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VENERDI
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Notiziario Marketpress di
Venerdì 16 Giugno 2006 |
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EMILIA ROMAGNA / CASTELLI… ”DA MANGIARE” TRA ASSAGGI E VISITE NEI MANIERI DI PARMA E PIACENZA
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I Castelli del Ducato di Parma e Piacenza sono la meta ideale per una giornata all’insegna delle emozioni e del piacere di stare insieme nel cuore della Food Valley. Da queste parti le ghiottonerie da gourmet si trovano sulla tavola di ogni giorno e le tante fiere enogastronomiche offrono l’occasione di “gustare” appieno la tradizione. Come la XXI Fiera del Parmigiano Reggiano di Montagna, che si svolge nel mese di luglio ai piedi del Castello di Pellegrino Parmense (PR), offre la possibilità di degustare le scaglie profumate del prodotto parmense. E sempre per chi preferisce i sapori salati, ecco nel parmense, nel borgo dove ha sede la Rocca dei Rossi, la Festa della Fortanina e della Spalla di San Secondo, dal 23 al 29 agosto 2006, quando il delicato salume è protagonista di banchetti prelibati cui non ci si può sottrarre. Vicino al Castello di Gropparello (PC), nel paese omonimo, il 16 e il 17 settembre si tiene la festa dell’uva, e i bambini hanno un motivo in più per divertirsi. All’interno del bellissimo maniero viene allestito uno speciale spazio dedicato a loro, dove provare a pigiare l’uva con i piedi, proprio come avveniva nelle vecchie aie di una volta. Storia e tradizione protagoniste anche della Fiera dedicata ai Frutti antichi, che si svolge il 7 e l’8 ottobre 2006 all’interno del Castello di Paderna (PC). Tra portici e cortili ecco un insolito “mercato” in cui i prodotti sono quelli di un tempo, varietà di frutta dimenticate e riscoperte in nome della tradizione. A Compiano, sull’Appennino parmense, appuntamento con la rassegna CioccolaTaro, che alla fine di ottobre, il 28 e il 29 addolcisce ancora di più l’atmosfera già sognante del Castello di Compiano (PR). I maître chocolatier preparano e presentano raffinatissimi piatti a base di cacao, mentre stand, da cui si sprigiona un profumo delizioso, offrono assaggi e delicatezze di ogni tipo. Non va dimenticato che i Castelli aderenti all’Associazione, tutti aperti e visitabili, si trovano in un fazzoletto di terra ed è molto facile raggiungere le diverse località, dove anche quest’anno, da giugno a dicembre, si terranno le “Ricordanze di Sapori”, originale e collaudata rassegna enogastronomica di alto livello. In Provincia di Parma, infine, nelle pievi de “I percorsi del Romanico”, sono organizzati, da aprile a ottobre, eventi culturali e visite guidate alla scoperta dei segreti dell’arte e della fede. Per informazioni: Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza, Club di Prodotto, tel. 0521. 829055/823221, info@castellidelducato. It. Www. Castellidelducato. It
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FRIULI VENEZIA GIULIA / ANCHE IN TAVOLA, UN MIX DI SAPORI
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Fatta di mille sapori, che si intrecciano e si sovrappongono, varia come il paesaggio di queste terre: la gastronomia del Friuli Venezia Giulia nasce dal connubio di tre grandi tradizioni culinarie, quella mitteleuropea, quella veneta e quella slava, alle quali si affianca una robusta e saporitissima cucina popolare, con piatti semplici e genuini che la gente preparava utilizzando le poche materie prime a disposizione: emblematica, in questo senso, è la polenta, che per secoli ha costituito per la gente del posto pane e companatico, e che ancor oggi accompagna sia i piatti di pesce delle località costiere sia quelli di selvaggina della montagna. Un mix di sapori e profumi, frutto di contaminazioni etniche e culturali: una cucina figlia del territorio (mare, monti, pianura, collina) e delle culture. Ambasciatori della regione sono il formaggio Montasio e il prosciutto di San Daniele, DOP regionali con l’olio del Carso triestino. Il Montasio prende il nome dall´omonimo monte del Tarvisiano ed è l´ingrediente base del frico (sorta di tortino in cui vengono miscelati formaggio, patate e, volendo, cipolle). Il San Daniele spicca, fra i prosciutti crudi italiani, per la sua dolcezza e prende il nome dall’incantevole cittadina dove viene prodotto da secoli. A essi si affiancano decine di prodotti eccellenti tutti da scoprire, realizzati per lo più artigianalmente e spesso in quantità limitate. Il formaggio Tabor dell’altopiano carsico, ad esempio, oppure il prosciutto affumicato di Sauris, la pitina del Pordenonese (un insaccato aromatizzato), i fagioli della Carnia (ogni paese ne ha una varietà diversa), il prosciutto crudo del Carso, la farina di mais di Mortegliano, l’olio extravergine d’oliva del Collio e dei Colli Orientali. Molti piatti tipici della cucina triestina sono attinti dalla tradizione mitteleuropea: è il caso della jota (minestrone di fagioli, patate e cavolo cappuccio), del prosciutto cotto caldo in crosta di pane, della porcina (misto di carni di maiale lessate e di insaccati, servito con crauti, senape e cren), del gulasch, dello strudel di mele, del presnitz o del cuguluf (sorta di panettone d’origine viennese). Altrettanto caratteristici sono i piatti a base di pesce: sardine marinate, granzeola alla triestina, zuppa di canocchie, baccalà alla triestina, brodetto di pesce, scampi alla busara, seppie in umido con polenta sono solo alcune delle gustosissime pietanze che hanno come ingredienti base i pesci, i molluschi, i crostacei che, a seconda dei periodi e delle stagioni, vengono pescati nell’alto