Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


GIOVEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 MODA E TENDENZE ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Giovedì 05 Febbraio 2009
CRISI DELL´AUTO: I DEPUTATI EUROPEI CHIEDONO AIUTI PER L´INDUSTRIA  
 
 Strasburgo, 5 febbraio 2009 - Nel dibattito in Aula tutti i deputati hanno sottolineato la crisi profonda attraversata dall´industria dell´auto europeo. In molti hanno chiesto un più forte coordinamento a livello europeo delle azioni. Queste dovrebbero riguardare principalmente il rinnovo del parco macchine verso modelli più ecologici, l´innovazione, la ripresa dei crediti all´industria e la tutela dell´occupazione. Per il commissario Verheugen il futuro dell´industria europea sarà ecologico, oppure non ci sarà futuro. Dichiarazione del Consiglio in carica - Alexandr Vondra ha anzitutto sottolineato l´importanza del tema in discussione, rilevando come l´industria automobilistica sia «un fattore chiave dell´economia europea». Grazie alla sua adattabilità dell´industria comunitaria, ha aggiunto, le auto europee sono tra le migliori, le più innovative, sicure, competitive e rispettose dell´ambiente» e «bisogna essere fieri di questi risultati». Ma la crisi economica globale ha portato a una riduzione delle vendite dell´8% nel 2008, rispetto all´anno precedente, e la situazione potrebbe peggiorare nel 2009, anche per l´indotto. Il Ministro ha poi sottolineato che queste difficoltà mettono a repentaglio molti posti di lavoro e, pertanto, l´industria deve essere incoraggiata ad affrontare i suoi problemi strutturali, come la sovracapacità produttiva. A tale proposito, ha ricordato che il piano di risanamento economico europeo e i programmi nazionali prevedono una serie di aiuti. Questi, ha però precisato, devono concentrarsi sull´innovazione, essere mirati e coordinati e rispettare i principi della concorrenza equa e dell´apertura dei mercati. Ha quindi ammonito che non ci deve essere una «corsa ai sussidi» e non è possibile distorcere la concorrenza. Il Consiglio, ha aggiunto, collaborerà con la Commissione per esaminare la possibilità di migliorare i prestiti e proseguirà con il suo dialogo con gli Usa e gli altri partner. Riguardo agli strumenti a disposizione dell´Ue ha posto l´accento su quelli che favoriscono l´innovazione. Al riguardo andranno valutate le potenzialità dei sistemi a propulsione ibrida e elettrica e delle cellule a combustibile. I regimi di rottamazione, ha aggiunto, possono dare impulso alla domanda e avere un impatto positivo. In proposito, ha anche affermato che la Presidenza ha chiesto alla Commissione di proporre al Consiglio europeo di primavera uno schema coordinato volto a incoraggiare il rinnovo del parco auto. Dichiarazione della Commissione - Günter Verheugen ha invitato tutti «alla prudenza» per evitare «di suscitare aspettative che non potranno essere onorate». L´industria dell´auto, ha aggiunto, è un indicatore della congiuntura generale e il «grave rallentamento» della domanda si ripercuote anche in altri settori. Questa riduzione, ha spiegato, è sintomo della mancanza di fiducia e dell´attesa di nuovi sviluppi, pertanto occorre prendere delle misure, tutti insieme, per ripristinare tale fiducia. Dopo aver enumerato le caratteristiche del settore (12 milioni di occupati, orientamento all´esportazione, ecc. ), ha sottolineato che il crollo delle vendite ha portato a 2 milioni di auto invendute. Il surplus di capacità produttiva, ha spiegato, è dell´ordine del 20% per alcune fonti, più alto per altre, e vi sono 400. 000 posti di lavoro a rischio. Il commissario ha poi avvertito che non vi sono garanzie che tutti i siti di produzione esistenti saranno ancora attivi alla fine dell´anno: «la concorrenza è pesante» e l´industria deve promuovere migliori prestazioni. Ha quindi osservato che la legislazione Ue rende la situazione ancora più difficile visto che porta a un aumento dei prezzi. Occorre quindi aumentare la produttività, cosa che avrà conseguenze sull´occupazione. Gli obiettivi della politica Ue, ha poi spiegato, sono di far uscire l´industria dalla crisi e migliorarne la competitività, «affinché l´Ue resti il centro dell´industria automobilistica mondiale». Descrivendo le misure adottate fino ad oggi, il commissario ha ricordato il credito di 9 miliardi di euro, ma ha anche avvertito che «i fondi Bei sono esauriti» e che è necessario garantire ulteriori finanziamenti. Gli Stati membri sono anche autorizzati a ricorrere ad aiuti di Stato per sostenere l´industria, purché questi siano «mirati e non distorcano la concorrenza». Ha poi sottolineato che gli aiuti non devono discriminare i produttori, favorendo l´industria nazionale, e possono consistere nella rottamazione di auto vecchie a favore di modelli più ecologici che abbiano ad esempio minori emissioni. Più a lungo termine, ha menzionato le raccomandazioni di Cars 21 sulla ricerca e l´innovazione. Il commissario ha poi sottolineato che la principale conclusione delle sue discussioni con gli Stati membri è «il no al protezionismo». A livello internazionale, invece, bisogna guardare alle azioni degli Usa: se non è nell´interesse dell´Europa che l´industria americana fallisca, va anche assicurato che gli aiuti di cui beneficia non penalizzino i produttori Ue. Concludendo, ha affermato che «l´industria europea è capace e pronta a reagire per garantire il suo futuro». Interventi in nome dei gruppi politici - Jean-paul Gauzes (Ppe/de, Fr) osservando che il messaggio del commissario «non è di speranza e non contribuisce a ripristinare la fiducia», teme invece che rappresenti un incitamento agli Stati membri a muoversi da soli. A suo parere l´Ue deve invece fare ben altro per un´industria così importante. Ha quindi sottolineato che una risposta coordinata «è fondamentale e urgente per sostenere e amplificare le azioni già intraprese dagli Stati membri». Ha poi sostenuto che, prima di tutto, è indispensabile che il sistema bancario finanzi normalmente l´industria, «ossia a dei tassi e a delle condizioni normali, e con dei volumi che corrispondono ai bisogni dell´industria». Inoltre, «occorre dare un futuro all´industria» ed è quindi indispensabile una vera politica industriale che guardi al futuro e acceleri gli sviluppi necessari, in particolare, nel campo della protezione dell´ambiente e delle esigenze dello sviluppo sostenibile. Ma è anche primordiale che lo sforzo d´innovazione