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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 18 Marzo 2008
L´OPINIONE PUBBLICA DELL´UE RIMANE DECISAMENTE FAVOREVOLE ALLE RECENTI RIFORME DELLA POLITICA AGRICOLA  
 
Per il secondo anno consecutivo, i cittadini dell´Unione europea hanno espresso un forte consenso ai recenti mutamenti della politica agricola dell´Ue. È quanto emerge da un sondaggio d´opinione teso ad analizzare l´atteggiamento del pubblico nei confronti dell´agricoltura e della politica agricola comune (Pac). Questo sondaggio, già condotto una prima volta nel 2006, conferma un´opinione prevalentemente positiva sugli elementi chiave della riforma della Pac approvata nel 2003. Il sondaggio, condotto da Tns Opinion per conto della Direzione generale Agricoltura e Sviluppo rurale della Commissione europea, si è svolto tra il 19 novembre e il 14 dicembre 2007. Utilizzando il metodo d´indagine dell´Eurobarometro, sono state realizzate circa 1000 interviste dirette in ciascuno dei 27 Stati membri dell´Ue. L´opinione pubblica dell´Ue è ampiamente favorevole ad uno dei principali elementi della Pac riformata, quello che determina le modalità di erogazione degli aiuti agli agricoltori. Una netta maggioranza (52%) giudica positivamente l´aumento dei finanziamenti a favore dello sviluppo rurale e il sistema di pagare gli aiuti direttamente agli agricoltori anziché sovvenzionare i prodotti. Questo giudizio risulta oggi più diffuso di quanto lo fosse nel precedente sondaggio (+3 punti) e prevale di gran lunga sull´opinione contraria, secondo cui tali sviluppi sono negativi (12%). Inoltre, la stragrande maggioranza degli Europei appoggia il principio della "condizionalità", in base al quale gli agricoltori che non rispettano le norme ambientali, di benessere animale o di sicurezza alimentare possono vedersi ridurre i pagamenti. Queste misure riscuotono consensi da parte dell´85-88% degli intervistati, secondo i particolari criteri esaminati. Il sondaggio rivela altresì che i prezzi dei prodotti alimentari sono diventati una preoccupazione fondamentale in quest´ultimo anno: il 43% degli intervistati considera infatti una priorità politica garantire congrui prezzi per le derrate alimentari. Questa risposta, che ha guadagnato 8 punti di percentuale rispetto al sondaggio precedente, rispecchia il costante aumento dei prezzi mondiali durante il periodo intercorso tra le due indagini. Nella percezione del pubblico, l´agricoltura e le zone rurali continuano a svolgere un ruolo primordiale nell´Ue. Quasi 9 persone su 10 (89%) ritengono che si tratti di problematiche essenziali per il futuro dell´Europa. Questo giudizio trova riscontro anche nelle opinioni espresse riguardo al bilancio agricolo dell´Ue. Circa 6 cittadini su 10 (58%) sono del parere che tale bilancio debba restare invariato o aumentare nei prossimi anni, mentre appena il 18% ritiene che dovrebbe diminuire. È inoltre cresciuta (di 3 punti) la percentuale di intervistati secondo cui il bilancio agricolo dovrebbe aumentare. Il sondaggio di quest´anno comprendeva anche una nuova serie di domande sul commercio dei prodotti agricoli. A questo proposito, il 50% è favorevole al mantenimento dei dazi e dei contingenti sui prodotti agricoli, eccezion fatta per le importazioni dai paesi in via di sviluppo, mentre il 37% è contrario. A ciò si accompagna tuttavia la netta affermazione che le importazioni debbano ottemperare alle norme sanitarie e di qualità (86% a favore e 5% contro). .  
   
   
BRUXELLES, QUOTE LATTE: AUMENTO DEL 2% DA APRILE 2008 APPROVATO IERI DAL CONSIGLIO EUROPEO  
 
 I ministri europei dell´Agricoltura hanno approvato il 17 marzo la proposta di aumento del 2% delle quote latte, a partire dal 1° aprile 2008, presentata dalla Commissione europea per far fronte alla domanda crescente di prodotti lattiero-caseari all´interno dell´Unione e sui mercati mondiali. L´aumento, per un totale di 2,84 milioni di tonnellate, sarà ripartito in egual misura tra tutti e 27 gli Stati membri. Questa decisione non pregiudica il riesame del mercato del comparto lattiero-caseario attualmente in corso nel quadro della verifica dello stato di salute della Pac, nella quale la Commissione ha proposto un graduale incremento delle quote fino al 31 marzo 2015, data della loro scadenza definitiva. La relazione pubblicata nel dicembre scorso dalla Commissione evidenzia un incremento della domanda di latte nel periodo dal 2003 e al 2007, domanda che si stima continuerà a salire anche tra il 2007 e il 2014. Le prospettive sono favorevoli anche per quanto riguarda la domanda e i prezzi sul mercato mondiale. La relazione indica che un incremento del 2% delle quote è pienamente giustificato. "Mi compiaccio che i ministri abbiano approvato l´aumento delle quote!", ha affermato Mariann Fischer Boel, la Commissaria europea all´Agricoltura e allo sviluppo rurale. "Negli ultimi anni abbiamo assistito a un forte rialzo dei prezzi del latte e a una pressante richiesta di aumento delle quote. Nei prossimi anni la domanda di prodotti lattiero-caseari a elevato valore aggiunto continuerà a salire sia in Europa che nel mondo. Ritorneremo su questo tema in maggio con le proposte che presenteremo nell´ambito del "check-up" della Pac. Dobbiamo permettere ai nostri agricoltori di far fronte a tale incremento della domanda e preparare un atterraggio morbido in previsione della scadenza del regime delle quote nel 2015. " Nell´ambito della riforma della Pac del 2003 la Commissione aveva inizialmente proposto un aumento supplementare delle quote del 2%, oltre all´1,5% che era già stato approvato con l´Agenda 2000 per 11 Stati membri. Il Consiglio si era pronunciato contro l´aumento supplementare, ma aveva invitato la Commissione a presentare una relazione sulla situazione del mercato, a riforma attuata, prima di adottare una decisione definitiva. La riforma del 2003 ha comportato tutta una serie di altre modifiche al regime che disciplina il mercato dei prodotti lattiero-caseari per renderlo più ricettivo ai segnali del mercato. Nel 2003 si è proceduto alla riduzione dei prezzi di intervento del burro e del latte scremato in polvere e si è deciso di porre termine al regime delle quote nell´aprile 2015. L´andamento positivo del mercato, in concomitanza con gli effetti della riforma, ha contribuito a creare una situazione in cui per la prima volta, da quando il regime fu istituito nel 1968, le restituzioni all´esportazione sono oggi azzerate e i magazzini di intervento sono vuoti. Come era stato previsto con la riforma, anche gli aiuti interni allo smercio sono stati azzerati. Secondo le conclusioni della relazione sulle prospettive di mercato, nel periodo dal 2003 al 2007 l´incremento della produzione di formaggi e latte fresco ha permesso di assorbire un quantitativo supplementare di 5,5 milioni di tonnellate di latte, a fronte di una produzione di latte globalmente stabile. In base all´analisi della Commissione, tra il 2007 e il 2014 saranno necessarie circa 8 milioni di tonnellate supplementari per far fronte alla crescita della domanda interna, in particolare di formaggi. Per ora le prospettive sono positive anche per il mercato mondiale, dove si osserva un aumento della domanda di prodotti alimentari europei in particolare in mercati emergenti. Lasciando inalterato il regime delle quote si impedirebbe all´Unione europea di trarre vantaggio dal rialzo della domanda e dall´ottima forma dei prezzi attuali. L´analisi della Commissione evidenzia che il mercato è ampiamente in grado di assorbire un innalzamento delle quote del 2%. La previsione è che l´incremento sarà pienamente utilizzato, ma l´impatto effettivo sulla produzione sarà probabilmente più limitato, vista la situazione attuale in cui vari Stati membri non utilizzano pienamente le quote nazionali. Http://ec. Europa. Eu/agriculture/markets/milk/index_en. Htm Allegato Quote nazionali
Stato membro Quantitativi (kg)
Belgio 3 427 288 740
Bulgaria 998 580 000
Repubblica ceca 2 792 689 620
Danimarca 4 612 619 520
Germania 28 847 420 391
Estonia 659 295 360
Irlanda 5 503 679 280
Grecia 836 923 260
Spagna 6 239 289 000
Francia 25 091 321 700
Italia 10 740 661 200
Cipro 148 104 000
Lettonia 743 220 960
Lituania 1 738 935 780
Lussemburgo 278 545 680
Ungheria 2 029 861 200
Malta 49 671 960
Paesi Bassi 11 465 630 280
Austria 2 847 478 469
Polonia 9 567 745 860
Portogallo 1 987 521 000
Romania 3 118 140 000
Slovenia 588 170 760
Slovacchia 1 061 603 760
Finlandia 2 491 930 710
Svezia 3 419 595 900
Regno Unito 15 125 168 940
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VOUCHER VENDEMMIA: PRESENTATO IL DECRETO MINISTERIALE SPERIMENTAZIONE ANCHE IN PIEMONTE DALLA PROSSIMA STAGIONE  
 
Avranno applicazione anche in Piemonte i cosiddetti “voucher” o “buoni vendemmia”, previsti dal Decreto Ministeriale sul lavoro accessorio in agricoltura, presentato il 12 marzo, a Roma, dal Ministro del Lavoro e dal Ministro per le Politiche Agricole. La normativa, molto attesa nel settore, prevede l’applicazione anche in campo agricolo di disposizioni presenti nella legge Biagi (legge 30/2003) per permettere l’assunzione in modo regolare di studenti e pensionati, che tradizionalmente contribuiscono alla raccolta delle uve con prestazioni occasionali e limitate nel tempo. Il Decreto prevede, per tali rapporti di lavoro, l’istituzione di buoni orari nominali, del valore di 10 euro, con i quali verrà retribuito il lavoro occasionale, gestiti nella fase sperimentale attraverso l’Inps, che svolgerà il ruolo di concessionario, provvedendo a registrare i lavoratori, emettere i buoni e accreditare i contributi. La sperimentazione sarà avviata sin dalla vendemmia 2008 e le aree provinciali interessate saranno individuate attraverso convenzioni tra l’Inps, l’Inail, le Regioni e le Province. La Regione Piemonte, verificate le modalità attuative del Decreto, provvederà in tempi brevi a stipulare le convenzioni che permettano l’applicazione della norma sul nostro territorio, con l’obiettivo di semplificare le procedure burocratiche, soprattutto in favore delle piccole aziende, di contribuire alla riduzione del lavoro nero in agricoltura, e offrire occasioni di reddito regolare a categorie sociali, quali studenti e pensionati, che spesso sono collocati ai margini del mercato del lavoro. Si auspica che, conclusa la fase sperimentale, analoghi provvedimenti possano essere adottati anche per le altre campagne di raccolta. . . .  
   
   
FINALE EMILIA, DA ZUCCHERIFICIO A CENTRALE ELETTRICA “RICONVERSIONE: GARANZIE SU AMBIENTE E TERRITORIO”  
 
«Il piano di riconversione dello zuccherificio di Massa Finalese in centrale elettrica, che ha l’obiettivo di promuovere lo sviluppo del sistema produttivo agricolo locale e di conseguire un ragionevole interesse della componente industriale, mantiene come condizione imprescindibile la tutela del territorio e la salvaguardia delle condizioni ambientali». Lo ha ribadito Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente, rispondendo all’interpellanza presentata da Stefano Lugli (Prc) a nome dei consiglieri di Rifondazione e Verdi sulla riconversione dello zuccherificio di Massa Finalese che chiedeva anche la «costruzione di un tavolo tecnico per seguire la fase della sperimentazione della coltivazione del sorgo da fibra, analizzi l’impatto sulla salute e rediga un bilancio ambientale ed energetico». «La Provincia – ha proseguito l’assessore Caldana – è titolare del procedimento di autorizzazione a evidenza pubblica che coinvolge tutte le istituzioni e gli enti di controllo e tutela presenti sul territorio ed è quindi la Provincia l’ente di controllo a garanzia del rispetto delle condizioni. Non riteniamo pertanto necessario creare una nuova commissione sugli aspetti ambientali e di tutela della salute, mentre, in accordo con il Comune di Finale, si darà vita – ha annunciato l’assessore all’Ambiente – a un tavolo di concertazione tra enti e associazioni di categoria che segua passo passo la sperimentazione, che vede peraltro la partecipazione diretta degli agricoltori». Stefano Lugli si è dichiarato «non soddisfatto della risposta perché il progetto presenta problemi e incognite e meritava una valutazione più attenta che non coinvolgesse solo la categoria degli agricoltori». .  
   
   
OLI VEGETALI PER USI ENERGETICI: UN’OPPORTUNITA’ NON UN RISCHIO APER SI OPPONE ALLE MORATORIE REGIONALI E AGLI ATTEGGIAMENTI LOCALI IDEOLOGICAMENTE PREGIUDIZIALI SULLA PRODUZIONE DI ENERGIA RINNOVABILE DA BIOMASSE LIQUIDE DA FILIERA LUNGA.  
 
Milano – Di fronte alla recente notizia che il Consiglio regionale della Toscana avrebbe approvato una mozione per introdurre una moratoria sulla possibilità di autorizzare nuovi impianti a biomasse alimentati da oli vegetali provenienti da filiera lunga su tutto il territorio regionale, Aper - Associazione dei Produttori di Energia da fonti Rinnovabili - ribadisce la propria preoccupazione per ogni atteggiamento pregiudizialmente contrario allo sviluppo di impianti a fonte rinnovabili sul territorio nazionale, assunto dagli enti locali (in questo caso le Regioni) che invece dovrebbero essere in prima fila per promuovere tutte le fonti rinnovabili, oli vegetali da filiera lunga inclusi. “Pur condividendo la volontà di incentivare maggiormente lo sfruttamento delle risorse presenti del nostro Paese, siamo convinti che per il raggiungimento degli obiettivi al 2020 previsti dal piano di azione Clima ed Energia della Commissione Ue in materia di fonti rinnovabili – dichiara Marco Pigni direttore di Aper - occorre sviluppare in maniera equilibrata, integrata e rispettosa delle normative ambientali tutte le fonti rinnovabili, quindi anche gli oli vegetali (sia di filiera corta che di filiera lunga)”. Si ricorda inoltre che – con riferimento al costo di sviluppo delle Fer - gli ostacoli, i vincoli e le lungaggini di natura autorizzativa già ora comportano per il nostro Sistema Paese un extracosto del non fare pari al 35% in più rispetto alla media degli altri paesi Ue. “Se continueremo di questo passo – conclude Pigni – avremo in Italia il paradosso di un sistema incentivante per le fonti rinnovabili tra i più avanzati d’Europa e un sistema burocratico-autorizzativo tra i più arretrati e penalizzanti e saremo costretti, non riuscendo a centrare gli obiettivi nazionali interni ( 17% di energia da fonti rinnovabili sui consumi totali finali di energia al 2020, rispetto al 6% attuale) a ottemperare agli obblighi importando energia verde da impianti ubicati all’ estero, oppure a pagare salatissime penali a Bruxelles per il mancato rispetto dei target previsti dalle direttive Ue in materia energetico-ambientale”. .  
   
   
QUOTE LATTE: ACCOLTO DAL CONSIGLIO DI STATO IL RICORSO DELLA REGIONE PIEMONTE CONTRO LA SENTENZA DEL TAR CHE ANNULLAVA I PRELIEVI PER L´ANNATA 2004/2005  
 
 Il Consiglio di Stato, in accoglimento del ricorso presentato dalla Regione Piemonte, ha sospeso l’efficacia della sentenza del Tar Piemonte dello scorso 31 gennaio, che annullava i provvedimenti con cui Agea (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) aveva avviato i prelievi supplementari (le cosiddette multe) nei confronti dei produttori fuori quota per l´annata lattiero-casearia 2004-2005, autorizzando la Regione a emettere le relative cartelle esattoriali. La Regione, come preannunciato, aveva presentato ricorso contro tale sentenza, che è stato accolto dal Consiglio di Stato con l’ordinanza n. 1253 del 4 marzo. Pur rimanendo in attesa di poter leggere le motivazioni dell’ordinanza, che consentiranno di dare un’interpretazione più compiuta del pronunciamento, si tratta sicuramente di un primo ed importante riconoscimento della validità e fondatezza della posizione portata avanti dalla Regione in questi anni e sottolineata in più occasioni dall’Assessore all’Agricoltura, in difesa della legalità, nella lunga e complessa vicenda delle quote latte. Un diverso esito avrebbe potuto interrompere una linea di azione che è finalizzata a tutelare l’intero settore lattiero-caseario, che sta attraversando una congiuntura non facile, con conseguenze che avrebbero potuto essere molto preoccupanti per tutto il quadro normativo nazionale. La motivazione della sentenza originaria del Tar Piemonte era basata esclusivamente sulla presunta disomogeneità tra la normativa nazionale e la normativa europea, questione sulla quale il Consiglio di Stato aveva già espresso un orientamento opposto in diverse occasioni. Ricordiamo che la procedura di prelievo supplementare e i relativi atti di riscossione si riferiscono all’annata lattiero-casearia 2004/2005, nei confronti di circa 220 aziende agricole fuori quota, per un ammontare complessivo di somme dovute pari a 34 milioni di euro. . . .  
   
