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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 23 Novembre 2009
L’EURODEPUTATO GRAHAM WATSON INCONTRA I GIORNALISTI FREELANCE GIOVEDÌ 26 NOVEMBRE, A ROMA, NEL CORSO DEL DIBATTITO “INFORMAZIONE DISCOUNT: SENZA TUTELE VERITÀ A RISCHIO”  
 
Roma, 23 novembre 2009 - L’eurodeputato britannico Graham Watson interviene al dibattito organizzato dall’Usgf, l’Unione Sindacale dei Giornalisti Freelance, dal titolo “Informazione discount: senza tutele verità a rischio. Una soluzione europea per i freelance?”. Tema del convegno - che si terrà a Roma giovedì 26 novembre alle ore 11:00 nella Sala delle Bandiere del Parlamento Europeo Via Quattro Novembre, 149 - la qualità dell’informazione italiana e le condizioni lavorative dei giornalisti liberi professionisti, in confronto con gli standard europei. Oltre al deputato di Bruxelles (già responsabile della Commissione Libertà e Diritti dei cittadini), parteciperanno altri ospiti di rilievo. Sono stati invitati a portare il loro contributo il direttore della European Federation of Journalists, Renate Schroeder, il direttore del Centro studi della Luiss sul Parlamento, Andrea Manzella, e il presidente di Federconsumatori, Rosario Trefiletti. Per l’Usgf, promotore dell’iniziativa, interverrà la giornalista freelance Simona Fossati. A moderare il dibattito ci sarà l’inviato di guerra freelance Barbara Schiavulli. “Come nuovo soggetto sindacale dei freelance l’Usgf - spiega Simona Fossati – si interroga sulla condizione generale in cui operano i giornalisti italiani e sul rapporto fra qualità dell’informazione e libertà dell’informazione. Il 50% dei media nel nostro Paese, televisioni, quotidiani, periodici e testate online, sono realizzati da giornalisti senza contratto, senza tutele e quasi sempre sottopagati. Un mercato editoriale simile, dove i giornalisti non hanno garanzie professionali di alcun tipo, può dare ai cittadini un’informazione autorevole e di qualità? Secondo noi, senza tutele sindacali e remunerazioni adeguate, chi lavora alle notizie non è nelle condizioni ottimali per offrire ai cittadini un servizio. Così ci confronteremo con l’Europa”. Informazione discount: senza tutele verità a rischio. Una soluzione europea per i freelance? Giovedì 26 novembre 2009 ore 11:00 Sala delle Bandiere del Parlamento Europeo Via Quattro Novembre, 149 Roma www. Usgf. It . .  
   
   
BASILICATA, NESSUNO TOCCHI NELLO REGA: RACCOLTA FIRME SU SITO WEB DI ARTICOLO 21 - “DIVERSI E DIVISI”-DIARIO DI UNA CONVIVENZA CON L’ISLAM,  
 
Potenza, 23 novembre 2009 - L’appello del comitato Ntn “Nessuno Tocchi Nello Rega”, approda sul sito web di Articolo21. Sorto a Gallicchio, dopo l’ennesima minaccia ricevuta dal giornalista Nello Rega, autore del libro “Diversi e divisi”-Diario di una convivenza con l’Islam, il comitato centra un primo risultato sulla strada che porta al Viminale. L’obiettivo, infatti, è di raccogliere firme da consegnare al Ministro Maroni perché si proceda all’assegnazione della scorta al giornalista. Minacciato di morte, ancora prima dell’uscita del libro, Rega si è visto recapitare a più riprese le solite minacce. Le ultime, a fine ottobre, sono state inviate oltre che a Potenza, a casa della madre, anche alla sede della Pro Loco di Gallicchio. L´associazione sin dall’inizio ha dato la possibilità, attraverso il proprio sito, di firmare l’appello. “E’ un approdo importante – commenta il promotore del comitato paolo Sinisgalli - che darà un’accelerata alle sottoscrizioni, affiancandole a quelle sul sito web della Pro Loco gallicchiese. Cogliamo l’occasione per ringraziare la redazione del giornale online: www. Articolo21. It , che permette così di rafforzare la scorta mediatica attorno al giornalista. Rinnoviamo la solidarietà a Nello Rega e alla sua famiglia. Un pensiero particolare va poi al presidente della Pro Loco, il quale ha dovuto subire l’esperienza di trovarsi tra la posta, proiettili e minacce che, se pur non diretti alla sua persona, gli hanno procurato apprensione e disagio”. .  
   
