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Notiziario Marketpress di Martedì 18 Novembre 2014
PARLAMENTO EUROPEO; DRAGHI: "NON C´È TEMPO PER L´AUTOCOMPIACIMENTO"  
 
Bruxelles, 18 novembre 2014 - La Banca centrale europea prenderà misure monetarie non convenzionali, se la situazione economica nella zona euro li richiede, il presidente della Bce Mario Draghi ha ribaditoi problemi economici e monetari ieri ai deputati europei. Poiché l´Unione bancaria prende forma, rischi potrebbero migrare dalle banche al settore non bancario, ha avvertito. Inoltre, parlando in qualità di presidente del Comitato per il rischio sistemico, ha aggiunto che c´è "un ampio margine per un maggiore coordinamento delle sanzioni contro le banche tra gli Stati Uniti e l´Europa". Nel suo dialogo monetario regolare con i deputati europei, Draghi ha ribadito che il bilancio della Bce potrebbe salire al livello di marzo 2012, se necessario. Alla domanda se questo era un obiettivo o l´aspettativa, ha detto che "si tratta di una aspettativa" e che "se non rispettato, potrebbe essere preso altre misure". Draghi ha sottolineato che le ultime prospettive economiche "mostra la dinamica di crescita si è indebolita durante l´estate e che la previsione necessaria correzione al ribasso. Questo potrebbe smorzare la fiducia e gli investimenti privati nell´area dell´euro. L´inflazione nel mese di ottobre è al 0,4% (l´obiettivo è vicino, ma inferiore al 2%), e nei prossimi mesi questa sarà probabilmente lo stesso ", ha detto. Draghi ha anche ribadito la necessità di un consolidamento fiscale e le riforme strutturali da porre in atto per migliorare l´ambiente imprenditoriale. No sub-prime in zona euro - Contrastare le critiche che il recente lancio del programma per acquistare beni Backed Securities (Abs) potrebbe trasformare la Bce in una "bad bank", Draghi ha detto che questo programma non dovrebbe essere confrontato con quello americano: "Non abbiamo sub -prime in Europa. Il tasso di default degli Stati Uniti è stato del 18%, mentre in Europa, è di 1,5%. " "Backstop credibile" - Draghi ha avvertito che le misure monetarie adottate finora avrà bisogno di tempo per concretizzarsi, ma ha detto che "non ci sono indicazioni che il pacchetto sta portando benefici". Alla domanda su ulteriori misure che pensava necessario per ottenere l´economia della zona euro di nuovo in pista, ha ricordato il necessario per completare l´Unione bancaria, in modo che il meccanismo di risoluzione unico (Srm) può funzionare come un "backstop credibile". Egli ha anche avvertito che l´Unione bancaria prende forma, rischi potrebbero migrare dalle banche al settore non bancario anche noto come "sistema bancario ombra". Inoltre, ha detto il sindacato mercati dei capitali deve prendere forma in modo "per ridurre la frammentazione delle legislazioni nazionali e di migliorare i prestiti alle piccole e medie imprese" e che ci dovrebbe essere "un impegno a lungo termine per la condivisione di sovranità in politica monetaria, in unione bancaria e nella zona di bilancio ". Lettere all’ Irlanda - Draghi ha difeso il suo predecessore, Jean Claude Trichet, contro pretese di esercitare pressioni su Irlanda ad accettare un piano di salvataggio nel 2010. Ha descritto la richiesta irlandese di Ue / Fmi come "inevitabile" e ha detto "dobbiamo tenere presente che il piano di salvataggio per la l´Irlanda è stata la quantità di 85% del Pil irlandese e composto da 25% del fondo totale di salvataggio. La corrispondenza era parte del dialogo politico globale e abbiamo visto come nostro dovere degli stati membri che forniscono la liquidità di porre domande ".  
   
   
UN RAPPORTO UE DICE CHE IL COMMERCIO GLOBALE È SEMPRE PIÙ OSTACOLATO,  
 
 Bruxelles, 18 Novembre 2014 . La tendenza a imporre misure commerciali restrittivi rimane forte tra i partner commerciali dell´Ue, alimentando l´incertezza continua nell´economia mondiale. Queste sono le principali conclusioni della relazione annuale della Commissione europea in materia di protezionismo pubblicati il 17 novembre. "Sono spiacente di constatare che molti paesi considerano ancora il protezionismo strumento politico valido Questo va chiaramente contro l´impegno del G20 di astenersi dall´imporre restrizioni commerciali e di togliere quelli esistenti danni protezionismo catene globali del valore;. Apertura al commercio è quello che ci serve se vogliamo per mantenere il recupero in corso, soprattutto in tempi di instabilità economica e politica globale ", ha dichiarato Cecilia Malmström, commissario europeo per il commercio. "Come riconosciuto dal vertice di Brisbane, i membri del G20 devono ora dare prova concreta del loro impegno collettivo per l´apertura del commercio." Nei 13 mesi coperti dal rapporto, i membri del G20 e di altri importanti partner commerciali dell´Ue hanno adottato un totale di 170 nuove misure commerciali-ostile. I paesi che hanno adottato più di tali misure sono stati la Russia, la Cina, l´India e l´Indonesia. Allo stesso tempo, solo 12 barriere commerciali pre-esistenti sono stati rimossi. Questo significa che centinaia di misure protezionistiche adottate dall´inizio della crisi economica continuano ad ostacolare il commercio mondiale, nonostante l´impegno del G20. Il numero delle misure applicate alla frontiera e che ostruiscono rapidamente commercio -già alta dello scorso anno - ha continuato a crescere, con la Russia applicando il maggior numero di misure individuali che riguardano le importazioni. Il numero di nuove restrizioni delle esportazioni è aumentato anche, una tendenza che è particolarmente preoccupante. Tutti i paesi dipendono l´uno sulle risorse naturali e tali pratiche possono avere conseguenze negative per i mercati delle materie prime e le catene del valore. Paesi anche ricorso più frequentemente alle imposizioni interne discriminatorie, norme tecniche e requisiti di localizzazione per proteggere i loro mercati dalla concorrenza straniera. La Cina ha introdotto il più alto numero di tali misure. Gli investitori e fornitori di servizi continuano anche ad essere colpiti da limitazioni nell´accesso ai mercati esteri. Infine, la tendenza a limitare la partecipazione di imprese estere in gare pubbliche rimane forte, in particolare negli Stati Uniti. A proposito del rapporto Il Rapporto 11 sulle misure potenzialmente restrittive degli scambi si concentra sul periodo tra il 1 giugno 2013 e il 30 giugno 2014 e si estende su 31 dei principali partner commerciali dell´Ue: Algeria, Argentina, Australia, Bielorussia, Brasile, Canada, Cina, Ecuador, Egitto, India, Indonesia, Giappone, Kazakistan, Malesia, Messico, Nigeria, Pakistan, Paraguay, Filippine, Russia, Arabia Saudita, Sud Africa, Corea del Sud, Svizzera, Taiwan, Tailandia, Tunisia, Turchia, Ucraina, Stati Uniti e Vietnam. La Commissione europea pubblica la relazione annuale per fare il punto rispetto dell´impegno anti-protezionista compiuti dai paesi del G20 nel novembre 2008. L´ue è fortemente impegnata per l´impegno assunto in quel momento. La relazione integra i risultati delle relazioni di monitoraggio 2013-2014 emesse congiuntamente da Omc, l´Unctad e l´Ocse. Il vertice del G20 tenuto il 15 e 16 novembre 2014 a Brisbane ha ribadito che la lotta contro il protezionismo è un impegno centrale del G20.  
   
   
IL PARLAMENTO EUROPEO DOVREBBE CONCEDERE IL PROPRIO CONSENSO ALL´ACCORDO DI ASSOCIAZIONE UE-GEORGIA NEL MESE DI DICEMBRE, HA DETTO IN UNA VOTAZIONE LA COMMISSIONE AFFARI ESTERI  
 
 Bruxelles, 18 novembre 2014 - L´accordo, firmato il 27 giugno 2014, mira a stabilire profonda associazione politica e l´integrazione economica tra l´Unione europea e la Georgia, porta alla progressiva apertura dei loro mercati. Esso comprende un accordo globale e approfondita di libero scambio. Il comitato ha raccomandato con 48 voti favorevoli, 1 contrario e 3 astensioni, il Parlamento nel suo insieme dà il via libera alla trattativa in sede di votazione nel mese di dicembre. L´accordo è il terzo nella nuova generazione di accordi di associazione che il Parlamento europeo è chiamato a ratificare, dopo quelli con l´Ucraina e la Moldavia. Rafforzamento delle istituzioni democratiche In un progetto di risoluzione di accompagnamento, guidato in Parlamento dal Andrejs Mamikins (S & D, Lv) e sostenuta da 49 voti favorevoli, 3 contrari e 4 astensioni, il Comitato accoglie riforme giudiziarie recenti volte a rafforzare le istituzioni democratiche della Georgia. Sottolinea, inoltre, che tutti e tre i rami del potere devono essere efficacemente separati e tutti i procedimenti giudiziari siano trasparenti, proporzionati e privo di motivazione politica. I deputati sottolineano il forte sostegno nella società georgiana per l´ulteriore democratizzazione del paese. La riconciliazione nazionale Le autorità georgiane devono cercare di realizzare la riconciliazione nazionale, i deputati aggiungono, mettendo in guardia contro ogni abuso del sistema giudiziario per ostacolare gli avversari politici, che temono potrebbe minare gli sforzi della Georgia per aumentare la sua democrazia. Il testo esorta tutte le forze politiche del paese per evitare di strumentalizzare la giustizia e fare accuse di "giustizia selettiva" in futuro, mantenendo fino alla lotta contro la corruzione e abuso di ufficio pubblico. Abkhazia e Ossezia del Sud L´accordo di associazione deve rivolgersi e beneficiare l´intero territorio riconosciuto a livello internazionale della Georgia, i deputati dicono. Essi invitano inoltre l´Unione europea ad essere più attivi nella risoluzione dei conflitti e garantire che i colloqui di Ginevra con il compito di monitorare l´esecuzione dell´accordo di cessate il fuoco agosto 2008 offrono risultati. Il Comitato condanna anche i cosiddetti "borderization" cioè l´espansione dei territori occupati a scapito della Georgia, e altri atti che ostacolano un clima di fiducia. Relazioni con la Russia I deputati sostengono passi della Georgia per migliorare le sue relazioni con la Russia e invita la Russia a impegnarsi in modo costruttivo nella risoluzione dei conflitti peacefully.Russia dovrebbe rispettare pienamente la sovranità e l´integrità territoriale della Georgia e invertire il suo riconoscimento di Abkhazia e della regione di Tskhinvali / Ossezia meridionale e porre fine alla la loro occupazione, i deputati aggiungono. I prossimi passi La casa piena voterà a Strasburgo nel dicembre sull´opportunità di ratificare l´accordo e sulla risoluzione non legislativa di accompagnamento. Le parti dell´accordo, compreso l´accordo globale e approfondita di libero scambio, sono stati applicati in via provvisoria dal 1 ° settembre 2014. Per entrare in vigore, l´accordo deve anche essere ratificato da tutti i parlamenti nazionali degli Stati membri dell´Ue.  
   
