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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 15 Settembre 2008 |
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NEI LABORATORI ENEA CREATA UNA MICROALGA CHE S’ILLUMINA NUOVE OPPORTUNITÀ PER LE RINNOVABILI |
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Roma, 15 settembre 2008 - Nei laboratori di Biotecnologie dell’Enea è stata ottenuta una nuova varietà della microalga “Chlamydomonas”, che può illuminarsi e spegnersi grazie all’aggiunta di sali al mezzo di coltura. I ricercatori dell’Enea hanno trasferito in questa alga di acqua dolce, che diversamente da altre alghe marine non ha luminescenza propria, il gene della luciferasi, che rende luminescente la “Renilla” (un’alga conosciuta come viola marina). Questo gene viene attivato da una sorta di “interruttore genetico” (detto promotore) ottenuto con l’aggiunta di un sale comune al mezzo di coltura. Aggiungendo poi un secondo sale antagonista, l’alga si “spegne”, proprio come un interruttore della luce. La quantità di sali necessaria è bassissima, e quindi il costo è compatibile con grossi impianti di coltura. Queste microalghe convertono l’energia solare con un’efficienza molto più alta delle piante terrestri e sono in grado di “fissare” la Co2 proveniente dagli impianti industriali, contribuendo ad una mitigazione dell’effetto serra e producendo biocombustibili innovativi: biodiesel e idrogeno. Questa scoperta apre nuove prospettive nel campo delle energie rinnovabili, ed in particolare per la produzione di biocarburanti da microalghe coltivate su terreni di scarso valore agricolo, senza ripercussioni sul mercato dei prodotti alimentari. I risultati del lavoro di ricerca sulle microalghe “Chlamydomonas”, condotto dal Gruppo del prof. Giovanni Giuliano dell’Enea, sono stati pubblicati da “Plos One” (www. Plosone. Org), rivista “open access” della Public Library of Science. La ricerca è finanziata del Ministero per l’Università e la Ricerca nell’ambito del progetto “Produzione Biologica di Idrogeno”. . |
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OBIETTIVI AL 2020 SENZA DISCRIMINAZIONE TRA RINNOVABILI PREOCCUPAZIONE DA PARTE DELL’ASSOCIAZIONE DOPO LE DICHIARAZIONI DI ANTONIO COSTATO, VICEPRESIDENTE CONFINDUSTRIA |
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Milano, 15 settembre 2008 – In un’intervista rilasciata il 10 settembre al quotidiano “Il Sole 24 Ore” Antonio Costato, Vice presidente di Confindustria con delega per l’energia, all’interno del dibattito sui costi-benefici derivanti dal perseguimento della Direttiva Europea 20-20-20, ha espresso una netta presa di posizione contraria allo sfruttamento delle nuove rinnovabili (eolico e fotovoltaico). Pur condividendo l’auspicio espresso da Costato a favore di un ulteriore sviluppo dell’idroelettrico, per altro vessato da vincoli autorizzativi e regolamentari che ne limitano la crescita, Aper ha accolto con stupore e sconcerto le dichiarazioni del Vice Presidente di Confindustria. “Mi auguro – afferma Roberto Longo, presidente di Aper – che le affermazioni di Costato siano l’espressione di una posizione personale e non quella dell’intera categoria imprenditoriale da lui rappresentata. Affermazioni gravi e immotivate che mettono in discussione, adombrandone anche la poca trasparenza, le realtà economiche ed imprenditoriali rappresentate dal mondo delle rinnovabili, rischiando di creare dubbi e incertezze nel conseguimento degli obiettivi di competitività indicati dall’Europa. Per raggiungere questi obiettivi sarà necessario utilizzare al meglio tutte le tipologie di fonti rinnovabili, nessuna esclusa, perseguendo la massima efficacia ed efficienza di ciascuna, come già si sta facendo negli altri paesi europei”. “Occorrerebbe maggiore prudenza e conoscenza reale dei dati e dei fatti - conclude il presidente Longo - prima di esprimere posizioni radicali che potrebbero compromettere lo sviluppo di iniziative economiche in corso, svolte tra l’altro anche da un notevole numero di realtà imprenditoriali aderenti al sistema confindustriale”. . |
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UN’UNICA AGENZIA DI AREA VASTA PER L’ENERGIA LA COSTITUIRANNO LE PROVINCE DI PISA, LIVORNO, LUCCA E MASSA LA REGIONE ASSEGNERÀ GLI OBIETTIVI PER RINNOVABILI ED EFFICIENZA ENERGETICA |
