Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


GIOVEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 MODA E TENDENZE ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Giovedì 05 Luglio 2007
GECT (GRUPPO EUROPEO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA) IL PROGETTO EUROREGIONE È A UNA SVOLTA  
 
Klagenfurt, 5 luglio 2007 - "Il progetto Euroregione è a una svolta e si stanno definendo i tempi per la costituzione del Gect (gruppo europeo di cooperazione transfrontaliera). Attendiamo che la Slovenia si unisca, ma non dobbiamo aspettare troppo a lungo prima di entrare nella fase operativa". Ad affermarlo, il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia Alessandro Tesini ai suoi colleghi che si sono incontrati a Klagenfurt, mantenendo fede all´impegno assunto a Lubiana lo scorso novembre di tenere regolari appuntamenti per condividere temi comuni e svolgere un ruolo attivo nella costruzione dell´Euroregione. E i temi concreti non sono mancati all´appello. In virtù del fatto che le fasi finali del Campionato europeo di calcio nel 2008 si terranno in Svizzera e Austria e che Klagenfurt stessa sarà una delle sedi della manifestazione, l´incontro è stato improntato prevalentemente sul tema del turismo. Il campionato calcistico europeo nel 2008, dunque, ma anche la visita del Santo Padre in Austria in settembre, i nuovi percorsi turistici sulla Prima guerra mondiale, la proposta culturale, sportiva ed enogastronomica. I presidenti dei Parlamenti regionali del Friuli Venezia Giulia, del Veneto, della Carinzia, della Stiria, delle Contee ungheresi di Zala e Vas, delle Contee croate Istriana e Litoranea e il presidente del Parlamento nazionale sloveno hanno messo sul piatto gli eventi turistici che si preannunciano nei prossimi mesi in ambito euroregionale, con l´intento di trovare un modo di collaborare e trarne insieme tutti i vantaggi possibili. Ad introdurre i lavori la relazione di Gerhard Doerfler, vicepresidente della Giunta carinziana e assessore per il turismo, che ha illustrato le aspettative che la regione austriaca nutre nei confronti dell´evento calcistico che ospiterà l´8, il 12 e 16 giugno del 2008. Il presidente del Parlamento sloveno France Cukjati ha dunque auspicato che si trovi un modo per collaborare in ambito euroregionale e valorizzare insieme le attrattive turistiche, dal mare alla montagna, fino ai grandi eventi, in modo da offrire una proposta articolata. Il vicepresidente della Carinzia Gerhard Doerfler ha allora lanciato l´idea di far candidare Kranjska Gora, Tarvisio e Badkleinkircheim ad ospitare insieme i campionati mondiali di sci. "Abbiamo bisogno di raggiungere una massa critica tale da poter puntare a una promozione su scala internazionale e attirare turismo di qualità", ha rilanciato il presidente Tesini. Ma per fare questo dobbiamo dotarci di una collaborazione sistematica e organica definita all´interno del Gect. Siamo realtà non solo simili, bensì complementari e insieme possiamo veramente sperare di offrire qualcosa di unico al turismo mondiale". Non è tardata anche una risposta del presidente del Parlamento sloveno Cukjati, che ha spiegato la temporanea non adesione della Slovenia al Gect. "Aspettiamo i risultati del progetto Matrioska e la regionalizzazione che dovrà avvenire da qui a poco. Ma intanto, noi presidenti dobbiamo promuovere l´idea euroregionale tra la gente. " Presente anche il presidente della Iv Commissione consiliare Uberto Fortuna Drossi (Citt), che ha sviluppato il tema delle infrastrutture. Miglioriamo le vie che abbiamo, ha detto, e rispettiamo e condividiamo l´ambiente e popolazione per rendere ancora più attrattiva l´offerta. La massa critica che possiamo creare insieme ci serve a fare una sana lobby all´interno della Comunità Europea. Nel pomeriggio le delegazioni hanno visitato lo stadio Waidmannsdorf, inaugurato da poco nei pressi del Woerthersee per ospitare tre partite del grande evento calcistico europeo. Lo stadio sarà inaugurato il prossimo 7 settembre con una partita tra la nazionale austriaca e quella giapponese. Il prossimo incontro dei presidenti della Assemblee legislative dovrebbe svolgersi a novembre a Pola. .  
   
   
MEETING SEGRETARI DELLE CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE ALL’ESTERO NUOVE OPPORTUNITÀ D’AFFARI IN 48 MERCATI PER IL BUSINESS ITALIANO. SI CHIUDE A FIUGGI IL MEETING DEI SEGRETARI GENERALI DELLE CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE CON GLI INCONTRI CON LE IMPRESE CHE VOGLIONO SVILUPPARSI ALL’ESTERO.  
 
Fiuggi, 5 luglio 2007 - Una quarantina di imprenditori provenienti dalla provincia di Frosinone entrano in contatto diretto con i 73 rappresentanti delle Camere presenti in 48 Paesi del mondo. Si tratta in prevalenza di imprese operanti nel settore dell’agroalimentare (soprattutto vino e olio) e della trasformazione dei prodotti alimentari, nella lavorazione e nell´oggettistica in vetro, nella lavorazione delle materie plastiche, nell´arredo e nel settore tessile. 350 incontri d’affari organizzati da Aspin, Azienda Speciale per l’Internazionalizzazione, rappresentano per le aziende e gli operatori del tessuto economico locale una irripetibile opportunità per approfondire aspetti economici, commerciali, legali e sociali di 48 nazioni. “Siamo molto soddisfatti di questo incontro non solo perché i nostri imprenditori hanno notato grande professionalità delle Camere all’estero – ha affermato Stefano Venditti presidente di Aspin - ma anche perché ci conferma nella strategia che Aspin sta attuando per internazionalizzare le imprese del nostro territorio”. “Questi incontri ci consentono di entrare in contatto con la realtà imprenditoriale italiana certamente molto più attiva e pronta a competere sui mercati internazionali di quanto invece gli operatori esteri riescano a percepire - sottolinea Nicola Caré segretario generale della Camera di Sidney e coordinatore di dei Segretari generali - Per questo dobbiamo fare sistema aiutando le pmi italiane ad emergere e farsi conoscere sui mercati globali”. In anteprima all’incontro è stata diffusa la guida ai mercati internazionali Business Atlas 2007, realizzata dalle Camere per i manager e imprenditori italiani che vogliono sviluppare il proprio business all’estero, verrà distribuita domani in regalo col settimanale economico Economy. Oltre 380 pagine di informazioni puntuali e aggiornate su 48 Paesi per comprendere e affrontare con successo la sfida globale dell’internazionalizzazione. Consultabile on line www. Assocamerestero. It/businessatlas offre un colpo d’occhio sintetico ed esaustivo sulle caratteristiche operative, informazioni pratiche nonché sulle maggiori opportunità per fare business nei 48 mercati in cui operano le Ccie. .  
   
   
UNGHERIA, BANCA MFB EMETTE BOND PER 400 ML EURO  
 
 Trieste, 5 luglio 2007 - La banca pubblica di sviluppo ungherese Mfb emetterà bond per 400 milioni di euro per rifinanziare il suo debito. Secondo l´Ice, La Dresdner Bank e la Calyon saranno i principali istituti di credito coinvolti. I bond, quotati sulla Borsa di Londra, saranno a cinque anni con tasso di interesse fisso del 4,875 p. C. . .  
   
   
BULGARIA, AUMENTANO I PRESTITI PERSONALI  
 
Trieste, 5 luglio 2007 - Un quarto dei prestiti personali concessi in Bulgaria durante il 2007 ha avuto come scopo il rifinanziamento o il consolidamento di prestiti esistenti, secondo un sondaggio condotto dalla società di consulenza del credito Credit Center, ripreso dallo Dnevnik. Secondo la ricerca di Credit Center, i prestiti personali in Bulgaria sarebbero aumentati del 22 p. C. Nel periodo gennaio-maggio 2007 rispetto agli stessi mesi dell´anno precedente. . .  
   
   
LE NANOTECNOLOGIE POSSONO SOSTITUIRE SOSTANZE PERICOLOSE?  
 
Bruxelles, 5 luglio 2007 - Attualmente le nanotecnologie non contribuiscono in modo sostanziale a sostituire in misura crescente le sostanze pericolose con altre più sicure. Tuttavia, gli esperti ritengono che tale situazione potrebbe migliorare in futuro. Questi sono due dei messaggi emersi da uno studio condotto dallo Stoa, l´Organismo di valutazione delle scelte scientifiche e tecnologiche del Parlamento europeo, riguardo al ruolo svolto dalle nanotecnologie nella sostituzione di prodotti chimici. L´obiettivo del progetto era fornire una visione d´insieme dell´attuale impiego delle nanotecnologie per sostituire prodotti chimici pericolosi, individuandone nuove applicazioni che potrebbero essere utilizzate per ridurre i rischi legati all´uso di sostanze pericolose. I ricercatori hanno svolto una rassegna bibliografica approfondita e si sono inoltre ampiamente confrontati con gli esperti, sia individualmente sia attraverso un workshop svoltosi presso il Parlamento europeo. Uno dei primi risultati dello Stoa è stata la singolarità dello studio condotto, e infatti le attività di ricerca riguardo al potenziale delle nanotecnologie nella sostituzione di prodotti chimici sono molto scarse. Tenendo presente ciò, gli autori dello studio suggeriscono di organizzare in futuro workshop finalizzati a colmare il divario tra scienza e industria. Inoltre, occorrono studi dettagliati sui casi basati sulle analisi del ciclo di vita completo. Due settori dove stanno già introducendo le nanotecnologie quali sostituti di prodotti chimici pericolosi sono quello dei rivestimenti e dei catalizzatori. I rivestimenti possono creare superfici antiadesive su cui, ad esempio, la sporcizia non aderisce o possono avere proprietà bioacide che impediscono la presenza di organismi vivi. Anche le nanoparticelle sono largamente utilizzate nei catalizzatori, benché gli autori evidenzino che uno studio in tale campo è già stato effettuato su nanoscala, e pertanto non è chiaro fino a che punto gli sviluppi futuri possano essere attribuibili alle nanotecnologie. Tuttavia, gli autori dell´indagine osservano che, in generale, le nanotecnologie producono realmente un effetto graduale sulle prestazioni ambientali e di sicurezza in una serie di settori e sotto vari aspetti. «Al momento, le nanotecnologie e i concetti in questo campo offrono una varietà di sviluppi sempre più perfezionabili degli attuali materiali sfusi, rivestimenti o prodotti», si legge nella relazione. «Tali sviluppi puntano in varie direzioni e spesso sono finalizzati a perfezionare nel contempo molte proprietà. Riguardo alla sostituzione di una sostanza pericolosa, ciò significa che gli approcci nanotecnologici spesso non possono condurre a una sostituzione diretta della sostanza, ma portano generalmente a un prodotto o a un processo più rispettoso dell´ambiente. » Per leggere lo studio consultare: http://www. Europarl. Europa. Eu/stoa/publications/studies/stoa181_en. Pdf .  
   
   
RIUNITO IL CONSIGLIO DI GESTIONE DI MEDIOBANCA NOMINATO ALBERTO NAGEL CONSIGLIERE DELEGATO NOMINATO MASSIMO BERTOLINI DIRIGENTE PREPOSTO ALLA REDAZIONE DEI DOCUMENTI CONTABILI SOCIETARI  
 
Milano, 4 luglio 2007 - Si è riunito ieri il Consiglio di Gestione di Mediobanca, presieduto da Renato Pagliaro. Il Consiglio di Gestione ha nominato Alberto Nagel Consigliere Delegato e, previo parere favorevole del Consiglio di Sorveglianza e verificati i requisiti di professionalità statutariamente richiesti, Massimo Bertolini, attuale responsabile del Bilancio, Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari. .  
   
   
IWBANK S.P.A.: PROGETTO DI ACQUISIZIONE DEL 100% DI INVESTNET INTERNATIONAL S.A. LINEE GUIDA PIANI DI STOCK OPTION  
 
Milano, 5 luglio 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Iwbank S. P. A. , società del Gruppo Ubi Banca: ha deliberato la sottoscrizione di una lettera di intenti per l´acquisizione del 100% del capitale sociale di Investnet International S. A. , holding operante attraverso società controllate in Italia e all´estero in modalità di Application Service Provider nell´offerta di soluzioni informatiche funzionali al trading e al banking on fine. La lettera d´intenti contiene gli elementi essenziali dell´operazione di acquisizione. Il prezzo fissato per l´acquisizione di Investnet International S. A. È pari a euro 4,5 milioni, sottratta l´eventuale differenza negativa tra il patrimonio netto consolidato della società risultante dal bilancio consolidato al 31 dicembre 2006 ed il patrimonio netto consolidato risultante al 30 giugno 2007 (ovvero alla data di closing). Investnet International S. A. Ha registrato nel 2006 un risultato netto negativo di euro 0,6 milioni a fronte di ricavi pari a euro 7,0 milioni ed un totale attivo di bilancio di euro 2,6 milioni. La conclusione dell´operazione di acquisizione è subordinata all´ottenimento delle necessarie autorizzazioni. Ha approvato le linee guida per la definizione di piani di Stock Option che potranno prevedere l´assegnazione ad alcuni amministratori e dipendenti della Banca di diritti di opzione per la sottoscrizione di azioni ordinarie. Le linee guida sono finalizzate a realizzare un piano volto a rafforzare la fidelizzazione dei destinatari e rendere ancora più attraente la Banca per i migliori talenti presenti sul mercato. .  
   
