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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Novembre 2013
DICHIARAZIONE DI IERI DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA JOSÉ MANUEL BARROSO SUI COLLOQUI IRAN  
 
 Bruxelles, 25 novembre 2013 - "L´accordo trovato oggi a Ginevra tra l´Unione europea, negoziando a nome dei E3 +3 paesi, e l´Iran è un importante passo avanti per la sicurezza globale e la stabilità. Vorrei congratularmi in particolare Catherine Ashton, l´Alto rappresentante Presidente della Commissione europea, per questo risultato, che è il risultato del suo impegno instancabile e la dedizione alla questione negli ultimi 4 anni. Ora è importante che tutte le parti continuino a cooperare in uno spirito costruttivo nell´attuazione dell´accordo in modo che chiare garanzie possono essere date alla comunità internazionale in merito alla natura pacifica e civile del programma nucleare iraniano, nonché una piena cooperazione con l´Aiea . Questo risultato è anche il risultato di due politiche pista dell´Ue e una vera testimonianza del nostro attaccamento alla stabilità regionale e globale ".  
   
   
LA COMMISSIONE CRITICATA IN MERITO NEL CORSO DELLA PRESENTAZIONE ANNUALE SULLA CRESCITA  
 
Strasburgo, 25 novembre 2013 – I Commissari Olli Rehn e Laszlo Andor sono stati presi di mira da più parti lo scorso ​giovedi in occasione della presentazione annuale del rapporto di crescita della Commissione di deputati sui problemi economici e monetari e comitati per l´occupazione. Molti deputati hanno contestato la domanda di Rehn sulle economie che stavano migliorando e criticata la Commissione per il continuo somministrare della stessa medicina. I deputati di centro-destra tedeschi hanno rimproverato alla Commissione di aver preso di mira il loro paese nella sua ultima valutazione delle economie dell´Ue. Rehn ha aperto la riunione con una nota ottimista, dicendo che l´Europa stava vedendo una svolta e che la crescita stava tornando. Pressato da molti deputati sul suo discorso di apertura, ha poi qualificato il suo intervento dicendo: "Non ho detto che sono soddisfatto dal modo in cui l´economia è. Non c´è spazio per l´autocompiacimento". Da parte sua, il Andor ha dipinto un quadro desolante del fronte dell´occupazione nel suo discorso di apertura, avvertendo che la disoccupazione stava diventando strutturale e divergenze tra il centro e la periferia stavano crescendo, così come la mancata corrispondenza tra le competenze fornite e richieste. I tassi di abbandono di istruzione o di formazione è stato anche preoccupanti, ha detto. Allarme sui prestiti alle Pmi - Molti deputati provenienti da tutto lo spettro politico insistito sul fatto che le misure volte a promuovere il credito alle piccole e medie imprese (Pmi) sono lungi dall´essere sufficiente. Più doveva essere fatto per attivare il risparmio dormienti, di stabilizzare il settore bancario e, quindi, favorire lo sviluppo a prestare più e migliorare i programmi specifici per aiutare le Pmi, hanno detto. Rehn ha ammesso che la scarsa erogazione di prestiti all´economia reale era "il più grave ostacolo alla crescita". Ha anche detto di sperare che il Consiglio europeo decida di avviare iniziative più ambiziose per le Pmi. Previsioni sbagliate - I deputati sono scesi pesantemente sulle previsioni economiche ripetutamente-ottimistiche della Commissione. Hanno anche criticato per non sono stati tenuti sufficientemente in conto di questi errori e di non adeguare le prescrizioni di riforma economica per affrontare i problemi sociali che ne derivano. L´analisi annuale della crescita, vari deputati hanno sottolineato, è stato un caso di "più dello stesso, anno dopo anno". Rehn ha ammesso che la previsione era stata difficile, ma ha sottolineato che l´accuratezza delle previsioni è sempre stato inferiore in tempi di crisi. Germania ingiustamente criticato? I deputati di centro-destra tedesco si scandalizzavano per le osservazioni della Commissione che la Germania aveva bisogno di aumentare gli investimenti interni e della domanda. Ma altri parlamentari hanno riconosciuto che gli sforzi sono stati necessari anche dalla Germania. Andor ha risposto che, qualora la prassi tedesca era stata esemplare, la Commissione aveva detto così. Ma la Commissione desidera inoltre ricordare dove potrebbe apportare miglioramenti.  
   
   
CONCORRENZA: LA COMMISSIONE EUROPEA FIRMA UN ACCORDO DI COOPERAZIONE DELL´UE CON L´INDIA  
 
 Bruxelles, 25 novembre 2013 - Vice Presidente della Commissione Europea, Joaquín Almunia, e il presidente della Commissione della concorrenza dell´India, Ashok Chawla, hanno firmato il 21 novembre a New Delhi un memorandum d´intesa per rafforzare la cooperazione tra dipartimento della concorrenza della Commissione europea e la Commissione della concorrenza dell´India. Joaquín Almunia, vicepresidente della Commissione responsabile della politica di concorrenza, ha dichiarato: "Il memorandum d´intesa è un passo importante e un segno del nostro impegno ad approfondire ulteriormente le nostre già ottime relazioni con la Commissione della concorrenza dell´India. Esso darà nuovo slancio alla nostra cooperazione con l´India in materia di applicazione delle nostre rispettive leggi sulla concorrenza " . Il memorandum d´intesa istituisce un quadro dedicato a rafforzare ulteriormente la cooperazione tra la Commissione europea e la Commissione della concorrenza dell´India nel settore del diritto della concorrenza. Nell´ambito del nuovo quadro, le parti possono impegnarsi in discussioni sulla legislazione sulla concorrenza, condividere informazioni non riservate sulla legislazione, attuazione, iniziative multilaterali in materia di concorrenza e di advocacy, e di impegnarsi in una cooperazione tecnica in materia di normativa sulla concorrenza e applicazione. Il memorandum d´intesa prevede inoltre che una autorità può chiedere all´altra di svolgere attività di controllo, se si crede che le azioni anticoncorrenziali vengono svolte nel territorio dell´altra. Allo stesso modo, il memorandum d´intesa prevede un meccanismo per evitare conflitti se l´attività di esecuzione propria autorità può influenzare l´altro nella propria attività di controllo. Il memorandum d´intesa manda un segnale positivo per intensificare la cooperazione in materia di concorrenza tra l´Ue e l´India.  
   
   
BEI CONTINUA A SOSTENERE PROGETTI DI PMI E MID CAP IN RUSSIA  
 
Luxembourg / Mosca , 25 novembre 2013 - La Banca europea per gli investimenti (Bei) sta fornendo due prestiti a banche controllate russe dei principali gruppi bancari europei per sostenere progetti promossi da piccole e medie imprese e la metà - cap nella Federazione Russa: 100 milioni di euro con Unicredit Bank e 40 milioni di euro con Raiffeisen Bank. Entrambe le linee di credito estese, nel quadro del partenariato Ue-russia per Moderni szione, sono operazioni della Bei per la prima volta con i due istituti finanziari in la Russia n Federazione , ed i primi prestiti della Bei t o filiali di banche Ue nel paese . Sig. Wilhelm Molterer, Vicepresidente della Bei responsabile per le operazioni di prestito in Russia, ha commentato: "Sono lieto del fatto che i fondi della Bei contribuiranno allo sviluppo del settore privato russo dal improv ing l´ accesso delle Pmi e m id - c aps-lungo finanziamenti a termine " . I prestiti Bei finanzieranno progetti che contribuiscono alla diversificazione dell´economia russa. Entrambe le linee di credito sono in linea con le priorità della Bei di sostenere la crescita e l´occupazione prestiti alle Pmi. A tal fine, t egli Bei sta unendo le forze con due importanti istituzioni finanziarie che hanno una presenza consolidata nel mercato locale e servire le Pmi e le società a media capitalizzazione. Il partenariato per la modernizzazione , lanciata in occasione del 25 ° vertice Ue-russia nel 2010, serve come un quadro flessibile per le riforme, promuovere la crescita e la promozione della competitività. Tutti questi obiettivi sono supportati da promuovere le piccole e medie imprese e sviluppare lo scambio di esperienze tra la Bei e le istituzioni finanziarie russe in materia di servizi finanziari per le Pmi e mid cap. Finora, la Bei ha esteso sette prestiti sostenere il partenariato per la modernizzazione , per un importo totale di Eur 1 miliardo .  
   
   
UE AUMENTA SOSTEGNO ALLE RIFORME DEMOCRATICHE E LO SVILUPPO NEL VICINATO MERIDIONALE  
 
Bruxelles, 25 novembre 2013 - Paesi del vicinato meridionale riceveranno quasi mezzo miliardo di euro da parte della Commissione europea a sostegno dei loro sforzi di transizione e di riforma. La Commissione europea ha adottato oggi un pacchetto di aiuti di € 476.000.000 per promuovere lo sviluppo e la cooperazione con un certo numero di vicini meridionali. L´assistenza viene fornita attraverso il partenariato (Enpi) europeo di vicinato e e rappresenta quasi un terzo del totale € 1,5 miliardi finanziamenti previsti quest´anno per la regione. Commissario per l´allargamento e la politica europea di vicinato Štefan Füle ha dichiarato: " Il nuovo supporto per i paesi del nostro vicinato meridionale farà la differenza in settori chiave come l´istruzione, per lo sviluppo di piccole e medie imprese e l´agricoltura Tale finanziamento importante costituisce una chiara prova della nostra. Impegno a sostenere gli sforzi dei paesi partner per stimolare lo sviluppo economico sostenibile e migliorare gli standard di vita dei cittadini. E ´anche una testimonianza del nostro continuo sostegno alla cooperazione regionale nel quadro dell´Unione per il Mediterraneo, per il quale il Segretariato di Barcellona ha un ruolo fondamentale da svolgere ´. Lo stanziamento complessivo approvato oggi include € 150.000.000 del programma Spring che prevede ulteriori finanziamenti ai paesi che hanno progredito verso riforme democratiche in linea con il ´more for more´ principio della politica europea di vicinato. Beneficiari delle nuove assegnazioni Primavera sono: Jordan (€ 21.000.000), Libano (€ 21.000.000), Libia (€ 5.000.000), il Marocco (48 milioni di €) e la Tunisia (55 milioni di €). Inoltre, 314.000.000 € sono destinati ai programmi di cooperazione che potranno beneficiare i cittadini in cinque paesi partner, nei settori dell´agricoltura, ambiente, piccole e medie imprese (Pmi), lo sviluppo e la ripresa economica, l´istruzione e la protezione delle persone vulnerabili. Infine, la Commissione ha stanziato € 12.000.000 per programmi di cooperazione regionale, soprattutto contribuendo a garantire che le voci e le priorità dei giovani si sentono quando le autorità della regione predisporre una nuova legislazione. Inoltre, la cooperazione con l´Unione per il Mediterraneo sarà rafforzata in settori che hanno un impatto diretto sulle condizioni di vita dei cittadini del Mediterraneo meridionale.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, ORIZZONTE 2020: PIÙ SUPPORTO A PICCOLE IMPRESE E NUOVI SOGGETTI  
 
Strasburgo, 25 novembre 2013 - Giovedì scorso, il Parlamento ha approvato Orizzonte 2020, il programma quadro dell´Ue per la ricerca e l´innovazione per il periodo 2014-2020, che prevede lo stanziamento di 70,2 miliardi di euro. Le modifiche apportate al programma dai deputati mirano a incrementare il supporto alle piccole imprese, attrarre un maggior numero di persone verso la scienza e più scienziati nel programma e destinare i fondi alla ricerca sull´energia non fossile. "Dopo lunghe trattative e un grande sforzo da parte di tutti i miei colleghi, oggi abbiamo finalmente approvato il pacchetto Orizzonte 2020. Sono molto soddisfatta del risultato raggiunto, che promuoverà l´eccellenza scientifica in Europa, rafforzerà la nostra leadership industriale e sosterrà piccole e medie imprese, con un bilancio totale di 70 miliardi di euro", ha detto Amalia Sartori (Ppe, It), presidente della commissione per l´industria, la ricerca e l´energia che ha condotto i negoziati sulle cinque proposte legislative per il Parlamento. I punti cardine di Orizzonte 2020 sono: Sfide per la società (include nuovi investimenti nella sanità, energia, trasporti, progetti di ricerca sulle azioni climatiche, libertà e sicurezza) • Eccellenza scientifica (include sovvenzioni a singoli ricercatori di alto livello e nuovi investimenti in tecnologie e formazione per i futuri ricercatori) e • Leadership industriale (include nuovi investimenti nel campo della biotecnologia e tecnologia spaziale, accesso al capitale di rischio per le piccole e medie imprese innovative). Sostegno all´energia e alle piccole imprese - I deputati intendono destinare almeno l´11 % del programma di ricerca Orizzonte 2020 alle piccole e medie imprese (Pmi). Inoltre, sarà messo a disposizione un reparto specializzato per le Pmi con un proprio bilancio, per garantire che le offrte di finanziamento siano adatte alle esigenze delle piccole e medie imprese. Per promuovere gli obiettivi climatici dell´Unione europea, i deputati hanno stanziato l´85% del bilancio energetico 2020 (circa 5,4 miliardi di euro) per la ricerca sull´energia combustibile non fossile. Attrarre nuove persone verso la ricerca - I negoziatori in Parlamento hanno assicurato che circa 750 milioni del bilancio di Orizzonte 2020 saranno destinati a misure volte ad allargare il gruppo di ricercatori partecipanti al programma, attrarre nuovi candidati o promuovere una rete di istituti di ricerca. I deputati hanno inoltre assicurato che più di 400 milioni di euro saranno destinati ai progetti "Scienza con e per la società" per stimolare giovani studenti a intraprendere una carriera in campo scientifico, promuovere la parità di genere e incoraggiare i cittadini a prendere parte alla didattica scientifica. Bilancio e prossime tappe - Il budget concordato per il periodo 2014-2020 è di 70.2 miliardi (ai prezzi 2011). Le voci più importanti sono "Sfide per la società" (39% del bilancio complessivo), "Eccellenza scientifica" (32%) e "Leadership industriale" (22 %). Dopo il voto del Parlamento, il programma dovrà essere ufficialmente adottato anche dagli Stati membri dell´Ue nelle prossime settimane e avrà inizio il 1° gennaio 2014. Votazioni La relazione sull´istituzione del programma quadro di ricerca e innovazione di Teresa Riera Madurell´s (S&d, Es) è stata approvata con 533 voti in favore, 29 contrari e 22 astensioni. La relazione sul programma specifico recante attuazione Orizzonte 2020 di Maria Da Graça Carvalho´s (Epp,pt), è stata approvata con 559 voti in favore, 24 contrari, e 19 astensioni. La relazione sulle regole di partecipazione e diffusione nell´ambito del programma quadro di ricerca e innovazione di Christian Ehler´s (Epp, De) è stata approvata con 506 voti in favore, 81 contrari, 9 astensioni. La relazione sull´istituto europeo di innovazione e tecnologia di Philippe Lamberts´ (Greens/efa, Be) è stata approvata con 516 voti in favore, 27 contrari e 18 astensioni. La relazione sull´ agenda strategica per l´innovazione dell´istituto europeo di innovazione e tecnologia di Marisa Matias´ (Gue/ngl, Pt) è stata approvata con 523 voti in favore, 16 contrari e 58 astensioni.  
   