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Firenze, 15 settembre 23008 Il tavolo di confronto in materia di energia tra Regione e Province ha tenuto, il 13 settembre, a Firenze la sua prima riunione. Tra i principali compiti che si è dato ci sono quelli di assegnare alle province gli obiettivi per la produzione di energia utilizzando fonti rinnovabili e per l’efficienza energetica di aziende, edifici pubblici e abitazioni private, semplificare le procedure per cittadini ed imprese, favorendo così la realizzazione di piccoli e medi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, creare un vero e proprio sistema informativo energetico regionale condividendo i dati raccolti e gli obiettivi fissati dalla Regione e dalle dieci province toscane, realizzare il piano regolatore dell´eolico ed armonizzare tra loro gli strumenti di governo del settore energia, cioè i Piani energetici provinciali e quello regionale. «In materia di energia – spiega l´assessore regionale all´energia, Anna Rita Bramerini la nostra parola d´ordine è concertazione. Il Piano energetico regionale comincia così a muovere i suoi primi, importanti passi. Abbiamo dedicato alle Province un´attenzione particolare, riconoscendo loro un ruolo di programmazione, coordinato con quello regionale ed intendiamo muoverci coerentemente con questa convinzione. Il settore sta conoscendo uno sviluppo notevole e vogliamo fornire una risposta all´altezza delle sfide energetiche ed ambientali che abbiamo davanti. Per questo giudico positiva la risposta che questa prima riunione ha fornito». Tra le novità emerse durante l’incontro c’è quella annunciata dalle province di Pisa, Livorno, Lucca e Massa, che stanno operando per la costituzione di un´unica agenzia energetica a livello di area vasta costiera. Si tratta dell’organismo che potrà essere incaricato di redigere i Piani energetici provinciali e che farà in modo da garantire, anche a livello locale, ! il rispetto degli obiettivi fissati dall’Unione europea e recepiti dalla Regione: entro il 2020 ridurre del 20% i consumi e le emissioni di gas serra in atmosfera, aumentando della stessa percentuale l’energia prodotta utilizzando fonti rinnovabili. Dal tavolo è emersa la volontà di procedere con decisione, anticipando le previsioni che saranno contenute nella modifica della legge 39/2005 sull´energia, che la Giunta regionale esaminerà nella seduta di lunedì prossimo. Durante la riunione è stato annunciato che gli uffici regionali hanno predisposto il testo sulla qualificazione energetica degli edifici, mentre entro la fine dell´anno dovrebbe essere esaminato dalla Giunta regionale l´aggiornamento del Piano di indirizzo territoriale alla luce del codice del paesaggio. Si tratta di una questione importante soprattutto alla luce delle richieste di realizzazione dei grandi impianti alimentati ad ! energie rinnovabili (parchi eolici e fotovoltaici su tutti) e ! della de licatezza del paesaggio toscano. Sono numerose le Province che stanno predisponendo i loro piani, in genere affidandone la stesura alle agenzie energetiche provinciali e alcune di queste hanno redatto anche studi sull´eolico al fine di individuare le zone più ventose e quelle adatte ad ospitare impianti. La Regione sta lavorando per adeguare e poi approverà nella nuova stesura le linee guida per l´eolico e il fotovoltaico e quelle per la valutazione di impatto ambientale dei parchi eolici e fotovoltaici. Al termine della riunione è stato deciso che il tavolo di confronto Regione-province si riunirà almeno ogni due mesi. . |
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NUOVA CENTRALE DI LIVORNO FERRARIS |
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Torino, 15 Settembre 2008 - L´assessore Bairati: Un altro passo verso l´autonomia nel settore energetico n merito all’inaugurazione della centrale termoelettrica a ciclo combinato gas-vapore da 800 Mgw, costruita dalla multinazione “E-on” a Livorno Ferraris (Vercelli), l’assessore all’Energia della Regione Piemonte, Andrea Bairati, ha dichiarato: “La Regione Piemonte ha investito molto sulle energie rinnovabili. In questa prospettiva abbiamo assunto l’impegno di dare corso ai poli di innovazione sulle energie e su questi argomenti sarà importante ascoltare la voce dei rappresentanti del mondo ambientalista, con cui fisseremo a breve un incontro. Alcune aree del Piemonte hanno dimostrato una particolare vocazione energetico-ambientale, anche in relazione alla presenza di importanti realtà industriali e di ricerca. In particolare, proprio la zona del vercellese è sede di sviluppo di progetti innovativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Quest’impianto, unitamente a quello di Iride (Torino Sud), attualmente in fase di valutazione, ci permetterà di soddisfare il fabbisogno energetico della nostra regione. Un altro passo verso l’autonomia nel settore energetico e verso il raggiungimento degli obiettivi che ci siamo proposti con la sottoscrizione del Manifesto energetico della Regione Piemonte. Tutto questo rafforza inoltre il nostro no al nucleare, soprattutto in una zona che non ha necessità di ulteriore produzione di energia elettrica. ” . |
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LIGURIA: MENO VINCOLI PER GLI IMPIANTI EOLICI, NORME DA RIVEDERE E SEMPLIFICARE |
