Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MERCOLEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 WEB E BEAUTY FLASH ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Mercoledì 11 Luglio 2012
Politica
UE: PRESENTATE ALLE COMMISSIONI PARLAMENTARI LE PRIORITÀ DELLA PRESIDENZA CIPRIOTA  
 
Strasburgo, 11 luglio 2012 - Le priorità della Presidenza di Cipro ´del Consiglio dei ministri dell´Unione europea sono state presentate alle commissioni del Parlamento europeo da parte dei ministri ciprioti Questa raccolta verrà aggiornata quotidianamente durante questa settimana. Libertà civili, giustizia e gli affari interni - Il pacchetto asilo e rafforzare la solidarietà tra gli Stati membri nel trattare le domande di asilo sono priorità fondamentali, il ministro dell´Interno Eleni Mavrou ha detto alla commissione per le libertà civili il 10 luglio. Ha anche detto che la Presidenza lavorerà a stretto contatto con il Parlamento per raggiungere accordi sulla direttiva i lavoratori stagionali e il regolamento sui visti. Giustizia e Affari Pubblici ministro Loucas Louca ha affermato che la conclusione di un Passenger Name Record (Pnr) Accordo con il Canada e la creazione di un sistema Pnr dell´Ue sono di fondamentale importanza. Un´altra priorità chiave sarà la riforma della governance dello spazio Schengen, sul quale restano profondi disaccordi tra i deputati e ministri dell´Unione europea. "Speriamo di giungere a una conclusione su questo il più rapidamente possibile", ha detto. Cipro anche lavorare per allargare l´area Schengen a Bulgaria e Romania, ha aggiunto. Simon Busuttil (Ppe, Mt), ha accolto con favore l´accento dei ministri sulla necessità di rafforzare la solidarietà in materia di immigrazione e asilo, e si è detto fiducioso che la Presidenza wouldl essere un "onesto mediatore" nei negoziati sul Schengen. Sylvie Guillaume (S & D, Fr), ha anche detto che l´approccio della Presidenza del pacchetto asilo è stato positivo. Timothy Kirkhope (Ecr, Uk), ha sottolineato la necessità di combattere la criminalità organizzata e il terrorismo, mentre Judith Sargentini (Verdi / Ale, Nl), ha sostenuto che il mandato d´arresto europeo deve essere rivisto perché la sua dipendenza attuale sulla fiducia reciproca tra gli Stati membri è " obsoleto ". Mercato unico - "I paesi piccoli come il mio, hanno bisogno di più Europa e questo significa la necessità di adottare misure attuali e futuri per completare il mercato unico" Ministro del commercio, dell´industria e del turismo Neoklis Sylikiotis ha detto la commissione mercato interno, il 10 luglio. I deputati sostenuto Mr Sylikiotis sulla necessità di attuare l´Atto unico del mercato, ma anche lui premuto per progressi in materia di riconoscimento delle qualifiche professionali, la modernizzazione degli appalti pubblici e migliorare l´accesso dei consumatori alla risoluzione alternativa delle controversie. Ma data la complessità delle norme sugli appalti pubblici di oggi, i deputati gli consigliò di non sacrificare la qualità del dibattito solo per ottenere un rapido accordo su quelli nuovi. Trasporto - La presidenza mira a raggiungere un compromesso sulle future reti transeuropee, ivi compresi i finanziamenti sufficienti attraverso il "Fondo Connettere l´Europa", entrambi i quali "contribuire ad affrontare le nuove sfide e gli obiettivi della strategia Ue 2020", comunicazioni e dei lavori il Ministro Efthemios Flourentzou ha detto alla commissione trasporti e il turismo 10 luglio. Mathieu Grosch (Ppe, Be), ha espresso forte sostegno per il 25 "Giornata della Sicurezza stradale" luglio, che incoraggia i giovani a discutere di future misure di sicurezza stradale. Michael Cramer (Verdi, De), ha chiesto 30 km / h i limiti di velocità in aree urbane residenziali. Gesine Meissner (Alde, De), progetti accolti per il rilancio della "politica marittima integrata" in una conferenza ministeriale in data 8 ottobre. Cultura e l´istruzione - Il 10 luglio cultura e l´istruzione Comitato eurodeputati si sono congratulati ministro George Demosthenous sulle priorità della Presidenza ambiziosi in questo settore. Hanno chiesto che i finanziamenti adeguati essere mantenuta per i futuri programmi comunitari, in particolare quei cittadini che beneficiano. I deputati ha sollecitato il ministro a portare avanti i negoziati del Consiglio per un compromesso per mantenere i "marchi" dei programmi comunitari quali Media, Grundtvig, ecc Nel campo sportivo, i deputati hanno chiesto che le iniziative volte a penalizzare partite truccate e doping, nonché come un´azione più concertata per implementare la lista dell´Unione europea delle persone bandite dagli stadi sportivi. Affari Legali - La formazione giudiziaria è una priorità assoluta per la presidenza cipriota, Ministro della giustizia e dell´ordine pubblico Loucas Louca ha detto la commissione giuridica il 9 luglio. Questa risoluzione, che dovrebbe rivolgersi a tutti gli operatori della giustizia, accrescendo la reciproca fiducia in tutta l´Ue. Proprio come la Presidenza danese, la presidenza cipriota si concentrerà sulla creazione di un´Europa migliore attraverso l´effettiva attuazione del programma di Stoccolma. Altri obiettivi fondamentali evidenziati dal sig Louca comprendere la conclusione dei negoziati sul regolamento 1 Bruxelles e sulla proposta di un riconoscimento reciproco delle misure di protezione in materia civile, che cerca di proteggere le vittime di violenza attraverso le frontiere dell´Ue. Brevetto Ue - Quasi tutti i deputati della commissione Affari giuridici, che hanno preso la parola interrogato Cipro ministro del Commercio e dell´industria, il signor Neoclis Sylikiotis, in movimento Consiglio europeo di modificare l´accordo fatto sul brevetto Ue e ha chiesto una soluzione rapida. Mr Sylikiotis ha risposto: "Sono contento che il Parlamento europeo ha deciso la scorsa settimana di rinviare la votazione in seduta plenaria, i servizi giuridici in modo da avere il tempo di guardare a questo e trovare soluzioni praticabili dopo la pausa estiva". Il ministro ha inoltre indicato, come priorità della presidenza, l´applicazione dei diritti di proprietà intellettuale, raggiungimento di un accordo in prima lettura su nuove regole di trasparenza per le grandi imprese estrattive e facendo progressi sul nuovo regolamento su basi comunitarie. Problemi economici e monetari - "Accordi intergovernativi non sono il modo giusto per approfondire la governance economica", ha detto il ministro delle finanze cipriota Vassos Shiarly, presentando le priorità della Presidenza al Comitato economico e monetari Commissione il 9 luglio. I deputati focalizzata sul recente vertice Ue, legislazione sui servizi finanziari e delle difficoltà specifiche economia di Cipro ´. I deputati ha avvertito il signor Shiarly che la Presidenza avrebbe bisogno di lavorare molto duramente anzi a chiudere i file sui servizi finanziari, come alcuni paesi stiano rivelando fortemente intransigenti sulle loro posizioni. Hanno anche sollevato preoccupazioni che i paesi erano già a remi indietro sui loro impegni assunti al vertice Ue. Spiegando la situazione di Cipro, il signor Shiarly ha detto che il "taglio" imposto per i creditori obbligazionari greci avevano ferito gravemente l´economia cipriota e che questo era ciò che aveva portato alla richiesta del paese per l´assistenza finanziaria.  
   
   
PRESENTATO IL RAPPORTO CER. LA CRISI ECONOMICA METTE L´EUROPA DI FRONTE AD UN BIVIO  
 
Roma, 11 luglio 2012 - La grande recessione del ventunesimo secolo ha piegato l´Europa e l´ha messa di fronte ad un bivio: lasciar morire l´euro o andare avanti ed approfondire l´integrazione sostenendo le economie in difficoltà e fornendo i mezzi per accelerare la crescita. Questa la sintesi della Presentazione del Rapporto n.1/2012 del Cer (Centro Europa Ricerche) a cui hanno partecipato Lucio Battistotti, Direttore della Rappresentanza della Commissione europea, Giampaolo Galli, Direttore generale Confindustria e Francesco Papadia, Advisor presso la Banca Centrale europea. L’europa adesso sta pagando il conto per aver sempre rimandato il momento di definire una strategia imperniata sulla volontà di progredire nella convergenza e nell’integrazione. Mai come adesso si fa palese che, al di là dei debiti sovrani, della perdita di competitività o del dibattito rigore-crescita, il problema vero e proprio è la mancanza di un progetto politico chiaro in cui la coesione di intenti, la chiarezza degli obiettivi, la mobilitazione dell´opinione pubblica e della società civile, risultano essenziali per affrontare i nodi esistenti e moltiplicare gli effetti benefici di decisioni coordinate. Il Rapporto del Cer dimostra che risolvendo i problemi di debito in Europa non si raggiunge l´austerità. Il consolidamento fiscale è necessario ma, al tempo stesso, deve rientrare in una ampia strategia di crescita coordinata da una ferrea volontà politica.  
   
   
UE: DURE SANZIONI PER ABUSI DI MERCATO  
 
 Strasburgo, 11 luglio 2012 - Abuso di informazioni privilegiate e manipolazione del mercato, come "market abuse", devono essere chiaramente definiti e puniti con le stesse sanzioni dissuasive in tutti gli Stati membri, dice la commissione libertà civili. Emine Bozkurt (S & D, Nl), il deputato leader, ha detto: "Oggi abbiamo ottenuto una netta maggioranza a sostegno della mia proposta il sostegno del pubblico si sta deteriorando nelle istituzioni, nei mercati Noi mandiamo un segnale che non lo facciamo.. Vogliamo che i nostri cittadini a pagare per i comportamenti criminali di coloro che abusano di mercato. Vogliamo dure sanzioni europee per tutte le forme di abuso di mercato. La Commissione era riluttante a concretizzare le sanzioni. Abbiamo fatto e chiamare la Commissione e il Consiglio ad approvare le mie proposte. " Gli effetti persistenti della crisi finanziaria hanno chiaramente dimostrato che la manipolazione del mercato ha il potenziale di danneggiare gli individui, istituzioni e stati. Le sanzioni per abusi di mercato si sono finora rivelati deboli e non sufficientemente dissuasive. Gli abusi di mercato può essere facilmente effettuata attraverso le frontiere e le divergenze tra le definizioni dei reati e tra le sanzioni imposte per loro pregiudizio al mercato interno e la fiducia degli investitori danni nei mercati finanziari e l´integrità delle loro attività. L´armonizzazione delle sanzioni - Uno degli obiettivi principali della proposta di legge, oltre a stabilire sanzioni penali che avranno un effetto deterrente maggiore, è quello di armonizzare le sanzioni massime in tutta l´Ue per almeno due o cinque anni. Oggi, la lunghezza minima di una condanna per abuso di informazioni privilegiate varia da 15 giorni (in Slovenia) a tre anni (in Slovacchia), mentre la lunghezza massima delle gamme di detenzione da 30 giorni (in Estonia) a 12 anni (in Italia e Slovacchia). Sanzioni minime per la manipolazione del mercato variano da 15 giorni (Slovenia) a due anni (Italia), mentre la lunghezza massima di una pena detentiva varia da 30 giorni (Estonia) a 15 anni (Slovacchia), dando autori possibilità di forum shopping (operativo in cui le sanzioni sono meno severe). I principi fondamentali - I deputati dicono principi importanti devono essere protetti a imporre severe sanzioni penali. La certezza del diritto deve essere garantito, con precise definizioni degli elementi di reato in modo che le persone comprendano chiaramente quali azioni sono penalmente responsabili. Gli Stati membri dovrebbero tutelare pienamente i diritti dell´imputato nei procedimenti penali. Per garantire che essi abbiano un effetto deterrente, le sanzioni imposte per abusi di mercato dovrebbero essere rese note al pubblico. L´effettiva applicazione - Autorità di vigilanza nazionali attualmente lamentano che il loro perseguimento degli abusi di mercato di solito termina al confine, ma è un crimine che attraversa di solito le frontiere e dovrebbe essere perseguito di conseguenza. Gli Stati membri dovrebbero essere in grado di perseguire i reati che vengono commessi in parte sul loro territorio, anche quando la persona e persona giuridica sono registrati in un altro Stato membro. Le autorità dovranno inoltre bisogno di risorse sufficienti per combattere il crimine. Le prossime tappe - Le libertà civili e affari economici e monetari condividono la responsabilità comitati per la legislazione sugli abusi di mercato. La commissione Affari economici e monetari, che è a favore di sanzioni più severe voterà probabilmente a settembre e si prevede di sostenere il risultato in commissione libertà civili.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA LANCIA UNA INNOVATIVA PARTNERSHIP PER SMART CITIES E COMUNITÀ  
 
