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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 09 Gennaio 2014
UE: IL DISCORSO DI IERI DEL PRESIDENTE BARROSO ALLA CERIMONIA DI APERTURA DELLA PRESIDENZA GRECA CERIMONIA DI APERTURA DELLA PRESIDENZA GRECA  
 
Atene, 9 Gennaio 2014 - Signor Presidente, Signor Primo Ministro, Signor Presidente del Consiglio europeo, Eccellenze, Signore e signori, E ´un grande piacere e un onore per me essere qui questo pomeriggio. E voglio iniziare dicendo "Efkaristo Poli" per il Presidente e il Primo Ministro della Grecia, il governo e il popolo di questo paese per noi ospitare in un luogo così emblematico per celebrare il lancio ufficiale del 5 ° Presidenza greca del Consiglio dell´Unione europea. Incontro a Megaron, la sala concerti di Atene, ci ricorda che l´Unione europea avviene non solo attraverso legami economici e politici, ma soprattutto tramite connessioni people-to-people. Si tratta di collegamento con la gente in tutta Europa e in tutto il mondo. Si tratta di valori universali e ispirazioni. E unendo i talenti, e soprattutto i giovani talenti, è infatti uno dei più importanti collegamenti people-to-people che possiamo avere. Questo luogo ci dice quanto l´Europa è un luogo vivace, creativo e attraente aperta ad un´ampia diversità di culture e talenti. E ´sulla base di questa forte patrimonio culturale e affinità che siamo stati in grado di unire i nostri paesi su solide basi economiche e istituzionali. Negli ultimi decenni il processo di integrazione europea ha contribuito a costruire un insieme di istituzioni e di una cultura di cooperazione e di compromesso tra i nostri paesi per impedire il riemergere della guerra, l´oppressione, la discriminazione e la divisione in un continente che era stato lacerato da troppo tempo . Nessun altra costruzione politica fino ad oggi ha dimostrato di essere un modo migliore di organizzare la vita per ridurre la barbarie in questo mondo. Si tratta di una potente fonte di ispirazione e di attrazione per tante persone in tutto il mondo che lottano per la libertà, la democrazia e la dignità umana. E ´particolarmente importante ricordare questo come vedremo celebrare quest´anno l´inizio della prima guerra mondiale. Non dobbiamo mai togliere la pace, la democrazia o la libertà per scontata. E questo è esattamente ciò che l´Unione europea è di circa: frena vecchi demoni dell´Europa e abbracciare le sfide di un mondo in continua evoluzione pur confermando la grande storia e la cultura dell´Europa. E ´inoltre particolarmente importante per ricordare questo come in maggio, i popoli europei saranno chiamati a partecipare alle prime elezioni europee che si terranno nel quadro del trattato di Lisbona, che rafforza il ruolo del cittadino europeo come attore politico in seno all´Unione europea. Il dollaro si ferma, e giustamente, al tavolo dei leader politici. Ma i governi e le istituzioni da sole non possono affrontare le complesse sfide che abbiamo di fronte. Ciò richiede cittadini europei impegnati. Questo è il motivo per cui noi tutti dovremmo preoccuparsi delle prossime elezioni europee. E ´veramente fa trafiggere il cuore del nostro futuro europeo e l´unità dell´Europa. Per i cittadini europei, e in particolare per i giovani, a partecipare alle elezioni europee è il modo migliore per contribuire al futuro dell´Unione europea che desiderano e meritano. Si tratta di "L´europa, la nostra ricerca comune", come il motto della Presidenza greca va. Signore e Signori, Grecia assume la presidenza di turno del Consiglio in un momento particolarmente difficile per il Paese e il popolo greco. Permettetemi di dire qualche parola su questo, che dovrebbe costituire per la Grecia e la sua gente un messaggio di speranza e la prova che la perseveranza non pagare. La Grecia ha dovuto affrontare una sfida senza precedenti in questi ultimi anni. Due anni fa, molti sono stati scommettono su una uscita della Grecia dell´euro, un´implosione della nostra moneta comune, e la possibile disintegrazione della Ue. La Commissione europea si è sempre distinta dalla parte del governo greco e la gente. Ho sempre detto che il successo della Grecia è il successo dell´Ue. E grazie al sostegno e solidarietà dell´Ue, la Grecia ha resistito il periodo più duro della crisi. Le sfide sono ancora immense, le condizioni sociali stanno ancora chiedendo, e la disoccupazione rimane a livelli inaccettabili. Ma importante progresso è stato raggiunto. La Grecia sta girando intorno la sua economia, che emergerà dalla recessione quest´anno, si prevede di raggiungere un avanzo di bilancio primario, e sta riducendo il suo deficit delle partite correnti. Questa non è una cosa da poco. Vorrei lodare gli sforzi fatti dal governo, dal Primo Ministro Samaras, e il vice-primo ministro Venizelos, e tutto il governo che hanno mostrato coraggio, determinazione, responsabilità e patriottismo. E soprattutto, vorrei rendere omaggio al popolo greco per il coraggio e la dignità che hanno dimostrato. La storia e la letteratura greca è una storia di eroi e prodezze, molti dei quali di natura divina o semi-divina. Ma in questi giorni, ciò che vediamo è un racconto di eroi umani. I veri eroi sono le persone greci. Ora è importante che gli sforzi compiuti non sono sprecati, che il successo del programma non è messa a rischio. Poiché i programmi di aggiustamento funzionano se sono attuate correttamente. Prendete il caso dell´Irlanda. Ieri, cioè meno di un mese dopo aver terminato il programma, l´Irlanda era in grado di rilasciare quasi 4 miliardi di euro di debito a lungo termine a un tasso un po ´più del 3%! Si tratta di un tasso inferiore rispetto a quelli pagati dai Paesi che non hanno chiesto assistenza finanziaria. Prendete il caso della Lettonia dove sarò il Venerdì per celebrare l´adozione dell´euro. La Lettonia ha attraversato un programma di aggiustamento molto esigente, ma ora ha il tasso di crescita più elevati dell´Ue, figuriamoci l´area dell´euro. Prendete il caso della Spagna, dove il sostegno dato alle sue banche sta dando frutti. E il paese formalmente uscire dal suo programma di questo mese. Prendete il caso del Portogallo, dove la crescita positiva è tornato dal secondo trimestre dello scorso anno e dove il disavanzo esterno è stato corretto e gli spread dei tassi di interesse sono stati ridotti. La mia conclusione è: i programmi di aggiustamento funzionano, e non dimentichiamo il motivo per cui sono stati progettati: per evitare default disordinato e per consentire ai paesi di stare in piedi e finanziare se stessi attraverso i mercati. Detto questo è vero che questi risultati e gli sforzi non si traducono immediatamente in miglioramenti per la vita quotidiana dell´uomo e della donna in strada. Ma il disagio della gente di questi paesi hanno dovuto passare attraverso non è vana e contribuirà a un futuro migliore presente e. Signore e Signori Come si inizia un nuovo anno, siamo anche riuniti in un momento di guardare indietro e un tempo di guardare avanti. Come per guardare indietro, vi invito a considerare ciò che è accaduto nell´Unione europea nel corso degli ultimi cinque anni. Abbiamo dovuto affrontare la più grave crisi nella storia dell´integrazione europea. E abbiamo combattuto di nuovo insieme. La Grecia non è inadempiente e non ha lasciato l´euro. La Grecia sta prendendo il timone del Consiglio. L´euro è stato salvato e rafforzato. Un membro del Xviii, la Lettonia, ha appena aderito alla zona euro. Governance economica europea è molto più integrato. Le basi sono state gettate le basi per una unione bancaria. Sono attuati programmi di adeguamento. I primi segnali di ripresa economica hanno iniziato a comparire. Quando si tratta di guardare avanti, la realtà è che siamo sulla strada giusta, ma non abbiamo ancora messo la crisi alle spalle. Dobbiamo mostrare determinazione e perseveranza. Lo dobbiamo a coloro per i quali il recupero non è ancora a portata di mano. Occupazione e crescita - crescita sostenibile ed equo - è l´obiettivo. E ´stato l´obiettivo fin dall´inizio. E fin dall´inizio sapevamo che questo sarebbe stato un lungo e difficile cammino. I cambiamenti che cerchiamo non possono essere realizzati durante la notte. Dobbiamo continuare a lavorare insieme per completare il lavoro legislativo che abbiamo iniziato in particolare sulla unione bancaria in modo che possiamo avere un settore bancario ancora più responsabile fiorente e ripristinare la normale erogazione di prestiti all´economia, in particolare alle Pmi. Dobbiamo mobilitare tutte le capacità per mettere i nostri impegni in pratica dal Compact per la crescita e l´occupazione e la garanzia per i giovani della nostra politica di migrazione in modo che avremo più persone che vivono in dignità, prosperità e sicurezza. Signore e Signori, Dopo la recente visita del governo greco a Bruxelles il 4 dicembre, la visita della Commissione di Atene oggi dimostra la nostra ambizione di unire le forze e rendere la Presidenza greca un vero successo in un momento molto difficile. Poiché il Parlamento europeo andrà in pausa come per aprile, la Presidenza greca avrà tre mesi di tempo per concludere un numero di file in sospeso. Ciò significa che questa Presidenza ha davvero colpire il funzionamento al suolo. E vorrei concludere assicurando il pieno appoggio della Commissione in questi mesi molto occupato. Non vedo l´ora di nostra stretta collaborazione in modo da poter fornire risultati tangibili per i cittadini mediante la visualizzazione di un maggior spirito di comunità, una maggiore ambizione e una maggiore solidarietà. L´europa è davvero il nostro "Quest comune" e la Grecia è al centro di questa ricerca. Imaste Mazi Sas Vi ringrazio per la vostra attenzione. Kali Kronia”  
   
