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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 11 Settembre 2012
UE: È INIZIATO IL CONTO ALLA ROVESCIA PER LA SETTIMANA DEL MERCATO UNICO  
 
Bruxelles, 11 settembre 2012 - Il 2012 segna il ventesimo anniversario del Mercato unico europeo, che è stato istituito ufficialmente il 1° gennaio 1993. Tale anniversario offre l’occasione ideale per riflettere sui risultati conseguiti dal Mercato unico dalla sua istituzione e sulle sfide che restano per sfruttarne il potenziale al fine di creare nuova crescita. Il 20° anniversario offre la cornice per una serie di attività che si svolgeranno in tutti gli Stati membri e saranno incentrate sulla Settimana del Mercato unico per la nuova crescita dal 15 al 20 ottobre 2012. Tali attività si concentreranno su tre obiettivi: il ricordo dei risultati conseguiti nei 20 anni del Mercato unico; la presentazione e la discussione di nuove iniziative dirette a promuovere la crescita nel Mercato Unico; la mobilitazione delle opinioni e delle aspettative dei giovani in merito al Mercato unico. Il 15 ottobre verrà organizzato a Bruxelles un evento centrale interattivo presso il Parlamento europeo. Esso consisterà in un insieme di stimolanti dibattiti, presentazioni video, tavole rotonde, giochi a quiz con il pubblico e nella cerimonia della consegna dei premi per il concorso “Generazione 1992” (maggiori dettagli figurano più avanti), con il fine di fornire un contributo alle future politiche. Un aspetto cruciale dell’evento riguarderà la generazione dei ventenni che sono nati nell’anno in cui è stato istituito il Mercato unico e che non possono ricordare l’Europa com’era prima di questo avvenimento. Questo tema è affrontato in un breve filmato che si può vedere qui: Negli Stati membri dell’Ue, nei giorni e nelle settimane successivi al 15 ottobre, verranno organizzati molti eventi nazionali. Il loro obiettivo è di riunire cittadini, imprese e organizzazioni pubbliche per esaminare e discutere lo stato del Mercato unico in un contesto nazionale. Ai primi di ottobre, prima che inizi la Settimana del Mercato unico, la Commissione adotterà un pacchetto di misure dirette al suo rafforzamento e approfondimento, denominato “Mercato unico Atto 2”, che fa seguito ad un pacchetto iniziale di misure sul Mercato unico adottate l’anno scorso (cfr. Ip/11/469). Per preparare la Settimana del Mercato unico, la Commissione ha pubblicato oggi un opuscolo intitolato “20 anni di Mercato unico europeo – assieme per una nuova crescita”, al fine di diffondere le informazioni in merito alle opportunità e ai vantaggi del Mercato unico per i cittadini e le imprese europei. Tale opuscolo può essere ordinato alla Commissione e può essere scaricato sul sito internet Europa al seguente indirizzo: http://ec.Europa.eu/internal_market/publications/docs/20years/achievements-web_en.pdf  Per ulteriori informazioni Il sito internet Settimana del Mercato unico fornisce maggiori informazioni sugli eventi, sia a Bruxelles che altrove, con un link per registrarsi all’evento centrale di Bruxelles il 15 ottobre: http://www.Singlemarket20.eu Concorso “Generazione 1992” Nell’aprile del 2012 è stata lanciata una campagna per un concorso di creatività diretto ad attingere alle opinioni, esperienze, analisi ed aspettative di cosa significa oggi il Mercato unico per i giovani europei offrendo ai giovani nati nel 1992 la possibilità di esprimere il loro punto di visto su di esso. La campagna mobiliterà i giovani allo scopo di creare un nuovo modo di guardare al Mercato unico e stimolare i dibattiti. I 20 vincitori saranno invitati a partecipare alla Settimana del Mercato unico in ottobre, dove potranno presentare i loro interventi vincenti alla cerimonia del 15 ottobre. Il concorso è aperto fino al 9 settembre. Gli interventi possono essere presentati attraverso il sito internet del concorso: www.Generation1992.eu    
   
