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Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Settembre 2014
Politica
DISCORSO DI IERI DEL PRESIDENTE UE BARROSO AL VERTICE SUL CLIMA 2014  
 
Nazioni Unite, New York, 24 settembre 2014 – “Grazie, Segretario Generale. Vorrei iniziare rendendo omaggio a voi per la vostra iniziativa tempestiva per raccogliere noi qui oggi in modo che noi possiamo dare una spinta decisiva per azione per il clima globale. Eccellenze, distinti ospiti, signore e signori! Il cambiamento climatico è una delle minacce che definiscono dei nostri tempi. Si tratta infatti di una sfida generazionale a cui tutti dobbiamo aumento. Si interrompe società ed economie, mina lo sviluppo e distrugge i nostri beni comuni globali. Allo stesso tempo, il cambiamento climatico presenta anche un´opportunità per reinventare le nostre economie, la possibilità di reinventare le nostre economie in un pulitore, modo più snella, più verde e più efficiente. Ma noi, la comunità internazionale, in grado di cogliere questa opportunità unica e difendere il nostro pianeta condivisa se dimostriamo coraggio, visione e determinazione. L´unione europea è stata e rimane in prima linea gli sforzi per affrontare il cambiamento climatico. Nel 2005, abbiamo creato prima e più grande mercato del carbonio al mondo con il sistema di scambio di emissioni dell´Ue. Nel 2008, abbiamo fissato gli obiettivi più ambiziosi di riduzione delle emissioni nazionali, delle energie rinnovabili e del risparmio energetico sotto il nostro quadro il 2020. Questa ambizione sta pagando. L´ue è sulla buona strada per raggiungere i nostri obiettivi. Allo stesso tempo, abbiamo visto crescere la nostra economia. Dal 1990, le emissioni di gas serra in Europa sono diminuite del 19%, mentre il nostro Pil è aumentato del 45%. Così dimostriamo che la protezione del clima e una forte economia può - e deve - andare di pari passo. Ma, la nostra ambizione non si ferma qui. Saremo lieti di finalizzare un nuovo accordo globale sul clima a Parigi il prossimo anno. Questo deve coinvolgere tutte le parti in un quadro globale per ridurre le emissioni - che riflette la scienza, ma anche le realtà politiche ed economiche di oggi. Nella critica run-up a Parigi, l´Unione europea sta conducendo da esempio. La Commissione europea ha proposto un ambizioso obiettivo di riduzione del 40% delle emissioni interne entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990, oltre a un target energie rinnovabili di almeno il 27% e un risparmio energetico del 30%. Sono fiducioso che i leader europei saranno suggellare questo accordo in occasione del vertice di ottobre. Questi obiettivi sono pietre miliari sulla strada per il nostro obiettivo più ampio di ridurre le emissioni del 80% - 95% entro il 2050, in effetti, siamo nel processo di de-carbonizzazione dell´economia europea. Così, l´Ue sarà pronta. E, esortiamo i paesi con i più grandi responsabilità e capacità a tavola i loro contributi entro il marzo 2015 al più tardi, come concordato. In linea con la nostra ambizione, siamo anche "mainstreaming" Azione per il clima in tutte le nostre politiche. Il nostro obiettivo concordato è quello di spendere il 20% del nostro totale di bilancio 2014-2020 dell´Ue in materia di azione per il clima. Questo sarà pari a 180.000.000.000 € spesi all´interno e all´esterno dell´Ue entro il 2020. Sostegno alle parti più vulnerabili della comunità globale è fondamentale in questo senso. Ecco perché oggi, posso specificamente annunciare che nel corso dei prossimi 7 anni, l´Ue mira a destinare oltre 3 miliardi di € in sovvenzioni per sostenere l´energia sostenibile nei paesi in via di sviluppo. Questo farà leva tra € 15 e € 30 miliardi di prestiti e investimenti azionari, a colmare le lacune nelle infrastrutture energetiche e le imprese, per le scuole di potenza, case e ospedali in modo sostenibile. In totale, l´Ue fornirà 14000000000 € di finanziamenti per il clima pubblico a partner esterni all´Ue nei prossimi sette anni. Questo è tutto sovvenzioni. E 2000000000 € di queste borse di studio del clima saranno miscelati con altre fonti, sfruttando fino a € 50 miliardi di euro di investimenti privati ​​totali entro il 2020. Le vostre eccellenze, Affrontare il cambiamento climatico non è di esclusiva responsabilità dei governi. Essa avrà successo solo in una vera coalizione di tutte le parti interessate, imprenditori, istituzioni finanziarie, e della società civile. E ´essenziale che abbiamo già solleviamo l´ambizione di tagli di emissioni pre-2020, e che facciamo progressi significativi in ​​occasione della prossima conferenza sul clima di Lima. Vorrei quindi esortare il Segretario generale a continuare impegnarsi con i leader e coalizioni qui, e dare seguito lo slancio politico e annunci fatti dai leader di oggi. In questo, si avrà un forte alleato nell´Unione europea. Il gruppo di esperti intergovernativo sui cambiamenti climatici ci dice che il raggiungimento dell´obiettivo di laurea sotto-2 è ancora possibile - ma solo. Solo se otteniamo serio. Questa sarà una prova della nostra capacità di condurre, agire, e consegnare. Si tratta di un test che non possiamo permetterci di fallire. Grazie.  
   
   
CRISI SIRIA: UE INTENSIFICA ASSISTENZA  
 
Bruxelles, 24 settembre 2014 - La Commissione europea sta aumentando gli aiuti alla Siria e nei paesi limitrofi da € 215.000.000, come una guerra civile di quattro anni non mostra segni di cedimento e la sofferenza di milioni di persone comuni - tra cui nuovi rifugiati - vola. Il nuovo finanziamento include € 50 milioni di aiuti umanitari e 165 milioni di € per sostenere lo sviluppo a più lungo termine. Ciò fornirà sollievo dentro e fuori la Siria, riducendo la pressione sui suoi confini e nei paesi vicini. Essa aiuterà anche a rispondere alle esigenze di decine di migliaia di profughi in fuga verso la Turchia nei giorni scorsi, la più grande ondata di spostamento dall´inizio del conflitto. Si stima che più di 6,4 milioni di persone sono state sfollate a causa del conflitto all´interno della Siria, mentre sono stati registrati più di tre milioni di profughi. " Il conflitto in Siria non accenna a diminuire, e le esigenze del popolo siriano cresce inesorabilmente, "ha dichiarato Kristalina Georgieva, commissario per la Cooperazione internazionale, aiuti umanitari e risposta alle crisi. " Il popolo della Siria sono terrorizzati da questo conflitto disumano. Mi congratulo calorosamente Libano, Iraq, Turchia, Giordania ed Egitto per la loro generosità verso i rifugiati siriani, ma è chiaro che le capacità dei paesi limitrofi ad assorbire così tante persone sono allungati ai loro limiti . Negli ultimi giorni da solo più di un centinaio di migliaia di persone hanno attraversato il confine con la Turchia, il cui governo merita la nostra profonda gratitudine per mantenere aperte le frontiere ". " Ancora una volta, io chiamo la fine dei combattimenti, per tutte le parti ad impegnarsi per trovare una soluzione politica e, fino al momento arriva, a rispettare il diritto internazionale umanitario e proteggere i civili e gli operatori umanitari che li assistono . " Commissario per l´allargamento e europea di vicinato politica Štefan Füle ha dichiarato: " Le capacità nei paesi vicini sono allungati ai loro limiti: Vorrei ribadire la solidarietà dei cittadini europei con tutti coloro che sono colpiti dalla crisi siriana e l´impegno dell´Ue a sostenere i governi e ospitare le comunità dei vicini della Siria in modo che possano affrontare efficacemente il crescente flusso di rifugiati ". Il significativo nuovo finanziamento europeo amplificherà il salvataggio e assistenza continua sia all´interno della Siria e nei paesi limitrofi pesantemente gravati. L´assistenza includerà risposta medica di emergenza, sia con medici e assistenza psico-sociale ai feriti e ai traumatizzati, soprattutto i bambini; fornitura di cibo e acqua potabile; fornitura di rifugi, la registrazione e la protezione dei rifugiati. Sarà inoltre sostenere le organizzazioni della società civile siriana, l´accesso ai servizi di istruzione e sanitari per i bambini siriani sfollati e dei profughi palestinesi dalla Siria e rafforzare le opportunità di infrastrutture e aumento locale per guadagnarsi da vivere per le persone colpite dalla crisi siriana, sia all´interno della Siria e nella vicina paesi. Sfondo Il conflitto in Siria è al suo quarto anno e non mostra segni di cedimento. La crisi è diventata il più grande disastro umanitario e la sicurezza nel mondo. Le conseguenze umanitarie hanno raggiunto un livello senza precedenti, con una stima di 10,8 milioni di persone all´interno della Siria che necessitano di assistenza. Di questi, oltre 6,4 milioni di persone sono sfollate. Si stima che 4,7 milioni di persone risiedono in zone che sono difficili da raggiungere, tra cui circa 241 000 persone che continuano a vivere in aree che sono assediati da una governative o di opposizione forze. Altri tre milioni di persone sono state costrette a fuggire e trovare rifugio nei paesi vicini. Fino a 191 000 persone hanno perso la vita nel conflitto e molte altre migliaia sono stati feriti. Un´intera generazione di bambini è stato esposto alla guerra, la violenza e la morte, ed è stata privata della libertà di base, la protezione e l´istruzione. L´assistenza umanitaria dell´Ue, erogati tramite i partner incaricati e professionali (agenzie Onu, Ong e la Croce Rossa / Mezzaluna Rossa), è previsto, a tutte le persone nel bisogno: gli sfollati interni, rifugiati e le popolazioni ospitanti, in conformità con i principi e le esigenze umanitarie . L´aiuto umanitario Ue sostiene principalmente cibo di salvataggio e gli elementi nutrizionali, interventi di emergenza medica, ricovero, distribuzione di beni di prima necessità non alimentari, acqua potabile, servizi igienico-sanitari e di igiene e protezione, compresa la violenza di genere e la protezione dell´infanzia. Preparazione per il prossimo inverno è una priorità, offrendo riparo, coperte e oggetti core-soccorso a chi ha più bisogno, prima dell´inizio della stagione fredda. Nel settore dei servizi sanitari essenziali, la Commissione continuerà a sostenere le campagne di immunizzazione di polio e morbillo, contribuendo a proteggere le persone contro questa malattia mortale. La fornitura di farmaci essenziali, servizi di salute materna e di riproduzione continua. Nei paesi limitrofi, la Commissione ei nostri partner umanitari continueranno a sostenere i nuovi arrivati ​​vulnerabili, con la fornitura di cibo, riparo, igiene e per l´inverno.  
   
