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Notiziario Marketpress di Lunedì 20 Ottobre 2008
RICERCATORI SCOPRONO IL LEGAME TRA CANCRO DELLA CERVICE E NAZIONALITÀ  
 
Bruxelles, 20 ottobre 2008 - Una nuova scoperta del Karolinska Institutet in Svezia ha gettato nuova luce sul legame tra cancro della cervice e nazionalità. Lo studio, che comprendeva test di screening ginecologici condotti su tutte le donne dello stato nordico lungo un periodo di 40 anni, ha mostrato che la possibilità di sviluppare il cancro della cervice è maggiore per le donne immigrate che vivono in Svezia. I risultati dello studio sono stati recentemente pubblicati sull´International Journal of Cancer. La nazionalità, comunque, non è l´unico fattore di rischio. "Esistono altri fattori di rischio, come il fumo, le abitudini sessuali e il non sottoporsi a test di screening, il che rende interessante il confronto tra l´incidenza del cancro della cervice in diversi gruppi di donne immigrate in Svezia e native svedesi," ha spiegato il professor Pär Sparén, coordinatore dello studio. Sulla base dei risultati dello studio, condotto dal 1968 al 2004, sono state trovate significative differenze nelle donne provenienti dagli stati nordici e dall´America centrale. I ricercatori hanno scoperto che le differenze sono legate alla variazione nell´incidenza mondiale del virus dei papillomi umani (Hpv), che è un fattore di rischio chiave del cancro della cervice. Le ricerche condotte in passato hanno mostrato che il collegamento con l´Hpv funziona provocando cambiamenti nelle cellule della cervice, che possono causare lo sviluppo di una neoplasia intraepiteliale cervicale, e di conseguenza il cancro. Fino a questo momento sono stati identificati 250 tipi di Hpv. Gli studi hanno scoperto che 15 di questi sono classificabili come tipi ad alto rischio; 3 come probabilmente ad alto rischio; e 12 come tipi a basso rischio. Il corpo di 750. 000 campioni era formato da donne provenienti da vari paesi, registrate nel database nazionale per la salute delle donne del Karolinska Institutet. I ricercatori hanno trovato 1991 casi di cancro della cervice nel gruppo di immigranti. Questo dato rappresenta un balzo del 10% del rischio di sviluppare il cancro della cervice. Il risultato mostra inoltre che la proporzione dei casi della malattia era più bassa tra le donne che si sono stabilite in Svezia in confronto alle donne che sono rimaste nei loro rispettivi paesi. Nel confrontare i gruppi di immigranti, i ricercatori hanno inoltre scoperto che esiste un´ampia oscillazione. Per esempio, le donne dell´Africa orientale avevano cinque volte meno probabilità di sviluppare il cancro della cervice rispetto a donne nate in Svezia, ha affermato il team. Ma le donne dell´Asia meridionale avevano 50% di probabilità in meno di sviluppare la malattia. Le donne danesi e norvegesi avevano rispettivamente l´80% e il 70% di probabilità in più di contrarre la malattia rispetto alle donne Svedesi, mentre per le donne dell´America centrale, il rischio di sviluppare la malattia è il 150% più alto rispetto alle donne svedesi. Questo lavoro ha inoltre mostrato che il rischio di cancro della cervice aumentava con l´età di ingresso in Svezia. Il rischio si riduceva durante il periodo di residenza nella loro nuova patria, hanno detto i ricercatori. "I risultati sono utili per una più efficace prevenzione del cancro della cervice, attraverso, per esempio, programmi di screening mirati," ha commentato il professor Sparén. "Dobbiamo introdurre specifici test di screening per la prevenzione del cancro della cervice tra i gruppi ad alto rischio, in particolare le donne al di sopra dei 50, durante i loro primi 10 anni in Svezia. " Il finanziamento per questo studio è stato fornito dal Consiglio svedese per la vita lavorativa e la ricerca sociale (Fas) e la Scuola nazionale di specializzazione della sanità presso il Karolinska Intitutet. Lo studio era un progetto in collaborazione con l´Università Mälardalen in Svezia e l´Università di medicina di Teheran in Iran. Per ulteriori informazioni, visitare: Karolinska Institutet: http://ki. Se International Journal of Cancer: http://www3. Interscience. Wiley. Com/journal/29331/home .  
   
   
AL VIA IL PROGETTO NAD (NANOPARTICLES FOR THERAPY AND DIAGNOSIS OF ALZHEIMER DISEASE) CHE PREVEDE L’USO DI NANOPARTICELLE PER LA DIAGNOSI E LA TERAPIA DELLA MALATTIA DI ALZHEIMER. LA RICERCA, DEL COSTO 14,6 MILLIONI DI EURO IN 5 ANNI, È FINANZIATA DAL SETTIMO PROGRAMMA QUADRO DELL’UNIONE EUROPEA E COINVOLGE DICIANNOVE CENTRI DI RICERCA EUROPEI. L’UNIVERSITÀ DI MILANO-BICOCCA È CAPOFILA DEL PROGETTO  
 