   
UE: DICHIARAZIONE DI IERI DEL PRESIDENTE BARROSO DOPO LA VISITA COLLEGIO AD ATENE PER L´INIZIO DELLA PRESIDENZA GRECA  
 
Atene, 9 Gennaio 2014 - La ringrazio molto signor primo ministro, caro amico, Signore e signori, Prima di tutto, Felice Anno Nuovo. E credo davvero di quest´anno per l´Europa sta per essere meglio degli ultimi anni, vale a dire, in termini economici. Sono molto contento di essere qui ad Atene la Grecia si imbarca sul suo quinto Presidenza del Consiglio - che lo rende un pilota molto esperto dell´Unione europea. Come dicevamo prima di questa riunione, questa è la mia terza presidenza greca. Ero cooperare con la presidenza greca nel 1994, come ministro degli esteri del mio paese, nel 2003, come Primo Ministro del mio paese, e ora, come Presidente della Commissione, ho l´onore e il piacere di collaborare con la presidenza greca e la leadership del mio amico, Antonis Samaras. Abbiamo appena incontrato, non solo personalmente - sia di noi, in un bilaterale - ma anche il governo greco pieno e il Collegio dei Commissari. E posso dirvi che la Presidenza greca è, ovviamente, molto ben preparato e che vedo una reale volontà delle autorità greche per renderlo un successo per la Grecia e per l´Europa. E la Grecia può contare sul pieno sostegno della Commissione europea a tale scopo. Come dice il motto della presidenza greca, "L´europa è la nostra missione comune". Il primo ministro Samaras e ho toccato anche sugli sviluppi dell´economia greca e il programma di assistenza finanziaria. Andrò più in dettaglio su questo più tardi. Ma lasciatemi fare un commento generale, visto che siamo ormai in uno stato d´animo nuovo anno, circa la situazione economica in Europa e cosa possiamo aspettarci per quest´anno, vale a dire, per quanto riguarda i problemi che sono stati citati in molte analisi riguardanti l´area dell´euro. Come ho detto esattamente un anno fa, 2013 sarebbe, ed è stato, l´anno in cui l´economia europea inizia a girare l´angolo. Ed è stato, infatti, l´anno di un cambiamento di percezioni e aspettative per quanto riguarda l´economia europea. Non dimentichiamo che non tanto tempo fa, le persone stavano facendo speculazioni su un´uscita della Grecia, circa l´implosione dell´euro, anche riguardo l´implosione dell´Unione europea. Quindi, il fatto stesso che siamo qui oggi ad Atene, celebrando l´inizio della presidenza greca - di un membro a pieno titolo dell´Unione europea, e membro a pieno titolo della zona euro - è la prova evidente che tali previsioni erano sbagliate. E che la Grecia è stata in grado di fare notevoli sforzi - vale a dire, il popolo greco - e che l´economia dell´area dell´euro ha dimostrato la sua capacità di recupero e che, in fondo, siamo sulla strada giusta. Ho detto, esattamente un anno fa, che la crisi esistenziale dell´euro sarebbe dietro di noi, e credo che questo sia il caso ora. Noi siamo, in generale, emerge dalla recessione e spero che quest´anno la Grecia uscirà dalla recessione. L´anno scorso, l´Irlanda è diventato il primo membro dell´area dell´euro ad emergere con successo dal suo programma di aggiustamento. Abbiamo accolto il nostro 18 ° Stato membro dell´area dell´euro, la Lettonia, un altro paese che ha fatto un enorme molto impegnativo programma di assistenza,, finanziaria e ora è il paese con il tasso di crescita più alto dell´Unione europea. Questo dimostra che i programmi funzionano quando sono attuate correttamente. Ciò è dimostrato dal fatto che solo ora, nei giorni scorsi, l´Irlanda era in grado di emettere debito a lungo termine a livelli più bassi rispetto ai paesi dell´Unione europea, nella zona euro, che non ha richiesto un programma finanziario. Quindi, avete un paese che non potrebbe autofinanziarsi qualche tempo fa, e ora uscire dal programma, è in grado di farlo in una condizione migliore rispetto ai paesi che non hanno bisogno di un programma di assistenza finanziaria. Penso che sia molto chiara dimostrazione che i programmi di lavoro, a condizione che siano attuate con determinazione e, naturalmente, nel modo giusto. Perché non dimentichiamo quello che era, ed è, l´obiettivo dei programmi. L´obiettivo dei programmi è stato quello di evitare il default disordinato e per aiutare i paesi in via di stare sulle proprie gambe ed essere in grado di autofinanziarsi direttamente - e non solo fare affidamento sulla solidarietà degli altri paesi europei. Guardiamo la Spagna, che aveva un programma speciale per le banche. Ci aspettiamo Spagna per uscire da questo programma con successo questo mese. In realtà, il sostegno dato alle banche spagnole sta dando frutti e questo programma è stato attuato con successo. Prendete il caso del Portogallo, dove la crescita positiva è tornato dal secondo trimestre dello scorso anno e dove il disavanzo esterno è stato corretto e gli spread dei tassi di interesse sono stati ridotti. E proprio oggi, dati Eurostat confermano che per il nono mese consecutivo la disoccupazione sta andando giù. Prendete anche il caso di Cipro - ovviamente si tratta di un programma più recente - ma i primi segnali sono incoraggianti. E ora, diamo il caso della Grecia, perché credo anche che per quanto riguarda la Grecia a volte c´è una percezione che non è del tutto corretta, che sottovaluta i grandi sforzi, gli sforzi notevoli che hanno fatto le autorità greche e il popolo greco, in particolare negli ultimi 18 mesi. La Grecia è impostato per uscire dalla recessione quest´anno e la Grecia si prevede ora di raggiungere un avanzo di bilancio primario. Questo progresso è ripristinare la fiducia tra i partner europei della Grecia e attirando l´attenzione degli investitori internazionali. Quindi, il mio punto è molto chiaro: i programmi funzionano e non dobbiamo sprecare gli sforzi fatti finora. Sarebbe un errore a mettere a rischio l´uscita di successo dei paesi di provenienza dei programmi. Detto questo, sappiamo bene che ci sia, ci sono situazioni estremamente difficili, anche in un paese come la Grecia - difficoltà sociali, le difficoltà, i sacrifici molto importanti - e sappiamo che gli effetti positivi che stiamo già vedendo non sono subito sentito per l´uomo e la donna sulla strada. Sono anche pienamente consapevole delle difficoltà del popolo greco stanno attraversando e voglio davvero rendere omaggio a loro per il loro coraggio e la loro dignità. E incoraggio il popolo greco, sotto la guida del loro governo, non mollare e mettere a repentaglio ciò che è già stato raggiunto. Penso che possiamo dire al popolo greco che i vostri sforzi e sacrifici stanno aprendo un futuro migliore. Quest´anno, siamo di fronte alla sfida di rassodamento della ripresa, in un momento in cui la disoccupazione resta a livelli inaccettabili. Per ribaltare la situazione abbiamo bisogno di rilanciare gli investimenti e in particolare per migliorare l´accesso ai finanziamenti per le Pmi. Accolgo con favore della Grecia concentrarsi su queste priorità. Così, mentre non possiamo dire che la crisi è dietro di noi, perché abbiamo ancora inaccettabilmente alti livelli di disoccupazione in alcuni dei nostri paesi, e abbiamo ancora problemi di finanziamento per l´economia, in particolare alle Pmi, il che significa che c´è ancora un problema di la coerenza, la coerenza finanziaria nella zona dell´euro, la realtà è che stiamo risolvendo, uno per uno, i vari problemi. Questo è anche il primo anno del nuovo bilancio europeo settennale, che può essere una leva per tale investimento. Insieme, dobbiamo garantire che i programmi dell´Unione europea finanziati scendere ad un inizio solido. Ancora una volta, lasciatemi fare l´esempio della Grecia. Qualche tempo fa, la Grecia era tra i peggiori risultati in termini di assorbimento dei fondi. Oggi la Grecia è uno dei migliori risultati in termini di attuazione dei programmi, in termini di capacità di assorbimento. Ciò dimostra che è possibile cambiare le pratiche, le abitudini, è possibile se c´è un impegno per la riforma. Per il futuro, il primo ministro Samaras e sono d´accordo che dobbiamo fare di più in termini di integrazione europea, in particolare nella zona euro. L´unione bancaria è una delle nostre priorità. Accolgo con favore il recente accordo politico sul meccanismo di risoluzione unico, che segna l´inizio della fine dei salvataggi bancari. Dobbiamo garantire la Srm è infine adottato, da un punto giuridico della vista, prima delle elezioni europee, per contribuire a rafforzare la fiducia nel settore bancario europeo e ottenere credito che scorre alle imprese. Abbiamo assolutamente bisogno di questa tappa, il meccanismo di risoluzione unico, sul corpo dell´Unione bancaria europea. Dobbiamo inoltre proseguire i lavori su una più profonda unione economica e monetaria, mentre assicurandosi che mantiene e rafforza una forte dimensione sociale. Queste idee dovrebbero basarsi su regole già in vigore nell´ambito del cosiddetto semestre europeo. Sono lieto di vedere che la Presidenza greca sta anche dando la priorità accordi sui file chiave per incrementare il commercio e il mercato unico, così come un quadro nel settore dell´energia e del cambiamento climatico ambizioso al 2030. Stiamo per presentare le nostre proposte quadro in questo mese di Gennaio - noi, intendo la Commissione. E l´attenzione della presidenza greca sul miglioramento del quadro per la mobilità umana e alla promozione delle questioni marittime aiuterà anche a tracciare il nostro corso di recupero insieme. Tornando alla situazione greca e il programma Ue-fmi: Vi ricordo che nel mese di dicembre, l´Eurogruppo ha potuto approvare l´erogazione di 1 miliardo di euro dopo la Grecia ha raggiunto quattro importanti traguardi concordati come parte del programma. Tuttavia, mentre il cielo si sta schiarendo, ci sono ancora alcune nuvole all´orizzonte. La situazione è ancora fragile. Non è il momento di rallentare il ritmo delle riforme. Questo è il momento di usare tale determinazione greca ad accettare finalmente il pacchetto fiscale, portare avanti fiscale e riforma della pubblica amministrazione, privatizzazioni, migliorare il contesto imprenditoriale e aprire i mercati dei prodotti e dei servizi. Incoraggio la Grecia a utilizzare tutti i mezzi a sua disposizione - tra cui l´aiuto della task force della Commissione per la Grecia - per aiutare queste riforme insieme. La Commissione continua a stare dalla Grecia negli sforzi per costruire un futuro migliore. Voglio dire che per voi, perché io sono molto orgoglioso di questo. Mentre gli altri qualche tempo fa avevano dubbi sulla Grecia nella zona euro, la Commissione europea stava sempre dalla parte della Grecia - sempre - dicendo che era fondamentale per la Grecia, ma anche fondamentale per l´Unione europea e per l´integrazione europea. Questa era la posizione assunta costantemente dalla Commissione europea, e rimaniamo fedeli a quella posizione. Il primo ministro Samaras, caro amico, questa Presidenza propone la Grecia la possibilità di mostrare che la prossima volta non è definito dalla crisi ma le lezioni Grecia ha imparato dalla crisi, e che tutti noi abbiamo imparato pure. Sono fiducioso che la Grecia, che ha sempre dato un importante contributo alla civiltà europea - infatti, senza la Grecia non ci sarebbe la civiltà europea come noi lo intendiamo - sta per utilizzare questa presidenza per dimostrare che la moderna Grecia - non solo la Grecia classica , Grecia moderna - può dare anche un contributo molto importante per l´Unione europea. Tu e il popolo greco auguro tutto il meglio. Potete contare sulla Commissione europea per garantire assistenza ai nostri obiettivi comuni. Vi ringrazio.”  
   
