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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 25 Gennaio 2007 |
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UNA NUOVA POLITICA PER GLI ORTOFRUTTICOLI LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE UN´AMPIA RIFORMA DEL SETTORE |
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La Commissione europea propone oggi un’ampia riforma dell’organizzazione comune dei mercati nel settore ortofrutticolo, intesa ad allineare questo settore con il resto della Pac riformata. La proposta mira a potenziare la competitività e l’orientamento al mercato dell’ortofrutta europea, a ridurre le fluttuazioni di reddito dovute alle crisi di mercato, ad aumentare il consumo di ortofrutticoli, a promuovere la tutela ambientale e, ove possibile, a semplificare la normativa e alleggerire l’onere amministrativo. La riforma incoraggerà un maggior numero di coltivatori ad aderire alle organizzazioni di produttori, fornirà a queste ultime nuovi strumenti per la gestione delle crisi, incorporerà il settore ortofrutticolo nel regime di pagamento unico, renderà obbligatoria una soglia di spesa per interventi ambientali, potenzierà i finanziamenti Ue a favore della produzione biologica e per azioni promozionali e abolirà le sovvenzioni all´esportazione per l´ortofrutta. La Commissione si augura che la proposta di riforma – che non avrà alcuna incidenza sul bilancio – sia approvata dal Consiglio e dal Parlamento entro il primo semestre 2007 e possa entrare in vigore nel 2008. “Dobbiamo mettere il settore ortofrutticolo in sintonia con le altre riforme della politica agricola comune, che vanno tutte nel senso di rendere l’agricoltura europea più competitiva e orientata al mercato”, ha dichiarato la Commissaria all’agricoltura e allo sviluppo rurale Mariann Fischer Boel. “Alcuni degli attuali regimi di aiuto non si confanno alla Pac del 2007, perciò occorre sostituirli con pagamenti diretti disaccoppiati. Una delle chiavi del successo sta nell’incoraggiare la collaborazione tra produttori in seno alle relative organizzazioni. Gli ortofrutticoli rappresentano una componente basilare di una dieta più sana, per questo vorrei incentivarne il consumo. Infine, è estremamente importante che anche questo settore dell’agricoltura contribuisca il più possibile a tutelare l’ambiente”. Contesto: il settore ortofrutticolo nell’Ue La produzione di ortofrutticoli rappresenta il 3,1% del bilancio agricolo della Comunità e il 17% della produzione agricola complessiva dell’Ue. Nel corso dell’ultimo decennio, il settore ha dovuto far fronte, da un lato, a una forte pressione da parte della grande distribuzione e delle catene di supermercati discount che, grazie all’elevata concentrazione, tendono a imporre i prezzi di mercato e, dall’altro, alla concorrenza dei prodotti importati che, con una qualità più che accettabile e prezzi relativamente bassi, stanno conquistando una fetta di mercato sempre più ampia. In seguito alla riforma del 1996, le organizzazioni di produttori e i loro programmi operativi sono diventati il cardine della concentrazione dell’offerta e aiutano efficacemente i produttori ad affrontare i colossi della distribuzione. Tuttavia, in alcuni Stati membri un’elevata percentuale di produttori sono ancora restii ad aderirvi. L’attuale organizzazione comune dei mercati comprende aiuti ai produttori correlati alla quantità di ortofrutta consegnata all’industria di trasformazione, aiuti erogati direttamente ai trasformatori e aiuti erogati ai produttori tramite le loro organizzazioni, talvolta in funzione della superficie. Questi regimi, che riguardano pomodori, agrumi, pere, pesche, nettarine, fichi secchi, prugne e uve secche, non sono conformi al resto della Pac riformata. Riforme proposte Organizzazioni di produttori: acquisteranno maggiore flessibilità e le loro regole saranno semplificate. I produttori saranno liberi di aderire a più organizzazioni per ciascun prodotto. Saranno erogati finanziamenti supplementari (tasso di cofinanziamento comunitario del 60% anziché del 50%) nelle regioni in cui la produzione commercializzata tramite le organizzazioni di produttori è inferiore al 20% e nei nuovi Stati membri; verranno promosse anche le fusioni tra organizzazioni e associazioni di organizzazioni; proseguirà il sostegno alle organizzazioni operanti su scala transnazionale o a livello interprofessionale. Gli Stati membri e le organizzazioni elaboreranno programmi operativi basati su una strategia nazionale. Attualmente circa 700 milioni di euro sono stanziati in bilancio a favore delle organizzazioni di produttori. Gestione delle crisi: sarà organizzata tramite le organizzazioni di produttori (per il 50% a carico del bilancio Ue). Per gestire le crisi di mercato si farà ricorso a strumenti quali la raccolta prima della maturazione o la mancata raccolta degli ortofrutticoli, iniziative di promozione e comunicazione in tempo di crisi, formazione, assicurazione del raccolto e copertura delle spese amministrative per la costituzione di fondi comuni di investimento. I ritiri dal mercato, effettuati dalle organizzazioni di produttori, saranno cofinanziati in ragione del 50%. La Comunità si accollerà il 100% delle spese per le operazioni di distribuzione gratuita a scuole, colonie di vacanze, ospedali, enti caritativi, ospizi per persone anziane e istituti di pena, nel limite quantitativo del 5% della produzione commercializzata da ciascuna organizzazione. Inserimento dell’ortofrutta nel regime di pagamento unico: la superficie coltivata a ortofrutticoli potrà beneficiare dei diritti all’aiuto nell’ambito del regime di aiuti disaccoppiati vigente in altri comparti agricoli. Tutti gli aiuti esistenti a favore degli ortofrutticoli trasformati saranno disaccoppiati e verranno aumentati i massimali di bilancio nazionali del regime di pagamento unico (Rpu). Gli Stati membri potranno stabilire importi di riferimento e decidere a chi assegnare nuovi diritti in base ad un periodo rappresentativo. In totale, verranno trasferiti al Rpu circa 800 milioni di euro. Misure ambientali: l’inserimento dell’ortofrutta nel Rpu implica l’obbligo di rispettare la condizionalità per tutti i beneficiari di pagamenti diretti. Inoltre, ciascun programma operativo dovrà destinare almeno il 20% della spesa a interventi ambientali. La produzione biologica fruirà di un tasso di cofinanziamento comunitario del 60% in ciascun programma operativo. Promozione: l’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda un consumo giornaliero di 400 grammi pro capite di frutta e verdura. Attualmente solo la Grecia e l’Italia raggiungono questo livello. Le organizzazioni di produttori avranno la possibilità di inserire nei loro programmi operativi iniziative di promozione del consumo di ortofrutticoli. Il cofinanziamento comunitario sarà portato al 60% se la promozione si rivolge agli scolari e agli adolescenti. I prodotti ritirati dal mercato potranno essere distribuiti gratuitamente ad enti caritativi, scuole e colonie di vacanze. Scambi con i paesi terzi: dato che i negoziati sul commercio mondiale sono tuttora in corso, la proposta non tocca la disciplina vigente in materia di commercio estero. Si propone soltanto di abolire le restituzioni all’esportazione. Semplificazione: l’abolizione degli aiuti alla trasformazione e delle restituzioni all’esportazione, come pure le nuove norme sulle organizzazioni di produttori, contribuiranno notevolmente a semplificare il quadro normativo. Allo stesso fine concorrerà anche l´armonizzazione dei principi fondamentali che reggono le norme di commercializzazione per tutti i prodotti agricoli, compresi gli ortofrutticoli. . |
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IL CIOCCOLATO NON CONOSCE CRISI CRESCONO I PROFITTI DELLA BARRY CALLEBAUT,ATTIVA NELLA PRODUZIONE DI CACAO, CIOCCOLATO E PRODOTTI DI PASTICCERIA DI ALTA QUALITÀ L’ESPANSIONE SI REGISTRA SOPRATTUTTO NEI MERCATI ASIATICI IN CINA E IN RUSSIA INVESTIMENTI PER 30 MILIONI DI EURO |
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Rimini - Barry Callebaut rende noti i risultati dei primi nove mesi dell’anno fiscale 2005/06: rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il fatturato ha registrato un + 8,7%, il profitto operativo (Ebit) un + 14,6% (215,6 milioni di franchi svizzeri), l’utile netto (Pat) un + 23,8% (126,0 milioni di franchi svizzeri). Il nuovo lancio di Consumer Products Europe è stato realizzato, gli obiettivi finanziari triennali confermati ed è stata progettata anche una nuova struttura organizzativa per incrementare l’attenzione sui mercati regionali. Sono già stati avviati anche cospicui investimenti nei mercati asiatici, conseguenza di un vero e proprio boom del consumo di cioccolato nei Paesi dell’Est e in Oriente. Dopo aver ricevuto una licenza commerciale ed aver aperto un ufficio vendite a Shanghai, Barry Callebaut ha posato la prima pietra della sua nuova fabbrica di cioccolato a Suzhou (Cina) che sarà operativa nell’arco di 12 mesi, per un investimento totale di circa 13 milioni di euro. La produzione a pieno regime avrà una capacità di 25. 000 tonnellate e impiegherà non meno di 100 addetti. Lo scorso aprile, Barry Callebaut ha avviato anche la costruzione di una fabbrica di cioccolato a Chekhov, cittadina a 60 km da Mosca. L’attività sarà operativa a breve. Il progetto ha richiesto un investimento di 17 milioni di euro e prevede una capacità produttiva di 25. 000 tonnellate e l’assunzione di circa 70 dipendenti. Analisi di mercato prevedono che entro il 2009 il consumo di cioccolato in Russia sarà superiore a quello della Gran Bretagna. In netta ascesa anche la produzione della linea cioccolato bianco di Barry Callebaut che aumenterà da 10. 000 a 23. 