Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


GIOVEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Giovedì 17 Giugno 2010
IL PARLAMENTO EUROPEO CREA UNA COMMISSIONE SPECIALE PER LA RIFORMA DEL BILANCIO DELL´UNIONE  
 
Strasburgo, 17 giugno 2010 - Nel corso dei lavori della sessione plenaria di mercoledì a Strasburgo, i deputati hanno deciso di istituire una commissione speciale con il compito di pianificare il futuro quadro finanziario a lungo termine dell´Unione europea. Dal luglio 2010, tale commissione dovrà definire le priorità finanziarie del Parlamento e proporre le modalità di finanziamento del futuro bilancio dell´Ue. I deputati che siederanno nella nuova commissione saranno nominati giovedì. La nuova commissione sarà composta di 50 membri e avrà come compito principale quello di organizzare il lavoro per stabilire il prossimo quadro di bilancio dell´Ue a lungo termine (il cosiddetto Quadro Finanziario Pluriennale, Qfp) a partire dall´anno 2014; l´attuale quadro finanziario a lungo termine copre infatti il periodo 2007-2013. La descrizione formale sul lavoro della nuova commissione temporanea riguarda "le sfide politiche e le risorse di bilancio per un´Unione europea sostenibile dopo il 2013", e include sei compiti fondamentali: definire le priorità politiche del Parlamento per il Qfp dopo il 2013, sia in termini legislativi che di bilancio; valutare le risorse finanziarie necessarie all´Unione per conseguire i suoi obiettivi; definire la durata del prossimo Qfp (il quale tradizionalmente ha una durata di sette anni, ma i deputati vogliono regolarlo affinché corrisponda ai mandati del Parlamento e della Commissione e quindi per 5 anni); proporre una struttura per i futuri Qfp; elaborare gli orientamenti per la ripartizione indicativa delle risorse tra le diverse parti ("rubriche di spesa") del bilancio dell´Ue, e precisare il collegamento tra una riforma del sistema di finanziamento del bilancio dell´Ue e una revisione della spesa in modo da fornire alla commissione per i bilanci una solida base per i negoziati sul nuovo Qfp. La commissione illustrerà i risultati del suo lavoro in una relazione che dovrà essere approvata dal Parlamento entro luglio 2011, prima che la Commissione europea presenti la sua proposta per il prossimo quadro finanziario pluriennale e si riunirà per la prima volta il prossimo luglio, durante la sessione plenaria di Strasburgo, quando i suoi membri eleggeranno un presidente, un vicepresidente e un relatore. Il contesto - Il Parlamento europeo ha attualmente 20 commissioni permanenti, due sotto-commissioni e una commissione speciale sulla Crisi Finanziaria, Economica e Sociale. Uno dei ruoli della nuova commissione sarà di seguire i lavori della commissione speciale sulla Crisi. Già in passato i deputati istituirono una commissione temporanea, durante i preparativi per la pianificazione dell´attuale quadro di bilancio pluriennale nel 2004/2005; inoltre nel corso dello scorso mandato parlamentare, essi nominarono altre due commissioni temporanee: una sui cambiamenti climatici (nel 2007) e un´altra sul presunto utilizzo di paesi europei da parte della Cia per il trasporto e la detenzione illegale di persone (nel 2006).  
   
   
I DEPUTATI EUROPEI CHIEDONO UN CAMBIO DI PASSO SULLA GOVERNANCE ECONOMICA E OBIETTIVI CONCRETI PER LA STRATEGIA EU2020  
 
Strasburgo, 17 giugno 2010 - Una riforma del sistema di governance economica dell´Ue è necessaria affinché l´Europa possa affrontare le crisi future e garantire il successo della strategia per la crescita e l´occupazione (Eu2020). Queste sono alcune delle conclusioni del Parlamento europeo contenute in due risoluzioni sul piano d´azione per una riforma della governance economica e sulla strategia Ue 2020. I deputati hanno anche chiesto l´inserimento di obiettivi più concreti nella strategia Eu2020, tra cui quello del 3% del Pil da destinare alle spese in R&s, norme vincolanti per la riduzione delle emissioni di gas serra e la riduzione del 50% della povertà nell´Unione. Il nuovo modello di governance economica deve conferire alla Commissione un´effettiva responsabilità gestionale e dovrá essere basato su un approccio " bastone e carota", che premia le prestazioni positive e sanziona gli Stati membri recalcitranti. Per ottenere la legittimità necessaria, questo nuovo modello di gestione dovrà essere costruito attraverso una più stretta partecipazione del Parlamento europeo e dei parlamenti nazionali. Sulla strategia Eu2020, i deputati hanno criticato gli Stati membri per la scarsa ambizione dimostrata fino a oggi e hanno chiesto alla Commissione di presentare al Parlamento piani più dettagliati in merito all´attuazione delle iniziative. La riforma della governance economica - I deputati hanno evidenziato il nesso tra crescita futura e stabilità e una riforma della governance economica, sostenendo che uscire dalla crisi finanziaria richiede un modello di coordinamento economico basato sul metodo comunitario e non sulla cooperazione intergovernativa, proponendo anche l´istituzione di un Fondo monetario europeo. Il testo di risoluzione afferma inoltre che la stabilità dell´Eurozona dipenderà dall´efficacia della governance economica, centrata sulla politica monetaria, ma con uno sguardo anche alla dimensione sociale. Infine, i deputati ritengono che per quanto riguarda il funzionamento della strategia Eu2020, non si debba continuare a fare riferimento al metodo del coordinamento aperto, ma occorra invece fare più ampio ricorso a misure vincolanti. Aspetti di bilancio - Un aspetto importante è dato dal coordinamento di bilancio nel quadro più generale della governance economica: i deputati hanno insistito sulla necessità di una più ampia compatibilità e complementarità tra i bilanci nazionali dei 27 Stati membri e il bilancio dell´Ue, sostenendo che i governi nazionali dovrebbero vedere le rispettive politiche economiche non solo in un’ottica di interesse nazionale, ma anche in una prospettiva di interesse comune. Eu2020: obiettivi più concreti - I deputati hanno chiesto l´inserimento di obiettivi più concreti nella strategia Eu2020, tra cui quello del 3% del Pil da destinare alle spese in R&s, norme vincolanti per la riduzione delle emissioni di gas serra e la riduzione del 50% della povertà nell´Unione. Nel campo dell´istruzione, i deputati esortano il Consiglio a fissare l´obiettivo del 100% per quel che riguarda la partecipazione all´istruzione secondaria, e del 10% per il tasso di abbandono scolastico. Insistendo sul completamento del mercato interno per il successo della strategia Eu2020, i deputati hanno anche affermato che un´occupazione di elevata qualità dovrebbe costituire una priorità chiave di tale strategia, chiedendo che sia fissata una nuova agenda per promuovere il lavoro dignitoso. Infine, per quel che riguarda le spese, i deputati hanno denunciato che il progetto di bilancio 2011 non prevede fondi sufficienti per i cosiddetti programmi "portabandiera" della strategia Europa 2020, suggerendo delle proposte per porvi rimedio.  
   
   
UE: VERTICE DI GIUGNO: IMPEGNO CONCENTRATO SULLA CRESCITA E L´OCCUPAZIONE  
 
Bruxelles, 17 giugno 2010 - Nella riunione del 17 giugno a Bruxelles è previsto che i leader europei adottino "Europa 2020", la nuova strategia per la crescita e l´occupazione. La riunione, che durerà un giorno e sarà presieduta dal presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, tratterà inoltre del prossimo vertice del G 20, della governance economica e della strategia in materia di clima dopo Copenaghen . La strategia Europa 2020 propone obiettivi principali in vari settori, quali l´occupazione, la ricerca e lo sviluppo, l´istruzione e la riduzione della povertà. In tale contesto i capi di Stato e di governo valuteranno pure i lavori sulle strozzature che ostacolano la crescita. Il Consiglio europeo deve stabilire la posizione dell´Unione in vista del vertice del G 20 di Toronto del 26-27 giugno 2010, che verterà sulla regolamentazione e sulla vigilanza finanziarie. Durante una colazione di lavoro i leader dell´Ue ascolteranno una relazione intermedia della task force sulla governance economica, presieduta dal presidente Van Rompuy. Il vertice sarà inoltre un´occasione per una nuova valutazione della politica sui cambiamenti climatici dopo la conferenza di Copenhagen.  
   
   
UE-CRISI FINANZIARIA, BORGHEZIO:L´UE RITORNI AI PRINCIPI DELLA LEGGE "GLASS STEAGALL" SEPARARE UNA VOLTA PER TUTTE LE BANCHE COMMERCIALI DALL´ATTIVITÀ SPECULATIVA".  
 
Bruxelles, 17 giugno 2010 - "Le decisioni che le Istituzioni europee stanno assumendo per superare la crisi -si é domandato ieri nell´aula di Srasburgo l´On.borghezio- sono uscite dalla recente riunione segreta del "Club Bilderberg" affollata di alti burocrati e leaders politici europei?" "Piuttosto -ha proseguito Borghezio- l´Ue dovrebbe ritornare fin da subito ai principi della legge "Glass Steagall", su cui ferve attualmente negli Usa un acceso dibattito, per separare una volta per tutte le banche commerciali dall´attività speculativa". Borghezio ha chiesto al presidente della Commissione Europea Barroso, che aveva invitato i parlamentari europei a "portare aiuto agli amici greci", se non intendesse soprattutto "portare aiuto al suo amico miliardario e petroliere Spiro Latsis, alla cui holding bancaria fanno capo secondo voci diffuse ben 60 miliardi di titoli di debito. Un caso evidente di conflitto di interessi..."  
   
   
IL RUOLO DELLA DIPLOMAZIA ITALIANA NELL´INTEGRAZIONE EUROPEA  
 
Roma, 17 giugno 2010 La Rappresentanza in Italia della Commissione europea organizza, in collaborazione con il Consiglio Italiano del Movimento Europeo, il convegno "Ruolo della diplomazia italiana nell´Integrazione europea" che si terrà il 17 giugno alle ore 17.00. Dopo i saluti istituzionali del Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, Lucio Battistotti, la parola sarà data a esponenti di prestigio del mondo della diplomazia che illustreranno l´apporto della diplomazia italiana alla costruzione dell´Europa unita. Tra i relatori: ambasciatore Rocco Cangelosi, ambasciatore Silvio Fagiolo, ambasciatore Guido Lenzi. Introdurrà Arrigo Levi, consulente del Signor Presidente della Repubblica. Le conclusioni saranno dell´ambasciatore Pietro Calamia e del professor Paolo Ponzano dell´Istituto universitario europeo. Coordinerà i lavori Valerio Zanone, presidente del Consiglio italiano del Movimento europeo. Il Convegno è aperto a tutti. È gradita la partecipazione a chiunque fosse interessato. L´incontro si terrà presso la Sala conferenze dello "Spazio Europa", in via Quattro Novembre 149 – Roma. Il Seminario sarà seguito dagli studenti della Cattedra Jean Monnet, nell’ambito Master di Secondo livello in Parlamento e Politiche Pubbliche dell’Università Luiss "Guido Carli" (Roma). Per contatti e informazioni: tel. 06.69999208  
   
   
ABI SU DICHIARAZIONE ANTITRUST  
 
Roma, 17 giugno 2010 - L´indagine condotta dalla Banca d´Italia ha in realtà fornito un risultato fortemente diverso da quello indicato dall´Autorità Antitrust, ovvero che i prezzi alla clientela si sono ridotti, con una diminuzione media delle commissioni che è stata del 35% sui conti correnti non affidati e del 41% sui conti affidati. Anche sul tema della mobilità della clientela bancaria in Italia i dati di mercato indicano un forte aumento: sui conti correnti la mobilità è aumentata dal 7.68 del 2007 al 13.1% del 2009; sui mutui circa un quarto delle nuove erogazioni derivano da operazioni di sostituzione o surroga.  
   