 Bruxelles, 11 luglio 2012 - Una delle più grandi sfide che l´Ue è il modo migliore per progettare e adattare le città intelligenti in ambienti intelligenti e sostenibili. Quasi tre quarti degli europei vive in città, consumando il 70% dell´energia dell´Ue. Costi di congestione Europa circa l´1% del Pil ogni anno, la maggior parte si trova nelle aree urbane. Intelligenti tecnologie urbane possono dare un contributo fondamentale per contrastare molte sfide urbane. Con il lancio di Smart Cities e Comunità europea Innovation Partnership (Scc) della Commissione europea mira a stimolare lo sviluppo di tecnologie intelligenti nelle città - mettendo insieme le risorse di ricerca di energia, i trasporti e Ict e la loro concentrazione su un numero limitato di progetti dimostrativi che saranno realizzato in collaborazione con le città. Solo per il 2013, € 365 milioni di fondi Ue sono stati stanziati per la dimostrazione di questi tipi di soluzioni tecnologiche urbane. Attualmente molti ostacoli limitano il potenziale di innovative tecnologie intelligenti, per esempio ad alto rischio tecnologico, le difficoltà di incertezza dei rendimenti sugli investimenti o difficoltà normative. In tempi di crisi economica, le aziende e le città sono anche restii a scalare e distribuire rapidamente le tecnologie innovative, nonostante i risparmi sui costi potenziali e lungo termine di riduzione delle emissioni. Il trasporto, energia e servizi Ict e catene del valore sono ora convergendo. L´ue dispone di molti anni di esperienza per la promozione e realizzazione di progetti urbani nella tecnologia dei trasporti, dell´energia e dell´informazione, questi sforzi devono anche convergono per creare il "pensiero nuovo" in tutti i settori. Commissario per l´energia Günther Oettinger ha dichiarato: "L´innovazione guida la competitività dell´Europa, ed è il mezzo migliore per affrontare l´efficienza energetica Grazie a questa partnership, riscaldamento ad alta efficienza e sistemi di raffreddamento, contatori intelligenti, in tempo reale, gestione energetica, o zero energia Gli edifici soluzioni. Diffuse tra le città sempre più europea ". Il vicepresidente Siim Kallas, responsabile dei trasporti, ha dichiarato: ´´ I trasporti sono la linfa vitale di ogni città per le persone e le imprese. Ma le città europee soffrono di più da incidenti stradali, la congestione, cattiva qualità dell´aria e rumore. Abbiamo bisogno di guidare in avanti la ricerca e l´innovazione che ci possono portare i nostri obiettivi di Co2 città libere, phasing out vetture alimentate convenzionalmente dai centri urbani, alla carica intelligente di veicoli elettrici e senza combustione autobus silenziosi. " Vice Presidente Neelie Kroes ha dichiarato: "Tic mettere il ´intelligente´ in ´città intelligenti´ Sfida industrie legacy a ripensare il modo per ridurre la congestione e aumentare l´efficienza energetica in ambito urbano; permettendo nuovi modelli di business e dare potere alle persone.».  
   
   
UE: I BAMBINI CON BISOGNI SPECIFICI E GLI ADULTI DISABILI SI TROVANO ANCORA SVANTAGGIATI NEL MONDO DELL´ISTRUZIONE, COME RISULTA DA UNA RELAZIONE  
 
 Bruxelles, 11 luglio 2012 - Nonostante l´impegno degli Stati membri a promuovere un´istruzione inclusiva i bambini con bisogni educativi specifici e gli adulti disabili si trovano ancora in situazione svantaggiata, come risulta da una relazione pubblicata ieri a cura della Commissione europea. Molti si ritrovano in istituzioni segregate e coloro che sono inseriti nell´istruzione generale riceverebbero spesso un sostegno inadeguato. La relazione sollecita gli Stati membri a fare di più per sviluppare sistemi d´istruzione inclusivi e per rimuovere gli ostacoli che si trovano a incontrare i gruppi vulnerabili in termini di partecipazione e realizzazione nel campo dell´istruzione, della formazione e dell´occupazione. “Dobbiamo intensificare gli sforzi per porre in atto politiche d´istruzione inclusiva adeguatamente finanziata se vogliamo migliorare la vita dei bambini con bisogni educativi specifici e degli adulti disabili. È ora di trasformare in realtà gli impegni presi in passato. L´istruzione inclusiva non è un optional: è una necessità di base. Dobbiamo porre i nostri concittadini più vulnerabili al centro delle nostre azioni volte a consentire a tutti di vivere meglio," ha affermato Androulla Vassiliou, Commissario europeo responsabile per l´Istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù. Circa 45 milioni di cittadini dell´Ue in età lavorativa presentano una disabilità e 15 milioni di bambini hanno bisogni educativi specifici. La relazione indica che in certi casi essi sono privati di qualsiasi opportunità d´istruzione e di occupazione. I bambini con bisogni educativi specifici abbandonano spesso la scuola provvisti di poche o punte qualifiche prima di passare a una formazione speciale che, in certi casi, è suscettibile di pregiudicare piuttosto che di accrescere le loro prospettive occupazionali. Le persone con disabilità o con bisogni educativi specifici si trovano più spesso disoccupate o economicamente inattive e anche coloro che riescono ad affermarsi relativamente bene sul mercato del lavoro spesso guadagnano meno delle loro controparti non disabili, come risulta dalla relazione. In tutti gli Stati membri i bambini in condizione disagiata (soprattutto ragazzi) aventi un contesto rom, di minoranza etnica e svantaggiati sul piano socioeconomico sono sovra rappresentati nelle scuole destinate ai bambini con bisogni specifici. La relazione pone il quesito se i sistemi di istruzione speciale aumentino l´isolamento degli alunni che sono già socialmente emarginati riducendo piuttosto che accrescere le loro opportunità nella vita. Dalle ricerche emergerebbe che questi bambini potrebbero essere iscritti nelle scuole d´indirizzo generale se si investisse di più nello sviluppo delle loro abilità linguistiche e se si facesse prova di maggiore sensibilità per le differenze culturali. La relazione pone in evidenza anche una notevole diversità tra gli Stati membri nel modo in cui i bambini con bisogni specifici vengono identificati come anche per quanto concerne il loro collocamento nell´istruzione generale o in quella speciale. Ad esempio, nelle Fiandre (Belgio) il 5,2% degli alunni con bisogni specifici si trova in scuole specifici segregate, mentre in Italia la percentuale è solo dello 0,01%. La relazione suggerisce che si deve fare di più per armonizzare le definizioni e migliorare la raccolta di dati in modo da consentire ai paesi di comparare in modo più efficace i loro approcci e di imparare dalle esperienze degli altri. Contesto - La relazione, "Education and Disability/special Needs - policies and practices in education, training and employment for students with disabilities and special educational needs in the Eu" (Educazione e disabilità/bisogni specifici - politiche e prassi nell´istruzione, nella formazione e nell´occupazione degli studenti con disabilità e bisogni educativi specifici nell´Ue) è stata compilata per la Commissione europea dalla rete indipendente di esperti nelle scienze sociali attinenti ad istruzione e formazione (Nesse). Altre importanti risultanze cui è pervenuta la relazione - Se è vero che i discenti con gravi handicap possono essere difficili da inserire nei contesti d´istruzione generali o possono meglio essere assistiti in ambienti separati, si sta diffondendo la consapevolezza che un gran numero di discenti con disabilità/bisogni educativi specifici può essere integrato nell´istruzione generale e che un´istruzione inclusiva di qualità rappresenta un´istruzione valida per tutti i discenti. Se è vero che è essenziale passare a sistemi educativi maggiormente inclusivi, l´istruzione degli insegnanti e il loro sviluppo professionale permanente non sono sempre stati organizzati secondo i principi dell´inclusività. Oltre agli altri docenti, gli insegnanti di sostegno e gli assistenti in classe svolgono un ruolo vitale per assicurare il funzionamento dell´inclusione nella pratica. In certi paesi europei i curricula sono standardizzati e inflessibili, il che rende difficoltosa l´inclusione dei bambini disabili. Anche le ripetenze finiscono per minare il principio di inclusione. Per i disabili è meno probabile progredire verso l´istruzione superiore rispetto ai non disabili. I disabili che ottengono qualifiche d´istruzione superiore incontrano ancora svantaggi sul mercato del lavoro, ma hanno molte più probabilità di trovare un lavoro rispetto ai disabili meno qualificati. Mancano dati comparativi transeuropei sul numero di studenti disabili nell´istruzione superiore o sugli handicap e sui risultati di coloro che si trovano nell´istruzione superiore. Mancano dati aggiornati e affidabili sul numero di disabili occupati per quanto concerne i diversi paesi dell´Ue. Le prestazioni di disabilità attenuano il rischio di povertà e di esclusione sociale, ma è probabile che vengano ridotte visto gli attuali tagli della spesa pubblic a in tutta Europa. Le soluzioni di "flessicurezza" sono utili in quanto consentono ai disabili di lavorare part-time senza perdita integrale di prestazioni. Si registra una notevole convergenza sulle politiche in tema di disabilità e occupazione in tutti i paesi d´Europa, infatti la maggior parte dei paesi adotta misura di sostegno all´occupazione analoghe. Tuttavia, il sostegno all´occupazione e i programmi di riabilitazione professionale variano in termini di efficacia nell´inserire i disabili nel mercato del lavoro o di aiutarli a mantenere il lavoro se divengono disabili quando già lavorano. Vi sono già diverse iniziative dell´Ue per rafforzare l´apprendimento dei discenti con bisogni specifici: Il quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell´istruzione e della formazione ("Et 2020") dell´Ue incoraggia gli Stati membri a fare il necessario per un´efficace inclusione di tutti i discenti, compresi quelli con bisogni specifici. Le Conclusioni del Consiglio del maggio 2010 sulla dimensione sociale dell´istruzione e della formazione ribadiscono tale messaggio. Nell´ultimo trimestre del 2012 la Commissione pubblicherà un documento di lavoro sulla parità dell´istruzione nella formazione. Esso conterrà un capitolo sull´istruzione inclusiva con esempi di politiche coronata da successo e di pratiche ottimali. La Commissione europea sostiene finanziariamente la Agenzia europea per lo sviluppo dell´istruzione per studenti con bisogni specifici. Il lavoro dell´agenzia promuove la conoscenza dell´istruzione inclusiva nonché la cooperazione transfrontaliera e lo scambio di esperienze in tale campo. Per ulteriori informazioni http://www.Nesse.fr/nesse/activities/reports/activities/reports/disability-special-needs-1    
   
   
ITALIA – RUSSIA: OGGI PASSERA A MOSCA, PRIMA VISITA UFFICIALE  
 
 Roma, 11 luglio 2012 - E’ iniziata ieri mattina la prima visita ufficiale in Russia del Ministro dello Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti, Corrado Passera. Collaborazione economico-commerciale ed investimenti reciproci, cooperazione industriale, energia, made in Italy, oltre alle iniziative di contrasto alla crisi finanziaria internazionale, sono i dossier che il Ministro affrontera’ a Mosca negli incontri con le sue controparti istituzionali russe. Nel corso della giornata di ieri e di quella di oggi, il Ministro Passera incontrera’ il Vice-primo ministro Arkady Dvorkovich, il Ministro per l’Energia, Aleksander Novak, il Ministro dell’Industria e del Commercio, Denis Manturov, il Ministro dello Sviluppo economico, Andrey Belousov, ed il Ministro dei Trasporti, Maksim Sokolov.  
   
   
CRISI. CENTINAIA DI DOMANDE PER IL MICROCREDITO E PER IL FONDO DESTINATO A DISOCCUPATI E GIOVANI COPPIE IL COMUNE NON LASCIA SOLO CHI HA BISOGNO: 11,8 MILIONI DI EURO PER I MILANESI IN DIFFICOLTÀ”  
 