   
UE, VISITA DI ANDOR IN ITALIA: PREVISTO UN INCONTRO CON IL PREMIER LETTA  
 
Roma, 9 gennaio 2014 – Oggi il commissario László Andor, responsabile europeo per l´occupazione, l´inclusione e gli affari sociali è in visita in Italia per incontrare le autorità italiane. Il commissario tiene una conferenza stampa alle ore 12 presso la sede della Commissione europea a Roma, in via Iv Novembre 149. Durante la sua visita il commissario Andor terrà un´audizione presso le commissioni lavoro della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. Sarà l’occasione per presentare le ultime iniziative della Commissione europea, fra cui la proposta sui tirocini per i giovani, la riforma del portale europeo di mobilità Eures e gli accordi per l´implementazione dei fondi strutturali. Il Commissario incontrerà inoltre il Presidente del Consiglio Enrico Letta, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Enrico Giovannini e il Ministro per la Coesione territoriale Carlo Trigilia. Durante gli incontri saranno trattati temi al centro dell’attenzione pubblica, quali lo strumento di garanzia per i Giovani, il progresso fatto verso gli obiettivi di Europa 2020, il programma della Presidenza Italiana del Consiglio dell´Unione europea, la programmazione del nuovo quadro finanziario pluriennale 2014-2020 e la dimensione sociale dell´Unione monetaria. La conferenza stampa si svolgerà a partire dalle ore 12.00 presso la sede della Rappresentanza in via Iv novembre, 149 – 2° piano, Sala Lorenzo Natali. La conferenza si terrà in lingua inglese ma la Rappresentanza predisporrà l´interpretazione consecutiva dall´inglese all´italiano e viceversa. Gli interessati a partecipare devono necessariamente accreditarsi entro le ore 10.00 del 9 gennaio 2014. Contesto - Nel settore dell´occupazione, degli affari sociali e dell´inclusione, la responsabilità politica è ripartita tra l´Ue e i paesi membri. La Commissione europea: coordina e monitora le politiche nazionali, promuove la condivisione di buone pratiche in campi quali l´occupazione, la povertà e l´esclusione sociale e le pensioni, adotta le disposizioni legislative e ne verifica l´applicazione in settori quali i diritti sul posto di lavoro e il coordinamento dei regimi di sicurezza sociale. Per rendere più efficace la cooperazione fra gli stati membri e l´Ue in materia di occupazione, affari sociali e inclusione, la Commissione ha adottato il 7 gennaio 2014, un codice di condotta per rafforzare il ruolo dei partner nella pianificazione e nella spesa riguardo ai Fondi strutturali e d´investimento, che sarà anche uno dei temi della visita del commissario Andor a Roma (per maggiori informazioni consultate l’articolo sul sito della Rappresentanza). Per informazioni sulle iniziative della Commissione europea in materia di occupazione, affari sociali e inclusione, visitate la pagina internet della Direzione Generale che si occupa di questi temi.  
   