Adriatico. Il pesce la fa da padrone anche a Grado che, come tutte le isole, ha mantenuto intatta una sua particolarissima gastronomia (il piatto più caratteristico è il boreto graisano, zuppa di pesce pregiato servita con polenta bianca, a cui si affiancano sardoni in saor, fritto misto dell’Adriatico, seppie col nero) e a Marano, famosa per il suo mercato del pesce. Decenni di influenze provenienti dall’area germanica e dai paesi dell’Est, unite a più recenti influssi veneziani, rendono particolarmente gustosa e insolita la cucina goriziana, per molti aspetti simile a quella triestina: fra i primi, gnocchi di patate con le susine conditi con burro fuso, cannella e un po’ di zucchero, gnocchi di pane con lo speck, gnocchetti di fegato o di semolino in brodo; fra i secondi kaiserfleish (carrè di maiale affumicato, cosparso di cren fresco grattugiato e accompagnato da crauti), gulasch, cacciagione (fagiano, lepre, capriolo, cinghiale). Fra i contorni, da ricordare le patate in tecia (saltate in padella con le cipolle), i chiffel (piccole mezzalune fritte, fatte con un impasto simile a quello dei gnocchi di patate), il tenerissimo radicchietto di primo taglio e la delicata Rosa di Gorizia, mentre fra i dolci la gubana goriziana (diversa, perché fatta con la pasta sfoglia, da quella delle Valli del Natisone, un dolce dalla caratteristica forma a chiocciola, con un ricchissimo ripieno a base di frutta secca, uva passa, cedro candito, insaporiti nel liquore), la putizza, la pinza (tradizionale focaccia pasquale), le palatshinken (sorta di omlette ripiene di marmellata di albicocche o di cioccolata). Carni, latticini, insaccati, rustiche verdure e legumi sono alla base della saporita cucina friulana, tutta giocata sulla semplicità delle ricette e sulla genuinità dei prodotti. Tipicamente friulani sono il frico, musèt e brovada (cotechino con rape messe a macerare nel mosto), la zuppa di orzo e fagioli e un’infinita varietà di minestre, i cjalsòns carnici (sorta di ravioli con il ripieno giocato fra dolce e salato), la gubana. La gastronomia del pordenonese riassume elementi di cucina veneta e di cucina friulana, con minestre di orzo e fagioli, riso con piselli (risi e bisi), frittate e secondi a base di selvaggina e animali di bassa corte. Tipiche delle valli montane sono gustose preparazioni alimentari come la petina (insaccato a base di carne di selvaggina - oggi più spesso di pecora, anche mescolata con manzo - tritata finemente ed impastata con concia di sale, pepe, finocchio selvatico e altre erbe e fatta affumicare), il salame punta di coltello e la brusaule (strisce di carne secca, affumicata dopo macerazione sotto sale, pepe ed erbe). Durante tutto l’arco dell’anno si svolgono in Friuli Venezia Giulia rassegne gastronomiche e feste dedicate ai prodotti tipici: un’occasione ghiotta per trascorrere un week-end all’insegna della gola e della buona tavola. Per saperne di più, conoscere date e programmi, telefonare al numero verde 800. 016. 044 o consultare il sito www. Turismo. Fvg. It. . |
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LOMBARDIA / ‘I TITOLI DELLE PIETRE: DEVOZIONE DELLA STORIA. INTORNO ALLE ORIGINI DEL SACRO MONTE’, PROGRAMMA DELLE MANIFESTAZIONI PER IL QUARTO CENTENARIO DEL SACRO MONTE SOPRA VARESE GIUGNO/DICEMBRE 2006
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Un ricco e qualificato programma di manifestazioni: migliaia di persone coinvolte, incontri, conferenze, teatro, concerti e momenti di spiritualità. Ecco, al secondo anno, l’articolata programmazione ideata nel progetto triennale nel segno del Quarto centenario del Sacro Monte sopra Varese. Un filo strategico che dal 2004 intende di promuovere il territorio varesino attraverso la celebrazione delle sue eccellenze storiche e artistiche; così il Sacro Monte di Varese diventa il protagonista assoluto di un nutrito calendario di eventi, volto a consolidare la conoscenza di questo straordinario luogo, iscritto dall´ UNESCO nell’eletta schiera dei beni "Patrimonio mondiale dell´umanità”. Il programma è organizzato e promosso anche per il 2006 dalla “Fondazione Paolo VI per il Sacro Monte di Varese” con il sostegno di Regione Lombardia, Provincia di Varese, Comune di Varese e con la collaborazione del Parco Regionale Campo dei Fiori. Gli eventi che si articoleranno tra giugno e dicembre sono in parte volti alla riscoperta del Monte Sacro, prima della costruzione della via delle Cappelle, quale esperienza spirituale capace di preparare e accogliere nel 1604 il grande progetto del Bernascone. “I titoli delle pietre: devozione della storia. Intorno alle origini del Sacro Monte” è il titolo di un ciclo di manifestazioni articolato tra convegni e mostre. A luglio nel segno di ‘Ambrogio: il territorio di Cesare, lo spazio di Dio’ si terranno presso il Museo Baroffio due conferenze legate alla figura del Santo, con l’intervento di studiosi specialisti, storici e umanisti e con la partecipazione straordinaria, in videoconferenza, delle Suore Romite del Monastero. Nel Santuario avrà luogo una piece teatrale commentata con il canto ambrosiano delle Romite sempre con tema Ambrogio. A settembre l’approfondimento sulle origini si dedicherà ai ‘Manufatti di Domenico e Lanfranco: le sculture al Baroffio e altri segni nel territorio’ a cura di storici e critici d’arte esperti della scultura e dei reperti lapidei con articolate conversazioni capaci di evidenziare le antiche testimonianze romaniche del Santuario. Una mostra realizzata nelle “viscere” del vicolo che collega la Via Sacra al Museo Baroffio presenterà in sequenza critica e storica i manufatti di Lanfranco e Domenico maestri scultori che hanno operato