   
AZIMUT HOLDING ACQUISTA IL 20% DI IN ALTERNATIVE SGR SPA CON QUESTA OPERAZIONE IL GRUPPO AMPLIERÀ LA PROPRIA OFFERTA NEL CAMPO DEI FONDI HEDGE CON IL LANCIO DEL PRIMO FONDO DI FONDI  
 
Milano, 5 luglio 2007 Azimut Holding Spa ha firmato ieri il contratto per l’acquisto del 20% del capitale sociale di In Alternative Sgr Spa, società di gestione del risparmio con sede a Milano, focalizzata nella gestione di fondi di fondi hedge per clientela privata ed istituzionale. In Alternative sgr è stata fondata nel 2005 dai fratelli Tomaso e Giacomo Corsini e dal 2006 si dedica alla gestione di fondi di fondi hedge. Tomaso, dopo 15 anni nel ruolo di trader a Jp Morgan, ha gestito dal 2001 al 2006, in qualità di Chief Investment Officer, i fondi di fondi di Nextra Alternative Investments sgr (Gruppo Intesa). Giacomo è stato trader per Salomon Brothers e Lehman Brothers nonché socio fondatore e consigliere di Etra Sim (ceduta a Ubs nel 2005). Presidente e partner di In Alternative è Alexander Lasagna che ha maturato una lunga esperienza nel private banking e nell’asset management a Londra, presso Merrill Lynch e Schroders. Il prezzo dell’acquisto è stato fissato in € 0,24 milioni, pari al 20% del valore del patrimonio netto contabile della società In Alternative come risultante da bilancio al 31 dicembre 2006; si ricorda che l’efficacia dell’operazione è soggetta all’ottenimento del nulla osta da parte della Banca d’Italia. Alessandro Baldin e Fermo Marelli, gestori di Azimut Capital Management Sgr Spa, la società del Gruppo Azimut per la gestione dei fondi hedge di diritto italiano, saranno nominati nel consiglio di Amministrazione di In Alternative Sgr essendo così coinvolti nel processo di gestione. Azimut Capital Management lancerà quindi un fondo di fondi hedge multi-strategy a bassa volatilità che sarà gestito in delega da In Alternative Sgr. Pietro Giuliani, Presidente e Ceo di Azimut, così commenta: “L’operazione fa parte del programma di rafforzamento delle capacità di gestione del Gruppo anche tramite joint ventures. Il nostro gruppo si conferma quale piattaforma ideale, contraddistinta da indipendenza e professionalita’, per creare partnership con team di gestione aventi le stesse caratteristiche. ” Alessandro Baldin, Ceo di Azimut Capital Management, commenta” dopo il successo dei fondi Aliseo, divenuti in breve tempo i leader nel settore hedge single manager, Azimut Capital Management avra’ a disposizione un prodotto di altissima qualita’ anche nel settore dei Fohf, complementando perfettamente la gamma esistente. ” .  
   
   
SOSTEGNO ALL’ INNOVAZIONE TECNOLOGICA: IL CREDITO VALTELLINESE FIRMA UN ACCORDO CON I GIOVANI IMPRENDITORI DI COMO.  
 
Como, 5 luglio 2007 - Stefano Poliani, Presidente dei Giovani industriali di Como, e Franco Sala, Vice Direttore Generale del Credito Valtellinese, hanno sottoscritto l’accordo che consentirà ai giovani imprenditori di questo territorio di beneficiare di linee di credito per investimenti in attività e progetti volti alla realizzazione di prodotti, servizi e processi produttivi tecnologicamente innovativi. Al tal fine il Credito Valtellinese ha messo a disposizione un plafond di 3. 000. 000 di euro nella forma di Fondi Rotativi. “Si tratta di un accordo – ha osservato Franco Sala, volto a favorire la crescita economica del territorio comasco e lombardo e che mira a costruire un nuovo modello di relazione tra impresa e sistema bancario. “Questo accordo – ha aggiunto Stefano Poliani – è un progetto pensato e fortemente voluto dai Giovani Industriali lombardi che si concretizza in un modo nuovo di pensare il rapporto banca-imprenditore. Grazie all’istituzione di un Comitato Tecnico Paritetico è stato possibile coniugare le competenze del mondo bancario e del mondo imprenditoriale permettendo a quest’ultimo di esprimere ed apportare il proprio importante patrimonio consulenziale. In questi termini abbiamo impostato un rapporto che va oltre quello che si instaura tradizionalmente tra erogatore di servizio e fruitore dello stesso, facendo compartecipare due realtà alla realizzazione di uno stesso progetto e prodotto. ” Ogni singolo intervento potrà essere finanziato per un importo massimo di 150. 000 euro, la durata massima del finanziamento è di 84 mesi ed il tasso di interesse applicato, particolarmente vantaggioso, sarà determinato in relazione al rating dell’azienda. I soggetti beneficiari sono rappresentati da imprese di qualsiasi dimensione e forma giuridica, a condizione che risultino regolarmente iscritte nel Registro delle Imprese e siano aderenti ad una delle sezioni territoriali dei Giovani Imprenditori della Lombardia. Potranno beneficiare dei finanziamenti anche imprenditori non aderenti ai Gruppi Giovani Imprenditori della Lombardia al momento della richiesta. In caso di concessione del finanziamento da parte della Banca il rapporto associativo dovrà perfezionarsi prima dell’erogazione. .  
   
   
TRENTINO-VENETO: A RECOARO LA FIRMA DEFINITIVA DELL´INTESA DELLAI: IL NEMICO È IL CENTRALISMO. QUESTA È LA STRADA PER RILANCIARE IL PROTAGONISMO DEI TERRITORI  
 
Trento, 5 luglio 2007 – A Recoaro - Ha usato tre parole chiave, Lorenzo Dellai: cooperazione, condivisione, comune assunzione di responsabilità. Noi - ha aggiunto il presidente della Provincia autonoma commentando l´intesa fra Veneto e Trentino - vogliamo avere amici al di là dei confini e quest´amicizia vogliamo guadagnarcela. Offriamo, con oggi, uno strumento in più alle nostre comunità per costruire logiche di sviluppo locale, con la possibilità di avere strumenti in più per politiche di protagonismo e non per assistenzialismo. Il tema della montagna è poi un tema nel tema - ha detto ancora -: è difficile far capire ai grandi centri decisionali quali siano le preoccupazioni di chi, in montagna, vive e lavora. Noi oggi scommettiamo sulla capacità delle comunità locali di avviare progetti e i veri protagonisti dovranno essere proprio le forze vive delle nostre comunità. Un segnale, quello di oggi, che si aggiunge alla formalizzazione dell´idea, lanciata dal sottosegretario Enrico Letta, del fondo per i Comuni di confine. Ma l´accordo di oggi - ha incalzato Dellai - ha anche un valore politico: è un modo di essere di stimolo e di aiuto rispetto ad un´evoluzione del quadro generale. In un periodo come questo, soprattutto al Nord, se non si riparte dall´assunzione di responsabilità dei territori si fallisce. Non si deve essere gelosi dell´autonomia. Noi, che abbiamo l´autonomia nel dna, pensiamo che sia metro e misura di un sistema che deve essere generale. In questo contesto, pensiamo che la nostra esperienza possa essere utile a tutto il Paese: come punto di osservazione e come laboratorio. Il nemico del Veneto non è il Trentino, è il centralismo. E il nostro accordo ha un significato concreto, ma anche politico affinché l´autonomia sia diffusa, radicata e forte". Per la sigla definitiva dell´intesa che lega il Trentino e il Veneto, il presidente Galan ha scelto Recoaro (Dellai, come si ricorderà, per il primo atto aveva puntato su Castel Ivano, a Ivano Fracena). Ed è dunque nella cittadina famosa per l´acqua (che oggi è scesa in abbondanza anche dal cielo sotto forma di acquazzone benaugurante) che i due presidenti hanno suggellato un accordo che ha grandi ambizioni. I vertici delle varie associazioni dei Comuni del Veneto e del Consorzio dei comuni trentini (Renzo Anderle), ma anche il sindaco di Recoaro (Franco Viero), hanno parlato della lungimiranza di un accordo che rilancia il tema dello sviluppo locale. Il presidente del Veneto Giancarlo Galan ha detto che a Recoaro si è scritta una pagina di bella politica: "Oggi - ha detto - abbiamo dato una prima risposta, la migliore, la più seria. La vera risposta dovrà però essere una sola: l´autonomia, il federalismo, soprattutto fiscale. Ha ragione Dellai a parlare di cooperazione, condivisione e assunzione di responsabilità: noi l´esempio l´abbiamo dato". Come si ricorderà, il 16 maggio, nella cornice bella e simbolica di Castel Ivano, c’era stata una prima approvazione dello schema di intesa tra la Provincia autonoma di Trento e la Regione del Veneto che imposta le coordinate generali della cooperazione fra i territori confinanti di Veneto (province di Verona, Vicenza, Belluno) e Trentino. Ebbene, oggi si concretizza definitivamente la strategia che punta ad un tempo a rafforzare i legami storici esistenti fra aree geografiche contigue e a dare risposta al disagio manifestato da alcuni comuni veneti per lo squilibrio e la disomogeneità nelle politiche di intervento e nelle dinamiche di sviluppo rispetto ai vicini comuni del Trentino. L´intesa di oggi (che per il Trentino, dopo un ultimo passaggio nella giunta di venerdì, si tradurrà rispettivamente in legge provinciale e regionale) ha per obiettivo “la disciplina del migliore esercizio delle funzioni amministrative inerenti i settori dello sviluppo locale, della sanità, della cultura, dell’alta formazione, dell’istruzione e della formazione, delle infrastrutture e reti di trasporto”. L’accordo verrà elaborato con la fattiva collaborazione delle popolazioni interessate e delle amministrazioni locali, valorizzando quindi le opportunità offerte dal fatto di vivere lungo la linea di confine fra Trentino e Veneto. Verrà costituito a questo proposito un organismo comune di coordinamento politico-amministrativo denominato “Commissione per la Gestione dell’Intesa”. Le ragioni di fondo sono molteplici: innanzitutto esiste tra le popolazioni dei territori di confine tra la Regione del Veneto e la Provincia autonoma di Trento un profondo legame, storicamente comprovato, che in virtù della vicinanza geografica e culturale ha portato alla creazione nel tempo di una fitta rete di rapporti. Trentino e Veneto hanno inoltre avviato nuovi percorsi di collaborazione allo scopo di tutelare nella forma migliore gli interessi comuni delle popolazioni abitanti i territori di confine, anche per favorirne la crescita competitiva nel peculiare contesto territoriale e sociale. Nonostante ciò in alcuni territori sono emerse condizioni di svantaggio che hanno portato anche a prese di posizione “radicali”, come la richiesta di passaggio di alcuni Comuni dal Veneto al Trentino. Forti di questa consapevolezza, la Regione del Veneto e la Provincia autonoma di Trento convengono con il documento siglato oggi sulla necessità di realizzare processi di collaborazione territoriale in forma omogenea e sull’attivazione di meccanismi di raccordo istituzionale per la predisposizione di progetti condivisi, seppure nel rispetto delle specifiche competenze, dalla Regione, alla Provincia autonoma e agli enti locali interessati. Il principio di leale collaborazione, espressamente recepito nel nuovo articolo 120 della Costituzione, individua non a caso nella cooperazione inter-istituzionale tra tutti i livelli di governo coinvolti un significativo momento di sostegno delle dinamiche territoriali, attraverso l’elaborazione di procedure decisionali “alternative” capaci di superare le condizioni di svantaggio sofferte dalle aree di confine, mitigandone i disagi. Gli accordi di cooperazione che privilegiano la dimensione interregionale risultano infatti maggiormente efficaci per valorizzare le risorse comuni e per governare i fattori della competitività, considerata la crescente importanza che la cooperazione fra territori assume nella programmazione non solo nazionale ma anche comunitaria ai fini di un’accelerazione del processo di integrazione europea. .  
   
