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Notiziario Marketpress di Mercoledì 29 Aprile 2015
Politica
DISCORSO DEL PRESIDENTE UE JUNCKER SU "LA RIFORMA PER IL FUTURO DELL´UCRAINA" ALLA CONFERENZA SULLE RIFORME  
 
 Kiev, 29 aprile 2015 - E ´un grande piacere incontrare di nuovo il presidente Poroshenko. L´ho incontrato l´anno scorso, prima ancora che sono stato nominato presidente della Commissione europea. L´ho incontrato ieri mattina, l´ho incontrato ieri pomeriggio, l´ho incontrato insieme con il ieri sera il primo ministro, e devo incontrare tutti voi questa mattina. E sono molto felice. Signor Presidente, signor Primo Ministro, signor Vicepresidente della Commissione, signor Commissario, Signor Presidente, onorevoli deputati, ministri di qua e di là, tutti: Sono molto felice di essere qui questa mattina. Quando ho incontrato il presidente Poroshenko l´anno scorso gli ho promesso la mia prima visita bilaterale al di fuori dell´Ue, come presidente sarebbe per Kyiv. Abbastanza sorprendentemente per un politico, ho mantenuto la promessa. Voglio mantenere tutti i contratti che abbiamo con l´Ucraina. Oggi vorrei parlare brevemente, come devo lasciare: devo presiedere il collegio a Strasburgo. Il commissario Hahn e il vicepresidente Dombrovskis non saranno al College: ma, accetto le loro scuse, hanno altre priorità rispetto alla Commissione, la loro priorità è l´Ucraina. Oggi voglio parlarvi di altri due contratti. Il contratto fra l´Ue e l´Ucraina. E il contratto che l´Ucraina ha con la sua gente. Il sostegno dell´Ue per l´Ucraina L´ue sostiene l´Ucraina. Mostriamo la solidarietà con l´Ucraina. Noi siamo spalla a spalla con il popolo ucraino. A volte alcuni ucraini hanno la sensazione che l´Unione europea è freddo li assumersi. La realtà è completamente diversa. Quasi esattamente un anno fa abbiamo firmato i capitoli politici di un accordo di associazione. Questa è la prova tangibile della nostra promessa a voi. Stiamo sostenendo con l´assistenza macrofinanziaria. Proprio la scorsa settimana, abbiamo erogato € 250.000.000 nel quadro dei programmi esistenti. E l´Ue ha ora anche appena concordato un ulteriore terzo pacchetto di 1,8 miliardi di euro. In totale, abbiamo già mobilitato 6000000000 € di un pacchetto completo di supporto 11 miliardi di euro. E stiamo sostenendo il Paese in altri modi. Scienziati ucraini beneficiano di Orizzonte 2020, con la parità di accesso al nostro programma di ricerca e sviluppo 80000000000 €. Imprese ucraine e il beneficio economia ucraina da preferenze commerciali. Quelli di fronte beneficio crisi da 140.000.000 € in aiuti umanitari. Proprio ieri, ci siamo impegnati € 70.000.000 a supporto per Cernobyl. Per assicurare un completo ritorno a un ambiente di sicurezza presso il luogo di tale devastante incidente. E oggi posso annunciare che le imprese piccole e medie imprese trarranno beneficio. Oggi offriamo un pacchetto € 110.000.000 per loro. Esso contribuirà, in particolare, le aree più colpite dal conflitto. Necessità di una riforma - esempi di riforma Questo è il nostro supporto. Ma deve essere accompagnato da una cosa: la riforma. La riforma economica, la riforma politica. Questo è ciò che il governo è stato eletto per. Esso ha già ottenuto molto, in un breve periodo di tempo. Il Parlamento ha accettato nuove leggi di riforma del settore del gas e ristrutturare Naftogaz. Vuol dire un settore che è più moderno e mercato-based, con prezzi più competitivi, e l´energia più sicura. Guardando un altro settore: la corruzione drena la vostra economia, si mangia in corso, si tratta di una piaga faticoso quotidiano sulla vita delle persone. E ´ora di finirla - perseguendo, punendo, ma anche impedendo che, attraverso una nuova cultura. Ancora una volta, qui, c´è stato progressi incoraggianti. Hai un nuovo pacchetto anti-corruzione. Hai nominato il capo di un nuovo ufficio anticorruzione Nazionale. Si stanno migliorando la gestione delle finanze pubbliche. E accanto a quello, vi è stato anche il progresso su una commissione costituzionale, e di decentrare. Tali iniziative sono un inizio promettente. Ma sono solo un inizio; è necessario perseguire e la loro attuazione. Amministrazione pubblica deve essere riformato, professionalizzata, depoliticizzata. Costruire sulle riforme esistenti, il settore energetico deve essere reso più trasparente, competitivo, e l´energia in sé reso più efficiente. Nel frattempo, il decentramento offre la soluzione ad un conflitto che è destabilizzante e mortale. Ha bisogno di accadere: si deve accadere quest´anno. E questo non è parlare di riforma elettorale, la magistratura, il pubblico ministero. La riforma deve continuare. Deve essere credibile. Deve essere veloce. Essa deve essere sostenuta. Continui a riformare, e continueremo a sostegno. Questo è il contratto che stiamo facendo con voi. Abbiamo un contratto: non stiamo facendo lezione, non stiamo imponendo. Si tratta di un contratto, una società virtuosa. Contratto tra l´Ucraina e la sua gente Ma questo non è solo un contratto tra l´Ue e l´Ucraina. Si tratta di un contratto tra l´Ucraina e il suo nobile popolo. Non si tratta di imporre: si tratta di potere. Perché questi non sono le riforme per il bene dei vostri creditori oi vostri partner internazionali; ma per i vostri cittadini. Quelle persone hanno vissuto per troppo tempo in un paese di passaggio: sopportare decenni di occasioni mancate. Essi aspirano e molto da vivere in un paese europeo moderno, in una economia stabile, in modo equo, sistema politico libero dalla corruzione suono e dell´immagine. Questo è quello che hanno protestato per, questo è quello che hanno votato per, che è il governo che hanno eletto. In chiusura vorrei affrontare tre gruppi di persone, in particolare, e ciò che la riforma significa per loro. In primo luogo, per il popolo in Ucraina orientale. Sono cittadini ucraini. Soffrono terribilmente: 6000 uccise; 15.000 feriti; 2 milioni di sfollati; 5 milioni hanno bisogno di aiuti umanitari. Per loro, una riforma conferenza di Kiev può sembrare distante o irrilevante. Ma in realtà, l´unica soluzione a questa crisi è di natura politica. La riforma è l´unico modo per ripristinare la stabilità, per ripristinare le opportunità economiche, di sanare le ferite di un paese in conflitto. Il secondo gruppo vorrei affrontare: per chi in Ucraina che chiedono legami più stretti con l´Ue. La riforma renderà questo processo più semplice. L´ucraina è un paese europeo. Sono rimasto sorpreso, anche se non sono fluente in ucraino, quando ho letto la stampa ucraina di questa mattina. Alcuni dei giornalisti alla mia conferenza stampa, ma che non stavano ascoltando, ha detto che ho detto che l´Ucraina non è un paese europeo. L´ucraina è un paese europeo, l´Ucraina è uno Stato europeo, l´Ucraina è una grande nazione europea. In terzo luogo, per coloro che sventolavano la bandiera dell´Unione europea sul Maidan. So che - tra l´altro - che la protesta non è stato isolato; fa parte di una lunga storia di protesta in questo paese, una testimonianza di coraggio, determinazione e capacità di ripresa del popolo ucraino. Non erano protestando perché hanno cercato l´intervento o interferenza dell´Ue. Ma perché hanno visto i valori europei, e aspirava a loro. I valori e le virtù del dialogo e la diplomazia; soluzioni pacifica e politica; rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dei diritti umani e dello stato di diritto. Lo Stato di diritto all´interno del paese, e lo Stato di diritto internazionale che è stato danneggiato così profondamente negli ultimi tempi. Questo è ciò che la riforma li può portare. Conclusione Dopo la cortina di ferro è scesa, abbiamo visto molti paesi riformisti verso l´Ue: ristabilisce l´unità europea, conciliando storia europea e la geografia europea, rilasciando milioni di tirannia in libertà. Oggi, questi paesi sono economie aperte all´interno del nostro mercato unico, partner alla pari in una unione di nazioni libere ed eque. Questo è un miracolo della storia. Le persone sul Maidan, il popolo ucraino, hanno visto questo percorso che altri seguirono. Hanno visto le libertà che gli altri godono. Vogliono godere anche loro, ed essi sono giustamente sperano che. Voglio che la riforma avvenga. E voglio sostenerlo. Ma in ultima analisi, queste scelte non si trovano con l´Unione europea, ma con l´Ucraina: con la sua gente, la sua leadership politica, le sue istituzioni. Forniremo i mezzi, e vi fornirà la volontà. Viva l´Unione europea, e viva una grande nazione ucraina libera e indipendente. Grazie.  
   
   
UE RIBADISCE IL SOSTEGNO ALLE RIFORME IN UCRAINA ALLA CONFERENZA DI KIEV  
 
Kiev, 29 aprile 2015 - La Commissione europea accoglie con favore il sostegno internazionale per l´Ucraina Convegno organizzato dalle autorità ucraine a Kiev oggi. La conferenza ha offerto l´opportunità di ascoltare dai partner ucraini dei progressi nel processo di riforma e le sfide future e per discutere le misure necessarie di sostegno. In occasione dell´evento, l´Unione europea ha ribadito il suo livello senza precedenti di sostegno al processo di riforme in Ucraina. " L´ue sostiene l´Ucraina Dal mese di marzo 2014, l´Ue e le istituzioni finanziarie europee si sono mobilitati 6000000000 € di sovvenzioni e prestiti per contribuire a stabilizzare la situazione macro-economica del paese e agevolare il processo di riforma;. Stiamo usando altri strumenti di supporto .. Quali le misure commerciali unilaterali sono stati compiuti importanti progressi in materia di riforme, ma occorre fare di più, in modo credibile e duraturo Il contratto l´Ue ha con l´Ucraina è chiara: Continui a riformare e noi continuare a sostenere, "ha detto il presidente di la Commissione europea, Jean-claude Juncker, che ha consegnato un discorso di apertura alla conferenza. " Sappiamo che le riforme sono difficili, ma porterà un enorme guadagno a lungo termine per l´Ucraina e dei suoi cittadini ", ha dichiarato vicepresidenti della Commissione europea Maroš Šefčovič e Valdis Dombrovskis, e commissario per la politica europea di vicinato e negoziati di adesione, Johannes Hahn, che tutti parlavano alla conferenza. Hanno aggiunto: " Sono già stati compiuti passi importanti, come ad esempio il lancio dei lavori della commissione costituzionale, i progressi nel processo di decentramento, l´adozione di una nuova legge sul mercato del gas e il progresso nella riduzione requisiti normativi e di licenza per facilitare affari Un anti-corruzione. Pacchetto è stato adottato - è ora imperativo attuarlo rapidamente e in modo efficiente e il lavoro in molte aree su tutta la linea -. La riforma costituzionale, il decentramento, la giustizia e la riforma del settore civile, la riforma del settore energetico, il miglioramento del clima d´affari - deve continuare ".  
   
   
APERTURA DEI LAVORI IN SENO AL PARLAMENTO EUROPEO, PRIMO VICEPRESIDENTE TIMMERMANS SULL´ADOZIONE DELL´AGENDA EUROPEA PER LA SICUREZZA  
 
