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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 11 Settembre 2012
GSE E APER: “UN NUOVO INIZIO PER LE RINNOVABILI. COME CAMBIANO GLI SCENARI E LE REGOLE DEL GIOCO DOPO L´ENTRATA IN VIGORE DEL DM FER E DEL V CONTO ENERGIA” PREVISTA PER IL PROSSIMO 13 SETTEMBRE A ROMA UNA GIORNATA DI APPROFONDIMENTO DEDICATA ALLE NOVITÀ INTRODOTTE DALLA NUOVA NORMATIVA  
 
 Roma, 11 settembre 2012 – Al via il workshop organizzato dal Gestore dei Servizi Energetici e Aper dal titolo “Un nuovo inizio per le rinnovabili. Come cambiano gli scenari e le regole del gioco dopo l’entrata in vigore del Dm Fer e del V Conto energia”, che si terrà il prossimo 13 settembre presso l’Auditorium del Gse. L’incontro rientra tra le iniziative previste dal protocollo d´intesa firmato lo scorso febbraio tra Gse e Aper, che, nel rispetto dei reciproci ruoli istituzionali, hanno voluto avviare delle azioni congiunte per promuovere lo sviluppo della filiera italiana nel settore della produzione di energia elettrica da Fer, e costituisce un momento importante per il settore: sarà questa, infatti, una prima occasione in cui il Gse illustrerà il funzionamento delle nuove regole, all’indomani dell’entrata in vigore del decreto ministeriale sulle Fer e del V Conto energia. L’evento, aperto dal Presidente e Amministratore Delegato del Gse Nando Pasquali e dal Presidente di Aper Agostino Re Rebaudengo, sarà il primo di un ciclo di seminari dedicati ad approfondire singoli aspetti tematici. Save The Date: Quando: 13 settembre 2012 alle ore 10.00. Dove: Auditorium del Gse, in Viale Maresciallo Pilsudski 92, 00197 Roma. Come: per iscriversi occorre accreditarsi inviando una mail di conferma all’indirizzo eventigse@gse.It  entro le ore 12 del 12 settembre. Info: La partecipazione all’evento è gratuita e subordinata alla disponibilità dei posti nella sala.  
   
   
COGENERAZIONE: TECNOLOGIA DA VALORIZZARE  
 
 Milano, 11 settembre 2012 - Code2 è il nuovo progetto europeo partito il 1° luglio 2012, per fornire ai decisori politici uno strumento pratico per valorizzare il potenziale di cogenerazione nei 27 paesi dell’Unione. Nel corso dei prossimi 30 mesi di durata dell’attività vengono sviluppate le roadmap nazionali per la cogenerazione volte a migliorare ulteriormente il quadro politico, le condizioni di mercato e la consapevolezza della rilevanza di tale tecnologia. La nuova direttiva europea sull´efficienza energetica del 2011 (Eed), che abroga la precedente sulla cogenerazione del 2004, fornisce un nuovo quadro giuridico per la cogenerazione, proponendo sia piani nazionali sul riscaldamento e condizionamento, sia indicando appropriate iniziative politiche. I contenuti di questi programmi saranno il più possibile integrati dagli esperti di Code2 nelle roadmap. "La cogenerazione è un´opportunità che l’Europa non può permettersi di ignorare se vuole raggiungere i propri obiettivi energetici e climatici. Gli Stati membri dovrebbero utilizzare le indicazioni della nuova direttiva Eed per elaborare i piani e superare gli ostacoli esistenti. Code2 contribuirà a raccogliere e condividere esempi di buone pratiche nazionali di successo", spiega il direttore di Cogen Europe, Fiona Riddoch. Il progetto si avvale del contributo di esperti provenienti da tutta l´Unione: Cogen Europe, capogruppo del progetto; la Hellenic Association for the Cogeneration of Heat and Power (Grecia); l’istituto Jožef Stefan (Slovenia); Cogen Vlaanderen (Belgio); Energy Matters (Olanda); Berlin Energy Agency (Germania); Kwk kommt (Germania); la Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche (Fast, Italia), che intende coinvolgere, valorizzandone le competenze, le organizzazioni impegnate nel settore quali: Agesi, Assoesco, Cogena e Italcogen. Code2 è il naturale proseguimento del progetto Code ( www.Code-project.eu ), il primo a monitorare e informare circa l’attuazione della direttiva 2004 sulla cogenerazione. Nonostante lo slancio dato dalla direttiva, la cogenerazione non è aumentata significativamente in Europa. Infatti gli Stati membri erano tenuti a quantificare il potenziale di cogenerazione, ma non c´era l´obbligo di intervenire sui risultati ottenuti. Ora, invece, attraverso le singole roadmap, si offrirà ai 27 paesi lo strumento utile per contribuire in modo significativo alla valorizzazione del potenziale di efficienza energetica.  
   
   
BOLZANO: CONTRIBUTI PER IMPIANTI A BIOGAS  
 
Bolzano, 11 settembre 2012 - Dopo che lo Stato la ridotto gli incentivi per la produzione di energia da impianti a biogas, la Giunta provinciale interviene a garantire un contributo aggiuntivo per le domande già presentate. Lo ha deciso nella seduta del 10 settembre. Lo Stato ha deciso di ridurre da 28 a 22 cent per kwh l´incentivo per la produzione di energia da impianti a biogas. La Giunta provinciale ha quindi deciso di sostenere questa forma di energia alternativa affiancando ai contributi già concessi dall´Assessorato all´agricoltura un sostegno da parte dell´Assessorato all´ambiente. Quest´ultima tipologia di contributo era stata cancellata dalla Giunta in quanto la possibilità di realizzare e gestire impianti a biogas era sufficientemente assicurata dai contributi statali. "Ma con la riduzione degli incentivi la situazione è cambiata e la Giunta provinciale ha deciso di reintrodurre i sostegno ambientale", ha spiegato il presidente Luis Durnwalder. Possono usufruirne i gestori di impianti a biogas che hanno già presentato la relativa domanda. L´interesse per il mantenimento degli impianti a biogas è duplice: da un lato si produce energia dal concime, dall´altro vengono eliminati i cattivi odori e quindi gli effetti collaterali negativi per gli abitanti dell´area interessata.  
   
   
VALLE D’AOSTA: APPROVATE LE DISPOSIZIONI REGIONALI IN MATERIA DI ENERGIA  
 
Aosta, 11 settembre 2012 - Nel corso della sua ultima seduta del 25, 26 e 27 luglio 2012, il Consiglio regionale della Valle d’Aosta ha approvato il disegno di legge n. 201 Disposizioni regionali in materia di pianificazione energetica, di promozione dell’efficienza energetica e di sviluppo delle fonti rinnovabili. Si tratta di un testo rilevante che raccorda in un unico strumento normativo la disciplina regionale relativa al settore energia, abrogando le leggi regionali attualmente in vigore: 18 aprile 2008, n. 21 (Disposizioni in materia di rendimento energetico nell’edilizia), 3 gennaio 2006, n. 3 (Nuove disposizioni in materia di interventi regionali per la promozione dell’uso razionale dell’energia) e 14 ottobre 2005, n. 23 (Disposizioni per la razionalizzazione e la semplificazione delle procedure autorizzative per la realizzazione e l´esercizio degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, destinati alla produzione di energia o di vettori energetici). «Il disegno di legge ha come prima finalità il raggiungimento degli obiettivi nazionali di risparmio energetico, di uso razionale dell’energia e di utilizzo delle fonti rinnovabili, nel rispetto della normativa comunitaria e statale vigente in materia di energia e di cambiamenti climatici – precisa l’Assessore alle attività produttive, Ennio Pastoret - Per adeguarsi dunque alle recenti normative introdotte nei vari ambiti di riferimento è stato redatto un unico testo normativo che, oltre a fare sintesi di tre precedenti leggi e facilitare la consultazione e l’utilizzo, ottimizza gli aspetti procedurali nella logica dello snellimento e della sburocratizzazione. Le prescrizioni normative contenute nelle direttive comunitarie e che in questo testo unico noi perseguiamo, intendono non solo operare una profonda trasformazione del modo di intendere l’uso delle risorse e i nostri fabbisogni, nel rispetto dell’ambiente, ma anche rappresentare un volano per la crescita del mercato, attraverso gli interventi sul patrimonio edilizio, nuovo ed esistente, e lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, obiettivo che si concretizza nel disposto di questo disegno di legge». Tra le principali novità introdotte figura un maggiore ed efficace controllo degli impianti e la riorganizzazione delle agevolazioni che, per le nuove costruzioni, saranno collegate alla certificazione energetica. Le normative del settore energia hanno subito negli ultimi anni un forte impulso che ha richiesto l’impegno delle regioni per l’adeguamento delle disposizioni vigenti, che la Valle d’Aosta concretizza in questo testo. L’impianto normativo della legge va a dettagliare tutta la materia energia nei suoi diversi aspetti: si affronta il tema della pianificazione energetica, che dovrà recepire gli obiettivi assegnati alla nostra regione in materia di Burden Sharing, cioè il raggiungimento della quota di produzione di energia da fonte rinnovabile rispetto ai consumi energetici lordi; approfondisce il concetto di efficienza energetica degli edifici e di certificazione energetica e individua sistemi di agevolazione che consentiranno ai cittadini di intraprendere un percorso di miglioria in termini di risparmio. Negli articoli della legge si disciplinano inoltre le procedure necessarie per la costruzione e l’esercizio degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, si disciplina l’esercizio, la manutenzione e il controllo degli impianti termici, responsabili in buona parte delle emissioni inquinanti. Articoli appositi, infine, prevedono controlli e, se necessario, sanzioni soprattutto in riferimento a finanziamenti e assunzioni di responsabilità.  
   
