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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 17 Febbraio 2009 |
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PARLAMENTO EUROPEO: SESSIONE PLENARIA 18 - 19 FEBBRAIO 2009 FRA GLI ARGOMENTI: VACLAV KLAUS AL PARLAMENTO EUROPEO, RUOLO DELL´UE IN MEDIO ORIENTE: SOLANA FA IL PUNTO IN AULA. UE/NATO: COOPERAZIONE PIÙ STRETTA PER LA SICUREZZA GLOBALE, PETROLIO: RIDURRE IL CONSUMO E PROMUOVERE GLI INVESTIMENTI |
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Bruxelles, 17 febbraio 2009 - I Punti Forti Della Sessione Mercoledì 18 febbraio - Ruolo dell´Ue in Medio Oriente: Solana fa il punto in Aula - Una dichiarazione dell´Alto Rappresentante per la politica estera, Javier Solana, aprirà un dibattito in Aula in merito al ruolo dell´Ue in Medio Oriente. La discussione sarà anche l´occasione per illustrare ai deputati gli esiti del suo recente viaggio nella regione. Sotto la lente vi sarà la situazione a Gaza e nei territori palestinesi a seguito dell´operazione "piombo fuso" e, probabilmente, saranno anche commentati gli esiti delle elezioni politiche in Israele. Il Parlamento adotterà una risoluzione. Rafforzare la politica estera e di difesa dell´Ue - Una relazione all´esame dell´Aula chiede più finanziamenti per la politica estera europea e che l´Ue si esprima con voce unanime. Rileva poi l´esigenza di una nuova agenda transatlantica che rafforzi la cooperazione Ue/usa e sollecita un maggiore impegno europeo in Medio Oriente, Iraq e Afghanistan. Un´altra relazione chiede una rapida attuazione della Strategia europea in materia di sicurezza, la costituzione di una Forza armata europea integrata e di un quartier generale Ue permanente (relazioni Saryusz-wolski e von Wogau). Ue/nato: cooperazione più stretta per la sicurezza globale - Criticando la dottrina del non allineamento, una relazione all´esame dell´Aula rileva il ruolo fondamentale della Nato e l´esigenza di un partenariato più stretto tra l´Ue e l´Alleanza, anche creando strutture di cooperazione permanenti, contro le minacce alla sicurezza globale. Ma l´Ue deve sviluppare capacità di sicurezza e difesa proprie e istituire un quartier generale permanente. Sollecita poi lo sviluppo congiunto di capacità militari e un potenziamento degli investimenti nella difesa (relazione Vatanen). La politica euromediterranea va rinnovata profondamente - Una relazione all´esame dell´Aula insiste sulla necessità di rinnovare profondamente l´intera politica euromediterranea, precisando che l´Unione per il Mediterraneo non è un´alternativa all´ampliamento dell´Ue e non incide sulle prospettive di adesione. Nel chiedere l´intensificazione dei negoziati di pace, rileva la necessità di promuovere i diritti umani e la libertà religiosa nella regione e di dare nuovo slancio alle politiche migratorie. Va anche rafforzato il sostegno economico dell´Ue (relazione Napoletano). Petrolio: ridurre il consumo e promuovere gli investimenti - Auspicando un mutamento radicale della politica energetica Ue, una relazione all´esame dell´Aula chiede di ridurre il consumo di petrolio e favorire il risparmio e le alternative con meno emissioni, incluse l´energia nucleare e le rinnovabili. Al contempo, sollecita investimenti nelle infrastrutture, incluso l´oleodotto Costanza-trieste, relazioni più dinamiche con i paesi fornitori e maggiore trasparenza dei mercati. Ma rifiuta il ricorso alle scorte per far fronte alla volatilità dei prezzi (relazione Reul). Misure specifiche per promuovere il terzo settore - Cooperative, mutue, associazioni, imprese, organizzazioni sociali e fondazioni contribuiscono a un modello economico sostenibile. E´ quanto afferma una relazione all´esame dell´Aula chiedendo misure adeguate per farle prosperare, quali l´accesso agevolato al credito e sgravi fiscali, lo sviluppo del microcredito, l´introduzione di statuti europei, nonché un adeguato finanziamento dell´Ue e incentivi. Occorre anche promuovere il dialogo fra le istituzioni pubbliche e i rappresentanti del settore (relazione Toia). Garantire l’informazione e la consultazione dei lavoratori - Una relazione all´esame dell´Aula sollecita una corretta trasposizione nel diritto nazionale della direttiva che impone alle imprese l´obbligo d´informazione e consultazione dei lavoratori, chiedendo agli Stati membri di prevedere pene sufficientemente severe in caso di violazione. Li invita inoltre a istituire sistemi tutela dei rappresentanti dei lavoratori, assicurando che le loro mansioni possano essere svolte durante l´orario di lavoro e, quindi, essere debitamente retribuite (relazione Cottigny). Promuovere la salute mentale degli europei - Una relazione all´esame dell´Aula sul Patto europeo per la salute mentale e il benessere, chiede l´adozione di una legislazione che sancisca i principi e gli obiettivi fondamentali della politica in materia. Invitando a ricorrere ai fondi europei, sollecita campagne d´informazione per promuovere la salute mentale e a destigmatizzarne i disturbi. Occorre poi adottare programmi di prevenzione dei suicidi e attribuire particolare attenzione ai giovani, agli anziani e alle condizioni lavorative(relazione Tzambazi). Giovedì 19 febbraio - Vaclav Klaus al Parlamento europeo - Il Presidente della Repubblica ceca, Vaclav Klaus, si rivolgerà all´Aula nel corso di una seduta solenne. Dal suo sostegno al partito irlandese contro il trattato di Lisbona al rifiuto di esporre la bandiera Ue sugli edifici pubblici, le sue posizioni palesemente "euroscettiche" hanno irritato molti eurodeputati. Soprattutto in questa fase in cui la Repubblica ceca detiene la Presidenza Ue. Sanzioni, anche penali, per chi impiega immigrati illegali - Dopo aver sottoscritto il compromesso negoziato con il Consiglio, il Parlamento è chiamato ad approvare formalmente la direttiva che introduce sanzioni contro i datori di lavoro che impiegano immigrati irregolari nell´Ue. Le sanzioni dovranno essere pecuniarie (inclusi i costi dell´eventuale rimpatrio), amministrative (es. Ritiro della licenza d´esercizio) e, nei casi più gravi, penali. Dovranno essere agevolate le denunce e garantite adeguate ispezioni sui luoghi di lavoro più a rischio (relazione Fava). Voli Cia in Europa - Dopo il dibattito in Aula tenutosi la scorsa sessione, il Parlamento adotterà una risoluzione sul seguito della relazione della commissione temporanea in merito al presunto uso dei paesi europei da parte della Cia per il trasporto e la detenzione illegali di prigionieri. Il Parlamento ha recentemente chiesto alle istituzioni Ue e agli Stati membri di attuare le raccomandazioni in essa contenute. Professioni: un "passaporto" per promuovere i servizi transfrontalieri - Una relazione all´esame dell´Aula rileva la necessità di una "tessera professionale europea" che, contendo informazioni sulla carriera dei professionisti, abbia lo scopo di agevolarne la mobilità all´interno dell´Ue. Gli obiettivi sarebbero di garantire i cittadini che si avvalgano di servizi transfrontalieri, ridurre gli oneri amministrativi e i costi, stimolare la fornitura di servizi temporanei e fornire informazioni rilevanti ai datori di lavoro per facilitare assunzioni transfrontaliere (relazione Cederschiöld). Mantenere la moratoria sulla caccia alle balene - Una relazione all´esame dell´Aula auspica il mantenimento della moratoria globale sulla caccia commerciale alle balene e la messa al bando del commercio internazionale di prodotti balenieri. Chiede inoltre di porre fine alla caccia a scopi scientifici e sostiene la definizione di vaste aree in cui la caccia sia vietata a tempo indeterminato. Nei forum internazionali, l´Ue deve promuovere il più elevato livello di protezione possibile a livello mondiale per le balene (relazione Attwool). . |
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UN NEW DEAL PER IL RILANCIO DELL´ECONOMIA UE? |
