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Notiziario Marketpress di Mercoledì 19 Settembre 2007
L´ALTO ADIGE È LA PRIMA REGIONE ITALIANA AD AVERE UN PIANO DI SVILUPPO RURALE (2007-2013) APPROVATO DA BRUXELLES  
 
 Dopo il parere positivo del luglio scorso, ora il via libera è diventato ufficiale: l´Alto Adige è la prima regione italiana ad avere un piano pluriennale di sviluppo rurale approvato dall´Unione Europea. La Commissione europea, infatti, ha messo nero su bianco la propria decisione, che permette alla Provincia di Bolzano di iniziare i lavori per il periodo 2007-2013. Con l´approvazione ufficiale da parte dell´Unione Europea del nuovo piano di sviluppo rurale, sono state poste le basi per programmare il futuro del settore in Provincia di Bolzano. "Ci sono alcune misure che hanno dato ottimi risultati - spiega l´assessore provinciale all´agricoltura Hans Berger - e che abbiamo confermato dal piano precedente: dagli assegni integrativi per i contadini di montagna al sostegno ai giovani agricoltori, ai premi a favore di coloro che operano nel rispetto dei più elevati standard ambientali. " Non mancano, però, le novità, pensate soprattutto per dare ulteriore impulso al settore. "Il nodo cruciale - prosegue Berger - riguarda il rafforzamento della formazione e dell´aggiornamento. Siamo convinti che solo agricoltori ben preparati e formati possano tenere testa alla sempre maggiore concorrenza internazionale, e sfruttare al meglio le opportunità offerte dal mercato". A proposito di mercato, il nuovo piano di sviluppo rurale punta ad aumentare ulteriormente la qualità dei prodotti altoatesini, e a migliorare il loro posizionamento attraverso adeguate iniziative di marketing. "Ci siamo inoltre impegnati - conclude Berger - a ridurre il più possibile il peso burocratico gravante direttamente sugli agricoltori di tutti gli incartamenti richiesti da Bruxelles". .  
   
   
NOMISMA PER FEDERALIMENTARE: PROMUOVERE IL MADE IN ITALY SUI MERCATI EMERGENTI  
 
I prodotti alimentari italiani piacciono sempre di più all’estero: negli ultimi cinque anni l’export del settore è cresciuto del 25,9% e il nostro Paese ha consolidato e migliorato la propria posizione su mercati tradizionali come Usa, Germania, Francia e Regno Unito. La penetrazione commerciale dei prodotti made in Italy, soprattutto pasta e vino, appare però meno aggressiva nei confronti dei mercati emergenti quali Cina, India ed est Europa, mentre sono questi i mercati a più alto potenziale di crescita. “In questi Paesi si mangia sempre di più e meglio – osserva Ersilia Di Tullio, responsabile dell’area agricoltura e industria alimentare di Nomisma – perché la popolazione aumenta a ritmo elevato e i tassi di sviluppo dell’economia sono incalzanti. Appare quindi necessario uno sforzo ulteriore delle imprese e delle istituzioni italiane in questa direzione”. Di Tullio ne ha parlato a Lecce, in occasione del V° Forum Giovani Imprenditori di Federalimentare su “Sistema Italia: nutrire una speranza?”, dove ha presentato la relazione “Il made in Italy alimentare sui mercati esteri”. .  
   
   
DOP E IGP, UNA CARTA VINCENTE  
 
Dop e Igp sono una carta vincente per i prodotti alimentari italiani, ma il bollino di qualità “è un punto di partenza e non di arrivo, il consumatore infatti non è disposto a pagare di più per un prodotto certificato se non lo non conosce”. È quanto ha detto Denis Pantini, Nomisma, illustrando i risultati dell’Osservatorio sul food certificato a Sana, il salone dell’alimentazione naturale, a Bologna. Adeguate politiche di sostegno, di conoscenza anche delle reti distributive all’estero sono strumenti indispensabili per la crescita dei cibi made in Italy. L’italia in questi anni è riuscita intanto a conquistare una buona fetta di prodotti certificati e nell’Unione Europa vanta la maggior quota (21,4%) di Dop e Igp. La top ten dei prodotti di qualità, come valore della produzione, è capitanata da Grana Padano (873 milioni di euro nel 2006), Prosciutto di Parma (850 milioni) e Parmigiano Reggiano (817 milioni). .  
   
   
FIERA DEL LEVANTE: I CIBI PUGLIESI NEL MONDO  
 
I commercianti stranieri, soprattutto tedeschi (87%) sono interessati a conoscere di più le caratteristiche dei prodotti alimentari pugliesi che, per ora, vengono venduti, a livello europeo, dal 16% dei buyer (Gdo, negozianti, grossisti). È quanto rivela un’indagine di Nomisma dedicata al “Ruolo delle produzioni tipiche pugliesi nel mercato nazionale ed internazionale” e presentata alla Fiera del Levante di Bari. In Francia, Germania e Regno Unito i commercianti che mettono sugli scaffali prodotti pugliesi (in genere sott’olio e sottaceti, vino e olio) sono anche disposti a pagarli di più, gli altri sono comunque interessati a saperne di più, pronti a ricevere qualche informazione: così il 23% in Francia, il 56% nel Regno Unito, l’87% in Germania. Una migliore promozione dei prodotti potrebbe portare d’altra parte una crescita delle vendite anche in Italia dove il 64% dei buyer già li vende, soprattutto se contrassegnati dal marchio di denominazione. Chi non li ha in listino invece denuncia “una scarsa conoscenza del prodotto”. E i consumatori italiani? Il 47% sceglie prodotti alimentari pugliesi almeno una volta al mese, il 29% non lo fa perché non li trova nei negozi dove si serve abitualmente e il 46% è pronto a pagarli anche salati. .  
   
   
PIEMONTE – TECNOLOGIE ALIMENTARI, INCONTRI BILATERALI IN SPAGNA  
 
 Il Centro estero per l’internazionalizzazione, su richiesta di Alps-innovation Relay Centre di Unioncamere Piemonte, segnala la possibilità di partecipare ad un simposio internazionale sulle tecnologie alimentari che si terrà in Spagna il 29 e 30 ottobre prossimo. Si tratta della terza edizione del Murcia Food Brokerage Event, un evento internazionale dove si daranno appuntamento le ultime novità e tendenze a proposito di Tecnologia Alimentare. Imprese e Centri di Ricerca provenienti da diversi Stati Membri avranno opportunità di dialogo per valutare eventuali accordi di cooperazione e di trasferimento tecnologico in relazioni agli ultimi sviluppi nel proprio settore. Con l´occasione si organizzeranno incontri bilaterali tra aziende mirati a favorire opportunità di trasferimento tecnologico nel settore alimentare. L’evento è organizzato dall’Instituto di Fomento della Regione Murcia in collaborazione con il Centro Tecnologico Nazionale della Conserva e Alimentazione e Ainia, Istituto Tecnologico Agroalimentare, nell’ambito del progetto Irc Cenemes che collabora con Alps Irc attraverso le attività per il trasferimento tecnologico della rete degli Innovation Relay Centres. È prevista la partecipazione congiunta all´evento con assistenza da parte di Alps Innovation Relay Centre. L´invito è rivolto a imprese e centri di ricerca piemontesi operanti nei seguenti settori: Qualità e Sicurezza Alimentare (allergeni, autenticazione di prodotto, sistemi di controllo. ); Biotecnologia (biosensori, prodotti funzionali, uso di bioprodotti. ); Tecnologie per l´Imballaggio e la Conserva (active packaging, contenitori,. ). Scadenza per invio profili: 21 settembre 2007. .  
   
   
DISTRETTO AGROALIMENTARE DI QUALITÀ DEI CIMINI, AL VIA IL COMITATO PROMOTORE  
 
 Al via il il primo distretto agroalimentare della regione Lazio. E’ stato, infatti, istituito il comitato promotore del distretto agroalimentare di qualità dei Cimini. L’assessore all’Agricoltura delal provincia di Viterbo, Mario Trapè plaude all’iniziativa della regione che ha dato il via ufficiale. “Per il completamento del percorso - spiega - è necessario procedere all’assegnazione dell’incarico per l’individuazione del soggetto tecnico per la relazione del piano che dovrà individuare gli obiettivi strategici del distretto”. La regione ha affidato all’Arsial il compito di individuare il soggetto tecnico per la relazione del piano di distretto. L’individuazione avverrà tramite asta pubblica e il soggetto dovrà poi rapportarsi con il comitato promotore che sarà invece costituito da regione Lazio, provincia di Viterbo, Camera di commercio, Federazione provinciale coltivatore diretti, Cia e Confagricoltura. “Una volta fatto il piano di distretto - dice ancora l’assessore all’Agricoltura - saranno assegnate le risorse per iniziare il lavoro vero e proprio che affronterà in maniera concreta tutta la filiera agroalimentare e ciò che vi ruota intorno. Siamo orgogliosi di come stanno procedendo i lavori e che sia nella nostra provincia il primo distretto della regione”. Dal 12 luglio scorso, inoltre, a Palazzo Gentili è insediato il tavolo di partenariato per il distretto, il comitato promotore dovrà quindi anche relazionarsi con il tavolo provinciale e rappresentare il tavolo con il soggetto tecnico attuatore. “Gli obiettivi principali del distretto seguono tre direttrici - spiega Trapè - quella agroalimentare che mira allo sviluppo del prodotto agricolo di qualità; quella silvopastorale per le produzioni legnose e quella rurale per la produzione di servizi. Dopo la realizzazione del piano di distretto la Regione invierà risorse importanti che serviranno sia all’agricoltura sia all’indotto che da questa deriva, come gli agriturismi e l’artigianato. Questo riconoscimento è davvero importante perché restituisce ai Cimini la giusta importanza visto che è una delle zone, per quantità e qualità di produzioni, che più necessitano di sostegno”. .  
   
   
PARMALAT S.P.A RELAZIONE SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2007: CRESCITA DEI RISULTATI OPERATIVI E SIGNIFICATIVO INCREMENTO DELLA LIQUIDITÀ DEL GRUPPO.  
 
