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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 12 Giugno 2008 |
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PENATI: ALITALIA MORENTE TRASCINA NELLA SUA AGONIA ANCHE MALPENSA. URGENTI IMPEGNI DEL GOVERNO PER RILANCIO DEL GRANDE AEROPORTO DEL NORD |
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Milano, 12 giugno 2008 - “Essere vicino a Malpensa è utile, se Malpensa funziona. Ma se Malpensa perde il 30% di passeggeri e non ha un piano di rilancio, a quel punto stare vicino a Malpensa non serve a nulla”. Queste le parole del presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati, nel suo intervento del 31 maggio a Legano all´inaugurazione della mostra Vivimi organizzata dall´amministrazione provinciale. “C´è molta attenzione per il futuro di Alitalia – ha aggiunto Penati – ma nessuna per Malpensa. Si sono spenti i riflettori su questa vicenda. La Provincia di Milano è impegnata nella difesa di questo aeroporto, che deve continuare a vivere come grande scalo internazionale e non deve essere ridimensionato a livello regionale”. “Per allungare l´agonia di Alitalia – ha continuato Penati - si stanno sprecando altri 300 milioni del contribuente. Si sta cercando di chiamare al capezzale di Alitalia il gotha dell´economia italiana, mentre non ci sono garanzie né si profila un impegno definito per Malpensa. Alitalia morente trascina nella sua agonia anche Malpensa. Non c´è tempo da perdere ci vogliono risposte chiare e impegni precisi per un rilancio del grande aeroporto del nord del Paese”. Per quanto riguarda poi Expo 2015 il presidente Penati ha lanciato un allarme: “il dibattito al momento è troppo rinchiuso nella business community. Ci vuole meno business e più comunità” e poi ha specificato “meno affari e più coinvolgimento dei cittadini, perché per tutti noi diventi veramente un´occasione di crescita e non un´occasione sprecata”. . |
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CONCESSIONE AERDORICA: SI CHIUDE LA FASE DEL CONSOLIDAMENTO, SI APRE QUELLA DELLO SVILUPPO. |
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Ancona, 12 giugno 2008 - La concessione alla Societa` Aerdorica che gestisce l´aeroporto delle Marche e` un risultato molto importante che consente di operare con serenita` per gestire la fase dello sviluppo dell´infrastruttura, a cui la Regione assegna la mission di diventare un nodo strategico al centro del Mediterraneo: cosi` il presidente Spacca prima di ringraziare tutti coloro che si sono spesi ottenere questo risultato. Ugo Calzoni del cda, Marco Morriale, la struttura tecnica di Aerdorica, i parlamentari, con spirito bipartisan (Casoli e Merloni) e Gennaro Pieralisi (rappresenta i soci privati che detengono il 49. 7%), che non ha fatto mai mancare il suo sostegno. Raggiunto questo obiettivo ´ ha detto Spacca ´ si tratta di passare dal consolidamento al rilancio: fase che verra` discussa insieme ai soci, sia pubblici che privati. Il presidente Mario Conti da detto che l´aeroporto ha bisogno di riconquistare la fiducia dei marchigiani, con una programmazione dei voli che devono essere assicurati anche in presenza di pochi passeggeri. Una soddisfazione corale quella espressa oggi alla conferenza stampa, alla quale hanno partecipato soci pubblici e privati. Gia` dagli interventi si sono delineate alcune strategie che verranno approfondite: la nascita di uno show room per il made in Italy di cui le Marche sono prestigiose testimonial (per attivare quel shopping tour che ha risolto, ad esempio le sorti dell´aeroporto di Bergamo, ha ricordato Pieralisi), una societa` che gestisce corsi per tutti i mestieri legati al volo, una struttura per la manutenzione, simulatori di volo per piloti civili. La piu` importante e` il volo Milano-linate, che al momento la normativa non consente, ma che si puo` fare con un velivolo-taxi da 19 posti che parte da Falconara alle 8 del mattino per rientrare alle 19. 00. Quindi importante per il business: Giampaoli della Camera di Commercio di Ancona ha ricordato che oltre, il 50% dei voli e` destinato a questa categoria. Oppure un catalizzatore di turisti, ha detto Luana Angeloni e la Virili a nome delle Province, per una regione dalle tante potenzialita`: Spacca ha ricordato che il turismo e` il secondo motore di sviluppo della regione. La Regione, che e` nella Societa` con il 31,5%, ha erogato a favore dell´aeroporto 13,1 milioni di euro, di cui: 6,5 di investimenti 2005-2008; 3,2 di investimenti 2009-2010 e 3. 4 per ricapitalizzazioni 2005-2008. . |
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LA PROVINCIA DI ASTI INSTALLA DISSUASORI DI VELOCITA´ E NON AUTOVELOX |
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Asti, 12 giugno 2008 - “La Provincia a breve installerà 14 pannelli rilevatori di velocità appaltati con fondi trasferiti dalla Regione Piemonte per un importo complessivo di 160. 000 euro, lungo la Strada Regionale n. 10. I pannelli – chiarisce l’Assessore Valle – consentiranno agli automobilisti di verificare se la velocità rientra nel limite dei 50 km/orari. Non si tratta di apparecchiature autovelox – precisa l’Assessore – ma di strumenti che consentono di rilevare la velocità e soprattutto l’intensità del traffico: l’obiettivo che si pone la Provincia è il miglioramento della sicurezza e non il recupero di risorse finanziarie derivanti da multe per eccesso di velocità. Il nostro scopo – conclude Valle – è contribuire a educare gli automobilisti al rispetto del codice della strada, attraverso lo sviluppo del progetto di sicurezza delle strade che la Provincia da tempo promuove e intende implementare”. I dissuasori saranno posizionati lungo la ex strada regionale n°10 e in prossimità dei centri abitatidei seguenti comuni: Ingresso Villanova d’Asti dir. Asti (Località Valdichiesa); Villanova d’Asti dir. Torino (in prossimità della nuova rotatoria realizzata dalla Provincia di Asti); Ingresso Dusino San Michele dir. Asti; Ingresso Dusino San Michele dir. Torino; Ingresso Villafranca d’Asti dir. Asti (in località Case Bruciate); Ingresso Villafranca d’Asti dir. Asti (in località Taverne); Ingresso Baldichieri d’Asti dir. Asti; Ingresso Baldichieri d’Asti dir. Torino; Ingresso Asti dir. Alessandria (in prossimità della località Canova); Ingresso Asti dir. Torino (in prossimità della rotatoria autostradale); Ingresso Quarto Inferiore dir. Alessandria; Ingresso Quarto Inferiore dir. Asti; Ingresso Castello di Annone dir. Alessandria ; Ingresso Castello di Annone dir. Asti (in prossimità distributore Tamoil). . |
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FIAT TERMINI IMERESE, GIANNI: "SICILIA RIAPRE DIALOGO E OFFRE NUOVE OPPORTUNITÀ" |
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Palermo, 12 giugno 2008 - La Regione Siciliana riapre il dialogo con i vertici della Fiat sullo stabilimento di Termini Imerese (Palermo). L´occasione sarà fornita dall´incontro ufficiale che si terrà il prossimo 25 giugno, a Palermo, tra l´assessore regionale all´Industria, Pippo Gianni, ed i rappresentanti dell´azienda torinese. A darne l´annuncio, nel corso di una conferenza stampa, è l’assessore Gianni che spiega: “Chiederemo alla Fiat di rispettare i termini del contratto e forniremo chiarimenti sullo stato degli accordi stipulati, che per quanto riguarda la nostra regione sono stati già mantenuti al 90%. Marchionne se la prenda con l´ex Governo Prodi che non ha mantenuto la propria parte di impegni e non con la Regione siciliana la sua parte l’ha fatta con le opere infrastrutturali ed è disponibile a trattare con la Fiat per riprendere il progetto di sviluppo da 1,2 miliardi di euro per la fabbrica di Termini Imerese”. “Per quanto ci riguarda – ha spiegato Gianni - completeremo la nostra parte già nella prima seduta d’aula portando all’approvazione il disegno di legge che rende i 150 milioni di euro previsti dall’ultima finanziaria nella disponibilità dell’Asi per l’acquisto delle aeree e per la