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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 02 Aprile 2009 |
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UE: PIÙ PRODOTTI CON L´ECOLABEL. ANCHE I CIBI BIO? |
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Oggi il Parlamento europeo adotterà un regolamento che semplifica le norme sul marchio europeo di qualità ecologica per promuovere l´ulteriore riduzione degli effetti negativi di consumo e produzione su ambiente, salute e clima. L´ecolabel potrà applicarsi a tutti i prodotti e servizi inclusi, forse, i cibi biologici, ma non ai medicinali e ai prodotti tossici. I criteri per ottenere il marchio non dovranno causare un onere sproporzionato per le Pmi, le quali beneficeranno di tasse d´uso ridotte. Sulla base di un maxiemendamento di compromesso negoziato con il Consiglio dal relatore Salvatore Tatarella (Uen, It), il Parlamento è chiamato a approvare un regolamento volto ad aggiornare e semplificare le disposizioni sul marchio europeo di qualità ecologica, l’Ecolabel, il cui obiettivo è ridurre le ripercussioni negative del consumo e della produzione sull´ambiente, sulla salute, sul clima e sulle risorse naturali. Attraverso l´uso volontario del marchio istituito nel 1992, il cui logo è rappresentato da un fiore, si intendono promuovere i prodotti che presentano elevate prestazioni ambientali. Se l´Aula conferma il compromesso, il regolamento potrà entrare in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell´Unione europea. Requisiti per potersi fregiare dell´Ecolabel - I criteri generali dell´Ecolabel definiscono i requisiti ambientali che un prodotto deve rispettare per potersi dotare del marchio e devono essere basati sulla prestazione ambientale dei prodotti. Vanno determinati inoltre «su base scientifica e considerando l´intero ciclo di vita dei prodotti». A tale fine devono tenere conto degli impatti ambientali più significativi, «in particolare le ripercussioni a livello di cambiamenti climatici, natura e biodiversità, consumo di energia e di risorse, produzione di rifiuti, emissioni in tutti i comparti ambientali, inquinamento dovuto ad effetti fisici e uso e rilascio di sostanze pericolose». Deve anche essere presa in considerazione «la sostituzione delle sostanze pericolose con sostanze più sicure, in sé e per sé ovvero mediante l´utilizzo di materiali diversi o mediante modifiche a livello della progettazione, ove ciò sia tecnicamente fattibile». Vanno anche valutate le possibilità di ridurre gli impatti ambientali «grazie alla durata dei prodotti e alla loro riutilizzabilità». Ove opportuno, si tiene conto degli aspetti sociali ed etici, facendo ad esempio riferimento alle norme e ai codici di condotta Oil. Nell´elaborazione dei criteri, inoltre, si dovrà tenere conto per quanto possibile del principio «della riduzione degli esperimenti sugli animali». La Commissione, entro nove mesi dalla consultazione del comitato dell´Unione europea per il marchio di qualità ecologica (Cueme), dovrà adottare provvedimenti per stabilire criteri specifici per il marchio di qualità ecologica da assegnare a ogni gruppo di prodotti, che saranno poi pubblicati nella Gazzetta ufficiale, prestando attenzione «a non introdurre misure la cui attuazione potrebbe comportare un onere amministrativo ed economico sproporzionato per le Pmi». Il Cueme dovrà essere composto dai rappresentanti degli organismi competenti di tutti gli Stati membri e dai rappresentanti delle altre parti interessate (produttori, fabbricanti, dettaglianti, fornitori di servizi, grossisti, importatori, nella fattispecie le Pmi, organizzazioni ambientaliste e associazioni dei consumatori). Campo d´applicazione più vasto - L´ecolabel è attualmente assegnato a 26 gruppi di prodotti e servizi, tra cui gli elettrodomestici, i prodotti per la pulizia, i materassi, le forniture per ufficio, i prodotti per il giardinaggio, i prodotti per il fai da te e i servizi di ricettività turistica. Ad oggi sono inoltre circa 500 le imprese che producono prodotti Ecolabel, per un fatturato totale di oltre 1 miliardo di euro l´anno. Ritenendo tale somma «estremamente ridotta» rispetto al potenziale mercato Ue, la Commissione ha proposto una revisione del vigente regolamento al fine di includere il maggiore numero di gruppi di prodotti possibile. Pertanto, il regolamento si applicherà «a tutti i beni e i servizi destinati alla distribuzione, al consumo o all´uso sul mercato comunitario, a titolo oneroso o gratuito». Ma non ai medicinali per uso umano né a quelli per uso veterinario. Il marchio di qualità ecologica, inoltre, non potrà essere assegnato a prodotti contenenti sostanze o preparati/miscele classificati come tossici, pericolosi per l´ambiente, cancerogeni, mutageni o tossici per la riproduzione. Tuttavia, per determinate categorie di prodotti contenenti tali sostanze la Commissione potrà adottare misure di deroga, ma «solo qualora non sia tecnicamente fattibile sostituirli in quanto tali ovvero mediante l´utilizzo di materiali diversi o mediante modifiche a livello della progettazione, o nel caso dei prodotti che hanno