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Notiziario Marketpress di Lunedì 24 Settembre 2012
15 VERTICE UE-CINA: VERSO UN PIÙ FORTE PARTENARIATO STRATEGICO GLOBALE UE-CINA  
 
Bruxelles, 24 settembre, 2012 - Il 15 ° vertice Ue-cina si è tenuto a Bruxelles il 20 settembre 2012. L´ue era rappresentata da Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio europeo e José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea, assistita dal Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Catherine Ashton. Il premier Wen Jiabao del Consiglio di Stato della Repubblica popolare cinese ha partecipato per conto della Cina. L´ue-cina partenariato strategico globale - Summit dirigenti: 1. Inviato relazioni bilaterali, in particolare lo stato di avanzamento importante in quanto l´istituzione di Ue-cina partenariato strategico globale nel 2003. Essi hanno preso atto con soddisfazione che l´Ue-cina partenariato strategico globale era maturato, diventando sempre più ricca e multi-dimensionale, e ora incarnato in un ampio respiro di iniziative di cooperazione instaurate tra le due parti. Entrambe le parti erano determinate a continuare a sviluppare il partenariato e in futuro di aumentare ulteriormente la propria dimensione strategica e portare cooperazione Ue-cina ad un livello superiore. 2. Uno scambio di opinioni sulle principali questioni globali e internazionali riconoscendo la crescente interazione e interdipendenza tra la Cina e l´Unione europea. Hanno accolto con favore il fatto che le relazioni era progredita al di là del quadro bilaterale e assunto una dimensione globale. Cina e l´Ue, influente nel panorama mondiale del 21 ° secolo, erano attori cruciali nel far progredire la pace, la prosperità e la stabilità. Entrambe le parti hanno sottolineato il multilateralismo e il ruolo centrale delle Nazioni Unite negli affari internazionali. La Cina e l´Ue raddoppiano gli sforzi comuni per affrontare le sfide globali come la crisi finanziaria ed economica internazionale, lo sviluppo sostenibile, la tutela dell´ambiente, il cambiamento climatico, la sicurezza alimentare e acqua, la sicurezza energetica e la sicurezza nucleare. 3. Nuovamente confermato il ruolo chiave della annuale vertice Ue-cina nel fornire orientamento strategico alle relazioni bilaterali, ha affermato l´importanza del ruolo svolto dal dialogo Ue-cina ad alto livello strategico, dialogo ad alto livello economico e commerciale di alto livello e people-to-people Il dialogo, nel promuovere relazioni Ue-cina. Si impegna inoltre a migliorare e rafforzare questi meccanismi regolari. Sottolineata l´importanza di una visione positiva della vicenda di sviluppo e rendere il sostegno reciproco. La parte cinese ha ribadito il suo costante sostegno al processo di integrazione europea, e ha espresso la fiducia che le misure necessarie sono state prese per affrontare la crisi del debito sovrano nell´area. L´ue ha ribadito il suo sostegno per lo sviluppo pacifico della Cina e il suo rispetto per la sovranità della Cina e l´integrità territoriale e ha espresso la sua fiducia negli sforzi della Cina per mantenere sostenibile, costante e rapida crescita economica. 1. Ha sottolineato l´importanza di accogliere le reciproche preoccupazioni per promuovere le relazioni generali in una prospettiva strategica. Essi hanno convenuto che, quando le differenze sono rimasti, questi devono essere discussi e trattati in uno spirito di reciproco rispetto e di uguaglianza. 2. Sottolineato l´importanza della promozione e protezione dei diritti umani e dello stato di diritto. Entrambe le parti si aspetta il rafforzamento del dialogo Ue-cina e la cooperazione in materia di diritti umani sulla base di uguaglianza e rispetto reciproco e annunciato l´intenzione di tenere il turno successivo in Cina. Hanno espresso la loro disponibilità a lavorare insieme per il progresso costante sul campo. Essi hanno convenuto di tenere il prossimo seminario legale in Irlanda nel mese di ottobre. Entrambe le parti hanno confermato il loro impegno a cooperare con i meccanismi delle Nazioni Unite per i diritti umani. 3. Espresso che occorre impegnarsi attivamente per cercare sinergie tra Cina Dodicesimo Piano Quinquennale e la strategia Europa 2020 al fine di ampliare e approfondire la cooperazione pragmatica in vari campi. 4. Evidenziato il loro impegno per sfruttare ulteriormente il potenziale di cooperazione Ue-cina e ha convenuto di lavorare insieme per formulare una lungimirante e ambizioso Ue-cina pacchetto di cooperazione per fornire una guida strategica per un partenariato Ue-cina rafforzato strategico globale. Economia, commercio e degli investimenti Leaders Summit: 1. Riconfermato l´impegno di entrambe le parti ad avviare negoziati per un accordo Ue-cina di investimento nel più breve tempo possibile per promuovere e agevolare gli investimenti in entrambe le direzioni, con il risultato di una ulteriore fonte di crescita e di occupazione. I negoziati per questo accordo dovrebbe includere tutte le questioni di interesse per entrambe le parti, fatto salvo l´esito finale. Essi hanno convenuto di intensificare le discussioni a livello tecnico, in preparazione dei futuri negoziati. 2. Ha sottolineato che particolare importanza dovrebbe essere data a lavorare per la risoluzione dello status di economia di mercato (Sem) problema in modo rapido e completo. 3. Ha espresso soddisfazione per la cooperazione Ue-cina in materia di politica della concorrenza e ha accolto con favore la firma del memorandum d´intesa sulla cooperazione in materia di anti-monopolio applicazione della legge. 4. Ha ribadito l´importanza di apertura commerciale alla crescita economica sostenibile e lo sviluppo. Essi hanno affermato l´importanza di un efficace della proprietà intellettuale (Ip) del sistema e apertura al commercio all´innovazione. 5. Riconosciuta l´importanza delle politiche di governo aperto e non discriminatorie di appalto e hanno convenuto di aumentare gli scambi in questo settore.L´ue ha espresso il proprio sostegno per l´adesione della Cina all´accordo sugli appalti pubblici Omc e incoraggiato la Cina ad accelerare i suoi sforzi. 6. Ricordato le conclusioni del 14 ° vertice Ue-cina sui crediti all´esportazione e attende con interesse le discussioni continue del gruppo di lavoro internazionale dei fornitori principali di finanziamento delle esportazioni. 7. Animali gli scambi di opinioni sui diritti di proprietà intellettuale nel corso del loro dialogo Ip annuale (18 settembre, Bruxelles) e ha riconosciuto l´importanza di rafforzare la cooperazione in materia di protezione della proprietà intellettuale e la tutela dei Dpi. 8. Concordato a compiere sforzi congiunti per concludere un accordo ambizioso bilaterale relativo alla protezione delle indicazioni geografiche. Hanno notato progressi compiuti durante l´ultimo round di negoziati (13-14 settembre, Bruxelles) e sarebbe intensificare cooperazione Ue-cina in materia di contraffazione di bevande alcoliche. 9. Riconosciuto e compiaciuto dei progressi nella loro cooperazione nel settore non alimentare campo della sicurezza dei prodotti di consumo. Essi hanno sottolineato la necessità di continuare questa buona cooperazione in futuro. 10. Riconosciuto che la cooperazione doganale svolge un ruolo importante nel facilitare e sicurezza del commercio. Essi hanno chiesto di intensificare ulteriormente gli sforzi comuni in materia di controlli alle frontiere diritti di proprietà intellettuale, sicurezza della catena logistica, l´agevolazione degli scambi, le statistiche del commercio estero e la lotta contro la frode. 11. La parte cinese ha accolto con favore il piano della Banca europea per gli investimenti di istituire un ufficio in Cina. Cooperazione bilaterale Leaders Summit: 1. Riconosciuto reciproco vantaggio della cooperazione Ue-cina in ricerca e innovazione e ha convenuto di istituire una cooperazione globale dialogo innovazione. Hanno accolto con favore la firma di una dichiarazione congiunta che delinea gli obiettivi e gli obiettivi di questo nuovo dialogo. Un seminario Ue-cina cooperazione per l´innovazione è stato, che si terrà nel mese di novembre 2012, e la prima riunione del dialogo si doveva tenere prima che l´Ue-cina 2013 Vertice. 2. Soddisfazione per la riunione inaugurale del dialogo Eu-china/esa sulla tecnologia spaziale cooperazione e l´accordo raggiunto il suo mandato. Essi hanno espresso la volontà comune di rafforzare la cooperazione nel settore della tecnologia spaziale, e sugli aspetti civili dei loro rispettivi sistemi globali di navigazione via satellite (Gnss) sulla base del quadro esistente. In questo contesto, hanno accolto con favore la firma della dichiarazione comune che auspica la futura creazione di una tabella di marcia l´individuazione di progetti di cooperazione e azioni di interesse comune. 3. Confermato il lancio ufficiale e ha accolto con favore il risultato della prima riunione del Cyber ​​Euchina Task-force, e ha deciso di continuare gli scambi su questioni informatiche di interesse per entrambi i lati per aumentare la fiducia e la comprensione reciproche. 4. Sottolineato lo sviluppo del partenariato urbanizzazione, e ha accolto con favore il Forum dei Sindaci prima tenutasi il 19-20 settembre a Bruxelles. Essi hanno sottolineato la necessità di orientare e sostenere peer-to-peer cooperazione per promuovere lo sviluppo del partenariato Ue-cina sul urbanizzazione, in linea con la dichiarazione comune. Entrambe le parti hanno accolto con favore l´Ue-cina Leadership Programma di urbanizzazione di formazione per essere guidato dal l´Accademia cinese di Governance. 5. Per la prima riunione ad alto livello per l´energia (Hlme) del 3 maggio che ha riunito tutte le parti istituzionali e approfondito il dialogo Ue-cina strategico della politica energetica, che copre una cooperazione reciprocamente vantaggiosa tra l´altro, sulla sicurezza energetica e dell´energia elettrica e ha auspicato che il suo follow-up . Le due parti hanno affermato l´importanza di tutti i paesi che giocano un ruolo attivo nella governance internazionale dell´energia. 6. Compiacimento per l´avvio delle discussioni in vista di una possibile Euratom-cina dell´accordo generale. 7. Evidenziato il successo del primo turno della Ue-cina ad alto livello Gente-to-people Dialogue (Hppd), ha espresso soddisfazione per i progressi ei successi di "Ue-cina Anno del dialogo interculturale" e hanno concordato una serie di follow-up azioni in vari settori dell´istruzione, della cultura, il multilinguismo e la gioventù. 8. Chiamato per il lancio di un ampio dialogo Ue-cina sulla mobilità e migrazione a livello adeguato. Entrambe le parti hanno ribadito di continuare a esplorare i modi per facilitare gli scambi per i cittadini cinesi ed europei, tra cui l´esenzione dal visto reciproco per i titolari di passaporti diplomatici, mentre il rafforzamento della cooperazione in materia di immigrazione clandestina. 9. Evidenziato l´Ue-cina Piano di cooperazione in agricoltura e lo sviluppo rurale approvato nel giugno. I leader hanno sottolineato la necessità di proseguire gli sforzi per sviluppare le relazioni in settori chiave di interesse comune, come ad esempio accordi di reciproco riconoscimento per l´agricoltura biologica.Le due parti hanno sottolineato la necessità di continuare a prendere pieno vantaggio dalla Ue-cina meccanismo di dialogo per l´agricoltura e lo sviluppo rurale, e migliorare ed estendere la cooperazione pragmatica in campi come l´industria lattiero-caseario, il vino, l´elaborazione e sistemi di qualità. 10. Ha espresso soddisfazione per la cooperazione Ue-cina in materia di occupazione e affari sociali, in particolare scambi di esperienze politiche in materia di sicurezza sociale, la sicurezza e salute sul lavoro, l´occupazione giovanile, modelli di crescita inclusivi e rapporti di lavoro. Entrambe le parti hanno sostenuto la promozione del lavoro dignitoso nel quadro dell´Oil. Hanno accolto con favore la creazione di un progetto di cooperazione in materia di sicurezza e salute sul lavoro nei settori ad alto rischio e proseguito la cooperazione in materia di sicurezza sociale, le pensioni e l´inclusione sociale. 11. Notato il beneficio comune di rafforzare ulteriormente la loro cooperazione in materia di governance e riforma della pubblica amministrazione. 12. Evidenziato progressi nel settore della cooperazione di gestione delle catastrofi e ha accolto con favore l´avvio del progetto Ue-cina di gestione del rischio di catastrofi sostenuta dalla creazione del partenariato Ue-cina Istituto di gestione delle emergenze. Essi hanno convenuto di intensificare la loro cooperazione al fine di promuovere e facilitare la distribuzione degli aiuti umanitari esclusivamente sulla base dei bisogni delle persone colpite da calamità o di crisi, e in conformità con i principi umanitari. 13. Riconosciuto che il dialogo e la cooperazione in materia di politica dei trasporti dovrebbe diventare più strategico ed espandersi in nuove aree. I leader hanno convenuto che Ue-cina di cooperazione, anche in forma congiunta, dovrebbe coprire cinque settori chiave: aviazione, ferrovie, nuove rotte marittime, mobilità urbana e della logistica al fine di rafforzare la cooperazione in questi settori. 14. Concordato continuamente per rafforzare la cooperazione in materia di politica oceano sulla base del Memorandum d´intesa che istituisce un dialogo ad alto livello su un approccio integrato agli affari Ocean. A tal fine, il prossimo dialogo ad alto livello su un approccio integrato alla gestione Ocean che affrontare le aree di interesse comune, come la pianificazione dello spazio marino, la conoscenza marino, oceano di energia e l´oceano satellite i dati delle applicazioni e lo scambio, sarebbe stato organizzato prima del prossimo vertice Ue Summit-cina. 15. Preso atto che l´Ue e la Cina la cooperazione allo sviluppo si è evoluto negli ultimi dieci anni, ha accettato di avviare un dialogo per esplorare nuovi modelli di cooperazione reciprocamente vantaggiosa attraverso progetti e programmi concordati. Pace e la sicurezza Leaders Summit: 1. Condivisa l´opinione che la Cina e l´Unione europea dovrebbe rafforzare la loro cooperazione al fine di promuovere la pace e la sicurezza, e ha sottolineato le fruttuose discussioni tenute nel terzo dialogo strategico, il 9 e 10 luglio. Hanno deciso di intensificare la politica estera e di dialogo sulle questioni di sicurezza globale e regionale a tutti i livelli. Hanno incoraggiato contatti regolari tra i rappresentanti speciali e inviati speciali. Entrambe le parti impegnate a tenere un dialogo costante per la difesa e la politica di sicurezza, aumentando gli scambi di formazione e l´organizzazione di un seminario ad alto livello sulla difesa e sicurezza nel 2013. Hanno affermato e messo in evidenza la buona cooperazione costante in materia di gestione delle crisi, di contrasto alla pirateria e sicurezza marittima. 2. Esame questioni internazionali e regionali, nonché i recenti sviluppi di interesse comune, come la crisi in Siria, la questione nucleare iraniana e la questione nucleare nella penisola coreana, l´Afghanistan, Birmania / Myanmar, Sudan e Sud Sudan, e la situazione nei rispettivi quartieri. Entrambe le parti in attesa di una Vertice Asem di successo nel mese di novembre. Essi hanno convenuto che, alla luce dei rapidi cambiamenti in atto nel mondo di oggi, la Cina e l´Ue dovrebbe lavorare in una più stretta cooperazione in materia di questioni regionali e globali. 3. Hanno ribadito il loro impegno per il disarmo globale, a un robusto nucleare regime di non proliferazione e di prevenire la proliferazione delle armi di distruzione di massa e dei loro vettori. Essi hanno insistito su un rapido avvio dei negoziati in seno alla Conferenza sul disarmo, la rapida entrata in vigore del Comprehensive Nuclear Test-ban Treaty, ha continuato la cooperazione nel settore dei controlli delle esportazioni e la prevenzione del traffico illecito di armi. Hanno sostenuto una rapida conclusione di un trattato sul commercio di armi nell´ambito delle Nazioni Unite. Questioni globali Leaders Summit: 1. Supportato il G20, come il più importante forum per la cooperazione economica internazionale, a giocare un ruolo più importante nella governance economica mondiale. Entrambe le parti hanno ritenuto che i membri del G20 necessari per coordinare meglio le loro politiche macroeconomiche per garantire una crescita forte, sostenibile ed equilibrata. Nei prossimi mesi, la priorità dovrebbe continuare ad essere quello di ripristinare la fiducia degli investitori e dei consumatori, promuovere la ripresa economica, mantenere la stabilità finanziaria, la riforma delle istituzioni finanziarie internazionali e promuovere l´occupazione, in particolare l´occupazione giovanile. Entrambe le parti hanno convenuto di intensificare la comunicazione e il coordinamento e fare sforzi comuni per l´attuazione degli accordi del vertice del G20 di Los Cabos, tra cui la crescita e l´azione Jobs piano. 2. Concordato di intensificare la cooperazione e il coordinamento, al fine di ripristinare la fiducia del mercato e promuovere la stabilità finanziaria. Le due parti hanno sottolineato la loro volontà di lavorare insieme nell´ambito del G20, Fmi e Banca mondiale per migliorare la governance economica globale.Essi hanno riaffermato la loro determinazione ad attuare tutti gli impegni del G20 come da programma, anche nei settori dell´economia globale, riforma della regolamentazione finanziaria, l´aumento delle risorse del Fmi e la riforma delle quote e della governance del Fmi. Hanno sostenuto il lavoro del Financial Stability Board sui finanziari riforme regolamentari. 3. D´accordo che un libero scambio e degli investimenti e la resistenza di tutte le forme di protezionismo erano necessarie per consentire una ripresa economica sostenibile. Essi hanno accolto favorevolmente riaffermazione del G20 di astenersi da misure protezionistiche e rettificare e sostenuto monitoraggio continuo da parte dell´Organizzazione mondiale del commercio (Omc) e la Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (Unctad). 4. Sottolineato l´importanza di un dialogo aperto, prevedibile, basato su regole, sistema trasparente commerciale multilaterale e impegnata a garantire la centralità del Wto. Essi hanno ribadito l´importanza di raggiungere una conclusione positiva multilaterale del Doha per lo sviluppo in conformità con il suo mandato e la ricerca di primi risultati sulla facilitazione del commercio e di altre questioni di interesse verso i paesi in via di sviluppo. 5. Ha sottolineato l´importanza dei risultati del Rio + 20 conferenza e ha sottolineato la necessità di attuare le decisioni prese senza indugio, e stabilisce un processo intergovernativo sugli obiettivi di sviluppo sostenibile. Essi hanno ricordato l´importanza di attuare la politica di economia verde. 6. Sottolineato l´importanza della sicurezza acqua, cibo e nutrizione come un interesse comune nelle nostre relazioni ambientali, agricole, nonché le principali questioni globali. Hanno preso atto della interdipendenza dei problemi di sicurezza alimentare e acqua. I leader impegnati a proseguire gli sforzi bilaterali e multilaterali per affrontare i problemi di sicurezza alimentare e nutrizione e l´acqua e ha accolto con favore l´istituzione della Ue-cina Platform L´acqua come un meccanismo di suono per la futura cooperazione in materia di gestione integrata delle risorse idriche. 7. Hanno espresso soddisfazione per i progressi compiuti nel dialogo Ue-cina ambientale nonché il dialogo per l´applicazione delle normative e la governance, e ha deciso di intensificare la cooperazione bilaterale anche attraverso la cooperazione in materia di inquinamento delle acque, la politica dei rifiuti e dell´inquinamento da metalli pesanti. 8. Ha sottolineato la necessità di una cooperazione internazionale nella lotta al cambiamento climatico e confermato il loro impegno a continuare a rafforzare la cooperazione per l´attuazione completa, efficace e costante della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc), del protocollo di Kyoto e delle decisioni pertinenti del Conferenze delle Parti della convenzione Unfccc e riunioni delle parti del protocollo di Kyoto anche a tutte le decisioni concordate a Durban lo scorso anno, e ha auspicato per garantire un esito positivo a Doha. 9. Ha sottolineato l´importanza di affrontare le emissioni internazionali dell´aviazione civile, e ha accettato di collaborare ad agire avanti nelle sedi multilaterali, compresa la convenzione Unfccc e del Organizzazione internazionale dell´aviazione civile (Icao). 10. Concordato di approfondire il dialogo politico e la cooperazione pragmatica sulla lotta al cambiamento climatico, oltre a promuovere lo sviluppo a basso tenore di carbonio con il partenariato Ue-cina sul cambiamento climatico. Essi hanno convenuto di rafforzare la cooperazione pratica sulla costruzione del sistema di scambio di emissioni sulle iniziative concrete di cooperazione concordate in questo settore. 11. Riconosciuta l´importanza crescente della regione artica, in particolare per gli aspetti del cambiamento climatico, della ricerca scientifica, la tutela dell´ambiente, lo sviluppo sostenibile e il trasporto marittimo, e ha accettato di scambiare opinioni su questioni artiche.  
   
