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Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Settembre 2007
PIÙ SFORZI PER PREVENIRE LE MALATTIE CARDIOVASCOLARI  
 
Bruxelles, 3 settembre 2007 - Il Parlamento europeo, invitando la Commissione a presentare una raccomandazione sulle malattie cardiovascolari, chiede di promuovere la prevenzione e programmi di educazione pubblica. Sollecita anche un costante sostegno finanziario alla ricerca, sfruttando anche le possibilità esistenti, e auspica la creazione di una banca dati europea per il monitoraggio delle malattie cardiovascolari. Con 1,9 milioni di decessi nel 2005 (il 42% del totale), le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte per gli uomini e le donne nell´Unione europea. Il costo totale delle malattie cardiovascolari nell’Ue ammonta a 169 miliardi di euro, di cui 105 miliardi di euro sono spesi per il trattamento di tali malattie e 64 miliardi di euro sono dovuti alla perdita di produttività e al costo delle cure informali, mentre il 3% delle spese sanitarie si riferisce alla prevenzione e ai programmi di sanità pubblica. Approvando una risoluzione con 607 voti favorevoli e 2 contrari, il Parlamento invita la Commissione a presentare una raccomandazione relativa alle malattie cardiovascolari, inclusa l´ipertensione, nonché all´identificazione precoce dei soggetti ad alto rischio e a strategie di prevenzione in Europa. Nell´incoraggiare l´installazione in grandi spazi pubblici di sistemi per il trattamento preospedaliero per le vittime di arresto cardiaco, invita inoltre gli Stati membri a sviluppare e a rafforzare i loro sistemi di sorveglianza dei fattori di rischio, anche definendo linee guida nazionali per la prevenzione delle malattie cardiovascolari. Commissione e Stati membri dovrebbero poi trovare un consenso al fine di fissare obiettivi per la gestione dello screening e del controllo dell´ipertensione, nonché sviluppare e attuare strategie di promozione della salute cardiovascolare, di identificazione precoce dei gruppi ad alto rischio e di prevenzione. Il Parlamento invita inoltre la Commissione a incoraggiare iniziative e collaborazioni con le parti interessate, al fine di promuovere il miglioramento della salute cardiovascolare mediante un´intensificazione dei controlli sul consumo di tabacco e di alcol, il miglioramento del regime alimentare e l´attività fisica quali mezzi per prevenire l´obesità e l´ipertensione e le relative complicazioni. Gli Stati membri dovrebbero anche attuare programmi di educazione pubblica intesi a sensibilizzare sui fattori di rischio collegati alle malattie cardiovascolari e programmi specializzati per la formazione continua degli operatori sanitari. Il Parlamento chiede inoltre un costante sostegno finanziario a favore della ricerca volta a prevenire le malattie cardiovascolari, inclusa la ricerca sui fattori di rischio, la prevalenza e i fattori genetici delle malattie cardiovascolari e, in proposito, invita la Commissione a segnalare agli Stati membri le opportunità di finanziamento disponibili a titolo del Settimo Programma quadro di ricerca, dei Fondi strutturali e del Fondo europeo di sviluppo. Il Parlamento invita la Commissione a migliorare la comparabilità dei dati, promuovendo la creazione di una banca dati per il monitoraggio della prevalenza, della mortalità, della morbilità e dei fattori di rischio delle malattie cardiovascolari negli Stati membri. La esorta inoltre a sviluppare valutazioni di impatto sulla salute e a misurare l´onere delle malattie cardiovascolari e dell´ipertensione sulla produttività economica europea negli Stati membri. .  
   
   
UN FARMACO PER L’IPERTENSIONE SALVA LA VITA AI DIABETICI IN ITALIA COLPITI 3 MILIONI DI PERSONE A VIENNA OLTRE 30.000 ESPERTI PER IL CONGRESSO DELLA SOCIETÀ EUROPEA DI CARDIOLOGIA  
 
 Vienna, 3 settembre 2007 – Un farmaco contro l´ipertensione già noto e disponibile anche in Italia riduce drasticamente le complicanze nei diabetici. E diventa un vero e proprio salva vita destinato a mutare radicalmente la lotta a questa patologia che colpisce nel mondo circa 246 milioni di persone, 3 milioni nel nostro Paese. Si tratta della principale novità del Congresso Europeo di Cardiologia in corso dal 2 fino al 5 settembre a Vienna. La notizia è stata presentata in sessione plenaria e immediatamente pubblicata sull’ edizione on line di Lancet, la più autorevole rivista medica europea. Lo studio che ha portato a questi clamorosi risultati si chiama Advance ed è il più ampio mai condotto su pazienti con diabete di tipo 2, detto anche non insulino-dipendente (che rappresenta circa il 90% dei casi). Il trial ha dimostrato che un’associazione fissa di perindopril e indapamide, già utilizzata anche in Italia per la terapia dell’ipertensione arteriosa, ha significativamente ridotto del –14% la mortalità globale e del –18% la mortalità cardiovascolare . “Dati straordinari, che ci indicano come questa terapia possa essere considerata una vera e propria salvezza per milioni di malati – commenta il prof. Roberto Ferrari, Direttore della Clinica di Cardiologia dell´Azienda Ospedaliera Universitaria S. Anna di Ferrara e primo italiano Presidente Eletto della Società Europea di Cardiologia –. Le malattie cardiovascolari rappresentano infatti le maggiori complicanze del diabete di tipo 2 e sono la più frequente causa di morte per questi pazienti (50-80%). Trattando i diabetici del nostro Paese con questa associazione fissa, si potrebbero salvare nei prossimi cinque anni ben 40. 000 persone”. Lo studio Advance ha coinvolto 11. 140 malati di diabete di 20 Paesi, fra cui l’Italia, con 215 centri partecipanti di Asia, Australia, Europa e Nord America. E’ uno studio molto ambizioso perché è partito da dove altri importanti studi su questa popolazione di pazienti si erano interrotti. Già da oggi l’abstract è disponibile nel sito www. Thelancet. Com, e sarà pubblicato nell’edizione cartacea di sabato 8 settembre. “Ci attendiamo che i risultati di questo studio abbiano importanti ripercussioni sulle linee guida, la pratica clinica e le politiche sanitarie- dichiara il prof. Stephen Macmahon del George Institute for International Health dell’Università di Sydney, co-coordinatore dello studio-. Questo trattamento riduce infatti di quasi un quinto il rischio di morire per complicazioni legate al diabete, praticamente senza effetti collaterali”. Risultati estremamente favorevoli, ancora più importanti perché possono essere immediatamente applicati nella pratica clinica come spiega il prof. Ferrari: “Lo studio è stato condotto in condizioni del tutto simili a quelle reali: i pazienti arruolati erano già trattati secondo il meglio delle terapie disponibili, come da indicazioni delle più recenti linee guida, ed i medici sperimentatori erano liberi di scegliere l’approccio terapeutico più appropriato, al quale aggiungere in cieco il farmaco in studio oppure il placebo. Il farmaco utilizzato è un’associazione fissa, già in uso e rimborsato nel nostro Paese, che può essere prescritto anche dal medico di famiglia. ” In Italia sono circa 1. 700. 000 i pazienti noti ma, se si considera anche il diabete non diagnosticato, si possono stimare oltre 3 milioni di malati. “Il diabete di tipo 2 rappresenta uno dei più seri problemi di sanità pubblica nel mondo – commenta il prof. John Chalmers della George Institute for International Health dell’Università di Sydney, co-coordinatore dello studio - una vera epidemia globale che colpisce ogni anno 7 milioni di malati in più. Se i benefici riscontrati nel nostro studio si applicassero anche solo alla metà dei diabetici di tutto il mondo, si potrebbero evitare nei prossimi 5 anni più di 1 milione di morti. Per questo riteniamo che questo trattamento vada considerato di routine per malati di diabete di tipo 2” La maggior parte delle complicanze sono di tipo cardiovascolare. “Il diabete di tipo 2 aumenta da 2 a 4 volte il rischio di infarto – conclude il prof. Ferrari - e accorcia la speranza di vita di 5-10 anni. Determina inoltre altre serie complicanze a carico di arterie, reni, occhi e sistema nervoso periferico. Lo studio Advance ha dimostrato che il farmaco utilizzato riduce anche questi problemi, senza effetti collaterali di rilievo. Le complicanze renali ad esempio sono diminuite significativamente del -21 %” . Il farmaco utilizzato nello studio è un’associazione fissa che unisce il Perindopril, un Ace inibitore, e l’ Indapamide, un diuretico caratterizzato da neutralità sia sul profilo glucidico che lipidico, un aspetto molto importante nel diabetico. Questa associazione fissa è ben nota ai clinici fin dal 2001, ed è stata scelta come farmaco di riferimento del trial clinico per le sue riconosciute doti di efficacia sia nel ridurre la pressione arteriosa che nel combattere le alterazioni macrovascolari (irrigidimento delle grandi arterie) e microvascolari (rarefazione del microcircolo periferico), alterazioni particolarmente importanti nei pazienti diabetici, oltre che per la buona tollerabilità metabolica anche nel lungo termine. .  
   
   
RICERCA FINANZIATA DALL´UE INFONDE SPERANZA AI PAZIENTI AFFETTI DA HIV  
 
Bruxelles, 3 settembre 2007 - Ricercatori finanziati dall´Unione europea hanno dimostrato che la cura a lungo termine dei pazienti affetti da Hiv mediante la terapia antiretrovirale combinata (Cart) può causare l´aumento delle cellule immuni Cd4 fino a un livello pari a quello riscontrato in soggetti negativi al virus. Lo studio, pubblicato on line dalla prestigiosa rivista «The Lancet», è stato condotto nel quadro del progetto Eurosida, finanziato dal 1994 a titolo dei vari programmi quadro elaborati dall´Unione europea. Le persone colpite dall´Hiv subiscono una perdita delle cellule immuni Cd4, il che ne indebolisce i sistemi immunitari rendendoli maggiormente vulnerabili a tutta una serie di infezioni. La terapia antiretrovirale combinata è intesa alla riduzione delle repliche virali dell´Hiv al di sotto dei limiti di rilevamento. Il numero delle Cd4 aumenta in proporzione alla diminuzione delle repliche virali. L´obiettivo di quest´ultimo studio, condotto da Amanda Mocroft del Royal Free and University College Medical School di Londra, è stato quello di verificare gli effetti a lungo termine della Cart sulla conta delle cellule Cd4 nei pazienti che avevano raggiunto la massima soppressione virologica. All´inizio dello studio, la media di Cd4 riscontrata era di sole 200 cellule per microlitro. Il maggiore aumento è stato osservato nel corso del primo anno, ma solo dopo che il numero di cellule continuava ad aumentare, anche se più lentamente. «La conta cellulare di Cd4 nella maggior parte dei pazienti seguitava a registrare una crescita significativa, persino a distanza di oltre cinque anni dall´inizio della Cart», scrivono i ricercatori. «Infine, abbiamo dimostrato che nella maggior parte di pazienti sieropositivi in cui si riusciva a mantenere la carica virale al di sotto delle 50 copie per millilitro, il numero di Cd4 continuava ad aumentare notevolmente, anche dopo un´esposizione prolungata alla terapia combinata». Alla fine della sperimentazione, i pazienti che avevano cominciato con i più alti livelli di Cd4 (oltre 350 cellule per microlitro) si avvicinavano ai livelli riscontrati nelle persone negative all´Hiv, ossia a circa 800 cellule per microlitro. È necessaria una più ampia verifica per controllare se i pazienti con quantità inferiori di Cd4 a inizio terapia possono eventualmente raggiungere questi livelli. «L´aumento nella conta di cellule Cd4 avrà come risultato una corrispondente riduzione del rischio di malattie opportunistiche o mortali associate all´Hiv, in quanto la conta di Cd4, più che la carica virale, rimane uno dei maggiori indicatori del decorso clinico della malattia», osservano i ricercatori. Tuttavia, gli scienziati sottolineano che i loro risultati sono applicabili solo a pazienti con un´ottima risposta alla Cart. «Nel 30% dei pazienti sottoposti alla Cart non si attiva la soppressione virologica e il numero di Cd4 in questi soggetti non aumenterà con la stessa intensità», avvertono gli studiosi. «Molti programmi di terapia Cart sono associati a tossicità a lungo e breve termine, sono frequenti le interruzioni del trattamento e la carica virale non sempre potrebbe essere mantenuta a questi bassi livelli». Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Cphiv. Dk/eurosida/tabid/59/default. Aspx http://www. Thelancet. Com/ .  
   
   
L’IPPOCAMPO CHE OSCILLA RICERCATORI DELLA SISSA PUBBLICANO SU PNAS I RISULTATI DI UNO STUDIO CHE ILLUSTRA IL RUOLO DEL GABA E DEL FATTORE DI CRESCITA BDNF NEL POTENZIARE L’EFFICACIA SINAPTICA  
 
 Trieste, 3 settembre 2007 - Comprendere la spettacolare complessità delle connessioni tra i neuroni nel cervello e come queste si stabiliscono durante lo sviluppo postnatale. Questa la finalità della ricerca di un team di ricercatori del settore di neurobiologia della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista americana Pnas (Proceedings of the National Academy of Sciences). Una squadra internazionale di giovani neurobiologi - Majid Mohajerani, iraniano, che ha appena concluso il dottorato alla Sissa, Sudhir Sivakumaran, studente di dottorato alla Sissa arrivato a Trieste dall’India, Paola Zacchi di Trieste e il post-doc Pedro Aguilera, sudamericano - ha cercato di capire e chiarire alcuni meccanismi coinvolti nei fenomeni di plasticità neuronale, in particolare il ruolo del trasmettitore Gaba e del fattore di crescita Brain Derived Neuroptrophic Factor o Bdnf. «Tutte le strutture del sistema nervoso, quando sono immature – spiega Enrico Cherubini, responsabile del settore di neurobiologia della Scuola di eccellenza di Trieste e coordinatore del team di ricerca – sono caratterizzate da oscillazioni spontanee che servono a mettere in comunicazione gruppi di neuroni diversi. In particolare noi ci occupiamo dell’ippocampo, nelle prime settimane di vita. Questa struttura è fondamentale per i processi di apprendimento e per la formazione della memoria, in particolare di quella dichiarativa di rilevante importanza per la localizzazione “spaziale”». L’attività neuronale esercita un fondamentale controllo sull’efficacia sinaptica e sul riarrangiamento delle connessioni neurali. Cambiamenti dell’efficacia sinaptica nei circuiti neurali dell’ippocampo sono ritenuti cruciali per la formazione e il consolidamento di tracce di memoria e per l’apprendimento: le proprietà plastiche dei neuroni sono il requisito essenziale perchè tali processi si attuino. «L’immagazzinamento delle informazioni all’interno di singoli neuroni e il conseguente rimodellamento del circuito – commenta il neurobiologo della Sissa - avviene proprio quando due o più cellule oscillano in sincronia secondo l’aforisma “cells that fire together wire together”». Durante la prima settimana di vita postnatale, anche l’attività dell’ippocampo è contraddistinta da oscillazioni spontanee: i cosidetti potenziali depolarizzanti giganti (Gdps) che dipendono dall’azione congiunta del Gaba e del glutammato. «Queste oscillazioni – chiarisce Cherubini – contribuiscono a modificare l’efficacia sinaptica». Il Gaba, o acido gamma-amino-butirrico, è il principale neurotrasmettitore inibitorio nel cervello adulto. Agisce come un freno che riduce l’eccitabilità delle cellule nervose. In particolari condizioni, quando l’inibizione Gaba-mediata viene meno, si ha un aumento dell’eccitabilità neuronale che può portare a crisi epilettiche. Nella prima settimana di vita postnatale, il Gaba è invece eccitatorio. Tuttavia eccita “poco ma non troppo”. Depolarizzando le cellule induce oscillazioni sincrone e facilita l’ingresso di calcio con effetto benefico sulla sinaptogenesi, ovvero nella formazione e maturazione delle sinapsi. La depolarizzazione mediata dalle oscillazioni di membrana delle cellule nervose porta a un aumento di calcio all’interno delle cellule stesse, con conseguente attivazione di geni, sintesi di nuove proteine e modificazione dei circuiti neuronali. I ricercatori hanno individuato che durante la depolarizzazione viene rilasciato il fattore di crescita Bdnf, che agisce da una parte sui recettori delle cellule pre-sinaptiche, aumentando l’efficacia sinaptica, dall’altra sui recettori delle cellule post-sinaptiche, attivando fattori di trascrizione necessari alla formazione di nuove sinapsi, che sono le strutture altamente specializzate che consentono la comunicazione tra le cellule del tessuto nervoso, il punto d’incontro tra i neuroni dove avviene lo scambio dei neurotrasmettitori tra il neurone pre-sinaptico e il neurone post-sinaptico. «Così - commenta Cherubini - il circuito neuronale del neonato, nella prima settimana di vita, per l’azione congiunta dell’attività pre e post-sinaptica, si viene a rimodellare: alcune sinapsi vengono potenziate, altre indebolite, rendendo più efficace la comunicazione tra i neuroni e quindi potenziando la capacità di apprendimento». La contemporanea attivazione dell’elemento pre e post-sinaptico, facilitato dalle oscillazioni sincrone dell’intera rete di neuroni, determina i cambiamenti della risposta sinaptica agli stimoli. Le basi della memoria e dell’apprendimento nei primi stadi di sviluppo risiedono proprio in tali cambiamenti. Una conoscenza più approfondita dei meccanismi responsabili dell’azione depolarizzante ed eccitatoria del Gaba nell’ippocampo, nel corso dello sviluppo postnatale, è cruciale quindi per capire i meccanismi fisiologi responsabili della sinaptogenesi. La ricerca è stata finanziata dal Ministero dell’Università e della Ricerca e dall’Unione Europea. .  
   