una prestazione ambientale globale molto più elevata rispetto ad altri prodotti della stessa categoria». Nessuna deroga, però, potrà essere concessa a prodotti di questo tipo, soggetti a autorizzazione in forza al regolamento Reach, presenti in miscele o in (qualsiasi parte omogenea di) un articolo (complesso) in concentrazioni superiori allo 0,1% (p/p). Il regolamento prevede che, prima di elaborare criteri Ecolabel per gli alimenti e i mangimi, la Commissione dovrà realizzare uno studio, entro il 31 dicembre 2011, volto a esplorare se sia fattibile stabilire criteri affidabili relativi alle prestazioni ambientali durante l´intero ciclo di vita dei prodotti in questione, inclusi i prodotti della pesca e dell´acquacoltura. Detto studio dovrebbe esaminare con particolare attenzione l´impatto di eventuali criteri Ecolabel sugli alimenti, sui mangimi e sui prodotti agricoli biologici non trasformati. Esso dovrebbe valutare la possibilità di assegnare il marchio Ecolabel «solo ai prodotti certificati come biologici, onde evitare confusioni per i consumatori». Alla luce dei risultati di tale studio, la Commissione deciderà «se è fattibile elaborare criteri Ecolabel per alimenti e mangimi e, in caso affermativo, per quali gruppi di tali prodotti». Tassa di deposito e diritti annuali per l´uso del marchio - L´uso del marchio di qualità ecologica è subordinato al versamento di una tassa di deposito della domanda che può essere compresa tra 200 e 1. 200 euro. Ma il regolamento precisa che, nel caso delle piccole e medie imprese e di operatori dei paesi in via di sviluppo, non deve superare 600 euro, mentre per le microimprese non può andare oltre 350 euro. La tassa di deposito, inoltre, è ridotta del 20 % per i richiedenti che siano già in possesso di una certificazione secondo le norme Emas e/o Iso 14001, a determinate condizioni. L´organismo competente, poi, può imporre a ogni richiedente cui sia stato assegnato un marchio di qualità ecologica il versamento di diritti annuali sino a 1. 500 euro per l´utilizzazione del marchio. Nel caso delle piccole e medie imprese e di operatori dei paesi in via di sviluppo, l´importo massimo non deve superare 750 euro, mentre per le microimprese, i diritti annuali non possono oltrepassare 350 euro. Sorveglianza del mercato e controllo dell´uso dell´Ecolabel - Oltre a semplificare la procedura per la richiesta e l´assegnazione dell´Ecolabel, il regolamento precisa che «è vietata qualsiasi forma di pubblicità falsa o ingannevole, o l´uso di etichette o simboli atti ad ingenerare confusione con il marchio comunitario». Gli organismi competenti nazionali, dovranno anche verificare «a cadenza regolare» che i prodotti con il marchio siano conformi ai criteri relativi all´Ecolabel. Se del caso, gli organismi competenti potranno effettuare tali verifiche anche in seguito a denunce o sotto forma di controlli casuali. Inoltre, l´utilizzatore del marchio Ecolabel dovrà consentire all´organismo competente di svolgere tutte le indagini necessarie a monitorare il suo costante rispetto dei criteri applicabili al gruppo di prodotti, autorizzando anche l´accesso ai locali nei quali viene fabbricato il prodotto in oggetto. Qualora venisse rilevato che un prodotto marchiato Ecolabel non rispetta i criteri stabiliti o che il marchio non viene usato come previsto dall´articolo, l´organismo potrebbe vietarne l´uso. Un piano d´azione per la promozione dell´Ecolabel - Per sostenere lo sviluppo del sistema Ecolabel, gli Stati membri e la Commissione dovranno concordare, in collaborazione con il Cueme, un piano d´azione specifico per promuovere l´uso del marchio comunitario mediante azioni di sensibilizzazione e campagne d´informazione ed educazione del pubblico rivolte a consumatori, produttori, fabbricanti, fornitori di servizi, acquirenti pubblici, venditori all´ingrosso e al dettaglio, nonché al pubblico in generale. Ma anche attraverso la promozione della diffusione del sistema, in particolare presso le Pmi. E´ anche precisato che l´Ecolabel potrà essere promosso tramite il suo sito internet, fornendo in tutte le lingue Ue informazioni di base e su dove è possibile acquistare i prodotti che ne sono muniti. . |
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AGRICOLTURA, CONVOCATO PER IL 17 APRILE IL TAVOLO VERDE IN BASILICATA |
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L’assessore all’Agricoltura, Vincenzo Viti, ha convocato per il 17 aprile (ore 10 – Dipartimento) il Tavolo verde con l’Arbea, l’Alsia e le Organizzazioni professionali agricole. Numerosi i punti all’ordine del giorno. Gli accordi con l’Arbea, l’esame delle bozze dei bandi in agricoltura, la razionalizzazione delle strutture amministrative regionali a servizio dello sviluppo agricolo e rurale lucano, i fondi di garanzia, le regole che attengono al rapporto con i liberi professionisti sono gli argomenti in discussione. “Sarà l’occasione per fare il punto sulle scelte – sottolinea Viti - che la Regione sta compiendo sia per far avanzare il fronte degli investimenti attraverso l’emanazione dei bandi più significativi collegati agli Assi di sviluppo individuati