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Notiziario Marketpress di Mercoledì 03 Dicembre 2014
Politica
MOSCOVICI INTERROGATO SUI TEMPI SUPPLEMENTARE PER I TRE PAESI UE PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI DELL´EUROZONA  
 
Bruxelles, 3 dicembre 2014 – Il Ieri il Commissario Pierre Moscovici ha chiesto conto al Comitato Affari economica e monetaria sulla decisione della Commissione europea dare più tempo a Francia, Italia e Belgio per reggiungere gli obiettivi di bilancio dell´Eurozona, i Deputati hanno sollecitato che le scadenze del piano di bilancio dovrebbero essere soddisfatti e che i criteri per l´applicazione di regole più flessibilmente per alcuni Stati membri e di altri dovrebbero essere chiare e dettagliate. Markus Ferber (Ppe, De), Bernd Lucke (Ecr, De) e Sylvie Goulard (Alde, Fr) hanno focalizzato le loro domande sulla necessità di rafforzare e far rispettare le regole. Altri deputati hanno sottolineati che la Commissione dovrebbe garantire non può essere accusato di usare due pesi e ha esortato a stato chiaro criteri per trattare diversamente selezionati paesi Ue. Onorevole Moscovici ha negato che la Commissione stava trattando i tre paesi diversamente da altri Stati membri - i tre mesi aggiuntivi semplicemente dare loro il tempo di adeguamento dei loro piani, ha detto. Nel caso della Francia, le cifre per il 2014 non erano sufficientemente chiare per la Commissione per essere sicuri che le misure concordate non erano stata presa e quindi di imporre sanzioni, ha aggiunto. I tre fattori da prendere in considerazione sono se un paese ha adottato misure per porre rimedio a non conformità con il patto di stabilità e crescita, se le riforme strutturali sono sufficienti e se queste riforme realmente migliorare la sua posizione di bilancio, ha spiegato il Presidente Moscovici. Elisa Ferreira (S & D, Pt), Miguel Viegas (Gue/ngl, Pt) ed Ernest Urtasun (Greens/efa, Es) ha chiesto flessibilità in circostanze eccezionali e se le regole imposte hanno sempre ragione, soprattutto dato il loro impatto sociale negativo. Onorevole Moscovici ha risposto che la flessibilità è possibile solo nel rispetto delle regole. All´interno della Commissione, "abbiamo deciso che non ci era nessun caso eccezionale nel membro dichiarano, ma suppongo che la responsabilità finale per le decisioni", ha aggiunto. Egli ha insistito sul fatto che anche se specifici fattori quali bassa crescita e bassa inflazione sono presi in considerazione, paesi dell´Eurozona sono comunque dovrebbe fare sforzi di riforma strutturale e fiscale. Onorevole Moscovici ha detto che preferiva un dialogo con gli Stati membri a raggiungere gli obiettivi della Commissione e che userebbe sanzioni solo come ultima risorsa. La Commissione prevede inoltre di discutere con il Parlamento europeo quali riforme strutturali sono ancora necessari, ha aggiunto.  
   
   
UE: DICHIARAZIONE DEL COMMISSARIO AVRAMOPOULOS AL TERMINE DEL SUO INCONTRO CON THOMAS DE MAIZIÈRE, MINISTRO FEDERALE DELL´INTERNO DELLA GERMANIA  
 
 Berlino, 3 dicembre 2014 - Il Commissario per gli affari interni e cittadinanza, migrazione, Dimitris Avramopoulos, ieri ha fatto la seguente dichiarazione a Berlino alla fine del suo incontro con Ministro federale della Germania, dell´interno, Thomas de Maizière: Sono molto lieto di essere qui a Berlino, qui in Germania, per la prima volta nella mia nuova veste di Commissario per la migrazione, gli affari interni e la cittadinanza. Inoltre, sono particolarmente lieto dell´ospitato da un buon amico, Thomas de Maizière. Il ministro e ho avuto una discussione molto fruttuosa. La nostra discussione incentrata soprattutto sulle gravi minacce rappresentate dai combattenti stranieri e sulle sfide attuali di migrazione Per quanto riguarda i combattenti stranieri, abbiamo concordato che le informazioni raccolte da vettori aerei sono essenziale per il lavoro dell´autorità. Ecco perché abbiamo bisogno di un sistema di Unione europea Passenger Name Record. Questo sistema aiuterà a tenere traccia di combattenti stranieri, ma anche altri criminali. Lavoriamo insieme e con i ministri degli altri Stati membri, nonché con i membri del Parlamento europeo al fine di concordare comune legislazione Ue. Con gli Stati membri, anche noi continueremo a lavorare insieme per migliorare i controlli dei documenti di viaggio e delle persone e garantiremo la corretta attuazione del sistema di informazione Schengen per consentire lo scambio rapido di informazioni su combattenti stranieri senza mettere in discussione la libera circolazione dei cittadini dell´Ue La rete di consapevolezza di radicalizzazione ha dimostrato di essere un valido strumento per lo scambio di informazioni al fine di prevenire gli europei – spesso, giovani uomini o donne - da diventando radicalizzato e unirsi a gruppi terroristici. In questo contesto e alla luce del fatto che i gruppi terroristici utilizzano Internet per reclutare gli europei, ho intenzione di lavorare a stretto contatto con aziende leader di Internet alla radicalizzazione online counter. Affrontare la migrazione è una priorità assoluta. La Commissione è impegnata a migliorare i modi per affrontare l´aumento di migratori e di asilo scorre e per impedire la morte di migranti nel Mediterraneo. Dobbiamo anche affrontare le sfide della migrazione insieme con i paesi di origine e di transito. Con ministro De Maiziere, ho partecipato la scorsa settimana a importanti incontri a Roma, dove abbiamo discusso con molti ministri africani come migliorare la nostra cooperazione. Lì, abbiamo ampliato il lavoro del «Processo di Rabat» e abbiamo anche lanciato il processo di Khartoum con paesi lungo la rotta migratoria dell´Africa orientale. Stiamo anche lavorando su una serie di programmi di protezione regionale sviluppo per sostenere gli Stati nel Nord Africa e nel Corno d´Africa. Protezione del bordo, la partecipazione di 21 Stati membri, compreso la Germania, il Tritone comune operazione di Frontex, nel Mediterraneo centrale, è uno sviluppo positivo. Piena ed efficace attuazione del sistema europeo comune di asilo è anche una priorità chiave per la Commissione europea. Il sistema avere successo, è essenziale che tutti gli Stati membri adempiere ai loro obblighi legali. Responsabilità e solidarietà vanno a braccetto. Per quanto riguarda il reinsediamento dei rifugiati durante le emergenze, è cruciale che miglioriamo il nostro coordinamento. Voglio cogliere l´occasione per riconoscere gli sforzi importanti della Germania a reinsediare persone nel bisogno; soprattutto siriani. Chiaramente queste persone hanno bisogno di protezione. Responsabilità condivisione nell´Ue è un problema che deve essere discusso seriamente. La situazione attuale – paesi che ricevono la maggior parte delle richieste di asilo, sono anche coloro che riassestare la maggior parte dei rifugiati - non è semplicemente sostenibile. C´è anche un´evidente necessità di promuovere una nuova politica europea sull´immigrazione legale. Europa deve attrarre le giuste competenze e talenti. La carta blu, che è considerato come un successo in Germania, ha bisogno di essere migliorato a livello di Ue. Nel 2013 la Germania ha emesso oltre 11.000 carte blu, che rappresentava il 90% di tutte le carte blu emessi nell´Unione europea. Quindi abbiamo bisogno di più su un livello Ue scala. Pertanto, tenendo conto dell´esperienza tedesca, guardare avanti a lavorare con il governo tedesco nello sviluppare insieme una nuova politica europea sull´immigrazione legale e su tutte le altre questioni di interesse comune. Ringrazio per la vostra attenzione.  
   
   
UE: MIKHAIL KHODORKOVSKY INVITA I DEPUTATI A SOSTENERE LE FORZE DI OPPOSIZIONE IN RUSSIA  
 
Bruxelles, 3 dicembre 2014 - "Il Neo-totalitario regime" della Russia non lascia aperto nessun mezzo legittimo per una "mentalità sobria" ed "europeista" l’opposizione deve andare al potere. Quindi l´opposizione ha bisogno di un forte sostegno da parte dell´Ue, che deve capire che non equivale a Putin Russia, russo, uomo d´affari e filantropo Mikhail Khodorkovsky detto eurodeputati del Comitato Affari esteri martedì. I deputati gli ha chiesto di dire come potrebbe aiutare la causa della democrazia in Russia e per spiegare il suo punto di vista controverso sugli sviluppi in Ucraina. Approccio Ue alle esigenze della Russia di essere "intelligente, onesto e differenziato", signor Khodorkovsky ha suggerito nel suo discorso ai deputati. Dovrebbe prendere una visione"realistica" della Russia, piuttosto che "dipinto bianco e nero" e capire che l´amministrazione russa ha molte persone "mentalità sobrio", razionale, che sono attualmente "costretto a sottomettersi ad una volontà di una minoranza criminale corrotta". Signor Khodorkovsky ha anche invitato l´Ue a "fermare applicando il doppiopesismo alla Russia" "perdonando Russia cosa vuoi non perdonare chiunque altro". Ha chiamato anche su di esso per "differenziare" le sanzioni dell´Ue, in modo da impedire loro di colpire l´intera economia e "comuni cittadini". Nel dibattito, i deputati ha chiesto signor Khodorkovsky come il Parlamento europeo potrebbe dare un reale contributo alla causa della democrazia in Russia e raggiungere la società civile e cittadini, dato che l´opinione pubblica russa è "lavaggio del cervello" dai media controllati dal Cremlino e cordoli su internet. Infine, signor Khodorkovsky è stato chiesto di elaborare sul suo punto di vista che l´Ue deve "cercare un compromesso con il Cremlino per evitare la guerra globale", e anche, data la sua ambizione dichiarata per diventare il prossimo Presidente della Russia, per spiegare il suo dichiarato pubblicamente Mostra quel Crimea dovrebbe non essere restituito all´Ucraina. "Non c´è dubbio che annessione della Crimea era illegale, ma allo stesso tempo, la maggioranza dei cittadini russi erano a suo favore. Dobbiamo bilanciare il rispetto del diritto internazionale con la volontà del popolo russo", rispose il signor Khodorkovsky.  
   
   
UE: MIKHAIL KHODORKOVSKY INVITA I DEPUTATI EUROPEI A SOSTENERE LE FORZE DI OPPOSIZIONE IN RUSSIA  
 
Bruxelles, 3 dicembre 2014 - "Il Neo-totalitario regime" della Russia non lascia aperto nessun mezzo legittimo per una "mentalità sobria" ed "europeista" l’opposizione deve andare al potere. Quindi l´opposizione ha bisogno di un forte sostegno da parte dell´Ue, che deve capire che non equivale a Putin. A dirlo martedì agli eurodeputati del Comitato Affari esteri l’ uomo d´affari russo e filantropo Mikhail Khodorkovsky. I deputati gli hanno chiesto di dire come potrebbe aiutare la causa della democrazia in Russia e spiegare il suo punto di vista controverso sugli sviluppi in Ucraina. L’approccio Ue alle esigenze della Russia deve essere "intelligente, onesto e differenziato" Khodorkovsky ha suggerito ai deputati. Dovrebbe prendere una visione"realistica" della Russia, piuttosto che "dipinto bianco e nero" e capire che l´amministrazione russa ha molte persone "mentalità sobrio", razionale, che sono attualmente "costretti a sottomettersi ad una volontà di una minoranza criminale corrotta". Khodorkovsky ha anche invitato l´Ue a "fermare il doppiopesismo alla Russia" "perdonando la Russia come perdonare chiunque altro". Ha invitato a"differenziare" le sanzioni dell´Ue, in modo da impedire loro di colpire l´intera economia e "comuni cittadini". Nel dibattito, i deputati hanno chiesto signor Khodorkovsky come il Parlamento europeo potrebbe dare un reale contributo alla causa della democrazia in Russia e raggiungere la società civile e cittadini, dato che l´opinione pubblica russa è "lavaggio del cervello" dai media controllati dal Cremlino e cordoli su internet. Infine, a Khodorkovsky è stato chiesto di elaborare sul suo punto di vista che l´Ue deve "cercare un compromesso con il Cremlino per evitare la guerra globale", e anche, data la sua ambizione dichiarata per diventare il prossimo Presidente della Russia, per spiegare il suo dichiarato pubblicamente Mostra quel Crimea dovrebbe non essere restituito all´Ucraina. "Non c´è dubbio che l’annessione della Crimea era illegale, ma allo stesso tempo, la maggioranza dei cittadini russi erano a suo favore. Dobbiamo bilanciare il rispetto del diritto internazionale con la volontà del popolo russo", rispose il signor Khodorkovsky.  
   