realizzazione delle strutture necessarie”. “L’incontro sarà anche occasione per discutere di altri accordi aggiuntivi che intendiamo proporre all’azienda e potremmo aumentare le risorse se la Fiat presenta un piano per portare in Sicilia l´intera filiera produttiva”. “Sarà l´occasione - ha detto Gianni - per rivedere al rialzo l’accordo con Fiat. Abbiamo la ferma intenzione di mantenere aperto il dialogo potenziandone anche la presenza nell’Isola. Al contempo vogliamo ampliare il numero delle aziende invogliate ad investire in Sicilia. Dobbiamo far comprendere anche alle altre grandi aziende che operano in Sicilia che siamo una regione attiva e disponibile, più di quanto possano pensare”. E’ sempre l´assessore all´Industria a comunicare che la Regione Siciliana è pronta “a dar vita ad un accordo finalizzato a creare un centro di ricerche e formazione. “Ciò – ha detto Gianni- consentirebbe all’azienda di formarsi il proprio personale con il sostegno della Regione e di portare avanti progetti, come ad esempio quello sull’auto ad idrogeno”. A tal proposito è già disponibile un finanziamento da 400milioni di euro, grazie ai fondi Europei. Contestualmente all’incontro con la Fiat – ha concluso l’assessore - parleremo con il Governo nazionale per verificare le loro intenzioni . Ho già parlato con alcuni Ministri siciliani e vedremo se Berlusconi ci ascolterà più di quanto ha fatto nel recente passato Prodi”. . |
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COBRA AUTOMOTIVE TECHNOLOGIES S.P.A: LBS HOLDING, SOCIETÀ VEICOLO CONTROLLATA DAL FONDO SINERGIA, GESTITO DA SYNERGO SGR, ENTRA NEL CAPITALE CON UNA QUOTA SUPERIORE ALL 8.5% |
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Varese, 12 giugno 2008 – Cobra Automotive Technologies S. A. E Ca5 Invest S. à r. L. Comunicano di aver venduto, in data 13 maggio complessivamente n. 840. 000 azioni di Cobra Automotive Technologies S. P. A. , società attiva nel settore dei sistemi e servizi di sicurezza per autoveicoli e motoveicoli, a Lbs Holding S. R. L. , società controllata dal fondo "Sinergia con Imprenditori" gestito da Synergo Sgr S. P. A. In particolare, Lbs Holding S. R. L. Ha acquistato da Cobra Automotive Technologies S. A. , controllata per il 70% da Serafino Memmola, n. 420. 000 azioni ad un prezzo pari a Euro 7,45 per azione e da Ca5 Invest S. A. R. L. , n. 420. 000 azioni, ad un prezzo pari a Euro 7,45 per azione. Lbs Holding S. R. L. Ha altresì comunicato a Cobra Automotive Technologies S. A. E Ca5 Invest S. A. R. L. Di aver acquisito ai blocchi, in data odierna, ulteriori n. 1. 015. 000 azioni di Cobra, da investitori istituzionali. A seguito dell´operazione, Serafino Memmola resta il socio di riferimento di Cobra Automotive Technologies S. P. A con una partecipazione superiore al 50%, Ca5 Invest S. A. R. L. Viene a detenere una partecipazione pari al 10,48%, mentre Lbs Holding S. R. L. Viene a detenere complessivamente n. 1. 855. 000 azioni pari all´8. 83% del capitale di Cobra. Da ultimo, contestualmente, Lbs Holding S. R. L. E Ca5 Invest S. A. R. L. Hanno sottoscritto un patto parasociale che prevede, inter alla, oltre un vincolo di Iock-up fino al 30 aprile 2009, anche gli impegni, assunti anche personalmente dall´amministratore delegato di Cobra Automotive Technologies S. P. A. Carmine Carella, tesi a far sì che venga nominato nel Consiglio di Amministrazione di Cobra, per il triennio 2009-2011 l´ing. Paolo Zapparoli (vice presidente e amministratore delegato di Synergo Sgr S. P. A. ), in qualità di rappresentante di Lbs Holding. "Abbiamo trovato in Synergo un team fortemente motivato ad investire in aziende impegnate nell´offerta di soluzioni di sicurezza dedicate ai beni e alle persone" – hanno dichiarato Serafino Memmola e Carmine Carella –"L´importante esperienza professionale maturata da Gianfilippo Cuneo e Paolo Zapparoli, all´interno di un percorso internazionale che include Italia, Stati Uniti, Sud America e Turchia, potrà contribuire al raggiungimento degli obiettivi strategici della societ , in sintonia con i valori di fondo che ispirano l´agire quotidiano del management di Cobra: favorire lo sviluppo di una comunit globale e perseguire continuamente le attivit di ricerca e di apprendimento". Nel commentare l´operazione Paolo Zapparoli, amministratore delegato di Synergo, ha dichiarato: "Siamo entusiasti ed onorati nel poterci unire ad imprenditori del calibro di Serafino Memmola e Carmine Carella. Siamo convinti di essere in grado di contribuire concretamente all´espansione della Societ attraverso il nostro apporto strategico ed operativo finalizzato ad aumentare le opportunità di crescita di Cobra, prevalentemente per linee esterne, in aree geografiche al momento non presidiate dalla Società". Nell´operazione Cobra Automotive Technologies Sa e Ca5 Invest Sarl sono state assistite dallo studio legale Dewey & Leboeuf mentre Synergo è stata assistita da Chiomenti Studio Legale. . |
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PEUGEOT 207, CON TUTTA LA SICUREZZA DELL’ESP |
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Milano, 12 giugno 2008 - La 207 è ora disponibile con l’Esp (Electronic Stability Program) di serie su tutte le sue versioni, completando così l’introduzione di questo dispositivo sull’intera gamma di autovetture del Leone. Il controllo elettronico della stabilità, infatti, è ora di serie su 107 Sweet Years, la versione della “Petite Peste” più venduta (in opzione sulle versioni Plasir e Urban Move), 1007, 207, e ovviamente 308 e 407 in tutte le varianti di carrozzeria, oltre a 4007, 607 e 807. La presenza dell’Esp è un notevole contributo alla sicurezza stradale, come è stato recentemente evidenziato anche dall’Automobile Club d’Italia, nell’ambito della campagna “Choose Esc” (“Scegli Esc”, altra sigla per l’Esp) indetta dalla Fia, ossia la Federazione Internazionale dell’Automobile, per la maggiore diffusione dei sistemi elettronici di controllo della stabilità dei veicoli. In un suo studio, infatti, l’Aci sottolinea che se tutte le vetture circolanti fossero equipaggiate del controllo elettronico della stabilità, gli incidenti provocati da sbandate si ridurrebbero dell’80% e sulle nostre strade si registrerebbe una riduzione del 14,1% delle morti. Probabilmente a causa della scarsa informazione degli automobilisti italiani – il 30% dei quali, sempre secondo lo studio dell’Aci, confonde Esp con il sistema antibloccaggio delle ruote in frenata Abs – l’Italia è al penultimo posto tra i Pesi europei per quanto riguarda il tasso di installazione: infatti, solo il 41% delle auto immatricolate è dotata di Esp, contro il 93% della Svezia, il 77% della Germania, il 55% della Spagna. Questo nonostante la sicurezza sia per il 54% dei nostri automobilisti l’elemento prioritario di scelta nell’acquisto della prossima vettura. Schematicamente l’Esp (Electronic Stability Program) è un sistema che agisce in fase di sbandata, regolando la potenza del motore e frenando le quattro ruote con intensità diversa in modo da contrastare la sbandata, ristabilendo così l’assetto della vettura. E’ efficace, quindi, nel correggere eventuali situazioni di sovrasterzo e sottosterzo conseguenti ad una errata impostazione della curva, sia di un improvvisa deviazione di traiettoria. Per funzionare, l’Esp utilizza le informazioni fornite dai sensori delle ruote, da quello di angolo sterzo (tramite il quale la centralina del sistema “capisce” le intenzioni del guidatore), e da tre accelerometri (uno per asse spaziale) che segnalano le forze agenti sull’auto. Dopo aver analizzato questi dati, la centralina dell’impianto interviene sia sull’alimentazione del motore (per ridurne la coppia) sia sulle pinze dei singoli freni per ristabilire la traiettoria. . |
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PARLAMENTO EUROPEO: ACCESSO AL MERCATO DEI SERVIZI PER GLI AUTOBUS |