   
FORUM EUROPEO DI SICUREZZA 2014: DEFINIZIONE DELLE PRIORITÀ D´EUROPA  
 
Bruxelles, 18 novembre 2014 – Di seguito l’intervento di Dimitris Avramopoulos - Commissario per la migrazione, gli affari interni e cittadinanza alla Tavola rotonda europea di sicurezza: “Signore e signori, E ´un grande piacere per me rivolgermi Security Forum europeo 2014. In qualità di Commissario per le migrazioni, gli affari interni e la cittadinanza, mi è stato affidato il compito di trasformare la sicurezza e la mobilità nelle pietre miliari per un´Europa che sia aperto e che cresce senza paura. Oggi vorrei presentare alcuni dei principi fondamentali che guideranno la mia azione nei prossimi cinque anni. Cari amici, Nella mia audizione al Parlamento europeo, ho sottolineato che l´apertura e la sicurezza sono stati i pilastri dell´Unione europea. I prerequisiti per avere la coesione sociale e la crescita economica sostenibile in Europa. Il presidente Jean-claude Juncker mi ha affidato la responsabilità di affrontare le sfide della migrazione. La migrazione è sulla mobilità. In un mondo globalizzato, l´Europa deve massimizzare i benefici della mobilità internazionale. Le nostre frontiere esterne devono essere visti come una "porta di sicurezza" per l´Europa: protetto da ingresso illegale, ma che offre un passaggio sicuro per i viaggiatori legittimi e chi ha bisogno di protezione. "Fortezza Europa" non è sicuramente la risposta alle sfide che abbiamo di fronte. Abbiamo bisogno di dimostrare solidarietà con le persone colpite da inquietanti sviluppi nel nostro quartiere. Gestire il problema globale della migrazione è di raggiungere le risorse umane di cui abbiamo bisogno e allo stesso tempo, neutralizzando tutti coloro che cercano di trarre profitto da umano nel bisogno e disperazione. E sicuramente, per mantenere la nostra identità comune europea, che è tutto salvaguardia dei diritti fondamentali. In primo luogo, l´Europa ha bisogno di attrarre diverse competenze. Una politica di migrazione di successo che porta la capacità e il talento per l´Europa sostiene la crescita economica e la tutela del modello sociale che noi cittadini europei sanno. Lo sviluppo di una nuova politica in materia di immigrazione regolare sarà quindi la mia priorità assoluta. Inizierò esaminando come la Carta blu Ue, il permesso di lavoro in tutta l´Ue per i lavoratori altamente qualificati, potrebbe essere utilizzato meglio. In secondo luogo, la politica migratoria europea offre riparo e protezione a quanti fuggono da persecuzioni e pericolo. Essere lì, come Europa unita per le persone che devono affrontare persecuzioni e pericolo nel nostro ambiente regionale infiammata non è solo una responsabilità morale per l´Europa, ma una vera e propria promessa per la posizione dell´Europa nel mondo. In terzo luogo, le vittime della tragedia di Lampedusa sono ancora nella nostra mente. Dobbiamo intensificare gli sforzi per impedire alle persone di intraprendere le imbarcazioni insicure con la speranza di raggiungere l´Europa. I trafficanti e contrabbandieri che prendere un vantaggio di persone in difficoltà dovranno affrontare risoluzione. Saranno braccati e mi impegno a che questa Commissione è determinata a combattere questa battaglia. Infine, abbiamo bisogno di fornire risposte più efficaci e mettere in comune maggiori risorse in relazione al controllo delle nostre frontiere esterne. L´agenzia europea Frontex coordina le operazioni congiunte per fornire assistenza agli Stati membri alle frontiere esterne. Frontex, deve essere ulteriormente potere. Allo stesso tempo, è importante che noi facciamo il miglior uso di tecnologie e soluzioni innovative che consentono una maggiore cooperazione e lo scambio di informazioni tra gli Stati membri. Insieme con i soggetti interessati a livello comunitario, sarò esplorare la creazione di un sistema europeo di guardie di frontiera. Vorrei ora passare al tema di un´Europa sicura che protegge i propri cittadini e dei loro diritti fondamentali, che protegge oltre il nostro modo di vivere e dei nostri valori democratici. Ammettiamo che nessun singolo Stato membro è in grado di rispondere efficacemente alle minacce, come il terrorismo internazionale, la criminalità organizzata o da solo. La cooperazione a livello europeo integra gli sforzi degli Stati membri per la sicurezza nazionale. Il terrorismo è un fenomeno che è in continua evoluzione. Combattenti terroristi stranieri rappresentano oggi una delle minacce più pressanti alla nostra sicurezza. Il flusso dei cittadini europei e residenti che viaggiano in Siria e Iraq per unirsi organizzazioni terroristiche rappresentano una minaccia che è di natura senza precedenti. Questo fenomeno coinvolge ormai più di 2.500 cittadini europei. Al ritorno, i jihadisti possono costituire una minaccia significativa, dalla radicalizzazione e il reclutamento, a perpetrare attacchi terroristici in Europa. Sei mesi fa, l´attacco terroristico condotto nel Museo ebraico di Bruxelles tragicamente illustrato come serio e reale la minaccia è. Sicurezza e forze dell´ordine sono riuscite a prevenire ulteriori attacchi negli ultimi mesi, e più di recente in Germania. La minaccia di combattenti stranieri rimane grave con la presenza terrorista radicata in Siria e in Iraq. La proliferazione di gruppi affiliati, tra cui in Nord Africa, costituisce una tendenza preoccupante. La nostra risposta politica alla minaccia dei bisogni combattenti stranieri a concentrarsi soprattutto sulla prevenzione; a fare un miglior uso degli strumenti esistenti; e migliorare la nostra capacità di individuare le persone con cattive intenzioni. Il Awareness Network radicalizzazione si è dimostrato uno strumento prezioso nel lavoro sulla prevenzione europei, spesso giovani uomini o donne, di diventare radicalizzata e unirsi a gruppi terroristici. Ho intenzione di portare avanti i lavori con le aziende Internet per contrastare la radicalizzazione online, dove Internet è utilizzato dai gruppi terroristici per reclutare gli europei. Inoltre, abbiamo bisogno di tagliare efficacemente le reti che facilitano le attività terroristiche di finanziamento. Attuazione del programma di controllo dei terroristi di finanziamento e di altri strumenti, come la rete di unità di informazione finanziaria e anti-riciclaggio di denaro iniziativa sono cruciali per questo motivo. Un altro aspetto importante di fermare i combattenti stranieri è la tempestiva scoperta di viaggi sospetti. Sono consapevole delle preoccupazioni espresse in alcuni Stati membri per quanto riguarda il funzionamento delle regole di Schengen. Sia chiaro: Schengen non è solo uno dei più grandi successi della costruzione europea. E ´anche un bene prezioso per aumentare la nostra sicurezza interna. Soluzioni veloci sono per definizione miope e possono in definitiva rivelarsi controproducente. L´europa non si muoverà all´indietro, perché alcuni vogliono diffondere la paura tra noi. Il Codice frontiere Schengen è uno strumento esistente che garantisce un elevato livello di sicurezza delle frontiere d´Europa. Questo strumento potrebbe essere reso più efficiente attraverso un approccio comune per profili di rischio in modo che più controlli mirati potrebbero essere effettuate ai nostri confini. Io supervisionare gli sforzi per fare in modo che tutti gli Stati Schengen utilizzano efficacemente il sistema d´informazione Schengen, che consente lo scambio di informazioni tra gli Stati membri e, quindi, l´identificazione dei sospetti. A causa della crescente minaccia da combattenti stranieri, è della massima importanza che noi finalizzare il lavoro sulla legislazione europea che consente agli Stati membri di scambiare dati su passeggeri Name Records, facendo in modo che i diritti fondamentali dei cittadini, in particolare la tutela dei loro dati, è assicurata anche. L´utilizzo di questi dati Pnr ha dimostrato di essere uno strumento necessario per individuare i viaggi di terroristi e criminali. Al ritorno, jihadisti combattimento indurito possono contare sulla loro esperienza, compreso l´uso di armi sofisticate, per perpetrare attacchi sul nostro suolo. Abbiamo bisogno di sviluppare soluzioni innovative e misure concrete per aumentare la protezione di obiettivi sensibili, come eventi pubblici di massa e delle infrastrutture critiche. Ho sottolineato la minaccia di combattenti stranieri, ma naturalmente la minaccia della criminalità organizzata non deve in alcun modo essere trascurata. La criminalità organizzata in Europa, ha ampliato la sua portata nel corso degli ultimi 25 anni. I criminali si concentrano sul traffico di droga, il contrabbando di armi e persone; distribuzione di merci contraffatte e falsificate e commettere reati ambientali. Signore e signori, Ho intenzione di presentare una comunicazione su una nuova strategia di sicurezza interna in primavera 2015, a seguito di una richiesta del Parlamento europeo e del Consiglio europeo. Con pericoli e sfide presenti nel nostro quartiere (Siria, Iraq, Ucraina), l´Unione europea deve definire i suoi interessi, a identificare le minacce, per valutare i rischi e di formulare un modello di sicurezza europeo. Questo modello ha bisogno di proteggere efficacemente i cittadini in Europa e nel mondo. Mentre gli obiettivi strategici della attuale strategia di sicurezza interna rimangono valide, abbiamo bisogno di mettere un accento maggiore sulla approccio basato sul rischio. Ogni iniziativa politica deve basarsi su una valutazione approfondita e regolare di minacce, i rischi e le vulnerabilità. Il nostro modello di sicurezza si baserà su una combinazione di misure preventive e protettive, e la partecipazione di una vasta gamma di soggetti interessati. Le nostre priorità sono di un´Europa libera e sicura. Abbiamo bisogno di: - Migliorare la cooperazione operativa tra gli Stati membri; - Garantire che l´Ue ei suoi Stati membri possono agire congiuntamente e in uno spirito di solidarietà in caso di grave crisi; - Mettere la sicurezza dei nostri cittadini al centro delle politiche di sicurezza interna d´Europa; - Garantire un efficace scambio di informazioni tra le forze dell´ordine ´gli Stati membri e le autorità giudiziarie, e le agenzie dell´Ue; - Applicare il principio di protezione dei dati per le politiche di sicurezza interna; - Fare un ancora migliore utilizzo della ricerca e dell´innovazione nella promozione della sicurezza in Europa, in particolare attraverso il programma Horizon 2020; - Assicurarsi che tutte le nostre azioni sono prese in piena sinergia con le politiche Eu´s esterne (compreso il nostro la sicurezza comune e la politica di difesa), come ad esempio nel campo della costruzione di capacità nei paesi terzi. Signore e signori, Nel settore della migrazione e della sicurezza, non possiamo permetterci "business as usual". L´europa deve agire uniti ora. Grazie per l´attenzione. Lasciatemi voluto questo forum grande successo e scambi fruttuosi.”  
   