dal Piano di sviluppo agricolo, sia sullo stato di avanzamento dell’attività legislativa con particolare riguardo alla legge di riordino degli enti operanti in agricoltura. Come è noto, nei primi giorni di aprile avremo chiuso con i sindacati e con le Organizzazioni professionali agricole un’intesa sul profilo della legge di riordino che potrà quindi essere trasmessa dalla Giunta alla Commissione competente, segnatamente alla Iii Commissione, con la quale è in atto un proficuo rapporto di collaborazione. Faremo il punto anche sullo stato del funzionamento dell’Arbea, sulla sua messa a regime in relazione alle intese conseguite in sede comunitaria e, quindi, alla possibilità – aggiunge l’assessore - per l’ente pagatore, se sopravviverà ai controlli dell’Unione europea, di corrispondere con efficacia alla sua missione, che è quella di trasferire nel segno della trasparenza, della rapidità e dell’efficienza le risorse comunitarie, soprattutto quelle disposte dal Piano di sviluppo rurale, nella tasche degli operatori agricoli. I problemi di adeguamento del Dipartimento Agricoltura ai compiti – ha detto ancora l’esponente del governo regionale - che vengono posti dal mondo agricolo lucano e che sono oggetto di scelte ormai definite e in via di approvazione, saranno anch’essi al centro delle valutazioni del Tavolo Verde così come il potenziamento dei Fondi di garanzia e le regole che presiederanno al rapporto con i liberi professionisti. Teniamo così fede agli impegni assunti di riconvocare ricorrentemente le organizzazioni del mondo agricolo per concordare, definire e accelerare l’assunzione delle scelte più utili per il rilancio dell’agricoltura lucana”. . |
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FERRAZZI: PARTITA TRATTATIVA SU PREZZO DEL LATTE SI VA VERSO UN ACCORDO IMPORTANTE PER IL FUTURO DEL SETTORE |
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Milano - Parte la trattativa sul prezzo del latte in Lombardia, con la possibilità concreta che produttori e trasformatori possano in tempi brevi raggiungere un accordo per risolvere uno dei temi di maggiore urgenza per il comparto. Su iniziativa di Luca Daniel Ferrazzi, assessore regionale all´Agricoltura, le delegazioni delle Organizzazioni professionali lombarde e di Assolatte si sono incontrate presso l´assessorato per discutere sulla grave situazione del comparto lattiero-caseario e sulle pesanti ricadute che si stanno manifestando sugli operatori della filiera. "Abbiamo voluto riunire attorno a un tavolo - ha commentato Ferrazzi - tutti coloro che contribuiscono al primato del lattiero-caserario lombardo, per discutere dei molti problemi che interessano il settore. Dall´incontro è emersa la volontà di riprendere la trattativa interprofessionale per la stipula di accordi di riferimento sul prezzo del latte, allo scopo di poter finalmente fornire elementi di certezza a tutti i soggetti coinvolti in una situazione di mercato molto instabile che è da tutti considerata un urgente problema da risolvere". "La nostra linea d´azione - ha ricordato Ferrazzi - conferma la volontà di favorire decisioni che coinvolgano tutti i soggetti della filiera. Come avvenuto nel corso della vicenda sulle quote latte, infatti, riteniamo che un buon accordo parta dal dialogo con tutti coloro che a vario titolo lavorano ogni giorno per produrre e trasformare il 40% del latte italiano". "Le parti coinvolte - ha concluso Ferrazzi - hanno tutte concordato sull´utilità di questo incontro, che proseguirà con un programma serrato di ulteriori approfondimenti. Già all´inizio della prossima settimana, quindi, si terrà un nuovo incontro, con la ferma volontà di Regione Lombardia di favorire l´accordo interprofessionale. Sono certo del senso di responsabilità di tutti, che ci deve permettere di superare una situazione difficile e problematica". . |
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QUOTE LATTE MONICA RIZZI: “SOSPENSIONE DEL DECRETO ZAIA È UNA SCONFITTA PER TUTTI” |
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“Trovo veramente scandaloso l’atteggiamento di coloro che gioiscono per la sospensione di un decreto legge che è nato per tenere in vita migliaia di aziende agricole che rischiano la chiusura” questo è il primo commento della consigliera regionale della Lega Nord, Monica Rizzi alle affermazioni rilasciate da alcuni esponenti del mondo professionale agricolo e da soggetti politici di vari schieramenti. “Una così forte divisione fra soggetti dello stesso comparto non può che essere la cartina al tornasole di una crisi del settore che rischia di travolgere tutti i produttori e non solo i Cobas del latte. Quando si è in una situazione di crisi – continua la Rizzi - tutta la filiera deve fare sistema, mentre proprio quei soggetti che avrebbero il compito istituzionale di guidare l’agricoltura invocano lo scontro e accusano un Ministro che invece tenta con ogni sua forza di difendere le peculiarità della agricoltura italiana. Mi stupisco che i parlamentari italiani, ad eccezione di quelli della Lega Nord, abbiamo lavorato fin dall’inizio non per migliorare il testo ma per affossarlo