   
UE: PRESENTATA LA RELAZIONE ANNUALE DELLA CONCORRENZA  
 
Bruxelles, 24 settembre 2014 – Di seguito l’intervento di ieri di Joaquín Almunia Vice Presidente della Commissione europea responsabile della politica della concorrenza al Parlamento europeo - commissione Econ:” Presidente Gualtieri, onorevoli deputati, signore e signori: Questo è l´ultimo di una lunga serie di apparizioni dinanzi alla commissione Econ. Il primo è stato nel mese di aprile del 2004, quando sono stato nominato Commissario per gli affari economici e monetari Pedro Solbes di sostituire nella Commissione Prodi. Mi alzai di nuovo prima di questa commissione qualche mese più tardi come Commissario designato della prima Commissione Barroso e, nel gennaio 2010, di chiedere conferma per il mio attuale posto. Il mio dialogo con il Parlamento è stato uno dei momenti salienti del mio più di dieci anni come membro della Commissione. E ´stato un dialogo molto proficuo e sono profondamente grato per questo. Nel mio udito quasi cinque anni fa, ho detto che la politica di concorrenza ha avuto un ruolo chiave da svolgere per aiutare l´economia europea a crescere e creare posti di lavoro, la nostra priorità più importante. La mia esperienza in questi anni rafforza chiaramente che punto. Il rapporto Concorso annuale per il 2013 che vi presento oggi si concentra sul ruolo della politica di concorrenza come strumento per promuovere la competitività. Tutti gli strumenti della politica di concorrenza aiutano le aziende e le economie europee a diventare più efficienti, aumentare la produttività e promuovere l´innovazione: antitrust e cartello crea le condizioni per i prezzi di ingresso più bassi e migliore qualità dei servizi per l´industria dell´Ue e consumatori garantendo che i nuovi entranti non sono tenuti lontani dal mercato e impedendo accordi collusivi tra imprese; controllo delle concentrazioni mantiene mercati aperti ed efficienti; e Politica degli aiuti di Stato contribuisce a orientare le risorse pubbliche verso obiettivi di crescita. In cima a questo, l´applicazione di concorrenza è essenziale far leva principale risorsa economica dell´Ue - il mercato unico. E l´eliminazione delle barriere interne è anche della dimensione politica dell´integrazione europea. Nelle mie osservazioni durante le audizioni di gennaio 2010, ho fatto riferimento ad altri, obiettivi più specifici per il mio mandato. Vorrei ricordare alcuni di quelli. Ho detto che ci sarebbe bisogno di ristrutturare le banche europee, che erano stati colpiti dalla crisi finanziaria; Ho parlato della mia intenzione di modernizzare il controllo degli aiuti di Stato; e di coinvolgere pienamente il Parlamento attraverso la procedura di codecisione nella nostra iniziativa per garantire diritti effettivi per ottenere il risarcimento dei danni causati da violazioni della concorrenza. Dirò qualche parola su ciascuno di questi tre punti. *** Controllare il sostegno che i governi europei hanno dato alle banche in difficoltà è stato un bel compito. 110 banche dell´Ue - che rappresenta circa un quarto del sistema bancario Ue da attività - hanno direttamente ricevuto aiuti di Stato da October 2008. Per 13 di queste banche, abbiamo scoperto che il sostegno potrebbe essere concesso senza condizioni supplementari. Per quanto riguarda gli altri, abbiamo negoziato piani di ristrutturazione per 52 banche e 33 sono stati messi in ordinata risoluzione. Al momento, stiamo ancora lavorando su 12 casi. Il sostegno pubblico alle banche è venuto in due forme principali: iniezioni di capitale e le misure di beni di soccorso, e altri strumenti di stabilizzazione quali garanzie. Dal 2008 alla fine del 2013, i governi dell´Ue hanno iniettato € 608.000.000.000 nelle banche, pari a poco più del 5% del Pil dell´Ue. A partire da oggi, un certo numero di banche hanno pagato i loro governi indietro con gli interessi. Per quanto riguarda le altre misure, il picco di di Stati in circolazione passività garantite è stato raggiunto nel 2009, quando era pari a € 835.000.000.000. Il dato ha dato diminuita e si è attestato a € 400.000.000.000 alla fine dello scorso anno. Queste garanzie hanno generato commissioni per € 38000000000 mentre solo € 3000000000 delle garanzie prestate effettivamente innescato dalle banche tra il 2008 e il 2013. Vedo tre principali realizzazioni in questa vasta operazione: garantire il ripristino della redditività delle banche oggetto di salvataggio senza ulteriore bisogno di denaro dei contribuenti e la liquidazione delle banche non vitali -acting come facto risoluzione un´autorità de; mantenendo l´uso del denaro dei contribuenti al minimo; e mantenendo la parità di condizioni tra le banche che hanno ricevuto aiuti e quelle che non ha fatto. Un anno fa, ho aggiornato le norme per gli aiuti di Stato alle banche. Nell´ambito del nuovo quadro, puntiamo a ridurre drasticamente la quantità di fondi pubblici necessari per sostenere un settore bancario solvente e resistente. Le banche devono prestare all´economia reale e non dovrebbero più fare affidamento su rischio morale. Questi stessi principi sono alla base della riforma Union Banking che sta cominciando ad essere attuato. *** Come annunciato all´inizio del mio mandato, lo strumento di aiuto di Stato ha visto anche una revisione completa con la strategia di modernizzazione degli aiuti di Stato. La strategia è progettato per aiutare i governi dell´Ue sostengono la crescita e creare posti di lavoro. A tal fine, nuove priorità sono impostati a concentrarsi sui casi con il maggiore impatto sul mercato interno. Le nuove norme sono anche più semplici e più facili da rispettare. In pratica, lo sforzo di modernizzazione ha comportato l´emissione di dieci orientamenti, cinque regolamenti e due avvisi. Le linee guida settoriali coprono aree che sono cruciali per la competitività dell´Europa e per un mercato unico più profondo. Questi includono - tra gli altri - l´energia e l´ambiente, l´aviazione, la ricerca e sviluppo, capitale di rischio per le Pmi, gli aiuti regionali, e connessioni a banda larga. *** Infine, la direttiva danni sta per vedere la luce del giorno. Mi auguro che l´adozione formale avrà luogo come previsto nelle prossime settimane. La direttiva è una pietra miliare nell´evoluzione del diritto della concorrenza nell´Unione europea e che renderà più facile per i cittadini e le imprese a richiedere i danni se sono vittime di violazioni delle norme antitrust comunitarie. E ´la prima volta che un progetto di legge nel dominio concorso raggiunge il Parlamento come colegislatore nel quadro della procedura legislativa ordinaria. Il lavoro del Parlamento europeo è stato essenziale per raggiungere l´accordo equilibrato con il Consiglio sul testo finale. Desidero ringraziare in particolare la commissione Econ ei suoi membri direttamente coinvolto in questo lavoro. Onorevoli parlamentari: Passo ora ad alcuni esempi di altre aree di applicazione che mostrano di politica di concorrenza potenziale per creare buone condizioni per la crescita. Inizierò con la nostra azione nei pagamenti. Le tariffe applicate tra le banche quando usiamo le carte di pagamento - le cosiddette commissioni interbancarie multilaterali - costo dei dettaglianti dell´Unione europea, e in ultima analisi dei consumatori, le stime 10000000000 € all´anno. Inoltre, la differenza di tariffe tra i paesi dell´Ue falsano la concorrenza e ostacola l´innovazione nei pagamenti con carta e nei mercati correlati, come internet e pagamenti mobili. In questo contesto, abbiamo avuto un bel paio di casi in questi mercati. Abbiamo ottenuto buoni rimedi da Visa Europe in due decisioni - per le carte di debito nel 2010 e per le carte di credito nel 2014 - che tagliano il costo di queste tasse nei paesi interessati dal 30 al 50 per cento. In quest´ultima decisione, la società ha anche promesso di consentire ai rivenditori di utilizzare i servizi di banche situate in qualsiasi altro paese dell´Ue contro le stesse commissioni più basse. Al momento, abbiamo ancora indagini in corso che coinvolgono Mastercard e Visa internazionale. Nel mercato per i pagamenti online, abbiamo avuto un caso contro un´organizzazione che rappresenta settore bancario europeo chiamato il Consiglio europeo per i pagamenti, o Epc. Quindi, siamo stati molto attivi in ​​questo settore; ma la nostra esperienza ci ha insegnato che l´applicazione ha la sua limitazione della concorrenza in questi mercati. Abbiamo bisogno di creare condizioni di parità per i pagamenti in tutta Europa; banche e commercianti hanno bisogno di certezza del diritto; i consumatori hanno bisogno onorari ragionevoli; e - per quanto riguarda i pagamenti elettronici - dovremmo creare le condizioni per i giocatori non bancari per entrare nel mercato e innovano. Il modo migliore per raggiungere questi obiettivi è attraverso la legislazione. Avete a che fare in questo momento con due iniziative:. Del regolamento sulle commissioni interbancarie per i pagamenti con carta-based e la più ampia direttiva sui servizi di pagamento Spero davvero che il regolamento possa essere adottato entro la fine dell´anno. Alcuni punti chiave della nostra proposta su commissioni interbancarie ha recentemente ricevuto il sostegno da parte della Corte di giustizia quando ha confermato che le tasse di Mastercard limitano la concorrenza nel mercato unico. *** Altre aree cruciali per l´attuale dell´Europa e la futura competitività sono le Tic e l´economia digitale. Vorrei citare alcuni esempi del nostro lavoro lì. In assenza di un vero mercato interno per le telecomunicazioni, quando di recente rivedere alcune fusioni abbiamo dovuto tener conto del fatto che la concorrenza in questo settore avviene ancora su base nazionale e che i rimedi sono stati necessari per mantenere prezzi competitivi per i consumatori, e non solo la necessità di finanziare nuovi investimenti. Alla fine del 2012 e nell´estate del 2013 abbiamo anche preso decisioni antitrust coinvolgono Apple e grandi editori, che restaurata concorrenza leale sul prezzo al mercato e-book in Europa. All´inizio di quest´anno, abbiamo adottato due decisioni importanti che coinvolgono produttori di smartphone - Motorola e Samsung - che spero farà in modo che i brevetti su standard essenziali vengano utilizzati in futuro. Altre decisioni importanti che coinvolgono diritti di proprietà intellettuale di sono state adottate negli ultimi dodici mesi per dichiarare anticoncorrenziali alcune pay-per-delay accordi tra ideatori e produttori di generici nel settore farmaceutico. Le sfide di far rispettare il diritto comunitario della concorrenza nei mercati digitali sono per lo più legati alla loro rapida evoluzione e al fatto che le imprese dominanti possono salire rapidamente alla ribalta e diventare guardiani per gli altri operatori del mercato. Questo è spesso il risultato di innovazione e modelli di business intelligente, che dobbiamo sostenere. Posizione dominante sul mercato interno attraverso la crescita, l´innovazione e il successo non è un problema di concorrenza. Tuttavia, l´abuso di posizione dominante è davvero un grave problema di concorrenza. Questo mi porta, per concludere, alla ricerca di Google in corso. Il caso ha attirato un sacco di attenzione da parte dei media, l´industria, e circoli politici - tra cui questo Parlamento. Naturalmente, ognuno ha il diritto di avere le proprie opinioni e punti di vista sulle questioni contenute in questa inchiesta o su altri aspetti. Tuttavia, quando si tratta di condurre indagini antitrust e di preparazione delle decisioni in grado di eliminare problemi di concorrenza - in questo come in ogni altro caso - i fatti e gli argomenti che contano davvero sono quelli che rientrano all´interno dei nostri procedimenti formali. Sono sicuro che sarete d´accordo con me quando respingo fermamente i tentativi di trasformare regole della concorrenza in un dibattito politico ordinario. Detto questo, lasciate che vi dica dove si trova il caso. Come parte della nostra pratica standard in una procedura di Articolo 9 - che porta ad una decisione di impegni - e in risposta alle nostre lettere pre-rigetto inviato prima dell´estate, alcuni dei venti denuncianti formali ci hanno dato nuove prove e solidi argomenti contro diversi aspetti delle ultime proposte presentate da Google. All´inizio del mese, ho comunicato questo alla società chiedendo loro di migliorare le sue proposte. Ora dobbiamo vedere se Google può risolvere questi problemi e placare le nostre preoccupazioni. Se la risposta di Google va nella direzione giusta, Articolo 9 procedimento prosegue. In caso contrario, il logico passo successivo è quello di preparare una comunicazione degli addebiti. Ma a prescindere dal corso questo caso ci vorrà, la Commissione europea - e in particolare il Commissario per la concorrenza - deve stare fermo per preservare l´indipendenza, l´imparzialità e l´obiettività delle nostre procedure e delle decisioni. Siamo la più rispettata autorità di concorrenza nel mondo proprio per il modo in cui possiamo garantire questi principi. Grazie.  
   
