigli circoscrizionali. Il 16 maggio non si vota nei 12 comuni del Trentino dove sindaco e consiglio sono stati eletti nel 2009 e nel comune di Cis dove le elezioni sono state sospese.  
   
   
RAVENNA, BILANCIO CONSUNTIVO 2009 DELLA PROVINCIA: CONTI IN ORDINE, SI RIDUCE LA SPESA CORRENTE E AUMENTANO GLI INVESTIMENTI A FAVORE DEL TERRITORIO  
 
Ravenna, 21 aprile 2010 - “Chiudiamo un bilancio difficile, condizionato sia dalla politica del governo di riduzione delle risorse agli Enti Locali che dalla crisi economica. Ma siamo soddisfatti per due motivi: i conti sono in ordine, pur nella ristrettezza non abbiamo congelato la nostra iniziativa. Abbiamo rispettato il patto di stabilità con un utile di 825mila euro rispetto al saldo previsto. L’altro motivo di soddisfazione sta nel fatto che la Provincia continua a fare da volano per lo sviluppo economico del nostro territorio realizzando, tra l’altro, opere strutturali di rilievo. Abbiamo finanziato nel 2009 infatti 33 milioni di investimenti, di cui almeno 21 per la viabilità e le infrastrutture: una cifra ragguardevole a favore dell’economia e dell’occupazione, preziosa in questa momento difficile. Nel 2008 il totale degli investimenti ammontava a 19 milioni 613mila euro. Il risultato del 2009 è stato possibile grazie alla ricerca di contributi per la copertura del costo degli investimenti che è stata pari al 72% del totale, mentre il 28% rimanente è rappresentato dall’indebitamento e da risorse proprie.” Con queste parole l’assessore al bilancio, Emanuela Giangrandi, ha sintetizzato il 29 aprile il bilancio consuntivo. “L’avanzo di amministrazione ammonta a 1.136.316,02 pari al 1,50% delle spese di parte corrente così suddivisi: 106.675,65 di avanzo vincolato investimenti; 500.987,10 di avanzo vincolato per altre spese e 528.653,27 euro di fondi non vincolati. Le entrate tributarie hanno risentito della crisi economica e dei suoi effetti, in particolare sul mercato dell’auto. Infatti, sia l’Ipt sia l’imposta sulla Rca auto sono state al di sotto del gettito degli anni precedenti – ha precisato Emanuela Giangrandi - il totale delle entrate tributarie del 2009 è inferiore di 1.650.000 rispetto al 2008 e di ben 3.075.000 euro rispetto al 2007. I trasferimenti statali compresi nella compartecipazione Irpef hanno risentito invece della politica governativa che taglia le risorse agli Enti Locali e si sono ridotti di oltre 750.000 euro rispetto alla previsione.” “I conti tornano perché, a fronte di questa riduzione di entrate, la spesa corrente, nel bilancio di previsione 2009 era stata ridotta in tutte le funzioni previste: spese di funzionamento, trasferimenti e contributi ad altri enti o a privati, spese per iniziative proprie rispetto ai bilanci precedenti. La gestione del bilancio ha confermato nei fatti questa riduzione. Infine – ha concluso l’assessore - il costo per il personale incide sempre meno: passa dal 23,24 % al 22,95. Il totale del personale della Provincia in servizio è di 481 dipendenti, 223 uomini e 258 donne, 24 in più rispetto al 2008. Questo numero comprende i lavoratori dei centri per l’impiego che sono stati stabilizzati alla fine di dicembre 2009. Questo intervento è stato reso possibile grazie alla riduzione da 22 a 12 del numero dei dirigenti in servizio.” Nelle prossime sedute del consiglio provinciale è previsto il dibattito.  
   