   
PREMIO SACHAROV COMPIE 25 ANNI: "IL SILENZIO AIUTA SOLO I COLPEVOLI"  
 
 Strasburgo, 25 novembre 2013 - Da sempre il Parlamento europeo ha cercato di promuovere i diritti umani. Negli ultimi 25 anni il Premio Sacharov è stato assegnato a varie personalità che si sono battute per la libertà e i diritti umani in tutto il mondo. Abbiamo parlato di come il premio Sakharov ha contribuito alla difesa dei diritti umani in tutto il mondo con la presidente della sottocommissione per i Diritti umani, Barbara Lochbihler, parlamentare tedesca membro dei Verdi. In questi ultimi 25 anni il Premio Sakharov ha contribuito alla promozione dei diritti umani? In che maniera ha aiutato i vincitori? Il premio Sakharov si propone di sensibilizzare l´opinione pubblica sulla questione dei diritti umani e su coloro che si battono per farli rispettare. C´è bisogno di una maggiore consapevolezza perché il silenzio aiuta solo i colpevoli. Ciascuno dei vincitori ha vissuto in maniera differente la violazione dei diritti umani. Alcuni di loro sono stati imprigionati, altri erano leader dell´opposizione. Con questo premio gli permettiamo di continuare la loro battaglia e, in certi casi, li proteggiamo. Il premio ha anche aiutato il Parlamento ad approfondire il suo lavoro sui diritti umani. Possiamo definirlo un vero e proprio scambio. Come vede il futuro? Cos´altro può fare il Parlamento europeo per promuovere i diritti umani? La nostra sfida è quella di saper attirare l´attenzione delle altre commissioni del Parlamento sulla questione dei diritti umani. Nella prossima legislatura dobbiamo cercare di integrare i diritti umani nel lavoro di tutte le commissioni del Parlamento. Da sempre gli interessi economici e geostrategici giocano un ruolo centrale nelle decisioni sulla politica estera, ma l´Europa prende anche in considerazione i suoi valori, e i diritti umani ne fanno parte. Sicuramente il premio Sacharov rafforza questo approccio.  
   
   
COSME: 2,3 MILIARDI DI EUR PER STIMOLARE LA COMPETITIVITÀ DELLE PMI NEI PROSSIMI SETTE ANNI  
 
Bruxelles, 25 Novembre 2013 - La Commissione europea ha salutato con favore l´adozione in data odierna del programma Cosme da parte del Parlamento europeo. Il Cosme si propone di alleviare il problema dell´accesso al credito che assilla attualmente le piccole imprese. Il Programma per la competitività delle imprese e per le piccole e medie imprese (Cosme), che dispone di un bilancio di 2,3 miliardi per il periodo 2014-2020, fornirà ad esempio uno strumento di garanzia per i prestiti fino a 150 000 Eur concessi alle piccole e medie imprese (Pmi). Si prevede che da qui al 2020 si avvarranno di tale strumento circa 330 000 imprese dell´Ue. Il Cosme assisterà inoltre l´economia e i cittadini anche in altri modi: 1) gli imprenditori godranno di un accesso più facile ai mercati nell´Ue e oltre i confini di questa; 2) i cittadini che vorrebbero avviare un´attività autonoma, ma incontrano attualmente difficoltà nell´impiantare o sviluppare la propria impresa, riceveranno servizi e assistenza su misura; 3) alle autorità degli Stati membri sarà offerto un sostegno di migliore qualità nell´attività di elaborazione e attuazione di un´efficiente riforma politica orientata alle Pmi. Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione europea e Commissario responsabile per l´Industria e l´imprenditoria, ha espresso il seguente commento: "Apprezzo particolarmente il voto del Parlamento europeo in quanto esso segna la conclusione di mesi di duro lavoro delle istituzioni dell´Ue. Portiamo avanti il nostro impegno in appoggio alle imprese europee, in particolare quelle di piccole e medie dimensioni che costituiscono l´ossatura dell´economia dell´Ue e creano l´85% dei nuovi posti di lavoro. Su queste basi il Cosme semplificherà notevolmente la vita delle Pmi assistendole nell´accesso al credito, che costituisce una problematica di cruciale importanza per le Pmi dell´Unione." Per saperne di più: http://ec.Europa.eu/enterprise/initiatives/cosme/index_en.htm    
   
   
PARTNERSHIP EUROPA-CINA. PISAPIA: "MODELLO MILANO IN RETE PER CITTÀ PIÙ SOSTENIBILI"  
 
 Milano, 25 novembre 2013 - Il Sindaco di Milano è intervenuto il 21 novembre alla sessione plenaria del "2013 Eu-china Urbanisation Partnership Forum", organizzata dalla Commissione Europea e dal Governo della Repubblica Popolare di Cina, in rappresentanza dei quali sono intervenuti anche il Presidente José Manuel Barroso, il Presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy e il Premier cinese Li Keqiang. Ai delegati europei e cinesi Giuliano Pisapia ha presentato il "Modello Milano": una grande città internazionale, oggi in rapida trasformazione, modello di urbanizzazione che punta a uno sviluppo di città intelligente e sostenibile, senza rinunciare alla tutela dei quartieri storici, alle tradizioni e al suo passato straordinario che ha fatto di Milano una delle capitali europee dell´economia e della cultura. "La tutela della vivibilità nelle città e del benessere dei cittadini - ha detto il Sindaco Pisapia - è un banco di prova per tutti, nel Nord come nel Sud del mondo. Occorre garantire un futuro di lavoro e di benessere alle nuove generazioni. Le ultime ricerche ci dicono che nel 2030 il 60% della popolazione mondiale vivrà in città: 5 miliardi di persone contro i 3,6 di oggi. Viviamo nel secolo in cui nasceranno numerose nuove città sulla spinta di processi di urbanizzazione impetuosi in tante parti del mondo, a partire dalla Cina. È necessario quindi creare reti tra città per lo scambio delle pratiche migliori e delle tecnologie più innovative, affinché i nuovi poli urbani possano nascere evitando gli errori del passato. Si tratta di un impegno comune a tutti i livelli di responsabilità. La Partnership Europa-cina per l´Urbanizzazione darà un contributo concreto su questo fronte. E Milano, città di Expo 2015, è pronta a fare la sua parte, mettendo a disposizione i suoi network e le soluzioni tecnologiche avanzate delle sue imprese".  
   
   
IL SINDACO DI MILANO PISAPIA INCONTRA IL SINDACO DI SHANGHAI YANG XIONG "UNIRE LE FORZE E GLI INVESTIMENTI PER UNO SVILUPPO PIÙ SOSTENIBILE DELLE CITTÀ"  
 
Milano, 25 novembre 2013 - Il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha incontrato il 23 novembre il Sindaco di Shanghai Yang Xiong. Le due città si sono passate il testimone di Expo e questo ha creato una reciproca maggior attenzione negli ultimi anni. Nel corso del lungo e cordiale incontro il Sindaco Yang ha sottolineato le similitudini esistenti tra le due città gemellate dal 1979: entrambe poli finanziari, commerciali e culturali di grande riferimento per l´Europa e per l´Asia. E ha garantito l´impegno delle imprese di Shanghai per fare di Expo 2015 un successo anche nel quadro della collaborazione per la realizzazione del loro padiglione, che sarà il terzo cinese presente all´Esposizione Universale. Il primo cittadino della grande metropoli cinese ha in ogni caso offerto la massima disponibilità alla cooperazione in tutti i settori: dal design all´urbanizzazione sostenibile, alla cultura. Con particolare accento ai possibili scambi tra il Grande Teatro di Shanghai e la Scala. Il Sindaco Pisapia, da parte sua, ha messo l´accento sulle opportunità di investimenti reciproci prima e dopo Expo, nei settori di cooperazione già avviati e da avviare nel momento in cui la Repubblica Popolare di Cina, con il suo nuovo programma di riforme, si prepara a una maggior apertura al mondo. Con attenzione particolare alle opportunità offerte dalla nuova "Shanghai Pilot Free Trade Zone" per imprese milanesi e italiane. Pisapia ha infine invitato il Sindaco Yan a inaugurare con lui Expo 2015. Per i temi di Expo, per il grande impegno della Cina nell´Esposizione Universale, sarebbe un segnale a tutto il mondo di un rapporto virtuoso tra due grandi città del Nord e del Sud del mondo.  
   
   
ITALIA-RUSSIA: SERRACCHIANI, NUOVI "SPAZI" ANCHE PER IL FVG  
 
Trieste, 25 novembre 2013 -  "Il Friuli Venezia Giulia guarda con attenzione al vertice bilaterale Italia-russia che Trieste ospiterà martedì prossimo nel Palazzo della Regione. Dal rilancio della cooperazione tra il nostro Paese ed una Nazione che per il Friuli Venezia Giulia rappresenta un mercato grande e molto spesso ´inesplorato´, ci attendiamo possano sorgere nuovi spazi per il nostro sistema economico e produttivo". "Ma dobbiamo arrivare preparati a queste nuove possibili prospettive di sviluppo", osserva la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, salutando il prossimo summit italo-russo e la presenza a Trieste dei due premier, Enrico Letta e Vladimir Putin. "Se vogliamo infatti che da una rafforzata cooperazione bilaterale tra l´Italia e la Russia ne benefici la nostra regione, occorre puntare su fattori-cardine quali ricerca, innovazione, internazionalizzazione, export e promozione del prodotto, anche turistico: solo in questo modo - sottolinea la presidente Serracchiani - potremo sfruttare le potenzialità che il mercato russo ci offre e ci propone". Un mercato che oggi per il Friuli Venezia Giulia significa un export manifatturiero pari a 135,8 milioni di euro (periodo gennaio-giugno 2013), seppur in calo rispetto ai primi sei mesi 2012 (163,8 mln. Euro). Dal punto di vista merceologico le principali macro-categorie di prodotti esportati in Russia sono state, nell´ordine, i "macchinari e apparecchiature" (con un volume di oltre 55 milioni di euro), i "mobili per la casa e l´ufficio" (33,7 mln. Euro), gli "apparecchi elettrici" (18,9 mln. Euro), i "metalli di base e prodotti in metallo" (10,3 mln. Euro). Si debbono poi segnalare, anche grazie alle sinergie attivate nell´ambito del foro economico bilaterale denominato "Task force italo-russa sui distretti e le Pmi", la nascita di sette rilevanti joint-venture nel campo siderurgico, degli impianti di aerazione, dei macchinari per l´agricoltura, dell´alimentare, delle macchine utensili e del leasing. Secondo gli esperti, i settori più "caldi" d´interesse russo nel Friuli Venezia Giulia - accanto a quelli metalmeccanico, siderurgico e edile - sono certamente l´agroalimentare (e non solo la produzione vinicola), i macchinari specializzati (di certo il settore delle macchine agricole) e la filiera dell´"abitare" (legno-arredo). Senza peraltro dimenticare il settore turistico, che ha visto un aumento dell´affluenza di turisti russi attestato su un +16 per cento (dati 2012 sul 2011). Le "notti di presenza" in regione sono passate dalle oltre 51 mila del 2007 alle 138 mila del 2012, di cui oltre 88 mila a Lignano Sabbiadoro. "Manifatturiero e turismo rappresentano dunque per il Friuli Venezia Giulia sicuri testimonial nel nostro ´made in Fvg´ - rileva la presidente Serracchiani - che vogliamo ulteriormente incrementare credendo di possedere i margini di sviluppo per andare incontro al gigante Russia".  
   
   
LA GIUNTA REGIONALE TOSCANA DEL 25 NOVEMBRE IN DIRETTA STREAMING  
 
Firenze, 25 novembre 2013 - – I lavori della Giunta regionale di lunedì 25 novembre saranno trasmessi in diretta online a partire, indicativamente, dalle ore 10.00. Lo streaming sarà disponibile alla home page del sito www.Toscana-notizie.it  Al termine della seduta sarà resa disponibile la registrazione. Si ricorda che gli atti approvati saranno disponibili all´indirizzo http://web.Rete.toscana.it/attinew  dopo la verbalizzazione degli stessi da parte degli uffici regionali.  
   
   
COSTI DELLA POLITICA – PRESIDENTE COTA – ‘UNA LETTERA AI PIEMONTESI PER RIBADIRE CHE IL LORO PRESIDENTE È UN UOMO ONESTO  
 
Torino, 25 novembre 2013 - ‘Cari Piemontesi, ho deciso di prender carta e penna e scrivere direttamente ad ognuno di Voi. Per ribadire che avete un Presidente onesto e leale, che si dedica anima e cuore al governo della Regione’. È questo l’inizio della lettera che il Presidente della Regione Roberto Cota ha inviato ai giornali di tutto il Piemonte, intervenendo sulla questione delle spese dei fondi dei gruppi regionali. ‘Mi si contesta di aver utilizzato dei fondi a titolo personale, – si legge nel testo della missiva - niente di più lontano dalla verità, dalla mia indole e dalla mia storia! Sgombriamo quindi il campo da ogni possibile equivoco, mi contestano spese per complessivi 25mila euro, in un periodo di quasi 3 anni (circa 800 euro al mese), di cui l’importo più consistente pari a 21mila euro per pranzi, cene e viaggi connessi alla mia attività politica e istituzionale, su tutto il territorio nazionale, per impegni pressoché quotidiani. Non vedo e non riesco ad immaginare come avrei potuto fare simili cene o trasferte, per interessi personali. Giusto per esser ancora più chiaro e diretto: non ho mai fatto cene e festini in maschera, come è avvenuto altrove. Non ne avrei avuto il tempo e non è assolutamente nella mia indole di uomo e padre di famiglia’. ‘Mi contestano – precisa il Governatore - anche di aver pagato un caffè o uno spuntino a persone che si occupano 7 giorni su 7 della mia sicurezza, purtroppo messa a repentaglio dalla mia azione di governo. Fin dall’inizio del mio mandato ho promosso una decisa azione di responsabilizzazione, per ridurre i costi della politica ad iniziare dai compensi di tutti noi consiglieri regionali. Per dare l’avvio a questo processo ho voluto dare l’esempio, riducendomi spontaneamente lo stipendio.Il risparmio che ho prodotto con la mia politica di ridimensionamento dei compensi, che ho tra l’altro condiviso coi miei assessori, è stato destinato al fondo per i cassintegrati piemontesi. Ciò è avvenuto prima dell’azione della magistratura e dei noti scandali che hanno investito altre Regioni’. ‘Quello che mi preme maggiormente – conclude il Presidente Cota - , come uomo prima che come politico, è far sapere a tutti i Piemontesi che il loro Presidente è una persona onesta, dedita al lavoro, che non esclude la possibilità dell’errore, ma è sempre stato rispettoso delle leggi’.  
   
   
RIFORME: CON PROVINCE STAZIONI APPALTANTI UNICHE 30 MILIARDI DI RISPARMIO SAITTA: “PRESENTATO UN EMENDAMENTO ALLA COMMISSIONE AFFARI COSTITUZIONALI”  
 
Roma, 25 novembre 2013 - “L’economista Gustavo Piga ieri ci ha spiegato che riorganizzare le oltre 10 mila stazioni appaltanti esistenti e unificarle nelle 107 Province produrrebbe un risparmio di oltre 32 miliardi di euro, il 2% del Pil, il 21% della spesa pubblica, e senza toccare un posto di lavoro. Un Paese che vuole avviare davvero un’operazione di cancellazione degli sprechi e di efficientamento della spesa non può trascurare queste cifre”. Lo dichiara il Presidente dell’Upi, Antonio Saitta, annunciando la presentazione di un emendamento al Disegno di Legge sulle Province e le Città metropolitane. “Come ha sottolineato il Prof. Piga, razionalizzare le stazioni appaltanti sarebbe strategico per operare quella gestione degli sprechi cui si appresta a lavorare il Commissario per la spending review Carlo Cottarelli. Centralizzare il tutto a livello statale avrebbe un effetto territoriale perverso mentre le Regioni, che sono forti dal punto di vista della legislazione e programmazione, non possono gestire funzioni amministrative operative. Parcellizzare sui Comuni, poi, non produrrebbe alcun effetto in termini di economia di scala. Le Province invece dispongono di uffici tecnici altamente qualificati che già operano nella gestione degli appalti a livello territoriale e a supporto dei Comuni, come succede per esempio con i contratti dei global service per la gestione delle scuole. Si tratterebbe di costituire 107 stazioni appaltanti, tra l’altro facilmente controllabili dalle 107 Ragionerie periferiche, capaci di esaltare le piccole e medie imprese locali. Siamo certi che la Commissione Affari Costituzionali che sta lavorando con molta attenzione al Disegno di legge del Governo e che dovrà stabilire quali funzioni assegnare alle Province, vorrà accogliere questa nostra proposta, dimostrando che la volontà politica che detta la riforma non è quella di rispondere a slogan ma di riorganizzare davvero al meglio l’amministrazione del Paese”.  
   