   
UE: VERSO L’UNIONE BANCARIA  
 
 Bruxelles, 11 settembre 2012 - In occasione del Consiglio europeo del 28/29 giugno, i leader dell´Ue hanno deciso di approfondire l´unione economica e monetaria come uno dei rimedi della crisi attuale. Nel corso della riunione, i leader hanno discusso la relazione dal titolo ´Verso una vera unione economica e monetaria´ 1 , a cura del presidente del Consiglio europeo, in stretta collaborazione con il Presidente della Commissione europea, il presidente dell´Eurogruppo e il Presidente della Banca centrale europea. La relazione di cui le componenti principali verso una maggiore integrazione economica e monetaria, tra cui Union Banking. Il 12 settembre, la Commissione presenterà le proposte per la progettazione di un singolo meccanismo di vigilanza bancaria nella zona euro, rafforzando ulteriormente la propria risposta alla crisi attuale. Questa proposta non cambierà la regolamentazione in materia per il mercato unico di 27 paesi, ma cambiare il modo in cui le banche della zona euro sarà sorvegliata, da cui sarà completamente preservare l´integrità del mercato unico. Un meccanismo di controllo unico, costruito intorno alla Banca centrale europea (Bce), sarà un grande passo avanti. Si invierà un forte segnale politico di credibilità ai nostri partner e agli investitori globali. Si mostrano ancora una volta l´irreversibilità dell´euro. I blocchi rimanenti per una vera e propria economica un´unione monetaria non includono solo i pilastri rimanenti della Union Banking (codice unico per le istituzioni finanziarie nel mercato interno, rafforzando i sistemi di garanzia dei depositi, e la creazione di fondi di risoluzione e le legislazioni nazionali), ma anche un quadro integrato di bilancio (Fiscal Union), una politica integrata quadro economico (Economic Union) e una dimensione rafforzamento democratico (Political Union). 1. Che cosa vogliamo ottenere con l´unione bancario? 1.1 Che cosa è il sindacato bancario che vogliamo attuare? Quando la crisi finanziaria si è propagata in Europa, nel 2008, abbiamo avuto 27 diversi sistemi bancari di regolamentazione in atto, tutti basati su norme nazionali e le misure nazionali di salvataggio. Una qualche forma di coordinamento europeo esistito, ma era legato a scambi di informazioni e procedure di cooperazione piuttosto informali. Questo non è stato sufficiente per far fronte alla crisi del settore finanziario e il suo contagio ai sovrani. Un vero e proprio sindacato bancario sarà fondamentale per sostenere l´integrazione economica e monetaria. Pool responsabilità monetarie hanno infatti stimolato una maggiore integrazione economica e finanziaria, e ha aumentato la possibilità di effetti transfrontalieri in caso di crisi bancarie. Comune e più integrata vigilanza bancaria per la zona euro è un pilastro importante per fare in modo che attiene il controllo da parte i più alti standard. Ciò consentirà di costruire la necessaria fiducia tra gli Stati membri, che è una condizione per l´utilizzo di fermi comuni, in particolare la ricapitalizzazione diretta da parte della Esm delle banche. Una volta che la vigilanza comune per la zona euro è a posto, l´intenzione della Commissione è quello di costruire su proposte già esistenti relative ai regimi di garanzia dei depositi bancari e il recupero e la risoluzione, in movimento verso un approccio più integrato anche in questi settori. 1.2 Perché vogliamo realizzare questa unione bancario? Per spezzare il legame tra gli Stati membri e le loro banche : tra ottobre 2008 e ottobre 2011, i paesi europei si sono mobilitati 4500000000000 € in sostegno pubblico e garanzie alle banche. Questo non è accettabile. Con la sua proposta sui requisiti patrimoniali delle banche ("Crd Iv") effettuati nel luglio dello scorso anno, la Commissione intende garantire che il capitale degli istituti bancari è sufficiente sia in quantità che in termini di qualità per affrontare crisi future. Il futuro meccanismo europeo di stabilità (Esm) potrebbe avere la possibilità di ricapitalizzare direttamente le banche, una volta un singolo meccanismo di controllo è stabilito per le banche della zona euro. Ciò contribuirà a spezzare il circolo vizioso tra banche e sovrani, come i prestiti Esm non aggiungere al peso del debito dei paesi che si affacciano intensa pressione del mercato. Per ripristinare la credibilità del settore finanziario : Le proposte presentate dalla Commissione europea per migliorare la regolamentazione del sistema finanziario costituiscono una solida base per proseguire l´armonizzazione delle nostre regole, che sarà resa più facile nel quadro di un settore bancario sindacato . L´unico sistema europeo di vigilanza per le banche permetterà una vigilanza rigorosa e completamente indipendente del nostro settore bancario . Dare alla Bce la responsabilità ultima per la vigilanza delle banche nell´area dell´euro contribuirà ad accrescere la fiducia tra le banche e in questo modo aumentare finanziaria la stabilità nella zona euro. Per conservare i soldi dei contribuenti : Ai primi di giugno, abbiamo proposto norme Ue per il recupero della banca e risoluzione. Per fare in modo che le autorità di vigilanza di avere tutti gli strumenti necessari per affrontare i fallimenti bancari senza i soldi dei contribuenti. Questo ha anche lo scopo di proteggere il denaro dei contribuenti e depositi. Per assicurarsi che le banche servire la società e l´economia reale : Con il nostro ordine del giorno regolamento finanziario, stiamo migliorando l´efficacia dei mercati finanziari, l´integrità e la trasparenza al fine di assicurarsi che i fondi disponibili finanziare l´economia. 2. Ue Union Banking: cosa abbiamo fatto finora? Per ciascuno dei quattro pilastri della Union Banking (cioè corpus unico di norme, la sorveglianza, garanzia dei depositi e risoluzione nel settore bancario), la Commissione ha già adottato misure fornire una solida base per sviluppare ulteriormente. 2 0,1 Misure per consentire una maggiore vigilanza bancaria integrato - Tre autorità di vigilanza europee (Esa) ha iniziato a lavorare dal 1 gennaio 2011 per fornire un quadro di vigilanza: · l´ Autorità bancaria europea (Eba), che si occupa di vigilanza bancaria, compreso il controllo della ricapitalizzazione delle banche, nonché il coordinamento e la risoluzione delle controversie di autorità nazionali di vigilanza · l´ Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (Esma), che si occupa della vigilanza dei mercati dei capitali e · l´ Autorità europea delle assicurazioni e pensioni aziendali o professionali Authority (Eiopa), che si occupa di vigilanza sulle assicurazioni. I 27 autorità nazionali di vigilanza sono rappresentati in tutte e tre le autorità di vigilanza. Il loro ruolo è quello di contribuire allo sviluppo di un corpus unico di norme per la regolamentazione finanziaria in Europa, risolvere i problemi transfrontalieri, prevenire l´accumulo di rischi, e contribuire a ripristinare la fiducia.Esa individuali hanno ruoli specifici: ad esempio Esma è l´autorità di vigilanza europea delle agenzie di rating, mentre Eba e Eiopa effettuare "prove di stress" dei loro rispettivi settori. Eba ha anche supervisionato l´esercizio corrente ricapitalizzazione delle banche europee. Esma può vietare i prodotti che minacciano la stabilità del sistema finanziario globale in situazioni di emergenza. Inoltre, il Comitato europeo per il rischio sistemico (Esrb) è stato incaricato con la vigilanza macroprudenziale del sistema finanziario all´interno dell´Unione. Questo nuovo quadro di vigilanza finanziaria è in vigore dal novembre 2010. Eba ha rapidamente affermato la sua credibilità come un nuovo organismo, la consegna entro i limiti delle regole concordate dal Consiglio e dal Parlamento europeo, che sono centrate su un approccio di coordinamento Eba autorità di vigilanza nazionali. Eba rimarrà un giocatore chiave del sindacato bancario. Per ulteriori informazioni sul pacchetto di supervisione finanziaria 2010, si veda Memo/10/434 . Il 12 settembre, la Commissione presenterà un regolamento che istituisce un meccanismo di supervisione ambizioso unico per le banche della zona euro. La Commissione si aspetta che queste proposte che saranno adottate entro la fine dell´anno, in modo che il nuovo sistema entri in vigore all´inizio del 2013, come una componente chiave di un sindacato bancario. La presente proposta affronterà le questioni importanti per il funzionamento concreto del nuovo ruolo di vigilanza per la Bce, il rapporto tra autorità di vigilanza nazionali e la Bce, che definisce il rapporto tra i paesi dell´area dell´euro e quelli che non partecipano all´euro. Inoltre, la Commissione presenterà un regolamento di modifica per chiarire il ruolo e la governance dell´Autorità bancaria europea in questo contesto. 