   
PARMALAT : APPROVATO IL PROGETTO DI BILANCIO 2007 PARMALAT S.P.A. : UTILE DI 554,7 MILIONI DI EURO E DISTRIBUZIONE DIVIDENDI PER OLTRE 264 MILIONI DI EURO, PARI A 0,159 EURO PER CIASCUNA DELLE AZIONI AVENTI DIRITTO  
 
Parmalat S. P. A. Comunica che in data 6 marzo si è tenuto, con la presidenza del Prof. Raffaele Picella, il Consiglio di Amministrazione della Società che ha approvato i Progetti di Bilancio Civilistico e Consolidato relativo all’esercizio 2007. Gruppo Il fatturato netto consolidato del 2007 è pari a 3. 863,7 milioni di euro, in crescita, rispetto ai 3. 633,6 milioni di euro dell’esercizio 2006, di 230,1 milioni (+6,3%). Se si esclude l’apprezzamento dell’euro rispetto alle principali valute (102,3 milioni di euro) e la variazione dell’area di consolidamento, dovuta Parmalat Spa Sede: Via 0. Grassi, 26 43044 Collecchio (Parma) Italia Tel. +39. 0521. 8081 Fax +39. 0521. 808322 Cap. Soc. € 1. 661. 207. 690 i. V. R. E. A. Parma n. 228069 Reg. Imprese Parma n. 04030970968 Cod. Fisc. E P. Iva n. 04030970968 essenzialmente all’entrata nel Gruppo di Newlat S. P. A. E Carnini S. P. A. (97,6 milioni di euro, al netto dell’infragruppo), all’uscita di Italcheese S. P. A. (circa 10 milioni di euro) ed all’ingresso del Paraguay (6,4 milioni di euro), il fatturato netto risulta in aumento del 6,6%. Tale miglioramento è dovuto principalmente all’incremento delle vendite in Canada, Italia e Sud Africa, quest’ultimo sostenuto anche dalla crescita economica del paese; in Italia i volumi di vendita di succhi risultano in aumento del 16,3% rispetto all’esercizio precedente a seguito del lancio di nuovi prodotti con caratteristiche funzionali, mentre il risultato positivo della controllata canadese è principalmente dovuto alla crescita dei volumi di vendita dei formaggi (+8,5%). Il margine operativo lordo si attesta a 366,6 milioni di euro in aumento di 18,9 milioni (+5,4%) rispetto all’anno precedente; in termini percentuali sul fatturato, la redditività è pari al 9,5%. Se si esclude l’apprezzamento dell’euro rispetto alle principali valute (10,2 milioni di euro) e la variazione dell’area di consolidamento, dovuta essenzialmente all’entrata nel Gruppo di Newlat S. P. A. , Carnini S. P. A, Paraguay e all’uscita di Italcheese (6,0 milioni di euro), il margine operativo lordo risulta pari a 370,8 milioni di euro, in aumento di 23,1 milioni di euro (+6,6%). Tale miglioramento è dovuto principalmente al miglior mix di vendita dei prodotti a più alto valore aggiunto ed alla riduzione dei costi di gestione, nonostante l’aumento, a livello mondiale, del costo di acquisto della materia prima latte recuperato anche dall’aumento dei listini prezzi. In particolare, per quanto riguarda i principali Paesi: In Italia il fatturato netto si attesta a 1. 146,7 milioni di euro in aumento del 12,9% rispetto ai 1. 015,8 milioni di euro del 2006. Se si escludono i risultati di Newlat e Carnini sia dall’anno 2006 che dal 2007, il fatturato netto a perimetro costante registra un incremento di circa il 3,4%. Il margine operativo lordo si attesta a 117,2 milioni di euro, in aumento di 11,4 milioni di euro rispetto ai 105,8 milioni di euro del 2006. Il miglioramento del risultato è dovuto all’effetto mix dei prodotti venduti, soprattutto grazie al buon andamento dei succhi di frutta e dei prodotti ad alto valore aggiunto nonché alla razionalizzazione dei costi nel comparto logistico/distributivo. In termini percentuali la redditività del 2007 è sostanzialmente in linea con l’anno precedente. La tensione nel mercato dell’approvvigionamento della materia prima latte ha determinato un aumento dei costi di acquisto recuperato anche attraverso gli aumenti dei listini di vendita; l’anno 2007 è stato caratterizzato dall’adeguamento del listino di vendita all’incremento del costo della materia prima latte. Il pieno bilanciamento tra listino di vendita e prezzo di acquisto del latte sarà possibile prevedibilmente solo nei primi mesi dell’anno 2008. In Canada il fatturato netto si attesta a 1. 400,6 milioni di euro rispetto ai 1. 381,3 dell’esercizio precedente, in crescita del 1,4%. A cambi costanti, risulta in crescita del 4,5% rispetto all’anno precedente. Il cambio medio della valuta locale (Cad$) si svaluta di 3,1% rispetto al cambio applicato nello stesso periodo dell’anno precedente; l’impatto cambio sul fatturato è pari a -43,4 € ml mentre sul Mol è pari a -4,2 € ml. Il margine operativo lordo si attesta a 137,0 milioni di euro, in aumento di 13,9 milioni di euro rispetto ai 123,1 del 2006; la redditività sul fatturato passa dal 8,9% al 9,8%. Il miglioramento generale dei risultati 2007 rispetto al 2006 è dovuto in gran parte al cambio del mix di vendita, alle iniziative di marketing, al nuovo packaging, al buon andamento delle vendite di formaggi, di yogurt e di prodotti ad alto valore aggiunto nonché all’aumento dei prezzi di vendita per far fronte all’aumento dei costi delle materie prime In Australia il fatturato netto ammonta a 446,7 milioni di euro, in crescita del 6,9% rispetto ai 417,9 milioni di euro dell’anno precedente. Il margine operativo lordo, pari a 37,7 milioni di euro, in calo rispetto a quello del 2006 (39,5); la redditività sul fatturato è pari al 8,4% in diminuzione di 1,0 ppt circa rispetto al 9,5% dell’anno precedente. La valuta locale (Aus$) si apprezza di 1,9% rispetto al cambio applicato nello stesso periodo dell’anno precedente; l’impatto cambio sul fatturato è pari a 8,6 € ml; sul Mol è pari a 0,7 € ml. La performance della consociata Australiana è stata condizionata da un brusco aumento del costo della materia prima latte per effetto della carenza del prodotto causata da una forte siccità, e dalla pressione sui prezzi causata dalla carenza globale di altri ingredienti dairy. Tali incrementi di costo hanno impattato il business in tutte le regioni. L’impatto ha riguardato principalmente il terzo ed il quarto trimestre 2007, rendendo difficoltoso il pieno recupero di tali costi. Tale scenario di incremento dei prezzi di vendita ha generato una riduzione dei volumi ed un calo della domanda dei prodotti di marca a prezzi superiori rispetto alle Private Label. Al fine di mitigare tali fattori esogeni negativi, Parmalat si sta concentrando sull’ottimizzazione sia dei costi delle materie prime, sia del mix di vendita attraverso lo sviluppo di prodotti ad alto valore aggiunto oltre che sull’efficienza delle ricette. In Africa prosegue la crescita del fatturato netto che, rispetto ai 343,8 milioni di euro del 2006, si attesta a 354,1 milioni di euro (+3,0%). Anche il margine operativo lordo cresce da 39,9 milioni di euro a 40,4 milioni di euro (+0,6%), mentre la redditività sul fatturato passa da 11,6% a 11,4% nel 2007 (‑ 0,2 ppt rispetto al 2006). La valuta locale (Rand Sud Africa) si svaluta del 13,2% rispetto al cambio applicato nello stesso periodo del 2006. L’impatto cambio sul fatturato è pari a - 42,0 milioni di euro e - 4,5 milioni di euro sul margine operativo lordo. I risultati sono migliorati per il buon andamento su tutte le categorie prodotto; i miglioramenti sono stati principalmente rilevati nelle vendite di formaggi, latte Uht, yogurt, succhi di frutta. Tale crescita riguarda non solo il Sud Africa che rappresenta oltre l’80% dei risultati totali nel Paese Africa, ma anche gli altri paesi minori (Mozambico, Botswana, Zambia e Swaziland) dove Parmalat risulta essere leader di mercato. In Centro e Sud America si registra un positivo andamento della Colombia che ha aumentato il margine operativo lordo percentuale dal 10,1% al 12,3% nonostante il forte aumento della materia prima latte. Il Venezuela, nonostante le difficoltà incontrate nella prima parte del 2007, ha recuperato nell’ultimo periodo dell´anno grazie al contributo dei prodotti a valore aggiunto e delle bevande base frutta. L’utile di Gruppo è pari a 673,4 milioni di euro, in aumento di 480,9 milioni di euro rispetto ai 192,5 dell’esercizio precedente. Il significativo miglioramento è dovuto sia ai risultati della gestione industriale che al raggiungimento di accordi transattivi nonché ai minori oneri finanziari netti per effetto della riduzione del costo medio del debito finanziario, dei debiti stessi e dell’aumento dei proventi derivanti dalla liquidità investita dalla Capogruppo. La posizione finanziaria netta del Gruppo è migliorata in maniera significativa passando da una posizione di indebitamento di 170,0 milioni di euro ad una di disponibilità di 855,8 milioni di euro con una variazione, rispetto al 31 dicembre 2006, di 1. 025,8 milioni. Le cause principali sono le seguenti: · la generazione di cassa dalle attività operative, al netto della variazione del capitale circolante operativo, degli investimenti e del pagamento di imposte, è stata pari a 152,3 milioni di euro; · i flussi da litigations sono stati pari a 699,5 milioni di euro; a fronte di esborsi per spese legali per 55 milioni di euro (relativi sia all’esercizio 2006 che al 2007) si sono infatti registrati incassi pari a 754,5 milioni derivanti dagli accordi transattivi raggiunti nel corso dell’esercizio; · i flussi da attività non ricorrenti sono stati pari a 230 milioni e comprendono principalmente incassi relativi a dismissioni di immobilizzazioni non strategiche (249,2 milioni di euro), esborsi per acquisto di partecipazioni (16,3 milioni di euro) ed il pagamento di debiti per procedure (11,6 milioni di euro); · i flussi relativi all’attività finanziaria riguardano proventi finanziari netti per 3,5 milioni di euro, pagamenti di dividendi per 43,7 milioni di euro, incassi per 7,5 milioni derivanti dall’esercizio di warrant ed altre minori per la differenza. Parmalat S. P. A. Il fatturato netto del 2007 è pari 869,4 milioni di euro, con un incremento del 3,3% rispetto ai 841,9 milioni di euro del 2006. Il margine operativo lordo si attesta a 78,4 milioni di euro, in aumento di 8,9 milioni di euro rispetto ai 69,5 milioni del 2006 (+12,8%). Tale miglioramento è dovuto principalmente al migliore mix di vendita dei prodotti a più alto valore aggiunto ed al controllo dei costi, nonostante l’aumento, a livello mondiale, del costo di acquisto della materia prima latte recuperato anche dall’aumento dei listini prezzi. L’utile dell’esercizio 2007 è pari a 554,7 milioni di euro, in crescita, rispetto ai 125,6 milioni di euro del 2006, di 429,1 milioni di euro. Il significativo miglioramento è dovuto sia ai risultati della gestione industriale, sia a quelli della gestione del contenzioso e della gestione straordinaria. Le disponibilità finanziarie nette migliorano significativamente passando da 341,4 milioni di euro a 1. 231,3 milioni, con una variazione di 889,9 milioni di euro. Tale miglioramento è dovuto sia alla generazione di cassa da gestione corrente sia agli eventi di natura non ricorrente già descritti per il Gruppo. Prevedibile evoluzione della gestione e dati previsionali 2008 I primi mesi del corrente esercizio stanno manifestando nei mercati maturi forti pressioni competitive che incidono sia sui volumi che sui prezzi. Le Società stanno reagendo grazie ai lanci di nuovi prodotti supportati da azioni di marketing oltre che da una attenta azione di razionalizzazione dei costi sia industriali che generali. Nel contempo il processo di semplificazione della struttura societaria permetterà, a partire dal corrente esercizio, l’afflusso alla Capogruppo degli utili conseguiti dalle controllate industriali in misura superiore a 40 milioni di euro. Queste premesse, unitamente alla gestione del contenzioso, ci permettono di riservare adeguate risorse ai soci e nel contempo di affrontare la politica di sviluppo orientata a consolidare la presenza nei mercati maturi nonché a crescere nei mercati emergenti. Inoltre il Consiglio di Amministrazione ha preso atto dei dati previsionali 2008 che, coerentemente con quanto sopra, riportano una crescita attesa in un range tra il 3% e il 5% (fatturato netto). Il trend di crescita del margine operativo lordo (Ebitda) è previsto tra il 7% e il 10%. Dividendi Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi in data odierna, ha approvato la proposta, da sottoporre agli azionisti, di destinare a dividendo il 50% dell’utile di esercizio residuo che, arrotondato per eccesso a 0,159 euro per ognuna delle 1. 661. 207. 690 azioni ordinarie emesse alla data del 29 febbraio 2008, dà un totale di euro di 264. 132. 023; oltre gli stanziamenti a riserva di euro 21. 668. 493 previsti dalla Proposta di Concordato a favore dei creditori contestati e condizionali. Qualora l’Assemblea degli azionisti approvi la suddetta proposta, il dividendo verrà posto in pagamento il 24 Aprile 2008, con data di “stacco” cedola in Borsa il 21 Aprile 2008. Convocazione dell’assemblea degli azionisti E’ stata convocato l’assemblea ordinaria degli azionisti per i prossimi 8 e 9 aprile, rispettivamente in prima e seconda convocazione per discutere e deliberare sui seguenti argomenti: approvazione del Bilancio al 31. 12. 07 ed inerente Relazione sulla Gestione con la relativa proposta di distribuzione di dividendo e nomina degli organi statutari. Relativamente alla nomina degli organi statutari, si ricorda quanto previsto all’art. 11 dello statuto sociale ai fini della presentazione delle liste per la nomina del Consiglio di Amministrazione e all’art. 21 dello statuto sociale ai fini della nomina del Collegio sindacale. Sono legittimati alla presentazione di liste soltanto dagli azionisti che, da soli o insieme ad altri azionisti, siano complessivamente titolari di azioni rappresentanti almeno l’1% del capitale sociale avente diritto di voto nell’Assemblea ordinaria. Ogni azionista potrà presentare o concorrere alla presentazione di una sola lista. Le liste dovranno essere pubblicate, a spese degli azionisti, in almeno due dei quotidiani: Corriere della Sera, La Repubblica o Il Sole 24 Ore nonchè sul Financial Times almeno 10 giorni prima (giovedì 27 marzo 2008) di quello fissato per la prima convocazione dell’Assemblea. Al fine della pubblicità delle proposte di nomina, le liste dovranno essere depositate dagli azionisti presso la sede della società, a Collecchio, Via Oreste Grassi 26, entro le ore 16,00 di venerdì 21 marzo 2008. Unitamente a ciascuna lista, entro i termini sopra indicati, dovranno depositarsi le dichiarazioni con le quali i singoli candidati accettano la propria candidatura e attestano, sotto la propria responsabilità, l’inesistenza di cause di ineleggibilità e di incompatibilità, l’esistenza dei requisiti che fossero prescritti per le rispettive cariche. Con le dichiarazioni sarà depositato per ciascun candidato un curriculum vitae riguardante le caratteristiche personali e professionali con l’eventuale indicazione dell’idoneità a qualificarsi come indipendente per quanto relativo agli amministratori . .  
   