   
INTERVENTO DELL´UE AL RAFFORZAMENTO MULTILATERALE DI FIDANZAMENTO SU CONTRASTARE L´ESTREMISMO VIOLENTO  
 
New York, 24 settembre 2014 - Štefan Füle Commissario europeo per l´allargamento e la politica europea di vicinato è intervenuto ieri all’ Assemblea Generale delle Nazioni Unite: “ E ´un onore e un piacere per me parlare a nome dell´Unione europea a questo evento di alto livello sul coinvolgimento della comunità e contrastare l´estremismo violento (Cve). Vorrei innanzitutto ringraziare i due co-padroni di casa, il ministro degli Esteri del Mali Abdoulye Diop e il Ministro degli Esteri della Danimarca Martin Lidegaard ​​per la loro iniziativa congiunta per ospitare questo importante evento. Vorrei anche esprimere il nostro sincero apprezzamento al Ministro Danese Lidegaard, per la nostra collaborazione eccellente e stretta con il Ministero degli esteri danese in materia di terrorismo legati contatore. Questo evento puntuale avviene in un momento cruciale, in quanto siamo impegnati in discussione presso le Nazioni Unite e con il Forum globale antiterrorismo su due minacce urgenti e interconnesse alla pace e alla sicurezza internazionale: il fenomeno dei combattenti terroristiche straniere e la radicalizzazione delle persone vulnerabili, in particolare i giovani. Il fenomeno dei combattenti terroristi stranieri è una preoccupazione centrale per l´Ue ei suoi Stati membri, in quanto si stima un gran numero di cittadini europei hanno aderito le fila dei jihadisti e sono attivamente impegnati in teatri di conflitto in Medio Oriente (in particolare Siria e Iraq), il Corno d´Africa e oltre. Abbiamo purtroppo già visto che i singoli combattenti sono diventati ulteriormente radicalizzata e ci stanno osservando attentamente il fenomeno di tali individui induriti dalla loro esposizione alla radicalizzazione violenta messaggi e di tornare a casa con l´illusione pericolosa che fanno parte di un più ampio movimento terrorista. Accogliamo quindi con favore gli sforzi a livello multilaterale che spingono tutti noi a prendere le misure necessarie per prevenire e criminalizzare la mobilità e porto sicuro di combattenti terroristi stranieri identificati. Questo si basa su nostre iniziative per contrastare questa minaccia e di supporto sforzi per impegnarsi con i partner non solo al governo o livello intergovernativo, ma anche a livello di comunità. Per l´Ue, la radicalizzazione e il reclutamento a fini terroristici è una sfida globale chiave sottolineata dalle atrocità attuali aberranti che si stanno verificando in Siria e in Iraq. Contrastare l´estremismo violento (Cve) è pertanto una priorità fondamentale per tutti noi. L´ue ha intrapreso molti sforzi su Cve sia internamente che nelle sedi internazionali, e abbiamo appena rivisto la nostra strategia sulla radicalizzazione e il reclutamento del terrorismo. La Rete radicalizzazione Awareness esistente (Ran) sta fornendo un valido strumento per assistere gli operatori locali e per facilitare lo scambio di esperienze e migliori pratiche tra di loro. Ran sta sviluppando bene ed è ora riuscita a creare un hub della conoscenza per promuovere la cooperazione su questioni Cve tra gli esperti. Radicalizzazione online è una sfida particolare. Impegno con il settore privato - in particolare Internet Service Provider - rimane essenziale. Più in generale, la sfida di radicalizzazione non può essere soddisfatta da governi da soli. Vi è la necessità di impegnarsi di più con le comunità e gli attori locali. L´ue è diventato un sostenitore cruciale nell´aiutare gli sforzi dei paesi terzi nella lotta contro l´estremismo violento e nella promozione della cooperazione internazionale e regionale la radicalizzazione e il reclutamento nelle fila del terrorismo. Attualmente supportiamo tutta una serie di diversi programmi Cve tutto il mondo per una melodia di oltre 25 milioni di €, sia su breve e lungo termine. L´ue accoglie con favore il fatto che il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha evidenziato la necessità di fare di più per affrontare le condizioni favorevoli al terrorismo e la prevenzione del terrorismo. L´ue sostiene inoltre pienamente il forte impegno del Global Forum antiterrorismo (Gctf), il Cve in particolare, attraverso i suoi diversi gruppi di lavoro e due iniziative specifiche, il Centro Hedayah ad Abu Dhabi e il Fondo globale per la Comunità Impegno e resilienza / Gcerf. Sul Hedayah, l´Ue è grato a Emirati Arabi Uniti per il suo sostegno nella creazione di questo Centro di Eccellenza ad Abu Dhabi, dove Ue si è anche impegnato 5 milioni di € per sostenere le sue attività in tutto il mondo. Sul Fondo globale per la Comunità di fidanzamento e resilienza (Gcerf), l´Unione europea si compiace dei progressi compiuti e grazie la Svizzera per il suo impegno ospitare la sua segreteria ad interim. Sono felice di annunciare che l´Ue sostenere finanziariamente le attività Gcerf con 2 milioni di € di quest´anno e mira a contribuire ulteriori 3 milioni di € l´anno prossimo. Signore e Signori, L´ue continuerà ad essere un convinto sostenitore delle attività Cve a tutti i livelli - bilaterali, regionali e multilaterali. In questo contesto, vorrei menzionare due buoni esempi sulle nostre attività sul rafforzamento della resilienza di violenza e l´estremismo: 1 nel Corno d´Africa che mirano a sviluppare le migliori pratiche per contrastare l´estremismo violento. Un progetto di 2 milioni di € si concentra sui giovani Ue-nato in Somalia; l´empowerment delle donne in Cve in Punt terra e Somaliland; formazione per il settore della sicurezza e le forze dell´ordine in tutta la regione; e di individuare i driver per l´estremismo giovani in Kenya. 2 in Pakistan, il progetto Ue (5 milioni di €) mira a rafforzare governo, i media e le capacità della società civile alla lotta contro la radicalizzazione violenta a livello provinciale e federale. Da notare che stiamo organizzando una Commissione europea ha ospitato evento combattenti terroristiche straniere con la Direzione svizzera e delle Nazioni Unite contro il terrorismo esecutivo (Cted) che si terrà il 25-27 novembre a Bruxelles. Questo evento si concentrerà sui paesi del vicinato orientale e meridionale. La vera sfida ora è quella di rendere le azioni Cve veramente efficace sul terreno, soprattutto a livello comunitario, tenendo conto degli sforzi e dei risultati attuali. In questo modo allineare i nostri sforzi Cve regionali ed internazionali è essenziale. Le attuali azioni volte a migliorare il coordinamento in materia di rilevanti iniziative di rafforzamento delle capacità, affrontando il nesso di sviluppo e sicurezza nell´affrontare le condizioni favorevoli al terrorismo e il sostegno alle comunità locali potrebbero servire come ispirazione per il futuro. Infine, sono fiducioso che questo Cve evento di alto livello fornirà un contributo prezioso alle discussioni attuali Fighters terroristiche straniere e gli aspetti correlati di contrastare l´estremismo violento. Grazie per l´attenzione.  
   
   
OCCUPAZIONE: LA COMMISSIONE EUROPEA ACCOGLIE CON FAVORE LA NUOVA RETE DI SERVIZI PUBBLICI PER L´IMPIEGO QUALE TAPPA FONDAMENTALE PER L´ATTUAZIONE DELLA GARANZIA PER I GIOVANI  
 