Parmalat S. P. A. Comunica che il 13 settembre si è tenuto, con la presidenza del Prof. Raffaele Picella, il Consiglio di Amministrazione della Società che ha approvato, tra l’altro, la relazione semestrale al 30 giugno 2007, che conferma non solo la crescita dei risultati operativi, ma anche il significativo incremento della liquidità del Gruppo. Gruppo Il fatturato netto del primo semestre del 2007 è pari a 1. 810,3 milioni di euro, in crescita di 48,5 milioni (+2,8%), rispetto ai 1. 761,8 milioni dei primi sei mesi del 2006. Se si esclude il rafforzamento dell’euro rispetto alle principali valute del Gruppo (95,2 milioni) e la variazione dell’area di consolidamento, principalmente dovuta all’entrata nel Gruppo di Newlat Spa e Carnini S. P. A. (87,5 milioni al lordo dell’infragruppo), e all’uscita di Italcheese S. P. A. (circa 10 milioni), il fatturato netto risulta in aumento del 5,3%. Tale miglioramento è dovuto principalmente all’incremento dei volumi di vendita di tutte le categorie di prodotto in Sudafrica ed al buon andamento delle vendite di succhi in Italia e Venezuela, nonché dei formaggi in Canada. Il margine operativo lordo è pari a 163,2 milioni di euro, in crescita, rispetto ai 157,5 milioni dei primi sei mesi del 2006, di 5,7 milioni (+3,6%). Se si esclude il rafforzamento dell’euro rispetto alle principali valute del Gruppo (9,1 milioni) e la variazione dell’area di consolidamento, principalmente dovuta all’entrata nel Gruppo di Newlat S. P. A. E Carnini S. P. A. (3,3 milioni), il margine operativo lordo risulta pari a 169,0 milioni, in aumento di 11,5 milioni (+7,3%). Tale miglioramento è dovuto principalmente al miglior mix di vendita dei prodotti a più alto valore aggiunto ed alla riduzione dei costi di gestione, nonostante l’aumento, a livello mondiale, del costo di acquisto della materia prima latte solo parzialmente recuperato dall’aumento dei listini prezzi. L’utile del periodo è pari a 244,3 milioni di euro, in crescita, rispetto ai 17,0 milioni dei primi sei mesi del 2006, di 227,3 milioni. Tale incremento è principalmente dovuto al raggiungimento di accordi transattivi oltre che alla diminuzione del costo medio del debito finanziario e all’aumento dei proventi derivanti dalla liquidità investita della Capogruppo. Si ritiene opportuno sottolineare che il Gruppo opera quasi esclusivamente nei mercati locali dove produce e vende. L’attività di esportazione è estremamente ridotta e poco significativa. Di conseguenza, le fluttuazioni dei tassi di cambio non condizionano la bilancia valutaria di Gruppo, ma determinano unicamente differenze di cambio da conversione. La posizione finanziaria netta è migliorata significativamente, nel corso del semestre, passando da una situazione di indebitamento di 170 milioni di euro ad una di disponibilità di 58,9 milioni con una variazione, rispetto al 31 dicembre 2006, di 228,9 milioni. Le causali principali sono le seguenti: la generazione di cassa dalle attività operative, al netto della variazione del capitale circolante operativo, degli investimenti e del pagamento di imposte, è stata pari a 39,1 milioni di euro; i flussi da litigations sono stati pari a 237,4 milioni; a fronte di esborsi per spese legali per 40,9 milioni (relativi sia all’esercizio 2006 sia 2007) si sono infatti registrati incassi pari a 278,3 milioni derivanti dagli accordi transattivi raggiunti tra la fine del 2006 e il primo semestre 2007; i flussi da attività non ricorrenti sono stati pari a 7,1 milioni e comprendono principalmente incassi relativi a dismissioni di immobilizzazioni non strategiche (22,8 milioni), ed esborsi per acquisizioni di partecipazioni per un valore di euro 11,2 milioni (tra cui 8,1 milioni effettuati da Parmalat Spa per il riacquisto delle quote di minoranza di due controllate in Russia e Romania); i flussi relativi all’attività finanziaria riguardano proventi finanziari netti per 5,3 milioni, pagamenti di dividendi per 43,4 milioni ed incassi per 7,0 milioni derivanti dall’esercizio di warrant. Altre voci hanno un saldo pari a 23,6 milioni. Infine per quanto riguarda la gestione finanziaria, fra i fatti avvenuti dopo il 30 giugno 2007 che hanno avuto un significativo impatto sulla posizione finanziaria netta del Gruppo si ricordano l’incasso di 187,8 milioni di euro derivante dalla cessione delle attività spagnole avvenuto in data 4 luglio 2007 e l’incasso di 28,7 milioni derivante dalla cessione delle attività di Boschi Luigi & Figli S. P. A. Avvenuto in data 2 luglio 2007. In particolare, per quanto riguarda i principali Paesi: In Italia il fatturato netto risulta in crescita passando da 499,1 milioni di euro nel primo semestre del 2006, a 558,9 milioni nel primo semestre 2007. I dati del primo semestre 2007 beneficiano dell’ingresso nel Gruppo di Newlat e Carnini che rappresentano circa 87,5 milioni di fatturato e circa 3,3 milioni di margine operativo lordo. Il margine operativo lordo si attesta a 55,9 milioni in aumento rispetto ai 48,1 milioni di milioni del primo semestre 2006. La redditività percentuale è pari all’10,0% rispetto al 9,6% dei primi sei mesi del 2006, migliore di 0,4 ppt. Tale risultato positivo è dovuto all’effetto mix dei prodotti venduti, soprattutto grazie al contributo dei succhi e dei prodotti ad alto valore aggiunto ed alla razionalizzazione dei costi. La tensione nel mercato dell’approvvigionamento della materia prima latte, ha determinato un aumento dei costi di acquisto solo parzialmente recuperato attraverso l’aumento del listino prezzi. In Canada il fatturato netto si attesta a 625,1 milioni di euro rispetto ai 647,6 milioni (-3,5%) del medesimo periodo dell’anno precedente. Senza l’effetto cambio, l’andamento del fatturato netto presenta un incremento pari al +4,0%. Il tasso di cambio ha già peraltro manifestato a fine semestre un recupero che si prevede possa consolidarsi nel secondo semestre. Il margine operativo lordo (54,1 milioni di euro nel primo semestre 2006) si attesta a 57,7 milioni di euro scontando un effetto cambio negativo pari a – 4,5 milioni di euro. La redditività sul fatturato netto passa dal 8,4% del primo semestre 2006 al 9,2% nel primo semestre 2007. In generale il Canada evidenzia un incremento nei volumi venduti, in particolare grazie al buon andamento delle vendite dei formaggi (+10,5%). Il miglioramento generale dei risultati del primo semestre 2007 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente è dovuto in gran parte al cambio del mix di vendita, alle iniziative aggressive di marketing, al nuovo packaging di alcuni prodotti e all’aumento dei prezzi di vendita per far fronte all’aumento dei costi delle materie prime. In Australia il fatturato netto ammonta a 209,2 milioni di euro, in linea rispetto al primo semestre 2006. La moneta locale (Aus$) si apprezza di 0,6% rispetto al cambio applicato nello stesso periodo dell’anno precedente. I volumi venduti risultano in calo rispetto allo stesso periodo del 2006; tale diminuzione è principalmente dovuta alla forte concorrenza dei marchi a basso costo anche per effetto dell’ingresso nel mercato del latte Uht e pastorizzato di numerose Private Label, oltre che al forte incremento del prezzo della materia prima latte derivante principalmente dalla siccità che ha colpito il Paese. L’ Australia sta intervenendo sul mix di vendita cercando di sviluppare prodotti ad alto valore aggiunto. In Africa il fatturato netto del primo semestre 2007 si attesta a 168,2 milioni di euro contro i 175,9 milioni di euro del primo semestre 2006. Tra le valute locali, il Rand Sud Africa si svaluta di 22,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In Africa, l’impatto sul fatturato è pari a – 34,4 milioni di euro. Il margine operativo lordo subisce una lieve diminuzione passando da 19,4 milioni di euro nel primo semestre 2006 a 17,9 milioni di euro nel primo semestre 2007; l’impatto cambio sul margine operativo lordo è pari a – 3,3 milioni di euro. I volumi venduti risultano in aumento, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, soprattutto per quanto riguarda il latte Uht, i succhi di frutta, i formaggi e lo yogurt. Il mercato in Africa sta crescendo non solo nell’area sud africana ma anche negli altri paesi minori (Mozambico, Botswana, Zambia e Swaziland), dove Parmalat risulta essere leader di mercato. In Europa, esclusa Italia, il fatturato netto si attesta a 72,4 milioni di euro in aumento di 16,3% rispetto ai 62,3 milioni di euro del primo semestre dell’anno precedente. Il margine operativo lordo cresce a 11,1 milioni di euro, in aumento rispetto ai 9,0 milioni di euro del primo semestre 2006; in termini percentuali sul fatturato netto, la redditività è pari al 15,3% in aumento rispetto a 14,5% del semestre precedente. L’andamento dei Paesi europei è caratterizzato da un buon “trend” delle attività in Russia e Romania. In Russia si evidenzia un aumento dei volumi venduti del latte Uht, del latte pastorizzato e dei succhi di frutta anche a seguito di un ampliamento della copertura territoriale. Tale miglioramento è dovuto principalmente alla modernizzazione ed al potenziamento delle strutture produttive e distributive e allo sviluppo di nuovi contatti con la distribuzione organizzata. Anche la Romania vede una crescita dei volumi dei succhi di frutta e tè; dalla seconda metà del 2007 il portafoglio della consociata rumena verrà ampliato con prodotti a più alto valore aggiunto. In Portogallo continua l’andamento positivo dei latti aromatizzati anche se parzialmente mitigato dalla contrazione del fatturato dei succhi di frutta. In Centro e Sud America il fatturato netto si attesta a 179,4 milioni di euro rispetto ai 161,1 del semestre precedente (+11,4%). Il margine operativo lordo passa da 22,7 milioni di euro nel primo semestre 2006 a 15,5 milioni di euro nel primo semestre 2007. Le cause principali sono da ricercare nell’andamento del Venezuela la cui redditività risulta in calo a causa dell’andamento del costo della materia prima latte, della regolamentazione del prezzo di vendita del latte (in polvere e liquido) e dell’incidenza dei costi fissi industriali, in parte mitigati dal buon andamento dei succhi di frutta. Anche in Colombia si è registrato un aumento del prezzo della materia prima dovuto alla scarsità della stessa ed un contemporaneo calo nei volumi di vendita in particolare di latte pastorizzato e latte Uht in parte mitigato dall’aumento dei prezzi dei prodotti nonché dal lancio di un nuovo latte pastorizzato. In Nicaragua, si è assistito ad una diminuzione dei volumi venduti; la consociata intende concentrare la propria produzione su prodotti a più alto valore aggiunto. Parmalat S. P. A. Il fatturato netto del primo semestre del 2007 è pari a 426,9 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto ai 427,7 milioni del primo semestre del 2006. Il margine operativo lordo si attesta a 34,9 milioni di euro, in aumento di 2,9 milioni rispetto ai 32,0 milioni del primo semestre 2006 (+9,1%). Tale miglioramento è dovuto principalmente al miglior mix di vendita dei prodotti a più alto valore aggiunto ed alla riduzione dei costi di gestione, nonostante l’aumento del costo di acquisto della materia prima latte solo parzialmente recuperato dall’aumento dei listini prezzi. Le disponibilità finanziarie nette sono migliorate significativamente nel corso del semestre passando, da 341,4 milioni di euro a 570,2 milioni, con una variazione, rispetto al 31 dicembre 2006, di 228,8 milioni. Tale miglioramento è dovuto sia alla generazione di cassa da gestione corrente, sia agli eventi di natura non ricorrente già descritti per il Gruppo; esso risulta tuttavia parzialmente compensato dalla distribuzione di dividendi per 41,2 milioni e dall’acquisto, dai soci di minoranza, di azioni delle due controllate in Russia e in Romania per 8,3 milioni di euro. Evoluzione della gestione L’evoluzione del primo semestre risulta in linea con le previsioni, nonostante il citato andamento non favorevole del Venezuela, e conferma il “trend” di crescita e di consolidamento del Gruppo Parmalat sia in termini di ricavi, sia in termini di redditività del Margine Operativo Lordo. I target di crescita sono in linea con le previsioni nonostante il continuo aumento della materia prima latte, sia in polvere che liquido, riassorbito dalla politica di adeguamento prezzi, escludendo il delta perimetro Boschi e Spagna per circa 15 milioni di euro ed il Venezuela, per circa 7 milioni di euro. Linee guida ex D. Lgs 231/2001 per le controllate estere Il Consiglio di Amministrazione ha approvato le linee guida ex Dlg. 231/01 per le controllate estere. .  
   
   
VCO – I PRODOTTI LOCALI AL CHEESE BRA  
 
Cheese Bra è sicuramente tra le manifestazioni più importanti e più attese in campo enogastronomico e anche quest’anno la Camera di Commercio del V. C. O. Non mancherà all’appuntamento. Si tratterà della sesta edizione della mostra internazionale dedicata al formaggio e alle forme del latte. Si terrà a Bra (Cn), sede storica di Slow Food, che organizza la manifestazione in partnership con il Comune di Bra, dal 21 al 24 settembre. Nel corso degli anni Cheese ha visto crescere l’interesse e il numero dei visitatori (più di centomila nell’ultima edizione) e anche quest’anno accoglierà espositori, artigiani, allevatori e pastori provenienti da ogni parte del mondo La Camera di Commercio del Verbano Cusio Ossola, in qualità di capofila del progetto Interreg “Vado alla Fonte e Trovo la Natura”, sarà presente a Cheese con uno stand per promuovere i prodotti locali ed il territorio. Oltre alla Camera di Commercio, sono partner del progetto di promozione e valorizzazione dei prodotti agroalimentari del nostro territorio, la Provincia del Verbano Cusio Ossola, le comunità montane, le associazioni di categoria, la Latteria Antigoriana e un partner elvetico, la Società Ticinese di Economia Alpestre. Nello stand “Il Lago Maggiore, le Sue Valli e i Suoi Sapori”, che sarà allestito all’interno del Grande Mercato dei Formaggi in Piazza Carlo Alberto, verrà proposto al pubblico della manifestazione il meglio della tradizione casearia del nostro territorio. In particolare il Formaggio Ossolano, gioiello della tradizione locale, l’Ubriaco Selezione Oira, formaggio maturato nelle vinacce, e il Formaggio d’Alpe Ticinese D. O. P. , prodotto dai partner elvetici del progetto Interreg. Quest’anno i nostri formaggi saranno accompagnati, in un felice e gustoso connubio, dai mieli del "Consorzio Garanzia e Tutela Mieli del Verbano Cusio Ossola", consorzio recentemente nato grazie al supporto della Camera di Commercio e degli altri partner del Progetto Interreg, per garantire la qualità dei mieli del nostro territorio. L’occasione è ghiotta, non solo per degustazioni e assaggi, ma anche perché il gran numero di visitatori sarà sicuramente un’occasione non solo per far conoscere le eccellenze alimentari ma anche per promuovere il territorio da cui provengono, e in questo modo valorizzare anche dal punto di vista turistico le zone più squisitamente agricole della nostra provincia. .  
   
   
ALIMENTARI S.P.A. SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2007 TREND POSITIVO. IN NETTO MIGLIORAMENTO I RISULTATI AZIENDALI RICAVI + 15%, PARI A 147.8 MILIONI DI EURO (128.7 MILIONI DI EURO NEL CORRISPONDENTE PERIODO 2006).  
 
I prezzi ed i volumi di vendita del settore avicolo hanno registrato, nel corso del semestre, una costante e sensibile crescita, a riprova della definitiva ripresa del settore dopo la crisi determinata dalla psicosi dell’influenza aviaria. Per cui si è avuto un incremento dei consumi delle carni bianche che, oltre a distinguersi per la loro povertà di grassi, alta digeribilità ed ottimo rapporto qualità/prezzo, sono anche ricche di valori proteici. Inoltre le carni avicole di produzione italiana sono mediamente di qualità più elevata rispetto a quella di altri paesi europei, in quanto vengono usati mangimi con un contenuto nutrizionale ottimale, con una scelta di “razze” superiori e con un rigoroso controllo della filiera produttiva. Riorganizzazione societaria In attuazione del Piano Industriale 2007 – 2011 (il “Piano”), il Gruppo ha iniziato un’attività di riorganizzazione societaria volta, tra l’altro, alla semplificazione della catena partecipativa attraverso una significativa riduzione del numero delle società. I relativi atti di fusione verranno stipulati prevedibilmente entro il 31 dicembre 2007 (cfr, da ultimo, per maggiori dettagli, comunicato stampa del 31 luglio 2007, disponibile sul sito www. Arenaholding. It). Detta riorganizzazione societaria permetterà di ottenere significative riduzioni dei costi amministrativi e gestionali con effetti positivi anche sulla razionalizzazione dell’organizzazione. Incendio dello stabilimento di Castelplanio L’incendio occorso presso lo stabilimento di Castelplanio lo scorso 3 aprile ha causato danni per circa 10 milioni di Euro, per i quali si attende il risarcimento da parte della compagnia di assicurazione. A titolo prudenziale, si è proceduto all’accantonamento a fondo rischi di Euro 9 milioni, come anche di seguito indicato. L’ebit è negativo per 9. 9 milioni di euro (in miglioramento rispetto al dato negativo di 19. 2 milioni di euro nel corrispondente periodo 2006 quanto al settore avicolo ed alla capogruppo). Tale risultato è da imputarsi, per – 8. 3 milioni di euro al settore avicolo, e per – 1. 6 milioni di euro alla capogruppo Arena. Il dato sconta un accantonamento precauzionale, a fondo rischi, dell’importo di Euro 9 milioni, soprattutto a causa dell’incendio dello stabilimento di Castelplanio. Il risultato ante imposte è negativo per 11. 9 milioni di euro (negativo per 22. 3 milioni di euro nel corrispondente periodo 2006) e potrebbe essere compensato dal risarcimento della compagnia di assicurazione per lo stabilimento di Castelplanio. Nel presente comunicato vengono inseriti i dati di confronto del settore avicolo relativi al medesimo periodo dell’esercizio precedente in quanto il perimetro di consolidamento è variato sostanzialmente per effetto della cessione della Divisione Surgelati avvenuta in data 9 maggio 2007 (cfr, per ulteriori dettagli, tra l’altro, i comunicati stampa del 18 aprile 2007 e del 9 maggio 2007, disponibili sul sito www. Arenaholding. It). Il risultato economico delle attività cedute è stato riclassificato ai fini comparativi nella voce “Risultato delle attività possedute per la vendita”. Prevedibile evoluzione della gestione La Società, in linea con quanto previsto dal Piano, grazie anche alla ripresa delle attività produttive presso lo stabilimento di Castelplanio, continua nell’obiettivo di incrementare la gamma delle proprie produzioni, nell’intento di fornire al consumatore prodotti sempre più caratterizzati da un elevato livello di qualità e di servizio. L’andamento positivo del prezzo e dei volumi di vendita del settore avicolo, anche nel periodo successivo alla chiusura del semestre, dimostra che la crisi aviaria è definitivamente alle spalle L’ottenimento dei 25 milioni di euro relativi all’operazione con Jp Morgan, permetterà ad Arena di disporre di nuove risorse per la realizzazione degli obiettivi di crescita e sviluppo previsti dal Piano e di concentrarsi nell’obiettivo del definitivo rilancio del Gruppo. Si forniscono di seguito le seguenti ulteriori informazioni richieste da Consob ai sensi dell’art. 114 del D. Lgs. N. 58/98: a) L’incendio dello stabilimento di Castelplanio del 3 aprile 2007 ed il ritardo nella conclusione dell’operazione di finanziamento con Jp Morgan hanno determinato un ritardo nell’attuazione del Piano. Il Piano prevedeva, per il primo semestre 2007, un fatturato di 141,6 milioni di Euro (147,8 milioni di Euro quello realizzato), un Ebitda di 2,5 milioni di Euro (1,2 milioni di Euro quello realizzato), un Ebit di 0,9 milioni di Euro (negativo per 9,9 milioni di Euro quello realizzato) e una Posizione Finanziaria Netta negativa per 11,6 milioni di Euro (negativa per 6,3 milioni di Euro quella realizzata). B) Si ritiene, allo stato, che le risorse derivanti dal prestito obbligazionario sottoscritto da J. P. Morgan, siano compatibili e sufficienti per l’implementazione delle misure previste nel Piano. C) Il prestito obbligazionario (il “Prestito Obbligazionario” o il "Bond") emesso dalla Società, è regolato dal Regolamento del Prestito Obbligazionario “Obbligazioni Arena 2007-2012” (il “Regolamento”), che è disponibile integralmente sia sul sito internet www. Arenaholding. It sia sul sito internet www. Borsaitaliana. It, sia nella versione in inglese che nella traduzione in italiano, a cui si fa integrale rinvio. Il Prestito Obbligazionario, come da prassi, prevede covenants finanziari, negative pledges e clausole di default come meglio in appresso indicato. I covenants finanziari sono previsti dall’art. 6 del Regolamento e dal relativo allegato A, i quali prevedono che la Società dovrà rispettare gli impegni finanziari ivi indicati, tra i quali: limiti al compimento di operazioni straordinarie e alla contrazione di nuovo debito; rispetto di determinate soglie di Ebitda, del rapporto tra Debito Netto ed Ebitda e del livello massimo di investimenti. Sempre l’art. 6 del Regolamento prevede altresì alcuni Negative Pledges a carico della Società, tra i quali limiti alla costituzione di nuove garanzie. Il mancato rispetto di quanto disposto negli articoli sopra indicati costituirà clausola di Default unitamente alle altre fattispecie previste all’art. 7 del Regolamento, tra cui anche il Cross Default. D) Alla data del 30 giugno, i debiti tributari scaduti sono pari ad Euro 0,8 milioni. I debiti previdenziali scaduti sono pari ad Euro 1,5 milioni; lo scaduto debiti commerciali, nei confronti dei fornitori terzi, è pari ad Euro 17,2 milioni e nei confronti delle cooperative è pari ad Euro 18 milioni. Nei confronti delle cooperative il Gruppo vanta crediti scaduti pari ad Euro 25 milioni. Non vi sono debiti finanziari scaduti. La Società ha ricevuto alcune comunicazioni di sospensione di rapporti di fornitura, a fronte delle quali ha provveduto ad individuare nuovi fornitori. Si evidenziano inoltre, alla data del 13 settembre, ingiunzioni di pagamento per complessivi euro 3. 086. 120,36. Non sono state intraprese azioni esecutive da parte dei creditori. .  
   
