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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 18 Ottobre 2006 |
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PRODOTTI ALIMENTARI: I CONSUMATORI EUROPEI SONO IN BUONE MANI |
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Le notizie recenti sull´ingresso in Europa di prodotti geneticamente modificati vietati e sulla presenza negli alimenti di acrilamide, un composto cancerogeno, e di altre sostanze nocive, hanno generato sbalordimento e confusione in molti consumatori europei, che si aggirano per le corsie dei supermercati chiedendosi se esistano ancora alimenti sicuri. Quando si verifica un allarme di questo genere, spesso sono le autorità e gli scienziati a essere presi di mira per la loro inefficienza e per il fatto di esporre i consumatori a rischi inutili. Tuttavia, secondo Elke Anklam, direttore dell´Istituto per la salute e la protezione dei consumatori del Centro comune di ricerca (Ccr) della Commissione europea, i consumatori europei dovrebbero dormire sonni tranquilli e avere più fiducia negli Stati membri e nell´Ue che hanno creato congiuntamente un meccanismo di sicurezza scientifica e di valutazione della qualità, sostiene Elke Anklam, che si sta dimostrando efficace per affrontare ed evitare potenziali rischi per la sicurezza e qualità alimentare. In un´intervista rilasciata al Notiziario Cordis, Elke Anklam ha sottolineato il ruolo della Commissione europea, del Ccr e di altre agenzie comunitarie in tale processo e ha preso in esame alcuni dei temi «scottanti» del momento in materia di sicurezza e qualità alimentare. Il Ccr fornisce sostegno scientifico e tecnico per la formulazione, lo sviluppo, l´attuazione e il monitoraggio delle politiche comunitarie. Comprende sette istituti che svolgono ampie ricerche su temi che interessano direttamente i cittadini e l´industria europea. Due istituti si occupano principalmente e direttamente di sicurezza e qualità degli alimenti: l´istituto dei materiali e misure di riferimento (Irmm) di Geel (Belgio), che produce strumenti certificati di riferimento per la garanzia della qualità in materia di additivi per alimenti e mangimi, e dell´Istituto per la salute e la protezione dei consumatori (Ihcp) di Ispra, Italia, che si occupa tra l´altro delle questioni tecniche correlate al campionamento, all´intercettazione e all´individuazione di organismi geneticamente modificati (Ogm). I due istituti non svolgono controlli di qualità indipendenti sugli alimenti, bensì collaborano per garantire che in tutta Europa vengano utilizzati gli stessi materiali di riferimento e metodologie di valutazione della qualità. «Il nostro lavoro non consiste in un controllo ufficiale di routine della qualità alimentare, attività condotta dagli Stati membri; si tratta di un punto che è importante chiarire», ha dichiarato la dottoressa Anklam. «Il nostro aiuto consiste nell´armonizzare i metodi e gli strumenti di controllo utilizzati per assicurare una buona strategia analitica. » I due istituti collaborano strettamente con l´Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), che fornisce una valutazione dei rischi su tutte le questioni correlate alla sicurezza di alimenti e mangimi. «Siamo complementari all´Efsa, che esamina le questioni di tossicità e sicurezza, in particolare nei casi di autorizzazione, mentre noi ci concentriamo sulle metodologie di individuazione», ha spiegato Elke Anklam. Ad esempio, quando l´industria produce un nuovo additivo per mangimi, deve chiedere il permesso di commercializzarlo in Europa. Viene messo a punto un fascicolo che viene inviato tramite la Commissione all´Efsa; quest´ultima procede a un´analisi della tossicità dell´additivo e stabilisce se un determinato livello di concentrazione possa essere considerato sicuro per il consumo. «In questo caso il lavoro svolto dal Ccr è esaminare la metodologia analitica e chiedersi: "L´additivo è presente ai livelli autorizzati nel caso dei mangimi?"», spiega la dottoressa Anklam. Se l´Efsa o il Ccr riscontrano problemi nella loro rispettiva area di competenza, l´autorizzazione dell´additivo per mangimi non prosegue il suo iter. Non è tuttavia semplice assicurarsi che una metodologia sia in grado di individuare la presenza di tali sostanze. Ciò vale soprattutto per i prodotti alimentari Gm, che devono essere dotati di un´etichetta Gm se più dello 0,9% degli ingredienti utilizzati nella loro produzione contiene Ogm. Individuare la presenza di Ogm, data la bassa soglia autorizzata, è quasi come cercare un ago nel pagliaio e, nel caso degli Ogm non autorizzati, l´ago è addirittura invisibile, in quanto la contaminazione potrebbe essere persino dello 0,01%. La metodologia di campionamento dev´essere pertanto sufficientemente sensibile da misurare il livello di Omg presenti in modo tale da essere utilizzata a scopo di controllo in tutti gli Stati membri. Il Ccr da tempo si occupa della convalida di metodi analitici per l´individuazione e la quantificazione degli Ogm nelle materie prime e negli alimenti trasformati, e ha ricevuto dagli Stati membri la richiesta di coordinare una rete di laboratori nazionali di applicazione dei metodi di individuazione degli Ogm. Il Ccr ha inoltre sviluppato e prodotto materiali di riferimento certificati basati sugli Ogm, essenziali per la definizione di protocolli appropriati per l´individuazione degli Ogm. «Fungiamo da laboratorio di riferimento comunitario per gli Ogm e collaboriamo strettamente con un´ampia rete di laboratori di Ogm», ha precisato Elke Anklam. Le metodologie di riferimento e individuazione degli Ogm del Centro sono state messe alla prova di recente, quando un carico di riso proveniente dagli Stati Uniti è stato trattenuto a Rotterdam, dove i funzionari hanno individuato la presenza di Ll Rice 601, un ceppo di riso Ogm non autorizzato. «Quando abbiamo ricevuto la notizia relativa al riso, ci siamo attivati per verificare se il metodo di test [utilizzato dai funzionari olandesi] fosse corretto, in quanto i nostri risultati [Ue] si erano rivelati positivi, mentre negli Stati Uniti l´esito era stato opposto», spiega la dottoressa Anklam. Da ciò è emersa la necessità di maggiore collaborazione tra Usa ed Ue per allineare le metodologie di test e i campionamenti in materia di Ogm. Il Ccr sta inoltre esaminando alcune relazioni di Greenpeace, che sostiene di aver rinvenuto campioni del riso Ogm illegale nei supermercati cinesi e nei ristoranti tedeschi. Sono necessari ulteriori sforzi per garantire l´armonizzazione delle metodologie di misurazione dell´Unione, al fine di impedire a tali prodotti di finire sugli scaffali dei supermercati. «La questione non è se tale [riso] costituisca o no un pericolo per i consumatori dell´Unione, il fatto è che quando finisce sul mercato comunitario è soggetto al diritto dell´Unione, e come tale è illegale», dichiara la dottoressa Anklam. Ritiene tuttavia che i consumatori non dovrebbero preoccuparsi eccessivamente per la presenza di prodotti Gm. «Nutro piena fiducia nell´Efsa e negli esperti che esprimono il proprio parere per autorizzare e vietare determinati prodotti Gm. Di conseguenza non avrei problemi a consumare tali prodotti autorizzati, sono sicuri. Personalmente non temo nemmeno gli altri [non autorizzati]. Abbiamo molti altri problemi di sicurezza alimentare di cui non parliamo, quali la microbiologia alimentare, giusto per fare un esempio. Molte persone rischiano di morire per aver consumato formaggi non pastorizzati