2,2 Verso un codice unico per il settore bancario - Il Consiglio europeo di J giugno 2009 ha raccomandato all´unanimità che istituisce un corpus unico di norme applicabile a tutti gli istituti finanziari nel mercato unico. Con la sua proposta sui requisiti patrimoniali delle banche ("Crd Iv") effettuati nel luglio dello scorso anno (vedi Ip/11/915 e Memo/11/527 ), la Commissione ha avviato il processo di attuazione per l´Unione europea i nuovi standard globali di capitale bancario concordate a livello di G20 (più comunemente noto come l´accordo di Basilea Iii). Si ricorda che gli istituti bancari entrato nella crisi con il capitale che era insufficiente sia in quantità che in qualità, portando a sostegno senza precedenti da parte delle autorità nazionali. L´europa sta svolgendo un ruolo di primo piano in materia, l´applicazione di tali regole a più di 8.000 banche, che rappresentano il 53% del patrimonio mondiale.Le proposte della Commissione sono attualmente in discussione presso il Consiglio e il Parlamento europeo e la Commissione è determinata che un accordo venga raggiunto a breve. Con questa legislazione, la Commissione intende inoltre istituire un quadro di governance dando autorità di vigilanza bancaria nuovi poteri per monitorare più da vicino le banche e intervenire con eventuali sanzioni quando vedono i rischi, ad esempio per ridurre il credito quando sembra che sta crescendo in una bolla.Autorità di vigilanza europee dovrebbe intervenire in alcuni casi, ad esempio quando le autorità di vigilanza nazionali non sono d´accordo in situazioni transfrontaliere. Inoltre, il completamento del programma di regolamento finanziario è parte integrante del sindacato bancario. In tale ottica questo, si ricorda che la Commissione sta lavorando anche: esaminare la riforma della struttura del settore bancario anche se i lavori del gruppo ad alto livello di esperti guidato da Erkki Liikanen (cfr.Memo/12/129 ); per regolare bancario ombra (vedi Ip/12/253 ) rendere rating più affidabile (vedi Ip/11/1355 ); di inasprire le norme sui fondi hedge (cfr. Ip/09/669 ), vendite allo scoperto (vedi Ip/10/1126 ) e derivati ​​(cfr. Ip/10/1125 - regolamento in vigore dal 16 agosto 2012); rivedere le norme vigenti in materia di commercio di strumenti finanziari (cfr. Ip/11/1219 ), abusi di mercato (cfr. Ip/11/1217 e Ip/12/846 ) e dei fondi di investimento (cfr. Ip/10/869 ); contenere le pratiche a pagamento bancarie che incoraggiano incoscienza (vedi Ip/09/1120 ); riformare il controllo (cfr. Ip/11/1480 ) e contabile (cfr. Ip/11/1238 ) settori. 2,3 azioni intraprese per offrire maggiore protezione ai depositanti bancari - Grazie alla normativa Ue, depositi bancari in uno Stato membro sono già garantiti fino a € 100.000 per depositante se una banca fallisce. Dal punto di vista della stabilità finanziaria, la garanzia depositanti impedisce di fare prelievi di panico dalle loro banche, evitando così gravi conseguenze economiche. Nel luglio 2010, la Commissione ha proposto di andare oltre, con una armonizzazione e la semplificazione dei depositi protetti, più veloci pay-out e il finanziamento dei sistemi di miglioramento, in particolare mediante finanziamento ex ante dei sistemi di garanzia dei depositi e una struttura obbligatoria di assunzione reciproca tra i sistemi nazionali . L´idea alla base di questo è che se un regime nazionale di garanzia dei depositi si ritrova impoverito, si possono prendere in prestito da un altro fondo nazionale. Questo sarebbe il primo passo verso un sistema paneuropeo di garanzia dei depositi. Questa proposta è ancora oggetto di discussione da parte del Consiglio e del Parlamento europeo in seconda lettura. La Commissione invita i legislatori per accelerare il processo di co-decisione su questa proposta, mantenendo la funzione di reciproca assunzione di prestiti, e sono d´accordo entro la fine del 2012. Nella gestione di una serie di crisi bancarie degli ultimi anni, le autorità nazionali hanno spesso creato una nuova struttura fuori dalla banca in fallimento e trasferite alcune funzioni critiche della banca a questa struttura, come la salvaguardia depositi. Questi meccanismi di risoluzione fare in modo che i depositanti non perdere l´accesso ai propri risparmi (per esempio nel caso della Northern Rock, la banca è stata suddivisa in una buona banca, che conteneva i depositi e prestiti ipotecari buone, e una cosiddetta "bad bank" esaurendo i crediti deteriorati). Per ulteriori informazioni sulla proposta della Commissione relativa a un sistema europeo dei sistemi di garanzia dei depositi, vedere Ip/10/918 . 2,4 Azione intrapresa verso un recupero unico europeo e quadro di risoluzione - La proposta della Commissione sul recupero e strumenti di risoluzione per le banche in crisi, adottato il 6 giugno (cfr. Ip/12/570 e Memo/12/416 ), è l´ultimo di una serie di misure proposte per rafforzare il settore bancario europeo ed evitare il contagio effetti di un eventuale futura crisi finanziaria con effetti negativi per i depositanti e contribuenti. Al fine di assicurare che il settore privato paga la sua parte in qualsiasi salvataggi futuri, l´Ue ha proposto un quadro comune di norme e poteri per aiutare i paesi dell´Ue intervenire per gestire le banche in difficoltà. Ripetuti salvataggi delle banche hanno creato una situazione di profonda ingiustizia, l´aumento del debito pubblico e ha imposto un onere maggiore per i contribuenti. Un comune quadro comunitario per la soluzione gestita di banche e istituzioni finanziarie potrebbe offrire strumenti per prevenire le crisi di emergere in primo luogo, e affrontarle presto se lo fanno. La proposta prevede anche i meccanismi che le autorità nazionali devono mettere in atto per risolvere le banche in modo ordinato, se necessario, con un meccanismo di "bail-in" a partire dal 2018 per chiamare sugli azionisti ei creditori nell´assegnazione perdite delle banche fallite.La proposta prevede anche la creazione di fondi di risoluzione nazionali pagati dalle banche nazionali al fine di far fronte ai pochi casi in cui bail-in non offrono risorse sufficienti per pagare per la ristrutturazione e la chiusura delle banche. Lo scopo ultimo della proposta è quello di fare in modo che il settore finanziario paga per i suoi fallimenti, invece di dover chiamare il denaro dei contribuenti. Se un fondo di risoluzione nazionale non dispone di risorse sufficienti per pagare per una ristrutturazione, la proposta chiede agli Stati membri di esaminare la possibilità di un prelievo supplementare sul suo settore bancario, prima di chiedere la possibilità di prendere in prestito da fondi di risoluzione nazionali degli altri Stati membri dell´Ue . 3. Banking unione e ricapitalizzazione delle banche - L´ue ha già adottato misure per quanto riguarda la ricapitalizzazione delle banche in diversi modi. Per esempio, vasta condizionalità relativa al settore finanziario è stato incluso nei requisiti politiche indirizzate agli Stati membri che hanno ricevuto un sostegno finanziario internazionale. Rispetto al settore bancario, le misure necessarie consistono, da un lato, della ordinata defaticante di non vitali istituzioni e, dall´altro, di ristrutturazione di banche vitali. Requisiti patrimoniali più elevati, ricapitalizzazioni delle banche, stress test, gli obiettivi deleveraging, nonché per migliorare il quadro normativo e di vigilanza sono stati anche parte delle iniziative politiche. Anche se non specifico di paesi aderenti al programma, queste misure di stabilizzazione sono più facilmente attuati nel contesto di sostegno finanziario internazionale. L´european Financial Stability Facility (Efsf), in grado di fornire prestiti a non programmare gli Stati membri della zona euro per lo scopo specifico di ricapitalizzazione degli istituti finanziari, con alle condizioni adeguate, istituzioni specifiche e anche orizzontali, compresa la riforma strutturale del settore finanziario nazionale. Al vertice zona euro il 29 giugno 2012, è stato proposto che una volta che un meccanismo efficace di controllo che coinvolge la Bce è stata istituita per le banche della zona euro, il futuro meccanismo europeo di stabilità (Esm) potrebbe, a seguito di una decisione normale, hanno la possibilità di ricapitalizzare le banche direttamente. L´ Esm avrà una capacità di prestito di € 500 miliardi di euro. Per Stati membri dell´area dell´euro non soggetto a un programma, l´Esm avrà la possibilità di fornire un prestito per lo scopo specifico di istituzioni finanziarie ri-capitalizzazione. La concessione di tale assistenza finanziaria è oggetto di una decisione favorevole del consiglio dei governatori della Esm, cioè i ministri delle Finanze degli Stati membri dell´area dell´euro. La condizionalità collegata al contributo finanziario è dettagliato in un memorandum d´intesa e comprenderà istituzioni specifiche e condizionalità orizzontale. Ricapitalizzazioni può essere eseguita anche da un prestito accompagnato da un vero e proprio programma di aggiustamento macroeconomico. Le modalità in materia di ricapitalizzazione diretta delle banche da parte del Mes sarà specificato in seguito, ma sarà anche soggetta a una rigorosa condizionalità. Ristrutturazione bancaria specifici nell´ambito di questi programmi e strumenti va di pari passo con la condizionalità delle norme sugli aiuti di Stato. Per ulteriori informazioni sul controllo dell´Ue in materia di aiuti di Stato alle banche e sul regime di crisi per gli aiuti di Stato, si veda il numero precedente di questo memo Memo/12/478 .  
   