   
ASSESSORE RUSSO A CONVEGNO INTERNAZIONALE SU SVILUPPO AGRICOLO  
 
Mercoledì 19 e giovedì 20 settembre presso il Palace Hotel di bari si terrà il convegno internazionale “I Servizi Di Sviluppo Agricolo In Italia: Le Sfide Per Il Futuro”. Nel corso del convegno saranno presentati i risultati raggiunti nel corso delle attività del Programma interregionale “Sviluppo Rurale” azione “Servizi di Sviluppo”. Al convegno parteciperanno: Paolo De Castro, Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali; Giuseppe Serino, Direttore Generale Politiche strumentali e Sviluppo Rurale del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali; Enzo Russo, Assessore Risorse Agroalimentari Regione Puglia; Luigi Trotta, Dirigente Servizi Sviluppo Agricolo Regione Puglia. .  
   
   
LA “GUIDA AI SAPORI DI ERZEGOVINA” CONTRIBUTO ALLA PACE  
 
Costruire e consolidare la pace e la riconciliazione attraverso lo sviluppo locale, grazie alla valorizzazione delle risorse del territorio. Si inquadra in questo contesto la Guida ai sapori d’Erzegovina che è stata presentata il 18 settembre a Firenze dall’assessore all’agricoltura della Regione Toscana, Susanna Cenni, insieme ai partner del progetto “Sapori d’Erzegovina”. Fra questi il coordinatore per il sudest Europa dell’Ucodep, Sorinel Ghetau, rappresentanti della Provincia di Arezzo e del Comune di Prato e di Slow Food. La Guida ai sapori d’Erzegovina è stata realizzata nell’ambito dell’omonimo progetto “sapori d’Erzegovina” finanziato dalla Regione Toscana con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Sarajevo. Il costo complessivo dell’iniziativa è di circa 300 mila euro, dei quali 150 mila a carico della Regione Toscana. Il progetto, che prevede tra l’altro la realizzazione di un sito web www. Okusihercegovinu. Org, con la struttura di un vero e proprio portale delle risorse del territorio rurale, si avvale della collaborazione di vari partner istituzionali, fra i quali la provincia di Arezzo e il Comune di Prato, in Toscana, di soggetti privati, quali Slow Food, e di numerosi altri partner sul territorio italiano e di quello della Bosnia Erzegovina, è implementato dalla Ong italiana Ucodep . A sua volta il progetto si inquadra nell’attività di cooperazione internazionale nella quale la Toscana è impegnata da tempo nell’area balcanica, attività che trova la sua maggiore espressione nel progetto Seenet, promosso dalla stessa Regione Toscana. Quest’ultimo è un network di enti locali che vede la partecipazione di Paesi dell’Unione Europea e del Sud Est Europeo (5 i Paesi aderenti: Albania, Bosnia Erzegovina, Croazia, Macedonia e Serbia), costituito a Firenze il 28 marzo 2000, che vede la Regione Toscana impegnata complessivamente per 1 milione di euro e il Ministero degli Esteri italiano per 3 milioni di euro. Lo scopo di Seenet è quello di promuovere attività di cooperazione multilaterale in grado di contribuire allo sviluppo dell’area del Sud Est Europa e dei Balcani, favorire il processo di pacificazione e democratizzazione della regione e sviluppare strumenti e modelli di lavoro condivisi. “Tutta la nostra attività di cooperazione – sottolinea l’assessore regionale all’agricoltura, Susanna Cenni – è improntata ad un modello di sviluppo sostenibile e alla valorizzazione delle risorse del territorio. Crediamo che questo modello, che coinvolge le comunità locali e ne valorizza le peculiarità, rappresenti la strada giusta per un percorso che porti alla riconciliazione e al consolidamento della pace, a partire proprio dallo sviluppo locale. In questo contesto è stato naturale lavorare ad un percorso di sviluppo rurale che abbiamo già sperimentato, con le risorse del nostro territorio, a partire dai prodotti tipici per continuare con gli antichi mestieri, con le razze animali del territorio, anche in un Paese come l’Erzegovina che, come la Toscana è ricco di cultura e di risorse rurali”. La guida, che è redatta in lingua locale e in inglese, è divisa in sei sezioni: cibo, con i principali prodotti tradizionali, ricette, piante officinali, animali autoctoni, artigianato ed eventi tradizionali. Le medesime voci si trovani nel sito internet, accessibile anche in lingua italiana. Il progetto “Sapori d’Erzegovina” prevede inoltre un percorso di valorizzazione attraverso la presenza ad alcuni qualificati appuntamenti e kermesse enogastronomiche. Fra queste i produttori della Bosnia Erzegovina sostenuti dal progetto parteciperanno a Cheese, organizzato da Slow Food a Bra dal 21 al 24 settembre e a “Mercato internazionale di Prato” che si terrà dal 20 al 23 settembre nella città toscana. Nel corso di questi appuntamenti sarà presentata anche la Guida ai sapori d’Erzegovina. Fra i prodotti che hanno caratteristiche particolari di tipicità spiccano alcuni formaggi, fra i quali il formaggio di Livno e il formaggio nel sacco d’Erzegovina, che è anche presidio Slow Food, e il miele di Trebinje. .  
   
   
CAMPOBASSO – CORSO DI FORMAZIONE PER L’AGROALIMENTARE  
 
E’ stata prorogata al 6 ottobre 2007 la scadenza per l’invio delle domande di ammissione al Corso per “Tecnico superiore commerciale-marketing organizzazione vendite settore agro-alimentare”. Promotore è l’ I. S. I. S. S. Di Bojano, in partenariato con l’I. S. I. S. “G. M. Galanti” di Campobasso, l’I. P. S. S. C. T. “V. Cuoco” di Campobasso, lo Iaros, l’Azienda speciale F. A. I. , la Cosmo Servizi srl, l’Università degli Studi del Molise, il Parco Scientifico tecnologico del Molise, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale”, Mina scarl, l’Associazione degli industriali del Molise, il Patto territoriale per l’Occupazione e Unioncamere Molise. Destinatari sono 25 giovani, inoccupati o disoccupati, che saranno formati per diventare esperti nella valorizzazione di prodotti agricoli ed agroindustriali. Le domande dovranno pervenire a mezzo raccomandata A/r all’indirizzo della Scuola I. S. I. S. S. Di Bojano, dopo aver stampato e firmato il modulo debitamente compilato che è possibile scaricare on line collegandosi al link http://www. Bdp. It/ifts/cipe/index. Php e cliccando sulla voce “I percorsi Ifts”. .  
   
   
VENERDÌ A POTENZA ASSEMBLEA DELLA FAI CISL SU FUTURO AGRO-ALIMENTARE-AMBIENTALE INTERVERRÀ IL SEGRETARIO NAZIONALE AUGUSTO CIANFONI PIENA  
 
Cittadinanza del sindacato al tavolo verde e al comitato di sorveglianza del piano regionale di sviluppo rurale. E ancora estensione a 151 giornate della stagione forestale e nuove politiche industriali per consolidare la filiera agro-alimentare-ambientale. Questi i principali argomenti al centro dell´assemblea organizzativa aperta che la Fai Cisl Basilicata terrà al Park Hotel di Potenza venerdì 21 settembre a partire dalle ore 9,30. Interverranno – informa un comunicato del sindacato di categoria - il segretario nazionale della federazione Augusto Cianfoni, il segretario generale della Cisl lucana, Nino Falotico, gli assessori regionali all´Ambiente e all´Agricoltura, Vincenzo Santochirico e Roberto Falotico. Con questa iniziativa – aggiunge la nota - la Fai Cisl chiama a raccolta il mondo agricolo, agroalimentare e ambientale lucano per affrontare le grandi questioni che interessano il futuro di un pezzo importante dell´economia regionale. “Abbiamo deciso di andare oltre il semplice dibattito interno e realizzare una sorta di tavolo verde informale – spiega il leader della Fai Cisl lucana, Antonio Lapadula – che anticipa alcuni grandi capitoli che saranno oggetto, già a partire dai prossimi giorni, di una intensa attività di concertazione con la giunta regionale. Si tratta di un momento di riflessione per fare il bilancio del già fatto e tracciare le linee guida delle politiche di sostegno che accompagneranno la filiera agro-alimentare-ambientale nel prossimo ciclo di programmazione 2007-2013”. .  
   
   
ALLA RICERCA DEL TARTUFO IN PIEMONTE CONVEGNO AL LINGOTTO DI TORINO NELL’AMBITO DELLA BIENNALE DELLE MONTAGNE ALPI 365 EXPO  
 
 “Non solo bianco… la “Ri” cerca continua - Tartufi coltura in Piemonte” è il titolo del convegno che si svolgerà sabato 6 ottobre 2007, dalle 10,30 alle 13,00, a Torino, al Lingotto, in Sala Azzurra, in via Nizza 280. A promuoverlo è la Regione Piemonte. Al convegno si parlerà di tartuficoltura in Piemonte e verranno presentate le carte attitudinali di vocazione al tartufo. Ma non solo di tartufo bianco, che è il più rinomato ed è un prodotto spontaneo. Il 6 ottobre ad Alpi 365, infatti, protagonista sarà anche il tartufo nero, meno costoso, ma coltivabile nelle tartufaie di impianto, con ritorni economici che possono dimostrarsi interessanti. L’appuntamento, organizzato nell’ambito dell’esposizione biennale della montagna “Alpi 365”, in programma al Lingotto dal 4 al 7 ottobre, sarà l’occasione in cui l’Assessorato allo Sviluppo della Montagna, Foreste, Opere Pubbliche e Difesa del Suolo della Regione Piemonte, l’Ipla, Istituto per le piante da legno e l’ambiente, il Centro Nazionale Studi Tartufo, il Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’Università di Torino, presenteranno i risultati e gli sviluppi del Progetto europeo “Verchamp”. Il progetto, frutto della cooperazione tra la Regione Piemonte, l’Hautes-alpes Développement e la Chambre d’agriculture des Hautes-alpes, ha unito aspetti tecnici ed economici: è un trampolino per creare nuove colture in territori marginali, per sviluppare la ricerca, far crescere l’economia e dare nuove opportunità di occupazione. Il tartufo è un prodotto di nicchia con evidenti potenzialità, legate alla crescente domanda di prodotti di qualità per il turismo enogastronomico. Per far conoscere meglio questa risorsa strategica per l’economia delle zone marginali montane e collinari è stato organizzato ad Alpi 365 il convegno “Non solo bianco… la “Ri” cerca continua - Tartufi coltura in Piemonte. Proprio per valorizzare la vocazione al tartufo del territorio piemontese, sia per il bianco, sia per il nero, la Regione Piemonte, ha promosso in questi anni la realizzazione di una cartografia “al semidettaglio” (scala 1:50. 000) mirata a identifi care le zone a maggiore attitudine tartufigena, in particolare nei territori del Cuneese, delle colline Torinesi, dell’Astigiano e dell’Alessandrino. Uno strumento utile per valutare e orientare la realizzazione di impianti di arboricoltura per produrre tartufi , curato dall’Ipla grazie alle conoscenze acquisite con il progetto Verchamp, i cui aggiornamenti verranno presentati al convegno del 6 ottobre. Inoltre, una tartufaia dimostrativa, una prova e un corso di analisi multisensoriale e tutto quanto si vorrà conoscere sul tartufo saranno disponibili ad Alpi 365 Expo (www. Alpi365. Eu), nell’area “enogastronomia” della Piazza dei Sapori. .  
   