   
ACCORDO TRENTINO – VENETO: ECCO L’INTESA  
 
Per la disciplina del migliore esercizio delle funzioni amministrative inerenti i settori dello sviluppo locale, della sanità, della cultura, dell’alta formazione, dell’istruzione e della formazione, delle infrastrutture e reti di trasporto, interessanti i territori confinanti della Regione del Veneto e della Provincia Autonoma di Trento premesso che - esiste tra le popolazioni del territorio di confine tra la Regione del Veneto e la Provincia Autonoma di Trento un profondo legame storicamente comprovato che, in virtù della vicinanza geografica e della identità di usi e costumi, ha comportato la creazione di una fitta rete di rapporti di comunanza e collaborazione rafforzati dalla condivisione di esperienze di natura storica, socio-culturale ed economica; - la Regione del Veneto e la Provincia Autonoma di Trento, in conformità alla normativa comunitaria e nell’ambito delle potestà e delle competenze delle Regioni e delle Province autonome di cui alla Parte Ii, Titolo V, della Costituzione, hanno da tempo avviato e sperimentato proficui percorsi di collaborazione allo scopo di tutelare nella forma migliore gli interessi comuni delle popolazioni abitanti i territori di confine anche per favorirne la crescita competitiva nel peculiare contesto territoriale e sociale; - le stesse amministrazioni locali convengono sulla necessità di realizzare processi di collaborazione territoriale in forma omogenea e sulla necessità che siano attivati meccanismi di raccordo istituzionale per la predisposizione di progetti integrati e coordinati frutto di elaborazione condivisa, seppure nel rispetto delle specifiche rispettive competenze; considerato che - il principio di leale collaborazione, espressamente recepito nel nuovo articolo 120 della Costituzione, individua nella cooperazione inter-istituzionale tra tutti i livelli di governo coinvolti un significativo momento di sostegno delle dinamiche territoriali, sede di elaborazione di procedure decisionali alternative capaci di superare le condizioni di svantaggio sofferte dalle aree di confine, mitigandone i disagi; - gli accordi di cooperazione che privilegiano la dimensione interregionale risultano maggiormente efficaci per valorizzare le risorse comuni e per governare i fattori della competitività, considerata la crescente importanza che la cooperazione interregionale assume nella programmazione non solo nazionale ma anche comunitaria ai fini di un’accelerazione del processo di integrazione europea; visti - l’art. 117, terzo comma, della Costituzione, che individua le materie di legislazione concorrente, con particolare riferimento alla istruzione, ricerca scientifica e tecnologica, tutela della salute, valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali; - l’art. 117, quarto comma, della Costituzione, che attribuisce alle Regioni la potestà legislativa in riferimento ad ogni materia non espressamente riservata alla legislazione dello Stato; - l’art. 117, ottavo comma, della Costituzione, che prevede che “la legge regionale ratifica le intese della Regione con altre Regioni per il migliore esercizio delle proprie funzioni, anche con individuazione di organi comuni”; - la legge 22 maggio 1971, n. 340, recante “Statuto della Regione Veneto”, in particolare l’articolo 5 che prevede che “la Regione veneta coordina la propria azione con quella delle altre Regioni d’Italia”; - il D. P. R. 31 agosto 1972, n. 670, recante “Approvazione del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo statuto speciale per il Trentino - Alto Adige”, in particolare gli articoli 8, 9, 10 e 16 concernenti la competenza delle Province autonome; tutto ciò premesso e considerato, quale parte integrante e sostanziale del presente atto, tra la Regione del Veneto (di seguito denominata “Regione”), rappresentata dal proprio Presidente Giancarlo Galan e la Provincia Autonoma di Trento (di seguito denominata “Provincia Autonoma”), rappresentata dal proprio Presidente Lorenzo Dellai si conviene quanto segue: Art. 1 – Oggetto. Ambito Di Applicazione 1. La presente Intesa ha per oggetto l’individuazione di modalità per il migliore esercizio delle funzioni amministrative di competenza della Regione e della Provincia Autonoma, in particolare nei settori dello sviluppo locale, della sanità, della cultura, dell’alta formazione, dell’istruzione e della formazione, delle infrastrutture e reti di trasporto, in un quadro di partenariato con le forme rappresentative dei territori interessati. 2. L’esercizio di funzioni amministrative con le modalità definite in attuazione della presente Intesa interessa il territorio della Regione confinante con il territorio della Provincia e comprendente i seguenti comuni:
Provincia di Verona (n. 8 comuni) Provincia di Vicenza (n. 12 comuni) Provincia di Belluno (n. 12 comuni) Provincia Autonoma di Trento (e province venete confinanti) (n. 29 comuni)
Bosco Chiesanuova Brentino Belluno Dolcé’ Erbezzo Ferrara Di Monte Baldo Malcesine Sant´anna D´alfaedo Selva Di Progno Asiago Cismon Del Grappa Crespadoro Enego Laghi Lastebasse Pedemonte Posina Recoaro Terme Rotzo Valdastico Valli Del Pasubio Arsié Canale D´agordo Cesiomaggiore Falcade Feltre Gosaldo Lamon Livinallongo Del Col Di Lana Rocca Pietore Sovramonte Taibon Agordino Voltago Agordino Ala (Vr; Vi) Avio (Vr) Borgo Valsugana (Vi) Brentonico (Vr) Canal San Bovo (Bl) Canazei (Bl) Castello Tesino (Bl) Castelnuovo (Vi) Cinte Tesino (Bl) Folgaria (Vi) Grigno (Vi; Bl) Imer (Bl) Lavarone (Vi) Levico Terme (Vi) Luserna (Vi) Mezzano (Bl) Moena (Bl) Nago-torbole (Vr) Ospedaletto (Vi) Pozza Di Fassa (Bl) Sagron Mis (Bl) Siror (Bl) Soraga (Bl) Terragnolo (Vi) Tonadico (Bl) Trambileno (Vi) Transacqua (Bl) Vallarsa (Vi) Villa Agnedo (Vi)
Art. 2 – Obiettivi 1. La Regione e la Provincia Autonoma si propongono di costruire un modello innovativo di cooperazione interregionale, particolarmente orientato alla risoluzione delle problematiche incontrate dalle popolazioni di confine, finalizzato a: - promuovere lo sviluppo del territorio delle aree di confine perseguendo l’adeguamento dell’intero sistema dei servizi alle comunità locali all’obiettivo della integrazione territoriale, per favorire lo sviluppo economico, culturale e sociale dei territori e rafforzare l’integrazione delle identità locali; - individuare le più efficaci e razionali strategie di localizzazione e gestione dei servizi, (delle funzioni produttive, del terziario e della residenza) nel rispetto dei più efficaci criteri di tutela, valorizzazione e uso delle risorse fisico-ambientali; - costituire un sistema di reti per lo scambio di esperienze sui temi di interesse comune; - migliorare la qualità e le competenze professionali di tutti i soggetti (persone, imprese, pubblica amministrazione) coinvolti nei processi di promozione integrata del territorio, attraverso adeguati percorsi, anche formativi, che consentano l’acquisizione e l’utilizzo di strumenti conoscitivi e metodologici per progettare e realizzare attività finalizzate a migliorare la performance del peculiare sistema territoriale. Art. 3 – Strumenti 1. Gli obiettivi di cui all’articolo 2 possono essere perseguiti attraverso: - la valorizzazione di strumenti operativi già conosciuti e collaudati, come la promozione della gestione associata di funzioni e servizi tra comuni, anche mediante il coinvolgimento di altri soggetti pubblici e privati comunque interessati allo svolgimento di una gestione programmata e coordinata, per la quale forma di esercizio di funzioni può essere valutata l’applicabilità ad enti locali appartenenti a Regioni diverse; - l’implementazione di forme innovative di cooperazione quali la costituzione di vere e proprie forme associative stabili (di carattere sovracomunale) su richiesta degli enti interessati; - la creazione di sinergie nell’utilizzo delle risorse finanziarie dei fondi dedicati; - l’attuazione di un particolare regime di accordo con gli operatori economici e i piccoli investitori privati mediante il quale concordare investimenti sul territorio in grado di coniugare le esigenze anche della piccola proprietà con l´interesse pubblico comune; - la riqualificazione, lo sviluppo e la creazione di infrastrutture e di servizi nei settori oggetto della presente Intesa con particolare attenzione alla viabilità e all’integrazione delle reti viarie e ferroviarie di confine. 2. La Regione e la Provincia Autonoma assicurano il massimo coinvolgimento delle istituzioni locali e degli organismi pubblici e privati interessati nella programmazione e attuazione degli interventi volti alla valorizzazione delle potenzialità locali. Art. 4 – Organo Comune Per La Gestione Dell’intesa 1. Per il raggiungimento degli obiettivi indicati all’articolo 2 è costituito un organismo comune di coordinamento politico-amministrativo denominato “Commissione per la Gestione dell’Intesa”. 2. La Commissione è composta dal Presidente della Regione e dal Presidente della Provincia Autonoma, o loro delegati, nonché dagli Assessori, della Regione e della Provincia Autonoma, di riferimento per i settori oggetto della presente Intesa. Le decisioni della Commissione sono approvate d’intesa tra le rappresentanze della Regione e della Provincia Autonoma in seno alla Commissione medesima. 3. La Commissione individua e garantisce idonee forme di consultazione e partecipazione degli enti locali e delle altre forme rappresentative dei territori di cui all’articolo 1 coinvolti nei progetti e nelle attività di cui alla presente Intesa. 4. La Regione e la Provincia provvedono alle designazioni dei componenti la Commissione entro trenta giorni dall’entrata in vigore dell’ultima delle leggi regionale o provinciale di ratifica di cui all’articolo 11. 5. La Commissione, entro trenta giorni dal suo insediamento, adotta un regolamento interno che disciplina l’organizzazione e il funzionamento propri nonché del Gruppo Tecnico di cui all’articolo 6. 6. Le funzioni di Presidenza sono ricoperte, a rotazione, da uno dei rappresentanti delle due Amministrazioni contraenti, per un periodo di due anni. 7. Le funzioni di Segreteria relative alla Commissione sono a carico degli Uffici appartenenti alla Presidenza pro tempore. Art. 5 – Compiti Della Commissione 1. La Commissione per la Gestione dell’Intesa adotta il Programma degli interventi (di seguito “Programma”) da attuare nei settori di cui alla presente Intesa, anche tenendo conto di eventuali progetti già individuati, negli strumenti all’uopo previsti, dai soggetti della programmazione locale. 2. Il Programma ha validità triennale e stabilisce linee di indirizzo, direttive e priorità per l’adozione delle misure di integrazione territoriale delle comunità di confine tra la Regione e la Provincia Autonoma. Il Programma è aggiornabile annualmente e impegna la Regione e la Provincia Autonoma, per quanto di competenza, a tutte le azioni di carattere legislativo e amministrativo idonee alla sua realizzazione. 3. In attuazione del Programma la Commissione adotta un Piano operativo annuale (di seguito “Piano”) contenente l’individuazione delle attività e degli interventi da realizzare e delle relative risorse finanziarie. 4. Nel Piano possono essere inseriti le attività e gli interventi previsti dagli ordinamenti regionale e provinciale. 5. Entro dieci giorni dalla adozione, il Programma e il Piano sono trasmessi per l’approvazione alla Giunta della Regione e alla Giunta della Provincia Autonoma che provvedono nei successivi trenta giorni. 6. Modifiche sostanziali e aggiornamenti del Programma e del Piano possono essere approvati dalla Giunta della Regione e dalla Giunta della Provincia Autonoma sentita la Commissione. 7. Alla Commissione spettano altresì un’azione generale di direzione e coordinamento della fase di attuazione degli interventi individuati nel Piano nonché il monitoraggio dei tempi e delle modalità di realizzazione. Art. 6 – Gruppo Tecnico 1. La Commissione per la Gestione dell’Intesa si avvale, per la propria attività, di un Gruppo Tecnico (paritetico) avente competenze sia giuridico-amministrative che tecnico-economiche, composto da personale appartenente agli Uffici regionali e provinciali competenti per materia, individuato rispettivamente nei Segretari o nei Dirigenti generali o loro funzionari delegati. 2. La Regione e la Provincia Autonoma provvedono alla designazione dei componenti il Gruppo Tecnico entro sessanta giorni dall’insediamento della Commissione. Art. 7 – Programmazione Degli Interventi 1. Il Gruppo Tecnico provvede alla raccolta, coordinamento ed elaborazione istruttoria delle proposte provenienti dagli interlocutori locali al fine della trasmissione delle stesse alla Commissione di cui all’articolo 4 per la redazione del Programma e del Piano. 2. Qualora si renda necessario concordare le strategie e le conseguenti modalità di realizzazione delle iniziative per la promozione delle aree di confine, il Gruppo Tecnico indice una conferenza di coordinamento cui possono essere invitati i comuni, le province e le comunità montane nonché gli altri soggetti pubblici e privati (portatori di interessi collettivi) interessati. 3. Con riferimento a ciascun settore di intervento il Gruppo Tecnico cura la predisposizione dei criteri e delle modalità per la presentazione delle proposte di sviluppo, valorizzazione e integrazione territoriale e li sottopone alla Commissione per l’approvazione. 4. Il Gruppo Tecnico predispone e gestisce un adeguato sistema informativo a supporto delle suddette attività e per la pubblicizzazione dei criteri e delle modalità di presentazione delle proposte di intervento approvati dalla Commissione. Art. 8 – Attuazione Degli Interventi 1. Alla attuazione degli interventi previsti dal Piano si provvede, ove non diversamente stabilito dal Piano medesimo, mediante specifici accordi operativi stipulati dalla Regione e dalla Provincia Autonoma con i comuni o gli altri soggetti direttamente interessati. 2. Nell’accordo devono essere individuati, con riferimento alle singole iniziative, anche in deroga alla normativa di settore della Regione e della Provincia Autonoma, i soggetti responsabili, le modalità di realizzazione e le forme di finanziamento con indicazione, ove necessario, della tipologia di spese ammissibili e della graduazione dei livelli di agevolazione. 3. Possono essere individuati quali enti gestori degli interventi inseriti nel Piano anche le province, le comunità montane e gli altri enti pubblici nel cui ambito territoriale ricadono, in tutto o in parte, i comuni elencati all’articolo 1, comma 2, nonché i soggetti privati che svolgono attività di interesse pubblico. 4. Gli interventi previsti dal Piano possono riguardare anche territori di comuni della Regione e della Provincia Autonoma diversi da quelli confinanti, purché a questi ultimi funzionalmente collegati per il perseguimento delle specifiche finalità degli interventi medesimi. 5. Lo schema di accordo è approvato con provvedimento della Giunta regionale del Veneto e della Giunta provinciale di Trento. Art. 9 – Risorse Finanziarie 1. La Regione e la Provincia Autonoma, per l’attuazione degli interventi da realizzare congiuntamente, si impegnano a mettere a disposizione annualmente le necessarie risorse finanziarie. 2. Gli interventi inseriti nel Programma possono essere finanziati anche con risorse comunitarie e statali nonché con risorse dei soggetti pubblici locali e degli operatori privati. Art. 10 – Modifiche 1. Alla presente Intesa possono essere apportate modifiche ed integrazioni concordate dalle Amministrazioni contraenti e approvate con le modalità previste dall’articolo 11. 2. Al fine di valutare la necessità od opportunità di aggiornamento dell’Intesa, le Parti si impegnano a sottoporre a verifica la presente Intesa al termine del terzo anno dall’entrata in vigore dell’ultima legge regionale o provinciale di ratifica di cui all’articolo 11. 3. Non costituiscono modifiche o integrazioni ai sensi del comma 1 del presente articolo, e sono approvati con provvedimento di Giunta della Regione e della Provincia Autonoma, gli adattamenti dell’Intesa che comportano variazioni di carattere non sostanziale. Art. 11 – Efficacia 1. La presente Intesa è ratificata da ciascuna delle Parti contraenti con appositi provvedimenti legislativi conformemente al disposto dell’art. 117, ottavo comma, della Costituzione e produce effetti decorsi quindici giorni dall’entrata in vigore dell’ultima legge regionale e provinciale di ratifica. 2. Ciascuna delle Parti si impegna a dare comunicazione senza ritardo all’altra Parte degli estremi di pubblicazione del proprio provvedimento di ratifica. Art. 12 – Disposizioni Finali 1. Il Programma, il Piano e gli accordi attuativi previsti dalla presente Intesa sono definiti ed attuati nel rispetto dell’ordinamento comunitario e nazionale, della Regione e della Provincia Autonoma. .
 