 Milano, 20 ottobre 2008 - Il Progetto Nad (Nanoparticles for therapy and diagnosis of Alzheimer Disease), è partito ufficialmente il 1 settembre scorso. È un progetto di ricerca multidisciplinare che ha l´obiettivo di diagnosticare con largo anticipo e contrastare in modo efficace la malattia di Alzheimer. La ricerca, finanziata dal Settimo Programma Quadro dell´Unione Europea, avrà un costo totale di 14,6 milioni di euro. All´università di Milano-bicocca, capofila del progetto, è destinata una quota di 3,8 milioni di euro per le attività di organizzazione e coordinamento della ricerca. Responsabile scientifico del progetto è il professor Massimo Masserini, professore ordinario di biochimica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia e direttore del dipartimento di Medicina Sperimentale. I dipartimenti dell´Università di Milano-bicocca coinvolti nella ricerca sono tre: dipartimento di Medicina Sperimentale, dipartimento di Neuroscienze e Tecnologie Biomediche e dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze. L´incidenza dell´Alzheimer in Europa e in Italia - Recenti statistiche indicano che nel mondo 24,3 milioni di persone sono affette da demenza con 4,6 milioni di nuovi casi all´anno (un nuovo caso ogni 7 secondi). In Europa i casi di demenza sono circa 5 milioni, di cui oltre 3 milioni dovuti alla malattia di Alzheimer. Questo valore è comunque destinato ad innalzarsi drasticamente, visto il continuo aumento delle aspettative di vita; nel 2040 è previsto che il numero di casi raddoppierà nell´Europa Occidentale e triplicherà nell´Europa dell´Est. Nonostante i numerosi progressi in ambito scientifico, che hanno permesso di interpretare le basi molecolari della malattia, ben pochi sono stati i progressi in campo terapeutico e diagnostico. In Italia l´incidenza dell´Alzheimer nella popolazione di età superiore ai 60 anni è del 3. 5 per cento corrispondente, al momento, a circa 528mila malati, con circa 73mila nuovi casi nell´ultimo anno. Ed è stato stimato che, a partire dal 2020, vi saranno più di 200mila nuovi casi annuali di demenza in Italia. La teranostica: diagnosi e cura - L´obiettivo dello studio, sviluppato nel campo delle nanotecnologie, è quello di realizzare nanoparticelle (Nps) in grado di attraversare la barriera emato-encefalica per raggiungere il cervello, sede principale della malattia di Alzheimer. Alle nanoparticelle verranno legate molecole in grado di riconoscere (diagnosi) e distruggere (terapia) le placche amiloidi che si depositano nel cervello in tale malattia. L´efficacia delle Nps sarà alla fine verificata su modelli animali della malattia (ratti transgenici). Se le aspettative della ricerca saranno attese, si potrà passare alla sperimentazione sull´uomo. I risultati ottenuti potranno avere un enorme impatto nella diagnosi precoce e nella cura di una malattia ad elevato costo sociale ed alta incidenza. Nella insorgenza e nello sviluppo del morbo di Alzheimer la produzione e l´accumulo del peptide beta-amiloide (Aβ), un frammento della Proteina Precursore dell´Amiloide (App), svolgono un ruolo centrale. I frammenti di beta-amiloide si aggregano formando oligomeri, fibrille e placche che inducono una progressiva degenerazione delle cellule nervose. I tre tipi di nanoparticelle sviluppate e impiegate nel Progetto Nad, polimeriche (Pnp, solido-lipidiche (Sln) e liposomi (Lip), avranno il compito di disgregare e rimuovere dal cervello e dal sangue il peptide beta-amiloide in eccesso. Il Progetto Nad - La ricerca, che avrà una durata di cinque anni, si svolge nell´ambito della Nanomedicina - un settore di ricerca innovativo che unisce competenze mediche e tecnologiche - ha lo scopo di progettare particelle di dimensioni nanometriche (miliardesimo di metro) con metodi altamente tecnologici per utilizzi scientifici nell´ambito della malattia di Alzheimer. Queste nanoparticelle possiedono numerosi requisiti, che le rendono uniche nell´ambito diagnostico e terapeutico. Tra le caratteristiche si segnalano alta biocompatibilità, bassa immunogenicità, assenza di tossicità, biodegradabilità, stabilità e facilità di preparazione. Il progetto Nad coinvolge diciannove partner tra centri di ricerca e piccole e medie imprese provenienti da Italia, Spagna, Portogallo, Francia, Slovacchia, Svezia, Olanda, Ungheria, Finlandia, Grecia, Belgio e Inghilterra, impegnati in un connubio multidisciplinare. I partner Nad - Università di Milano-bicocca (Italia), Università di Madrid (Spagna), Università di Brighton (Uk), Università di Parigi-sud Xi (Francia), Slovak Academic of Sciences di Bratislava (Slovacchia), Karolinska Institutet di Stoccolma (Svezia), Università di Amsterdam (Olanda), Biotalentum Ltd. Di Godollo (Ungheria), Università di Turku (Finlandia), Nanovector Srl di Torino (Italia), Università di Patrasso (Grecia), Università di Antwerpen (Belgio), Università di Bilbao (Spagna), Università di Lancaster (Uk), Istituto di Ricerca Farmacologica Mario Negri di Milano (Italia), Stab Vida Lda di Oeiras (Portogallo), Università di Parigi Pierre e Marie Curie (Francia), Guerbert Sa di Villepinte (Francia), Bial Industrial Farmaceutica di Bilbao (Spagna). .  
   
   
DIABETE, AL VIA IL PRIMO PROGETTO PIEMONTESE IL DOTT. UBERTI: “È UN PROTOCOLLO DI GESTIONE INTEGRATA CAPILLARMENTE DIFFUSO A TUTTO IL TERRITORIO PER SUPERARE LE DIFFICOLTÀ NEL TRATTAMENTO DELLA MALATTIA”  
 
 Torino, 20 ottobre 2008 – In Piemonte il 6% della popolazione è iscritto al registro regionale del diabete ma si stima che i diabetici siano almeno l’8 percento, ben più della media nazionale che si assesta sul 6%. “Si tratta di pazienti troppo spesso gestiti senza un vero coordinamento tra diabetologo e medico di famiglia, che conseguentemente mancano di una integrazione tra diabete e altre patologie presenti – spiega Marzio Uberti, presidente della sezione Piemonte della Società Italiana di Medicina Generale (Simg) -. Proprio per questo, primi in Italia, ci siamo attivati e entro pochi giorni verrà siglato un protocollo di gestione integrata del paziente diabetico esteso a tutto il territorio regionale, che prevede la collaborazione tra medici di medicina generale e diabetologi. Saremo un punto di riferimento dal punto di vista nazionale. È importante che le persone con questa patologia tornino a essere seguite dal medico di famiglia, che può essere il vero punto di riferimento in grado di integrare le diverse terapie necessarie per trattare una malattia complessa come il diabete”. E proprio “Medicina Generale: medicina delle complessità. Modelli integrati di assistenza al paziente tra ospedale e territorio” è il titolo del 2° Congresso Regionale Simg Piemonte, che si è tenuto venerdì e sabato a Torino, con la partecipazione di 200 esperti e di Eleonora Artesio, Assessore regionale alla Sanità. “Nella prima giornata – continua il dott. Uberti - tre sessioni sono dedicate al problema della gestione di situazioni cliniche che richiedono una stretta collaborazione tra le varie figure operanti all’interno del Servizio Sanitario Nazionale: oltre al diabete, si parla di patologie respiratorie e osteoarticolari. Un altro tema particolare che viene affrontato è la farmacovigilanza. Sabato le relazioni si occuperanno di politica della professione: verranno approfonditi gli aspetti antropologici, filosofici e psico-sociologici insiti nel concetto di complessità e come questi aspetti si declinino nel setting della Medicina Generale”. Sono passati 8 anni dall’ultimo congresso regionale Simg a Torino. “Il Congresso – spiega Uberti – è l’occasione per riflettere sull’intreccio di componenti scientifiche, relazionali, politiche ed economiche che caratterizzano la gestione della salute dei cittadini. Abbiamo scelto un approccio integrato che analizza l’operato del medico di medicina generale all’interno del Servizio Sanitario Nazionale e gli strumenti per il miglioramento della qualità del suo intervento”. “La nostra attività – conclude Uberti – si dibatte tra linee guida, clinical governance, normative, controlli, informazione sanitaria della popolazione e obiettivi di contenimento della spesa sanitaria. In questo contesto abbiamo deciso di ragionare sugli strumenti che abbiamo a disposizione per svolgere al meglio il compito che ci compete”. .  
   