   
RICONOSCIUTA STRADA DEL RADICCHIO ROSSO DI TREVISO E VARIEGATO DI CASTELFRANCO  
 
“E’ un primato tutto nostro, quello dei radicchi trevigiani, il Radicchio Rosso di Treviso e il Radicchio Variegato di Castelfranco, i primi ortaggi italiani ad essersi fregiati della Indicazione Geografica Protetta nel 1996. E l’istituzione della Strada del Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco ha proprio lo scopo di valorizzare il territorio facendo leva su prodotti di punta dell’agroalimentare veneto”, con queste parole il Vicepresidente della Giunta Regionale del Veneto, Luca Zaia, ha annunciato il riconoscimento, da parte della Giunta regionale, della Strada del Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco. “I radicchi – ha aggiunto Zaia – sono un primato assoluto del Veneto, che da solo ne produce circa la metà del totale nazionale. In cifre, i radicchi significano per l’agricoltura veneta una produzione complessiva che si aggira sul milione e mezzo di quintali, per un valore stimato di 129 milioni di euro, con un trend produttivo in aumento nella sua globalità, specie per le varietà di maggiore interesse commerciale. Senza dimenticare che i radicchi sono per il Veneto un sicuro punto fermo dell’economia agricola, ma anche un elemento di valorizzazione dell’immagine, per una regione che si propone al mondo con molti primati e una vasta gamma di offerte produttive in tutti i settori e che, non va dimenticato, è la prima regione turistica d’Italia”. “Il turista moderno, in particolare – ha detto il Vicepresidente – lega la scelta delle propria destinazione anche alle particolarità agroalimentari e il radicchio è per noi una carta di enorme richiamo. In generale, il “made in Veneto” dei sapori ha radici profonde nella nostra terra ed è frutto di una antica tradizione fatta di pazienza, dedizione, saggezza e lavoro. È composto da 24 Doc e 3 Docg oltre a svariate Igt, da 366 prodotti tradizionali, 21 prodotti Dop o Igp, due marchi collettivi per la carne bovina, un marchio certificato per il coniglio. Il Veneto oggi è il più straordinario distretto mondiale del vino di qualità. Gusto, qualità, tipicità vanno legate al territorio e la Strada del Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco, che interessa oltre alla provincia di Treviso anche quelle di Padova e Venezia, è sicuramente uno dei modi migliori per promuovere il turismo enogastronomico nella nostra terra e valorizzarne le produzioni agroalimentari”. .  
   
   
GRANDE DISTRIBUZIONE ALIMENTARE: SINTESI DELL’ANDAMENTO DELLA DOMANDA  
 
Nel 2006 il fatturato della grande distribuzione alimentare cresce del 3,9%. Alla base di tale incremento vi sono: la tenuta complessiva dei consumi alimentari, l’effetto prezzi e l’impulso dato dalle nuove aperture e affiliazioni di piccoli operatori molto presenti a livello locale. I prezzi medi, dopo il forte calo registrato nel 2005, tornano a crescere (mediamente dell’1,9%). Se si considerano i diversi canali, il format più dimanico per numero di aperture è stato il discount con un incremento dei punti vendita ancora molto sostenuto (+9% rispetto al 2005), seguito dagli iper (+4,8% sul 2005). Tale sviluppo numerico, in entrambi i casi, ha alimentato la crescita che a rete costante risulta negativa. Fra le cause si evidenziano: per il discount, lo snaturamento della formula sempre più simile ad un supermercato (marche, freschi, servizi) e la riduzione del differenziale di prezzo percepito: per l’iper, un format non più efficace (dimensioni, assortimento, scala prezzi poco leggibile, ecc) e per questo in fase di revisione. Riguardo le vendite, le performance migliori spettano ai supermercati, superstore compresi, e alle superette, che registrano un tasso di crescita proporzionale alle rispettive aperture, confermando i primi segnali di ripresa del canale di prossimità. Dati di sintesi
N. Aziende 400
Unità di vendita(a) 22. 775
Numero addetti vendita 255. 000
Fatturato (Mn. Di euro) 84. 350
Variazione del fatturato 2006/2002 (%) 3,8
Quota mercato assoluta primi 4 gruppi(b)(c) (%) 37,9
Quota mercato assoluta primi 4 gruppi(b)(d) (%) 67,0
Previsioni di sviluppo dell’attività:
· 2007/2006(b) (%) +3/4
· tendenza di medio periodo (%) +3/4
a) - esclusi i punti vendita tradizionali b) - in valore c) - senza supercentrali d) - con supercentrali .
 
   
   
NARRATIVA, CRITICA, POESIA E PITTURA IN TAVOLA. QUATTRO MODI DIVERSI DI ESSERE ARTISTA A “MANGIA COME SCRIVI”  
 
 “Il narratore, il poeta, il critico cinematografico, il pittore”. Quattro modi diversi di vedere e interpretare il mondo. Quattro professioni nelle quali non conta soltanto la bravura, ma è fondamentale la passione. Ritorna giovedì 27 settembre alla trattoria Il cigno nero di Montechiarugolo (Parma) la rassegna gastro-letterario-pittorica “Mangia come scrivi”, ideata e condotta dal giornalista Gianluigi Negri, patrocinata dal Comune di Montechiarugolo. Protagonisti della serata (in programma alle 21 nel locale di piazzale San Quintino) saranno lo scrittore Davide Barilli, il critico Filiberto Molossi, il poeta Emilio Zucchi, il pittore Tiziano Marcheselli. Dopo la pausa estiva e dopo il successo dei primi sei “numeri”, “Mangia come scrivi” si ripresenta con la stessa originale formula con cui è nata lo scorso anno: nessuno dei tre scrittori legge se stesso, ma propone un breve reading omaggiando il “vicino di banco”. Tre minuti a testa. Tre interventi, a turno, dopo ogni portata prevista nel menù (info e prenotazioni allo 0521-686450). Barilli leggerà Molossi, Molossi leggerà Zucchi, Zucchi leggerà Barilli. E, sul dolce, una chiacchierata libera con il pittore – in questo caso Marcheselli – che, come da tradizione, esporrà in sala nove suoi lavori. Tempi snelli, conduzione informale ma seria, coinvolgimento del pubblico: e la voglia di conoscere, e di conoscersi, stando seduti a tavola, con gli ospiti che verranno presentati dallo scrittore Andrea Villani. Quello del 27 settembre è il primo dei cinque appuntamenti previsti di qui alla fine dell’anno. Un “numero” speciale si terrà venerdì 12 ottobre su Elvis Presley, poi “Mangia come scrivi” tornerà, come di consueto, al giovedì: la serata del 25 ottobre sarà dedicata ai generi musicali, quella di giovedì 15 novembre a Giovannino Guareschi, quella del 6 dicembre al cinema. La caratteristica che accomuna i protagonisti del primo appuntamento è che sono tutti giornalisti. Non solo appartengono alla stessa testata, Gazzetta di Parma, ma sono conosciuti come artisti ben oltre i confini provinciali. Barilli nel 1989 ha pubblicato il suo primo romanzo “La fascia del turco”. Il suo ultimo libro, uscito per Guanda, è “Musica per lo zar”. Zucchi ha pubblicato diverse raccolte di versi, l’ultima delle quali “Tra le cose che aspettano” per Passigli editore. Molossi, invece, ha collaborato a libri di cinema e scritto recensioni su varie testate nazionali come Duellanti e Primissima. Marcheselli, infine, oltre ad essere uno scrittore, è un pittore che ha tenuto più di trenta mostre personali in Italia e vinto una cinquantina di concorsi. “Mangia come scrivi” si svolge in collaborazione con il circolo artistico Alberto Bazzoni e l’associazione Scrittori del ducato. .  
   
   
AI “PRIMI D’ITALIA” CI SARÀ ANCHE IL “VILLAGGIO DELLA NATURA E DEI PRODOTTI BIOLOGICI”  
 
Anche quest’anno sarà la Taverna del Rione Mora ad ospitare, ai “Primi d’Italia”, il “Villaggio della Natura e dei prodotti Biologici”, uno scorcio sul mondo della sana alimentazione organizzato dai 15 comuni umbri aderenti alla rete “Città del Bio” (www. Cittadelbio. It), dal Comune di Foligno, da Aiab Umbria (Associazione Italiana Agricoltura Biologica) e dalle aziende locali del settore. Il “Villaggio” verrà allestito in collaborazione con Amab (Associazione Mediterranea Agricoltura Biologica), Agri. Bio Umbria e il Gal Valle Umbra e Sibillini e punterà i riflettori sul mondo biologico con appuntamenti intriganti per buongustai e incontri di approfondimento sull’agricoltura che fa bene all’umanità e all’ambiente. Una vetrina-mercato di prodotti biologici locali, con stand informativi, raccolta firme per la proposta di legge contro gli Ogm, promozione della filiera corta e del territorio locale attraverso coloro che lo vivono: istituzioni, aziende e associazioni. Un Villaggio del Bio a “tutta sostenibilità” grazie all’utilizzo delle “bioplastiche” di Novamont e la collaborazione di Agenda 21 del Comune di Foligno, Vus (Valle Umbra Servizi) e Centro Ambiente S. P. A. Di Foligno. In programma un’operazione di raccolta e recupero delle bioplastiche ed altri scarti biodegradabili dal cui compostaggio si otterrà un terriccio naturale ricco di elementi fertilizzanti (Compost Valle Umbra). Immancabili gli incontri “bio” in piazza con lo Chef: apriranno le “danze”, giovedì 27 settembre, alle ore 16, i Primi Biologici a cura di Agribio; venerdì 28 settembre sarà la volta della Pasta fatta a mano a cura di Città del Bio; sabato 29 settembre, invece, dalle ore 10, toccherà alle tradizionali Zuppe Umbre a cura di Amab e domenica 30 settembre ai Primi Biologici di Aiab. Ma il “Villaggio della Natura e dei prodotti Biologici” non sarà solo un appuntamento goloso. In programma, per questa edizione, 4 Educational su “I sapori delle Valli” promossi dal Gal Valle Umbra e Sibillini. Una serie di incontri didattici, accompagnati da degustazioni a tema, finalizzati alla scoperta e al consumo dei prodotti tipici delle valli umbre oltre che alla promozione della cultura del biologico come modello di sviluppo sostenibile per il territorio. Calendario Degli Appuntamenti Al Villaggio Della Natura E Del Bio: Gio. 27/09, h. 18 Presentazione degli incontri e dell’opuscolo “I sapori delle Valli” edito dal Gal Valle Umbra e Sibillini con l’intervento del Presidente Nando Mismetti, il Vice presidente Alfredo Virgili e Giovanni Carnevali, assessore al Comune di Foligno e coordinatore “Città del Bio”. All’appuntamento prenderanno parte anche esperti e giornalisti del settore per presentare e illustrare recenti pubblicazioni sul tema “nutrizione” e “culture locali”. Ven. 28/09, h. 18 La riscoperta di coltivazioni “abbandonate” dell’Umbria nel laboratorio dedicato “I Biosapori Della Valle Umbra” al quale parteciperanno alcuni produttori locali guidati dalla giornalista Giovanna Grieco. Sab. 29/09, h. 12, h. 17 “Pasta E Cacio”, Laboratorio sui formaggi pecorini del territorio, a cura dell’Associazione Formaggi Valnerina e “I Biosapori Della Dieta Mediterranea” su pane, olio e vino biologici a cura di Maura Baldioli (Capo Panel Dop Umbria) e di un esperto di vini. Dom. 30/09, h. 12 “L’orto Umbro” con un laboratorio sui prodotti ortivori di eccellenza, dalla patata rossa di Colfiorito, al sedano nero di Trevi, fino alla cipolla di Cannara con l’intervento della nutrizionista Maria Pia Angellotti. .  
   
   
COCOFUNGO 2007: ARTE IN CUCINA UN FILMATO RACCONTA IL VIAGGIO DEI COCOSETTE ALLA RICERCA DELL’ISPIRAZIONE FRA LE STATUE DEL CANOVA E GLI STUDENTI DI DESIGN  
 
Conegliano Veneto - Cucina e arte. Un confronto complicato quello che si sono ripromessi di affrontare gli chef del Cocofungo, omaggiando in questa 31. Edizione due illustri personaggi dello storia artistica e culturale trevigiana, lo scultore Antonio Canova e il poliedrico scrittore e appassionato gastronomo Giuseppe Mazzotti, proponendo ognuno una delle ricette delle tradizione veneta care al Mazzotti, ma rivisitata secondo l’eleganza formale del Canova. Una sfida non facile, ma accolta con entusiasmo e impegno, tanto da portarli a cercare ispirazione nella “casa” delle opere del Canova, la Gipsoteca di Possagno, e nella Scuola Italiana Design, per trovare stimoli e direttive per la realizzazione del piatto. Un “viaggio nell’arte” ricco di emozioni, raccontato da un video di pochi minuti, in grado di cogliere e comunicare l’intensità di un’esperienza emozionante e suggestiva, che ha messo gli uni di fronte agli altri, gli artisti della tela e gli artisti della tavola. Il video segue dapprima, passo passo, i Magnifi Sette ristoratori della manifestazione: Luigi Artuso “Alla Torre”; Mirco Barbesin “Barbesin”; Antonio Palazzi, in rappresentanza di “Castelbrando” e “Hotel Terme”; Celeste Tonon “da Celeste”; Gigetto Bortolini “Gigetto”; Enrica Miron “Miron”; in una visita alle statue del Canova, immersi e catturati dalla bellezza e dall’eleganza canoviana. Poi, riprende l’interessante confronto fra gli chef dei ristoranti: Carlo Armellino; Luca Barbesin; Sandro Burato; Marco Bortolini; Massimo Kmalil; Enrica Miron; Giuliano e Walter Tonon, e gli studenti della Scuola Italiana Design, impegnati in una ricerca comune per la realizzazione di un piatto gustoso e “canoviano”. Un filmato ricco di emozioni, che racconta un’esperienza non solo “ispiratrice”, ma anche curiosa e divertente per il confronto fra diverse discipline e realtà. .  
   
   
NASCE IL CONSORZIO PER LA VALORIZZAZIONE E LA TUTELA DELLA CARNE DI BUFALO CAMPANA. AI PRIMI DI OTTOBRE L’AUDIZIONE PER L’IGP.  
 
 Il 13 settembre 2007 a Caserta si è costituito il Consorzio per la valorizzazione e la tutela della Carne di Bufalo Campana: riunisce i tre maggiori produttori di carne di bufalo della Campania che si rifanno al disciplinare in approvazione per l´ottenimento dell´Indicazione geografica protetta (Igp) Carne di Bufalo Campana. Il nuovo Consorzio è stato costituito da: Bufalo Beef S. R. L. - Capua (Ce), rappresentata dal suo presidente Raffaele Garofalo, Cooperativa La Baronia - Pontelatone (Ce), presieduta da Alfonso Cutillo e da Consorzio Alba di Ogliastro Cilento (Sa), guidata da Guido Contini. Le tre aziende di trasformazione sono società costituite da molti allevatori, che hanno fatto fronte comune- in questi anni - per costruire centri d’ingrasso, macello e lavorazione delle carni comuni. L’ 8 ottobre prossimo seguirà l’audizione pubblica per il disciplinare della Carne di Bufalo Campana Igp, che si terrà a Caserta nel teatrino di corte della Reggia di Caserta alle ore 16:00, presenti l’assessore regionale all’agricoltura Andrea Cozzolino ed il ministro Paolo De Castro. Ad oggi solo il 5% del patrimonio bufalino campano è rappresentato da allevamenti da carne. In Campania al 31 maggio 2007 erano presenti 259. 706 capi bufalini di ogni sesso ed età (Banca Dati Nazionale Anagrafe Bovina di Teramo). Primo presidente del Consorzio per la tutela della Carne di Bufalo è Alfonso Cutillo, allevatore bufalino della media valle del fiume Volturno: “Abbiamo posto la prima pietra, se saremo capaci come imprenditori e se gli organismi preposti saranno attenti e sensibili alle esigenze del settore, potremmo vedere dei risultati soddisfacenti subito. ” Cutillo in particolare sottolinea:”Ci candidiamo ad occupare quella fetta del mercato della carne dove si collocano i consumatori più attenti: chi desidera mangiare una carne italiana, con particolari componenti amminoacidici e con buone percentuali di ferro e con scarsa presenze di grassi saturi può trovare in questo prodotto l´alimento più indicato. ” Angelo Coletta, direttore Anasb commenta: “Possiamo solo plaudire ad una iniziativa del genere; come qualcuno direbbe è giunto il momento di prendere il bufalo per le corna e mi sembra che gli allevatori che stanno investendo ingenti capitali in questa filiera, che si sta sviluppando e prendendo piede, lo abbiano dimostrato con la costituzione del Consorzio di valorizzazione e tutela, il quale troverà, ne sono sicuro, nelle strutture tecniche dell’Anasb un valido supporto operativo. ” Coletta ricorda: ”Bisognerà da oggi in avanti costruire un percorso con il quale si metta in piedi un sistema per certificare quello che nel disciplinare e stato scritto ed un dei punti importanti è quello che i soggetti allevati per la finalità carne siano nati esclusivamente da bufale iscritte al Libro Genealogico. ” .  
   
