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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 09 Luglio 2009 |
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G8: SUCCESSO PRESSO DELEGAZIONI ENOGASTRONOMIA ABRUZZESE |
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L´aquila - Successo per i prodotti enogastronomici abruzzesi allo stand del Gambero rosso allestito al primo piano della struttura all´interno della Guardia di finanza che accoglie le riunioni dei Capi di Stato del G8. Lo stand espositivo è stato visitato da quasi tutte le delegazioni straniere e grande curiosità hanno suscitato i tanti prodotti enogastronomici dell´Abruzzo. Nello stand, infatti, sono presenti per il 50% prodotti tipici delle regioni italiane e per l´altro 50% prodotti enogastronomici dell´Abruzzo, con 180 cantine regionali e tutte le aziende abruzzesi che da anni sono sul mercato gastronomico nazionale e internazionale. Per la parte abruzzese l´allestimento è stato predisposto dall´Arssa, l´azienda regionale per i servizi di sviluppo agricolo, che ha portato all´attenzione delle delegazioni tutta la produzione enologica abruzzese, la produzione olearia con i prodotti Dop, i prodotti tipici come latticini, formaggi e derivati, i prodotti di salumi e i prodotti dolciari da forno. "Abbiamo scelto di essere presenti con i prodotti tipici di tutte le aziende regionali proprio per garantire la territorialità della nostra produzione regionale", spiega Donato Del Falcis, direttore dell´Arssa. "La cosa rilevante ‘ aggiunge ‘ è che la presenza dei prodotti enogastronomici è garantita per tutta la durata del summit e dunque con un´ampia visibilità internazionale come momento di grande promozione". . |
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CONFERENZA INTERNAZIONALE SUL FUTURO DELL’AGRICOLTURA DI MONTAGNA |
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Si terrà giovedì e venerdì 9 e 10 luglio 2009, a Krün, vicino a Garmisch-partenkirchen in Baviera (Germania), la Conferenza internazionale sul futuro dell’agricoltura di montagna, alla quale parteciperà anche l’Assessore all’agricoltura e risorse naturali Giuseppe Isabellon. In vista di tale importante appuntamento, lo scorso 30 giugno a San Michele all’Adige (Trento), i rappresentanti di diverse regioni dell’arco alpino, tra cui l’Assessore Isabellon, si erano riuniti per adottare un documento programmatico comune sull’agricoltura di montagna. Il testo è stato predisposto dal Ministro della Baviera (Germania) e dagli Assessori all’agricoltura del Tirolo e del Vorarlberg (Austria), delle Province Autonome di Trento e di Bolzano e delle Regioni Autonome Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta. La risoluzione, attraverso l’esame dei vari aspetti che caratterizzano l’agricoltura di montagna, si concretizza in una serie di richieste rivolte all’Unione Europea relativamente al 1° e al 2° pilastro della Pac (Politica agricola comune), ma contiene anche ulteriori misure ritenute attualmente necessarie. I firmatari, attraverso tali istanze, «intendono creare le condizioni per il mantenimento di un’agricoltura di montagna vitale anche successivamente al 2013 ed in vista della futura programmazione comunitaria in materia di politica agricola comune». Il documento sarà consegnato alla Commissaria europea per l’agricoltura e lo sviluppo rurale Mariann Fischer Boel nel corso della Conferenza di Garmisch, subito dopo i discorsi di apertura del Ministro federale tedesco all’agricoltura Ilse Aigner e della stessa Commissaria Fischer Boel. All’incontro, organizzato dal Ministero Federale tedesco dell’alimentazione, agricoltura e protezione dei consumatori, in collaborazione con il Ministero dell’alimentazione, agricoltura e selvicoltura della Baviera, saranno presenti molti esponenti politici provenienti da diversi Paesi dell’Unione Europea. Il tema della conferenza - la salvaguardia dell’agricoltura nelle regioni montane - è di particolare attualità. L’agricoltura in tali aree è indispensabile al mantenimento di un’adeguata densità di popolazione e, parallelamente, alla conservazione della cultura e del paesaggio, alla protezione del suolo, alla produzione tipica di alta qualità. L’iniziativa si propone di mettere in evidenza le prospettive per l’agricoltura di montagna e di discutere le politiche da attuare nelle aree montane dopo il 2013, cercando di far fronte, da un lato, alla necessità di mantenere vive e vitali le aree montane e, dall’altro, all’esigenza del conseguimento di adeguate fonti di sostentamento da parte dei conduttori delle aziende agricole. Il programma della conferenza prevede sessioni plenarie e gruppi di lavoro che affronteranno i vari aspetti legati alla produzione, al marketing, alla diversificazione dei guadagni e la discussione finale dei risultati presentati. . |