al Sacro Monte e sul territorio varesino. Questo itinerario espositivo si conclude nel Museo Baroffio con una mostra di lettura fotografica del capolavoro di Lanfranco la “Madonna della cintura” e la sua probabile collocazione all’entrata del Santuario. Tra settembre e ottobre l’evento ‘La pietra ed il colore, contrappunti del sacro: la cripta, fondamenta del Santuario’ sarà volto alla scoperta della cripta, luogo di preghiera e di raccoglimento oggi inaccessibile. Grazie a una mostra fotografica sarà riscoperto emozionalmente e didatticamente il ciclo di antichi affreschi e il suggestivo ambiente. Una conferenza ne approfondirà la storia stimolando così l’attenzione alle ragioni del suo restauro. A seguito della partecipata adesione del pubblico e il coinvolgimento degli eventi teatrali del 2005, anche quest’anno si svolgeranno nella magia delle serate estive delle rappresentazioni teatrali dal titolo: il racconto del silenzio. Continua, inoltre, a essere coinvolto il territorio con il programma di incontri di teatro e musica “I Materiali del Sacro” a Azzio, Orino e Brenta (giugno) e il ciclo di concerti di musica Barocca (agosto) presso il Santuario del Sacro Monte, con esecutori di prestigio e chiara fama dell’Orchestra della Svizzera Italiana e dell’Associazione “Armonia”. Per un approccio “interdisciplinare” al Monte saranno organizzati nei mesi estivi di luglio e settembre un ciclo di incontri promossi dal Parco Regionale Campo dei Fiori, teso a far scoprire e ammirare le essenze vegetali e gli animali che popolano il Sacro Monte. Visite “animate” saranno condotte dagli alunni del “Liceo Classico Sacro Monte” per leggere la Via Sacra con meraviglia contemporanea: la visita non si svolgerà in modo tradizionale con la guida (peraltro in azione in giugno e luglio a cura del Comune di Varese) ma con la compagnia dei “ragazzi attori e provocatori” di curiosità culturale nonché relatori in testi coinvolgenti. Il “contemporaneo” verrà anche proposto, nel mese di giugno, grazie alle nuove acquisizioni del Museo Baroffio in un ciclo di conferenze dal titolo “Oggi in Museo”. Nelle serate di ottobre avrà seguito il ciclo “I Vespri in musica” a cura dell’Associazione Amici del Sacro Monte mentre in novembre, con la collaborazione dei ristoranti della provincia di Varese, torna “Il rito della mensa” secondo i sapori del Seicento. Grande e importante novità di quest’anno l’iniziativa “Adotta un ciottolo” grazie alla quale sarà possibile adottare una pietra del selciato della Via Sacra affidandogli un ricordo, una speranza, una preghiera o un desiderio, il cui ricavato sarà destinato alla sistemazione e manutenzione della salita. Www. 400. Sacromontevarese. It
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ABRUZZO / VOLO MOSCA A PESCARA: SI PARTE. IL VICE PRESIDENTE APTR ENZO GIAMMARINO: “CONSIDERIAMO UN RISULTATO IMPORTANTE AVER RAGGIUNTO QUESTO OBIETTIVO IN POCO TEMPO”
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Il volo che da Mosca porterà turisti in Abruzzo è realtà. E’ stato presentato ufficialmente a Mosca (giovedì 8 giugno) l’operativo del volo Mosca-Pescara che dà il via ai collegamenti. L’aereo che sarà utilizzato è un Tupolev 154 da 158 posti. I voli, per un totale di dieci, vanno dal 15 luglio al 15 settembre. Si stimano almeno 14. 000 presenze. Due i pacchetti turistici proposti da una a due settimane. Il primo pacchetto prevede una settimana solo in Abruzzo con sette pernottamenti, il secondo di 14 giorni prevede anche il tour “Italia classica” con due pernottamenti in Abruzzo. La presentazione è stata tenuta da: Agostino Ballone, presidente di Baltour viaggi, Antonella Ballone, responsabile comunicazioni con il mercato russo, Fiorella Mancini, responsabile booking, Enzo Giammarino, vice presidente APTR e Carlo Biraschi, direttore Enit di Mosca. Presenti 40 tour operator russi e giornalisti della stampa specializzata. A seguire serata a base di menu tipico abruzzese. La presentazione del volo è stata preceduta da incontri con i tour operator russi e da un fitto lavoro di relazioni esterne. I supporti audiovisivi hanno consentito ai presenti di entrare nel dettaglio dei pacchetti strutturati dalla Baltour appositamente per il mercato russo. “L’allestimento di questa prima rotazione di voli –commenta Agostino Ballone presidente di Baltour viaggi– è un fatto importante che pone le basi per ulteriori pianificazioni a partire dal 2007. Lavoriamo per la commercializzazione dell’Abruzzo in una sinergia positiva grazie all’impegno e alla compartecipazione della Regione Abruzzo, portata avanti in prima persona dal vice presidente Enrico Paolini, APTR e Enit. Il tutto all’insegna della disponibilità e dell’efficienza”. “L’essere arrivati a questo punto in così poco tempo è già un risultato –conclude Enzo Giammarino–. L’Abruzzo in queste settimane è già presente come destinazione nel mercato russo tra gli addetti ai lavori. L’intenso lavoro di relazioni promozionali portato avanti dall’APTR e commerciali, attivato dalla Baltour viaggi, consente alla nostra regione di competere con altre destinazioni dell’Adriatico a partire da quella emiliano-romagnola. Il metodo attivato è vincente e ne avvertiamo già i benefici”. Www. Abruzzoturismo. It
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FRIULI VENEZIA GIULIA / ‘NEI SUONI DEI LUOGHI’ FESTIVAL MUSICALE INTERNAZIONALE CON UN RICCO CARTELLONE CONCERTISTICO DI MUSICA CLASSICA, ETNICA E JAZZ