Strasburgo, 29 aprile, 2015 - Tutti i cittadini europei dovrebbero avere il diritto di vivere la loro vita in società sicure, sicure e tolleranti. Ma siamo dolorosamente consapevoli che ci sono continue minacce e in evoluzione per la nostra sicurezza interna. I recenti attacchi terroristici a Bruxelles, Parigi e Copenaghen tutti scioccati. Gli europei sono stati uniti nella loro risposta al terrore: noi combatteremo il terrorismo insieme e noi rimanere saldi nella difesa dei valori europei, delle libertà e dello Stato di diritto. L´instabilità nel quartiere Europa, e la radicalizzazione nelle nostre società a casa, significa che la minaccia terroristica è reale e presente. Gruppi della criminalità organizzata continuano le loro attività illecite e troveranno il modo di sfruttare evoluzione delle tecnologie, cambiamenti nell´economia e gli sviluppi della società per fare soldi rubando comunità rispettosi della legge - per il traffico di persone, droga o armi da fuoco, o di facilitare l´immigrazione clandestina o un qualsiasi numero le attività criminali di transfrontaliere. La connessione internet e di e-commerce offrono enormi vantaggi per i cittadini europei come individui e per le nostre aziende, ma è anche un nuovo parco giochi per i criminali informatici. E queste attività criminali sempre più si alimentano l´un l´altro - un terrorista cyber-attacco contro le infrastrutture critiche, il traffico di armi da fuoco, che fornisce le armi per i criminali, i soldi la droga che finisce per il finanziamento del terrorismo. Denaro sporco è il combustibile che mantiene tutte queste attività criminali in corso. Queste reti criminali e terroristiche operano anche in modo molto efficace a livello transfrontaliero. Così, mentre la sicurezza nazionale resta in primo luogo di competenza degli Stati membri, non è chiaro il valore aggiunto della cooperazione europea per affrontare il nesso tra queste attività criminali. Oggi vi presentiamo un programma europeo di sicurezza, che aggiorna e rinnova l´ex strategia di sicurezza interna. E Invito questa Assemblea e gli Stati membri a sottoscrivere e condividere il nostro ordine del giorno per lavorare meglio insieme per la sicurezza. Perché in questo campo nessun paese europeo è in grado di affrontare efficacemente le sfide da solo. Negli ultimi dieci anni l´Unione europea (con l´aiuto di questo Parlamento) ha messo in atto un quadro di sicurezza europea: per lo scambio di informazioni, per la cooperazione operativa, per mettere in comune le conoscenze e competenze, per un migliore coordinamento anche tramite agenzie europee quali Europol ed Eurojust . Un quadro che integra e valorizza il lavoro essenziale che le autorità nazionali fanno ogni giorno, e li aiuta ad essere più efficaci nella lotta contro la criminalità transfrontaliera e il terrorismo. Ci sono stati numerosi casi di successo. Nel 2014, il funzionamento di Archimede ha portato migliaia di agenti di polizia di diversi Stati membri insieme in una settimana di esercizio congiunto che consegna risultati impressionanti: 1.150 criminali arrestati da loro 90 trafficanti di esseri umani e 170 facilitatori all´immigrazione clandestina, 1 milione di euro in contanti sequestrati , e tonnellate di vari tipi di droga sequestrata. Questo è solo un esempio di ciò che può essere raggiunto quando le forze dell´ordine segue un approccio multi-disciplinare e multi-nazionale. Ma la nostra analisi suggerisce che gli Stati membri sono ancora underusing questo quadro per il coordinamento, lo scambio di informazioni e la cooperazione. C´è ancora diffidenza e reticenza a collaborare ancora più strettamente utilizzando gli strumenti in atto per il pieno. Dobbiamo cambiare la cultura e il modus operandi della nostra comunità di applicazione della legge. Quindi il messaggio più importante dell´agenda è che insieme, dobbiamo fare uno sforzo per essere più efficace nel garantire la sicurezza ai nostri cittadini. Il Trattato di Lisbona ci ha dato la giusta base, portando questa zona per la normale struttura del Trattato e dando questo Parlamento la responsabilità - che si sta effettivamente Cogliere - di codecisione legislazione e di esercitare un controllo democratico in questo settore. Lavorare meglio insieme significa anche nel pieno rispetto dei diritti fondamentali, e nel rispetto dei principi di necessità e proporzionalità. La nostra agenda è molto concreta e dettagliata su ciò che deve essere done.As questo Parlamento ha suggerito nella sua risoluzione della futura strategia di sicurezza interna, il focus è sul migliore impiego o affilatura degli strumenti esistenti prima di proporne di nuovi. In primo luogo, abbiamo un certo numero di proposte legislative in corso che devono essere concordate da parte dei co-legislatori nel più breve tempo possibile - la riforma di Europol, Eurojust, Cepol; così come la riforma della protezione dei dati e senza dimenticare Pnr dell´Ue e Pnr condivisione accordi con paesi terzi. In secondo luogo, abbiamo individuato una serie di strumenti legislativi che devono essere rivisti. La nostra decisione quadro 2008 terrorismo, che attualmente non copre combattenti stranieri. La nostra direttiva di armi da fuoco, che la valutazione in corso dimostra chiaramente non è abbastanza severa - è inaccettabile che un Kalashnikov può essere acquistato facilmente su internet. Abbiamo anche bisogno di aggiornare il nostro strumento legale principale nella lotta contro la frode e la falsificazione mezzi diversi dai contanti di pagamento, che risale al 2001, alla realtà di oggi a pagamenti finanziari, soldi virtuali inclusi. Se vogliamo essere davanti a rapida evoluzione reati ambientali avremo bisogno di avere uno sguardo nuovo quadro legislativo in materia di sanzioni. Il lavoro esplorativo, come richiesto dal co-legislatori in materia di confisca non basati condanna di proprietà penale acquisita continuerà. I precedenti penali esistenti che condividono base di dati deve essere migliorata per coprire anche i cittadini di paesi terzi che hanno commesso il crimine in Europa. In terzo luogo, l´agenda richiede sforzo supplementare da parte della comunità nazionale ed europeo piena applicazione della legge per trasformarlo in realtà operativa. Abbiamo bisogno di più la condivisione dei dati; efficace cooperazione operativa; ulteriori misure di fiducia di costruzione. In particolare, dobbiamo sviluppare la cooperazione giudiziaria per completare la cooperazione di polizia. Le agenzie europee esistenti devono essere sufficientemente attrezzato e collaborare più strettamente. La Commissione di allineare le risorse finanziarie disponibili per le priorità dell´agenda. Anche se questo quadro è naturalmente adatto per affrontare tutti i tipi di minacce alla sicurezza interna, in sfide di oggi dobbiamo focalizzare la nostra attenzione sulle tre sfide che ho ricordato - il terrorismo, la criminalità organizzata e la criminalità informatica. Le sfide non sono nuove, ma sono diventati più vario e complesso. Dobbiamo fare meglio. I nostri strumenti di applicazione di legge e le procedure esistenti di cooperazione non sono sufficienti. Dobbiamo fare meglio. Sia il Parlamento europeo ei parlamenti nazionali faranno parte del processo di monitoraggio dell´attuazione dell´Agenda. Noi proponiamo una discussione annuale due volte con il Parlamento sull´attuazione dell´Agenda. Tale regolare per azioni assunzione ci permetterà di essere più lungimirante e facilmente adattabile alle situazioni in evoluzione.  
   
   
LA COMMISSIONE ADOTTA MISURE PER RAFFORZARE LA COOPERAZIONE DELL´UE NELLA LOTTA AL TERRORISMO, ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA E ALLA CRIMINALITÀ INFORMATICA  
 
 Strasburgo, 29 aprile 2015 - La Commissione europea presenta un´agenda europea sulla sicurezza per il periodo 2015-2020, per aiutare gli Stati membri a cooperare contro le minacce alla sicurezza e per potenziare gli sforzi comuni di lotta al terrorismo, alla criminalità organizzata e alla criminalità informatica. L´agenda stabilisce le misure e gli strumenti concreti che saranno utilizzati nell´ambito di questa cooperazione per garantire la sicurezza e affrontare le tre minacce più urgenti in modo più efficace. I recenti attacchi terroristici ai cittadini e ai valori europei sono stati coordinati a livello transfrontaliero, il che dimostra che la collaborazione è fondamentale per affrontare queste minacce, nel pieno rispetto dei diritti fondamentali.La responsabilità di garantire la sicurezza interna è innanzitutto degli Stati membri, ma i problemi transfrontalieri sfidano la capacità dei singoli paesi di agire da soli e necessitano del sostegno dell´Ue per creare fiducia e facilitare la cooperazione, lo scambio di informazioni e un´azione comune. Il primo Vicepresidente Frans Timmermans ha dichiarato: "Il terrorismo, la criminalità organizzata e la criminalità informatica sono problemi di sicurezza complessi e mutevoli che attraversano i confini europei. È giunto il momento di sviluppare la collaborazione a livello europeo per migliorare la sicurezza dei cittadini. Con questa agenda condivisa dell´Ue vogliamo aiutare le autorità nazionali a collaborare in modo più efficace, in uno spirito di fiducia reciproca. I terroristi attaccano i valori democratici che ci stanno a cuore. Ci impegniamo quindi a difendere i diritti fondamentali e ad affrontare le cause profonde della radicalizzazione, promuovendo un´autentica cultura della tolleranza nelle nostre società". Dimitris Avramopoulos, Commissario responsabile per la Migrazione, gli affari interni e la cittadinanza, ha dichiarato: "Non può esserci sicurezza senza libertà, né libertà senza sicurezza. La Commissione assume un ruolo di guida, presentando un´agenda dell´Ue sulla sicurezza che si concentra sui settori in cui l´Unione europea è davvero in grado di fare la differenza. L´agenda non è solo una risposta ai tragici fatti recenti, bensì il rinnovamento della nostra strategia di sicurezza comune in un nuovo contesto politico e giuridico in cui siamo tutti d´accordo sulla necessità di fidarci l´uno dell´altro, coordinarci in modo efficace e scambiare informazioni per affrontare minacce in costante evoluzione. L´agenda stabilisce le azioni concrete per realizzare questi principi fondamentali: una serie di misure forti che spaziano dalle azioni preventive alla protezione, all´individuazione e all´applicazione." Potenziare la collaborazione, con tre priorità L´ue ha elaborato una serie di strumenti per aiutare le autorità di contrasto degli Stati membri a lottare contro la criminalità e il terrorismo. Il loro successo dipende dall´efficacia della cooperazione tra le istituzioni e le agenzie dell´Ue, gli Stati membri e le autorità nazionali. L´agenda consentirà un uso migliore di questi strumenti, migliorando lo scambio di informazioni e potenziando la collaborazione. Questo approccio può adeguarsi alle minacce nuove ed emergenti e sarà utilizzato per affrontare tre delle sfide più urgenti: 1) prevenzione del terrorismo e lotta alla radicalizzazione; 2) lotta alla criminalità organizzata; 3) lotta alla criminalità informatica. Le azioni principali Lotta alla radicalizzazione: la Commissione istituirà un centro di eccellenza per raccogliere e diffondere le competenze in materia di lotta alla radicalizzazione, basato sulla rete per la sensibilizzazione in materia di radicalizzazione (Ran), una rete di coordinamento a livello dell´Ue avviata nel 2011. Ciò rafforzerà lo scambio di esperienze tra i professionisti direttamente coinvolti nella prevenzione della radicalizzazione e dell´estremismo violento a livello locale. Aggiornamento della decisione quadro sulla lotta al terrorismo: l´obiettivo è fornire un quadro giuridico più coerente per affrontare il fenomeno dei combattenti stranieri, permettendo così di intensificare la cooperazione con i paesi terzi. Tagliare i finanziamenti dei criminali: sarà rafforzata la cooperazione tra le autorità competenti in Europa (in particolare le unità nazionali di informazione finanziaria, che saranno collegate a Europol); la Commissione valuterà la necessità di adottare nuove disposizioni legislative per contrastare il finanziamento del terrorismo e migliorare la confisca dei beni derivati da attività criminali. Rafforzare il dialogo con il settore delle tecnologie dell´informazione: nel 2015 la Commissione lancerà un forum a livello dell´Ue con le principali società informatiche per combattere la propaganda terroristica su internet e sui media sociali e per esplorare modi per affrontare le preoccupazioni delle autorità di contrasto sulle nuove tecnologie di cifratura. Rafforzare il quadro giuridico sulle armi da fuoco per contrastarne il traffico illegale e la riattivazione, stabilire norme comuni, condividere più informazioni e intensificare la cooperazione con i paesi terzi. Rafforzare gli strumenti di lotta alla criminalità informatica: è prioritario individuare modi per superare gli ostacoli alle indagini penali online, in particolare su questioni quali la giurisdizione competente e le norme in materia di accesso a prove e informazioni ricavate da Internet. Migliorare le capacità di Europol, anche attraverso la creazione di un centro europeo antiterrorismo che aiuterà l´agenzia dell´Ue a intensificare il sostegno alle autorità di contrasto nazionali per le attività di lotta ai terroristi combattenti stranieri, al finanziamento del terrorismo, ai contenuti online di estremismo violento e al traffico illecito di armi da fuoco. Lavorare in modo diverso Il nuovo metodo collaborativo della Commissione ha consentito un approccio globale alla sicurezza e portato all´elaborazione di un´agenda che interviene in tutti i settori strategici, dalla giustizia agli affari interni fino agli affari finanziari, ai trasporti e all´ambiente. Con le politiche in materia di giustizia e affari interni che si collocano ora su un piano di parità con le altre politiche dell´Unione, una delle priorità della Commissione consisterà pertanto nell´applicare l´intera gamma degli strumenti disponibili per lo scambio di informazioni, la cooperazione giudiziaria e di polizia e le attività di formazione e ricerca. Un forte accento sarà posto anche sulla realizzazione delle proposte ancora in sospeso, come la direttiva sul codice di prenotazione (Pnr) dell´Ue e la riforma della protezione dei dati.  
   
   
L´UE DEVE FORNIRE MAGGIORE SOSTEGNO AI PARTNER PER AFFRONTARE LE SFIDE NEL SETTORE DELLA SICUREZZA  
 
Bruxelles, 29 aprile 2015 - Ieri la Commissione europea e l´Alto rappresentante hanno presentato proposte su come aiutare i paesi partner e le organizzazioni regionali a prevenire e gestire i diversi tipi di crisi in materia di sicurezza utilizzando tutti gli strumenti di cui dispongono l´Ue e gli Stati membri. In linea con la priorità politica n. 9 del Presidente Juncker, che consiste nell´attribuire all´Europa un ruolo più incisivo a livello mondiale, la comunicazione riconosce che l´Ue dovrebbe fornire un sostegno efficace ai paesi partner affinché siano in grado di sviluppare le capacità necessarie per garantire la sicurezza sul proprio territorio e promuovere il loro sviluppo. La comunicazione individua le carenze attuali e presenta una serie di proposte per combinare in modo più efficace le strategie e gli strumenti di finanziamento attuali dell´Ue. Essa contiene inoltre suggerimenti su come adattare gli strumenti esistenti in funzione delle nuove minacce e delle nuove sfide, quali il terrorismo e la criminalità organizzata. La comunicazione contribuisce a rafforzare ulteriormente l´approccio globale dell´Ue ai conflitti e alle crisi esterni nonché ad affrontare le cause di fondo della fragilità e dell´insicurezza nei paesi partner. "Con queste nuove proposte intendiamo aiutare i nostri partner ad affrontare le sfide connesse al terrorismo, ai conflitti, alla tratta di esseri umani e all´estremismo. Permettere ai partner di garantire la sicurezza e la stabilizzazione sul loro territorio non serve solo a favorire il loro sviluppo, ma è anche nell´interesse della stabilità internazionale, comprese la pace e la sicurezza in Europa", ha dichiarato l´Ar/vp Federica Mogherini. "Dobbiamo rafforzare reciprocamente i nostri interventi in materia di sicurezza e sviluppo. Se non c´è sicurezza non possiamo aiutare i nostri partner a lottare contro la povertà, e se non si combatte la povertà non ci può essere una pace duratura" ha aggiunto Neven Mimica, Commissario per la cooperazione internazionale e lo sviluppo. La comunicazione che costituisce il documento di strategia intende sostenere in modo più efficace lo sviluppo delle capacità dei paesi partner in materia di sicurezza facendo un maggiore uso degli strumenti attuali, all´interno e all´esterno del bilancio dell´Ue, e rendendo più coerente e coordinato l´approccio dell´Ue e degli Stati membri alla sicurezza e allo sviluppo. Essa propone inoltre di valutare se sia concretamente fattibile: - adattare il Fondo per la pace in Africa per ovviare alle sue limitazioni; - creare un nuovo fondo che colleghi pace, sicurezza e sviluppo nell´ambito di uno o più strumenti già esistenti; - creare un nuovo strumento destinato specificamente a sviluppare la capacità dei paesi partner in materia di sicurezza. Questo potrebbe coprire, ad esempio, la fornitura di ambulanze, materiale di protezione o mezzi di comunicazione alle forze militari nei paesi in cui le missioni della politica di sicurezza e di difesa comune (Psdc) assicurano già formazione e consulenza, ma dove la loro efficacia risente della mancanza dei mezzi essenziali. La comunicazione non riguarda le armi letali, che non fanno parte del materiale fornito dall´Ue. Essa tiene conto anche degli insegnamenti tratti dalle operazioni e dalle missioni dell´Ue che operano nei paesi terzi nell´ambito della politica di sicurezza e di difesa comune dell´Ue, come le missioni di formazione in Mali o in Somalia. Prossime tappe: la comunicazione sarà discussa dai ministri degli Esteri dell´Ue durante la riunione del Consiglio del 18 maggio per preparare il Consiglio europeo di giugno, che porrà la politica europea in materia di difesa al centro dell´agenda politica. Dal vertice dovrebbero scaturire un impegno politico e ulteriori orientamenti per gestire in modo più efficace il collegamento tra sicurezza e sviluppo.  
   
