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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 14 Ottobre 2008 |
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BRUSSELS, QUOTE LATTE: PRELIEVI PER UN TOTALE DI 340 MILIONI DI EURO PER SUPERAMENTO DELLE QUOTE LATTE |
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Secondo calcoli provvisori della Commissione europea, basati sulle dichiarazioni annuali degli Stati membri, alcuni paesi dell´Ue si vedranno imporre prelievi per un totale di poco più di 340 milioni di euro per aver superato le quote latte durante la campagna 2007/2008. L´anno scorso il totale prelevato era di 221 milioni di euro. Sette Stati membri (Austria, Cipro, Irlanda, Italia, Germania, Lussemburgo e Paesi Bassi) hanno superato le rispettive quote di consegna. Nel complesso, ciò rappresenta un´eccedenza di 1 217 000 tonnellate, che darà luogo ad un prelievo di 338,7 milioni di euro. Il 47% circa del totale è rappresentato da consegne eccedenti dell’Italia, mentre il 30% del prelievo è a carico della Germania. L’italia ha superato la propria quota di consegna del 5,7%, Cipro del 3,9% e l’Austria del 3,2%. Per quanto riguarda le vendite dirette ai consumatori, Cipro, Lussemburgo e Paesi Bassi registrano eccedenze per un totale di 4 673 tonnellate, cui corrisponde un prelievo di 1,3 milioni di euro, per il 92% a carico dei Paesi Bassi. Per la campagna lattiera 2007/2008 (aprile 2007 – marzo 2008), la quota complessiva in termini di consegne alle latterie era di 139,6 milioni di tonnellate. Questa quota è suddivisa in 1 050 000 quote individuali per l´insieme dell´Unione europea (Ue-27). A ciò si aggiunge un´ulteriore quota di 3,4 milioni di tonnellate per le vendite dirette ai consumatori, divisa in 527 646 quote individuali. Il prelievo complessivamente dovuto nel 2007/2008 è notevolmente (53%) superiore rispetto al 2006/2007, poiché in certi paesi il volume adattato delle consegne è aumentato più delle rispettive quote nazionali. È questo, in particolare, il caso di Cipro, Germania e Paesi Bassi. Escluse Romania e Bulgaria, che hanno iniziato ad applicare il regime delle quote nel 2007/2008, il volume adattato delle consegne nell’Ue-25 è stato di 767 000 tonnellate superiore a quello del 2006/2007, mentre la quota è aumentata di 491 000 tonnellate, conformemente alla riforma della Pac del 2003. In 20 Stati membri dell´Ue-27 i produttori non dovranno pagare alcun prelievo sulle consegne, non essendo state superate le quote nazionali. Come funziona il sistema Il latte vaccino viene commercializzato nell´Unione europea secondo un sistema di quote originariamente inteso a equilibrare la domanda e l´offerta e ad arginare le eccedenze. A ciascuno Stato membro sono attribuite due quote, una per le consegne alle latterie e l´altra per le vendite dirette ai consumatori. In ogni Stato membro, tali quantitativi vengono ripartiti tra i produttori (quote individuali). Se la produzione supera la quota nazionale, i produttori dello Stato membro interessato che hanno contribuito al superamento devono pagare un prelievo. Il prelievo è versato dai produttori di latte vaccino sull´insieme dei quantitativi di latte o equivalente latte che superano la quota, commercializzati nel corso di un periodo di dodici mesi che va dal 1° aprile al 31 marzo. Anteriormente al 1° settembre di ogni anno, gli Stati membri riferiscono alla Commissione in merito all´applicazione del regime delle quote latte durante il periodo precedente. Questo rendiconto deve essere presentato sotto forma di questionario debitamente compilato con tutti i dati necessari per calcolare il prelievo. Il tasso del prelievo è di 27,83 Eur/100 kg di eccedenza. Abolizione graduale delle quote entro il 2015 Nell’ambito della riforma della Pac del 2003, è stata decisa l’abolizione delle quote latte il 1° aprile 2015. Nelle proposte scaturite dalla “valutazione dello stato di salute” della Pac, la Commissione ha proposto di aumentare le quote dell’1% l’anno tra il 2009/10 e il 2013/14 per consentire una “transizione morbida”, ovvero un adattamento graduale alla scomparsa definitiva delle quote. . |
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STANZIATI IN VENETO 13 MILIONI DI EURO IN TRE ANNI PER I CENTRI COMMERCIALI NATURALI |
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La rivitalizzazione dei centri commerciali naturali è la scommessa che la Regione del Veneto intende vincere nei prossimi anni. Per investimenti mirati alla riqualificazione sono stati stanziati 13 milioni di euro in tre anni: “7 milioni di euro già disponibili per il 2008. L’obiettivo da realizzare nei prossimi tempi è mettere in rete i centri commerciali naturali di tutte le province venete cosi da offrire ai cittadini variegate e accattivanti proposte commerciali. A descrivere gli scenari futuri del commercio è stato stamattina l’assessore all’Economia, Vendemiano Sartor, in occasione del convegno nazionale “Centri commerciali naturali una sfida ancora aperta. ” promosso da Coneglianoincima nell’ex convento di S. Francesco a Conegliano. “Per mettere a frutto le potenzialità di un’economia sempre più globalizzata – ha detto l’assessore – i centri commerciali naturali devono fare gioco di squadra. La proposta commerciale deve essere integrata e sinergica, superando la concorrenza territoriale che ha prevalso in passato senza alcun vantaggio per i cittadini e per le imprese commerciali. Il pubblico e il privato, ma anche le amministrazioni locali, devono agire insieme e creare buoni rapporti di collaborazione e progettualità di ampio raggio, altrimenti i risultati non saranno soddisfacenti per nessuno. ” L’assessore ha ricordato, inoltre, che i centri commerciali naturali sono fondamentali per rendere le nostre città belle, sicure, vivibili, attraenti: devono diventare luogo privilegiato dove fare acquisti e dove trascorrere piacevolmente il tempo libero. Il bando per accedere ai fondi regionali a supporto dei centri commerciali naturali sarà pubblicato entro una decina di giorni. . |
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LE AZIENDE ZOOTECNICHE VENETE HANNO UN FATTURATO DI 1,9 MILIONI DI EURO. SOLO IL VENETO HA UN META DISTRETTO DEDICATO |
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La Regione del Veneto ha emanato cinque bandi per i distretti e un bando specifico per le aggregazioni di impresa e ha già messo in campo 82 milioni di euro, che sono serviti a finanziare 574 progetti. Sono state facilitate le iniziative che hanno privilegiato la ricerca e l’innovazione, oltre che l’internazionalizzazione e la tutela dell’ambiente. Le aziende zootecniche venete hanno un fatturato di 1,9 milioni di euro che corrisponde al 41 per cento della produzione agricola regionale. Del meta distretto della zootecnia si è discusso stamattina nella sala convegni della Cassa di Risparmio di Venezia a Mestre con l’assessore all’Economia, Vendemiano Sartor, con il direttore dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, Igino Andrighetto, e con le aziende e gli enti pubblici che aderiscono alla filiera. “Uno dei punti di forza del comparto zootecnico veneto - ha spiegato l’assessore all’Economia, Vendemiano Sartor - è rappresentato dalla specifica vocazione del nostro territorio. La sfida da vincere è dare vita e attribuire risorse a una progettualità multidisciplinare che guardi davvero alla modernizzazione e al recupero della competitività del settore. Il modello a cui aspirare è coniugare l’avanguardia e la tradizione, gli antichi saperi e la tecnologia d’eccellenza, la storia e il futuro. Serve essenzialmente fare sistema, fare filiera, fare aggregazioni. ” Nel 2007 il Veneto si è confermato la prima regione italiana nella macellazione di bovini da carne (24 per cento del dato nazionale) e nell’abbattimento di avicoli (40 per cento). Le imprese venete, che hanno aderito al patto di sviluppo triennale, sono 350 con 7 mila addetti. Al meta distretto della zootecnia, che si concentra principalmente tra le province di Padova, di Verona, di Treviso e di Vicenza, aderisce l’Università di Padova e l’Istituto Zooprofilattico. C’è da ricordare, inoltre, che quello veneto della zootecnia è l’unico meta distretto italiano. “Nel meta distretto - ha concluso l’assessore - l’innovazione si conferma motore della produzione e fattore di valorizzazione della conoscenza e della ricerca: è l’elemento centrale della politica economica regionale che ha come obiettivo declinare l’equazione tra crescita economica, competitività e occupazione da una parte, sostenibilità ambientale e coesione sociale dall’altra. ” Il bando 2008 per la zootecnia si chiude il 31 ottobre. . |
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PARMIGIANO - RIUNIONE TECNICA A ROMA: SI AL RITIRO DI UNA QUOTA DI PRODOTTO E A MAGGIORI RISORSE PER L´EXPORT. |
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Bologna - Ritiro dal mercato di un quantitativo di forme di Parmigiano Reggiano e Grana Padano attraverso i bandi Agea per l’acquisto di beni alimentari destinati a indigenti e Paesi poveri e avvio di una collaborazione tra Consorzi, Regioni e Ministero delle politiche agricole (attraverso la struttura Buonitalia) per aumentare la dote finanziaria destinata alla promozione all’estero. Sono queste le due misure, tra le proposte lanciate dalla Regione Emilia-romagna, di cui è stata verificata la positiva fattibilità nel corso della riunione tecnica sulla crisi del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano, svoltasi il 10 ottobre a Roma, così come deciso in occasione del “tavolo di crisi” dell’8 ottobre. Dovranno invece essere oggetto di ulteriori approfondimenti per gli aspetti tecnici, giuridici e comunitari, gli altri punti all’ordine del giorno e cioè la possibilità di regolare attraverso un Accordo con l’Antitrust la quantità di forme prodotte; l’inserimento dei formaggi stagionati tra i prodotti disciplinati dalla normativa per le vendite sottocosto e la dichiarazione di stato di crisi. “Pur non avendo chiarito la fattibilità di tutto il pacchetto di proposte avanzato dalla Regione Emilia-romagna - ha commentato l’assessore all’ agricoltura emiliano-romagnolo Tiberio Rabboni – va salutata positivamente la possibilità di ritiro di quote di prodotto dal mercato per riequilibrare i prezzi all’origine, così come l’avvio di una collaborazione con la struttura del Ministero Buonitalia a sostegno dell’ export. La situazione di crisi è pesante per cui è bene partire da subito con quello che si può fare, continuando naturalmente a lavorare per mettere in campo al più presto anche altre misure. Adesso la decisione passa alla politica. La Regione Emilia-romagna è disposta a definire un Accordo tra il Ministero, i due Consorzi e le Regioni interessate. Cercherò di avere un colloquio con il Ministro all’inizio della prossima settimana, per gettare le basi di reciprocità di un’intesa politica per sostenere le imprese del comparto”. A proposito delle dichiarazioni rilasciate alla stampa dal Ministro per le politiche agricole Luca Zaia , Rabboni ha precisato: “non sono abituato a fare imboscate. La mia reazione di delusione per l’assenza del Ministro al tavolo di crisi è stata comune a tutti i partecipanti all’incontro. Per me l’incidente è chiuso nel momento in cui si troveranno positive soluzioni alla crisi del Parmigiano Reggiano”. . . |
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PESCA «IL DISTRETTO ALTO TIRRENO LEVA PER IL RILANCIO DELLA PESCA» PER IL 2007-2013 DISPONIBILI 12,4 MILIONI DI! RISORSE PUBBLICHE |
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Firenze - «Pesca e acquacoltura sono settori economici cui la Regione ha dedicato in questi ultimi anni, e intende continuare a dedicare, grande attenzione. Abbiamo attivato una serie di interventi in favore del settore della pesca marittima e nuove azioni saranno legate all’attuazione degli interventi previsti dal Fondo Europeo per la Pesca 2007-2013 e all’attuazione dello Sfop (Strumento Finanziario di Orientamento per la Pesca) 2000-2006. Le risorse finanziarie, pari a oltre 10,5 milioni di Euro, sono state totalmente impegnate ed hanno prodotto investimenti complessivi per oltre 21,1 milioni. La maggior parte delle risorse sono state impiegate per l’ammodernamento degli impianti di acquacoltura (28,40 per cento) e di quelli che operano nella trasformazione (33,14 per cento), e per i porti (10,79 per cento). Il nostro impegno è di fornire risposte alle esigenze cresciute nel tempo per! garantire la permanenza delle imprese toscane del settore att! raverso il miglioramento della loro professionalità e del grado di competitività aziendale». Con queste parole il presidente Claudio Martini ha aperto la Conferenza regionale della pesca e dell´acquacoltura. «Per affrontare questa sfida – ha proseguito Martini – è indispensabile una nuova stagione di rapporti con il governo, nel rispetto delle rispettive competenze che la legge affida alle istituzioni nazionali e locali. Noi abbiamo un progetto da cui partire per il confronto. Si tratta del Distretto di pesca dell´Alto Tirreno, un´area su cui potranno confrontarsi regioni diverse che hanno tutte in comune il Mediterraneo su cui si affacciano: sono la Liguria, il Lazio, la Toscana e la Corsica, la cui adesione permetterà di accedere ai finanziamenti transfrontalieri. Sarà il Distretto a garantire regoli comuni e certe per lo svolgimento dell´attività ittica». La Regione si appresta a! gestire le misure previste dal Fep, lo strumento finanziario comunitario attraverso il quale saranno finanziati gli interventi in favore del settore ittico. La sua attuazione, ha proseguito Martini, prevede necessariamente un’azione coordinata tra Stato e Regioni. Il 67% delle risorse totali previste dal programma operativo sono destinate alle Regioni per la gestione delle misure di loro diretta competenza. La Regione Toscana disporrà per il periodo 2007-2013 di circa 6,2 milioni di euro di risorse comunitarie per complessivi 12,4 milioni di risorse pubbliche: tutto questo attiverà investimenti per complessivi 20 milioni di euro. Ma l’attività di pesca non può essere considerata come a se stante, perché interessa da vicino molti altri settori, come l’ambiente, le infrastrutture portuali, il turismo, la ricerca e l’innovazione. «Voglio solo accennare come esempio agli ultimi sviluppi della normativa nazi! onale – ha proseguito il presidente - che prevedono la p! ossibili tà per gli imprenditori di aggiungere le attività di pescaturismo e ittiturismo come attività connesse a quella principale, la pesca. Questa possibilità consiste nell’ospitare i turisti a bordo dei pescherecci o nelle proprie abitazioni. Una attività che favorisce la creazione di relazioni tra i diversi settori produttivi (produzione primaria, turismo, nautica da diporto), oltre a rappresentare per il pescatore un’opportunità in termini di miglioramento del reddito. Lo sviluppo del pescaturismo e dell’ittiturismo comporta però anche la definizione di norme urbanistiche da rispettare o di alcuni adempimenti sanitari in materia di somministrazione di alimenti. Si tratta di argomenti da affrontare per fornire all’imprenditore ittico un quadro di riferimento chiaro che definisca le caratteristiche dei soggetti potenzialmente interessati e le possibili azioni da intraprendere». Altri temi cui occ! orre dedicare attenzione è il sistema della portualità per i pescherecci, cui dovranno essere messi a disposizione adeguati spazi a terra; una maggiore viabilità di collegamento al sistema viario principale; il potenziamento dei servizi idrici, elettrici, igienici, di rifornimento del carburante e strutture per la produzione del ghiaccio e per lo stoccaggio del pescato,un sistema di smaltimento dei rifiuti; aree per la prima vendita del pescato. Infine il rapporto con l’ambiente e la conservazione delle risorse marine. «La politica comunitaria e nazionale da tempo prevede interventi per favorire il mantenimento degli stock ittici. Questo implica come conseguenza una riduzione della pesca. E´ prevista un’ulteriore riduzione della flotta attraverso i piani di disarmo, ma vanno decisi interventi per il mantenimento e la riproduzione delle specie pescate e nello stesso tempo il miglioramento del reddito dei pescatori garantendo; qualità e tracciabilità del prodotto sul mercato. Occorrerà anche incentivare l’ammodernamento della flotta per migliorarne l’efficienza e le condizioni di sicurezza a bordo». Parchi marini e aree protette interessano gran parte della costa toscana: la presenza di queste aree prevede una regolamentazione che spesso condiziona l’attività di pesca. «Anche in questo caso – ha concluso Martini - occorre agire in stretto coordinamento tra i soggetti pubblici interessati e le associazioni di categoria rappresentative del settore. Vogliamo sostenere presso la Commissione europea la proposta avanzata dalle isole minori relativa alla richiesta di prevedere, in deroga alle regole ed alle limitazioni derivanti dall’applicazione di vincoli, agevolazioni per l’esercizio della pesca per le imprese che operano in aree svantaggiate e sottoposte a vincoli. I Parchi marini, comunque, non vanno considerati solo come motivo di istituzione di vincoli e limitazioni, ma soprattutto com! e opportunità da cogliere per trovare sinergie e collaborazioni fra tutte le attività che ricadono all’interno delle aree protette». . |