   
SVILUPPO DEL TERRITORIO, NUOVO VERTICE TRA LE PROVINCE DI PARMA E MODENA. SUL TAVOLO LA COLLABORAZIONE SU TEMI IMPORTANTI COME INFRASTRUTTURE E CENTRI DI RICERCA  
 
Reggio Emilia, 11 maggio 2010 - Lavorare insieme per crescere e uscire più celermente dalla morsa di una crisi che non sembra voler allentare la presa. Si è discusso anche di questo nel corso dell´incontro che si è svolto il 7 maggio a Palazzo Allende tra i presidenti delle Province di Reggio Emilia e Modena, Sonia Masini ed Emilio Sabbatini. Sul tavolo del confronto temi importanti come i centri di ricerca, le infrastrutture a partire dalla Cispadana, la promozione del territorio. Stessi temi che sono stati discussi nel pomeriggio nel corso di un altro incontro con Vincenzo Bernazzoli, presidente della Provincia di Parma. Il lavoro di collaborazione tra le Province prende le mosse da un patto di collaborazione, sottoscritto nel 2007, che prevede di intervenire in modo coordinato su infrastrutture (Alta velocità, metropolitana di superficie sfruttando la linea storica ferroviaria, via Emilia-bis), programmazione, ma anche tutela, valorizzazione e promozione del territorio dal Po all´Appennino; innovazione tecnologica e rilancio dei distretti d´eccellenza sui quali si fonda l´economia emiliana: meccanica, meccatronica, agroalimentare, ceramiche, scienze mediche, sociosanitarie e cultura. La scelta di collaborare nasce dalla consapevolezza di poter svolgere un ruolo positivo nei sistemi locali, come motori dello sviluppo, attraverso una semplificazione delle competenze ed investimenti sulle eccellenze di sistema. "L’area delle nostre province - spiega la presidente Sonia Masini - rappresenta uno dei sistemi economici più sviluppati e dinamici d’Italia e d’Europa. L’elevata forza produttiva e commerciale dell’Emilia Occidentale richiede sempre maggior concertazione su scala adeguata, per una gestione coordinata del territorio, delle previsioni insediative, delle attività produttive, del sistema infrastrutturale e della sua compatibilità ambientale. La possibilità di avviare o incentivare collaborazioni forti a partire dagli altri territori dell’Emilia Romagna e dalle regioni limitrofe, sarà maggiore se potrà contare su alleanze tra Province contigue ed omogenee nel campo dell’economia, dei servizi, del paesaggio". E´ in particolare, ma non solo, sul tema delle infrastrutture che le Province dell´Emilia occidentale intendo lavorare attivamente, a partire dal completamento della Cispadana e dalla prossima realizzazione dell’autostrada regionale che collegherà il casello di Reggiolo-rolo sulla A22 al casello di Ferrara Sud sulla A13. Ma fondamentale, per lo sviluppo del territorio e la tutela dell´ambiente, sarà anche la trasformazione della linea storica Fs in metropolitana di superficie quando partirà l´Alta velocità, così da spostare sempre più dalla gomma al ferro i collegamenti all´interno delle quattro province dell´Emilia occidentale e tra queste e Bologna.  
   