   
TRE PILASTRI DI INNOVAZIONE DIROMPENTE PER L´EUROPA  
 
 Bruxelles, 19 novembre 2014 – L’intervento di Carlos Moedas - Commissario per la ricerca, la scienza e l´innovazione al Parlamento europeo al 6 ° Summit europeo sull´innovazione; “ Vice presidente e parlamentare Presidente Buzek, parlamentare Van Nistelrooij, Commissario Creţu, Commissario Hogan, Commissario Bieńkowska, graditi ospiti, Signore e Signori, Prima di questo summit, ho detto che sarei guardando da vicino. Guardare da vicino e con grande interesse. Perché è in occasione di eventi come questi - quando politici, scienziati, accademici ed esperti del settore si incontrano, e le idee si scontrano - quel grande slancio verso una maggiore innovazione in Europa viene rilasciato. Nel corso dei prossimi cinque anni, so che la nuova Commissione sarà instancabile nei suoi sforzi per creare le giuste condizioni per l´innovazione europea di prosperare. La ricerca, la scienza e l´innovazione non sono solo la somma del portafoglio di un commissario. Essi non sono solo il dominio delle multinazionali o istituzioni accademiche d´elite. Si toccano ogni aspetto della nostra vita minuscola. Dal modo in cui riscaldiamo le nostre case, per il modo in cui gestiamo le nostre imprese. Dal modo in cui guarire il nostro corpo, per il modo in cui costruiamo i nostri edifici. Nulla ha più il potere di portare la prosperità economica. Nulla ci permetterà di contribuire di più per una sempre più interconnesso, società globale. Nulla ha più il potere di garantire il nostro posto sulla scena mondiale, come un continente che porta: che mangia, dorme e respira l´eccellenza. Niente ha più potere di ricerca, scienza e innovazione per cambiare la vita, a cambiare lo status quo, per svegliarci, a distruggere! Per scatenare un´ondata di energia trasformativa. *** Questo è un momento emozionante in Europa. Abbiamo un nuovo Parlamento e una nuova Commissione a Bruxelles. Le discussioni che avvengono oggi, avrà un impatto significativo il corso abbiamo scelto di prendere nei prossimi cinque anni. E ´ora che noi definiamo le nostre priorità, i nostri rapporti con gli Stati membri e tra di loro. E ´ora che noi definiamo come ci prenderemo l´innovazione europea avanti. Per fare questo dobbiamo abbracciare perseguire la crescita economica, cambiando e uno squilibrio del mondo intorno a noi: sempre semplificando la nostra interfaccia con prodotti, servizi e tecnologia. L´evoluzione della tecnologia informatica è un esempio perfetto: dai Pc, ai computer portatili, dalle tavolette, a smartwatches. Voglio crescere una società di innovazione-sensibile in Europa. Un ambiente favorevole alla home-grown, del 21 ° secolo, l´innovazione dirompente, sulla base di tre pilastri distinti. Pubblico 1.Adequate e il finanziamento privato della ricerca, sviluppo e innovazione. 2.A area di ricerca unificato, aperto al mondo, con solide fondamenta nel mercato interno. 3.A contesto di mercato veloce per rispondere all´innovazione: rendendo più facile per le grandi idee escogitate qui per diventare prodotti e servizi commerciali: creazione di mercati completamente nuovi e trasformare quelli esistenti, attraverso l´innovazione dirompente *** Sostenuta innovazione - rendere la ricerca europea, la scienza e la tecnologia migliore - sarà sempre essenziale per il nostro futuro successo, ma l´Europa richiede un ecosistema dell´innovazione che va ben oltre il miglioramento ciò che abbiamo: abbiamo bisogno di definire nuovi mercati che consentono l´innovazione europea per saltare anni luce davanti alla concorrenza. Per creare nuovi standard e nuovi posti di lavoro. Abbiamo bisogno di innovazione campione su scala epica. *** Un ecosistema europeo dell´innovazione, dovrebbe essere quello in cui i nostri sforzi di prendere rischi, di inventare, di modernizzare, trasformare e innovare sono ricompensati. Un ecosistema dove tutti con una grande idea può accedere i partner giusti, il giusto investimento, l´infrastruttura di destra, senza la minaccia di burocrazia o la paura del fallimento. Taglio scienza bordo, l´imprenditorialità innovativa, e la prima mondiale di ricerca dovrebbero essere celebrati e sostenuti. E ´nell´interesse di tutti. I benefici a lungo termine saranno di gran lunga via d´uscita il costo della navigazione ostacoli a breve termine. Abbiamo tutti gli ingredienti giusti a portata di mano in Europa. Una forza lavoro istruita, una forte tradizione di eccellenza accademica e una grande storia di leadership tecnologica e industriale. F Naturalmente, come tutti sappiamo, abbiamo anche affrontare una serie di problemi. Crisi economica, la carenza di lavoratori qualificati in settori nuovi ed emergenti, i cambiamenti climatici, tagli ai finanziamenti, disimpegno democratico e investitori nervosi. Realizzare politiche di innovazione ambiziose non è mai un compito facile. Cambiare lo status quo, esplorare nuovi territori, sperimentando nuovi sistemi e strategie viene sempre di pari passo con la paura che un giorno avrebbe potuto prendere la decisione sbagliata. Ma io vi dico che noi, in Europa, abbiamo le risorse, le competenze, il coraggio e la capacità, dentro di noi, di fare quelle giuste. Sì dobbiamo pianificare con cura. Dobbiamo ascoltare l´altro. Dobbiamo confidare nella nostra capacità di raggiungere nuovi orizzonti in modo sostenibile e competitiva e va dietro a questi nuovi orizzonti con zelo. *** Stiamo già riuscendo. Nonostante una diminuzione complessiva del bilancio dell´Ue nel periodo fino al 2020, abbiamo aumentato i finanziamenti destinati alla ricerca e all´innovazione. In realtà questo mese, siamo stati in grado di mobilitare, insieme con l´industria, a 280 milioni di euro per lo sviluppo di nuovi vaccini Ebola e farmaci nel tentativo di salvare vite umane in tutto il mondo. Stiamo dando la priorità al benessere dei cittadini, nonché la crescita economica e la creazione di posti di lavoro. Tale lavoro trascende la politica. Si tratta di costruire un futuro migliore per i nostri figli. Puro e semplice. Può essere un cliché, ma è ancora la ragione migliore per iniziare qualsiasi cosa nel mio libro. La settimana scorsa ho avuto il piacere di visitare la Lituania, dove ho visto un grande esempio del tipo di nuove infrastrutture innovazione in rapida crescita in tutta Europa. Ai miei occhi, una cosa è certa. Il futuro dell´Europa sta nella ricerca, scienza e innovazione. La conoscenza è importante, trasformando la conoscenza in valore è fondamentale. Sono stati fatti grandi sforzi per produrre gli strumenti per un ambiente imprenditoriale più favorevole all´innovazione in Europa, come ad esempio il brevetto unitario, che il Parlamento ha accolto con favore, e le direttive sugli appalti pubblici riveduti. Strumenti per facilitare l´accesso ai finanziamenti sono in atto e in procinto di iniziare a generare, comprese le strutture di debito e di capitale rinforzati e passaporto capitale di rischio, che la cooperazione del Parlamento europeo ha reso possibile. Cinque partenariati europei per l´innovazione sono stati avviati nelle aree di invecchiamento attivo e in buona salute, l´acqua, l´agricoltura, le materie prime e le città intelligenti. Ora tutto nella fase di attuazione. In un periodo relativamente breve di tempo, che si sono affermati nella ricerca e nell´innovazione paesaggio europeo: la mobilitazione di una vasta gamma di partner. Le condizioni per il completamento dello Spazio europeo della ricerca sono ora in atto. Ed Era è ora sinonimo di alte prestazioni; con sistemi di ricerca aperti e di richiamo; con sempre maggiore scientifica pubblicazioni su riviste e domande di brevetto. *** Ci stiamo muovendo in avanti e verso l´alto, ma l´obiettivo di investire il 3 per cento del Pil in R & S è più importante che mai. L´europa è ancora underinvesting in R & S. Anche se, come usciamo dalla crisi, è sempre più chiaro come R & I investimenti hanno infine dato i suoi frutti. I paesi che hanno investito di più in R & I, prima, e durante la crisi sono stati spesso i più resistenti in questi anni di difficoltà economiche. A livello comunitario, dove vogliamo sfruttare maggiori investimenti privati, ci chiediamo che cosa è che gli investitori troveranno interessante? Che cosa funziona e vi importa? Se è importante, come sarà importante? Dobbiamo la squadra giusta? Abbiamo le giuste risorse a posto? Possiamo attuare in maniera efficace? Stiamo chiedendo le domande giuste alle persone giuste? Come può l´investimento europeo diventare ancora più sorprendente, ancora più dirompente? Come possiamo portare innovazione europea al mercato globale? Stiamo dando la priorità commercializzazione. Girando la scienza in tecnologia. Portando la tecnologia sul mercato. E ´tempo per l´Europa di analizzare i risultati dell´Unione dell´innovazione, per imparare dalla nostra esperienza finora. Per spingere per ulteriori progressi. A tal fine, l´Unione dell´innovazione è attualmente in fase di revisione e la Conferenza di una delle parti interessate si terrà il prossimo anno. Per fare il punto e di proseguire le discussioni sulle nostre priorità per il futuro. *** Noi migliorare le condizioni generali che consentano il pieno potenziale della ricerca europea, la scienza e l´innovazione. Con l´aiuto del Parlamento europeo, Faremo in modo che il programma Horizon 80000000000 € 2.020 è implementato nel modo più efficace ed efficiente. Difenderemo l´eccellenza nel campo della scienza e della ricerca. Noi alzeremo la prossima generazione di giovani, di talento e dinamici scienziati, ricercatori e innovatori. *** Grazie per la vostra attenzione, non vedo l´ora di seguire le vostre discussioni. Insieme possiamo rinnovare il modo in cui ci avviciniamo l´innovazione in Europa. Solo quando ci stupiscono noi stessi, siamo sulla strada giusta. Non vedo l´ora di lavorare con il Parlamento europeo e non vedo l´ora di fare dell´Europa una casa di nuova e dirompente innovazione.  
   