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CONFERENZA REGIONALE DELLA PESCA E DELL´ACQUACOLTURA A CASTIGLIONCELLO NEL FUTURO PIÙ ACQUACOLTURA E LA NOVITÀ DEL PESCATURISMO FATTURATO DI 70 MILIONI, PIÙ DI 2MILA OCCUPATI E 642 IMBARCAZIONI ISCRITTE |
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Firenze - Oltre 2 mila persone occupate; 642 imbarcazioni iscritte nei compartimenti marittimi toscani, pari al 4,6 per cento del totale nazionale (il 3,2 se si considera il tonnellaggio); un fatturato che raggiunge i 70 milioni di euro (50 per la pesca e 20 per l’acquacoltura). Questi in sintesi i numeri della pesca marittima in Toscana. Il settore può contare su un sistema di approdi dove emerge il ruolo di Livorno (con il 63 per cento delle imbarcazioni impegnate), seguito da Viareggio,! Portoferraio, Marina di Carrara e da altri scali minori. La f! lotta ha un´età media piuttosto elevata, intorno ai 29 anni, e, osservando i dati dal 1999 al 2007, ha subito un forte ridimensionamento sia per quanto riguarda la piccola pesca artigianale che quella con metodi più organizzati. La pesca oggi è anche allevamento, acquacoltura. Due le principali aree in cui si è sviluppata: una zona costiera, dedicata all’allevamento di specie marine, spigole e orate prevalentemente; e una zona appenninica, dove si allevano la trota e in misura minore altre specie di acqua dolce. In Toscana sono presenti 28 imprese, di cui 17 allevamenti d’acqua dolce e 11 di specie marine. La quantità allevata è di circa 3. 940 tonnellate annue. La produzione proviene per oltre il 78% dagli allevamenti marini, per il 21,5% da specie di acqua dolce, con una quota residua costituita da ostriche e specie ornamentali. Le principali specie allevate, spigole e orate, soffrono la concorrenza proveniente ! dai paesi del Bacino del Mediterraneo (prevalentemente Grecia e Turchia), i cui prodotti arrivano sul mercato italiano a prezzi fortemente competitivi. Di conseguenza occorre tenere presente che la programmazione degli interventi in favore del settore ittico, se non inseriti in un quadro di politiche integrate, rischierebbe di non produrre gli effetti desiderati. Le scelte della politica comunitaria e la conseguente applicazione nazionale non possono non tener conto dalla conoscenza dei sistemi locali. Sul litorale toscano sono presenti molti porti ed approdi, di struttura e ampiezza diverse, in corrispondenza di numerosi centri marittimi di piccole limitate dimensioni. Molti di questi porti svolgono attività commerciali, industriali, petrolifere, di trasporto passeggeri, turistiche e da diporto. In queste strutture gli spazi riservati alla pesca sono carenti e insufficienti ad accogliere sia le imbarcazioni toscane sia quelle che stagionalmente arri! vano alla ricerca di specie come il pesce spada, il tonno ed i! l pesce azzurro, tanto che in alcuni periodi dell’anno si creano delle vere e proprie situazioni di “sovraffollamento”. Altro disagio deriva dalla convivenza all’interno dei porti di attività diverse: basti pensare alla crescente diffusione della vendita diretta del prodotto, che ha bisogno di spazi a terra per la conservazione e per la sua commercializzazione; o alla pesca turismo, per la quale occorre creare le condizioni di operare in sicurezza; o allo sviluppo della maricoltura, che oltre alle gabbie in mare necessita di spazi a terra per la viabilità, per lo smaltimento, per il trasporto delle attrezzature ecc. Tutti fattori che determinano una certa sofferenza per il settore della pesca, e che invece dovrebbero essere colti come opportunità per lavorare in sinergia per i segmenti interessati, con ricadute positive sia in termini economici che di occupazione. Per risolvere questi problemi occorre mettere a disposizione dei pesc! atori adeguati spazi a terra; sviluppare la viabilità di collegamento al sistema viario principale; potenziare i servizi idrici, elettrici, igienici, di rifornimento del carburante, realizzare le strutture per la produzione del ghiaccio e per lo stoccaggio del pescato,predisporre un apposito sistema di smaltimento dei rifiuti; mettere in sicurezza le banchine,realizzare aree per la prima vendita del pescato Per la conservazione delle risorse marine la politica comunitaria e nazionale da tempo prevede interventi per favorire il mantenimento degli stock ittici. Questo implica come conseguenza una riduzione della pesca. In Toscana 160 imbarcazioni hanno abbandonato l’attività fra il 2000 e il 2006. Anche con i prossimi interventi si prevede un’ulteriore riduzione della flotta attraverso i piani di disarmo. In un’ottica di sostenibilità occorre prevedere interventi per il mantenimento e la riproduzione delle specie pescate e nello stesso tempo il miglioramento del reddito dei pescatori attravers! o azioni per garantire la qualità e la tracciabilità del prodotto sul mercato. Dobbiamo pensare ad una corretta “gestione della risorsa” attraverso l’adozione dei piani previsti dai regolamenti della Commissione Europea. I piani, gestiti dai consorzi dei pescatori, dovranno individuare aree di nursery o da sfruttare a rotazione anziché chiudere temporaneamente le aree alla pesca; diffondere l’utilizzo di sistemi di pesca selettivi; prevedere eventuali misure di compensazione socio economica. Occorrerà anche incentivare l’ammodernamento della flotta per migliorarne l’efficienza e le condizioni di sicurezza a bordo. Gli ultimi sviluppi della normativa nazionale prevedono la possibilità per gli imprenditori di aggiungere le attività di pescaturismo e ittiturismo come attività connesse a quella principale, la pesca. Questa possibilità consiste in pratica nell’ospitare i turisti a bordo! dei pescherecci o nelle proprie abitazioni. Una attività che favorisce la creazione di relazioni tra i diversi settori produttivi (produzione primaria, turismo, nautica da diporto), oltre a rappresentare per il pescatore un’opportunità in termini di miglioramento del reddito. Il continuo rincaro del costo del carburante, specie negli ultimi anni sta comportando notevoli difficoltà alle imprese di pesca. La Regione ha seguito l’evolversi della situazione e ha affrontato il problema già dal 2005, e le ipotesi sulle iniziative da intraprendere a livello istituzionale si sono susseguite nel 2006 e nel 2007. Le soluzioni finora attuate però non si sono dimostrate sufficienti ad arginare un fenomeno che, per le imprese di pesca, rappresenta un problema sempre più pressante. Sul fronte della ricerca e del trasferimento dell’innovazione tecnologica alle imprese la Regione Toscana ha finanziato interventi! di ricerca in acquacoltura per 414mila euro l’anno. I f! iloni di ricerca e sperimentazione hanno riguardato tre aree: la salvaguardia ambientale, la diversificazione produttiva e la qualità delle produzioni. L’obiettivo principale è promuovere un´acquacoltura sostenibile, cioè compatibile con l´ambiente, tenendo conto di due elementi fondamentali: la riduzione dei costi di produzione e la diversificazione produttiva. La riduzione dei costi è fondamentale per la competitività economica con gli altri paesi europei. Relativamente alla diversificazione delle produzioni sono state promosse ricerche per l´affinamento di tecniche di allevamento per specie innovative. Buoni risultati sono stati ottenuti con per l’allevamento del polpo, della sogliola, dell’ombrina e delle ostriche. Altri interventi riguardano la qualità delle produzioni per rafforzare le potenzialità competitive dei prodotti ittici. Rientrano in quest´ultimo gruppo le iniziative per diffondere il marchio Agriqualità e per valorizzare le tecniche moderne di preparazione e conservazione del pesce. . |
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FERRAZZI A ZAIA: NON TAGLIARE FONDI A AGRICOLTURA |
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Milano - "Ho portato a Roma, all´attenzione del ministro Zaia e del sottosegretario Buonfiglio, le istanze e le esigenze di tutto il sistema agro-alimentare lombardo, evidenziando con determinazione la complessità e le potenzialità del motore agricolo d´Italia". Così Luca Daniel Ferrazzi, assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, commenta gli "incontri romani" di questi giorni al Ministero dell´Agricoltura, nei quali sono stati trattati temi sensibili per l´agricoltura nazionale e regionale come la situazione del Grana Padano, i tagli alla finanziaria e al fondo di solidarietà. "In materia di Grana Padano - aggiunge Ferrazzi - ho voluto porre l´attenzione sulla necessità di agire per migliorare il valore dell´intero sistema lattiero-caseario e di investire in ristrutturazione e promozione del prodotto, piuttosto che limitarsi a parlare di crisi". "Regione Lombardia si è sempre distinta per la sua politica del fare - aggiunge Ferrazzi -. Anche in questa occasione ho ribadito che metteremo a disposizione tutta la nostra professionalità e i nostri strumenti, ma mi piacerebbe che anche il Ministero procedesse tempestivamente in questa direzione, coinvolgendo concretamente le Regioni in rispetto del loro ruolo istituzionale. Ecco perché - prosegue Ferrazzi - ho sollecitato il ministro Zaia ad intervenire per ridimensionare i tagli fatti in Finanziaria al Fondo di solidarietà nazionale, alle politiche di risparmio idrico ed ai finanziamenti per la zootecnia, una delle colonne portanti del nostro sistema agro-alimentare e di tutta l´economia regionale lombarda". "Sono certo - conclude Ferrazzi - che il ministro Zaia terrà in debita considerazione quanto dibattuto in questi giorni per la profonda conoscenza che ha delle politiche agricole, ma soprattutto dei complessi equilibri che regolano i sistemi agro-alimentari altamente produttivi come il nostro, e come quello del Veneto". . |
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CONFERENZA REGIONALE DELLA PESCA A CASTIGLIONCELLO CRISI MUTUI, MARTINI CONVOCA IL COMPARTO AGRICOLO LA STRETTA CREDITIZIA AL CENTRO DELL´INCONTRO DEL 21 OTTOBRE |
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Firenze - Le possibili ripercussioni della crisi finanziaria mondiale sull´accesso al credito: sarà questo il tema al centro della riunione convocata dal presidente della Regione Claudio Martini per il prossimo 21 ottobre e cui saranno invitati i rappresentanti del settore agricolo, forestale e del mondo della pesca. L´appuntamento è stato annunciato dallo stesso presidente nel corso dell´intervento con cui ha aperto la conferenza regionale della pesca e dell´acquacoltura in corso al castello Pasquini di Castiglioncello. «Gli interventi che vengono promossi in tutto il mondo per fronteggiare l´emergenza finanziaria – ha detto il presidente - sono volti a salvare banche e risparmiatori. Ed è certamente un´azione importante di fronte all´eccezionalità della situazione, ma che non sufficiente: occorrerà infatti affrontare anche altre conseguenze! e tra queste in primo piano la probabile stretta creditizia c! he si de terminerà. Per il tessuto delle piccole imprese che compongono i settori agricolo, forestale e della pesca in Toscana questa situazione potrebbe determinare difficoltà notevoli: d´ora innanzi le imprese potranno ottenere meno credito, e comunque a tassi più elevati. La riunione del 21 sarà dunque l´occasione da una parte per analizzare la situazione e dall´altra per lanciare un messaggio condiviso al governo da una parte e alle banche dall´altra affinché ogni intervento, in questo ambito, sia predisposto con intelligenza e oculatezza». Accanto alle ricadute della crisi internazionale, nel corso dell´appuntamento del 21 con i rappresentanti del mondo agricolo e forestale e della pesca, saranno prese in esame anche una serie di questioni legate alla situazione toscana: dalle condizioni di sviluppo delle filiere produttive (in particolare della filiera corta), alla questione dei vincoli urbanistici in agricoltura,! al tema della governance e del rilancio della programmazione regionale nel settore agricolo. . |
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FATTORIE DIDATTICHE APERTE: CONOSCERE LA REALTÀ DELLE AZIENDE AGRICOLE |
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“Nel sito internet della Regione del Veneto (www. Regione. Veneto. It area Agricoltura e Foreste - Novità) saranno proposte le iniziative che si sono svolte domenica nelle aziende agricole che hanno aderito domenica alla giornata delle Fattorie Didattiche Aperte nel Veneto, accompagnate da una documentazione fotografica”. Lo ha annunciato il vicepresidente della Giunta regionale Franco Manzato, nel tracciare un bilancio della manifestazione, alla quale ha voluto personalmente aderire visitando due delle 123 Fattorie Didattiche che ieri hanno accolto famiglie e gruppi di adulti, accompagnandoli in un percorso alla scoperta delle attività del mondo rurale di oggi e di domani, senza dimenticare di dare un’occhiata anche al passato. Fattorie e visitatori che hanno vissuto questa domenica diversa sono invitati a inviare alla Regione le loro impressioni, esperienze e qualche foto, scrivendo a: promoagroalimentare@regione. Veneto. It La giornata, organizzata dalla Regione con la collaborazione delle Organizzazioni Professionali agricole e delle Associazioni Agrituristiche regionali, ha registrato ampio consenso e partecipazione, al punto che molte Fattorie Didattiche avevano dovuto sospendere le prenotazioni già a metà della scorsa settimana per “tutto esaurito”. Manzato dal canto suo ha visitato due aziende vitivinicole, dove gli ospiti hanno festeggiato la vendemmia tra i filari e i bimbi hanno sperimentare la pigiatura dell’uva come una volta, con i piedi. “Ancora una volta – ha commentato Manzato – le fattorie didattiche hanno dimostrato di essere luogo concreto di apprendimento, laboratorio vivo dove avvicinare le nuove generazioni alla realtà dell’ attività agricola, dove si producono le materie prime alimentari e con questa attività si fa anche manutenzione dell’ambiente”. . |
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MONTAGNA ABRUZZESE: PRESENTATO PRIMO RAPPORTO OSSERVATORIO REGIONE |
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Uno spaccato della montagna abruzzese con l´analisi di tutti gli aspetti socio-economici che la caratterizzano. È il tema principale sul quale si muove il primo rapporto dell´Osservatorio regionale della montagna presentato il 9 ottobre all´Aquila nel corso di un convegno alla Camera di commercio, dal titolo la "Montagna osservata". Istituito con una legge regionale del gennaio del 2000 e reso operativo con una delibera della precedente Giunta regionale, l´Osservatorio regionale della montagna ha visto negli ultimi due anni la propria attività rafforzarsi grazie ad un accordo con il Cresa, il centro studi della Camera di commercio, che insieme con la direzione Riforme istituzionale della Regione Abruzzo ha curato la redazione del rapporto. "Il documento prodotto dalla Regione e dal Cresa - ha spiegato l´assessore allo Sviluppo montano, Giovanni D´amico - ci dà per la prima volta la misura statistica, economica e sociale della nostra montagna e dei comuni che la popolano. Il lavoro dell´Osservatorio solleva una serie di problematiche che le istituzioni hanno il dovere politico di risolvere. Del resto nell´intento del legislatore l´Osservatorio è considerato lo strumento più significativo a sostegno dell´azione politica regionale per il superamento del divario tra costa e zone interne". Il rapporto dell´Osservatorio è destinato a diventare documento di riferimento per la montagna abruzzese, non foss´altro perché esso affronta tutte le problematiche dei territori montani: dallo spopolamento ai meccanismi dell´economia e dell´imprenditoria, dalla politiche di sviluppo al livello di vita degli abitanti. La discussione sui risultati dell´Osservatorio non poteva non toccare la prossima riforma di zonizzazione delle Comunità montane. "La riforma - ha detto D´amico - non deve riguardare solo il numero delle Comunità montate ma deve porre le premesse per creare soggetti forti e credibili sul territorio in modo da produrre idee forti in grado di far attecchire nuove prassi. È un passaggio culturale importante, che se gestito al meglio potrebbe far innescare un processo virtuoso in grado di mantenere in zona i nostri giovani". . |
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PESCA CONCLUSI A CASTIGLIONCELLO I LAVORI DELLA CONFERENZA REGIONALE SULLA PESCA BERTOLUCCI: «PRONTI AL CONFRONTO CON IL GOVERNO» CONCERTAZIONE PER UTILIZZARE AL MEGLIO I FONDI. IL 24 OTTOBRE SI RIUNISCE LA CONSULTA DEL MARE |