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AGRICOLTURA DI MONTAGNA: BERGER ALLA CONFERENZA DI GARMISCH - FIRMA DELLA RISOLUZIONE DELLE REGIONI ALPINE |
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Bolzano - Una Risoluzione congiunta con le richieste per tutelare l´agricoltura di montagna viene sottoscritta e consegnata dalla Regioni alpine al commissario Ue Mariann Fischer Boel nel corso della Conferenza internazionale in programma tra il 9 e 10 luglio a Garmisch. La Provincia di Bolzano è rappresentata dal vicepresidente Hans Berger, che sarà anche tra i relatori all´assise con tutte le regioni alpine. "Il futuro delle aree montane è una questione di interesse comune!": questo il titolo della Conferenza internazionale sull´agricoltura di montagna nelle Regioni alpine promossa dalla Germania (Ministeri della Baviera) che si apre domani sera (9 luglio) a Garmisch Partenkirchen. L´alto Adige è rappresentato dall´assessore provinciale all´Agricoltura e turismo Hans Berger, che figura tra i relatori venerdì 10 luglio, giornata dei lavori. "Le Regioni alpine - spiega Berger - sottoscriveranno e consegneranno al commissario Ue Mariann Fischer Boel una Risoluzione comune con le richieste per il futuro dell’agricoltura di montagna. " Il commissario Fischer Boel, infatti, come aveva concordato anche nel recente incontro a Bruxelles con il presidente Durnwalder, si aspetta precise proposte dalle Regioni. Berger sottolinea che "la montagna chiede maggiori risorse finanziarie ed interventi ad hoc dell´Ue, perché oltre all’agricoltura, alla zootecnia e alla silvicoltura, determinanti sono anche le ricadute su altri settori economici come quello turistico. Confidiamo che le nostre proposte vengano accolte in sede europea. " L´impegno è quello di conciliare l´interesse sociale per il mantenimento e la cura del paesaggio culturale nelle aree montane con lo sforzo degli agricoltori di produrre un reddito sufficiente. Dalla Conferenza di Garmisch usciranno le proposte per misure concrete e iniziative pratiche che possano garantire prospettive all´agricoltura di montagna dopo il 2013. Venerdì 10 la discussione sarà approfondita anche a livello di gruppi di lavoro che esamineranno i temi produzione, commercializzazione e aumento del reddito nel settore agricolo e forestale. . . |
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REGIONE CAMPANIA, PRESENTATI I PROGETTI DI SVILUPPO RURALE. 275 MILIONI DAL PSR PER FILIERE PRODUTTIVE E AREE PROTETTE - ENTRO L´AUTUNNO I PRIMI BANDI PER I SOGGETTI ATTUATORI - PREVISTE TRE TAPPE DELL´ASSESSORATO PER IL CONFRONTO COL TERRITORIO |
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Ieri l’assessore regionale all’Agricoltura Gianfranco Nappi ha presentato, in un incontro con la stampa presso la sede dell’Assessorato, la nuova programmazione integrata per lo sviluppo agricolo regionale. Due gli strumenti immediatamente operativi: i Pif (Progetti Integrati di Filiera), destinati alle principali filiere produttive campane, e i Pirap (Progetti Integrati Rurali per le Aree Protette), destinati ai territori compresi nei Parchi nazionali e regionali della Campania. Il finanziamento complessivo, attuato tramite il Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, è pari a 275 milioni e 580mila euro. Per i Pif lo stanziamento è di 168 milioni di euro, mentre per i Pirap sono previsti 107 milioni e 580mila euro. I fondi saranno messi a disposizione dei soggetti attuatori con l’emissione dei primi bandi, previsti entro l’autunno. Nel dettaglio: i Pif sono progetti collettivi di settore, cui partecipano operatori economici e non economici, per interventi coordinati di ammodernamento strutturali del sistema produttivo e della trasformazione dei prodotti, il trasferimento delle conoscenze, l’introduzione delle innovazioni ed il miglioramento della qualità dei prodotti. I progetti sono destinati prioritariamente alle filiere agroalimentari nelle quali si rileva la presenza di marchi (Dop, Igp, Docg) a tutela della denominazione d’origine riconosciuti dall’Unione europea e saranno attuati da partenariati di filiera (Associazioni e consorzi tra produttori, organizzazioni professionali, enti di ricerca) attraverso una procedura di tipo negoziale con la Regione Campania e la sottoscrizione di un Contratto di programma. Complessivamente potranno essere finanziati dodici macroprogetti divisi tra settore ortofrutticolo, caseario, olivicolo, vitivinicolo e altri comparti; i Pirap sono progetti collettivi locali che