   
NEL 50° ANNIVERSARIO L´AGENZIA GIORNALISTICA "COMUNE DI ROMA" VOLA SU INTERNE IL NOTIZIARIO QUOTIDIANO SUL PORTALE WEB SARá TESTATA REGISTRATA  
 
Roma, 23 novembre 2009 - La Giunta comunale ha deliberato nella seduta dell’altro ieri l’aggiornamento dell’iscrizione presso il Tribunale Civile di Roma-sezione per la Stampa e l’informazione dell´Agenzia Giornalistica Quotidiana “Il Comune di Roma”. La grande novità riguarda la modernizzazione e il potenziamento delle attività di informazione e comunicazione svolte quotidianamente dall’Ufficio Stampa del Comune di Roma, grazie alla nuova integrazione tra Agenzia e strumenti telematici, in particolare internet. Infatti, alla ormai consueta diffusione dei lanci di agenzia tramite email a tutte le testate accreditate, si affianca da oggi il notiziario quotidiano pubblicato sulla home-page del Portale istituzionale del Comune di Roma www. Comune. Roma. It, che - per la prima volta dalla sua creazione - sarà finalmente registrato come testata giornalistica. L’agenzia Giornalistica Quotidiana “Il Comune di Roma” è iscritta presso il Tribunale Civile di Roma dal lontano 1959. In questi cinquant’anni di storia, l’Agenzia si è andata evolvendo di pari passo con le diverse innovazioni tecnologiche: si è passati così dalla macchina per scrivere al computer, dalla consegna a mano dei comunicati alle testate giornalistiche (vi provvedeva un fattorino motociclista del Comune), al fax, fino agli odierni strumenti telematici come email e web. Lo rende noto l´Ufficio Stampa del Comune di Roma. .  
   
   
LE MARCHE LOCATION IDEALE PER LE GRANDI PRODUZIONI. IL FILM DI RITA RUSIC GIRATO TRA BORGHI E SPIAGGE DELL´ADRIATICO.  
 
 Ancona, 23 Novembre 2009 - Dopo Dustin Hoffman, le Marche ancora una volta sul grande schermo con un film che ripercorrera` paesaggi, storia e gastronomia. A presentarlo, il 19 novembre in Regione dal presidente Gian Mario Spacca e dall´assessore ai Beni e attivita` culturali, Vittoriano Solazzi, la produttrice e attrice cinematografica, Rita Rusic. Con soddisfazione presidente e assessore hanno salutato la produttrice ringraziandola per aver scelto quale location ideale la nostra regione e aver saputo cogliere la qualita` che rende le Marche uniche. Il titolo del film e` ancora provvisorio, ´Tango e cioccolata´, e sara` una commedia brillante che vedra` attori di alto profilo notissimi al pubblico. Si iniziera` a girare in primavera, verso la fine di aprile e per otto settimane, cogliendo location rappresentative di tutto il territorio marchigiano, tra borghi storici, paesaggi profumati di ginestra e spiagge affacciate sull´adriatico. ´Mi sono innamorata di questa regione piena di sorprese e che va riscoperta ´ ha detto la produttrice ´ le Marche offrono una varieta` infinita di location per le ricchezze non solo paesaggistiche ma anche culturali ed enogastronomiche´. E infatti, proprio la cucina della tradizione marchigiana sara` il filo conduttore della sceneggiatura, dove la protagonista si atterra` fedelmente ai consigli del suo ´ricettario della nonna´. La regia del film e` di Marco Mazzieri, gli sceneggiatori sono Chiara Barzini e Luca Infascelli. Oggi sono stati attivati i contatti con Marche Film Commission e la casa di produzione della Rusic, Arella. Rita Rusic, Biografia Rita Rusic nasce come attrice partecipando nel 1982 al film Attila flagello di Dio (con Diego Abatantuono) sul cui set conosce il produttore cinematografico Vittorio Cecchi Gori con il quale si sposera` e rimarra` legata fino al 2000. Dopo aver interpretato alcuni film negli anni ``80, diviene socia di Cecchi Gori e produce pellicole di grande successo come La vita e` bella di Roberto Benigni. La sua carriera prosegue come produttrice e fonda la sua agenzia, la Rita Rusic Company, ora Arella, con la quale produce una grande quantita` di film di successo, tra gli altri Scusa ma ti chiamo amore. All``inizio del 2007 torna a recitare, apparendo nel film Polvere di Massimiliano D``epiro e Danilo Proietti. .  
   