   
PROVINCE: FIRMATO IN CONFERENZA REGIONI ACCORDO PER TUTELA PERSONALE  
 
Firenze, 25 novembre 2013 - Conferenza delle Regioni e sindacati, assieme a Governo e Comuni, hanno firmato un accordo che prevede l´istituzione di un tavolo permanente di confronto nazionale (ed altri tavoli territoriali e regionali) sulla trasformazione delle Province ma anche sulle unioni di Comuni al di sotto dei 5.000 abitanti e in genere sul riordino degli enti locali, con l´obiettivo in particolare di salvaguardare posti e retribuzioni dei lavoratori. "E´ quell´accordo di cui avevo dato notizia lunedì scorso incontrando i sindacati dei lavoratori delle Province" annuncia l´assessore alla presidenza e ai rapporti con gli enti locali della Toscana, Vittorio Bugli. Un accordo che va nella stessa direzione delle proposte di modifica al disegno di legge Delrio sulle Province, da approvare in attesa di una riforma costituzionale, che le Regioni hanno avanzato, con l´obiettivo di una maggiore tutela del personale e dei patrimoni e bilanci delle ex Province, in modo che risorse, lavoratori e funzioni eventualmente trasferite si spostino come un tutt´uno. Il confronto con i sindacati proseguirà dopo l´approvazione in Parlamento del disegno di legge, atteso tra dicembre e gennaio. "La Regione è disponibilissima e ben lieta - conferma Bugli - ad attivare un momento di confronto, una volta che il Parlamento avrà chiarito ruoli e competenze dei vali livelli istituzionali".  
   
   
UNIONCAMERE, LAVORO: 47MILA LAVORATORI DIFFICILI DA REPERIRE NEL 2013  
 
Roma, 25 novembre 2013 - Per 47mila posti di lavoro, 13 ogni 100 assunzioni tra quelle programmate anche in questo 2013 di crisi e di crescenti difficoltà sul versante dell’occupazione, ci sono imprese che hanno difficoltà a reperire personale adeguato. Sensibile però la riduzione di questa quota di entrate rispetto all’anno scorso (quando erano oltre 65mila, pari al 16,1%), per non parlare della distanza davvero notevole con gli anni passati (nel 2008 erano 217mila, pari al 26,2%). Tra i laureati, i primi in classifica sono gli esperti software e di gestione aziendale e gli analisti programmatori. Tra i diplomati, la ricerca non sarà facile per gli sviluppatori di software, i disegnatori tecnici e gli assistenti socio-sanitari. Questo quanto emerge dall’approfondimento dell’analisi annuale del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, diffuso a Verona in occasione di Job&orienta. Sono le stesse imprese a chiarire come questo disallineamento del mercato del lavoro sia possibile anche in un periodo in cui l’offerta è elevata e la domanda proveniente dal settore privato rallenta (367.500 le assunzioni non stagionali programmate quest’anno, 40mila in meno di quelle previste nel 2012). Il 2,3% delle assunzioni totali, anche quest’anno, in misura analoga al precedente, è carente a causa di un problema sostanziale e ormai cronico di offerta. Si tratta in prevalenza di profili di laureati in materie scientifiche e tecniche, come, ad esempio, coloro che hanno studiato ingegneria elettronica e dell’informazione. Un ulteriore motivo di disallineamento è imputato dalle imprese a un gap di aspettative. In sostanza, secondo gli operatori economici, ci sono alcuni profili che per motivi legati al percorso di carriera o al consenso sociale intorno a determinate professioni, spesso di più basso profilo, non soddisfano i desiderata dei potenziali candidati. Tra questi, i laureati in indirizzo linguistico e sanitario-paramedico e i diplomati in indirizzo agrario-alimentare. Quest’anno la quota di assunzioni “difficili” motivata da questo gap risulta in consistente flessione rispetto al 2012 (rappresenta il 3,3% delle entrate totali, mentre lo scorso anno erano il 5,8%). La terza motivazione addotta dalle imprese è quella che maggiormente rende evidente la “distanza” tra mondo dell’impresa e sistema della formazione. Nel 6,2% delle assunzioni (un punto percentuale in meno rispetto al 2012), il sistema produttivo lamenta competenze non adeguate alle mansioni da svolgere, che possono riguardare la formazione, la necessaria esperienza e alcune competenze trasversali (capacità di lavorare in gruppo, capacità di problem solving, flessibilità e adattamento, ecc.) per assolvere l’incarico da parte dei candidati. E’ un problema sostanziale, che investe quasi in pari misura laureati e diplomati ma che viene segnalato con una discreta frequenza per alcuni indirizzi di diploma considerati quest’anno difficilmente reperibili, tra i quali l’agrario-alimentare, l’informatico e il meccanico. “Ancora una volta Excelsior dimostra quanto sia importante lavorare sui due fronti dell’orientamento e dell’alternanza tra studio e lavoro”, sostiene il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. “Per quanto la difficoltà di reperimento segnalata dalle imprese sia quest’anno molto contenuta, essa continua a interessare soprattutto i profili tecnici e specialistici di cui già da tempo abbiamo segnalato la carenza. Oggi ancora di più occorre mettere in mano ai nostri giovani le carte per scegliere – con consapevolezza – la strada che apra loro un futuro di lavoro e di soddisfazione e affiancare alla scuola l’impresa, in maniera che i ragazzi possano acquisire un’esperienza da far valere al momento della selezione del personale da parte dell’impresa”. Nel 2013 scende la difficoltà di reperimento - Il calo generalizzato della domanda di lavoro da parte del sistema produttivo, provocato dal protrarsi della crisi, spiega ampiamente la riduzione della quota di assunzioni “difficili” rispetto alla rilevazione effettuata nel 2012. Lo scorso anno, infatti, esse erano oltre 65mila, ovvero il 16,1% delle 407mila entrate non stagionali programmate. Nel 2013, invece, la difficoltà di reperimento riguarderà “solo” il 12,8% delle quasi 368mila assunzioni a carattere non stagionale. Davvero considerevole, poi, la “distanza” dalle previsioni effettuate prima dell’inizio della crisi: nel 2008, la difficoltà di reperimento ha raggiunto il 26,2% del totale delle entrate, per complessivi 217mila posti di lavoro programmati. Tra i livelli di istruzione, la difficoltà di reperimento si concentra anche quest’anno soprattutto sui laureati. Dei quasi 59mila “dottori” che le imprese intendono assumere nel 2013 con un contratto non stagionale, uno su 5 è considerato difficile da trovare, pari a 11mila unità. Rispetto allo scorso anno, in valore assoluto la domanda di laureati mostra un contrazione davvero esigua (-600 le assunzioni non stagionali previste) e, la quota di assunzioni con difficoltà di reperimento scende di un solo punto percentuale. Per i diplomati superiori (160mila le assunzioni non stagionali previste nel 2013), le difficoltà si concentrano su quasi 21mila unità (il 12,9%). Al calo della domanda delle imprese (6.500 i diplomati richiesti in meno quest’anno rispetto al precedente), corrisponde una riduzione del tasso della difficoltà di reperimento di quasi 3,5 punti percentuali. Le professioni dei “dottori” e… Se si scorre la classifica delle professioni per laureati che presentano le maggiori difficoltà di reperimento, quelle alle quali si ha accesso prevalentemente con una laurea in Ingegneria informatica compaiono ben 4 volte nelle prime 10 posizioni. In testa alla graduatoria si incontrano gli Esperti software (260 gli “introvabili” su 550, pari al 47,4% del totale); al terzo posto gli Analisti programmatori (250 su 690, pari al 36,4%), al sesto i 570 Sviluppatori di software (su 1.930, pari al 29,8%), al decimo i 370 Programmatori informatici difficili da reperire (su 1.570 assunzioni non stagionali previste, pari al 23,4%). Difficoltà superiori o pari al 35%, però, interessano anche gli Esperti per la gestione aziendale, professione per la quale sono richiesti prevalentemente laureati in Scienze economico-aziendali (350 su 930 quelli la cui ricerca sarà particolarmente faticosa da parte delle imprese) e i Progettisti meccanici, profilo al quale si accede con la laurea in Ingegneria meccanica e navale (490 i difficili da reperire su 1.420). Quest’anno, inoltre, le imprese segnalano di aver difficoltà a trovare sul mercato il 30% degli Operatori commerciali con l’estero (richiesti soprattutto i laureati in Scienze economico-aziendali), il 28,4% degli Educatori per disabili (150 su 510 assunzioni non stagionali), che sono in prevalenza laureati in Scienze dell’educazione e il 27% dei 1.510 Tecnici commerciali richiesti in possesso di una laurea in Scienze economico-aziendali (pari a 410 unità). … le lauree più difficili da reperire - Proprio il rallentamento della domanda di lavoro e l’abbassamento della difficoltà di reperimento consente di andare “al cuore” del problema del disallineamento tra domanda e offerta di lavoro. Guardando la classifica degli indirizzi di laurea più difficili da trovare e le motivazioni che le imprese adducono, emerge infatti che ai singoli profili corrisponde un gap specifico percepito dalle imprese. Considerando le prime tre posizioni della classifica delle lauree “introvabili”, Excelsior mostra che riguardo ai “dottori” con indirizzo Scientifico, matematico e fisico (pari al 30% delle 1.430 assunzioni non stagionali programmate) le aziende lamentano una carenza soprattutto sul lato delle competenze esperienziali e formative. In merito agli Ingegneri industriali (che quest’anno presentano una difficoltà di reperimento pari al 28,2% delle 4.600 entrate non stagionali previste), di cui il 10,7% è motivato da un gap di competenze, seguito dal gap di offerta (9,1%). Il problema più percepito riguardo agli Ingegneri elettronici e informatici (2mila le assunzioni difficili, pari al 26,5% delle 7.600 entrate non stagionali programmate) riguarda invece l’offerta numericamente poco consistente (12,6%). I lavori dei diplomati e… Malgrado il contesto economico, per alcune professioni accessibili ai diplomati la difficoltà di reperimento raggiunge valori consistenti. Complessa, a giudizio delle imprese, sarà la ricerca del 34,6% degli Sviluppatori di software, il 29,3% dei Disegnatori tecnici e il 22,1% degli Assistenti socio-sanitari con funzioni di sostegno nelle istituzioni. … gli indirizzi di diploma più difficili da reperire - Tra i diplomi, l’indirizzo considerato più difficile da reperire risulta quest’anno quello Agrario-alimentare (l’indicatore raggiunge il 32,5% delle 1.070 assunzioni non stagionali previste), seguito da quello Informatico (27,6% su un totale di 4.290 entrate), quindi quello Edile (21,4% delle 4.050 assunzioni previste). Ai diplomati, le imprese sembrano imputare prevalentemente un deficit in termini di formazione ed esperienza. Il gap di competenze risulta infatti a due cifre nel caso dell’indirizzo Agrario-alimentare, Informatico, Meccanico ed Elettrotecnico. Significativo però anche il gap di aspettative segnalato sia nel caso del diploma con indirizzo Agrario-alimentare, sia nel caso del diploma con indirizzo Edile, a significare che, probabilmente, le professioni offerte a quanti sono in possesso di questo titolo di studio non corrispondono pienamente ai desiderata del candidato.  
   
   
APPENNINO, IL 48,5% DEI GIOVANI VUOLE ANDARE ALL´ESTERO  
 
Reggio Emilia, 25 novembre 2013 - Sono i piccoli imprenditori e gli artigiani il “soggetto istituzionale” che riscuote il più alto livello di fiducia nell´Appennino, con un giudizio unanime che accomuna amministratori pubblici e giovani studenti. Il dato emerge con evidenza dalle ultime indagini dell’Osservatorio dell’Appennino Reggiano della Camera di Commercio curate dal Laboratorio di Economia Locale dell’Università Cattolica di Piacenza in collaborazione con le scuole superiori castelnovesi. Le ricerche – che saranno presentate sabato 23 novembre nell’ambito della 4.A Conferenza dell’Appennino denominata “Passione montagna” ed organizzata proprio dall’Osservatorio camerale al Teatro Bismantova di Castelnovo ne’ Monti con inizio alle 8,45 – hanno messo a fuoco, tra l’altro, le condizioni ritenute necessarie per la permanenza delle famiglie in Appennino, i punti di forza e di debolezza del sistema locale, gli atteggiamenti dei giovani rispetto al futuro, le loro preoccupazioni, gli ambiti di lavoro più interessanti, la fedeltà al territorio di origine (e la maggioranza si conta tra chi vorrebbe andare a vivere altrove, con un 48,5% proiettato su Paesi esteri) e, come si è detto, la graduatoria dei soggetti istituzionali che godono dei maggiori livelli di fiducia sia tra gli studenti che tra gli amministratori pubblici. "Siamo di fronte – sottolinea Enrico Bini, presidente della Camera di Commercio – ad un’ampia mappa in cui si racchiudono bisogni, attese, orientamenti riguardanti impegni individuali e collettivi che consentono letture del tutto inedite della situazione del nostro Appennino e, contemporaneamente, offrono nuove indicazioni sul come orientare le azioni delle amministrazioni pubbliche, gli interventi di natura economica e sociale”. “Un’analisi – sottolinea Giovanni Teneggi, componente di Giunta della Camera di Commercio e responsabile dell’Osservatorio economico, coesione sociale e legalità dal quale è nato l’Osservatorio sull’Appennino – davvero da rileggere dopo e dentro questi anni di crisi economica, in cui abbiamo registrato una grande crescita della percezione delle proprie capacità da parte dei giovani (le insicurezze sono scese dal 14% del 2008 al 3,7%, così come si sono ridotti dal 12,5 al 4,4% i timori sulla preparazione scolastica), ma una vera e propria esplosione delle preoccupazioni relative al futuro lavorativo, che sono più che raddoppiate negli ultimi due anni”. Un Appennino, dunque, forte e fragile quello sul quale ha indagato la Camera di Commercio, con qualche elemento di sorpresa. Gli amministratori locali, ad esempio, tra i “soggetti istituzionali” maggiormente degni di fiducia mettono al primo posto (92,1%) i piccoli imprenditori, ma collocano al 10° posto la pubblica amministrazione e solo al sesto posto gli amministratori comunali. Posizioni migliori rispetto a quelle assegnate dagli studenti (11° posto per gli amministratori del proprio comune di residenza e 15° per la pubblica amministrazione), ma pur sempre sorprendenti. La Conferenza sull’Appennino, come sì è detto si aprirà alle 8,45 di sabato al Teatro Bismantova di Castelnovo ne’ Monti con i saluti del Sindaco Gianluca Marconi, del presidente della Camera di Commercio, Enrico Bini, e dell’assessore regionale Paola Gazzolo. A seguire, gli interventi di Bianca Morani dell’Osservatorio camerale, Martino Dolci, Sindaco di Ramiseto, Alberto Ovi, Sindaco di Baiso, Luca Quintavalla e Paolo Rizzi del Laboratorio di Economia Locale della Cattolica di Piacenza, Paola Bacci, preside dell’Istituto Cattaneo-dall’aglio di Castelnovo ne’ Monti, Giovanni Teneggi, Fiorenzo Ferlaino di Ires Piemonte e Pierluigi Saccardi, vicepresidente della Provincia. Tra gli interventi, due break musicali a cura di studenti delle scuole montane e del Gruppo Erberia.  
   