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Sassello, 15 Settembre 2008 - Non solo Bandiere Arancioni, nella festa del decennale del marchio di qualità turistica e ambientale per i borghi italiani dell´entroterra- la certificazione del Touring Club Italiano nata nel 1998 su proposta della Regione Liguria- organizzata in qeust’ultimo week end a Sassello, in provincia di Savona, nel Parco del Beigua. Il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, incontrando i sindaci della Comunità Montana del Giovo, è intervenuto su diversi problemi sollevati dagli amministratori locali. Fra questi, l´emergenza neve e la produzione di energia elettrica attraverso gli impianti eolici. "E´ necessario un riesame delle attuali norme regionali per eliminare gli ostacoli esistenti per la realizzazione degli impianti e, in particolare dei mini parchi eolici comunali come ad esempio quello di Stella, nel Savonese, utili a produrre emergia per il consumo domestico", ha affermato Burlando. "I sindaci chiedono meno divieti, esamineremo anche la possibilità di eliminare la Valutazione di impatto ambientale se i siti liguri rientreranno in una direttiva dell´Unione Europea e in una recente sentenza del Consiglio di Stato, insomma ci mettiamo al lavoro per arivare a una nuova decisione del Consiglio Regionale", ha annunciato il presidente della Regione Liguria. Sul fronte neve, la giunta regionale si propone di esaminare e rivedere le attuali norme che prevedono contributi ai Comuni solo sulle spese straordinarie che secondo il presidente della Comunità Montana del Giovo Anselmo Biale favorirebbe solo i comuni costieri che non iscrivono, a differenza di quelli montani, nei loro bilanci somme per sgombero neve, ricevendo poi senza intoppi rimborsi in caso di nevicate. Da rivedere, hanno detto i sindaci, anche le norme provinciali sulla distribuzione del sale anti-ghiaccio. . |
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ENERGIA PULITA DALLE BIOMASSE: ACCORDO PER 20 NUOVI IMPIANTI PER VENETO E FRIULI |
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Vicenza, 15 settembre 2008 - Siglato il 10 settembre a palazzo Nievo, alla presenza dell´Assessore Provinciale all´Ambiente Antonio Mondardo, l´accordo di partnership tra l´Amministratore Unico di Demetra Energy Spa Ivano Boaretti, la rappresentante di Energeica Srl - il consorzio privato proprietario del 70% delle quote di Demetra - Laura Realdon e Gabriel Meurer, Amministratore Delegato della società tedesca Agri Capital Gmbh. Consentirà di costruire energia rinnovabile nel territorio veneto e friulano attraverso la creazione di almeno 20 digestori anaerobici sul modello di quello di Zermeghedo. Strutture che andranno ad aggiungersi alle 5 già previste nel piano industriale di Demetra. "Agri Capital - precisa il dottor Boaretti - è il principale produttore di energia di biogas dalla Germania. Hanno realizzato e gestiscono 120 impianti alimentati a biomasse erbacee. Dopo l´Austria, hanno deciso di puntare sul nostro mercato attratti proprio dalla natura mista pubblico-privata del nostro progetto". Sull´accordo il placet di palazzo Nievo. Sottolinea l´Assessore Mondardo: "È una firma che conferma la bontà della scelta fatta qualche mese fa dalla nostra Amministrazione. Ricordo che l´impianto che sorgerà prevede una produzione di energia elettrica da biomasse di 7 milioni e 680 kilowatt ore l´anno per una previsione di ricavo di oltre 1. 700. 000 euro. Questo consentirà di far risparmiare alla comunità 1670 tonnellate annue di petrolio e all´ambiente 5530 di anidride carbonica dalla combustione di idrocarburi. E la Provincia eserciterà un´azione di controllo tutelando il territorio da eventuali e sgradevoli speculazioni legate alla produzione di mais e cereali a fini energetico e non alimentari". L´impianto sorgerà nella zona industriale di Zermeghedo e dovrebbe entrare in funzione nel gennaio 2009. "Si tratta di una iniziativa - continua Mondardo - che non ha eguali nella nostra Regione e che spero possa essere d´esempio per la grande valenza anche in termini di sviluppo futuro. Da qualsiasi prospettiva, infatti, l´impianto presenta vantaggi importantissimi. Non ha impatto ambientale, non vi sono prodotti di scarto. Alimentato con insilato di mais, circa 17mila tonnellate annue, sorgo zuccherino, mais no food e verde urbano, sfrutterà entro 3 anni circa 120 ettari di terreno a coltura rotativa e proprio per questo non andrà a depauperare il patrimonio di territorio destinato alle produzioni agricole di tipo alimentare e dunque le tasche dei consumatori". La Provincia metterà a disposizione, grazie all´Assessorato all´Agricoltura guidato da Luigino Vascon e attraverso l´Istituto di Genetica e Sperimentazione "N. Strampelli" le proprie conoscenze tecnico-scientifiche collaborando per la realizzazione di specifiche azioni, di attività divulgative e di valutazione chimico-fisica delle produzioni vegetali. Qui, inoltre, sarà collocato lo Sportello Unico Agenzia Giada al fine di sviluppare gli obiettivi del progetto anche sulla porzione ovest del Vicentino. . |
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CONVEGNO “EFFICIENZA ENERGETICA – LA STRADA MAESTRA” |