non si realizzi a discapito della crisi e che gli aiuti permettano di agire in questo campo. Guido Sacconi (Pse, It) ha detto di condividere la preoccupazione e il realismo espresso dal commissario. Ha quindi rilevato che una stima prevede una perdita potenziale di 2 milioni di posti di lavoro nel 2009 nell´intera filiera automobilistica, «la maggior parte dei quali nella componentistica». Ha quindi osservato che «viviamo una straordinaria contraddizione: da un lato abbiamo un parco veicolare privato e pubblico molto obsoleto, con alti livelli di emissioni e, dall´altro lato, una domanda che è fortemente rallentata, se non addirittura crollata». Sostenendo di aver apprezzato molto il piano di rilancio deciso dalla Commissione, pur con i suoi limiti, ha sottolineato di intervenire sulla domanda: «una vera manovra anticiclica . Anche in funzione degli obiettivi ambientali». Deplorando che ogni Stato membro abbia preso iniziative individuali e che l´Italia «finora non ha fatto niente», ha auspicato che al Consiglio "Competitività" della prossima primavera «ci sia il massimo di coordinamento, almeno sui criteri», collegando ad esempio i piani di rottamazione «a precisi obiettivi di emissioni». In proposito ha giudicato «intelligente» la soluzione adottata in Francia che consiste nel «variare l´entità del bonus messo a disposizione dell´acquirente a seconda del livello di emissioni della vettura comprata». A suo parere, questo sarebbe «un sistema "win-win", in cui ci guadagnerebbero tutti: l´occupazione, l´innovazione, la competitività e anche l´ambiente». Per Patrizia Toia (Alde/adle, It) «la crisi del settore auto è diventata crisi di un intero comparto, dell´indotto, di altri settori collegati, delle reti commerciali e quindi dei servizi» e ha «prospettive drammatiche sotto il profilo dell´occupazione». Il crollo delle immatricolazioni, a suo parere, «dimostra che non è una crisi di un settore tecnologicamente obsoleto, non nasce all´interno del settore, dall´interno di questa o quell´azienda, per errori manageriali, è bensì una crisi di sistema e come tale va affrontata urgentemente e con decisione proprio dalle istituzioni europee». Se occorre sostenere la domanda, visto che «i consumi sono l´unico volano della ripresa», è anche necessario garantire «un sostegno creditizio per riprendere la produzione, pagare i materiali, sostenere l´occupazione, anche di fronte a un calo degli ordinativi e della domanda». Sottolineando che l´America e alcuni paesi europei stanno già intervenendo e auspicando che l´Italia «passi dalle proposte generiche alle iniziative concrete», ha sollecitato «una più forte azione europea nel piano di rilancio» e anche oltre poiché «il destino delle grandi case europee è un destino comune e i grandi produttori europei non devono trovare concorrenza all´interno del mercato comune sotto forma di diverse forme di aiuti di Stato o di agevolazioni, ma devono trovare una risposta dell´Europa forte, incisiva e coordinata». Anche perché «le sorti del mercato europeo dell´auto si misurano nella capacità di affrontare insieme la concorrenza mondiale». Ha quindi concluso chiedendo che «il sostegno non sia un aiuto, peggio un soccorso, che lascia tutto com´è, ma un incentivo per una capacità competitiva futura del settore sotto il profilo delle innovazioni, di produzioni compatibili con l´ambiente e anche di tecnologie più rispettose dell´ambiente e della sicurezza dei viaggiatori e dei trasporti». Anche Guntars Krasts (Uen, Lv) ha affermato che lo sviluppo è collegato alla disponibilità del credito. Dopo la normalizzazione dei sistemi creditizi, ha spiegato, dovrà essere possibile agire sul settore, salvaguardando la competitività e le prestazioni ecologiche. Rebecca Harms (Verdi/ale, De) ha rilevato l´esigenza di gestire la crisi economica assieme a quella ambientale, sostenendo che sarebbe un errore non essere ambiziosi a favore delle misure per il cambiamento climatico. In proposito, ha deplorato che si sia fatto troppo poco in questa materia. A suo parere, occorre «difendere le auto piccole e ecologiche» e esaminare le potenzialità di quelle elettriche. E´ anche necessario avere una visione d´insieme sul settore dei trasporti e, quindi, considerare anche i mezzi pubblici e incentivare i sistemi sostenibili per il futuro. Per Roberto Musacchio (Gue/ngl, It) «è ormai evidente che la crisi finanziaria è diventata economica e ora sociale, drammatica». E ciò «lo dimostra la situazione dell´auto, dove si presume siano a rischio oltre due milioni di posti di lavoro», soprattutto i più deboli ossia gli anziani e i precari. A suo parere occorre quindi «agire con rapidità e forza» e, in proposito, ha sottolineato la necessità di un coordinamento europeo diretto all´innovazione in relazione al pacchetto clima e al regolamento sulle emissioni. Ma deve anche riguardare la questione sociale: «nessun lavoratore, a partire da quelli anziani e da quelli precari, deve essere espulso, poiché non si può fare l´innovazione cacciando i lavoratori». Pertanto, è necessario adeguare il Fondo sulla globalizzazione e il Fondo sociale, perché «il lavoro in Europa torni ad essere centrale, ad avere quel ruolo che spetta ad esso come fondatore di democrazia». Patrick Louis (Ind/dem, Fr) ha affermato che il settore dell´auto «soffre delle delocalizzazioni e dei dumping sociale, ambientale e fiscale». A suo parere la sola soluzione per difendersi «dai 4X4 americani sovvenzionati e dopati dal ribasso del dollaro . E dai veicoli di gamma inferiore provenienti dalla Turchia o dalla Cina» è di «ristabilire le tariffe esterne comuni». Solo i dazi compensatori alle frontiere, ha insistito, «possono ristabilire uno scambio internazionale leale». Replica della Commissione - Günter Verheugen ha insistito sul fatto che «le misure a breve termine non possono essere in contraddizione con gli obiettivi di lungo termine: il futuro dell´industria europea sarà ecologico, oppure non ci sarà futuro!». Occorre quindi riorientare il settore, nonostante la crisi. Riguardo all´occupazione, ha ricordato che la Commissione ha avanzato delle proposte per un del Fondo di adeguamento più flessibile e, in proposito, ha sottolineato la necessità di agire rapidamente per salvaguardare e aiutare i lavoratori meno qualificati. In merito alla rottamazione, ha rilevato che non vi possono essere norme Ue sugli importi dei premi, ma che sono state proposte delle forbici. .  
   
