|
|
|
MARTEDI
|
 |
 |
Notiziario Marketpress di
Martedì 10 Febbraio 2009 |
 |
|
 |
LA REGIONE CALABRIA OSTACOLA LO SVILUPPO DELLE RINNOVABILI APER CHIEDE L’INTERVENTO TEMPESTIVO DELLO STATO |
|
|
 |
|
|
Milano, 10 febbraio 2009 - Ancora una volta l’Associazione dei produttori di energia da fonti rinnovabili si trova costretta a stigmatizzare un provvedimento legislativo regionale in materia di energia verde, chiedendo un chiaro e tempestivo intervento del Governo. Si tratta della legge regionale Calabria n. 42 del 29. 12. 2008, pubblicata il 30. 12. 2008 sul supplemento straordinario n. 3 al B. U. R. Calabria n. 24, che ha approvato “Misure in materia di energia elettrica da fonti rinnovabili”. “Questa legge – spiega Roberto Longo, Presidente di Aper - prevede, da un lato, una fissazione di un tetto massimo di potenza autorizzabile, dall’altro, una riserva di energia utilizzabile dalla Regione per stipulare protocolli di intesa con primari operatori (preferibilmente con partenariato calabrese) che destinino una significativa quota degli investimenti ad attività di sviluppo industriale ed economico sul territorio regionale, e per assegnare quote di energia prodotta a soggetti che gestiscono servizi pubblici caratterizzati da un elevato fabbisogno energetico. Disposizioni queste che comporterebbero importanti conseguenze in termini di distorsione delle dinamiche di un mercato che, per definizione, è (o dovrebbe essere) libero e concorrenziale dal 1999”. Aper ha così proceduto a segnalare al Governo le disposizioni in contrasto con il quadro normativo vigente, sollecitando un intervento istituzionale dello Stato al fine di instaurare un giudizio di illegittimità costituzionale. Una procedura questa, già utilizzata dall’Associazione nel dicembre 2008 per la legge regionale emanata dalla Regione Puglia e prima ancora con i provvedimenti normativi falsamente pro-rinnovabili della Regione Molise. In entrambi i casi il Governo ha ritenuto sussistessero i presupposti per promuovere il giudizio davanti alla Corte Costituzionale. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
M’ILLUMINO DI MENO AL CASTELLO DEL BUONCONSIGLIO E SEDI DISTACCATE SI SPENGONO LE LUCI VENERDÌ 13 FEBBRAIO, IN OCCASIONE DELLA GIORNATA DEL RISPARMIO ENERGETICO, SARÀ ORGANIZZATA UNA SUGGESTIVA VISITA NOTTURNA ALLA MOSTRA “RIFLESSI D’ORIENTE” |
|
|
 |
|
|
Trento, 10 febbraio 2009 - Anche quest’anno il Castello del Buonconsiglio di Trento aderirà venerdì 13 febbraio alla giornata internazionale del risparmio energetico proponendo un suggestivo percorso notturno. Alle 18. 00 tutte le luci del castello saranno spente e i visitatori potranno gratuitamente partecipare ad una particolare visita al buio. Alcune operatrici dei Servizi educativi del museo guideranno il pubblico nelle sale del Magno Palazzo dove, con luci alternative (si consiglia al pubblico di portare una pila elettrica), potranno partecipare ad una suggestiva visita guidata “notturna” alla mostra “Riflessi d’Oriente”. La mostra, che cade nell’anno internazionale dell’astronomia proclamato dall’Onu, risulta quanto mai interessante anche per la cospicua esposizione di strumenti astronomici, nautici, geodetici usati dagli astronomi, dagli esploratori e dai cartografi nei secoli che vanno dal Medioevo all’Età Contemporanea. La geografia e la cartografia della Cina costituiscono il filo conduttore del più ampio tema degli scambi culturali fra Oriente e Occidente che consente di valorizzare preziosi cimeli conservati nei fondi archivistici locali e la riscoperta di illustri personaggi trentini, tra i quali Martino Martini. Anche Castel Beseno e Castel Stenico partecipano all’iniziativa spegnendo alle 18. 00 tutte le luci che dal basso illuminano i due manieri. Per la visita notturna al Buonconsiglio si consiglia la prenotazione al numero 0461. 492811 essendo i posti limitati. L’ingresso è gratuito. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
AL VIA IL SOLAR MASTER: EVANGELISTI DEL SOLARE PER LA SICILIA |
|
|
 |
|
|