   
IMPIANTI BIOGAS NELLE MARCHE  
 
Ancona, 11 settembre 2012 - Ieri mattina l’assessore regionale all’Ambiente Sandro Donati ha tenuto una conferenza stampa per chiarire le posizioni assunte in merito gli impianti a fonti rinnovabili, con particolare riferimento alle biomasse e biogas. “Il primo doveroso chiarimento – ha detto in apertura Donati - è che alla Giunta regionale preme la salute pubblica e la salvaguardia ambientale. Voglio richiamare quindi alla massima sinergia, perché con tutti i livelli istituzionali si possa giungere a dare risposte certe al mutato quadro energetico che fortemente incide sul contesto territoriale e ambientale. E sottolineo che la Green Economy, oltre ad essere un dei punti fondamentali del programma del Governo regionale, rappresenta anche la fonte di sviluppo e occupazionale più significativa in questo momento di lacerante crisi economico-sociale”. “Allo stato attuale – ha proseguito l’assessore - sono stati autorizzati 20 impianti di biogas dislocati tra le province di Pesaro, Ancona, Macerata e 1 sola a Fermo, mentre sono sospese le autorizzazioni riguardanti Monsano e Potenza Picena. Per quanto riguarda gli impianti a biomasse su tutto il territorio regionale sono 10. L’azione dell’assessorato è improntata alla massima trasparenza e l’attività degli uffici si è concentrata nella valutazione degli iter autorizzativi, tutti facenti riferimento al quadro normativo vigente, tenendo presente gli obiettivi che la Regione Marche, come le altre regioni italiane, è chiamata a raggiungere entro il 2020, secondo gli impegni assunti nei confronti della Comunità Europea, il cosiddetto Burden Sharing che è pari al 15,4%”. “Con la delibera regionale – ha concluso Donati – il quadro di riferimento tecnico-procedurale appare ancora maggiormente regolamentato e quindi controllato con alcune indicazioni aggiuntive agli uffici che per la verità già prima richiedevano l’applicazione di particolari accorgimenti, quale la copertura delle biomasse stoccate per evitare esalazioni odorigene e l’introduzione di elementi tecnologici per abbattere le emissioni di ossidi. E’ ancora più evidente, quindi, l’impegno a garantire il rispetto della salute e dell’ambiente, torno a sottolinearlo”. Gli impianti a fonti rinnovabili presentano in genere un basso impatto soprattutto per quel che riguarda le emissioni inquinanti in atmosfera. Così anche gli impianti a biomassa e biogas, dove c’è un processo di combustione, i tecnici dicono che l’impatto ambientale è bassissimo e va considerato nel suo ciclo completo; gli impianti a biogas da biomassa che sono stati autorizzati di recente non fanno eccezione; essi sono infatti caratterizzati da un contenuto impatto visivo (altezza di circa 10 m da terra), emissioni gassose bassissime considerato che si brucia un combustibile gassoso costituito da metano di origine biologica che, come è noto agli esperti, è il combustibile più ecologico che conosciamo e quasi esenti dall’emissioni di polveri tanto che la normativa ambientale non prevede alcun valore limite da rispettare.  
   
   
IUSES TRA I FINALISTI DELL’ENERGY GLOBE AWARD 2012  
 
 Trieste, 11 settembre 2012 - Iuses - Intelligent Use of Energy at School, progetto europeo coordinato da Area Science Park, è uno dei tre finalisti dell´Energy Globe Award 2012 nella categoria Youth. Si tratta di un prestigioso riconoscimento internazionale organizzato dal 1999 dall´Energy Globe Foundation Austria, che premia ogni anno i progetti innovativi nel campo dell´energia sostenibile e dell´efficienza energetica selezionati tra i vincitori delle competizioni nazionali. Iuses, conclusosi a gennaio 2011, ha incoraggiato l´uso intelligente delle fonti di energia e la mobilità sostenibile tra studenti e insegnanti delle scuole superiori di 12 Paesi, attraverso la promozione di azioni per il risparmio energetico e l´educazione alla sostenibilità. Già vincitore lo scorso giugno della competizione nazionale, è ora stato selezionato tra oltre 1000 progetti candidati, unico italiano in gara nelle 5 diverse categorie. Iuses si contenderà il titolo di vincitore assoluto della categoria Youth con progetti dell´Indonesia e degli Usa. La premiazione si terrà giovedì 13 settembre a Vienna, Town Hall Vienna, Festsaal (Banquet Hall) dalle 16:00 alle 17:00. La cerimonia è organizzato nell´ambito del 29° Congresso Internazionale Ciriec (12-14 Settembre), focalizzato quest´anno su etica e sostenibilità nelle politiche economiche pubbliche. Sulla scia del successo di partecipazione attenuto da Iuses i partner italiani del progetto (Area Science Park e l´Immaginario Scientifico) e quello sloveno (l´associazione no-profit Slovenski E Forum) hanno deciso, assieme alle Università di Ferrara e di Nova Gorica, di rilanciare con Tessi - Teaching Sustainability across Italy and Slovenia, iniziativa finanziata dal programma di cooperazione territoriale Italia-slovenia e ora in fase di avvio.  
   
   
EUREGIO A SOSTEGNO DI EDILIZIA SOSTENIBILE E GREEN TECHNOLOGIES  
 
Bolzano, 11 settembre 2012 - Prende forma la collaborazione transfrontaliera, sotto l´ombrello dell´Euregio, nei settori dell´edilizia sostenibile e delle Green Technologies. Il gruppo di lavoro del Gect che comprende Tirolo, Alto Adige e Trentino, si è infatti incontrato nei giorni di luglio per avviare i primi passi concreti del protocollo d´intesa sulle tecnologie verdi sottoscritto lo scorso settembre. "Si tratta della nostra risposta alla crisi che sta investendo i settori tradizionali - sottolinea il coordinatore del progetto Matthias Fink - siamo convinti che le tecnologie "verdi" possano non solo favorire un approccio più eco-sostenibile, ma dare anche nuovo impulso all´economia". L´accordo sottoscritto a settembre dalle tre province dell´Euregio, ovvero Tirolo, Alto Adige e Trentino, prevede un rafforzamento della collaborazione transfrontaliera nei settori dell´edilizia sostenibile e delle Green Technologies, puntando anche ad un miglior posizionamento sul mercato in grado di dare maggiore competitività alle imprese locali. Tra gli interventi previsti vi sono seminari informativi, la creazione di una banca dati, l´armonizzazione dei programmi di sostegno alle tecnologie verdi, e lo sfruttamento delle Best Practice presenti sul territorio. "Vogliamo creare una rete tra aziende e istituti di ricerca presenti sui tre territori - prosegue Fink - per favorire lo scambio di esperienze e la nascita di sinergie. Penso, tra le altre cose, alla possibilità di presentarsi in maniera unitaria, sotto il "marchio" dell´Euregio, a fiere e rassegne specializzate". Tra i progetti già in fase di avviamento vi è inoltre quello legato al "catasto solare", che punta a mappare tutto il territorio e ad individuare le zone dove l´energia solare può offrire le migliori prestazioni. Il gruppo di lavoro, del quale fanno parte anche esperti del settore impegnati negli istituti di ricerca presenti nell´area dell´Euregio, ha anche visitato l´impianto ad idrogeno di Bolzano Sud, progetto considerato fondamentale per la creazione del "corridoio verde" lungo l´asse del Brennero.  
   