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Castiglioncello (Li) «E´ un peccato che il ministro per l´agricoltura Zaia abbia deciso di non partecipare a questa conferenza, nonostante i nostri ripetuti inviti. Avrebbe potuto toccare con mano il livello di dibattito e di proposta che ne è scaturito, indirizzato alla salvaguardia e allo sviluppo di questo settore economico indispensabile ad una corretta catena alimentare». Le conclusioni dell´assessore al bilancio e alle politiche del mare Giuseppe Bertolucci alla Conferenza regionale per la pesca e l´acquacoltura accennano ad una nota polemica nei confronti della politica governativa, ma non tralasciano la centralità della coesione per dare risposte alle esigenze poste dai pescatori di fronte a problemi innegabili: costi di gestione, credito, vincoli territoriali e normativi. «E´ indispensabile l´attivazione della commissione Stato-regioni per la revisi! one dei decreti che normano il comparto – ha sostenuto B! ertolucc i -. Dobbiamo definire insieme il quadro istituzionale più rispondente alla realtà. Stato e Regioni devono ricoprire con reciproca efficacia i ruoli loro assegnati dalla riforma del titolo V della Costituzione, che riconosce appunto alle Regioni la competenza in materia di pesca marittima, ma all´interno del decisivo coordinamento statale». Essenziale anche l´apertura di un confronto con la Ue per arrivare ad una maggiore sensibilizzazione della Commissione ai temi specifici della pesca nel Mediterraneo. Bertolucci ha poi confermato il sostegno alle iniziative di rilancio scaturite dalla discussione di ieri. In particolare ha fatto riferimento ai progetti per superare la carenza di infrastrutture e dei requisiti di sicurezza del lavoro, indispensabili non solo per l´attività di pesca ma anche per lo sviluppo delle attività complementari utili al rilancio del settore: pescaturismo, ittiturismo, maricoltura, vendita diretta. La Regione ha! provveduto ad inserire nel Master Plan “La rete dei porti toscani” la portualità peschereccia come settore di intervento su cui indirizzare le risorse regionali per l´ammodernamento delle strutture. «Ma occorre – ha insistito l´assessore – far decollare la concertazione tra Province, Comuni e Autorità portuali per creare le condizioni di miglior utilizzo dei fondi del Piano regionale per l´ammodernamento dei porti di pesca». Al riguardo, in conclusione, l´assessore ha annunciato la convocazione per il prossimo 24 ottobre, proprio a Livorno, della Consulta della Toscana del mare: un organismo consultivo di raccordo tra Regione e enti locali, un tavolo attorno a cui sederanno 35 Comuni costieri e isolani e 5 Province. Sulle proposte di rinnovamento del settore, Bertolucci ha sottolineato la volontà della giunta regionale per attivare un rapido iter di approvazione per i regolamenti regionali della pescaturi! smo e dell´ittiturismo; e l´attenzione alla creazione di un si! stema di tracciabilità utile sia al prodotto pescato che a quello di allevamento, a garanzia del consumatore sulla provenienza, ma utile anche alle imprese per garantire una sufficiente remunerazione del prodotto. . |
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CONSUMATORI E SCIENZA D’ACCORDO: LE UOVA PIACCIONO. E FANNO BENE. |
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In occasione del World Egg Day 2008, l’Unione Nazionale dell’Avicoltura (Una) fa il punto su uno dei cibi simbolo dell’alimentazione degli italiani. Nel 2007 e nei primi mesi del 2008 sono in crescita produzione e consumo, rispettivamente del 5 e del 2%, mentre il consumo pro capite di uova è pari a 225 all’anno. Le mangiamo bollite, strapazzate, fritte, a la coque…Ma scopriamo anche il loro prezioso “valore aggiunto” nelle più classiche ricette della cucina nostrana: tortellini, lasagne, cotolette. Tanti modi diversi di consumo e una costante presenza sulle nostre tavole. E i nutrizionisti confermano: le uova sono alimenti raccomandabili per il loro ottimo profilo nutrizionale. “Qual è il cibo più buono del mondo?” “L’uovo”. Così parlò Dante Alighieri, sommo poeta ed estimatore delle virtù delle uova. Quasi settecento anni dopo, la passione per le uova è rimasta invariata ed è universale. E in occasione del World Egg Day - l’evento di portata globale in cui si celebrano le virtù del “cibo più buono del mondo”, che quest’anno ricorre il 10 ottobre” – l’Unione Nazionale Avicoltura accende i riflettori su questi alimenti, diffondendo i dati di produzione e consumo e le novità nutrizionali. Se nel mondo si consumano 700 miliardi di uova l’anno, e il paese che ne consuma di più è il Messico (350 uova per abitante l’anno) seguito da Giappone (con 330) e Cina (320), in Italia dopo il biennio di flessione nei consumi, il 2007 ha, infatti, visto un aumento della produzione e dei consumi delle uova rispettivamente del 5,7% e 2,3%. Anche nel 2008 si segnala un’ulteriore crescita della produzione che dovrebbe portare i consumi pro – capite a quota 225. Nel complesso, nel 2007 sono state prodotte 12 miliardi 836 milioni di uova. Lo scorso anno, gli italiani hanno consumato 13 miliardi 24 milioni di uova (+2,3% rispetto al 2006). Tutto ciò mentre i prezzi per il consumatore finale sono equivalenti a quelli dell’anno 2000, a fronte di un aumento dei costi di produzione. “Gli italiani hanno pienamente riscoperto il piacere di consumare le uova e i prodotti avicoli in generale – dichiara Aldo Muraro, Presidente dell’Unione Nazionale Avicoltura. Così le uova oggi tornano prepotentemente alla ribalta sulle tavole degli italiani e si riprendono il posto che gli spetta nel gotha della loro alimentazione, dopo l’ingiusta penalizzazione subita nel corso del biennio critico della psicosi “influenza aviaria”. I consumatori premiano oggi la sicurezza e la qualità delle uova italiane e apprezzano il loro ottimo rapporto qualità-prezzo”. Protagonisti In Tavola… E In Cucina Lo scorso anno abbiamo mangiato 224 uova a testa. Di queste, circa 150 uova pro-capite sono state fritte, bollite, strapazzate, affogate, mangiate crude o alla coque, sbattute, zuccherate, “condite” con Marsala o Madera e trasformate in zabajone. Le altre 74 (circa il 37%) vanno ad arricchire il gusto di alcune ricette simbolo della gastronomia Made in Italy. Dalla pasta all’uovo (quadrucci, fettucine, lasagne, tortellini etc) al polpettone, dal gelato di creme alle torte rustiche, dalle panature e pastelle per i fritti fino ai cocktails, le uova giocano un ruolo fondamentale, dal punto di vista gastronomico, per la buona riuscita di queste ricette. Che siano visibili sulle tavole o che diano quel “tocco in più” in cucina, poco cambia: le uova sono parte integrante delle nostre abitudini alimentari. Due Uova A Colazione ? Danno La Carica E Sono Ideali Per La Dieta Cappuccino e brioche per iniziare bene la giornata? No, meglio due uova. Lo assicura uno studio condotto dagli esperti del Pennington Biomedical Research Center della Louisiana State University (Usa), pubblicato sulla rivista ´International Journal of Obesity´: a colazione, mangiare due uova fa dimagrire più velocemente e dona energie e soprattutto evita di farci sentire fiacchi a causa delle ristrettezze alimentari. Ed è proprio questo il beneficio che deriva dalle uova: saziare senza ingerire calorie di troppo, aiutando ad affrontare anche un regime dietetico senza stress da “buco nello stomaco”. Lo studio ha messo a confronto due gruppi di persone in sovrappeso che seguivano una dieta: il primo consumava due uova a colazione, mentre l´altro mangiava una tipica brioche prodotta con pasta di grano bollita in acqua e cotta al forno. Sessanta giorni dopo è emerso che, all´interno del primo campione, i partecipanti avevano perso il 65% in più di peso corporeo e il loro indice di massa corporea si era ridotto del 61% in più rispetto all´altro gruppo, senza conseguenze sui livelli di colesterolo rilevati nel sangue. E in più, il gruppo che consumava le uova si sentiva più soddisfatto e poteva contare su una maggiore energia. E I Nutrizionisti Italiani Concordano La scienza, finalmente, spazza via tutte quelle convinzioni errate che nel corso degli anni si sono sedimentate intorno alle uova. Innanzitutto, questi alimenti sono un’eccellente fonte di proteine, ad altissimo valore biologico, superiore persino a quello contenuto nel latte materno: un uovo contiene mediamente circa 6,5 grammi di proteine su un fabbisogno quotidiano di 60-70 grammi. Finalmente, infine, decade uno dei più classici stereotipi: quello che vede l’uovo come un alimento contenente un elevato quantitativo di grassi e che può innalzare la colesterolemia. «Al contrario – spiega Prof. Marcello Ticca, Libero Docente e Specialista in Scienze dell’Alimentazione e già Primo Ricercatore dell’Inran - le uova attualmente in commercio, dopo i notevoli miglioramenti avvenuti in anni recenti nella filiera produttiva, contengono meno colesterolo di un tempo (circa 185-200 milligrammi per tuorlo, contro i 250-260 di prima) e anche meno grassi: circa 4,5 grammi di grassi presenti solo nel tuorlo, con una prevalenza (55%) di grassi insaturi (soprattutto acido oleico e acido linoleico ossia quelli capaci di esercitare un azione ipocolesterolemizzante) Inoltre per quanto concerne i grassi saturi (ossia il restante 45%), questi sono per la gran parte rappresentati da acido stearico, considerato praticamente ininfluente dal punto di vista del rischio cardiovascolare dato che è rapidamente trasformato nel fegato in acido oleico, quest’ultimo ha anche il merito di abbassare il colesterolo totale senza abbassare la frazione protettiva, l’ Hdl colesterolo. » Dunque, a conti fatti, l’uovo è un alimento che le associazioni mediche consigliano di inserire in ogni regime alimentare. Le ultime ricerche hanno dimostrato infine che le uova contengono un elevato quantitativo di Vitamina A tale da poter coprire per ¼ il fabbisogno giornaliero con una sola porzione di due uova. In definitiva, conclude il Prof. Ticca, «non esistono validi motivi perché le uova vengano escluse non solo da una dieta normale, ma persino da una dieta ipocalorica destinata a persone con peso e colesterolemia troppo elevati, purchè il consumo di uova sia distribuito durante la settimana ed eventualmente – quando necessario – previsto come assunzioni singole e non di due uova alla volta». . |
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MATERA: PER IL PANE DOP PERCORSO COMUNE PER L’INTERA FILIERA |
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Impegno comune, con l´avvio di un percorso operativo e strategico di sostegno alla certificazione del Pane di Matera IGP , che ha ottenuto l´8 ottobre dall´ Unione europea il riconoscimento della Dop- Denominazione di origine protetta,e che contribuirà a rafforzarne la produzione e la commercializzazione sui mercati. E´ il risultato raggiunto a Matera nel corso di una riunione convocata dalla Camera di Commercio e dall´Azienda speciale Cesp, che ha visto la partecipazione dei rappresentanti della Confederazione italiana agricoltori, Copagri, Col diretti, Unione provinciale agricoltori, Confesercenti, Confcommercio, Alsia, dell´Istituto Mediterraneo di Certificazione agroalimentare (Ismercert) di Napoli, dei cinque panifici ammessi alle procedure di certificazione, del Consorzio per lo sviluppo della collina e della montagna materana (Cosvicomm) e dell´industria molitoria . Un incontro definito "proficuo´´ dai partecipanti per la continuità di un percorso che valorizzerà ulteriormente il territorio, mettendo insieme risorse e opportunità legate a un prodotto fondamentale per il disciplinare di produzione del Pane Dop Matera, come il grano duro "Cappelli´´, un tempo diffuso in tutto il Mezzogiorno e ora concentrato in particolare nella zona di Stigliano e della collina materana. Il frumento selezionato nel ´900 dal senatore Raffaele Cappelli, autore della Riforma agraria, è infatti un grano che ha caratteristiche particolari. Le sue spighe sono alte con culmi forti, semipieni e alti 150 cm. E´ una varietà in sé produttiva: 19-21 spighette fertili contro le 15-20 del grano duro in genere e un numero di cariossidi (i frutti) che va da 40-60 per spiga. Questa è quadrata, bianco-bionda, con ariste bruno-nere per metà lunghezza. Le cariossidi sono invece di colore giallo ambra e dal peso notevole: 58 grammi per 1000 cariossidi. Una opportunità in più per i produttori e,lungo la filiera, per i panificatori che avranno a disposizione produzioni di alta qualità da utilizzare, gli industriali molitori che lavoreranno un ottimo prodotto, i commercianti che potranno organizzarsi per una più capillare diffusione del Pane Matera Dop e per i buongustai,a cominciare da quelli lucani, che potranno apprezzare sapori mai conosciuti o dimenticati. E proprio per concretizzare questo progetto di filiera si è concordato di passare dalle parole ai fatti. I produttori metteranno a disposizione dell´industria molitoria una prima partita di 300 quintali di ´´grano Cappelli´´ per produrre semole di grano duro per un pane "Matera Dop´´ che avrà la fragranza e i sapori di un tempo. Lo ricorderanno forse i cinquantenni, ma i giovani senz´ altro no. E a Stigliano un pastificio sta producendo pasta utilizzando grano duro Cappelli, un altro sapore del passato che delizia la tavola dei buongustai.
" Proprio il riutilizzo del ´´ grano Cappelli ´´ -ha detto il presidente della Camera di Commercio di Matera, Domenico G. Bronzino- attiva sinergie che porteranno vantaggi sul piano del reddito, dell´ occupazione e della genuinità a tutta la filiera con un prodotto nuovo, il pane di Matera, ma dall´antico sapore che pochi hanno conosciuto. Non possiamoche essere soddisfatti per il risultato di un incontro, che ha visto una partecipazione propositiva e di tutte le professionalità e categorie impegnate a valorizzare uno dei prodotti simbolo dell´agroalimentare materano. Un risultato che chiude il cerchio, completa la filiera, in concomitanza con il riconoscimento della Dop dell´Unione Europea. E´ auspicabile che a questo primo gruppo di imprenditori, che ha deciso di lavorare insieme, se ne aggiungano altri per rafforzare sinergie e caratterizzare meglio l´economia del territorio. La Camera di Commercio asseconderà questo percorso mettendo a disposizione le proprie risorse organizzative e quelle del sistema camerale, con l´auspicio - e stiamo lavorando in questa direzione- che si possano raggiungere risultati anche per altre componenti del paniere dei prodotti tipici locali. Fare sistema, concordare un percorso, utilizzare al meglio le risorse non può che far bene al territorio a tutela del reddito, dell´occupazione, contro lo spopolamento delle aree interne e a far crescere il sistema delle imprese locali´´. . |
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AGRICOLTURA: LA PROVINCIA DI TRENTO ANTICIPA I PREMI PER LE AZIENDE CHE OPERANO IN ZONE SVANTAGGIATE |
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1674 aziende agricole si vedranno assegnare i premi previsti per chi opera in zone svantaggiate. In totale si tratta di 13. 121. 000 Euro. Il 10 ottobre la Giunta provinciale ha deciso di venire incontro alle difficoltà delle aziende, soprattutto zootecniche, che attendono da più di un anno il pagamento di tali premi in un momento congiunturale particolarmente sfavorevole per l´aumento incontrollato dei prezzi delle materie prime. Il Piano di Sviluppo rurale per la Provincia autonoma di Trento, tra le altre misure, prevede l´erogazione di premi per le aziende agricole che operano in zone svantaggiate (indennità compensativa) e che attuano azioni a favore dell´ambiente (sfalcio dei prati, alpeggio del bestiame, allevamento di razze autoctone di bovini ed ovicaprini, adozione del metodo biologico di coltivazione). Relativamente alle domande presentate nel 2007 per poter beneficiare di tali aiuti, l´Agenzia per le erogazioni in agricoltura di Roma, ente delegato dall’ Unione europea a pagare i premi, ha posto in essere tutta una serie di controlli sulle particelle fondiarie oggetto di aiuto che di fatto non hanno ancora permesso l´erogazione di tali aiuti. Si è così deciso di attivare, attraverso Cooperfidi, una procedura per ottenere un prestito quale anticipazione dei premi spettanti, calcolato sugli importi effettivamente ricevuti nel 2006, con spese di apertura pratica e di interessi passivi a carico di Cooperfidi, coperti dalla Provincia. . . |
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CRISI PARMIGIANO: UN PIANO DI LAVORO COMUNE TRA LE ISTITUZION |
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Bologna - "Sono soddisfatto per la convergenza con il Ministro Zaia sulle misure da attuare. E’ importante che questa intesa tra le Istituzioni sia da stimolo per una analoga convergenza del sistema produttivo sulle innovazioni da avviare sul piano commerciale e dell’export. ” Con queste parole l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni ha commentato l’incontro con il ministro delle politiche agricole Luca Zaia sulla crisi del Parmigiano-reggiano, svoltosi oggi a Roma. “Un incontro preparatorio – ha spiegato Rabboni – in cui si è definito un piano di lavoro comune, in vista della riunione che si svolgerà domani a Parma presso la sede del Consorzio del Parmigiano Reggiano”. Le iniziative concordate - Nell’ incontro odierno si è convenuto sulle misure urgenti da attuare, tra quelle che la Regione Emilia-romagna e il “sistema del Parmigiano Reggiano” avevano avanzato nei giorni scorsi al Ministro. In particolare il piano di lavoro comune prevede l’attivazione nelle prossime settimane da parte del Ministero delle procedure per l’inserimento del Parmigiano nelle aste di Agea destinate alle persone indigenti della Comunità europea. E’ previsto anche il sostegno del Ministero, attraverso la struttura Buonitalia, a progetti per l’export sui mercati esteri, così come l’organizzazione di un “tavolo” con la Grande Distribuzione Organizzata per definire un codice di autoregolamentazione per le vendite promozionali. Sulle altre proposte avanzate dalla Regione, a partire dalla dichiarazione di “stato di crisi”, sono in corso i necessari approfondimenti tecnici. La Regione Emilia-romagna , da parte sua, concorrerà con proprie risorse nel sostenere la promozione estera, così come contribuirà all’abbattimento dei tassi di interesse per linee di credito agevolato, per le anticipazioni delle spese di conduzione di aziende e di allevamenti, con il supporto degli Agrifidi regionali. Sempre con risorse proprie (dal Piano regionale di sviluppo rurale e dalla legge regionale sulle organizzazioni di prodotto), la Regione si attiverà per sostenere le aggregazioni produttive e commerciali. . |
