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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 11 Marzo 2008 |
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GLI SCIENZIATI APPROFONDISCONO LE CONOSCENZE DEGLI INTERRUTTORI GENETICI |
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Bruxelles, 11 marzo 2008 - I ricercatori europei hanno rilevato che l´ormone estrogeno può reprimere e attivare i geni del tumore al seno più rapidamente di quanto si pensasse. Gli scienziati sperano che le loro scoperte possano gettare nuova luce sulle basi molecolari dei tumori e dello sviluppo, che coinvolgono entrambi questi interruttori Dna. Il lavoro, finanziato in parte dall´Ue, è stato pubblicato nell´ultimo numero della rivista Nature. In un qualsiasi tessuto, solo un piccolo numero dei nostri geni è attivo. Ad esempio, un gene attivo in una cellula nervosa può non esserlo in una cellula epatica. I meccanismi che controllano quali geni sono attivi, e quando, sono al centro di numerose ricerche. Uno dei meccanismi più importanti è la cosiddetta metilazione del Dna, in cui un residuo chimico, detto gruppo metilico, è attaccato a sezioni del Dna. Il gruppo metilico reprime l´attività del gene, impedendo efficacemente all´apparato cellulare di attaccarsi al gene e innescando la produzione della corrispondente proteina. Fino ad oggi gli scienziati ritenevano che la metilazione fosse un processo a lungo termine, dato che i marcatori di metilazione risultano stabili e vengono trasmessi intatti anche quando la cellula si divide. Tuttavia quest´ultima ricerca mostra che, nel caso delle cellule dei tumori al seno, gli estrogeni e alcuni farmaci possono provocare rapidi cambiamenti della metilazione. Quando l´estrogeno viene ritirato dalla coltura cellulare, o quando le cellule vengono trattate con doxorubicina, un antibiotico ad azione antitumorale, i gruppi metilici vengono rimossi dalle regioni regolatorie di certi geni in poche decine di minuti. Dopo la rimozione dei gruppi metilici i geni diventano attivi, prima che la rimetilazione li reprima nuovamente. Il processo diventa ciclico e si ripete ogni 1,5 ore. ´Abbiamo osservato che, a differenza di quanto si è a lungo creduto, la metilazione può agire in tempi estremamente brevi´, ha dichiarato Sara Kangaspeska, del Laboratorio europeo di biologia molecolare (Embl). ´I risultati sfidano le nostre conoscenze sull´epigenetica come mezzo per regolare in modo permanente l´espressione genica´. ´I nuovi approfondimenti spianano la via a una ricerca sui metodi per interferire col processo di metilazione´, ha commentato Frank Gannon, della Science Foundation Ireland. ´E poiché si tratta di un processo fondamentale per l´espressione dei geni attivi nei tumori e nello sviluppo, quest´area di ricerca potrebbe rivelarsi estremamente proficua´. ´In particolare, il tumore al seno è influenzato dalla trasmissione del segnale estrogeno e dai cambiamenti nel controllo epigenetico´, ha aggiunto George Reid, anche lui dell´Embl. ´Il prossimo passo sarà trovare piccole molecole il cui target è il processo di metilazione per chiarirne il ruolo preciso´. Il lavoro è stato sostenuto dal progetto Crescendo (´Consortium for research into nuclear receptors in development and ageing´), finanziato dall´Ue nell´ambito dell´area tematica ´scienze della vita, genomica e biotecnologie per la salute´ del Sesto programma quadro (6°Pq). Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Embl. Org http://www. Nature. Com/nature . |
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I GEMELLI IDENTICI NON SONO TANTO IDENTICI QUANTO SI CREDEVA |
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Bruxelles, 11 marzo 2008 - Anche se i gemelli monozigoti possono sembrare uguali all´occhio umano, una nuova ricerca ha scoperto che in effetti non sono geneticamente identici al 100%. Un team internazionale di ricercatori americani ed europei ha pubblicato nell´American Journal of Human Genetics i risultati di uno studio sulla genetica dei gemelli identici, secondo cui tra questi gemelli esistono lievi differenze, e che sono relativamente comuni. Fino ad ora i ricercatori ritenevano che i gemelli monozigoti fossero geneticamente identici, attribuendo le eventuali differenze ai soli fattori ambientali. Secondo questo ragionamento, per esempio, le impronte digitali di gemelli identici differiscono perché ciascuno ha vissuto nell´utero condizioni leggermente diverse. In questo nuovo studio i ricercatori hanno analizzato 19 coppie di gemelli identici. Sebbene avessero un patrimonio genetico praticamente identico, uno studio più approfondito ha rivelato delle differenze di variazioni del numero delle copie o Cnv (copy number variation) nel Dna. Si ha variazione del numero delle copie quando alcune sequenze del Dna mancano o sono duplicate in modo anomalo. Tali variazioni potrebbero spiegare perché un gemello monozigote può soffrire di una malattia mentre l´altro è sano. ´Si è sempre dato per scontato che i gemelli identici lo fossero anche nel loro Dna´, spiegano gli autori che hanno diretto lo studio, Carl Bruder e Jan Dumanski, entrambi dell´Istituto di genetica dell´università dell´Alabama. ´Questo è abbastanza esatto, ma i nostri risultati suggeriscono che vi sono piccolissime lievi differenze imputabili alle Cnv´. Ed aggiungono: ´Queste differenze ci additano una via per comprendere meglio le malattie genetiche studiando i cosiddetti gemelli monozigoti discordanti, coppie di gemelli in cui uno è colpito da una malattia e l´altro no´. Secondo i dottori Bruder e Dumanski, le loro scoperte indicano che le Cnv possono rivestire un ruolo critico quando un gemello sviluppa una particolare malattia, come per esempio il morbo di Parkinson, mentre l´altro ne è immune. Tutto questo può essere efficientemente studiato nei gemelli identici. ´Le differenze nelle Cnv possono dirci se un gene mancante o più copie dello stesso gene sono implicati nell´insorgere della malattia´, afferma il Dr. Bruder. ´Se il gemello A è colpito dal morbo di Parkinson e il gemello B no, la regione del genoma in cui mostrano delle variazioni è oggetto di ulteriori studi per scoprire le cause genetiche alla base della malattia´. La ricerca è stata condotta da scienziati dell´università dell´Alabama (Usa), il Centro medico dell´università di Leiden e la Vu University (Paesi Bassi), e il Karolinska Institute (Svezia). Per maggiori informazioni, visitare: http://www. Uu. Se/en/ American Journal of Human Genetics: http://www. Ajhg. Org/ . |
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CENTRO REGIONALE PER LE MALATTIVE NEUROMUSCOLARI |