definitivamente. La riprova sta nel fatto che, seppure il Ministro abbia accolto numerosi emendamenti, i parlamentari hanno comunque cercato con ogni mezzo di ritardarne l’approvazione, arrivando così al risultato odierno. Con questo atteggiamento, secondo il mio parere, hanno di fatto compiuto un atto contrario al buon senso: da un lato infatti costringono il Governo a inserire le norme sulle quote latte in un decreto dove verrà posta la fiducia, dall’altro hanno rinunciato a trovare un compromesso valido per tutti che comunque garantisse la sopravvivenza della zootecnia padana. ” “Mi stupisce tra l’altro il fatto che coloro che hanno sempre gestito il settore agricolo, non vogliano fare un serio esame di coscienza e ammettere che anche da parte loro, nel passato, sono stati compiuti dei grossi errori. Innescare una guerra fra poveri è sicuramente il modo migliore per palesare l’immaturità del sistema di rappresentanza agricolo italiano. ” “Noi della Lega Nord ci sottraiamo a questa logica del tanto peggio, tanto meglio e continueremo a lavorare per unire gli agricoltori italiani che dovranno affrontare sfide sempre più importanti a livello europeo e mondiale. E non potremo certo salvarci dalla crisi se su ogni provvedimento inneschiamo tensioni e spaccature. ” . |
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FVG: 400 MILA EURO AI COMUNI MONTANI |
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Trieste - Le nevicate dello scorso inverno hanno causato parecchi disagi ai Comuni montani che, pur se con meno di 3 mila abitanti, hanno una vasta dimensione territoriale e hanno dovuto sostenere oneri maggiori per assicurare il ripristino della viabilità e garantire alle comunità locali una adeguata fruizione dei servizi. Su proposta dell´assessore alle Autonomie locali Federica Seganti, la Giunta regionale ha pertanto deciso ieri di destinare a tali Comuni 400 mila euro, cifra che comunque fa parte della posta di un milione di euro accantonata a copertura di eventi straordinari dal Governo del Friuli Venezia Giulia. "Il 50 per cento dei fondi sarà ripartito proporzionalmente alla superficie territoriale ed il 50 per cento a seconda dell´altitudine di ciascun Comune" spiega l´assessore, sottolineando che, per quanto riguarda la popolazione, il riferimento saranno i dati delle anagrafi comunali al 31 dicembre 2007, mentre la valutazione di superficie territoriale, zona altimetrica 1 e altitudine, verrà fatta usando i dati Istat. "I piccoli Comuni montani hanno minor possibilità di reperire a breve nuove risorse ed in questo modo - conclude l´assessore - intendiamo aiutarli a gestire meglio il loro bilancio e a non indebitarsi per far fronte a spese urgenti". . |
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BOLZANO: DAL 5 APRILE DIVIETO DI APPLICARE PRODOTTI FITOSANITARI DANNOSI ALLE API |
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La Provincia ha stabilito l´entrata in vigore da domenica 5 aprile del divieto di applicare prodotti fitosanitari dannosi alle api durante il periodo di fioritura dei fruttiferi per la varietà Cripps Pink e i relativi cloni. Il divieto si riferisce a tutte le zone frutticole. La Ripartizione provinciale Agricoltura ha stabilito con decreto i principi attivi, presenti in prodotti fitosanitari, considerati dannosi alle api. Il divieto di impiegare prodotti fitosanitari dannosi alle api nel periodo di fioritura dei fruttiferi ha inizio per la varietà Cripps Pink e i relativi cloni per tutte le zone frutticole a partire da domenica 5 aprile e rimarrà in vigore fino a revoca. Inoltre si rende noto che come misura preventiva contro la diffusione del colpo di fuoco batterico tramite le api è vietato spostare alveari di api da un impianto di pomacee all´altro dal 1° aprile fino al 15 giugno, a meno che essi non siano stati tenuti prima in un locale oscurato e chiuso per almeno 48 ore oppure per almeno 72 ore in un luogo situato a quote superiori a 1400 metri. In allegato: elenco dei principi attivi considerati dannosi e per i quali scatta il divieto. . |
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LINEE GUIDA SISTEMA ALLERTA RISCHIO ALIMENTARE |
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Trieste - Permettere, attraverso uno scambio rapido di informazioni, una gestione omogenea del sistema di allerta nel caso in cui alimenti destinati al consumo umano, mangimi o materiali destinati ad entrare in contatto con prodotti alimentari possano rappresentare un rischio per la salute dell´uomo o degli animali, o per la salubrità dell´ambiente. E´ l´obiettivo di nuove "Linee guida" individuate dalla Conferenza Stato-regioni per applicare in maniera uniforme la normativa comunitaria in materia e adottate ieri dalla Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, su proposta dell´assessore Vladimir Kosic. Il provvedimento indica anche nel servizio Sicurezza alimentare, Igiene della nutrizione e Sanità pubblica veterinaria della direzione Salute e Protezione sociale il "nodo regionale" per la gestione del sistema di allerta. . |
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LA DOMANDA E L’OFFERTA D’INNOVAZIONE NELL’AGROINDUSTRIA DIALOGANO A BARI |