   
BASILICATA: SERVIZIO INTERNET TEST CARDIOVASCOLARE NELLA ASL N. 4  
 
Potenza, 20 ottobre 2008 - L’azienda sanitaria locale n. 4 ha attivato per i propri utenti un servizio innovativo per autovalutare il “Rischio cardiovascolare Assoluto”. E’ possibile da ogni postazione informatica accedere al servizio per calcolare il proprio livello di “Rischio Cardiovascolare Assoluto”, tramite l’accesso ad internet collegandosi al sito www. Aslmt4. It e cliccando sul link “Test per la valutazione del Rischio Cardiovascolare Assoluto. Occorre utilizzare la propria Tessera Sanitaria ed effettuare la registrazione. La progettazione rispetta pienamente gli obiettivi che la Regione Basilicata e l’Istituto Superiore di Sanita’ hanno emanato e rappresenta un ulteriore potenziamento dell’intervento di prevenzione sul “Rischio Cardiovascolare Assoluto”. Coadiuva e potenzia,inoltre, l’efficacia dell’attività di prevenzione messa in atto dai Medici di medicina generale (progetto “Cuore”). Con l’attivazione di questo servizio, si raggiungono tre obiettivi. Sono l’intervento di educazione sanitaria. Che permette ai cittadini con l’aiuto del proprio medico di medicina generale di essere protagonisti attivi nella prevenzione della propria salute cardiovascolare. La realizzazione di uno strumento di facile utilizzo ed economicità garantendo comunque buoni livelli di efficacia ed appropriatezza e l’ ampliamento il target della popolazione per lo screening, garantendo ad un numero maggiore di persone l’intervento preventivo. “Tutti gli utenti della nostra Azienda sanitaria – ha detto il commissario della Asl n. 4. Domenico Maroscia- hanno sì il diritto di richiedere al Sistema Sanitario interventi per garantirsi un buon livello di salute, ma hanno anche il dovere di essere attenti e collaborativi nel mantenere corretti stili di vita e partecipazione attiva ai processi messi in essere, di prevenzione. Se lo strumento che abbiamo realizzato, sarà ampiamente usato sarà possibile con le risorse che si risparmieranno, investire in altri campi e settori di innovazione per poter meglio tutelare e garantire la salute ai nostri utenti, senza gravare economicamente ulteriormente sul budget aziendale’’. Una posizione condivisa anche dal direttore sanitario, Vito Gaudiano. “E’ –ha detto il diretto sanitario della Asl 4, Vito Gaudiano- una esigenza anche di appropriatezza garantirsi, attraverso un processo di partecipazione degli utenti, la corretta gestione dei processi di prevenzione primaria’’. .  
   
   
ASSOGENERICI COMMENTA L’ACCORDO RAGGIUNTO AL TAVOLO DELLA FARMACEUTICA SUL PREZZO DEGLI EQUIVALENTI E CHIEDE CHE TUTTO IL COMPARTO SI FACCIA CARICO DELLE NECESSITÀ DELLE REGIONI  
 
Roma, 20 ottobre 2008 - “L’accordo raggiunto ieri sera vede ancora una volta l’industria del generico contribuire significativamente alle necessità di bilancio delle Regioni, così come hanno fatto la distribuzione intermedia e i farmacisti. Questo significa che la parte più debole del comparto farmaceutico ha accettato un sacrificio, resta da vedere se altrettanto faranno le case produttrici di specialità, cioè la parte forte”. Così Giorgio Foresti, presidente di Assogenerici, commenta l’accordo raggiunto il 15 ottobre tra i rappresentanti di Governo e Regioni, Aifa, farmacisti, distributori e, ovviamente, produttori di generici. L’accordo prevede una riduzione del prezzo al pubblico degli equivalenti in commercio pari al 7%, mentre per recuperare al Servizio Sanitario Nazionale la quota dei cosiddetti extra-sconti stabilisce che lo sconto praticato dalla distribuzione aumenti dell’1,4% per un periodo di 12 mesi su tutti i farmaci in classe A. “Per ora non si è chiesto nulla alle industrie del farmaco branded, anche se al punto 4 dell’accordo si stabilisce che verranno discusse misure ad hoc per incentivare il settore del generico. Ed è qui che inevitabilmente anche Farmindustria sarà chiamata a fare la sua parte”, spiega Giorgio Foresti. “Assogenerici non chiede una misura specifica: blocco dei prezzi dell’originatore nell’imminenza dell’arrivo dell’equivalente, sostituibilità della specialità con l’equivalente o prescrizione per principio attivo sono tutte misure valide che già sono applicate all’estero. Quello che conta è che si attui una politica di lungo periodo e si esca dalla logica della mera contrattazione del prezzo. Come ampiamente dimostrato nel corso del Convegno nazionale di Assogenerici, già oggi le aziende hanno difficoltà a proporre nuovi equivalenti ai prezzi correnti: se si insiste su questa strada, si rischia di non avere più un’industria del generico in Italia”. .  
   
   
FIRMA ACCORDO GUARDIA DI FINANZA-REGIONE PUGLIA PER CONTROLLI SPESA SANITARIA  
 
Bari, 20 ottobre 2008 - Martedì 21 ottobre presso l’assessorato alle Politiche della Salute sarà firmato e presentato l’accordo tra Regione Puglia e Guardia di Finanza per i controlli sulla spesa sanitaria. Per la Guardia di Finanza interverranno il Generale di Brigata Luciano Ingaggiato, il colonnello Antonio Tummillo, il tenente colonnello Luigi Andreoli e il tenente colonnello Francesco De Santis. Per la Regione interverranno l’assessore alle Politiche della Salute, Alberto Tedesco, il direttore dell’Ares Mario Morlacco, i dirigenti dell’Assessorato Silvia Papini e Fulvio Longo e il dirigente di area Nicola Messina. .  
   
   
PARLAMENTARI UE ANALIZZANO SANITÀ TRANSFRONTALIERA  
 
Trieste, 20 ottobre 2008 - I rapporti di collaborazione internazionale per la cura del malato tra Friuli Venezia Giulia, Veneto e Carinzia saranno al centro dell´incontro che domani a Udine vedrà protagonista la delegazione del Pse facente parte della commissione per lo sviluppo regionale al Parlamento europeo. Alle 15. 30 nella sede di rappresentanza della Regione in via Sabbadini, il gruppo presieduto da Constanze Angela Krehl e formato da altri dieci componenti analizzerà il funzionamento di due importanti progetti che vedono protagonista la nostra Regione. Il primo riguarda la società per la formazione degli operatori sanitari tra il Land della Carinzia, il Friuli Venezia Giulia ed il Veneto, avviata già nel 2005. Ad entrare nei dettagli del progetto sarà Karl Wulz, direttore dell´Ospedale di Villach e Amministratore Delegato dell´associazione interregionale. A tratteggiare invece gli aspetti socioeconomici e le linee di indirizzo della Regione nell´ambito della cooperazione europea sarà l´assessore ai sistemi informativi Elio De Anna. Nell´ambito dell´Itc, infatti, il Friuli Venezia Giulia ha già avviato importanti progetti sia nell´informatizzazione del sistema sanitario di altre regioni confinanti, sia nella cessione di software per la gestione documentale delle più grandi istituzioni dell´area Balcanica. Toccherà poi a Giuseppe Napoli, nuovo responsabile della direzione relazioni internazionali e comunitarie della Regione illustrare il progetto avviato assieme al Land della Carinzia sulle emergenze sanitarie, che prevede la possibilità che pazienti residenti nell´area del Tarvisiano siano ricoverati nel vicino ospedale di Villaco per rendere più tempestivi gli interventi. Quello siglato tra le due regioni fu il primo accordo transfrontaliero sull´emergenza, che divenne poi ´best practice´ adottata poi anche sul versante franco-piemontese. Per approfondire questi temi sotto l´aspetto più strettamente tecnico interverrà anche Roberto Panizzo, responsabile Area Sanità e Ict della Direzione Relazioni internazionali e comunitarie della Regione. Al termine dei lavori la commissione farà visita agli ospedali di Udine e di San Daniele per conoscere le due realtà locali e la loro operatività nell´ambito dei progetti internazionali. .  
   