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Bruxelles, 17 febbraio 2009 - La crisi economica e i mezzi per promuovere il ritorno della crescita e della creazione di posti di lavoro saranno oggetto di una riunione parlamentare mista organizzata dal Parlamento europeo e dal Parlamento ceco, che riunirà deputati europei e nazionali dei 27 Stati membri e dei candidati all´adesione. La riunione, intitolata "Un new deal per il rilancio dell´economia europea" sarà copresieduta da Hans-gert Pöttering, Presidente del Parlamento europeo, Premysl Sobotka, Presidente del Senato ceco, e Miloslav Vleck, Presidente della Camera dei deputati ceca. Lunedì 16 febbraio - ore 12. 30 - 20. 00, Bruxelles, Emiciclo - I copresidenti apriranno la prima sessione plenaria di tale evento, cui parteciperanno personalità quali Joaquin Almunia, commissario agli Affari economici e monetari, Jean-claude Trichet, Presidente della Banca centrale europea, e Miroslav Kalousek, ministro delle finanze ceco. Prenderanno anche la parola i relatori del Parlamento sulla strategia di Lisbona: Klaus Heiner Lehne (Ppe-de, De) e Edit Herzog (Pse, Hu). I partecipanti saranno poi ripartiti in tre gruppi di lavoro che affronteranno, rispettivamente, i seguenti temi: Un´europa competitiva: promuovere gli investimenti, lo spirito imprenditoriale e le Pmi, Un´europa sociale: creare occupazione, combattere la povertà, garantire la libera circolazione, Un´europa sostenibile: sviluppo economico e sfida climatica. Martedì 17 febbraio - ore 9. 30-12. 30, Bruxelles, Emiciclo - La seconda giornata della conferenza inizierà con l´esame delle relazioni elaborate dai tre gruppi di lavoro e che saranno presentati da José Manuel Garcia-margallo (Ppe-de, Es), Lubomir Zaorálek (Camera dei rappresentanti ceca) e Carina Adolfsson Elgestam (Riksdag svedese). In seguito, interverranno Allan Larsson, Presidente dell´Università del Lund, Pierre Lequiller (Assemblea nazionale francese) e Lars Elinderson (Riksdag svedese) Questi ultimi due parleranno dei piani nazionali di rilancio economico. Prenderanno poi la parola Mirek Topolanek, Presidente in esercizio del Consiglio europeo e primo ministro ceco, e José Manuel Barroso, Presidente della Commissioneésident de la Commission européenne. In seguito si aprirà il dibattito a tutti i partecipanti. La sessione si chiuderà con le conclusioni dei copresidenti. Partecipanti italiani: Raffaello Vignali (Pdl), Vice presidente della commissione attività produttive della Camera dei deputati Ada Spadoni Urbani. . |
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E I VENTISETTE STANNO A GUARDARE |
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Roma, 17 febbraio 2009 - Il linguaggio che "i grandi del mondo" hanno utilizzato al termine della riunione del G7 non è rivolto direttamente alle opinioni pubbliche nel mondo, ma le parole danzano sulle gambe di una voluta tecnicità ed un´apparente concretezza per dare fiducia innanzitutto ai mercati sconvolti da mesi di crisi finanziaria. Per stabilizzare i mercati, i ministri delle finanze ed i governatori delle banche centrali dei paesi appartenenti al G7 si sono impegnati a ristabilire i normali flussi di credito alle economie, rafforzando la liquidità e la provvista attraverso strumenti aggiuntivi e di nuova creazione nonché la base di capitale delle istituzioni finanziarie con una contemporanea facilitazione della "ordinaria risoluzione delle attività disallineate". Per far fronte alla crisi, ministri e governatori hanno confermato la concentrazione delle misure nazionali in un mix di spese pubbliche e tassazioni in modo da stimolare la domanda interna e la creazione di posti di lavoro con provvedimenti finanziari sostenibili e temporanei. Per riformare le regole finanziarie a livello internazionale, ministri e governatori hanno accettato la proposta di Giulio Tremonti di elaborare - entro quattro mesi e cioè in vista del G7 di Venezia del 12 e 13 giugno 2009 - un rapporto per individuare principi e standard comuni su trasparenza, comportamenti e integrità circa le attività economiche e finanziarie accelerando così la riforma del sistema di regole con particolare riferimento al risk management, all´integrità del mercato e alle pratiche delle remunerazioni. Contro la crescita del protezionismo, ministri e governatori si sono impegnati a lavorare uniti per una conclusione rapida e ambiziosa dei negoziati del Doha Round (sul commercio internazionale) sostenendo il credito al commercio dei paesi emergenti e in via di sviluppo. Ministri e governatori hanno infine confermato l´intesa per una riforma del Fondo Monetario Internazionale sottolineando la particolare importanza di una più stretta e formale collaborazione con il Financial Stability Forum presieduto dal governatore della Banca d´Italia Mario Draghi. Il G7 a Roma (fonte: www. Tesoro. It) Proprio Mario Draghi, che dovrà presentare al G20 del 2 aprile a Londra delle proposte di riforma dei mercati finanziari basate su tre assi di intervento (più capitale, più riserve e standard più rigorosi per i vigilati), ha gettato acqua sul fuoco degli entusiasmi affermando che "la velocità di peggioramento (della congiuntura economica internazionale, ndr) sta solo diminuendo". Secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale, il Pil mondiale dovrebbe crescere nel 2009 dello 0. 5% e cioè al livello più basso registrato dal 1945 ad oggi con una flessione dell´1. 6 % negli Usa, del 2% in Eurolandia e del 2. 1 % in Italia. Nelle conclusioni delle riunioni di Roma non è stato fatto nessun cenno ad altri elementi della crisi mondiale che rischiano di provocare più danni di quella finanziaria, come il problema dell´aumento vertiginoso del costo dei prodotti alimentari o gli effetti dell´inquinamento e dunque l´urgenza di rafforzare gli eco-investimenti o infine il tema dello sviluppo sostenibile nel quadro della solidarietà inter-generazionale. Di questi temi si dovrà parlare nella riunione del G8 alla Maddalena e soprattutto negli incontri dei leader del G8 con gli altri leader del mondo che saranno invitati ad associarsi a loro. Al di là dell´involuto linguaggio tecnico usato da ministri e governatori nel testo delle conclusioni finali elaborate dai loro sherpa e con un ottimismo per ora smentito da tutte le inchieste congiunturali, il G7 ha voluto lanciare un messaggio positivo alle opinioni pubbliche nazionali indicando ("senza ombre" ha scritto ieri il Sole 24 Ore) la loro volontà di tirar fuori economia e finanza mondiali dalla peggior crisi degli ultimi decenni. Giulio Tremonti ha parlato di "sfida per un nuovo sistema mondiale economico, sociale politico" e Romano Prodi gli ha fatto eco dalle colonne de Il Messaggero citando una nuova Bretton Woods ma avvertendoci tuttavia che la gestazione della prima Bretton Woods richiese più o meno due volte quella di un´elefantessa e cioè circa quattro anni. Non sarà facile per l´opinione pubblica districarsi fra sigle, ruoli e poteri delle varie istanze internazionali che si affanneranno nei prossimi mesi al capezzale della finanza e dell´economia mondiali malate. Dopo il G7 di Roma, avremo un vertice straordinario dei 27+1 (e cioè capi di Stato e di governo dell´Unione europea insieme al Presidente della Commissione europea) a Praga agli inizi di marzo a cui seguirà l´Eurogruppo ed il Consiglio Ecofin del 9-10 marzo, mentre ministri e governatori del G20 si incontreranno ancora a Londra il 13 marzo per preparare il summit del 2 aprile. Gli stessi 27+1 si rivedranno al Consiglio europeo di primavera a Bruxelles del 19 e 20 marzo ed una parte dei 27 insieme a Barroso si incontreranno di nuovo a Londra due settimane dopo nell´ambito del G20. Dal 25 al 26 aprile si svolgeranno a Washington le tradizionali riunioni di primavera del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale ma i 27+1 si troveranno di nuovo a Praga a fine maggio per un nuovo summit straordinario (preparato da un Eurogruppo e dall´Ecofin del 4-5 maggio) per incontrarsi di nuovo a Bruxelles, dopo le elezioni europee del 6-7 giugno, nel Consiglio europeo del 18-19 giugno (preparato a sua volta dall´Eurogruppo e dall´Ecofin dell´8-9 giugno) che segnerà la fine della presidenza ceca. Infine, l´Italia ospiterà a La Maddalena dall´8 al 10 luglio 2009 capi di Stato e di governo provenienti da tutto il mondo prima nell´ambito del G8+1 e 1/2 (i "grandi" rappresentati da Usa, Francia, Germania, Canada, Giappone, Regno Unito, Russia ed Italia insieme a Barroso ed al primo ministro svedese nella sua qualità di silente presidente di turno del Consiglio europeo) e poi - secondo la formula detta dell´outreach - in un quadro allargato a cinque paesi emergenti (Messico, Cina, Brasile, Sud