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Valenzano - Il sistema della ricerca e la domanda di innovazione della filiera agroalimentare pugliese al vaglio di due studi coordinati dall’Arti, presentati il prossimo 2 aprile nell’ambito di un incontro del Club dell’Innovazione Di quali innovazioni ha bisogno l’impresa agroalimentare pugliese e cosa produce la ricerca pugliese per colmare questa domanda? Soprattutto, come le imprese e la ricerca possono interagire per il comune obiettivo della crescita? Di questo si parlerà nell’incontro “La domanda e l’offerta di nuove tecnologie per l’agricoltura e l’agroalimentare in Puglia” organizzato dal Club dell’Innovazione dell’Arti (in collaborazione con Confindustria Puglia, Inea – Istituto Nazionale di Economia Agraria e D. A. Re – Distretto Agroalimentare Regionale), in programma il 2 aprile (alle ore 10) presso la Sala Convegni di Confindustria Bari (Via Amendola, 172/5). Il convegno prende spunto dai temi affrontati da due pubblicazioni della collana Quaderniarti che verranno presentate in tale occasione. Si tratta di “Qa 7 - La ricerca pubblica in ambito agricolo e agroalimentare pugliese” e “Qa 15 - La domanda di innovazione della filiera agroalimentare in Puglia”, basati su indagini compiute rispettivamente dall’Inea e dall’Università di Foggia (Dipartimento di Scienze delle Produzioni, dell’Ingegneria, della Meccanica e dell’Economia applicate ai sistemi Agro-zootecnici). Ne emerge un quadro composito: il settore agroalimentare pugliese gioca tradizionalmente un ruolo fondamentale nell’economia italiana, incidendo per il 7,4% sulla produzione totale nazionale, con un fatturato pari a circa 352 milioni di euro e una leadership nazionale in numerosi segmenti produttivi; è al terzo posto (al seguito di Emilia Romagna e Veneto) per volume di esportazioni di prodotti agricoli. Le principali attività di ricerca e innovazione nel settore dell’agrofood pugliese, raccolte nel Catalogo delle competenze agroalimentari della Puglia allegato allo studio dell’Arti, si concentrano in maniera più intensa nelle strutture universitarie, nelle quali sono presenti il maggior numero di centri (41%), di addetti (61%) e progetti in corso o terminati (48%); seguono gli istituti del Cnr e del Cra - Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura. L’alto valore qualitativo della ricerca pugliese nel comparto è attestato, inoltre, dalla cospicua partecipazione degli attori regionali ai bandi di finanziamento europei del 6° e del 7° Programma Quadro di Ricerca: nel 6Pq sono stati finanziati 16 progetti in ambito agroalimentare su un totale di 89 progetti presentati da soggetti pugliesi. La vivacità del mondo della ricerca si scontra, tuttavia, con alcuni elementi di debolezza del comparto, quali l’invecchiamento del management imprenditoriale, la scarsa integrazione dell’offerta agricola e la frammentazione della struttura distributiva. L’analisi condotta ha inoltre permesso di ravvisare che il sistema imprenditoriale agroalimentare è caratterizzato da una limitata intensità di investimenti in ricerca e sviluppo e dalla mancanza di tecnologie ad elevato carattere di pervasività e sistematicità, nonché dalla difficoltà di trasformare le proprie istanze di miglioramento in un potenziale percorso di innovazione. Per superare gli ostacoli che frenano lo sviluppo competitivo della filiera agroalimentare pugliese appare necessario favorire un incontro tra il sistema della ricerca e quello imprenditoriale, attraverso una maggiore e più efficace valorizzazione dei risultati della ricerca e un efficiente sistema di diffusione delle conoscenze raggiunte. Al dibattito su questi temi, moderato da Enzo Magistà (direttore del Tg Norba), sono chiamati a discutere: Gaetano Dentamaro, presidente della Sezione Agroindustria di Confindustria Bari; Nicola De Bartolomeo, presidente di Confindustria Puglia; Gianfranco Viesti, presidente dell’Arti; Gianluca Nardone, direttore del Dare; Grazia Valentino dell’Inea; Chiara Morini dell’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari. Le conclusioni sono affidate a Enzo Russo, assessore alle Risorse Agricole della Regione Puglia. . |
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CREMONA. FERRAZZI CHIEDE STATO CALAMITA´ PER PIOGGE E PIENE 6,9 MILIONI DI DANNI ALLE OPERE DI BONIFICA E IRRIGAZIONE |