   
LA RELAZIONE UE SULLA GIOVENTÙ CHIEDE CHE SI ATTRIBUISCA LA MASSIMA PRIORITÀ ALL´OCCUPAZIONE E ALL´INCLUSIONE SOCIALE  
 
Bruxelles, 11 settembre 2012 - La relazione Ue sulla gioventù pubblicata  ieri chiede che nell´ambito della politica europea per la gioventù si attribuisca la massima priorità all´occupazione, all´inclusione sociale, alla salute e al benessere dei giovani. La relazione, prodotta con cadenza triennale dalla Commissione, ribadisce che l´Ue e gli Stati membri devono fare di più per aiutare i giovani che si sono trovati a sostenere l´impatto maggiore della crisi economica. Tra i quindici-ventiquattrenni la disoccupazione giovanile nell´Ue è aumentata del 50% dall´inizio della crisi, passando da una media del 15% nel febbraio 2008 al 22,5% nel luglio di quest´anno. Le ultime cifre pubblicate da Eurostat indicano che i tassi maggiori si trovano in Grecia (53,8%) e in Spagna (52,9%). Nell´insieme dell´Ue più del 30% dei giovani disoccupati si trova senza lavoro da più di un anno. "Sono veramente preoccupata per gli effetti della crisi sui giovani. Troppi giovani si trovano esposti al rischio di esclusione sociale e di povertà. I giovani sono il nostro futuro e mi impegno a rafforzare le nostre politiche e i nostri programmi in tema di istruzione, formazione e gioventù per accrescere le loro prospettive occupazionali e le opportunità per la vita", ha affermato Androulla Vassiliou, commissario europeo responsabile per l´istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù. All´orizzonte, però, si intravvedono segnali di speranza: la relazione constata che quasi tutti gli Stati membri stanno attuando la strategia Ue per la gioventù volta a creare maggiori e migliori opportunità per i giovani e a promuovere la cittadinanza attiva, l´inclusione sociale e la solidarietà. Dalla precedente relazione pubblicata nel 2009 gli Stati membri hanno rafforzato le iniziative nel campo dell´istruzione, dell´occupazione e dell´imprenditorialità rivolte ai giovani. I livelli di partecipazione dei giovani alle associazioni e ai movimenti sociali rimangono elevati. Erasmus per tutti, il neoproposto programma per l´istruzione, la formazione e la gioventù che coprirà il periodo 2014-2020 sarà al centro della nuova strategia Ue per la gioventù. Il nuovo programma prevede un aumento significativo dei finanziamenti che consentirà fino a 5 milioni di persone di ricevere borse Ue per studiare, ricevere una formazione o fare opera di volontariato all´estero – un numero di beneficiari quasi doppio rispetto a quello di coloro che fruiscono attualmente dei programmi relativi al periodo 2007-2013. I prossimi passi - La relazione Ue sulla gioventù sarà presentata al Consiglio e dovrebbe essere adottata a novembre quale relazione comune del Consiglio e della Commissione. Contesto - La Strategia Ue per la gioventù (2010-2018) è stata adottata dal Consiglio il 27 novembre 2009. I suoi obiettivi sono: 1) creare maggiori e migliori opportunità per i giovani e 2) promuovere la cittadinanza attiva, l´inclusione sociale e la solidarietà. La strategia, della durata di nove anni, si articola in tre cicli. Verso la fine di ciascun ciclo viene redatta una relazione Ue sulla gioventù in cui si valutano i risultati e si propongono nuove priorità per il successivo ciclo triennale. Se adottate dal Consiglio, le nuove priorità si applicheranno a partire dal 2013-2015. La relazione 2012 comprende una sintesi del modo in cui la strategia Ue per la gioventù è stata attuata a livello nazionale e unionale a partire dal 2010 oltre a riportare un´analisi esaustiva della situazione in cui versano i giovani. La relazione si basa sui contributi forniti dagli Stati membri, dagli enti pubblici e dai ministeri nonché sulle consultazioni intrattenute con i giovani stessi. I paesi candidati e i paesi dell´Efta partecipano anch´essi su base volontaria a questo esercizio di rendicontazione. La strategia dell´Ue per la gioventù è complementare all´iniziativa faro Gioventù in movimento che rientra nella strategia Europa 2020 per la crescita e l´occupazione. La strategia Ue per la gioventù affronta i bisogni e le opportunità dei giovani entro otto ambiti d´azione: Istruzione e formazione; Occupazione e imprenditorialità; Inclusione sociale; Salute e benessere; Volontariato; Partecipazione; Cultura e creatività; I giovani e il mondo; Cosa fa l´Ue per lottare contro la disoccupazione giovanile - Le misure volte ad affrontare la disoccupazione giovanile e le tematiche correlate si trovano al centro delle raccomandazioni per paese, adottate dal Consiglio in giugno. Il pacchetto Occupazione della Commissione (aprile 2012) ribadisce la necessità che gli Stati membri si concentrino maggiormente sulla creazione di posti di lavoro e sulla crescita, non soltanto su misure di austerità. Per incoraggiare la mobilità del lavoro la Commissione intende sviluppare il suo portale Eures che fa opera di mediazione tra le offerte e le domande di lavoro transfrontaliere. Entro la fine di quest´anno la Commissione presenterà una proposta di raccomandazione del Consiglio sulle ´garanzie per i giovani´. L´obiettivo è assicurare che tutti i giovani si trovino occupati o inseriti in corsi di istruzione o formazione entro quattro mesi da quando lasciano la scuola. Inoltre, la Commissione avvierà una consultazione con i datori di lavoro e i sindacati in merito a un quadro qualitativamente valido per i tirocini. La Commissione incoraggia anche gli Stati membri a fare un miglior uso del Fondo sociale europeo a sostegno della creazione di posti di lavoro e gruppi di intervento della Commissione assistono otto Stati membri (Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Portogallo, Slovacchia e Spagna) in cui i tassi di disoccupazione giovanile sono più alti. Essi hanno aiutato questi paesi a riassegnare fondi strutturali dell´Ue per un totale di circa 7.3 miliardi di euro a vantaggio di più di 460 000 giovani. La Commissione si adopera anche per rimuovere gli ostacoli che i cittadini dell´Ue si trovano ad affrontare, in particolare allorché intendono avvalersi del loro diritto alla libera circolazione all´interno dell´Ue, anche a fini di volontariato, studio o lavoro. Le priorità e le raccomandazioni nell´ambito della strategia Ue per la gioventù sono supportate dal programma Gioventù in azione che finanzia opportunità di apprendimento all´estero per i giovani, gli animatori giovanili e le organizzazioni della gioventù. In linea con la strategia, esso promuove la cittadinanza, il volontariato e la partecipazione civica. Il programma ha registrato circa 185 000 partecipanti nel 2011, a petto dei 111 000 partecipanti del 2007, anno del suo avvio. Gli sforzi per accrescere l´occupabilità, la mobilità apprenditiva e la partecipazione dei giovani sono supportati dall´attuale programma in tema di apprendimento permanente, in cui rientrano anche Erasmus e Leonardo da Vinci. Nel 2012-2013 la Commissione, per il tramite di questi programmi nel campo dell´istruzione professionale e superiore, erogherà finanziamenti a sostegno di 280 000 studenti contestualmente alla sua campagna ´We Mean Business´. Http://ec.europa.eu/youth/youth-in-action-programme/overview_en.htm    
   
   
UNIONE BANCARIA –LA COMMISSIONE EUROPEA PRESENTA IL MECCANISMO DI VIGILANZA BANCARIA  
 
Bruxelles, 11 settembre 2012 - Mercoledì prossimo, il 12 settembre, la Commissione presenterà le sue proposte per istituire un meccanismo unico di vigilanza bancaria per l´area dell´euro, mirante a rafforzare ulteriormente la risposta all´attuale crisi proteggendo al contempo l´integrità del mercato unico. A presentare le proposte in dettaglio sarà il Presidente della Commissione José Manuel Barroso durante il suo discorso sullo stato dell´Unione, che pronuncerà a Strasburgo. Tale meccanismo, incentrato sulla Banca centrale europea (Bce), costituirà un importante passo in avanti per l´Unione europea (Ue). Si tratta di un forte segnale di credibilità per i nostri partner e gli investitori globali nonché di un´ulteriore conferma dell´irreversibilità dell´euro. La Commissione si attende che le sue proposte vengano approvate entro la fine dell´anno, per entrare in vigore all´inizio del 2013 come elemento essenziale della cosiddetta "Unione bancaria". Le proposte della Commissione regolamentano questioni chiave quali il funzionamento concreto del nuovo ruolo di vigilanza, affidato alla Bce; i rapporti tra quest´ultima e le autorità nazionali; i collegamenti tra paesi dell´area dell´euro e paesi Ue che non ne fanno parte; il ruolo dell´Autorità bancaria europea (Eba) in questo contesto.  
   
   
PROVINCE, ROSSI: “ALLA FINE DECIDE IL PARLAMENTO”  
 
Firenze, 11 settembre 2012 – “Leggo sulla stampa di oggi che tutta la Toscana si starebbe ribellando contro Rossi sulla riorganizzazione delle Province. Mi dispiace dover deludere tanti ardenti sostenitori riguardo al nuovo assetto delle amministrazioni provinciali. La proposta di legge è stata approvata dal Governo e successivamente da Senato e Camera. Suppongo quindi che i parlamentari che hanno deciso di dare il loro assenso ai parametri per il riordino delle Province fossero consapevoli degli effetti che avrebbero prodotto sul territorio”. Il presidente della Regione Enrico Rossi torna così sulla questione che sta animando il dibattito politico-istituzionale in Toscana. “In effetti – prosegue – un’applicazione automatica della legge comporterebbe, ad esempio, la costituzione di una provincia composta da Prato, Pistoia, Lucca e Massa – Carrara, con capoluogo Prato. Una mostruosità più che evidente. Mi sono permesso quindi di avanzare una proposta che sta nella storia, nel dibattito politico e nella realtà socio-economica della nostra regione, quella di tre aree vaste. Se questa non piace se ne possono, legittimamente, avanzare altre e diverse. Esse dovranno essere discusse nel Consiglio delle autonomie locali, poi in Consiglio regionale e, infine, dal governo che deciderà con un disegno di legge che passerà nuovamente dal Parlamento. Dispiace -conclude il presidente – deludere chi mi individua come unico riferimento di tutta questa vicenda, ma non è così: alla fine sarà ancora il Parlamento a decidere”.  
   
   
COTA: IL RIDISEGNO DELLA PROVINCE È SOLO ACCADEMIA  
 
Torino, 11 settembre 2012 - “Parlare di riordino delle circoscrizioni provinciali è un esercizio accademico. I decreti del Governo hanno spogliato le Province di molte competenze e hanno imposto forti tagli”: è quanto ha sostenuto il presidente Roberto Cota ntervenendo il 10 settembre alla seduta congiunta del Consiglio regionale e del Consiglio delle autonomie locali in cui si è discussa la riforma di tali organismi. “Fare il presidente di Provincia - ha aggiunto - oggi è oggettivamente impossibile. Non riescono nemmeno a chiudere i bilanci perché non hanno le risorse. Ormai siamo alla liquidazione di questi enti”. Cota ha anche annunciato l’intenzione di inoltrare un ricorso anche contro la legge sulla spending review, dopo quello riguardante l’abolizione delle Province che la Consulta ha in calendario per novembre.  
   