   
LA PIRELLI DI FIGLINE VALDARNO RESTA SOTTO OSSERVAZIONE  
 
Firenze, 5 febbraio 2009 - Le prospettive per la Pirelli di Figline Valdarno sono state al centro di una domanda d’attualità di Prc alla quale ha risposto l’assessore al lavoro Stefania Saccardi. “Nonostante sia finito il periodo di cassa integrazione la situazione resta sotto osservazione, anche perché la vicenda della Pirelli è legata alla ripresa del settore auto che per il momento non c’è anzi, è sempre più in crisi. Il destino dei 22 lavoratori a tempo determinato è all’attenzione di tutti: dei sindacati, che so che si stanno adoperando in questo senso, e dell’istituzione. Restano le rassicurazioni dell’azienda sulla centralità dello stabilimento di Figline che ci rasserenano ma manteniamo il nostro compito di monitorare costantemente la situazione e di tenere un contatto costante e periodico con l’azienda. L’incontro previsto con i vertici aziendali ancora non c’è stato, forse ci sarà in questa settimana”. Calò ha ribattuto che: “Sulla Pirelli c’è attenzione da parte di tutte le forze politiche perché il futuro di quest’azienda rimane, a tutt’oggi, abbastanza in sospeso. Chi ha seguito l’intera vicenda può notare che tanti dubbi, tante perplessità, tante ansie, degli operatori sono rimasti perché sull’indotto continua a pesare un comportamento dell’impresa che è tutt’altro che chiaro. Primo perché ancora non è stato risolto il problema principale: come riprendere la produzione, le stime, la capacità di investimento e cosa si produrrà di meno rispetto a quello che è stato l’anno precedente. Poi c’è ancora da chiarire fino a che punto la Pirelli ricorrerà agli ammortizzatori sociali. Non abbassare la guardia perché oggi né investimenti, né produzione, né ricerca, né sviluppo di questa azienda hanno avuto una risposta di merito”. .  
   
   
SU UN MERCATO MONDIALE IN CALO NEL 2008 DEL 5%, RENAULT E NISSAN REGISTRANO UN TOTALE DI 6 090 304 VENDITE, CONQUISTANDO UNA QUOTA DI MERCATO MONDIALE DEL 9,4%[1], IN CRESCITA DI 0,3 PUNTI RISPETTO AL 2007.  
 