   
EURODEPUTATI ESPERTI TTIP SU: OCCUPAZIONE E COMMERCIO  
 
Bruxelles, 3 dicembre 2014 - Esperti e negoziatori commerciali e Partnership di investimento (Ttip) transatlantici martedì, nel corso di un´udienza pubblica congiunta tenuta dai comitati di occupazione e commercio internazionale si sono interrogati sulle misure di salvaguardia per le norme di lavoro e servizi pubblici e su come l’ affare Ttip potrebbe contribuire a creare lavori di qualità, Durante il dibattito, sull’ occupazione i deputati del commercio internazionale hanno espresso preoccupazioni circa la possibile privatizzazione dei servizi pubblici e il deterioramento degli standard di lavoro e ha chiesto cifre concrete sulla creazione di posti di lavoro possibili - o perdite - dovuto Ttip. L´unione europea è alla ricerca di un accordo ambizioso che dovrebbe avere un impatto positivo sull´economia transatlantica e creare nuovi posti di lavoro oltre i 5 milioni che già dipendono dal commercio con gli Stati Uniti. L´accordo di scambio Ue-canada esistente (Ceta) dovrebbe essere un modello per le disposizioni in materia di sviluppo sostenibile e il rispetto delle norme dell´organizzazione internazionale del lavoro (Oil), ma l´Ue non farà impegni in materia di servizi pubblici e/o del settore audiovisivo in trattative con Washington. Quando ci controparti sono presentate proposte concrete, diventeranno anche pubblicamente disponibili, ha detto il negoziatore capo Commissione Garcia Bercero. Riassumendo, sedia di recitazione del Comitato occupazione Marita Ulskvog (S & D, Se), detto "ci sono quattro elefanti nella stanza: Isds [investitore-di-stato delle controversie]; lo stato dei servizi pubblici; Se ci sarà una nuova occupazione; e se sì che tipo di posti di lavoro sarà creato". Il dibattito seguito presentazioni dal signor Ignacio Garcia Bercero, Eu capo negoziatore su Ttip; Ms Marva Corley-coulibaly, Senior Economist presso il dipartimento di ricerca di Ilo; Signor Tom Jenkins, Senior Advisor presso il Ces; Ms Luisa Santos, direttore degli affari internazionali a Businesseurope; Signor Conny Reuter di Solidar e signor Ralph Kamphöner di Pmi Europe.  
   
   
LA CORTE CHIARISCE LE MODALITÀ IN BASE ALLE QUALI LE AUTORITÀ NAZIONALI POSSONO VALUTARE LA CREDIBILITÀ DELL´ORIENTAMENTO OMOSESSUALE DEI RICHIEDENTI ASILO  
 
Lussemburgo, 3 dicembre 2014 - Le direttive 2004/83 e 2005/85 introducono, rispettivamente, norme minime sulle condizioni per l´attribuzione, a cittadini di paesi terzi, della qualifica di rifugiato e sulle procedure di esame delle richieste di asilo precisando i diritti dei richiedenti . A, B e C, cittadini di paesi terzi, hanno presentato richieste di asilo nei Paesi Bassi, adducendo il timore di essere perseguitati nei loro rispettivi paesi di origine a causa della loro omosessualità. Tuttavia, le loro richieste sono state respinte dalle autorità competenti con la motivazione che il loro orientamento sessuale non era dimostrato. I tre richiedenti hanno proposto appello avverso tali decisioni. Investito della controversia, il Raad van State (Consiglio di Stato, Paesi Bassi) si interroga sugli eventuali limiti che potrebbero essere imposti dal diritto dell’Unione quanto alla verifica dell´orientamento sessuale dei richiedenti asilo. Infatti, esso ritiene che il semplice fatto di porre domande ai richiedenti asilo possa, in una certa misura, ledere i diritti garantiti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. In via preliminare, la Corte di giustizia rileva, nella sua sentenza odierna, che le dichiarazioni di un richiedente asilo relative al proprio orientamento sessuale costituiscono solo il punto di partenza nel processo di esame della richiesta e possono necessitare di una conferma. Tuttavia, le modalità di valutazione, da parte delle autorità competenti, di tali dichiarazioni e degli elementi di prova presentati a sostegno di richieste devono essere conformi al diritto dell’Unione e segnatamente ai diritti fondamentali garantiti dalla Carta, quali il diritto al rispetto della dignità umana e il diritto al rispetto della vita privata e familiare. Peraltro, tale valutazione deve essere individuale e tener conto della situazione individuale e delle circostanze personali del richiedente (compresi fattori quali la sua estrazione, il suo sesso e la sua età), al fine di valutare se gli atti a cui è stato o potrebbe essere esposto si configurino come persecuzione o danno grave. In tale contesto, la Corte fornisce le seguenti indicazioni quanto alle modalità di valutazione da parte delle autorità nazionali. In primo luogo, la valutazione delle richieste di asilo sulla sola base di nozioni stereotipate associate agli omosessuali non consente alle autorità di tener conto della situazione individuale e delle circostanze personali del richiedente. Il fatto che un richiedente non sia in grado di rispondere a tali domande non può costituire, di per sé, un motivo sufficiente per concludere per la sua mancanza di credibilità. In secondo luogo, anche se le autorità nazionali possono procedere, se del caso, a interrogatori destinati a valutare i fatti e le circostanze concernenti l´asserito orientamento sessuale di un richiedente asilo, gli interrogatori sui dettagli delle pratiche sessuali del richiedente sono contrari ai diritti fondamentali garantiti dalla Carta e, segnatamente, al diritto al rispetto della vita privata e familiare. Quanto, in terzo luogo, alla possibilità, per le autorità nazionali, di accettare, come hanno proposto taluni richiedenti asilo, il compimento di atti omosessuali, il loro assoggettamento a eventuali «test» per stabilire la loro omosessualità o ancora la produzione di prove quali registrazioni video dei loro atti intimi, la Corte sottolinea che tali elementi, oltre al fatto che non hanno necessariamente valore probatorio, sarebbero idonei a ledere la dignità umana il cui rispetto è garantito dalla Carta. Per di più, autorizzare o accettare un tipo di prove del genere avrebbe un effetto incentivante nei confronti di altri richiedenti e equivarrebbe, di fatto, a imporre a questi ultimi prove siffatte. In quarto luogo, considerata la delicatezza delle informazioni relative alla sfera personale di un individuo e, segnatamente, alla sua sessualità, non si può concludere che quest’ultimo manchi di credibilità per il solo fatto che, a causa della sua reticenza a rivelare aspetti intimi della propria vita, egli non abbia dichiarato immediatamente la propria omosessualità.  
   
   
EUSALP, MARONI: MASSIMO IMPEGNO REGIONE PER CONCLUDERE QUESTO PERCORSO  
 
 Milano, 3 dicembre 2014 - "Voglio garantire l´impegno di Regione Lombardia, l´impegno costante su tutti i fronti, su questo progetto: sosterremo la prosecuzione e la conclusione positiva di questa iniziativa perché nasca davvero, per la prima volta, una Macroregione con la M maiuscola, che possa essere l´interlocutore delle istituzioni europee a esclusivo vantaggio dei nostri territori e dei nostri cittadini." Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, nel corso del suo intervento che ha concluso la seconda giornata di lavori della Conferenza degli Stakeholder della Strategia dell´Unione Europea per la Macroregione Alpina. Due Giorni Di Lavoro Costruttivo - Durante il suo intervento il presidente della Regione Lombardia ha tenuto a ringraziare la Commissione Europea, il Governo italiano e tutti i rappresentanti delle 48 Regioni coinvolte nel progetto della Macroregione delle Alpi per l´importante e costruttivo contributo fornito durante questi due giorni di lavori. "Sono rimasto impressionato - ha sottolineato Maroni - dai contenuti e dalla passione di chi ha portato il suo contributo e questo mi conferma che abbiamo intrapreso la strada giusta e che da oggi queste Regioni sono diventate adulte, sul piano internazionale, e vogliono giocare un ruolo, sul piano europeo, avendo un rapporto diretto con le istituzioni europee". Regioni Protagoniste Nuova Europa Popoli E Territori - Il presidente lombardo si è quindi soffermato sulle prossime tappe del percorso che porterà alla costituzione di questa nuova entità istituzionale europea: "Le Regioni della Macroregione Alpina vogliono diventare protagoniste di quella che da oggi può essere vista come la nuova Europa dei popoli e delle Regioni. Anche il commissario europeo per le Politiche regionali, Corina Cretu, con cui mi sono confrontato ieri, vede in questa iniziativa e in queste Regioni un interlocutore vero, che non dovrà passare attraverso altre istituzioni, ma che può avere un rapporto diretto con la Commissione Ue." Istituzioni Piu´ Moderne - "Ora - ha concluso Roberto Maroni - dipende solo da noi creare una Macroregione sola, e non tante componenti divise dalla lingua, dagli Stati o dai confini. Dipende solo da noi e se ce la faremo, ma sono sicuro che ce la faremo, a quel punto avremo contribuito a cambiare e a rendere più moderne le nostre istituzioni e l´Europa".  
   
   
EUSALP, SOTTOSEGRETARIO LOMBARDIA: MACROREGIONE ALPINA RISPOSTA VERA A BISOGNI MONTAGNA  
 
Milano, 3 dicembre 2014 - "La presenza di tutti coloro che hanno partecipato ai lavori testimonia la riuscita di questo evento come straordinario momento di partecipazione vera dei cittadini, e di tutti noi rappresentanti delle Istituzioni, per la costituzione della Strategia della Macroregione alpina". E´ la considerazione del sottosegretario di Regione Lombardia con delega alle Politiche per la Montagna e alla Macroregione delle Alpi e Ugo Parolo, nell´intervento che ha sancito di fatto la conclusione della due giorni internazionale di lavoro della Conferenza degli stakeholder Eusalp. Dare Voce Concreta Ai Bisogni Dei Territori - "Oggi inizia il vero lavoro - ha spiegato Parolo, guardando già oltre la Conferenza: fare sintesi, mettere in ordine gli spunti, i suggerimenti, le istanze che ci sono giunti in questi giorni e farne le basi su cui poggiare il grande progetto della Macroregione delle Alpi". "Questo infatti - ha spiegato il sottosegretario - era lo scopo, pienamente raggiunto, di questa occasione di incontro e lavoro: dare vita davvero e finalmente a una strategia diversa, che porti a costruire ´dal basso´, abbattendo le barriere che hanno sempre separato la politica e l´Europa dai cittadini". Macroregione Alpina Cuore Dell´europa - Risultato finale, dirittura d´arrivo della Strategia cominciata con la Conferenza di Bruxelles del 2011, dovrà essere quella Macroregione delle Alpi, nel procedimento della cui costituzione questa Conferenza ha rappresentato un passaggio significativo e che vedrà concludere il progetto che la riguarda entro la fine del 2015, con l´approvazione della Strategia Eusalp da parte del Consiglio dell´Unione europea. Risposte Comuni A Bisogni Comuni - "Macroregione delle Alpi cuore dell´Europa" l´ha definita il sottosegretario Parolo. "Le Alpi - ha spiegato - costituiscono un´area comune fra popoli che condividono valori, sentire, senso di appartenenza e bisogni. Lo scopo della Macroregione alpina è di dare risposte a questi bisogni e, se gli abitanti della montagna temono che, con questa strategia allargata a 70 milioni di persone, non si riesca a fare davvero l´interesse del loro territorio, devono sapere che per me, chiamato a rappresentare nell´Assemblea consiliare regionale proprio la provincia di Sondrio, l´unica interamente montana della Lombardia, vale esattamente il contrario: la Strategia a cui da anni stiamo lavorando deve avere come primo scopo il mutuo vantaggio tra le aree di montagna e quelle di pianura, deve consentire di bilanciare il ritmo ossessivo delle aree metropolitane con quello statico, a volte stagnante, delle aree montane e la forza energetica della montagna con quella economico-innovativa delle aree urbane". "E deve, nel contempo, - ha aggiunto - consentire di affrontare i problemi macroregionali: inquinamento, difesa ambientale, spopolamento delle aree montane". Rappresentanza Vera, Autogoverno - "Il che significa - ha chiarito Parolo - dare adeguata rappresentanza ai territori alpini, quelli montani veramente, che non vuol dire solo garantire una presenza istituzionale, ma offrire possibilità di autogoverno e di valorizzazione delle risorse specifiche, come l´acqua per esempio". "Questo - ha ammonito il sottosegretario - a volte comporta fare un passo indietro: non si può governare tutti i popoli nello stesso modo". Da Regione Lombardia Massimo Coinvolgimento - "Spetterà ora ad altri mettere insieme tutti questi elementi e indicare la direzione verso cui si muove la Strategia macroregionale - ha concluso il sottosegretario -. Il nostro impegno come Regione Lombardia, coordinatrice delle altre Regioni italiane, sarà di essere inclusivi: coinvolgeremo il più possibile i cittadini, i portatori di interessi comuni, adottando lo stesso metodo utilizzato per organizzare l´evento di questi due giorni. Qui, a Milano, ieri e oggi, sono stati fissati i presupposti perché la Strategia della Macroregione alpina possa costituire la base per quell´Europa dei popoli che tutti agognano. Abbiamo lavorato per il futuro dei nostri popoli".  
   
   
ROSSI: ABBIAMO LE CARTE IN REGOLA PER ESSERE PROTAGONISTI DI EUSALP L’ 1 DICEMBRE A MILANO LA CONFERENZA SULLA MACROREGIONE ALPINA CON 7 STATI E 48 REGIONI  
 
Trento, 3 dicembre 2014 - "Quella della macroregione alpina è una opportunità in più, per noi e per l´Europa, perché le Alpi sono un´area delicata, ricca di risorse e assolutamente vitale per il Continente. Pensiamo sia importante quindi avere una strategia che va oltre le Regioni e i singoli Stati, e che coinvolge le popolazioni che saranno chiamate a condividere questo percorso. Un percorso sovranazionale, che il Trentino sta sperimentando da tempo con l´Euregio e ha quindi tutte le carte in regola per partecipare a questa avventura da protagonista". Così il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi, presente alla Conferenza di Milano di Eusalp, che ha delineato la bozza del Piano di azione della macroregione alpina, i cui pilastri sono sviluppo economico, trasporti e ambiente.La bozza sarà ora trasmessa alla Commissione europea per l´approvazione entro giugno 2015. Il progetto di Eusalp coinvolge sette Stati (Italia, Francia, Germania, Austria, Slovenia, Svizzera e Liechtenstein) e una popolazione complessiva di 70 milioni di abitanti suddivisi tra 48 Regioni, tra cui Liguria, Piemonte, Valle d´Aosta, Lombardia, Veneto, Trentino-alto Adige e Friuli Venezia Giulia. La Commissione europea, incaricata dal Consiglio europeo di predisporre una strategia per la Regione alpina, ha appena concluso la consultazione pubblica online sul tema per coinvolgere ogni soggetto o ente interessato. I risultati della consultazione sono stati discussi alla Conferenza di Milano, che ha avviato la stesura del Piano di azione della macroregione alpina che la Commissione europea presenterà entro giugno 2015. Al vertice hanno partecipato 1000 delegati. Presenti tra gli altri anche la commissaria Ue alle politiche regionali Corina Cretu, i sottosegretari del governo Gianclaudio Bressa, Barbara Degani e Benedetto Della Vedova, e numerosi presidenti di Regioni.  
   