   
CINEMA E MUSICA A LAGONEGRO PREMIO MIGLIORE MUSICA ORIGINALE PER FILM ITALIANI  
 
Lagonegro, 24 novembre 2009 - Nella città della Basilicata si terrà infatti dal 23 al 30 novembre 2009 Cinema & Musica manifestazione che premia le migliori composizioni di musica originale nei film italiani di recente produzione. Il Festival è giunto alla settima edizione e partecipa al coordinamento dei Festival cinematografici di Basilicata, nell’ambito del progetto Basilicatacinema. I compositori che, scelti dalla direzione artistica affidata a Marco Mazzieri e Antonio Brigante, risultano in gara per la settima edizione del premio sono: Nicola Tescari per Lo Spazio Bianco di Francesca Comencini; Gatto Ciliegia E Il Grande Freddo, Max Casacci per Cosmonauta di Susanna Nicchiarelli ; Andrea Terrinoni per Il Piede Di Dio di Luigi Sardiello; Pasquale Catalano per La Doppia Ora di Giuseppe Capotondi. Ad assegnare il Premio sarà una giuria tecnica composta da musicisti, compositori e critici cinematografici, presieduta dal M° Pino Racioppi, direttore artistico del Festival Internazionale della Chitarra. La musica sarà protagonista con due importanti concerti che si terranno presso il teatro Iris di Lagonegro e la sala Nuova Italia di Latronico. Il primo concerto si terrà venerdì 27 novembre alle ore 21,30 presso il teatro Iris di Lagonegro, con il duo Daniela Romacker (violino); Elena Matteucci (pianoforte). In programma: Due Gitarre (anonimo), Contessa Maritza (E. I. Kalmàn), Andalusia (E. Lecuona), Hora Staccato (G. Dinicu), Fantasia Ungherese (anonimo), Romanza Tzigana-czardas (anonimo), La Leggenda del Pianista sull´oceano (E. Morricone), Aria Zingaresca op. 20 (P. De Sarasate), Danza degli spiriti Beati (Chr. W. Gluck), La danza dell’allodola (G. Dinicu) il secondo concerto si terrà lunedì 30 Novembre alle ore 21,30 presso la sala Nuova Italia di Latronico, con il Trio Fotogramma: Enrico Guerzoni (violoncello); Stefano Mirandola (chitarra); Roberto Rossi (percussioni, flauto). Il cinema italiano e la sua musica: Giù la testa, C´era una volta il West, Mission, Nuovo cinema paradiso (E. Morricone); Amarcord, La strada, 8 e 1/2, La dolce vita (N. Rota); Caro Diario, La vita è bella, La tigre e la neve, Pinocchio (N. Piovani). Nelle precedenti edizioni sono stati premiati il M° Franco Piersanti per la musica originale del film Tutta La Vita Davanti, i M° Daniele Furlati e Marco Biscarini per la musica originale del film Il Vento Fa Il Suo Giro di Giorgio Dritti, il M° Antonio Castrignanò per la musica originale del film Nuovomondo di Emanuele Crialese, il M° Giuliano Taviani per la musica originale del film Saimir di Francesco Munzi, il M° Teho Teardo per la musica originale del film Lavorare Con Lentezza di Guido Chiesa e il M° Salvatore Bonafede per la musica originale del film Il Ritorno Di Cagliostro di Ciprì e Maresco. .  
   
   
TV DIGITALE, ECCO IL CALENDARIO DELLO SWITCH OFF CAMPANO. DAL 1 AL 16 DICEMBRE SI PASSA ALLA NUOVA TECNOLOGIA  
 
Napoli, 23 novembre 2009 - In Campania si avvicina il passaggio definitivo alla tv digitale. Dall´1 al 16 dicembre i ripetitori analogici saranno progressivamente convertiti in tecnica digitale secondo un calendario per aree. La transizione sarà seguita da una task force del dipartimento comunicazioni del ministero dello Sviluppo economico, che opererà direttamente sul territorio in collaborazione con la Regione Campania. Dal 16 dicembre la tv in Campania sarà dunque completamente digitale. Ecco il calendario dello switch off: 1 e 2 dicembre: Napoli e provincia, Caserta e provincia; 3 e 4 dicembre: Salerno e parte della provincia; 9 e 10 dicembre: Avellino e provincia, Comuni della Valle dell´Irno; 11 dicembre: Benevento e provincia; 14 dicembre: Comuni del Vallo di Diano; 15 dicembre: Comuni del Cilento. Dopo il passaggio al digitale di Rai 2 e Rete 4 avvenuto lo scorso 14 ottobre, la penetrazione complessiva della Tv digitale è stata rilevata dall’Istituto di ricerca Makno, nella settimana 23-30 ottobre, all’87,6 % nell´intero territorio della Regione Campania mentre la penetrazione della Tv digitale terrestre al 77,2 %. Si ricorda che è possibile usufruire del contributo di 50 euro per l´acquisto di un decoder interattivo per chi ha 65 anni o più, un reddito pari o inferiore a 10. 000 euro annui ed in regola con l’abbonamento Rai. Per tutte le informazioni è attivo il call center del Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento Comunicazioni – con il Numero Verde 800 022 000 ed il sito www. Decoder. Comunicazioni. It o www. Decoder. Campaniadigitale. It. .  
   