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Ancona, 11 marzo 2008 - L´azienda ospedaliera Ospedali riuniti di Ancona attivera` il Centro regionale per le malattie neuromuscolari. Lo ha deciso la Giunta regionale che ha approvato la proposta avanzata dall´Azienda. Il Centro sara` dotato di un ambulatorio dedicato alla gestione di pazienti affetti da malattie neuromuscolari all´interno della Clinica di neurologia e coordinera` le relative attivita` di assistenza sanitaria. Garantira` tutte le prestazioni diagnostiche e clinico-terapeutiche che saranno erogate in regime di ricovero e ambulatoriale, a seconda delle necessita`, utilizzando i posti letto della Clinica neurologica e lo specifico ambulatorio autorizzato. L´ambulatorio, in particolare, si integrera` con le strutture specialistiche delle Zone territoriali (come gli Ospedali di rete e le residenze sanitarie) e le Unita` valutative distrettuali che dovranno, sulla base del piano assistenziale redatto dal medico specialista del Centro, seguire il paziente al proprio domicilio per l´assistenza domiciliare e riabilitativa. La struttura disporra` di due nuovi medici specialistici in neurologia, un infermiere a integrazione del personale gia` presente, un psicologo di supporto. A partire dal 2009 il budget dell´Azienda verra` incrementato per garantire la gestione del Centro, sulla base dell´attivita` effettuata e dei costi del primo anno. L´istituzione del Centro rientra nell´ambito del Piano sanitario regionale 2007-2010 che rafforza gli interventi nel settore della disabilita`, promuovendo una logica di rete per la gestione delle problematiche cliniche piu` complesse. Si stima che attualmente circa 900 marchigiani siano affetti da patologie neuromuscolari su base genetica, mentre altri 400 segnalino patologie neuromuscolari ad andamento cronico o che richiedano trattamenti simili a quelle genetiche. Queste patologie (genetiche o croniche) hanno una notevole rilevanza sociale, in considerazione della giovane eta` dei soggetti colpiti, della precoce insorgenza della disabilita` e dell´ampio coinvolgimento della famiglia e della comunita` collegata al malato. Il raggruppamento delle malattie neuromuscolari, oltre alle distrofie muscolari vere e proprie, contempla altri tre gruppi di patologie, tutte collegate alla debolezza e all´atrofia muscolare: le malattie del motoneurone (genetiche e acquisite), le neuropatie e le miopatie croniche. L´eta` di insorgenza delle distrofie muscolari varia, a seconda delle forme cliniche, dall´infanzia all´eta` adulta. L´evoluzione della degenerazione puo` essere rapidamente progressiva o piu` lenta, con una conseguente discreta aspettativa di vita, sebbene spesso con grave disabilita`. La qualita` della vita e la sopravvivenza del paziente dipendono, in misura essenziale, dall´accuratezza e dalla frequenza dei monitoraggi clinici, oltre dal livello di efficienza e specializzazione dei presidi terapeutici e riabilitativi che prevengono le complicanze. Fondamentali sono anche le implicazioni psicologiche e la gestione della malattia da parte delle famiglie, che devono contare su una stretta collaborazione con l´equipe sanitaria specializzata. . |
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ONCOLOGIA E INFORMATICA, I MASSIMI ESPERTI A UDINE |
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Udine, 11 marzo 2008 - Sarà uno dei massimi esperti in ingegneria biomedica, il prof. Francesco Pinciroli del Politecnico di Milano, ad aprire con la sua lectio magistralis "Applicazioni informatiche in medicina" il primo convegno sulla "e-oncology" che si terrà a Udine venerdì 14 marzo al centro convegni del Palazzo delle professioni in via Cjavecis. Organizzato dal dipartimento di Oncologia dell´Azienda ospedaliero universitaria di Udine in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia, "Il Sole 24 Ore", Insiel e con il patrocinio dell´Associazione italiana di oncologia medica e del Collegio italiano dei primari oncologi medici ospedalieri, questo è il primo workshop che approfondirà lo stato dell´arte e aprirà nuove prospettive sulle applicazioni informatiche nella rete ospedaliera e in particolare nella gestione delle cure oncologiche. Non è un caso che il convegno si tenga proprio a Udine. Il Friuli Venezia Giulia è, infatti, la prima Regione in Italia che ha diffuso la cartella clinica informatizzata nella rete ospedaliera: la sperimentazione iniziò già negli anni ´90 nel dipartimento di Oncologia di Udine, in collaborazione con l´Agenzia regionale della Sanità ed Insiel. Le ricadute di questa innovazione per gli utenti sono fondamentali: gestire i pazienti sottoposti a trattamenti antitumorali con una cartella clinica informatizzata permette, infatti, di migliorare la qualità delle cure oncologiche ed aumenta la sicurezza negli ospedali, consentendo inoltre una raccolta di informazioni preziose dal punto di vista epidemiologico. Tracciare un bilancio di questa esperienza pilota e confrontarla con delle altre analoghe avviate in alcune altre regioni italiane (Trento, Asti, Forlì, sono le città che hanno lavorato a questo percorso) è l´obiettivo del convegno "e-oncology - Informatica in oncologia medica". Nella prima sessione sarà presentato lo stato dell´arte dell´informatizzazione nelle strutture oncologiche, con un confronto tra gli attuali modelli di cartella clinica utilizzati. Seguirà una tavola rotonda, moderata dai presidenti dall´Associazione nazionale di oncologia medica e del Collegio italiano dei primari oncologi, Francesco Boccardo e Giorgio Cruciani, cui parteciperanno rappresentanti del ministero della Salute, di Farmindustria, dell´Agenzia nazionale per il farmaco e delle Aziende sanitarie. La sessione del pomeriggio è dedicata alle prospettive di sviluppo, tra le quali la messa in rete delle oncologie nelle diverse regioni, la gestione del rischio clinico (cioè le procedure per aumentare la sicurezza per i pazienti nelle attività sanitarie), e la ricerca. Seguirà una tavola rotonda a cui parteciperà il sottosegretario alla Salute, l´assessore regionale alla Salute e amministratori di altre Regioni italiane. La conclusione dei lavori è affidata al presidente della Regione Friuli Venezia Giulia. . |
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GLI ADOLESCENTI SCELGONO ANTICONCEZIONALI “FAI DA TE” DAGLI ESPERTI ARRIVA LA PRIMA GUIDA “ANTIBUFALE” |