000 tonnellate. Le ricette di cioccolato personalizzate prodotte saranno esportate in 27 Paesi della regione Asia Pacifico con circa l’80 per cento dei prodotti destinati ai 12 mercati principali, fra cui Australia, Cina, India, Giappone, Malaysia, Nuova Zelanda, Corea del Sud e Tailandia, oltre che al Sudafrica. L’attività della Barry Callebaut Italia Spa rispecchia il trend positivo dell’Azienda madre e ne fa tesoro per eccellere in termini di qualità, innovazione della produzione e servizio al cliente. Negli ultimi sette anni il volume d’affari è cresciuto di oltre il 40% e il fatturato ha superato ormai i 250 milioni di Euro. Risultati portati dalla forza innovatrice del management italiano, forza che garantirà un’ulteriore crescita negli anni a venire con nuovi progetti di espansione che porteranno Barry Callebaut Italia a consolidare i settori in cui è già presente e ad esplorarne di nuovi. “Il positivo andamento di crescita di Barry Callebaut Italia si inscrive nel trend positivo del mercato italiano del cioccolato, che negli ultimi 10 anni è più che raddoppiato” racconta Giuseppe Nobile, Direttore Commerciale per l’area Gourmet “e non è finita qui: i consumi pro capite di cioccolato in Italia sono infatti di molto inferiori a quelli dei paesi del nord Europa, quindi i margini di crescita sono ancora molto ampi”. Il mercato del cioccolato italiano, oltre a crescere, diventa sempre più esigente: dopo aver eguagliato i consumi di cioccolato al latte con i consumi di cioccolato fondente, oggi si assiste sempre di più ad una “specializzazione” dei gusti: il cioccolato al latte deve avere un gusto sempre più accentuato di latte ed essere sempre più chiaro, il cioccolato fondente deve sempre più avere una origine specifica. A queste nuove esigenze dei consumatori Barry Callebaut Italia risponde proponendo, per il cioccolato bianco, un cioccolato le cui fave provengono dal sud est asiatico mentre per il cioccolato fondente l’origine preferenziale è quella sud americana. In particolare per il cioccolato fondente, il mercato è sempre più attento a che le fave di cioccolato provengano tutte dallo stesso paese, in quanto questo garantisce unicità nel gusto e nell’aroma. In occasione del Sigep vengono lanciati sul mercato italiano sette nuovi “Origines”: tre per la linea Cacao Barry e quattro per la linea Callebaut. Da sottolineare, per la linea Cacao Barry, anche il lancio di “Perù Alto el Sol” Millesimato 2006: cioccolato di fave di cacao proveniente da un’unica piantagione (Alto el Sol, in Perù) e di un’unica annata, quella del 2006: un vero cioccolato per perfezionisti! Barry Callebaut Italia, oltre a far leva sull’introduzione di continue novità sul mercato, si fa forza della formazione offerta ai propri Clienti, sia attraverso le dimostrazioni lungo il territorio italiano degli Ambasciatori e dei Technical Advisor, sia offrendo loro la possibilità di partecipare ai corsi delle prestigiose Chocolate Accademy internazionali. Non da ultimo, un grande valore di Barry Callebaut Italia sono le proficue collaborazioni avviate e consolidate con i più prestigiosi Maestri Cioccolatieri italiani e stranieri. Durante la 28ª edizione di Sigep, il Salone Internazionale Gelateria, Pasticceria e Panificazione Artigianali, in calendario a Riminifiera da sabato 20 a mercoledì 24 gennaio 2007, la Barry Callebaut Italia Spa ha organizzato la selezione italiana del Chocolate Masters 2007, per eleggere il migliore cioccolatiere italiano, candidato poi alla competizione internazionale World Chocolate Master di Parigi. Per questa occasione, martedì 23 gennaio, gli Ambasciatori della Chocolate Accademy, provenienti da Francia (A. Rosset), Belgio (E. Bechoux, A. Bordeaux) e Spagna (F. Helguera), hanno preparato in diretta alcune delizie, espressione delle nuove tendenze del gusto e mostrato tecniche di lavorazione del cioccolato e quanto di più innovativo esista al momento sul mercato internazionale. E’ stato questo un modo per ammirare di persona come per Barry Callebaut l’eccellenza non significhi solo trattare le migliori qualità di cacao coltivate nel mondo, ma lavorarle, miscelarle e arricchirle con altri pregiati ingredienti avvalendosi di tecniche e tecnologie innovative ma, soprattutto, della sapienza e della creatività di Grandi Cioccolatieri, ai quali si ispirano anche le nuove generazioni di professionisti. . . |
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“LA PIRAMIDE DEL GUSTO” A CIOCCOLOSITÀ 2007 |
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Pistoia – “La piramide del gusto”: questa la proposta della Camera di Commercio di Pistoia e di Pistoia Promuove per la prossima edizione di “Cioccolosità 2007” (a Monsummano Terme dal 2 al 4 febbraio). Per questa edizione di Cioccolosità, infatti, la Camera di Commercio di Pistoia e il suo braccio operativo Pistoia Promuove, hanno voluto dare un contributo diverso, un’idea nuova: immediatamente visibile dall’ingresso, aperta gratuitamente al pubblico, la “Piramide del Gusto” si propone come lo spazio ideale per immergere tutti i visitatori nella percezione multisensoriale del cioccolato attraverso: la vista, l’udito, l’olfatto ed il tatto. Introduzione ideale, questa, per passare al gusto… proseguendo poi con la visita agli stand e quindi al cuore della fiera stessa. Protagonista assoluto dell’area multisensoriale sarà il cioccolato in una accezione estremamente originale e suggestiva che ben si armonizzerà al contesto. Un’area polifunzionale del tutto nuova che farà da sede alla cerimonia di inaugurazione prevista per le ore 10 di venerdì 2 febbraio oltre che da vetrina – per tutta la durata della manifestazione – per i “gioielli golosi” realizzati e proposti dai cinque maestri cioccolatieri della nostra provincia: Roberto Catinari - Arte del Cioccolato, Andrea Slitti – Slitti Cioccolato e Caffè, Cioccolato & Company, Bruno Corsini dal 1918 la dolce tradizione di Pistoia, La Molina. . |
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PERA DELL’EMILIA ROMAGNA IGP: PER VALORIZZARE LA QUALITÀ DELL’ABATE FETEL È NATO IL COLORTEST |
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L’emilia Romagna, come è noto è la culla della produzione di pere non solo in Italia ma anche a livello europeo. Quantitativamente in Regione, secondo dati Cso, la pera è il frutto più rappresentativo con il 39%, seguito a notevole distanza dalle nettarine (21% e dalle pesche 16%). A livello di Produzione Lorda Vendibile la pera rappresenta ben il 43% dell’intera Plv frutticola regionale. L’importanza strategica della pera per la frutticoltura regionale giustifica l’impegno e gli sforzi profusi dalla filiera per valorizzare l’offerta, in particolare l’offerta di qualità. Ed è in questa ottica che è nata la collaborazione di Ibimet Cnr con il Consorzio delle Pere Igp dell’Emilia-romagna i cui primi risultati sono stati presentati oggi alla Conferenza Stampa di Bologna. Si è scelta la cultivar Abate Fetel come “apripista” di una nuova forma di collegamento tra chi produce e chi acquista, tra il marchio di origine e la soddisfazione del consumatore. Da questa collaborazione è nato il “Colortest”. Si tratta di una realizzazione a prima vista semplice: 3 colori sintetizzano le scelte di gusto di una cultivar, speciale perché duttile. Infatti Abate Fetel a seconda dello stadio di maturazione va incontro alle diverse esigenze del consumatore ;da chi ama il frutto snack: fresco e croccante; a chi preferisce la polpa fondente, che esprime al massimo la dolcezza, e infine a chi apprezza il frutto succoso e tenero. Il Colortest è un colorimetro, quindi, ad uso dei consumatori. E’ realizzato in materiale totalmente inerte in modo da poter essere inserito nelle confezioni chiuse di pere Abate Fetel Igp. Appoggiandolo sulla superficie della pera e osservando la somiglianza del colore della buccia del frutto a una delle tre colorazioni intorno ai fori, il consumatore potrà dedurre il grado di maturazione della pera stessa. Naturalmente alla base di tutto questo c’è il disciplinare di produzione della pera Igp che deve essere prodotta, raccolta, conservata e distribuita per dare il meglio di sé, non solo nell’aspetto, ma anche nel gusto. “Il consumatore potrà apprezzare il colore, poi il palato dirà se le caratteristiche gustative evidenziate sono state mantenute, non diversamente da quanto avviene per prodotti come vino o olio d’oliva che affidano agli aspetti organolettici il loro livello di qualità”. Il Cnr Ibimet ha utilizzato infatti, come conferma Stefano Predieri, che ha seguito in prima persona le ricerche, un approccio sensoriale per mettere a punto il Colortest Per definire il gusto tipico di Abate Fetel ad esempio si sono coinvolti nelle ricerche “Somellier delle pere” in grado di valutare al meglio sapori ed aromi. Test diretti sui consumatori hanno dato infine chiare indicazioni sul concetto di qualità percepita e su cosa significa per i consumatori una pera” ben matura” intesa come quel gradevole equilibrio tra consistenza, sapori, aromi che la rendono unica. Il Colortest verrà utilizzato già da fine febbraio nelle confezioni chiuse delle pere Abate Fetel Igp destinate sia alla Grande Distribuzione Organizzata sia al Dettaglio Tradizionale. “Abbiamo individuato e stiamo perseguendo un percorso – dichiara Piergiorgio Lenzarini, Presidente del Consorzio della Pera dell’Emilia Romagna Igp, sempre di più orientato verso la qualificazione dell’offerta in modo da rendere percepibili al consumatore i valori del nostro prodotto, all’interno di un Piano di valorizzazione che prevede tra altro numerose iniziative di comunicazione sui media nazionali che potranno contribuire ad accrescerne la notorietà”. L’assessore all’Agricoltura della Regione Tiberio Rabboni, a conclusione della giornata, ha sottolineato la validità del lavoro che Cso sta portando avanti per la valorizzazione della produzione ortofrutticola emiliano – romagnola. Dobbiamo lavorare per qualificare i nostri prodotti, migliorandone le caratteristiche qualitative, lavorando sulla loro presentazione e su contenuti di servizio più avanzati rispetto a quelli che un consumatore può attualmente trovare sui banchi di un negozio, sia tradizionale che della moderna distribuzione. Colortest rappresenta un piccolo ma importante tassello di questa strategia. Una confezione accattivante unita ad uno “strumento” che consente di consumare pere ad un livello di maturazione ideale, essenziale per valorizzare la qualità delle nostre produzioni, testimonia la grande attenzione dei produttori emiliano – romagnoli nei confronti delle esigenze dei consumatori e rappresenta un ottimo biglietto da visita per tutta la produzione di qualità della la nostra Regione. . |
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ENOGASTRONOMIA, TG2 EAT PARADE VENERDÌ A CAMOGLI PER LA SALATURA DELLE ACCIUGHE E NUOVE RICETTE |
