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Notiziario Marketpress di Giovedì 07 Aprile 2011
UE 2020, MERCATO UNICO: È IL MOMENTO DI AGIRE  
 
 Strasburgo, 7 aprile 2011- Un mercato unico ben funzionante è il prerequisito essenziale per raggiungere gli obiettivi della strategia Ue2020 e garantire competitività e crescita sostenibile all´Europa. Il Parlamento presenta le sue raccomandazioni per l´Atto sul mercato unico, un´iniziativa a ampio raggio che ha l´obiettivo di far ripartire il mercato comunitario, in tre risoluzioni adottate mercoledì. Fra le tante proposte, l´Aula reitera l´idea degli eurobond. Le tre risoluzioni non legislative approvate dall´Aula rappresentano il contributo degli eurodeputati al piano d´azione per rilanciare il mercato unico prima del 20° anniversario del programma presentato da Jacque Delors e della presentazione del commissario Barnier di ulteriori proposte per il mercato comunitario del prossimo 13 aprile. "Abbiamo bisogno di completare il mercato unico, che è la linfa vitale dell´economia europea. Dobbiamo colmare le lacune nei servizi, negli appalti pubblici, e per le altre 150 questioni aperte che ancora esistono. "La nuova legislazione sul mercato unico dovrebbe contribuire a rendere le nostre economie più competitive e creare crescita e posti di lavoro ", ha detto il Presidente del Parlamento Jerzey Buzek. Le tre risoluzioni riguardano altrettanti aspetti del mercato unico: governance e partenariato, imprese e crescita e la questioni della partecipazione attiva dei cittadini al mercato. Ogni risoluzione presenta 5 priorità e una serie di proposte concrete, sia legislative che non legislative.  
   
   
AIUTO PUBBLICO ALLO SVILUPPO: IL COMMISSARIO PIEBALGS INVITA L´UE A MANTENERE LA SUA LEADERSHIP ALLA LUCE DEI RECENTI DATI CHE RIVELANO LA SPESA RECORD DI 53,8 MILIARDI DI EURO NEL 2010.  
 
Bruxelles, 7 aprile 2011 - Il commissario allo sviluppo Andris Piebalgs ha presentato oggi i dati preliminari relativi all´aiuto pubblico allo sviluppo erogato dall´Ue e dai 27 Stati membri nel 2010. Rispetto al 2009, l´aiuto è aumentato di circa 4,5 miliardi di euro, toccando quota 53,8 miliardi di euro, e confermando così il ruolo dell´Ue quale donatore principale di aiuto pubblico allo sviluppo nonché il più generoso, in quanto, da sola, l´Ue contribuisce per oltre la metà dell´aiuto pubblico globale. Benché l´Unione europea non abbia raggiunto l´obiettivo che si era fissata per il 2010, le cifre dimostrano un´evoluzione positiva malgrado la recessione economica. Tre dei cinque maggiori donatori mondiali sono Stati membri dell´Ue; altri quattro Stati membri hanno già raggiunto l´obiettivo dello 0,7%. Complessivamente, l´aiuto dell´Ue rappresenta lo 0,43% del reddito nazionale lordo dell´Ue. Per raggiungere l´obiettivo dello 0,7% entro il 2015 perseguito dagli Stati membri, è necessario un ulteriore sforzo collettivo. "Nel 2010 l´Ue rimane di gran lunga il principale donatore a livello mondiale. Se vogliamo realizzare i nostri ambiziosi obiettivi per il 2015 e rimanere credibili dobbiamo aumentare gli stanziamenti destinati agli aiuti. È un impegno collettivo che richiede il giusto contributo di tutte le parti coinvolte. L´aiuto è un investimento intelligente nel futuro. Promuovere la crescita inclusiva e lo sviluppo sostenibile nei paesi partner è di reciproco interesse", ha dichiarato Andris Piebalgs, commissario europeo per lo Sviluppo. "Un aiuto efficace non è però solo questione di soldi. Dobbiamo altresì migliorare l´erogazione e la qualità dell´aiuto che forniamo. Nel corso dell´anno, presenterò delle proposte con l´intento di precisare la futura politica per lo sviluppo, di garantire una migliore cooperazione e un maggiore impatto sul terreno." Nel 2009 le limitazioni di bilancio hanno inciso pesantemente sull´importo dell´aiuto e numerosi donatori, tra cui molti Stati membri dell´Ue, hanno ridotto la spesa destinata all´aiuto pubblico allo sviluppo (Aps), portando lo stanziamento complessivo a 49 miliardi di euro, ovvero lo 0,42% del reddito nazionale lordo (Rnl) per l´Unione. Nel 2010,17 Stati membri hanno nuovamente aumentato il volume degli aiuti, invertendo la tendenza dell´anno precedente. Pertanto, nel 2010, l´Europa ha destinato all´Apsl´importo più alto mai erogato, espresso in termini totali e in percentuale del Rnl: 53,8 miliardi di euro (0,43% del Rnl). L´ue, tuttavia, è rimasta molto al di sotto dei suoi obiettivi, poiché per il 2010 si era impegnata a raggiungere collettivamente lo 0,56% del Rnl. In termini assoluti, mancavano 14,5 miliardi di euro per raggiungere tale obiettivo. Rispetto al 2009, dieci Stati membri hanno speso meno per l´Aps. La Commissione loda i paesi che hanno continuato a incrementare i loro aiuti. Tre dei cinque donatori principali a livello mondiale sono Stati membri dell´Ue: Francia, Germania e Regno Unito. La Svezia, i Paesi Bassi, il Lussemburgo e la Danimarca hanno già raggiunto lo 0,7% e si mantengono ben al di sopra di questa soglia. In totale, nove Stati membri hanno superato gli obiettivi minimi fissati per gli Stati membri per il 2010: Lussemburgo, Svezia, Danimarca, Paesi Bassi, Belgio, Regno Unito, Finlandia, Irlanda e Cipro.  
   
   
IL PARLAMENTO EUROPEO ADOTTA LE STIME PER IL BILANCIO 2012  
 
Strasburgo, 7 aprile 2011 - Il Parlamento europeo ha adottato mercoledì le stime per il bilancio 2012, per un valore di €1.725 miliardi che, pur rappresentando un aumento del 2,3%, è al di sotto del tasso d´inflazione media per i 27 Stati membri, pari al 2,8%. Il testo sarà inviato alla Commissione per contribuire alla preparazione del progetto di bilancio dell´Ue, previsto fra due settimane. "Avevamo detto nelle linee guida che l´aumento doveva ammontare circa quanto l´inflazione, ora siamo ben al di sotto dell´inflazione", ha detto José Manuel Fernandes (Ppe, Pt), relatore per le linee guida per il bilancio del Parlamento per il 2012. "Ma anche in esecuzione del bilancio nel 2012 (...) vogliamo che tutte le spese siano giustificate e che le spese variabili siano sottoposte a un´analisi costi-benefici. Quindi, potremmo anche fare economie nel momento dell´esecuzione" del bilancio, ha aggiunto il relatore. Ecco dove si risparmia - La Plenaria ha adottato risparmi, rispetto alle spese proposte dall´Ufficio di presidenza del Pe, per un valore complessivo di €13,7 milioni, che includono tagli ai finanziamenti dei partiti politici e fondazioni europei, campagne d´informazione, It, manutenzione degli edifici e nuovi posti già previsti. I deputati propongono anche di ridurre il numero di esperti esterni e altri servizi ai livelli del 2012 e proseguire con la razionalizzazione della spesa amministrativa del Pe. Inoltre, chiedono che sia ridotto l´uso di acqua, elettricità, carta e che siano ridotte le spese per i viaggi rispetto agli anni precedenti. Gli eurodeputati chiedono una revisione a lungo termine del bilancio del Pe per identificare ulteriori risparmi. Per la sicurezza del Parlamento, i deputati hanno deciso di mettere in riserva 3 milioni di euro, che potranno essere utilizzati solo quando l´amministrazione avrà presentato una proposta di riduzione dei costi. I costi relativi all´accoglienza dei 18 nuovi eurodeputati, conseguenza diretta dell´entrata in vigore del Trattato di Lisbona e al possibile ingresso nell´Unione della Croazia, saranno quantificati in un secondo momento. Prossime tappe - Le altre istituzioni dell´Ue hanno fornito le loro stime di bilancio alla Commissione europea, che il 20 aprile presenterà il progetto di bilancio comunitario per il 2012. In seguito, inizieranno i negoziati fra Il Parlamento e il Consiglio che dovrebbero concludersi nel novembre di quest´anno.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: PIÙ LEADERSHIP POLITICA E PROCEDURE D´INFRAZIONE PIÙ RAPIDE  
 