   
MANOVRA: LA CONFERENZA DELLE REGIONI INCONTRA AL SENATO I CAPIGRUPPO DI MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE. ASSESSORE CIAMBETTI: “IL PARLAMENTO DIFENDA LE REGIONI VIRTUOSE”  
 
 Venezia, 17 giugno 2010 - “Chiediamo al Parlamento di rivedere i conti della manovra Tremonti: io sono tra coloro che credono fermamente che i saldi non debbano essere toccati; ma che, sulla scorta di analisi non condivisibili, a pagare siano le Regioni più virtuose, questo no”. Lo ha detto l’assessore veneto al bilancio, Roberto Ciambetti, uscendo ieri mattina da palazzo Madama a Roma, dove, come rappresentante della Conferenza delle Regioni, ha incontrato i capigruppo di maggioranza e opposizione, “per esporre i dubbi, le preoccupazioni ma anche le critiche costruttive delle Regioni e – ha aggiunto – per invitare il legislatore ad approfondire queste tematiche”. “Nel Veneto – ha spiegato Ciambetti – a pagare la manovra saranno gli enti più virtuosi e tra questi la stessa Regione. Esiste una differenza tra abbattere gli sprechi e tagliare fondi per i servizi, gli investimenti e per il sostegno alla società e all’economia locale: nel primo caso, eliminare gli sperperi, l’azione è sacrosanta; nel secondo caso si minano le Istituzioni, che non possono più assolvere al loro ruolo. Di questo abbiamo parlato con i gruppi parlamentari e mi auguro che il dibattito in aula possa portare a modifiche sostanziali, anche perché non penso che i cittadini veneti siano disposti ad accettare tagli indiscriminati, quando altrove la spesa pubblica continua ad alimentare clientele e inefficienze”. Continuando nella sua analisi, l’assessore ha evidenziato che “complessivamente, le entrate pubbliche prelevate in Veneto superano le spese effettuate dallo Stato e dall’insieme di tutti gli enti pubblici della regione”. “Abbiamo un residuo fiscale di 4.315 euro procapite – ha concluso Ciambetti -, circa 10,3 miliardi annui. Quello della Baviera è di soli 3,5 miliardi, quelli dell’Ille de France e del Baden Wuttemberg sono di 4,4 miliardi. I dati, insomma, parlano chiaro: togliere risorse al Veneto significa aumentare il residuo fiscale, incrementando così il gap con altre regioni europee nostre dirette concorrenti sul piano economico. In Veneto il pubblico impiego, fatta 100 la media nazionale, incide per 77, cioè siamo bene al di sotto del peso mediamente sostenuto in Italia: se esistono sacche di inefficienza, ed esistono, non vanno di certo cercate qui”.  
   
   
MANOVRA, SOCIETA´ REGIONALI: LOMBARDIA RISPONDE A TESORO EUROPA HA APPROVATO ENTITA´ PROVVEDIMENTO MA NON RIPARTIZIONE I DATI DELLE REGIONI GIA´ CERTIFICATI DALLA CORTE DEI CONTI  
 
Milano, 17 giugno 2010 - "Apprendiamo dalla stampa che il Ministero dell´Economia e delle Finanze ha avviato, insieme alle Camere di Commercio, un´indagine per censire le società e gli enti partecipati dalle Regioni. Segnaliamo che le società della Regione Lombardia sono cinque: Finlombarda Spa (100%), Lombardia Informatica Spa (100%), Infrastrutture Lombarde Spa (100%), Cestec Spa (100%) e Ferrovie Nord Milano Spa (57,574%). Si tratta di società che, negli anni del governo Formigoni e a tutt´oggi, hanno dato prova di efficienza ed economicità avendo tutte bilanci sani e non avendo mai prodotto alcuna perdita. Inoltre Regione Lombardia partecipa ad altre due società: Expo 2015 Spa (20%) e Navigli Lombardi Scarl (22%)". E´ quanto si legge in una Nota della Regione Lombardia a proposito della manovra economica del Governo. "Va notato inoltre - prosegue la Nota - che nell´audizione alla Commissione Bilancio del Senato del 10 giugno scorso, la Corte dei Conti ha confermato e certificato i dati forniti dalle Regioni. La Corte dei Conti ha spiegato che il contributo richiesto alle Amministrazioni territoriali è senza dubbio rilevante: si tratta di circa 1/3 della manovra correttiva lorda nel 2012 e della metà dei tagli previsti per la spesa. Inoltre, nel primo anno (il 2011) la correzione richiesta è di maggior rilievo: rappresenta poco meno del 40% della manovra lorda e quasi 2/3 di quella attesa in termini di riduzione delle spese. Il taglio quantitativamente maggiore riguarda le Regioni: 4,5 miliardi di euro nel primo anno che salgono a 5,5 nel 2012". "Da ultimo - conclude la Nota - va ricordato che la Commissione europea, nella sua relazione del 15 giugno scorso, ha approvato l´ammontare totale della manovra, ma non ha espresso un parere sulla ripartizione della stessa, riconoscendo però che la metà dei tagli saranno sopportati delle amministrazioni locali in quanto i trasferimenti dal Governo centrale saranno ridotti".  
   
   
MANOVRA, FORMIGONI: RICONVOCARE TAVOLO REGIONI  
 
Milano, 17 giugno 2010 - Al rientro a Milano dopo gli impegni romani, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, è tornato sul tema della manovra. "Quello di oggi - ha detto Formigoni - è stato un incontro di partito, il nostro partito, il Pdl, alla presenza del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, dei capigruppo, dei coordinatori e di alcuni governatori". "Ora - ha proseguito Formigoni - occorre andare ad un incontro istituzionale tra la Conferenza dei presidenti delle Regioni e il Governo. E´ quanto mi attendo sia fatto già nei prossimi giorni. Attendiamo che il ministero dell´Economia e delle Finanze riconvochi il Tavolo delle Regioni perché è lì che si devono verificare le correzioni alla ripartizione dei sacrifici, che così come sono rimangono del tutto squilibrati".  
   
   
REGIONI, POLVERINI: "SPAZI PER RIEQUILIBRARE MANOVRA"  
 
Roma, 17 giugno 2010 - Il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ha incontrato ieri insieme ai governatori del Pdl il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per discutere della manovra finanziaria del governo. “Abbiamo ribadito al premier”, ha detto Polverini, “che molte Regioni, in particolare quelle che hanno cambiato la maggioranza, stanno già lavorando per intervenire fortemente sugli sprechi e sugli eccessi di spesa dell´apparato burocratico. La manovra penalizzerebbe questa azione di risanamento". Polverini ha lasciato intendere che ci possono essere “spazi per riequilibrare gli impegni all´interno della manovra con il concorso di tutte le istituzioni che contribuiscono alla spesa pubblica”. In mattinata una delegazione della Conferenza delle Regioni aveva incontrato al Senato i capigruppo parlamentari di maggioranza e opposizione illustrando le proprie posizioni. Oggi, ha annunciato Polverini, ci sarà un tavolo tecnico con i ministri Tremonti, Fitto e Calderoli.  
   
   
ZAIA SU MANOVRA ECONOMICA  
 
Castelnuovo del Garda, Gardaland (Verona), 17 giugno 2010 - “La manovra economica significherebbe per il Veneto una previsione di tagli per 372 milioni di euro: vogliamo perciò un confronto serio, profondo, e aggiungerei sereno con il Governo, visto che il ministro Tremonti ha dato disponibilità a ragionare”. Lo ha ricordato il presidente del Veneto Luca Zaia, tornato sull’argomento in occasione della sua visita di ieri nel veronese. “Da parte mia – ha aggiunto – propongo una novità: quella di introdurre i costi standard, il che significa che se si deve tagliare si cominci da chi spreca. Se in Veneto una radiografia costa 100 euro e da qualche altra parte ne costa 500 – ha esemplificato Zaia – non si taglino i 100 euro di chi è virtuoso ma i 400 che, per strani meccanismi e filosofie, costano in più altrove”. E’ in ogni caso tempi di sacrifici ma “questa manovra non è contro il federalismo, piuttosto lo accelera. Il Capo dello Stato dice che federalismo è una vera assunzione di responsabilità; noi diciamo che non è una scelta ma una necessità”. Il presidente del Veneto ha fatto un altro esempio rifacendosi alla “paghetta” settimanale: “dobbiamo farcela bastare; se qualcuno ha bisogno di 3 paghette la settimana vuol dire che sistema non funziona; torniamo alla paghetta settimanale, finita quella ti arrangi. In ogni caso – ha concluso Zaia – i veneti stiano tranquilli, perché garantiamo sanità e servizi di sempre e continueremo a fare la buona amministrazione cui sono abituati”.  
   
   
BASILICATA, DE FILIPPO:"REGIONI RIDOTTE AD ASL: DOVRÒ METTERE IL CAMICE" IL PRESIDENTE LUCANO CRITICA LA MANOVRA IN UN CONFRONTO TV COL SEN. LA LOGGIA A RAINEWS 24  
 
Potenza, 17 giugno 2010 - "Le Regioni del Sud si sono dimostrate dall´inizio responsabili e hanno visto nel Federalismo, nonostante alcuni punti oscuri, anche l´occasione per una risagomatura del sistema istituzionale che può far crescere la responsabilità amministrativa. Ma la manovra, se rimane quella che abbiamo conosciuto fino ad oggi, mette Ko il federalismo fiscale, un federalismo che si può fare con conti fatti alla luce del sole non con decisioni catacombali". E´ la posizione espressa ieri dal presidente della Regione Basilicata e membro dell´Ufficio di Presidenza della Conferenza delel Regioni, Vito De Filippo, nel confronto col presidente della Commissione parlamentare per l´attuazone del federalismo, Enrico La Loggia, nel confronto Tv della rubrica di approfondimento economico "Orso e Toro" di Rainews24. "Se- ha aggiunto De Filippo - per le funzioni trasferite dallo Stato alle Regioni con le cosìdette ´Bassanini´ si tagliano trasferimenti per 4 miliardi di euro sui 4 miliardi e 900milioni di euro previsti, le Regioni avranno le funzioni ma non le risorse per assolvervi e questo è un fattore che blocca il federalismo". "La manovra - ha poi aggiunto sottolineando la posizione unanime e trasversale della Conferenza delle Regioni - non taglia gli sprechi, ma elementi essenziali nella storia del territorio. Noi, lo abbiamo detto dal primo momento, siamo consapevoli delle difficoltà di questa fase e siamo pronti a fare la nostra parte ma questa manovra taglia l´80% delle risorse destinate ad aziende, agricoltura, trasporti e famiglie. Facendo l´esempio della mia Regione, dopo i tagli della manovra il 97% del bilancio sarebbe assorbito dalla Sanità, per la quale già esistono momenti di concerto trasparente delle aspesa tra vari livelli istituzionali per colpire gli sprechi, come il commissariamento o altre sanzioni, e meccanismi per premiare le Regioni virtuose. E con un bilancio così le Regioni diventeranno delle macroaziende sanitarie. Anche io credo che dovrò mettermi il camice".  
   