promuovono e realizzano interventi pubblici coordinati, destinati ad adeguare le dotazioni infrastrutturali delle aree protette, a migliorare la fruibilità dei servizi essenziali alle popolazioni locali, a prevenire rischi ambientali nel quadro della valorizzazione naturalistico paesaggistica del territorio. Saranno formulati dagli Enti che presiedono alla tutela e gestione delle Aree Parco, che provvederanno a promuovere una larga concertazione per favorire la partecipazione alla definizione di ciascuno progetto da parte dei diversi portatori di interessi pubblici e privati presenti sul territorio. Quattro le aree tematiche su cui presentare le proposte progettuali: “Ambiente e risorse enogastronomiche”, “Ambiente e turismo rurale”, “Ambiente e miglioramento della qualità della vita nelle aree protette”, “Ambiente e biodiversità”. L’assessorato avvierà un confronto su Pif e Pirap con le parti sociali, con una serie di incontri pubblici aperti ai produttori, alle associazioni di categoria, alle amministrazioni locali, alle associazioni ambientaliste e alla cittadinanza. La prima tappa è venerdì 10 ad Avellino con la presentazione dei Pif all’Hotel de la Ville. Si prosegue mercoledì 15 ad Ottaviano (Napoli) con la presentazione dei Pirap al Castello Mediceo, si chiude venerdì 17 a Padula (Salerno) con una kermesse congiunta per Pif e Pirap. "Portiamo avanti con decisione - ha dichiarato l’assessore Gianfranco Nappi - le indicazioni più volte ribadite dal presidente Bassolino di attivare tutti gli strumenti utili e le iniziative opportune a fronteggiare la gravità della crisi economica. L’agricoltura può dare un contributo decisivo in tal senso. Il nostro obiettivo è quello di rendere veloce e al tempo stesso efficiente la realizzazione di progetti che valorizzino in pieno il patrimonio rurale della Campania, con particolare attenzione dedicata alle filiere agro-alimentari. In tempi brevi metteremo a disposizione di produttori ed enti locali i primi bandi per l’erogazione delle risorse, che avverrà con la collaudata formula dei Contratti di Programma. "Vogliamo costruire sul territorio un nuovo patto di sviluppo con le amministrazioni locali, gli enti parco e gli operatori economici, con i quali andremo a confrontarci nella singole realtà provinciali per programmare al meglio il rilancio del territorio regionale, del le aree protette e delle numerose produzioni di qualità", ha concluso l’assessore Nappi. . |
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FRUTTA, CIA: " NO A PROMOZIONI SELVAGGE" |
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Bologna - Dopo l’appello della Cia Emilia Romagna affinché venga mantenuto un utile coordinamento tra le Organizzazioni di produttori (Op) per monitorare gli eventuali “accavallamenti” fra le diverse zone di provenienza del prodotto, l’Organizzazione agricola interviene verso la Grande Distribuzione Organizzata affinché mantenga sui ‘banchi della spesa’ prezzi equilibrati della frutta, valorizzando l’alta qualità delle produzioni emiliano romagnole. Battelli, presidente Cia: “Abbiamo bisogno, in questi periodi di grandi difficoltà economiche per tutti, della massima trasparenza della filiera ed auspichiamo quindi che vengano rispettati tempi accettabili di pagamento verso i fornitori e che non siano attuate vendite promozionali “selvagge”, vendite sottocosto e richieste di scontistiche commerciali che non sono giustificate dalle quantità di prodotto sul mercato. Non va svilita e dispersa l’ottima qualità dei nostri prodotti e la professionalità dei frutticoltori” Dopo l’appello della Cia Emilia Romagna affinché venga mantenuto un utile coordinamento tra le Organizzazioni dei Produttori (Op) per monitorare gli eventuali “accavallamenti” fra le diverse zone di provenienza del prodotto, l’Organizzazione agricola interviene verso la Grande Distribuzione Organizzata affinché mantenga sui ‘banchi della spesa’ prezzi equilibrati della frutta, valorizzando l’alta qualità delle produzioni emiliano romagnole. “Chiediamo che vengano rispettati tempi accettabili di pagamento dei fornitori - interviene Nazario Battelli, presidente della Cia Emilia Romagna - e che non siano attuate vendite promozionali di particolare ‘aggressività commerciale’, vendite sottocosto e richieste di scontistiche che non sono giustificate dalle quantità di prodotto sul mercato. Non va svilita e dispersa l’ottima qualità dei nostri prodotti e la professionalità dei frutticoltori”. L’andamento del prezzo all’origine, evidenzia la Cia, tende ancora una volta ad una eccessiva penalizzazione della parte produttiva della filiera, non coprendone i sempre più alti costi di produzione ed