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Lisbona, 11 marzo 2008 – Nel 2008 ci sono ancora adolescenti convinte di poter rimanere incinta con un bacio. Per evitare gravidanze indesiderate scelgono lavande a base di coca-cola, rapporti lampo (meno di un minuto) oppure posizioni o luoghi particolari (fare l’amore in piedi o in acqua). Pensano che la prima volta non si possa rimanere incinta, così come se non si raggiunge l’orgasmo. Sono questi i rimedi “fai da te” e i luoghi comuni più diffusi nei blog per giovanissime, bufale antiche che ritrovano nuova forza amplificate dal web. “Sesso senza sorprese – tutto quello che (non) devi sapere per non rimanere incinta” è una guida che si propone di smontare uno alla volta i più diffusi consigli sulla contraccezione “alternativa”, un’idea del progetto Scegli Tu, il programma per una contraccezione consapevole della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia. Il vademecum, che rientra nell’ambito dello “Yasminelle study”, sarà diffuso nelle università, ai concerti e nelle discoteche, per educare divertendo anche chi è totalmente a digiuno di educazione sessuale. Materia in cui i giovani italiani sono particolarmente ignoranti, ma che rappresenta un problema anche per gli altri paesi del vecchio continente: dal Congresso Europeo di Ginecologia e Ostetricia in corso fino a sabato a Lisbona arriva infatti il richiamo degli esperti a non abbassare la guardia in tema di sicurezza contraccettiva “Una guida di questo genere può far sorridere – commenta Giorgio Vittori, Presidente della Sigo – ma è sufficiente un’analisi sommaria di quanto i ragazzi ci chiedono e si raccontano per capire che il livello di informazione è ancora davvero molto scarso. Vanno per la maggiore rimedi del tutto privi di fondamento scientifico e antichi pregiudizi duri a morire nei confronti del più sicuro anticoncezionale: la pillola. Con questo primo opuscolo ci auguriamo di riuscire a chiarire una volta per tutte che l’unico modo per fare l’amore sereni è informarsi per tempo, per non farsi cogliere impreparati”. L’8 marzo, giorno della Festa della Donna, la guida “antibufale” è stata distribuita in anteprima nelle piazze di Ancona, Bologna, Milano, Roma, Firenze, Cagliari, Torino, Palermo, Bari e Napoli. Al Congresso Europeo ampio spazio è riservato al tema della contraccezione e, in particolare, a come migliorare la consapevolezza e ridurre ulteriormente il ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza. Tutti concordano: la priorità è migliorare l’informazione. In Italia, secondo le ultime stime Sigo, solo lo 0,3% delle giovanissime under 19 possiede una buona educazione sessuale. Solo una su 4 raggiunge un livello sufficiente. Anche per questo nel nostro Paese l’utilizzo di mezzi contraccettivi fatica a decollare: “Fortunatamente il trend sta iniziando ad invertirsi – commenta il prof. Gianbenedetto Melis, Direttore della Clinica di Ostetricia e Ginecologia di Cagliari - In Italia l’uso degli estroprogestinici è in aumento, ma il nostro Paese rimane ancora il fanalino di coda dell’Europa: attualmente solo il 17% delle donne li utilizza. I motivi di questa riluttanza sono senza dubbio culturali e scontano preconcetti e luoghi comuni, ancora molto diffusi”. In particolare, la pillola continua ad essere vittima di errate convinzioni: fra le più dure a morire la necessità di sospendere temporaneamente l’assunzione, il fatto che aumenti la crescita di peli, che faccia perdere i capelli, che sia opportuno un periodo di “disintossicazione” prima di avere figli, che faccia diminuire la libido. Ma senza dubbio, il timore più frequente è quello di ingrassare. “È questo il motivo principale per cui tante donne rifiutano di utilizzare questo contraccettivo, esponendosi al rischio di gravidanze indesiderate – continua Melis - . Oggi invece, grazie alle ridotte dosi di estrogeni e all’uso di progestinici di nuova generazione, il rischio di aumentare di peso si è considerevolmente ridotto. In particolare si sono dimostrati efficaci i progestinici di quarta generazione, come il drospirenone, contenuto nella pillola Yasminelle”. Un altro pregiudizio molto diffuso, soprattutto fra i più giovani, è l’impossibilità di utilizzare contemporaneamente pillola e preservativo, La “doppia barriera” è invece il metodo che si consiglia di preferenza alle giovanissime. La pillola è infatti il metodo più sicuro per evitare una gravidanza ed è una scelta autonoma della donna, che in questo modo non delega al partner la responsabilità della contraccezione. Il preservativo è invece attualmente l’unico strumento che protegge dal rischio di malattie sessualmente trasmissibili, come l’Aids, l’epatite, ma anche patologie molto diffuse come herpes genitale, candidosi o clamidia. . . |
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TERZA GIORNATA MONDIALE DEL RENE, INCONTRO A MATERA |
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Matera, 11 marzo 2008 - L’aned, in qualità di Associazione Nazionale dei pazienti, promuove la Iii Giornata Mondiale del Rene, indetta per giovedì 13 marzo 2008, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio del Centro Nazionale Trapianti, del Ministero della Salute, per diffondere presso i cittadini una nuova cultura della Prevenzione delle malattie renali e della loro progressione alla fase terminale richiedente dialisi e trapianto, per incentivare la Ricerca scientifica, per difendere la salute di tutti e ridurre il forte peso sociale su pazienti e famiglie. Giovedì 13 marzo si terrà un incontro con il dott. Vito Gaudiano dell’Organizzazione Centro Sud Trapianti e la dott. Ssa Di Noia dell’Unità di Psicologia dell’ospedale di Matera, nell’aula magna del Liceo classico di Matera, dalle ore 11,00 alle ore 12,15, per illustrare ad un centinaio di ragazzi le problematiche, le insoddisfazioni, le aspettative di individui che vogliono sensibilizzare le Istituzioni e la gente comune sul diritto alla tutela della salute e della vita. “La giornata – spiega il segretario regionale, Donato Andrisani - è divenuta una importante occasione per focalizzare l’attenzione dell’opinione pubblica, dei media e dei politici della sanità sui tanti problemi che si pongono quotidianamente a tutti coloro che , nel mondo, soffrono di malattie renali”. In Basilicata i dati sono abbastanza simili a quelli nazionali: dal Registro Lucano, al 31/12/2007, risultano essere in dialisi 450 pazienti con una età media che supera i 60 anni, pochi in dialisi peritoneale e circa 150 trapiantati. Nel 2006 sono stati 75 i nuovi pazienti entrati in dialisi. Presso l’Unità Operativa di Nefrologia e Dialisi dell’ospedale di Matera sono in trattamento un centinaio di pazienti. Per l’Anad “occorre quindi incentivare i programmi di prevenzione. Ciò significa anche predisporre piani di riconoscimento precoce di tali malattie nella popolazione generale e mettere in atto provvedimenti per controllare e rallentare l’evoluzione delle malattie scoperte mediante tale controllo. È essenziale che ciò avvenga, perché già oggi disponiamo di rimedi terapeutici e modifiche delle abitudini di vita di dimostrata efficacia e si può fare molto per rinviare nel tempo l’inizio del trattamento dialitico nei pazienti con insufficienza renale cronica, con vantaggi economici enormi per la Sanità Pubblica. Questi programmi di prevenzione richiedono la cooperazione fra specialisti di discipline mediche differenti (nefrologi, cardiologi, diabetologi, internisti) e la collaborazione dei medici di famiglia ai quali vanno affidati importanti compiti di valutazione precoce e di controllo del successivo comportamento terapeutico”. . |
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FORMIGONI:FASCE DEBOLI,PIU´ AGEVOLAZIONI A FAMIGLIE ESCLUSIONE SOCIALE:IL PRESIDENTE LANCIA OSSERVATORIO REGIONALE |