   
GALAN A CHIOGGIA, “SI AL NUOVO OSPEDALE”  
 
Chioggia 20 ottobre 2008 - “Il futuro dell’ospedale di Chioggia è un nuovo ospedale a Chioggia, che verrà realizzato nei tempi del Veneto, e cioè in tre-quattro anni rispetto ai venticinque che servono mediamente in Italia, e nell’area che risulterà più idonea, più funzionale, più adatta a fornire il miglior servizio ai cittadini che se ne serviranno”. Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto Giancarlo Galan, il 16 ottobre a Chioggia per inaugurare la cardiologia dell’attuale ospedale e partecipare ad un convegno sulla situazione sanitaria dell’area, ha di fatto ufficializzato la decisione di procedere con la realizzazione del nuovo ospedale della città veneziana. “E non si tratta – ha detto Galan – di parole, perché i primi finanziamenti pubblici potranno scattare a fine anno con le prime disponibilità dei finanziamenti per l’edilizia ospedaliera che verranno sbloccati dal governo nazionale e che per il Veneto ammonteranno inizialmente a 250 milioni di euro”. Galan non ha peraltro mancato di affrontare tutti i nodi sul tappeto: “Se avessi mentito quando dicevo che la sanità chioggiotta gode di tutta l’attenzione da parte mia e della Regione – ha detto Galan – oggi non sarei qui perché, in occasione del riparto del Fondo Sanitario Regionale 2008, anche cari amici come Carlo Alberto Tesserin e Romano Tiozzo hanno sostenuto il contrario, e non sia mai che il Presidente della Regione faccia finta di non vedere e non sentire, soprattutto trattandosi di Chioggia e della sanità in Veneto. Sul riparto – ha aggiunto – qualche sperequazione c’è stata e mi impegno ad adoperarmi perché in futuro non accada più, o comunque accada il meno possibile”. Galan ha però tenuto a ricordare che durante la sua presidenza, dal 2001 al 2008, il Fondo Sanitario Regionale, è aumentato in media per tutto il Veneto del 56,62%, ma dell’81,30% per l’Ulss di Chioggia, dove il riparto 2008 ha assegnato un aumento pro capite del 3,39% rispetto al 2007, in perfetta media regionale. Tornando al nuovo ospedale che sorgerà a Chioggia, Galan ha sottolineato che la scelta è in linea con le più moderne indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: “E’ finita l’era dei piccoli ospedali sparsi sul territorio e incapaci di fornire ai cittadini l’assistenza qualificata di cui hanno diritto e bisogno; è anche finito il tempo degli ospedali strutturalmente obsoleti ed è per questo che Chioggia avrà il suo nuovo ospedale”. Agli scettici il Presidente ha consigliato di guardare il risultato ottenuto a Mestre con l’Ospedale dell’Angelo e cosa sta succedendo e si sta pianificando nell’alto vicentino, nell’ovest vicentino, nella bassa padovana e a Padova. “Anche a Chioggia – ha detto Galan – faremo presto e bene con l’ormai collaudato sistema del Project Financing, cioè della collaborazione tra pubblico e privato. A questo proposito a chi, mentendo sapendo di mentire, sostiene che così svendiamo la sanità ai privati rispondo per l’ennesima volta che, fino a che sarò il Presidente di questa Regione non uno dei servizi sanitari sarà affidato al privato nell’ambito di un Project Financing”. Galan ha anche assicurato cittadini e amministratori chioggiotti sul fatto che, nelle more della realizzazione del nuovo il vecchio ospedale non verrà dimenticato e proseguiranno tutte le iniziative previste. “La migliore dimostrazione di quanto sostengo – ha concluso Galan – è proprio l’inaugurazione della cardiologia di oggi, perché, nel mentre si è a lavoro per il nuovo, i cittadini di Chioggia hanno diritto ad avere, ed avranno, la migliore assistenza”. Durante il convegno alla Kursaal molti degli interventi si sono concentrati sull’ipotesi, prevista in un progetto di legge in Consiglio Regionale, che alcuni comuni della Saccisica possano essere trasferiti dall’Ulss di Chioggia all’Ulss di Padova, ipotesi sulla quale Galan si è espresso favorevolemente. .  
   
   
SANITÀ TRASFRONTALIERA, PER UE MODELLO DA ESPORTARE  
 
Trieste, 20 ottobre 2008 - L´esperienza in ambito sanitario nell´area compresa tra Friuli Venezia Giulia e Carinzia rappresenta un elemento di grande interesse che contribuirà al dibattito in atto da tempo a Strasburgo sulla libera mobilità dei pazienti tra i diversi stati dell´Unione. Così Constanze Angela Krehl, presidente del gruppo Pse della commissione per lo sviluppo regionale al Parlamento europeo ha commentato le esperienze portate avanti in ambito transfrontaliero nel corso di un incontro svoltosi il 18 ottobre nella sede della Regione a Udine. Ad illustrare le esperienze già attive da qualche anno nei territori compresi tra Friuli Venezia Giulia, Veneto, Slovenia e Carinzia è stato dapprima l´assessore regionale Elio De Anna, il quale ha compiuto una veloce panoramica sui principali dati socioeconomici del territorio ed ha ricordato i rapporti di collaborazione avviati verso i territori confinanti anche nell´ambito dell´Ict, oltre che per sviluppare le attività legate al sistema sanitario. Temi, questi, che sono stati approfonditi dal direttore regionale delle relazioni internazionali Giuseppe Napoli e dal responsabile dell´area sanità e tecnologie Roberto Panizzo. Ad interessare in modo particolare la commissione è stata la sostenibilità dei sistemi sanitari nell´ambito del progetto che prevede una rete tra i centri di eccellenza ad alto contenuto tecnologico e specialistico presenti in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Carinzia. Nelle strutture, in cui operano equipe miste di dottori e infermieri, possono accedere indifferentemente pazienti provenienti dalle aree transfrontaliere, le cui prestazioni vengono fornite gratuitamente. Il principio su cui si basa il sistema è quello per il quale esiste una compensazione tra interventi eseguiti da ogni struttura e provenienza dei pazienti. Altro progetto passato al vaglio e commentato positivamente dalla presidente della delegazione europea è quello che prevede l´utilizzo comune delle ambulanze e dei mezzi di soccorso tra Friuli Venezia Giulia e Carinzia in caso di emergenza. Questo accordo, che prevede anche l´accoglienza di pazienti residenti nell´area del Tarvisiano all´Ospedale di Villacco, fu il primo in ambito internazionale, tanto da diventare ´best practice´ ed essere adottato successivamente sul versante franco-piemontese. Proprio in questo ambito la presidente Constanze Angela Krehl ha rivolto un plauso agli attori dell´iniziativa, spiegando quanto sia difficile in altri paesi consentire il libero utilizzo dei mezzi di soccorso nelle aree di confine. Infine un passaggio è stato dedicato a ´Sanicademia´, ossia l´accademia di formazione per tutti i professionisti della sanità. Il progetto, già attivo da due anni, assumerà la piena operatività nel 2009 con i primi corsi dedicati agli operatori socio sanitari del Friuli Venezia Giulia. Al termine della riunione in Regione, la delegazione è andata a visitare i reparti dell´ospedale di Udine e San Daniele, mentre in mattinata aveva compiuto alcune visite in altre zone della regione dove sono attivi progetti europei o che hanno ricevuto fondi comunitari, quali Cornino e Gemona. Nei giorni precedenti invece altre tappe sono state compiute a Kraniska Gora per vedere alcuni impianti da sci realizzati con stanziamenti europei ed una scuola materna trilingue. . .  
   