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Domani, venerdì 26 gennaio torna in Liguria, nella Riviera di Levante, una troupe televisiva di Eat Parade , la rubrica del Tg2 Rai sull´enogastronomia, seguita da oltre 2 milioni mezzo di telespettatori. Dopo la focaccia col formaggio di Recco ed il servizio dedicato al gambero di Santa Margherita Ligure sarà ora la volta delle acciughe di Camogli. Con l´appuntamento di venerdì la rubrica, curata dal giornalista Bruno Gambacorta, completa la copertura di un comprensorio fra Golfo Paradiso e Tigullio (Recco, Camogli e Santa Margherita) in cui il turismo legato alla buona tavola sta assumendo sempre più importanza ,costituendo, di fatto, un nuovo presupposto turistico. A Camogli lo spazio e le riprese saranno dedicate alla tradizionale salatura delle acciughe con la posa nelle famose "arbanelle"seguite poi dalle ricette a base del famoso pesce azzuro dello chef Emilio Pagani del Cenobio dei Dogi e completate da un servizio dedicato ai rossetti con l´intervento della ristoratrice Maria Rosa Costa e le ricette preparate dallo chef Gianni Bocchia del ristorante Rosa. . |
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TORINO: QUOTE LATTE REGOLE CERTE PER IL SETTORE |
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Il tema delle quote latte, che da anni interessa il nostro Paese e in particolare la nostra regione, è tornato nuovamente di forte attualità, in coincidenza con l´emissione delle cartelle esattoriali nei confronti delle aziende che hanno sforato i quantitativi produttivi di riferimento. E contestualmente si sono registrate prese di posizione discutibili e fuorvianti in merito all´interpretazione della normativa comunitaria e alle azioni da intraprendere a favore del settore lattiero-caseario. In particolare, è stata diffusa la presa di posizione di Co. S. P. Lat (associazione che rappresenta molte aziende fuori quota) che sostiene l´affitto o l´acquisto di quote latte inglesi come l´unica via che permetterebbe ai produttori di rimanere sul mercato, nonché la posizione di Confindustria Cuneo, che ritiene troppo restrittiva l´interpretazione del regime delle quote, individuando in essa la principale causa della crisi del settore. A questo proposito, l´assessore all´agricoltura della Regione Mino Taricco ha inviato una lettera alle Province piemontesi (che dovrebbero validare i contratti di trasferimento quote) nella quale fornisce importanti precisazioni in merito al rispetto delle regole comunitarie, principio basilare che dovrebbe improntare l´azione di tutti i soggetti coinvolti. La vigente normativa comunitaria non consente infatti il trasferimento, né a titolo definitivo nè temporaneo, di quantitativi di riferimento tra produttori di diversi Stati membri. Il Reg. Ce 1788/03, che regolamenta fino al 2015 l´attuale regime delle quote e che fissa il quantitativo di riferimento per ogni Stato - che ne diventa così responsabile – chiarisce che l´acquisizione o la cessione di quote andrebbe ad alterare i quantitativi nazionali. Sulla impossibilità di trasferimento di quote si sono recentemente espressi in modo molto netto sia il Ministero delle Politiche Agricole sia la competente Direzione dell´Agricoltura della Commissione Ue. Dunque, ad oggi questa strada non è percorribile. Inoltre, è stato messo a punto, in un accordo siglato a fine dicembre tra le Regioni e il Ministero, un insieme di interventi per coordinare l´azione delle regioni relativamente a: § il recupero dei prelievi non versati con azioni di recupero forzoso; § le modalità e le tempistiche del riconoscimento e della revoca del riconoscimento ai primi acquirenti di quote; § le compensazioni presso Agea tra prelievi non versati da parte di aziende che hanno prodotto quantità superiori alle quote e premi Pac e Psr spettanti alle stesse aziende. Per quanto riguarda i premi Pac in arrivo, l´assessore Taricco ha proposto, con una lettera al Ministero e al Governo, di effettuare la compensazione tra prelievi non versati e premi Pac solamente in relazione alle annate 2003 e seguenti, e di rinviare la compensazione delle annate pregresse alla prossima tornata di premi Pac. "Questa scelta è una necessità – dichiara l´assessore regionale Taricco – per fare velocemente i conteggi e poter effettivamente liquidare i premi Pac: nelle prossime settimane dovrebbe anche risolversi la carenza di fondi che ha bloccato in questi giorni i pagamenti, attivati dallo Stato soltanto per circa il 50% dell´intera spesa. Inoltre, vogliamo avere la sicurezza che le verifiche sulle singole aziende siano puntuali, evitando errori o anomalie. " La Giunta Regionale, nella giornata di oggi, ha deciso di verificare con l´Avvocatura Regionale la possibilità di costituirsi parte civile nel processo sulle frodi nel settore latte, che inizierà a Saluzzo ai primi di febbraio. L´assessore ha contestualmente richiesto al Ministero la riapertura dei termini per rateizzare i pagamenti e permettere a tutti coloro che lo vorranno di mettersi in regola. "Stiamo lavorando per dare regole certe e percorsi sicuri a coloro che hanno deciso o decideranno di lavorare nel rispetto delle leggi vigenti– afferma Taricco. Non possiamo consentire che il comportamento di pochi, non coerente con le regole, danneggi la maggior parte dei produttori, che spesso con grande impegno e fatica, si attengono alle norme. Faremo il possibile per sostenere tutte le aziende, in modo che possano rientrare nei parametri stabiliti, ma siamo anche convinti che le furbizie e le scorciatoie non aiutino a costruire seriamente il futuro del settore. " size=2 width="100%" align=center> . |
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OCM ORTOFRUTTA: CONVEGNO DI CONFAGRICOLTURA A VERONA VENERDÌ 26 GENNAIO |
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L’ocm ortofrutta del 1996 è giunta al traguardo e questo rende opportuna una riflessione approfondita sugli effetti della sua applicazione in Italia. Tale esigenza è tanto più forte oggi che la proposta di riforma è stata presentata dalla Commissione europea e che deve arrivare ad un regolamento entro l’estate del 2007. Su questo tema Confagricoltura organizza a Verona tre giorni di lavoro (24-26 gennaio), in cui le Organizzazioni dei produttori dei tre Paesi comunitari maggiormente coinvolti – Italia, Francia e Spagna – si confronteranno sull’effettiva risposta del mondo ortofrutticolo. Quanto emergerà verrà presentato al settore perché dalla discussione appaia la reale fotografia dell’ortofruttta italiana pronta a sfruttare tutte le opportunità offerte dalla nuova riforma. I lavori si concluderanno il giorno 26, alle ore 15, con un convegno dal titolo “Nuova Ocm ortofrutta – confronto fra gli operatori di Italia, Francia e Spagna”. Interverranno Guidalberto di Canossa, presidente Federveneta, Maria Angela Perito e Gaetana Petriccione dell’Osservatorio sulla Pac – Inea, Aldo Bertazzoli e Rino Ghelli dell’Università di Bologna, Pedro barato, presidente Asaja (Spagna), un esponente dell’Fnsea, Giancarlo Galan, presidente della Regione Veneto, Stefano Boco, Sottosegretario Mipaaf, Giuseppe Castiglione, membro Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale al Parlamento Europeo, e il presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni. Modererà il convegno il giornalista Giovanni Rizzotti. . |
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ORTOFRUTTA: CONFAGRICOLTURA CONDIVIDE I PRINCIPI DELLE PROPOSTE EUROPEE PER LE NUOVE REGOLE COMUNI DI FRUTTA E VERDURA |
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Confagricoltura apprezza i principi ispiratori della proposta presentata oggi dalla Commissione europea che stabilisce le nuove regole comuni per la produzione e la commercializzazione di frutta e verdura fresca e trasformata. Confagricoltura ricorda che la proposta si basa essenzialmente su due concetti: spingere gli ortofrutticoltori ad aggregarsi per gestire l’ offerta e per acquisire maggior potere contrattuale nei confronti della distribuzione; cessare ogni aiuto diretto basato sulle quantità consegnate all’industria della trasformazione, che possa influenzare le reali quotazioni di mercato. “Sono entrambi principi condivisibili – afferma Confagricoltura - occorre ora capire che, per non essere schiacciati dalla distribuzione organizzata, dobbiamo unire le nostre forze, creare imprese di dimensioni maggiori e coordinare l’immissione di prodotto sul mercato. Il controllo dell’offerta deve avvenire sia dal punto di vista logistico, sia da quello quantitativo”. Sul fronte dei trasformati, Confagricoltura ammette che il vecchio regime di sostegno, basato su un aiuto legato alla quantità consegnata all’industria, abbia contribuito a far decollare e a far crescere la trasformazione industriale nel nostro Paese, ma ora lo scopo per cui tale sostegno era nato è finito. “Siamo diventati uno dei paesi maggiori trasformatori di prodotti ortofrutticoli d’Europa e del mondo – spiega l’Organizzazione agricola - ed è arrivato il momento di fare i conti con il mercato. Dobbiamo consolidare la nostra posizione senza contare su aiuti esterni, razionalizzare le nostre filiere e produrre per il mercato senza distorsioni derivanti da sostegni diretti”. Confagricoltura è certa che le realtà industriali italiane sapranno reagire positivamente alla proposta europea, programmando la produzione e gestendo al meglio le relazioni con i propri fornitori, attraverso accordi interprofessionali oggi più che mai indispensabili. . |
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CONTRIBUTI ALLE IMPRESE AGRICOLE PER LA SICUREZZA |
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La Camera di Commercio di Treviso indice un bando a favore delle imprese agricole per promuovere l´attuazione di idonei sistemi antinfortunistici e per sensibilizzare gli operatori del settore sull´importanza delle misure di sicurezza a tutela dell´integrità fisica del lavoratore ed a vantaggio dell´economia dell´impresa. Le domande vanno presentate: dal 1° al 28 febbraio 2007. Per maggiori informazioni e modulistica consultare il sito camerale all’indirizzo http://www. Tv. Camcom. It/cciaa_bandi. Asp?cod=188 . |
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GRANDI INTERPRETI DELLA RISTORAZIONE CAMPANA SI ESIBISCONO SUL PALCO DI IDENTITÀ GOLOSE LA CAMPANIA E LE SUE ECCELLENZE DOLCI E SALATE SI CONFRONTANO CON GRANDI CHEF DA 8 PAESI.