   
INSEDIATA , A ROMA, LA COMMISSIONE ATTIVITA`` PRODUTTIVE: "SOSTEGNO AL DOCUMENTO DELLE REGIONI CONTRO LA MANOVRA DEL GOVERNO".  
 
Ancona, 17 Giugno 2010 - Sostegno al documento dei presidenti delle Regioni contro la manovra del Governo nazionale che penalizza le autonomie locali. Lo ha espresso la Commissione ´Attivita` produttive´ della Conferenza delle Regioni e Province autonome, presieduta dall´assessore Sara Giannini. Le Marche coordinano l´organismo che si e` insediato ieri a Roma. Alla prima riunione hanno partecipato i rappresentanti dell´Emilia Romagna, Toscana, Abruzzo, Molise, Veneto, Basilicata, Campania, Lazio, Calabria, Sicilia, Lombardia e Umbria: ´Una partecipazione consistente e qualificata ´ ha rilevato la Giannini ´ che testimonia l´attenzione e l´apprensione con cui le Regioni guardano alla manovra delineata dal Governo. Le Regioni non vogliono sottrarsi alle proprie responsabilita` e non vogliono far mancare il proprio contributo per fronteggiare una crisi economica e finanziaria di evidente drammaticita`. Ma non possono accollarsi da sole il peso di tagli che colpiscono non gli sprechi, come si vuol far credere, ma i servizi erogati sul territorio´. I lavori della Commissione, ha affermato la Giannini, ´si sono svolti in un clima costruttivo che ha consentito di condividere le preoccupazioni dei presidenti delle Regioni, per quanto riguarda, in particolare il settore delle attivita` produttive´. La Commissione ha chiesto, poi, un incontro al ministero dello Sviluppo economico per affrontare alcune questioni all´ordine del giorno, tra le quali l´innovazione industriale e la semplificazione amministrativa..  
   
   
 MANOVRA FINANZIARIA: LA REGIONE MARCHE SI MOBILITA. COSTITUITO UN TAVOLO PERMANENTE DI LAVORO, IN PROGRAMMA ANCHE UN INCONTRO CON I PARLAMENTARI DELLE MARCHE.  
 
 Ancona, 17 Giugno 2010 - ´Nelle Marche - ha dichiarato il Presidente della Regione Gian Mario Spacca, - il debito delle Amministrazioni locali negli ultimi anni e` diminuito e la spesa sanitaria pro-capite nella nostra Regione e` piu` bassa di oltre il 10% rispetto alla media nazionale, cosi` come ha autorevolmente affermato il Direttore della sede di Ancona della Banca d´Italia nella relazione al convegno sull´economia delle Marche´. ´Da tempo, quindi - ha proseguito Spacca - la Regione e gli enti locali marchigiani sono impegnati per contribuire ad abbassare il debito del nostro Paese´. ´Noi vogliamo continuare a fare la nostra parte, ma la manovra finanziaria del Governo penalizza pesantemente le Regioni piu` virtuose, come le Marche, e rimette in discussione i cardini del suo sviluppo economico-sociale; di qui la necessita` di una redistribuzione piu` equanime dei sacrifici e la necessita` di non colpire lo sviluppo economico e sociale´. Cosi` Pietro Marcolini, assessore regionale al Bilancio, al termine dell´incontro svoltosi ieri presso la sede della Giunta regionale con i rappresentanti dell´Anci, dell´Upi, dell´Uncem e della Lega delle Autonomie; obiettivo della riunione: fare una prima valutazione delle ricadute della stretta finanziaria e concordare le iniziative necessarie per un suo sostanziale cambiamento. La manovra del governo centrale, cosi come e` impostata, e` iniqua e insostenibile - spiega Marcolini ´ perche` non solo fa pagare il prezzo piu` alto alle Regioni, come la nostra, che piu` di ogni altra si sono impegnate per contenere il debito pubblico e la spesa sanitaria e qualora non venisse modificata, imporra` tagli insopportabili ai servizi per i cittadini e alle imprese´. Una preoccupazione forte, pienamente condivisa dai rappresentanti del sistema delle autonomie locali. Al termine dell´incontro, e` stato deciso di costituire un tavolo permanente di lavoro composto da rappresentanti di Regione, Province, Comuni e Comunita` montane, al fine di monitorare costantemente la situazione finanziaria e mettere in cantiere tutte le iniziative necessarie per apportare sostanziali correttivi alla manovra. ´Nei prossimi giorni, ha aggiunto Spacca, sara` programmato un incontro con i Parlamentari delle Marche per concordare una strategia in vista del dibattito in aula sulla conversione in legge del decreto governativo´..  
   
   
CONFERENZA DELLE REGIONI, LA MANOVRA VA RIVISTA E CORRETTA IL VICEPRESIDENTE IORIO: " MAGGIORE EQUITÀ SUL PIANO POLITICO E TERRITORIALE"  
 
 Roma, 16 giugno 2010 - La Conferenza in seduta straordinaria"Le Regioni ribadiscono la disponibilità a concorrere al risanamento dei conti pubblici, come finora sempre accaduto, evidenziando che tale responsabilità deve essere collocata in un equilibrio dello sforzo fra i singoli comparti della Pubblica Amministrazione. Oggi così non è: per questo la Manovra è irricevibile e le Regioni chiedono di cambiarla". Così inizia il documento approvato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome a margine della seduta straordinaria tenuta nella giornata di ieri ed interamente dedicata alla Manovra correttiva. Nel corso dell´incontro che i Presidenti hanno avuto con i giornalisti al termine della riunione, è stato sottolineato che le "Regioni vogliono partecipare a pieno titolo e vogliono fare fino in fondo la propria parte con grande senso di responsabilità", ma quella messa a punto dal Governo è "una Manovra irricevibile e insostenibile perché pesa con oltre il 50% sulle Regioni". Il Presidente Errani ha spiegato che quella delle regioni è una "posizione tesa ad aprire un confronto serrato con il Governo". "La nostra posizione - ha detto - è istituzionale, non è segnata da un ragionamento di schieramento politico e non è corporativa: non stiamo tutelando le risorse delle Regioni ma stiamo spiegando che i tagli avranno ricadute pesanti su persone, famiglie e imprese. Tutte le Regioni chiedono ogni garanzia perché la legge numero 42 sul federalismo fiscale possa essere applicata dal 2011 in tutte le sue parti. Con i tagli attuali non è possibile obiettivamente applicare il federalismo". Anche il Presidente della Regione Molise, Michele Iorio, Vicepresidente della Conferenza, ha insistito sulla necessità di aprire una discussione con il Governo "per una condivisione della Manovra nel corso dell´approvazione parlamentare". Iorio ha chiesto "un maggiore approfondimento affinché non ci siano disparità tra i sacrifici richiesti ai diversi livelli di governo e per una maggiore equità di carattere politico e territoriale".  
   
   
MANOVRA FINANZIARIA, LE REGIONI SI CONFRONTANO NELLE SEDI ISTITUZIONALI E POLITICHE IERI SI È AVUTO UN PRIMO INCONTRO IN SENATO E BERLUSCONI SI È IMPEGNATO AD INTERVENIRE. IORIO: "TAGLIEREMO DA SUBITO I COSTI SUPERFLUI DELLA POLITICA"  
 
Roma, 17 giugno 2010 - Manovra, le Regioni non ci stanno e chiedono un confronto serrato con il Governo. Ieri mattina, in Senato, la Delegazione dei Presidenti ha avuto un primo incontro con i capigruppo di maggioranza e minoranza. Erano presenti i Presidenti dell´Emilia Romagna, Vasco Errani, del Molise, Michele Iorio, della Lombardia, Roberto Formigoni, del Lazio, Renata Polverini, della Basilicata, Vito De Filippo. Perentoria la richiesta: la Manovra va cambiata, perché i tagli in essa previsti non ricadono sulle Regioni come enti, ma colpiscono cittadini ed imprese. E´ stato consegnato il documento, approvato all´unanimità il 15 giugno dai Presidenti delle Regioni, nel quale la manovra viene definita irricevibile ed insostenibile, perché pesa sulle Regioni con oltre il cinquanta per cento. Particolare preoccupazione è stata espressa per quella parte della manovra che vede tagli importanti a carico delle Regioni con l´inevitabile possibilità che essi compromettano i servizi e i fondi destinati, nell´espletamento delle funzioni delegate da parte del Governo centrale alle autonomie regionali, al sostegno delle imprese ed all´agricoltura. "Ai Senatori abbiamo chiarito - ha riferito il Presidente Iorio - che le Regioni condividono certamente i capisaldi della Manovra, sono però molto preoccupate sul merito delle singole scelte dei tagli previsti e che riguardano i servizi che devono fornire ai cittadini". Il confronto è proseguito, nel pomeriggio, nel corso dei lavori dell´Ufficio di Presidenza del Pdl. Iorio e gli altri Presidenti presenti hanno posto il problema riguardante la posizione della Conferenza delle Regioni al Presidente Berlusconi. Il Premier ha mostrato molta attenzione per le eccezioni prospettate e si è impegnato ad intervenire, fermo restando la determinazione assoluta a condurre in porto la Finanziaria, così come impostata in termini di entità numerica complessiva. "Con riferimento al Molise - ha spiegato il Presidente Iorio - è assolutamente indispensabile avviare una fase di riflessione sul sistema organizzativo della struttura della Regione e dei suoi Enti derivati. E´ necessaria la riduzione delle spese superflue, a cominciare dai costi della politica. Tagli che inseriremo nella Manovra di fine luglio e che, per quanto riguarda quelli della politica, saranno immediatamente operativi".  
   
   
RIUNIONE REGIONI A ROMA. ZORZATO: CULTURA DEVE ESSERE ELEMENTO FONDANTE DELLA POLITICA DEL GOVERNO  
 
Venezia, 17 giugno 2010 - Il vicepresidente della giunta regionale del Veneto Marino Zorzato ha partecipato per la prima volta, nella sua veste di assessore alla cultura, alla riunione della Commissione attività e beni culturali della Conferenza delle Regioni, che si è riunita a Roma. “Mi ha fatto piacere – è stato il commento di Zorzato al termine dell’incontro – aver potuto portare la voce di una regione come il Veneto che ha un patrimonio culturale di prima grandezza. Ma tutte le Regioni presenti sono consapevoli che la cultura è un valore aggiunto per l’Italia e deve essere elemento fondante anche per la politica del governo. Sotto questo profilo la riunione è servita A puntualizzare diversi aspetti relativi alle competenze concorrenti e alle deleghe in materia, che non sempre sono state tenute nel debito conto dai governi che si sono succeduti”. Per quanto riguarda la manovra economica del governo, Zorzato ha fatto presente che la preoccupazione degli assessori regionali alla cultura è comune. “Su mia proposta - ha aggiunto – è stato deciso di richiedere un incontro urgente con il ministro Bondi per comprendere appieno la portata della manovra per il settore e soprattutto come sarà gestita”. Zorzato ha fatto presente che le Regioni hanno convenuto di definire un percorso per convocare gli “stati generali” della cultura in Italia il prossimo autunno. “Un percorso – ha aggiunto – costruito grazie all’apporto di gruppi di lavoro appositamente costituiti, che avrà l’obiettivo di favorire l’individuazione di proposte che siano utili allo sviluppo delle attività culturali”. Zorzato ha avuto occasione di vedersi per la prima volta anche con i colleghi delle regioni confinanti, in particolare della Lombardia e del Friuli Venezia Giulia, dai quali ha raccolto la disponibilità ad avviare incontri bilaterali, da allargare in seguito allargati ad altre realtà, su tematiche di comune interesse. La commissione ha espresso parere negativo rispetto al decreto legge 30 aprile 2010 relativo a disposizioni urgenti in materia di spettacolo e attività culturali, che tratta il riordino del settore lirico-sinfonico, in quanto pur essendo materia di competenza concorrente con lo Stato non c’è stata nessuna preventiva intesa con le Regioni. Per quanto riguarda invece la proposta del ministero di modifica dei decreti ministeriali su criteri e modalità di erogazione di contributi in favore dello spettacolo dal vivo, il parere è favorevole, ma comunque condizionato all’eliminazione della parte sulle valutazioni negative che avrebbero potuto determinare anche l’azzeramento dei contributi senza alcun coinvolgimento delle Regioni.  
   