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Milano, 15 settembre 2008 - “Le città sono responsabili della maggior parte del consumo energetico mondiale. E’ pertanto un dovere per i Comuni e per le Istituzioni definire ed implementare l’uso sostenibile delle energie. Il Comune di Milano, attraverso una serie di interventi strutturali, è fortemente impegnato su questo tema. L’efficienza energetica è uno dei principali percorsi da seguire se si vuole ridurre il consumo di risorse per contrastare il cambiamento climatico”. Lo ha dichiarato l’assessore alla Mobilità, Trasporti e Ambiente Edoardo Croci al convegno che si è svolto l’ 11 settembre presso la Fast sul tema “Efficienza energetica - la strada maestra” organizzato da Kyoto club – l’associazione fondata nel 1998 da imprese, enti, associazioni e amministrazioni locali, impegnati nel raggiungimento degli obiettivi del Protocollo di Kyoto. Al Convegno hanno partecipato Amory B. Lovins fondatore del Rocky Mountain Institute e fra i più autorevoli esperti al mondo sui temi dell’efficienza e del risparmio energetico, il Presidente onorario del Kyoto Club Pasquale Pistorio, il direttore scientifico Gianni Silvestrini e alcuni esponenti di aziende ed enti impegnati su questo fronte, come Enea, Pirelli, Sorgenia, Stmicroelectronics e Telecom. Una nuova politica che privilegi l’uso di fonti rinnovabili e un cambio di atteggiamento verso i modelli economici e di uso dell’energia, fanno sì che l’ investimento nell’efficienza energetica sia la soluzione più facile, rapida, disponibile e in grado di generare utili e ritorni economici. È questo il messaggio emerso oggi dal convegno. Gli investimenti in efficienza energetica sono, allo stato delle conoscenze attuali, l’unica strada percorribile da subito per aiutare sia i singoli cittadini che le imprese ad adottare soluzioni efficaci ed economicamente sostenibili per dare risposte vincenti alle sfide climatiche, senza rinunciare agli standard di qualità della vita e agli obiettivi economici. In Italia si impone oggi una drastica inversione di tendenza. Infatti se, come risposta alle crisi petrolifere degli anni ’70, il nostro Paese aveva tradizionalmente una bassissima intensità energetica, dal 2004 questa tendenza appare invertita con consumi energetici che crescono ben oltre l’aumento del prodotto interno lordo. I presupposti per un’inversione di marcia ci sono, considerando, ad esempio, il sistema incentivante e premiante, fra i più innovativi al mondo, adottato in Italia. Anche grazie alle misure di sostegno (detrazioni fiscali, incentivazioni bonus), interventi velocemente ripagabili (4-6 anni) possono permettere ad ogni famiglia un risparmio fino a 1000 euro l’anno. Dal cambio delle lampadine all’uso di elettrodomestici in classe A+ o superiori (che godono peraltro di un bonus), fino all’installazione di pannelli fotovoltaici, si tratta di una serie di interventi in grado di controbilanciare l’aumento del carovita, almeno per la voce dei costi energetici. . |
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I DATI DEL SETTORE COSTRUZIONI IN TRENTINO LE CIFRE DIMOSTRANO CHE È COSTANTE L’IMPEGNO DI PROVINCIA E COMUNI NELLE OPERE PUBBLICHE E CHE LE SECONDE CASE INCIDONO SUL VALORE AGGIUNTO DELLE COSTRUZIONI RESIDENZIALI SOLO PER LO 0,14 PER CENTO |
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Trento, 15 settembre 2008 - “La conoscenza è l’unico antidoto serio alla sfiducia”. E’ partito da questa considerazione, oggi, l’assessore provinciale all’urbanistica, ambiente e lavori pubblici, Mauro Gilmozzi, nel presentare i dati del settore costruzioni in Trentino. Uno sguardo a livello “macro – economico”, così è stato definito, che è già stato presentato nei giorni scorsi alle realtà di categoria e alle forze sindacali e che permette – ha detto – di guardare con serenità e con positività all’intero comparto, in particolare per quello che riguarda i lavori pubblici, pur nel contesto di un quadro nazionale ed internazionale certamente complesso. I dati presentati sfatano anche talune preoccupazioni sorte a proposito dell’applicazione della legge 16. Un dato, su tutti: l’incidenza delle seconde case sul valore aggiunto delle costruzioni residenziali in Trentino è pari allo 0,14 per cento. Questo in un contesto nel quale le costruzioni rappresentano il 7% del valore aggiunto provinciale, di cui il 65% di opere pubbliche ed il restante 35% di edilizia residenziale e non residenziale. Cifre alla mano – ha ricordato Glmozzi . È costante la tendenza dell’ultimo triennio degli investimenti nell’ambito dei lavori pubblici, sia della Provincia che dei Comuni. Non solo: la ricaduta sul sistema economico locale degli investimenti pubblici è garantita dalla nuova Legge sulle Opere pubbliche, che favorisce la qualità attraverso l’offerta economicamente più vantaggiosa, anche con il meccanismo di “filiera corta” , con indubbie ricadute positive sotto il profilo della riduzione dei trasporti e