 Roma, 5 febbraio 2009 - Renault e Nissan hanno venduto rispettivamente 2 382 230 e 3 708 074 veicoli. Su scala mondiale, le vendite di Renault hanno registrato un calo del 4,1%, mentre quelle di Nissan sono incrementate dello 0,9%. Mentre il mercato mondiale regredisce del 5%, il gruppo Renault registra una diminuzione delle sue vendite del 4,1%, aumentando in tal modo la sua quota di mercato e portandola al 3,6%. Il gruppo Renault (Renault, Dacia e Renault Samsung) ha proseguito la sua crescita internazionale, con un aumento delle sue vendite del 1,5% al di fuori dell’Europa, raggiungendo 873 798 veicoli venduti, pari quasi al 37% delle vendite globali del gruppo Renault. In Europa, su un mercato in crisi che ha registrato un calo del 8,1%, il gruppo Renault ha visto la sua penetrazione crescere di 0,2 punti, raggiungendo il 9%. Al di fuori dell’Europa, i risultati più significativi sono i seguenti: - In Brasile, il gruppo Renault ha registrato una progressione delle sue vendite pari al 56,4%, stabilendo con 115 000 veicoli venduti un nuovo record. La quota di mercato del gruppo è aumentata di 1,2 punti arrivando al 4,3% e Renault è entrata nella Top 6 delle marche sul mercato brasiliano. Circa 40 000 Sandero e più di 36 500 Logan sono state vendute in Brasile. - In Russia, le vendite del gruppo Renault sono progredite del 6,8%, superando le 100 000 unità per il secondo anno consecutivo. - In Marocco, il gruppo ha mantenuto la sua leadership, con una quota di mercato del 27,8%. Nove nuovi modelli sono stati lanciati nel 2008: Clio Sportour, Grand Modus, New Mégane, Laguna Coupé, New Kangoo e Kangoo Express, Kangoo Compact, Logan Pick-up e Thalia/symbol. Entro il 2009, il gruppo Renault proporrà la gamma più giovane d’Europa, con un’età media di 2,2 anni (contro 3,8 anni nel 2005). I veicoli della gamma Entry (marche Renault e Dacia) hanno registrato una forte crescita, con 510 000 unità vendute, in aumento del 38,7% rispetto al 2007. Il 28 febbraio scorso Renault ha firmato un accordo di partnership con il primo costruttore russo Avtovaz. Le vendite della marca Lada totalizzano 669 972 unità dal 1 marzo 2008 fino a dicembre 2008. Le vendite di Lada non sono, tuttavia, prese in considerazione nelle vendite del gruppo Renault, non rappresentando un anno intero. Nonostante il calo osservato su parecchi dei suoi principali mercati, Nissan (Nissan e Infiniti) ha concluso il 2008 con 3 708 074 vendite mondiali, pari ad una crescita dello 0,9%. Le vendite sono state stimolate dal lancio di otto prodotti interamente nuovi, cioè Teana, Infiniti Fx, Maxima, il pick-up Np200, Qashqai+2, Kix mini-Suv, Cube e 370Z. In Giappone, Nissan ha venduto 678 126 unità, pari ad un calo del 5,9% rispetto al 2007 su un mercato in cui i volumi sono stati i più bassi dal 1980. La quota di mercato è diminuita di 0,2 punti rispetto al 2007, attestandosi al 13,3%. Negli Stati Uniti, su un mercato in forte calo (-18,0% rispetto al 2007) che rappresenta 13. 242. 701 veicoli, le vendite di Nissan si sono contratte meno del mercato (-10,9%). Le vendite di Nissan e Infiniti totalizzano 951 350 unità. La quota di mercato di Nissan negli Stati Uniti ha raggiunto il record del 7,2%. Le vendite in Europa (ivi compresa la Russia) hanno registrato un nuovo record con 591 139 unità, pari ad una crescita del 5,5% rispetto al 2007 (anno nel quale le vendite sono state particolarmente elevate). Ciò si spiega in gran parte con la popolarità di Qashqai, con 183 294 unità vendute. La Russia si è confermata il principale mercato di Nissan in Europa, registrando 154 340 vendite, che corrispondono ad una progressione del 26,5% rispetto all’anno precedente. Gli altri mercati esteri hanno terminato l’anno registrando una forte crescita, pari a +15,3% rispetto all’anno precedente, registrando 1 404 008 unità. Le vendite in Cina sono progredite del 19,1% grazie al successo di Tiida, la gamma Livina e Sylphy. Le vendite nei Gcc (Gulf Cooperation Council) hanno registrato una crescita del 17,1%, grazie alla notorietà di Tiida e Altima. I veicoli zero emissioni, una priorità per l’Alleanza - Nell’ambito della strategia volta a ridurre le emissioni di Co2 dei veicoli e l’inquinamento dovuto al particolato, l’Alleanza ha sviluppato i suoi piani di rottura, al fine di prendere la leadership del settore automobilistico mondiale nella commercializzazione su larga scala dei veicoli a zero emissioni. L’alleanza definisce delle partnership innovative con governi, città e altre entità che permetteranno di accelerare lo sviluppo dei veicoli elettrici nel mondo intero. Il 2009 segnerà il decimo anniversario dell’Alleanza Renault-nissan. .  
   
   
NASCE 207 SW ECO GPL  
 
Milano, 5 febbraio 2009 - Si amplia l’offerta Eco Gpl del Leone: debutta, infatti, la 207 Sw con doppia alimentazione benzina senza piombo / Gpl. Il veicolo si inserisce all’interno della gamma Peugeot Eco Line, che raggruppa tutti i modelli con alimentazione alternativa, e si affianca alla 207 berlina Eco Gpl e al furgone Ranch Origin Eco Metano già in commercio. La 207 Sw Eco Gpl, abbinata alla motorizzazione 1. 4 75 Cv e proposta negli allestimenti X Line ed Energie Sport (con navigatore portatile integrato Geosat 6 di serie), ha un prezzo di listino che parte da 16. 575€. La 207 Sw Eco Gpl è equipaggiata con un impianto Gpl per il quale non è necessario nessun collaudo ulteriore e che beneficia dell’incentivo statale di 1500€ per le alimentazioni a minimo impatto ambientale. L’impianto è realizzato da M. T. M. - Brc Gas Equipement e comprende il sistema Sequent Plug&drive che provvede alla regolazione della carburazione a gas, mantenendo inalterate le strategie di controllo della centralina benzina, ed esercitando in tempo reale l´ottimizzazione della quantità di combustibile per ottenere sempre una carburazione ottimale indipendentemente dalle condizioni esterne (temperatura, ecc. ) e dalla composizione del combustibile. Inoltre, il Sequent Plug&drive gestisce sia il passaggio da un carburante all´altro in modo molto soft (grazie ad una commutazione sequenziale fasata, brevetto Brc) sia l’interruzione del flusso di Gpl e la chiusura del serbatoio in caso di urto violento, massima garanzia di sicurezza. .  
   
   
MOBILITÀ IN OLTRADIGE, WIDMANN ANNUNCIA UN NUOVO PROGETTO  
 
 Bolzano, 5 febbraio 2009 - L´assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann reagisce alle critiche avanzate nei giorni scorsi sul trasporto pubblico in Oltradige annunciando un nuovo progetto. "Con i comuni interessati stiamo lavorando ad un´intensificazione delle linee di autobus - spiega Widmann - e ad un miglior coordinamento con la ferrovia". I colloqui con le amministrazioni locali sono iniziati già lo scorso autunno, e hanno portato alla definizione dei nodi chiave su cui lavorare. "Con il nuovo orario estivo che entrerà in vigore a metà giugno - annuncia Widmann - ci saranno già delle novità importanti, che ci consentiranno di far partire il progetto per il rilancio del trasporto pubblico in tutto l´Oltradige. Il nostro obiettivo è quello di creare una rete di collegamenti sempre più fitta tra i comuni e le frazioni, e di ottimizzare i collegamenti con la ferrovia". In quest´ottica s´inquadra soprattutto la decisione di inserire il cadenzamento orario e, in alcune fasi della giornata, intensificare le corse prevedendone una ogni trenta minuti. I sempre più frequenti collegamenti con le stazioni ferroviarie situate lungo la linea del Brennero, consentiranno inoltre di ridurre a cinque-dieci minuti i tempi di attesa per le coincidenza. "Con questo nuovo progetto in fase di completamento - conclude l´assessore Thomas Widmann - puntiamo ad ampliare in maniera sensibile anche in Oltradige l´offerta del servizio di trasporto pubblico locale, requisito fondamentale per poter pensare di ridurre il traffico automobilistico e migliorare dunque la qualità di vita degli abitanti". .  
   