   
UNA PROTEINA DERIVATA DALLA MEDUSA RIVELA I DIFETTI DELLE CELLULE E APRE AD APPLICAZIONI TERAPEUTICHE PER RILEVARE TUMORI IN STADIO PRECOCE  
 
 Roma, 3 settembre 2007 - La medusa, croce di tutti i bagnanti e nota per le fastidiose lesioni provocate dal suo liquido urticante, contiene una particolare proteina che emette luce e che può essere usata come “marcatore visivo” per trovare difetti all’interno delle cellule. E’ il risultato di uno studio che viene presentato da Fabio Beltram del Cnr-infm (Istituto Nazionale per la Fisica della Materia-consiglio Nazionale delle Ricerche) e del Nest (National Enterprise for nanoScience and nanoTechnology) della Scuola Normale Superiore di Pisa, nel corso del convegno “Functional Materials and Molecular Devices for Nanoelectronics and Nanosensing” tenutosi il 12 e 13 luglio, presso la sede del Consiglio Nazionale delle Ricerche. La proteina in questione è la Proteina Fluorescente Verde presente nella Aequorea victoria, medusa che abita nelle acque profonde del Pacifico. La Gfp offre parecchi vantaggi: è fluorescente ad una determinata lunghezza d’onda, quindi facilmente visibile, e per questo può essere utilizzata come marcatore specifico; inoltre è una molecola presente in natura e quindi risponde ai principi di biocompatibilità (non è tossica ed è facilmente smaltibile per tutti gli organismi); al contrario della maggior parte delle proteine, infine, è capace di “funzionare” anche in altri organismi, senza l’ausilio di molecole presenti solo nell’animale d’origine. Questa ed altre proteine fluorescenti, alcune delle quali sono divenute brevetti del Cnr, possono essere modificate fornendo loro proprietà aggiuntive. E’ appunto quello che ha fatto il gruppo di ricerca guidato da Fabio Beltram, che ha attribuito ad alcune di queste proteine la capacità di cambiare conformazione e acquisire nuove proprietà, come il cambiamento di colore, in risposta a stimoli esterni quali la presenza di una specifica proteina mutata o la concentrazione di una specie chimica. “Queste proteine mutate – spiega Beltram - da semplici lampadine fluorescenti diventano così dei veri e propri sensori, che reagiscono all’ambiente inviando segnali all’esterno”. Il laboratorio del ricercatore del Nest Cnr-infm sta già sperimentando alcune applicazioni di queste proteine-sensori in campo diagnostico, effettuando test su cellule umane e costruendo segnalatori per diversi bersagli. “Al Dna di queste proteine-sensori infatti – continua Beltram - è possibile aggiungere anche un altro pezzo di Dna con la funzione di vettore educato alla ricerca di una determinata proteina bersaglio. Quindi, oltre ad insegnare alla cellula a formare da sé la proteina-sensore, si fornisce a questa un ‘motorino’ che le permette di entrare nelle cellule e vagare alla ricerca del bersaglio per cui è stata educata. Una volta trovato il bersaglio, la proteina-sensore si lega ad esso e questo legame provoca il cambiamento di conformazione e di colore”. Il grandissimo potenziale in campo biomedico aperto da queste ricerche riguarda, oltre alla diagnostica, anche il campo terapeutico. Sono in sperimentazione delle proteine-sensori che nascondono in sé un potenziale farmacologico, chiamate “pro-farmaci”, cioè non farmacologicamente attive ma che possono attivarsi in caso di segnali particolari (come la presenza di una proteina mutata). Questa nuova scienza, chiamata “nanomedicina”, sta muovendo ancora i suoi primi passi, ma lo scenario che apre è quello di portare queste proteine dentro un organismo apparentemente sano per rilevare la presenza di cellule mutate, altrimenti invisibili, come quelle tumorali in stadio precoce, e poterle quindi distruggere. Il convegno “Functional Materials and Molecular Devices for Nanoelectronics and Nanosensing” - sito web: http://www. Idac. Rm. Cnr. It/nanosens2007 - è presentato dal centro studi e documentazione sulla sensoristica dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e riunisce ricercatori italiani ed internazionali nel campo della nanoelettronica e nanosensoristica per offrire una panoramica sui recenti risultati di ricerca nella progettazione, l´assemblaggio e lo studio di dispositivi elettronici molecolari che permettano il controllo di funzioni elettroniche. .  
   
   
LA ZANZARA TIGRE E´ RESPONSABILE DELLA TRASMISSIONE DEL VIRUS CHIKUNGUNYA. SI CONFERMA IL DECORSO BENIGNO DELLA MALATTIA. GIA´ EFFETTUATI IMPORTANTI INTERVENTI DI DISINFESTAZIONE. L´INVITO DELLE AUTORITA´ SANITARIE AD USARE MEZZI DI PROTEZIONE CONTRO LE PUNTURE DI ZANZARA.  
 
Bologna, 3 settembre 2007 - In relazione ai casi di infezione virale che si sono verificati in alcune località della provincia di Ravenna, l´Assessorato regionale alle Politiche per la Salute ha diramato il seguente comunicato stampa. Dopo la conferma che è il virus della Chikungunya il responsabile dei casi di febbre che hanno interessato il ravennate, è arrivata anche la conferma della presenza del virus in un campione di zanzare tigre proveniente della stessa area. Le zanzare, sia le tigre che le zanzare normali, erano state catturate il 20 Agosto ed inviate all´Istituto Zooprofilattico di Reggio Emilia. Dagli accertamenti di biologia molecolare che si sono conclusi o è emerso che solo le tigre sono risultate positive ai test. Mentre nella zona interessata fin dall´inizio la curva epidemica è in deciso calo, si stanno registrando ora, come atteso, segnalazioni di nuovi casi in aree limitrofe. In alcune situazioni non sembrerebbe esserci un collegamento con l´area delle due frazioni che per prime sono state interessate dal diffondersi del virus. Sui casi sospetti sono in corso gli accertamenti di laboratorio. Naturalmente, essendo ora noto il virus che si deve cercare, le analisi potranno essere condotte con maggiore velocità e già da domani saranno noti i primi risultati. La Regione Emilia-romagna ha invitato tutti i soggetti coinvolti - medici, Aziende Sanitarie, Comuni - a prestare la massima attenzione affinchè segnalazioni ed interventi siano tempestivi e completi. A tal proposito, sono state fornite alle Aziende Sanitarie indicazioni operative sul modo migliore per effettuare i trattamenti di disinfestazione. Pur trovandoci davanti ad un caso di sanità pubblica nuovo e perciò rilevante, occorre sottolineare che il decorso della malattia - pur fastidiosa ma caratterizzata da una mortalità sovrapponibile a quella dell´influenza invernale - è sostanzialmente benigno. Per tutti, ma in particolare per le persone anziane, i bambini, e le donne in gravidanza, si rinnova la raccomandazione all´utilizzo di misure di protezione individuali quali repellenti e zanzariere. Le azioni svolte per fronteggiare il virus Chikungunya Per comprendere i tempi degli interventi sanitari messi in campo, è utile ricostruire la cronologia dei fatti. Le prime segnalazioni di una sindrome febbrile ad andamento inusuale sono arrivate al Dipartimento di Sanità Pubblica di Ravenna il 14 Agosto scorso. Le informazioni necessarie a ricostruire i casi con caratteristiche cliniche analoghe, sono state acquisite contattando i medici di base e ponendo domande direttamente ai cittadini residenti nelle due frazioni interessate dalla comparsa del virus. Si è così risaliti al primo caso che si è verificato nei primi giorni di luglio. Un caso che, in relazione al quadro clinico molto simile alla normale influenza, non era stato oggetto di interventi particolari. Dal 14 agosto sono stati avviati quotidiani contatti telefonici con i medici curanti per seguire il fenomeno ed aggiornare l´elenco dei casi segnalati. Ciò al fine di contattare direttamente le persone colpite dalla malattia, per capire la possibile fonte di esposizione ad un virus che, va ricordato, può arrivare solo da zone del mondo nelle quali nessuno dei casi inizialmente osservati aveva soggiornato. Per questo si era pensato, in un primo tempo, ad una febbre da pappataci, patologia che è presente anche in Italia e che ogni anno in estate si manifesta anche nelle nostre zone. Parallelamente alle indagini, sono partiti anche altri interventi, quali la raccolta del sangue dei pazienti colpiti dalla malattia, il campionamento degli insetti (dal 18 Agosto), interventi di disinfestazione straordinari realizzati dai Comuni avviati dal 18 agosto e ripetuti per 5 giorni nella settimana successiva sulle aree pubbliche e proseguiti fino al 28 agosto nelle aree private. In coordinamento costante con la Regione sono stati allertati tutti i dipartimenti di sanità pubblica della Regione e avviato un rapporto continuo con l´Istituto Superiore di Sanità e con il Ministero della Salute. Dopo la conferma del virus della Chikungunya da parte dell´Iss, sono partiti gli interventi di sanità pubblica previsti per questa patologia, comprese le misure relative alle trasfusioni di sangue, con interruzione della raccolta nelle aree interessate. .  
   
   
SPIN-OFF LUSSEMBURGHESE OTTIENE UN AUMENTO DI FINANZIAMENTI PER LA RICERCA NEURODEGENERATIVA  
 
 Lussemburgo, 3 settembre 2007 - Il governo lussemburghese intende finanziare un progetto di ricerca sulle malattie neurodegenerative che verrà condotto dalla prima vera «spin-off» dell´Università di Lussemburgo, Axoglia Therapeutics. L´accordo, che destinerà al progetto 795 000 Eur di fondi governativi, è stato firmato il 18 luglio. Si prevede inoltre un contributo pari a 300 000 Eur da parte degli investitori privati. Il progetto intende sviluppare una nuova famiglia di molecole innovative che possono essere impiegate per curare malattie neurodegenerative e le infiammazioni del sistema nervoso, come quelle che colpiscono i malati di Alzheimer. «In qualità di ministro dell´Economia e, in questo caso particolare, in qualità di fondatore dell´«Associazione Alzheimer lussemburghese», è particolarmente importante essere in grado di sostenere un progetto così promettente», ha affermato Jeannot Kreck? dopo la firma dell´accordo. Axoglia Therapeutics è stata fondata in seguito alla scoperta di una molecola particolarmente promettente da parte di alcuni ricercatori dell´Università di Lussemburgo che hanno collaborato con il Centro nazionale francese per la ricerca scientifica (Cnrs) e l´Università Louis Pasteur di Strasburgo. Le proprietà della molecola hanno suggerito che essa potrebbe essere impiegata per curare malattie quali la sclerosi multipla, il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson. Ad oggi gli scienziati non sono riusciti a trovare una cura per le malattie che colpiscono il sistema nervoso centrale. I medicinali prescritti dai medici hanno un effetto antidolorifico o rallentano la velocità di avanzamento della malattia. La molecola che ora verrà studiata da Axoglia Therapeutics sembra essere in grado di arrestare il peggioramento della malattia e perfino di riparare le parti già danneggiate del sistema nervoso. .  
   
   
CONVEGNO NAZIONALE PROMOSSO DALL’AIOM : “PAZIENTI SELEZIONATI CON CURA E LOTTA AGLI SPRECHI” LA RICETTA DEGLI ONCOLOGI PER I FARMACI INNOVATIVI  
 
Roma, 3 settembre 2007 – Identificare il bersaglio esatto del farmaco per capire quando e su quali pazienti utilizzarlo. Il modo più efficace per evitare un utilizzo inappropriato delle nuove molecole target, che può portare a costi pesanti e scarsi benefici, è investire nella ricerca per imparare a conoscere meglio come agiscono. Un obiettivo che richiede un forte impegno da parte di clinici e ricercatori, ma anche delle stesse industrie. Questa è la ricetta proposta al Convegno “Nuovi farmaci antineoplastici. Indicazioni, appropriatezza e sostenibilità”, che si è svolto 12 luglio al Fatebenefratelli di Roma. Una giornata di approfondimento e confronto promossa dall’Aiom, l’associazione scientifica che rappresenta la quasi totalità degli oncologi italiani, per formulare ipotesi concrete su come risolvere il problema del costo importante di queste molecole per il servizio sanitario. In risposta alle critiche che da più parti piovono sui nuovi farmaci, super-intelligenti, ma anche super-costosi, i clinici chiedono una razionalizzazione del sistema e più investimenti nella ricerca. “L’accurata selezione dei pazienti da trattare sulla base delle probabilità che hanno di rispondere in maniera positiva al trattamento è il modo migliore per evitare spechi di risorse. – spiega il prof. Emilio Bajetta, presidente dell’Aiom- . Si sa infatti che le molecole intelligenti non sono efficaci allo stesso modo su tutti i malati: nel cancro del seno, ad esempio, il trastuzumab, funziona solo in quelle pazienti che sono positive al gene Her2, mentre non ha alcun beneficio per le altre. I nostri sforzi devono essere mirati a studiare meglio il farmaco per capire esattamente come agisce. Il potenziamento della ricerca indipendente e la scelta del clinico sono i fattori fondamentali per ottenere un maggiore rigore metodologico nella valutazione degli interventi terapeutici, con i nuovi o vecchi farmaci, per il contenimento della spesa e un’equa distribuzione dei benefici”. Silvio Garattini, Direttore Scientifico dell’Istituto Mario Negri di Milano, da anni si occupa di questo tema e, intervenuto al convegno, ha sostenuto la necessità di una revisione del sistema. “Il rischio è quello del collasso - ha affermato il farmacologo -: i costi di questi farmaci sono tali che è impensabile che il servizio sanitario possa garantirli gratuitamente a tutti i malati. Per alcune nuove molecole, i benefici in termini di aumento della sopravvivenza non giustificano la spesa. Esiste una componente emotiva che, sull’onda dell’entusiasmo iniziale, spinge a sovrastimare i risultati scientifici”. “Secondo alcuni, in genere non oncologi – ribatte il dr. Marco Venturini, consigliere nazionale dell’Aiom - i nuovi farmaci sembrano determinare piccoli benefici ad un costo elevato. Ciò può essere parzialmente vero all’inizio del loro utilizzo, quando vengono somministrati a pazienti con malattia avanzata, nei quali, nel migliore dei casi, si può ottenere un aumento della sopravvivenza che qualcuno potrebbe anche definire “modesto”. Ma è importante sapere che, se i risultati sono confortanti, si passa a trattare malati in fase più precoce di malattia, di cui si può ottenere la guarigione, o comunque un aumento marcato della sopravvivenza”. Un esempio su tutti: il tumore della mammella, oggi guaribile in oltre 3 casi su 4, con la mortalità in netto calo a partire dal 1990 . “Questo anche grazie all’impiego delle nuove terapie a bersaglio molecolare - continua Venturini- . Un altro successo è quello sui tumori del colon metastatico: fino a pochi anni fa si utilizzava solo il fluorouracile con sopravvivenze attorno ai 12 mesi. Con i nuovi farmaci chemioterapici e le molecole ‘intelligenti’, la sopravvivenza è praticamente raddoppiata passando ad oltre 20 mesi”. “Il costo dei nuovi farmaci è il vero tema “caldo” all’ordine del giorno – afferma il prof. Francesco Boccardo, presidente eletto dell’Aiom -. La nostra Società scientifica, ha il dovere di proporre soluzioni attuabili, frutto di un confronto serio e condiviso fra clinici, ricercatori, farmacoeconomisti, e Istituzioni, a tutti i livelli di governo. Perché se è giusto che ogni decisione tenga conto della sostenibilità oltre che dell’equità del sistema, è altrettanto giusto che al paziente possa essere offerta l’opportunità di accedere alle nuove risorse terapeutiche che la ricerca mette a nostra disposizione, soprattutto quando queste possono rappresentare un’alternativa ragionevole, o la più ragionevole, a terapie convenzionali, che magari il paziente ha già comunque ricevuto. L’uso virtuoso delle risorse passa anche dalla riduzione dei troppi sprechi che ancora si verificano in campo assistenziale: ampi margini di miglioramento sono possibili infatti nella gestione e nell’organizzazione delle strutture, come ha messo in luce l’indagine sui Modelli Gestionali in Oncologia da poco condotta dall’ Aiom, ovvero in altri settori come per esempio quello della diagnostica. In ogni caso non è pensabile che il problema della sostenibilità economica, che richiede una valutazione strategica complessiva basata su aspetti tecnici, scientifici, gestionali, economici ma anche etici, venga ribaltato sui singoli medici e sui loro pazienti, potendo essere motivo per incrinare il rapporto fiduciario fra clinico e malato che è alla base di quell’alleanza terapeutica che da molti è ritenuta essenziale per rendere più efficace l’approccio alla malattia neoplastica ”. Tra i risultati del convegno anche una proposta operativa: l’organizzazione di gruppi interdisciplinari di lavoro per la definizione di un documento di consenso che serva a produrre Linee guida sull’impiego dei nuovi farmaci, da condividere nell’ambito delle 400 unità di oncologia medica in Italia. .  
   
   
“LA BPCO NON SI CONSIDERI PIÙ SOLO UNA MALATTIA POLMONARE” NASCE LA SINDROME INFIAMMATORIA SISTEMICA CRONICA  
 
 Modena, 3 settembre 2007 - La broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) non può più essere considerata solo una malattia polmonare. Si tratta di una patologia ben più complessa ed è necessario che i medici lo comprendano se vogliamo assicurare una ottimale assistenza ai pazienti. Sono queste le conclusioni di un importante studio pubblicato oggi nel numero speciale di Lancet di questa settimana dedicato proprio alla Bpco. Studio che vede protagonista l’italiano Leonardo Fabbri Professore di Malattie dell’Apparato Respiratorio all’ Università di Modena e Reggio Emilia e presidente eletto della European Respiratory Society. “I medici finora hanno sottovalutato le complicanze correlate a questa patologia, che rappresenta la quarta causa di cronicità nel nostro Paese e colpisce circa 3 milioni di persone, e indirettamente interessa i 10 milioni affetti da malattie croniche, in gran parte anziani. Il nostro obiettivo è invece metterle in evidenza, per modificare l’approccio assistenziale e le linee guida attuali – afferma il prof. Fabbri –. Per questo abbiamo proposto di aggiungere il termine Sindrome Infiammatoria Sistemica Cronica (Chronic Systemic Inflammatory Sindrome, Csis) alla diagnosi di Bpco. Non si tratta di una sottigliezza semantica, ma è invece un modo concreto per richiamare maggiormente l’attenzione e stimolare la discussione fra i clinici sulle altre frequenti patologie croniche che spesso accompagnano la Bpco”. Bpco sta per Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva, un termine utilizzato per indicare due malattie molto diffuse, la bronchite cronica ed enfisema polmonare, che spesso coesistono nello stesso paziente. Il fumo di sigaretta rappresenta il principale fattore di rischio. La Bpco causa disturbi respiratori come tosse, fiato corto (inizialmente solo sotto sforzo e poi, all’aggravarsi della malattia, anche a riposo), e frequenti bronchiti. Problemi che determinano una graduale riduzione dell’autonomia e, alla lunga, un’invalidità permanente. Le più frequenti patologie croniche che si accompagnano alla Bpco sono le alterazioni della muscolatura scheletrica, inclusi i muscoli respiratori, l’ipertensione arteriosa, il diabete, le arteropatie coronarica e periferica e lo scompenso cardiaco, le malattie vascolari del polmone, le infezioni broncopolmonari ed i tumori. “Queste comorbidità – afferma il prof. Fabbri - influenzano pesantemente l’evoluzione della Bpco, al punto che i pazienti in realtà muoiono e si aggravano più per le complicanze, quali malattie cardiovascolari e tumori, che per la stessa Bpco”. I ricercatori propongono 6 diversi parametri per effettuare la diagnosi di Sindrome infiammatoria Sistemica Cronica (Csis): un’ età superiore ai 40 anni, un’abitudine al fumo superiore a di 10 pacchetti per anno, sintomi e/o alterazioni funzionali respiratorie compatibili con la Bpco, scompenso cardiaco cronico, sindrome metabolica, ed aumento della proteina C-reattiva circolante come marcatore di infiammazione. Si arriva a formulare una diagnosi di Csis quando se ne rilevano almeno 3. "Le linee guida – aggiunge il prof. Fabbri - tendono ad ignorare o comunque a sottovalutare il fatto che la maggior parte dei pazienti affetti da una malattia cronica come la Bpco presenta molto spesso almeno una o più patologie croniche. Di conseguenza non forniscono adeguate raccomandazioni. La nostra proposta di adottare una terminologia più generale come Sindrome Infiammatoria Sistemica Cronica (Csis) potrebbe essere utile per aumentare l’attenzione al problema delle comorbidità croniche e migliorare l’assistenza a questi pazienti, in particolare se anziani. I clinici quindi – conclude il professore - non solo dovranno sforzarsi di riconoscere e farsi carico del problema e del trattamento delle comorbidità, ma dovranno adeguarsi per fronteggiare l’emergenza costituita da questo problema”. .  
   