   
KOMPATSCHER A BRUXELLES E ROMA SU ENERGIA, A22, STAZIONE DI BOLZANO  
 
Bolzano, 3 dicembre 2014 - Dopo l´avvio a Milano della macroregione alpina, il presidente della Provincia ha in agenda tra mercoledì e giovedì 4 dicembre le trasferte a Bruxelles e Roma: nella capitale Ue previsti incontri su energia, tunnel del Brennero e A22, a Roma si parlerà di areale ferroviario di Bolzano e convenzione Rai per le minoranze. Nella seduta di Giunta il presidente Arno Kompatscher ha informato sull´esito della Conferenza di Milano che ieri ha avviato la strategia per la creazione nel 2015 della macroregione alpina che poggia su 3 pilastri connessi: lo sviluppo economico, la connettività e la rete digitale, infine la tutela dell´ambiente alpino. Kompatscher ha ribadito quanto detto a Milano, ovvero la necessità che sia nominato un coordinatore in grado di garantire la continuità nella gestione della governance multilivello nella futura macroregione alpina. L´agenda politica del Presidente della Provincia prevede già due nuovi appuntamenti. Domani sarà a Bruxelles per una serie di incontri nelle competenti Direzioni generali: si parlerà di energia e in particolare dell´interconnessione transfrontaliera al Brennero, del futuro della concessione dell´A22 e del tunnel di base del Brennero con le tratte di accesso. Giovedì 4 Kompatscher sarà invece a Roma, dove sono previsti due colloqui: quello con Rfi per definire l´accordo operativo sull´ammodernamento della stazione ferroviaria nel quadro del progetto del nuovo areale, quello con il competente sottosegretario alla Presidenza del Consiglio in merito alla convenzione e al finanziamento dei programmi Rai in Alto Adige per le minoranze tedesca e ladina.  
   
   
AOSTA, ROLLANDIN: «LA MONTAGNA VIVA È LA SFIDA PER LA MACROREGIONE ALPINA»  
 
Aosta, 3 dicembre 2014 - Il Presidente della Regione Augusto Rollandin è intervenuto, lunedì 1 dicembre, a Milano alla Conferenza sulla Strategia alpina, nell´ambito della sezione delle due giornate dedicata alle posizioni e ai progetti delle Regioni nel quadro del Piano di azione della Macroregione alpina. Intervenendo nel dibattito finale accanto ai colleghi Sergio Chiamparino, Roberto Maroni, Luca Zaia, Ugo Rossi, Arno Kompatscher e Günther Platter, il Presidente Rollandin, partendo dall’assunto che le Regioni alpine vogliono essere protagoniste del nuovo assetto tracciato dalla Strategia, con una proposta ad integrazione del Piano di azione che la Commissione europea presenterà entro giugno. «Anche se dobbiamo purtroppo constatare, come in molte aree alpine, in particolare quelle di media montagna, si presentino concreti problemi di spopolamento – dichiara il Presidente Rollandin -, con un conseguente depauperamento in termini di “popolazione attiva”, con effetti negativi sul mantenimento e l’assetto del territorio in genere, le Alpi rappresentano costituiscono un fondamentale motore in termini di sviluppo sostenibile: per noi e per l’intera Europa». «Il progetto della Macroregione alpina – dice il Presidente della Regione - è quindi una sfida a rilanciare il concetto della montagna viva. Ma è necessario, all’interno della Strategia, favorire la predisposizione e la realizzazione di progetti che individuino soluzioni innovative per riconoscere a chi vive in montagna le condizioni per poter continuare a farlo, sostenendo con agevolazioni i sovraccosti che è obbligato a sopportare, garantendo l’accessibilità e l’erogazione di servizi di base, investendo perché siano assicurati lo sviluppo economico e le opportunità occupazionali». «Per questo – aggiunge Rollandin -, un aiuto significativo può venire anche dalla diffusione, nelle zone alpine, degli strumenti che la tecnologia e l’informatica possono offrire, facendo in modo che anche le nostre comunità siano partecipi della modernità in tutti i suoi aspetti. Le reti tecnologiche e di informazione – conclude il Presidente Rollandin - possono favorire nuove occasioni di lavoro nei paesi di montagna, i quali possono così tornare ad essere un ambito spazio residenziale grazie anche ad una qualità ambientale, e anche sociale, elevata; e sicuramente non presente nei grandi centri urbani».  
   
   
UNIONE EUROPEA E REGIONI: GIOVEDI 4 E VENERDÌ 5 DICEMBRE CONVEGNO A PERUGIA  
 
Perugia, 3 dicembre 2014 - Giovedì 4 e venerdì 5 dicembre, nella sala convegni del Sangallo Palace Hotel di Perugia si terrà il convegno "Le Regioni strumento di governance democratica: una sfida europea". Il convegno rappresenterà un momento di riflessione in chiusura del Progetto di ricerca "Regioni Unione europea (Reue)", svolto nell´ ambito dell´Accordo di collaborazione biennale siglato dalla Regione Umbria e dall´Università degli Studi di Perugia - Dipartimento di Scienze politiche, che ha come oggetto la partecipazione delle Regioni italiane all´Unione europea. In particolare, nel corso della giornata di venerdì, verranno affrontati i temi strettamente connessi alla politica di coesione e alla sua evoluzione nella prossima fase di programmazione comunitaria.  
   
   
RIORGANIZZAZIONE, LA GIUNTA DELLA TOSCANA PROPONE TAGLI ALLA POLITICA E INCARICHI DI VERTICE  
 
 Firenze, 3 dicembre 2014 - La Regione riorganizza i propri uffici. Obiettivo: rendere "la struttura più efficiente, snella e rapida nelle decisioni – spiega il presidente della Toscana Enrico Rossi -, ma anche più leggera e meno costosa". Un risparmio possibile da 17 milioni, oltre il 10 per cento della spesa sul personale. Senza tagliare naturalmente sulle politiche e i servizi. Il presidente Rossi aveva annunciato il piano di riorganizzazione nelle settimane scorse: settori da accorpare, prepensionamenti e posti che non saranno rimpiazzati. Ora la giunta mette i primi paletti, con una proposta di legge collegata alla finanziaria approvata nei giorni scorsi. E´ la cornice, dentro cui si inseriranno a gennaio una delibera con i numeri dei primi esuberi e prepensionamenti – quelli di Regione e in parallelo di Artea e degli altri enti dipendenti - e, a seguire nell´anno, un provvedimento analogo per le Asl e le agenzie sanitarie. In questo caso infatti i numeri, con quattro - cinquemila lavoratori che potrebbero essere coinvolti, rendono il procedimento un po´ più lungo e complicato. "Si tratta di un´operazione di riorganizzazione – sottolinea l´assessore al bilancio e al personale, Vittorio Bugli – per migliorare la produttività, ma che va di pari passo con la riduzione dei costi di funzionamento compiuta negli ultimi quattro anni. Spendevamo 365 milioni: ne abbiamo già risparmiati 86, ovvero quasi un quarto". Ed altri risparmi arriveranno ora dalla proposta inviata in Consiglio regionale. "La scelta è stata quella di partire dalla politica e, a seguire, dalla ´testa´" dice Bugli. Dalla prossima legislatura gli assessori passeranno infatti da 10 ad 8 e i consiglieri regionali da 55 a 40. Il risparmio atteso, comprese le segreterie politiche di supporto, è di 7 milioni l´anno. Ma la giunta ha proposto martedì anche una sforbiciata agli stipendi di capi segreteria politica e il taglio dei premi di risultato per i dirigenti di vertice. Stipendi più leggeri per segreterie politiche - Tagli da 15 a 30 mila euro. Il capo di gabinetto della presidenza non sarà ad esempio più equiparato ad un dirigente di area di coordinamento, che non ci saranno più, ma ad un dirigente di settore. I capi segreteria di presidente ed assessori e il portavoce del presidente saranno inquadrati un gradino sotto. Negli uffici stimano che complessivamente il risparmio possibile, tenuto conto anche che gli assessori saranno due in meno, si aggirerà attorno a 600 mila euro, compresi gli oneri riflessi a carico dell´azienda: in tutto quasi il 30 per cento della spesa attuale. In giunta un solo direttore generale e circa 250 esuberi - Le decisioni assunte martedì dalla giunta non si fermano però qui. Come annunciato ci sarà un solo direttore generale rispetto agli otto attuali: sarà il direttore della presidenza, che si rapporterà con direttori di staff e di line. Il numero preciso sarà deciso dalla prossima giunta: ogni singolo direttore potrebbe comunque costare qualcosa come 40 mila euro in meno rispetto ad oggi. Nella proposta di legge licenziata non c´è il numero di esuberi e prepensionamenti. Il primo elenco sarà stilato a gennaio, dopo una verifica attenta dell´anzianità dei singoli lavoratori e il loro diritto alla pensione. L´ipotesi ad oggi è comunque quella di avere, nel giro di un paio di anni, 34 dirigenti in meno: 30 nei soli uffici di giunta e Artea e 4 in Consiglio. Con un risparmio complessivo di 6,5 milioni. "Per il comparto (soli uffici di giunta e Artea) gli esuberi possibili si aggireranno attorno a 220, sempre in due anni, e 23 per il Consiglio" spiega l´assessore. Con un risparmio calcolato in 10 milioni l´anno. Via 27 dirigenti negli ultimi quattro anni, alla fine il 47% in meno - Alla fine se oggi in Regione - che complessivamente conta attorno a duemilaottocento dipendenti, segreterie comprese - c´è un dirigente ogni diciannove dipendenti, domani ce ne sarà uno ogni ventisette. Ma i dirigenti sono già diminuiti. "Dopo le elezioni del 2010 – ricorda Bugli - gli uffici della giunta ne contavano 139: oggi sono 112, il 20 per cento in meno. E alla fine della riorganizzazione saranno il 47% in meno".  
   
   
PUGLIA, BILANCIO 2015. VENDOLA: "BUONA GESTIONE CI PERMETTE NON AUMENTO TASSE"  
 
 Bari, 3 dicembre 2014 - La Giunta regionale ha approvato lo schema di disegno di legge sul bilancio 2015, nelle more dell’approvazione della legge di stabilità nazionale. “E’ un bilancio che fotografa la drammaticità della condizione che vivono tutte le Regioni italiane, chiamate a sopportare tagli incompatibili con il mantenimento di un Welfare di qualità” così ha dichiarato il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. “Ci siamo mossi su un sentiero obbligato – ha commentato l’Assessore Regionale al Bilancio Leo di Gioia – e in attesa degli incombenti pesantissimi tagli, abbiamo ripresentato la medesima struttura del bilancio dello scorso anno. Annesso al documento contabile abbiamo inserito quelle clausole di salvaguardia che scatteranno all’indomani della definitiva approvazione della manovra di stabilità da parte del Parlamento, per consentire un riallineamento delle partite di bilancio ad un taglio complessivo che ad oggi è stimato in 360 milioni di euro. Il peso iniquo che dovremo caricarci – ha aggiunto Di Gioia – colpendo la sanità e la rete della protezione sociale, rischia di compromettere il concetto di regionalismo e di rendere evanescente qualsiasi richiamo ala sussidiarietà. La buona gestione degli ultimi anni ci ha consentito tuttavia di non aumentare le imposte, ma il quadro complessivo che si va delineando, se non ci dovessero essere mutamenti significativi nelle decisioni del Governo e delle Camere, rischia di rappresentare una seria e durevole ipoteca sulla funzionalità di Enti locali e Regioni e soprattutto sui diritti dei cittadini”  
   
   
FRA I TEMI DELLA RIUNIONE DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE: LAVORO, CONTRIBUTI PER LE ATTIVITÀ MONTANE E AGRICOLTURA  
 
Torino, 3 dicembre 2014 Lavoro. Una modifica alla direttiva pluriennale per il reinserimento lavorativo prevede, su proposta dell’assessore Giovanna Pentenero, di ampliare la fascia dei destinatari degli interventi a tutte le persone inoccupate o disoccupate, e non solo ai disoccupati da oltre 24 mesi, ed a chi percepisce l’integrazione salariale straordinaria o in deroga. L’obiettivo è fornire a queste persone azioni di orientamento e formazione professionale in grado di fronteggiare la congiuntura economica ancora negativa. Stazioni sciistiche. Su proposta dell’assessore Antonella Parigi vengono aperti i termini per la presentazione delle domande di contributo riguardanti le spese sostenute dalle piccole stazioni sciistiche durante la stagione 2013-14 per quanto riguarda l’innevamento programmato, la sicurezza delle piste e la gestione. Il finanziamento regionale complessivo disponibile ammonta a 1.900.000 euro. Fondi per la montagna. Ammonta a 175.000 euro l’ulteriore stanziamento prelevato dal Fondo per la montagna che, su proposta dell’assessore Alberto Valmaggia, servirà per finanziare iniziative per la promozione, la tutela e lo sviluppo delle zone montane. La suddivisione assegna 100.000 euro all’Uncem, 50.000 al Soccorso alpino, 10.000 alla Convenzione delle Alpi e 15.000 al Comune di Ostana per il Festival d’inverno dei borghi più belli d’Italia. Codice dei prodotti fitosanitari. Il Codice di buona pratica agricola per l’utilizzo dei prodotti fitosanitari, presentato dagli assessori Alberto Valmaggia e Giorgio Ferrero ed elaborato con il supporto tecnico-scientifico dell’Università di Torino, contiene le raccomandazioni per razionalizzare ed ottimizzare l’impiego di queste sostanze, in modo da contribuire alla tutela delle risorse idriche e ridurne i rischi e gli impatti sull’ambiente e sulla biodiversità. La Giunta ha inoltre approvato: - su proposta dell’assessore Francesco Balocco, la designazione del presidente Sergio Chiamparino quale presidente del Comitato di pilotaggio per la realizzazione del Terzo valico dei Giovi, previsto dalla l.R. N.4/2011 Cantieri-sviluppo-territorio; - su proposta dell’assessore Giuseppina De Santis, un incremento di 310.000 euro alle risorse per la valorizzazione dei percorsi urbani del commercio stanziate il 18 novembre scorso, nonché l’accordo di programma per il riconoscimento di due localizzazioni commerciali urbano periferiche a Villanova d’Asti; - su proposta dell’assessore Augusto Ferrari, l’erogazione di un contributo di 130.000 euro per la prosecuzione dell’attività del call center realizzato da Comune di Torino e volontariato vincenziano a sostegno delle gestanti in difficoltà, della maternità e delle donne vittime di violenza, nonché l’adesione alla sperimentazione degli interventi per la vita indipendente e l’inclusione nella società delle persone con disabilità predisposta dal Ministero delle Politiche sociali; - su proposta dell’assessore Giovanni Maria Ferraris, l’affidamento dal 9 dicembre 2014 degli incarichi di direttore delle otto nuove direzioni regionali; - su proposta dell’assessore Giorgio Ferrero, i piani di prelievo numerico dei fagiani negli ambiti territoriali di caccia e nei comprensori alpini per il periodo 1-31 dicembre 2014; - su proposta dell’assessore Alberto Valmaggia, un disegno di legge che dispone che le Comunità montane esercitino le funzioni amministrative riguardanti il Piano di sviluppo rurale 2007-2013 fino alla chiusura della programmazione comunitaria, in modo da consentire l’erogazione degli aiuti entro il 31 dicembre 2015.  
   