   
PIEMONTE: SPENDING REVIEW, FEDERALISMO FISCALE, VOUCHER DI CONCILIAZIONE, COLLEGI SINDACALI DELLE AZIENDE SANITARIE ED OSPEDALIERE SONO I PRINCIPALI ARGOMENTI ESAMINATI IL 10 SETTEMBRE DALLA GIUNTA REGIONALE.  
 
 Torino, 11 settembre 2012 - La riunione coordinata dal presidente Roberto Cota si è soffermata su: Spending review. Su iniziativa dell’assessore Giovanna Quaglia, viene proposta al Consiglio regionale l’adozione di una deliberazione che comprende interventi urgenti per la razionalizzazione delle spese regionali. Federalismo fiscale. Viene costituito, su proposta delle assessore Giovanna Quaglia ed Elena Maccanti, un gruppo tecnico di lavoro che dovrà redigere un documento di sintesi sulla fiscalizzazione dei trasferimenti regionali ai Comuni e alle Province. La legge delega 42/2009 e il decreto legislativo 68/2011 sul federalismo fiscale comprendono, tra l’altro, la soppressione dal 2013 dei trasferimenti regionali (se non finanziati ricorrendo all’indebitamento) a Comuni e Province e la loro sostituzione con una compartecipazione comunale ai tributi regionali e una compartecipazione provinciale alla tassa automobilistica. Voucher di conciliazione. Fissati, su proposta delle assessore Claudia Porchietto e Giovanna Quaglia, i criteri che le Province dovranno seguire per la concessione dei “voucher di conciliazione”, che hanno lo scopo di fornire servizi per l’inserimento o il reinserimento lavorativo delle donne in cerca di occupazione che hanno responsabilità di cura nell’ambito familiare e partecipano a corsi di politica attiva del lavoro. Si tratta di un titolo di credito dell’importo massimo mensile di 1000 euro per un anno, utilizzabile per acquisire servizi di assistenza domiciliare socio-sanitaria a favore di bambini o di persone anziane, disabili, ammalate croniche e/o terminali. La somma stanziata è di 1.125.000 euro ed è inserita nella misura “Competitività ed occupazione” del programma operativo cofinanziato dal Fondo sociale europeo. Collegi sindacali delle aziende sanitarie. Nominati, su proposta dell’assessore Paolo Monferino, i collegi sindacali di prossima scadenza in alcune aziende sanitarie ed ospedaliere. Si tratta di Luigi Tealdi e Pier Luigi Battezzato per l’Asl To5, Francesco Biolè e Fabio Margara per l’Asl Vc, Janutolo Gros Franco e Ugo Mosca per l’Asl Bi, Daniele Andretta e Roberto Santagostino per l’Asl No, Italo Arturo Muci e Maurizio Zigiotti per l’Asl Vco, Andrea Porta e Dario Piruozzolo per l’Asl At, Lorenzo Cigna e Paolo De Bernardi per l’Aso Cn, Lorenzo Dutto e Felice Lupia per l’Aso Al, Nadia Ribaudo per l’azienda ospedaliera Molinette di Torino, Riccardo Ragazzoni Di Santi Odorico per l’Aou di Novara, Raffaele Ripa per l’Aou San Luigi di Orbassano. Sono inoltre stati approvati: - su proposta dell’assessore Paolo Monferino, la nomina dei componenti della Consulta tecnico-scientifica del Centro regionale Amianto; - su proposta degli assessori Giovanna Quaglia e Alberto Cirio, la modifica all’intesa istituzionale tra Regione e Provincia di Alessandria, con la quale si inserisce la riqualificazione dell’edilizia scolastica di Ovada (1,2 milioni complessivi, di cui 500.000 a carico della Regione); - su proposta dell’assessore Giovanna Quaglia, un incremento di 21 milioni di euro degli spazi finanziari assegnati ai Comuni con la delibera sul Patto di stabilità interno del 23 luglio scorso; - su proposta dell’assessore Claudio Sacchetto, i piani numerici di prelievo della volpe, della starna e della pernice rossa per la stagione venatoria 2012/2013 e l’inserimento della Malvasia moscata.B tra le varietà di vite idonee alla coltivazione.  
   
   
PIEMONTE: LA SPENDING REVIEW DELLE SPESE REGIONALI  
 
Torino, 11 settembre 2012 - Abrogazione delle leggi regionali di spesa senza copertura nel bilancio annuale, verifica del valore aggiunto delle iniziative finanziate con incentivi e contributi regionali, valutazione delle piante organiche del sistema regionale, monitoraggio economico patrimoniale delle società a partecipazione regionale e valorizzazione del patrimonio immobiliare della Regione Piemonte sono, in sintesi, gli interventi urgenti previsti per la razionalizzazione delle spese regionali, approvati il 10 settembre dalla Giunta regionale con una proposta di deliberazione al Consiglio. “Questa proposta - rileva l’assessore al Bilancio, Giovanna Quaglia - dà attuazione alla legge finanziaria regionale attraverso la realizzazione di un piano di rimodulazione e riduzione della spesa a carico del bilancio regionale. Si tratta di un percorso importante su cui questa amministrazione è fortemente impegnata e su cui intende proseguire proprio rispetto al dibattito avviato con l’approvazione della finanziaria stessa”. Nel dettaglio, la proposta approvata dalla Giunta prevede: - individuazione, sentita la competente Commissione, entro il 30 settembre di ogni anno, delle leggi regionali di spesa senza ripetute coperture nel bilancio regionale, al fine di prevederne l’abrogazione con legge finanziaria o con apposita legge regionale. - esame di tutti gli incentivi e dei contributi regionali, attraverso l’utilizzo di modelli di analisi costi/benefici per la valutazione, in termini di valore aggiunto, delle ricadute prodotte dalle iniziative finanziate per il sistema piemontese; in caso di valutazione negativa, la Giunta formalizza l’abbandono delle misure di intervento ritenute non efficaci. - valutazione delle piante organiche del Consiglio, della Giunta, degli enti strumentali, delle agenzie regionali e delle società a partecipazione regionale; inserimento del personale in eccesso negli enti in un apposito registro e coordinamento, attraverso criteri stabiliti dalla Giunta, nell’utilizzo del personale da parte di enti dipendenti, strumentali e agenzie regionali. Allo stesso modo viene istituito un registro per la gestione degli eventuali eccessi di personale delle società a partecipazione regionale. Per tale personale la diversa collocazione lavorativa avviene presso altri enti societari. - presentazione da parte della Giunta regionale alla I Commissione, entro il 30 settembre di ogni anno, della situazione economico patrimoniale e finanziaria di società, consorzi, agenzie ed enti a partecipazione regionale. Entro i trenta giorni successivi, la Giunta individua le partecipazioni da dismettere in tutto o in parte. - razionalizzazione degli affitti tramite l’ubicazione delle sedi di società, aziende, agenzie, enti, consorzi a partecipazione regionale in immobili di proprietà della Regione; sottoscrizione di convenzioni e accordi di collaborazione con gli Enti locali, per destinare ad attività regionali sedi di loro proprietà.  
   
   
GEMELLAGGI: PREMIO ALL´ABRUZZO,REGIONE VIRTUOSA  
 
Pescara, 11 settembre 2012 - La Chinese people´s association for foreign countries ha deciso di insignire la Regione Abruzzo con il riconoscimento internazionale di "Regione virtuosa partner del gemellaggio con la Cina, a testimonianza di una lunga cooperazione, di cui in questi giorni ricorre il ventennale dei gemellaggi tra la Regione ed il Governo dello Shanxi. La consegna del premio avverrà nella città di Chengdu, in occasione del China international friendship cities conference, dall´11 al 14 settembre. Il premio sarà ritirato dal presidente emerito del consiglio regionale, Giuseppe Tagliente, in rappresentanza del presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi. La Regione, inoltre, sarà ospite all´expo di Taiyuan dal tema "Energia verde e la trasformazione delle città".  
   