   
MILANO: DA MARTEDÌ DISOCCUPATI OVER 45 E CASSAINTEGRATI POSSONO ACCEDERE AL FONDO DEL COMUNE PER LA RIQUALIFICAZIONE E IL REIMPIEGO UN IMPEGNO DA UN MILIONE DI EURO PER CHI HA PERSO IL LAVORO  
 
Milano, 25 novembre 2013 - Da martedì 26 novembre alle ore 12.00, sul sito www.Comune.milano.it, sarà possibile prenotarsi per accedere al fondo da un 1 milione di euro a sostegno di esodati, cassaintegrati e disoccupati over 45. Le risorse messe a disposizione dal Comune sono destinate a circa 300 lavoratori e lavoratrici che potranno così ottenere un contributo per seguire percorsi di reimpiego in sintonia con le richieste del mercato e delle imprese. “Al via questa ulteriore misura a sostegno di chi perde il lavoro volta alla riqualificazione e all´inserimento in azienda dei destinatari. Dopo l´ulteriore stanziamento di 700mila euro deciso dal Consiglio comunale in sede di approvazione del Bilancio per dar vita ad una nuova edizione del bando Occupami, l’impegno del Comune su progetti di inserimento e reinserimento lavorativo attraverso politiche attive ha superato i 3 milioni di euro nel 2013. Senza dimenticare i 2 milioni destinati ad anticipare la cassa integrazione a chi ne ha diritto, attraverso Fondazione Welfare, e le risorse destinate al sostegno di imprese esistenti o alla nascita di nuove. Sicuramente per un Comune si tratta di un impegno straordinario a sostegno della produzione e dell´occupazione" così l’assessore alle Politiche per il Lavoro, Sviluppo Economico Cristina Tajani. Le risorse complessive saranno suddivise in 300mila euro destinate a finanziare azioni di politiche attive del lavoro per i cittadini residenti a Milano di età superiore ai 45 anni, che abbiano perso il lavoro prima del 1 gennaio 2013 e siano in condizioni analoghe ai c.D. Esodati, non più coperti da accordi aziendali e non già rientranti in provvedimenti di salvaguardia; mentre 700mila euro saranno per la formazione di lavoratori in Cassa integrazione in deroga, privi della possibilità di rinnovo e residenti a Milano. Il Comune di Milano e le rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl e Uil individueranno un panel di Reti di Enti, composto da 2 a 5 soggetti accreditati per i Servizi per il Lavoro, interessati alla coprogettazione di piani per la riqualificazione e ricollocazione di lavoratori e di non occupati nell’ambito di interventi di politiche attive del lavoro. Compito principale della Rete di Enti sarà individuare possibili realtà aziendali interessate all’assunzione dei lavoratori coinvolti nel progetto, attuare percorsi formativi per favorire l’aggiornamento e la riqualificazione delle competenze dei lavoratori, in sintonia con le richieste del mercato e delle aziende o di assessment e di accompagnamento al lavoro. Il contributo massimo per ogni lavoratore è di € 3.500. Il 10% alla presa in carico e il 50% a processo. La restante percentuale sarà erogata in base alla tipologia di assunzione: part time a tempo determinato (20%); full time a tempo determinato (30%); part time a tempo indeterminato (35%) e full time a tempo indeterminato (40%). I contributi ai singoli lavoratori verranno rilasciati fino ad esaurimento del fondo stanziato. Per partecipare occorre registrarsi al sito www.Comune.milano.it  seguendo le indicazioni fornite. Invece gli Enti interessati a fornire i servizi di formazione dovranno presentare le domande di manifestazione di interesse entro le ore 12 del giorno 13 dicembre 2013 presso all’Ufficio Protocollo della Direzione Centrale Politiche del Lavoro, Sviluppo Economico, Università e Ricerca, in Via Dogana 2. Eventuali richieste di chiarimento potranno inoltre essere inviate a mezzo mail a Plo.esocassaintegrati@comune.milano.it  
   
   
REGIONE LOMBARDIA IN CAMPO CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE  
 
Milano, 24 novembre 2013 - Oggi, in tutto il mondo, si celebra la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. La Regione Lombardia ha deciso di festeggiare questa ricorrenza (voluta dall´Onu fin dal 1999) con una serie di appuntamenti che sono stati presentati questa mattina dall´assessore regionale alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità Paola Bulbarelli. Il Tavolo Permanente - Alle ore 12 si insedierà il Tavolo permanente per la prevenzione e il contrasto alla violenza contro le donna previsto dalla Legge regionale n.11/2012, ma mai entrato operativamente in funzione. "Il Tavolo - ha spiegato Bulbarelli - sarà la sede permanente di interlocuzione tra la Regione e i soggetti che, a diverso titolo e per diverse competenze, operano sul territorio regionale, per contrastare il fenomeno della violenza nei confronti delle donne. In questa sede saranno definite le linee programmatiche e di intervento per affrontare e contrastare un fenomeno sempre più grave". In Campo 24 Soggetti - Il Tavolo sarà formato da 24 soggetti, 12 dei quali rappresenteranno le Istituzioni (sistema sanitario, Questura, Tribunale Enti territoriali, istituti scolastico regionale) e gli altri 12 il sistema associativo. ´Le Donne In Testa. La Violenza Alle Spalle´ - Alle 16.30, presso l´Auditorium Testori di Palazzo Lombardia, in piazza Città di Lombardia, si svolgerà un talk show condotto da Simona Ventura con la partecipazione di Antonella Boralevi. Si confronteranno, fra gli altri, Luciano Fontana (condirettore del Corriere della Sera), Annanmaria Bernardini De Pace (avvocato), Elisabetta Falciola ( giornalista del Tg5), Valeria Braghieri (Il Giornale), Klaus Davi (opinionista), Fabio Roia (magistrato), Vera Spadini (Sky), Ruth Shammah, Luigi Savina (questore di Milano) e Maria Josè Falcicchia (responsabile dell´Ufficio di prevenzione generale della questura di Milano). "Il titolo che abbiamo scelto per questo momento, ´Le donne in testa, la violenza alle spalle´ - ha aggiunto Bulbarelli - dice già tutto. Desideriamo essere concretamente al fianco delle donne e aiutare chi ha subito violenza a uscire da questo tunnel, in fondo al quale è molto difficile vedere la luce". L´incontro Con I Giocatori Del Viadana Rugby - Alle 17.30, infine, in piazza Città di Lombardia, sarà possibile incontrare i giocatori del Viadana Rugby. L´assessore Bulbarelli ha spiegato la ragione di questa scelta: "Abbiamo individuato questo sport, perché nel rugby è previsto il terzo tempo. Quello che, dopo la competizione e la lotta della gara, prevede la riappacificazione. E questo è esattamente quello che auspichiamo possa succedere dopo un litigio fra un uomo e una donna".  
   
   
FEMMINICIDIO, ROMA DICE NO ALLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE OGGI IL CAMPIDOGLIO SI ILLUMINA DI ROSSO IN OCCASIONE DELLA GIORNATA INTERNAZIONALE  
 
Roma, 25 novembre 2013 - In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, che si celebra domani lunedì 25 novembre, Roma Capitale promuove e coordina una serie di iniziative per dare un segnale forte e coinvolgere in particolare gli uomini in questa importante battaglia. Appuntamento centrale della giornata sarà, alle ore 17, in Piazza del Campidoglio alla presenza del sindaco Ignazio Marino, dell’assessora alle Pari Opportunità Alessandra Cattoi, di altri componenti della Giunta, di consiglieri e consigliere dell’Assemblea capitolina e di presidenti dei Municipi, insieme per esprimere il rifiuto alla violenza di genere e la vicinanza a tutte le vittime. Palazzo Senatorio verrà illuminato di rosso, colore simbolo della ricorrenza, grazie al contributo di Enel Sole, la società del Gruppo Enel che si occupa di illuminazione pubblica e artistica. Sulla facciata verranno proiettate due immagini raffiguranti una mano e la scritta “Stop violence against women”. Subito dopo il saluto istituzionale, la piazza accoglierà gruppi e associazioni femminili che saranno protagoniste della manifestazione “La violenza ci costa…la vita” con letture, canti, testimonianze, flash mob teatrali, performance sui trampoli e tango. "Per il 25 novembre abbiamo organizzato una manifestazione in piazza del Campidoglio che vede coinvolti in prima persona il Sindaco e tutta l’amministrazione capitolina, perché vogliamo che questa giornata non sia una ricorrenza celebrativa, ma la testimonianza di un impegno specifico che Roma Capitale assume contro la violenza di genere in città" afferma l’assessora alle Pari Opportunità, Alessandra Cattoi, alla vigilia della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. In questa giornata si rinnova l’impegno dell’Amministrazione per la campagna noino.Org, alla quale Roma Capitale ha aderito insieme alla Regione Lazio, per sensibilizzare soprattutto i cittadini di Roma a impegnarsi contro tutte le forme di violenza nei confronti delle donne. In città saranno allestite tre postazioni, gestite dalla cooperativa sociale Be Free, per aderire alla campagna e animare la community sul sito www.Noino.org: a largo Argentina dalle 12 alle 15; in Piazza del Campidoglio dalle 17 alle 19; davanti alla tribuna Monte Mario all’interno dello Stadio Olimpico, dove è in programma la partita Roma-cagliari, dalle 18 alle 22. Il sindaco Ignazio Marino e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti saranno presenti a largo Argentina alle 13.30. Tutti i Municipi di Roma Capitale sostengono l’iniziativa del 25 novembre, organizzando eventi sul territorio ed esponendo lo striscione “Impegniamoci contro la violenza sulle donne. Roma dice no!”.  
   
   
FEMMINICIDIO, LIGURIA: VIA ALL’OSSERVATORIO REGIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE E I MINORI  
 
 Genova, 25 Novembre 2013. Saperne di più sulla violenza contro le donne, a partire prima di tutto dai dati che da soli sono in grado di parlare di un fenomeno sempre più diffuso e trasversale. Per questo la Regione Liguria, attraverso l’assessore al welfare e alle pari opportunità, Lorena Rambaudi ha approvato oggi in Giunta l’istituzione dell’osservatorio regionale sulla violenza contro le donne che attraverso la raccolta, l’elaborazione e l’analisi dei dati forniti dai centri antiviolenza e dai pronto soccorso sul territorio svolgerà una funzione di monitoraggio del fenomeno. “Alla luce dei suggerimenti e delle criticità – ha spiegato Rambaudi – è emersa la necessità di uniformare la modalità di rilevazione, rendendola omogenea su tutto il territorio affinché i dati rilevati dai centri anti-violenza, dai pronto soccorso e dai servizi territoriali possano essere confrontati evitando duplicazioni”. Già da tempo i pronto soccorso degli ospedali liguri hanno avviato una rilevazione anagrafica relativa agli accessi delle donne vittime di violenza, ma questi dati andranno incrociati con quelli dei centri anti-violenza per conoscere meglio il fenomeno, alla luce anche del passaggio dei centri dalle province ai Comuni di Sanremo, Savona, Genova, Chiavari e La Spezia. Per l’avvio dell’osservatorio la Giunta ha stanziato 20.000 euro per la realizzazione di un sistema informatico omogeneo, ad opera di Datasiel. Sarà la Asl 2 Savonese a coordinare e organizzare la raccolta dati, anche perché da tempo già impegnata a scandagliare il fenomeno. “L’osservatorio regionale – conclude Rambaudi – si è reso sempre più necessario, alla luce dei casi sempre più frequenti di femminicidio, e anche a seguito del tavolo di lavoro interistituzionale sul fenomeno della violenza di genere che è stato costituito a livello nazionale”. Al momento sono 4 in Liguria i centri anti-violenza, 7 le case rifugio, nove le strutture alloggiative di secondo livello e setti gli sportelli aperti al pubblico. Strutture per le quali la Regione Liguria ha stanziato nel 2013 270mila euro.  
   
   
FIRENZE: GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE: ECCO TUTTE LE INIZIATIVE, DEDICATE SOPRATTUTTO PER I CITTADINI PIÙ GIOVANI ASSESSORATO E COMMISSIONE PARI OPPORTUNITÀ E ASSOCIAZIONI HANNO ORGANIZZATO EVENTI FINO AL 5 DICEMBRE  
 