Milano, 11 luglio 2012 - “Il Comune non lascia solo chi è in difficoltà perché ha perso il lavoro o non riesce a trovarlo, perché ha bisogno di un prestito ma la banca chiede garanzie che non può dare, o perché, nel caso di una giovane coppia, non riesce ad avviare un progetto di vita insieme in quanto l’affitto di una casa costa troppo. Attraverso tre diversi bandi, l’Amministrazione Pisapia ha messo a disposizione di chi ha bisogno 11,3 milioni di euro, oltre a mezzo milione per abbonamenti mensili Atm gratuiti per disoccupati, cassaintegrati e precari, per un totale di 11,8 milioni di euro. Centinaia le richieste arrivate per ottenere un contributo che va dai 2.000, ai 5.000, ai 20.000 euro. Con l’approvazione del bilancio entro il termine stabilito del 30 giugno 2012 abbiamo salvato 30 milioni di euro, parte dei quali saranno destinati al sostengo del reddito. Per il solo settore delle Politiche sociali sono 24 i milioni a disposizione, dieci in più rispetto a quelli stanziati dalla precedente Amministrazione”. Questo il commento degli assessori Pierfrancesco Majorino (Politiche sociali) e Cristina Tajani (Politiche del lavoro) che oggi, a Palazzo Marino, hanno presentato gli ultimi dati relativi agli interventi del Comune a sostegno del reddito dei cittadini milanesi in difficoltà, previsti dai bandi Fondo Anticrisi, Microcredito, Occupami e dal progetto “Milano viaggia con te”, con abbonamenti mensili Atm gratuiti per disoccupati, cassaintegrati e precari. Politiche sociali. Fondo Anticrisi (4,1 milioni di euro) per chi ha perso il lavoro e per le giovani coppie. A un mese dall’apertura del bando, riveduto e corretto dalla Giunta Pisapia, con nuovi e più ampi criteri di partecipazione, il bilancio è di 555 richieste di sostegno al reddito per chi ha perso il lavoro e di 51 domande di compartecipazione alle spese per la prima casa (per affitto o spese notarili per il rogito) per giovani coppie, sposate e non, che hanno deciso di condividere un progetto di vita insieme. Delle 51 domande presentate, 33 sono di conviventi, mentre 17 sono di sposati. Una è stata presentata da due fratelli, ma la loro condizione non rientra nei requisiti. Se le domande saranno accolte, i richiedenti potranno ottenere fino a 5.000 euro di contributo. Tra chi ha perso il lavoro la partecipazione al bando è stata di italiani e stranieri in egual misura. Il Fondo Anticrisi, istituito nel settembre 2010 con requisiti di partecipazione più restrittivi rispetto a oggi e riaperto sino al 31 maggio 2012, in attesa dell’entrata in vigore del nuovo bando, aveva dato questi risultati: 8 richieste per l’intervento destinato alle giovani coppie (di cui solo 3 accolte); 2.996 richieste per l’intervento a sostegno di chi ha perso il lavoro. Di queste ultime, solo 1.851 avevano ottenuto il contributo. Per 1.145 domande era arrivata l’esclusione: 5 per documentazione incompleta, 3 per requisiti insufficienti e 1.137 per accertamento negativo dei requisiti. Il Fondo Anticrisi è stato confermato anche dal bilancio di previsione 2012 appena approvato. A disposizione dei milanesi ci saranno 4.151.022 euro. Di questi, 3.651.022 residuo degli anni precedenti e 500.000 stanziati nel 2012. Politiche del lavoro. Bando progetto Microcredito (4,9 milioni euro) - Il progetto Microcredito è frutto dell’attività della Fondazione Welfare che ha riunito in un unico soggetto Comune, Provincia e Camera di Commercio di Milano e le tre organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil. Vi partecipano quattro istituti di credito (Intesa San Paolo, Banca Prossima, Banca Popolare di Milano e Banca Popolare Commercio e Industria) e la società Permicro, specializzata nell’erogazione di microcrediti a persone che hanno difficoltà ad accedere al sistema bancario tradizionale. Da ottobre a oggi sono stati erogati 151 microcrediti. Altri 78 sono all’attenzione delle banche e 64 all’esame del Comune. Dei 151 già assegnati, 40 sono andati a sostegno di attività professionali, il resto per esigenze sociali. Dei 4,9 milioni di euro messi a disposizione, 900.000 sono stati assegnati, 1,3 milioni sono già stati impegnati, mentre ne restano da utilizzare 2,7. Bando Occupami (2,3 milioni euro) - Il bando Occupami, realizzato in sinergia con la Camera di Commercio, partito lo scorso 7 marzo e chiuso il 7 luglio, ha messo a disposizione 2,3 milioni di euro per favorire l’occupazione di giovani under 35. Il bando è destinato alle imprese che decidono di inserire giovani, laureati e non, o stabilizzare lavoratori già presenti in azienda. Occupami ha portato all’assunzione/stabilizzazione di 452 lavoratori. Con la misura 1 ( nuove assunzioni sino a 35 anni) sono stati assunti 255 lavoratori, di cui 147 disoccupati, 20 stagisti, 8 precedentementi assunti con partita Iva e 80 precedentemente assunti con contratto di lavoro subordinato con un’altra azienda. Con la misura 2 (trasformazioni di contratti da tempo determinato a tempo indeterminato) sono stati stabilizzati i contratti di 197 lavoratori. Tra i beneficiari di entrambe le misure sono 150 i laureati. Per quanto riguarda le imprese beneficiarie degli incentivi per il proprio personale, i comparti prevalenti sono: Servizi (257 contratti), Industria (77), Commercio (66), Costruzioni (17). Ad oggi le imprese che hanno che hanno già assunto/stabilizzato i lavoratori sono 312, il 75 per cento del totale delle ammesse. Abbonamenti Atm per disoccupati, cassaintegrati o precari (500.000 euro) - Come altro intervento di sostegno al reddito, la Giunta ha stanziato mezzo milione di euro per il progetto ‘Milano viaggia con te”, per il rilascio di abbonamenti mensili gratuiti al trasporto pubblico Atm per disoccupati, cassaintegrati e precari. È rivolto, in particolare, a disoccupati e cassintegrati senza limite d’età residenti a Milano e a precari tra i 18 e i 32 anni (contratti a progetto, d’apprendistato, di inserimento, e con un reddito personale inferiore o uguale al secondo scaglione Irpef, cioè fino a 28mila euro lordi annui). Sono giunte 4.985 richieste, di cui 3.184 con i requisiti necessari al rilascio dell’abbonamento gratuito. È stata creata una lista d’attesa che ha portato all’assegnazione a giugno di 1.551 tessere, 1.384 delle quali già ritirate. Restano a disposizione 167 abbonamenti ancora da ritirare (un mese di tempo dalla comunicazione di assegnazione) e 134 da rilasciare. I beneficiari dell’intervento sono: il 58 per cento disoccupati, il 9 per cento cassaintegrati, il 33 per cento precari. Il 58 per cento donne, il 42 per cento uomini. Il 13 per cento sono stranieri.  
   
   
SPENDING REVIEW: IL TESTO DELLA RELAZIONE TECNICA GLI APPROFONDIMENTI UTILI PER INTERPRETARE LA NORMA  
 
 Firenze, 11 luglio 2012 - In allegato il testo della relazione tecnica di approfondimento del Decreto Legge 6 luglio 2012, n. 95 "Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini". Documenti correlati:
Relazione tecnica al Decreto Legge 6 luglio 2012, n. 95 (pdf - 323 Kb) http://met.Provincia.fi.it/public/misc/20120710103734547.pdf  
Il testo del Decreto Legge 6 luglio 2012, n. 95 (pdf - 1.854 Kb)
http://met.Provincia.fi.it/public/misc/20120710103857626.pdf  
 
   
   
LA CORTE COSTITUZIONALE DÀ RAGIONE AL VENETO: LA LEGGE DI STABILITÀ 2012 DELLO STATO È ILLEGITTIMA. ZAIA: “IMPEDITO AI FURBI DI SFRUTTARE ANCORA GLI ONESTI, AVEVAMO RAGIONE DI RICORRERE”  
 
Venezia, 11 luglio 2012 - “Avevamo ragione noi e siamo riusciti a spezzare una logica giuridica ingiusta e penalizzante. E’ illegittimo l’articolo 5 bis del decreto legge n. 138 del 2011, relativo a misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo, poi convertito in legge n. 148/2011, attraverso il quale il Governo assicurava ingiustamente a cinque Regioni meridionali – Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia – di poter effettuare degli investimenti sforando il tetto del patto di stabilità a danno delle Regioni più virtuose. Ne consegue che anche la legge di stabilità 2012 dello Stato è in parte illegittima”. E’ il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, a commentare con soddisfazione la sentenza n. 176 del 2 luglio scorso, con la quale la Corte Costituzionale ha accolto i ricorsi promossi distintamente da tre Regioni (oltre al Veneto, la Toscana e la Sardegna), riconoscendo che la norma dello Stato lede le loro prerogative, “con specifico riguardo all’autonomia finanziaria, poiché la disposizione impugnata comporterebbe un aggravio del proprio bilancio ed una conseguente rimodulazione più onerosa dei rispettivi patti di stabilità”. “Eravamo assolutamente convinti delle nostre ragioni – afferma con soddisfazione il presidente veneto Luca Zaia –, perché era parsa da subito incostituzionale, oltre che priva di ogni e qualsiasi logica di buon senso, la scelta del Governo di far pesare su chi amministra con correttezza, lungimiranza e responsabilità, il lassismo e le inefficienze di talune Regioni”. La Regione del Veneto, nel novembre 2011, aveva impugnato vari articoli del decreto legge 138, sostenendo che in particolare il 5 bis, aveva solo apparentemente lo scopo di predisporre strumenti di sviluppo territoriale tali da attuare una perequazione finanziaria tra le Regioni, ma di fatto introduceva un meccanismo di finanziamento indiretto a destinazione vincolata tale da favorire proprio quelle meno virtuose, consentendo loro di eccedere in termini di competenza e di cassa i limiti di spesa fissati dalla normativa. “Ciò avrebbe significato – spiega Zaia – che le Regioni come il Veneto, proprio per aver tenuto, nel pieno rispetto delle leggi, in perfetta regola i propri conti, non solo non avrebbero beneficiato in alcun modo del finanziamento indiretto, ma avrebbero addirittura dovuto contribuire ai maggiori oneri determinati da tale meccanismo, a tutto vantaggio di chi i propri i conti non ha voluto o saputo tenerli. In sintesi, sarebbe stato il danno e la beffa”. E tutto ciò in assoluto spregio, aveva rilevato il Veneto nel ricorso che la Corte Costituzionale ha ritenuto fondato, del principio della piena responsabilità finanziaria di ciascun ente in relazione alle funzioni di cui è titolare, sancito dall’articolo 119 della Costituzione, che prevede solo due ipotesi di perequazione, ma entrambe a carico dello Stato. La Consulta ha ritenuto “non pertinenti” le eccezioni sollevate dall’Avvocatura dello Stato, chiamata dal Presidente del Consiglio dei ministri a difendere il provvedimento, concentrate sul fatto che la norma garantiva il contenimento della spesa pubblica e il risanamento del debito, obiettivi al cui perseguimento, sosteneva l’Avvocatura, sono tenute a collaborare anche le Regioni in base al sistema di solidarietà. Ma la conclusione dei “giudici delle leggi” è che “L’analisi letterale e sistematica della norma impugnata porta dunque a concludere che essa non si limita ad autorizzare la spendita dei fondi integrativi dei contributi comunitari in deroga alle prescrizioni del patto di stabilità, ma attribuisce piuttosto le conseguenze finanziarie di tale disposizione allo Stato e alle altre Regioni, al fine di assicurare il rispetto della clausola di invarianza dei tetti. È proprio questa “chiamata in solidarietà”, lamentata dalle ricorrenti, che rende concretamente possibile ed attuabile la deroga contenuta nel comma 1 dell’art. 5-bis, gravando dei correlati oneri non solo lo Stato ma anche le altre Regioni”. La Regione del Veneto, inoltre, nel suo ricorso, aveva evidenziato un ulteriore profilo di illegittimità per l’irrazionale preferenza riconosciuta alle sole «regioni dell’obiettivo convergenza e del piano per il sud»: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. “Fa davvero piacere constatare che la Corte Costituzionale abbia condiviso il nostro punto di vista – ribadisce Zaia – e impedito allo Stato di riconoscere ingiustificati privilegi a chi ne ha già avuti sin troppi e per di più ai danni di chi ha sempre fatto il proprio dovere. Possiamo capire la ‘chiamata in solidarietà’, ma questa non può trasformarsi in continua fregatura per le amministrazioni e i cittadini seri e corretti. Mi auguro che questa sentenza segni una svolta e che i concetti di responsabilità e giustizia diventino un patrimonio più diffuso, dallo Stato alle diverse Regioni del Paese”. “Questa sentenza – conclude il Governatore veneto – esplicitando il sacrosanto principio che il legislatore nazionale non può fissare ingiustificati privilegi e diseguaglianze a vantaggio delle Regioni meno virtuose, rafforza la mia opinione che il D.l. 95/2012 sulla spending review ha spiccati profili di incostituzionalità che la Regione del Veneto è già pronta a far rilevare”.  
   