Africa, India) per associare infine altre realtà regionali e nazionali dei cinque continenti. La confusione è ancora grande sotto il cielo e ad essa contribuisce anche la stampa confondendo sigle, luoghi e ruoli: un importante quotidiano romano titolava ieri "il G7 presenterà nuove regole al Consiglio europeo di luglio" riferendosi sbadatamente al vertice G8 della Maddalena. Che ruolo giocherà l´Unione europea in questa girandola di incontri al vertice è difficile immaginare e l´immaginazione si ferma impotente di fronte alla crescita preoccupante del protezionismo interno ai "27" ed alla frammentazione del mercato interno proprio nel momento in cui gli Stati Uniti, archiviata l´esperienza disastrosa della seconda presidenza Bush, sembrano voler cambiare politica nonostante il recente "Buy American" e si schierano ufficialmente a favore della libertà del commercio internazionale. Al "Buy American" degli Usa risponde non solo il "British jobs for British workers" di Gordon Brown ma soprattutto la nuova linea di Nicolas Sarkozy che, dismessi i panni di Presidente del Consiglio europeo, si sta trasformando in paladino delle industrie francesi così come il cancelliere della corona Thomas Becket si trasformò rapidamente in paladino della Chiesa Cattolica quando divenne arcivescovo di Canterbury. Come sappiamo, l´Unione europea parla attraverso la sola voce della Commissione in seno all´Organizzazione Mondiale del Commercio ma si muove nelle altre organizzazioni internazionali come gli orchestrali di Federicofellini nella chiesa sconsacrata di "Prova d´Orchestra" in attesa che la palla d´acciaio sfondi la parete della chiesa e li sottoponga finalmente agli ordini del direttore che si esprime in una lingua diversa dalla loro (nel film di Fellini, in tedesco). Gli europei vanno notoriamente in ordine sparso alle riunioni del G7, G8 e G20 e l´Eurogruppo non è rappresentato in quanto tale né alle riunioni del Fmi né alle riunioni della Banca Mondiale mentre il Trattato di Lisbona – se e quando entrerà in vigore – si limiterà a formalizzare la natura informale dell´insieme dei paesi che aderiscono all´euro. In più, assistiamo spesso alla schizofrenia di Consigli europei che adottato orientamenti di politica economica e finanziaria che vengono poi smentiti dalla successiva riunione dei ministri delle finanze. E´ probabile che alla cena inaugurale del G8 la sera dell´8 luglio o all´incontro informale allargato ai paesi emergenti del 9 luglio su invito del Presidente Napolitano si discuterà del carattere o meno obsoleto della formula G8, un tema giustamente sollevato da Francofrattini nella Winter University della Confindustria a Venezia (6-7 febbraio 2009). Tale carattere obsoleto appare evidente dopo la riunione del G7/g8 di Roma che - come abbiamo ricordato più sopra - ha deciso di riformare non solo le sue regole di funzionamento ma l´insieme delle regole internazionali (global legal standard), auto-attribuendosi un mandato ed una scadenza (giugno 2009) ed ignorando apparentemente il fatto che lo stesso tema sarà discusso al G20 di Londra su proposta di Mario Draghi. Poiché è evidente che qualunque sistema di regole funziona a condizione che siano state fissate delle sanzioni contro chi le viola, sarebbe utile che i paesi membri dell´Unione europea facciano valere tale principio nei negoziati che potrebbero avviarsi se sarà raggiunto un accordo sulla riforma del sistema internazionale a conclusione delle discussioni nate dopo la crisi finanziaria mondiale. Pier Virgilio Dastoli Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea . |
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LITUANIA ESPORTAZIONI A +28,4% E IMPORTAZIONI A +18% NEL 2008 |
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Vilnius, 17 febbraio 2009 - Il dipartimento lituano di statistica ha reso noto che le esportazioni e le importazioni sono aumentate, rispettivamente, del 28,4 % e del 18 % nel 2008. Le esportazioni di beni di origine lituana nel 2008, rispetto al 2007, sono salite del 31,3 %. L’export lituano nel 2008 ha raggiunto 16 mld Eur in termini di valori di beni, mentre le importazioni si sono attestate sui 21 mld Eur. Il maggiore impatto sulla crescita delle esportazione è dovuto alla crescita delle esportazioni di petrolio e petroli ottenuti da minerali bituminosi (2,5 volte), fertilizzanti (del 65,1 %), e cereali (2,1 volte). Le importazioni sono cresciute per l’incremento dell’import di greggio (2,4 volte), fosfato di calcio naturale e zolfo greggio o non raffinato (3,8 volte), locomotori ferroviari o tranviari, materiale rotante e parti di ricambio (3,4 volte). Nel 2008, i più importanti partner nelle esportazioni sono stati la Russia (16,1 %), Lettonia (11,6 %), Germania (7,2 %) e Polonia (5,8 %). I partner più importanti sono stati la Russia (30,1 %), Germania (11,7 %), Polonia (10 %) e Lettonia (5,2 %). Nel 2008, le quote più significative nelle esportazioni sono quelle dei prodotti minerali (25 %), macchinari ed applicazioni meccaniche (10,6 %) e prodotti delle industrie chimiche o affini (9,7 %). Per le esportazioni le quote più alte sono quelle dei prodotti minerali (29,7 %), macchinari e applicazioni meccaniche, apparecchiature elettriche (14,2 %), e veicoli, velivoli e imbarcazioni e materiali relativi ad attrezzature di trasporto (12,1 %). . |
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KAZAKISTAN: POSSIBILE BANCAROTTA PER IL 70 % DELLE IMPRESE |
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Astana, 17 febbraio 2009 - Il Presidente della Camera di Commercio ed industria del Kazakistan, Yerlan Kozhasbay, durante la conferenza "Crisi e modi per superarla" promossa dalla Camera stessa, ha dichiarato che circa il 70 % delle imprese del Kazakistan si è avvicina alla bancarotta. "Nei paesi sviluppati, nonostante la crisi, molte grandi imprese sono vicine al collasso mentre le piccole e medie imprese sono più o meno stabili " ha aggiunto. Il Kazakistan sa cercando di salvare le grandi imprese. "Siamo tutti a conoscenza del fatto che la crescita del Pil del Kazakistan si basi su prestiti esterni, Oltre l’80% del prodotto interno lordo è stato creato dal 1999 al 2007. La riduzione del flusso di prestiti esterni ha causato il calo del tasso di crescita del Pil e l’afflusso di prestiti esterni, che possono sfociare nel collasso dell’intera economia" ha spiegato Kozhasbay. . |
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BANCHE: ISPO, PER DUE ITALIANI SU TRE IL FUTURO DEI PAGAMENTI È SENZA CONTANTE |
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Roma, 17 febbraio 2009 - Contante o carte di pagamento? Sempre più spesso, nelle preferenze degli italiani la soluzione di questo dilemma vede prevalere la moneta elettronica, ritenuta più comoda, pratica e sicura del denaro contante: per due italiani su tre, infatti, le carte rappresentano il futuro dei pagamenti. A rivelarlo è un sondaggio condotto dall´Istituto per gli Studi sulla Pubblica Opinione (Ispo) su un campione rappresentativo della popolazione nazionale maggiorenne. Secondo lo studio, gli italiani sono perfettamente consapevoli dei rischi legati all´uso del contante, primo fra tutti quello di subire un furto o una truffa; i vantaggi di sicurezza delle carte - di credito, di debito o prepagate – invece sono noti soprattutto a chi ne possiede almeno una nel proprio portafogli. Ecco, in sintesi, i principali risultati del sondaggio realizzato in occasione della campagna promossa da Pagobancomat e Visa per favorire la riduzione dell´utilizzo del contante in favore delle carte, più moderne ed efficienti. La campagna, in corso sui principali quotidiani, radio e Tv nazionali oltre che su internet con il sito www. Ilverovantaggio. Com, nei centri commerciali e agli sportelli delle banche italiane, si concluderà in primavera. Secondo lo studio dell´Ispo, insieme al denaro contante gli italiani portano con sé anche molte preoccupazioni e, in particolare, oltre un terzo della popolazione (37%) teme di subire un furto o una truffa. Questa paura è ancor più diffusa tra le donne (42%) e le persone più anziane (43%) e si fonda in larga parte sull´esperienza diretta o indiretta degli intervistati, dal momento che più di un italiano su due (52%) è stato vittima o conosce qualcuno che