con un potenziale di contaminazione microbica». Oltre a occuparsi di metodologie di individuazione degli Ogm, il Ccr garantisce la presenza di test efficienti per la serie crescente di allergie alimentari. «Stiamo controllando i test utilizzati per individuare ingredienti che potrebbero costituire una minaccia per il consumatore», afferma Elke Anklam. «Ad esempio, attualmente ci stiamo occupando di casi molto gravi di allergia, e in particolar modo dell´intolleranza alle noci, laddove quantità irrilevanti di arachidi presenti nel cioccolato o nei biscotti potrebbero determinare il decesso del cittadino che presenta tale allergia». «è importante che le nostre metodologie di verifica di tali test prendano in considerazione la presenza di questo ingrediente in tutti gli alimenti trasformati. Anche in un caso del genere produciamo materiale di riferimento e metodologie di garanzia della qualità, oppure un metodo di test se non ne esiste ancora nessuno», spiega. Un altro problema tra le principali priorità dell´agenda del Ccr è l´acrilamide, un composto ritenuto cancerogeno prodotto nel momento in cui il cibo viene cotto a temperature molto elevate. «La nostra responsabilità consiste nel gestire la base dati europea di monitoraggio, che contiene indicazioni sulla presenza del composto negli alimenti», spiega la dottoressa Anklam. «è importante effettuare valutazioni di esposizione per stimare l´assunzione giornaliera media del composto da parte del consumatore. Tale valutazione consentirà poi agli esperti di determinare quale potrebbe essere il livello più sicuro di acrilamide in un prodotto alimentare qualsiasi presente sul mercato o cucinato a casa». Il lavoro del Ccr nel campo della qualità alimentare non si esaurisce qui. Il Centro sta producendo strumenti comunitari di riferimento sulle micotossine, sostanze naturali prodotte dalle muffe, e sui contaminanti rilasciati dalle confezioni degli alimenti. Sta inoltre gestendo una base dati sui vini europei autentici per garantire che, quando acquistiamo una bottiglia di Borgogna, non comperiamo un vino prodotto altrove; inoltre, ha iniziato a esaminare la presenza delle nanoparticelle negli additivi alimentari. Invitata a lanciare un messaggio ai consumatori europei, la dottoressa Anklam ha sottolineato l´importanza del saper gustare il cibo e dell´avere fiducia nelle autorità dell´Unione, che stanno assicurando livelli elevati di sicurezza e qualità alimentare. Ha inoltre rilevato la necessità che i consumatori gestiscano gli alimenti in maniera responsabile, scegliendo un´alimentazione salutare e conservando adeguatamente il cibo. Http://www. Jrc. Cec. Eu. Int/ . |
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IL PORTALE FLORENCEWINE ALLA STAZIONE LEOPOLDA |
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Firenze - Durante la presentazione della Guida dei vini “L’espresso” 2007 alla Stazione Leopolda, in programma per giovedì 19 ottobre, la Camera di Commercio di Firenze e Promofirenze saranno presenti dalle 12 alle 16 nella zona degustazione delle aziende premiate con uno stand di presentazione e promozione dei siti www. Greatwinecapitals. Com ; e www. Florencewine. It. La stampa specializzata, i tecnici e i "cultori della materia" sono invitati a visitare lo stand. “Great Wine Capitals – Global Network” è un progetto di cooperazione internazionale, il cui scopo è quello di collegare città ed aree economiche di alcune delle aree di produzione vitivinicola più rinomate a livello internazionale. Il progetto punta a sviluppare programmi di cooperazione internazionale, incoraggiare il turismo del vino a livello mondiale e facilitare gli scambi economici, culturali e universitari tra le città coinvolte. Le città partner sono: Bilbao-rioja, Bordeaux, Città del Capo, Firenze, Melbourne, Mendoza, Porto e San Francisco-napa Valley. Ognuna di queste città ha una profonda cultura vitivinicola e propone alla rete iniziative e/o progetti che possono essere condivisi e realizzati in collaborazione fra i partners. Paesi diversi che, pur essendo concorrenti fra di loro, hanno avvertito la necessità di riunirsi, di confrontarsi, di sviluppare strategie comuni per promuovere la rete e lo sviluppo commerciale. Firenze aderisce alla rete dal 1999 (il progetto è nato un anno prima su iniziativa di Bordeaux). La Commissione locale di Firenze risulta composta oltre che dalla Camera di Commercio e Promofirenze, dalla Provincia, dall’Apt e dall’Università degli Studi. Quest’anno l’assemblea annuale del Great Wine Capitals si riunirà a Mendoza (Argentina) dal 12 al 17 novembre. Il secondo sito che verrà presentato giovedì 19 ottobre è www. Florencewine. It, il portale delle aziende viticole di Firenze. Nell’ambito del progetto Great Wine Capitals la Camera di Commercio, in collaborazione con Promofirenze, si è dotata dal 2003 di un portale delle aziende viticole delle provincia. Il sito, visitato mensilmente da circa 6mila utenti Internet, fornisce, da un lato informazioni generali sul vino prodotto nella provincia (caratteristiche, tipologie, abbinamenti, ecc), dall’altro offre una vetrina promozionale a tutte le aziende della provincia, che possono gratuitamente aderire al progetto (finora l’hanno fatto in oltre 200) fornendo schede informative dell’azienda e dei prodotti. Con la collaborazione dell’azienda speciale Firenze Tecnologia la Camera di Commercio di Firenze sta attualmente lavorando ad un ambizioso progetto di ristrutturazione e implementazione del sito, che vedrebbe:1) l’inserimento dello stesso nel sistema dei portali camerali, con la possibilità di usufruire di strumenti strategici comuni come la georeferenziazione; 2) implementazione del sito con il settore olio extravergine di oliva; 3) e-commerce: in questo modo le aziende aderenti al progetto potranno vendere direttamente on-line i loro prodotti. . |
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VINO, IN FVG SI PRODUCE BENE MA SI VENDE MALE |
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In Friuli Venezia Giulia, come nel resto d´Italia, si produce un vino di alta qualità che non viene valorizzata adeguatamente da una commercializzazione spesso al di sotto delle necessità imposte dal mercato globale. Se non è ancora crisi è quanto meno un campanello d´allarme sviluppato oggi a Gorizia, nel corso del convegno "L´unione fa la forza: prospettive per l´integrazione commerciale tra piccole cantine" che, per l´intera mattinata, ha richiamato oltre duecento addetti ai lavori nel mini-centro congressi allestito nei padiglioni fieristici che ospitano Ruralia. Negli ultimi vent´anni - ha illustrato il docente di marketing all´Università di Udine, Mario Gregori - il consumo pro-capite di vinto nei Paesi produttori è calato da 110 a 54 litri all´anno, al contrario di quanto avvenuto negli Stati Uniti e in Australia, dove le cifre si sono moltiplicate fino a cinque volte, e di quanto sta avvenendo in Russia e Cina. Non a caso la quantità di vini italiani esportati è salita in due decenni dal 17 al 32 p. C. Ma, dato meno confortante per i produttori locali, sono anche aumentate le importazioni, passate incredibilmente dall´1 al 18 p. C. In Friuli Venezia Giulia si beve meno vino in assoluto ed una larga percentuale è comunque riservata ai vini esteri. D´altronde, ha spiegato Gregori - importare via mare una bottiglia di vino dall´Australia (da Melbourne a Trieste) costa appena 0,15 centesimi di euro, un´inezia che incide profondamente sul radicale mutamento delle abitudini