   
DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE BARROSO E IL PRESIDENTE VAN ROMPUY DOPO IL 15 VERTICE UE-CINA  
 
Bruxelles, 20 settembre, 2012 – Di seguito le dichiarazioni, rilasciate il 20 settembre, di Barroso e Van Rompuy: “Oggi abbiamo accolto il premier Wen al Palais d´Egmont per il vertice di 15 tra l´Ue e la Cina - solo sette mesi dal nostro ultimo incontro a Pechino. Il nostro rapporto è forte e in espansione. Ue e la Cina sono due dei tre economie più grandi del mondo. Siamo reciprocamente importanti partner commerciali. L´unione europea è il principale partner commerciale della Cina e la Cina è il nostro secondo partner e in più rapida crescita. 10% del commercio mondiale. I nostri destini sono strettamente collegati. E a prescindere da tutte le sfide che ci attendono, siamo certi che la nostra collaborazione darà un notevole contributo al nostro successo. Una collaborazione di successo significa andare avanti regolarmente e coinvolgente su tutte le questioni che contano. Dallo scorso mese di febbraio, abbiamo lavorato sodo per tradurre in realtà gli impegni che abbiamo preso insieme a Pechino: un partenariato nuova urbanizzazione è stato lanciato, il "Popolo di dialogo People" è diventato il terzo pilastro della nostra architettura istituzionale, il dialogo strategico annuale ha aperti nuovi settori di cooperazione in materia di difesa e di sicurezza, il dialogo sui diritti umani si è tenuto, accordi nel settore dell´energia sono stati firmati, e dialoghi su questioni importanti informatici e sullo spazio esterno sono stati lanciati. Abbiamo anche avanzato nelle nostre discussioni a negoziare un accordo bilaterale di investimento. Il vertice di oggi è stato un altro importante passo in avanti. Questioni economiche e finanziarie in Europa, in Cina e nel resto del mondo sono state una parte fondamentale dei nostri colloqui. Abbiamo colto l´occasione per spiegare al Primo Ministro Wen nostri progressi nella creazione di meccanismi di governance e le strutture necessarie per mettere l´economia europea su basi sirena. Abbiamo spiegato gli sviluppi più recenti che dimostrano che siamo sulla strada giusta. Abbiamo citato i primi segni dell´impatto positivo delle principali riforme strutturali effettuati in molti Stati membri, di cui abbiamo parlato la disponibilità ad avviare misure a breve termine - come dimostrato dalle recenti decisioni della Banca centrale europea, e abbiamo accennato i lavori in corso per affrontare difetti strutturali nell´architettura zona euro, inclusa la nostra tabella di marcia per la realizzazione dell´Unione economica e monetaria. Abbiamo ringraziato il premier Wen per il sostegno che abbiamo ricevuto da se stesso e dalla leadership cinese in tutta la crisi dell´euro. Siamo d´accordo che, alla luce della nostra cooperazione più stretta e crescente interdipendenza economica la stabilità e l´integrità della zona euro ha un impatto economico positivo anche sulla Cina. Abbiamo ribadito il nostro apprezzamento per impegno della Cina a Los Cabos di 43 miliardi di dollari per aumentare le risorse del Fmi e di creare un firewall globale credibile. Abbiamo anche discusso le diverse componenti della nostra cooperazione bilaterale, e dialoghi che abbiamo insieme, sul commercio e gli investimenti, e su un piano di gioco migliore per le relazioni commerciali. Quattro accordi in materia di innovazione, la concorrenza, lo spazio e il programma di basse emissioni di carbonio, sono stati firmati. In materia di diritti umani, abbiamo ricordato che l´opinione pubblica europea segue da vicino la situazione in Cina, come in altre parti del mondo, e, naturalmente, nella stessa Europa. Abbiamo detto che il premier Wen dialogo sui diritti umani con la Cina costituisce una parte essenziale del nostro rapporto.Accogliamo con favore che, dopo più di un anno il dialogo sui diritti umani è stato ripreso. A nostro avviso, dovrebbe fornire ulteriori progressi sul terreno. C´è ancora margine di miglioramento e dobbiamo concentrarci su questo. L´ue attribuisce grande importanza al rispetto delle libertà fondamentali in Cina come in altre parti del mondo. Riconosciamo gli straordinari progressi compiuti in Cina sollevando centinaia di milioni di persone dalla povertà. Ma ci sono anche le preoccupazioni, in particolare per quanto riguarda le restrizioni alla libertà di espressione e la situazione in Tibet. Infine, abbiamo discusso alcune delle situazioni più critiche regionali che riguardano la nostra pace e la sicurezza, in particolare in Siria. Abbiamo sottolineato al premier Wen la nostra grande preoccupazione per l´attuale crisi crescente, e l´importanza di tutti noi agire insieme per contribuire a risolvere la situazione e portare stabilità duratura e la pace nel paese e la sua gente. La situazione in Siria si è trasformata in una terribile tragedia umanitaria. Abbiamo chiesto alla Cina, come membro permanente del Consiglio di Sicurezza, a raddoppiare gli sforzi per garantire la sicurezza delle Nazioni Unite del Consiglio può contribuire efficacemente alla soluzione della crisi siriana. In conclusione, questo vertice è stato speciale non solo per i progressi che abbiamo fatto. E ´stato anche speciale perché è stato l´ultimo con il premier Wen. Ha guidato la delegazione cinese di vertici Ue-cina per un decennio. Ha frequentato il suo primo vertice nel 2003, quando la Cina e l´Ue hanno deciso di entrare in un "partenariato strategico". Le relazioni bilaterali hanno beneficiato enormemente dalla sua saggezza e impegno per sviluppare un partenariato strategico. Il Primo Ministro ha curato incredibile trasformazione della Cina, e ha dato un contributo straordinario per trasformare relazioni Ue-cina. Eredità del primo ministro Wen è forte e siamo sicuri che continuerà ad influenzare positivamente il nostro lavoro. Lo abbiamo voluto tutto il meglio per il suo futuro.”  
   
   
RENDICONTO FINANZIARIO PRESENTA I DATI SUL BILANCIO 2011 DELL´UE  
 
Bruxelles, 24 settembre 2012 - La Commissione europea ha pubblicato il suo rapporto annuale finanziaria che descrive come il 2011 ciclo di bilancio è stato gestito. La relazione finanziaria fornisce informazioni dettagliate sulle fonti di finanziamento dell´Ue e fornisce una panoramica di base delle spese dell´Ue. "Lo scopo principale della relazione è quello di fornire un resoconto trasparente delle questioni finanziarie dell´Unione. Per la prima volta, quest´anno, la pubblicazione è disponibile in una versione elettronica con tavoli interattivi, che permette di confrontare i dati in una vasta gamma di criteri. Spero che questo aiuterà i lettori digerire le informazioni finanziarie più facilmente e consentire loro di ottenere nuove conoscenze nel bilancio dell´Unione europea ", ha dichiarato il Commissario responsabile per la programmazione finanziaria e il bilancio Janusz Lewandowski. Nella sua prima parte, il bilancio comunitario 2011 Relazione finanziaria offre una breve panoramica della procedura di bilancio annuale dell´Ue, che per la prima volta ha seguito la nuova procedura adottata nel trattato di Lisbona in pieno. Le statistiche mostrano, per esempio, che la Commissione ha eseguito quasi due milioni di pagamenti attraverso tesorerie degli Stati membri, così come le banche centrali e commerciali. La relazione conferma che l´Ue bilancio 2011 è stato in linea con gli obiettivi di Europa 2020 di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, in quanto più della metà del 126 miliardi di euro è stato diretto verso gli investimenti in ricerca e sviluppo, reti transeuropee, sostenere le piccole e medie imprese (Pmi), e di garantire la formazione permanente per i cittadini europei. Germania, Francia, Regno Unito e Belgio sono stati i principali beneficiari del sostegno dell´Ue in questi settori. I dati finanziari confermano anche l´importanza della politica di coesione, al fine di ridurre le disparità tra le regioni europee, come si è visto registrare tassi di esecuzione del bilancio in settori chiave: il Fondo di coesione ha raggiunto il 100 per cento tasso di esecuzione (o 5,5 miliardi di euro), mentre il Fondo europeo di sviluppo regionale ha raggiunto un record di Eur 24,3 miliardi in pagamenti, 4 miliardi di euro in più rispetto al 2010. I beneficiari migliori erano la Polonia, Spagna, Ungheria, Germania e Grecia. Il 44% del bilancio Ue ha sostenuto l´agricoltura europea e le zone rurali. Francia ha beneficiato di più, seguita da Spagna, Germania, Italia, Polonia e Regno Unito. Il bilancio dell´Ue per la sicurezza, la protezione della vita, la libertà e la proprietà dei cittadini, da un lato, e dei consumatori e protezione civile, salute e cultura, dall´altro ha visto un aumento di circa il 30% rispetto al 2010. Il 6% del bilancio 2011 dell´Ue finanziato attività dell´Ue oltre i suoi confini per garantire la stabilità, la sicurezza e la prosperità nei paesi vicini. Solo il 6% del bilancio dell´Ue è andato a garantire il funzionamento delle istituzioni europee, che servono circa 500 milioni di cittadini europei. Il Rapporto presenta tradizionalmente i cosiddetti saldi operativi di bilancio degli Stati membri. "Anche se questi dati possono fornire qualche confronto statistico dei saldi netti degli Stati membri ´nei confronti del bilancio comunitario, sarebbe fuorviante e sbagliato per valutare i benefici dell´adesione all´Ue, esclusivamente sulla base di questi dati", afferma Janusz Lewandowski. "Per esempio, quando una società da uno Stato membro (ad esempio, la Repubblica Ceca) viene pagato per un progetto finanziato con fondi Ue in un altro Stato membro (ad esempio Bulgaria), i metodi statistici utilizzati dalla Commissione attribuisce tutti i soldi per la Bulgaria, mentre è ovvio che la Repubblica ceca beneficia anche da questo importo. " Informazioni di base Accedi al bilancio Ue 2011 Relazione finanziaria qui: http://ec.Europa.eu/budget/biblio/publications/publications_en.cfm    
   
   
L´UNIONE EUROPEA E LA CINA UNISCONO LE FORZE PER AFFRONTARE LE SFIDE DEL CAMBIAMENTO AMBIENTALE, L´URBANIZZAZIONE E IL CLIMA  
 
 Bruxelles, 24 settembre, 2012 – Il Commissario per lo sviluppo, Andris Piebalgs, e Chen Deming, ministro del Commercio della Repubblica di Cina, il 20 settembre hanno firmato un accordo di finanziamento promuovere l´ambiente, la transizione verso un´economia a basse emissioni di carbonio e la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra in Cina. Commissario allo Sviluppo, Andris Piebalgs, ha dichiarato: "L´accordo di oggi con la Cina è un esempio concreto di come si può lavorare in partnership per affrontare le sfide globali e condivise Lodiamo impegni della Cina e noi provvederemo a sostenere i loro sforzi per ridurre le emissioni di gas a effetto serra, per fare. Città più pulite e di gestire meglio l´acqua, i rifiuti e l´inquinamento da metalli pesanti. L´unione europea ha una solida esperienza nella lotta contro il cambiamento climatico e il percorso verso un´economia verde che siamo felici di condividere. I risultati di questi progetti potranno beneficiare tutti noi e contribuire al nostro obiettivo comune:. Uno sviluppo sostenibile del pianeta " Azione Commissario clima, Connie Hedegaard, ha dichiarato: "L´accordo di oggi è un passo importante per una cooperazione sempre più stretta verso la solidità del mercato internazionale del carbonio Inutile dire che fa una differenza significativa quando ormai anche la Cina vuole usare mercati del carbonio per ridurre i costi delle emissioni. -efficace e aumentare basse emissioni di carbonio. Nostro impegno comune per mercati del carbonio mostra le potenzialità ei benefici delle politiche climatiche intelligenti. Questa è una grande opportunità per modernizzare le nostre economie, stimolare la crescita e creare posti di lavoro in nuovi settori dinamici con tecnologie innovative ed energia pulita ". L´ue aiuterà la Cina a rispettare i suoi obiettivi ambientali, l´energia e l´intensità di carbonio e nel lungo periodo, contribuire al conseguimento di una riduzione globale delle emissioni di gas a effetto serra. Il sostegno dell´Ue si tradurrà - attraverso progetti pilota - nella fornitura di assistenza tecnica, formazione e promuovere gli scambi di esperienze, di buone pratiche e know-how in settori come la basse emissioni di carbonio e l´economia verde. I tre progetti, per i quali i contributo dell´Unione europea a € 25 milioni, saranno attuati in un periodo di 4 anni e concentrarsi su settori come l´acqua, i rifiuti e l´inquinamento da metalli pesanti, sistema di scambio di emissioni (Ets) e l´urbanizzazione sostenibile. I dettagli dei progetti - Il primo progetto è quello di sostenere la progettazione e realizzazione di sistemi di scambio di emissioni in Cina, istituito al fine di aiutare la Cina nei suoi sforzi per soddisfare i propri obiettivi di riduzione delle emissioni e potenziare lo sviluppo basse emissioni di carbonio, la progettazione e l´attuazione di efficaci programmi pilota di scambio di emissioni che portano nel corso del tempo ad un efficace, l´azione a livello nazionale. Il secondo progetto è quello di aiutare le città cinesi di energia e ad adottare soluzioni ecologiche uso efficiente delle risorse attraverso lo scambio di esperienze in materia di urbanizzazione sostenibile e le altre pertinenti politiche tra Europa e Cina. Uno dei principali risultati del progetto sarà la creazione di una piattaforma basata sulle Tic conoscenza per incoraggiare la condivisione continua e la diffusione delle conoscenze e delle informazioni, tra cui le migliori prassi e casi di studio, nonché per facilitare la creazione di reti e la cooperazione tra Cina chiave europei e gli attori della società urbane istituzionali e civili, in particolare a livello locale. Il terzo progetto mira a incoraggiare le autorità cinesi nei loro sforzi per raggiungere la sostenibilità ambientale attraverso la riduzione dell´acqua e dell´inquinamento da metalli pesanti e l´attuazione di politiche sostenibili di trattamento dei rifiuti.  
   
   
CONCORRENZA: LA COMMISSIONE SEGNI ACCORDO DI COOPERAZIONE DELL´UE CON LA CINA  
 
Bruxelles, 24 settembre, 2012 - Alto rappresentante dell´Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Catherine Ashton nella sua veste di vicepresidente della Commissione, Zhang Ping, presidente della Nazionale Cinese per lo sviluppo e la riforma della Commissione e Fu Shuangjan, Vice Ministro dell´Amministrazione statale dell´Industria e del Commercio, hanno firmato il 20 settembre a Bruxelles un memorandum d´intesa per rafforzare la cooperazione tra la concorrenza il servizio della Commissione europea e della Cina, le autorità antitrust. Joaquín Almunia, vicepresidente della Commissione responsabile della politica di concorrenza, ha dichiarato: "Il protocollo d´intesa è un passo importante e un segno del nostro impegno ad approfondire ulteriormente le nostre già ottime relazioni con le autorità cinesi Anti Monopoly Enforcement. Darà nuovo slancio alla nostra cooperazione con la Cina in materia di applicazione delle nostre norme di concorrenza " . Il memorandum d´intesa istituisce un quadro dedicato a rafforzare la cooperazione e il coordinamento tra la Commissione e due Autorità Anti Cina Enforcement Monopoli, lo sviluppo nazionale e la riforma della Commissione (Ndrc) e l´Amministrazione statale dell´industria e del commercio (Saic). Il memorandum riguarda la cooperazione normativa, l´applicazione e tecniche relativi ai cartelli, altri accordi restrittivi e l´abuso di posizione dominante sul mercato. La conclusione di un memorandum d´intesa invia un segnale positivo per una maggiore cooperazione in materia di concorrenza tra l´Ue e la Cina, il secondo partner commerciale più importante dell´Unione europea. Sotto il nuovo quadro, le parti possono avviare discussioni sulle legislazione sulla concorrenza e la quota di informazioni non riservate su indagini di concorrenza.  
   