   
FUOCO, VENTO, FRANE E MALATTIE MINACCIANO LE FORESTE A SARDAGNA UN IMPORTANTE CONVEGNO INTERNAZIONALE CENTOCINQUANTA RELATORI DI VENTI PAESI, GIOVEDÌ LA VISITA ALLA FORESTA DI PANEVEGGIO  
 
Ecologi e studiosi di selvicoltura li definiscono come “disturbi naturali” della crescita e sviluppo delle foreste: sono il fuoco, il vento, le frane, la caduta dei massi e le patologie, fattori importanti per la vita e la perpetuazione dei popolamenti forestali. Fattori che però vengono valutati e considerati in modo diverso, in Europa e ad esempio nel Nord America, da chi gestisce le foreste e deve proteggere l’uomo e le sue molteplici attività e che hanno dato origine a due modelli diversi: quello della selvicoltura naturalistica o prossima alla natura (praticata in Trentino dalla metà del secolo scorso), focalizzato sull’attuazione di interventi di piccola scala, e quello di una gestione direttamente modellata secondo il regime dei disturbi naturali. Due modelli sui quali hanno iniziato oggi a discutere ed a confrontarsi al Centro congressi Panorama di Sardagna 150 ricercatori provenienti da oltre 20 paesi diversi. La conferenza internazionale – “Natural hazards and natural disturbances in mountain forests. Challenges and opportunities for silviculture" il titolo – è organizzata dall’Iufro International Union of Forest Research Organizations in collaborazione con varie istituzioni tra cui la Sisef (Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale) e l’associazione Pro Silva Italia e vede il patrocinio della Provincia autonoma di Trento. In questi ultimi decenni si è diffuso e radicato un approccio naturalistico nella gestione dei popolamenti forestali. Questo approccio è basato su interventi selvicolturali che imitano i processi naturali e permette da un lato di mantenere la funzione dei popolamenti richiesta dall’uomo (produzione e protezione soprattutto) e, dall’altro lato, di valorizzare gli aspetti naturalistici, l’habitat per la fauna selvatica e la biodiversità. Questa duplice attitudine naturalmente può essere modulata e perseguita in funzione della localizzazione delle foreste (in aree abitate e molto frequentate in un caso ed in aree remote nel secondo caso) ma può in ogni caso originare anche dei conflitti. Il fuoco, il vento, le frane e la caduta dei massi possono essere infatti considerati dei “disturbi naturali” che favoriscono però la rinnovazione della foresta (e conseguentemente l’habitat per la fauna, la biodiversità ecc. ), oppure dei “pericoli naturali” che compromettono la stabilità di boschi con vocazione produttiva o protettiva. Lo studio della frequenza, dell’estensione, dell’intensità e delle interazioni con il paesaggio di tali eventi consente di definire dei regimi di perturbazioni che possono essere diversi e tipici dei vari tipi di ecosistemi forestali. Proprio per discutere e confrontare questi diversi punti di vista si svolge il convegno di Sardagna, che ha l’obiettivo di identificare le opportunità per una integrazione delle dinamiche forestali nelle pratiche selvicolturali in modo da garantire sia la protezione degli ecosistemi forestali che delle infrastrutture umane. La presenza di questa Conferenza – che si concluderà venerdì - è particolarmente importante ed interessante per il Trentino dove dalla metà del secolo scorso è iniziata una applicazione su vasta scala della selvicoltura naturalistica e dove, nello stesso tempo, le foreste sono una importante risorsa produttiva ed offrono una indispensabile protezione diretta a centri abitati e vie di comunicazione. Un’esperienza che i partecipanti potranno conoscere e studiare da vicino in occasione della visita che effettueranno nella giornata di giovedì alla Foresta demaniale di Paneveggio. Il programma del convegno che prende il via oggi e tutti i dettagli sono visibili sul sito della Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale www. Sisef. It/sisef/iufro. Php .  
   
   
IMPORTANTISSIMA VITTORIA EUROPEA PER IL GRANA PADANO: IL GRANA E’ SOLO PADANO  
 
La Corte di Giustizia europea, con dispositivo pubblicato oggi 12 settembre 2007, ha accolto il ricorso del Consorzio Tutela Grana Padano contro la registrazione del marchio Grana Biraghi avvenuta nel 2002 da parte dell’Uami (l’organismo deputato alla registrazione europea dei marchi), stabilendo quindi che il termine Grana è utilizzabile esclusivamente associato a Padano ed è quindi una denominazione inscindibile e protetta. E’ un importantissimo ed atteso riconoscimento a favore della autenticità e serietà dei prodotti Dop italiani oggetto di scimmiottature, usurpazioni e addirittura frodi che giornalmente avvengono in tutto il mondo! La sentenza stabilisce con chiarezza, infatti, che “grana” non è un termine generico e ciò pone una pietra miliare fondamentale ed insuperabile che mette definitivamente la parola fine all’utilizzo del termine grana usato genericamente sia in Italia che all’estero. Grazie a questa sentenza, oltre al divieto ora sancito anche dalla giurisprudenza europea, il Consorzio, con la Repressione Frodi del Mipaaf e le altre istituzioni preposte come i Carabinieri dei Nas e dei Nac, saranno legittimati a sequestrare e sanzionare tutto il prodotto che venisse posto in commercio col termine Grana. Con questa sentenza si chiude una battaglia che durava da molti anni e che ha visto il Consorzio, coi suoi legali Avv. Prof. Paolo Colombo e Avv. Paolo Perani congiuntamente all’Avvocatura di Stato, impegnato con ogni sua forza e a tutti i livelli in sede nazionale e comunitaria, sostenuto attivamente in questo da Confcooperative, Assolate, Coldiretti, Confagricoltura e Cia. In un momento così importante e positivo, il Consorzio ringrazia tutto il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali per il costante, efficace e vincente impegno manifestato su questo e sugli altri temi di salvaguardia dei prodotti Dop ormai da diversi anni. Questa sentenza, siamo convinti, sarà bissata anche da quella che assieme al Consorzio del Parmigiano Reggiano attendiamo sul termine “parmesan”. . . .  
   
   
CONVENIENZA E FEDELTÀ CON LIDL: ACCANTO AL PROGETTO CON IL RINOMATO CHEF CESARE MARRETTI: WWW.LIDL-RICETTE.IT, ECCO LIDL CARD, LA PRIMA CARTA DI CREDITO LOW-COST  
 

Lidl Italia srl rivoluziona il mercato italiano del credito al consumo con Lidl Card, la prima carta di credito privativa low-cost.

La carta, utilizzabile dal 10 settembre presso i circa 450 punti vendita Lidl dislocati in tutto il territorio nazionale e i partner convenzionati, associa alla possibilità di dilazionare i pagamenti,  l’opportunità di acquistare prodotti e servizi offerti da Lidl a prezzi ancora più contenuti. Il tutto con uno strumento che fa della sua economicità e trasparenza il proprio cavallo di battaglia.

Lidl Card, che per le sue caratteristiche è unica nell’ambito dei servizi finanziari offerti in Italia, è anche una conferma della costante attenzione dell’azienda a prodotti/servizi innovativi proposti a prezzi estremamente competitivi. Infatti, Lidl, presente sul territorio nazionale dal 1992, è stata promotrice in Italia di nuove formule commerciali capaci di contribuire al contenimento dei prezzi al consumo.

Rispetto alle altre carte della GDO, che nella maggior parte dei casi si limitano a premi e raccolte punti, Lidl Card fornisce al consumatore un servizio reale, consentendogli di ottimizzare i propri flussi di pagamento. La Carta permette infatti di scegliere, con elevata flessibilità, la modalità preferita per il rimborso dei propri acquisti: un’unica soluzione senza interessi, in comode rate mensili o con la promozione del momento.

I tassi di finanziamento applicati all’eventuale soluzione rateale sono assolutamente competitivi e pari alla metà di quanto offerto dalla media del mercato (Tan=9,45% e Taeg=9,87%). L’elasticità della carta, infine, permette di saldare in qualsiasi momento e senza spese ulteriori l’eventuale debito residuo.

L’inserimento sul mercato italiano di questo prodotto fa emergere con chiarezza come Lidl offra, in modo analogo rispetto ai prodotti che si trovano tutti i giorni nei suoi negozi, anche servizi finanziari a costi notevolmente ridotti rispetto alla media del mercato.

Trasparenza, economicità ed efficienza. Lidl Card rispecchia i valori cardine della filosofia aziendale, riconfermando così il patto implicito che Lidl ha stipulato con la propria clientela: prodotti di qualità a prezzi estremamente competitivi. I vantaggi della Card sono documentati da un’analisi comparativa svolta da A. C. Nielsen (società specializzata in analisi e ricerche di mercato) in cui vengono raffrontate alcune delle principali carte attualmente disponibili sul territorio italiano.

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NUOVI CHEF IN NAZIONALE: SETTE CUOCHI CONQUISTANO LA MAGLIA AZZURRA DELLA N.I.C.  
 
Sono sette gli chef selezionati che indosseranno la maglia azzurra della N. I. C. , Nazionale Italiana Cuochi, la rappresentativa della Federazione Italiana Cuochi ufficialmente incaricata di tenere alti i vessilli della cucina nostrana nel mondo. Tra i sette, una donna, Francesca Marsetti, che si unisce all’unica altra titolare di maglia al femminile della squadra, e due fratelli gemelli che a quanto pare condividono passione e talento. In ordine di punteggio conquistato, Angelo Giovanni Di Lena, Fabio Mancuso, Mario Quattrociocchi, Igor Rosi, Francesca Marsetti e i fratelli Alessandro e Marco Marino sono entrati ieri a far parte della squadra che riunisce il meglio dell’arte culinaria italiana dopo una severissima selezione che si è svolta presso la “Coverciano degli chef italiani”, i Laboratori del Centro Arte, Scienza e Tecnologia dell’Alimento di Brescia. In poche ore i diciassette candidati, scelti fra oltre quarantasette nomi, si sono sottoposti a un rigoroso provino cercando di dimostrare tutto il loro talento: fra le 8. 30 e le 17. 00 hanno presentato ai membri della Nazionale più golosa d’Italia il meglio delle loro ricette, elaborati secondo le regole dei concorsi internazionali. E proprio una delle più importanti competizioni a livello mondiale attende ora la Nazionale Italiana Cuochi: dal 3 al 6 ottobre infatti dovrà tenere alti i vessilli della nostra cucina a Mosca, in occasione dell’International Kremlin Culinary Cup. La N. I. C. Atterrerà in Russia con una squadra composta da sei elementi, pronta ad affrontare una sfida di simile importanza con immutato entusiasmo e nuova linfa vitale. I vincitori e le loro ricette Angelo Giovanni Di Lena - Lombetti di coniglio, tradizione e innovazione; Fabio Mancuso - Galletto farcito con verdure ripiene asparagi al guanciale e crema di porri e zafferano; Mario Quattrociocchi - Lombetto di coniglio con cuore di anitra in crosta di pistacchi e spuma di piselli; Igor Rosi - Variazione di coniglio con crema al mais e cialda pop corn; Francesca Marsetti - Unico raviolo con porri e porcini e cialda di parmigiano e sesamo nero; Alessandro Marino - Rollatina di persico con pomodori secchi e farcia allo zafferano con panettoncino alle mele verdi zucchine tornite e scalogni glassati al balsamico; Marco Marino - Filetto di trota con doppia farcitura con rosa del deserto di patate flan di zucca cipolline bianche con parisienne di mele agrodolce gratinate. La Nazionale Italiana Cuochi (N. I. C. ) è nata nel 2004 come emanazione della Federazione Italiana Cuochi, associazione che riunisce ventimila cuochi italiani. È strutturata in due distinte squadre: la Nazionale Maggiore e la Nazionale Under, composta da giovani chef che potranno in seguito ambire a far parte del team N. I. C. Entrambe le squadre, nelle rispettive categorie, partecipano alle più importanti competizioni internazionali e manifestazioni culinarie riservate agli chef. Team manager e referente unico di tutta l’attività della N. I. C. È lo chef Fabio Tacchella. In tre anni di attività il palmares si è arricchito di premi, medaglie e riconoscimenti in occasione delle più importanti manifestazioni culinarie degli ultimi anni. Grazie a questi la N. I. C. Sta contribuendo in modo determinate alla diffusione della cultura gastronomica italiana e del Made in Italy. .  
   