   
CON PROGETTO REGIONE ABRUZZO 1.762 NUOVI POSTI DI LAVORO  
 
Pescara, 12 maggio 2010 - Con 20 milioni di euro di risorse comunitarie sono stati creati 1.762 nuovi posti di lavoro. Hanno beneficiato delle opportunità previste nel bando "Lavorare in Abruzzo" 960 imprese, con il sistema dell´accesso a sportello, a fronte di 2.576 domande pervenute. I risultati del programma, attuato recuperando risorse non spese dal Fondo sociale europeo 2000/2006, sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa dall´assessore alle Politiche attive del lavoro, Paolo Gatti, che ha "costruito un progetto che è un atto politico serio e concreto". I 20 milioni di euro, incrementati del 25 per cento nel caso di assunzioni rivolte ai giovani sotto i 30 anni, gli over 50, le donne e le categorie svantaggiate, sono stati così utilizzati: 12 mila per ciascun bonus occupazionale, che ha prodotto 946 nuovi posti di lavoro, il 54 per cento del totale, 8000 mila euro per i contratti di apprendistato professionalizzante (446 nuovi occupati), 10 mila euro per le stabilizzazioni (370). Le cifre, non ancora disaggregate per settori di intervento, sono però rappresentabili su base provinciale. Pertanto le assunzioni su base provinciale sono le seguenti: 437 nella provincia dell´Aquila, 429 nella provincia di Pescara, 473 nella provincia di Chieti, 423 nella provincia di Teramo. Ulteriori cento nuovi posti di lavoro saranno creati grazie al progetto "Cooperare in Abruzzo", varato dall´Esecutivo regionale, sempre su proposta dell´assessore Gatti. "Da questa iniziativa - ha cobsluso l´Assessore - abbiamo constatato che in Abruzzo si è passati da un clima di sfiducia ad un clima più realistico:le imprese se aiutate e non ostacolate, assumono. In questo caso la politica ha intercettato dei bisogni veri, opponendosi alla retorica della crisi e alla desertificazione delle idee". L´assessore Gatti ha infine annunciato di voler "replicare in un nuovo bando l´esperienza di "lavorare in Abruzzo", progetto a cui lo stesso ministro Meloni ha manifestato apprezzamento, magari individuando specifici territori e categorie". Fra le tipologie di incentivi previste un extra bonus del 25 per cento per l´assunzione di donne, giovani sotto i 30 annui, lavoratori oltre i 50 anni e per le persone che rientrano nelle categorie svantaggiate.  
   
   
TRENTO: ATTIVITÀ FORMATIVE OBBLIGATORIE PER PERSONE DISOCCUPATE O SOSPESE L´AGENZIA DEL LAVORO FORNISCE LE INDICAZIONI PER LA MANOVRA ANTICRISI 2010  
 
