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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 05 Febbraio 2015
UE: LA COMMISSIONE JUNCKER MOBILITA UN MILIARDO DI EURO PER I GIOVANI DISOCCUPATI  
 
Bruxelles, 5 febbraio 2015 - Ieri la Commissione europea ha proposto di mettere a disposizione sin da quest´anno un miliardo di euro a valere sull´Iniziativa per l´occupazione giovanile. Questo cambiamento aumenterà di ben trenta volte il prefinanziamento che gli Stati membri ricevono per dare impulso all´occupazione giovanile, un´iniziativa che interesserà fino a 650 000 giovani e li aiuterà a trovare più celermente un lavoro. Valdis Dombrovskis, Vicepresidente della Commissione europea e Commissario responsabile per l´Euro e il dialogo sociale, ha affermato: "Con la proposta odierna la Commissione invia un chiaro segnale del fatto che l´occupazione giovanile continua ad essere ai primi posti della nostra agenda politica. Anticiperemo circa un miliardo di euro per sostenere l´opera degli Stati membri volta ad aiutare i giovani a rientrare nel mondo del lavoro o nel sistema di istruzione o ad ottenere un apprendistato. In tal modo, essi non solo potranno recare il loro contributo all´economia e alla società grazie alle loro competenze e al loro dinamismo, ma acquisteranno di nuovo dignità." Marianne Thyssen, Commissaria responsabile per l´Occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori, ha commentato: "I nostri giovani hanno bisogno di lavoro e ne hanno bisogno subito. È inaccettabile che attualmente sul mercato del lavoro più di un giovane su cinque non riesca a trovare un posto di lavoro. Rendendo disponibili più celermente maggiori finanziamenti possiamo far rientrare nel mondo del lavoro un maggior numero di giovani: sono determinata a far sì che questo accada." La prima priorità di questa Commissione è rafforzare la competitività dell´Europa, stimolare gli investimenti e creare posti di lavoro. Il piano di investimento da 315 miliardi di euro può determinare la creazione di milioni di nuovi posti di lavoro, non da ultimo per i giovani. Ma anche se si creano nuovi posti di lavoro è spesso molto difficile per i giovani accedere al mercato del lavoro. Questo è il motivo per cui l´Iniziativa per l´occupazione giovanile (Youth Employment Initiative – Yei) è imperniata essenzialmente sulle modalità per far ritornare i giovani nel mondo del lavoro o nella formazione. Tutti gli Stati membri si sono impegnati a portare avanti la "Garanzia per i Giovani", vale a dire ad offrire ai giovani di meno di 25 anni un´offerta di lavoro, un apprendistato o una formazione qualitativamente validi entro quattro mesi da quando hanno lasciato la scuola o perso il posto di lavoro. L´annuncio odierno contribuirà a tradurre in realtà questa garanzia, in linea con l´impegno formulato dalla Commissione nel suo programma di lavoro per il 2015. La proposta di oggi accrescerà il tasso di prefinanziamento dell´Iniziativa per l´occupazione giovanile nel suo stanziamento di bilancio per il 2015 portandola dall´1-1,5% fino al 30%. Gli Stati membri che beneficiano di questa iniziativa[1] potrebbero pertanto ricevere un terzo dello stanziamento di 3,2 miliardi di euro subito dopo l´adozione di programmi operativi specifici. Gli Stati membri dovrebbero mettere immediatamente questi finanziamenti a disposizione dei beneficiari sotto forma di acconti per i progetti che verranno monitorati da vicino. La Commissione ritiene che questo prefinanziamento accelerato potrebbe assicurare un sostegno in tempi brevissimi e interessare tra 350 000 e 650 000 giovani già quest´anno, mentre con l´attuale tasso di prefinanziamento la cifra sarebbe di soli 14 000-22 000 giovani. Questa proposta legislativa verrà ora discussa dal Parlamento europeo e dal Consiglio, che devono adottarla prima che possa entrare in vigore. Contesto La proposta della Commissione relativa ad una Garanzia per i Giovani è stata presentata nel dicembre 2012 (cfr. Ip/12/1311 e Memo/12/938), è stata formalmente adottata quale raccomandazione agli Stati membri dal Consiglio dei ministri dell´Ue il 22 aprile 2013 (cfr. Memo/13/152) ed è stata accolta dal Consiglio europeo del giugno 2013. Tutti i 28 Stati membri hanno presentato i loro piani di attuazione della Garanzia per i Giovani (i dettagli sono disponibili qui) e stanno ponendo in atto misure concrete. L´attuazione dei sistemi nazionali della Garanzia per i Giovani è monitorata dalla Commissione nel quadro del Semestre europeo. Il Fondo sociale europeo, con una dotazione finanziaria complessiva di circa 86 miliardi di euro nel periodo 2014-2020, è una delle principali fonti di finanziamento unionale per attuare la Garanzia per i Giovani. Per integrare il Fondo sociale europeo negli Stati membri che presentano regioni in cui la disoccupazione giovanile supera il 25%, il Parlamento europeo ed il Consiglio hanno concordato di avviare una specifica Iniziativa per l´occupazione giovanile (Yei). I finanziamenti per la Yei comprendono uno stanziamento specifico di 3,2 miliardi di euro a valere su una linea di bilancio unionale dedicata (anticipata al 2014-15) cui fanno da contraltare almeno 3,2 miliardi di euro provenienti dagli stanziamenti del Fondo sociale europeo per i rispettivi Stati membri. La Yei integra il Fondo sociale europeo ai fini dell´attuazione della Garanzia per i Giovani finanziando attività volte ad aiutare direttamente i giovani che sono disoccupati e al di fuori di ogni ciclo di istruzione e formazione (Neet) fino ai 25 anni di età o, se gli Stati membri lo ritengono opportuno, fino ai 30 anni. I finanziamenti dell´Iniziativa per l´occupazione giovanile possono essere usati per sostenere attività, come ad esempio una prima esperienza lavorativa, offerte di tirocini e di apprendistati, iniziative di istruzione e formazione permanente, sostegno all´avvio di imprese per i giovani imprenditori, programmi della seconda opportunità per coloro che hanno abbandonato precocemente la scuola e sussidi mirati per integrare i salari e le assunzioni. L´attuazione accelerata della Garanzia per i Giovani è considerata una priorità fondamentale negli orientamenti politici del presidente Juncker.  
   