   
INTESA CON GASLINI E ALBANIA PER CURE SPECIALISTICHE AI BAMBINI  
 
Genova, 20 Ottobre 2008 - Accordo di collaborazione fra Regione Liguria, Gaslini e Albania per assicurare ai bambini albanesi cure adeguate e di alta specialità di cui l´ospedale pediatrico genovese rappresenta un eccellenza e avviare percorsi di formazione per medici e sanitari del paese dei Balcani. Attualmente, Il 2 % dei circa 38 mila ricoveri registrati ogni anno dall´istituto è rappresentato da piccoli pazienti albanesi. La collaborazione è stata siglata il 17 ottobre a Genova, nella sede della Regione Liguria,dagli assessori al Bilancio e alla Salute della Regione Liguria Giovanni Battista Pittaluga e Claudio Montaldo, da Liri Berisha, moglie del premier albanese Sali Berisha rappresentante dell´Albanian Children Foundation "Domenick Scaglione" impegnata sul fronte dell´assistenza a pazienti in età pediatrica e dal direttore generale del Gaslini Antonio Infante. In dettaglio, l´intesa punta a favorire lo sviluppo e il miglioramento delle condizioni di vita dei bambini albanesi, anche con la creazione di rapporti diretti fra le strutture sanitarie dei due paesi e processi formativi per il personale medico e paramedico presso al Gaslini. Il documento firmato oggi prevede che medici e personale sanitario del Gaslini possano svolgere prestazioni presso strutture ospedaliere dell´Albania e il trasferimento a Genova di pazienti nei casi più complessi. In programma anche consulenze a distanza e una attività di telemedicina. La Regione Liguria contribuirà all´iniziativa attraverso il fondo destinato alle aziende sanitarie per interventi di alta specialità su cittadini extracomunitari, in particolare nelle fascia pediatrica. .  
   
   
SANITÀ, IN SICILIA, RUSSO: "PIÙ STRUTTURE TERRITORIALI, MENO RICOVERI INAPPROPRIATI"  
 
Palermo, 20 ottobre 2008 - “Terremo conto di tutte le esigenze specifiche del territorio, riqualificheremo l’attuale sistema senza che i cittadini subiscano disagi. Anzi, la filosofia del piano di riordino del sistema sanitario regionale, approvato in giunta, è quella di dare maggiori servizi, potenziando le strutture territoriali ed evitando ricoveri inappropriati. Anche a Ribera si opererà per dare ai cittadini servizi più efficienti con una ipotesi di riconversione dell’ospedale in una eccellente struttura con funzioni di riabilitazione e lungodegenza”. Lo ha detto il 17 ottobre l’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, che ha ricevuto il deputato nazionale Giuseppe Ruvolo vicesegretario regionale dell’Udc, il deputato regionale Udc Salvatore Cascio, l’ex sottosegretario alla Sanità nel governo Prodi Nenè Mangiacavallo e il sindaco di Ribera Antonino Scaturro. L’incontro è servito a fare il punto sul futuro della sanità pubblica nella provincia di Agrigento e in particolare del comprensorio di Ribera, alla luce delle novità previste dallo schema di riorganizzazione varato dall’assessorato regionale. .  
   
   
NASCE A MILANO L’ANTENNA SALUTE. LANDI: “DA OGGI ISTITUZIONI E CITTADINI PIU’ VICINI”  
 
Milano, 20 ottobre 2008 - Grazie all’iniziativa “Antenna Salute”, i milanesi potranno presto dare un giudizio sul grado di soddisfazione dei servizi sanitari. Il progetto è stato approvato dalla Giunta di Palazzo Marino e sarà realizzato in collaborazione con la Cooperativa A&i- Società cooperativa sociale accoglienza e integrazione. L’iniziativa, voluta dall’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna, intende promuovere e tutelare il benessere psico-fisico della popolazione. Si tratta di un vero e proprio centro di ascolto telefonico, finalizzato al monitoraggio dei servizi sanitari erogati sul territorio cittadino. “E’ una risposta concreta e immediata alle esigenze dei milanesi – ha detto l’assessore Landi – che si propone di avvicinare istituzioni e cittadini per una migliore fruizione, anche in senso qualitativo, dei servizi offerti sul territorio. Il cittadino, attraverso lo Sportello Ascolto - ha aggiunto l’assessore alla Salute - potrà evidenziare le anomalie e le difficoltà nell’utilizzo dei servizi sanitari oltre che essere assistito nel labirinto dei percorsi curativi, con particolare attenzione alle fasce più deboli”. La società cooperativa che erogherà il servizio dispone del personale qualificato per la gestione del centralino e di esperti nell’analisi di tutte le manifestazione di disagio. Raccoglierà in tempo reale commenti e segnalazioni sui servizi offerti consentendo all’Assessorato alla Salute di smistare alle sedi competenti le comunicazioni dei cittadini. Periodicamente stilerà inoltre un report che consentirà, all’Assessorato e alle altre autorità competenti, di pianificare eventuali azioni correttive per migliorare la risposta alle aspettative dell’utenza. Il lavoro sarà supervisionato da una “cabina di regia” a cui collaborerà l’Assessorato alla Sanità della Regione Lombardia. .  
   
   
RIUNITO IL TAVOLO REGIONALE VENETO INTERDISCIPLINARE PER STUDIARE LA PERCEZIONE DEL RISCHIO DEL LATTE CINESE  
 
Venezia, 20 ottobre 2008 - Si è riunito il 17 ottobre a Venezia presso Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale, il tavolo interdisciplinare sulla sicurezza alimentare, istituito dall’assessorato alla Tutela del consumatore e sicurezza alimentare e coordinato dal professor Igino Andrighetto, direttore generale dell´Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie. Il tavolo interdisciplinare, che serve per veicolare un corretto stile di vita alimentare, in soli quattro mesi ha elaborato un piano strategico di attività che coinvolgerà cinquemila medici di famiglia, pediatri, nutrizionisti e il mondo della scuola attraverso gli insegnanti. Piero Vio, dirigente per la sicurezza alimentare del Veneto, ha sottolineato “l’importanza strategica che ha interessato la sicurezza alimentare, tanto da diventare uno degli obiettivi della sanità veneta per i direttori generali nel prossimo biennio. ” Per Elena Donazzan, assessore alla Tutela del consumatore e sicurezza alimentare: “le idee chiare e la forte condivisione del mondo scientifico, accademico e operativo, sia istituzionale che associativo, hanno permesso di avere un’autorevolezza tale da essere, come Regione, riferimento per il grande tema della sicurezza alimentare. ” L’assessore Donazzan ha annunciato che fra i numerosi approfondimenti ci sarà anche una ricerca della facoltà di Sociologia di Padova sulla percezione del rischio legata alle abitudini alimentari che affronterà appunto la percezione tra i nostri cittadini, del rischio sulle emergenze alimentari e in particolare la questione di attualità del latte cinese. ” “Ringrazio - ha concluso Elena Donazzan - Confartigianato Veneto per avere voluto mettere a disposizione le sue migliaia di imprese, imprenditori e lavoratori, per effettuare il test: ciò ci permetterà di comprendere quanto la comunicazione incida sulle abitudini alimentari del Veneto. ” .  
   