   
PRESENTATO A MELFI IL LIBRO DI REGA “DIVERSI E DIVISI”  
 
Melfi, 23 novembre 2009 - Presentazione a Melfi, presso il Centro Culturale “F. S. Nitti”, del libro di Nello Rega “Diversi e Divisi” diario di una convivenza con l’Islam. L’evento, organizzato dalla F. I. D. A. P. A, rientra nel quadro delle attività “Parliamo di libri” promosse dall’amministrazione comunale di Melfi. Sono intervenuti Oreste Lo Pomo, Presidente dell’Ordine dei giornalisti di Basilicata che ha parlato di questa esperienza letteraria e Simonetta Rizzitiello, attrice, che ha letto alcuni brani del libro. Ha coordinato i lavori il giornalista Gianluca Tartaglia. Diversi e Divisi è il racconto di un’esperienza di contaminazione con la religione islamica. È il diario di un incontro e del tentativo di includere e comprendere una cultura diversa e distante. Un cammino che inizia nel Libano, alla fine dell’occupazione siriana, ed arriva fino alla Roma cattolica esplorando costumi e culture diverse. "Diversi e divisi" è anche un libro da sfogliare ed ammirare grazie ai disegni di Raffaele Gerardi, giovane artista marchigiano. I proventi ricavati dalla vendita del libro sono stati offerti all’Associazione umanitaria lucana, Togheter Onlus, attiva soprattutto con il progetto Libanitaly ideato per dare concretezza ed operatività alle necessità di un paese come il Libano che ha bisogno della fornitura di medicinali, strutture sanitarie, personale medico e strutture sportive e di tutto quanto un paese attraversato dalla guerra può aver bisogno. .  
   
   
DIETRO IL SIMBOLO PERDUTO GUIDA NON AUTORIZZATA A FATTI, PERSONAGGI E MISTERI DEL ROMANZO DI DAN BROWN IL LIBRO DI TIM COLLINS  
 
Torino, 23 novembre 2009 - Davvero i primi presidenti americani, a cominciare da George Washington, furono massoni? Sotto il Campidoglio americano si trovano effettivamente i labirinti e le cripte descritti nel romanzo? Che cos’è esattamente la scienza noetica? Lo Smithsonian Institution contiene realmente un laboratorio avanzato e segreto? Che cosa sono gli «antichi misteri»? E il punto cerchiato? E la Mano dei Misteri? Il numero 33 possiede la ricchissima simbologia che affascina lo scrittore americano? Il vero o il verosimile nei fatti narrati da Dan Brown Dal 3 dicembre in libreria Dan Brown ha fatto di nuovo centro. Preceduto da una campagna mediatica di proporzioni mai viste, Il simbolo perduto si è rivelato fin dai primi giorni un successo planetario, bruciando in poco tempo, nei soli Stati Uniti, la tiratura iniziale di 6,5 milioni di copie. Al centro della storia è ancora una volta Robert Langdon, il professore di Simbologia dell’Università di Harvard già protagonista del Codice da Vinci e di Angeli & Demoni, qui alle prese con una vicenda di misteri, complotti e folli criminali legata alla massoneria. Dan Brown guida i lettori in una frenetica corsa contro il tempo lungo le strade di una Washington mai così inquietante. Nei sotterranei del Campidoglio americano e dello Smithsonian Institution, Langdon scopre un labirinto di tunnel, stanze segrete, laboratori avveniristici, biblioteche gigantesche, cripte, codici antichi e simboli arcani, e si scontra con le forze oscure che si celano nel cuore del potere americano. La posta in gioco è il possesso di una verità millenaria in grado di sconvolgere il futuro dell’umanità. Agilmente strutturato in voci disposte in ordine alfabetico, Dietro Il simbolo perduto è uno strumento imperdibile per chiunque voglia investigare sui tanti misteri evocati dalla trama e capire che cosa si nasconde al di sotto della finzione letteraria. In che misura il romanzo di Dan Brown è storicamente degno di fede e dove invece altera i fatti a vantaggio del racconto? Che cosa c’è di vero, o di verosimile, nei fatti narrati dallo scrittore americano? Il suo è solo un romanzo o c’è qualcosa di molto serio e di molto importante che si affaccia dalle sue pagine? Questo libro si propone di eliminare ogni equivoco. Tim Collins vive e lavora a Londra. È autore di nove libri, tra cui, Il piccolo libro di Twitter, edito anche in Italia. Non è un massone e solo molto raramente beve vino da teschi umani. Edizioni L’età dell’Acquario Pagine 224 + 1/16 col / Euro 9,80 . .  
   