   
BARI: RIUSO DELLE ACQUE REFLUE IN AGRICOLTURA  
 
 La Puglia è a un passo, come tutto il Mezzogiorno, dallo stato d’allerta per la crisi idrica. Lo stabilirà il prossimo 20 marzo a Roma la Protezione Civile. Ci sarà acqua da bere. Meno certa quella per irrigare. Inoltre la regione che vanta il più lungo acquedotto d’Europa è a rischio desertificazione per più fattori: piogge ridotte, suoli erodibili, limitata copertura vegetale, uso non sostenibile delle risorse. La sitibonda Puglia scarica in mare o in falda milioni di metri cubi al giorno ed è, paradossalmente, la stessa regione in cui si sono fatte le prime ricerche e sperimentazioni a livello nazionale per l’affinamento delle acque reflue destinate all’irrigazione dei campi. Il risultato di questo pionierismo sono 60 impianti sparsi per il territorio regionale. Peccato che non siano stati mai stati utilizzati, con l’aggravante di essere alla mercè dei vandali e dell’incuria. L’affinamento per il riutilizzo delle acque reflue in agricoltura è una strada che la Puglia deve necessariamente percorrere. Una scelta di sostenibilità, oltre che di opportunità economica. E’ quanto è stato auspicato stamani alla Camera di Commercio di Bari nel convegno “Riuso delle acque reflue in agricoltura”, promosso dalla Commissione Ambiente e Innovazione dell’ente camerale barese. “L’acqua, questione economica, sociale e ormai di sopravvivenza”, ha dichiarato in apertura il presidente della Camera di Commercio di Bari, Luigi Farace,“ per un’economia prevalentemente agricola come la nostra ed intere comunità che traggono sostentamento dalla lavorazione della terra. La soluzione del riutilizzo delle acque reflue è improcrastinabile. Si parla tanto di sviluppo sostenibile. E cioè di uno sviluppo che è in grado di sostenersi senza aggredire l’ambiente. Ma è sostenibile anche quello sviluppo che evita gli sprechi. Gettare l’acqua, senza cercare soluzioni di riutilizzo, con le emergenze climatiche alle quali assistiamo di frequente, è imperdonabile. E poi il reimpiego di acque reflue in agricoltura riporta al terreno sostanze fertilizzanti contenute nelle stesse acque. E’ tempo di superare pregiudizi e ritrosie sul loro utilizzo”. Il 90% della superficie regionale è destinata all’agricoltura, un esercito di 95mila piccole e medie imprese che devono fare i conti, oltre che con le altalenanti congiunture del mercato, con questioni complesse che si chiamano: surriscaldamento del pianeta, aumento della popolazione, siccità, disomogenea distribuzione delle risorse idriche, inquinamento delle acque superficiali e sotterranee. Le acque reflue possono essere la chiave di volta: con il trattamento di affinamento assumono caratteristiche vicine alla potabilità. “Vengono affinate – ha dichiarato Eligio Romanazzi, docente di Ingegneria delle Acque del Politecnico di Bari - con i raggi ultravioletti e con l’ozono”. Sono acque sicure e certamente di gran lunga superiori in qualità alle acque salmastre utilizzate in genere in agricoltura. “Immaginate quali risultati si potrebbero ottenere con acque dolci e addirittura ricche di azoto e fosforo; concimi che normalmente le imprese comprano”, ha dichiarato il consigliere della Camera di Commercio di Bari, Arturo Latorre che ha aggiunto “la soluzione di questo problema potrebbe davvero far diventare la nostra regione e in particolare la nostra provincia La California d’Italia”. Quindi il riutilizzo delle acque reflue e meteoriche, insieme ad una educazione al risparmio idrico ed ai miglioramenti tecnologici può far molto per la razionalizzazione dei consumi e per evitare gli sprechi come sottolineato da Maria Atonia Iannarelli, dirigente responsabile del Settore Tutela delle Acque della Regione Puglia. Ma dove collocare gli impianti ? Riutilizzare quelli già esistenti e mai entrati in uso? E chi li gestisce e chi paga? Non si è fatta attendere la risposta dell’assessore regionale alle Opere Pubbliche Onofrio Introna che ha dichiarato: “La Puglia deve guardare all’acqua come questione generale, ampia, dai bisogni civili a quelli agricoli ed industriali. Bisogna fare sistema e mettere fine a certe eccessive frammentazioni di competenze, funzioni e gestioni che non possono che disperdere energie e risorse dell’ambiente e dei territori. L’acqua è un bene prezioso e da tale va trattato. Il prossimo 20 marzo, a Roma, all’incontro con la protezione civile, in cui si stabilirà se dichiarare o no lo stato d’allerta idrica nel Mezzogiorno, proporrò che in Puglia, sulla materia acqua, si unifichino le competenze e che tutto venga gestito da un unico soggetto: l’Authority per l’acqua”. Sono intervenuti all’incontro anche Antonio Rosario Di Santo, segretario dell’Autorità di Bacino di Puglia e in rappresentanza dell’Anci, il sindaco di Canosa, Francesco Ventola, Francesco Caruso, direttore Cia Bari. .  
   
   
LA CROAZIA RINUNCIA ALLA ZERP  
 
“Sospiro di sollievo delle marinerie italiane per la conclusione positiva di una vicenda che teneva in apprensione i nostri pescatori che operano nell’Adriatico” Questo il commento del Presidente della Federcoopesca-confcooperative Massimo Coccia, alla notizia che il Parlamento croato ha votato per la rinuncia alla’applicazione della Zerp, nella zona di Jabuka Pomo Pit. Un´area di 23. 870 km2 . “Siamo fiduciosi –conclude Coccia- che questo segnale di apertura e di dialogo contribuirà ad una corretta e condivisa gestione della pesca nell’Adriatico”. .  
   
   
ARENA AGROINDUSTRIE ALIMENTARI S.P.A. PROSEGUE L’ATTUAZIONE DELL’ACCORDO CON YA GLOBAL DUTCH.  
 
Bojano (Cb) - Arena S. P. A. Ha comunicato il 13 marzo che, nell’ambito della operazione di aumento di capitale per euro 90. 000. 000 riservato a Ya Global Dutch B. V. (“Ya Global”), con riferimento al primo versamento in conto aumento di capitale di euro 8. 000. 000 costituente la Prima Tranche Grande, in data 12 marzo 2008 è terminato il periodo di formazione del prezzo per l’emissione delle nuove azioni relative alla prima tranche componente la Prima Tranche Grande, per un importo di euro 1. 500. Si ricorda che il prezzo di sottoscrizione delle azioni della Prima Tranche Grande è pari al 96% del minore dei prezzi ufficiali del titolo Arena rilevato durante il periodo di formazione del prezzo della durata di dieci giorni di borsa aperta. Considerato quanto sopra Arena informa che il prezzo di emissione delle nuove azioni è stato determinato in euro 0,0776, quindi saranno emesse numero 19. 329. 896 nuove azioni in favore di Ya Global. La Società comunica inoltre che oggi, 13 marzo 2008, inizia il periodo di formazione del prezzo relativo alla seconda tranche componente la Prima Tranche Grande per un ammontare di euro 1. 000. 000. Il prezzo al quale saranno emesse le nuove azioni sarà calcolato come sopra descritto. In ordine all’andamento negativo che il titolo sta registrando in questi ultimi giorni Arena precisa che non è a conoscenza delle ragioni cha possano giustificarlo. Il Consiglio di Amministrazione per l’approvazione della bozza di bilancio al 31 dicembre 2007 è programmata per la data del 27 marzo 2008. .  
   
   
“GASTRONOMIA E PIATTI PRONTI PER BANCO ASSISTITO, LIBERO SERVIZIO” : SINTESI DELL’ANDAMENTO DELLA DOMANDA  
 
Nel 2007 la produzione a volume registra una crescita leggermente più contenuta rispetto all’anno precedente. Il segmento più dinamico è il libero servizio, che continua a beneficiare degli investimenti per sostenere la domanda da parte dei player di marca e di quelli storici operanti nel business. La tendenza è quella di innalzare il livello qualitativo e di servizio puntando su elementi differenzianti quali processi di conservazione poco invasivi, ricettazioni sempre meno sofisticate cercando semmai di esaltare la qualità delle materie prime scelte, grammature, packaging calibrati per assecondare vari momenti di consumo con particolare attenzione alla pausa pranzo fuori casa e allo snack. Confermato il ridimensionamento dell’effetto primi prezzi: ridotti a solo un paio di referenze basic (pesto, insalata di mare), e in qualche caso anche eliminati, godono di un loro bacino di utenza ma non vengono spinti dal trade e rappresentano il 10-15% circa della produzione totale. Ancora in crescita la produzione destinata alle private label seppur limitatamente a poche referenze alto vendenti con una incidenza media del 12-14% circa. Il take away dopo anni di crescita molto sostenuta comincia a dare segnali di rallentamento. Alla base della crescita i nuovi inserimenti effettuati costantemente dalla Gd che continua a promuoverlo e a spingerlo a discapito del banco assistito. Dati di sintesi, 2007
Valore della produzione a prezzi ex fabrica (Mn. Euro) 474,5
Variazione media annua della produzione 2007/2003(a) (%) 6,6
Quota di mercato prime 4 imprese(a) (%) 32,2
Export sulla produzione(a) (%) 11,3
Valore del mercato a prezzi di fabbrica (Mn. Euro) 421,0
Variazione media annua del mercato 2007/2003(a) (%) 6,7
Valore del mercato a prezzi finali (Mn. Euro) 830,0
Previsioni di sviluppo della produzione:
· 2008(b) (%) +4-5
· tendenza di medio periodo(b) (%) +4-6
a) - in valore b) - in volume .
 
   
   
CONSORZIO TUTELA DEL FORMAGGIO MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA DOP IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELIBERA L’INGRESSO DI 29 SOCI ALLEVATORI  
 
Il Consiglio di amministrazione del Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop tenutosi nel pomeriggio del 13 marzo, ha deliberato favorevolmente all’ingresso nella compagine associativa di 29 allevatori produttori di latte di bufala. Si concretizza così quanto disposto dallo Statuto sin dal 2003. La decisione è stata assunta con la riserva di integrare la documentazione presentata dai 29 neo soci allevatori, produttori di latte, che vanno ad aggiungersi ai 45 soci produttori di mozzarella dop ad oggi presenti in assemblea. La filiera della Mozzarella di Bufala Campana Dop, comprendeva fino a ieri, nel complesso, 131 caseifici: 45 soci e 86 meri fruitori del marchio. I 29 nuovi soci produttori di latte entrano a fronte di circa 1900 allevamenti bufalini che nell’area Dop sono certificati per il conferimento del latte ai caseifici produttori. Franco Consalvo, presidente del Consorzio tutela a tal proposito dice:”Rispondiamo con i fatti alle polemiche, occorre tenere unita l’intera filiera, al fine di meglio tutelare la Mozzarella di Bufala Campana Dop, ultimamente da troppe parti attaccata. ” Consalvo, sull’incontro avuto nel pomeriggio del 12 marzo con Giuseppe Ambrosio, capo del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo della Direzione Generale per la Qualità dei Prodotti Agroalimentari del Ministero per le Politiche Agricole Agroalimentari e Forestali, dice:”Il colloquio è stato franco e cordiale, ne ho dedotto che le attese del Mipaaf su quanto realizzerà il Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala Campana nei prossimi mesi, sia in termini di politica dei controlli che di maggiore integrazione della filiera sono elevate. Con l’atto del Consiglio di Amministrazione di ieri sera, del resto, si inizia materialmente ad attuare il programma della mia presidenza. ” .  
   
   
NON VI SONO CASEIFICI SOTTO SEQUESTRO IN CAMPANIA PER DIOSSINE. SEQUESTRATI ALTRI 30 ALLEVAMENTI BUFALINI.  
 
Secondo quanto confermato al Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala Campana dalla Direzione regionale per i Servizi Veterinari, non sussistono nel territorio della regione Campania sequestri di caseifici per eccesso di diossine in latte e/o prodotti caseari, anche se tale notizia era stata diffusa da alcuni organi di stampa radio teletrasmessi. Si ha invece conferma del blocco dei conferimenti di latte, provenienti da 58 allevamenti, 28 dei quali già in essere da alcuni giorni. I nuovi provvedimenti di sequestro di allevamenti sono pertanto 30. Tali provvedimenti cautelari, per altro, scaturiscono dall’analisi del latte di massa, e pertanto si stima che dopo le controanalisi non oltre il 20% degli allevamenti vedrà confermarsi l’esito delle analisi di prima istanza ed il relativo ordine di sequestro. E’ pertanto destituita di ogni fondamento la notizia, da chiunque diramata, del sequestro di 25 caseifici per eccesso di diossine e molecole diossinesimili in latte e prodotti lattiero caseari in provincia di Caserta. Consorzio Tutela, ricorda come nell’area Dop siano situati 1900 allevamenti certificati e 131 caseifici dediti alla produzione di Mozzarella di Bufala Campana Dop. .  
   
   
LA MATEMATICA IN AIUTO DEGLI ACQUACOLTORI E DELL’AMBIENTE SPERIMENTATO IN PUGLIA UN MODELLO MATEMATICO PER MONITORARE E PREVEDERE IMPATTO AMBIENTALE E CORRETTA GESTIONE DEGLI ALLEVAMENTI IN GABBIE GALLEGGIANTI.  
 
 Prevedere eventuali pericoli per gli stock ittici, calcolare quanto del mangime utilizzato per l’alimentazione viene disperso in realtà in mare e l’impatto che questo ha sull’ecosistema marino. Interrogativi che gli acquacoltori si pongono e che potrebbero trovare una risposta nell’impiego di un modello matematico, sperimentato con il progetto “nuovi modelli di flusso C,n,p e di dispersione per ridurre l’impatto ambientale di allevamenti off shore presenti lungo le coste della regione Puglia”, condotto dalla Federcoopesca-confcooperative, nell’ambito Por Puglia 2000-2006. La sperimentazione – portata avanti con il supporto di Università ed aziende private- - è stata realizzata in un impianto di allevamento con gabbie galleggianti nel Golfo di Manfredonia. L’obiettivo principale era quello di fornire al comparto dell’acquacoltura strumenti più efficaci per l’adozione di sistemi di gestione ambientale che possano portare ad una certificazione Eco-management and audit scheme (Emas) ambientale e Iso 14000 per gli impianti d’allevamento in gabbie. Strumenti che consentirebbero di rendere efficiente e razionale tutto ciò che in azienda già viene fatto, ma senza particolari standardizzazioni. E visto che i principali fattori nella formazione dei costi di produzione delle aziende ittiche di tipo intensivo sono l’energia e i mangimi, l’ottimizzazione e la razionalizzazione dell’immissione di tali input nel processo produttivo comporteranno notevoli vantaggi competitivi per gli operatori oltre che per l’ambiente. Attraverso simulazioni numeriche e l’impiego di un modello matematico in grado di valutare le principali trasformazioni ed i flussi di carbonio, azoto e fosforo tra mangime fornito, pesci, colonna d´acqua sull’impianto di maricoltura è stato possibile valutare a priori, nel corso della sperimentazione, i cambiamenti in atto e fornire indicazioni per orientare le eventuali azioni di mitigazione degli impatti, al fine di permettere una ottimizzazione della gestione dell’allevamento e prevenire possibili situazioni di stress per i prodotti ittici e l’ecosistema marino. I partner del progetto: Ecotechsystem s. R. L. , Spin-off Università Politecnica delle Marche, Dipteris dell’Università di Genova, Provincia Foggia, Disteba – Università degli studi di Lecce Dipartimento di scienze e tecnologie biologiche ed ambientali, Dsa Parma – Università degli studi di Parma Dipartimento scienze ambientali ,Tortuga srl Acquacoltura Manfredonia. .  
   
   
FEP: OCCORRE CABINA DI REGIA ATTENTA FEDERCOOPESCA: IMPORTANTE PARTIRE SUBITO E PREMIARE LA PROGETTUALITÀ  
 
“Ci auguriamo – afferma Massimo Coccia, presidente della Federcoopesca-confcooperative-, che questo nuovo accordo tra Stato e Regioni sulla rimodulazione dei fondi Fep ci consenta di partire finalmente con la progettazione. Una progettazione che dovrebbe premiare i contenuti, in un ottica di una maggiore semplificazione amministrativa”. Anche i tempi di attuazione a questo punto diventano molto importanti. Dei 720 milioni di euro destinati all’Italia per i sette anni di durata del Fep devono, infatti, essere spesi e certificati entro il 31° dicembre 2009, più di 100milioni di euro pena la restituzione all’Unione Europa -in favore di paesi con migliori performance- della quota comunitaria relativa all’annualità 2007, ovvero più di 50milioni di euro. “Il tempo –conclude Coccia- a disposizione sicuramente non è molto e va impiegato nel migliore dei modi. Occorre una cabina di regia attenta affinché le risorse a disposizione vengano impiegate al meglio e siano in grado di recepire le reali esigenze del settore. In un momento delicato come quello che sta vivendo la pesca italiana è importante saper sfruttare nel migliore dei modi tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione per dare una boccata d’ossigeno al comparto”. .  
   