   
GARANZIA DELL´UE PER I GIOVANI: DOMANDE E RISPOSTE  
 
Bruxelles, 5 febbraio 2015 - Che cos´è la garanzia per i giovani? Nell´aprile 2013 gli Stati membri dell´Ue si sono impegnati a garantire il buon esito della transizione dei giovani al mondo del lavoro mediante l´istituzione di sistemi di garanzia per i giovani. Nel quadro della garanzia per i giovani gli Stati membri dovrebbero provvedere affinché, entro quattro mesi dall´inizio della disoccupazione o dall´uscita dal sistema d´istruzione formale, i giovani di età inferiore a 25 anni possano trovare un impiego qualitativamente valido e adeguato al loro livello di istruzione e di esperienza e alle loro competenze, oppure possano ricevere l´istruzione e acquisire l´esperienza e le competenze necessarie per trovare un lavoro in futuro mediante un apprendistato, un tirocinio o un ulteriore corso di studi. La garanzia per i giovani rappresenta sia una riforma strutturale volta a migliorare nettamente la transizione dalla scuola al mondo del lavoro sia una misura di sostegno immediato dell´occupazione giovanile. La garanzia per i giovani si basa sulle esperienze positive dell´Austria e della Finlandia, le quali dimostrano che investire per migliorare la transizione dalla scuola al mondo del lavoro dà i suoi frutti. La garanzia per i giovani finlandese ha permesso di ridurre la disoccupazione giovanile e di offrire all´83,5% dei giovani partecipanti un posto di lavoro, un tirocinio, un apprendistato o un ulteriore corso di studi entro tre mesi dall´iscrizione al programma. Il 22 aprile 2013 il Consiglio dei ministri dell´Ue ha adottato formalmente la Raccomandazione sulla garanzia per i giovani (cfr. Memo/13/152), che prende le mosse da una proposta presentata dalla Commissione nel dicembre 2012 (cfr. Ip/12/1311 e Memo/12/938) e approvata dal Consiglio europeo del giugno 2013. Il G20 considera la garanzia per i giovani una delle principali nuove riforme per l´occupazione giovanile. I ministri del Lavoro del G20, riunitisi a Melbourne il 10 e l´11 settembre 2014, hanno concluso che è necessario fare di più per attuare le strategie del G20, in particolare il sistema di garanzie per i giovani, e si sono impegnati ad intraprendere azioni concrete per offrire ai giovani posti di lavoro e possibilità di istruzione e formazione. Qual è la gravità del problema della disoccupazione e dell´inattività giovanili nell´Ue? A dicembre 2014 nell´Ue-28 circa 5 milioni di giovani (di età inferiore a 25 anni) erano disoccupati, di cui oltre 3,2 milioni nella zona euro. Ciò rappresenta un tasso di disoccupazione del 21,4% nell´Ue (23% nella zona euro). Più di un giovane europeo su cinque sul mercato del lavoro non riesce a trovare un´occupazione; in Grecia e in Spagna è uno su due. 7,5 milioni di giovani europei di età compresa tra 15 e 24 anni non lavorano né seguono un ciclo di istruzione o formazione (not employed, not in education and not in training - Neet). Negli ultimi quattro anni, i tassi di occupazione complessivi per i giovani sono diminuiti tre volte di più rispetto a quelli degli adulti. Il divario tra i paesi che presentano il tasso più alto e quello più basso di disoccupazione giovanile è enorme. Esiste uno scarto di 44 punti percentuali tra lo Stato membro con il tasso di disoccupazione giovanile più basso (la Germania, con il 7,2% nel dicembre 2014) e quello con il tasso più elevato, la Spagna (con il 51,4% nel dicembre 2014). La Spagna è seguita dalla Grecia (50,6% nell´ottobre 2014), dalla Croazia (44,8% nel quarto trimestre 2014) e dall´Italia (42% nel dicembre 2014). Gli indicatori relativi ai Neet e alla disoccupazione giovanile fanno parte del nuovo quadro di valutazione dei principali indicatori occupazionali e sociali, che individua gli squilibri sociali e occupazionali più importanti nell´Ue (cfr. Ip/13/893). Il primo di tali quadri di valutazione, pubblicato nella relazione comune sull´occupazione per il 2014 adottata congiuntamente dalla Commissione e dal Consiglio dei ministri dell´Ue, si compone di cinque indicatori principali e costituisce la base delle raccomandazioni annuali specifiche per paese con cui la Commissione propone riforme dirette a sostenere la creazione di posti di lavoro, rafforzare la capacità di adattamento dei mercati del lavoro e affrontare i problemi legati alla povertà e all´inclusione sociale. Gli Stati membri hanno già iniziato ad attuare la garanzia per i giovani? Sì. L´attuazione della garanzia per i giovani ha preso avvio in tutti gli Stati membri e sta già dando i suoi frutti. Rispetto ad altre riforme strutturali in Europa, la garanzia per i giovani è probabilmente tra quelle di più rapida attuazione. Tutti gli Stati membri hanno presentato piani completi per l´attuazione della garanzia per i giovani, rispettando le scadenze fissate dal Consiglio europeo. I piani indicano con precisione, in ogni Stato membro, le misure da adottare per attuare la garanzia per i giovani, descrivono il calendario delle riforme e delle misure a favore dell´occupazione giovanile, i ruoli delle autorità pubbliche e delle altre organizzazioni e le modalità di finanziamento di tali misure. I dettagli dei piani degli Stati membri sono disponibili qui. Tali piani e la loro attuazione sono stati valutati dalla Commissione nell´ambito del semestre europeo - quadro di sorveglianza economica rafforzata dell´Ue (cliccare qui). Sono inoltre in corso esami della vigilanza multilaterale sull´attuazione della garanzia per i giovani. Per fondare i sistemi di garanzia per i giovani su dati credibili e consentire il monitoraggio e il miglioramento costante, il comitato per l´occupazione ha sviluppato un quadro di indicatori per il monitoraggio della garanzia per i giovani che ha ricevuto il sostegno politico dei ministri del Lavoro al Consiglio Epsco dell´11 dicembre 2014. La raccolta di dati annuale dovrebbe iniziare nel 2015. In che modo la garanzia per i giovani incoraggia le riforme negli Stati membri? Per la maggior parte degli Stati membri l´attuazione della garanzia per i giovani richiede profonde riforme strutturali dei sistemi di formazione, istruzione e ricerca di un lavoro; tali riforme sono necessarie per migliorare nettamente la transizione dalla scuola al mondo del lavoro e l´occupabilità dei giovani, risultati che non si ottengono da un giorno all´altro. In alcuni Stati membri occorre riformare i servizi pubblici per l´impiego (Spi) affinché i giovani possano ricevere una consulenza personalizzata adeguata sulle opportunità di lavoro, di istruzione e di formazione più pertinenti per la loro situazione, dalla quale possa derivare un´offerta di lavoro concreta e su misura entro quattro mesi. La decisione volta ad aiutare i servizi pubblici per l´impiego a massimizzare la loro efficacia mediante una cooperazione più stretta, proposta dalla Commissione nel giugno 2013 e adottata nel maggio 2014, può rivelarsi utile a questo riguardo (cfr. Ip/13/544 eIp/14/545). Sono necessarie riforme strutturali anche per migliorare la qualità e la quantità degli apprendistati e delle opportunità di istruzione e formazione professionale. Gli Stati membri devono permettere ai giovani di acquisire le competenze richieste dai datori di lavoro. La maggior parte degli Stati membri dovrebbe inoltre identificare e attivare le persone più lontane dal mercato del lavoro (i Neet). Per raggiungere i giovani inattivi non iscritti ai servizi pubblici per l´impiego, gli Stati membri dovrebbero stabilire nuove strategie e sviluppare nuovi strumenti in collaborazione con tutti i soggetti che sono in contatto con questi giovani non registrati (ad esempio, i servizi sociali, gli istituti di istruzione, le associazioni giovanili). Proprio perché la garanzia per i giovani mira ad una riforma strutturale, nel 2014 la Commissione ha proposto a vari paesi (Bulgaria, Croazia, Irlanda, Italia, Polonia, Portogallo, Slovacchia e Spagna) raccomandazioni specifiche sull´attuazione della garanzia per i giovani. È possibile consultare quitutte le informazioni sulla valutazione della Commissione in merito all´attuazione della garanzia per i giovani da parte degli Stati membri nel quadro del semestre europeo. Tali misure comprendono politiche attive del mercato del lavoro, il rafforzamento dei servizi pubblici per l´impiego, il sostegno a programmi di formazione e apprendistato, la lotta all´abbandono scolastico prematuro e lo sviluppo di strategie di sensibilizzazione; tutti questi provvedimenti possono contribuire ad attuare la garanzia per i giovani. Le raccomandazioni esortavano inoltre gli Stati membri ad affrontare la segmentazione dei mercati del lavoro in cui i giovani sono molto più vulnerabili. Il progetto di relazione comune sull´occupazione per il 2015 sottolinea che la garanzia per i giovani ha stimolato riforme a lungo termine in molti di questi settori. Esistono esempi validi di risultati concreti e positivi derivanti dall´attuazione della garanzia per i giovani? In Belgio il servizio pubblico per l´impiego nella regione di Bruxelles, Actiris, ha predisposto un apposito servizio di garanzia per i giovani con l´obiettivo di fornire un sostegno specifico nella ricerca di un impiego e di tirocini ai giovani ufficialmente iscritti alle liste di collocamento. Secondo Actiris, (nell´agosto 2014) il numero di giovani (di età inferiore a 25 anni) in cerca di lavoro a Bruxelles era sensibilmente diminuito grazie alla strategia della garanzia per i giovani. In Romania sono stati creati 27 centri di garanzia per i giovani (attualmente sostenuti dal Fondo sociale europeo) con l´obiettivo di identificare i giovani Neet e offrire loro pacchetti integrati di servizi personalizzati. La Spagna ha adottato ulteriori misure per attuare il sistema nazionale di garanzia per i giovani prendendo le mosse dal regio decreto legge 8/2014, del 4 luglio, che disciplina la procedura di registrazione per la garanzia per i giovani e stabilisce criteri di ammissibilità per i beneficiari. Sono stati inoltre adottati incentivi non salariali complementari per i contratti di formazione e a tempo indeterminato specificamente indirizzati agli iscritti alle liste della garanzia per i giovani. Inoltre, a partire dal 5 agosto 2014, i giovani iscritti nel sistema nazionale di garanzia per i giovani possono beneficiare gratuitamente di quattro corsi di formazione online. Il servizio pubblico per l´impiego spagnolo ha altresì pubblicato un invito a presentare proposte, con un bilancio di quasi 42 milioni di Eur per lo sviluppo a livello centrale di attività di formazione professionale, di formazioni nel settore delle Tic e di corsi di lingue a favore dei giovani iscritti al sistema di garanzia per i giovani. In Italia sono stati predisposti portali elettronici integrati che permettono agli utenti di iscriversi direttamente online e di collegarsi ad un registro nazionale in cui possono verificare in modo automatico e con maggiore facilità la conformità ai requisiti e la trasmissione delle offerte. La Slovacchia ha proposto una serie di riforme legislative con l´obiettivo di attuare la garanzia per i giovani (istruzione e formazione professionale, istruzione non formale, politiche attive del mercato del lavoro). Vi sono quattro progetti attualmente in corso per sostenere l´occupazione dei giovani disoccupati di età inferiore a 29 anni. Fino al 31 agosto 2014 sono stati creati in totale 12 532 nuovi posti di lavoro a favore di giovani di età inferiore a 29 anni in cerca di un impiego. Nel gennaio 2015 verrà reso disponibile un nuovo contributo di avviamento al lavoro in un primo impiego retribuito (contratto a tempo indeterminato) per le assunzioni di disoccupati di età inferiore a 24 anni e di persone di età compresa tra 25 e 29 anni in cerca di lavoro da più di sei mesi (la legge sui servizi per l´impiego è in corso di modifica). Anche gli incentivi mirati alle assunzioni e le agevolazioni per le imprese di nuova creazione sono stati utilizzati per promuovere l´attivazione dei giovani in cerca di lavoro in alcuni Stati membri: iPaesi Bassi hanno adottato una riduzione d´imposta a favore dei datori di lavoro che assumono giovani beneficiari di sussidi di disoccupazione o di prestazioni sociali per un periodo massimo di due anni, mentre la Polonia ha introdotto esenzioni dall´obbligo di versare contributi sociali per i lavoratori sotto i 30 anni. La maggior parte degli Stati membri ha adottato misure per migliorare i loro sistemi di istruzione e formazione professionale (Ifp) così da riflettere meglio le esigenze del mercato del lavoro; tali misure sono di norma collegate ai loro sistemi di garanzia per i giovani e agli impegni da essi assunti nel quadro dell´alleanza europea per l´apprendistato. Vari paesi hanno introdotto modifiche legislative dei loro sistemi Ifp. La Spagna ha sviluppato il proprio sistema di formazione duale con risultati immediati già visibili: il numero di centri Ifp che partecipano a progetti di Ifp duali è cresciuto passando da 172 nel 2013 a 375 nel 2014; il numero di imprese coinvolte in progetti Ifp duali è passato da 513 nel 2013 a 1 570 nel 2014, mentre gli studenti sono passati da 4 292 nel 2013 a 9 555 nel 2014. In Francia la nuova legge sull´apprendimento permanente e sull´Ifp ha aumentato il sostegno agli apprendistati per i lavoratori meno qualificati. La Romania ha adottato una nuova normativa per fornire ai laureati tirocini professionali sovvenzionati. La Svezia ha adottato misure per agevolare la transizione dalla scuola al mondo del lavoro mediante apprendistati e per aiutare i giovani ad acquisire esperienza lavorativa. In Portogallo è stata rivista la struttura dei corsi di istruzione e di formazione professionale; il Portogallo ha creato una rete di centri e nuovi corsi di formazione professionale di base (per studenti di 14 anni) e secondaria (per studenti compresi tra 15 e 17 anni). In Danimarca la riforma dell´istruzione e della formazione professionale è stata adottata nel giugno 2014 e inizierà a produrre effetti a partire dall´anno scolastico 2015/2016. La riforma intende far sì che un maggior numero di giovani porti a termine un programma di Ifp e garantire l´istruzione in Danimarca per tutti i giovani che richiedono programmi di istruzione e formazione professionale di base. Tra agosto e dicembre 2013, con il sostegno della Commissione europea, sono stati inoltre avviati su scala limitata 18 progetti pilota per la garanzia per i giovani. I progetti sono stati svolti per circa 12 mesi (cfr. Ip/14/981 e Memo/14/521) in sette paesi (Irlanda, Italia, Lituania, Polonia, Romania, Regno Unito e Spagna). Uno di questi progetti - svoltosi a Ballymun, Irlanda - sostiene circa 1 000 giovani e permette di verificare l´efficacia di un nuovo tipo di partenariato locale, i cui risultati saranno esaminati nel corso della valutazione del sistema nazionale di garanzia per i giovani irlandese. La garanzia per i giovani costa: è un buon investimento? L´organizzazione internazionale del lavoro ha calcolato che il costo dell´attuazione delle garanzie per i giovani nella zona euro ammonta a 21 miliardi di Eur l´anno. Tuttavia, il costo dell´inazione sarebbe di gran lunga superiore. La Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro (Eurofound) ha calcolato che la perdita di produttività e le prestazioni sociali erogate a milioni di giovani disoccupati e non impegnati in corsi di istruzione o formazione hanno causato perdite economiche pari a oltre 150 miliardi di Eur nel 2011 (1,2% del Pil dell´Ue). Tali perdite vengono ad aggiungersi ai costi di lungo periodo della disoccupazione per l´economia, per la società e per le persone interessate, ad esempio il maggiore rischio di disoccupazione e di povertà nel futuro. Il costo dell´inazione è quindi molto elevato: il sistema di garanzia per i giovani è un investimento. Per la Commissione si tratta di una spesa essenziale che permette di preservare il potenziale di crescita futura dell´Ue. Il significativo sostegno finanziario offerto dall´Ue - in particolare