Bruxelles, 24 settembre 2014 - La Commissione europea esprime soddisfazione per il lancio ufficiale, avvenuto quest´oggi, della rete dei servizi pubblici per l´impiego, una nuova struttura di cooperazione tesa a coadiuvare gli Stati membri nel coordinamento ulteriore delle loro politiche e azioni volte a contrastare la disoccupazione e rafforzare il quadro della governance economica europea. Il miglioramento del sostegno offerto ai giovani dai servizi pubblici per l´impiego degli Stati membri è essenziale ai fini dell´attuazione concreta dell´iniziativa Garanzia per i giovani, l´ambiziosa riforma a livello dell´Ue volta ad aiutare tutti i disoccupati di meno di 25 anni a trovare un lavoro. Oggi per la prima volta si riunisce a Bruxelles il consiglio di amministrazione della nuova rete. Essa si basa sulla decisione del Parlamento europeo e del Consiglio, adottata nel maggio 2014, di ottimizzare l´efficienza dei servizi pubblici per l´impiego mediante una cooperazione più stretta (cfr. Ip/13/544 e Ip/14/545), conformemente al pacchetto per l´occupazione del 2012. László Andor, Commissario per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione, ha dichiarato: "Per agevolare in tutta l´Europa il rapido accesso delle persone disoccupate a posti di lavoro e corsi di formazione è essenziale disporre di servizi pubblici per l´impiego dinamici ed efficienti. La nuova rete contribuirà al loro ammodernamento e alla loro riforma in tutta l´Ue. Alcuni Stati membri devono inoltre riformare i propri servizi pubblici per l´impiego al fine di dare efficace attuazione alla Garanzia per i giovani e di aiutare i giovani disoccupati e le persone inattive a trovare un posto di lavoro o ad accedere a una formazione. La nuova rete invia un altro segnale forte riguardo al fatto che l´Europa sta facendo ricorso a tutti gli strumenti disponibili per lottare contro la disoccupazione". La nuova struttura offrirà maggiori opportunità di raffrontare le prestazioni dei servizi pubblici per l´impiego sulla base di parametri di riferimento pertinenti e di individuare le buone pratiche e migliorare la cooperazione, anche attraverso l´apprendimento reciproco e i programmi di assistenza da pari a pari. Uno dei compiti più urgenti cui deve far fronte la rete è lo scambio di conoscenze e di buone pratiche per l´attuazione della Garanzia per i giovani, dal momento che i servizi pubblici per l´impiego costituiscono, nella maggior parte dei casi, i punti di contatto nazionali designati per questa fondamentale riforma. In molti Stati membri occorre migliorare il funzionamento dei servizi pubblici per l´impiego al fine di garantire che i giovani ricevano un´adeguata consulenza personalizzata sulle opportunità di lavoro, di istruzione e di formazione più pertinenti per la loro situazione, da cui risulti un´offerta di lavoro concreta e su misura entro quattro mesi. La rete aiuterà inoltre gli Stati membri ad attuare meglio le raccomandazioni specifiche per paese riguardanti i servizi pubblici per l´impiego, formulate dal Consiglio nell´ambito del semestre europeo. Nel 2014, undici paesi sono stati destinatari di tali raccomandazioni (Belgio, Bulgaria, Croazia, Repubblica ceca, Ungheria, Italia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia e Spagna). I responsabili politici nazionali si avvarranno delle competenze della rete per definire, sviluppare e valutare le politiche in materia di occupazione. Il consiglio di amministrazione della rete dei servizi pubblici per l´impiego, composto da alti dirigenti dei servizi pubblici per l´impiego nominati da ciascuno Stato membro e dalla Commissione, gestisce e dirige le attività della rete. La Commissione, dal canto suo, ha istituito un segretariato per assistere e facilitare i lavori della nuova rete e garantirne il corretto funzionamento e la rilevanza sul piano politico. Contesto - Il ruolo dei servizi pubblici per l´impiego è attualmente in via di ridefinizione nella maggior parte degli Stati membri. L´obiettivo è trasformarli in prestatori di servizi più agili, moderni e orientati al cliente per favorire l´abbinamento tra persone in cerca di lavoro, da un lato, e posti vacanti e opportunità di formazione, dall´altro. È proprio questo il momento giusto per rafforzare la cooperazione tra i servizi pubblici per l´impiego affinché i vantaggi risultanti dai vari filoni della cooperazione siano riuniti e ottimizzati. Per poter usufruire di servizi pubblici per l´impiego moderni ed efficienti occorre sviluppare una maggiore cooperazione con gli organismi di istruzione e di formazione, promuovere le sinergie con i privati e gli altri soggetti del mercato del lavoro, prestare maggiore attenzione alle esigenze dei datori di lavoro e allo sviluppo delle competenze e incrementare l´utilizzo delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione in modo intelligente. Già nel 1997 era stato istituito un gruppo europeo informale di esperti dei servizi pubblici per l´impiego, il cui ruolo era fornire indicazioni alla Commissione su questioni connesse all´occupazione. La nuova rete riunisce i servizi pubblici nazionali per l´impiego ed è dotata di uno statuto chiaro e di compiti ben definiti. Ciò agevolerà l´attuazione delle azioni strategiche attuali e future e garantisce che la rete sia riconosciuta da tutte le istituzioni e dagli Stati membri.  
   
   
LE NUOVE STRATEGIE DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E ALLO SVILUPPO DELL’UNIONE EUROPEA MARTEDÌ 30 SETTEMBRE A TRENTO LA CONFERENZA INTERNAZIONALE DEL SEMESTRE DI PRESIDENZA ITALIANA DELL’UE  
 
Trento, 24 settembre 2014 - Affrontare le sfide dello sviluppo con rinnovate strategie e strumenti operativi. Ed al contempo offrire occasioni di crescita inclusiva e sostenibile valorizzando il ruolo del settore privato e dell’associazionismo. Sono questi gli obiettivi della nuova strategia di cooperazione allo sviluppo dell’Unione dell’ambito dell’Agenda Onu post 2015. E su questi temi si concentrerà la conferenza internazionale: “Le strategie di cooperazione allo sviluppo dell’Unione europea: un nuovo ruolo per il settore privato e la società civile”, promossa dalla Provincia autonoma di Trento, dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – Dgcs e da Alleanza delle Cooperative Italiane, che si terrà a Trento il prossimo martedì 30 settembre presso la Sala Depero del palazzo della Provincia autonoma di Trento. L’evento, promosso dalla Provincia autonoma di Trento, dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – Dgcs e da Alleanza delle Cooperative Italiane, rientra nel programma ufficiale del Semestre di Presidenza Italiana dell’Ue e si pone l’obiettivo di riflettere sulle nuove strategie e sui nuovi scenari della cooperazione allo sviluppo dell’Unione europea. La conferenza si concentrerà in particolare sul nuovo ruolo a cui sono chiamati il settore privato e il mondo delle Ong /associazioni nella crescita inclusiva e sostenibile dei paesi in via di sviluppo, come richiamato da una recente comunicazione della Commissione europea (Com (2014) 263). Nel corso dei lavori della giornata si passeranno in rassegna i nuovi strumenti di finanziamento e aiuto pubblico allo sviluppo e i nuovi meccanismi di partenariato tra soggetti pubblici, Ong/associazioni e settore privato sui quali sarà incentrata l’agenda post 2015 della cooperazione internazionale. Sarà infine discusso il ruolo dei paesi partner e dei donatori della costruzione di un quando normativo e di politiche coerenti con gli obiettivi di sviluppo, così come le esperienze del modello cooperativo (economia sociale, del commercio equo e della micro-finanza) per promuovere un modello di sviluppo economico basato su inclusione sociale, creazione di lavoro dignitoso e sostenibilità ambientale. La Commissione prevede infatti di caratterizzare la propria programmazione 2014-2020 per la cooperazione allo sviluppo attraverso un coinvolgimento del settore privato, da mobilitare secondo due strategie: (i) “private sector development”: sostenere i governi ed il settore privato per la creazione di un ambiente favorevole all’azione delle imprese locali in modo da generare, attraverso soluzioni orientate al mercato, opportunità di lavoro e inclusione nel tessuto economico e sociale; (ii) “private sector engagement for development”: rafforzare la presenza e il coinvolgimento delle imprese internazionali ed europee nei Pvs per concorrere al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo (iniziative che, utilizzando fondi pubblici, movimentino risorse private per fornire beni e servizi; investimenti delle imprese europee al riparo dal rischio d’ingresso nei Pvs, anche con il sostegno delle banche pubbliche di sviluppo). Da un lato, per accompagnare quest’evoluzione, nell’architettura dell’aiuto pubblico allo sviluppo, l’Unione europea dovrà ricorrere a nuovi strumenti di finanziamento: accanto a quelli più tradizionali, a dono, nell’Aps/oda si incrementerà l’utilizzo delle gare d’appalto, dei prestiti concessionali, dei fondi equity, dei contratti di garanzia e dei meccanismi di risk-capital, che rispondono in modo più efficace alla costruzione del partenariato tra il settore privato e gli attori tradizionali della cooperazione allo sviluppo, ossia i governi dei paesi partner, le autorità locali e la società civile al fine di garantire l’eticità degli investimenti. Sulle implicazioni operative per gli attori della cooperazione e per le imprese europee ed italiane si concentreranno le diverse sessioni alle quali parteciperanno qualificati rappresentanti delle istituzioni, dell’associazionismo e del sistema d’impresa italiani ed europei. La conferenza è parte di un ciclo di incontri promossi dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – Dgcs volti a definire una posizione comune dell’Ue sull’agenda post 2015 e le sue conclusioni costituiranno una importante base di lavoro per la definizione della comunicazione del Consiglio Europeo che sarà approvata il prossimo dicembre sul tema del ruolo del settore privato nelle nuove linee di cooperazione allo sviluppo. “Siamo veramente lieti – hanno affermato il presidente Ugo Rossi e l’assessora Sara Ferrari – dell’opportunità di poter contribuire alla riflessione strategica che la Presidenza italiana ha avviato in relazione alle nuove politiche di cooperazione allo sviluppo dell’Unione europea, alla base tra l’altro della recente riforma della legge italiana di settore. Questo nuovo contesto rappresenta infatti un ineludibile punto di riferimento anche per le riflessioni in corso circa le politiche di cooperazione allo sviluppo e di internazionalizzazione della nostra realtà provinciale. E proprio per promuovere una adeguata conoscenza e un confronto operativo circa i nuovi modelli di partenariato tra imprese e Ong/associazioni che caratterizzeranno le nuove linee di azione italiane ed europee di settore abbiamo ritenuto utile organizzare un workshop pomeridiano che coinvolgerà istituzioni europee, imprese e Ong/associazioni trentine nella prospettiva di accreditare il Trentino come laboratorio di innovazione per le nuove strategie internazionali che caratterizzano l’Agenda per lo Sviluppo post 2015.”  
   
   
RIFORMA CAMERALE: PRONTA PROPOSTA REGIONE LOMBARDIA  
 
Milano, 24 settembre 2014 - "Mantenimento del contributo obbligatorio delle imprese, con una riduzione del 35% rispetto a quello attuale; tutela delle funzioni principali delle Camere, in particolare quella della tenuta del Registro, gestita dalle Camere con un livello di efficienza molto elevato; individuazione della Conferenza Stato Regioni quale ambito nel quale decidere le aggregazioni tra Camere di Commercio, sulla base di numero d´imprese e di parametri di efficienza e sostenibilità economica delle stesse Camere e singole aggregazioni". Questi i punti cardine, elencati dall´Assessore al Commercio, Turismo e Terziario di Regione Lombardia Mauro Parolini, inseriti nel documento che Regione Lombardia porterà a metà ottobre, sul Tavolo della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, per stilare una proposta univoca al Governo, in merito al decreto legislativo per la riforma del Sistema delle Camere di Commercio. Tavolo Regionale - Il documento è stato approvato questo pomeriggio, a Palazzo Lombardia, nel corso del Tavolo regionale per la Riforma del Sistema Camerale, voluto dal presidente Roberto Maroni, al quale hanno partecipato anche l´assessore regionale alle Attività Produttive Mario Melazzini, i rappresentanti dell´Ufficio di Presidenza della Iv Commissione Consiliare regionale con i consiglieri Carlo Malvezzi e Onorio Rosati; i presidenti regionali delle associazioni di categoria del Patto per lo Sviluppo rappresentate nel Sistema camerale; i vertici regionali di Unioncamere e i presidenti di alcune delle Camere lombarde. Condivisione Trasversale - "Il documento ha avuto una valutazione comune positiva da parte del Tavolo regionale- ha spiegato Parolini - al quale siedono i rappresentanti della Iv Commissione regionale (Attività Produttiva) che hanno dato conto di una condivisione del documento, trasversale alle diverse aree politiche". Cambiare, Non Eliminare - "L´esito della riunione odierna - ha concluso l´assessore - dà al Presidente Maroni e a me un mandato chiaro di rappresentanza della realtà economica e istituzionale lombarda, per difendere un´istituzione che ha sì bisogno di cambiare e diventare più efficiente, ma che rimane essenziale per la gestione e la crescita del nostro sistema economico". Assessore Melazzini - "Oggi si è concluso un importante percorso - ha commentato Melazzini - che ha visto ancora una volta la nostra Regione in prima linea a sostegno del mondo delle imprese. Il risultato finale, nato da una visione comune e condivisa, è che da Regione arriva una proposta concreta e coraggiosa rivolta a tutto il Paese che intende dare il giusto peso al ruolo del sistema camerale per il bene delle nostre aziende".  
   
