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Notiziario Marketpress di Lunedì 28 Gennaio 2008
AVVIATO IL PROGETTO «1000 GENOMES»  
 
Bruxelles, 28 gennaio 2008 - Un consorzio internazionale di scienziati ha avviato il progetto «1000 Genomes», che si propone di migliorare la nostra comprensione della variazione genetica umana sequenziando i genomi di 1. 000 persone di tutto il mondo. «Il progetto 1000 Genomes esaminerà il genoma umano a un livello di dettaglio senza precedenti», ha dichiarato Richard Durbin del britannico Wellcome Trust Sanger Institute, che appoggia l´iniziativa. Gli scienziati attingeranno ai progressi più recenti nel campo della tecnologia del sequenziamento, della bioinformatica e della genomica demografica, al fine di creare una «mappa» ad alta risoluzione delle variazioni del nostro Dna che hanno ripercussioni sulla nostra salute. I dati del progetto verranno messi gratuitamente a disposizione della comunità scientifica tramite l´Istituto europeo di bioinformatica (Ebi), che fa parte del Laboratorio europeo per la biologia molecolare (European Molecular Biology Laboratory), e il National Center for Biotechnology Information statunitense, che fa parte dei National Institutes for Health americani. A livello genetico, tra due esseri umani qualsiasi esiste un livello di perfetta corrispondenza pari a oltre il 99%. Sono le differenze presenti nel restante 1% a essere responsabili della diversità degli individui in termini di vulnerabilità alle malattie, risposta ai farmaci e reazione ad altri fattori ambientali. Il nuovo progetto esaminerà le differenze di una lettera del Dna e le varianti strutturali in cui sono state riorganizzate, cancellate o replicate sezioni intere del genoma. Studi passati hanno messo in correlazione determinate varianti genetiche con una serie di patologie comuni, tra cui diabete, malattie delle arterie coronariche, cancro, artrite reumatoide, malattia infiammatoria cronica intestinale e la patologia oculare denominata degenerazione maculare correlata all´età. Scopo del progetto è la compilazione di un catalogo di varianti presenti per lo meno nell´1% della popolazione umana. A tal fine occorrerà sequenziare i genomi di almeno 1. 000 persone. Tali soggetti, provenienti da gruppi etnici diversi, non dovranno fornire alcuna informazione medica e resteranno completamente anonimi. Un gruppo di lavoro competente esaminerà le questioni etiche, giuridiche e sociali relative al progetto. «Il nuovo progetto quintuplicherà la sensibilità degli sforzi volti a scoprire le patologie in tutto il genoma, e decuplicherà la sensibilità di quelli compiuti nell´ambito di singole regioni genetiche», ha affermato Francis Collins, direttore del National Human Genome Research Institute negli Usa. «Le nostre banche dati esistenti riescono ragionevolmente a catalogare le variazioni presenti in almeno il 10% di una popolazione. Sfruttando il potenziale delle nuove tecnologie per il sequenziamento e dei nuovi metodi di calcolo, auspichiamo di poter fornire ai ricercatori biomedici una mappa delle variazioni di tutto il genoma fino al livello dell´1%. Così agendo, cambierà il modo in cui effettueremo gli studi delle malattie genetiche. » Quando il progetto sarà perfettamente avviato, produrrà una vera e propria cascata di dati genetici, in quanto sequenzierà circa 8,2 miliardi di banche dati al giorno, l´equivalente di oltre due genomi umani ogni 24 ore. «Il progetto esaminerà il genoma umano con un livello di dettaglio mai sperimentato fino a questo momento, la scala è immensa», ha dichiarato Gil Mcvean dell´Università di Oxford (Regno Unito). «Con seimila miliardi di banche dati di Dna, nel corso del triennio della sua durata il progetto 1000 Genomes genererà una quantità di dati di sequenziamento pari a 60 volte quelli depositati nelle banche dati pubbliche del Dna negli ultimi 25 anni. » Si stima che i costi del progetto si aggireranno tra i 30 e i 50 Mio Usd (da 20,5 a 34,2 Mio Eur). Se si fossero utilizzati i metodi di sequenziamento tradizionali, i costi si sarebbero avvicinati alla soglia dei 500 Mio Usd (343 Mio Eur), tuttavia gli scienziati vogliono contenere i costi utilizzando metodi di sequenziamento innovativi nella maniera più efficiente ed efficace dal punto di vista dei costi. In ultima analisi, verranno gettate le basi per l´utilizzo della genomica personale in medicina, dove i genomi delle persone verranno sequenziati periodicamente per verificare i rischi di contrarre determinate malattie e la risposta probabile a diversi farmaci. «Il progetto 1000 Genomes rappresenta un passo importante per mettere in correlazione le informazioni sulla sequenza del Dna al rischio di ciascun individuo di contrarre malattie e alla sua risposta ai farmaci», ha commentato Paul Flicek dell´Ebi. «Stiamo per costruire un ponte importante tra la biologia e la medicina. » Per maggiori informazioni consultare: http://www. 1000genomes. Org .  
   
   
MINIMALLY INVASIVE ROBOTIC ASSOCIATION A ROMA, IL III CONGRESSO ANNUALE DI CHIRURGIA ROBOTICA “MIRA 2008”  
 
Roma, 28 gennaio 2008 - In occasione del Terzo Congresso Annuale della Minimally Invasive Robotic Association (Mira) – che si è svolto dal 24 al 26 gennaio 2008, presso il Roma Eventi Meeting Center – i maggiori professionisti del settore, provenienti da tutto il mondo, si sono incontrati per confrontarsi sui traguardi della chirurgia robotica in campi ormai accertati come la cardiochirurgia, l’urologia, la chirurgia generale e toracica e nelle più recenti applicazioni in ginecologia, otorinolaringoiatria e chirurgia pediatrica. Nella giornata inaugurale del congresso, è stato trasmesso via satellite dall’Ospedale San Giovanni un intervento di prostatectomia radicale eseguito da Vipul Patel, Director of robotic and minimally invasive urologic surgery, Ohio State University Medical Center. Un’intera sessione è stata dedicata allo stato della ricerca nella chirurgia robotica e alle tecnologie emergenti, quali la chirurgia telerobotica teorizzata da Richard M. Satava, Professor of Surgery, University of Washington (Seattle), uno dei maggiori esperti al mondo di realtà virtuale, robotica e simulazione chirurgica. Infine Intuitive Surgical ha presentato le future innovazioni legate allo sviluppo dell’ultimissimo Sistema robotico "daVinci S". I relatori presenti alla conferenza stampa hanno delineato gli scenari futuri della chirurgia “virtuale”. “Credo che la chirurgia minivasiva rappresenti una vera rivoluzione – osserva il Professor Giulianotti. Il terzo millennio ha iniziato la sua storia, in medicina, con la chirurgia mininvasiva, il cui apice è rappresentato dalla chirurgia robotica. Questa consente ai chirurghi di affrontare gli interventi più complessi della chirurgia generale e di quelle specialistiche, mantenendo la mininvasività. La chirurgia robotica è anche l’inizio della virtualizzazione totale: apre le porte ad un futuro, che è dietro l’angolo, di interventi eseguiti a distanza, fra diverse città in connessione, diversi Paesi, diversi continenti”. In Italia, sottolinea il Prof. Giulianotti, “pur fra molte difficoltà economiche è stato possibile realizzare importanti realtà: a Grosseto, in particolare, è nata una scuola di medicina robotica che è un vero gioiello, una delle poche realtà di questo tipo in Europa. La scuola comprende un laboratorio dotato di un sistema robotico (il robot daVinci) con autorizzazione alla sperimentazione animale da parte del Ministero e di un’aula di video conferenza, collegata via Internet con il resto del mondo”. Quanto alla diffusione della robotica in Italia, il Professor Giulianotti osserva: “La velocità con cui si diffondono le tecnologie robotiche nella società medica americana è maggiore rispetto a quella italiana, in parte perché il sistema sanitario è strutturato per favorire la competitività degli ospedali e delle organizzazioni sanitarie. Non appena si è avuta dimostrazione scientifica della superiorità della chirurgia robotica, le istituzioni e gli ospedali hanno fatto a gara per rispondere prontamente e in modo qualitativo ad una tale richiesta del mercato. Credo che presto ciò avverrà anche in Italia. D’altra parte, quando è dimostrato che una tecnica è più vantaggiosa di un’altra, si pone anche il problema etico di adeguarsi e di offrire a tutti i cittadini la migliore terapia”. “Mira è un’Associazione nata nel 2004 e raccoglie specialisti diversi, non solo chirurghi”, aggiunge il Prof. Giulianotti, “scopo del Mira è la diffusione delle tecnologie robotiche in chirurgia. Questo tipo di chirurgia è una rivoluzione, non è solo un miglioramento della laparoscopia. Tutto il processo medico è misurabile e tutte le implementazioni sono possibili. Siamo qui a Roma per il terzo Congresso Mondiale. Il primo si è tenuto a Innsbruk ed il secondo a New York; rispetto al primo e al secondo Congresso le iscrizioni sono quadruplicate. I benefici di questo tipo di chirurgia vanno a compensare ampiamente i costi, che sono più elevati rispetto a quelli della chirurgia tradizionale. Grazie al fatto che il decorso operatorio è più veloce, e quindi il paziente può riprendere la sua occupazione in minor tempo, il costo più elevato di questi tipi di interventi viene così ammortizzato. Entro pochi anni l´80-85% della chirurgia ´aperta´ sara´ effettuato con queste macchine”. D’altra parte, come evidenzia il Prof. Satava “Il robot è un sistema di informazioni che ha occhi e mani e, dunque, i chirurghi di tutto il mondo non potranno evitare di utilizzare la chirurgia robotica”. “il pioniere della chirurgia robotica” - così il Prof. Giulianotti definisce il Prof. Ballantyne - opera in laparoscopia dal 1991 e definisce questa tecnica “difficile”, e pertanto poco utilizzata e faticosa per il chirurgo, oltre che obsoleta, in quanto la visione in laparoscopia è ancora bidimensionale, mentre la chirurgia robotica consente una visione tridimensionale. “Questo facilita gli interventi di isterectomia e prostatectomia, e in un futuro sarà possibile utilizzare questa metodica anche nelle chirurgia del retto”, afferma il Prof. Ballantyne. Per quanto concerne il trapianto del rene la tecnica robotica ha consentito di effettuare diversi interventi dal 2001 ad oggi senza dover ricorrere a trasfusioni di sangue e minimizzando il problema del dolore patito dai donatori. “Nel caso del cancro del polmone - aggiunge il Prof. Benedetti - con una piccola incisione è possibile rimuovere la lesione tumorale senza dover effettuare l’apertura delle costole; questa tecnica andrà a sostituire all’80% la chirurgia tradizionale”. I vantaggi terapeutici della chirurgia robotica sono statisticamente evidenti in campo urologico. Il Prof. Patel, che nella giornata inaugurale del Congresso, eseguirà un intervento di prostatectomia radicale, trasmesso via satellite dall’Ospedale San Giovanni, osserva: “Eseguo interventi di prostatectomia dal 2001, utilizzando esclusivamente il robot daVinci. Gli interventi durano solamente 1 ora e non necessitano di trasfusioni. Nel nostro ospedale piu´ del 70% degli interventi di questo tipo viene svolto con il robot. L´intervento è meno invasivo e il paziente è dimesso dopo un giorno. Inoltre i nervi responsabili della potenza sessuale vengono intaccati molto meno”. “Il Mira 2008 sarà un importante Congresso, conclude il Prof. Anvari. Si discuterà dei progressi che sono stati raggiunti nell’ultimo decennio e si parlerà soprattutto dei nuovi sviluppi. Ci saranno cambiamenti radicali non solo in chirurgia ma in tutti gli aspetti dell’assistenza medica e chirurgica”. Approfondimento - L’italia è seconda al mondo per la chirurgia robotica. Sono infatti 1585 i casi trattati in 29 ospedali in Italia alla fine dello scorso anno. A detenere il primato sono gli Stati Uniti che su 719 sistemi installati in giro per il mondo hanno 545 robot da sala operatoria rispetto ai 119 in Europa. L’italia supera anche Francia (18 ospedali con 1 robot in sala operatoria), Germania (13) e Regno Unito (9). Si conferma, dunque, la forte predisposizione dell’Italia all’innovazione in campo sanitario. Un’importante conferma di questo primato viene dalla prestigiosa Minimally Invasive Robotic Association (Mira) che ha deciso di tenere l’incontro annuale del 2008 in Italia ed assegnare la presidenza ad un italiano, il Prof. Pier Cristoforo Giulianotti, chirurgo generale, Direttore della divisione di chirurgia robotica dell’Illinois University di Chicago e Direttore della Scuola Internazionale di Chirurgia Robotica di Grosseto - la prima ed unica scuola in Italia ed una delle più importanti a livello mondiale. La chirurgia robotica costituisce la forma più sofisticata di chirurgia mininvasiva. La robotica supera le difficoltà e le limitazioni della chirurgia laparoscopica permettendo di estendere i benefici della mininvasività ad interventi complessi. La chirurgia minivasiva, infatti, consente ridotte perdite ematiche e di conseguenza minor necessità di trasfusioni, minor dolore postoperatorio, una più rapida ripresa. Tutti i tipi di interventi, soprattutto quelli più complessi, possono, grazie al robot, essere eseguiti con tecnica mininvasiva. Ad oggi, in particolare, i vantaggi terapeutici della chirurgia robotica sono statisticamente evidenti in campo urologico. Lo dimostrano, ad esempio, i dati sugli interventi di prostatectomia radicale: se si confrontano due gruppi di pazienti - 84 operati in chirurgia robotica e 82 in chirurgia aperta – presso la clinica urologica di Padova tra febbraio 2006 e 2007, si riscontrano dati migliori nei diversi aspetti relativi al periodo postoperatorio. La continenza immediata si verifica nel 70% dei casi di intervento con il robot e solo nel 30% con la chirurgia aperta. L’incontinenza persiste per un mese e mezzo a seguito di intervento robotico, e per tre/quattro mesi in caso di chirurgia tradizionale; la potenza erettile si mantiene nel 70% dei casi contro il 50% con intervento open. Questo sempre mantenendo i parametri di radicalità oncologica (dati riportati da Vincenzo Ficarra, Professore Associato presso la clinica urologica di Padova diretta dal Prof. Walter Artibani). L’attuale Sistema Chirurgico Robotico da Vinci consente quindi: la riduzione al minimo dell’invasività; l’abbreviazione della durata di alcune fasi dell’intervento; una grande precisione di posizionamento; migliori risultati in termini di funzionalità postoperatoria; la riduzione del periodo di degenza. La riduzione dei tempi di degenza e delle complicanze comportano un abbattimento dei costi delle attività ospedaliere, andando a bilanciare l’alto costo della tecnologia Intuitive daVinci, che rappresenta il maggior freno alla diffusione di questa tecnica in Italia. Gli alti costi della tecnica robotica, infatti, richiedono – per essere ammortizzati – un alto volume di interventi, praticato solo dalle grandi strutture ospedaliere. La soluzione auspicabile e l’obiettivo a breve termine dovrebbe essere, quindi, la condivisione dei robot tra più reparti chirurgici in un’ottica multidisciplinare. Link Per Approfondimenti www. Mira2008. Com www. Miraweb. Org www. Intuitivesurgical. Com www. Abmedica. It .  
   