   
AGENDA EUROPEA SULLA SICUREZZA: DOMANDE E RISPOSTE  
 
Strasburgo, 29 aprile 2015 - Perché una nuova agenda sulla sicurezza? L´agenda europea sulla sicurezza presentata oggi realizza un impegno assunto negli orientamenti politici del Presidente della Commissione europea Jean-claude Juncker e sostituisce la precedente strategia adottata nel 2010 (la strategia di sicurezza interna 2010-2014: cfr. Ip/10/1535). Con questa agenda la Commissione europea definisce la strategia dell´Unione per affrontare le minacce alla sicurezza interna nel periodo 2015-2020. L´ue e i suoi Stati membri devono far fronte a notevoli problemi in materia di sicurezza. Il terrorismo, la criminalità organizzata e la criminalità informatica costituiscono minacce sempre più gravi per le società in tutta Europa, la cui natura e la cui ampiezza sono cambiate. L´europa sconta le conseguenze dell´instabilità politica del suo immediato vicinato, che mettono in pericolo i suoi interessi in materia di sicurezza. I cittadini europei che si sono uniti ai gruppi terroristici in occasione delle crisi e dei conflitti in Siria, Iraq e Libia possono costituire gravi minacce al loro ritorno in patria. I recenti attacchi terroristici in Europa testimoniano il crescente pericolo dell´estremismo violento e l´influenza esercitata dai conflitti globali sulla radicalizzazione dei cittadini europei. L´ambiente online è diventato un bersaglio privilegiato per i criminali e i terroristi. Di fronte alla radicalizzazione e al reclutamento di persone nelle organizzazioni terroristiche, alla propaganda dell´odio e agli attacchi contro le istituzioni e i valori europei è indispensabile reagire in modo coordinato. Qual è il valore aggiunto dell´azione dell´Ue nel settore della sicurezza interna? La responsabilità della sicurezza interna spetta in primo luogo agli Stati membri. Tuttavia, le minacce che incombono sui cittadini europei hanno un carattere sempre più diversificato e transfrontaliero: pur restando i principali responsabili della sicurezza, gli Stati membri non possono più farcela da soli. Le attività criminali e terroristiche non si fermano alle frontiere dell´Ue né nelle regioni vicine. La sicurezza interna dell´Unione e la sicurezza mondiale sono interdipendenti. La sicurezza dell´Unione dipende in gran parte dalla cooperazione con i partner internazionali e i paesi vicini. La lotta alla criminalità organizzata e al terrorismo è una responsabilità comune a tutta l´Europa. L´agenda europea sulla sicurezza dev´essere un programma condiviso tra gli Stati membri e le istituzioni dell´Ue e deve servire da base per la cooperazione e l´azione comune dell´Unione. L´agenda europea sulla sicurezza aiuterà i servizi di polizia e le altre autorità di contrasto dei vari Stati membri a condividere dati in modo più efficace e a cooperare meglio contro la criminalità transfrontaliera. Gli Stati membri possono contare sul sostegno delle agenzie dell´Ue. In particolare, l´agenda si prefigge di utilizzare il valore aggiunto dell´azione dell´Ue nei modi descritti qui di seguito. 1) Facilitare lo scambio d´informazioni tra le autorità di contrasto e le agenzie dell´Ue Esempio 1: Il sistema d´informazione Schengen (Sis) è utilizzato dalle autorità di contrasto per consultare segnalazioni relative a persone e oggetti scomparsi o ricercati. La Commissione si adopererà per introdurre nuove categorie di segnalazioni e promuoverà l´uso del Sis insieme a quello della banca dati di Interpol sui documenti di viaggio rubati e smarriti (Sltd). Esempio 2: Il sistema europeo di informazione sui casellari giudiziari (Ecris)favorisce già lo scambio d´informazioni cruciali in questo settore. Attualmente è utilizzato da 26 Stati membri in misura crescente: i messaggi sono ormai più di 100 000 al mese. Il sistema, però, non riguarda i cittadini di paesi terzi; la Commissione intende quindi ampliare Ecris affinché possa raccogliere e trasmettere dati sui cittadini di paesi terzi condannati nell´Ue. B) Aumentare la cooperazione operativa di polizia Esempio 1: Le squadre investigative comuni (Sic) riuniscono funzionari di polizia di vari Stati membri per un periodo prestabilito, affinché collaborino su determinati casi transfrontalieri. La Commissione europea promuoverà un ricorso più sistematico alle Sic da parte degli Stati membri e farà in modo che i paesi terzi partecipino alle Sic in casi che presentano una dimensione internazionale. Esempio 2: Le agenzie dell´Ue, specialmente Europol ed Eurojust, svolgono un ruolo cruciale nel facilitare la cooperazione e le indagini transfrontaliere. Grazie all´operazione Archimede, coordinata da Europol nel settembre 2014 per indagare su una serie di reati gravi perpetrati in 34 Stati membri e paesi terzi, sono stati eseguiti più di 1 000 arresti in tutta Europa. La Commissione europea coordinerà meglio le attività delle agenzie dell´Ue per fare in modo che utilizzino al meglio il loro potenziale di sostegno agli Stati membri. C) Promuovere la formazione e il cofinanziamento per la sicurezza a livello dell´Ue Esempio 1: Il Fondo Sicurezza interna (Isf), recentemente istituito per il periodo 2014-2020, dispone di un bilancio complessivo di circa 3,8 miliardi di Eur. La Commissione intende adeguare l´uso dell´Isf alle priorità previste dall´agenda, con particolare attenzione all´intensificazione dello scambio d´informazioni, all´aggiornamento delle sezioni nazionali del sistema d´informazione Schengen e al rafforzamento della cooperazione transfrontaliera. Esempio 2: La Commissione potenzierà la capacità dell´Accademia europea di polizia Cepol di preparare gli ufficiali di polizia a cooperare efficacemente. Le accademie nazionali di polizia potranno anch´esse ricorrere a finanziamenti dell´Ue per fare della cooperazione transfrontaliera una parte integrante del lavoro delle forze di polizia nazionali. Quali sono le priorità dell´agenda per i prossimi 5 anni? L´agenda sulla sicurezza individua tre priorità per l´azione dell´Ue, concentrandosi su settori in cui l´intervento europeo può produrre cambiamenti reali. Il terrorismo e la radicalizzazione costituiscono gravi minacce alla sicurezza interna dell´Ue. Gli attentati terroristici recentemente perpetrati sul suo territorio hanno messo in evidenza la necessità di una risposta decisa e comune da parte dell´Unione, in particolare per quanto riguarda il fenomeno dei combattenti stranieri di ritorno nei paesi di origine. Il problema non è nuovo, ma la sua ampiezza e il flusso di combattenti che partecipano ai conflitti in corso in Siria, Iraq e Libia per tornare poi in Europa, e l´interconnessione di questi conflitti, sono senza precedenti. La criminalità organizzata ha un enorme costo umano, sociale ed economico: basti pensare al traffico di migranti, alla tratta di esseri umani, al traffico di armi da fuoco, di droga e di sigarette, ai reati ambientali, finanziari ed economici. I gruppi criminali hanno sempre cercato di approfittare delle lacune nelle attività di contrasto e nell´azione a livello transfrontaliero: ecco perché l´intervento dell´Ue può essere prezioso. Le reti della criminalità organizzata, inoltre, alimentano e finanziano le attività terroristiche, il che sottolinea ulteriormente l´urgenza del problema. La criminalità informatica offre un enorme guadagno potenziale ai criminali, via via che le nostre attività, compresi gli scambi e le operazioni bancarie, si svolgono sempre più online. Data la quantità crescente di informazioni personali memorizzate in forma digitale, la criminalità informatica minaccia la sicurezza delle persone e la loro privacy. I criminali usano in modo illecito le nuove tecnologie, come Internet, per effettuare scambi illegali online di droghe e armi o altre operazioni criminali. La lotta contro la criminalità online riguarda anche reati come lo sfruttamento sessuale dei minori. Migliorare l´azione di contrasto e l´azione penale contro la criminalità informatica è una delle priorità dell´agenda europea sulla sicurezza. Per affrontare questi problemi, l´agenda intende rafforzare e rendere più efficace lo scambio d´informazioni e la cooperazione operativa tra gli Stati membri, le agenzie dell´Ue e il settore della tecnologia dell´informazione. Quali azioni concrete sono previste per far fronte alle minacce alla sicurezza nell´Ue? L´agenda europea sulla sicurezza mira a potenziare gli strumenti forniti dall´Ue alle autorità di contrasto degli Stati membri per combattere il terrorismo e la criminalità transfrontaliera. Definisce inoltre alcune azioni mirate da intraprendere a livello dell´Ue. In primo luogo, l´agenda si prefigge di facilitare maggiormente lo scambio d´informazioni e di accrescere la cooperazione operativa tra le autorità di polizia e giudiziarie degli Stati membri, nonché con le agenzie dell´Ue. Esistono già sistemi di scambio d´informazioni, ma non sono pienamente sfruttati. Per quanto riguarda la cooperazione operativa, il quadro può essere ulteriormente sviluppato. In secondo luogo, ai fini della lotta contro il terrorismo, l´agenda propone di rafforzare il ruolo di Europol istituendo un centro europeo antiterrorismo per uno scambio d´informazioni sicuro tra le autorità di contrasto nazionali, basandosi sull´esperienza positiva del Centro europeo per la lotta alla criminalità informatica (Ec3). Sarà inoltre potenziata la lotta contro il finanziamento del terrorismo. Per impedire la radicalizzazione online, la Commissione istituirà un forum dell´Ue con le società It, per elaborare strumenti contro la propaganda terroristica. Per combattere la criminalità organizzata, l´agenda intende predisporre misure efficaci per "seguire il denaro", rafforzando le competenze delle unità di informazione finanziaria affinché possano rintracciare meglio le operazioni finanziarie delle reti criminali, e prevede di aumentare la capacità delle autorità nazionali competenti di congelare e confiscare i beni illeciti. Si procederà inoltre a rivedere il quadro giuridico sulle armi da fuoco, per ridurre l´accesso di criminali e terroristi alle armi. Le indagini sulla criminalità informatica presentano molte difficoltà. L´agenda propone di potenziare la capacità delle autorità di contrasto, in particolare tramite il centro europeo per la lotta alla criminalità informatica di Europol, e di eliminare gli ostacoli alle indagini sulla criminalità informatica, soprattutto per quanto riguarda l´accesso alle prove. Parallelamente, sarà data priorità all´attuazione della normativa vigente sugli attacchi ai sistemi d´informazione e sulla lotta contro lo sfruttamento sessuale dei minori. Sono soltanto alcuni esempi tratti dall´ampio elenco di azioni mirate che la Commissione intraprenderà nei prossimi cinque anni, illustrate nell´agenda europea sulla sicurezza. Per far fronte a minacce emergenti, l´Ue potrebbe dover formulare risposte aggiuntive. Che cosa si prevede per quanto riguarda il codice di prenotazione e la protezione dei dati? Il codice di prenotazione dei passeggeri (Pnr) è un´importante iniziativa legislativa dell´Ue in discussione fin dal 2011. Dopo i recenti attentati terroristici a Parigi e Copenaghen, il Consiglio e il Parlamento europeo si sono impegnati ad accelerare i lavori per raggiungere un accordo entro la fine del 2015. La Commissione collaborerà con i colegislatori per elaborare rapidamente uno strumento giuridico efficace e pienamente conforme ai diritti fondamentali. La Commissione sta inoltre valutando la possibilità di adottare un approccio orizzontale per la cooperazione con i paesi terzi sull´uso dei dati del codice di prenotazione. Nel frattempo, attende il parere della Corte di giustizia sul progetto di revisione dell´accordo Pnr con il Canada e sulla sua conformità ai trattati. Di pari importanza è il lavoro dei colegislatori sulla proposta della Commissione relativa alla legislazione sulla protezione dei dati, che offrirebbe ai cittadini una protezione più efficace e agevolerebbe ulteriormente l´azione delle autorità di contrasto. Le minacce odierne alla sicurezza sono diverse da quelle individuate nel 2010? Le tre priorità stabilite dall´agenda non riguardano fenomeni nuovi: costituivano obiettivi strategici già nella strategia di sicurezza interna del 2010-2014. Le minacce, tuttavia, sono diventate più gravi e più complesse, e la strategia europea deve svilupparsi di conseguenza. A tale riguardo l´agenda si basa sulle azioni svolte negli ultimi anni, garantendo così la coerenza e la continuità dell´intervento. I diritti fondamentali devono essere sacrificati in nome della sicurezza? Nel combattere il terrorismo e le altre minacce alla sicurezza, l´Unione deve basarsi sui valori democratici comuni alle nostre società aperte. La sicurezza e il rispetto dei diritti fondamentali non sono finalità in conflitto tra loro, ma obiettivi strategici coerenti e complementari. La Commissione provvederà a valutare con rigore gli strumenti legislativi e politici per verificare che garantiscano davvero la sicurezza rispettando pienamente i diritti fondamentali e che le eventuali incidenze sulla libera circolazione e sulla tutela dei dati personali siano pienamente conformi al principio di proporzionalità. L´approccio dell´Ue in materia di sicurezza rispetterà e promuoverà i diritti fondamentali, quali sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell´Unione europea. Tutti gli strumenti devono seguire i principi di necessità, proporzionalità e legalità, con salvaguardie appropriate che garantiscano l´assunzione di responsabilità e il ricorso giurisdizionale. Che cosa fa l´Ue per combattere il terrorismo? L´ue aiuta gli Stati membri a prevenire e combattere il terrorismo tramite diversi strumenti. Fornisce innanzitutto un quadro giuridico per contribuire a coordinare le attività transfrontaliere delle autorità di contrasto. Tra gli strumenti principali figurano il mandato d´arresto europeo, il sistema europeo di informazione sui casellari giudiziari e i meccanismi di assistenza giudiziaria con i paesi terzi. In secondo luogo, l´Ue sostiene gli sforzi profusi dagli Stati membri per lottare contro la radicalizzazione a livello locale tramite la rete di sensibilizzazione al problema della radicalizzazione (Ran), che permette a esperti e operatori di comunicarsi le migliori prassi. In terzo luogo, l´Ue contribuisce a prevenire il finanziamento del terrorismo grazie alla legislazione contro il riciclaggio di denaro, alla rete di unità di informazione finanziaria dell´Unione europea e al programma di controllo delle transazioni finanziarie dei terroristi Ue-usa. Ulteriori informazioni sulle misure specifiche di lotta contro il terrorismo figurano in Memo/15/3140. Che cosa fa l´Ue per combattere la tratta di esseri umani e il traffico di migranti? Il traffico di migranti e la tratta di esseri umani sono gravi reati transfrontalieri che figurano ai primi posti nel programma strategico dell´Ue. Dal 2011 l´Ue dispone di una direttiva sulla prevenzione e repressione della tratta di esseri umani e la protezione delle vittime. L´attuale quadro politico e legislativo ha contribuito a intensificare e migliorare la cooperazione tra le diverse agenzie dell´Ue e a vari livelli di governo. Inoltre, il potenziamento della lotta contro il traffico di migranti (su cui si veda anche Memo/15/3261) costituirà un aspetto importante della futura agenda europea sulla migrazione. Che cosa si prevede per quanto riguarda la dimensione esterna della sicurezza? Poiché molte delle minacce alla sicurezza hanno origine al di fuori dell´Ue, la collaborazione con i paesi terzi è un elemento essenziale dell´agenda europea sulla sicurezza. L´ue ha avviato un´iniziativa antiterrorismo con i paesi dei Balcani occidentali per migliorare la cooperazione regionale e lo scambio d´informazioni sulla lotta contro il terrorismo e il jihadismo nei paesi del vicinato europeo. In seguito al Consiglio "Affari esteri" del 9 febbraio 2015 l´Ue ha inoltre avviato un nuovo programma per contrastare la radicalizzazione e i terroristi combattenti stranieri. Oggi l´Ue mette a disposizione 10 milioni di Eur per lottare contro la radicalizzazione nel Sahel-maghreb e arginare il flusso di combattenti stranieri provenienti dall´Africa settentrionale, dal Medio Oriente e dai Balcani occidentali (cfr. Ip/15/4865). Gli aspetti esterni della sicurezza saranno sviluppati più ampiamente nel quadro del riesame strategico avviato dall´alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza/ vicepresidente della Commissione, nonché nel corso dell´attuale revisione della politica europea di vicinato. Il coordinamento dell´Ue nel settore della sicurezza ha prodotto risultati tangibili? Quali sono gli esempi concreti? Poiché i criminali attraversano le frontiere, abbiamo maggiori possibilità di catturarli collaborando. Il mandato d´arresto europeo è uno strumento importante per catturare i criminali e rendere più efficaci i nostri sistemi di giustizia penale, permettendo un rimpatrio rapido di molti indagati che altrimenti potrebbero sfuggire alla giustizia. È grazie a questo strumento, per esempio, che uno degli autori degli attentati di Londra del 2005 ha potuto essere estradato dall´Italia al Regno Unito nel giro di poche settimane. Grazie allo stesso meccanismo, nel 2014 le autorità belghe hanno potuto catturare il principale sospetto per l´attacco al museo ebraico di Bruxelles, che era fuggito in Francia. Il terrorismo in Europa è alimentato dalle ideologie estremiste. Mettendo insieme le nostre conoscenze ed esperienze aumentiamo la nostra capacità di lottare contro la radicalizzazione. Il 30 gennaio 2014 la rete di sensibilizzazione al problema della radicalizzazione ha ospitato all´Aia la Conferenza delle città sui combattenti stranieri in Siria: 120 operatori locali di 23 città interessate dal fenomeno in diversi Stati membri, 50 rappresentanti delle autorità nazionali della maggior parte degli Stati membri dell´Ue ed esperti della rete si sono riuniti per discutere il problema e scambiarsi conoscenze e buone prassi. Anche le reti della criminalità organizzata operano attraverso le frontiere e solo collaborando possiamo fermarle ovunque si trovino. Nel marzo 2015, 77 persone indagate per traffico di migranti su larga scala dal Kosovo[1]all´ue sono state arrestate in Austria, nella Repubblica ceca, in Francia, in Germania, in Ungheria, in Slovacchia e in Kosovo con il contributo di Europol, Eurojust e quasi 400 funzionari di autorità di contrasto, che hanno permesso di smantellare la rete criminale. Le prossime tappe L´agenda europea sulla sicurezza dev´essere un programma condiviso: se si vogliono ottenere risultati nella lotta contro il terrorismo e la criminalità transfrontaliera, occorre che tutti gli interessati – le istituzioni dell´Ue, gli Stati membri, le agenzie dell´Ue e gli attori competenti della società civile – collaborino di più e meglio. La Commissione invita pertanto il Parlamento europeo e il Consiglio ad approvare questa agenda in qualità di nuova strategia di sicurezza interna, in vista del prossimo Consiglio europeo del giugno 2015, e a impegnarsi attivamente per attuarla in stretta cooperazione con tutti i soggetti interessati. La Commissione invita inoltre le istituzioni dell´Ue e gli Stati membri ad assumere questa agenda come base per la cooperazione e l´azione congiunta dell´Unione nei prossimi cinque anni, al fine di creare un autentico spazio di sicurezza interna dell´Ue.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, TRAGEDIA NEL MEDITERRANEO: NEL DIBATTITO CON JUNCKER E TUSK I DEPUTATI CHIEDERANNO PROVVEDIMENTI PIÙ RADICALI  
 