Firenze, 25 novembre 2013 - Contro gli stupri, le violenze domestiche, le molestie sul lavoro e le discriminazioni professionali, contro quella mano di uomo che è la prima causa di morte per tante di loro. La violenza sulle donne è ormai un’emergenza anche a Firenze e per questo motivo l’assessorato alle pari opportunità propone, in collaborazione con la commissione consiliare pari opportunità e le associazioni che si occupano delle tematiche di genere, una serie di iniziative per combattere questo tragico fenomeno e sensibilizzare i cittadini. Un programma che non si esaurirà solo lunedì prossimo, Giornata internazionale contro la violenza alle donne voluta dall’Onu e da Amnesty International, ma che presenta una serie di eventi, fino al 5 dicembre, per riflettere, capire ma anche aiutare le donne a interpretare i segnali, prendere coscienza di essere vittime e convincerle a denunciare. Il Comune di Firenze, inoltre, promuoverà una campagna di comunicazione attraverso manifesti nel, proprio circuito di affissioni, che oltre a provocare ma riflessione, contengono l´indicazione concreta del numero da chiamare per trovare aiuto in caso di violenza: il 1522. Anzitutto il consiglio comunale del lunedì 25 con comunicazioni istituzionali e interventi esterni (su proposta della commissione pari opportunità sarà esposto, durante la seduta un drappo rosso dal terrazzo del Salone dei Duecento). Si parlerà anche della campagna ‘Posto occupato’ ed è prevista anche la performance delle ‘Persone libro’ a cura dell’associazione ‘Donne di carta’. Due saranno gli appuntamenti principali proprio il 25 novembre con gli eventi organizzati dall’assessorato insieme a New Italian Cinema Events (Nice), Robert F. Kennedy Foundation, River to River, Cospe e Soroptimist international club Firenze. La mattina con il convegno ‘Tra i mille volti della violenza’ (dalle 10 alle 13 del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, ingresso libero) mentre la serata sarà dedicata alle donne di ‘River to River-florence Indian Film Festival’ (dalle 17 alle 22.30 al cinema Odeon, di piazza Strozzi, Firenze, ingresso a pagamento). Apre il convegno una selezione di spot di pubblicità sociale realizzati dai giovani che hanno partecipato al concorso “Io Eva Tu Serpente” del Soroptimist International Club Firenze. Ai saluti istituzionali dell’assessora Cristina Giachi, di Maria Federica Giuliani, presidente della commissione pari opportunità, dell’assessore regionale Cristina Scaletti e della senatrice Rosa Maria Di Giorgi seguiranno gli interventi di Nadia Giannattasio, responsabile dell’ufficio minori della questura di Firenze, Maria Mocali, attivista e esperta di violenza domestica, Paolo Pratesi, dirigente del servizio 118, Valentina Pagliai, responsabile dei progetti educativi per l’Italia della Robert F.kennedy Center - Europe, Debora Angeli, esperta del Cospe, Mara Miniati, presidente del Soroptimist club di Firenze, Teresa Bruno, psicologa psicoterapeuta del centro Artemisia, Alessandra Pauncz, presidente associazione Centro ascolto uomini maltrattanti e Selay Ghaffar, Presidente di un’associazione afgana per i diritti delle donne. Al convegno è stata invitata la Presidente della Camera Laura Boldrini dalla quale si attende conferma. Alle 15 del 25 novembre, in piazza Santissima Annunziata, ci sarà invece il flash-mob ‘Basta alla violenza contro le donne’ promosso dall´azienda regionale per il diritto allo studio, in collaborazione con Angela Torriani Evangelisti (direzione artistica Versiliadanza e responsabile settore danza del Teatro Cantiere Florida) e Duccio Scheggi. Oggi, invece, al Giardino dei Ciliegi viene presentato il libro ‘Noi Donne di Teheran’, di Farian Sabahi. Sabato 23 novembre nella sala delle Miniature di Palazzo Vecchio, il volontariato fiorentino (dalle 9 alle 13) si confronta sul tema della violenza sulle donne. Nel pomeriggio, invece, sempre al Giardino dei Ciliegi (inizio alle 17) ci sarà la presentazione dell’antologia ‘Cuore di preda. Poesie contro la violenza alle donne’ Domenica 24 e lunedì 25 alla palestra di San Niccolò (dalle 18 alle 21) e al Teatro dell’Affratellamento (alle 21.30) ‘Per l’eliminazione di ogni Violenza contro le Donne - Riflessioni in più linguaggi’ con spettacolo-laboratorio ‘Garage’ di Marco Zannoni. Il 26 novembre sera, presso il Viper, un evento sul tema dedicato ai più giovani ‘La forza non è violenza’ con la collaborazione dei protagonisti del Calcio storico fiorentino. Venerdì 29 novembre, al Teatro 13 (via Nicolodi 2 inizio alle 20.30), andrà in scena la rappresentazione teatrale ‘Marcella o dell’uccisione dell’anima’. Giovedì 5 dicembre, al Giardino dei Ciliegi, è in programma il laboratorio ‘La violenza invisibile’ Ci sono poi il concorso, indetto da Arci Firenze, ‘A Zero Violenza!’ per un manifesto contro femminicidio e violenza sulle donne; l’evento promosso da Cgil in Piazza S.croce, sempre per il 25, con l´esposizione ormai nota delle scarpe rosse per ricordare le donne scomparse. Tutte le iniziative sono consultabili all’indirizzo: http://portalegiovani.Comune.fi.it/pogio/jsp/info_publish/pariopportunita_dettaglio.jsp?id_rec=4276 «Una risposta all’ allarme sociale provocato dalla violenza sulle donne passa sicuramente attraverso misure più severe per i colpevoli - ha sottolineato l’assessora Giachi – come è avvenuto on la recente legge sul femminicidio, su questo non c’è dubbio. Ma questo tipo di violenza trova ancora in molti una giustificazione culturale. Centinaia di episodi sono figli di una cultura che ancora oggi tende a ritenere le botte e i maltrattamenti un fatto privato e, come tale, tutto sommato, accettabile. A ciò si aggiunge un´idea della relazione come esercizio di possesso e assenza di libertà radicata in molti uomini e molte donne». «Per sradicarla bisogna cominciare dai bambini e dai ragazzi – ha aggiunto l’assessora al’educazione – insegnare loro il ‘rispetto tra i generi’ per combattere omofobia, razzismo, e rifiutare sempre e comunque la violenza sulle donne. A tale scopo, a fianco del lavoro sugli stereotipi proposto ai più piccoli attraverso le chiavi della città, il comune ha voluto quest´anno dedicare proprio ai cittadini più giovani un´attenzione e una sollecitazione. Per questo il convegno del 25 è aperto alla partecipazione delle scuole, e si proietteranno i video prodotti dai ragazzi del concorso tenutosi quest´anno e promosso da Soroptimist. E ancora per questo motivo abbiamo voluto l´evento al Viper del 26. In questo modo speriamo di contribuire, accendendo la luce di una riflessione, ad abbattere efficacemente, e per tempo, gli stereotipi maschili e femminili, a rompere quei modelli arcaici o anche nuovi, purtroppo, che sono la fonte avvelenata alla quale attinge chi compie violenza sulle donne». «Un’epoca triste – ha dichiarato Maria Federica Giuliani, presidente della commissione pari opportunità - quella nostra dove a fronte dell´ affermazione delle donne in molti campi e sulla riconosciuta necessità di una loro sempre maggiore presenza a tutti i livelli, si assiste impotenti e nonostante gli sforzi, all´incremento dei casi di violenza e dei femminicidi. È necessaria una nuova cultura che vada ad incidere con determinatezza su costumi sociali ormai nei fatti superati ma di cui tutti siamo protagonisti. Diciamo con forza, e gli uomini devono essere i primi, basta alla violenza sulle donne».  
   
   
VIOLENZA SULLE DONNE, VENDOLA: UNA PORCHERIA CHE VA DENUNCIATA  
 
Bari, 25 novembre 2013 - “Abbiamo disseminato la Puglia di centri antiviolenza, di case rifugio, ma anche di iniziative culturali che possano stimolare la presa di coscienza sul fatto che la violenza alle donne non è fisiologica, non è un fatto normale, è una porcheria che va denunciata”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendo questa mattina insieme all’Assessore regionale al Welfare Elena Gentile, alla conferenza stampa per illustrare le azioni messe in atto dal governo regionale per il contrasto alla violenza di genere. Nel corso della conferenza stampa, sono stati illustrati tutti i dettagli sullo stato di avanzamento della legge regionale contro la violenza alle donne e sulle iniziative di informazione e sensibilizzazione dei Centri Antiviolenza e delle Associazioni femminili pugliesi programmate in occasione della Giornata mondiale contro la violenza di genere che si svolgerà il prossimo 25 novembre. “Con lo spettacolo “Ferite a morte” di Serena Dandini – ha proseguito Vendola – abbiamo provato a catalizzare in tutte le principali città di Puglia una sensibilità, un’attenzione su tali questioni. Da un lato, parlare di ciò che è negativo, di ciò che molesta, di ciò che assedia, umilia e ferisce le donne e, dall’altro, parlare in positivo, di quello che stiamo facendo quando cerchiamo di costruire, per esempio, percorsi di conciliazione dei tempi di vita e tempi di lavoro; per consentire alle donne di poter essere lavoratrici e, nella vita esterna all’ambiente domestico, proprietarie della propria vita e del proprio destino. Noi non stiamo fermi, cerchiamo di sentire il dolore delle donne e di capire che la loro libertà è un contributo formidabile per il futuro del nostro territorio”.  
   
   
VIOLENZA SULLE DONNE, GLI ESPERTI A CONFRONTO DICONO: STOP  
 
Milano, 25 novembre 2013 - Esperienze, spunti, riflessioni e ancora tanti dati quelli emersi durante il convegno ´Violenza sulle donne. Le politiche regionali, nazionali ed europee per prevenire, accogliere, proteggere e sostenere´ organizzato dall´assessore regionale alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità Paola Bulbarelli e dalla vice presidente del Consiglio regionale lombardo Sara Valmaggi. Un confronto a tutto tondo con Enti, Istituzioni e associazioni per riflettere sulle azioni da mettere in campo per arginare un fenomeno che fa registrare un femminicidio ogni due giorni e mezzo. Finalmente Al Via Il Tavolo Permanente - "Il convegno ha rappresentato un´altra importante tappa di avvicinamento alla Giornata mondiale contro la violenza sulle donne che celebreremo lunedì prossimo 25 novembre - ha esordito Bulbarelli -. In quell´occasione, finalmente, vedrà la luce il Tavolo permanente per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere previsto dalla Legge regionale 11/2012, ma mai partito. Uno strumento di grande importanza, composto da 24 membri di Istituzioni e associazioni, che rappresenterà il luogo privilegiato di confronto anche per quanto riguarda la pianificazione e la programmazione degli interventi". Le Altre Azioni Della Regione - L´assessore, richiamando l´attenzione sui pochissimi centri antiviolenza attivi in Lombardia, "sono 16 e dovrebbero essere 200", ha ricordato i fondi stanziati dalla Regione per accrescere il loro numero e per sostenere tutti coloro che si occupano del tema. Vanno in questa direzione i 980.000 euro "per sostenere e promuovere le reti territoriali interistituzionali" e i 250.000 che "finanzieranno i progetti di soggetti pubblici e privati, che operano per sostenere le pari opportunità quali l´attivazione e lo sviluppo di servizi alle donne, centri antiviolenza anzitutto". I Relatori - Importante e ricco il parterre dei relatori intervenuti durante il convegno. Sono intervenuti, fra gli altri: Manuela Samek Lodovici (docente dell´Università Cattolica di Milano); Daniela Gregorio (ricercatrice Eupolis Lombardia); Lorena Rambaudi (assessore alle Pari opportunità della Regione Liguria); Roberto Irpo (assessore alle Pari opportunità del Comune di Mantova); Carolina Pellegrini, consigliera di Parità Regione Lombardia; Daniela Maroni (consigliere segretario Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale); Alessandra Kustermann (primario clinica Mangiagalli); Stefania Bartoccetti (fondatrice Telefono donna onlus); Rosaria Italiano (coordinatrice rete regionale dei Centri antiviolenza); Luigi Savina (questore di Milano); Maria Josè Falcicchia (Questura di Milano - dirigente upg); Patrizia Peroni (Squadra mobile di Milano); Vittorio Rizzi (questore dell´Aquila) e Massimo Picozzi (criminologo). La Violenza: Una Piaga Sociale - Hanno fatto molto discutere e riflettere alcuni numeri emersi durante il convegno: la violenza, ad esempio, è la prima causa di morte o invalidità permanente delle donne dai 14 ai 50 anni, più del cancro o degli incidenti stradali. Ancora, lo scorso anno sono state 128 le donne uccise in Italia e 100 nei primi otto mesi del 2013. Nella nostra regione, tra il 2000 e il 2012, si sono registrati 266 casi di femminicidio sui 1.570 registrati a livello nazionale. Nel periodo 2011-13, inoltre, è più che raddoppiato il numero delle donne che si sono rivolte al Pronto soccorso della clinica Mangiagalli per casi di violenza sessuale. Come Essere Al Fianco Delle Donne? - I relatori si sono dunque confrontati su come aiutare concretamente le donne, non solo quelle che hanno già subito atti di violenza, ma anche coloro che, a causa di determinate circostanze in cui vengono a trovarsi, potrebbero diventarne vittima. "Oggi abbiamo condiviso - ha detto Bulbarelli - che è fondamentale parlare di questo fenomeno. Non solo bisogna far sì che si discuta del tema, così da sensibilizzare quante più persone possibili, ma è necessario che le vittime parlino di quanto hanno subito. Solo così poi può iniziare un iter a loro tutela". Un Plauso Alle Forze Dell´ordine - Concludendo il convegno, l´assessore Bulbarelli ha voluto rivolgere un grazie particolare alle Forze dell´Ordine che si occupano di violenza sulle donne. "Bisogna sfatare delle convinzioni - ha detto - e voi siete la testimonianza di quello che fate e di come lo fate. Un lavoro incredibile a tutela dei più deboli".  
   
   
FEMMINICIDIO, LIGURIA, UNA GIORNATA DI INCONTRI E APPROFONDIMENTI ALLE OFFICINE SOLIMANO DI SAVONA, ANCHE IN DIRETTA SOCIAL SU TWITTER E FACEBOOK  
 
Genova, 25 Novembre 2013. Quattordici ore di convegni, dibattiti, mostre, musica, cinema e teatro alle Officine Solimano in Darsena a Savona lunedì 25 novembre in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, organizzate dall’assessorato alle politiche sociali e alle pari opportunità della Regione Liguria. Al mattino nel dibattito che prenderà il via alle 9 esperti e psicologi parleranno con gli studenti delle scuole superiori per esplorare la tematica dell’immagine femminile, soprattutto attraverso i canali della pubblicità e dei mass media per svelare le varie forme di violenza, anche quella più occulta. E successivamente alle 11 gli studenti delle scuole superiori di Savona incontreranno donne che rivestono ruoli di alto livello in diversi settori per parlare non solo di violenza, ma anche di tempi di vita e lavoro e dell’affermazione professionale delle donne. Saranno proiettati video dove si tratta il tema della donna che ha successo nel lavoro, ma subisce maltrattamenti fisici e psicologici dal partner, davanti agli occhi dei figli e messe in scena piece teatrali tratta da “Ferite a morte” di Serena Dandini e Maura Misiti per stimolare riflessioni sulla violenza di genere. Sempre al mattino è previsto uno spettacolo teatrale dal titolo “Solo Mia” a cura dei “Cattivi Maestri”, per i ragazzi e le ragazze delle scuole medie, replicato anche nel pomeriggio alle 18. A dimostrazione che il femminicidio non è un delitto passionale, frutto di un attimo di follia, ma il culmine di un periodo lungo di minacce, intimidazioni, violenze e di un folle desiderio di possesso. Prevista inoltre la mostra “Mentecuore in movimento”, frutto di un progetto educativo che si ispira alla campagna sociale “Basta”, per la prevenzione della violenza domestica. Nel pomeriggio sono previsti due convegni alle 14.30 “Io Ci Sono” con la partecipazione di donne delle istituzioni e delle associazioni femminili che testimonieranno il proprio impegno contro un fenomeno in crescita. Successivamente alle 16.30 verrà presentato l’osservatorio regionale sulla violenza contro le donne. Alla sera alle 18.30 e alle 21 previste due proiezioni cinematografiche, a ingresso libero, del film “Racconti da Stoccolma” di Anders Nillson. Durante il convegno verrà proiettato il famoso monologo di Franca Rame “Lo stupro” e alle 19.30 si svolgerà il concerto gratuito a ingresso libero di Grazia Negro e le sue Ragazze Forty. Sarà possibile seguire l’intera iniziativa attraverso la diretta web sul sito di Regione Liguria, la diretta radio su Radio Jeans Network e intervenire su twitter e facebook, utilizzando gli hashtag #25novembresempre e #iocisonosv. Durante la giornata saranno presenti gli assessori regionali al welfare, Lorena Rambaudi, alla salute, Claudio Montaldo, alle infrastrutture, Raffaella Paita.  
   