   
MANOVRA FINANZIARIA: PER ASSESSORE UMBRIA VINTI “IRRICEVIBILE COME ACCORDO PROPOSTO DA FIAT, BENE LE PROPOSTE DEI PRESIDENTI DELLE REGIONI”  
 
Perugia, 17 giugno 2010 – “La manovra economica del Governo e l’accordo proposto dalla Fiat sono il prodotto nefasto della crisi e hanno un minimo comune denominatore: sono irricevibili. Bene la posizione dei presidenti delle Regioni e della Fiom”. E’ quanto sostiene l’assessore regionale alle infrastrutture e lavori pubblici Stefano Vinti, secondo il quale “ha fatto bene la Conferenza delle Regioni e la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, a presentare al Governo un documento unitario in cui si contestano sia le misure proposte dall’esecutivo, sia l’entità dei tagli, e con il quale si chiede una profonda revisione del provvedimento, giudicato iniquo, perché chiede alle Regioni e agli enti locali di contribuire per il 50per cento al contenimento della spesa, una scelta decisamente sproporzionata”. Secondo Vinti, ha fatto bene la Fiom a dire di no alla proposta di accordo presentata dalla Fiat per lo stabilimento di Pomigliano che, in cambio di lavoro, chiede alle organizzazioni sindacali e agli operai di rinunciare ai diritti, accettando deroghe a leggi e contratti, compreso la possibilità che l’azienda sanzioni con il licenziamento i singoli lavoratori che scioperano, se a giudizio della Fiat lo fanno contro l’accordo”. L’assessore Vinti sostiene che “i due provvedimenti hanno un preoccupante segno comune”, visto che “entrambi affrontano la crisi nella maniera meno adeguata a rilanciare lo sviluppo e contemporaneamente giustificano con la gravità della crisi un tentativo di sacrificare regole, norme e anche i precetti della Costituzione sull’altare dell’ideologia del mercato e della assoluta libertà dell’impresa. Per questo sono entrambi irricevibili e necessitano di una forte opposizione delle istituzioni e della società”. “Il Governo calpesta la Costituzione quando taglia i trasferimenti alle Regioni, ma mantiene in capo ad esse la titolarità delle funzioni corrispondenti – prosegue - La Fiat fa carta straccia della Carta costituzionale quando mortifica il lavoro e limita il diritto di sciopero punendolo con il licenziamento”. “Occorre, dunque, cambiare radicalmente la manovra finanziaria e il Governo deve accogliere le proposte di modifica avanzate dalla conferenza dei presidenti di Regione – conclude l’assessore - così come a Pomigliano l’azienda deve rivedere l’accordo separato e rinunciare al referendum, che non potrà configurarsi come libera espressione dei lavoratori, ma come un plebiscito per la Fiat a fronte del ricatto della delocalizzazione delle linee produttive”.  
   
   
FORMIGONI, INCONTRO A ROMA CON ESTEBAN CASELLI  
 
Milano, 17 giugno 2010 - L´incontro annunciato per ieri a Milano tra il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni e il senatore Esteban Juan Caselli, eletto per il Pdl nella circoscrizione America Meridionale, non avrà luogo. Formigoni ha infatti incontrato ieri in mattinata a Roma il senatore Caselli, con cui ha discusso e approfondito lo stato dei rapporti economici tra Lombardia e America Latina.  
   
   
IL CONSOLE GENERALE DEL GIAPPONE IN VISITA ALLA VALLE D’AOSTA  
 
Aosta, 17 giugno 2010 - Il nuovo Console Generale del Giappone, Shigemi Jomori, è stato ricevuto, mercoledì 16 giugno 2010, a Palazzo regionale dal Presidente della Regione Augusto Rollandin, dall’Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti Aurelio Marguerettaz e dall’Assessore all’istruzione e cultura Laurent Viérin. L’incontro era stato richiesto dal Console Jomori, insediatosi nella sua funzione nel mese di febbraio di quest’anno, per conoscere le autorità regionali e riaffermare i buoni rapporti istituzionali maturati tra la Valle d’Aosta e il Giappone. La Valle d’Aosta ha intrapreso iniziative di promozione in Giappone a partire dal 2006, quando la regione è stata scelta dal Comitato Olimpico Giapponese quale sede ufficiale del ritiro pre-olimpico dei Giochi di Torino. Alla luce degli ottimi rapporti instaurati in tale occasione, il principe Takeda, presidente del Comitato olimpico giapponese, venne insignito nel 2008 dell’onorificenza di “Ami de la Vallée d’Aoste”. Dal 2006, le azioni di visibilità della Valle d’Aosta nel Sol Levante si sono intensificate, attraverso la partecipazione a fiere e workshop, contatti con tour operator, visite di giornalisti organizzate dall’Assessorato del turismo, alle quali si sono affiancate negli ultimi anni alcune iniziative per la promozione dell’enogastronomia promosse dall’Assessorato dell’Agricoltura. Il momento di maggior rilievo della presenza della Valle d’Aosta in Giappone, realizzato con la collaborazione dell’Assessorato Istruzione e Cultura, è stato l’esposizione di due pezzi valdostani provenienti dal Museo Archeologico Regionale, il Giove Dolicheno e il Balteo, all’interno della Mostra L’eredità dell’impero romano, evento cardine della manifestazione Autunno italiano, promossa dal Governo italiano e programmata da settembre dello scorso anno sino ad agosto 2010. A corollario della mostra, è stato inoltre creato un allestimento didattico-divulgativo di presentazione di Augusta Prætoria e del passato storico della città di Aosta, con particolare riferimento al Criptoportico Forense. Nella sua ultima seduta di venerdì 11 giugno, la Giunta regionale ha approvato il programma delle iniziative promozionali turistiche della Valle d’Aosta in Giappone per il 2010, che prevedono, in particolare, l’implementazione del sito web in giapponese, azioni mirate di co-marketing con tour operator locali e realizzazione di educational. Nel corso dell’incontro, il Presidente Rollandin ha ricordato che “negli ultimi anni la Valle d’Aosta ha investito nel mercato giapponese, per fare conoscere la regione in tutte le sue sfaccettature: per il turismo, la cultura, l’enogastronomia, la sua storia e le sue tradizioni e riuscire a comunicare le tante particolarità di questa regione. Spesso il turista giapponese viene per gli sport invernali, accorgendosi poi che la Valle d’Aosta riesce ad offrire molto di più, anche in confronto ad alcune celebri località transfrontaliere”. L’assessore Marguerettaz ha fatto il punto sulla promozione turistica evidenziando che “il Giappone è un mercato maturo, il che può tradursi per noi in un punto di forza, in quanto i turisti vogliono cambiare e, rispetto alle mete più affermate, cercano le novità. Sono turisti molto preparati, ma quando arrivano in Valle si stupiscono della varietà e dell’autenticità della nostra offerta. Sicuramente, il Sol levante rappresenta per noi un mercato interessante”. Infine l’Assessore Viérin ha sottolineato come “la collaborazione dell’Assessorato dell’istruzione e cultura per il prestigioso evento organizzato in occasione della manifestazione Autunno italiano ha voluto rimarcare l’importanza della cultura nell’offerta turistica regionale, a partire dall’Aosta romana fino ai castelli”.  
   
   
P.A.: SCAMBIO DI ESPERIENZE TRA SICILIA E TUNISIA  
 
Palermo, 17 giugno 2010 - L´assessore regionale per le Autonomie locali e la Funzione pubblica, Caterina Chinnici, ha incontrato una delegazione di direttori generali di vari ministeri della Repubblica Tunisina in visita in Sicilia, per conoscere meglio la nostra Regione. Il tema dell´ammodernamento della pubblica amministrazione siciliana e´ stato al centro dell´incontro, al quale ha partecipato anche il dirigente generale del dipartimento regionale degli Affari extraregionali, Francesco Attaguile. Proprio per agevolare lo scambio di conoscenze e buone prassi tra i due governi, e´ stato deciso di creare un tavolo permanente di confronto, con l´obiettivo di permettere a funzionari tunisini di maturare esperienze all´interno dell´amministrazione siciliana e, viceversa, ai dipendenti regionali di fare lo stesso nelle strutture africane. L´incontro di oggi ha concluso la prima parte del seminario, che mira a realizzare anche progetti comuni di partenariato nell´ambito degli appositi programmi dell´Unione europea, e che si era aperto due giorni fa con l´incontro della delegazione tunisina con il presidente della Regione, Raffaele Lombardo. Il programma prevede, per domani, la visita all´Assemblea regionale siciliana, durante la quale sara´ spiegato il funzionamento del Parlamento regionale.  
   
   
COMITATO DI SORVEGLIANZA FONDO SOCIALE EUROPEO. MARCHE, VALIDO ESEMPIO NELLA MISURAZIONE DELL``EFFICACIA DEI RISULTATI. ORA OCCORRE RIPROGRAMMARE LE RISORSE FSE PER AFFRONTARE LA CRISI .  
 