Strasburgo, 7 aprile 2011- Una guida politica più forte è la chiave per rilanciare il mercato unico, secondo la risoluzione preparata da Sandra Kalniete (Ppe, Lv) e adottata con 595 voti a favore, 61 contrari e 10 astensioni. Il testo suggerisce che sia concesso al Presidente della Commissione un mandato per coordinare e sorvegliare l´implementazione del piano di rilancio, in stretta cooperazione con il Presidente del Consiglio europeo e le autorità nazionali, aggiungendo che il ruolo del Parlamento europeo nel processo legislativo che riguarda il mercato interno dovrebbe essere rafforzato. I deputati chiedono inoltre l´attivazione immediata delle procedure d´infrazione nel caso di fallimento dei tentativi di conciliazione e chiedono ai governi nazionali di ridurre il deficit di trasposizione della legislazione. Crescita anche grazie agli eurobond - La creazione di obbligazioni europee per il finanziamento dei progetti ("Eu project bond") per sostenere l´occupazione e l´innovazione e finanziare progetti transfrontalieri d´infrastrutture nel campo dell´energia, del trasporto e delle telecomunicazioni è una delle proposte principali contenute nella risoluzione preparata da Christian Buþoi (Alde, Ro), approvata con 570 voti a favore, 44 contrari e 28 astensioni. Il testo sottolinea la necessità di migliorare la fiducia dei consumatori sul commercio online, l´opportunità di crescita per le piccole imprese, e chiede alla Commissione di presentare proposte per rendere le procedure per gli appalti pubblici più efficaci e meno burocratiche. Il passaporto europeo delle competenze - "Gli sforzi volti a completare il mercato unico devono concentrarsi sulle preoccupazioni dei cittadini, dei consumatori, degli utenti dei servizi pubblici e delle imprese e fornire loro benefici tangibili, al fine di ripristinare pienamente la fiducia", recita la risoluzione redatta da António Fernando Correia De Campos (S&d, Pt) e approvata con 600 voti a favore 48 contrari e 27 astensioni, che sottolinea come le proposte della Commissione in tal senso non siano sufficienti. Il testo adottato chiede, fra le tante proposte, di migliorare le regole per il riconoscimento delle qualifiche professionali e la creazione di un "passaporto europeo delle competenze" e anche di estendere il regolamento su roaming per ridurre i costi anche sul trasferimento dei dati (navigazione in internet su cellulare), rafforzare i controlli alle frontiere sulle importazioni da paesi terzi, rendere più trasparenti le spese bancarie e garantire la piena portabilità dei diritti relativi alla pensione. Infine, l´Aula ha adottato un emendamento di compromesso che chiede ala Commissione di garantire che i diritti sociali siano rispettati e che, ove giustificato, si debba includere un riferimento alle politiche sociali nella legislazione sul mercato unico.  
   
   
ASILO: IL PARLAMENTO EUROPEO CHIEDE PROCEDURA UNICA E ALTI STANDARD DI PROTEZIONE  
 
Strasburgo, 7 aprile 2011 - Gli Stati membri devono poter meglio distinguere fra i richiedenti asilo e gli altri immigrati in caso di arrivi misti, per garantire cosi una procedura più equa, accessibile e efficace, e assicurare standard comuni in tutta l´Ue, secondo le nuove regole approvate mercoledì dal Parlamento. I deputati vogliono inoltre il pieno rispetto del principio del "non respingimento" e l´applicazione di nuove salvaguardie per le persone vulnerabili. La relazione preparata da Sylvie Guillaume (S&d, Fr) e approvata con 647 voti favorevoli, 17 contrari e 5 astensioni, modifica la direttiva sulle procedure d´asilo del 2005 per introdurre una procedura unica per l´ottenimento della protezione internazionale che comprenda anche salvaguardie comuni per i richiedenti d´asilo. Durante il dibattito di martedì, la relatrice Guillaume ha detto: "Spesso qualificata quale "catalogo" delle peggiori pratiche, la direttiva attuale presenta due inconvenienti principali: non è sufficientemente protettiva dei diritti dei ricorrenti e genera disparità di trattamento nei diversi Stati membri. (....) È l´uso errato delle procedure, che sono tuttavia inadeguate in termini di qualità e di sicurezza, che sta attualmente costando caro agli Stati membri". Per i deputati, le decisioni di primo grado dovrebbero essere prese più rapidamente, entro sei mesi, e la qualità delle stesse dovrebbe essere migliorata grazie al rafforzamento delle garanzie procedurali per i più vulnerabili, come le vittime di tortura, stupro o altri atti gravi di violenza, minori non accompagnati e donne incinte. Garanzie per i richiedenti asilo - Un colloquio individuale, condotto da personale qualificato e preparato, insieme al diritto all´assistenza legale per comprendere le procedure e l´accesso al patrocinio dovrebbero essere garantiti a tutti i richiedenti, specialmente per il primo grado di decisone, chiedono i deputati. Il Parlamento insiste inoltre nel chiedere che gli Stati membri siano obbligati a rispettare in maniera assoluta il principio del non respingimento e il diritto d´asilo, che include "l´accesso a una procedura di asilo per qualsiasi persona che desideri chiedere asilo e che rientri nella loro giurisdizione". Per i deputati, le persone che vogliono ottenere l´asilo devono avere il permesso di soggiornare nello Stato membro per poter seguire la procedura fino alla decisone finale, anche a seguito di un ricorso, dell´autorità nazionale competente. Chiedono anche di chiarire il concetto di "paese terzo sicuro" e di preparare una lista di tali paesi, lista da adottare e aggiornare secondo la procedura legislativa ordinaria che coinvolge Parlamento e Consiglio. Sostegno agli Stati membri - Un altro emendamento approvato dall´Aula afferma che per aiutare i paesi che accettano un numero di domande di asilo sproporzionato rispetto alle dimensioni della popolazione, "occorre mobilitare immediatamente un sostegno finanziario e amministrativo/tecnico", attraverso il Fondo europeo per i rifugiati e l´Ufficio europeo di sostegno per l´asilo. Prossime tappe - Durante il dibattito, la Commissaria Cecilia Malmström ha spiegato che la Commissione presenterà una nuova proposta (per cui la procedura ricomincerà da questo nuovo testo) sull´argomento nei prossimi mesi per risolvere lo stallo creatosi fra Consiglio e Parlamento. Ha poi evidenziato che si deve "essere pronti a fare dei compromessi per fari si che i due partner legislativi trovino un accordo". Gli emendamenti adottati dal Parlamento hanno l´obiettivo di contribuire a questa nuova proposta.  
   
