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Notiziario Marketpress di Mercoledì 17 Settembre 2014
Politica
DICHIARAZIONE CONGIUNTA DA JOSÉ MANUEL BARROSO, PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA, E HERMAN VAN ROMPUY, PRESIDENTE DEL CONSIGLIO EUROPEO, SULLA RATIFICA DELL´ACCORDO DI ASSOCIAZIONE UE-UCRAINA  
 
Bruxelles, 17 Settembre, 2014 - Accogliamo con favore la ratifica simultanea dell´accordo di associazione Ue-ucraina nel Verkhovna Rada e al Parlamento europeo oggi come un importante passo in associazione politica e l´integrazione economica dell´Ucraina con l´Unione europea. L´accordo di associazione fornirà un progetto per la trasformazione dell´Ucraina in una democrazia europea moderna e prospera. Background : Secondo i risultati concordati nel corso della riunione ministeriale trilaterale del 12 settembre tra l´Unione europea, l´Ucraina e la Russia sull´attuazione della Ue-ucraina Aa / Dcfta, la Commissione intende ora proporre agli Stati membri di ritardare fino al 31 dicembre 2015 l´applicazione provvisoria delle disposizioni commerciali dell´accordo di associazione, e allo stesso tempo proporre il mantenimento in vigore delle misure commerciali autonome dell´Ue a favore dell´Ucraina. Da parte sua, la Russia ha confermato che il regime preferenziale Cis-accordo di libero scambio con l´Ucraina continuerà ad applicarsi. Le tre parti hanno convenuto che le consultazioni continueranno e sono parte di un processo di pace globale in Ucraina, rispettando l´integrità territoriale dell´Ucraina, nonché il diritto di decidere il proprio destino.  
   
   
VOTO STORICO UE-UCRAINA: UN ACCORDO VOTATO CONTEMPORANEAMENTE A STRASBURGO E KIEV  
 
Strasburgo, 17 settembre 2014 - Martedì 16 settembre, attraverso un voto simultaneo a Strasburgo e Kiev, i deputati europei e ucraini hanno approvato l´accordo di associazione Ue-ucraina. L´obiettivo: rafforzare ulteriormente i legami bilaterali. Per la prima volta il Parlamento europeo ha votato simultaneamente. L´accordo è stato approvato durante il conflitto tra l´Ucraina e la Russia, in un momento di sanzioni commerciali reciproche tra la Russia e l´Ue. In un collegamento video con il Parlamento ucraino, prima della votazione, il Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz ha definito questo voto "un momento storico" ricordando che il Parlamento europeo continuerà a difendere l´integrità territoriale e la sovranità dell´Ucraina. A sua volta il presidente ucraino Petro Poroshenko ha ringraziato l´Unione europea per il suo sostegno esortando il governo del paese a non ritardare le riforme necessarie. Si prevede che l´accordo aumenterà le entrate dell´Ucraina di 1,2 miliardi di euro all´anno, mentre le esportazioni ucraine verso l´Ue prevedono un aumento di 1 miliardo di euro all´anno. Nel 2013, il valore delle esportazioni ucraine verso l´Ue è stato di 12,8 miliardi di euro.  
   
   
IL PARLAMENTO EUROPEO RATIFICA L´ACCORDO DI ASSOCIAZIONE UE-UCRAINA  
 
Strasburgo, 17 settembre 2014 - Il Parlamento europeo martedì a Strasburgo ha dato il suo consenso all´accordo di associazione Ue-ucraina, che include una zona di libero scambio globale e approfondita (Dcfta). Tale accordo è stato inoltre ratificato in contemporanea dal Parlamento ucraino a Kiev. L´accordo sancirà un´associazione politica profonda e l´integrazione economica tra l´Ue e l´Ucraina e fornirà l´accesso libero e reciproco al mercato. I deputati hanno approvato l´accordo con 535 voti favorevoli, 127 contrari e 35 astensioni. Il relatore Jacek Saryusz-wolski (Ppe, Pl) prima della votazione ha dichiarato che "grazie a questa ratifica, la scelta europea dell´Ucraina sarà istituzionalizzata e legherà il futuro dell´Ue e dell´Ucraina. La società ucraina ha pagato il prezzo più alto per le sue aspirazioni europee, piangendo la morte di numerose persone, subendo l´occupazione territoriale da parte della Russia e assistendo al deterioramento delle condizioni economiche. Con questa ratifica, l´Ue fornisce all´Ucraina un importante sostegno, nonostante la deplorevole proposta di ritardare l´attuazione dell´accordo", ha proseguito. Ha quindi aggiunto che l´accordo "non rappresentava un obiettivo definitivo per le relazioni Ue-ucraina", sottolineando come il futuro comune dell´Ue e dell´Ucraina debba ora essere protetto dalle aggressioni russe, introducendo "sanzioni sempre più pesanti fintanto che il prezzo per la Russia sarà troppo alto per sostenere la sua politica". "Questo è un momento storico", ha dichiarato il Presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, rivolgendosi ai parlamentari riuniti in plenaria a Strasburgo e a Kiev tramite collegamento video. "I due Parlamenti hanno deciso liberamente di votare oggi allo stesso tempo su questo accordo. Questa è la libera democrazia, l´opposto della democrazia assistita. Il Parlamento europeo ha sempre difeso l´integrità territoriale e la sovranità dell´Ucraina e continuerà a farlo", ha concluso. Poco prima che il Parlamento ucraino ratificasse l´accordo, il Presidente Poroshenko ha dichiarato: "Gli ucraini hanno invertito il treno espresso con destinazione l´Est e mi auguro che anche il voto di oggi ne sia una conferma. Le nostre ratifiche sincronizzate rappresenteranno una festa, non solo per l´Ucraina, ma anche per l´Europa, perché senza l´Ucraina non c´è un´Europa unita. Vorrei ringraziare l´Europa per il sostegno che ci ha fornito in questi tempi difficili. Colgo l´occasione per sottolineare al nostro governo che l´Ue, come contropartita, ci richiede una cosa: le riforme. Vi esorto a non ritardarle in alcun modo". Punti salienti dell´accordo L´accordo prevede sia un´associazione politica sia la creazione di un´area di libero scambio. Le disposizioni politiche avvicinano l´Ucraina all´Unione europea, aprendo nuovi canali di dialogo politico e stabilendo regole di base per la cooperazione in settori quali l´energia, i trasporti e l´istruzione. L´ucraina dovrà ora attuare le riforme e rispettare i principi democratici, i diritti umani e lo Stato di diritto. Tra le altre disposizioni, l´accordo prevede una maggiore circolazione dei lavoratori, fissa obiettivi per la creazione di un regime di esenzione dal visto e allinea i sistemi regolamentari delle due parti, fissando calendari dettagliati per l´Ucraina per trasporre parti della legislazione comunitaria nella sua legislazione nazionale e applicarli. La parte "globale e approfondita" dell´accordo di libero scambio integra in modo sostanziale i mercati Ue e quelli dell´Ucraina, smantellando i dazi sulle importazioni e introducendo un divieto di altre restrizioni commerciali, anche se con specifiche limitazioni e periodi di transizione in aree "sensibili", come il commercio di prodotti agricoli. L´accordo, inoltre, integrerà parzialmente i mercati degli appalti pubblici. Entrata in vigore dell´accordo Il voto odierno sia del Parlamento Ue sia dell´Ucraina permette un´applicazione provvisoria dell´accordo, ma la data esatta deve ancora essere confermata dal Consiglio. Per avere il pieno effetto giuridico, l´accordo deve essere ratificato dai 28 Stati membri dell´Ue. Finora, è stato ratificato da sei Stati membri ma potrebbero essere necessari molti anni prima che il processo sia completato in tutti gli Stati membri. Era stato inizialmente previsto di far entrare in vigore le nuove regole dal 1° novembre di quest´anno, ma lo scorso venerdì 12 settembre, l´Ue, l´Ucraina e la Russia si sono accordate verbalmente per ritardare l´entrata in vigore provvisoria delle norme commerciali al 31 dicembre 2015. La Commissione europea ha dichiarato che continuerà ad applicare le "preferenze commerciali autonome" dell´Ue all´Ucraina, le quali - in concreto - apriranno unilateralmente il mercato Ue all´Ucraina. Una decisione per prolungare queste preferenze dovrebbe essere presto approvata dal Parlamento europeo.  
   