dei consumatori italiani. Facile intuire che la concorrenza extracomunitaria incombe - è l´avvertimento di Dimitri Zbogar, presidente regionale della Coldiretti - e l´unica prospettiva di sopravvivenza per la piccola impresa è produrre e vinificare in autonomia ma commercializzare e promuovere in forma consociata. In questo contesto, ha evidenziato ancora Gregori, si inserisce anche un rapporto tra produttore e venditore sempre più vincolato alla grande distribuzione, in molti casi gestita da gruppi stranieri più facilmente legati ai loro prodotti, che assorbe il 75 p. C. Del venduto sul mercato nazionale. Ecco perché, ha concluso il docente friulano, siamo di fronte alla terza modernizzazione della viticoltura. Dopo vigneto e cantina, adesso va creata una nuova cultura d´impresa improntata ad una commercializzazione innovativa. Se la Coldiretti nazionale, attraverso Paola Grossi, invoca una "santa alleanza" tra gli anelli deboli della catena, produttori e consumatori, la Regione Friuli Venezia Giulia - come riportato dal direttore Risorse agricole, Augusto Viola - promuove e sostiene il cambiamento predisponendo il nuovo piano di sviluppo rurale (Psr) e mettendo a disposizione dei viticoltori la legge Sissar (servizi di sviluppo agricolo e rurale), articolata su quattro direttrici: aggiornamento professionale, consulenza aziendale, specialistica e dedicata ai servizi di certificazione e qualità. La Regione, in sostanza, crea le premesse e gli strumenti per la crescita omogenea dell´intero territorio finanziando imprese o cooperative affinché possano acquisire, a costo zero, i servizi di formazione e consulenza dagli enti attuatori. Finanziamenti mirati e non a pioggia, ha ammonito Viola, perché le risorse sono tutt´altro che infinite e il Governo regionale ha deciso di concentrare l´impegno sui servizi di sviluppo e sugli investimenti aziendali nelle infrastrutture, in particolare quelle rivolte all´irrigazione ed alla razionalizzazione fondiaria. Anche le aziende devono fare la loro parte - ha però esortato il direttore regionale delle Risorse agricole - aprendo i portafogli per sostenere la formazione, i progetti e soprattutto le borse di studio che rappresentano il ricambio, la garanzia di continuità e di nuovi apporti migliorativi. . |
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NO AI TRUCIOLI NEL VINO LA REGIONE PIEMONTE IMPEGNATA PER LA TRASPARENZA NEI CONFRONTI DEI CONSUMATORI E PER LA SALVAGUARDIA DEI METODI TRADIZIONALI |
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Dopo le polemiche suscitate dall’annuncio che l’Unione Europea era intenzionata ad autorizzare, tra le pratiche enologiche, la possibilità di utilizzo dei cosiddetti chips, i trucioli di legno per invecchiare artificialmente il vino, nei giorni scorsi la Commissione della Comunità Europea ha approvato il Regolamento n. 1507 dell’ 11 ottobre 2006 che vieta la possibilità di definire “barricato” il vino realizzato con l’uso dei chips anche combinato con la botte di rovere. Per poter definire il vino “maturato in botte” o “invecchiato in barrique” esso deve essere stato invecchiato esclusivamente in botte e non deve avere avuto alcun contatto con i trucioli. “Noi avevamo richiesto - afferma l’assessore all’Agricoltura, Mino Taricco - che non fosse autorizzato l’uso di trucioli almeno per il Doc e Docg e laddove, per i vini da tavola, ne fosse autorizzato l’uso, che fosse obbligatorio dichiararlo in etichetta. Abbiamo inoltre richiesto urgentemente un intervento al Ministro De Castro per bloccare in Italia l’utilizzabilità dei trucioli nelle Doc e Docg e il Ministro si è impegnato a giorni a emanare un decreto in tal senso”. Il Consiglio regionale ha approvato, nella seduta del 17 ottobre 2006, due ordini del giorno affinché la Regione Piemonte esprima con tutti i mezzi la propria contrarietà alla liberalizzazione dei trucioli in enologia assumendo le iniziative necessarie per la trasparenza e la tutela dei consumatori e dei produttori. . |
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PERCHÉ GLI SCIENZIATI CHE SI OCCUPANO DI BIOTECNOLOGIE VERDI DEVONO «USCIRE DAL LABORATORIO» |
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Le biotecnologie hanno ancora molto da offrire al settore agricolo, ma occorre fare di più per aiutare il pubblico a capire i vantaggi delle «biotecnologie verdi». È questo il principale messaggio lanciato durante un´audizione pubblica sulle prospettive e le sfide che le biotecnologie presentano nel settore agricolo europeo, tenuta presso il Parlamento europeo il 10 ottobre. Gli esperti riuniti per l´occasione hanno illustrato alcuni dei vantaggi che le biotecnologie offrono al settore agricolo, e che vanno da coltivazioni resistenti agli agenti infestanti e coltivazioni dotate di valori nutrizionali potenziati, ad alberi dai tempi di generazione più brevi. Tuttavia il settore «verde» (agricolo) europeo risente ancora di un´immagine pubblica relativamente poco positiva. Una recente inchiesta di Eurobarometro ha mostrato che mentre l´atteggiamento degli europei nei confronti delle biotecnologie è generalmente positivo, essi restano molto scettici riguardo al valore degli organismi geneticamente modificati. Tale orientamento può essere in gran parte spiegato dal fatto che si conoscono soltanto i rischi degli Ogm, senza rendersi conto dei vantaggi che essi offrono. La maggior parte degli oratori ha sottolineato che occorre più informazione e istruzione per aiutare il pubblico a capire gli aspetti positivi dell´utilizzo delle biotecnologie nel settore agricolo. «Gli scienziati hanno la responsabilità di uscire dal laboratorio e comunicare con la gente», è stato il commento dell´eurodeputata irlandese Mairead Mcguinness. David Hill è un agricoltore di Norfolk, nel Regno Unito, che ha partecipato alla sperimentazione della barbabietola da zucchero geneticamente modificata, riscontrando che le coltivazioni geneticamente modificate richiedevano vaporizzazioni spray meno frequenti, con un conseguente minor impatto sull´ambiente. Nel corso di un´intervista al Notiziario Cordis egli ha dichiarato che quando la gente capisce bene gli aspetti del problema, si convince rapidamente dell´utilità delle biotecnologie. «Quando lo spiego alle persone, la maggior parte di esse si domanda: "Qual è il problema, perché discuterne?"», afferma. Ewen Mullins del centro di ricerca sulle coltivazioni di Teagasc, in Irlanda, ha avuto un´esperienza simile. «I consumatori non capiscono gli evidenti vantaggi delle coltivazioni geneticamente modificate», ha detto durante l´audizione, «ma quando li spiego, si sorprendono e si mostrano più propensi ad accettarle». Tuttavia, anche se una maggiore informazione e istruzione aiuterà certamente il pubblico a farsi un´opinione più consapevole sugli Ogm, ciò richiederà tempo. Intanto, sia i consumatori che molti agricoltori continueranno a chiedere prodotti e semenze che non contengano Ogm. Lo sviluppo di strategie di co-esistenza tra coltivazioni geneticamente modificate e non è estremamente complesso. Alcune coltivazioni possono tollerare la presenza di altre più facilmente, ma la maggior parte dei dati sulla distanza raggiungibile dal polline è ancora discutibile. Restano anche interrogativi irrisolti riguardo a chi debba finanziare tali misure di co-esistenza e chi debba farsi carico di garantire che un prodotto non contenga Ogm. Inoltre, gli attori coinvolti chiedono di prestare attenzione alle altre fasi della catena di lavorazione, come il trasporto e l´immagazzinamento. Http://www. Europarl. Europa. Eu/committees/agri_home_en. Htm . . |