   
MEDICI DI FAMIGLIA ANCHE IN OSPEDALE INAUGURATO ALL´AQUILA AMBULATORIO DENTRO IL "SAN SALVATORE"  
 
 L´aquila, 3 settembre 2007 - "Spesso penso a quando lascerò. Forse lascerò una regione meno indebitata. Sicuramente lascerò una sanità migliore". Lo ha detto il presidente della Giunta regionale, Ottaviano Del Turco, inaugurando lo scorso 20 luglio, presso l´ospedale "San Salvatore" dell´Aquila, il primo ambulatorio dei medici di famiglia. Pubblico e privato insieme con l´unico scopo di decongestionare il pronto soccorso e di facilitare il ricorso alle cure da parte dei pazienti. L´ambulatorio, operativo nei pressi della Riabilitazione, associa 12 medici di base del capoluogo e del comprensorio "responsabili" di 16 mila utenti. A loro gli assistiti potranno rivolgersi dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20, certi di poter comunque trovare un professionista a disposizione. Gli aspetti prioritari di questa insolita associazione di medici nel cuore della Asl, sono stati illustrati da Nicola Incornati, colui che ha coordinato il progetto, da Roberto Marzetti, direttore generale della Asl dell´Aquila, e da Vito Albano, presidente provinciale dell´Ordine dei medici. A tagliare simbolicamente il nastro, il presidente Del Turco e l´assessore regionale alla Sanità, Bernardo Mazzocca. "Si tratta di un´operazione molto intelligente - ha affermato Del Turco - dai risultati sicuramente positivi che contribuisce a quel cambiamento radicale della sanità che ci siamo imposti dall´inizio. C´è tuttavia un crinale in cui la sanità privata potrebbe invadere quella pubblica. Ed è un percorso che dobbiamo a tutti i costi scongiurare". Il presidente non ha voluto aggiungere altro, sostenendo che il confort dei locali ed i benefici reali del servizio si commenteranno da soli. Pur tuttavia, all´indomani del recupero di notevoli somme statali per la sanità abruzzese, Del Turco ha voluto accennare al Piano elaborato dalla Giunta, difficile da portare avanti ma essenziale per ridurre il deficit di bilancio. Anche l´assessore Mazzocca ha sostenuto la bontà delle scelte della Giunta che tra "passivo conservatorismo e impopolare innovazione" ha optato per questa seconda strada. "Prevenzione, deospedalizzazione, assistenza domiciliare - ha ribadito Mazzocca - sono possibili solo col diretto contributo dei medici di famiglia". Ed ha annunciato altre due conquiste per la sanità portate avanti da Del Turco: 20 milioni di euro per l´ospedale dell´Aquila, rimasti incagliati dal 2001 e l´accreditamento, martedì prossimo in Consiglio, delle strutture pubbliche e private. Incorvati ha fatto un breve excursus sull´iter dell´ambulatorio, con un´idea nata l´anno scorso dalla stipula di un Accordo all´avanguardia che, è stato sottolineato, non sottrae alcun fondo all´ospedale. Al contrario, l´ambulatorio si presenta come una risposta all´esigenza di dialogo tra sanità e territorio. I medici associati, pur mantenendo l´attività nei tradizionali ambulatori, saranno quindi facilmente raggiungibili in un luogo comunque frequentato e ben collegato dai mezzi di trasporto. L´operazione ha dato inoltre lavoro a sette nuove unità, aspetto da non sottovalutare considerando l´attuale crisi occupazionale della zona. .  
   
   
I NUMERI DELLA SANITÀ TRENTINA: MENO OSPEDALE E PIÙ ASSISTENZA DOMICILIARE E SUL TERRITORIO  
 
 Trento, 3 settembre 2007 – Per ogni cittadino la sanità trentina spende ogni anno 1. 757 euro. Il dato (riferito al 2005) emerge dalla quinta edizione della pubblicazione “I numeri della sanità del Trentino”, edita dall’Assessorato provinciale alle Politiche per la salute e redatta dal Servizio Economia e programmazione sanitaria, presentata il 27 agosto alla stampa dall’assessore Remo Andreolli, dal direttore generale dell’Apss Carlo Favaretti e dai responsabili dei Servizi Economia e programmazione sanitaria Guido Baldessarelli e del Sistema Informativo Graziano Manfrini. Lo studio - un compendio statistico che riassume gli aspetti principali, in termini di attività, strutture e risorse, del Servizio sanitario provinciale – disegna il “volto” della sanità trentina partendo dai dati demografici (popolazione, natalità, mortalità) per arrivare a quelli relativi all’assistenza di base, farmaceutica, territoriale, al quadro delle prestazioni specialistiche erogate, all’area del pronto soccorso/emergenza fino all’assistenza ospedaliera e nelle Residenze sanitarie assistenziali, per finire con la spesa sanitaria. “In Trentino – ha affermato Andreolli – si vive più a lungo che nel resto d’Italia e nel corso degli ultimi anni si sono notevolmente potenziati i servizi territoriali”. “Il sistema sanitario provinciale – ha aggiunto Favaretti – ha avuto una veloce trasformazione organizzativa, con una contestuale diminuzione dei posti letto in ospedale ed un significativo aumento dell’assistenza domiciliare, è aumentato il personale e tutte le indagini ci dicono che i trentini sono tra i più soddisfatti in Italia dell’assistenza sanitaria che ricevono”. Dalla pubblicazione emergono alcuni aspetti salienti che, soprattutto nel confronto con i dati relativi al Nord Est ed al quadro nazionale, caratterizzano il sistema sanitario trentino come uno dei migliori a livello europeo. Uno dei principali indicatori dello stato di salute di una popolazione è il tasso di natalità e quello di mortalità, rispettivamente 10,4 e 8,9, superiore il primo ed inferiore il secondo sia rispetto al Nord Est che dell’Italia, con una speranza di vita di 78,2 anni per i maschi e 84,5 per le femmine. Negli ultimi trent’anni la speranza di vita si è allungata per i trentini di ben 9 anni, un risultato che Andreolli definisce “straordinario”. Tra i più bassi d’Europa è anche il tasso di natimortalità: 2,2 per mille (3,7 in Italia, 4,6 in Europa). Ma vediamo altri aspetti demografici. La tipologia dei parti (5. 147 complessivamente), ad esempio: nel 2005 i parti spontanei sono stati 3. 502 (compresi 25 parti in casa), il 68 per cento, 1. 437 quelli con taglio cesareo (28 per cento); 14 sono stati i bambini nati morti (19 nel 2004). Particolarmente importante è, come sempre, il dato relativo alla mortalità: 4. 424 i decessi (2. 144 maschi, 2. 280 femmine) registrati nel 2005, con un’età media alla morte di 74,4 anni per i maschi (74,1 nel 2004) e di 81,8 per le femmine (81 nell’anno precedente). La diversità delle esigenze sanitarie per maschi e femmine è testimoniata dalle principali cause di morte: al primo posto per i maschi è il tumore maligno dei bronchi e del polmone (9,6 per cento), seguito da infarto miocardico acuto (9,4 per cento), cardiopatia ischemica cronica (8,5 per cento), altre pneumopatie ostruttive croniche (3,8 per cento) e tumore maligno della prostata (3,4 per cento. Per le femmine, invece, la principale causa di morte è data dalla cardiopatia ischemica cronica (8,8 per cento), seguita dall’infarto (7,8 per cento), accidente cerebrovascolare (6 per cento), cardiopatia ipertensiva (5 per cento) e tumori maligni della mammella (4,2 per cento). Dati che indicano, per l’assessore Andreolli, “la necessità di insistere nella prevenzione contro il fumo e, per le donne, nella diagnosi precoce del tumore al seno, dove per altro il Trentino si segnala per una buona adesione ai controlli programmati”. Assistenza farmaceutica. La spesa pro capite per farmaci si conferma, in Trentino, tra le più basse in Italia: 152 euro all’anno (203 a livello nazionale), con 3. 149. 499 ricette “staccate” nel 2005 per una spesa complessiva pari a 80. 162. 635 euro. Quali i farmaci più frequentemente acquistati? Qui il Trentino non si discosta dal dato nazionale, ad eccezione dei farmaci per sistema cardiovascolare, che si prendono una fetta del 38,25 per cento (34,83 in Italia). Là dove il sistema sanitario trentino mostra di aver aumentato la propria “produttività” è nelle prestazioni specialistiche ambulatoriali: in aumento rispetto al 2004 le analisi di laboratorio (8. 473. 438), gli esami radiologici (467. 064) e le visite (685. 917 a fronte delle 566. 405 dell’anno precedente). Alto, rispetto al vicino Alto Adige e al Veneto, è poi il numero di medici di medicina generale (1,18 ogni mille assistiti) e pediatri di libera scelta (1,13). Per quanto riguarda il personale dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari, nel 2006 si è raggiunto il numero di 6. 944 unità, di cui 1. 025 medici (1,44 per mille residenti), 3. 280 infermieri (4 ogni mille residenti), 1. 727 tecnici, 847 amministrativi. In costante aumento dal 2002 ad oggi sono gli utenti dei servizi psichiatrici (6. 537 nel 2005) e quelli del Sert (tossicodipendenti): 950 nel 2006 (dato provvisorio). In calo, invece (evidente, qui, il contributo dato dall’introduzione del ticket), gli accessi al Pronto Soccorso: 249. 095 rispetto al 241. 434 del 2004; 106. 705 nel primo semestre di quest’anno. In pratica, un trentino su due ha fatto ricorso al Pronto Soccorso, in grande maggioranza (64,4 per cento) per eventi non traumatici, e solo il 17,4 per cento per lesioni accidentali, il 4,6 per incidente sul lavoro, il 3,7 per incidente stradale, il 2,9 per incidente sciistico, il 2,2 per incidente domestico. Il codice triage (valutazione di gravità) prevalente è il bianco (43,2 per cento), seguito dal verde (28,5), giallo (8,5) e rosso (0,7). Lunghe le attese al Pronto Soccorso? Non pare proprio, stando ai dati relativi al tempo medio di attesa nelle varie strutture ospedaliere trentine: l’81 per cento dei pazienti sono stati visitati entro un’ora (55,8 entro 15 minuti) al Santa Chiara, l’85,7 per cento al Villa Igea (74,7 entro 15 minuti), il 98,4 per cento a Mezzolombardo (81,1 entro 15 minuti). L’ora di accesso più affollata è tra le 9. 30 e le 10. 30 del mattino, il giorno che registra il picco più alto è il lunedì (15,44 per cento) seguito dal sabato (14,26 per cento). In aumento, in base alla stima sull’intero 2007, sono le missioni dell’elisoccorso, che arriveranno alla fine di quest’anno a 1. 574, per 780 ore di volo e 1. 198 trasporti primari e 377 interospedalieri. Nel corso del 2005 hanno viaggiato di più anche le ambulanze del Trasporto infermi: oltre 3. 400. 000 i chilometri percorsi, 2. 561. 181 dei quali in gestione convenzionata (volontari). Veniamo ora all’assistenza ospedaliera. I posti letti (2. 510 in totale, più altri 91 della dialisi e 15 in Pronto Soccorso) sono in costante diminuzione, ma restano superiori (5,18 ogni mille residenti) a quelli dell’Alto Adige (4,79), del Veneto (4,32) e dell’Italia (4,53). Nel 2005 vi sono stati 87. 282 ricoveri, 24. 624 dei quali in day hospital. Più basso dell’Alto Adige, del Veneto e dell’Italia è il tasso di ospedalizzazione per pazienti acuti: 186,64 per mille residenti. La deospedalizzazione dell’assistenza è testimoniata dai dati relativi all’assistenza domiciliare (integrata, cure palliative, programmata, infermieristica, occasionale), che ha riguardato 14. 976 prestazioni nel 2005, 19. 768 (per complessivi 17. 831 utenti, 11. 697 dei quali femmine) nel 2006, con un aumento del 32 per cento. Di particolare rilievo il dato relativo alle cure palliative prestate a domicilio, delle quali hanno beneficiato 456 pazienti nel 2005 e 569 lo scorso anno, così come l’assistenza infermieristica occasionale, passata da 6. 237 a 10. 406 utenti, per lo più anziani oltre i 65 anni. La bontà di un sistema sanitario territoriale si misura anche nel momento più doloroso, quello della morte. Morire in casa, circondati dalle cure e dall’affetto dei propri cari, è cosa ben diversa che morire in ospedale. Ebbene, la percentuale degli ammalati deceduti a domicilio è cresciuta dal 47 al 55 per cento per quelli oggetto di assistenza domiciliare integrata e dal 52 al 77 per cento per quelli che ricevono anche le cure palliative. Altro capitolo per il quale la pubblicazione presentata oggi dall’assessore Andreolli fornisce dati è quello che riguarda l’assistenza residenziale per anziani nelle 52 Rsa del Trentino (di cui 3 ospedaliere), che offrono una dotazione di 4. 211 posti letto. Considerando il rapporto posti letto/popolazione anziana oltre gli 85 anni di età, il Trentino ha una dotazione di posti letto in Rsa (9,37 per cento) doppia a quella dell’Emilia Romagna, la regione italiana che ha il più alto numero in assoluto di posti letto in strutture per residenziali per anziani. Il dato, infine, della spesa sanitaria, voce da suddividere per l’assistenza sanitaria collettiva in ambienti di vita e di lavoro, assistenza distrettuale e assistenza ospedaliera e che comprende le spese per consumi e manutenzioni di esercizio, costi per acquisti di servizi e costi per il personale, più gli ammortamenti, sopravvenienze ed altri costi. Per l’assistenza collettiva (promozione ed educazione alla salute, profilassi malattie infettive, tutela rischi connessi all’inquinamento ambientale e con gli ambienti di lavoro, tutela igienico sanitarie degli alimenti, eccetera) si sono spesi nel 2005 33. 173. 000 euro; per l’assistenza distrettuale (sanitaria di base, farmaceutica, specialistica ambulatoriale, territoriale, semi-residenziale e residenziale) 469. 917. 000 euro; per l’assistenza ospedaliera (assistenza per acuti in regime di degenza ordinaria e day hospital, urgenza ed emergenza, riabilitazione e lungodegenza) 455. 225. 000 euro. In totale 958. 315. 000 euro. .  
   
   
CONFERENZA SULLE MALATTIE RARE: COSTRUIRE SUL SUCCESSO  
 
Bruxelles, 3 settembre 2007 - Il 13 settembre 2007 si terrà a Bruxelles (Belgio) una conferenza sulla ricerca nel campo delle malattie rare. La manifestazione, organizzata dalla Commissione europea nell´ambito del Settimo programma quadro (7°Pq), si pone i seguenti obiettivi: - aumentare la visibilità della ricerca nel campo delle malattie rare, nonché sensibilizzare i 27 Stati membri dell´Ue e il Parlamento europeo circa le necessità della ricerca in questo campo e in tal modo portare beneficio sia alla comunità scientifica impegnata nel settore sia alle persone affette da tali malattie, - offrire alla comunità impegnata nelle malattie rare l´opportunità di proporre le necessità di ricerca; - fornire alla Commissione europea indicazioni valide per i prossimi inviti a presentare proposte nell´ambito del 7°Pq. Per ulteriori informazioni e per registrarsi alla manifestazione visitare: http://cordis. Europa. Eu/fp7/cooperation/health-events_en. Html .  
   
   
BANDO DI GARA: REQUISITI E OPZIONI PER INIZIATIVE NEL CAMPO DELL´IDENTIFICAZIONE A RADIOFREQUENZA (RFID) NEL SETTORE SANITARIO  
 
 Bruxelles, 3 settembre 2007 - La direzione generale della Società dell´informazione e dei media della Commissione europea ha pubblicato un bando di gara per uno studio sui requisiti e sulle opzioni per iniziative nel campo dell´identificazione a radiofrequenza (Rfid) nel settore sanitario. La sicurezza dei pazienti e la qualità dell´assistenza sono importanti aspetti del piano d´azione eHealth [Com (2004) 356 def. ] che si occupa delle migliori prassi ed esperienze nell´Unione europea. In seguito a una consultazione pubblica sull´identificazione a radiofrequenza (Rfid) condotta nel 2006 [Com(2007) 96 def. ] si è concluso che si dovrebbe studiare l´utilizzo delle tecnologie Rfid negli ospedali e nell´ambito dell´assistenza sanitaria al fine di migliorare la sicurezza dei pazienti. Obiettivo principale dello studio è fornire un contributo esperto per valutare le prospettive dell´applicazione dei sistemi di identificazione a radiofrequenza (Rfid) nel mercato sanitario con particolare attenzione a idee e a scenari concreti e individuando gli ostacoli connessi e le necessità di azioni politiche specifiche o di attività di ricerca. Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Commissione europea, Direzione generale della Società dell´informazione e dei media, All´attenzione di Jaakko Aarnio, Bu 31 04/59, B-1049 Bruxelles, Tel. +32 2 298 74 34, Fax +32 2 296 01 81. .  
   