mediante il Fondo sociale europeo e nell´ambito dell´iniziativa a favore dell´occupazione giovanile (cfr. Infra) - può aiutare a raggiungere tali obiettivi. Tuttavia, per realizzare la garanzia per giovani, anche gli Stati membri devono dare priorità alle misure per l´occupazione giovanile nei propri bilanci nazionali. La garanzia per i giovani aiuta anche a creare posti di lavoro a breve termine? Oltre a misure che intervengono sull´offerta (ad esempio favorendo l´attivazione mediante corsi di formazione e consulenze per la ricerca di un impiego), la garanzia per i giovani favorisce il ricorso a un´ampia gamma di misure proattive che contribuiscono a stimolare l´assunzione di giovani lavoratori. Tali misure, che comprendono sovvenzioni a favore delle assunzioni e incentivi salariali temporanei e ben mirati o indennità di apprendistato e tirocinio, sono spesso necessarie per riuscire ad integrare i giovani nel mondo del lavoro. Esse dovrebbero quindi essere considerate investimenti sociali che permettono ai giovani di sfruttare le loro competenze in modo produttivo e di svilupparle ulteriormente, evitandone il deterioramento e prevenendo la demotivazione che deriverebbe da un periodo prolungato di disoccupazione e inattività. Fare un buon uso delle misure che intervengono sulla domanda è molto importante se si vuole ridurre in modo significativo la disoccupazione giovanile e l´inattività economica, che oggi raggiungono livelli elevati. Non sarebbe più opportuno sostenere direttamente le imprese affinché creino posti di lavoro per i giovani? L´occupazione e la crescita rappresentano priorità fondamentali per la Commissione europea. La Commissione Juncker ha presentato un ambizioso piano di investimenti per l´Europa che mobilizza oltre 315 miliardi di Eur di finanziamenti supplementari nei settori strategici. Un importo significativo dovrebbe essere destinato a progetti che possano garantire posti di lavoro dignitosi alle generazioni più giovani, integrando in tal modo le iniziative del sistema di garanzia per i giovani. La Commissione sta inoltre sostenendo le riforme strutturali a livello nazionale atte a sbloccare la creazione di posti di lavoro. Una delle ragioni per le quali le imprese non possono assumere più giovani è che ai giovani mancano le competenze e l´esperienza che le imprese richiedono. Un altro motivo è che, anche qualora i giovani siano in possesso delle competenze e dell´esperienza richieste dai datori di lavoro, in molti Stati membri i servizi pubblici per l´impiego non sono efficaci nel renderle disponibili alle imprese che cercano lavoratori in possesso di tale esperienza e di simili competenze. Sostenere le imprese affinché creino posti di lavoro per i giovani è certamente molto importante; a tale riguardo la Commissione ha messo in atto numerose iniziative (come il programma Cosme e il sostegno alla creazione di imprese offerto dai Fondi strutturali e di investimento europei) e lo stesso ha fatto il Gruppo Banca europea per gli investimenti. Può la garanzia per i giovani offrire più posti di lavoro ai giovani in caso di rallentamento della crescita economica? La garanzia per i giovani non sostituisce l´uso degli strumenti macroeconomici né il proseguimento delle riforme strutturali, ma può contribuire a una ripresa economica fonte di occupazione e interviene a livello sistemico per migliorare le transizioni dalla scuola al mondo del lavoro. Per questo motivo il piano di investimenti da 315 miliardi di Eur per promuovere l´occupazione e la crescita in Europa è una delle priorità fondamentali della Commissione. La disoccupazione giovanile è più sensibile al ciclo economico rispetto alla disoccupazione generale, poiché i giovani hanno meno esperienza, sono più facilmente licenziabili in quanto spesso assunti con contratti a breve termine e si concentrano in settori maggiormente esposti alla contrazione dell´economia, come i settori manifatturiero, dell´edilizia, del commercio al dettaglio o delle strutture ricettive. L´esperienza degli ultimi 15-20 anni dimostra che ci si può attendere un calo del tasso di disoccupazione complessivo nell´Ue soltanto se il Pil annuo cresce in media più dell´1,5%. Per ridurre il tasso di disoccupazione giovanile occorre di norma un tasso di crescita del Pil anche leggermente più elevato. Al contrario, se la crescita economica rimane al di sotto dell´1,5% annuo, il tasso di disoccupazione giovanile tende a crescere più rapidamente rispetto al tasso di disoccupazione complessivo. Secondo il Fondo monetario internazionale (Fmi), i fattori congiunturali sono all´origine di circa il 50 per cento delle variazioni dei tassi di disoccupazione giovanile in tutta Europa e del 70 per cento di tali variazioni nei paesi della zona euro sottoposti a tensioni[1]. I livelli di disoccupazione giovanile sono tuttavia influenzati anche da caratteristiche strutturali dei mercati del lavoro come i costi di assunzione o l´esistenza di politiche attive del mercato del lavoro, nonché dalla qualità dei sistemi di istruzione e formazione. È proprio in questo ambito che un meccanismo completo di garanzia per i giovani può chiaramente influire in modo positivo e ridurre in ultima analisi l´ampio divario tra la disoccupazione giovanile e quella complessiva. In che modo il Fondo sociale europeo e l´iniziativa a favore dell´occupazione giovanile sostengono l´attuazione della garanzia per i giovani? Il Fondo sociale europeo (Fse), con un bilancio di circa 86 miliardi di Eur per il periodo 2014-2020, rappresenta la fonte di gran lunga più importante di finanziamenti dell´Ue per sostenere l´attuazione della garanzia per i giovani e delle altre misure per la lotta alla disoccupazione giovanile. L´attuazione della Garanzia per i giovani è stata identificata come un´iniziativa ad elevata priorità dagli accordi di partenariato. Tali accordi, adottati dalla Commissione per tutti gli Stati membri, definiscono il quadro strategico per l´attuazione dei Fondi strutturali e di investimento europei nel periodo 2014-2020 in ciascuno Stato membro. L´iniziativa per l´occupazione giovanile è una fonte aggiuntiva di finanziamento per rafforzare l´attuazione della Garanzia per i giovani nei prossimi mesi e anni (cfr. Infra). Esempi di attività/interventi di garanzia per i giovani che possono essere sostenuti dall´Fse:
Misure Esempi specifici di attività /interventi che possono essere sostenuti dall´Fse
Strategie di sensibilizzazione e punti focali [Raccomandazione sulla garanzia per i giovani 8-9] Visite nelle scuole da parte dei servizi pubblici per l´impiego (Spi) Sessioni di formazione per gli insegnanti ad opera degli Spi Sviluppo di servizi specializzati per i giovani nel contesto degli Spi o da parte di fornitori privati sotto contratto Distribuzione di materiale stampato nei centri giovanili o in occasione di eventi giovanili Uso di internet e dei media sociali Sistemi di raccolta dati Esposizioni itineranti
Progettazione individuale dell´azione [Garanzia per i giovani, considerando 10] Formazione del personale degli Spi Contratti con partner specializzati
Offrire ai giovani che hanno abbandonato prematuramente gli studi e a quelli in possesso di scarse qualifiche la possibilità di riprendere il percorso scolastico e formativo o di seguire nuovi programmi d´insegnamento, al fine di affrontare gli squilibri esistenti in termini di competenze e di migliorare le competenze digitali [Garanzia per i giovani considerando 11-13] Programmi di formazione e di seconda opportunità Erogazione di corsi di lingue Consulenze e insegnamento integrativo per mantenere o reinserire i giovani in programmi d´istruzione o di formazione Aiuto ai giovani a rischio nell´acquisizione delle qualifiche pertinenti e nel conseguimento della qualifica secondaria superiore Apprendimento basato sul lavoro e apprendistati Formazione sulle competenze digitali Buoni formazione
Incoraggiare gli istituti scolastici e i servizi per l´impiego a promuovere e a fornire ai giovani orientamenti permanenti sull´imprenditoria e sul lavoro autonomo [Garanzia per i giovani, considerando 14] Formazione per il personale dei servizi per l´impiego e gli insegnanti Sviluppo e erogazione di corsi d´imprenditoria nell´istruzione secondaria Sessioni di formazione per i giovani disoccupati
Utilizzare incentivi salariali e per le assunzioni mirati e ben strutturati per incoraggiare i datori di lavoro a creare nuove opportunità per i giovani, quali apprendistato, tirocinio o collocamento, soprattutto per quelli più lontani dal mercato del lavoro [Garanzia per i giovani, considerando 17] Crediti per l´assunzione nel caso di nuove assunzioni di giovani in posti di lavoro e in apprendistati (il sostegno dell´Fse per i crediti di sovvenzione dovrebbe essere accompagnato da misure di attivazione, ad esempio formazioni pratiche, ecc.)
Promuovere la mobilità del lavoro sensibilizzando i giovani in merito alle offerte di lavoro, tirocinio e apprendistato e al sostegno disponibile in varie zone, e fornire un sostegno adeguato a coloro che si sono trasferiti [Garanzia per i giovani, considerando 18] Funzionamento dei punti Eures (il sostegno dell´Fse a Eures è imperniato sul reclutamento e sulle informazioni correlate, sulla consulenza e sui servizi di orientamento a livello nazionale e transfrontaliero) Campagne di sensibilizzazione Sostegno alle organizzazioni di volontariato che forniscono mentori Sostegno alle organizzazioni giovanili che interagiscono con i giovani lavoratori migranti
Rendere disponibili più servizi di sostegno all´avviamento (start-up) [Garanzia per i giovani, considerando 19] Collaborazione tra i servizi per l´impiego, gli erogatori di sostegno alle imprese e gli erogatori di finanziamenti (ad esempio fiere regionali del lavoro ed eventi di networking) Sostegno alle Pmi di nuova creazione Sostegno all´avvio di un lavoro autonomo Formazione in materia di competenze imprenditoriali, ad esempio per i disoccupati, corredata di sovvenzioni per l´imprenditoria
Migliorare i meccanismi di sostegno per i giovani che escono dai sistemi di attivazione e non hanno più accesso ai sussidi [Garanzia per i giovani, considerando 20] Sostegno alle organizzazioni giovanili e ai servizi per i giovani Collaborazione con altre organizzazioni in contatto con i giovani Definizione di sistemi di monitoraggio Sostegno ai servizi che promuovono l´impiego e le carriere scolastiche
Monitorare e valutare tutte le misure sottoposte agli schemi relativi alla garanzia per i giovani, affinché si possano elaborare più strategie e interventi basati su fatti concreti, dopo aver esaminato perché, dove e cosa funzioni [Garanzia per i giovani, considerando 24] Identificazione delle iniziative efficaci sul piano dei costi Uso di sperimentazioni controllate Istituzione di centri di analisi Sviluppo di modelli programmatici, azioni pilota, collaudo e mainstreaming delle politiche (innovazione sociale e sperimentazione)
Promuovere le attività di apprendimento reciproco a livello nazionale, regionale e locale tra tutti i soggetti coinvolti nella lotta alla disoccupazione giovanile, al fine di migliorare la progettazione e la realizzazione dei prossimi sistemi di garanzia per i giovani [Garanzia per i giovani, considerando 25] Uso della rete europea per l´occupazione giovanile (l´Fse sostiene attività di cooperazione transnazionale in tema di scambio di buone pratiche tra le organizzazioni a livello dell´Ue mediante finanziamenti a valere sull´assistenza tecnica dell´Fse a livello della Commissione)
Potenziare le capacità di tutti i soggetti coinvolti, compresi i pertinenti servizi per l´impiego, partecipanti alla progettazione, all´attuazione e alla valutazione dei sistemi di garanzia per i giovani, al fine di eliminare gli ostacoli interni ed esterni connessi alla strategia e alle modalità di elaborazione di tali sistemi. [Garanzia per i giovani, considerando 26] Realizzazione di corsi di formazione e organizzazione di workshop. Istituzione di programmi di scambi e distacchi tra organizzazioni mediante attività di cooperazione transnazionale.
In che modo l´iniziativa a favore dell´occupazione giovanile sostiene l´attuazione della garanzia per i giovani? Per aumentare il sostegno finanziario dell´Ue a disposizione delle regioni più duramente colpite dalla disoccupazione e dell´inattività giovanile, il Consiglio e il Parlamento europeo hanno concordato di avviare l´iniziativa a favore dell´occupazione giovanile (Iog), con un apposito bilancio pari a 6,4 miliardi di Eur. Il finanziamento dell´Iog comprende 3,2 miliardi di Eur provenienti da una nuova e specifica linea di bilancio dell´Ue dedicata all´occupazione giovanile, cui si aggiungono almeno altri 3,2 miliardi di Eur provenienti dalle dotazioni degli Stati membri a titolo del Fondo sociale europeo. Il sostegno offerto dall´Iog si concentra nelle regioni con un tasso di disoccupazione giovanile superiore al 25% nel 2012 ed è rivolto ai giovani che non lavorano né seguono un percorso scolastico o formativo (Neet). Ciò garantisce che il livello di sostegno offerto a ciascun giovane sia tale da apportare un vero cambiamento nelle regioni europee in cui i problemi sono maggiormente sentiti. L´iog aumenta il sostegno fornito dal Fondo sociale europeo per l´attuazione della Garanzia per i giovani tramite il finanziamento di attività volte ad aiutare direttamente i giovani disoccupati non iscritti a corsi di istruzione o formazione (Neet) fino all´età di 25 anni, o fino all´età di 30 anni se gli Stati membri lo considerano opportuno. La dotazione per l´Iog può essere usata per iniziative quali gli incentivi all´assunzione e il sostegno ai giovani che avviano un´attività imprenditoriale, ma anche per permettere ai giovani di acquisire le loro prime esperienze lavorative e per fornire tirocini, apprendistati e ulteriori corsi di istruzione e di formazione. La programmazione dell´Iog costituisce parte dell´Fse per il periodo 2014-2020. Gli Stati membri dovranno integrare l´assistenza fornita dall´Iog mediante investimenti significativi sia a livello nazionale che a titolo dell´Fse per avviare riforme strutturali che permettano di modernizzare i servizi sociali e i servizi per l´istruzione e l´occupazione a favore dei giovani, nonché migliorando l´accesso all´istruzione, la qualità della stessa e i collegamenti tra l´istruzione e la domanda del mercato del lavoro. Nel 2012 20 Stati membri presentavano in alcune regioni un tasso di disoccupazione superiore al 25% e possono pertanto beneficiare dei finanziamenti a titolo dell´Iog. Tali fondi costituiscono parte del Fondo sociale europeo per il periodo 2014-2020 e le spese sono ammissibili a decorrere dal 1° settembre 2013. Le autorità nazionali devono sottoporre all´esame della Commissione i programmi operativi contenenti le misure per l´uso dei fondi dell´Iog. Come migliorare gli apprendistati e i tirocini Sistemi efficaci di istruzione e formazione professionale, in particolare quelli con una forte componente di apprendimento basato sul lavoro, agevolano la transizione dei giovani dalla scuola al mondo del lavoro. Per integrare la garanzia per i giovani, la Commissione ha lanciato due iniziative specifiche con l´obiettivo di aiutare i giovani in questa transizione: sulla base di una proposta della Commissione, il Consiglio dei ministri ha adottato nel marzo 2014 un quadro di qualità per i tirocini al fine di consentire ai tirocinanti di acquisire un´esperienza professionale di qualità in condizioni sicure ed eque e di accrescere le loro possibilità di trovare un lavoro di qualità (cfr. Ip/14/236); l´alleanza europea per l´apprendistato, lanciata nel luglio 2013, riunisce autorità pubbliche, imprese, parti sociali, istituti di istruzione e formazione professionale, rappresentanti dei giovani ed altri operatori principali, al fine di migliorare la qualità e l´offerta di apprendistati in tutta l´Ue e cambiare l´atteggiamento mentale nei confronti dell´apprendimento mediante l´apprendistato (cfr.Ip/13/634).
 