   
LOMBARDIA: ASSESTAMENTO DI BILANCIO, 37 MILIONI IN PIÙ PER IL SOCIALE  
 
Milano, 11 luglio 2012 - Soddisfazione per l´approvazione da parte del Consiglio regionale del rendiconto e dell´assestamento di bilancio è stata espressa dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni e dall´assessore al Bilancio, Finanze e Rapporti istituzionali Romano Colozzi. "Abbiamo messo a disposizione dei cittadini lombardi altri 100 milioni di euro - spiega Formigoni - per finanziare interventi e servizi, prestando particolare attenzione alle fasce più deboli, a settori strategici e delicati quali l´imprenditoria, la scuola, la cultura, il commercio, la difesa del suolo. Regione Lombardia non smette di stare accanto ai propri cittadini, anche in un contesto finanziario caratterizzato da tagli e revisioni di spesa". "In questo assestamento - aggiunge l´assessore Colozzi - abbiamo posto l´attenzione anche ai cittadini che risiedono nelle zone colpite dal terremoto del maggio scorso, prevedendo uno slittamento delle scadenze per la tassa automobilistica 2012 al 31 dicembre prossimo e l´anticipo della Politica agricola comune (Pac) per gli agricoltori al cento per cento, erogabile già nel mese di luglio. Questo è stato possibile grazie alla solidità del nostro bilancio, che ha già recepito norme importanti quali l´armonizzazione contabile, in fase di sperimentazione, che diventerà obbligatoria per tutti gli Enti territoriali nei prossimi anni". "Noi intendiamo difendere questi interventi - conclude Formigoni - resi possibili da una oculata gestione della spesa, tutelandoli da provvedimenti nazionali improntati su tagli lineari, che non premiano l´efficienza ma rischiano di mortificarla". Principali interventi (corrente e di investimento) finanziati in assestamento: Area Economica - 1) Investimenti a favore dell´agricoltura montana: 3 milioni nel 2012. 2) Investimenti di semplificazione dei servizi per la Pubblica amministrazione: 1,7 milioni nel 2012. 3) Interventi per la promozione dello spettacolo, lo sviluppo di Musei e la promozione educativa e culturale: 6,5 milioni nel 2012 di parte corrente e 1 milione di parte in capitale per il sostegno alla digitalizzazione delle sale cinematografiche. 4) Investimenti attuativi del Patto per il commercio: 3 milioni nel 2012. 5) Sostegno agli agricoltori delle zone colpite dal sisma: 30 milioni per portare al 100 per cento l´anticipo Pac erogabile nel mese di luglio. 6) Messa in sicurezza frana di Somma Lombardo: 1 milione. Area Sociale - 1) Fondo rotativo edilizia sanitaria (investimenti): nuovi interventi Irccs Besta e Tumori e ristrutturazione Arpa per un importo pari a 58 milioni nel triennio 2012-2014. 2) Interventi di qualificazione dell´occupazione e mercato del lavoro: 0,5 milioni nel 2012. 3) Contributi per scuole dell´infanzia: 8,9 milioni nel 2012. 4) Dote scuola (sostegno al reddito): 5,5 milioni nel 2012. 5) Diritto allo studio: 1,9 milioni. 6) Progetti innovativi per il sostegno famiglie: 2 milioni nel 2012. 7) Contributi per interventi in campo socio assistenziale: 30 milioni nel 2012. 8) Contributi a sostegno maternità e natalità: 1 milione nel 2012. 9) Frisl oratori (investimento): 4 milioni nel 2013. 10) Investimenti per il risanamento ambientale ed energetico nell´ambito del programma di edilizia residenziale pubblica: 50 milioni nel biennio 2013-2014. Area Territoriale - 1) Investimenti per programmi ambientali, principalmente correlati alle centraline di rilevazione della qualità dell´aria: 3,1 milioni nel biennio 2012-2013. 2) Interventi per la promozione dello sport: 0,6 milioni nel 2012 e 1,5 milioni nel 2013. 3) Interventi relativi al Piano territoriale regionale d´area: 0,9 milioni nel biennio 2012-2013. 4) Progetto Frisl (capitale) per la realizzazione di centri di raccolta comunali o intercomunali dei rifiuti urbani e assimilati: 5 milioni nel triennio. 5) Contratto di servizio ferroviario 2012: con riferimento all´Accordo Governo-regioni del 21 dicembre 2011, che ha stabilito il concorso finanziario dello Stato per il trasporto pubblico locale ferroviario per l´anno 2012, si è provveduto a stanziare, in entrata e in spesa, le risorse statali residuali non ancora a bilancio, pari a 77,6 milioni. In concomitanza sono state quindi rimodulate le risorse autonome già a bilancio per garantire la copertura dei contratti di servizio ferroviario 2012. Con l´assestamento di bilancio votato dal Consiglio regionale al comparto sociale vengono assegnati 37 milioni di euro in più. Oltre al già preannunciato reintegro di 30 milioni di euro nel Fondo Sociale regionale, che torna a essere di 70 milioni di euro come negli anni precedenti, la Regione infatti ha deciso di stanziare 2 milioni per i progetti innovativi di sostegno alle famiglie e 1 milione di euro al Fondo Nasko, da poco rifinanziato con 3 milioni di euro, senza dimenticare i 4 milioni di euro per il 2013 a favore del Frisl oratori. "Il voto di oggi - ha commentato l´assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale Giulio Boscagli - evidenzia come Regione Lombardia e la Giunta abbiano tra le priorità il settore sociale e socio-sanitario, tanto più in momento di grave crisi economica che colpisce duramente le famiglie e le fasce più fragili della società. Aver stanziato oggi ulteriori 30 milioni sul Fondo sociale ha un valore ben superiore all´anno passato. Infatti da parte del Governo nazionale i tagli sul settore sono stati ancora più duri con l´azzeramento del Fondo Non Autosufficienza e la riduzione a soli 50 milioni dei fondi nazionali per il sociale". Boscagli ha voluto anche ricordare lo stanziamento sul Fondo Nasko. "Questo milione - ha dichiarato l´assessore - si va a sommare ai 3 da poco assegnati dalla Giunta e agli altri 10 stanziati nell´ultimo anno e mezzo. Grazie al Fondo Nasko stiamo aiutando più di 2.500 mamme, che hanno deciso di non interrompere la gravidanza e di fare una scelta a favore della vita. Una risposta straordinaria e concreta per essere a fianco delle famiglie che, nonostante la crisi economica, desiderano avere un figlio".  
   
   
FORMIGONI A PISAPIA: ECCO LE NOSTRE ATTIVITÀ  
 
Milano, 11 luglio 2012 - Il presidente di Regione Lombardia, Roberto Formigoni, rende noto quanto annunciato nel pomeriggio diieri in risposta al sindaco Pisapia: ´Ecco alcune delle realizzazioni e opere messe in atto da Regione Lombardia in questo periodo´. Provvedimenti Della Giunta Di Regione Lombardia Dei Primi Sei Mesi Di Governo Del 2012 - 1) 500 milioni per sostenere liquidità di Pmi grazie accordo con Bei (iniziativa Credito Adesso). 2) Il bando Start Up d´impresa per sostenere l´imprenditorialità giovanile con dotazione di 30 milioni di euro. 3) Il bando con Miur per sostenere ricerca e innovazione: frutto di un Accordo di programma tra Regione e Miur, garantisce circa 120 milioni di euro in tre anni (dal 2011 al 2013) per promuovere la realizzazione di progetti di ricerca. 4) Due nuovi bandi per sostenere l´innovazione e le reti delle aziende del terziario per 11 milioni in totale di finanziamento. 5) 103 milioni di Doti per rilanciare il lavoro e l´impresa in Lombardia: 5 nuovi bandi, di cui uno - Dote Impresa - espressamente dedicato a interventi formativi personalizzati per consolidare e sviluppare le competenze degli imprenditori. 6) Stanziamento di un milione di euro per i giovani che si occupano di moda (a disposizione delle aziende tessili). 7) Approvato dal Consiglio il ´Cresci Lombardia´, legge per muovere tutte le leve per lo sviluppo lombardo. La legge, ´Misure per la crescita, lo sviluppo e l´occupazione´, prevede l´introduzione di strumenti di maggior dinamismo e flessibilità del mercato del lavoro, la possibilità di assunzioni dirette di insegnanti, nuove forme di valorizzazione del patrimonio degli enti pubblici, la creazione di offerte di attrattività per le imprese, la diffusione della banda ultra larga. 8) Approvato il Piano 2012 da 73 milioni per la competitività delle imprese e del territorio lombardo, nell´ambito dell´Accordo di programma tra Regione Lombardia e Camere di Commercio. 9) Il terzo bando ´Decò Ter Design e Competitività´, realizzato in collaborazione con Cestec, offre ai giovani emergenti la possibilità di concretizzare opportunità di business e crescita professionale in collaborazione con importanti aziende del settore. 10) Liberalizzazione dei saldi per il 2012: approvata dal Consiglio la sospensione, per un anno, del divieto di effettuare promozioni e svendite nei 30 giorni precedenti all´inizio dei saldi. 11) Misure salva ripresa post terremoto: 53 milioni di euro il valore del pacchetto di misure messe in campo da Regione Lombardia a favore dei Comuni del Mantovano colpiti dalle scosse sismiche. 12) Approvato il bando ´Voucher ricerca e innovazione e contributi per i processi di brevettazione´ per stimolare l´innovazione delle Mpmi, favorendo la partecipazione a programmi di ricerca, sviluppo e innovazione europei, la valorizzazione del capitale umano e il sostegno ai processi per l´ottenimento dei brevetti. Dote finanziaria di 8 milioni euro (4 milioni euro Regione e 4 milioni Cciaa). 13) Concorso Openapp per i giovani sviluppatori: il concorso ´Openapp Lombardia´ mira a premiare (60.000 euro in palio) la creatività e l´ingegno dei giovani sviluppatori tra i 18 e i 35 anni per rendere disponibili nuovi servizi e sempre più accessibile e trasparente la Pubblica amministrazione. 14) Aperto il bando per le scuole digitali ´Generazione Web Lombardia´ che mette a disposizione complessivamente 8,5 milioni di euro (4 milioni di euro del Miur e 4,5 di Regione Lombardia) per permettere a 1.000 classi lombarde di adottare strumenti tecnologici per le lezioni per 2012/13. 15) Partita a luglio in 15 Comuni (uno per ogni Asl) della Lombardia, selezionati tra oltre 200, la sperimentazione del Fattore Famiglia. 16) In collaborazione con Unicredit Management Immobiliare S.p.a e Intesa Sanpaolo avviata l´Iniziativa ´Salva Mutui´ a favore dei cittadini lombardi che incontrano difficoltà a sostenere il pagamento della rata del mutuo. 17) Approvata legge ´Riqualificazione e rilancio edilizia´ (nuovo piano casa). Nuove regole per rilanciare l´edilizia e favorire la valorizzazione, il recupero e la ristrutturazione del patrimonio, in linea con gli indirizzi di contenimento del consumo di suolo e di promozione del recupero dell´esistente (indirizzi ulteriormente declinati nel Piano territoriale regionale). La legge punta alla riqualificazione delle aree degradate e dismesse. 18) Attivazione di ambulatori taglia-code in 30 ospedali per curare i casi meno gravi che si presentano al Pronto soccorso (codici bianchi e codici verdi); l´avvio, nelle stesse strutture, di sistemi informativi per consentire ai parenti in attesa di conoscere la situazione della persona accolta in pronto soccorso e i tempi d´attesa; una revisione sui criteri di attribuzione dei codici bianchi per uniformare le valutazioni oggi differenziate. 19) Partita la sperimentazione dei Creg (presa in carico pazienti crionici): oltre 40mila pazienti coinvolti con 415 medici di base e 5 Asl coinvolte. 20) Approvata legge 1/2012 di Riordino normativo in materia di procedimento amministrativo, diritto di accesso ai documenti amministrativi, semplificazione amministrativa. 21) Approvata legge 5/2012 ´Disposizioni in materia di riduzione dei costi degli apparati amministrativi´, che prevede anche il taglio del numero dei componenti dei cda di Fondazione Minoprio, Fondazione Stelline, Istituto zooprofilattico ed Ersaf. 22) Approvata la legge 6/2012 di riforma del Trasporto Pubblico Locale, approvata a larga maggioranza, che prevede ottimizzazione e riduzione dei bacini territoriali, con grandi risparmi. 23) Approvata la legge 11/2012 che prevede Interventi di prevenzione, contrasto e sostegno a favore di donne vittime di violenza. 24) Avviata la sperimentazione del processo di riforma complessiva degli interventi a sostegno della domiciliarità (Adi, assistenza domiciliare integrata) in conclusione nel 2012. Razionalizzazione Di Enti E Società - Regione Lombardia ha costruito un sistema regionale di governo integrato e coerente per realizzare obiettivi complessi, guidato dai seguenti criteri: 1) delegare le funzioni più amministrative e operative a enti e società, mantenendo quelle di governo e controllo; 2) razionalizzare gli enti del sistema regionale (soppressione di Lombardia Risorse, Irealp, Agenzia regionale porti di Cremona e Mantova, Isu, fusione dei preesistenti enti agricoli nel solo Ersaf, fusione di Iref e Irer in Eupolis) e farne nascere di nuovi (Ilspa); 3) rilanciare gli altri (Finlombarda, Cestec, Lispa, Ersaf, Arpa, Eùpolis, enti gestori dei parchi regionali, consorzi di bonifica) con consistente razionalizzazione delle partecipazioni: oggi Regione Lombardia possiede solo 5 società partecipate in modo totalitario (una delle quali, Arexpo, funzionale alla gestione delle aree destinate all´Expo 2015) e ha partecipazioni in 3 società (Fnm, Navigli ed Expo 2015); a loro volta le società hanno avviato un drastico piano di razionalizzazione delle proprie partecipate/controllate. 4) Nella direzione di questa razionalizzazione va anche la decisione di fondere (attualmente all´esame del Consiglio Regionale) per incorporazione la partecipata Cestec in Finlombarda (società di servizio alle imprese la prima, finanziaria regionale la seconda). Cosa Hanno Permesso Di Fare Le Società Partecipate - 1) Costruire Palazzo Lombardia - Ilspa. 2) Avere, entro pochi anni, 3 autostrade di cui la Lombardia ha grande bisogno (Tem, Pedemontana, Brebemi) - grazie a Cal, partecipata da Ilspa. 3) Rinnovare e costruire un sistema ospedaliero innovativo che ci invidia l´Europa intera - Ilspa. 4) Avere una Carta regionale dei Servizi ricca di funzionalità e potenzialità, molte delle quali (tessera per trasporto locale, carta per pagamento) saranno presto attivate - Lispa. 5) Garantire 500 milioni a Pmi grazie a un accordo con la Banca europea Investimenti, con l´iniziativa Credito Adesso (200 milioni il finanziamento Bei a favore di Finlombarda per sostenere il capitale circolante delle piccole e medie imprese lombarde del settore manifatturiero + un ulteriore apporto fino a 300 milioni attraverso il coinvolgimento, mediante convenzionamento per adesione, del sistema bancario) - Finlombarda. 6) Garantire, caso unico in Italia, tempi medi di pagamento alle aziende fornitrici inferiori ai 60 giorni - Finlombarda. Creazione Di Un Sistema Di Linee Guida A Enti E Società - Ogni anno, a dicembre, la Giunta fornisce ad enti e società del sistema le linee guida sulle modalità di applicazione delle norme nazionali e regionali. Gli obiettivi di enti e società sono costantemente monitorati e legati alla programmazione di Regione Lombardia, quindi strettamente funzionali al raggiungimento degli obiettivi di governo. Riunificazione e razionalizzazione logistica delle sedi di governo. La costruzione di Palazzo Lombardia ha permesso non solo di avere un´unica sede di governo moderna, a bassi consumi di energia, aperta alla città e dotata delle più innovative tecnologie digitali, ma anche di riunificare nel corso del 2012 tutti gli enti e le società del sistema regionale in un´altra sede attigua a Palazzo Lombardia, con ulteriori vantaggi operativi. Questa operazione di razionalizzazione logistica consentirà alla Regione di risparmiare, grazie al mutuo contratto, 90 milioni di euro in 30 anni rispetto ai costi di locazione, cui vanno aggiunti i minori costi di gestione e il valore dell´immobile che, a fine operazione, sarà di gran lunga superiore al costo iniziale, e andrà a incrementare il patrimonio regionale.  
   