   
REGIONE SICILIA PRESENTA PIANO DI DISMISSIONI IMMOBILI  
 
Palermo, 11 settembre 2012 - "Con le risorse che arriveranno dal piano di dismissioni di certo non intendiamo pagare stipendi, ma realizzare investimenti che possono rilanciare l´economia ed abbattere l´indebitamento. Abbiamo presentato un piano con 68 immobili tra beni di proprieta´ regionale e beni di proprieta´ di Enti o Aziende sottoposti a valorizzazione, ai sensi della legge regionale n.17/04. Si tratta di poco meno del 10 per cento del complesso dei beni di proprieta´ della Regione, ma e´ un passaggio significativo, poiche´ non solo pone la Ragione tra le prime che stanno procedendo nel senso auspicato, anche a livello nazionale dalla Corte dei conti, ma anche perche´ cio´ avviene direttamente, senza intermediari utilizzando procedure ad evidenza pubblica". Lo ha detto l´assessore regionale per l´Economia, Gaetano Armao, presentando ai giornalisti l´elenco dei beni che saranno dismessi dalla Regione. I beni sono distribuiti in tutte le provincie della Sicilia. "Grazie alla modifica di una norma regionale del 2004 che attribuiva alla societa´ pubblico-privata costituita dalla Regione (Sicilia patrimonio immobiliare) l´esclusiva in tal senso, la Regione puo´ adesso operare direttamente sul mercato immobiliare. Si chiude cosi´ una parentesi non certamente esaltante per la Sicilia nella gestione del suo patrimonio e si inaugura una nuova stagione volta a garantirle l´uso ottimale delle proprie risorse". L´assessore ha poi spiegato che la dismissione del patrimonio immobiliare "risponde ad una strategia di razionalizzazione di risorse. Infatti, oltre alla riduzione dell´indebitamento, consentendo di finanziare in modo alternativo gli investimenti, comporta anche un beneficio in termini di contenimento della spesa corrente, poiche´ i costi della gestione degli immobili affidati al pubblico sono particolarmente elevati, intorno al tre per cento, da due a tre volte superiore ai costi dei privati. L´avvio di politiche di dismissione del patrimonio pubblico risulta, quindi, opportuno sia per la riduzione del debito che per abbattere il ricorso netto al mercato. Ovviamente - ha concluso Armao - la destinazione dei proventi resta vincolata: riduzione dello stock di debito o finanziamento d´investimenti". Nella stessa conferenza stampa e´ stato presentato il piano di dismissioni dell´Ast (Azienda Siciliana Trasporti), riguardante alcuni immobili siti a Caltagirone, Trapani, Siracusa, Sortino, Modica e Ragusa, per un valore complessivo di € 5.222.758. "Tutto il ricavato della vendita di immobili non piu´ strumentali all´esercizio - ha spiegato il presidente dell´Ast Dario Lo Bosco - sara´ reinvestito per il rinnovo del parco veicolare circolante, ovvero per investimenti finalizzati all´acquisto di asset strumentali e funzionali all´attivita´ d´impresa, onde garantire il mantenimento ovvero l´incremento del valore patrimoniale dell´Ast, nonche´ il miglioramento prospettico anche delle performances di bilancio". Le schede degli immobili saranno visionabili sul sito www.Aziendasicilianatrasporti.it  . L´avviso e´ reperibile anche sul sito Internet www.Regione.sicilia.it  . Il programma di dismissioni presentato  ieri  e´ il frutto dell´attivita´ della Spi, la societa´ che ha curato il censimento informatico degli immobili, e degli ufficio della Ragioneria Generale che attraverso le attivita´ di supporto tecnico concernenti la verifica sui luoghi dei beni, le verifiche catastali, la predisposizione delle schede descrittive e fotografiche, ecc. Ha prodotto un elenco dettagliato che a giorni verra´ pubblicato sulla Gazzetta regionale. Il valore aggiornato alle percentuali Istat 2012 dei 68 immobili e´ pari a € 224.019.024,71. Per accelerare l´iter del processo si e´ ritenuto opportuno predisporre un primo avviso per la manifestazione d´interesse all´acquisto di un elenco di 30 immobili allo scopo selezionati per un totale di vendita di € 116.592.000,00. L´avviso rispetto al bando tradizionale da´ la possibilita´ alla Regione di acquisire in tempi brevi le offerte e gli intendimenti all´acquisto e quindi di conoscere il mercato e nello specifico quali sono gli immobili per i quali sussiste l´interesse. Cio´ consentira´ in caso di volonta´ diversa dell´amministrazione di procedere eventualmente per altre forme di valorizzazione (fondi immobiliari, ecc.) nonche´ di sostituire gli immobili in caso di esigenze governative. L´elenco presentato oggi contiene immobili in maggior parte disponibili e non suscettibili di utilizzo per fini istituzionali, (come ad esempio ufficio o depositi) alcuni inutilizzati ed altri in uso a enti pubblici o privati per attivita´ sportive, didattiche, sociali, commerciali, ecc. Le strutture sono, in buona parte, disponibili per l´uso e ben si prestano, per le loro caratteristiche di valore strutturale e di posizione nel territorio, anche a progetti di valorizzazione di valenza culturale o sociale con refluenze occupazionali, che l´acquirente andrebbe a realizzare. Tra i beni contenuti in questo primo avviso vi sono tra gli altri il palazzo dei congressi di Agrigento (valutato 12 milioni di euro), l´ex ospedale di Sciacca, le centrali ortofrutticole di Paterno´ e Catania, il Cres di Monreale (8 milioni), la Fattoria Sole di Catania e l´ex centrale del vino di Aci Castello. Tutti gli immobili saranno venduti a corpo e non a misura, nei lotti indicati, da aggiudicarsi separatamente, nello stato di fatto e di diritto in cui si trovano; saranno trasferiti con tutti gli annessi e connessi, adiacenze e pertinenze, azioni e ragioni, usi e servitu´ attive e passive, apparenti e non, comproprieta´, limitazioni, canoni, censi, oneri ivi indicati e non indicati e con tutti gli eventuali pesi che vi fossero presenti, obbligandosi gli acquirenti a resistere direttamente contro eventuali pretese che per qualsiasi causa dovessero essere avanzate da terzi, con esonero per l´amministrazione regionale da ogni responsabilita´ a qualsivoglia titolo e con espresso impegno, a rilevare la Regione Siciliana da eventuali giudizi e litispendenze dei quali gli acquirenti si accollano espressamente ogni onere e sorte. Le dichiarazioni di interesse in plico chiuso,dovranno essere indirizzate alla Regione Siciliana - Assessorato Regionale dell´Economia - Dipartimento del Bilancio e del Tesoro - Ragioneria Generale, via Notarbartolo n.17 - Palermo e dovranno pervenire all´Ufficio Protocollo, entro le ore 13.00 del giorno 12 ottobre 2012 .  
   
   
TRENTO: ANCORA POCHI GIORNI PER IL BANDO DI RICERCA IMMOBILIARE  
 
Trento, 11 settembre 2012 - L’avviso pubblico di ricerca immobiliare è mirato ad edifici composti da minimo 4 a massimo 25 alloggi nei comuni di Trento e Rovereto. Vari i requisiti richiesti, tra cui superficie utile non inferiore a 35 mq, immobile autonomo “cielo-terra”, categoria catastale A/2 e classe energetica B. Un’indagine di mercato volta a individuare gli interventi immobiliari che potranno essere oggetto di acquisizione da parte del costituendo Fondo immobiliare Housing sociale Trentino. E’ questo, in sintesi, il contenuto e la finalità dell’incarico che Itea Spa ha ricevuto dalla Provincia Autonoma di Trento e che si è tradotto nella pubblicazione dell’Avviso di ricerca immobiliare. L’oggetto della ricerca? Edifici in corso di realizzazione, edifici esistenti o di nuova realizzazione siti nei comuni di Trento e Rovereto e rispondenti a determinate caratteristiche. Ecco le principali. È richiesta come condizione inderogabile l’acquisizione d’interi edifici “cielo terra” che non presentino vincoli pregiudizievoli che ne diminuiscano l’usufruibilità o il valore; edifici con minimo 4 e massimo 25 unità abitative; gli alloggi dovranno avere una superficie utile abitabile non inferiore a 35 mq; essere dotati di opere e finiture non di lusso (categoria catastale A/2); rispondere ai requisiti minimi obbligatori di prestazione energetica previsti dall’attuale quadro normativo provinciale con un livello minimo per il riscaldamento e l’acqua calda sanitaria corrispondente alla classe B; altri requisiti specificati nel bando. “Su incarico della Provincia autonoma di Trento – ha dichiarato la presidente Aida Ruffini - la nostra Società ha pubblicato questa indagine di mercato ai fini della predisposizione del piano di acquisizione immobiliare per il Fondo Housing Sociale Trentino. Ricevute le offerte, Itea provvederà ad una prima verifica di rispondenza e trasferirà le stesse al Servizio politiche sociali e abitative della Provincia Autonoma di Trento. La Società di Gestione Risparmio, che sarà incaricata della gestione del Fondo – ha proseguito la presidente - valuterà le offerte, adotterà in piena autonomia le decisioni sulle proposte medesime e potrà richiedere la documentazione ritenuta idonea a tale scopo.” Le proposte redatte sulla scheda tecnica scaricabile dal sito della Società, e accompagnate dalla documentazione richiamata nella modulistica, dovranno pervenire al Settore Tecnico di Itea Spa entro il 13 settembre 2012. Le domande giunte oltre tale termine, o non rispondenti ai requisiti richiamati od effettuate da intermediari non saranno prese in considerazione. Il testo dell’avviso e delle relative note informative, è consultabile alla voce “Immobiliare – Itea cerca” del sito http://www.Itea.tn.it  e/o richiedibile al numero 0461/803166, con fax al numero 0461/803117, o con e-mail avvisi@itea.Tn.it    
   
   
SEGNALI ANCORA PREOCCUPANTI DALL´INDUSTRIA EDILIZIA  
 
L’aquila, 11 settembre 2012 - Il quadro congiunturale - L’indagine del Cresa, condotta su un campione crescente di 154 imprese edili con sede nella regione, mostra a livello tendenziale contrazioni diffuse anche se meno intense del semestre precedente. Si indebolisce la crescita congiunturale rispetto al periodo luglio-dicembre 2011: la produzione scende del -2,5%, fatturato e commesse crescono dell’1% circa. L’occupazione inverte il segno e ottiene un +2,4% sostenuto dall’aumento del 3,3% degli occupati stranieri. I costi per materie prime e lavoro registrano su ambedue gli orizzonti temporali incrementi nell’ordine medio di circa il 4%, lievemente più elevato l’aumento per l’energia. Le previsioni per i prossimi sei mesi sono negative anche se migliori rispetto al Ii semestre 2011. Peggiorano, invece, le aspettative relative all’incremento dei costi di produzione. Le piccole e medie imprese - Le piccole imprese (6-9 addetti) riportano diminuzioni congiunturali di commesse e fatturato dell’ordine del 5% e stazionarietà della produzione. Sul piano tendenziale, interessanti gli incrementi di produzione e fatturato. L’occupazione totale, lievemente positiva a livello congiunturale (+0,8%), peggiora sul piano tendenziale (-8,9%) in linea con i dati dell’occupazione. Le medie imprese (10-49 addetti) migliorano moderatamente le perfomance tendenziali per commesse e fatturato mentre la produzione registra un calo inferiore al 2,0%. Deboli le contrazioni congiunturali. L’occupazione, sia totale che straniera, aumenta sia dal punto di vista congiunturale sia tendenziale. Per entrambe le classi dimensionali tutte le tipologie di costo aumentano su base semestrale e annua. Le aspettative degli operatori sono pessimistiche, in particolar modo per le piccole imprese. Le grandi imprese - Per le grandi imprese (oltre 50 dipendenti) il primo semestre 2012 ha mostrato andamenti congiunturali e tendenziali positivi e migliori di quelli regionali. La sola produzione registra un andamento negativo su entrambi gli orizzonti temporali (congiunturale: -5,7%; tendenziale: -6,8%). In aumento l’occupazione totale su base semestrale (+5,0%) e annuale (+8,8%), in riduzione quella straniera (congiunturale: -6,9%; tendenziale: -10,1%). Inferiori alla media regionale gli incrementi dei costi del personale e dell’energia mentre le materie prime riportano una riduzione tendenziale. Eccellenti le aspettative per produzione, commesse e fatturato. Decisamente peggiori della media le previsioni relative all’aumento dei costi di produzione.  
   