ha subito furti o truffe di denaro contante. Un´altra preoccupazione ricorrente, invece, è quella di perdere banconote o monete, come è accaduto al 17% della popolazione. Anche per questo, il 77% degli italiani intervistati ammette di prendere piccole precauzioni quotidiane come quella di controllare il “resto”. Per gli italiani il “denaro di plastica” non è solo veloce e comodo, ma anche più sicuro. Il 75% degli intervistati, infatti, conosce i principali vantaggi di sicurezza delle carte di pagamento: dalla possibilità di bloccarle con una semplice telefonata alla propria banca o alla società che l´ha emesse (94%), a quella di fare reclamo per ottenere il rimborso di eventuali addebiti non autorizzati (70%), al servizio di allerta via sms che permette di tenere sempre sotto controllo le spese fatte con la propria carta (67%). Secondo il sondaggio dell´Ispo, anche per i suoi vantaggi di praticità, velocità e sicurezza, il “denaro di plastica” è ormai entrato a pieno titolo nella quotidianità degli italiani. Il 62% di coloro che possiedono questo strumento dichiara di non uscire mai di casa senza cellulare e carta di pagamento, mentre uno su tre (31%) cerca di evitare i negozi che non accettano questo strumento. Per gli italiani, infine, nel futuro dei pagamenti ci sono soprattutto le carte. Il 67% degli intervistati, infatti, è convinto che nei prossimi anni questi strumenti sostituiranno quasi completamente il denaro contante che risulterà sempre più antiquato (50%). Le carte, quindi, saranno accettate ovunque (85%), dal taxi alla tabaccheria al bancone del bar, e verranno usate per pagare qualsiasi importo, dal caffè alle spese più consistenti (66%). . |
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CRISI, FORMIGONI: TAVOLO PER INTERVENTI SPECIALI SUL LAVORO |
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Milano, 17 febbraio 2009 - Un tavolo istituzionale voluto da Regione Lombardia cui saranno chiamati a partecipare il mondo imprenditoriale, i sindacati e tutti i soggetti del Patto per lo Sviluppo che abbia la finalità di individuare e condividere regole nuove, interventi speciali da attuare per il sistema lombardo del lavoro, anche alla luce della disponibilità delle risorse per gli ammortizzatori sociali. Lo ha annunciato ieri il presidente di Regione Lombardia, Roberto Formigoni, intervenendo al convegno "Una crisi da risolvere. Idee, proposte, scelte", organizzato dalla Cisl della Lombardia. "Di fronte a questa crisi - ha sottolineato Formigoni - è necessario uno sforzo comune tra mondo della finanza, dell´economia, della politica, dell´impresa e delle organizzazioni sindacali, perché è il sistema nel suo complesso a doversi rimettere in discussione". "Ho chiesto al segretario regionale della Cisl Gigi Petteni - ha proseguito Formigoni - di suggerire proposte, idee e progetti che vadano in questa direzione". Formigoni ha portato l´esempio delle acciaierie di Brescia, dove i lavoratori vanno a lavorare di notte e nel week end sulla base di un accordo con gli imprenditori, che risparmiano moltissimo sul costo dell´energia elettrica e consentono così ai lavoratori di mantenere il proprio posto di lavoro. In merito all´Accordo sottoscritto tra Governo e Regioni sul sistema degli ammortizzatori in deroga, che ha stanziato complessivamente 8 miliardi di euro per aiutare i lavoratori colpiti dalla crisi, Formigoni ha evidenziato che "si tratta di una nuova, importante pagina nei rapporti tra Stato e Regioni. È la prima volta che si stipula un´intesa che comporta una gestione coordinata di risorse e progetti fra i diversi livelli istituzionali su un tema così complesso e dimostra la maturità dei rapporti tra le Regioni e lo Stato. Attraverso questo Accordo, si è scelta con chiarezza la strada dell´integrazione: integrazione tra fondi diversi (regionali, nazionali ed europei) e integrazione tra politiche passive ed attive al lavoro". Sulla base dell´Accordo, gli ammortizzatori sociali come aiuto dal punto di vista del reddito, si integreranno con percorsi di ritorno al lavoro per i lavoratori a rischio espulsione dal sistema produttivo, accompagnando le persone e migliorando il livello qualitativo delle risorse umane. "E´ la conferma della positività del modello lombardo - ha ricordato Formigoni - visto che ci siamo impegnati a investire in questo modo tutte le risorse del Fondo Sociale Europeo per i prossimi due anni: parliamo di 400 milioni di euro che andranno a sostenere l´avvio di percorsi di formazione e di inserimento lavorativo, e che si uniranno alle risorse nazionali per sostenere il reddito dei lavoratori in difficoltà. 137 milioni sono già stati impegnati con una particolare attenzione a quei lavoratori che hanno meno garanzie, come i precari o gli apprendisti". Formigoni ha anche richiamato i problemi e le opportunità più immediate che la società lombarda si trova a dovere affrontare: la vicenda degli scali di Linate e Malpensa ed Expo 2015. Parlando degli aeroporti, Formigoni ha ribadito che "non è pensabile che una regione in cui si concentra il 52% degli investimenti stranieri non abbia uno scalo con importanti collegamenti nazionali e internazionali", mentre sull´importante appuntamento di Expo, Formigoni ha ricordato che "è chiaro a tutti noi il tempo che è stato perso e questa consapevolezza deve aumentare il senso di responsabilità. Io non accetto chi parla di ridimensionamento del progetto, perché il progetto non ha alcune necessità di ridimensionamento. Per le infrastrutture abbiamo già assicurato il 92-93% delle risorse necessarie, il miliardo di euro che manca lo troveremo da qui al 2015. Auspico si definiscano gli spazi e le responsabilità di ciascuno e si vada avanti in un´opera fondamentale per Milano, per la Lombardia e per l´Italia". . |
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IL VENETO SUPERA L’ITALIA NELLA CLASSIFICA DI BANCA MONDIALE SUL BUSINESS ENVIRONMENT. MODELLO E’ LA CITTA’ DI PADOVA |
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Venezia, 17 febbraio 2009 - Doing Business in Veneto 2009, progetto promosso dalla Banca Mondiale per misurare il business environment di un sistema economico, è il primo rapporto realizzato a livello subnazionale in un Paese a economia avanzata e serve ad analizzare le performance della nostra regione comparandole con quelle di Roma e di altri 180 Paesi del mondo. Il rapporto, commissionato dalla Regione del Veneto e realizzato dal Centro Studi di Unioncamere del Veneto, misura l’efficacia delle regole che determinano il clima imprenditoriale prendendo a campione la città di Padova. Lo studio è stato presentato ieri nella sede di Unioncamere del Veneto da Michael Klein, vicepresidente per lo Sviluppo del Settore Privato e Finanziario per Banca Mondiale/ifc e Capo Economista Ifc, da Vendemiano Sartor, assessore alle Politiche dell’Economia, dello Sviluppo, della Ricerca e dell’Innovazione delle Regione del Veneto, e da Federico Tessari, presidente Unioncamere del Veneto. Secondo i dieci indicatori Doing Business, il Veneto, sulle proiezioni della città campione Padova, si piazza al 67esimo posto tra le 181 economie del mondo, davanti a Roma (68esima), ma alle spalle di altri 21 Paesi europei. Per quanto riguarda l’avvio d’impresa, il trasferimento di proprietà immobiliari e il commercio transfrontaliero, Padova ha performance di gran lunga migliori rispetto a Roma. Anche l’ottenimento dei permessi edilizi e l’espletamento di procedure concorsuali risultano più agevoli. Le due città si collocano sullo stesso piano per quanto riguarda, invece, le dispute commerciali. Mentre la pressione fiscale e i tempi necessari al pagamento delle imposte sono leggermente superiori a Padova. Per il tema della fiscalità, così come per il tema dei permessi edilizi, del trasferimento di proprietà immobiliari e delle dispute commerciali, tempi e costi sono superiori alla media europea. Inoltre, Padova, come Roma, ha beneficiato delle recenti riforme nel campo dell’avvio d’impresa, tuttavia l’efficacia delle riforme tende a variare tra gli uffici periferici delle istituzioni centrali e per questa ragione il miglioramento del business enviroment veneto richiede nuove riforme soprattutto a livello nazionale. “E’ la prima volta al mondo che un’indagine di questo tipo riguarda