   
SPENDING REVIEW, ZAIA: UN GOVERNO ANTIDEMOCRATICO CANCELLA LA SOVRANITÀ DEL VENETO E DELLA LOMBARDIA SUI COMUNI DI CONFINE  
 
Venezia, 11 luglio 2012 - “Un governo amorale e indifferente rispetto agli effetti delle sue decisioni, ha deciso che 94 comuni del Veneto e alcune centinaia di migliaia di cittadini veneti che già vivono nella delicata situazione di comunità di confine con province a statuto speciale, saranno, di fatto, gestiti da tali province, le stesse da cui dovrebbero invece essere tutelati. Analogamente il decreto stabilisce per i comuni lombardi. Si può dire che Monti smonta la montagna del Nord.” Così il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commenta il 10 luglio i commi 21 e 22 dell’articolo 12 della spending review. “Questo è l’effetto - spiega il presidente Zaia - dei commi 21 e 22 dell’articolo 12 del decreto sulla revisione della spesa che, con cinismo o, più probabilmente, per ignoranza della materia su cui si legifera, sopprime l’Odi, l’organismo di indirizzo che gestisce i fondi per lo sviluppo dei comuni di confine. Questo organismo - a costo zero per quanto riguarda le spese - gestiva circa 80 milioni di euro, che rappresentano la somma necessaria ai comuni veneti confinanti con le province di Trento e di Bolzano, per attenuare le differenze tra cittadini che appartengono allo stesso Stato, ma hanno trattamenti diversi per via delle specialità confinanti. Fino a oggi queste risorse venivano ripartite sulla base di progetti che rappresentavano un modo paritario e trasparente per ottenere una sorta di risarcimento da parte dello Stato a favore di quelle comunità.” “Da oggi, incredibilmente, saranno proprio Trento e Bolzano a decidere per i comuni del Veneto - spiega il Presidente - e per quelli lombardi. Stiamo parlando di piccoli comuni di montagna in profonda sintonia con le Regioni e il territorio cui storicamente appartengono da sempre. Comunità che si sentono - e che sono - venete o lombarde e che avevano pronti i propri progetti, la cui scadenza è fissata per il 16 luglio. Ora che succederà? Nel caso del Veneto 94 comuni e centinaia di migliaia di cittadini brancolano nelle tenebre volute dal Governo. E’ ovvio che si accentueranno le disparità e le diseguaglianze tra cittadini e che sarà tolta a una porzione non piccola delle nostre comunità la boccata d’ossigeno che questi fondi rappresentavano.” “Non siamo disposti – conclude Zaia – a cedere sovranità, ad abbandonare i nostri concittadini e a far controllare ad altri i denari dei nostri progetti. Ricordo, infine, che attribuendo a Trento e a Bolzano la possibilità di decidere per i veneti e i lombardi, si sta violando il principio sancito agli albori del liberalismo: “no taxation without representation” e, a rendersi protagonista di questo golpe è il generale in capo dei liberisti, il professor Mario Monti. E’ una filosofia, la sua che, ancora una volta penalizza il Nord e che non possiamo accettare.”  
   
   
LOMBARDIA: COMUNI CONFINANTI, FORMIGONI: IL RUOLO DELLE REGIONI È DECISIVO  
 
 Milano, 11 luglio 2012 - "Il ruolo delle Regioni nella gestione del Fondo per i Comuni confinanti è decisivo. Per questo prevedo di proporre, insieme al presidente del Veneto Luca Zaia, un emendamento al Decreto Legge del Governo che vada in questo senso". Lo afferma il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, riguardo la previsione, contenuta nel Dl 95 del Governo, di sopprimere l´Organismo di Indirizzo (in cui siedono rappresentanti delle Regioni), che gestisce i fondi per i Comuni di confine. "L´abrogazione dell´Organismo - spiega Formigoni - deve contestualmente prevedere un concreto coinvolgimento delle Regioni Lombardia e Veneto, per definire, al fianco dei Comuni, le linee prioritarie del programma di investimenti". "Il Fondo per i Comuni confinanti - aggiunge il presidente - risponde a una concreta esigenza di perequazione economica e sociale delle zone limitrofe alle Province autonome. Anche per questo Regione Lombardia ha indicato un componente dell´Organismo di Indirizzo, a costo zero per l´Amministrazione, e ha attivamente contribuito al percorso di valorizzazione dei progetti". L´esperienza maturata sul primo bando (edizione 2011) è stata significativa per Regione Lombardia: tutti i 13 Comuni lombardi confinati localizzati nelle province di Sondrio e Brescia infatti hanno presentato domanda e 7 hanno beneficiato del contributo, complessivamente pari a 42 milioni di euro. "Il bando - è il commento di Formigoni - ha quindi consentito di sperimentare una fattiva modalità di integrazione e coesione tra i territori, rispetto al quale è auspicabile un seguito, anche considerato che il bando 2012 è si chiuderà il prossimo 16 luglio. Per non svilire le progettualità emerse, è quindi importante assicurare l´avanzamento delle attività e il mantenimento delle risorse ad esse destinate". "In questo senso - conclude il presidente - è decisivo un ruolo delle Regioni interessate, anche in fase di prosecuzione delle attività legate al Fondo".  
   
   
MILANO, CITTÀ METROPOLITANA, PODESTÀ: «PRONTI ALLA BATTAGLIA PER ELEZIONE DIRETTA DEL NUOVO ORGANO DI GOVERNO»  
 
 Milano, 11 luglio 2012 - «Finalmente si giunge alla costituzione della Città metropolitana in quelle 10 aree del Paese che rappresentano più di un terzo del prodotto interno lordo nazionale – ha dichiarato il 5 luglio il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà -. Prima fra tutte proprio la Grande Milano che da sola vale il 10% del Pil. L’istituzione della Città metropolitana è un’opportunità (già indicata dal Titolo V della Costituzione) che ci garantirà vantaggi sia in termini di crescita sia di occupazione. Si tratta di un nuovo Governo locale capace di garantire la propria azione su poche ma fondamentali competenze quali le infrastrutture, l’ambiente, il trasporto pubblico, le politiche attive del lavoro, e la pianificazione territoriale. Proprio con il sindaco, Giuliano Pisapia, abbiamo ribadito, in più di una occasione, la volontà di una collaborazione sempre più stretta fra le nostre Amministrazioni, e i 134 Comuni della provincia, su questo tema. Concordiamo, infatti, sull’esigenza di costruire dal basso il nuovo organismo che non può, però, prescindere da una consultazione elettorale fra tutti i cittadini. Una democrazia matura deve avere nelle Istituzioni rappresentanti eletti dal popolo. Su questo punto è giusto fare una battaglia per non andare in modo strumentale e ideologico a sposare la soluzione del “secondo livello” per cui la scelta del Governo metropolitano sarebbe poi affidato ai vari sindaci della provincia».  
   
   
BOLZANO: SPESA PUBBLICA RIDOTTA DI OLTRE IL 20%  
 
Bolzano, 11 luglio 2012 - Nella sua relazione riferita al 2011 il comitato di vigilanza per la spesa pubblica ha espresso valutazioni favorevoli in merito agli interventi di contenimento attuati dalla Provincia: la Giunta ha approfondito il 9 luglio la relazione in cui si certificano alla Provincia riduzioni di spesa del 22%, superando così il 20% previsto come obiettivo. La questione della qualificazione della spesa resta un obiettivo importante anche per la Giunta provinciale, che ha già avviato un processo di revisione dei costi legati all’attività politica "cui sono seguiti i primi passi concreti", ha ricordato il presidente Luis Durnwalder nella conferenza stampa dopo la seduta di Giunta. I dati emersi dalla relazione 2011 dello specifico comitato provinciale di vigilanza confermano i risultati raggiunti nell´impegno di ridurre le spese della pubblica amministrazione: rispetto alla riduzione del 20% della spesa pubblica, la Provincia nel 2011 ha raggiunto un risparmio del 22%, quindi oltre l´obiettivo prefissato. Un obiettivo generale a cui si lavora tra l’altro con la riduzione delle consulenze, degli incarichi e delle commissioni, la revisione al ribasso dei Consigli di amministrazione delle controllate pubbliche e il taglio dei compensi, la riduzione del 3% del personale in 5 anni, senza licenziamenti. "Su questa strada di contenimento della spesa pubblica e della semplificazione la Giunta provinciale intende proseguire, senza per questo intaccare l´efficienza e la qualità del servizio ai cittadini", assicura Durnwalder.  
   
   
MOLISE: GIUNTA REGIONALE, OLTRE 17 MILIONI DI EURO PER INFRASTRUTTURE ED OCCUPAZIONE  
 
Campobasso, 11 luglio 2012 - Il Presidente della Regione, Michele Iorio, ha presentato ieri, insieme agli Assessori Antonio Chieffo e Gianfranco Vitagliano, il Pacchetto di iniziative in tema di occupazione e di infrastrutture varato ieri dalla Giunta per un totale di 17 milioni e 649 mila euro. Nello specifico, il provvedimento dell´Esecutivo regionale prevede lavori per il completamento della Fondovalle Rivolo, interventi sull´acquedotto del Basso Molise, misure di tutela e valorizzazione dei siti archeologici e del patrimonio storico-artistico del Molise, azioni a favore dell´occupazione giovanile. Il Presidente Iorio ha evidenziato che i 5 milioni e 533 mila euro destinati al "Bonus per l´occupazione", si sommano agli altri fondi già stanziati per il Pacchetto Giovani e per le iniziative nell´agricoltura, giungendo così ad una dotazione finanziaria complessiva di oltre 10 milioni di euro a sostegno dell´occupazione giovanile. Fondi che, ha sottolineato Iorio, serviranno per creare nuove occasioni di inserimento lavorativo e professionale per giovani inoccupati o appena usciti dal mondo scolastico in vari settori. «Abbiamo previsto - ha evidenziato il Presidente - delle misure di attuazione di queste iniziative basate su una valutazione esclusivamente meritocratica e, quindi, relativa a titoli realmente posseduti. Ciò in ossequio alla necessità di garantire la trasparenza e permettere che vengano premiate le professionalità, le conoscenze e le esperienze reali dei giovani molisani». Per quanto riguarda la parte infrastrutturale, è stato evidenziato come siano stati stanziati 2 milioni e 200 mila Euro per il completamento del collegamento viario tra la Città di Campobasso e la Fondovalle "Biferno" attraverso la Fondovalle "Rivolo", che vedrà così la sua definitiva operatività. Verranno anche realizzati gli svicoli di collegamento tra la stessa "Rivolo" e la tangenziale di Campobasso all´altezza di Selva Piana. Sono stati poi stanziati 5 milioni 412 per la conclusione, e quindi la piena e definitiva operatività, dell´acquedotto Molise Centrale, che porterà acqua di sorgente ai Comuni della costa. Mentre un ulteriore finanziamento di 4 milioni e 500 mila euro è stato rivolto alla realizzazione di opere di miglioramento e fruizione delle aree archeologiche del Molise. Iorio, infine, ha ribadito come il settore culturale possa e debba essere un elemento di sviluppo e di creazione di nuova occupazione. «In quest´ottica - ha detto - abbiamo attivato proprio per il comparto cultura molte iniziative e ci accingiamo ad avviare le procedure per la richiesta, la conseguente concessione e, quindi, la realizzazione di un Museo nazionale che si basi sull´identità e la storia molisana in un contesto generale dell´identità nazionale. Ciò al fine di implementare l´offerta culturale, ma anche di attirare fondi da parte dello Stato centrale. Ho letto, infatti, con particolare dispiacere, che nella ripartizione nazionale dei fondi ai musei appunto nazionali, il Molise è stato escluso proprio per la mancanza di una struttura del genere sul suo territorio. Questo non deve poter più accadere».  
   
   
TRENTO, SPENDING REVIEW: MERCOLEDI´ INCONTRO DELLE GIUNTE PROVINCIALI E REGIONALE A BOLZANO  
 
 Trento, 11 luglio 2012 - Il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai ha avuto il 9 luglio un colloquio telefonico con il presidente della Provincia autonoma di Bolzano Luis Durnwalder per concertare la posizione dei due territori nei confronti del Governo, anche alla luce del recente decreto sulla spending review. I due presidenti hanno concordato di convocare una seduta straordinaria congiunta delle tre Giunte - Provincia autonoma di Trento, Provincia autonoma di Bolzano, Regione Trentino Alto Adige - per condividere le iniziative comuni da adottarsi in difesa dell´Autonomia, nei confronti di Governo e Parlamento. L´incontro si terrà mercoledì 11 alle ore 12 a Bolzano.  
   