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Bruxelles, 12 giugno 2008 - Pronunciandosi sul regolamento che fissa regole comuni di accesso al mercato dei servizi per i bus, il Parlamento europeo propone di esonerare dall´autorizzazione i servizi transfrontalieri nel raggio di 50 km dai confini e di escludere l´orario di lavoro dalle disposizioni nazionali applicabili ai trasportatori che esercitano il cabotaggio. Chiede poi di infliggere sanzioni solo in caso di infrazioni gravi corredandole, se del caso, di pene pecuniarie, e di prevedere una deroga sui periodi di riposo. A seguito dell´approvazione di due relazioni riguardo al trasporto stradale durante la scorsa sessione, l´Aula ha approvato con 587 voti favorevoli, 54 contrari e 6 astensioni la relazione di Mathieu Grosch (Ppe/de, Be) sulla proposta che - rivedendo e consolidando due regolamenti vigenti - fissa regole comuni di accesso al mercato dei servizi per i bus e mira a rafforzare la capacità e la competenza delle autorità nazionali per attribuire o ritirare a un trasportatore la licenza se esso commette delle infrazioni alla legislazione Ue. La proposta prevede poi di rendere più semplice e rapida la procedura di autorizzazione dei servizi regolari di trasporto e introduce una licenza comunitaria più semplice e normalizzata. Il regolamento si applica ai trasporti internazionali di viaggiatori effettuati con autobus, nel territorio della Comunità da vettori per conto terzi o per conto proprio che sono stabiliti in uno Stato membro, in cui sono immatricolati i veicoli atti a trasportare più di nove persone, conducente compreso. In caso di un trasporto in partenza da uno Stato membro ed a destinazione di un paese terzo e viceversa, il regolamento si applica per il tragitto effettuato in transito sui territori dell´Ue. Si applica inoltre ai servizi nazionali di trasporto passeggeri effettuati a titolo temporaneo da un operatore non residente per conto terzi. Non si applica, invece, al tragitto effettuato sul territorio dello Stato membro in cui i viaggiatori sono presi a bordo o deposti, fintanto che non sia stato concluso il necessario accordo tra la Comunità ed il paese terzo in questione. Con un emendamento, i deputati precisano inoltre che il regolamento non si deve applicare né ai vettori che hanno accesso soltanto al mercato nazionale di servizi di trasporto con autobus né alle licenze loro rilasciate dagli Stati membri di stabilimento di detti vettori. In forza al regolamento, qualsiasi vettore per conto terzi dovrebbe essere autorizzato ad effettuare servizi regolari, compresi servizi regolari specializzati e servizi occasionali con autobus, «senza discriminazione motivata dalla sua nazionalità o dal suo luogo di stabilimento» purché, tra le altre cose, sia autorizzato nello Stato di stabilimento ad effettuare trasporti a mezzo autobus. Il regolamento, inoltre, subordina il trasporto internazionale di viaggiatori a mezzo autobus a una licenza comunitaria rilasciata - per cinque anni rinnovabili - dalle autorità competenti dello Stato membro di stabilimento. Per “servizi regolari”, il regolamento intende i servizi «che assicurano il trasporto di viaggiatori con una frequenza e su un itinerario determinato e che possono prendere a bordo e deporre i viaggiatori alle fermate preventivamente stabilite». Per quelli soggetti a autorizzazione, quest´ultima abilita il titolare ad effettuare servizi regolari nel territorio di tutti gli Stati membri su cui si svolge l’itinerario del servizio. L’impresa può utilizzare veicoli di rinforzo per far fronte a situazioni temporanee e eccezionali. Un emendamento, peraltro, propone di dare facoltà agli Stati membri di dispensare dalla procedura di autorizzazione i servizi regolari transfrontalieri entro il limite di 50 km dalla frontiera. I deputati, d´altra parte, propongono di sopprimere la norma che consente agli Stati membri di sospendere ovvero ritirare l’autorizzazione ad esercitare un servizio internazionale di autobus, dopo un preavviso di 6 mesi, qualora comprometta gravemente la vitalità di un servizio comparabile gestito in base a un contratto che fissa un obbligo di servizio pubblico sulle tratte dirette interessate. Ritengono infatti che, dopo aver rilasciato l´autorizzazione di cinque anni, il suo ritiro potrebbe avere conseguenze negative per l´impresa che basa la sua attività e i suoi investimenti sull´autorizzazione stessa. Salvo in caso di forza maggiore, il regolamento impone all’impresa che gestisce un servizio regolare di adottare, sino alla scadenza dell’autorizzazione, tutte le misure necessarie per garantire un servizio di trasporto che risponda alle norme di continuità, regolarità e capacità, nonché alle altre condizioni fissate dall’autorità competente. L’impresa di trasporto è tenuta, inoltre, a pubblicare l’itinerario su cui si effettua il servizio, le fermate, gli orari, le tariffe e le altre condizioni di esercizio. I servizi di trasporto di cabotaggio - In forza alla proposta della Commissione, qualsiasi vettore che svolga l’attività di trasporto di viaggiatori su strada per conto terzi, titolare di una licenza comunitaria è autorizzato a effettuare i trasporti di cabotaggio. Questi sono ammessi per i servizi regolari specializzati, purché siano contemplati da un contratto stipulato tra l’organizzazione e il vettore nonché per i servizi occasionali. Sono ammessi anche per i servizi regolari eseguiti da un vettore non residente nello Stato membro ospitante durante un servizio regolare internazionale, ad eccezione dei servizi di trasporto che soddisfano le esigenze di un centro o di un agglomerato urbano e quelle del trasporto fra detto centro o agglomerato e le periferie. Il regolamento precisa peraltro che i trasporti di cabotaggio non possono essere eseguiti «indipendentemente» dal servizio internazionale. Inoltre, approvando un emendamento proposto dal Pse, l´Aula ha inserito un nuovo articolo che, in caso di «grave perturbazione del mercato dei trasporti nazionale» in una determinata zona geografica «dovuta al cabotaggio», attribuisce agli Stati membri la facoltà di deferire la questione alla Commissione «ai fini dell´adozione di misure di salvaguardia». In questo caso, lo Stato membro in questione deve fornire alla Commissione le informazioni necessarie, comunicandole le misure che intende adottare per quanto riguarda i vettori residenti. La "grave perturbazione" è tale se si registra un «grave e durevole» eccesso dell´offerta rispetto alla domanda «che implica una minaccia alla stabilità finanziaria e alla sopravvivenza di un numero cospicuo di vettori che effettuano servizi di trasporto passeggeri». La Commissione dovrà quindi esaminare la situazione e decidere se siano o meno necessarie le misure di salvaguardia, adottandole in caso affermativo per un periodo non superiore a sei mesi. Tale questione, inoltre, può anche essere deferita al Consiglio che, a maggioranza qualificata, può anche adottare una decisione diversa. I trasporti di cabotaggio sono soggetti alle disposizioni in vigore nello Stato membro ospitante (fatta salva l’applicazione della normativa comunitaria) per quanto riguarda le condizioni che disciplinano il contratto di trasporto, i pesi e le dimensioni dei veicoli stradali, le disposizioni relative al trasporto di talune categorie di viaggiatori come scolari, bambini e persone con ridotte capacità motorie, nonché l´Iva sui servizi di trasporto. La proposta della Commissione include in questa lista anche l´orario di lavoro, i tempi di guida e i periodi di riposo. Un emendamento, invece, sopprime il riferimento all´orario di lavoro. I deputati ritengono infatti che, poiché gli Stati membri hanno disposizioni divergenti, è impossibile rispettare le norme in materia quando si viaggia attraverso diversi paesi. Chiedono inoltre di includere la questione del distacco dei lavoratori. Le sanzioni in caso di infrazioni - La proposta della Commissione prevede che, «in caso di un´infrazione grave o di infrazioni minori e ripetute» alle normative comunitarie in materia di trasporti su strada commesse