   
IL PRESIDENTE BARROSO RISPONDE ALLE DOMANDE DEI CITTADINI SULLO STATO DELL´UNIONE  
 
Bruxelles, 24 settembre, 2012 - Intervistatore: Benvenuti a questa edizione speciale in diretta di iTalk qui su Euronews, prodotti in collaborazione con videoritrovo Google+. Questa volta lo scorso anno, l´Europa era in crisi. Il presidente della Commissione europea ha risposto alle vostre domande qui su iTalk. Un anno dopo, l´Europa è ancora in crisi, avete ancora domande, ma le risposte sono diverse? José Manuel Barroso, la ringrazio molto per essere venuti a iTalk in diretta su Euronews. La mia prima domanda è: qualcosa è cambiato. Non so se avete visto il giornale tedesco, Die Welt, il Lunedi, c´è un sondaggio nuovo fuori, e tedeschi, il 65% dei tedeschi pensa che sarebbe meglio fuori l´euro, il 49% dei tedeschi don ´ t vuole essere l´Unione europea - non parlare dei loro politici, i tedeschi stessi. Questo è grave perché pagano. José Manuel Barroso: Guarda, ovviamente quando c´è una crisi economica, è naturale che i livelli di fiducia nell´Unione europea scendere. Siamo ben consapevoli di questo. Ma io credo che possiamo cambiare la situazione se ci sono soluzioni solide per la crisi attuale. E credo che, in risposta alla crisi che stiamo facendo progressi. Non siamo ancora fuori dalla crisi, ma credo che ora siamo più vicini a una soluzione di quanto lo fossimo un anno prima. Intervistatore: Ok, vediamo quali sono le soluzioni che si stanno proponendo. Ora, ci sono varie persone che vivono, grazie alla nostra tecnologia di Google, e diciamo ciao a loro subito. Abbiamo Christos, da vivere greco a Dublino, che è dalla rete Discutere sull´Europa. Christos è qui con noi a chiedere le sue domande. Abbiamo anche David, che è inglese, è a Edimburgo, ha una domanda, sono sicuro che starò a fare una domanda in merito a indipendenza della Scozia, e abbiamo anche Giuseppe, è un italiano che vive a Bruxelles, è il Presidente del Forum europeo della gioventù. Così, proprio in ricordo del principio di iTalk: molto brevi domande - risposte molto brevi, in modo da poter ottenere un massimo di argomenti trattati. Andiamo a Giuseppe, che ha la nostra prima domanda per il presidente Barroso. Giuseppe: il Presidente Barroso, il 22% dei giovani sono disoccupati dell´Ue, e il tasso di disoccupazione giovanile è oltre il 50% in Grecia e in Spagna. La Commissione ha fatto passi positivi per lavorare sui tirocini di qualità e una garanzia per i giovani. Tuttavia, non vi è stata meno attenzione sui posti di lavoro precari. Che cosa intende fare per garantire che i giovani possono trovare un lavoro di qualità e stabile e quando ti alzi per i diritti del lavoro e sociali dei giovani in questo settore di austerità? José Manuel Barroso: Sì, questa è una delle nostre priorità. E ´proprio questo il problema del rapporto di lavoro e, in particolare l´occupazione giovanile. Il modo migliore per avere un impiego sostenibile e non il lavoro precario è proprio i nostri paesi per stimolare la crescita, e la crescita può venire con fiducia e anche con le riforme strutturali che danno la nostra competitività paesi. Questo è il motivo per risolvere il problema della fiducia nell´area dell´euro è così importante, perché solo allora si avrà l´investimento necessario. E anche alcuni dei nostri paesi, e la Grecia è infatti uno degli esempi più importanti, devono rafforzare la loro competitività. Ora, a parte che ci sono alcuni programmi specifici l´Unione europea sta lavorando. Sì, abbiamo creato una garanzia per i giovani, sì, abbiamo ora con alcuni dei nostri governi, otto paesi infatti, ha fatto una ridistribuzione dei fondi strutturali in modo da favorire l´occupazione dei giovani, in particolare nelle Pmi. Ma la questione fondamentale è come si possa riformare l´area dell´euro e le nostre economie in modo che possano diventare più attraente in termini anche di investimenti e di nuova occupazione. Intervistatore: Ma torniamo al messaggio con la crescita. Non è un po ´difficile però avere fiducia quando abbiamo cambiato il messaggio? Voglio dire, visto che sei stato qui l´ultima volta, a causa del Président Hollande, siamo tutti a parlare di crescita ora, sembra essere parte del nuovo messaggio. José Manuel Barroso: No, mi dispiace, ma ancor prima che il presidente Hollande abbiamo avuto la nostra agenda europea, "Europa 2020 per la crescita" - sostenibile, crescita inclusiva. E ´vero che a causa della crisi e l´urgenza della crisi nel settore finanziario, abbiamo discusso più questo tipo di misure di emergenza, ma il nostro obiettivo era e rimane la crescita la crescita, voglio dire una crescita sostenibile. Intervistatore: Ok, ora abbiamo una domanda scritta. Questo è da moscafly2, che è un portoghese, da Funchal. La domanda ¬ - ora vi do la versione inglese - è: Veniamo alla fine di un altro anno di crisi economica e la formula che è stata imposta ai paesi che hanno bisogno di aiuto non ha chiaramente funzionato. Che cosa intende fare per cambiare questa situazione e per evitare che altri paesi di cadere nella trappola di recessione? José Manuel Barroso: Guarda, prima di tutto nessuno è imporre soluzioni nei paesi - Voglio chiarire questo punto. Quando la Commissione europea fa un programma, o parla di un programma, è con l´accordo del paese e alla fine sono gli stessi paesi, tutti i paesi dell´area dell´euro, che devono approvarlo. Così facciamo le valutazioni e poi facciamo alcune proposte, ma le decisioni, le decisioni sono prese dai paesi stessi. Intervistatore: Ma quando si crea questa idea sovranazionale di vigilanza bancaria, che sta per il controllo delle banche europee, che si sta imponendo soluzioni, si è imporre soluzioni alla Grecia. José Manuel Barroso: Proponiamo. La decisione non sarà presa dalla Commissione europea. Dobbiamo presentare la proposta e ora è per gli Stati membri, ad esempio in termini di questa vigilanza unica, di adottare non o all´unanimità. Voglio che questo punto chiaro, perché alcune persone credono che questa crisi è infatti generato in una certa misura l´Unione europea o con l´euro. Questo non è vero! Ci sono paesi che non fanno parte della zona euro che hanno davvero una grande crisi anche nei loro settori finanziari. Intervistatore: E ´quello che dici che le nostre istituzioni non sono all´altezza a volte. La creazione dell´euro ha creato una crisi di fiducia che forse non sarebbe stato lì altrimenti. José Manuel Barroso: No, non sono d´accordo, mi dispiace. Lasciate che vi faccia un esempio. Il paese che ha mobilitato più soldi dei contribuenti finora in Europa è stata la Gran Bretagna, di gran lunga. Quindi, c´è una crisi nel settore finanziario, non il governo, i contribuenti hanno dovuto intervenire in maniera massiccia, e la Gran Bretagna non è nella zona euro. Oppure Islanda - fondamentalmente c´era un default, un fallimento dell´Islanda e non sono ancora membri dell´Unione europea. Quindi, è vero che ci sono problemi specifici della zona euro, perché non eravamo preparati istituzionalmente con tutti gli strumenti per affrontare la situazione, ma non è vero che è stato l´euro che hanno creato la crisi. Questo è il modo, rispondendo alla domanda, devo dire che il nostro programma, preparato con i paesi, e non imposto su di loro, è - credo - abbastanza intelligente e non vi è una sufficiente flessibilità per adattarli alle condizioni attuali, in modo che possiamo, ovviamente, per quanto possibile, renderli efficaci e non farli doloroso come sono. Intervistatore: Ok, andiamo verso Christos, lui è greco stesso, sono sicuro che ha una domanda, lui ti ascolta. Qual è la tua domanda in diretta da Dublino, Christos? Christos: Buona sera da Dublino! Presidente Barroso, e adesso per la Grecia ora. Il governo ha portato il paese in ginocchio, sia socialmente che economicamente. Siamo da nessuna parte vicino alla fine del tunnel? Lei ha parlato di stimolo della crescita e ciò che che coinvolgono, vedremo nuove industrie, fabbriche nuove? Come faremo a che fare con la disoccupazione? Siamo in grado di trattare con i tagli salariali, fintanto che hanno un lavoro. Grazie! José Manuel Barroso: Beh, prima di tutto è importante capire perché la Grecia è venuto a questa situazione. Non era per l´Unione europea. Grecia venne a questa situazione a causa del debito insostenibile e il deficit accumulato nel corso degli anni. Quindi, in realtà ciò che l´Unione europea sta dando è l´occasione per la Grecia per evitare il default. Ora, capisco che alcune di queste regolazioni sono estremamente dolorose e in effetti il popolo greco hanno fatto uno sforzo enorme. A volte le persone sottovalutano i grandi, i grandi sforzi fatti in termini, per esempio, degli stipendi e altre questioni. Ora io credo che sia di fondamentale importanza per la Grecia, e anche per la zona euro, che la Grecia resta nella zona euro, in modo che queste nuove misure siano adottate il più presto possibile e che siamo allo stesso tempo di lavoro in modo proattivo, ad esempio , con l´utilizzo di tutti i fondi, anche con la promozione di alcune delle riforme per la competitività greca, in modo che la Grecia ripristina la fiducia ¬ - questo è di fondamentale importanza, perché solo con questa fiducia saremo in grado di creare posti di lavoro sostenibili per la i giovani e non solo per i giovani. Intervistatore: Ok, abbiamo anche un bel po ´di domande in video inviato a Euronews. Ecco uno da proprietari di case irlandesi. Domanda Video: Questa è una domanda per conto di proprietari di case irlandesi. Vorremmo sapere se la Commissione europea è consapevole della mancanza della banca di impegno o di soluzioni praticabili per i titolari di mutui. Gli irlandesi sono alle prese con livelli totalmente insostenibili di debito ipotecario sulla loro casa di famiglia. Se è così, non hanno un meccanismo di supervisore per affrontare tali questioni? Grazie. José Manuel Barroso: Questa è una domanda importante perché, di fatto, tutto ciò che è accaduto nel settore finanziario in Irlanda, ma non solo in Irlanda, in tutti i nostri Stati membri, è sotto la responsabilità delle autorità di vigilanza nazionali. Intervistatore: Ma perché non ha la Commissione europea, l´Unione europea, il Parlamento europeo ha detto qualcosa a riguardo, al momento? José Manuel Barroso: Semplicemente perché non abbiamo avuto la competenza e non lo sapevamo. Non sapevamo. La realtà è che molti degli sviluppi nel settore finanziario, erano solo recensione adesso, perché in una certa misura, i sistemi nazionali di supervisione non sono stati abbastanza aperta. Questo è il motivo per cui è importante avere un supervisore unico, lavorando naturalmente con l´autorità di vigilanza nazionali, un supervisore unico, almeno per la zona euro, ma, se possibile, che copre tutta l´Unione europea, perché ciò che non non era la supervisione europea. Che non esistevano, ora stiamo creando. Che cosa non è stato non solo i governi con disavanzi eccessivi, ma anche in molti casi le autorità di vigilanza, e nei mercati finanziari cose che sono semplicemente successo, voglio dire, a volte inimmaginabile, che è la realtà, a partire dal caso Lehman Brothers, ma anche ciò che è accaduto in molti dei nostri paesi. Intervistatore: Ma non sei preoccupato perché Angela Merkel è stato detto questa settimana che lei non è d´accordo con i tempi di sportello bancario - lo vuoi per il 1 ° gennaio del prossimo anno, dice, no no no questo è troppo presto. José Manuel Barroso: No, penso, voglio dire una questione di tempi ... Sono sempre prudente sui tempi. Quello che posso dirvi è che io credo che stiamo per avere questo controllo solo perché era in realtà una buona proposta da parte della Commissione e gli Stati membri capito che le cose non potevano continuare come erano. Quindi ci sono alcune differenze, ma credo che stiamo per avere un supervisore unico, piuttosto prima che poi. Intervistatore: Va bene, torniamo ora a Christos con un´altra domanda diretta, si sta guardando in diretta Euronews da Bruxelles. Christos. Christos: Ciao. Presidente Barroso, come può l´Europa affrontare le agenzie di rating e le loro richieste per la stampa per i mercati? Sarebbe la creazione di un´agenzia di rating europea di aiuto? E come potremmo ricordare le banche in Europa? Grazie. José Manuel Barroso: Esiste già un regolamento Ue proposto dalla Commissione per il 2011, ma ora stiamo appunto studiando la possibilità di rafforzare la regolamentazione delle agenzie di rating, e credo che questo sia importante. A proposito di un´agenzia di rating europea, se vi è una iniziativa in questo senso penso che sia positivo, credo che la concorrenza più c´è in tale mercato, il meno dipendente siamo un piccolo gruppo di agenzie di rating, meglio è. Ma io credo che non sia per le istituzioni europee in quanto tali di creare la propria agenzia di rating. E ´molto importante che l´agenzia di rating viene inoltre fornito con la fiducia del mercato, e di certo questo non sarà la migliore soluzione per avere ora, la creazione da beni o da parte della Commissione europea di un´agenzia di rating specifico. Intervistatore: Va bene, vedo che - è un po ´come il concorso canoro europeo, abbiamo tutte le persone di paesi diversi - Giuseppe, penso che tu abbia una domanda diretta su Euronews. Giuseppe: Siamo preoccupati che, nonostante tutte le iniziative intraprese nella nascita della crisi da parte della Commissione non vi è ancora sufficiente e gli investimenti per il futuro del continente in questo momento. Ora, come si può aiutare a convincere gli Stati membri a concentrarsi sulla crescita nel ciclo prossimo bilancio dell´Unione europea? José Manuel Barroso : Proprio oggi, ho avuto un incontro qui in Commissione con il Presidente del Consiglio europeo, il Presidente del Parlamento europeo e il Presidente di Cipro dove hanno la presidenza di turno proprio per discutere come possiamo avere un bilancio per crescita e gli investimenti in Europa. Perché penso che si tratta di una contraddizione in cui alcuni governi dicono di essere a favore della crescita e degli investimenti, e poi vogliono ridurre l´investimento a livello europeo. Molti di questi programmi sono di fondamentale importanza per i nostri giovani, per gli investimenti ad esempio nel campo della ricerca e l´istruzione. Anche i fondi di coesione in particolare nei paesi più colpiti. Ancora una volta voglio fare il punto, siamo tutti noi in questo insieme. La Commissione può presentare le proposte, ma abbiamo bisogno del sostegno alla fine degli Stati membri e dei 27 paesi sono d´accordo all´unanimità sul nuovo bilancio, e anche il Parlamento europeo. Ma credo che ora c´è una maggiore consapevolezza della necessità di avere un bilancio incentrato sulla crescita e gli investimenti, anche, naturalmente, per i giovani come lei ha sottolineato. E sono sicuro che stanno per avere un compromesso, mi auguro, un compromesso che è, diciamo, compatibile per le ambizioni che abbiamo per i nostri giovani. Intervistatore: Sappiamo tutti che le cifre della disoccupazione giovanile in paesi come la Spagna, per esempio. Quale sarebbe il vostro consiglio a qualcuno che è qualificato, ma semplicemente non è possibile ottenere un posto di lavoro? José Manuel Barroso: Guarda, dipende dalla posizione che la persona ha. Prima di tutto, cercare di trovare un posto di lavoro nel paese stesso. Vale a dire, a causa delle opportunità molto importanti che talvolta possono essere creati lì. Se la persona non ha la possibilità immediata di trovare nel paese, ci sono possibilità in Europa. Abbiamo sviluppato un sistema chiamato posti di lavoro Eures, ci sono alcune possibilità di posti di lavoro a volte nel paese accanto. Ma, naturalmente, ciò che una persona ha a che fare per questo è di investire massicciamente nella sua formazione proprio in primo luogo, credo che questa è una possibilità, come ancora la possibilità di ottenere maggiori investimenti in materia di istruzione è buono, se deve andare immediatamente per il lavoro ci sono alcuni programmi specifici che tutte le amministrazioni nazionali hanno, e in alcuni paesi, come ho detto, la Commissione europea ha una ridistribuzione collaborazione con gli Stati membri per i fondi strutturali, e con il nostro supporto alla formazione e formazione pratica, abbiamo percorso più di 400 000 giovani. Ma naturalmente non ho la soluzione magica per creare posti di lavoro, questo deve venire da stessa economia. Intervistatore: Va bene, ancora con Google + Technology luogo di ritrovo, stiamo andando dal vivo a Edimburgo, dove penso che David ha una domanda. Ciao. David: Ciao. Presidente Barroso, si è parlato della creazione di una federazione di Stati-nazione. Date le preoccupazioni per la crisi economica, il successo sarà l´Unione europea sia nello spingere per una maggiore integrazione? José Manuel Barroso: Guarda, io penso che sia importante essere onesti con la nostra gente. Penso che il futuro dell´Europa è attraverso una maggiore integrazione. Nell´era della globalizzazione, i nostri paesi, anche i più grandi paesi, non saranno all´altezza del compito, non in grado di fornire, perché i problemi sono sempre più transnazionali e le soluzioni restano nazionali. Anche i più grandi paesi d´Europa, quando vediamo i nostri amici americani o cinesi o di altri giganti globali, non avranno l´effetto leva. Ecco perché abbiamo bisogno di una maggiore integrazione in Europa - con una maggiore integrazione è più democrazia. E la federazione è una soluzione democratica per questa unità. Perché mantiene le nazioni, i nostri paesi, ma al tempo stesso si trovano alcune regole di condivisione del potere, la condivisione della sovranità. Ora, io non ho detto che la federazione è per domani, io sono realista. Sto suggerendo alcuni passi concreti, ad esempio un sindacato bancario, di avere un supervisore unico - che è un passo concreto. Ma dovremmo avere un orizzonte dobbiamo essere onesti. Cosa ne pensi a medio termine? Qual è la nostra visione per il futuro? E credo che sia una federazione di Stati-nazione come il modo migliore per garantire l´integrazione e la democrazia al tempo stesso. Intervistatore: Penso che il presidente Barroso che alcune persone non riesco a capire molto. Pensano che è seduto sulla staccionata perché sentono federazione e poi si sente stato-nazione. Pensano che sia un po ´una contraddizione. Howe si fa a definire uno stato-nazione? José Manuel Barroso: uno stato-nazione è il Portogallo, Spagna, Francia, Italia, Germania, Irlanda. Si tratta di Stati nazionali. Intervistatore: Quindi quel senso di identità nazionale? José Manuel Barroso: Si tratta di paesi, alcuni dei quali esistono come paesi da secoli, e credo che sia un errore di creare l´Europa contro i nostri paesi. Poiché per la maggior parte dei cittadini europei, la loro lealtà primo o il loro primo riferimento è il loro paese. Quindi è un errore che a volte le persone fanno per attaccare i paesi. Ma, allo stesso tempo, abbiamo bisogno di capire nel 21 ° secolo, se non creare e rafforzare qualcosa di più grande, che è l´Unione europea attraverso una federazione, i nostri paesi, da solo, da soli, hanno semplicemente non essere in grado , per esempio, per trattare il settore finanziario, perché il settore finanziario è transnazionale, e non avranno la leva per trattare altre potenze. Che è il motivo per cui è una federazione, nel senso che è per tutti coloro che vogliono partecipare, ma si basa sulla stati-nazione, tenendo presente che l´obiettivo è le persone, la cosa importante sono i cittadini, non le nazioni e la federazione. Intervistatore: ... Ci sarà un sacco di stati-nazione presto, voglio dire, si sa che la settimana scorsa, un anno e mezzo milione di persone in Catalogna è andato per le strade dicendo che vogliamo un paese indipendente. David è qui da Scozia, Scozia è molto probabile che a un referendum e può essere indipendente dalla Gran Bretagna. Stai andando ad avere sempre di più di questi stati nazionali. José Manuel Barroso: Certo che non mi voglio ora interferire in tali discussioni, in Gran Bretagna o in Spagna. No, e ´a loro decidere. Quello che voglio dire per gli Stati nazionali che esistono, dovremmo avere una federazione, e ora ho molto rispetto delle democrazie nei nostri paesi e sta a loro decidere il modo in cui si organizzano. Intervistatore: Vedo che David vuole fare un´altra domanda simile che viene da questo. David? David: Sì. Come siete interessati circa l´ondata di nazionalismo, come intende impatto sull´Unione europea, come si? José Manuel Barroso: Penso che quello che normalmente si chiama nazionalismo, per cui l´estremo, diciamo, l´attaccamento a un paese contro gli altri, questo atteggiamento sciovinista è negativo, e si è visto nella storia d´Europa ciò che il nazionalismo potrebbe creare. Abbiamo avuto due guerre terribili, i cosiddetti due guerre mondiali che erano qui in Europa nel 20 ° secolo non molti anni fa. Quindi, nazionalismo estremo, come la xenofobia, come il razzismo, come il populismo estremo, questo è negativo. Ora, questo è proprio per questo che abbiamo bisogno di combinare quello che possiamo considerare un fatto positivo, il suo patriottismo, l´amore del nostro paese, con la cittadinanza europea. Ed è per questo che penso che sia importante che i leader anche a livello nazionale, non solo a livello europeo, spiegare questo, perché credo che la maggior parte di tutte le persone non vogliono quelle forze estremiste, dai populismi nazionalisti estremi o per vincere. Penso che la maggior parte dei cittadini sono orgogliosi dei loro paesi, ma al tempo stesso di capire che l´Unione europea è qualcosa che aggiunge valore, che li aiuta a difendere i loro valori ei loro interessi. Intervistatore: Pensi che tutti hanno il diritto di essere rappresentati a livello europeo, ad esempio gli estremi, l´estrema destra, forse l´estrema sinistra, non tutti hanno il diritto di essere rappresentati nel Parlamento europeo? José Manuel Barroso: sì. Voglio dire, ad eccezione di alcune parti che sono, dipende dalla legislazione, in alcuni dei nostri paesi anche non è consentito di avere, diciamo, i tipi del partito nazista, i partiti che hanno nel loro programma di solo odio, e la promozione di odio, o pregiudizio razziale, questo non è accettabile. Ma sì, abbiamo anche, che già abbiamo in Parlamento i partiti europei che sono molto critico nei confronti della costruzione europea, che non sono euroscettici solo, ma a volte sono i partiti nazionalisti. Voglio dire, una democrazia dobbiamo ascoltare a tutti gli europei, ma sono assolutamente sicuro che ci sia in Europa, dal centro-sinistra al centro-destra al centro, una netta maggioranza a favore della democrazia, evitando gli estremi di nazionalismo, o populismo. Intervistatore: Abbiamo avuto un sacco di domande su questo argomento e il prossimo, Sarah è italiana, vive a Bruxelles, ha inviato in un video, questo è il suo problema. Sarah: Ciao, sono Sarah. Sono italiano ma vivo a Bruxelles, vorrei chiedere al Presidente Barroso se pensa che una elezione diretta del Presidente della Commissione europea potrebbe contribuire a portare i cittadini di altre istituzioni europee più vicino, e in questo caso, quello che dovrebbe essere il ruolo dei partiti europei? Grazie. José Manuel Barroso: Penso che una elezione diretta sarà un bene, non è possibile in base ai trattati vigenti, è per questo che ho proposto nel mio discorso sullo Stato dell´Unione di recente al Parlamento europeo che, anche prima che il cambiamento, i partiti politici presentare i propri candidati alle elezioni del 2014, che vi è una piattaforma, in modo da avere un voto che non è, come è stato molto in passato, elezioni europee, ma in realtà con 27 diverse campagne nazionali, ma abbiamo anche una campagna europea per promuovere uno spazio pubblico europeo, un sistema politico europeo ... Intervistatore: E ´estremamente difficile, un paese che cerca di farlo, le persone non sono interessate alle questioni europee, la maggior parte delle persone votano a livello locale, non è vero? José Manuel Barroso: Votano a livello locale, ma ora, e questo è, curiosamente, uno degli sviluppi paradossali della crisi, sempre più persone stanno discutendo l´Europa. A volte criticare l´Europa, ma posso dirvi che nei caffè di Atene, la gente discutere di ciò che sta accadendo, ciò che è la discussione in Germania, e in Germania, non solo le élite, ma la gente discutere di ciò che stanno facendo questi greci. Quindi c´è un dibattito in corso. Ora, abbiamo intenzione di essere in grado di vincere questo dibattito? Credo che siamo, se i leader nazionali e dei politici, invece di solo cercando di dare la colpa agli altri, avere il coraggio di spiegare che cosa abbiamo da guadagnare con l´Unione europea, e ciò che si perde se non abbiamo europeo Unione. Ed è per questo credo che le elezioni del 2014 sono molto importanti e che alcune delle parti che devono lasciare la loro zona di comfort e avere il coraggio di partecipare al dibattito. Io sono per la democrazia e il dibattito è aperto, ma è vero che in passato, l´integrazione europea è stata molto spesso con il consenso implicito dei cittadini. Questa volta e ´finita. Siamo ora nel mondo aperta di Internet, abbiamo bisogno di conquistare i cuori e le menti dei nostri cittadini, e questo è il motivo per cui ritengo di avere partiti politici che sono veramente europea e non solo nazionale. E ´importante, e dal modo in cui la Commissione ha ora una proposta, una proposta legislativa per rafforzare i partiti europei in quanto tale. Intervistatore: Ok, bene hai parlato di internet, credo che Duarte in video l´invio di una domanda, che preoccupa molto i telespettatori più giovani su iTtalk. Diamo ascolto. Eduarde: C´è una crisi democratica in Europa. Io credo che la ragione principale di questo è che noi, cittadini europei, ritengono che Bruxelles non risponde alle nostre preoccupazioni. Un esempio di questo è gli attuali sforzi per censurare Internet e portando legittimazione forza per reprimere le nostre libertà senza un adeguato controllo democratico e in molti casi per conto di potenti corporazioni. Quindi, la mia domanda è questa: che cosa intende fare per fermare il prossimo Acta da essere costretto su di noi, quando noi, cittadini europei, hanno chiaramente espressi contro questo? Intervistatore: Acta, Anti-counterfeiting Trade Agreement, che è molto controverse, diritti di proprietà intellettuale. Stiamo andando ad avere Internet censurato,, stiamo andando ad avere notizie o scaricare musica e così via. José Manuel Barroso: Questo è un dibattito molto interessante e un problema molto difficile. Tutti i governi europei ci hanno chiesto di concludere Acta. Acta, perché è importante per proteggere i diritti di proprietà intellettuale, perché la nostra prosperità si basa sull´innovazione, e senza difesa dei nostri diritti di proprietà intellettuale propri, è difficile avere questo tipo di innovazione. Quindi, la nostra intenzione non è mai stato, e non sarà mai di limitare in alcun modo la libertà di espressione. Per me, la libertà di espressione, la libertà dei media è un diritto sacro, è una delle questioni più importanti, tra l´altro, ce l´abbiamo in Europa, e noi non ce l´hanno in molte parti del mondo. Detto questo, quando non c´erano dubbi su questo, abbiamo inviato l´Acta alla Corte di giustizia europea per analizzare la situazione e questa è una situazione in cui ci sono ora e credo che in due dibattiti politici su questo. Come promuovere al tempo stesso la libertà in Internet, non limita, ma al tempo stesso, di garantire per i creatori, per gli artisti, per gli scrittori, anche il diritto di avere il loro diritto di proprietà intellettuale rispettato. Penso che sia un dibattito molto importante e noi dovrebbe impegnarsi in questo dibattito e ... Intervistatore: Chi decide quanto si dovrebbe essere pagato? José Manuel Barroso: Si decide alla fine dalle democrazie, in modo da avere un sistema democratico in tutti gli Stati membri e l´Unione europea, nonché, e penso che dovrebbe trovare un buon compromesso su questo, perché è un molto impegnativo questione e, lasciatemelo dire, non è una soluzione facile. Appena due giorni fa ho ricevuto qui molto importanti registi, musicisti, scrittori provenienti da tutta Europa e sono preoccupati per il fatto che ora i loro diritti alla loro creazioni non sono rispettati. Quindi, dobbiamo trovare un giusto equilibrio senza limitare, ovviamente, la libertà in Internet, che è un grande vantaggio, di avere un modo per dire a uno scrittore che sì, i vostri diritti, è la creazione intellettuale, se sei un artista o musicista, saranno rispettati. Intervistatore: Ho una domanda finale, che riprende una tranquilla molte delle questioni sono state venendo in termini più generali. Quando vediamo gli americani, che tenere le mani al loro cuore, che sono orgogliosi di essere americani, che cosa dobbiamo fare in modo che gli europei si sentono così orgoglioso ancora una volta di essere europei. Noi non per il momento, solo a conoscenza degli elementi di crisi. Come possiamo fare gli europei si sentono orgogliosi quando sentono l´inno europeo, per esempio. Hai 30 secondi per raccontare noi. José Manuel Barroso: Guarda, penso che sia importante rafforzare le emozioni, la connessione emotiva verso l´Europa, ma questo non può essere fatto artificialmente. Per questo motivo credo che sia importante spiegare, per discutere di questioni in modo democratico. Sono orgoglioso di essere europeo, perché abbiamo in questo continente, alcune delle società più decente in tutto il mondo. Dobbiamo essere orgogliosi della nostra democrazia, della nostra economia sociale di mercato. Dobbiamo anche evitare qualsiasi tipo di arroganza. Non mi piace questo tipo di "Siamo orgogliosi perché siamo migliori degli altri", ma credo che attraverso il dibattito, attraverso la democrazia, possiamo essere orgogliosi di essere cittadini europei senza fare alcun tipo di un decreto di cui essere orgogliosi di essere europei, perché abbiamo più motivi per essere orgogliosi di essere, diciamo, frustrato dalla nostra Europa. Intervistatore: Ok, signor Barroso, vi ringrazio molto in effetti. Grazie a tutti gli spettatori che sono venuti in tempo reale. E ´stato Giuseppe, Christos e David. Grazie alla tecnologia di Google Hangout. Grazie alla Commissione europea per l´uso dei suoi servizi audiovisivi. È possibile visualizzare nuovamente questo programma sul nostro sito, che è euronews.Com. E ´cambiato di recente e si sta tenendo a inviarci domande per iTalk. A presto da Bruxelles. Bye.  
   