Bruxelles, 29 aprile 2015 - Nel dibattito di mercoledì alle 9.00 con il Presidente della Commissione, Jean-claude Juncker, e con il Presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, i deputati chiederanno azioni più coraggiose per porre fine all´annegamento dei migranti e dei rifugiati nel Mediterraneo. Il dibattito si concentrerà sull´esito del Consiglio europeo straordinario del 23 aprile scorso e sarà seguito dalla votazione di una risoluzione. Secondo i dati dell´Agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite, sono oltre 1.600 i morti dall´inizio di quest´anno.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, PROCEDURA DI DISCARICO: COME FUNZIONA?  
 
Bruxelles, 29 aprile 2015 - I deputati vigilano su come la Commissione europea e le altre istituzioni Ue spendono il denaro in una procedura nota come scarico. Nel corso degli anni, la procedura è diventata uno strumento molto importante per verificare come sono stati spesi i fondi pubblici. Il Parlamento europeo ha il diritto esclusivo di approvare l´esecuzione del bilancio delle istituzioni europee. Il 28 aprile i deputati discutono e votano il discarico del bilancio annuale 2013. Continua a leggere per saperne di più. Qual è la procedura di discarico? Si tratta dell´approvazione finale del Parlamento europeo rispetto al modo in cui è stato attuato il bilancio dell´Ue per un determinato anno. Come funziona? In qualità di istituzione eletta direttamente, che rappresenta i contribuenti dell´Unione europea, il Parlamento esercita un controllo democratico per garantire che la Commissione e le altre istituzioni gestiscano correttamente i fondi europei. Il Parlamento, su raccomandazione del Consiglio, decide se concedere il discarico, vale a dire l´approvazione definitiva dell´esecuzione del bilancio per un determinato esercizio finanziario. Il Parlamento adotta tale decisione dopo che la sua commissione per il controllo dei bilanci ha esaminato attentamente i conti della Commissione e la sua relazione di attività per l´esercizio in questione. Inoltre, tiene conto anche della relazione annuale della Corte dei conti e delle risposte della Commissione a eventuali domande specifiche dei deputati. Il Parlamento può formulare raccomandazioni alla Commissione sull´esecuzione del bilancio. Su richiesta del Parlamento, la Commissione riferisce sulle misure adottate alla luce di tali osservazioni e suggerimenti. La procedura termina con la concessione, il rinvio o il rifiuto del discarico. Il Parlamento procede in maniera analoga per approvare i conti delle altre istituzioni, incluso il proprio bilancio amministrativo. Il Parlamento può rifiutare un discarico? Nel corso degli anni il Parlamento ha rifiutato di concedere il discarico a varie agenzie ed organi dell´Unione europea, tra cui la Commissione Europea per due volte, nel 1984 (per l´esercizio 1982) e nel 1998 (per l´esercizio finanziario 1996). Nel 1998, il Parlamento ha rifiutato il discarico alla Commissione europea guidata da Jacques Santer, che alla fine ha portato alle dimissioni della Commissione. Quali istituzioni devono ottenere l´approvazione del Parlamento europeo? Tutte le istituzioni europee: compresa la Commissione europea, il Parlamento stesso, il Consiglio europeo, il Consiglio dell´Unione europea e le altre agenzie ed enti. In totale i deputati voteranno su 52 relazioni nel corso della seduta plenaria. Quest´anno, per la quinta volta consecutiva, e questa volta all´unanimità, la commissione per il controllo di bilancio ha raccomandato che il Parlamento rinvii il discarico al Consiglio e al Consiglio europeo per motivi di mancata collaborazione con il Parlamento nel fornire le informazioni di cui ha bisogno. Quanto tempo ci vuole per completare la procedura? La procedura in fase di ultimazione riguarda il bilancio 2013. Nel quadro della procedura di discarico di bilancio, la commissione per il controllo di bilancio tiene conto del parere della Corte dei conti europea e discute con i commissari e gli altri alti funzionari dell´Ue.  
   
   
GRAZIE AL PATTO DI STABILITÀ VERTICALE INCENTIVATO DELLA REGIONE VENETO, I COMUNI, LE PROVINCE E LA CITTÀ METROPOLITANA POTRANNO SPENDERE 64 MILIONI DI EURO IN PIÙ  
 
Venezia, 29 aprile 2015 - Su proposta dell’assessore al bilancio e agli Enti locali, la Giunta regionale del Veneto ha deliberato ieri di trasferire a Comuni, Province e Città Metropolitana, che ne avevano fratto richiesta, una quota regionale del Patto di Stabilità, pari a circa 64 milioni di euro. “Si tratta del Patto regionale verticale incentivato – spiega l’assessore – grazie al quale viene data la possibilità agli Enti locali di spendere superando i vincoli del Patto di Stabilità. Ciò è possibile in quanto il saldo regionale non muta, dato che la Regione contestualmente diminuisce la propria capacità di spesa. L’operazione rappresenta una autentica boccata di ossigeno per le amministrazioni che possono così liberare risorse e affrontare spese che altrimenti non avrebbero potuto sostenere”. Dei 64 milioni di euro, 48 vanno a favore dei Comuni e 16 delle Province e della Città Metropolitana. Sono 221 le domande pervenute in Regione: 5 da Province e Città Metropolitana, 216 dai Comuni. Di queste ultime, 110 sono di Comuni tra i mille e i 5 mila abitanti (per uno ‘spazio’ di spesa di 10.765.648 euro), 81 di Comuni tra i 5 mila e i 15 mila abitanti (27.509.454 euro), 21 di Comuni tra 15 mila e 50 mila abitanti (6.566.059 euro) e 4 di comuni oltre 50 mila abitanti (8.009.423 euro). Tra le curiosità, la quota di spesa più bassa spetta al Comune di Sanguinetto, in provincia di Verona, che aveva chiesto ‘spazio di spesa’ per 1.487 euro e se ne è visto attribuito per 2 mila. “Gli arrotondamenti come nel caso di Sanguinetto – continua l’assessore – sono stati possibili perché la somma delle domande non raggiungeva, per altro di poco, il tetto a diposizione e così abbiamo potuto soddisfare le richieste arrotondandole al rialzo anziché al ribasso come di norma avviene”. Tra i Comuni più piccoli, la quota più significativa di spesa è stata riconosciuta a quello di Zimella, nel veronese, con 1.132.000 euro, seguito da Domegge di Cadore con 755 mila euro. Tra i comuni compresi tra i 5 e i 15 mila abitanti è Cortina d’Ampezzo a vedersi assegnata la maggiore capacità di spesa per 4.827.000 euro. “Potendo finalmente aprire i cordoni della borsa – ha concluso l’assessore veneto – molte amministrazioni locali potranno affrontare con più tranquillità i prossimi mesi. E’ anche vero che davanti a queste cifre si comprende l’assurdità del meccanismo astruso del Patto di Stabilità, che impedisce la spesa ai Comuni che hanno risorse in cassa, creando così situazioni di autentico disagio e difficoltà alla lunga insostenibili. Il provvedimento odierno contribuisce a sollevare gli Enti locali che, assieme alla Regione, non dimentichiamolo, in questi anni hanno sopportato a livello nazionale quasi il 50 per cento delle varie manovre e spending review imposte dal governo centrale, mentre lo Stato di queste manovre e revisioni della spesa si è accollato solo il 15 per cento”.  
   