   
IL PRIMO “OSSERVATORIO NAZIONALE PERMANENTE DELLA RISTORAZIONE SCOLASTICA” SI RIUNIRÀ A “SCUOLA DEI SAPORI” APPUNTAMENTO PER ENTI LOCALI, SCUOLE, AZIENDE ALLA FIERA DI GENOVA DAL 29 AL 31 OTTOBRE  
 
Federalimentare, Angem, Fip, Federbio e Unicef fra i partner L’idea di creare il primo Osservatorio nazionale permanente della ristorazione scolastica si sposa perfettamente con le finalità e l’utenza di Scuola dei Sapori, da cui la decisione di legare il primo progetto fieristico in Italia dedicato alla ristorazione scolastica di qualità, in programma alla Fiera di Genova dal 29 al 31 ottobre 2007 e la nascita di questo nuovo organismo. L’osservatorio vuole dare un carattere di continuità alle esperienze avviate nella scorsa edizione della manifestazione, avendo come obiettivo finale il miglioramento della ristorazione scolastica e, più in generale “guadagnare salute”. La strada percorsa è quella di proporre elementi di approfondimento, e occasioni di discussione a tutti i soggetti coinvolti. Si rivolge a tutti i portatori di interesse del sistema: enti locali, aziende, scuole, famiglie, esperti. Oggetto dell’”osservazione” saranno temi di tipo commerciale (la composizione dei menù, le tecnologie di preparazione dei pasti), normativo (appalti, criteri), nutrizionistico (bontà, qualità, tracciabilità, sostenibilità), medico-pediatrico (obesità, intolleranze), educativo (l’approccio verso una corretta alimentazione) e culturale (ad esempio il rapporto cibo-territorio). Rappresentanti di enti locali, imprese, associazioni, ministeri e università formeranno un “Comitato sostenitori” che a sua volta darà vita a un coordinamento, in cui saranno presenti Fiera di Genova S. P. A. , Comune di Genova e Arcos, la società che ha curato il progetto. Il Comitato selezionerà annualmente gli argomenti di maggiore interesse, realizzerà i laboratori tematici (che si occuperanno dell’analisi documentale, della raccolta di best practices, della discussione attraverso incontri, forum ecc) e poi comunicherà i risultati, servendosi di strumenti come linee guida, manuali, mostre itineranti. Scuola dei Sapori sarà annualmente il luogo, anche fisico, dove l’Osservatorio si riunirà per analizzare i dati elaborati e lanciare i temi che saranno trattati nell’anno seguente. Il primo passo compiuto dall’ Osservatorio è stata una riunione avvenuta a Genova pochi giorni fa, nel corso della quale dirigenti scolastici, aziende, esperti e vari operatori del settore giunti da varie regioni hanno espresso il loro apprezzamento aderendo a questa iniziativa, unica in Italia. Partner, Patrocini E Struttura Dopo aver ottenuto il patrocinio di Federalimentare (Federazione Italiana dell’Industria Alimentare) che fa capo a Confindustria, Scuola dei Sapori, ha stretto una partnership anche con Angem, Associazione nazionale delle aziende di ristorazione collettiva e servizi. Angem rappresenta il settore a livello nazionale ed europeo e fa parte della Federazione Italiana Pubblici Esercizi (Fipe), che a sua volta aderisce alla Confederazione Italiana del Commercio del Turismo e dei Servizi (Confcommercio). Sono confermati anche i patrocini di Sip (Società Italiana di Pediatria), Federbio (Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica), e Unicef. La rassegna si articola in una sezione espositiva dedicata alle aziende del settore e una sezione info-dimostrativa con i laboratori e i workshop dove bambini, genitori e insegnati saranno direttamente coinvolti in percorsi didattici alla ricerca del gusto. La lotta allo spreco e l’utilizzo dei prodotti biologici nella ristorazione scolastica saranno i temi principali di dibattito nella sezione congressuale. La scorsa edizione della Scuola dei Sapori ha registrato 37. 000 visitatori, di cui 29. 000 studenti e 8. 000 operatori professionali (docenti e dirigenti scolastici, responsabili ristorazione dei Comuni, esperti, medici, tecnologi alimentari). Il Contesto Di Scuola Dei Sapori L’evento Scuola dei Sapori si inserisce nell’ambito della quinta edizione di Abcd – Pianeta educazione, il progetto nazionale dedicato al mondo della scuola e della formazione, che si terrà alla Fiera di Genova dal 29 al 31 ottobre 2007 e che si avvale del patrocinio e della collaborazione del Ministero della Pubblica Istruzione e di altre importanti realtà istituzionali e associative. Fra queste il Ministero delle Politiche Agricole, il Ministero della Sanità, Confindustria, Alitalia, Enit, Ferrovie dello Stato, Federparchi, Unicef, Anp - Associazione Nazionale Dirigenti e Alte professionalità della Scuola. Abcd, che quest’anno si terrà in concomitanza con il Festival della Scienza – la grande kermesse internazionale sulla divulgazione scientifica organizzata dal Cnr – è l’insieme di cinque manifestazioni: 1) Ted – Technology & Edutainement Days (da quest’anno aperto anche agli studenti) 2) Bts2 – Borsa del Turismo Scolastico e Studentesco 3) Orientamenti – Salone dell’orientamento scolastico e universitario 4) Nuova – Salone dell’innovazione e della ricerca 5) Scuola dei Sapori – evento sulla ristorazione scolastica e l’educazione alimentare Per la partecipazione ad Abcd il ministero della Pubblica Istruzione ha concesso l’esonero dal servizio agli insegnanti. .  
   
   
E PASTAI E CONSUMATORI GIURANO FEDELTA’ AL PRIMO PIATTO PRESENTATA PRIMI D’ITALIA, DAL 27 AL 30 A FOLIGNO (PG) POLEMICHE SULL’IMPROBABILE SCIOPERO DELLA PASTA  
 
Duecentomila persone sono attese a Foligno (Pg) dal 27 al 30 settembre per la Ix edizione de I Primi d’Italia. Roberto Prosperi, presidente della manifestazione, ha presentato l’appuntamento di quest’anno che vedrà impegnati 80 cuochi distribuiti in 25 location della cittadina umbra. Il centro storico “che si gira a piedi in dieci minuti” – ha detto il sindaco di Foligno Manlio Marini – sarà invaso da profumi di pomodoro, erbe spontanee, spezie e da tutto ciò che arricchisce i condimenti dei primi piatti che a Foligno saranno codificati in 630 ricette. Sono 180 le aziende presenti di pasta, riso, farro, che produrranno zuppe, gnocchi, lasagne e altre specialità regionali legate al primo piatto italiano; tra questi 36 pastifici artigianali che in occasione della kermesse sui primi stigmatizzano la strumentale polemica di questi giorni sui rincari della pasta. “Se qualcuno aderisce allo sciopero della pasta – dichiara Furio Bragagnolo vicepresidente dell’Unipi - domani spenderà di più perché non c’è prodotto alimentare a così basso costo come la pasta”. Dunque tutti a Foligno che diventerà il quartier generale della difesa del primo piatto, orgoglio della cucina nazionale che questa volta non compete neppure con la Francia, che il primo piatto proprio lo rifiuta. Da questo punto di vista, per convincere gli intenzionati che non è proprio la pasta il bersaglio dell’aumento del costo della spesa, sarà Marisa Laurito la testimonial di Foligno che, il 26 sera, parteciperà al talk show di apertura, prologo del Ix premio ai “Primi d’Italia”. Tra i beneficiari di quest’anno Tonino Guerra (l’ottimismo fatto carne e ossa), Enrico Vaime e altri. Tra le curiosità, il fatto che anche il 1° d’Italia per antonomasia, ovvero il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il 26 settembre sarà a Foligno in visita al sindaco e alla città. Da giovedì 27 partiranno gli assaggi e le degustazioni nei quindici villaggi del gusto, oltre ai master in primi piatti, alle accademie del gusto e agli incontri con lo chef. Ma si parlerà anche di educazione alimentare per i bambini, oltrechè di alimentazione e salute con un convegno nazionale il 29 settembre. Informazioni su www. Iprimiditalia. It .  
   
   
ASTI FA GOLA : 13 E 14 OTTOBRE APPUNTAMENTO CON LA FIERA DEL TIPICO E FIERA REGIONALE DEL TARTUFO  
 
L’autunno è la stagione in cui Asti e i suoi dintorni vivono il momento di maggior splendore: la natura si tinge dei caldi colori pastello e l’aria si riempie dei profumi di funghi, tartufi, castagne. E’ il periodo migliore per chi vuole fare un tour enogastronomico e culturale della città piemontese a cavallo tra Langhe e Monferrato. Il 13 e il 14 ottobre la città celebra il “re tartufo” con una importante evento in centro storico: la Fiera del Tipico e la Fiera regionale del Tartufo. E’ questa l’occasione per far la scorta di cose buone per la dispensa invernale: oltre al tartufo profumatissimo prodotto delle terre monferrine, funghi, castagne, salumi e formaggi artigianali, mostarde, composte, marmellate, conserve, vini d. O. C. E distillati di pregio. Specialità assoluta della zona sono i tartufi bianchi (Tuber Magnatum Pico). Solo gli esperti “trifolau” (cercatori di trifole, il nome dialettale dei tartufi) conoscono i boschi più fruttuosi dove scovare il prezioso tubero. Accompagnati solo dai fedeli cani, si muovono di notte o alle prime luci dell’alba tra i boschi della zona. I Ristoranti offrono variegati menu al tartufo ma conviene prenotare ed informarsi prima sui prezzi del prezioso tubero attraverso il “Borsino del Tartufo” attivo, presso la locale Camera di Commercio a partire dal 1° ottobre ( 0141/535219). Per tutto il giorno sarà possibile ammirare e acquistare i tuberi venduti direttamente dai cercatori. I tartufi sono pesati e prezzati sul posto. Se ne possono trovare di tutte le dimensioni e per tutte le tasche. La Fiera del Tipico e la Fiera regionale del Tartufo sono anche un’occasione per trascorrere un piacevole fine settimana ad Asti, città che merita di essere scoperta o riscoperta, che offre, oltre alla ricchezza enogastronomica, numerosi monumenti, chiese, musei e il delizioso centro storico con i suoi portici e le sue tipiche botteghe. E. Mail: manifestazioni@comune. Asti. It .  
   
   
FRANCIACORTA IN BIANCO È ALLE PORTE! COMPIE DODICI ANNI LA RASSEGNA CASEARIA PIÙ FAMOSA D’ITALIA IN PROGRAMMA DAL 5 AL 7 OTTOBRE A CASTEGNATO (BS)  
 
Dal 5 al 7 ottobre il Polo fieristico di Castegnato (Bs) ospiterà per il dodicesimo anno Franciacorta in Bianco, la più prestigiosa kermesse d’Italia dedicata ai formaggi e derivati in vita dal 1996. Occasione d´incontro, confronto e scambio culturale, Franciacorta in Bianco propone tre giorni di deliziose scoperte gastronomiche, la passeggiata fra gli stand permette di scoprire prodotti eccezionali per qualità e ricercatezza, ricette si tramandano da secoli, produzioni di nicchia, veri e propri gioielli d´arte casearia. Padrino e illustre ospite della manifestazione sarà come sempre il prof. Corrado Barberis, presidente dell´istituto di Sociologia Rurale; insieme a lui presenzierà alla manifestazione il giornalista Paolo Massobrio, noto esperto in enogastronomia e fondatore del Club di Papillon. Sarà un´edizione dunque all´insegna di importanti momenti scientifico-culturali, che prenderanno la forma di convegni e talk show, alla presenza di illustri e esperti relatori. L’inaugurazione sarà venerdì 5 ottobre alle 18. 30 alla presenza delle autorità, taglio del nastro e apertura degli stand. Sabato 6 ottobre una serie di convegni animeranno la kermesse: alle ore 10. 00: "Le ore del casaro", laboratorio di caseificazione e degustazioni didattiche per le scuole; alle ore 10. 30 è previsto il Convegno "Un brindisi alla nostra salute", a cura del Consorzio Produttori Latte Crudo Bevilatte con l’intervento di Tommaso Farina, noto giornalista di enogastronomia. A seguire alle ore 15. 00 il Workshop a cura del Consorzio del Silter, alle ore 17. 30 l’atteso Talk Show "La lenta marcia dei formaggi dal dopoguerra ad oggi", condotto da Paolo Massobrio e Corrado Barberis. Infine, alle ore 19. 00 “Polenta taragna”, a cura dell´Associazione Alpini di Castegnato. Domenica 7 ottobre alle h. 10. 30 è in programma il Convegno "Pecora e vino, un connubio perfetto" con paolo Massobrio e Corrado Barberis; a seguire degustazione dei migliori pecorini italiani e dei pecorini spagnoli di Don Chisciotte. Alle ore 12. 30 ci sarà la premiazione dei vincitori del X Concorso Nazionale di Assaggio Formaggio e alle 16. 00 il Work Shop "Grana Shock". E per finire alle ore 18. 30 è previsto l’ “Aperitivo in Bianco” a cura dei Rappresentanti locali della Federazione Italiana Cuochi e di Marco Gatti, noto giornalista e sommelier. I veri protagonisti della Rassegna saranno i formaggi in mostra provenienti da tutta Italia. Il pubblico potrà assistere in diretta al taglio di una forma di grana stravecchio o alla creazione della "cagiada"; i bambini inoltre saranno i protagonisti di un laboratorio di caseificazione, curato dal Consorzio di Solabruna. Dalla Valle d´Aosta alla Sicilia saranno molte e eterogenee le realtà presenti in fiera: partendo dalla Valle Camonica e dal Sebino Bresciano, dalla Valle Trompia e dalle pendici del Moncenisio, si giungerà così sui Monti Sicani e nel comune di Arbus, passando per Picinisco. Inoltre Franciacorta in Bianco si tingerà di un´aura di internazionalità, ospitando lo Zincarlin, e i pecorini di Don Chisciotte. A dare nuova linfa all´arte della creazione del formaggio, le giovani leve della Scuola Casearia di Pandino; in fiera quest´anno anche un suo neodiplomato, Andrea Aliandro del Caseificio Petruzzi, il più giovane casaro presente alla manifestazione. Info@franciacortainbianco. It .  
   
   
UNIONE RISTORANTI BUON RICORDO: VINERIA, FAST FOOD, RISTORANTE: IL RISTORANTE CHIESA DI TRENTO “SI FA IN TRE” E PROPONE UN NUOVO PIATTO DEL BUON RICORDO  
 
Il Ristorante Chiesa di Trento cambia la specialità del Buon Ricordo e adotta un nuovo piatto. Quello che è da tre generazioni uno dei punti di riferimento della ristorazione trentina, “abbandona” il suo piatto storico, e cioè i Talleri di Bernardo Chieso, per le Braciole di maialino da latte al porfido con patate al sale e profumo di corteccia e mela Renetta”. Come è noto, a caratterizzare i ristoranti del Buon Ricordo è una pietanza particolare, simbolo del locale: chi la degusta riceve in omaggio un piatto in ceramica destinato a fissare il “buon ricordo” di un’esperienza gastronomica da non dimenticare. Alto il valore del dono: i piatti, oggetto di appassionato collezionismo, sono infatti decorati a mano dagli esperti artigiani della Ceramica Artistica Solimene di Vietri sul Mare, località nota per questa sua secolare lavorazione. Ogni cinque anni i ristoratori possono, se credono, cambiare il piatto e proporre una nuova specialità come “emblema” del loro locale: è quello che ha fatto appunto il Ristorante Chiesa di Trento, nel proporre il nuovo piatto. Una portata esemplare, che punta sull’assoluta genuinità e tipicità di ingredienti rappresentativi del territorio: le erbette del Monte Baldo, l’olio extra vergine del Garda e, a guarnire il tutto, una saporita purea di Mela Renetta del Trentino, raffinato ingrediente “di nicchia” che riassume l’originalità del piatto proposto dal Ristorante Chiesa. La nuova ricetta è già raffigurata sul piatto del Buon Ricordo, dove campeggiano un simpatico maialino con una verde mela. Ubicato nel settecentesco palazzo Wolkenstein ai piedi del Castello del Buonconsiglio, simbolo di Trento, il Ristorante Chiesa è affacciato sul verde del giardino San Marco. Dopo una radicale ristrutturazione, il locale si propone oggi in una nuova veste, che coniuga tradizione e innovazione: il patron Alessandro Chiesa, lo chef Peter Brunel e il maitrè Roberto Mansi, assieme a tutto lo staff , offrono proposte stuzzicanti e inconsuete con raffinati prodotti selezionati in tutto il mondo. Il locale unisce in sé tre nuove realtà. La Vineria, per degustare un buon vino e “stuzzicare” al banco; il Fast Food per mangiare, in un contesto elegante ma informale, crudità di pesce, scatolette pregiate, salumi e formaggi selezionati; il Ristorante con due sale, assolutamente diverse fra loro per arredo e per proposta culinaria: la prima, “a vista”, piccola e riservata, si affaccia sul blocco centrale della cucina e consente al cliente più curioso o appassionato gourmet di ammirare il lavoro dello chef e della brigata di cucina assistendo alla preparazione completa dei piatti attraverso una vetrata; la sala “fontana”, invece, è caratterizzata da piatti diversi di forma e dimensione, da sedute colorate con toni orientali e da una volta di fitte luci brillanti. In estate si può mangiare all’aperto, all’ombra di una suggestiva struttura in ferro fumè con vele color panna e poltroncine in vimini. L’unione Ristoranti del Buon Ricordo, alla quale il Ristorante Chiesa è associato da 30 anni, dal 1964 è ambasciatrice della migliore cucina regionale. Da 43 anni, dunque, perpetua un viaggio tra i sapori e i colori del “gusto” italiano grazie alle 123 insegne racchiuse sotto il suo marchio, che rappresentano la migliore espressione delle tante cucine locali del territorio e disegnano la mappa della gastronomia, della professionalità, del garbo e dell’ospitalità Made in Italy. Info@ristorantechiesa. It info@buonricordo. Com.  
   