   
LONIGO (VICENZA): INAUGURATO UN NUOVO CENTRO DOTATO ANCHE DI UN’AULA PER LE VIDEOCONFERENZE E SARÀ UTILIZZATO PER LA FORMAZIONE CONTINUA DEL PERSONALE SANITARIO DELL’ULSS.  
 
Lonigo (Vicenza), 3 settembre 2007 - Partirà una campagna di informazione sul territorio veneto per far comprendere meglio al cittadino come rivolgersi al servizio sanitario: lo ha annunciato lo scorso 13 luglio a Lonigo (Vicenza) l’assessore regionale alla sanità Francesca Martini in occasione dell’inaugurazione della nuova sede del Centro di Formazione dell’Ulss n. 5 Ovest Vicentino. Si è trattato – come ha sottolineato lo stesso assessore – del primo taglio di nastro da quando ha assunto questo incarico. Ad accoglierla c’era il direttore generale dell’Ulss Daniela Carraro, insieme al sindaco di Lonigo Silvano Marchetto e il presidente della Conferenza dei sindaci Maurizio Scalabrin. Alla cerimonia, insieme a numerosi sindaci del territorio dell’Ulss, operatori sanitari, rappresentanti di case di riposo e associazioni, è intervenuto anche il consigliere regionale Roberto Ciambetti. Il nuovo centro, situato nella sede del distretto sociosanitario, sarà utilizzato per la formazione continua del personale sanitario dell’Ulss. E’ dotato anche di un’aula per le videoconferenze che mettendosi in collegamento con altre sedi permette la realizzazione di iniziative di formazione a distanza. La necessità di una struttura adeguata – ha fatto presente il direttore generale Carraro – è collegata al percorso per il conseguimento della certificazione di qualità intrapreso dall’Ulss. In ogni caso la formazione continua è un elemento strategicamente rilevante per la programmazione in campo sanitario e l’Ulss n. 5 nel corso del 2006 ha erogato oltre 39 mila ore di formazione a più di 3200 partecipanti. L’assessore Martini ha posto l’accento sul fatto che la salute è al primo posto nelle aspettative dei cittadini perché la sanità, oltre a rappresentare i due terzi del bilancio regionale, ha a che fare con il vissuto stesso delle persone. Ecco perché è importante la ricerca della qualità dei servizi che non può prescindere dal diritto-dovere di formazione continua del personale. Sulla strada del miglioramento della qualità, l’assessore ha posto anche la questione del contenimento delle liste di attesa che è l’obiettivo di un recente provvedimento regionale. Dal 1° luglio scorso i medici devono indicare la fascia di priorità per le prestazioni. “E’ un’operazione di trasparenza – ha commentato l’assessore – e implica l’instaurazione di un rapporto fiduciario con i medici di famiglia, con i quali ho aperto un canale di collaborazione su questo aspetto”. Infine l’assessore ha parlato della necessità di rafforzare i servizi sanitari sul territorio, per venire incontro alle necessità dei pazienti e delle famiglie nella fase post-acuta, dopo il ricovero ospedaliero. “A breve incontrerò le associazioni dei diritti del malato e delle famiglie – ha concluso l’assessore Martini – perché è attraverso un processo di relazioni con l’utenza che il sistema sanitario può trovare la giusta visione. Dobbiamo far combaciare la qualità del servizio con la percezione che il cittadino ha di questa qualità”. .  
   
   
GENOVA: AL GALLIERA ATTIVATO IL NUOVO SERVIZIO DI DAY SURGERY ODONTOIATRICA PER PAZIENTI FRAGILI PRIMO MODELLO ORGANIZZATIVO NELL´AREA METROPOLITANA  
 
Genova , 3 settembre 2007 – All´ospedale Galliera è attivo- presso la Sc di Odontostomatologia, diretta dal Dott. Paolo Balbi- il nuovo servizio di Day Surgery Odontoiatrica dedicata alla cura conservativa e riabilitativa dei pazienti disabili o con particolari patologie complementari che potrebbero rendere difficoltoso anche un semplice trattamento in strutture non peculiarmente predisposte. Un innovativo servizio di chirurgia in giornata, il primo nell´area metropolitana, che consente di eseguire la terapia odontoiatrica (dalla semplice carie, all´estrazione di denti, fino agli interventi più complessi)- in un ambiente protetto- su tutti quei pazienti (collaboranti e non) che richiedono un trattamento personalizzato in quanto portatori di particolari patologie: malattie del sangue con problemi di coagulazione, disturbi pschici, gravi handicap fisici, malattie del sistema cardiocircolatorio, malattie dell´apparato respiratorio e digerente, malformazioni congenite e allergie. “Prima dell´attivazione di questo servizio – spiega Paolo Balbi- il degente era costretto a un ricovero ordinario. Il vantaggio è che anche questi pazienti potranno usufruire di un servizio personalizzato, completo e veloce, in un ambiente protetto, con la possibilità di dimissione in giornata. E´ evidente- conclude Balbi- che si tratta di interventi per cui è richiesta un´estrema accuratezza da parte dell´esecutore in campi operatori ristrettissimi e che rendono indispensabili una completa compliance da parte del paziente”. Con questo sistema risulta anche molto amplio il ventaglio di interventi possibili che comunque data la tipologia del paziente vengono eseguiti in sala operatoria con presenza di anestesista rianimatore ed un team infermieristico altamente specializzato. Sono inclusi in questo insieme i piccoli pazienti in età evolutiva che, anche in assenza di patologie concomitanti, hanno necessità di sottoporsi ad interventi di chirurgia ortodontica di pertinenza odontoiatrica. I pazienti fragili rappresentano il 15% dei degenti trattati dalla Sc di Odontostomatologia del Galliera. La nuova procedura consentirà una riduzione dei tempi di attesa per gli utenti. Per accedere al servizio ed effettuare la prenotazione è necessario contattatare i seguenti numeri: 010 5634660 e 010 5634662 dal lun al venerdì dalle ore 8. 30 alle ore 12. 30. .  
   
   
I RICERCATORI METTONO A PUNTO MOBILI PER GLI ANZIANI  
 
Bruxelles, 3 settembre 2007 - Ricercatori cechi e tedeschi hanno sviluppato una serie completa di mobili intesi a facilitare la vita agli anziani e agli infermi. Andando avanti con l´età, le persone cominciano a soffrire di una diminuzione dell´agilità e della mobilità a causa di patologie quali l´artrite e i reumatismi, che trasformano semplici gesti, come entrare e uscire dal letto e sedersi sul divano, in attività fisiche frustranti. Al giorno d´oggi i consumatori dispongono di una maggiore scelta di mobili, che tuttavia in gran parte non sono affatto rispondenti alle esigenze degli anziani. Specifurn, un progetto finanziato da Eureka, ha cercato di colmare questa lacuna nel mercato progettando una gamma di mobili che tenga conto dei movimenti limitati degli anziani. «Nel progettare mobili destinati agli anziani bisogna considerare molti fattori», spiega il coordinatore di Specifurn Josef Bartak, della società Form nella Repubblica ceca. «Abbiamo dovuto studiare da vicino le esigenze particolari degli anziani, soprattutto dovute alla mobilità ridotta, ma anche altre differenze rispetto a membri più giovani della popolazione. » I ricercatori hanno selezionato materiali, quali fibra di vetro e legno lamellare, che sono leggeri ma resistenti e si adattano meglio del tradizionale legno solido ai progetti Specifurn. «I nuovi progetti si basano su una ricerca approfondita e su una notevole esperienza accumulata dai partner», afferma Bartak. «Il risultato è una gamma di mobili di aspetto uniforme ed elegante per gli anziani e le persone con mobilità ridotta e altre particolari esigenze. » Le caratteristiche speciali comprendono un migliore accesso e una maggiore visibilità degli oggetti riposti, maniglie in gomma o elastiche su mobili bassi e armadi, che garantiscono la massima sicurezza nel movimento e una protezione passiva contro eventuali cadute. Inoltre, i mobili hanno rivestimenti interni rimovibili per agevolare la pulizia, braccioli adeguatamente conformati e meccanismi innovativi per modificare la configurazione. I mobili sono pienamente conformi ai requisiti ergonomici ed ecologici e sono resistenti all´usura, afferma Bartak. «Questi nuovi mobili sono veramente unici in termini di approccio coerente ad una complessa serie di problemi associati agli anziani. » Per ulteriori informazioni, consultare: http://www. Eureka. Be .  
   
   
SIGLATO ACCORDO CON ORGANIZZAZIONI SINDACALI E DI CATEGORIA PER STABILIZZAZIONE PRECARI, FORMAZIONE PERSONALE SANITARIO E RIORGANIZZAZIONE MODELLI ASSISTENZIALI LIGURI  
 
Genova, 3 settembre 2007 - Un´intesa ampia e dettagliata per la stabilizzazione del personale precario del comparto, la riorganizzazione dell´assistenza e gli incentivi per la formazione del personale del comparto. E´ stata siglata il 13 luglio tra l´assessore regionale alla Salute, Claudio Montaldo e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Fp-cgil, Fps-cisl, Fpl-uil, Fials-confsal e Fsi, nella prospettiva di attuare gli obiettivi fissati di stabilizzazione del personale precario, qualificare l´assistenza infermieristica ed evitare le carenze di organico in determinati settori. L´accordo che si articola in quattro punti, la condivisione di un regolamento per la stabilizzazione del precariato che consentirà l´inserimento a ruolo dei primi 350 precari delle aziende sanitarie e ospedaliere liguri; la riorganizzazione della filiera assistenziale, attraverso la definizione di moduli organizzativi per garantire la presenza effettiva del personale infermieristico e socio-assistenziale nei reparti, a prescindere la ferie o dalla malattia e sulla base dei numeri di posti letto e della criticità e complessità delle strutture. Inoltre è stata raggiunta un´intesa sugli incentivi da erogare al personale infermieristico per la partecipazione a corsi di formazione d´intesa con l´Università, sulla base delle reali esigenze della regione. Prenderanno il via inoltre entro il 2007 corsi di formazione per operatori socio-sanitari ed è prevista una migliore programmazione dei corsi del personale sanitario (Ecm). Infine è stato raggiunto un accordo anche per l´erogazione di incentivi al personale del comparto in applicazione del contratto nazionale e dei contratti integrativi, e per l´ incentivazione del personale coinvolto nei processi di riorganizzazione. L´accordo prevede uno stanziamento per il 2007 pari a 2 milioni e 900mila euro. Dopo dunque la lettera inviata dall´assessore alla Salute, Claudio Montaldo al Ministro, Livia Turco sulla necessità di garantire i livelli essenziali di assistenza, nel rispetto dei limiti imposti dalla Legge Finanziaria, la Regione compie un ulteriore passo sulla strada della riorganizzazione della rete sanitaria e assistenziale con particolare attenzione all´area infermieristica e degli operatori socio-assistenziali, figure fondamentali di supporto per l´attività clinica e assistenziale e per soddisfare i bisogni primari del paziente. .  
   
   
ARTESIO: «LA CARENZA DI INFERMIERI È UN PROBLEMA NAZIONALE»  
 
Torino, 3 settembre 2007 - In merito al comunicato del 28 agosto dell’associazione Nursing up sulla situazione infermieristica in Piemonte, l’assessore alla tutela della salute e sanità, Eleonora Artesio, precisa: «Il lavoro medico e infermieristico in attività come quelle della donazione e del trapianto di organi presenta specificità e problematiche tali da dover essere affrontate singolarmente, nella loro eccezionalità, dalle rispettive direzioni aziendali e da non poter essere in nessun modo assunte a paradigma della condizione di tutti gli infermieri, come invece tenta di fare strumentalmente Nursing up. La carenza di infermieri professionali, che certo non affligge solo il Piemonte, non nasce da scelte dell’amministrazione regionale, ma da un’oggettiva difficoltà a reperire sul mercato del lavoro italiano queste figure, come dimostra il fatto che, nonostante l’aumento del numero delle sedi dei corsi di laurea in scienze infermieristiche e la campagna di promozione promossa dal Ministero della salute, le iscrizioni continuino a rimanere inferiori ai posti disponibili. Di qui la necessità, che nuovamente non interessa soltanto il nostro territorio, ma che si verifica in tutta Italia, di reclutare personale infermieristico proveniente dall’estero e in particolare dai paesi dell’est. In questo senso, proprio per evitare forme di caporalato e di sfruttamento del lavoro e per assicurare la qualità delle prestazioni rese, fin dal dicembre del 2005 la Regione ha autorizzato le aziende sanitarie ad assumere direttamente gli infermieri stranieri, evitando così il ricorso all’intermediazione delle cooperative e al lavoro interinale. Nella stessa direzione va la proposta, avanzata da alcuni esponenti di maggioranza, di provvedere a formare direttamente gli infermieri nei luoghi di provenienza, ad esempio in Romania, in modo da garantirne la preparazione e la professionalità. Vorrei capire cosa c’è di scandaloso nella mobilità di lavoratori da nazioni straniere, in campi in cui non si riesce a trovare personale italiano da impiegare. Per quanto riguarda poi la riorganizzazione del lavoro infermieristico annunciato da Bresso, che indubbiamente consentirà di utilizzare in maniera più proficua, sia per gli operatori sia per i pazienti, il personale infermieristico presente nelle aziende sanitarie, è stato in più occasioni ribadito come questo processo verrà avviato nell’ambito dei piani triennali di riqualificazione e riequilibrio che i direttori generali stanno mettendo a punto, ma che non possono essere applicati prima che il piano socio-sanitario venga approvato dal Consiglio regionale. In ogni caso, i manager sono da tempo al lavoro e stanno predisponendo un quadro di tutti gli organici, con le relative richieste di copertura delle mancanze e di soluzione delle criticità, laddove rilevate». .  
   
   
CONCORSI ALL´INPS A BOLZANO  
 
Bolzano, 3 settembre 2007 - La Ripartizione Lavoro informa che all´Inps/nisf è stato bandito un concorso pubblico per 4 posti di ispettore di vigilanza. Le domande vanno presentate entro il 22 settembre. Sono messi a concorso all´Inps 4 posti per ispettori di vigilanza, posizione ordinamentale C1, con sede di lavoro a Bolzano. Tre posti sono riservati al gruppo linguistico tedesco e uno a quello italiano. Al concorso sono ammessi candidati con la laurea giuridica-economica e l’attestato di bilinguismo A. Termine per la presentazione della domanda è il 22 settembre 2007. Gli schemi con il testo della domanda sono disponibili all’Inps, Piazza Domenicani 30 a Bolzano o al Centro di mediazione lavoro Bolzano, Via Leonardo da Vinci 7, Stanza 1, tel. 0471/412741 e il Centro di mediazione lavoro Bressanone, Brunico, Vipiteno, Merano, Silandro e Egna. Le domande di ammissione devono essere presentate all’Inps, Piazza Domenicani 30, 39100 Bolzano. Le domande per la partecipazione ai concorsi pubblici nonché i relativi documenti sono esenti da bollo. Il Centro di mediazione lavoro Bolzano è a disposizione per ulteriori informazioni (Michaela Rotter, tel. 0471/412741 – orario per il pubblico: dalle 9 alle 12, oppure sul sito Internet www. Provinz. Bz. It/borsalavoro). .  
   
   
A MILANO DAL 18 AL 22 SETTEMBRE 2007 ESPOSTO UN INEDITO CICLO DI OPERE DI ALDO ROTA  
 
 Milano, 3 settembre 2007 - Nella suggestiva cornice dello Spazio Strato, che apre per la prima volta i suoi ambienti all’arte contemporanea, trenta dipinti raccontano gli ultimi sviluppi nel percorso creativo di uno dei maestri dell’Informale. Aldo Rota, uno dei più interessanti artisti del panorama italiano, presenterà in anteprima a Milano, dal 18 al 22 settembre il suo ultimo ciclo di opere. Il percorso espositivo, curato da Victor De Circasia e Marco Di Capua, raccoglierà nei suggestivi ambienti dello Spazio Strato - che in questa occasione diventano per la prima volta palcoscenico per un evento di arte contemporanea - trenta dipinti recenti, tutti realizzati tra il 2006 e il 2007. Sono lavori che proseguono nella direzione intrapresa dall’antologica romana dello scorso anno, privilegiando il rigore essenziale del monocromo alle esplosioni di colore delle opere precedenti, che pure rimangono come testimonianza della sua cifra espressiva. La quasi totalità dei quadri esposti, infatti, sono solo bianchi o solo neri oppure bianchi e neri insieme. In queste ultime realizzazioni, Rota esperimenta nuove soluzioni tecniche che prevedono l’utilizzo, tra l’altro, di resine e di pigmenti puri; la dialettica di questi elementi diventa una miscela perfetta, straordinariamente equilibrata, anche se il titolo della mostra, Working Project, può far pensare a un itinerario creativo che non ha ancora trovato il suo compimento. Anche quando l’artista privilegia la scelta del ‘tutto bianco’ o del ‘tutto nero’, la superficie delle sue opere non è mai del tutto intatta, mai del tutto liscia. Rota da perfetto alchimista, crea una materia straordinariamente porosa; la manipola e la trasforma, rendendola quasi viva. Come sottolinea Victor de Circasia: “Questa brillante unione di disegno astratto e di utilizzo del colore e di pigmenti puri con linee incise nella sua opera come elementi di composizione, sono l’unico contenitore delle sue forme che continuano a sorprendere l’osservatore con l’impiego del bianco e del nero”. Catalogo Artnews. Aldo Rota Nasce il 22 ottobre 1941 a Villavesco (Lodi). Trascorre molti anni in Portogallo dove inizia a disegnare e dipingere. Dal 1980 al 2004 vive e lavora presso la Certosa di Pavia, trasferendosi, in seguito, a Vermezzo (Milano). 1980/83 Viaggia in America, Giappone ed Europa - prende lezioni a Zurigo ed alla Royal Accademy di Londra 1984/88 Viaggia quasi esclusivamente in India dove incontra il suo guru Babaji e si appropria delle tecniche di colore indiane oltre a frequentare un Ashram per conoscere il cerimoniale della filosofia indù 1988/2003 Partecipa a oltre 25 collettive per il supporto delle campagne contro la povertà e la fame nel mondo. .  
   