 Ancona, 17 giugno 2010 - Poco meno di 9 mila lavoratori coinvolti in azioni formative, 4.232 i disoccupati o in cerca di prima occupazione raggiunti dal Fondo Sociale Europeo, 5.255 progetti avviati di cui 3.304 rivolti a disoccupati e inoccupati, piu` di mille progetti per l´adeguamento delle competenze dei lavoratori. Sono questi i numeri del bilancio di attuazione del Programma Operativo Regionale 2009 del Fondo Sociale Europeo, tracciato dal Comitato di Sorveglianza annuale e svoltosi ieri a Fermo al fine di valutare lo stato di avanzamento e i risultati conseguiti da Regione e Province. ´Un lavoro intenso e un impegno apprezzato dalla Commissione Europea e dal Ministero del Lavoro- ha sottolineato l´assessore regionale, Marco Luchetti in veste di presidente del Comitato-per i risultati raggiunti attraverso un´approfondita attivita` di valutazione condotta con la massima trasparenza e per le modalita` con cui la Regione Marche utilizza il Fondo Sociale Europeo tanto da candidarsi come modello nella misurazione dei risultati e dell´efficacia delle azioni messe in campo. Ma ora ´ ha aggiunto Luchetti ´ e` necessario pensare alla riprogrammazione delle risorse comunitarie del Fse per poter affrontare con sempre maggiore efficacia e utilita` l´azione di contrasto all´attuale crisi economica e del mercato del lavoro. ´ Il Comitato di sorveglianza aveva il compito, come ogni anno, di monitorare gli interventi dell´anno precedente che ha registrato un impegno complessivo di spesa di circa 72 milioni, dei quali 29 milioni gia` finanziati. Nel caso dei disoccupati e di persone in cerca di prima occupazione sono state realizzate iniziative mirate a favorire l´accesso al mercato del lavoro, in particolare mediante il ricorso allo strumento della borsa lavoro. A questi interventi vanno aggiunti quelli per soggetti in condizioni di maggior svantaggio finanziati nell´Asse Iii Inclusione Sociale. In questo caso sono stati finanziati 203 progetti destinati, tra gli altri, a disoccupati di lunga durata, vittime della violenza, over 55 e soggetti diversamente abili. Alcuni interventi di sistema finanziati nell´Asse Iv hanno, inoltre, consentito di portare avanti le riforme nei sistemi del mercato del lavoro e della formazione e per favorire la costruzione di reti tra il sistema dell´Istruzione, dell´Universita`, del mondo della Ricerca e dell´Impresa. E´ stata anche presentata una buona prassi riferita all´integrazione dei Fondi Fse ´ Fesr nella Regione Marche. Un´attenzione particolare e` stata inoltre rivolta al Programma di interventi anticrisi avviati nell´anno 2009 ed ancora in corso, che destina sulla base dell´Accordo Stato Regioni del 12 febbraio 2009, 84 milioni di euro. Gli interventi hanno riguardato prevalentemente lavoratori in Cassa integrazione straordinaria in deroga, sospesi dal lavoro, e a rischio di espulsione dal mercato del lavoro. Ad essi sono state rivolte politiche attive e interventi formativi in corso di svolgimento. Nel 2010, i lavoratori coinvolti - che si aggiungono ai dati del 2009 - sono stati 4.372. Di questi, 2.134 hanno avviato dei percorsi formativi di aggiornamento professionale e 3.123 hanno effettuato un bilancio delle competenze e l´individuazione dei loro fabbisogni formativi da parte degli operatori dei tredici Centri per l´Impiego l´Orientamento e la Formazione. A tale proposito un giudizio positivo del lavoro svolto dagli operatori dei Centri e` stato espresso dagli stessi lavoratori coinvolti. La societa` di valutazione indipendente del Por Marche Fse ha condotto un´indagine Cati sui primi 864 lavoratori interessati da tali politiche che ha messo in evidenza un elevato livello di gradimento e percezione di utilita` dei servizi messi loro a disposizione, anche in relazione alla possibilita` di cercare delle soluzioni di lavoro alternative.  
   
   
IL PRESIDENTE DEL PIEMONTE COTA LANCIA IL PIANO STRAORDINARIO PER L´OCCUPAZIONE IL LAVORO E´ LA PRIORITA´ DELLA NOSTRA AZIONE POLITICA. BOSSI: TUTTE LE RISORSE NEL LAVORO  
 
 Torino, 17 giugno 2010 - Rilanciare l’occupazione in Piemonte attraverso l’incentivazione di politiche attive del lavoro, la crescita della competitività delle aziende piemontesi, la semplificazione delle pratiche burocratiche e il miglioramento dell’accesso al credito: è quanto prevede il piano straordinario per l’occupazione, illustrato oggi in conferenza stampa dal presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota e dagli assessori regionali allo Sviluppo economico, Massimo Giordano, al Lavoro, Roberto Rosso, all’Istruzione, Alberto Cirio e agli Affari istituzionali, Elena Maccanti. “Il lavoro – ha detto il presidente Cota - è al centro della nostra azione politica. La nostra priorità è dare una prospettiva e un futuro ai giovani in questo momento di difficoltà”. Il pacchetto, imperniato su quattro pilastri, è il primo tassello del “piano triennale per la competitività”, che, ha assicurato l’assessore Giordano, sarà presentato dopo l’estate. L’investimento complessivo è di 390 milioni di euro, in parte presi dal bilancio regionale in parte da risorse allocate appositamente. “Al primo punto – ha proseguito Cota – ci sono le politiche attive di rilancio del lavoro, poi le misure per garantire la competitività delle aziende e il sostegno alle piccole e medie imprese strette nella morsa creditizia e burocratica”. Secondo il presidente della Regione Piemonte “è compito della politica creare opportunità di occupazione e l’incentivo pubblico deve mirare alla stabilizzazione del posto di lavoro”. Quanto alle imprese, per Cota “nel piano sono state messe in campo politiche straordinarie di attrazione di aziende e di investimenti, per invogliare gli imprenditori a venire in Pemonte”. Un piano che ha visto la collaborazione fattiva di sindacati e associazioni di categoria. Il pacchetto lavoro ha registrato anche l’apprezzamento del ministro per le Riforme, Umberto Bossi, a cui il presidente Cota ha materialmente consegnato il piano straordinario al termine della conferenza stampa di presentazione. “Cota si sta muovendo nella direzione giusta, – ha detto Bossi – ed è importante che tutti i risparmi siano investiti nel rilancio del lavoro e dell’occupazione, soprattutto per i giovani”.  
   
   
PRESENTATO IN PIEMONTE IL PIANO STRAORDINARIO PER L´OCCUPAZIONE OLTRE 390 MILIONI DI EURO. IL PROVVEDIMENTO AVRA´ IMMEDIATA ATTUAZIONE.  
 
Torino, 17 giugno 2010 - Un piano straordinario in favore dell’occupazione per contenere gli effetti della crisi e allo stesso tempo rilanciare la competitività del Piemonte. Il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota, l’assessore allo Sviluppo Economico e Attività Produttive Massimo Giordano, l’assessore al Lavoro e Formazione Roberto Rosso, l’assessore al Turismo e all’Istruzione Alberto Cirio e l’assessore agli Affari Istituzionali Elena Maccanti hanno presentato questa mattina le misure concrete del provvedimento in favore delle imprese e dei lavoratori, nell’ambito di un articolato piano che è stato redatto a poche settimane dall’insediamento della nuova Giunta. Il valore complessivo dello stanziamento è di oltre 390 milioni di euro, che serviranno a dar corpo alle misure straordinarie. Le risorse sono state individuate principalmente nei fondi europei, nei fondi a disposizione delle direzioni e in fondi residui relativi ad alcune misure attivate in passato e scarsamente utilizzati. Sono quattro i pilastri su cui si regge il piano: più occupazione, più competitività, più credito, meno burocrazia. Così ha commentato il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota: “Oggi è un giorno importante: ho promesso in campagna elettorale che sarei stato un buon presidente se avessi aumentato i posti di lavoro e ridotto il numero dei disoccupati. Ecco perché il nostro impegno continua in questo senso. Abbiamo perso troppi posti e molte aziende sono andate via dal Piemonte. La nostra regione deve tornare ad attrarre investimenti, occupazione, imprese, posti di lavoro. Quando ci sono temi così importanti, la contrapposizione politica deve essere messa da parte: rilanciare il Piemonte è l’obiettivo primario. La collaborazione con tutte le categorie e le parti sociali è stata in questo senso fondamentale. Il Piano Lavoro si sviluppa su 4 pilastri: misure per incentivare l’occupazione, per rilanciare la competitività delle aziende, per accelerare l’accesso al credito e infine per “sburocratizzare” il sistema. Oltre 390 milioni di euro a disposizione, con una ben precisa scelta di valori. Ringrazio le fondazioni che hanno partecipato con circa 30 milioni di euro”. “Un piano emergenziale – ha precisato l’assessore allo Sviluppo Economico e Attività Produttive Massimo Giordano - che arriva ben prima dei cento giorni annunciati dal presidente, e che è stato preparato solo in un mese proprio per la situazione molto difficile che il Piemonte sta vivendo. Ringrazio le parti sociali, che hanno costruito con noi questo progetto: la stesura definitiva del piano risente molto dei loro suggerimenti. Le misure partiranno già nelle prossime settimane. Non esistono ricette infallibili quando si parla di occupazione, quello che conta è costruire un piano serio per avvicinarsi ai bisogni delle imprese e della gente. Questo è un piano che accomuna tradizione e innovazione: alcune misure nuove, costruite da noi, si intersecano ad altre, che abbiamo deciso di replicare e di finanziare in modo adeguato. Il segreto per costruire progetti seri è farlo in modo articolato. Una volta dato il via formale al piano straordinario per l’occupazione, ci metteremo a lavorare al piano per la competitività, le cui linee guida intendiamo presentare prima dell’estate”. “E’ un piano innovativo in Piemonte soprattutto per il rapporto che c’è stato con le parti sociali e sindacali – ha aggiunto l’assessore al Lavoro Roberto Rosso - La particolarità dei provvedimenti consiste nell’attenzione alle piccole imprese, affinché possano ottenere fondi che in passato non erano a loro disposizione, in una regione che storicamente è stata molto “sbilanciata” in favore della grande impresa. Altro aspetto significativo è che stiamo verificando la possibilità di sostituire, anche se solo in parte, politiche di mero sostegno al reddito con misure di reinserimento al lavoro”. “Nel piano - ha commentato l’assessore al Turismo e all’Istruzione Alberto Cirio - sono state inserite, anche, alcune misure sulla scuola e sul turismo. Ciò dimostra come coesistano in esso la tradizione e l’innovazione. Ad esempio, la legge sulla riqualificazione dell’offerta turitstica già esisteva e prevedeva un intervento in conto capitale. Il piano ne prevede la rimodulazione e il collegamento con l’esigenza occupazionale: le risorse verranno, infatti, erogate in proporzione alle persone che si andranno ad assumere, con particolare attenzione alle fasce disagiate. Il piano interviene, anche, a sostegno della scuola con 10 milioni di euro che serviranno a garantire il personale scolastico, in particolare nei piccoli comuni, in quelli di montagna e nelle aree urbane più difficili” . Ha infine concluso l’assessore agli Affari Istituzionali Elena Maccanti: “Voglio sottolineare il ruolo svolto in questo progetto dalle società partecipate della Regione Piemonte, come Finpiemonte, che hanno aderito attivamente alla stesura del piano. Questo dimostra come il metodo della condivisione corale e dell’ascolto, che questa Giunta intende applicare a tutti i provvedimenti, risulti fondamentale per ottenere risultati concreti con l´obiettivo primario di venire incontro alle esigenze delle imprese”.  
   