dell’impatto ambientale. Ad illustrare i dati, oggi, accanto all’assessore Gilmozzi, l’ingegnere Raffaele De Col, dirigente del Dipartimento lavori pubblici, trasporti e reti; Vincenzo Bertozzi del Servizio statistica e l’architetto Angiola Turella del Servizio urbanistica e tutela del paesaggio. L’architetto Furio Sembianti, del Servizio urbanistica e tutela del paesaggio, ha poi presentato i nuovi strumenti del Siat, il Sistema Informativo ambiente e territorio, dalla Legenda Standard ai software di supporto e al nuovo avanzatissimo Sistema cartografico di base con il rilievo laser scanning (Lidar), la Carta tecnica provinciale e l’Ortofoto digitale. Con riguardo al tema dell’edilizia residenziale, ha aggiunto Gilmozzi, non c’è dubbio che questo risente delle dinamiche internazionali dell’economia. Ma non va dimenticato il contributo straordinario di Itea (9. 000 unità di cui 6. 000 per nuove costruzioni e acquisti) e va detto che “la legge 16 del 2005 non ha affatto determinato rallentamenti nel comparto, ma ha evidenziato il fabbisogno abitativo reale. Certo, a fronte di questa domanda prevalentemente locale è necessario, per garantire l’attività edilizia (sapendo che l’81 per cento degli appalti va comunque ad imprese trentine) e la risposta al fabbisogno di casa (siamo ai livelli dell’Austria: oltre il 90 per cento delle volumetrie è per residenze ordinarie, il 9 per cento per case vacanza e tempo libero), conseguire una riduzione dei prezzi delle aree. Oggi il costo del terreno incide per il 60 per cento e su questa bolla speculativa occorre intervenire”. Ricorda ancora l’assessore Gilmozzi: “Il comparto dell’edilizia sarà anche stimolato dalla nuova disciplina sulla certificazione energetica e dall’applicazione della certificazione ambientale Leed, anche attraverso il Distretto tecnologico Energia e Ambiente”. . |
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REST’ARTE ALVISOPOLI. SARTOR: “PUBBLICO E PRIVATO, SE SI METTONO IN RETE SINERGICA, POSSONO FARE BENE” |
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Portogruaro, 15 settembre 2008 - Rest’arte Alvisopoli è un consorzio tra soggetti pubblici e privati, attivo ormai da una decina di anni, per realizzare iniziative a sostegno delle imprese che svolgono attività di recupero, di restauro e soprattutto di valorizzazione del patrimonio artistico, cultuale, archeologico e ambientale. A Villa Mocenigo di Alvisopoli di Fossalta di Portogruaro, si è parlato il 12 settembre pomeriggio di attività e di scenari del centro servizi per i beni culturali del Veneto orientale, in occasione di un incontro di studio promosso da Rest’arte Alvisopoli, Cons - Ser e Venezia opportunità. Una occasione interessante di dialogo e di confronto per l’assessore all’Economia, Vendemiano Sartor, che ha aperto i lavori sottolineando le opportunità di crescita e sviluppo che un settore, come quello dell’arte, può assicurare sia in ambito culturale che in campo economico. “Il nostro Paese, e il Veneto in particolare, vantano un patrimonio artistico di grandissimo valore e - ha detto l’assessore Sartor - molto di più si dovrebbe fare per valorizzare una ricchezza che tutto il mondo ci invidia e che forse non è ancora stata utilizzata come si sarebbe potuto. Il mio auspicio è che i giovani comprendano che lavorare nel settore del restauro e del recupero dell’arte è una ottima chance: si tratta, davvero, di buona occupazione, di una professione con un futuro di ottime prospettive, di un impiego di alta specializzazione. Ai ragazzi, insomma, bisogna far capire che negli ultimi anni si è puntato troppo sulle professioni amministrative, scordando i lavori manuali che chiedono una preparazione di eccellenza e che possono contribuire, come in questo caso specifico, a rivalutare e ridisegnare il nostro territorio. ” Il consorzio Rest’arte si conferma per l’assessore veneto “uno strumento buono e pure di qualità”, tuttavia sarà indispensabile “moltiplicare l’impegno per diffondere sul territorio una nuova cultura del recupero, del restauro e della valorizzazione del nostro patrimonio artistico, cultuale, archeologico, ambientale. ” Il consorzio è attualmente impegnato nell’avvio di un corso triennale di collaboratori dei beni culturali e nell’organizzazione della manifestazione “Ottobre piovono libri: i luoghi della lettura. ” . |
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TRENTO: FATTI AMICO IL VICINO DI CASA E SAPRAI COS’È LA SOLIDARIETÀ CONDOMINI E QUARTIERI COINVOLTI NEL PROGETTO |