   
MOVIBUS LA PROVINCIA DI MILANO ANCORA INSODDISFATTA  
 
 Milano, 5 febbraio 2009 – “Il rinnovo del parco mezzi è già in fase di attuazione, grazie ai finanziamenti regionali e provinciali, che sono stanziati per tutto il territorio. In particolare, per la sottorete Ovest, i fondi provinciali (1,2 milioni di euro) e regionali (4,5 milioni di euro) hanno permesso a Movibus l’acquisto di 35 autobus interurbani lunghi e 9 snodati da 18 metri, di cui 29 già in esercizio, 2 lunghi e 6 snodati da 18 metri in arrivo in questi giorni, altri 3 snodati e 4 interurbani lunghi in arrivo entro il prossimo aprile”. Paolo Matteucci, assessore provinciale alla Viabilità, Mobilità e Trasporti, precisa alcuni aspetti a proposito degli stanziamenti per i nuovi autobus. “Ulteriori finanziamenti per il rinnovo mezzi arriveranno anche in virtù della sottoscrizione, lo scorso novembre, del “Patto per il Tpl”, spiega l’assessore, che ricorda inoltre l’impegno della Provincia di Milano nel regolarizzare il servizio Movibus: “Nei prossimi giorni ci sarà un nuovo incontro con i Comuni interessati, l’Azienda e i sindacati, in modo di fare il punto della situazione, alla luce delle modifiche degli orari in vigore da gennaio, e per portare ulteriori miglioramenti al servizio. Indubbiamente i nuovi autobus risolveranno alcuni problemi di sovraffollamento e comfort, ma dai ripetuti sopralluoghi e controlli effettuati dai nostri uffici emergono ancora criticità legate alla pulizia e alla manutenzione degli autobus. Il continuo lavoro di coordinamento fra il nostro Settore Trasporti, gli Enti interessati e Movibus sta portando a un complessivo miglioramento del servizio, che però non raggiunge ancora gli standard richiesti”. .  
   
   
AUTOSTRADA TIRRENICA: NESSUN RINVIO REALIZZAZIONE OPERA  
 
Roma, 5 febbraio 2009 - In relazione alla notizia di un possibile rinvio della realizzazione dell’autostrada Tirrenica a causa del mancato finanziamento del progetto da parte di alcuni istituti finanziari apparso su siti internet, la Sat (Società Autostrada Tirrenica) precisa che la notizia è destituita di qualsiasi fondamento. Le banche citate non sono mai state coinvolte nell’operazione. L’advisor finanziario della Sat resta Biis del Gruppo Intesa San Paolo a cui spetta il compito di elaborare il piano finanziario dell’opera. .  
   
   
SINDACI E PARLAMENTARI LIGURI A CONFRONTO SULLA VIABILITA’ DEL LEVANTE  
 
Genova, 4 febbraio 2009 - Appuntamento ai primi di marzo con il progetto di fattibilità del tunnel che dovrà collegare la Fontanabuona con il Tigullio, nella zona di Rapallo, per dare respiro a un’area fortemente industrializzata ma carente di infrastrutture. Lo hanno dato ai parlamentari e agli amministratori del Levante, riuniti nella Sala Sivori, il Presidente della Provincia Alessandro Repetto e il senatore Guido Grillo, presidente della Commissione Infrastrutture, Viabilità e Trasporti di Palazzo Madama. Lo studio, ha anticipato il Presidente della Regione Claudio Burlando, prevede due opzioni operative sulle quali dovranno pronunciarsi i sindaci. Il loro costo oscilla sui 200- 300 milioni di euro, dei quali 25 già anticipati dalla Regione per le spese progettuali. Il problema del reperimento delle risorse necessarie per realizzare l’opera si è intrecciato con valutazioni diverse sulle soluzioni più opportune per sbloccare il nodo genovese che, oltre alla gronda di ponente, comprende anche quella di levante, il tunnel della Fontanabuona, quello che deve collegare Rapallo con Santa Margherita e infine il prolungamento di viale Kasman da Chiavari fino a Carasco. “ Attenzione ai grandi progetti – ha messo in guardia Repetto – perché poi si finisce per non realizzare nulla e aggravare i problemi, lasciandoli insoluti. Per il tunnel è necessario definire un piano finanziario. Chi è interessato all’opera deve uscire allo scoperto, mi riferisco in modo particolare alle grandi Fondazioni bancarie del Nord Ovest che possiedono patrimoni ingenti “. Il senatore Grillo ha evidenziato due nuovi aspetti normativi che potrebbero contribuire a finanziare le opere. “ Il Codice degli appalti – ha detto - ha recepito il concetto del valore di subentro che autorizza lo Stato a versare i fondi di propria competenza non all’inizio bensì al termine della convenzione sottoscritta per la costruzione: La seconda novità è che la Cassa Depositi e Prestiti, con un patrimonio di 100 miliardi, può concedere mutui a tassi agevolati per gli investimenti strategici “. D’accordo con Repetto il presidente Burlando che si è detto completamente convinto dell’utilità del tunnel della Fontanabuona che non è alternativo alla gronda di levante e ha il vantaggio di costare un ventesimo di essa. D’accordo anche l’onorevole Gabriella Mondello per la quale “ le infrastrutture non sono di destra né di sinistra; se sono necessarie per lo sviluppo del territorio, bisogna farle “. Del “ partito del fare “ anche il presidente di Carige Giovanni Berneschi che ha lamentato il grave ritardo della realizzazione di opere fondamentali come il terzo valico e la gronda di ponente . “ La Società Autostrade – ha detto – ha incassato in questi anni cinque aumenti tariffari destinati a finanziare quest’ultima di cui però non c’è ancora nemmeno il tracciato: Comunque è da prevedere che i debiti che gli Stati stanno contraendo per aiutare le industrie saranno ripagati, all’uscita della crisi, da un forte aumento dell’inflazione. Pertanto è bene fare oggi opere che nel prossimo futuro si rivaluteranno tantissimo “. Nel corso della riunione non sono mancate le polemiche tra il senatore Grillo e gli onorevoli Biasotti e Scandroglio che hanno accusato il presidente Burlando di aver sposato il progetto del tunnel della Fontanabuona per ragioni elettorali e di aver tolto dalle priorità della conferenza Stato- Regione la gronda di levante. Burlando ha negato tale responsabilità affermando che il documento sempre in vigore è quello sottoscritto nel 2001, con l’opera indicata come essenziale, e che la realizzazione del tunnel è una richiesta avanzata dal territorio e dai sindaci che lo rappresentano. .  
   