   
I FRUTTI DIMENTICATI SI RITROVANO A CASOLA VALSENIO SULLE COLLINE RAVENNATI DUE APPUNTAMENTI UNICI DEDICATI ALLA VALORIZZAZIONE DI ALBERI DA FRUTTO ORAMAI ABBANDONATI  
 
A Casola Valsenio, che si fregia del titolo di "Paese delle Erbe e dei Frutti Dimenticati", le antiche tradizioni contadine locali di coltivazione delle piante si esprimono anche nella salvaguardia di alberi da frutto di varietà ormai abbandonate o uscite di produzione, vive solo nei ricordi degli anziani. A questi frutti dimenticati la città dedica un doppio originale appuntamento autunnale: la Festa del Marrone, 13 e 14 ottobre, farà da gustoso antipasto alla Festa dei Frutti Dimenticati, giunta alla 16esima edizione, prevista per il 20 e 21 ottobre. Piante spontanee o coltivate negli orti e nei frutteti di casa per il consumo domestico fin dal tardo Medioevo, i frutti dimenticati sono perlopiù caratteristici della stagione autunnale e rappresentavano una preziosa scorta di cibo da conservare con cura per l´inverno. Salvati dall´estinzione e recuperati per la gioia di chi li ha conosciuti nel passato e di chi li vede per la prima volta, sono frutti profumati, dai colori caldi e dai nomi spesso originali: giuggiole, pere spadone, corniole, nespole, mele cotogne, corbezzoli, azzeruole, sorbe, pere volpine, uva spina, senza dimenticare noci, nocciole, melagrane e i marroni. La ripresa d’interesse verso i frutti di un tempo è rivolta anche al recupero di antichi metodi di conservazione, lavorazione e consumo alimentare. Per questo nel corso della Festa dei frutti dimenticati si svolge un concorso di marmellate e uno di liquori mentre i ristoranti della zona propongono per tutto l’autunno la “Cucina ai frutti dimenticati”. Si tratta di piatti che utilizzano i prodotti tradizionali del territorio sia secondo la consuetudine sia in modo moderno, proponendo una cucina gradevole, naturale e dal forte potere evocativo. Fra le ricette a base di questi frutti ricordiamo: la salsa di rovo e di gelso, le composte di corniole e di cotogne, la torta di mele selvatiche e i dessert con pere volpine, castagne, l´alkermes, il vino e il formaggio. Un gruppo di frutti dimenticati serve per preparare un antico piatto tipico, il "migliaccio", che richiede mele cotogne, pere volpine, mele gialle, cioccolato, pane, raffermo grattugiato, canditi, riso e sangue di maiale in aggiunta. A Casola Valsenio, infine, i frutti dimenticati trovano un grande aiuto gastronomico nel locale Giardino Officinale, e danno vita a piatti straordinari come le insalate di sedano, ribes bianco e rosso in agrodolce, o di finocchio selvatico con tarassaco, cerfoglio e salsa di melograno, completate dall´olio extravergine Brisighello. Nei menù compaiono i risotti di pere volpine, l´arrosto di arista con castagne e lamponi o il rotolo di vitello al melograno, la crostata di marmellata di sorbe, le prugnole ripiene di noci e zabaione, il sorbetto alle corniole. Insieme al recupero culturale e alimentare, la festa casolana incentiva anche il recupero materiale di queste piante con esposizione e vendita di piccole piante da frutto per favorire la ripresa di quelle coltivazioni a scopi commerciali o per abbellire giardini e parchi. Finalità perseguita anche dal Comune di Casola Valsenio con la realizzazione della “Strada dei frutti dimenticati” che si snoda lungo il crinale tra i fiumi Senio e Santerno, dal Passo del Corso alla rocca di Monte Battaglia (m. 715 s. L. M. ). È un percorso panoramico di alcuni chilometri fiancheggiato da otto oasi che ospitano in totale circa 50 di quelle piante da frutto che in passato crescevano spontaneamente nei boschi o venivano coltivate nelle aie delle case coloniche. Fra questi frutti dimenticati, merita un accenno particolare il marrone al quale Casola Valsenio dedica un appuntamento specifico il fine settimana precedente la “Festa dei Frutti dimenticati”. Giunta alla terza edizione, la “Festa del Marrone” (13 e 14 ottobre) propone bancarelle allestite dai produttori, conferenze tematiche sulla certificazione I. G. P. , animazioni a tema agreste e assaggi delle eccellenze gastronomiche casolane preparate utilizzando questo prodotto: cotto nell’acqua con l’alloro (balòc), oppure arrostito sulla fiamma (brusé) o cotto nel forno della stufa a legna (spasmé) dopo averli “castrati”, cioè praticato un piccolo taglio. Con le castagne secche si prepara una minestra, mentre la farina di castagne è la base per la polenta da mangiare con formaggio fresco e per il dolce castagnaccio. Tra i dolci si ricordano anche i ravioli, detti topini, preparati con la polpa di marrone arrostiti. Il marrone di Casola Valsenio è particolarmente apprezzato per il consumo fresco e per la preparazione dei marron-glace. Così come c’è la “Strada dei frutti dimenticati”, esiste anche la specifica “Strada dei Castagneti”: un itinerario che vuole proporsi come occasione per entrare in contatto – in ottobre come negli altri periodi dell’anno – con il mondo dei castagneti e con le aziende agricole (in totale sono circa 80 con oltre 450 ettari coltivati a castagneto da frutto tra le valli dei fiumi Senio, Lamone e Sintria) che dedicano impegno, passione e fatica per mantenere vivo l’interesse per questo tipico prodotto dell’Appennino. Info. Per il pubblico: Pro Loco Casola Valsenio tel. 0546 73033 www. Terredifaenza. It Nel periodo autunnale il territorio collinare delle Terre di Faenza propone anche altri gustosi appuntamenti. A Riolo Terme domenica 21 ottobre l’appuntamento goloso è con la 13° edizione della “Giornata della salvia e della saba”. Nel corso della giornata si svolgeranno dimostrazioni sulla produzione e sull’utilizzazione gastronomica della saba (mosto cotto) con degustazioni a tema. Inoltre, uno stand gastronomico propone la divulgazione, la commercializzazione e l’assaggio della salvia. Info. Iat Riolo Terme 0546 71044 www. Terredifaenza. It Sempre il 22 ottobre a Brisighella si svolgerà la “Sagra Co. Pa. F. Dell’agnellone e del castrato Q. C. ” (Qualità Controllata): mostra di ovini e caprini iscritti ai libri genealogici, esposizioni d’artigianato locale, gastronomia, mercato e degustazione di prodotti tipici, intrattenimenti e musica a tematica agreste. La domenica successiva, invece, a Brisihella prenderà vita la “Fiera delle biodiversità animali e 3° sagra della porchetta di mora romagnola” con stand gastronomico e mercatino dei prodotti tipici. Info: Copaf 0546 83116, Iat Pro Loco Brisighella 0546 81166 www. Terredifaenza. It .  
   
   
LA STORIA A TAVOLA 28 AL 30 SETTEMBRE, GORIZIA: “GUSTI DI FRONTIERA. I SAPORI DELLA MITTELEUROPA”  
 
Se la tavola potesse parlare, racconterebbe di incontri e di scontri a colpi di forchetta, di gustose sfide all’ultimo boccone, di vessilli innalzati ad affermare peculiari tradizioni culinarie, di tenzoni in difesa della propria cultura gastronomica e della sua diffusione nelle terre confinanti. Nel Medioevo, Gorizia fu la capitale di un territorio che, nel momento di massimo splendore, si estendeva dall´attuale Slovenia e dall´Istria fino al Tirolo. Nel Xiv secolo, il conte Enrico Ii conquistò, seppur per poco tempo, Padova e Treviso… Insomma, una sorta di Mitteleuropa ante litteram, che ha fatto della città friulana il crocevia delle culture latina, slava e germanica. E, va da sé, anche delle loro tradizioni gastronomiche. Sulle rive del celeste Isonzo, dal 28 al 30 settembre 2007, si celebrano, nell´ambito di “Gusti di Frontiera. I Sapori della Mitteleuropea”, le nozze tra i prelibati piatti friulani e l´elegante cucina austriaca sullo sfondo dei forti sapori di quella slovena. In una città che acquista le sembianze un raffinato ristorante en plen air, sarà possibile assaggiare piatti quali la jota, gustosissima minestra a base di rapa, cotta con fagioli, patate e salsicce, i mitici gnocchi di susine, di zucca di patate o di pane, da assaggiare con burro fuso e spezie, il Kaiserflasch (prosciutto cotto nel pane), la Lubianska (sorta di golosa milanese farcita con formaggio molle), il caratteristico e autunnale Muset e broade, un´antichissima ricetta descritta anche nel De re coquinaria di Apicio. Da non dimenticare i dolci, con i quali i pasticceri di Gorizia rifornivano la Corte di Francesco Giuseppe: l´originalissima Gubana di Gorizia, impasto di delizie locali ed esotiche, gli strudel e le magnifiche pinze, sublimi compagne del thè delle cinque. Gorizia ospiterà inoltre il ventaglio completo dei vini del Collio goriziano e delle altre zone Doc del friuli Venezia Giulia. Vale a dire il top dei vini bianchi mondiali, insieme a rossi di assoluto prestigio: basti pensare al Terrano e al Refosco dal Peduncolo Rosso, eredi del Pucinum, il vino degli imperatori romani. Insomma, una sorta di giardino delle delizie che Gorizia, insieme a nutrite e agguerrite rappresentanze della cucina dell´area mitteleuropea (Austria, Slovenia, Ungheria, Germania, ma anche Montenegro, Serbia, Albania) ha in serbo in una kermesse di tre giorni all´insegna del piacere di stare a tavola, con buona musica e una miriade di occasioni culturali e di relax. Numero verde 800 74 68 11, fax 0481. 383456, E-mail urp@comune. Gorizia. It E-mail: info@mtvfriulivg. It Sito web: www. Mtvfriulivg. It .  
   
   
SECONDO FLIGHT PER BONTÀ DIVINA MOOD PIÙ EMOZIONALE PER TIRAMISÙ E PROFITEROLES  
 
La terza decade di settembre vedrà partire il secondo flight della campagna stampa di Bontà Divina, on air fino alla fine dell’anno. La programmazione, che replica quella del primo flight, vede una virata nel mood dei soggetti prescelti: la comunicazione si orienta verso una maggiore emozionalità, per esaltare la bontà e la golosità del prodotto, senza perdere di vista la qualità. Parte nella seconda metà di settembre il secondo flight della campagna stampa di Bontà Divina, il marchio di A-27, l’azienda della provincia di Varese leader di mercato nel settore Tiramisù freschi. La campagna di prodotto, che prevede due differenti soggetti, sarà on air fino a fine anno. Rispetto al primo flight che prevedeva una campagna istituzionale di prodotto con protagonista il Tiramisù, in questo secondo flight i soggetti sono due: accanto al Tiramisù ecco comparire il Profiteroles. Se resta sostanzialmente invariata la pianificazione, effettuata sui periodici a maggiore tiratura, differente è invece il mood della comunicazione, che in questa campagna diventa vira verso l’emozionalità, senza però perdere l’attenzione al prodotto e all’alta qualità dei suoi ingredienti che ne fanno un piccolo miracolo di bontà in cui tuffare il cucchiaio. Il tono di voce è fortemente evocativo e appetizing e racconta, nel visual e nella bodycopy, i dettagli di un dessert irresistibile, genuino e autentico che riesce, in maniera golosa, a regalare un piacevole momento di dolcezza. L’indicazione della classe di alimenti e della tipologia di distribuzione aiuta poi a migliorare l’identificazione del prodotto a scaffale. L’headline “il Pasticcere delle Meraviglie” contribuisce a rafforzare il key-concept, presente anche nella baseline “La nostra Bontà?. Divina!”, di una bontà unica e speciale, davvero favolosa: la piccola gratificazione quotidiana in grado di cambiare il sapore della giornata. Si tratta, nel complesso, di una campagna destinata a veicolare in modo evocativo e sognante, il posizionamento di Bontà Divina e dei suoi inimitabili dessert al cucchiaio che sono diventati il portabandiera della dolcezza interamente made in Italy in oltre 30 Paesi del mondo. Una meraviglia di bontà che si scopre in tutta la sua “magia” direttamente al primo assaggio. Bontà Divina è il marchio di A-27, un’azienda situata a Rancio Valcuvia, in provincia di Varese, nata nel 1978 e leader nella produzione e commercializzazione di dessert specialità da banco frigo. Oltre alla Panna Cotta al caramello e al cioccolato, Bontà Divina firma anche altri grandi successi della tradizione pasticcera italiana e internazionale: Tiramisù, Profiteroles, Tartufo, Coppa Cappuccino, Dolce Limone, Foresta Nera, Stracciatella, Zuppa Inglese, Babà al Rhum, Mousse al cioccolato: un paradiso di delizie da assaporare con piacere e tranquillità, ottime scuse per gustare qualcosa di speciale e goloso, con la sicurezza di un’eccellente qualità. .  
   
   
DOLCIFETTE LEERDAMMER PER RENDERE IRRESISTIBILI I TOAST…E NON SOLO  
 
100% di dolcezza, morbidezza e bontà, ovvero 100% Leerdammer. Sono le Dolcifette Leerdammer, nate per farcire gustosissimi toast, ideali per arricchire tutte le ricette, dalle più semplici alle più ricercate: per un fantasioso sandwich o per un importante gratin. Un gusto irresistibile, questo è il vero segreto di Leerdammer, un formaggio inconfondibile dalla forte personalità, invitante e stuzzicante, ottimo da solo e ideale per rendere speciale tutti i piatti, il compagno perfetto per chi vuole una cucina semplice e veloce, ma sempre fuori dall’ordinario. Versatile, pratico e invitante Leerdammer è un formaggio unico che, in tutte le sue forme, non può mancare sulla tavola di chi ama aggiungere un tocco di fantasia e di creatività ai suoi piatti. Dolcifette 100% di Leerdammer fuso per toast speciali, ma non solo. Una fusione perfetta dedicata agli amanti del gusto straordinario di Leerdammer comunque e ovunque. Confezione: 10 fette, 200 gr Prezzo indicativo al pubblico: 1,80 € .  
   