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Milano - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore all´Agricoltura Luca Daniel Ferrazzi, ha approvato la richiesta al Ministero per le Politiche Agricole di stato di calamità per le piogge persistenti e le piene alluvionali, relative al periodo 1 novembre 2008 - 7 febbraio 2009, che hanno interessato la provincia di Cremona. Nell´arco di tempo compreso tra novembre e febbraio, in provincia di Cremona, si sono registrate piogge per 554 millimetri a fronte di una media annuale provinciale di 767. Regione Lombardia è intervenuta tempestivamente per delimitare territorialmente le aree interessate dagli eventi e documentare i danni subiti dalle realtà agricole. Acquanegra Cremonese, Ca´ D´andrea, Casalbuttano, Casalmaggiore, Castelverde, Cella Dati, Cingia De´ Botti, Cremona, Derovere, Grumello Cremonese, Gussola, Isola Dovarese, Martignana di Po, Paderno Ponchielli, Persico Dosimo, Pieve D´olmi, Pieve San Giacomo, Pozzaglio, Rivarolo del Re, San Martino del Lago, Sesto ed Uniti, Sospiro, Spineda, Tornata e Vescovato sono i Comuni che sono stati interessati dalle forti piogge e nel cui territorio sono state riscontrate erosioni delle sponde dei fiumi, frane, rottura di manufatti e ostruzioni ai canali. "Le forti piogge - spiega l´assessore Ferrazzi - sono state monitorate dalle nostre realtà territoriali che hanno documentato danni per circa 6,9 milioni di euro a carico delle infrastrutture irrigue e di bonifica dei Consorzi ´Naviglio Vacchelli´, ´Amministrazione Naviglio della città di Cremona´, ´Dugali´ e ´Navarolo´, al servizio dell´agricoltura". A seguito della delibera della Giunta regionale, le richieste di riconoscimento dello stato di calamità approderanno ora sul tavolo del Ministero. "Sono certo - conclude Ferrazzi - che si possa riconoscere la fondatezza della nostra richiesta, così che le realtà produttive lombarde possano sanare i danni subiti e ripartire nella piena operatività". Una volta che il Ministero avrà riconosciuto lo stato di calamità attraverso la Gazzetta Ufficiale, ci saranno 45 giorni di tempo per presentare, da parte delle realtà interessate, le domande per fruire delle provvidenze che saranno previste dai decreti ministeriali. . |
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SIGLATA UNA CONVENZIONE TRA AREA VDA E CAA CONFAGRICOLTURA PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DEL PSR |
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L’assessorato dell’agricoltura e risorse naturali rende noto che nei giorni scorsi è stata siglata, tra l’Agenzia Regionale per le Erogazioni in Agricoltura (Area Vda) e il Centro di Assistenza Agricola (Caa) Confagricoltura, l’ultima delle tre convenzioni che permettono, a partire dall’annualità 2009, agli agricoltori aderenti alle misure “Indennità compensativa”, “Pagamenti agroambientali” e “Pagamenti per il benessere animale” del Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 di rivolgersi ai Caa convenzionati per la presentazione delle domande. Le altre due convenzioni erano state firmate con i Caa Coldiretti (Epaca) e con il Caa Cia (Confederazione Italiana Agricoltori). Attraverso tali accordi, viene introdotta la possibilità di rivolgersi ai Caa, senza versare alcuna quota associativa per i servizi delegati dalla Regione all’Area Vda, con il beneficio di poter usufruire di un’assistenza più capillare sul territorio. L’area Vda, che resta l’organismo responsabile dell’istruttoria delle domande e del calcolo dei premi, è a disposizione per ogni ulteriore chiarimento (località Grande Charrière 64, Saint-christophe, tel. 0165. 3673101). . |
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POLITICHE AGRICOLE AIUTI PER LE CALAMITÀ NATURALI, LA REGIONE SARDEGNA SBLOCCA ALTRI 15 MILIONI DI EURO |
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Cagliari - La Regione sblocca altri 15 milioni di euro relativi a pratiche di indennizzi per calamità naturali avvenute tra il 2004 e il 2007. Ieri pomeriggio la giunta regionale ha approvato una delibera con la quale viene ripristinata la copertura finanziaria di 15 milioni 388mila euro che andranno a risarcire le aziende colpite da una serie di calamità naturali in diverse parti della Sardegna. Un mese fa una parte della somma, di competenza statale, era stata infatti bloccata dal ministero per le Politiche agricole, che aveva ridotto la quota del Fondo di solidarietà nazionale da assegnare alle Regioni. La Giunta ieri ha colmato con risorse proprie il finanziamento mancante, ripristinando di fatto l´importo totale, pari a 15 milioni 388mila euro. "Si tratta di un grande risultato dell´esecutivo regionale - commenta l´assessore dell´Agricoltura Andrea Prato - che è intervenuta con fondi propri perché le aziende danneggiate possano usufruire dell´intera cifra originaria. Questi aiuti, relativi ad alluvioni, siccità, uragani anche di 4 anni fa, non potevano essere sottratti alle nostre imprese, che vivono una congiuntura economica non certo facile". Questo l´elenco delle calamità che rientrano negli aiuti: 1. Nevicate 2005 - prov. Nuoro e Ogliastra; 2. Siccità autunno 2005 - prov. Cagliari, Medio Campidano, Sulcis-iglesiente; 3. Siccità autunno 2005 - prov. Oristano; 4. Alluvione novembre 2005 - prov. Cagliari; 5. Venti impetuosi dicembre 2005 - Castiadas; 6. Alluvione gennaio 2006 prov. Cagliari, Nuoro, Ogliastra; 7. Venti impetuosi marzo 2006 - Pula; 8. Nubifragi settembre 2006 - Isili e Sanluri; 9. Piogge persistenti dicembre 2004 - agro di Siliqua; 10. Siccità gennaio-maggio 2006 - prov. Cagliari, Medio Campidano, Carbonia Iglesias, Oristano, Sassari, Olbia -Tempio; 11. Piogge alluvionali dicembre 2006 - comune di Putifigari; 12. Tromba d´aria gennaio 2007 - comuni di Alghero, Olmedo, Ittiri, Ossi, Florinas, Uri; 13. Siccità settembre - ottobre 2007 - provincia di Nuoro. . |