è caratteristico di una filiera strutturalmente molto fragile, influenzata pesantemente dagli andamenti climatici, ma anche da seppur minimi sovrapposizioni nell’offerta di frutta proveniente dalle diverse zone di produzione. Le corrette previsioni produttive che scaturiscono dal coordinamento delle Organizzazioni dei Produttori regionali, osserva ancora la Confederazione, non prevedono particolari surplus produttivi, come ad esempio nel comparto principe della frutta estiva, ovvero pesche e nettarine. “E l’aumento produttivo offerto al mercato la prossima settimana dalle nettarine romagnole - prosegue Battelli - sarà compensato da una altissima qualità che, a beneficio di tutti gli operatori della filiera, va valorizzata e non banalizzata. Chiediamo quindi maggior equilibrio nella determinazione delle strategia di vendita, rispetto delle regole commerciali e trasparenza della filiera nella determinazione dei prezzi che siano sempre netti e non influenzati dalle contorte richieste di scontistiche. La legge del mercato va sicuramente rispettata come pure quell’approccio etico diffuso che sta ancora mantenendo sostanzialmente sana la struttura della società civile nei nostri territori – conclude il presidente Cia - alla quale teniamo tutti tanto. In questo senso abbiamo chiesto un apposito intervento della Regione Emiliaromagna”. . |
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COLDIRETTI BASILICATA:CROLLA IL MERCATO DI FRUTTA E VERDURA DI STAGIONE |
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Tracollo del mercato di frutta fresca e verdura. E’ quanto sostengono la Coldiretti Basilicata e gli operatori del settore. Interi raccolti di albicocche, pesche e nettarine, sono stati rovinati dalle violente grandinate delle scorse settimane e quindi, la produzione non viene apprezzata nel mercato. I prezzi pagati nel campo non remunerano neanche le spese di produzione e raccolta. Si punta il dito sulla filiera e lo strapotere della grande distribuzione, ma anche sull’importazione dai paesi esteri, sull’assenza di controlli dell’origine e del rispetto dei sistemi di rintracciabilità. Così mentre i frutticoltori del Metapontino e gli orticoltori di Lavello e della Val d’Agri devono auspicare che i prodotti vengano ritirati, dall’altra, i consumatori, come confermano i dati sugli aumenti tendenziali dell’inflazione per gli alimentari e una breve indagine fatta sul territorio, fanno i conti con il “caro-frutta”. “Mentre ai produttori di pesche o di albicocche vengono corrisposti pochi spiccioli, mediamente tra i 30 e i 40 centesimi al kg, il consumatore finale arriva a pagare anche oltre i 2 euro - denuncia il presidente della Coldiretti Matera, Piergiorgio Quarto. Così i prezzi al consumo di frutta e verdura si moltiplicano anche sette volte”. In più, spesso sulle nostre tavole arriva frutta di dubbia provenienza e di bassa qualità spacciata per Made in Italy. Questi prodotti che arrivano nel nostro Paese, senza un serio percorso di rintracciabilità e di controlli accurati, pregiudicano gravemente la possibilità dei consumatori di alimentarsi in maniera sana e sicura. Noi produttori italiani senza una chiara trasparenza sull’origine siamo destinati a soccombere a una concorrenza basata su costi di produzione di bassa qualità o retribuzione a livello di schiavitù. Le importazioni crescono e i nostri prodotti vengono svenduti”. La denuncia è rincarata da Giovanni Orioli, presidente della sezione Coldiretti di Nova Siri e responsabile della cooperativa Campo Verde di Policoro. “Rispetto ai prezzi corrisposti l’anno scorso - dice - si registra un meno 40%. In questo momento non ci sono prezzi di riferimento, fatta eccezione per la raccolta delle primizie di maggio che sono state pagate a prezzi accettabili. Il problema è lungo la filiera. Tra le principali cause certamente l’andamento climatico e le eccezionali grandinate delle settimane scorse, ma anche la presenza massiccia di prodotto straniero proveniente da Spagna, Grecia, Turchia che provoca una concorrenza sleale”. “Il prodotto italiano non viene neanche preso in considerazione – continua. Anche l’industria dei succhi di frutta ne approfitta e cerca di far ribassare sempre di più il prezzo. In generale, le pesche vengono pagate a 4 centesimi e le albicocche convenzionali a 10”. La soluzione al problema? “Unire le forze e arrivare direttamente al consumatore – dice – perché le nostre produzioni sono accodate a quelle dell’Emilia Romagna e non mantengono una loro distintività. Inoltre, c’è da risolvere la questione infrastrutturale, dei trasporti e lavorare su un brand legato al territorio e valorizzato dalle strutture locali che fanno