   
IL PROGRAMMA DI MATTEO RENZI: SENATO, PROVINCE, SUOLA, LAVORO (JOBS ACT)  
 
Firenze, 9 gennaio 2013 - Abbiamo dato una bella scossa con la prima enews dell´anno, quella del 2 gennaio scorso. Ricordate? Abbiamo messo in campo tre ipotesi di legge elettorale e chiesto a tutti di chiudere. In questo secondo appuntamento del 2014, provo a fare la sintesi del punto in cui siamo e ad anticipare i contenuti della riflessione sul lavoro di cui parliamo dalla campagna elettorale. Legge elettorale. Abbiamo offerto tre ipotesi di lavoro (rivisitazioni del sistema spagnolo, del Mattarellum, del doppio turno). Gli altri partiti ne stanno discutendo. Noi aspettiamo le loro valutazioni e ci riuniamo il 16 gennaio, in direzione, per chiudere con la nostra proposta. A mio giudizio ci sono le condizioni per definire un accordo che sarebbe davvero straordinario: sistemare in un mese quello che non si è fatto negli ultimi otto anni. Incrociamo le dita e stringiamo i denti. Mi dicono: ma vedrai Berlusconi? E Grillo? E Alfano? Sono pronto a incontrare tutti, purché si chiuda su una cosa che serva agli italiani. Se deve essere il modo di perdere tempo e prendere un caffè, lo prendo con i miei amici che mi diverto di più. Se serve a chiudere sulla legge elettorale, ci siamo. Riforma del Senato. Noi andiamo in riunione dai Senatori del Pd il prossimo 14 gennaio. Ci guardiamo in faccia. E a loro chiediamo di presentare il disegno di legge costituzionale per cambiare il Senato, trasformandolo in Camera delle Autonomie. Il supplemento della domenica del Sole 24 Ore ha rilanciato una proposta suggestiva: coinvolgere i mondi della cultura in questo organismo. Potrebbe essere una base di discussione a condizione che non sia elettivo e sia invece un incarico gratuito. Lo so, non è facile, ma eliminare il bicameralismo come lo conosciamo oggi sarebbe un passaggio storico. E sarebbe il segnale che la politica ha finalmente recepito il messaggio di cambiamento che è arrivato dai cittadini anche con le primarie. Poi, passaggio successivo, abbassamento numeri e compensi dei consiglieri regionali. Uno alla volta, per carità! Eliminazione dei politici delle Province. Il disegno di legge Delrio è passato alla Camera. Adesso aspettiamo che il Senato dia il via libera definitivo a gennaio. Primo passo verso il miliardo di euro di risparmi dei costi della politica. Sul quale rinnovo l´appello ai deputati 5 stelle: se davvero pensate che sia un bluff, perché non venite a vedere le carte? Vediamo chi è che sta facendo il furbetto: io credo che gli elettori 5 stelle si stiano rendendo conto che protestare e basta non è sufficiente. Ecco perché continuo a sfidare i rappresentanti di quel movimento lì: perché la base, la loro base, quelli che li hanno votati, che stanno chiedendo di fare gli accordi. E a nulla serve che l´imponente apparato di comunicazione di Beppe Grillo - pagato con soldi pubblici, perché per quanto mi risulta i 5 Stelle hanno rinunciato al finanziamento pubblico dei partiti, ma prendono tutti i soldi fino all´ultimo centesimo del finanziamento pubblico dei gruppi parlamentari: chissà se prima o poi ci diranno quanti milioni di euro spendono pagati dal contribuente! - bombardi la rete con i propri utenti, veri e finti: il punto centrale è che Grillo perde consenso. L´avete visto in Trentino Alto Adige? Adesso ha avuto paura a candidarsi in Sardegna. Per forza. Grillo si rende conto che la tattica di non fare niente alla lunga non paga. Eppure tra i 5 Stelle in Parlamento c´è chi urla e chi sbraita, ma alcuni sono veramente bravi, studiano i dossier, sono preparati, sono animati dal desiderio di fare il bene dell´Italia: cosa aspettano a farsi sentire? Non si tratta di fare un accordo vecchio stile o un baratto di poltrone, né di fare un Governo insieme: semplicemente di ridurre i costi della politica. Voi che dite: alla fine ci staranno? Scuola. Ho fatto tutta la campagna elettorale dicendo: il problema degli insegnanti è di dignità, prima che economico. È vero, guadagnano poco. Ma soprattutto sono poco considerati. Noi cambieremo verso e recupereremo il loro ruolo coinvolgendoli in una grande campagna per la riforma scolastica. Bene. Non ho fatto in tempo a dirlo che una di quelle decisioni ragionieristiche allucinanti del Governo ha tagliato agli insegnanti 150 euro al mese. Ora, a me va bene tutto. Ma le figuracce gratis anche no. Stamattina il Governo ci ha messo una pezza. Era già accaduto con le slot machines, con gli affitti d´oro, con le polemiche dell´Anci: dobbiamo trovare un modo diverso di lavorare insieme. Non sono affezionato alle liturgie della prima repubblica con gli incontri di delegazioni: mi è sufficiente che si prenda un impegno chiaro con i cittadini e si rispetti. Vorrei parlarvi di molte altre cose, ma forse dobbiamo limitarci a fare un piccolo passo in avanti su come funzionerà il Jobs Act di cui in molti in queste ore stanno parlando. Partiamo da due premesse. Una di metodo. Gli spunti che trovate in questa enews saranno inviati domani ai parlamentari, ai circoli, agli addetti ai lavori per chiedere osservazioni, critiche, integrazioni. Dunque non è un documento chiuso, ma aperto al lavoro di chiunque. Anche vostro. Una di merito. Non sono i provvedimenti di legge che creano lavoro, ma gli imprenditori. La voglia di buttarsi, di investire, di innovare. L´italia può farcela, ma deve uscire da questa situazione di bella addormentata nel bosco. Deve rompere l´incantesimo. Per farlo c´è bisogno di una visione per i prossimi anni e di piccoli interventi per i prossimi mesi. Punto di partenza: l´Italia ha tutto per farcela. È un Paese che ha una forza straordinaria ma è stato gestito in questi anni da una classe dirigente mediocre che ha fatto leva sulla paura per non affrontare la realtà (straordinaria la pennellata di De Rita nella relazione Censis di quest´anno). Un cambiamento radicale è possibile partendo dall´assunto che il sistema Paese ha le risorse per essere leader in Europa e punto di attrazione nel mondo. E che la globalizzazione non è il nostro problema, ma la più grande opportunità per l´Italia. Un mondo piatto, sempre più numeroso e sempre più ricco, che ha fame di bello, quindi di Italia. A noi il compito di non sprecare questa possibilità; abbiamo già sprecato la crisi, adesso non possiamo sciupare anche la ripresa. Ma l´Italia vive un paradosso. Per responsabilità (diffusa) della classe dirigente, abbiamo perso molto tempo. E i dati dell´Istat di oggi - che proiettano una disoccupazione giovanile ai record dal 1977 - sono una fotografia devastante. Bisogna correre, allora. Fermare l´emorragia dei posti di lavoro. E poi iniziare a risalire la china. Il Pd crede possibile che il Jobsact sia uno strumento per aiutare il Paese a ripartire. Ma sappiamo benissimo che la credibilità della classe politica parte dalla capacità di dare il buon esempio. Ecco perché è fondamentale che si faccia rapidamente la legge elettorale, si taglino per un miliardo i costi della politica, si eliminino le rappresentanze politiche di Province e Senato, si riduca il numero e il compenso dei consiglieri regionali. Se dobbiamo cambiare - e noi dobbiamo cambiare - bisogna partire dalla politica. Qui c´è un sommario, con le prime azioni concrete, formulato insieme ai ragazzi della segreteria a partire da Marianna, che si occupa di lavoro, e di Filippo, che è responsabile economia. Nella prossima settimana lo arricchiremo con le osservazioni ricevute e lo discuteremo nella direzione del Pd del 16 gennaio. Nessuno si senta escluso: è un documento aperto, politico, che diventerà entro un mese un vero e proprio documento tecnico. L´obiettivo è creare posti di lavoro, rendendo semplice il sistema, incentivando voglia di investire dei nostri imprenditori, attraendo capitali stranieri (tra il 2008 e il 2012 l´Italia ha attratto 12 miliardi di euro all´anno di investimenti stranieri. Metà della Germania, 25 miliardi un terzo della Francia e della Spagna, 37 miliardi). Per la Banca Mondiale siamo al 73° posto aal mondo per facilità di fare impresa (dopo la Romania, prima delle Seychelles). Per il World Economic Forum siamo al 42° posto per competitività (dopo la Polonia, prima della Turchia). Vi sembra possibile? No, ovviamente no. E allora basta ideologia e mettiamoci sotto Parte A - Il Sistema - 1. Energia. Il dislivello tra aziende italiane e europee è insostenibile e pesa sulla produttività. Il primo segnale è ridurre del 10% il costo per le aziende, soprattutto per le piccole imprese che sono quelle che soffrono di più (Interventi dell´Autorità di Garanzia, riduzione degli incentivi cosiddetti interrompibili). 