   
DICHIARAZIONE CONGIUNTA DEL VICEPRESIDENTE DOMBROVSKIS E COMMISSARIO THYSSEN SUGLI INCONTRI CON LE PARTI SOCIALI EUROPEE  
 
Bruxelles, 18 Novembre 2014 - "Questa Commissione si è impegnata a rilanciare e rafforzare il dialogo con le parti sociali. Il dialogo sociale a tutti i livelli è una condizione essenziale per il funzionamento dell´economia sociale di mercato europea e fondamentale per promuovere sia la competitività e l´equità. Due incontri costruttivi di oggi con i sindacati europei e dei datori di lavoro hanno segnato l´inizio di un nuovo modo di lavorare. Vogliamo un più forte coinvolgimento delle parti sociali nella governance europea, in linea con l´approfondimento dell´Uem e lo sviluppo della sua dimensione sociale. Siamo dunque ascoltando vista delle parti sociali sulla situazione economica prima di lanciare il 2015 semestre europeo. Abbiamo bisogno della competenza e forte impegno delle parti sociali per affrontare le sfide che l´Europa si trova ad affrontare. Siamo ansiosi di loro maggiore ruolo nelle riforme strutturali, accanto al loro ruolo formale nel processo legislativo dell´Ue, nel pieno rispetto della loro autonomia. Come un passo fondamentale nel promuovere tale, abbiamo oggi convenuto di organizzare un evento di alto livello nella primavera 2015, la raccolta di importanti rappresentanti delle parti sociali. Questo evento avrà luogo 30 anni dopo la cooperazione con le parti sociali europee è stato lanciato a Val Duchesse nel 1985. Lavoreremo insieme per renderlo un successo.  
   
   
FRANCIA E TRENTINO: SI RAFFORZA LA COLLABORAZIONE  
 
Trento, 18 novembre 2014 - Economia, riforme istituzionali, Expo 2015, studio delle lingue, macroregione alpina, ma anche turismo e cultura. Questi i principali temi al centro del colloquio, il 14 novembre in Provincia a Trento, fra il presidente Ugo Rossi e il console generale della Repubblica di Francia a Milano Olivier Brochet, accompagnato dall´avvocato Maria Emanuela De Abbondi, console onorario francese in Trentino Alto Adige. Un’ora di colloquio all’insegna della cortesia e del reciproco scambio di informazioni strategiche. "Incalzati da una riforma costituzionale che sta prendendo piede a livello nazionale, siamo impegnati - ha detto il presidente Rossi - a rivedere il nostro modello autonomistico, per certi versi unico in Europa e nello stesso tempo, stiamo cercando di dare una scossa al Trentino sul fronte della competitività. Per raggiungere questo obiettivo - ha detto Rossi - metteremo in campo una serie di misure, fra cui quella del credito di imposta, finalizzate ad attrarre le imprese straniere. "Abbiamo problemi similari da risolvere - ha detto il diplomatico francese recentemente nominato console in Italia - e possiamo stimolare la nostra collaborazione su diversi fronti". Fra le proposte emerse dall´incontro, quella di sviluppare i contatti e le collaborazioni, a vario livello, con la regione francese di Grenoble, che per caratteristiche economiche e morfologiche presenta molte similitudini con il Trentino. All´incontro era presente anche Raffaele Farella, dirigente della Provincia per la promozione e l´internazionalizzazione. I rapporti tra il Trentino e la Francia sono particolarmente proficui ed intensi, sia a livello istituzionale che a livello economico. Sul piano economico-commerciale la Francia rappresenta per il Trentino il secondo partner europeo dopo la Germania e il terzo a livello globale dopo Germania e Stati Uniti: l’export Trentino verso la Francia ammonta, secondo i dati Istat riferiti al 2013, a quasi 316 milioni di euro con un primato del settore dei macchinari, che copre il 10% del totale delle esportazioni. A questi si aggiungono parti ed accessori per autoveicoli, seguiti da prodotti in metallo e materie plastiche. Giocano un ruolo importante anche libri, periodici e prodotti di altre attività editoriali. Anche per quanto concerne le importazioni, la Francia rappresenta un prioritario partner commerciale trentino con i principali settori di interscambio commerciale legati in ordine decrescente ai prodotti lattiero-caseari, alla pasta, alla carta e cartone, agli articoli in materie plastiche, agli elementi da costruzione in metallo, e alle altre macchine di impiego generale. Sono moltissime le aziende trentine che intrattengono rapporti commerciali costanti con la Francia: secondo gli ultimi dati disponibili, sono circa 400, tra piccole e medie, le aziende provinciali che operano oltre confine. Anche l’Università di Trento, tramite il programma Erasmus, ha stretto forti e articolate relazioni con atenei partner in Francia. I proficui rapporti sono testimoniati dagli accordi per il riconoscimento della doppia laurea siglati dall’Università di Trento con diversi atenei francesi. Altri istituti e la stessa Provincia Autonoma di Trento hanno messo in atto dei programmi specifici per approfondimenti linguistici che prevedono periodi di studio all’estero, tra cui la Francia. Tra questi progetti si ricordano il progetto Ellepì, i progetti Move e il progetto Cultways, che prevede una collaborazione non bilaterale, ma che coinvolge addirittura quattro paesi europei: Italia, Francia, Germania e Spagna. Con riferimento al settore del turismo, la presenza francese in trentino è molto sottodimensionata rispetto al potenziale, rappresentando soltanto l’11° paese in termini di afflusso. Le presenze francesi in Trentino nel 2013 sono state in totale 86.300, pur segnando un incremento costante negli ultimi anni. Sul fronte economico, Trentino Sviluppo, in collaborazione con la Camera di Commercio Italiana di Nizza e la Camera di Commercio di Trento, ha di recente organizzato un appuntamento dedicato alle opportunità di business e cooperazione economica per le aziende trentine nell´area della Costa Azzurra. Il presidente Rossi e il console Brochet, nel rimarcare gli ottimi rapporti già esistenti fra Francia e Trentino, hanno avanzato la proposta di verificare la possibilità di rafforzare la collaborazione, a livello istituzionale, economico e culturale, fra il Trentino e la regione francese di Grenoble, due territori che condividono problematiche e opportunità economiche molto simili.  
   
   
LEGGE STABILITÀ, MARONI: PARLAMENTARI LOMBARDI CONDIVIDONO PREOCCUPAZIONE  
 
 Milano, 18 novembre 2014 - "La settimana scorsa abbiamo convocato in Consiglio regionale i parlamentari eletti in Lombardia, per confrontarci con loro sulla Legge di Stabilità che il Governo ha approvato e che prevede per la nostra Regione tagli, ingiusti e insostenibili, per quasi un miliardo di euro nella sanità, nel sociale e nella tutela del territorio, e devo dire che da parte di tutti i parlamentari abbiamo riscontrato la consapevolezza che si tratta di tagli ingiusti e fatti senza tenere conto che la Lombardia è la Regione che spende meglio, e che spende meno, rispetto alle altre, per fare cose che nelle altre Regioni costano il doppio". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo in diretta alla trasmissione televisiva ´Orario continuato´, in onda su Telelombardia. "Va bene - ha proseguito Maroni - ridurre la spesa pubblica, ma cominciamo da quelle Regioni che spendono il doppio o anche il triplo rispetto alla Lombardia. Questo è il principio dei costi standard, che tutti condividono, e che ho chiesto di applicare già nella Legge di Stabilità, altrimenti con questo taglio di quasi un miliardo noi dovremo tagliare i servizi, perché non abbiamo margini, non avendo sprechi da tagliare". "Pensate che tutta la struttura della Regione Lombardia, per fare quello che fa, ha un costo pro capite per i cittadini lombardi di 19 euro all´anno mentre - ha concluso Maroni - ci sono Regioni dove la stessa struttura costa più di 200 euro, per cui cominciamo a tagliare da lì la spesa pubblica".  
   