   
QUANDO LE ASPETTATIVE NON COINCIDONO CON LA REALTÀ VERONA BYBLOS ART GALLERY ARTISTI PARTECIPANTI: SEBASTIAAN BREMER, DAN KOPP, ROBERT LAZZARINI, JOSHUA LEVINE, MARY MATTINGLY, BEATRIZ MILLAR  
 
 Verona, 3 settembre 2007 - Byblos Art Gallery presenta, in contemporanea con l’apertura della fiera di design veronese Abitare il Tempo, la collettiva Out of True – quando le aspettative non coincidono con la realtà, alla quale partecipano artisti del panorama artistico internazionale. La mostra, curata da Micaela Giovannotti e Joyce Korotkin, che è già stata presentata in dicembre 2006 al Miami Design District, si articola in due eventi distinti: il primo sarà caratterizzato da una mostra collettiva esposta presso Byblos Art Gallery, ed il secondo si concentrerà esclusivamente sulla scultura - installazione che Beatriz Millar ha creato come site specific work per Byblos Art Hotel Villa Amistà. Quest’opera verrà presentata in hotel il giorno seguente l’inaugurazione della mostra in galleria. 01. Out Of True – 21 Settembre – 31 Ottobre 2007. Il termine Out of True, usato in architettura per descrivere elementi formali che non combaciano – viene qui esteso alla sfera dell’arte. Gli artisti criticano attraverso la loro opera la visione presente del mondo e si oppongono a questa realtà distorta di un’umanità senza rispetto per se stessa. Il progresso scientifico, il desiderio dell’uomo di ottenere il benessere a qualunque costo e la sua cecità di fronte ai limiti imposti dalla realtà hanno alimentato l’opera di questi artisti che si sono espressi attraverso tecniche diverse come la pittura, la fotografia e la scultura. I trofei di caccia di Joshua Levine, trofei del progresso umano, si trasformano in animali mutati geneticamente che potrebbero essere visti come evoluzioni della specie, aberrazioni di laboratorio o il risultato di una reazione compensativa della natura ad un ambiente ormai corrotto. Attraverso le grottesche rappresentazioni a cui dà vita, l’artista vuole mettere in risalto il risultato degli errori commessi dall’uomo nei confronti della natura. Nei quadri dai colori molto vivi di Dan Kopp, l’artista rappresenta un futuro surreale nel quale non c’è più lo spazio per l’umanità che, oltre ad aver distrutto se stessa, ha portato alla distruzione dell’intero mondo animale. Resiste soltanto una parvenza di natura frammista a scheletri di antiche strutture architettoniche a ricordo del tempo che fu. I paesaggi di Mary Mattingly si ispirano alla letteratura fantascientifica per mostrarci un mondo ecologicamente mutato dove non esistono più razze, religioni e abiti che le rappresentino. Queste figure infatti, abbigliate con delle uniformi, distolgono l’attenzione dal singolo per porla sul paesaggio circostante. Isolate dalla civiltà e stagliate contro un paesaggio svuotato della capacità di dare vita rappresentano la solitudine ontologica che inevitabilmente accompagna l’uomo nel suo rapporto con la natura. Le opere di Robert Lazzarini, composte da oggetti deformati e distorti che cambiano da figure bidimensionali a tridimensionali a seconda della posizione dell’osservatore, sottolineano la superficialità della prospettiva umana: l’inganno percettivo che caratterizza la visione dell’uomo lo conduce infatti ad un’inevitabile distorsione della realtà. Le sue opere pertanto diventano il simbolo della relatività di qualsiasi punto di vista. Sebastiaan Bremer si concentra sulla divergenza tra ciò che vediamo e ciò che la realtà è; disegnando linee e punti su delle fotografie mette in evidenza come il mondo dei fenomeni non sia costruito su delimitazioni nette ma riveli soltanto una parte della sua anima interiore e vera. La rielaborazione fotografica compiuta tramite un disegno manuale complesso e laborioso concretizza i pensieri stessi dell’artista. Osservare l’opera è come affondare nell’inconscio: parallelamente all’immagine fotografica si espande un mondo onirico e fantastico che si estende al di là del tempo e dello spazio. Beatriz Millar presenta la sua opera in occasione di questa mostra in due luoghi: i Tattoo Tree in galleria e l’installazione Clown Clone and the Piano Tattoo presso il Byblos Art Hotel Villa Amistà. Nell’opera fotografica Tattoo Tree vengono elaborate digitalmente delle immagini ed incise con dei tatuaggi arcaici e simbolici. La spinta che ha condotto l’artista a realizzare questi lavori di intensa liricità è stato il desiderio di scoprire il segreto del creato e di penetrare nella profondità del mistero spazio-tempo per poter copiare e clonare l’essenza di vita senza limiti. 02. Clown Clone And The Piano Tattoo - 22 Settembre ‘07 ore 19:30 – Byblos Art Hotel Villa Amistà. Il giorno dopo l’inaugurazione in galleria verrà presentato nella sala principale del Byblos Art Hotel Villa Amistà la scultura – installazione Clown Clone and the Piano Tattoo, creata da Beatriz Millar. L’installazione, realizzata attraverso la scultura e l’accompagnamento di un pianoforte, mira a rappresentare un Io fisico clonato – come afferma l’artista – un alter ego che la rappresenti mentalmente e fisicamente. L’opera ironizza sulla fuga dalla noia di un’esistenza chiusa su se stessa, spinta dall’eterna ricerca di una perfezione irraggiungibile che a sua volta diventa foriera di un narcisismo ed di un ego smisurato. Questa disperata lotta per il raggiungimento della sfera di un sé ideale e della perfezione può solo condurre alla deformazione ed alla decadenza interiore ed esteriore dell’Io clonato, a meno che non riesca a ritrovare la salvezza nel risveglio verso un mondo di diversità. Dal corpo sonoro del pianoforte, tatuato da cicatrici tribali ed arcaiche, escono delle melodie malinconiche composte e cantate dalla musicista svizzera Helena Stocker che ha saputo, attraverso la sua sensibilità musicale, trasformare ed interpretare i testi poetici di Beatriz Millar. Il catalogo della mostra ed il Cd dell’opera “Clown Clone and the Piano Tattoo”, con testo critico di Gabriella Belli, saranno presenti in galleria. .  
   
   
GALLERIA PATRICIA ARMOCIDA MILANO INAUGURAZIONE DEL NUOVO SPAZIO ESPOSITIVO OS GEMEOS ASSUM PRETO 3 SETTEMBRE – 3 NOVEMBRE 2007  
 
Milano, 3 settembre 2007 - Apre oggi in Via Bazzini n° 17, in zona Piola a Milano, la Galleria Patricia Armocida, che prende il nome dalla sua giovane ideatrice. Il nuovo spazio espositivo, dedicato all’arte contemporanea, inaugura la sua attività con la personale degli artisti brasiliani Os Gemeos, per la prima volta esposti in una galleria in Italia. Nata dall’esigenza di creare un luogo specifico che rappresenti il fermento del panorama underground indipendente, la galleria intende promuovere i protagonisti di questa scena artistica, italiani e internazionali, appartenenti alle nuove generazioni. Lo spazio si propone infatti come punto di riferimento per quegli artisti che, operando anche al di fuori dei convenzionali circuiti dell’arte, negli ultimi anni hanno influenzato profondamente la cultura visiva contemporanea, stabilendo un dialogo continuo con la città e il ritmo della metropoli. Per il primo appuntamento, dal 3 settembre al 3 novembre 2007, Patricia Armocida ha invitato Otavio e Gustavo Pandolfo (1974, San Paolo del Brasile), due gemelli identici: da qui deriva il loro nome d’arte Os Gemeos, che in portoghese significa proprio “i gemelli”. Oltre a dipingere muri di grandi dimensioni nelle città, all’interno delle gallerie e dei musei, Os Gemeos realizzano tele, sculture, pitture-oggetto e installazioni site-specific meccaniche e interattive. In questa mostra, dal titolo Assum Preto, Os Gemeos presenteranno alcune opere inedite: sei tele di grandi dimensioni e una installazione, oltre ad alcuni lavori che realizzeranno direttamente in galleria. Amore per il disegno, attenzione per il dettaglio, assoluta padronanza del colore, sono alcuni degli elementi che contraddistinguono il lavoro di questi artisti, profondamente influenzati dalla cultura popolare brasiliana, dal contesto urbano e dal loro personalissimo immaginario. Inconfondibili i loro personaggi dai volti gialli, dove il tratto sottilissimo dello spray permette di creare un linearismo di grande raffinatezza e precisione, sostenuto da un notevole gusto decorativo. I soggetti, insieme fantastici e reali, sembrano usciti talvolta dalla realtà delle strade brasiliane, talvolta da un mondo onirico. Partendo dalla cultura delle strade di San Paolo, le opere di Os Gemeos hanno ottenuto negli ultimi anni importanti riconoscimenti internazionali, e sono state esposte in prestigiose manifestazioni culturali come la Biennale di San Paolo nel 2001 e la Biennale dell’Havana a Cuba nel 2005. Tra le altre mostre collettive ricordiamo: Area 2010, Sydney, Australia, 2002; Chromopolis, paneli in Athens Olympic Games, Atene, Grecia, 2002; Break, New Image Gallery, Los Angeles, Usa, 2003; Urbis Museum, Manchester, Uk, 2004; Luggage Gallery, San Francisco, California, Usa, 2004; Beatiful Losers: Contemporary Art and Street Culture, Contemporary Arts Center in Cincinnati, Usa, 2004; The Smell of the Rain, Deitch Project Art Basel, Miami Beach, Usa, 2005. Tra le ultime mostre personali: Cavaleiro Marginal, Deitch Project Gallery, New York, Usa, 2005; Creative Time Project, Coney Island, New York, Usa 2005; O peixe que comia estrelas cadentes, Galeria Fortes Vilaca, San Paulo, Brasile, 2006; Kelburn Castle Mural in Scozia nel 2007, Desenhos, Galeria Fortes Vilaca, San Paulo, Brasile, 2007. Ad ottobre del 2007 realizzeranno una mostra personale al Museum Het Domein em Sittard, in Olanda. . .  
   
   
MAXXI INSTALLAZIONI OPERE DALLA COLLEZIONE DEL MAXXI – III APPUNTAMENTO MAURIZIO MOCHETTI, MICHELANGELO PISTOLETTO, CHARLES SANDISON 25 SETTEMBRE – 18 NOVEMBRE 2007 MAXXI - MUSEO NAZIONALE DELLE ARTI DEL XXI SECOLO ROMA  
 
Roma, 3 settembre 2007 - Martedì 25 settembre 2007 il Direttore della Darc, Pio Baldi e il Direttore del Maxxi Arte, Anna Mattirolo presentano a Roma presso il Maxxi-museo nazionale delle arti del Xxi secolo, il terzo appuntamento del ciclo espositivo Maxxi – Installazioni. L’intero progetto, che ha già compreso due mostre, dedicate la prima a Tony Oursler con l’opera Gargoyle, e la seconda a Bill Viola con Il Vapore, è a cura di Alessandra Barbuto. L’ultimo appuntamento della serie prevede l’esposizione di tre opere di artisti di fama internazionale, Maurizio Mochetti, Michelangelo Pistoletto e Charles Sandison, diversi anagraficamente e per formazione ma accomunati, in questi lavori, dalla scelta di utilizzare dispositivi elettrici o tecnologici per la realizzazione delle loro opere. Maxxi – Installazioni ha voluto presentare in anteprima al pubblico alcune delle opere che fanno parte della collezione del Maxxi, prima della loro presentazione all’interno del futuro museo, che aprirà nella primavera 2009. Attraverso questo ciclo di esposizioni si è anche svolta una ricerca in particolare nei confronti di opere definite installazioni complesse, delle quali sono state prese in esame le problematiche relative all’allestimento, alla conservazione, al restauro. All’interno degli spazi del Maxxi sono allestite (Movimento pseudo-perpetuo) Sfera Avional (1967-1968) di Maurizio Mochetti, Quadro di fili elettrici (Tenda di lampadine) di Michelangelo Pistoletto (1967) e Collapse-construct, opera del 2005 di Charles Sandison. Maurizio Mochetti nasce nel 1940 a Roma. La sua ricerca artistica prende avvio alla metà degli anni Sessanta e fin da principio riflette intorno ai temi dello spazio e del movimento. Sensibile alle nuove prospettive di conoscenza aperte dalle scoperte scientifiche e tecnologiche – i satelliti artificiali, le navicelle spaziali, i telescopi giganti, l’infinitamente piccolo della meccanica quantistica e della fisica atomica – Maurizio Mochetti elabora un’idea inedita di spazio, elemento non più statico ma fluido, eterogeneo e curvilineo, campo di forze perpetuamente variabili. (Movimento pseudo-perpetuo) Sfera Avional sintetizza in maniera esemplare il percorso dell’artista e, come tutte le sue opere, è il portato di una rigorosa progettualità. L’installazione è costituita da un punto dotato di un movimento pseudo-perpetuo e alternato: movimento e antimovimento, moto e stasi coincidono nell’eterna infinità dello spazio, che non può essere pensato senza tempo. Michelangelo Pistoletto nasce a Biella nel 1933. E’ un artista simbolo dell’Arte Povera, tra le più importanti personalità dell’arte contemporanea internazionale. Ha partecipato nove volte alla Biennale di Venezia (dove nel 2003 è stato premiato con il Leone d’Oro alla carriera) e quattro a Documenta di Kassel. Le sue opere sono presenti nelle collezioni dei più importanti musei del mondo. Realizzata nello stesso anno della Venere degli stracci, Quadro di fili elettrici (Tenda di lampadine) è un’opera emblematica del periodo dell’Arte Povera. I fili elettrici e le lampadine si dispongono in una grande composizione (400 x 500 cm. ) di estrema essenzialità, dalle geometrie minimaliste. La luce è l’elemento essenziale, capace di sublimare la realtà in un’atmosfera profondamente suggestiva e di attribuire proprietà estetiche anche ai materiali più poveri e ordinari. Charles Sandison è nato a Northumberland in Scozia nel 1969, ma vive e lavora a Tampere, in Finlandia. Le sue installazioni prevedono la proiezione, sugli schermi o sulle superfici dello spazio espositivo, di segni - spesso parole, talvolta numeri - ai quali Sandison attribuisce le prerogative degli esseri viventi: animati da un’intelligenza artificiale, nascono, si riproducono, muoiono, si muovono e possiedono un proprio specifico comportamento. In relazione con lo spazio che le accoglie, le installazioni di Sandison crescono e mutano allo stesso tempo, creando ambienti in continuo divenire. In Collapse-construct, frutto della maturità artistica di Sandison, complessi sistemi numerici originano e regolano composizioni di immagini sempre diverse: l’artista vi esamina il rapporto tra forma e astrazione e le molteplici possibilità estetiche ed interpretative derivate dalle leggi matematiche. Con il ciclo Maxxi Installazioni ha preso avvio un progetto pilota di documentazione, il Dic - Documentare Installazioni Complesse - che vede il Maxxi tra i promotori dell’iniziativa insieme all’istituzione milanese delle Civiche Raccolte d’Arte, con il fine di aderire all’Incca - International Network for the Conservation of Contemporary Art. Il progetto Dic prevede il monitoraggio, attraverso approcci tecnici e teorici, di alcune opere per verificare se e come si possano stabilire dei comuni parametri che, rispettando l’autenticità dell’opera stessa, indaghino l’eventuale riproducibilità o sostituibilità di alcune componenti. La mostra resterà aperta in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio (29-30 settembre 2007) e della Terza Giornata del Contemporaneo (6 ottobre 2007) ed è accompagnata da una pubblicazione dedicata a ciascuno degli artisti presenti, con immagini e testi di Alessandra Barbuto, Simona Campus e Luigia Lonardelli. .  
   
   
LA LUCE DELLE EMOZIONI IL FOTOGRAFO INTERPRETA HENRY MOORE  
 
 Lugano, 3 settembre 2007 - Banca Arner presenta nelle sue vetrine di Casa Airoldi in Piazza Manzoni 8 a Lugano, da agosto a ottobre 2007 un’importante mostra fotografica dal titolo La luce delle emozioni. La mostra comprende 20 straordinarie fotografie in grande formato di Giorgio Savini che ha fissato nei suoi scatti le opere di Henry Moore nello scenario suggestivo del Castello Sforzesco di Milano, nel 1990, in un ideale connubio tra architettura antica di guerra e scultura moderna di pace, dedicato a quel pensiero tanto caro ad Henry Moore che intendeva la sua scultura come uno spettacolo popolato dalle persone che guardano, toccano ammirano le sue opere. Henry Moore è uno dei più importanti scultori del Xx secolo. Questa mostra costituisce un suo grande ritorno in Ticino, infatti, la sua opera è stata presentata, in maniera significativa, l’ultima volta al Castelgrande di Bellinzona nel 1995, con il titolo Henry Moore. Gli ultimi 10 anni. Ma la sua prima volta in pubblico a Sud delle Alpi fu in occasione della diciassettesima Biennale di Venezia del 1930, mentre il primo contatto di Moore con le terre di lingua e cultura italiana risale al 1925, a Pisa, Firenze, Roma e Venezia. Moore restò tutta la vita molto legato alla cultura italiana, anche per la sua attività nelle cave di marmo di Carrara e per la partecipazione, dal 1930 al 1972, a non meno di otto Biennali di Venezia. Il suo istinto di scultore si era nutrito di altre culture più remote ed esotiche, in particolare dell´arte pre-colombiana e della scultura africana che proprio Banca Arner ha voluto presentare a Lugano in una mostra di grande successo, appena conclusa in queste stesse vetrine. Giorgio Savini pratica la fotografia da oltre mezzo secolo. È stato creativo pubblicitario nella Milano degli anni ’70 e dalla metà degli anni ’90 vive in Svizzera. Il suo archivio, dal contenuto molto vario, si è arricchito particolarmente durante il suo soggiorno in Ticino. Nel suo laboratorio attrezzatissimo, assolutamente tradizionale, produce piccole tirature numerate, che propone al pubblico fuori dai circuiti ufficiali omologati. .  
   