un’economia ad alto reddito come quella del Veneto, il cui Pil supera i 121 miliardi di euro, pari al 9,5 per cento del Pil nazionale - spiega Federico Tessari, presidente Unioncamere del Veneto. Mai prima si è condotta un’indagine a livello regionale allo scopo di misurare i tempi e i costi delle procedure amministrative che le imprese devono affrontare nel quotidiano. L’obiettivo non è solamemente informare potenziali investitori esteri, bensì fornire un contributo concreto alle istituzioni che hanno responsabilità di governance del territorio e sono impegnate in quel processo di semplificazione amministrativa che molti riconoscono come la chiave per aumentare la competitività economica del Paese. ” Ancora una volta, il Veneto conferma di essere una regione che guarda al futuro e non teme il confronto con il resto del mondo. Ancora una volta le istituzioni e il mondo imprenditoriale regionale indicano la strada che può permettere uno sviluppo di qualità duraturo nel tempo: l’internazionalizzazione e le riforme. “Il Veneto crede fortemente che il confronto internazionale sia la chiave per continuare costantemente a migliorarsi e crescere - sottolinea Vendemiano Sartor, assessore alle Politiche dell’Economia, dello Sviluppo, della Ricerca e dell’Innovazione della Regione Veneto -. Ce lo insegna la nostra storia, con l’esempio di Venezia e con il recente passato che ci colloca tra le regioni economicamente più avanzate ed internazionalizzate d’Europa. Adesso le due battaglie da vincere, e si tratta di due sfide che ci vedono come regione schierati in prima linea, sono la realizzazione del federalismo fiscale e la semplificazione della macchina regionale. ” . |
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IL PRESIDENTE DELL’EMILIA ROGMANA ERRANI HA INCONTRATO IERI AMINATTOU HAIDAR, ATTIVISTA PER I DIRITTI UMANI NEL SAHARA OCCIDENTALE |
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Bologna, 17 febbraio 2009 - – Diritti umani, libertà, rispetto e democrazia. Sono i temi toccati ieri durante l’incontro tra il presidente della Regione Emilia-romagna Vasco Errani e Aminattou Haidar, attivista leader per il rispetto dei diritti umani nel Sahara occidentale. La donna – a cui sono andati numerosi riconoscimenti, tra questi il premio Robert F. Kennedy 2008 per i diritti dell’uomo – era accompagnata da una delegazione e da Omar Mih, rappresentante del Fronte Polisario in Italia. Durante l’incontro il presidente Errani ha ribadito l’impegno dell’Emilia-romagna per il “popolo del deserto” con diversi livelli di iniziative, sia di solidarietà (salute, alimentazione) che sul piano politico. Ad aprile verrà pubblicato il bando 2009 per la presentazione di progetti di cooperazione decentrata, e la priorità territoriale per i Saharawi sarà riconfermata (nel 2008 erano stati investiti complessivamente 233mila euro per dieci progetti). A livello politico, ha ricordato Errani, l´impegno è dialogare con le Regioni europee, con cui l’Emilia-romagna è maggiormente in contatto, per portare all’attenzione delle autorità comunitarie il tema dell’autodeterminazione del popolo Saharawi, secondo quanto sancito nelle risoluzioni dell’Onu. Aminattou Haidar ha raccontato le drammatiche vicissitudini del suo popolo a partire dalla propria esperienza: arrestata per la prima volta dalla polizia nel 1987 – aveva vent’anni, era una studentessa – per aver partecipato a una protesta pacifica, ha trascorso in prigione quasi quattro anni, bendata e sottoposta a torture. Arrestata una seconda volta nel 2005, è uscita di prigione a gennaio 2006. Aminattou Haidar ha viaggiato e viaggia in tutto il mondo per raccontare la propria storia e le sofferenze del popolo Saharawi. . |
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AREE VASTE PUGLIA: PRESENTARE NOVITÀ PER PROGRAMMAZIONE STRATEGICA |
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Bari, 16 febbraio 2009 - Dopo la riunione di venerdì 13 con i rappresentanti dei comuni e delle organizzazioni sociali e economiche, l’assessore al Bilancio e Programmazione, Michele Pelillo, insieme con il dirigente d’area Luca Limongelli hanno presentato le novità per le 10 aree vaste pugliesi che hanno presentato i rispettivi piani strategici. Come è noto, le aree vaste hanno sostituito i Pis e i Pit nel ruolo della programmazione strategica. “Soprattutto in funzione anticiclica – ha spiegato Pelillo – potremmo stipulare con ciascuna area vasta accordi programma stralcio per progetti di qualità (2,5 – 5 milioni euro per progetto, con una spesa per ogni area vasta di circa 25-50 milioni di euro) immediatamente cantierizzabili e riguardanti i finanziamenti del Fesr e non del Fas, che invece deve essere ancora deliberato dal Governo”. Su questa impostazione c’è l’accordo delle parti sociali e istituzionali presenti sul territorio, contestualmente oltre ai piani stralcio proseguirebbe l’attività di pianificazione ordinaria in attesa della precisazione dei fondi Fas dal governo nazionale. In allegato, il documento discusso venerdì 13. - Regione Puglia - Assessorato Programmazione Il processo di attuazione della pianificazione strategica di area vasta. La pianificazione strategica di Area Vasta, che ha impegnato soprattutto nel corso dell’ultimo biennio complessivamente dieci territori regionali (Area metropolitana di Bari – Area della Bat – Brindisi – Taranto – Foggia – Lecce – Area murgiana – Area di Casarano – Valle d’Itria – Monti Dauni Meridionali), si trova nella fase ultima di definizione e a breve sarà pronta, anche se in misura variabile tra le diverse aree, a presentarsi per lo sviluppo dei propri programmi che trovano linfa nella programmazione unitaria regionale costituita dai programmi comunitari, già avviati, e dal programma Fas, in fase ancora di completamento, anche in relazione alle attuali incertezze legate alla quantificazione delle effettive risorse finanziarie che risulteranno conclusivamente disponibili a valle del faticoso negoziato in corso Governo /Regioni. Allo stato, l’attuazione della pianificazione strategica di Area vasta potrebbe seguire due percorsi paralleli. Il primo, previsto dalle linee guida a suo tempo definite, ha come tappe fondamentali: - l’approvazione dei piani strategici da parte del Nucleo di Valutazione con una particolare attenzione alla coerenza dei piani, alla sostenibilità del modello di governance e all’esplicitazione dei criteri di priorità; - la verifica della correttezza delle Valutazioni Ambientali Strategiche dei Piani da parte dell’Autorità Ambientale della Puglia; - la scelta, da parte delle autorità di gestione dei programmi comunitari e del Programma Fas, di riconoscere ai Piani Strategici la funzione di organismi intermedi nelle modalità previste dai regolamenti europei e regionali; - la stipula di Accordi di programma fra la Regione e ciascun Piano in cui siano specificati gli interventi da finanziare, il cronogramma di attuazione, le funzioni delegate, le attività di verifica e controllo da parte dell’autorità delegante, le procedure di disimpegno automatico nel caso di non utilizzo dei fondi nei tempi previsti dal programma. Si può prevedere che ciascun accordo abbia un importo complessivo articolato in una quota fissa di valore comune per ciascuna A. V. Ed in una da definirsi sia sulla base dell’ampiezza dell’area di riferimento (es. Popolazione residente, n. Unità locali, indice di disoccupazione etc. ) che della qualità della progettazione proposta. Tali fondi dovrebbero essere resi effettivamente disponibili in base ad una pianificazione articolata per bienni di attuazione e previa verifica della capacità attuativa dimostrata da ciascuna Area. Affinché si possa giungere alla sua sottoscrizione sono necessari due passaggi: - la verifica da parte dell’Autorità di Gestione, insieme con i responsabili di asse, della compatibilità finanziaria dei piani con gli assi dei programmi operativi. A tale proposito, è importante ricordare che il Fesr come elementi di rigidità finanziaria nei confronti dell’Unione Europea ha solo la suddivisione per assi (peraltro modificabile con la revisione del programma prevista per metà 2010) e l’impegno di spesa complessivo annuo; - la conclusione degli atti amministrativi necessari per l’attuazione del processo di delega all’Amministrazione capofila da parte delle Amministrazioni delle Aree vaste. 