   
   
ACCORDO VENETO TRENTINO PER COMUNI DI CONFINE  
 
Recoaro Terme (Vicenza), 5 luglio 2007 - “Oggi,(4 luglio) a Recoaro Terme, Veneto e Trentino hanno scritto una pagina di Politica con la P maiuscola, che risponde con concretezza e realismo all’ingiustizia della diversità di trattamento tra i Comuni veneti e trentini”. Lo ha affermato il presidente del Veneto Giancarlo Galan, in occasione della firma, dai connotati “storici”, della prima intesa tra Regioni che fissa modalità di azione concordate e cofinanziate per le realtà territoriali confinanti, coinvolgendo in prima persona gli enti locali e il tessuto soci - economico. “A questa ingiustizia – ha proseguito il presidente del Veneto – c’è chi risponde cercando di andarsene, di passare da una Regione all’altra: è una risposta che crea solo illusioni e scontento, senza risolvere il problema. Ma c’è anche una risposta seria, concreta e praticabile, che è quella che oggi avviamo, perché non è trasferendo i confini che si risponde ad una questione del genere”. “Non sono nemico delle autonomie speciali – ha quindi sottolineato Galan – ma se dovessi accorgermi che le prerogative della specialità vengono usate per attrarre Comuni veneti, per alimentare illusioni, sarò inflessibile e ricorrerò a tutti i mezzi e a tutte le Corti di giustizia nazionali e internazionali. Se ciò non avverrà, nel Veneto le autonomie speciali troveranno un alleato”. “Oggi abbiamo dato una risposta, non definitiva e parziale, ma la migliore possibile in questo momento; è una prima risposta da perseguire e proseguire. La risposta vera e definitiva è una sola, e sta nell’autonomia e nel federalismo, quello vero, che significa assunzione di responsabilità. Nessuno obbligava il Trentino a sottoscrivere questo accordo, ma insieme abbiamo scelto la via più responsabile, anche più difficile e complicata dal punto di vista amministrativo ma, come ha ricordato lo stesso Dellai, è la via della cooperazione, della condivisione, della comune assunzione di responsabilità, con i mezzi e le competenze dei quali siamo portatori”. , . .  
   
   
FEDERALISMO.FORMIGONI:CONSIGLIO APPOGGIA MIO APPELLO A PRODI  
 
Milano, 5 luglio 2007 - A margine della conferenza stampa dopo Giunta di ieri, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha espresso un "commento positivo sul fatto che la maggior parte dei capigruppo in Consiglio regionale abbia sottoscritto il testo della mia lettera al presidente del Consiglio Romano Prodi per sollecitare l´iter negoziale Regione-governo sull´attuazione del federalismo, iter promesso e non ancora avviato, a tre mesi di distanza dall´approvazione in Consiglio regionale della proposta articolata su 12 materie, in base all´articolo 116 della Costituzione". Il sì all´iniziativa di Formigoni è stato espresso da tutti i gruppi della maggioranza di centrodestra e da diversi gruppi della minoranza, e cioè Ds, Margherita e Verdi. "Rinnovo a Prodi - ha detto Formigoni - l´invito già fatto subito dopo il 3 aprile (data di approvazione della proposta in Consiglio regionale, ndr), spiegato a voce e ripetuto con lettera". "Sottilineo - ha concluso Formigoni - che il Titolo V della Costituzione che chiediamo di attuare in Lombardia è frutto della riforma costituzionale voluta e varata a suo tempo dalla stessa maggioranza che sostiene l´attuale Governo". .  
   
   
INTERNAZIONALIZZAZIONE DEL SISTEMA PIEMONTE BONINO E BRESSO FIRMANO L’ACCORDO DI PROGRAMMA  
 
 Torino, 5 luglio 2007 - È stato firmato ieri dal ministro Emma Bonino e dalla presidente Mercedes Bresso l’accordo quadro di programma con cui il Ministero del Commercio Internazionale e la Regione Piemonte si impegnano a promuovere un’azione congiunta a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese del territorio piemontese. L’obiettivo comune, d’intesa con l’Istituto Commercio Estero (Ice) che traduce in progetti operativi le strategie pubbliche di internazionalizzazione, è valorizzare il Sistema Italia. Il Piemonte è la prima Regione del Nord a siglare il nuovo testo (il primo accordo di programma in materia risale al 1997), frutto di una serie di consultazioni tra Ministero e Regioni e approvato in Conferenza Stato-regioni lo scorso 10 maggio. Il documento, rispetto alle versioni precedenti, amplia notevolmente gli ambiti di collaborazione tra i due livelli nazionale e regionale e registra la comune volontà di migliorare la governance in materia di internazionalizzazione e di sviluppare progetti condivisi e cofinanziati. “Il principale obiettivo - ha spiegato la presidente Bresso - è lavorare insieme e favorire la competitività sui mercati esteri delle imprese del nostro territorio. Per questo motivo, ci siamo già dotati di una struttura unica, il nuovo Centro Estero per l’Internazionalizzazione del Piemonte, diretto da Camillo Venesio. All’estero, come ho avuto modo di verificare durante la recente visita in Sud America, la percezione della capacità imprenditoriale del Piemonte e dell’Italia in generale non corrisponde alla realtà. Il Pil del Piemonte, 120 miliardi di euro, è pari al 75% di quello dell’intera Argentina: credo sia indice della dinamicità del nostro sistema. Adesso dobbiamo cercare di valorizzarne le potenzialità. ” “Nell’ambito della costituzione di uno spazio interregionale per l’internazionalizzazione – ha proseguito l’assessore all’Internazionalizzazione, Andrea Bairati - la novità è che anche la Regione Valle d’Aosta, attraverso la sua Camera di Commercio, è entrata nella società unica, così come gli Atenei piemontesi. Siamo pronti a collaborare e accogliamo con favore la proposta del ministro Bonino a partecipare a missioni istituzionali all’estero a fianco del Governo. ” .  
   
   
1° INCONTRO NAZIONALE DEL PROGETTO ADRIA-NET  
 
Isernia, 5 luglio 2007 - Hanno avuto ufficialmente inizio con il primo Incontro Operativo del Partenariato Interno, tenutosi a Isernia lo scorso 28 giugno, presso l’Hotel La Tequila, le attività relative al Progetto “Adria-net,” finanziato nell’ambito del Nuovo Programma di Prossimità Adriatico Interreg-cards/phare. Ideato allo scopo di valorizzare e promuovere le risorse economiche, imprenditoriali, ambientali e turistiche dell’area transfrontaliero adriatica, “Adria-net” mira a potenziare la visibilità internazionale dei territori interessati, a favorire l’aggregazione e la cooperazione inter-istituzionale nelle aree coinvolte nonché la nascita di virtual business community. Esso rappresenta l’incontro tra innovazione e tradizione in quanto prevede, da un lato, la realizzazione di una piattaforma informatica che offre alle imprese la possibilità di partecipare a una fiera virtuale e di presentare i propri prodotti contattando potenziali clienti senza dover sostenere costi e disagi di spostamenti fisici dalla propria sede; dall’altro, l’organizzazione di un evento da tenersi in Molise, la “Fiera dell’Adriatico”, immaginato allo scopo di accrescere la coesione e l’integrazione tra le imprese delle aree coinvolte. Presieduto dal Lead Partner, Regione Molise, l’incontro è stato animato dall’intervento di tutti i Partners Interni (Azienda speciale S. E. I. Della Camera di Commercio di Isernia, Provincia di Isernia, Unioncamere Molise, Agenzia di Sviluppo della Camera di Commercio di Chieti, Comune di Acqualagna, Ente Fiera Foggia) con osservazioni e proposte generate dalla presentazione degli obiettivi strategici del progetto a cura del Project Partner Azienda S. E. I. In collaborazione con il Centro Estero delle Camere di Commercio del Molise. La firma dell’Accordo di Partenariato ha chiuso l’agenda dei lavori. Il Progetto Adria-net dovrà concludersi entro il 30 giugno 2008. Prossimo appuntamento ufficiale sarà l’evento di lancio del progetto previsto per il prossimo settembre. Seguirà la visita dei Partners italiani presso i Paesi Adriatici Orientali aderenti. .  
   
   
ILLY E LONGONI SU IMPORTANZA CORTE DEI CONTI  
 
 Trieste, 5 luglio - L´attuazione del sistema federale con il trasferimento di competenze, risorse e, dopo l´approvazione della legge regionale sul comparto unico, di personale adeguato agli enti locali, il federalismo fiscale (e la relativa gestione degli introiti, sempre da parte degli enti locali), ma soprattutto il contenimento della spesa pubblica, nel rispetto del buon funzionamento delle istituzioni a favore dei cittadini. Sono stati questi gli argomenti principali al centro dell´incontro di ieri a Trieste tra il presidente della Regione, Riccardo Illy, e il nuovo presidente della Corte dei Conti del Friuli Venezia Giulia, Camillo Longoni. L´incontro si è svolto alla presenza, tra gli altri, dell´assessore regionale alla Programmazione Generale, Controllo e Risorse Economiche, Michela Del Piero, del direttore generale della Regione, Andrea Viero, del consigliere della Corte dei Conti Giovanni Bellarosa, già segretario generale della Regione e del Capo di Gabinetto Daniele Bertuzzi. Illy, che ha evidenziato l´importanza dell´attività di verifica della Corte dei Conti sulla congruità della spesa pubblica, ha assicurato a Longoni il leale supporto della Regione alla Corte e ha ricordato l´azione di riordino avviata nell´ultima legislatura con la riduzione delle direzioni da 36 a 14 e con l´abbattimento della spesa di gestione della macchina regionale di circa 35 milioni di euro negli ultimi 4 anni. Il presidente della Regione, che ha sottolineato l´impegno dell´amministrazione a favore della realizzazione del comparto unico, non senza "difficoltà da passaggio a Nord-ovest", ha ricordato a Longoni la nuova "Legge di Contabilità", attualmente al vaglio del Consiglio regionale. "Una norma innovativa" che l´assessore Del Piero ha illustrato nei suoi fondamenti (snellimento della Finanziaria regionale, esaltazione del potere legislativo, di indirizzo e di controllo del Consiglio regionale e del ruolo di gestione dell´Esecutivo, eliminazione delle commistioni). A sua volta Viero ha notato che l´amministrazione regionale ha avviato un´attività di monitoraggio delle principali procedure, mettendo a disposizione della Corte tutti gli strumenti di controllo interno. Longoni ha ringraziato Illy per la disponibilità dichiarata. "Desidero confermare la collaborazione della Corte dei Conti alla Regione - ha detto - nell´interesse della legalità e della salvaguardia della spesa pubblica e nel tentativo di poterla delimitare entro livelli razionali". "Ci avviamo alla parificazione del bilancio - ha detto ancora Longoni - e abbiamo certificato i contratti collettivi in subordine sostanziale al fatto che l´amministrazione regionale decentri effettivamente le sue competenze agli organi comunali, in modo da giustificare in pieno il quadro unitario della retribuzione". "Bisogna porre mente locale al fatto che i Comuni rappresentano una grossa fonte di spesa del denaro pubblico per cui anche le loro attività andrebbero monitorate dall´interno" ha detto ancora Longoni, aggiungendo che, in questa prospettiva, gli organi di revisione andrebbero conservati nell´assetto attuale e rispettandone la pluralità. .  
   
   
INCONTRO REGIONE CAMPANIA - GOVERNO DELLA REPUBBLICA DI MACEDONIA  
 
Napoli, 5 luglio 2007 - Si è svolto a palazzo Santa Lucia un incontro tra la Regione Campania ed il Governo della Repubblica della Macedonia. All´incontro hanno preso parte, per la Regione, il Presidente Antonio Bassolino, l´Assessore alle Attività Produttive Andrea Cozzolino, il Consigliere regionale Fulvio Martusciello, il Direttore di Sprint Campania Edoardo Imperiale, il Consigliere diplomatico del Presidente Antonio D´andria, ed i Presidenti di Confindustria e Confapi Campania, rispettivamente Cristiana Coppola e Dario Scalella. Per la Repubblica della Macedonia erano presenti, tra gli altri, il Primo Ministro Nicola Grueski, il Vice Primo Ministro Zoran Stavreski, i Ministri dell´Economia Vera Lafajlovska e dei Trasporti e Comunicazioni Mile Janakieski, il Direttore dell´Agenzia di Investimenti Esteri Victor Mizo. L´incontro è stato sollecitato dal Governo della Macedonia per presentare le opportunità di investimento esistenti nel loro Paese e si è poi concordato che, nel prossimo autunno, una delegazione di imprenditori campani si recherà in missione a Skopje per verificare le possibilità concrete di cooperazione realizzabili. .  
   
   
DELEGAZIONE LIBICA RICEVUTA IN VENETO  
 
 Venezia, 5 luglio 2007 - Una delegazione tecnica della Gran Giamahiria Libica è stata ricevuta ieri a Palazzo Balbi dall’Assessore regionale alle Politiche Economiche ed Istituzionali, Fabio Gava. All’incontro hanno partecipato anche i rappresentanti delle organizzazioni economiche e imprenditoriali venete e in particolare della Confindustria, della Confapi, della Confartigianato, dell’Unione delle Camere di Commercio, dell’Autorità Portuale, della Save, di Veneto Agricoltura, Veneto Sviluppo. La delegazione, guidata dal Segretario dell’Ente Libico per la promozione degli investimenti, Aberahman Mohammad Al Qamudi, si trova in Veneto al termine di un tour di dieci giorni nelle principali regioni italiane, intrapreso con il duplice scopo di approfondire la conoscenza della realtà imprenditoriale italiana e di sviluppare rapporti tra le imprese libiche e italiane in vari settori. L’assessore Gava, dopo aver fatto una rapida presentazione della realtà socio-economica del Veneto, oggi caratterizzata da una nuova fase di ricerca e innovazione soprattutto per quanto riguarda le nanotecnologie e le biotecnologie, ha precisato che da parte delle imprese manifatturiere venete esiste un forte interesse per il mercato mediterraneo e in particolare per il nord Africa. Per cui si è detto sicuro che, in presenza di reali opportunità, si potranno sviluppare senz’altro accordi di collaborazione tra il Veneto e la Libia e a questo scopo la Regione darà tutto il suo supporto. Il rappresentante libico, da parte sua, ha precisato che oggi la Libia, interessata a diversificare la propria economia, rappresenta un mercato molto aperto e con molte opportunità per quanti intendono investire in progetti imprenditoriali. In particolare nei settori manifatturiero, del turismo e dell’agricoltura, delle infrastrutture A questo scopo il governo libico ha approvato recentemente una legge per favorire gli investimenti stranieri, che prevede l’esenzione dalle tasse per cinque anni, la possibilità di esportare le produzioni, un iter burocratico molto snello per gli insediamenti. “Vediamo nell’Italia e nel Veneto – ha concluso – dei grandi partner per la nostra economia e lo scopo del nostro viaggio è finalizzato proprio a sviluppare tra noi accordi di collaborazione”. .  
   