   
I DEPUTATI VALUTANO LA POLITICA DELL´UE NEI CONFRONTI DELLA RUSSIA  
 
Bruxelles, 17 settembre 2014 - Durante il dibattito di martedì con il Commissario per la politica di vicinato Štefan Füle, alcuni gruppi politici hanno invitato l´Ue ad adottare una linea più proattiva sul conflitto tra l´Ucraina e la Russia e imporre sanzioni più severe nei confronti di quest´ultima. Altri oratori, invece, hanno sottolineato la necessità di "mantenere aperti i canali di comunicazione". "Vogliamo vedere azioni e non parole dalla Russia", ha dichiarato Elmar Brok (Ppe, De), sottolineando come i carrarmati e le truppe russe siano tuttora in Ucraina e il cessate il fuoco non sia stato rispettato. "Fino a che la situazione non cambierà, dobbiamo mantenere le sanzioni e rafforzarle ulteriormente. La Russia deve sapere che resta in vigore lo Stato di diritto". Per il gruppo S&d, Gianni Pittella (It) ha sottolineato che "le sanzioni non rappresentano un surrogato a una soluzione diplomatica e politica". Ha quindi richiesto sforzi per facilitare il dialogo tra l´Ucraina e la Russia, "per mantenere aperti i canali di comunicazione con la Russia fino a quando non saranno prese misure concrete per una soluzione pacifica della crisi." Pittella ha inoltre dichiarato che l´Ue dovrebbe essere pronta ad alleggerire tali sanzioni in caso di progressi con la Russia. "Dobbiamo compiere passi proattivi piuttosto che reagire a questo conflitto e inviare a Putin il messaggio che vi è forte sostanza dietro la nostra retorica", ha dichiarato Charles Tannock, in nome del gruppo Ecr. Ha quindi invitato gli Stati membri dell´Ue ad armare l´Ucraina e a esaminare le modalità per diversificare le rotte energetiche. Petras Auštrevičius (Lt), del gruppo Alde ha evidenziato che "stiamo assistendo a una guerra e a crimini di guerra compiuti all´interno dell´Europa. Ciò ha rivelato le debolezze del sistema di sicurezza europeo ed esposto l´Ucraina all´aggressione non dichiarata da parte della Russia", ha proseguito, criticando la "linea politica restrittiva" dell´Ue. Infine, ha deplorato la decisione di rinviare l´applicazione dell´accordo di associazione Ue-ucraina di 15 mesi. "L´ue si è impegnata nella terza guerra mondiale contro la Russia, che avvelena la vita della politica interna dell´Ucraina e danneggia gli agricoltori dell´Ue e l´economia", ha detto Georgios Katrougkalos (El) in nome della Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica. Invece di optare per una politica di divisione, dovremmo optare per una politica di unificazione", ha ribadito. "La mia impressione è che dobbiamo fare tutto il possibile per evitare che Putin, preferendo una soluzione militare, ottenga ciò che vuole, mentre noi non siamo riusciti a trovare un modo per proteggere i nostri amici ucraini dalla belligeranza russa", ha ricordato Rebecca Harms (De) per il gruppo Verdi/ale. Ha, poi, criticato la decisione dell´Unione europea di ritardare l´attuazione dell´accordo commerciale Ue-ucraina. Nigel Farage (Uk), per il gruppo Europa della Libertà e della Democrazia Diretta ha sostenuto che l´attuale politica dell´Ue rappresenta una "provocazione inutile nei confronti Vladimir Putin". "Se si pungola l´orso russo con un bastone, non c´è da stupirsi se reagisce", ha ricordato, invitando l´Ue a "fermare i giochi di guerra in Ucraina" e "risolvere la reale minaccia cui siamo confrontati". Il Parlamento voterà giovedì una risoluzione su questo tema.  
   
   
UE: EMILY O´REILLY: "ESSERE MEDIATORE? PIÙ UN´ARTE CHE UNA SCIENZA"  
 
Strasburgo, 17 settembre 2014 - "Devi saper persuadere, convincere e negoziare con le istituzioni, alle volte riluttanti a cambiare la propria posizione o il processo decisionale. In questo senso, essere mediatore può sembrare più simile a un´arte che una scienza", spiega Emily O Reilly, il terzo Mediatore europeo e la prima donna in questa carica. L´ex-difensore civico nazionale irlandese è stato eletto dai deputati nel luglio 2013, dopo le dimissioni del suo predecessore, e manterrà la carica fino alla fine dell´anno. In quest´anno di lavoro le Sue aspettative sono state soddisfatte? I miei dieci anni come difensore civico nazionale irlandese dimostravano che ero davvero in grado di avere un impatto e passare subito al lavoro. Lo scorso anno il mio obiettivo è stato quello di iniziare il processo per portare l´ufficio del Mediatore al livello superiore attraverso un approccio più strategico che consentirà di aumentare l´impatto, dando più forza ai cittadini e migliorando l´efficienza complessiva. Un esempio di questi miglioramenti? Utilizzare i nostri poteri per aprire delle indagini su questioni quali la trasparenza del Ttip e la composizione dei gruppi di esperti della Commissione. Quali sono i principali problemi che incontra nel Suo lavoro? Il problema più grande riguarda la cultura istituzionale che può svilupparsi in qualsiasi amministrazione pubblica. Devi essere in grado di persuadere, convincere e negoziare con le istituzioni alle volte riluttanti a cambiare la propria posizione o il processo decisionale. In questo senso, essere mediatore può sembrare più simile a un´arte che una scienza Un altro problema ricorrente è "la mancanza di trasparenza" nelle istituzioni dell´Ue, che ammonta al 25% di tutti i casi del 2013. Per esempio il rifiuto di dare accesso a documenti o informazioni, mancanza di "trasparenza sulle lobbying", chi fa parte dei gruppi di esperti, quando si incontrano, di cosa discutono, etc. C´è ancora molto da fare nel campo della trasparenza per dare ai cittadini le informazioni di cui hanno bisogno. Cosa sta facendo il Parlamento rispetto alle regole e alle procedure? Anche se sono un nuovo Mediatore, le relazioni finora sono stati eccellenti. Il Parlamento è stato molto aperto a tutte le raccomandazioni che ho fatto ripetto ai miglioramenti amministrativi. Uno degli strumenti più potenti del Mediatore è di presentare una relazione speciale al Parlamento, come ho fatto all´inizio del 2014 sul tema Frontex. Lo strumento consente al Mediatore d´inserire nell´agenda politica una decisione sulla linea di condotta dei membri: un prezioso strumento quando si sta cercando di attuare un cambiamento all´interno dell´Ue.  
   
   
UE, GIOVANI: LE MISURE CONTRO LA DISOCCUPAZIONE HANNO FUNZIONATO?  
 
Strasburgo, 17 settembre 2014 - Negli ultimi mesi il mercato del lavoro per i giovani in Grecia, Spagna o Croazia non è cambiato molto. In questi paesi un giovane su due è ancora disoccupato e la situazione in Europa non è molto più positiva: il tasso di disoccupazione dei giovani è stagnante al 23%. Due programmi sono stati lanciati per sostenere i giovani. Il sistema di garanzia per i giovani è stato approvato dal Parlamento nel gennaio 2013. L´obiettivo? Garantire che i giovani fino a 25 anni ricevano un´offerta di formazione continua, un apprendistato o un tirocinio entro quattro mesi dalla fine dei loro studi. 18 progetti pilota per facilitare la transizione educazione-lavoro sono stati presentati a Bruxelles. Il secondo programma è l´Iniziativa per l´occupazione giovanile. Essa mira a sostenere le regioni con tassi di disoccupazione giovanile superiore al 25% e i giovani disoccupati che non seguono nessuna formazione, i cosiddetti Neet. Alcuni programmi per l´Italia e la Francia sono stati già adottati dalla Commissione. Mentre la Polonia, il Portogallo e il Regno Unito, gli altri principali destinatari dell´iniziativa, hanno già presentato i loro programmi.  
   
   
IL COMMISSARIO UE MALMSTRöM ACCOGLIE INDAGINE IOM SU TRAGEDIE IN MARE E CHIEDE MAGGIORI SFORZI PER COMBATTERE LE RETI DEI CONTRABBANDIERI  
 
Bruxelles, 17 Settembre, 2014 - "Deploro profondamente la perdita di vite al di fuori delle coste libiche e maltesi la settimana scorsa, il mio pensiero va agli amici e alle famiglie delle vittime. Accolgo con favore il lavoro dell´Organizzazione internazionale per le migrazioni, contribuendo a far luce su questo orribile incidente. Sono scioccato dalle testimonianze dei sopravvissuti al tragico incidente al di fuori della costa maltese, riportato da Oim. Dobbiamo aumentare urgentemente i nostri sforzi per combattere le attività orrende dei contrabbandieri responsabili della morte di centinaia di donne, uomini e bambini che cercano di attraversare il mare in cerca di una vita migliore. La Commissione europea sta già lavorando su un piano Ue per affrontare il traffico di migranti. Il piano si concentrerà sul dialogo politico rafforzato e la cooperazione pratica con i paesi terzi prioritari, nonché sul miglioramento della cooperazione operativa e condivisione dell´intelligence tra gli Stati membri, i paesi terzi interessati agenzie dell´Unione europea (Europol, Frontex e l´Ufficio europeo di sostegno per l´asilo) e interessato. Questo nuovo numero di morti illustra chiaramente che i contrabbandieri e criminali non hanno alcun rispetto per la vita umana e dobbiamo urgentemente aumentare i nostri sforzi per combatterli. Tali sforzi devono essere accompagnati da una volontà da parte degli Stati membri per creare modi più legali per l´Europa, come ad esempio accettando i rifugiati reinsediati più ".  
   