   
MARCHE: APPROVATO L’ASSESTAMENTO DI BILANCIO: “MANOVRA DI GUERRA CHE NON ALZA LE TASSE E RIDUCE IL DEBITO”.  
 
Ancona, 18 novembre 2014 - “È una manovra di guerra che realizziamo senza inasprire le tasse a cittadini, famiglie, imprese e riducendo il debito regionale: è un “miracolo” frutto di un’azione di governo orientata al rigore, alla responsabilità e alla salvaguardia dei diritti essenziali della comunità, che ci conferma nel gruppo di regioni in Italia con la più bassa pressione fiscale”: lo dichiara il Presidente della Regione Gian Mario Spacca commentando l’approvazione da parte della Giunta regionale dell’Assestamento di bilancio 2014. “La situazione della finanza pubblica nazionale - prosegue il Presidente Spacca - è difficilissima e richiede l’adozione dei costi standard per garantire l’equità al risanamento. Inoltre, la congiuntura del Paese non da segni di risveglio, anzi rischia di avvitarsi nella deflazione, in controtendenza rispetto all’Europa. In questo scenario nazionale drammatico ha del miracoloso riuscire a salvaguardare lavoro e produzione del reddito, salute e mobilità, mantenendo i conti in ordine e riducendo il debito regionale senza alzare la pressione fiscale come invece stanno facendo quasi tutte le altre regioni d’Italia. Le Marche si confermano nel gruppo di testa delle Regioni che hanno la più bassa pressione fiscale in Italia. Tali risultati, consolidati con l’assestamento di bilancio 2014, sono il frutto di una costante azione di rigore e responsabilità, portata avanti dal Governo regionale con l’ottimizzazione dell’uso delle risorse, anche europee, e attraverso il taglio dei costi dell’amministrazione per salvaguardare i diritti ed i servizi essenziali per i cittadini e le imprese delle Marche”. “La grave situazione della finanza pubblica nazionale -ha dichiarato l´Assessore regionale al Bilancio Pietro Marcolini - si ripercuote negativamente anche sui bilanci regionali. La loro sostenibilità è messa a rischio dai continui tagli ai trasferimenti che riducono drasticamente la capacità operativa delle Regioni. In un quadro del genere, le Marche hanno consolidato un’attenta politica di bilancio che ha consentito di garantire i servizi alla popolazione, responsabilizzando i centri di spesa e contenendo gli sprechi per recuperare le risorse necessarie alle esigenze dei territori. Ma i margini operativi si sono drasticamente ridotti e rischiano di compromettere anche la possibilità di delineare gli scenari futuri. La strada da intraprendere è quella dei costi standard, dei livelli essenziali delle prestazioni e dei livelli essenziali di assistenza, in modo da non penalizzare le Regioni, come le Marche, che hanno saputo gestire il bilancio con la dovuta oculatezza e che, al contrario, rischiano di dover pagare un prezzo elevato che a loro non può essere imputato. Abbiamo chiuso l’assestamento con grande difficoltà, lavorando sul recupero di risorse dai residui passivi e perenti, rinunciando a capacità di spesa autorizzata ma non contratta, comprimendo e rinviando attività programmate; abbiamo però anche orientato interventi indispensabili per continuare a garantire la tenuta e la coesione sociale della comunità marchigiana. Abbiamo la consapevolezza di aver operato responsabilmente, all’interno di un contesto nazionale di grande difficoltà”. Approvato oggi, su proposta dell’assessore Pietro Marcolini, la manovra di Assestamento del bilancio 2014 andrà all’esame della Commissione consiliare Affari Finanziari e successivamente all’approvazione dell’Assemblea Legislativa delle Marche. Il provvedimento recepisce le risultanze del bilancio consuntivo 2013, rimodula gli stanziamenti anche in relazione alle sopraggiunte esigenze sempre più aggravate dalla crisi ed opera una riduzione della spesa regionale per far fronte al calo delle entrate tributarie regionali, prodotto dagli effetti della difficile situazione economico-sociale ancora in corso. La proposta di legge di assestamento, considerati i continui interventi statali di contenimento della spesa pubblica e di riduzione delle entrate regionali, non permette significativi margini di manovra alla politica di bilancio. L´assestamento 2014, pertanto, collocandosi in tale contesto finanziario molto critico, non può che caratterizzarsi prevalentemente per interventi di contenimento e rigore in continuità con le politiche intraprese in sede di bilancio di previsione iniziale. La manovra interviene, in particolare, sulle spese non impegnate e non impegnabili allo scopo di rispettare, anche quest’anno, gli obiettivi programmatici del Patto di Stabilità, notevolmente ridotti dalle manovre di finanza pubblica, che saranno tuttavia superati dal prossimo anno con l’introduzione del pareggio di bilancio. Le linee direttrici che hanno contraddistinto la manovra sono le seguenti: • Si è provveduto a ridurre il debito per circa 52 milioni di euro. • un’attenta analisi contabile e giuridica per ciascun settore sugli stanziamenti di spesa da ridurre; • una altrettanto attenta verifica sugli stanziamenti di spesa obbligatori al fine di assolvere agli impegni assunti entro la scadenza dell’esercizio. Nell’ambito delle riduzioni di spesa ben 900.000,00 euro riguardano le funzioni generali di amministrazione. Tra gli interventi che comunque la manovra di assestamento finanzia si segnalano, in particolare, i seguenti: • 858.000,00 euro per gli interventi di difesa del suolo; • 2.900.000,00 euro per il finanziamento dell’edilizia sanitaria; • ulteriori 2.500.000,00 euro per la restituzione allo Stato del maggior gettito della tassa automobilistica; • ulteriori 700.000,00 euro per indennizzo soggetti danneggiati a seguito di trasfusioni; • ulteriori 900.000,00 euro nel settore attività di protezione civile; • ulteriori 546.000,00 euro per il finanziamento delle aree protette; • 752.000,00 euro per gli interventi volti a sostenere lo sviluppo produttivo delle imprese artigiane ed industriali e dei servizi alla produzione di cui alla l.R. 20/2003; • 720.000,00 euro per contributi a favore di soggetti sottoposti a trattamento radioterapico; • ulteriori 253.000,00 euro per la messa in sicurezza degli edifici scolastici; • 200.000,00 euro per provvidenze a favore degli accompagnatori dei soggetti sottoposti a trapianto di organi. Anche quest’anno, la discussione dell’Assestamento, che avviene in tempi ritardati, a causa delle incertezze del quadro normativo e finanziario che coinvolge tutti gli Enti territoriali, verrà agganciata funzionalmente e logicamente alla presentazione del nuovo Bilancio armonizzato 2015-2017 che sarà approvato a breve dalla Giunta regionale..  
   