   
PARITÀ DI TRATTAMENTO IN MATERIA DI OCCUPAZIONE: LA COMMISSIONE EUROPEA DEFERISCE L´ITALIA ALLA CORTE DI GIUSTIZIA DELL´UE  
 
 Bruxelles, 7 aprile 2011 - La Commissione europea ha deferito l´Italia alla Corte di giustizia dell´Ue per lo scorretto recepimento della direttiva 2000/78/Ce che, in materia di occupazione, proibisce ogni discriminazione fondata sulla religione o le convinzioni personali, gli handicap, l´età o le tendenze sessuali. La direttiva 2000/78/Ce stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione, di condizioni di lavoro e di formazione professionale (direttiva sulla parità di trattamento in materia di occupazione). La direttiva, che mira a combattere le discriminazioni dirette e indirette e le molestie in ambito lavorativo o di formazione fondate di infrazione nei confronti dell´Italia (Ip/09/1620) per non aver trasposto integralmente la direttiva dell´Ue. Sulla religione o le convinzioni personali, gli handicap, l´età o le tendenze sessuali, prevede specificamente l´obbligo di adottare soluzioni ragionevoli per i disabili. La Commissione ha avviato un procedimento L´italia è deferita alla Corte di giustizia dell´Ue per lo scorretto recepimento della direttiva. L´articolo 5 della direttiva dispone che il datore di lavoro preveda soluzioni ragionevoli per i disabili affinché questi possano avere accesso al lavoro e usufruire di progressioni di carriera. La Commissione ha deferito l´Italia alla Corte di giustizia sottolineando che l´Italia non ha integralmente trasposto tale disposizione, poiché l´ordinamento italiano non contiene una norma generale che imponga al datore di lavoro di prevedere soluzioni ragionevoli per i portatori di qualunque tipo di disabilità e per tutti gli aspetti dell´occupazione.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: LOTTA CONTRO LE FRODI: I DEPUTATI CRITICANO LA CARENZA DI INFORMAZIONI  
 
Strasburgo, 7 aprile 2011 - I deputati hanno espresso forti critiche per la mancanza d´informazioni su irregolarità e frodi riconducibili alla spesa Ue negli Stati membri, deplorando inoltre la mancanza di controllo sulla raccolta dei dazi doganali e il recupero insufficiente dei fondi spesi in modo errato. L´italia è menzionata in varie sezioni della relazione, insieme a numerosi altri paesi Ue. Il Parlamento ha adottato giovedì una risoluzione elaborata da Ivan Cătălin Sorin (S&d, Ro), sulla relazione annuale 2009 della Commissione europea relativa alla tutela degli interessi finanziari della Comunità e alla lotta contro la frode. La relazione è stata approvata con 655 voti favorevoli, 3contrari e 18 astensioni. Relazioni inadeguate - Alcuni tassi di frode "sospettosamente bassi" - Il Parlamento critica fortemente la relazione della Commissione poiché carente di informazioni in materia di frodi e irregolarità e risultato di inadeguate relazioni da parte degli Stati membri. I tassi di sospetta frode in Francia e Spagna sono, ad esempio, considerati "stranamente bassi". Per il futuro, i deputati chiedono una netta divisione tra irregolarità e frodi, in quanto la frode costituisce un reato penale, mentre l´irregolarità è il mancato rispetto di una regola, anche involontario. Desiderano inoltre avere una ripartizione delle frodi e delle irregolarità stimata per singolo Stato membro in modo che possa essere intrapresa l´azione disciplinare nei confronti dei singoli paesi. Quote significative di fondi Ue sono ancora impiegate indebitamente. Il Parlamento invita la Commissione a prendere le misure del caso per assicurare il rapido recupero di detti fondi, in particolare in Italia. Il tasso complessivo di recupero dei fondi è giudicato "catastrofico", in modo particolare per quanto riguarda l´agricoltura e la politica di coesione. Sanzioni - Il Parlamento invita la Commissione a esercitare pressioni sui paesi dell´Unione europea per fornire dati attendibili e comparabili e a introdurre sanzioni in caso di mancato rispetto degli obblighi di comunicazione. In linea con la relazione sul discarico per il 2009, il Parlamento sottolinea inoltre la necessità che i responsabili locali si assumano la responsabilità politica delle spese effettuate dalle loro autorità nazionali e locali con i fondi Ue, spese che rappresentano quasi l´80% della spesa dell´Unione europea. Risorse proprie - Il Parlamento è anche preoccupato per l´elevato numero d´irregolarità nella riscossione delle risorse proprie in Italia, Austria, Spagna, Romania e Slovacchia e chiede a tali Stati membri di rafforzare i loro sistemi di vigilanza doganale. In particolare, i deputati si dicono seriamente preoccupati per la portata delle frodi che interessano merci importate dalla Cina. Agricoltura - Nel settore agricolo, il Parlamento invita Austria, Finlandia, Paesi Bassi, Slovacchia e Regno Unito a ottemperare agli obblighi di comunicazione. La Commissione dovrebbe monitorare da vicino la spesa agricola in Italia e in Spagna, dove si riscontrano il maggior numero d´irregolarità e l´ammontare più elevato. Chiede infine di essere aggiornato in merito alle misure correttive specifiche che sono state prese in questi due Stati. Politica di coesione - I deputati sono profondamente preoccupati per l´elevato tasso di errore nella spesa per la politica di coesione che, nel 2009, era superiore al 5%. Molte delle irregolarità, tuttavia, sono dovute alla complessità delle procedure di recupero e, per tale ragione, il Parlamento chiede alla Commissione di proporre norme semplificate. Anche in questo settore, il recupero degli importi indebitamente spesi dal beneficiario è tutt´altro che soddisfacente. Fondi di preadesione - Il Parlamento esprime inoltre preoccupazione per il tasso di sospettati di frode in Bulgaria per il Programma speciale di adesione per l´agricoltura e lo sviluppo rurale (Sapard) nel 2009, che - per l´intero periodo di programmazione - è del 20% e rappresenta la percentuale più elevata registrata in relazione a tutti i fondi analizzati. D´altra parte, la Repubblica ceca, l´Estonia, la Lettonia e la Slovenia, hanno un tasso di frode pari a zero per quanto riguarda il programma Sapard, che provoca sospetti circa l´attendibilità delle informazioni riportate o la capacità di rilevamento delle frodi di tali Stati. Confisca dei proventi di attività criminose - I deputati invitano la Commissione, le competenti agenzie dell´Unione e gli Stati membri ad adottare misure e prevedere risorse per garantire che i fondi Ue non siano soggetti a corruzione. Chiedono inoltre l´adozione di sanzioni dissuasive in caso di corruzione e frode, e di accelerare la confisca dei proventi di attività criminose ricollegabili ai reati di frode, evasione fiscale e riciclaggio di denaro.  
   
   
CROAZIA, INIEZIONE DI LIQUIDITÀ DELLA BANCA NAZIONALE  
 
Zagabria, 7 aprile 2011 - La Banca Nazionale Croata ha immesso sul mercato 6,3 miliardi di kune (circa 0,86 miliardi di euro) per abbassare i tassi d´interesse, per consentire al Governo di indebitarsi presso le banche locali e di restituire 750 milioni di euro di debito estero. Questo rappresenta una misura dell´Hnb (Banca Nazionale Croata) per sostenere l´economia croata.  
   
   
ROMA, CONFRONTO SUL FONDO SOCIALE EUROPEO  
 
 Roma, 7 aprile 2011- E´ iniziata ieri mattina, presso la sede di rappresentanza della Regione Molise a Roma, la tre giorni di incontri tra i Dirigenti amministrativi delle regioni dei 26 Paesi membri dell´Unione Europea per mettere a punto i criteri per il riconoscimento della spesa nell´ambito della fase attuativa del prossimo Fondo Sociale Europeo. La tre giorni fa parte di un percorso di incontri dello stesso tipo già attivato nelle varie Capitali della Ue. La Regione Molise, oltre ad ospitare l´appuntamento italiano, è anche capofila a livello nazionale di questo specifico progetto che è stato voluto e finanziato direttamente dalla Commissione Europea. I lavori sono stati aperti dal Presidente della Regione Michele Iorio che, nel dare il benvenuto ai vari partecipanti, ha anche evidenziato la rilevanza strategica del Fse in questo particolare momento di congiuntura internazionale. Iorio ha quindi auspicato che vangano utilizzati, per la spesa del Fondo, criteri che tengano nella giusta attenzione le tipologie territoriali, economiche e sociali delle diverse regioni europee, al fine di rendere il più efficace possibile questo strumento finanziario di sostegno allo sviluppo. Il Direttore generale della Regione Molise, Antonio Francioni, che ha presieduto la prima parte dell´incontro, ha sottolineato quindi l´importanza dell´appuntamento e la rilevanza funzionale della materia trattata, per una migliore attuazione delle filosofie dei Fondi europei, per la crescita strutturale e territoriale delle varie aree dell´Unione.  
   