   
A FIRENZE UN CONVEGNO SULLA CASA  
 
Firenze, 11 settembre 2012 - Un convegno per capire il contesto nazionale che si è delineato con l’approvazione delle nuove norme fiscali e la spending review che impongono alle Regioni di fare in tempi brevi cambiamenti normativi in materia di politiche abitative e che hanno mutato enormemente il quadro all’interno del quale le società di gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica vanno ad operare. È questo l’obiettivo del convegno organizzato da Anci Toscana per martedì 11 settembre dal titolo “Le politiche abitative fra legislazione regionale e fabbisogno sociale”. Il convegno si terrà all’Auditorium dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, in via Folco Portinari 5r, dalle 9.30 alle 13. Entro ottobre 2012, infatti, si dovrà raggiungere in sede di conferenza unificata un accordo per la ricognizione dei soggetti che operano in questo settore e se entro aprile 2013 non sarà data attuazione alla norma – che fa salve solo le società strumentali dei comuni – tutti gli enti saranno soppressi e i relativi atti considerati nulli. Il convegno di martedì si configura quindi come un momento fondamentale per tracciare una strada precisa per le nuove leggi che regoleranno d’ora in avanti l’edilizia residenziale sociale. La mattinata sarà divisa in due sessioni: la prima analizzerà il contesto e sarà chiusa dall’Assessore regionale alle politiche abitative Salvatore Allocca. La seconda parte darà voce, in una tavola rotonda, ai rappresentanti dei soggetti che operano nel settore delle politiche abitative, per analizzare tutte le criticità del sistema toscano e proporre le soluzioni. Le conclusioni saranno affidate al Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi che esporrà gli obiettivi della Giunta in materia. In base a quanto emergerà durante l’incontro, sarà elaborato poi un documento che rappresenterà il punto di partenza per la discussione che porterà alla stesura delle nuove norme. “Vorremmo uscire da questa mattina di studio con un percorso chiaro in testa in modo che ciascuno dei soggetti coinvolti sappia cosa fare e in che tempi farla”. È il commento di Ylenia Zambito, assessore alle politiche abitative del Comune di Pisa e coordinatrice della Consulta Casa di Anci Toscana, che chiosa: “Con questo convegno vorremmo delineare quali possibilità abbiamo di fronte, per scegliere quella che dà migliori garanzie di poter operare in maniera più efficace e soprattutto quella che ci consente di ottimizzare le esigue risorse economiche disponibili. Se ciascuno fa la sua parte e la fa bene, la Toscana potrà diventare un modello da seguire anche nel settore delle politiche abitative”  
   
   
AUTO-COSTRUZIONE E COHOUSING DUE BANDI PER I FINANZIAMENTI  
 
Scandicci, 11 settembre 2012 - Pubblicati due bandi per il finanziamento di progetti di edilizia sociale a basso consumo energetico e con le modalità del cohousing o dell’autocostruzione. Gli interessati-imprese edili, cooperative, privati cittadini- possono presentare progetti entro il 3 ottobre 2012, dopo di che gli uffici del comune valuteranno la legittimità delle richieste e le invieranno alla Regione Toscana che preparerà una graduatoria in base alla quale saranno erogati i finanziamenti. “I bandi seguono la linea innovativa della Regione Toscana in materia di cohousing – dice l’assessore all’edilizia Agostina Mancini e costituiscono un’ occasione per coloro che sono intenzionati a fare dell’edilizia a carattere sociale e con un ritorno economico in un contesto di difficoltà economica”.  
   
   
IMPRESE: NEL PERIODO LUGLIO-AGOSTO 2012 RALLENTA ULTERIORMENTE LA VITALITÀ DEL SISTEMA IMPRENDITORIALE PIEMONTESE  
 
Torino, 11 settembre 2012 - La crisi continua a rallentare, senza tuttavia arrestare la vivacità del sistema imprenditoriale piemontese. In base ai dati del registro delle imprese delle Camere di commercio piemontesi, che rappresentano da sempre un punto di osservazione privilegiato dell’economia locale, nel bimestre luglio-agosto 2012 a fronte di 3.458 iscrizioni ci sono state 3.123 cessazioni, per un saldo positivo pari a 335 imprese, che si traduce in un tasso di crescita dello 0,07%. “La crisi sta progressivamente erodendo la capacità di resistenza di tantissime nostre imprese, anche se non spegne la voglia d’impresa di tanti piemontesi. L’elevato numero di cessazioni e, soprattutto, il rallentamento della dinamica espansiva registrato nella nostra regione nel periodo estivo suona come un campanello d’allarme delle condizioni difficili in cui sta vivendo il Paese e dello stato d’animo di incertezza dei nostri imprenditori. In questo contesto, si rendono ancora più urgenti le misure per la crescita che il Governo ha in programma di attuare, anche con l´obiettivo di ridare fiducia ai cittadini e agli imprenditori” ha commentato il presidente di Unioncamere Piemonte, Ferruccio Dardanello. Lo stock di imprese registrate in Piemonte a fine agosto 2012 è di 464.222. Il tasso di crescita regionale è risultato inferiore sia a quello del nord-ovest sia a quello italiano, dimostrandosi, inoltre, più contenuto rispetto allo stesso periodo del 2011. A livello territoriale cinque province su otto hanno registrato un tasso di crescita positivo, per quanto estremamente contenuto. Il capoluogo regionale ha realizzato il risultato migliore, seguito da Novara, Alessandria, Asti e Vercelli. Il saldo tra iscrizioni e cessazioni si dimostrato, invece, negativo per i Biella, Cuneo e il Verbano Cusio Ossola.  
   
   
COMMERCIO ESTERO: ASSOCAMERESTERO, TIENE L’EXPORT ITALIANO FUORI DALL’UNIONE EUROPEA NEI PRIMI SETTE MESI DELL’ANNO SI RIDUCE DI CIRCA 14 MILIARDI SU BASE ANNUA IL DEFICIT DELLA BILANCIA COMMERCIALE NEI PAESI EXTRA-UE  
 
 Roma, 11 settembre 2012 – A fronte di un modesto decremento congiunturale del fatturato delle imprese all’estero (-0,3%), l’industria dei beni che producono beni presenta ancora performance positive nelle esportazioni. Infatti, nel periodo gennaio-luglio 2012 crescono su base annua le vendite sia di beni strumentali (+5,0%) che di prodotti intermedi (+11,5%). “Complessivamente si registrano dati positivi per tutte le voci dell’export, compresi i beni di consumo non durevoli (+10,3%), per i quali era da attendersi una certa flessione nella domanda internazionale, tenuto conto che si assiste oramai su tutti i mercati a performance minori nei tassi di sviluppo e il clima di incertezza ancora diffuso rende le famiglie più caute nell’effettuare i propri acquisti, anche quelli di fascia alta”, sottolinea Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, commentando i dati Istat sul commercio estero diffusi oggi. Bene i tradizionali Paesi di presenza dei prodotti italiani, con in testa Svizzera e Stati Uniti, primo e secondo paese di destinazione dell’export al di fuori dell’Ue, che insieme fanno registrare un avanzo di circa 15 miliardi di euro, a fronte di un deficit complessivo nello stesso periodo di circa 4 miliardi di euro e comunque largamente inferiore (di ben 14 miliardi) a quello registrato nel 2011. I buoni risultati del saldo della bilancia commerciale sono dovuti anche alla forte contrazione dell’import, determinata in gran parte dalla riduzione di acquisti di beni intermedi dall’estero. “Se questo andamento è favorito dalla svalutazione dell’euro, il cui valore è passato in un anno da 1,43 a 1,23 rispetto al dollaro, d’altro canto abbiamo tanti segnali che dimostrano che l’incremento della domanda di prodotti italiani non può essere legata solamente a convenienze di tipo monetario. Basti pensare che nel 2010, con un tasso di cambio meno favorevole all’euro di quello attuale, le esportazioni italiane nei Paesi extra-Ue crescevano a tassi quasi sempre superiori a due cifre con punte addirittura del 32% nel mese di agosto”, conclude Esposito.  
   
   
LA TECNOLOGIA ITALIANA AGGREDISCE IL MERCATO INDIANO NASCE ITALIAN TECHOLOGY CENTER SIGLATO IL CONTRATTO DI RETE TRA UNDICI IMPRESE DEL BENE STRUMENTALE CINISELLO  
 
 Balsamo, 11 settembre 2012 - E’ stato siglato il 7 settembre il contratto di rete tra undici imprese italiane costruttrici di beni strumentali che, lavoreranno per impostare una comune politica di penetrazione del mercato indiano attraverso l’Italian Tecnology Center (Itc), il nuovo centro per la promozione del made in Italy di settore con sede a Pune. Blm (Cantù, Co), Colgar (San Pietro All’olmo, Mi), Giuseppe Giana (Magnago, Mi), Istech (Vanzago, Mi), Losma (Curno, Bg), Millutensil (Milano), Omera (Chiuppano, Vi), Produtech (San Paolo D’argon, Bg), Rosa (Rescaldina, Mi), Streparava (Adro, Bs) e Tria (Cologno Monzese, Mi) sono le aziende che partecipano all’iniziativa promossa da Ucimu-sistemi Per Produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, e Assocomplast, associazione nazionale costruttori di macchine e stampi per materie plastiche e gomma. Compito dell’Italian Technology Center sarà la promozione del marchio Itc e dei brand delle undici imprese che fanno parte della rete. Oltre a ciò, il centro, che sarà inaugurato entro il prossimo novembre, si occuperà di sviluppare nuovi contatti con il mondo delle istituzioni e della cultura indiano, indispensabili per poter supportare l’internazionalizzazione delle imprese italiane nell’area. Un primo servizio di assistenza post-vendita completa l’attività svolta dall’Italian Technology Center nel quale opereranno funzionari locali in stretto e costante contatto con gli attori della rete. La costituzione di Italian Technology Center si aggiunge alle numerose precedenti iniziative promosse da Ucimu-sistemi Per Produrre e Assocomaplast, quali per esempio Piattaforma India e Machines Italia in India, destinate a sostenere la penetrazione delle imprese associate in uno dei mercati più vivaci e promettenti quale è l’India. Anche sulla scorta dei riscontri già ottenuti, le due associazioni coinvolte nel progetto sono convinte che Itc porterà ottimi risultati già nel breve periodo.  
   