   
BELGIO: WORKSHOP BIOSAPIENS A BRUXELLES  
 
Bruxelles, 28 gennaio 2008 - Il 2 aprile a Bruxelles (Belgio) il progetto Biosapiens finanziato dall´Ue organizzerà un workshop intitolato «From genome to proteome and biological function». L´evento verrà incorporato nella riunione annuale del progetto. Il workshop sarà una riunione aperta della durata di un giorno, intesa ad esplorare lo stato attuale e le tendenze future degli approcci computazionali all´annotazione dei genomi e dei proteomi, le proteine espresse da un genoma, una cellula, un tessuto o un organismo. I relatori si occuperanno delle sfide dei dati genomici e proteomici, del genoma umano e di altre tematiche. Biosapiens è una rete di eccellenza finanziata nell´ambito del Sesto programma quadro dell´Unione europea (6°Pq). L´obiettivo del progetto Biosapiens è fornire un´azione concertata, su larga scala, per annotare i dati genomici estratti dai laboratori distribuiti in tutta Europa, utilizzando sia gli strumenti informatici sia i contributi degli sperimentalisti. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Biosapiens. Info/ .  
   
   
MILANO IN PRIMA LINEA CONTRO I TUMORI TESTA COLLO CON I TRATTAMENTI È POSSIBILE “SALVARE” LA LARINGE 12.000 CASI OGNI ANNO NEL NOSTRO PAESE. GRAZIE AI PROGRESSI DELLA RICERCA DIMINUITI DRASTICAMENTE I CASI DI CHIRURGIA DEMOLITIVA. COLPISCONO CHI ABUSA DI ALCOL E FUMO  
 
 Milano, 28 gennaio 2008 – È Milano la capitale per la cura dei tumori “testa-collo”, un gruppo di neoplasie assai più frequenti di quanto si creda (12. 000 casi ogni anno in Italia) che colpiscono soprattutto chi fuma ed eccede con l’alcol. In particolare, l’Ospedale San Paolo rappresenta uno dei centri di assoluta eccellenza per la cura di queste patologie: la loro complessità richiede infatti trattamenti integrati che possono essere garantiti solo in strutture dotate di tutte le competenze necessarie. Non è un caso quindi che proprio qui si sia svolto il 24 gennaio il Convegno nazionale “I tumori del distretto cervico-facciale: un dissensus meeting”. “Per ottenere risultati ottimali è necessaria una strategia di “trattamento integrato” - spiega il prof. Paolo Foa, Direttore del Dipartimento di Oncologia dell’ Ospedale San Paolo di Milano - Nel nostro centro è attiva una “task force” costituita da oncologi medici, chirurghi otorinolaringoiatri e maxillo-facciali. A questo gruppo si affiancano, in stretta sinergia, gli specialisti dell’Istituto Europeo di Oncologia. Solo con un utilizzo combinato di chirurgia, chemioterapia e radioterapia è possibile contrastare con successo la malattia, garantire un’adeguata assistenza al paziente e preservare la funzionalità di organi essenziali per la vita di relazione. La nuova frontiera delle cure contro questo tipo di tumori – prosegue il Prof. Foa – è costituita dai farmaci biologici. Proprio nei tumori cervico-facciali un anticorpo monoclonale, il cetuximab, ha consentito di migliorare in modo sostanziale l’efficacia dei trattamenti”. L’integrazione fra terapie mediche sempre più attive, nuove modalità di radioterapia e tecniche innovative di chirurgia consente oggi di guarire oltre la metà di questi pazienti. I tumori del distretto cervico-facciale comprendono i carcinomi del cavo orale, della laringe, del faringe e delle ghiandole salivari. Fino a pochi anni fa il trattamento di queste neoplasie richiedeva interventi spesso demolitivi, poiché la malattia nella maggior parte dei casi veniva diagnosticata in fase avanzata. “Per le neoplasie del distretto cervico-facciale si è assistito ad un sostanziale miglioramento delle possibilità di cura – precisa il prof. Foa – grazie sia alla precocità della diagnosi che all’impiego di agenti biologici come cetuximab, un anticorpo monoclonale capace di bloccare in modo selettivo il recettore dell’epidermal growth factor impedendone l’attivazione e arrestando una serie di funzioni essenziali alla sopravvivenza e alla moltiplicazione delle cellule tumorali”. Ma oltre alle potenzialità dei farmaci biologici, nel Convegno si discute anche di altre interessanti novità. Ad esempio, per i carcinomi del rinofaringe, sono stati ottenuti risultati promettenti con la immunoterapia. Sono poi migliorate le modalità di radioterapia, in grado di “mirare” in modo sempre più selettivo e modulato la massa tumorale, risparmiando i tessuti sani, così come si sono compiuti progressi rilevanti per le tecniche chirurgiche che prevedono oggi anche la laser-chirurgia e la chirurgia robotica. Al Convegno parteciperanno alcuni fra i massimi esperti italiani per questa patologia fra cui la prof. Ssa Licitra, il prof. Benasso, il prof. Merlano, il prof. Ferrari, il prof. Orecchia, il prof. Chiesa e la Prof. Ssa Olmi. .  
   