   
ELEZIONI IN SICILIA: 28 I COMUNI AL VOTO IL 29 E 30 MAGGIO  
 
Palermo, 7 aprile 2011 - Si votera´ in 28 comuni siciliani il 29 e 30 maggio per il rinnovo degli organi amministrativi. L´assessore regionale per le Autonomie locali e la Funzione pubblica, Caterina Chinnici, ha firmato il decreto di indizione dei comizi elettorali, cosi´ come previsto dalla legge. L´eventuale ballottaggio si terra´ il 12 e 13 giugno. Unico capoluogo coinvolto e´ Ragusa, mentre in provincia di Enna non si votera´ in nessun Comune. Tra i centri maggiori Canicatti´ e Favara, in provincia di Agrigento, Bagheria, nel palermitano, e Vittoria in provincia di Ragusa. Oltre che negli enti il cui rinnovo era gia´ fissato per scadenza naturale, si votera´ anche a Terrasini (Pa), Sortino e Ferla (Sr), dove i sindaci sono stati sfiduciati e a Vallelunga Pratameno (Cl), Castrofilippo e Favara (Ag), dove, invece, i primi cittadini si sono dimessi. Gli abitanti dei 28 Comuni interessati dalle elezioni amministrative sono 416.631. I consiglieri comunali da eleggere sono, invece, 520. Il centro piu´ grosso nel quale si votera´ e´ Ragusa (68.956 abitanti), seguito da Vittoria (55.317), Bagheria (50.854), Canicatti´ (31.713), Favara (31.098), Lentini (24.748) e Noto (23.065). Verranno rinnovate anche le circoscrizioni di Aspra, nel Comune di Bagheria (12 i consiglieri da eleggere) e Scoglitti, in quello di Vittoria (10). La presentazione delle liste dovra´ avvenire tra il 29 aprile e il 4 maggio. Si votera´ la domenica dalle 8 alle 22 e il lunedi´ dalle 7 alle 15. Questi i Comuni che andranno al voto (13 con sistema proporzionale e 15 con il maggioritario). Provincia di Agrigento (6): Canicatti´ (31.713 abitanti e 30 consiglieri da eleggere), Castrofilippo (3.247 e 15), Favara (31.098 e 30), Montevago (3.108 e 15), Porto Empedocle (15.957 e 20) e San Biagio Platani (3.785 e 15). Provincia di Caltanissetta (1): Vallelunga Pratameno (3.845 e 15). Provincia di Catania (1): Ramacca (10.459 e 20). Provincia di Messina (10): Antillo (1.128 e 12), Capo d´Orlando (12.710 e 20), Caronia (3.589 e 15), Falcone (2.858 e 12), Ficarra (1.803 e 12), Galati Mamertino (3.127 e 15), Patti (13.108 e 20), San Marco d´Alunzio (2.202 e 12), Sant´angelo di Brolo (3.856 e 15) e Torregrotta (6.542 e 15). Provincia di Palermo (3): Bagheria (50.854 e 30), Campofelice di Roccella (5.748 e 15) e Terrasini (10.686 e 20). Provincia di Ragusa (2): Ragusa (68.956 e 30) e Vittoria (55.317 e 30). Provincia di Siracusa (4): Ferla (2.760 e 12), Lentini (24.748 e 20), Noto (23.065 e 20) e Sortino (9.092 e 15). Provincia di Trapani (1): Campobello di Mazara (11.270 e 20).  
   
   
CONTI DELLA PUGLIA IN ORDINE  
 
 Bari, 7 aprile 2011- L’assessore al Bilancio e Programmazione, Michele Pelillo, ha partecipato ieri all’udienza annuale della sezione di controllo della Corte dei Conti. “I conti della Puglia sono in ordine e la gestione finanziaria dell’ente è sempre più attenta. Tanto emerge dall’adunanza pubblica che si è tenuta oggi dinanzi alla sezione di controllo della Corte dei Conti per l’esame dell’esercizio finanziario 2009”. Secondo Pelillo “nonostante le note difficoltà rivenienti dai criteri di riparto del Fondo sanitario nazionale e dal Patto di stabilità interno, illogici e punitivi nei confronti della Puglia, la Regione prosegue nel suo incessante sforzo di tenere sotto controllo la finanza pubblica”. Dopo la relazione l’assessore al Bilancio ha chiarito perché nel 2009 non era applicabile contro la Regione alcuna sanzione e perchè quindi tutte le assunzioni realizzate in quell’anno risultino essere perfettamente legittime. L’assessore ha poi illustrato ai giudici il rapporto finanziario “Benvenuti al Sud” si siano raggiunti risultati apprezzabili nella gestione finanziaria della Regione. In conclusione Pelillo ha rassicurato la sezione di controllo in merito ai contratti in essere con Merrill Lynch, in quanto “è in fase avanzata una trattativa di rinegoziazione per mettere definitivamente al riparo la Regione da ogni tipo di rischio”.  
   
   
CAMPANIA: AREA NOLANA, VIA AL TAVOLO DI CONCERTAZIONE  
 
Napoli, 7 aprile 2011 - Si è tenuto il 5 aprile in sala giunta l’incontro del Tavolo di concertazione sull’Area Nolana, convocato dagli assessori regionali alle Autonomie locali Pasquale Sommese e alle Attività sociali Ermanno Russo. Alla riunione hanno preso parte il vicepresidente della Giunta Giuseppe De Mita, l’assessore alle Attività produttive Sergio Vetrella, i rappresentanti dei 17 comuni dell’Agenzia locale di sviluppo (Camposano, Carbonara di Nola, Casamarciano, Cicciano, Cimitile, Comiziano, Liveri, Marigliano, Nola, Palma Campania, Roccarainola, San Vitaliano, San Paolo Belsito, Saviano, Scisciano, Tufino e Visciano), dell’Arpac, dell’Asi, dell’Asl Napoli 3 Sud e del Cis - Interporto. Per la Regione erano presenti altresì i delegati degli assessorati ai Lavori pubblici, all’Agricoltura, all’Ambiente, all’Urbanistica, alla Ricerca scientifica, e i tecnici della programmazione unitaria Por Fse e Por Fesr Campania 2007 - 2013. Al centro del Tavolo, una prima riflessione sull’attualizzazione delle precedenti Intese sottoscritte dai rappresentanti dei Comuni con la Regione, alla luce dell’imminente rimodulazione della progettualità relativa ai fondi europei. Lo sviluppo socio-economico dell´Area, con particolare riguardo alle prospettive infrastrutturali e produttive, la crisi ambientale e gli interventi di bonifica e riqualificazione del tessuto urbanistico, la valorizzazione e promozione del patrimonio dei beni e delle risorse culturali dell’area, sono le priorità su cui è stata registrata la totale condivisione dei partecipanti. "Confermiamo il nostro impegno - ha detto l’assessore Sommese - ribadito di recente anche a Nola per la valorizzazione ed il rilancio di un´area strategica per lo sviluppo della Campania". "Nei prossimi giorni lavoreremo intensamente - ha aggiunto l’assessore Russo - al fine di rimodulare i fondi sulla base delle indicazioni pervenute al Tavolo di oggi, tenendo presente che l’obiettivo principale rimane quello di sviluppare in maniera integrata il territorio". "Si afferma - ha concluso Russo - un’inversione di tendenza significativa rispetto al passato".  
   