Palermo, 10 febbraio 2009 – Al via a Palermo il Solar Master, il primo corso di alta formazione sull´energia solare del Polo Fotovoltaico della Sicilia che sarà presentato il prossimo 4 marzo nella sede del Cnr nel capoluogo siciliano, nell´ambito di un talk show aperto al pubblico sul fotovoltaico per il futuro della Sicilia, la regione con la più alta irradiazione solare in Italia. «Con il Solar Master, giovani, imprese e pubbliche amministrazioni trovano finalmente la risposta alla grande domanda di conoscenza sul tema dell´energia solare della nostra regione», dice Mario Pagliaro, il ricercatore del Cnr che dirige le attività del Polo fotovoltaico siciliano. «Se vogliamo che in Sicilia le famiglie e gli operatori economici colgano le straordinarie opportunità di sviluppo e risanamento offerta dall´energia solare, – aggiunge il condirettore del Polo, il professore Leonardo Palmisano – abbiamo bisogno di formare centinaia di giovani qualificati che agiscano sul territorio da “evangelisti” del solare». Ecco quindi il Solar Master: 75 ore di formazione intensiva in aula orientate alla pratica; e 80 sotto forma di stage in primarie aziende della filiera fotovoltaica. Scopo: la formazione di competenze rapidamente spendibili sul mercato dell´industria dell´energia solare: quella a più alto tasso di sviluppo attualmente in Italia (oltre il 500% nel 2008). Nato dall’integrazione dei Gruppi di ricerca di Mario Pagliaro al Cnr, Leonardo Palmisano all’Università di Palermo e Ignazio Licata, il Polo Fotovoltaico della Sicilia conduce attività di ricerca, formazione e informazione sulla generazione dell´elettricità dalla luce solere, in collaborazione con centri di ricerca nazionali e internazionali. Autore di Flexible Solar Cells e del primo libro in Italia sulle nuove tecnologie fotovoltaiche, Mario Pagliaro guida a Palermo un Laboratorio del Cnr altamente internazionalizzato che ha sviluppato materiali innovativi ad alte prestazioni per le più svariate applicazioni. All’università di Palermo, Leonardo Palmisano guida uno dei principali gruppi di ricerca internazionali nel campo della fotochimica (i processi chimici indotti dalla luce). Il prezzo dell’elettricità in Sicilia è costantemente il più alto fra quelli praticati nelle 20 regioni italiane. All´inizio nel 2009 ha toccato i 30 centesimi di Euro per kWh causando l´apertura di un´istruttoria da parte dell´Authority per l´energia che vuole conoscere le ragioni di tali differenze di prezzo. «E questo – sottolinea Pagliaro – rende ancora più urgente ed opportuna l´adozione in massa dell´elettricità solare da parte di imprese, famiglie e pubbliche amministrazioni». Il Master inizia a Palermo il prossimo 28 aprile. E sono già aperte le selezioni dei primi 25 partecipanti sul sito www. I-sem. Net. Titolo minimo richiesto: il diploma di scuola superiore. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
FVG: PRESTO NUOVO CODICE EDILIZIA |
|
|
 |
|
|
Gorizia, 10 febbraio 2009 - - Sarà presentata entro febbraio la bozza del Codice regionale di edilizia, "un testo unico - rileva l´assessore alla Pianificazione territoriale Federica Seganti - che consentirà a cittadini e professionisti l´accesso ad una materia normativa semplificata rispetto al passato e caratterizzata da regole più chiare". Federica Seganti ha comunicato l´avvio dell´iter per la concertazione su questo nuovo strumento normativo a conclusione, a Gorizia, del quarto ed ultimo incontro sulla Riforma urbanistica, avviata nel corso di questa legislatura con l´introduzione della legge regionale 12/2008 a modifica ed integrazione della legge regionale 5/2007. Una "legge ponte", come è stata definita da tecnici e professionisti, che ha il compito di traghettare il settore fino al completamento ed all´entrata in vigore della riforma urbanistica. Il Codice dell´edilizia trova spazio nell´ambito di questa riforma e, come è stato detto nel corso dell´incontro di oggi a Palazzo De Bassa, fa riferimento anche a situazioni che la legislazione attuale non identifica compiutamente, come ad esempio gl´interventi in economia. I contenuti tecnici e normativi della Lr 12, le sue connessioni con le altre norme che regolamentano edilizia e pianificazione territoriale e le prospettive che già si intravedono con