2. Tasse. Chi produce lavoro paga di meno, chi si muove in ambito finanziario paga di più, consentendo una riduzione del 10% dell´Irap per le aziende. Segnale di equità oltre che concreto aiuto a chi investe. 3. Revisione della spesa. Vincolo di ogni risparmio di spesa corrente che arriverà dalla revisione della spesa alla corrispettiva riduzione fiscale sul reddito da lavoro. 4. Azioni dell´agenda digitale. Fatturazione elettronica, pagamenti elettronici, investimenti sulla rete. 5. Eliminazione dell´obbligo di iscrizione alle Camere di Commercio. Piccolo risparmio per le aziende, ma segnale contro ogni corporazioni. Funzioni delle Camere assegnate a Enti territoriali pubblici. 6. Eliminazione della figura del dirigente a tempo indeterminato nel settore pubblico. Un dipendente pubblico è a tempo indeterminato se vince concorso. Un dirigente no. Stop allo strapotere delle burocrazie ministeriali. 7. Burocrazia. Intervento di semplificazione amministrativa sulla procedura di spesa pubblica sia per i residui ancora aperti (al Ministero dell´Ambiente circa 1 miliardo di euro sarebbe a disposizione immediatamente) sia per le strutture demaniali sul modello che vale oggi per gli interventi militari. I Sindaci decidono destinazioni, parere in 60 giorni di tutti i soggetti interessati, e poi nessuno può interrompere il processo. Obbligo di certezza della tempistica nel procedimento amministrativo, sia in sede di Conferenza dei servizi che di valutazione di impatto ambientale. Eliminazione della sospensiva nel giudizio amministrativo. 8. Adozione dell´obbligo di trasparenza: amministrazioni pubbliche, partiti, sindacati hanno il dovere di pubblicare online ogni entrata e ogni uscita, in modo chiaro, preciso e circostanziato. Parte B - I nuovi posti di lavoro - Per ognuno di questi sette settori, il Jobsact conterrà un singolo piano industriale con indicazione delle singole azioni operative e concrete necessarie a creare posti di lavoro. A) Cultura, turismo, agricoltura e cibo. B) Made in Italy (dalla moda al design, passando per l´artigianato e per i makers). C) Ict. D) Green Economy. E) Nuovo Welfare. F) Edilizia. G) Manifattura. Parte C - Le regole - I. Semplificazione delle norme. Presentazione entro otto mesi di un codice del lavoro che racchiuda e semplifichi tutte le regole attualmente esistenti e sia ben comprensibile anche all´estero. Ii. Riduzione delle varie forme contrattuali, oltre 40, che hanno prodotto uno spezzatino insostenibile. Processo verso un contratto di inserimento a tempo indeterminato a tutele crescenti. Iii. Assegno universale per chi perde il posto di lavoro, anche per chi oggi non ne avrebbe diritto, con l´obbligo di seguire un corso di formazione professionale e di non rifiutare più di una nuova proposta di lavoro. Iv. Obbligo di rendicontazione online ex post per ogni voce dei denari utilizzati per la formazione professionale finanziata da denaro pubblico. Ma presupposto dell´erogazione deve essere l´effettiva domanda delle imprese. Criteri di valutazione meritocratici delle agenzie di formazione con cancellazione dagli elenchi per chi non rispetta determinati standard di performance. V. Agenzia Unica Federale che coordini e indirizzi i centri per l´impiego , la formazione e l´erogazione degli ammortizzatori sociali. Vi. Legge sulla rappresentatività sindacale e presenza dei rappresentanti eletti direttamente dai lavoratori nei Cda delle grandi aziende. Su questi spunti, nei prossimi giorni, ci apriremo alla discussione. Con tutti. Ma con l´idea di fare. Certo ci saranno polemiche, resistenze. Ma pensiamo che un provvedimento del genere arricchito dalle singole azioni concrete e dalla certezza dei tempi della pubblica amministrazione possa dare una spinta agli investitori stranieri. E anche agli italiani. Oggi stimiamo in circa 3.800 miliardi di euro la ricchezza finanziaria delle famiglie italiane. Insomma, ancora qualcuno ha disponibilità di denari. Ma non investe perché ha paura, perché è bloccato, perché non ha certezze. Noi vogliamo dire che l´Italia può ripartire se abbandoniamo la rendita e scommettiamo sul lavoro. In questa settimana accoglieremo gli stimoli e le riflessioni di addetti ai lavori e cittadini (matteo@matteorenzi.It). Poi redigeremo il vero e proprio Jobs Act. Pensierino della Sera: sono stato a Parma all´ospedale a portare l´abbraccio personale mio ma soprattutto l´abbraccio di tutto il Pd a Pierluigi Bersani. Non ci ho parlato naturalmente, essendo ancora in terapia intensiva. Ho creduto giusto però esserci a nome di tanti di noi. Appena lo vedrò, voglio dirgli una cosa che lui già sa e cioè che può essere orgoglioso della sua famiglia, della moglie Daniela, delle figlie Elisa e Margherita. E può anche essere fiero della sanità della sua regione che lo ha accompagnato in queste ore difficili. Poi - una volta che gli abbiamo detto che ci siamo spaventati tanto perché comunque gli vogliamo bene - non vedo l´ora di tornare a litigare con lui. Scuole toscane 2014/2015: ecco il dimensionamento Firenze, 9 gennaio 2014 – Approvato, dalla Giunta regionale, il dimensionamento della rete scolastica toscana per l´anno 2014/2015: la delibera, presentata dalla vicepresidente Stella Targetti, è stata subito trasmessa all´Ufficio Scolastico Regionale per gli adempimenti necessari alla sua attuazione. L´atto raccoglie le indicazioni su offerta formativa e dimensionamento trasmessi alla Regione dalle 10 amministrazioni provinciali. "Abbiamo apprezzato - sottolinea Stella Targetti, vicepresidente della Regione Toscana con delega all´Istruzione - il comportamento degli enti locali con la loro sostanziale adesione alle linee guida a suo tempo diffuse dalla Regione: nell´interesse del mondo della scuola, ci aspetta infatti un´azione puntata non tanto sulla quantità dell´offerta formativa quanto sulla sua qualità". Stella Targetti evidenzia inoltre come il piano 2014/15 confermi, attraverso una elevata richiesta di sezioni per l´infanzia, la centralità di questa fascia educativa e l´importanza dello sforzo compiuto in questi anni dalla Regione per garantire l´attenuamento delle liste d´attesa con l´attivazione delle sezioni Pegaso. Primo Ciclo Per quanto riguarda il primo ciclo di istruzione emergono, nella scuola dell´infanzia, 207 richieste di nuove sezioni: 121 (di cui 10 comunali) sono quelle per cui è chiesta la statalizzazione, cioè il passaggio allo Stato, mentre le altre 86 sono sezioni aggiuntive. Nella scuola primaria le richieste riguardano un complesso di 420 classi, di cui 112 sono prime classi a tempo pieno. Passando alla secondaria di primo grado va sottolineata la richiesta di nuove sezioni a indirizzo musicale: 45 in tutto. 10 le sezioni musicali richiesta in provincia di Firenze e 8 in quella di Massa-carrara. 7 nelle scuole di Livorno e 6 nella Lucchesia. 5, rispettivamente, ad Arezzo e Pisa, 2 nelle scuole pratesi e 1 rispettivamente in quelle pistoiesi e grossetane. In provincia di Arezzo viene poi chiesta anche una sezione "coreutica". Da un punto di vista generale, la situazione circa il dimensionamento degli Istituti Comprensivi resta immutata (12 quelli "sottodimensionati" - cioè che non avranno un preside titolare ma reggente - di cui 9 montani). Secondo Ciclo - Nel secondo ciclo (scuola secondaria di secondo grado) la situazione resta immutata rispetto all´anno scolastico in corso: non si registrano variazioni sul dimensionamento degli Istituti (12 dei quali, di cui 2 montani, restano sottodimensionati). Si rilevano poi 11 richieste di sezioni a indirizzo sportivo: una scuola per provincia con l´eccezione di Pistoia dove sono state presentate richieste in due scuole. Ad Arezzo il liceo sportivo partirà nell´anno scolastico 2015/2016. L´anno 2014/2015 vedrà anche la partenza dei Centri Provinciali di Istruzione per gli Adulti in tutti i territori provinciali.  
   