   
LE PARTI INTERESSATE CHIEDONO DI INTRAPRENDERE UN´AZIONE A LIVELLO EUROPEO CONTRO IL CANCRO ALLA CERVICE  
 
Bruxelles, 28 gennaio 2008 - I membri del Parlamento europeo e dei parlamenti nazionali, i ministri della Salute e i rappresentanti delle associazioni anticancro e dei gruppi di pazienti si sono riuniti nel Parlamento europeo il 22 gennaio per offrire il loro sostegno alla campagna Stop al carcinoma cervicale. Punto centrale dell´iniziativa è una petizione che chiede alle istituzioni europee e ai governi nazionali di attuare in Europa efficaci programmi di prevenzione del cancro alla cervice nonché di elaborare programmi di educazione di salute pubblica per garantire che tutte le donne possano usufruire dei servizi di screening messi a loro disposizione. La petizione è stata lanciata l´anno scorso dalla European Cervical Cancer Association (Ecca, Associazione europea per la prevenzione del cancro alla cervice) e dall´Unione internazionale contro il cancro (Uicc). Essa mira ad avvalersi di una clausola del nuovo trattato dell´Ue di Lisbona in virtù della quale la Commissione deve agire, se invitata in tal senso da una petizione firmata da oltre un milione di cittadini europei. Al momento in cui viene redatto il presente comunicato, la petizione è stata sottoscritta da oltre 109. 000 firmatari. Fra le altre cose, la petizione chiede ai politici di «sostenere la ricerca indipendente per porre in essere gli strumenti più appropriati per attuare nuovi metodi di screening e vaccinazioni contro il Papilloma virus (Hpv) al fine di garantire la massima riduzione del carcinoma cervicale in Europa». «[Il cancro alla cervice] è un campo in cui la ricerca ha realmente portato benefici», ha dichiarato al Notiziario Cordis Imelda Read, presidente dell´Ecca. La svolta più significativa degli ultimi anni è stata lo sviluppo di un vaccino contro i ceppi 16 e 18 dell´Hpv, che insieme sono responsabili del 70% circa dei casi di cancro alla cervice. Il vaccino, adesso, è disponibile in molti paesi dove viene somministrato alle ragazze prima che diventino sessualmente attive e siano a rischio di esposizione al virus che provoca questa forma di cancro. Ad avviso della signora Read, l´efficacia del vaccino ha anche attirato l´attenzione dei ricercatori che studiano altre patologie, come la febbre dengue. Intanto, le case farmaceutiche che hanno sviluppato i vaccini stanno lavorando per estenderne l´applicazione ad altri ceppi del virus. Poiché gli attuali vaccini non offrono protezione contro tutti i ceppi del virus, l´Ecca raccomanda a tutte le donne di continuare a sottoporsi regolarmente a visite di screening. La maggior parte delle donne è colpita dall´Hpv ad un certo punto della vita. Il dottor Davies ha dichiarato al Notiziario Cordis che è necessario approfondire la ricerca per comprendere il motivo per cui alcune donne sono in grado di eliminare il virus dal loro sistema mentre altre no. «Qual è il meccanismo che regola il fenomeno?», si è chiesto. Il ministro della Salute sloveno Zofija Mazej Kukovic ha firmato la petizione nel corso della cerimonia di Bruxelles. La riduzione dell´onere del cancro è una delle priorità della Slovenia per la sua Presidenza dell´Ue. «Il cancro è stato e rimane uno dei problemi sanitari pubblici più gravi in tutti gli Stati membri», ha dichiarato, sottolineando che, man mano che la popolazione dell´Europa invecchia, i tassi di sviluppo della malattia potrebbero aumentare. «Il cancro è un problema europeo», ha aggiunto. La notizia positiva è che sarebbe possibile prevenire la stragrande maggioranza dei casi di cancro alla cervice in Europa. La notizia negativa è che solo otto paesi europei (Finlandia, Islanda, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Slovenia, Svezia e Regno Unito) hanno istituito programmi di screening del cancro alla cervice ben organizzati, e questo comporta che numerose donne rimangano vulnerabili alla malattia. Inoltre, anche nei paesi in cui esistono programmi di prevenzione, molte donne non ne usufruiscono. «Entrambi i problemi possono essere risolti aumentando la consapevolezza; i politici devono essere messi a conoscenza dei benefici che questi programmi offriranno in modo da renderne prioritaria l´attuazione, mentre le donne devono essere messe al corrente dei vantaggi così da richiedere di accedere ai programmi», ha spiegato il dottor Philip Davies, direttore generale dell´Ecca. «La petizione Stop al carcinoma cervicale è un modo ottimale per conseguire questo obiettivo. » La manifestazione di Bruxelles è solo una di una serie di manifestazioni che si stanno svolgendo in Europa per segnalare la seconda settimana per la prevenzione del cancro alla cervice. La petizione è consultabile on line all´indirizzo: http://www. Cervicalcancerpetition. Eu/ European Cervical Cancer Association (Ecca): http://www. Ecca. Info .  
   
   
SERVIZI SOCIALI: NASCONO NEL LAZIO SEI POLI INTEGRATI PER GLI ANZIANI  
 
Roma, 28 gennaio 2008 - La Giunta regionale ha approvato il programma degli Stati generali degli anziani del Lazio, che si svolgeranno lunedì 3 marzo. All´evento, che si terrà al Teatro Brancaccio di Roma, parteciperanno circa 1. 500 anziani. Nel corso della giornata si alterneranno momenti di dibattito e spettacolo. L´obiettivo della Regione, infatti, e´ quello di contribuire a realizzare una società per tutte le età. Punto di forza del provvedimento la decisione di dare vita a “Poli” sperimentali integrati per il benessere delle persone anziane che si prefigurano come primo tassello di una moderna rete sociosanitaria integrata. Nei “Poli” infatti potranno trovare spazio oltre alle attività sociali anche prestazioni sociosanitarie ed anche la telemedicina. In questa prima fase è prevista la costituzione di 6 Poli uno per ogni Provincia piu uno nella città di Roma che riceveranno un finanziamento di 600 mila euro ciascuno per lo sviluppo delle iniziative previste e che dovranno avvalersi della collaborazione di Asl, organizzazioni di volontariato gestori di servizi e struttura pubbliche rivolte agli anziani. Entro 30 giorni la Direzione dell’assessorato con un determina definirà criteri e termini per la presentazione delle richieste di costituzione e funzionamento delle nuove strutture incluso il bacino di utenza massimo che sarà stabilito in riferimento alla popolazione anziana che abbia superato i 75 anni. Nella regione la popolazione che ha compiuto 65 conta circa un milione di persone , tra queste almeno la metà è oltre i 75. “Il 21,8% delle famiglie del Lazio vive in condizioni di indigenza – ha detto Anna Salome Coppotelli, assessore alle politiche Sociali - e le categorie più fragili sono le donne e gli anziani, soprattutto pensionati ultra sessantacinquenni”. “La popolazione anziana aumenta e anche il tasso di invecchiamento – oggi circa un quinto dei sessantacinquenni raggiunge gli ottanta anni – era quindi necessario programmare misure per dare una risposta concreta all’incremento del tasso di non autosufficienza e della domanda di assistenza diretta e indiretta. ” “Nelle linee di indirizzo per il Piano finalizzato alla lotta alla povertà e all’esclusione sociale – ha spiegato l’assessore Coppotelli - tuttavia, l’assessorato alle Politiche sociali ha inteso porre al centro delle strategie d’azione gli anziani come centro motore dello sviluppo regionale. Abbiamo voluto superare la sanitarizzazione delle politiche della terza età verso politiche intersettoriali di promozione della qualità della vita e dei diritti di cittadinanza. ” “L’obiettivo della Regione Lazio – ha concluso l’assessore Coppotelli - è contribuire a realizzare una società per tutte le età. Abbiamo proposto la costruzione di Poli sperimentali integrati per il benessere delle persone anziane e lo sviluppo dei rapporti intergenerazionali. E la conferenza degli Stati Generali degli anziani del Lazio, grazie all’impulso del Presidente Marrazzo, rappresenta un’occasione di confronto e di partecipazione”. .  
   
   
MARTEDI’ 29 CONVEGNO “IL FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO”  
 
Potenza, 28 gennaio 2008 - Si terrà martedì 29 gennaio a Potenza, nella Sala Inguscio della Regione, il convegno “Il Fascicolo Sanitario Elettronico” organizzato dalla Regione Basilicata e dal Cnr. L´iniziativa – spiegano i promotori - rappresenta l´avvio del progetto Lumir (Lucania Medici in Rete), realizzato dall´Itb - Cnr (Istituto di Tecnologie Biomediche del Consiglio Nazionale delle Ricerche) per l´Assessorato alla Salute della Regione Basilicata. Nel corso dell’incontro verrà presentato agli operatori sanitari il Fascicolo Sanitario Elettronico ossia l’infrastruttura informatica di base che consentirà di avviare l’informatizzazione integrale del Sistema sanitario lucano. Con un semplice click, a conclusione del progetto, gli operatori sanitari autorizzati potranno conoscere la storia clinica dei pazienti mediante informazioni sintetiche o complete sui loro eventi clinici (malattie, visite mediche, ricoveri, etc. ). Ma soprattutto la rete coinvolgerà i medici specialisti, i centri diagnostici ed i laboratori di analisi, i presidi ed i reparti ospedalieri, le farmacie, le asl e le altre strutture regionali del comparto sanitario, modificando definitivamente la comunicazione in tema di salute. Il progetto Lumir, infatti, intende abilitare e favorire un’effettiva comunicazione e condivisione delle informazioni tra gli operatori socio-sanitari della Regione attraverso l’integrazione telematica di tutte le strutture sanitarie e l’interconnessione degli operatori (e dei cittadini assistiti). Il progetto prevede, nei prossimi mesi, una fase di sperimentazione iniziale in alcune Asl con il diretto coinvolgimento dei medici su specifiche patologie (scompenso cardiaco) e sui relativi servizi sanitari. Si tratta – sottolineano Dipartimento Salute e Itb Cnr - di un´attività assai ambiziosa di telemedicina che pone la Regione Basilicata all´avanguardia nel processo in atto di informatizzazione del Servizio Sanitario Nazionale. .  
   