   
LA PROVINCIA DI PARMA GETTA SEMI DI RELAZIONI NUOVE FRA I GENERI  
 
Parma, 25 novembre 2013 – Costruire relazioni nuove fra i generi improntate al rispetto e alla valorizzazione delle differenze. Punta sui giovani la Provincia di Parma e su progetti che abbiano al centro una nuova cultura del vivere fra maschi e femmine, percorsi realizzati nelle scuole, con gli studenti e i loro insegnanti, alla ricerca di nuovi modelli. Un esempio dei risultati che si possono ottenere e della capacità di ragazze e ragazze di disegnare un nuovo mondo lo si è avuto oò 21 novembre, all’Auditorium del Carmine, nell’incontro conclusivo dei laboratori condotti dalla cooperativa Giolli col progetto promosso dalla Provincia “Di Maschere e volti”. Una mattinata in cui Massimiliano Filoni, attore e regista e Vanja Buzzini, musicista e attrice, hanno restituito alla platea di 400 studenti l’elaborazione creativa di quanto raccolto sul tema delle differenze, delle discriminazioni e delle violenze di genere. In particolare nei laboratori si è ragionato delle origini dei comportamenti e dei modelli precostituiti del maschile e femminile, maschere appunto. “Una maschera nasconde, protegge, confonde, una maschera rivela” – dice Filoni prima di scandire alternandosi con Vania Buzzini frasi e concetti espressi nei laboratori secondo il metodo di lavoro del regista brasiliano Augusto Boal e conosciuto nel mondo con il nome di Teatro dell’Oppresso. E tutto si mette in fila: da come si cresce maschi e femmine a quello che si pretende da un uomo perché sia uomo e viceversa da una donna perché sia donna. Dai modi che si usano, ai vestiti che si portano, a come ci si atteggia. Dall’amore ai sentimenti che minano le relazioni come la rabbia e la gelosia, il possesso e la violenza. “Violenza è ogni volta che non si può dire di no, violenza è quando ci trattano come oggetti” cita Buzzini che chiude questa prima parte con le note dell’arpa e la sua voce incredibile. La parola torna poi agli studenti per andare oltre questa fotografia delle relazioni di oggi “videogiochi di guerra”, e abbracciare la voglia di cambiare con le idee che possono modificare lo stato delle cose. E sono tante le voci che Filoni ancora raccoglie. “I media dovrebbero darci modelli positivi” spiega una ragazza. “La famiglia dovrebbe crescerci con nuovi modelli” aggiunge un altro. “Dobbiamo essere educati a conoscere i nostri desideri e sentimenti” sottolinea un’altra ragazza. “Abbiamo bisogno che la società tuteli di più le donne” è un’altra osservazione. “Ma cosa si può fare in concreto contro la violenza”chiede Filoni. “Non lasciare che accada – dice un ragazzo – perché non esiste un uomo che non può pensare a quello che fa”. E ancora: bisogna applicare le leggi che ci sono e dare pene più severe, ma bisogna anche capire dagli autori delle violenze perché le compiono. “Siete la nostra speranza di cambiare – dice loro l’assessore alle Pari Opportunità Marcella Saccani - La Provincia ha scelto di compiere questo percorso per capire cosa pensate voi delle discriminazioni e della violenza sulle donne e vedere di costruire insieme idee e consapevolezza nuova. Se non puntiamo su di voi tutto resta uguale”. L’incontro di oggi conclude il percorso lanciato dalla Provincia circa un mese, in occasione della Settimana contro la violenza promossa dal Ministero nelle scuole. Il 23 novembre alle 17 al Theatro del Vicolo si replica con la performance per la cittadinanza. Il progetto “Di maschere e volti” è realizzato con il contributo della Regione Emilia-romagna e Unar – Rete Nazionale Antidiscriminazione. Le classi che hanno partecipato Dalle 9.00 alle 11.00 la performance è stata presentata ai ragazzi e ragazze e insegnanti delle scuole: Gadda (3°C e 1°C), Canossa (3°), Itis Da Vinci (4° A e 4° B),giordani (3° A), Bertolucci (4° E), Ipsia (3° Atl) Dalle 11.30 alle 13.00 hanno partecipato ragazzi e ragazze e insegnanti del Romagnosi (1°e 2°D),marconi (3° N), San Vitale (2° H), Ulivi (gruppo interclasse e 4°C), Melloni (5° A e 5° B gruppo interclasse), Rondani (2° C). Di Maschere e volti: i laboratori - Il laboratorio è stato condotto da Massimiliano Filoni, attore e regista di Giolli e Vanja Buzzini, musicista e attrice. Il metodo di lavoro prescelto è quello elaborato dal regista brasiliano Augusto Boal e conosciuto nel mondo con il nome di Teatro dell’Oppresso ( Tdo) che si caratterizza per la dimensione sociale e collettiva nell’avvicinare temi di interesse comune e nell’estendere al pubblico la possibilità di agire sulla scena insieme con gli attori. Nei laboratori ragazze e ragazzi delle scuole superiori di Parma sono stati sollecitati a identificare le cause scatenanti per i comportamenti e gli atti violenti che gli uomini agiscono contro le donne. I giovani hanno affrontato l´argomento offrendo visioni dei ruoli e dei meccanismi sociali originali e per niente prevedibili. Si è parlato di gelosia, rabbia, ossessiva ansia di controllo, paura di non essere all´ altezza della compagna, dover dimostrare al mondo di essere in grado di incarnare le aspettative che la società prevede per i maschi: essere forti, vincenti, pieni di donne, pieni di soldi. Con il Teatro ci si è messi in gioco, svelando i volti dietro alle maschere e incamminandosi su sentieri che possono portare le nuove generazioni a costruire nuovi modelli di genere, nuove modalità di relazione tra generi.  
   
   
VIOLENZA CONTRO LE DONNE, IN AUMENTO I CASI. DALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA LE LINEE D´INDIRIZZO PER L´ACCOGLIENZA  
 
Bologna, 25 novembre 2013 – Sono 2403 le donne che, avendo subito violenza, hanno telefonato o si sono presentate direttamente a una Casa o a un Centro antiviolenza del Coordinamento dell’Emilia-romagna dall’1 gennaio al 31 ottobre 2013: sul totale, 2022 (l’84,1%) rappresentano nuovi contatti, mentre 381 (il 15,9%) sono donne già inserite in un percorso. Un dato in crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando erano state 2278 donne a subire violenza e a chiedere aiuto (per poi raggiungere a fine dicembre 2012 quota 2493 donne accolte, di cui 2138 nuovi contatti). I dati raccolti dal Coordinamento delle Case delle donne e dei Centri antiviolenza dell’Emilia-romagna (11 strutture da Piacenza a Rimini; sul territorio sono presenti altre 6 realtà che, pur non facendo monitoraggio dei dati, in maniera differenziata offrono servizi di ascolto, accoglienza, consulenza e formazione) sono stati presentati stamani, in vista del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Per l’occasione sono state illustrate anche leLinee d’indirizzo per l’accoglienza di donne, bambini e adolescenti, recentemente approvate dalla giunta regionale. “Siamo stati i primi a varare uno strumento di questo tipo, sia perché i nostri territori erano pronti, sia perché abbiamo lavorato molto come istituzioni a un provvedimento integrato, sociale e sanitario” ha sottolineato l’assessore regionale alle Politiche sociali Teresa Marzocchi a proposito delle Linee.“le politiche di questa Regione non ritengono tollerabile nessuna forma di violenza – ha ribadito Carlo Lusenti, assessore alle Politiche per la salute – . Ogni anno, centinaia e centinaia di persone si rivolgono ai pronto soccorso presenti sul territorio perché hanno subito violenza; con queste Linee di indirizzo, sviluppate da professionisti che lavorano sul campo, vogliamo fare un passo avanti dal punto di vista dell’omogeneità nella prassi dell’accoglienza e presa in carico”. La vicepresidente della giunta Simonetta Saliera ha parlato del sostegno economico fornito dalla Fondazione regionale per le vittime di reato, “che per oltre il 50% dei casi si rivolge a donne, purtroppo la casistica è questa”. Saliera ha inoltre ricordato come a Cervia, in un bene confiscato alla criminalità organizzata, si stia aprendo una casa rifugio per donne vittime di violenza. L’assessore Donatella Bortolazzi (Pari opportunità) ha ricordato il lavoro fatto in questi anni all’interno della Regione “perché ci fossero politiche trasversali sul tema: solo ‘aggredendo’ un problema da più versanti si può arrivare a un cambiamento”. Bortolazzi ha parlato inoltre dell’impegno dell’assessorato nel contrasto agli stereotipi sessisti, con progetti e iniziative a partire dalla scuola, e dell’avvio di una collaborazione con il Corecom regionale per costruire un percorso di sensibilizzazione con gli operatori della comunicazione. Alla conferenza stampa di oggi era presente anche Roberta Mori, presidente della Commissione regionale per la promozione di condizioni di piena parità tra donne e uomini: “Il progetto di legge quadro che sarà presto al vaglio dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-romagna – ha sottolineato – non è altro che la declinazione territoriale di uno strumento che dovrà porre le politiche di genere, di parità e antidiscriminatorie a fondamento del nostro Stato di diritto”. Il “profilo” delle donne che subiscono violenza- Per quanto riguarda la nazionalità delle “lei” che per la prima volta, da gennaio a fine ottobre di quest’anno, hanno chiesto aiuto, 1228 sono italiane, 718 straniere (delle rimanenti 76 non si conosce la provenienza). In buona parte (1446 casi, il 78,2%) si tratta di donne con figli; figli che, per il 48,4% dei casi (1191, sui complessivi 2460) hanno subito a loro volta violenza, diretta o assistita. In base alle indagini condotte negli anni precedenti, risulta tendenzialmente stabile nel tempo il profilo anagrafico di chi si rivolge a una Casa o a un Centro antiviolenza: si tratta perlopiù di donne tra i 30 e i 49 anni, prevalentemente coniugate o conviventi, all’80% con figli/e, e una scolarità medio alta. C’è un dato di fondo che si ripete in oltre l’80% dei casi, e cioè che la violenza è compiuta da un partner (fidanzato, convivente, marito) o un ex: una figura dunque nota. I casi di femicidio - Per femicidio si intende, secondo la definizione della criminologa Diana Russell, “la morte della donna (quale) esito/conseguenza di atteggiamenti o pratiche sociali misogine”. Il femicidio è l’uccisione di donne o bambine commessa da mano maschile, a causa della loro appartenenza al genere femminile. In Italia, stando alle indagini condotte dalla Casa delle donne per non subire violenza di Bologna sulla stampa, sono state 126 nel 2012, 130 nel 2011, 129 nel 2010, e complessivamente 908 dal 2005 le donne uccise in ragione del loro esser donne. Secondo quanto emerge dalle indagini, nel 60% dei casi registrati la donna aveva o aveva avuto una relazione di intimità con colui che l’ha uccisa. Nei primi dieci mesi del 2013 (dati al 30 ottobre), si contano già 10 femicidi e 10 tentati femicidi in Emilia-romagna; 109 i femicidi a livello nazionale. Uomini violenti: esperienze innovative in Emilia-romagna - Da anni la Regione lavora in forma integrata con il territorio per il contrasto e la prevenzione della violenza contro donne e minori, per abbattere gli stereotipi e per favorire una cultura del rispetto, dell’autonomia e della dignità, promuovendo al tempo stesso la creazione di reti territoriali realizzate dai soggetti pubblici e privati, in modo da garantire l’accoglienza delle vittime di violenza. Sono state avviate inoltre esperienze innovative per il trattamento di uomini violenti, a partire da “Liberiamoci dalla violenza”, sportello dell’Azienda Usl di Modena attivato dal 2011 (con il contributo della Regione). Si tratta ad oggi dell’unica struttura pubblica in Italia per il trattamento socio-sanitario degli autori di maltrattamenti intrafamiliari, che si avvale di personale (tutto al maschile) formato da “Alternative to violence” di Oslo (Atv), il più importante centro a livello europeo nel trattamento degli uomini autori di violenze. Dal 2 dicembre 2011 al 31 ottobre 2013 lo sportello è stato contattato da 254 persone di cui 86 uomini (per avere informazioni sul Centro o per richiedere un appuntamento), 40 donne ( che hanno chiesto informazioni per inviare compagni/mariti), 128 persone a vario titolo interessate sull’ argomento. Finora sono state circa 60 le persone inserite in un percorso terapeutico; attualmente sono in trattamento individuale 25 uomini di cui 3 stranieri, di età compresa tra i 27-65 anni; 13 i trattamenti conclusi. Altra esperienza recentemente avviata (novembre 2012) è quella dell’onlus Centro di ascolto uomini maltrattanti di Ferrara (Cam): a fine agosto 2013 erano 22 gli uomini che avevano contattato il Centro, 1 uomo inviato al Centro dai servizi del territorio, 7 quelli che avevano iniziato il percorso; 18 le donne che avevano contattato il centralino, 67 i colloqui svolti complessivamente. Le Linee d’indirizzo per l’accoglienza di donne, bambini e adolescenti della giunta regionale - La giunta regionale ha approvato recentemente le Linee di indirizzoper l’accoglienza e la presa in carico delle donne vittime di violenza di genere (assessorato Politiche sociali) e di bambini e adolescenti vittime di maltrattamenti/abuso (Politiche per la salute). Si tratta di uno strumento per ottimizzare ed estendere modalità idonee di accoglienza e cura, in modo da perseguire e sviluppare politiche attive sempre più adeguate che riconoscano e contrastino il fenomeno della violenza e promuovano supporti per tutti gli individui che ne sono vittima. Donne - Le linee definiscono le azioni e le funzioni da attivare distinguendo il momento dell’accoglienza e quello della presa in carico di donne vittime di violenza. Richiedono di individuare un referente e/o un’equipe di professionisti di riferimento della rete per l’accoglienza di vittime di violenza di genere. Le linee promuovono un approccio culturale più ampio e completo ai temi della violenza di genere; l’attuazione è affidata alle Conferenze territoriali sociali e sanitarie che creano un apposito documento, oggetto poi di Piani operativi distrettuali, territoriali o ospedalieri. Nei Piani operativi si dovranno articolare in forma specifica i due diversi ambiti di intervento, e precisamente l’accesso e l’accoglienza. Ogni territorio deve definire, identificare e rendere note le porte d’accesso e le modalità di attivazione e contatto della propria rete di accoglienza delle donne vittime di violenza. Nella fase di accesso si realizza anche una prima valutazione dei bisogni e dello stato di sicurezza della donna. Per quanto riguarda l’attività di presa in carico si differenzia in due percorsi, a seconda che venga riscontrata una situazione di emergenza o che la donna si rivolga ai servizi in un qualsiasi punto della rete in un momento successivo. Coincide con l’avvio della progettazione del percorso di messa in sicurezza e di autonomia della donna. Bambini e adolescenti- Rendere omogeneo su tutto il territorio regionale il percorso di accoglienza e cura dei bambini e degli adolescenti che hanno subito maltrattamenti o abusi. Favorire il confronto e l’integrazione tra professionisti e servizi per migliorare ulteriormente l’assistenza e fare in modo che protezione, tutela e cura abbiano al centro il bisogno della persona. Le “Linee di indirizzo regionali per l’accoglienza e la cura di bambini e adolescenti vittime di maltrattamento/abuso”, adottate dalla giunta, affrontano un problema di salute pubblica da contrastare attraverso la prevenzione, la rilevazione precoce del fenomeno, la protezione e la cura della vittima, il consolidamento di azioni multidisciplinari (sociali, sanitarie, educative, giuridiche) e integrate dei servizi. Sono rivolte a tutti i soggetti coinvolti in quest’ambito: servizi sanitari, servizi sociali, scuola, servizi educativi rivolti all’infanzia, associazioni e strutture del terzo settore (organizzazioni di volontariato, sportive, centri di aggregazione), forze dell’ordine, autorità giudiziaria. Dall’analisi dei principali tipi di maltrattamento/abuso (fisico, sessuale, trascuratezza grave, eccesso patologico nelle cure, violenza assistita ossia quelle situazioni in cui i bambini si trovano ad assistere a violenza), le linee di indirizzo approvate dalla giunta affrontano la metodologia di intervento, i modi e i processi per riconoscere e far emergere le situazioni di malessere, l’attivazione dei servizi e il lavoro in rete. Prima avviene il riconoscimento dei segnali di malessere, più efficaci saranno gli interventi di protezione e cura. A livello organizzativo l’attuazione delle linee di indirizzo spetterà a coordinamenti locali che coinvolgono le Conferenze territoriali sociali e sanitarie, le Aziende sanitarie, gli enti locali. Il convegno “Ma l’amore non c’entra” e il percorso/istallazione - Numerose le iniziative che vengono realizzate in Emilia-romagna in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Giunta e Assemblea legislativa regionale organizzano per il 25 novembre a Bologna (sala Polivalente della Regione, viale Aldo Moro 50) il convegno “Ma l’amore non c’entra”, con la proiezione del video “La violenza sulle donne raccontata dai media”, la presentazione infografica sul fenomeno della violenza di genere, il video sulle Linee di indirizzo e una serie di letture. Interverranno Roberta Mori, presidente Commissione regionale per la promozione di condizioni di piena parità tra uomini e donne, e Teresa Marzocchi, assessore regionale Politiche sociali. In occasione del convegno, nell’atrio della Regione (sede Assemblea, viale Aldo Moro 50) sarà possibile fare un percorso/istallazione attraverso gli elementi più significativi che riguardano la violenza di genere e il femminicidio in Emilia-romagna.  
   