   
PATTO DI STABILITÀ: ULTERIORI 21 MILIONI A 118 COMUNI DEL PIEMONTE  
 
Torino, 11 settembre 2012 - In attuazione dell’accordo nazionale sul patto di stabilità tra Regioni, Anci e Ministero dell’Economia contenuto nel provvedimento nazionale sulla spending review, la Regione Piemonte ha assegnato nuovi spazi finanziari per 21 milioni di euro. Ne beneficeranno complessivamente 118 Comuni piemontesi, così suddivisi: 9 ad Alessandria per un totale di 2.539.000 euro, 6 ad Asti per 1.207.000, 5 a Biella per 673.000 euro, 23 a Cuneo per 2.802.000 euro, 10 a Novara per 2.196.000 euro, 51 a Torino per 8.238.000 euro, 7 nel Vco per 916.000 euro e 7 a Vercelli per 2.505.000 euro. Lo ha annunciato l’assessore regionale al Bilancio, Giovanna Quaglia, dopo l’approvazione nella seduta di Giunta del 10 settembre della delibera “Interventi a sostegno degli enti locali piemontesi soggetto al Patto di stabilità interno”. “Questi 21 milioni - puntualizza Quaglia - si sommano agli oltre 55 milioni destinati ai Comuni piemontesi deliberati nel luglio scorso, che permetteranno agli enti locali di sbloccare i pagamenti alle imprese che hanno completato i lavori. Lavoriamo e monitoriamo le nostre disponibilità per arrivare ad ottobre con un ulteriore riparto”.  
   
   
RIDURRE IL DEBITO DEGLI ENTI LOCALI: CENTO MILIONI AI COMUNI DELLA CAMPANIA  
 
 Napoli, 11 settembre 2012 - E´ stata pubblicata sul Bollettino ufficiale di ieri la delibera con cui la Giunta regionale della Campania attribuisce circa 100 milioni ai Comuni che hanno presentato domanda di contributo sottoforma di "cessione di spazi finanziari". Si tratta di somme disposte dalla legge 135 del 7 agosto scorso, sulla base delle modifiche apportate dalla Conferenza Stato - Regioni. Hanno presentato domanda 98 comuni. Ad essi sono state assegnate le risorse che lo Stato ha attribuito alla Campania. Tra i Comuni che hanno fatto domanda ottenendo il finanziamento, ci sono i 5 capoluoghi di provincia, cui vanno complessivamente 43 milioni. "Con l’assegnazione di queste somme - sottolinea l´assessore alle Autonomie Pasquale Sommese - riduciamo il debito degli enti locali. Gli spazi finanziari ceduti dalla regione, infatti, saranno utilizzati per pagare i residui passivi in conto capitale in favore dei creditori. "Mettiamo in circuito - aggiunge Sommese - un finanziamento importante, attraverso il quale diamo fiato alle casse esangui degli enti locali e sosteniamo le esigenze dei creditori collocando sul mercato risorse finanziarie aggiuntive", conclude Sommese.  
   
   
BOLZANO: TAGLI E SPENDING REVIEW, RIPARTE LA TRATTATIVA CON ROMA  
 
Bolzano, 11 settembre 2012 - Con l´incontro tecnico del 10 settembre a Roma, riparte la trattativa Stato-provincia per quanto riguarda la partecipazione dell´Autonomia altoatesina al risanamento del debito pubblico. "Mi auguro che l´invito del presidente Napolitano - ha spiegato Luis Durnwalder - porti al ritiro dei ricorsi pendenti e ad un nuovo accordo con il governo nazionale". Al di là del valore simbolico, uno dei risultati più concreti della recente visita a Merano del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è stata la riapertura del dialogo lungo l´asse Roma-bolzano per quanto riguarda la delicata materia del contenimento della spesa pubblica e del risanamento del debito. Ieri pomeriggio, infatti, una delegazione delle province di Bolzano e Trento (per l´Alto Adige presente il direttore della Ripartizione finanze Eros Magnago) sarà nella capitale per riallacciare il discorso. "Si tratta di un momento importante - ha sottolineato il presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder - perchè significa far ripartire il confronto sulla decina di decreti impugnati da una parte e dall´altra di fronte alla Corte Costituzionale, sulla riserva all´erario, sul patto di stabilità e sui blocchi della liquidità". Non si tratterà, in ogni caso di un incontro decisivo o con risvolti politici, ma di una trattativa esclusivamente tecnica. "Il nostro obiettivo - ha aggiunto Durnwalder - è quello di sapere concretamente per ogni decreto la somma a cui lo Stato ci chiede di rinunciare. Una volta raggiunto si potrà poi ragionare sull´ipotesi di ritirare ricorsi e impugnazioni e aprire la trattativa vera e propria. Ma per farlo occorre mettere dei mattoni chiari e precisi". Riferendosi alle significative parole spese nei giorni scorsi da Napolitano sull´Autonomia, Durnwalder ha poi ribadito il suo auspicio: "Spero che seguendo l´invito del presidente della Repubblica si possa raggiungere l´accordo dal punto di vista tecnico e politico, rispettando sia l´impegno finanziario a risanare i conti pubblici, sia le prerogative dell´Autonomia". Nel frattempo, in Giunta provinciale, gli assessori hanno messo sul tavolo le prime proposte sulla spending review. "Ci muoveremo nella direzione di un contenimento delle spese per il personale e per il funzionamento della macchina amministrativa - ha concluso Luis Durnwalder - concentrandoci anche sul possibile accorpamento di uffici e servizi. Contiamo di presentare nel giro di un paio di settimane un pacchetto di misure in grado di farci risparmiare circa 30 milioni di euro. Tutto questo senza dimenticare gli interventi più importanti a sostegno dell´economia, con particolare attenzione al settore edilizio e all´export".  
   
   
FONDO NAZIONALE PER I COMUNI: ZAIA, “SEMBRA DI ESSERE TORNATI AI TEMPI DEI BRIGANTI DEI VICERÈ. VENETO RAPINATO CON I TROMBONI”  
 
Venezia, 11 settembre 2012 - “Sembra di essere tornati ai tempi dei Vicerè, dove briganti e tagliagole attendevano la gente onesta per rapinarla, qualche volta con destrezza, qualche volta con tromboni ad acciarino in pugno”. E’ questo il commento del 27 luglio del presidente della Regione del Veneto Luca Zaia alla ripartizione del fondo di 800 milioni per i comuni italiani contenuta in un emendamento presentato in Senato dai relatori al decreto sulla spending review. “A leggerla non ci si crede”, prosegue Zaia. “L’italietta dei professori e di quanti sono diventati più realisti di loro massacra i Comuni Veneti per premiare quelli siciliani. Il risultato sarebbe 29 milioni a quelli veneti e 171 ai siciliani: praticamente una partita che finisce 5 a 0 perché l’arbitro dà 5 rigori alla squadra più spendacciona, che per questo viene premiata”. “Non so quanti e chi siano i mallevadori di questa insensata, offensiva e irragionevole scelta, che punisce le formiche e regala alle cicale una nuova eterna estate di sperperi”, aggiunge Zaia. “Ricordo in proposito che Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna sono le uniche Regioni a saldo negativo nei confronti del fisco. Detto in altre parole, tre Regioni mantengono il resto d’Italia. Ora al danno si unisce la beffa: ci portano via, con coscienza da pessimi amministratori, ciò che dovrebbe rimanere appannaggio di Comuni che hanno bene amministrato, realizzato opere, servito i cittadini, soprattutto quelli più bisognosi”. “Intanto – conclude Zaia – le aziende che producono ci lasciano per andare altrove. Perché altrove è sicuramente meglio che un luogo dove accadono queste scelleratezze”.  
   