   
   
ACCELERA IL PREFINANZIAMENTO PER L´INIZIATIVA OCCUPAZIONE GIOVANILE: DOMANDE E RISPOSTE  
 
Bruxelles, 5 febbraio, 2015 - Perché aumentare il tasso di prefinanziamento? L´iniziativa per l´occupazione giovanile (Yei) ha seguito una proposta della Commissione e un invito politico di alto livello del Consiglio europeo del febbraio 2013 per affrontare la disoccupazione giovanile senza precedenti in alcune regioni dell´Unione europea (Ue). Questo e successivi Consigli europei ha sottolineato che la priorità dovrebbe essere data alla promozione dell´occupazione giovanile. Il Consiglio europeo ha chiesto che il bilancio dell´Unione europea da mobilitare per sostenere gli sforzi ´Stati membri in contrastare questa tendenza. Un bilancio dedicato è stato accantonato per il Yei vale 3,2 miliardi, che non necessita di cofinanziamento a livello nazionale. Un ulteriore 3,2 miliardi proverranno dagli stanziamenti del Fse agli Stati membri per il periodo di programmazione 2014-2020. Data la vastità della sfida, con oltre 7 milioni di giovani europei senza lavoro e non in materia di istruzione o di formazione, è stato deciso che le risorse assegnate al Yei dovrebbero impegnarsi (consegna anticipata) nei primi due anni del periodo 2014-2020, per consentire la mobilitazione rapida e sostanziale delle misure di giovanili, e per risultati immediati. Eventuali ulteriori ritardi di attuazione sono tali da compromettere le azioni intraprese dagli Stati membri per combattere la disoccupazione giovanile. Il prefinanziamento iniziale stabilito nelle norme per il Fondo sociale europeo (Fse) i programmi operativi (Po) nel cui quadro è stato programmato il Yei è pari a 1% della dotazione complessiva (o 1,5% per gli Stati membri nel quadro dell´assistenza finanziaria ). Questo importo viene trasferito automaticamente dopo l´adozione di ciascun programma operativo. In seguito, i pagamenti intermedi agli Stati membri possono essere effettuate solo a titolo di rimborso per le spese già sostenute.Come al solito, i progetti dei governi pre-finanziare a livello nazionale prima di essere rimborsati da fondi comunitari. Questo tasso ha dimostrato di essere inadeguato per la Yei, in particolare del bilancio Yei sono stati anticipati al 2014 e nel 2015 e deve essere assorbito a un ritmo più veloce rispetto al Fse. I vincoli di bilancio da parte degli Stati membri e la mancanza di finanziamenti disponibili nella fase iniziale del periodo di programmazione hanno causato ritardi nell´attuazione, a livello nazionale e regionale. Molti paesi hanno sollevato la questione che non hanno il budget nazionale necessario pagare il finanziamento anticipato di progetti che lavorano con i giovani. Pertanto, è opportuno fissare in via eccezionale fuori, attraverso la proposta legislativa di oggi, un tasso di prefinanziamento superiore per lo stanziamento specifico 3,2 miliardi Yei nel 2015, al fine di garantire la rapida mobilitazione dei fondi. L´aumento prefinanziamento sarà pertanto pari a circa 1 miliardo di euro (30% della dotazione specifica) invece dell´originale 1-1,5% della dotazione specifica. Questa maggiore prefinanziamento avrebbe fornito il massimo impatto in termini di sostegno ai beneficiari, nell´ambito del bilancio disponibile. Significherebbe incrementi significativi per gli Stati membri che attuano la Yei, come illustrato dalla tabella che segue:
Assegnazione specifica per Yei Pre-finanziamento originariamente previsto dall´assegnazione specifico Yei nel 2015 (senza aumento) Prefinanziamento Extra dall´assegnazione specifico Yei nel 2015 (dopo l´aumento)
Be 42.435.070 424.351 12.730.521
Bg 55.188.745 551.887 16.556.624
Cz 13.599.984 136.000 4079995
Ie 68.145.419 681.454 20.443.626
El 171.517.029 2572755 51.455.109
Es 943.496.315 9434963 283.048.895
Fr 310.161.402 3101614 93.048.421
Hr 66.177.144 661.771 19.853.143
It 567.511.248 5675112 170.253.374
Cy 11.572.101 173.582 3471630
Lv 29.010.639 290.106 8703192
Lt 31.782.633 317.826 9534790
Hu 49.765.356 497.654 14.929.607
Pl 252.437.822 2524378 75.731.347
Pt 160.772.169 1607722 48.231.651
Ro 105.994.315 1589915 31.798.295
Si 9211536 92.115 2763461
Sk 72.175.259 721.753 21.652.578
Se 44.163.096 441.631 13.248.929
Regno Unito 206.098.124 2060981 61.829.437
Totale 3211215406 33.557.570 963.364.625
Quando il corrispondente prefinanziamento dal sostegno del Fse corrispondente viene aggiunto a questo aumento complessivamente 963 milioni di euro per l´assegnazione specifica, il totale prefinanziamento che gli Stati membri riceveranno nel 2015 per Yei ammonterà a 996 milioni di euro, ovvero quasi 1 miliardi . Si tratta di una risorsa importante che può essere immediatamente mobilitata per sostenere il roll-out delle azioni Yei supportati. E ´molto importante che gli Stati membri di trasferire tale finanziamento anticipato direttamente verso i beneficiari del progetto per consentire il rapido roll-out delle misure sul terreno. Quali altre azioni ha la Commissione già adottate per accelerare l´attuazione dell´iniziativa per l´occupazione giovanile? La Commissione ha, fin dall´inizio, ha messo in atto una serie di disposizioni per accelerare l´attuazione dell´iniziativa, per quanto possibile. E ´innanzitutto importante notare che il 6400000000 € assegnato nell´ambito della iniziativa per l´occupazione giovanile sono stati anticipati in modo che tutti questi soldi si è impegnata nel 2014 e nel 2015 piuttosto che nel corso del periodo di sette anni del quadro finanziario pluriennale. Inoltre, le spese per i progetti di iniziativa per l´occupazione giovanile è ammissibile dal 1 ° settembre 2013. Ciò significa che gli Stati membri sono in grado di investire nella realizzazione di misure già dal 2013, con la consapevolezza che la Commissione sarà in grado di rimborsare loro per tali spese una volta che la pertinenti programmi operativi sono stati adottati formalmente e lo Stato membro ha inviato una richiesta di pagamento alla Commissione. Francia e Italia hanno deciso di dedicare un programma operativo per utilizzare i finanziamenti Yei per l´occupazione giovanile, che ha permesso per la rapida adozione da parte della Commissione. Il programma francese è stato adottato il 3 giugno 2014 (vedi Ip / 14/622 ) e quello italiano l´11 °luglio 2014 (vedi Ip / 14/826 ). I servizi della Commissione hanno dato la priorità all´adozione di tutti i programmi operativi che hanno una componente Yei. Attualmente 28 su un totale di 34 programmi operativi (alcuni Stati membri hanno più di un programma) che contiene il finanziamento Yei sono già state adottate nel 2014, e altri quattro sono ultimate e in attesa dell´adozione. Così già oltre l´85% delle risorse Yei stato commesso dalla Commissione. La Commissione è stata inoltre sostenere gli Stati membri nella loro design attraverso una guida tecnica, con una serie di azioni come il contatto costante con le autorità nazionali, helpdesk Per impostare apprendistati e tirocini e un seminario tecnico di livello del luglio 2014 ( Ip / 14 / 784 ). Inoltre, una quota importante del Fondo sociale europeo nel 2014-20 è previsto per essere utilizzato per investimenti in giovani people.Beyond il 6400000000 € dal Yei, sostegno diretto specificatamente destinate a giovani è fornita anche attraverso un ulteriore € 6000000000 dal Fse 2014-20 già stanziati nel nuovo ciclo di programmi operativi. Gli Stati membri dovrebbero anche essere intelligente nel fare uso dei loro bilanci nazionali. Nella suaanalisi annuale della crescita per il 2015, la Commissione ha sottolineato che, nel contesto di risanamento di bilancio alla crescita, gli Stati membri devono prestare particolare attenzione a mantenere o rafforzare le spese dedicate alla copertura e l´efficacia dei servizi per l´impiego, le politiche attive del mercato del lavoro e giovani I sistemi di garanzia. La Commissione sta lavorando assiduamente con gli Stati membri per accelerare il processo e ha fornito ampio sostegno all´attuazione. Per fare ulteriore cofinanziamento da parte degli Stati membri ancora più attraente, gli investimenti in progetti cofinanziati attraverso l´Iniziativa per l´occupazione giovanile in uno Stato membro avrà diritto a essere ospitati all´interno del patto di stabilità e di crescita sotto la clausola di investimento del braccio preventivo. Che tipo di misure in grado di finanziare gli Stati membri con l´Iniziativa per l´occupazione giovanile? Tutte le misure di Yei si rivolgerà direttamente ai giovani. Le misure sostenute attraverso il Yei sono definite nei programmi operativi ´degli Stati membri che vengono adottate dalla Commissione. Poiché le esigenze delle diverse regioni possono essere molto diversi, nei loro programmi operativi di ogni Stato / Regione membro risponde alle esigenze esistenti e garantisce l´attuazione della garanzia per i giovani. Esempi di misure mirate alla singola persona giovane: Supporto diretto per i tirocini di alta qualità e apprendistato Fornitura di prima esperienza di lavoro (tirocini per almeno 6 mesi) Riduzione dei costi non salariali del lavoro Mirata e sussidi salariali e di reclutamento ben progettato Misure di mobilità per portare competenze e posti di lavoro insieme Supporto di avvio per i giovani imprenditori (mentoring e l´accesso ai finanziamenti) Formazione professionale di qualità e formazione Programmi seconda opportunità I progetti finanziati possono aiutare i giovani a trovare un lavoro in settori in rapida crescita, come l´economia digitale. La domanda di lavoratori qualificati digitale è in crescita di circa il 4% l´anno.Secondo le stime, ci potrebbero essere fino a 825.000 posti vacanti per i professionisti Ict in Europa entro il 2020. La Commissione sta attualmente lavorando per un mercato unico digitale, che creerà ancora più opportunità per gli europei: € 250 miliardi di euro di ulteriore crescita e di migliaia di nuovi posti di lavoro i prossimi cinque anni. Quali sono le misure previste in questi paesi con i maggiori stanziamenti Iniziative giovani l´occupazione? In Francia , circa 650 000 persone sotto i 25 anni sono senza lavoro e un milione sono né occupati, né in materia di istruzione o di formazione (Neet). Il Yei in Francia sosterrà l´attuazione della garanzia nazionale giovanile per aiutare quei giovani con peggiori opportunità nel mercato del lavoro.Le azioni comprendono la consulenza e la formazione meno qualificati; consentendo la mobilità degli apprendisti a livello regionale, nazionale e in alcuni casi il livello transfrontaliero; aiutando a prevenire la dispersione scolastica e identificare meglio i giovani Neets, e dando una seconda possibilità a coloro che hanno lasciato la scuola senza diploma o qualifica a prendere piede nel mercato del lavoro attraverso esperienze di lavoro o tirocini. Servizi pubblici per l´impiego hanno un ruolo fondamentale per raggiungere questi obiettivi e il programma operativo nazionale sarà l´occasione per migliorare la loro apertura verso i giovani Neet. In Polonia Yei è attuato nel quadro del Programma operativo nazionale che consente uno sviluppo a livello nazionale delle misure di attivazione educativo-professionali finalizzate alla integrazione dei giovani nel mercato del lavoro, compresi quelli con disabilità. Il gruppo target di Yei in Polonia è stato esteso per coprire i giovani di età compresa tra 24-29 in base al fatto che questi giovani sono in una situazione più difficile rispetto al gruppo 15-24. Dal momento che la mancanza di esperienza e di competenze mancata corrispondenza nel mercato del lavoro sono stati identificati come le cause principali della disoccupazione giovanile in Polonia, il Yei sarà principalmente sostenere stage, corsi di formazione e altri tipi di formazione continua che aiutano in buona integrazione nel mercato del lavoro. Sviluppo dell´imprenditorialità, lavoro autonomo e la mobilità geografica e professionale sarà finanziato. In Italia il programma Yei contribuisce all´attuazione della garanzia per i giovani, estesa in Italia per le persone di età fino a 29 e si prevede di coinvolgere 1.720.000 giovane Neet. I beneficiari saranno offerti un approccio personalizzato attraverso una serie di azioni: informazione e orientamento; formazione professionale; tirocini; apprendistato; tirocini; la promozione del lavoro autonomo; la mobilità professionale e territoriale; un sistema di servizio civile. I partecipanti saranno invitati a firmare accordi individuali al momento dell´iscrizione. L´ultimo rapporto dall´8 gennaio indica oltre 364.000 persone registrate dei quali 127.000 hanno avuto il primo colloquio. Le imprese hanno fatto 39,313 posti di lavoro disponibili. In Spagna il programma relativo al Yei prevede azioni in tutte le regioni spagnole per giovani non occupati, di istruzione o di formazione (Neet). I giovani fino a 25 anni, e in caso di una invalidità riconosciuta fino a 29 anni, possono partecipare ad azioni volte a loro attivazione da studenti e ricercatori di lavoro, l´acquisizione di competenze che possono migliorare la loro occupabilità, iniziando un´attività imprenditoriale sostenibile o la ricerca occupazione stabile. I beneficiari saranno offerti un percorso integrato personalizzato attraverso misure che includano il secondo programma opportunità scolastiche, doppi programmi di formazione professionale, corsi di formazione che portano a un certificato professionale, i programmi nazionali e transnazionali di mobilità, misure di sostegno all´imprenditorialità, tirocini o sussidi all´assunzione legati a contratti a tempo indeterminato. In Grecia , il programma Yei affronta la disoccupazione giovanile, concentrandosi sulla creazione di opportunità di istruzione di qualità, migliorare le competenze e l´occupazione sostenibile per tutti e, al fine di rafforzare la coesione sociale. Un insieme di Yei supportato interventi si concentrano sui giovani di età compresa tra 15 ei 24 anni tramite apprendistato schemi, tirocini, azioni per ottenere esperienza di lavoro, start-up di sostegno per i giovani imprenditori e le azioni integrate, per selezionare le opportune intervention.For giovani di età compresa tra 24- 29 anni il Yei sostiene specificamente le azioni per ottenere esperienza di lavoro e di avviamento azioni di sostegno per i giovani imprenditori. Gli interventi proposti Yei dovrebbero promuovere l´occupazione compresa un´attività autonoma e migliorare le competenze e l´esperienza di lavoro di giovani non occupati, di istruzione o di formazione, al fine di favorire la loro integrazione o reintegrazione nel mercato del lavoro. In Portogallo , circa 280 000 giovani (di età compresa tra 15-29) non sono né in materia di occupazione, istruzione o formazione (Neet). Ciò corrisponde al 16% di tutti i giovani in Portogallo. Il Yei in Portogallo sosterrà l´attuazione della garanzia nazionale giovanile per aiutare i giovani Neet di età compresa tra i 15 ei 29 per trovare un lavoro o un´offerta di qualificazione. Supportando sia quelli con peggiori opportunità nel mercato del lavoro, così come quelli con qualifiche elevate che sono state cercando di trovare un lavoro, la Yei contribuirà ad aumentare le opportunità di lavoro dei giovani in Portogallo e sarà anche affrontare la crescente problema della "fuga dei cervelli". Le azioni comprendono attività di consulenza, formazione; apprendistato, tirocini, anche a livello transfrontaliero; programmi casuali secondo, assunzione incentivi e gli incentivi di lavoro autonomo. In Croazia Yei sarà attuato nel quadro del Programma Operativo del Fse "Efficiente delle Risorse Umane 2014-2020" con la specifica attribuzione Yei di 66 milioni di euro e il sostegno del Fse corrispondente di 66 milioni di euro pari a 132 milioni di euro. I giovani in Croazia sono in una posizione particolarmente sfavorevole sul mercato del lavoro, con il tasso di disoccupazione per la fascia di età 15-29 del 35,2% nel 2013, e un tasso Neet del 20,9%. Una delle questioni principali è la mancanza di esperienza di lavoro. Croazia stanzierà fondi Yei sulle misure di politica attiva del mercato del lavoro, con particolare attenzione alla acquisizione delle prime esperienze di lavoro, tornare a istruzione e il sostegno all´imprenditorialità rivolto ai giovani di età compresa tra 15-29.Principali risultati attesi da realizzare con i fondi Yei sono aumentare l´occupazione e il lavoro autonomo livello stabile e sostenibile di giovani disoccupati, in particolare di lunga durata Neet disoccupati e la loro occupabilità, fornendo il necessario esperienza di lavoro, migliorare le competenze e le abilità pratiche realizzazione. In Belgio , il Yei è attuato attraverso due Po (Vallonia-bruxelles e Bruxelles-capitale), entrambi contenenti un asse specificamente dedicato ai giovani, che comprende il Yei come mezzo per realizzare gli obiettivi più ampi della garanzia per i giovani. In Vallonia-bruxelles, Op, le azioni verso i giovani, e Neet in particolare, avranno l´obiettivo di offrire esperienze professionali, corsi di formazione specifici in combinazione con il lavoro, e, tra gli altri, meglio gestire la transizione tra scuola e vita professionale. Progetti concreti affronteranno anche l´abbandono scolastico e la dispersione scolastica. Nel Bruxelles-capitale Op, azioni sostenute includeranno il supporto di coaching per i giovani. I progetti potranno anche fornire offerte concrete per l´occupazione, la formazione e stage. E ´da notare che la Bruxelles-capitale Op comprende anche progetti specifici, in collaborazione con la regione fiamminga, per gli olandesi giovani di lingua e Neet della regione di Bruxelles. In Romania , il Yei viene attuato nel quadro del Programma operativo nazionale per lo sviluppo del capitale umano, dovrebbe essere adottata nel febbraio-marzo 2015. Con una quota di giovani non occupati, di istruzione o di formazione (15-24) superiori la media Ue (17,2% per il 2013, rispetto a una media europea del 13%), la Romania ha scelto di sostenere con fondi comunitari sia le regioni ammissibili Yei e il resto del paese. Le misure offerte ai giovani prevedono pacchetti integrati personalizzati, a seconda del profilo dei giovani Neet. Le misure possono includere la consulenza, l´orientamento, la formazione - compresa la formazione professionale, il sostegno per la ricerca di un lavoro, apprendistato, il sostegno ai giovani Neet per la creazione di imprese e lo spirito imprenditoriale di consulenza, sostegno alla mobilità dei giovani Neet di trovare un lavoro in un´altra regione della Romania o incentivi per i datori di lavoro a creare posti di lavoro, tirocini, ecc Ci sono anche misure dedicati a outreaching Neet non registrati, al fine di registrarli con il servizio pubblico di collocamento e che offre il sostegno nel quadro della garanzia per i giovani. Qual è il legame tra il Fondo sociale europeo e l´iniziativa per l´occupazione giovanile? Il regolamento del Fse contiene già una priorità di investimento specifica sull´integrazione sostenibile dei giovani disoccupati e non, di istruzione o di formazione, nel mercato del lavoro. Tutti gli Stati membri hanno ricevuto una raccomandazione specifica sui giovani, nel contesto del semestre europeo sono tenuti a programmare alcune risorse del Fse nell´ambito di questa priorità. Queste misure possono coprire una gamma più ampia rispetto alla Yei, tra cui ad esempio la modernizzazione dei servizi e delle strutture per facilitare l´attuazione della garanzia per i giovani (per i servizi di esempio l´impiego che sono in contatto diretto con i giovani). Il Yei, al contrario, anche nella sua componente Fse, si rivolgerà direttamente misure per gli individui e nelle regioni interessate (livello Nuts 2, il tasso di disoccupazione dei giovani al di sopra del 25% nel 2012). L´obiettivo è quello di lavorare direttamente con i giovani per metterli all´interno o vicino al mercato del lavoro. Altri fondi Fse possono essere utilizzati per implementare le modifiche strutturali necessarie per attuare la garanzia per i giovani (come ad esempio la creazione di un quadro per l´apprendistato o lo sviluppo di servizi per l´impiego per fornire in modo efficace la garanzia per i giovani). Qual è il rapporto tra la garanzia per i giovani e l´iniziativa per l´occupazione giovanile? Lo scopo del Yei è quello di fornire un sostegno finanziario per l´attuazione di misure a sostegno dell´occupazione giovanile, in particolare la garanzia per i giovani, in quelle regioni che sono più colpiti dalla disoccupazione giovanile. Out of the 28 Stati membri dell´Unione europea, 20 Stati membri hanno regionale che sono ammissibili al sostegno Yei. Per quanto riguarda la garanzia per i giovani, tutti i 28 Stati membri sono tenuti a rispettare la raccomandazione del Consiglio che istituisce un garanzia per i giovani in tutte le loro regioni. A tal fine essi hanno sviluppato piani di attuazione garanzia per i giovani che sono finanziariamente supportati da varie fonti, tra cui il bilancio nazionale, i finanziamenti del Fse e il Yei (per i 20 Stati membri che possono beneficiare di esso).
 