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INIZIATIVE PER ALIMENTI BIOLOGICI |
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Pescara - L´esecutivo regionale abruzzese, su proposta dell´assessore all´Agricoltura, Marco Verticelli, ha approvato due provvedimenti: l´uno finalizzato al miglioramento genetico degli allevamenti bovini ed equini della regione; l´altro all´attuazione di un programma, predisposto dall´Arssa, destinato alla promozione e allo sviluppo delle aziende agricole e zootecniche biologiche. Con il primo atto, la Giunta regionale ha accolto la richiesta dell´associazione regionale degli allevatori sia per l´inserimento del cosiddetto trapianto embrionale; sia per estendere l´acquisto di riproduttori maschi anche agli allevamenti bufalini. Invece, per quanto concerne la promozione di alimenti biologici, grazie ad un fondo ministeriale di 249 mila euro, si potrà attuare un programma che sostiene lo sviluppo della produzione agricola biologica, ricorrendo ad incentivi agli agricoltori e agli allevatori che attuino la riconversione del meotodo di produzione, o che introducano adeguate misure di assistenza tecnica e di codici di buona politica agricola per il corretto uso dei prodotti fitosanitari. Infine, tra le iniziative finanziabili figurano anche l´attività di ricerca e di sperimentazione in materia di agricoltura biologica e di sicurezza e salubrità degli alimenti; l´informazione ai consumatori sugli alimenti ottenuti con metodi di produzione biologica. . |
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PROGETTO SICUREZZA ALIMENTARE, PRIMA CONFERENZA ANNUALE A GENOVA PER LA CREAZIONE DI NUOVE DOP |
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Due giornate per parlare di sicurezza alimentare: dal produttore al consumatore e di buone pratiche e tecnologie per assicurare che tutti i cibi che arrivano sulla tavola siano qualitativamente sicuri. Sono in programma a Genova giovedì 19 e venerdì 20 ottobre presso la Sala A della Regione Liguria in via Fieschi 15. All´iniziativa, organizzata dall´Assessorato all´Agricoltura della Regione nell´ambito della conferenza annuale del progetto Interreg "Dalla stalla alla Tavola" parteciperanno anche rappresentanti dei Paesi partner, provenienti da Germania, Olanda, Danimarca, Francia e Bulgaria. "L´obiettivo - spiega l´assessore all´Agricoltura, Giancarlo Cassini - è quello di valorizzare le produzioni locali e fare della qualità la strategia vincente per le produzioni di nicchia del nostro territorio, attraverso il confronto con le metodologie di analisi degli altri Paesi e l´individuazione delle migliori tecnologie per la tutela del consumatore e per offrire in futuro prodotti sempre più sani". Durante la conferenza in programma giovedì e venerdì prossimi verranno presentati i sette progetti pilota a cui partecipa la Regione Liguria che affrontano differenti tematiche: dalla valorizzazione dei prodotti tradizionali e di montagna, alla realizzazione di uno studio sulla filiera olivicola, sulla realtà produttiva del settore ortofrutticolo e sul processo produttivo del vino. I finanziamenti previsti, in questa fase, dall´Unione Europea per la Regione Liguria ammontano a circa 800. 000 euro. . |
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AGRICOLTURA. STATI GENERALI DELL´ORTOFRUTTA, RABBONI: "NECESSARIO UN CAMBIO DI PASSO DELLE POLITICHE DEL SETTORE" |
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Bologna - "È necessario che l´Italia diventi protagonista di una riforma della Organizzazione Comune di Mercato dei prodotti ortofrutticoli che avvii le modifiche strutturali in grado di far superare le debolezze che caratterizzano il comparto, con particolare riferimento alla concentrazione commerciale del prodotto". Così l´assessore regionale all´agricoltura Tiberio Rabboni nel suo intervento nel corso degli Stati generali dell´ortofrutta, che si sono tenuti il 17 ottobre a Roma, alla presenza del ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Paolo De Castro. L´assessore Rabboni ha rilevato che è necessario un deciso "cambio di passo" delle politiche del settore. "Il 2006 - ha detto - non ha segnato un´inversione di tendenza rispetto alla gravissima situazione del biennio precedente: è proseguito il calo dei consumi, sono aumentate le importazioni e si è registrato un aumento delle esportazioni non sufficiente a contrastare questi aspetti negativi. Gli elementi di preoccupazione sono destinati ad aggravarsi nel 2010, quando entrerà in vigore l´area di libero scambio con i Paesi del Mediterraneo, nuovi Paesi entreranno a pieno titolo nell´Unione Europea e si riprenderanno i negoziati in sede di Wto". Per confrontarsi con il nuovo scenario mondiale, ha sottolineato Rabboni, "occorre innovare e qualificare la produzione che, in molti casi, non è sempre rispondente alle esigenze dei consumatori e non sempre in grado di reggere la concorrenza internazionale sul piano dei costi. Altro punto particolarmente rilevante è rappresentato dalla gestione delle crisi di mercato e delle eccedenze produttive, che abbassano i prezzi dei prodotti agricoli in modo insopportabile, attraverso una modifica delle norme attualmente in vigore". "La nuova Ocm - ha proseguito l´assessore - presuppone un patto di reciprocità con i protagonisti della filiera affinché si possano superare le nostre debolezze. È incomprensibile il fatto che, a dieci anni dall´entrata in vigore del regolamento che ha introdotto l´Ocm, solo il 28% del prodotto nazionale si presenti sul mercato in modo organizzato, anche per responsabilità del mondo agricolo che non riesce a superare una serie di limiti assolutamente anacronistici in epoca di globalizzazione". La Regione Emilia-romagna, ha spiegato Rabboni, ritiene necessario ricercare una coerenza maggiore tra strumenti (piani operativi delle organizzazioni dei produttori e le azioni previste nell´ambito del Piano regionale di Sviluppo rurale) che perseguono i medesimi obiettivi e che individuano la filiera come strumento di organizzazione più efficiente dei sistemi produttivi. "Dobbiamo far interagire di più e meglio tutti i soggetti coinvolti così come dobbiamo crescere sul piano internazionale. Questo obbiettivo può essere conseguito migliorando la logistica, creando piattaforme di dimensione adeguate per ridurre i costi e qualificare ulteriormente l´offerta, con particolare riferimento alla penetrazione su mercati tradizionali del nord Europa e sui nuovi mercati dell´Est. L´emilia-romagna, per la propria posizione geografica, per la forte dotazione di infrastrutture viarie, autostradali, ferroviarie, portuali ed interportuali, per la presenza di strutture di lavorazione e commercializzazione dei prodotti moderne ed efficienti e per la grande professionalità degli operatori - ha concluso Rabboni - può candidarsi a svolgere un ruolo di primo piano in questa direzione, compresa la tracciabilità e la certificazione dell´intera filiera". . |
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CRISI ´FRUTTAGEL´ DI SENIGALLIA,L´ASSESSORE ASCOLI INCONTRA I SINDACATI |