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Grandi numeri per l´ottava edizione del Festival musicale internazionale "Nei Suoni dei Luoghi", recentemente riconosciuto dall´ONU quale esempio di progetto pilota e modello esemplare di cooperazione allo sviluppo. La rassegna, in programma da giugno a settembre con un ricco cartellone concertistico di musica classica, etnica e jazz, si articolerà tra le quattro province del Friuli Venezia Giulia e 6 Paesi dell´Europa centro-orientale (Albania, Austria, Bosnia e Erzegovina, Croazia, Serbia e Slovenia). A partire dall´appuntamento inaugurale del 20 giugno a Villa Coronini-Cronberg di Gorizia, dove si esibirà l´orchestra d´archi Karmelos, saranno complessivamente 80 i concerti in calendario dei quali 25 sotto forma di tournée. Un programma (illustrato alcuni giorni fa a Trieste dagli organizzatori, l´associazione Progetto Musica e dall´assessore alla Cultura del Friuli Venezia Giulia, oltre che dal sindaco di Medea e dal presidente del Consiglio provinciale di Gorizia) che coinvolgerà più di 500 musicisti in rappresentanza di 14 nazioni (Albania, Austria, Bosnia e Erzegovina, Croazia, Francia, Germania, Italia, Macedonia, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Svezia e Ungheria). Evento clou di "Nei suoni dei luoghi" sarà anche quest´anno il Concerto per la pace nel mondo, previsto il 22 luglio all´Ara Pacis Mundi di Medea con la partecipazione, tra gli altri, dell´Orchestra sinfonica internazionale Karmelos che, per l´occasione, sarà composta da elementi provenienti da tutta la Mitteleuropa e dai Balcani. Nato nel 1999 nella provincia di Gorizia, nel corso degli anni il Festival è cresciuto in maniera esponenziale, operando nel 2004 il definitivo salto di qualità grazie alla partnership con la Regione e il conseguente inserimento nel programma comunitario Interreg IIIC che, negli ultimi tre anni, ha portato "Nei Suoni dei Luoghi" fino ai Balcani. Radici importanti per questa manifestazione ormai di altissimo livello, ha sottolineato l´esponente della Giunta regionale, perché Gorizia ha da sempre rappresentato un ideale collegamento con l´Europa centro-orientale e una sorta di apertura verso "l´altro", verso il resto del mondo. Un concetto –ha aggiunto– fatto proprio dall´attuale Governo del Friuli Venezia Giulia che, assieme alla cultura vera e propria, esporta i valori della pace e dell´amicizia. "Nei Suoni dei Luoghi", hanno riferito gli organizzatori, ha contribuito ad attivare anche piccole, ma significative iniziative di collaborazione e di solidarietà, coinvolgendo diversi Comuni in un trasferimento di varie attrezzature nei Paesi balcanici. Partner del Festival sarà da quest´anno anche il Conservatorio di Udine che, è stato annunciato, farà anche parte di un progetto di cooperazione scientifica Italia-Albania coordinato dall´Università del capoluogo friulano nel ruolo di ente capofila. . |
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LOMBARDIA / "AGRITURISMO IN LOMBARDIA", UNA GUIDA DELLA REGIONE CON 859 AZIENDE CENSITE. IN PROVINCIA DI BRESCIA IL MAGGIOR NUMERO DI STRUTTURE
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Sono 859 le aziende agrituristiche che trovano spazio nella nuova guida "Agriturismo in Lombardia", un volume di 192 pagine (tradotte anche in inglese e tedesco) realizzato dall´assessorato regionale all´Agricoltura e dall´ERSAF (Ente Regionale Servizi per l´Agricoltura e le Foreste), reperibile gratuitamente presso gli ´Spazio Regione´, gli uffici regionali decentrati in ogni capoluogo di provincia, oltre che a Monza e Legnano. La guida, diffusa in circa 20. 000 copie, descrive sinteticamente le caratteristiche dei singoli agriturismi offrendo l´indirizzo e le informazioni di base delle differenti strutture presenti in Lombardia. Tra le singole realtà territoriali presenti nel volume, la provincia di Brescia risulta quella maggiormente rappresentata con 185 strutture, seguita da Mantova (135), Pavia (112), Bergamo (94), Varese (66), Milano (58), Sondrio (56), Cremona (54), Lecco (44), Como (41) e Lodi (14). In Italia, il fenomeno dell´agriturismo è una realtà importante ed è in forte incremento: le aziende oggi sono circa 13. 000 con una crescita annua dell´ordine del 6-7% per quasi 150. 000 posti letto. Il confronto con i dati 1995 rende l´idea della forte crescita del fenomeno, infatti 10 anni fa erano attive circa 6. 000 aziende, delle quali solo 300 in Lombardia. "Guardando specificamente alla nostra regione –ha commentato la vice presidente e assessore all´Agricoltura, Viviana Beccalossi– l´azienda agrituristica è ben identificabile perché utilizza il marchio del ´gallo´ contrassegnato dalla rosa camuna. Un simbolo, questo, pensato per tutelare e guidare il consumatore e con il quale abbiamo deciso di certificare la qualità delle aziende a garanzia che si tratti di un agriturismo qualificato". Le aziende che in Lombardia offrono anche la ristorazione sono 674, mentre 430 strutture propongono attività di carattere culturale. Un esempio concreto dell´attenzione rivolta dalla Regione è lo stanziamento, negli ultimi cinque anni, di oltre 22 milioni di euro a favore di 382 aziende. (fonte Lombardia Notizie)
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EMILIA ROMAGNA / LA NOTTE ROSA ACCENDE LA RIVIERA. LA NOTTE DEL 1 LUGLIO SARÀ INDIMENTICABILE: DA COMACCHIO A CATTOLICA, DAL TRAMONTO ALL’ALBA, MILLE EVENTI E MILLE OSPITI D’ECCEZIONE PER UNA GRANDE FESTA CHE AVRÀ COME DENOMINATORI OSPITALITÀ E GENTILEZZA