   
COMMISSARIATA DALLA GIUNTA REGIONALE LA CM APPENNINO PISTOIESE  
 
Firenze, 11 luglio 2012 – L’atto deliberativo che sancisce lo scioglimento della Comunità montana Appennino Pistoiese è stato adottato nella seduta odierna della Giunta regionale, ai sensi dell’articolo 71 della legge regionale n. 68 del 2011. Al contempo, in base allo stesso articolo 71, è stata nominata commissario straordinario dell’ente di cui è stato disposto lo scioglimento, la presidente della Provincia di Pistoia Federica Fratoni. Risultano quindi decaduti dalle loro funzioni gli organi di governo della Comunità montana medesima e il revisore dei conti, e i loro componenti cessati dalle rispettive cariche.  
   
   
BOLZANO: INCONTRO URGENTE CON GOVERNO, MERCOLEDÌ VERTICE CON IL TRENTINO  
 
Bolzano, 11 luglio 2012 - "Dobbiamo confrontarci ogni giorno con una novità, un taglio, una misura che si pone in contrasto con lo statuto di autonomia: per questo chiediamo un incontro urgente con il Governo": è quanto ha sottolineato il 9 luglio il presidente Luis Durnwalder al termine della seduta della Giunta provinciale che si è occupata di spending review. I prossimi passi e la condotta da seguire a Roma saranno concordati con le Giunte del Trentino e della Regione in una seduta comune mercoledì 11, a Bolzano. Il decreto del Governo con i nuovi tagli dettati dalla revisione della spesa pubblica non può essere accettato nella forma e nella sostanza: la Giunta provinciale ha deciso di chiedere un incontro immediato al Governo per trattare sull´attuazione delle misure di risparmio. "Come ho sempre detto - ha spiegato il presidente Durnwalder - siamo pronti a fare la nostra parte, a compartecipare ai sacrifici, ma con equità e soprattutto nel rispetto dei meccanismi previsti dall´autonomia e delle competenze attribuite alla Provincia." La forma dell´intesa Stato-provincia va rispettata, ha ribadito la Giunta, "senza violare lo statuto con tagli decisi unilateralmente", ha ricordato Durnwalder. Assieme alla Provincia di Trento e alla Regione si concorderanno i prossimi passi da intraprendere nel rapporto con il Governo: la seduta comune delle tre Giunte è prevista per mercoledì 11 alle 12 a Palazzo Widmann. "La strada dei ricorsi alla Consulta non può essere l´unica e inoltre, considerati i tempi dei pronunciamenti, non è più sufficiente", ha aggiunto il Presidente. Si punterà a un incontro in tempi molto brevi con il Governo, a far rispettare le prerogative dell´autonomia, a fissare in via definitiva l´impegno delle Province autonome al risanamento statale e a fare chiarezza sul patto di stabilità. La Giunta si è mossa per tempo anche riguardo alla previsione degli effetti che le manovre del Governo avranno sul bilancio provinciale: "Se resta questa impostazione, rischiamo di non poter contare nel 2013 su circa 3-400 milioni di euro in meno - ha spiegato Durnwalder - ma la Provincia non vuole tagliare i servizi né licenziare il personale." Intanto, in via precauzionale, la Giunta ha deciso di bloccare la liquidazione di un ulteriore 3% degli stanziamenti a bilancio per il 2012. La quota, riferita a ciascun Assessorato, si va ad aggiungere ad un 5% già congelato a inizio anno. Un 8% complessivo di mezzi finanziari che possono essere impegnati ma non liquidati. In attesa di discutere, negoziare e chiarire con il Governo.  
   
   
UNIONE COMUNI MUGELLO: TAGLI POSTE, "UNA MATTANZA PER LA MONTAGNA", CORO DI NO DA UNIONE E COMUNI FORTI DISAGI PER LE ZONE LONTANE E FASCE DEBOLI, ENTI LOCALI PREOCCUPATI: DISPONIBILITÀ A SOLUZIONI ALTERNATIVE  
 
Borgo San Lorenzo, 11 luglio 2012 - Piancaldoli, Pietramala e Traversa nel comune di Firenzuola; Lutirano e Crespino nel comune di Marradi; Polcanto nel comune di Borgo San Lorenzo. Nella ‘lista nera’ degli uffici postali a rischio, 120 in tutta la Toscana, la mannaia delle Poste nella provincia di Firenze cadrebbe in modo massiccio sul Mugello, eliminandone addirittura 6: 3 nel territorio comunale di Firenzuola, 2 in quello di Marradi e 1 a Borgo San Lorenzo (quello di Casaglia nel comune borghigiano è stato già chiuso, così come quelli di Covigliaio e Bruscoli a Firenzuola). A farne le spese i territori montani, quelli sull’Appennino al confine con l’Emilia Romagna, e quindi i cittadini montani. Con decine e decine di chilometri tra gli uffici postali presenti nei capoluoghi e quelli a rischio chiusura. Insomma disagi soprattutto per le fasce deboli. Basti pensare che la frazione di Lutirano dista 25 km da Marradi e che Piancaldoli nel comune di Firenzuola, altrettanto distante dal capoluogo firenzuolino, è una località popolosa. “Sarebbe una mattanza - afferma il sindaco di Marradi Paolo Bassetti -, e a rimetterci sarebbero ancora una volta quei cittadini che abitando in zone di confine, più distanti e con difficoltà di mobilità. Si creerebbero ancora, ulteriori, notevoli disagi alle popolazioni di piccoli comuni, frazioni di territori montani, località marginali - aggiunge il sindaco Bassetti -, dove nella maggior parte dei casi l’ufficio postale rappresenta un presidio fondamentale di servizi alle persone, specie quelle più anziane”. Forte è la preoccupazione: “Non si può fare una spending review sulla pelle dei cittadini - dichiara il sindaco di Firenzuola Claudio Scarpelli -. Poste assume decisioni puramente di tipo aziendale ma non si deve scordare che svolge comunque un servizio pubblico. Un conto è razionalizzare e ottimizzare, un conto è tagliare drasticamente servizi indispensabili. Occorrerebbe concertazione in questi casi, cosa che evidentemente Poste italiane non conosce. Poste allora non si scordi che svolge un servizio definito universale, quindi anche per le zone periferiche come quelle montane, e per questo servizio - osserva il sindaco Scarpelli - riceve ingenti stanziamenti dallo Stato. Sono passati oltre due mesi - aggiunge ancora - dalla mia lettera di chiarimenti sulla chiusura dell’ufficio postale di Bruscoli e sono ancora in attesa di una risposta”. Uncem Toscana ha denunciato la drammatica situazione che si presenterebbe nella regione, un’interrogazione parlamentare è stata presentata alla Camera, e anche il Mugello si sta mobilitando: “Siamo disponibili al confronto, ma il confronto ci deve essere in questi casi, non si può guardare solo ai numeri. E non ci si può scordare che dietro ai numeri ci sono dei cittadini - chiosa presidente dell’Unione montana dei Comuni Giovanni Bettarini -. E allora si possono individuare soluzioni che possano mantenere servizi indispensabili come questi. A Casaglia per diversi anni è stato fatto con il coinvolgimento del Comune di Borgo - continua il presidente dell’Unione Giovanni Bettarini -, ci auguriamo che la mobilitazione istituzionale in corso faccia cambiare idea a Poste italiane o quantomeno di trovare soluzioni alternative, un punto di equilibrio con gli enti locali per non penalizzare i cittadini, con uffici postali mobili o attività gestite in altro modo, senza lasciare interi territori sguarniti. Noi - conlcude - come Unione dei Comuni e Comuni mugellani siamo disponibili”.  
   
   
PROVINCIA DI TORINO AL MINISTRO ELSA FORNERO: PREOCCUPAZIONE SUL FUTURO DEI CENTRI PER L’IMPIEGO  
 
Torino, 11 luglio 2012 - “Sono preoccupato per il futuro dei Centri per l´impiego. Se il Governo dovesse togliere questa competenza alle Province, si rischia di abbassare la qualità del servizio e non ce lo possiamo permettere, né a Torino né nel resto d’Italia”. Il presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta lo ha detto il 9 luglio al Ministro del welfare Elsa Fornero al termine della visita allo sportello di Ivrea. ´´Il ministro Fornero ha condiviso le mie preoccupazioni, si è congratulata nuovamente per l’alta qualità del lavoro dei nostri uffici e mi ha suggerito di parlarne al suo collega il ministro Patroni Griffi responsabile della funzione pubblica - dice Saitta – cosa che evidnetemente farò subito. Il governo sta ridisegnando funzioni e competenze importanti, ma deve tenere conto del lavoro che sui territori si fa da decenni su competenze delicate come questa dei Centri per l’Impiego. Non siamo all´anno zero e non vogliamo tornare al tempo degli uffici di collocamento ministeriali: credo di poter dire che nessuno ne sente la mancanza”.  
   
   
ERRORE POLITICO BOCCIATURA CONSIGLIO REGIONALE MOZIONE “VERTENZA UMBRIA”  
 
Perugia, 11 luglio 2012 – “E’ urgente aprire la “vertenza Umbria” con il Governo Monti, contrariamente a quanto deciso da Pd, Udc e da tre consiglieri del Pdl ieri in Consiglio regionale”, afferma l’assessore regionale Stefano Vinti commentando il risultato politico della votazione del Consiglio regionale sulla mozione “criticità dell’economia umbra/ urgente adozione di interventi ai fini dell’apertura della vertenza Umbria con il governo nazionale”. “Questo voto, afferma Vinti, indica che gli interessi della nostra regione sono stati piegati dalla volontà dei gruppi del Pd, Udc e di tre consiglieri del Pdl di non chiamare il governo centrale ad assumersi le proprie responsabilità nei confronti della nostra regione e schierarsi così a difesa della fallimentare politica del Governo Monti. Un errore politico. Un risultato per molti versi incomprensibile, continua Vinti, visto che la mozione riconosce come la Giunta Regionale stia da tempo operando positivamente per fronteggiare gli effetti della crisi, con un ampio ricorso alla cassa integrazione in deroga, la programmazione delle risorse europee e dei fondi Fas, la predisposizione di incentivi per la stabilizzazione occupazionale. Si registra a tutt’oggi una grave difficoltà, in assenza di una politica industriale di respiro nazionale, nell’azione delle istituzioni in risposta alle numerose crisi aziendali presenti sul territorio, come pure negli interventi volti a favorire il radicamento delle realtà a maggiore contenuto tecnologico e la verticalizzazione delle produzioni. Ma ribadendo l’urgenza politica di aprire un confronto serrato con il governo nazionale sulle specifiche crisi regionali di tipo industriale e territoriale, al fine di individuare un percorso per un nuovo sviluppo economico e sociale per l’Umbria. Una mozione pertanto, conclude Vinti, che illustra la difficile situazione economica e sociale dell’Umbria e la necessità di avviare con il Governo Monti un confronto sull’economia volto a porre le premesse per una strategia nazionale di contrasto alle dismissioni produttive ed alla contrazione dei consumi e dei redditi”.  
   
   
BOLZANO: IN VIGORE DOMANI LA NUOVA LEGGE PROVINCIALE SULL´APPRENDISTATO  
 
Bolzano, 11 luglio 2012 - Entra in vigore mercoledì 11 la nuova legge sull´ordinamento dell´apprendistato, "che assicura l´apprendistato dai 15 anni di età come percorso di formazione professionale e garantisce il modello altoatesino di successo aprendolo anche a chi ha conseguito la maturità o ai laureati", sottolinea l´assessore provinciale Sabina Kasslatter Mur. Nelle prossime settimane la Giunta provinciale definirà le ore di insegnamento nelle diverse professioni e gli standard per la formazione in azienda. Il nuovo ordinamento dell´apprendistato prevede - come indicato dalla normativa nazionale - tre tipi di formazione: il modello già noto, vale a dire l´apprendistato per conseguire una qualificazione professionale e un diploma professionale, a cui si aggiungono il cosiddetto apprendistato professionalizzante e l´apprendistato di alta formazione e ricerca. Oltre a recepire la mutata tipologia dell´apprendistato (formazione dopo le medie, per i diplomati delle superiori, per laureati o universitari), la nuova legge provinciale semplifica anche alcune procedure burocratiche a carico dei datori di lavoro. Domani (11 luglio) la nuova legge provinciale entra in vigore e già si lavora già alla sua concreta attuazione: la Provincia ha avviato le trattative con le parti sociali per definire, nel regolamento di esecuzione, le professioni in cui sarà necessario un apprendistato triennale e quelle invece in cui sarà richiesto quadriennale. Prima della pausa estiva la Giunta provinciale confida di approvare la specifica delibera. Saranno chiariti anche i presupposti necessari alle aziende per la formazione degli apprendisti. In futuro sarà sufficiente la comunicazione telematica del contratto di lavoro, come previsto dalla normativa statale. Venerdì 20 luglio - dalle 9 alle 11.30 - nella sede dell´Eurac a Bolzano è in programma una manifestazione informativa per illustrare le novità della legge sull´apprendistato.  
   