   
FVG, FINANZIARIA 2015: I NUMERI DELLA MANOVRA  
 
Udine, 18 novembre 2014 - Dopo il "via libera" da parte del Consiglio delle Autonomie locali e il confronto con le parti sociali, su proposta dell´assessore alle Finanze, Francesco Peroni, la Giunta regionale ha approvato oggi in via definitiva il disegno di legge finanziaria e il bilancio di previsione per il 2015, che ora andranno trasmessi al Consiglio regionale. Questi i numeri di una manovra che, complessivamente, mette a disposizione 3 miliardi 537 milioni di risorse libere, ovvero non vincolate. Sanità - Per quanto riguarda la Sanità, sono state finanziate in primo luogo le attività degli enti del Servizio sanitario regionale, con una spesa di parte corrente di 2.117,40 milioni. Vengono altresì allocate apposite risorse per un innovativo contributo sociale finalizzato ad agevolare l´accesso alle prestazioni sanitarie (5 milioni). Politiche Sociali - Questi i principali stanziamenti previsti: - Servizi socioassistenziali dei Comuni attraverso il Fondo sociale: 70,4 milioni; - Misure straordinarie di contrasto ai fenomeni di povertà e disagio sociale: 11,5 milioni; - Attività e servizi per le persone anziane e disabili attraverso l´abbattimento delle rette nelle case di riposo: 44.00 milioni e nei centri diurni: 0,7 milioni; - Fondo per l´autonomia possibile: 32,3 milioni; - Fondo per il sostegno a domicilio delle persone con bisogno assistenziale a elevata intensità: 3,0 milioni; - Interventi destinati ai servizi dei centri socioriabilitativi ed educativi, alle soluzioni abitative protette e all´inserimento lavorativo delle persone disabili: 30,6 milioni; - Politiche per la Famiglia attraverso il Fondo per l´abbattimento delle rette di accesso ai servizi per la prima infanzia: 4,0 milioni; a tali somme si aggiungono ulteriori 4 milioni finalizzati a rendere più efficace il sostegno alle famiglie per l´abbattimento delle rette degli asili nido e servizi integrativi (spazi gioco, servizi educativi domiciliari), consentendo così di anticipare, con effetto a far data dall´esercizio educativo 2015/2016, l´erogazione delle risorse in corrispondenza dell´effettivo momento del fabbisogno, rispetto all´attuale modalità dell´intervento pubblico che prevede l´erogazione del contributo a "consuntivo". - Carta Famiglia: 9,0 milioni, e sostegno agli acquisti delle famiglie in difficoltà: 2,85 milioni. A tutto ciò si aggiunge una nuova forma di sostegno al reddito, con 10 milioni allocati in un apposito fondo globale, da convogliare nel perimetro di un´apposita normativa da mettere a punto nei prossimi mesi. Autonomie Locali - I trasferimenti al sistema delle Autonomie locali, derivanti dalla quota compartecipata dei tributi erariali, sono di 366,7 milioni di euro, cui si aggiunge un fondo straordinario di 25 milioni di euro ai Comuni e alle Province, per il mancato introito dell´addizionale da energia elettrica. Ambiente E Assetto Del Territorio - Il settore delle misure di tutela dell´ambiente e di assetto del territorio raggruppa un insieme di interventi di rilievo. In particolare: - spese correnti per le manutenzioni di opere idrauliche e degli alvei dei corsi d´acqua: 2,7 milioni; - potenziamento del ruolo della Protezione civile per quanto riguarda gli interventi straordinari a seguito di calamità: 4,50 milioni, con adeguate risorse allocate specificatamente nella parte investimenti; - il funzionamento di Arpa, Agenzia regionale per la Protezione dell´ambiente, è garantito da uno stanziamento di 21,6 milioni; - per il funzionamento degli Enti parco le risorse ammontano a 2,0 milioni. Mobilità E Trasporti - In materia di mobilità e trasporti sono stati previsti questi finanziamenti: - contratti di servizio del Trasporto pubblico locale (Tpl) su gomma: 130,0 milioni; - contratti di servizio del Tpl su rotaia: 38,5 milioni; - miglioramento dei collegamenti ferroviari con Milano e Roma: 3,0 milioni; - Società di gestione della Ferrovia Udine-cividale: 4,0 milioni; - spese di funzionamento di Fvg Strade: 9,0 milioni; - manutenzioni ordinarie della rete viaria: 8,5 milioni, a cui si aggiungono altri 2 milioni per interventi di manutenzione straordinaria; - spese per il personale degli uffici della Motorizzazione civile: 2,0 milioni. Casa - Per quanto riguarda gli interventi per la casa sono stati previsti: - Fondo per l´edilizia sociale: 11,4 milioni; - sostegno alle locazioni 6,5 milioni; - 2,3 milioni per adeguamento alloggi Ater; - 0,6 milioni per dotare i condomini, che hanno più di tre piani, di ascensore; - recupero del patrimonio immobiliare esistente con finalità di riqualificazione urbana: 10 milioni. Università - Al Fondo per il sistema universitario regionale sono stati attribuiti come lo scorso anno 2,5 milioni, a cui si aggiungono nuove risorse pari a 0,8 milioni per iniziative didattiche interateneo. Attività Produttive - In particolare, per le attività produttive: - spese di funzionamento di Agenzia Turismo Fvg: 7,2 milioni; - spese di funzionamento dell´Agenzia Promotur: 2,9 milioni; - sostegno ai progetti mirati di soggetti pubblici e privati per la promozione dell´immagine della regione e per l´incremento del movimento turistico: 4,0 milioni; - per la promozione integrata turistica: 4 milioni; - 1,3 milioni per la partecipazione della Regione all´Expo 2015, attraverso Turismo Fvg; - 1 milione a Turismo Fvg per la manutenzione straordinaria degli immobili delle attuali terme di Grado; - 0,47 pluriennali per 15 anni finalizzati alla realizzazione del nuovo impianto termale a Grado. Settore agricolo - funzionamento dell´Ersa: 2,75 milioni; - 3,0 milioni per opere di manutenzione irrigua da realizzarsi attraverso i Consorzi di bonifica. Le attività produttive dispongono inoltre delle risorse necessarie a dare concretezza al ddl di riforma del settore industriale, che sarà presentato al Consiglio regionale nelle prime settimane del 2015. A tale scopo sono stati destinati 7 milioni, che si aggiungono ai 20 già allocati nel 2014. Lavoro E Formazione - Sono previste: - azioni di contrasto alla disoccupazione e di sostegno all´occupazione attraverso gli interventi delle politiche attive e dei servizi all´impiego: 3,0 milioni; - finanziamento dei contratti di solidarietà difensivi: 3,0 milioni; - utilizzo di persone disoccupate in cantieri di lavoro: 2,0 milioni; - finanziamento del piano regionale per la formazione professionale: 17,0 milioni. Va evidenziato che il comparto del lavoro e formazione potrà inoltre contare su ulteriori 40 milioni, provenienti dal Progetto Pipol, comprensivo della Garanzia giovani e di fondi per politiche attive del lavoro, nonché sui primi stanziamenti del Fondo sociale europeo per il periodo 2014-20: il tutto per una dotazione complessiva non solo uguale, ma persino superiore a quello del 2014. Istruzione E Diritto Allo Studio - Nei settori dell´istruzione e del diritto allo studio sono stati previsti questi finanziamenti: - spese per il funzionamento delle scuole materne: 2,5 milioni; - servizi scolastici quali comodato dei libri di testo: 2,4 milioni; - sostegno alle famiglie per spese di trasporto scolastico e acquisto libri di testo: 0,9 milioni; - 1 milione per investimenti straordinari sulle scuole materne. - 1,5 milioni per il fondo edilizia scolastica; Diritto allo studio universitario: funzionamento dell´Agenzia regionale per il diritto agli studi superiori: 3,5 milioni; - assegni di studio: 1,4 milioni. Cultura, Sport, Volontariato - I finanziamenti assegnati a questo settore rimangono immutati ai livelli 2014 e sono pari a 37 milioni. In questo contesto è compreso un Fondo per l´immigrazione, pari a 2,42 milioni. Montagna - Sono stati allocati 4,3 milioni specificatamente per investimenti in area montana, a cui andranno aggiunte le disponibilità della programmazione Ue 2014-2020.  
   
   
MARONI: ABBIAMO GIÀ COMINCIATO A RIDURRE BOLLO AUTO E TICKET FARMACEUTICI  
 
Milano, 18 novembre 2014 - "Riduzione e cancellazione del bollo auto e cancellazione dei ticket sono impegni che abbiamo preso per la legislatura. Il bollo auto abbiamo già cominciato a ridurlo, lo abbiamo eliminato per chi rottama una vecchia auto inquinante e ne acquista una nuova e lo abbiamo eliminato per i ciclomotori. E abbiamo eliminato i ticket farmaceutici già per 800.000 Lombardi, per cui abbiamo già cominciato a ridurre sia bollo che ticket". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo in diretta alla trasmissione televisiva ´Orario continuato´, in onda su Telelombardia.  
   
   
FIRENZE: CAPACITY BUILDING E CITTÀ METROPOLITANE: LE NUOVE SFIDE DA AFFRONTARE CON L´USO EFFICACE DEI FONDI STRUTTURALI  
 
Firenze, 18 novembre 2014 - Il Position Paper della Commissione Europea individua nel miglioramento della capacità di azione e produzione della Pa una delle priorità della nuova programmazione. A questo scopo è dedicato l´Obiettivo Tematico 11 dei fondi strutturali 2014 – 2020 destinato appunto a rafforzare la capacità istituzionale delle Autorità pubbliche italiane e delle parti interessate per un´amministrazione pubblica efficiente. Un imminente banco di prova per una Capacity building tutta da inventare, sono le nascenti Città metropolitane chiamate – tra l´altro – alla cura dello sviluppo strategico del territorio metropolitano da realizzare nell´ambito della dimensione urbana delle politiche dell´Ue. Questa funzione non può essere interpretata alla stregua delle pregresse competenze provinciali. Lo sviluppo competitivo dei territori implica infatti il superamento della vecchia cultura amministrativa, proprio attraverso l´attivazione di quei processi inclusivi e partecipativi su cui si basa la Capacity building comunitaria. L´incontro pubblico ad ingresso libero è dedicato alle tematiche che questi organismi di nuova costituzione si troveranno ad affrontare sperimentando un concetto di Capacità istituzionale che: non sia semplice assistenza tecnica, ma moderna cultura gestionale indispensabile per superare inadeguatezza e rigidità organizzative - non sia solo formazione, ma multilevel learning da realizzare attraverso politiche di convergenza con piattaforme aperte e partecipate dagli stakeholder territoriali - implichi l´uso intelligente delle risorse dell´Ob. 11 e di quelle previste dai Fondi strutturali per Città e Innovazione - renda effettivo il ruolo attrattore delle Città metropolitane come motori dello sviluppo economico locale con progettualità innovative - favorisca una cultura amministrativa moderna aperta, capace di ottimizzare risorse e competenze. Ne discutono: Giovanni Bettarini, Assessore Comune di Firenze con delega alla Città metropolitana - Albino Caporale, Coord. Industria, Artigianato, Inn. Tecnologica - Regione Toscana - Riccardo Monaco, Dirigente Divisione Pon – assistenza tecnica Dps - Vincenzo Del Regno, Segretario Generale Comune di Firenze - Giovanni Vetritto, Coord. Attività internazionale e coop. Interistituzionale Ministero. Affari regionali: Interventi degli stakeholder Incontro in Palazzo Vecchio giovedì 20 novembre. Capacity building e Città metropolitane: le nuove sfide da affrontare con l´uso efficace dei Fondi strutturali. 20 novembre 2014, ore 9.30/13.30 - Salone de´ Dugento - Palazzo Vecchio, Firenze. Per info: donati@eurosportello.Eu  – 055 315254 Iscrizioni: http://www.Promopa.it/scheda-di-iscrizione-convegni/view/form/product_code/conveu201114.html?product_code=conveu201114    
   
   
RIFORME: PREADOTTATO "DDL" RIORDINO SISTEMA ISTITUZIONALE UMBRO.  
 