 Trento, 12 maggio 2010 - Come previsto dal protocollo d’intesa tra la Provincia autonoma di Trento e le parti sociali e dal Piano straordinario per l’occupazione per l’anno 2010, le varie misure di sostegno al reddito anticrisi provinciali previste a favore di persone disoccupate o sospese dal lavoro, sono riconosciute ed erogate solo a fronte del rispetto di alcuni obblighi da parte delle persone interessate. Tra questi è posto a carico dei potenziali interessati, l’impegno a partecipare a percorsi di formazione professionale. Lavoratori in mobilità, disoccupati beneficiari del sostegno al reddito e lavoratori sospesi Le disposizioni individuate dall´Agenzia del lavoro si applicano alle seguenti tipologie di lavoratori, beneficiari di forme di sostegno al reddito provinciali: lavoratori in mobilità che hanno cessato il proprio rapporto di lavoro (per riduzione di personale, cessazione di attività, dimissioni per giusta causa) a partire dal 01/01/2010 ed iscritti in lista di mobilità a partire dal 02/01/2010; beneficiari a partire dal 01/01/2010 anche del sostegno al reddito lavoratori disoccupati, beneficiari del sostegno al reddito previsto dalla normativa provinciale, che hanno perso la propria occupazione a partire dal 01/01/2010; lavoratori in cassa integrazione in deroga dichiarati in esubero a partire dal 01/01/2010, per i quali è cioè previsto, già in sede di accordo sindacale, il licenziamento al termine del periodo di sospensione; lavoratori inseriti in lista di premobilità a partire dal 01/01/2010. Nonché, in deroga, ai lavoratori in mobilità, a seguito di apposito accordo con l’Inps. A coloro che hanno perso la propria occupazione entro il 31/12/2009, è data comunque la possibilità di frequentare qualsiasi tipologia di percorso formativo. Il Protocollo di intesa per l’anno 2010 prevede, infatti, che gli interventi formativi possano essere estesi a tutti i lavoratori disoccupati. In caso di impossibilità di erogare servizi formativi a tutti i richiedenti, sarà data precedenza ai disoccupati che non abbiano già frequentato altre azioni formative. I percorsi di politica attiva sono concordati in maniera personalizzata tra il lavoratore e l’operatore nell’ambito di un colloquio di orientamento e sono formalizzati all’interno del patto di servizio. Le forme di sostegno al reddito provinciali previste vengono erogate per supportare economicamente il lavoratore nel corretto adempimento degli interventi previsti nel patto e vengono meno nel caso in cui il lavoratore si renda inadempiente. Nell’ambito dei percorsi di politica attiva è sempre previsto un percorso formativo avente durata non inferiore alle 40 ore. I lavoratori in cassa integrazione in deroga dichiarati in esubero, seguono invece un percorso formativo specifico pari almeno al 30% del monte ore autorizzato. L’obbligo di frequenza del percorso formativo si perfeziona però solo nei confronti di coloro che, nel periodo di percezione del sostegno al reddito provinciale, rimangono privi di occupazione per un intervallo di tempo continuativo di almeno 3 mesi. Il percorso della durata di 40 ore deve essere interamente frequentato dal lavoratore; è ammessa invece una frequenza minima dell’80% per percorsi formativi di durata superiore. Il percorso formativo può essere costituito dalla somma di più corsi modulari offerti dalla Pat o da corsi organizzati da enti esterni alla Provincia (Università, scuole di ogni ordine e grado, Centri di formazione professionale, centri per l’apprendimento della lingua italiana…) Lavoratori sospesi - Ai lavoratori sospesi con i seguenti istituti: Cassa Integrazione Ordinaria, Contratto di solidarietà , Cassa Integrazione Straordinaria (non in premobilità) , Cassa integrazione in deroga a zero ore (non in esubero) , si applica quanto previsto dal Piano straordinario anticrisi 2010 in materia di intervento straordinario di integrazione al reddito. Pertanto, i lavoratori sospesi, possono beneficiare nel corso del 2010, dell’intervento straordinario di integrazione al reddito, pari ad 1 Euro o 1,5 Euro, se, nell’arco di ciascun semestre il lavoratore sarà stato sospeso per almeno 220 ore (le prime 120 sono di franchigia; l’integrazione si inizia a pagare dalla 121° ora). Il Piano straordinario per l’occupazione 2010 subordina il diritto all’integrazione salariale straordinaria, riconosciuta ai lavoratori sospesi per crisi di mercato, che raggiungono il monte ore di sospensione previsto, ad almeno un’azione di politica attiva del lavoro, che, in via sperimentale, è stata individuata nella frequenza di un corso di formazione, dal titolo "l’azione di politica attiva del lavoro", che darà diritto ai lavoratori sospesi di maturare l’integrazione del reddito. Ulteriori indicazioni sono reperibili anche sul sito internet dell’Agenzia del lavoro al seguente indirizzo: http://www.Agenzialavoro.tn.it/    
   