2 Per i tempi di conclusione di tale primo processo, in questa fase connesso esclusivamente ai fondi comunitari, si ipotizza la chiusura del processo entro 12-14 mesi a partire dal 1° gennaio 2009. Il secondo percorso consiste nella stipula di primi Accordi stralcio a partire dall’individuazione per ciascuna Area Vasta di alcuni progetti prioritari di qualità (nell’ordine di 1-10) che siano significativi rispetto agli obiettivi dei Piani, abbiano un livello avanzato di progettazione e prevedano per ciascun intervento un investimento significativo (2,5 - 5 meuro) per un orientativo complessivo investimento di circa 25 - 50 meuro per ciascuna Area Vasta. Tali primi progetti prioritari potrebbero essere finanziati seguendo le modalità ordinarie previste dai programmi operativi, per cui l’intesa fra Regione e Area vasta dovrebbe essere solo sugli interventi da finanziare e non sulle procedure di attuazione in quanto esse verrebbero affidate agli enti pubblici competenti (comuni, province, la stessa Regione ecc. ) in attesa della definizione del modello di “governance”. Potrebbe, altresì, prevedersi una funzione “leggera” di coordinamento da parte delle attuali Amministrazioni capofila, limitatamente al monitoraggio e gestione della rendicontazione unitaria delle operazioni; tali funzioni sono attualmente compatibili con la struttura generale degli atti convenzionali già sottoscritti dalle Amministrazioni locali e costituirebbero condizione di salvaguardia della unitarietà dei processi e garanzia di intervento per eventuali rimodulazioni, per il riutilizzo dei ribassi d’asta, etc. Al successo nell’avanzamento delle operazioni “stralcio” potrebbe inoltre legarsi l’attribuzione di eventuali fondi premiali. Sarà ovviamente necessaria l’intesa con responsabili degli assi per la verifica della compatibilità degli interventi e il passaggio dal Nucleo di Valutazione per l’approvazione dell’analisi costi benefici (per gli interventi superiori ai 5 meuro) e dell’eventuale piano di gestione. Tenuto conto che il P. O. Fesr è relativamente rigido sia per quanto riguarda l’articolazione del finanziamento per assi, sia per l’obbligo del rispetto degli obiettivi della strategia di Lisbona, e che la Regione dovrebbe svolgere un ruolo attivo nell’individuazione di questi primi investimenti, si potrebbe anche ipotizzare che la sottoscrizione degli Accordi stralcio non sia sincronica per tutte le Aree vaste. A fronte di tale previsione di processo, allo stato, nelle more della definizione con il Governo nazionale della questione Fas, solo i programmi operativi comunitari sono nelle condizioni di sostenere finanziariamente ora i programmi stralcio e successivamente i programmi strategici. In relazione al P. O. Fesr, il piano finanziario al quale si deve fare riferimento è il seguente:
Asse/linea di intervento |
Dotazione di programma |
Dotazione attuale di bilancio |
Impegni gi effettuati dalla Regione |
Asse 1– Ricerca e Societ Informazione |
581 meuro |
215 meuro (+ 38 meuro fondi Apq) |
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1. 1. Ricerca delle imprese |
251 meuro |
93 meuro |
78 meuro |
1. 2 - Potenziale tecnologico |
50 meuro |
19 meuro |
38 meuro su fondi Apq |
1. 3 - Infrastrutture digitali |
70 meuro |
26 meuro |
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1. 4 - Tic nelle Pmi |
90 meuro |
33 meuro |
8 meuro |
1. 5 - Servizi pubblici digitali |
120 meuro |
44 meuro |
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Asse 2 - Ambiente |
908 meuro |
772 meuro (+ 196 meuro Apq e programma regionale ambiente) |
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2. 1 – Tutela Acque |
212 meuro |
181 meuro |
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2. 2 – Approvvigionamento idrico |
200 meuro |
170 meuro |
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2. 3 – Difesa suolo e rischi naturali |
138 meuro |
117 meuro |
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2. 4 – Energie rinnovabili |
158 meuro |
134 meuro |
20 meuro |
2. 5 – Rifiuti e Bonifiche |
200 meuro |
170 meuro |
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Asse 3 – Inclusione sociale |
570 meuro |
153meuro ( + 27 meuro piano regionale servizi sociali) |
27 meuro fondi regionali |
3. 1 – distretti socio-sanitari |
225 meuro |
60 meuro |
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3. 2 – infrastrutturazione sociale |
270 meuro |
70 meuro |
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3. 3 – Accessibilit servizi /inclusione marginalit |
55 meuro |
17 meuro |
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3. 4 – Legalit e sicurezza |
20 meuro |
5 meuro |
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Asse 4 – Attrattivit |
392 meuro |
258 meuro (+ 46 meuro di Apq e Programma Ambiente) |
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4. 1 – Infrastrutture e promozione Turistica |
150 meuro |
99 meuro |
llmeuro |
4. 2 – Beni culturali |
153 meuro |
101 meuro |
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Asse/linea di intervento |
Dotazione di programma |
Dotazione attuale di bilancio |
Impegni gi effettuati dalla Regione |
4. 3 — Attivit culturali |
40 meuro |
26 meuro |
15 meuro |
4. 4 — Valorizzazione rete ecologica |
49 meuro |
32 meuro |
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Asse 5 — Reti e nodi |
1. 050 meuro |
492 meuro |
Gi definito programma per oltre 800 meuro |
5. 1 —Nodi portuali |
130 meuro |
61 meuro |
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5. 2 — Trasporto urbano |
132 meuro |
62 meuro |
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5. 3 - Interporto |
108 meuro |
51 meuro |
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5. 4 — Ferrovie locali |
680 meuro |
319 meuro |
319 meuro |
Asse 6 — Sviluppo economico |
1. 100 meuro |
427 meuro (+ 75 meuro da Apq e fondo unico) |
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6. 1 — Aiuti alle imprese |
800 meuro |
310 meuro |
140 meuro |
6. 2 — Infrastrutture a servizio delle imprese |
202 meuro |
78 meuro |
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6. 3 — Internazionalizzazione |
100 meuro |
39 meuro |
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Asse 7 — Citt e Territorio |
520 meuro |
181 meuro (+ 32 meuro Pirp Regione) |
32 meuro Pirp Regione |
7. 1 — Piani per aree urbane |
280 meuro |
97 meuro |
70 meuro circa (scorrimento Pirp) |
7. 2 — Piani connessioni territoriali |
240 meuro |
84 meuro |
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Asse 8 — Governance e partecipazione |
115 meuro |
31 meuro |
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8. 1 — Partecipazione |
14 meuro |
4 meuro |
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8. 2 — Assistenza tecnica |
101 meuro |
27 meuro |
13 meuro | Alla luce di quanto sin qui considerato ed illustrato, si rende quindi necessario operare una pronta verifica concertata tra Aree Vaste, Direzioni regionali interessate all’attuazione del P. O. Fesr 2007-2013 e Nucleo per la Verifica e Valutazione degli Investimenti Pubblici, per la individuazione, nell’ambito dei programmi strategici presentati e sulla base di proposte operative formulate dalle Aree Vaste, delle prime operazioni sulle quali puntare per la definizione compiuta degli accordi stralcio e per il celere avvio delle realizzazioni proposte dal territorio. . |
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ELECTION DAY PER 565.715 ELETTORI IN FRIULI VENEZIA GIULIA |