   
“VESTIRE GLI IGNUDI” DI LUIGI PIRANDELLO AL TEATRO SAN BABILA  
 
Milano, 23 novembre 2009 - Ersilia (Vanessa Gravina), felicemente fidanzata con il tenente di vascello Franco La Spiga (Marco Marelli), lavora come governante nella casa del Console italiano a Smirne (Luca Biagini), che la corteggia assiduamente. Un giorno, essendo in uno stato di desolazione a causa della rottura del fidanzamento, cede alle avancès del suo datore di lavoro e non ne sorveglia la figlia (Giulia Botta, nei panni della bambina) che le era stata affidata e questa muore in un tragico incidente. Ersilia si ritrova per strada senza un lavoro, senza una casa,costretta a prostituirsi e tenta il suicidio. Ricoverata in ospedale, sicura di morire, vorrebbe lasciare un ricordo romantico di sé e ai cronisti racconta di essersi avvelenata perché abbandonata dal fidanzato, suscitando commozione nell’opinione pubblica. Ma i tormenti per Ersilia non sono ancora finiti e, da paladina dell’opinione pubblica, finirà per essere vista come una prostituta che ha causato la morte di una bambina e … Personaggio di rilievo è anche lo scrittore Ludovico Nota (Luigi Diberti), che nutre un interesse vampiresco per Ersilia, dalle cui vicende vorrebbe trarre un romanzo. “Vestire gli ignudi” è il dramma di chi si sente nudo, quindi insignificante, e indossa i panni, seppur laceri, che gli altri gli fanno indossare. .  
   
   
IN PRIMA NAZIONALE ASSOLUTA, LA NUOVA PRODUZIONE DEL PICCOLO TEATRO, ALLO STREHLER, DAL 9 AL 23 DICEMBRE 2009 E DAL 7 AL 31 GENNAIO 2010 LUCA RONCONI SCEGLIE IL MERCANTE DI VENEZIA NUOVA ESPLORAZIONE DELL’UNIVERSO SHAKESPEARIANO  
 
Milano, 23 novembre 2009 - Luca Ronconi sceglie ancora Shakespeare per la sua nuova produzione al Piccolo, un testo ambiguo, crudele, “nero” e intrigante come Il mercante di Venezia, al debutto, in prima nazionale assoluta, mercoledì 9 dicembre. “Nelle mie frequentazioni shakespeariane”, spiega il regista, “ho sempre scelto commedie problematiche: Troilo e Cressida, Sogno di una notte di mezza estate, Misura per misura. Il loro esito dipende dallo sguardo dell’osservatore: cosa vede? Cosa lascia in ombra? Il mercante di Venezia rientra nella mia predilezione per questo Shakespeare mezzo chiaro e mezzo scuro, mezzo serio e mezzo grottesco… Nel Mercante il concetto di duplicità è ancor più marcato, rispetto al Sogno: se là esisteva una netta demarcazione fra il mondo di Atene e quello della Foresta, nel Mercante possiamo parlare di una continua alternanza tra due “location” equivalenti, un luogo realistico, Venezia, e un luogo fiabesco o romanzesco, Belmonte. Due luoghi sono anche il “luogo dell’ebreo” e quello “del cristiano”. Non stiamo parlando di un conflitto di religioni: a Shakespeare non interessava e il testo va lasciato così com’è, senza forzature. Un altro tema interessante è il rapporto tra eros e danaro: la legge del danaro, e il modo in cui essa governa l’eros, è sorprendentemente presente. Siamo di fronte a una commedia piena di sfaccettature e di possibili punti di vista…”. Lo spettacolo, in scena al Piccolo Teatro Strehler fino al 23 dicembre, prevede una seconda tranche di repliche nel 2010, dal 7 al 31 gennaio. .  
   