   
REFERENDUM SU AUTONOMIA E INDIPENDENZA, IL PRESIDENTE DEL VENETO: “SE LA CONSULTA DIRA’ NO DIFENDEREMO COMUNQUE IL DIRITTO DEMOCRATICO DEI VENETI DI ESPRIMERSI”  
 
Venezia, 29 aprile 2015 - “Ove la Corte accogliesse l’impugnativa dello Stato finirebbe per mettere una pietra soffocante sul contraddittorio fra le istituzioni centrali e locali: il che davvero distrugge le libertà fondamentali, soprattutto quelle del cittadino elettore”. Così il Presidente del Veneto commenta l’udienza pubblica svoltasi oggi alla Corte Costituzionale riguardante la richiesta del Veneto, come previsto da due leggi regionali, di poter attivare una consultazione popolare sull’ipotesi di avere una autonomia speciale e una sull’indipendenza, leggi che sono state impugnate dal Governo nazionale. “L’avvocatura dello Stato – riferisce il Presidente del Veneto - ha insistito nel riproporre argomenti che fanno riferimento a una unità della Repubblica che finisce per umiliare ogni collettività regionale in nome di diktat centralistici”. “La Regione, rappresentata dal professor Mario Bertolissi e dall’avvocato Ivone Cacciavillani – riprende il Presidente del Veneto - ha chiarito alla Corte che non c’è democrazia senza confronto dialettico e che un potere centrale forte e autorevole non ha paura di nessuna richiesta anche se questa ha oggetto persino l’indipendenza. Infatti le indicazioni che dovessero essere raccolte attraverso i due referendum consultivi, verrebbero indirizzate al Parlamento nazionale il quale è titolare del potere effettivo di decidere”. “Se la Consulta dirà no ai referendum, deve essere chiaro fin d’ora che non accetteremo nessuna tregua, non abbasseremo la guardia e continueremo la guerra per difendere il diritto dei veneti a esprimersi democraticamente”, conclude il Presidente  
   
   
DIRETTORI DELLE AZIENDE SANITARIE E PATTO REGIONALE VERTICALE SONO I PRINCIPALI ARGOMENTI TRATTATI QUESTA MATTINA DALLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE  
 
 Torino, 29 aprile 2015 - Direttori aziende sanitarie. La Giunta, come proposto dall’assessore Antonio Saitta, ha nominati i direttori generali di 16 aziende sanitarie: Giovanni Soro all’Asl To1, Valerio Fabio Alberti all’Asl To2, Flavio Boraso all’Asl To3, Lorenzo Ardissone all’Asl To4, Massimo Uberti all’Asl To5, Stefano Manfredi all’azienda ospedaliero-universitaria San Luigi di Orbassano, Silvio Falco all’azienda ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino, Giovanna Baraldi all’azienda ospedaliera Ss. Antonio e Biagio e C. Arrigo di Alessandria, Gilberto Gentili all’Asl di Alessandria, Ida Grossi all’Asl di Asti, Chiara Serpieri all’Asl di Vercelli, Gianni Bonelli all’Asl di Biella, Adriano Giacoletto all’Asl di Novara, Giovanni Caruso all’Asl Vco, Francesco Magni all’Asl Cuneo1, Corrado Bedogni all’azienda ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo (vedere l’allegato). “E’ stato svolto dall’assessorato un lavoro eccellente come metodo e contenuti - ha commentato il presidente Chiamparino al termine della seduta - Si era detto che la politica non avrebbe influito sulla scelta degli idonei, e così è stato, tra l’altro applicando per la prima volta la legge Balduzzi sulla composizione delle commissioni giudicatrici. In una seconda fase l’assessore Saitta ha effettuato verifiche ed approfondimento, anche sentendo i territori interessati”. “Vogliamo costruire - ha proseguito Chiamparino - una squadra compatta, con tutti i direttori che partono dai medesimi blocchi di partenza per arrivare a tagliare traguardi come l’uscita dal piano di rientro, il riordino della rete ospedaliera e la realizzazione della rete di assistenza territoriale. Potremo così vincere la sfida di far tornare la sanità piemontese un modello a livello nazionale e contrastare l’esodo verso altre regioni. Ogni direttore dovrà dimostrare capacità di leadership, e il primo esercizio di autonomia e indipendenza sarà la nomina dei direttori sanitari ed amministrativi delle rispettive aziende”. L’assessore Saitta ha voluto evidenziare che “dopo un lavoro utile ad individuare il tecnico più adeguato per risolvere i problemi delle singole aziende, si avvia un percorso di grande novità. Nel contempo inizia la fase di riorganizzazione dell’assessorato alla Sanità, dove verrà costruita una struttura in grado di verificare il raggiungimento degli obiettivi assegnati ai nuovi manager”. Patto regionale verticale. In attuazione della Legge di stabilità 2015, come proposto dall’assessore Aldo Reschigna viene data attuazione al cosiddetto Patto regionale verticale incentivato, che consente di liberare spazi finanziari a favore degli enti locali per il pagamento di fatture commerciali giacenti e relative ad investimenti già effettuati pur restando nel Patto di stabilità. A fronte delle richieste pervenute, gli spazi liberati ammontano a 29.160.000 euro, di cui 2.246.000 per la Provincia di Alessandria, 4.579.000 per la Città metropolitana di Torino, 3.639.000 per la Provincia del Verbano-cusio-ossola, 484.000 per la Provincia di Vercelli, 148.000 per la Provincia di Biella e 18.064.000 per 178 Comuni: tra di essi figurano Alessandria con 1.279.000 euro, Baveno con 583.000, Borgofranco d’Ivrea con 500.000, Felizzano con 577.000, Guarente con 611.000, Santo Stefano Roero con 724.000, Settimo Torinese con 560.000, Vezza d’Alba con 1.085.000 (vedere l’allegato). La Giunta ha inoltre approvato: - su proposta dell’assessore Aldo Reschigna, la convenzione tra Regione ed Agenzia delle Entrate per la gestione dell’imposta regionale sulle attività produttive e dell’addizionale regionale sui redditi delle persone fisiche per il 2015; - su proposta dell’assessore Monica Cerutti, i criteri per la pubblicazione da parte di Edisu dei bandi di concorso per l’erogazione delle borse di studio universitarie per l’a.A. 2015-16; - su proposta dell’assessore Giuseppina de Santis, le nomine di Igor Boni ad amministratore unico dell’Istituto per le piante da legno e l’ambiente e di Paolo Giacomelli ad amministratore unico dell’Istituto marketing agroalimentare; - su proposta dell’assessore Alberto Valmaggia, lo schema di protocollo di coordinamento tra le amministrazioni locali e la Syndial Spa per la gestione delle fasi realizzative del progetto operativo di bonifica del sito di interesse nazionale di Pieve Vergonte.  
   
   
REGIONE EMILIA ROMAGNA, APPROVATO IL BILANCIO DI PREVISIONE 2015  
 
Bologna, 29 aprile 2015 – Cogliere le opportunità della nuova fase di sviluppo e crescita mantenendo lo stato sociale. Questi gli obiettivi di fondo del bilancio previsionale 2015, approvato ieri dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-romagna, che conferma gli impegni a lasciare bloccata la pressione fiscale, contenere le spese e accompagnare il processo di riordino istituzionale. Il Bilancio di previsione 2015 (che ha entrate e uscite pari a 12 miliardi di euro) prevede tra le sue priorità di spesa il cofinanziamento ai fondi strutturali europei e contiene anche le conferme sui fondi per la non autosufficienza e le politiche socio-sanitarie e un’attenzione particolare alla sicurezza dell’ambiente e ai trasporti. “Rilanciamo lavoro, occupazione e investimenti pubblici, salvaguardiamo welfare e sanità. Con questo bilancio - sottolinea il presidente della Regione Stefano Bonaccini - manteniamo gli impegni presi e, pur tagliando come nessun altro ha fatto e non aumentando un solo euro di tasse, mettiamo la Regione in condizione di fare ingenti investimenti contro il dissesto idrogeologico e per il rilancio e l’accompagnamento di una crescita vera. La nostra ossessione rimane quella di creare posti di lavoro. Stiamo lavorando sodo perché, a fine maggio, come avevamo promesso, vogliamo sottoscrivere il patto per il lavoro e io mi auguro di poterlo firmare con tutte le parti sociali”. “In un quadro di finanza pubblica complicata abbiamo definito le priorità in modo chiaro e abbiamo raggiunto un risultato importante - spiega l’assessore regionale al Bilancio Emma Petitti - anche grazie ad un’ampia consultazione delle organizzazioni sociali ed economiche, prima e durante la redazione del progetto di legge sul bilancio, che ci ha consentito di delineare obiettivi comuni e registrare apprezzamenti da parte di organizzazioni sindacali, piccole e medie imprese ed enti locali. Oggi ci sono spiragli positivi che vogliamo radicare con le scelte di sviluppo e crescita compiute nel bilancio preservando e valorizzando politiche del turismo e culturali. Nei prossimi anni, inoltre, lavoreremo per mettere in campo interventi per realizzare politiche di genere, a partire dall’attuazione della legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere”. Le cifre - Queste le linee del bilancio di previsione 2015, una manovra complessiva da 12 miliardi di euro di cui 8 solo per la sanità. Il primo rilevante elemento di priorità delle spesa riguarda la copertura che con il bilancio di previsione 2015 si fornisce al cofinanziamento regionale dei fondi strutturali europei (Fse, Fesr e Feasr) con riferimento alla nuova programmazione comunitaria 2014-2020. L’importo annuale di tale impegno ammonta complessivamente a circa 56,1 milioni di euro e consentirà una spesa sul territorio regionale per 368 milioni di euro per 7 anni e di sbloccare risorse totali per 2,5 miliardi di euro destinati a lavoro, ricerca e innovazione. Per accompagnare la legge di riordino istituzionale e il percorso verso la costituzione delle aree vaste, il bilancio assicura una quota aggiuntiva pari a 28 milioni di euro (oltre ai 31 milioni ordinariamente previsti) che consentiranno la copertura integrale delle spese inerenti le funzioni da delegare o mantenere in gestione diretta, oltre a garantire il lavoro ai dipendenti delle Province. Tra i punti prioritari: il mantenimento dei servizi alla persona, con 120 milioni di risorse proprie e aggiuntive per il Fondo regionale per la non autosufficienza (che così arriva a 460 milioni complessivi) e il sostegno a economia e turismo. In particolare per le politiche di sviluppo economico sono previste più risorse rispetto al 2014: complessivamente 38 milioni di euro per il cofinanziamento dei fondi europei, le leggi d’incentivazione regionale e l’Expo (5 i milioni per quest’anno che si sommano agli altri 2,5 già stanziati nel 2014). Per quanto riguarda il turismo, l’obiettivo al 2020 è che superi il 10% del Pil regionale. In questa prospettiva, il bilancio conferma 28,3 milioni per Apt e Unioni di prodotto, programmi per favorire il turismo e la commercializzazione e i consorzi fidi. Per le politiche dell’agricoltura si prevede il raddoppio delle risorse proprie correnti finalizzate al cofinanziamento dei fondi europei che aumentano, tra il 2014 e il 2015, da 15 milioni a 29 milioni di euro. Sostanzialmente confermate le risorse finanziarie per le altre attività (9 milioni). Per quanto riguarda la formazione e il lavoro, sono previste risorse regionali pari a 17 milioni di euro (connesse ai cofinanziamenti del Fse) e oltre 41 milioni di euro per interventi di natura pubblica a sostegno delle fasce più deboli del mercato del lavoro. Per le politiche socio-sanitarie, oltre alle risorse per il Fondo per la non autosufficienza regionale, vi sono 46 milioni a integrazione al Fondo sanitario nazionale; 20 milioni al Fondo speciale per il sociale; 2,2 milioni al Fondo regionale degli affitti e 1 milione al Fondo per l’eliminazione delle barriere architettoniche. L’emilia-romagna è l’unica Regione ad aumentare i fondi per la cultura: 28,4 milioni di euro complessivi, con un incremento di oltre 10 milioni rispetto al 2014. Per quanto riguarda il diritto allo studio, 20 milioni di risorse regionali vengono assegnate alle borse di studio universitarie, 4 milioni alle borse di studio scuole medie superiori e 3 milioni ad attività per la formazione scolastica. 1,2 milioni vanno alle politiche sportive, 2 milioni sono per gli impianti sportivi. Per le politiche per l’ambiente e la difesa del territorio si confermano i fondi con particolare attenzione alla protezione civile, al contrasto al dissesto idrogeologico e alla valorizzazione dei parchi e delle riserve naturali (45 milioni). Nessun taglio, infine, al trasporto pubblico locale, così da garantire i servizi ai cittadini emiliano-romagnoli: alle risorse proprie regionali (oltre 36 milioni) si aggiungono 363 milioni di euro, che sono la quota destinata all’Emilia-romagna per il 2015 dal Fondo nazionale per il trasporto pubblico. Le spese d’investimento aggiuntive destinate ai trasporti e alle infrastrutture ammontano a 40 milioni, e riguardano sistemi informativi e telematica (2,3 milioni), riqualificazione urbana (5 milioni), viabilità (10 milioni), manutenzione e sistema di sicurezza della rete ferroviaria (5 milioni) e People mover (17,5 milioni). Linee generali - Il difficile contesto di finanza pubblica nel quale si è collocata l’approvazione della legge di stabilità 2015 ha richiesto un contributo rilevante da parte delle Regioni e degli enti locali. Per le sole Regioni, i 4 miliardi previsti per quest’anno si sono aggiunti agli effetti cumulati delle precedenti manovre di rientro che hanno prodotto minori trasferimenti complessivamente pari a 5,7 miliardi. L’accordo tra Regioni e Governo ha permesso di contenere, attraverso un’importante azione di mediazione e confronto, i tagli diretti sul bilancio dell’Emilia-romagna a 61 milioni di euro (di cui 20 dal mancato gettito sull’Irap e 41 dalla mancata riduzione dei fondi Fas). A fronte dei minori tagli, le Regioni si sono impegnate a cedere maggiori spazi finanziari agli Enti locali del proprio territorio attraverso il patto incentivato regionale. Per l’Emilia-romagna si tratta di 80 milioni con i quali gli Enti locali potranno accelerare i pagamenti alle imprese per le opere pubbliche già realizzate. Infine, con i risparmi ottenuti sulle spese collegate al funzionamento (personale), al costo della politica, alla sanità (parte burocratica) e agli oneri finanziari, si è riusciti a recuperare 82 milioni di euro ed evitare così tagli ai servizi.  
   
   
BASILICATA: PO FSE 2014-2020: AL VIA CONSULTAZIONE SU REGOLAMENTO PARTENARIATO  
 
Potenza, 29 aprile 2015 - Al via la consultazione pubblica sul Regolamento di funzionamento del partenariato del Po Fse Basilicata 2014-2020. La proposta è stata pubblicata sul sito dedicato al Fondo sociale europeo “ www.Fse.basilicata.it  ” Al partenariato, composto dalle parti istituzionali, dalle parti economiche e sociali e dagli organismi che rappresentano la società civile, è affidato un ruolo importante che si fonda sulla partecipazione attiva alle fasi di preparazione, attuazione e sorveglianza del Programma operativo del Fse Basilicata 2014-2020. In particolare, il partenariato dovrà fornire proposte e informazioni circa i bisogni e le potenzialità dei diversi territori e settori produttivi della regione, mettendo a disposizione parte delle proprie risorse per le attività di Partenariato. Il Po Fse Basilicata 2014-2020 prevede interventi per un totale di € 289.624.168 che saranno utilizzati per far fronte alla grave crisi occupazionale, rispondere al rilevante aumento della povertà, sostenere i giovani, migliorare i sistemi di programmazione ed attuazione delle politiche del lavoro, del welfare attivo, dell’istruzione e sostenere la strategia di sviluppo regionale. Il coinvolgimento delle istituzioni, delle associazioni e delle rappresentanze di interessi diffusi nella programmazione consentirà di valorizzare il loro capitale di conoscenze. Le procedure e le informazioni, inoltre, avranno una adeguata pubblicità. La proposta di regolamento, infatti, prevede che dovrà essere assicurata una informazione chiara e completa delle scelte strategiche adottate. Il coinvolgimento del partenariato, infine, deve fondarsi su un flusso di informazioni costante da parte dell’Amministrazione verso i partner così da consentire un contributo tempestivo ed informato alle scelte dell’amministrazione.  
   