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AGRICOLTURA IN BASILICATA, SENATORI PD: NECESSARIO RIPRISTINARE FONDI CAA |
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"Il governo provveda al più presto a rifinanziare all´Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) i fondi necessari a permettere ai Centri autorizzati di assistenza agricola di proseguire nella propria attività". E´ quanto chiedono i senatori della Commissione Agricoltura del Partito democratico in un´interrogazione rivolta ai ministri delle Politicheagricole, alimentari e forestali e dell´Economia e delle Finanze. Nel documento, i senatori Maria Antezza, Alfonso Andria, Maria Teresa Bertuzzi, Paolo De Castro, Roberto Di Giovan Paolo, Colomba Mongiello, Flavio Pertoldi, Leana Pignedoli, Antonio Randazzo, ricordano che anche le richieste del Presidente dell´Agea al Ministro dell´economia per ristabilire stanziamenti in linea con quelli degli altri Organismi pagatori europei non hanno avuto un riscontro positivo. "Pertanto l´Agea - proseguono i senatori - non sarà in grado di rimborsare ai Centri autorizzati di assistenza agricola le spese effettuate per la costituzione, la tenuta e l´aggiornamento dei fascicoli aziendali. Oneri che graveranno, quindi, sulle singole Regioni che hanno istituito propri organismi pagatori riconosciuti". Considerato il ruolo strategico che i Centri hanno, anche e soprattutto per il loro radicamento sul territorio nazionale e per l´approfondita conoscenza della realtà produttiva italiana, i senatori Pd della commissione agricoltura di palazzo Madama chiedono ai ministri competenti "una risposta urgente e fattiva se si vuole preservare un contesto operativo che offra servizi efficaci al mondo agricolo". . |
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DIMMIDISÌ LANCIA I SUOI NUOVI PRODOTTI FRESCHI PRONTI DA CONSUMARE: LE ZUPPE FRESCHE, COGLIMI, FRUTTA FRESCA SELEZIONATA |
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Genuine, originali, buone come fatte in casa e freschissime Le uniche zuppe non pastorizzate sul territorio italiano, con verdure fresche e un filo d’olio, senza aggiunta di conservanti, additivi, coloranti o grassi animali. Dimmidisì ha scelto l’olio Monini per le sue ricette. Le Zuppe Fresche si presentano in sette referenze: l’ultima novità Pasta e Fagioli (pasta di alta qualità, che non scuoce, e golosi fagioli borlotti), Asparagi (vellutata con punte di asparagi, porro e patate), Zucca e Carote (un’altra vellutata dal gusto raffinato), Minestrone di Verdure e Passato di Verdure (solo verdure fresche), Zuppa Ortolana (con legumi), Zuppa Toscana (con legumi e cereali). Un primo piatto caldo, già pronto, ideale per chi ha poco tempo a disposizione ma non vuole rinunciare alla genuinità e al benessere delle ricette della tradizione italiana: basta scaldarlo nel forno a microonde o in pentola e, in tre minuti, è subito pronto. Ma senza essere un prodotto surgelato, anzi le vedure che vengono impiegate sono tutte fresche. Il plus vincente di Dimmidisì - Le Zuppe Fresche è, infatti, l’assoluta freschezza: sono le uniche zuppe non pastorizzate sul territorio italiano; nessuna aggiunta di conservanti, additivi, coloranti o grassi animali. Le verdure fresche vengono selezionate, lavate e lavorate attentamente; il tutto condito con olio extra vergine di oliva. Terminata la cottura, ogni zuppa viene confezionata in ciotole termosaldate - con un rapido abbattimento della temperatura - e immessa nella catena del freddo per garantire il mantenimento delle caratteristiche organolettiche del prodotto. É importante quindi conservare il prodotto in frigo con una temperatura compresa tra 2° e i 6° C. Dimmidisì - Le Zuppe Fresche sono disponibili nel reparto ortofrutta di ipermercati e superstore al prezzo di 3,00 Euro la confezione per due persone. Coglimi Frutta fresca e nient’altro Sano e naturale perché solo frutta freschissima già lavata e tagliata, senza conservati. Subito pronto per essere mangiato comodamente con una pratica forchettina. Dimmidisì - Coglimi: frutta fresca selezionata, già lavata e tagliata in piccoli pezzi e confezionata in pratiche ciotole munite di forchettina, disponibile in cinque referenze, tutte gustose e dai colori vivaci: ananas, cocco, melone, macedonia e fragole. Frutta per tutti i gusti, freschissima e immediatamente pronta da mangiare: uno spuntino perfetto per mantenersi in forma durante la giornata, al lavoro, in vacanza o nel tempo libero e per seguire una dieta equilibrata all’insegna delle proprietà benefiche della frutta. Per un abbinamento ancora più goloso e sfizioso, le referenze Ananas, Melone, Macedonia e Fragole sono arricchite da un condimento dolce a base di fruttosio e succo di limone, confezionato in una bustina a parte; il Cocco invece è accompagnato da sciroppo di latte e di mandorla. Ogni vaschetta, in Pet per alimenti, contiene in media 150 g di frutta e 10 ml di condimento. Il prodotto deve essere consumato entro 5 giorni dal confezionamento e conservato in frigorifero tra 1° e 6° C. Dimmidisì - Coglimi è disponibile nel reparto ortofrutta di ipermercati e superstore al prezzo di 2,20 Euro la confezione. . |