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Sarà la Campania la Regione Ospite della terza edizione di Identità Golose, il primo Congresso italiano di cucina d’autore, a Palazzo Mezzanotte, Milano, dal 28 al 31 gennaio 2007. A rappresentare la cucina campana il meglio della gastronomia regionale a tutto tondo, tra chef e pasticcieri. Alfonso Caputo, de la Taverna del Capitano a Nerano (Napoli), ha costruito sugli insegnamenti della nonna e della madre piatti come la zuppa di pesci spinati con crostini e il finissimo e modernissimo brodetto di scampi con uovo di gallina e ricci di mare. Pierfranco Ferrara, del ristorante il Faro di Capo d’Orso a Maiori (Salerno), pone nei piatti tanta sapienza, sostanza e molta qualità: dai calamari al merluzzo, dal foie gras agli gnocchi, dal pesce bandiera al coniglio cilentano, sino a dolci fini e golosi. Ernesto Iaccarino, del Don Alfonso a Sant’agata sui Due Golfi (Napoli) è un figlio d’arte con tanta voglia di innovare piatti ormai mitici come i delicati “Nudi di ricotta e ortiche in ristretto di pesce cappone” e la “Carne d’annecchia” al guanciale”. Ma ci sarà anche Antonio Pisaniello della Locanda di Bu a Nusco (Avellino). Sua l’idea del grano tenero utilizzato per i “Cecaluccoli” con pomodorini di collina, lardo di montagna e cacioricotta, “Gnocco di ricotta fritta su passata di zucchine e soppressata” o la “Zuppa di patate con baccalà”. Salvatore De Riso della Pasticceria De Riso a Minori (Salerno) propone torte squisite tra le quali “Ricotta e pere”, “Delizie al limone amalfitano” e lo “Sfusato amalfitano”. Tra la scuderia campana anche un interprete lontano dalla sua terra come Antonino Cannavacciuolo, della Villa Crespi a Novara che ha esportato in Piemonte piatti come la “Crema di burrata, scarola, alici e cialda di mais, le “Linguine di Gragnano con calamaretti, caviale e salsa al pane di Coimo”, i “Ravioli di scampi crudi con colatura di pomodoro e caciotta fresca”. A chiudere, un tedesco che ha sposato la Campania come Olivier Glowig, chef del ristorante l’Olivo dell’hotel Capri Palace sull’isola di Capri, dove propone un “Raviolo ripieno di ostriche e coperto dal gustoso fiore di insalata cappuccina, scorfano coi friarelli”, ma anche “Ventresca di tonno lardellata con pomodori conditi, pancetta e basilico”. La Regione Campania - Assessorato all’Agricoltura e alle Attività Produttive e Ersac - Ente Regionale di Sviluppo Agricolo in Campania, saranno presenti al Congresso anche con uno stand di prodotti regionali. Identità Golose vede quest’anno coinvolti 56 chef da 8 paesi diversi (Danimarca, Francia, Giappone, Italia, Norvegia, Spagna, Stati Uniti e Svezia) con esperienze gastronomiche assolutamente diverse e che daranno vita a vere proprie “relazioni golose” La terza edizione di Identità Golose vede a conferma di un grande risultato, la presenza e il supporto di grandi aziende leader nel loro settore. Si confermano, infatti, come main Sponsor del congresso Grana Padano, Bmw, S. Pellegrino - Acqua Panna a cui da quest’anno si aggiungono Lavazza e Asti D. O. C. G. . |
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S.PELLEGRINO E ACQUA PANNA PARTNER DI IDENTITÀ GOLOSE LE ACQUE DELLA RISTORAZIONE ORGANIZZANO “DINE OUT”, RASSEGNA GASTRONOMICA PER AVVICINARE IL GRANDE PUBBLICO ALL’ALTA CUCINA E GUIDARLO ALLA SCOPERTA DEGLI ABBINAMENTI ACQUA-VINO-CIBO
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S. Pellegrino e Acqua Panna, le acque minerali dell’alta ristorazione, confermano la loro partnership con Identità Golose, il congresso italiano di cucina d’autore giunto alla sua terza edizione. La partnership con l’importante evento milanese - che riunirà a Palazzo Mezzanotte, dal 28 al 31 gennaio, ben 53 chef italiani e internazionali e un folto pubblico di addetti ai lavori e appassionati - è nata infatti nel segno della comune volontà di diffondere una cultura enogastronomica che esalti le eccellenze e le specificità delle diverse tradizioni culinarie. S. Pellegrino e Acqua Panna, partner dell’evento sin dalla sua prima edizione, saranno presenti all’interno del congresso con un Water Point e uno speciale spazio espositivo, dominato da un touch screen che permetterà di sfogliare virtualmente il Water Codex e scoprire così le regole di degustazione delle acque minerali codificate dai migliori sommelier. Durante l’evento sarà inoltre presentata la prima edizione italiana del Water Codex, il manuale di degustazione delle acque realizzato da S. Pellegrino e Acqua Panna in collaborazione con l’Association de la Sommellerie Internationale (Asi). Ma le acque dell’alta ristorazione contribuiranno al successo della manifestazione anche fuori dalle sale di Palazzo Mezzanotte, estendendo lo spirito di Identità Golose all’intera città: nell’ambito del “Fuorisalone” di Identità Golose, infatti, S. Pellegrino e Acqua Panna organizzano “Dine Out”, rassegna gastronomica che coinvolge 14 ristoranti tra i più noti e qualificati di Milano. Far incontrare l’alta cucina con il grande pubblico, dando al maggior numero possibile di persone la possibilità di vivere una dining experience di altissimo livello: questo l’obiettivo di “Dine Out”. Durante le giornate del congresso, infatti, i ristoranti aderenti – tra i quali spiccano locali del calibro di Cracco-peck e Il Luogo di Aimo e Nadia – offriranno, a un prezzo speciale già comprensivo delle bevande, particolari menù degustazione appositamente studiati per esaltare gli abbinamenti acqua-vino-cibo. Ciascuna delle portate del menù sarà quindi servita accompagnata dal vino ad essa più adatto e da S. Pellegrino o Acqua Panna, secondo precise regole di accostamento studiate per esaltare le caratteristiche di cibi e bevande e generare così un’esperienza gustativa completa e appagante. . |
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LA SCANDINAVIA A IDENTITÀ GOLOSE DAL 28 AL 31 GENNAIO
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Quest’anno Identità Golose ospiterà per la prima volta la Nuova Gastronomia Scandinava, stella nascente in Europa, ma già apprezzata e riconosciuta dagli esperti e intenditori di tutto il mondo. Sarà l’occasione per i Paesi Scandinavi per presentare al pubblico e ai media italiani l’incanto della Scandinavia e l’eccellenza dei suoi prodotti gastronomici e come vengono interpretati dagli chef locali. La Scandinavia vanta una nuova generazione di ottimi chef che si stanno distinguendo sempre di più in fatto di creatività e innovazione e che hanno conquistato le cucine dei migliori ristoranti a Copenaghen, Oslo e Stoccolma; nel complesso i Paesi Scandinavi contano tanti ristoranti con stelle Michelin e molti nomi di chef scandinavi compaiono tra i vincitori di competizioni culinarie di massimo livello come le Olimpiadi mondiali di Cucina o il Bocuse d’Or. In particolare saranno presenti per la Svezia Magnus Ek, del ristorante Oaxen poco a sud di Stoccolma e Petter Nilsson, attualmente operante a Parigi; dalla Danimarca René Redzepi del rinomato Noma di Copenaghen, il mago dei dessert Henrik Konnerup e Claus Meyer, lo chef ”televisivo” più famoso in Danimarca; e ancora Eyvind Hellstrøm del famoso ristorante Bagatelle di Oslo. Danimarca, Norvegia e Svezia vantano ingredienti tipici e materie prime di primissima qualità: i prodotti ittici tra cui il salmone, i crostacei (in particolare granchio reale, gamberi e astici), il merluzzo (materia prima per stoccafisso e baccalà), caviale e altri; degni di nota anche i prodotti di terra, come le carni scelte di pascolo o la selvaggina (alce e renna), il burro, i formaggi o le primizie come frutti di bosco e il sambuco (dai cui fiori si prepara un ottimo succo dissetante). Durante l’intero periodo del congresso sarà possibile trovare e assaggiare i prodotti tipici scandinavi, nonché dissetarsi con una spumeggiante birra. La bravura e la voglia di sperimentare nuovi mix culinari, abbinati alla disponibilità di prodotti d’eccellenza hanno permesso di far emergere sulla scena gastronomica di questi Paesi una scelta davvero unica di cuochi, cucine e tendenze. La partecipazione a Identità Golose sarà anche l’occasione per far conoscere al pubblico italiano le bellezze turistiche della Scandinavia: non solo gastronomia quindi ma anche natura, cultura, capitali all’avanguardia per arte, architettura e design e affascinanti città dal passato ricco di storia. Tutti coloro che visiteranno l’area allestita dalla Scandinavia a Identità Golose vivranno l’esperienza di un viaggio virtuale all’insegna dell’emozione, della natura incontaminata, della curiosità per le novità e naturalmente del gusto: dalla romantica Copenaghen con i suoi canali, parchi e castelli, alla frizzante Stoccolma, considerata una delle città più trendy d’Europa, e infine Oslo, la capitale vichinga dove la vita culturale e mondana si abbina alla stupenda natura circostante. . |
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L’ACQUA PROTAGONISTA DI WELLNESS CONGRESS A MILANO |
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Epidaqua, strumento brevettato che può trasformare l’acqua corrente, conferendole proprietà di maggiore dermocompatibilità è stato presentato in prima mondiale in vista della prima edizione del grande evento per l’industria wellness in programma al Nhow Hotel di Milano il 26 e 27 gennaio. Wellness Congress é il primo evento formativo rivolto a tutti i componenti dell’industria del benessere. Perché Wellness Congress? «Perché secondo me un evento sul wellness è necessario in un momento come questo, in cui il comparto si industrializza e tecnicizza», ha dichiarato Elizabeth Warren, «I lettini, le creme, le saune oggi non bastano: si richiede un’iperspecializzazione non solo nelle persone ma anche nelle cose. I centri benessere-tipo, come quelli dei grandi alberghi o delle strutture termali, testimoniano una ricerca sempre più approfondita del “top”». Fra gli obiettivi più importanti di questa prima edizione, ha ricordato Elizabeth Warren, c’è quello di «dare un’occasione d’incontro reciproco tra gli albergatori, solo alcuni dei quali hanno investito in strutture wellness, e tra questi e le industrie dermocosmetiche», i cui prodotti costituiscono un ramo importante dell’offerta dei centri Spa. Tema di questa prima edizione sarà l’acqua, (Tap water, top water?). «È argomento di grande complessità», ha spiegato Adele Sparavigna commentando i lavori del comitato scientifico. «Alcune ricerche internazionali hanno evidenziato una correlazione tra alcune malattie della pelle e l’utilizzo dell’acqua di rubinetto per lavarsi. L’acqua potabile in sé è ottima, ma paradossalmente è meglio berla che farla scorrere sulla pelle». «Il