   
   
LE RISORSE PROPRIE DEL BILANCIO UE: COME FINANZIARE MEGLIO L´EUROPA  
 
Strasburgo, 5 febbraio 2015 - Riformare il modo in cui il bilancio dell´Ue è finanziato è diventato uno dei punti più controversi dei negoziati tra il Parlamento europeo e gli Stati membri in materia di bilancio dell´Ue 2014-2020. Il sistema attuale si basa essenzialmente sui contributi nazionali, ma un gruppo di studio è stato istituito per esplorare nuove opzioni. Giovedì, la commissione al Bilancio discuterà il lavoro del gruppo con il suo presidente, l´ex premier italiano Mario Monti. Segui in diretta giovedì alle ore 9. Il gruppo di studio sulle risorse proprie comprende i rappresentanti delle tre principali istituzioni coinvolte nella procedura di bilancio: la Commissione europea, il Parlamento e il Consiglio dell´Unione europea. Ed ha il compito di rivedere il bilancio dell´Ue. In una prima valutazione, pubblicata nel dicembre 2014 e discussa nella riunione della commissione per i Bilanci con Mario Monti, il gruppo sottolinea che il sistema non è cambiato molto negli ultimi 25 anni. Risorse proprie - Per bilanciare le spese di bilancio, l´Unione europea ha diritto ad un certo numero di entrate - "risorse proprie tradizionali", come i dazi doganali, una quota dell´Iva e dei contributi diretti nazionali, istituita in conformità con la relativa ricchezza dei paesi dell´Ue. Con il calo dei dazi dovuti alla liberalizzazione del commercio, le entrate doganali sono diminuite e la quota delle entrate basata sull´Iva e i contributi nazionali hanno raggiunto l´83% di tutte le entrate del 2013. Il sistema delle risorse proprie è gradualmente diventato un sistema di contributi nazionali, con solo una piccola parte rappresentata dalle risorse proprie autonome. Il Parlamento europeo sostiene un sistema che è meno complesso e più indipendente dai bilanci nazionali, perché negli ultimi anni gli interessi nazionali hanno ostacolato il consenso sulle decisioni di bilancio. Qualsiasi proposta di riforma del sistema, tuttavia, richiede l´unanimità degli Stati membri. Ulteriori passi - Il gruppo di studio si propone di guardare non solo a proposte di nuove fonti di finanziamento, ma anche alle sfide politiche e istituzionali che hanno portato al fallimento dei precedenti tentativi di riforma. Si prevede di consegnare le sue conclusioni nel 2016. La Commissione utilizzerà i risultati nella sua revisione a medio termine e a lungo termine del bilancio dell´Ue 2014-2020.  
   
   
UE: FINANZA AL VOSTRO SERVIZIO - MERCATI DEI CAPITALI SINDACATO COME STRUMENTO DI CRESCITA SOSTENIBILE  
 
Bruxelles, 5 febbraio, 2015 – Di seguito l’intervento di Jonathan Hill ​​- membro della Commissione europea, responsabile per la stabilità finanziaria, servizi finanziari e Capital Markets Union al Finance Watch Conferenza: L´agenda finanziamento a lungo termine - la strada per una crescita sostenibile?. Buon pomeriggio signore e signori. Sono felice di essere qui e spero che hai avuto oggi una buona giornata. Innanzitutto, lasciatemi auguro Christophe Nijdam bene nel suo nuovo ruolo di segretario generale delle Finanze Watch. Il suo è un lavoro importante per un´organizzazione importante. Abbiamo bisogno di Finance Watch di riunire una serie di gruppi di interesse "nella regolamentazione finanziaria. Abbiamo bisogno del vostro contributo per i lavori della Commissione e so quanto i miei colleghi hanno apprezzato il vostro contributo alle nostre numerose iniziative, gruppi di esperti e consultazioni negli ultimi anni. Abbiamo bisogno di ascoltare i punti di vista delle diverse parti del mercato; diversi settori della società. E abbiamo tutti bisogno di ricordare che il settore finanziario è qui per servire i consumatori, risparmiatori, le imprese e la comunità più ampia. Ed è per questo Finance Watch è stata una delle prime organizzazioni che ho incontrato quando sono diventato commissario. Tutti noi vogliamo incoraggiare un settore finanziario che si basa su solide fondamenta, ha i valori giusti e che può sostenere la crescita economica che l´Europa ha tanto bisogno. Molti di voi in questa stanza sono stati coinvolti nello sviluppo delle nuove regole introdotte nel corso degli ultimi cinque anni per governare il settore finanziario. Hai aiutato regolamentazione forma che era essenziale per rispondere alla crisi finanziaria e per contribuire a ripristinare la stabilità finanziaria. E ´stato un risultato notevole, reso più dal fatto che doveva essere fatto, mentre i fuochi della crisi finanziaria imperversavano. Dobbiamo rimanere concentrati sui rischi per la stabilità finanziaria a causa della stabilità finanziaria è il presupposto per la crescita. È per questo che mi sono impegnato a finalizzare norme sulla Banca riforma strutturale, i fondi del mercato monetario e parametri di riferimento, e di presentare nuove proposte per affrontare i rischi derivanti da soggetti diversi dalle banche quando hanno bisogno di essere risolti. Ma penso che dobbiamo riconoscere che la natura della minaccia che abbiamo di fronte è cambiato. Oggi, la mancanza di crescita è la più grande minaccia per la stabilità. La crescita del Pil in tutta l´Ue è anemico: solo lo 0,3%. Ci sono quasi 25 milioni di disoccupati. In molti paesi, ci sono veri e propri timori per una generazione perduta. E dove la mancanza di crescita e opportunità persiste un senso di disperazione è la creazione di un cinismo profondamente preoccupante e corrosivo sulla capacità della politica democratica per consegnare. Quindi non c´è solo economico, ma un imperativo democratico per ottenere le nostre economie a crescere. Per costruire la fiducia e ridare speranza per 500 milioni di europei. Quindi abbiamo bisogno di stabilità e di crescita finanziaria: abbiamo bisogno di una crescita sostenibile. Questa è la priorità numero uno della nuova Commissione. E ´per questo primo atto del Presidente Juncker come Presidente della Commissione è stato quello di lanciare il piano di investimento € 315.000.000.000. Sappiamo tutti che l´occupazione e la crescita arriveranno dal mercato unico e del commercio, non dai politici. Ma questo piano può aiutare togliendo alcuni il rischio di investire in progetti a lungo termine; sostenendo progetti validi che non potrebbero altrimenti hanno trovato gli investimenti; e incoraggiando gli Stati membri ad eliminare la burocrazia, strozzature e altri ostacoli agli investimenti. Fornire le giuste condizioni per l´economia per arrivare di nuovo in movimento. La focalizzazione su crescita e occupazione determina anche come mi avvicino le decisioni è il mio lavoro a prendere. Io guarderò tutto regolazione attraverso il prisma di posti di lavoro e crescita. Dato che il peggio della crisi finanziaria è dietro di noi, non dobbiamo aspettarci di avere di legiferare tanto in futuro: non si deve anticipare nulla come il volume di una nuova legislazione che la crisi impone. E dopo questi cinque anni occupato di cercare di ´ormeggiare la barca in una tempesta´, dovremmo anche chiederci: abbiamo sempre colpito il giusto equilibrio tra la riduzione del rischio e favorendo la crescita? Se l´evidenza ci dice che non sempre abbiamo capito bene, se le regole non sono proporzionate ai rischi presentati da diversi tipi di operatori, allora dovremmo essere pronti a guardare di nuovo regolamento. Ruolo della finanza nella crescita sostenibile So che la questione della crescita sostenibile è stato al centro della conferenza di oggi. Per me, una crescita sostenibile si intende un ambiente in cui le aziende possono espandere, gli imprenditori possono raggiungere nuovi mercati e le aziende possono creare nuovi e migliori posti di lavoro. In modo che i giovani possano avere speranza per il loro futuro e noi tutti possono prosperare. A ben funzionante, sistema finanziario stabile è un prerequisito essenziale per la crescita. Non facciamo l´economia più forte che i nostri servizi finanziari più deboli. Dobbiamo passare da una posizione in cui l´industria è considerato parte del problema da quella in cui si è visto come parte della soluzione. Come posso in mio aiuto mandato per realizzare questo? Come possono i servizi finanziari contribuire alla crescita? Penso che ci siano due modi importanti in cui possono aiutare. Il primo è attraverso un sistema bancario solido e stabile; uno che è in grado di dare, mantenere i risparmi della gente sicura, pagamenti di processo e in generale fornire i servizi che i consumatori e le imprese hanno bisogno di tutti i giorni. Una quantità enorme di lavoro è già stato fatto per fare in modo che il quadro destra è in atto per realizzare questo obiettivo. Io continuerò a lavorare sodo per fare in modo che le cose rimangono sulla strada giusta. Ciò significa fornire norme dettagliate in modo che le riforme del settore bancario possono essere messi in pratica in giorno per giorno le operazioni. E guardando a come le norme vengono attuate e applicate sul campo. Voglio assicurare il rispetto non diventi un esercizio di box-ticking, ma un vero e proprio cambiamento di cultura. E, se troviamo illeciti; se i professionisti si trovano ad aver defraudato o deliberatamente fuorviato ignari clienti, il sistema dovrebbe scendere su di loro come una tonnellata di mattoni. Il secondo modo è attraverso i mercati dei capitali ben funzionanti. Questi possono stimolare la crescita attraverso l´aumento della fiducia in Europa come luogo in cui investire. Adeguato funzionamento dei mercati dei capitali anche contribuire a promuovere una maggiore diversità in finanziamenti, che riduce la concentrazione del rischio in modo che non solo liberare capitali per la crescita, ma anche sostenere e rafforzare la stabilità finanziaria. Dopo tutto, è importante ricordare che i "mercati dei capitali" non sono un po ´di costrutto astratto - sono il risparmio di pensione di qualcuno, i soldi di qualcun´ rainy day ´, che è incanalata per la crescita. Capital Markets Union: che cosa è (e che non è vero)? Costruire un mercato unico dei capitali contribuirà flusso di denaro attraverso l´Ue a dove può essere più produttivo. Il suo scopo nella sua forma più semplice è quello di collegare il risparmio con la crescita. Si tratta di un progetto per tutti gli 28 Stati membri. La mia ambizione è quella di contribuire a sbloccare la capitale in Europa che è attualmente congelato e messo a lavorare a sostegno delle imprese europee, in particolare le Pmi. Vorrei spiegarvi brevemente cosa capitale mercati dell´Unione è destinato ad essere. E, forse altrettanto, ciò che non è. Con il Capital Markets Unione, vogliamo rimuovere le barriere che si frappongono tra il denaro e opportunità di investimento degli investitori; superamento di ostacoli che impediscono coloro che hanno bisogno di finanziamenti di raggiungere gli investitori; e rendere il sistema per convogliare detti fondi - catena investimento - più efficiente possibile. Libera circolazione dei capitali è stato uno dei quattro principi fondamentali su cui si fonda l´Unione europea. Ma cinquant´anni dal Trattato di Roma, che ancora non hanno un mercato unico pienamente funzionante per il capitale. Il mercato rimane frammentato, in gran parte lungo linee nazionali. Superare la frammentazione che potrebbe avere benefici significativi. Giusto per fare un esempio, se i nostri mercati dei capitali di rischio erano profondi come gli Stati Uniti, per quanto 90000000000 € di più in fondi sarebbe stato a disposizione delle imprese nel periodo tra il 2008 e il 2013. Pensate a tutte le innovazioni che questo potrebbe avere scatenato; tutti i nuovi prodotti e servizi che avrebbe potuto essere immaginati; tutti i nuovi posti di lavoro che potrebbero essere creati se tale finanziamento fosse stato lì. Quindi il nostro obiettivo con il Capital Markets Unione è quello di rendere l´Europa più attraente per gli investimenti interni. Vogliamo anche creare maggiori opportunità di finanziamento per le Pmi e progetti di infrastrutture. Rischio di spread più efficace per coloro che possono sopportare. E approfondire l´integrazione attraverso le frontiere all´interno dell´Ue, aumentando la concorrenza. Cosa Capital Markets Unione non è è un attacco alle banche. Non si tratta di punire un settore dell´industria per premiare un´altra. Riconosciamo molto chiaramente il ruolo che il sistema bancario svolge nell´economia europea e il contributo che le banche fanno alle comunità locali. Infatti prevediamo le banche continuano ad essere un canale di distribuzione importante per il finanziamento di mercato. Capital Markets Union è piuttosto sulla crescita complessiva del piatto in modo che tutti benefici: banche, mercati dei capitali e, soprattutto, le imprese che trovano più fonti di finanziamento. E si tratta di dare la scelta di aziende di dove e come vogliono ottenere il finanziamento. Allo stesso modo, Capital Markets Unione non è un altro Union Banking. Sarà molto diverso da, ma complementare a quella di progetto. L´attenzione di Union Banking era spezzare il legame tra fallimenti bancari e sovrani attraverso un unico sistema di sorveglianza e la risoluzione nella zona euro. Ciò fornirà una piattaforma di stabilità e di fiducia per sostenere lo sviluppo di un Capital Markets dell´Unione in tutti gli Stati membri dell´Ue 28. Capital Markets Union è una risposta a un problema diverso - quello di elevati livelli di risparmio non trovare la sua strada per un uso produttivo nell´economia. Capital Markets Unione, inoltre, non solo per i grandi giocatori o grandi aziende. Tutto il contrario. Si tratta di dare piccole imprese una più ampia gamma di opzioni per il loro finanziamento, in modo che non siano affidamento solo sulla loro filiale della banca locale, ma può prendere in considerazione opzioni come la quotazione in un mercato in crescita o attrarre investimenti azionari al di fuori dei loro paesi d´origine. Ed è di offrire alternative interessanti agli investitori retail che vogliono risparmiare per la pensione e vogliono diffondere il rischio tra un certo numero di diversi veicoli. Quindi pensiamo che sarà una grande opportunità per i giocatori più piccoli, su entrambe le estremità della catena partecipativa. E, infine, Capital Markets Unione non significherà un ritorno ai vecchi tempi di misregulation e assunzione di rischi eccessivi. Sarà costruita su solide fondamenta della stabilità finanziaria, vale a dire l´attuazione coerente e l´applicazione del Codice unico che è stato in gran parte messo in atto negli ultimi anni. Vogliamo permettere all´economia di capitalizzare su una gamma più diversificata, più trasparente e più resistente dei finanziamenti, pur rimanendo attenti e vigili a rischi emergenti. Caratteristiche di Capital Markets dell´Unione Così come, in concreto, potremo costruire un´Unione Capital Markets? Beh, non accadrà durante la notte. Si tratta di un progetto a lungo termine che richiederà impegno sostenuto nel corso di molti anni. E dovrà essere affrontato da diversi punti di vista - leggi sui titoli, restrizioni agli investimenti, trattamenti fiscali, regimi di insolvenza. Sono tutte questioni che siamo stati alle prese con in Europa per decenni. Ma l´urgenza del bisogno economico è più urgente che mai, quindi non dobbiamo rifuggire da affrontare ciascuno di essi. Nel frattempo, abbiamo individuato una serie di aree in cui possiamo fare rapidi progressi nei prossimi mesi per incoraggiare gli investimenti e superare gli ostacoli. Il primo sarà proposte per costruire un mercato per cartolarizzazioni di alta qualità. , Strumenti di cartolarizzazione semplici e standardizzate altamente trasparenti possono aiutare a liberare i bilanci delle banche in modo da poter dare a famiglie e imprese. Ancora una volta, non abbiamo intenzione di tornare alle pratiche malsane del passato. Per quanto riguarda gli strumenti di cartolarizzazione altamente complessi, opachi e rischiosi come gli strumenti subprime sono interessati - la porta rimane ben chiuso. Ma dobbiamo essere chiari su dove fosse il problema. I prodotti difettosi che sono stati il ​​catalizzatore per la crisi finanziaria negli Stati Uniti non deve essere permesso di tornare. Tuttavia, le cartolarizzazioni europee realtà cavata molto bene nella crisi. Allora perché è che i livelli di cartolarizzazione negli Stati Uniti hanno completamente recuperato, mentre le cartolarizzazioni europee restano depressi? Questo sta avendo un effetto negativo sulla nostra economia. Se cartolarizzazione delle Pmi potrebbe essere restituito - in sicurezza - anche a metà strada di nuovo ai livelli che erano nel 2007, questo potrebbe essere pari a circa 20 miliardi di euro di finanziamenti aggiuntivi. Noi della Commissione non siamo soli ad essere interessati a respirare nuova vita in mercati delle cartolarizzazioni. Sia la Banca centrale europea e la Banca d´Inghilterra hanno consultato recentemente sulle cartolarizzazioni di alta qualità. Anche loro sono interessato a rendere i nuovi prodotti cartolarizzati aderiscono agli standard più elevati. Ed è un argomento in discussione a livello internazionale. Comprendo le preoccupazioni di Finance Watch in merito alla possibilità di un aumento del rischio, se ci dovesse essere un risveglio di cartolarizzazione, e condividere la vostra opinione che dobbiamo essere vigili nei confronti di questo e altri rischi emergenti. Uno dei passi che stiamo prendendo per aiutare salvaguardia contro questi rischi è il regolamento delle transazioni Securities Financing. Questo regolamento aumenta la trasparenza, in modo che gli investitori e le autorità di regolamentazione a capire come e dove vengono utilizzati tali operazioni, che ci permette di agire se necessario. Abbiamo intenzione di rivedere la direttiva sui prospetti per rendere più facile per le imprese, soprattutto quelle più piccole, accesso ai mercati e di raggiungere gli investitori attraverso le frontiere, facendo in modo che gli investitori ottenere tutte le informazioni necessarie su ciò che stanno investendo in. Inizieremo il lavoro per migliorare la disponibilità delle informazioni di credito delle Pmi per contribuire a portare i prestiti alle imprese più piccole. Saremo a incoraggiare l´adozione del nuovo termine lungo Fondo europeo per gli investimenti per canalizzare gli investimenti in infrastrutture e altri progetti a lungo termine. A questo proposito, ci muoveremo rapidamente le misure legislative necessarie per attuare la normativa in materia di questi nuovi fondi. Si valuterà inoltre se sia opportuno estendere i vantaggi attualmente disponibile per i regimi nazionali Eltifs e verrà incoraggiare istituzioni europee come la Banca europea per gli investimenti per usare Eltifs al canale di investimento. E noi sosterremo il settore nel suo sviluppo di un regime pan-europeo di investimenti privati. Collocamenti privati ​​possono offrire alle imprese un modo conveniente per raccogliere fondi; può ampliare la disponibilità di finanziamenti per le medie e grandi imprese non quotate e potrebbe potenzialmente sostenere i progetti infrastrutturali. Conclusione Onorevoli colleghi, credo che tutti noi condividiamo gli stessi obiettivi generali, e cioè di creare un ambiente favorevole in cui il finanziamento può iniziare che scorre di nuovo ed essere oggetto di un uso produttivo. Uno in cui le nostre imprese, in particolare quelle piccole, possono crescere ed espandersi. E soprattutto, che incoraggerà la creazione di posti di lavoro. Capital Markets Unione sarà un elemento di costruzione che più l´ambiente che favorisce la crescita. Esso contribuirà a promuovere gli investimenti nell´economia. Per avere un impatto a lungo termine sul terreno, che gli investimenti in più ha bisogno di essere accompagnata da sforzi sostenuti dagli Stati membri per attuare le riforme strutturali proprie economie anche così disperatamente bisogno. Siamo solo all´inizio del processo di sviluppo del Capital Markets dell´Unione. Sarò in viaggio in giro per l´Europa nel prossimo paio di mesi, incontrare quanti più soggetti interessati possibile per ascoltare le loro opinioni. E lanceremo un Libro verde sui nostri piani entro le prossime settimane. Hai un contributo fondamentale per fare. Così Incoraggio vivamente tutti voi in questo pubblico, e le organizzazioni che rappresentate, a contribuire in modo che possiamo ottenere un´immagine quanto arrotondata possibile, le priorità e le preoccupazioni di tutti gli utenti del sistema finanziario. Per le nostre economie; per le nostre democrazie; è imperativo che la crescita torna in Europa. Spetta a noi di preparare il terreno, di fornire una fornitura di acqua, e garantire che quando i semi sono piantati, si possono fiorire.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: MANFRED WEBER: LE RIFORME SIGNIFICANO SPERANZA E FUTURO PER TUTTI  
 