   
OPERE STRATEGICHE, LA REGIONE TOSCANA SI DOTA DI NUOVI POTERI SOSTITUTIVI  
 
Firenze, 17 giugno 2010 - Entro giugno la giunta regionale presenterà la proposta di una nuova legge che consentirà alla Regione di attivare poteri sostitutivi, anche attraverso la nomina di Commissari straordinari, per la realizzazione di opere strategiche di interesse regionale. «Quello che proponiamo con questa bozza di legge – ha affermato ieri il presidente Enrico Rossi presentando al Consiglio regionale il documento preliminare - è un modo perché la Regione possa svolgere un ruolo di monitoraggio e di intervento laddove le cose non funzionano, senza però mettere in discussione il modello istituzionale, i rapporti con il sistema delle autonomie e gli strumenti di programmazione. Non possiamo accettare – ha proseguito - che, una volta attribuiti finanziamenti, non si possa effettuare un monitoraggio adeguato sull’esecuzione delle opere e non si abbia modo di intervenire». Nessun potere viene tolto agli enti locali, ha assicurato il presidente, che ha aggiunto: «La nostra intenzione è quella di sottoporre a verifica tutto ciò che non è stato speso e fissare nuove date perché le risorse inutilizzate vengano usate. La legge naturalmente non potrà essere retroattiva ma consentirà un monitoraggio effettivo in modo che le opere si possano realizzare». Nella normativa saranno dettati i criteri e le procedure per l’individuazione di opere e interventi di interesse strategico regionale. La legge attribuirà alla Regione funzioni di monitoraggio ed impulso per la realizzazione delle opere attraverso la verifica del rispetto dei tempi previsti per la loro realizzazione e il coordinamento dei soggetti interessati. Saranno stabilite semplificazioni procedurali utili ad accelerare i tempi di realizzazione delle opere e saranno individuati gli strumenti idonei a d affrontare e superare eventuali situazioni patologiche, che possano compromettere o comunque ritardare la realizzazione e la messa in opera degli interventi. Gli interventi di “interesse strategico regionale” saranno individuati in base ai settori di interesse, agli obiettivi ma anche a criteri puntuali; sicuramente saranno affrontati nell’ambito del Programma regionale di sviluppo (Prs), del Documento di programmazione economica e finanziaria (Dpef), e nel Piano di indirizzo territoriale (Pit). Il presidente ha, inoltre, ribadito la necessità di un regime transitorio relativo alla individuazione delle opere e degli interventi strategici, utile a rendere la legge stessa immediatamente operativa. In particolare occorrerà prevedere che il nuovo regime procedurale sia applicato anche ad opere ed interventi oggetto di finanziamento regionale in corso di realizzazione. Tra gli aspetti più significativi della proposta, infine, va citata la redazione del cronoprogramma dei relativi adempimenti, che costituisce presupposto ineliminabile per consentire alla Regione di effettuare il monitoraggio sul rispetto dei tempi di realizzazione, contestare eventuali ritardi o inattività dell’ente competente ed attivare poteri sostitutivi anche attraverso la nomina di commissari straordinari.  
   
   
BOLZANO, PRONTO IL REDDITOMETRO: BOZZA DI ACCORDO  
 
 Bolzano, 17 giugno 2010 - Dopo l´ incontro di ieri con le parti sociali, è stato raggiunto un accordo sul redditometro. La bozza verrà ora sottoposta alla Giunta provinciale per l´approvazione. "Un sistema di rilevazione unitario che contribuisce a ridurre la burocrazia e creare maggiore equità", così lo definisce l´assessore provinciale alle Politiche sociali Richard Theiner. "Dopo una lunga preparazione e un impegno intenso da parte dell´Assessorato, dei partner sociali e delle associazioni di settore, con il redditometro parte un progetto fondamentale sul piano sociale", sottolinea l´assessore Theiner ribadendo che l´obiettivo è quello di "promuovere ulteriormente l´equitá sociale e la vicinanza alle esigenze dei cittadini." Secondo quanto concordato nel vertice, per i lavoratori autonomi il reddito minimo non sarà ridotto rispetto a quello di un lavoratore dipendente qualificato dello stesso settore. Se il reddito effettivo del lavoratore autonomo è al di sotto di tale soglia, deve essere comprovato. Per i redditi da agricoltura verrà applicato un valore standard per ogni unità di bovino adulta oppure per ogni ettaro produttivo nel settore della frutticoltura, della viticoltura e della silvicoltura. Riguardo alla valutazione del reddito da attività dipendente, la proposta concordata prevede una riduzione del 10% sul reddito dichiarato. Inoltre le prime case e i garage pertinenti non saranno conteggiati nel patrimonio, né verrá valutato il patrimonio aziendale dei lavoratori autonomi. I risparmi fino a 100mila euro non vanno conteggiati, ma la regola non si applica per le prestazioni sociali (reddito minimo sociale e contributo per i canoni di affitto), che verranno considerati come attualmente avviene. Una commissione tecnica formata da esperti dell´Assessorato provinciale alle politiche sociali, datori di lavoro e rappresentanti sindacali, della Camera di commercio, dell´Istituto promozione del lavoro, accompagnerà l´attuazione del sistema e la rilevazione statistica e proporrà eventuali correzioni necessarie in corso d´opera. Durante l´ultimo incontro è stato inoltre deciso che tutte le misure saranno valutate dalle parti sociali prima di essere presentate alla Giunta provinciale per la relativa delibera.  
   
   
BASILICATA: VIA LIBERA A INTESA PER LAVORATORI STAGIONALI IMMIGRATI SARÀ REQUISITA UNA STRUTTURA ALBERGHIERA DI PALAZZO SAN GERVASIO PER ASSICURARE L’OSPITALITÀ A CIRCA 60 LAVORATORI STAGIONALI  
 
Potenza, 17 giugno 2010 - Con un incontro svoltosi oggi nella sala Inguscio della Regione si è concluso l’iter amministrativo che porterà alla approvazione di una delibera di Giunta regionale per l’accoglienza dei lavoratori stagionali immigrati. E’ il risultato di una proficua collaborazione tra l’assessore regionale alla Salute, Attilio Martorano, e il presidente della commissione regionale per l’immigrazione, Pietro Simonetti. Prevista l’assegnazione all’Ambito territoriale Vulture – Alto Bradano di 190 mila euro che serviranno a requisire una struttura alberghiera di Palazzo San Gervasio per assicurare l’ospitalità a circa 60 lavoratori stagionali, e a adeguare il Centro di accoglienza di Contrada Piani mediante lavori di pulizia, l’acquisto di reti e materassi e ad assicurare la gestione. Inoltre, ieri è stato dato il via libera al protocollo d’intesa e al regolamento interno dei centri di accoglienza che saranno allegati al provvedimento della Giunta regionale. Per Simonetti, “l’attività della regione si è resa necessaria per la mancanza di case sfitte, nonostante i bandi dei comuni, e per le inadempienze dei datori di lavoro”. Il protocollo d’intesa per l’accoglienza dei lavoratori stagionali nell’area Alto Bradano è finalizzato ad assicurare una rete stabile e strutturata di collaborazione interistituzionale tra i vari soggetti pubblici e privati coinvolti nella promozione e realizzazione di un intervento che miri ad affrontare e risolvere le criticità relative all’accoglienza dei lavoratori stagionali nell’area dell’Alto Bradano. Tre i momenti organizzativi previsti dall’intesa: l’istituzione di una cabina di regia, presieduta dalla Regione alla quale parteciperanno la Provincia, i comuni dell’ambito, e le parti sociali; il coordinamento operativo, guidato dai Comuni e dalla Provincia a cui parteciperanno ispettorato del lavoro, Azienda sanitaria, sindacati e datori di lavoro, centri per l’impiego, terzo settore; il livello gestionale che sarà assicurato, con un bando, dai soggetti pubblici e del terzo settore con esperienze specifiche. Il regolamento interno definisce le modalità di accesso alla struttura che sarà riservato a chi ha un contratto di lavoro in provincia di Potenza o a chi ha una prenotazione tramite il centro per l’impiego di Lavello. Inoltre, definisce i servizi, la pulizia, l’assistenza sanitaria, che sarà assicurata da un presidio dell’Asp, gli obblighi di comportamento degli ospiti, la sicurezza. “Nei prossimi giorni – afferma Simonetti – tenuto conto delle richieste del Comune di Palazzo San Gervasio e degli altri comuni dell’ambito, chiederemo al prefetto e al questore di predisporre, all’esterno del centro di accoglienza, un presidio fisso delle forze dell’ordine”. “Questi provvedimenti – afferma l’assessore regionale alla Salute, Attilio Martorano – arrivano dopo un costruttivo percorso di condivisione con tutti i soggetti interessati, a partire dai comuni che sono gli enti più direttamente coinvolti da queste problematiche ed hanno la diretta titolarità della gestione del servizio di accoglienza, sia in forma diretta che attraverso l’affidamento a una società esterna. Siamo – aggiunge Martorano – l’unica regione del Sud a mettere in campo, insieme ai comuni, un minimo di organizzazione dell’accoglienza per alleviare quanto più possibile il disagio dei lavoratori stagionali immigrati e per evitare tensioni fra gli ospiti. La delibera che stiamo portando all’approvazione della Giunta regionale è solo il primo passo di un cammino che ci porterà alla realizzazione del campo definitivo di Protezione civile”. A concludere l’incontro il direttore generale del Dipartimento, Pierino Quinto. Quinto ha assicurato che l’iter del provvedimento sarà rapido ed a chiesto la disponibilità di tutti i soggetti coinvolti a continuare la collaborazione fino ad oggi intrapresa.  
   
   
L’ASSESSORE REGIONALE DELLA CALABRIA INCONTRA A ROMA I VERTICI DI “ITALIA LAVORO”  
 
Roma, 17 giugno 2010 - L’assessore regionale al Lavoro Francescoantonio Stillitani si è detto soddisfatto, al termine dell’incontro avuto ieri , a Roma, con i vertici di “Italia Lavoro”. “E’ stata una riunione molto produttiva – ha commentato Stillitani - per l’organizzazione e la programmazione dell’assessorato”. L’obiettivo dell´incontro era quello di fare il punto sullo stato degli interventi che “Italia Lavoro” sta realizzando in Calabria e sulla programmazione della collaborazione futura. Un incontro che si è rivelato proficuo dal momento che “la parte più produttiva dell’incontro - spiega l’assessore - è stata la programmazione di una nuova e più efficace collaborazione tra Regione e “Italia lavoro”, soprattutto per quanto riguarda la redazione e l’attuazione del piano regionale del lavoro che l’assessorato sta predisponendo. Tale piano – aggiunge Stillitani - dovrebbe contenere in maniera organica, semplice e di facile attuazione tutti gli interventi previsti nel campo del lavoro a favore dell’impresa e dei lavoratori attraverso i vari livelli di legislazione in materia anche per quanto riguarda le varie risorse economiche sia a livello regionale, nazionale e comunitario. Nel corso della riunione – sottolinea Stillitani - abbiamo verificato lo stato di attuazione delle linee di collaborazione che “Italia Lavoro” sta attuando con la Regione, in sei interventi distinti”. Subito dopo, Stillitani, nella sede del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, ha partecipato ad un incontro con il Ministro Maurizio Sacconi, il Sottosegretario Pasquale Viespoli per la ripresa della cooperazione tra Ministero e Regioni. “Una riunione soddisfacente sul piano operativo – commenta Stillitani – perché, soprattutto i nuovi assessori regionali, abbiamo avuto modo di conoscere e prendere atto delle esperienze che si stanno facendo ed attuando nelle altre regioni in materia di cooperazione, formazione e lavoro. Nel corso dell’incontro è stato preso atto del buon lavoro che l’assessorato guidato da Stillitani sta svolgendo in Calabria. E’ stato poi presentato dal Ministro un piano di azione per l’occupabilità dei giovani attraverso l’integrazione tra apprendimento e lavoro. Un piano predisposto congiuntamente dai Ministri Gelmini e Sacconi. Per ultimo è stata manifestata la volontà del Ministero di potenziare l’apprendistato. Nel Corso dell’incontro con il Ministro, l’assessore Stillitani ha posto in evidenza le criticità e le emergenze specifiche della Regione Calabria ed ha, tra l’altro, chiesto un intervento straor-dinario del Ministero per risolvere il problema del precariato, rappresentato, prevalentemente, dagli Lsu e Lpu.  
   
