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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 05 Febbraio 2009
BORGHEZIO : TRUFFE ALL´UE SUI FONDI AGRICOLI NEL MEZZOGIORNO  
 
L´ufficio europeo di lotta antifrode (Olaf) comunica ufficialmente di aver collaborato con le Autorità di Polizia (Gdf e Cc) italiana in merito ad una mega indagine su sviamenti di fondi agricoli. "La nuova gigantesca truffa, il cui importo totale dovrebbe raggiungere 26 milioni di euro versati a 119 diversi beneficiari, rappresenta - dichiara l´On. Borghezio - l´ennesima prova che i fondi agricoli sono stati e continuano ad essere utilizzati soprattutto nel Mezzogiorno in maniera truffaldina e clientelare, non senza evidentemente ben chiare responsabilità da parte di esponenti politici meridionali". "Ho più volte sollecitato - finora inutilmente - in alcune riunioni promosse dalla Rappresentanza italiana presso l´Ue, la creazione di un "osservatorio" sull´utilizzazione dei fondi Ue in Italia da parte delle delegazioni italiane al Parlamento europeo. Dopo di che ho iniziato un´attiva collaborazione con l´Olaf in riferimento a situazioni concernenti la Campania, da cui ho ricevuto ufficialmente la richiesta di invio di ulteriore materiale utile per le indagini". .  
   
   
NON PIU’ RIFIUTI: GLI SCARTI AGRICOLI DIVENTANO COMBUSTIBILI  
 
La Provincia di Firenze ha stabilito le condizioni per recuperare gli scarti agricoli e vegetali, escludendoli dall’ambito dei “rifiuti” per includerli in quello dei combustibili, puntando in tal modo a far sfruttare vantaggi economici e ambientali. Le novità a riguardo saranno illustrate alla stampa, dall’assessore provinciale all’Ambiente Luigi Nigi, a Firenze, giovedì 5 febbraio, alle ore 12, nella Sala Stampa Oriana Fallaci, in via dei Ginori 8. .  
   
   
MANZATO A BERLINO INCONTRA ZAIA – FRUIT LOGISTICA NON SOLO VETRINA MA OPPORTUNITÀ COMMERCIALE  
 
“In questo momento economico la presenza delle produzioni ortofrutticole di qualità a Fruit Logistica di Berlino non vuole essere solo una vetrina, ma una opportunità per chiudere rapporti commerciali”. Lo ha ribadito il vicepresidente della giunta regionale del Veneto Franco Manzato, che ieri mattina ha voluto essere presente all’inaugurazione della grande rassegna tedesca deticata al mondo dell’ortofrutta, dove ha inaugurato lo spazio espositivo veneto. Manzato ha incontrato nell’occasione il ministro delle politiche agricole Luca Zaia, al quale ha ribadito la necessità di dare più forza alla penetrazione delle nostre produzioni sui mercati di tutto il mondo, costruendo un percorso capace di accrescere la presenza della qualità e tipicità del “made in Italy” all’estero. “In questo scenario – ha sottolineato Manzato – il Veneto anche nel settore ortofrutticolo dispone di prodotti molto importanti per quantità, qualità e varietà, a partire dai radicchi Igp, gli unici a livello europeo che godano dell’Indicazione Geografica Protetta”. “Cercheremo di sfondare sui vari mercati – ha concluso – anche con accordi che cercheremo di chiudere coi vari grossisti di livello internazionale presenti alla rassegna berlinese, forti anche del logo ombrello che fa conoscere a tutti da dove proviene e cosa significa la nostra produzione”. .  
   
   
L´ORTOFRUTTA DEL LAZIO VOLA A BERLINO: PARTE IL RILANCIO DEL SETTORE AGRICOLO  
 
Anche quest’anno Arsial - Assessorato all’Agricoltura della Regione Lazio vola a Berlino per partecipare alla Fruit Logistica 2009 (4-6 Febbraio), la principale fiera di settore a livello internazionale. Presso il Padiglione 4. 1, lo Stand A-06 di 300 mq ospiterà 26 rappresentanti di piccole, medie e grandi imprese del settore, per promuovere prodotti altamente selezionati ed offrire strategie competitive sul mercato internazionale. Il ‘Sistema Lazio’ torna, dunque, a Berlino per consolidare il metodo di lavoro posto in essere nel 2007-08 e proporsi, sempre più, come un modello produttivo unico ed efficiente, dagli elevati standard organizzativi e qualitativi. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di far conoscere ai buyers del mercato tedesco il meglio della produzione regionale, concretizzando strategie di marketing capaci di sostenere la competitività del mercato estero. “Dai mercati regionali - afferma l’assessore regionale all’Agricoltura, Daniela Valentini - al mercato internazionale: il settore orfrutticolo laziale arriva alla ‘Fruit Logistica’ come un unico grande sistema; aziende, Mof, Car, organizzazioni dei produttori e professionali; la nostra regione porta a Berlino la sua forza e quella della sua produzione per un investimento che punta a consolidare la nostra presenza sul mercato tedesco. L’ortofrutta è, infatti, uno dei comparti più significativi dell’agroalimentare regionale. Un comparto che da solo produce 13 milioni di quintali annui (4,5% della produzione nazionale) ed esporta, soprattutto verso i mercati europei, per una valore che si aggira attorno ai 200 milioni di euro. E ‘Fruit Logistica’ è soltanto il primo tassello di un programma più generale che ha già visto l’avvio del nuovo piano di sviluppo rurale che permetterà di mettere a sistema il settore ortofrutticolo grazie alla programmazione integrata di filiera”. “L’ortofrutta - commenta il Commissario straordinario Arsial, Fabio Massimo Pallottini - ha un’incidenza importante per l’agricoltura regionale. Nel Lazio, la produzione lorda vendibile del settore sull’intera agricoltura si attesta al 32%, maggiore della media nazionale che è al 27. Inoltre, la nostra è la sesta regione italiana per produzione lorda vendibile, con il 6% sulla quota nazionale. Riunire in un unico ‘Sistema Lazio’ l’intero comparto ortofrutticolo regionale è stato un passaggio fondamentale per rilanciare un settore essenziale, in un contesto fortemente competitivo e globalizzato”. Il Lazio è tra le regioni italiane più importanti soprattutto per il comparto degli ortaggi freschi. Nella regione sono oltre 120. 000 le aziende con 60. 000 ettari di terreno coltivato, di cui 35. 000 dedicati alla frutta e 25. 000 a verdura e patate, mentre la produzione lorda vendibile è pari a 680 milioni di euro l’anno. .  
   