   
FVG: 30,8 % TUTTE COMPONENTI CIG IN APRILE  
 
 Trieste, 12 maggio 2010 - Dopo i progressivi aumenti registrati dall´inizio dell´anno, la cassa integrazione (Cig) autorizzata in aprile in Friuli Venezia Giulia cala del 30,8 per cento rispetto al quantitativo concesso a marzo, mentre il decremento a livello nazionale nello stesso periodo è del 5,7 per cento. "Il dato importante è che si presentano in flessione congiunturale tutte le componenti della Cig - afferma l´assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen - e di queste l´ordinaria e la straordinaria si riducono di un terzo (rispettivamente del 33,6 e del 33,4 per cento), mentre la Cig in deroga diminuisce dell´8,7 per cento". "Interessante è anche l´andamento della flessione della Cig complessiva in regione - continua Rosolen - che ha il suo picco a Udine, con il -37,2 per cento; seguono Pordenone con il -30,2 per cento e Trieste con il -19,9 per cento, mentre a Gorizia la Cig cresce ancora dell´8,4 per cento. Ma se questi dati possono far pensare ad un alleggerimento della pressione esercitata dalla crisi sulla nostra economia, è pesantemente significativo il confronto tra quanto è avvenuto nel primo quadrimestre del 2009 e lo stesso periodo nel 2010". Complessivamente, nel primo quadrimestre del 2010 sono stati concessi oltre 7,6 milioni di ore, un quantitativo più che doppio rispetto ai 3,4 milioni di ore autorizzati nel corrispondente quadrimestre 2009. In flessione (-3,6 p.C.) risultano solamente gli interventi ordinari che registrano 2,6 milioni di ore concesse. Gli oltre 4 milioni di Cig straordinaria erogati attestano una crescita del 613,5 per cento nel confronto tra i due quadrimestri, mentre la Cig in deroga aumenta del 777,7 per cento con 917mila ore erogate (nei primi quattro mesi del 2009 superava di poco le 104mila ore). Tornando allo scorso mese di aprile, in regione sono state erogate 1.543.943 ore di cassa integrazione, di cui 586.924 ore di ordinaria (38 p.C.), 739.036 ore di straordinaria (48 p.C.) e 217.983 ore di Cig in deroga (14 p.C.). Per quanto riguarda la distribuzione sul territorio, la quota maggiore di ore autorizzate, pari al 53 per cento, è stata concessa alla provincia di Udine. Seguono Pordenone (29 p.C.), Gorizia (12 p.C.) e Trieste (6 p.C.). Valutando l´andamento delle ore autorizzate nelle diverse componenti, si vede che la cassa integrazione ordinaria (Cigo) cresce solo in provincia di Gorizia (+70,8 p.C.), mentre si riduce ovunque ma con maggiore intensità nelle province friulane (a Pordenone e a Udine rispettivamente -45,7 p.C. E -42,9 p.C.). La cassa integrazine straordinaria raddoppia in provincia di Pordenone (+98,8 p.C.), cresce del 27 per cento in quella di Gorizia, si dimezza a Trieste e flette del 44,9 per cento a Udine. Infine la Cig in deroga scende a Gorizia (-69,5 p.C.) e a Pordenone (-46,9 p.C.), conferma sostanzialmente il quantitativo di marzo a Trieste (+3,1 p.C.) e cresce del 75,4 per cento a Udine. Su 587mila ore di Cigo erogate, 215mila sono imputate alla gestione speciale per l´edilizia e 371mila all´industria. Di queste, 165mila ore sono state utilizzate dalla meccanica, quasi 72mila dalle metallurgiche e 63mila dal legno. Meccanica e legno sono in testa anche per quanto riguarda la Cigs perché, su 739mila ore complessive, quasi 383mila vanno alla prima, e oltre 85mila al legno. Infine la Cig in deroga: su quasi 218mila ore concesse in aprile, i quasi due terzi vengono assorbiti dal commercio (135.825 ore) e quasi un quarto dall´artigianato (24 p.C., pari a 51.339 ore destinate soprattutto alla meccanica, all´installazione di impianti per l´edilizia e al legno). Il restante 14 per cento è stato assorbito dal comparto industriale (quasi 30mila ore, di cui 14.501 vanno a trasporti e comunicazioni e 7.248 ore alle meccaniche).  
   