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Incontro a carattere informativo, ieri 17 ottobre , in Regione, sulla vicenda ´Consorzio Fruttagel´ di Senigallia che ha annunciato la chiusura dello stabilimento entro la fine dell´anno. Le organizzazioni sindacali avevano infatti chiesto di discutere con l´assessore regionale al Lavoro, Ugo Ascoli le possibilita` di scongiurare il licenziamento prossimo di 28 dipendenti a tempo indeterminato, 180 lavoratori a tempo determinato e la crisi di un territorio che comprende circa un migliaio di persone coinvolte nell´attivita` produttiva dello stabilimento Ex Scac come indotto in agricoltura. Ai segretari provinciali di Fai Cisl, Silvano Giangiacomi e di Flai Cgil, Mohamed El Hasani, presenti all´incontro, l´assessore Ascoli ha espresso tutta la sua preoccupazione e la solidarieta` della giunta regionale ai lavoratori dell´ex Scac e alle loro famiglie. ´Esiste purtroppo un duplice problema ´ ha rilevato Ascoli- tempi strettissimi per progettare soluzioni alternative alla chiusura e strumenti limitati per poter applicare tutele o ammortizzatori sociali, anche perche` la maggior parte dei dipendenti sono tempo determinato. Dobbiamo lavorare tutti insieme, ed e` gia` un buon segno che le istituzioni, a partire dal Comune di Senigallia e la Regione, abbiano tempestivamente preso in carico questa situazione, per contribuire alla soluzione di una vicenda che altrimenti inciderebbe pesantemente non solo sull´economia di un territorio importante come Senigallia, ma anche a livello regionale. In ogni caso l´esigenza prioritaria - ha detto Ascoli ´ e` poter procrastinare i tempi di chiusura, cercando di dialogare con la proprieta` , per disporre di una tempistica che permetta di vagliare ipotesi alternative´ All´incontro era presente anche un funzionario dell´assessorato regionale all´Agricoltura. L´assessore regionale Paolo Petrini, oggi impegnato fuori sede, ha chiesto, infatti, di essere informato sugli sviluppi della vicenda, dichiarando la massima disponibilita` per agevolare possibili soluzioni alternative alla chiusura dello stabilimento. I Sindacati hanno quindi sottolineato l´esigenza che la Regione Marche intervenga per tracciare un percorso di mobilitazione che favorisca il subentro di un nuovo soggetto imprenditoriale alla guida dello stabilimento ex Scac. Anche in questo senso l´assessore Ugo Ascoli ha assicurato l´impegno della Regione Marche . Intantooggi, due rappresentanti degli assessorati regionali al Lavoro e all´Agricoltura ( entrambi gli assessori regionali non potranno partecipare perche` a Roma per precedenti impegni i istituzionali), prenderanno parte al Tavolo di concertazione convocato dal Sindaco di Senigallia nel pomeriggio. . |
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A LATINA GIOVEDÌ 19 OTTOBRE UNICOM PRESENTA LA RICERCA SULLA COMUNICAZIONE DEI PRODOTTI TIPICI IN ITALIA |
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Nell’ambito degli incontri organizzati in varie città per la presentazione della Ricerca “La Comunicazione dei Prodotti Tipici in Italia” commissionata da Unicom in collaborazione con Unioncamere e realizzata nel 2006 dall’Istituto Datacontact, dopo Milano, Pescara, Cuneo, il prossimo incontro è previsto il 19 Ottobre a Latina, alle ore 16, presso la Sala Convegni Step (Via A. Diaz, 3) con l’intervento di Vincenzo Zottola - Presidente Cciaa Latina ed Enrico Tiero - Assessore all’Agricoltura, Caccia e Pesca della Provincia. Lorenzo Strona - Presidente Unicom, illustrerà le motivazioni e gli obiettivi della ricerca mettendo in evidenza l’importanza delle “radici antiche nella nuova economia”, mentre Biagio Vanacore - Consigliere Nazionale Unicom presenterà i dati forniti dalla rilevazione. Il volume della Ricerca, pubblicata dal Centro Studi Unicom (444 pag. - € 35,00=) è in vendita presso la Segreteria dell’Associazione (Tel. 02/86. 38. 15) . |
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ALIMENTAZIONE - UN´ INDAGINE DELLA REGIONE PER CAPIRE COSA E COME MANGIANO GLI EMILIANO-ROMAGNOLI. |
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Cosa mangiano gli emiliano-romagnoli? E quanta attenzione prestano nelle loro scelte quotidiane alla qualità e alla salubrità dei cibi? Per rispondere a queste domande l´Assessorato regionale all´agricoltura in collaborazione con Medec - il Centro Demoscopico Metropolitano della Provincia di Bologna - e con il Dipartimento di Scienze Statistiche dell´Università di Bologna, ha realizzato un´indagine su 2 mila nuclei familiari in tutta l´Emilia-romagna. I risultati saranno presentati a Bologna in una conferenza stampa il 19 ottobre alle ore 11,30 dall´assessore Tiberio Rabboni. Interverranno anche Fausto Anderlini direttore di Medec e Roberto Fanfani docente di economia agraria dell´Università di Bologna . |
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PIACENZA – AGROALIMENTARE, LE DECISIONI DELLA RIUNIONE DI GIUNTA |
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La giunta della Camera di Commercio di Piacenza, nell’incontro che ha preceduto la presentazione ufficiale del marchio “Piacenza 100 sapori”, ha assunto alcune decisioni relative a progetti che riguardano l’agroalimentare. Si è infatti deciso di supportare la realizzazione del primo “Atlante alimentare piacentino” che racchiuderà informazioni ed immagini di 130 prodotti della gastronomia piacentina e del progetto “Scopri Piacenza” che intende promuovere i prodotti della terra piacentina presso la grande distribuzione. L’intervento economico camerale sulle due iniziative arriva a 57mila euro. La Camera di Commercio darà un piccolo sostegno alla realizzazione della nuova guida alla Cattedrale di Piacenza nonché alle attività di formazione orchestrale dell’Ofi, l’Orchestra Filarmonica Italiana, impegnata in un percorso didattico per giovani concertisti. Il presidente Giuseppe Parenti ha anche colto l’occasione della riunione per informare che venerdì 20 ottobre il prefetto di Piacenza, Alberto Ardia, sarà in visita al Palazzo del Governatore, al fine di verificare di persona lo stato di avanzamento dei lavori che interessano la sede. Nei prossimi giorni, peraltro, è previsto il trasloco dei primi uffici che sono stati ristrutturati. Durante l‘incontro si è tornati a parlare anche di Piano Strategico, ribadendo la condivisione del percorso progettuale a patto che entro la fine del 2006 si concluda la fase di scelta dei progetti bandiera da parte dei decisori politici. La giunta ha dato infine il via libera ad un paio di seminari informativi – cogestiti da uffici camerali ed associazioni dei consumatori- dedicati a far conoscere il nuovo Codice del Consumo. . |
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LUCCA - "L´OLIO E I TESORI DI LUCCA" |
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Nel quadro della seconda edizione di "L´olio e i Tesori Di Lucca", manifestazione che si pone l´obiettivo di celebrare Lucca e il suo territorio valorizzando l´eccellenza dell´ Olio extravergine d´oliva e degli altri prodotti tipici locali attraverso appuntamenti dedicati alla riscoperta dei luoghi e dei sapori tradizionali, la Camera di Commercio di Lucca organizza anche quest´anno due eventi di grande interesse, "A Tavola con l´Olio di Oliva" e "Anteprima Oli della Costa Toscana". Il primo per promuovere i piatti tipici della tradizione culinaria lucchese e versiliese a base di olio extra vergine di oliva di Lucca, serviti in abbinamento ai vini Doc della provincia. Ai menù, predisposti dai vari ristoranti ad un prezzo fisso promozionale, sarà associata infatti una Carta degli Oli Lucchesi e dei Vini Doc di Montecarlo e delle Colline Lucchesi. Collaborano all´iniziativa l´Associazione del Commercio, Turismo e Servizi, la Confesercenti, i ristoranti della Provincia di Lucca ed i produttori di vini Doc e olio extra vergine di oliva di Lucca. Il secondo evento invece è costituito da una mostra mercato dell´olio extravergine d´oliva, Igp, Dop, Bio delle Province di Lucca, Grosseto, Livorno, Massa Carrara e Pisa organizzata in collaborazione con Vinolia scrl, organizza, valorizza le produzioni oleiche delle province che si affacciano sulla costa tirrenica. Sulla scia delle già collaudate "anteprime" enologiche, la manifestazione rappresenta un appuntamento annuale di richiamo internazionale, dedicata al pubblico, agli operatori del settore ed alla stampa specializzata. In un contesto esclusivo e monotematico come quello dell´olio extravergine di oliva, i visitatori hanno l´opportunità di verificare, in un´unica sede, caratteristiche produttive e prezzi della nuova annata. . |