   
ACCORDO ARENA – JP MORGAN: STIPULATO IL PRIMO CLOSING  
 
Bojano - Jp Morgan ha dichiarato che nella serata del 2 febbraio si sono verificate tutte le condizioni previste dall’Accordo per il Primo Closing, che pertanto è da intendersi perfezionato. L’accordo tra l’altro prevede, una volta verificatesi tutte le condizioni relative al Secondo Closing, la conversione di una parte del credito Jp Morgan pari a 12,5 milioni di euro in azioni Arena ad un prezzo di conversione pari ad euro 0,048 La società, con il perfezionamento del Primo Closing e con l’effettuazione delle misure previste nell’Accordo e nel piano di ristrutturazione, è confidente in una pronta crescita del Gruppo. .  
   
   
AGRICOLTURA: MONITORAGGIO FONTI INQUINANTI IN LAGUNA MARANO  
 
 Marano Lagunare - Nei prossimi due anni, per una settimana ogni tre mesi, le acque della laguna di Marano saranno analizzate per verificare l´eventuale presenza di nitrati e la loro provenienza, al fine di consentire all´Amministrazione regionale di delineare idonee strategie a tutela del territorio, soprattutto a garanzia delle attività agricole e zootecniche nella pianura friulana, e dell´itticoltura. Lo ha confermato a Marano Lagunare, nella sala del Consiglio comunale, l´assessore regionale alle Risorse Agricole, Naturali e Forestali, Claudio Violino, nel corso di un affollato incontro nel quale sono state illustrate le caratteristiche del progetto di ricerca, denominato "Individuazione e caratterizzazione della presenza di fonti di inquinamento nella Laguna di Marano". Con la collaborazione del Comune di Marano e del Corpo forestale regionale - ha spiegato Violino - lunedì due febbraio biologi del Joanneum Research, Istituto di ricerca sulle acque di Graz, coordinati dal goriziano Pierpaolo Saccon, e tecnici dell´Ersa, Agenzia regionale per lo sviluppo rurale, hanno iniziato ad effettuare campionature delle acque lagunari. Il materiale raccolto sarà analizzato nei laboratori di Graz, ed in parte anche a Grenoble, grazie alla collaborazione attivata con un importante istituto della città francese. Il progetto mira dunque a conoscere, grazie a nuove metodologie di ricerca, fattori di possibile inquinamento delle acque dolci della pianura friulana, che vanno ad alimentare il bacino lagunare. Saranno infatti analizzati e campionati oltre 50 diversi punti, scelti non soltanto nell´area lagunare vera e propria ma anche alle foci dei fiumi, in mare aperto e, per la prima volta, sul corso del Tagliamento. Obiettivo, comprendere se l´eventuale presenza di nitrati sia causata dalle attività dell´uomo, oppure dalla presenza di impianti di depurazione, da attività economiche di varia natura, o anche dall´inquinamento dell´aria. Di progetto innovativo in senso assoluto ha parlato Saccon, il biologo goriziano che da 15 anni vive e lavora a Graz e a cui è stato affidato il coordinamento delle ricerche: per la prima volta in Europa - ha precisato - già dalle analisi sarà possibile sapere la provenienza dei nitrati, che non sono soltanto di origine agricola. Come è stato spiegato nel corso dell´incontro, a cui erano presenti molti pescatori, gli operatori del Corpo forestale regionale, oltre a fornire il supporto logistico, ovvero il trasporto dei ricercatori nei siti di prelievo delle acque, garantiranno la regolarità degli accertamenti nella loro veste di ufficiali di polizia giudiziaria. Si tratta in sostanza di un´iniziativa di grande valenza, come hanno voluto sottolineare anche il sindaco di Marano, Graziano Pizzimenti, e il direttore centrale delle Risorse Agricole, Naturali e Forestali, Luca Bulfone, che permetterà di conoscere nei dettagli lo stato di salute della laguna e chiarire la situazione nell´intera Bassa Pianura friulana. .  
   