   
DAL 6 DICEMBRE 2009 AL 7 MARZO 2010 AL PALAZZO DUCALE DI LUCCA: “MITO E BELLEZZA” UNA MOSTRA DEDICATA ALL’IMPERATORE E ALLA STORICA CASA DI MODA FRANCESE  
 
Milano, 23 novembre 2009 - Le mode non cambiano, quando lo stile è così imponente da superare il tempo e ispirarsi a uno dei maggiori condottieri che la storia abbia mai conosciuto. “Ai posteri l´ardua sentenza: nui chiniam la fronte al Massimo Fattor, che volle in lui del creator suo spirito più vasta orma stampar” scrisse Manzoni ne “Il 5 maggio” e certo non poteva pensare che a stampare una più vasta orma dell’Imperatore di Francia sarebbe stato un noto stilista. Una storia che sembra già scritta e che unisce Napoleone Bonaparte a una delle case di moda più importanti del mondo. Parliamo della maison Hermès e del percorso espositivo “Mito e bellezza”, una mostra dedicata a Napoleone ed Emile Maurice Hermès in un gioco di corrispondenze tra segni, personaggi e società, dagli apparati militari di primo e secondo Impero alla marina fino alla vita civile. Dislocata su 900 mq, l’esposizione realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e della Provincia di Lucca, promossa dal Mibac (Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana), sarà visitabile dal 6 dicembre 2009 al 7 marzo 2010 a Lucca, a Palazzo Ducale in cui governò, dal 1805 al 1814, la principessa Elisa Baciocchi, sorella di Bonaparte. L’evento è stato curato e ideato da Roberta Martinelli, direttore del Museo Nazionale delle Residenze Napoleoniche dell´Isola d´Elba e dall´architetto Velia Gini Bartoli. Sono notissimi i carrè firmati Hermès, caratterizzati da colori vivaci che donano tridimensionalità al disegno e fanno di tessuti raffinati, non un semplice decoro, ma un vero e proprio simbolo da collezione. Impossibile non riconoscerli, ma non scontato il loro rimando storico a fatti, oggetti e situazioni realmente accadute durante il Primo Impero. Moda e storia si intersecano in un racconto poemico tra gesta, imprese a cavallo, carrozze e viaggi, nel tramandare il vissuto di una società. Lo stesso foulard di seta 90x90 ideato nel 1935 da Emile Maurice Hermès, è nato su ispirazione dei mouchoir de cou, i fazzoletti da collo indossati dai soldati, ed è poi divenuto un elegante accessorio di abbigliamento femminile. Infiniti i rimandi ad esempio in Spring, uno tra i carrè più venduti, si ritrova l’esatta riproduzione della piccola carrozza del figlio di Napoleone, il Re di Roma; così come il foulard intitolato Le Geographe riporta alla spedizione in Australia che Napoleone volle nel 1800. In mostra saranno presenti 80 foulard e 140 oggetti provenienti dai più prestigiosi musei francesi, tra cui alcune opere artistiche di coloro che lavorarono per l’Impero e che ispirarono i creatori della maison francese, come gli architetti Percier e Fontane o i pittori Swebach e Carle Vernet. L’unione tra i due grandi sembrava già scritta dalla storia stessa. All’inizio del Xix secolo uno dei più importanti centri di produzione di tessuti di seta divenne francese e pochi anni dopo Thierry Hermès creò una ditta di fabbricazione e vendita di finimenti di lusso. Trasferita dopo alcuni anni a Parigi e poi definitivamente stanziata dal figlio Charles Emile Hermès al 24 di rue du Faubourg Saint – Honoré, dove si trova ancora la notissima casa di moda. Il condottiero da parte sua, da grande statista qual era non poteva tralasciare i dettagli, come la tutela delle industrie artigiane in particolare quelle della seta. Proprio da questo contesto che prende forma e vita una firma che riporta alla luce oggetti, fatti e usanze che divengono oltre che un raffinato dettaglio un vero e proprio patrimonio storico. La mostra rimarrà in esposizione dal 6 dicembre 2009 al 6 gennaio 2010, tutti i giorni, orario continuato dalle 10 alle 18. Il 25 dicembre e il 1 gennaio dalle 15 alle 18 e dal 7 gennaio al 7 marzo dalle 10 alle 18, con chiusura il martedì. La mostra sarà poi allestita a Roma nella primavera 2010 e durante il prossimo inverno sarà in esposizione a Parigi al Museo dell’Armée. Info@luccaturismo. It info@mitoebellezza. It .  
   