   
CREDITO AGEVOLATO: STANZIATI 650.000 EURO  
 
Varese, 5 luglio 2007 - L’obiettivo è quello di favorire lo sviluppo del sistema economico locale sostenendo, attraverso l’erogazione di contributi in conto interesse, le spese per investimenti delle aziende varesine. Anche quest’anno la Camera di Commercio ha stanziato 650mila euro complessivi per interventi di credito agevolato nei settori Artigianato (188mila euro), Commercio (170mila euro) e Industria (292mila euro). Gli interventi riguardano le operazioni di finanziamento sostenute dal 1° luglio 2007 al 30 giugno 2008 e relative a: acquisto di macchinari, attrezzature e arredi attinenti alla attività svolta; acquisto di attrezzature e programmi informatici; investimenti in attrezzature e programmi informatici per la realizzazione di sistemi di commercio elettronico; introduzione di sistemi di certificazione aziendale (qualità, ambiente, etica ecc. ) e di prodotto; implementazione di programmi di ricerca applicata ai prodotti e/o ai processi produttivi; investimenti tecnologici per la salvaguardia ambientale (compresi gli interventi di risanamento ambientale di immobili e fabbricati) e la sicurezza del lavoro; allestimento e ristrutturazione del punto vendita (riservato alle imprese commerciali). Le spese sono ammissibili al netto di Iva e di eventuali altre imposte, di interessi passivi, di oneri accessori, di costi di imballaggio e di trasporto. Tutti i beni dovranno essere di nuova fabbricazione e installati o utilizzati in unità locali situate in provincia di Varese. Il contributo della Camera di Commercio permetterà l’abbattimento del tasso annuo di interesse relativo ai primi dodici mesi di durata del finanziamento in misura variabile a seconda del settore: Artigianato 3. 5%, Commercio 3% e Industria 4%. Per le imprese al femminile (imprese individuali il cui titolare sia donna; le società di persone e le società cooperative in cui il numero di donne socie rappresenti almeno il 60% dei componenti della compagine sociale; le società di capitale in cui le donne detengano almeno i due terzi delle quote di capitale e costituiscano almeno i due terzi del totale dei componenti dell’organo di amministrazione) tali percentuali di abbattimento salgono di mezzo punto: Artigianato 4%, Commercio 3,5% e Industria 4,5% Per notizie più dettagliate ci si può rivolgere al Centro Informazione Economica (tel. 0332/295. 329-389; e-mail: cie@va. Camcom. It) della Camera di Commercio e al sito web www. Va. Camcom. It nella sezione “contributi”. .  
   
   
COOP L´AGORÀ: PERCORSI INNOVATIVI DI INSERIMENTO AL LAVORO INTERVISTA AL PRESIDENTE SERGIO DELLA VALLE  
 
Pordenone, 5 luglio 2007 - Presidente, di cosa si occupa L´agorà? “E´ una Cooperativa sociale nata nel 1998 per ´gemmazione´ dalla volontà di alcuni operatori della Cooperativa sociale Itaca di Pordenone e di utenti dei servizi psichiatrici territoriali di progettare ed attuare percorsi di inserimento al lavoro di persone svantaggiate ai sensi della legge 381/91 sulle Cooperative sociali. Proprio il procedimento di gemmazione è una caratteristica che testimonia positivamente come la mission e la potenzialità progettuale della Cooperazione sociale non si debbano necessariamente esaurire nella mera esecuzione di un mandato istituzionale”. Nel 2001 L´agorà ha acquisito il laboratorio di assemblaggio. “Nella decisione di subentrare alla gestione del laboratorio è stata decisiva la valutazione degli occupati, molti dei quali rientranti nelle condizioni previste dalla Legge 381. L’agorà ha provveduto ad una riorganizzazione complessiva dell’intero laboratorio, tale da consentire l’economicità dell´attività garantendo la continuità lavorativa al personale impiegato nel servizio. La gestione dello stesso nel corso di questi anni è risultata strategica soprattutto per lo sviluppo dei rapporti con la rete dei servizi per gli inserimenti lavorativi, assumendo sempre più la funzione di momento formativo per aumentare le possibilità di recupero e sviluppo delle capacità lavorative delle persone inserite in differenti tipologie di percorsi formativi (borse lavoro, stage, tirocini, work esperiences). Dodici sono le persone in percorsi di formazione lavoro, tutti diventati soci a partire dal 2001. Ma L´agorà si occupa anche di manutenzione del verde, pulizie, trasporto pasti e gestione di ecopiazzole. E´ importante poi ricordare che, in questi anni, il settore ha espresso anche la presenza di una consigliera di amministrazione in rappresentanza dei soci svantaggiati della Cooperativa. ”. Oltre agli inserimenti lavorativi? “Vanno aggiunti i numerosi e differenziati percorsi di formazione al lavoro progettati ed attuati in collaborazione con i Servizi territoriali e le Associazioni di volontariato. Importante è stata la partecipazione della Cooperativa ai Tavoli Tematici sulla Salute Mentale e sul Disagio Sociale dei Piani di Zona promossi dai Comuni dell’Ambito Territoriale di Pordenone”. Da circa un anno avete inaugurato la nuova sede a Pordenone. “Sì, in un’ottica di radicamento nel territorio e di una presenza che si propone sempre più come passaggio formativo e servizio per l’inclusione sociale dei soggetti deboli. Grazie alla nuova sede in via Roveredo 1/A a Pordenone, la Cooperativa è ora riconosciuta e riconoscibile come realtà autonoma, sia dai Servizi territoriali che dai clienti”. Questo cambiamento ha apportato benefici ai soci? “Particolare è la capacità dimostrata dai soci nell’adattarsi alle diverse richieste dei clienti. Molta attenzione è stata posta nella organizzazione del lavoro e dei tempi di produzione, stimolando le persone alla conoscenza ed alla ricerca di soluzioni nella ottimizzazione del ciclo produttivo, cosa importante sia per il clima di lavoro sia per la fidelizzazione dei clienti, riuscendo a garantire comunque l’integrazione con le persone più svantaggiate e con quelle in borsa lavoro. Ciò rappresenta un punto di forza del gruppo”. Benefici all´attività? “La situazione è migliorata grazie all´efficienza dei lavori che già L´agorà svolge e all´ampliamento della gamma. Il nuovo laboratorio, attivo da settembre 2006, è dotato di spazi più ampi e meglio organizzati. Si sono create le condizioni per svolgere meglio il lavoro richiesto e di accettarne di nuovo”. Il progetto “Il Cerchio”, di cosa si tratta? “Il continuo confronto con i Servizi sociali ha convinto la Cooperativa della necessità di dotare la propria sede di locali atti ad ospitare momenti di formazione, nella convinzione che l’acquisizione di commesse di lavoro che prevedano una professionalità più elevata possa essere raggiunta dalle persone con disabilità attraverso il continuo intreccio di momenti di formazione specifici con la produzione e con momenti di socializzazione e condivisione. Con la realizzazione del progetto l’offerta di momenti formativi, attuata in collaborazione con enti di formazione, potrà avvalersi dell´esperienza degli operatori della Cooperativa, i quali, da un lato conoscono le richieste del mercato e, dall’altro, hanno sviluppato una competenza specifica nel seguire i percorsi personalizzati di ciascuna persona, valorizzando competenze ed abilità di ciascuno”. Come procede la formazione? “In collaborazione con enti di formazione (Arsap, Ial, Associazione Alfa) la Cooperativa L´agorà ha già partecipato alla progettazione ed attuazione di corsi di formazione rivolti a persone disabili e svantaggiate. E´ stato inoltre possibile, grazie alla organizzazione di uno spazio adeguato, accogliere una persona disabile per uno stage formativo. Va sviluppata la possibilità di proporre progetti di inclusione sociale e lavorativa attraverso l’utilizzo di strumenti istituzionali (Si Lavoro, Solaris, Equal Occupabile). Per questo servono spazi adatti ed attrezzati, oltre all’apporto professionale ed umano degli operatori”. Il lavoro secondo l´ottica de L´agorà. “Inteso come strumento di inclusione sociale, affermazione di diritti, ri-attivazione di abilità diverse e peculiari di ciascuno è il punto fondante della mission di una Cooperativa sociale di tipo B come la nostra. Attualmente sono impegnati nel laboratorio sei soci svantaggiati e dieci persone inserite con borse di formazione lavoro, tutti seguiti da un’operatrice. L’attività è quella di assemblaggio manuale di articoli per la casa, confezionamento di prodotti per la persona”. La socializzazione come si inserisce in questo progetto? “Siamo convinti che lo sviluppo delle capacità e abilità delle persone attraverso la formazione al lavoro passi attraverso un’abitudine alla condivisione degli obiettivi e ad un atteggiamento positivo nella gestione e soluzione dei problemi. È importante che la persona inserita senta di entrare a far parte di un gruppo. Un gruppo che ha un obiettivo comune e che proprio nel perseguirlo sa essere attento alle abilità ma anche ai problemi di ciascuno”. Www. Itaca. Coopsoc. It .  
   
   
L’ALGERIA RIAPRE ALLE AGENZIE PER IL VISTO D’INGRESSO  
 
 Milano, 5 luglio 2007 - Da oggi cittadini e imprese che intendono recarsi in Algeria posso richiedere il Visto d’entrata tramite le agenzie di pratiche amministrative associate ad Unappa (Unione Nazionale Professionisti Pratiche Amministrative). Il Consolato dell’Algeria di Milano (che ha giurisdizione per tutto il Nord Italia) ed Unappa hanno, infatti, firmato un contratto di collaborazione che consente alle agenzie associate ad Unappa di poter richiedere i Visti. In precedenza, per chiedere ed ottenere il Visto gli utenti dovevano recarsi personalmente presso il Consolato dell’Algeria, senza poter servirsi di agenzie di intermediazione poiché il Consolato aveva revocato a tutte le agenzie la facoltà di presentare richieste di Visto, a causa del ripetersi di problemi di scarsa trasparenza di alcune agenzie. Grazie al nuovo accordo che accredita l’Unappa come referente privilegiato, ogni cittadino o impresa del Nord Italia può ottenere il Visto d’ingresso in Algeria senza doversi recare personalmente al Consolato di Milano, affidandosi ad una agenzia di intermediazione affiliata ad Unappa, con costi di modesta entità. Per scegliere una delle oltre 200 agenzie associate ad Unappa è possibile consultare l’elenco, diviso per città, pubblicato sul sito www. Unappa. It, oppure telefonare alla Segreteria Unappa, tel. 02/3800. 3306. “L’accordo con il Consolato dell’Algeria è importante – spiega Nicola Testa, Presidente di Unappa – non solo perché sblocca una situazione di stallo e di confusione relativa ai Visti per l’Algeria, ma anche perché costituisce un ulteriore riconoscimento della professionalità di Unappa ed apre la strada ad accordi analoghi con altri Consolati ed Ambasciate. E’ un passo in avanti verso la semplificazione burocratica e fornisce un piccolo contributo all’avvicinamento delle culture ed alla integrazione”. Unappa, che associa più di 200 agenzie presenti su tutto il territorio nazionale in cui operano circa 7. 000 professionisti dell’intermediazione, è attiva dal 1991 come associazione di categoria delle agenzie che curano il disbrigo di ogni tipo di pratica amministrativa. In particolare, Unappa lavora al fianco della Pubblica Amministrazione (Camere di Commercio, Agenzia delle Entrate, Garante della Privacy, Infocamere, etc. ) ed il suo ruolo sta per essere ufficializzato e definito da nuove norme attualmente all’esame del Parlamento. .  
   
   
I SINGLE RISPARMIANO SOLO 20 EURO AL MESE  
 
Milano, 5 luglio 2007 - In Europa Milano si classifica al 17° posto tra le città più care, risultando più conveniente di Berlino, di Londra, di Francoforte e di Madrid, ma meno di Roma. Tra le singole voci, a Milano conviene fare la spesa per alcolici e tabacco (in assoluto la città meno cara) ma anche per gli utensili per la casa (al 30° posto). Mentre la moda milanese è bella ma costa: Milano è infatti al primo posto per costo dell’abbigliamento in Europa. 335 euro, pari a 4. 020 euro annuali: è questo il risparmio mensile pesando la spesa dei milanesi sul reddito mensile. Ma i single del capoluogo lombardo risparmiano meno di 246 euro all’anno (20,5 euro mensili): necessitano quindi di oltre 17 anni per potersi permettere un metro quadrato di appartamento (prezzo medio per mq a Milano: 4. 300 euro). Meglio le “mamme single”, con 197 euro mensili, e ancor di più le coppie con figli (1. 326 euro mensili di risparmio in media). Ma chi consuma di più? In media il conto dei milanesi è di 2. 152 euro al mese. Ma tra le professioni, le famiglie il cui capofamiglia é un libero professionista o un imprenditore spendono oltre 3 mila euro mensili, il 75% in più delle famiglie con un capofamiglia operaio (1. 757 euro mensili). Marcate anche le differenze di spesa media per area di Milano: chi vive in centro spende il 36% in più di chi vive in periferia (3 mila euro rispetto a 2. 208 euro). E tra chi guadagna fino a 15 mila euro, i consumi raggiungono i 14,2 mila euro annuali e interessano quindi quasi totalmente il reddito percepito della famiglia. Il luogo per eccellenza per la spesa delle famiglie milanesi rimane il supermercato: il 78,6% ci va almeno una volta a settimana. I negozi al dettaglio sono popolari soprattutto tra chi ha più di 65 anni e vive in centro, ipermercato (18,3%) e i centri commerciali (16,1%) per chi ha tra i 35 e i 64 anni, mentre chi ha meno di 34 anni si segnala per gli acquisti su internet (l’8,6% fa acquisti on-line almeno una volta ogni quindici giorni). Emerge da un’elaborazione Camera di Commercio di Milano su dati www. Milano. Consumi. Info, una banca dati sui consumi dei milanesi della Camera di commercio di Milano e del Comune di Milano e dati Economist Intelligence Unit – Economist su 32 grandi città europee. Di azioni a tutela del consumatore e regolazione del mercato si è parlato oggi in Camera di commercio in occasione del convegno “Una riflessione sull’attività di regolazione del mercato della Camera di commercio di Milano nell’ultimo quinquennio e prospettive future”. “La Camera di commercio promuove un mercato trasparente per consumatori e imprese - ha dichiarato Angela Alberti, consigliere della Camera di commercio di Milano –. Siamo attivi con strumenti di regolazione del mercato come la conciliazione e l’arbitrato, controlli metrici e sulla sicurezza dei prodotti. In un mercato sempre più internazionale diventa sempre più importante un controllo che promuova la competizione anche sulla qualità dei beni e la predisposizione di strumenti per la risoluzione delle controversie in tempi rapidi e costi ridotti”. Per reperire tutti i dati della ricerca, consultare il sito camerale. .  
   