   
SBUROCRATIZZAZIONE IN AGRICOLTURA: RINNOVATA CONVENZIONE AVEPA – CAA.  
 
 E’ stata rinnovata per i prossimi tre anni (2009 – 2011) la convenzione tra Avepa e Centri di Assistenza Agricola (Caa) per la gestione dei cosiddetti fascicoli aziendali. “Si tratta di un atto fondamentale per la migliore gestione delle attività amministrative che riguardano le nostre aziende agricole – ha commentato il vicepresidente della Giunta regionale Franco Manzato – finalizzata a dare certezze alle imprese nel loro rapporto con la pubblica amministrazione e a diminuire il carico burocratico che pesa sulla loro attività. Per l’attuazione della convenzione saranno impegnati per quest’anno 9 milioni di euro”. I Caa sono di fatto gli intermediari delle imprese agricole e delle loro organizzazioni in tutte le pratiche che le riguardano, a partire, dal punto di vista temporale, dalle richieste di carburante agevolato. “Con la nuova convenzione è stata tra l’altro definita una linea di semplificazione del fascicolo aziendale – ha concluso Manzato – che di fatto costituisce una carta d’identità dinamica di ciascuna azienda ed evita di dover presentare di volta in volta, a seconda delle domande che vengono avanzate, documentazioni che certifichino dimensioni e indirizzi dell’impresa. In pratica abbiamo ridotto il numero di documenti previsti e semplificato le relative modalità di gestione”. .  
   
   
EMILIA ROMAGNA: NUOVE RISORSE PER FINANZIARE TUTTE LE DOMANDE PER LE PRODUZIONI BIOLOGICHE ED AGROAMBIENTALI E PER L´INSEDIAMENTO DEI GIOVANI AGRICOLTORI.  
 
Bologna - Nuove risorse per finanziare le domande delle aziende agricole che sono rimaste escluse, per esaurimento dei fondi, dai bandi per il biologico, per l’agroambiente e per l’insediamento dei giovani agricoltori del Programma regionale di sviluppo rurale. Lo ha annunciato l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni , in seguito a un incontro con le Province dell’Emilia-romagna per verificare lo stato di attuazione del Psr dopo il primo anno di operatività. Il “recupero” di queste aziende - tutte ammesse in graduatoria – è stato reso possibile grazie ad alcune importanti economie ma anche a nuove risorse aggiuntive in arrivo da Bruxelles, ed avverrà già a partire dalle prossime settimane. “Abbiamo ritenuto doveroso integrare gli stanziamenti inizialmente disposti – ha spiegato Rabboni - sia per corrispondere alle aspettative di questi agricoltori, in un anno che si annuncia particolarmente difficile, sia perché gran parte di queste realtà operano in situazioni agricole difficili, in particolare in montagna e in collina dove la loro presenza è essenziale per la qualità del territorio e la tenuta idrogeologica”. Per i pagamenti agroambientali e il biologico i dati sin qui rilevati hanno evidenziato che circa 1. 200 imprese agricole sulle 4. 600 che hanno presentato domanda sono rimaste escluse dai contributi a causa della limitatezza dei fondi disponibili. Quanto agli aiuti per l’insediamento dei giovani agricoltori si è evidenziato che circa un centinaio di richiedenti, concentrati in alcune province, sono risultati esclusi dall’accesso su un totale di 400 domande presentate. “Per le “indennità compensative” - ha spiegato Rabboni - pubblicheremo a breve un nuovo bando con una maggiore elasticità finanziaria adeguata a soddisfare un maggior numero di aziende rispetto all’ultimo bando. Quanto ai giovani agricoltori aumenteremo la dotazione finanziaria del recente bando per poter accogliere tutte le domande in graduatoria. Infine per quanto riguarda gli investimenti per l’ammodernamento delle aziende agricole e per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti dove le domande presentate, hanno superato di 4 o 5 volte la disponibilità finanziaria, abbiamo deciso, per corrispondere, almeno in parte, alle richieste, di aumentare la dotazione del primo bando relativo ai cosiddetti "Progetti di filiera", di prossima pubblicazione. Anche con queste decisioni contribuiamo ad una politica antirecessiva fondata sulla tutela delle aree deboli e contemporaneamente sull’investimento per l’innovazione competitiva”. .  
   
   
PROGETTO EDUCAZIONE ALIMENTARE SGAMBARO: LE INIZIATIVE PRESENTATE AL CASTELLO DI GODEGO (TV).  
 