   
IL 26 GENNAIO SINDACI IN PIAZZA CONTRO IL GOVERNO. ZAIA: “HANNO RAGIONE, E’ IL TEMPO DELLA RIBELLIONE”  
 
Venezia, 9 gennaio 2014 - “I sindaci veneti che il 26 gennaio prossimo scenderanno in piazza per protestare contro le politiche centraliste e vessatorie del Governo romano nei confronti dei cittadini e delle autonomie locali, sappiano che io sono con loro”. Lo afferma il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, manifestando il proprio pieno appoggio alla crescente contestazione degli amministratori locali nei confronti di uno Stato “che non si accontenta di togliere energie ai territori – rincara il governatore –, ma quel che è peggio, sottrae giorno dopo giorno anche la speranza che questo insopportabile stato di cose possa cambiare”. “Nelle stanze dei bottoni – prosegue Zaia – i governanti nazionali amano schiacciare solo quelli che producono nuova povertà, disperazione, perdita di lavoro, avvilimento dell’impresa. Gli unici provvedimenti che hanno saputo promulgare sono quelli della sottrazione di risorse alla periferia per soddisfare i propri bulimici apparati centrali, i quali, nonostante il loro vorace fagocitare, rimangono perennemente insoddisfatti. E poiché tutto fa presupporre che non si voglia modificare questo andazzo, che le promesse riforme strutturali dello Stato siano state e continuino a essere solo uno specchietto per le allodole, bisogna dire basta”. “Non rimane che una ribellione pacifica ma pur sempre una ribellione – conclude Zaia – che le Istituzioni venete debbono promuovere nella legalità e nel rispetto dei principi democratici, ma facendo sentire la propria voce con decisione: no e ancora no all’umiliazione delle amministrazioni locali, alla distruzione del nostro sistema economico, alla macelleria sociale”.  
   
   
FONDI EUROPEI: USATE TUTTE LE RISORSE DEL 2013 SCONGIURATO IL RISCHIO CHE I FONDI VENISSERO RIMANDATI A BRUXELLES. LA REGIONE LAZIO TRA LE PRIME PER L’UTILIZZO DELLE RISORSE EUROPEE  
 
Roma, 9 gennaio 2014 - La Regione impiega tutte le risorse europee del 2013, portando il Lazio tra le prime regioni italiane. Alla fine dell’anno appena trascorso sono stati spesi complessivamente 861 milioni di euro di fondi, 433 milioni attraverso il programma europeo di sviluppo regionale e 428 milioni attraverso il Fondo sociale europeo. È stata superata del 15% la soglia minima necessaria a non perdere le risorse. L’obiettivo della Regione è quello di utilizzare al meglio anche gli altri 600 milioni di euro della vecchia programmazione: saranno investiti 300 milioni nel 2014 e 300 milioni nel 2015. Si sta procedendo anche alla preparazione della nuova programmazione 2014-2020: la Regione è al lavoro con il Governo per raggiungere l’obiettivo di ottenere 3 miliardi e 100 milioni di euro da spendere per i cittadini e per l´economia regionale. “All’inizio del 2013 il Lazio era l’ultima regione in Italia per l’utilizzo dei fondi europei - ha spiegato il presidente, Nicola Zingaretti - Con uno sforzo straordinario abbiamo impiegato tutte le risorse europee del 2013, scongiurando il rischio che i fondi venissero rimandati a Bruxelles”. “Iniziamo l´anno positivamente – ha detto Alessandra Sartore, assessore al bilancio -Abbiamo raggiunto obiettivi per utilizzo fondi 2007-13. E da metà gennaio inizieremo a lavorare sulla programmazione 2014-2020 per arrivare a giugno con i programmi operativi”. “È stato un dovere morale, in un momento di grave crisi, tentare lo sforzo che abbiamo fatto per non rischiare il disimpegno automatico - ha aggiunto Sonia Ricci, assessore all’agricoltura, caccia e pesca - Ci siamo riusciti e stiamo creando un sistema teso a durare nel tempo”. Tutto questo serve a utilizzare i fondi in funzione anticiclica e avviare lo sviluppo economico nella nostra regione. E’ il parere di Guido Fabiani, assessore allo sviluppo economico. “Abbiamo evitato di perdere fondi strutturali, creato basi per chiudere bene i fondi 2007-2013, e ci siamo preparati per avviare nuova programmazione 2014-2020”, ha spiegato.  
   
   
ROSSI ELOGIA I SINDACI DELLA VALDICHIANA SENESE: "UN TERRIORIO UNITO"  
 
Chianciano (Si), 9 gennaio 2014 – Era la prima volta di un presidente della Regione in palazzo comunale e il sindaco di Chianciano Terme, Gabriella Ferranti, ha accolto il presidente Enrico Rossi all´ingresso indossando la fascia tricolore. E´ iniziata così la riunione istituzionale con i sindaci della Valdichiana senese che hanno esposto le loro richieste e presentato le difficoltà e le esigenze di un territorio che Rossi ha definito "ricco di esperienze diverse, ma ben integrate tra loro e accompagnate da un paesaggio straordinario che rappresenta per quest´area una risorsa in più da tutelare adeguatamente". Tra gli aspetti sottolineati dai sindaci ci sono la questione della chiusura del tribunale di Montepulciano, la necessità di realizzare una fermata tra Firenze e Roma lungo la linea dell´alta velocità ferroviaria, il termalismo da rilanciare, la viabilità da completare, oltre agli aspetti istituzionali legati alla prevista abolizione delle Province. Su tutte il presidente Rossi ha fornito le sue risposte, dando prima la parola agli assessori alle infrastrutture e mobilità, Vincenzo Ceccarelli e alla presidenza, Vittorio Bugli, presenti anch´essi all´incontro. Ceccarelli ha promesso di affrontare insieme alla Società Autostrade la questione del casello da realizzare a Montepulciano, di compiere una verifica rispetto alla classificazione delle strade che necessiterebbero di interventi, visto che qualche possibilità di intervento esiste soltanto sulle strade regionali. L´assessore Bugli ha messo in calendario una riunione a tempi brevi con i sindaci per affrontare in quella sede le questioni istituzionali. Il presidente Rossi ha elogiato gli amministratori locali perché rappresentano una realtà unita e hanno presentato un quadro d´insieme che permette di stilare una lista di priorità per la Valdichiana. Vediamo quali sono. Fermata Alta Velocità. "Serve – ha detto – una grande alleanza con l´Umbria che ci permetta di lavorare alla sua realizzazione in un tavolo di carattere nazionale anche sulla base del progetto presentato dal Comune di Chiusi". Ospedale di Nottola. "Vi dò l´assoluta garanzia – ha precisato – che per ciò che riguarda il presidio di Nottola non ci saranno né chiusure né processi di pesante razionalizzazione, ma che lavoreremo invece secondo un progetto di rete tra ospedali". Assetti istituzionali. "Forse la proposta che avevo avanzato di tre grandi macroaree in Toscana non era campata in aria e poteva trovare migliore accoglienza. Adesso non è più realizzabile e occorre pensare ad una riforma che preveda uno Stato centrale che funzioni, un Senato delle Regioni e delle Autonomie locali capace di portare i territori dentro lo Stato, e la presenza delle Regioni non come piccoli Stati ma enti che devono poter amministrare direttamente su alcune materie e non limitarsi soltanto a programmare". Tribunale di Montepulciano. "Non posso promettere nulla, ma ne parlerò sicuramente al ministro della Giustizia per capire quali margini ci sono. A lei riporterò le buone ragioni e i numeri esposti qui oggi dal sindaco". Termalismo. "Nel nuovo Piano sanitario regionale lo consideriamo una risorsa. Superata l´idea che debba essere esclusivamente fitness, credo sia possibile introdurre il concetto che le cure termali possono in alcuni casi essere sostitutive di quelle mediche, portare ad una riduzione dell´uso dei farmaci e quindi venire agevolate perché a saldo economico zero. Possiamo ripartire poi dal progetto redatto insieme all´Università di Pittsburg". Le Terme e il Monte dei Paschi. "Il Mps rappresenta un terzo dell´economia toscana e io ringrazio in modo speciale l´amministratore delegato Viola che si è impegnato a trovare una soluzione positiva per le Terme attraverso un progetto convincente. Ma né la Regione né il Monte sono più in grado di sopportare i bilanci in rosso nelle terme toscane. Occorre quindi puntare all´equilibrio finanziario, ammodernare gli alberghi, guardare avanti e puntare ad una maggiore efficienza".  
   