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VETERINARI PUBBLICI - 7 MILIARDI DI PASTI L´ANNO HANNO UN CONTENUTO DI SICUREZZA CHE NASCE DAL NOSTRO IMPEGNO I VETERINARI SONO IN PRIMA LINEA E RISCHIANO LA LORO INCOLUMITÀ PER LA SICUREZZA ALIMENTARE |
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In questi ultimi tempi tutti i mezzi di informazione si sono concentrati sul rischio del "latte cinese" e delle importazioni di alimenti pericolosi. Sono stati ripresi dalle telecamere i carabinieri del Nas che in gruppo ispezionano negozi e depositi sottolineando le misure repressive poste in atto con successo. Non è però emerso un dato allarmante che dovrebbe avere maggiore risalto nella nostra stampa: molti veterinari ispettori delle Asl sono stati maltrattati, minacciati o hanno subito danni e lesioni personali da malviventi che non gradivano i controlli sanitari che Ministero della salute, Assessorati alla sanità e Servizi Veterinari delle Asl italiane mantengono ai massimi livelli di accuratezza e rigore. Lavorare ogni giorno per controllare le materie prime che compongono i nostri 7 miliardi di pasti annuali, garantiti dal oltre 3. 000. 000 di controlli e accertamenti annui e da oltre 50. 000 provvedimenti sanitari all’anno (sanzioni, sequestri etc. ), sembra una attività dimenticata, e sembra che svolgerla con severità tale da subire minacce e botte non sia degno di salire all´onore delle cronache. Ieri il Ministero dell´Interno ha accolto una rappresentanza dei veterinari pubblici guidata dal Segretario Nazionale del Sivemp Aldo Grasselli che ha rappresentato la preoccupazione e il senso di isolamento che i veterinari pubblici italiani stanno avvertendo in territori di frontiera quali sono alcune regioni del paese. Nei prossimi giorni il confronto con il Ministro Maroni dovrebbe sfociare in una sollecitazione di collaborazione dei Prefetti con i veterinari delle Asl. . . |
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L’AQUILA – CONVEGNO “LA MONTAGNA OSSERVATA” |
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Si è svolto a L’aquila, nella Sala consiliare della Camera di Commercio, il convegno “La montagna osservata”, organizzato dal Cresa (Centro Regionale di Studi e ricerche economico-sociali) e dalla Regione Abruzzo – Direzione Riforme istituzionali, Enti locali, Controlli. Le tematiche trattate nel convegno hanno riguardato la conoscenza del territorio montano, necessaria allo scopo di fornire un supporto fondamentale all’attività decisionale e di pianificazione territoriale che coinvolge le amministrazioni locali, e lo strumento che a tale fine viene utilizzato, l’Osservatorio regionale della Montagna I lavori, coordinati dal Direttore del Cresa Francesco Prosperococco, si sono aperti con i saluti del Presidente del Cresa Giorgio Rainaldi e del Presidente della Provincia dell’Aquila Stefania Pezzopane. Di seguito sono state presentate le relazioni di Maria Aurelia D’antonio, direttore della Direzione Riforme istituzionali, Enti locali e Controlli della Regione Abruzzo che ha illustrato le azioni per lo sviluppo delle aree montane, di Mariangela Virno, dirigente del Servizio Sistemi locali e Sviluppo montano della Regione Abruzzo che è intervenuta in relazione al ruolo dell’informazione statistica, e in particolare dell’Osservatorio regionale della montagna, come supporto all’azione programmatica della Regione, e di Concettina Pascetta, ricercatrice Cresa, che ha comunicato i primi risultati dell’attività dell’Osservatorio regionale. Tra gli interventi Giuseppe Ciotti - Direzione generale dello sviluppo rurale, delle infrastrutture e dei servizi del Ministero delle Politiche Agricole - ha illustrato i programmi di sviluppo rurale dell’Unione Europea, Silvano Zampi - Direzione Economia Montana della Regione Umbria - ha riferito sui caratteri della montagna umbra e le leggi regionali di riordino delle Comunità Montane, Carlo Catonica - Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga - ha illustrato gli aspetti naturali del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e le politiche realizzate dall’Ente negli ultimi 10 anni. Dopo l’interessante dibattito Giovanni D’amico, Assessore alle Autonomie locali, Sviluppo montano e municipalità minori della Regione Abruzzo, ha concluso i lavori soffermandosi in particolare sulle azioni realizzate dalla Regione Abruzzo per lo sviluppo delle aree montane e la loro possibile evoluzione futura. L’osservatorio regionale della montagna è uno strumento informativo, di fondamentale importanza perché supporto conoscitivo alle attività decisionali e di pianificazione territoriale finalizzato a garantire la necessaria coerenza ai bisogni delle popolazioni, e utile per instaurare un dialogo continuo con i portatori di interesse. Le attività previste nell’ambito dell’Osservatorio consistono nella realizzazione di una banca dati informatizzata, nell’esecuzione di indagini, ricerche e studi, nella produzione di una informazione periodica, nello svolgimento di seminari e convegni di studio. L’individuazione della montagna è una questione esaminata da lungo tempo e alla quale non è stata ancora fornita una soluzione univoca. Sono diverse le tipologie di montagna presenti nella letteratura socio-economico-statistica e non sempre coincidenti tra loro a causa dei differenti criteri di individuazione utilizzati. In Abruzzo la montagna amministrativa, delimitata sulla base dell’appartenenza alle Comunità Montane, è notevolmente più ampia della montagna statistica, individuata dall’Istat sulla base del criterio altitudinale. La montagna amministrativa supera quella statistica per più di un terzo del numero di comuni, di quasi un quarto dell’estensione territoriale, e di più del 40% di popolazione montana. Le recenti analisi sui territori montani hanno mostrato un diverso modo di concepire la montagna, un diverso approccio psicologico per il quale non si parla più di area problema ma di area risorsa, sottolineando, oltre alle evidenti debolezze demografiche, economico-produttive, infrastrutturali, sociali e relazionali, anche le numerose potenzialità di cui la montagna è dotata e sottovalutate per decenni. Le debolezze della montagna abruzzese, che sostanziano l’evidente divario rispetto alle aree costiere e collinari, consistono nella problematica evoluzione demografica e limitata crescita di popolazione prevista per il futuro, nel rilevante e sensibile processo di invecchiamento osservabile, nella specializzazione del tessuto imprenditoriale nei settori tradizionali (meno competitivi e più sottoposti alla concorrenza internazionale), nella debolezza dell’offerta territoriale di alcuni tipi di servizi, quali il commercio non alimentare e alcuni servizi pubblici, nell’evidente divario di reddito rispetto alle aree non montane. Le potenzialità di cui la montagna è dotata consistono, d’altro canto, nella vitalità della componente demografica straniera, nella sensibile presenza, rapportata alla popolazione, di imprese agricole, manifatturiere, artigiane, di esercizi ricettivi e imprese turistiche. Affinché la montagna abruzzese si trasformi effettivamente da area-problema a area-risorsa bisognerà: • favorire la permanenza in loco della popolazione attraverso il miglioramento dell’accessibilità ai servizi (es. Connessione informatica per gli utenti nelle sedi istituzionali, diffusione della banda larga); • favorire la realizzazione di progetti di network tra soggetti pubblici e privati (collegamenti complementari e supplementari tra aree e settori economici); • valorizzare la cultura locale attraverso la rivitalizzazione del senso di identità e di appartenenza; • promuovere lo sviluppo economico puntando sul turismo postmoderno, e cioè sulla tipicità dei luoghi e sulle specificità locali (ad es. I prodotti tipici). A questo proposito l’Osservatorio regionale della montagna rappresenta la base per lo sviluppo della rete tra soggetti, finalizzata allo sviluppo sostenibile dell’economia e incentrata su un doppio scambio tra Osservatorio ed Enti locali: possibilità di utilizzo dei dati dell’Osservatorio da parte di Comuni e Comunità Montane nella redazione degli strumenti della pianificazione territoriale e possibilità di arricchimento della banca dati dell’Osservatorio con quelli provenienti dai Comuni e dalle Comunità Montane riguardanti Piani regolatori, licenze commerciali, scuole, settore sociale, formazione, interventi realizzati. . |
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PESCA. FIRMATA L´INTESA TRA CAMPANIA, PUGLIA, CALABRIA E BASILICATA PER IL RILANCIO DEL SETTORE |
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È stato siglato l’ 8 ottobre l´Accordo Quadro tra le Regioni Campania, Puglia, Calabria e Basilicata per l´attuazione di programmi comuni finalizzati allo sviluppo, all´ammodernamento e al rilancio del settore ittico. Per la Regione Campania, l´intesa è stata sottoscritta dall´assessore all´Agricoltura e alle Attività Produttive Andrea Cozzolino. L´intesa prevede la realizzazione di progetti per il tutoraggio tecnico-scientifico delle imprese del settore ittico, la realizzazione di corsi di formazione professionale nel settore ittico, la definizione e la realizzazione di progetti per introdurre innovazioni organizzative, metodologiche, logistiche e tecnologiche nei processi produttivi del settore. Grazie a quest´accordo, saranno avviati progetti comuni di ricerca nel settore della pesca di cattura e di allevamento. Sono previste, inoltre, collaborazioni per attività di gestione, monitoraggio e controllo dell´ambiente nell´ambito della pesca, dell´acquacoltura e delle specifiche filiere agro-alimentari ittiche. Per seguire lo stato di avanzamento delle attività, verrà istituito un "Comitato di Indirizzo Strategico per la Pesca e l´Acquacoltura" (Cispea) composto dai quattro assessori regionali e da quattro dirigenti del settore, che dovranno presentare una relazione annuale sullo stato di attuazione dell´accordo. "L´accordo di oggi è un passo avanti importante sulla strada della modernizzazione e del rilancio dell´intero settore della pesca. Le politiche di integrazione tra le regioni del Mezzogiorno sono la strada lungo cui intendiamo costruire progetti di crescita e di sviluppo per tutto il settore ittico", ha detto l´assessore Cozzolino. "Campania, Basilicata, Calabria e Puglia rappresentano unite oltre la metà delle aziende, degli addetti e del fatturato nazionale. Dobbiamo camminare assieme per superare le tante difficoltà, legate soprattutto ai rincari delle materie prime e alla complessa congiuntura internazionale. In questo modo, possiamo tutelare il nostro livello di competitività e diventare punto di riferimento nel panorama della pesca dell´intera area mediterranea", ha concluso Cozzolino. . |
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CAFFARO CHIMICA S.R.L., SOCIETÀ CONTROLLATA DA SNIA S.P.A., HA PERFEZIONATO LA CESSIONE DEL 50% DELLA COLLEGATA VISCHIM S.R.L. - VALORE DELL’OPERAZIONE PARI A 2,9 MILIONI DI EURO |
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Milano – Caffaro Chimica S. R. L. Controllata da Snia S. P. A. , società italiana attiva nell’area della chimica di base e specialistica, ha perfezionato l’ 8 ottobre la cessione del 50% del capitale sociale della collegata Vischim S. R. L. , società attiva nella vendita di fitofarmaci. Il valore dell’operazione è pari a 2,9 milioni di euro e il prezzo è stato corrisposto in un’unica tranche contestualmente al closing dell’operazione avvenuta in data 7 ottobre 2008. Tale operazione rientra nel piano strategico del Gruppo Snia volto alla dismissione degli asset non funzionali al suo business. La società Vischim S. R. L. , attiva nella vendita di fitofarmaci, ha conseguito, nell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2007, Ricavi pari a 1,9 milioni di Euro, un Ebitda pari a 0,1 milioni di Euro e una perdita di esercizio pari a 0,9 milioni di Euro. La posizione finanziaria netta della Società è stata positiva per 0,2 milioni di Euro. La cessione di Vischim S. R. L consolidata col metodo del patrimonio netto, ha prodotto una plusvalenza di circa 2 milioni di euro sui conti del Gruppo Snia. . |
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TUTELA DEL CONSUMATORE. PRENDE AVVIO UFFICIALMENTE LA CAMPAGNA INFORMATIVA: ACQUISTO INTELLIGENTE, ABITUDINE VINCENTE |
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Elena Donazzan, assessore alla Tutela del consumatore e sicurezza alimentare, ha presentato il 9 ottobre al Caffè Garibaldi di Vicenza “Acquisto intelligente, abitudine vincente”, una campagna informativa per i consumatori rivolta in particolar modo ai cittadini veneti e con un testimonial davvero d’eccezione, Roberto Rosetti, arbitro internazionale di calcio. “Ai nostri consumatori - ha sottolineato l’assessore Donazzan - diciamo di prendere qualche minuto in più per decidere consapevolmente cosa acquistare, perché oggi più che in passato le scelte incidono fortemente sul potere d’acquisto delle famiglie. ” “Comprare meglio, - ha aggiunto Donazzan - comprare meno, comprare durevole, possibilmente vicino e, soprattutto, fare molta attenzione all’indebitamento sono tutti suggerimenti che la Regione del Veneto vuole dare per un consumo etico. ” L’arbitro Rosetti ha, invece, ricordato che ha aderito all’iniziativa perchè ritiene “che troppo spesso il consumatore si trovi a vivere in situazioni che lo portano a correre gravi rischi. ” “La categoria di cui faccio parte, gli arbitri di calcio, raramente - ha evidenziato Rosetti - si presta a campagne pubblicitarie, sta di fatto che il momento storico che stiamo vivendo presuppone di esporsi con impegni concreti. I miei interlocutori, in questo caso la Regione del Veneto nella persona dell´assessore Elena Donazzan e Federico Tessari per Unioncamere del Veneto, mi sono sembrati seri e insieme vorremmo portare il consumatore a riflettere maggiormente nelle diverse fasi dell´acquisto: tanto elevata è la velocità con la quale prendo le mie decisioni in campo, tanto ponderata dovrebbe essere ogni nostra scelta di spesa quotidiana. ” La campagna informativa, che prevede otto spot radiofonici e televisivi su altrettanti argomenti, avrà inizio il 31 ottobre prossimo e si concluderà a fine dicembre. . |
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L’OLIO DI MONTAGNA CHE PROFUMA DI TERRITORIO |
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L’olio extravergine di oliva nelle aree pedemontane italiane sta assumendo sempre più i contorni di un’attività virtuosa che non ha più confini. La produzione è buona, sia dal punto di vista qualitativo che della quantità. Ora però è necessario promuovere una cultura gastronomica in modo che il consumatore sia in grado di riconoscere e scegliere i prodotti di qualità. È quanto è emerso l’ 11 ottobre al convegno “Olio di montagna e sviluppo del territorio” organizzato dall’Aipo, l’Associazione interregionale produttori olivicoli, e dalla cooperativa Agraria di Riva, che con 346 soci riunisce la maggior parte dei produttori dell’Alto Garda. In primo piano le sinergie esistenti tra olio e territorio, tra sistema delle imprese e delle amministrazioni locali, tra politiche ambientali e coltivazione dell’ulivo. “Sinergie – ha detto Albino Pezzini, presidente dell’Aipo – che mentre evidenziano il valore sociale di attività economiche, olivicoltura e oleicoltura, le cui radici si perdono nella storia, dall’altro sottolineano l’attualità che l’intero sistema economico-imprenditoriale ha saputo conquistarsi sui mercati e fra i consumatori”. Quella della produzione dell’olio di oliva è una realtà importante nell’arco prealpino, dove sono presenti 20 mila ettari di oliveti, che interessano 36 mila aziende con una produzione che nelle ultime tre campagne ha superato le 50 mila tonnellate. Solo nell’Alto Garda sono 127 mila le piante di olivo coltivate, da cui 1. 200 produttori ricavano 12 mila quintali di olive. Il “Garda Trentino” è stato il primo olio italiano ad ottenere la Dop, denominazione di origine protetta. “Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti fino a oggi – ha evidenziato il direttore dell’Agraria di Riva Massimo Fia – Abbiamo acquisito la Dop nel 1998, ma questo non basta. Vogliamo migliorare ulteriormente i nostri prodotti e per farlo cerchiamo un costante confronto con gli altri prodotti di qualità”. Proprio dalla continua ricerca di qualità nasce l’olio presentato questo pomeriggio dalla cooperativa. Si tratta di un olio extravergine d’oliva monovarietale, prodotto con la varietà nostrana detta Casaliva, che rientrerà nella nuova linea benessere “46^ parallelo”, insieme a creme e prodotti di bellezza, naturalmente all’olio di oliva. L’agraria di Riva realizza prodotti della filiera corta, realizzati cioè attraverso un sistema economico integrato che segue ogni fase dalla produzione, alla commercializzazione, passando per la lavorazione. Si tratta inoltre di prodotti a “km zero”, realizzati cioè sul territorio che riducono i passaggi dal produttore al consumatore, con notevoli benefici anche per l’ambiente. E proprio l’olio dell’Agraria di Riva è stato uno dei protagonisti della quinta edizione del Concorso Oleario, che ha chiuso il convegno di oggi mettendo in mostra le migliori produzioni di olio del Nord Est scelte tra 52 concorrenti. La cooperativa trentina si è aggiudicata il primo posto nella categoria Olio extravergine d’oliva “Garda Dop”. . . |