   
CITTÀ METROPOLITANA, REGIONE INCONTRA PRECARI PROVINCIA DI MILANO  
 
 Milano, 24 settembre 2014 - "Il Governo deve affrontare al più presto il tema dei lavoratori precari della Provincia di Milano. Se questo non accadrà, il rischio molto concreto è che ne risentano attività importanti come le autorizzazioni ambientali necessarie, ad esempio, alle attività delle imprese o alle bonifiche dei terreni inquinati". Lo ha detto il sottosegretario alle Riforme istituzionali, Enti locali, Sedi territoriali e Programmazione della Regione Lombardia Daniele Nava, che ha incontrato una delegazione dei dipendenti della Provincia di Milano, il cui incarico scade a fine 2014. Si tratta di lavoratori che attualmente gestiscono funzioni che la Legge Delrio affida alla Città Metropolitana. "Mi impegno a portare la questione a livello nazionale anche in sede di Conferenza Stato-regioni - ha proseguito Nava -. Il tema va affrontato e risolto. Dobbiamo infatti evitare a tutti i costi che in questa fase di transizione ci siano ricadute negative su servizi importanti per i cittadini".  
   
   
COMMISSIONE CIVEX. VENDOLA: "EUROPA VADA TERRITORI, MA FACCIA POLITICHE SOCIALI"  
 
Bari, 24 settembre 2014 - “Vorrei prima di tutto sottolineare l’importanza di portare l’Europa nei territori, poiché l’Europa vive se cammina tra la gente, se è qualcosa di tangibile, se si dimostra in grado di meritare la fiducia dei cittadini europei. In un periodo di euroscetticismo dilagante – e i risultati delle elezioni del Parlamento europeo hanno confermato appieno questa tendenza – è nostro compito, in qualità di rappresentanti dei territori d’Europa, promuovere l’ “Europa buona”, quella che merita il plauso dello studente per le opportunità di mobilità, formazione ed impiego che gli offre; del piccolo imprenditore che ha la possibilità di avviare una start up tecnologica grazie ad un finanziamento che giunge da Bruxelles; quella che si dimostra vicina alla gente e non rinchiusa nei grandi palazzi a vetro di Bruxelles”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenuto ieri mattina a Brindisi, in occasione della Conferenza “Il ruolo degli Enti locali e regionali nel futuro della Ue”, organizzato dalla Commissione Civex del Comitato delle Regioni. “L’europa però – ha aggiunto il Presidente parlando con i giornalisti - non ha bisogno soltanto di fare una buona propaganda di se stessa presso i cittadini, quindi non ha solo bisogno di venire a Brindisi o di girare nelle periferie. L’europa avrebbe bisogno di fare politiche sociali e non anti-sociali. Avrebbe bisogno di fondare l’unità politica, che significa una unione fiscale, una politica unitaria della giustizia, una politica europea della difesa. Questo significherebbe avere il coraggio di cominciare a camminare seriamente verso la prospettiva degli Stati Uniti d’Europa. Purtroppo, la classe dirigente europea non è all’altezza di questo compito”. “Noi – ha sottolineato Vendola - siamo stati protagonisti nelle assemblee europee, dal punto di vista delle proposte e delle idee. Io stesso, sono stato relatore di pareri di prospettiva chiesti dalla Commissione Europea, a proposito del governo del ciclo dell’acqua. Abbiamo fornito idee importanti come quella di aggiungere al principio importante del “chi inquina paga”, quello di “chi spreca, paga”. Immaginare che l’unità che deve governare il ciclo dell’acqua sia il bacino idrografico e non le barriere amministrative”. Per Vendola “il Governo politico dell’Europa mette i brividi”. “Ciò che veramente fa paura – ha concluso il Presidente Vendola - è che l’Europa, questa Europa, nonostante sia stata vista con rabbia dai cittadini europei lo scorso 25 maggio, sia stata criticata e persino odiata per le politiche di devastazione del welfare, di taglio feroce nella carne viva dei diritti delle persone, faccia finta di niente. Non si accorge che i nemici dell’Unione, gli euroscettici, i nazionalisti, i neo-fascisti e i neo-nazisti, sono entrati dentro le istituzioni europee e rappresentano il frutto avvelenato della stagione dell’austerity”. Note su Comitato delle Regioni e Commissione Civex Il Comitato delle Regioni (con sede in Bruxelles) è l´assemblea dei rappresentanti regionali e locali dell´Ue; istituito nel 1994, per garantire la rappresentanza istituzionale dei territori, delle regioni e delle città europee, il Comitato ha visto evolvere il suo ruolo ed aumentare le sue competenze, fino agli ulteriori riconoscimenti del 2009: con il Trattato di Lisbona, infatti, al Comitato delle regioni è stata riconosciuta la funzione di obbligatoria consultazione durante tutto il processo legislativo europeo, per quanto riguarda importanti settori di immediata ricaduta territoriale (tra gli altri: coesione economica e sociale, infrastrutture trans europee, salute, istruzione e cultura e occupazione). Tali settori, sono quindi oggetto dell’attività del Comitato e delle sue 6 Commissioni interne; tra queste la Commissione Civex (governance, affari istituzionali e esterni), responsabile dei temi inerenti (in sintesi) ai diritti fondamentali e di cittadinanza, politiche migratorie e spazi di libertà e sicurezza, politica di vicinato, partenariato orientale e la politica mediterranea, cooperazione decentrata. Il Presidente Vendola è membro della Commissione Civex ed è stato relatore al Comitato delle regioni, nell’aprile del 2012, del parere sulla Comunicazione della Commissione europea “Migrazione E Mobilita’ – Un Approccio Globale”. Nell’ambito dei loro lavori e mantenendo fede al principio di sussidiarietà e di coinvolgimento dei cittadini nelle attività europee, le Commissioni possono riunirsi periodicamente - su proposta dei loro membri - in una sede diversa da quella del Comitato; pertanto, in questi due giorni (22 e 23 settembre 2014) la Commissione Civex si sta riunendo a Brindisi (Nuovo Teatro Verdi).  
   
   
SBLOCCA ITALIA, RELAZIONE DI PITTELLA IN CONSIGLIO REGIONALE DELLA BASILICATA AL CENTRO DELL’INTERVENTO IL PETROLIO, IL PATTO DI STABILITÀ E I RAPPORTI TRA STATO E REGIONI  
 
Potenza, 24 settembre 2014 - “A poco più di due mesi dall’approvazione della legge sul “patto di stabilità interno”, torniamo a parlare in Consiglio Regionale del tema petrolio. Una parola non neutra, che nel lessico lucano incrocia altre espressioni importanti come sviluppo regionale, sostenibilità ambientale, salute dei cittadini, occupazione”. Così il presidente della Regione, Marcello Pittella, ha esordito nella sua lunga e articolata relazione nella seduta del Consiglio regionale in cui si discute del cosiddetto decreto Sblocca Italia, approvato a fine agosto dal governo. Il governatore si è soffermato sulla legge di stabilità approvata dal Consiglio regionale e impugnata dal governo lo scorso 11 settembre. “Sapevamo – ha detto Pittella - di muoverci su un terreno legislativamente impervio. Volevamo una risposta immediata sul tema patto di stabilità e l´abbiamo avuta, rendendo possibile l’apertura di una interlocuzione costruttiva e proficua con il governo Renzi. Senza quella necessaria "provocazione istituzionale" oggi non saremmo qui a discutere del Decreto Sblocca Italia, che rappresenta almeno una prima risposta alle esigenze impellenti poste dalla Regione Basilicata e che ci sta consentendo di recuperare quote aggiuntive di Patto”. Il governatore ha ricordato, inoltre, le interlocuzioni avute tra giugno e luglio con il ministro Guidi e con il sottosegretario Vicari del Mise, attraverso le quali si è giunti alla condivisione di un percorso legislativo che porterà al superamento delle norme attuative dell’articolo 16 del decreto liberalizzazioni, “considerato quest’ultimo un tradimento dello spirito originario del Memorandum”. “I rappresentanti del governo – ha proseguito Pittella - hanno ufficialmente dichiarato di fare proprie le richieste della Basilicata, portando il tetto massimo dei benefici a 250/300 milioni di euro l’anno, per un periodo di vent’anni. Mi aspetto che nelle prossime settimane si metta mano o a un emendamento da inserire nel Dl Sblocca Italia o a un nuovo provvedimento interministeriale, d’intesa con il Mise, sapendo che i benefici legati all’aumento della produttività della Concessione Val D’agri, ora, e di quella di Tempa Rossa, domani, si potranno conteggiare solo di qui a qualche anno”. A proposito dei previsti aumenti di estrazione Pittella, ha evidenziato che “il raddoppio delle estrazioni fa riferimento solo al rispetto delle intese sottoscritte con Eni nel 1998 e con Total nel 2006”, vale a dire 104 mila barili al giorno nel primo caso con la concessione “Val d’Agri” e 50 mila barili al giorno nel secondo con la concessione “Tempa Rossa”, cioè il doppio o quasi rispetto agli 80-85 mila di oggi. “Naturalmente – ha spiegato il presidente - a noi non manca la visione di ciò che il Memorandum produrrà nei prossimi anni: un programma di sviluppo imperniato su quattro assi strategici come la prevenzione e tutela dell’ambiente e del territorio, l’incremento dell’accessibilità regionale, la creazione di nuova e qualificata occupazione attraverso il rilancio e il consolidamento del terziario avanzato e dell’industria di qualità a partire dalla chimica verde e, infine, un cluster nazionale e internazionale dell’energia, con la creazione del distretto energetico, la formazione energetica avanzata e un piano per una regione energeticamente sostenibile”. Riferendosi, poi, al tema della card carburanti, Pittella ha aggiunto che “in questi ultimi due mesi abbiamo ottenuto alcuni risultati sicuramente importanti: lo sblocco dei fondi riferiti agli anni 2011 e 2012, a rischio perenzione, l’introduzione di un criterio di equità sociale, con l’assegnazione del beneficio secondo fasce di reddito personale, l’ampliamento della platea dei beneficiari a partire dall’annualità 2013 e il parere favorevole del governo ad una modifica legislativa che esclude dal novero delle regioni beneficiarie della card carburanti quelle aree del Paese in cui operano rigassificatori. In particolare, Veneto e Liguria”. “Naturalmente – ha detto ancora - rimane tutta aperta la ferita della mancata istituzione, con le royalties del 3 per cento della card benzina, di un fondo preordinato rivolto alla coesione sociale, da noi richiesto ed inizialmente inserito nel decreto”. Infine la questione dei permessi autorizzativi. “Per quanto riguarda le estrazioni in terra ferma, il titolo concessorio unico a firma del Ministero dello sviluppo economico dovrà essere rilasciato d’intesa con la Regione territorialmente interessata. E questo è sicuramente – ha detto Pittella - un dato meritevole di essere sottolineato, perché tiene conto della posizione ferma ed intransigente manifestata dalle Regioni e in particolare dalla Basilicata. Naturalmente questo risultato, per quanto importante, non ci soddisfa”. Parlando delle delicate relazioni tra Stato e Regioni determinate dallo Sblocca Italia, il presidente ha sottolineato che “non sfugge a nessuno che i contenuti del Decreto anticipano le modifiche del Titolo V della Costituzione. Sono del parere – e lo dirò in Conferenza delle Regioni – che sia opportuno ricondurre in un corretto alveo istituzionale il confronto sulle materie concorrenti, senza sottrarsi da un dibattito serrato in sede di Conferenza Stato Regioni sui temi posti dalla modifica del Titolo V e più complessivamente da una nuova stagione del regionalismo nel nostro Paese. Anche alla luce di queste considerazioni, ho già avuto modo più volte di ribadire che qualora l’azione concertata di Regione e parlamentari non producesse effetti sarebbe gioco forza sollevare l’eccezione di incostituzionalità dinanzi alla Suprema Corte”. Nel riferirsi, inoltre, al tema del petrolio, che anima il dibattito politico e istituzionale, Pittella ha ribadito che “è una risorsa strategica per il Paese. E come tale ne dobbiamo discutere, salvaguardando l’interesse generale dell’Italia e quello della Basilicata, in un’ottica di compatibilità ambientale e di salvaguardia della salute dei cittadini e dell’ambiente, a partire dalla risorsa idrica. Questo per noi è un tema decisivo e non ci sottrarremo dal mettere in campo tutti i sistemi di controllo che possano dare garanzie sullo stato dell’ambiente e della salute dei cittadini lucani”. Infine, il tema legato all’utilizzo virtuoso delle royalties, tanto da parte della Regione, quanto da parte dei Comuni: “Credo che vada avviata una seria riflessione, tenendo conto che i proventi dalle estrazioni sono serviti in gran parte (per almeno 100 milioni) a sopperire ai tagli di bilancio effettuati dallo Stato e, per la parte residua, a sostenere Università, Forestazione, Coesione sociale. L’idea intorno alla quale stiamo lavorando, e che ovviamente dovrà essere il frutto di un dibattito specifico in Consiglio regionale, dopo che la Giunta l’avrà meglio articolata e definita, è che le ulteriori entrate provenienti dal più efficiente sfruttamento delle estrazioni autorizzate nel 1998, confluiscano in un Fondo speciale per finanziare interventi in materia di lavoro, coesione sociale e innovazione, partendo da un grande piano di efficientamento energetico e di sostegno alla produzione di energia da fonti rinnovabili”.  
   