   
MEMORANDUM DI INTESA TRA AREA E IL CENTRO DI SVILUPPO ICT DI KRANJ (SLOVENIA) FIRMATO OGGI PRESSO IL CAMPUS DI PADRICIANO UN ACCORDO PER PROMUOVERE NUOVI PROGETTI TRANSNAZIONALI TRA LE REALTÀ INSEDIATE NEI DUE PARCHI  
 
Trieste, 11 settembre 2012 - Un accordo di collaborazione per sviluppare iniziative transnazionali di ricerca, trasferimento tecnologico, business networking e gestione di progetti ad alta intensità di conoscenza nel settore Ict. Sono questi gli obiettivi principali del memorandum of understanding siglato il 6 settembre nel campus di Padriciano di Area Science Park da Bojan Dremelj, Ceo dell’Azvojni center za informacijske in komunikacijske tehnologije, il parco tecnologico di Kranj, e Roberto della Marina, vicepresidente del Consorzio per l’Area di Ricerca di Trieste. Presenti alla firma anche Domen Bole, responsabile della sezione Ict del parco, Alojz Hudobivnik, marketing manager dell’azienda Iskratel; per Area Science Park Enzo Moi, direttore generale, Steven Taylor, responsabile del servizio del trasferimento tecnologico e Fabrizio Rovatti, direttore di Innovation Factory, incubatore di impresa. Le basi del memorandum, che avrà una durata triennale, sono state gettate qualche mese fa in occasione di una visita di una delegazione di Area al parco sloveno. L’idea da cui si è partiti è promuovere e sostenere la nascita di nuovi progetti di business internazionale nel settore Ict, iniziative che coinvolgano gli insediati dei due parchi tecnologici. Proprio per rendere la collaborazione subito operativa, la delegazione slovena ha incontrato alcuni rappresenti di aziende insediate nel parco che si stanno distinguendo sul mercato grazie a prodotti e servizi molto innovativi. Si tratta di modeFinance, società specializzata nell´emissione di rating per l´analisi, la valutazione economico-finanziaria e la gestione del rischio di credito, Athonet, azienda specializzata nello sviluppo di sistemi avanzati per telecomunicazioni mobili, Emaze, azienda che si occupa di sicurezza informatica, O3, spin off dell’Università di Trieste partecipato da Tbs Group che offre servizi di telemedicina, e Insiel Mercato, realtà specializzata in soluzioni informatiche per la gestione della Pubblica Amministrazione e della sanità.  
   
   
MARCHE: INCONTRO TRA IL PRESIDENTE SPACCA E IL PRESIDENTE OTTAVI SULL’INTERNAZIONALIZZAZIONE - CONDIVISI PRIORITÀ E METODO DI LAVORO.  
 
Ancona, 11 settembre 2012 - Condivisi le priorità della strategia di internazionalizzazione per la crescita del sistema Marche e il percorso operativo di attuazione. Questi, in sintesi, i principali risultati dell’incontro di ieri tra il presidente della Regione Gian Mario Spacca e il presidente di Confindustria Marche Nando Ottavi, accompagnato da Claudio Pagliano vicepresidente e delegato di Confindustria per l’internazionalizzazione. Regione e Confindustria concordano sulla necessità di un forte collegamento con i progetti della strategia nazionale, dove le Marche rivestono il ruolo di coordinamento e la nuova Agenzia Ice sta svolgendo un’importante funzione di focalizzazione degli interventi. Per Spacca e Ottavi l’internazionalizzazione è fondamentale per superare questa difficilissima fase di crisi mondiale e nel corso dell’incontro hanno condiviso alcune specifiche priorità: - concentrazione delle risorse disponibili su progetti prioritari condivisi e selezionati attraverso una preventiva attività di programmazione e di collaborazione di sistema; - rafforzamento dell’attività di assistenza tecnica diretta alle imprese, soprattutto di piccola dimensione, coprendo i principali mercati strategici e in espansione per le Marche (Cina, Russia, Medio-oriente, Nord-africa, ecc.); - sostegno delle conoscenze a disposizione delle imprese per l’attività di internazionalizzazione, soprattutto attraverso l’inserimento di giovani ad elevata qualificazione; - consolidamento delle nuova politica regionale per l’attrattività degli investimenti internazionali; - supporto a progetti di internazionalizzazione evoluta nelle aree-mercato strategiche e alla partecipazione alle principali fiere internazionali; - attivazione di tutti gli strumenti disponibili a livello nazionale per le analisi di mercato e il sostegno finanziario (Sace, Simest, ecc.). Un importante strumento attraverso cui implementare tali priorità è il nuovo piano triennale regionale per l’internazionalizzazione, che sarà definito attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti regionali.  
   