   
TRENTO, BOVINI ABBATTUTI PER MALATTIA: AGGIORNATI GLI INDENNIZZI DA CORRISPONDERE AGLI ALLEVATORI  
 
 Dopo aver disposto il 18 gennaio scorso la destinazione, nell’ambito del fondo sanitario provinciale, di 180. 000 euro per la corresponsione agli allevatori degli indennizzi a seguito di abbattimento di capi colpiti da tubercolosi bovina, brucellosi e leucosi bovina enzootica, la Giunta provinciale – su proposta dell’assessore alle politiche per la salute - ha provveduto stamane ad approvare l’ammontare degli indennizzi, che risultano aggiornati rispetto allo scorso anno, ed i criteri per la corresponsione dell’indennità di abbattimento. A seguito dei recenti casi di tubercolosi bovina che si sono manifestati in alcune stalle trentine, quest’anno sarà la prima volta che gli indennizzi saranno corrisposti, in quanto in passato non si è mai verificato alcun focolaio delle patologie citate. Ai fini della quantificazione dell’indennità, si è fatto riferimento al valore dei capi abbattuti quantificato tenendo conto del valore medio e del numero dei bovini trattati nelle aste del bestiame tenutesi a Bolzano nel corso del periodo maggio-dicembre 2007. Per i capi abbattuti iscritti al libro genealogico e nei casi in cui debba essere disposta la distruzione delle carni, l’indennità è pari al 90 per cento del valore del capo individuato così come si è detto sopra. Nel caso di bestiame non iscritto ai libri genealogici, trattandosi quindi di capi di minor valore, gli indennizzi sono ridotti del 30 per cento, mentre nel caso in cui non è disposta la distruzione delle carni, gli indennizzi sono ridotti del ricavato dalla vendita per l’utilizzazione delle carni stesse. L’allevatore sarà tenuto, in questo caso, a presentare fattura, in mancanza della quale si vedrà corrispondere un indennizzo decurtato del 30 per cento per i capi iscritti al libro genealogico e del 50 per cento se non iscritti. Per gli indennizzi spettanti nel caso di abbattimento di ovi-caprini, si fa riferimento a quelli stabiliti annualmente dalla legge 296/1981. Le indennità saranno erogate dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari, che corrisponderà conguagli rispetto alle indennità eventualmente già corrisposte dall’1 gennaio ad oggi. Nella tabella che segue il quadro completo delle indennità di abbattimento spettanti a seguito di risanamento degli allevamenti dalla tubercolosi bovina, brucellosi bovina, e leucosi bovina enzootica e brucellosi ovi-caprina.
Tipologie Nel caso debba essere disposta la distruzione delle carni
(A) Iscritti al Libro genealogico Euro (B) Non iscritti al Libro genealogico Euro
Vacche in prima lattazione 1. 840,00 1. 290,00
Vacche < di 8 anni 1. 590,00 1. 110,00
Manze gravide oltre 7 mesi 1. 770,00 1. 240,00
Manze gravide da 3 a 7 mesi 1. 400,00 980,00
Vitelli da 2 a 12 mesi 840,00 590,00
Vitelli da 12 mesi - 24 mesi 1. 090,00 760,00
Baliotti (< 2 mesi) 540,00 380,00
Vacche > 8 anni 950,00 660,00
Baliotti (< 2 mesi) da riproduzione o incroci da carne (Blue Belga –Limousine – Charolais - ecc. ) 780,00 550,00
Ovini 93,00 93,00
Caprini 93,00 93,00
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A FIRENZE LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI VANDANA SHIVA INDIA E TOSCANA UNITE NELLA TUTELA DELLA BIODIVERSITÀ DALLA PARTE DEGLI ULTIMI PER RILANCIARE UN’AGRICOLTURA SOSTENIBILE  
 
 Firenze - La tutela della biodiversità, la salvaguardia di saperi e tradizioni tramandati dalle comunità locali e oggi insidiati dalla globalizzazione, il ruolo attivo delle donne per un’agricoltura attenta a queste caratteristiche. Sono questi i temi cardine di un lavoro che la Regione sta portando avanti da tempo e che, oltre che con la legge regionale per la tutela della biodiversità toscana, si è concretizzato con la creazione della Rete delle donne per la sicurezza alimentare e la salvaguardia della biodiversità, il network promosso dalla Regione insieme alla Commissione internazionale sul futuro del cibo, che si è riunita per la prima volta a Firenze nel 2007. Questi – come spiega l’assessore regionale all’agricoltura - sono anche i temi forti del libro Dalla parte degli ultimi, che la studiosa indiana, esperta mondiale di biodiversità, presenterà domani a Firenze. L’assessore sottolinea la forte sintonia fra le esperienze portate avanti da Vandana Shiva in India con il movimento Navdanya e le politiche agricole della Toscana. Due realtà solo apparentemente distanti ma invece unite dalla necessità di tutelare conoscenze, saperi e colture che rischiano di essere spazzati via dalle politiche delle multinazionali in campo agricolo. A emergere con forza è il legame fra difesa dei semi autoctoni, il ruolo delle comunità locali nello stimolarne la tutela e la diffusione e il ruolo della ricerca che, unita alla riscoperta e valorizzazione delle conoscenze tradizionali, può dare un contributo potente allo sviluppo di un’agricoltura sostenibile. Risulta così evidente che, come si evince dal volume, pur prendendo come punto di partenza il punto di vista degli ultimi, cioè dei contadini poveri spodestati dalle multinazionali di cui parla Vandana Shiva, questi temi e lo scambio di idee ed esperienze attorno ad essi, sono decisivi per lo sviluppo futuro dell’intero pianeta. La Toscana lo ha intuito da tempo e non a caso l’assessore all’agricoltura, un anno fa, nell’aprile 2007, era in India a presentare, insieme all’autrice, la prima uscita della Rete delle donne per la biodiversità. Lo scorso 8 marzo l’assessore ha presentato il nuovo lodo e programma delle iniziative della rete (prossimo appuntamento a Terra Futura, a fine maggio). Il volume di Vandana Shiva è pubblicato da Slow Food è stato presentato domenica 16 marzo, all’Istituto degli innocenti a Firenze. Con Vandana Shiva, oltre al presidente e all’assessore all’agricoltura della Regione Toscana, c’erano il presidente di Slow Food International e il responsabile del centro studi. .  
   
   
LE SCUOLE PUGLIESI VANTANO IL 81,8% DELLE MENSE BIOLOGICHE SU 5.548 PASTI SERVITI QUOTIDIANAMENTE  
 
Le scuole baresi puntano sulle mense bio, in linea con la percentuale pugliese per l’erogazione di pasti biologici, che è del 81,8%. Il dato è ripreso dalla ricerca “Ecosistema Scuola 2008”, che analizza lo stato di salute delle scuole italiane. Nella categoria “Servizi e Buone prassi ambientali” rientra il cibo biologico, che nelle mense baresi è diventato diritto per tutti gli alunni delle scuole materne ed elementari. La Rrpuglia, che gestisce il servizio mense scolastiche della città di Bari, eroga quotidianamente circa 2. 000 pasti certificati bio all’80% “Noi abbiamo puntato sul biologico ormai da diversi anni” dice Cesare Pinto, Amministratore Delegato di Rrpuglia “è un indiscusso dato di qualità, e soprattutto per chi come noi si occupa di ristorazione collettiva, è un ottimo risultato. Il nostro punto di forza? Aver individuato sul territorio dei fornitori che avessero già ottenuto le certificazioni biologiche, e fra Puglia e regioni limitrofe ce ne sono diversi”. Prodotti agroalimentari a “km0”, menù con pasti di stagione, l’attenzione alle singole esigenze dei piccoli utenti, con la realizzazione di diete specifiche, l’attenzione all’ambiente, che si traduce in maggiore qualità dei prodotti che quotidianamente vengono portati nelle mense delle scuole Pugliesi. La Rrpuglia fornisce infatti, oltre a Bari, le mense scolastiche di Noci, Putignano, Sammichele di Bari, San Pietro Vernotico, per un totale di 3. 500 pasti quotidiani. Ancora Pinto “La sensibilità mostrata dall’amministrazione comunale nel fare della fornitura biologica un elemento discriminante rispetto alla fornitura dei pasti nelle scuole baresi, è indice di un alto senso di valorizzazione delle risorse, sia umane che naturali, ambientali, della città di Bari”. .  
   
   
SAN PATRIGNANO, PATROCINIO ONU PER SQUISITO! 2008  
 
 La notizia è arrivata ieri 13 marzo a Milano, durante la presentazione della mostra di Davide Paolini Cibo D’arte/arte Del Cibo e della nuova edizione della rassegna sul cibo organizzata dai 1600 ragazzi di San Patrignano. Le Nazioni Unite rinnovano il loro patrocinio a Squisito!. Lo ha comunicato Sandro Calvani direttore Unicri portando in conferenza stampa un messaggio del Vicesegretario generale Onu e direttore Unodc, Antonio Costa. Nella lettera, sono ricordati i risultati raggiunti lo scorso anno nell’area goodFood di Squisito!, dove agricoltori di Colombia, Tailandia, Perù, Afghanistan, hanno esposto e fatto i conoscere prodotti nati da colture alternative alla droga ed hanno stretto rapporti con realtà dell’alimentazione italiana. Come avvenuto nel caso del cioccolatiere Venchi, il quale ha utilizzato proprio cacao colombiano per una versione speciale di una delle sue praline. Altra novità, lanciata questa volta da Andrea Muccioli, è la collaborazione alimentare nata il settembre scorso a Squisito!, tra San Patrignano, cooperativa Giotto di Padova e Piazza dei Mestieri di Torino. I loro prodotti saranno di nuovo di scena a goodFood, ma saranno anche i protagonisti di un cesto della bontà, dove troveranno posto cioccolato, panettone, birra, a disposizione di ogni gourmet a partire dal prossimo autunno. Mentre, interesse e curiosità ha destato la mostra del “Gastronauta” collocata in un luogo di grande fascino quale “La Rotonda della Besana”. Sedici installazioni per raccontare altrettanti cibi e la straordinaria manualità degli artigiani/artisti che li creano. Cibi in buona parte emiliano romagnoli come piadina, formaggio di fossa, Sangiovese, mortadella, Parmigiano. Tra loro mancava solo, come ha ricordato il ferrarese Vittorio Sgarbi, nell’introduzione del catalogo della mostra, “la più assoluta e metafisica delle creazioni del genio gastronomico emiliano:la salama da sugo. ” E nel programma 2008 di Squisito!, com’è ormai abitudine ampio spazio alla firme del giornalismo enogastronomico e agli spazi da loro seguiti. Paolo Marchi sarà alle prese con le sue “Identità Squisite” e di scena a Blog Cafè insieme a Luigi Cremona, Luigi Pignataro e Gabriele Zanatta. Palo Massobrio, invece organizzerà alcuni incontri/racconti su alcuni grandi cibi della nostra cultura della tavola. E sul fronte vini Ais e Bibenda, da sempre al fianco di San patrignano nella realizzazione di Squisito!, stanno preparando grandi novità per la loro area “I vigneti in bottiglia”, il luogo più frequentato dagli amanti del buon bere. .  
   
   
NASCE LA STRADA DEL VINO E DELL’OLIO CHIANTI CLASSICO COINVOLTE LE PROVINCE DI SIENA E FIRENZE, 9 COMUNI E 200 AZIENDE  
 
Passa tra vigneti e oliveti amati e apprezzati nel mondo. Alla Strada del vino e dell’olio Chianti classico mancava solo il riconoscimento formale: quello che è arrivato con l’ultima seduta della giunta regionale su proposta dell’assessore regionale all’agricoltura. Da oggi la Strada si inserisce nell’elenco delle 22 strade che, in Toscana si incaricano di promuovere le migliori espressioni della nostra agricoltura. Al Comitato Promotore hanno aderito i 9 Comuni il cui territorio ricade all’interno della zona di produzione del Gallo nero, insieme alle le Province di Firenze, di Siena, al Consorzio Terre del Chianti ed al Consorzio Vino Chianti Classico, che ha svolto il ruolo di capofila durante l’intera fase preparatoria. Superano le 200 le aziende che hanno aderito all’iniziativa, segno, come ha evidenziato l’assessore regionale, della capacitò attrattiva e promozionale che si attribuisce alla nascita della Strada, e alle sue potenzialità per la valorizzazione dei prodotti del territorio. A seguito del riconoscimento della Strada, prenderanno il via una serie di iniziative correlate: un sito web dedicato, una guida e, naturalmente, tutta la cartellonistica specifica che sarà presente sulla fitta rete delle strade regionali, provinciali e locali che attraversano il territorio del Chianti Classico. La neonata Strada , oltre a fornire un’importante servizio di informazione, accoglienza e promozione turistica dell’intero territorio del Chianti Classico avrà tra i suoi compiti quello di rafforzare e qualificare ulteriormente gli eventi esistenti, per crearne di nuovi. Con la nuova Strada del vino e dell’olio Chianti classico le Strade del vino, dell’olio e dei sapori diventano, come detto, 22 (metà di queste riguardano esclusivamente il vino): ognuna di queste ha una propria segnaletica, i propri centri informativi e di degustazione e le proprie manifestazioni. Complessivamente le Strade associano 1. 700 imprenditori in gran parte del settore agricolo, ma anche di settori collegati come il turismo, il commercio, la ristorazione e l’artigianato. .  
   
   
LA REGIONE CALABRIA PRESENTE AL “FOODEX” DI TOKYO CON I PRODOTTI AGROALIMENTARI DI QUALITÀ  
 
La Calabria al “Foodex” di Tokyo per presentare ai più importanti importatori e ristoratori dell’Asia l’agroalimentare di qualità. Gli assessori all’Agricoltura, Mario Pirillo, e quello alle Attività Produttive, Francesco Sulla, hanno unito gli sforzi per essere presenti all’evento giapponese più importante del comparto, proponendo il cibo calabrese quale esempio di genuinità ed originalità nel panorama agroalimentare italiano. “Abbiamo voluto scommettere sul mercato giapponese - ha dichiarato l’Assessore Sulla - in quanto l’agroalimentare tipico italiano conquista costantemente posizioni di assoluta preminenza in un mercato che mira alla qualità legata alla tradizione, che ha grande cultura culinaria e ricerca sempre innovazione e affidabilità dei prodotti che consuma. Siamo convinti – ha aggiunto - che il Giappone è un Paese da affrontare con coraggio e lungimiranza, considerata l’attenzione che esso riserva alla nostra regione. Lo stabilimento Vegitalia della Kagome, multinazionale giapponese della produzione surgelata, operativo da qualche anno a San Marco Argentano in provincia di Cosenza, e la recente joint-venture tra la Blg e la Nyk giapponese nel Porto di Gioia Tauro, per l’assemblaggio di automobili provenienti dal Sol Levante, dimostrano la forte attenzione che Tokyo ha nei confronti della nostra piccola regione. Non vogliamo essere da meno e, pertanto, abbiamo risposto con entusiasmo alla sollecitazione proveniente dagli operatori calabresi, dall’Ambasciatore Bova e dall’Ice a rafforzare la nostra presenza qui”. Per l’assessore Sulla “la partecipazione alla fiera e le serata di degustazione rappresentano un primo passo verso una strategia mirata al Giappone. Continueremo con decisione a proporre azioni di penetrazione commerciale integrata con proposte turistiche e culturali che ci permetteranno di far conoscere le bellezze e le particolarità del nostro territorio in una nazione ricca di cultura e di peculiarità qual è il Giappone”. La delegazione calabrese è composta dal direttore generale alle Attività Produttive Francesco De Grano, dal dirigente dell’Agricoltura Salvatore Procopio, dal direttore Generale di Confindustria Calabria Luigi Leone, dal responsabile dell’Internazionalizzazione della Confartigianato Raffaele Mostaccioli e dal presidente dell’ Istituto Superiore Calabrese di Politiche Internazionali (Iscapi) dell’Università della Calabria Salvatore La Porta. La delegazione calabrese è stata ospite, alla fiera di Makuhari di Tokio, nel Padiglione dell’Ice dove, presenti altre regioni italiane quali Puglia, Marche e Abruzzo, spiccava lo stand delle imprese calabresi dove migliaia di visitatori hanno degustato le produzioni tipiche della regione: vini, olio, formaggi, prodotti sott’olio e sott’aceti, salumi ed altre tipicità innovative come i prodotti biologici e surgelati. La grande attenzione alla Calabria è stata enfatizzata dalla presenza dell’ambasciatore d’Italia in Giappone Mario Bova, calabrese di Bivongi, il quale ha molto apprezzato la significativa presenza degli operatori e delle istituzioni calabresi, riscontrando un’effettiva crescita della Regione nei mercati giapponesi, segno di un’attenzione ai mercati internazionali asiatici mai riscontrata in precedenza. L’ambasciatore, accompagnato dal presidente dell’Ice Umberto Vattani si è intrattenuto a lungo con l’assessore Sulla e con gli operatori calabresi, ai quali ha chiesto informazioni e descrizioni dettagliate sulle modalità di produzione e lavorazione dei prodotti esposti. Al fine di stimolare l’interesse degli operatori e degli importatori giapponesi, l’assessorato alle Attività Produttive ha organizzato anche una serata conviviale di degustazione dei piatti calabresi nel più importante ristorante italiano a Tokyo “Elio Locanda Italiana”, di proprietà di Elio Orsara, calabrese di Cetraro. Alla serata, cui è intervenuto anche lo stesso ambasciatore Bova insieme alla consorte, hanno partecipato i diciassette tra i più importatori distributori di prodotti agroalimentari in Giappone e ventisette rappresentanti della stampa specializzata e della televisione giapponese. L’importante iniziativa, organizzata in collaborazione con l’Ice e condotta ai fornelli dallo staff, tutto calabrese, di Elio Orsara ha permesso alla Regione Calabria di promuovere efficacemente i prodotti agroalimentari di qualità nel mercato giapponese e valorizzare la presenza della nostra Regione e dei suoi operatori alla Foodex Japan 2008. L’evento, che si concluderà il prossimo sedici marzo, ha, infatti, rappresentato un fondamentale veicolo di promozione diretta verso i principali operatori del mercato agroalimentare giapponese, considerato che i prodotti italiani occupano delle posizioni di assoluta preminenza, come nel caso dell’olio di oliva con il 59,9%, della pasta con il 72,5%, dei pomodori pelati con il 79,8%, dati che ci permettono di superare i principali Paesi concorrenti quali la Spagna, la Grecia ed altre regioni mediterranee. Ottimi risultati si registrano anche nel settore dei vini, dove l’Italia si posiziona seconda, dopo la Francia, e dei formaggi, dove si posiziona terza dopo l’Australia e la Nuova Zelanda. . .  
   