   
NORMA CONTRO VIOLENZA SU DONNE: SARÀ PAGINA DI BUONA LEGISLAZIONE  
 
Bari, 25 novembre 2013 - In vista della giornata internazionale contro la violenza sulle donne (25 novembre) il presidente Vendola e l’assessore al Welfare, Elena Gentile, hanno presentato le azioni previste dalla Regione per lottare contro la violenza di genere. “Siamo qui oggi – ha detto la Gentile – per sostenere la proposta di legge regionale contro la violenza sulle donne. E per proporre percorsi culturali in grado di coinvolgere sul tema vasti settori della società, a partire dalle scuole. Ecco perché qui oggi, con tante donne e operatori culturali, c’è anche l’Ufficio scolastico regionale”. “Vogliamo – ha proseguito – una legge efficace, molto più efficace di quella nazionale che al suo interno ha solo un certo taglio repressivo e che costringe le donne solo nel perimetro della denuncia obbligatoria e le lascia lontane dalle istituzioni. Invece vogliamo che le donne vittime siano avvicinate nel loro percorso dalle istituzioni: ascolteremo le associazioni e vaste aree della società insieme alla Consigliera di Parità per arrivare a scrivere una legge che sarà una delle più belle pagine della pur bella storia legislativa di questa regione. E in Consiglio saluteremo un altro passaggio normativo che farà onore alle migliori sensibilità e storie della Regione”. “Ogni giorno infatti da 8 anni siamo impegnati sul fronte delle buone politiche finalizzate alla realizzazione di strumenti per contrastare la violenza sulle donne e sui minori: oggi siamo tutti insieme per costruire una nuova frontiera culturale del rispetto. Il dieci dicembre da Lecce partiranno gli incontri di ascolto per la nuova legge”. Promuoveremo, proseguendo la campagna “Troppo amore: sbagliato”, iniziata con lo spettacolo di Serena Dandini, percorsi di educazione e formazione, rivolti soprattutto agli studenti, con una campagna di comunicazione e con il perfezionamento del sistema dei centri di ascolto (saranno 19) e delle case rifugio (6, una in ciascuna provincia).  
   
   
FVG, PARI OPPORTUNITÀ: INTERVENTI PER DONNE VITTIME DI VIOLENZA  
 
Trieste, 25 novembre 2013 - La Regione sta approntando gli strumenti tecnici necessari per realizzare, in modo concreto e tempestivo, interventi a supporto delle donne vittime di violenza. Lo ha comunicato ai colleghi della Giunta l´assessore alle Pari opportunità e Lavoro Loredana Panariti, confermando che, per favorire occupazione e genitorialità, stanno collaborando gli uffici del servizio Lavoro e Pari opportunità e quelli dell´area Salute ed Integrazione sociosanitaria. In particolare, l´assessore ha spiegato che è stata individuata, all´interno del programma regionale "Si.con.te. -sistema di conciliazione integrato", in convenzione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le pari opportunità, una disponibilità finanziaria di 328.500 euro, a valere sul riparto del Fondo nazionale per le pari opportunità. Queste risorse, ha osservato Panariti, consentiranno di sostenere, nel corso del 2014, interventi per la conciliazione vita-lavoro flessibili e rispondenti al particolare target di donne cui sono rivolti. Tali interventi saranno realizzati anche in raccordo con l´attività degli sportelli di Si.con.te. E con le Province, che sono partner per l´attuazione del programma. Per quanto riguarda invece il supporto dell´occupabilità, l´assessore ha detto che l´anno prossimo nei documenti programmatori verranno inseriti percorsi personalizzati di orientamento al lavoro, formazione e inserimento lavorativo.  
   
   
IN ALTO ADIGE, SECONDO L’ISTAT, SONO CIRCA 8600 LE DONNE CHE OGNI ANNO SUBISCONO VIOLENZA  
 
Bolzano, 25 novembre 2013 - Il 25 novembre ricorre la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, giorno scelto dall´Onu per celebrare il martirio delle sorelle Mirabal, che nel 1960 furono uccise nella Repubblica Dominicana per essersi opposte alla dittatura del generale Rafael Trujillo. 53 anni dopo la violenza contro le donne rimane uno dei fenomeni più diffusi al mondo e spesso troppo sottovalutato dall´opinione pubblica. L´oms stima infatti che nel mondo il 35% delle donne subisce violenza fisica e sessuale e quella più diffusa è perpetrata dal partner. Facendo un rapporto tra la rilevazione Astat e quella di Istat sulla violenza fisica e sessuale sulle donne in Alto Adige, si è rilevato che solo 1 donna su 20 che subiscono violenza si è rivolta ad un Centro antiviolenza della Provincia. L´istat ha infatti stimato che in un anno tra la popolazione femminile altoatesina (in età tra 16 e 70 anni) circa 8.600 donne subiscono violenza fisica o sessuale; quindi solo il 4,3% di queste donne si è rivolta ai Centri. L´invito dell´assessore alla sanità, famiglia e politiche sociali, Richard Theiner è il seguente "A queste donne faccio i miei complimenti per il coraggio che hanno avuto. Al 95,7 % delle donne che ancora non hanno chiesto aiuto rivolgo un appello: ricorrete a questi servizi, chiedete aiuto e sostegno anche solo informazioni; le operatrici vi ascolteranno senza giudicarvi e vi sosterranno, vi offriranno consulenza legale, e se necessario anche un alloggio sicuro" Ma tale invito è rivolto anche ai conoscenti, parenti amici e vicini. Da una stima del Consiglio d´Europa, la violenza sulle donne, oltre ad avere conseguenze psico-fisiche sulle vittime e sui loro figli e figlie, ha notevoli costi sociali per la presa in carico, l´assenza dal lavoro, i costi giudiziari e altri costi indiretti. Nel 2012 sono state 662 le donne che si sono rivolte al Servizio Casa delle Donne per avere sostegno, di queste erano 451 quelle rivoltesi per la prima volta; di queste quasi il 60% di nazionalità italiana ed il 40% provenienti da paesi europei o extra europei. Quasi il 75% dei maltrattatori sono partner o ex partner, la restante parte comunque conoscenti (solo l´1 percento sconosciuti). (Fonte: Astat e Ripartizione 24-Famiglia e politiche sociali) Una risposta alla violenza domestica è indubbiamente il lavoro di rete e in tale direzione i servizi Case delle Donne - Alloggi Protetti si sono mossi negli anni. Tutti i servizi di un territorio che entrano in contatto con una donna, sono infatti chiamati, ognuno nel suo ambito, a rispondere in modo efficace e immediato alle sue esigenze. "In questo momento sono due le reti locali che si sono create sul territorio provinciale: quella del Comune di Bolzano e quella del Comune di Merano. Si spera che tutte le realtà altoatesine possano creare sui loro territori reti altrettanto importanti. L´ente pubblico provinciale crede in questo progetto e siamo certi che questa sia la strada per un sostegno completo, concreto ed efficace alle donne vittime di violenza" afferma l´assessore Theiner. Le donne hanno il diritto di essere ascoltate, credute e soprattutto non giudicate partendo dal presupposto che la responsabilità è dell´uomo che agisce la violenza. Ed è proprio per non dimenticare che la responsabilità è degli uomini maltrattanti che la Provincia sostiene il progetto "Training anti-violenza" gestito dal Consultorio per uomini della Caritas, a cui gli uomini possono rivolgersi per ricevere gratuitamente un sostegno da parte di professionisti.  
   
   
PARI OPPORTUNITÀ: MARCHE, UNO SPOT CONTRO VIOLENZA SU DONNE REALIZZATO A COSTO ZERO GRAZIE A IMPEGNO DIPENDENTI REGIONE  
 
Pescara, 26 novembre 2013 - Uno spot sociale della Regione per sensibilizzare l´opinione pubblica abruzzese sul tema della violenza sulle donne. L´iniziativa, ideata per celebrare la Giornata internazionale per l´eliminazione della violenza contro le donne (indetta dall´Onu nel 1999), è stata presentata in anteprima alla stampa, a Pescara, in Regione, dall´assessore alle Pari Opportunità, Federica Carpineta. All´incontro con i giornalisti hanno partecipato anche Gemma Andreini, presidente della Commissione regionale per le Pari Opportunità, Filippo Lucci, presidente del Corecom Abruzzo, e le consigliere regionali, Alessandra Petri, e Nicoletta Verì. "Il nostro vuol essere un messaggio di collaborazione piena - ha esordito Carpineta - in ordine ad azioni di sistema che devono, quindi, devono derivare da una comunione di intenti tra società ed Istituzioni. Soprattutto in un momento di crisi economica come questo, - ha proseguito - diciamo basta ad interventi estemporanei e riscopriamo l´efficacia del lavoro in sinergia per contrastare efficacemente la violenza di genere". A tal proposito, l´assessore Carpineta ha ricordato l´importanza di "attuare azioni rivolte, innanzitutto, alla prevenzione ma anche a garantire la cultura del rispetto. Quest´anno - ha continuato l´assessore - abbiamo scelto due momenti per caratterizzare questa importante ricorrenza del 25 novembre". Il primo è legato alla realizzazione dello spot, realizzato a costo zero dall´Ufficio Pari Opportunità e dall´Ufficio stampa della Giunta regionale grazie anche alla collaborazione dei dipendenti regionali che si sono prestati a fare da testimonial. Lo spot, grazie all´impegno del Corecom regionale, sarà trasmesso gratuitamente su tutte le emittenti televisive regionali non solo nella giornata di lunedì 25 ma anche nei giorni immediatamente precedenti. "L´altro momento - ha aggiunto l´assessore alle Pari opportunità - si svilupperà nella mattinata domani, a Pescara, in piazza Unione, presso la sede del Consiglio regionale, quando la Commissione Pari Opportunità regionale presenterà tutte le azioni da porre in essere per cercare di contrastare questo disdicevole fenomeno". Soltanto nei primi sei mesi dell´anno in corso, in Italia, sono state uccise 81 donne, il 75 per cento delle quali proprio all´interno di un contesto familiare, nell´intimità della propria abitazione. Ogni giorno una donna ogni dodici secondi viene colpita da ogni genere di violenza fisica, verbale o psicologica, che lede la sua dignità annullandola. Sempre quotidianamente, 95 donne, in media, denunciano di aver subito delle minacce, più o meno gravi, e 87 sostengono di aver subito delle ingiurie. La Regione Abruzzo, dal canto suo, negli ultimi anni, ha investito molto sulla sensibilizzazione e sulle azioni rivolte al contrasto della discriminazione di genere e della violenza sulle donne. Grazie ai finanziamenti europei ed in particoare ai programmi Ipa Adriatico e Fei, la Regione ha creato sul territorio lo sportello contro la discriminazione e la violenza di genere sulle donne immigrate e non. Inoltre, sta per esseere realizzato il primo centro territoriale contro la discriminazione della Regione Abruzzo che sosterrà quanti subiscono atti fisici e psicologici legati anche alla discriminazione di genere. Iniziative rese possibili grazie alla collaborazione delle associazioni presenti sul territorio. Infine, la Regione sarà partner associato nel progetto Daphne Iii con Action Aid, organizzazione internazionale impegnata a cambiare il mondo nella lotta alle cause della povertà e dell´esclusione sociale, dando un sostegno alle donne vittime di violenza attraverso un loro inserimento nel mondo del lavoro e favorendo la loro indipendenza economica come fonte di liberazione.  
   
   
TRENTO, VIOLENZA SULLE DONNE: LE INIZIATIVE DELLA COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA´  
 
Trento, 25 novembre 2013 – Oggi è la Giornata internazionale per l´eliminazione della violenza contro le donne e la Commissione provinciale per le Pari opportunità ha stilato un programma di iniziative: uno spettacolo teatrale al Cuminetti, un´installazione artistica che coinvolge l´intera cittadinanza, una fiaccolata in piazza Duomo a Trento, una mostra d´arte al Mart di Rovereto. Il primo appuntamento di lunedì 25 novembre è al mattino alle ore 10.30 presso il Teatro Cuminetti di Trento, dove andrà in scena lo spettacolo teatrale "Woman no cry" interpretato, oltre che da attori professionisti, anche dai ragazzi e dalle ragazze del Liceo Rosmini di Rovereto. Lo spettacolo fa parte del più ampio progetto "Rispetto, libertà e scelte del genere", percorso di laboratori con studentesse e studenti delle scuole superiori del Trentino, che è attualmente in corso. Parteciperanno come pubblico varie classi di Istituti scolastici della nostra provincia (i posti a disposizione sono già esauriti). Il secondo evento si intitola "Luci nel buio contro la violenza": dalle 18 in poi, in piazza Duomo a Trento, saranno accese 200 luci nella notte in ricordo delle tante, delle troppe vittime di femminicidio in Italia. Per l´occasione la Commissione provinciale per le pari opportunità ha invitato la cittadinanza a indossare qualcosa di rosso, che è il colore dell´emergenza e della ribellione alla violenza. Da lunedì mattina, presso l´albero storico di piazza Duomo, sarà realizzata l´installazione artistica luminosa dal titolo "traVasidiluce" della giovane artista trentina Nadia Groff. Ognuno potrà lasciare un messaggio, una testimonianza, una sua personale riflessione nei vasetti appesi all´albero, per rompere il silenzio che spesso circonda le vittime a manifestare la propria distanza da ogni forma di violenza contro le donne. Saranno presenti le associazioni e le strutture che da anni si occupano di sostenere, aiutare e accogliere le donne che hanno subito violenze e i loro bambini e le loro bambine. Interverrà Riccardo Iacona, giornalista Rai e autore del libro "Se questi sono uomini. Italia 2012 - La strage delle donne".  
   