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BASILICATA ALSIA, CORSO FORMAZIONE PER IMPRENDITORI AGRICOLI |
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La gestione della fauna selvatica è un tema molto sentito dalle imprese agricole ubicate nelle aree protette o a ridosso di zone boschive, a causa dei danni che le incursioni dei cinghiali apportano alle colture. Per imparare a trasformare questo problema in risorsa, prevenendo i danni e costruendo strategie per nuove filiere produttive, l´Alsia, d´intesa con gli Enti Parco del Pollino e Gallipoli Cognato, ha organizzato un corso di formazione breve per imprenditori agricoli della durata di 7 ore. Il corso è composto da due edizioni: la prima è in programma a Noepoli dal 14 al 17 ottobre, la seconda ad Accettura il 15 e 16 ottobre. La partecipazione è gratuita e potranno intervenire in veste di uditori anche tecnici e produttori interessati. Al termine del corso verrà rilasciato un attestato di frequenza. Chi desidera prendervi parte, può iscriversi on line, oppure contattando le Aziende sperimentali dell´Alsia di riferimento. Lo rende noto il responsabile “Agricoltura biologica e aree protette” dell’Alsia "Pantanello" di Metaponto, Giuseppe Mele. . |
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PRONTO IL PROGRAMMA 2009 DEL CENTRO DI SPERIMENTAZIONE LAIMBURG: 378 PROGETTI |
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Bolzano - Sono ben 378 i progetti e le attività che il Centro di sperimentazione Laimburg ha in cantiere nel prossimo anno: il relativo programma è stato approvato e spazia dalla banca genetica della mela all´irrigazione sotterranea e alle indagini sui disturbi della fertilità dei bovini. Circa 200 esperti dei vari settori sono stati coinvolti nella discussione e nella elaborazione del programma 2009 del centro Laimburg. Ora il Cda del Centro, guidato dal Presidente della Provincia, ha dato via libera alle attività proposte. Si segnalano, tra le novità, il progetto della Laimburg di registrazione dei profili genetici di vecchie e nuove varietà di mele, in modo da costituire una specifica banca genetica. Si punta in tal modo a precisare ulteriomente l´analisi chimica di quegli elementi contenuti nel frutto che potrebbero avere effetti sulla salute. "A conclusione del progetto quinquennale vogliamo offrire raccomandazioni sicure al consumatore: sulla mela A adatta per i diabetici, sulla mela B indicata per la donna in attesa, sulla C per le persone che soffrono di intolleranza al fruttosio", spiega con un esempio Josef Dalla Via, il direttore del Centro di sperimentazione. Nel settore delle viticoltura ci si concentra su un progetto che dovrebbe ridurre ulteriormente il consumo di acqua attraverso un sistema di irrigazione a goccia sotterraneo che rilascia l´acqua direttamente sulla radice del vitigno. Assieme ai veterinari e all´associazione di consulenza degli agricoltori di montagna si vuole infine sviluppare un progetto per fronteggiare il problema dei disturbi della fertilità nei bovini, "che in alcune zone è acuto e comporta anche conseguenze economiche per gli allevatori", conferma Dalla Via. Per analizzare le cause del problema del bestiame, nel 2009 verranno indagati a fondo diversi aspetti, dal patrimonio genetico all´allevamento, dall´alimentazione all´igiene. . |
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MASSIMA ATTENZIONE AL PROBLEMA DEI CINGHIALI, AL VIA INCONTRI CON IL TERRITORIO LIGURE PER UNA AZIONE CONDIVISA |
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L´assessore all´agricoltura e alla caccia della Regione Liguria, Giancarlo Cassini è intervenuto il 9 ottobre con una lettera aperta ai giornali sull´argomento cinghiali, sottolineando le problematiche relative alla loro presenza sul territorio ligure e auspicando di arrivare alla definizione di una proposta forte e condivisa per contenere il fenomeno dei danni agli agricoltori, al territorio e alle persone stesse. A questo proposito l´assessore ribadisce "l´impegno della Regione nel dedicare la massima attenzione al problema degli ungulati, in collaborazione con le amministrazione provinciali, affinché la loro presenza sia il più possibile compatibile con la realtà agricola e socio-culturale della nostra regione". Cassini conclude la lettera ricordando gli incontri con il territorio promossi, già nelle scorse settimane, per ascoltare i problemi e le proposte di tutti i soggetti interessati e arrivare così alla definizione di una proposta forte e condivisa per tutelare la cittadinanza ligure". . . |
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MATERA: AL VIA CHEK UP PER COMPETITIVITÀ IMPRESE AGROALIMENTARI |
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Check up gratuito per le aziende agroalimentari della provincia di Matera allo scopo di rilevare il fabbisogno di innovazione e attivare percorsi, strumenti e progetti in grado di accrescerne la competitività. E’ l’obiettivo del Progetto “Innovazione e Trasferimento tecnologico nel settore agroalimentare’’ e, in particolare lattiero-caseario. Messo a punto con una sinergia dall’Azienda speciale della Camera di Commercio di Matera Cesp – Centro servizi per le piccole e medie imprese, il Consorzio “Dintec’’ per l’innovazione tecnologica del sistema camerale e l’Ente per le nuove tecnologie l’emergenza e l’ambiente (Enea). Il presidente della Camera di Commercio di Matera, Domenico G. Bronzino. Co n una nota trasmessa inviata ai presidenti delle associazioni di categoria ha illustrato modalità e finalità dell’inziativa, che riguarderà gli ambiti di innovazione di processo/prodotto, innovazione di mercato, innovazione organizzato gestionale. Una equipe di consulenti effettuerà a partire dal 14 ottobre check up aziendali gratuiti presso le imprese interessate, alfine di individuare i punti di forza e di debolezza dell’ organizzazione, i fabbisogni di innovazione e valutare l’efficacia dell’attuale struttura/filiera e gli eventuali margini di miglioramento. Le indicazioni saranno riportate su una scheda che consentirà di redigere un rapporto finale, utile all’impresa per superare le criticità riscontrate. “ Il progetto –ha detto Bronzino- rientra tra le iniziative messe in campo per valorizzare la filiera agroalimentare, sostenendo con strumenti concreti le imprese sulla strada dell’innovazione e della competitività come abbiamo fatto e continueremo a fare per altri prodotti come il pane,l’olio, il vino, i salumi e l’ortofrutta che caratterizzano le produzioni tipiche locali’’. . |
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IL MENSILE “DEGUSTA” ALLA CONQUISTA DEL GIAPPONE |
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Con il numero di ottobre in distruzione in questi giorni in tutta Italia il mensile del gusto, del turismo enograstronomico e delle specialità agroalimentari tipiche “Degusta” dà il via ad una grande iniziativa editoriale che ha come obiettivo la promozione del food made in Italy di qualità in Giappone. La testata - che proprio per realizzare il grande “progetto Giappone” di recente ha inserito nel proprio organico redazionale anche una giovane collaboratrice giapponese - pubblica uno “strillo in copertina” con la bandiera nipponica e alcuni servizi giornalistici e una serie di ricette tradotti in giapponese. “Per la messa a punto del nostro progetto”, spiega Gianluigi Veronesi, direttore di Degusta, “siamo partiti da tre semplici dati di fatto: il forte interesse da parte degli operatori professionali e dei consumatori finali giapponesi per l’enogastronomia italiana; il crescente numero di chef giapponesi che dopo aver seguito corsi di specializzazione nel nostro Paese (ma ora anche a Tokyo o a Osaka) aprono ristoranti specializzati in cucina italiana; l’incremento dell’importazione di prodotti tipici del food made in Italy da parte di buyers di catene di negozi di gastronomia e specialità internazionali di qualità” “Coinvolgendo sia le strutture istituzionali italiane e giapponesi preposte agli scambi commerciali in generale e all’import ed export dei prodotti enogastronomici ed agroalimentari in particolare, sia un numero sempre più ampio di produttori di specialità regionali italiane desiderosi di conquistare nuovi mercati”, spiega Gianluigi Veronesi, “Confidiamo di individuare a breve in Giappone una serie di ristoranti d’élite, negozi di enogastronomia internazionale e librerie specializzate, nei quali fare arrivare la nostra rivista che d’ora in poi potrà diventare una guida per tutti coloro che desidereranno conoscere meglio e, soprattutto, poter degustare una gamma sempre più ampia di autentiche produzioni tipiche del made in Italy . In quest’ottica sono già stati presi contatti con la sede di Tokio dell’Ice e con l’ufficio di Milano della Jetro (Japan External Trade Organization) l’ente semi-governativo affiliato al ministero dell’economia, del commercio e dell’industria costituito proprio allo scopo di promuovere i rapporti commerciali tra il Giappone e il resto del mondo. . |
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GUSTO COSÌ: GLI CHEF ITALIANI CON COMIECO PROMUOVONO L’UTILIZZO SOSTENIBILE DELLE RISORSE
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In Italia, così come nel resto del mondo occidentale, vengono sprecate ogni anno risorse che potrebbero utilimente venire impiegate nuovamente: il cibo è una di queste. Nel nostro paese, infatti, è di oltre 4 miliardi di euro il controvalore dei beni alimentari che finiscono nei rifiuti per un totale di oltre 1,5 milioni di tonnellate. Tra questi il 15% del pane immesso al consumo, il 18% di carne e il 12% di frutta e ortaggi vengono gettati via. Cosa fare per contribuire a risolvere la situazione? Comieco, il Consorzio Nazionale per il Recupero ed il Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica, che negli ultimi anni ha portato il nostro paese ad essere il secondo in Europa per tonnellate di imballaggi riciclati anticipando di 3 anni gli obiettivi di raccolta dell’Ue, ha deciso di lanciare il progetto Gusto Cosi’, per sensibilizzare gli italiani all’utilizzo corretto ed intelligente delle risorse domestiche, evitando gli sprechi. Sei tra i maggiori chef italiani capitanati da Davide Oldani (Riccardo De Prà del Dolada; Romano Franceschini del Romano, Aldo Trabalza del Sora Lella, Rocco Iannone di Pappacarbone e Antonello Ricci di Al Fornello) sono stati ‘sfidati’ dal consorzio nella creazione di un menu completo ispirato alla filosofia del riciclo: si tratta infatti di riutilizzare gli avanzi di cibo, valorizzando ingredienti spesso sottoutilizzati o addirittura scartati. La filosofia che ispira le ricette è quella dell’armonizzazione di una cucina che tende alla minore produzione possibile di rifiuti e scarti alimentari, andando oltre il semplice concetto di stagionalità dei prodotti. I menù degli chef verranno poi raccolti in un calendario che verrà presentato in occasione del Salone del Gusto (Lingotto di Torino, 23 ottobre; ore 12-14) con il patrocinio di Slow Food e dove saranno preparati dagli chef alcuni dei piatti ‘riciclati’. L’iniziativa si articola inoltre nella promozione del Portatecotm , un ‘doggy bag’ che consente ai consumatori di portarsi a casa il cibo avanzato dopo una serata al ristorante. Il Portateco, rigorosamente in cartone riciclato, è il frutto della collaborazione tra Comieco e l’Università di Palermo: i nuovi packaging serviranno a contenere il cibo e il vino non consumati al ristorante, riuscendo a diminuire gli scarti e a sviluppare una maggiore sensibilità verso l’ambiente. Sensibilità che gli italiani stanno dimostrando soprattutto nella raccolta differenziata grazie alla creazione di un circolo virtuoso tra aziende, cittadini ed enti locali preposti alla raccolta. Nel 2007, infatti, il recupero degli imballaggi immessi al consumo sfiora il 70% (67,7%). Di questo, la quota di riciclo raggiunge il 57,1%, mentre il recupero energetico tramite termovalorizzazione, il 10,6%. Delle 12 milioni e 452 mila tonnellate immesse al consumo, ne sono state quindi recuperate quasi 8,5 milioni. Rispetto alla produzione complessiva dei rifiuti in Italia gli imballaggi rappresentano il 10% del totale. Il recupero complessivo supera di quasi 8 punti percentuali gli obiettivi previsti dalla normativa nazionale ed europea al 2008 e il riciclo segna incrementi particolarmente significativi per carta (+7,8%), alluminio (+7,7%) e plastica (+ 6,3%). Nel 2007 tutti e sei i materiali raggiungono di fatto gli obiettivi di riciclo stabiliti per legge con un anno di anticipo. L’aumento delle quantità di rifiuti recuperate, insieme all’attività di prevenzione ha prodotto la riduzione del ricorso alla discarica. 10 anni fa i 2/3 degli imballaggi prodotti finivano in discarica. Oggi le percentuali si sono invertite. Rispetto al 2006, inoltre nel 2007 sono state sottratte alla discarica oltre mezzo milione di tonnellate. Per la carta ed il cartone in particolare i dati sono ancora più lusinghieri: secondo i dati ufficiali Comieco la percentuale di materiale avviato al riciclo è pari al 69% dell’immesso al consumo mentre il dato complessivo di recupero si attesta al 77 %. Nello stesso tempo, Comieco e le aziende associate al Consorzio sono impegnate quotidianamente nell’azione di prevenzione con l’obiettivo di minimizzare l’impatto ambientale degli imballaggi. Alcuni produttori di pasta, per esempio, hanno diminuito negli ultimi 3 anni il peso del cartoncino di quasi il 20%. Cartoncino che è sempre più importante per veicolare indispensabili informazioni nutrizionale e di tracciabilità, sempre più importanti per rassicurare il consumatore sulla provenienza del prodotto. Non solo: sono stati realizzati anche nuovi imballaggi che consentono di caricare il 75% in più di confezioni sullo stesso pallet. . |
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CORSI DI DEGUSTAZIONE FRATELLI CARLI:
IMPARIAMO A RICONOSCERE I PIACERI DELLA BUONA TAVOLA
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Fratelli Carli, oleificio ligure con una salda tradizione alle spalle, vuole risvegliare la nostra golosità e la nostra capacità di apprezzare la vera buona tavola lanciandosi in una nuova avventura, che vedrà degli speciali corsi di degustazione svolgersi al Museo dell´Olivo di Imperia. Il terzo corso aperto al pubblico sarà organizzato il 24 gennaio 2009 e le iscrizioni sono già aperte. Per informazioni bisogna consultare il sito www. Carli. Com. Fratelli Carli ha sempre creduto nella diffusione di una cultura del cibo come valore che costituisce un forte legame di identità col territorio e che nasce dall’esperienza di chi lavora ancora oggi con la stessa grande passione di sempre. È il medesimo messaggio che viene veicolato dal Museo dell’Olivo, e che ora Fratelli Carli vuole divulgare in un modo che per l’azienda è tutto nuovo, cioè insegnando tramite un corso pratico come riconoscere quelle caratteristiche organolettiche che rendono un alimento buono per il palato e di ottima qualità. Una prima edizione del corso di degustazione, intitolata Olio&vino, si è già svolta lo scorso 12 luglio a Pollenzo con la collaborazione di Slow Food, l’associazione che promuove l’identità culturale diffusa attraverso la tavola, alla riscoperta di tradizioni e costumi culinari che la velocità consumistica dei nostri tempi sembra voler cancellare. La filosofia Slow Food punta anche sul coltivare con responsabilità e attenzione nei confronti del territorio che ci ospita, sempre con l’obiettivo di preservare un patrimonio enogastronomico unico. Si tratta di valori che Fratelli Carli ha sempre fatto propri fin dalla sua fondazione nel 1911, ben prima che fosse concepito il concetto di “slow food”. In quest’ottica, il corso di degustazione rappresenta il passo successivo di un lungo cammino, in cui l’esperienza Carli, oltre a essere messa a disposizione per fornire olio d’oliva di qualità, viene condivisa con tutti gli interessati che vogliono capire cosa è importante per conoscere davvero quello che mangiamo. L’esperienza di Pollenzo ha entusiasmato sia l’azienda che i novelli e golosi assaggiatori iscritti al corso, tanto che è stato deciso di ripetere l’iniziativa nei prossimi mesi. Infatti, il successo della prima edizione ha permesso a Fratelli Carli di capire che il corso di degustazione è la strada giusta per diffondere una nuova consapevolezza di ciò che si mangia, imparando ad apprezzare la diversità e la ricchezza di sapori di ciò che troviamo nel piatto. In occasione del nuovo corso di degustazione, Fratelli Carli proverà a camminare con le proprie gambe, senza la partecipazione di Slow Food, forte di un approccio che si è rivelato vincente e perfettamente in sintonia con l’atteggiamento dell’azienda nei confronti del cibo e del territorio. . |
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“SAN ZENO CASTAGNE & BARDOLINO”