   
VALLE D’AOSTA: PRECISAZIONI SULLA PUBBLICAZIONE DELLA DELIBERA DI ASSEGNAZIONE DEI FONDI DEL BILANCIO REGIONALE  
 
Aosta, 9 gennaio 2014 - L’assessore al Bilancio, Finanze e Patrimonio Mauro Baccega interviene in merito ai tempi della pubblicazione della delibera di Giunta sull’attribuzione alle Strutture dirigenziali delle risorse previste dal bilancio regionale, precisando che la Segreteria della Giunta ha dovuto in questi giorni completare gli opportuni controlli che hanno interessato i numerosi provvedimenti deliberativi approvati il 31 dicembre, tra i quali quelli del bilancio. Parte delle deliberazioni sono state pubblicate sul sito regionale il 2 gennaio, altre il 3 gennaio, mentre due documenti sono stati messi in rete ‘’in chiaro’’ tra il 7 e l´8 gennaio. In particolare, il provvedimento sul bilancio di gestione, per la sua importanza ed articolazione, è stato oggetto di controlli congiunti da parte delle Strutture dell’Amministrazione. Da oggi, quarto giorno lavorativo dell’anno dopo la riunione di Giunta, la deliberazione è consultabile sul sito internet della Regione. «Mi sembra che sia oltremodo ragionevole la pubblicazione di un atto, che contiene tra l’altro un allegato di un migliaio di pagine, al quarto giorno lavorativo - sottolinea l’Assessore Baccega - , credendo che questa tempistica non abbia creato problemi amministrativi, tanto più che le singole Strutture potevano già consultare il documento nella sezione Intranet dell’Amministrazione a partire da giovedì 2 gennaio» . «Nel mese di gennaio – comunica inoltre l’Assessore - è programmato un confronto con il Governo sulla Legge di stabilità e per definire gli aspetti legati al Patto di Stabilità. Auspico vivamente che da tale incontro scaturiscano risultati positivi, che ci permettano di lavorare con maggiori certezze».  
   
   
CALABRIA: IL PRESIDENTE SCOPELLITI INTERVIENE SUI DATI DIFFUSI DAL DIPARTIMENTO PER LA COESIONE E DAL MINISTERO DEL LAVORO”SODDISFAZIONE PER I RISULTATI RAGGIUNTI”  
 
 Catanzaro, 9 gennaio 2013 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti interviene sui dati diffusi dal Dipartimento per la Coesione e dal Ministero del Lavoro. “Prendo atto con grande soddisfazione – afferma il Presidente Scopelliti – che la Calabria è stata citata come esempio positivo per aver superato il target di spesa previsto per il Por Fesr ed aver contribuito a raggiungere una spesa certificata che, a livello nazionale, ha superato il target di ben 4,2 punti percentuali. Questa amministrazione non ha mai avuto dubbi sul corretto e lungimirante utilizzo dei fondi comunitari, interpretandoli quale concreto strumento per lo sviluppo del territorio e di tutti i calabresi. Il 4 gennaio è arrivato un riscontro importantissimo, che ci induce a guardare al futuro con ancora maggiore fiducia. Accolgo con piacere anche le parole del Ministro Trigilia, che ha sottolineato come questo risultato positivo sia stato raggiunto grazie ad un gran lavoro di squadra che, per quanto ci riguarda, ha visto protagonisti i vari settori dell’amministrazione regionale coordinati dall’assessorato alla Programmazione guidato da Giacomo Mancini, e ha potuto beneficiare di un costante e produttivo dialogo con il Governo Nazionale. Ritengo che siano queste – conclude il Governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti – le migliori risposte ai quesiti che spesso ci vengono posti”.  
   
   
ABRUZZO, CRAM: CHIODI, POSSIBILITÀ DI RIFINANZIAMENTO SOLO DAL 2015  
 
L´aquila, 9 gennaio 2014 - "La possibilità di rifinanziamento dell´attività del Cram, naturalmente su basi diverse, potrebbe essere presa in considerazione solo a partire dal 2015". Lo afferma il presidente della Regione, Gianni Chiodi, in merito al futuro dell´attività dell´organismo del Consiglio regionale che cura i rapporti con le comunità degli abruzzesi all´estero. "Il blocco di ogni forma di finanziamento per attività del Cram - spiega Chiodi - è stata imposto dalla situazione della Regione Abruzzo e del Paese che ci ha indicato atre priorità: far fronte alle spese obbligatorie per legge, ai servizi sociali, alla protezione civile, ai trasporti pubblici ed altro. Il tutto - prosegue il Presidente - senza aumentare le tasse ai cittadini e portando a compimento quella politica di risanamento economico e finanziario del bilancio regionale avviata cinque anni fa". Ma in quest´ottica il Presidente Chiodi apre ad una possibilità di rilancio del Cram "quando verranno liberate risorse che oggi dobbiamo destinare al costo del debito". Ma, aggiunge Chiodi, "le riunioni del consiglio degli abruzzesi nel mondo, ai quali tutti noi teniamo, si dovranno tenere nella terra d´Abruzzo per il tempo strettamente necessario per i lavori. Questo anche per evitare quello che è una opinione, purtroppo, largamente diffusa tra gli abruzzesi residenti (sedimentatasi per alcune vicende del passato) e cioè: che uno scopo nobile si riduca ad occasioni di viaggio per un numero eccessivo di persone a spese della collettività".  
   