   
PATROCINIO ONU PER SQUISITO! 2008  
 
La notizia è arrivata a Milano, durante la presentazione della mostra di Davide Paolini Cibo D’arte/arte Del Cibo e della nuova edizione della rassegna sul cibo organizzata dai 1600 ragazzi di San Patrignano. Le Nazioni Unite rinnovano il loro patrocinio a Squisito!. Lo ha comunicato Sandro Calvani direttore Unicri portando in conferenza stampa un messaggio del Vicesegretario generale Onu e direttore Unodc, Antonio Costa. Nella lettera, sono ricordati i risultati raggiunti lo scorso anno nell’area goodFood di Squisito!, dove agricoltori di Colombia, Tailandia, Perù, Afghanistan, hanno esposto e fatto i conoscere prodotti nati da colture alternative alla droga ed hanno stretto rapporti con realtà dell’alimentazione italiana. Come avvenuto nel caso del cioccolatiere Venchi, il quale ha utilizzato proprio cacao colombiano per una versione speciale di una delle sue praline. Altra novità, lanciata questa volta da Andrea Muccioli, è la collaborazione alimentare nata il settembre scorso a Squisito!! Squisito, tra la comunutgnanoatrignano, tra la comunuto nuova collabborazione n patrignano. , tra San Patrignano, cooperativa Giotto di Padova e Piazza dei Mestieri di Torino. I loro prodotti saranno di nuovo di scena a goodFood, ma saranno anche i protagonisti di un cesto della bontà, dove troveranno posto cioccolato, panettone, birra, a disposizione di ogni gourmet a partire dal prossimo autunno. Mentre, interesse e curiosità ha destato la mostra del “Gastronauta” collocata in un luogo di grande fascino quale “La Rotonda della Besana”. Sedici installazioni per raccontare altrettanti cibi e la straordinaria manualità degli artigiani/artisti che li creano. Cibi in buona parte emiliano romagnoli come piadina, formaggio di fossa, Sangiovese, mortadella, Parmigiano. Tra loro mancava solo, come ha ricordato il ferrarese Vittorio Sgarbi, nell’introduzione del catalogo della mostra, “la più assoluta e metafisica delle creazioni del genio gastronomico emiliano:la salama da sugo. ” E nel programma 2008 di Squisito!, com’è ormai abitudine ampio spazio alla firme del giornalismo enogastronomico e agli spazi da loro seguiti. Paolo Marchi sarà alle prese con le sue “Identità Squisite” e di scena a Blog Cafè insieme a Luigi Cremona, Luigi Pignataro e Gabriele Zanatta. Palo Massobrio, invece organizzerà alcuni incontri/racconti su alcuni grandi cibi della nostra cultura della tavola. E sul fronte vini Ais e Bibenda, da sempre al fianco di San patrignano nella realizzazione di Squisito!, stanno preparando grandi novità per la loro area “I vigneti in bottiglia”, il luogo più frequentato dagli amanti del buon bere. .  
   
   
OSSERVATORIO GRANA PADANO: CRESCE IL GIROVITA DELLE DONNE ITALIANE  
 
Alimentazione poco bilanciata, il persistere di cattive abitudini come fumo e alcol, poca attività fisica sono i fattori che portano a un invecchiamento non salutare. E la popolazione italiana non fa abbastanza per evitarli, secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Grana Padano grazie alla collaborazione dei medici di famiglia e dei pediatri aderenti alla Società Italiana Medicina Generale e alla Federazione Italiana Medici Pediatri. Nella popolazione femminile una conseguenza è l’aumento dell’obesità viscerale. La vita media si è allungata molto sia per le donne che per gli uomini e per questo aumenta l’attenzione di medici e istituzioni alla promozione della salute già nelle prime fasi della vita per prevenire le patologie tipiche dell’invecchiamento e arrivare in età geriatrica in buona forma psicofisica. Ma nonostante questa sensibilizzazione ancora molti sono gli errori degli italiani sia in tema di nutrizione sia in tema di stili di vita. E le conseguenze si fanno sentire soprattutto con un accumulo eccessivo di grasso. A partire dal 2007, L’osservatorio Grana Padano che registra il comportamento degli italiani a tavola, ha migliorato il software utilizzato per raccogliere dati, permettendo ai medici non solo di registrare le informazioni sulle abitudini alimentari dei propri pazienti, ma anche il loro stile di vita come il livello di sedentarietà, l’abitudine al fumo, peso, e la circonferenza addominale. Quest’ultimo dato, una misura dell’accumulo di adipe viscerale – ossia il grasso ‘cattivo’ che riempie la cavità addominale attorno agli organi interni (da misurare nel punto di mezzo tra il margine inferiore della gabbia toracica ed il margine superiore delle ossa del bacino) - è il principale determinante della sindrome metabolica o sindrome da insulino-resistenza (caratterizzata da ipertensione, dislipidemia, prediabete). L’organizzazione Mondiale della Sanità ha definito i livelli della circonferenza addominale che definiscono un rischio elevato di malattie cardiovascolari: uguale o superiori a 88 centimetri nelle femmine adulte e 102 centimetri nei maschi adulti. Peso e sovrappeso: il centimetro è meglio della bilancia Secondo i dati registrati dall’Osservatorio Grana Padano l’obesità viscerale è più frequente nelle femmine italiane rispetto ai maschi. A superare il limite di girovita individuato dall’Oms sono il 35% delle donne tra i 20 e i 49 anni e il 49% - quasi una su due - di donne oltre i 50 anni. Per gli uomini questa percentuale scende a 26% e 43% nelle rispettive fasce di età. Nella popolazione in generale l’eccesso di grasso viscerale riguarda il 32% della popolazione tra i 20 e i 49 anni e il 46% degli over 50. Maria Letizia Petroni, Coordinatore scientifico dell’Osservatorio, Responsabile Nutrizione Clinica dell´Istituto Auxologico Italiano di Piancavallo (Vb) spiega: “Nel 60% circa delle donne in sovrappeso (definito dal Bmi compreso tra 25 e 29. 9 kg/m2), la massa grassa in eccesso non presenta la distribuzione ginoide (gluteo-femorale o a ‘pera’) bensì quella androide (detta anche ‘a mela’) che al contrario della prima, magari antiestetica ma metabolicamente silente, si associa ad un aumento del rischio cardiovascolare. Una volta raggiunto lo stato di obesità (definito dal Bmi uguale o superiore a 30 kg/m2) la grande maggioranza delle donne (sino al 100% nelle donne obese ultracinquantenni) presenta valori di circonferenza addominale superiori al cutoff di rischio cardiovascolare anche se la distribuzione del grasso è prevalentemente ‘a pera’. Un altro dato di grande interesse rilevato è che, soprattutto nel sesso femminile vi è una prevalenza non trascurabile (13%) di quella che potremmo chiamare ‘obesità normopeso’. In altre parole, non poche donne tranquillizzate dall’avere un peso normale sulla base del Bmi sono, senza rendersene conto, ad aumentato rischio cardiovascolare”. Per tutti questi motivi è consigliabile che, una volta calcolato il Bmi sulla base dei dati di peso ed altezza, a questo segua la misurazione della circonferenza addominale non solo nelle donne in sovrappeso, ma anche in quelle normopeso; mentre nelle donne con Bmi uguale o superiore ai 30 kg/m2 la misurazione della circonferenza addominale non sembra offrire ulteriori vantaggi. Se nelle donne bilancia e centimetro non sempre concordano, nei maschi questa discordanza è ancora più evidente. A differenza dei dati di prevalenza di obesità viscerale, se consideriamo soltanto i dati relativi al Bmi, sono i maschi ad avere una maggiore prevalenza di sovrappeso (25≤Bmi<30 kg/m²) ed obesità (Bmi≥30 kg/m²). Anche se il 46% della popolazione maschile, infatti, risulta sovrappeso e il 19% addirittura obesa contro il 32% e 16% rispettivamente nella popolazione femminile, solo un maschio sovrappeso su cinque nella fascia di età tra 20 e 49 anni ha valori elevati di circonferenza addominale, mentre questa proporzione sale a 4 su 10 negli ultracinquantenni. Anche nell’uomo che risulta sovrappeso sulla base del calcolo del Bmi è quindi opportuno fare seguire la misurazione della circonferenza addominale per identificare i soggetti a maggiore rischio cardiovascolare e distinguerli pertanto da quelli, soprattutto i più giovani, dove il peso elevato è riconducibile a massa muscolare e non al grasso. Attività fisica e sedentarietà: solo un adulto su sette merita la sufficienza L’osservatorio Grana Padano, grazie alla collaborazione dei Medici di medicina generale e Pediatri di libera scelta aderenti a Fimp e Simg ha permesso di registrare il numero di ore al giorno dedicate al Pc, alla Tv e/o ai giochi elettronici (livello di sedentarietà) nonché il tempo trascorso nell’effettuare attività motoria. I dati dimostrano che la sedentarietà, già prevalente nelle prime decadi dell’età adulta, peggiora ulteriormente dai 50 anni in poi, età nella quale solo una persona su quattro è fisicamente attiva. La tendenza alla sedentarietà peggiora nel sesso femminile a tutte le età. La media del tempo trascorso in attività sedentarie davanti ad uno schermo (al Pc, alla Tv e/o a giochi elettronici) è di circa 2 ore al giorno nella popolazione adulta; coloro che indulgono maggiormente in tale attività sono i maschi di età uguale o superiore ai 50 anni. In età adulta, l’attività motoria è poco praticata. Solo il 15% degli adulti effettua il minimo di 3 sedute settimanali di attività motoria, come è raccomandato per la prevenzione delle malattie cardio­vascolari. I più attenti al loro stile motorio risultano gli ex-fumatori, più attivi sia dei non fumatori che dei fumatori, questi ultimi in assoluto i più sedentari. La grande maggioranza sia dei maschi che delle femmine dichiara di non effettuare alcuna seduta di attività motoria; nei maschi la media settimanale di sedute di attività supera a stento l’unità e, nel caso delle donne, nemmeno la raggiunge. Il record negativo del tempo trascorso in attività sedentarie è dei maschi sedentari over 50, che trascorrono in media quasi due ore e mezza al giorno davanti allo schermo, mentre le femmine sedentarie nella stessa fascia di età ne trascorrono in media 40 minuti in meno al giorno. Un’ulteriore considerazione riguarda la tendenza delle donne sopra i 50 anni a sovrastimare il proprio livello di attività fisica dichiarandosi fisicamente attive, mentre invece trascorrono molto più tempo in sedentarietà rispetto ai maschi over 50 fisicamente attivi. Le donne over 50 che si dichiarano non sedentarie, in realtà trascorrono di media oltre 2 ore al giorno davanti alla televisione. Stile di vita alimentare: insufficiente a frenare il declino cognitivo La frequenza di assunzione settimanale di porzioni di frutta e verdura nella popolazione studiata è molto lontana dall’obiettivo raccomandato, in media non superiore alle 2-3 porzioni al giorno. Allo stato attuale, si deve purtroppo rilevare che l’obiettivo di 5 porzioni al giorno (3 di frutta 2 di verdura al giorno) appare utopistico e probabilmente non aderente ai costi affrontabili per l’alimentazione da parte di un’ampia fascia di popolazione. “La mancata assunzione delle adeguate porzioni di frutta e verdura ha delle implicazioni cliniche notevoli per l’assunzione di molti micronutrienti e di fibra” spiega Ovidio Brignoli, vicePresidente Società Italiana di Medicina Generale. “L’analisi complessiva delle anamnesi alimentari rilevate dall’Osservatorio (oltre 14. 000 casi) rileva carenza di fibra intorno al 50% per quasi tutta la po­polazione. Vi sono forti evidenze sperimentali che sia l’acido folico che i componenti antiossidanti abbondantemente presenti in frutta e verdura esercitino un effetto favorevole sulle connessioni neuronali e sulla prevenzione della vasculopatia cerebrale determinando un rallentamento del declino cognitivo associato all’età”. I dati raccolti dall’Osservatorio Il progetto “Osservatorio Grana Padano” è stato lanciato nel 2005 ed ha rapidamente guadagnato popolarità tra i Medici di famiglia ed i Pediatri di libera scelta sul territorio nazionale. A Dicembre 2007, l’indagine epidemiologica aveva riguardato 14105 soggetti (dei quali 4857 bambini e 9248 adulti) arruolati e studiati da 328 Medici di famiglia (107 Nord, 63 Centro, 158 Sud Italia ed Isole) e 179 Pediatri (62 Nord, 46 Centro e 71 Sud Italia). I dati delle interviste vengono regolarmente scaricati in forma anonima in un server centrale dove possono essere analizzati, e viene dato un regolare feed-back alla comunità scientifica, incluse le Società Scientifiche di medici e pediatri di famiglia Simp e Fimp. Nel periodo 1 Settembre-15 Dicembre 2007 sono stati studiati con la versione aggiornata del software 873 bambini (F = 406, M = 467) di età compresa tra i 3 ed i 16 anni e 718 adulti (F = 404, M = 314 ) di età compresa tra i 20 e gli 89 anni. I soggetti arruolati nel campione pediatrico provenivano per il 27,5% dal Nord, per il 12,5% dal Centro, per il 60% da Sud ed Isole. Il presente campione, sul quale è stata svolta l’indagine completa che include anche le abitudini motorie, è pertanto da considerarsi ancora preliminare in quanto a rappresentatività sull’intero territorio nazionale. .  
   
   
IL CIRCUITO CARNI DELLA MARCA ANCHE PER LA CARNE OVINA MARCHIGIANA “AGNELLO DELLA MARCA”: LA QUALITÀ DEI NOSTRI APPENNINI A PASQUA LO SI POTRÀ ACQUISTARE IN TUTTE LE MACELLERIE AUTORIZZATE E NEGLI IPERMERCATI COOP . RICONOSCIBILE DAL SIGILLO ALIMENTARE ED EDIBILE CHE CERTIFICA OGNI PASSAGGIO NELLA FILIERA  
 
Carne ovina marchigiana, certificata dall’allevamento alla macellazione. Ora per riconoscerla c’è il marchio di Bovinmarche: si chiama “Agnello della Marca” e identifica solo carne ovina proveniente da animali nati e allevati sui pascoli delle nostre montagne. È questa la principale garanzia per il consumatore. Gli animali, allattati dalle madri fino allo svezzamento, si alimentano in libertà esclusivamente con le essenze vegetali presenti nei pascoli d’alta quota dell’Appennino centrale. Il progetto ha come obiettivo il rafforzamento della filiera locale delle carni ovine allevate e macellate nelle province marchigiane. Il prodotto viene controllato da un tecnico incaricato e solo dopo la verifica della corretta rispondenza a tutti i requisiti previsti dal Disciplinare di Produzione gli viene attribuito il certificato “Agnello della Marca”. La carne viene quindi identificata con un innovativo sigillo alimentare per farla riconoscere in modo chiaro e semplice al momento dell’acquisto. Il certificato accompagna la carne fino al punto vendita, a tutela del consumatore che è così garantito sulla provenienza certa della carne acquistata e sulla sua ineguagliabile qualità. Questa tracciabilità completa è particolarmente importante per il consumatore, in quanto oggi la legislazione italiana non aiuta la trasparenza. Infatti è sufficiente che un agnello proveniente dall’estero sia Solo macellato in Italia, per essere poi venduto come “italiano”. In particolare nel periodo pasquale le carni con il marchio “Agnello della Marca” saranno in distribuzione in molte macellerie autorizzate e negli ipermercati della catena Coop Italia di Marche ed Abruzzo Il progetto di commercializzazione di agnelli nostrani, rientra all’interno di“Carni della Marca”, una società consortile senza scopo di lucro costituita da aziende marchigiane leader nel settore, che si pongono come obiettivo quello di promuovere le carni legate alla tradizione di allevamento e produzione della nostra regione: bovine, suine e ovine. L’appartenenza al territorio rappresenta per il Consorzio un importante valore, da sottolineare e diffondere adeguatamente, attraverso una delle sue migliori espressioni: il prodotto marchigiano di qualità certificata. Rintracciabilità, tipicità, offerta completa e servizio su misura sono dunque i plus cui si legano i vantaggi competitivi e le opportunità del paniere “Carni della Marca”. Tra le cooperative promotrici dell´iniziativa, oltre a Bovinmarche Allevatori Marchigiani che da oltre 20 anni è impegnata nella rintracciabilità delle carni bovine ed oggi ovine, si distinguono anche Suinmarche per la carne suina e Corte Marchigiana per i salumi. .  
   
   
LE COLAZIONI PASQUALI: RIVIVE A URBANIA IN UNA PICCOLA OSTERIA DEL CENTRO STORICO NEL PERIODO DELLE FESTIVITÀ DI PASQUA L’ANTICA TRADIZIONE ENO-GASTRONOMICA  
 
Uova, pancetta, bacon e toast, questi gli ingredienti alla base della classica colazione inglese. Ma ad Urbania, l’antica Casteldurante, dalla fine dell’800, il breakfast del mattino era molto più ricco e sostanzioso, sia in quantità che qualità di alimenti. Le tradizionali “colazioni”, servite nelle osterie, venivano fatte con piatti tipici locali, legati alla stagionalità e all’antica tradizione culinaria contadina. “Dalle 7 del mattino noi serviamo una serie di piatti tipici locali –dice Anna Ducci, cuoca e oste- dalla trippa ai fagioli con le codiche, dalle testine d’agnello al coniglio, dalla carne ai ferri all’agnello ai carciofi, accompagnato da verdure, pani e fiumi di vino rosso e bianco. Il piatto principe resta però la “coratella” d’agnello, molto richiesta e gustosa”. Altroché cornetto e cappuccino, oggi, come più di cento anni fa, nell’Osteria “Da Doddo” nel centro storico di Urbania, una coppia di osti tiene in vita la tradizione delle “colazioni del carrettiere”. Sono Doddo Bozzi e la moglie Anna Ducci, gli unici a proporre in occasione del lungo periodo di festività pasquali, l’antica tradizione legata ai lavori della civiltà contadina, che si alzava molto presto al mattino e alle 8 aveva bisogno di un sostanzioso e vero pranzo per proseguire il lavoro quotidiano. “Nato nelle case coloniche del Montefeltro –spiega l’oste Doddo- il primo vero pasto della giornata, incredibilmente servito di prima mattina, doveva essere ricco, robusto e corposo, perché doveva sfamare i contadini impegnati nei lavori della stalla già dalle prime luci dell’alba. Ma anche tutto l’indotto come i carrettieri, gli allevatori e tante altre categorie lavorative oggi scomparse”. Una tradizione esportata anche nei centri abitati come Urbania, soprattutto in quelli dove possenti uomini di fatica, erano impegnati in mansioni di facchinaggio all’interno di mattatoi, consorzi e lavori manuali. “I clienti abituali erano grandi lavoratori, gente che alle 8 del mattino era a metà giornata lavorativa –racconta Doddo- oggi cerchiamo ti tenere in vita questa tradizione insolita, ma con fatica. Abbiamo dei clienti abituali, soprattutto gente in pensione. Finiti questi ultimi anche le “colazioni” potrebbero terminare. La speranza viene risposta come sempre sui giovani, che proprio in questo periodo di feste si avvicinano a questa tradizione frequentando il nostro locale per provare la ‘colazione del carrettiere’”. Solo in questi giorni antecedenti le festività Pasquali, all’Osteria di Urbania arriva anche qualche giovane, più che altro “forestiero”, che in compagnia si siede a tavola per mangiare i piatti dell’Anna. Una tradizione in via d’estinzione, ma che in Urbania riesce ancora a farla da padrona. Osteria ‘Da Doddo’ 0722. 319411 . .  
   