   
DONNE E LAVORO: UN PROTOCOLLO D´INTESA PER LE PARI OPPORTUNITA`  
 
 Ancona, 5 luglio 2007 - Garantire le pari opportunita` in ambito lavorativo. Su questa linea si muove la Regione Marche che attraverso l´Ufficio della Consigliera di Parita` ha sottoscritto un protocollo d´intesa con la Direzione regionale del Lavoro delle Marche. A siglare l´atto, il direttore della Direzione regionale del Lavoro delle Marche, Vittorio Ricci, e la Consigliera regionale di Parita`, Paola Catalini, la quale, nel suo ruolo istituzionale, promozionale e antidiscriminatorio in tema di pari opportunita`, e` chiamata a partecipare a tutte le sedi di indirizzo e promozione delle politiche attive del lavoro. In base all´intesa, l´Ufficio della Consigliera di Parita` e la Direzione regionale del Lavoro collaboreranno per favorire la piena applicazione della normativa in materia di parita` e di pari opportunita` tra uomo e donna. La Direzione regionale del Lavoro assicurera` il coordinamento dell´attivita` ispettiva in materia di parita` e pari opportunita` di competenza delle Direzioni provinciali del Lavoro delle Marche e si impegnera` a segnalare alla Consigliera regionale casi di discriminazione riscontrati dalle Direzioni provinciali del Lavoro negli ambiti lavorativi ispezionati e a far acquisire dalle stesse, su eventuale richiesta della Consigliera regionale, informazioni sulla situazione occupazionale maschile e femminile o altre notizie sulla materia. La Consigliera regionale si impegna a sua volta a segnalare situazioni di violazioni alle norme che disciplinano il rapporto di lavoro nella visione delle pari opportunita`, di cui sia venuta a conoscenza nello svolgimento delle proprie funzioni. Si e` infine convenuto di riunirsi con cadenza semestrale per uno scambio di informazioni e approfondimenti. .  
   
   
“ECCO IL NUOVO COMITATO PROVINCIALE PER LA PROMOZIONE DELL’IMPRENDITORIA FEMMINILE”  
 
 Pescara, 5 luglio 2007 - mSi è appena insediato il nuovo Comitato Provinciale per la Promozione dell’Imprenditoria femminile. La carica di Presidente è stata assegnata alla sig. Ra Anna Maria Giordani (rappresentante del settore commercio), mentre i neo-componenti del Comitato, nominati dalla Giunta Camerale in rappresentanza del Consiglio dell’Ente, delle Associazioni imprenditoriali di categoria e dalle Organizzazioni sindacali impegnate nella promozione delle pari opportunità, sono i seguenti: Sig. Ra Elisa Antonioni settore commercio; Sig. Ra Tiziana Marcucci settore commercio; Sig. Ra Luana Morganti settore turismo; Dr. Ssa Antonella Allegrino consiglio camerale; Rag. Annalisa Di Cesare settore industria; Dr. Ssa. Ra Teresa Perfetti settore agricoltura; Sig. Ra Anna Di Giulio settore artigianato; Rag. Alessandra D’incecco settore artigianato; Dr. Ssa Lucia Todisco settore cooperative. I Comitati provinciali per l’imprenditoria femminile hanno sede presso le Camere di Commercio e rivestono un importante ruolo di impulso, promozione e raccordo sul territorio delle diverse attività e iniziative a favore dello sviluppo dell’imprenditoria femminile. L’obiettivo perseguito è, infatti, quello di individuare strumenti idonei per attivare un sistema di rete tra soggetti pubblici e privati al fine di rimuovere gli ostacoli all’accesso delle donne nel mondo del lavoro e dell’imprenditoria in particolare. .  
   
   
SAN ROSSORE 2007, RIFLETTORI PUNTATI SU BAMBINI E DONNE  
 
Firenze, 5 luglio 2007 - Bambini e donne. Saranno i diritti negati, le violenze subite, lo sfruttamento che ancora subiscono in tanti angoli del mondo ma anche le buone pratiche, le esperienze e le azioni compiute in loro favore al centro dei dibattiti che vivacizzeranno la settima edizione del Meeting di San Rossore. Appuntamento per il 19 e 20 luglio prossimi nell’ex tenuta presidenziale, a pochi passi da Pisa. Al termine del primo giorno, dedicato ai bambini ed organizzato dalla Regione in collaborazione con Unicef, verrà presentato un documento finale sull’infanzia da sottoporre all’Assemblea Generale Onu a dicembre. Nella seconda giornata si parlerà invece di donne, la tutela dei diritti basilari come primo passo per valorizzarne capacità e talento. Ai tavoli di discussione parteciperanno esperti, studiosi, personalità e rappresentanti di associazioni e movimenti. I relatori delle due giornate saranno Kul Chandra Gautam, vice direttore esecutivo dell’Unicef, Maud de Boer-buquicchio, vice segretario generale del Consiglio d’Europa, Assefa Bequele, direttore generale dell’African Child Policy Forum, Tamar Pitch, docente di femminismo giuridico e filosofia del diritto all’Università di Perugia e Irene Tinagli, ricercatrice presso la Heinz School of Public Policy and Management Carnegie Mellon University di Pittsburgh. Attesi vari rappresentanti politici nazionali tra cui Claudio Martini, Franco Frattini, Rosy Bindi, Barbara Pollastrini e Mercedes Bresso. Tanti infine gli ospiti che daranno il loro contributo a tavole rotonde e dibattiti: tra questi la regista Francesca Archibugi, il ministro indiano per lo sviluppo delle donne e dei bambini Renuka Chowdhury, il deputato del Parlamento afgano, Malalai Joya, il presidente di Libera Luigi Ciotti, la campionessa mondiale di ginnastica artistica Vanessa Ferrari, il fotografo Thomas Billhardt. (ft) Il programma della due giorni è disponibile sul sito www. Primapagina. Regione. Toscana. It/sanrossore. .  
   
   
DUE MILIONI DI EURO STANZIATI NELL´AMBITO DEL PACCHETTO FAMIGLIA  
 
Bolzano, 5 luglio 2007 - Nel corso della sua recente seduta la Giunta provinciale ha stanziato un’ulteriore somma di 2 milioni di euro per contributi a favore di organizzazioni che realizzano misure per il sostegno e la sorveglianza di bambini e giovani nel corso dell’estate 2007 e per il sostegno pomeridiano durante l’anno scolastico. I 2,17 milioni di euro sono stati suddivisi tra 50 enti ed associazioni che hanno presentato la richiesta di contributo, 19 dei quali sono rappresentati da enti pubblici, soprattutto Comuni e scuole, e 30 sono organizzazioni private. L’assessore alla scuola di lingua tedesca, Otto Saurer, e l’assessora alla famiglia, Sabina Kasslatter Mur, sottolineano che queste misure di sostegno rappresentano un elemento importante del Pacchetto famiglia che ha lo scopo di fornire un aiuto anche nel campo della conciliabilità tra il lavoro e la vita famigliare. Gli assessori hanno inoltre posto l´accento sul fatto che la Giunta ha ammesso al contributo solamente gli enti e le associazioni in grado di soddisfare determinati parametri come l’affidabilità, la continuità e la loro attività in campo pedagogico. .  
   
   
IL LAZIO: SCOMMETTE SULL´EDILIZIA SOSTENIBILE  
 
Roma, 5 luglio 2007 - “La sostenibilità dovrà essere una priorità dei prossimi anni per interpretare uno degli obiettivi di questo secolo; quello della difesa dell’ambiente che dovremo consegnare alle nuove generazioni anche ricorrendo alla nostra capacità di innovazione”. Questo il commento del Presidente Piero Marrazzo in apertura dell’iniziativa organizzata in Regione per la presentazione del volume “Verso la Sostenibilità degli edifici e della città” curato e prodotto dall’Assessorato regionale ai Lavori Pubblici e Politica della Casa e dall’Enea, l’Ente per le Nuove Tecnologie, l’Energia e l’Ambiente. “Dobbiamo fare in modo – ha aggiunto Marrazzo - che tutti gli edifici pubblici, a partire da questo palazzo, vadano nella direzione di una maggiore sensibilità alla riduzione dei consumi energetici”. E ha concluso: “Vogliamo collegare questa sensibilità allo sviluppo economico perché questa è l’epoca della sostenibilità ambientale che passa attraverso la qualità della vita dei cittadini, con il rafforzamento della raccolta differenziata e la chiusura del ciclo dei rifiuti, con una strategia moderna della viabilità e con un’attenzione alla politica edilizia”. Prima del Presidente Marrazzo erano intervenuti nel dibattito anche il Presidente Enea, Luigi Paganetto, l’autrice del libro, Stella Stylianifanou e l’assessore Bruno Astorre, che ha descritto gli aspetti e i riferimenti normativi di una politica di edilizia residenziale pubblica sostenibile che “passa dall’innovazione come risposta alla criticità dello sperpero dell’energia e dunque relativa all’imperativo del risparmio energetico”. All’iniziativa ha partecipato anche il vicepresidente del Consiglio Francesco Rutelli che ha sottolineato l’importanza di una maggiore attenzione all’ambiente: “una centralità in senso moderno, legata all´innovazione tecnologica e alla tutela del clima. Quello della Regione Lazio – ha proseguito - è uno di quei passi concreti e utili perché punta a cambiare il modo stesso di pensare dei progettisti, dei costruttori e degli acquirenti´´. .  
   
   
EDILIZIA PUBBLICA, CANONI EQUI E PIU´ MANUTENZIONE FORMIGONI: AL MASSIMO 22% DEL REDDITO NETTO, MEGLIO DEL GOVERNO SCOTTI: AFFITTI MINIMI DI 20 EURO AL MESE, TUTELATE FASCE DEBOLI  
 
Milano, 5 luglio 2007 - Con una delibera proposta dell´assessore alla Casa, Mario Scotti, la Giunta regionale lombarda ha approvato ieri il progetto di legge (da sottoporre al Consiglio regionale per l´approvazione) che fissa i criteri generali per la rideterminazione dei canoni per l´edilizia residenziale pubblica e le norme per la valorizzazione e razionalizzazione dello stesso patrimonio Erp. Due gli scopi. Primo: rendere più equo il sistema di definizione dei canoni, che vengono meglio correlati alla reale situazione economica delle famiglie (con l´introduzione del parametro Isee, Indicatore socio-economico equivalente). Le famiglie più deboli pagheranno meno. Per altre il canone rimarrà invariato. Per la maggior parte il canone aumenterà progressivamente (fino a un massimo del 37% in tre o più anni). Si tratta comunque in termini assoluti di cifre assai basse, se si considera che oggi circa il 70% degli inquilini Aler paga meno di 50 euro al mese e che ci sono canoni minimi di 6 euro al mese. Ora il canone minimo sarà di 20 euro al mese. Per tutti comunque l´affitto non potrà superare soglie comprese tra il 14-22% del reddito netto. Secondo: creare condizioni più favorevoli alla manutenzione e all´ammodernamento degli edifici. "Abbiamo messo in moto un piano forte - ha detto il presidente Formigoni - per dotare la Lombardia di più case di edilizia residenziale a disposizione di chi non si può permettere una casa ai prezzi imposti dal libero mercato". "Un provvedimento - ha aggiunto il presidente - che permetterà di vendere anche alcuni alloggi (in misura non superiore al 20% e in condomini misti) a chi ne avesse la possibilità". "L´impianto normativo del provvedimento - ha spiegato l´assessore Scotti - è stato oggetto di confronto con le Aler, con Anci e soprattutto con le Organizzazioni Sindacali confederali e di categoria. In particolare è stato condiviso con Cisl e Uil, che si sono impegnate a proseguire il confronto tecnico con i sindacati inquilini per attenuare quanto più possibile gli impatti della nuova legge sulle famiglie". Situazione Attuale - In Regione Lombardia sono presenti oltre 170. 000 alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica. Di questi oltre 105. 000 sono di proprietà delle Aler Attualmente 114. 458 famiglie su 170. 000 pagano meno di 50 euro al mese di canone e in particolare: - 18. 721 famiglie pagano meno di 7 euro al mese - 41. 075 famiglie pagano tra 7 e 20 euro al mese - 36. 219 famiglie pagano tra 20 e 35 euro al mese - 18. 443 famiglie pagano tra 35 e 50 euro al mese Il canone medio mensile in Lombardia è di 106 euro. Le modalità di calcolo del canone sono attualmente disciplinate dalla legge regionale 91/83. In sintesi, gli inquilini corrispondono, in base al livello di reddito, un canone che corrisponde ad una percentuale del valore dell´immobile calcolato con i criteri dell´equo canone. Il sistema attuale, oltre a non garantire risorse sufficienti per la manutenzione degli immobili, viene considerato inadeguato da tutti i soggetti del settore, comprese le parti sociali, perché la situazione economica dell´inquilino viene individuata solo mediante il reddito lordo annuo, mentre il valore dell´alloggio (calcolato con l´equo canone) viene definito sulla base di un costo legato all´anno di costruzione e abbattuto per ogni anno di vetustà (così che immobili in centro città possono valere molto meno di un immobile relativamente recente in estrema periferia). Il Nuovo Metodo Di Calcolo Del Canone - Il meccanismo della riforma si fonda sull´introduzione dell´Isee (Indicatore socio economico equivalente) che misurerà la situazione economica basandosi non solo sui redditi, ma anche sulla composizione familiare. I nuclei familiari vengono "divisi" in quattro aree: - protezione: con un reddito Isee fino a 9mila euro; - accesso: nuclei con Isee da 9mila a 14mila euro; - permanenza: famiglie con Isee da 14mila a 28mila euro; - decadenza, che riguarda coloro che hanno superato i limiti per la permanenza dentro l´Erp. Per ciascuna area il canone non potrà comunque superare una determinata percentuale del reddito netto (detratte cioè le tasse e le spese mediche) del nucleo familiare, vale a dire: - il 14-16% per l´area di protezione; - il 20% per l´area dell´accesso; - il 22% per l´area della permanenza. "Da notare - ha aggiunto Formigoni - che mentre una recente proposta del Governo nazionale fissa il tetto massimo per i canoni Erp al 20% del reddito imponibile lordo, Regione Lombardia fissa il tetto massimo al 22% del reddito netto, il che è ovviamente sinonimo di prezzi più bassi". "Un modo concreto - ha detto ancora Scotti - per difendere in maniera forte i ceti più deboli che avranno anche a disposizione un contributo di solidarietà che sarà gestito dai Comuni". Il canone minimo viene fissato a 20 euro fermi restando i minimi più alti già esistenti (in alcune province il canone minimo è già da tempo di 30 euro a seguito di accordi locali). Gli appartenenti alle forze dell´ordine, invece, in considerazione del ruolo di diversificazione sociale nei quartieri e come portatori "di sicurezza", pagheranno il canone più favorevole tra quello Erp e quello concordato ai sensi della legge 431/98. Gli aumenti medi nel triennio non potranno essere superiori a 23% per l´area di protezione 28% per l´area dell´accesso 37% per l´area della permanenza Saranno graduati in tre o più anni. "Le nuove entrate - ha concluso Scotti - non serviranno a far cassa, bensì ad assicurare quella manutenzione della case che troppo spesso manca del tutto". La Valorizzazione Del Patrimonio - La nuova norma prevede la possibilità di vendere solo per esigenze di razionalizzazione ed economicità della gestione in base ad un programma che viene approvato dalla Giunta regionale. Le vendite sono preordinate ad esigenze di valorizzazione e i proventi destinati all´edilizia residenziale pubblica, con priorità al recupero di immobili inagibili (anche per prevenire le occupazioni abusive). Le abitazioni verranno offerte agli inquilini, in particolare a quelli che vivono in condomini a proprietà mista, ad un prezzo inferiore di circa 30% rispetto al prezzo di mercato. Da ultimo, fino al 2010 le Aler non potranno aumentare l´incidenza delle spese di amministrazione rispetto a quelle del bilancio. .  
   