   
COSTI BUROCRAZIA: INTRODUZIONE METODO COSTI STANDARD  
 
Bolzano, 9 gennaio 2014 - I costi della burocrazia derivano da iter complessi, dalla compilazione di modelli o dalla certificazione di requisiti, ovvero da tutte quelle attività che comportano “scartoffie”. Da tempo l’abbattimento della burocrazia è un tema che preoccupa i cittadini e le imprese in quanto gli oneri burocratici risultano difficilmente comprensibili e spesso insostenibili. Per abbattere il carico burocratico, l’amministrazione provinciale ha cercato negli ultimi anni di introdurre attraverso progetti pilota il metodo dei costi standard. In particolare il Dipartimento all’economia si è impegnato, ma c’e ancora molto da fare. “Secondo le imprese altoatesine al momento si è riusciti solo in parte a ridurre gli oneri burocratici in Alto Adige, come emerge anche da vari sondaggi”, dichiara il presidente della Camera di commercio, Michl Ebner, e aggiunge: “Con un’applicazione sistematica da parte dell’amministrazione provinciale del metodo dei costi standard su tutto il territorio si potrebbe ridurre sensibilmente l’onere a carico degli operatori economici e dei cittadini.” Il metodo dei costi standard è una procedura per rilevare i costi della burocrazia che pesano sulla popolazione e sull’economia a causa delle normative sull’informazione. L’obiettivo del metodo dei costi standard è liberare cittadini e imprese da inutili oneri burocratici, gestendo in modo più efficiente le procedure amministrative e riducendo al minimo gli oneri. A tal fine vengono rilevate le procedure dispendiose, obsolete, ripetitive o eccessive per poi ridurle o addirittura eliminarle. Queste razionalizzazioni permettono di risparmiare tempo e denaro. Il metodo dei costi standard non rileva invece obiettivi politici, utilità, contenuti standard o criteri delle normative analizzate. Grazie alla Strategia di Lisbona, l’applicazione del modello dei costi standard aveva assunto all’inizio degli anni 2000 maggiore importanza a livello europeo e internazionale, per poi passare di nuovo in secondo piano. L’obiettivo della Strategia di Lisbona era ridurre in tutta Europa il carico burocratico del 25 per cento entro il 2010. La Germania è stata all’avanguardia nell’abbattimento della burocrazia ed è riuscita a ottenere risultati significativi entro la fine del 2011. “Anche in Alto Adige sono stati avviati alcuni progetti pilota applicando il metodo dei costi standard che poi però non sono stati portati avanti. L’amministrazione pubblica deve fissare obiettivi concreti e scadenze precise per la valutazione delle misure normative, organizzative e tecnologiche finalizzate alla riduzione del carico burocratico”, sottolinea Ebner.  
   
   
AGEVOLAZIONI PER LA RICOLLOCABILITÀ DI MANAGER E LAVORATORI  
 
Firenze, 9 gennaio 2014 - Metropoli, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Firenze, membro di Enterprise Europe Network, e le associazioni Manageritalia e Federmanager organizzano un seminario di approfondimento sugli strumenti agevolativi volti al sostegno dell’occupazione, con particolare attenzione alla ricollocabilità di manager ed ex lavoratori attualmente disoccupati. L’evento, in programma mercoledì 22 gennaio 2014 a partire dalle ore 9:30 presso l´auditorium di Metropoli in Via Castello d’Altafronte 11, si rivolge da un lato a dirigenti, quadri e lavoratori attualmente inoccupati, interessati ad un ricollocamento lavorativo oppure a forme di autoimpiego, dall’altro alle imprese del territorio potenzialmente interessate all’inserimento in organico dei suddetti. L’iniziativa ha l’obiettivo di diffondere la conoscenza e stimolare l’utilizzo degli strumenti agevolativi disponibili atti a contrastare la disoccupazione, manageriale e non, quali ad esempio il progetto “Manager to work” promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con il contributo del Fondo Sociale Europeo e del Fondo di Rotazione per la formazione professionale. L´ingresso all´evento è gratuito, la registrazione obbligatoria.  
   
   
FONDO SOCIALE EUROPEO. ECCO COME LA REGIONE LAZIO HA INVESTITO SU FORMAZIONE E LAVORO CREARE LAVORO E SOSTENERE CHI È IN DIFFICOLTÀ A PARTIRE SOPRATTUTTO DAI GIOVANI E DALLE TANTE PERSONE IN CERCA DI OCCUPAZIONE  
 
Roma, 9 gennaio 2014 - Fondi europei: tra le risorse recuperate ci sono anche 57 milioni di euro provenienti dal Fondo Sociale. La Regione ha deciso di utilizzarli per creare lavoro e sostenere chi è in difficoltà a partire soprattutto dai giovani e dalle tante persone in cerca di occupazione. Come sono stati investiti i fondi? Corsi della formazione dell’obbligo. Sono stati garantiti con 12 milioni di euro, risorse senza le quali non sarebbero partiti. Programmi contro la disoccupazione giovanile, per incidere su questo problema enorme che coinvolge tanti giovani anche nel Lazio. Progetti innovativi. 7,4 milioni di euro sono stati investiti per progetti rivolti ai giovani in formazione e a coloro che attualmente non stanno studiando né cercando lavoro. “Le sperimentazioni innovative che abbiamo attuato - ha detto il vicepresidente, Massimiliano Smeriglio- costituiranno uno degli assi portanti della prossima programmazione 2014-2020 che abbiamo già iniziato a pianificare con il programma ‘Lazio Idee’”.  
   
   
LEGGE STABILITÀ 2014, IL 15 GENNAIO A VILLA UMBRA SEMINARIO SU MODIFICHE A TRIBUTI LOCALI  
 
Perugia, 9 gennaio 2014 - Si svolgerà mercoledì 15 gennaio alle ore 9 a Villa Umbra, sede della Scuola umbra di Amministrazione pubblica, un seminario di approfondimento sulla "Legge di Stabilità 2014 e le disposizioni normative 2013 in materia di finanza locale, novità e criticità per la definizione del bilancio di previsione 2014 degli Enti locali". Entrata in vigore il primo gennaio, ricorda Alberto Naticchioni, amministratore Unico della Scuola, la legge n. 147 recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2014) definisce la cornice di finanza pubblica per l´anno 2014. Docenti della giornata saranno Stefano Baldoni, responsabile dell´area Economico-finanziaria e Tributi del Comune di Corciano; Matteo Barbero, avvocato e dottore di ricerca in diritto pubblico, responsabile della struttura di progetto "gestione del patto di stabilità interno degli Enti Locali" della Regione Piemonte e Dante De Paolis, dirigente del Settore Servizi Finanziari del Comune di Perugia. I relatori si avvicenderanno per giungere ad un´analisi completa delle disposizioni di interesse per gli Enti locali. Sarà fatto un "focus" sulle novità in materia di Patto di stabilità interno per il triennio 2014/2016, sul fondo di solidarietà comunale e sul regime dei trasferimenti erariali e modifiche ai Tributi locali: la nuova imposta unica comunale (in sigla "Iuc"). Nel pomeriggio si farà il punto sulle novità in materia di "Imu" per il 2013 ed il 2014, sulla "Tares", sui vincoli in materia di spesa di personale e sulle novità in materia di società ed organismi partecipati dagli Enti locali.  
   
   
LE REGOLE DEL RISPARMIO DELLE FAMIGLIE LOMBARDE  
 
Monza, 9 gennaio 2014 - Per il nuovo anno le famiglie lombarde saranno attente al risparmio soprattutto al supermercato. Rispetto all’inizio del 2013, per far quadrare il bilancio, le spese da ridurre, o da contenere, sono soprattutto quelle legate al “carrello”: la metà dei lombardi sta più attenta, rispetto al passato, a ridurre gli sprechi di generi alimentari. E la stretta sui consumi si fa sentire proprio sui beni di prima necessità. La metà delle famiglie lombarde non ha un unico punto vendita abituale ma fa la spesa in diversi punti per inseguire il risparmio. E per necessità o per volontà di risparmiare, il 25% delle famiglie opta per i prodotti in promozione, il 10% per i primi prezzi e l’11% per i prodotti a marchio commerciale messi sul mercato dalle grandi catene di distribuzione. Rispetto allo scorso anno, si fanno meno rinunce sul resto del quotidiano: chi “taglia” le uscite fuori, limitandole magari al solo fine settimana, passa dal 29% al 27%. Così come la percentuale di coloro che scelgono di trascorrere più tempo libero in casa (il 9% delle famiglie lombarde contro il 16% dello scorso anno). A ridurre le uscite soprattutto i giovani (circa 1 su 2). È quanto emerge dall’indagine “Famiglie e fiducia. Monza e Brianza, Lombardia”, realizzata dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza in collaborazione con Digicamere. I risultati dell’indagine per provincia. A Monza e Brianza il 35% delle famiglie sceglie i prodotti in promozione per risparmiare sulla spesa. A Bergamo la percentuale più alta di famiglie che per inseguire il risparmio utilizza più punti vendita (60%). Per far quadrare il bilancio famigliare, i milanesi trascorrono più tempo libero in casa (13%) e riducono le cene fuori (37%). È quanto emerge dall’indagine “Famiglie e fiducia. Monza e Brianza, Lombardia”, realizzata dalla Cdc di Monza e Brianza in collaborazione con Digicamere.