o accertate in qualsiasi Stato membro, in particolare per quanto riguarda le norme applicabili ai veicoli, ai tempi di guida e ai periodi di riposo dei conducenti, le autorità competenti dello Stato membro di stabilimento del vettore che ha commesso l´infrazione devono emettere una diffida e possono in particolare imporre delle sanzioni amministrative, come il ritiro della licenza comunitaria. Nel caso del cabotaggio, la sanzione può consistere nel divieto temporaneo di effettuare tale servizio nello Stato membro ospitante. Un emendamento cancella il riferimento alle infrazioni minori e ripetute e chiede di inserire la possibilità di infliggere pene pecuniarie. I deputati osservano infatti che le infrazioni sono al momento interpretate e trattate in modo diverse dagli Stati membri e ritengono che la sanzione pecuniaria possa essere più efficace. Inoltre, le autorità competenti degli Stati membri devono vietare ai vettori di effettuare sul loro territorio trasporti internazionali di viaggiatori qualora siano incorsi «ripetutamente in gravi infrazioni nei confronti della normativa comunitaria in materia di trasporti su strada». Un emendamento aggiunge che, per poter imporre tale divieto, deve essere stata adottata «una decisione finale dopo che sono state adite tutte le vie legali di riesame disponibili per l´operatore». I deputati intendono così garantire un trattamento corretto degli operatori. Gli Stati membri devono poi provvedere affinché le infrazioni delle normative comunitarie in materia di trasporti su strada, commesse da vettori stabiliti nel loro territorio che hanno dato luogo a una sanzione, così come le sanzioni adottate, siano registrate nel registro nazionale delle imprese di trasporto stradale. Periodi di riposo - Al fine di incoraggiare i servizi di trasporto con pullman, «soprattutto per i turisti a basso reddito» e per «promuovere il turismo delle regioni», il Parlamento ha approvato (con 591 voti favorevoli e 18 contrari) un emendamento sostenuto da Ppe/de, Pse e Alde, che introduce una deroga alla regola dei 12 giorni per viaggi di andata e ritorno in pullman stabilita dal regolamento relativo all´armonizzazione di alcune disposizioni in materia sociale nel settore dei trasporti su strada. In forza a questa deroga, il conducente che effettua un servizio di trasporto internazionale occasionale - principalmente caratterizzato dal fatto di trasportare gruppi costituiti su richiesta di un committente o del vettore stesso - può rinviare il suo periodo di riposo settimanale di dodici periodi di 24 ore consecutive al massimo a partire dal precedente periodo di riposo settimanale regolare. Fermo restando l´obbligo di rispettare il periodo di riposo quotidiano. L´emendamento precisa peraltro che questa possibilità è offerta purché il servizio di trasporto internazionale occasionale comprenda almeno un periodo di 24 ore in uno Stato membro o in un paese terzo diverso da quello in cui il servizio ha avuto inizio e purché il tempo di riposo settimanale dopo il ricorso alla deroga sia almeno un periodo di riposo settimanale regolare di 45 ore. Inoltre, occorre che un riposo compensativo di 24 ore sia preso in blocco prima della fine della terza settimana che fa seguito al ricorso alla deroga. Nel caso in cui la guida abbia luogo durante tutto il periodo fra le 22. 00 e le 6. 00, occorre che vi siano due conducenti a bordo del veicolo o che il periodo di guida sia ridotto a tre ore. Infine, l´emendamento stabilisce che, a partire dal 1° gennaio 2014, il ricorso a tale deroga è possibile solo quando si utilizzano veicoli dotati di un´apparecchiatura di registrazione. Non è escluso che il Consiglio dei Ministri - che si riunirà il prossimo 13 giugno - possa approvare tutti i suggerimenti del Parlamento, permettendo così la chiusura della procedura e l´adozione definitiva del regolamento. In questo caso, dovrebbe valere l´emendamento adottato dall´Aula secondo il quale il regolamento entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell´Ue e sarà applicabile a decorrere dal 1° gennaio 2009. . |
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UE: CONSIGLIO MINISTRI VARA DIRETTIVA PER LA PROTEZIONE DELLE INFRASTRUTTURE CRITICHE |
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Roma, 12 giugno 2008 – Via libera dal Consiglio dei Ministri Europei di Giustizia e Affari Interni dell’Unione Europea del 5 giugno al testo della Direttiva sull’identificazione e designazione delle Infrastrutture Critiche Europee e sulla valutazione della necessità di migliorarne la protezione. L’approvazione della Direttiva si pone come atto finale di un percorso normativo intrapreso dal Consiglio Europeo del giugno 2004 con la richiesta alla Commissione della preparazione di una strategia globale per la protezione delle Infrastrutture Critiche. Con questa definizione si intendono tutti quei servizi essenziali per il benessere della popolazione, la sicurezza nazionale, il buon funzionamento del Paese e la sua crescita economica, ossia il sistema elettrico ed energetico, le varie reti di comunicazione, le reti e le infrastrutture di trasporto persone e merci (aereo, navale, ferroviario e stradale), il sistema sanitario, i circuiti economico-finanziari, le reti a supporto del Governo, delle Regioni ed enti locali, quelle per la gestione delle emergenze, ecc. Per ragioni di natura economica, sociale, politica e tecnologica, tali infrastrutture sono diventate sempre più complesse ed interdipendenti (“effetto domino”). Se ciò ha migliorato la qualità dei servizi erogati ed ha contenuto i costi, tuttavia ha indotto nuove ed impreviste vulnerabilità, che rischiano di indurre reali pericoli per lo sviluppo ed il benessere del Paese, anche a causa dei pericoli legati all’estremizzazione dei fenomeni climatici, alla tormentata situazione socio-politica mondiale e alle minacce terroristiche. «La Direttiva espone le misure previste dalla Commissione per garantire la corretta funzionalità delle Infrastrutture Critiche Europee, cioè di quelle infrastrutture il cui eventuale malfunzionamento avrebbe come diretta conseguenza un impatto significativo sulla qualità della vita dei cittadini in almeno due Stati Membri dell’Unione Europea», ha spiegato l’ing. Luisa Franchina, che ha rappresentato il Governo Italiano durante l’iter formativo della direttiva. In particolare, ha detto il prof. Salvatore Tucci, presidente dell’Aiic-associazione Italiana esperti Infrastrutture Critiche, «la Direttiva indica come settori particolarmente critici, a cui applicare con massima priorità le misure previste nella Direttiva stessa, quelli dell’energia e dei trasporti. L’approvazione della Direttiva testimonia la forte attenzione su questo tema in ambito europeo, sulla scia di quanto è avvenuto già da anni ad esempio negli Stati Uniti». Secondo l’ing. Franchina, «la fase di recepimento della Direttiva in ambito nazionale costituisce un’occasione importante per la riorganizzazione di un settore che, nel nostro Paese, allo stato attuale non è regolamentato da una disciplina specifica». Ed ha proseguito sottolineando che «l’implementazione, nella realtà italiana, delle azioni derivanti dalla Direttiva richiederà che sia definito un organismo cui saranno assegnate varie competenze, dal coordinamento e dall’individuazione delle Infrastrutture Critiche Europee situate sul territorio nazionale, alla verifica dell’esistenza di idonee misure di protezione, senza dimenticare la fondamentale funzione di rappresentatività verso la comunità internazionale». Tucci ha infine sottolineato che «un’azione efficace di protezione delle Infrastrutture richiede, soprattutto, un’intensa attività di studio e analisi dei fenomeni di interdipendenza tra le infrastrutture stesse, attività possibile solo se si possiede una visione sinottica e aggiornata delle criticità dell’intero sistema Paese». Per questo, ha concluso il presidente dell’Aiic, «ci auguriamo che l’approvazione di questa Direttiva costituisca uno stimolo