l´introduzione dei nuovi strumenti normativi sono stati illustrati dal direttore centrale della Pianificazione territoriale, Autonomie locali e Sicurezza, Luciano Agapito, dal direttore della Pianificazione territoriale Paola Coccolo, dal direttore del servizio Tutela beni paesaggistici Chiara Bertolini e dall´avvocato Fabrizio Luches . "Siamo partiti la scorsa estate con alcuni tavoli tecnici che hanno evidenziato la necessità di arrivare rapidamente ad una riforma dell´urbanistica e del vecchio sistema della concessioni edilizie" ha ricordato l´assessore, spiegando ad un uditorio particolarmente attento e numeroso come il carattere di estrema urgenza della Legge 12 abbia indotto la maggioranza a preferire per questo documento l´iter consigliare, guadagnando così circa un mese e mezzo. Consegnata la bozza del Codice dell´edilizia, il passo successivo è la predisposizione delle bozze del piano e della legge urbanistica entro la fine dell´anno in modo da arrivare, a fine 2010, all´approvazione della legge, del relativo regolamento e di un piano territoriale strategico non invasivo ed innovativo rispetto a quello a cui ancora si fa riferimento e che risale al 1978. Per quanto riguarda il complesso tema della pianificazione, l´assessore ha rilevato che "gli uffici sono ripartiti dalle fila del 2001-2003, con l´obiettivo di arrivare ad una pianificazione snella e priva di sovrapposizioni". Seganti ha quindi riconosciuto l´importanza della pianificazione d´area vasta, "un tema che cercheremo di affrontare e risolvere assieme alle Autonomie locali ed ai professionisti". "Abbiamo voluto organizzare questi incontri a livello provinciale per illustrare le modalità operative della legge 12 e gli obiettivi che ci proponiamo nella convinzione - ha detto l´assessore - che possa esser utile non solo alle Autonomie locali, che sono responsabili del procedimento, ma anche al mondo delle professioni e delle aziende edili". "Il dialogo però non finisce qui ed abbiamo bisogno del contributi di tutti - ha concluso - perché una cosa è fare le norme al tavolino e altro è confrontarsi sulla loro capacità di soddisfare le esigenze del territorio e sulla loro applicabilità". . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
GIUSTIZIA. FORMIGONI: PARTITI STUDI FATTIBILITA´ CITTADELLA OPERA PRONTA PRIMA DI EXPO, ENTRO L´ANNO L´ACCORDO DI PROGRAMMA "VELOCIZZARE LE CAUSE CIVILI SIGNIFICA RISPARMIO PER LE AZIENDE" |
|
|
 |
|
|
Milano, 10 febbraio 2009 - "Sono stati avviati nei giorni scorsi gli studi di fattibilità per la Cittadella della Giustizia a Milano. Prima di Expo 2015 la grande opera sarà completata. Entro l´anno contiamo di dare il via all´Accordo di programma fra tutti i soggetti coinvolti". Ha dato questa notizia il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, intervenuto a Milano alla presentazione del rapporto annuale sulla giustizia alternativa, iniziativa realizzata da Istituto scientifico per l´arbitrato e il diritto commerciale (Isdaci), Camera arbitrale di Milano e Camera di commercio di Milano, presenti tra gli altri il presidente della Corte di Appello, Giuseppe Grechi e il presidente della Camera di Commercio, Carlo Sangalli. Per Formigoni le istituzioni devono favorire lo sviluppo di una giustizia "amica del cittadino" e che "garantisca servizi rapidi ed efficienti". Per questo sono fondamentali "strutture tecnologicamente all´avanguardia e non sovraffollate, facilmente accessibili, e che evitino la dispersione degli uffici giudiziari". E per questo "Regione Lombardia è al lavoro per realizzare la nuova Cittadella della giustizia, nella quale troveranno sede il Tribunale, il Tribunale dei minori e il carcere", e che "farà risparmiare tempo e denaro". La Giustizia Alternativa - Nella stessa logica di favorire rapidità ed efficienza della giustizia - in questo caso amministrativa e civile - va il sostegno che il presidente della Regione ha dato e dà allo sportello Conciliamo (100mila euro erogati), nato per agevolare le cosiddette cause extragiudiziali per i contenziosi civili. Che non a caso sono in continua crescita: da 15. 916 del 2005 a 50. 