   
MOLISE: MISURE, INTERVENTI E FONDI CONTENUTI NEL DAP 2015, FRATTURA: I NUMERI CHE DANNO LA POSSIBILITÀ DI VALUTARE IL NOSTRO IMPEGNO  
 
 Campobasso, 29 aprile 2015 - "Un po´ di numeri che danno a tutti noi lapossibilità di verificare con indicatori certi e valutare l´impegno del nostrogoverno regionale", con queste il presidente della Regione Molise, Paolo diLaura Frattura, ha introdotto in Consiglio regionale l´analisi puntuale delleprincipali misure contenute nel Dap, il documento annuale di programmazione2015, entrando nel merito di politiche e azioni di governo, interventifinanziati e da finanziare. Di seguito, i principali temi affrontati dalgovernatore Frattura. Bilancio della Regione, entrate proprie e situazionedebitoria."Le previsioni di entrate proprie per il 2015 raggiungonocirca 158 milioni di euro. L´avvio del nuovo ciclo di programmazione comunitaria,forte di una dotazione finanziaria che supera i 210 milioni, ci dà la possibilitàdi investire risorse importanti per il rilancio dello sviluppo del nostroMolise. Questa, la stima di fondi a nostra disposizione a fronte, però, di unapesante situazione debitoria della nostra Regione, 322 milioni di euro, pereffetto delle emissioni di due prestiti obbligazionali risalenti al 2003 e al 2005.Il disavanzo reale determinato nell´esercizio 2013 - è indicato nel giudizio diparificazione della Corte dei Conti - ammonta a 60.432.000 euro. Così ripartitoil ripiano del disavanzo finanziario: a carico del bilancio 2014 circa 2,5milioni, la restante parte verrà spalmata nei prossimi 10 esercizi finanziari,2015-2024, con quote costanti di 5,8 milioni di euro. In tale direzione va laproposta di emendamento al Decreto legislativo 118/2011 già discussa eapprovata in sede di Conferenza delle Regioni". Welfare, infrastrutture e rifiuti."Particolare attenzionela rivolgiamo al welfare per l´integrazione, alla solidarietà, allainterconnessione e alla complementarità tra le aree interne e i sistemi urbanie a una migliore attivazione di politiche di intervento per le aree di crisi.Gli investimenti infrastrutturali troveranno la loro più ampia declinazionenella realizzazione degli interventi programmati all´interno delle disponibilitàfinanziarie del Fondo di sviluppo e coesione 2007-2013: trattamento deirifiuti, difesa del suolo e riduzione del rischio di dissesto idrogeologico, inclusionedei servizi sociali e sicurezza dei cittadini. Nel documento di programmazione2015 abbiamo chiaramente individuato lo stanziamento finalizzato ad ognisingola voce". Tagli alla spesa della Pubblica amministrazione,semplificazione ed efficienza."Rapportandola spesa 2012 con il 2014, abbiamo un risparmio complessivo sulle spese digestione di ben 11/12 milioni di euro.Il primo nostro obiettivo è statorinnovare la Pubblica amministrazione, partendo dalle politiche di bilancio. Abbiamoridotto la spesa per il funzionamento della Pa: 8 milioni di euro di economienel triennio 2014-2016 solo a valere sulla voce del personale, 11 milioni di taglialle spese generali, con la revisione dell´assetto burocratico e l´accrescimentodell´efficienza dei servizi, dunque semplificazione a vantaggio dei cittadini". Riordino istituzionale e aree interne."Abbiamo proceduto alriordino istituzionale attraverso la definizione degli ambiti ottimali: neabbiamo individuato otto, all´interno dei quali abbiamo indicato il rapportotra quantità, qualità e costo dei servizi offerti ai cittadini.All´interno della definizione degliambiti ottimali ruolo protagonista abbiamo riconosciuto alla strategia dellearee interne, assieme a quella delle aree urbane. A valere sulle risorsenazionali, abbiamo individuato per l´annualità 2014 la proposta dell´areainterna del "Matese", per il 2015 quella del "Fortore". Contestualmente, perdare contezza alla programmazione definita anche dagli altri due progetti, "Altomolise" e "Mainarde", abbiamo impegnato risorse regionali per garantire lacopertura finanziaria a tutte le quattro iniziative che mirano appunto alrilancio delle aree interne". Tesoreria e centrale unica di committenza."Prevediamo un Serviziodi tesoreria unica per il Sistema regione, possibile tramite l´ottimizzazionedelle risorse, l´informatizzazione e il monitoraggio tempestivo di tutti iflussi finanziari. In finanziaria presentiamo la Centrale unica di committenza,che opererà in favore della nostra amministrazione regionale e di tutti gli entidel sistema Regione Molise". Politiche interregionali. "Nella ridefinizione dellaprogrammazione 2007/2013, impegnando risorse che non erano state ancoraimpegnate, ci siamo concentrati sui programmi di cooperazione transnazionale perun totale di 14 progetti pari a 6,3 milioni di euro impegnati. Per lerisorse destinate alla cooperazione territoriale 2014-2020, abbiamo indicato tutteiniziative di programmazione che vedono il Molise protagonista all´interno dell´Euroregioneadriatico-ionica". Il Molise che riparte:"A fine 2014 abbiamo presentato il documentodi programmazione "Il Molise che riparte", attraverso cinque elementifondamentali: buona impresa, politiche del credito, economia sociale,accessibilità al territorio e politiche di innovazione. In termini di obiettivo,per poter parlare di buona impresa, lavoriamo per garantire i distrettiproduttivi e la loro competitività, favorire l´accesso al credito e l´innovazionedei sistemi finanziari, valorizzare la potenzialità di sviluppo del turismo edell´agricoltura, ottenere l´approvazione ministeriale dell´area di crisi Campochiaro-venafro,favorire lo sblocco degli investimenti, sostenere i processi di internazionalizzazionedel sistema produttivo regionale, accompagnare i giovani nel fare impresa,favorire le start up e le reti di impresa e chiudere definitivamente la programmazioneeuropea 2007- 2013, anticipando così le iniziative da attuare con la nuovaprogrammazione". Misure e politiche del credito: "Abbiamo approvatoe avviato provvedimenti per l´innovazione, l´internazionalizzazione e l´attrazionedi investimenti, la legge quadro sul turismo, la legge per le politiche diorientamento, istruzione e formazione professionale, la legge per la promozionee l´agricoltura presso le nuove generazioni e per l´istituzione della bancadella terra. Abbiamo semplificato l´accesso al fondo di garanzia: con unostanziamento di 32 milioni di euro abbiamo già garantito il positivoavanzamento dell´utilizzo del fondo da parte delle imprese e del sistema delcredito. Per l´incentivo allacapitalizzazione abbiamostanziato 8 milioni di euro". Economia sociale."Importante nella nostra azione di governo l´economia sociale con le inclusionilavorative di soggetti a forte rischio di marginalità. Le misure: 661 borselavoro, 130 comuni della Regione e 1.983.000 di euro impegnati". Viabilità, mobilità e fibra ottica. "A frontedell´urgenza di superare l´atavico storico isolamento del nostro territorio,sempre attraverso l´effettivo impegno dei fondi 2007-2013, abbiamo destinatoalla viabilità 9 milioni e 220 mila euro. Da attivare ci sono ancora più di 3milioni. Per la viabilità di convergenza regionale e interregionale 64milioni di euro. Tra le azioni più efficaci per rilanciare lo sviluppoeconomico quelle riguardanti le politiche di innovazione, con particolareriferimento all´abilitazione alla nuova rete in fibra ottica. A inizio mandato,nel 2013, la Regione Molise era l´ultima regione in termini di connettività,per numero di abitanti serviti e per superficie coinvolta. Noi abbiamostanziato 4 milioni di euro per 104 nodi di accesso con interventi sui centriurbani di Isernia, Termoli, Venafro, Pozzilli e sulle aree industriali consideratestrategiche. Abbiamo realizzato oltre il 90% dei lavori e intendiamo portare aconclusione il progetto per la connettività entro giugno 2015". Dissesto idrogeologico."Per quanto riguarda gli interventi dimitigazione e contrasto del rischio idrogeologico, abbiamo impegnato, firmandotutti i decreti, per 27 milioni per 87 interventi, liquidandone già 10 aiComuni. Per i danni alluvionali, abbiamo impegnato il totale dei 18 milioniprevisti: per il 2015 siamo nelle condizioni, con interventi già definiti e perla stragrande maggioranza già appaltati, di dare una significativa inversionedi rotta ai vari comparti produttivi, con riguardo e attenzione particolari proprioall´edilizia". Servizi essenziali."Da una parte lo sviluppo con le misure messein campo, dall´altra la qualità della vita. Stanziati 1,3 milioni per l´offertadei servizi essenziali stanziati, 3,6 milioni per l´implementazione dell´assistenzadomiciliare destinata a pazienti con gravi patologie così da qualificare eintegrare gli interventi sociosanitari ed evitare il ricorso a ricoveri improprie 1.350.000 euro per il potenziamento dell´assistenza domiciliare per lepersone affette dal morbo di Alzheimer. Contestualmente, per garantire il giustoe dovuto riequilibrio nell´assistenza territoriale, avanziamo il miglioramentodell´assistenza per la completa erogazione dei Lea di specialisticaambulatoriale, il miglioramento della rete territoriale, la realizzazione deipresidi territoriali di assistenza, l´implementazione delle forme organizzativemonoprofessionali e l´attuazione del piano di riabilitazione per il quale agiorni sarà pronto il decreto della struttura commissariale definitiva". Politiche della conoscenza e del lavoro."5,5 milioni dieuro per il "Pacchetto giovani"; 3 milioni per la quarta annualità del progetto"Giovani a lavoro", 600 mila euro per i processi di internazionalizzazione ecirca 2 milioni di euro per l´accesso al credito ai giovani. All´interno delprogramma "Garanzia giovani" gli obiettivi trovano capienza in uno stanziamentodi 7,7 milioni di euro circa per 9 misure diverse: orientamento specialisticodi secondo livello, formazione mirata all´inserimento lavorativo, reinserimentodi giovani in percorsi formativi, accompagnamento al lavoro, apprendistato,tirocinio extracurriculare anche in mobilità geografica, servizio civile,sostegno all´autoimpiego e all´autoimprenditorialità, mobilità professionaletransnazionale e territoriale, bonus occupazionale". Agenzia regionale di Protezione civile."All´arpc, inquesti due anni, abbiamo trasferito 47,5 milioni di euro: 23,5 milioni nel 2014e 15 milioni nel 2013. Per gli eventi atmosferici, considerando sempre le risorsea valere sulla delibera Cipe 62 del 2011, sono stati sottoscritti 3 Apq per unvalore complessivo di 42 milioni di euro".  
   
   
FVG, SEMPLIFICAZIONE: PIÙ COMPETENZE TECNICHE PER PIÙ INCISIVA AZIONE  
 
Trieste, 29 aprile 2015 - Integrare l´attuale gruppo di lavoro regionale dedicato al settore "impresa" dell´Agenda per la semplificazione 2015-2017, con competenze specifiche aggiuntive individuate all´interno delle Direzioni centrali e, in generale, migliorare l´organizzazione degli incontri per una fattiva partecipazione della Regione alla realizzazione degli obiettivi dell´Agenda. La richiesta è stata manifestata dall´assessore regionale alle Autonomie locali e coordinamento delle riforme, Paolo Panontin, che ha informato sul tema la Giunta, d´intesa con il vicepresidente e assessore alle Attività produttive, Sergio Bolzonello. Proposta che la Giunta ha condiviso. Cittadinanza digitale, welfare e salute, fisco, edilizia e impresa sono i settori chiave di intervento dell´Agenda - ognuno dei quali è seguito da un gruppo di coordinamento. Per il settore "impresa", declinato in ben undici azioni, il componente regionale del gruppo di coordinamento è il direttore centrale della direzione autonomie locali e coordinamento delle riforme, coadiuvato da tre funzionari. Vista la molteplicità di tematiche toccate dalle undici azioni (edilizia, sanità veterinaria, sicurezza degli alimenti ma anche questioni di carattere più trasversale, come il tema dei controlli sulle imprese, coinvolgendo competenze tecniche facenti riferimento a più direzioni dell´amministrazione regionale), Panontin ha indicato opportuno che ciascuna Direzione centrale individui uno o più referenti con le necessarie professionalità tecniche da coinvolgere, volta per volta, nei gruppi di lavoro specifici per le azioni incluse nel settore "impresa" dell´Agenda e che andranno ad integrare il gruppo di lavoro regionale. In particolare per l´attuazione di una delle undici azioni, la 5.3 (Suap operativi per ridurre tempi e adempimenti), è stato ricordato l´invito del Dipartimento della Funzione Pubblica a svolgere un´indagine con tecniche di tipo qualitativo (focus group), per ricostruire il quadro delle criticità su funzionamento e operatività dei Suap. Un´indagine da realizzarsi a livello regionale con la collaborazione delle associazioni di categoria ed i professionisti da un lato, gli Sportelli unici ed Anci dall´altro. L´azione 5.3, secondo Panontin e Bolzonello, mira a garantire il raggiungimento della piena operatività dei Suap, su cui il Friuli Venezia Giulia investe risorse ed attenzioni sia attraverso lo sviluppo del sistema di back office del portale regionale "Suap in rete", utilizzato già da 130 Comuni su un totale di 216, per un bacino di residenti pari a 581.801 persone, sia per l´inserimento delle funzioni produttive, comprese quelle afferenti al Suap, tra quelle da esercitarsi a livello di unione territoriale intercomunale, nell´ambito della riforma del sistema istituzionale regionale. Riforma che dà attuazione al Programma di governo della presidente della Regione in cui viene delineato un nuovo sistema istituzionale regionale fondato su due pilastri fondamentali, la Regione e il Comune, per essere più efficienti, meno burocratici e costare meno.  
   