commercializzazione”. Tra i mercati su cui puntare indica quelli balcanici e in particolar modo la Russia. Anche Saverio D’alessandro, imprenditore agricolo e dirigente della Coldiretti di Grumento Nova, denuncia una situazione insostenibile. “A terra oggi abbiamo15 q di cetrioli che non si riescono a commercializzare. Non c’è richiesta e nemmeno a prezzi stracciati, ossia 10 centesimi, si riescono a svendere”. Il vero problema è la grande distribuzione – dice – che specula e tende a bloccare la merce per poi riabbassare i prezzi. Il mercato locale non riesce ad assorbire le produzioni e non ci sono reti commerciali organizzate”. Stesso problema per meloni e le zucchine. La campagna non si prospetta bene. “Si stanno vendendo ora che siamo all’inizio a 30 – 35 centesimi. Figuriamoci a fine mese. Si arriverà a 10- 15 centesimi al massimo. Noi così, non riusciamo a reggere”. Coldiretti, da sempre sostenitrice della necessità di indicare in etichetta l’origine del prodotto, ma anche di un inderogabile percorso di accorciamento della filiera ortofrutticola, nella mattinata di oggi 8 luglio, ha fatto una piccola rilevazione dei prezzi in cinque supermercati della regione Basilicata e ne sono uscite delle belle. Nessun supermercato dichiarava di vendere prodotti ortofrutticoli lucani, anzi il Gs di Matera in via Sallustio poneva in vendita solo pesche provenienti dalla Spagna, mentre l’Interspar del centro commerciale di Policoro (la zona centrale della produzione ortofrutticola della Basilicata) poneva in vendita le albicocche della Calabria. Tutti gli altri indicavano genericamente la provenienza “Italia” ovviamente con prezzi che fanno impallidire i consumatori e fanno innervosire i produttori. Prodotto Carrefour Matera Gs Matera Interspar Policoro Crai Piramidi Potenza Iperfutura Potenza Albicocche 2,29 1,99 1,89 1,99 1,55 - Pesche noci 1,60 1,19 2,19 1,29 1,25 - Cetrioli 1,19(cat. 2°) 0,99 1,39 0,89 0,95. Per tutti i prodotti: I categoria , Prezzi in €/Kg, Rilevazione 8 luglio 2009, Fonte: dati elaborati da Coldiretti Basilicata. . |
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PALERMO, CAMBIALI AGRARIE: CIMINO FIRMA CIRCOLARE PER LA PROROGA |
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L’assessore regionale all’Agricoltura e foreste, Michele Cimino, ha firmato ieri la circolare che regolamenta l’attuazione della legge che ha previsto la proroga delle cambiali agrarie per le imprese agrumicole, ortofrutticole e serricole. Il beneficio è previsto dal primo comma dell’articolo 19 della legge regionale 6 del 14 maggio 2009. “Scopo dell’intervento - spiega l’assessore Cimino - è favorire la ripresa economica e produttiva del comparto agricolo, attraverso il differimento dei termini di scadenza delle esposizioni bancarie di natura agraria che le imprese agricole non hanno potuto regolare, a causa delle avverse condizioni atmosferiche, verificatesi alla fine del 2008 e l’inizio del 2009 e dell’attuale grave crisi economica mondiale”. La norma prevede la possibilità della proroga fino a 18 mesi delle scadenze dei termini delle esposizioni agrarie e la ristrutturazione delle passività a tasso agevolato. Sono interessate le aziende le cui esposizioni sono scadute il 31 dicembre 2008, nonché quelle agrumicole, ortofrutticole e terricole con scadenza fino al 31 maggio 2009. I titolari delle imprese agricole, che intendono beneficiare della proroga, dovranno presentare domanda alle banche, entro sessanta giorni dalla pubblicazione della legge sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana e, quindi, entro il 19 luglio 2009. . |
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MATERA, WORKSHOP “STATI GENERALI AGRICOLTURA BIOLOGICA” |
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La città di Matera ospiterà il workshop territoriale per il Mezzogiorno degli “Stati generali per lo sviluppo dell’agricoltura biologica”, un progetto del Ministero politiche agricole coordinato dall’Inea, Istituto nazionale di economia agraria, e realizzato in Basilicata dall’Alsia, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e Innovazione in Agricoltura. Il progetto nazionale – riferisce una nota dell’Alsia - ha l’obiettivo di consentire un confronto allargato tra tutti i protagonisti del comparto, con l’attenzione rivolta alle tematiche che maggiormente caratterizzano le diverse realtà territoriali. L’evento di Matera rappresenta il terzo ed ultimo workshop territoriale degli Stati Generali Bio, dopo i due incontri già realizzati nelle scorse settimane, per il nord e il centro Italia, rispettivamente a Padova e Firenze. I risultati dei tre workshop confluiranno in un documento finale