   
GIRGENTI AMORE MIO DI GIANFRANCO JANNUZZO AL TEATRO MANZONI DI MILANO  
 
Milano, 23 novembre 2009 - Questo spettacolo è il tentativo sincero e appassionato di dialogare con le proprie radici e, così facendo, restituirle agli altri. Dico proprie, e non mie, a ragion veduta. Girgenti, e con essa la Sicilia intera, è per me molto più che la terra della mia infanzia o il luogo di memorie mai sbiadite. Girgenti è lo scrigno magico in cui si condensano tutte le terre, in cui tesori d’ogni genere si accompagnano a profonde ferite, profumi meravigliosi si mescolano a storie che ancora oggi non mi è sempre facile raccontare. Girgenti è, insomma, quel groviglio di sentimenti e razionalità che accomuna ogni terra o, per meglio dire, la terra che ogni uomo si porta dentro. Già, perché proprio questo è il punto. Per ognuno di noi, inevitabilmente, gli spazi della propria terra coincidono con i confini della propria anima. Per questo ho preferito Girgenti ad Agrigento. Girgenti è un nome che non c’è più di una città che invece c’è ancora e, dunque, molto più adatto a spiegare l’intensità della sua presenza dentro di me: Agrigento è un semplice punto tra le coordinate di una cartina geografica, Girgenti è l’incrocio obbligato per cui passa ogni mia emozione. Lo spettacolo esplora, scava, libera le mille contraddizioni che mi legano a Girgenti e a tutta la mia isola: le lunghe file che da bambino facevo per poter attingere un po’ d’acqua in una Sicilia perennemente assetata, gli improbabili personaggi che con i loro tic, divertenti e amari insieme, sono a volte la cifra più caratteristica di questa mia terra, il Mediterraneo che nel suo seno ha raccolto infinite specie di culture e lingue, la voglia ossessiva di scappare per diventare, non si sa perché, migliori in un qualsiasi altro punto del mondo, ma poi l’inesauribile necessità di ritornare, di riannodare un cordone ombelicale mai tagliato, l’amore potente e assoluto per una terra che è anche donna e madre insieme, il sapore indimenticabile di antiche processioni nelle quali un santo nero, San Calogero, diventava fulcro di una sempre possibile, ma mai realizzata, rivoluzione. Emozioni, come dicevo. Soprattutto l’emozione di raccontare la mia terra come mai prima avevo fatto, dando vita a personaggi e situazioni del tutto nuove e inedite, seguendo percorsi recitativi costruiti in modo completamente originale. Emozioni e memoria, meraviglia e stupore, come “stupor mundi” era chiamata la terra di Federico Ii, fuoco e acqua, lontananza e senso di appartenenza, opposti che sembrano inconciliabili, ma che, tra le latitudini dell’animo umano, si compongono in un inno d’amore, forte, diretto, immediato, come solo l’amore per la terra che ti ha partorito può essere. “Girgenti amore mio…” è il mio pretesto, la mia metafora, la mia personale traccia di un destino che, ad ogni passo in avanti, non smarrisce la strada che corre a ritroso. Perché se non è mai certa la fine, l’inizio non può che esserci noto. .  
   