   
ELEZIONI IN BIELORUSSIA: "LA SPERANZA DI UN CAMBIAMENTO"  
 
Bruxelles, 24 settembre 2012 - Domenica 23 settembre si svolgeranno le elezioni parlamentari in Bielorussia. Quali cambiamenti aspettarsi? La Bielorussia si sta avvicinando all´Ue? "Vorrei essere ottimista ma ci sono pochi indizi di un vero cambiamento" ha dichiarato il deputato polacco di centro destra Filip Kaczmarek. Cosa si aspetta dalle elezioni in Bielorussia? Filip Kaczmarek - Se le prossime elezioni saranno libere e democratiche, allora l´Ue potrà contare sulla Bielorussia. Vorrei essere ottimista ma ci sono pochi indizi di un vero cambiamento. È difficile fare una valutazione prima di domenica, ma non credo in un vero cambiamento. Le elezioni presidenziali erano più importanti. Questa potrebbe essere la ragione per cui la campagna per le elezioni di domenica sembra più pacifica rispetto al passato. In ogni caso, questi piccoli miglioramenti non porteranno a nessun cambiamento nelle relazioni tra Ue e Bielorussia. Fk - Come incoraggiare una maggiore integrazione tra Ue e Bielorussia? In Bielorussia tutto può cambiare molto rapidamente. Tutto dipende da una persona, il presidente. La mancanza di compatibilità tra il sistema e i valori dell´Ue e quelli bielorussi rende difficile una maggiore cooperazione. Nonostante ciò, l´Ue sta cercando di rafforzare la società civile in Bielorussia. Cosa si aspetta la Bielorussia dall´Ue? Fk - La Bielorussia vorrebbe mantenere delle relazioni con l´Ue il più normale possibile. Non solo per quel che riguarda il commercio e l´economia, ma anche rispetto ai visti. Purtroppo non sono ancora pronti per accettare le condizioni dell´Ue. Le loro aspettative sono troppo grandi e l´Ue si aspetta dei cambiamenti! Dobbiamo ricordarci che la Bielorussia fa parte dell´Europa e se l´Ue vuole promuovere il modello europeo, dovremmo farlo soprattutto con i nostri vicini. Anche un piccola cambiamento sarebbe già abbastanza. Quando chiediamo la liberazione dei prigionieri politici al governo bielorusso per migliorare le nostre relazioni, la risposta è che l´Ue sta interferendo con i loro affari interni. Questo dimostra che non capiscono in nostri valori. E su questo non si può negoziare.  
   
   
NUOVE STRADE PER LA COOPERAZIONE TRA EUROPA E AMERICA LATINA  
 
Firenze, 24 settembre 2012 – Chiuso il tempo degli aiuti, nasce il tempo della cooperazione. Di fronte ad un’America Latina con percentuali di crescita esponenziali e Pil sempre più forti, ma pur sempre caratterizzata ancora da squilibri sociali e territoriali enormi, la conferenza Quale futuro per la cooperazione territoriale tra l’Europa e l’America Latina, organizzata dalla Regione Toscana in collaborazione con Arcirci Toscana, Associazione Coopera, Associazione Medina, Cespi, Circondario Empolese Valdelsa, Comune di Arezzo, Iila e Oxfam Italia, prova ad organizzare una riflessione ed un dibattito sul futuro dei rapporti. Pur in un momento di crisi come quello attuale, l’Europa rimane infatti un continente ricco di cultura, modello nei processi di distribuzione della ricchezza e di protezione sociale, esempio nella cura e nella pianificazione del territorio, sensibile alle tematiche ambientali, un continente insomma caratterizzato da un sistema ancora funzionante, con governi locali attivi nella pianificazione ordinata e competitiva del territorio (veri agenti di sviluppo locale). E quindi con ampie potenzialità per essere per i Paesi latino-americani interlocutore attento in uno sforzo di arricchimento reciproco. Recenti esperienze, come ad esempio il programma Urb-al della Ue, stanno dimostrando quanto l’assistenza alla pari tra governi locali possa rappresentare un punto di svolta negli attuali processi di sviluppo che coinvolgono i territori latinoamericani, spesso disponibili a questo tipo di apprendimento e confronto (proprio per il periodo prospero che attraversano, dove la necessità di canalizzare bene le risorse diventa fondamentale). E contemporaneamente offrono materia di riflessione e possibilità di arricchimento e modifica dei progetti analoghi sviluppati nei nostri territori. Alla conferenza hanno portato il loro contributo la Regione Veneto e la Regione Emilia-romagna, la Diputación de Barcelona e rappresentanti di governi nazionali e locali provenienti da Argentina, Brasile ed Ecuador. La conclusione dei lavori sarà affidata a Massimo Toschi, consigliere speciale del presidente della Regione Toscana per la cooperazione internazionale, e a Luigi Maccotta, direttore centrale per i Paesi dell’America Latina del Ministero degli affari esteri.  
   
   
COME COSTRUIRE LA MACROREGIONE ALPINA  
 
Torino, 24 settembre 2012 - Proseguono i lavori per la creazione di una Macroregione alpina, alla quale è stato dato un significativo impulso in occasione dell’incontro tra i presidenti delle Regioni interessate di Italia, Svizzera, Francia, Germania ed Austria svoltosi il 29 giugno scorso a San Gallo. Il 20 settembre a Bruxelles, con il coordinamento del Piemonte, si è tenuto un seminario per i funzionari delle Regioni coinvolte nel progetto, durante il quale sono stati affrontati temi di notevole rilevanza per arrivare alla costituzione della Macroregione. I rappresentanti degli Stati membri e delle Regioni che partecipano alle due Macroregioni già esistenti, quella del Mar Baltico e quella del Danubio, hanno illustrato il processo di istituzione, il ruolo giocato dal Consiglio europeo e dalla Commissione, le problematiche in tema di governance. I relatori hanno anche condiviso le esperienze accumulate in questi anni di lavoro collegiale, offrendo spunti di riflessione e di azione utili per rendere operativo un organismo che vuole permettere a territori che condividono caratteristiche di grande produttività, ma anche problematiche comuni, di affrontare insieme le sfide economiche che si proporranno nei prossimi anni. La proposta della Macroregione alpina ha recentemente ricevuto l’appoggio del Commissario europeo alle Politiche regionali, Johannes Hahn, che i presidenti del Piemonte, Roberto Cota, e di Rhône-alpes, Jean-jacques Queyranne, hanno incontrato a Bruxelles il 10 luglio scorso.  
   