   
MILANO: DONNE. COMUNE, LE INIZIATIVE PER IL 25 NOVEMBRE, GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA  
 
Milano, 25 novembre 2013 - Per le donne. Per il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la città si mobilità con numerose iniziative, per più giorni, in tutta la città. A Palazzo Marino la presentazione con l’intervento della delegata del Sindaco alle Pari Opportunità, Francesca Zajczyk e dell’assessore alle Politiche sociali e Cultura della Salute, Pierfrancesco Majorino. Insieme a loro sono intervenute le autrici e organizzatrici di “Violeperenza”, Alessandra Arcadu, Antonetta Carrabs, Iride Enza Funari, lo spettacolo in programma nella Sala delle Colonne a Palazzo Reale, lunedì 25 novembre alle ore 20.30. Realizzato da Zeroconfini Onlus in collaborazione col Comune di Milano, “Violeperenza” è il racconto di sette vite di donne: Lea Garofalo, Nahal Sahabi, Neda Agha-soltan, Isoke Aikpitanyi, Anna Politkovskaja, Marisela Ortiz Rivera, Assetou Billa Nonkane. Oggi in conferenza stampa una di loro, Isoke Aikpitanyi, ha portato la sua testimonianza, parole toccanti che hanno lasciato e lasceranno il segno. La regia dello spettacolo è di Corrado Accordino, direttore artistico del Teatro Binario 7. “Con questo spettacolo – ha detto la delegata del Sindaco, Francesca Zajczyk – abbiamo promosso il messaggio contro la violenza sulle donne insieme al mondo dell’arte. L’espressone artistica ha una forza straordinaria capace di arrivare al cuore delle persone. L’iniziativa ha unito voci di donne diverse con storie diverse e offre uno spaccato sul tema dei diritti che ci aiuta a tenere viva l’attenzione su questo argomento”. “In occasione di questo 25 novembre – ha dichiarato l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino – avremo una vera e propria mobilitazione della città attraverso numerose iniziative su più giorni. Nell’ultimo anno abbiamo messo in Rete i soggetti che si occupano dell’assistenza alle vittime di maltrattamenti e oggi possiamo dire di essere riusciti a costruire intorno a questo tema una sempre più forte attenzione. Raccontare le storie di queste donne sarà il nostro contributo a far sì che il senso della loro vita non vada mai perduto, da Lea Garofalo a tutte le altre protagoniste, esperienze emblematiche e difficili che aprono però un percorso di speranza per il futuro. Ringraziamo tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione delle iniziative e Isoke che ha voluto condividere oggi, qui con noi, la sua personale vicenda”. Ecco il programma delle iniziative. Venerdì 22 novembre 2013 · Lo sguardo di Giulia, “Chiamala violenza non Amore”, realizzato da Giulia. Cgil, Cisl e Uil. Ore 18.00, Camera del Lavoro di Milano, Corso di Porta Vittoria 43. · “4° Siamo Pari! La Parola alle Donne”, realizzato da Intervita Onlus Anteprima nazionale. Lo spettacolo è in programma anche sabato 24 e domenica 25 novembre. Alle ore 21.00, Teatro Litta, corso Magenta 24. Lunedì 25 novembre 2013 · “Basta”, mostra fotografica e flash mob, realizzati da Tamara Onlus e Consiglio Comunale. Dalle 8.00 alle 20.00, in piazza Scala 2. · “La moglie del poliziotto” di Philip Gröning, invito di Casa Accoglienza Donne Maltrattate e Centro Antiviolenza Cerchi d’Acqua. Ore 10.00 Cinema Anteo, via Milazzo 9. · Violenza e femminicidio. Discutiamone insieme alle Istituzioni alle cittadine e ai cittadini milanesi. Realizzato da Cgil, Cisl, Uil. Dalle ore 11.00 alle ore 16.00, Piazza San Babila. · “Cassetti della Memoria”, mostra sull’Identità di genere per Milano Tdor/13, realizzato da Ala Milano Onlus, Sportello trans Ala Milano, Accademia Belle Arti e Saman – Spazio Energolab. Ore 19.00, Spazio Energolab, via Plinio 38. · “Violeperenza”, realizzato da Comune di Milano e Zeroconfini Onlus Ore 20.30, Palazzo Reale, Sala Otto Colonne. Ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento dei posti. · “Finché morte non ci separi”, realizzato da Associazione culturale Liberipensatori “Paul Valery”. Ore 21.00, Circolo Arci Milano Noeuva. · Il Capitano Akhab, realizzato da Assessorato alla Cultura e Biblioteche Comunali di Milano. Ore 21.00, Auditorium Lattuada, corso di Porta Vigentina 15/a · “Donne per le Donne”, realizzato da Zelig ethic, col patrocinio di Media and Friends. Serata benefica a favore di Soccorso Rosa. Teatro Nuovo, Piazza San Babila. Martedì 26 novembre 2013 · Zona 6 “Un albero e una targa. Per le donne vittime di violenzanuovi frutti da vite strappate…”. Ore 18.00, giardino e Sala Consiliare, Consiglio di Zona 6, viale Legioni Romane 54. Mercoledì 27 novembre 2013 · Convegno “In Rete si può”, realizzato da Assessorato Politiche sociali e Centri Antiviolenza. Dalle 9.00 alle 13.00, Sala Vitman Acquario Civico, viale Gladio 2. · Zona 5 “Margherita…margherita”, realizzato da Scuola di Teatro Associazione culturale utopiabââ. Ore 20.45, Cam Tibaldi, viale Tibaldi 41. Ingresso libero a esaurimento posti Giovedì 28 novembre 2013 · Progetto Ankyra, con patrocinio del Comune di Milano. Presentazione progetto di un Centro antiviolenza per donne e uomini. Ore 20.30, Palazzina Liberty, largo Marinai d’Italia. Venerdì 29 novembre 2013 · Zona 4 Concerto “I, too”, musica e letteratura americana per la Pari opportunità. Ore 18.15, Biblioteca Calvairate, via Ciceri Visconti 1. Ingresso libero, fino a esaurimento posti. · “Obliquom”, realizzato da Associazione Teatrale Nuvolanove. Ore 21.00, ex chiesetta del Parco Trotter . Sabato 30 novembre 2013 · Forum internazionale “Insieme per una società libera dalla violenza di genere”, realizzato da Assessorato alle Politiche sociali e Consolato Generale dell’Ecuador. Dalle ore 14.00 alle ore 19.00, Palazzo Marino, Sala del Consiglio Comunale. Martedì 3 dicembre 2013 · “Parole Rosa” omaggio alla città e alle sue donne, realizzato da Comune di Milano e Royal Bank of Scotland. Anteprima il 3 dicembre, in programma fino all’8 dicembre 2013. Ore 11.30, Palazzo Mezzanotte, Piazza Affari 6. Mercoledì 4 dicembre 2013 · Presentazione Attività Centri Antiviolenza. Ore 21, Auditorium Ca’ Granda, viale Ca’ Granda 19.  
   
   
VIOLENZA SULLE DONNE, FRATTURA: IL MOLISE IN PRIMA FILA IN UNA GIORNATA COSÌ IMPORTANTE  
 
Campobasso, 25 novembre 2013 - Partecipazione, condivisione e sostegno, il Molise in scena contro la violenza sulle donne. Anche a Campobasso, come in tante altre città italiane, domani, lunedì 25 novembre, in occasione della giornata internazionale dedicata alle vittime della brutalità, efferata e cieca, dell´uomo sulla donna, andrà in scena "Finché morte non ci separi", storia di donne uccise dai loro compagni. Sul palco del Teatro Savoia, alle ore 21.00, le due giovani attrici molisane, Barbara Petti e Chiara Cavalieri, daranno voce e corpo al testo di Francesco Olivieri per la regia di Manfredi Saavedra. Subito prima dello spettacolo, intensa rappresentazione di tragedie quotidiane, che si ripetono nel silenzio e nella solitudine di tante case italiane, il presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura, interverrà per illustrare la nuova legge, approvata all´unanimità dal Consiglio regionale, concernente misure in materia di prevenzione e contrasto alla violenza di genere. "Con questa legge, che rende il nostro Molise realtà attenta e sensibile a una delle piaghe sociali più inaccettabili del vivere quotidiano - spiega il governatore Frattura -, abbiamo deciso di prendere parte a una iniziativa importantissima, come la giornata contro la violenza sulle donne, sostenendo il progetto realizzato dall´Associazione culturale Liberi pensatori Paul Valery di Torino. Domani sera saremo tutti al Teatro Savoia di Campobasso per scandire il nostro no in nome di tutte le donne".  
   
   
SETTIMANA DIRITTI INFANZIA. COMUNE DI MILANO, 500 PICCOLI “CONSIGLIERI” HANNO ANIMATO I PARLAMENTINI DEI RAGAZZI AMBIENTE, SALUTE, SOLIDARIETÀ TRA LE PROPOSTE CONCRETE PRESENTATE ALLE NOVE ZONE DAI BAMBINI  
 
Milano, 25 novembre 2013 - Più rispetto per l’ambiente, più solidarietà e tanti nuovi alberi. Queste alcune delle richieste presentate oggi dai 500 giovani “consiglieri” che hanno partecipato il 23 novembre all’insediamento dei “Consigli di Zona dei Ragazzi della Città di Milano”, dedicando anche un pensiero alle vittime dell’alluvione in Sardegna. In particolare, a Palazzo Marino, nell´Aula del Consiglio comunale, il Presidente Basilio Rizzo e l´assessore all´Educazione e Istruzione Francesco Cappelli hanno incontrato decine di ragazzi e preso parte alle attività di laboratorio sulla cittadinanza organizzate dai partecipanti “Oggi arriva a compimento un percorso importante che ha permesso a tanti bambini di partecipare concretamente alla vita della città. Sono arrivati molti suggerimenti preziosi. Ma adesso questo impegno deve continuare per trasformare le idee in soluzioni e progetti da portare a realizzazione”, ha detto Francesco Cappelli, assessore all’Educazione e Istruzione. “Questi Consigli di Zona hanno permesso a tanti bambini di vedere da vicino il funzionamento delle istituzioni. È un’esperienza di cui andare orgogliosi con la speranza e l´auspicio che quanto imparato oggi possa contribuire in futuro a creare cittadini più consapevoli e anche bravi amministratori”, ha dichiarato Basilio Rizzo, Presidente del Consiglio comunale. I giovani “amministratori” hanno promosso il Comune per l’attenzione riservata ai grandi temi della città, ma non sono mancate le proposte concrete avanzate alle nove zone di Milano. Tra le più “gettonate” quelle legate all’ambiente e alla sicurezza: i bambini hanno chiesto più alberi nei loro rispettivi quartieri, la realizzazione degli orti nei cortili scolastici, ma anche strade e parchi più puliti e accoglienti, con più cestini per la raccolta differenziata dei rifiuti, più panchine e fontanelle e anche spazi strutturati per lo sport, in particolare per le partite di calcio, basket e pallavolo. A tenere banco anche il tema della sicurezza e della mobilità: tutti i bambini hanno applaudito gli sforzi dell’Amministrazione per dotare la città di più piste ciclabili e molto apprezzata è stata la scelta del Comune di moderare la velocità davanti agli ingressi delle scuole. Da qui la richiesta di continuare su questa strada estendendo queste forme di tutela con più semafori, strisce pedonali. Grande la sensibilità di tutti i bambini al tema della solidarietà e della cura della città come spazio di tutti: in tanti hanno rivolto un appello agli assessori che, a turno, hanno visitato i vari Consigli di Zona perché ci si prenda cura di chi è in difficoltà. Specialmente adesso, con l’arrivo dell’inverno, perché si mettano a disposizione più posti nei dormitori per i senza tetto. Infine, da più parti arriva una richiesta di maggiore cura per giardini e marciapiedi, soprattutto ai proprietari di cani, e la possibilità di ridare vita alle aree abbandonate trasformandole, almeno in parte, in zone a dimensione di bambino. Votato all’unanimità il divieto di fumo negli spazi scolastici, soprattutto al momento dell’ingresso e dell’uscita. Tutte queste proposte sono state raccolte dagli assessori che hanno parteciperato ai lavori nei vari parlamentini della città, insieme ai presidenti dei Consigli di Zona e dai presidenti delle Commissioni Educazione. L’obiettivo, da ora, è di trasformare queste idee in progetti concreti da sviluppare sul territorio perché Milano diventi una città sempre più amica dei bambini e dei ragazzi. I Consigli di Zona dei Ragazzi sono un progetto promosso dal Comune e realizzato in collaborazione con le associazioni Unicef, Arciragazzi, Abcittà, Ambiente Acqua Onlus, Celim, Cooperativa Diapason, Fratelli dell’Uomo, Consorzio Sis, coordinate da Arci.  
   
   
TOSCANA: VIOLENZA DI GENERE, IN AUMENTO LE DONNE ITALIANE AI CENTRI ANTIVIOLENZA  
 
Firenze, 25 novembre 2013 – Violenze e abusi nei confronti delle donne, un fenomeno purtroppo in aumento ma che, grazie soprattutto al coraggio di un numero sempre maggiore di vittime che decidono di venire allo scoperto, ogni anno che passa ha contorni sempre più definiti. Il V Rapporto sulla violenza di genere in Toscana conferma la tendenza delle precedenti edizioni: aumentano gli accessi ai centri antiviolenza sebbene resti ancora troppo alto il ´sommerso´. Un altro dato da mettere in evidenza è il numero crescente di donne italiane che si rivolgono ai centri. La ricerca, curata e coordinata da Valentina Pedani e Daniela Bagattini e promossa dalla Regione attraverso l´Osservatorio Sociale Regionale, è stata presentata oggi a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, a pochi giorni dalle celebrazioni della giornata internazionale contro la violenza di genere che cade ogni anno il 25 novembre. Per la Regione è intervenuto l´assessore al welfare Salvatore Allocca. "In Italia – ha spiegato Allocca – siamo l´unica Regione ad aver attivato un osservatorio sul fenomeno. E tante Regioni ci chiedono informazioni sul lavoro che stiamo facendo. In effetti in Italia manca una fonte ufficiale sul fenomeno che, a giudicare dai dati che abbiamo raccolto sul territorio, sembra voler uscire allo scoperto. Le donne insomma stanno sempre più acquistando consapevolezza del fatto di trovarsi all´interno di una situazione pericolosa e vogliono uscirne. E grazie alla rete di centri antiviolenza, consultori e pronto soccorso con Codice rosa la Toscana ha deciso di aiutarle. Sempre a livello nazionale – ha concluso l´assessore - è stata da poco approvata la legge che però mette l´accento soprattutto sulla repressione mentre invece è fondamentale lavorare sulla prevenzione, da quella primaria fino agli interventi salva vita. E la Toscana ci sta provando". L´assessore ha poi ricordato brevemente l´appuntamento di martedì prossimo, 26 novembre, a Pisa (vedi programma allegato), con un convegno dedicato al tema. I dati del rapporto in sintesi - Dal 1 luglio 2009 al 30 giugno 2013 si sono rivolte ai 20 Centri antiviolenza toscani 8.218 donne, un dato che è via via cresciuto: 1.725 (2009-2010), 1.860 (2010-2011), 1.983 (2011-2012), 2.424 (2012-2013). Dalla prima rilevazione (2009-2010) il numero di accessi è aumentato di circa il 42%. Tuttavia la variazione percentuale più importante (+23%) c´è stata nell´ultimo periodo (rispetto al precedente). E, come anticipato, il contributo maggiore è arrivato dalle donne italiane (la percentuale di quelle straniere, nei quattro anni, è pressochè rimasta invariata). Le caratteristiche dell´utente medio sono piuttosto diverse tra italiane e straniere. Riguardo alle prime, hanno tra 30 e 49 anni, un titolo di studio medio-alto, un´occupazione stabile e più di 4 su 10 sono sposate; in aumento impiegate e libere professioniste. Le seconde invece hanno, per la maggior parte, sotto i 40 anni, non hanno un´occupazione stabile, quasi 6 su 10 sono sposate e il 43% convive ma non ha un reddito fisso. L´aggressore in 6 casi su 10 è il partner, in 2 su 10 è l´ex partner. Violenza economica, psicologica e fisica sono tipi di violenza che avvengono soprattutto tra le mura domestiche, con percentuali ancora più elevate tra le utenti straniere. La violenza sessuale è perpetrata dal partner per il 51,4% delle italiane che ne parlano e per il 68,5% delle donne straniere. Quasi un quarto delle italiane che ha dichiarato di aver subito violenza sessuale l´ha subita da un parente. Lo stalking si conferma violenza tipica dell´ex partner, anche se le donne straniere lo subiscono anche da quello attuale. Un dato preoccupante: nel 61% dei casi i bambini assistono alle violenze. Dal 1 luglio 2010 al 30 giugno 2013 quasi 6 mila ragazzi hanno visto le proprie madri vittime di un sopruso ´consumato´ soprattutto tra le mura domestiche. Di questi, 4.322 sono minorenni. Il sistema toscano di intervento, oltre ai 20 Centri antiviolenza, comprende anche 53 sportelli di ascolto e 10 case rifugio con 75 posti letto/nucleo (1 ogni 49 mila abitanti circa: le raccomandazioni internazionali ne richiedono almeno 1 ogni 10 mila; la media nazionale è di 1 ogni 120 mila). La mappa georeferenziata delle strutture suddivise per tipologia. Il rapporto inoltre analizza gli accessi ai consultori nell´area abuso e maltrattamento (3.400 tra il 2009 e il 2012) e i casi di femicidio (28 dal 1 luglio 2009 al 30 giugno 2013).