   
UNA TENTAZIONE TUTTA CROCCANTE E SENZA GLUTINE… SONO ARRIVATI I BASTONCINI DI PESCE DS  
 
Saporiti, croccanti e delicati, da sempre il piatto preferito dai più piccini. I bastoncini di pesce, oggi anche gluten free! Si chiamano Fish for you Ds i nuovi squisiti bastoncini di pesce surgelati pensati per chi deve seguire un’alimentazione senza glutine. Fatti con filetto di merluzzo, la parte più tenera, magra e nutriente, i Fish for you Ds sono avvolti da una croccante e dorata panatura senza glutine. Adatti a tutta la famiglia, pratici e veloci da cucinare, basta averne sempre una confezione pronta nel freezer! Confezione da 300 g, disponibile nei migliori super e ipermercati. Il merluzzo per la nostra salute… Secondo le più recenti scoperte nel campo della nutrizione, il merluzzo è ricco di grassi polinsaturi, importanti per la nostra salute, gli Omega 3, fondamentali per nutrire il nostro cervello, per controllare il livello di colesterolo e per prevenire importanti patologie. La moderna scienza della nutrizione ribadisce l’importanza del consumo frequente e regolare, soprattutto nell’alimentazione dei bambini e i bastoncini di pesce surgelato possono essere una buona scelta per il secondo piatto del pasto principale e una comoda e gustosa alternativa alle preparazioni a base di pesce fresco. .  
   
   
BRUCIATORI, COLORE E FANTASIA IL NUOVO ACCORDO SABAF - TECNOGAS PORTA IL COLORE SUL PIANO COTTURA  
 
Dedicato a chi ama il colore. A chi ama cambiare. A chi ama cucinare con fantasia. A tutte queste persone hanno pensato Sabaf, l´azienda di Ospitaletto principale produttore in Italia e uno tra i primi al mondo di rubinetti, termostati, bruciatori e cerniere forno, ed il suo storico partner, Tecnogas, l´azienda emiliana leader in Italia nella produzione di cucine a gas free standing, parte dell´Antonio Merloni Group. Allegro Fornello è un´idea originale, fantasiosa, per portare allegria in cucina e sul piano cottura: coperchi e spartifiamma realizzati in diversi colori e materiali, intercambiabili con i bruciatori Sabaf Serie Ii, confezionati in appositi blister dalla grafica accattivante. Facili da montare e da pulire, permettono di personalizzare la cucina secondo il proprio gusto. Si potranno così avere, di volta in volta, abbinamenti di colore tra il piano cottura e i mobili o le pareti della cucina, oppure con la tovaglia preferita o con il servizio di piatti sfoggiato per la grande occasione. Allegro Fornello è oggi disponibile in diversi colori o materiali (inox ed ottone) e presto la gamma dei colori sarà ulteriormente estesa. Sarà acquistabile a partire dai primi giorni di ottobre presso la rete di distribuzione dei prodotti Ardo e Tecnogas. E´ la prima volta in assoluto che un´azienda produttrice di componentistica e una di prodotto finito siglano un accordo di questo tipo, unendo i propri sforzi per la realizzazione di obiettivi comuni. L´intesa tra Sabaf e Tecnogas, infatti, prevede una stretta collaborazione sia dal punto di vista commerciale che da quello di marketing, attraverso una piattaforma di attività comuni volte a sensibilizzare il consumatore finale verso un acquisto cosciente. Un´attività che sottolinea l´importanza dell´utilizzo di cucine dotate di bruciatori per i quali vengono impiegate le più avanzate tecnologie che permettono ottime performance con minimi consumi energetici. Prodotti vantaggiosi quindi, non solo dal punto di vista economico, ma soprattutto per il basso impatto ambientale. .  
   
   
TRENTO: CLASSIFICATE NUOVE VARIETÀ DI VITE DA VINO, DUE LE VARIETÀ “IN OSSERVAZIONE” CON UNA DELIBERA FIRMATA DALL’ASSESSORE ALL’AGRICOLTURA  
 
Tiziano Mellarini la Giunta provinciale ha provveduto stamane ad aggiornare la classificazione delle varietà di vite destinate alla produzione di vino, inserendo tra quelle ammesse alcune varietà che erano precedentemente “in osservazione”. Si tratta delle varietà rosse “Franconia”, “Gosen”, “Rossara” e “Sennen” e della varietà a bacca bianca “Goldtraminer”, recentemente iscritte al Registro nazionale delle varietà di vite. Tra le varietà in osservazione (il periodo di osservazione è di almeno 3 anni, durante i quali si valuta il comportamento della pianta e i risultati nella vinificazione) sono state invece inserite le uve bianche “Lagarino” coltivato in Valle di Cembra e la “Verdealbara”. .  
   
   
NASTRO D’ARGENTO PER CESARINI SFORZA  
 
Argento per il Cesarini Sforza Tridentum Brut Rosé. Dopo i prestigiosi riconoscimenti al Concorso Enologico Internazionale Vinitaly 2007 e a “le Mondial du Rosé” di Cannes, il Tridentum Brut Rosé Trento D. O. C di Cesarini Sforza è stato insignito dell’ambìto riconoscimento Nastro d’Argento al 6° Concorso Enologico Nazionale “Spumanti d’Italia 2007”, premio più alto assegnato alla categoria Spumanti fermentazione in bottiglia Doc e Docg rosati. La consegna del premio ha avuto luogo venerdì 07 settembre 2007 alle ore 21. 00 presso l’Hotel Diana di Valdobbiadene: un riconoscimento ben meritato poiché Tridentum Brut Rosé è uno spumante elegante e raffinato in linea con la qualità alta di Cesarini Sforza, prodotto in quantità limitate (solo 40. 000 bottiglie) attraverso la lavorazione di piccolissime partite di Pinot Nero provenienti dalla Valle di Cembra in Trentino e selezionate nelle località fra le più adatte a questa varietà. Premiato con il Diploma di Merito anche il Tridentum Millesimato 2004 Trento D. O. C. , a dimostrazione del crescente successo degli spumanti Cesarini Sforza, che esprimono al meglio l’attento lavoro in vigna e in cantina. .  
   
   
A MAURIZIO BELPIETRO IL PREMIO GIORNALISTICO BELLAVISTA 2007 ALLA CARRIERA  
 
E’ il direttore responsabile de “Il Giornale” Maurizio Belpietro il vincitore dell’edizione 2007 del premio giornalistico internazionale Bellavista, nato nel 1984 per iniziativa di Gianni Brera e giunto ormai alla sua Xiii edizione, sotto gli auspici del suo fondatore, Vittorio Moretti, presidente del gruppo Terra Moretti, realtà imprenditoriale attiva nel settore del vino con le cantine Bellavista, Contadi Castaldi, Petra e Tenuta La Badiola. In tutto 360 ettari di vigneto nei territori d’Italia a più alta vocazione enologica, la Franciacorta e la Maremma toscana. Cresciuto di importanza, il Premio giornalistico Bellavista, a 23 anni dalla sua istituzione, rimane ancorato all’obiettivo per il quale esso è nato: far conoscere nel mondo i valori dello “stile italiano” e delle sue eccellenze territoriali. Un impegno che sceglie e premia il giornalismo nazionale ed internazionale più attento a cogliere e divulgare i valori che rendono unica la cultura del vino e dei suoi territori. “Con la giuria – spiega Vittorio Moretti – abbiamo attivato un osservatorio che ci permette di cogliere le dinamiche più attuali del mondo dei media. Per questo, al di là dei premi che ogni anno attribuiamo, considero questo progetto parte integrante del nostro impegno imprenditoriale quale strumento di dialogo privilegiato fra il pensiero delle nostre aziende e l’attività dei media. ” Maurizio Belpietro, un’altra firma di primo piano del giornalismo italiano, va dunque ad aggiungersi all’albo d’onore di questo prestigioso riconoscimento, attribuito negli ultimi anni a Fabrizio Del Noce, Carlo Rossella, Bruno Vespa, Emilio Fede e, lo scorso anno, a Vittorio Feltri. La cerimonia di consegna del premio, la cui giuria è presieduta dal presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti Lorenzo Del Boca, ha avuto luogo il 15 Settembre, nella cantina Bellavista, ad Erbusco (Bs) in Franciacorta. L’occasione per ascoltare, come ormai di consuetudine, qualificati esponenti del mondo della politica e dell’economia, della cultura e dell’informazione misurarsi attorno ad un tema stimolante di estrema attualità: “Il Made in Italy alla prova dei fatti: chi lo ama e chi no”. Oltre al “Premio alla carriera”, nel corso della serata saranno attribuiti altri Premi sulla base delle seguenti categorie: Premio Bellavista Gianni Brera “ Il piacere di vivere secondo uno stile unico” a Gianni Mura, giornalista sportivo, commentatore e cronista di calcio e ciclismo per il quotidiano “La Repubblica” oltre che appassionato conoscitore di vini e cucina. Quest’anno anche autore di successo del libro “Giallo su Giallo”. Premio Bellavista Franciacorta a Marco Palma, inviato speciale del Tg5 Mediaset. Premio Bellavista sezione stampa locale a Elio Ghisalberti, giornalista enogastronomico e curatore della pagina domenicale “Sapori e Piaceri” su “L’eco di Bergamo”. Premio Bellavista sezione immagine – I grandi paesaggi del vino – a Johann Willsberger, per la pubblicazione “Die Bilder Vom Wine” Premio Bellavista alla satira – Il comunicare leggero – a Gene Gnocchi . .  
   
   
NASCE IL PREMIO GIORNALISTICO FALANGHINA FELIX  
 
Il premio è di 2000 euro. Per informazione è possibile telefonare allo 0824 300216 – 0824 300318 oppure mandare una e mail a promozione@bn. Camcom. It Le opere dovranno pervenire entro il 24 maggio 2008 presso la Segreteria del Premio giornalistico - Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Benevento - in Piazza Iv novembre - 82100 Benevento – Servizi Studi e Promozione Nasce il premio giornalistico Falanghina Felix, il riconoscimento dedicato a chi si è distinto nella divulgazione del vitigno Falanghina e/o i vini Doc e Igt campani ottenuti da detto vitigno. Possono partecipare al bando i giornalisti iscritti all’Albo “professionisti” o “pubblicisti” dell’Ordine dei giornalisti italiano, scrittori e personaggi rappresentativi del mondo vitivinicolo. Sarà premiato il miglior articolo apparso su quotidiani o riviste dedicato al vitigno Falanghina e/o ai i vini Doc e Igt campani ottenuti da detto vitigno. Saranno ammessi gli articoli in lingua italiana pubblicati nel periodo che va dal 1 settembre 2007 fino al 20 maggio 2008. Sarà proprio durante Falanghina Felix 2007, la rassegna enogastronomica, che si tiene dal 15 al 16 settembre a Sant’agata de’ Goti (Bn), che verrà presentato il regolamento. Ma è nel 2008, durante la settima edizione della kermesse campana, che il vincitore riceverà il premio in denaro di ben 2000 Euro. Per poter partecipare al premio, le opere dovranno pervenire entro il 24 maggio 2008 presso la Segreteria del Premio giornalistico - Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Benevento - in Piazza Iv novembre - 82100 Benevento – Servizi Studi e Promozione. Per informazioni è possibile telefonare allo 0824 300216 – 0824 300318 oppure mandare una e mail a promozione@bn. Camcom. It Il premio giornalistico “Falanghina Felix” è istituito dalla Regione Campania Assessorato Agricoltura e Attività Produttive, dall’Unioncamere Campania, dalla Provincia di Benevento, dalla Camera di Commercio, Industria, Agricoltura e Artigianato di Benevento e dal Comune di Sant’agata de’ Goti (Bn). .  
   
   
MONTEFALCO, “SETTIMANA ENOLOGICA”: PRESENTATA NUOVA EDIZIONE ALL’INSEGNA DEL “BUON BERE”  
 
Perugia – Con una particolare attenzione per la comunicazione enogastronomica e per la tutela del paesaggio, ma anche con il fine di diffondere tra i giovani la cultura del bere in modo responsabile, prende il via la 23/ma Settimana Enologica Sagrantino Wine Festival, in programma a Montefalco dal 20 al 23 settembre. La manifestazione è stata presentata stamani a Perugia dall’assessore regionale all’agricoltura, Carlo Liviantoni, dal sindaco di Montefalco, Valentino Valentini, dal presidente del Consorzio tutela vini di Montefalco, Lodovico Mattoni, Gabriele Ricci dell’associazione italiana sommelier, e il presidente della “Strada del Sagrantino, Mauro Colonna. Erano presenti Claudio Ferracci della “Biblioteca delle nuvole” che ha annunciato la presenza a Montefalco del fumettista e vignettista Altan che ha firmato l’etichetta ufficiale del Sagrantino 2004, e Alessandro Ricci che ha presentato la seconda edizione del “Sagrantino Film Festival” dedicata a Mario Monicelli e con in preogramma un incontro con Michele Placido. Cinema e fumetti, ma anche musica: “In programma – ha ricordato il sindaco di Montefalco c’è anche un concerto degustazione organizzato all’interno di Umbria Music Fest”. Valentino Valentini ha messo in evidenza che “le aziende presenti nello spazio espositivo allestito nel Chiostro di Sant’agostino saranno 33”. “Le Città del Vino non trascurano neanche il rapporto tra alcol e sicurezza – ha aggiunto – Vogliamo rifiutare la mentalità del bere a tutti i costi e proporre la cultura del bere in modo responsabile e a tale scopo sarà distribuito un etilometro usa e getta”. Protagonista assoluto sarà il Sagrantino 2004 definito da Lodovico Mattoni “un’annata eccezionale”. Il presidente del Consorzio ha affermato che la produzione dei vini del territorio è in aumento con 45 etichette sul mercato delle quali molte sono decisamente competitive rispetto ad altri marchi prodotti in altre regioni italiane. Sulla promozione dei vini legata a quella del territorio ha posto l’accento Gabriele Ricci dell’Associazione Italiana Sommelier, che ha annunciato degustazioni guidate per confrontare i vini prodotti nel territorio di Montefalco con quelli di altre regioni italiane. “Inoltre – ha aggiunto – è prevista una borsa di studio per giovani sommelier che rappresenteranno il Sagrantino in Italia e nel mondo”. In evoluzione anche i riflessi della Settimana Enologica sul fronte del turismo: “Per la prima volta – ha sottolineato il presidente della “Strada del sagrantino”, Mauro Colonna, abbiamo venduto pacchetti turistici legati alla manifestazione e che includono soggiorni e organizzazione del tempo libero con passeggiate in bicicletta o a cavallo nei 25 sentieri percorribili nei 5 Comuni”. A questo proposito l’assessore Liviantoni ha riferito “che tra i progetti della Regione c’è anche quello di realizzare un progetto interregionale che prevede una rete di sentieri che attraversano direttamente i vigneti. Per ora è solo un’idea – ha puntualizzato – ma sono già stati avviati i primi contatti con gli amministratori delle altre realtà interessate”. .