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Trieste, 17 febbraio 2009 - Le Amministrazioni locali coinvolte nella prossima tornata elettorale risparmieranno almeno 200 mila euro grazie all´accorpamento in Friuli Venezia Giulia tra elezioni amministrative ed europee. Lo ha comunicato l´assessore regionale alle Autonomie locali Federica Seganti questa mattina, confermando che le urne saranno aperte dalle ore 15. 00 alle 22. 00 di sabato 6 giugno e dalle ore 7. 00 alle ore 22. 00 di domenica 7 giugno in 708 sezioni comunali, mentre i seggi saranno costituiti alle 9. 00 di sabato mattina. Eventuali ballottaggi (per il mancato raggiungimento da parte di uno dei candidati del 50 per cento più un voto) riguarderanno solo la Provincia di Pordenone ed il Comune di Sacile ed avranno luogo sabato 20 e domenica 21 giugno, con il medesimo orario. Ultimo termine per la pubblicazione del manifesto di convocazione dei comizi è il 23 aprile, data che conclude anche i lavori dei Consigli comunali e dà l´avvio al divieto di comunicazione istituzionale. Ovunque sono previsti il voto disgiunto, l´elezione diretta del sindaco (o del presidente della Provincia nel caso di Pordenone) ed il premio di maggioranza del 60 per cento dei seggi alla coalizione dei gruppi collegata al candidato eletto. Lo sbarramento del 5 per cento riguarda solo le coalizioni che presenteranno i loro candidati alla Provincia di Pordenone. L´assessore ha ricordato che per le amministrative gli elettori chiamati a votare saranno 565. 715, pari al 52 per cento degli aventi diritto in regione. Entrando nel dettaglio, nella provincia di Pordenone gli elettori coinvolti saranno 270. 768 e di questi 106. 078 parteciperanno anche alle elezioni comunali, mentre per il rinnovo dei Consigli comunali della provincia di Gorizia andranno alle urne 28. 561 persone, di quella di Trieste 7. 869 e di quella di Udine 258. 517. Complessivamente verranno eletti 142 sindaci e altrettanti Consigli comunali. Di questi, in provincia di Gorizia ne saranno nominati 14, 26 in quella di Pordenone, 3 in quella di Trieste e 99 in quella di Udine. I consiglieri comunali da eleggere sono in tutto 1. 900. Nella tornata elettorale di quest´anno, ha ricordato Federica Seganti, saranno eletti per la prima volta il sindaco ed il consiglio comunale di Campolongo Tapogliano, Comune nato lo scorso 1 gennaio. Nei Comuni con una popolazione superiore ai 5 mila abitanti sussiste il vincolo di 2 mandati per l´eventuale rielezione del sindaco, che diventano 3 qualora i Comuni abbiano meno di 5 mila abitanti. Non sono quindi candidabili nell´attuale turno elettorale ben 41 sindaci, di cui 37 nei Comuni minori e 4 negli altri. . . |
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CRISI LIGURE MENO FORTE GRAZIE A TESSUTO PRODUTTIVO, NECESSARIO PROCEDERE CON LA CABINA DI REGIA PER INDIVIDUARE PROVVEDIMENTI CONDIVISI |
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Genova, 17 Febbraio 2009 - Dare continuità alla cabina di regia per individuare le azioni per far fronte alla crisi economica; proseguire con il monitoraggio delle opere pubbliche, aggiungendo alle 10 già individuate nuove opere, oltre ai grandi investimenti delle imprese private; fare il punto sui finanziamenti pubblici che si mettono in circolo, 1,3 miliardi derivanti dai fondi europei oltre ai 150 milioni di euro individuati dalla Regione per aiutare il sistema Liguria, accanto alle risorse derivanti dai de - finanziamenti delle opere ferme ormai da molti anni che potranno essere rimesse in circolo, il tavolo per l´accesso al credito per le imprese che si avvale, al momento dei 60 milioni di euro attivati dalla Regione Liguria e da Unioncamere, controllo dei tempi di pagamento della pubblica amministrazione e delle grandi imprese nei confronti delle piccole, con particolare riferimento ai ritardi di pagamento nel settore sanitario e semplificazione amministrativa per ottenere una velocizzazione delle procedure e consentire l´arrivo dei finanziamenti. Sono questi i cinque punti individuati dal tavolo di monitoraggio riunito questa mattina in Regione dopo la firma del patto per lo sviluppo avvenuta a dicembre, alla presenza del presidente, Claudio Burlando, del vicepresidente, Massimiliano Costa, degli assessori alle Finanze, Giovanni Battista Pittaluga, all´Ambiente, Franco Zunino, al Lavoro, Enrico Vesco, alle Infrastrutture, Carlo Ruggeri, del presidente di Filse, Edo Bozzo, accanto a Abi Liguria, Confindustria ligure, Confapi, Cna, Confartigianato, Ascom, Confesercenti, Lega Coop, Confcooperative, Compagnia delle Opere, Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confsal, terzo settore, Unci, Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Agci-agrital, Confcooperative Federcoopesca e Lega Cooperative lega pesca, dopo la firma del patto per lo sviluppo avvenuta a dicembre. Un protocollo d´intesa sottoscritto con le forze economiche e sociali che definisce un sistema di azioni strategiche per far fronte alla gravità della crisi economica finanziaria. Una crisi che in Liguria, come è stato sottolineato questa mattina nel corso dell´incontro con le 22 sigle che hanno aderito al patto, ha un effetto attenuato rispetto ad altre regioni. "Sia perché - ha ribadito il presidente Burlando - le nostre imprese producono meno per la famiglia e di più per altri soggetti, sia per la mole di misure messe in campo in questi mesi dalla Regione Liguria". In un documento presentato da Confartigianato Liguria e frutto di dati Censis si evince infatti che la Liguria risulta al primo posto in Italia per il peso della manovra regionale con 495 milioni di euro e al secondo posto, dopo il Molise, rispetto al Pil, con l´1,4%. "Un´ancora di salvataggio alla crisi economica - ha sottolineato il presidente della Regione, Burlando - è rappresentata dall´economia sociale alimentata per la maggior parte da soldi pubblici". Da qui la necessità - ha ribadito Burlando - di procedere con la "patrimonializzazione delle cooperative sociali, facilitando il loro accesso al credito, visto che rappresentano una parte importante dell´economia, che dà lavoro a 8. 000 addetti". Ma è soprattutto su tre punti in particolare che la Regione Liguria intende lavorare per arginare la crisi economica, coinvolgendo oltre alle 22 sigle aderenti al Patto, Province e Comuni liguri: sulla semplificazione amministrativa per ottenere un risparmio di soldi, sull´ accesso al credito e sull´accelerazione dei pagamenti del pubblico e delle grandi aziende private. "Questa mattina - ha detto Burlando - abbiamo ricevuto molti pareri positivi sull´avvio del tavolo di monitoraggio per le grandi opere, ed è per questo che andremo avanti per far diventare 20 le prime 10 grandi opere". A marzo è prevista la seconda tappa del tavolo di monitoraggio sulle grandi opere che avrà come capofila l´assessore alle Infrastrutture, Carlo Ruggeri. E lunedì 2 marzo è prevista la riunione del tavolo sulla semplificazione amministrativa che dovrà raccogliere le indicazioni delle associazioni e dei sindacati che approderanno in provvedimenti regionali legislativi. . |
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LAZIO, PROROGATO FINO A 4 MARZO BANDO PER DISTRETTI INDUSTRIALI |
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Roma, 17 febbraio 2009 - E’ stato prorogato fino al 4 marzo il termine per la presentazione, a Sviluppo Lazio, delle domande in relazione al bando di contributi a favore dei distretti industriali della regione. La chiusura dell’avviso pubblico era prevista per il 12 febbraio ma, su indicazione dell’Assessore regionale alla Piccola e media impresa, commercio e artigianato, Francesco De Angelis, è stato prorogato. “La chiusura del bando - ha spiegato l’assessore - era prevista per il 12 febbraio, ma come è già accaduto per il bando sull’internazionalizzazione a seguito delle richieste da parte delle associazioni di categoria, abbiamo deciso di concedere altri venti giorni di tempo per dare modo alle aziende partecipanti di portare a compimento i progetti da presentare a Sviluppo Lazio”. Il bando, come ha ricordato De Angelis, stanzia 3 milioni e 500 mila euro, risorse provenienti dallo Stato e dalla Regione, per finanziare i progetti presentati dalle imprese di quattro poli produttivi del basso Lazio: il distretto del tessile della Valle del Liri, il sistema produttivo del chimico-farmaceutico del Lazio meridionale, il sistema produttivo agroindustriale pontino e il distretto del marmo e del lapideo dei Monti Ausoni e dell’area tiburtina. . |
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GIUNTA PIEMONTESE: POLO DI INNOVAZIONE PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE E STANZIAMENTI A FAVORE DELLE FAMIGLIE NUMEROSE |