Strasburgo, 5 febbraio 2015 -Manfred Weber è il leader del Ppe, il più grande gruppo politico del Parlamento. In chat si è confrontato sul nuovo piano di investimenti proposto dalla Commissione europea per la politica estera e sull´agenda digitale. Martedì 3 febbraio 2015 ha detto che "creare crescita e occupazione" è l´obiettivo più importante della legislatura per il suo gruppo e ha esortato i cittadini a sostenere il nuovo pacchetto di investimenti Juncker. L´economia è stato uno dei temi chiave del leader del Ppe: "Il gruppo guarda al futuro con un programma di riforma" e sta cercando di creare posti di lavoro e di crescita per l´Europa. Ha anche ribadito il suo sostegno per il piano di investimenti di Juncker ricordandoo che il Ppe vuole investire maggiormente in ricerca e sviluppo. Ucraina - L´attuale situazione in Ucraina preoccupa molti partecipanti alla chat. Weber ha risposto che gli ucraini "stanno cercando di costruire un futuro democratico come partner dell´Europa" aggiungendo che è necessario sostenerli. Sono stati affrontati anche il diritto all´oblio e i diritti d´autore sul web. Weber ha detto che è molto soddisfatto della decisione della Corte di giustizia europea di garantire il "diritto all´oblio". Ha anche detto che il copyright "deve essere rispettato su internet".  
   
   
IL SINDACO INCONTRA IL NUOVO CONSOLE GENERALE DELLA CINA A MILANO  
 
Milano, 5 febbraio 2015 – Il Sindaco Giuliano Pisapia ha ricevuto ieri pomeriggio a Palazzo Marino il nuovo Console Generale della Repubblica Popolare di Cina a Milano, Sig.ra Wang Dong. L’incontro è stato l’occasione per fare il punto sulla collaborazione tra Milano e il grande Paese asiatico all’inizio di un anno particolarmente significativo. Nel 2015 si celebra infatti il 45° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Italia e Cina, una ricorrenza che verrà sottolineata anche dall’importante partecipazione cinese a Expo Milano, con tre padiglioni sul sito espositivo e molte manifestazioni nella cornice di “Expo in Città”. Un anno destinato quindi a rafforzare notevolmente la cooperazione economica, scientifica e culturale tra i due Paesi.  
   
   
TOSCANA: ROSSI FIRMA ACCORDO SU PASSAGGIO FUNZIONI E PERSONALE DELLE PROVINCE: "NASCE UNA REGIONE NUOVA"  
 
 Firenze, 5 febbraio 2015 - "Nasce una Regione nuova, una Regione che cambia per competenze e per compiti e che ridefinisce il suo ruolo. Una Regione di cui diverrà parte entro tre mesi il personale delle Province legato alle funzioni che torneranno di competenza regionale". Così il presidente Enrico Rossi ha sintetizzato il valore dell´accordo sul trasferimento e la ricollocazione del personale delle Province firmato ieri con i sindacati e con l´associazione dei Comuni (Anci), e che mette in fila impegni e passaggi del percorso di riorganizzazione delle Province e delle funzioni a suo tempo delegate a questi enti dalla Regione e dai Comuni, percorso che si completerà con l´approvazione della proposta di legge che la giunta regionale ha licenziato qualche settimana fa. "Con la nostra legge – prosegue il presidente - abbiamo attuato il riordino delle competenze regionali, a noi richiesto dalla legge Del Rio, basandoci su tre principi: il principio di vicinanza (laddove possibile sempre meglio decentrare per essere più vicini al cittadino), di adeguatezza (alcune questioni devono essere invece gestite da ´adeguata´ distanza) e di separazione (i cittadini devono avere ben chiaro qual è l´ente competente a seconda della materia). In quest´ottica abbiamo deciso di riportare alla Regione le competenze su agricoltura, ambiente e formazione stabilendo un termine di tre mesi per definire il transito del personale dalle Province nell´ambito di queste funzioni". Più in dettaglio, con la riforma la Regione si riapproprierà delle funzioni provinciali in materia di agricoltura, anche quelle delegate a Unioni di Comuni, si occuperà di forestazione, caccia e pesca, orientamento e formazione professionale (compresa la formazione degli operatori turistici), avrà competenze in materia di rifiuti, difesa del suolo, tutela della qualità dell´aria e delle acqua, inquinamento acustico ed energia. Il Genio Civile sarà presente nei territori e competente per progettazione, manutenzione e polizia idraulica. L´accordo di oggi, stipulato all´indomani dell´approvazione in giunta della legge, e alla vigilia del suo iter in Consiglio regionale, definisce una road map verso la realizzazione della riforma, mettendo al centro soprattutto le garanzie occupazionali. "A questo proposito – ha detto il presidente – voglio che parta anche un cammino di incontro con il personale delle Province, per superare la rabbia e la demotivazione di questi mesi, e incominciare un percorso di coinvolgimento e rimotivazione. E´ auspicabile per esempio che anche questa riorganizzazione avvenga attraverso un processo di ascolto dei dipendenti delle Province". Era presente al tavolo, ma ha deciso di non firmare l´accordo l´Upi, l´associazione delle Province, che pur condividendo lo spirito complessivo dell´intesa, ha voluto rimarcare il mancato accoglimento di un emendamento riguardante le risorse da attribuire da parte della Regione alle Province, nel quale si richiedeva di assegnare non una quota parte in relazione a questa fase di transizione, ma la totalità dei finanziamenti del 2015 ,al fine di riuscire a compensare i forti tagli dovuti al Patto di stabilità, mantenendo così in equilibrio i bilanci e garantendo le retribuzioni ai dipendenti. "Noi – ha evidenziato il presidente Rossi – ci siamo impegnati a garantire la nostra quota parte dei finanziamenti alle Province fino al giorno in cui le competenze e il personale resteranno in carico a questi enti. Questo è il nostro impegno. Vorrei ricordare come questa operazione di riordino abbia di per sé un costo significativo (tra i 20 e i 25 milioni) per le casse regionali, : è un sacrificio necessario però a dare senso e contenuti a questa riforma". Ma quale sarà la Regione che nascerà da questa riforma? Rossi la descrive così: "Da una Regione concepita come una sorta di ´staterello´, quella uscita dalla riforma del 2001, si passerà ad una Regione più presente nei territori, che governa, che fa più amministrazione, più vicina al cittadino. Mi piace l´idea di una Regione che si fondi su questi principi". Il presidente ha colto anche l´occasione per evidenziare come questo percorso di riforma, di cambiamento e snellimento non debba riguardare solo Regione, Province e Comuni ma anche lo Stato: "La politica, dei passi concreti verso il cambiamento, li ha fatti: si è avviato un processo di riordino delle competenze per cui le Province cessano di essere un ente autonomo, e anche la Regione si ridimensiona: in pochi anni da 65 consiglieri si passerà a 40, da 14 assessori a 8. Sono segni concreti, che sarebbe auspicabile arrivassero anche dallo Stato. Perchè, per dare senso a questo cammino di riforme, abbiamo bisogno di uno Stato più efficiente, più leggero e meno costoso".  
   
   
TOSCANA: PROVINCE, I CONTENUTI DELL´ACCORDO  
 
Firenze 5 febbraio 2015 - Cogliere l´occasione del riordino delle funzioni provinciali per riorganizzare la macchina amministrativa toscana, migliorare il rapporto fra cittadini e pubblica amministrazione, favorire la sburocratizzazione e lo snellimento delle procedure. Questo il senso dell´Intesa firmata fra la Regione Toscana, l´Anci Toscana e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil. L´accordo è anche una risposta alle preoccupazioni dei lavoratori che si erano mobilitati nelle settimane scorse contro i tagli imposti dalla legge di stabilità 2015 agli enti territoriali, rendendo più difficile il percorso del riordino delle funzioni provinciali. Il taglio del 50% delle spese per il personale delle Province e del 30% della Città metropolitana, la messa in mobilità del corrispondente personale, impone a tutta la pubblica amministrazione uno sforzo straordinario. L´accordo firmato mette in fila impegni e passaggi, nelle more della riorganizzazione delle funzioni provinciali che si completerà con l´approvazione della proposta di legge che la Giunta regionale ha approvato il 19 gennaio scorso e che ora è all´attenzione del Consiglio. Invita le Province, così come sta facendo la Regione, a dichiarare gli "esuberi" del personale in possesso dei requisiti previdenziali pre-Fornero; impegna la Regione a farsi carico del personale impiegato nelle funzioni che a questa saranno trasferite; gli enti territoriali e statali a mettere in atto tutti gli strumenti per ricollocare il rimanente personale. Nell´intesa siglata stamani c´è scritto che salari e inquadramento dei lavoratori delle Province rimarranno inalterati (salario accessorio e posizione giuridica compresa), si ricorda che il personale sarà trasferito assieme alle funzioni e nei trasferimenti saranno presi in considerazione anche gli assunti a tempo determinato e i Co.co.co. Nelle dieci Province toscane lavorano quattromilacinquecento persone. L´accordo ribadisce anche che al tavolo di confronto regionale dovranno essere definiti criteri generali, certi e omogenei, per il personale interessato al trasferimento. Il trasferimento del personale conseguente al passaggio delle funzioni alla Regione, ai Comuni o alle Unione dei Comuni, non comporterà necessariamente il cambiamento della sede di lavoro. La Regione, per esempio, per favorire il mantenimento dei servizi il più possibile vicini ai cittadini, aprirà degli uffici territoriali in ogni Provincia e Città metropolitana.  
   