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Dal 15 ottobre al 16 novembre sei ristoranti di San Zeno di Montagna (Verona), patria del Marrone di San Zeno dop, propongono altrettanti menù degustazione in abbinamento con il vino Bardolino. In tavola anche gli altri prodotti tipici del monte Baldo: l’olio Garda dop e il formaggio Monte Veronese dop. La rassegna è “San Zeno Castagne & Bardolino”, alla sua undicesima edizione. Organizza il Consorzio di tutela del Bardolino. Castagne e Bardolino in tavola si sposano a meraviglia. Il tono dolce e solo lievemente tannico della castagna e le succose e freschissime sensazioni di frutta e di spezia dolce del Bardolino formano un connubio gastronomico piacevolissimo. Chi volesse rendersene conto in prima persona può provare i sei menù degustazione interamente a base di castagne che altrettanti ristoranti di San Zeno di Montagna (Verona), sul monte Baldo, montagna affacciata verso il lago di Garda e patria del Marrone di San Zeno dop, proporranno dal 15 ottobre al 15 novembre in abbinamento appunto con il rosso vino Bardolino doc. L’iniziativa, che quest’anno è alla sua undicesima edizione, è organizzata dal Consorzio di tutela del Bardolino in collaborazione con i consorzi del Marrone di San Zeno dop, del formaggio Monte Veronese dop e dell’olio extravergine di oliva Garda dop, tutti prodotti tipici dell’area del Bardolino. Offrono il proprio patrocinio la Provincia di Verona, la Camera di Commercio di Verona, la Regione Veneto e Slow Food del Garda Veronese. «Con quest’iniziativa e con quelle che seguiranno nei prossimi mesi – dice il presidente del Consorzio di tutela del Bardolino, Giorgio Tommasi – vogliamo rafforzare la collaborazione con i ristoranti che operano nell’area del Garda e del suo entroterra, nel nome di quella territorialità che rappresenta uno degli elementi fondamentali della nostra produzione vinicola». Qualcuno dei piatti a base di castagne disponibili nei ristoranti di San Zeno di Montagna? Per esempio la Taverna Kus, premiata con la chiocciola di Slow Food sulla guida Osterie d’Italia, offre il baccalà mantecato ai marroni o il classico minestrone di marroni servito però dentro ad una pagnotta, il Genziana propone fra le proprie ricette le tagliatelle di castagne e grano saraceno saltate con olio del Garda, porro e lardo di Colonnata, il Sole ha lo sformato di cavolo nero, marroni e patate su crema di Monte Veronese, il Cacciatore mette in tavola i bigoli di farina di castagne con sugo di porri e Monte Veronese, la trattoria Alla Pineta ha in menù il manzo all’olio del Garda e Monte Veronese con verdure e marroni, il Costabella presenta tra i suoi piatti gli agnolotti ripieni di fagiano, porcini e Monte Veronese saltati in salsa di marroni e prugne appassite. I menù completi sono disponibili sul sito www. Internetgourmet. It Quanto ai prezzi, si va dai 32 ai 42 euro per persona, inclusa una bottiglia di Bardolino ogni due commensali. E cinque dei sei ristoranti che prendono parte all’iniziativa hanno disponibili anche delle stanze per chi volesse soggiornare sul monte Baldo, a San Zeno di Montagna, un balcone verso il Garda, ma anche la patria elettiva di una millenaria tradizione castanicola, riconosciuta anche dal legislatore europeo, che proprio qui ha sancito la tutela del primo marrone italiano a denominazione di origine protetta. --- I ristoranti aderenti a “San Zeno Castagne & Bardolino” Ristorante Al Cacciatore Località Prada - San Zeno di Montagna (Verona) - tel. 045 7285139 Abbinamento: Bardolino Classico Raval Trattoria Alla Pineta Via Pineta Sperane, 61 - San Zeno di Montagna (Verona) - tel. 045 7285134 Abbinamento: Bardolino Classico Broi Costadoro Ristorante Costabella Via degli Alpini, 1 - San Zeno di Montagna (Verona) - tel. 045 7285046 Abbinamento: Bardolino Classico Casaretti Ristorante Genziana Località Prada, 35 - San Zeno di Montagna (Verona) - tel. 045 7285122 Abbinamento: Bardolino Classico Monte Oliveto e Bardolino Chiaretto Spumante Monte Oliveto Taverna Kus Contrada Castello, 14 - San Zeno di Montagna (Verona) - tel. 045 7285667 Abbinamento: Bardolino Giovanna Tantini e Bardolino Chiaretto Spumante Villabella Ristorante Sole Via Cà Schena, 1 - San Zeno di Montagna (Verona) - tel. 045 7285001 Abbinamento: Bardolino Le Fraghe --- La ricetta tipica: il minestrone di Marroni di San Zeno Ingredienti per 4 persone 100 g di patate, 80 g di sedano, 80 g di carote, 100 g di cipolla, 100 g di verza, 50 g di fagioli, 200 g di Marroni di San Zeno dop, uno spicchio d´aglio, qualche rametto di rosmarino, 2-3 croste di formaggio grana, olio extravergine d´oliva del Garda, sale e pepe. Preparazione Pelate i marroni e cuoceteli in acqua salata aromatizzata con poche foglie di salvia, tenendoli poi da parte. Versate poco olio sul fondo di una pentola, scaldatelo e soffriggetevi il rosmarino e l´aglio schiacciato. Togliete gli aromi e aggiungete i fagioli e tutte le verdure tagliate a pezzi non troppo grossi e più o meno uguali. Coprite d´acqua, salate e fate cuocere a pentola scoperta schiumando quando necessario. Verso fine cottura unite anche i marroni lessati e le croste di formaggio. Regolate di sapore e completate la cottura. Servite la zuppa in ciotole individuali, condita con olio extravergine e pepe macinato al momento. È una gustosa ricetta tipica del Monte Baldo, variante montanara della classica minestra di fagioli veneta. . |
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CRETE D´AUTUNNO 2008: XXIII MOSTRA MERCATO DEL TARTUFO BIANCO DELLE CRETE SENESI
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Si avvicina la "Mostra" di San Giovanni d´Asso. Sperando nel clima propizio Crete Senesi, alla ricerca del tartufo bianco Al via la stagione di cerca: "sarà meglio del 2007" Esordi incoraggianti per la stagione dei tartufai in provincia di Siena. A poco più di un mese dalla Mostra delle Crete Senesi, le prime ´cerche´ riportano esemplari di tartufo bianco dal profumo intenso e di egregia qualità, pur se di piccola pezzatura. “L´inizio della stagione 2008 per il Bianco ricorda abbastanza quella dell´anno scorso – anticipa Gianfranco Berni, Presidente dell´Associazione Tartufai senesi – ma l´impressione è che complessivamente quest´anno dovrebbe andare meglio”. Presagi rimessi nelle mani del clima, oggi più che mai: le temperature sotto la media registrate nei giorni scorsi potrebbero giocare al ribasso per le sorti dei cercatori. “Per i prossimi giorni ci auguriamo una ripresa dei valori massimi – aggiunge Berni - sarebbe l´evoluzione climatica migliore per la maturazione dei tartufi. Magari accompagnata da qualche pioggia”. Come d´abitudine, la stagione tartufigena nelle Crete senesi dovrebbe dare il meglio di sé nel mese di novembre. Sarà quello anche il tempo della Xxiii^ Mostra del Tartufo bianco a San Giovanni d´Asso, in programma da sabato 9 a domenica 16. Tra le novità di questa edizione, il premio per il miglior accostamento tra vini del Lazio e dell’Umbria e pietanze a base di tartufo: la mattina della prima domenica di festa andrà in scena infatti un concorso culinario di abbinamento, sotto l’egida dell’Associazione Nazionale Donne del Vino. A garanzia dei contenuti enologici della manifestazione provvederà anche la partnership con l’Enoteca Italiana di Siena e con il Consorzio dei Vini Doc Orcia, che apriranno stands al pubblico per tutta la durata del programma. Evento culmine della Mostra del Tartufo Bianco delle Crete senesi sarà, domenica 16 novembre, la consegna del “Tartufo per la pace” ad una personalità distintasi per il proprio impegno nel corso degli ultimi 12 mesi. Tutte le informazioni sulla 23^ Mostra saranno disponibili nelle prossime settimane attraverso il sito www. Terresiena. It . . |
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VICENZA VERDE E GOLOSA: ANCORA GENEROSA DI PRODOTTI GENUINI, DAL SAPORE SCHIETTO DA APPREZZARE AL NATURALE O RIELABORATI SECONDO RICETTE DELLA TRADIZIONE |
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Dai Colli Berici all’Altopiano di Asiago, dalle Piccole Dolomiti alle Terme di Recoaro, dai vigneti ai campi coltivati, dai pascoli ai boschi, dai percorsi palladiani nel cinquecentenario della nascita del celebre architetto ai luoghi della Grande Guerra nel 90° della fine del conflitto… Vicenza si apprezza con una vacanza agrituristica. Purché di qualità. Vicenza città del Palladio. Ingentilita da palazzi nobiliari, impreziosita da pregevoli monumenti e fregiata del marchio Unesco ma pur sempre città. E tutt’attorno? Tutt’attorno, già a partire dalle ultime manciate di case della periferia, c’è una campagna bellissima e sconfinata cui le celebri, magnifiche ville del Palladio si “inchinano” in ammirata contemplazione. Una campagna che si estende placida, per poi via via incresparsi a regalare morbide colline, fino a gettarsi in maestose vette. Prati, campi coltivati, vigneti, verdi sponde di fiumi, pascoli, boschi, alpeggi… Vicenza è letteralmente chiusa in un abbraccio verde. La natura è ovunque, ancora indomita, ancora amica. Ancora generosa di prodotti genuini, dal sapore schietto da apprezzare al naturale o rielaborati secondo ricette della tradizione. L’uomo ha saputo chiederle ospitalità e ora fa gli onori di casa. La vacanza agrituristica è il modo migliore per conoscere Vicenza e il suo territorio, la risposta migliore e più sana a qualsiasi esigenza. In ogni stagione Vicenza verde e golosa, grazie alla sua rete agrituristica, è in grado di sedurre e di sorprendere. Culturale, sportiva, naturalistica, di puro relax, salutare, curativa o golosa. In solitaria, a due o in famiglia che sia, la vacanza nel Vicentino è rigorosamente in verde. All’insegna di una natura da respirare a pieni polmoni, di gesti antichi e sapienti, di sapori dimenticati. Una lunga vacanza, un breve soggiorno, una fuga romantica, un’evasione dell’ultimo minuto, la voglia di imparare, l’esigenza di uno shopping consapevole o semplicemente di una scorpacciata purché genuina… non importa quale sia il motore, nelle strutture agrituristiche vicentine tutto è possibile: dormire, mangiare, giocare, imparare, acquistare. Sempre nel rispetto dell’ambiente e in nome della qualità. Qualità Agriturismo, un’iniziativa vicentina E’ partito proprio da Vicenza, nel 2005, Agriturismo di Qualità, ambizioso e lodevole progetto presto adottato anche da altri territori italiani a vocazione rurale. Si tratta di un percorso volontario di qualità, intrapreso da 30 aziende agrituristiche del circuito Terranostra con l’obiettivo primario di garantire standard omogenei nell’accoglienza degli ospiti e di migliorare il servizio offerto. Il marchio Qualità Agriturismo è certificato da Csqa di Thiene (Vicenza), ente terzo che interviene a garanzia della qualità dei risultati ottenuti. I requisiti per fregiarsi del marchio Qa. -imprescindibilità dell’attività agricola e dell’imprenditore agricolo (è dunque bandita l’improvvisazione); - centralità dell’ospite (reso protagonista di attività didattiche, visite guidate, momenti ricreativi e culturali, partecipazione ai lavori agricoli ecc. ); - professionalità degli operatori nell’accoglienza (l’agriturismo non è un “albergo nel verde”, in agriturismo ci si sente un po’ a casa e viene fornita l’opportunità di entrare in contatto diretto con l’agricoltore, il suo stile di vita, il suo lavoro e le tradizioni del territorio che abita); - regole precise di trasparenza del servizio (prezzi e tariffe sono indicati in maniera chiara e rapportati al tipo di servizio fornito); - legame con il territorio circostante (le aziende si impegnano a mantenere un rapporto costante e rispettoso con storia, cultura e struttura geografica locali, così da permettere all’ospite di apprezzare le diversità ambientali, sociali e umane del territorio vicentino); - valore ai prodotti e all’enogastronomia locale (i menu proposti devono privilegiare i prodotti aziendali e stagionali, quelli a chilometro zero, gli ingredienti della gastronomia locale e le ricette tipiche della tradizione sia familiare sia del luogo e si devono fare promotori non solo della genuinità della cucina vicentina, ma anche della ritualità delle feste, delle ricorrenze e delle usanze locali); - rispetto dell’ecosistema (l’imprenditore agricolo si impegna al massimo rispetto del paesaggio e delle risorse naturali che lo circondano, attraverso la riduzione dei rifiuti prodotti e dei consumi di acqua ed energia, la cura del contesto ambientale nonché del proprio edificio, il contenimento dell’inquinamento acustico, la sensibilizzazione dei propri ospiti ad assumere atteggiamenti ecocompatibili durante il soggiorno). Proprio in quest’ultimo punto si collocano la promozione da parte degli agriturismi vicentini della bicicletta come mezzo ecologico di scoperta del territorio e la collaborazione con l’associazione Tuttinbici Fiab Vicenza per la realizzazione di escursioni cicloturistiche in campagna e in montagna. Tra le priorità di Terranostra Vicenza, con 150 aziende aderenti, c’è poi la promozione della cultura e della gastronomia locale –dai prodotti diretti della terra a quelli lavorati o stagionati, passando per le ricette della tradizione- purché legati al territorio. Per questo collabora con Coldiretti, Slow Food, Consorzio I Sapori del Palladio, Consorzio Vicenza è, Vicenza Qualità Azienda Speciale della Camera di Commercio, Camera di Commercio. Vicenza e i suoi sapori negli agriturismi lombardi Tra i numerosi eventi di promozione della terra vicentina, dei suoi prodotti genuini e dei suoi sapori schietti, anche frequenti “incursioni” gastronomiche in altri territori e golosi gemellaggi. Come le imminenti serate di giovedì 6 novembre e venerdì 7 novembre, quando due agriturismi del Milanese ospiteranno uno speciale menu vicentino. Una degustazione guidata, aperta al pubblico su prenotazione, per scoprire le buone tavole di campagna ed apprezzare i sapori della terra del Palladio. In menu: insalatina di Radicchio rosso di Asigliano con soppressa, risotto con riso dei produttori di Grumolo delle Abbadesse con zucca e tastasal (pasta di salame), zuppa Palladiana di erbicine, coniglio in prigione di pancetta ripieno di polenta di mais Marano, purè di patate di pianura con tartufo dei Colli Berici, maroni di Durlo, Stravecchio di malga, Torta Putana, Zaleti. Il tutto naturalmente annaffiato dai vini bianchi e rossi Doc del Vicentino. A proporre la cena vicentina saranno gli agriturismi: Azienda Agrituristica La Cascinetta di Aurelio Vallieri Via Roma 48 Pogliano Milanese Tel. 02-9342073 La Bullona Strada Valle n. 32 Pontevecchio di Magenta (Mi) Tel. 02-97292091 www. Agriturismobullona. It/ . |
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43^ FIERA NAZIONALE
DEL TARTUFO BIANCO PREGIATO DI ACQUALAGNA
26 OTTOBRE
1.2.8.19. NOVEMBRE 2008
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Grandi preparativi per la 43^ Fiera Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato di Acqualagna ( 26 ottobre, 1-2-8-9- novembre 2008 ) quando le cinque giornate della manifestazione di cui protagonista indiscusso è il prelibato tartufo, saranno accompagnate da eventi di notevole rilevanza socioculturale, economica ed enogastronomica che renderanno questa edizione un appuntamento unico e imperdibile. Per vocazione dei suoi pensatori, la Fiera non si è mai fermata ad essere mero luogo di commercio ma è sempre stata impostata su un piano strategico di sviluppo economico e sociale, punto di partenza delle strategie di marketing territoriale, volano di tutta l’economia territoriale, vetrina della cultura e tradizione della qualità di una Regione. Per questo, la Fiera Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato di Acqualagna è oggi in grado di accogliere eventi di respiro internazionale riconosciuti dalle attuali politiche di sviluppo economico, culturale e sociale affidate alla promozione dell’enogastronomia. Piazza Mattei sarà sempre il cuore pulsante dell’evento con gli stand dei commercianti di tartufo fresco e dei prodotti conservati . L’odore inebriante del superbo tubero vi accompagnerà tra i vicoli del centro storico perché solo qui si possono trovare quintali e quintali di tartufo fresco ( i due terzi della produzione nazionale di tartufo che si commercia ogni giorno in tutto il mondo passa per Acqualagna); sui banchi dei commercianti, avvolti nei tipici fazzolettoni a scacchi o, per i pezzi più grossi, conservati come gioielli sotto campane di vetro, si potranno fare gli affari più sicuri grazie alla qualità del prodotto marchiato con il bollino rosso di Acqualagna e la borsa del tartufo che ne vaglia i prezzi. La tensostruttura , ribattezzata Palatartufo vi farà addentrare tra le eccellenze enogastronomiche più rinomate del territorio marchigiano e delle regioni italiane, comprendendo norcineria, formaggi, dolciumi, vini e distillati. Salotto Del Gusto Dopo il grande successo che ha ottenuto lo scorso anno sarà riallestito il “Salotto del Gusto” con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, un’area espositiva specificatamente dedicato alla promozione di un territorio, il cui veicolo principale è rappresentato dai prodotti culinari, e si evolve attraverso una formula innovativa, che punta su eventi di qualità. Forte dell’apprezzamento riscosso nella prima edizione, il Salotto diventa teatro della cucina italiana. Obiettivo della seconda edizione è infatti quello di valorizzare sempre di più le eccellenze enogastronomiche già apprezzate durante la 42^ Fiera Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato di Acqualagna, in una perfetta coniugazione di cibo, storia, tradizione e cultura. Proprio come un vero palcoscenico, la cucina sarà teatro di contest culinari, veri e propri laboratori del gusto, in cui eseguire dimostrazioni, sperimentare nuovi abbinamenti, effettuare degustazioni e approfondire alcune ricette. Ovviamente al centro di ciascuna dimostrazione saranno quelle eccellenze italiane meno conosciute e che necessitano di promozione, in linea con la filosofia che ha guidato la selezione dello scorso anno