   
FVG: ESTESA OPERATIVITÀ AMMORTIZZATORI IN DEROGA  
 
 Trieste, 11 luglio 2012 - Viene ulteriormente estesa la copertura della cassa integrazione in deroga, sia come numero di ore che possono essere autorizzate per ciascun lavoratore, sia come numero degli accordi che possono essere sottoscritti da ciascun datore di lavoro. Lo ha deciso all´unanimità il Tavolo di concertazione, convocato oggi a Trieste dall´assessore regionale al Lavoro Angela Brandi, modificando in alcuni punti l´"Intesa relativa alla concessione degli ammortizzatori in deroga nel 2012", firmata dalle parti sociali il 20 dicembre dello scorso anno. Come ha spiegato l´assessore, la richiesta di un´estensione dell´operatività degli ammortizzatori sociali in deroga è arrivata da diverse parti sociali, e in particolare dalle associazioni delle piccole e medie imprese e delle cooperative, proprio sulla base dei positivi risultati che questo strumento ha finora dato. "Grazie all´accordo tra la Regione e le parti sociali, la cassa integrazione in deroga - ha detto Angela Brandi - si è rivelata molto importante sia per la salvaguardia dei posti di lavoro, sia per permettere la conservazione del patrimonio industriale del Friuli Venezia Giulia, che è fatto soprattutto da piccole e medie imprese". Con le modifiche introdotte ieri, le ore autorizzabili per ciascun lavoratore passano da un massimo di 1.038 a 1.384, mentre il numero di accordi passa da otto a dieci. Il Tavolo, su proposta dell´assessore Brandi, ha anche deciso di autorizzare gli ammortizzatori in deroga per alcune imprese agricole che avevano presentato in un primo tempo domanda all´Inps, il quale non ha potuto però accoglierle a causa dell´esaurimento delle specifiche risorse messe a disposizione per il settore agricolo dal ministero del Lavoro. Questo provvedimento, come è stato precisato, vale solo per quattro domande pregresse, poiché comunque il comparto dell´agricoltura rientra a pieno titolo nell´intesa siglata con le parti sociali in Friuli Venezia Giulia sugli ammortizzatori in deroga. Il Tavolo ha anche autorizzato oggi la cassa integrazione in deroga per alcuni lavoratori di due aziende regionali, la Euroholz di Villa Santina e la Lenarda di Codroipo. Angela Brandi ha anche annunciato che domani sarà a Roma per una riunione con tutti gli assessori regionali al Lavoro, convocata dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero. Nell´incontro saranno affrontati i temi degli ammortizzatori in deroga, dell´apprendistato e della mobilità.  
   
   
LAVORO, NEL 2011 A GENOVA 88.000 ASSUNTI, L’86% PRECARI  
 
Genova, 11 luglio 2012 - La crisi economica anche nel 2011 ha fatto sentire a Genova i suoi effetti negativi sul mercato del lavoro: lo certifica la Provincia nel suo Osservatorio sul mercato del lavoro, il report annuale sull’occupazione realizzato dagli uffici provinciali che si occupano di formazione professionale, lavoro e collocamento. I dati dicono innanzitutto che gli occupati nel 2011 in Provincia di Genova erano 354.000 e i disoccupati 26.000, con un tasso di disoccupazione del 6,9%, che sale al 30% per i giovani, superando la media nazionale. Gli occupati sono 2.000 in meno rispetto al 2010 e addirittura 9.000 in meno rispetto al 2009, quando avevano raggiunto il picco di 363.000. Il settore economico che concentra il maggior numero di occupati è quello dei servizi: ben 278.000 persone, anche se rispetto al 2009 c’è un calo di 8.000 unità. Una discesa che è il risultato del buon andamento degli addetti al commercio e al turismo, saliti in due anni di 4.000 unità, e del cattivo andamento degli addetti ad altri generi di servizi, scesi nel biennio di 12.000 unità. Meno importante è l’industria: gli addetti sono solo 74.000, stabili rispetto ai due anni precedenti, anche se cresce la componente ‘costruzioni’ e cala quella del resto dell’industria. Drammatica infine la situazione dell’agricoltura e dell’allevamento: in due anni gli addetti sono crollati da 2.200 a 1.000. Le assunzioni nel 2011 sono state 158.000, e riguardano 88.000 persone, alcune delle quali hanno avuto più di una assunzione. Le cessazioni di rapporti di lavoro invece sono state 156.800, con un saldo quindi lievemente positivo. Tra gli assunti, però, quelli a tempo indeterminato rappresentano solo il 14%, segnando un nuovo minimo storico (nel 2010 erano ancora il 20%). Il lavoro precario dilaga: rappresenta l’86% tra contratti a tempo determinato (46%), lavori a progetto e co.Co.co. (14%) e somministrati (8%). Al contrario, fra le cessazioni di rapporto di lavoro, nel 2011 ben il 51% ha riguardato rapporti a tempo indeterminato. I titoli di studio degli 88.000 assunti del 2011 sono generalmente bassi: il 72% non superava la terza media, il 21% erano diplomati e solo il 7% aveva la laurea, percentuale che sale al 10% fra le donne e scende al 4% fra gli uomini. Quante sono invece le persone iscritte ai sette centri per l’impiego della Provincia, sei in città e uno a Chiavari? Al 31 dicembre 2011 erano circa 50.000, 1.500 in meno rispetto al 2010, a causa del forte calo della componente femminile. Oltre la metà degli iscritti lo è da meno di un anno, mentre gli stranieri sono quasi il 20%, oltre 9.000 persone, con un incremento in un anno di oltre 1.500 unità. Fra i principali servizi dei Centri per l’impiego c’è Match, che ha l’obiettivo di favorire l’incontro domanda-offerta: nel 2011 le aziende hanno richiesto alla Provincia 2.400 persone, e Match ne ha segnalate 12.500: ogni azienda ha così potuto scegliere mediamente fra 5 persone. Tutti gli iscritti ai Centri per l’impiego nel 2011 ha ricevuto un qualche servizio. Oltre a Match, infatti, la Provincia ha erogato altri servizi, ovvero: colloqui di orientamento (sono stati fatti a 41.000 iscritti), formazione individualizzata tramite voucher (ne sono stati erogati 11.000 a 7.000 persone), tirocini (li hanno fatti in 1.700) e seminari collettivi (5.000 partecipanti).  
   
   
DISOCCUPAZIONE GIOVANI. ZAIA: “DATI OCSE CONFERMANO CHE QUESTO GOVERNO STA TOGLIENDO LORO OGNI SPERANZA, MA IL VENETO NON MOLLA”  
 
Venezia, 11 luglio 2012 - “Definire plumbea la situazione occupazionale giovanile in Italia è un eufemismo: il Governo Monti non solo sta massacrando il presente dei nostri giovani, quel che è peggio, sta negando loro una prospettiva futura”. Il governatore veneto, Luca Zaia, legge con grande inquietudine i dati resi noti ieri dall’Ocse che parla di un’Italia in cui la disoccupazione è destinata ad aumentare e dove a pagare il prezzo più alto della crisi sono le giovani generazioni. “Quante volte ci siamo sentiti dire che la politica dei tagli ha senso solo se accompagnata da iniziative finalizzate alla crescita – sottolinea Zaia –, ma questa enunciazione è rimasta tale, anzi, è diventato uno stantio ritornello che suona sempre più come una beffa soprattutto per le fasce più deboli ed esposte della società, come appunto quella giovanile, a cui oggi si chiede di avere senso del sacrificio in cambio della prospettiva di un domani migliore: una promessa che, alla luce dei provvedimenti di questo esecutivo, assume nettamente i connotati di una lusinga, di una presa in giro”. “Ciò che la Regione può fare – prosegue il governatore – è continuare a creare, nonostante i tagli subiti da Roma, le migliori condizioni possibili per favorire l’accesso al mercato del lavoro alle giovani leve e incentivare quei progetti di ricerca che promuovono lo sviluppo e la competitività delle aziende. I dati del Veneto relativi all’efficacia della nostra azione nel campo della formazione professionale dicono di un impegno reale: il tasso di occupazione raggiunto dalle migliaia di partecipanti ai corsi da noi promossi e finanziati si attesta, in base alle ultime verifiche, attorno al 67%. Dobbiamo moltiplicare i nostri sforzi su questo fronte e su quello della ricerca, al quale destiniamo quest’anno circa 70 milioni di euro, con un occhio di riguardo per le Pmi, un dato davvero in controtendenza in questo desolato panorama nazionale”.  
   
   
A SIENA LA CONFERENZA SUL TERZO SETTORE: VERSO NUOVI MODELLI DI SVILUPPO SOSTENIBILI  
 
Firenze, 11 luglio 2012 – “In un momento di crisi del modello di sviluppo come quello attuale, con il prevalere degli interessi delle borse e della finanza su quelli dei popoli e la progressiva erosione della coesione sociale, il terzo settore assume un ruolo di grande importanza: contribuire alla ricerca di nuovi modelli di sviluppo che siano sostenibili, equi e solidali. E’ quanto si prefigge la Conferenza internazionale che si apre oggi a Siena, un’occasione imperdibile di confronto, riflessione e approfondimento, tra cui anche la sessione specifica di venerdì 13 luglio per fare il punto sul volontariato toscano”. Lo ha affermato l’assessore al welfare della Regione Toscana, Salvatore Allocca, presentando alla stampa, insieme ad Andrea Volterrani, presidente della Fondazione Fortes, la X Conferenza della Società Internazionale di Ricerca del Terzo Settore (Istr) che ieri ha preso il via a Siena. Sono intervenuti anche Simonetta Pellegrini, assessore a welfare, formazione e lavoro della Provincia di Siena, Patrizio Petrucci, presidente di Cesvot e Luciano Franchi, portavoce del Forum toscano del Terzo Settore. Una quattro giorni dal titolo “Democratizzazione, apertura al mercato e Terzo Settore”, cui parteciperanno 800 studiosi provenienti da 80 diversi Paesi del Mondo, organizzata con la partnership della Scuola di Alta Formazione per il Terzo Settore e con l’ospitalità delle Facoltà di Scienze Politiche e di Giurisprudenza dell’Università di Siena. Tre le sessioni plenarie della Conferenza. In apertura dei lavori, oggi alle 18,30, la lezione del professor John Keane (Università di Sidney) dal titolo “Il post capitalismo, il socialismo e la democrazia”. Seguirà “Oltre la crisi: il ruolo del Terzo settore nello scenario italiano” con la partecipazione di Riccardo Mussari (Università di Siena), Ugo Ascoli (Università delle Marche), Elio Borgonovi (Università Bocconi), Marco A. Quiroz Vitale (Università di Milano) e Stefano Zamagni (Università di Bologna). In chiusura la lezione di Rami Kuori (Università americana di Beirut) tutta incentrata sulla primavera araba e sulle rivolte che nella storia hanno determinato grandi trasformazioni nel mondo arabo. A questo si affianca un programma tutto italiano: “Il Sistema Italia per la promozione della coesione sociale, si racconta”, undici incontri con la partecipazione integrata – oltre che della Fondazione Fortes e della Regione Toscana – di Acri (Associazione Fondazioni e Casse di Risparmio), Consulta nazionale Comitati di Gestione dei fondi speciali del Volontariato, Forum nazionale e Forum regionale Terzo Settore, Consulta Volontariato, Convol (Conferenza Permanente delle Associazioni, Federazioni e Reti di Volontariato), Csv.net (Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato), Unioncamere, Cesvot, Reves (Rete Europea dei Comuni e delle Regioni per l’Economia Sociale), Co.ge Toscana, Copas Toscana (Conferenza permanente autonomia sociali). Venerdì 13 luglio alle 9.30 (Auditorium Monte dei Paschi, Siena) l’importante incontro regionale “Il volontariato toscano verso la Conferenza nazionale”, cui interviene anche l’assessore Allocca che concluderà i lavori. “Non si può puntare solo ad abbattere lo spread e a incrementare il Pil – ha detto ancora Allocca – La crescita economica deve coniugarsi al rispetto delle compatibilità ambientali, rapportarsi alla promozione della persona, della sua realizzazione, della qualità della vita di tutti, avviando percorsi di superamento degli ostacoli oggi connessi alle differenze di condizioni sociali, di genere, di etnia, di nazione. È qui che entra in gioco il terzo settore con la sua capacità di ‘abitare’ le situazioni difficili, di fare da agente di cambiamento, di innovare e sperimentare nuovi modi di intervento e risposta ai bisogni negati o non riconosciuti e di cura anche individuale dei beni comuni. E’ la proposta in sostanza di modelli di democrazia partecipata”. Per Andrea Volterrani, la Conferenza internazionale di Siena costituisce “l’occasione per raccontare ad un pubblico straniero un’altra Italia, non frammentata, e lontana dallo stereotipo pizza, spaghetti e mandolino, ma fatta di tante e diverse forme di coesione sociale che sono un elemento e ricchezza imprescindibile per far ripartire il Paese dalla crisi attuale”.  
   