problema», continua Adele Sparavigna, «riguarda innanzitutto i centri benessere, ed è per questo che abbiamo scelto di occuparcene a Wellness Congress. Nelle strutture Spa (Salus Per Aquam) la qualità dell’acqua diventa decisiva». Le proposte del congresso interesseranno quindi innanzitutto i medici, futuri punti di riferimento di qualsiasi centro benessere, anche se privo di acqua termale. «Intendiamo sensibilizzare i titolari di centri wellness ad avvalersi di un dermatologo», anticipa la dottoressa Sparavigna, «che controlli gli effetti sulla cute delle applicazioni termali e cosmetiche. Presenteremo anche una mappatura web dei siti termali, che indichi le caratteristiche delle singole acque e la loro applicabilità terapeutica». Al congresso verrà infine illustrata una nuova forma di qualificazione dermatologica e di tutela dei trattamenti termali. Durante la conferenza stampa è stato presentato in anteprima mondiale Epidaqua, strumento brevettato che può trasformare l’acqua corrente, conferendole proprietà di maggiore dermocompatibilità. Il funzionamento è stato illustrato direttamente dall’Ingegner Michele Setaro, che ne è l’autore. «Epidaqua è un sistema intelligente», ha detto, «che, riconoscendo le caratteristiche dell’acqua della rete idrica, sulla base delle condizioni della pelle da trattare, fornisce un’acqua “personalizzata”. Funziona attraverso un circuito idraulico nel quale transita un flusso d’acqua prelevato direttamente dal rubinetto. Lungo il circuito alcune unità di trattamento variano le proprietà chimico-fisiche dell’acqua: cambiano per esempio il pH, la durezza e il contenuto di cloro, ed eliminano eventuali sostanze dannose per la cute. Contemporaneamente, le stesse unità possono disciogliere nell’acqua principi attivi benefici idonei alla condizione della pelle». L’invenzione va a vantaggio delle strutture – soprattutto alberghiere – che non dispongono di fonti termali e davvero potrebbe avvicinare il wellness a quanti sino a ora ne sono rimasti esclusi per ragioni geografiche. Il congresso esaminerà il tema dell’acqua anche da altri punti di vista: economico-finanziario, grazie all’intervento di Ubs (Unione Banche Svizzere), sociologico, attraverso una ricerca originale condotta dal prof. Enrico Finzi, presidente di Astra, sul rapporto tra gli italiani e l’acqua, e dermocosmetico, con una relazione di Vichy International. Ci sarà anche un’area espositiva, cui il pubblico avrà accesso gratuito, che proporrà una selezione di prodotti e servizi per il wellness: massaggi, creme, hardware tecnologici specifici e grandi alberghi dotati di strutture Spa. E se l’attesa per il debutto è grande, gli organizzatori e il comitato scientifico già guardano al 2008, alla seconda edizione di Wellness Congress, che sarà dedicata ai progettisti e alla loro creatività. Il titolo? Spazio alla Spa. Www. Wellnesscongressmilan. Com . |
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PARMIGIANO-REGGIANO: BENE I CONSUMI MENTRE SCENDE LA PRODUZIONE
CALO DELLE FORME DELL’1,48%. CONSUMI DOMESTICI + 2,1% E ALL’ESTERO + 4,9% |
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Messo in cassaforte il 2005 con quella che il presidente del Consorzio di tutela, Giuseppe Alai, definisce una “produzione d’annata” che giunge ora al consumo con altissimi risultati qualitativi, per il Parmigiano-reggiano potrebbero aprirsi anche nuove e migliori prospettive commerciali rispetto alle ultime stagioni. Nei primi otto mesi del 2006, con previsioni di chiusura d’anno ancora più elevate, si è infatti registrato un incremento dei consumi domestici del 2,1% (fonte Ismea-acnielsen), accompagnato da un calo della produzione annuale dell’1,48% (3. 089. 837 forme, per un valore di 800 milioni di euro alla produzione). “Due risultati – sottolinea Alai – che non danno certezze assolute sulla ripresa delle quotazioni alla produzione (rimaste pressoché stabili nel 2006, con una leggera ripresa a fine anno), ma che certo ne rappresentano premesse indispensabili ed evidenziano alcuni fattori importanti”. “Il primo – spiega Alai insieme ai vicepresidenti Paolo Bandini, Eros Valenti e al direttore Leo Bertozzi – è legato ad un miglior governo del flusso produttivo, grazie al pieno rispetto dello specifico piano introdotto per la prima volta dal Consorzio che indicava in 3. 100. 000 il tetto per la produzione 2006; il secondo è una migliore percezione, da parte dei consumatori, del fatto che il Parmigiano- Reggiano lega le sue caratteristiche di salubrità, gusto e anche igienico-sanitarie a processi assolutamente naturali, ed in particolare alla stagionatura”. “In tal senso – prosegue Alai – il nostro prodotto ha colto bene la ripresa dei consumi di qualità che si sta consolidando nel Paese nel settore lattiero-caseario, con incrementi superiori al 3% per il latte, ad un abbondante 1,2% per il burro e ad un 5,6% per gli yogurt”. Buone anche le notizie provenienti dai mercati esteri, che per i grana hanno fatto segnare, nei primi nove mesi del 2006, un incremento del 4,9%, legato ad un + 2,5 in area Ue e ad un + 8,2% in Paesi al di fuori dell’Unione, con gli Stati Uniti in testa sia per quantità (7. 397 tonnellate) che per crescita (+ 11,4%). Ed è un Consorzio di tutela sempre più orientato ai mercati, e a quelli esteri in particolare, quello che emerge dalle azioni e dai programmi presentati dai suoi dirigenti. “Quella che esprimiamo non è una funzione statica di tutela del prodotto – spiega Alai – ma è un insieme di azioni dinamiche che investono i 461 caseifici associati, il mondo della distribuzione e la tutela dei consumatori, e sono chiaramente finalizzate ad aprire nuove possibilità di commercializzazione, puntando in particolare sulle garanzie assolute che possiamo offrire al consumo”. Nel 2006 sono stati effettuati 1. 383 controlli alla produzione, mentre l’attività di vigilanza su confezionatori, centri di distribuzione e punti di vendita ha registrato 1. 650 interventi (il 35% in più di quelli inizialmente calendarizzati). “Sul versante delle garanzie ai consumatori – sottolinea Alai – abbiamo avviato la sperimentazione di un nuovo strumento, rappresentato da bollini che, apposti sulle singole confezioni – e quindi ben individuabili – attestano il grado di stagionatura del prodotto, aiutano nell’acquisto ed offrono un’informazione veritiera, evitando qualsiasi tipo di speculazione”. Tre le categorie di prodotto individuate, alle quali, ovviamente, si associano caratteristiche diverse sia in termini nutrizionali che di gusto: bollino aragosta per il parmigiano-reggiano con oltre 18 mesi di stagionatura, bollino argento per il formaggio stagionato oltre 22 mesi e bollino oro per il prodotto con oltre 30 mesi di stagionatura. E in quest’azione più pressante sui mercati rientrano anche l’accentuazione delle azioni sull’estero (“in piena sintonia – dice Alai – con gli orientamenti dello stesso ministro De Castro”), le intese raggiunte con la Regione Emilia-romagna per sostenere maggiormente la concentrazione dell’offerta e la promozione del prodotto, una più aggressiva tutela della Dop da prodotti d’imitazione, nuovi messaggi alla distribuzione ed un quadro di azioni di comunicazione integrata (dall’advertising tradizionale al marketing territoriale, al packaging) e di sponsorizzazioni che investono in particolare il mondo dello sport (dal maratoneta Stefano Baldini nel 2006, allo sci con il campione italiano di slalom 2006 Giuliano Razzoli, al prossimo Giro d’Italia e al Memorial Cimurri per il ciclismo, all’alpinismo con Nives Meroi (nove volte oltre gli ottomila). E sulla tutela della denominazione si avvicinano tempi caldi: a giorni, infatti, la questione “Parmesan”, con una procedura d’infrazione avviata dalla Commissione Ue a carico della Germania, sarà affrontata dalla Corte di Giustizia europea. “In vista di questo appuntamento – sottolinea il direttore Leo Bertozzi – contiamo sulla determinazione del Governo italiano, perché attraverso la tutela delle corrette denominazioni si afferma il riconoscimento del patrimonio produttivo del nostro Paese”. “Infatti – conclude Bertozzi – la tutela delle Denominazione di Origine richiede una volontà comune attraverso azioni integrate che coinvolgono i produttori, i Consorzi di tutela, lo Stato. Un ruolo determinante è poi svolto dalla distribuzione per presentare in modo adeguato le specificità di tali prodotti. Per questo il Consorzio ha identificato i bollini con le tre fasce di stagionatura del Parmigiano-reggiano come elemento di trasparenza per uno dei più prestigiosi prodotti della realtà agroalimentare italiana”. . |
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RISO SCOTTI DANUBIO APRE A PARTNER ITALIANI
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Un modernissimo progetto agro-industriale in grado di rafforzare la capacità di controllo totale della filiera. "Vogliamo lanciare una proposta innovativa, rivolta a cento persone, agricoltori o figli di agricoltori o semplici investitori: comprare ciascuno cento ettari di terra da coltivare a riso in Romania, con un impegno a partire da 200 mila euro. Potranno scegliere di coltivare il cereale direttamente o in partnership con Riso Scotti o affidando a noi la gestione". Ad annunciare il piano è Dario Scotti, presidente e amministratore delegato della capogruppo italiana Riso Scotti e presidente della Riso Scotti Danubio, con sede a Bucarest, controllata al cento per cento dalla Riso Scotti Italia, che nascerà tra pochi giorni dalla fusione di Risi Milling e Riso Scotti Romania. L’amministratore delegato sarà Andrea Olgiati, attuale amministratore della Milling; direttore generale sarà Angelo Lonati, braccio destro di Scotti in Italia. Ai potenziali partner, la Riso Scotti propone un investimento di 4-8 mila euro a ettaro, quindi 400-800 mila euro per cento ettari di terreni canalizzati, sistemati e pronti per la coltivazione a riso, ma con un finanziamento bancario al 50%. Con 200 mila euro quindi sarà possibile avere un lotto di terreno dal rendimento simile a quello dell´Italia, ma al costo di un decimo: nel Pavese e nel Lodigiano l´acquisto di un ettaro costa fino a 50. 000 euro. “Potremo assistere i nostri partner in tutto – continua Scotti - dall´acquisto delle sementi alla vendita del risone. A supporto, abbiamo anche costituito con Roberto Bussolini, che ne è amministratore, il centro servizi Rice, con competenze contabili e amministrative. Chi vorrà prendere in considerazione questa nostra proposta, farà un affare: un investimento in terreni che cresceranno rapidamente di valore, l´opportunità di cimentarsi in un´attività imprenditoriale in un Paese appena entrato nell´Unione Europea, la possibilità di fare un investimento reddituale e imprenditoriale. Stiamo già riscontrando un interesse estremo, che ci consentirà di creare un polo del Riso molto forte, la più importante impresa del genere mai tentata non solo in Romania ma in tutto l´Est europeo". Alla Scotti si aspettano che l’ingresso della Romania nell´Ue imprimerà una forte accelerazione ai progetti in essere, perchè provocherà un balzo in avanti dell´economia del Paese, l´afflusso di forti contributi e finanziamenti dallo Stato rumeno, la crescita di valore di terreni, case ed aziende. Attualmente il Gruppo Scotti possiede 6. 600 ettari e punta con decisione ai 10mila. Le proprietà occupano complessivamente un rettangolo lungo come da Pavia a Novara e largo un chilometro, e sono concentrate in due zone: Braila, al confine con la Bulgaria, e Olt, nei pressi di Bucarest. Nel 2006 sono stati già coltivati 1. 700 ettari, che saliranno a 3. 000 quest´anno. . |