   
LA SPENDING REVIEW PROVINCIALE ILLUSTRATA AI COMUNI TRENTINI  
 
 Trento, 11 settembre 2012 - "Non è un´esercitazione": questo il messaggio lanciato ieri dal presidente Lorenzo Dellai ai rappresentanti degli enti locali, nel corso di un incontro tenutosi presso il Consorzio dei Comuni, a cui hanno preso parte anche l´assessore agli enti locali Mauro Gilmozzi e la dottoressa Luisa Tretter. Il riferimento è alla cosiddetta spending review provinciale, che a differenza della manovra nazionale non è fondata su tagli lineari, tanto ai servizi quanto alle stesse istituzioni, e su un inasprimento della pressione fiscale, ma su una razionalizzazione complessiva del sistema. "Non possiamo fallire - ha detto Dellai - anche perché non ci sono alternative se vogliamo mantenere intatto il nostro assetto autonomistico, basato sull´articolazione in Provincia autonoma, Consorzi e Comuni. Tutto questo non è scontato. Altrove si adotta per le istituzioni la stessa logica che si adopera per spuntare prezzi migliori sulle forniture della carta igienica o dell´energia elettrica. Da noi la spending review non comporterà una potatura delle istituzioni ma un loro miglioramento. Ma non tutto può essere deciso da piazza Dante: abbiamo bisogno della vostra convinzione e del vostro aiuto." L´incontro di oggi - certamente non il primo - nasceva dalla comune volontà che il sistema delle Autonomie e la Giunta avevano espresso, quella di fare un percorso comune, un percorso che tutti devono condividere. "Tutti quanti siamo accomunati dal fatto di essere classe dirigente - ha detto Dellai -. Certamente noi qui non siamo gli unici. Il tempo che viviamo esige responsabilità anche dagli altri settori della classe dirigente, la classe tecnico amministrativa, ma anche coloro che interpretano le dinamiche economiche, sociali, comunitarie. Su questo non ho dubbi. Noi non rappresentiamo una parte "in trattativa" con un´altra parte. Ci sentiamo dentro una riflessione generale e molto esigente, che ha per oggetto il riposizionamento della nostra Autonomia". Due le "notizie", secondo il presidente Dellai: una buona e una cattiva. "Quella cattiva - ha sottolineato il presidente - è che non siamo in presenza di un´esercitazione. Spesso quando si lanciano allarmi si enuncia una situazione di rischio per vedere l´effetto che produce. Non è questo il caso. Non ci sono vie subordinate che possono soccorrerci se il disegno di riqualificazione della spesa pubblica che abbiamo messo in campo fallisce. Se fallisce non resta che tagliare le spese di investimento, che sono quelle che rendono vive le nostre dinamiche di crescita. La posta in gioco è il ruolo dell´ente pubblico: se avrà ancora un ruolo propulsivo o se verrà drasticamente ridimensionato. C´è un disegno generale a livello nazionale a cui non si sfugge e una situazione di crisi generata dal debito pubblico. Su questo si innesta una situazione difficilissima di rapporti fra le Autonomie e lo Stato, con un forte, preoccupante impulso centralista da parte di Roma. C´è dunque l´esigenza da parte nostra di prendere atto del nuovo quadro, come stanno facendo a Roma in questo momento i nostri tecnici assieme a quelli dell´Alto Adige. Gli obiettivi che ci siamo dati con questo Piano sono dunque obiettivi che non possiamo eludere. Quei 120 milioni di euro all´anno nel settore del back office che vogliamo risparmiare al netto degli incentivi al personale e le somme che deriveranno dalla manovra sulla razionalizzazione dei servizi, ovvero sul versante del front office, dovranno in parte compensare il calo di risorse pubbliche a meno di non volere scaricare queste risorse sulla riduzione drastica delle politiche di investimento. La notizia buona è che abbiamo scelto una strada molto difficile ma virtuosa, quella della riorganizzazione della pubblica amministrazione, e non quella della potatura dei servizi e delle istituzioni. Questo è l´altro grande rischio che si palesa, e la nostra non è una risposta scontata. Altrove si pensa a cancellare servizi e opportunità, con rassegnazione. Soprattutto, in nome della spending review si cancellano delle istituzioni: comuni, province, comunità montane. Noi non vogliamo rassegnarci a questo. Siamo piccoli, certo, ma non vogliamo pensare che per questo motivo basti un amministratore unico ad amministrarci. Noi difendiamo un modello alpino, basato su una presenza diffusa, capillare, delle istituzioni sul territorio, di contro ad un modello metropolitano, che accentra le competenze. A maggior ragione, però, abbiamo bisogno di essere efficienti e di trovare dinamiche anche innovative. E si tratta di una scommessa straordinaria."  
   
   
PIÙ TASSE E MENO RISORSE PER I COMUNI TOSCANI: ECCO COSA CI ASPETTA  
 
Firenze, 11 settembre 2012 - Oggi il Meeting sulla situazione finanziaria dei comuni, organizzato da Anci Toscana. L’occasione per conoscere nel dettaglio gli effetti delle manovre del Governo sul comparto comunale. Maggiori e nuove tasse per i cittadini toscani e drastica riduzione delle risorse a disposizione dei comuni della nostra regione: è davvero un prezzo salato quello che il comparto comunale della Toscana deve pagare in seguito alle manovre governative succedutesi nel corso dell’anno. Nonostante il bonus riservato ai 10 enti risultati virtuosi e l’ammontare di risorse che confluiranno nelle casse dei nostri comuni attraverso il nuovo Patto verticale “nazionale”, sale, infatti, a 534 milioni di euro il contributo richiesto ai comuni toscani per il risanamento dei conti pubblici del Paese. Una cifra pressoché doppia rispetto al 2011, nonostante il comportamento responsabile mantenuto sul piano finanziario dai comuni della Toscana: saldo di parte corrente attivo, bilancio di cassa in pareggio, minore indebitamento e razionalizzazione della spesa destinata al personale, accompagnata da una costante riduzione del personale dipendente nel corso dell’ultimo quinquennio (circa 2.000 unità dipendenti in meno nel corso dell’ultimo quinquennio). La crescente sofferenza finanziaria dei comuni toscani metterà a dura prova la tenuta del welfare locale nella nostra regione, mentre sul versante degli investimenti si registra già nell’immediato una caduta del 15%, con un ritardo ulteriore nei pagamenti dei fornitori e un aumento delle difficoltà finanziarie delle aziende operanti nel sistema economico regionale. Basti pensare che per i comuni toscani sottoposti ai vincoli del Patto di Stabilità Interno l’accumulo di residui passivi in conto capitale raggiunge già quota 2,3 miliardi di euro. In modo dettagliato gli effetti delle manovre finanziarie sui comuni toscani verranno illustrati nel corso del Meeting formativo “La situazione economico-finanziaria e il ruolo delle autonomie locali nella crisi”, durante il quale verranno esposti i risultati di uno studio condotto da Ifel, Irpet e Anci Toscana. Il Meeting si tiene martedì 11 settembre 2012 a partire dalle 9.30 al Palazzo dei Congressi di piazza Adua e vedrà la partecipazione di rappresentanti delle Istituzioni ed esperti della materia: dal presidente di Anci Toscana Alessandro Cosimi, all’assessore al bilancio della Regione Toscana Riccardo Nencini, quello della Provincia di Firenze Tiziano Lepri e Angelo Andrea Zubbani, sindaco di Carrara e responsabile Anci Toscana per la finanza locale. E ancora, rappresentanti di Anci Nazionale e Irpet, Silvia Scozzese, direttore scientifico di Ifel, e il neo assessore al bilancio e Partecipate del Comune di Firenze  
   
   
PUGLIA: NUOVO CONTRATTO APPRENDISTATO, SASSO: PRESTO APPROVATO DDL FORMAZIONE LAVORO PUNTARE SULLE AGEVOLAZIONI ALLE IMPRESE SENZA SACRIFICARE LA QUALITÀ DELLA FORMAZIONE"  
 