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Milano, 11 marzo 2008 - Un Osservatorio regionale per l´esclusione sociale (Ores). E´ questa la novità annunciata dal presidente della Regione, Roberto Formigoni, al convegno "L´esclusione sociale in Lombardia, leggere il cambiamento", organizzato da Irer in occasione della presentazione del volume "L´esclusione sociale in Lombardia. Caratteristiche risposte e politiche", che si è tenuto ieri al Centro Congressi Cariplo di Via Romagnosi a Milano. Una nascita, quella dell´Ores, dettata dalla necessità di monitorare quelle realtà che le statistiche nazionali non sempre riescono a cogliere, come ha spiegato il presidente Formigoni durante il suo intervento. "Esiste un´area di famiglie in difficoltà - ha spiegato Formigoni - che le statistiche nazionali ufficiali non rappresentano sempre adeguatamente poiché si basano su medie nazionali e a cui sfuggono dunque le grandi differenze che il costo della vita determina. Per questo ritengo che anche l´Istat debba essere visto in un´ottica federalista, imperniandolo su 20 diversi sistemi regionali". "Vivere a Milano - ha aggiunto il presidente Formigoni - è più costoso che nel resto d´Italia, eppure tra il 2000 e il 2006 le famiglie in difficoltà in Lombardia sono diminuite del 10%. Si tratta di un risultato importante, perché dimostra che lo slancio dell´economia, unito un nuovo welfare sussidiario, produce risultati che in altre aree d´Italia non ci sono". Quali risposte devono venire dalla politica? "Innanzitutto un maggiore sostegno nelle politiche fiscali dedicate alle famiglie" è stata la risposta di Formigoni. "Il sistema fiscale italiano - ha aggiunto il presidente - non riconosce quasi nulla in termini di agevolazioni fiscali per le famiglie. Per questo torno a proporre oggi misure di investimento sociale che permetterebbero di togliere in Lombardia e in tutta Italia migliaia di famiglie dalla condizione di povertà". "C´è molto spazio per combattere la povertà e il rischio di esclusione sociale - ha concluso Formigoni - è uno spazio per una politica sussidiaria che assiste, senza scadere nell´assistenzialismo, sostenendo e aiutando chi sostiene e aiuta gli ultimi". . |
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LA LOTTA ALLE DIPENDENZE: UN GRANDE IMPEGNO PER LA SOCIETÀ TUTTA |
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Milano, 11 marzo 2008 - l’incontro di febbraio, sulla diagnostica per immagini, ha visto un’ampia ed entusiasta partecipazione di pubblico. Cogliamo l’occasione per ricordarvi che martedì 18 marzo si parlerà di lotta alle dipendenze La formula è quella della rappresentazione teatrale e della successiva discussione con gli specialisti del tema. Tre i casi messi in scena e commentati dagli esperti: il caso clinico di un paziente alcolista affetto da cirrosi epatica con problematiche neurologiche e psichiatriche; il caso di un uomo di 52 anni tabagista da oltre 25 anni e il caso di un paziente tossicomane arrivato in pronto soccorso. Da qui la discussione medica e sociale allo stesso tempo per affrontare le problematiche delle dipendenze. Per seguire la messa in scena dei casi e partecipare al dibattito non resta allora che venire all’incontro il 18 marzo 2008 alle ore 18 nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano. . |
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FORMAZIONE AL GALLIERA UN LABORATORIO PER OTTIMIZZARE LE COMPETENZE PROFESSIONALI |
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Genova, 11 marzo 2008 - Mercoledì 12 marzo 2008, l´Aula Magna dell´Ospedale Galliera ospiterà il convegno “Il Bilancio delle Competenze”, una differente e innovativa gestione delle risorse umane per le strutture sanitarie. Nell´ambito del simposio l´Ospedale Galliera presenterà i risultati ottenuti in seguito all´applicazione del modello del Bilancio delle Competenze effettuate su un gruppo pilota composto da personale dell´Area Sanitaria e Amministrativa dell´Ente (gestione delle risorse umane e strumentali, uffici tecnici bilancio e programmazione, settore tecnico e personale del ruolo infermieristico tecnico sanitario e della riabilitazione). “Lo studio -sostiene Adriano Lagostena, Direttore Generale del Galliera- si propone di valorizzare e ottimizzare le competenze professionali del personale coinvolto aumentandone le capacità organizzative e fornendo strumenti avanzati per la gestione dei ruoli lavorativi”. Per la prima volta in una realtà´ ospedaliera si analizza con questo strumento il “chi fa che cosa” in una nuova logica operativa e gestionale volta al superamento della posizione funzionale e a comprendere se, oltre alla specifica mansione connessa alla qualifica, l´operatore sia adeguato al compito affidatogli e le sue peculiarità´ non possano essere al meglio orientate in un vasto e variegato panorama di competenze tra loro interconnesse. “E´ importante avere una metodica – spiega Luciano Grasso, Direttore Amministrativo del Galliera- per definire i bisogni del personale se si vogliono migliorare le performance, le professionalità e raggiungere gli obiettivi. Questo modello, applicato per la prima volta al settore sanitario, ci ha consentito di sviluppare una mappa delle competenze per poter definire i processi lavorativi di ciascuno e rilevare e pianificare una formazione ad hoc personalizzata. Tutto ciò permette di identificare il mix delle competenze globalmente occorrenti e di qualificare gli specifici contributi richiesti a ciascuno cioè il profilo delle competenze attese dall´Ente rispetto al ruolo ricoperto”. La mattinata di lavori avrà inizio con i saluti del Vice Presidente del Galliera, il Prefetto Giuseppe Romano, e del Direttore Generale dell´Ente Adriano Lagostena, con la partecipazione dell´Assessore alla Salute della Regione Liguria, Claudio Montaldo. Tra i relatori del convegno: Alessandro Centrone, V. P. Corporate Human Resources di Costa Crociere, e Padre Germano Policante dell´Istituto di Cura S. Camillo Irccs di Venezia. Per consentire la massima condivisione dell´esperienza nel pomeriggio dello stesso giorno verranno attivati dei laboratori nelle diverse aule aperti ai funzionari delle diverse realtà sanitarie regionali. Nell´ambito saranno trattati i temi con proposte operative declinate per le singole competenze. “In questo senso – conclude Grasso - il progetto si propone come modulo innovativo nel panorama della formazione professionale sanitaria in quanto oltre ad aumentare le capacità strategiche, relazionali e tecnico-operative dei partecipanti sviluppa un percorso finalizzato ad aumentare la consapevolezza delle professione svolta”. . |
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NUOVA VITA PER IL TRIONFO DELLA MORTE IL CELEBRE DIPINTO AFFRESCATO DA BUFFALMACCO NEL CAMPOSANTO DI PISA È STATO SOTTOPOSTO A SOFISTICATE INDAGINI DIAGNOSTICHE E AMBIENTALI A CURA DI UN TEAM MULTIDISCIPLINARE. |