   
GIUNTA REGIONALE DELLA PUGLIA: GARGANO E RISORSE IDRICHE TRA GLI ARGOMENTI PRINCIPALI  
 
Bari, 24 settembre 2014 - Approvata dalla Giunta regionale una delibera che prevede il sostegno finanziario e organizzativo a una importante azione di branding in favore dei territori del Gargano colpiti dalle calamità metereologiche di inizio settembre. In previsione una molteplicità di iniziative, supportate dalla Presidenza della Regione Puglia, dall´Assessorato al Mediterraneo, Cultura, Turismo, da Pugliapromozione e da Pugliasounds Tpp, con un grande appuntamento conclusivo in Gargano che vedrà la partecipazione di famosi artisti e musicisti quali testimonial della campagna di solidarietà e di rilancio d´immagine dell´intero promontorio. "Si tratta, sottolinea l´assessore Silvia Godelli, di una decisione che accompagna e potenzia tutto quanto già attivato in queste settimane per il Gargano dal Governo Regionale tramite finanziamenti speciali e attraverso l´azione della Protezione Civile, con l´obiettivo di riaffermare con incisivi strumenti di branding e di comunicazione l´intatta capacità attrattiva del Gargano, cuore pulsante dello sviluppo turistico della nostra Regione". La Giunta regionale ha ratificato il Protocollo d’Intesa sottoscritto il 23 luglio scorso tra l’assessore al dirotto allo studio e la direttrice della Casa Circondariale di Bari per la realizzazione di un progetto sperimentale per l’attuazione del diritto allo studio ed alla formazione professionale verso i soggetto in esecuzione penale. La Giunta regionale ha confermato l’Autorità di Bacino della Puglia quale Soggetto Attuatore delle attività di indagine di microzonazione sismica. La Giunta regionale ha approvato il programma definitivo di interventi da sviluppare nell’ambito dell’azione 2.1.4 della linea di intervento 2.1 del P.o. Fesr 2007-2013 ( risorse idriche) e le relativa ripartizione delle risorse finanziarie da assegnare: Attivita’ Programmata Budget Attribuito: 1) Monitoraggio Corpi idrici superficiali € 5.144.233,00. 2)Monitoraggio Corpi Idrici Sotterranei € 1.256.977,00. 3)Bilancio Idrico Irriguo € 250.000,00. 4) Piano d’Azione Nitrati € 100.000,00. 5) Catasto degli scarichi idrici € 6.600.000,00. 6)Monitoraggio dell’attuazion del Pta e suo aggiornamento € 600.000,00. 7) Servizi di informazione leati al Pta e all’applicazione delle direttive di tutela acque € 150.000,00. Totale € 14.101.200,00. Giudizio di compatibilità ambientale negativo è stato espresso dall’Esecutivo, per l’impianto di produzione di energia elettrica da fonte eolica da realizzare nel Comune di Macedonia (Av), località “ Serra Mezzana”, proponente Wind Energy srl con sede legale a San Giorgio del Sannio. La Giunta regionale ha approvato il programma delle manifestazioni Zootecniche pubbliche dell’anno 2014. La Giunta regionale ha adottato il Regolamento Regionale “ Requisiti strutturali ed organizzativi per l’autorizzazione alla realizzazione, all’esercizio e per l’accreditamento delle Comunità Riabilitative Assistenziali Psichiatriche dedicate ai pazienti autori di reati ad elevata complessità. Fabbisogno regionale”  
   
   
AREE INTERNE, QUATTRO TERRITORI DELLA TOSCANA CANDIDATI AI FINANZIAMENTI  
 
Firenze 24 settembre 2014 – Sono Amiata grossetano, Garfagnana, Val di Cecina e Valdarno-valdisieve le quattro aree della Toscana che hanno presentato la propria candidatura a realizzare un progetto pilota nell´ambito della strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne, lanciata in parallelo alla discussione sui fondi europei 2014-2020. Il termine per partecipare all´avviso pubblico e finalizzato ad individuare un´area (o, al massimo, due) su cui avviare un progetto pilota nell´ambito della "Strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne del Paese" si è concluso lo scorso 15 settembre. In risposta all´avviso sono giunte 4 candidature quali aree sperimentali per la realizzazione di progetti di territorio, che coinvolgono direttamente come soggetti interessati e sottoscrittori delle candidature ben 118 Comuni e hanno attivato l´adesione di ulteriori 145 soggetti pubblici e privati. I progetti proposti coprono principalmente i diritti di cittadinanza e intervengono sui servizi per la salute (fragilità sociale e servizi per l´inclusione, sicurezza sanitaria, servizi di trasporto a chiamata, sviluppo di servizi di primo soccorso, prossimità, accompagnamento e sostegno, integrazione socio-sanitaria), l´istruzione e la formazione (telematica e digitalizzazione nelle scuole, scuole di prossimità), la mobilità/comunicazione (sviluppo della viabilità, dei trasporti ma anche superamento del digital divide e copertura dei territori con la banda larga), la tutela del territorio (assetto del territorio, valorizzazione del paesaggio, manutenzione partecipata, vulnerabilità sismica). "La strategia che la Regione Toscana ha subito fatto propria – spiega l´assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini - richiede un´attenzione specifica alle sfide territoriali dell´Unione europea, mira a invertire e migliorare le tendenze demografiche di spopolamento in atto in alcuni territori considerati fragili dal punto di vista dell´accesso ad alcuni servizi essenziali per il diritto di cittadinanza, come istruzione, sanità e mobilità". Le risorse a disposizione sono complessivamente pari a 3 milioni di euro, a livello nazionale, per il 2014. Le erogazioni per gli anni successivi sono subordinate al buon andamento delle azioni del primo anno. Si prevede inoltre che alla strategia sarà destinato sino all´1% delle risorse dei rispettivi piani finanziari, nel rispetto delle specifiche destinazioni previste dai programmi, nei Programmi oerativi dei Fondi strutturali (Fesr e Fse), nel Programma di sviluppo rurale (Feasr) e nel Programma del Fondo di sviluppo e coesione (Fsc). La Regione, sulla base dello studio metodologico condotto da Irpet per affinare e adeguare al territorio regionale la classificazione di "aree interne", ha elaborato un documento strategico di indirizzo e successivamente ha definito i criteri e le priorità funzionali per la valutazione dei progetti. Il 30 maggio 2014 è stato indetto l´avviso per la manifestazione di interesse a candidarsi come area sulla quale avviare un progetto pilota di territorio che affronti i fattori critici che ne determinano la condizione di perifericità. "La giunta ha stabilito che le aree individuate potranno essere al massimo due – spiega Simoncini – in base all´avviso i progetti devono essere indirizzati a riequilibrare i sevizi di base e, in seconda battuta, allo sviluppo delle potenzialità socio-economiche". I progetti potevano essere proposti da Comuni classificati come fragili periferici o fragili ultra periferici (41 in tutta la Toscana) o da un´Unione Comunale ai quali essi afferissero e saranno valutati, oltre che in base alla qualità, coerenza e ricaduta progettuale, anche per la capacità di fare rete mettendo insieme più territori e attivando un processo partecipativo ampio. I 4 progetti di territorio presentati saranno valutati nelle prossime settimane dal Nucleo tecnico di coordinamento, acquisito il parere del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica. Coordinatori dei progetti sono: l´Unione dei Comuni montani dell´Amiata grossetana, che ha aggregato intorno al progetto 39 Comuni delle aree interne e le Unioni dei Comuni delle Colline Metallifere, Colline del Fiora, Amiata Val D´orcia, Val di Chiana Senese, Val di Merse, e altri 53 soggetti pubblici e privati; l´Unione dei Comuni della Garfagnana, il cui progetto è stato sottoscritto da 39 Comuni delle aree interne, dalle 3 Unioni dei Comuni di Lunigiana, Media Valle del Serchio e Appennino Pistoiese e da altri 24 sostenitori pubblici e privati; il Comune di Castelnuovo Val di Cecina, che ha riunito gli altri 4 comuni dell´Alta Val di Cecina, l´Unione Montana Alta Val di Cecina, e altre 9 istituzioni pubbliche; l´Unione dei Comuni Valdarno e Val di Sieve, il cui progetto interessa 34 Comuni delle aree interne, le Unioni dei Comuni montani del Mugello, del Casentino, della Valtiberina e della Val Bisenzio e altri 43 soggetti pubblici e privati. La documentazione completa è disponibile on-line all´indirizzo www.Sviluppo.toscana.it/fesr2020 , sezione Arre Interne.  
   