   
PUGLIA, AGGIUDICATO L’APPALTO PER I LAVORI DI RADDOPPIO DEL TRONCO ALTAMURA-TORITTO, 1° STRALCIO SULLA STRADA STATALE 96, IN PROVINCIA DI BARI  
 
Bari, 5 febbraio 2009 - L’anas ha aggiudicato in via definitiva l’appalto per la progettazione e l’esecuzione dei lavori di ammodernamento e adeguamento del primo stralcio del tratto compreso tra la fine della variante di Altamura e l’inizio della variante di Toritto, sulla strada statale 96 “Barese”, in provincia di Bari, all’impresa So. Co. Stra. Mo. Srl di Roma, per un importo complessivo al netto del ribasso di oltre 22 milioni di euro. “Con questa aggiudicazione – ha affermato il Presidente dell’Anas Pietro Ciucci – continua l’impegno dell’Anas per dare una risposta alla richiesta delle comunità locali di maggiore mobilità e di migliori collegamenti tra il centro e la periferia del nostro Paese”. L’offerta della società So. Co. Stra. Mo. È stata ritenuta quella economicamente più vantaggiosa tra le 22 offerte che sono state presentate per il bando di gara Il progetto del 1° stralcio, che prevede il raddoppio a quattro corsie dell’arteria dal km 93,598 al km 99,043, rientra nel Piano degli Investimenti Anas 2007–2011 e comporta un investimento complessivo pari a oltre 31 milioni di euro. Il tronco Altamura-toritto è una infrastruttura strategica che rientra nell’itinerario stradale di interesse regionale Bari-matera. Si tratta di una delle principali cerniere tra la Puglia e la Basilicata ed è un tratto di collegamento adriatico-jonico. “I lavori di raddoppio a 4 corsie sono necessari – ha concluso il Presidente dell’Anas – sia in funzione della sicurezza stradale che per gli ingenti volumi di traffico riguardanti il bacino territoriale interessato”. .  
   
   
PAVIA INTERVENGA SUL PONTE DI CASTELLO  
 
Piacenza, 5 febbraio 2009 - L’assessore provinciale ai Lavori pubblici Patrizia Calza ha scritto all´assessore alla viabilità della Provincia di Pavia, Dario Invernizzi, per segnalargli lo stato di degrado del ponte sul Po, lungo la ex strada statale 412, a Castelsangiovanni- Pievetta. “Stanno diventando sempre più numerose ed insistenti – ricorda l´assessore Calza -le segnalazioni dei cittadini residenti nel territorio piacentino che lamentano ammaloramento del manto stradale, mancanza di illuminazione e cattiva manutenzione della pista ciclabile. E’ necessario precisare che da quando le strade ex statali, quali la 412, sono state trasferite, alla fine del 2001, alle Regioni e quindi alle Province, la manutenzione del Ponte sul Po di Castelsangiovanni compete alla Provincia di Pavia, e non più a quella di Piacenza. A quest´ultima spetta invece la cura del Ponte sul Po di Castelvetro. Pur conoscendo bene le difficoltà che le Amministrazioni provinciali incontrano in questi frangenti nel reperimento delle risorse necessarie per poter adempiere compiutamente alle proprie onerose competenze, ho ritenuto opportuna questa segnalazione scritta, che fa seguito a precedenti colloqui telefonici, in considerazione delle condizioni del manufatto. Ho pertanto chiesto di sapere se, nell’ambito della programmazione della Provincia di Pavia, siano stati previsti lavori di manutenzione straordinaria o ordinaria. Ciò al fine di poter fornire ai cittadini interessati informazioni corrette e più circostanziate”. .  
   
   
PIEMONTE, ANAS: AGGIUDICATI LAVORI DI ADEGUAMENTO DELLA STRADA STATALE 32 “TICINESE”, IN PROVINCIA DI NOVARA  
 
Torino, 5 febbraio 2009 - L’anas ha aggiudicato in via definitiva l’appalto per l’esecuzione di lavori di ammodernamento e allargamento della strada statale 32 “Ticinese”, in provincia di Novara. L`intervento prevede l’adeguamento della attuale sede stradale con una corsia da 3,75 metri per senso di marcia e relative banchine da 1,50 metri, e comporterà anche una variante dell`attuale tracciato in corrispondenza dell`abitato di Cavagliano. L’opera d’arte principale è rappresentata dal ponte sul Canale “Regina Elena”. Sono, inoltre, previsti svincoli a rotatoria per l’innesto con la viabilità secondaria, la redifinizione degli attraversamenti idraulici-irrigui, le strade di servizio ai fondi, gli impianti di illuminazione, le barriere di sicurezza e la segnaletica. È risultato aggiudicatario l’operatore economico Cerutti Lorenzo S. R. L. Di Borgomanero (No). L’importo complessivo dell’appalto è di circa di 5,665 milioni di euro. .  
   