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Trento, 15 settembre 2008 – Perché un valore importante come la solidarietà internazionale attecchisca in modo profondo e convinto, è necessario partire dalle piccole cose, dai momenti di vita quotidiana, da quella solidarietà spicciola ma non meno importante che rende, ad esempio, un condominio come una vera e grande “famiglia”. È partendo da questa riflessione di fondo che il 25 agosto l’assessore provinciale alla solidarietà internazionale Iva Berasi ha presentato l’iniziativa “Fatti amico il vicino” che si avvale del supporto organizzativo e promozionale dell’associazione di Volontariato Internazionale “I Giullari” di Ceniga, dell’associazione “Amici di via delle Cave”, che a Trento già organizza esperienze di solidarietà e di buon vicinato, dell’Anaci, l’associazione nazionale che raccoglie gli amministratori di condominio, e di Radio Italia Anni 60, che fungerà da altoparlante e da diffusore. “L’idea è nata da una semplice constatazione che ho fatto leggendo i risultati delle ultime elezioni nazionali – ha confessato l’assessore Berasi, – scoprendo un Trentino che forse non ci aspettavamo, un Trentino succube dei messaggi di paura e di chiusura, un Trentino che si chiude in un egoismo che non rientra nella nostra storia e nella nostra tradizione. Ecco perché parte questo nuovo progetto, ‘Fatti amico il vicino’, occasione per conoscere gente nuova, per aprirsi ai problemi degli altri, per rendersi disponibili a creare buone relazioni, ad essere attenti ai bisogni degli anziani e dei bambini”. Alla presentazione di stamani erano presenti Fabio Tava per l’associazione “I Giullari”, Giampaolo Ciola, presidente dell’Anaci, Maria Rosa Maistri e Gianni Rigotti per l’associazione Amici di via delle Cave. Un poster per far conoscere l’iniziativa; un depliant che ne racconta gli scopi, dal quale si può staccare una lettera da consegnare al vicino di casa per informarlo dell’iniziativa e per chiedergli di aderirvi in modo convinto; l’invito a organizzare feste di condominio per conoscersi tra vicini di casa, per fare gruppo, per esaminare i problemi di convivenza anche al di fuori delle consuete riunioni condominiali. Questi sono gli strumenti per diffondere l’idea di “Fatti amico il vicino“: Le solide relazioni di buon vicinato – è stato detto in sede di presentazione alla stampa, –hanno nel corso degli anni aiutato le persone ad affrontare le vicende quotidiane e a sopravvivere nelle emergenze o nei momenti di difficoltà. Il vecchio detto ‘i vicini sono i primi parenti’ è sempre stato una realtà”. Oggi però assistiamo al raffreddamento delle relazioni tra vicini di casa e tra gli abitanti di uno stesso paese, ad una preoccupante indifferenza nei confronti dei bisogni dell’altro. “Il Trentino si distingue per l’impegno nella solidarietà internazionale – ha detto l’assessore Berasi, vera “anima” dell’iniziativa, – con la presenza di ben duecento associazioni che vi si dedicano. Vogliamo attivare questo enorme patrimonio solidaristico per attivare la solidarietà individuale, quella più piccola e silenziosa verso chi sta vicino a noi, una solidarietà attiva fra persone che condividono la nostra stessa realtà”. E se Alessandro Raffaelli, di Radio Italia, ha sottolineato “la necessità che anche i media si facciano strumenti attivi per recuperare la solidarietà nell’ambito di una funzione sociale che non deve venir meno”, Giampaolo Ciola per l’Anaci si è detto convinto che “Fatto amico il vicino riuscirà a valorizzare concretamente quel substrato di solidarietà e di umanità che il Trentino non ha perso, lo ha solo nascosto sotto lo strato di polvere della paura del diverso e dello straniero”, Maria Rosa Maistri per l’Associazione Amici di via delle Cave ha portato l’esperienza della sua via di Trento, “in cui tutti cerchiamo di convivere in amicizia, cercando e creando con le nostre mani e con l’entusiasmo di chi gestisce l’associazione occasioni di incontro culturale e ricreativo”. Fabio Tava, per parte sua, ha sinteticamente presentato l’attività de “I Giullari” di Ceniga, “un’associazione di volontariato internazionale di Ceniga che non disdegna di mettersi a disposizione delle comunità locali anche per progetti di intrattenimento e di solidarietà concreta”. Il primo momento pubblico veramente coinvolgente lo si avrà il 27 settembre 2008 a Ceniga, quando la piazza della chiesa si riempirà di festa e di animazione per grandi e piccini, con una serata di musica etnica e con assaggi di piatti tipici di culture diverse, che verranno portati alla festa direttamente da tutti i partecipanti. “Quello di Ceniga – ha concluso l’assessore Berasi, – sarà il modello che vorremmo poi applicare in tutto il Trentino per coinvolgere paesi, borgate, frazioni e, nelle città, interi quartieri o grandi condomini per riportare il sorriso di chi si conosce là dove oggi c’è solo indifferenza e freddezza”. . . |
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FIRENZE: PANNELLI FOTOVOLTAICI IN 10 SCUOLE DELLA PROVINCIA |