   
“IO LAVORO A CASA” PER CONOSCERE IL LAVORO DOMESTICO FEMMINILE PRENDE AVVIO UNO STUDIO DI PROVINCIA E UNIVERSITÀ DI FIRENZE  
 
Firenze, 11 luglio 2012 - Secondo recenti dati Istat, la casalinghe in Italia sono quasi 5 milioni. 800mila sono quelle con meno di 35 anni. Perché queste ragazze, queste donne, restano a casa? E’ un loro desiderio, una libera scelta legata alla voglia di maternità, ad un’organizzazione familiare stabilita in base agli impegni della coppia, o si tratta di una conseguenza della crisi economica, della difficoltà di conciliare effettivamente tempi di vita e tempi di lavoro e della carenza di welfare e servizi? Per capire quali sono le storie e i motivi, tanti e variegati, che portano una donna a non lavorare nel senso più tradizionale del termine, ma ad occuparsi della casa, della famiglia e dell’educazione dei figli, sarà una ricerca che parte nelle prossime settimane a Firenze e provincia. Titolo dello studio, l’esplicativo “Io lavoro a casa. Adesso facciamo i conti: quanto conta il lavoro di chi si occupa della casa e della famiglia?” “Abbiamo alcuni indicatori che ci confermano una tendenza al ritorno a casa da parte delle donne negli ultimi anni – afferma l’Assessore provinciale a Lavoro e Formazione Elisa Simoni – Forse si tratta dell’assenza di servizi diffusi sul territorio, probabilmente anche dalla loro diminuzione legata alla stretta agli enti pubblici. Forse si tratta della difficoltà di percorrere carriere sempre più esclusive e aggressive, o ancora, probabilmente ci sono ragioni culturali che si sono fatte spazio tra le giovani e le donne, motivi legati alle politiche della formazione, che pure stiamo orientando con metodi innovativi”. “Non sappiamo ancora – prosegue Simoni - se sia preponderante l’uno o l’altro motivo, ma vogliamo capire cosa sia successo al lavoro delle donne di questo territorio: una zona che fino al 2007 aveva un tasso di occupazione femminile molto interessante e che ora mostra segni di sofferenza. Indicatori di genere importanti, se pensiamo che le donne che lavorano generano domanda di servizi e contribuiscono, in qualche modo, anche a creare nuova occupazione”. I dati sull´occupazione femminile a Firenze e Provincia - Lo studio. Commissionato dall’Assessorato al Lavoro della Provincia di Firenze, sarà realizzato dal Dipartimento di Scienza Politica e Sociologia dell’Università di Firenze. Una innovativa linea di ricerca che prenderà avvio nelle prossime settimane. Coinvolte nell’organizzazione la grande distribuzione organizzata, al momento Unicoop Toscana, dove i ricercatori dell’Università di Firenze realizzeranno concretamente le interviste tra luglio e settembre. “L’inattività femminile è un tema molto, e per certi versi colpevolmente, trascurato tanto all’interno del dibattito politico che di quello scientifico, anche se riguarda circa una donna su due in Italia e addirittura sta aumentando in questi anni di crisi – sostiene la Preside della Facoltà di Scienze Politiche ‘Cesare Alfieri’ di Firenze, Franca Alacevich –. E’ un dato unico nel contesto europeo. Ricostruire le caratteristiche quantitative e qualitative, ma soprattutto le ragione alla base delle ‘scelte’ di rinunciare al lavoro di un numero così elevato di donne, anche giovani e istruite, è essenziale per mettere a punto politiche adeguate. Oltre alle cause, è opportuno studiare gli ‘effetti’ che rimanere fuori dal mondo del lavoro comporta: come cambiano i ruoli, i modelli culturali? Quanto incide sull’autonomia individuale e sulla partecipazione sociale? Se le donne si ritirano dal mercato del lavoro le conseguenze non sono solo soggettive ma anche sociali”. Guarda Il Servizio Di Florence Tv! - Coordina lo studio Annalisa Tonarelli, Ricercatore in Sociologia dei Processi Economici e del Lavoro presso l’Università di Firenze, che spiega che “Per la realizzazione di questa indagine, che affronta un tema poco studiato e presenta interessanti aspetti di innovatività anche per il metodo di ricerca che propone, è fondamentale la collaborazione delle donne che sperimentano una condizione di inattività. Siamo infatti di fronte ad un problema troppo complesso e sfumato per poter essere affrontato con strumenti classici: in questo caso è necessario andare a rintracciare le protagoniste dell´indagine in luoghi non istituzionali dove ci si reca quotidianamente, come i luoghi della grande distribuzione. Non vorremo con ciò dar l´idea di sposare lo stereotipo abusato della casalinga. Al contrario, obiettivo della ricerca è proprio mostrare quanto sia articolata la tipologia delle donne che non lavorano: dalle donne escluse dal mercato del lavoro, alle giovani scoraggiate alla ricerca del primo impiego, alle casalinghe che hanno scelto di investire esclusivamente nella sfera familiare”. Il comportamento delle donne sul mercato del lavoro è influenzato da fattori esogeni, di natura prevalentemente economica, ma anche endogeni, legati al tessuto sociale e ai modelli culturali dominanti. La ricerca si avvale pertanto di una pluralità di chiavi di lettura, in un approccio multidisciplinare, per comprendere come maturano le decisioni delle donne e cogliere le sfumature del fenomeno. Un approfondimento particolare riguarda poi la disponibilità a lavorare delle donne inattive e le condizioni alle quali sarebbero disposte a lavorare, soprattutto rispetto al livello retributivo che consente una stima del salario di riserva.Nello specifico, il questionario proposto toccherà diverse tematiche: oltre alle variabili socio-anagrafiche (stato civile, condizione familiare, presenza di figli conviventi, presenza di altri adulti a carico, condizione occupazionale degli altri membri della famiglia) e alle esperienze lavorative pregresse, attenzione all’impegno nel lavoro di casa. In particolare si chiederà alle intervistate come hanno imparato a prendersi cura della casa, la condizione occupazionale delle altre donne della propria famiglia e delle amiche, come la propria condizione viene vissuta dagli altri membri della famiglia. Lo studio cercherà inoltre di capire cosa ha motivato la scelta di restare a casa e il livello di soddisfazione rispetto alla propria situazione. Il questionario, dunque si concentrerà sulla relazioni tra scelte lavorative e scelte familiari con particolare attenzione all´influenza esercitata dall’attività lavorativa del coniuge e alla divisione dei ruoli sulle scelte di lavoro e non lavoro delle donne ma anche sull’incidenza dei carichi familiari e i costi di cura e di assistenza. Le prime rilevazioni sono già avvenute p il 5 e 6 luglio nella sede Coop di via Erbosa a Firenze; il 9 e 10 luglio a Pontassieve; l’11 e il 12 luglio a Figline Valdarno; il 16 e 17 luglio alla Coop di Ponte a Greve. Dopo uno stop nel mese di agosto, si riprenderà il 12 e 13 settembre alla Coop di Sesto Fiorentino. Si prevede inoltre una serie di interviste telefoniche e la possibilità di compilare il questionario anche online sul sito internet dedicato www.Iolavoroacasa.it    
   
   
AL VIA LA LEGGE GOLFO-MOSCA SULLA PARITÀ DI ACCESSO AGLI ORGANI DI AMMINISTRAZIONE E DI CONTROLLO DELLE SOCIETÀ QUOTATE  
 
 Torino, 11 luglio 2012 - La legge 120/2011, approvata grazie al lavoro delle On.li Lella Golfo (Pdl) e Alessia Mosca (Pd) prevede che gli organi sociali delle società quotate e partecipate, in scadenza dal 12 agosto 2012, dovranno essere rinnovati riservando una quota pari ad almeno un quinto dei propri membri alle donne. Questa quota dovrà crescere a partire dal secondo e terzo rinnovo degli organi sociali fino ad arrivare nel giro di 10 anni a garantire pari opportunità alle donne affinché possano ricoprire incarichi di alto livello e responsabilità che oggi sono ancora in grande maggioranza occupati da soli uomini. Al fine di garantire alle sue associate l’opportuna formazione, Aidda ha recentemente organizzato a Roma un Workshop dedicato, al quale hanno partecipato imprenditrici e dirigenti provenienti da tutta Italia. Tra gli oratori numerose personalità del mondo dell’economia e della politica, esperti del settore pubblico e privato. Le due giornate sono state il preludio di una serie di appuntamenti che verranno calendarizzati dal prossimo autunno in affiancamento al Ministero delle Pari Opportunità, nella persona della Dott.ssa Patrizia De Rose, Capo Dipartimento. Per quanto riguarda l’imprenditoria femminile l’Italia è al primo posto in Europa, ma ciò nonostante, per quanto concerne le quote di rappresentanza nei Cda, è posizionata in coda alla classifica europea e addirittura paesi come la Cina hanno medie superiori alle nostre. Aidda, Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti di Azienda con le sue 1100 iscritte, rappresenta un punto di riferimento importante per tutte le donne che guidano o rivestono ruoli di responsabilità nelle imprese italiane. Nata a Torino nel 1961, nei suoi 50 anni di attività è diventata un importante punto di riferimento non soltanto per le imprenditrici ma anche per tutte coloro che desiderano intraprendere una carriera nel mondo del management. Alla guida di Aidda, dal novembre 2011 è stata eletta Franca Audisio Rangoni, A.d. Di Dual Sanitaly Spa, azienda torinese leader nel mercato ortopedico-sanitario con lo storico brand Dr.gibaud, alle cui dipendenze lavorano 170 persone.  
   
   
FIRENZE, CAMERA DI COMMERCIO: DONNE, CHE IMPRESA! SECONDA EDIZIONE DELLA RASSEGNA CINEMATOGRAFICA AL CINEMA ODEON DUE PROIEZIONI IL 12 LUGLIO E IL 13 SETTEMBRE 2012 VOLUTE DAL COMITATO PER L’IMPRENDITORIA FEMMINILE DI FIRENZE  
 
 Firenze, 12 luglio 2012 - Il Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile organizza per il secondo anno la rassegna cinematografica “Donne: che impresa!” su tematiche dell’imprenditoria femminile e, in particolare, delle problematiche tra vita familiare e professionale. Il progetto si inserisce nell’ambito delle iniziative di comunicazione del Cif rivolte al grande pubblico. Per quest’anno, infatti, il Comitato si è mosso su diversi filoni: - iniziative di formazione: sono stati già realizzati un workshop sui contratti di rete e un seminario dal titolo “Avvicinare le imprese al linguaggio delle banche” - un premio per le imprese che nell’ultimo triennio si sono distinte per aver aumentato i livelli occupazionali (per il quale sono stati messi a disposizione euro 14.000 per 4 premi). - un evento di comunicazione, che è appunto la rassegna cinematografica in oggetto, presso il cinema Odeon di Firenze. L’edizione dello scorso anno ha visto la partecipazione di circa 350 persone per serata, per un totale (sulle quattro proiezioni) di più di 1000 presenze. È stato deciso di riproporre la rassegna, seppur soltanto in due serate, proprio in virtù del successo e del riscontro positivo ottenuto nel 2011. L’edizione di quest’anno si svolgerà in due date, il 12/07 e il 13/09, e verranno proiettati due film su due diversi modelli di imprenditoria femminile. Il 12 luglio verrà proiettato il film "Caramel" sulla conquista dei diritti personali di un gruppo di donne in Libano per mezzo del lavoro imprenditoriale; è inoltre prevista la partecipazione dell’attrice Daniela Morozzi che aprirà lo spettacolo e introdurrà il tema anche tramite interviste a imprenditrici locali. Il 13 settembre sarà proiettato il film "Amelia", sul tema dell’auto imprenditorialità basata sull’iniziativa e innovazione personale. La serata sarà presentata dalla giornalista di Italia 7 Carlotta Romualdi; verranno proclamate inoltre le imprese vincitrici del premio per le piccole e micro imprese che hanno aumentato i livelli occupazionali nell’ultimo triennio. Trame dei film: · Caramel Un film di Nadine Labaki. Con Nadine Labaki, Yasmine Al Masri, Joanna Moukarzel, Gisèle Aouad, Adel Karam. Durata 96 min. - Francia, Libano 2007 Beirut, alcune donne lavorano in un istituto di bellezza: Layale (Nadine Labaki), innamorata di un uomo sposato, Nisrine (Yasmine Al Masri), che sta per sposarsi e non sa come dire al futuro sposo che ha già perduto la verginità, Rima (Joanna Moukarzel), che non riesce ad accettare di essere attratta dalle donne, Jamale (Gisèle Aouad), ossessionata dall´età e dal fisico, e infine Rose (Siham Haddad), che ha sacrificato i suoi anni migliori e la sua felicità per occuparsi della sorella Lili (Aziza Semaan). Nel salone, tra colpi di spazzola e cerette al caramello, si parla di sesso e maternità, con la libertà e l´intimità propria delle donne. Nadine Labaki, insieme protagonista e regista del film, ci propone un affresco sulle donne, che non mancherà di andare dritto al cuore delle spettatrici, ma non solo. Un acquerello a tinte delicate, mai volgari, che tratta però temi di scottante attualità: la guerra, la convivenza tra cristiani e musulmani, il mischiarsi di abitudini ed etnie differenti. · Amelia Un film di Mira Nair. Con Ewan Mcgregor, Hilary Swank, Richard Gere, Mia Wasikowska, Christopher Eccleston. Durata 111 min. - Usa 2009. Prima donna aviatrice ad attraversare l´Oceano Atlantico, prima a tentare il giro del mondo, celebrità assoluta del suo tempo, business woman ante litteram, figura animata da un indomabile desiderio di libertà, Amelia Earhart fu resa leggendaria dalla sua tragica sparizione nel nulla, il 2 luglio del ´37. Inutili le miliardarie ricerche autorizzate da Roosvelt: il destino la consegnava al mito, alle ipotesi di spionaggio o di tragedia. Per informazioni: Segreteria organizzativa Alba Parrini tel 055.27.50.341 promozione@fi.Camcom.it