   
TRASCORSO GENNAIO CON I SUOI PIATTI E GIOCHI INTORNO AL FUOCO, TRASCORSO FEBBRAIO CON IL CARNEVALE E LA MOSTRA DELLE MASCHERE VENEZIANE DELL’ARTISTA E STILISTA GUARNASCHELLI ARRIVA LA “PRIMAVERA IN BARRICAIA” NELL’AZIENDA AGRICOLA PIETRASANTA IN SAN COLOMBANO AL LAMBRO CON I VINI DI CASA IN COMPAGNIA DI PRODOTTI DI NICCHIA DI NOTEVOLE E PARTICOLARE INTERESSE  
 
In occasione della manifestazione organizzata dal Movimento Turismo del Vino Lombardo “A pranzo con il Vignaiolo” nella data di domenica 30 marzo, alla quale l’azienda aderisce, la degustazione propone piatti rigorosamente di casa: fiore all’occhiello una freschissima pasta all’uovo. Sarà altresì inaugurata sabato 29 la 4^ edizione della Mostra delle Uova Decorate. La mostra conta ormai oltre 100 pezzi da collezione e quest’anno presenterà nuove inedite uova provenienti dall’Est europeo. Chiuderà i battenti domenica 13 aprile. E sempre il 13 aprile un Ospite d’eccezione allieterà i palati degli Ospiti della Barricaia: l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena. Sarà degustato con la Raspadüra, con il Grana lodigiano stagionato, con il risotto allo zafferano, con le scaloppine e con il classico gelato alla crema. Ovviamente chi lo produce lo racconterà anche con la visione di un video. Domenica 11 maggio invece si “Goloserà lungo lo strivale d’Italia” con piatti della tradizione ligure, lombarda, toscana, umbra, sarda e sicula. Le tradizioni di casa tornano rigorosamente in occasione di Cantine Aperte, il 25 maggio, unitamente alla mostra-laboratorio dell’artista del vetro “Fra Trizia”. E per finire si accoglierà l’arrivo dell’estate con i pregiati e particolare frutti del mare presentati dai Pescatori di Goro domenica 22 giugno: ostriche, cannolicchi, murici, cozze, vongole. Non mancano a calendario i corsi di artigianato: finto intarsio su legno in programma l’8 marzo, i mosaici di vetro e il country in programma a maggio e ottobre. Grande spazio avranno sempre, nel susseguirsi delle stagioni, musica, arte, artigianato, cultura “del buone bere e del buon mangiare” e tutto quanto possa fare diletto e rendere la Barricaia Pietrasanta un piacevole luogo d’incontro per degustare, imparare, sorridere e fare amicizia cioè tramutare in concreta realtà la filosofia di Carlo e Lucilla: il loro amore per le tradizioni e la convivialità. Informazioni e prenotazioni : Tel. 348. 7122717 - 0383. 212904. .  
   
   
SAPORI DI PRIMAVERA E CREATIVITÀ. ARRIVA SUPERBE! DUPLICE NOVITÀ PER LA MANIFESTAZIONE CHE QUEST’ANNO OMAGGIA IL PALLADIO E COINVOLGE GLI CHEF DEL COCOFUNGO  
 
Quando la natura si risveglia e torna a riempire campi e tavole dei suoi colori, arriva “Superbe”, la storica manifestazione enogastronomica che, ogni anno, tra aprile e maggio, promuove l’Asparago Bianco di Cimadolmo Igp e le erbette spontanee, in sette dei più rinomati ristoranti trevigiani: Al Bacareto di Mogliano Veneto, Le Calandrine di Cimadolmo, Casa Brusada di Crocetta del Montello, Da Domenico Alle Grave di Spresiano, Parco Gambrinus di San Polo di Piave, Villa Castagna di Crocetta del Montello e Villa Razzolini Loredan di Asolo. La 21esima edizione della rassegna, in programma fra il 18 aprile e il 27 maggio 2008, si presenta con una duplice novità: un omaggio al grande architetto e scenografo padovano Andrea Palladio nel Cinquecentenario della nascita; e l’adozione di un nuovo format, teso a creare una sinergia fra i ristoratori del Gruppo “Superbe” e quelli di un’altra storica Associazione promotrice di manifestazioni enogastronomiche a tema: l’Associazione “Cocofungo”. Quest’anno, dunque, i ristoranti “Superbe” proporranno ciascuno nel proprio menu, presentato nell’ambito della rassegna, un piatto dedicato al Palladio e ispirato alla tradizione culinaria della sua epoca, quella rinascimentale. Una cucina elaborata, caratterizzata dall’uso abbondante di spezie e di salse leggere a base di frutta e piante aromatiche, e da una maggior cura, rispetto al passato, per le fasi di cottura degli ingredienti. Fra gli alimenti più in voga: verdure, legumi, insalate, tacchino, manzo e vitello, frattaglie e interiora degli animali da macello, dei volatili e dei pesci. Inoltre, per la prima volta, i sette ristoratori “Superbe” sposeranno la loro arte culinaria all’estro e all’abilità dei sette ristoranti del “Cocofungo”, coinvolgendo, ciascuno uno degli chef dell’Associazione e invitandolo a realizzare un altro dei piatti del menu, a base di Asparagi Bianchi e erbette spontanee. Dopo il Gala inaugurale su invito di giovedì 10 aprile 2008, che vedrà accanto ai ristoratori Superbe il Ristorante Hotel Terme; gli abbinamenti proseguiranno venerdì 18 aprile fra il Ristorante Parco Gambrinus e Miron; martedì 22 aprile fra Le Calandrine e Barbesin; giovedì 8 maggio fra Casa Brusada e Celeste; giovedì 15 maggio fra Villa Razzolin Loredan e Alla Torre; martedì 20 maggio fra Villa Castagna e Castelbrando; martedì 27 maggio fra Da Domenico Alle Grave e Gigetto. Organizzata in collaborazione con la Provincia di Treviso e sostenuta dal Consorzio Tutela Asparago Bianco di Cimadolmo Igp, la rassegna si inserisce nel ricco calendario di appuntamenti organizzati dalla Provincia per rendere omaggio ad Andrea Palladio nel Cinquecentenario della nascita: conversazioni, incontri culturali, giornate di studio, rievocazioni storiche, degustazioni, presentazioni di prodotti enogastronomici, concerti, visite, percorsi palladiani tra arte, architettura e sapori tipici. Info: www. Provincia. Treviso. It; http://turismo. Provincia. Treviso. It .  
   
   
A PASQUA , UN BRUNCH D’ECCEZIONE ALL’ACANTO DEL PRINCIPE DI SAVOIA  
 

Ogni domenica mattina, l’appuntamento più esclusivo della città che non dorme mai all’italiana è al ristorante Acanto dell’Hotel Principe di Savoia, uno dei gioielli della Dorchester Collection. Ritrovo storico dell’élite milanese, il Sunday Brunch dell’ Acanto, con il suo menu vario e succulento, è l’ideale per incontrare gli ospiti esclusivi del più prestigioso albergo della città in un momento di relax. Quale occasione migliore della domenica di Pasqua per sperimentare o rinnovare l’appuntamento in uno dei locali più incantevoli di Milano? Soprattutto quando l’eleganza del ristorante d’alta cucina si fonde con l’innovazione e si trasforma nel luogo perfetto per tutti. Infatti, per fare del Sunday Brunch pasquale un momento gradito all’intera famiglia, il ristorante accoglie tra i suoi marmi splendenti una squadra di specialisti dell’animazione che, colori e pennelli alla mano, inviterà i più piccoli ad una divertente attività di pittura delle uova: un momento indimenticabile in cui la creatività dei bambini la farà da padrone. La festa per i giovani ospiti continuerà, poi, nell’incantevole giardino del ristorante, trasformato come per magia in un avventuroso campo di caccia al tesoro: i piccini potranno così trascorrere ore indimenticabili e liete presso la splendida fontana illuminata dal primo sole di primavera Il buffet, poi, oltre all’ampia scelta tra piatti di pesce, dolci e speciali insalate, offre piatti a base di carni tipiche della Pasqua: tra le altre specialità, l’ottimo capretto da latte alla broche con patate fondenti e la ricercata sella d’agnello farcita con ratatouille di verdure primaverili. Il menu a buffet del brunch di Pasqua è offerto al prezzo di 85. 00 € a persona e comprende, oltre alle pietanze, un flûte di champagne. Caffè e bevande non sono incluse. acanto@hotelprincipedisavoia. Com

 

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A MILANO, SI ALLEANO IL RISTORANTE LALISCA, LA PRIMA FISH HOUSE ITALIANA, E BACCHETTEFORCHETTE, IL PRIMO RISTORANTE VIRTUALE –INAUGURATA LA SEDE IN VIA FRIULI 7 NELLA STORICA ZONA DI PORTA ROMANA  
 
Ma cos’è Bacchetteforchette? …Veloce veloce, le consegne mi aspettano! Mi hanno detto che devo spiegarvi in due minuti chi siamo e che cosa facciamo…ci provo: Bacchetteforchette è un servizio di ristorazione a domicilio di qualità che sfrutta appieno le potenzialità di internet. Potete pensare a Bacchette come un ristorante virtuale che ha apparecchiato un tavolo a casa vostra! Oppure potete immaginare di avere a disposizione per la serata una cuoca modello, disponibile e premurosa, che si preoccupa di soddisfare la vostra fame con gusto, così non dovrete fare la spesa e soprattutto cucinare. Comunque voi la vediate, Bacchetteforchette è un’organizzazione efficiente di appassionati di cucina, curiosi verso le realtà gastronomiche che si affermano in città e le possibilità che il web dà nell’offerta di servizi innovativi. Gli sforzi di Bacchetteforchette vanno in un’unica direzione: proporre, a casa come in ufficio, una cucina eccellente e fantasiosa, curando la qualità del trasporto. Come funziona? Bacchetteforchette è convenzionata con una rete di ristoranti selezionati, che offrono una buona cucina e riconoscono alla consegna a domicilio l’attenzione che merita. Se un ristorante è convenzionato con Bacchetteforchette è perché ha superato la prova cucina e la prova consegna a domicilio. Per il ristorante affiliato la consegna a domicilio, oltre a essere un servizio aggiunto per i propri clienti affezionati, è anche un biglietto da visita per farsi conoscere da chi non vi ha mai cenato. Perché il nome Bacchetteforchette Bacchetteforchette vuol dire che sulla vostra tavola possono trovarsi felicemente insieme le specialità originali di tanti paesi diversi. Bacchetteforchette sa offrirvi ricette etniche o gustosi piatti della cucina mediterranea, propone oriente e occidente, traendo il meglio da entrambe le tradizioni, per soddisfare tutti i palati: quelli esigenti, delicati, curiosi e difficili e quelli che pensano che solo la mamma sappia cucinare. Sempre alla ricerca di nuove golosità, Bacchetteforchette è in grado di proporvi menù gustosi. Www. Bacchetteforchette. It Lalisca In quel di Porta Romana da pochi giorni si vede l’insegna luminosa de Lalisca, il nome divertente della prima fish house italiana. Nato dall’idea di quattro amici innamorati dei viaggi e della buona cucina, Lalisca è un locale in stile newyorkese, dai colori caldi e confortevoli che offre prodotti freschi e di qualità, attento alle esigenze del cliente e caratterizzato da un servizio spensierato e sorridente e, non ultimo, a prezzo abbordabile. Qui gli amanti del pesce potranno assaporare le sfiziosità preparate dalle sapienti mani dello chef Federico Napoletano, come bocconcini di baccalà in pastella, spiedini di gamberi steccati, tartare variegate, filetti di branzino su nido di patate e calamari ripieni in coccio. Il tutto in un trionfo marittimo che vi conquisterà. Info@lalisca. Net www. Lalisca. Net .  
   
   
LA SORPRESA DI PASQUA? CERCALA NEL CASATIELLO! : CASATIELLO CON SORPRESA AL RISTORANTE ROMANI, CHE ANCHE QUEST’ANNO FESTEGGIA LA PASQUA CON UN’IDEA SPIRITOSA E DAVVERO SORPRENDENTE.  
 
Il Casatiello, tipico piatto della tradizione pasquale partenopea, è una torta salata a forma di ciambella con salame, pecorino, pepe e soprattutto guarnita con uova sode fissate con delle croci di pasta. Per tutti coloro desiderano festeggiare questa Pasqua in modo anticonvenzionale il Ristorante Romani propone un’insolita versione di questa antica ricetta: il casatiello con sorpresa. Basta portare alla chef Ciro Pannella il regalo che si desidera nascondere all’interno dell’impasto ed il gioco è fatto. Il casatiello si trasforma in un dono divertente e gustoso. Www. Ristoranteromani. Net info@ristoranteromani. Net .  
   
   
UN LABORATORIO DEI SAPORI, CHE DEFINIRE RISTORANTE È RIDUTTIVO, ABBINATO AD UN GOURMET HOTEL, E UN BIO RESORT, IMMERSO, LETTERALMENTE NELLA NATURA. SONO HISA FRANKO E NEBESA, A KOBARID (IL NOSTRO CAPORETTO), NELLA VALLE DELL´ISONZO, IN SLOVENIA, A SOLI 10 CHILOMETRI DALL’ITALIA  
 
Una meta per edonisti, innamorati dei sapori, e una per asceti, amanti della tranquilità. Per una vacanza perfetta, da dedicare a se stessi. Hisa Franko è un ristorante dove si gustano i sapori del territorio- dalle erbe al pesce, dal formaggio alle verdure- trasformati dalla creatività di una giovane chef, Ana Ros, in piatti leggeri e pieni di sapori, raffinati e ricchi di emozioni. Come quelli del menù degustazione di primavera, otto portate dove si passa dal carpaccio di cervo con insalata di arance e mirtilli rossi, emulsione di olio e wasabi all’ hamburger di branzino affumicato con pane di gubana, foie grais cotto nel whiskey, zuppa di pere e zenzero e dal petto di piccione con polenta gialla, salsa caramellata di mele e aceto alla pasta di pistacchio puro con spuma di banana e cioccolato bianco, gelato al rosmarino e gelatine di arancia. Hisa Franko è anche uno showroom dei migliori vini sloveni. Valter Kramar, il marito di Ana, con anni di appassinato lavoro ha intessuto una fitta rete di collaborazioni con i vignaioli più interessanti, innovativi ed entusiasti. I vini di Hiša Franko , così, si gustano a tavola ma anche a casa propria. Perché questo gioioso ristorante è anche una boutique dei sapori, dove si acquistano vini ma anche il Tolminc, l’unico formaggio a denominazione di origine protetta della Slovenia,e poi le marmellate e la salsa di pomodoro (istriano, profumatissimo) fatte in casa. Hisa Franko offre dei pacchetti studiati su misura per i gourmet. Come “Un giorno in cucina” che propone due notti in camera doppia (con vasca idromassaggio), la mezza pensione con due cene di degustazione, un pranzo e soprattutto una giornata in cucina per imparare i segreti del pane e degli gnocchi, dei dolci e delle paste. Il pacchetto è offerto a 333 euro (una persona di accompagnamento, che non partecipa allo stage, spende solo 142 euro). Hiša Franko, Staro Selo 1, Kobarid (Slovenia), tel. 00386/5/3894120, http://www. Hisafranko. Com Nebesa, in sloveno, significa paradiso. E mai nome fu più azzeccato. Perché Nebesa è un bio resort immerso nel parco naturale del Triglav, con casette di puro design che copiano le forme degli antichi fienili ma utilizzano elementi puliti come il legno e il vetro. La facciata trasparente, di una bellezza sfacciata, pare immersa tra le vette, tanto che sembra di poter toccare le cime delle Giulie, dal Canin al Colovrat, sino al monte Nero. Mentre il lato in legno, con una finestra, proprio alle spalle del letto, regala una visione mozzafiato sul monte Matajur e, nelle giornate di cielo sereno, sulla laguna di Grado. Le montagne entrano, letteralmente, nelle quattro casette di Nebesa. Regalando un contatto con la natura forte, prepotente. E permettono di staccarsi completamente dalla realtà di tuttti i giorni. Nella casetta, fatta su misura per una coppia, c’è tutto ciò che serve: un divano da dove ammirare il paesaggio, un letto, nel sottotetto, con vista panoramica, una piccola cucina, con il frigorifero pieno di leccornie. Nella casa comune, poi, ci sono una piscina con idromassaggio, una sauna, una piccola palestra, un computer (per i workalcholic), una sala con il caminetto, una piacevole taverna dove gustare salumi, vini e formaggi del territorio e delle mountain bike. I padroni di casa, Katja e Bojan Rosš, sono estremamente disponibili. Ai loro ospiti offrono suggerimenti e proposte ma anche l’assoluta tranquillità di godersi una vacanza senza vedere nessuno. Solo volpi, cervi, lepri e caprioli. Che lassù sono davvero di casa. Il prezzo per il pernottamento per due persone per una notte è di 239 euro. Per due giorni si spendono 215 euro al giorno, per tre e quattro giorni il prezzo scende a 205 euro al giorno e per cinque o più giorni si pagano 195 euro a notte. Nel prezzo è compresa la colazione e il libero utilizzo di tutti i generi alimentari forniti nella cucina e nella taverna. Nebesa, Livek 39, Kobarid (Slovenia), tel. 00386/5/3844620, http://www. Nebesa. Si/ . .  
   