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Torino, 17 febbraio 2009 - La Giunta regionale si è riunita il 16 febbraio per la trattazione dell’ordine del giorno. E’ stata approvata, su proposta degli assessori Andrea Bairati e Sergio Luigi Ricca, la delibera che ha per oggetto l’attivazione di un “Polo di innovazione per le piccole e medie imprese della distribuzione commerciale da localizzare nell’area del torinese”. Il provvedimento che fa parte del programma operativo 2007-2013 finanziato con fondi europei e inserito nell’obbiettivo “competitività ed occupazione” consente alle piccole e medie imprese di sviluppare il proprio potenziale competitivo mediante l’accesso a servizi altamente qualificati e ad infrastrutture per l’innovazione. Inoltre è stato approvato, su proposta dell’assessore Teresa Angela Migliasso, lo stanziamento di 1 milione e 50 mila euro per interventi a favore delle famiglie numerose. La delibera stabilisce i criteri per l’accesso ai contributi da parte degli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali per la sperimentazione di iniziative di abbattimento dei costi dei servizi per le famiglie con numero di figli pari e superiore a quattro. La sperimentazione riguarda in particolare la riduzione delle tariffe: sulla tassa rifiuti; sull’erogazione dell’energia elettrica, del gas e dell’acqua; per la fruizione dei servizi sociali ed educativi e per la fruizione dei servizi socio-educativi per la prima infanzia. . |
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MILANO: 174 POLIZIOTTI E CARABINIERI, SOSTITUITI DAI MILITARI NEI ‘SITI SENSIBILI’, MANDIAMOLI NELLE PERIFERIE” A MILANO RONDE GIÀ FUNZIONANO CON BLUE BERETS, CITY ANGELS E ASSOCIAZIONE POLIZIOTTI: IN 2 MESI 337 INTERVENTI. IN FUTURO SARANNO IMPIEGATI ANCHE FUORI DALLE DISCOTECHE CONTRO VIOLENZE SESSUALI E RISSE |
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Milano, 17 febbraio 2009 - “La possibilità di avvalersi del concorso delle associazioni di cittadini, come previsto dal ddl sicurezza, è un’ottima iniziativa. Tanto è vero che a Milano viene esercitata sin dal 2007, grazie a ben tre associazioni di volontari, Blue Berets, City Angels e Associazione Poliziotti Italiani. Un’azione di sicurezza di prossimità in diverse aree a rischio, come la Stazione Centrale o viale Monza, e che prossimamente estenderemo nei weekend anche alle aree attorno alle discoteche, visti i continui episodi di criminalità che si verificano al loro esterno, ieri uno stupro e oggi un accoltellamento tra gang sudamericane. Ma nuove Forze dell’ordine appiedate potrebbero però essere recuperate e inviate nei quartieri periferici grazie al fatto che 174 ‘siti sensibili’ sono oggi vigilati dai militari”. Lo dichiara il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato. “I volontari delle associazioni – spiega De Corato - offrono un prezioso contributo per la prevenzione e il contrasto a molte criticità: risse, liti, aggressioni, furti, molestie, spesso di ubriachi e spaccio. Basti dire che solo nei primi due mesi del 2009 sono già stati 337 gli episodi in cui sono intervenuti sia direttamente, sia con la segnalazione alle Forze dell’ordine o al 118. E proprio a testimonianza della loro utilità, l’Assessorato alla Sicurezza ha previsto per il bilancio 2009 un aumento dello stanziamento da 800 a 850 mila euro per le azioni di contrasto al degrado del territorio” “Ma preziose risorse di uomini - sottolinea De Corato - potrebbero essere recuperate grazie ai militari. Oggi ci sono infatti ben 174 soldati che vigilano su ‘siti sensibili’, come i consolati, il Duomo, e una decina si sono aggiunti questo mese insieme al reintegro del contingente impiegato per le emergenze di Caserta e Lampedusa. E’ evidente che, pattugliamenti misti a parte, questa specifica attività di presidio ha liberato un buon numero di poliziotti o carabinieri dai medesimi compiti: agenti che, dunque, potrebbero essere impiegati appiedati nelle periferie”. Le 15 aree attualmente monitorate dalle associazioni Blue Berets, City Angels e Associazione Poliziotti Italiani sono: Stazione Centrale, viale Monza, corso Concordia, Cam (Centro aggregazione multifunzionale) di piazzale Ferrara, Cam di via Pecetta, Chiesa Cristiana Evangelica di via Fleming, stazione Mm Crescenzago e sottopasso, parco Alessandrini e giardini via Gavirate/de Vincenti, piazza Tirana, viale Vittorio Veneto, piazzale Bacone, Cam di via Ciriè, Cam di Porta Romana e via Fiori Chiari. . |
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SECONDA EDIZIONE DEL FESTIVAL D’ ARTE CONTEMPORANEA CHE SI SVOLGERÀ A FAENZA DAL 17 AL 19 APRILE 2009 |
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Faenza, 17 febbraio 2009 - Quali sono stati gli eventi dell’anno 2008? Stando al Libro dell’anno 2008 edito da Treccani, il festival dell’arte Contemporanea < http://www. Festivalartecontemporanea. It / > è tra questi. Eventi e persone dello scenario del mondo italiano e internazionale, selezionati attraverso uno screening sistematico condotto anno per anno, sono soggetto del Libro, giunto alla sua nona edizione, che aiuta a ricordare e comprendere i principali eventi accaduti in Italia e nel mondo nei settori di cultura, politica, economia, scienza e sport, grazie al contributo di autorevoli firme. Svoltosi dal 23 al 25 Maggio 2008 a Faenza, il festival apre la sezione Frontiere dell’arte di Marco Bussagli. In tre giorni di incontri e dibattiti – scrive - (il festival) si propone come spazio aperto ai punti di vista più diversi, in grado di dare conto di tutta la diversità e la ricchezza geografica, culturale, disciplinare dell’arte di oggi. Appuntamento, dunque, alla seconda edizione del festival, che si svolgerà dal 17 al 19 aprile 2009 <http://www. Festivalartecontemporanea. It/> . |
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WORKING MOTHERS ITALY: IL NUOVO NETWORK PER LE MAMME CHE LAVORANO |
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Roma, 17 febbraio 2009 - E’ nato il network ed associazione Working Mothers Italy (Wmi) www. Workingmothersitaly. Com rivolto a tutte le mamme lavoratrici ed aperto alla partecipazione di tutte le persone ed organizzazioni che vorranno sostenere e migliorare la qualità della vita per le mamme lavoratrici e le loro famiglie. Wmi nasce dall’idea di un team di amiche – dichiarano le fondatrici di Wmi – tutte professioniste in vari ambiti che insieme hanno dato vita ad un’associazione indipendente che svolge anche il ruolo di piattaforma in cui le mamme lavoratrici possono incontrarsi, discutere, confrontarsi e scambiare consigli ed opinioni. Ne fanno parte dipendenti di enti pubblici e privati, manager, dirigenti, libere professioniste, imprenditrici, responsabili delle Risorse Umane ed Head Hunter. Wmi svilupperà progetti per raggiungere obiettivi prefissati percorrendo diverse necessità. Nel breve e medio periodo fornendo assistenza e strumenti per sostenere le mamme per la soluzione di criticità quotidiane, sviluppando progetti rivolti alla formazione, organizzando incontri e contatti con professionisti nel mondo delle Risorse Umane e del lavoro. Nel lungo periodo facendosi portavoce presso le istituzioni e gli organismi governativi italiani ed europei degli interessi di tutte le mamme lavoratrici e delle loro famiglie affinché nel nostro Paese i relativi modelli sociali ed organizzativi possano davvero cambiare. . |
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IL CENTRO ITALIANO FEMMINILE EMILIA – ROMAGNA E LA COSTITUZIONE ITALIANA PER I GIOVANI |
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Bologna, 17 febbraio 2009 - Nella mattinata di mercoledì 18 febbraio 2009, alle ore 10, presso la Scuola Media Figlie del S. Cuore in via Orfeo 42, a Bologna il Consigliere regionale Mauro Bosi terrà una lezione su “La Costituzione italiana ed i giovani” agli studenti delle Scuole medie “Rolandino de’ Passeggeri – Pepoli” e “Figlie del Sacro Cuore” nell’ambito del Progetto promosso dal Centro Italiano Femminile Emilia – Romagna “60° Anniversario della Costituzione italiana: un’eredità da scoprire per la cittadinanza tra memoria e testimonianze in Emilia – Romagna”, sostenuto dalla “Fondazione Carisbo”. Il Cif Emilia – Romagna si propone l’obiettivo di rafforzare negli studenti una coscienza di cittadini consapevoli in un momento di emergenza educativa; nell’occasione verrà distribuito ai giovani la “Costituzione offerta dall’Assemblea legislativa della Regione Emilia – Romagna. Sito: www. Iperbole. Bologna. It/iperbole/cif-bo/ . |
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