Promuovere una più consapevole cultura del benessere come espressione di armonico equilibrio tra i propri stili alimentari e l’ecosistema che ci circonda. E’ questo l’obiettivo da cui prende vita il Progetto educazione alimentare Sgambaro, presentato ufficialmente nei giorni scorsi ad una nutrita rappresentanza di operatori dell’informazione triveneta nel corso di una conferenza stampa promossa da Sgambaro presso la sua sede di Castello di Godego. L’articolato percorso formativo si configura oggi come una delle iniziative di riferimento nel Triveneto per la promozione e diffusione di una nuova cultura nutrizionale presso le giovani generazioni. A confermarlo i numeri: oltre 60. 000 bambini delle classi elementari di Veneto, Friuli e Trentino interessate negli ultimi 15 anni e quasi 3000 insegnanti coinvolti in itinerari e percorsi didattici interamente personalizzati nel corso degli anni da Sandra Sgambaro, responsabile Relazioni Esterne Molino e Pastificio Jolly Sgambaro. ”” Ritengo che il successo di questo nostro progetto sia dovuto al fatto di aver trattato, anno dopo anno, le tematiche urgenti e importanti che man mano emergevano. Ultimamente siamo partiti da una giusta lettura degli alimenti quotidiani sottolineando la Tracciabilità ,come indizio di sicurezza, per arrivare oggi alla tematica ambientale della riduzione di anidride carbonica e di conseguenza al progetto a Km0 “Kilometro Zero”. Siamo soddisfatti nel vedere che tutte le insegnanti hanno scoperto un mondo nuovo approvandolo in pieno sia come contenuto che come tipologia giocosa e teatrale con un linguaggio che avvicina il bambino alla comprensione dei temi trattati ”” ( Sandra Sgambaro ). Il Progetto si articola in cinque momenti fondamentali: - la scoperta: i gruppi, composti da un massimo di trenta bambini, sono coinvolti in una lezione giocata alla scoperta del ciclo alimentare. Dalla terra al piatto, viene presentato il lungo percorso di nascita, crescita e lavorazione del chicco di grano. Un viaggio attraverso i cicli delle stagioni che avvicina i bambini alla scoperta di tematiche fondamentali per la scelta di ogni alimento come il rispetto ambientale, la tracciabilità, il Km0. - La visita guidata: al termine della lezione giocata, il gruppo è coinvolto in un percorso didattico attraverso il ciclo di lavorazione del chicco di grano. Sulle tracce di 00Chicco, personificazione animata del prezioso frutto di una spiga, i bambini entrano nel molino e pastificio. L’obiettivo è far scoprire attraverso la diretta esperienza sensoriale di tutte le fasi di lavorazione, come nasce la pasta nei suoi diversi formati, quali sono le sue caratteristiche nutrizionali ed organolettiche principali, quale è il suo valore nel contesto di una corretta e sana nutrizione. - La promozione diretta nelle scuole: al fine di una più incisiva ed efficace sensibilizzazione della consapevolezza alimentare e di una corretta alimentazione Sgambaro propone in collaborazione con enti ed associazioni professionali e del territorio momenti di incontro e confronto aperti a tutti gli studenti Triveneti. Ne è un esempio il concorso Bambini cronisti della montagna promosso nello scorso mese di dicembre in collaborazione tra gli altri con Ussi (Unione stampa Sportiva Italiana), Hartmann e Ski Civetta che ha visto la partecipazione di tutti i plessi scolastici del comprensorio di Alleghe, Forno di Zoldo e Cencenighe. - Il giornalino: è la grande novità Sgambaro per il 2009, rivolto ad un target di lettori dagli 8 ai 12 anni, si propone di avvicinare a tematiche importanti come la tracciabilità, il rispetto ambientale, la promozione della salute ed il concetto di Km0 attraverso l’utilizzo del linguaggio del fumetto. - Il sito Internet : www. Visitapastajolly. Com appositamente creato per facilitare e rendere disponibile in maniera moderna le tematiche per una più consapevole cultura del benessere come espressione di armonico equilibrio tra i propri stili alimentari e l’ecosistema che ci circonda. Tutte le iniziative, illustrate da Pierantonio e Sandra Sgambaro, sono state direttamente sperimentate da alcuni giornalisti ed operatori dell’informazione, coinvolti in una lezione giocata e successiva visita guidata con una classe di alunni trevigiani della seconda elementare. .  
   
   
BAYER CROP SCIENCE SCRIPT EDITORE DI COLTURA & CULTURA: LO STRUMENTO PER CONOSCERE IL SISTEMA AGROALIMENTARE ITALIANO  
 
La collana "Coltura & Cultura" si compone di 12 volumi, ognuno dedicato ad una coltura tipicamente italiana. I volumi contribuiscono ad arricchire le conoscenze dei lettori sul valore delle colture tipiche e dei sistemi di produzione agroalimentare italiana, valorizzando lo stretto connubio che lega da sempre storia e territorio. Lo stile scelto per la trattazione dei vari argomenti è semplice e accurato, sintetico ed esaustivo, così come la struttura dei volumi, che si avvale di originali quadri riassuntivi e di un´ampia documentazione fotografica. La varietà e l´attualità degli argomenti trattati rispondono con successo tanto agli scopi divulgativi quanto alle richieste e alle finalità degli operatori professionali e di coloro che desiderano avvicinarsi ai principali protagonisti dell´industria agroalimentare italiana. Coltura & Cultura, piano dell´opera titoli già pubblicati. La vite e il vino. Il grano. Il pero. Il mais. Il pesco. Il melo. Il riso. Prossime uscite. 2009: l´olivo e l´olio. Il carciofo. Il pomodoro. La patata. La fragola. .  
   
   
GUSTI, INGREDIENTI, RISPARMIO DI TEMPO E SEMPLIFICAZIONE NELLA SCELTA DEI PRODOTTI DI LARGO CONSUMO PIÙ INNOVATIVI ELETTI PRODOTTO DELL’ANNO.  
 