significativo per dotare finalmente il Paese di un’organizzazione autorevole, strutturata e sinergica con tutte le realtà operanti nell’ambito delle Infrastrutture Critiche, perché la sicurezza dei cittadini passa anche e soprattutto per la prevenzione e per la protezione». – Definizione di Infrastrutture Critiche - Lo sviluppo, la sicurezza e la qualità della vita nei paesi industrializzati dipendono dal funzionamento continuo e coordinato di un insieme di infrastrutture che, per la loro importanza e strategicità, sono definite Infrastrutture Critiche. Queste includono tutti quei servizi essenziali per il benessere della popolazione, la sicurezza nazionale, il buon funzionamento del Paese e la sua crescita economica. Vale a dire il sistema elettrico ed energetico, le varie reti di comunicazione, le reti e le infrastrutture di trasporto persone e merci (aereo, navale, ferroviario e stradale), il sistema sanitario, i circuiti economico‐finanziari, le reti a supporto del Governo, delle Regioni ed enti locali, quelle per la gestione delle emergenze, ecc. Per ragioni di natura economica, sociale, politica e tecnologica queste infrastrutture sono diventate sempre più complesse ed interdipendenti. Se ciò ha consentito di migliorare la qualità dei servizi erogati e contenerne i costi, ha tuttavia indotto in queste infrastrutture nuove ed impreviste vulnerabilità, rischiando di causare reali pericoli per lo sviluppo ed il benessere sociale del Paese, anche a causa delle accresciute minacce legate all’estremizzazione dei fenomeni climatici e alla tormentata situazione socio‐politica mondiale. L’associazione senza fine di lucro Aiic – Associazione Italiana Esperti Infrastrutture Critiche nasce per costruire e sostenere una cultura interdisciplinare per lo sviluppo di strategie, metodologie e tecnologie in grado di gestire correttamente tali infrastrutture, specialmente in situazioni di crisi, in concomitanza con eventi eccezionali o a seguito di atti terroristici. L’aiic si propone di condividere esperienze e conoscenze nell´ambito di queste infrastrutture e di favorire un approccio interdisciplinare ed intersettoriale. Vi aderiscono accademici, studiosi della materia ed esperti nelle diverse infrastrutture critiche, che permettono la creazione di una visione complessiva della problematica e sono in grado di supportare concretamente le Istituzioni e le aziende nella gestione di questo complesso dominio. Tra i soggetti interessati alla protezione delle infrastrutture critiche ci sono: i Ministeri dell’Interno, Infrastrutture e Trasporti, Difesa, Giustizia, Sviluppo Economico, Lavoro e Salute, Adr‐aeroporti di Roma, Anas, Asi, Autostrade per l’Italia, Banca d’Italia, Cnipa, Dipartimento della Protezione Civile, Enac, Enav, Eni, Ferrovie dello Stato e Rfi, Sea‐aeroporti, Snam Rete Gas, Telecom Italia, Terna, Tiscali, Vodafone e molte altre imprese, pubbliche e private, erogatrici di servizi essenziali. Elementi di sintesi della Direttiva Ue per la protezione delle infrastrutture critiche La “Direttiva sull’identificazione e designazione delle Infrastrutture Critiche Europee e sulla verifica della necessità di migliorare la loro protezione” dell’Unione Europea giunge come conclusione di un iter normativo avviato dalla richiesta, da parte del Consiglio Europeo, della preparazione di una strategia globale per la protezione delle Infrastrutture Critiche nel giugno 2004. La Direttiva espone le misure previste dalla Commissione per l´individuazione e la designazione delle Infrastrutture Critiche Europee e per la valutazione della necessità di migliorarne la protezione. Nell’ambito della Direttiva, per “Infrastruttura Critica Europea” (Ice) si intende un’infrastruttura critica collocata in uno Stato Membro dell’Eu e la cui distruzione o il cui malfunzionamento avrebbe come diretta conseguenza un impatto significativo su almeno due Stati Membri dell’Eu. La Direttiva si articola su alcuni concetti chiave: Individuazione delle Ice La proposta di Direttiva prevede l’applicazione di una procedura in vari passi affinché un’infrastruttura sia riconosciuta come Ice. In particolare, nel quadro della Direttiva verranno indicati criteri relativi ai singoli settori e criteri inter‐settoriali per selezionare quelle infrastrutture la cui rilevanza a livello comunitario è tale da ritenerle di interesse europeo. Spetta infine ad ogni Stato membro la designazione finale dell’infrastruttura come Ice, mediante una comunicazione alla Commissione. Allo stato attuale la Direttiva indica come settori prioritari, a cui deve essere applicata da subito la procedura per l’individuazione delle Infrastrutture Critiche Europee, quelli dell’energia e dei trasporti. La Direttiva Ue riconosce, inoltre, la necessità di estendere in futuro la lista dei settori critici, ed assegna la priorità al settore dell’Information and Communication Technology‐ict. Punto di Contatto Ogni Stato membro interagirà con gli altri Stati membri e con la Commissione mediante un organismo nazionale competente per la protezione delle Infrastrutture Critiche. Inoltre, per garantire il coordinamento delle attività, ciascuno Stato membro dovrà nominare un Punto di Contatto unico. Valutazione dei rischi Ogni Stato membro sarà tenuto ad effettuare una valutazione dei rischi e delle minacce riguardanti le Ice situate nel proprio territorio nazionale. Piani di Sicurezza dell’Operatore Ogni proprietario/operatore di Infrastruttura designata come Ice dovrà disporre di un Piano di Sicurezza dell’Operatore. La Direttiva fornisce un’indicazione dei contenuti minimi che dovranno essere trattati nel Piano. Inoltre, dovrà essere designato un Security Liason Officer, che terrà i contatti con l’organismo nazionale competente. Funzionario di collegamento Ogni proprietario/operatore di Infrastruttura designata come Ice dovrà nominare un funzionario di collegamento in materia di sicurezza che agisca come punto di contatto per le questioni di sicurezza fra l´Ice e l’organismo nazionale competente per la protezione delle Infrastrutture Critiche. Questa Direttiva costituisce un primo passo in un processo step‐by‐step per la protezione delle Infrastrutture Critiche Europee. È previsto, infatti, che il testo attuale venga revisionato, ampliato ed aggiornato dopo tre anni dall’entrata in vigore della Direttiva stessa. . |
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AMMODERNAMENTO STRADA STATALE 9 VIA EMILIA |
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Piacenza, 12 giugno 2008 - “L´ammodernamento della S. S. 9 Via Emilia dovrebbe assurgere a vera questione nazionale, in considerazione del traffico veicolare e soprattutto dell’importanza strategica, per ricchezza prodotta e sviluppo, del territorio che essa attraversa, ossia la Val Padana”. Lo sostiene l´assessore alle Infrastrutture, Viabilità e Trasporti della Provincia di Piacenza, Patrizia Calza, che nei giorni scorsi ha partecipato ad un incontro, a Bologna, tra gli assessori regionali Gilli e Peri, e una delegazione di assessori provinciali, proprio in merito alla S. S. 9 Via Emilia. L´arteria stradale in questione, di competenza statale, sopporta ormai da tempo un traffico elevatissimo e appare, per molti tratti, inadeguata. Nel corso di questi anni l’amministrazione provinciale ha denunciato più volte, sia alla Regione sia direttamente all’Anas, la necessità di intervenire, segnalando le diverse e molteplici criticità connesse all’asse stradale della S. S. 9 sul nostro territorio. Ad ulteriore approfondimento, è stato svolto anche uno specifico studio nell’ambito del percorso avviato per la revisione del Ptcp vigente. “L’incontro svolto a Bologna si inserisce all´interno di un percorso avviato dalla Regione Emilia-romagna con la stipula, nel dicembre 2007, di un atto aggiuntivo dell´Intesa Generale quadro con il Governo – spiega l´assessore Calza -. La nostra Provincia ha presentato una proposta che prevede il potenziamento della via Emilia attraverso il raccordo delle tangenziali, esistenti e previste, dei centri abitati. La Regione che, tra l’altro è in sede di aggiornamento del Prit, ha fatto presente la necessità di portare avanti un progetto condiviso e organico”. . |