   
LAZIO SENZA MAFIE: REGIONE E PARTI SOCIALI FIRMANO PATTO PER LA LEGALITÀ  
 
 Roma, 3 dicembre 2014 - Va avanti l’impegno della Regione per promuovere la legalità e contrastare la criminalità organizzata insieme alle forze sociali. L’obiettivo è sempre lo stesso: proteggere i territori e garantire la libertà degli operatori economici, la trasparenza del mercato e la concorrenza. Il Patto per la legalità e il contrasto all’economia criminale. La Regione e le forze sociali hanno firmato un documento con cui a creare e diffondere una cultura della crescita e dello sviluppo incentrate sulla legalità e sulla prevenzione delle infiltrazioni criminali nel tessuto sociale e produttivo. Ecco cosa prevede il documento: Iniziative di aiuto mirate per le vittime di racket ed estorsioni. La Regione intende sostenere in tanti modi chi denuncia i responsabili di reati connessi alla criminalità organizzata. Tra le altre cose sono previsti anche dei meccanismi di premialità nei bandi regionali per le imprese che scommettono sulla legalità e la responsabilità sociale e portano avanti attività di semplificazione amministrativa e azioni di contrasto all’abusivismo commerciale e alla contraffazione. Norme più stringenti per il contrasto dell’illegalità. Le parti sociali si impegneranno per realizzare e mettere in campo servizi e progetti sui temi della legalità con l’adozione di regole mirate a disciplinare la scelta responsabile dei propri partner, subappaltatori e fornitori. “La promozione della legalità e della lotta ai comportamenti criminali costituisce proprio una delle condizioni più importanti per costruire un modello di sviluppo nuovo e solido per il Lazio- è il commento di Guido Fabiani, assessore allo sviluppo economico e alle attività produttive, che ha aggiunto: il contesto ambientale in cui si ‘fa impresa’ incide in maniera cruciale sulla possibilità di innalzare la produttività, e di ritornare a crescere.” “Confermare negli atti la volontà di un’azione positiva è con questo spirito che sottoscrivo questo Patto – lo ha detto Fabio Refrigeri, assessore alle infrastrutture, politiche abitative e ambiente, che ha aggiunto: il settore dei lavori pubblici può e deve dispiegare tutto il necessario per sostanziare ammodernamento ed opere”. “Il Patto è ispirato al rispetto della legalità prima di tutto come valore etico e morale ma anche come fondamentale valore economico, in quanto condizione necessaria per il pieno sviluppo dei territori, a protezione della libertà degli operatori economici, del regolare svolgimento delle dinamiche imprenditoriali, della trasparenza del mercato, della sana concorrenza e della qualità delle condizioni di lavoro”- è il parere di Gianpiero Cioffredi, presidente dell’osservatorio sicurezza e legalità della Regione.  
   
   
BILANCIO: GIUNTA ABRUZZO, OK A BILANCIO PREVISIONE A TEMPO DI RECORD PRIORITÀ PER STANZIAMENTI NEL SOCIALE  
 
 Pescara, 3 dicembre 2014 - La Giunta regionale, riunita nella seduta di ieri, a L´aquila, ha approvato il bilancio di previsione 2015 e la Legge Finanziaria collegata. A renderlo noto è l´assessore al Bilancio, Silvio Paolucci. "Abbiamo approvato il bilancio in tempo utile per consentire una normale sessione di bilancio in Consiglio, sovvertendo le pratiche seguite negli anni passati - ha spiegato l´assessore - e abbiamo mantenuto tutti gli stanziamenti a favore del sociale, rifinanziando con ulteriori 12 mln di euro per la compartecipazione alla spesa per assistenza territoriale". I principali aspetti finanziari sono collegati al fatto che, per la prima volta, si finanzia il disavanzo di amministrazione. Inoltre, sono previsti il rifinanziamento della compartecipazione per l´assistenza domiciliare ed il cofinanziamento dei Programmi comunitari (il 15% dell´importo complessivo è a carico della Regione). Le risorse del Par Fsc 2007-2013 nel 2015 sono pari a 72 milioni 700 mila euro mentre non ci sono indicazioni sulla nuova programmazione. Infine, il bilancio non reca ancora gli importi delle risorse relativi alla programmazione comunitaria (le risorse Statali e dell´Unione Europea verranno iscritti solo dopo il perfezionamento dei relativi Piani finanziari). ?"Un bilancio rigoroso con un deciso contenimento delle spese - ha sottolineato Paolucci - che ci consente anche di poter avviare da subito il ripiano del disavanzo di amministrazione maturato dalla precedente gestione e di accogliere gli inviti che ci vengono rivolti dalla Corte dei Conti". Ancora Paolucci. "Abbiamo accantonato risorse specifiche a copertura delle perdite ereditate, ma abbiamo trovato anche le risorse indispensabili per garantire i programmi di sviluppo. La legge di stabilità 2014 dello Stato, infatti, - ha continuato - ci obbliga a prevedere quote di confinanziamento regionale per la realizzazione dei programmi comunitari che abbiamo quantificato in oltre 12 mln di euro per il prossimo anno". Paoluci, ha, inoltre, annunciato che "a partire dal prossimo anno, cambieranno le norme sulla contabilità pubblica che prevedono, tra l´altro, una forte attenzione agli equilibri di bilancio e che impongono la immediata copertura dei disavanzi esistenti. Le nuove regole metteranno ancor di più a dura prova la gestone finanziaria della Regione Abruzzo e noi avremo il difficile compito di distribuire con attenzione le risorse disponibili. Il 2015 sarà dunque un anno con risorse limitate a causa dell´obbligo di garantire il pagamento dei debiti fatti da altri, ma abbiamo già creato le basi - ha concluso - per poter attuare le nostre strategie con l´obiettivo di ridare il giusto impulso economico alla nostra Regione".  
   
   
CALABRIA: LA PRESIDENTE USCENTE ANTONELLA STASI TRACCIA UN BILANCIO DELL´ATTIVITÀ DELLA GIUNTA ED AUGURA BUON LAVORO AL NEO PRESIDENTE MARIO OLIVERIO  
 
Catanzaro, 3 dicembre 2014 - Conferenza stampa l’ 1 dicembre di fine legislatura della Presidente f.F. Antonella Stasi e della Giunta. L´incontro con i giornalisti si è tenuto a Germaneto di Catanzaro, presso la nuova sede degli uffici regionali, completata, secondo le stime dei tecnici, al 99%. Al tavolo dei lavori erano presenti il sottosegretario Giovanni Dima e gli assessori Demetrio Arena, Mario Caligiuri, Domenico Tallini, Nazzareno Salerno e Francesco Pugliano. La Presidente, dopo aver ricordato le principali azioni della Giunta, ha sottolineato che “non è facile né breve riuscire a ricostruire quattro anni di piena attività amministrativa. Nel corso di questo periodo la Giunta regionale guidata da Giuseppe Scopelliti ritengo abbia raggiunto tanti obiettivi, realizzando una notevole serie di progetti. Ho avuto l’onere ma soprattutto l’onore di guidare questi ultimi mesi di governo regionale. Sono stati mesi difficili, e solo grazie alla collaborazione di tutti i colleghi e di tutti i dirigenti e collaboratori che intendo ringraziare personalmente, siamo riusciti a portare avanti il lavoro pur non avendo pieni poteri". "Desideravo congedarmi con un saluto particolare – ha sottolineato Antonella Stasi - così come particolare è stata la mia reggenza, così come particolare è stato il mandato di questa Giunta regionale. Tanti i protagonisti di questa avventura amministrativa, ma anche umana, che ha portato ad un esecutivo limitato nelle funzioni, nei poteri e decaduto un anno prima. Un percorso di governo con un epilogo poco felice, con un Presidente eletto con ampi consensi, a cui è stato però impedito di completare il proprio mandato da una legge che sappiamo bene avere enormi pecche. A Giuseppe Scopelliti dico grazie, per avermi dato fiducia, e soprattutto, lo ringrazio per l’onestà e la correttezza con cui ha portato avanti il suo mandato e affrontato tutte le questioni, le più difficili. A lui faccio i migliori auguri per il suo futuro e per la sua famiglia, convinta che il tempo gli darà ragione. Nessuno può sottrargli quello che è sempre stato, un vero leader". "Oggi - ha concluso Antonella Stasi - la Calabria ha già un nuovo Presidente, a cui rinnovo i miei più sinceri auguri. Il periodo è difficile, ma Mario Oliverio potrà contare sulla sua lunga esperienza amministrativa e, a differenza della Giunta regionale uscente, sull’aiuto del governo nazionale, indispensabile per una regione come la Calabria. A lui ed a tutta la nuova squadra di governo vanno i migliori auguri di un proficuo lavoro nell’interesse della nostra Calabria e per il bene dei nostri figli”.  
   
   
PROVINCE, LOMBARDIA: NO TRASFERIMENTO PERSONALE A REGIONE SENZA COPERTURE  
 
Milano, 3 dicembre 2014 - "Se non si metterà mano, come chiede Regione Lombardia, alla Legge di stabilità e ai suoi collegati, secondo quanto previsto dal Governo, con un taglio complessivo di 7 miliardi di euro agli Enti locali, per le Province sono a rischio i servizi fondamentali". Lo ha detto il sottosegretario alle Riforme istituzionali, Enti locali, Sedi territoriali e Programmazione negoziata della Regione Lombardia Daniele Nava, intervenendo al convegno ´Città metropolitana, nuove province e autonomie territoriali: la ricaduta sulle imprese´, organizzato da Rete Imprese Italia Lombardia a Palazzo Pirelli. Dipendenti Da 3.000 A 6.000 - "Per di più - ha precisato Nava - se dovesse essere approvato l´emendamento che vuole trasferire il 50 per cento dei dipendenti provinciali alle Regioni, la Lombardia si troverebbe di colpo più che raddoppiato l´organico (da circa 3.000 a 6.000) senza risorse aggiuntive. Questo significa che tutti i ragionamenti e le riflessioni che abbiamo cercato di fare per creare meno disagi ai cittadini e alle imprese sarebbero di fatto annullati". Adempimenti Ambientali - Tra gli altri compiti oggi in capo alle Province, Nava ha ricordato il tema delle complesse autorizzazioni ambientali: "Per fare solo un esempio, i 35 dipendenti della Provincia di Milano che seguono questi adempimenti a fine anno non verranno rinnovati. Se dunque sommiamo assenza di risorse, tagli al personale e cessazione di incarichi magari così specifici, capiamo quale situazione difficile ci attende". Formazione Professionale - "Un altro tema - ha aggiunto Nava - è la formazione professionale, che le Province gestiscono attraverso apposite Agenzie. Regione Lombardia non potrà più intervenire fuori dalle proprie competenze come è accaduto finora. Lo stesso discorso vale per il trasporto delle persone con disabilità: secondo la Legge Delrio, la Regione non potrà più stanziare fondi come in passato, pena possibili ricorsi alla Corte dei Conti". Citta´ Metropolitana - Quanto alla Città Metropolitana, Nava ha messo in guardia sui possibili rischi: "assorbendo funzioni della Provincia più alcune altre della Regione rischia di essere una bomba a orologeria". Per tutto questo, ha concluso il sottosegretario, "ci vuole un cambio di passo da parte del Governo, che ha gestito la materia in modo approssimativo e superficiale. Riconosciamo tutti la necessità di cambiare, ma occorre ragionare bene per capire dove e come intervenire, distinguendo tra Regioni virtuose e non".  
   
   
MARCHE, ASSESTAMENTO DI BILANCIO, SPACCA: “MANOVRA DI GUERRA CHE RIDUCE IL DEBITO E MANTIENE INVARIATA LA PRESSIONE FISCALE”.  
 