Sono stati oltre 8 mila i consumatori che hanno eletto i Prodotti dell’Anno 2009: in gara oltre 120 prodotti suddivisi in 45 categorie. I vincitori sono stati premiati dai consumatori sulla base di diversi criteri relativi all’attrattività e al valore d’uso: dalla funzionalità del pack alla ricettazione, dalla tecnologia utilizzata all’efficacia della formula. "Innovazione e soddisfazione del consumatore sono la chiave del successo: Prodotto dell´Anno–commenta Simonetta Flores, amministratore delegato di Marketing e Innovazione Italia - premia i prodotti con queste caratteristiche e consente loro di essere riconosciuti tramite l´utilizzo del Logo sul pack e in comunicazione. Perché i consumatori si fidano delle scelte dei consumatori". L’elezione si è basata sui risultati dell’importante indagine svolta sul campione di consumatori interpellati da Tns Infratest su atteggiamenti, sensibilità, attese nei confronti dell’innovazione in generale e per ogni singola categoria merceologica. La ricerca ha consentito di rilevare alcuni aspetti interessanti relativi ai consumatori italiani, che hanno espresso l’esigenza di una maggiore innovazione nei prodotti. In particolare, il 79% degli intervistati si dice propenso a sperimentarne di nuovi, ma ben il 73% ritiene che i nuovi lanci non siano prodotti realmente differenti da quelli già presenti sul mercato; inoltre, il 66%, nonostante la congiuntura economica così delicata, dichiara di essere disposto a spendere di più per un prodotto veramente nuovo. I risultati della ricerca indicano tre elementi principali che caratterizzano i comportamenti dei consumatori italiani. Prima di tutto, la diminuzione del reddito porta a prestare sempre più attenzione al prezzo del prodotto, sempre tenendo conto della qualità di ciò che si acquista. C’è una maggiore disponibilità a pagare qualcosa in più per acquistare un prodotto che permette di risparmiare tempo. L’approccio etico al mercato e il rispetto dell’ambiente sono i requisiti essenziali per avere fiducia nel prodotto. In crescita anche la domanda di prodotti naturali e che abbiano un effetto positivo sulla salute. Dalla ricerca si evidenziano anche due trend in evoluzione: Individualita’ e Semplificazione. I consumatori, infatti, cercano sempre più prodotti distintivi, che garantiscano esperienze sensoriali diverse e uniche (gusti, ingredienti, profumi) e prodotti che facciano risparmiare tempo e semplifichino la quotidianità. Tra i prodotti dell’Anno 2009 acque fortificate Nestlé Fitness, alimenti funzionali Yoga aq antiossidante quotidiano, baby food Mellin baby cena e baby buonanotte, bevande infanzia frùttolo frullix, caramelle e gomme Saila confetti teneri sugar free, carne carnealfuoco Aia, condimenti glassa gastronomica Ponti, conserve ittiche Rio Mare extrà, contorni surgelati 4 salti in padella Findus contorno 10 verdure, dolci cioccolatino nero Perugina, formaggi Parmigiano Reggiano 30 mesi, gelati Carte d’or chocolate, piatti pronti Valfrutta la crema pronta, prodotti da forno Mulino Bianco pan di casa, salumi zero24 Beretta linea spuntino e spuntino maxi, snack salati zero24 Beretta linea snack - piadine - sandwiches – crock, sughi 4 salti in padella Findus i sughetti, surgelati Findus sofficini doppio ripieno. Il Logo Eletto Prodotto dell’Anno. I Prodotti dell’Anno possono esibire il Logo Eletto Prodotto dell’Anno nella propria comunicazione, quindi sul pack, nelle campagne stampa, tv e promozionali, etc, facilitandone la riconoscibilità all’atto dell’acquisto da parte del consumatore nei supermercati e negli ipermercati italiani. Il Logo Eletto Prodotto dell´Anno è uno dei più diffusi e conosciuti dai consumatori di tutto il mondo. Alla sua quarta edizione in Italia, il premio riscuote sempre maggior successo dimostrato da un importante aumento di nuove aziende partecipanti. Dalle ricerche (Fonte Tns Infratest 2007) emerge che il 78% dei consumatori si dichiara più propenso ad acquistare un prodotto se espone il Logo Eletto Prodotto dell´Anno. Sono inoltre significativi gli aumenti delle vendite e il miglioramento della presenza a scaffale dei prodotti vincitori. .  
   