   
GRUPPO CIR: RISULTATI DEL PRIMO SEMESTRE 2012; RICAVI A 2,4 MLD (+9,1%), EBITDA IN CALO A 175,8 MLN  
 
Milano, 11 settembre 2012 – Il Consiglio di Amministrazione di Cir-compagnie Industriali Riunite Spa, riunitosi 30 luglio sotto la presidenza di Stefano Micossi, ha approvato la relazione finanziaria semestrale del gruppo al 30 giugno 2012. Il gruppo Cir opera in cinque settori: energia (Sorgenia), media (Espresso), componenti auto (Sogefi), sanità (Kos) e investimenti non-core (private equity e partecipazioni di minoranza, venture capital e altri investimenti). Andamento della gestione - Il gruppo Cir, nonostante le ripercussioni della profonda recessione in atto in Italia sulle attività più esposte al mercato domestico (in particolare Sorgenia nell’energia ed Espresso nei media), ha chiuso il semestre con un risultato netto positivo per quasi 1 milione di euro, benché in calo rispetto al 2011. I ricavi consolidati sono cresciuti del 9,1% a oltre 2,4 miliardi mentre l’Ebitda è sceso del 22,3% a 175,8 milioni di euro. Espresso e, soprattutto, Sorgenia hanno registrato una sensibile riduzione della redditività rispetto allo scorso anno mentre nella componentistica auto prosegue la crescita globale di Sogefi. Nella sanità, l’attività di Kos si mantiene stabile. Tutte le principali controllate operative del gruppo, a eccezione di Sorgenia, hanno chiuso il semestre in utile. Il contributo degli investimenti finanziari nel semestre è stato positivo. Risultati consolidati - I ricavi del gruppo Cir nel primo semestre del 2012 sono ammontati a 2.406,9 milioni di euro, in crescita del 9,1% rispetto a 2.205,6 milioni di euro nel corrispondente periodo del 2011 grazie soprattutto alle maggiori vendite riportate da Sorgenia, Sogefi e Kos. L’ebitda è stato pari a 175,8 milioni di euro (7,3% dei ricavi), in calo del 22,3% rispetto a 226,3 milioni di euro (10,3% dei ricavi) nel primo semestre del 2011. Il margine operativo (Ebit) è ammontato a 55,6 milioni di euro rispetto a 128,6 milioni di euro nel 2011. La riduzione dei margini, nonostante il significativo incremento registrato da Sogefi, è riconducibile soprattutto alla minore redditività di Sorgenia ed Espresso per effetto della negativa congiuntura economica italiana. Il risultato netto della gestione finanziaria, negativo per 45,3 milioni di euro (negativo per 52,3 milioni di euro nel primo semestre del 2011), è stato determinato da oneri finanziari netti per 60,8 milioni di euro parzialmente compensati da dividendi e proventi netti da negoziazione e valutazione titoli per 15,5 milioni di euro. Il risultato netto del gruppo Cir nel semestre è stato positivo per 0,7 milioni di euro, anche se in calo rispetto a 19,4 milioni di euro del corrispondente periodo del 2011. La variazione rispetto allo scorso anno, nonostante la crescita dell’utile di Sogefi, è attribuibile principalmente al minore contributo delle altre controllate operative e in particolare di Sorgenia, che ha chiuso il semestre con un risultato netto negativo per circa 54 milioni di euro. Il risultato del semestre beneficia del favorevole adeguamento a fair value dei titoli in portafoglio (8 milioni di euro) e di proventi dagli investimenti nel private equity (4,2 milioni di euro). L’indebitamento finanziario netto del gruppo Cir al 30 giugno 2012 ammontava a 2.551,5 milioni di euro rispetto a 2.437,9 milioni di euro al 31 marzo 2012 (2.335,1 milioni di euro al 31 dicembre 2011). L’indebitamento finanziario netto consolidato è determinato da: - un’eccedenza finanziaria netta aggregata a livello holding di 25,6 milioni di euro (24,6 milioni di euro al 31 marzo 2012). L’incremento rispetto a 10,8 milioni di euro al 31 dicembre 2011 è dovuto essenzialmente al positivo adeguamento a fair value dei titoli in portafoglio; - un indebitamento netto complessivo delle società operative di 2.577,1 milioni di euro (2.462,5 milioni di euro al 31 marzo 2012). La variazione rispetto a 2.345,9 milioni di euro al 31 dicembre 2011 è riconducibile essenzialmente agli investimenti in capacità produttiva e all’aumento del capitale circolante di Sorgenia. Il patrimonio netto consolidato totale al 30 giugno 2012 era pari a 2.427 milioni di euro rispetto a 2.479 milioni di euro al 31 dicembre 2011. Il patrimonio netto di pertinenza del gruppo ammontava a 1.417,6 milioni di euro da 1.437,7 milioni di euro al 31 dicembre 2011. La variazione è dovuta principalmente al pagamento di dividendi. Al 30 giugno 2012 il gruppo Cir impiegava 14.271 dipendenti (14.072 al 31 dicembre 2011). Risultati della società capogruppo Cir Spa - La società capogruppo Cir Spa ha chiuso il primo semestre del 2012 con un utile netto di 19,8 milioni di euro, in aumento rispetto a 14,2 milioni di euro nel corrispondente periodo del 2011 grazie ai minori costi di gestione. Il patrimonio netto al 30 giugno 2012 era pari a 948,6 milioni di euro (946 milioni di euro al 31 dicembre 2011). Attività industriali Energia: Sorgenia - I ricavi del gruppo Sorgenia nel primo semestre del 2012 sono ammontati a 1.119,3 milioni di euro, in crescita del 7,3% rispetto al dato dell’analogo periodo del 2011 (1.043,1 milioni di euro). L’ebitda adjusted è ammontato a 33,6 milioni di euro, in calo del 56,8% rispetto al dato del primo semestre del 2011 (77,7 milioni di euro). L’ebitda, invece, è stato pari a 32,2 milioni di euro rispetto a 76,3 milioni di euro del 2011. Il sensibile calo dei risultati operativi rispetto allo scorso anno è riconducibile essenzialmente ai seguenti fattori: la riduzione dei margini di generazione termoelettrica soprattutto per gli alti costi del gas in centrale; la riduzione del contributo della partecipata Tirreno Power; i maggiori oneri di congestione sulla rete di trasmissione elettrica al Sud; la riduzione del contribuito dell’attività rinnovabili per cambio di perimetro; la diminuzione dei volumi di vendita di gas naturale e dei relativi margini. Il risultato netto di gruppo è stato negativo per 54,1 milioni di euro rispetto a un sostanziale break even (0,3 milioni di euro) nel primo semestre del 2011. Oltre che della riduzione dell’Ebitda, il risultato del semestre risente dell’incremento degli oneri finanziari e della svalutazione di attività per 13 milioni di euro, prevalentemente nell’estrazione e produzione di idrocarburi. Per fare fronte alla profonda recessione in atto in Italia e alle difficoltà del mercato energetico nazionale, Sorgenia ha avviato una serie di azioni (rinegoziazione del contratto di fornitura gas, riduzione dei costi di gestione e possibile cessione di attività non strategiche) che dovrebbero generare i primi benefici in termini economici e patrimoniali nella seconda parte dell’anno e nel corso del 2013. Media: Espresso - I ricavi del gruppo Espresso nel primo semestre del 2012 sono ammontati a 419,8 milioni di euro, in calo dell’8,2% rispetto al dato del corrispondente periodo del 2011 (457,4 milioni di euro) a seguito dell’andamento dei prodotti collaterali, che era stato straordinariamente favorevole lo scorso anno, e della contrazione degli introiti pubblicitari dovuta all’andamento del mercato. I ricavi diffusionali, esclusi i prodotti collaterali, sono stati pari a 127,1 milioni di euro, in sostanziale tenuta rispetto al dato dell’esercizio precedente (129,2 milioni di euro), grazie anche al progressivo adeguamento dei prezzi di vendita dei quotidiani. I ricavi pubblicitari, pari a 251,1 milioni di euro, hanno registrato una flessione dell’8,5% rispetto al 2011 mentre l’intero mercato, nei primi cinque mesi dell’anno, è sceso del 9,5% (dati Nielsen Media Research). Molto positiva è stata la raccolta su internet (+13,2%) che ha confermato, in un contesto particolarmente sfavorevole, la brillante dinamica degli ultimi anni. I ricavi dei prodotti opzionali, pari a 25,6 milioni di euro, hanno registrato un significativo calo (-37,3%) rispetto al primo semestre del 2011, mentre i ricavi diversi, ammontati a 16 milioni di euro, sono cresciuti di oltre il 20% grazie all’incremento dell’attività di affitto a terzi di banda digitale terrestre televisiva nonché ai positivi sviluppi degli abbonamenti ai prodotti digitali. L’ebitda è stato pari a 60,8 milioni di euro, in diminuzione del 25,4% rispetto a 81,5 milioni di euro del primo semestre del 2011. Circa la metà di tale flessione è imputabile alla riduzione del margine dei prodotti collaterali e la parte restante deriva dalle attività stampa e radio, colpite dalla contrazione dei ricavi pubblicitari, mentre sono in miglioramento i risultati di internet e della televisione. L’utile netto è stato pari a 21,2 milioni di euro contro 31,5 milioni di euro nel 2011. Componentistica per autoveicoli: Sogefi - I ricavi di Sogefi nel primo semestre del 2012 si sono attestati a 686,8 milioni di euro, in crescita del 30,4% rispetto a 526,6 milioni di euro nel corrispondente periodo del 2011 grazie al consolidamento delle attività di Systèmes Moteurs a partire dal 1 agosto dello scorso anno. Il maggiore incremento è stato conseguito dal segmento primo equipaggiamento (+44,5%). Il segmento ricambio originale costruttori è cresciuto del 4,3% mentre il mercato del ricambio indipendente è risultato in calo del 5,8%. In termini geografici, la maggiore crescita dei ricavi nel semestre ha riguardato gli Stati Uniti (+277,9% a circa 52 milioni di euro), l’India (+69,9%) e la Cina (+12,9%). Le vendite in Mercosur sono invece calate del 7,9% nel semestre, mentre il peso dell’Europa sui ricavi totali del gruppo è ulteriormente sceso al 69%. A parità di perimetro i ricavi sarebbero stati pari a 504,9 milioni di euro, in lieve flessione (-4,1%) rispetto al corrispondente periodo del 2011, a causa del calo del mercato europeo (-6,8% le immatricolazioni) e del rallentamento del Brasile. L’ebitda del semestre è stato pari a 68,1 milioni di euro (9,9% dei ricavi), in aumento del 28,9% rispetto a 52,8 milioni di euro del 2011 (10% dei ricavi). A parità di perimetro l’Ebitda sarebbe ammontato a 47,7 milioni di euro (9,5% dei ricavi). L’utile netto è ammontato a 16,1 milioni di euro, con una crescita del 4,8% rispetto al dato dell’esercizio precedente (15,3 milioni di euro). Il minore tasso di crescita dell’utile netto rispetto ai risultati operativi è dovuto all’incremento degli oneri finanziari (pari a 8,4 milioni di euro rispetto a 4,7 milioni di euro del corrispondente periodo del 2011) per effetto della crescita dell’indebitamento medio del periodo a seguito dell’acquisizione di Systèmes Moteurs. Sanità: Kos - I ricavi di Kos nel primo semestre del 2012 sono ammontati a 178,7 milioni di euro, in crescita dell’1% rispetto al dato del corrispondente periodo del 2011 (176,9 milioni di euro), grazie allo sviluppo delle tre aree di attività (residenze sanitarie assistenziali, centri di riabilitazione, gestioni ospedaliere). L’ebitda è stato pari a 25 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato del primo semestre del 2011 (27,5 milioni di euro) anche per i maggiori costi per locazioni generati dalla cessione di tre immobili strumentali avvenuta nel terzo trimestre dello scorso anno. L’utile netto è ammontato a 4,6 milioni di euro rispetto a 6,2 milioni di euro nell’esercizio precedente. L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2012 era pari a 151,7 milioni di euro rispetto a 171,5 milioni di euro al 31 marzo 2012 (165,1 milioni di euro al 31 dicembre 2011). Nel corso del secondo trimestre, il socio Axa Private Equity ha sottoscritto un aumento di capitale da 17,5 milioni di euro. L’operazione, funzionale allo sviluppo delle attività, rientra nell’ambito dell’accordo siglato tra gli azionisti del gruppo Kos alla fine del 2010. A seguito dell’aumento di capitale, Cir resta il principale azionista di Kos con il 51,26% del capitale, Axa Private Equity sale al 46,70% mentre la quota del management e degli altri azionisti è pari al 2,04%. Il gruppo Kos gestisce a oggi circa 60 strutture, prevalentemente nel centro nord Italia, per un totale di oltre 5.700 posti letto operativi, ai quali se ne aggiungono oltre 900 in fase di realizzazione. Proseguono, inoltre, le attività in fase di start up in India, dove nella seconda metà del 2011 il gruppo Kos ha costituito la joint venture Clearmedi Healthcare Ltd. Controllata al 51% dal gruppo Kos e al 49% da un operatore locale, la società è attiva nel settore della fornitura in outsourcing di tecnologie diagnostiche e terapeutiche a ospedali indiani. Investimenti non-core - Gli investimenti non-core del gruppo sono rappresentati dalle iniziative di private equity e partecipazioni di minoranza, venture capital e altri investimenti. Cir, in particolare, detiene un portafoglio diversificato di fondi e partecipazioni minoritarie dirette nel settore del private equity (fair value al 30 giugno 2012 pari a 105,6 milioni di euro) e il fondo di venture capital Cir Ventures (fair value al 30 giugno pari a 14 milioni di dollari). Tra gli altri investimenti si segnala la partecipazione del 20% della società Swiss Education Group, uno dei leader mondiali nella formazione di figure manageriali nel settore dell’hospitality. Il gruppo Cir, infine, detiene un portafoglio di crediti problematici (non performing loans): il valore netto dell’investimento in tale attività al 30 giugno 2012 ammontava a 63,4 milioni di euro. Evoluzione prevedibile dell´esercizio 2012 - L’andamento del gruppo Cir nel 2012 sarà influenzato dalla evoluzione del quadro macroeconomico, attualmente caratterizzato da uno scenario recessivo di intensità al momento non prevedibile, e dall’andamento dei mercati finanziari. In questo contesto le principali controllate operative del gruppo proseguiranno la strategia di affiancare le azioni di efficienza gestionale alle iniziative di sviluppo delle attività. Obbligazioni in scadenza nei 24 mesi successivi al 30 giugno 2012 - La società, che ha un rating Bb con outlook stabile rilasciato da Standard&poor’s, confermato in data 20 luglio 2012, non ha obbligazioni in scadenza nei 24 mesi successivi al 30 giugno 2012. Fatti di rilievo avvenuti dopo il 30 giugno 2012 - In data 19 luglio 2012 la Commissione Tributaria Regionale (Ctr) di Roma ha sospeso l’esecutività della sentenza n. 64/9/2012, depositata il 18 maggio 2012, con la quale aveva condannato parzialmente il gruppo Espresso in merito agli accertamenti emessi dall’Agenzia delle Entrate per fatti risalenti all’esercizio 1991. In particolare la sentenza aveva dichiarato legittima la ripresa a tassazione di lire 440.824.125.000 per plusvalenze, ad avviso della Commissione, realizzate e non dichiarate di lire 13.972.000.000 per il recupero di costi assunti come indeducibili afferenti a dividendi e credito d’imposta, con applicazione delle sanzioni ai minimi di legge e condanna alle spese di giudizio. Il gruppo Espresso, ritenendo la sentenza manifestamente infondata oltre che palesemente illegittima sotto numerosi aspetti di rito e di merito, ha presentato ricorso in Cassazione in data 27 giugno 2012 e istanza di sospensione alla Commissione Tributaria Regionale in data 28 giugno 2012.  
   