dei prodotti da collocare negli stand. In ogni caso, la priorità verrà comunque data al re della fiera: il pregiato tartufo di Acqualagna. Verrà istituita una specifica area dedicata ai bambini in cui attraverso attività ludico-didattiche si potrà imparare il valore nutrizionale degli alimenti creando nell’ambito della cucina, dei veri laboratori volti a fornire una corretta educazione alimentare a grandi e piccoli, tramite la presentazione del valore nutrizionale di ciascun cibo. L’area dedicata al contest culinario verrà ampliata e potenziata rispetto a quella della precedente edizione ed in essa si svolgeranno quotidianamente dimostrazioni, eventi enogastronomici, degustazioni. Nell’organizzazione si punterà sulla qualità, selezionando i prodotti più pregiati e poi gli chef più famosi, che potranno ben rappresentare il territorio di provenienza. Questi saranno ospiti della fiera in una data prestabilita, e potranno effettuare un paio di dimostrazioni ciascuno, dalla realizzazione di un piatto, all’approfondimento di una ricetta, ma anche lezioni per pubblico e chef. Selezionati tra le stelle Michelin arriveranno dal Lazio lo chef pasticciere Francesco Giordano de “La Terrazza” , il capocuoco Salvatore Tassa de “ Le Colline Ciociare”, lo chef Michele Pidone dell’ “Apollinare”, Angelo Troiani de “Il Convivio Troiani” ( conferma in settimana). La regione Umbria si farà onore con lo chef De Iaco Salvatore di “Giò Arte e Vini” e Simone Ciccotti dell’”Antica Trattoria San Lorenzo”. La cucina verrà allestita come una vera e propria platea teatrale, nella quale i principali ristoratori italiani presenteranno ricette e trucchi di un’arte culinaria che rispecchi il loro territorio. Gli spettatori potranno seguire in diretta tutte le varie fasi della preparazione di un piatto, mentre esperti gastronomi terranno delle vere e proprie lezioni di cucina per insegnare a tutti coloro che lo vorranno come si sceglie, si prepara e si cucina una ricetta. Area Bambini Accanto a questo spazio troverà posto anche un’area dedicata ai bambini, con animazione di personale specializzato, che attraverso attività ludiche guiderà i piccoli alla scoperta delle caratteristiche alimentari dei cibi e insegnerà loro l’importanza di una corretta alimentazione. Verrà creato un grande gioco dell’oca che possa fungere da educazione alimentare con brevi prove anche sensoriali: riconoscimento dei gusti fondamentali, scoprire aromi e associarli all’alimento, giocare con il colore dell’alimento; il tutto indirizzato ad avvicinare il bambino al cibo senza pregiudizi, creando un contesto interattivo che possa favorire lo sviluppo dei sensi ed affermare i concetti di educazione alimentare, percorso fondamentale in una società dove i bambini soffrono frequentemente di neofobia alimentare. Il Palazzo Del Gusto Adiacente al Salotto è il Palazzo del Gusto, un’antica dimora restaurata e inaugurata lo scorso anno nell’ottica di offrirsi come luogo dove il Cibo è Storia, Arte e Tradizione. Qui si possono effettuare eductor per le aziende e food and wine tasting per la certificazione e presentazione dei prodotti, si tengono serate a tema per le degustazioni guidate. Da qui partono gli Itinerari del Gusto che ridisegnano i confini del territorio in nome della Repubblica Gastronomica di Acqualagna , proponendo le tappe giuste per assaggiare le specialità enogastronomiche della Regione, rovesciando il concetto tipico del viaggio dove il cibo non è più accessorio ma diventa protagonista. . |
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SESSIONE DI FINE ANNO PER I GEMELLAGGI GASTRONOMICI IN TERRA DI SIENA
GIROGUSTANDO, I CUOCHI S’INCONTRANO ANCHE IN AUTUNNO
DAL 15 OTTOBRE AL 6 NOVEMBRE SETTE NUOVE OCCASIONI PER I “MENU A QUATTRO MANI”
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Toscana e Piemonte tra funghi e tartufi. Il Brustico del Trasimeno che renderà visita al Peposo senese. E ancora tradizione, sperimentazione, intrattenimento e convivialità. Dal 15 ottobre al 6 novembre prossimi, i cuochi d’Italia tornano ad incontrarsi a Siena, e nella sua provincia: è di nuovo “Girogustando”, la manifestazione di gemellaggi gastronomici firmata Confesercenti. Al suo settimo anno, per la prima volta la kermesse aggiunge al calendario invernale un’appendice in pieno autunno: saranno così sette le occasioni in cui mettere alla prova con i ricchissimi sapori autunnali l’apprezzata formula dei “menu a quattro mani”. La prima di queste è in programma mercoledì 15 ottobre a Chianciano Terme, dove l’Hostaria del Buco ospiterà il Ristorante Italia di Ceva (Cuneo): al gemellaggio in cucina tra Silvano Caroti e Paolo Pavarini, chef dei due locali, si affiancherà in sala quello tra il gruppo Micologico Senese e quello Cebano, che insieme caratterizzeranno la presentazione al pubblico delle pietanze a base di funghi. Il 16 ottobre una nuova accoppiata sarà di scena a Cetona, dove l’Osteria Vecchia riceverà il Ristorante Roma di Fiumicino, specializzato nella presentazione di pesce con creatività. Alte aspettative anche per l’incontro del 22 ottobre a San Gimignano, dove Lidia Rugi del ristorante Perucà accoglierà il trevigiano Gianfranco Pasin, alias “La Pasina” di Dosson; e per quello del 29 ottobre a Montalcino, con la “Piazzetta” di Brescia in arrivo al ristorante il Giardino. L’ottobre di Girogustando si chiuderà giovedì 30 con la “Locanda” del Trasimeno di Castiglion del Lago che renderà visita alla Grotta di Santa Caterina di Siena, già ospite in Umbria lo scorso aprile per l’edizione umbra della manifestazione. Due le date per il mese di novembre: il 5 novembre alla Boscaglia di Radicondoli, ospite l’Osteria dell’Arco di Alba, ed il 6 novembre alla Grotta del Gallo Nero di Siena, che condividerà un menu di ricerca storica con la Cantina del Mago di Latera (Viterbo). Come di consueto, ogni serata sarà aperta al pubblico (prezzo unico 35 euro) e resa originale tra una pietanza e l’altra da “finestre creative”, siano esse sketch teatrali, illustrazioni vinicole o museo-quiz per contendersi l’accesso a prestigiose esposizioni. Oltre, naturalmente, ai racconti di vita dei principali protagonisti, ovvero i cuochi italiani partecipanti. Reso possibile grazie al contributo della Camera di Commercio di Siena, il patrocinio di Comune e Provincia di Siena ed il sostegno di Banca Monte dei Paschi, Sma, Pasquini Drink Diffusion, l’appendice autunnale di Girogustando metterà in rete il programma completo ed i dettagli sulle serate giorno dopo giorno, all’indirizzo www. Girogustando. Siena. It . . |
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IL GRUPPO ILLY ACQUISISCE MASTROJANNI, STORICA CANTINA DI MONTALCINO
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Gruppo illy S. P. A. , la holding della famiglia Illy, ha finalizzato l’acquisizione dell’azienda agricola Mastrojanni di Montalcino (Siena). L’operazione si inserisce nella strategia di sviluppo a lungo termine del Gruppo, la cui missione è creare un polo del gusto, in cui ciascuna azienda, forte della propria individualità e competenza, sia un riferimento di alta gamma. “Tutta la nostra famiglia ha una forte passione per il vino – sostiene Riccardo Illy, presidente della Gruppo illy – con questa acquisizione realizziamo un sogno, quello di integrare le conoscenze sviluppate nello studio dell’eccellenza del caffè, e negli ultimi anni di tutti i prodotti coloniali, con quelle del vino”. L’azienda vinicola, fondata nel 1975, si è fatta notare negli anni per la scrupolosa e intransigente conduzione dei vigneti ed è una delle realtà più interessanti tra le 250 aziende produttrici che vinificano sulle colline della frazione montalcinese di Castelnuovo dell’Abate. 90 ettari di boschi e vigne, di cui 24 vitati e 14. 5 a Brunello, danno vita a una produzione complessiva di 80. 000 bottiglie l’anno, tra cui il pregiato Brunello “Vigna Schiena d’asino” (circa 7. 000 bottiglie l’anno che hanno un potenziale di invecchiamento di oltre vent’anni). Il Presidente di Mastrojanni è Francesco Illy, già vice presidente della holding. La continuità con la passata gestione è garantita da Andrea Machetti già direttore generale dell’azienda agricola. Oltre a Mastrojanni e illycaffè, il Gruppo illy controlla Domori (produttore di cioccolato di alta qualità - luglio 2006) e Dammann Frères (casa di the francese – marzo 2007). E ha una partecipazione nell’azienda Agrimontana (società leader nella produzione di prodotti di alta pasticceria tra cui marrons glacés e confetture - dicembre 2005). . |
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L’ANIMA GEMELLA… SI PRENDE PER LA GOLA! MEETIC PRESENTA UNA GOLOSA OCCASIONE PER INCONTRARE L’ANIMA GEMELLA PRESSO CAFÉ BOUTIQUE BY SAECO.
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Meetic, leader in Italia e in Europa nel dating online, propone ai propri iscritti un esclusivo corso di pasticceria, “Dolcezze al caffè” presso Cafè Boutique by Saeco. Per tutti i mercoledì di ottobre , dalle ore 19. 00, in Corso Garibaldi 59, coloro che sono alla ricerca dell’amore potranno imparare a preparare gustosi dolci a base di caffè per prendere per la gola la propria anima gemella. Per partecipare al corso è necessaria l’iscrizione a Meetic. Se non sei ancora iscritto, con l’occasione Meetic ti mette a disposizione una prova gratuita per 3 giorni. Café Boutique è uno spazio esperienziale, un luogo di incontro e relax dove l’alchimia e il coinvolgimento nascono attraverso i profumi e i sapori del caffè. Meetic, da sempre attenta a creare momenti live per i propri iscritti, è entusiasta di essere partner di Saeco e di proporre in esclusiva l’appuntamento con lo chef patissier Angelo Principe che farà da sensale rivelando i segreti della pasticceria per affascinare e sedurre. Il costo del corso è pari a 30 euro. Il ricavato andrà integralmente devoluto in beneficenza a Salute Donna Onlus, associazione per la prevenzione e la lotta ai tumori femminili. Saeco, con sede a Gaggio Montano (Bo), produce e commercializza macchine per caffè sia ad uso domestico sia professionale. Conta 3000 dipendenti, 3 impianti di produzione, 1 milione e mezzo di macchine prodotte l’anno ed è presente in più di 90 Paesi. Meetic, l’azienda leader in Europa del dating on line (www. Meetic-corp. Com) Meetic gestisce dieci servizi (Meetic, Meetic Mobile, Meetic Affinity, Superlol, Lexa, Parperfeito, Datingdirect, Cleargay, eFriendsnet e Neu. De) e commercializza sul mercato del dating due modelli economici altamente complementari, uno basato sull’uso di Internet, l’altro sulla telefonia mobile. Meetic è presente in 15 paesi europei, in Asia e in America Latina ed è disponibile in 12 lingue. Sin dall’inizio il Gruppo ha portato avanti una chiara strategia di leadership europea basata su una politica di qualità prioritaria, su un marketing innovativo e una perfetta competenza tecnologica e si sforza continuamente di migliorare i suoi servizi e di soddisfare in modo sempre più preciso le diverse aspettative dei suoi abbonati in Europa. Nel 2007, Meetic ha registrato un fatturato di 113,8 milioni di Euro. La Direzione dell’ufficio italiano è stata affidata dall’aprile 2005 a Maurizio Zorzetto, proveniente dai successi ottenuti nel gruppo Scout 24 appartenente a Deutsche Telekom. . |
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UN NATALE ANCORA PIU’ PREZIOSO
CON NESCAFE’ DOLCE GUSTO
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L’autunno è arrivato e si comincia già a pensare al periodo più gioioso dell’anno: il Natale! Natale è tempo di regali, per se stessi e per le persone che più ci sono care. Nescafè Dolce Gusto, l’esclusiva macchina per caffè espresso a capsule, con il suo design accattivante, e l’affidabilità del marchio Krups, è il regalo perfetto per il prossimo Natale. Con Nescafé Dolce Gusto donerai delle pause di vero piacere e relax, a casa o in ufficio. Nescafé Dolce Gusto ti offre la possibilità di goderti un caffè espresso corposo ed intenso, anche in versione decaffeinata, un cremoso cappuccino, un delicato latte macchiato ed una golosa cioccolata calda. Per darti la possibilità di arricchire ulteriormente i tuoi regali Nescafé Dolce Gusto ha creato l’originale Collection di accessori in raffinata porcellana bianca. Tazze da caffè, da cappuccino, bicchieri di vetro, zuccheriera, spargicacao portacapsule e cucchiaini, dal design semplice e lineare sono acquistabili sul sito www. Dolce-gusto. It. La macchina Nescafé Dolce Gusto è in vendita nelle migliori catene di elettronica e negli ipermercati a 129 €, in 3 varianti di colore (nera, rossa e silver). Le capsule Nescafé Dolce Gusto contengono solo le migliori miscele di caffè tostato e macinato e sono in vendita in confezioni da 16 pezzi nei migliori supermercati al prezzo di €4,99. Il Natale firmato Nescafé Dolce Gusto vi aspetta su www. Dolce-gusto. It. . |
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LINDT & SPRÜNGLI PRESENTA “LE FESTE DEL CIOCCOLATO”
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Lindt & Sprüngli, la più grande azienda al mondo specializzata nel cioccolato, sarà presente dai primi di ottobre al 15 novembre presso i principali punti vendita della Gdo con l’iniziativa ‘Shop in Shop’ animata dall’Assortimento, un percorso di degustazione polisensoriale, guidato dal Maître Chocolatier, per offrire ai consumatori un’esperienza a 360° con il cioccolato. “Shop in Shop è un nuovo progetto che conferma la nostra convinzione di quanto sia importante provare i nostri prodotti premium” afferma Tiziano Cameroni Trade Marketing Manager di Lindt “ Non a caso, posso anticipare che dal mese di novembre il progetto avrà protagoniste le ultime creazioni di Lindt, le ricette Petits Desserts Mousse stimolando opportunamente il consumatore con attività allineate alle sue esigenze”. Un progetto Lindt per rendere omaggio al prodotto che l’ha resa celebre, il cioccolato! Per apprezzare tutta la superiore qualità del cioccolato Lindt è stato scelto il prodotto che maggiormente identifica il concetto di polinsesorialità che introduce al mondo della degustazione del cioccolato, ovvero Excellence . Per assicurare ai clienti una degustazione con tutti i cinque sensi, saranno creati una serie di ‘Shop in Shop’ animati presso tutti i punti vendita coinvolti nell’iniziativa. Per valorizzare al massimo questo concept Lindt ha previsto quindi un’organizzazione dello spazio, una progettazione delle strutture, delle decorazioni e dei visual nonché una scelta dei materiali in modo da simulare l’atmosfera e ricreare fedelmente gli step e i criteri del percorso di degustazione sensoriale. L’animazione sarà garantita principalmente dall’assortimento della linea Excellence, in quanto rappresentativi dell’eccellenza qualitativa dei prodotti Lindt, mentre la struttura delle postazioni sarà composta da 5 elementi separati, in linea con i contenuti della dinamica proposta del percorso sensoriale originale con tutti i 5 sensi. Tradizione e passione, selezione di materie prime, qualità e gusto si sveleranno durante il percorso. Il Maître Chocolatier Lindt aiuterà i consumatori a vivere serenamente il puro coinvolgimento attraverso i sensi e assaporare il piacere della degustazione in una area accessibile a tutti, dove solitamente il tempo è concitato e l’obiettivo è evadere la lista delle spesa. Vi aspettiamo tutti i giorni dai primi di ottobre al 15 novembre in oltre 100 dei più importanti centro commerciali d’Italia. . |
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TWININGS PRESENTA LE CONFEZIONI NATALIZIE 2008
L’IDEA PERFETTA PER UN REGALO DI GUSTO FIRMATO TWININGS