   
SALUMIFICIO PEDRAZZOLI : LEADER NELLA PRODUZIONE DI SALUMI BIOLOGICI E CONVENZIONALI  
 
Nuova immagine per il Salumificio Pedrazzoli che si rinnova, portando una ventata di novità nella comunicazione di matrice tradizionalista che caratterizza da sempre la salumeria italiana. Il processo di rinnovamento, trasversale alla comunicazione del Salumificio Pedrazzoli, azienda italiana di origini mantovane nata nel 1951, leader nella produzione di salumi biologici e convenzionali - nasce dalla volontà di distinguersi in un settore spesso associato ad una rappresentazione datata e tradizionale del mondo contadino. Il processo ha coinvolto il sito internet www. Salumificiopedrazzoli. It ed il packaging delle linee dei prodotti. “La nostra decisione di rinnovare l’immagine e scegliere un linguaggio più vicino ai bisogni del consumatore – sottolinea Elisa Pedrazzoli, dell’omonimo Salumificio – è maturata dalla convinzione che dobbiamo guardare al futuro e dare un’immagine dei nostri prodotti al passo con i tempi, reinterpretando le nostre radici e la nostra tradizione in chiave moderna”. La scelta di un linguaggio più diretto nasce dalla volontà di rendere maggiormente visibile e comunicabile il nostro percorso volto a garantire la sicurezza dei nostri prodotti. Denominatore comune ed elemento ispiratore, da sempre al centro della filosofia aziendale, è il concetto di trasparenza per trasferire in maniera chiara al consumatore le informazioni sul prodotto e sulla realtà aziendale, fattori sempre più importanti alla luce delle emergenze alimentari provenienti dall´estero che recentemente hanno coinvolto il settore. “Abbiamo scelto un linguaggio sobrio e nel contempo diretto, ma mai banale, che trae spunto da settori non food, proprio per ringiovanire un’immagine troppo codificata ed associata al mondo agreste in senso lato” continua Elisa Pedrazzoli. Il salume fa tendenza e diventa moda. Un’interpretazione che emerge già dalla home page del sito www. Salumificiopedrazzoli. It dove il nero funge da palcoscenico al logo del Salumificio Pedrazzoli, per poi lasciare spazio di volta in volta ai diversi prodotti – che appaiono quasi come opere d´arte, nobilitandoli – e diventano i principali protagonisti della comunicazione on line, creando pathos ed alimentando il desiderio di essere assaporati da chi li guarda. L’architettura del sito prevede differenti sezioni: aree dedicate a ciascuna delle tre linee di prodotto – tradizionale, Q+ (dedicata a salumi extraselezionati, tanto da essere ´numerati´) e primavera (la linea biologica) – una parte riservata alla sede, allo staff, alla produzione ed anche ai riconoscimenti ottenuti dal Salumificio raccolti sotto la voce qualità. E’ inoltre in corso la creazione di un’area dedicata ad It Osteria del Maiale, il primo ristorante con showroom del Salumificio Pedrazzoli, aperto solo da un paio di mesi. In questa area è in fase di valutazione un progetto di e-commerce dedicato alla vendita dei prodotti del Salumificio. Il rinnovamento ha riguardato anche il packaging delle linee dei prodotti del Salumificio Pedrazzoli. Il packaging della nuova linea Q+, dedicata ai salumi extra selezionati, tanto da essere ‘numerati’, nasce come una proposta ‘trasgressiva’ per un settore così tradizionale come quello della salumeria italiana. Per la linea Q+ si è optato per un linguaggio immediato, scegliendo l’essenzialità della lettera Q, con il segno + ad indicare una qualità extra, entrambe in argento su campo nero. Una scelta ispirata alla moda, con un effetto minimal che enfatizza la genuinità delle forme, reinterpretando in modo dinamico e giovane, con la confezione trasparente (è l’esempio dello zampone il Cantone) i prodotti della ricca tradizione italiana. Nuova immagine anche per il packaging che firma la linea biologica, la linea Primavera. Il nuovo packaging della linea biologica si ispira ad un linguaggio grafico ricercato che attinge direttamente dalla natura, con la rappresentazione di un giardino, e nella scelta del colore verde impreziosito qui con inserti dorati che stanno a testimoniare la preziosità e l’eccellenza dei prodotti bio, che rispondono alle esigenze di un consumatore evoluto e particolarmente attento. “Perché – spiega Elisa Pedrazzoli - il packaging diventa il biglietto da visita della qualità del Salumificio Pedrazzoli, è un elemento di comunicazione e di valorizzazione dell’azienda e contribuisce a trasmetterne in maniera chiara e coerente il suo posizionamento”. E non solo. Elisa Pedrazzoli diventa testimonial dei suoi prodotti. “La scelta di diventare testimonial dei prodotti della linea Q+ - sottolinea Elisa Pedrazzoli – nasce dalla considerazione che ci mettiamo, in gioco in prima persona, garantendo la qualità dei nostri prodotti”. .  
   
   
SCALOGNO TRADIZIONALE FRANCESE, PER UN GUSTO INIMITABILE! ARRIVA ANCHE IN ITALIA CON IL MARCHIO ÉCHALOTE DE TRADITION LO SCALOGNO DI QUALITÀ  
 