   
UE - CAPPELLACCI, AFFRONTARE CAMBIAMENTI CLIMATICI PORTA BENEFICI, NON COSTI; MASSIMA  
 
 Pescara, 24 Settembre 2012 – Iniziava il 21 settembre con l´illustrazione di un parere sui cambiamenti climatici e le aree costiere il mandato del governatore Ugo Cappellacci come presidente della Commissione Enve. "La risposta europea ai cambiamenti climatici - ha spiegato il Presidente -, spesso considerata dal punto di vista dei costi, deve essere esaminata anche e soprattutto per i benefici che può determinare per le nostre comunità. Le Regioni costiere risentono dei cambiamenti climatici in maniera particolare, con conseguenze che richiedono interventi di tutela degli habitat naturali e della biodiversità. In questo senso, basti pensare all’innalzamento del livello del mare che espone le coste e in particolare le isole ad una molteplicità di fenomeni negativi quali inondazioni, erosione, intrusione salina nelle falde, perdita di servizi degli ecosistemi e di habitat importanti come le zone umide. Per il Comitato delle Regioni - ha aggiunto Cappellacci - questa è un’occasione importante per richiamare sia a livello globale che europeo la dimensione locale dell’adattamento climatico ed il ruolo essenziale che gli enti locali e regionali svolgono nell’affrontare il fenomeno, anche e soprattutto in vista della preparazione da parte della Commissione europea della ´Strategia di Adattamento ai Cambiamenti Climatici´, attesa per il prossimo marzo, e dei lavori della 18/a sessione della Conferenza delle Parti (Cop18) della Unfccc (Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite), che si terrà a Doha il prossimo Novembre". "Gli effetti di questi cambiamenti sono già in atto e dobbiamo quindi aumentare la nostra capacità di fronteggiarli per evitare ulteriori danni agli ecosistemi, alle infrastrutture e alla salute umana. Occorrono - ha aggiunto - strumenti finanziari adeguati per attrarre investimenti direttamente sul territorio e misure che siano sufficientemente flessibili per tener conto delle specificità locali, delle forti differenze regionali sia in termini di impatto che di costi dei danni e delle soluzioni di adattamento. Come è evidente - ha concluso il Presidente - nel caso delle isole dove gli interventi sono più onerosi a causa delle peculiarità geografiche e richiedono una risposta adeguata da parte delle Istituzioni nazionali e comunitarie".  
   
   
EMILIA ROMAGNA: IL PRESIDENTE ERRANI HA INCONTRATO L´AMBASCIATORE DI ISRAELE GILON  
 
Bologna, 24 settembre 2012 – Il presidente della Regione, Vasco Errani, ha incontrato il 21 settembre nella sede di viale Aldo Moro l’ambasciatore di Israele in Italia, Naor Gilon, che ricopre l’attuale carica dallo scorso febbraio. Al centro dell’incontro: la ricostruzione in Emilia-romagna dopo il terremoto, il rafforzamento di iniziative di scambio e di sostegno alle imprese e la situazione internazionale nell’area mediterranea. L’ambasciatore Gilon si è complimentato con l’Emilia-romagna per come ha risposto al sisma, mentre il presidente Errani ha voluto ricordare la donazione da parte dello Stato d’Israele di quattro casette mobili destinate al percorso nascita fino al ripristino della struttura dell’ospedale di Mirandola: “E’ stato un segno di amicizia, attenzione e di grande sensibilità e vicinanza che abbiamo apprezzato davvero”, ha detto. Errani e Gilon hanno poi sottolineato le relazioni positive tra la Regione Emilia-romagna e lo Stato di Israele ed espresso la volontà di intensificare le esperienze di collaborazione istituzionale ed economiche tra le due realtà, con progetti concreti di sostegno all’internazionalizzazione e allo scambio tra imprese, soprattutto nel settore dell’alta tecnologia e dell’innovazione.  
   
   
IL PRESIDENTE DELLE MARCHE SPACCA RICEVE LA VISITA DEL MINISTRO DELL’INDUSTRIA DELL’URUGUAY ROBERTO KREIMERMAM – PRESENTATO UN PROGETTO DI ACCORDO DI COLLABORAZIONE A FAVORE DELLE PMI.  
 
Ancona, 24 settembre 2012 - Si rafforzano le relazioni e diventano operativi i rapporti tra le Marche e l’Uruguay. Lo scorso 20 settembre il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca ha ricevuto la visita del Ministro dell’Industria, Energia e del settore minerario dell’Uruguay ing. Roberto Kreimerman, accompagnato da una delegazione istituzionale ed imprenditoriale. Nel corso dell’incontro è stato presentato il progetto per l’ “Acuerdo International entre la Republica Oriental del Uruguay e la Regione Marche” che prevede di implementare, attraverso programmi operativi, iniziative specifiche di collaborazione nei settori di attività proprie delle piccole e medie imprese, nelle attività di carattere sociale, nel settore scientifico-tecnologico, commerciale, culturale, di formazione e dello scambio di informazioni. In particolare si stabiliscono le basi per promuovere l’integrazione produttiva tra imprese e tra cooperative uruguayane ed italiane, nei settori della cantieristica navale, della biotecnologia, dell’automotrice, Tic´s e Forestale. L’intento è quello di favorire le opportunità di investimento e realizzare iniziative per la creazione, il consolidamento e lo sviluppo dei rapporti di collaborazione imprenditoriale. “La Regione – spiega il presidente Spacca - con il suo intervento intende incoraggiare quelle azioni di cooperazione economica e culturale che possano rafforzare con efficacia la costruzione di profondi rapporti e legami culturali, scientifici e di sviluppo tra la comunità marchigiana e quella latino-americana in particolare nelle aree dei Paesi, come l’Uruguay, dove è maggiormente rappresentata la comunità marchigiana. Riteniamo questo accordo un’ottima strategia: si parte infatti dalla nautica per poi allargare la collaborazione in molti altri settori che con la costruzione di navi e yacht sono legati e che costituiscono per le Marche aree di eccellenza: elettronica, mobili, pelletteria, domotica. L’uruguay inoltre, come membro del Mercosur (mercato comune America del Sud), con un prodotto interno lordo in crescita, va considerato una piattaforma di lancio verso altri Paesi dell’area America Latina, quali: Brasile, Argentina, Paraguay, Bolivia e Cile”. “Abbiamo grande considerazione – ha detto il Ministro Kreimerman – per questa forma di accordi con le Regioni, perché sono più celeri e operativi rispetto a quelli con gli Stati. In particolare riteniamo l’Accordo con le Marche, regione che consideriamo strategica visto il fortissimo interesse del nostro Paese per la nautica, una buona opportunità e sono sicuro che la nostra collaborazione continuerà anche su altri settori”. Il Presidente del Consorzio Navale Marchigiano e Consigliere Isa Group Srl Gianluca Fenucci, presente all’incontro, ha assicurato al Ministro la massima disponibilità delle nostre imprese della nautica per programmi di sviluppo e trasferimento tecnologico, sottolineando in particolare che, il livello di eccellenza raggiunto nelle Marche, consente di fornire le migliori competenze del mondo in tutti i settori: dal commerciale alla cantieristica pesante, al lusso, oltre che dell’indotto che fa riferimento agli arredi interni e alla domotica. La visita persegue dunque il potenziamento dei rapporti tra le Marche e l’Uruguay secondo un disegno già intrapreso durante l’incontro del presidente Spacca a Montevideo, nel luglio scorso, con il Ministro del Turismo del governo centrale uruguayano Liliam Kechichian e con l’Ambasciatore italiano in Uruguay Massimo Andrea Leggeri. In quella sede si gettarono le fondamenta per i progetti di collaborazione culturale ed economica che si concretizzano oggi con la presentazione di un progetto di Accordo. Il progetto presentato, si inserisce nel quadro giuridico dell’Accordo di Cooperazione Tecnica sottoscritto a Montevideo (il 4/09/87) e dell’Accordo di Promozione e Protezione degli Investimenti (del 21/02/90), in vigore tra l’Uruguay e l’Italia. La sua firma avverrà al termine della procedura necessaria richiesta dal Ministero degli Esteri. Della delegazione uruguayana fanno parte: l’ambasciatore dell’Uruguay in Italia Gustavo Alvarez; il Console dell’Uruguay a Livorno Silvio Fancellu; il direttore della Direzione nazionale della piccola e mediana impresa Dinapyme Pablo Villar; il direttore Programmazione Commerciale Ministero degli Affari Esteri dell’Uruguay Mariella Crosta; il rappresentante del Comitato Nazionale dei Lavoratori Pit Cnt Fernando Gambera; il coordinatore dell’Unità Economica Ministero dell’Industria Ec. Mónica Barriola; la rappresentante dell’Unità di Relazioni Internazionali e Commercio Esteri Miem María Laura Acosta; il presidente Inacoop Fernando Berasain; il Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana Gerardo Fernández; gli imprenditori (che nel pomeriggio visiteranno i cantieri Isa) Yuri Bondiuk e Ana Maria Primo per il Cantiere Starsikol e Camilo e Marcelo Núnez per l’azienda Montajes Industriales y Navales. Per la parte italiana erano presenti all’incontro: il dirigente del Servizio Internazionalizzazione della Regione, Raimondo Orsetti; Maurizio Magri, consulente Isa, oltre come già detto il presidente Fenucci. Scheda Paese Paese dall’economia in costante crescita anche di fronte alla crisi internazionale (il Pil è aumentato lo scorso anno del +5,7% e le previsioni stimano ancora un segno più per il 2012), l’Uruguay ricopre un ruolo di primo piano nell’America Latina e non a caso ospita la sede del Mercosur (Mercato comune sud America). L’italia è il terzo partner commerciale dell’Uruguay in Europa. Fortissima la presenza italiana nel Paese: si stima che il 44% della popolazione abbia origini nel nostro Paese; particolarmente attiva è la comunità marchigiana.  
   
   
REGIONI, LAVORI PUBBLICI, SUDAFRICA CHIAMA, LIGURIA RISPONDE  
 
Genova, 24 Settembre 2012 - Il Sudafrica chiama, la Liguria risponde. E spalanca le porte della Regione alla commissione parlamentare dei Lavori pubblici della provincia del Kwazulu Natal, poco meno di 11 milioni di abitanti, seconda provincia, per importanza, del Paese che comprende la città di Durban e il suo porto sull´Oceano Indiano. Guidata da Enrico De Barbieri, console onorario della Repubblica del Sudafrica a Genova, la delegazione, composta da dieci parlamentari, per la maggioranza donne è stata in visita a Genova fino a sabato 22 settembre. La visita in Liguria è l´unica tappa italiana della missione internazionale della commissione. All´assessore regionale Giovanni Boitano i membri della delegazione hanno rivolto molte domande sulle leggi e norme che regolamentano i lavori pubblici nel territorio avviando un confronto con la Regione Liguria destinato a continuare in futuro. Fitto il programma di incontri istituzionali, tavoli tecnici e workshop di questi giorni con l´obiettivo di consolidare i rapporti con le autorità locali genovesi e conoscere il settore delle Opere pubbliche nel nostro Paese, con particolare attenzione agli strumenti normativi e alle esperienze applicative. Domani la delegazione sarà ricevuta in Autorità Portuale di Genova.  
   
   
FVG: TONDO INCONTRA A ROMA MINISTRO ECONOMIA E FINANZA  
 
Trieste 24 settembre 2012 - Il presidente della Regione Renzo Tondo ha incontrato il 20 settembre a Roma il ministro all´Economia e alle Finanze Vittorio Grilli. In particolare, nel corso della riunione, tenutasi nella sede del ministero, il presidente Tondo ed il ministro Grilli hanno affrontato il tema della fidejussione della Regione di 150 milioni di euro a Friulia relativamente ai lavori in atto per la realizzazione della terza corsia autostradale sulla Venezia-trieste, provvedimento inserito nella legge regionale 14 dello scorso luglio (l´assestamento di bilancio 2012). La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ha ritenuto di sostenere per quanto possibile (attraverso Friulia) la partecipata Autovie Venete nel farsi carico con le proprie risorse della costruzione di quest´opera, ha ricordato il presidente al ministro, sottolineando come non si ravvisino preoccupazioni giuridiche in merito alla possibilità che tale garanzia, peraltro teorica (relativa ad eventuali smisurati futuri cali di traffico), venga ritenuta alla stregua di un aiuto di Stato da parte della Commissione europea. Con il ministro, il presidente Tondo ha quindi affrontato il tema del Patto di stabilità che viene a coinvolgere pesantemente il Friuli Venezia Giulia e le sue autonomie locali: Tondo ha ricordato che la Regione da tempo è impegnata sul duplice versante del contenimento dei costi e della razionalizzazione della spesa pubblica, richiedendo al ministro di rappresentare la situazione del Friuli Venezia Giulia, rispetto ad altre realtà, ai competenti uffici del dicastero ed alla Ragioneria generale dello Stato. Infine, Tondo e Grilli hanno convenuto sull´esigenza di costituzione di un Tavolo "tecnico" per valutare congiuntamente gli attuali - e talvolta conflittuali - rapporti tra lo Stato e la Regione, che affronti in modo particolare il tema della manovra del Governo sui tagli alla spesa, pur a fronte del percorso virtuoso e responsabile sin qui portato avanti dalla stessa Amministrazione del Friuli Venezia Giulia. Rimangono ovviamente aperti i nodi di carattere politico soprattutto in relazione alla situazione generale di crisi. Il presidente ed il ministro ritengono in tal senso necessari ulteriori approfondimenti ed incontri a carattere politico.  
   
   
LA REPLICA DELLA VALLE D’AOSTA AGLI ATTACCHI PER I COSTI DELLE REGIONI  
 
Aosta, 24 settembre 2012 - La Regione Valle d’Aosta vuole intervenire nell’ambito del dibattito che si sta aprendo in questi giorni in merito ai costi delle Regioni e, soprattutto, sulla questione degli sprechi delle Amministrazioni pubbliche, in riferimento alle notizie apparse recentemente sugli organi di informazione. «Come Valle d’Aosta ci riteniamo una Regione virtuosa – osserva il Presidente della Regione Augusto Rollandin -. Attenti al rispetto di quel Patto di stabilità definito in primis dall’Unione Europea e adottato poi dal Governo italiano, crediamo di aver sempre concorso e di concorrere ancor di più in questo momento di particolare difficoltà della finanza pubblica alla stabilizzazione del bilancio dello Stato. Negli ultimi anni per contribuire al Fondo di perequazione a favore di regioni finanziariamente più fragili, e per onorare il principio di sussidiarietà, abbiamo rinunciato al 9 per cento del nostro bilancio regionale nel 2011, mentre tale contrazione ha raggiunto per l’anno corrente il 21,4 per cento. Un bilancio attraverso il quale autonomamente concorriamo al finanziamento e al mantenimento di settori come la sanità, il sociale, la scuola e la tutela e la sicurezza del territorio in un ambiente nel quale i costi della vita sono decisamente superiori rispetto a quelli di altre regioni. Crediamo inoltre che sia giusto sottolineare che siamo tra le Regioni a Statuto speciale che hanno dato attuazione al federalismo fiscale, per il quale destiniamo oltre 100 milioni all’anno». «E – aggiunge Rollandin – riteniamo importante intervenire anche per quanto riguarda il costo dell’apparato amministrativo della Valle d’Aosta. A questo proposito, la spesa complessiva tra il 2009 e il 2011 per il personale è stata ridotta di oltre 19 milioni 900 mila euro, attraverso un’operazione di contrazione del personale a tempo indeterminato e determinato e ad una riorganizzazione delle strutture organizzative che, tra l’altro, hanno portato alla riduzione di 13 posti dirigenziali». «In tema di costi e attività del Consiglio regionale – riferisce la Presidente del Consiglio regionale, Emily Rini –, il voler rapportare la spesa per gli organi istituzionali con il numero di abitanti, ci farà sempre uscire perdenti, con i nostri 127 mila residenti, agli occhi di quanti pensano seguendo la logica dei numeri. E’ una logica segnata dal sopravvento dell’economia sulla politica, che conferma ancora una volta il crescente clima di ostilità nei confronti dei sistemi di rappresentanza territoriale, frutto di una deriva centralistica che tende a delegittimare la democrazia di prossimità e i suoi organi istituzionali. Purtroppo, si tende a dimenticare troppo spesso che le assemblee elettive – Parlamento, Consigli regionali e comunali – sono il simbolo stesso della democrazia partecipata che va oltre la legge dei numeri. La nostra, seppur piccola, Regione, - aggiunge la Presidente Rini - negli anni, ha saputo conquistarsi e meritarsi gli spazi di autonomia attraverso una gestione responsabile delle proprie risorse, del proprio territorio, delle proprie istituzioni. Ha saputo costruire un modello di federalismo reale e di buon governo, che ci è stato riconosciuto anche dal Presidente della Repubblica nel corso della sua visita in Consiglio regionale». La Presidenza della Regione Valle d’Aosta intende inoltre rettificare i dati riportati da alcune testate giornalistiche sull’esistenza di 150 “auto blu” a disposizione degli amministratori regionali. Come indicato sul sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri, questa cifra si riferisce in realtà al totale dei mezzi di servizio che compongono il parco auto dell’Amministrazione regionale e che sono a disposizione del personale che deve svolgere la propria attività in un territorio a volte difficilmente raggiungibile con i servizi pubblici. La maggior parte di questi automezzi sono infatti utilitarie idonee a spostamenti in montagna e quindi funzionali per coloro che devono lavorare sui cantieri forestali e fornire assistenza sociosanitaria alla popolazione. Si vuole inoltre specificare che nessuno degli amministratori valdostani ha in esclusiva, a propria disposizione, un’auto con autista.  
   