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EMPORIO ARMANI CAFFE’: TEMPO DI BRUNCH
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Ritornano le buone abitudini e i piaceri dell’autunno: per il brunch della domenica riapre l’Armani Caffè, un’isola di gusto, vivacità, piaceri golosi nel quartiere più elegante di Milano. Per dare più sapore al relax, verdure e specialità scelte si alternano alle proposte esclusive della cucina secondo un menu variegato. Si apre con salmone leggermente marinato, riccioli di burro salato e crostini di pane integrale, grana padano, miele di corbezzolo, mostarda di frutta secca, prosciutto crudo di Parma, bocconcini di mozzarella di bufala e crema di pomodoro secco. Si prosegue con il buffet delle insalate, pomodorini ripieni con rughetta selvatica e gamberetti, e mosaico di verdure alla griglia. Dalla cucina, proposte di primi piatti caldi per un tocco squisitamente italiano. Insalata di polpo e olivelle liguri, olio e basilico che portano in tavola la freschezza del mare. In alternativa, l’angolo delle carni al taglio. Dal pasticcere, le speciali torte al forno. Muffin alla frutta, croissant assortiti, cereali, marmellate, miele, burro e pane tostato, yogurt greco, pesche e pere sciroppate, danno un tocco tradizionale. Succhi di frutta, ananas, arancia e pompelmo, caffé americano, the e latte arricchiscono il menu. Per completare la scelta, la mini carta dei cibi espressi, con uova strapazzate e variamente preparate, carne alla griglia, primi piatti. Emporio Armani Caffè, via Croce Rossa 2, angolo via Giardini. Tutte le domeniche dalle 12 alle 16. 30 da ottobre 2006. . |
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ABSOLUT ICEBAR MILANO: NUOVO MENÙ DA BRIVIDO
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Absolut icebar milano dal 1° Settembre, totalmente nuovo Vi invita alla presentazione del nuovo menù, a base di Absolut Vodka Tra le novità: in anteprima assoluta, l’unica Absolut Red Husky, con Absolut Vodka 50°, Absolut Frozen Kiss per un gusto più delicato, Absolut Puimonen come la montagna più fredda da attraversare solo con gli sci, il classico Absolut Icebar Milano con raspberry, o l’elegante Absolut Ice Deluxe con vino frizzante Aperto nell’autunno di due anni fa, Absolut Icebar Milano si è rinnovato con nuovo ghiaccio splendente e chiaro arrivato direttamente dal Torne River in Svezia, dalla Lapponia per rifarsi il look. La temperatura è di soli -5° gradi e si bevono cocktail a base di Absolut vodka e succo di frutta, serviti in bicchieri di ghiaccio. Indossando una particolare copertura e guanti… ogni ospite può sostare dentro il primo vero Absolut Icebar Italiano per circa 30 minuti e gustare vodka tipica delle zone più fredde. Ideale per un momento unico, per una proposta mozzafiato. I cinque sensi reagiscono in modo diverso ai brividi del freddo: il ghiaccio lo tocchi, lo vedi, lo senti, lo bevi e lo ascolti… deliziose note lounge accompagnano ogni visitatore all’interno del ghiaccio più splendente. Una sera all’ Absolut Icebar Milano è decisamente un’esperienza unica, che non fa parte dell’immaginario collettivo, da provare! www. Absoluticebarmilano. Com . |
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DAL 21 AL 24 OTTOBRE A GRADISCA D’ISONZO (GO)LA 5^ EDIZIONE DELLA RASSEGNA “VINUM LOCI”
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Con la finalità di promuovere e tutelare i vitigni autoctoni italiani, individuando le varietà esistenti sul territorio e a rischio di estinzione, nasceva nel 2003 a Gorizia il Comitato “Vinum Loci” che, sostenuto dalla Banca Popolare Friuladria, annoverava tra i soci fondatori Gorizia Fiere, l’associazione nazionale “Città del vino”, Slow Food, il Movimento Turismo del Vino, il Dipartimento di viticoltura della Facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Milano, la Facoltà di Agraria dell’Università di Udine, Ersa, Pro-vites. In seguito all’integrazione tra Gorizia Fiere e Udine Fiere, con la creazione della nuova società fieristica Udine e Gorizia Fiere Spa, l’impegno del Comitato Vinum Loci si è rafforzato nella difesa e valorizzazione dell’inestimabile patrimonio vinicolo e culturale rappresentato dai vitigni autoctoni e dalle produzioni da essi derivate, tra le più significative espressioni dei territori rurali che tradizionalmente le ospitano. Dopo aver convissuto al fianco della fiera Ruralia ed esserne stata il complemento ideale nel binomio prodotti-vini di qualità, la rassegna “Vinum Loci” prende quest’anno vita autonoma. Organizzata da Udine e Gorizia Fiere spa e promossa dal Comitato, l’edizione 2006 si terrà a Gradisca d’Isonzo dal 21 al 24 ottobre, diventando dunque la prima occasione pubblica per realizzare una nuova sinergia in questo ambito. Location della 5° edizione della Rassegna Nazionale dei Vini Antichi e Autoctoni sarà, infatti, la prestigiosa Enoteca Regionale “La Serenissima” di Gradisca d’Isonzo (Go) e i loggiati del centro storico, che ospiteranno banchi d’assaggio dove il pubblico potrà degustare un’ampia selezione di etichette nazionali ed estere di produzioni antiche autoctone. La rassegna “Vinum Loci”, che avrà come madrina la modella venezuelana Aida Yespica, verrà inaugurata alla presenza delle autorità sabato 21 ottobre alle 11. 30 a Gradisca d’Isonzo (Go) nella sede dell’Enoteca regionale e proseguirà fino a martedì 24 con degustazioni guidate che avranno luogo nell’Enoteca e nei loggiati del centro storico (Loggia dei Mercanti in via Battisti, atrio del Palazzo del Monte di Pietà in via Dante, portico esterno Palazzo Torriani-municipio, passaggio a volta di calle Maccari). Tra le collaborazioni si segnala quella con la guida “Vini Buoni d’Italia”, che collabora con le diverse iniziative italiane che pongono i vitigni autoctoni al centro delle loro attività, che ha raccolto l’invito degli organizzatori di Vinum Loci per presentare alcune chicche delle sue selezioni, ispirate ai vini meno conosciuti, ma decisamente importanti e significativi nel panorama vitivinicolo italiano. L’avvio della manifestazione sarà preceduto venerdì 20 ottobre alle 17 a Cormons da un importante appuntamento convegnistico intitolato “Innowine - L´innovazione del Vigneto Italia tra il fascino dei vini autoctoni e la realtà di quelli universali” che farà il punto sul panorama scientifico e quello della produzione, e sugli obiettivi fin qui perseguiti dal Comitato. All’incontro, che sarà ospitato nella sede del Corso di Laurea di Viticoltura ed Enologia della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Udine e verrà moderato dal direttore del Messaggero Veneto Andrea Filippi, interverranno numerosi e qualificati relatori. Www. Vinumloci. Com . |