che sarà oggetto di discussione del congresso di chiusura, previsto a Padova entro fine anno. Il programma di Matera si aprirà giovedì 16 alle 9,00 presso la Mediateca provinciale in piazza Vittorio Veneto. Oltre alle questioni più generali del comparto dell’agricoltura biologica, saranno realizzati gruppi di discussione tematici (Ambiente, Tecniche produttive, Impresa e Mercato) attraverso i quali compiere specifici approfondimenti. La presentazione di alcuni casi di successo di aziende delle Basilicata, della Sicilia, della Calabria e della Sardegna costituirà, inoltre, l’occasione per approfondire vantaggi e svantaggi della scelta biologica per le imprese. La seconda giornata, venerdì 17 prevede invece delle visite guidate presso aziende biologiche lucane secondo tre itinerari che interesseranno entrambe le province lucane. E’ possibile preiscriversi all’evento compilando la scheda di partecipazione sul sito internet degli Stati Generali Bio, all’indirizzo www. Inea. It/statigeneralibio. . |
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I GRANDI CHEF DELL’EMILIA ROMAGNA IN MOSTRA PER “UN MARE DI SAPORI” |
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(Bologna) - Le eccellenze dell’Emilia-romagna si sono messe in mostra in una serata di alta cucina, con prodotti e piatti unici, pensati per “Emilia-romagna è un mare di sapori”, la manifestazione realizzata dall’assessorato all’agricoltura della Regione Emilia Romagna per valorizzare prodotti e territori. I grandi chef dell’associazione “Chef to Chef emiliaromagnacuochi” hanno proposto l’altro ieri sera piatti a metà tra innovazione e tradizione nati dal matrimonio fra le eccellenze dell’entroterra - le 26 Dop e Igp emiliano-romagnole - e il pesce azzurro nostrano. Massimo Bottura, Vincenzo Cammerucci, Igles Corelli, Alberto Faccani, Daniele Repetti, Stefano Bartolini e Massimo Spigaroli si sono dati appuntamento in un capanno da pesca a Cesenatico, mostrando come partendo da prodotti di grande qualità si possano inventare piatti unici. La serata è stata proposta al’interno di “Emilia-romagna è Un Mare di Sapori”, il cartellone di iniziative, promosso dall’assessorato regionale all’agricoltura nelle principali località della Riviera da luglio a settembre, per far conoscere il patrimonio di “saperi e sapori”, cogliendo le opportunità offerte da uno dei più grandi bacini turistici del mondo. Un patrimonio fatto di qualità delle materie prime, di uno stretto legame con il territorio, di una sapienza artigianale che affonda le radici in un passato lontano e che può diventare, oltre che un grande risorsa culturale, anche un importante elemento di attrazione turistica. . |
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BIELLA: AL VIA IL PROGETTO CONTRO LA FLAVESCENZA DORATA I VIGNETI SARANNO MONITORATI PER COMBATTERE QUESTA GRAVE MALATTIA DEGENERATIVA DELLA VITE. |
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Tra gli obiettivi primari che questa Amministrazione Provinciale intende perseguire rientra anche quello di mantenere e valorizzare le attività agricole ancora esistenti sul territorio. In particolare, per contrastare l’abbandono delle superfici coltivate a vite, motivo di uno sconsolante depauperamento delle tradizioni e della cultura agricola locale e dell’incombente rischio di abbandono del presidio delle pendici collinari, la stessa Amministrazione prosegue nell’impegnativa politica di tutela del comparto viticolo. Particolare attenzione è dedicata a contrastare lo sviluppo degli agenti patogeni che possono inficiare gli sforzi profusi dai viticoltori per ottenere un prodotto sano e qualitativamente valido. In questi ultimi anni si è sviluppata anche nel Biellese la Flavescenza dorata . Si tratta di una grave malattia degenerativa della vite in grado di compromettere in pochi anni la redditività economica del vigneto e di intere aree viticole. In assenza di metodi curativi la lotta è basata sull’estirpazione obbligatoria delle viti infette. L’insetto vettore è una cicalina, lo Scaphoideus titanus, che per nutrirsi punge le viti e trasmette la Flavescenza dorata. La malattia ha andamento epidemiologico rapido e disastroso, l’unica possibilità di contrastarla risiede nel monitoraggio continuo della presenza dell’insetto, dello stato di salute dei vigneti e nella gestione oculata della difesa antiparassitaria. Qualora l’epidemia esplodesse, sarebbe necessario rinnovare in tempi estremamente ridotti buona parte delle superfici vitate, con gravi problemi per l’economia viticola biellese. L’attività intrapresa è volta a completare il progetto di indagine territoriale sulla presenza di Flavescenza dorata della vite e