   
BOLZANO, WIDMANN A ROMA DAL MINISTRO GNUDI: VERSO UN´INTESA SULLE LIBERALIZZAZIONI  
 
Bolzano, 24 settembre 2012 - Nell´incontro del 20 settembre a Roma con il ministro agli affari regionali Piero Gnudi l´assessore provinciale Thomas Widmann ha approfondito la questione delle liberalizzazioni e cercato un´intesa sul nuovo ordinamento del commercio in Alto Adige. Una possibile soluzione: "Valutiamo eventuali modifiche della legge in alcune parti di dettaglio ma vogliamo tutelare la nostra competenza primaria nell´urbanistica", spiega Widmann. Due punti della legge provinciale sulla liberalizzazione nel commercio - vale a dire la regolamentazione degli orari di apertura e il divieto del commercio al dettaglio nelle aree produttive - sono stati impugnati dal Governo davanti alla Corte costituzionale. Per trovare una soluzione senza giungere al pronunciamento della Consulta, l´assessore provinciale Widmann ha incontrato oggi a Roma il ministro agli affari regionali Piero Gnudi. Presenti al colloquio anche il direttore di dipartimento Ulrich Stofner, il direttore dell´Ufficio provinciale commercio e servizi Bruno Fontana e i deputati Karl Zeller e Siegfried Brugger. "Si è trattato in primis di illustrare al ministero le motivazioni alla base del nostro ordinamento e capire se esistono i margini per arrivare a un ritiro dell´impugnazione", spiega Widmann. L´assessore ha ricordato al ministro Gnudi che la Provincia di Bolzano è stata la prima a tradurre concretamente la liberalizzazione nel commercio varata dal Governo, abolendo soglie massime di superficie, tabelle merceologiche, contingentamenti e piani commerciali. Allo stesso temo la legge provinciale ha tenuto conto delle particolarità dell´Alto Adige, quali ad esempio la scarsità di superfici edificabili e la necessità di concentrare il commercio nei centri storici per mantenerli vivi. Considerato che la Provincia ha competenza primaria nel settore dell´urbanistica ma lo Stato è competente sulle regole in materia di concorrenza, nell´incontro di Roma si è concordato che la Giunta provinciale interverrà per rivedere alcune dettagli del proprio ordinamento del commercio. "Si tratta di punti che non modificherebbero nella sostanza la nostra legge e non intaccherebbero la nostra competenza primaria nelle questioni urbanistiche", sottolinea Widmann Le proposte di modifica della Giunta provinciale saranno poi inviate al Ministero agli affari regionali: "Il ministro Gnudi sottoporrà le nostre proposte al Ministero delle finanze e all´autorità della concorrenza, in caso di risposta positiva ci sono buone chances che il Governo ritiri il ricorso", informa Widmann. A margine del colloquio il ministro Gnudi ha chiesto informazioni anche sulla legge provinciale sulla toponomastica e ha ribadito che la Provincia di Bolzano può fungere da esempio per altre Regioni in vari campi: "In particolare nel marketing turistico, settore che il ministro segue con grande attenzione", riferisce Widmann. Gnudi, infatti, ha anche la delega sul turismo.  
   
   
PIANO CRESCITA E OCCUPAZIONE, ASSESSORE UMBRIA: RAFFORZARE E ACCELERARE AZIONI A SOSTEGNO ECCELLENZE PRODUTTIVE INNOVATIVE  
 
Perugia, 24 settembre 2012 - "L´innovazione e il rafforzamento competitivo del sistema produttivo umbro, così come il superamento della crisi, dipendono dalla nostra capacità di consolidare e sostenere le attività e i progetti di eccellenza delle nostre imprese. Per questo abbiamo incrementato le risorse messe a disposizione e intendiamo accelerare ulteriormente le misure che abbiamo inserito nel Piano per la crescita e l´occupazione". Lo ha affermato l´assessore regionale allo sviluppo economico, Vincenzo Riommi, introducendo la riunione dei Tavoli tematici dell´Alleanza per lo sviluppo - Umbria 2015 relativi a "Investimento sul capitale umano" e "Sviluppo economico, economia della conoscenza, green economy" che si è svolta il 20 settembre nella sede regionale del Broletto. La riunione era stata convocata per raccogliere proposte e osservazioni, concludendo la fase di concertazione sul "Piano operativo delle politiche per la crescita e l´occupazione", composto dal Programma annuale per la crescita, l´innovazione e la competitività del sistema produttivo regionale e dal Programma annuale regionale per gli interventi a sostegno del lavoro, con misure già in attuazione e per il quale complessivamente sono previste risorse per oltre 84 milioni di euro. Aprendo i lavori, l´assessore Riommi ha ricordato l´impegno della Regione Umbria per la gestione delle due grandi crisi d´impresa che interessano l´Umbria, quella del gruppo "Antonio Merloni" e la reindustrializzazione del Polo Chimico di Terni. "La Regione Umbria - ha sottolineato - ha deciso di concentrare su questo fronte le risorse regionali derivanti dalle dismissioni patrimoniali ex legge 14/97, per un importo di oltre 2 milioni di euro. Nelle prossime settimane, inoltre, contiamo che potrà essere formalizzato il nuovo Accordo di Programma per la reindustrializzazione della ´Merloni´, per garantire il riassorbimento del maggior numero di lavoratori cassaintegrati della ex Merloni". L´assessore allo Sviluppo economico ha informato i rappresentanti delle associazioni imprenditoriali, dei sindacati, del mondo del credito e delle altre componenti dei due Tavoli dei provvedimenti che la Giunta regionale ha approvato sia per sveltire e semplificare le procedure per l´erogazione dei finanziamenti a sostegno degli investimenti delle imprese sia per favorire la partecipazione delle imprese umbre ai "cluster" nazionali in settori strategici per l´Umbria, quali Aerospazio, Chimica verde, Scienze della Vita e "Agrifood". Scheda relativa ai programmi regionali 2012 - Programma per il lavoro e l´occupazione: Il Programma annuale 2012 per il lavoro e l´occupazione prevede risorse per complessivi 18 milioni e 182 mila euro da destinare ad interventi specifici volti a rilanciare l´occupazione, favorire il reinserimento lavorativo, combattere il precariato attraverso misure rivolte soprattutto a target con maggiori criticità, tra cui donne, giovani, lavoratori percettori di ammortizzatori sociali, spingendo sui settori chiave dell´economia regionale, a cominciare dalla "economia verde". Il Programma persegue gli obiettivi della Strategia "Europa 2020" di una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva, attraverso azioni di sistema ed interventi specifici finalizzati ad aumentare la qualità e il numero dei servizi per i lavoratori e le persone in cerca di lavoro e a valorizzare il capitale umano, soprattutto per rispondere alle competenze richieste dai settori più innovativi dell´economia umbra. Sono previsti interventi formativi comprensivi di "bonus" finalizzati all´assunzione e al sostegno dell´occupazione di diplomati e laureati in settori chiave per lo sviluppo, così da creare le figure professionali richieste dal contesto economico e sociale regionale, in particolare nel comparto della green economy, cultura europea e d´impresa, turismo, spettacolo e della meccatronica per complessivi 3,9 milioni di euro in aggiunta ai 3,1 milioni previsti nel programma 2011. Allo stesso fine risponde l´intervento formativo per disoccupati comprensivo di "bonus" finalizzato all´assunzione nel settore dell´artigianato artistico (700 mila). Altre misure prevedono poi percorsi formativi integrati per lo sviluppo delle competenze in aziende ricettive e della filiera turismo-ambiente e cultura (complessivi 750 mila euro). Sono inoltre previste "work experience" destinate a laureati e incentivi per l´inserimento occupazionale di laureati, disoccupati e inoccupati (per un totale di 1 milione e 500mila euro), aiuti individuali per progetti di ricerca (4 milioni di euro) finalizzati al potenziamento dell´attività di ricerca e di trasferimento tecnologico nelle imprese, università, agenzie e centri di ricerca pubblici e privati, favorendo l´inserimento lavorativo e la valorizzazione del capitale umano e del know-how, con particolare attenzione rivolta a progetti di ricerca che insistono sui tematismi dei poli d´innovazione; borse di ricerca, dottorati e master facenti parte della "scheda università" (2 milioni di euro). Previsti inoltre percorsi formativi integrati per lo sviluppo delle competenze di disoccupati e inoccupati nei settori di particolare interesse per l´economia regionale, quali quello della green economy, della cultura europea e d´impresa, del turismo, dello spettacolo e della meccatronica, così da agevolare il loro inserimento nel mondo del lavoro, attraverso l´erogazione di borse lavoro, e incentivi per l´inserimento occupazionale a favore delle imprese che assumono (2 milioni di euro). Sono inoltre complessivamente 8,3 milioni destinati a favorire la stabilizzazione dei precari. Il programma, che per ogni intervento presenta una riserva in favore delle donne, prevede inoltre attività formative per la valorizzazione dei grandi eventi della Regione Umbria, azioni di orientamento e esperienze lavorative di cassa integrati negli uffici giudiziari della Regione Umbria. Lo stesso prevede infine, in aggiunta alle misure contenute dal programma anticrisi, attuato nel biennio 2010-2011 e che vede impegnata la Regione per un importo di 43,7 milioni di euro, anche seminari formativi organizzati dai Centri per l´impiego e da Sviluppumbria rivolti ai percettori di ammortizzatori sociali in deroga e voucher formativi per la frequenza di corsi presenti nel "Catalogo dell´offerta formativa individuale" che, in seguito al lavoro effettuato dagli uffici regionali in collaborazione con quelli provinciali, ora si presenta omogeneo e unitario su tutto il territorio umbro. Il catalogo regionale dell´offerta formativa è una delle azioni di sistema volte ad aumentare la qualità e la quantità dei servizi destinati ai lavoratori e alle persone in cerca di lavoro previste dal programma 2012 che vede anche il potenziamento del sistema integrato Istruzione Formazione Lavoro e delle politiche di Long Life Learning, una delle priorità strategiche per lo sviluppo del capitale umano dell´Umbria, proseguendo anche nell´implementazione e sviluppo del sistema degli standard professionali, formativi e di certificazione. Sempre nel 2012, verrà implementato il collegamento dei Sistemi informativi dei Centri per l´impiego con la piattaforma ministeriale di incontro domanda ed offerta di lavoro "Cliclavoro" che costituisce una parte del portale regionale per l´offerta di servizi on line rivolti ad imprese e lavoratori la cui prima implementazione è prevista entro l´anno. Per la revisione del masterplan dei servizi per l´impiego e della normativa regionale sul lavoro, come previsto dal piano triennale 2011-2013, sarà necessaria la definizione complessiva dei provvedimenti connessi alla riforma del mercato del lavoro e della spending review. Il programma annuale per la crescita, l´innovazione e la competitività del sistema produttivo regionale per il 2012, a sostegno del quale sono state individuate risorse pari a 57 milioni 900mila euro, prevede l´attivazione e la prosecuzione di una serie di misure e strumenti finalizzati a valorizzare il sistema produttivo umbro, puntando sull´innovazione, sulla tecnologia, la qualità, lo spostamento su segmenti a più alto valore aggiunto. Sei gli assi portanti: pacchetto verde, ricerca sviluppo e innovazione, miglioramento e qualificazione produttiva, tecnologica e riduzione del digital divide delle piccole e medie imprese, creazione d´impresa, rafforzamento delle strutture finanziare delle imprese e diffusione, trasferimento e sostegno all´innovazione ed altre azioni per lo sviluppo, internazionalizzazione. Una forte attenzione è rivolta ai temi della green economy e dell´energia - con risorse pari a 10 milioni e 500mila euro - secondo le linee programmatiche individuate dalla Giunta regionale, attraverso un insieme di strumenti già sperimentati e integrati da misure a sostegno di investimenti aziendali per l´ecoinnovazione e da due bandi per investimenti delle imprese, il primo finalizzato a migliorare l´efficienza energetica dei cicli produttivi e il secondo rivolto alle imprese che intendono inserirsi nel mercato delle tecnologie innovative per la produzione di energia da fonti rinnovabili e per l´efficienza energetica. Viene incrementata di 4 milioni di euro la dotazione del bando a sostegno della ricerca e sviluppo nelle imprese, portando a un totale di 14 milioni 500mila euro le risorse che saranno impegnate per agevolare gli investimenti aziendali rivolti a crescita e innovazione. L´internazionalizzazione, il sostegno all´innovazione tecnologica ed altre azioni per lo sviluppo, come quella dei Poli di innovazione, costituiscono un altro importante riferimento. A questo asse sono dedicati oltre 6 milioni di euro, tre milioni dei quali sono destinati a finanziare interventi nell´area industriale di Sant´andrea delle Fratte di Perugia. In questo contesto i quattro Poli di Innovazione (materiali speciali, energie rinnovabili, scienze della vita, meccatronica e meccanica avanzata) rappresentano un´importante opportunità per promuovere più strutturate attività di "clusterizzazione", innovazione e trasferimento di competenze in una prospettiva che le individua quali aree tecnologiche strategiche. In coerenza e in accordo con le strategie e i programmi nazionali, in una operativa politica di marketing territoriale, verranno predisposti "pacchetti" finalizzati ad accrescere i fattori attrattivi caratteristici della regione massimizzando l´integrazione delle attività del Centro estero in un´ottica di partenariato pubblico-privato con quelle imprese umbre che puntano a migliorare il grado di penetrazione sui mercati mondiali. Per il consolidamento dell´apparato produttivo e il supporto agli investimenti aziendali finalizzati all´ampliamento della base produttiva sono attivati fondi rotativi soprattutto per quanto concerne lo start up d´impresa dove più evidente è il fallimento del mercato nell´accesso al credito. Circa 5 milioni e 500 mila euro sono destinati alla creazione d´impresa. Altri 2 milioni 750 mila euro sono destinati a favorire l´accesso alle tecnologie dell´informazione e della comunicazione, alle certificazioni aziendali. Particolare attenzione è dedicata ai temi del credito. La Regione ha inteso rafforzare l´intero sistema regionale di garanzia con risorse che complessivamente assommano a 18 milioni e 600mila di euro che serviranno al rafforzamento della struttura finanziaria delle imprese. In questo quadro si inserisce la gestione delle due più importanti crisi di impresa, il gruppo "A. Merloni" e Polo Chimico di Terni. Nel primo caso - con il via libera alla rimodulazione dell´Accordo di programma - maggiore intensità di aiuto concessa a quei progetti che prevederanno la rioccupazione di lavoratori ex Merloni o che si insedieranno negli spazi resi disponibili all´interno del sito ex Merloni di Gaifana. Per il Polo Chimico di Terni è stato definito un accordo fra i soggetti interessati, (Regione Umbria, Terni Research Spa, Novamont Spa e Cosp Tecnoservice), che prevede la condivisione di un programma di sviluppo industriale e produttivo per le aree di proprietà della Lyondell Basell, ricomprese nell´ambito del Polo. La strategia di reindustrializzazione dell´area è incentrata nel settore della green economy, declinata con particolare riferimento alla chimica, al recupero e riutilizzo dei materiali plastici, in un sistema coerente di attività di ricerca e innovazione, di servizi integrati a favore delle imprese e di approvvigionamento energetico a costi competitivi. Il programma si propone anche l´obiettivo di stabilizzare la presenza delle altre due importanti realtà produttive presenti nell´area, Meraklon e Treofan, ricercando tutte le sinergie possibili, in un quadro di rilancio produttivo e di incremento dei livelli occupazionali esistenti.  
   
   
PROVINCE: PIERONI,LA REGIONE TOSCANA HA SBAGLIATO, SERVIVA RICORSO A CONSULTA "DA RIVEDERE ANCHE LA QUESTIONE DEL CAPOLUOGO"  
 
 Firenze, 24 settembre 2012 - Prendo atto che tutti oggi riconoscono che la legge di riordino delle Province è un testo confuso e sbagliato, che crea più problemi di quanti ne risolva. Ci fa piacere questa attenzione, ma analoga attenzione sarebbe stata necessaria quando il percorso è partito con il decreto legge 201 del 6 dicembre 2011, con il quale di fatto si è sancito lo svuotamento sostanziale del ruolo delle Province, un ruolo che si sostanzia solo lasciando alle stesse funzioni e competenze rilevanti per la crescita e lo sviluppo dei territori. E´ stato in quel momento che le Province toscane si sono mobilitate per chiedere alla Regione che si facesse ricorso alla Corte Costituzionale per rimediare a vizi di incostituzionalità della norma. Già il 30 gennaio scorso, come Upi Toscana, chiedemmo al Consiglio delle Autonomie Locali di proporre alla Giunta regionale Toscana di porre la questione di legittimità costituzionale sull´art. 23 del Decreto Legge 201, nel frattempo convertito in legge. Il 14 febbraio 2012 il Consiglio delle Autonomie Locali approvò, non senza qualche distinguo, la proposta delle Province, ma la Regione Toscana decise di non presentare ricorso, così come invece hanno fatto altre Regioni. Tutto ciò perché le Province, a differenza delle Regioni, non possono direttamente proporre ricorsi alla Corte Costituzionale. La Consulta si esprimerà il 6 novembre prossimo e fra le varie eccezioni poste l´auspicio è che si rimedi al fatto che un ente previsto dalla Costituzione venga privato dell´elezione diretta dei propri organi. La questione del capoluogo, che la legge definisce in maniera secondo me incoerente e impropria, è certamente rilevante. Se il criterio doveva essere quello della popolazione, allora si sarebbe dovuto assumere il dato della Provincia più popolosa per attribuire la qualifica di capoluogo. Il fatto che Pisa tra le città della costa sia la realtà più significativa e rilevante è indubbio, per cui gli spazi di discussione per far valere questo status oggettivo, vanno utilizzati e percorsi fino in fondo, a partire dalla possibilità - prevista dalla legge, ma di difficile attuazione -- di diversi accordi tra le città capoluogo, per finire al Parlamento, l´unico che ha il potere di modificare una legge vigente. In conclusione, per modificare la norma che definisce il capoluogo, non potendo la Provincia di Pisa agire direttamente nei confronti della Corte Costituzionale, occorre fare leva sulla Regione per un eventuale ricorso e sui Parlamentari. E´ su questi due percorsi che il mio impegno è stato e sarà massimo e sicuramente è importante il ruolo che stanno assumendo insieme agli Enti Locali il mondo associativo e la società civile".  
   