808 del 2007. "Ciò che abbiamo di fronte - ha commentato Formigoni - è una richiesta pressante da parte dei cittadini di una giustizia sempre più vicina e amichevole. I cittadini, in poche parole, chiedono che anche nella giustizia sia valorizzato il metodo della sussidiarietà, ridistribuendo le competenze a livello locale affinché le controversie possano essere risolte in maniere sempre più semplificata e veloce". Soluzioni Anticrisi - "Sostenere i metodi alternativi di risoluzione delle controversie - ha sottolineato ancora Formigoni - significa essere vicini non solo ai singoli cittadini che scelgono la ´giustizia amichevole´, ma anche essere vicini all´intero sistema imprenditoriale". Facendogli risparmiare tempi e spese: calcola la Camera di Commercio di Milano che le imprese milanesi spendono per "litigare" 4 milioni di euro al giorno (tra spese di tribunale, perdite e mancati pagamenti). E secondo un´indagine condotta da Confartigianato (nel 2006) il fatto che le imprese debbano attendere in media 5 anni (1. 765 giorni) per avere giustizia durante una causa civile comporta loro una perdita stimata in oltre 2,3 miliardi di euro. "Costi davvero insostenibili - ha chiosato il presidente lombardo - a maggior ragione in un momento di crisi economica". Tre Riforme - "In questo quadro - ha segnalato ancora Formigoni - non possiamo non guardare con preoccupazione il fatto che annualmente vengono avviate circa (dati Istat) 1,5 milioni di nuove cause civili di primo grado, con tendenza costante ad aumentare". Che fare? Formigoni, sulla base dell´esperienza lombarda, indica tre linee di riforma. La prima, semplificazione: "Studiare una legislazione semplice e razionale, scritta a partire dalla verifica dei costi, anche sociali, delle norme. Regione Lombardia per esempio ha ridotto le sue leggi da oltre 2000 a 645 e sta preparando un altro provvedimento taglia-leggi". La seconda, federalismo: "Attuare la devolution prevista nel Titolo V della Costituzione. Avvicinare le istituzioni ai cittadini è una via per snellire la macchina burocratica". La terza, riorganizzazione: "Riorganizzare i processi lavorativi, ottimizzando l´impiego delle risorse". Proprio in questa direzione, Regione Lombardia ha bandito una gara da 2,4 milioni per appaltare il servizio di riorganizzazione dei processi lavorativi negli uffici giudiziari di Milano, Brescia, Crema, Cremona, Monza, Varese. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
API MATERA SU RIFORMA REGIONALE DEI CONSORZI |
|
|
 |
|
|
Matera, 10 febbraio 2009 Cosimo Muscaridola, del Comitato Esecutivo dell’Api con delega per le aree industriali, interviene sulla proposta del commissario straordinario del Consorzio Industriale di Potenza, Ernesto Navazio, volta a creare un unico consorzio regionale. “Per l’Api - riferisce una nota dell’Api di Matera - è auspicabile una riforma regionale dei consorzi che ne chiarisca la missione e ne rilanci le funzioni di Enti deputati allo sviluppo delle aree industriali, con una gestione efficiente che veda protagoniste le imprese. L’api è contraria a costituire un consorzio unico in nome di una presunta e strumentale uniformità gestionale in tutta la regione. Anzi, i due consorzi devono rimanere distinti, perché ciascuno si occupa di agglomerati industriali con caratteristiche ben diverse gli uni dagli altri e con interlocutori istituzionali locali differenti. Il consorzio di Matera - aggiunge l’Api - ha chiuso il bilancio con un utile di gestione, quindi non ha debiti, a differenza di quello di Potenza. La proposta di un consorzio unico sembra funzionale solo a togliere le castagne dal fuoco all’ente consortile di Potenza. Bisogna salvaguardare l’interesse del territorio e delle imprese della provincia di Matera, perché un ente unico regionale rischierebbe di far fallire anche il consorzio materano. E’ ora – conclude la nota - che la Regione metta fine al commissariamento del consorzio industriale di Matera e che ripristini urgentemente gli organi statutari, atteso che sono passati circa 15 mesi da quando l’assessore Folino annunciò la legge di riforma dei consorzi”. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