   
PADOVA: INDUSTRIA, SECONDO TRIMESTRE IN CADUTA: -4,3% SUL 2011  
 
 Padova, 11 settembre 2012 - L’industria padovana non vede la luce. Nel secondo trimestre 2012 arretrano tutti gli indicatori su base annua, con contrazioni più vistose per la produzione e gli ordinativi. Le esportazioni unica voce positiva. Nel giudizio degli imprenditori lo scenario a breve è denso di toni scuri. Il deterioramento del ciclo economico e le tensioni finanziarie, le politiche fiscali restrittive e il calo dei consumi cristallizzano l’occupazione e raffreddano gli investimenti. Nel secondo trimestre 2012 l’indice della produzione industriale arretra del -4,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (dopo il -1,8% nel primo trimestre). La contrazione riguarda tutti i comparti del manifatturiero (-4,2%), appena più contenuta nel metalmeccanico (-3,0%). La performance più negativa si rileva per le costruzioni (-8,3%). Le imprese tra 20 e 49 addetti sono le più colpite dal calo della produzione: -6,4%. Primavera particolarmente fredda per gli ordinativi che scivolano del -8,1%, complicando le probabilità di rilancio nella seconda metà dell’anno. Per il 33,1% delle imprese la visibilità sugli ordini non arriva a un mese. Prosegue il calo delle vendite in Italia, pari al -3,1%, con un picco negativo nelle costruzioni (-16,9%). Resiste l’export, che nel secondo trimestre mette a segno una crescita su base annua del +4,1%, grazie soprattutto alle vendite in Europa. La variazione positiva è attribuibile soprattutto alle imprese con oltre 50 addetti (+6,8%). Le esportazioni resistono alla frenata europea e salgono del 5,2% nell’Ue, positiva ma più contenuta la crescita sui mercati più remoti (+2,4%). Nel secondo trimestre l’occupazione è pressochè stabile (-0,2%), con una maggiore flessione nelle piccole imprese (-0,5% nella fascia 10-19 addetti), decisamente più marcata nelle costruzioni (-4,2%). Diminuisce il ricorso ai contratti a tempo indeterminato, pari al 32,5% delle nuove assunzioni, aumenta il lavoro interinale (28,9), stabile il tempo determinato (38,6). La contrazione del secondo trimestre conferma la fase recessiva dell’economia. Si allentano le tensioni sui prezzi delle materie prime, in aumento per il 50,6% delle imprese (dal 65,8). Permane elevata ma in calo la quota di chi registra un rialzo dei tassi di interesse applicati dalle banche, con credito molto selettivo e più caro per il 56,5%. Peggiora la liquidità aziendale, giudicata tesa dal 38,1%, anche a causa dell’allungamento dei tempi di pagamento: quasi sette aziende su dieci (67,3% dal 58,7) lamentano ritardi. Le previsioni per il terzo trimestre tracciano uno scenario a breve denso di toni scuri. Non migliora il clima di fiducia sui livelli di attività. La produzione è attesa in crescita dal 13,3% delle aziende padovane - il dato più basso dal quarto trimestre 2009 - in calo dal 38,2% (saldo di opinione fermo a -25). Peggiorano le attese sugli ordini interni. Minore fiducia anche sulla domanda estera: in aumento per il 19,5%, giù per il 18,5. Il 74,2% giudica stabili le prospettive dell’occupazione. Il deterioramento del ciclo economico, le tensioni finanziarie e il calo dei consumi suggeriscono prudenza negli investimenti, previsti nei prossimi dodici mesi dal 57,8% delle aziende. Scende al 13,3% la quota di chi aumenterà gli impieghi, il 38,9% li manterrà stabili. Prevalgono gli investimenti in sostituzione di impianti, ricerca e sviluppo, innovazione. «La contrazione del secondo trimestre 2012 conferma che siamo entrati in una nuova fase recessiva che permarrà per buona parte dell’anno. Il sistema ha reagito, ha risposto alla crisi orientando gli sforzi verso i mercati esteri. Ma l’export non basta: il vero problema è il vuoto di domanda, soprattutto interna. Il riavvio di una fase di crescita dell’economia reale è decisivo per evitare il peggio, la sfida attorno a cui ci si gioca il futuro e che richiede condivisione di responsabilità. Il Parlamento approvi rapidamente le misure anticrisi, stia in allerta in agosto per reagire alla speculazione. L’europa prenda decisioni forti e rapide per spegnere l’incendio degli spread, che attraverso i tassi sui prestiti rischia di mettere fuori mercato la nostra industria». Così il presidente di Confindustria Padova, Massimo Pavin commenta i risultati dell’indagine congiunturale realizzata da Ufficio Studi di Confindustria Padova e Fondazione Nord Est su un campione di 319 aziende. «Il deterioramento del ciclo economico è più profondo del previsto - analizza Pavin -. A preoccupare gli imprenditori è soprattutto un vuoto di domanda, che complica le probabilità di rilancio nei prossimi mesi. A cui si aggiungono condizioni operative insostenibili, come la pressione tributaria ormai al 70% e le tensioni sui pagamenti. Che fine hanno fatto i decreti per lo sblocco dei pagamenti alle imprese da parte della Pubblica amministrazione?». «Abbiamo apprezzato l’opera di risanamento avviata dal Governo. Ma se vogliamo anche tornare a crescere dobbiamo agire su altre leve, non solo sul rigore. C’è l’urgenza di una terapia d’urto che miri al rilancio dell’industria, a sostenere i consumi e la crescita. Il Governo recuperi l’idea di un fondo taglia tasse, in cui far confluire i proventi della lotta all’evasione e una parte di più coraggiosi tagli di spesa, da tradurre - a parità di saldi - in contestuali tagli alle imposte sul reddito da lavoro e sull’impresa. Meno spesa, meno tasse: è questo il patto che chiedono le imprese». Sempre forti, infine, le preoccupazioni sulle condizioni del credito. «Nei primi sei mesi dell’anno - conclude il presidente di Confindustria Padova - i prestiti alle imprese hanno subìto una nuova contrazione, sono tornate a irrigidirsi le condizioni di offerta, a causa del riacutizzarsi delle tensioni sui mercati. Condivisione di responsabilità e sostegno è quel che chiediamo anche alle banche per uscire insieme, e in fretta, da questa condizione. Più coerenza tra le dichiarazioni dei vertici e i comportamenti dei loro funzionari, linee di credito nuove e a tassi inferiori a quelli di mercato, per ridare fiducia alle aziende sane e liquidità per investire».  
   
   
PICCOLE E MEDIE IMPRESE, 4 MILIONI PER QUALIFICARE I SERVIZI DI 117 AZIENDE  
 
Firenze, 11 settembre 2012 – Piccole e medie imprese più competitive grazie ai fondi che la Regione stanzia per consentire l’acquisizione di servizi qualificati. Sono 117 le imprese ammesse al finanziamento previsto con l’ultima tranche di risorse del bando “Aiuti alle Pmi per l’acquisizione di servizi avanzati e qualificati” che la Regione ha rifinanziato per il 2012 con oltre 8 milioni di euro. Le domande presentate entro la fine di aprile e ammesse al finanziamento sono state 250, alle quali si sono aggiunte quelle delle imprese già ammesse con la precedente graduatoria ma non ancora finanziate, in tutto 557. Le domande ammesse ma non finanziate per carenza di fondi verranno automaticamente inserite nelle graduatorie dei quadrimestri successivi sulla base del punteggio assegnato e della data di presentazione della domanda. Le domande finanziate ad oggi prevedono investimenti per complessivi 4 milioni e 283 mila euro. Come già nei precedenti bandi, le domande ammesse sono presentate prevalentemente da imprese piccole e piccolissime e, in misura minore, da medie imprese. “Il nostro obiettivo in questa fase di grande difficoltà del nostro sistema produttivo – spiega l’assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini – non può che essere quello di contribuire a rendere più competitive le pmi toscane, favorendone l’acquisizione di processi duraturi di cambiamento organizzativo e innovazione. Grazie alle risorse previste per questo bando, ci proponiamo di contribuire alla razionalizzazione e alla qualificazione dei servizi alle imprese, favorendone la crescita e la specializzazione”. Il bando per i servizi qualificati infatti prevede la concessione di aiuti diretti alle imprese che intendono investire inprogetti innovativi immateriali. In altre parole, non si tratta di investimenti finalizzati ad un nuovo prodotto ma di un investimento in competenze, idee, creatività, capacità tecniche. Il contributo è sotto forma di aiuto non rimborsabile, cioè a fondo perduto, a favore delle medie, piccole, piccolissime imprese, anche in forma associata o di nuova costituzione. Le spese ammissibili sono quelle per servizi di consulenza in materia di innovazione, quelli per servizi a supporto dell’innovazione, quelli per personale altamente qualificato messo a disposizione da un ente di ricerca o da una grande azienda presso una pmi. Il bando per l’aiuto ai servizi qualificati è un bando aperto. “Fra le novità inserite con l’ultimo aggiornamento – ricorda Simoncini – anche l’estensione alle imprese che aderiscono a contratti di rete. Un modo per favorire ancora di più quel processo di aggregazione fra imprese indispensabile per irrobustire il nostro sistema produttivo spesso penalizzato dalla piccola dimensione”. L’assessore ricorda che la Regione ha messo in campo da gennaio ad oggi per il sistema produttivo toscano e che prevedono, nel complesso, risorse per circa 125 milioni. “Il bando – spiega l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini – risponde alle esigenze di innovazione e di riorganizzazione produttiva e commerciale delle pmi toscane, aiutandole fra l’altro nell’adozione di programmi innovativi in materia di sicurezza, ambiente, certificazioni che, in molti casi, sono vitali per la permanenza sul mercato e il rilancio competitivo delle aziende”.  
   