   
MOLISE: TERREMOTO ABRUZZO, IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE IORIO  
 
 Campobasso, 7 aprile 2011 - Il Presidente della Regione Molise Michele Iorio, in occasione del secondo anniversario del terremoto dell´Abruzzo, ha dichiarato: «E´ impossibile per gli italiani, ma lo è in modo particolare per i molisani, cancellare dalla memoria l´angoscia con cui la mattina del 6 aprile 2009 tutti seguivamo le varie dirette delle testate giornalistiche nazionali e regionali sul terremoto dell´Aquila. Ancora una volta, come accadde a San Giuliano di Puglia nel 2002, decine di genitori attendevano di conoscere la sorte dei propri figli davanti ai palazzi crollati, perché incapaci di resistere alla furia del sisma. Ancora una volta, un destino beffardo e crudele faceva sì che sui volti di madri e padri, appesi ad una flebile speranza, comparisse la disperazione nell´apprendere che il proprio figlio o la propria figlia non ce l´avesse fatta. Tra quei genitori e quei fratelli disperati, purtroppo, vi erano anche i congiunti di Vittorio Tagliente, Elvio Romano, Michele Iavagnilio, Danilo Ciolli, Luana Paglione e Ernesto Sferra. Tutti figli di un Molise che li aveva visti crescere, studiare e immaginare un futuro di studi, di lavoro o di vita in quella sfortunata città. E così mano a mano che passavano le ore, quell´angoscia diveniva dolore e senso di impotenza rispetto ad un destino crudele che aveva distrutto in pochi istanti tante vite, tra cui ben sei molisane. Ma, accanto a questo sconcerto, vedevamo partire la macchina della solidarietà. La nostra Protezione Civile regionale fu tra le prime a giungere sul posto. Decine e decine di uomini e donne senza risparmio, provenienti da vari gruppi di volontariato sparsi in tutto il Molise, non si risparmiavano nel dare sostegno alla popolazione aquilana, e dei Comuni limitrofi, in preda allo sconcerto per aver perso la propria casa o, addirittura, un proprio familiare. Fu quella una pagina bella che ci consentì come sistema regione di restituire, purtroppo in un evento tragico, tutto quell´affetto e quella solidarietà che avemmo dall´Abruzzo e dal resto d´Italia in occasione del sisma che ci colpì nel 2002. Oggi, dunque, tutto il Molise ricorda e omaggia tutte le 308 vittime di quel 6 aprile e si stringe con affetto intorno ai loro familiari con una speciale attenzione per i congiunti dei sei corregionali».  
   
   
CALABRIA: IL PRESIDENTE SCOPELLITI E L’ASSESSORE AIELLO HANNO INCONTRATO I CITTADINI A TIRIOLO  
 
 Catanzaro, 7 aprile 2011- Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti e l’assessore all’Urbanistica Pietro Aiellohanno incontrato a Tiriolo alcuni amministratori dei comuni dell’area ed un gruppo di residenti. Scopo dell’incontro informare i cittadini sulle somme stanziate dalla Regione Calabria e dal Ministero per far fronte ai recenti danneggiamenti dal maltempo. Con Scopelliti ed Aiello, al tavolo dei lavori erano presenti i sindaci di Tiriolo, Settingiano, San Pietro Apostolo e Gimigliano. “Abbiamo immaginato una serie di interventi nella zona – ha sottolineato il Presidente Scopelliti - utilizzando in particolare i fondi regionali e dell’Apq ed a breve, appena si insedierà il neo commissario per la programmazione ed il finanziamento degli interventi urgenti connessi al rischio idrogeologico della Calabria, le somme saranno spendibili e si potrà partire con le gare d’appalto. In questo frangente abbiamo raccomandato ai comuni interessati di ultimare i progetti. Solo così non si perderà altro tempo ed i lavori partiranno seguendo l’iter previsto. Chiaramente, con all’assessore Aiello, faremo le nostre pressioni ai tavoli romani per velocizzare ulteriormente tutte le procedure. In ogni caso i soldi ci sono e li impiegheremo anche attraverso sinergie con i rispettivi comuni e la provincia di Catanzaro”. “Ci tenevo particolarmente a questo appuntamento – ha sottolineato l’assessore Pietro Aiello -. Conosco molto bene questa parte di territorio e la laboriosità dei cittadini. La presenza del Presidente Scopelliti dimostra quanto, come Regione, siamo interessati allo sviluppo dell’area. Un sviluppo che parte dal miglioramento delle infrastrutture e passa per il rilancio dei comuni a vocazione turistica. Un’area incontaminata che certamente valorizzeremo. Con il Presidente riteniamo fondamentale – ha concluso l’assessore Aiello – confrontarci periodicamente i cittadini, raccogliere le loro istanze e tradurle in fatti concreti”.  
   
   
FVG: AVVIATO TAVOLO PER COORDINAMENTO MARKETING TERRITORIALE  
 
Trieste, 7 Aprile 2011 - E´ cominciata Ieri a Trieste, nella sede della direzione alle Attività produttive, l´attività del tavolo organizzato dalla Regione per l´avvio del coordinamento del marketing territoriale. Due gli obiettivi che si pone il gruppo di lavoro, che rappresenta Consorzi, Distretti ed Aree industriali, Camere di Commercio, Frie, Fricts, Fria, Friulia e Mediocredito: incrementare l´attrattività del territorio regionale ai fini dell´insediamento di nuove realtà produttive e, allo stesso tempo, valutare strategie di promozione per affiancare le aziende che intendono agganciare nuovi mercati. La riunione, che è stata convocata dall´assessore alle Attività produttive Federica Seganti, è già servita a focalizzare alcuni punti essenziali, tra cui l´opportunità dell´avvio, prima possibile, dello sportello per le attività produttive sollecitato dal presidente di Unioncamere, Antonio Paoletti, e l´importanza di una comunicazione che sia un unicum informativo di riferimento per gli imprenditori che scelgono il Friuli Venezia Giulia, suggerita, nel consenso generale, dal presidente del Frie, Bruno Tellia. Infine Massimo Fabian, vicepresidente del Trieste Coffee Cluster, ha ricordato l´urgenza di dare anche a Trieste uno spazio fieristico che sia linea con le attuali esigenze promozionali e di sicurezza e possa accogliere rassegne di valenza nazionale ed internazionale. "E´ inderogabile una sintesi delle informazioni" ha detto Tellia, notando che gli incentivi costituiscono il vero punto di forza del Friuli Venezia Giulia, anche se, come è stato rilevato dall´ingegner Marzio Serena, che rappresentava i Consorzi industriali (meno Ezit, presente al tavolo con il direttore generale, Paolo De Alti, e i Consorzi del Friuli centrale e di Tolmezzo, rappresentati da Teresa Michelin) negli ultimi quattro anni è risultata vincente la scelta di vendere in sistema regione nel suo complesso. Si è parlato di sburocratizzazione, ma è stata soprattutto sottolineata la necessità di dare a chi intende insediarsi in regione strumenti finanziari attivi e tempi certi. Due elementi essenziali in una regione che, è stato rilevato, può mettere a disposizione di chi è disposto a far parte del suo tessuto produttivo agevolazioni che da sole, se presentate in maniera chiara ed efficace, costituiscono uno strumento di innegabile attrazione. A conclusione dell´incontro, la Regione ha chiesto ad Asdi e Consorzi di fare assieme una mappatura dei servizi offerti agli imprenditori e delle disponibilità di aree e spazi coperti, ed al sistema finanziario di mettere assieme le informazioni relative agli strumenti contributivi ed agevolativi senza peraltro trascurare il ruolo, importantissimo, dei Confidi. Ad Unioncamere è stato infine dato il compito di costruire "il cappello" sotto cui raccogliere i vari elementi, individuando i possibili target di riferimento.  
   