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PISTA CICLABILE LUNGO LA STRADA PROVINCIALE N.13 BASTIA |
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Ravenna, 12 giugno 2008 - Il consiglio provinciale ha approvato all’unanimità la convenzione tra la Provincia e il Comune di Sant’agata sul Santerno per la realizzazione dei lavori di formazione di un tratto di pista ciclabile lungo la strada provinciale n. 13 Bastia, dal punto d’intersezione con la San Vitale per una lunghezza di circa 800 metri. Marino Fiorentini, assessore ai Lavori Pubblici ha illustrato la delibera: “Nel programma triennale dei lavori pubblici 2008-2010, allegato al bilancio di previsione 2008, è prevista la concessione di un contributo straordinario al Comune di Sant’agata sul Santerno per la formazione di questa pista ciclabile. Nel 2007 la Provincia aveva espresso parere favorevole sul progetto; all’esecuzione dei lavori provvederà il Comune di S. Agata sul Santerno”. La spesa ammonta a duecentomila euro, centomila a carico della Provincia e centomila a carico del Comune di Sant’agata sul Santerno, soggetto attuatore dei lavori. . |
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ABBATTUTO L´ULTIMO DIAFRAMMA DELLA GALLERIA SULLA S.S. 125 |
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Cagliari, 12 giugno 2008 - L´ultimo diaframma della galleria Arcu sa Porta è caduto ieri mattina, con una carica di dinamite. Con i suoi 2,645 chilometri sarà la più lunga della Sardegna quando, nella primavera 2009, i lavori in quel tratto della S. S. 125 saranno completati. Il lotto in fase di realizzazione tra Geremeas e Solanas è costato 49 milioni di euro ed è lungo complessivamente 8,780 chilometri: di questi, 3,5 sono in galleria. Accanto alla galleria aperta oggi sono stati realizzati altri due passaggi. A Bruncu su Campu e Is Canaleddus. Sono in corso anche i lavori per realizzare le rampe dello svincolo per Geremeas e cinque viadotti. "E´ un momento in cui l´attenzione sulla sicurezza negli ambienti di lavoro è alta - ha esordito l´assessore regionale dei Lavori pubblici, Carlo Mannoni -. Ecco perché il primo saluto va a quanti hanno lavorato alla realizzazione di questa galleria. Un lavoro che corona lo stato di avanzamento di un´opera importante, la quale lega idealmente la città di Cagliari all´Ogliastra, e viceversa. Valorizza territori e una strada nata molti anni fa per ridurre le distanze con quella che veniva definita un´isola nell´isola". "Per una strana concomitanza nei tempi - ha aggiunto l´assessore Mannoni - tra pochi giorni l´Anas appalterà i lavori della continuazione di questa strada. Una gara da 160 milioni di euro, che consentirà di garantire un´altra opera importante sotto il profilo della sicurezza stradale con un occhio di riguardo alla mitigazione dell´impatto ambientale". . |
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MACOMER, TRE MILIONI DI EURO PER STRADE E IMPIANTI SPORTIVI |
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Cagliari, 12 Giugno 2008 - La Giunta regionale ha approvato un atto aggiuntivo al Programma integrato d´area "Turismo Ambiente – Marghine Planargia" che comprende il finanziamento di alcune opere, presentate dall´amministrazione comunale di Macomer, giudicate complementari e funzionali alla migliore valorizzazione delle risorse locali per lo sviluppo dell´intera area. Il finanziamento disposto dalla Giunta ammonta a 3 milioni di euro, per un intervento suddiviso in quattro parti. La prima consiste nel completamento del tratto urbano della circonvallazione stradale che porta alla strada statale 131 e alla stazione ferroviaria (700mila euro); la seconda, il completamento di un campo sportivo polivalente con annessa pista di pattinaggio (160mila euro); la terza, il completamento delle sistemazioni a "verde attrezzato" e parcheggi dell´area di pertinenza della piscina coperta e del centro polifunzionale del tempo libero (940mila euro); e, infine, l´ultima riguarda la strada di collegamento tra corso Umberto Nord e via Cavour (1 milione e 200 mila euro). . |
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I SINDACI HANNO RAGIONE E SONO AL LORO FIANCO PER LE RISPOSTE ALLE COMUNITÀ LOCALI |
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Venezia, 12 giugno 2008 - “L’a28, la più grande incompiuta della padania, deve essere portata a termine, e ribadisco che in contemporanea devono essere realizzati tutti gli interventi complementari a servizio delle comunità locali: le diverse opere devono aprire pressochè in contemporanea”. Lo ha ribadito l’assessore alle politiche della mobilità del Veneto Renato Chisso, ritornando sull’incontro avuto lunedì con il neoassessore del Friuli Venezia Giulia Riccardo Riccardi. “Il senso dell’incontro, con un assessore che conosco bene e che era dirigente di Autovie Venete – ha aggiunto Chisso – era quello di una verifica tecnica sullo stato dei lavori che, come è “normale”, creano disagi momentanei alla popolazione rispetto a vantaggi futuri certi. E qui siamo stati rassicurati sul rispetto del cronoprogramma. L’occasione è stata utile per approfondire anche le altre emergenze che interessano le due Regioni: dall’A4 alle ferrovie. Questo genere di confronto ritengo di poterlo fare quando, dove e con chi voglio. Non ho alcun problema a confrontarmi sullo specifico della situazione del Coneglianese con le istituzioni locali, ma non era questo l’oggetto della riunione di inizio settimana. I sindaci – ha ribadito Chisso – hanno il dovere di farsi interpreti delle esigenze delle comunità locali, così come io mi faccio carico di quelle della comunità regionale, e alla prima occasione ne discuteremo allo stesso tavolo, sapendo che ci sono progetti in corso e che si tratta soprattutto di verificare i tempi di realizzazione”. “Detto questo – ha concluso Chisso – io non ho smanie di propaganda e spero non ne abbia l’on. Dussin, le cui dichiarazioni ho letto stamani sui giornali che gli hanno dato ampio spazio. Mi pare che abbia paventato un possibile ritardo sul casello di San Vendemiano di 6 mesi. Per quanto ho visto lo escludo, ma aggiungo che in questo paese dei mille no e delle mille propagande, un ritardo simile lo eviteremo, mentre è stato difficile sopportare un quarto di secolo di attesa per portare a termine l’A28. E il Passante ora c’è e a dicembre lo consegneremo agli utenti. E anche in questo abbiamo dovuto superare mille no e mille distinguo che lui penso conosca bene”. . |
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FIRENZE: LA SOPPRESSIONE DEI TRENI EUROSTAR E DEI TRENI PENDOLARI DA PARTE DI TRENITALIA |