   
AD OTTOBRE ANCHE IN ABRUZZO "100 CITTA´ PER LA SICUREZZA"  
 
Pescara, 17 giugno 2010 - "Gli amministratori locali dovranno cercare di essere sempre più protagonisti nelle strategie relative alla gestione dei fenomeni sociali che si manifestano sul territorio e non limitarsi semplicemente a prendere atto del lavoro portato avanti dalle forze dell´ordine e dalle polizie locali in tema di sicurezza e quindi di repressione e prevenzione dei reati". Lo ha sostenuto l´assessore alla Sicurezza del territorio ed alla Legalità, Carlo Masci, ieri mattina a Pescara, nella sede della Regione, durante la conferenza stampa di presentazione della terza edizione della manifestazione nazionale "100 città per la sicurezza", in programma dal 18 al 24 ottobre prossimi nell´ambito del Forum Italiano per la sicurezza Urbana. L´assessore Masci, a tal proposito, ha invitato i rappresentanti della amministrazioni dei trenta Comuni più popolosi d´Abruzzo, da Pescara a Mosciano Sant´angelo, e delle Unioni dei Comuni presenti in regione, ad una prima riunione operativa in vista dell´organizzazione di una serie di iniziative pubbliche che verteranno sui temi della sicurezza locale. "La logica da seguire è quella delle politiche integrate tra le varie città - ha sottolineato l´assessore - che poi rappresenta la chiave di volta per dare risposte concrete alle problematiche della sicurezza e della qualità della vita dei cittadini. Solo lavorando in quest´ottica di rete integrata tra Comuni - ha proseguito Masci - si potranno raggiungere risultati importanti in tema di riqualificazione urbana, di politiche sociali e di sensibilizzazione dell´opinione pubblica. Il mio auspicio - ha rimarcato l´assessore - è che ci sia un´adesione massciccia da parte delle amministrazioni locali abruzzesi. La Regione, dal canto suo, - ha concluso - si farà parte diligente nel far comprendere appieno il significato di questa inizativa che poi è quello di rendere sempre più esplicito il messaggio che valorizzi il ruolo nazionale del Forum, quale rete qualificata di promozione e di attuazione delle politiche integrate di sicurezza urbana". Il Forum è, infatti, un´associazione di 90 enti locali che, da circa quindici anni, attua a livello nazionale politiche innovative in materia di sicurezza urbana mettendo in rete le amministraziioni associate nello scambio delle migliori esperienze e delle azioni più efficaci. Ad affiancare l´assessore Carlo Masci nell´incontro odierno, sono stati il dirigente regionale del settore Sicurezza del territorio e Legalità, Lorenzo Bontempo, e Riccardo Bellucci in rappresentanza del Forum italiano per la sicurezza urbana.  
   
   
DEMANIO MARITTIMO DELL’ABRUZZO: NECESSITA´ DI REGOLAMENTARE  
 
Pescara - "Il provvedimento approvato ieri dal Consiglio regionale, nella parte in cui concede facoltà agli stabilimenti balneari di poter predisporre strutture protettive, è questione già fatta oggetto di discussione nell´ambito del confronto avviato per la revisione generale del Piano Demaniale Marittimo regionale. Operazione che deve, peraltro, tener conto anche degli intervenuti decreti attuativi sul cosiddetto ´Federalismo demaniale´". E´ quanto affermato dall´assessore al Turismo, Mauro Di Dalmazio. "Infatti, già nell´ordinanza balneare 2010, - ha sottolinato - si teneva in parte conto delle necessita di protezione degli stabilimenti". Secondo Di Dalmazio, "tale condivisa esigenza di tutela deve, peraltro, trovare una adeguata regolamentazione al fine di essere coniugata con la tutela dell´interesse pubblico costituito dal rispetto ambientale, dal decoro estetico del nostro litorale, dalla libera fruibilità e accessibilità delle spiagge e dalla salvaguardia della cosiddetta ´vista mare´. Avvierò, pertanto, - ha concluso l´assessore al Turismo - un immediato confronto con l´Anci, con le associazioni di categoria e con le maggiori associazioni ambientaliste, finalizzato ad adottare, quanto prima, tutti gli interventi in tal senso funzionali".  
   
   
A PADOVA INCONTRI DI ORIENTAMENTO PER FACILITARE LA RICERCA DI LAVORO  
 
Padova, 17 giugno 2010 Proseguono gli "Incontri di orientamento di gruppo". Il nuovo servizio offerto dal Centro per l’impiego di Padova (che sarà esteso anche ad altri Cpi del territorio) continuerà anche giovedì 17 e giovedì 24 giugno per fornire indicazioni ai lavoratori sulle tecniche di ricerca di occupazione. All’ultimo incontro, che si è svolto nella sede del Cpi di Padova, hanno partecipato in prevalenza uomini di età superiore ai trent’anni sia laureati che diplomati. Il più giovane aveva 35 anni, il più anziano 56. Durante l’incontro i partecipanti hanno potuto illustrare le loro esperienze lavorative precedenti, esponendo perplessità e difficoltà nella ricerca di una nuova occupazione. Motivazione e coinvolgimento, dunque, sono state alla base dell’incontro durato tre ore che ha stimolato un dialogo vivace e propositivo tanto che è stata avanzata la proposta di ricontrarsi in tempi brevi. “Si tratta di un nuovo strumento al servizio dei disoccupati che abbiamo messo in pratica con convinzione – ha spiegato l’assessore provinciale al Lavoro e Formazione Massimiliano Barison – anche allo scopo di riaccendere in queste persone, che hanno perso il lavoro, l’autostima necessaria a predisporli sia alla ricerca attiva di occasioni di lavoro che ad affrontare i colloqui con le aziende”. Negli incontri di gruppo si forniscono ai disoccupati strumenti per conoscere ed adottare tecniche di ricerca occupazionale, predisporre la lettera di presentazione e il curriculum vitae, strategie da porre in essere per ottenere un appuntamento con l’azienda. Vengono inoltre date indicazioni sul comportamento da mantenere durante l’intervista con il datore di lavoro per superare un colloquio in maniera positiva. Chi cerca lavoro viene, infine, indirizzato sulle modalità di navigazione sia sul sito del lavoro della Provincia di Padova sia su altri motori di ricerca. Gli altri due incontri di giovedì 17 e giovedì 24 si terranno dalle 9.30 alle 12. Verranno poi comunicate le proposte di nuovi appuntamenti anche per i mesi successivi. Per aderire è necessario rivolgersi al Centro per l’Impiego di Padova, Sottopassaggio Saggin, 5 - tel. 049.8201503 e-mail cpi.Padova@provincia.padova.it    
   
   
ZAIA SU CIE (CENTRO DI IDENTIFICAZIONE ED ESPULSIONE) IN VENETO  
 
Castenuovo del Garda, Gardaland (Verona), 17 giugno 2010 - “Per l’eventuale localizzazione di un Centro di identificazione ed espulsione in Veneto, la Regione anzitutto parlerà con gli amministratori e i cittadini. Al momento non c’è alcuna decisione di nessun tipo”. Lo ha affermato il presidente del Veneto Luca Zaia rispondendo ieri, nel corso della sua visita a Gardaland, ai giornalisti veronesi che gli segnalavano le preoccupazioni di alcune comunità della provincia scaligera sull’argomento. “Voglio ricordare che un Cie non è la fine del mondo – ha aggiunto Zaia – ma la conclusione di un circolo virtuoso delle leggi sull’immigrazione, delle quali è l’anello forte della catena. Questi centri non saranno né ghetti né caserme, ma strutture di tutta tranquillità, dove certamente si allocherà anche più sicurezza, perché è ovvio che il Ministero degli interni garantirà attenzioni in materia di televigilanza, di rinforzo di uomini sul territorio e così via. In questo momento, in ogni caso, dico a tutti di stare ancor più tranquilli: non c’è alcuna decisione di localizzazione. Ho incontrato Maroni la scorsa settimana e gli ho parlato anche domenica, discutendo di tanti temi. Valuteremo la soluzione che sarà più gradita e con il minore impatto sul territorio. Al momento – ha concluso Zaia – non è neppure detto che sarà nel veronese”  
   
   
IMMIGRAZIONE - DOMENICA 20 GIUGNO, GIORNATA MONDIALE DEL RIFUGIATO. IN EMILIA-ROMAGNA CIRCA 4000 LE PRESENZE, TRA CHI HA GIÀ OTTENUTO PROTEZIONE DALLO STATO E CHI HA FATTO DOMANDA ED È ANCORA IN ATTESA.  
 