Ancona, 3 dicembre 2014 - “Si riduce il debito regionale senza aumentare le tasse per i cittadini e le imprese. Le gravi difficoltà dell’economia nazionale ci impongono di proseguire nell’azione di contenimento delle spese e di rigore. Ma questo non ci impedisce di rinunciare al finanziamento di interventi di fondamentale importanza per le famiglie, le attività economiche, la tutela del territorio”. Così il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, sull’assestamento di bilancio approvato ieri dall’Assemblea legislativa. “Una manovra di guerra – la definisce Spacca – figlia della difficile situazione della finanza pubblica nazionale di fronte alla quale la Regione opera un’azione di governo orientata al rigore, alla responsabilità e alla salvaguardia dei diritti essenziali della comunità. Restiamo tra le regioni con la più bassa pressione fiscale, ma contemporaneamente proseguiamo, nell’assestamento di bilancio, a sostenere interventi per la difesa del suolo, l’edilizia sanitaria, la messa in sicurezza degli edifici scolastici, lo sviluppo delle imprese artigiane e industriali, ecc. In questo scenario nazionale drammatico ha del miracoloso riuscire a salvaguardare lavoro e produzione del reddito, salute e mobilità, mantenendo i conti in ordine”.  
   
   
REGIONE ABRUZZO, NESSUN PERICOLO PER STIPENDI DIPENDENTI  
 
L´aquila, 3 dicembre 2014 - "Non vi è alcun rischio per il pagamento degli stipendi di dicembre dei dipendenti della Regione Abruzzo". Lo ha dichiarato l´assessore al Bilancio, Silvio Paolucci, rispondendo ad un´interrogazione consiliare del consigliere Domenico Pettinari. Facendo riferimento ad una recente lettera interna a sua firma, l´assessore Paolucci ha precisato che "quella lettera, nello specifico, invitava le Direzioni regionali a liquidare solo le spese obbligatorie evitando in questo modo sovraccarico di lavoro alla Ragioneria particolarmente sotto pressione per le incombenze di fine anno. Non c´è stato mai alcun pericolo invece per il pagamento delle mensilità di novembre e dicembre". L´assessore al Bilancio ha poi annunciato che "si sta lavorando con il governo centrale per svincolare tra la fine dell´anno e il mese di gennaio le risorse di cofinanziamento dei programmi europei nella quota statale per quanto riguarda in particolare il Fondo sociale europeo".  
   
   
DDL COSTITUZIONALE PER AGGREGARE VOLTAGO AGORDINO ALLA REGIONE TRENTINO-ALTO ADIGE, ZAIA: “DAL GOVERNO UN ANNUNCIO DI SAPORE ELETTORALE, VERIFICHEREMO REALI INTENZIONI”  
 
Venezia, 2 dicembre 2014 - Nella seduta dell’ 1 dicembre il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge costituzionale che dispone che il Comune di Voltago Agordino, dove si è votato tre mesi fa, sia distaccato dalla Regione Veneto per essere aggregato alla Regione Trentino-alto Adige. “Questa operazione è l’ennesima scelta raffazzonata di un Governo alla disperazione che pensa più agli annunci di sapore elettorale che a dare risposte ai cittadini. - commenta Luca Zaia - Si prendono nuove iniziative ma non si sa che fine abbiano fatto le precedenti, penso a Taibon Agordino e a molte altre realtà, dove si è votato nel 2013, di cui non si sa più nulla, per non parlare del disegno di legge su Lamon, dove si è votato nel lontano 2005, fermo alla Camera dei Deputati e del quale non si hanno più notizie dal rinvio in Commissione del settembre 2012”. “Non mi sono mai opposto ai referendum banditi nel Veneto - prosegue il Presidente sicchè questa iniziativa del Governo mi impone di andare al ‘vedo’. In considerazione della non complessità del testo del disegno di legge costituzionale, e dei tempi tecnici che possono richiedere i lavori parlamentari per la doppia approvazione, l’iter legislativo può essere immediatamente attivato con la prima approvazione e l’iter complessivo chiuso entro aprile 2015. Sul rispetto di tali termini misurerò se c’è la reale volontà del Governo o se si tratta dell’ennesimo bluff”.  
   
   
FUSIONE COMUNI: AL VIMINALE LE RICHIESTE DEI 7 SINDACI TOSCANI  
 
Firenze, 3 dicembre 2014 - A quasi un anno dalla fusione che ha interessato i loro Comuni, i sindaci toscani di Castelfranco Piandiscò, Pratovecchio Stia, Crespina Lorenzana, Fabbriche di Vergemoli, Scarperia e San Piero a Sieve, Figline e Incisa Valdarno, Casciana Terme Lari incontreranno otti il Sottosegretario del Ministero dell’Interno, Gianpiero Bocci, che già nel 2013 seguì le tappe di avvicinamento verso la nascita di questi nuovi enti. Domani quindi un nuovo incontro. Per tracciare il bilancio del primo anno, ma soprattutto per focalizzare l’attenzione su 6 punti precisi: estensione dello sblocco del Patto di stabilità da 3 a 5 anni (su questo c’è già un emendamento del Governo al Ddl Stabilità); minore riduzione del Fondo di solidarietà comunale; certezza sull’erogazione e sugli importi del finanziamento statale annuo spettante per 10 anni ai Comuni giunti a fusione; deroga sulle norme riguardanti personale ed assunzioni, per permettere all´ente di dotarsi di almeno una figura di coordinamento che serva a riorganizzare la macchina comunale nelle prime fasi immediatamente successive alla fusione; revoca del periodo di commissariamento del Comune giunto a fusione; agevolazione dell’inserimento di specifiche tecniche che riguardino i Comuni giunti a fusione all’interno delle L.r. Sull’urbanistica, in modo da avere gli strumenti necessari per ripensare sia i luoghi che le vocazioni di un territorio unito. Dunque un incontro in cui poter approfondire il tema della fusione dei Comuni in senso ampio, in cui definire i destini degli Enti già fusi, ma anche rilanciare percorsi che garantiscano una strada più in discesa a chi andrà a fusione. “Sentiremmo di aver perso un´occasione di cambiamento per il Paese se un giorno, forse neanche troppo lontano, la fusione dei Comuni diventasse solo ed esclusivamente uno strumento per sfoltire gli enti in nome della spending review – ha commentato Giulia Mugnai, sindaca di Figline e Incisa -. L’argomento è molto complesso e va ad incidere in modo significativo su storia e tradizioni di intere comunità, sulla rappresentatività della democrazia, sull’erogazione dei servizi al cittadino. Riteniamo quindi debba esserci un approfondimento che ne affronti ogni aspetto, con l’obiettivo di compiere quella piena e vera semplificazione amministrativa che i cittadini richiedono alle istituzioni”.  
   
   
PERSONALE REGIONE FVG: SIGLATA PREINTESA SU PREMIALITÀ E MENSA  
 
Trieste, 3 dicembre 2014 - Definizione delle premialità, con la corresponsione degli arretrati maturati dal 2011, e soluzione sulle indennità di mensa, con un significativo risparmio che sarà destinato a rafforzare gli interventi sociali mirati al contrasto delle situazioni di più forte disagio, che la crisi economica sta creando. Sono questi gli elementi che caratterizzano la preintesa di accordo aziendale siglata ieri a Trieste tra la Delegazione trattante di parte pubblica, guidata dal Direttore generale Roberto Finardi, le Organizzazioni sindacali dei dipendenti regionali e la Rappresentanza sindacale unitaria. "E´ un primo e importante passo - ha commentato la presidente della Regione Debora Serracchiani - in un percorso di riforma del pubblico impiego regionale, raggiunto attraverso un confronto corretto. Positiva l´intesa sulla destinazione dei risparmi di spesa". Secondo la presidente "l´accordo porta ad una oggettiva normalità la questione dell´indennità di mensa, definendo un buono pasto che si allinea finalmente agli importi decisi dal Governo nazionale per tutti i dipendenti del pubblico impiego, ma non ancora applicati tra i nostri dipendenti, a differenza di quanto avviene per quelli degli Enti locali regionali, di fatto dimezzando la spesa su questo capitolo". L´assessore alla Funzione Pubblica, Paolo Panontin, ha espresso il suo "riconoscimento per l´atteggiamento responsabile dei rappresentanti dei lavoratori pubblici. Il confronto è stato condotto dalle parti nel rispetto dei ruoli ma con la volontà di raggiungere il comune obiettivo di valorizzare il personale, farlo sentire parte di un progetto di ampio respiro volto a rendere più efficiente e funzionale l´apparato pubblico, nell´interesse di cittadini e imprese". "E´ stato intrapreso congiuntamente un percorso di ripensamento dei compiti del dipendente pubblico - ha aggiunto Panontin - al fine di valorizzare le competenze e premiare il merito attraverso valutazioni che abbiano sempre come punto di riferimento le esigenze della cittadini, al cui servizio la pubblica amministrazione opera". Sul piano dei contenuti, la preintesa ha permesso di definire gli importi delle premialità, finalizzate a valorizzare i dipendenti, in base al raggiungimento di obiettivi individuali, fissati all´inizio di ogni anno. Per il 2011 le risorse complessive a disposizione ammontano a 2,635 milioni di euro, che corrispondono a importi individuali massimi per il personale non dirigente che vanno da 649 euro lordi per la qualifica più bassa (A) fino agli 873 per i funzionari (categoria D). Per il finanziamento del premio riferito agli anni 2012 e 2013 sono state destinate risorse pari a 2,797 milioni per ciascun anno. In questo caso per il 2012 le premialità individuali oscillano da un massimo di 710 a un massimo di 954 euro lordi, per chi abbia raggiunto la totalità degli obiettivi indicati. La quantificazione degli importi per il 2013 sarà invece fatta appena conclusa la valutazione del personale da parte dei dirigenti. Rimangono ancora da definire le risorse a disposizione della premialità per l´anno in corso. Per quanto riguarda invece la mensa, l´indennità finora corrisposta a tutti i dipendenti (per un lordo di circa 11.00 euro per i dirigenti e 11.70 per i non dirigenti, che rappresentava però un costo aziendale di circa 15.50 euro, comprensivi di oneri riflessi) viene sostituita dal prossimo 1 gennaio 2015 da un buono pasto giornaliero, anche elettronico, del valore netto di sette euro. Grazie a questa decisione, di fatto il costo per la Regione di questa voce si dimezza, passando da oltre 5 a circa 2,6 milioni di euro. In accordo con le rappresentanze sindacali, questa misura avrà una sperimentazione di tre anni. Al termine, le parti presenti al Tavolo hanno anche concordato di avviare un ragionamento volto ad operare, nel rispetto del vigente sistema delle relazioni sindacali, una rivisitazione complessiva della contrattazione collettiva decentrata integrativa, sia per adeguarla al rinnovato contesto normativo di riferimento che per rafforzare l´obiettivo di innovare la Funzione pubblica, accrescendone professionalità ed efficienza.  
   
   
PERSONALE REGIONE FVG: RISPARMI DESTINATI A CONTRASTO DISAGIO SOCIALE  
 
Trieste, 3 dicembre 2014 - Nel corso del confronto, le Organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Cisal enti locali Fvg e Ugl hanno chiesto all´Amministrazione regionale di considerare l´economia di spesa che deriva dall´introduzione del buono pasto quale risorsa aggiuntiva per interventi di politica sociale mirati al contrasto di situazioni di maggior disagio, che la crisi economica sta creando. Lo ha reso noto il direttore generale della Regione, Roberto Finardi, a margine della firma, oggi a Trieste, della preintesa sull´accordo negoziale aziendale. "L´amministrazione regionale - ha spiegato il Dg - ha apprezzato il senso di solidarietà che ispira questa indicazione, assicurando il proprio impegno per dare concretezza e massima efficacia alle azioni tese a perseguire questo obiettivo".  
   
   
BOLZANO: GIORNATA MONDIALE DELLE PERSONE DISABILI: 230 POSTI DI LAVORO NEL 2014  
 
Bolzano, 3 dicembre 2014 - In occasione della Giornata internazionale delle persone disabili, che si celebra il 3 dicembre, la Ripartizione lavoro informa che nel corso del 2014 circa 230 persone disabili anno trovato lavoro in Alto Adige grazie all’impegno dei Centri per la mediazione al lavoro. Nel corso del 2014 i collaboratori dei vari Centri provinciali per la mediazione al lavoro hanno visitato oltre 850 aziende altoatesine per sensibilizzare gli imprenditori in merito alla possibilità di assumere persone disabili e nel complesso nel corso dell´anno sono stati creati 230 nuovi posti di lavoro per persone disabili. Attualmente il Dipartimento dell´assessora Martha Stocker è impegnato nell´elaborazione di una nuova legge provinciale che prevede misure a favore delle persone disabili "In questo ambito" sottolinea l´assessora Stocker "l´integrazione al lavoro delle persone disabili rappresenta uno dei cardini del nuovo disegno di legge, in quanto riteniamo che il lavoro o una valida occupazione rappresentino uno degli aspetti più importanti per integrazione delle persone disabili". Sia le imprese pubbliche che quelle private sono obbligate all´assunzione di una quota di persone disabili. Ad esempio le aziende che hanno tra 15 e 35 dipendenti sono obbligate per legge ad assumere una persona disabile, tra i 36 ed i 50 dipendenti l´obbligo riguarda due persone. Per le aziende che hanno oltre 50 dipendenti la legge prevede una quota di assunzioni obbligatorie pari al 7% degli occupati. A questo proposito Michael Mayr, direttore dell´Ufficio servizio del lavoro precisa "Anche se vi sono aziende che assumono persone disabili anche oltre la quota obbligatoria va sottolineato che siamo ancora molto lontani dalla piena applicazione di questa norma". Talvolta ciò dipende dal fatto che alcune di queste persone non sono in grado di far fronte alle esigenze delle imprese. "Per questa ragione e per la mancanza del patentino di bilinguismo anche nel pubblico impiego la norma relativa all´assunzione obbligatoria non trova piena applicazione" conclude Helmuth Sinn, direttore della Ripartizione lavoro della Provincia.  
   