   
“PROMUOVERE PER PREVENIRE”, UN CONVEGNO CONTRO LA TOSSICODIPENDENZA  
 
Genova, 20 ottobre 2008 - Secondo un’indagine recente del Crn almeno un terzo della fascia giovanile che frequenta la scuola ha usato almeno una volta sostanze stupefacenti. A Genova la realtà della tossicodipendenza è solo parzialmente fotografata dalle 6. 000 persone seguite dai sert perché solo una piccolissima percentuale di chi usa cocaina ricorre ai centri pubblici; è un mondo difficile e frastagliato che coinvolge dalle 30 alle 40. 000 persone a livello di famiglie e assistenti . In questa realtà opera il Centro di Solidarietà, fondato da Bianca Costa nel 1973, che ha organizzato il convegno “ Promuovere per prevenire “, che si svolge lunedì 20 ottobre, nella Sala Sivori di salita Santa Caterina, contando nella collaborazione della Provincia nella cui sede è stato presentato questa mattina il programma. “ Contiamo molto sul successo del convegno – ha detto il presidente del Centro, Enrico Costa – e con soddisfazione abbiamo accolto le 240 adesioni già pervenute. Noi siamo convinti che per combattere la tossicodipendenza, soprattutto a livello giovanile, bisogna puntare sulla prevenzione. Occorre far crescere nella scuola punti di riferimento virtuosi e capaci di aggregare man mano l’intera realtà scolastica. Per questo occorrono molto lavoro, molta pazienza e molte risorse da investire ma la strada della prevenzione è obbligata“. D’accordo con Costa l’assessore all’istruzione e alle politiche giovanili, Manuela Cappello che ha annunciato iniziative in questo senso. “ Bisogna riuscire ad affermare stili di vita corretti – ha detto – dei quali i giovani devono sentirsi protagonisti e non, come accade tuttora, subalterni e passivi ai precetti emanati dagli adulti “ Il convegno si propone pertanto di indicare agli operatori del settore e alla comunità una riflessione e alcune linee operative finalizzate a promuovere la salute e la prevenzione alle dipendenze, approfondendo il sistema scuola, il tempo libero, la famiglia e l’ambiente di lavoro, dove pure la tossicodipendenza è diffusa sia pure a livello sommerso. I lavori inizieranno alle 9, 30 con il saluto di Enrico Costa cui seguiranno, moderati dal vicepresidente della Fondazione Carige Pier Luigi Vinai, gli interventi di Fabio Mariani, direttore della sezione di epidemiologia e ricerca sui servizi sanitari del Cnr, Alberto Pellai, ricercatore del dipartimento di sanità pubblica dell’Università di Milano, Luigi Merlo, presidente dell’Autorità Portuale, con una relazione sulla sicurezza nel mondo del lavoro, dei responsabili tecnici di Sampdoria e Genoa sullo sport e la promozione della salute. Nel pomeriggio,a partire dalle 14, sono in programma quattro workshop: “La promozione della salute nella scuola “, coordinato da Alberto Pellai; “ Sensibilizzazione alla sicurezza nel mondo del lavoro “, con Sergio di Paolo, esperto di comunicazione della sicurezza; “ I casi impossibili “, coordinato da Anna Banchero; “ Come costruisco la mia prevenzione, una mappa dai ragazzi “, coordinato da Manuela Cappello. Al termine è prevista una seduta plenaria conclusiva con la presenza del sottosegretario delegato alle politiche per le famiglie e al contrasto alla tossicodipendenza Carlo Giovanardi. .  
   
   
IGIENE PUBBLICA E VETERINARIA RAPPORTO OSMED 2007, LA REALTÀ DELLA SARDEGNA  
 
Cagliari, 16 Ottobre 2008 - Sedici milioni di ricette per una spesa totale di 364 milioni di euro. Questi i numeri dell’assistenza farmaceutica in Sardegna contenuti nel Rapporto Osmed del 2007 presentato a Cagliari. E’ la prima volta che l’Osmed (Osservatorio Nazionale sull’Impiego dei Medicinali) presenta in una regione il rapporto nazionale - frutto del lavoro congiunto fra l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), l’Istituto Superiore di Sanità, il Ceveas e la Simg - sul consumo territoriale (ovvero al di fuori dell’ospedale) di farmaci. La spesa pro capite in Sardegna è ancora superiore alla media nazionale, ma in rapida diminuzione: nel 2007 mediamente si è speso 226 euro per abitante, contro una media nazionale di 215. Sempre nel 2007 la spesa si è ridotta in Sardegna del 9%, rispetto ad una media nazionale del 6%. A fronte di una riduzione della spesa si è peraltro raggiunto il risultato di aumentare la disponibilità di trattamenti farmacologici, in particolare per i pazienti cronici. Maggiore disponibilità di farmaci quindi ma a costi inferiori, grazie all’uso di farmaci meno costosi a parità di efficacia. I risultati sono in buona parte riconducibili alla razionalizzazione del consumo dei farmaci dell’apparato gastroenterico, in particolare degli antiulcera, per i quali la Regione ha adottato specifici provvedimenti di promozione dell’utilizzo di farmaci a brevetto scaduto (i cosiddetti farmaci generici), in tutte le situazioni in cui erano disponibili. Il miglioramento dell’assistenza farmaceutica si osserva anche nell’uso di farmaci per l’apparato cardiovascolare, il cui consumo è aumentato nel 2007 del 5,9%. Un altro dato della Sardegna appare degno di rilievo: la spesa per ticket è fra le più basse del Paese, 4 euro per abitante, a fronte di una media nazionale di 9 euro. .  
   
   
GRUPPO HSS (CIR) RISULTATI AL 30 SETTEMBRE 2008 : CONTINUANO A CRESCERE RICAVI ED EBITDA RISULTATI CONSOLIDATI DEI PRIMI NOVE MESI DEL 2008  
 