   
TIGRE, IL FORMAGGINO DI ORIGINALE EMMENTALER SVIZZERO FUSO PIÙ FAMOSO D’ITALIA, AGGIUNGE GUSTO A TUTTE LE INIZIATIVE DEL MILAN PROGETTO GIOVANI  
 
A partire dalla Milano School Cup Tigre accompagnerà infatti il Milan in tutte le attività dedicate ai ragazzi: Milan Junior Camp, Sunday Camp, Milan Park, M generation Club. “La partnership con Milan Progetto Giovani ci consentirà di avere visibilità sulla comunicazione ma soprattutto i partecipanti potranno conoscere e assaporare Tigre, il formaggino di originale emmentaler svizzero fuso. Grazie all’alto contenuto di proteine, minerali, calcio e la presenza di vitamine A e D i formaggini Tigre sono l’ingrediente ideale per i bambini e favoriscono lo sviluppo e la crescita. ” Commenta Aline Bardella, responsabile marketing del Gruppo Emmi numero uno nel settore lattiero caseario in Svizzera, ha infatti chiuso l’accordo con A. C. Milan per la stagione 2008. Le caratteristiche nutrizionali e il sapore inconfondibile dei formaggini Tigre abbinati a attività sportive all’aria aperta organizzate da Milan Progetto Giovani creano una ricetta vincente per i campioni di domani. Tigre sarà sempre in campo insieme ai ragazzi per trascorrere giornate indimenticabili all’insegna del divertimento. Il gusto pieno e dolce del puro emmentaler Tigre – sano e naturale – entra a far parte della squadra Milan Progetto Giovani! Emmi Italia in breve Emmi Italia S. P. A. È la filiale italiana di Emmi Schweiz Ag, il gruppo leader nel settore dei formaggi svizzeri e dei prodotti lattiero caseari freschi, che gestisce e coordina le attività di Emmi in Italia. La rete distributiva di Emmi raggiunge oltre 46 Paesi, con oltre 3. 000 dipendenti in tutto il mondo, e nel 2006 ha raggiunto un fatturato di 2300 Chf, pari a circa 1,5 miliardi di Euro. Emmi Italia è presente sul mercato dei prodotti freschi, compreso quello innovativo del segmento dei functional food, nel mercato del formaggio naturale ed in quello del formaggio fuso. Emmi Italia ha ottenuto nel 2006 un fatturato di 78 milioni di Euro, e per il 2007 è previsto un ulteriore incremento. Maggiori informazioni su Emmi sono disponibili sul sito www. Emmi. Ch .  
   
   
CON OENOBIOL® L´ANTI INVECCHIAMENTO: UNA SINERGIA TRA GLI EFFETTI DI INTEGRATORI ALIMENTARI,UNO STILE DI VITA EQUILIBRATO E UN REGIME ALIMENTARE CORRETTO.  
 
Parafrasando il famoso detto “sei quello che mangi”, si arriva ad un’affermazione che oggi appare sempre più vera: “quello che mangi è ciò che si vede”. Se qualche anno fa, infatti, si pensava che potesse bastare l’antirughe giusto per neutralizzare l’azione dei radicali liberi responsabili dell’invecchiamento cutaneo, adesso si è arrivati alla consapevolezza che alle creme anti-età si devono abbinare alimenti dall’efficacia antiossidante. La linea di demarcazione, ormai labile, tra salute e bellezza ha reso sempre più popolari nuove categorie di prodotti che nei paesi anglosassoni sono identificati come Skingesticals, Nutraceuticals o più semplicemente Functional Food. Conosciuti in Italia come Nutricosmetici, sono integratori, bevande e integratori alimentari che contengono vitamine, minerali o acidi grassi essenziali. La loro caratteristica è quella non solo di avere un effetto benefico, e a lungo termine, sulla salute delle persone, ma anche di produrre miglioramenti visibili, e a breve termine, sull’aspetto estetico e in particolare su pelle, capelli e unghie. Partendo dai Nutricosmetici la dottoressa Marie Béjot, fondatrice e presidente di Oenobiol, ha sviluppato per la prima volta il concetto di "Nutribellezza", ritenendo il termine “cosmesi” troppo direttamente legato ai trattamenti impiegati per uso esterno. Il suo credo è che una concezione olistica della bellezza, intesa come vera e propria filosofia di vita, non può prescindere da una sinergia tra gli effetti di integratori alimentari, uno stile di vita equilibrato e un regime alimentare corretto. La Nutribellezza Nata in una famiglia di medici, Marie Béjot è medico nutrizionista. Trascorre l’infanzia in Africa e grazie a questa esperienza sviluppa una propensione per le cose semplici ma anche l’amore per la natura. Studia a Dakar e a Parigi, nel 1978 si specializza in medicina estetica dedicandosi alla cura di problematiche legate al sovrappeso e all’invecchiamento. È proprio in questo periodo che Marie Béjot inizia a sviluppare il concetto di “bellezza dall’interno”, mettendo a punto i primi integratori alimentari tagliati su misura per le esigenze cosmetiche delle sue pazienti. Nel 1985 Marie Béjot fonda i Laboratori Oenobiol e lancia il primo prodotto: una capsula idratante agli acidi grassi omega-3. Me è l’introduzione sul mercato di Oenobiol Solaire, nel 1989, che segna un vero e proprio momento di svolta per l’azienda. “Ho lanciato Oenobiol Solaire basandomi sui bisogni constatati nelle pazienti all’interno del mio studio medico”, dice Marie Béjot. “Al ritorno dalle vacanze estive, infatti, alcune riscontravano allergie dovute all’esposizione al sole, altre si lamentavano per la difficoltà nell’abbronzarsi, altre ancora vedevano ridursi drasticamente gli effetti di alcuni trattamenti di medicina estetica come i filler”. Pensato per preparare, stimolare e prolungare l´abbronzatura, Oenobiol Solaire ha beneficiato di tutte le più recenti scoperte sui carotenoidi, uno dei temi di studio che Marie Béjot predilige. “All’epoca – ricorda – tutte le capsule presenti sul mercato coloravano di arancione la pelle delle mani e la pianta dei piedi. Anche le lacrime e le lenti a contatto venivano colorate da dosi quasi farmacologiche di beta carotene sintetico”. La sua intuizione, a quel punto, è quella di introdurre dei carotenoidi naturali all’interno della formula, cambiando così lo standard degli integratori per esaltare l’abbronzatura. “Le prime Marie Béjot E Oenobiol testimonianze di soddisfazione sono arrivate dalle mie pazienti, dalle giornaliste e, infine, dal pubblico. Oggi Oenobiol Solaire presenta un tasso di soddisfazione superiore al 90% presso un campione di più di 4. 000 consumatrici intervistate ogni mese*”. Inizialmente riservato in via esclusiva alle pazienti dello studio, Oenobiol Solaire diventa progressivamente leader assoluto nel mercato degli integratori alimentari di bellezza solari e la sua formula continua ad essere migliorata e innovata. Oggi l’offerta di Oenobiol si è differenziata al punto che propone una risposta nutrizionale specifica a tutti i bisogni estetici delle donne. Inoltre, è considerato un punto di riferimento nel crescente mercato dei nutricosmetici. Oenobiol vuole rappresentare una vera e propria filosofia di vita, basata su una visione globale che integra i concetti di bellezza, nutrizione e salute. Gli integratori alimentari di bellezza Oenobiol contengono principi attivi di origine naturale e vengono sottoposti a studi clinici controllati e che ne dimostrano la sicurezza e l’efficacia. Le formule sono messe a punto in collaborazione con nutrizionisti, fotobiologi, endocrinologi e dermatologi la cui competenza consente di scegliere i principi attivi naturali più performanti e di testare scientificamente la loro efficacia (dimostrata** da studi di biodisponibilità e da studi clinici effettuati sotto controllo medico). I prodotti vengono realizzati in stretta conformità con le norme farmaceutiche che ne garantiscono la tracciabilità e con la regolamentazione europea. *Test clinici effettuati da Oenobiol Paris. Indagine condotta su 4. 675 utilizzatrici. ** Test clinici effettuati da Oenobiol Paris. Da dove nasce questa sua passione per la nutrizione? Ho dedicato la mia vita professionale alla bellezza delle donne. E’ proprio nel mio centro di medicina estetica che ho compreso, quasi trent’anni fa, che l’alimentazione e la prevenzione erano due aspetti fondamentali per avere risultati estetici duraturi. Così, nel 1985, ho creato i Laboratori Oenobiol. La mia ricerca si concentra sull’influenza che l’alimentazione ha sulla bellezza. Ho pubblicato numerosi studi sul tema della nutribellezza. Lei preferisce il termine “Nutribellezza” invece di “Nutricosmetica”. Perché? Il termine “cosmetico” è troppo associato a cure topiche. Gli integratori per la bellezza agiscono in modo sinergico dall’interno mentre le cure cosmetiche agiscono in superficie. Che cosa contengono gli integratori di bellezza Oenobiol? I nostri prodotti contengono essenzialmente micronutrienti di origine vegetale, estratti di frutta e verdura. Selezioniamo i migliori ingredienti con uno screening rigoroso. Per esempio, i pomodori che utilizziamo sono coltivati nel deserto del Negev, in condizioni estreme. In questo modo, risultano più ricchi di carotenoidi filtranti, sviluppati per proteggere dal sole. Ormai da oltre 20 anni la nostra ricerca è concentrata proprio sui carotenoidi. Qual è il segreto del successo di Oenobiol? Siamo stati i pionieri della Nutribellezza e abbiamo progressivamente portato le donne a prendere coscienza dell’importanza dell’alimentazione per proteggere il loro bene più prezioso: la bellezza. Per farlo abbiamo adottato un approccio scientifico. Le nostre convinzioni si basano su studi a doppio cieco rispetto a placebo, il gold standard dell’industria farmaceutica, che sarà presto indispensabile per gli integratori alimentari nel quadro della regolamentazione europea. Il successo di Oenobiol si basa sull’efficacia dimostrata dalle sue formule. . .  
   
   
INTEGRATORI FRAU ALTA ALIMENTAZIONE: PER TANTO BENESSERE NATURALE IN PIU’.  
 
Fermenti lattici tindalizzati frau: ben 8 miliardi di fermenti lattici attivi. (novita’) Nella nostra pancia, c’è un vero e proprio “giardino” che prospera, o meglio, che dovrebbe prosperare: è la flora batterica intestinale, l’insieme di diverse centinaia di specie microbiche che interagiscono in modo molto complesso le une con le altre e con l’organismo ospite e che svolgono una molteplicità di funzioni di estrema importanza per il benessere dell’organismo. Può succedere tuttavia che, per cause diverse (stress, dieta non equilibrata, trattamenti con antibiotici, epatopatie, infezioni etc. ), si creino squilibri quali-quantitativi fra le varie specie microbiche intestinali. Ciò comporta che alcuni batteri prevalgano sugli altri, determinando una situazione di dismicrobismo, cioè un disequilibrio nella flora intestinale, per cui prendono il sopravvento i batteri dannosi, provocando fastidiosi sintomi quali stipsi, diarrea, cattiva digestione, stomatiti, aerofagia, flatulenza, alitosi e carenze vitaminiche. Per riequilibrare la flora batterica intestinale, i fermenti lattici, termine generico con cui si indicano tutti i preparati che contengono batteri “amici” della flora intestinale, rappresentano la soluzione migliore. Tuttavia, anche se i fermenti lattici vengono assunti come integratori, i batteri benefici spesso muoiono prima di raggiungere la flora batterica a causa dell’ambiente acido dello stomaco e dell’intestino. Per risolvere il problema, Frau Alta Alimentazione ha formulato i Fermenti Lattici Tindalizzati, il primo integratore alimentare che fornisce ben 8 miliardi di fermenti lattici in forma Tindalizzata, un particolare procedimento che si ottiene sottoponendo i fermenti lattici a trattamento termico controllato (56° C per 30 minuti), senza modificarne le proprietà biologico-funzionali. Grazie a questo procedimento, sono resistenti agli acidi (succhi gastrici), agli enzimi digestivi e agli acidi biliari; inoltre, sono stabili a temperatura ambiente per un lungo periodo di tempo (tre anni). Tutto ciò li rende l’alternativa più valida ai fermenti lattici vivi, che possono subire drastiche riduzioni, sia a livello di formulazione dei preparati, sia nel tratto digerente, prima di poter raggiungere la flora batterica intestinale. I Fermenti Lattici Tindalizzati di Frau Alta Alimentazione, grazie all’esclusivo procedimento di Tindalizzazione cui vengono sottoposti, sono in grado di raggiungere indenni la flora batterica intestinale, riequilibrandola. Ciò fa sì che essi contrastino efficacemente stitichezza e gonfiori addominali, favoriscano la digestione e l’assorbimento dei principi nutritivi, rafforzino le difese immunitarie e riducano la produzione di tossine a livello intestinale. Questi fermenti lattici sono particolarmente indicati nel trattamento della diarrea cronica, diarrea infantile, infezioni del tratto urinario, sindrome del colon irritabile e in caso di alimentazione non equilibrata, stress, prima e durante viaggi ai Tropici, durante o dopo un trattamento a base di antibiotici. I Fermenti Lattici Tindalizzati di Frau Alta Alimentazione sono disponibili in due diverse formulazioni: Flaconcini e Compresse masticabili. I Flaconcini rappresentano il modo tradizionale di somministrazione dei fermenti lattici per il riequilibrio della flora batterica intestinale. Ideali sia per i bambini che per gli adulti, sono in forma liquida, già pronti da bere (oppure da aggiungere a una bevanda calda o fredda). Non devono essere conservati in frigorifero. Si consiglia l’assunzione di 1 flaconcino al giorno, preferibilmente la mattina a digiuno. Le Compresse masticabili, di ottimo sapore, e, quindi, particolarmente gradevoli ai bambini, sono ideali anche per chi viaggia. La dose è 1 compressa al giorno, preferibilmente al mattino. La confezione delle Compresse masticabili contiene 20 compresse da 700 mg cad. Prezzo al Pubblico indicativo € 6,30. La confezione dei Flaconcini contiene 10 flaconcini da 10 ml cad. Prezzo al Pubblico indicativo € 7,30. In vendita nei migliori supermercati ed ipermercati. Carbone Digest Frau: Stop Ai Gonfiori Addominali E Alla Cattiva Digestione (Novita’). Gonfiore, pesantezza allo stomaco, cui si accompagnano spesso sonnolenza, alito cattivo, mal di testa, dolore alla parte alta dell’addome: sono i sintomi tipici della dispepsia (dal greco dys-pepsia, ossia “cattiva digestione”), un problema che colpisce un numero sempre maggiore di persone. Secondo l’Aigo, Associazione italiana gastroenterologi endoscopisti ospedalieri, ne soffrirebbe ben il 20-40% della popolazione italiana e, nella maggior parte dei casi, si tratta di dispepsia funzionale, non dovuta, cioè, a malattie organiche. Le cause della dispepsia funzionale sono molteplici. Anzitutto, i pasti abbondanti e poco equilibrati o ricchi di grassi, che interferiscono con i normali processi digestivi. Ma anche emozioni negative (stress, ansia, collera . ), uno stile di vita disordinato con pasti veloci, senza orari, e una masticazione frettolosa o insufficiente possono contribuire ad appesantire la digestione. E, fra i sintomi più tipici ed evidenti della cattiva digestione, vi è il meteorismo, e cioè il gonfiore e la sensazione di tensione addominale, dovuti alla presenza di un eccesso di aria intrappolata nello stomaco o, più di frequente, nell’intestino. Ad aggravare il disturbo contribuisce spesso anche un’alterazione della flora batterica intestinale (disbiosi), che causa fermentazione nell’intestino e che è responsabile della produzione di maggiori quantità di gas. Frau Alta Alimentazione ha messo a punto un nuovo integratore alimentare in grado di ridurre i gonfiori addominali, di aiutare la digestione e di migliorare la flora batterica intestinale: Carbone Digest, una formula esclusiva ed innovativa, senza lattosio. Carbone Digest Frau è a base di Carbone Vegetale, ottenuto dalla combustione di vari tipi pregiati di legno dolce (tiglio, pioppo, salice), le cui proprietà terapeutiche sono note da tempo. Il Carbone Vegetale, infatti, possiede la caratteristica di legarsi fisicamente (adsorbimento) a numerose sostanze e gas. Questo potere adsorbente fa sì che esso venga utilizzato nel trattamento del meteorismo, delle dispepsie con fermentazioni gastriche o intestinali, dei disturbi intestinali (diarrea, dissenteria) e delle intossicazioni alimentari o da farmaci. Inoltre, Carbone Digest di Frau Alta Alimentazione unisce alle proprietà adsorbenti del Carbone Vegetale quelle di altre sostanze atte a favorire la digestione e a migliorare la flora batterica intestinale. In particolare: · Finocchio e Anice. Queste due piante carminative migliorano la digestione, riducendo gonfiori e pesantezza addominale. · Lievito e Fermenti lattici vivi (Lactobacillus Acidophilus): riequilibrano la flora batterica intestinale, rendendola capace di formare una barriera contro i batteri nocivi. Carbone Digest di Frau Alta Alimentazione è in confezione da 40 tavolette da 0,4 g cad, da deglutire o da masticare, nella misura di 2 tavolette, ogni volta che occorre. Prezzo al Pubblico indicativo € 2,90. In vendita nei migliori supermercati ed ipermercati. Oltre al Carbone Digest, Frau Alta Alimentazione ha anche il Carbone Vegetale, ideale per chiunque soffra di aria nell’intestino e nello stomaco e di fermentazioni gastriche. Confezione da 80 compresse da 0,4 g, da deglutire o da masticare nella misura di 1-2 compresse subito dopo i pasti. Prezzo al Pubblico indicativo € 4,60. In vendita nei migliori supermercati ed ipermercati. .  
   