   
FORMAZIONE IN ABRUZZO: BORSE LAVORO PER GIOVANI PROFESSIONISTI RIGUARDANO PROGETTI INNOVAZIONE ORGANIZZATIVA O MANAGERIALE  
 
Pescara, 3 dicembre 2014 - Sono stati pubblicati sul portale della Direzione Lavoro della Regione Abruzzo www.Regione.abruzzo.it/fil  i quattro avvisi emanati dagli Organismi di Formazione, individuati dall´Organismo Intermedio responsabile della Sovvenzione Globale "Più ricerca e innovazione", per la selezione di giovani professionisti destinatari di borse lavoro volte al trasferimento di know-how al sistema produttivo locale. "Tali interventi - ha dichiarato l´assessore alle Politiche attive del lavoro e della formazione, Marinella Sclocco - sono in grado di rispondere alla duplice esigenza di qualificare i giovani professionisti abruzzesi offrendo loro l´opportunità di sviluppare propri progetti innovativi e di sostenere il tessuto imprenditoriale locale nei processi di rinnovamento gestionale". I giovani professionisti abruzzesi, 15 per ciascuna provincia, riceveranno una borsa lavoro di Euro 10.000,00 e saranno supportati dal soggetto attuatore per la realizzazione presso l´azienda dei propri progetti di sviluppo. Gli ambiti di intervento riguardano essenzialmente i sistemi di management, i processi di internazionalizzazione e i sistemi di certificazione aziendali.  
   
   
LAVORO, LOMBARDIA: INVESTIAMO SU FORMAZIONE ALTE COMPETENZE  
 
Milano 3 dicembre 2014 - "La strada obbligata per il nostro Paese è quella di innovazione delle produzioni, di aumento di produttività, di esplorazione di nuovi ambiti di sviluppo, e per fare questo si deve disporre di lavoratori ad alte competenze". È lo scenario indicato dall´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia Valentina Aprea, intervenuta al seminario ´Specula 2013/2014 - Gli universitari e i laureati in Lombardia tra alta formazione e occupazione: cambiamenti della domanda di lavoro e comportamenti dei giovani´. Il rapporto ´Specula´ è realizzato da Formaper, azienda speciale della Camera di commercio di Milano grazie al contributo di Regione Lombardia, Èupolis Lombardia, Unioncamere Lombardia e Camera di commercio di Milano in partnership con province e università lombarde. Sostegno Per Formazione, Ricerca E Innovazione - "Regione Lombardia - ha proseguito l´assessore Aprea - è impegnata a supportare un aumento generalizzato delle competenze dei giovani, attraverso l´alta formazione tecnico professionale, l´investimento in ricerca e in innovazione. Sono centinaia di milioni di euro l´anno di investimenti sui giovani e sul sistema produttivo lombardo". Aumentano Disoccupati - Investire sul ´capitale umano´ diventa strategico, se si considerano i dati presentati nel ´Rapporto Specula´: dal 2009, anno d´inizio della crisi, tra i giovani con età compresa tra 15 e 29 anni è aumentato il numero dei disoccupati (passato dal 9 per cento al 20,1 per cento) mentre sono diminuiti gli occupati a tempo indeterminato (dal 55,7 per cento al 45,4 per cento). Secondo quanto emerge dal Rapporto, il 30 per cento dei laureati in Lombardia, a un anno dalla laurea è senza lavoro. Chi è occupato, lo è con contratti non stabili: solo il 10,2 per cento è a tempo indeterminato e circa uno su undici in apprendistato (8,8 per cento), mentre è il tempo determinato il contratto più diffuso (13,1 per cento), seguito dallo stage/praticantato (10,4 per cento) e dalle collaborazioni (5,2 per cento). Circa un laureato su venti (5,1 per cento) poi lavora tra l´estero e fuori regione o sceglie di diventare imprenditore (4,4 per cento) o lavoratore autonomo (6,8 per cento, +41,4 per cento in due anni). Aumenta anche il tempo per trovare lavoro, che passa dai 151 giorni per il 2012 ai 163 giorni del 2013. Contratto Tirocinio Favorisce Ingresso Mondo Lavoro - In questo quadro "Il tirocinio rappresenta sempre più la modalità di ingresso nel lavoro. Un anno fa Regione Lombardia - ha ricordato l´assessore Aprea - ha approvato i nuovi indirizzi regionali in materia di tirocini con l´introduzione dell´opportunità di avviare questi contratti anche successivamente al primo anno di laurea e con una durata fino a 12 mesi, mantenendo comunque la non ripetibilità. E´ uno strumento utile per agevolare l´inserimento lavorativo". Indirizzi Studio E Sbocchi Occupazionali - "Le difficoltà di inserimento lavorativo - ha continuato l´assessore Aprea commentando i dati del Rapporto Specula - variano molto in base al tipo di indirizzo di studio, anzi, la ricerca evidenzia un´ulteriore polarizzazione. Come sempre i più penalizzati sono i laureati in lauree umanistiche. Ma anche i laureati in discipline tradizionalmente forti si trovano in una situazione in cui l´offerta di laureati è sovrabbondante rispetto alla domanda e quindi non possono che andare all´estero o ripiegare su impieghi non coerenti". I Laureati Lombardi - Sono stati circa 50.000 i laureati in Lombardia nel 2012 e sono in crescita, +1,8 per cento nelle università statali e +4,6 per cento in quelle private contro un trend negativo a livello nazionale. Circa un quinto proviene da altre regioni. Circa uno su venti (4,3 per cento) è cittadino straniero. I Settori Che Trainano - Gli avviamenti sono stati 62.512 nel 2013, -1,3 per cento rispetto al 2012 e -7,4 per cento rispetto al 2010 mentre gli avviati, quasi 40mila, diminuiscono rispettivamente del 2,4 per cento e 10,4 per cento. Il maggior numero di avviati è nei servizi alle imprese (16.536), nella sanità ed istruzione (7.967), nei servizi alle persone (5.420) e nella manifattura (5.327) che è anche l´unico settore che accresce tra 2012 e 2013 l´inserimento di laureati (+245 avviati). Registrano andamento positivi l´industria della moda e del design, la chimica e farmaceutica, la meccanica in alcuni territori (particolarmente Bergamo), trainati dall´export in crescita. L´occasione Expo - Guardando ai prossimi mesi, quando Milano ospiterà l´Esposizione universale del 2015, l´assessore Aprea ha sottolineato che "Expo è un´occasione unica per la Lombardia e per l´Italia per attrarre intelligenze: una vetrina per le nostre eccellenze, non solo turistiche ed enogastronomiche, ma legate alle produzioni e ricerche di alto livello, dalla scienza della vita, all´Ict, dalle nanotecnologie all´energia rinnovabile".  
   
   
GIORNATA CONTRO ABOLIZIONE SCHIAVITÙ, ASSESSORE LIGURIA: “UN NUMERO VERDE 800 290 290 PER TUTTE LE VITTIME”  
 
Genova, 3 Dicembre 2014 Mettere a sistema i progetti positivi che vengono portati avanti dalla singole Regioni sul tema dello sfruttamento delle persone, non più a spot, ma in base ad una programmazione regionale pluriennale. Lo chiede la responsabile della commissione delle politiche sociali della Conferenza delle Regioni e assessore della Liguria al welfare Lorena Rambaudi, nella Giornata Internazionale per l´abolizione della schiavitù e l´adozione da parte dell´Assemblea generale della Convenzione delle Nazioni Unite per la repressione del traffico di persone e dello sfruttamento della prostituzione avvenuta il 2 dicembre 1949. "La schiavitù – dice Rambaudi - appartiene al nostro presente e continua a colpire proprio come in passato chi è più fragile o si muove ai margini della società. Sul nostro territorio si traduce principalmente con lo sfruttamento della prostituzione e la tratta delle donne, adulte o minorenni, in gran parte migranti arrivate in Italia con la speranza di una vita migliore che si ferma invece sulla strada a cui si aggiungono uomini, ragazzi e bambini costretti all´accattonaggio, ad attività illegali e alle peggiori forme di lavoro nero, sono meno presenti o forse sono solo invisibili". In Liguria da anni il contrasto alla tratta delle persone viene svolto dai progetti "Contro la tratta Liguria in rete" e "Rete Liguria Sunrise" che operano su tutto il territorio regionale a favore di chi subisce violenze, minacce ed è privato di ogni diritto. "Nel tempo – continua Rambaudi - sono state realizzate azioni concrete , call center, unità di strada, accoglienza in comunità residenziali, percorsi di reinserimento sociale e lavorativo, ma soprattutto sono state sviluppate modalità di protezione e tutela realmente integrate ed efficaci che hanno permesso a tanti di emanciparsi da quella che è la schiavitù dei nostri tempi". Il Numero Verde Antitratta nazionale e la sua declinazione regionale 800 290 290 fornisce alle vittime, e a coloro che intendono aiutarle, tutte le informazioni sulle possibilità di aiuto e assistenza.  
   
   
PREFESTIVAL: LA STRATEGIA VINCENTE DEL MARCHIO FAMILY AUDIT  
 
Trento, 3 dicembre 2014 - E´ iniziato l’ 1 dicembre con un workshop presso il Dipartimento di Economia il Prefestival che apre la strada al Festival della Famiglia di Riva del Garda, previsto per il prossimo 5 dicembre. Obiettivo cardine del workshop dibattere sui sistemi di auditing aziendali: un´occasione preziosa per uno scambio di esperienze, un dialogo e un confronto tra i vari sistemi. Le aziende marchiate “Family Audit” - è emerso nel corso dei lavori - registrano risultati di successo inopinabili: miglioramento del clima aziendale, meno assenteismo, meno richieste di malattia e ore di permessi, dipendenti più motivati e alta produttività. Il sistema premiante, inoltre, riconosce punteggi aggiuntivi per le aziende marchiate “family” in occasione delle gare pubbliche e maggiorazioni nelle assegnazioni di contributi. Family Audit”, rappresenta quindi un marchio con una ricaduta immediata sui risultati aziendali e sul trend di crescita economica. Con l’ 1 dicembre si apre la manifestazione sulla famiglia: una quattro giorni di Prefestival con workshop e incontri di approfondimento sui temi della kermesse che avrà il sui culmine il 5 dicembre. L’inaugurazione si è tenuta stamattina a Trento, presso il Dipartimento di Economia, con il convegno “I sistemi auditing nel circuito nazionale”. Moderatori sono stati Luciano Malfer Dirigente dell’Agenzia provinciale della Famiglia, e Mariangela Franch, Ordinaria di Marketing al Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Trento, che ha esordito inquadrando il processo di certificazione che “certamente richiede un forte investimento di risorse umane, tempi dedicati all’iter certificatorio, necessità di cambiamento culturale legata alla forte innovazione, sistema di misurazione e di verifica dell’impatto aziendale. Perché serve la conciliazione? Per 2 motivi: migliora il clima aziendale e la produttività dei dipendenti (meno malattia, meno ore di permessi, meno assenteismo); l’effetto del weel-being può essere monetizzato nel contenimento dei costi (riduzione costi per risorse umane). I risultati sono importanti con ottime ricadute nella riduzione del tasso di disoccupazione femminile e aumento congedi parentali, per fare solo qualche esempio. Potrebbe divenire uno strumento – ha aggiunto – per combattere o quantomeno contenere i contratti di lavoro atipici e precari. Quali sono le aree con i cambiamenti più consistenti? 1) organizzazione del lavoro (orari flessibili, part time, banca delle ore, ecc.); 2) telelavoro; 3) servizi al lavoratore come “il maggiordomo”: su incarico del lavoratore svolge servizi di utilità per la conciliazione famiglia-lavoro (dal pagamento delle bollette all’iscrizione a scuola dei figli).” Presente al convegno Monika Frenes (Camera di Commercio di Bolzano), referente per il “Family Audit” in Alto Adige. Nato nel 2002, il marchio ha registrato un costante flusso di crescita positiva fino a registrare, ad oggi, 49 imprese certificate, 3 in fase di certificazione, 11 in “re-audit” (processo di consolidamento del marchio dopo l’ottenimento della certificazione), 10 auditori, 8 membri del consiglio Audit. “Il Family Audit” coinvolge l’intera vita di un lavoratore e della sua professione: età, progressioni di carriera, vita familiare, assistenza figli e anziani, part time/full time. “L’obiettivo è unico: rispondere alle sue necessità cercando di renderle il più possibile compatibili con i ritmi aziendali e per favorire la qualità del lavoro svolto e il benessere del dipendente. La criticità più importante, a tutt’oggi, è la riduzione dei contributi a favore del Family Audit (rimane però inalterato il budget per pagare gli auditori): questo fattore negativo sta portando a registrare un leggero deficit nelle adesioni al marchio, in quanto la certificazione implica dei costi aziendali. In leggera crescita, invece, le richieste del “Servizio di conciliazione famiglia-lavoro” – extra marchio Family Audit – per richiedere consulenze alle aziende, informazioni sulle detrazioni fiscali, ecc.. Lucia Claus coordinatrice del settore Family Audit della Provincia Autonoma di Trento, ha invece focalizzato il suo intervento sul marchio in Trentino: nato a fine 2007, è stato affidato ad oggi a 123 Organizzazioni (44 nazionali e 79 locali), di cui l’81% sono private e 42% pubbliche. La distribuzione in Italia è così rappresentata: punta massima in Trentino (˃ 10 Organizzazioni); Lombardia, Lazio, Sardegna e Sicilia (tra 6-10 Organizzazioni); n. 9 regioni (tra 1-3 Organizzazioni); n. 6 regioni (zero Organizzazioni). “Il totale dei lavoratori coinvolti in Trentino sono 22.8880 e in Italia 19.300: numeri che fanno pensare e che confermano il trend in progressiva crescita – ha aggiunto. Il processo di certificazione richiede un grande coinvolgimento dei lavoratori stessi e una prima fase di incubazione–conoscenza del marchio di circa 6 mesi; una fase attuativa di 3 anni e poi una fase finale di consolidamento/mantenimento dal nome “re-audit”. Il marchio è uno strumento volontario che ogni azienda può acquisire o meno, è altamente strategico per l’imprenditore per innalzare la produttività e il benessere aziendale e incide anche nel contenimento dei costi del personale (minor assenteismo, meno richieste di malattia e di permessi). Ha chiuso il dibattito Luciano Malfer Dirigente dell’Agenzia provinciale della Famiglia, che ha messo in luce alcune differenze tra il sistema di auditing trentino e quello dell’Alto Adige: “l’ente certificatore del marchio a Bolzano esige dalle imprese certificate un impegno di ben 12 anni, rispetto ai 6 anni in Trentino – elemento sicuramente meritorio ma che richiede maggiori sforzo nell’ottemperarlo. Stiamo notando alcuni cambiamenti importanti a livello di contesto sociale che in questa sede meritano di essere resi noti: “Assistiamo ad un indebolimento del welfare aziendale a favore di quello privato – ha aggiunto – vi sono Enti certificatori privati che stanno promuovendo linee guida di conciliazione famiglia-lavoro. Un segnale che conferma la validità del sistema certificativo, attività che può generare reddito e creare business. Altri stimoli dal dirigente Malfer sono giunti su altri versanti: “ In un’ottica di implementazione dell’azione del marchio sul territorio – anche in vista della riduzione degli investimenti pubblici - sarebbe d’uopo in futuro rendere esclusivo il versamento dei contributi alle sole aziende marchiate. Ma anche: semplificare il processo (soprattutto per le piccole imprese); costruire pool di aziende che possono essere seguite da un unico consulente (per evitare frammentazione e ottimizzare i tempi e i costi). C’è ancora tanto lavoro da fare – ha concluso – ma contiamo sul sostegno del legislatore in un’ottica di continuo rafforzamento dei sistemi di auditing in Trentino e sul territorio nazionale.” L’ingresso e la partecipazione al Festival sono gratuiti e il modulo online per iscriversi all´edizione 2014 si trova alla pagina: www.Festivalfamiglia.it    
   