 Milano, 20 ottobre 2008 - Si è riunito il 17 ottobre a Milano, sotto la presidenza dell’ing. Claudio Stabon, il Consiglio di Amministrazione di Hss-holding Sanità e Servizi Spa per esaminare i risultati consolidati dei primi nove mesi del 2008. Nel periodo in esame il Gruppo Hss ha conseguito ricavi consolidati per 179,9 milioni di euro, in crescita del 43,2% rispetto ai primi nove mesi del 2007 (125,6 milioni), grazie allo sviluppo di tutte le aree di attività. Il margine operativo lordo (Ebitda) è stato di 21,2 milioni di euro, in crescita del 42,2% rispetto ai primi nove mesi del 2007 (14,9 milioni). Il risultato netto consolidato è stato positivo per 1,1 milioni di euro, rispetto a una perdita di 0,1 milioni nel corrispondente periodo del 2007. La posizione finanziaria netta consolidata del Gruppo Hss presentava al 30 settembre 2008 un indebitamento netto di 125 milioni di euro, rispetto a 148,6 milioni al 31 dicembre 2007. Il miglioramento è la risultante, da un lato, della sottoscrizione nel mese di giugno 2008, da parte di Cir e dei fondi di Morgan Stanley già azionisti di Hss, di un aumento di capitale in Hss per complessivi 40 milioni di euro, e dall’altro dell’aumento dell’indebitamento finanziario per le acquisizioni e gli investimenti effettuati nei primi nove mesi dell’esercizio. Nei primi nove mesi del 2008, il Gruppo Hss ha proseguito nel rafforzamento delle società operative controllate e nella ricerca di nuove opportunità di sviluppo per consolidare la presenza del Gruppo nel settore della sanità. In particolare, il 3 ottobre 2008 Istituto di Riabilitazione S. Stefano Srl, società controllata al 100% da Hss, ha perfezionato l’acquisizione da Générale de Santé Italia del 100% del capitale di Centro Cardinal Ferrari Srl, società che gestisce un ospedale specializzato in riabilitazione neurologica a Fontanellato (Parma). La struttura, che dispone di 91 posti letto, opera in regime di accreditamento con il Servizio Sanitario Nazionale e fa parte della rete regionale emiliana di riabilitazione delle gravi cerebro lesioni acquisite (Gracer). Il Gruppo Hss, che ad oggi gestisce complessivamente un totale di 4. 823 posti letto, ai quali si aggiungono circa 500 posti letto in fase di realizzazione, è oggi attivo nella: - gestione di residenze per anziani, con 35 residenze gestite (circa 3. 600 posti letto operativi e oltre 450 in fase di realizzazione); - gestione di ospedali e centri di riabilitazione, con 7 strutture di riabilitazione (in Lombardia, Emilia Romagna, Trentino e Marche), 8 comunità di riabilitazione psichiatrica (in Liguria, Piemonte e Lombardia) e 13 centri ambulatoriali, per un totale di 1. 100 posti letto operativi e 50 posti letto in fase di realizzazione; - gestione di un ospedale e di attività ad alta tecnologia all’interno di ospedali, con 7 reparti di diagnostica per immagini. .  
   
   
LA PITTURA DEL VERO TRA LOMBARDIA E CANTON TICINO (1865 -1910) ALLA PINACOTECA GIOVANNI ZÜST DI RANCATE  
 
Milano, 20 ottobre 2008 - Paesaggi suggestivi e frammenti di vita quotidiana, pervasi da grande forza espressiva, sono il filo conduttore della mostra La pittura del vero tra Lombardia e Canton Ticino (1865 -1910) che si tiene alla Pinacoteca Giovanni Züst di Rancate (Mendrisio - Canton Ticino, Svizzera) dal 21 settembre all’8 dicembre 2008. Coordinata da Mariangela Agliati Ruggia, curatrice della Pinacoteca Züst, e da Alessandra Brambilla, collaboratrice scientifica, la rassegna si collega al ciclo di esposizioni precedenti - fra cui quella dedicata alla Scapigliatura nel 2006 – e prosegue il percorso di studio e di ricerca rivolto all’Ottocento italiano e ticinese, iniziato nel 1990 dall’Istituzione svizzera. Un’importante esposizione che pone al centro dell’attenzione il Naturalismo e il Verismo. Due movimenti artistici ispirati alla descrizione della realtà che, insieme alla Scapigliatura, al Divisionismo e al Simbolismo, hanno caratterizzato il complesso e variegato panorama culturale milanese tra la fine dell´Ottocento e i primi anni del Novecento. Le origini e gli sviluppi della pittura del vero costituiscono inoltre il punto di osservazione per documentare il determinante influsso esercitato dal capoluogo lombardo sull’area ticinese. Curata da Giovanni Anzani ed Elisabetta Chiodini, la mostra propone una carrellata di circa 70 opere che permettono di cogliere il fermento culturale e le nuove tendenze in atto fra gli artisti dell´epoca. I pittori, che manifestano una forte attenzione per la realtà e per la società a loro contemporanea, raffigurano personaggi e immagini a cui è affidato il compito di narrare la vita di tutti i giorni, per arrivare a una dimensione più allargata che affronta temi sociali. Il percorso espositivo accosta i dipinti dei grandi maestri della tradizione pittorica lombarda - fra i quali Capriolo morto di Giovanni Segantini o La sostra di pietra di Eugenio Spreafico - a quelli di importanti artisti svizzeri - come Berta, Franzoni, Rossi, Preda o Galbusera -, offrendo al visitatore un’accurata ricognizione dei soggetti con cui si è espressa la pittura del vero tra Milano e l’area ticinese. Elemento di novità della mostra è la presenza di numerose opere “quasi inedite”: presentate al pubblico in occasione della loro realizzazione, le tele successivamente non sono state mai più viste perché conservate in collezioni private o acquistate direttamente dall’autore. La pittura di paesaggio. Nella rassegna svolge un ruolo di primo piano la pittura di paesaggio il cui rinnovamento ha aperto la strada verso il Naturalismo e il Verismo. Protagonista assoluto di questo rinnovamento è la figura di Filippo Carcano, a cui è dedicata una sorta di “personale” con la quale si apre l´esposizione. L´artista milanese porta infatti a compimento un processo di innovazione che modifica il modo di rappresentare il paesaggio: da veduta legata a schemi stilistici predefiniti, si evolve verso la ricerca e la restituzione sulla tela delle impressioni che derivano dall´osservazione del vero. Al Maestro del naturalismo lombardo, e al nuovo modo di indagare la realtà, si riferisce una folta schiera di autori fra cui Eugenio Gignous e Emilio Longoni. L´attenzione per il vero non si limita al paesaggio, ma guarda anche alla città. I nostalgici navigli di Emilio Gola, vivacizzati dalla presenza delle sue inconfondibili lavandaie, e le vedute della Milano innevata di Mosè Bianchi, offrono un’immagine singolare del capoluogo lombardo che contrasta con il vedutismo più tradizionale. La pittura sociale. Le condizioni politiche italiane e lombarde della fine del Xix secolo, e il contestuale e rapido sviluppo industriale, fanno emergere negli artisti uno specifico interesse per le questioni sociali, tema che riveste un ruolo di primo piano nell’iconografia della pittura verista. Le opere di Giovanni Segantini (La raccolta dei Bozzoli) di Francesco Filippini (La Strigliatura della canapa) o di Giovanni Sottocornola (L’uscita delle operaie dallo stabilimento Pirelli) testimoniano una particolare attenzione per il tema del lavoro, mentre i dipinti di Angelo Morbelli, che ritrae gli anziani ricoverati nel Pio Albergo Trivulzio, interpretano lo stato di emarginazione delle classi più povere. Connessi al vero sono anche il tema del lavoro giovanile, del lavoro femminile o quello dell’infanzia, spesso vittima delle contraddizioni e delle trasformazioni sociali del tempo. E’ del ticinese Luigi Rossi (1853 -1923) La scuola del dolore, esposto nel 1895 alla biennale di Venezia, un dipinto di grande dimensione nel quale l´autore mette a fuoco il dramma dell´infanzia abbandonata. Ritratti e natura morta. Anche la ritrattistica e la natura morta sono soggetti pittorici particolarmente richiesti dall´emergente ceto borghese poiché soddisfano le necessità di arredamento dei salotti buoni. In linea con il clima di rinnovamento, la ritrattistica registra un’evoluzione facendosi più libera e sciolta. L´artista raffigura il personaggio descrivendone la condizione sociale oppure tende a indagare la figura nella sua psicologia e nella sua vita interiore. Anche la natura morta, genere affermatosi negli anni successivi all´unità d´Italia, supera ben presto i dettami della pittura tradizionale e raggiunge spesso ottimi livelli grazie all´impegno di artisti di alto profilo fra cui Giuseppe Pellizza da Volpedo (Le zucche) e i ticinesi Adolfo Feragutti Visconti e Luigi Rossi del quale sarà possibile ammirare anche La polenta, una tela esposta a Parigi nel 1889 nella mostra del centenario della rivoluzione e riproposta per la prima volta al pubblico, in occasione di questa rassegna, dopo essere uscita per decenni dal circuito espositivo. La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale (www. Silvanaeditoriale. It) con saggi di Giovanni Anzani ed Elisabetta Chiodini e schede di Giovanni Anzani, Mariangela Agliati Ruggia, Matteo Bianchi, Elisabetta Chiodini, Nicoletta Colombo, Giulio Foletti, Monica Vinardi. Pinacoteca cantonale Giovanni Züst - Ch 6862 Rancate (Mendrisio – Canton Ticino) www. Ti. Ch/zuest .  
   