   
ANAS, UMBRIA: AGGIUDICATI LAVORI SULLA STRADA STATALE 219 “DI GUBBIO E PIAN D’ASSINO”  
 
Roma, 5 febbraio 2009 - Oggi l’Anas pubblica sulla Gazzetta Ufficiale l’esito del bando di gara per i lavori di costruzione della Variante alla strada statale 219 “di Gubbio e Pian d’Assino” nel tratto Gubbio (località Madonna del Ponte) – Mocaiana, in provincia di Perugia. I lavori sono stati aggiudicati all’A. T. I. Tecnis S. P. A. – Cogip S. R. L. L’appalto ha un importo complessivo di oltre 13 milioni di euro. ”Dopo una lunga attesa da parte dell’intera comunità Eugubina giunge al traguardo l’avvio dei lavori di realizzazione dell’importante arteria che, con 6 Km di tracciato, dalla località Madonna del Ponte fino all’attraversamento del torrente Assino, consentirà di eliminare i pericolosi attraversamenti degli agglomerati urbani di Semonte, Casamorcia, Raggio e Mocaiana”, ha dichiarato il Presidente dell’Anas Pietro Ciucci. L’inizio dei lavori è previsto entro pochi mesi, dopo la stipula del contratto di appalto e l’esecuzione della campagna di indagine archeologica. .  
   
   
FERROVIE DELLO STATO: RAGGIUNTO IN GALLERIA IL RECORD ITALIANO DI VELOCITÀ DI 362 KM/H LA NUOVA LINEA AV/AC BOLOGNA – FIRENZE, ULTIMATA, SARÀ OPERATIVA COMMERCIALMENTE DAL 12 DICEMBRE 2009, COMPLETANDO COSÌ IL PROGETTO DELL’ALTA VELOCITÀ IN ITALIA  
 
 Roma, 5 febbraio 2009 - Conquistati il record di velocità italiano su rotaia sulla nuova linea Av/ac Bologna - Firenze delle Ferrovie dello Stato e il primato mondiale di velocità in galleria. Il 3 febbraio un treno di Fs, il modello Frecciarossa, durante le prove della nuova linea Av/ac Bologna – Firenze, in via di ultimazione, ha raggiunto la velocità di 362 km/h, superando il record di 355 km/h ottenuto il Primo marzo 2008 sulla linea Av/ac Milano – Bologna e segnando, nella Galleria Monte Bibele, il primato mondiale di velocità indoor. Il tunnel di Monte Bibele, con uno sviluppo complessivo di oltre 9 km, è una delle gallerie più lunghe della linea Av/ac Bologna – Firenze che si sviluppa in galleria per 73 km, su 78 di lunghezza complessiva. Le prove di velocità servono a certificare la corretta realizzazione del tracciato ferroviario e la rispondenza ai requisiti tecnici previsti da tutti gli impianti ferroviari. La nuova linea Av/ac Bologna – Firenze sarà operativa commercialmente dal 12 dicembre 2009 e, insieme alla Novara – Milano e con gli ultimi 20 chilometri di ingresso a Napoli, completerà il sistema Av/ac italiano che collegherà Torino a Salerno. Con la nuova linea veloce i collegamenti tra Bologna e Firenze saranno effettuati in poco più di 30 minuti e Milano sarà collegata a Roma in circa 3 ore. .  
   
   
TORINO: INAUGURATA PORTA NUOVA  
 
Torino, 5 febbraio 2009 - Inaugurata ieri la rinnovata stazione di Torino Porta Nuova - Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli insieme con il Presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso, il Sindaco di Torino Sergio Chiamparino, l’Amministratore Delegato delle Ferrovie dello Stato Mauro Moretti e l’Amministratore Delegato di Grandi Stazioni (Gruppo Fs) Fabio Battaggia hanno inaugurato le aree riqualificate del terzo terminal ferroviario più grande d’Italia. Presenti anche esponenti del mondo industriale e immobiliare piemontese. Dopo tre anni di lavoro, Torino Porta Nuova riapre alla città con ambienti e servizi rinnovati ed ampliati, in grado di rappresentare e promuovere un processo di risanamento e di sviluppo dei quartieri e degli spazi urbani circostanti. La principale stazione di Torino, mai inaugurata, ha vissuto oggi il suo primo simbolico taglio del nastro. La prima parte della stazione venne aperta al pubblico nel dicembre 1864, ma i lavori vennero ultimati nel 1868: in quell’anno Torino non era più Capitale d’Italia e si preferì non procedere all’inaugurazione ufficiale della stazione realizzata da Alessandro Mazzucchetti per celebrare i fasti del Regno. Sono complessivamente 50mila i metri quardati riqualificati di cui 15mila dedicati ai servizi, allo shopping e al ristoro. Installate, inoltre, 6 scale mobili e 6 tra ascensori e montacarichi. Superfici restaurate per oltre 13mila mq - tra facciate, marmi e controsoffitti – e più di 23mila mq di nuovi pavimenti e rivestimenti, così si presenta il “cuore” della rigenerazione urbana e del complessivo programma di “rinascimento” della stazione e della città, anche in vista del grande appuntamento del 2011 che vede la Città rappresentare l’Italia intera nel 150° anniversario dell’unità del Paese. I lavori a Torino Porta Nuova proseguiranno per rendere operative, nei prossimi mesi, tutte le strutture commerciali che contribuiranno, insieme al resto delle opere già realizzate, alla valorizzazione della stazione. Gli interventi, per un valore di 45 milioni di euro, sono stati eseguiti in condizioni uniche: durante i lavori la stazione ha continuato ad essere operativa, garantendo la piena fruibilità agli oltre 190mila passeggeri che ogni giorno la attraversano e ai 400 treni che quotidianamente arrivano e partono dai suoi 20 binari. .  
   