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CAFFÈ-SPETTACOLO AL SIGEP 2007 CON HAUSBRANDT
LA CREATIVITÀ INTERPRETA L’ECCELLENZA
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Sempre attenta all´evoluzione degli stili di vita e dei nuovi consumi, Hausbrandt è tra i protagonisti del Sigep 2007, la più autorevole vetrina internazionale per il mondo della Gelateria, della Pasticceria e della Cioccolateria artigianale. Com’è tradizione, il suo stand è un frequentatissimo punto d’incontro, crocevia di opportunità commerciali, ma anche palcoscenico che ospita la spettacolare creatività di Stefanos Domatiotis, tassello d’eccellenza del team internazionale Hausbrandt, vincitore dell’edizione 2004/2005 e 2005/2006 del campionato greco di baristi. Stefanos da infatti spettacolo con la sua eccezionale abilità nella preparazione di combinati al caffè, con uno show unico ed appassionante. Oltre alla tipologia di combinati, preparati con la miscela Gourmet, sciroppi aromatizzati e crema di latte, per gusti che spaziano dalla cannella, alla menta, al caramello, Domatiotis da libero sfogo ad una creatività che lo ha reso famoso nel mondo, con personalissime interpretazioni di “Latte Art”: innumerevoli serie di cappuccini decorati, sempre utilizzando Gourmet, il Top dell’offerta Hausbrandt. Accanto a Gourmet, Hausbrandt presenta al Sigep le miscele Academia, Academia Scuro e Hh e, naturalmente, Espresso System, un sistema di grande successo, capace di esaltare tutto l’aroma e il profumo del caffè e non solo. I combinati proposti da Stefanos Domatiotis: Lampone Gourmet, Nocciola Gourmet, Arancio Gourmet, Caramello Gourmet, Menta Gourmet, Cocco Gourmet, Cannella Gourmet e Tiramisù Gourmet Miscele Hausbrandt: Gourmet: Miscela di selezionati caffè 100% Arabica, dalle caratteristiche speziate e agrumate. Delicata la dolcezza, media la corposità e marcata l´acidità. Un caffè per i palati più fini, desiderosi di sensazioni davvero irripetibili. Academia: Miscela di pregiati caffè monorigini accuratamente selezionati. Caffè dal gusto morbido e intenso, di media corposità e fine acidità. Piacevole l´aroma fruttato e le note di cacao amaro percettibili in retrogusto. Academia Scuro: Miscela di pregiati caffè monorigini accuratamente selezionati. Caffè dal gusto morbido, intenso e dal piacevole aroma fruttato. Grazie alla tostatura più scura, diminuisce il livello di acidità percepita ed aumentano la corposità e i sentori di spezie. H. Hausbrandt: Caffè dalle caratteristiche dolci e speziate, di media corposità e leggera acidità. Di gusto dolce e gradevole al palato, si distingue per le note di nocciola e cacao. . |
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VIAGGIO NELLE CUCINE E NELLE RICETTE PRATESI. PIÙ DI DUECENTO PRESENZE PER I QUATTRO APPUNTAMENTI DE IL GUSTO DELLA STORIA, CHE HA LEGATO EDIFICI E PERSONAGGI STORICI ALLE RICETTE DI IERI E DI OGGI
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Sono state più di duecento le presenze registrate alle quattro lezioni del Viaggio attraverso le cucine delle antiche ville, promoso dalla Provincia di Prato a cavallo fra dicembre 2006 e gennaio 2007 nell’ambito de Il gusto della storia e organizzato dalla Marte comunicazione. Oltre a un gruppetto di appassionati, che ha seguito l’intero ciclo, sono stati moltissimi i ‘curiosi’ che hanno partecipato ai pomeriggi dedicati al connubio fra luoghi d’arte, personaggi storici e ricette di ieri e di oggi. “Il successo de Il gusto della storia, che comprendeva ache due serate-conversazione al Teatro Cicognini nel mese di novembre, anch’esse favorite dal pubblico, conferma il grande interesse per questo tipo di manifestazioni – commenta soddisfatto l’assessore al Turismo della Provincia, Roberto Rosati – L’obiettivo, che credo sia stato centrato, è valorizzare e diffondere la cultura e le tradizioni della provincia coinvolgendo gli stessi cittadini, che sono spesso i promotori più efficaci del proprio territorio”. L’ultimo appuntamento si è svolto sabato 20 gennaio nella cucina al piano terra della villa La Ferdinanda di Artimino, di fronte a un antico camino che conserva uno spiedo costruito seguendo il progetto di Leonardo Da Vinci. I cinquanta ospiti della Provincia hanno visto in funzione il marchingegno, che grazie a un complesso goco di ghiere e contrappesi mette in movimento lo spiedo, e partecipato alla lezione su La cucina medicea e lo spiedo di Leonardo da Vinci, coordinata dallo chef della villa Giovanni Ori. Non è mancata una visita al Museo archeologico di Artimino, guidata dalla direttrice Chiara Bettini. Il Viaggio era cominciato il 9 dicembre all’Archivio di Stato di Prato con la torta di nozze di Ginevra Datini, la figlia del mercante pratese, il 16 dicembre ha fatto tappa a Carmignano, nella Tenuta di Capezzana, con l’Arista con vin santo e cipolline in agrodolce, e il 13 gennaio alla Villa del Mulinaccio di Vaiano dove i riflettori si sono accesi sulle ricette di Agnolo Firenzuola, abate alla guida della Badia di Vaiano nel ‘500 . |
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L’INVERNO AL FOUR SEASONS HOTEL MILANO HA UN SAPORE TOSCANO
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E’ giunto il turno della Toscana tra gli attesi ospiti del Four Seasons Hotel Milano. Dopo i mesi del 2006 dedicati alla Sardegna, Sicilia, Puglia e Piemonte, prendono ora il via i Lunedì di Sergio Mei dedicati alla Toscana: fino al 19 marzo sarà possibile, prenotando al ristorante Il Teatro interno al Four Seasons, godere di un menu degustazione ricco e completo per scoprire le tipicità della cucina toscana, caratterizzata dalla ricca storia e dalle straordinarie materie prime. In collaborazione con Slow Food, lo chef di casa Sergio Mei combina con arte i prodotti tipici e rivisita i tradizionali piatti toscani, regalando uno squisito angolo di Toscana nel cuore di Milano con la proposta di un menu che profuma di mare e di montagna. La cucina toscana è infatti caratterizzata dalla divisione tra gastronomia del litorale (che dalla Versilia si spinge fino alla Maremma) dove si utilizzano crostacei, pesci e molluschi, e quella dell’interno, dove già in prossimità della costa appaiono i primi uliveti, vigneti e la fertile campagna, con boschi ricchi di castagne, funghi, cinghiali e tartufi bianchi. Una cucina, insomma, che si presenta schietta, semplice, sobria e genuina. E che per tutti i “lunedì” verrà accompagnata dai vini delle pregiate aziende Antinori, Badia a Coltibuono, Camigliano, Col d’Orcia, Marchesi de’ Frescobaldi, Moris Farms e Tenute Silvio Nardi. Menu Antipasti Pinzimonio di verdure e olive condite Prosciutto di *Cinta Senese con panzanella *Lardo di Colonnata con purea di finocchio Pâté di fagianella tartufata Primi Piatti Malfatti di ricotta e spinaci al burro, salvia e *pecorino della Montagna Pistoiese Crema di ceci con guazzetto di polpo arrostito al rosmarino Secondi di Pesce Baccalà arrostito con ceci e cavolo nero Caciucco di cappone di mare con rapini e lenticchie Secondi di Carne e Formaggio *Pollo del Valdarno arrostito in tegame con aglio e patate all’alloro Maialetto di *Cinta Senese lardellato con carciofini violetti *Pecorino della Montagna Pistoiese rigirato alla piastra con miele di castagno e cicoria montana Dolci Zuccotto ai tre gusti con zabaione al Vin Santo e frutti rossi “Necci”: crespelle di farina di castagne con ricotta, frutti di bosco e miele Biscotteria di credenza e dolcetti tradizionali Presidio Slow Food I Sapori di Toscana, tutti i lunedì fino al 19 marzo 2007 Ristorante Il Teatro, Four Seasons Hotel Milano (via Gesù 6/8) tel. 02-77081435 . |
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BALANÇA BRASIL, IL RISTORANTE DEL DIVERTIMENTO, ALL’INSEGNA DI PAELLA E SANGRIA |
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Il 28 gennaio il Balança Brasil è pronto a guidare il proprio pubblico verso un´altra mitica terra, conosciuta sia per la particolarità dei suoi piatti che per la celebre movida. Un incontro ravvicinato con un simbolo che l’Andalusia ha regalato al mondo. Il Flamenco è musica, è danza e anche stile di vita. Il menù delle serate del Balança Brasil è ormai consolidato. Per ogni paese visitato, vengono proposti in sede d’evento, piatti tipici e animatori a tema. E nel caso della Spagna non può mancare un Menù a base di Paella innaffiato da ottima Sangria. Tre i tipi di paella da gustare: a base di carne, a base di pesce e un mix di carne e pesce. Riempita la pancia e raggruppate le forze, non rimane che scatenarsi nelle danze insieme a due ballerine professioniste di flamenco al ritmo della musica, anche per questa settimana rigorosamente dal vivo, della band di Antonio Porro. 02 36508180 . |
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NUOVO SNACK DOLCI PREZIOSI
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Sembra un cono di gelato invece è un delizioso snack alla crema bicolore con crema con il 25% di nocciole e crema bianca, con tanti cereali avvolti in una cialda croccante. Un nuovo modo di consumare la crema e il cioccolato anche passeggiando o a scuola durante l’intervallo, perché pratico e veloce. Inoltre è bicolore, una formula che fa già parte della tradizione Dolci Preziosi. E’ bicolore, infatti, il prodotto simbolo dell’Azienda: il mitico ovetto bicolore doppio cioccolato/doppia energia che continua ad affascinare con personaggi sempre diversi e di tendenza. Ed anche il nuovo snack garantisce una sorpresa. Sopra ogni snack si trova sempre una fantastica sorpresa: uno dei 15 3D dei Gormiti! 3 personaggi per ogni popolo, tra cui i 5 ricercatissimi campioni degli Invincibili Signori della Natura. I ragazzini potranno continuare la collection iniziata con gli ovetti e divertirsi così a cerare nuove avventure con i loro Gormiti! Lo snack sarà in vendita dal mese di febbario 2007 . |