   
ANCORA UN SEGNO NEGATIVO PER L´INDUSTRIA ABRUZZESE  
 
Pescara, 11 settembre 2012 - Quadro congiunturale - L’indagine Congiuntura Economica Abruzzese relativa al secondo trimestre 2012 ha coinvolto 426 imprese manifatturiere con almeno 10 addetti operanti nella regione. La flessione su base annua di tutti gli indicatori conferma il permanere di una situazione strutturale di criticità. Si contraggono, infatti, ordini interni (-7,7%), produzione (-6,8%), fatturato (-5,8%), export (-2,7%), occupazione (-1,8%) e ordini esteri (-0,6%). Dopo ripetuti e marcati decrementi congiunturali, si registra un modesto miglioramento su base trimestrale: positive le performance sui mercati internazionali (export: +2,6%; ordini: +3,4%), in aumento fatturato (+2,7%), ordini interni (+2,2%) e produzione (+1,5%), sostanzialmente stabile l’occupazione (-0,1%). Pessimistiche le previsioni a sei mesi. Settori - L’alimentare, con aumenti congiunturali di tutti gli indicatori e buoni incrementi tendenziali delle performance sui mercati internazionali e dell’occupazione, conferma di essere il settore con meno problemi. Il legno e mobili mostra il miglior andamento rispetto al primo trimestre del 2012 ma vede perdurare i cali su base annua. Critica la situazione delle lavorazioni di minerali non metalliferi e della chimica-farmaceutica, la quale inverte la tendenza positiva mostrata nel trimestre precedente. Nonostante la ripresa congiunturale, si confermano le difficoltà strutturali dei mezzi di trasporto. Classe dimensionale - Le piccole imprese (10-49 addetti) fanno registrare contrazioni tendenziali e congiunturali di produzione, fatturato, ordini interni e occupazione negative peggiori della media regionale. Positive le variazioni congiunturali delle performance sui mercati esteri. Pessimistico il clima d’opinione per i prossimi sei mesi, in particolar modo per fatturato e ordini interni. Le medie imprese (da 50 a 249 addetti) mostrano maggiori elementi di solidità comparativamente a tutte le altre tipologie d’impresa, con contrazioni tendenziali più contenute e diffusi incrementi congiunturali, anche dei livelli occupazionali, sospinti principalmente dalla domanda interna. Diffuse sono tra gli operatori del settore aspettative di contrazione di tutti gli indicatori nel prossimo futuro. Le imprese con oltre 250 addetti riportano generalmente flessioni tendenziali e aumenti congiunturali. Particolarmente critica la tenuta dei livelli occupazionali su base trimestrale e annua. Tra gli operatori prevalgono leggermente le aspettative di contrazione per i prossimi sei mesi. Il territorio- Generalmente positivi in tutte le province i risultati congiunturali, negativi quelli tendenziali. Se si eccettua l’occupazione, in aumento in ambedue gli orizzonti temporali, è L’aquila a far registrare il peggior andamento complessivo, con contrazioni congiunturali e variazioni tendenziali peggiori della media regionale. La provincia di Chieti mostra i più consistenti decrementi su base annua. L’industria pescarese riporta risultati su base trimestrale piuttosto positivi con incrementi interessanti dell’export e degli ordini esteri. Rispetto al sistema manifatturiero regionale, Teramo fa osservare migliori performance su base trimestrale e aumenti annui di fatturato estero e ordini esteri. Le previsioni a sei mesi sono pessimistiche in tutte le province.  
   
   
UN MANAGER PER RICONVERSIONE FERRIERA DI TRIESTE  
 
 Trieste, 11 settembre 2012 - Sarà un professionista ad affiancare l´Amministrazione regionale, d´intesa con Comune e Provincia, per favorire il processo di riconversione della Ferriera di Servola e in particolare per individuare imprenditori potenzialmente interessati a investire nell´area, in modo da garantire occupazione e tutela dell´ambiente e della salute. Lo ha annunciato l´assessore regionale alla Programmazione Sandra Savino, in occasione della riunione del tavolo sulla Ferriera, che si è svolta oggi a Trieste. Questo "manager della riconversione", che la Regione sta selezionando anche con l´aiuto della finanziaria Friulia, dovrà lavorare in stretta sintonia con gli uffici regionali che sono stati in questi ultimi mesi espressamente dedicati alla questione della Ferriera e che hanno finora raccolto in modo sistematico tutta la documentazione disponibile, individuando anche quattro ipotesi per dare un futuro all´area di Servola. Al tavolo hanno partecipato, accanto all´assessore Savino, il sindaco di Trieste Roberto Cosolini, la presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat, i rappresentanti della Prefettura e delle parti sociali, presente anche il presidente dell´Associazione industriali di Trieste Sergio Razeto. Dalla riunione è emersa la necessità di richiamare con forza alle sue responsabilità, sia sul piano occupazionale sia ambientale, la proprietà della Ferriera, che ha deciso di mettere in vendita lo stabilimento. Saranno nello stesso tempo intensificati i rapporti con il Governo nazionale e con il commissario europeo all´Industria Antonio Tajani, che sta predisponendo un piano per la siderurgia. L´assessore Savino ha anche sollecitato i partecipanti a definire con maggiore puntualità il percorso di riconversione della Ferriera. Per questo è stato previsto un incontro tecnico di approfondimento sulle quattro ipotesi individuate dalla Regione (continuità della siderurgia con o senza cokeria; logistica associata o meno ad altre attività industriali), in vista della prossima riunione del tavolo, fissata il 2 ottobre. L´assessore Savino, assieme alle altre istituzioni triestine, ha comunque sottolineato la difficoltà di una riconversione verso una siderurgia "pulita", per gli alti costi degli investimenti e per la crisi del settore, mentre appare più percorribile la strada della logistica associata a nuove attività industriali. È stato affrontato oggi anche il problema della crisi della Sertubi, lo stabilimento che opera a fianco della Ferriera, per il quale è stato previsto un tavolo specifico con la partecipazione dell´assessore regionale al Lavoro Angela Brandi.  
   
   
NASCE A FIRENZE IL PROGETTO REG.E.A. PROFESSIONALITÀ SEMPRE PIÙ ALTA E MAGGIOR TUTELA DEL CONSUMATORE. FIRENZE È LA PRIMA CITTÀ IN ITALIA A CREARE UN REGISTRO DELL´ECCELLENZA ARTIGIANA PARTENDO DA UN CORSO DI SPECIALIZZAZIONE PER ARTIGIANI PARCHETTISTI  
 
Firenze, 11 settembre 2012 -Si è svolta il 6 settembre in Palazzo Vecchio la conferenza stampa di presentazione del progetto Reg.e.a., il primo in Italia a certificare le buone pratiche nelle operazioni di posa in opera del parquet; sono intervenuti il vicesindaco Dario Nardella, il Presidente Q4 Giuseppe D´eugenio, la responsabile Cciaa Sonia Menaldi, il segretario per Firenze e Prato di Casartigiani Anna Sacristano, il presidente Anpp Simone Biagiotti, il Consulente Tecnico Mauro Errico e Gianni Cramarossa, Manager Certiquality. Ottimistiche le parole del Vicesindaco, entusiasta del progetto: “Sono orgoglioso che Firenze sia la prima città in Italia a sperimentare questa forma di certificazione; la qualità del lavoro svolto dagli artigiani garantisce la professionalità, tutelando così i consumatori in un ambito che richiede molte competenze”. Un´idea, quella di certificare le buone pratiche della posa in opera, che Nardella spera di riuscire ad esportare proponendola alla prossima riunione dell´Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani). Anna Sacristano, di Casartigiani, ha parlato della volontà di garantire una formazione di livello “per questo il corso sarà a numero chiuso e per accedervi ci sarà un test di ingresso” ha dichiarato “in quanto puntiamo alla tutela e alla crescita dell´artigianato”. Inoltre, ha annunciato la stipula di un accordo tra Casartigiani e Adiconsum per l´istituzione di un Comitato di Conciliazione Paritetico per risolvere in modo semplice i contenziosi che, quasi sempre, nascono da motivazioni futili o facilmente risolvibili senza dover ricorrere alla giustizia ordinaria. Il progetto pilota è stato elaborato per gli artigiani parchettisti ma, in futuro, riguarderà anche altre categorie artigianali che avranno la stessa formazione in termini di qualità del lavoro e miglior rispetto per il consumatore. «Si tratta dell’inizio di un percorso di certificazione dei vari mestieri artigianali - spiega Anna Sacristano - per valorizzare le eccellenze in un momento di crisi. Il registro sarà invece un punto di riferimento per i consumatori e permetterà la scelta di artigiani regolarmente registrati, assicurati, qualificati professionalmente e certificati da un ente esterno, leader nazionale del settore». Il corso per parchettisti professionisti dura 180 ore ed è realizzato in collaborazione con l´Università degli Studi di Firenze - Dip. Di Chimica e di Scienze e Tecnologie Ambientali. Al termine delle percorso formativo sono previste prove tecniche e pratiche oggetto di valutazione da parte di Certiquality che assegnerà il Certificato di conformità al disciplinare, requisito necessario per l’iscrizione al registro Reg.e.a. Il corso si terrà dal 14 settembre fino al 12 gennaio 2013. Le iscrizioni al corso sono ancora aperte, ed è previsto un numero massimo di 30 partecipanti.  
   
   
TERME: UN PIANO PER IL RILANCIO DI ACIREALE E SCIACCA  
 
Palermo, 11 settembre 2012 - "Due positive riunioni dalle quali scaturisce un piano di lavoro condiviso e concreto, con il coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali interessati al rilancio delle terme di Acireale e Sciacca, a partire dalle amministrazioni comunali". Questo il commento dell´assessore regionale per l´Economia, Gaetano Armao, al termine degli incontri che si sono svolti ieri a Palermo nella sede dell´Assessorato, in Via Notarbartolo. Alle riunioni hanno partecipato il sindaco il sindaco di Sciacca, Fabrizio Di Paola, il commissario liquidatore delle terme di Sciacca, Carlo Turriciano e il sindaco di Acireale, Nino Garozzo, con il commissario liquidatore delle Terme di Acireale, Margherita Ferro. Gli incontri sono stati utili per esaminare le conclusioni raggiunte nello studio elaborato da Sviluppo Italia. Due tavoli tecnici, istituiti appositamente, riceveranno e vaglieranno le proposte e i suggerimenti che saranno offerti dalle Amministrazioni di Acireale e Sciacca. "A brevissimo - ha detto l´assessore Armao - saranno emanati gli avvisi e le piattaforme negoziali per l´individuazione dei soggetti imprenditoriali che mostreranno interesse alle gestione dei due poli termali, ma soprattutto capacita´ di investimento e valorizzazione delle strutture. Questo e´ l´unico percorso per offrire una prospettiva di sviluppo ai territori interessati".