   
UNO STUDIO RIVELA CHE IL MERCATO UNICO PER LA RICERCA DELL´UE DIPENDE DALLE RIFORME NAZIONALI  
 
Bruxelles, 17 settembre 2014 - La creazione di uno spazio europeo della ricerca ha registrato concreti passi avanti grazie al partenariato stretto intorno a questo tema dagli Stati membri, dalle parti interessate e dalla Commissione. Le condizioni per realizzare uno Spazio europeo della ricerca (Ser), dove possano circolare liberamente i ricercatori e le conoscenze scientifiche, esistono già a livello europeo: per farlo funzionare ora occorre attuare le riforme necessarie a livello degli Stati membri. È questa la principale conclusione dell´ultima relazione sui progressi compiuti nell´attuazione del Ser, presentata oggi dalla Commissione europea. Aggiornando l´analisi presentata lo scorso anno (Ip/13/851), il documento presenta relazioni nazionali che offrono una panoramica della situazione nei singoli paesi, soprattutto a livello di organizzazioni di ricerca. Máire Geoghegan-quinn, Commissaria europea per la Ricerca, l´innovazione e la scienza, ha dichiarato: "Negli ultimi anni abbiamo compiuto notevoli progressi nella realizzazione dello Spazio europeo della ricerca, forse più che nei dieci anni precedenti. Tocca adesso agli Stati membri e alle organizzazioni di ricerca rispettare gli impegni presi e realizzare le riforme necessarie. La Commissione li aiuterà nei limiti delle sue possibilità, ad esempio investendo 80 miliardi di euro nel programma di ricerca e innovazione, Orizzonte 2020. È particolarmente importante che Stati membri e Ue concertino molto più i loro sforzi nel campo della ricerca se si vuole che l´impatto a livello unionale sia maggiore". Le seguenti iniziative annunciate nella comunicazione sul Ser sono state concretamente realizzate: sempre più spesso gli Stati membri adottano misure a sostegno del Ser e ne tengono conto nei programmi nazionali di riforma; l´Unione ha integrato le riforme del Ser nel semestre europeo; l´Unione fornisce anche sostanziosi finanziamenti a favore delle misure del Ser, ad esempio promuovendo procedure di assunzione aperte, il libero accesso alle pubblicazioni e ai dati e la parità di genere nell´ambito dell´intero programma Orizzonte 2020; le organizzazioni di ricerca, quali i finanziatori della ricerca e gli istituti attivi nel settore della ricerca, hanno espresso un forte sostegno per il programma del Ser; è stato istituito un meccanismo di monitoraggio del Ser, che fornisce dati sempre più utili per valutare i risultati conseguiti dagli Stati membri e dagli istituti. L´analisi conferma che le condizioni per il completamento del Ser indicate dalla Commissione nel 2012 sono state raggiunte Rimangono però differenze tra i vari Stati e i vari enti. Ad esempio, in tutti gli Stati membri i finanziamenti vengono accordati sulla base di progetti concorrenziali, ma in misura diversa tra uno Stato membro e l´altro; inoltre, anche se più della metà degli Stati membri attuano iniziative a sostegno della parità di genere nel settore della ricerca, il ritmo del cambiamento è di fatto troppo lento. La relazione conclude che, sebbene non esista un percorso unico per realizzare il Ser, questo è chiaramente più efficace e vantaggioso laddove esistono misure a suo sostegno a livello nazionale. Gli Stati membri devono presentare entro la metà del 2015 "tabelle di marcia" che delineino i loro prossimi passi verso l´attuazione del Ser. Nel marzo del 2015 la Commissione, le organizzazioni interessate nel settore della ricerca e gli Stati membri si incontreranno a Bruxelles per fare il punto sulla situazione. Contesto Lo Spazio europeo della ricerca è volto a garantire a ricercatori, istituti di ricerca e imprese una maggiore mobilità, competenza e cooperazione a livello transfrontaliero. Ciò rafforzerà i sistemi di ricerca degli Stati membri dell´Ue, li renderà più competitivi e consentirà loro di collaborare in maniera più efficiente per affrontare i grandi problemi della società. I leader dell´Ue hanno sottolineato ripetutamente l´importanza del completamento dello Spazio europeo della ricerca, stabilendo il termine del 2014 nelle conclusioni del Consiglio europeo del febbraio 2011 e del marzo 2012. Questa posizione ha indotto la Commissione a proporre "Un partenariato rafforzato per lo Spazio europeo della ricerca a favore dell´eccellenza e della crescita", indicando le azioni che dovrebbero intraprendere gli Stati membri, le parti interessate e la Commissione stessa per realizzare il Ser. Le cinque priorità in base alle quali devono essere valutati i progressi compiuti sono: l´efficacia dei sistemi di ricerca nazionali; la cooperazione transnazionale; un mercato del lavoro aperto per i ricercatori; parità di genere e integrazione della dimensione di genere nella ricerca; diffusione e trasferimento ottimali delle conoscenze scientifiche. Il Ser ha già mostrato i suoi vantaggi per gli Stati membri e per gli enti di ricerca. Nella relazione si constata, fra l´altro: che i sistemi di ricerca aperti e attrattivi sono più innovativi; che gli istituti di ricerca che attuano il Ser producono un numero più alto di pubblicazioni e di domande di brevetto per ricercatore, generando maggiori conoscenze; che i ricercatori che si sono spostati da un paese all´altro esercitano un impatto sulla ricerca superiore quasi del 20% a quello degli altri ricercatori. Le informazioni raccolte nella relazione sul Ser provengono da varie fonti, in particolare dai programmi nazionali di riforma del 2014. La Commissione ha inoltre condotto un sondaggio sui finanziamenti alla ricerca e sulle organizzazioni che svolgono attività di ricerca in tutti gli Stati membri e nei paesi associati al programma di ricerca dell´Ue. Queste informazioni sono state integrate dallo studio More 2 e dal quadro di valutazione per la ricerca (Innovation Union Scoreboard) per il 2014. Il monitoraggio Ser sta permettendo di raccogliere dati sui livelli di progresso conseguiti dalle azioni strategiche intraprese in questo campo. Tuttavia, il fatto che molti di questi dati debbano essere raccolti su base volontaria ne limita l´efficacia ai fini del processo decisionale. Sarà necessario impegnarsi ulteriormente per identificare e mettere a punto le componenti essenziali e permettere un´evoluzione di questa raccolta di dati. La Commissione lancerà un dibattito con gli Stati membri in merito al migliore livello di coordinamento e armonizzazione delle strategie di ricerca nazionali nonché alla messa in comune dei fondi destinati ad affrontare le problematiche della società allo scopo di aumentare l´impatto a livello di Ue.  
   
   
COOPERAZIONE, TRANSFRONTALIERA: POLITICA COMPLESSA MA REGIONE LOMBARDIA IN PRIMA LINEA  
 
 Milano, 17 settembre 2014 - "Cooperazione non è una parola semplice. Abbiamo bisogno di darle ´corpo´ e concretezza mostrando, raccontando, raccontandoci le esperienze di chi sul territorio questa cooperazione la realizza nel vivere quotidiano". Il sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia Maurizio Del Tenno, ha introdotto così i lavori della terza Settimana Europea della Cooperazione 2014. Cooperazione Strumento Utile - Del Tenno ha quindi affrontato gli aspetti che rendono la cooperazione uno strumento utile. Deve anzitutto poggiare su solide basi e quindi "interessare tutti gli aspetti della vita quotidiana delle regioni di confine: affari, lavoro, cultura, servizi sociali, pianificazione"; essere d´uso quotidiano e coinvolgere sin dall´inizio partner di tutti i settori e gruppi sociali dall´una e dall´altra parte del confine e infine essere recepita a tutti i livelli amministrativi: nazionale, regionale e locale. Una Forma Di Politica Europea Complessa - "Se queste sono le premesse - ha sottolineato Del Tenno - ne deriva che la cooperazione è una politica europea complessa. E´ necessaria una vera cultura del cooperare, costanza e una forte determinazione nel trovare nuove soluzioni. Servono attori istituzionali coraggiosi. Persone che abbiano contezza che al di là delle performance finanziare, che sono importanti certamente, ciò che è centrale è che i progetti rispondano alle reali necessità di chi vive nelle aree transfrontaliere". Gli Ambiti Di Cooperazione Con La Svizzera - La Regione Lombardia partecipa a ben 7 spazi di cooperazione (includendo la cooperazione transfrontaliera, transnazionale, interregionale) ed è Autorità di Gestione del Programma di Cooperazione Transfrontaliera Italia Svizzera e sede del Segretariato Tecnico Congiunto. E proprio la Svizzera rappresenta una delle frontiere di maggior rilievo Lo scorso 10 Settembre, con la firma dell´accordo con Piemonte, Valle D´aosta, Bolzano e i Cantoni Grigioni, Ticino e Vallese per la presentazione del Programma di Cooperazione Transfrontaliera Italia Svizzera 2014 - 2020 alla Commissione europea è stato fatto un ulteriore passo avanti. "Il nuovo Programma - ha spiegato Del Tenno - avrà una dotazione finanziaria europea e nazionale di oltre 118 milioni di euro. Dovrà scaturire un concreto cambiamento dell´area di cooperazione sul piano della competitività, rafforzando la coesione economica e sociale e offrendo un importante valore aggiunto alle iniziative sviluppate parallelamente nei due versanti". Cinque gli assi prioritari scelti: la competitività delle imprese; la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale; la mobilità integrata e sostenibile; i servizi per l´integrazione delle comunità e il rafforzamento della governance transfrontaliera.  
   