   
UN’ASTA DI OPERE DELL’ARTISTA E DI BOTTIGLIE A ETICHETTA SPECIALE A SOSTEGNO DELLA RICERCA L’ARTE DI SCHIFANO E IL VINO NOBILE INSIEME PER TELETHON IL 28 E IL 29 MARZO A MONTEPULCIANO UNA ESPOSIZIONE DEL PITTORE E UNA GIORNATA DI BENEFICENZA. ALL’ASTA OLTRE 300 ETICHETTE SPECIALI DI VINO NOBILE PROTAGONISTA DELLA CENA DI BENEFICENZA  
 
Saranno l’arte pittorica di Luciano Schifano e quella vitivinicola dei produttori di Vino Nobile di Montepulciano i protagonisti di una importante iniziativa promossa dalla Strada del Vino Nobile di Montepulciano a sostegno della ricerca scientifica. “Incontro con l’arte… e il Nobile”, questo il titolo dell’evento che avrà luogo a Montepulciano, presso il Palazzo del Capitano, i prossimi 28 e 29 marzo. «Un ritorno molto gradito quello dell’artista Schifano – spiega la presidente della Strada del Vino Nobile, Rosanna Turchi – ancora di più se legato come in questo caso alla ricerca scientifica in Italia». Al centro delle due giornate un’asta e una cena di beneficenza che si svolgeranno sabato 29 marzo a partire dalle ore 16. 30 presso il palazzo del Capitano. Protagonista dell’asta il prodotto principe del territorio, il Vino Nobile di Montepulciano, che per l’occasione vedrà battute 300 etichette numerate e firmate dallo stesso Schifano che per l’occasione ha realizzato altrettanti involucri/scultura che le conterranno ispirandosi all’opera “L’uva bianca” realizzata dall’autore ispirandosi al mondo del vino. Saranno inoltre battute all’asta 5 cartelle 35x50 contenenti ciascuna quattro “Tavole retouchées” realizzate su carta chagal e firmate a matita dall’autore. Tre di queste sono dedicate proprio al tema dell’uva. La presentazione di queste opere è stata curata dallo storico medievalista di fama internazionale, Franco Cardini. I battitori speciali dell’asta saranno l’esperto di vino Lorenzo Cantarella affiancato dal giornalista esperto di vini Carlo Macchi. Parte del ricavato dell’asta e della cena di beneficenza (a cura del Ristorante Sea Garden di Salerno) sarà devoluto al Comitato Telethon Fondazione Onlus a sostegno della ricerca scientifica. «Questa iniziativa - prosegue la presidente della Strada del Vino Nobile è un chiaro esempio di come la promozione di un territorio possa contribuire anche a importanti progetti come quelli portati avanti da Telethon». .  
   
   
DAL 16 AL 18 MARZO, A DUSSELDORF PROWEIN 2008: TERZA EDIZIONE PER I VINI DELL’OLTREPÒ PAVESE  
 
Saranno 10 le Aziende dell’Oltrepò Pavese presenti a Prowein 2008, fiera internazionale dei vini e dei liquori che si svolgerà a Dusseldorf dal 16 al 18 marzo. Con il coordinamento del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese e della Camera di Commercio di Pavia, gli spazi degustazione dei vini dell’Oltrepò saranno allestiti, all’interno di Prowein, negli stand Halle 3 n. 3k141 (stand comune) e presso l’area della rivista Vinum, in Halle 4 stand 4 B61. Lo stand comune prevede una postazione per ogni Azienda e uno spazio accoglienza, gestito da hostess tedesche, una particolare una grafica appositamente studiata per l’occasione con le immagini della comunicazione Oltrepò realizzate dal Consorzio e un elegante e accogliente allestimento che valorizzerà i vini proposti. Lo stand Vinum proporrà un Banco d’Assaggio con 30 vini dell’Oltrepò, presentati con corredo di informazioni sul territorio. L’attenzione sarà focalizzata su Bonarda, Pinot nero in rosso e Oltrepò Metodo Classico. Christian Eder, autorevole firma di Vinum, guiderà 3 degustazioni, dedicate al Pinot nero, al Bonarda e al Metodo Classico. Le degustazioni si terranno domenica 16 alle ore 11. 15, lunedì 17 alle ore 12. 30 e martedì 18 alle ore 11. 45. Prowein 2008: le Aziende dell’Oltrepò Barberini Luciano Cantine Di Mezzaluna Conte Vistarino Fiamberti Guerci F. Lli Manuelina Marchesi Di Montalto Riccardi Giuseppe E Figli Tenuta Mazzolino Torrevilla www. Vinoltrepo. It www. Bonarda. It .  
   
   
AGRICOLTURA: IN CONFERENZA STATO-REGIONI L´INTESA SULL´APPLICAZIONE DELL´OCM VINO. RABBONI: UN BUON ACCORDO. LE POTENZIALITÀ DELL´EMILIA-ROMAGNA NE ESCONO RAFFORZATE.  
 
Bologna - Il Comitato Agricoltura della Conferenza Stato – Regioni ha raggiunto ieri l’intesa sull’applicazione in Italia della riforma dell’organizzazione comune di mercato del vino, che entrerà in vigore nel 2009, e sul relativo programma nazionale di supporto. Una quota significativa dei fondi disponibili – complessivamente, a regime, circa 337 milioni di euro per anno – sarà destinata alla ristrutturazione e riorganizzazione degli impianti viticoli. Sono inoltre previste altre misure, alcune delle quali destinate ad esaurirsi nel 2012, al termine del periodo di transizione, dopo il quale non saranno più consentiti i tradizionali aiuti di mercato. Una notevole dotazione di risorse è inoltre destinata a sostenere la promozione del vino italiano nei Paesi terzi, oltre i confini dell’Unione europea. La riunione ha deciso di ripartire tra le Regioni italiane, sulla base della spesa storica nel periodo 2001 – 2007, il complesso delle risorse disponibili, con alcune limitate eccezioni di carattere nazionale come nel caso degli interventi di distillazione dei sottoprodotti. Sarà comunque possibile rimodulare ogni anno il quadro finanziario – tenendo conto dell’effettivo andamento delle richieste di carattere finanziario. Per l’assessore regionale all’agricoltura, Tiberio Rabboni “si tratta di un buon accordo. Ministero e Regioni hanno lavorato in modo positivo per il futuro del comparto. Le potenzialità dell’Emilia-romagna ne escono rafforzate. La ripartizione su base storica del fondo nazionale premia infatti la nostra regione da sempre caratterizzata da una buona capacità di spesa e da una forte propensione all’investimento. Ciò ci consentirà di allargare ulteriormente gli interventi di ristrutturazione e riconversione dei vecchi vigneti verso impianti di maggiore qualità e con minori costi di gestione. ” “ Anche l’accordo sulla promozione nei Paesi terzi – ha proseguito Rabboni – è estremamente positivo ed innovativo. Per la prima volta si rendono disponibili risorse interamente dedicate al sostegno dell’export, affidato, giustamente, alla corresponsabilità di Stato e Regioni. Si prevede infatti la costituzione di una “cabina di regia” unitaria e l’attribuzione del 70% delle risorse alle Regioni e il restante 30% a programmi e bandi di carattere nazionale. " “Questo risultato – ha concluso l’Assessore –consente di limitare i danni provocati dal mantenimento, all’interno della nuova Ocm vino, della pratica dello zuccheraggio contro la quale ci siamo battuti a lungo. L’aggiunta di zucchero di barbabietola consente di trasformare in vino un prodotto che non possiede i requisiti per essere commercializzato e rappresenta un vero e proprio danno sia nei confronti dei consumatori sia dei produttori che sostengono costi molto più elevati per ottenere vini di pregio partendo dall’uva. Noi, al contrario, vogliamo utilizzare la maggior parte delle risorse disponibili per migliorare la qualità”. .  
   
   
“A TABLE AVEC LES ETOILES” : DICIOTTO AZIENDE PRESENTANO VINI PRODOTTI E SAPORI DELLA TERRE DI ROMAGNA  
 
 Nel Castello di Bagnols , storico castello del territorio del Beaujolais trasformato in albergo di lusso e Relais Chateau, a venticinque chilometri a nord di Lione, avrà luogo l’atteso evento “A Table avec Les Etoiles”. Mercoledì 26 marzo si svolgeranno qui gli “Atelier de degustations enogastronomiques” dove le “quattro Stelle” (gli chef francesi e romagnoli : Matieu Fontaine, Jean Brouilly, Vincenzo Camerucci, Alberto Faccani) prepareranno e presenteranno ricette di grande cucina con utilizzo dei prodotti tipici e di stagione dei territori del Beaujolais, della Romagna e del Mare Adriatico; nella pittoresca “Salle de tonneaux” saranno posti in degustazione ed assaggio i vini dei due territori Il giorno dopo, giovedì 27 marzo, si svolgerà la sessione commerciale dell’evento, che vedrà la partecipazione di ben 18 aziende romagnole, grazie al grande impegno profuso dalle Camere di Commercio di Forlì-cesena e di Rimini. Le aziende agricole, vitivinicole, del commercio di prodotti tipici di Romagna partecipanti, sono per la gran parte collocate sugli splendidi colli forlivesi e riminesi; la metà di esse aderisce alle Strade dei Vini e dei Sapori delle due province (Rimini : Podere Vecciano, Agriturismo Fiammetta, Zavoli Fausto; Forlì-cesena : Luvass, Casetto dei Mandorli, Guarini, Fattoria Cà Rossa, Bissoni, Celli). Durante il workshop commerciale, che si svolgerà in un suggestiva ambientazione rustica, i buyer francesi (mobilitati dalla Camera di Commercio Italiana in Lione) potranno apprezzare uno splendido campionario di prodotti di Romagna presentati dalle nostre aziende, come vino, formaggi freschi e stagionati, piadina e crescioni, carni e salumi, olio extravergine di oliva, dolcerie e confetture delle tradizioni. L’evento di fine marzo , per parte italiana co-finanziato anche dal Gal L’altra Romagna, è promosso e gestito dalle Camere di Commercio di Forlì-cesena e Rimini , che hanno provveduto alla complessa organizzazione progettuale e logistica (ricerca e contatti aziende, organizzazione viaggio, contatti con partner francesi e chef italiani, ecc. ). Le due Camere di Commercio svolgono questo evento (di cui progetteranno e gestiranno anche il “girone di ritorno” in Romagna nel 2009) nel contesto delle “iniziative di internazionalizzazione” promosse dalle Cciaa per favorire relazioni internazionali ed apertura verso scenari più ampi e competitivi : stimolare, cioè, le imprese (nella Romagna enogastronomica prevalentemente piccole) a sperimentare nuovi mercati e a cercare nuove alleanze strategiche per rafforzare la propria competitività. .  
   
   
CUTTY SARK SULLA ROTTA DI UN WHISKY CHE HA FATTO STORIA  
 
Il marchio ed il whisky Cutty Sark vennero creati nel 1923 da Berry Bros & Rudd i più rinomati commercianti di vini e liquori d’Inghilterra, che avevano una bottega nel cuore di Londra, al numero 3 di St James’s Street, dove è tuttora presente lo storico negozio. In quegli anni la popolarità dello scotch whisky iniziava a crescere in tutto il mondo. Consapevole di questo, Francis Berry, uno dei due soci, si convinse che avrebbe potuto lanciare un nuovo stile di whisky. Dalla sua intuizione nacque Cutty Sark il primo blended whisky chiaro della storia. Infatti, Francis Berry volle selezionare solo whisky prodotti dal malto migliore e sottoposti ad eccezionali attenzioni per ottenere una luce ed una tonalità speciali. Il particolare colore di Cutty Sark è dovuto all’alta presenza di malt whiskies nel blend, senza alcuna aggiunta di coloranti e rappresenta ancora oggi il suo segno distintivo. Cutty Sark è un premium blended scotch whisky, quindi non deriva da un’unica distilleria, ma può essere definito come una miscela di uno o più single malt scotch whisky con uno o più grain scotch whisky. Cutty Sark è composto da circa venti celebri whisky, provenienti in prevalenza dalla regione di Speyside, in Scozia, e prodotti con grano di alta qualità. Ciascuno di questi single malt whisky viene maturato in botti di rovere americana. Il nome Cutty Sark è ispirato a quello del famoso clipper inglese, varato nel 1869. La leggenda di questo vascello nasce durante la cosiddetta gara del tè, ovvero la disputa che vedeva contendesi la rotta fra Cina e Gran Bretagna e assegnava il titolo di vincitore all’imbarcazione che più velocemente trasportava il primo prezioso raccolto cinese a Londra. L’effige di questo clipper è ben visibile ancora oggi sull’etichetta del wisky Cutty Sark. I clipper erano veloci navi a vela, a tre o più alberi, adibite sul finire del Xix secolo al trasporto delle merci sulle rotte oceaniche. Rimane incerta l´etimologia del termine: infatti, l´origine del termine può essere ricondotta sia al verbo clip inteso come tagliare (i tempi di navigazione), o come fendere (le onde); ma clip può essere inteso anche come velocità o frullio di ali. Il Cutty Sark era il nome del clipper, orgoglio della marina mercantile inglese, con stazza di 963 tonellate, varato il 22 novembre 1869 nei cantieri navali di Scott & Linton a Dumbarton, in Scozia. Navigò sulla rotta delle Indie per il commercio del tè e della lana. Dal 1954, è rimasto esposto al pubblico nel Cutty Sark Clipper Ship Museum situato nel Maritime Greenwich World Heritage a Londra. Purtroppo il 21 maggio 2007 lo storico veliero è stato seriamente danneggiato da un incendio. Cutty Sark in lingua scozzese significa camiciola o sottoveste, e fa riferimento all’abito indossato dalla statua in legno che adorna la prua del clipper ovvero la strega Nannie, personaggio creato dal poeta scozzese Robert Burns. Berry Bros & Rudd sono fornitori della Casa Reale inglese fin dai tempi di Giorgio Iii. Infatti, ancora oggi l’etichetta di Cutty Sark mantiene i due Royal Warrant: H. M. The Queen e H. R. H. The Prince of Wales. Le tipologie di whisky Single grain whisky Prodotto con cereali come frumento non maltato in distillatore continuo a colonna (distillazione singola). La maggior parte di grain whisky viene utilizzata nel blended whisky. Solamente piccole quantità sono imbottigliate come single grain. Non è torbato. Blended whisky Il più diffuso scotch whisky è prodotto assemblando alcuni grain whisky a diversi malt whisky provenienti da distillerie delle varie regioni della Scozia. La qualità standard non indica in etichetta l´età che deve però superare i tre anni di invecchiamento in barili di rovere. De luxe blended whisky - Reserve - Premium blended whisky Invecchiato a lungo in barili di rovere (l´età minima è dichiarata in etichetta). E´ composto come ogni blended da whisky di grano e whisky di malto. Single malt whisky Prodotto da singole distillerie ed imbottigliato come tale. Gli ingredienti utilizzati sono puro orzo maltato, acqua e lieviti. L´orzo in alcuni casi viene affumicato con fuoco di torba durante la fase finale del maltaggio. L´intensità del fumo rende il whisky più o meno torbato. Si utilizzano esclusivamente alambicchi tradizionali (metodo discontinuo) con duplice distillazione. Normalmente è indicata in etichetta l´età minima di invecchiamento in barili di rovere usati. Vatted malt whisky Assemblaggio di vari whisky di malto provenienti da diverse distillerie. Vintage malt whisky (single o vatted) Whisky di malto di una sola annata. .