Bologna, 17 giugno 2010 - Arrivano soprattutto da Eritrea, Costa d’Avorio, Afghanistan, Somalia, Etiopia, Iraq e Nigeria, da dove sono fuggiti per dittature, guerre, persecuzioni, violazioni dei diritti umani. In base al monitoraggio annuale del progetto “Emilia-romagna terra d’asilo”, si stima che in regione vivano circa 4.000 persone, tra coloro che hanno già ottenuto la protezione dallo Stato italiano e coloro che hanno fatto domanda e sono ancora in attesa della risposta. Di loro si occupa a livello nazionale una rete di enti locali, insieme ad associazioni e cooperative sociali: il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar). Attualmente in Emilia-romagna esistono 9 progetti di accoglienza inseriti nella rete nazionale Sprar, per un totale di 245 posti, finanziati tramite un bando del ministero dell’Interno, con cui sono stati accolti, nel 2009, 415 beneficiari. Un numero insufficiente se paragonato al dato delle presenze. In tutt´Italia la rete di accoglienza gestisce 3.000 posti, quando nel solo 2009 le domande di protezione presentate sono state più di 17.000. “Il mio auspicio è che a livello nazionale vi possa essere un impegno più forte per i diritti e la dignità di queste persone che non scelgono, ma sono costrette a chiedere protezione in luoghi lontani dal proprio Paese. Nonostante la vergognosa pratica dei respingimenti verso la Libia stia continuando, finché persisteranno le cause di fondo che costringono queste persone a partire, ogni tentativo di non vedere equivarrà solo a un rinvio del problema”. Così l’assessore regionale alle Politiche sociali e di integrazione per l´immigrazione Teresa Marzocchi commenta la ricorrenza di domenica 20 giugno, Giornata mondiale del rifugiato. “Occorre ripensare il sistema dell’accoglienza – aggiunge l’assessore – e ridefinire meglio le competenze fra Stato, Regioni, enti locali”. In Italia non esiste una legge organica sul diritto di asilo, nonostante l’articolo 10 della Costituzione lo preveda espressamente. L’emilia-romagna è l’unica Regione ad aver adottato, insieme agli enti locali, ai sindacati e a diverse realtà del terzo settore, un protocollo d’intesa per assicurare ai rifugiati una rete di accoglienza armonica e integrata. Dal protocollo è nato nel 2005 il progetto “Emilia-romagna terra d’asilo” che ha l’obiettivo di ampliare e supportare la rete regionale di accoglienza, realizzare un monitoraggio annuale, coordinare le attività di sensibilizzazione sul territorio e organizzare corsi di formazione per gli operatori di enti locali, forze dell’ordine e terzo settore. “L’impegno della Regione in quest’ambito continuerà – aggiunge l’assessore – con il coordinamento diretto della rete di 40 partner riuniti nel progetto ‘Emilia-romagna terra d’asilo’. E’ necessario essere consapevoli che la presenza dei rifugiati sul nostro territorio è un dato strutturale e bisogna continuare a diffondere una cultura dell’asilo per non sprecare quanto di buono è stato fatto finora, grazie all’impegno di enti locali e terzo settore”. “Emilia-romagna terra d’asilo” I permessi di soggiorno risultanti alle Questure dell´Emilia-romagna Permessi di soggiorno per asilo politico, protezione sussidiaria, motivi umanitari, convenzione Dublino e richiesta asilo in Emilia Romagna, suddivisi per provincia, al 31/12/2009
Provincia Richiedenti asilo Richiedenti asilo con possibilità di svolgere attività lavorativa Rifugiati Protezione sussidiaria Motivi umanitari Conv. Dublino Uomini Donne Tot.
Piacenza 4 5 23 194 2 0 203 25 228
Parma 3 1 93 292 17 0 318 88 406
Reggio Emilia 184 86 84 183 70 3 / / 610 (1)
Modena 76 77 181 302 51 10 / / 697
Bologna 4 1 279 375 62 0 / / 721
Ferrara 84 (2) 16 80 102 35 2 211 89 319
Ravenna 8 8 73 53 2 0 122 22 144
Forlì-cesena 8 13 74 48 19 0 130 32 162
Rimini 12 0 27 33 6 0 57 21 78
Totale Emilia-romagna 383 207 914 1582 264 15 1041 (3) 277 (3) 3365
(1) la questura di Reggio Emilia non ha fornito ancora i dati complessivi al 31/12/2009. Di conseguenza, i dati riportati in questa tabella sono stati ottenuti attraverso una rielaborazione a partire dai permessi di soggiorno rilasciati negli scorsi anni e potrebbe essere leggermente approssimata per eccesso, soprattutto per quanto riguarda i “richiedenti asilo” e i “richiedenti asilo con possibilità di svolgere attività lavorativa” (2) di cui 14 minori, che non sono conteggiati nella distinzione per genere. Per questo la somma di donne e uomini non è uguale al totale (3) non tutte le questure hanno fornito il dato relativo alla distinzione per genere. Per questo la somma di donne e uomini non è uguale al totale Fonte: questure di Bologna, Ferrara, Forlì-cesena, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini 2010 Al dato totale vanno aggiunte 294 istanze presentate da persone trattenute all’interno del Cie di Bologna e 29 avanzate dal Cie di Modena = 323 richiedenti protezione in più. Inoltre, la metodologia del monitoraggio – basata sugli incontri con operatori di enti locali, associazioni di tutela, parrocchie – ci permette di affermare che sono presenti sul territorio regionale alcune centinaia di persone con permessi di soggiorno rilasciati da altre questure, soprattutto del sud Italia. Ciò porta la stima totale intorno alle 4.000 presenze.
 
   
   
A PARMA UN PREMIO PER LE DONNE: ASSEGNATO IN PROVINCIA A IRENE SANDEI E ROBERTA CIMINO IL PREMIO DANIELA MAZZA, INTITOLATO ALLA CONSIGLIERA PROVINCIALE E DIRIGENTE D’IMPRESA SCOMPARSA NEL 1993  
 
Parma, 17 giugno 2010 – Sono Irene Sandei e Roberta Cimino le due giovani neolaureate che si sono aggiudicate l’edizione 2010 del Premio di Laurea Daniela Mazza, bandito dall’Università di Parma e promosso dall’Assessorato alle Pari opportunità della Provincia in collaborazione con l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-romagna e con il sostegno della Società Cooperativa Gesin: un premio istituito nel 1997 per ricordare Daniela Mazza, consigliera provinciale e dirigente d’impresa, a lungo impegnata in politica e nella cooperazione, tragicamente scomparsa nel 1993. Il Premio di laurea è assegnato a due tesi, discusse negli atenei della Regione Emilia-romagna, che indaghino la condizione e il ruolo delle donne nelle società passate e contemporanee o che approfondiscano il contributo innovativo apportato dalle donne alle trasformazioni culturali e sociali. Tra gli 8 lavori che hanno partecipato sono stati scelti dunque quelli di Irene Sandei, “Vita vinum est Il controverso rapporto donna-vino a Roma tra 1° secolo a.C. E 1° secolo d.C.”, presentato alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Parma (relatore Nicola Criniti), e quello di Roberta Cimino, “Beni fiscali e potere delle donne nel regno Italico: l’imperatrice Angelberga”, discusso alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna, (relatrice Tiziana Lazzari). Oggi in Provincia la cerimonia di premiazione. “Daniela Mazza è stata una figura emblematica nella politica e nella cooperazione”, ha detto in apertura il vice presidente della Provincia Pier Luigi Ferrari. “Questo premio – ha spiegato l’assessore provinciale alle Pari opportunità Marcella Saccani - vuole essere una testimonianza nel nome di Daniela Mazza, che ricordiamo nelle tante battaglie per i diritti delle donne: una donna forte, coerente, con un sorriso splendido e una grande voglia di vivere. Ricordo in particolare il suo sorriso e la sua forza, ma anche qualche lacrima che a volte la durezza della politica e del lavoro le portava. Abbiamo voluto ricordarla, insieme a tutti gli altri soggetti coinvolti in questa iniziativa, con un gesto di sostanza, premiando le ricerche e gli studi sulle donne”. Di “strumento utile e importante” ha parlato anche il delegato del rettore agli Affari internazionali dell’Università di Parma Enzo Molina, che del premio ha detto: “Premiare lavori di ricerca è un bel modo per ricordare una persona e la sua attività”. “È un’iniziativa che consente di valorizzare giovani studiosi e di ricordare nel modo giusto una persona di valore, una figura di una poliedricità straordinaria che ha speso molto bene i propri talenti”, ha commentato il consigliere regionale Gabriele Ferrari, mentre Luciano Mazzoni della Cooperativa Gesin (“erede” della Pulixcoop a lungo presieduta dalla Mazza) ha sottolineato che “nella nostra cooperativa la memoria di Daniela Mazza è sempre stata viva, e le scelte fondamentali che hanno ispirato le sua azione sono tuttora considerate in tutto il loro valore”. Le tesi vincitrici sono state illustrate in sintesi dal preside della Facoltà di Lettere Roberto Greci, membro della commissione giudicatrice. “Quest’iniziativa è un rito che si svolge ormai da anni ma ancora molto denso di significati: un rito che mi ha reso molto famigliare Daniela Mazza pur non avendola io mai conosciuta”, ha detto, rimarcando che il premio “vuole essere anche uno strumento per radicare e per diffondere ancor più i temi di genere, e vuole sensibilizzare docenti e studenti a guardare con attenzione a questi filoni di ricerca”. La commissione che ha giudicato i lavori in concorso era formata dal preside della Facoltà di Lettere, dal direttore e da tre docenti del Dipartimento di Storia, da una rappresentante dell’Assessorato provinciale alle Pari opportunità, da un rappresentante della Società Cooperativa Ge.s.in e da un rappresentante della famiglia. Gli estratti delle tesi vincitrici saranno pubblicati nella collana di studi storici Sd&s, Società Donne & Storia, diretta da Roberto Greci dell’Università di Parma per le edizioni Diabasis, capace di diventare uno strumento di riflessione su temi non ancora del tutto compresi dalla coscienza collettiva: il significato della presenza delle donne nelle società e nelle culture di ogni tempo, la portata del loro specifico apporto, spesso negato, marginalizzato o dimenticato all’organizzazione e alle trasformazioni della vita civile.  
   
   
TORINO: LE CONSIGLIERE DI PARITÀ REGIONALI INCONTRANO LE “AZIENDE CHE INVESTONO SULLE DONNE”  
 
Torino, 17 giugno 2010 - Il progetto “Aziende che investono sulle donne” ha analizzato la presenza femminile nella realtà produttiva piemontese delle imprese con oltre 100 dipendenti individuando un gruppo di aziende “virtuose” per aver incluso un numero significativo di donne in organico e nella dirigenza. Le Consigliere di Parità Regionali del Piemonte dedicano a queste aziende un´occasione di confronto - ore 11.15 - circa le esperienze e le soluzioni concrete che permettono di intravedere un possibile nuovo approccio all’organizzazione aziendale. Seguirà l’assegnazione di un riconoscimento alle aziende "virtuose". Nella prima parte dell´incontro sarà inoltre presentata la pubblicazione “è-quality – viaggio nelle imprese dove qualità è parità". Venerdì 18 giugno 2010 ore 9.30 - 13.00 Museo Regionale di Scienze Naturali v. Giolitti, 36 – Torino.  
   
   
PARI OPPORTUNITÀ FVG: RISORSE A AZIENDE "FAMILY FRIENDLY"  
 
Trieste, 17 giugno 2010 - Nel quadro complessivo degli interventi volti a migliorare sia le opportunità occupazionali delle donne sia il problema della conciliazione dei tempi lavorativi e familiari, l´assessore al Lavoro, Università e Ricerca con delega alle Pari opportunità e alle Politiche Giovanili, Angela Brandi, ha presentato ieri l´avvio dell´iniziativa "Un´azienda family friendly". Si tratta di un intervento che rappresenta una sperimentazione nell´ambito di un sistema più complesso volto a promuovere e sostenere l´accesso e la permanenza nel mondo del lavoro, in particolare delle madri. "Considerato il delicato momento economico, il sostegno all´occupazione femminile in tutte le sue forme - secondo l´assessore Brandi - diventa ancora più strategico per favorire la permanenza delle donne nel mercato del lavoro, e particolarmente importante risulta coinvolgere e supportare le aziende del Friuli Venezia Giulia che intendono perseguire interventi ´virtuosi´ in questo ambito". L´iniziativa si rivolge pertanto ai datori di lavoro privati operanti in regione sostenendo progetti innovativi che vanno a introdurre misure flessibili e nuove forme di organizzazione del lavoro compatibili con le esigenze e le caratteristiche dei contesti aziendali, focalizzate sulla questione della conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, sulla promozione della condivisione delle responsabilità genitoriali e del lavoro di cura, sulla partecipazione delle lavoratrici a processi di rafforzamento delle proprie competenze. Nello specifico, l´intervento prevede la possibilità per le imprese di presentare richiesta di finanziamento per avviare processi di riorganizzazione del lavoro volti sia a consentire ai dipendenti di usufruire di forme innovative di flessibilità degli orari e dell´organizzazione del lavoro, sia per realizzare progetti che favoriscano il reinserimento del lavoratore o della lavoratrice dopo un periodo di congedo parentale. Complessivamente sono disponibili 350 mila euro in parte finanziati dal Fondo sociale europeo (Fse) e le domande dovranno pervenire entro il 19 luglio. I singoli progetti potranno usufruire di contributi fino a 50 mila euro. L´avviso è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione del 3 giugno e la modulistica è disponibile sul sito della Regione, nella sezione dedicata all´Attuazione del Programma operativo regionale del Fse.