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PRODOTTO A BASE VEGETALE AIUTA I SUINETTI A SOSTENERE IL REGIME ALIMENTARE DEGLI ADULTI |
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Un partenariato svedese-polacco finanziato da Eureka ha sviluppato un prodotto a base vegetale che aiuta la maturazione del tratto digestivo dei suinetti migliorandone il tasso di sopravvivenza. I suini soffrono spesso di disturbi digestivi attorno all´età dello svezzamento, soprattutto perché vengono allontanati dalle madri e sottoposti a un regime alimentare per adulti prima dello sviluppo completo del loro tratto digestivo. Circa il 10% dei suinetti soccombe a causa di infezioni batteriche, tra cui la diarrea da svezzamento. In passato venivano utilizzati gli antibiotici per ridurre al minimo il rischio di infezione, ma una volta dimostrato il contributo di tali additivi alimentari alla resistenza dei microbi, il loro impiego è stato interrotto. La soluzione del progetto Healthy Weaning comporta l´impiego della lectina, ottenuta dalla pianta del fagiolo rosso. Le lectine sono proteine che legano insieme le cellule, generalmente quelle dei globuli rossi. Il prodotto è stato denominato Suilektin. «Benché la somministrazione di dosi elevate di lectina non sia raccomandabile, spiegheremo agli agricoltori i vantaggi del suo utilizzo in dosi ridotte e attentamente calcolate per un periodo limitato», afferma il capo progetto Stefan Pierzynowski dell´Università di Lund in Svezia. «Tale impiego molto specifico, come additivo e non come alimento, stimola la maturazione del tratto digestivo senza causare disturbi alla digestione», aggiunge. Il progetto ha scoperto che la somministrazione di lectina a suinetti di 11-12 giorni aumenta notevolmente le probabilità di svezzamento a 28 giorni di età. Tale sostanza accelera la produzione di cellule intestinali mature, in grado di sostenere la dieta di svezzamento. Lo studio ha individuato il periodo di somministrazione e la dose ideali, la densità migliore e il metodo di somministrazione più indicato. I partner hanno inoltre esaminato le prestazioni degli animali e l´impatto economico della tecnica. «L´idea centrale era poter anticipare lo svezzamento rispetto al periodo vero e proprio. Se applichiamo il nostro prodotto durante una finestra specifica dello sviluppo precedente lo svezzamento, i risultati in tal senso sono migliori», afferma il professor Pierzynowski. Dell´organizzazione della produzione di Suilektin si sta attualmente occupando un consorzio. Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Eureka. Be . . |
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GUARDINI TEGLIE PER I SINGLE
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Per tutti i single convinti e irriducibili, o per intime serate tête-à–tête, Guardini ha realizzato una serie di sei stampi da forno dalle piccole dimensioni. Per non rinunciare al piacere della cucina senza sciupare ingredienti e preparazioni. Questi piccoli stampi sono realizzati in acciaio con rivestimento antiaderente monostrato che, grazie alle sue caratteristiche e al suo basso spessore, ottimizza i tempi e la cottura risulta più uniforme. . |
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ORISTANO: PREMIO “ERCOLE OLIVARIO”, DOMANDE ENTRO IL 31 GENNAIO |
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Scade mercoledì 31 gennaio il termine per la presentazione della domanda di partecipazione alla quindicesima edizione del Premio “Ercole Olivario”, concorso nazionale per l’olio extravergine d’oliva di qualità. Lo ricorda l’Ufficio promozione economica della Camera di Commercio di Oristano, che rivolge un invito alle aziende di settore perché partecipino a questa importante selezione dalla quale negli anni scorsi sono venuti significativi riconoscimenti alle produzioni oristanesi. L’ufficio promozione ricorda, inoltre, che le ditte intenzionate a partecipare devono contattare la Camera di commercio di Oristano per coordinare le operazioni di prelievo dei campioni, come previsto dal regolamento. Ulteriori informazioni possono essere richieste utilizzando il numero di telefono 0783 2143223 e l’email promozione@or. Camcom. It. . |
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STEFANO CASADEI: NUOVO PLAYER NEL MERCATO DEL VINO IN ITALIA |
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Suvereto – Un nuovo player di rilievo si affaccia nel mondo italiano dell’enologia. Stefano Casadei, classe 1960, toscano doc, enologo e produttore, presenta un progetto unico in Italia: quattro tenute diverse, dal Chianti Rufina alla Maremma, dalla Sardegna a Pantelleria, con un´unica filosofia: produrre vini di alto livello, frutto di uve autoctone e internazionali, coltivate nei vari areali. Casadei ha tutte le carte in regola per gettare le basi per un’enologia di qualità, i cui successi stanno iniziando ad arrivare grazie anche alle prime citazioni all’interno delle più importanti guide. Dal 1987 Casadei diventa proprietario e dirige Tecnovite Toscana S. A. S, azienda che si è affermata come leader in Italia nel settore dei servizi e dell’impiantistica per il settore viticolo e olivicolo. Da questa esperienza e dagli approfondimenti di enologia e viticoltura completati all’Università di Bordeaux, e dopo aver frequentato e intervistato i produttori più importanti a livello internazionale, nasce un’idea imprenditoriale ambiziosa che oggi si articola in quattro progetti accomunati dalla stessa filosofia. Castello del Trebbio - il castello, già noto per la famosa “Congiura de’Pazzi del 1478 ordita contro Giuliano e Lorenzo de’Medici, diventa proprietà della moglie di Stefano, Anna Baj-macario e del fratello Alberto, nel 1968. Gli ingredienti ci sono tutti: una lunga storia, un territorio splendido, 350 ettari di tenuta, una grande passione familiare e un’ottima conduzione enologica. Tra i vini prodotti il Rosso della Congiura, il Pazzesco e il Chianti Rufina Castello del Trebbio, per un totale di 350. 000 bottiglie l’anno. Tenuta Casa Dei - una proprietà di 15 ettari di vigneto nella zona meridionale della Toscana (Doc Val di Cornia), che Stefano ha acquisito nel 1997 e che ha trasformato da terreno incolto ad azienda specializzata in viticoltura. Tra le varietà coltivate il Cabernet Sauvignon, il Merlot, il Syrah, il Sangiovese, il Cabernet Franc, il Petit Verdot, per un totale di 80. 000 bottiglie che esprimano i profumi e il fascino del territorio unico di Suvereto. Tenuta Agricola Olianas – che Stefano crea nel 2000 insieme a due soci a Gergei in Sardegna a 60 km da Cagliari. Un’azienda moderna in un territorio unico e incontaminato, con l’obiettivo di offrire vini di qualità a un giusto prezzo, frutto prevalentemente di vitigni autoctoni. Quattro le varietà coltivate: Cannonau, Bovale Sardo, Carignano e Vermentino, per un totale di 12 ettari con una produzione di 60. 000 bottiglie. Tenuta di Pantelleria – che completa le proprietà di Stefano Casadei. 5. 000 viti di Moscato d’Alessandria (Zibibbo) per un progetto finale che ne prevede 12. 000. Il progetto nasce dalla passione di Stefano Casadei e della moglie Anna per i vini passiti e dall’amore per quest’isola. Duemilavini 2007 Tenuta Casadei
Vino |
Punteggio |
Note |
Sogno Mediterraneo 2004 |
4 grappoli |
Da 85 a 90/100 |
Armonia 2004 |
3 grappoli |
Da 80 a 84/100 | Castello Del Trebbio
Vino |
Punteggio |
Note |
Pazzesco 2003 |
4 grappoli |
Da 85 a 90/100 |
Chianti Rufina Lastricato Riserva 2001 |
4 grappoli |
Da 85 a 90/100 |
Merlot 2004 |
3 grappoli |
Da 80 a 84/100 |
Chianti |
2 grappoli |
Da 74 a 79/100 | Vini D’italia 2007 – L’espresso Tenuta Casadei
Vino |
Punteggio |
Note |
Filare 18 2004 |
4 bottiglie |
16. 5/20 |
Armonia 2004 |
3 bottiglie |
16/20 |
Filare 41 2004 |
3 bottiglie |
15/20 |
Sogno Mediterraneo 2004 |
2 bottiglie |
14,5/20 | Castello Del Trebbio
Vino |
Punteggio |
Note |
Chianti Rufina Lastricato Riserva 2001 |
3 bottiglie |
15,5/20 |
Rosso Della Congiura 2003 |
4 bottiglie |
16,5/20 |
Merlot 2004 |
2 bottiglie |
14,5/20 | I Vini Di Veronelli 2007 Tenuta Casadei
Vino |
Punteggio |
Note |
Armonia 2004 |
Vino eccellente |
90 |
Sogno Mediterraneo 2004 |
Vino eccellente |
90 |
Filare 18 2004 |
Vino eccellente per la prima volta in guida |
92 |
Filare 41 2004 |
Vino eccellente per la prima volta in guida |
91 | Castello Del Trebbio
Vino |
Punteggio |
Note |
Pazzesco 2003 |
Vino eccellente |
91 |
Chianti Rufina Lastricato Riserva 2001 |
Vino ottimo |
84 |
Merlot 2004 |
Vino ottimo |
89 |
Rosso Della Congiura 2003 |
Vino eccellente già ai vertici nelle precedenti edizioni |
93 |
Chianti 2005 |
Vino Buono |
84 | . |
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LA 41^ EDIZIONE IN PROGRAMMA DAL 29 MARZO AL 2 APRILE -
VINITALY 2007, UN NUOVO PADIGLIONE PER UN ALTRO RECORD DI ESPOSITORI DALLA MANIFESTAZIONE SEGNALI POSITIVI PER IL SETTORE ENOLOGICO
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Aumentano gli spazi espositivi grazie all’allestimento di un nuovo padiglione, il 7B, e subito la 41^ edizione della rassegna enologica più importante del mondo registra già il tutto esaurito e una nuova lista d’attesa. Molte le novità per aumentare i contatti b2b e per valorizzare i vini vincitori del Concorso Enologico Internazionale. Importanti cambiamenti anche per Sol, il Salone Internazionale dell’Olio di Oliva Extravergine di Qualità. Da Vinitaly notizie positive per il settore enologico nel 2007: la 41^ edizione della Rassegna, in programma dal 29 marzo al 2 aprile 2007 (www. Vinitaly. Com), registra infatti già oggi il tutto esaurito per quanto riguarda gli spazi espositivi. Anche il nuovo padiglione di 12 mila metri quadrati, il 7B, che si aggiunge a tempo di record ai Padiglioni 10 e 11, inaugurati in occasione dell’ultima edizione, risulta completo e se da un lato ha soddisfatto numerose richieste, dall’altro non ha evitato un’ulteriore lista d’attesa. «Sono state riconfermate tutte le presenze dello scorso anno e registriamo contemporaneamente un aumento delle nuove richieste di partecipazione – sottolinea Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere -. In crescita anche gli espositori stranieri, dai francesi promossi da Sopexa e agli spagnoli con l’Icex, con le rinnovate partecipazioni istituzionali dall’Ungheria e dalla California, oltre a produttori provenienti da Argentina, Cile e per la prima volta dall’India». «Già da ora, quindi, - afferma Mantovani -, è possibile dire che il record di 4. 