   
BOLZANO: PROGRAMMA INTERREG, 97 MILIONI PER RICERCA E INNOVAZIONE  
 
Bolzano, 17 settembre 2014 - Quasi 97 milioni di euro a sostegno di ricerca, innovazione, competitività, collaborazione fra istituzioni, patrimonio naturale e patrimonio culturale. Questo il contenuto del programma Interreg V approvato il 15 settembre dalla Giunta provinciale: il progetto riguarda Italia e Austria, e coinvolge sei regioni che puntano su piattaforme comuni di lavoro. Il programma Interreg V discusso in Giunta punta a trovare soluzioni comuni, per problemi comuni, in un territorio popolato da 5,5 milioni di persone sparse fra Italia e Austria in sei diverse regioni: Alto Adige, Tirolo, Veneto, Friuli-venezia Giulia, Salisburgo e Carinzia. "Le sfide che i singoli territori sono chiamati ad affrontare risultano piuttosto simili - ha commentato il presidente Arno Kompatscher - e dunque la ricerca di forme di collaborazione, che in futuro potrebbero coinvolgere anche il Trentino, è particolarmente sensata". Dopo il passaggio in Giunta, la palla passa ora alla Ripartizione Europa, che avrà il compito di tradurre le idee in progetti concreti aprendo le necessarie trattative con organi e funzionari della Ue. Il programma, in ogni caso, prevede 5 assi, per un totale di 96,8 milioni di euro di investimenti. Il primo asse (17,9 milioni) riguarda ricerca, innovazione e sviluppo tecnologico, "e prevede - ha spiegato Kompatscher - il rafforzamento della collaborazione transfontaliera fra gli enti e le istituzioni che si occupano della materia, con il coinvolgimento diretto delle imprese". Il secondo asse, che può contare su una dotazione finanziaria di 12,8 milioni di euro, punta invece sul miglioramento della competitività di piccole e medie imprese, con la previsione di forme di sostegno a favore di una collaborazione transfrontaliera nello sviluppo di prodotti e servizi. Poi si passa alla valorizzazione del patrimonio naturale e culturale (quasi 27 milioni di euro), mentre il quarto asse (20,2 milioni) si concentra sull´elaborazione di strategie comuni ("da tradurre in atti concreti", ha aggiunto Arno Kompatscher) tra le istituzioni delle diverse regioni. Poco più di 13 milioni di euro, infine, per il quinto e ultimo asse, riguardante le altre misure per lo sviluppo locale. In totale, dunque, il progetto Interreg V Italia-austria, avrà a disposizione un budget di 96,8 milioni di euro per il periodo 2014-2020, con l´85% dei mezzi finanziari provenienti dal fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr) e il restante 15% a carico dello Stato. Per una gestione più mirata dei fondi a disposizione, la Provincia ha deciso che verranno istituite cinque autorità con compiti di amministrazione e controllo.  
   
   
MINORANZE: SERRACCHIANI, SI ACCELERI RATIFICA CARTA EUROPEA LINGUE  
 
Udine, 17 settembre 2014 - La presidente della Regione Debora Serracchiani ha partecipato ieri a Roma all´incontro con il senatore Francesco Palermo, primo firmatario del ddl di ratifica della Carta europea delle Lingue minoritarie, assieme alla delegazione di autorità e rappresentanti delle minoranze del Friuli Venezia Giulia che chiedono al Governo italiano un´accelerazione della ratifica, oltre che il riconoscimento e la formazione degli insegnanti nelle lingue minoritarie. La presidente ha ricordato quanto sia necessario recuperare una situazione di grave ritardo. "A vent´anni dalla firma da parte del Consiglio d´Europa della Carta europea delle Lingue regionali o minoritarie l´Italia non ha ancora provveduto alla ratifica del trattato internazionale firmato nel 1992 ed entrato in vigore nel 1998". Il recepimento non può che essere considerato un atto dovuto in un Paese come l´Italia che ha già provveduto ad applicare quel principio costituzionale con una legge apposita, la 482/1999 che riconosce e tutela dodici minoranze "storiche", e che tra le sue Regioni contempla il Friuli Venezia Giulia dove, per esempio, tre leggi regionali si occupano di interventi nei confronti delle minoranze friulana (legge 29/2007), slovena (legge 38/2001) e delle comunità germanofone (legge 20/2009). Tra l´altro - è stato ricordato - l´articolo 14 della Carta è dedicato proprio agli scambi transfrontalieri, quanto mai decisivi per una regione come il Friuli Venezia Giulia. Si tratta di un articolo, particolarmente importante per la Regione Friuli Venezia Giulia, che impegna ad applicare gli accordi bi e multilaterali che legano gli Stati in cui venga usata la stessa lingua in forma identica o simile, o a cercare di concluderli se necessario, in modo da favorire i contatti tra i locutori della stessa lingua nei campi della cultura, dell´educazione, dell´informazione, della formazione professionale e dell´educazione permanente. Oltre alla necessità di un´accelerazione nella ratifica della Carta, nell´incontro sono stati affrontati anche i problemi dell´organizzazione curricolare della scuola multilingue con lingue di minoranza, il riconoscimento della formazione e la valutazione delle competenze professionali degli insegnanti, nonché la questione della riforma del Titolo V con riferimento ai problemi delle competenze delegate e delle competenze primarie delle Regioni nel campo dell´istruzione. La delegazione ha segnalato l´urgenza di "giungere a soluzioni che diano attuazione allo Statuto del Friuli Venezia Giulia e alla legge statale e regionale sulle minoranze, anche nel quadro dell´imminente annunciata riforma della scuola". In merito, il presidente della Commissione paritetica, Ivano Strizzolo, ha assicurato esserci "uno spazio operativo per la Commissione stessa" e ha richiesto una sollecita convocazione di un tavolo con Regione e Miur, confidando anche che risorse importanti potranno derivare dalla revisione del Patto Tondo-tremonti, "che potranno essere utilizzate - ha proseguito Strizzolo - anche a sostegno della promozione delle lingue minoritarie". Serracchiani ha quindi ricordato che la Regione finanzia l´insegnamento del friulano alla scuola dell´infanzia e alle elementari, mentre nelle scuole medie vengono sostenuti annualmente molti progetti che riguardano progetti specifici. "Quest´anno - ha osservato Serracchiani - la Regione è intervenuta anche con un sostanzioso investimento nella formazione dei docenti e nella certificazione linguistica. Nella scuola media, risorse permettendo, la strada sarà quella di un potenziamento della sperimentazione dell´insegnamento multilingue (italiano, sloveno, tedesco, friulano). Nel frattempo, verranno incentivati progetti sia di studio delle lingue minoritarie, sia di confronto con aree contermini per il tedesco e lo sloveno". Della delegazione facevano parte il presidente della Paritetica Stato-regione Ivano Strizzolo, la delegata del Comitato 482 ai rapporti con il Parlamento, Silvana Schiavi Fachin, il presidente della Arlef, l´Agenzia regionale per la Lingua friulana Lorenzo Fabbro, Alessandra Burelli, delegata per il rettore dell´Università di Udine, Paolo Fontanelli, presidente del Comitato per il rilancio del Friuli, Paolo Pascolo, presidente del Cirf, Domenico Morelli, presidente del Confemili, Roberto Pensa, direttore de la Vita Cattolica, Luigia Negro in rappresentanza della minoranza slovena e Velia Plozner per quella germanofona. All´incontro ha partecipato anche il deputato Alessandro Di Battista.  
   