sulla diffusione dell’insetto vettore, che negli anni passati ha già coinvolto buona parte dei comuni viticoli. L’attività verrà svolta in collaborazione con le rappresentanze dei produttori firmatarie dell’accordo (Confederazione italiana agricoltori, Sssociazione contadini biellesi, Associazione vignaioli piemontesi e Cantina sociale della Serra) Sono interessati dall’indagine i vigneti dei territori di Cavaglià, Salussola, Sostegno e Villa del Bosco per una superficie complessiva di ca. 110 ettari. Nei mesi di luglio e agosto, tecnici specializzati visiteranno direttamente tutti i vigneti dei Comuni per identificare eventuali piante malate. In caso di rilevamento di piante infette la Provincia provvederà ad avvertire i proprietari che dovranno intraprendere le azioni previste per evitare il diffondersi della malattia. L’iniziativa è a complemento dell’intensa attività informativa effettuata a fine giugno a favore di Enti e produttori su modalità e tempi di trattamento insetticida contro l’insetto vettore della malattia. E’ indispensabile, per il successo dell’iniziativa, che i viticoltori garantiscano la massima collaborazione. . |
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REGIONE LOMBARDIA CONTINUA LA LOTTA CONTRO IL TARLO ASIATICO FERRAZZI: CITTADINI DECISIVI PER BATTERE IL KILLER DELLE PIANTE |
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Milano - Continuano anche per l´estate del 2009 le iniziative di Regione Lombardia per sensibilizzare i cittadini sulla presenza del "tarlo asiatico", un insetto che, innocuo per l´uomo, attacca gli alberi divenendo causa di gravi danni per l´ambiente. Si tratta di un coleottero appartenente alle due specie Anophlophora Chinensis e Anoplophora Glabripennis, due coleotteri praticamente indistinguibili, le cui larve danneggiano il legno e possono provocare la morte degli alberi, scavando profonde gallerie all´interno dei tronchi e delle radici. Gli adulti sono visibili proprio nei mesi estivi e sono riconoscibili per le grosse dimensioni e le lunghe antenne. "La lotta contro questo coleottero - sottolinea Luca Daniel Ferrazzi, assessore regionale all´Agricoltura - parte proprio dalle segnalazioni della sua presenza sugli alberi. Da quando l´insetto è comparso in Lombardia, il Servizio Fitosanitario Regionale si è da subito mobilitato sorvegliando attentamente il territorio ed eliminando le piante attaccate, l´unico modo attualmente conosciuto per contenerne la diffusione". A oggi, l´Anophlophora Chinensis è stata isolata nel territorio di 30 comuni lombardi, compresi nelle province di Milano, Varese e Brescia. "Grazie alle quasi mille segnalazioni giunte ai numeri appositamente attivati a partire dallo scorso anno - ricorda Ferrazzi - siamo già riusciti a fare molto, isolando il più possibile il fenomeno ed eliminando gli alberi colpiti, che vengono sostituiti con nuove piante sane. È proprio anche grazie all´aiuto dei cittadini che i nostri tecnici sono riusciti a scoprire e isolare nuovi focolai potenzialmente pericolosi". Nell´ambito della programmazione di lotta al parassita, Regione Lombardia, con il contributo operativo di Ersaf (Ente Regionale per i Servizi all´Agricoltura e alle Foreste) e Fondazione Minoprio, ha investito circa 10 milioni di euro nel triennio 2009-2011, finanziando nuove ricerche su possibili forme di lotta e interventi di compensazione per le piante abbattute, in corso di sostituzione con alberi sani sia nelle proprietà pubbliche sia in quelle private. "L´anno scorso - conclude Ferrazzi - tanti lombardi hanno potuto conoscere questo insetto aiutandoci a contenerne gli effetti potenzialmente devastanti, come dimostrano gli oltre 50 milioni di piante abbattute in Cina negli ultimi anni. La battaglia contro il tarlo asiatico non è conclusa: è quindi auspicabile il contributo di tutti per combattere una seria minaccia per il nostro patrimonio verde". Chiunque volesse effettuare una segnalazione al Servizio Fitosanitario Regionale ha quindi a disposizione il numero verde del call center regionale (800. 318. 318), la casella vocale di Ersaf (02. 67404860) e gli indirizzi di posta elettronica: tarloasiatico@regione. Lombardia. It e anoplophora@ersaf. Lombardia. It. . |
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BASILICATA, PREVENZIONE INCENDI, POLICORO: ORARI BRUCIATURA STOPPIE |
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Per prevenire il formarsi degli incendi nel periodo estivo il sindaco di Policoro Nicola Lopatriello in una nota comunica che “dal prossimo 15 luglio all’interno del Comune di Policoro la bruciatura delle stoppie e altri residui vegetali cerealicoli deve avvenire dal proprietario o conduttore, affiancati da esperti, nelle ore diurne che vanno dalle 4,00 alle 10,00, durante le giornate non ventilate e con un clima mite. Inoltre – fa sapere Lopatriello - la bruciatura delle stoppie deve avvenire non oltre 10 giorni dalla fine della mietitrebbiatura". . |