   
"RES"; UMBRIA: UNA "LUNGA CRISI" CON TIMIDI SEGNALI DI RIPRESA  
 
Perugia, 5 febbraio 2015 - Dal 2008 al 2012 (anno in cui si fermano le stime ufficiali al momento di stesura del Rapporto) l´Umbria ha perso quasi 11 punti percentuali di Pil (contro i 7 della media italiana), superando il Mezzogiorno (-10,3%): è il dato che segna la "lunga crisi" della regione, messo nero su bianco dal Rapporto economico sociale ("Res") sull´Umbria illustrato, ieri, a Palazzo Donini. Presenti la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, il presidente ed il direttore dell´Aur, Claudio Carnieri e Anna Ascani, ed i ricercatori Mauro Casavecchia ed Elisabetta Tondini, responsabili rispettivamente delle Aree "sviluppo locale e innovazione" e "processi e politiche economiche e sociali" di Aur. Nell´illustrare i profili macroeconomici di "Res", Elisabetta Tondini ha evidenziato come la crisi che si è abbattuta sull´Umbria ha avuto ripercussioni particolarmente negative, in quanto la regione è entrata nel tunnel recessivo con un tessuto economico già indebolito. E´ ciò in maniera maggiore rispetto all´Italia, anch´essa segnata da un processo inerziale di lunga data che ha prodotto ripercussioni ben più importanti che in altri Paesi dell´Eurozona. Nel periodo che va dalla metà degli anni novanta al 2012 l´economia umbra è cresciuta mediamente dello 0,4% annuo, analogamente al meridione (0,7% Italia), e il contributo della regione alla formazione del Pil nazionale, che oscillava tradizionalmente intorno all´1,4%, spesso superandolo, nel 2012 scende all´1,35%. Già prima del 2008 l´Umbria mostra segni di sofferenza: il Pil procapite reale tra il 2002 e il 2007 diminuisce dello 0,27% medio annuo, a fronte di una crescita italiana dello 0,47% e precipita, dal 2008 al 2012, a -2,85% (-1,90% in Italia). Nell´ultimo anno disponibile, la forbice Umbria-italia finisce per sfiorare dieci punti. Fra le cause della crisi quella della domanda che si è ridotta drasticamente, soprattutto nell´ambito dei consumi dove la spesa per consumi finali delle famiglie ha subito cali reali per cinque anni consecutivi (in Italia si era avuta una sporadica ripresa nel 2010). I consumi rappresentano una grandezza che contribuisce positivamente alla formazione del Pil anche in presenza di annualità economiche negative. L´inversione di tendenza, in modo così intenso e duraturo, testimonia invece la portata di una crisi che non ha precedenti nella storia più recente del Paese. A partire dal 2010, la dinamica reale dei consumi nella regione è stata sempre peggiore di quella del reddito prodotto. La ripresa della domanda stenta a decollare per un atteggiamento "cautelativo" e soprattutto perché gli anni di difficoltà hanno ridotto drammaticamente i redditi delle famiglie meno abbienti provocando un drastico calo della propensione al consumo. La lunga crisi ha colpito in modo particolarmente pesante soprattutto i redditi più bassi, con effetti evidenti sull´inasprimento e sulla diffusione degli stati di indigenza. Nel giro di due anni (dal 2010 al 2012) il tasso di povertà relativa in Umbria raddoppia (dal 5% all´11% per le famiglie e dal 7,7% a quasi il 15% per gli individui), dati che si riconfermano purtroppo nel 2013. Le stime previsionali del Pil per il 2013 ci restituiscono per l´Umbria un nuovo calo di oltre 3 punti percentuali del Pil (mentre la recessione italiana si è attestata ad un -1,9%). Sebbene lo scenario rimanga incerto, nel 2014, che è stato un ulteriore anno di difficoltà, dovrebbe presentarsi una timida ripresa, attesa da tre anni. Nel presentare il Rapporto Mauro Casavecchia ha sottolineato come "il lavoro di scavo di Res sull´Umbria anche quest´anno sia stato inserito in uno scenario più ampio che consente di leggere la regione nella complessità delle interrelazioni tra processi economici e sociali per cogliere il senso delle trasformazioni dei suoi caratteri identitari. Alla presentazione generale del Rapporto – ha annunciato - seguiranno altre tre sezioni tematiche che, ricalcando l´articolazione del percorso di ricerca effettuato, riguarderanno le dinamiche e le strategie d´impresa (11 febbraio, ore 9.30), approfondimenti settoriali (18 febbraio, ore 10) e tendenze sociali (26 febbraio, ore 10)". "Il Rapporto – ha detto il presidente dell´Aur, Claudio Carnieri – dà conto della relazione, in Umbria, tra dinamiche dei processi produttivi e modello sociale per leggere la contemporaneità. Il volume è denso di spunti, suggestioni e stimoli interessanti proprio perché il quadro che offre della società umbra è di ampio respiro, variegato e di lungo periodo". "Il volume – ha detto il direttore di Aur, Anna Ascani -, si compone di quasi 500 pagine che raccolgono 19 contributi di 30 autori e rappresenta uno strumento importante per tutta la collettività umbra in quanto consente di conoscere, approfondire e riflettere sullo stato economico e sociale della regione dando nel contempo indicazioni di policy".  
   
   
"RES", UMBRIA; MARINI: "PUNTI DI FORZA DEL SISTEMA UMBRO FONDAMENTALI PER AFFRONTARE LA CRISI"  
 
Perugia, 5 febbraio 2015 - "Le attività di ricerca, come quella svolta da Aur, sono importanti per costruire politiche di governo innovative che debbono però tenere conto anche del tempo presente e di quanto le politiche nazionali ed europee incidano sulla possibilità concreta di mettere in campo strumenti efficaci per affrontare la crisi": lo ha detto la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, nel suo intervento conclusivo alla presentazione del Rapporto economico sociale dell´Umbria. Nell´operare una serie di "riflessioni" su quanto emerso dal Rapporto, Marini ha evidenziato come il blocco degli investimenti, soprattutto pubblici, dovuto ad una errata lettura delle politiche di rigore, sia un fattore cruciale che ha concorso all´aggravarsi della crisi nel Paese e in Umbria. Da qui "la necessità di ridare slancio a questo settore in maniera qualificata e rimetterlo in moto, perché finora – ha affermato Marini - la forte contrazione degli investimenti si è dimostrata una medicina che non ha aiutato il malato, ma ha aggravato la malattia". Relativamente alla ripresa dei consumi ed al dibattito aperto su questo tema, per la Presidente "vanno ricreate le condizioni socio economiche per la crescita, lo sviluppo, il lavoro, piuttosto che mettere in campo azioni finalizzate esclusivamente al loro incentivo". La specializzazione del sistema economico e produttivo dell´Umbria è un altro fattore su cui concentrarsi nei prossimi anni, seguendo peraltro la rotta indicata dall´Unione Europea. "L´utilizzo intelligente e trasversale in tutti i settori dei fondi strutturali per costruire ed accompagnare la specializzazione intelligente del sistema umbro sarà – per la presidente - una delle sfide da cogliere per recuperare il gap di competitività della regione. Per uscire dalla crisi è inoltre determinante la capacità di agire sui punti di forza che il sistema economico e produttivo dell´Umbria sa esprimere. A cominciare dalle imprese di eccellenza che, per lo più di medie dimensioni, non hanno carattere specialistico, ma tagliano orizzontalmente tutti i settori. Queste imprese hanno dimostrato – ha proseguito la presidente - un forte dinamismo e capacità nel fronteggiare la crisi, accomunate dalla spinta alla ricerca e all´innovazione, dal mantenimento dei livelli occupazionali, dalla propensione all´export. Il nuovo settennato dei fondi europei 2014 – 2020 va dunque utilizzato non solo per alleviare la crisi, ma per dare slancio alla parte più dinamica del sistema produttivo ed economico umbro, per accrescerne i punti di forza, puntando sulla internazionalizzazione, sulla rete dei servizi, sulla promozione integrata e sull´attrazione degli investimenti". Allo stesso modo per Marini "vanno sostenute quelle imprese (agricole, agroalimentari e di alcuni settori del manifatturiero) che operano sul territorio e che ne esprimono la vocazione strategica". Una leva essenziale per l´uscita dalla crisi verrà anche da politiche efficaci per la ricollocazione dei disoccupati e degli inoccupati e per l´inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. "In questo quadro – ha affermato la presidente - le risorse del Fondo sociale europeo dovranno essere orientate a percorsi di apprendistato e formazione capaci di definire figure professionali connesse all´innalzamento del sistema economico e produttivo regionale". Per quanto riguarda la coesione e l´inclusione sociale la presidente ha evidenziato che "le politiche di riferimento dovranno essere orientate non solo alla lotta alla povertà, ma anche al rafforzamento della rete sociale dei servizi sul territorio, in una visione di welfare e di inclusione sociale dai caratteri innovativi con al centro le persone". Infine, soffermandosi sulle azioni per lo sviluppo, Marini ha sottolineato che "la Regione non si accontenta di ripetere le ottime performance ottenute nella precedente stagione dei fondi strutturali, con il pieno utilizzo delle risorse a disposizione, ma intende fare un ulteriore salto di qualità affinché, già a partire dal prossimo triennio, le risorse per le politiche regionali di sviluppo possano sostenere la crescita di quella parte del sistema economico e produttivo regionale che può fare da traino, attrazione e capofila di una filiera".  
   
   
SPESE CONSILIARI IN EMILIA ROMAGNA: ARCHIVIAZIONE DISPOSTA DAL GIP DEL TRIBUNALE DI BOLOGNA  
 
Bologna, 5 febbraio 2015 – Soddisfazione è stata espressa dal Presidente della Regione Emilia-romagna, Stefano Bonaccini, per l’archiviazione disposta dal Gip del Tribunale di Bologna in merito alla vicenda relativa alle spese consiliari della passata legislatura. “Ho appreso con soddisfazione dal mio legale professor Manes – ha dichiarato il Presidente – dell’avvenuto deposito del decreto di archiviazione disposto dal Gip del Tribunale di Bologna, dottor Pansa, in relazione all’indagine sulle “spese consiliari” che si è svolta anche nei miei confronti”. “Ho sempre avuto piena fiducia nell’operato della Magistratura – ha spiegato Stefano Bonaccini – e questa fiducia non è mai stata posta in discussione dagli accertamenti svolti”. “D’altronde – ha concluso il Presidente – la mia serenità nasceva dalla consapevolezza di aver sempre agito nel pieno rispetto delle regole e in assoluta trasparenza, ispirandomi al principio di massima sobrietà, anche ed anzitutto nell’utilizzo dei fondi pubblici”.  
   
   
VENETO: LE COMMISSIONI TERZA E QUARTA NON DANNO PARERE POSITIVO SUL BILANCIO PREVISIONALE.  
 
 Venezia, 5 febbraio 2015 - “Capisco, e in alcuni casi posso condividere, le remore e il disagio di molti consiglieri di maggioranza davanti a un Bilancio segnato da profondi tagli e dalla compressione di voci di spesa e anch’io sono ben certo che questa Regione meriterebbe ben altro. Ma questo nostro Bilancio è il risultato contabile delle manovre varate dai governi Monti e Letta, è il frutto di spending review, tagli lineari alla spesa, tetti di spesa: ci sono leggi votate dal Parlamento, volute dal Governo dietro a questi numeri contro i quali inveisce l’opposizione”. L’assessore regionale al Bilancio, Roberto Ciambetti, ha commentato così la bocciatura in terza e quarta Commissione del Bilancio previsionale della Regione del Veneto. “Sono sereno – ha spiegato Ciambetti –. Da anni spiego che quello che i governi da Monti in poi hanno chiamato risparmi sono minori servizi e mi sorprendo, e indigno, dell’atteggiamento delle minoranze, maggioranza dura e pura a Roma, che a livello nazionale hanno costantemente votato a favore di questi tagli che oggi ci vengono rimproverati: ci viene rimproverato d’applicare i tagli che loro stessi hanno votato a livello nazionale. Chi ha votato le spending review? Chi ha posto tetti di spesa indicibili? Chi ha preteso la diminuzione del budget persino in comparti strategici e qualificanti il servizio pubblico?”. “Così, se posso comprendere l’atteggiamento critico della maggioranza, la quale giustamente fa emergere la contraddizione di una Regione virtuosa severamente punita dalle manovre governative – ha concluso Ciambetti - non posso di certo accettare di essere accusato di tagli o cattiva gestione da chi ha ancora il coltello e le forbici romane in mano. Per mesi, anni, a Roma c’è chi s’è fatto bello, per non dir altro, con i soldi altrui ed ora ci viene ad accusare di non avere quelle risorse con le quali s’è tanto vantato? La cicala non accusi la formica”.  
   
   
ENTI LOCALI: APPROVATA LA PROPOSTA DEL PIANO DI RIORDINO TERRITORIALE DEL FVG LA PROPOSTA CONTIENE 17 AGGREGAZIONI DI COMUNI  
 
Trieste, 5 febbraio 2015 - La Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato ieri, su proposta dell´assessore alle Autonomie locali Paolo Panontin, una prima proposta di articolazione del "Piano di riordino territoriale" che individua, in via preliminare, 17 aggregazioni di Comuni, le cosiddette Unioni Territoriali Intercomunali (Uti). La delibera approvata dà attuazione a quanto indicato all´articolo 4, comma 1, della legge regionale 26/2014 "Riordino del sistema Regione - Autonomie locali del Friuli Venezia Giulia", che dispone che entro 45 giorni dall´entrata in vigore della legge la Giunta del Fvg approvi la proposta del "Piano di riordino territoriale" che determina i confini delle ipotetiche nuove Uti includendovi tutti i Comuni della regione. Vengono così individuate 17 aggregazioni di Comuni nel rispetto degli obiettivi strategici e degli indirizzi politici espressi dal Consiglio regionale nell´Ordine del giorno numero 1 dello scorso 24 novembre - con l´impegno a tenere conto della "consolidata esperienza degli Ambiti socio-assistenziali" - e tenendo conto dell´ "Analisi socio-economica per lo sviluppo di progetti di riorganizzazione sovracomunale", elaborata nei mesi scorsi. "Si tratta - ha dichiarato l´assessore Panontin - di una proposta assolutamente ´aperta´, indirizzata agli Enti locali e ai loro amministratori che saranno i veri protagonisti di questa importante e impegnativa Riforma". Le 17 aggregazioni di Comuni proposte rispettano tutti i criteri previsti dall´articolo 4, comma 2, della legge regionale 26/2014: - la contiguità territoriale dei Comuni ricompresi in ciascuna Uti; - il rispetto del limite demografico minimo di ciascuna Uti, fissato in 40.000 abitanti o 30.000 abitanti se l´Uti comprende Comuni appartenenti o appartenuti a Comunità montane; - l´omogeneità, complementarietà e integrazione delle caratteristiche geografiche, demografiche, di mobilità, ambientali, economiche, sociali, culturali e infrastrutturali; - la compatibilità con il territorio delle Aziende per l´Assistenza Sanitaria (Aas); - l´integrazione istituzionale rappresentata anche da precedenti forme associative o convenzioni, e ricalcano dunque l´assetto degli Ambiti socio-assistenziali del Friuli Venezia Giulia, con le uniche due eccezioni relativamente al territorio della provincia di Trieste, che vede i tre Ambiti socio-assistenziali raggruppati in un´unica Uti (eccezione che si è resa necessaria per rispettare il criterio del limite demografico minimo e quello della contiguità territoriale di tutti i Comuni aderenti) ed alla volontà di valorizzare l´esperienza del Consorzio della Comunità Collinare del Friuli, favorendone pertanto la trasformazione in Uti. L´iter della norma prevede ora che la proposta di Piano venga inviata al Consiglio delle Autonomie Locali (Cal) per l´espressione del relativo parere che deve essere espresso entro 15 giorni dal ricevimento della richiesta della Giunta regionale. Parallelamente, entro 60 giorni dalla pubblicazione della deliberazione concernente la proposta di Piano i Comuni che si trovano in alcune determinate condizioni possono: chiedere l´adesione ad un´aggregazione diversa, qualora adiacenti ad essa oppure qualora adiacenti a Comuni con essa confinanti che, a loro volta, abbiano richiesto lo spostamento o comunicare la decisione di non aderire ad alcuna aggregazione, qualora essi abbiano una popolazione superiore a 5.000 abitanti (3.000 se appartenenti o appartenuti a Comunità montane), sulla base di una relazione nella quale venga delineata la sostenibilità dell´esercizio in forma singola delle funzioni di cui la legge prevede invece l´esercizio in forma associata. "I primi cittadini dei Comuni del Friuli Venezia Giulia avranno dunque il tempo necessario per formulare le loro proposte alla Giunta regionale, che rimane a loro completa disposizione, nell´intento di arrivare a scelte assolutamente condivise con il territorio", ha detto l´assessore Panontin. Conclusa questa ulteriore fase di consultazione, entro i successivi 45 giorni, la Giunta regionale approverà in via definitiva il "Piano di riordino territoriale" contenente la delimitazione geografica delle Uti e l´elenco dei Comuni che ne fanno parte. È in questa fase che la Giunta regionale valuterà la conformità delle richieste ai criteri stabiliti dalla legge, contemperati con le condizioni riguardanti la facoltà, per i Comuni con popolazione superiore alle soglie indicate (5.000 e 3.000 abitanti), di non aderire alle Uti. "Scopo di questo Piano è quello di cercare di aiutare soprattutto i Comuni più piccoli, oggi di certo in difficoltà, affinché possano ´lavorare´ assieme agli Enti locali più strutturati e si possano offrire ai cittadini, attraverso le Uti, risposte più efficaci, più efficienti e più economiche", ha concluso Panontin.  
   