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Roma, 11 marzo 2008 - Una storia conservativa lunga e travagliata quella degli affreschi del Camposanto di Pisa, luogo capitale dell’arte italiana e meta irrinunciabile già nel Settecento di viaggiatori, letterati e artisti. Dopo interventi di restauro condotti subito dopo la guerra con metodologie poco sperimentate, i preziosi affreschi possono oggi contare su un concentrato di tecnologie e sistemi innovativi messi a disposizione da università ed enti di ricerca. I nuovi ‘ritrovati’ per curare questi capolavori saranno presentati nella città toscana, oggi pomeriggio, alle ore 15. 00, nell’ambito del convegno: “Il Camposanto di Pisa. Un progetto di restauro integrato” che si terrà fino all’8 marzo, presso l’Auditorium “G. Toniolo” e nei Nuovi laboratori di restauro Campaldo. Un team scientifico multidisciplinare composto dal Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto per i processi chimico fisici (Ipcf) di Pisa, Istituto per la conservazione e valorizzazione dei beni culturali (Icvbc) di Firenze, Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima (Isac) di Bologna - dal Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Pisa, in accordo con l’Opera Primaziale Pisana, ha avviato un’articolata indagine diagnostica sul ciclo pittorico pisano. Tra i principali obiettivi: eliminare definitivamente i fattori di deterioramento e ricollocare sulle pareti di origine alcuni affreschi, come il Trionfo della Morte (1336 - 41 c. A), in passato asportati dai muri per motivi conservativi. “Il team scientifico ha aggiornato i dati acquisiti più di venti anni fa sulle condizioni ambientali dell’edificio”, spiega Mauro Matteini, coordinatore scientifico del progetto insieme con Perla Colombini, “ ha definito un preciso e dettagliato protocollo di monitoraggio che assicuri la stabilità dei materiali impiegati nel corso del restauro in rapporto alle condizioni ambientali attuali e future, e ha valutato le nuove tecniche di pulitura e di estrazione di sali”. Le pitture in questione, giunte fino a noi ‘miracolosamente’, conobbero fin dall’Ottocento uno stato di vistoso degrado che aumentò nel secolo successivo quando, durante la Seconda Guerra mondiale, uno spezzone incendiario mandò in fiamme la copertura del Camposanto monumentale e le decorazioni furono lasciate in balia delle intemperie. “Fu deciso di ‘strappare’ gli affreschi dai muri, trasferendoli, con un collante a base di caseato di calcio, su tela fissata su pannelli di eternit”, aggiunge Matteni, già direttore dell’Istituto per la conservazione e valorizzazione dei beni culturali (Icvbc) del Cnr. Una prima fase diagnostica apertasi nel 1980 ha portato a individuare la permanenza sulla superficie pittorica di sali e gesso e il degrado della caseina, materiale organico. Sotto la direzione di Umberto Baldini, Clara Baracchini e Antonio Caleca, gli affreschi furono liberati dalle sostanze estranee e ricollocati con un nuovo adesivo su un supporto più adeguato. Nello stesso tempo alcuni dipinti furono ricollocati sulle loro pareti originarie. “In questi ultimi anni ci siamo resi conto che essi purtroppo presentavano ancora vistosi sintomi di degrado che interessavano anche le scene del ciclo del Trionfo della Morte. Prima di porvi mano si è ritenuto opportuno avviare questa nuova campagna diagnostica. Sulla base dei dati scientifici, per l’ultima parte degli affreschi ancora da restaurare”, conclude Matteini, “si procederà con un intervento di pulitura efficace e rispettoso, utilizzando resine a scambio anionico, capaci di agire selettivamente in superficie; con uno speciale laser a erbio si effettuerà un nuovo strappo degli affreschi, attualmente su eternit, per ricollocarli sulle pareti del loggiato, loro collocazione originale, evitando la formazione di condense attraverso l’interposizione di intercapedini ventilate”. . |
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LA PERSONALE DI UNO DEGLI ARTISTI RIVELAZIONI DELLO SCORSO ANNO ANTHONY LISTER ALLA KGALLERY DI LEGNANO (MI) DALL’11 APRILE AL 17 MAGGIO 2008 |
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Legnano, 11 marzo 2008 - La mostra dal titolo God’s got a plan to kill me Presenta una ventina di lavori inediti del giovane artista australiano Australiano di Brisbane, 28 anni, a New York ormai da due anni, Anthony Lister torna in Italia con 17 nuovi dipinti. Dall’11 aprile al 17 maggio sarà ospite della Kgallery di Legnano, per la sua prima personale italiana, dal titolo God’s got a plan to kill me, dopo le presenze all’edizione 2007 di Allarmi a Como e alla collettiva Kick off, tenutasi alla Kgallery di Legnano nel settembre 2007. Anthony Lister, uno degli artisti rivelazione dell’anno appena trascorso, lavora su dipinti di grandi dimensioni e installazioni che trovano ispirazione dalla street art così come dalla più normale quotidianità, per arrivare ad attingere al sovraffollato mondo delle icone dei supereroi, nel suo caso rivisitate attraverso una distorsione della figura e uno stile pittorico quasi minimale: uno stile assolutamente individuale e riconoscibile capace di restituire originalità e un nuovo spazio di interpretazione a soggetti iconografici molto sfruttati. Al suo attivo negli ultimi mesi figurano mostre personali e collettive a Londra, New York, Melbourne, Miami, Austin e Los Angeles che hanno reso alcune delle sue opere, veri e propri oggetti di culto e di discussione nel mondo del collezionismo internazionale e nelle realtà più attente al legame tra arte e contemporaneità dell’espressione. Alla Kgallery di Legnano, Lister porterà venti nuovi lavori che si rifanno, come primo spunto, al mondo dei supereroi. L’inaugurazione sarà caratterizzata da una performance dello stesso artista. . |
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GETULIO ALVIANI 3 APRILE - 2 MAGGIO 2008 |
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Roma, 11 marzo 2008 - Giovedì 3 aprile 2008 alle ore 18. 30, la Galleria Il Bulino artecontemporanea presenta a Roma un gruppo di opere di Getulio Alviani, ideatore plastico, progettista e studioso di problemi percettivi che, dagli anni Sessanta, contribuisce fattivamente anche all’affermazione, alla conoscenza e alla diffusione dell’Arte Cinetica e Programmata. La mostra è composta dalle “superfici a testura vibratile”, ottenute dalla lavorazione di lastre di alluminio - che è stata la sua ricerca formativa a partire dal 1960 -, ai “cerchi virtuali” del 1967, realizzati in acciaio, fino a un esemplare di “rilievo speculare ad elementi curvi” del 1966 per completarsi con una selezione di opere su carta, che l’autore chiama “scarti su carta”, ottenute dal recupero di frammenti di “superfici a testura vibratile” scartati durante la lavorazione delle proprie opere o provenienti dai restauri che Alviani talvolta esegue del proprio lavoro. Geometria, esattezza ed essenzialità sono per Alviani le costanti imprescindibili dell’ideazione. Alla base c’è la volontà di dare una semplificazione d’ordine nella confusione