   
GOLF - MONDIALI MASCHILI A SQUADRE IN AUSTRALIA: GRANDE PROVA DELL’ITALIA QUARTA, A UN COLPO DAL BRONZO. TITOLO ALLA SCOZIA  
 
 Roma, 20 ottobre 2008 - Grandissima prova dell’Italia al World Amateur Team Championship/eisenhower Trophy, ossia il Campionato del Mondo a Squadre che si è disputato ad Adelaide, in Australia, sui due percorsi del Royal Adelaide Golf Club (metri 6. 593, par 73) e del Grange Golf Club (West Course, metri 6. 335, par 72) e al quale hanno preso parte ben 65 nazioni. La squadra azzurra si è classificata al quarto posto con 575 colpi (147 141 138 149), alla pari con la Francia, e ha mancato per un solo colpo l’aggancio con la Svezia, che avrebbe fruttato la medaglia di bronzo, nel caso assegnata ex aequo. Federico Colombo, Andrea Pavan e Nino Bertasio hanno eguagliato la miglior prestazione italiana nel torneo, replicando la posizione che avevano ottenuto nel 2004 a Portorico i fratelli Francesco ed Edoardo Molinari e Matteo Delpodio. Ha vinto meritatamente con 560 colpi (136 137 140 147), la Scozia di Callum Macaulay, Wallace Booth e Gavin Dear, formazione molto equilibrata dove tutti hanno dato praticamente lo stesso contributo allo score. A nove colpi il team degli Stati Uniti (569 - 136 137 144 152), che invece ha avuto una grande spinta da Rickie Fowler, vincitore dell’individuale, mentre Billy Horschel e Jamie Lovemark sono stati troppo alterni. La Svezia (Jesper Kennegard, Pontus Widegren, Henrik Norlander) ha difeso con i denti il terzo posto ottenuto con 574 (142 140 139 153). Alla partenza i nordici avevano cinque colpi di margine sull’Italia. Il giro finale si è svolto con un vento fortissimo, ma gli azzurri sono scesi sul percorso del Royal Adelaide con grande determinazione e con il morale alto dopo aver segnato il miglior score del terzo turno, riuscendo a far molto meglio di tanti giocatori abituati a simili condizioni ambientali. Il punteggio per la classifica è stato di 149 (147 il più basso di giornata) dovuto al 72 di Colombo (cinque birdie e quattro bogey) e al 77 di Pavan (un birdie, tre bogey, un doppio bogey), mentre è stato scartato l’80 di Bertasio (un birdie e otto bogey). Grande la soddisfazione del capitano Lorenzo Silva e dell’allenatore Alberto Binaghi per la rimonta rimarchevole, partita dal 17° posto e passata per il 13° e il 6°, ma occorre dare anche atto a entrambi di aver saputo motivare la squadra dopo la partenza difficile. Alle spalle degli azzurri l’Australia, sesta con 578, la Spagna e l’Olanda, settime con 579, il Canada e l’Argentina, none con 580, e il Galles, la Nuova Zelanda e il Sudafrica, undicesime con 581. Nella classifica individuale ha prevalso, come detto, l’americano Rickie Fowler con 280 colpi (68 67 70 75), davanti allo scozzese Callum Macaulay e al canadese Nick Taylor, con 282. Al quarto posto l’altro scozzese Wallace Booth con 285 e al quinto l’inglese Sam Hutsby con 287. Colombo si è classificato all’ottavo con 289 (78 71 68 72), che è risalito dalla 110ª posizione iniziale, al 17° Pavan con 292 (75 70 70 77) e al 53° Bertasio con 298 (72 73 73 80). European Tour: In Portogallo Brilla Alvaro Quiros, 38° Francesco Molinari - Con un bel giro finale in 68 colpi e il punteggio di 283 (72 72 71 68) Francesco Molinari si è classificato 38°, risalendo dalla 58ª posizione, nel Portugal Masters disputato sul percorso dell’Oceanico Victoria Golf Course (par 72) di Vilamoura, nella regione portoghese dell’Algarve. Ha ottenuto il secondo titolo nell’European Tour lo spagnolo Alvaro Quiros (269 - 66 68 67 68), venticinquenne di La Linea (Cadice), che con sei birdie nelle nove buche finali ha nettamente distanziato gli avversari. Al secondo posto lo scozzese Paul Lawrie (272 - 70 65 70 67), al terzo con 273 gli inglesi Ross Fisher e Steve Webster e lo svedese Robert Karlsson, al sesto con 274 il sudafricano James Kingston. Nel 68 di Molinari cinque birdie e un bogey. Sono usciti al taglio Edoardo Molinari, 84° con 147 (73 74), ed Emanuele Canonica, 117° con 153 (75 78). Quiros con i 500. 000 euro di prima moneta (su 3. 000. 000 di montepremi) è salito al 24° posto della money list e si è garantito la partecipazione al Volvo Masters (Valderrama 30 ottobre - 2 novembre) dove sarà in campo anche Francesco Molinari (21° nell’ordine di merito con 809. 441 euro). Lpga Tour: Quartetto In Vetta - Quartetto al comando con 211 colpi nel Kapalua Classic (Lpga Tour), che termina al Bay Course at Kapalua Resort di Maui nelle Hawaii: è formato da Morgan Pressel (72 72 67), Carin Koch (72 71 68), Jee Young Lee (71 70 70) e da Brittany Lang (69 71 71), Al quinto posto con 212 Sun Young Yoo, Il Mi Chung, Laura Diaz e Suzann Pettersen, in vetta con la Lang dopo due turni. In ritardo Lorena Ochoa, 21ª con 216, e Annika Sorenstam, 31ª con 218. Sono uscite al taglio Giulia Sergas, 80ª con 150 (75 75), e Silvia Cavalleri, 109ª con 153 (77 76). Il montepremi è di 1. 500. 000 dollari. Us Pga Tour: Marc Turnesa Solitario - Marc Turnesa (194 - 62 64 69) è rimasto solitario al comando del Justin Timberlake Shriners Hospitals for Children Open (Us Pga Tour), che si sta svolgendo al Tpc Summertin di Las Vegas nel Nevada. Grande prova di Chris Dimarco che con un 63 si è portato dal 58° al secondo posto con 196 (69 64 63), dove è affiancato da Michael Allen (63 69 64) e da Ken Duke (63 66 67). Al quinto posto con 197 Zach Johnson, Chris Stroud e Matt Kuchar, leader con Turnesa dopo due turni, al 14° con 200 David Love Iii, al 27° con 203 Mike Weir. .