   
IL FESTIVAL DELLA FAMIGLIA IN NUMERI  
 
Trento, 3 dicembre 2014 - 600 studenti, 50 docenti, 1000 iscritti, 60 relatori, 100 volontari, 80 collaboratori. E ancora: 15.000 indirizzi nella newsletter, 30 studenti hostess e steward, 11 Distretti Famiglia, 11 Istituti superiori coinvolti, 45 eventi correlati, 10 laboratori didattico/educativi sui temi della kermesse. Sono solo alcuni dei numeri della terza edizione del Festival della Famiglia, che si terrà il 5 dicembre a Riva del Garda, nonché del Prefestival dall’1 al 4 dicembre e del Postfestival del 6 dicembre. L’evento è organizzato dall’Agenzia per la famiglia della Provincia autonoma di Trento in collaborazione con il Dipartimento per le politiche della famiglia - Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Distretto Famiglia "Alto Garda" e il Comune di Riva del Garda. Società educante, crescita sociale e progresso economico: queste sono le sfide di oggi della Provincia autonoma di Trento che, tramite l’Agenzia per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili, persegue la sfida di rendere la famiglia protagonista della coesione sociale territoriale. Il Festival della Famiglia e gli altri 45 eventi correlati sono stati concepiti, programmati e realizzati in soli due mesi di tempo, grazie ad una rete di persone sia di soggetti pubblici, sia di soggetti privati, che ha lavorato in sinergia: Provincia autonoma di Trento, comuni di Riva del Garda, Trento e Rovereto, 11 Distretti famiglia, associazioni, Forum delle associazioni familiari trentine, cooperative e Istituti scolastici. Prezioso l´apporto dei 60 relatori che parteciperanno agli appuntamenti del Festival e del Prefestival in maniera gratuita, coinvolgendo le organizzazioni, i professionisti, le famiglie e gli studenti e sensibilizzandoli al mondo delle politiche familiari. Altrettanto indispensabile il contributo del mondo scolastico: il Festival si arricchirà del prezioso contributo di 11 scuole trentine nella duplice veste di partecipanti e di collaboratori. I video di apertura e di chiusura saranno realizzati dal Liceo Fortunato Depero di Rovereto, indirizzo multimedia (alcune location del video sono state individuate presso l’Opera Armida Barelli di Rovereto). Gli intermezzi artistico-musicale, “Avere cura di” e “Zapateado”, saranno ad opera degli studenti del Liceo Coreutico e Musicale F.a. Bonporti di Trento, con violino, tastiera, clarinetti e sax. Il servizio d’accoglienza sarà a cura di 30 hostess e steward degli istituti Don Milani di Rovereto e Sacro Cuore di Trento. La documentazione fotografica e video del Festival, con sguardo su protagonisti e momenti salienti, sarà gestita da alcune classi dell’indirizzo grafico dell’Istituto Sacro Cuore di Trento. La sede del Festival sarà arricchita dall’esposizione “Sedie d’autore” 3 polimeri artistici realizzati dal Liceo artistico A. Vittoria di Trento. Il Liceo Depero fornirà a sua volta l’esposizione di opere di grafica, design e fotografia. Infine, va rilevata la presenza anche dei poster risultato del concorso, promosso dal Comune di Rovereto “Mi gioco…un’idea. Win for school”, ad opera degli Istituti secondari di secondo grado e dei Cfp di Rovereto. Ma il ruolo delle scuole non si esaurirà in questi interventi: durante la giornata del 5 dicembre saranno attivi 10 laboratori di natura immersiva, esperienziale, in/formativa (role playing; games; case studies; board game; confronto con la dimensione europea). Grazie all’esperienza laboratoriale, gli studenti saranno indirettamente informati sul panorama dei servizi conciliativi esistenti sul territorio, anche in un’ottica di futuro orientamento professionale, e saranno anche occasione di approfondimento e riflessione sui sottotemi delle pari opportunità, stereotipi di genere; qualità del proprio tempo; rapporto tra conciliazione e tecnologie. Il Prefestival proporrà 4 giorni, dall’1 al 4 dicembre, per un totale di 6 appuntamenti convegnistici inerenti i sistemi auditing nel circuito nazionale e sulle Consulte familiari, al Muse con il seminario “Conciliazione vita-lavoro e nuove tecnologie”, un convegno dedicato ai Distretti Famiglia, che sarà anche occasione per due momenti d’eccezione: la firma delle adesioni dei nuovi partner al Distretto Famiglia urbano e la consegna del certificato “Family in Trentino” al Comune di Trento. E poi ancora il meeting sul Family Audit, che vedrà la firma del 2° Bando nazionale rivolto alle imprese che intendono aderire al marchio Family Audit con il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza Consiglio dei Ministri, e la presentazione del libro “Figlie e lavoro si può”. Sono questi i 6 eventi che, da lunedì 1 dicembre a giovedì 4 dicembre, introdurranno la 3° edizione del Festival della Famiglia, in programma a Riva del Garda presso il Palazzo dei Congressi. E sabato 6 dicembre appuntamento con la Quadrangolare di Calcio a cinque presso il campo sportivo di Vigolo Baselga. Infine, il Distretto Famiglia Alto Garda propone dal 3 al 6 dicembre un ricco e variegato cartellone di 10 eventi collaterali al Festival della Famiglia dedicato al gioco per le famiglie e ai loro bambini che frequentano la manifestazione. Ma ci sono anche mostre editoriali, spettacoli teatrali, racconti, letture animate e laboratori creativi natalizi. Tutte le proposte si svolgono al Centro Congressi di Riva del Garda e nel distretto circondariale del comune con ingresso libero. Infine, ci saranno 18 stand espositivi presso il Palatenda, all’esterno della Sala «1000», dalle 9.00 alle 19.00, che accoglieranno gli stand istituzionali dell’Agenzia provinciale per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili, del Forum delle associazioni familiari trentine, della Arcidiocesi di Trento Centro di Pastorale familiare, dell’azienda Gpi (Gruppo Per l’Informatica, Spa) marchiata Family Audit, dell’impresa Strategy Piano C Srl di Milano. Nello stesso orario (dalle 9 alle 19) nel Palatenda ci saranno anche gli stand della Società Cooperativa Sociale Beato Bellesini, dei Distretti Famiglia Val di Non, Valsugana e Tesino, Alto Garda, Valle di Fiemme, Altipiani cimbri, Valle dei Laghi, Val Rendena, del Comune di Riva del Garda, Associazione Nazionale Tagesmutter Domus, Edenred Italia Srl, Enel Italia Spa e, infine, lo spazio dedicato all’editoria con la presentazione di libri tematici. L’ingresso e la partecipazione al Festival sono gratuiti e il modulo online per iscriversi all´edizione 2014 si trova alla pagina: www.Festivalfamiglia.it    
   
   
MARCHE: “MATERNITÀ COME OPPORTUNITÀ", PRESENTATI I PROGETTI DELLE IMPRESE PER LA CONCILIAZIONE DEI TEMPI TRA FAMIGLIA E LAVORO.  
 
Ancona, 3 dicembre 2014 - “Un aiuto concreto a tutela delle famiglie perché, in una fase di difficoltà economica come quella attuale, l’istituzione pubblica è presente, si adopera e garantisce i diritti fondamentali della persona come la maternità”: così l’assessore ai Diritti e alle Pari opportunità, Paola Giorgi, nell´annunciare ieri mattina i progetti ammessi a contributo nell’ambito del programma "Maternità come opportunità" finalizzato ad azioni concrete di conciliazione famiglia e lavoro che concretizza l´accordo di programma recentemente stipulato da Regione Marche, con Anci, Upi, organizzazioni sindacali regionali (Cgil, Cisl, Uil), Associazioni regionali dei datori di lavoro (Confapi, Confesercenti, Cgia, Cna, Cia, Coldiretti, Confcooperative, Confindustria). Si tratta di sette progetti, di cui cinque di rete, corrispondenti in tutto a 24 imprese, per un im-porto complessivo di 233.568,82 euro. Rispondendo all’avviso pubblico dell’aprile scorso, le piccole e medie imprese hanno presentato progetti finalizzati all’attuazione di iniziative in grado di sostenere modalità flessibili di prestazione di lavoro e di tipologie contrattuali facilitanti, promuovendo anche l’adozione di modelli e soluzioni organizzative “family friendly”. Tra i requisiti principali dei progetti, infatti, quello di essere in grado di incidere sull’organizzazione del lavoro e di conseguenza favorire un cambiamento culturale aziendale anche attraverso la sensibilizzazione alla responsabilità sociale delle imprese. “L’attività della Regione sul tema della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro – ha detto Giorgi – si inserisce nel percorso di riforma e sviluppo che sta subendo il modello del welfare italiano. Le mutate condizioni sociali hanno portato il welfare a porre al centro della propria politica le persone e le famiglie, favorendo relazioni tra i diversi attori, promuovendo la dimensione territoriale delle risposte ai bisogni dei cittadini”. Illustrati nei loro contenuti essenziali questa mattina, i progetti sono “molto interessanti – ha rimarcato Giorgi - prevedono servizi di baby-sitting con personale qualificato ed appositamente formato, l’inserimento di nuove unità lavorative, il telelavoro e persino una lavanderia ed un ‘maggiordomo’ aziendale per provvedere alla spesa settimanale”. L’avviso è stato inoltre rinnovato per consentire l’accesso all’utilizzo delle restanti risorse pari a 148.031,18 euro con scadenza ravvicinata – 22 dicembre 2014 – e tempi dimezzati, necessari a rispettare la tempistica prevista dall’ Intesa (i progetti devono avere durata almeno annuale). Il progetto è quindi tuttora in corso e si svilupperà per tutto il 2015 (il termine fissato dal cro-noprogramma condiviso con il Dipartimento Pari Opportunità è fissato al 1 aprile 2016). “Voglio ringraziare – ha detto l’assessore – i rappresentati di Anci ed Upi, in particolare le as-sociazioni di categoria e datoriali che hanno stipulato nel febbraio scorso un apposito protocollo di intesa con la Regione invitandole, fin da ora, a comunicare ai propri associati la possibilità di presentare altri progetti finalizzati a garantire benessere lavorativo e sociale”. I soggetti capofila dei progetti ammessi a finanziamento per l´iniziativa “Maternità come Oppor-tunità” sono: La Sorgente scs Onlus, Imprendere srl, Confindustria Servizi srl, Centro Papa Giovanni Xxiii scs, Accattoli N & C snc, Centro Esserci snc, Scolastica srl.  
   
   
BOLZANO: ASSISTENZA ALL´INFANZIA FAVORISCE CONCILIABILITÀ MA ANCHE SVILUPPO  
 
Bolzano, 3 novembre 2014 - Circa 1400 bimbi fino a 3 anni sono attualmente seguiti in asili nido e microstrutture. Non in tutti i casi i genitori sono lavoratori: il 23% di loro erano alla ricerca o non lavoravano al momento dell´iscrizione del figlio. Per l´assessora provinciale Deeg è la conferma che l´assistenza all´infanzia non è utile solo a conciliare famiglia e lavoro ma aiuta in situazioni problematiche. "L´assistenza dei bimbi al di fuori della famiglia ha una doppia valenza: da un lato consente ai genitori di svolgere la propria professione, dall´altro può favorire lo sviluppo dei piccoli", sottolinea l´assessora provinciale Waltraud Deeg in risposta ad una interrogazione in Consiglio provinciale su dati di asili nido e microstrutture. Il contatto con i coetanei rafforza le competenze sociali, consolida le capacità motorie grazie alla presenza di tante possibilità ludiche e di diversi compagni di gioco, secondo Deeg. Dal punto di vista della politica della famiglia, è necessario porre l´attenzione sulla situazione familiare dei bambini: "Se crescono in contesti difficili, e situazione problematiche purtroppo esistono anche da noi, l´assistenza all´esterno può essere considerata una protezione. Si tratta di aiutare questi bambini a beneficiare di buone possibilità di sviluppo, anche perchè trascurare queste situazioni significa causare conseguenze che costano molto di più che non il posto in una struttura per l´infanzia." A tale proposito Deeg ricorda anche che nella messa a disposizione di posti nelle microstrutture esistono delle priorità: criteri prioritari sono considerati l´attività lavorativa e la conciliabilità, l´aggiornamento, lo studio ma anche situazioni domiciliari particolari come ad esempio casi di non autosufficienza in famiglia.  
   