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IL NESCAFE’ HOME BRUNCH CONQUISTA GLI ITALIANI |
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Il gusto goloso dei muffin e dei pancakes alla marmellata, l’invitante sapore delle uova strapazzate e nell’aria l’inconfondibile aroma di Nescafé Red Cup. Il brunch, con la sua anima moderna e metropolitana vive, oltre che nei locali più trendy del nostro Paese, anche nelle case degli italiani attraverso un vero e proprio rituale: l’home brunch. Nato in America intorno agli anni ‘70 come piacevole consuetudine per gli ospiti dei lussuosi hotel metropolitani il brunch – breakfast + lunch – è diventato un fenomeno di costume che ha saputo unire il rito della colazione all’immancabile appuntamento con il pranzo, il sabato e la domenica, abbattendo ogni vincolo temporale. Un appuntamento originale, ideale per trascorrere in maniera unica qualche ora con gli amici all’insegna del divertimento e del relax, anche a casa propria, tra piatti sfiziosi, dolci irresistibili e Nescafé Red Cup: il caffè del brunch e di chi ama vivere in un ambiente internazionale e cosmopolita, sempre alla ricerca di nuovi stimoli. Stupire gli amici con un perfetto home-brunch è semplice: basta lasciar correre la propria fantasia, senza dimenticare gli “ingredienti” fondamentali. Come l’indispensabile Red Bol, il mitico bollitore della Nescafé Collection, il simpatico cucchiaino Birillo, accompagnati dagli oggetti di design della nuova collezione “City Brunch” di Guy Degrenne. Ognuno diventa così uno chef provetto, assecondando il proprio gusto e la propria creatività, per deliziare i palati degli ospiti. Hamburger, cheesecake, apple pie e molto altro per chi vuole offrire un classico home brunch in perfetto stile americano, mentre i più innovativi possono lasciarsi trasportare dallo spirito creativo preparando originali delizie culinarie. . |
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“SOLLETICA LA VITA”: BOLLICINE E DIVERTIMENTO CON CAMPARISODA
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La nuova campagna pubblicitaria su Tv, cinema, stampa e internet On air da sabato 14 ottobre 2006 a fine anno la nuova campagna pubblicitaria istituzionale Camparisoda, ideata da Ddb e pianificata da Mindshare. Allegria, divertimento e un tocco di trasgressione sono i temi del concept creativo dell’intera campagna pubblicitaria, declinata su vari mezzi: Tv, cinema, stampa e internet. “Camparisoda torna in comunicazione con una campagna istituzionale di forte impatto sia in termini realizzativi sia di pianificazione, che coinvolge i mezzi di comunicazione a 360°. Il concept creativo è studiato per un pubblico di giovani adulti, utilizza un linguaggio immediato e giocoso che coinvolge i protagonisti come gli spettatori o i lettori” – afferma Paola Chiogna, Marketing Manager Campari Italia. La campagna Tv e cinema La trama: Due amici entrano per l’aperitivo in un bar metropolitano dai toni chiari: atmosfera allegra e distesa, i due hanno voglia di divertirsi. Si guardano intorno, c’è chi balla, chi chiacchiera, ma il loro sguardo viene catturato da una ragazza che sorseggia un Camparisoda: bollicine rosse passano sotto la sua camicetta e escono dal colletto, solleticandola e facendola divertire! Intrigati e stupiti osservano con più attenzione le persone presenti e si rendono conto che le bollicine rosse scivolano furtive sui vestiti e solleticano i corpi facendo ridere chi beve Camparisoda. Anche loro voglio partecipare al divertimento e ordinano quindi al barista due Camparisoda che, appena stappati, li avvolgono in una nuvola di bollicine frizzanti. Uno dei protagonisti viene attratto da una ragazza di schiena e le lancia una bollicina che le solletica il schiena. Lei si gira, lo guarda negli occhi, è molto bella ed elegante; si avvicina al ragazzo in modo intrigante e con passo felino. Non appena gli è vicino, si fissano negli occhi e quando una bollicina le passa vicino alla bocca, la fa scoppiare scoprendo il piercing appuntito sulla sua lingua e sorridendo soddisfatta. Il ragazzo, estremamente colpito dal gesto, contraccambia il sorriso e, in un turbinio di bollicine rosse, appare il pack shot e il claim: Camparisoda. Solletica La Vita. La campagna, realizzata da Ddb con la direzione creativa di Vicky Gitto e la casa di produzione Filmaster, porta la firma del grande regista di fama internazionale, Mehdi Norowzian. Sarà on air dal 14 ottobre 2006 sulle reti Mediaset, Rai, La 7, Sky, All Music, Mtv, Discovery Channel nei formati da 45´´, 30´´ e 15´´ e dal 1° dicembre 2006 con il formato da 45” in 1500 sale cinematografiche. L’investimento lordo sarà di 12 milioni di euro. La campagna stampa Realizzata dal fotografo di moda, Pierpaolo Ferrari, autore di celebri campagne di noti brand a livello internazionale, la campagna Camparisoda si distingue per lo stile irriverente e per l’atmosfera festosa. Le immagini sono un chiaro richiamo al visual della campagna Tv, ed enfatizzano il claim “Camparisoda: solletica la vita”. La pianificazione, sempre curata da Mind Share, sarà focalizzata sui quotidiani sportivi. . |
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IL VACHERIN FRIBOURGEOIS GUADAGNA IL “DOP”
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Una nuova denominazione di origine controllata tra i Formaggi Svizzeri Dopo circa otto anni di studi e negoziazioni, l’Office fédéral de l’agriculture assegna al Vacherin Friburgeois “l’Appelation d’origine contrôlée”, il nostro Dop. Il Vacherin Fribourgeois è l’ottavo formaggio svizzero ad ottenere un riconoscimento uffiiciale di qualità, anche se è stato in realtà il primo a depositare il dossier per la domanda dell’Aoc nel 1997; dopo otto anni di studi e negoziazioni, la decisione federale concretizza l’immenso lavoro che svolgono tutti i componenti della filiera di lavorazione del Consorzio del Vacherin: i produttori di latte, i casari, gli stagionatori. Questa decisione apre le porte ad interessanti prospettive nel mercato delle esportazioni, in piena espansione; “questa denominazione rafforza la credibilità del nostro prodotto”, afferma Christian Castella, direttore del Consorzio del Vacherin Fribourgeois. Il Consorzio ha già infatti previsto un umento della produzione, che si svilupperà in due fasi, fino a raggiungere un aumento del 4% (per il 2006-2007). La denominazione Aoc permetterà, infine, di assicurare la tracciabilità del prodotto, assicurando uno standard qualitativo elevato al consumatore; e, cosa molto importante, gli offrirà anche uno strumento giuridico. . |
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LA SFOGLIA: TRADIZIONE ED INNOVAZIONE PER PRODOTTI UNICI DAL PROFUMO ANTICO