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Firenze, 12 giugno 2008 - Sulla soppressione dei treni Eurostar e dei treni pendolari nei nuovi orari Trenitalia l’assessore provinciale ai rapporti col Consiglio Valerio Nardini ha risposto, in Consiglio provinciale, per conto dell’assessore ai trasporti Maria Cristina Giglioli ad una domanda d’attualità di Alleanza Nazionale. “Sulla questione – ha spiegato Nardini – la Provincia di Firenze manifesta grande preoccupazione. Eliminare un numero così importante di treni significa andare in direzione opposta rispetto a quelle politiche volte a migliorare e incentivare il trasporto pubblico e, in particolare, quello su rotaia, messe in atto da Regione e Provincia, rischiando di compromettere anche il progetto Memorario che, su certi Intercity, fonda parte della sua efficienza e che ha visto anche la nostra Provincia fortemente impegnata per la sua realizzazione. Inoltre, tagli così consistenti portano inevitabilmente perdite di benefici e di competitività per tutto il territorio. A tale proposito, esprimiamo apprezzamento e condivisione nei confronti della presa di posizione dell’Assessore regionale Conti verso il Ministro Matteoli e dei vertici di Trenitalia, che vede la Regione impegnata a condurre la trattativa su due fronti per cercare di salvare almeno gli Intercity più frequentati dai pendolari. La Regione Toscana ha investito già 30 milioni di euro l’anno per il trasporto su ferro, aggiungendo poi ulteriori investimenti per 10 milioni di euro per il 2009, arrivando così a un totale di 40 milioni di euro annui, anche per questo male si comprende un atteggiamento che così tanto sacrifica il trasporto su ferro in questa regione. Per evitare di perdere ciò che è stato creato in termini di miglioramento e potenziamento del servizio su ferro occorre continuare quel lavoro sinergico che ha visto una concreta collaborazione tra la Regione Toscana, la Provincia di Firenze, gli Enti Locali e le componenti del tessuto sociale affinché forte possa essere la posizione di contrarietà verso questo provvedimento. Da parte nostra non mancherà l’impegno, anche insieme alle altre province toscane, per chiedere un ripensamento su questa decisione”. Per Nascosti: “Contatti per scongiurare questi tagli ci sono stati e credo che vadano nella direzione voluta anche dalla risposta dell’Assessore Giglioli. Solo una sottolineatura mi sembra importante: quel provvedimento dei tagli degli Eurostar è stato firmato dall’amministratore delegato Mario Moretti di Trenitalia prima della scadenza elettorale, dirigente della C. G. I. L. , nominato dal Governo Prodi. Un piccolo passaggio non indifferente. Credo sia opportuna la collaborazione in atto per far sì che gli Intercity e, quantomeno, il Memorario venga salvato. A fronte di questa grossa importanza che sia la Provincia sia la Regione hanno sempre dato al Memorario, c’è stata una sottovalutazione da parte dell’amministratore delegato di Trenitalia”. . |
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FERROVIE, LE LINEE "S" ARRIVANO AL SUD DI MILANO CATTANEO: GIA´ CON L´ORARIO ESTIVO POTENZIATO IL SERVIZIO ROGOREDO 20° IMPORTANTE STAZIONE DI MILANO GRAZIE AL PASSANTE |
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Milano, 12 giugno 2008 - A partire dal 15 giugno 2008 - giorno in cui entra in vigore il nuovo orario ferroviario - le linee S1, S2, S10 di Lenord e la linea S6 di Trenitalia spostano il loro capolinea a Milano Rogoredo. Grazie all´attivazione della nuova tratta del Passante P. Ta Vittoria - Rogoredo, il servizio ferroviario suburbano raggiunge quindi il sud della città e Rogoredo diventa la ventesima stazione di Milano in cui fermano le linee S. Lo ha comunicato l´assessore alle Infrastrutture e Mobilità, Raffaele Cattaneo, durante una conferenza stampa che si è svolta oggi al palazzo della Regione insieme a Giancarlo Laguzzi, direttore di divisione regionale di Trenitalia, e Angelo Colzani, direttore di esercizio di Lenord e direttore operativo di Ferrovie Nord. Dopo l´apertura di Milano P. Ta Vittoria che - nel dicembre 2004 - ha segnato l´avvio del servizio ferroviario suburbano, l´arrivo delle linee S a Milano Rogoredo segna un´altra importante tappa sul percorso di sviluppo del servizio ferroviario in Lombardia. Dal 15 giugno le linee S1, S2, S6 e S10, una volta raggiunta la stazione di P. Ta Vittoria, proseguono verso sud, attestandosi sui cinque nuovi binari della stazione di Milano Rogoredo. Da Saronno, Mariano Comense, Novara è quindi possibile - senza scendere dal treno e senza aggravio di ulteriori costi - raggiungere la zona più a sud della città, tra cui il nuovo quartiere di Santa Giulia e la fermata della linea metropolitana 3. Nella stazione di Rogoredo, servita dalle linee per Genova e Bologna, è inoltre possibile prendere un treno per raggiungere le province a sud della Lombardia (Pavia, Lodi, Cremona, Mantova), Genova e le località della Riviera, Bologna e Piacenza. Dal 15 giugno per quanto riguarda le ferrovie Nord, ramo Brescia-iseo-edolo, inoltre, è prevista una nuova offerta di trasporto pubblico in Valcamonica e che sarà presentata il prossimo venerdì a Brescia. "Abbiamo voluto questo incontro di oggi" - sottolinea Cattaneo - prima di tutto per chiarire che non c´è alcuno scontro in atto tra Trenitalia e Regione Lombardia. Non sempre i nostri punti di vista sono allineati, ma io ritengo giusto che Regione Lombardia rappresenti gli utenti. Tuttavia la collaborazione con Trenitalia sta proseguendo in maniera positiva e puntuale, ci vediamo tutti i mesi, a maggio ci siamo visti due volte, monitorando puntualmente il servizio e questo sta producendo risultati positivi, tanto che nello scorso inverno, da novembre a marzo, per la prima volta, non si sono verificati peggioramenti nei servizi per quanto riguarda la puntualità". Durante la conferenza stampa è stato sottolineato che i programmi della Regione Lombardia che puntano al potenziamento del trasporto ferroviario stanno proseguendo e questo - ha proseguito Cattaneo - "nonostante difficoltà legate soprattutto alle risorse. Su questo fronte è noto che c´è una criticità. Dal Governo Trenitalia ha ricevuto lo scorso anno 319 milioni di euro, quest´anno dal precedente Governo solo 80, che coprono solo i primi tre mesi e all´appello ne mancano ancora circa 250. Noi siamo al fianco di Trenitalia nel sostenere questa richiesta al Governo, anche se ci farebbe più piacere se queste passassero attraverso le Regioni". In discussione - ha sottolineato Cattaneo in chiusura del suo intervento - c´è anche il contratto di servizio tra Trenitalia e Regione. "Abbiamo invocato una clausola prevista dal contratto che prevede l´estensione automatica del contratto del 2007 al 2008, e su questo non faremo sconti. Non faremo sconti neanche sul tema dei bonus che Trenitalia ha deciso di interpretare in maniera diversa da quel che prevede il contratto. Utilizzeremo tutti gli strumenti, anche quelli del contenzioso amministrativo se fosse necessario". . |
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CONSORZIO ITALIANO PER AUTOSTRADA IN ROMANIA |
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Trieste, 12 giugno 2008 - Il Consorzio Pizzarotti e Tirrena Scavi ha avviato i lavori dell´autostrada Bucarest-ploiesti, nel primo tratto Bucarest-moara Vlasiei. Ne dà notizia l´Ice. Il consorzio italiano si è aggiudicato il contratto a seguito di una gara di appalto mediante procedura aperta. Il valore dell´investimento è di 152,8 milioni di euro, precisa in un comunicato il Ministero dei Trasporti. La durata dei lavori dovrebbe essere di 18 mesi dalla data di inizio e il periodo di garanzia di 36 mesi. Il lavoro richiede una fornitura di 210 mila tonnellate di asfalto, la costruzione di sei ponti di una lunghezza di 1,98 km e di sette passaggi a livello di 0,714 km. Il tratto Bucarest-moara Vlasiei, di 19,5 km, fa parte del tratto Bucarest-ploiesti della grande Autostrada Bucarest-brasov, della lunghezza totale di 168,8 km. Si prevede che sull´Autostrada Bucarest-brasov, il cui costo di costruzione complessivo è di 2,2 miliardi di euro, si potrà circolare dalla fine del 2011 o inizio del 2012. . |
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PORTUALITÀ E INTERMODALITÀ DI TRASPORTO IN ALTO ADRIATICO |