   
NUOVO PROTOCOLLO DI INTESA PER LA DIFFUSIONE DEL FAMILY AUDIT IN ITALIA  
 
Trento, 3 dicembre 2014 - La Giunta Provinciale di Trento approva il secondo Protocollo di intesa e l´Accordo di collaborazione tra Provincia Autonoma di Trento e Presidenza del Consiglio dei Ministri per il trasferimento a livello nazionale dello standard di processo "Family Audit". Protocollo ed Accordo saranno ufficialmente sottoscritti a Trento, presso il Palazzo della Provincia, nel pomeriggio del 4 dicembre, alle 15 in sala Belli, 2014 nell´ambito di un evento a corollario del Festival della Famiglia 2014. Ad apporre le firme sull´importante documento saranno Franca Biondelli, Sottosegretaria di Stato al Ministero del lavoro e delle politiche sociali con delega alle politiche familiari, e Ugo Rossi Presidente della Provincia autonoma di Trento. Il primo Protocollo, sottoscritto l’8 novembre 2010, aveva dato inizio alla sperimentazione nazionale per l’attuazione dello standard Family Audit. L’iter affrontato da cinquanta organizzazioni ha portato 42 di esse ad acquisire la certificazione base nell’arco dell’anno 2013 impegnandosi a realizzare un proprio Piano di attività con l’obiettivo di realizzare misure a favore della conciliazione vita-lavoro. Questo secondo Protocollo ribadisce l´interesse delle due istituzioni verso lo standard Family Audit sia per potenziare il processo di diffusione a livello nazionale dei sistemi di certificazione aziendale e familiare, in conformità con quanto stabilito dal Piano nazionale per la famiglia, sia per promuovere il benessere familiare attraverso la realizzazione concreta e partecipata delle misure di conciliazione famiglia e lavoro all’interno delle organizzazioni pubbliche e private. Tutta la sperimentazione sarà sostenuta in forma paritetica dalla Presidenza del Consiglio e dalla Provincia autonoma di Trento. Nello specifico sarà seguita da una Cabina di regia, con sede a Roma presso il Dipartimento per le politiche della famiglia, coordinata da Giuseppe Di Donato con il supporto di Francesca Petrossi e della quale fanno parte anche Luciano Malfer, Dirigente generale dell’Agenzia provinciale per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili, e Lucia Claus coordinatrice del settore Family Audit presso l’Agenzia stessa. In tempi di ristrettezze economiche si è voluto lanciare anche un segnale importate allo scopo di incentivare le organizzazioni. Si sono infatti ridotti del 20% i costi della certificazione e nella riduzione sono inclusi anche i compensi per i consulenti e i valutatori. Lo stanziamento complessivo della sperimentazione nazionale, che si svilupperà secondo le modalità definite dal Protocollo e dall´Accordo di collaborazione, è pari a 450.000 euro. In particolare il costo a carico del Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri è pari a 350.000 euro, mentre il costo a carico della Provincia Autonoma di Trento è pari a 100.000,00 euro per l’intera durata dell’Accordo. La parte eccedente delle spese sarà sostenuta dalle organizzazioni che aderiranno alla sperimentazione. L’assegnazione a sostegno del progetto, nonostante la spending review, dimostra come il tema della conciliazione vita-lavoro-famiglia stia entrando nella sensibilità politica.  
   
   
TRENTO: BENESSERE E PROTAGONISMO FAMILIARE: L’ESPERIENZA DELLE CONSULTE FAMILIARI  
 
Trento, 3 dicembre 2014 - Obiettivo del workshop è stato quello di approfondire il tema delle Consulte familiari a partire da alcune esperienze concrete attive sul territorio. Per il Trentino, ad alcuni anni dall’approvazione della Legge provinciale sul benessere familiare (L.p. 1/11) con cui è stata prevista e poi istituita la “consulta provinciale”, quella di ieri è stata l´occasione per dibattere su come favorire e incentivare la partecipazione delle famiglie e delle associazioni. Si è svolto a Vezzano il secondo appuntamento del Prefestival della Famiglia. Il workshop organizzato dal Forum delle Associazioni familiari del Trentino con il coinvolgimento del Distretto famiglia della Valle dei Laghi, ha avuto come focus la partecipazione delle famiglie all’interno della vita sociale e politica del territorio. Un incontro informale in cui una ventina tra amministratori locali, tecnici e rappresentanti dell’associazionismo familiare, moderati da Massimo Zanoni, volontario del Forum e suo rappresentante all’interno della Consulta per la famiglia provinciale, hanno riflettuto sui tratti distinti delle consulte, sui punti di forza e di debolezza, su attori e partecipazione. Zanoni in apertura ha esordito con una riflessione in merito al significativo cammino realizzato nell´ambito delle politiche familiari. “Parlare di consulte è già trattare di un argomento evoluto rispetto a qualche anno fa, quando il focus si sarebbe soffermato sui bisogni a cui rispondere o sulle politiche da avviare. Oggi parlare di partecipazione e di protagonismo delle famiglie, dei luoghi in cui fare sintesi tra i vari attori scesi in campo, è sicuramente un segnale dei risultati raggiunti.” Zanoni ha sollecitato poi un confronto tra Maria Chiara Franzoia, Assessora del Comune di Trento, Luca Somadossi, Presidente della Comunità Valle dei Laghi e Luciano Malfer Dirigente dell’Agenzia provinciale per la Famiglia. I tre relatori, a partire da diverse esperienze sul nostro territorio, si sono cimentati con i presenti, seduti tutti in cerchio per un momento di confronto alla pari, nell’individuazione dei tratti minimi e distintivi per la realizzazione delle consulte familiari. Maria Chiara Franzoia ha sottolineato come “dalle azioni messe in campo in questi anni dal Comune risulta importante non tanto la forma istitutiva della consulta, ma il prevedere una costruzione progressiva, un percorso di creazione di un “noi” condiviso tra ente pubblico, famiglie, associazioni.” Luca Somadossi ha proposto l’importanza del costruire una rete di partner sul territorio favorendo la sussidiarietà orizzontale e trovando momenti di confronto; fondamentale è che ognuno si senta partecipe del percorso, mettendosi in gioco in prima persona. Luciano Malfer, in chiusura d’incontro, ha ricordato come sia importante coinvolgere il territorio per prevedere e programmare quale sarà un modello incisivo di politiche familiari. Anche dagli interventi dei partecipanti è emersa l’importanza di riuscire a recuperare una modalità condivisa di lettura della realtà, per definire insieme lo sviluppo delle politiche familiari, soprattutto a livello locale. Dal confronto è emersa la passione che in questi anni ha caratterizzato il protagonismo dei diversi attori, politici, tecnici e l’associazionismo familiare nel promuovere lo sviluppo di politiche per il benessere familiare. L’ingresso e la partecipazione al Festival sono gratuiti e il modulo online per iscriversi all´edizione 2014 si trova alla pagina: www.Festivalfamiglia.it    
   
   
LE NUOVE TECNOLOGIE POSSONO FAVORIRE LA CONCILIAZIONE VITA-LAVORO?  
 
Trento, 3 dicembre 2014 - L’applicazione della tecnologia può aiutare a lavorare meglio favorendo il benessere personale e di riflesso quello della vita privata e familiare? La risposta è sì, viste le testimonianze di stamattina, i vantaggi per le aziende sono tangibili e, in sintesi, sono: migliore conciliazione vita-lavoro che equivale a riduzione costi del personale (meno assenteismo, meno richieste di giorni di malattia, risparmio energetico, migliore clima aziendale). E ancora, maggior grado di responsabilizzazione e migliore autostima nei dipendenti, rientro dal part time e diminuzione di richieste di permessi per cura dei figli e anziani. Il costo dell’operazione è impegno e sforzo nella trasformazione organizzativa, formazione ad hoc ai dipendenti e, soprattutto, radicale cambiamento culturale nell’azienda. Oggi si è tenuto presso la Sala conferenze del Muse il meeting “Conciliazione vita-lavoro e nuove tecnologie”. Moderatore è stato Alessandro Zorer, Presidente di Trentino-network che ha subito dato la parola al primo relatore della mattinata Luciano Malfer Dirigente dell’Agenzia provinciale della Famiglia, che è intervenuto ricordando la rivoluzione che le nuove tecnologie hanno portato in Provincia di Trento nella sfera della conciliazione vita/lavoro, creando e diffondendo una nuova cultura aziendale (dato questo, presente anche in diversi articoli della Lp. 1 del 2 marzo 2011). Tanti i progetti messi in campo dall’Agenzia per la famiglia in tal senso: dall’Ict Work life balance (il portale interattivo, e anche tramite la App, “Estate giovani e famiglia”, che intercetta le oltre 1.200 attività rivolte alle famiglie in Trentino sia autoctone che turiste); Servizi family friendly & Tourism (es. Lo Ski Family che l’anno scorso ha registrato oltre 3.000 passaggi); il “Familink”, un social network di fruizione di servizi; la certificazione Family Audit (con 123 marchi registrati tra locali e nazionali); i servizi di conciliazione (0-3 anni), che sta creando opportunità di business sul territorio, veicolate dalle nuove tecnologie. L’agenzia ha attivato una rete sinergica e consolidata tra comuni, comunità di valle, Distretti famiglia e Forum delle associazioni familiari trentine che pone le fondamenta per futuri investimenti sul territorio. Luca Gastaldi del Politecnico di Milano ha illustrato - da un punto di vista dell’Osservatorio sullo Smart working in cui lavora, che ha premiato in passato anche la Pat – l’universo sfaccettato ed eterogeneo delle aziende italiane in rapporto alla conciliazione vita-lavoro: “In Europa sono il 56% e in Italia 1 su 10 imprese (sia pubbliche che private) hanno introdotto lo smart working (cioè politiche di conciliazione famiglia-lavoro) con ottime ricadute nell’ambito dell’organizzazione e della governance, crescita della produttività, migliore cultura aziendale e benefici ambientali (es. I dipendenti non usano l’auto per andare al lavoro, riducendo l’inquinamento). Nel 2015 le aziende aderenti al progetto saranno il 20% quindi il trend è in crescita. Ma perché lo fanno? Questi i dati meglio esplicativi: worklife balance 71%; produttività 56%; motivazione 53%; benessere organizzativo 36%. Fra tutti, due esempi si distinguono e sono il Ceo Jack Dorsey di Twitter che lavora da casa e la ditta italiana Tetra Pak che ha vinto il premio europeo “Great place to work 2012”. Ha fatto della politica di benessere aziendale – ha proseguito – la sua mission (anche per rendere di maggiore attrattiva la propria azienda verso i migliori ingegneri meccanici) con: riarredo del layout degli uffici (migliore trasparenza e solazione acustica); opera di sensibilizzazione all’uso di formati digitali e non cartacei (per velocizzare il lavoro e rispettare l’ambiente); benefit aziendali (micro nido interno); autocertificazione dell’orario ordinario e straordinario e responsabilizzazione dei dipendenti che decidono “quando, come e dove” lavorare in un’ottica di ottimizzazione dell’organizzazione aziendale. Massimo Manenti socio di Sistema Susio Srl, ha portato una dissertazione sul tema “Appunti giuslavorativi e organizzativi del telelavoro”. Seguito da Paola Borz, Progetto “Telelavoro” della Provincia autonoma di Trento, che ha tratteggiato gli assi strategici che hanno indotto la Provincia ad introdurre il telelavoro, tra cui: risparmio, energetico, conciliazione vita/lavoro, comunità e ambiente, riduzione costi del personale. “Finora ha coinvolto 210 dipendenti, di cui 29 Direttori e Dirigenti (su 210 il 70% sono donne) con 3 differenti modalità: telelavoro domiciliare, telecentri, telelavoro mobile (per i Dirigenti e Direttori). Occorre fare formazione – ha aggiunto – ma la ricaduta è sicuramente positiva, basti pensare che alcuni dipendenti hanno ritirato il part time a favore del full time, grazie al telelavoro, e si sono risolte difficoltà gestionali nella cura dei figli e degli anziani, è cresciuta la motivazione e il livello di autostima dei dipendenti. Inoltre, abbiamo registrato che il 73% degli utenti del telelavoro hanno figli e il 27 % sono senza figli: è dunque – ha concluso – uno strumento di lavoro efficace a prescindere dalla conciliazione famiglia-lavoro.” Patrizia Pace della Provincia autonoma di Trento ha presentato il Portale “Vita-lavoro”, uno strumento utile per conoscere le oltre 1.200 attività rivolte alle famiglie trentine e alle famiglie di turisti presenti in Provincia. “Ma non solo – ha proseguito – è una piattaforma efficace anche per mettere in contatto offerta e domanda e cioè famiglie, da un lato, e gestori/produttori di servizi a loro dedicati, dall’altro. E’ stata occasione anche per una ricognizione sul territorio: sono stati raccolti tutti gli eventi di Estate giovani e famiglie; Vacanze al mare; Case per ferie; Servizi prima infanzia – 0-3 anni con 244 strutture censite, tra cui 95 nidi, 33 servizi accreditati con Fse; 17 centri di erogazione di servizi di baby sitting, Tagesmutter, ecc.). Il tutto sistematizzato in un database dove, in modo semplice e fruibile, l’utente può ricercare le iniziative per famiglie sul territorio interrogando il db per voci chiave: fascia d’età; comune e/o comunità di valle; presenza o meno di certificazione family; costo; accessibilità delle sedi per portatori di handicap, ecc. Il portale è su: www.Trentinofamiglia.it Presenti all’incontro anche Giovanni Anselmi, responsabile del Personale presso Gpi Spa, e Silvia Gabrielli Responsabile Area Healthy Living & Wellbeing di Create-net, che hanno presentato le esperienze concrete in realtà aziendali che hanno abbracciato lo “smart working”. Www.festivalfamiglia.it