Lo Scalogno Tradizionale francese fa il suo ingresso nell’universo culinario italiano: coltivato principalmente in Bretagna e nei Paesi della Loira, nel 2008 ha raggiunto una produzione di circa 35. 000 tonnellate, quantitativo che designa la Francia come primo produttore europeo. Un dato importante, che sottolinea il costante impegno dei produttori francesi dell’Échalote Traditionnelle per conferire il marchio di qualità europeo a questo prodotto e la denominazione Stg - Specialità Tradizionale Garantita, una grande promessa e allo stesso tempo una garanzia per il consumatore finale. Lo Scalogno Tradizionale francese ha una particolarità essenziale, che lo differenzia da altri prodotti simili: oltre al forte legame con il territorio di produzione, l’Échalote Traditionnelle non si semina, ma nasce da un bulbo che è piantato a mano nella terra e che si moltiplica. È proprio questo che distingue lo Scalogno di Tradizione da altri prodotti della famiglia delle Liliaceae, o più semplicemente detti “a semina” come la cipolla. Questi ultimi sono coltivati in grandi quantità e non hanno lo stesso aspetto, struttura e gusto. Il nome Échalote Traditionnelle indica, dunque, un prodotto dalle caratteristiche veramente particolari. Innanzitutto la versatilità dello Scalogno Tradizionale francese, che lo rende adatto ad ogni ricetta: un ingrediente fondamentale per la preparazione di sughi e un tocco particolare dato ad una semplice insalata, per passare ai piatti a base di carne e selvaggina. Crudo oppure cotto è il dettaglio imperdibile che risveglia il gusto dei piatti più semplici. L’échalote Traditionnelle è l’essenza della cucina classica o contemporanea, dalla preparazione più semplice a quella di alta gastronomia, non a caso il suo gusto è più delicato rispetto a quello della cipolla e si caratterizza per un’alta digeribilità. Questo prodotto è frutto dell’amore per il territorio e di un savoir – faire che si tramanda di generazione in generazione, migliorato nel corso degli anni da uomini e donne convinti che la tradizione sia la garanzia migliore di un prodotto di qualità dal gusto inimitabile. .  
   
   
NUOVA LINEA MAIS&FRUIT BONDUELLE: I MIX DI MAIS E FRUTTA TROPICALE INNOVATIVI, VERSATILI E RICCHI DI GUSTO  
 
Bonduelle lancia la nuova linea Mais&fruit, un mix a base di mais e frutta esotica sano e naturale, fonte di fibre e vitamine per il benessere dell’organismo. Mais&fruit Bonduelle è un prodotto estremamente versatile, capace di soddisfare le esigenze dei consumatori più curiosi ed esigenti attraverso l´abbinamento della dolcezza croccante del mais con la freschezza e la golosità della frutta tropicale. Disponibile nelle versioni Mais Ananas e Mais Mango Papaya, la linea Mais&fruit Bonduelle è una specialità venduta nel comodissimo formato doppia vaschetta monodose da 85 g. Mais&fruit può essere consumato a temperatura ambiente o fresco di frigorifero come snack pratico, veloce e soprattutto leggero. Può essere aggiunto allo yogurt, alle macedonie e all’insalata o usato come contorno per dare un tocco esotico alle ricette più complesse. La dolcezza tradizionale del mais si coniuga con ananas, mango e papaya per offrire il tocco in più a tutti i piatti abbinati ed una nuova ed insolita sensazione al palato. Il mix Mais&fruit rappresenta la combinazione ideale per tutti coloro che associano l´attenzione e la cura per il proprio organismo alla ricerca dell´originalità e del gusto tipico delle specialità proposte da Bonduelle tutte a basso apporto calorico e di grassi. .  
   
   
FERRAZZI AL "PINOT NERO DAY" NELL´OLTREPO´ PAVESE  
 
Broni/pv - L´assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, Luca Daniel Ferrazzi, ha visitato ieri l´Oltrepò Pavese, incontrando il mondo vitivinicolo della zona, in occasione del "Pinot nero day". La manifestazione è organizzata dal Consorzio di Tutela Vini Oltrepò per confrontarsi sulla situazione attuale e presentare le strategie future di quello che con i suoi 13. 200 ettari vitati è il più grande distretto vitivinicolo lombardo (terzo in Italia), che punta sul Pinot nero per aumentare e valorizzare le sue produzioni di spumanti Metodo Classico Docg e di rossi di grande pregio. "Quindici milioni di bottiglie di Pinot Nero tra spumanti e rossi fermi - ha ricordato Ferrazzi - quasi tremila ettari (che presto diventeranno quattromila) coltivati con questa nobile uva: l´Oltrepò Pavese, diventata la seconda zona al mondo, seconda solo alla Borgogna, per superficie dedicata al pinot nero, sta investendo in ricerca, tecnica enologica, marketing, per favorire un miglioramento qualitativo che farà sempre più di questo distretto vitivinicolo un punto di riferimento mondiale". "Gli sforzi messi in campo in questi anni dal sistema vitivinicolo dell´Oltrepò e più in generale della Lombardia - ha aggiunto Ferrazzi - stanno traducendosi in risultati qualitativi sempre più riconosciuti sia dagli esperti sia dai consumatori, premiando la lungimiranza di un territorio che sta lavorando bene. Il riconoscimento della Docg allo Spumante Metodo Classico Pinot Nero, che ha fatto il suo esordio con la vendemmia 2007 e del quale nel 2010 potremo finalmente apprezzare la qualità, è solo uno delle testimonianze di questa crescita. Un percorso che, unito alla valorizzazione di quest´uva per la produzione di grandi vini rossi, delinea sempre di più il ruolo dell´Oltrepò nel panorama enologico". In occasione dell´incontro con i produttori, Ferrazzi ha anche tenuto a battesimo il volume "Guida all´utilizzo della Denominazione d´Origine Pinot Nero in Oltrepò Pavese", la più importante pubblicazione scientifica sul Pinot nero mai realizzata in Italia, che in questi giorni sarà messa a disposizione degli oltre 3. 000 produttori dell´Oltrepò. "La pubblicazione è uno strumento che riteniamo indispensabile - ha dichiarato Livio Cagnoni, presidente di Ascovilo (Associazione Consorzi Vini Lombardia) - per supportare i nostri produttori con il più completo e autorevole testo scientifico che analizza il nostro territorio, le caratteristiche dei terreni e del clima ma soprattutto svela tutti i segreti per ottenere dal Pinot nero punte di eccellenza. La sfida sarà quella di crescere ulteriormente, portando presto da 15 a 20 milioni le bottiglie prodotte". Durante la giornata, Ferrazzi ha visitato a Torrazza Coste il Polo Vitivinicolo di Riccagioia. "Un´azienda che - come ha sottolineato il presidente di Ersaf, Roberto Albetti - è prossima a diventare un centro regionale di ricerca, sperimentazione e formazione aperto a tutta la filiera vitivinicola lombarda, sulla quale Regione Lombardia ha investito 9 milioni di euro". .  
   