   
CONVEGNO SULLO SVILUPPO DI FARMACI PEDIATRICI  
 
Genova, 28 gennaio 2008 - Dal 29 maggio al 1° giugno a Genova si terrà un convegno sullo sviluppo di farmaci pediatrici. L´iniziativa mira a stimolare e promuovere l´interazione tra le tre principali parti interessate nel processo di sviluppo dei farmaci, vale a dire mondo accademico, industria e autorità normative. Si prenderà in esame il processo di ricerca e sviluppo dei medicinali, dai test preclinici e dalla prima sperimentazione clinica ad aspetti quali la convalida dei biomarcatori, la progettazione e gestione degli studi, l´analisi dei dati, la revisione etica, la normativa e la governance nella ricerca, utilizzando come paradigma il campo dei disturbi reumatici pediatrici rari. Il convegno rientra in una serie di avvenimenti promossi dalle Azioni Marie Curie sul tema «Translational Research in Paediatric Rheumatology» (Tripr). Per maggiori informazioni, consultare: http://www. Sispge. Com/tripr/ .  
   
   
OSPEDALE MATERA,MOZIONE SU VICENDA BANCA STAMINALI CORDONALI  
 
Matera, 28 gennaio 2008 - Cosimo Latronico (Fi) è il primo firmatario di una mozione concernente la vicenda della distruzione dei cordoni ombelicali custoditi presso l’Ospedale di Matera. Gli altri firmatari della mozioni sono i consiglieri regionali: Emilia Simonetti (Prc), Franco Mattia, Nicola Pagliuca e Sergio Lapenna (Fi), Egidio Digilio (An), Pasquale Di Lorenzo (Cdl) e Agatino Mancusi (Udc). Nel documento si fa riferimento alla “decisione del Direttore generale dell’Azienda Asl n. 4 di Matera che ha disposto il licenziamento del dr. Carlo Gaudiano, dirigente medico in servizio presso l’Ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera” e al fatto che “il licenziamento è stato esercitato per giusta causa ai sensi dell’articolo 2119 c. C. , avendo il dr. Carlo Gaudiano danneggiato l’immagine e la credibilità dell’Azienda, delle sue strutture e dei suoi dirigenti”. “La vicenda – continua la mozione - avrebbe preso le mosse da una denuncia del dr. Carlo Gaudiano sulla dismissione della banca delle staminali cordonali con la perdita di 500 cordoni ombelicali donati dal 1999 dalle partorienti lucane e di altre regioni”. “La notizia del licenziamento – si legge ancora nel documento - ha destato clamore e stupore nell’opinione pubblica che sarebbe, invece, interessata ad avere notizie più chiare sulle ragioni della distruzione dei 500 cordoni ombelicali donati dalle partorienti e non più disponibili”. Tutto ciò premesso con la mozione si impegna la Giunta regionale “ad intervenire per sollecitare la revoca del provvedimento di licenziamento del dr. Carlo Gaudiano disposto dall’Azienda Asl n. 4 di Matera e ad avviare una indagine amministrativa sui fatti denunciati in questi mesi dai numerosi organi di stampa sulla distruzione dei 500 cordoni ombelicali donati e custoditi dal 1999 presso l’Ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera”. .  
   
   
OSPEDALE GALLIERA: NOMINA DEL VICE PRESIDENTE E L´ATTIVITÀ SVOLTA DALL´OSPEDALE  
 
Genova, 28 gennaio 2008 – Si è svolta nel Salone della Direzione Generale del Galliera la conferenza stampa relativa alla seduta del giorno del Consiglio di Amministrazione dell´Ente, presieduto da S. E. R. Il Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova. Al centro dell´attenzione la nuova nomina del Vice Presidente e l´attività svolta dall´Ospedale negli ultimi tre anni. Il Prof. Giuseppe Profiti- Vice Presidente uscente- ha illustrato alla stampa cittadina gli importanti obiettivi raggiunti in questi anni di intenso lavoro che hanno condotto al risanamento economico dell´Ente avviato nel 2004 e culminato con il pareggio del bilancio per l´Ente nel 2007. Tra gli altri temi: la costruzione del nuovo Ospedale, la conclusione del progetto Chiappeto con l´avvio della relativa attività entro il mese di febbraio, gli interventi rivolti alla tutela della persona e della sua dignità nel campo della sicurezza e dell´accoglienza, la nuova dimensione dell´Ospedale che si è dotato della più alta tecnologia per garantire al paziente l´adeguata assistenza e le migliori cure. La conferenza è proseguita con l´annuncio del nuovo vertice. In considerazione del recente impegno del Prof. Giuseppe Profiti all´Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, il Cda e il Suo Presidente hanno ritenuto di nominare il Dott. Giuseppe Romano, ex Prefetto di Genova, nuovo Vice Presidente del Galliera. La nomina del nuovo organo istituzionale rappresenta un significativo “passaggio di testimone” all´insegna della continuità finalizzata ai grandi obiettivi che l´Ospedale deve raggiungere nei prossimi anni. Al termine dell´incontro Sua Eminenza Reverendissima ha ringraziato tutto il Cda per l´impegno e lo spirito di servizio profuso in questi anni di lavoro per il bene della cittadinanza. .  
   
   
RETE PIEMONTESE DELLE MALATTIE RARE 4300 PAZIENTI CENSITI DAL REGISTRO REGIONALE  
 
Torino, 28 gennaio 2008 - «La Rete piemontese delle malattie rare, nata nel 2004, sta emergendo come esperienza unica in Italia: è fondata sul principio del coinvolgimento di tutti gli specialisti del servizio sanitario regionale dal momento della diagnosi a quello dell’erogazione delle terapie fino al seguente follow-up. Il decentramento delle attività presso le aziende sanitarie del territorio garantisce l’omogeneità delle cure e l’equità nell’accesso ai servizi da parte dei cittadini». Così l’assessore regionale alla tutela della salute e sanità, Eleonora Artesio, ha aperto questa mattina i lavori del convegno “Patologia immune e malattie orfane”, che si è concluso concluso sabato 26 gennaio, presso il Centro Congressi Torino Incontra in via Nino Costa 8 a Torino. «Le malattie rare – ha continuato Artesio – costituiscono un problema di salute che, per i pazienti, ha anche una notevole ricaduta sul piano economico. Per questo motivo nell’ottobre del 2005 la Regione ha esteso ad alcune patologie non comprese negli elenchi ministeriali l’esenzione totale dal pagamento di tutti i farmaci di fascia A, C e H, quelli esteri e quelli galenici necessari alla cura delle malattie stesse”. Condizione necessaria per l’erogazione in regime di esenzione è la compilazione di un piano terapeutico informatizzato da parte dello specialista. La Rete, il cui coordinamento tecnico è affidato al Cmid dell’Asl To2 (Centro multidisciplinare di immunopatologia e documentazione sulle malattie rare) si avvale dall´inizio del 2006 di un apposito registro, utile per un monitoraggio efficiente e complessivo della situazione regionale, che raccoglie tutti i dati epidemiologici delle malattie rare censite in Piemonte, con l´obiettivo di elaborare protocolli diagnostico-terapeutici condivisi per la gestione uniforme e ottimale dei pazienti. Nei primi due anni di attività del registro sono state individuate 419 postazioni di censimento in tutto il Piemonte, suddivise tra aziende sanitarie locali, ospedaliere e presidi, che hanno preso in carico 4300 cittadini. L’attività diagnostica complessa è risultata più intensa presso gli ospedali Molinette e Regina Margherita di Torino, che rispettivamente hanno censito 1062 e 1074 pazienti. Le patologie rare maggiormente diffuse sul territorio piemontese sono risultate essere la sclerosi sistemica progressiva, le anemie ereditarie, i neurofibromatosi e i difetti ereditari della coagulazione. “Una comunicazione corretta delle informazioni relative alle malattie rare e ai servizi offerti ai cittadini – ha concluso Artesio – è uno dei compiti della Rete. Il sito internet www. Malattierarepiemonte. It, che proprio in questi giorni compie un anno, va incontro a questa esigenza, fornendo indicazioni sulla normativa regionale e nazionale e sulle caratteristiche delle singole patologie”. Il sito, inoltre, mette a disposizione degli operatori e dei pazienti i dati relativi alle attività di segnalazione, diagnosi e cura delle malattie di ogni azienda sanitaria e i riferimenti delle associazioni di volontariato che operano in questo ambito. Nel primo anno di attività sono stati circa 15 mila le visite al portale e 312 le mail ricevute dalla redazione, la maggior parte delle quali inviate da pazienti o dai loro familiari, con richieste prevalentemente riguardanti la cura delle patologie. Circa la metà dei messaggi ricevuti provengono da altre regioni italiane. .  
   
   
MATERIALI SANITARI DA TRAPANI AL KOSOVO  
 
Trapani, 28 gennaio 2008 - Sono partite da Trapani e arrivate nell´ospedale kosovaro di Pec attrezzature e materiale sanitario che l´Asl siciliana ha affidato al 6° reggimento bersaglieri di Trapani, che ha effettuato la consegna nelle mani del Direttore generale dell´ospedale, Skeneder Dreshaj. La notizia è stata riportata dall´Aise. Quest´attività rientra nel progetto "Vele per il Kosovo" che, proposto dai bersaglieri siciliani, è stato presentato in dicembre dal col. Paolo Filippo Tattoli nel corso del congresso "Maternal infant care Department, Peja Hospital", sviluppato dall´Ospedale di Peja/pec in collaborazione con la Regione Veneto. Sempre a Pec, è stato consegnato un frigorifero al Comando del Kosovo Protection Corp (Kpc), un´organizzazione professionale e multietnica con compiti di protezione civile che vanno dall´assistenza sanitaria alla ricostruzione delle infrastrutture. .  
   
   
BOHERINGER, DALLA RICERCA PROSPETTIVE DI RILANCIO LA REGIONE TOSCANA HA CHIESTO UN IMPEGNO A MANTENERE L’ATTIVITÀ  
 
 Firenze, 28 gennaio 2008 - Ripensare alla decisione di trasferire a Milano le funzioni amministrative e consolidare le produzioni, potenziando l’altro il marchi presente sul territorio, l’Istituto de Angeli (Ida) e affiancando l’attività produttiva con una attività di ricerca, in modo da garantire il mantenimento dei livelli occupazionali. Queste le richieste che l’assessore all’istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini ha avanzato il 24 gennaio ai vertici aziendali della Boheringer-ingelheim di Reggello. L’incontro, convocato dalla Regione anche su sollecitazione dei sindacati allarmati per la decisione della società di accentrare su Milano le funzioni amministrative, ha consentito di fare il punto sulle prospettive del gruppo. L’azienda, pur ribadendo la volontà di portare a Milano l’attività amministrativa di Boheringer, ha annunciato la volontà! ; di non abbandonare la Toscana, ma di potenziare l’atti! vit&agra ve; del polo di Reggello nell’altro marchio di sua proprietà, l’Istituto De Angeli. L’assessore ha chiesto un forte impegno per la presentazione di un credibile piano industriale che punti a potenziare l’attività del polo toscano, garantendo, anche attraverso un significativo intervento nel campo della ricerca, livelli e qualità dell’occupazione. Simoncini ha anche ricordato la possibilità di mettere a disposizione i finanziamenti europei del Fesr e del Fse per progetti concreti sul territorio. Alla riunione hanno partecipato anche il sindaco di Reggello Sergio Benedetti e l’asesssore alle attività produttive della Provincia di Firenze Stefania Saccardi. L’incontro è finito con la decisione di proseguire il confronto e prevedendo nuove riunioni sul piano di sviluppo dell’azienda per il polo di Reggello. L’assessore convoch! erà nei prossimi giorni le organizzazioni sindacali per riferire sull’esito dell’incontro. .  
   