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IL GELATO DI TRADIZIONE ITALIANA IN CINA E’ IL PIU’ BUONO |
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Il Venture Capitalism italiano nel mondo si arricchisce di una nuova realtà e di un nuovo progetto: 1000ed1, un’idea che nasce a Torino con l’obiettivo di conquistare la Cina e il mercato cinese con un progetto ambizioso - e al tempo stesso… goloso – che parte dal gelato. Questa azienda, sorta per volontà di alcune delle realtà imprenditoriali più capaci e intraprendenti del territorio, non nasconde la voglia di raggiungere traguardi importanti: mille ed una gelaterie sul territorio della Repubblica Popolare Cinese, mille ed uno negozi che siano una finestra sull’Italia ed in particolare sulle eccellenze piemontesi, dove la qualità, l’estetica, la serietà e l’artigianato alimentare italiano possano esprimersi in una catena di negozi diffusi sul territorio del Paese. L’obiettivo è diventare la più estesa e nota rete di punti vendita a brand italiano in Cina nel settore food and beverage, centrando l’offerta sul Gelato Artigianale accompagnandolo con una formula di caffetteria all’italiana. L’anima industriale dell’iniziativa è rappresentata da Piermichele Bosio, imprenditore nel mondo delle innovazioni tecnologiche rivolte al retail e grande conoscitore della realtà cinese odierna, che insieme a Giuseppe Miretti, alla Famiglia Vedovelli, a Soparfi srl e ad Angelo Massone costituisce una squadra affiatata, unita nel cogliere le opportunità offerte dall’unicità italiana. Imprenditori con 30 anni di esperienza in Italia e forti di un altissimo know-how specifico del settore food & beverage hanno accolto la sfida del mercato cinese da tre anni. Al lavoro dei soci si aggiunge la presenza di un business advisory board, un organo consultivo composto da 6-8 membri nominati dal Consiglio di Amministrazione e selezionati tra persone italiane e straniere particolarmente qualificate e di riconosciuto prestigio nelle materie inerenti al business scope. E così esperti di retail marketing e grandi conoscitori del gelato - come il mastro gelatiere Pino Scaringella – nei primi due anni di attività si occuperanno di 4 aree di competenza: dal fare business in Cina al marketing specifico del prodotto gelato, senza tralasciare la comunicazione e le scelte relative ai punti vendita e la strategia d’impresa in vista della futura crescita. Il primo anno, selezionati definitivamente la corporate image ed il mix di prodotti, dovrà concludersi con l’apertura di almeno 5 negozi di proprietà e due laboratori coprendo in particolare due grandi città, Pechino e Wuhan, mentre nell’arco di 3 - 4 anni dovrebbero essere 10 i centri di produzione e 100 i negozi di proprietà, una volta adottata la formula franchising. 1000ed1, inoltre, non intende rimanere necessariamente legato al progetto gelato, ma ambisce a capitalizzare il valore rete distributiva così creato mettendo la stessa al servizio di altri prodotti italiani selezionati. Ad aprire la strada, è stato il gelato. Il mercato cinese, infatti, appare in questo momento estremamente ricettivo ai prodotti di qualità e al gelato in particolare (con un consumo procapite di gelato artigianale che cresce al 12% annuo, più di ogni altro segmento) ed intende puntare sulla sostanziale differenza che esiste fra ice cream e gelato per arrivare a conquistare il 10% di share in 40 grandi centri urbani. Se sono infatti molte le catene internazionali presenti sul territorio che propongono ice cream di tipo americano, manca il vero e unico gelato artigianale di scuola italiana, ispirato alle ricette della tradizione italiana. Un prodotto riconosciuto nel mondo, le cui caratteristiche di naturalità e leggerezza costituiranno gli assi portanti per una operazione di larga scala e saranno le carte vincenti per la penetrazione commerciale. Da alcuni mesi 1000ed1 lavora a questo coraggioso progetto ed è oggi pronta per la partenza con una struttura societaria che ha testa pensante in Italia, in Piemonte in particolare, e braccio operativo in Cina. Una struttura a cluster segue i principi dell’organizzazione, le regole ed i processi usufruendo dei servizi centralizzati messi a disposizione dall’organizzazione e cresce insieme a partner locali che apportano conoscenza del territorio e condividono il rischio. |
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