Perugia, 18 novembre 2014 – Si compone di due Titoli e di 14 articoli il disegno di legge di "riordino delle funzioni amministrative regionali, di area vasta, delle forme associative dei comuni e comunali" preadottato dalla Giunta regionale dell´Umbria, su proposta dell´assessore alle riforme Fabio Paparelli. "Con questo provvedimento – ha detto Paparelli - avviamo il percorso di riordino istituzionale dell´Umbria nell´ambito di quanto previsto a livello nazionale, in particolare con l´approvazione della legge 56 del 2014 che ridisegna ruoli, funzioni e competenze delle Province e delle unioni e fusioni di Comuni. Si tratta di una prima legge ‘ponte´ – ha proseguito - in attesa della conclusione del processo di riforma statale, a partire dall´approvazione del Jobs Act. L´obiettivo è di riordinare il sistema umbro attribuendo ai Comuni e alle loro forme associative quelle funzioni che si prestano ad essere esercitate dal livello istituzionale più vicino al cittadino, alla Regione esclusivamente quelle funzioni che erano esercitate dalla Provincia, ora incompatibili con la natura associativa di Comuni che ha il nuovo ente". Tra le norme generali del Titolo I le funzioni oggetto di riordino conferite alla nuove Province quali enti di area vasta, ai Comuni ed alle loro forme associate e quelle riservate alla Regione. Tra gli articoli del Titolo Ii le modifiche alle leggi regionali in materia di ambiente e aree naturali protette, di Comunità montane e di organizzazione territoriale del servizio idrico integrato e del servizio di gestione integrata dei rifiuti, con il passaggio di quest´ultime funzioni all´Auri. Sono inoltre previste misure di riordino delle società partecipate che attualmente fanno capo alle Province. Il provvedimento è stato inviato al Consiglio delle Autonomie locali.  
   
   
TRASPARENZA: LA REGIONE LAZIO PUNTA SULLA FORMAZIONE DEI DIPENDENTI. L’OBIETTIVO È PREVENIRE E ARGINARE FENOMENI DI CORRUZIONE E ILLEGALITÀ  
 
Roma, 18 novembre 2014 - Per prevenire la corruzione ed arginare l’illegalità la Regione ha avviato un piano triennale di formazione dei dipendenti. Nominati 36 responsabili della prevenzione della corruzione e della trasparenza. È un altro passo avanti dopo la nomina delle Sentinelle Anticorruzione nelle Asl. Il piano formativo della Regione coinvolgerà tutti i dipendenti e coloro che lavorano in aree esposte a maggior rischio di corruzione su diversi temi: etica, integrità, codice di comportamento. Il corso sarà portato avanti con il supporto scientifico della Scuola Nazionale dell’Amministrazione e in collaborazione con Asap, l’Agenzia regionale che si occupa della formazione dei dipendenti.  
   
   
BOLZANO: INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA 2018, PROGETTO PRESENTATO AI COMUNI  
 
 Bolzano, 18 novembre 2014 - Comuni e Provincia si trovano a dover affrontare sfide molto simili all´interno di una società in continua evoluzione. Il percorso scelto da Palazzo Widmann punta molto sul progetto Innovazione amministrativa 2018, le cui linee guida sono state presentate il 14 novembre dal presidente Arno Kompatscher e dall´assessore Waltraud Deeg al Consiglio dei Comuni. L´assessore Waltraud Deeg, oltre a illustrare obiettivi e scadenze del progetto Innovazione amministrativa 2018, ha sottolineato come l´obiettivo di fondo sia unico per Provincia e Comuni. "Dobbiamo dare basi più solide alla nostra amministrazione territoriale - ha spiegato - orientandola in maniera decisa verso un futuro che sarà caratterizzato da forti cambiamenti sociali e demografici. In questo percorso, Provincia e Comuni dovranno essere in grado di camminare assieme". Sulla stessa lunghezza d´onda anche l´intervento del presidente Arno Kompatscher, il quale ha sottolineato che "dobbiamo sempre chiederci quale organizzazione è in grado di offrire un servizio in maniera più efficiente. Il programma di coalizione prevede che i compiti prioritari della Provincia vengano ridefiniti per rispondere maggiormente a criteri di efficienza e velocità, e sulla base di ciò verrà rivista anche la struttura amministrativa generale". Due i progetti pilota portati come esempio pratico della direttrice lungo la quale intende muoversi l´idea di innovazione amministrativa: l´accorpamento in un´unica struttura della Protezione civile e della Ripartizione opere idrauliche, e la ristrutturazione dell´Ipes. Capitolo a parte, invece, per quanto riguarda la bozza di nuovo ordinamento del personale, che attualmente poggia su quattro pilastri principali: sinergia fra giovani e anziani, retribuzione più equa e calibrata sulle prestazioni, mobilità e sviluppo del personale, funzione sociale della pubblica amministrazione. "Nella nuova legge - ha aggiunto l´assessore Waltraud Deeg - dovrebbe essere messa nero su bianco la mobilità per dirigenti e dipendenti pubblici, in un´ottica di sviluppo del personale. Tra i progetti, inoltre, vi è quello di aumentare la durata dei contratti a tempo determinato per dare ai lavoratori una maggiore sicurezza nel medio periodo, e quello di analizzare nel dettaglio eccezioni e casi speciali". Al termine dell´incontro, Kompatscher, la Deeg e il presidente del Consiglio dei Comuni, Andreas Schatzer, hanno concordato di avviare una continua e costante attività di confronto sul tema.  
   
   
FVG, FUNZIONE PUBBLICA: DIMEZZATI COMPENSI PER DELEGAZIONE TRATTANTE  
 
Udine, 18 novembre 2014 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore per la Funzione pubblica Paolo Panontin, ha deciso in via definitiva, dopo il parare favorevole della Commissione consiliare competente, di dimezzare i compensi per il presidente e i componenti della delegazione trattante, che ha la funzione di rappresentanza in sede di contrattazione collettiva per il comparto unico del pubblico impiego. I compensi sono stati ulteriormente ridotti del 50 per cento dopo che erano stati già ritoccati al ribasso nel 2007 e nel 2010. Il presidente avrà quindi adesso un´indennità mensile lorda di 1.054 euro, i componenti 235 euro lordi al mese più un gettone di presenza di 47 euro lordi.  
   
   
"IL TRENTINO HA BISOGNO PIÙ DI PRIMA DI ESSERE DENTRO LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE"  
 
Trento, 18 novembre 2014 - "Il Trentino, forte della sua autonomia e delle sue caratteristiche, e senza autoreferenzialità, ha bisogno più di prima di essere dentro la cooperazione internazionale". Lo ha detto il 14 novembre Sara Ferrari, assessora all´università e ricerca, politiche giovanili, pari opportunità e cooperazione allo sviluppo della Provincia autonoma di Trento e lo ha fatto all´apertura del convegno - alla facoltà di Sociologia - dal titolo "Cercavamo la Pace - Mobilitazione civica e politica internazionale" organizzato da Osservatorio Balcani e Caucaso, Centro Europeo di Eccellenza Jean Monnet - Università di Trento e Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale in collaborazione con Università di Genova, Fondazione Museo storico del Trentino, Museo Storico Italiano della Guerra, Istituto Pace Sviluppo Innovazione Acli, Associazione Adl a Zavidovići e Comitato Padova con i Balcani. E´ possibile un attivismo civico dal basso nella politica internazionale? Questa la domanda attorno alla quale si è dibattuto a vent´anni dalla grande mobilitazione di solidarietà popolare con i Balcani che attraversò l´Europa e a partire dalla presentazione dei risultati finali della ricerca "Cercavamo la pace". Nel congratularsi per i risultati raggiunti l´assessora Ferrari ha ricordato come quella della cooperazione internazionale sia, per il Trentino, "una lunga e consolidata storia". "Oggi - ha continuato l´assessora Ferrari - siamo di fronte ad una evoluzione radicale del concetto stesso di cooperazione internazionale, la Ue ha intrapreso una strada nuova, con nuovi strumenti e nuovi finanziamenti e la nuova legge nazionale, di agosto, impone anche a noi di aggiornare il nostro modo di fare cooperazione. Sia chiaro: non si rinnega nulla ed è a partire dall´esperienza di questi anni - della quale proprio il convegno di oggi diventa un significativo momento di memoria, riflessione e ulteriore stimolo - che si costruisce una nuova pista. 280 associazioni trentine impegnate sul fronte della cooperazione, il Centro per la formazione alla solidarietà internazionale, l´Osservatorio Balcani e Caucaso: il loro è un lavoro prezioso che ci aiuta a capire il ruolo della cooperazione e ci permetterà di reindirizzare la nostra azione. Voglio qui ricordare anche due esperienze di cooperazione di comunità: quella in Mozambico, che data ormai da 14 anni e quella del tavolo dei Balcani". "Noi vogliamo sfruttare le opportunità della nuova legge - ha concluso l´assessora Ferrari - e delle nuove regole per capire quale ruolo ruolo e quale spazio potremo avere. Rimane certo l´impegno politico, per l´intera legislatura, nel mantenere lo 0,25 per cento del bilancio provinciale destinato a questo settore. E rimane significativo e basilare il lavoro condotto con ricerche, come quella che viene oggi presentata qui, che ci possono indicare come progredire nel nostro modo di fare cooperazione. Perché è da consapevolezza e informazioni autentiche che partono decisioni e interventi, che possiamo avere un quadro più reale ed oggettivo, che ci aiuti a capire come come possiamo essere presenti".  
   
   
LA REGIONE SOSTIENE L’INCLUSIONE LAVORATIVA PER GLI EX DETENUTI AL VIA IL PROGETTO ‘MODELLO LAZIO’: TIROCINI DI ORIENTAMENTO E FORMAZIONE PER GLI EX DETENUTI  
 
Roma, 18 novembre 2014 - La Regione investe 500mila euro a sostegno dell’inclusione lavorativa degli ex detenuti. Si tratta del progetto ‘Modello Lazio’ che attiva percorsi di orientamento e formazione per il reinserimento sociale e lavorativo di tutte quelle persone che uscite dal carcere si trovano in serie difficoltà e di norma vengono prese in carico dai servizi sociali territoriali. L’obiettivo del progetto è creare una prospettiva concreta di vita per tutti gli ex detenuti e rafforzare la funzione rieducativa della pena scontata. A portare avanti l’attività di formazione professionale saranno le cooperative sociali, associazioni di promozione sociale e di volontariato, insieme a enti pubblici, imprese pubbliche e private. La Regione continua il suo impegno con due importanti azioni entro la fine dell’anno: un progetto per la tutela dei minori figli di detenuti in collaborazione con l’Università di Roma Tre e un’iniziativa per la promozione dello sport in carcere. “Il sistema carcerario di un Paese civile è quello che rispetta l’articolo 27 della Costituzione: pena rispettosa della dignità umana e basata sul principio di rieducazione – lo ha detto Rita Visini, assessore alle Politiche Sociali e Sport , che ha aggiunto: tutti gli indicatori confermano che solo portando in carcere istruzione, lavoro e cultura è possibile diminuire il tasso di recidiva. Il nostro, quindi, non è solo un riconoscimento alla dignità dei detenuti, ma è anche un investimento per la sicurezza delle nostre comunità.  
   