   
ROSSI SU ACCOGLIENZA A PROVINCE, COMUNI E PREFETTI: “GRAZIE DI CUORE”  
 
 Firenze, 7 aprile 2011- L’operazione accoglienza, che ha visto in poche ore la sistemazione di 507 migranti in 22 strutture sparse in tutta la Regione, si è conclusa con un bilancio positivo. Tutto ciò è avvenuto grazie a un lavoro corale delle istituzioni pubbliche a cui il presidente della Regione Enrico Rossi ha rivolto, attraverso lettere inviate oggi, un caloroso ringraziamento, annunciando la volontà di visitare quanto prima qualche centro. “Voglio ringraziarvi – scrive il presidente Rossi ai presidenti delle Province e ai sindaci dei Comuni che hanno organizzato l’accoglienza – per la disponibilità ad affrontare insieme un problema delicato come quello dei migranti tunisini, reso ancora più difficile da settimane di violenze linguistiche che hanno alzato muri di indifferenza e scalfito il senso di accoglienza così profondo in tutto il paese e nelle popolazioni della Toscana. Grazie davvero per il vostro lavoro che ha contribuito in modo determinante alla riuscita dell’operazione, rialimentando un sentimento di solidarietà che non può che far bene a tutta la comunità regionale”. “Nella giornata di oggi all’incontro a Roma con il Governo – prosegue il messaggio – sosterrò che, prima di accogliere altri migranti, la Toscana chiede che tutti facciano la loro parte, a cominciare dagli Enti Locali e dalle Regioni del Nord; e chiederò con determinazione che sia applicato l’articolo 20 del Testo Unico della legge sull’immigrazione per conferire uno statuto giuridico adeguato ai tunisini, ospiti dei nostri centri, con un permesso di soggiorno che possa consentire a chi lo voglia di ricongiungersi con i parenti anche residenti in altri paesi dell’Unione Europea”. “Appena libero da impegni inderogabili, mi farebbe piacere visitare con voi qualche centro di accoglienza allestito nella nostra regione. Vi prego intanto di far pervenire a tutti coloro che hanno lavorato e continuano a impegnarsi in questo importante intervento, dipendenti pubblici, forze dell’ordine, volontari e semplici cittadini, i miei sentimenti di gratitudine e di stima”. Il presidente ha rivolto, in un’altra lettera, parole di gratitudine anche ai prefetti: “Il vostro apporto – ha scritto – le vostre indicazioni e il coordinamento a livello reginale e con le forze dell’ordine, hanno reso possibile, senza particolari ostacoli e senza incidenti, un intervento delicato nel corso del quale non sono mancate da parte vostra assunzioni di responsabilità che ho avuto modo di apprezzare particolarmente. Vi chiedo – conclude il presidente Rossi – di far pervenire questi ringraziamenti a tutti i vostri collaboratori e alle forze dell’ordine che hanno prestato la loro opera con senso del dovere e spirito di servizio allo Stato”.  
   
   
TOSCANA: 507 MIGRANTI ACCOLTI IN 22 STRUTTURE DIVERSE, L’ELENCO  
 
 Firenze, 7 aprile 2011- Sono 507 in tutto i migranti tunisini accolti finora in Toscana, divisi in 22 strutture sparse in otto province diverse: edifici a disposizione della Regione, case vacanze, strutture della diocesi, dei Comuni, di fondazioni o delle associazioni di volontariato tra Arezzo, Grosseto, Firenze, Livorno, Lucca, Pisa, Pistoia e Siena. Trecentoquattro migranti sono arrivati a bordo de “La Superba” nella notte del 4 aprile, altri 203 sono sbarcati sempre a Livorno stamani. Riepilogo Distribuzione Regionale Degli Arrivi Arezzo - 1) Monte San Savino, Edificio della Curia: 50 2) Stia, Coop. Agorà: 32. Grosseto - 3) Massa Marittima, Rifugio S.anna: 44. Firenze - 4) Fi Madonnina del Grappa: 15; 5) Fi Villa Pieragnoli: 15; 6) Fi Albergo Popolare: 17; 7) Fi Galluzzo, Oasi Padri Mecenari: 3; 8) Sesto Fiorentino,monte Morello, struttura Diocesi: 33; 9) Scandicci, Casa Mamma Margherita: 6; 10) Empoli, Casa Emmaus. 17. Livorno - 11) Li Villa Morazzana: 34; 12) San Vincenzo-rimigliano Cascinale: 15; 13) Campiglia Marittima, Foresteria Parco S. Silvestro: 16; 14) Piombino, Pubblica Assistenza: 5. Lucca - 15) Capannori, centro accoglienza Lunata: 10. Pisa - 16) Pi San Piero a Grado, Struttura Università- ex distacc. Vvf: 30; 17) Pi San Rossore: 40; 18) Santa Croce sull’Arno, centro ospitalità notturna: 20; 19) Montopoli, Oasi Mariana: 20; Pistoia - 20) San Marcello, Casa vacanze Longo Dorni: 40; Siena - 21) Sovicille- Borgo Montarrenti 15; 22) Monticiano, struttura Regione Toscana 30.  
   
   
PRESIDENTE DE FILIPPO VISITA TENDOPOLI PALAZZO S. GERVASIO  
 
Potenza, 7 aprile 2011- Il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo ha fatto visita questa mattina alla tendopoli di Palazzo San Gervasio per verificare le condizioni del campo. Il governatore lucano ha parlato, attraverso la rete di recinzione e il cancello che danno accesso alla struttura, con alcuni ospiti della struttura a cui ha chiesto notizie sulle condizioni di vita all’interno della tendopoli. I migranti ospiti hanno espresso apprezzamento per l’opera di forze dell’ordine e volontari, ma hanno manifestato il disagio dovuto alla mancanza di libertà e, in molti casi, il desiderio di ricongiungersi ai propri familiari già presenti in Europa, nella maggior parte dei casi in Francia, Svizzera e Germania. Il presidente si è anche intrattenuto con i responsabili del campo e gli esponenti di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco e Croce Rossa presenti per avere notizie sulla situazione all’interno della struttura ed esprimere il proprio apprezzamento per l’opera prestata. Successivamente il presidente della Regione ha incontrato il sindaco di Palazzo San Gervasio, Federico Pagano, e i componenti del comitato cittadino che si è costituito per seguire la questione. A tutti loro De Filippo, manifestando rammarico per come la vicenda è stata condotta a livello nazionale, ha espresso il proprio ringraziamento per la disponibilità all’accoglienza dimostrata assicurando, nel contempo, un ruolo attivo della Regione nell’affrontare ogni eventuale difficoltà. Il presidente De Filippo ha quindi proseguito il viaggio per Roma dove ha in programma una serie di incontri (con Anci e Uncem, alla Conferenza delle Regioni e a Palazzo Chigi) proprio per discutere della questione.  
   