   
"L´´IMPRESA INCONTRA L´´ARTE" A VILLA MANIN  
 
Passariano, (Ud) 3 settembre 2007 - "L´impresa ha incontrato l´arte" per il quarto anno consecutivo a Villa Manin di Passariano ed il presidente della Regione Riccardo Illy ha colto questa occasione per annunciare ufficialmente che la settima edizione dei "Nobels Colloquia", il prestigioso incontro tra i Premi Nobel per l´Economia, ideato e voluto da Franco Modigliani (a sua volta Nobel nel 1985), sin qui tenutisi a Venezia, si svolgeranno il 3 e 4 dicembre prossimi a Trieste. "Un momento di formazione importante per manager ed amministratori delle aziende del Friuli Venezia Giulia, ma comunque aperto a tutti", ha osservato il presidente Illy, ed al quale interverranno il Premio Nobel per l´Economia 2006 Edmund Phelbs ed i Nobel Amartya Sen, Robert Mundell, Edward Prescott, Robert Engle e Robert Solow, accanto ad altri economisti di fama internazionale, come Jean Paul Fitoussi, Edward De Bono, Michael Jacobides ed Isaac Getz. Nel suo intervento (dopo la visita alla mostra di Hiroshi Sugimoto, curata da Francesco Bonami) il presidente Illy ha ricordato la triplice valenza dell´evento "L´impresa incontra l´arte": promuovere prima di tutto l´arte e Villa Manin di Passariano quale centro d´arte contemporanea, "che si sta progressivamente affermando e di cui cominciamo ad essere soddisfatti anche in termini di visitatori"; promuovere il territorio del Friuli Venezia Giulia per attrarre nuovi investimenti; promuovere un incontro tra imprenditori della regione, del vicino Veneto e di livello nazionale. Illy ha quindi ricordato come il 2006 sia stato, in termini economici, "un buon anno" per l´Europa (che è tornata a crescere), per il nostro Paese, che ha dato segnali di vitalità, ma soprattutto per il Friuli Venezia Giulia, che ha confermato una crescita del Pil di circa due punti e mezzo percentuali, un incremento dell´export vicino al 14 per cento ed un aumento dell´occupazione che ha abbassato a livelli quasi fisiologici il tasso di disoccupazione (3,2 p. C. ). Tutti gli indicatori sono quindi positivi, ha osservato Illy, "ma sappiamo che abbiamo ancora la necessità di favorire l´innovazione nelle imprese e di attrarre ancora nuove aziende sul nostro territorio". Tra i numerosissimi ospiti presenti il 12 luglio a Villa Manin, il presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan (Illy ha ricordato il comune obiettivo delle due Regioni per la creazione dell´Euroregione), gli assessori regionali al Lavoro, Università e Ricerca Roberto Cosolini, alle Risorse Economiche e Finanziarie, Michela Del Piero, ed ai Trasporti Lodovico Sonego, i vertici di Friulia, Augusto Antonucci, Agemont, Alberto De Toni, Mediocredito, Flavio Pressacco, Confindustria regionale, Adalberto Valduga, ed Autovie Venete, Giorgio Santuz, il sindaco di Codroipo Vittorino Boem, i rettori delle Università di Trieste ed Udine, Francesco Peroni e Furio Honsell, il direttore del Mib School of management Vladimir Nanut, il fotografo brasiliano Sebastiao Salgado, il cardiologo prof. Attilio Maseri. Ma soprattutto tantissimi imprenditori, dal Triveneto, a livello nazionale e di prestigio internazionale. Tra loro, lo stilista Santo Versace (che negli scorsi mesi ha manifestato l´interesse della sua casa di moda per il recupero dell´arte della sartoria del ricamo, prezioso patrimonio del Friuli Venezia Giulia), Luciano Benetton, Marina Salamon, Nicola Tognana, Fernando Caovilla, Pier Giorgio Coin, Giovanni Zonin, l´ad di Apple Italia Enzo Biagini, il presidente di 3M Italia Mario Mascolo, il presidente di Electrolux Italia Giulio Mazzalupi, il presidente di Wartsila Italia Sergio Razeto, il presidente di Fincantieri Corrado Antonucci, il presidente dell´Aeroporto di Venezia Enrico Marchi. Ed ancora, il presidente della Geox Mario Moretti Polegato, l´ad di Magneti Marelli Eugenio Razelli, Enrico de Marco, accanto al "made in Fvg" rappresentato tra gli altri da Giampietro Benedetti, Alessandro Calligaris, Armando Cimolai, Manlio Collavini, Claudio de Eccher, Piero Della Valentina, Stefano Fantinel, Giovanni Fantoni, Giannola e Cristina Nonino, Andrea Pittini, Roberto Snaidero, Adalberto Valduga. .  
   
   
ERUZIONI - FESTIVAL D’ARTE TEATRALE “VESUVIO: DALLA CATASTROFE ALLO SPETTACOLO” II EDIZIONE VISIONI NON DI MASSA MA DI INDIVIDUI  
 
Napoli, 3 settembre 2007 - “Il Ritmo dell’Azione” è il tema della seconda edizione del festival d´arte teatrale Eruzioni, ideato e diretto da Agostino Riitano, in collaborazione con Stefania Piccolo, che si svolgerà da giovedì 6 a domenica 16 settembre 2007 alle pendici del Vesuvio, nei luoghi mitici delle diverse catastrofi. Uno squarcio di silenzio e natura che accoglierà arte, finzione, esperimenti. Un evento volto a produrre visioni non di massa ma di individui. Un luogo di pensiero, di progetto, di confronto e trasmissione di esperienze. Il festival è organizzato dall’Associazione Officinae Efesti, con il patrocinio del Comune di Ercolano, della Provincia di Napoli, della Regione Campania, dell’ Istituto Svizzero di Cultura e dal Forum Austriaco di Cultura, e nel corso di undici giorni vedrà lo svolgimento di più sezioni: workshop, spettacoli, concerti, trekking. I laboratori si svolgeranno presso il Teatro Plinius, posizionato alle falde del Vesuvio, tra ginestre e pietra lavica, mentre la seconda suggestiva location, sarà quella di Villa Ruggiero, sul Miglio d´Oro ad Ercolano, che ospiterà gli spettacoli. Elemento distintivo di Eruzioni, oltre alla peculiarità dei contenuti artistici, quindi, sono le scenografie originali che ospiteranno le varie attività. Il programma prevede quattro workshop condotti da maestri che, con approcci tradizionali differenti, analizzeranno praticamente uno degli aspetti specifici dell´arte dell´Attore, ovvero il “ritmo”: ”Matresca the Art of the composition” (dal 6 al 15 settembre) di e con Jurij Alschitz (Federazione Russa); “Il movimento e il Tempo Ritmo” (dal 9 al 13 settembre) di e con Nicolaj Karpov (Federazione Russa, per la prima volta a Napoli); “Training Ritmico” (dal 6 all’8 settembre) di e con Angelika Hauser (Austria, per la prima volta a Napoli); “Ritmo è” (dal 14 al 16 settembre) di e con Ava Loiacono-husain (Svizzera, per la prima volta a Napoli). I workshop condotti da Angelika Hauser e Ava Loiacono-husain rientrano nel progetto "Viaggio alla radice - secondo movimento" dedicato all´esperienza dell´euritmica di Emile Jaques Dalcroze, realizzato in collaborazione con Il Forum Austriaco di Cultura di Roma e l´Istituto Svizzero di Roma. Cinque gli spettacoli teatrali: “Il Consolo” del Teatro di Legno, scritto e diretto da Luigi Imperato e Silvana Pirone, sabato 8 settembre; “21 novembre 1811 – dal luogo di un disastro” videoistallazione ad alta voce a cura della Piccola Officina di Teatro (8 settembre); “Sutta Scupa” con Giuseppe Massa e Giuseppe Provinzano, coproduzione Teatro Garibaldi di Palermo alla Kalsa e Associazione Sutta Scupa (9 settembre); “Il Profeta” di e con Domenico Castaldo, su musiche ricomposte ed eseguite dal vivo da Gianni Maestrucci (15 settembre); in chiusura lo spettacolo degli ospiti del Centro Don Orione, domenica 16 settembre. Al termine degli spettacoli “Musica senza Contegno”: concerti, dj set estemporanei e play-list interattive. Tra gli ospiti i Mascina, Michele Contegno & La Grande Bevuta, Mercob, Ago Ghost, Princess. Durante il festival, inoltre, saranno organizzate escursioni sul sentiero “Grand Tour” del Vesuvio e visite guidate alla Montagna Sacra, tra misteri, incontri evocativi e natura. Www. Efesti. Org. .  
   
   
MINISTRO PLATTER E DURNWALDER INAUGURANO LA TRIENALA LADINA: PREMIATA L´ARTE LOCALE  
 
 Bolzano, 3 settembre 2007 - La seconda edizione dell´esposizione d´arte "Trienala Ladina" presso il Museum Ladin Ciastel de Tor a S. Martino in Badia è stata inaugurata dal ministro degli Interni austriaco Günther Platter, alla presenza del presidente della Provincia Luis Durnwalder e dell´assessore Florian Mussner. La mostra chiude il 31 ottobre. La seconda edizione della "Trienala Ladina" è incentrata sul tema annuale scelto dal museo ladino: "Il gioco". Gli artisti presenti con loro opere sono Giancarlo Lamonaca, Ivan Lardschneider, Isabell Pitscheider, Roland Senoner e Willy Verginer. La "Trienale Ladina" è un´esposizione d´arte che si tiene ogni tre anni alla quale possono partecipare artisti delle cinque valli ladine delle Dolomiti e gli artisti residenti in provincia di Bolzano. "Dalla cultura più antica arrivano idee verso il futuro, dietro ogni opera si notano creatività e spirito moderno", ha sottolineato il presidente Durnwalder all´inaugurazione. L´arte, ha proseguito, mantiene vivo un gruppo linguistico e ne rafforza l´identità, "che si arricchisce negli scambi con altre culture e altri gruppi, come avviene in Alto Adige. " Il ministro Platter ha sottolineato l´importanza degli scambi e del lavoro congiunto di Regioni diverse perchè contribuiscono a migliorare la vita sul territorio. "La cultura e l´arte sono due motori del dialogo", ha concluso. Quest´anno a San Martino si tiene anche la prima edizione del premio per la scultura "Richard Agreiter", sponsorizzato dal Museo ladino assieme allo scultore Richard Agreiter, artista assai noto originario della Val Badia che al museo ha concesso in lascito l´intera sua collezione al fine di incentivare questa forma artistica. Il premio, riservato a scultori provenienti dall´area del Tirolo storico, ha visto due secondi posti ex aequo assegnati agli artisti Gerhard Demetz di Selva Gardena per l’opera “I want to be flexible" e Hubert Kostner per l’opera “Accesoire". Gli artisti sono stati premiati in concomitanza con l´inaugurazione della "Trienala Ladina". Le opere d´arte sono esposte fino al 31 ottobre 2007 al Museum Ladin Ciastel de Tor a S. Martino in Badia. .  
   
   
AL PICCOLO TEATRO PAOLO GRASSI: TRAMEDAUTORE 2007 MILANO, 12 - 16 SETTEMBRE 2007 FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLA NUOVA DRAMMATURGIA VII EDIZIONE GIAPPONE ARGENTINA - COLOMBIA - ITALIA  
 
 Milano, 3 settembre 2007 - Il festival internazionale Tramedautore dedicato per vocazione alla scoperta delle scritture del mondo, ritorna a Milano dal 12 al 16 settembre. Ospitato nella sede storica del Piccolo Teatro di via Rovello, il festival sempre più forte e combattivo nei propri intenti, propone per la sua settima edizione una significativa selezione di drammaturghi del Sol Levante. Infatti, è la nuova drammaturgia del Giappone il cuore pulsante delle giornate di quest’anno. Non mancano autori e produzioni di altri paesi (Argentina e Colombia) a cui si alternano scrittori di casa nostra, tra i più interessanti della scena italiana (Stefano Massini, Nino Romeo, Letizia Russo e, per la prima volta in teatro, Rosa Matteucci). L’edizione 2007, ancor più che in passato, presenta soprattutto spettacoli compiuti (Comedia di Samuel Beckett, Diatriba d’amore contro un uomo seduto di G. G. Márquez, La conferenza di Yalta di Oriza Hirata, Post Mortem di Nino Romeo e Primo amore di Letizia Russo). Si rimarrà nell’ambito di un pre–spettacolo, invece, per quattro dei cinque testi giapponesi che verranno proposti in versione italiana. Il festival, vetrina per nuovi autori o nuovi testi, esprime ormai una vocazione internazionale unita a una concezione di teatro, più giovane e contemporaneo, avviando molti testi verso la traduzione, la produzione e l’esportazione. I positivi riscontri della scorsa edizione, dedicata alla drammaturgia dell’est europeo (Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Slovacchia, Ungheria), hanno spinto Outis, infatti, alla continua ricerca ed esplorazione di nuovi Paesi, nell’intento di arricchire, per mezzo del teatro, la conoscenza di altre realtà sociali, culturali, linguistiche. Tramedautore 2007 > Il Giappone - Al centro di questa edizione, un posto rilevante, dunque, viene occupato dalla nuova drammaturgia giapponese. L´italia guarda oggi con rinnovata attenzione all´Asia, nella consapevolezza dell´eccezionale slancio vitale in termini economici, scientifici e culturali che proviene da questa parte del mondo. In particolare, l´ascesa del Giappone coincide con l´accelerazione del processo di globalizzazione degli scambi di beni e dei movimenti di capitali e persone, con un profondo mutamento della geografia economica e politica che deriva dalla sempre maggiore interdipendenza tra le varie aree del mondo. E la volontà di Outis è quella di non rimanere estranei alle grandi trasformazioni culturali in atto, di parteciparvi attraverso il teatro e di coglierne tutte le opportunità. Il programma presenta una selezione di cinque testi giapponesi, rappresentativi anche sul piano generazionale, che permetterà di conoscere un aspetto della produzione drammatica di questa complessa realtà geografica. Per consentire una scelta più accurata degli autori e dei testi, grazie al sostegno dell’Istituto Giapponese di Cultura di Roma, è stato organizzato un viaggio a Tokyo di Luca Scarlini, consulente di Outis in quest’occasione. La missione, della durata di 8 giorni, ha permesso di stabilire relazioni con gli scrittori più interessanti che sono l’espressione di due diverse generazioni: da un lato i cinquantenni, dall’altro i giovanissimi; e di creare canali preferenziali per far conoscere in Giappone i nostri scrittori di teatro. Le sezione giapponese prende il via con la mise en espace La mansarda, (venerdì 14 settembre, ore 20. 15) di Yoji Sakate, per la regia di Juan Diego Puerta Lopez. Una surreale dark comedy sull’ “hikikomori”, fenomeno sociale dilagante tra gli adolescenti e particolarmente sentito in Giappone, che consiste in un atto di chiusura volontaria. Un auto isolamento di chi decide di rimanere chiuso nella propria camera per anni, con pochi o addirittura nessun contatto con il resto del mondo. La pièce è stata rappresentata nella passata stagione negli Stati Uniti, raccogliendo ampi consensi di pubblico e critica. Tra gli autori giapponesi, il più noto in Europa è Oriza Hirata; numerose sono ormai le sue traduzioni in francese, inglese, tedesco. Di Hirata va in scena La conferenza di Yalta, (venerdì 14 settembre, ore 21. 30) commedia diretta da Carlo Fineschi e Vito Mancusi che rivisita uno degli eventi cardine della storia del ventesimo secolo - al centro Stalin, Roosevelt, Churchill - . Il testo è stato elaborato secondo lo schema del “rakugo” - tipica forma di commedia giapponese recitata in piedi -. Lo spettacolo, frutto di una coproduzione con il festival Quartieri dell’Arte di Viterbo, ha debuttato in agosto in prima nazionale al "Festival della Val d´Orcia - Festival Internazionale di Montalcino". Sabato 15 settembre (ore 21. 45) di Takeshi Kawamura, fondatore della compagnia T-factory, verrà presentata Aoi, con la regia di Pietro Faiella. Storia di un amore impossibile e maledetto, radicata nelle più antiche tradizioni della cultura giapponese e rielaborata secondo il gusto moderno. Le ultime proposte giapponesi vanno in scena domenica 16 settembre. Alle ore 18. 00 L’interrato di Shu Matsui per la regia di Fabrizio Parenti, una fantasiosa vicenda che ruota intorno a “miracoli d’amore”; mentre alle ore 19. 30 sarà Cinque giorni di marzo del giovane esponente dell’iperrealismo giapponese Toshiki Okada, per la regia di Giulio Baraldi. Il testo, ritratto di una generazione disorientata, è stato vincitore del Kishida Drama Award nel 2004 ed è stato rappresentato nel maggio 2007 al Kunstenfestivaldesarts di Bruxelles. Tramedautore 2007 > Argentina - Da Buenos Aires per il pubblico milanese, arriva un originalissimo omaggio a Samuel Beckett, “padre spirituale” che ha influenzato gran parte degli autori degli ultimi decenni. Mercoledì 12 settembre (ore 20. 30, replica venerdì 14 settembre, ore 19. 30) in scena per l’unica tappa italiana lo spettacolo Comedia, prodotto dal Teatro el Beckett di Buenos Aires, in occasione delle celebrazioni per il centenario della nascita di Beckett. Una messa in scena della durata di 20 minuti, in lingua originale con sottotitoli in italiano, che ha stupito gli spettatori e la stampa argentini. Un particolare “ménage à trois” diretto da Miguel Guerberof (tra gli attori vi è la star della televisione argentina Carla Petersen, protagonista della serie Sos mi vida ) dove la cadenza delle parole e il loro significato sono, come è noto, la base sulla quale Beckett elaborò questa insolita storia. Tramedautore 2007 > Colombia - Dopo uno studio presentato lo scorso giugno, nell’ambito del festival milanese La Fabbrica dell’Uomo, dedicato alle Passioni e organizzato da Outis, Tramedautore ospita (giovedì 13 settembre, ore 20. 30) lo spettacolo Diatriba d’amore contro un uomo seduto, diretto da Alessandro D’alatri con l’interpretazione di Maria Rosaria Omaggio. Sulla scia delle celebrazioni previste nel 2008 per gli ottant’anni del Premio Nobel, il festival non poteva non accogliere l’unico testo teatrale scritto da Gabriel García Márquez e che viene messo in scena in prima assoluta per l’Italia. Dopo Milano lo spettacolo aprirà la stagione teatrale del Teatro Quirino di Roma. La messa in scena evoca e riproduce il “realismo magico” di Márquez rispettando le numerose note e indicazioni spazio-temporali a cui il testo, ricco di suggestioni, puntualmente rimanda. Un insieme di quadri cinematografici, giocati abilmente con effetti speciali e luci, sullo sfondo di uno spazio scenico sobrio e atemporale che si fonde con le musiche dal vivo di Riccardo Eberspacher. Tramedautore 2007 > Italia - Mercoledì 12 settembre (ore 21. 15) il festival accoglie un testo di uno fra i giovani autori italiani contemporanei più noti ed apprezzati, Stefano Massini, con Donna non rieducabile. Memorandum teatrale su Anna Politkovskaja. Lettura scenica dedicata alla giornalista russa della Novaja Gazeta, definita dal Cremlino “donna non rieducabile” uccisa il 7 ottobre 2006 all’ingresso della sua casa. Anna, lascia un’inchiesta sulle torture dei russi in Cecenia che non potrà più essere pubblicata dal suo giornale. Lascia tutti i suoi documenti, archivi, foto, computer alla polizia russa, che come prima misura dopo la sua morte ha sequestrato tutto ciò che ha trovato nel suo modesto appartamento. Lascia Putin, un ex membro del Kgb, alla guida della Russia. Lascia Kadyrov, uomo di Putin, da lei accusato di crimini contro la popolazione cecena alla guida della Cecenia. Lascia il silenzio del Cremlino, forse in lutto stretto. Sabato 15 settembre, ore 19. 30 in calendario è la novella in siciliano Post Mortem di e con il catanese Nino Romeo, con la regia di Pippo di Marca. Fatto di uno straordinario impasto verbale, lo spettacolo, in siciliano, con sovratitoli in italiano, mette al centro la storia di un uomo, apparentemente arrivato, che attraverso un singolare e impietoso percorso, scende sempre più giù, verso l’inferno, trasformandosi da puparo a pupo. L’opera di Nino Romeo, autore, regista, attore, direttore artistico della Compagnia Gruppo Iarba, è stata - ed è - oggetto di studio ed argomento di saggi critici da parte di docenti di storia dello spettacolo, di letteratura, di linguistica e glottologia. A seguire alle ore 20. 45 lo spettacolo Primo amore dell’apprezzata giovane drammaturga, Letizia Russo. Il testo, diretto e interpretato da Paolo Zuccari, rappresenta l’amore omosessuale dell’adolescenza rivissuto a 40 anni di distanza. Lontana dalla retorica sentimentale, è la storia di un piccolo uomo qualunque la cui esistenza mediocre è stata illuminata da un visitatore inatteso, la cui ignobile fuga gli ha lasciato una ferita sempre pronta a riaprirsi. Rosa Matteucci, apprezzata scrittrice italiana, i suoi romanzi Cuore di mamma, Lourdes, Libera la Karenina che è in te, tutti pubblicati da Adelphi, presenta per la prima volta – anche in veste d’attrice - un suo pezzo teatrale. Dopo una presentazione al festival della letteratura di Mantova, Elementi di economia domestica per signorine di buona famiglia decadute, approderà a Milano domenica 16 settembre, ore 21. 00. .  
   