   
I VOLONTARI C.I.V.A.C. SOSTENGONO LE ATTIVITÀ DI ‘PIAZZA’ DI NEUROTHON DAL 28 GENNAIO AL 3 FEBBRAIO INSIEME A NEUROTHON PER PROMUOVERE IL PROGETTO DI RICERCA SULLE CELLULE STAMINALI CEREBRALI “L’OFFICINA DEL CERVELLO” AL CENTRO COMMERCIALE ‘LE PORTE FRANCHE’ DI ERBUSTO (BS)  
 
Brescia, 28 gennaio 2008 - I volontari del C. I. V. A. C. – Corpo Internazionale Volontari per l’Assistenza Civile - sostengono le iniziative di ‘piazza’ organizzate da Neurothon per la promozione del progetto di Ricerca sulle cellule staminali cerebrali “L’officina del Cervello”. Le iniziative che vedranno le due associazione lavorare insieme si svolgeranno su tutto il territorio italiano grazie alla rete di volontari C. I. V. A. C. Che da anni dedicano il loro tempo a supportare progetti e associazioni benefiche. Il primo appuntamento che vedrà ufficialmente in azione Neurothon e C. I. V. A. C. Si svolgerà da lunedì 28 gennaio al Centro Commerciale “Le Porte Franche” di Erbusto (Brescia) dove, per una settimana, i volontari saranno a disposizione della clientela e dei visitatori del Centro Commerciale per fornire loro informazioni e materiali relativamente al progetto ‘L’officina del Cervello’ - attività di Ricerca finanziata da Neurothon e condotta sulle cellule staminali cerebrali dal Prof. Angelo Vescovi – biologo di fama internazionale e Presidente del Comitato Scientifico di Neurothon. Presso lo stand di Neurothon, presidiato dai volontari C. I. V. A. C. Sarà possibile, a fronte di una donazione – acquistare i prodotti solidali del Neuromarket di Neurothon: i caschi Brain Building e Crazy Brain, le giacche airbag, il libro di Laura Tangorra “Gli hanno non hanno la coda” edito da Mondadori e dei buonissimi ‘Cantucci’ di produzione artigianale, abbinabili a bottiglie di vino D. O. C. Ai più piccoli i volontari C. I. V. A. C. Regaleranno le simpatiche spille delle due associazioni. Per Informazioni Www. Neurothon. It – Www. Civac. It .  
   
   
LAVORO E PROFESSIONI NEL SOCIALE: PROGETTO NAZIONALE AFFIDATO AL VENETO PER CONOSCERE OCCUPAZIONE E PROFESSIONALITA’ IMPIEGATE  
 
Venezia, 28 gennaio 2008 Avere una maggiore conoscenza delle dimensioni occupazionali e delle professionalità impiegate nel settore dei servizi sociali, per meglio regolamentarlo e renderlo più efficiente rispetto ai nuovi bisogni sociali presenti. Con quest’obiettivo, il Ministero della Solidarietà Sociale ha affidato alla Regione Veneto, in qualità di coordinatrice della Commissione Politiche Sociali nell’ambito della Conferenza delle Regioni, un progetto nazionale sperimentale di valutazione e analisi sull’impiego e le professioni nel campo dei servizi sociali, propedeutico alle azioni di riordino del settore. Ne dà notizia l’Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi il quale informa che la Regione Veneto ha accettato l’incarico e che la Giunta veneta ha approvato il recepimento di un protocollo d’intesa sul progetto finanziato con un contributo di 720 mila euro a carico del bilancio del Ministero della Solidarietà Sociale. “L’obiettivo - spiega Valdegamberi – è di realizzare un sistema di maggiore coerenza tra i bisogni professionali dei territori e l’offerta di formazione delle diverse agenzie. Questo processo richiede una ricognizione complessiva in materia che possa consentire, sulla base di adeguate informazioni, l’assunzione di decisioni e provvedimenti coerenti con i bisogni di riassetto del settore, pervenendo ad una sua regolamentazione sia in termini di offerta formativa che di opportunità e condizioni occupazionali. Pertanto - aggiunge - il progetto di ricerca provvederà a specifici focus per i diversi ambiti regionali del settore dei servizi sociali: in termini di dimensioni e di occupazione, di diffusione delle diverse tipologie contrattuali di lavoro impiegate e sulle professionalità coinvolte, sulla regolamentazione dei rapporti tra pubblico e privato per l’erogazione dei servizi alla persona e alle famiglie, cercando di evidenziare quali sono i criteri che determinano l’impiego di determinate professionalità sociali”. .  
   
   
FIUMICINO: POSA DELLA PRIMA PIETRA PER L´AMPLIAMENTO DEL POLIAMBULATORIO DI VIA CONI ZUGNA  
 
Roma, 28 gennaio 2008 – Sono partiti, il 26 gennaio i lavori per l´ampliamento del poliambulatorio di via Coni Zugna, a Fiumicino. L´ala di nuova edificazione, occuperà complessivamente 300 metri quadri, verrà realizzata per ospitare la Casa della Salute ed ospitare il Nucleo di Cure Primarie. E´ prevista l´attivazione del servizio di endoscopia digestiva e un´area da destinare all´attività specialistica intramoenia. Sarà importante anche l´attivazione del servizio per le malattie endocrine e metaboliche, con particolare attenzione al diabete, e quella dell´area operatoria per interventi di chirurgia ambulatoriali. Saranno incrementate le ore specialistiche per la radiologia diagnostica fino a 12 ore giornaliere. Il termine lavori e´ previsto entro 12 mesi ed il costo complessivo ammonta a 1,7 milioni di euro. ´´Questi servizi – ha detto il direttore generale della Asl Rmd Giusy Gabriele - sono di fondamentale importanza per la cittadinanza perche´ assicurano l´accesso rapido all´assistenza sanitaria nelle 24 ore” “La nuova opera a Fiumicino rappresenta la nuova fase che abbiamo imboccato nella sanità del Lazio – ha detto il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, intervenendo alla posa della prima pietra insieme all´assessore alla Sanità, Augusto Battaglia. “Porteremo a termine - ha aggiunto - un grande numero di opere nella Regione, pensate 8-10 ani fa e che i cittadini attendono. La sfida che ci attende e´ quella di una sanita´ che deve migliorare sul territorio, in termini di accoglienza, dopo aver imboccato già la strada giusta occupandoci di liste d´attesa, medicina d´urgenza, edilizia sanitaria. Marrazzo ha poi rimarcato come ´´la sanità non abbia colore politico: in questo senso ho posto il tema nazionale sui criteri di nomina dei direttori generali: mai piu´ devono avere un sapore di bandiera o di parte, come pure è necessario individuare nuovi criteri per la nomina dei primari”. Il programma regionale prevede di aprire queste strutture in ogni Asl. Complessivamente per questa realizzazione sono disponibili 24 milioni di euro. .  
   
   
RICERCA E CURA. CASI CLINICI IN SCENA QUANDO LA LOTTA PER LA VITA INIZIA ‘PRIMA’: IL NEONATO PREMATURO  
 
Milano, 28 gennaio 2008 - Proseguono anche nel 2008 gli incontri Ricerca e cura. Casi clinici in scena promossi dalla Fondazione Irccs Policlinico-mangiagalli di Milano organizzati in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano: la formula è quella della rappresentazione teatrale da cui trae spunto la spiegazione scientifica fatta dagli specialisti della materia. Il primo incontro di quest’anno, Martedì 29 gennaio 2008 - Ore 18 Università degli Studi di Milano Via Festa del Perdono 7, Aula Magna, tratterà il tema delle nascite premature: in particolare verrà rappresentato un caso clinico di malformazione congenita dell’apparato respiratorio. Tutto comincia con la comunicazione della diagnosi alla coppia da parte del medico ostetrico che sottolinea la necessità di effettuare delle indagini complementari. Alla 19° settimana di gestazione viene organizzato l’incontro di counseling multidisciplinare alla presenza del neonatologo e dello psicologo. La coppia porta a termine la gravidanza anche se a qualche giorno dal parto un difficile intervento attende il nostro neonato. Per sapere come andrà a finire non resta che venire all’incontro il 29 gennaio 2008 alle ore 18 nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano. L’ingresso è libero e gratuito. Partecipano: Susanna Esposito Professore di Pediatria Generale e Specialistica, Istituto di Pediatria, Università degli Studi di Milano; Luigi Fedele Direttore dell’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia Ii Professore di Ginecologia e Ostetricia, Università degli Studi di Milano; Faustina Lalatta Responsabile dell’Unità Operativa Semplice Dipartimentale di Genetica Medica, Dipartimento Area salute della Donna, del Bambino e del Neonato; Giuseppina Mauceri Responsabile del Servizio di Psicologia Clinica dell’Unità Operativa di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale; Fabio Mosca Direttore dell’Unità Operativa di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale Professore di Pediatria Generale e Specialistica, Università degli Studi di Milano; Modera: Anna Parravicini Fondazione Irccs Ospedale Maggiore Policlinico Mangiagalli e Regina Elena. .  
   