   
BOLZANO: PREMIO EUREGIO PER LA COOPERAZIONE  
 
Bolzano, 17 settembre 2014 - "Diamo vita all’Euregio": con questo slogan, che riassume alla perfezione l´obiettivo di fondo perseguito dal progetto transfrontaliero che coinvolge Tirolo, Alto Adige e Trentino, la Giunta provinciale ha lanciato una nuova iniziativa. Si tratta del premio Euregio per la cooperazione 2014. Il premio Euregio per la cooperazione verrà suddiviso in due categorie: la prima coinvolge i progetti di cooperazione che si trovano già nella loro fase operativa, mentre la seconda riguarda tutte quelle idee che non hanno ancora trovato concreta attuazione. "Con questo concorso - ha sottolineato il presidente Arno Kompatscher - vogliamo incentivare persone, associazioni, imprese, istituzioni e ogni altro tipo di organizzazione a ragionare sulle possibilità di collaborazione e sviluppo all´interno dell´Euregio. I premiati rappresenteranno dei modelli da seguire e, ci auguriamo, da imitare". Dal punto di vista finanziario, il concorso prevede tre premiati per ognuna delle due categorie: il primo classificato riceve un riconoscimento di 5mila euro che diventano 3mila per il secondo classificato, e 1.500 per il terzo. Le candidature e i progetti possono essere presentati entro il 31 ottobre presso l´ufficio comune dell´Euregio Tirolo-alto Adige-trentino di viale Druso 1, a Bolzano ( info@europaregion.Info ). Per informazioni è possibile visitare il sito http://www.Euroregione.info/  oppure contattare il Tis, che è il partner altoatesino dell´iniziativa (heiko.Schoberwalter@tis.bz.it  tel. 0471 068306).  
   
   
MARONI: REFERENDUM SCOZIA E CATALOGNA PORTANO VERSO EUROPA POPOLI  
 
Milano, 17 settembre 2014 - "Gli Stati hanno perso e stanno progressivamente perdendo sempre di più la loro funzione, non controllando più i confini e non battendo moneta. Se vogliamo andare verso l´Europa delle Regioni e dei popoli questa è la strada e non vedo nessun dramma, io naturalmente tifo per la Scozia, poi il 4 novembre tocca alla Catalogna e siccome non c´è due senza tre non vedo perché poi non pensare a Lombardia o Veneto". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo in diretta alla trasmissione ´Mattino5 -La telefonata´. "A differenza del Veneto che ha proposto un referendum per l´indipendenza - ha proseguito Maroni - io voglio fare un referendum per chiedere lo statuto speciale sul modello dello statuto della Sicilia che prevede che il 100% delle tasse pagate dai siciliani restano in Sicilia, io voglio la stessa cosa per la Lombardia".  
   
   
L’INDIPENDENZA SCOZZESE DECISA DA UN REFERENDUM. ZAIA: “STRAORDINARIA PAGINA DI LEGALITÀ E DI DEMOCRAZIA CHE INVECE IL GOVERNO ITALIANO NEGA AL VENETO”  
 
Venezia, 17 settembre 2014 - “Tifiamo per la Scozia e per la sua indipendenza e speriamo che dalle urne esca un risultato in questo senso. Ma quale che sarà l’esito della consultazione, una cosa è certa: in Gran Bretagna si sarà comunque scritta una grande pagina di democrazia che in Italia, invece, non si vuole scrivere”. Così il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, parla del referendum per l’indipendenza della Scozia che si celebrerà il 18 settembre prossimo. “Là il Regno Unito dei Windsor consente a un popolo fiero e antico di esprimersi, qui l’Italia dei Borboni nega al popolo veneto di contarsi per verificare per via legale e costituzionale se prevalgono i sì o i no all’autonomia e/o all’indipendenza” sottolinea Zaia, riferendosi al ricorso del Governo centrale avverso le due leggi approvate dal Consiglio regionale del Veneto che indicono altrettanti referendum in materia. “La diga comunque è rotta per tutti quei movimenti italiani ed europei che chiedono pacificamente alle genti di esprimersi sulla propria autodeterminazione – conclude il governatore del Veneto –. Il Governo italiano tragga insegnamento da questa lezione di rispetto civile e democratico ed eviti di rendersi protagonista di una nuova strage di legalità”.  
   
   
PATTO DI STABILITÀ: È LEGGE L´ACCORDO TRA REGIONE SARDEGNA E GOVERNO  
 
Cagliari, 17 Settembre 2014 - Dopo la firma del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è ufficiale: con il decreto Sblocca Italia diventa legge dello Stato l´accordo tra Regione Sardegna e Governo sul patto di stabilità. Nel comma 9 dell´articolo 42 del complesso decreto del governo Renzi si legge infatti che "in applicazione dell´accordo sottoscritto il 21 luglio 2014 tra il Ministro dell´economia e delle finanze e il Presidente della regione Sardegna, l´obiettivo di stabilità interno della regione Sardegna è determinato in 2.696 milioni di euro per l’anno 2014". E poi, al comma 10: "A decorrere dall´anno 2015 la regione Sardegna consegue il pareggio di bilancio (…). A decorrere dal 2015 alla regione Sardegna non si applica il limite di spesa (…) e le disposizioni in materia di patto di stabilità". Il Governo dunque ha mantenuto i suoi impegni sul terreno delle finanze, ottenuti al termine di una lunga trattativa. "Anche la Regione manterrà gli impegni presi nell´accordo del 21 luglio", commenta l´assessore al Bilancio Raffele Paci. E alle polemiche di chi vuole contrapporre le scelte della Sardegna e della Sicilia risponde: "La Regione Sicilia resterà sotto il tetto del patto di stabilità, noi abbiamo scelto una strada che ci rende più liberi nella gestione dei nostri soldi. E proseguiremo su quella strada".  
   
   
CALABRIA: “DIRITTI CIVILI” HA RITIRATO LA LISTA E LE CANDIDATURE, LE ELEZIONI, PREVISTE PER IL PROSSIMO 21 SETTEMBRE, NON AVRANNO LUOGO.  
 
 Catanzaro, 17 settembre 2014 - Il Dipartimento regionale della Presidenza comunica che il Gruppo politico “Diritti Civili” ha ritirato la lista e le candidature per le elezioni primarie. A seguito di ciò, le elezioni, previste per il prossimo 21 settembre, non avranno luogo.  
   
   
LOMBARDIA: CITTÀ METROPOLITANA, INSEDIATO TAVOLO REGIONALE  
 
Milano, 17 settembre 2014 - Convocato dal sottosegretario alle Riforme istituzionali, Enti locali, Sedi territoriali e Programmazione della Regione Lombardia Daniele Nava, si è insediato, a Palazzo Lombardia, il Tavolo di confronto sulla Città Metropolitana di Milano. Alla riunione hanno partecipato l´assessore Daniela Benelli per il Comune di Milano, l´assessore Franco De Angelis per la Provincia di Milano e una delegazione di Anci Lombardia, guidata da Monica Chittò. Tavoli Tematici - "Abbiamo avviato oggi un lavoro importante - ha riferito Nava - per la costituzione della nuova Città metropolitana. L´obiettivo è evitare possibile futuri contenziosi, sovrapposizioni o confusione di competenze, tracciando un percorso comune, che porti a disegnare la fisionomia e le competenze del nuovo Ente". "Proprio per gestire questo passaggio - ha proseguito Nava - la prima decisione è stata quella di far nascere tre Tavoli tecnici tematici, dedicati al Governo del territorio, al Trasporto pubblico locale e ai servizi (risorse idriche, rifiuti), che possano fare una puntuale ricognizione e formulare proposte sui provvedimenti che la Regione dovrà poi assumere". Risorse - Sul tema delle risorse Nava ha poi ribadito la preoccupazione riguardo al fatto che "se non cambierà l´impostazione fin qui portata avanti dal Governo, Province e Città metropolitane rischiano di rimanere senza soldi per le funzioni fondamentali come le strade e la manutenzione delle scuole e di avere invece fondi residui per altre competenze. Sarebbe un vero paradosso". Personale - Tra i diversi temi affrontati nel corso della discussione anche quello relativo al personale della Provincia di Milano con l´incarico in scadenza a fine anno, che oggi gestisce funzioni che la Legge Delrio affida alla Città Metropolitana. "Se il Governo non deciderà presto di affrontare questo tema - ha sottolineato Nava - il rischio molto concreto è che ne risentano attività importanti come le autorizzazioni ambientali necessarie, ad esempio, alle attività delle imprese o alle bonifiche dei terreni inquinati. Bisogna ad ogni costo evitare che in questa fase di passaggio ci siano ricadute negative su servizi importanti per i cittadini".  
   
   
STATUTO ABRUZZO: D´ALFONSO, SOTTOSEGRETARIO SARA´ FIGURA "PARITETICA"  
 
 L´aquila, 17 settembre 2014 - "Il Sottosegretario alla presidenza della Giunta deve essere una figura dotata di una straordinaria pariteticità all´interno del governo regionale". Lo ha detto il presidente della Giunta regionale, Luciano D´alfonso, intervenendo nella seduta del Consiglio regionale che sta discutendo la riforma dello Statuto regionale. Il progetto di riforma prevede, tra l´altro, l´introduzione della figura del Sottosegretario alla presidenza della Giunta regionale. "Deve avere - ha aggiunto - un vincolo di grande fiducia con il presidente, ma anche con l´intera componente governativa e deve avere tutte le prerogative e le condizioni per operare al meglio. Perché - ha sottolineato D´alfonso - la riforma nazionale ha ridotto il numero degli assessori e dei consiglierei regionali ma non ha affatto ridotto la complessità delle competenze regionali e la complessità della società. Da qui la nostra idea di governo: un Sottosegretario, che sia un consigliere regionale e che non produca ulteriore spesa a carico del bilancio regionale, che sia di ausilio al Presidente e all´intera Giunta".  
   