   
PRESENTAZIONE STAGIONE TEATRO COMUNALE A PORDENONE  
 
Pordenone, 3 settembre 2007 - "Oggi il Teatro Comunale di Pordenone, dopo gli ulteriori lavori di sistemazione, si trova nelle condizioni ideali per essere punto di riferimento della città e del territorio. Negli ultimi anni,infatti, Pordenone è il capoluogo che è cresciuto di più in regione per offerta di iniziative, diffusione delle diverse forme espressive, per qualità delle manifestazioni. Questo teatro, quindi, è il compendio di questa crescita, il cuore dell´attività cultuale di Pordenone e della sua provincia". Così si è espresso l´assessore regionale alla Cultura, Roberto Antonaz, intervenendo il 28 agosto alla presentazione della Stagione 2007/2008 del Teatro Comunale. Tra gli altri era presente anche la consigliera regionale Gina Fasan. Secondo l´esponente regionale tale fervore di iniziative sarebbe però vano se non fosse accompagnato dal favore del pubblico: cosa che non manca di certo a Pordenone dove i dati delle prime due stagioni del Teatro Comunale dicono di una crescita continua: crescita che per Antonaz sarà assicurata dalla qualità del cartellone presentato. Plausi all´Associazione Teatro Pordenone - che gestisce il Teatro Comunale -, presieduta da Claudio Cudin, direttore organizzativo e artistico prosa Emanuela Furlan, e direttore artistico musica e danza Franco Calabretto, sono venuti pure dall´assessore provinciale alla cultura, Lorenzo Cella, e dai due enti che ne sostengono l´attività: Camera di Commercio (con il presidente Giovanni Pavan), e Banca Friuladria (con il direttore generale Virgilio Fenaroli). Il sindaco, Sergio Bolzonello, da parte sua ha messo in evidenza lo sforzo compiuto per rimediare - grazie alla disponibilità dell´impresa costruttrice - agli errori progettuali: "ora il teatro è migliorato ed è ancora più bello". Davanti a un cartellone di assoluta qualità, Bolzonello ha auspicato che a Camera di Commercio e Friuladria si possano aggiungere altri sostenitori. In quanto alla Stagione, essa si compone di 39 titoli per 63 rappresentazioni fra prosa, musica, lirica, musical, danza. Festa di apertura il 20 settembre con Renzo Arbore e la sua Orchestra Italiana; una prima nazionale con "I due gemelli veneziani" di Goldoni con Massimo Dapporto prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia; collaborazione confermata con il Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, grandi nomi fra gli interpreti; due serate con Paolo Conte e attenzione quest´anno al jazz. .  
   
   
IL PICCOLO VIOLINO MAGICO, TRIONFO ITALIANO PRIMO PREMIO ALLA DODICENNE PORDENONESE LAURA BORTOLOTTO  
 
Portogruaro (Ve), 3 settembre 2007 - L´italia, grande assente lo scorso anno alla prima edizione de Il Piccolo Violino Magico, Concorso Internazionale per Giovanissimi Violinisti e Orchestra, trionfa quest´anno grazie a Laura Bortolotto, 12 anni, pordenonese, che ha vinto il Primo Premio di 5mila euro sbaragliando la concorrenza di Alexandra Li (12 anni, Russia), Tsoy Se (10 anni, Corea del Sud) e Efrosinya Efimova (12 anni, Russia). La giuria internazionale della finale, presieduta da Giovanni Peterlongo (membri: Fabio Biondi, Michael Frischenschlager, Eduard Grach, Roby Lakatos, Ranko Markovic, Eszter Perényi, Sophie Rachlin, Marco Rizzi, soh Tomotada, Pavel Vernikov e Dominique de Williencourt) ha inoltre assegnato i premi speciali: alla giapponese Kanon Kobayashi, 9 anni, l´utilizzo gratuito per un anno di un prezioso Giuseppe Gagliano (3/4) del 1782 messo a disposizione dalla Fondazione Pro Canale onlus e il Premio Frignani pe il miglior esecutore di musiche italiane; a Tsoy Se il Premio Snitkovski per il miglior esecutore di musiche francesi; ad Alexandra Li il Premio Suzuki per il miglior esecutore del Concerto n. 1 in si bemolle maggiore K 207 di Mozart. La prima classificata, Laura Bortolotto, si è aggiudicata anche il Premio Simeoni per il concorrente più votato dal pubblico: un violino del celebre liutaio italiano ispirato alla liuteria classica italiana. .  
   
   
LA FILARMONICA TOSCANINI DEBUTTA IN ROMANIA A SETTEMBRE AL FESTIVAL GEORGE ENESCU DI BUCAREST  
 
Parma, 3 settembre 2007 - Due diversi concerti per la Filarmonica Toscanini, complesso sinfonico della Fondazione Arturo Toscanini, al più importante evento musicale dei Balcani: il Festival George Enescu di Bucarest. Il prestigioso invito è arrivato dalla direzione artistica del Festival. L’ampia ed articolata attività internazionale della Filarmonica Arturo Toscanini riparte dunque nel prossimo settembre. Il Festival Enescu, che arriva nel 2007 alla sua Xviii edizione, è intitolato alla figura del massimo musicista rumeno di sempre, leggendario violinista ed insigne compositore, che fu anche maestro di nomi celebri come Menuhin, Lipatti e Uto Ughi. Il suo cartellone è da sempre ricchissimo di artisti di prestigio del panorama internazionale, incluse le migliori orchestre del mondo. Insieme alla Filarmonica Toscanini saranno presenti l’Orchestre de Paris diretta da Christoph Eschenbach, la Filarmonica di Oslo diretta da Jukka-pekka Saraste, la Filarmonica Enescu di Bucarest diretta da Michel Plasson, la Filarmonica di Dresda diretta da Rafael Fruhbeck de Burgos, l’Ensemble Hesperion Xxi con Jordi Savall, l’Orchestra Nazionale Russa diretta da Charles Dutoit, la Filarmonica di Rotterdam diretta da Valery Gergiev, la London Symphony Orchestra diretta da Sir Colin Davis, nonché altri artisti come Leonidas Kavakos, Martha Argerich, Maxim Vengerov, Evgenj Kissin, José Cura, Viktoria Mullova, Murray Perahia, il Béjart Ballet Lausanne. I concerti, che si svolgeranno entrambi nella Sala Mare a Palatului (la Sala Grande del Palazzo dei Congressi, capace di 4060 posti), saranno il 10 e 11 settembre alle 19. 30, con due diversi programmi diretti da Lawrence Foster (il 10, Ravel ed Enescu) ed Emmanuel Krivine (l’11, Rimskij-korsakov e Brahms). Alla Filarmonica, inoltre, è stata affidata l’esecuzione, nel primo concerto, della monumentale Terza Sinfonia, in re maggiore, op. 21, dello stesso Enescu. Per la Filarmonica Toscanini, che – in soli cinque anni di vita - si è già esibita in Francia, Spagna, Germania, Russia, Ungheria, Svizzera, Turchia, Russia, Cina, Giappone, Stati Uniti ed Israele, sarà il debutto in Romania, paese appena entrato nell’Unione Europea e per il quale i rapporti di amicizia e la presenza italiana sono da sempre primari per la vita culturale ed economica del paese. .  
   
   
PRENDE IL VIA MARTEDI’ 4 SETTEMBRE IN GALLERIA VITTORIO EMANUELE II MILANO OTTAGONO 2007 QUARANTA GIORNI DI NOTIZIE, INCONTRI, DIBATTITI, ATTIVITA’ CULTURALI  
 
Milano, 3 settembre 2007 - Prende il via martedì 4 settembre la settima edizione di Milano Ottagono, la suggestiva manifestazione che presenta nel cuore della Galleria Vittorio Emanuele Ii un calendario di appuntamenti lungo 40 giorni. Organizzata anche quest’anno da Sa. Sa Eventi Speciali, l’iniziativa può contare su importanti partner istituzionali - Comune di Milano, Provincia di Milano, Regione Lombardia, Camera di Commercio, Expo – e Ferrovie Nord Milano in qualità di main sponsor. “Questa edizione di Milano Ottagono – sottolinea Giorgio Cioni, presidente di Sa. Sa Eventi Speciali – si annuncia come un palcoscenico in cui protagonisti della vita milanese e grandi personaggi del mondo dello spettacolo, del cinema e della cultura, si alterneranno fino al 14 ottobre, facendo diventare il salotto buono della città un luogo privilegiato in cui conoscere i futuri progetti degli enti istituzionali e delle aziende di servizio che operano sul territorio, nonché le grandi manifestazioni culturali che arricchiscono l’offerta artistica cittadina”. In questo edizione, ad esempio, il pubblico incontrerà da vicino Sabina Guzzanti e i Negramaro, il critico cinematografico Maurizio Porro che illustrerà i film dei festival di Venezia e di Locarno e la rassegna Panoramica 2001, Enzo Restagno (direttore artistico di Mito) che illustrerà i principali appuntamenti della manifestazione, e poi le proposte per Expo, il quadruplicamento ferroviario della tratta Bovisa – Cadorna, il progetto Metrobosco, solo per citarne alcuni. Domenica 14 ottobre, Milano Ottagono chiuderà i battenti con l’Associazione Orafa Lombarda che per tutto l’arco della giornata presenterà sfilate di gioielli, vetrine espositive e dimostrazioni pratiche del lavoro dell’orefice. .  
   
   
RALLY DEL FRIULI: SECONDO POSTO PER LA PEUGEOT 207 SUPER 2000  
 
 Milano, 3 settembre 2007 - Il secondo posto con cui la Peugeot 207 Super 2000 aveva chiuso la prima tappa del Rally del Friuli è rimasto tale anche dopo la seconda e conclusiva giornata di gara. Come promesso, Luca Rossetti e Matteo Chaircossi hanno aperto all’attacco la seconda tappa e si sono immediatamente portati al comando, rimontando i quasi 7” di svantaggio sin dalla prima delle sei prove speciali in programma oggi. Ma proprio quando sembrava che la Peugeot 207 Super 2000 potesse prendere il largo, è arrivato prima l’afflosciamento di un pneumatico e poi un “dritto” del pilota nel tentativo di rimonta che hanno definitivamente allontanato la possibile vittoria. Parziale consolazione: gli otto punti della comunque splendida prestazione sulle strade del suo Friuli hanno portato Luca Rossetti a guadagnare una posizione nella classifica del Campionato Italiano Rally Piloti, dove ha scavalcato Andreucci salendo così in seconda posizione. La classifica finale: 1. Basso-dotta (Fiat Grande Punto) in 2. 28’27”8; 2. Rossetti-chiarcossi (Peugeot 207 S2000) a 19”8; 3. Aghini-cerrai (Subaru Impreza) a 2’55”8; 4. Cantamessa-capolongo (Mitsubishi Lancer) a 3’19”3; 5. Andreucci-andreussi (Mitsubishi Lancer) a 3’37”0; 6. Perego-de Luis (Mitsubishi Lancer) a 4’00”0; 7. Perico-carrara (Peugeot 207 S2000) a 4’31”5; 8. Dallavilla-rocco (Mitsubishi Lancer) a 4’45”0; 9. Gamba-guzzi (Mitsubishi Lancer) a 5’05”3; 10. Cavallini-marchi (Subaru Impreza) a 9’00”4. Le classifiche del tricolore dopo 8 gare: Piloti: 1. Basso 62 punti; 2. Rossetti 53; 3. Andreucci 52; 4. Cantamessa 30; 5. Aghini 28. Costruttori: 1. Mitsubishi 61 punti; 2. Fiat 60; 3. Peugeot 50. .  
   
   
IL TEDESCO HIEMER (KTM) IN CLASSE S1 E IL BELGA DELEPINE (HUSQVARNA) NELLA S2 SI AGGIUDICANO A JESOLO LA QUINTA PROVA DEL CAMPIONATO ITALIANO SUPERMOTO, MENTRE I MIGLIORI AZZURRI SONO RISPETTIVAMENTE MASSIMO BELTRAMI (HONDA) E DAVIDE GOZZINI  
 