   
ELEZIONI CITTÀ METROPOLITANA FIRENZE. NO A CELLULARI IN CABINA  
 
Firenze, 24 settembre 2014 - A integrazione delle comunicazioni sulle elezioni del Consiglio per la Città Metropolitana di Firenze, convocate domenica 28 settembre dalle 8 alle 20 nella Sala Pistelli di Palazzo Medici Riccardi (via Cavour 3), si ricorda che per assicurare il rispetto del diritto alla segretezza del voto, è vietato agli elettori introdurre all’interno delle cabine elettorali telefoni cellulari o altre apparecchiature in grado di fotografare o registrare immagini. Chiunque violi tale divieto è passibile di denuncia alla competente autorità giudiziaria con conseguenti sanzioni detentive e pecuniarie. Il rispetto del divieto sarà garantito attraverso l´esercizio da parte del presidente dell´ufficio elettorale dei poteri attribuitigli dalla legge. In ogni caso, ai fini del rispetto del divieto, le forze di polizia e la polizia giudiziaria potranno esercitare i normali poteri previsti dalla normativa, anche al di fuori del seggio. Le norme della legge elettorale, inoltre, prevedono sanzioni penali a carico di chiunque turbi, in qualsiasi modo, il regolare svolgimento delle operazioni di votazione e di scrutinio presso il seggio. Il presidente del seggio - o, in caso di sua assenza o impedimento, il vicepresidente - nella veste di pubblico ufficiale: deve denunciare per iscritto, al pubblico ministero o a un ufficiale di polizia giudiziaria o a un agente della forza pubblica in servizio presso il seggio, ogni infrazione da chiunque commessa alle norme elettorali penali di cui sia venuto a conoscenza; può far espellere o arrestare i componenti del seggio o gli elettori o chiunque altro disturbi lo svolgimento delle operazioni elettorali o commetta reato. Anche gli scrutatori e il segretario hanno l’obbligo di denunciare le infrazioni alle norme penali elettorali che riscontrino durante le operazioni di votazione e di scrutinio: se tali infrazioni sono commesse da elettori o da rappresentanti di lista, devono segnalarle al presidente o al vicepresidente perché ne faccia denuncia; se le infrazioni sono commesse dal presidente o dal vicepresidente, devono denunciarle direttamente all’autorità giudiziaria o alla forza pubblica in servizio al seggio. Il medesimo obbligo di denuncia spetta anche agli agenti della forza pubblica o delle Forze armate che prestano servizio di ordine pubblico presso il seggio. Può sporgere denuncia delle infrazioni riscontrate anche qualunque elettore presente nella sala della votazione.  
   
   
TRENTINO ALTO ADIGE: AIUTI UMANITARI: LE DOMANDE ENTRO IL 30 SETTEMBRE  
 
Trento, 24 settembre 2014 - Scade il 30 settembre il termine entro il quale si possono inoltrare alla Regione le domande di contributo per progetti umanitari da realizzarsi nel 2015. I soggetti richiedenti con sede in provincia di Trento dovranno rivolgersi all’Ufficio per l’Integrazione europea e gli aiuti umanitari della Regione Autonoma Trentino-alto Adige in via Gazzoletti 2 a Trento, mentre quelli con sede in provincia di Bolzano si rivolgeranno al medesimo Ufficio ubicato a Bolzano in Piazza Università, 3. La Regione sostiene finanziariamente progetti di aiuto in Paesi che sono stati colpiti da guerre o catastrofi naturali, ovvero che si trovano in gravi difficoltà di carattere economico, sociale o formativo. Le richieste di contributo potranno essere consegnate direttamente ai competenti uffici regionali entro le ore 16 del giorno 30 settembre o spedite per posta entro questo termine. In tal caso farà fede il timbro postale. Per eventuali ulteriori informazioni telefonare ai numeri 0461-201411/0471/322121 o consultare il sito ufficiale della Regione Autonoma Trentino-alto Adige alla pagina www.Regione.taa.it/europa/aiutiumanitari_d.aspx    
   
   
GIOVEDI’ A VENEZIA LA CONFERENZA INTERNAZIONALE CONCLUSIVA DEL PROGETTO “MESSE”  
 
Venezia, 24 settembre 2014 - Si svolgerà giovedì a Venezia, presso il Palazzo Grandi Stazioni della Regione, la Conferenza Internazionale Conclusiva del Progetto Messe (Mechanism for Enhancement of Synergy and Sustainability among Enterprises) incentrato sul miglioramento dell’efficacia delle politiche regionali a sostegno e promozione di uno sviluppo economico socio-responsabile attraverso la collaborazione delle imprese sociali.. Oltre ai partner da nove Paesi (Bulgaria, Germania, Grecia, Italia, Regno Unito, Romania, Spagna, Svezia, Ungheria) e alle autorità di gestione del programma di cooperazione transnazionale, interverranno rappresentanti del mondo della cooperazione, delle istituzioni comunitarie, nazionali e regionali, docenti, esperti e protagonisti di esperienze innovative. A partire da un primo bilancio dei risultati del progetto e dalla condivisione dei servizi prodotti, sarà effettuato un giro d’orizzonte sull’impatto di Messe nei vari contesti, sulle indicazioni emerse per le politiche regionali in materia e sulle opportunità di ripresa, approfondimento e allargamento del partenariato grazie ai bandi futuri. Una specifica sessione sarà interamente dedicata alla presentazione di casi di successo nella cooperazione e contaminazione tra imprese profit e non profit. “Sarà un appuntamento di grande rilievo - commenta Marialuisa Coppola, assessore regionale all’economia, sviluppo, ricerca e innovazione – nel percorso di promozione di un vero e proprio sistema dell’impresa sociale e nella direzione dell’impiego sempre più qualificato e mirato dei finanziamenti europei”.  
   
   
DISOCCUPAZIONE GIOVANILE E “CRISI INDUSTRIALE COMPLES-SA” UN PROGETTO FINANZIATO DALLA COMMISSIONE EUROPEA SPERIMENTA MODELLI D´INTERVENTO NELLE PROVINCE DI PRATO, LIVORNO E MASSA  
 
Prato, 24 settembre 2014 - L´obiettivo è sperimentare un modello d’intervento per migliorare le opportunità di accesso al mercato del lavoro o per riavviare percorsi formativi o educativi, i destinatari sono i cosiddetti Neet (Not in education, employment or training), giovani di età compresa tra i 18 ed i 25 anni che non sono occupati, non studiano né stanno facendo formazione in ambito extra-scolastico o universitario. Il progetto, che si chiama “Establishing a partnership to set up a Youth Guarantee scheme in Tuscany”, approvato nel 2013 e finanziato con 205 mila euro complessivi dalla Commissione Europea, è attivo a Prato, Livorno (con particolare attenzione al territorio di Piombino) e Massa e Carrara, tre Province toscane caratterizzate da una situazione di “crisi industriale complessa” e da un’elevata incidenza della disoccupazione giovanile. Si tratta in soldoni di un partenariato, con il coinvolgimento dei centri per l´impiego, per predisporre uno schema di garanzia per i giovani in Toscana, di cui la Regione Toscana, che ha già al suo attivo gli interventi per l’occupazione di Giovanisì, è capofila. Presentato ufficialmente nel luglio scorso a Firenze, a Palazzo Strozzi Sacrati, il progetto di sperimentazione si concentra sui territori toscani che registrano un tasso di disoccupazione giovanile al di sopra della medie Ue (22,7%). Livorno infatti si attesta sul 34%, Massa sul 26% e Prato arriva al 32%.  
   
   
"PROGETTO ADOLESCENZA", AL VIA UN CORSO FORMATIVO PER PROFESSIONISTI. CESENA, BOLOGNA E REGGIO EMILIA LE SEDI. RISORSE DAL FONDO SOCIALE REGIONALE PER UN PERCORSO PARTECIPATO E CONDIVISO  
 
Bologna, 24 settembre 2014 – Un corso di formazione per “addetti ai lavori” sul tema dell’adolescenza, età unica, affascinante, complessa e problematica. Articolato in tre giornate, finanziate interamente dalla Regione e realizzate dall’Università di Bologna in collaborazione con l’Ausl della Romagna, si svolge in tre città – Cesena, Bologna e Reggio Emilia – scelte come sede formativa per altrettante aree (Romagna, Emilia centrale, Emilia nord). Il primo appuntamento è per domani, mercoledì 24 settembre, a Cesena. “Adolescenza, università e territorio: sono questi i tre elementi chiave – spiega l’assessore alle Politiche sociali Teresa Marzocchi – che concorrono allo svolgimento, secondo modalità partecipate e condivise, del ‘Progetto adolescenza’. Un progetto – prosegue l’assessore – che come Regione abbiamo ulteriormente sostenuto e finanziato, assegnando ai territori risorse dal riparto del Fondo sociale”. Il “Progetto Adolescenza” La Regione Emilia-romagna, su iniziativa degli assessorati Politiche per la Salute e Politiche Sociali, ha approvato le linee di indirizzo regionali sul tema “Promozione del benessere e la prevenzione del rischio in adolescenza” (il “Progetto Adolescenza”). Obiettivo, sviluppare in modo più diffuso interventi nei vari contesti di vita dei giovanissimi, con un’attenzione particolare agli adulti di riferimento e al passaggio alla maggiore età, favorendo il coordinamento delle varie competenze e professionalità sociali, educative e sanitarie già presenti. Il corso formativo rientra in questo “quadro” di particolare attenzione verso un’età delicata e complessa; è rivolto ai professionisti (che già svolgono o che verranno incaricati di svolgere una funzione di coordinamento operativo in ambito distrettuale/aziendale sociale, sanitario, educativo); alle figure significative nella progettazione e attuazione d’interventi per adolescenti nella scuola e nel terzo settore; ai referenti adolescenza delle Ausl; ai componenti del gruppo regionale di monitoraggio delle linee di indirizzo adolescenza. I partecipanti vengono individuati dagli Uffici di Piano dei distretti. La prima edizione del corso (Cesena, 24 settembre, 31 ottobre e 21 novembre, Scuola di Psicologia e Scienze della Formazione, piazza Aldo Moro 90 e viale Europa 109-111) sarà seguita da Bologna (7 ottobre, 11 novembre, 9 dicembre, Regione Emilia-romagna, viale Aldo Moro 21 e viale della Fiera 8) e da Reggio Emilia (14 ottobre, 18 novembre e 16 dicembre, Aula didattica “Oratorio don Bosco”, via Adua 79). Il corso è a cura dell’Università di Bologna (Dipartimento di Scienze dell’educazione e Scuola di psicologia e Scienze della formazione), con la collaborazione dell’Ausl della Romagna. Gli obiettivi sono il consolidamento di una visione comune e complessiva della poliedrica realtà attuale degli adolescenti in Emilia-romagna, la costruzione di un linguaggio comune sui temi della promozione del benessere e della prevenzione del rischio e la condivisione di strumenti per il lavoro territoriale di rete.  
   