   
PROGETTO ´VALORIZZAZIONE DELLE PROFESSIONALITÀ CHE OPERANO SUL TERRITORIO´ SALTA I CONTENUTI OGGI CASTELLO ESTENSE DI FERRARA. LE FORZE DELL´ORDINE COLLABORANO SU AMBIENTE E SICUREZZA  
 
 Ferrara, 12 maggio 2020 - Dalla necessità di creare un percorso comune e condiviso, nell’interesse primario di salvaguardare l’ambiente in cui viviamo, è nata due anni fa l’idea del Progetto: “Ecouniamoci”. Le Forze dell’Ordine nazionali e locali, insieme con Arpa, hanno concordato su alcune metodologie per cercare di affrontare nel miglior modo possibile le criticità ambientali e così rispondere all’esigenza di tutela del territorio, anche con l’impiego della tecnologia informatica, e per razionalizzare l’impiego delle risorse umane. Nel 2007 la Polizia Provinciale ha affidato alla Geographics (srl specializzata in Informatica e Sistemi di Ferrara), lo sviluppo informatico del progetto, grazie anche al contributo della Fondazione Carife e della Regione Emilia-romagna, iniziando contestualmente un piano di formazione congiunto fra tutte le Forze dell’Ordine . Poiché scopo principale della tutela ambientale è la conservazione dei luoghi, si è pensato di portare questo messaggio agli allievi delle scuole secondarie, invitandoli, attraverso un concorso, a trovare un nome e un logo al progetto. Grazie alla collaborazione dell’Ufficio Scolastico Provinciale, che ha permesso di proporre l’idea a numerose scuole, gli studenti di Ferrara, Cento e Codigoro hanno presentato al concorso nomi e bozzetti. Il nome ed il logo al progetto che sono divenuti quelli del sito sono stati elaborati da Martina Galluzzi della sezione di grafica pubblicitaria dell’Istituto “Einaudi” di Ferrara. Con la salvaguardia dell’ambiente si producono vantaggi direttamente nei confronti delle persone che in esso vivono ed operano. Per questo motivo, accanto al sito dedicato alle Forze dell’Ordine, ne è stato aperto uno dedicato al cittadino ( www.Ecouniamoci.it/  ), prima sentinella sul territorio. Un primo risultato sono state le 207 segnalazioni pervenute dai cittadini, alcune delle quali hanno portato all’individuazione di reati contro l’ambiente. Nel 2009, alla Conferenza di Esri Italia di Roma (azienda leader mondiale nel campo dei sistemi informativi territoriali), la Polizia provinciale, nella sessione dedicata alle “Politiche Sociali e Sicurezza Urbana”, ha ricevuto il premio Awards Esri per il progetto “Ecouniamoci”, giudicato tra i più innovativi nell’ambito della tutela ambientale. Dalla consapevolezza delle professionalità che insistono sul territorio e dalla capacità di condividere conoscenza ed esperienza con tutte le altre Forze dell’Ordine e con la cittadinanza nasce a sua volta il progetto: “Valorizzazione delle professionalità che operano sul territorio”, che vedrà nella giornata di mercoledì 12 maggio (con inizio alle 11 nel salone degli Stemmi in Castello Estense) la sua presentazione ufficiale, alla presenza delle massime autorità (presidente della Provincia, prefetto, procuratore capo, questore, comandanti dei Carabinieri e della Guardia di Finanza), e di una classe della Ii elementare. Il progetto “Valorizzazione delle professionalità che operano sul territorio”, prevede un piano di lavoro con una serie di incontri formativi, i cui docenti saranno tra i migliori esperti del territorio, finalizzati al continuo scambio di esperienze e competenze tra Forze dell’Ordine che potranno divenire un ulteriore valore per gli stessi cittadini, in un’ottica preventiva e divulgativa, che porterà inevitabilmente all’estensione del concetto di legalità, non più solo in campo ambientale. E’ questo l´aspetto più innovativo e pregnante dell’iniziativa: pur nel rispetto delle singole specificità, il cittadino potrà percepire questa maggiore e più stretta collaborazione come un valore aggiunto per la propria sicurezza su scala provinciale. Questi sono alcuni degli interventi in programma nei prossimi incontri di formazione congiunta: 1. Il questore di Ferrara, Salvatore Longo, parlerà di immigrazione; 2. Il comandante provinciale dei Carabinieri, Antonio Labianco, dell’attività della Polizia giudiziaria; 3. Il comandante della Guardia di Finanza, Fulvio Bernabei, dell’attività della Polizia giudiziaria e di alcuni punti aspetti fondamentali che riguardano le truffe fiscali;4. Un magistrato degli atti irripetibili che la Polizia giudiziaria deve effettuare affinché siano utilizzabili al processo; 5. Il comandante del Corpo Forestale dello Stato, Francesco De Rosa, dell’applicazione della normativa nazionale ed europea a tutela della flora e della fauna; 6. Il comandante della Capitaneria di Porto, Sebastiano Carta, parlerà dei controlli sulla filiera della Pesca, tracciabilità ed etichettatura; 7. La dirigente del servizio veterinario del benessere animale dell’Ausl di Ferrara, sull’applicazione delle sanzioni penali, la diffida ed altri strumenti normativi; 8. L’arpa dei campionamenti in campo ambientale; 9. Docenti dell’Università di Ferrara svolgeranno formazione in campo giuridico-ambientale.; 10. Le Polizie Locali metteranno a disposizione le loro esperienze in campo ambientale.  
   