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Una notte magica, dolce e lunghissima sulla Riviera Adriatica dell’Emilia Romagna. La Notte Rosa che si sta preparando dai lidi di Comacchio a Cattolica sarà la festa delle emozioni, per il piacere di stare insieme in un abbraccio lungo 110 chilometri. Queste le località coinvolte: Rimini, Bellaria Igea Marina, San Mauro Mare, Savignano Mare, Misano Adriatico, Riccione, Cattolica, Cervia Milano Marittima, Cesenatico, Gatteo a Mare, Ravenna, Comacchio. Quella che scatterà sabato 1 luglio e proseguirà fino all’alba del giorno successivo, sarà una notte che accomunerà migliaia di persone in un sentimento unico, indimenticabile. Con questo evento la Riviera lancia un modo nuovo di vivere la notte e nello stesso tempo regala agli ospiti la sua vera anima, mostrando come ospitalità e gentilezza siano i valori aggiunti del territorio e il carburante del suo mercato turistico. La Notte Rosa sarà una notte per tutti e come denominatore comune avrà il piacere dell’incontro e delle relazioni. Perché ciò che sta emergendo tra le richieste di questa nuova fase del turismo nazionale e internazionale, è, oltre ad un rapporto ottimale qualità-prezzo, una grande voglia di tipicità e di socializzazione. Ed è mettendo in mostra l’unicità e la tipicità d’ogni singola località della Riviera che la Notte Rosa coinvolgerà, sotto un’unica regia, tutto il sistema di accoglienza e di ospitalità del territorio. Il palcoscenico dell’evento (e anche questa è una delle novità) non sarà un contenitore limitato o definito, ma un grande e coinvolgente spazio come quello dell’intera Riviera. La Notte Rosa sarà la grande festa dell’estate italiana e indicherà le nuove frontiere di una positiva way of life. Una notte ricca di sorprese, ma anche soft. Affettuosa, attenta agli incontri e alle relazioni. Unica e al tempo stesso ripetibile, tanto da proporsi per il futuro come appuntamento fisso e caratteristico dell’estate. Una sorta di prodotto tipico e certificato dell’Emilia Romagna che di rosa colorerà non solo la vacanza, ma anche il modo di pensare e di vivere dei suoi ospiti. La Riviera è da sempre luogo d’incontro, di emozioni, di sogni, il luogo di vacanza in cui è possibile stabilire relazioni sociali vere, in cui è possibile godere delle ultime innovazioni tecnologiche e andare alla scoperta delle nuove tendenze e al tempo stesso vivere appieno la tradizione (culturale, enogastronomica, artigianale). Per tutta la giornata del 1 luglio fino al mattino del 2 i locali, i negozi e i musei rimarranno aperti, spiagge in festa per l’intera notte con concerti, spettacoli e momenti di ritrovo tra musica, sfilate, balli e poesia, sorprese in “rosa” per le donne attraverso sconti, agevolazioni, omaggi e dediche, piatti rosa nei ristoranti e negli alberghi, a mezzanotte fuochi d’artificio su tutte le spiagge della Riviera: chilometri su chilometri di costa saranno illuminati contemporaneamente con la più grande coreografia pirotecnica mai realizzata. Il rosa trionferà anche negli arredi urbani e negli stabilimenti balneari. A Rimini i lampioni di 10 chilometri di lungomare diffonderanno luce rosa, i viali di Bellaria Igea Marina saranno impreziositi da 13mila rose giganti di carta crespa, a Riccione l’Associazione Albergatori farà omaggio di un fiore a tutte le donne ospiti, all’Adriatic Golf Club di Milano Marittima sarà aperto gratuitamente alle donne il campo pratica con maestri professionisti. E, per chi cerca l’anima gemella, la comunità web “cincontriamo” di SuperEva organizza in Riviera, dal 30 giugno al 2 luglio, cinque party a tema. Ma questi sono solo alcuni esempi delle mille sorprese riservate dalla Notte Rosa della Riviera. Il programma è del resto molto ricco e unirà lo spettacolo a momenti di poesia, i concerti ai giochi da spiaggia, il cinema alla letteratura, il ballo all’enogastronomia. Il tutto ingentilito da un doveroso omaggio al turismo femminile, altro filo conduttore dell’evento. Bastano alcuni numeri per dare peso e significato a questa prima Notte Rosa che coinvolgerà tutta la Riviera dell’Emilia Romagna che può vantare 3450 alberghi, 46 tra campeggi e villaggi turistici, 1426 stabilimenti balneari (per 138. 700 ombrelloni e 252. 800 tra lettini e sdrai) di cui 800 attrezzati per sport di spiaggia, 145 tra discoteche, dancing e disco bar, 200 sale giochi, 580 impianti sportivi pubblici, 13 porti turistici, 5200 posti barca, 56 uffici d’informazione turistica sulla costa, 135 tra cinema e teatri, 2250 tra pizzerie, ristoranti e trattorie, 3700 tra bar, caffetterie, birrerie ed enoteche, 105 agenzie di affittanze turistiche, 1120 boutique, 135 banche e uffici di cambio, 60 tra gallerie d’arte e musei. Sull’esempio delle notti bianche organizzate dalle grandi città, in occasione della Notte Rosa tutta la Riviera resterà sveglia fino all’alba. Decine e decine gli appuntamenti tra i quali spiccano quelli con Gianna Nannini a Cattolica, Carmen Consoli a Riccione dove la Notte Rosa avrà come madrina Sabrina Ferilli, Milva e Giuliano Palma a Bellaria Igea Marina, mentre a Rimini saranno protagonisti i ritmi salentini della Notte della Taranta sul lungomare e al porto il concerto delle Custodie Cautelari con Alberto Fortis, Eugenio Finardi e Irene Grandi; al Lido degli Estensi si esibiranno gli Stadio e Sugar Free presentati da Jo Squillo, al Lido delle Nazioni concerto in piazza “Hallo Musical” con Fiordaliso, Jo di Tonno, Marco Guerzoni da Notre Dame de Paris. Diversi operatori turistici hanno predisposto offerte di vacanza legate alla Notte Rosa, così come hanno anche fatto i parchi tematici della Riviera. Per ulteriori informazioni basta consultare il sito www. Lanotterosa. It. . |
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LOMBARDIA / LA SIGNORA DEGLI ANELLI, GASTROMAGIA DELLA CIPOLLA, 21 GIUGNO - 2 LUGLIO 2006