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Venezia, 12 giugno 2008 - Oggi ci sono le condizioni per un accordo vero tra i porti dell’Alto Adriatico, così da far diventare questo braccio di mare un grande terminal e polo logistico a servizio dell’Europa, in particolare dell’Est, nei suoi rapporti economici mondiali. E ci sono anche le risorse per accompagnare le azioni da parte degli operatori economici. Lo hanno ribadito all’unisono l’assessore alle politiche della mobilità del Veneto Renato Chisso, il commissario per la gestione dell’Autorità Portuale veneziana e presidente della Commissione Trasporti del Parlamento Europeo Paolo Costa e il responsabile della logistica e della portualità della Commissione Europea Jean Trestour, nel corso della Conferenza Marco Polo Ii che si chiude ieri pomeriggio a Venezia. In uno scenario di crescita di oltre il 50 per cento del traffico merci europeo di qui al 2013, lo sviluppo della logistica e di modalità di trasporto alternative alla strada diventa una strada obbligata, sotto il profilo economico, ambientale e delle strozzature infrastrutturali. Con il Programma Marco Polo Ii la Commissione Europea ha messo a disposizione 450 milioni di euro per finanziare progetti che rispondano a queste esigenze, eppure non ci sono sufficienti richieste e le iniziative progettuali che vengono presentate sono spesso di basso o limitato profilo. La Conferenza Marco Polo ha voluto essere momento di stimolo, sollecitazione e spiegazione di una opportunità anche economica unica, in uno scenario mondiale già mutato ma che vede ancora una volta relegare l’Adriatico in una posizione abbastanza residuale nonostante le oggettive potenzialità, mentre i tradizionali porti del Nord Europa faticano a smistare la crescita delle merci. Venezia – ha fatto presente Trestour – dovrebbe recuperare la sua vocazione storica di fulcro degli scambi mercantili, tenuto anche conto che le merci, se trovassero opportuno e conveniente approdare nel Golfo di Venezia, arriverebbero a destinazione con almeno due giorni d’anticipo rispetto agli scali nord europei. Una crescita della capacità di attrazione dei traffici e della logistica del Nord Est – ha aggiunto Costa – non disturberebbe nessuno, anzi allevierebbe la situazione di crescente pesantezza negli scali europei tradizionali. In più sarebbe una opportunità per la nostra economia – ha aggiunto Chisso – e darebbe una valida prospettiva di crescita e di nuova occupazione a Porto Marghera, per il quale dobbiamo concretamente progettare un futuro positivo. Il Porto di Venezia – ha aggiunto Chisso – non deve però più essere considerato un approdo per la città lagunare, ma deve proporsi come scalo di tutto il Nord Est, in sinergia vera e non predicata con gli altri porti del nord Adriatico, e non solo quelli italiani, per costruire la quale oggi esistono le condizioni favorevoli. Rispetto alla portualità tradizionalmente intesa, Venezia ha inoltre delle carte in più, perché vi confluiscono tutte le modalità di trasporto: strada, ferrovia e navigazione interna, cui si accompagnano le Autostrade del Mare rimaste però ancora al palo, e spazi di entroterra portuali che gli altri porti non hanno. Per sviluppare il sistema va però superato il collo di bottiglia della concorrenzialità tra Adriatico e Tirreno, quest’ultimo finora privilegiato anche nelle azioni di Governo, e chiediamo – ha affermato Chisso – che tutte le forze politiche della maggioranza operino per raggiungere al più presto questo obiettivo. . |
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LA MADDALENA, VIA AI LAVORI PER IL PORTO TURISTICO DI CALA BALBIANO |
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Cagliari, 12 Giugno 2008 - Parere positivo espresso dalla Giunta regionale in merito alla compatibilità ambientale dei lavori di realizzazione del porto turistico di Cala Balbiano (secondo e terzo intervento) nel porto di La Maddalena, richiesti dall´amministrazione comunale. È stata posta la condizione del rispetto di alcune prescrizioni, sull´osservanza delle quali dovranno vigilare l´Ente Parco dell´Arcipelago della Maddalena, il Servizio Opere di competenza regionale e degli enti dell´Assessorato regionale dei Lavori pubblici, il Servizio Ispettorato Ripartimentale del Corpo forestale e di Vigilanza ambientale di Olbia Tempio e l´Arpas. L´intervento, il cui costo complessivo è quantificato in un milione 963mila 892 euro, è finanziato con fondi della legge regionale 37/1998. Il progetto prevede, in un´area urbana già adibita a servizi portuali, la realizzazione di opere di protezione e di accosto, allo scopo di ospitare imbarcazioni per la nautica da diporto di lunghezza compresa tra 6 e 12 metri, all´interno della zona protetta del molo e, nel periodo estivo, anche barche sino ai 20 metri. Sarà incrementato il numero di posti barca che, dagli attuali 36, salirà a 104. Tra le altre opere, risultano in programma: la costruzione della banchina di riva a mare in prossimità della via Giulio Cesare, sul lato occidentale della cala, di collegamento del piazzale a terra con il molo sopraflutto; la sistemazione e ristrutturazione dello scalo d´alaggio esistente; la sistemazione e riqualificazione dell´attuale banchina lungoriva fronteggiante l´ex fabbricato della Capitaneria di porto; la realizzazione di alcuni impianti tecnologici. . |
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FINANZIATI I LAVORI DI DRAGAGGIO ALLO SCALO MARITTIMO DI PORTO TORRES |
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Cagliari, 12 Giugno 2008 - La Giunta ha dato l´avvio alla spendita dei fondi Por del nuovo ciclo di programmazione (2007-2013) relativamente alle opere portuali, con il finanziamento di interventi urgenti per lo scalo marittimo di Porto Torres. L´importo previsto è di un milione 900mila euro. "Abbiamo cercato di venire incontro in tempi ragionevolmente brevi alle richieste che ci sono pervenute negli ultimi tempi dall´amministrazione comunale di Porto Torres - commenta l´assessore regionale dei Lavori pubblici, Carlo Mannoni -. Spero che l´esecuzione dei lavori avvenga in pochi mesi". Il progetto, elaborato dal Ministero delle Infrastrutture (Provveditorato interregionale per le Opere pubbliche di Lazio, Abruzzo e Sardegna), ha tenuto conto delle richieste avanzate dal Comune turritano, che anche di recente ha sollecitato il completamento del dragaggio nel porto commerciale (in particolare nel cosiddetto "bacino storico") per consentire l´attracco delle navi di linea passeggeri e porre fine ai disagi e alle condizioni di pericolo cui sono sottoposti gli utenti e il personale imbarcato nello scalo industriale, a causa della presenza di petroliere e gasiere a distanza ravvicinata. Sono previsti lavori di dragaggio sino alla profondità di otto metri del fondale marino prospiciente la banchina Segni-dogana, e il riempimento dello specchio d´acqua alla radice dell´Antemurale di Ponente, con il materiale proveniente dai dragaggi (che sarà sfruttato anche per realizzare un piazzale sterrato). Inoltre, sarà formata una scogliera a protezione della colmata, "previo salpamento e ricollocamento degli scogli esistenti nella zona da colmare e la fornitura da cava delle quantità mancanti". . |
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PORTO TURISTICO SIRACUSA |
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Palermo, 12 giugno 2008 – “Oggi per Siracusa è una giornata storica, una svolta che imprime un deciso colpo d’acceleratore all’affermazione della nostra città”. Lo ha affermato ieri il vicepresidente della Regione siciliana Titti Bufardeci, assessore regionale al turismo, in occasione dell’avvio dei lavori per il porto turistico di Siracusa. “Siracusa è patrimonio dell’umanità e il suo modello di sviluppo si basa sul turismo culturale – continua Bufardeci – così, quello di oggi è veramente un traguardo importante, che rientra tra gli obiettivi strategici di una città che ho avuto l’onore di amministrare, come sindaco, fino a pochi mesi fa”. Grazie al porto turistico, Siracusa potrà ora contrastare il primato detenuto da Malta nella nautica da diporto nel Mediterraneo. L’infrastruttura si inquadra nel più generale potenziamento del porto, dove nei prossimi mesi inizieranno i lavori per il rifacimento delle banchine della Marina e del molo Sant’antonio, dove potranno attraccare le grandi navi da crociera. “Siracusa deve al mare buona parte della fortuna – sostiene il vicepresidente della Regione - e dal mare deve ripartire per riconquistare quel ruolo centrale che per secoli, grazie alla fortunata posizione geografica, ha avuto nel bacino del Mediterraneo”. Per Bufardeci “il risultato di oggi è stato possibile grazie anche al lavoro di squadra della giunta comunale e degli operatori economici”. . |
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