200 espositori della 40^ edizione è stato superato». Ed è proprio la massiccia e sempre crescente richiesta di partecipazione che consolida il ruolo centrale nel panorama enologico mondiale del Salone Internazionale del Vino e dei Distillati di Verona. Merito degli sforzi fatti negli anni per dare agli operatori (produttori, buyer, retailer, ristoratori) di tutto il mondo una manifestazione in grado innovarsi e rispondere alle loro necessità in continua evoluzione. Molte le novità anche quest’anno in un fitto calendario di incontri per buyer, aziende e appassionati. Con Taste Italy viene proposto un progetto pilota, in uno spazio di 500 metri quadrati con l’assistenza di sommelier professionisti, che rappresenta un nuovo modo di organizzare eventi fieristici ed è rivolto ad operatori professionali selezionati che possono entrare in contatto con vini italiani rappresentativi per notorietà di marca e rapporto qualità prezzo selezionati da ristoratori, enotecari,operatori del cash and carry, ovvero da professionisti sensibili alle esigenze del mercato. Mentre il Concorso Enologico Internazionale, giunto alla sua 15^ edizione (Veronafiere, 21/25 marzo 2007). La competizione, conosciuta come la più partecipata e selettiva al mondo, ha visto nel 2006 la partecipazione 3. 482 vini di 30 Paesi. Per aumentare la visibilità commerciale dei vini e delle aziende vincitrici, il Concorso è sempre più orientato alla promozione e commercializzazione, diventando un vero e proprio marchio di qualità. In particolare, l’azienda vincitrice della sezione Italia avrà 15 giorni a di promozione gratuita all’interno di Spazio Italia, l’area gestita da Air Dolomiti / Lufthansa all’aeroporto internazionale di Monaco; mentre, grazie a Vinitaly Tour (che ogni anno fa tappa in Cina, India, Giappone, Russia e Stati Uniti d’America), la catena distributiva Isetan allestirà nei suoi punti vendita in Giappone un corner di vini vincitori del Concorso Enologico. Anche il Concorso Internazionale di Packaging (Veronafiere, 12 marzo 2007) si orienta sempre di più a divenire strumento di promozione e commercializzazione e, oltre al vino e alle confezioni dei distillati ottenuti da prodotti vitivinicoli, dal 2007 apre anche ai liquori. Importanti novità anche per Sol, il Salone Internazionale dell’Olio di Oliva Extravergine di Qualità. La rassegna, dopo aver raggiunto lo scopo di far conoscere il prodotto ai consumatori, a partire dal 2007 prende con decisione la strada del business per incontrare le specifiche richieste delle aziende. La concomitanza con Vinitaly garantisce a Sol un target assolutamente professionale ed internazionale: da un’indagine condotta sui visitatori italiani ed esteri al termine della scorsa edizione (144. 039 da 101 Paesi) è emerso un dato molto significativo: più del 50% ha visitato il Salone e ha dichiarato interesse per il prodotto olio d’ oliva di qualità. La prima novità assoluta, probabilmente la più attesa e la più gradita per le aziende, è una nuova posizione all’ interno del quartiere. Sarà la centralissima Tenso C (dove è presenta anche l’area S. Pellegrino), posta di fronte all’ ingresso San Zeno, ad ospitare la manifestazione: un padiglione dedicato, riconoscibile ed immediatamente identificabile. «Estenderemo alle aziende di Sol tutte le possibilità di matching business to business via web con gli operatori preregistrati per preparare le agende degli appuntamenti prima della manifestazione, possibilità già sperimentate con successo per Vinitaly – evidenzia Flavio Piva, condirettore generale e direttore mercato di Veronafiere -. Affronteremo in chiave B2b tutti i principali temi di interesse del settore, per farli poi diventare patrimonio di conoscenza di tutti, fino al consumatore finale,che deve essere sempre più informato,consapevole ed attento. Infine metteremo dentro Sol l’area incontro ed eventi dedicata all’ Haute Cuisine, proprio perché sarà la ristorazione a fungere da cerniera tra il mondo del vino e quello dell’ olio». A completare l’offerta per le filiere del vino e dell’olio, in concomitanza con Vinitaly e Sol è in programma come tradizione Enolitech, il Salone Internazionale delle Tecniche per la Viticoltura, l’Enologia e delle Tecnologie Olivicole ed Olearie, giunto con successo ormai alla sua 10^ edizione. Tecnologia innovativa per produrre e commercializzare, arte e design per la cantina e il frantoio, accessori ergonomici e di ultima generazione, trovano nell’ambito della rassegna il loro luogo d’incontro, per dare vita a una mostra che raccoglie le più importanti e innovative aziende produttrici. Aspettando marzo, però, Vinitaly non rimane fermo. Dopo il successo riscosso in ogni Paese visitato nel corso del 2006, sono state riconfermate tutte le tappe del Vinitaly Tour. Si parte a gennaio per l’India, Paese dalle grandi potenzialità sia in termini di consumi che di produzione. Seguiranno Russia (maggio), Usa (ottobre), Giappone e Cina (novembre), per proseguire nell’attività di Vinitaly quale sistema integrato per promuovere il vino nel mondo e sostenere l’internazionalizzazione delle piccole-medie aziende italiane 365 giorni l’anno. . |
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MIGLIOR CARTIZZE D’ITALIA IL PROSECCO DI VALDOBBIADENE DOC SUPERIORE DI CARTIZZE DRY VAL D’OCA 2005 “INCORONATO” DALLA GUIDA VINIBUONI D’ITALIA 2007.
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Un nuovo e importante riconoscimento per la Cantina Produttori di Valdobbiadene, storica realtà leader nel settore del Prosecco, che ha visto il suo Cartizze Val d’Oca “incoronato” dalla Guida Vinibuoni d’Italia 2007, curata da Mario Busso e Luigi Cremona e che quest’anno verrà veicolata col Touring, Il Cartizze è il prodotto di punta della linea Val d’Oca, la produzione è di 70. 000 bottiglie annue con un costo di 20-22€ , ottimo come aperitivo si accompagna bene ai dolci. “Un ulteriore importante riconoscimento che premia i nostri sforzi – ha dichiarato Aldo Franchi direttore della Cantina Produttori di Valdobbiadene – dal 1999 ad oggi abbiamo investito diversi milioni di euro per rinnovare la Cantina per far fronte alle nuove esigenze di tracciabilità per una migliore qualità dei vini a tutela del consumatore”. Gli interventi teconologici-strutturali apportati alla Cantina Produttori di Valdobbiadene daranno la possibilità all’azienda di migliorare ulteriormente il già positivo risultato ottenuto nel 2006 che ha visto un incremento del 5% con un fatturato complessivo di quasi 19,5 milioni di euro. Per il 2008 è prevista la realizzazione del nuovo outlet aziendale che sarà destinato ad innalzare lo standard qualitativo dell’immagine aziendale e a migliorare l’accoglienza dei visitatori che arriveranno in cantina. Per la realizzazione del nuovo oultet la Cantina ha promosso un concorso di idee a cui sono stati ammessi studenti o neolaureati in architettura, proprio in questi giorni verrà scelto il progetto vincitore. La Cantina Produttori di Valdobbiadene rappresenta oggi una delle prime cinque realtà aziendali vitivinicole della zona del trevigiano con una produzione di oltre 7 milioni di bottiglie. Fondata nel 1952 la Cantina conta oggi 583 soci viticoltori, continua a lavorare per migliorare la qualità dell’uva, si è dotata di tecnologia all’avanguardia, commercialmente si è diversificata a seconda delle esigenze dei clienti e dei consumatori e ha realizzato una rete commerciale con moderni criteri di marketing. La politica della Cantina Produttori di Valdobbiadene orientata alla qualità dei prodotti, alla ricerca di sempre nuovi orientamenti nei consumi e la filosofia di mantenere inalterati i prezzi stanno portando ad un significativo incremento delle vendite in Italia e all’Estero. . |
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LIBRANDI TORNA AL PASSATO CON LE VITI AD ALBERELLO |
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Per la cantina calabrese il futuro del Cirò passa attraverso il recupero delle storiche forme di allevamento della zona L’instancabile lavoro dei Librandi per il recupero delle tradizioni vitivinicole calabresi non si ferma mai. L’ultima novità della cantina è la sostituzione di 17 ettari di vigneto giunti a fine periodo produttivo dell’azienda agricola Critone nell’Agro di Strongoli (39 ettari in totale), con nuovi impianti ad alberello. La scelta, se vogliamo retro-innovativa, tende alla rivalutazione di una forma tradizionale di allevamento della vite di derivazione greca e tipica della cultura mediterranea, che si adatta perfettamente ai climi caldi e siccitosi come quelli della Calabria. Meno espansa, almeno rispetto agli utilizzi fatti di altre classiche forme di allevamento come la spalliera o il cordone verticale, protegge la vite dall’insolazione, favorisce la maturazione dell’uva utilizzando il calore della terra e contribuisce a ridurre in modo naturale la resa (70 q. Li/ha). Pur comportando un discreto aumento dei costi di manodopera a causa della ridotta meccanizzabilità, l’allevamento ad alberello presenta il vantaggio di favorire l’ingresso della luce in ogni zona della chioma, consente di mantenere nel tempo un corretto equilibrio vegeto-produttivo e di razionalizzare la distribuzione di terreno per ceppo, offrendo un’adeguata aerazione della chioma. Adottando inoltre potature di allevamento corte a 3 speroni per ceppo, viene rispettata la giusta carica di gemme che nel caso del Gaglioppo varia da 30000 a 40000 gemme per ettaro. Il team di agronomi di Librandi è cosciente, inoltre, del fatto che migliorando e razionalizzando le attuali tecniche di gestione dei vigneti, l’alberello possa in parte essere meccanizzato, soprattutto adottando sesti adeguati alla stessa forma. Se prendiamo l’esempio del Gaglioppo, vitigno base della produzione cirotana, utilizzando una densità d’impianto di 5300 piante per ettaro con sesti di m. 2,10 x 0,90, ci si può permettere la meccanizzazione di diverse operazioni. La convinzione dell’azienda, è che viti coltivate con questa forma di allevamento producono uve tendenzialmente più sane e di migliore qualità, dalle quali ottenere vini di sempre maggiore importanza. I Librandi sostengono fermamente l’opinione che la vitivinicoltura di eccellenza cirotana non può che passare attraverso l’impegno teso alla riconsiderazione delle forme di allevamento affermatesi storicamente in zona, abbinato alla rigorosa applicazione delle conoscenze moderne in fatto di fisiologia della vite, di pedo-climatologia e selezione genetico-sanitaria, elementi sorretti a gran voce da tutti gli esperti presenti al convegno sui vitigni autoctoni organizzato da Librandi il 16 settembre scorso. . |
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