   
PRECISAZIONI TELECOM ITALIA  
 
Milano, 5 luglio 2007 – Telecom Italia, in merito a quanto riportato nell’articolo pubblicato sul quotidiano La Repubblica dal titolo “Interessi Immobiliari” a firma Giovanni Pons, precisa che gli accordi con Gamma Re (51% Morgan Stanley, 49% Pirelli Re) per la vendita del 10% del fondo Tecla prevedono che questa sia effettuata al prezzo pagato per ciascuna quota in sede di Opa, come anche precisato nel prospetto. Ad oggi il prezzo di Opa è fissato, come noto, in 690 euro per ogni quota del fondo Tecla. .  
   
   
CAMFIN: RIDEFINITI GLI ACCORDI CON GAZ DE FRANCE SU ENERGIE INVESTIMENTI  
 
Milano, 5 luglio 2007 - Camfin S. P. A. Rende noto di aver ridefinito con Gaz de France alcuni punti degli accordi societari relativi alla joint-venture Energie Investimenti , già comunicati al mercato in data 19 giugno 2006. In dettaglio, viene stabilito che l´esercizio dell´opzione di acquisto su una quota del 20% di Energie Investimenti di proprietà di Camfin da parte di Gaz de France, originariamente previsto all´inizio del 2008, possa essere anticipato al mese di settembre 2007. E´ altresì previsto che il prezzo di esercizio, legato alle performance operative di Energie Investimenti, sia almeno pari all´investimento effettuato da Camfin su tale 20%. La modifica degli accordi societari coincide con la conclusione della fase di start-up della società e con il completamento del perimetro di attività di Energie Investimenti, che lo scorso 20 giugno ha acquisito il ramo di azienda grandi clienti di Gaz de France in Italia . .  
   
   
APPROVAZIONE DELLA PROPOSTA DI DISTRIBUZIONE DELLE AZIONI DI KME GREEN ENERGY  
 
Firenze, 5 luglio 2007 – Il Consiglio di Amministrazione, circa il progetto nel settore delle energie rinnovabili, ha deciso di convocare l’Assemblea degli Azionisti, in sede ordinaria, nei giorni 3 e 6 agosto p. V. , rispettivamente in prima e seconda convocazione presso la sede sociale a Firenze, per sottoporre all’approvazione della stessa la proposta di distribuzione di riserve disponibili per un ammontare di circa 2 milioni di Euro, mediante l’assegnazione di azioni ordinarie della società Kme Green Energy s. R. L. (previa trasformazione della stessa in società per azioni). Tale proposta, ove deliberata, avrà esecuzione dopo il rilascio delle autorizzazioni richieste per l’ ammissione a quotazione delle azioni ordinarie di Kme Green Energy, per la quale verrà presentata domanda. Contestualmente all’esecuzione della distribuzione è previsto che venga offerto in opzione un aumento di capitale di circa 50 milioni di Euro che doterà la società delle risorse finanziarie sufficienti a supportare la prima fase di sviluppo del progetto ed a costituire, insieme alla diffusione delle azioni tra il pubblico, le condizioni necessarie per la quotazione. .  
   
   
ENERGIA: A PESCARA MEETING INTERNAZIONALE SU BIODIESEL  
 
Pescara, 5 luglio 2007 - Sarà la Regione Abruzzo ad ospitare il meeting internazionale per la promozione del bio-diesel. L´iniziativa - inserita nell´ambito del progetto comunitario Probio per la promozione delle fonti di energia rinnovabile - vedrà riuniti domani, giovedì 5 luglio e venerdì 6 a Pescara, negli uffici dell´assessorato regionale all´Ambiente, in via Passolanciano, a partire dalle ore 10. 30, i referenti dell´Agenzia per l´energia di Burgos (Spagna), dell´Agenzia Provinciale per l´Energia di Avila (Spagna), dell´Amministrazione provinciale di Huelva (Spagna), dell´Ente per lo sviluppo locale di Burgos (Spagna), dell´Agenzia per lo sviluppo locale della Slovenia, dell´Università di Maribor (Slovenia) e dell´Università degli Studi di Teramo. Il meeting vedrà anche la partecipazione del "Panel Control" della Regione Abruzzo, gruppo di lavoro formato oltre che dalla Regione Abruzzo, dal Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell´Università di Teramo, da Confagricoltura Abruzzo, dal Comune di Pizzoferrato, dalla Comunità Montana Medio, dalla Fox Petroli e dalle agenzie Arssa e Alesa, che avranno il compito di definire priorità ed obiettivi per l´ottimale svolgimento dell´attività di progetto. Dopo le sedute di lavoro la delegazione internazionale visiterà alcuni tra i luoghi più affascinanti della regione, tra cui i comuni di Fara Filiorum Petri e Guardiagrele ed avranno l´opportunità di sperimentare dal vivo tradizioni, usi, costumi ed enogastronomia locali. .  
   
   
ENERGIA E CENTRALI IDROELETTRICHE: DURNWALDER NE DISCUTE CON I SINDACATI  
 
 Bolzano, 5 luglio 2007 - - Le prospettive sul piano occupazionale, giuridico ed economico del personale del settore elettrico in Alto Adige alla luce delle operazioni in corso nel settore dell´energia: è il tema affrontato dal presidente della Provincia Luis Durnwalder nell´incontro del 4 luglio a Bolzano con i rappresentanti nazionali di Filcemcgil, Flaeicisl e Uilcemuil e i responsabili provinciali delle organizzazioni sindacali. "Ho assicurato che dagli sviluppi delle trattative nessun lavoratore uscirà penalizzato", spiega Durnwalder. I rappresentanti sindacali dei lavoratori dei settori chimica e energia nelle tre organizzazioni nazionali Cgil, Cisl e Uil sono stati accolti a Palazzo Widmann dal presidente Durnwalder in seguito alla richiesta di fare il punto sul futuro del settore energetico in Alto Adige e sulle trattative in corso con Edison ed Enel per quanto concerne la gestione delle centrali idroelettriche e la distribuzione (Enel). "Naturalmente la questione che più interessa al sindacato è quella del futuro dei lavoratori del settore energia nel caso di nuovi assetti gestionali", sottolinea Durnwalder. Ai rappresentanti nazionali il Presidente ha illustrato lo stato delle trattative e ha assicurato che "dai futuri sviluppi nel comparto energetico nessun lavoratore uscirà penalizzato. Il trattamento economico, così come l´inquadramento giuridico e le tutela sul piano sociale e assicurativo resteranno garantite. Non andranno persi posti di lavoro e nelle trattative la Provincia è molto attenta anche su questo fronte, per assicurare standard occupazionali adeguati. " Durnwalder ha inoltre voluto chiarire che anche se le concessioni dovessero essere assegnate a società private, l´ente pubblico continuerà nel suo impegno a garanzia dell´occupazione. "Non posso immaginare che il futuro gestore delle centrali idroelettriche possa rinunciare al know-how fornito dal personale attualmente in servizio", ha concluso il Presidente. .  
   
   
CONVEGNO ASSOMINERARIA; SCARONI-ENI “IN ITALIA E’ DIFFICILE CERCARE PETROLIO”  
 
Potenza, 5 luglio 2007 - L´italia e´ un Paese con grandi riserve di petrolio e di gas, ma per le compagnie come l´Eni e´ piu´ facile andarlo a cercare in Alaska. E’ quanto ha affermato l’amministratore delegato dell´Eni, Paolo Scaroni, nel corso dell´assemblea annuale di Assomineraria. ´´L´italia e´ un Paese del petrolio e del gas - ha detto - ci sono molti milioni di barili di petrolio e di metri cubi di gas che non riusciamo a sfruttare per problemi tipicamente italiani: nimby, negoziazioni con gli enti locali per ottenere permessi e norme che ci rendono piu´ facile andare a cercare petrolio in Alaska, Angola o Golfo del Messico piuttosto che in Adriatico, Basilicata o in Sicilia. Eni punta a tutti i mercati europei per la vendita di gas – ha detto ancora Scaroni- "Investire nel mercato del gas fuori dall´Italia per noi e´ fondamentale. Nel gas siamo i numeri uno in Europa, e´ uno dei pochi primati che l´Italia puo´ vantare". "La sicurezza degli approvvigionamenti di gas sarà a rischio, mancano le fonti ed assisteremo a fenomeni di concorrenza tra paesi consumatori che faranno a gara per stringere nuovi accordi con i paesi produttori". Scaroni si è detto inoltre preoccupato per l´aumento dei consumi di gas al quale non corrisponde un aumento della produzione: "Entro il 2015 le importazioni dovrebbero aumentare in Europa di 220 miliardi di metri cubi, 130 arriveranno attraverso i nuovi gasdotti, reperire gli altri 90 non sara´ facile". Per l´Ad di Eni occorre quindi "rafforzare i rapporti con i paesi produttori e mettere in sicurezza il mercato italiano. L´apertura del mercato elettrico alle famiglie – ha inoltre osservato Scaroni - sta favorendo sviluppi positivi per l´Eni. Mi auguro - ha concluso Scaroni – che il periodo transitorio duri il meno possibile perché vogliamo fare concorrenza e conquistare clienti con la nostra offerta dual fuel e partire il prima possibile". .  
   
   
RAPPORTO SU : ENERGY SERVICE COMPANIES  
 
Milano, 5 luglio 2007 - L’analisi del rapporto è articolata su due aree d’affari in cui operano 2 tipologie di aziende: mercato E. S. Co. “puro”, in cui operano aziende il cui business è concentrato esclusivamente nel settore e la cui fonte di reddito proviene dal risparmio energetico; mercato E. S. Co. “allargato”: dove operano aziende che provengono principalmente dal settore impiantistico e dei servizi energetici, si occupano direttamente anche della costruzione e/o della vendita degli impianti. Nel breve e medio termine è previsto un ulteriore forte sviluppo del mercato, in particolare dell’E. S. Co. Puro, favorito sia dal mantenimento su alti livelli delle quotazioni dell’energia e dei combustibili che dalla necessità di intervenire sulla razionalizzazione dell’uso dell’energia in tutti i settori clienti: edifici privati e della pubblica amministrazione, fabbricati industriali, aziendali e del terziario. Il Mercato E. S. Co allargato ha registrato nel 2006 una buona crescita complessiva, pari al 13%. Per il mercato delle Energy Service Companies puro, la crescita 2006 è stata esplosiva, con un incremento del 127% per un valore che ha superato i 100 milioni di euro. Alla crescita del mercato E. S. Co. Puro ha contribuito una domanda crescente-di servizi da parte della pubblica amministrazione, del terziario,e dell’industria. Sono così nate numerose nuove società e lo spostamento progressivo della specializzazione di alcune società di servizi energetici, che hanno iniziato a lavorare in modalità “E. S. Co. ” Dati Di Sintesi, 2006
Numero di imprese 100
Numero di addetti 9. 200
Numero di addetti per impresa 92
Valore del mercato E. S. Co. Allargate (Mn. Euro) 1. 400,8
Variazione del mercato E. S. Co. Allargate 2006/2005 (%) 13,1
Valore del mercato E. S. Co. Pure (Mn. Euro) 102,0
Variazione del mercato E. S. Co. Pure 2006/2005 (%) 127,7
Fatturato per addetto mercato allargato (‘000 euro) 152,2
Valore aggiunto (Mn. Euro) 347,4
Valore aggiunto per addetto (‘000 euro) 37,7
Quota di mercato prime 4 imprese mercato allargato (%) 67,9
Quota di mercato prime 8 imprese mercato allargato (%) 72,4
Previsioni di sviluppo del mercato allargato:
· 2007/2006 (%) 10
· tendenza di medio periodo (%) Crescita
Fonte: Databank * Data di chiusura della ricerca: Giugno 2007 .
 