LA GIUNTA CAMPANA, APPROVA IL DISEGNO DI LEGGE DI RIORDINO DELLE ISTITUZIONI DI ASSISTENZA E BENEFICIENZA |
|
|
 |
|
|
Napoli, 10 febbraio 2009 - La Giunta regionale della Campania, su proposta dell’assessore alle Politiche Sociali Alfonsina De Felice ha approvato il disegno di legge di riordino delle Iipab, le Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza. Con questo provvedimento, viene prevista la trasformazione delle Iippab in aziende pubbliche di servizi alla persona o in associazioni o fondazioni di diritto privato. Diventeranno aziende le istituzioni: già amministrate dai disciolti Enti Comunali di Assistenza o in questi concentrate; che erogano servizi socio-assistenziali diretti, il cui valore patrimoniale complessivo non è inferiore a 300. 000 euro. Verranno trasformate, invece, in associazioni o fondazioni di diritto privato disciplinate dal codice civile le istituzioni: che operano in settori diversi da quello socio-assistenziale; che erogano direttamente servizi socio-assistenziali il cui valore patrimoniale complessivo è inferiore a 300. 000 euro; che non deliberano il piano di risanamento ai fini della trasformazione in azienda; che svolgono in prevalenza attività di culto o di gestione di seminari, case di riposo o altre strutture residenziali per religiosi, conservatori che non hanno scopi educativi per la gioventù, ospizi dei pellegrini, eremi, ritiri, confraternite, congreghe e congregazioni, edicole e cappelle funerarie; che operano esclusivamente in ambito scolastico; i cui statuti non prevedono l’erogazione diretta dei servizi. "Il provvedimento - sottolinea l´assessore De Felice - attua la riforma costituzionale, che all’art. 117 attribuisce potestà legislativa esclusiva in materia alla Regione, e ricolloca le istituzioni all’interno delle rete di interventi e servizi sociali previsti dalla legge 11 del 2007 sulla dignità e la cittadinanza sociale. "Con esso aggiungiamo un altro tassello al riassetto del Welfare regionale, ed intendiamo favorire un rapido e funzionale raccordo con l’intero sistema territoriale dei servizi sociali alla persona, in maniera integrata con i piani sociali di zona e con la programmazione di Ambito", conclude De Felice. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
GIORNO DEL RICORDO: A VENETO PREMIO INTERNAZIONALE PER LEGGE SU ISTRIA E DALMAZIA |
|
|
 |
|
|
Venezia, 10 febbraio 2009 - “Per aver attivato una legge regionale destinata al recupero e alla conservazione dell’immenso patrimonio di venezianità presente nell’Adriatico orientale, dimostrando una sensibilità culturale retaggio di un luminoso passato, contribuendo a non disperdere quelle tracce di fondamentale importanza che sono oggi a disposizione dell’intera umanità affinchè ne tragga lezione di vita, di storia e di civiltà”. E’ la motivazione con cui è stato attribuito alla Regione del Veneto il Premio Internazionale “Giorno del Ricordo delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata”, per la sezione “Arte e Cultura”, istituito dal Ministero dei beni Culturali e da quello degli Affari esteri e la cui gestione è affidata all’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. Il premio viene consegnato oggi, nel corso di una cerimonia a Roma, alla vigilia della celebrazione del 10 febbraio giornata designata con legge dello Stato (n. 92/2004) per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Il riconoscimento articolato in sezioni diverse, viene assegnato a personalità ed enti che, per impegno, dedizione e rappresentanza, hanno contribuito alla riscoperta di queste pagine di storia italiana. La legge regionale del Veneto da 15 anni a questa parte ha consentito di finanziare circa 300 interventi di recupero, conservazione e valorizzazione del grande patrimonio culturale di origine veneta presente in Istria e Dalmazia, veicolando l´affermazione dei valori di amicizia e di coesistenza pacifica. I finanziamenti sono destinati agli enti locali veneti e istro-dalmati, alle Comunità degli Italiani di Slovenia e Croazia e ad Associazioni ed Istituti culturali veneti, croati e sloveni. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|