   
LA REGIONE LAZIO STANZIA 120 MILIONI DI EURO PER IL NUOVO OSPEDALE DEI CASTELLI  
 
Roma, 28 gennaio 2008 - Presentato dal presidente della Regione Piero Marrazzo, il progetto del nuovo ospedale che verrà costruito ad Ariccia, nella parte meridionale del Comune, tra la via di Campoleone e la Nettunense. Sarà realizzato grazie a uno stanziamento regionale di 120 milioni di euro e sorgerà su 20 ettari. Dotato di tecnologie all´avanguardia avrà 300 posti letto di cui 250 per degenza in regime ordinario e 50 in regime di Day Hospital, ivi compresi i posti letto destinati all’attività libero professionale. Oltre al Presidente Piero Marrazzo erano presenti alla conferenza stampa di presentazione del progetto, l’assessore regionale alla Sanità Augusto Battaglia, l’assessore Provinciale ai Lavori Pubblici Piero Ambrosi, il Sindaco di Ariccia Emilio Cianfanelli ed il Direttore Generale dell’Azienda Usl Roma/h, Luciano Mingiacchi. “Con questo progetto si dimostra che la Regione vuole guardare avanti e non indietro. Il nostro obiettivo è una sanità moderna, equa, giusta e universale – ha detto Piero Marrazzo - noi come classe dirigente abbiamo il dovere di portare a casa risultati nei tempi stabiliti, e la presentazione oggi del progetto del Policlinico dei Castelli dimostra che è possibile”. All´interno di Palazzo Chigi, storico palazzo del centro di Ariccia, teatro delle riprese del ´Gattopardo´, il Presidente Marrazzo ha colto l´occasione per ricordare quanto scriveva Giuseppe Tomasi di Lampedusa autore del romanzo dal quale è stato tratto il celebre film: “l´importante , non è voler cambiare tutto per non cambiare nulla. Il nostro - ha aggiunto - è un ulteriore segno di discontinuità”. Alla presenza dei vertici sanitari, regionali e provinciali è stata illustrato, in modo tecnico e dettagliato, il progetto a cura di Itaca – Dipartimento di Industrial design Tecnologia dell’Architettura e Cultura dell’Ambiente – dell’Università La Sapienza di Roma. È dal 1990 che si discute sulla possibilità di realizzare un nuovo ospedale che possa razionalizzare ed accorpare le strutture sanitarie esistenti nell’area dei Castelli Romani, dandole maggiore funzionalità a fronte di una popolazione in forte crescita. Il nuovo ospedale dei Castelli romani va proprio in questa direzione: rimodellare l’offerta delle prestazioni di ricovero in aree soggette a rilevanti modificazioni demografiche con un unico Presidio, in sostituzione di un sistema di Presidi eccessivamente dispersivo e frammentato, rappresentato dagli ospedali di Albano, Ariccia e Genzano. A seguito della realizzazione del Nuovo Ospedale dei Castelli Romani l’ospedale di Albano sarà adibito a sede della Direzione Aziendale e di tutta l’infrastruttura amministrativa ad essa correlata, nonché di servizi sanitari per il territorio di Albano e Castelgandolfo. L’ospedale di Genzano diverrà la sede principale di attività territoriali, specialistiche, semiresidenziali o diurne, una parte della struttura sarà trasformata in Casa della Salute e in Presidio Territoriale di Prossimità, consentendo ai medici di Medicina Generale di poter svolgere concretamente il ruolo di filtro alla ospedalizzazione. In tal modo sarà possibile dismettere le microstrutture, disperse sul territorio, facenti capo al Distretto H2. Quanto all’ospedale Spolverini di Ariccia, la struttura sarà trasferita in permuta al Comune di Ariccia per l’acquisizione della superficie necessaria per realizzare il Nuovo Ospedale e diverrà sede delle attività socio sanitarie del comprensorio. .  
   
   
DROGHE:IN AUMENTO IN ABRUZZO COCAINA, CANNABIS E ALCOOL TRA I GIOVANI MAZZOCCA, PRESENTATO RAPPORTO 2006 SU TOSSICODIPENDENZE  
 
Pescara, 28 gennaio 2008 - Da un´indaguine campionaria Ipsad- Italia relativa all´uso di sostanze psicoattive e rivolta alla popolazione generale tra 15 e 64 anni, è emerso che, nel 2006, in Abruzzo il 9% dei rispondenti ha dichiarato di aver fatto uso, una o più volte negli ultimi 12 mesi, di cannabis (il dato nazionale è del 12%), il 2% di cocaina, lo 0,24% di eroina e l´80% di alcol. In relazione alla popolazione studentesca, invece, in Abruzzo è aumetata la percentuale di studenti che dichiarano di aver fatto uso di cannabis negli ultimi 12 mesi (dal 21% del 2005 al 24% del 2006). In Italia si è passati dal 24% del 2005 al 25% del 2006. La percentuale del consumo di eroina negli utltimi 12 mesi rimane invariata e simile al dato nazionale (1,6%) attestandosi intorno all´1,7%. Riguardo all´uso di cocaina, poi, tra gli studenti abruzzesi intervistati, si osserva un aumento della percentuale riferita all´uso della sostanza negli ultimi 12 mesi rispetto al 2005: si passa dal 3,5% del 2005 al 4,4% del 2006, superando il dato nazionale pari al 3,9%. Nel 2006, l´uso di alcol tra gli studenti è riferito all´83% dei rispondenti, contro l´80% del 2005. Il dato è lievemente inferiore a quello nazionale, pari all´85%. Sono alcuni dei dati più significativi del rapporto sul fenomeno dell´uso e dell´abuso di sostanze stupefacenti nella regione Abruzzo che è stato presentato, questa mattina, a Pescara, nella sede dell´assessorato alla Sanità. "Seguiamo questo fenomeno con costante attenzione - ha affermato l´assessore alla Sanità, Bernardo Mazzocca - non a caso siamo stati la prima Regione ad aver reso noto il rapporto 2006 mentre è in corso di elaborazione quello relativo al 2007. A tal proposito, mi preme ringraziare i componenti dell´Osservatorio epidemiologico regionale delle tossicodipendenze che hanno realizzato l´indagine in collaborazione con il Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche). Così come è opportuno rimarcare - ha continuato l´assessore - la collaborazione ricevuta da Prefetture, Questure, dai Sert e dalle Asl. Si tratta - ha concluso Mazzocca - di un importante strumento di lavoro per tutti gli operatori del pubblico e del privato coinvolti nelle attività di prevenzione, cura e riabilitazione degli stati di dipendenza". Tornando all´indagine, emerge un incremento nel consumo di alcol tra i giovani scolarizzati. La percentuale di soggetti ad ubriacature, una o più volte l´anno, è passata, infatti, dal 40% del 2005 al 43% del 2006. In calo, invece, le domande di trattamento ai servizi della Regione Abruzzo. Nel 2006, sono stati 4544 i soggetti coinvolti contro i 4622 dell´anno precedente. In relazioone all´uso problematico di sostanze, per l´anno 2006 sono state stimate in 6200 le persone che hanno fatto uso di oppiacei o stimolanti. In particolare, 5300 sono consumatori di oppiacei (contro i 5000 del 2005), pari al 6,3 per mille dei cittadini tra i 15 ed i 64 anni. Infine, il dato relativo alle denunce per produzione, traffico e vendita di sostenze stupefacenti e associazione a commettere gli stessi reati. Si è passati dalle 835 denunce del 2005 alle 857 denunce dell´anno seguente. All´incontro odierno con i giornalisti, oltre al Prefetto ed al Questore di Pescara, Paolo Orrei e Stefano Cecere, ha preso parte anche l´assessore alle Politiche Sociali, Betti Mura. .  
   
   
LA PROVINCIA DI PIACENZA TORNA AD INVESTIRE IN OPERE D´ARTE SU PROPOSTA DELL´ASSESSORE TANSINI, L´ENTE HA ACQUISTATO DUE QUADRI DI GAETANO PERATICI  
 
Piacenza, 28 gennaio 2008 - L’amministrazione provinciale, riprendendo una vecchia tradizione, arricchisce la sua collezione di opere di pittori e scultori piacentini acquistando due quadri di Gaetano Peratici, pittore piacentino tra i più affermati dell’ultimo ventennio. I quadri, due tempere su tavola, dal titolo “L’uovo del pescatore (la Bombarda)” e “I funamboli”, sono tra i più rappresentativi dell’ispirazione di questo geniale, per molti versi complesso autore, che ci propone, nelle sue opere, una visione surreale, trasfigurata, onirica della realtà; una visione mai banale, spesso sofferta, sempre sorprendente. Quello di cui parliamo è il primo di una serie di acquisti di opere di artisti locali che l’Amministrazione provinciale intende proseguire negli anni a venire. Con questa scelta, la Provincia torna a proporsi come custode della nostra migliore produzione di arti figurative. Come molti piacentini ricorderanno, per la gran parte del secolo scorso l’Ente ha svolto una meritoria attività di mecenatismo, che l’ha portato a destinare proprie risorse all’acquisto di opere di artisti piacentini. Una scelta, consentita per legge, che ha permesso di raccogliere, in diversi decenni, spendendo risorse limitate, un patrimonio artistico invidiabile e di valore crescente. Della collezione della Provincia fanno parte, ricordiamo, opere dei migliori interpreti di una stagione particolarmente felice dell’arte piacentina, quella che coincide con la fine dell’Ottocento e la prima metà del secolo scorso: Agosti, Arcelli, Arrigoni, Ballani, Bertè, Bertucci, Bolledi, Bot, Braghieri, Brizzi, Callegari, Centenari, Gallerati, Gandolfi, Giacobbi, Grassi, Guglielmetti, Malchiodi, Malfanti, Marenghi, Martini, Marulli, Montin, Mosconi, Motti, Piga, Pizzi, Richetti, Rognoni, Rolando, Romagnosi, Romano, Sichel, Sidoli, Soressi, Spazzali, Tambini, Tizzoni, Vegezzi, Veniero, Vescovi, Xerra. La collezione conta un centinaio di opere (per lo più quadri), distribuite negli uffici della sede di corso Garibaldi, oggi dotata di efficienti sistemi antifurto, ed in alcuni edifici di proprietà (una parete dell’aula magna dell’Isii Marconi, per esempio, accoglie un affresco di Richetti; presso la caserma dei Vigili del Fuoco si trova un bassorilievo in bronzo di Mario Martini). Come si ricorderà, per far conoscere al pubblico questo significativo patrimonio culturale la Provincia realizzò alla galleria Ricci Oddi, nell’autunno del 1994, una mostra ("I Quadri del Palazzo di via Garibaldi. Giovani artisti e mecenatismo nella collezione della Provincia di Piacenza"), che qualcuno definì, con felice espressione, la “Galleria degli Uffici” e che incontrò notevole successo. “L’acquisto di opere d’arte – sottolinea l’assessore provinciale alla Politica delle Risorse Pietro Tansini – è una forma di attenzione rivolta a raccogliere le testimonianze più significative della nostra migliore arte, allo scopo di dare ai cittadini la possibilità di apprezzarle gratuitamente”. .  
   