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Firenze, 15 settembre 2008 - Il Consiglio provinciale ha approvato con 21 sì, 4 no ed un’astensione la delibera dell’assessore al patrimonio ed edilizia Stefano Giorgetti per le concessioni ventennali di porzioni di tetto di alcuni immobili di proprietà della Provincia all’Agenzia fiorentina per l’energia s. R. L. Per l’installazione di pannelli fotovoltaici. “La delibera – ha precisato Giorgetti – prevede di dare all’Agenzia fiorentina dell’energia, che è poi l’Agenzia partecipata al 95 % dalla Provincia, i tetti di 10 scuole per poterci mettere pannelli fotovoltatici per la produzione di energia elettrica. Le scuole interessate: Agnoletti di Sesto Fiorentino; Gobetti e Volta di Bagno a Ripoli; Russel Newton di Scandicci; Ulivi di Borgo San Lorenzo; Vasari di Figline Valdarno; Saffi, Peano e Gramsci di Firenze e Pontormo Ferraris di Empoli. L’agenzia fiorentina per l’energia farà l’intero investimento e la Legge prevede che chi fornisce i pannelli fotovoltaici può usufruire di un incentivo sul conto energia per la posa in opera dei pannelli ed offre la possibilità di poter vendere l’energia prodotta. Quindi il conto energia sarà preso dall’agenzia per poter finanziare l’operazione attraverso un mutuo ventennale. Il corrispettivo della Provincia verrà, di anno in anno, valutato perché sta all’autorità per l’energia elettrica valutare ogni anno qual è il corrispettivo che verrà dato per l’immissione in rete dell’energia prodotta. Nei costi dell’operazione, nell’arco di 20 anni, non si prevede solo il costo dell’istallazione dei pannelli ma anche tutti i costi assicurativi, di manutenzione, di intervento ed i costi che garantiscono l’efficienza per 20 anni dei pannelli”. Avezzano Comes (Fi) si è detta perplessa, in quanto: “Come sostiene il Premio Nobel Carlo Rubbia si può lasciar perdere l’energia fotovoltaica che è e resterà sempre marginale. Non solo. Il costo del fotovoltaico è un mito da sfatare. Volendo calcolare il costo in euro, a chilovattori, il nucleare ci comporta una spesa di 3 centesimi, il carbone di 4 centesimi; il petrolio di 7 centesimi, il gas di 6 centesimi; il fotovoltatico di 55 centesimi. Questo significa che il fotovoltaico, a chilovattori, costa 18 volte più del nucleare e 14 volte più del carbone. Costi che ricadono tutti sulla collettività. Il fotovoltaico non è una fonte di energia alternativa ma è una fonte di energia aggiuntiva quindi ci pare sbagliato porre sul tetto di 10 nostre scuole un vincolo così pesante, come questi pannelli, per 20 anni”. Per Targetti (Prc): “Ci sono problemi, col sistema fotovoltaico, che sono compensati dagli incentivi statali. Meglio ricavare energia dal fotovoltaico che non dalla combustione dei rifiuti negli inceneritori”. Per Massai (An): “l’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici è, quanto meno, un’energia pulita. E’ la difficoltà a reperire questa energia che ci dà qualche preoccupazione”. Per Bevilacqua (Fi): “Andare a ritrovare una energia alternativa come il fotovoltaico dando in concessione i tetti delle scuole della Provincia, ci sembra più una questione di propaganda che non porta poi a fatti concreti. Il sistema energetico fotovoltaico è un palliativo che poco ha a che fare con la distribuzione di energia”. Biagiotti (Pd), infine, ha sottolineato che: “L’iniziativa è importante per la Provincia dal punto di vista dell’implementazione delle energie alternative. Il progetto del fotovoltaico nelle scuole è un progetto molto importante che auspichiamo venga esteso ad altri edifici scolastici in modo da poter abbattere il numero complessivo della quantità di energia che è necessaria per le scuole”. . |
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UNO STUDIO PORTA A RIVEDERE I MODELLI DI CIRCOLAZIONE ATMOSFERICA |
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Bruxelles, 15 settembre 2008 - Una nuova ricerca suggerisce che gli scienziati potrebbero dover rivedere completamente le loro conoscenze su come l´aria circola nell´atmosfera. Lo studio, pubblicato nella rivista Science, rivela che l´aria calda umida proveniente dalle medie latitudini svolge un ruolo importante nella circolazione dell´aria in tutto il mondo. Queste scoperte ci aiuteranno a perfezionare i modelli climatici e a dare una spinta alla nostra comprensione dei modelli meteorologici nelle medie latitudini, che si trovano a 30 e 60 gradi a nord e sud dell´equatore e che comprendono gran parte dell´Europa. "Con una maggiore attenzione rispetto al passato verso la comprensione del clima, dei sistemi meteorologici e dell´atmosfera del nostro pianeta, è importante che gli scienziati mettano in dubbio le proprie ipotesi e le teorie attuali sul funzionamento di questi processi complessi," ha commentato il dott. Arnaud Czaja dell´Imperial College London nel Regno Unito, uno degli autori della pubblicazione. "Ritengo che il nostro studio getti luce sulle forze principali che sono alla base del clima alle medie latitudini. " In precedenza, gli scienziati ritenevano che ci fossero due "cellule" di circolazione principali dell´aria nell´atmosfera: una nell´emisfero settentrionale e l´altra nell´emisfero meridionale. Secondo questa teoria, l´aria calda si alza dai tropici e fluisce verso nord prima di ricadere sulla Terra ai poli. Insieme