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Twinings, azienda conosciuta in tutto il mondo come simbolo del tè inglese per eccellenza, stupisce ancora una volta i grandi appassionati del tè con una serie di confezioni regalo pensate in occasione del Natale. Le confezioni per il Natale 2008 si presentano come un’idea originale e di qualità, per un regalo raffinato firmato Twinings, un marchio che da oltre 300 anni si fa portavoce dell’autentica cultura del tè tra i consumatori. Nel canale Modern Trade della grande distribuzione organizzata il consumatore potrà trovare: - la Scatola in legno “Collection” da 60 filtri di tè neri assortiti: dai classicissimi English Breakfast, Earl Grey e Lemon Scented, alle miscele per intenditori come il Prince of Wales - dal sapore pieno e corposo, con le caratteristiche del Keemun ed un pizzico di Oolong, il Traditional Afternoon - una chicca non venduta sfusa, e il Lady Grey - aromatizzato con bergamotto, arancia e limone, dal sapore brillante e fragrante. Prezzo indicativo al pubblico 29,00 euro; - la Collection da 60 filtri di tè neri e fruttati: una confezione pratica ed elegante che racchiude i prodotti evergreen di Twinings come l’English Breakfast e l’Earl Grey, il Prince of Wales, tè nero da intenditori, a fianco di tè miscelati con aromi di frutta come la pesca (Twinings Peach, dal sapore fresco e profumato), i frutti rossi (Twinings Four Red Fruits, dal sapore dolce e acidulo), e spezie come la dolce vaniglia (Twinings Vanilla). Prezzo indicativo al pubblico 13,00 euro; - la Collection 80 filtri assortiti di tè neri, tè verdi e infusi: interessante e originale abbinamento di tè classici come l’English Breakfast, l’Earl Grey e il Lemon Scented al Java Green Tea e all’Earl Grey Green Tea, le due miscele classiche a base di tè verde, il primo proveniente dall’Indonesia (isola di Giava) mentre il secondo arriva dalla Cina ed è aromatizzato al bergamotto. Come infusi, sono proposti il Lampone & Echinacea e il Ribes nero, Ginseng & Vaniglia (entrambi noti per le proprietà tonificanti delle erbe utilizzate). Per un momento di relax, la Camomilla aromatizzata al Miele e Vaniglia. Prezzo indicativo al pubblico 19,00 euro; - la Confezione Degustazione, con due latte di tè sfuso Darjeeling e Prince of Wales ed un ovetto infusore personalizzato. Entrambi tè neri, il primo proviene dalle pendici dell’Himalaya (India), carattere leggero, gusto delicato e morbido, dal sapore di uva moscata. Il secondo proviene dalla Cina, carattere medio, sapore pieno e corposo. Prezzo indicativo al pubblico 17,00 euro. Oltre a tutti questi prodotti, nel canale tradizionale (negozi specializzati e alimentaristi), sarà possibile trovare inoltre: - la Confezione Benessere, con una confezione di Java Green Tea e una di White Tea, alle quali è abbinata una raffinata teiera Twinings. Il White Tea è un tè bianco al 100%, originario della provincia di Fujian, dal sapore delicato e vellutato. In assoluto è il tè più pregiato. Prezzo indicativo al pubblico 26,00 euro; - la Confezione Top Tea Twinings, con un bollitore Twinings, due eleganti mug in vetro satinato, una confezione di Selection da 25 filtri di tè classici e una Selection da 25 filtri di tè verdi. Il regalo più indicato per chi desidera avere a disposizione un’ampia gamma di miscele da offrire ai propri ospiti. Prezzo indicativo al pubblico 49,00 euro; - la Scatola in legno Collection da 40 filtri di tè neri assortiti; prezzo indicativo al pubblico 23,00 euro; - la Scatola in legno Collection da 80 filtri di tè neri assortiti; prezzo indicativo al pubblico 41,00 euro. Entrambe le scatole in legno sono confezioni di prestigio per chi ama servire il tè con classe e allo stesso tempo avere a disposizione un’ampia gamma di miscele tra cui scegliere. Le esclusive confezioni natalizie saranno disponibili nei migliori punti vendita della grande distribuzione e nei negozi specializzati a partire dal mese di novembre 2008 e per tutta la durata del periodo natalizio. . |
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SAIWA, LO SPECIALISTA DELLE FIBRE
PRESENTATI LE NUOVE STRATEGIE E I NUOVI PRODOTTI
CON CUI L´AZIENDA GENOVESE ENTRA NEL CAMPO DELLA NUTRIZIONE
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Un nuovo modo di rispondere alle esigenze alimentari dei propri consumatori, sempre pi¨´ attenti agli ingredienti e alla composizione di ci¨° che mangiano: ¨¨ quanto ha annunciato oggi Saiwa durante la conferenza stampa che si ¨¨ tenuta a Milano. L¡¯azienda ha infatti dichiarato la volont¨¤ di integrare la tradizionale attivit¨¤ nel settore dei prodotti da forno con direttrici di business e di prodotto che diano evidenza all¡¯attenzione e all¡¯ascolto continuo della comunit¨¤ scientifica, del consumatore e delle istituzioni. Nasce cos¨¬ ¡°Saiwa per l¡¯alimentazione e la nutrizione¡±, progetto che ha come obiettivo la risposta efficace alle esigenze alimentari. ¡°La nostra azienda offre da sempre prodotti con ingredienti accuratamente selezionati, di origine non Ogm e sottoposti a continui controlli di qualit¨¤¡± ha dichiarato Marc Vermeulen, Amministratore Delegato di Saiwa. ¡°La portata innovativa del nostro progetto nel campo della nutrizione non risiede quindi solo nel livello di qualit¨¤ dei prodotti, che ¨¨ sempre stato prioritario, bens¨¬ nella volont¨¤ di dare risposte precise alle esigenze dei consumatori grazie ai risultati delle nostre attivit¨¤ di Ricerca & Sviluppo. Nella pratica, questo significa ideare prodotti formulati con attenzione ai profili nutrizionali ma capaci di apportare benefici specifici e di sfruttare appieno tutte le potenzialit¨¤ degli ingredienti, con un particolare occhio di riguardo alle fibre. ¡± Sul fronte dei prodotti, questo si traduce in una loro classificazione secondo piattaforme nutrizionali, ¡°contenitori¡± di prodotti con i medesimi benefici nutrizionali ma destinati a differenti momenti di consumo all¡¯interno di una dieta variata. Nascono cos¨¬ le prime due piattaforme Saiwa, Fibrattiva e Cereacol. La prima comprende il biscotto secco Oro Fibrattiva e il cracker Premium Fibrattiva, caratterizzati da farina di frumento integrale, cruschello di frumento e inulina. Quest¡¯ultima favorisce lo sviluppo della flora batterica buona, e la fibra modula l¡¯assorbimento dei carboidrati. La seconda comprende il nuovo nato Oro Cereacol, biscotto ai cereali ricco in crusca d¡¯avena e ¦Â-glucani, fibre solubili che influenzano l¡¯assorbimento degli zuccheri e rallentano l¡¯assorbimento del colesterolo. ¡°Le piattaforme nutrizionali non sono solo una classificazione, bens¨¬ anche una guida per il consumatore, che deve poter scegliere quali benefici introdurre con la propria alimentazione e deve sapere quali prodotti possono garantirli¡± ha dichiarato Alessandro Ursino, Brand Marketing Manager Daily Bakery di Saiwa. ¡°Il nostro impegno ¨¨ in questa direzione, per aggiungere alla qualit¨¤ che da sempre ci contraddistingue anche le forti competenze che abbiamo sviluppato in ambito scientifico. In particolare, gli studi approfonditi sulle funzionalit¨¤ delle fibre insolubili e solubili ci consentono ora di presentare prodotti fortemente innovativi, capaci di soddisfare il consumatore pi¨´ esigente. Per questo siamo oggi a un punto di partenza verso lo sviluppo continuo di piattaforme e prodotti. ¡± Il progetto ¡°Saiwa per l¡¯alimentazione e la nutrizione¡± consente all¡¯azienda di proseguire sulla strada di accordi di collaborazione e partnership con le associazioni e le istituzioni pi¨´ autorevoli e rilevanti in Italia nel campo della nutrizione. . . |
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ALLA SCOPERTA DEI VINI SUD DE FRANCE !
15 PRODUTTORI DELLA REGIONE FRANCESE LANGUEDOC-ROUSSILLON A
MILANO PER PRESENTARE I LORO VINI AGLI OPERATORI ITALIANI
IL 20 OTTOBRE
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Il primo Forum International d’Affaires (Fia) Sud de France si terrà lunedì 20 ottobre presso la Maison de la Région Languedoc Roussillon di Milano, ente di rappresentanza della regione francese sul territorio italiano, che si pone come un canale privilegiato per favorire i rapporti commerciali tra i viticoltori regionali e gli operatori italiani del settore. Un approccio originale declinato in 2 fasi… Questa giornata “Porte Aperte”, dedicata ai vini del Languedoc- Roussillon, sarà l’occasione ideale per scoprire un’ampia gamma di prodotti fra vini tranquilli rossi e bianchi, vini dolci naturali e vini effervescenti come per esempio la famosa Blanquette! In seguito, gli operatori italiani che avranno potuto assaggiare e scegliere i vini nella giornata di degustazione, potranno pianificare i loro appuntamenti con i produttori, che verranno a presentare i propri vini a Milano lunedì 24 novembre. Una rivoluzione nel mondo del vino, la success-story del Sud della Francia … La regione Languedoc-roussillon ha creato, nel 2006, il marchio Sud de France, destinato a raggruppare tutte le denominazioni di vini della regione: un’iniziativa inedita in Francia pensata per promuovere la viticoltura regionale. Per far nascere il marchio sia in Francia che all’estero e renderlo duraturo, la regione ha contribuito allo sviluppo della filiera vitivinicola con veri e propri strumenti e incentivi finanziari: 15 M€ nel 2008 a sostegno della promozione dei prodotti Sud de France. L’obiettivo principale è l’export per raggiungere un’elevata notorietà e i canali di distribuzione sui principali mercati internazionali. La qualità Sud de France è anche il frutto della riqualificazione e della ricchezza del vigneto della Regione Languedoc-roussillon. Il marchio nasce dall’eccellenza delle terre valorizzate da una nuova generazione di viticoltori ben decisi a promuovere la tipicità dei loro vini sotto l’insegna Sud de France. Bouedec@septimanie-export. Com . . |
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SUCCESSO PER LA MARCO FELLUGA NEGLI STATI UNITI
IL COLLIO BIANCO MOLAMATTA, PREMIATO DA WINE&SPIRITS, TRA I VINI PREFERITI DI ROBERT DE NIRO
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L’azienda Marco Felluga conferma il suo successo sul prestigioso mercato americano. Fra gli ultimi fan della maison figura anche Robert De Niro. Il famoso attore americano, proprietario del ristorante Ago, situato all’interno del Greenwich Hotel, a New York, ha voluto nella sua carta dei vini il Collio Bianco Molamatta Marco Felluga, uno dei suoi vini preferiti. De Niro si è detto particolarmente entusiasta per il vino, che si caratterizza per un elegante profumo di frutta esotica che evolve nel tempo assumendo personali note dolci che ricordano la vaniglia. Avvolgente, grasso e lungo in bocca, nel finale presenta un ottimo equilibrio. Una conferma del riscontro positivo nel mercato statunitense arriva anche dal prestigioso riconoscimento della rivista americana Wine&spirits che, nel numero di giugno, ha collocato il Collio Bianco Molamatta 2006 Marco Felluga tra i migliori vini al mondo, anche grazie al suo eccellente rapporto qualità/prezzo. Totalizzando un punteggio di ben 91 punti, il vino si è imposto come “esempio eccezionale”. A riprova del grande successo dei vini Marco Felluga e Russiz Superiore negli Usa, Roberto Felluga ha recentemente partecipato al Dalla Terra tour (http://www. Dallaterra. Com/newsflash. Html), un viaggio negli Stati Uniti, da New York a Phoenix e altre importanti città del west americano, Portland, San Diego, San Francisco, Santa Fe e Seattle, insieme a uno dei maggiori importatori di vino italiano e ad altre 16 aziende (tra cui Lageder, Avignonesi, Marchesi Di Gresy, Adami, Inama, Badia di Coltibuono ecc. ). Roberto Felluga ha potuto così consolidare ulteriormente il rapporto con distributori, clienti e stampa d’oltremanica confermando la propria presenza in un mercato importante ed esigente come quello statunitense, ad oggi uno dei mercati principali per le aziende Marco Felluga e Russiz Superiore. Immagini ad alta definizione sono disponibili al sito www. Studio-agora. It - Sezione Immagini, oppure possono esservi inviate tramite posta elettronica. . |
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DALLA TOSCANA SPAZZAVENTO DOC DELLA TENUTA FONTEMORSI, IDEALE COMPAGNO DELLA TAVOLA NATALIZIA |
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Intenso, fragrante, vellutato: questi i tre caratteri dello Spazzavento Doc della Tenuta Fontemorsi di Montescudaio, un Montescudaio Rosso Doc Ideale compagno dei più tradizionali piatti di carne natalizi, è uno dei protagonisti delle Feste 2008. Colore rubino scuro, profumo che ricorda la frutta a bacca rossa seguito da sentori più complessi di spezie, è morbido e vellutato con una lunghezza di retrogusto elevata. Nato dall’unione di Sangiovese e Merlot, si affina in bottiglia per 4 o 5 mesi ed è pronto da bere proprio per l’inverno. Piacevolmente persistente,si abbina con eleganza a carni bianche e rosse e formaggi di media stagionatura ed è un ottimo Lo Spazzavento Doc esprime la felice sintesi di tradizione toscana e ricerca costante della qualità, parole chiave della produzione dell’Azienda Fontemorsi, collocata sulle dolci colline della valle del Cecina lungo la direttrice tra la Costa degli Etruschi e Volterra, zona che da sempre vanta una forte vocazione vitivinicola. A conferma della filosofia di questa giovane azienda giovane e dinamica che coniuga ricerca dell’eccellenza con un buon rapporto qualità prezzo, il costo della bottiglia in enoteca è di 9 €. Lo Spazzavento viene proposto, con gli altri vini di Fontemorsi (il rosso Guadipiani Igt, il rosato Fontemorsi Igt e il bianco Tresassi Igt) e l’Olio extra vergine di oliva toscano Fontemorsi Igp da agricoltura biologica anche in eleganti confezioni regalo, che possono essere ordinate direttamente in cantina. Per informazioni: Tenuta Fontemorsi, Via delle Colline, Montescudaio (Pi), tel. 0583 394537/ 349006, e- mail: info@fontemorsi. It, www. Fontemorsi. It. . |
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DISTILLAZIONE OBBLIGATA: SI TRATTA A ROMA |
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Bolzano - Il Governo intende estendere la distillazione obbligata di vinacce anche alle aziende agricole minori; per il settore agricolo altoatesino ciò comporterebbe un onere da non sottovalutare. L´assessore provinciale all´agricoltura nell´ambito di un incontro a livello romano ha cercato di convincere il Ministero che vi sono alternative a questa disposizione. Le vinacce, invece che alla distillazione obbligata, possono essere destinate alla produzione di energia; possono essere, infatti. Fatte fermentare in appositi impianti per biogas o fatte essicare e quindi essere bruciate costituendo, così, un fonte energetica rinnovabile alternativa ed ecosostenibile, come ha spliegato l´assessore provinciale all´agricoltura. Nell´incontro avuto ieri, giovedì 9 ottobre, assieme ai colleghi delle altre Regioni con il Ministero competente è stato raggiunto un primo risultato: si è riusciti a convincere i rappresentanti ministeriali che non si dovrebbe escludere a priori le alternative alla distillazione obbligata. Così i rappresentanti regionali hanno potuto trattare con il Ministero sulla possibilità di giungere a trattative separate sulle alternative per l´utilizzo delle vinacce. . |
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AD ALDENO SFILA IL MERLOT |
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Secco, pieno, gradevole, talvolta con un gradevole sentore di legno. È l’identikit del Merlot, vino che nelle zone collinari del Trentino ha trovato habitat e condizioni favorevoli per esprimere al meglio le proprie qualità organolettiche. L’appuntamento con la “Mostra dei Merlot d’Italia” è per le giornate del 17, del 18 e del 19 ottobre, quando il borgo di Aldeno si trasformerà in un grande palcoscenico sul quale saliranno oltre 100 produttori provenienti da numerosi angoli d’Italia, dalla Sicilia al Piemonte, dall’Umbria al Friuli. Una ventina di etichette saranno trentine: il territorio della farfalla, d’altronde, “sforna” ogni anno 126 mila quintali di Merlot, pari al 10,5% della produzione nazionale, assestandosi ai primi posti in Italia. E, come avviene in ogni concorso che si rispetti, alla fine verrà decretato un vincitore. A destare curiosità è anche il nome del pregiato nettare: gli acini d’uva di questo vitigno sono i preferiti dei merli, che volano da una vite all’altra cercando proprio i suoi grappoli neri e profumati. Ecco spiegata, dunque, l’origine etimologica del Merlot. Il “cuore” della rassegna, ancora una volta, sarà rappresentato dal self-tasting che si svolgerà nell’elegante cornice del teatro comunale. Per i visitatori sarà l’occasione per degustare il pregiato nettare e scoprire così le diversità a seconda delle zone di produzione. Al self tasting si affiancano le degustazioni guidate, nella pagoda allestita presso il piazzale del teatro comunale di Aldeno, che proporranno diversi tipi di Merlot in abbinamento a prodotti trentini come il Trentingrana, la Carne salada o la Luganega trentina. L’altro momento clou è rappresentato dal convegno-talk show “Merlot: quattro interpretazioni di un grande vitigno”, che vedrà confrontarsi produttori, giornalisti e tecnici di settore come Carlo Guerrieri Gonzaga e Marco Gallone. L’incontro, che si terrà nella mattina di sabato 18 ottobre nella sala Igf Eventi ad Aldeno, avrà come coordinatore Morello Pecchioli, prestigiosa firma del giornalismo enoico e curatore della pagina «Gusto» dell’«Arena». Info: www. Merlotditalia. It . |
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VILLASOR SEMINARIO DI AGRIS SULLA VITICOLTURA DA MENSA IN SARDEGNA |
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Continuano i seminari organizzati da Agris Sardegna, l’agenzia regionale per la ricerca in agricoltura. Il tema al centro del prossimo appuntamento, in programma martedì 14 ottobre nell´azienda Agris di Villasor, strada statale 196 Villasor - Villacidro km. 12. 4, è “L’innovazione del comparto della viticoltura da mensa in Sardegna. La viticoltura per la produzione di uva da tavola rappresenta, dopo quello degli agrumi e del pesco, il più importante comparto produttivo della frutticoltura dell’Isola. Tuttavia, la coltivazione specializzata dell´uva da tavola nell´Isola è piuttosto recente, tanto da poter parlare della nascita di un nuovo comparto frutticolo regionale nel corso dell´ultimo decennio. E proprio in questo lasso di tempo che la viticoltura da mensa locale ha vissuto un interessante processo innovativo, con significativi miglioramenti nella produttività degli impianti e nella qualità delle produzioni. Con questa nuova iniziativa l´agenzia Agris, in collaborazione con Laore e Argea, si propone di fare il punto sui molteplici aspetti tecnici, organizzativi e della commercializzazione del prodotto legati a questa coltura. Il seminario, destinato agli imprenditori, ai tecnici ed ai ricercatori del settore, si propone inoltre come momento di sintesi al servizio dell´azione politica della Regione, anche attraverso la presentazione del manuale “La coltivazione dell´uva da tavola in ambiente mediterraneo”, recentemente pubblicato dai ricercatori Agris, nell´ambito dell´attività editoriale dell´agenzia. L’inizio dei lavori è previsto per le 8. 45. Il programma dettagliato sul sito www. Sardegnaagricoltura. It. . |
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