   
FORMAZIONE PROFESSIONALE: CONFERENZA INTERNAZIONALE IL 25 E IL 26 A CAGLIARI  
 
Cagliari, 24 Settembre 2014 – Cagliari ospiterà, il 25 e 26 settembre, al Teatro Massimo, la conferenza internazionale "Learning Mobility for Youth, Education and Employment" organizzata dall’Europemobility Network, di cui l’Agenzia regionale per il lavoro è membro. L’iniziativa, che riunisce ogni anno esperti dell’istruzione, della formazione professionale e superiore e sarà l’occasione per approfondire le misure a sostegno dei giovani; si avvale del contributo della Commissione Europea, di Eurofund, del Ministero del lavoro italiano e tedesco, dell’Isfol, delle agenzie Erasmus+ finlandese e italiana, e dei governi regionali dei Paesi Baschi e della Catalogna. Ad aprire la conferenza sarà l’assessore del Lavoro Virginia Mura. "L’evento – afferma l’esponente della Giunta Pigliaru – rappresenta un’importante opportunità di confronto. I temi sono di grande rilevanza strategica per la Regione Sardegna, in particolare per la possibilità di confrontare lo stato di attuazione della Garanzia Giovani nelle diverse regioni europee. Siamo molto attenti agli aspetti innovativi introdotte dal Programma, e la formazione in mobilità internazionale ha dimostrato di essere un meccanismo di enorme successo per facilitare la transizione dei giovani, e in particolare dei Neets, dall’inattività all’occupazione e alla formazione". All’incontro parteciperanno esperti in rappresentanza di 16 paesi: Italia, Belgio, Danimarca, Spagna, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Malta, Paesi Bassi, Pakistan, Polonia, Romania, Svezia e Regno Unito. Il programma completo dell’evento è disponibile nella pagina del sito di Move Sardegna. E´ possibile compilare on line il modulo d´iscrizione. Per maggiori informazioni è disponibile l´indirizzo di posta: Indirizzo emailmove@regione.Sardegna.it – e il numero di telefono +39 070 6067537  
   
   
"MED NET", DA S. ROSSORE UN APPELLO DEI GIOVANI PER LA PALESTINA  
 
San Rossore (Pi) 24 settembre 2014 – E´ stato un appello corale per la Palestina e per i suoi giovani quello che si è levato nel corso della sessione di apertura di "Med Net" il primo Meeting di San Rossore dedicato ai giovani del Mediterraneo a cui partecipano 120 membri dai 18 ai 35 anni di età di associazioni giovanili, organizzazioni non governative, amministratori pubblici di 11 Paesi europei, africani e mediorientali tra i quali Francia, Spagna, Portogallo, Marocco, Tunisia, Egitto, Libano, Grecia, Italia, Palestina e Israele. E´ stata Vera Baboun, sindaca di Betlemme, la più piccola città della Palestina, a chiedere per i suoi giovani connazionali pace e libertà "come quella di cui godono tutti gli altri popoli". Baboun si è detta convinta che "nonostante la loro vita sia condizionata dall´occupazione, la possibilità di cambiamento sta nella forza dei giovani". Dello stesso parere l´ambasciatore Giuseppe Cassini, vicepresidente dell´Unrwa, l´agenzia internazionale che dal 1949 si occupa della salvaguardia di 5 milioni di profughi palestinesi. "Grazie ai mezzi informatici di cui disponete – ha precisato Cassini – potete mettere insieme una rete di solidarietà capace di superare i muri di quella grande prigione a cielo aperto che si chiama Palestina". L´ambasciatore ha ricordato come siano un milione mezzo le persone che vivono oggi nei campi profughi, mezzo milione dei quali minorenni e come la disoccupazione colpisca la metà dei giovani in età lavorativa. Dei 2.152 morti palestinesi nella vera e propria guerra di questi mesi, 504 erano bambini. Cassini ha invitato i giovani presenti a fare in modo di far cambiare idea ad un giovane palestinese che gli ha detto "di non voler far nulla da grande, perchè non sono nessuno". Il sindaco di Kasserine, la città tnisina da cui ha preso avvio la rivoluzione dei gelsomini, Maher Bouzzi si è detto convinto che la volontà dei giovani sia capace di superare i conflitti grazie a quella che "deve proseguire come una rivoluzione delle idee". Nel corso della mattinata hanno poi preso la parola Patrick Allemande, vice presidente della regione francese Paca, Amara Ben Romdhane direttore del centro di sviluppo sociale di Hammamet, Islam Mohamed dell´associazione per il dialogo tra le culture Anna Lindh ed Emanuela Benini del settore cooperazione internazionale del ministero degli esteri italiano. Il dibattito è stato coordinato dal giornalista Umberto de Givannangeli, mentre il saluto introduttivo è stato di Massimo Toschi, consulente del presidente Enrico Rossi per le questioni internazionali e della pace.  
   
   
BOLZANO: PARTECIPAZIONE ALTOATESINA AL CONGRESSO DELLA FAMIGLIA  
 
Bolzano, 24 settembre 2014 - Le misure di politica per la famiglia adottate in Alto Adige sono state illustrate la settimana scorsa a Mosca al Congresso internazionale della famiglia. Lo scorso 22 settembre i rappresentati della delegazione altoatesina in Russia hanno riferito all´assessore provinciale Waltraud Deeg sull´esito della partecipazione. Quasi 50 Nazioni e oltre mille partecipanti hanno animato il Congresso mondiale della famiglia tenutosi a Mosca, al quale ha partecipato anche una delegazione altoatesina attraverso il Centro russo Borodina di Merano. Erano presenti tra gli altri l´assessore comunale di Bressanone Paula Bacher e Andrej e Irina Pruss del Centro Borodina, che al rientro hanno incontrato l´assessore provinciale alla famiglia Waltraud Deeg e riferito dell´esperienza in Russia. Con uno specifico stand allestito al Congresso la delegazione ha informato sulle misure di politica della famiglia adottate in Alto Adige dalla Provincia e dai Comuni. Sono stati illustrati i sostegni finanziari, le iniziative di formazione come i progetti "Bookstart" e "Lettera ai genitori", il Pass famiglia e l´audit famiglia-lavoro. Soddisfazione è stata espressa dall´assessore Deeg per l´interesse che i partecipanti al Congresso hanno mostrato verso le misure avviate in Alto Adige. "È importante che le queszioni relative alla famiglia siano discusse anche a livello internazionale per poter confrontare le misure adottate a livello transfrontaliero", ha concluso Deeg.  
   
   
UMBRIA, CONSIGLIERA REGIONALE PARITÀ INCONTRA DELEGAZIONE RUMENA: BUONE PRASSI PER PARI OPPORTUNITÀ NEL MERCATO DEL LAVORO  
 
Perugia, 24 settore 2014 - La Consigliera regionale di parità Elena Tiracorrendo ha incontrato, nella sede regionale del Broletto a Perugia, una delegazione composta da alcuni collaboratori del Consiglio nazionale delle piccole e medie imprese della Romania in visita di studio in Italia. L´incontro rientra tra le attività previste dal progetto "Forta", finanziato dal Programma Operativo rumeno di cui è partner l´Università dei Sapori. Avviato nel mese di maggio, il progetto ha l´obiettivo di promuovere il principio di pari opportunità nella società civile, nelle istituzioni pubbliche e nelle aziende rumene attraverso l´individuazione, l´analisi e l´attuazione di buone pratiche europee, per aumentare l´occupazione tra le donne e le persone appartenenti a gruppi vulnerabili. Nel corso della sua permanenza in Italia, la delegazione dovrà individuare alcune buone prassi applicate in Italia per promuovere le pari opportunità nel mercato del lavoro, verificando la loro adattabilità al contesto socioeconomico rumeno. La Consigliera regionale di parità ha illustrato il ruolo e le attività svolte secondo la normativa nazionale ed europea. È l´attività antidiscriminatoria quella che caratterizza questa figura, ha spiegato, attribuita in via esclusiva dall´ordinamento nazionale alle Consigliere di parità e che in concreto si esplica attraverso un´attività di consulenza, intesa come servizio pubblico gratuito a disposizione di tutti coloro, donne e uomini, che ritengano di aver subito una discriminazione di genere nell´ambito lavorativo. A questo si aggiunge l´attività di promozione delle pari opportunità tra uomo e donna nel lavoro, che include la partecipazione ai diversi Tavoli e Osservatori istituzionali, ai Comitati di sorveglianza dei fondi strutturali, così come la collaborazione con il governo regionale per la promozione di politiche di sviluppo e del lavoro coerenti con la normativa in materia di pari opportunità. Notevole l´interesse dimostrato dalla delegazione rumena, in particolare per l´attività di contrasto alle discriminazioni e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Chiarimenti sono stati chiesti in merito a specifici casi di discriminazione trattati dall´Ufficio della Consigliera.  
   
   
ROMA: ANZIANI. ASSESSORATO SOCIALE: POSITIVO IL BILANCIO PIANO CALDO  
 
 Roma, 24 settembre 2014 - “334 gli anziani assistiti con servizi domiciliari potenziati, quasi 80 coloro che sono stati coinvolti nelle attività pomeridiane in quattro centri anziani, 3.250 gli anziani che hanno frequentato le Oasi. Questi i numeri di un Piano Caldo Anziani di cui Roma Capitale può andare fiera”. Lo comunica l’ufficio stampa dell’Assessorato al Sostegno Sociale e Sussidiarietà. “Il Piano Caldo è nato dalla forte intenzione dell’Amministrazione di stare vicina alle persone più fragili che nel periodo estivo sono a rischio salute e isolamento sociale a causa del diradarsi del tessuto relazionale. Dal 15 giugno al 15 settembre abbiamo alzato il livello di attenzione con l’attivazione di una rete sul territorio che ha coinvolto Municipi, Centri Anziani, farmacie, Asl, Medici di Medicina Generale, associazioni di volontariato, case di riposo comunali e non, tutti messi in collegamento tra loro e con gli uffici del Dipartimento delle Politiche Sociali. Per la prima volta abbiamo rafforzato i cosiddetti ‘servizi pesanti’ domiciliari di cui hanno usufruito 334 anziani, il 56% ultraottantenni. 313 interventi sono stati attivati dai Municipi, su segnalazione di parenti, amici, vicini di casa, 21 le emergenze provenienti dalla Sala Operativa Sociale. L’attenzione verso la fragilità è stata dimostrata anche nelle Oasi, tramite un potenziamento dei servizi nei confronti degli anziani con maggiore difficoltà. Comunque la metà degli anziani che ha frequentato le Oasi supera i 75 anni, a dimostrazione che i nostri anziani hanno tanta voglia di socializzare, come dimostrano coloro che hanno partecipato alle attività pomeridiane organizzate in quattro Centri Anziani della città. Roma Capitale ha voluto attivare questa sperimentazione per dimostrare il vero spirito dei Centri Anziani che si aprono al territorio e diventano una risorsa per il territorio stesso. La Campagna di comunicazione ‘Roma Amica degli Anziani. Insieme anche d’Estate’ è stata capillare, con la diffusione di 155.000 depliant tra Municipi, Centri Anziani e le 800 farmacie romane (Farmacap e Federfarma) e di 1.000 locandine nelle cinque Asl romane. A disposizione per tutte le informazioni è stato attivato il numero verde del Polo Cittadino che ha ricevuto 3.700 richieste, di cui la maggior parte per le attività socializzanti. A breve l’assessore Cutini incontrerà i Municipi, i sindacati e le associazioni di volontariato per discutere dei punti di forza da replicare la prossima estate e degli aspetti da migliorare”.