   
LETTERA APERTA DEL PRESIDENTE DEL VENETO, LUCA ZAIA, A OLIVIERO TOSCANI  
 
Venezia 5 febbraio 2015 - Il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ha diffuso una sua lettera aperta rivolta a Oliviero Toscani. Segue il testo. Egregio Signor Oliviero Toscani, ho letto le Sue dichiarazioni sui Veneti che Lei considera tutti “ubriaconi”. Nell’immediatezza, Le avevo chiesto di scusarsi pubblicamente, convinto come sono che a tutti debba essere concessa l’opportunità di rimediare a un errore. Apprendo invece che, non soltanto Lei non ha provveduto a scusarsi, ma addirittura rilancia quelle incommentabili dichiarazioni ed, evidentemente per giustificarsi, fa appello al diritto di satira (ma Lei non faceva un altro mestiere?). Siccome non ho evidentemente avuto nei suoi confronti il dono della chiarezza, La invito nuovamente - prima che scadano le 48 ore – a rivolgere le Sue scuse a tutto il Popolo Veneto senza se e senza ma, e soprattutto senza appellarsi di nuovo alla satira, perché la satira – quella vera, quella seria – gioca su tutt’altri accenti ed è molto, molto più raffinata e rispettosa. Pretendo che le Sue scuse siano profonde e sincere, capaci di rimarginare quella ferita che Lei ha voluto infliggere a un intero Popolo, in un gioco di tristi e non più originali provocazioni che contribuiscono sicuramente a far galleggiare nelle cronache e a imporsi nei titoli dei giornali, ma che lasciano perplessi e attoniti. Non soltanto ha lanciato accuse immotivate, ma in un crescendo di cattivo gusto ha coinvolto nella sua deprimente e penosa affabulazione nonni, padri, madri, generazioni di persone di cui noi Veneti andiamo orgogliosi. Non solo quindi contro i viventi, ma anche contro i nostri cari che non ci sono più. Siamo un popolo avvezzo a fronteggiare povertà e difficoltà, sappiamo cos’è la temperanza e abbiamo come virtù principale una immensa pazienza. Ma la pazienza, prima o poi, lascia il posto all’orgoglio. Per cui attenderò pazientemente, per qualche ora ancora, le Sue pubbliche scuse, poi domattina trasmetterò all’Avvocatura Regionale tutti gli articoli contenenti le sue dichiarazioni affinché le trasmettano alla Magistratura competente.  
   
   
VILLA UMBRA: SABATO 7 FEBBRAIO CORSO PER AMMINISTRATORI LOCALI SUL PATTO DI STABILITÀ INTERNO  
 
 Perugia, 5 febbraio 2015 - Amministratori locali, sindaci, assessori, consiglieri dei Comuni, dirigenti e funzionari degli enti locali sono i destinatari del Corso di formazione sulle novità riguardanti il Patto di stabilità interno, che si svolgerà sabato 7 febbraio alle ore 9, a Villa Umbra. La giornata formativa, organizzata dalla Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, in collaborazione con l´Istituto per la Finanza e l´Economia Locale (Ifel), Fondazione istituita dall´Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci) avrà come decente l´avv. Matteo Barbero, consulente Anci Piemonte. "Da alcuni anni il Patto di stabilità interno, diretta conseguenza del "Patto di stabilità e crescita", applicato nell´ambito dei paesi dell´Unione europea – evidenzia Alberto Naticchioni, amministratore unico della Scuola - costituisce uno dei più importanti e complessi vincoli con cui il bilancio degli Enti locali si deve confrontare. Il seminario punta a ad analizzare l´evoluzione, la disciplina attuale e le prospettive future di tale istituto". Il Corso affronterà il contesto della finanza pubblica; le regole del Patto di stabilità interno; la definizione degli obiettivi programmatici; strategie, adempimenti, sanzioni e gli effetti sulla spesa di investimento alla luce delle norme sulla tempestività dei pagamenti e la compatibilità "monetaria" delle spese.  
   
   
CONTEST IOLAVORO START UP_ GARANZIA GIOVANI PIEMONTE E CONSULTA REGIONALE DEI GIOVANI PREMIANO LE MIGLIORI IDEE D´IMPRESA  
 
 Torino, 5 Febbraio 2015 - Nove ragazzi e ragazze, che hanno partecipato al percorso di sviluppo di nuove idee di impresa nell’ambito di Garanzia Giovani Piemonte, oggi hanno presentato le loro idee imprenditoriali di fronte a una giuria di esperti nel corso di un contest. I giovani hanno esposto avanzati progetti di creazione di nuove attività imprenditoriali. Questi sono i vincitori premiati a pari merito per il progetto più interessante: Cristina Iurissevich con il progetto Croissant ideato per gestione della vita di casa, Dario Timpani con il progetto Medienclub per produzione videoclip e spot con taglio cinematografico, Deborah Giaconella con il progetto Ally Box per viaggiare leggero e trovare quello di cui si ha bisogno in albergo, Lavinia Fanari con il progetto Torino Sweet Home appartamenti con affitti a breve periodo per turisti a Torino. I giovani riceveranno servizi e attività consulenziali presso il Talent Garden di Torino. L’iniziativa è stata promossa dalla Consulta Regionale dei Giovani del Consiglio Regionale del Piemonte, realizzata dall’Agenzia Piemonte Lavoro con la collaborazione di Talent Garden di Torino e Fondazione Human+. “Iniziative come questa, - ha affermato Mauro Laus, presidente del Consiglio Regionale del Piemonte - che mettono in luce i giovani talenti e la loro capacità di mettersi in gioco per entrare nel mondo del lavoro, hanno due particolari pregi: il primo riguarda l’affermazione del merito quale principio sacrosanto per la buona riuscita di ogni impresa, il secondo, più operativo, suggerisce ai nostri ragazzi nuove strade da intraprendere nel difficile cammino della realizzazione professionale. Non è un caso che anche il nuovo presidente della Repubblica abbia dedicato ai giovani e al lavoro una pagina ampia del suo discorso d’insediamento e il Consiglio regionale del Piemonte, attraverso il sostegno a iniziative come questa, non intende trascurare l’appello della più alta carica dello Stato”. “Garanzia Giovani è il programma europeo - ha dichiarato Gianna Pentenero, assessore al Lavoro della Regione Piemonte - creato per favorire l’occupazione giovanile. È importante per raggiungere questo risultato promuovere i giovani di talento. L’iniziativa e l’intraprendenza sono una leva per l’affermazione delle proprie potenzialità e la Regione Piemonte è attenta a sostenere l’iniziativa dei giovani e più in generale a facilitarne l’inserimento nel mondo del lavoro. Questo grazie a una rete di servizi per l’occupazione pubblici e privati consolidata nel tempo e che funziona bene. Per questo Garanzia Giovani da noi sta dando risultati positivi, a fronte di un quadro nazionale dove invece il progetto sta facendo più fatica ad affermarsi”. “Azioni come quelle intraprese dal Talent Garden – ha dichiarato Alessandro Benvenuto, presidente della Consulta regionale dei Giovani - rappresentano un importante tassello di un percorso che le Istituzioni devono condividere con il mondo delle imprese, le università e tutti gli attori della società piemontese, affinché le politiche contro la disoccupazione, in particolare quella giovanile, possano iniziare a produrre i risultati sperati”  
   
   
IMMIGRAZIONE, ASSESSORE LOMBARDI: DA DATI FRONTEX EMERGE FALLIMENTO GOVERNO  
 
Milano, 5 febbraio 2015 - "Secondo i dati Frontex, in Europa nel 2014 sono transitati 278.000 clandestini, di cui oltre 170.000 sono passati dall´Italia. Basterebbero questi numeri a certificare l´epocale fallimento del Governo in materia di contrasto all´immigrazione clandestina, ma, a questo punto, visto che il Ministero dell´Interno ha escluso le Regioni e gli Enti locali dalla gestione del fenomeno, vogliamo sapere quante di queste persone si trovano ancora sul territorio lombardo e, soprattutto, quanto ci costa mantenere tutte le persone che non richiedono o che non ottengono l´asilo politico". Queste le parole dell´assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione Simona Bordonali in merito ai dati diffusi dall´agenzia Frontex relativi al 2014. "Chi fugge da una guerra è il benvenuto - prosegue l´assessore - ma sappiamo, secondo i dati ufficiali del Viminale, che, nel 2014, hanno chiesto asilo solo 64.886 persone e, delle richieste esaminate, solo il 10 per cento ha avuto esito positivo". "In sostanza, in Italia, - conclude Bordonali - sono stati riconosciuti solo 3649 rifugiati in tutto il 2014".  
   
   
HELP CENTER STAZIONE VIAREGGIO: "SPAZIO DI ACCOGLIENZA ED INCLUSIONE"  
 
Firenze 5 febbraio 2015 – Aprirà presto anche nella stazione di Viareggio un Help Center o centro d´ascolto per offrire alle persone disagiate che frequentano le stazioni ferroviarie un servizio di primo orientamento verso i servizi sociali. L´apertura fa seguito all´accordo di collaborazione siglato tra Regione e Ferrovie dello Stato nel 2013 per sviluppare ´comuni azioni di sostegno sociale´ in alcune stazioni toscane tra cui Firenze (Santa Maria Novella, Campo di Marte, Rifredi), Pisa, Prato, Livorno, Pistoia e, appunto, Viareggio. Accordo per il quale la Regione ha messo a disposizione 500 mila euro. Soddisfazione espressa da parte della vicepresidente Stefania Saccardi. "Cominciano – ha detto - a prendere corpo in Toscana i primi Help Center nelle stazioni, spazi di accoglienza e e di inclusione per persone senza dimora e, in generale, per tutte quelle situazioni di povertà estrema e di disagio conclamato presenti nelle stazioni. Viareggio sarà il secondo progetto di questo tipo in Toscana, dopo quello attivato nella stazione di Santa Maria Novella a Firenze che ho seguito quando lavoravo nell´amministrazione comunale fiorentina. Il progetto complessivo – ha concluso Saccardi - si inserisce all´interno delle politiche di solidarietà sociale che la Regione sta potenziando per cercare di ridurre emarginazione e disagio delle fasce più fragili della popolazione. Mi auguro che a questa nuova apertura a Viareggio possano, a breve, seguirne altre". Stamattina a Viareggio, Comune di Viareggio e Rete Ferroviaria Italiana, hanno firmato l´accordo che prevede la concessione in comodato d´uso gratuito di due locali della stazione da destinare a questo servizio. L´help Center, che sfrutterà i locali al piano terreno, funzionerà come centro d´ascolto edi primo orientamento verso i servizi sociali della città (centri di accoglienza, comunità terapeutiche, associazioni specializzate), i quali avvieranno successivamente percorsi di assistenza personalizzati, mirati al recupero e al reinserimento sociale, in alternativa alla permanenza in stazione. I locali al primo piano ospiterranno una casa di prima accoglienza, in particolare per donne in stato di difficoltà anche con minori. L´accordo di collaborazione firmato tra Regione e Ferrovie dello Stato nel 2013 prevede che quest´ultime mettano a disposizione, nelle stazioni toscane, spazi non più funzionali alle attività ferroviarie e non valorizzabili commercialmente da destinare ad attività sociali o socio ambientali. Gli Help Center e i Centri di accoglienza che saranno attivati saranno inseriti nel network gestito dall´Osservatorio Nazionale sul Disagio e la Solidarietà nelle Stazioni (Onds). I locali vengono concessi da Ferrovie con contratti di comodato d´uso gratuito e la Regione provvede a coordinare il progetto a livello territoriale e a finanziare lo start up dei progetti, attivati e sostenuti dalle singole amministrazioni comunali. Per l´avvio dei progetti le risorse ammontano a 420 mila euro, i restanti 80 mila servono, in base ad un altro accordo siglato con Anci Toscana, per la realizzazione delle azioni trasversali e di sistema del progetto (formazione degli operatori, banche dati ecc.).  
   
   
ZERO TOLLERANZA PER LE MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI, VENERDÌ 6 UNA GIORNATA DI STUDIO  
 
 Firenze 5 febbraio 2015 - Il 6 febbraio è la giornata che a livello internazionale viene dedicata alla lotta e al contrasto delle mutilazioni genitali femminili. In quell´occasione, Regione Toscana, Centro Salute Globale, azienda ospedaliero-universitaria Meyer, associazione Nosotras organizzano una giornata di studio, "Zero Tolleranza alle Mgf", che si terrà venerdì 6 febbraio dalle 9.30 alle 13.30 nel Salone Innocenti dell´Istituto degli Innocenti. In Toscana si sta lavorando da tempo per la stesura di procedure di intervento per prevenire, segnalare e sorvegliare le mutilazioni genitali femminili tra le bambine a rischio nell´ambito del programma regionale per il contrasto alle Mgf. Nel mondo 140 milioni di donne soffrono delle conseguenze delle Mgf, di cui 3 milioni solo in Africa. In seguito all´immigrazione di massa, il problema è esploso anche in Europa, dove 500.000 ragazze e donne sono state mutilate e altre 180.000 ogni anno sono a rischio di esserlo. In Toscana sono 27.000 gli immigrati provenienti dai 28 Paesi a rischio, dal Niger alla Guinea, passando per Camerun, Senegal, Egitto, Somalia e Kenya, solo per citarne alcuni. 8.481 le donne: si va dalle 2.761 della Asl 10 di Firenze alle 207 della Asl 12 di Viareggio. Su questi numeri è possibile, grazie ai dati già noti rilevati dalle Asl o dalle anagrafi, effettuare studi di valutazione per poter calibrare efficaci politiche di sensibilizzazione e formazione per prevnire il problema sul territorio regionale. Al convegno del 6 febbraio si parlerà del Programma regionale per il contrasto alle mutilazioni genitali femminili, che attua l´Accordo Stato Regioni del dicembre 2012. E verrà illustrata una proposta di procedura per prevenire, segnalare e sorvegliare le Mgf tra le bambine a rischio.