 Bari, 11 settembre 2012 - "In linea con la programmazione nazionale (promossa dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e attuato da Italia Lavoro con i contributi dei Programmi Operativi Nazionali del Fondo Sociale Europeo 2007-2013) sulle politiche in materia di formazione professionale, la Regione Puglia ha sviluppato una strategia per garantire una cornice legislativa in materia di apprendistato. L’obiettivo è promuovere l’incontro tra le associazioni dei datori di lavoro più rappresentative sul piano nazionale tra cui gli enti bilaterali, le università, gli istituti scolastici e la nuova forza lavoro". Oggi, 10 settembre, nel padiglione istituzionale n.152 della Regione Puglia si è parlato di opportunità per l’occupazione giovanile e per le imprese con gli assessori al Welfare Elena Gentile(ha aperto i lavori) e alla Formazione Professionale Alba Sasso durante la presentazione del nuovo contratto di apprendistato sulla base di alcuni correttivi indicati nella riforma del ministro del lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero, pur lasciando il testo unico n.167 del 2011 sostanzialmente invariato. "Nel sistema scuola-lavoro la Regione – conclude i lavori l’assessore Sasso –ha già attivato una serie di programmi per agevolare la qualificazione e riqualificazione dei giovani studenti e laureati, ma con questo nuovo impegno sulla legge quadro dell’apprendistato intendiamo tutelare la qualità dell’informazione e allo stesso tempo agevolare le imprese che assumono utilizzando questo strumento di lavoro entro i limiti consentiti dalla legge. E infatti il ruolo delle Regioni è quello di mettere ordine in una giungla di dettami e norme che riguardano due tipologia di apprendistato: quella per la qualifica e per il diploma professionale e quella per l’alta formazione. In questo caso sarà necessario avviare un dialogo serrato con le parti sociali per valutare un percorso di qualità che non sacrifichi la formazione. Mentre è già normato il profilo per la qualifica e il diploma professionale. "Il disegno di legge che riguarda questa materia, ha poi proseguito Sasso, sarà approvato entro l’anno. Il documento darà spazio anche alla rivalutazioni dei mestieri di una volta per non perdere il legame con le tradizioni della nostra terra introducendo la figura del “Maestro artigiano” e della ”Bottega-scuola”, novità assoluta della legge regionale per sostenere la qualificazione e il rilancio dell’artigianato artistico e per diffondere l’interesse dei giovani che hanno adempiuto alla scuola dell’obbligo all’esercizio delle attività artigianali." Importanti i contributi destinati ai beneficiari (intervento rivolto alle imprese) saranno messi in campo dalla Regione una volta approvato il testo di legge (le risorse messe a disposizione per l’avviso pubblico dello scorso anno sono state di 16.711.740,54 euro destinati alla parte formativa del personale assunto dalle imprese) per la promozione e diffusione del contratto di apprendistato e anche per la creazione di nuove aziende per incentivare l’occupazione sfruttando l’alta professionalità e la ricerca con l’intenzione di ridurre i tempi di ingresso nel mercato del lavoro. I Dati - Ecco una fotografia sulla situazione dell’apprendistato professionalizzante in Puglia con i dati riassuntivi al 25 giugno 2012 secondo il data base del sistema informativo dell’apprendistato professionalizzante. Si tratta di un contratto di lavoro finalizzato all’acquisizione di una qualifica professionale della durata minima di due anni e massima di sei, individuata nei contratti collettivi in base al tipo di qualificazione da conseguire. Analisi Piani Formativi: Totale Piani Formativi richiesti 8971; Approvati 4592; Respinti 916; Rinunciati 1318; Non erogato 928; Da Riapprovare 1; Apprendista Licenziato o dimesso 685; Prima Annualità (neo assunti) 7554.  
   
   
ALTO ADIGE: MISURE CONTRO LA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE  
 
Bolzano, 11 settembre 2012 - La disoccupazione giovanile in Alto Adige si mantiene ancora ad un livello relativamente basso, ma la Giunta provinciale intende intervenire per tempo per fronteggiare la tendenza al rialzo: "Non sottovalutiamo il problema e vogliamo elaborare un pacchetto di misure, dopo averne discusso con le parti sociali, per favorire l’ingresso del giovane nel mondo del lavoro", ha spiegato il presidente Luis Durnwalder il 3 settembre dopo la seduta della Giunta. Replica anche ai dati citati dal Corriere della sera. La Giunta ha esaminato i dati della disoccupazione giovanile in Alto Adige: quelli dettagliati di febbraio riferiscono di 2287 under 30 che risultano senza lavoro. Un dato che, depurato dagli stagionali, dalle persone con disabilità e dai titolari di lavoro a tempo determinato, scende a 897 giovani in cerca di occupazione. La metà è in possesso solo del diploma di scuola media, mentre i laureati sono il 4%. "Si conferma quindi l´importanza della formazione e della conoscenza delle lingue, se è vero che il 12% dei giovani disoccupati non padroneggia la seconda lingua", ha osservato il presidente Durnwalder. Dai numeri di febbraio emerge inoltre che il 30% dei giovani resta disoccupato per meno di un mese, il 65% per meno di tre mesi, periodi che possono essere considerati anche fisiologici per coloro che passano da un contratto di lavoro all´altro. "Sono i casi residui che ci chiamano a un intervento rapido per favorirne l´inserimento lavorativo", ha aggiunto Durnwalder. I 243 disoccupati per più di tre mesi del febbraio scorso sono infatti saliti a 290 in agosto, una tendenza in aumento: "Tutti gli assessori provinciali si attiveranno per contribuire nel rispettivi settori alla riduzione di questi numeri", ha spiegato il Presidente. La Giunta ha quindi deciso di elaborare programmi speciali per intercettare i giovani che interrompono il percorso di formazione scolastica. "Dobbiamo individuare una combinazione tra scuola e formazione che possa offirire loro opportunità di lavoro e di crescita", ha confermato Durnwalder. Un piano che si vuole approfondire ora con le parti sociali. Dalla discussione interna alla Giunta si sono comunque già precisati gli assi di intervento: facilitare il rientro al lavoro dopo la maternità, favorire le conoscenze linguistiche, favorire il know how nel settore tecnico, utilizzare meglio le chances offerte ai giovani dal servizio sociale finanziato dalla Provincia. "Nelle prossime settimane ci muoveremo per elaborare un programma di misure con sindacati ed economia", ha precisato Durnwalder. Ma senza dimenticare "gli interventi a favore delle persone adulte rimaste senza lavoro, gli over 50 che oggi hanno grossi problemi a trovare una nuova occupazione." Il presidente Durnwalder replica anche all´articolo apparso oggi sul Corriere della Sera riguardo al fenomeno dell´abbandono scolastico, nel quale si attribuisce tra l´altro alla provincia di Bolzano il record di studenti (il 30%) in fuga dalla scuola superiore: "Il dato è impreciso perchè incompleto. Il giornale dimentica che in Alto Adige funziona e molto bene da anni la scuola professionale con il sistema duale, alla quale si rivolgono molti ragazzi. A conti fatti, solo il 2% dei ragazzi altoatesini interrompe il percorso scolastico tradizionale", ha chiarito Durnwalder.  
   
   
"VERTICE EUROPEO SUL GENERE - LA RICERCA DELLA QUALITÀ E L´INNOVAZIONE ATTRAVERSO LA PARITÀ",  
 
Bruxelles, 11 settembre 2012 - Un evento intitolato "Vertice europeo sul genere - la ricerca della qualità e l´innovazione attraverso la parità" (European gender summit - quality research and innovation through equality) si svolgerà il 29 e 30 novembre 2012 a Bruxelles, Belgio. La conoscenza e l´innovazione sono fattori chiave della crescita sostenibile e la prosperità in Europa. Numerose ricerche hanno dimostrato che la qualità della ricerca e dello sviluppo offre notevoli vantaggi quando il genere viene considerato come un fattore critico di successo. I partecipanti discuteranno le opportunità per raggiungere l´eccellenza prendendo in considerazione il genere come dimensione di ricerca, nonché come un importante fattore per promuovere l´innovazione e la mobilità dei talenti e della conoscenza. L´evento sarà un forum per le parti interessate, tra cui i responsabili della ricerca, dell´industria e della politica, per esaminare congiuntamente come le questioni di genere avranno un impatto sulla realizzazione dell´imminente Orizzonte 2020, dello Spazio europeo della ricerca e dell´Unione dell´innovazione. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Gender-summit.eu/    
   
   
MILANO, COESIONE SOCIALE. GIUNTA STANZIA 700 MILA EURO PER PROGETTI CONTRO IL DEGRADO E L’ABBANDONO NEI QUARTIERI NIGUARDA E SALOMONE  
 
Milano, 11 settembre 2012 - Per la promozione e lo sviluppo sul territorio milanese della coesione sociale, la Giunta ha stanziato 700 mila euro in tre anni per lo sviluppo di alcuni progetti che riguardano due quartieri periferici: Niguarda (in Zona 9) e Salomone (in Zona 4). Le azioni riguardano la mediazione sociale e territoriale, per favorire la collaborazione tra cittadini nello sviluppo di pratiche per la convivenza civile, nella creazione di luoghi di ascolto, informazione e orientamento e nelle iniziative svolte nei quartieri per attivare la partecipazione, sviluppare il senso di appartenenza e inclusione e prevenire e contrastare il disagio e il degrado sociale. Per la realizzazione di questi progetti, l’Amministrazione comunale lavorerà con soggetti del terzo settore già operanti sul territorio e che hanno perfetta conoscenza dei problemi, riservando a se stessa un ruolo di regia e supervisione. ”Vogliamo valorizzare, rafforzare e sviluppare progetti già avviati con successo da società del terzo settore negli scorsi tre anni. In collaborazione con esse, potremo dare effettiva risposta ai bisogni di questi due quartieri e successivamente estendere l’esperienza”, dichiara Marco Granelli assessore alla Sicurezza e Coesione sociale, Polizia locale, Volontariato e Protezione civile.