   
PERSONALE REGIONE ABRUZZO: ACCORDO CON PROCURA DELLA REPUBBLICA DI VASTO  
 
L´aquila, 29 aprile 2015 - Contribuire a rendere efficiente il sistema amministrativo dello Stato, aumentando i livelli di collaborazione tra istituzioni. Questa, nelle intenzioni del Presidente D´alfonso la ragione ispiratrice del protocollo d´intesa tra l´amministrazione regionale e la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vasto sottoscritta ieri mattina dallo stesso Presidente D´alfonso e dal Procuratore capo di Vasto, Giampiero Di Florio, anche al fine di garantire la funzionalità della giustizia su quella fascia del territorio regionale. Alla cerimonia della sottoscrizione del protocollo d´intesa, hanno partecipato, anche, il sindaco di Vasto, Luciano La Penna e la dirigente delle risorse umane della Regione, Eliana Marcantonio. D´alfonso "Riteniamo di poter condividere questo patrimonio di risorse umane della Regione Abruzzo con quegli uffici della P.a. Centrale e anche con i comuni che si consorziano, perché riteniamo che siamo davanti a una abbondanza di risorse umane che ci mette nelle condizioni di poter collaborare con le altre istituzioni che ne risultano sprovviste". Una buona pratica che, secondo il presidente della Regione "ci è stata anche apprezzata dai vertici dell´amministrazione centrale dello Stato e che pertanto vogliamo continuare a coltivare". Secondo quanto evidenziato da Di Florio, la Procura della Repubblica di Vasto soffre le conseguenze di una grave carenza di personale amministrativo con concreto rischio di paralisi dell´attività dell´intera Procura; per questa ragione è stata richiesta la collaborazione della Regione, in modo anche parziale e temporaneo, affinché si possano colmare le scoperture di organico e garantire tutte le competenze facenti capo alla Procura della Repubblica di Vasto. Secondo D´alfonso tale forma di collaborazione persegue, anche, la finalità di arricchimento professionale e di formazione del personale regionale coinvolto, che sarà selezionato tra quelli che risponderanno all´avviso interno, tenuto conto delle specifiche professionalità richieste.  
   
   
POLICORO, SEDUTE CONSIGLIO COMUNALE IN DIRETTA STREAMING  
 
Potenza, 29 aprile 2015 - L´amministrazione comunale di Policoro rende noto che da mercoledì 29 aprile il Consiglio Comunale sarà trasmesso in diretta streaming sul sito istituzionale www.Policoro.gov.it  Basterà, infatti, collegarsi e cliccare sull’apposito link, ben visibile sulla home page, per seguire i lavori consiliari. La scelta - spiega una nota - si inserisce tra gli obiettivi prioritari della Pubblica Amministrazione, ovvero quella di potenziare le opportunità di partecipazione diretta dei cittadini alla vita pubblica in un’ottica di piena trasparenza, offrendo uno strumento di facile accesso ai lavori del Consiglio anche a coloro che per i più svariati motivi non sono nelle condizioni di assistere di persona alle sedute ma che hanno il diritto di informarsi sul dibattito politico cittadino.  
   
   
CARTA DELLE LINGUE REGIONALI, ASSESSORE REGIONE IN COMMISSIONE SENATO: "MASSIMA TUTELA E VALORIZZAZIONE PER LA LINGUA SARDA"  
 
Roma, 29 Aprile 2015 - "Nell´importante giorno di Sa Die de sa Sardigna, festa di tutti i sardi, chiediamo fortemente che la lingua sarda riceva la massima tutela e valorizzazione perché è lo strumento attraverso cui si esprime l´anima e la cultura del popolo sardo". Così ha dichiarato questa mattina, in audizione presso gli uffici di presidenza riuniti delle Commissioni 1° e 3° del Senato, sotto la presidenza dell´On. Pierferdinando Casini, l´assessore della Lingua e Cultura sarda Claudia Firino, nell´ambito dei lavori tesi all´approvazione del Disegno di legge 560 per la ratifica della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie, aperta alla firma degli Stati nel 1992 e sottoscritta dall´Italia nel 2000. "Sono quindici anni che questo strumento attende la ratifica del Parlamento. Nel frattempo lo Stato si è dotato della legge 482 del 1999 e la Regione Sardegna della legge 26 del 1997, che copre alcuni degli ambiti della Carta. Tuttavia, molto deve ancora essere fatto" ha proseguito l´esponente della Giunta regionale specificando che il sardo è lingua viva nelle comunità della Sardegna e che numerose espressioni artistiche anche contemporanee, legate a tradizioni secolari, costituiscono un unicum assoluto e ricevono riconoscimenti internazionali. "Ciò nonostante, il sardo non è ancora una lingua interamente tutelata e altre lingue regionali godono di tutela più ampia. Noi vogliamo raggiungere quei medesimi, massimi livelli di tutela, a cominciare dall´istruzione" ha specificato Claudia Firino. "Le nuove generazioni hanno il diritto di potersi appropriare o riappropriare, quando quel filo è stato spezzato, della cultura dalla quale provengono, e questa riappropriazione avviene attraverso la lingua e il suo insegnamento anche nelle scuole". In chiusura, l´Assessore ha inoltre richiamato l´attenzione degli On. Senatori sull´importanza di dare piena rappresentatività alle minoranze linguistiche negli organi istituzionali. "E´ un tema trasversale, tra la ratifica della Carta e le riforme costituzionali, di cui sono in corso i lavori, ma è fondamentale, poiché anche da quello dipende la qualità della democrazia in cui viviamo".  
   
   
TRENTO: DIRIGENTI PROVINCIALI A SCUOLA DI FUTURO  
 
Trento, 29 aprile 2015 - Anche la dirigenza pubblica può contribuire, in un contesto non autoreferenziale, allo sviluppo della società e dell´economia locale e nazionale. E l´occasione per fare il punto suI ruolo, la cultura, le nuove sfide e funzioni del management pubblico in questa delicata fase di trasformazione che investe anche la macchina burocratica della Provincia autonoma di Trento, con le sue Società ed Enti collegati, è offerta da tre seminari formativi - "Un nuovo management pubblico come leva per lo sviluppo" il titolo - organizzati dal Dipartimento Personale e Affari generali e da Trentino School of Management in collaborazione con l´Università degli Studi di Trento ed altre istituzioni ed enti nazionali che si terranno a Trento il 22-23 maggio, 18-19 settembre e 2-3 ottobre prossimi. Di levatura nazionale i relatori invitati: il direttore generale del Ministero dell´Economia e Finanze, Fabrizio Barca; il giudice della Corte Costituzionale Sabino Cassese; Ilvo Diamanti, il presidente del Consiglio italiano per le Scienze sociali Luciano Hinna, il presidente di Ferrovie dello Stato Marcello Messori, il presidente del Forum Pa Carlo Mochi Sismondi, il presidente della Scuola Nazionale dell´Amministrazione Giovanni Tria, per citarne alcuni. Nutrita anche la presenza di docenti e dirigenti dell´Università degli Studi di Trento (il rettore Paolo Collini, Gianfranco Cerea, Andrea Fracasso, la direttrice generale Giancarla Masè, Simona Piattoni, Antonio Schizzerotto, Cristiano Vezzoni, Enrico Zaninotto). Ad aprire i lavori delle tre sessioni seminariali sarà il presidente della Provincia Ugo Rossi. I seminari - intitolati "Istituzioni, norme, risultato", "Società, complessità, inclusione", "Economia, responsabilità, competizione" - che si terranno presso il Palazzo della Provincia, in Piazza Dante 15 a Trento, si articolano in due moduli: il primo a carattere plenario dedicato alle riflessioni più generali, il secondo per gruppi dedicato agli aspetti più operativi. A coordinare i lavori di gruppo ed alle sintesi conclusive degli stessi penseranno il direttore generale della Provincia di Trento, Paolo Nicoletti, i dirigenti Luca Comper, Livia Ferrario, il direttore della Tsm - Trentino School of Management Mauro Marcantoni. Info: tsm-Trentino Shool of Management, tel. 0461 020063/31 - info@tsm.Tn.it    
   
   
BOLZANO, PROVINCIA ADERISCE A FORMEZ PA: ALBO DI ESPERTI PER I PROGRAMMI FSE  
 
Bolzano, 29 aprile 2015 - La Giunta provinciale ha deliberato l´adesione all´associazione Formez Pa centro servizi, assistenza, studi e formazione per ammodernare le P.a: una collaborazione strategica considerata la situazione in cui si trova il Servizio Fse della Provincia, che potrà ora attingere ad un albo di esperti nella programmazione comunitaria. L´iscrizione all´albo è aperta a tutti i potenziali interessati. L´adesione della Provincia a Formez Pa è il primo passo di un percorso più strutturato per valorizzare le specifiche competenze del Formez Pa, di cui le Amministrazioni associate possono avvalersi per le finalità nel settore formazione e nel settore servizi, assistenza tecnica ed affiancamento per il supporto al rafforzamento della capacità istituzionale. Molte realtà regionali e provinciali fanno già parte di Formez Pa (tra le quali Lombardia, Abruzzo e Campania); le amministrazioni dello Stato e le amministrazioni socie possono avvalersi di Formez Pa per l´assistenza nella formazione (modelli formativi, nuove modalità di formazione, supporto interventi e coordinamento) e per servizi e assistenza tecnica, tra cui quella nell´attuazione delle politiche comunitarie con particolare riferimento ai fondi strutturali europei. Alla luce della particolare situazione con cui si deve confrontare il servizio Fse della Provincia di Bolzano, risulta strategico l´inizio di questa collaborazione con Formez Pa. In questo senso, con l´avvio di un programma strutturato di accompagnamento a più steps in via di definizione in questi giorni, un primo passo importante per superare le criticità relative alla programmazione comunitaria sarà poter attingere alle expertise di cui dispone Formez Pa con una selezione attraverso call pubbliche (tramite il sito http://www.Formez.it/   alla sezione "Formez cerca Esperti" http://webcall.Formez.it/ ). L´iscrizione all´albo collaboratori di Formez Pa è aperta a tutte le persone in possesso delle caratteristiche idonee: i potenziali interessati possono prendere visione delle modalità di registrazione accedendo all´indirizzo http://albocollaboratori.Formez.it/  Formez Pa è organismo "in house" al Dipartimento della Funzione Pubblica (socio maggioritario), è partecipato esclusivamente da soggetti pubblici, ed è da considerarsi organismo "in house" rispetto ai propri associati come espressamente riconosciuto dalla Commissione Europea.  
   
   
TRENTO: SPRINT SUI TIROCINI ESTIVI: DA QUEST´ANNO PIÙ FACILE PER I RAGAZZI E LE IMPRESE  
 
Trento, 29 aprile 2015 - Svolgere un tirocinio estivo, quando la scuola chiude, per muovere i primi passi nel mondo del lavoro e mettere alla prova le proprie attitudini, le proprie vocazioni, magari anche i propri sogni: è l´opportunità offerta agli studenti e alle studentesse delle scuole secondarie trentine (superiori e professionali) nel quadro degli sforzi che la Provincia autonoma di Trento, assieme agli altri enti pubblici, alle istituzioni scolastiche e formative e alle imprese stanno sviluppando per accorciare la distanza fra le scuole e il mondo del lavoro. Questa opportunità è da oggi ancora più facile e più veloce grazie una Convenzione sottoscritta dalla Provincia, in rappresentanza delle istituzioni scolastiche e formative, e dalle associazioni imprenditoriali. I tirocini - facoltativi, a cui potranno accedere gli studenti frequentanti il secondo ciclo di istruzione e formazione, a partire dal primo anno - potranno essere svolti in tutte le imprese che offrono la loro disponibilità o in un ente pubblico. Dureranno un massimo di tre mesi, saranno personalizzati su ogni singoli tirocinante, e avranno una finalità formativa e di orientamento. Il tirocinante percepirà un compenso non inferiore a 300 euro lordi mensili (o 70 lordi settimanali), e non superiore a 600 (comprensivi degli oneri assicurativi), per metà a carico della Provincia e per l´altra metà a carico dell´azienda, oppure al 100% a carico provinciale se il tirocinio verrà svolto in un ente pubblico. Un´occasione per mettersi alla prova con il mondo del lavoro, dunque, che in parte già possibile, ad esempio nell´ambito dei Piani Giovani, ma che ora assume una veste nuova grazie al patto siglato con le associazioni imprenditoriali. La Giunta ha destinato ai tirocini 600.000 euro nell´ultimo assestamento di bilancio. Nel 2014 sono stati complessivamente oltre 3200 i ragazzi e le ragazze che hanno partecipato ai tirocini proposti dalle varie realtà. L´obiettivo per il 2015 è raggiungere le 4.000 esperienze. Un altro tassello importante, nel quadro di una strategia complessiva per favorire la transizione dalla scuola al mondo del lavoro e combattere la disoccupazione giovanile: è quello messo a punto oggi con la firma di una Convenzione quadro che ha coinvolto, oltre la Provincia, l´Associazione Albergatori, l´Associazione Artigiani e piccole imprese, la Confesercenti, la Confindustria del Trentino, la Federazione trentina della cooperazione, la Confcommercio e la Coldiretti. Il primo risultato è snellire la trafila burocratica legata ai tirocini: se prima infatti la scuola doveva sottoscrivere una convenzione con l´azienda per ogni tirocinio, adesso, grazie al coinvolgimento della Provincia e delle associazioni imprenditoriali di riferimento, ciò non sarà più necessario. Inoltre, sempre grazie alla Convenzione, si punta a dare uniformità dentro uno schema di riferimento Questi in sintesi gli impegni a carico dei soggetti coinvolti: studenti, scuole e aziende. Studenti - Il riferimento per un giovane che frequenta una scuola superiore o un istituto professionale e vuole accedere al tirocinio facoltativo estivo è la propria scuola. Lo studente segnalerà la sua disponibilità all´insegnante/tutor di riferimento e/o valuterà la proposta di tirocinio in azienda che la scuola gli presenta (potrà anche avanzare autonomamente una propria proposta, che la scuola si incaricherà di valutare). I soggetti promotori: istituzioni scolastiche o formative - E´ la scuola - come dicevamo - a promuovere i tirocini estivi e a raccogliere le disponibilità delle aziende. L´istituzione scolastica o formativa redigerà per ogni tirocinante un progetto formativo e di orientamento, contenente la durata e le modalità di svolgimento dell´esperienza. Il tirocinante sarà poi seguito in tutto il suo percorso da un tutor nominato dalla scuola (un insegnante di riferimento). Alla fine del percorso è previsto il rilascio di un´attestato relativo agli apprendimenti acquisiti, che farà testo anche nell´ambito del percorso di studi svolto complessivamente dal giovane. I soggetti ospitanti: imprese o enti pubblici - Il tirocinio, come abbiamo detto, può essere svolto presso imprese private oppure in Provincia - o nelle realtà ad essa collegate - e in altri enti pubblici, essenzialmente comuni, comunità, fondazioni di ricerca, azienda sanitaria. L´obiettivo rimane lo stesso: fare una prima esperienza lavorativa e acquisire "sul campo" quelle competenze che la scuola non può per sua natura fornire. Il datore di lavoro, a sua volta, dovrà nominare un referente che seguirà il tirocinante per tutto il percorso, confrontandosi periodicamente con il tutore nominato dalla scuola. Per tutto il resto, e compatibilmente con le modalità formative dell´esperienza, si comporterà con lo studente come con un suo dipendente, per quanto riguarda orari di lavoro, strumentazione ed eventuale abbigliamento da fornire al tirocinante e così via. Al soggetto ospitante spetta infine la copertura del 50% del compenso previsto per il tirocinio (l´altro 50% è a carico della Provincia, che diventa 100% nel caso di tirocinio in un ente pubblico). Nell´arco della durata massima prevista dall´esperienza sarà possibile svolgere tirocini diversi in luoghi di lavoro diversi, compatibilmente con il progetto formativo elaborato.  
   