   
GIUNTA SARDEGNA: ALTRE DELIBERE APPROVATE IERI  
 
Cagliari, 17 Settembre 2014 - Approvazione definitiva per la delibera dell´Assessore Claudia Firino sul Piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche e di ridefinizione della rete scolastica e dell´offerta formativa per l´anno scolastico 2014/2015, nella Giunta di ieri mattina presieduta da Francesco Pigliaru, riunitasi in Viale Trento. Prorogata la gestione commissariale del Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale per sei mesi, con la nomina di Giampiero Deiana, già dirigente dell´amministrazione regionale, su delibera dell´assessore dell´Agricoltura Elisabetta Falchi. Il mandato è di provvedere alla gestione ed alle procedure per le elezioni degli organi consortili. Dal medesimo Assessore, la delibera che conferma le condizioni già stabilite nella delibera del settembre 2013 (39/27 del 26.9.2013) per la risoluzione transattiva del contenzioso con la società Polaris. Riconfermata, su proposta dell´assessore del Bilancio Raffaele Paci, la partecipazione della Regione Sardegna al programma "Marittimo" 2014- 2020. Azione di cooperazione transnazionale e interregionale nell´alto Tirreno, di cui è capofila la regione Toscana, il programma distribuisce 169 milioni di euro tra le regioni partecipanti in una dimensione fortemente marittima e di sviluppo dell´economia del mare. A seguito della prima delle due delibere provenienti dall´assessore Gianmario Demuro, è stato integrato il Coran (Comitato per la rappresentanza negoziale della Regione Sardegna) con la nomina, in sostituzione di un componente dimissionario, del dott. Salvatore Piras. La seconda delibera dell´Assessore degli Affari Generali ha previsto criteri interpretativi per la mobilità temporanea dei dirigenti, per esigenze e questioni specifiche. Approvata la proroga di 30 giorni del Commissario straordinario dell´Agenzia del lavoro, proposta dall´assessore Virginia Mura, al fine di consentire una valutazione dei candidati che hanno conseguito la classificazione di ottimo al termine della procedura di evidenza pubblica per il conferimento dell´incarico di Direttore. La Giunta, su proposta dell´Assessore della Sanità Luigi Arru, ha approvato le modalità per l´assistenza ai non autosufficienti: entro dieci giorni dall´approvazione definitiva della delibera, che deve passare alla Commissione Sanità del Consiglio regionale, i Comuni devono presentare un piano con il loro fabbisogno triennale. Oggi la Giunta ha impegnato 193.133.518 euro, di cui la metà già erogati, per il 2014.  
   
   
BOLZANO: PASSI AVANTI PER RIFORMA E INNOVAZIONE DELL´AMMINISTRAZIONE  
 
Bolzano, 17 settembre 2014 - Riorganizzare e semplificare la macchina amministrativa: questo uno dei compiti prioritari per la Giunta provinciale, che durante la seduta del 16 settembre ha impostato i prossimi passi del progetto "innovazione amministrativa 2018". "Puntiamo su ottimizzazione ed efficienza", ha spiegato il presidente Kompatscher. "L´obiettivo che ci siamo posti - ha sottolineato Arno Kompatscher - è quello di rivedere e riorganizzare in maniera profonda l´amministrazione provinciale allo scopo di garantire anche in futuro trasparenza ed efficienza". Nelle scorse settimane la Giunta ha nominato il comitato direttivo che si occuperà di elaborare il progetto, nel frattempo sono state definite le linee guida di una riforma che, secondo Kompatscher, "dovrà partire dall´interno". A guidare il percorso, infatti, dovranno essere i dirigenti della stessa amministrazione provinciale, che saranno sistematicamente e direttamente coinvolti nel processo. Altro tema affrontato dall´esecutivo di Palazzo Widmann, inoltre, è stato quello relativo alla tempistica della riforma. "Ci saranno misure che potranno essere implementate in tempi relativamente brevi - ha spiegato Kompatscher - mentre ce ne saranno altre pensate e definite per dare frutti nel medio e anche nel lungo periodo". Via libera, infine, al ripensamento delle carriere interne alla Provincia, con un maggiore spazio per la separazione delle stesse. "Sino ad oggi - ha concluso il presidente altoatesino - non vi erano differenze fra le posizioni tecniche e quelle più manageriali: in futuro non sarà più così".  
   
   
RIUNIONE DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE  
 
Torino, 17 settembre 2014 - Coordinata dal presidente Sergio Chiamparino la Giunta regionale si è riunita a Palazzo Lascaris, al termine della seduta di ieri del Consiglio regionale, per approvare: su proposta del vicepresidente Aldo Reschigna, il disegno di legge di assestamento al bilancio di previsione 2014; - su proposta dell’assessore Giorgio Ferrero, i piani numerici di prelievo per la stagione venatoria 2014-15 di fagiano di monte e coturnice (vengono invece escluse pernice bianca e lepre variabile), nonché l’inserimento negli statuti dei comprensori alpini e delle aziende faunistico-venatorie di una norma che permette di invitare alle riunioni dei comitati di gestione un rappresentante delle associazioni venatorie non rappresentate in qualità di uditore e senza diritto di voto; - su proposta dell’assessore Alberto Valmaggia, il testo del programma italo-francese di cooperazione territoriale transfrontaliera Alcotra 2014-2020, che intende ottenere dall’Unione Europea 200 milioni di euro per conseguire obiettivi come il ricorso all’innovazione per sostenere la competitività del sistema economico, la prevenzione e gestione dei rischi, l’adattamento ai cambiamenti climatici, l’efficienza energetica, la protezione e valorizzazione delle risorse naturali e culturali, il soddisfacimento della domanda di servizi in aree caratterizzate da marginalità geografica e elevati tassi di invecchiamento della popolazione.  
   
   
FVG, AUTONOMIE LOCALI: I LAVORI DEL CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE  
 
Udine, 17 settembre 2014 - Hanno ottenuto parere favorevole da parte del Consiglio delle Autonomie locali (Cal), riunitosi ad Udine, tutti e tre i punti all´ordine del giorno della seduta odierna, che riguardavano deliberazioni della Giunta regionale inerenti le politiche della sicurezza, il patto di stabilità, il programma di cooperazione transfrontaliera Interreg V Italia-austria. Con 13 voti a favore, e due astensioni, il Cal ha espresso parere favorevole al Programma regionale di finanziamento in materia di politiche di sicurezza per l´anno 2014. Come ha ricordato l´assessore regionale alla Funzione Pubblica e Autonomie Locali, Paolo Panontin, tale Programma permetterà di assegnare 1 milione di euro di finanziamenti a progetti che dovranno essere individuati dalle Prefetture in quanto ritenuti prioritari per il territorio di competenza, ed elaborati dalle stesse congiuntamente con gli Enti locali interessati. Il Programma prevede che i due terzi delle somme che verranno messe a disposizione per ciascun progetto siano destinate ai Comuni. Parere favorevole, con 4 astensioni su 11 votanti, è stato concesso dal Cal anche alla deliberazione della Giunta regionale (dello scorso 12 settembre) che determina premialità e penalità in merito al rispetto del Patto di Stabilità, e relativamente all´utilizzo degli spazi finanziari verticali regionali per il 2013. Sulla base dei rendiconti di gestione dell´esercizio 2013, è emerso che a fronte di spazi finanziari pari a 115 milioni di euro assegnati lo scorso anno al sistema delle Autonomie, sono rimasti inutilizzati spazi per oltre 20 milioni di euro, mentre nel 2012 gli spazi inutilizzati erano pari a 94,4 milioni di euro. Sempre relativamente al 2013 sono state definite penalità nei confronti di 71 Enti locali, pari a oltre 7 milioni e 800 mila euro, e premialità a vantaggio di 22 enti, pari a oltre 2 milioni e 784 mila euro. Dalle penalità complessive di oltre 7 milioni e 800 mila euro verranno inoltre detratte, come ha ricordato l´assessore, quelle attribuite ai Comuni non soggetti al Patto di Stabilità nel 2014 per fusione (Rivignano e Teor) e per variazione di popolazione (Claut). Ragioni di opportunità, hanno indotto la Regione a rideterminare le penalità per l´esercizio 2013 in quasi 3 milioni e 700 mila euro; le premialità in oltre 2 milioni e 784 mila euro. Panontin ha infine precisato che la quota residua, di 915 mila euro, potrà essere utilizzata in sede di assestamento di spazi finanziari da cedere agli Enti locali, secondo le priorità stabilite dalla legge regionale. Parere unanimemente favorevole (14 i votanti) è infine stato assegnato dal Cal alla deliberazione della Giunta regionale che si riferisce all´Adozione in via preliminare della proposta di Programma di cooperazione transfrontaliera Interreg V Italia-austria, del rapporto ambientale e della sintesi non tecnica. L´assessore regionale alle Finanze Francesco Peroni ha ricordato che il parere del Cal rappresentava l´ultimo passaggio di carattere dibattimentale dell´iter della proposta inerente lo strumento comunitario, che ora sarà inviata dalla Regione alla Commissione europea per l´approvazione definitiva. L´operatività del nuovo programma Interreg è prevista per la tarda primavera del prossimo anno.  
   