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GENOVA: VENERDÌ 3 APRILE ALLE 16 A MIGNANEGO SEMINARIO SUI DISTURBI ALIMENTARI |
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Venerdì 3 aprile alle 16 presso il centro Polifunzionale di Vetrerie a Mignanego (Via Vittorio Veneto 143) si svolgerà il seminario dal titolo "Dall´abitudine alimentare alla consapevolezza. Percorsi possibili". All´incontro parteciperanno, tra gli altri, il sindaco di Mignanego, Michele Malfatti, l´assessore regionale alla Salute, Claudio Montaldo, Maria Grazia Grondona, assessore alla pubblica istruzione e alla cultura del Comune di Mignanego, Jole Baldaro Verde, psicoterapeuta e sessuologia, Cristina Garrone, danzoterapista, Giuliana Renzetti, responsabile del Polo Delphis. Al termine del seminario alle 20,30 presso il teatro S. Giuseppe è prevista la rappresentazione "Mondo nostro cercasi" spettacolo teatrale realizzato dalla compagnia del Beato Ragno. . |
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SALONE NAZIONALE DEL VINO E DEI PRODOTTI DELLA TERRA: VI.TE. 2009, IL GIRO D’ITALIA DEL GUSTO |
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Dal 30 aprile al 3 maggio, al Polo Fieristico Sud Malpensa di Castano Primo (Milano) va in scena il Salone nazionale del Vino e dei Prodotti della Terra L’eccellenza enogastronomica italiana si dà appuntamento al Vi. Te. Il Salone nazionale del Vino e dei prodotti della Terra, in programma dal 30 aprile al 3 maggio al Polo Fieristico Sud Malpensa di Castano Primo (Milano), vuole essere una vetrina privilegiata dei prodotti di qualità, proponendo un “giro d’Italia” caratterizzato dal gusto. In programma anche due convegni dedicati al lavoro e al business nel settore agroalimentare e due concerti con il prestigioso Blues & Wine Soul Festival. Il tutto, non dimenticando la solidarietà. Nei padiglioni del Polo Fieristico Sud Malpensa sono attesi ad oggi un centinaio di espositori, provenienti da tutte le regioni d’Italia: sarà possibile degustare le conserve, i biscotti marchigiani, le mandorle e i pistacchi lavorati secondo la tradizione siciliana, i dolci toscani, i salumi tipici ed i tartufi dell’Umbria. Dalle marmellate al miele, dagli insaccati fino alla pasta, e ancora, formaggi, prosciutti, pasticcini e torte, per finire con i pregiati olii italiani, tutti da assaporare per comprenderne le differenze. Particolare attenzione è stata dedicata al settore vinicolo con una selezione dei migliori vini che la lunga tradizione italiana sa esprimere: dalla Sicilia al Piemonte per finire con le immancabili bollicine. Anche in questo caso, il visitatore “armato” di un bicchiere da degustazione che sarà consegnato all’ingresso, potrà “fare il giro” delle cantine per capire le differenze di uva, lavorazione e maturazione, e scegliere quello che più si avvicina alle sue preferenze. «Abbiamo privilegiato il medio e piccolo produttore, custode di quell’esperienza e quell’eccellenza che sono garanzia di qualità, soprattutto in un settore delicato come quello dell’enogastronomia», spiega Angelo Schillaci, direttore generale del Polo Fieristico Sud Malpensa. «L’intenzione è quella di accorciare la distanza tra produttore e consumatore, mettendo il primo nelle condizioni di potersi presentare al meglio in una struttura attrezzata e all’interno di un evento di caratura nazionale, e dando al secondo la possibilità di spaziare dai gusti del sud a quelli del nord, dalla Sicilia alla Lombardia, dalla Sardegna al Piemonte, facendo solo pochi passi». Vi. Te. 2009 è realizzato con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, della Camera di Commercio di Milano, Provincia di Milano e Comune di Castano Primo. «Importanti collaborazioni che sanciscono il valore della produzione agricola e delle lavorazioni alimentari in Italia», precisa Schillaci. Del resto «la Camera di commercio di Milano -dice Carlo Franciosi, membro di giunta della Camera di commercio di Milano e presidente della Coldiretti Milano/lodi- ha intrapreso ormai da alcuni anni la strada della qualità attraverso la promozione dei prodotti d’eccellenza, con l’intento di contribuire a far crescere le imprese locali e attirare l’attenzione su quei prodotti e servizi riconosciuti in tutto il mondo. Il settore agricolo, con le sue circa 4. 600 imprese, rappresenta l’1,57% del totale delle imprese milanesi, l’8,18% delle imprese lombarde e lo 0,51% delle imprese italiane ed è un settore d’eccellenza che merita d’essere valorizzato». Vi. Te. 2009 si propone, inoltre, come piattaforma di opportunità, incontro e confronto per le aziende produttrici, con due convegni previsti durante la manifestazione: venerdì 1 maggio alle 16. 30 è in programma “Vi. Te. In…job: Agroalimentare ed Enologico, mercati dal volto umano”; Sabato 2 maggio, sempre alle 16. 30, si parla di business: “Opportunità, qualità e sviluppo: nuove sfide di un mercato globale”. I due convegni saranno seguiti da momenti di studio-opportunità mirati al marketing strategico per le aziende partecipanti. . |
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