ai colleghi negli Usa, il dott. Czaja ha effettuato un´analisi dettagliata dei dati meteorologici. I loro risultati suggeriscono che ci sono due cellule di circolazione in ogni emisfero. Nella prima cellula, l´aria sale all´equatore e scende ai subtropici. Nella seconda cellula, l´aria sale nelle medie latitudini e scende nelle regioni polari. Secondo il dott. Czaja, le teorie precedenti non prendevano in considerazione il ruolo importante del vapore acqueo nei sistemi meteorologici nelle medie latitudini. Tenendo conto di questo fattore, gli scienziati hanno scoperto che sale molta più aria alle latitudini medie rispetto a quanto si pensasse in precedenza e metà dell´aria che sale negli strati superiore dell´atmosfera arriva dalle medie latitudini. "Il nostro modello suggerisce che c´è una seconda cellula d´aria in ogni emisfero che è caratterizzata da una salita di aria, dalla formazione di nuvole, dallo sviluppo di temporali e da altri processi associati all´umidità nell´aria che si verifica alle medie latitudini," afferma il dott. Czaja. Le scoperte hanno implicazioni importanti per la nostra comprensione dei cambiamenti climatici. "Con l´aumento delle temperature sulla Terra, è molto probabile che anche la quantità di vapore acqueo presente nell´atmosfera aumenti," conclude l´articolo. "Capire come i cambiamenti della temperatura e l´umidità influenzano la dinamica della [�] circolazione è un elemento fondamentale per prevedere meglio il clima alle medie latitudini in un mondo più caldo. " Per ulteriori informazioni, visitare: Science: http://www. Sciencemag. Org Imperial College London: http://www. Imperial. Ac. Uk . |
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BOLZANO: DISCARICA DI LANA, VIA LIBERA ALL´AMPLIAMENTO DELL´IMPIANTO DI BIOGAS |
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Bolzano, 15 settembre 2008 - La conferenza dei servizi in materia ambientale, nel corso della sua ultima riunione, ha dato parere positivo all´ampliamento dell´impianto di biogas della discarica di Lana. Tra gli altri progetti che hanno ottenuto il via libera spiccano la ricostruzione di una cabinovia a Marebbe e l´ampliamento di due piste da sci a Nova Levante e Selva di Val Gardena. Il sì più importante dell´organo provinciale presieduto da Luigi Minach riguarda senza dubbio l´impianto a biogas situato all´interno della discarica "Tisner Auen" nel Comune di Lana, che ogni anno produce energia e calore "lavorando" le circa 17mila tonnellate di rifiuti organici e verdi provenienti da Bolzano, Merano e dai comprensori Burgraviato e Salto-sciliar. Dall´impianto, inoltre, si ricavano annualmente circa 3. 500 tonnellate di materiale di compostaggio. "Inizialmente - sottolinea Minach - pensavamo che arrivasse una quantità troppo ridotta di materiale organico derivante dalla raccolta differenziata. I cittadini, invece, hanno dimostrato una notevole coscienza ambientale, tanto che la capacità dell´impianto risultava già ampiamente superata, con una produzione di biogas superiore al fabbisogno energetico della zona". La conferenza dei servizi in materia ambientale ha dunque deciso di dare il via libera ad un intervento di ampliamento e ammodernamento dell´impianto con la realizzazione di un generatore più grande per la produzione di energia e la sostituzione della pressa attualmente in uso per la lavorazione dei fanghi con una moderna centrifuga. Inoltre, verrà costruito un secondo reattore per i processi di fermentazione. "Grazie a questi interventi - aggiunge Minach - sarà possibile ridurre i costi e aumentare la quantità di energia prodotta tramite il biogas, senza dimenticare la necessità di un minor spazio per la conservazione dei fanghi e di un ridotto impatto ambientale per ciò che riguarda l´inquinamento acustico". L´organo provinciale, nel corso della sua ultima riunione, si è poi concentrato su tre progetti riguardanti altrettante piste da sci. Il primo consiste nella ricostruzione della cabinovia a 8 posti "Cianross", nel comune di Marebbe, distrutta da una frana nel 2006. L´impianto di risalita avrà una capacità di 1. 200 persone all´ora, e potrà contare su una stazione a monte completamente nuova. Via libera, inoltre, alla realizzazione della nuova pista da sci "Prati del Latemar", che per una parte del proprio tracciato si trova sul territorio comunale di Nova Levante. La pista sfrutta una strada forestale già esistente, e avrà una larghezza compresa tra gli 8 e i 20 metri. "Il territorio interessato - precisa Luigi Minach - non presenta alcun rischio sia dal punto di vista forestale, che geologico". Parere positivo, infine, all´adeguamento della pista "Plan de Gralba", nel Comune di Selva di Val Gardena: il tracciato verrà ampliato in alcuni punti, e sarà inoltre rinnovato e ingrandito l´impianto di innevamento, ma non verrà aumentata la quantità d´acqua utilizzata per produrre la neve artificiale. . |
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