delle cose del mondo attraverso la logica e la razionalità rispetto agli impulsi dei sentimenti e delle emozioni. A differenza di molti autori e progettisti che, a partire dalla fine degli anni Cinquanta, si unirono in gruppi, per un lavoro d’equipe, il Gruppo N a Padova o il Gruppo T a Milano, Getulio Alviani ha sempre operato da solo, ponendo alla base della propria ricerca quel fondamento tecnico e scientifico già postulato dalle esperienze del costruttivismo storico, del Bauhaus e dell’arte concreta. Quest’idea del “fare” come tensione verso l’alto e verso la verificabilità e l’idea dell’arte come apice dell’espressione umana, lo hanno sempre portato a realizzare opere di grande accuratezza di esecuzione e di assoluto rigore e, conseguentemente, ad essere enormemente esigente e critico sia verso sé stesso che nei confronti di quanto gli sta attorno. “24” è una raccolta di frasi di Getulio Alviani che verrà presentata durate la serata d’inaugurazione della mostra, alla quale parteciperà l’autore: questa è la sintesi del suo pensiero. Con il passare degli anni la visione etica di Alviani ha manifestato una profonda disillusione pessimistica nei confronti dell’uomo, avvertendo l’involgarimento e il degrado della società dove anche l’arte è oramai, quasi totalmente, sinonimo della banalità e della mediocrità diffusa, dello scandalo, dell’omologazione verso il basso e anche del cattivo uso della scienza che, di per sé, potrebbe invece schiudere mondi e dare risultati immensi. La pubblicazione, edita nel 2004 da Il Bulino di Roma, ha una tiratura di mille esemplari numerati e firmati dall’autore e raccoglie ventiquattro frasi selezionate e scelte da Alviani fra gli innumerevoli appunti e considerazioni sull’arte, sulla natura, sulla vita e sull’uomo, dagli anni Cinquanta al 2004. . |
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O’A.I.R. APRE IL BANDO DI PARTECIPAZIONE AL PROGRAMMA DI RESIDENZA. |
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Milano, 11 marzo 2008 - O’ A. I. R. È un programma di residenza per artisti e teorici che si svolge a Milano (nella sede di O’) ed offre spazi di sperimentazione, tempi di riflessione, discussione, verifica. Fattori fondamentali per puntualizzare operazioni artistiche come risultato di dinamiche complesse. Organizzato da O’ il programma, avviato nella primavera 2006, prevede tre/quattro appuntamenti per stagione (ottobre-luglio), ciascuno dei quali ospita da 2 a 4 residenti, provenienti da esperienze ed approcci diversi, sin ora selezionati su invito. E’ stato appena pubblicato sul sito www. O-artoteca. Org il bando di partecipazione al programma con la relativa domanda di ammissione. Il bando è internazionale e non ha scadenza. Per ulteriori informazioni http://www. O-artoteca. Org/news oppure o@o-artoteca. Org Il programma offre un alloggio, uno studio e prevede diverse facilitazioni: ciascun residente sviluppa in modo indipendente la propria idea ma la Residenza sollecita collaborazioni tra gli artisti, i teorici e gli operatori all’interno di un contesto complesso e sfaccettato. Durante la permanenza a Milano, che varia da un minimo di due settimane fino ad un massimo di due mesi, vengono messi in discussione progetti e processi, attivati confronti e ricerche, mostrate al pubblico durante la mostra di presentazione che chiude ogni programma. . |
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BRUNO PERRAMANT NUOVI SPETTRI GALLERIE DI VILLA MEDICI SABATO 5 – DOMENICA 20 APRILE 2008 |
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Roma, 11 marzo 2008 - Da sabato 5 a domenica 20 aprile 2008, l’Accademia di Francia a Roma espone le opere di Bruno Perramant, artista residente a Villa Medici, nella mostra Nuovi spettri, titolo che si ispira ad un verso tratto dalle Illuminazioni di Arthur Rimbaud: “così come, dalla mia finestra, vedo spettri nuovi che rotolano attraverso il denso ed eterno fumo di carbone (…)”. Cosa vediamo e cosa non vediamo più? Cos’è che ci osserva e cosa ha smesso di farlo? Lo sguardo dell’artista si confronta, qui, con lo sguardo vuoto dei fantasmi dei nostri giorni, usando la pittura come mezzo per esprimere la sua visione della cultura contemporanea dell’immagine, nonostante l’egemonia dei media, principali produttori della rappresentazione della realtà. Secondo Perramant, cineasti e pittori osservano lo stesso mondo e percepiscono la stessa quotidianità, sottolineando, quindi, la grande similitudine tra un film e un dipinto. Ma, per lui, la “realtà” esiste solo come apparizione e sono le ombre di una realtà frammentata che egli cerca di dipingere prendendo spunto dalla sua mitologia personale che è influenzata dalla storia dell’arte e dalla letteratura. Così, nei dipinti di questa mostra è lo stesso Rimbaud a risvegliare “intuizioni” o “visioni raccontate”. Nel percorrere il tempo attraverso la pittura, se ne scoprono resti, di volta in volta sempre nuovi. Nuovi spettri, che rappresentano il lavoro che ci è necessario per esorcizzare le immagini che ci sono state date. L’artista Bruno Perramant nasce nel 1962 a Brest, e vive tra Parigi e la Bretagna. Espone regolarmente sia in Francia che all’estero; durante il mese di maggio, prenderà parte alla mostra « Traces de sacré » organizzata presso il Centre George Pompidou di Parigi. A settembre, lo aspetta una mostra personale a Parigi, presso la Galerie In Situ, di Fabienne Leclerc. I titoli dei quadri, come anche i titoli delle mostre, di Bruno Perramant, sono da intendersi come indizi per comprendere ed avvicinare il suo lavoro. La mostra Re Noir a Parigi, per esempio, è una chiara allusione a Jean Renoir, regista cinematografico e figlio del pittore Pierre-auguste, il cui film La règle du jeu (la regola del gioco) è stato fonte d’ispirazione d’una intera serie di spettrali dipinti. Re Noir riaffermava inoltre il rinnovato interesse dell’artista per il colore nero e il persistere d’una ricerca sulle variazioni esistenti nei diversi strati di colore scuro. Anche la mostra Dar(k)stellung a Colonia è un gioco di parole, che potrebbe tradursi come «rappresentazione dell’oscurità» (dalla fusione di Darstellung, dal tedesco Rappresentazione, e il più noto Dark, dall’inglese Nero), e costruito a partire dal testo dell’Apocalisse. I quattro cavalieri, presenti in quella esposizione, saranno nuovamente esposti in questa occasione a Villa Medici. Mentre, la più recente Quoi? di Basilea, mirava alla scomposizione di tutti i riferimenti, per far tornare alla ribalta il vero protagonista della scena: il colore. Queste mostre sono state quindi popolate da fantasmi e apparizioni come da una ritrovata attenzione per la luce, il linguaggio e la scrittura. . |
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INTRECCI: EMANUELA CAMPANI LAPILLI ALLA SALA COMUNALE D’ARTE DI TRIESTE |