   
PATTO DI STABILITÀ PER I PICCOLI COMUNI  
 
Cuneo, 24 settembre 2012 - La Provincia di Cuneo organizza lunedì 24 settembre alle 20,30, al Centro Incontri della Provincia di corso Dante, un seminario formativo interamente dedicato ai vincoli stringenti della disciplina del patto di stabilità che assoggetterà anche i piccoli Comuni, a partire dal 2013. Si parlerà delle ripercussioni che questo provvedimento avrà a livello operativo di qui a pochi mesi negli enti locali. Relatore Maurizio Delfino, docente incaricato presso l’Università Lumsa di Roma e l’Università del Piemonte Orientale, uno dei massimi esperti a livello nazionale di contabilità e bilanci pubblici. Www.provincia.cuneo.it    
   
   
UNIONI MONTANE IN VENETO  
 
Venezia, 24 settembre 2012"Secondo me si poteva far meglio, ma so che il bene è nemico del meglio, perché spesso è usato per spostare nel tempo le risposte. E tuttavia non sento questa legge come mia e speravo in una legge normativa più coraggiosa e moderna, perché è soprattutto questo che serve ai nostri cittadini". Lo afferma l´assessore regionale allo sviluppo montano Marino Finozzi, commentando il testo sulle unioni montane varato dal Consiglio regionale veneto. "Mai avrei pensato che venissero ripristinate le tre rappresentanze per comune - spiega Finozzi - nodo critico della vecchia legge che dava vita a contraddizioni assurde come la nomina ad assessore della Comunità del rappresentante di minoranza di un Comune, il quale veniva a trovarsi in una situazione dicotomica di fronte all´ente sovraordinato. Trovo ambigua la motivazione addotta da taluni consiglieri che si sono richiamati ad una norma nazionale che fa riferimento, in alcuni casi, all´obbligo della rappresentanza delle minoranze, anche a fronte alle disposizioni nazionali sul riordino delle province. E´ in ogni caso un´opinione incongruente, a fronte della competenza esclusiva affidata alla Regione in materia di comunità montane, come dichiara una sentenza 237 della corte costituzionale del 2009 che sancisce questo primato". "In primavera, dopo un importate lavoro di collaborazione con la conferenza permanente sulla montagna, abrogata il 19 settembre, la Giunta aveva proposto un disegno di legge di riordino che conteneva dei principi che si ritrovano anche, in modo del tutto casuale, nel decreto del governo sul riordino dei enti locali. Nonostante le pressioni delle Comunità Montane, dell´Uncem, di altre rappresentanze istituzionali e mie di poter discutere assieme le due leggi di riordino, degli enti locali e degli enti montani, e magari fonderle in un´unica legge per semplificare la cornice di riferimento, si è preferito farle entrambe in fretta, ma in tempi diversi". "Rispetto la volontà della maggioranza del parlamento veneto e questa sarà la legge di riferimento per il mio assessorato - conclude Finozzi - ma osservo che, durante la discussione, molti sono stati gli interventi a sostegno della montagna e dei suoi comuni, però nessuno si è preoccupato delle risorse. Rispetto a questo, tra breve il Consiglio discuterà il bilancio di previsione 2013 e, purtroppo, delle vacche magre di un anno fa non sono rimaste neanche le ossa. Sarà tuttavia l´occasione per modulare le poste finanziarie in gioco, in base a precise indicazioni dei consiglieri: sarà in quell´occasione che vedremo il vero amore dichiarato per la montagna".  
   
   
REGIONE TRENTINO-ALTO ADIGE/SüDTIROL: CARTOGRAFIA E CONFINI: AL VIA UN PROGETTO DI RICERCA FRUTTO DELLA COLLABORAZIONE FRA REGIONE, UNIVERSITA’ E PROVINCIA  
 
 Trento, 24 settembre 2012 - La cartografia storica è un’imprescindibile fonte conoscitiva che consente di ricostruire e di visualizzare il territorio nella sua evoluzione, fornendo in tal modo gli elementi per comprenderne i mutamenti culturali, economici e sociali, avvenuti nel corso dei secoli. Da questa considerazione prende spunto un progetto di ricerca triennale, presentato oggi a Trento, frutto di una convenzione tra la Regione Trentino-alto Adige, l’Università e la Provincia Autonoma di Trento. Nonostante il Trentino possa contare su un "sistema" cartografico fondato sul Catasto Fondiario, unico nel suo genere in Italia, non sempre risulta facile definire con precisione i tracciati confinari, cosa che porta talvolta a controversie amministrative. Sono circa 180, infatti, le controversie aperte per “scostamenti” confinari tra la Provincia autonoma di Trento e le sei Province confinanti di Sondrio, Brescia, Verona, Vicenza, Belluno e Bolzano. Il progetto è stato presentato dal Rettore dell’Università di Trento Davide Bassi e dall’Assessore provinciale all´urbanistica ed enti locali Mauro Gilmozzi che hanno firmato la convenzione. L’assessore Gilmozzi ha evidenziato come la ricerca tocchi rilevanti aspetti storici e culturali e nel contempo permetta di avere significative ricadute di carattere pratico e scientifico che consentiranno una migliore conoscenza del territorio trentino. Il Rettore Bassi ha sottolineato la capacità del progetto di coniugare il sapere umanistico alla tecnologia e dunque alle esigenze della modernità. La ricerca, interamente finanziata dalla Regione, sarà condotta dal Dipartimento di Filosofia, Storia e Beni culturali della Facoltà di Lettere e prevede l’acquisizione, la valorizzazione e l’analisi comparativa del patrimonio cartografico pre-catastale e confinario inedito al fine di individuare con precisione scientifica i confini della Provincia autonoma di Trento. Attraverso il censimento dei “segni”, ovvero termini e cippi ancora diffusamente presenti sul territorio, si cercherà di individuare i limiti fisici provinciali e definire con precisione il tracciato confinario con i territori contermini.  
   
   
IRPEF E IRAP: FIRMATA CONVENZIONE TRA DIREZIONE REGIONALE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE E REGIONE UMBRIA  
 
Perugia, 24 settembre 2012 - Irap e Irpef regionale saranno gestite dall´Agenzia delle Entrate dell´Umbria. A renderlo noto è l´assessore regionale alle risorse umane e finanziarie, Gianluca Rossi, informando che è stata firmata la convenzione per la gestione dell´Irap (Imposta regionale sulle attività produttive) e dell´addizionale regionale Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche) fra la Direzione Regionale dell´Agenzia delle Entrate e la Regione Umbria. La convenzione è stata stipulata in attuazione del decreto legislativo n. 68 del 6 maggio 2011 e della legge regionale n. 26 del 23 dicembre 2008 e sarà valida sino al 31 dicembre 2012. Gli uffici dell´Agenzia garantiranno ai contribuenti l´assistenza necessaria per la corretta applicazione delle imposte e per gli adempimenti ad esse connessi. Inoltre, provvederanno alla liquidazione delle imposte sulla base delle dichiarazioni presentate, all´accertamento dell´imponibile non dichiarato e delle relative somme dovute, alla riscossione e ai rimborsi, curando il contenzioso per eventuali controversie che dovessero insorgere con i contribuenti. La convenzione punta a garantire ai contribuenti umbri l´assistenza necessaria per adempiere ai propri obblighi fiscali e, allo stesso tempo, a contrastare eventuali fenomeni di evasione. La Regione eserciterà un ruolo di indirizzo e controllo, attraverso la definizione delle strategie generali che dovranno ispirare le attività di assistenza e controllo. L´accordo prevede anche la partecipazione di funzionari della Regione a corsi di formazione sulla materia fiscale organizzati dall´Agenzia delle Entrate. Inoltre, per il coordinamento delle attività definite in convenzione, sarà istituita una Commissione paritetica, formata da due rappresentanti della Regione e da due rappresentanti dell´Agenzia che opererà per coordinare la programmazione delle attività di controllo e il contenzioso, monitorare l´autotutela e le attività di consulenza giuridica e interpello.  
   
   
LAVORO, ASSESSORI RAMBAUDI, ROSSETTI E VESCO: “AL VIA BANDI DEL PIANO GIOVANI PER 50 MILIONI PER AIUTARE A TROVARE LAVORO” UN CONVEGNO PER AIUTARE I GIOVANI A ORIENTARSI. AUMENTA NEL 2010 LA DISPERSIONE SCOLASTICA.  
 
Genova, 24 Settembre 2012 - Dopo l’approvazione del piano giovani la Giunta regionale è pronta a varare i bandi per un valore di 50 milioni, del fondo sociale europeo, per la sua applicazione. Lo hanno comunicato questa mattina gli assessori regionali Lorena Rambaudi (politiche giovanili), Pippo Rossetti (bilancio e formazione) e Enrico Vesco (lavoro) nel corso del convegno sui Giovani e il mondo del lavoro che si è svolto il 20 settembre in Regione, organizzato dall’Agenzia Liguria Lavoro in occasione del 100° numero della rivista “Iolavoro Forum”, dedicato agli operatori dei centri per l’impiego, della formazione professionale e a insegnanti chiamati a confrontarsi sull’efficacia dei canali informativi a disposizione dei giovani per cercare un impiego. “I finanziamenti previsti dai bandi – hanno spiegato i tre assessori – serviranno a sostenere le attività formative, incentivare le aziende ad assumere i giovani, e offrire loro l’opportunità di tirocini sia in Italia che all’estero”. In particolare saranno due i settori di attività che verranno sostenuti quello della green economy e delle attività del mare, verso i quali verranno proposte iniziative per favorire l’orientamento e il successivo inserimento lavorativo. “Le azioni previste dai bandi – hanno detto i tre assessori – fanno parte di un’analisi ragionata e saranno inserite in un contesto che vuole mettere a sistema le diverse opportunità oggi percorribili per i giovani e inserite in servizi territoriali sempre più solida e radicata e funzionale ai bisogni delle persone”. Ammontano a 645.000 gli occupati in Liguria nel 2011, secondo l’Istat, di cui il 23,3% di età compresa tra i 15 e i 34 anni. Il tasso di occupazione rimane sugli stessi valori del 2010, pari al 22,1%, tra i 15 e i 24 anni, mentre sale nella fascia di età tra i 25 e i 34 passando dal 74,2% del 2010 al 75,9% del 2011. I dati liguri sull’occupazione giovanile continuano a essere penalizzanti rispetto a quelli del Nord Ovest, ma migliori rispetto alla media nazionale. Nel 2011 si assiste ad una riduzione del contratto di apprendistato, ma cresce il ricorso a forme di lavoro “non standard” che tocca il suo apice nella classe di età tra i 15 e i 19. Con l’aumentare dell’età cresce invece il ricorso a contratti a tempo determinato, per arrivare al 47,8% tra i 30 e i 34 anni. Il contratto a tempo indeterminato si attesta invece su valori più bassi, pari al 24,2%, nella fascia di età tra i 30 e i 34. In aumento, anche nel 2011, il lavoro flessibile: nel 2010 i 15-34enni che iniziavano un rapporto di lavoro di questo tipo erano il 22,6%, mentre nel 2011 si sono attestati intorno al 25%. Per quanto riguarda la dispersione scolastica, dal 2004 al 2010, la quota di giovani che hanno abbandonato prematuramente gli studi in Liguria aveva registrato un notevole calo, rispetto alle altre regioni, arrivando nel 2008 a un 12,6% e nel 2009 a un 12,4%, rispetto al 16,3% del 2004. Ma nel 2010 si registra un aumento di tre punti dei giovani che abbandonano gli studi, arrivando al 16,2%. Sul fronte dei giovani cosiddetti “Neet” che non frequentano cioè alcun corso di formazione o istruzione e sono privi di lavoro, nel 2009 in Liguria si è registrato un tasso del 14,3% sul totale della popolazione giovanile tra i 15 e i 29 anni. In tutte le province sono sempre maggiori e, in alcuni casi più del doppio, le percentuali femminili rispetto a quelle maschili.  
   
   
PARMA: CENTRI PER L’IMPIEGO, UNA MANO PER TROVARE LAVORO I DATI DEI SERVIZI DELLA PROVINCIA DAL 2009 AL PRIMO SEMESTRE 2012. NEL COMPLESSO OLTRE 22.500 CANDIDATURE INVIATE A QUASI 3.500 AZIENDE. ATTIVA LA PAGINA FACEBOOK DEI CPI.  
 
Parma, 24 settembre 2012 – Trovare lavoro al tempo della crisi? Difficile, più difficile, ma non impossibile. Lo dimostrano i dati d’attività dei Centri per l’impiego della Provincia: dati che testimoniano quanto, in un periodo complesso nel quale la crisi economica ha purtroppo colpito duro anche da noi, i Cpi hanno operato per favorire l’ingresso o il rientro di migliaia di persone nel mercato del lavoro della provincia di Parma. “Il tema del lavoro è oggi come non mai al centro dell’attenzione istituzionale e sociale. Abbiamo davanti scenari che destano preoccupazione ma di fronte ai quali non possiamo arrenderci. Nonostante questo, in questo quadro, a Parma trovare lavoro è difficile ma non impossibile, anche perché ci sono strutture, servizi e iniziative che cercano di dare una mano a chi è alla ricerca di un primo o di un nuovo lavoro. I Centri per l’impiego cercano di fare proprio questo. Di farlo in modo concreto, e i numeri lo dimostrano, e con strumenti sempre nuovi: ultimo nato è il profilo facebook dei Centri per l’impiego, attraverso il quale si mettono in rete informazioni utili ai tanti cercatori di lavoro, soprattutto giovani perché questo è principalmente il “target” di facebook. Informazioni che potranno essere fatte circolare, condivise, discusse, e diventare patrimonio e risorsa per tante persone”, ha spiegato oggi in conferenza stampa in Provincia l’assessore alla Formazione professionale e alle Politiche attive del lavoro Manuela Amoretti, affiancata da Daniela Adorni, responsabile del Servizio Informazione e consultazione, e da Mirca Coruzzi, caporedattrice Portali e intranet della Provincia. La pagina facebook http://www.Facebook.com/centrimpiegoprovinciaparma è l’ultimo strumento in ordine di tempo di cui si sono dotati i Cpi. Uno strumento che punta ad avvicinare un’utenza vasta e a “far girare” il più possibile informazioni raggiungendo i tantissimi frequentatori del social network. Cpi: i dati dell’ultimo triennio - Nel periodo che va dal 2009 al primo semestre 2012 sono state inviate 22.564 candidature (6.734 nel 2011) di lavoratori disponibili a 3.484 aziende (935 nel 2011) che si sono servite dei Centri per l’Impiego per la ricerca di personale. Questa attività ha consentito l’assunzione tramite il servizio di preselezione di 1.456 persone nelle aziende servite: un dato che raggiunge le 2700 unità fra il 2009 e il primo trimestre 2012 se si considerano tutte le persone che hanno trovato lavoro attraverso l’intervento diretto di altri servizi dei Centri per l’impiego (promozione di tirocini formativi, servizi di outplacement, assunzioni nelle Amministrazioni pubbliche). Rilevanti anche le cifre sui percorsi di orientamento professionale, cioè sull’attività di supporto alla costruzione di un proprio progetto lavorativo offerta dai Cpi agli utenti che ne manifestino l’esigenza: nel 2011 sono stati erogati complessivamente 8.272 colloqui, tra primi e successivi, e in tutto il periodo compreso dal 2009 al primo semestre 2012 si può parlare di più di 26.000 colloqui per l’orientamento professionale delle persone nel mercato del lavoro locale. Nell’ambito del servizio di orientamento rientra anche l’azione svolta a favore dei giovani sotto i 18 anni (Nuovo obbligo formativo) che sono stati segnalati in uscita dai percorsi scolastici, ragazzi ai quali il Centro offre un “supporto alla scelta” per il rientro a scuola o per la frequenza a corsi di formazione: 799 i colloqui erogati nel 2011, 3.116 nel periodo dal 2009 al primo semestre 2012. Un altro servizio importante è quello di Informazione e consultazione, che propone anche un ventaglio di strumenti per la ricerca attiva e autonoma del lavoro (redazione Cv, analisi aziende a cui inviare i Cv, lettera di autopresentazione, ricerca di opportunità formative). I progetti di tirocinio formativo e di orientamento professionale sono stati nel triennio 1425 (438 nel 2011, 532 nel 2010, 455 nel 2009). Nel primo semestre del 2012 sono stati attivati 140 tirocini. Ad oggi 400 tirocinanti hanno beneficiato di specifiche indennità di frequenza erogate dalla Provincia. Il 62% dei tirocini si è trasformato in concrete opportunità di lavoro. “Questo dimostra che il tirocinio, checché se ne dica, a Parma rimane uno strumento davvero efficace”, ha osservato l’assessore Amoretti. Per favorire inoltre il contatto degli utenti dei Cpi con il sistema produttivo locale è stato finanziato nel 2009 e 2010 un servizio di outplacement, per la promozione mirata di utenti con particolare svantaggio occupazionale, che ha toccato 374 persone (159 donne; 337 adulti sopra i 33 anni; 76 persone non italiane) delle quali il 61% ha trovato alla fine un inserimento occupazionale. Nel 2012 è stato attivato un ulteriore progetto di outplacement che coinvolgerà complessivamente 275 persone disoccupate ed è in corso di svolgimento. Nel complesso dai dati di monitoraggio dell’attività dei Cpi risulta che il 60% del totale delle persone che si rivolgono ai servizi per il lavoro della Provincia per ottenere in generale supporto alla ricerca attiva del lavoro, dichiarano di averlo trovato entro un anno. Per le sole aziende, si consideri che i centri per l’impiego sono stati raggiunti dalle imprese per un numero di contatti che gravita intorno ai 90.000 nel periodo considerato, per consulenze informative che si dividono fra informazioni sulla legislazione sul lavoro, amministrazione dei rapporti di lavoro, assunzioni incentivate, supporto alla gestione delle comunicazioni obbligatorie. Persone in cerca di lavoro: il trend - Nel triennio si è osservata una forte crescita di utenti: i nuovi iscritti allo stato di disoccupazione hanno raggiunto quota 46.902 dal 2009 al primo semestre 2012, e nel 2011 sono arrivati in un solo anno a 14.032 unità; sempre nel periodo 2009-2012 i “patti di servizio” (l’accordo tra il lavoratore che ha dichiarato la propria disponibilità e il Centro per l’Impiego, nei quali vengono definite le azioni da intraprendere per la ricerca del lavoro) sono arrivati ad essere più di 60mila (con 17.454 patti stipulati con gli utenti dei Cpi nel 2011, utenti che per il 60% sono donne e per circa il 35% persone non italiane). “Questo dà l’idea della pressione che si è riversata sui centri per l’impiego della Provincia negli ultimi anni, tra l’altro ad assetto organizzativo fisso. E dice lo sforzo anche dei singoli operatori di fronte a una domanda così forte”, ha osservato Manuela Amoretti. I lavoratori espulsi dal sistema aziendale locale sono aumentati fortemente: gli iscritti alle liste di mobilità e serviti dai centri per l’impiego sono passati da 2.036 nel 2008 a ben 4.918 nel 2010; le persone beneficiarie di ammortizzatori sociali in deroga e che, per obbligo di legge, devono prendere contatto con i centri per l’impiego per beneficiare di servizi attivi, sono arrivate ad essere 1.164 su tutto il territorio provinciale. I Centri per l’impiego su Facebook: debutta la pagina Cpi - L’attivazione di nuovi corsi di formazione, le iniziative della Provincia in tema di lavoro rivolte a cittadini e alle imprese del territorio, i momenti orientativi organizzati in regione e nel nord Italia. E ancora: suggerimenti per sapere come scrivere al meglio il proprio curriculum o come affrontare un colloquio, articoli di approfondimento sul mondo del lavoro. Questo e tanto altro si potrà trovare nella nuova pagina Facebook dei Centri per l’impiego (Cpi), realizzata dalla Provincia: uno strumento utile per promuovere e far conoscere anche a nuovi utenti i servizi dei Cpi ma anche per sollecitare il dibattito e lo scambio di informazioni tra chi cerca lavoro. Un modo dunque per comunicare in modo semplice e immediato eventi e iniziative dei Cpi, aiutare a utilizzare al meglio i loro servizi, segnalare eventi del territorio che possono essere utili alla crescita professionale e alla ricerca del lavoro. “La pagina è rivolta alle persone in cerca di lavoro ma anche alle imprese, e vuole essere uno strumento per fare rete e per far sì che le informazioni dalla rete arrivino ai destinatari. Una pagina facebook non sostituisce un sito ma lo integra, è dedicata non all’approfondimento ma al tam tam della notizia: anche la nostra è pensata così, in stretto collegamento con il Portale lavoro”, ha spiegato Daniela Adorni, responsabile del Servizio Informazione e consultazione, sottolineando come aspetti essenziali di facebook “la bidirezionalità e la viralità: non solo la singola persona ma tutti i suoi amici sono raggiunti dalle informazioni”. Il social network rappresenta un ottimo modo per far conoscere i servizi dei Centri per l’impiego perché è uno strumento accessibile a tutti, a persone di ogni età e condizione sociale, e viene utilizzato soprattutto dai ragazzi tra i 20 ai 35 anni, la fascia d’età “target” dei Cpi. La pagina di Facebook http://www.Facebook.com/centrimpiegoprovinciaparma  si affianca agli altri siti della Provincia in tema di lavoro: www.Lavoro.parma.it ; www.Formazione.parma.it  www.Ripartireinsieme.parmait    
   