   
PUGLIA, EMERGENZA IMMIGRATI: NELLE STAZIONI INFORMAZIONI IN LINGUA ARABA E FRANCESE  
 
Bari, 7 aprile 2011 - Il Gruppo Fs, in collaborazione con la Polizia Ferroviaria, ha predisposto un piano di sicurezza e informazione per fronteggiare l’emergenza immigrati provenienti dalla tendopoli di Manduria. Nelle stazioni di Oria, Mesagne, Latiano, Francavilla Fontana, Grottaglie, Lecce,brindisi, Taranto, Potenza e Bari Centrale da oggi saranno trasmessi gli ordinari messaggi di attenzione (Es. Attenzione! Treno In Arrivo Allontanarsi Dalla Linea Gialla; Attenzione! E’ Vietato E Molto Pericoloso Camminare Lungo I Binari O Intrattenersi Ove Circolano I Treni) tradotti anche in lingua araba e francese, corredati da appositi cartelli informativi. Sarà inoltre attivo nella stazione di Oria, la più vicina al centro di accoglienza, un presidio della Polizia Ferroviaria  
   
   
TRENTO: AI PROFUGHI NON ALLOGGI ITEA MA STRUTTURE GIA´ DESTINATE A SCOPI ASSISTENZIALI  
 
Trento, 7 aprile 2011 - Ai profughi non saranno destinati alloggi Itea, ma strutture già concepite per essere destinate a scopi di carattere assistenziale. Lo puntualizza il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai a fronte di alcune notizie diffuse ieri dagli organi di informazione. "Smentisco categoricamente - sottolinea Dellai - qualsiasi ipotesi di utilizzo di alloggi Itea per l´ospitalità dei profughi che il Governo nazionale intende inviare in Trentino. Gli alloggi Itea sono destinati ai cittadini residenti inseriti nelle relative graduatorie e tali rimangono. Ai profughi saranno destinate strutture abitative già riservate a scopi di natura assistenziale. Questa informazione era stata data da me ieri con chiarezza assoluta, dopo l´incontro con gli enti locali. Confondere l´opinione pubblica con titoli giornalistici palesemente falsi, a fronte di una posizione chiarissima dell´amministrazione, non aiuta certamente la comunità trentina a far fronte con responsabilità e serenità ai propri doveri."  
   
   
BOLZANO: EMERGENZA PROFUGHI: ACCOGLIENZA PER MIGRANTI CON PERMESSO DI SOGGIORNO TEMPORANEO, NO CIE  
 
 Bolzano, 7 aprile 2011 - Cambia lo scenario nell´operazione accoglienza dei migranti nordafricani sbarcati sulle coste italiane: "Il Governo italiano ha scelto la strada dei permessi temporanei di soggiorno", conferma da Roma il vicepresidente della Provincia Hans Berger. Per le Regioni la pianificazione sarà difficile, ma per contro è escluso il tema dei Centri di identificazione e espulsione. È durata oltre due ore la riunione della cabina di regia tra Governo, Regioni e Comuni convocata nel tardo pomeriggio a Palazzo Chigi: con i ministri Roberto Maroni e Raffaele Fitto i rappresentanti delle Regioni – per la Provincia di Bolzano il vicepresidente Hans Berger – hanno discusso come gestire gli immigrati che sono già sbarcati in Italia. "Fino ad oggi sono circa 25mila i nordafricani che hanno raggiunto le coste italiane", riferisce Berger. Nel vertice Maroni ha illustrato i termini dell’accordo tecnico raggiunto ieri a Tunisi, secondo cui d’ora in poi i migranti tunisini che sbarcheranno sulle coste italiane potranno essere rimpatriati in maniera diretta e con procedure semplificate. Parallelamente il Governo italiano firmerà domani (giovedì 7) un decreto che concede il permesso di soggiorno temporaneo previsto dall´articolo 20 del Testo unico sull´immigrazione. Il ricorso a questo permesso temporaneo consentirà a parte dei migranti già approdati in Italia di raggiungere anche altri Paesi. "Il permesso è valido per tutta l´area di Schengen", spiega Berger. Governo e Regioni hanno pertanto aggiornato l´accordo di fondo dello scorso 30 marzo: i punti centrali sono una distribuzione dei migranti su tutto il territorio nazionale, l´attivazione dell´articolo 20 sui permessi temporanei e maggiori funzioni esercitate dal sistema della protezione civile. Si stima che la gran parte degli immigrati nordafricani intenda transitare in Italia per raggiungere i Paesi francofoni e si prevede che quindi solo tra 3mila-4mila di loro resteranno in Italia. "Questi ultimi potranno muoversi liberamente ma se non esprimono preferenze sulla destinazione verranno ripartiti tra le Regioni in misura equa e proporzionale alla consistenza della popolazione", sottolinea Berger. L´alto Adige vedrebbe quindi confermata la proiezione di una trentina di rifugiati politici da accogliere, "a cui si aggiugono i migranti assegnati sulla base dell´articolo 20, al massimo l´1% dei citati 3-4mila che restano in Italia", chiarisce Berger. "Dopo la seduta di oggi un eventuale centro a Vipiteno è quindi fuori discussione, anche se non si può ancora capire come la situazione si evolverà in futuro." L´incognita resta infatti l´evoluzione dei flussi di rifugiati politici, ad esempio dalla Libia o in fuga da altri Paesi africani in guerra transitando dalla Tunisia. "Dobbiamo essere pronti a mettere a disposizione ulteriori opportunità di soggiorno in tempi relativamente brevi, con l´attivazione della protezione civile", conclude il vicepresidente Berger.  
   
   
GIOVANI AL LAVORO IL CONSIGLIO PROVINCIALE MONOTEMATICO. NEL PARMENSE, ANCHE NELL’ANNO PEGGIORE DELLA CRISI, DISOCCUPAZIONE GIOVANILE PARI ALLA METÀ DI QUELLA NAZIONALE. GIOVANI “INATTIVI” AL 4%.  
 