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Per chi vive nell´Oltrepo mantovano, la cipolla di Sermide e Felonica non rappresenta soltanto un ortaggio, ma il sunto di un insieme di pratiche culturali e storiche, che hanno reso questa terra carica di caratteri unici. Questo il motivo per cui, dal 21 giugno al 2 luglio 2006, in occasione dell´evento “La Signora degli anelli – gastromagia della cipolla”, non si parlerà soltanto della dorata, ma anche dei riti che per secoli hanno animato la campagna mantovana, nonché della sua essenza genuina e dei suoi prodotti di qualità. Perchè la passione con cui la campagna vive, è oggi più che mai l´ingrediente essenziale con cui operare in difesa di frutti che, pur rischiando l´estinzione, sanno ancora fare la differenza. LA CIPOLLA DI SERMIDE E FELONICA – Dorata e dolce, la cipolla di Sermide e Felonica è una coltivazione quasi estinta sul territorio dell´Oltrepo, oggi impiegato per la produzione di numerose altre tipologie di questo ortaggio, quasi tutte di tipo ibrido. Nel corso dell´ultimo trentennio, infatti, l´esigenza commerciale di possedere un prodotto uniforme per dimensioni e dotato di un´alta capacità di conservazione, ha influenzato a tal punto le scelte colturali degli agricoltori, da indurli ad abbandonare l´originaria coltivazione della cipolla, e concentrarsi su altre cultivar. Crescendo in un terreno bagnato dal corso del Po, essa ha assunto nel corso del tempo qualità uniche, che però non sono valse a salvarla dall´estinzione. Le attività di promozione svolte da Comune di Sermide negli anni Ottanta, non furono sufficienti per la sua salvaguardia: nonostante il concorso gastronomico "La cipolla d´oro", l´alto numero dei quantitativi prodotti (che rendevano i comuni di Sermide e Felonica centri di smistamento di quest´ortaggio) e la sua commercializzazione nei mercati londinesi, dove era venduta come prodotto di nicchia conosciuto con il nome di onion of Sermide, la cipolla si incamminò verso un progressivo declino. Le motivazioni sono da ricercarsi innanzitutto nel crollo dei prezzi dell´ortofrutta sul mercato nazionale, e in secondo luogo nelle caratteristiche peculiari dell´apparato vegetativo del bulbo che ne limitava la conservazione a un numero di mesi decisamente inferiore rispetto a quello richiesto dal mercato, ovvero 90 giorni invece di uno o due anni: il punto di intersezione dell´apparato fogliare, essendo di dimensioni superiori rispetto a quello di altre specie, presentava difficoltà di cicatrizzazione dopo la raccolta e di conseguenza, costituiva la principale via d´ingresso per gli agenti patogeni. Queste le motivazioni per cui, a distanza di trentanni, la cipolla di Sermide e Felonica è praticamente scomparsa sul territorio, affidando alla memoria di pochi, il suo gusto dolciastro e il suo colore d´ambra. AL TIROT – Tra le numerose preparazioni a base di cipolla, il Tirot rappresenta senza alcun dubbio il prodotto più rappresentativo delle terre a sud est del Po, le cui notizie documentate risalgono al 1827, quando Francesco Cherubini diede alle stampe il vocabolario mantovano-italiano. L´origine del nome di questo prodotto tipico, sarebbe da riferire a una fase della sua lavorazione, quella in cui l´impasto, tenero e colloso, viene "tirato" o steso dentro la teglia, prima della cottura. Il valore culturale del Tirot è da attribuire non solo alle sue radici storiche, ma anche al fatto che esso rappresenta un esempio di come l´ingegno gastronomico contadino sia stato in grado di elaborare un prodotto equilibrato, con l´uso di ingredienti semplici e disponibili in tutte le famiglie di un tempo. Oltre alle cipolle, che grazie alla loro diffusione sul territorio costituivano almeno il 50% dell´impasto, e allo strutto, conservato dall´uccisione del maiale, la sua ricetta prevedeva l´aggiunta di farina bianca, a quei tempi ritenuta un bene pregiato con cui i proprietari terrieri pagavano gli stessi braccianti. Da questa semplice preparazione, prendeva vita il tirotto, una focaccia lievitata naturalmente, da considerarsi un perfetto esempio di equilibrio alimentare, costituito da amidi e zuccheri, in grado di fornire energie immediate ai lavoratori dei campi, e da un buon apporto lipidico. La cipolla, infatti, non costituiva solo un’importante fonte energetica, ma essendo un vaso dilatatore naturale, favoriva anche l´eliminazione delle tossine attraverso la sudorazione. Rispetto a quel tempo, il tirotto disponibile oggi nelle panetterie locali, è realizzato in una versione decisamente più leggera, nella quale il lardo è stato sostituito con olio extravergine d´oliva. LA CIPOLLA DALLE MILLE VIRTU’ – Ricca di vitamine e di sali diuretici, la cipolla è un alimento molto importante per la depurazione dell´organismo umano, tanto da essere consigliata in tutte le malattie delle vie urinarie. Tra le sue proprietà vi è anche quella di abbassare la glicemia nel sague. A tutto questo si aggiunge che, grazie al principio attivo di cui è ricca, l´ossido nitroso, la cipolla va considerata una sorta di viagra a basso costo, nonchè antiparassitario capace di guarire infezioni, lenendo lepunture degli insetti. Il periodo della maturazione della cipolla di Sermide e Felonica, da sempre ha coinciso con l´inizio dell´estate, periodo nel quale cadono due importanti date del calendario contadino: il solstizio d´estate e la notte di San Giovanni, due appuntamenti celebrati nelle campagne con numerosi rituali. Sono queste le occasioni in cui si fanno più evidenti i connubi tra sacro e profano, ed emerge la complessità dei caratteri con cui un territorio esprime le sue tradizioni: il movimento degli astri, insieme alle capacità prodigiose dei santi, hanno dato vita a riti di un´intensità tale, da esser considerati non solo parte fondante della cultura rurale, ma anche strumenti con cui rafforzare l´identità