   
RIFORMA DEL LAVORO: AL VENETO SERVONO STRUMENTI FLESSIBILI  
 
Venezia, 24 settembre 2012 - “Sul piano dell’occupazione l’esperienza veneta ha mostrato che occorre la massima flessibilità mentale e degli strumenti disponibili per affrontare la crisi e rendere il più breve possibile il tempo che i lavoratori restano fuori dal mercato del lavoro. Ma credo che questa riforma del lavoro non vada nella direzione che serve al Veneto”. Lo ha detto l’assessore regionale alla formazione e al lavoro Elena Donazzan intervenendo il 20 settembre a Marghera (Venezia) al seminario di approfondimento sulla riforma del mercato del lavoro, promosso dalla Cisl del Veneto. In particolare, l’assessore ha partecipato ad una tavolo rotonda, coordinata dal responsabile regionale Mercato del Lavoro della Cisl Giulio Fortuni, incentrata sulle ricadute operative della riforma in Veneto, con Paolo Emilio Reboani di Italia Lavoro e Donato Pedron vicepresidente di Confartigianato Veneto e presidente dell’Ente Bilaterale Artigianato Veneto. Parlando degli ammortizzatori sociali, l’assessore Donazzan ha detto che nel Veneto ha prevalso il senso di responsabilità delle parti. “A fronte di un tessuto produttivo molto differenziato – ha fatto presente - c’è stata la capacità di mettersi insieme, anticipando anche scelte poi adottate a livello nazionale come per la cassa integrazione in deroga con l’utilizzo di risorse dello Stato, del territorio e della bilateralità. Il principio a cui guardare, prendendosi anche qualche responsabilità in più, è che la risorsa umana è strategica”. “Questo modello di responsabilità sociale – si è chiesta l’assessore – si può esportare? Secondo noi, sì. Ma non è solo questione di leggi. Ci si deve credere. Uno strumento troppo rigido fa fatica ad adattarsi al Veneto. Servono invece strumenti flessibili che si calino sul territorio. E’ un fatto culturale se da noi ci sono così tanti contratti di solidarietà: ciò significa che in Veneto c’è questa sensibilità”. “Oggi la preoccupazione – ha concluso l’assessore Donazzan – è che il mercato del lavoro si fermi. Per animarlo ci vuole la sensibilità delle parti, la partecipazione. Le imposizioni non hanno mai portato a reali dinamiche di occupazione”.  
   
   
CASSA INTEGRAZIONE, SARDEGNA SODDISFAZIONE PER LE PAROLE DELLA FORNERO  
 
Cagliari, 24 Settembre 2012 - "Le parole rassicuranti del Ministro Fornero confermano l´impegno del Governo e concedono una boccata d´ossigeno alla Sardegna, già pesantemente gravata dalla crisi occupazionale". Lo ha dichiarato l´assessore del Lavoro, Antonello Liori, commentando l´intervento del Ministro del Lavoro al Senato, dove ha confermato la disponibilità delle risorse per la cassa integrazione per il 2012 ed il 2013. "A breve - ha sottolineato Liori - avrò un incontro coi sindacati per fare il punto della situazione. Ma almeno si potrà discutere con maggiore serenità partendo da questa certezza. Inoltre, stiamo anche completando la documentazione per un prossimo incontro al Ministero. L´emergenza lavoro nell´Isola richiede un forte impegno della Regione nel pretendere le risorse necessarie alla copertura degli ammortizzatori sociali che riguardano migliaia di famiglie".  
   
   
SICUREZZA LAVORO: STUDENTI INFORMATI, CITTADINI SICURI  
 
Udine, 24 settembre 2012 - Lavorare nelle scuole e con i giovani per far crescere la cultura della prevenzione e della sicurezza, per far emergere una cultura non imposta, ma partecipata. Sono queste le coordinate sulle quali si è svolto il 20 settembre a Udine il seminario sul "Progetto S.i.c.s. Risultati e prospettive", organizzato da Inail Fvg e Regione-agenzia del Lavoro assieme all´Ufficio Scolastico regionale e ad Anmil Fvg. Impossibilitata a partecipare per impegni istituzionali, l´assessore regionale al Lavoro, Angela Brandi, ha comunque commentato: "nel quotidiano e doveroso impegno mirato al contrasto del fenomeno degli incidenti sul lavoro, ritengo che proprio il coinvolgimento delle scuole, in un´ottica finalizzata al trasferimento ai giovani del concetto di sicurezza, sia la via migliore per produrre un cambiamento culturale nell´approccio al problema. In tal senso lo sforzo della Regione è quello di avviare una serie di iniziative di carattere formativo, anche con il prezioso coinvolgimento di coloro i quali attraverso la loro esperienza possono testimoniare l´importanza di una preparazione sul tema. Penso a tal proposito al ruolo dell´Inail e dell´Associazione nazionale dei mutilati e invalidi, con i quali, insieme alle strutture didattiche, sono stati avviati dei percorsi indirizzati al consolidamento di una strategia della prevenzione nei confronti di un tema, come quello degli infortuni sul lavoro, verso il quale non bisogna mai abbassare la guardia". Per il direttore dell´Agenzia regionale del Lavoro, Domenico Tranquilli, "se oggi siamo qui per un bilancio del lavoro svolto in questi anni con il progetto Sics (Studenti informati/ Cittadini sicuri) e per illustrare il piano di lavoro per il futuro, va messo in evidenza che in questi anni abbiamo creato una rete istituzionale per diffondere la cultura della sicurezza e in questa rete la scuola ha un ruolo fondamentale". Un secondo aspetto riguarda il fatto che "grazie a questo lavoro di rete - ha aggiunto Tranquilli - il numero degli incidenti sul lavoro calcolato sul 2008 è diminuito in regione del 25 per cento, in linea con quanto richiesto dall´Unione europea. Un dato significativo sul quale avrà influito anche la crisi. La quale però ha consentito ai tanti in cassa integrazione in deroga (almeno il 35 per cento) di chiedere di partecipare ai corsi di formazione sulla sicurezza". Concetti, questi, fatti propri anche dai rappresentanti di Inail (la direttrice regionale, Carmela Sidoti), Anmil (presidente regionale Romeo Mattioli), Ufficio Scolastico regionale (Arturo Campanella). Sidoti, in particolare, ha messo in evidenza come l´obiettivo sicurezza si possa raggiungere "solo coinvolgendo la scuola nel suo ruolo istituzionale per l´educazione e la formazione. Il percorso scolastico è un percorso di crescita che è strategico per sviluppare una coscienza civica che accompagni i giovani a percepire la sicurezza come un diritto di cittadinanza concreto e irrinunciabile, un presidio necessario in ogni ambito del percorso di vita della persona: a scuola, a casa, in strada, sul lavoro".  
   
   
ANTIRACKET ED ANTIUSURA, IL COORDINAMENTO REGIONALE DELLA CAMPANIA INCONTRA IL COMMISSARIO NAZIONALE  
 
Napoli, 24 settembre 2012 - Il Coordinamento regionale delle iniziative antiusura ed estorsione della Regione Campania, presieduto dal commissario Franco Malvano, ha incontrato il 20 settembre a palazzo Santa Lucia il commissario nazionale Giancarlo Trevisone. Nel corso dell´incontro sono state illustrate al prefetto Trevisone le attività poste in campo dalla Regione in materia di prevenzione e contrasto dell’usura e dell’estorsione, attraverso il sostegno all’implementazione della rete territoriale interistituzionale. I rappresentanti delle Associazioni presenti, Luigi Cuomo della Rete per la Legalità e Amleto Frosi per Alilacco Sos Impresa, hanno a loro volta esposto a Trevisone le criticità territoriali. Il commissario straordinario di governo ha condiviso le criticità sollevate, in particolar modo quelle relative alla nuova applicazione dell’art. 20 della legge 44 del 99 sulla sospensione dei termini, e quelle sui tempi dell’erogazione dei mutui. Trevisone ha sostenuto che la legge Centaro, modificativa della legge 108/96, approvata per migliorare il sistema di aiuto alle vittime, in realtà, alla fine, ne ha reso più complicato l’iter. Il commissario regionale Franco Malvano ha presentato lo spot e la campagna della Regione di sensibilizzazione, approvata dal Coordinamento della Campania. Il prefetto Trevisone ne ha apprezzato il contenuto, e si è riservato l´opportunità di adottarla per la campagna nazionale di comunicazione. Al termine della riunione, Trevisone ha invitato il commissario regionale ed il Coordinamento ad un incontro a Roma.  
   
   
GLOSSYBOX, LA START UP “ROSA” COMPIE 1 ANNO FARE IMPRESA AL FEMMINILE, IL TRAGUARDO DI UN’AZIENDA ROSA E UNDER 30  
 
Milano, 24 settembre 2012 - Ad un anno dal lancio, si conferma il successo di Glossybox Italia, la prima start up digitale tutta “rosa” il cui team aziendale è composto al 70% da donne under 30. La lussuosa scatola è diventata l’ossessione di milioni di beauty addicted e i dati lo confermano: più di 25.000 fan su facebook, 450.000 visite al sito, oltre 1.200.000 utenti/mese sul sito glossybox.It e più di 500.000 views generate solo da recensioni youtube. Lanciata in Italia a Ottobre 2011, l’innovativa idea permette alle appassionate di bellezza di essere sempre aggiornate su tutte le tendenze beauty pagando solo un piccolo abbonamento mensile di 14€. Glossybox è stata la prima beauty box ad essere lanciata sul mercato italiano ed è l’unica ad avere una forte identità globale essendo presente all’estero in 19 Paesi. In un anno sono stati stretti contatti con oltre 400 case cosmetiche e partner d’eccezione. Le abbonate, che vanno dai 20 ai 45 anni, sono delle vere beauty addicted: spendono in cosmetici cinque volte di più del resto della popolazione, comprovando che l’e-commerce è la nuova frontiera del beauty. La consumatrice web 2.0 testa le novità del mercato per poi decidere, in base al proprio gradimento, cosa acquistare online. E Glossybox si posiziona nel mezzo di questo flusso, essendo il network diretto tra i consumatori e le case cosmetiche che sempre più utilizzano il canale online come efficace mezzo per le politiche di brand. A conferma della tendenza che vede le vendite del settore beauty molto influenzate da quanto accade sul web. La magica box, rosa non lo è solo nell’elegante pack. Al timone della società in Italia, in controtendenza rispetto allo stereotipo comune, troviamo Maria Elena Caruso, una giovane donna che ha conquistato il ruolo di Ceo. Classe ‘82, Master in Business Administration presso l´Università Bocconi, Maria Elena, dopo diverse esperienze lavorative nel mondo della consulenza e della finanza, ha deciso di dare una svolta alla sua carriera portando anche nel nostro Paese il modello del beauty subscription e-commerce, creando il primo player nel mercato italiano. Nasce così il trend delle beauty box che in un solo anno ha conquistato il Bel Paese. Le quote rosa in Glossybox si potevano immaginare, ma il dato davvero rilevante è che il 90% del team è composto da giovani sotto i 30 anni con alle spalle già significative esperienze lavorative. C’è chi ha lavorato in grosse multinazionali, chi per la Commissione europea, chi si è formato all’estero. Tutti hanno un solido bagaglio formativo e professionale e la voglia di farsi da soli. Stando agli ultimi dati di Confartigianato (fonte 24 agosto 2012), sono senza lavoro 1,2 milioni di giovani e gli under 35 disoccupati rappresentano il 15,9% della popolazione. In un’ottica così poco positiva- l’Italia ha il primato negativo nell´Ue- è a dir poco incoraggiante sapere che proprio dai giovani c’è l’impulso a puntare sulla propria categoria. E, a discapito della maglia nera circa le assunzioni in ambito quote rosa e occupazione giovanile, Glossybox Italia ha sfatato, in un sol colpo, questi due luoghi comuni. Agenda digitale, donne, giovani, telelavoro. Sembra il nuovo programma del Ministero del Welfare, eppure, anche in Italia è possibile parlare in questi termini. L’idea del business di Glossybox è nata da due studentesse di Harvard, che coniugando la loro passione per la cosmetica con le conoscenze imprenditoriali acquisite durante l’Mba, hanno intuito il potenziale di questo business model volto a creare una win–win situation in cui sono tutti soddisfatti del servizio: le case cosmetiche e le iscritte. Il modello, consolidato in tutto il mondo, è approdato anche in Italia dove, sviluppatosi in puro stile start-up, è cresciuto davvero in fretta. Da due persone nel luglio 2011, che lavoravano tra casa propria e il pub, fino ad arrivare ad oggi, con una sede operativa strutturata in tre grandi aree aziendali: marketing, brand management ed operations. Www.glossybox.it    
   
   
BOLZANO: CONFERENZE SU TEMI FEMMINILI IL 25 ED IL 27 SETTEMBRE  
 
Bolzano, 24 settembre 2012 - La Commissione provinciale per le pari opportunità ed il Servizio donna della Provincia che fa capo all´assessore provinciale Roberto Bizzo, organizzano due conferenze su temi specifici legati al mondo femminile. Martedì 25 settembre a Montagna (omeopatia per la cura dei bambini) e giovedì 27 settembre a Sarentino (edilizia abitativa agevolata e diritto di famiglia). La Commissione provinciale per le pari opportunità ed il Servizio donna della Provincia propongono nuovamente in varie località altoatesine su temi specifici legati al mondo femminile. Alcune conferenze sono tenute in tedesco ed altre in italiano. Gli incontri si svolgono in collaborazione con i rispettivi Comuni ed in particolare con le consigliere comunali e le associazioni femminili locali. L´obiettivo dell´iniziativa è quello di creare contatti con donne da tutte le parti della provincia e incentivare la collaborazione con le organizzazioni femminili e le rappresentanti politiche a livello locale per lo scambio di informazioni, per favorire lo sviluppo di progetti al femminile e suscitare nuovi impulsi per un´attività formativa . Martedì prossimo, 25 settembre 2012, alle ore 20.00, a Montagna presso la Biblioteca, Moidi Paregger, medico ed omeopata, parlerà, in lingua tedesca, dell´impiego dell´omeopatia nella cura dei bambini. Nel corso della serata saranno presentati dei rimedi omeopatici e antoposofici utili nella cura di varie malattie infantili. Giovedì 27 settembre 2012, alle ore 20.00, a Sarentino presso la "Rohrehaus", Julia Unterberger, avvocato, parlerà, in lingua tedesca, dell´edilizia abitativa agevolata in connessione con il diritto di famiglia. Molte coppie godono delle agevolazioni edilizie per l´acquisto o la costruzione della casa. Molte donne, però, non conoscono quali sono i loro diritti in caso di una separazione. Comunione o separazione dei beni e molti altri fattori svolgono un ruolo fondamentale. Le varie iniziative programmate dalla Commissione provinciale per le pari opportunità riferite all´autunno 2012 spaziano dal diritto di famiglia ed ereditario alle cure sanitarie al femminile, dal coraggio civile al rapporto con il proprio corpo, dal ruolo genitoriale al rapporto della donna con il lavoro. Informazioni presso il Servizio Donna, in via Dante 11 a Bolzano, serviziodonna@provincia.Bz.it  ; il programma delle conferenze è pubblicato sulla homepage www.Provincia.bz.it/pariopportunita    
   
   
PARI OPPORTUNITÀ: MERCOLEDÌ CONVEGNO SU INVECCHIAMENTO ATTIVO  
 
Trieste, 24 settembre 2012 - la Commissione regionale per le pari opportunità organizza nella mattinata di mercoledì prossimo, 26 settembre, nell´Aula magna della Scuola superiore di lingue moderne per interpreti e traduttori, in via Filzi 14 a Trieste, un incontro pubblico sul tema europeo dell´anno: "Invecchiamento attivo e solidarietà tra le generazioni". Il convegno, che inizierà alle 9.30, sarà introdotto dalla presidente della Commissione pari opportunità Santina Zannier e dal presidente del Consiglio regionale Maurizio Franz e vedrà la partecipazione di medici, operatori sociali, cittadini, amministratori locali, studenti della scuole medie superiori, associazioni, che analizzeranno l´argomento anche secondo un´ottica di genere. "L´europa - afferma la presidente Zannier - ha dedicato l´anno 2012 all´invecchiamento attivo e alla solidarietà tra le generazioni ed è quindi compito della Commissione contribuire a sensibilizzare l´opinione pubblica sul contributo che le persone anziane sono ancora in grado di offrire alla società in cui vivono. È necessario pertanto invitare la politica e le varie realtà associative a intraprendere azioni atte a migliorare la possibilità di invecchiare restando attivi; tale opportunità può essere colta allacciando legami sempre più stretti e interessanti con le giovani generazioni, in un atteggiamento di dialogo e di interazione reciproca che promuova rispetto, apertura, dignità".