   
IACOPO TOPPAZZINI ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI STOCCARDA 5 APRILE – 8 MAGGIO 2008  
 
 Udine, 28 gennaio 2008 - Nel panorama delle iniziative culturali che maggiormente si distinguono per l’ampio respiro internazionale, un posto di tutto rilevo spetta alla città di Stoccarda che, tra aprile e maggio 2008, ospiterà in alcune delle sue sedi più rappresentative una prestigiosa selezione di artisti provenienti da tutto il mondo, ognuno portavoce delle peculiarità geo-culturali della propria terra di origine. In questo immenso puzzle multietnico intriso di tradizioni e colori chiamati a parlare tra di loro una lingua capace di superare qualsiasi confine, l’Istituto Italiano di Cultura di Stoccarda, da anni impegnato nella diffusione della lingua e della cultura contemporanea italiana, ha voluto quale ambasciatore dell’arte del nostro Paese il giovane Maestro friulano Iacopo Toppazzini. Attraverso un’attenta selezione di opere, esposte dal 5 aprile all’8 maggio presso i locali dell’Istituto di Kolbstraße 6, la mostra intende percorrere le mille sfaccettature della sensibilità dell’artista, espressa attraverso suggestive immagini visionarie che danno forma al dialogo magicamente intimo tra il pittore-poeta e la natura. Quella di Toppazzini è una pittura di respiro naïf, eppure unica nel suo iperrealismo che come leitmotiv sceglie l’incanto della notte; una notte intesa non come oscurità, ma quale lucido scenario parallelo dal quale riaffiorano, quasi fossero speranze, elementi luminosi portatori di vita. A volte, come in Si accendono le luci e Metropoli (2004), il bagliore è quello distante della città, mentre in altre viene sprigionata dalla forza dei colori che costellano il mondo animale. Basti citare Rospo nel parco (2007) o le sagome bizzarre dei pesci di profondità, in cui il riverbero stesso del soggetto riesce emblematicamente a illuminare la notte degli abissi. Scrive infatti Barbara Greco: «All’interno di una visione unitaria, di una filosofia coerente pur nella diversità dei temi, i simboli onirici ed evocativi si sovrappongono agli elementi realistici – presi da tempi, spazi, piani diversi – e creano i differenti registri espressivi delle opere: piacevoli atmosfere verdi, apparentemente serene ed idilliache, in cui alberi, erbe, rocce, acque simboleggiano la tessitura eterna della vita e dello spirito e si confrontano, per contrasto, con i paesaggi notturni di città, inquietanti nelle ombre, ma affascinati nel brillio di luci e nel brulichio di vita». Nato a San Daniele del Friuli nel 1972, Toppazzini si è laureato in Storia dell’Arte contemporanea e ha approfondito da autodidatta la sua passione per la pittura, con particolare riferimento alle tecniche murali studiate in California, Messico e Argentina. Dopo una lunga esperienza internazionale che lo ha portato ad esporre in mostre tenute in alcuni dei maggiori centri culturali mondiali quali Parigi, Vienna, Istanbul, Sidney, Efeso, Salisburgo, Salvador de Bahia, Budapest, Helsinki e Cracovia, vari riconoscimenti gli sono stati tributati in occasione dalla partecipazione, quale rappresentante italiano, alla grande rassegna “Young European Artist” tenutasi al Moya Museum di Vienna nel 2005 e - nel 2006 - al Premio Razzano di Benevento, il più prestigioso concorso italiano per giovani artisti. In concomitanza con la “lunga notte dei Musei” di Stoccarda, che prevede orari di apertura del tutto eccezionali, il vernissage della mostra avrà luogo sabato 5 aprile, dalle ore 19. 00 alle ore 2. 00. .  
   
   
NON È VERO, IL VIAGGIO NON FINISCE MAI… CINQUANTA SCATTI DAL MONDO DEL FOTOREPORTER PARMIGIANO ALESSANDRO GANDOLFI. DAL 2 AL 28 FEBBRAIO 2008 AL CIRCOLO CASTELLAZZO DI MARORE (PARMA)  
 
Parma, 28 gennaio 2008 - I surfisti in El Salvador. I pastori della Basilicata. I monaci dello Sri Lanka e i pescatori Indonesiani. E ancora: corse di cani in Québec, preghiere in Eritrea, nomadi in Kirghizistan e giovani turisti iraniani. Perché come scrive José Saramago “non è vero, il viaggio non finisce mai […] bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva…” (Viaggio in Portogallo, Einaudi). Cinquanta nuove immagini del fotoreporter parmigiano Alessandro Gandolfi sono esposte dal 2 al 28 febbraio 2008 al Circolo Castellazzo di Marore (Parma), in via Bassa Antica 12. Fotografo e giornalista freelance, Gandolfi collabora da anni con le più importanti riviste italiane di viaggio, da Geo al National Geographic Italia, da Qui Touring a Gente Viaggi e a D – La Repubblica delle Donne. E’ inoltre fondatore e co-titolare di “Parallelozero”, agenzia fotografica con sede a Milano dedicata esclusivamente ai reportage di viaggio. Nato a Parma nel 1970, Alessandro ha iniziato l’attività giornalistica collaborando come cronista alla Gazzetta di Parma. Dopo la laurea in Filosofia ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Urbino e ha lavorato a La Repubblica, come cronista a Milano e a Roma, prima di dedicarsi esclusivamente al fotogiornalismo. Il suo sito web è www. Alessandrogandolfi. Com. Inaugurazione della mostra sabato 2 febbraio 2008 alle ore 18. .  
   
   
INAUGURATA MOSTRA FOTOGRAFICA "MANINFESTANDO"  
 
Passariano (Ud), 28 gennaio 2008 - "Sono convinto che a Villa Manin si stanno facendo cose interessanti, e i risultati ci stanno dando ragione: le mostre che si sono susseguite fino a oggi destano infatti notevole interesse, e si sta raggiungendo l´obiettivo di fare di Passariano un simbolo dell´eccellenza dell´arte contemporanea nel Friuli Venezia Giulia". Con queste parole l´assessore regionale alla Cultura, Istruzione, Sport e Pace, Roberto Antonaz, ha inaugurato alla villa dei Dogi, subito affollata dal pubblico, la mostra "Manifesto-fotografia in Friuli Venezia Giulia". Evento che rappresenta il coronamento di un concorso fotografico indetto dal Centro d´arte contemporanea di Villa Manin al quale hanno partecipato oltre duecento fotografi della regione. Del concorso, proprio in occasione del taglio del nastro inaugurale della mostra, sono stati premiati i vincitori. "Siamo una realtà che produce tantissimo in fatto di cultura - ha detto Antonaz - e il Centro d´arte contemporanea che ha sede a Passariano è divenuto ormai una istituzione riconosciuta, la quale ha avuto l´intelligenza di aprirsi al territorio per raccogliere le intelligenze sparse nel Friuli Venezia Giulia". Secondo l´assessore occorre ora proseguire lungo il cammino avviato e, con la disponibilità della Regione, estendere ulteriormente le forme di collaborazione sul territorio, per stimolare ancora l´affiatamento tra gli stessi gruppi di artisti. Antonaz ha poi ricordato che il 2007 sarà ricordato come l´anno della fotografia per gli eventi ospitati alla Villa Manin. Dopo il saluto introduttivo del presidente dell´Azienda speciale Villa Manin, Vittorino Boem, in precedenza aveva parlato il direttore artistico, Francesco Bonami, proclamando i vincitori del concorso che ha generato la mostra "Maninfestando". Si sono classificati, nell´ordine, Carlo Andreasi, di Trieste, Valentina Brunello, di Gorizia, e Stefano Graziani, di Trieste. .  
   
   
WILHELM VON GLOEDEN FOTOGRAFIE NUDI PAESAGGI SCENE DI GENERE AL PALAZZO DELLA RAGIONE, MILANO  
 
Firenze, 28 gennaio 2008 - A Palazzo della Ragione dal 24 gennaio al 24 marzo 2008 saranno esposte circa 150 opere provenienti in parte dalle Raccolte Museali della Fratelli Alinari di Firenze e in parte dall’Archivio Civico Fotografico del Castello Sforzesco di Milano, che nel 2005 ha acquisito un fondo, attualmente interessato da studi e da una campagna di catalogazione scientifica, che si compone per la gran parte di fotografie senza dubbio attribuite e attribuibili a Wilhelm von Gloeden. Wilhelm von Gloeden, (Schloss Volkshagen, 16 settembre 1856 – Taormina, 16 febbraio 1931) fu fotografo di straordinario interesse soprattutto per la sua visione mitica e pagana del mondo. Si trasferì in Sicilia, a Taormina, nel 1878 per problemi di salute e ci rimase sino alla morte. In mostra oltre a documenti, libri e carte appartenute al Barone ci sono le stampe fotografiche originali che ripercorrono l’arte del fotografo tedesco: dal paesaggio siciliano alle foto delle antica vestigia classiche, dalle foto di personaggi in costume folkloristico sino al vero e proprio reportage (documentò gli effetti del catastrofico terremoto di Messina del 1908) per arrivare alle immagini classicheggianti e a quelle di nudo, soprattutto maschile. La prima esposizione monografica dedicata all´opera di von Gloeden fu allestita in Italia solo nel 1978, a Spoleto, in occasione del Festival dei Due Mondi; ci fu chi ritenne la mostra scandalosa. «Nella Sicilia Orientale» scrive Italo Zannier nel catalogo «tra Messina e Siracusa, sul finire dell’Ottocento, operò un gruppo di fotografi, talmente eccezionale, da formare un singolare Circolo d’élite, con un Presidente - il Capuana , “professore di fotografia” -, e perlomeno due Soci, il De Roberto e Giovanni Verga, tutti appassionatamente dediti alle riprese di immagini lungo l’Alcantara e la fotogenica, assolata campagna, soggetti favorevoli per “veristici” ritratti di rocce, ulivi e contadini. A questo gruppo di audaci fotoamatori, avrebbe potuto aggiungersi il bell’allemanno Wilhelm von Gloeden, immigrato corsaro d’immagini, infine stanziale operatore tra le rocce di Taormina, sopra gli scogli di Naxos, con lo sguardo d’attesa rivolto verso l’Etna fumante. Il Mongibello, inteso come l’ Olimpo, circondato dai teatrali fantasmi dei miti d’Arcadia, con un backstage di ragazzi senza veli dall’alba al tramonto e illeggiadriti e forse divertiti, propensi comunque, oltre che disponibili, al rito scenico progettato dall’esotico e gentile Guglielmo, regista infine di un sogno archeologico, che la sua nostalgica Fotografia sembrava rendere tuttora reale o perlomeno possibile in immagine. ». Il catalogo, a cura di Italo Zannier, è pubblicato da Alinari 24 Ore. . .  
   