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Fondato 25 anni fa da Laura Gasparini, oggi il laboratorio di pasta fresca La Sfoglia è considerato una piccola “Maison del Gusto”, dove artigianalità e tradizione si sposano perfettamente con innovazione ed alta creatività, dando vita a prodotti freschi e unici. Sito nel cuore dell’Emilia Romagna, il laboratorio La Sfoglia è considerato oggi un luogo culto per chi ama assaporare prodotti artigianali che rispecchiano le più alte tradizioni culinarie del nostro paese. Anima e fondatrice di questo tempio del gusto è Laura Gasparini che nel 1981 decise di trasformare la sua grande passione per la tavola in un vero e proprio business unendo in un mix perfetto l’antica arte della buona tavola alle innate capacità artigianali. In breve tempo il piccolo laboratorio si trasformò in una vera e propria azienda. La clientela divenne sempre più numerosa e tra questa comparvero anche importanti ristoratori e supermercati che si affidarono alle mani della signora Gasparini per soddisfare le esigenze dei palati più esigenti e raffinati. La formula del successo del laboratorio La Sfoglia è racchiusa nella capacità di aver dato vita ad un connubio perfetto tra tecniche di lavorazione artigianale, elevata qualità degli ingredienti utilizzati e creatività culinaria. Oggi a gestire lo sviluppo dell’azienda è il figlio Corrado Zamboni che con grande impegno ricerca costantemente nuove tipologie di prodotto accostando profumi e sapori unici come ad esempio i triangoli al caviale d’olive, le mezzelune al salmone e i ravioli ai fagioli borlotti. Tra le paste più richieste: i cappelletti (tirati con trafile in bronzo con ripieno di stracotto di manzo e maiale cotto con aggiunta di Parmigiano Reggiano a crudo stagionato 24 mesi), i tortelli verdi con ripieno di bietole soffritte con lardo e cipolla, ricotta di casello mista pecora e vacca e parmigiano reggiano, i tortelli di zucca con ripieno di zucche della zona formato “orologio”, cotte in forno misto vapore elettrico e ventilato con aggiunta di amaretti, zucchero e Parmigiano Reggiano. Www. Lasfoglia. Net . |
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ANTIPASTI, CONTORNI E GRIGLIATI SACLÀ LA BONTA’ SI VESTE DI NUOVO
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Novità in casa Saclà: “Gli Antipasti”, “I Contorni” e “I Grigliati” si presentano sugli scaffali in una veste rinnovata, più pratica e funzionale, ma assolutamente “a la page”. Cambia la forma, ma il gusto rimane immutato. Gli Antipasti e I Contorni sempre estremamente versatili: esaltano il sapore e il gusto di ogni piatto, anche quello più tradizionale, offrendo un pizzico di fantasia e di creatività in cucina. Prodotti dal grande contenuto di servizio, “Gli Antipasti” sono declinati in sfiziose ricette per inaugurare nel modo migliore ogni pasto, e “I Contorni” sono un ottimo accompagnamento a svariati piatti di carne, salumi e formaggi. I Grigliati, verdure colte nel pieno della loro freschezza, grigliate come nella migliore tradizione della cucina mediterranea e conservate in olio, si possono utilizzare a piacere come contorno, aperitivo o sfizioso ingrediente: cipolle borettane, peperoni, funghi, carciofi, melanzane e pomodori sono sempre più i nostri migliori alleati in cucina. Antipasti: Pomodori Sole ed Erbe Fini, Funghetti Trifolati Carciofini alla Paesana Misto Funghi alla Boscaiola Cocktail di Verdure Contorni: Peperonata Fagiolata Rustica Cipolle Borettane Falde di Peperone Grigliati: Peperoni Melanzane Funghi Cipolle Borettane Carciofi Pomodori . |
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LE TORTINE DEL FUTURO? GUSTOSE E SALUTARI COME QUELLE DI DOLCIARIA VAL D’ENZA
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Il comitato indipendente del Sial di Parigi seleziona la Tortina 100% farina di riso di Dolciaria Val d’Enza come prodotto innovativo per un mercato sempre più attento al rapporto alimentazione-salute. Il 22 ottobre apre a Parigi l’ edizione 2006 del Sial, la vetrina completa dell’offerta agro-alimentare mondiale, dove ogni due anni i decision maker dei cinque continenti si danno appuntamento per incontrare nuovi fornitori e testare nuovi prodotti. Lo spazio Tendances & Innovations del Sial è anche un’occasione per scoprire i trend di consumo che caratterizzeranno il mercato di domani. Un comitato indipendente ha selezionato quest’anno 458 prodotti provenienti da 35 diversi Paesi del mondo, che si sono distinti particolarmente, tra quelli in gara, per la loro portata innovativa. Tra questi, la Tortina 100% farina di riso di Dolciaria Val d’Enza di Canossa (Re), uno snack dolce, leggero, all’insegna del gusto e del salutismo, in grado di rispondere a esigenze nutrizionali sempre più complesse. Un prodotto goloso, con una deliziosa farcitura di crema alla nocciola e latte fresco, che appaga senza rischi e sensi di colpa anche il palato di quanti devono sottoporsi a diete ipocaloriche. “Siamo particolarmente felici per questo riconoscimento” dichiara Adelmo Sassi di Dolciaria Val d’Enza, “che premia la nostra costante ricerca di prodotti sempre più innovativi. La nostra attenzione è da anni rivolta alle esigenze dei nostri consumatori e alle loro richieste di prodotti che soddisfino il palato e che rispettino la salute. “ Innovativa anche la confezione che, da un lato, comunica in modo diretto e rende immediatamente riconoscibili le caratteristiche nutrizionali della tortina attraverso specifici simboli identificativi; dall’altro, presenta un design accattivante, concepito per soddisfare il gusto e le aspettative di un consumatore moderno e raffinato. La Tortina 100% farina di riso sarà presentata ai visitatori del Sial di Parigi da domenica 22 a giovedì 26 ottobre presso lo spazio Tendenze e Innovazioni e presso lo stand di Dolciaria Val d’Enza (Padiglione 5b, stand U 143), all’interno del Parc des Expositions di Parigi Nord Villepinte. . |
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MAXIBON POPS IL GELATO CHE RIVOLUZIONA IL MODO DI MANGIARE IL GELATO PER I FANATICI DEL CALCIO
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Dopo un’estate all’insegna di evoluzioni acrobatiche e esibizioni originali, sfide di precisione e abilità, il “lancio del gelato in aria” da prendere al volo direttamente con la bocca, ritorna per accompagnare la domenica sportiva degli italiani. Con Maxibon Pops, il gelato che rivoluziona il modo di mangiare il gelato, da consumare con gli amici e da sgranocchiare come il popcorn, il clima da febbre da partita cambia sapore e con esso anche il rito del calcio in tv. In arrivo direttamente dagli Stati Uniti dove ha invaso le maggiori sale cinematografiche e accompagnato il tifo dei fanatici di football e basket, celebrato dal quotidiano Usatoday come “l’innovativo extra-small size ice-cream”, Maxibon Pops è il gelato ideale per accompagnare gli “irriducibili” del pallone che, puntualmente tutti i fine settimana, trasformano, per 90 minuti, i salotti di casa in veri e propri spalti. E così, tra cori da stadio e inni intonati per sostenere la squadra del cuore, nel profilo del “tifoso doc” non può mancare Maxibon Pops, status symbol della scorsa estate e destinato a confermare il suo successo anche nella prossima stagione. Da Hollywood a New York, da Malibù a Miami, già vincitore del 2005 Innovation Awards, Maxibon Pops, impone un nuovo e rivoluzionario modo di mangiare il gelato, da sgranocchiare come il popcorn. Dal divano di casa al cinema, con gli amici o durante una serata romantica con il proprio partner, nel tempo libero o al lavoro, Maxibon Pops, con il suo coloratissimo barattolo è il gelato da esibire in ogni luogo, pratico da portare e veloce da gustare. Piccolissime palline di cremoso gelato alla vaniglia, ricoperte di croccante cioccolato racchiuse in due diversi formati, per la casa e per un consumo all’aria aperta. E se per anni confezioni multiple e maxi vaschette, da consumare ognuno rigorosamente nella propria coppa e con il proprio cucchiaino, hanno scandito cene e serate con gli amici, adesso, con Maxibon Pops, mangiare il gelato diventa un vero e proprio rituale, anche nei mesi più freddi, da condividere in gruppo, in famiglia o con gli amici, tutti catturati dalla voglia di stare insieme. . |
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