Jesolo, 3 settembre 2007 - Subito emozioni sotto il cielo plumbeo della mattinata a Jesolo, poi convertitosi in una splendida giornata di sole che ha richiamato un discreto pubblico, dove oggi si è disputata la quinta tappa del Campionato Italiano Supermoto che riprende la sua corsa dopo la pausa estiva. Teatro di questo spettacolare challenge motoristico è stata la “Pista Azzurra” di Jesolo, con l’organizzazione della Dbo che concerta l’importante evento in collaborazione con la gestione del circuito veneto. Milleduecentodue metri del selettivo circuito, di cui 180 di fuoristrada, hanno messo a dura prova i numerosi concorrenti che alla fine dell’intensa giornata di gare hanno dato un sensibile scossone alle classifiche, mettendo in evidenza in classe S2 le doti del belga ufficiale Husqvarna, Gerald Delepine, che ha conquistato entrambe le manche finali, ma con il massimo del punteggio tricolore conquistato dal bresciano della Tm Davide Gozzini, giunto nelle due frazioni sempre in terza posizione. In classe S1 il tedesco del team Ktm Italia Miglio, Bernd Hiemer, si è aggiudicato questo quinto round in ragione di una vittoria in avvio e un secondo posto nella seconda manche, risultato che gli ha permesso di salire anche in vetta alla classifica internazionale. Secondo posto di giornata per il bolognese del team Hm Giletti Assomotor, Massimo Beltrami, che risulta il migliore degli italiani e per questo sale in seconda posizione in graduatoria di campionato italiano. Terzo miglior pilota di giornata il modenese Christian Ravaglia davanti al felsino ufficiale Tm e leader tricolore, Fabio Balducci. In Coppa Italia il bergamasco Roberto Costa (Ktm) grazie a due splendide vittorie nelle due manche finali si aggiudica l’assoluta di giornata stazionando così davanti al piceno Cristiano Lupacchini (Aprilia) nella graduatoria di campionato. A podio nella gara jesolana anche Noto, Piccinato e De Negri. Nel Trofeo Suzuki è ancora una volta il bolognese Matteo Vannini che domina realizzando una bella doppietta che gli permette di incrementare la sua posizione di leader in classifica aggiudicandosi così anche matematicamente il titolo 2007. Gradino intermedio del podio per il pilota di Civita Castellana, Diego Liciarelli, che chiude anticipando il toscano Giulio Lorenzini. Il Trofeo monomarca Hm Honda gestito da Assomotor ha visto la supremazia assoluta del bolognese Stefano Lolli grazie ad un primo e un secondo posto che però non gli hanno permesso di precedere in graduatoria il suo più forte avversario del giorno il lodigiano Emanuele Frosi che, invece, ha potuto contare su un quarto posto e una vittoria nella ripresa. Terzo gradino del podio per il maceratese Roberto Camilli. Nel Campionato Italiano Junior è il teramano Tommaso Iacoboni a fare sua questa quinta prova stagionale in virtù di un secondo e un primo posto nelle due frazioni finali, precedendo sia il vicentino vincitore di gara-1 nonché leader di classifica Elia Sammartin (Ktm) sia il pilota di Frascati Francesco Bianconi . La Cronaca Delle Gare - Prima Manche S1: Veloce spunto del francese ufficiale Aprilia, Thierry Van Den Bosch, il quale affronta per primo la curva dopo il via davanti al tedesco pilota ufficiale Ktm nel team Miglio, Bernd Hiemer, quindi il bolognese Massimo Beltrami (Hm Honda Assomotor), e il portacolori del team torinese Evolution con dietro Cristian Ravaglia (Yamaha) e il leader del campionato S1 il bolognese Fabio Balducci in sella alla sua Tm factory. Dopo sei passaggi guidati dal transalpino sembrava oramai cosa fatta, e invece il poliziotto Beltrami dopo essere passato secondo si è trovato improvvisamente in testa dopo il ritiro per noie meccaniche di “Vdb” che ha offerto così un risvolto inaspettato alla manche. Ma è un altro colpo di scena a caratterizzare il finale, con il tedesco Hiemer che supera il felsino a tre giri dalla fine e chiude la partita davanti a Beltrami, Balducci, Ravaglia, Lazzarini e il rientrante pilota belga Eddy Seel (Suzuki-rigo Moto). Seconda Manche S1: Non si fa sorprendere neppure questa volta Thierry Van Den Bosch (Aprilia) al secondo e ultimo semaforo verde della giornata e prende subito il comando della corsa davanti a Bernd Hiemer (Ktm), Massimo Beltrami (Honda), Christian Ravaglia (Yamaha), Fabio Balducci , Ivan Lazzarini (Yamaha), Eddy Seel (Suzuki). Gara tutta al comando per il transalpino che va a vincere così la sua quinta manche della stagione, anticipando il nuovo leader della graduatoria internazionale il tedesco del team Ktm Italia Miglio, Bernd Hiemer, quindi Christian Ravaglia, Massimo Beltrami, Fabio Balducci, Eddy Seel. Prima Manche S2: Scatta sicuro il belga ufficiale Husqvarna, Gerald Delepine, davanti a tutti al via della prima manche classe S1, dove anticipa il britannico Cristian Iddon (Aprilia), il bresciano ufficiale Tm Davide Gozzini, il romano ufficiale Husaberg, Simone Girolami davanti al compagno Robert Baraccani e l’albense leader di classifica del team Miglio Ktm Italia, Attilio Pignotti. Cadono subito al via, invece, Cannistraro (Honda), Lorenzo Mariani , Cristiano Medizza (Suzuki), Paolo Gaspardone (Honda). La gara non ha offerto grandi sussulti nelle parti alte della classifica con Delepine, Iddon e Gozzini rimasti sempre nelle prime tre posizioni sino al traguardo, mentre dietro, l’albense Pignotti approfitta di un calo di aderenza del pneumatico posteriore di Simone Girolami (Husaberg) per superarlo e portarsi quarto davanti al modenese Baraccani. Seconda Manche S2: La replica finale è in sostanza la fotocopia della prima manche per quel che riguardano le posizioni del podio, ma al via è il belga dell’Husqvarna, Gerald Delepine, a conquistare l’Holeshot Dunlop davanti al pilota di Terracina del team H2o, Luca Minutilli (Aprilia), al pesarese dell’Mrc, Lorenzo Mariani , al britannico dell’Aprilia, Christian Iddon. Al primo passaggio Iddon passa secondo rimanendovi sino alla conclusione della gara dietro all’ex iridato Delepine, che vince così anche questa seconda manche e l’assoluta incrementando la sua posizione di leader in campionato internazionale. Terza piazza per il bresciano Davide Gozzini passando grazie a questo risultato in testa al campionato italiano. Quarto Simone Girolami, quindi Attilio Pignotti, Robert Baraccani, Lorenzo mariani, Emanuele Giovanelli, Andrea Occhini, Luca Minutilli. Classifiche: S1 Gara-1: 1. Bernd Hiemer Ktm 17 giri in 18’14. 225; 2. M. Beltrami Hon; 3. F. Balducci Tm; 4. C. Ravaglia Yam; 5. I. Lazzarini Yam. S1 Gara-2: 1. Thierry Van Den Bosch Apr 17 giri in 17’56. 802; 2. B. Hiemer Ktm; 3. C. Ravaglia Yam; 4. M. Beltrami Hon; 5. F. Balducci Tm. Assoluta S1: 1. Bernd Hiemer (Ger) punti 47; 2. Massimo Beltrami (Ita) 40; 3. Christian Ravaglia (Ita) 38; 4. Fabio Balducci (Ita) 36; 5. Eddy Seel (Bel) 30. S1 Graduatoria Tricolore: 1. Fabio Balducci punti 225; 2. Massimo Beltrami 194; 3. Ivan Lazzarini 171; 4. Christian Ravaglia 169; 5. Matteo Piva 162. S1 Graduatoria Internazionale: 1. Bernd Hiemer punti 199; 2. Thierry Van Den Bosch 189; 3. Fabio Balducci 183; 4. Massimo Beltrami 156; 5. Christian Ravaglia 134. S2 Gara-1: 1. Gerald Delepine Hsq 17 giri in 18’12. 321; 2. C. Iddon Apr; 3. D. Gozzini Tm; 4. A. Pignotti Ktm; 5. R. Baraccani Hsb. S2 Gara-2: 1. Gerald Delepine Hsq 17 giri in 18’08. 167; 2. C. Iddon Apr; 3. D. Gozzini Tm; 4. S. Girolami Hsb; 5. A. Pignotti Ktm. Assoluta S2: 1. Gerald Delepine (Bel) punti 50; 2. Christian Iddon (Gbr) 44; 3. Davide Gozzini (Ita) 40; 4. Attilio Pignotti (Ita) 34; 5. Simone Girolami (Ita) 33. S2 Graduatoria Tricolore: 1. Davide Gozzini punti 207; 2. Attilio Pignotti 200; 3. Lorenzo Mariani 155; 4. Luca Minutilli 151; 5. Emanuele Giovanelli 145. S2 Graduatoria Internazionale: 1. Gerald Delepine punti 228; 2. Davide Gozzini 186; 3. Attilio Pignotti 173; 4. Luca Minutilli 135; 5. Lorenzo Mariani 133. Junior Gara-1: Elia Sammartin Ktm 12 giri in 13’19. 784; 2. T. Iacoboni Hon; 3. F. Bianconi Tm. Junior Gara-2: 1. Tommaso Iacoboni Ho 11 giri in 12’25. 509; 2. F. Bianconi Tm; 3. E. Sammartin Ktm. Assoluta Junior: 1. Tommaso Iacoboni punti 47; 2. Elia Sammartin 45; 3. Francesco Bianconi 42. Graduatoria Tricolore Junior: 1. Elia Sammartin punti 214; 2. Tommaso Iacoboni 186; 3. Riccardo Piano 184. Gara-1 Coppa Italia: 1. Roberto Costa Ktm 11 giri in 13’17. 213; 2. M. Noto La Diega Hon; 3. A. Piccinato Suz. Gara-2 Coppa Italia: 1. Roberto Costa Ktm 11 giri in 12’08. 793; 2. D. De Negri Hon; 3. A. Piccinato Suz. Assoluta Coppa Italia: 1. Roberto Costa punti 50; 2. Manuel Noto La Diega 40; 3. Alessio Piccinato 40. Graduatoria Coppa Italia: 1. Roberto Costa punti 180; 2. Cristiano Lupacchini 172; 3. Fabrizio Bartolini 159. Gara-1 Trofeo Suzuki: 1. Matteo Vannini 11 giri in 13’03. 521; 2. D. Liciarelli; 3. A. Prassol. Gara-1 Trofeo Suzuki: 1. Matteo Vannini 11 giri in 12’26. 388; 2. G. Lorenzini; 3. D. Liciarelli. Assoluta Trofeo Suzuki: 1. Matteo Vannini punti 50; 2. Diego Liciarelli 42; 3. Giulio Lorenzini 37. Graduatoria Trofeo Suzuki: 1. Matteo Vannini punti 250; 2. Diego Liciarelli 183; 3. Gianpaolo Canovi 175. Gara-1 Trofeo Hm Honda: 1. Stefano Lolli 11 giri in 13’10. 156; 2. R. Camilli; 3. A. Lupini. Gara-2 Trofeo Hm Honda: 1. Emanuele Frosi 11 giri in 12’37. 842; 2. S. Lolli; 3. F. Fissolo. Assoluta Trofeo Hm Honda: 1. Stefano Lolli punti 190; 2. Emanuele Frosi 174; 3. Roberto Camilli 164. Graduatoria Trofeo Hm Honda: 1. Emanuele Frosi punti 858; 2. Stefano Lolli 844; 3. Andrea Lupini 714. .  
   
   
IRC 2007 TERZO POSTO DI GR.A E VITTORIA DI CLASSE PER LA HONDA CIVIC TYPE-R  
 
Arluno (Mi), 3 settembre 2007 - La nuova Civic Type-r Gr. R della Jas Motorsport ha portato a casa un’altra vittoria di classe, la seconda consecutiva dopo quella di Dani Solà a Madeira, la terza della stagione, calcolando quella di Luca Betti in Turchia. Infatti al Barum Rally Zlìn, rally caratterizzato da prove durissime per la meccanica delle vetture, viste le buche e le atre insidie del percorso, Luca Betti si è aggiudicato la classe A7 raccogliendo un importante terzo posto in Gr. A e classificandosi 22esimo assoluto. Per il piemontese sono inoltre arrivati i primi 2 punti validi per il campionato Europeo essendosi classificato 7° nella classifica riguardante questo campionato. Meno fortuna ha avuto l’altro equipaggio della Jas, quello formato da Dani Solà e Oscar Sanchez, i quali, dopo un brillante avvio, il quale li vedeva a ridosso della top ten assoluta e saldamente al comando della propria classe, si sono dovuti arrendere durante la 5° prova speciale per un raro problema al loro motore mai occorso in precedenza. “Non è stato un rally facile ma eravamo comunque convinti di poter ottenere un buon risultato prima di quel problema al motore” commenta il campione spagnolo, “Stiamo continuando a fare progressi e sono sicuro che questa esperienza del Barum rally ci sarà utile in futuro. ” conclude Solà. Più cauto è stato l’avvio dell’equipaggio Betti- Bernacchini, attardato durante la prima tappa da un problema alla scatola guida, rotta in seguito ad una “toccata”, e da due forature rimediate nelle prove speciali n. 3 e n. 7. Nella seconda tappa l’equipaggio italiano ha iniziato la sua rimonta portata a termine con ottimi tempi nelle tre ultime prove speciali della giornata che gli hanno permesso di aggiucarsi la classe portando a casa anche il terzo posto nella classifica di Gr. A. “Sono contento che la Jas Motorsport sia riuscita a portare a casa la vittoria di classe a Zlìn” afferma Betti, “è stato un rally difficile e le due forature non ci hanno aiutato; sono comunque molto soddisfatto dei miglioramenti della macchina che ci fanno ben sperare per i prossimi appuntamenti. ” conclude Luca. “Siamo molto soddisfatti, soprattutto del podio ottenuto nella classifica Gr. A. ” spiega il Team Manager della Jas Alessandro Mariani, “Il rally si è dimostrato ancora più difficile di quanto ci aspettavamo; tra sabato e domenica abbiamo affinato e migliorato il set-up della macchina risolvendo quei piccoli problemi di assetto avuti nella prima tappa. Questo Rally è stato nuovamente molto utile al fine del lavoro di sviluppo. ” conclude Mariani. Prossimo appuntamento con L’intercontinental Rally Challenge sarà a Sanremo dal 27 al 29 di Settembre. .  
   
   
MASCALZONE LATINO BATTE ALINGHI E RIVINCE IL CAMPIONATO DEL MONDO FARR 40  
 
Copenhagen, 3 settembre 2007 - Al termine di una settimana caratterizzata da brillanti prestazioni, Vincenzo Onorato e il suo equipaggio del Mascalzone Latino-capitalia Team Farr 40 battono Alinghi, vincitore delle ultime due edizioni dell´America´s Cup, e conquistano per il secondo anno consecutivo il titolo mondiale della classe. ”È stata una magnifica vittoria della determinazione e della passione di un grande equipaggio di amici e di grandi velisti” – commenta a caldo Onorato-. “Siamo stati impassibili: calma e determinazione sono state le armi per non farci superare da nessuno”. Una freddezza in gara che ha quindi consentito ai Mascalzoni di ottenere prestazioni superlative nei quattro giorni di regate grazie alla "ricetta segreta" di Mascalzone Latino. Dopo la vittoria del team 2006, la forza del team dei Mascalzoni è sempre stata quella di cercare la costanza nei risultati, e così è stato: alla fine delle nove prove infatti la media di punti per gara era di poco superiore a 5! La vittoria di questo campionato del mondo, raggiunta con soli 47 punti in nove regate, è stata sudata fino all´ultima gara per via delle condizioni meteo impegnative e dell´altissimo livello degli equipaggi che hanno partecipato a questa decima edizione del Rolex Farr 40 Worlds, corsa per la prima volta nel Nord Europa: erano presenti infatti la maggior parte degli ex campioni del mondo -Alinghi, Nerone e Barking Mad, mancava solo Evolution- e un´ottima rappresentanza dei migliori tattici quali Brad Butterworth su Alinghi, Terry Hutchinson su Barking Mad, Tommaso Chieffi su Fiamma, Paolo Cian su Enfant Terrible, John Cutler su Le Renard, Vasco Vascotto su Nerone, Jesper Bank su Struntje Light, Bertrand Pace su Aleph, Sten Mohr su Baloo 110, Bouwe Bekking su Nanoq e Kelvin Harrap su Opus One. Con Onorato hanno vinto il mondiale 2007: Adrian Stead alla tattica; Gerry Mitchell, randa; Matteo Savelli, navigatore; Davide Scarpa, prodiere; Andrea Ballico e Daniele Fiaschi, tailers; Marco Cornacchia, drizze; Adriano Figone, albero e Monica Rampoldi, jolly. Del team hanno fatto parte anche Jes Gram-hansen e Marco Savelli nel ruolo di coach e nel corso dell’anno anche Giorgio Tortarolo, Giorgio Benussi e Roberta De Paoli. L’edizione 2007 del campionato mondiale è stata caratterizzata da venti instabili, in alcuni giorni anche forti e con episodi temporaleschi, e ha concluso una stagione in cui i Mascalzoni avevano già conquistato il secondo posto al campionato europeo a Porto Cervo (vinto nel 2006) e vinto il primo campionato nordico di classe ad Hanko in Norvegia. Per Vincenzo Onorato si tratta del quinto titolo mondiale conquistato da timoniere: a bordo dal Farr 40 aveva infatti già vinto nel 2006 il Farr 40 Worlds e il campionato del mondo a squadre per imbarcazioni d´altura, mentre nel 2000 aveva conquistato il titolo Ims e quello Mumm 30. Questa la classifica finale della decima edizione del campionato del mondo Farr 40 a Copenhagen dopo nove prove: 1. Mascalzone Latino, Vincenzo Onorato, 47 punti; 2. Alinghi, Ernesto Bertarelli, 82 punti; 3. Barking Mad, Jim Richardson, 87 punti; 4. Sputnik, Ivan Wheen, 91 punti; 5. Opus One, Wolfgang Stolz, 101 punti. Seguono altri 31 equipaggi. L’albo d’oro dei mondiali Farr 40: 2007- Copenhagen- Mascalzone Latino di Vincenzo Onorato; 2006- Newport Ri- Mascalzone Latino di Vincenzo Onorato; 2005- Sydney- Evolution di Richard Perini; 2004- San Francisco- Barking Mad di Jim Richardson; 2003 -Porto Cervo- Nerone di Massimo Mezz’aroma; 2002- Bahamas- Le Renard di Steve Phillips; 2001- Cowes- Alinghi di Ernesto Bertarelli; 2000- Newport Ri- Southern Star di John Calvert-jones; 1999- San Francisco- Samba Pa Ti di John Kilroy; 1998- Miami Beach- Barking Mad di Jim Richardson. .  
   
   
VELA: IL TEAM DI MAN CONQUISTA A PESCARA IL TITOLO ITALIANO IMS  
 
Pescara, 3 settembre 2007 – Si è chiuso con la vittoria nel raggruppamento A del team di Man, Grand Soleil 42 Race dell’armatore forlivese Fausto Farneti, Campionato Italiano Assoluto d’Altura 2007. Nella giornata conclusiva del Campionato Ims non è stata disputata nessuna delle regate previste per completare il programma a causa delle condizioni avverse meteorologiche e pertanto si è confermata la classifica dopo le 7 manche disputate nei giorni scorsi. L’equipaggio guidato dal timoniere chioggiotto Enrico Zennaro e dal tattico ravennate Matteo Ivaldi ha disputato un campionato pressoché perfetto mettendo a segno quattro primi di manche, un terzo e un quarto (scartando il settimo posto ottenuto nella seconda prova) e concludendo con un vantaggio di 11 punti sul secondo classificato, Pitikao e addirittura di 21 punti sul terzo, Kixxme. Con il titolo tricolore Man ha conquistato anche l’Adriatic Challenge Trophy, la speciale classifica stilata con i risultati del Campionato Europeo di Cres e di questo campionato pescarese. “Il risultato di Pescara conclude brillantemente una stagione sempre ad alti livelli, con risultati ai vertici anche a livello internazionale – ha commentato Fausto Farneti che oltre a essere l’armatore di Man è anche il presidente del Circolo Forlì Vela – Siamo orgogliosi di aver conquistato il più prestigioso titolo della vela d’altura italiana soprattutto perché abbiamo primeggiato in una flotta guidata da tantissimi velisti di grande valore. Già fin d’ora pensiamo alla prossima stagione”. Oltre all’armatore Fausto Farneti,al timoniere Enrico Zennaro e al tattico Matteo Ivaldi a bordo di Man in questa occasione c´erano Salvatore Eulisse (Venezia) alla randa, Fabrizio Pasini (Forlì) e Francesco Ivaldi (Ravenna) tailer, Francesco Rigon (Vicenza) navigatore, Valter Peruzzo (Padova) e Giovanni Boem (Venezia) alle drizze, Paolo Mangialardo (Civitanova) albero e il sanremese Francesco Di Caprio nel ruolo di prodiere. .