   
IMMIGRAZIONE: FVG, PATTUGLIE ITALIA-AUSTRIA FATTORE DI SICUREZZA  
 
 Trieste, 29 aprile 2015 - "La firma del protocollo per i pattugliamenti congiunti italo-austriaci è un´ulteriore conferma di quanto le istituzioni siano presenti sul nostro territorio rispondendo adeguatamente alle esigenze di sicurezza della popolazione". Lo ha affermato l´assessore regionale alla Cultura e Solidarietà Gianni Torrenti nel commentare l´accordo firmato dalla Questura di Udine e della Polizia della Carinzia che collaboreranno nel pattugliare l´area confinaria tra Italia e Austria attraverso appositi controlli, finalizzati al contrasto dell´immigrazione clandestina, che interesseranno la tratta ferroviaria Udine-tarvisio-villacco, il tratto autostradale Pontebba-warmbad e la viabilità ordinaria in una fascia di 30 chilometri dal confine. "L´accordo è perfettamente in linea con le aspettative della Regione e anche la rapidità dei tempi della firma ci lascia soddisfatti" ha aggiunto Torrenti.  
   
   
IMMIGRAZIONE: ASSESSORE ABRUZZO, SU PROFUGHI NECESSARIO PIANO CONDIVISO  
 
L´aquila, 29 aprile 2015 - "C´è bisogno di un piano definito e preciso in modo da non farsi trovare impreparati di fronte a possibili emergenze". È quanto ha dichiarato stamane l´assessore alle Politiche sociali, Marinella Sclocco, intervenendo alla seduta della commissione speciale per l´Immigrazione del Consiglio regionale, convocata per discutere l´emergenza profughi sul territorio nazionale. L´organismo regionale ha ascoltato i quattro prefetti in ragione anche dell´atteggiamento che intende avere il Governo. "Partiamo dal dato - ha specificato l´assessore Marinella Sclocco - che il ministero dell´Interno e le Prefetture hanno emanato una circolare con la quale chiedono ai comuni di dare disponibilità ad accogliere eventuali profughi. La disponibilità non è stata data, se non da qualche struttura sociale, pubblica e privata. I comuni hanno le proprie ragioni, ma è anche vero che per accogliere adulti e bambini è meglio avere un piano chiaro e definito". L´anticipo dei tempi e soprattutto la definizione delle competenze appaiono elementi irrinunciabili per fronteggiare l´emergenza. "Il piano deve essere fatto con la partecipazione di tutti i comuni, le prefetture e la Regione - aggiunge l´assessore- in modo da evitare che in piena emergenza le autorità di governo siano costrette ad emettere provvedimenti di requisizione. In questo senso, la strategia del governo appare chiara: la dislocazione sul territorio dell´emergenza profughi è più gestibile dal punto di vista sociale e di sicurezza pubblica rispetto alla realizzazione di hub unico".  
   
   
ANTIDISCRIMINAZIONE: L’ASSESSORE CALABRIA HA ILLUSTRATO L’ACCORDO CON L’UNAR  
 
Catanzaro, 29 aprile 2015 - L’assessore Regionale al Lavoro Carlo Guccione, assieme al Dirigente generale Antonio De Marco e a Pietro Fantozzi dell’Unical, ha illustrato i contenuti e gli obiettivi dell’accordo di programma firmato con l’Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali) per lo sviluppo della rete antidiscriminazione della Regione. L’assessore Guccione, presenti anche il dirigente Vincenzo Caserta e Vito Samà, responsabile dell’Ufficio Immigrazione che hanno curato, per il Dipartimento, la stesura del documento, ha sottolineato l’importanza della formazione, prevista dall’accordo, destinata al personale che dovrà occuparsi dell’accoglienza sui territori. “D’altra parte – ha detto Guccione – la Calabria si conferma terra di accoglienza. Negli ultimi dieci anni la Calabria è stata una terra di transito, ora, invece, c’è da registrare che, alla fine del 2013, sono stati 94.000 gli immigrati regolari, ossia regolarmente inseriti, sia dal punto di vista sociale che lavorativo, e circa 250.000 in totale. Questo dato ci fa capire quanto sia importante il fenomeno della discriminazione, legato, non solo alla vicenda degli sbarchi, ma al fatto che abbiamo circa il cinque per cento della popolazione calabrese fatta di immigrati. Il progetto, poi, s’innesta, in un contesto particolare, quello degli aumenti degli sbarchi che quest’anno, rispetto all’anno passato, fanno registrare circa cinquemila presenze in più. Credo che, a questo fenomeno, dobbiamo rispondere con una rete efficiente che possa garantire un minimo d’integrazione. Da questo punto di vista, la nostra posizione è chiara. Vogliamo affrontarla con determinazione. Nei prossimi giorni organizzeremo un gruppo composto dai diversi soggetti interessati al fenomeno, dai gruppi di volontariato alla protezione civile. Abbiamo poi, un altro problema che è quello dei bambini non accompagnati. Proprio nelle prossime ore incontreremo i magistrati che si occupano di queste problematiche di non facile gestione per i diversi risvolti che esse hanno con riferimento, per esempio, all´inserimento dei bambini nel mondo scolastico. Voglio concludere dicendo che anche nella nuova programmazione 2014-2020 abbiamo inserito risorse che vanno a finanziare progetti per l’antidiscriminazione”. I lavori sono stati aperti dal Dirigente generale De Marco per il quale l’iniziativa, inserita nell’ambito dell’accordo tra Regione e Unar, si colloca all’interno del Piano nazionale di azione contro il razzismo. In questo contesto sono previsti la creazione di strutture come un Centro regionale, nodi provinciali, antenne e punti informativi locali”. Sono, complessivamente, settantuno le organizzazioni, tra enti ed associazioni territoriali, che hanno aderito per un totale di centoquindici partecipanti. "L’azione che porteremo avanti - ha detto Fantozzi - si svilupperà sia sul piano formativo e culturale sia su quello della ricerca in relazione alle specificità calabresi. I tempi sono strettissimi ed occorrerebbe uno spazio temporale assai più lungo. La formazione - ha detto ancora - sarà laboratoriale e si propone di lavorare per valorizzare i patrimoni acquisiti ed evidenziare i deficit per agire allo scopo di colmarli".  
   
   
BOLZANO: RETE DI AIUTO E NUOVI SPAZI PER L´ACCOGLIENZA DEI PROFUGHI  
 
 Bolzano, 29 aprile 2015 - Ogni giorno tra i 150 e i 200 profughi transitano dalla stazione di Bolzano. La Giunta provinciale si è occupata il 28 aprile della situazione relativa a rete di aiuto e strutture di sostegno. "Le Ferrovie dello Stato - ha annunciato l´assessora Stocker - hanno dato il loro assenso alla messa a disposizione di nuovi spazi per l´accoglienza temporanea". "I profughi - ha spiegato l´assessora alle politiche sociali Martha Stocker - arrivano normalmente in gruppi di 30-60 persone, si muovono in maniera autonoma e intendono proseguire il loro viaggio verso Nord". Secondo ciò che ha constatato di persona la Stocker, che nei giorni scorsi ha effettuato diversi sopralluoghi presso la stazione del capoluogo, "nonostante le evidenti criticità, le persone si trovano in uno stato di salute relativamente buono e la situazione è tutto sommato sotto controllo". L´assessora provinciale, inoltre, ha aggiunto che alla luce della volontà di utilizzare Bolzano solamente come tappa giornaliera di transito del loro percorso verso Germania e paesi del Nord, "non vi è la necessità impellente di garantire una sistemazione stanziale ai profughi. In ogni caso - ha sottolineato la Stocker - è nostro compito offrire un´assistenza umanitaria dignitosa per il tempo che queste persone trascorrono sul nostro territorio: attualmente, pur consci delle difficoltà, non riteniamo che vi sia la necessità di misure di emergenza". La Provincia sta comunque lavorando a stretto contatto con la Questura, il Commissariato del Governo, la polizia ferroviaria, le Ferrovie dello Stato e l´associazione "Volontarius" che coordina gli aiuti, per offrire non solo il miglior flusso informativo nei confronti dei profughi, ma anche per garantire spazi adeguati all´interno della stazione di Bolzano. "Il contributo dei volontari è estremamente prezioso - ha aggiunto la Stocker - ma è necessario che siano facilmente riconoscibili. Abbiamo ricevuto nel frattempo l´assenso da parte delle Ferrovie dello Stato per la messa a disposizione di alcuni ulteriori locali situati lungo il primo binario per l´accoglienza temporanea dei profughi in transito". Per quanto riguarda invece la quota di profughi assegnati in maniera definitiva all´Alto Adige sulla base della ripartizione nazionale, l´assessora alle politiche sociali ha annunciato che domani (29 aprile) è previsto l´arrivo di altre 10 persone, "le quali verranno sistemate nelle strutture già operative". In ottica futura, inoltre, è partita l´attività di coinvolgimento di Comuni e Comunità comprensoriali per rilevare la presenza di spazi pubblici o privato che possano dare ospitalità ai profughi in arrivo. "Vogliamo garantire una ripartizione equa sul territorio - ha concluso Martha Stocker - ma riteniamo che l´emergenza umanitaria debba essere finalmente e definitivamente affrontata a livello europeo".  
   
   
GIOCO AZZARDO: REGIONE LOMBARDIA SPEGNE LE SLOT  
 
Milano, 29 aprile 2015 - ) "Grazie a questo provvedimento, nel giro di due o tre anni, in tutte le città della Lombardia verranno praticamente dimezzate le slot e le macchinette e, al massimo entro cinque o sei anni, alla scadenza dell´ultima licenza oggi in vigore, non ce ne sarà più nemmeno una. A tutti coloro che proprio vogliono giocare, consiglio una bella partita al vecchio sano biliardino". Lo ha detto l´assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo di Regione Lombardia Viviana Beccalossi, a margine del voto con il quale, all´unanimità, il Consiglio regionale ha approvato le modifiche alla Legge regionale 8/2013 ´Norme per la prevenzione e il trattamento del gioco patologico´. Legge Regionale - "La nostra legge contro la ludopatia - ha proseguito Viviana Beccalossi - è già da mesi il più efficace provvedimento per contrastare, o provare a limitare, la diffusione di una vera e propria malattia, che, come altre e ben più note dipendenze, colpisce soprattutto le fasce più deboli della popolazione. In questo anno e mezzo, grazie alla norma, sono stati rafforzati controlli, sanzioni, limitazioni degli orari di apertura e, soprattutto, impedite nuove aperture grazie alle distanze di 500 metri dai luoghi sensibili". Modifiche - Con la modifica approvata oggi, l´applicazione della distanza minima da scuole, ospedali, chiese, oratori e centri di aggregazione si estende non solo alla concessione di nuove autorizzazioni per l´installazione di macchinette, ma anche a quelle oggi attive, che, se presenti nella fascia di rispetto, dovranno essere spente definitivamente allo scadere della licenza. Tutela Dei Cittadini - "Regione Lombardia - ha concluso Viviana Beccalossi - ha fatto tutto il possibile per evitare una diffusione incontrollata e disordinata delle slot in locali che dovrebbero occuparsi di tutt´altro. Uno sforzo che mi auguro non venga annullato dal Governo, che, in nome di entrate fiscali facili e sicure, sarebbe disposto a vanificare tutti i provvedimenti delle Regioni. Rivolgo per questo un appello al Comune di Milano, che in questi messi ha lavorato bene per applicare le norme anti ludopatia, perché si batta con noi e impedisca che venga dato l´ennesimo schiaffo ai cittadini".  
   
   
TRENTO: ARRIVANO I FONDI PER IL PROGETTO DI ACCOGLIENZA FAMILIARE  
 
Trento, 29 aprile 2015 - Si intitola "Costellazioni di famiglie" ed è un progetto sperimentale di accoglienza familiare e supporto/accompagnamento educativo alle competenze genitoriali che la Comunità Murialdo di Trento ha avviato nel 2013 nel contesto di Emamef - l´équipe muldidisciplinare affido minori e famiglie, costituita a supporto delle delicate attività di tutela dei minori coordinate dal Centro per l´infanzia del Servizio provinciale Politiche Sociali. Oggi la Giunta, su indicazione dell´assessora alla salute e solidarietà sociale, ha deciso di proseguire e sviluppare questo percorso, disponendo il finanziamento del progetto fino a giugno 2016; l´impegno di spesa è pari a 379.730,06 euro. Il progetto "Costellazioni di famiglie" si rivolge ai minori e alle loro famiglie, sia naturali sia affidatarie, che vengono inserite in un percorso di affido individualizzato, per assicurare stili di intervento efficaci e personalizzati. Le iniziative previste verranno ora ulteriormente implementate: saranno ampliate e monitorate le attività a sostegno della genitorialità delle famiglie d´origine (questo aspetto è particolarmente importante per poter agire sotto il profilo preventivo, consentendo ove possibile il rientro dei bambini nelle famiglie di origine), inoltre verranno sviluppate ulteriori attività sperimentali per l´accompagnamento verso l´autonomia dei neo maggiorenni con un pregresso percorso di affidamento familiare. Il tutto è caratterizzato da un approccio spiccatamente innovativo e integrato.