   
   
SICILIA: IERI SISTEMA ELETTRICO IN EQUILIBRIO RIMANE ALTA L’ATTENZIONE NELL’ISOLA  
 
 Roma, 5 luglio 2007 – Terna informa che ieri non è stato necessario ricorrere alle misure antiblackout nell’area della Sicilia occidentale. Questo è stato possibile grazie al rientro in esercizio di capacità produttiva ieri non disponibile. Un parziale miglioramento della situazione che, tuttavia, ha fatto registrare durante tutto il corso della giornata margini di riserva di energia elettrica ancora al limite. Al momento, il sistema elettrico siciliano è in equilibrio, seppure in presenza di una situazione che richiede ancora attenzione elevata. Sulla base delle informazioni sulle centrali attualmente in funzione, anche per quanto riguarda la giornata di domani i margini di riserva del sistema dell’isola si confermano esigui. Terna continuerà a monitorare costantemente l’evolversi della situazione.  
   
   
ERG: IL PRESIDENTE DEL COLLEGIO SINDACALE DI SPA ALFIO LAMANNA HA LASCIATO LA CARICA  
 
Genova, 4 luglio 2007 – Il Presidente del Collegio Sindacale di Erg Spa Alfio Lamanna ha lasciato la carica, ricoperta dal 1999, a seguito della nomina a componente del Consiglio di Sorveglianza della controllante San Quirico Spa avvenuta lo scorso 29 giugno. Il Collegio Sindacale di Erg Spa risulta ora composto da Mario Pacciani, Presidente, Fabrizio Cavalli e Paolo Fasce, sindaci effettivi. .  
   
   
LA COMMISSIONE FORNISCE INDICAZIONI PER COLMARE LE LACUNE DI CONOSCENZA SUL CAMBIAMENTO CLIMATICO  
 
 Bruxelles, 5 luglio 2007 - La Commissione europea ha pubblicato un Libro verde che illustra le aree di politica comunitaria in cui occorre intervenire per ridurre al minimo la minaccia del cambiamento climatico in Europa. Una delle aree in questione è la ricerca e la necessità di colmare le lacune in termini di comprensione del riscaldamento globale e del suo impatto sull´ambiente. Gli effetti del cambiamento climatico in Europa e nell´Artico sono già significativi e misurabili. In Europa la temperatura è salita di quasi 1°C nell´ultimo secolo, più rapidamente della media mondiale. Ne è conseguito un notevole intensificarsi delle precipitazioni piovose e nevose in Europa settentrionale, mentre in Europa meridionale è divenuta più frequente la siccità. Le temperature estreme raggiunte di recente, quali l´ondata di caldo estivo senza precedenti del 2003, sono in linea con il cambiamento climatico causato dall´attività dell´uomo. Tali cambiamenti nelle condizioni meteorologiche stanno iniziando a esercitare un impatto negativo sull´economia europea, in quanto molte attività economiche dipendono fortemente dalle condizioni climatiche. Un aumento della frequenza e dell´intensità degli eventi estremi, quali tempeste, forti precipitazioni, inondazioni marine e piene violente e improvvise, siccità, incendi boschivi e frane sono destinati a danneggiare gli edifici e le infrastrutture industriali e dei trasporti e di conseguenza ad avere un impatto diretto sui servizi finanziari e i settori assicurativi. Tra le attività e i settori destinati a essere duramente colpiti da tali eventi figurano anche l´agricoltura, la silvicoltura, la pesca, il turismo di mare e sciistico e la salute. L´europa deve pertanto adattarsi rapidamente al clima che cambia, secondo il Libro verde «Adapting to climate change in Europe - options for Eu action». Un intervento tempestivo potrebbe tradursi in vantaggi economici evidenti, prevenendo e riducendo al minimo le minacce agli ecosistemi, alla salute umana, allo sviluppo economico, agli edifici e alle infrastrutture. Tuttavia, se non ci sarà un intervento precoce, «l´Ue e i suoi Stati membri potrebbero essere costretti a un adeguamento di reazione non pianificato, spesso all´improvviso in risposta alle crisi e ai disastri sempre più frequenti, che si riveleranno molto più costosi e minacceranno i sistemi sociali ed economici europei e la sicurezza del continente», si legge nel documento. Il Libro verde indica quattro aree in cui è possibile intervenire precocemente a livello di Ue, tra cui la ricerca e la necessità di affrontare la complessità di fattori intercorrelati che riguardano il al cambiamento climatico. Pur accogliendo con favore l´enfasi posta sul cambiamento climatico nel Settimo programma quadro (7°Pq) comunitario, il documento specifica che vi sono diverse lacune nella nostra comprensione dell´impatto del cambiamento climatico. Per colmarle, vengono suggerite le seguenti azioni: - sviluppare metodologie complete e integrate per la valutazione di impatti, vulnerabilità e un adattamento efficace dal punto di vista dei costi; - migliorare la comprensione di base e la capacità di prevedere gli impatti in Europa, nonché nell´Atlantico settentrionale, nell´Artico, nel Mediterraneo e nel Mar Nero; - chiarire gli impatti attesi del cambiamento climatico e dell´assottigliamento della fascia di ozono sugli ecosistemi e studiare sistemi per aumentarne la resistenza; - sviluppare insiemi di dati e modelli ad alta risoluzione, paneuropei, completi e a lungo termine; - migliorare l´accesso ai dati esistenti e integrare i dati pertinenti per l´adattamento in Inspire (Infrastructure for Spatial Information in Europe, ossia Infrastruttura per le informazioni spaziali in Europa), Seis (Shared Environment Information System, ossia Sistema per la condivisione delle informazioni in materia ambientale) e Gmes (Global Monitoring for Environment and Security, ossia Monitoraggio globale per l´ambiente e la sicurezza); - sfruttare meglio i sistemi di informazione esistenti promossi a livello comunitario, quali il sistema europeo di allarme per le inondazioni, il sistema europeo di informazioni sugli incendi forestali e il centro di monitoraggio e informazioni per la protezione civile; - elaborare ogni quattro o cinque anni relazioni sintetiche aggiornate sugli impatti climatici, l´adattamento e le vulnerabilità, basate tra l´altro sui risultati della ricerca nazionale e finanziata dall´Ue; - sostenere la ricerca sull´adattamento per imprese, servizi e industrie; - avviare studi paneuropei sui progetti attuali e futuri delle regioni costiere per rafforzare la protezione costiera, sui costi ambientali ed economici comportati da tali progetti, sugli impatti che potrebbero avere sul bilancio comunitario e sull´economia delle regioni costiere; - migliorare la conoscenza dei flussi e della disponibilità di risorse. Le altre tre aree di politica individuate dal Libro verde sono: integrazione di azioni di adattamento al cambiamento climatico nella legislazione presente e futura, nelle risposte politiche e nei programmi di finanziamento; integrazione di esigenze globali di adattamento nei rapporti esterni dell´Ue e realizzazione di una nuova alleanza con i partner di tutto il mondo; istituzione di un gruppo consultivo europeo sull´adattamento al cambiamento climatico per analizzare strategie e azioni coordinate. Verranno organizzati diversi seminari per discutere il contenuto del Libro verde, mentre nel mese di novembre dovrebbe essere avviata una consultazione pubblica sul documento. Per maggiori informazioni consultare: http://ec. Europa. Eu/environment/climat/adaptation/index_en. Htm .  
   
   
TECNOLOGIA E TUTELA DEI BOSCHI: UN’INTESA SOSTENIBILE  
 
 Roma, 5 luglio 2007 - Fare chiarezza sulla relazione tra innovazione nella meccanizzazione forestale e la corretta gestione delle aree boschive, nel rispetto dei criteri di sostenibilità e tutela ambientale. E’ questo lo scopo del workshop ‘Meccanizzazione e certificazione forestale’ previsto il 5 luglio 2007 a Roma presso il Consiglio nazionale delle ricerche. La giornata di studio è stata organizzata dall’Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree (Ivalsa) del Cnr di Firenze e dall’associazione Pefc Italia, ente normatore del Programme for endorsement of forest certification schemes, riconosciuto a livello mondiale. “Dalla nascita del concetto di sviluppo sostenibile, ratificato a Rio nel 1992, alle linee guida del protocollo di Helsinki del 1995, molta strada è stata fatta nella direzione della tutela delle foreste”, afferma Carla Nati, ricercatrice Ivalsa-cnr. “In particolare la certificazione forestale è stato uno degli strumenti che ha permesso di migliorare l’immagine della selvicoltura e della filiera foresta-legno, fornendo di fatto la possibilità di commercializzare legno e prodotti del bosco provenienti da foreste gestite in modo sostenibile”. La certificazione forestale, infatti, attesta che le forme di gestione boschiva rispondono a determinati requisiti, riconosciuti a livello mondiale, per quanto attiene sostenibilità ambientale, economica e sociale. “Sono oltre 90 gli indicatori di buona gestione verificati per il rilascio della certificazione”, spiega Antonio Brunori, segretario generale di Pefc Italia. “Dal taglio dell’albero all’esbosco, tutto deve essere fatto in modo da impattare il meno possibile l’ecosistema assicurando, inoltre, la valorizzazione della flora autoctona e la protezione della fauna oltre che il rispetto delle realtà locali”. “Sono diverse le possibilità di soluzioni tecnologicamente avanzate ma rispettose dell’habitat forestale”, afferma Nati. “Nel caso del suolo, è da evitare il rimescolamento del terreno provocato dal passaggio dei mezzi di abbattimento ed esbosco, anche attraverso la definizione preventiva dei tracciati, spesso già stabiliti prima dell’inizio dei lavori. Da evitare accuratamente, poi, le perdite di combustibile e olio minerale sul terreno. Tra gli accorgimenti per minimizzare gli impatti al bosco si segnalano, ad esempio, l’uso di oli di origine vegetale a biodegradabilità elevata, l’utilizzo di pneumatici a sezione larga e con bassa pressione di esercizio per limitare il compattamento del suolo, la segnalazione, con nastri o segni colorati sulle piante, delle vie di abbattimento ed esbosco allo scopo di limitare i danni alle piante residue e alla rinnovazione”. Nel corso della giornata di studio i ricercatori dell’Ivalsa presenteranno i risultati di alcune loro ricerche sull’utilizzo sia degli oli di origine vegetali, con biodegradabilità superiore al 90%, sia dei carburanti alchilati, combustibili meno nocivi per la salute degli operatori perché privi di componenti volatili quali il benzene, notoriamente cancerogeno. “Negli ultimi anni”, conclude Nati, “l’interesse delle aziende boschive italiane verso la produzione di legname eco-sostenibile è aumentato considerevolmente: ad oggi sono oltre 666. 000 gli ettari certificati secondo i due principali schemi di certificazione Pefc e Fsc. Tra il 2005 e il 2006 le superfici certificate (boschi e piantagioni) sono aumentate del 5-6% mentre il numero delle ditte che commercializzano anche prodotti derivanti da aree certificate è aumentato di oltre il 30%”. .  
   
   
PRESENTATO IL PIANO REGIONALE ANTINCENDI DELLA SARDEGNA  
 
Cagliari, 5 Luglio 2007 - Un esercito di tredicimila uomini che garantiscono una presenza giornaliera in tutti i punti della Sardegna e 2400 unità pronte ad intervenire per combattere gli incendi. E, inoltre, un coordinamento tra istituzioni e associazioni per arginare la piaga che ogni estate devasta la Sardegna. Sono i numeri dell´esercito che lotta contro gli incendi in Sardegna. Ad illustrarli nel corso di una conferenza stampa l´assessore regionale della Difesa dell´Ambiente Cicito Morittu, il comandante del corpo forestale regionale Giuseppe Delogu e i responsabili della Protezione civile e dell´Ente Foreste. "Rispetto al passato il numero di incendi è in calo - ha spiegato l´assessore - ma questo non significa che si debba abbassare la guardia - la regione, infatti, vuole procedere con il potenziamento di questa attivitò". Che, come ha spiegato l´assessore passa per "un miglioramento del servizio di informazione nell´attività di lotta agli incendi", che passa attraverso la rapida individuazione dei punti di pericolo e "il tempestivo intervento". Attività che prevedono un potenziamento dei mezzi "e non è esclusa in futuro la costituzione di una flotta aerea sarda" e l´utilizzo di un sistema di individuazione satellitare e inoltre "la formazione del personale, compresi i volontari". A fronteggiare le fiamme con attività di controllo e prevenzione ci saranno questa estate 1250 uomini del corpo forestale, 3511 uomini dell´Ente Foreste, 5089 barracelli distribuiti in diversi centri della Sardegna, 1360 volontari che fanno capo a diverse associazioni di volontariato e 800 pompieri. "Ogni giorno sarà garantita una presenza di 2400 unità - ha spiegato Giuseppe Delogu, comandante regionale del Corpo forestale - e questo ci permetterà di monitorare e contrastare il fenomeno". Nel corso della conferenza stampa sono stati illustrati i dati relativi agli incendi relativi ai primi mesi dell´anno. "Rispetto allo stesso periodo dell´anno scorso - ha spiega Delogu - c´è stato comunque un calo degli incendi e inoltre è diminuita anche la superficie distrutta dalle fiamme". Il responsabile del Corpo forestale ha rimarcato anche l´importanza dell´attività investigativa portata avanti. "Le indagini hanno permesso di appurare che più del 50% degli incendi sono di natura dolosa - ha precisato - mentre la restante parte di origine colposa". Tra le novità illustrate nel corso della conferenza stampa anche la decisione della Regione di costituirsi parte civile nei processi per incendio doloso che hanno distrutto superfici di vegetazione superiori ai 25 ettari. .