   
BOLZANO: PATRIMONIO DELLA PROVINCIA A QUOTA 8,18 MILIARDI DI EURO  
 
 Bolzano, 17 settembre 2014 - Ammonta a 8,18 miliardi di euro il patrimonio gestito dalla Provincia di Bolzano: circa la metà è rappresentato da beni mobili e immobili, ai quali si aggiungono i 2,668 miliardi del demanio stradale e gli importi più modesti di demanio idrico, foreste e Laimburg. La proprietà provinciale con il maggior valore è l´ospedale di Merano, che raggiunge i 164,5 milioni di euro. "Per poter amministrare tutte le competenze che ci sono garantite dalla nostra autonomia - commenta l´assessore al patrimionio Florian Mussner - dobbiamo avere acceso ad impianti e strutture necessarie, e tutto questo ha naturalmente un determinato valore". A quantificare il tutto ci ha pensato la Ripartizione provinciale amministrazione del patrimonio, che nel corso degli ultimi anni ha portato a termine un enorme lavoro di analisi e valutazione dei beni di proprietà della Provincia. "Il patrimonio immobiliare - spiega il direttore della Ripartizione Josef Urthaler - ammonta a 4,064 miliardi di euro, ai quali vanno aggiunti i circa 122 milioni di beni mobili". L´edificio di maggior valore è l´ospedale di Merano (164,5 milioni) seguito da quello del capoluogo (148 milioni) e dalla sede della Libera Università di Bolzano (115 milioni). Tra i beni mobili, invece, vengono ricompresi ben 145.717 oggetti inventariati, fra cui 7.424 computer, 1.391 veicoli (compresi autobus e macchine operatrici), e 326 armi di servizio. Circa il 41% dei beni mobili, tra l´altro, ricadono nella categoria "musei e collezioni", con ben 4.402 quadri e opere d´arte di proprietà della Provincia: tra questi gli oggetti di maggior valore sono l´altare di Santa Barbara di Hans Klocker, la pala del Guercino nella chiesa dei Domenicani a Bolzano, e opere di Egger Lienz, Franz von Defregger, Alexander Köster e Rudolf Stingl, la cui stima si aggira tra i 100mila e i 500mila euro. L´opera di archiviazione effettuata dagli uffici diretti da Urthaler comprende anche il patrimonio gestito dagli altri servizi provinciali. A cominciare dalla rete stradale, che ha un valore di 2,524 miliardi di euro, ai quali vanno aggiunti altri edifici e terreni che ricadono nella proprietà del demanio stradale sino a raggiungere i 2,668 miliardi. La somma totale di 8,18 miliardi di euro, infine, viene raggiunta grazie alle proprietà del podere Laimburg (138 milioni), del demanio forestale (85,3 milioni) e delle risorse idriche. Solo quest´ultimo capitolo ha un valore stimato dalla Ripartizione provinciale amministrazione del patrimonio pari a 1,122 miliardi di euro.  
   
   
LE RISPOSTE DELLA REGIONE SARDEGNA ALLA PROVINCIA DI SASSARI  
 
Cagliari, 17 Settembre 2014 - La Regione risponde al problema della Provincia di Sassari, della Multiss sua società in house, e degli Enti locali in generale con il reintegro del Fondo Unico degli Enti locali, insieme ad altre risorse immediatamente attivabili, provenienti dall´assessorato del Lavoro e dell´Istruzione. Inoltre il caso Multiss - grazie alla volontà unanime di tutte le parti - arriverà venerdì in Consiglio regionale secondo la procedura accelerata prevista dall´articolo 102 del regolamento, per dare alla Provincia di Sassari i fondi necessari a garantire i servizi ai cittadini nel più breve tempo possibile. Questa la sintesi dell´incontro di ieri pomeriggio in Consiglio Regionale, alla presenza del Presidente del Consiglio Gianfranco Ganau, i rappresentanti della Giunta Pigliaru, l´assessore del Bilancio e vicepresidente Raffaele Paci, l´assessore degli Enti locali Cristiano Erriu e il capo di gabinetto del Presidente Pigliaru Filippo Spanu, con la Presidente della Provincia di Sassari Alessandra Giudici e il suo staff, insieme ai lavoratori della Multiss. "Ho giudicato molto positivo l´incontro di oggi - ha affermato l´assessore Erriu - e l´unanime volontà di tutti gli Enti coinvolti e delle forze politiche di pervenire a una soluzione tecnica positiva per mettere in sicurezza i lavoratori in attesa di un riordino generale del sistema delle autonomie locali". Il caso Multiss. "La Regione, dopo un primo incontro il 24 luglio scorso con il Presidente della Provincia di Sassari Alessandra Giudici – ha ricordato il titolare regionale degli Enti locali- ha messo in campo tutte le iniziative possibili per garantire adeguate risorse agli Enti locali, ed evitare disagi ai cittadini, garantendo i servizi e salvaguardando per questo i livelli occupativi di società come la Multiss". "La Provincia di Sassari così come gli altri Enti locali – puntualizza l´esponente della giunta Pigliaru- soffre delle scelte che hanno portato la precedente amministrazione al taglio di 55 milioni dal Fondo Unico per gli Enti locali". Il reintegro del Fondo unico per gli Enti locali. In assenza di strade alternative la Giunta ha deciso in via eccezionale -e in accordo con gli Enti locali - di reintegrare il Fondo Unico. "Gli ultimi atti della Giunta regionale sono indirizzati a recuperare risorse utili al Bilancio degli Enti locali - precisa l´assessore Erriu- così come richiesto anche dalla Provincia di Sassari. Proprio lo scorso 12 settembre è stato approvato il disegno di legge sull´assestamento di Bilancio che prevede il reintegro del Fondo unico degli Enti locali per una somma pari a 35 milioni di euro: quasi il 70% delle risorse che erano state sottratte". Tale reintegro consente alla Giunta Pigliaru di rispondere con tempestività e concretezza alle richieste ricevute. Gli altri interventi attivati dalla Giunta regionale. Dalla verifica delle risorse attivabili sono emersi altri due interventi possibili. "Oltre all´incremento del Fondo unico, per la Provincia di Sassari sono state individuate risorse provenienti dall´assessorato del Lavoro, pari a 242 mila euro - spiega Erriu - con fondi per il personale Lsu della Multiss, e da un tempestivo stanziamento di 334.355 euro per il supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli alunni disabili della provincia di Sassari". Un risultato importantissimo, non solo perché è la prima volta che un governo regionale garantisce questo tipo di finanziamento in coincidenza dell´avvio dell´anno scolastico "ma anche perché in questo modo - conclude Erriu - si danno garanzie alle amministrazioni rispetto alle richieste urgenti pervenute".  
   
   
SARDEGNA, OSSERVATORIO REGIONALE DEL VOLONTARIATO: COSTITUITI QUATTRO GRUPPI DI LAVORO  
 
 Cagliari, 17 Settembre 2014 – Sono quattro i gruppi di lavoro costituiti, a Cagliari, in occasione della convocazione dell´Osservatorio regionale del volontariato, l´organismo di consultazione politica insediatosi lo scorso 11 luglio che accompagna e supporta il rapporto tra il mondo del volontariato e la giunta regionale. L´azione dell´Osservatorio procede, come negli intenti della Presidenza della Regione, con riunioni a cadenza bimestrale per dare celerità al raggiungimento degli obiettivi. I Gruppi. Il gruppo "Sociale" accorpa alcune mozioni approvate dall’assemblea generale a ottobre 2013. Affronta i temi del contrasto alla povertà, della disoccupazione, delle iniziative per alimentare e promuovere un modello Sardegna di co-progettazione per la non autosufficienza, della convocazione della Conferenza della disabilità e l´istituzione della relativa Consulta regionale, dell´emergenza degli immigrati e dei profughi extracomunitari e, infine, del fabbisogno di sangue nell´Isola. Nell´ambito di questi lavori si procederà anche alla promozione di un seminario sulla riforma del volontariato. Si chiama "Protezione civile" il gruppo dedicato alla proposta di una rappresentanza regionale delle associazioni di protezione civile, quale organismo di consultazione e dialogo e confronto tra volontariato e Regione. È stato inoltre costituito un team specifico per la legge sul "Servizio civile sardo", di fatto rimasta inattuata dal 2007. Il gruppo "Modifiche normative" si dedicherà alla revisione di alcuni articoli della legge regionale 39/1993 (la normativa che disciplina l´attività di volontariato), oltre che della legge regionale sulle disposizione in materia di Comitato di gestione del fondo speciale per il volontariato e includerà il tema della tutela dell´autonomia del volontariato. Progettazione Sociale. Ieri l´Osservatorio ha definito le forme di collaborazione con l´Assessorato degli Enti locali per individuare spazi pubblici da destinare alla "Casa del Volontariato" e verrà fissato un incontro con il Co.ge. Sardegna (il Comitato di Gestione Fondi Speciali del volontariato) per le azioni mirate alla progettazione sociale.  
   