Parma, 7 aprile 2011 – I dati parlano chiaro: un tasso di disoccupazione molto al di sotto della media nazionale (nel 2009, l’anno più grave della crisi, era al 12,7%, la metà del 25,4% italiano), un miglioramento costante della posizione della provincia di Parma nella graduatoria nazionale e regionale relativa alla disoccupazione giovanile, giovani inattivi al 4%. Dati che confortano: e che dimostrano che nel Parmense, anche nel periodo più nero della crisi, il binomio tra giovani e lavoro non si è sbriciolato ma ha tenuto, in una provincia che comunque continua ad attestarsi (lo confermano anche i dati Istat 2010) ai massimi livelli di occupazione del paese. È vero che la crisi ha colpito anche i giovani, e che tra 2008 e 2009 ha avuto tra le sue conseguenze circa 1.800 giovani occupati in meno nel nostro territorio, ma è anche vero che i segnali di ripresa che dall’ottobre 2009 si sono manifestati nel Parmense hanno riguardato anche i giovani, e che da allora al terzo trimestre 2010 (ultimi 12 mesi osservati) sono stati creati 1.400 posti di lavoro alle dipendenze ricoperti proprio da giovani. Certo rimane un problema di qualità del lavoro, in primis legato alla precarietà, ma i numeri di Parma e provincia sono senz’altro migliori di quelli di molte altre realtà del paese. Migliori e ulteriormente migliorabili: continuando a puntare sulla formazione, ma anche invitando i ragazzi e le famiglie a non fare scelte formative incoerenti rispetto alla specializzazione industriale locale, perché le nostre aziende hanno sempre più bisogno di personale qualificato nell’area tecnica e scientifica. Sono solo alcune delle indicazioni emerse oggi nel consiglio provinciale monotematico dedicato proprio a giovani e lavoro: un’occasione di confronto con la quale l’assemblea di piazza della Pace ha voluto approfondire un tema oggi più che mai d’attualità, anche in prossimità dell’avvio del percorso per la definizione del nuovo programma triennale per la formazione professionale e le politiche attive del lavoro. Il consiglio è stato aperto dalla presentazione dei dati, per avere un quadro d’insieme: quelli dell’Osservatorio sul mercato del lavoro, illustrati dal responsabile dell’Oml Pier Giacomo Ghirardini; quelli dell’Osservatorio scuola, illustrati da Pietro Bazzini del Servizio scuola; quelli dei Centri per l’impiego della Provincia (impatto dei servizi per il lavoro sui giovani, orientamento, incontro tra domanda e offerta di lavoro), di cui ha parlato il dirigente del Servizio Formazione professionale e Lavoro Gabriele Marzano. Il quadro locale però non è venuto solo dai numeri, ma anche dalle testimonianze di rappresentanti delle categorie economico-sociali del territorio: Eros Baroni, responsabile dell’Area studi e ricerche dell’Unione parmense industriali, Roberta Lasagna di Federsolidarietà-confcooperative, il segretario della Cisl Federico Ghillani, il direttore della Cna Domenico Capitelli, il vice direttore di Ascom Cristina Mazza, il presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti Andrea Foschi. Dai banchi del consiglio sono intervenuti Manfredo Pedroni, Caterina Bonetti, Massimo Pinardi, Stefania Contesini e Amedeo Tosi. Centrale, per tutti, il tema della formazione, prerequisito fondamentale per un accesso solido nel mondo del lavoro. “Investire sulla conoscenza e sulla formazione significa creare futuro per il nostro paese. Nel nostro bilancio gli investimenti sulla scuola non sono mai venuti meno: nonostante i tagli l’abbiamo sempre considerata una priorità”, ha osservato l’assessore alle Politiche scolastiche Giuseppe Romanini, ricordando l’azione amministrativa compiuta in questi anni dalla Provincia a supporto del sistema scolastico e gli investimenti in quest’ambito (“2 milioni e 700mila euro per azioni dirette della Provincia solo nell’ultimo biennio”). “Il tema centrale è prevenire l’abbandono, per abbattere la dispersione giovanile: su questo abbiamo lavorato e stiamo lavorando, avendo ben presenti le indicazioni della Strategia di Lisbona come faro-guida della nostra azione” ha detto ancora Romanini, che ha sottolineato come il tasso di scolarità complessivo della nostra provincia sia dell’89% e che in dieci anni quello degli immigrati sia passato dal 31 al 67%. “Occorre un raccordo sempre maggiore tra scuola e mercato del lavoro”, ha aggiunto, rimarcando in questa chiave i nuovi percorsi integrati di istruzione e formazione professionale e l’avvio degli Istituti tecnici superiori post-diploma. “Lo scenario dei dati di disoccupazione giovanile relativi alla nostra provincia è ben diverso da quello nazionale. In questo posizionamento c’è il segno della reazione di un sistema territoriale che ha visto le istituzioni e le parti sociali e imprenditoriali insieme per contrastare gli effetti della crisi; c’è il segno di una forza del sistema produttivo parmense, che soprattutto in alcuni settori ha tenuto; c’è il segno di un investimento forte che la Provincia ha fatto a sostegno dei giovani, circa 26 milioni di euro negli ultimi anni; c’è il segno di un contributo non trascurabile dei servizi pubblici per il lavoro. Certo tutto questo non deve nasconderci le criticità: il fatto ad esempio che i giovani di Parma condividano con quelli di altri territori un problema di qualità del lavoro che è fatta spesso di precarietà, e che tra l’altro colpisce molto la componente femminile”, ha osservato l’assessore alla Formazione professionale e alle Politiche del lavoro Manuela Amoretti, che ha ricordato tra l’altro la firma a breve di un accordo quadro con la Regione da parte delle Province emiliano-romagnole: “Questo accordo ci consentirà di far convergere nel prossimo triennio a Parma oltre 20 milioni di euro per le politiche attive del lavoro”. Tre, per Amoretti, i fronti sui quali agire per il futuro, fermo restando innanzitutto l’obiettivo prioritario di recuperare tutti i posti di lavoro persi per effetto della crisi: “lavorare per l’occupabilità dei giovani, contrastare la segregazione formativa e professionale dei soggetti più deboli, trattenere a Parma le competenze migliori”. Tutto questo, come ha sottolineato il vice presidente della Provincia Pier Luigi Ferrari, continuando a “fare sistema, fare rete, per fare di questo territorio provinciale quella fucina di valori e di voleri che è sempre stato”.  
   
   
PAGAMENTI PIÙ RAPIDI DALL´ESTERO DEGLI ASSEGNI ALIMENTARI PER I FIGLI MINORI NELL’UE  
 
Bruxelles, 7 aprile 2011 - Il dolore di un divorzio o di una separazione è fin troppo spesso accentuato dalla pressione economica ed emotiva che viene a crearsi quando un genitore risiede all’estero e rifiuta di prestare il sostegno finanziario dovuto. Con 16 milioni di coppie internazionali stimate nell’Ue e 30 milioni di cittadini europei residenti in paesi terzi, il problema di ottenere dall’estero la corresponsione degli alimenti per i figli è destinato a crescere. Ad esempio, una coppia che vive in Francia divorzia e il padre si trasferisce negli Stati Uniti: il figlio continuerà a ricevere l´assegno disposto dal giudice francese? Secondo una nuova convenzione firmata oggi dall’Unione europea, le autorità americane coopereranno con quelle europee affinché il padre ottemperi ai suoi obblighi e il figlio ottenga il sostegno cui ha diritto. La convenzione dell’Aia sugli obblighi alimentari istituisce un sistema a livello mondiale per l’esazione delle prestazioni alimentari nei confronti di figli e altri membri della famiglia, creando un quadro giuridico comune all’Unione europea e ai paesi terzi che consente alle autorità di cooperare per l’esecuzione dei crediti alimentari e fa sì che i debitori non possano più eludere i loro obblighi lasciando il territorio dell’Ue. La convenzione prevede anche l’assistenza legale gratuita nei casi internazionali di prestazioni alimentari ai figli. La convenzione completa le norme Ue sul riconoscimento e sull´esecuzione delle decisioni in materia di obbligazioni alimentari, che si applicheranno a partire dal 18 giugno 2011. «Quando una famiglia si divide, spesso sono i figli a soffrire di più», ha affermato la Vicepresidente Vivian Reding, Commissaria Ue per la Giustizia. «L’unione europea dispone già di solide norme per garantire che i minori ricevano il sostegno finanziario anche dal genitore che vive lontano, in un altro Stato membro. Firmando questa convenzione internazionale l’Unione avrà fatto in modo che i minori godano della stessa tutela anche se un genitore si trasferisce fuori dall´Ue. L’interesse dei figli deve prevalere e i genitori non devono essere in condizione di sottrarsi alle proprie responsabilità abbandonando il territorio dell’Unione. Esorto i nostri partner internazionali a seguire il nostro esempio e a ratificare la convenzione quanto prima.» La nuova convenzione creerà un quadro giuridico comune all’Unione europea e ai paesi terzi che la ratificheranno che faciliterà la riscossione internazionale dei crediti alimentari. Considerato che la stragrande maggioranza delle richieste di alimenti riguarda i figli, la convenzione si pone anzitutto e soprattutto come strumento di tutela nei loro confronti, creando un sistema di cooperazione su scala mondiale fra autorità nazionali, prevedendo l’assistenza legale gratuita nei casi di prestazioni alimentari ai figli e semplificando le procedure di riconoscimento ed esecuzione delle decisioni giudiziarie in materia di alimenti. Inoltre, il nuovo sistema accelererà le procedure, attualmente lunghe e complesse, per individuare i debitori latitanti. A livello internazionale, la convenzione completa il già esistente sistema dell´Aia sul diritto della famiglia relativo alla sottrazione di minori, alla responsabilità genitoriale e all’adozione internazionale. A seguito della firma della convenzione apposta oggi dalla Presidenza ungherese a nome dell´Unione europea, gli Stati membri devono adottare una decisione affinché l´Ue concluda (o ratifichi) formalmente la convenzione. L’accordo dei ministri della Giustizia è atteso alla sessione del Consiglio Affari interni del 9-10 giugno 2011. L´ue potrebbe allora depositare lo strumento di ratifica trascorso il previsto periodo di attuazione di 18 mesi, che permetterebbe alla convenzione di entrare in vigore dal 2013. Gli Stati Uniti, la Norvegia e l’Ucraina hanno già firmato la convenzione, mentre una serie di altri paesi che hanno partecipato ai negoziati (inclusi Giappone, Cina, Russia, Australia, Canada e Brasile) dovrebbero procedervi una volta avviata la ratifica da parte dell’Ue e degli Stati Uniti.