   
RIPARTE LA PRIMA SCUOLA DI TIFO IN EUROPA  
 
Treviso, 28 gennaio 2008 - A Treviso continua l´impegno in favore del Tifo Corretto. Riparte con entusiasmo Tifiamo Insieme - I Draghi, la prima scuola di tifo corretto e creativo in Italia e in Europa. L´iniziativa è promossa dalla Provincia di Treviso assieme a Benetton Basket, Sisley Volley, Treviso Fbc e Benetton Rugby, con la collaborazione della cooperativa Comunica. Sono intervenuti oggi alla presentazione il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro, l´assessore provinciale allo Sport, Paolo Speranzon, l´assessore comunale allo Sport, Michele Chiole, il referente per lo sport dell´Ufficio Scolastico Provinciale, Giandomenico Probati, il capitano della Sisley Volley, Samuele Papi, il capitano della Benetton Basket, Matteo Soragna, l´attaccante del Treviso Fbc, Andrea Russotto, il mediano di mischia della Benetton Rugby, Alberto Lucchese, il referente della coop. Comunica, Rudy Piz. È intervenuto anche il gm della Sisley Volley, Bruno Da Re. A condurre l´iniziativa, Paolo Speranzon, assessore allo sport della Provincia di Treviso: "Oggi presentiamo il quarto anno del Progetto "Tifiamo Insieme - I Draghi", la prima scuola di tifo corretto in Europa. Un´iniziativa nata da Verdesport e ora coordinata dalla Provincia. Ogni anno il progetto si rafforza e si implementa". "Questo progetto si rafforza di anno in anno - ha detto Muraro -Partito con il mio predecessore, ora continua anche con questa Amministrazione. Perché la Provincia pone grande interesse alla sicurezza: Sicurezza Stradale, Sicurezza sui luoghi di Lavoro, Sicurezza su Internet e i nuovi media con la Carta di Treviso. Non poteva dunque mancare la sicurezza anche negli eventi sportivi, con la scuola di tifo corretto. La passione per lo sport e il tifo non possono convivere con la violenza gratuita. Questo principio vogliamo inculcarlo concretamente, coinvolgendo ragazzi di tutte le età. Dobbiamo ringraziare anche le nostre società che hanno sempre puntato sul tifo corretto. In questi primi tre anni abbiamo già coinvolto 4. 500 studenti". "Questo progetto è partito a Treviso assieme a Verdesport nei primi anni del 2. 000 - ha detto Chiole - Fin dai primi anni il progetto ha dato ottimi risultati. È un´iniziativa ed esempio in tutta Italia e pure fuori dai confini nazionali". "Questa iniziativa è importante per i ragazzi ma anche per i genitori, perché è bene che si confronti con i propri figli - ha detto Probati - il fatto che a Treviso esista una scuola di tifo come questa è un vanto in tutta l´Europa". "Sono qui per il quarto anno consecutivo - ha detto Papi - è un´iniziativa che sposo ben volentieri perché questi ragazzi sono i tifosi del futuro. Anche noi sportivi però, siamo chiamati a dare il buon esempio in campo, perché dal nostro atteggiamento si possono influenzare le reazioni del tifo". "Anche io sono qui per il quarto anno - ha detto Soragna - Questa iniziativa ha sempre più successo. È un piacere sentire i Draghi ogni partita, specie ora che i nostri risultati non sono il massimo. Nel mondo della pallacanestro spesso ci sono esempi negativi da parte dei genitori, sono loro che spesso inveiscono contro avversari o arbitri davanti ai figli. Spero dunque che la scuola di tifo serva anche a loro di rimando". "Sono qui per la prima volta ma trovo l´iniziativa lodevole - ha detto Russotto - il mondo calcio cui appartengo è senza dubbio quello che ha i problemi maggiori in questo senso. Spero allora che questi ragazzi che tifano coi Draghi diventino esempio in tutta l´Italia". "Il verso spirito che ci insegna il rugby non è la lotta in campo ma il terzo tempo, dove i tifosi di entrambe le squadre e i giocatori si ritrovano assieme dopo la partita a mangiare e bere qualcosa" ha detto Lucchese. "I Draghi sono partiti con noi di Verdesport e la Provincia ha saputo estendere il progetto anche al calcio - ha detto Da Re - in questo periodo si parla tanto di pubblico, terzo tempo e fair play. Noi abbiamo tre sport dove il problema non esiste, se non in parte. Approviamo comunque questi progetti che sono importanti nell´educazione di questi ragazzi". Rudy Piz della Cooperativa Comunica ha illustrato nello specifico il progetto, affermando che quest´anno saranno coinvolti alme 1. 200 alunni: Finalità . Educare i ragazzi delle scuole alla convivenza civile e alla passione rispettosa dell´autentico spirito sportivo attraverso l´incontro e il confronto con i campioni delle più importanti squadre locali; . Creare un momento di aggregazione interno alle strutture dello stadio Tenni, del Palaverde e dello stadio di Monigo finalizzato all´evento sportivo, con lo scopo di promuovere ed accrescere nei bambini e nei ragazzi la passione, la partecipazione attiva e l´affetto per le squadre, della Sisley Volley e della Benetton Basket, del Treviso calcio e della Benetton Rugby; . Passione sportiva e creatività: sviluppare la creatività dei bambini e dei ragazzi partecipanti, insegnando semplici tecniche manipolative/espressive da applicare (e rielaborare a discrezione dei Draghi) al tifo per la propria squadra. Favorire l´attaccamento alla squadra, creando nei ragazzi la consapevolezza che il proprio tifo può contribuire a determinare la vittoria (effetto uomo in più); L´iniziativa è rivolta ai bambini e ragazzi del territorio provinciale dalla 3° Elementare sino alla 3° Media, i quali possono iscriversi e partecipare gratuitamente alla partita con l´iniziativa "Tifiamo Insieme" tramite il sito www. Draghitreviso. It. La modalità è sempre la stessa: i Draghi si ritrovano allo stadio o al palazzetto prima delle partite, per studiare e realizzare coreografie creative in un momento di aggregazione ludica. Durante la sfida poi, gli esperti animatori seguiranno i giovani tifosi realizzando cori in favore della propria squadra, nel rispetto di se stessi e dell´avversario. Al contempo, saranno realizzati degli incontri nelle scuole con i campioni in preparazione delle partite, con lo scopo di diffondere la cultura del tifo corretto. .  
   
   
GOLF - EUROPEAN TOUR: L´AUSTRALIANO ADAM SCOTT DOMINA IL QATAR MASTERS BELLE PROVE DI EMANUELE CANONICA (13°) E DI FRANCESCO MOLINARI (25°)  
 
Roma, 28 gennaio 2008 - Con un giro finale travolgente in 61 colpi Adam Scott (268 - 69 73 65 61), numero otto mondiale, ha vinto il Commercialbank Qatar Masters (European Tour), sul percorso del Doha Golf Club a Doha nel Qatar. Il ventisettenne australiano ha superato lo svedese Henrik Stenson (271 - 69 70 67 65), anch´egli in grande spolvero con un 65, e il giovane sudafricano Charl Schwartzel (273 - 70 67 69 67). Ottima prova di Emanuele Canonica, 13° con 279 (73 68 70 68), che con un 68 conclusivo (5 birdie, un bogey) ha recuperato dieci posizioni, ma si è ben comportato anche Francesco Molinari, 25° con 281 (71 70 70 70), che ha chiuso con un 70 (4 birdie, 2 bogey). Si è classificato quarto con 273 lo svedese Johan Edfors, leader nei due giri centrali, quindi l´inglese Lee Westwood con 275 e lo scozzese Colin Montgomerie con 277. L´orgoglio ha spinto Sergio Garcia (67 di giornata) dal 23° al 7° posto con 278 dove ha trovato la compagnia di Christian Cevaer, Nick Dougherty, Anton Haig, David Howell e Jyoti Randhawa. Per il ventisettenne Scott (285. 071 euro di premio), che non ha smentito chi lo indicava come il grande favorito malgrado qualche affanno nella prima metà della gara, è la sesta vittoria nel circuito europeo e la seconda nel Qatar Masters (l´altra nel 2002), ma nel suo palmares vi sono anche cinque titoli nell´Us Pga Tour. Nel giro finale ha messo insieme ben undici birdie, dei quali cinque iniziali. Sette i birdie di Stenson. Us Pga Tour: Tiger Woods Incontenibile - Tiger Woods si appresta a vincere per la terza volta consecutiva, la quinta in assoluto, il Buick Invitational, torneo dell´Us Pga Tour che si svolge al Torrey Pines di San Diego in California e che segna il suo debutto stagionale. Mantenendo un ritmo altissimo con un giro in 66 colpi e il punteggio di 198 (67 65 66), ben diciotto sotto par, ha preso un vantaggio di otto colpi su Stewart Cink (206 - 68 69 69) e di nove su Joe Durant (207 - 70 70 67). La devastante marcia del numero uno mondiale, che appare in grandi condizioni di forma malgrado la lunga pausa che si è concesso, ha prodotto distacchi siderali per gli altri concorrenti. Doug Labelle Ii, Justin Leonard, Aaron Baddeley e Boo Weekley sono quarti con 209, Phil Mickelson è 11° con 211, Rory Sabbatini 21° con 212, Jim Furyk 33° con 214 e Vijay Singh 36° con 215. Woods ha fatto nuovamente percorso netto con sei birdie. Complessivamente nelle 54 buche ha realizzato 19 birdie e un solo bogey, alla buca 16 del primo giro. Il torneo offre un montepremi di 5,2 milioni di dollari dei quali 936. 000 andranno al vincitore. .