   
UNA IMPORTANTE OPPORTUNITÀ OCCUPAZIONALE PER LE DONNE CON OLTRE 30 ANNI E DISOCCUPATE ATTIVATI 23 TIROCINI GRAZIE ALLA COLLABORAZIONE TRA PROVINCIA E FONDAZIONE DI PIACENZA E VIGEVANO  
 
Piacenza, 12 maggio 2010 - E´ stato presentato il 7 maggio in Provincia un bando per la promozione e il finanziamento di tirocini formativi e di orientamento a favore di donne ultratrentenni in stato di disoccupazione. Si tratta di una importante opportunità che consente ai datori di lavoro privati titolari di partita Iva di ospitare tirocinanti per un periodo non superiore ai sei mesi. “Questa azione – ha detto il presidente Trespidi – si inserisce in un percorso che la Provincia sta perseguendo per contrastare la crisi economica e occupazionale e rientra in un´azione a favore delle fasce maggiormente colpite”. “Altre azioni sono state indirizzate a favore di altre fasce deboli – ha sottolineato l´assessore Andrea Paparo – ma le donne continuano ad essere in una situazione di criticità occupazionale e riteniamo che questa iniziativa possa essere una buona opportunità di entrata o rientro nel mercato del lavoro”. Significative anche le parole della Consigliera di Parità Rosa Maria Susani che ha ribadito buoni risultati conseguiti da questo tipo di azioni di supporto. “Oltre il 50% dei tirocini – ha detto – si risolvono con un proseguo del rapporto di lavoro. Ecco perchè come Consigliera di Parità ho sempre ritenuto di dovere investire tutte le risorse disponibili in azioni concrete di opportunità professionale”. I 23 tirocini, per un finanziamento complessivo di 60 mila euro, sono frutto di un impegno della Provincia e della Fondazione di Piacenza e Vigevano, rappresentata da Vittorio Cavanna. “E una ulteriore dimostrazione dell´impegno della Fondazione nelle iniziative e nelle azioni che hanno una immediata ricaduta sui cittadini” - ha detto il Consigliere d´amministrazione della Fondazione. I datori di lavoro che intendono attivare un tirocinio potranno rivolgersi agli uffici della Provincia di Borgo Faxxhall, presso il centro per l´impiego. Con risorse messe a disposizione dalla Consigliera provinciale di parità e dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, la Provincia erogherà alle tirocinanti la somma di 400 euro per ogni mese di tirociniom ,mentre i datori di lavoro dovranno corrispondere alla tirocinante la somma di 300 euro oltre all´assicurazione Inail e alla copertura assicurativa. Tutte le informazioni possono essere richieste ai numeri 0523/795500; 795502; 795735; 795736.