   
PENSIONI AMIANTO, LIGURIA: APPELLO AL GOVERNO E A TUTTI I GRUPPI PARLAMENTARI, CHIEDIAMO UN ATTO DI RESPONSABILITÀ  
 
Genova, 17 Settembre 2014. "Chiediamo un atto di responsabilità al Governo e a tutti i gruppi parlamentari per avere la certezza che l´emendamento per il riconoscimento dei benefici per i lavoratori esposti al rischio amianto diventi una norma di legge e sani così´ una volta per tutte la vicenda amianto a Genova". Lo ha detto l´assessore al lavoro della Regione Liguria Enrico Vesco al termine dell´incontro in consiglio regionale con una rappresentanza di lavoratori e sindacati che attendono da anni il riconoscimento dei benefici. "Fin dall´inizio come Regione Liguria abbiamo seguito la vicenda dei benefici per l´esposizione all´amianto – ha spiegato Vesco – sono stati aperti molti tavoli con quattro sottosegretari e anche col Ministro, tanto che è diventata una questione imbarazzante. Ora serve una soluzione politica che chiami in causa il Governo e i capigruppo di tutti i partiti sia alla Camera che al Senato per approvare definitivamente l´emendamento, precedentemente bocciato in Commissione, in cui si restituiscono le certificazioni a tutti i lavoratori interessati, attraverso la legge Finanziaria". Solo così secondo Vesco, chiedendo un atto di responsabilità all´esecutivo e ai gruppi parlamentari, si potrà avere la certezza che il testo in questione diventi una norma di legge. L´emendamento in questione riguardarebbe circa 800 lavoratori che sono stati esposti al rischio amianto, lavorando in varie aziende liguri e oggi chiedono di poter accedere ai benefici previdenziali previsti e il riconoscimento dei loro diritti.  
   
   
GUIDA ALLA REDAZIONE DEGLI ATTI AMMINISTRATIVI. REGOLE E SUGGERIMENTI. FIRENZE 3 OTTOBRE 2014  
 
Firenze, 17 settembre 2014 - Corso di formazione sulla “Guida alla redazione degli atti amministrativi. Regole e suggerimenti” organizzato dalla Associazione per la qualità degli atti amministrativi e dall´Istituto di Teoria e Tecniche dell´Informazione Giuridica del Cnr, il 3 ottobre 2014 dalle .30 alle 13.30 nell´Aula Telematica dell´Ittig-cnr, via de´Barucci 20 - 50127 Firenze. Informazioni info@aquaa.It  Scarica il programma. Http://www.pacto.it/programma3ottobre2014.pdf  Corso gratuito per gli iscritti all´Associazione per la Qualità degli atti amministrativi. Registrazione obbligatoria inviando una e-mail a info@aquaa.It  La Guida nasce da un progetto di ricerca dell´Istituto di teoria e tecniche dell´informazione giuridica del Cnr (Ittig) che ha portato alla realizzazione di un portale di supporto per i redattori di atti delle pubbliche amministrazioni locali della Toscana. Il numero elevato e sorprendente di accessi al portale (www.Pacto.it )  ha fatto subito capire quanto fosse sentita l´esigenza di avviare anche in questo settore il percorso già intrapreso in passato per gli atti normativi, e cioè una revisione della Guida alla quale contribuissero altri studiosi ed esperti. Dal giugno del 2009 al giugno del 2010 un gruppo di lavoro formato da giuristi, linguisti, informatici, funzionari della pa ha rivisto le regole della Guida presentandole alla comunità scientifica in un convegno nazionale che si è tenuto all´Accademia della Crusca l´11 febbraio 2011. L´accademia della Crusca e l´Istituto di teoria e tecniche dell´informazione giuridica del Cnr - per promuovere la diffusione di questo nuovo strumento e formare i dipendenti pubblici al suo utilizzo - hanno dato vita all´Associazione per la qualità degli atti amministrativi (Aquaa). L´associazione si è data questo nome perchè non intende limitare le proprie attività alla diffusione della Guida ma anche dar vita ad innovative iniziative scientifiche e tecnologiche per la semplificazione e la trasparenza dell´informazione amministrativa. Www.aquaa.it    
   
   
TRENTO: ASPIRANTI AMMINISTRATRICI: UN CICLO DI INCONTRI IN VISTA DELLE ELEZIONI DEL 2015  
 
Trento, 17 settembre 2014 - "Impegnarsi oggi per costruire il domani": questo il titolo scelto per il ciclo di incontri che l´assessora provinciale Sara Ferrari, assieme anche ad amministratrici attualmente impegnate nello svolgimento dei propri incarichi, terrà sul territorio a partire dalla prossima settimana, per stimolare la partecipazione delle cittadine trentine all’appuntamento elettorale della primavera 2015 e per sostenere le aspiranti amministratrici. L´iniziativa è stata presentata oggi presso la sala Rosa della Regione, assieme alla consigliera di Parità Eleonora Stenico, alla presidente della Commissione per le Pari opportunità fra uomo e donna Simonetta Fedrizzi e alle consigliere Chiara Avanzo, Manuela Bottamedi e Violetta Plotegher. "Mettersi in gioco, anche in questo campo, è determinante - ha detto l´assessora Ferrari - così come è fondamentale accrescere le opportunità concrete per le donne all´interno del sistema politico. Già il semplice aumento delle donne presenti nelle liste dei diversi partiti seguito alla legge del 2005, che obbligava ad una percentuale non inferiore al 30%, ha portato ad una crescita delle consigliere elette dal 15,8% del 2000 al 26,3% del 2010 e parimenti ad una crescita delle sindache dal 3,9% al 13%. Ma non basta. Il cammino è ancora lungo. Dobbiamo andare a avanti, e lo faremo anche con l´aiuto delle amministratrici a tutt´oggi in carica, che nel corso di queste serate ci racconteranno com´è il loro impegno, con le sue ombre e le sue luci, e quanto esso sia necessario. Il percorso si strutturerà in 16 incontri, che toccheranno tutte le comunità di valle, sarà aperto a tutti e sarà apartitico". La valorizzazione delle competenze, della capacità e delle esperienze femminili nella vita sociale ed economica è un fattore accertato di competitività per qualsiasi territorio. Per questo è utile e necessario che le donne siano presenti nei luoghi in cui si prendono le decisioni per la collettività. Nella primavera del 2015 si andrà al rinnovo delle amministrazioni comunali; un´occasione nella quale sempre più donne dovrebbero assumersi responsabilità pubbliche. Per stimolare la partecipazione delle cittadine trentine all’appuntamento elettorale e per fornire loro utili informazioni l’assessora provinciale alle pari opportunità Sara Ferrari inizierà la settimana prossima una serie di appuntamenti sul territorio, uno per comunità di valle, a cui parteciperanno anche amministratrici locali attualmente impegnate per raccontare la propria esperienza. “Siamo l’unica Regione - ricorda ancora l´assessora Ferrari - dove non vale la legge nazionale sulla doppia preferenza nelle elezioni comunali, che lo scorso anno ha portato un deciso aumento di donne nelle assemblee rappresentative, quindi dobbiamo stimolare e promuovere una sempre più massiccia disponibilità delle donne trentine a mettersi in gioco per dare un contributo necessario al governo delle propria comunità.” La consigliera di Parità, la presidente della Commissione e le altre consigliere intervenute hanno a loro volta assicurato la loro partecipazione a questa iniziativa, sottolineando l´importanza di un percorso i cui benefici non possono che andare a vantaggio di tutta la comunità. Donne e anche uomini, quindi sono chiamati a contribuire alla crescita di una democrazia "paritaria", che valorizzi i contributi e le sensibilità di ciascuna componente in seno alla società trentina. Negli incontri saranno fornite informazioni anche sul ruolo del decisore locale, su come si conduce una campagna elettorale, su come lo sviluppo territoriale richieda la partecipazione di tutti. Ad accompagnare l’assessora in questa serie di incontri ci saranno anche sindache, assessore e consigliere attualmente in carica che cercheranno di dare uno spaccato realistico di che cosa significa rappresentare gli interessi della propria comunità nella sede decisionale e testimonieranno la necessità del pluralismo delle esperienze per potenziarne la ricchezza e l’evoluzione. L’obiettivo è ridefinire insieme il significato e il valore della politica e tracciare possibili strade per essere presenti nel proprio paese o città con reale capacità di influenza. Gli incontri motivazionali si terranno verso le 20.30 per lo più nelle sedi delle comunità di valle a partire dalla settimana prossima fino a novembre (presto sarà resa nota l´agenda ufficiale).