   
MARCHE: INCONTRO IN REGIONE SULLA RIFORMA DEL MERCATO VITIVINICOLO.  
 
´Quello che riguarda il settore vitivinicolo e` un passaggio importante e va affrontato adeguatamente da tutto il sistema. Per farlo nel modo migliore, tra l´altro, abbiamo promosso l´incontro di ieri, a cui abbiamo invitato esperti e operatori regionali e nazionali, tra cui Giuseppe Martelli, che e` il presidente del Comitato nazionale per la tutela e valorizzazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei vini, e Roberto Bruchi, che e` presidente della Commissione regionale di quel Comitato. La riforma dell´Organizzazione comune del mercato vitivinicolo ci costringe a un cambiamento di mentalita`, ma occorre mantenere un orientamento forte verso la qualita`´. Cosi` il vicepresidente della Giunta regionale e assessore all´Agricoltura, Paolo Petrini, durante l´incontro tenuto oggi in Regione relativo alla riforma del mercato vitivinicolo, prevista dal regolamento europeo 479 del 2008, in vigore dal primo agosto prossimo. L´incontro e` stato promosso per approfondire i riflessi delle novita` normative sulle denominazioni di origine e le indicazioni geografiche dei vini regionali. Hanno preso parte all´iniziativa associazioni di categoria, operatori, docenti universitari, rappresentanti di consorzi di tutela. Durante l´incontro sono stati presentati dall´enologo Alberto Mazzoni per la zona centro-nord e dall´enologo Ido Perozzi per la zona sud, le modifiche di alcuni dei disciplinari di vino Doc e del disciplinare del vino Igt delle Marche che a breve saranno presentati alla Regione e al Comitato nazionale vini. Dall´incontro e` anche emerso che fino al primo aprile prossimo sara` possibile presentare richieste di modifica o nuovi riconoscimenti al Comitato nazionale presso il Ministero dell´Agricoltura, basandosi sull´attuale normativa. Dopo questo termine, infatti, cio` non sara` piu` possibile, le pratiche andranno inviate direttamente agli uffici di Bruxelles, con un presumibile allungamento dei tempi e maggiori difficolta`. Le nuove misure inerenti i vini di qualita` comunitari entreranno in vigore il 1 agosto 2009 e prevedranno, sostanzialmente, il transito dei nostri vini a Docg, Doc e Igt nel sistema delle Dop e Igp nonche` il passaggio del momento ´decisionale´ legato al riconoscimento delle nuove denominazioni da Roma a Bruxelles, analogamente a quanto succede oggi per i prodotti a Dop e Igp. Fatte salve, ovviamente, tutte le Docg, Doc e Igt gia` riconosciute alla data del 31 luglio 2009, che verranno automaticamente registrate nel registro europeo delle denominazioni protette, salvo casi particolari. La riforma Ocm vino introdurra` tra l´altro due aspetti fortemente innovativi in grado di influenzare notevolmente il mercato dei prossimi anni. Il primo riguarda i vini Igp (cioe` gli attuali Igt), per essi rilevera` la delimitazione della zona di vinificazione. Quindi mentre oggi, ad esempio, si puo` produrre un vino Igt Abruzzo raccogliendo le uve nei vigneti delle colline Teatine, ma vinificandole in una cantina situata nelle Marche, in futuro cio` non sara` possibile. Inoltre ci sara` la necessita`, per gli stessi vini, di prevedere un organismo di certificazione che verifichi il rispetto delle disposizioni previste dal disciplinare, con tutti gli obblighi e i costi connessi. L´altro aspetto riguarda la categoria degli attuali ´vini da tavola´, sostituita dalla nuova categoria dei vini ´generici´ con indicazione di vitigno e annata, categoria che tutta la filiera vitivinicola del nostro Paese ha osteggiato apertamente. Ora, dal momento che e` stata ormai ufficialmente inserita nella nuova regolamentazione, sarebbero necessarie regole per garantire il consumatore sul contenuto della bottiglia. Cio` anche per non danneggiare eccessivamente le produzioni da vitigni tradizionali. Si rende, insomma, necessaria una seria riflessione su come innovare il sistema giuridico che regolamenta il nostro vino nel recepire al meglio la normativa comunitaria. In questa prospettiva va il lavoro della Regione Marche, dei tecnici e operatori regionali, delle associazioni di categoria e dei tecnici ministeriali. .