contadina. Da sempre essi costituiscono le chiavi di lettura delle campagne, nonchè i mezzi più importanti con i quali comprendere la natura, i suoi processi e le sue evoluzioni. Ecco dunque che, durante il mese di giugno, il solstizio d´estate, che nel calendario ambrosiano cadeva il 24 giugno, mentre oggi corrisponde al 21, costituiva un momento di fondamentale importanza nel quale il Sole, simbolo del fuoco, entrava nella costellazione del Cancro, simbolo delle acque. Questa congiunzione, secondo l´opinione di molti, era in grado di influenzare la vita terrenadava attraverso un flusso energetico che si materializzava nella rugiada la quale, posandosi su erbe, piante, foglie ed ortaggi, agiva come agente purificante ed energizzante. Durante la notte, o al mattino presto, le donne raccoglievano quei frutti e quelle erbe e li impiegavano in cucina, in quanto ritenevano fossero dotati di qualità organolettiche superiori: era questa ad esempio, la notte più indicata per la raccolta delle noci e la realizzazione del nocino. Il valore magico di quella data, era inoltre potenziato dal fatto che il calendario liturgico celebrava in quel medesimo arco temporale il martirio di San Giovanni Battista, legato al concetto della rinascita e quello dei patroni di San Pietro e San Paolo. La posizione degli astri e la religiosità popolare costituivano quindi per il mondo contadino due avvenimenti il cui valore era così alto da influenzare il corso della vita quotidiana, che interrompeva la sua normalità con lo scopo di celebrare i suoi riti e interrogare il futuro. MANTOVA: LE TERRE DELLA CIPOLLA – Affascinante e intrigante, la provincia di Mantova si contraddistingue soprattutto per la sua eterogeneità: terra e acqua si fondono in un meraviglioso connubio di colori e atmosfere, capaci di conferire al nostro territorio un innegabile valore aggiunto. La storia di Mantova, come del resto quella di ogni singolo comune della provincia è legata al percorso del fiume Po, che ha condizionato fin dal Medioevo, lo sviluppo e l´evoluzione storico-sociale, economica di quest´area. Nel particolare, la zona della cipolla di Sermide e Felonica, stretta tra il Veneto e l´Emilia, e tra il Po e il fiume Secchia, rappresenta un esempio della ricchezza culturale e paesaggistica che la provincia di Mantova può offrire. Il fittissimo reticolo di fossati e canali irrigui che solcano le terre fertili in prossimità di Ostiglia e Sermide, vocate soprattutto alla produzione di ortaggi e frutta, risalgono all´imponente operazione di bonifica svolta dopo l´anno Mille dai monaci benedettini del monastero di San Benedetto di Polirone, che insieme alla storica figura di Matilde di Canossa, ebbero un ruolo fondamentale nello sviluppo di quest´area. L´opera di riqualificazione che realizzarono suportati dalla contessa è testimoniata su tutto il territorio dalla presenza di numerose pievi, erette come punto di transito per i pellegrini. Troviamo quindi la Pieve di San Lorenzo a Pegognaga, il Monastero Benedettino di San Bendetto di Polirone, la Pieve di San Fiorentino a Nuvolato, la chiesa di Santa Croce a Sermide e la Pieve dell´Assunta a Felonica. Un altro aspetto saliente che fa di questa zona un´area territoriale senza eguali, è l´intensità della sua tradizione gastronomica, e della sua offerta culturale. Il cuore della nostra campagna e le sue ricchezze paesaggistiche, tra le quali ricordiamo le Paludi del Busatello, l´Oasi Lipu Isola Boscone, sono percorse da una fitta rete di itinerari ciclistici, realizzabili anche a cavallo. A tutto questo, si aggiunge che numerosi agriturismi oltre ad offrire possibilità di ristoro e soggiorno, dispongono anche di imbarcazioni abilitate per la navigazione sul Po e per la pesca sportiva. Vari sono anche i musei locali, come quello della cultura padana e dell´abbazia di Polirone, a San Benedetto, e quello dedicato al Grande Fiume, di Revere. LA SIGNORA DEGLI ANELLI, IL PROGRAMMA – Durante tutta la manifestazione: ‘La cipolla. Pitture Dedicate’, esposizione di quadri realizzati da Laura Cabrini in Zuccoli (presso Corte Gradinala, per informazioni: tel. 0386. 969853); ‘Cene tematiche con specialità a base di cipolla’, in tutti gli agriturismi che prendono parte all´iniziativa, la cipolla sarà la regina della cena (tutti coloro che parteciperanno, potranno votare il loro piatto preferito per la proclamazione della miglior ricetta a base di cipolla); weekend: 24 e 25 giugno; 1 e 2 luglio, due giorni all´insegna della cipolla e delle terre dell´Oltrepo con visita all´impianto di bonifica di Moglia di Sermide e all´Oasi Lipu Isola Boscone di Carbonara Po (per informazioni e costi, tel. 0376. 324. 889); mercoledì 21 giugno, ore 21, Tavola Rotonda sul tema ‘Chi ha incastrato la cipolla di Sermide e Felonica?’ nterverranno Renzo Dall´Ara, Dante Maestri, Vittorino Zavatta, Massimo Schiavi e Francesco Zerbinati (a sentire i produttori attuali, la cipolla di Sermide e Felonica non è mai esistita; ma secondo i contadini è esistita eccome e ha costituito un tesoro per anni, grazie al suo sapore e alla sua alta produttività. Ma allora, come mai è scomparsa? Chi l´ha incastrata? I mercati stranieri, o le caratteristiche intrinseche alla varietà stessa? Ritornerà sulle nostre tavole, o rimarrà un semplice ricordo di chi ha avuto la fortuna di assaggiarla? Presso La Bicocca, per informazioni: tel. 0386916100; per chi volesse fermarsi a cena è gradita la prenotazione); giovedì 22 giugno, ore 21, corso ‘Come si fa il nocino’: l´arco di tempo che intercorreva tra la notte del solstizio e quella di San Giovanni era ritenuto il momento migliore per la raccolta delle noci, che secondo i detti popolari in quel periodo presentavano maggiore aroma (per far rivivere l´antica tradizione contadina della preparazione del nocino, sarà possibile partecipare ad un corso nel quale ciascun partecipante realizzerà il proprio liquore a partire dalle noci acquistate in agriturismo e porterà a casa il preparato per il conseguente periodo di tempo di riposo. Presso Corte Nigella. Il corso si terrà con un minimo di 8 partecipanti. Per prenotazioni e costi: tel. 038666405); venerdì 23 giugno, nel pomeriggio, corsi per la preparazione del soffritto di cipolla e risottata con il melone (con la partecipazione di Maurizio Santini, presso Loghino Vallazza. Il corso si terrà con un minimo di 8 partecipanti. Per informazioni e prenotazioni: tel. 0376. 