   
FVG, LAVORO: PIANI GESTIONE DI CRISI, PROROGA A FINE 2015  
 
Udine, 18 novembre 2014 - E´ stato prorogato al 31 dicembre 2015 il termine finale di efficacia del Piano di gestione delle situazioni di grave difficoltà occupazionale. La decisione della Giunta regionale, su proposta dell´assessore al Lavoro Loredana Panariti, riguarda il comparto del commercio nelle zone di confine; i territori montani delle province di Udine e Pordenone; i comparti del manufatturiero, dell´autotrasporto/spedizionieri/logistica, dell´edilizia, della pesca marina; il territorio del Sanvitese. Lo scorso ottobre il Tavolo regionale di concertazione ha condiviso l´opportunità di dichiarare la permanenza fino al 31 dicembre 2015 delle situazioni di grave difficoltà occupazionale con riferimento a tutti i settori per i quali tale situazione risultava accertata e dichiarata secondo la legge regionale 18/2005, con scadenza prevista al 31 dicembre 2014.  
   
   
AOSTA, CORSI PER L’APPRENDIMENTO DI TECNICHE DI LAVORAZIONE ARTIGIANALI  
 
Aosta, 17 novembre 2014 - L´assessorato delle attività produttive, energia e politiche del lavoro comunica che la Giunta regionale ha deliberato la concessione di contributi per la realizzazione dei corsi per l’apprendimento di tecniche di lavorazione artigianali. I 26 corsi oggetto di contributo si terranno nei 20 Comuni che hanno fatto richiesta e le tecniche di lavorazione sono la scultura, l’intaglio, la realizzazione di attrezzi e oggetti per l’agricoltura, la vannerie, la lavorazione di pelle e cuoio, la tornitura e il ferro battuto. «I contributi alle scuole di artigianato diffuse su tutto il territorio – sottolinea l’Assessore Pierluigi Marquis - offrono un’opportunità per molti appassionati di avvicinarsi all’artigianato di tradizione e contribuiscono così alla tutela e valorizzazione dell’artigianato di tradizione».  
   
   
TRENTO: FIRMATO UN ACCORDO SULLA MOBILITÀ TRANSNAZIONALE DEL CAPITALE UMANO  
 
Trento, 18 novembre 2014 - Un accordo di cooperazione transnazionale siglato dal vicepresidente della Provincia autonoma di Trento Alessandro Olivi con i partner di Premo e Track. È questo l’atto conclusivo di due giornate di lavoro che hanno visti impegnati a Trento realtà che promuovono occasioni di mobilità transnazionale di qualità. Il 14 novembre all’Auditorium Santa Chiara si è tenuta la Conferenza finale dal titolo “Mobilità transnazionale di qualità e tracciabilità delle competenze acquisite”, momento di sintesi dei risultati dei progetti Premo - Prepara la mobilità e Track (acronimo di Transnational Acknowledgement of work experience in foreign companies), finanziati dal Programma europeo Leonardo da Vinci e promossi rispettivamente dalla Provincia autonoma di Trento e dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. L´obiettivo alla base dei due progetti è la sperimentazione di innovazioni nell´intero percorso della mobilità: dalla preparazione degli scambi al riconoscimento delle competenze acquisite nel corso di tirocini all’estero. La Conferenza era stata preceduta ieri “In partenza per l’Europa”, la quinta giornata informativa sulle opportunità di studio, lavoro o stage all’estero organizzata presso la Sala Rosa della Regione. “Quello di oggi è un momento di riflessione che ha un valore in sé: comprendere che la dimensione regionale e quella europea s’intrecciano e possono costituire una reciproca opportunità solo se in Europa non ci andiamo ognuno per conto nostro. Se vogliamo contrastare questo grave fenomeno della disoccupazione, che in particolare colpisce i giovani, noi non possiamo non costruire una piattaforma il più possibile unitaria e omogenea che spinga nella direzione della competitività, dell’innovazione del nostro sistema produttivo attraverso il capitale umano”. Con queste parole il vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro Alessandro Olivi ha chiuso il confronto tra i rappresentanti politici dei diversi territori italiani ed esteri coinvolti nei progetti Premo e Track. Da molti anni l’Unione europea riconosce alle iniziative di mobilità all’estero per i propri cittadini un ruolo importante nel miglioramento delle capacità linguistiche e delle competenze professionali di ciascuno, ma anche il merito di agevolare esperienze interculturali e soprattutto di vita e d’indipendenza. Non stupisce quindi che la Commissione abbia recentemente fissato l’obiettivo di coinvolgere in iniziative di mobilità transnazionale, entro il 2020, almeno il 6% di tutti coloro che si trovano nel sistema dell’istruzione e della formazione professionale. Una mobilità dunque sempre più su larga scala, ma che proprio per questo non può rinunciare ad essere sostenibile e di qualità. In tale processo, in Trentino sono stati sviluppati due importanti progetti, finanziati dal Programma europeo Leonardo da Vinci: il progetto Premo - Prepara la mobilità e il progetto Track (acronimo di transnational acknowledgement of work experience in foreign companies), sulla tracciabilità delle competenze acquisite nel corso di tirocini all’estero. Nella mattinata di lavoro è emersa chiara la necessità di promuovere misure sinergiche per la mobilità transnazionale. Perché è importante che pubblico e privato uniscano le proprie forze per favorire la mobilità ma soprattutto per reinvestirla sui territori. La mobilità prima di tutto è un’esperienza di vita che rimane non solo nel bagaglio delle conoscenze ma anche in quello personale. Attraverso un’esperienza all’estero c’è modo di migliorare la lingua e incrementare le competenze professionali. Su questo punto, nel corso della mattinata, è quindi emersa la necessità di certificare le competenze acquisite. Infine, ma non meno importante, avere in curriculum un’esperienza all’estero può voler dire avere maggiori possibilità occupazionali all´estero o in Italia. La Conferenza di oggi ha costituito un momento di sintesi dei risultati dei due progetti ed è stata l’occasione per inquadrare le competenze per la mobilità nelle strategie dell’Europa 2020. Nel confronto, moderato da Paolo Fallai, giornalista del Corriere della Sera, sono intervenuti i rappresentanti dell’Agenzia Nazionale Erasmus Plus, alcune imprese del territorio e due importanti attori internazionali: Arbeit und Leben di Amburgo e Hck International, ente olandese di cooperazione con le imprese. La mattinata si è conclusa con il firma di un accordo di cooperazione transnazionale tra il vicepresidente Olivi e i rappresentanti delle regioni Friuli Venezia Giulia, Marche, valle d´Aosta della provincia di Torino, della Catalogna, della municipalità di Madrid. Un accordo che valorizza gli standard di qualità e gli strumenti realizzati nell’ambito dei progetti “Premo - Prepara la Mobilità” e “Track – Riconoscimento delle competenze in azienda”. “Il tema della mobilità è fondamentale se ci rendiamo conto di una cosa: che dalla crisi usciamo solo se crediamo che il capitale umano sia il fattore decisivo – ha concluso il vicepresidente Olivi - Noi dobbiamo investire sui giovani dando concrete opportunità. Dobbiamo dare loro occasioni per andare all’estero, formarsi perché se siamo noi come istituzioni a dare loro l’opportunità di andare in Europa, se capiscono che è la loro comunità che li supporta a fare questo passo allora torneranno. Occorre però aggredire questi spazi, con investimenti nel sapere, nella collaborazione, nella ricerca e nell’apertura internazionale. Noi come Provincia stiamo proseguendo su questa strada ma da soli non c´è la faremo e soprattutto non ce la farà questo Paese se ognuno pensa appunto di giocare una partita in proprio. Ecco il perché di questo accordo”.  
   
   
BOLZANO: ASSISTENZA PROFUGHI AL BRENNERO, NON CENTRO DI ACCOGLIENZA A LUNGO TERMINE  
 
Bolzano, 18 novembre 2014 - Il punto di assistenza per profughi previsto al Brennero è una struttura a bassa soglia che offre un riparo a persone in situazione di necessità durante le ore di permanenza in loco e che risponde a un preciso dovere umanitario: è quanto precisa la Provincia, ribadendo che non si è mai parlato di un centro di accoglienza a lungo termine. In relazione alle diverse prese di posizione sull´annunciata istituzione di un punto di assistenza per profughi al Brennero, la Ripartizione provinciale politiche sociali precisa - come del resto specificato sin dalla prima comunicazione - che si tratta di una struttura a bassa soglia allestita con la volontà di offrire un riparo a profughi in situazione di necessità durante le ore di permanenza al Brennero, sostenendoli nei bisogni primari. Questo intervento corrisponde a un dovere umanitario, di responsabilità e solidarietà, che deve essere presente nei confronti di tutte le persone. La Provincia sta attualmente definendo i dettagli organizzativi del previsto punto di assistenza insieme agli organi statali e locali. La Ripartizione provinciale ribadisce nel contempo che un centro per l´accoglienza a lungo termine al Brennero non è mai stato in discussione né ipotizzato. Un tale centro non avrebbe nemmeno senso, trattandosi nel caso dei profughi in transito al Brennero di persone che intendono lasciare quanto prima il territorio provinciale e nazionale. Non si comprende quindi il fatto che, nonostante questo chiaro indirizzo sia stato coerentemente comunicato sin dall´inizio, nella discussione continui ad emergere l´ipotesi di una struttura di accoglienza a lungo termine al Brennero.