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Trieste, 11 marzo 2008 - S’inaugura a lunedì 17 marzo 2008 alle ore 18. 00 alla Sala Comunale d’arte (piazza Unità d’Italia, 4) la mostra personale dell’artista triestina Emanuela Campani Lapilli intitolata Intrecci. La rassegna, che propone una ventina di opere pittoriche tutte recenti, realizzate nel 2006 e 2007 appositamente per questa esposizione, sarà presentata dall’architetto Marianna Accerboni e rimarrà visitabile fino al 6 aprile. Delicatezza e bellezza postmoderna, un’inquietudine sottile che guida il segno nervoso, mitigato e nel contempo sottolineato da vivaci e istintivi guizzi cromatici, da cui scaturiscono bagliori di luce e trasparenze - scrive Accerboni - caratterizzano il linguaggio espressionista e fine di Emanuela Campani e ne testimoniano la tenace sperimentazione. Un segno, quello dell’artista triestina, capace di librarsi in passato con consapevolezza e talento lungo i sentieri impervi e non facilmente mistificabili della rappresentazione narrativa della figura umana: nudo e ritratto, due discipline percorse dalla metà degli anni novanta a oggi nel fascinoso e antico atelier di Franco Chersicola, artista a sua volta assai meritevole e libero nel gesto pittorico e compositivo, nonché molto amato dai suoi discepoli. Ancor prima la Campani si era dedicata per anni alla pittura su seta, poi la sperimentazione sul tema del corpo e sulla tecnica del collage, sviscerata con passione nello studio del maestro arroccato sul colle, ha prodotto una metamorfosi contemporanea, che ha indotto progressivamente l’artista ad abbandonare lungo la strada le reminiscenze neoclassiche che affiorano più o meno coscientemente nella nostra cultura, per lasciare il passo a un fremito vivo e quasi doloroso, che la pittrice sa ammantare di interessanti suggestioni cromatiche di notevole originalità. Come se il seme della riflessione esistenzialista sul mistero ontologico, avesse prodotto sottile inquietudine… Così, quasi seguisse gli iati delle note di Stravinskij o della musica dodecafonica, Campani procede insinuando nelle proprie composizioni, eseguite ormai come una sorta di pittura automatica, una trama intensa e concettuale, quale rappresentazione, o meglio interiorizzazione, della realtà: una gestualità - conclude il critico - giunta ormai pressoché ai limiti dell’informale e attratta oggi dall’astrazione, che le ha fatto meritare nel 2006 il primo premio per la grafica al prestigioso Concorso nazionale Agassi di Bergamo “per la vivacità di nerbo e (di) segno in espressività e modulazioni tecniche tali da suggerire vigore di figure calate in un ambiente, suggerendo dinamiche di moto interiore e tratti esistenziali testimoni del nostro tempo”, come recita la motivazione del riconoscimento. . |
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GENTE PERMALE IN MOSTRA AD ALBEROBELLO DAL 15/03/08 AL 24/03/08 |
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San Patrignano, 11 marzo 2008 - A distanza di quattro anni ritorna la mostra fotografica “Gente Permale: volti e storia di ragazzi che cambiano. A San Patrignano” ed arriva ad Alberobello, nella provincia di Bari. Quindici anni di vita nella comunità di recupero dalla tossicodipendenza più grande d’Europa, fondata trent’anni fa, nel 1978 da Vincenzo Muccioli, che sono stati “catturati” dall’obiettivo di uno tra i più importanti fotoreporter italiani, Mauro Galligani. L’esposizione si terrà al museo del Territorio di Alberobello, realizzato all’interno di un caratteristico trullo, dal 15 al 24 marzo. L’itinerario fotografico, allestito in nove sale della struttura, racconterà al pubblico la storia di Sanpa, attraverso immagini rubate alla quotidianità e all’emozioni dei suoi ragazzi: dall’ingresso in comunità, agli incontri con il suo fondatore, Vincenzo Muccioli, dai matrimoni ai bimbi dell’asilo, dagli ospiti del centro medico, alle manifestazioni come il concorso ippico al canile. In mostra ci saranno le immagini raccolte nel volume “Gente Permale”, edito da Mondadori (50 fotografie d’autore scattate dal 1993 ad oggi), con testi di firme autorevoli del giornalismo come Dominique Lapierre, Gian Antonio Stella e Chiara Beria di Argentine, era già stata ospitata nella prestigiosa sede espositiva dell’Arengario di Milano (che contiene tra l’altro oltre 3mila capolavori dell’arte italiana), dove aveva raccolto notevoli consensi di pubblico e di critica. Stessi positivi riscontri anche per le esposizioni al Giffoni Film Festival - la più significativa rassegna cinematografica per ragazzi, visitata ogni anno da migliaia di persone, tra giovani e adulti e al Meeting dell’Amicizia tra i popoli di Rimini. “Queste immagini raccolgono oltre 18 mila storie, quante sono state le persone accolte in 26 anni”, ha spiegato Andrea Muccioli, responsabile della comunità, “per noi è molto più semplice raccontare com’è strutturata e qual è la metodologia che utilizziamo, piuttosto che comunicare le emozioni di chi sta affrontando il proprio percorso di crescita. Mauro, invece, attraverso le sue foto è riuscito a trasmettere tutta l’emotività, il senso di unione e di famiglia che ci circonda e che è indispensabile per il recupero di persone emarginate. Sono contento che questi sentimenti possano essere condivisi da chi ad Alberobello visiterà la mostra. L’inaugurazione si terrà il 15 marzo alle ore 18 nella sala consiliare del Comune di Alberobello. Dopo i saluti del sindaco Bruno De Luca, dell’assessore ai Servizi Sociali e alle Politiche giovanili Vito Carparelli, e dell’assessore alla Cultura e Rapporti con l’Unesco, Alberto Lippolis, interverranno il responsabile della comunità di San Patrignano, Andrea Muccioli e il fotografo Mauro Galligani. Il taglio del nastro della mostra è previsto alle ore 20 al museo del Territorio. Oltre a curiosare tra le 60 fotografie saranno in esposizione anche i prodotti enogastronomici della comunità di San Patrignano: vini come Montepirolo 2004 e d Avi 2004, formaggi e salumi. Per far conoscere l’attività del centro antidoga e come campagna di prevenzione alla tossicodipendenza, due ragazzi - ospiti di San Patrignano - racconteranno della loro esperienza nelle scuole medie inferiori ad Alberobello. La mostra si svolge grazie alla collaborazione e al patrocinio del Comune di Alberobello e Slow food di Alberobello. . |
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LA FONDAZIONE CORONINI CRONBERG CELEBRA LA FIGURA DEL GRANDE STORICO DELL’ARTE ANTONIO MORASSI |