55113 oppure 0386/55430 ore pasti); domenica 25 giugno, nel pomeriggio – corso di cucina per la preparazione del Tirot, emblema del mangiare povero delle campagne di Sermide e Felonica, il tirot è da considerarsi il prodotto per eccellenza nel quale, la cipolla, ha espresso nel corso del tempo le sue potenzialità energetiche ed aromatiche (presso Corte Prova, per verifica della data e prenotazioni: tel. 0386. 66493); giovedì 29 giugno, ore 20, nella notte di San Pietro e Paolo cena tematica a base di cipolla e costruzione della barca di San Pietro (come predire il futuro delle messi? Basta chiedere l´aiuto a San Giovanni e sfruttare la magica congiunzione astrale del solstizio d´estate, usare albume d´uovo e una piccola damigiana. Erano questi gli ingredienti per la costruzione della barca di San Pietro e San Paolo, che oggi potrete costruire per far rivivere una magica pratica oggi quasi completamente estinta. In tutti gli agriturimi che partecipano all’iniziativa); venerdì 30 giugno, ore 18, tavola rotonda sul tema ‘Il calendario contadino e la predizione del futuro nelle campagne mantovane’ segue dimostrazione dell´intreccio delle cipolle e dell´aglio, e merenda contadina, interverranno: Giancorrado Barozzi, Sergio Minelli, Maurizio Santini (giugno è tempo di predizioni e di magia: in nome del proverbio San Giovanni non vuole inganni, la tradizione contadina interrogava il futuro per comprendere la rese delle messi attraverso l´arca di San Pietro e San Paolo, e si accingeva a raccogliere i prodotti della campagna che, grazie alla particolare congiunzione astrale del solstizio d´estate, sembravano presentare caratteristiche organolettiche stupefacenti. Un´incontro questo, volto ad esplorare la complessità culturale della campagna mantovana, attenta ai cicli astrali e da sempre influenzata dalla vita dei santi e dei patroni. Presso Corte Gardinala, per informazioni: tel. 0386969853. Per chi volesse fermarsi a cena è gradita la prenotazione); domenica 2 luglio, ore 18, corso su ‘Le proprietà curative della cipolla e la raccolta delle erbe spontane: due ingredienti salutari e gustosi (segue corso di cucina. Grazie alla guida degli esperti, negli agriturismi sarà possibile approfondire il tema della ricchezza delle erbe spontane e del potere curativo della cipolla. Presso Corte Nigella. Il corso si terrà con un minimo di 8 partecipanti. Per informazioni e prenotazioni: tel. 038666405). Www. Agriturismomantova. It
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LOMBARDIA / ANTICA FRATTA, UNA BOTTIGLIA TUTTA NUOVA. LE LINEE FEMMINILI DI “AIDA” PER I FRANCIACORTA DELL’AZIENDA
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Nuove bottiglie per la gamma Franciacorta di Antica Fratta: a partire dal tirage 2006, Brut, Satèn, Rosé e Millesimato si vestono di un vetro dalle linee femminili, mediterranee: è la bottiglia “Aida” di Vetreria Etrusca, novità nel panorama enologico italiano. Cristina Ziliani, presidente di Antica Fratta, ha scelto la nuova presentazione, abbinandola a una tonalità di vetro vicina al nero, che metta in risalto la piacevolezza visiva e tattile della linea e il gusto classico delle etichette, create nel 2001 dal prestigioso studio londinese Classens. La nuova bottiglia corona ed esplicita i tanti nuovi impulsi che stanno animando l’azienda franciacortina: la nuova presidenza, affidata tre anni or sono a Cristina Ziliani, la direzione marketing, curata da Marcello Bruschetti, l’impiego della grande dimora, sede dell’azienda, quale luogo privilegiato per incontri d’affari, cultura e convivio, col supporto degli chef più ammirati del territorio. Ma soprattutto l’eccellenza qualitativa dell’intera proposta enologica, che, particolarmente nella gamma “bollicine” affidata alla direzione tecnica di Piero Bonomi, intende ritagliarsi un’immagine di eleganza ed esclusività un po’ glamour caratterizzata da un’impronta fresca, raffinata, priva di complessità troppo evolute che finiscono spesso per soffocare la piacevolezza che è sinonimo stesso di “effervescenza” e di “bollicine”. “Aida” darà maggiore riconoscibilità ad Antica Fratta, e saprà sottolinearne il carattere elegante, femminile e seducente. Con la presentazione ufficiale della nuova bottiglia, i saloni ottocenteschi di Antica Fratta si “vestono” di vetro, e accolgono le opere di due artisti di Murano; Fabio Fornasier e Andrea Penzo. In particolare, a Fornasier si deve quel monumento alla bottiglia chiamato “Vi”, colossale lampadario realizzato con le ultime rimanenze di champagnotta tradizionale presenti in azienda, tagliate e modificate a mano, ora collocato tra le antiche nicchie della cantina. “Vi” rappresenta quindi il commiato alla bottiglia precedente, la chiusura del primo capitolo della storia di Antica Fratta, azienda che ora punta ad acquisire una immagine ben definita e riconoscibile. Www. Anticafratta. It
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