   
LETTONIA, PORTI: DATI SULLE ATTIVITÀ DEL 2008  
 
 Riga, 5 febbraio 2009 - Secondo i dati dell’Ufficio centrale di statistica, il volume di merci smistate nei porti del Paese nel 2008 ha raggiunto quota 63,6 milioni di tonnellate, che è pari all’1,9% in più rispetto al 2007. Nel 2008 sono 57,6 milioni di tonnellate sono state caricate nei porti, con un aumento del 4,5% rispetto al 2007. Il volume di carbone caricato è aumentato ed è stato di 18,3 mln di tonnellate (+25,5%). Rispetto all’anno precedente, il volume di grano e cereali imbarcati è salito di 1,5 volte raggiungendo i 2,1 mln di tonnellate. A sua volta il volume dei prodotti petroliferi è diminuito del 3,4% arrivando a 20,3 mln di tonnellate, mentre quello di concimi minerali si è ridotto del 12% rispetto al 2007 (4,6 mln di tonnellate). Per quanto riguarda il legname sono state caricate caricate 3,7 milioni di tonnellate (-21,3%), mentre il volume di cippato(1,5 mln di tonnellate) è diminuito del 12,1%. Per quanto concernce le merci scaricate nei porti lettoni, le tonnellate di merci sono statei 6 milioni, segnando una diminuzione del 17,4% rispetto al 2007. Le merci in container rappresentano la maggior parte delle merci scaricate con 1,2 mln di tonnellate. Il volume di petrolio greggio (0,8 mln di tonnellate) è diminuito del 26,1%, mentre quello di prodotti petroliferi (0,6 mln di tonnellate) del 49,7%. Il volume dei materiali da costruzione è sceso del 5,8% ed è stato pari a 0,9 mln di tonnellate. Lo scorso anno, 28,6 mln di tonnellate di merci sono state smistate dal porto di Ventspils (-8% rispetto al 2007). Il volume di merci caricate al porto di Ventspils nel 2008 è diminuito del 6,2% ed ha raggiunto quota 26,4 mln di tonnellate. Tuttavia, il volume di merci scaricate l’anno scorso si è ridotto del 25,3%. Rispetto al 2007, nel 2008 il volume di merci smistate nel porto di Riga è aumentato del 14% e si è attestato su 29,5 milioni di tonnellate. Sono state caricate merci per 26,4 mln di tonnellate (+17,2%). Nel 2008 il volume di merci scaricate nel porto di Riga è diminuito (3,1 mln di tonnellate) del 7,2% rispetto al’annol precedente. Il volume di merci del porto di Liepaja è stato di 4,2 mln di tonnellate(+3,7%). Quelle caricate sono state pari a 3,6 mln di tonnellate (+8,9%), quelle scaricare sono scese del 19,2%. Neii porti minori il volume è stato di 1,3 milioni ton, con un calo del 7% rispetto al 2007. .  
   
   
L’ACAP INTERVIENE SULL’APPROVAZIONE DELL’EMENDAMENTO SUGLI SGRAVI PER I MARITTIMI IN CORSO DI APPROVAZIONE AL SENATO.  
 
Napoli, 5 Febbraio 2009 - L’acap, l’Associazione Cabotaggio Armatori Partenopei dopo aver appreso che Il Senato nel corso della seduta voterà la conversione in legge del Decreto Milleproroghe Confida che sarà approvato anche l’emendamento che ripristina gli sgravi contributivi ai marittimi per l’anno 2009 così come è stato loro promesso dal Ministro dei Trasporti Altero Matteoli. Gli armatori associati all’Acap anticipano che la mancata approvazione dell’emendamento manderebbe in crisi il comparto dei marittimi locali sia in Campania che nelle altre regioni, costringendo gli armatori alla sospensione del servizio con conseguente licenziamento di centinaia di lavoratori marittimi . .  
   
   
FEDERCOOPESCA A REGIONE LAZIO: RIPRISTINARE AL PIÙ PRESTO UTILIZZO PORTO DI ANZIO  
 
Roma, 5 febbraio 2009 - Pescatori sul piede di guerra, pronti a riconsegnare anche i documenti in Capitaneria e a sbarcare l’equipaggio se non verrà ripristinato al più presto l’utilizzo del porto di Anzio. Dall’assemblea che si è tenuta ieri mattina i pescatori sono andati via con le idee chiare: “non ci sono le condizioni per lavorare in sicurezza, dovremo, quindi, ancora restare fermi come abbiamo fatto ieri. Chi pagherà per questa prolungata inattività?”. Un interrogativo che gli operatori rivolgono alla Regione Lazio, impegnata da quasi due mesi nei lavori di dragaggio del porto. “L’eccessivo ritardo – commenta Claudio Brinati- presidente Federcoopesca-confcooperative Lazio- della Regione nell’avviare la macchina del pronto intervento si sta facendo sentire. La draga che da oltre cinquanta giorni ripulisce i fondali dalla sabbia, non è riuscita a migliorare la situazione. La flotta peschereccia, ma anche le imbarcazioni da trasporto, in queste condizioni rischiano di rimanere a lungo senza poter uscire in mare. A causa, quindi, dei tempi dilatati di reazione dell’amministrazione regionale e di una eccessiva sottovalutazione della gravità del problema, viene violato uno dei principi fondamentali della Carta Costituzionale che è il diritto al lavoro”. I lavori di dragaggio del porto -ricordano alla Federcoopesca-confcooperative- sono iniziati prima di Natale, ma a causa di condizioni meteomarine pessime, la draga messa a disposizione dalla Regione ha lavorato per non più di quindici giorni, portando via 11mila metri cubi di sabbia. Troppo pochi rispetto a quella che si è accumulata nonostante il lavoro della draga. Prima di Natale, infatti, il limite di pescaggio era fissato a 3 metri e 60, mentre con l’ordinanza di ieri sera, il Comandante della Capitaneria di porto l’ha spostato a 3 metri e 20. Un limite che, di fatto, impedisce alla flotta a strascico di poter pescare. “Due - conclude Brinati- le iniziative auspicabili: impiego di una draga più adeguata alle caratteristiche dei fondali e alla mole del lavoro da fare; ammortizzatori sociali per garantire lo stipendio agli equipaggi in questo periodo di forzata inattività”. .