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Gorizia, 11 marzo 2008 - Alla “due giorni” di studi e testimonianze, interverranno rappresentanti di tutte le istituzioni italiane ed estere presso cui lo studioso di origine goriziana scomparso 32 anni orsono, prestò servizio o frequentò per effettuare importanti expertises - Ha già dato la sua adesione all’iniziativa anche la nota studiosa di Caravaggio Mina Gregori E’ ricchissimo di eventi il panorama culturale che si prefigura anche quest’anno per la Fondazione Coronini Cronberg di Gorizia. Fra gli importanti appuntamenti, uno avrà particolare risonanza: si tratta del convegno internazionale che si svolgerà il 18 e 19 settembre prossimi nelle Scuderie di Palazzo Coronini e che sarà dedicato alla figura di Antonio Morassi (1893-1976). Il noto storico dell’arte goriziano, fu un personaggio che diede grande lustro alla città ricoprendo incarichi di notevole prestigio presso numerose istituzioni italiane, fra cui le Soprintendenze del Friuli Venzia Giulia, del Trentino, di Milano e di Genova. Studioso di chiara fama, svolse anche attività di docenza presso gli atenei di Pavia e Milano, città in cui diresse dal 1928 al 1939 la Pinacoteca di Brera. Per questo motivo la Fondazione Coronini ha pensato che fosse giusto ricordare degnamente questa personalità anche in virtù del fatto che egli fu legato da una profonda e sincera amicizia al conte Guglielmo Coronini Cronberg (1905-1990). Il convegno sarà l’occasione per ricordare un grande personaggio che potrebbe ancor oggi essere un modello ed una guida per tutti i giovani che si apprestano ad intraprendere la strada impegnativa ma appassionante della storia dell’arte. Al convegno sono stati invitati i rappresentanti di tutte le istituzioni presso cui lo studioso prestò servizio ed anche il Museo dell’Ermitage (dove Morassi si recò per delle importanti expertises negli anni Sessanta del Novecento), oltre che alcuni componenti della sua famiglia, che ha aderito con gioia all’iniziativa. L’importanza dell’evento è data anche dal fatto che questo sarà il primo convegno dedicato a Morassi, dopo trentadue anni dalla sua morte. La manifestazione ha già ricevuto il patrocinio della Provincia e del comune di Gorizia e di alcuni atenei italiani, tra cui Cà Foscari e l’Università di Pavia (che parteciperanno anche come relatori), ed è di questi giorni la notizia che anche la critica e storica dell’arte Mina Gregori, notissima caravaggista, invitata dalla Fondazione Coronini ad intervenire, ha dato la sua disponibilità con grande entusiasmo. In concomitanza con la manifestazione, sarà anche allestita una piccola mostra: la famiglia dello studioso ha dato ampia disponibilità a fornire materiale documentario (lettere, diplomi, onorificenze, fotografie) e perfino dipinti realizzati personalmente da Antonio Morassi. . |
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LA BIOKIP GALLERY PRESENTA OMBRE ART SHOW |
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Milano, 11 marzo 2008 - La Biokip Gallery torna a mettersi in mostra, dopo la chiusura del suo precedente spazio espositivo dovuta a cause di forza maggiore. E lo fa con una collettiva delle sue, e con artisti che ha già avuto il piacere di ospitare, questa volta attraverso un’esposizione che invita a riflettere sul tema dell’Ombra. L’ombra non tanto come copia sbiadita della sua immagine originale, ma anzi come fedele spalla del suo inseparabile compagno, muta e permissiva. Sempre sorridente, mai contraria. Quella che stavolta la Biokip Gallery vuole prendere in esame è l’Ombra di chi, per l’appunto, vive all’ombra di, punto. Un’ombra che prende posizione solo a seconda di quella del sole di turno. E non gli sarà mai in opposizione, sia in torto che a ragione. Quest’ombra ha una strategia o sta solo sulla difensiva, è un non schierarsi per non sciuparsi, o paura di esser viva? Così gli artisti di questa nuova collettiva, molti dei quali già presenti in alcune passate esposizioni della Biokip Gallery, si trovano insieme a dover far luce sulla fugace figura dell’Ombra. Come sempre anche gli stili e le tecniche utilizzate stavolta sono diversi e complementari. Installazioni, fotografia, grafica e pittura si uniscono per creare un moderno linguaggio artistico, articolato e completo, un dibattito sommesso che scivola in punta di piedi nel mondo di ombre tanto sfocate quanto sprecate. Quindi se vi va non restate nell’ombra, venitela a scoprire. Artisti Coinvolti: Alice Rosa - Arianna Biasiolo - Cruz - Inkyung Hwang - Marcello Mencarini - Ufocinque - Ryan Spring Dooley - Silva Ramacci - (b)ananartista - Emilio Cejalvo - Maria Palma Nozzi - Taji bpm - Thomas Ray allestimensti di: - Eva stomper - Home Innovation musiche e suoni di: - Tranz Lasagne - Digital Genetic Pasta. . |
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GOLF - US PGA TOUR: SECONDO TITOLO PER SEAN O´HAIR |
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Roma, 11 marzo 2008 - Sean O´hair (280 - 69 71 71 69) ha vinto il Pods Championship, torneo dell´Us Pga Tour svoltosi sul tracciato dell´Innisbrook Resort & Cc (par 71) a Tampa Bay in Florida. Il ventiseienne texano ha ottenuto il secondo titolo nel circuito approfittando del crollo del leader Stewart Cink che con un 74 e lo score di 282 si è dovuto accontentare del secondo posto con la folta compagnia di Ryuji Imada, Troy Matteson, George Mcneill, John Senden e Billy Mayfair. All´ottavo posto con 283 Rod Pampling e Brandt Snedeker. E´ stata una gara difficile per i giocatori che riscuotevano i maggiori favori nelle previsioni e che, forse infastiditi dal maltempo delle prime due giornate, sono usciti tutti al taglio caduto a 145: Retief Goosen ed Ernie Els 80. I con 146, David Toms 118° con 151, Chris Dimarco 136° con 153 e John Daly 137° con 154. O´hair ha percepito un assegno di 954. 000 dollari su un montepremi di 5,3 milioni di dollari. Quadrangolare Boys: Gli Azzurri Cedono Anche Con La Francia. Titolo Alla Scozia - Sul percorso del Golf Club St. Cyprien, a Perpignano in Francia, l´Italia ha ceduto anche contro i padroni di casa (7 a 2) e ha concluso al quarto posto a quota zero il "Quadrangolare Boys". Nell´altro match dell´ultima giornata la Scozia è stata superata dalla Svezia per 5,5 a 3,5, ma è riuscita ugualmente a vincere il titolo. Infatti con tre squadre a quota 2, gli scozzesi hanno avuto la meglio grazie al maggior numero di punti ottenuti negli scontri diretti (10) rispetto agli svedesi (9,5) e ai transalpini (7,5) finiti nell´ordine. L´italia, che ha recuperato Cristiano Terragni fermo nel secondo turno per un malanno, non è riuscita frenare l´ardore dei transalpini che hanno chiuso i doppi con un secco 3-0 per i successi di Romain Wattel/julien Brun (1 up su Luca Gobbi/andrea Bolognesi), di Erwan Vieilledent/lionel Weber (5/4 su Claudio Viganò/cristiano Terragni) e di Alexander Levy/joel Stalter (4/3 su Filippo Vianelli/valentino Dall´arche). Nei singoli Alexander Levy ha sconfitto Andrea Bolognesi (3/2), poi hanno conquistato i punti azzurri Luca Gobbi (3/2 su Joel Stalter) e Claudio Viganò (2 up su Lionel Weber), quindi lo score ha preso forma definitiva con altre tre vittorie transalpine di Erwan Vieilledent (1 up su Cristiano Terragni), di Julien Brun (1 up su Valentino Dall´arche) e di Romain Wattel (3/2 su Filippo Vianelli). Questi i risultati delle prime due giornate. Prima: Svezia-italia 6-3, Scozia-francia 6,5-2,5. Seconda: Scozia-italia 5,5-3,5, Francia-svezia 5-4. . |
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