   
DI OPERA IN OPERA….. RITORNA IL CARTELLONE DI OPERA LIRICA DEL TEATRO DELL’OPERA DI MILANO AL TEATRO CIAK  
 
Milano, 23 novembre 2009 - Dopo il grande successo della scorsa stagione invernale e la quarta edizione del Festival “Lirica al Castello Sforzesco”, Teatro dell´Opera di Milano torna a grande richiesta al Teatro Ciak c/o Fabbrica del Vapore con La Lirica dei Sensi e nuove chiavi di regia di Mario Riccardo Migliara. L’atteso cartellone di Opera Lirica è stato aperto da un evento speciale: il 19 ottobre il Teatro Ciak Webank. It ha infatti visto un’intera giornata di audizioni dedicata all´ascolto di voci nuove. Una commissione di Teatro Dell’opera ha esaminato infatti oltre 120 candidati al fine di formare cast in cui voce, fisicità e gestualità si adattino perfettamente ai ruoli da coprire ed alle scelte registiche. La stagione vera e propria inizia con “La Traviata” di G. Verdi – sabato 21 novembre ore 21. 00 e domenica 22 novembre ore 16. 00. Una Traviata particolare dove il pensiero di Violetta diventa realtà dietro uno specchio. Il sogno di Traviata con un cast tutto nuovo, risultato dell´ultima sessione di audizioni. Il 2010 si apre con un debutto nazionale “Aida” di G. Verdi – sabato 16 gennaio ore 21. 00 e domenica 17 gennaio ore 16. 00 – Un’aida multimediale, dove l’onirico si sviluppa attraverso una proiezione continua. I costumi mantengono un trionfalismo tipico dell’opera; l’oro cade ovunque e le colonne diventano simbolo di apertura verso un’altra dimensione. Seguirà “Il Barbiere di Siviglia” di G. Rossini – sabato 6 febbraio ore 21. 00 e domenica 7 febbraio ore 16. 00 un riallestimento, a seguito del debutto al Castello Sforzesco, che porta in scena un Barbiere ironico e accattivante che sprigiona energia, amore e spirito giovanile. Chiude la stagione 2009/2010 il “Don Giovanni” di W. A. Mozart - sabato 10 aprile ore 21. 00 e domenica 11 aprile ore 16. 00, presentato con una chiave di regia insolita e originale: un ladro di sentimenti, un gentiluomo abile ed elegante, frequentatore di labirinti dell’inconscio, un marionettista di rara bravura che diventa anch’esso marionetta di qualcosa di più grande e che alla fine ascende al cielo come un angelo. Dunque, quattro appuntamenti importanti per il Teatro Ciak Webank. It che, con l’inserimento di questa quadrilogia nella sua stagione, risponde ad un’esigenza sempre più avvertita nella città di una maggiore offerta di lirica e di modalità di fruizione più semplici e vicine allo spettatore, come accade già da anni nelle altre grandi città europee. Luoghi di messe in scena inusuali e più accessibili al pubblico, ma anche spazio di espressione per le nuove tendenze che animano il genere, percorso dalla voglia di aprirsi alla società contemporanea, dando spazio a stimoli nuovi ed esperimenti che vadano incontro a temi di attualità. Anche quest´anno viene rinnovata la sinergia con Culti, produttore di essenze e aromi, che contribuisce a dare allo spettatore una visione percettiva totale del dramma lirico: le percezioni degli aromi delle ambientazioni operistiche, coinvolge chi guarda gli allestimenti di Teatro dell’Opera, amplificando reminescenze personali e sensazioni romantiche, dove le armonie musicali e l’unicità delle messe in scena vengono affiancate dagli inattesi effluvi del tempo. Teatro dell’Opera di Milano è diventata la prima compagnia Italiana di produzione d’Opera lirica italiana per piazze toccate e cartelloni di teatri, che si rivolgono direttamente alla produzione per dare continuità popolare ad un genere che è stato tenuto per troppo tempo elitario. Propone allestimenti moderni e accurati creati in filo diretto del laboratorio interno al gruppo di lavoro che sviluppa la costruzione delle scene, i disegni e la fattura dei costumi, i disegni stessi delle luci. Mario Riccardo Migliara, cura tutte le regie prodotte, evidenziandone i temi che approfondiscono l’opera stessa, accompagnando lo spettatore in nuove riletture della messinscena: la vera Opera popolare rinasce, non più costruita su fame patinate, ma su idee registiche coerenti con la sensibilità drammaturgica e musicale, su cast scelti dopo quattro sezioni di audizioni e su esecuzioni orchestrali che si relazionano alla messinscena, ottemperando alla logica ed alla tradizione operistica più antica. Teatro Dell’opera di Milano dà spazio anche all’arte: mercoledì 18 novembre alle ore 19 seguirà un primo incontro con l´opera attraverso “Istanti d´Opera” inaugurazione della mostra personale firmata da Elma Mael, presso il foyer del Teatro Ciak - Fabbrica del Vaporewww. Teatrociak. It .  
   
   
AL TEATRO DELL’ELFO LA NOTTE DELL’ANGELO DI FURIO BORDON  
 
Milano, 23 novembre 2009 - La notte dell’Angelo è l’ultima creazione di Furio Bordon. Il testo, insieme a Le ultime lune del ’92, portato al successo dall’ultima prova d’attore di Marcello Mastroianni, compone un dittico che segna un momento fondamentale nella carriera dell’autore triestino. In entrambi i lavori Bordon si concentra sulla tematica delle “età indifese”, l’incontro-scontro di vecchiaia e infanzia, dove l’individuo è più debole, esposto a prevaricazioni e umiliazioni, in cui la fortuna di essere nati diventa troppo spesso fatica di vivere e dolore. Ne siamo continuamente testimoni, nel mondo fagocitante, dai tempi innaturali, dalla forte superficialità in cui ci troviamo a vivere. Ne La notte dell’Angelo, in particolare si affronta con sensibilità il tema dell’abuso sui minori che spesso si consuma all’interno delle mura domestiche e si perpetua di generazione in generazione: «sempre la stessa storia! Adulti frustrati che si vendicano sui bambini, che li contagiano con i propri fantasmi». Dal punto di vista stilistico, Bordon giunge in questo testo alla definitiva identificazione del palcoscenico come luogo della libertà assoluta, dove tutto diventa possibile, anche che i vivi parlino con i morti, chi in vita ha subito un torto ne abbia il riscatto, chi ha sempre taciuto possa finalmente aprirsi: «nessun vincolo naturalistico, spazio-temporale, ma solo la verità dell’immaginazione». Tre i protagonisti in scena diretti dall’autore stesso: Anna, donna «sola, colta, abbastanza ricca e un po’ disordinata», psicologa con un passato teatrale, interpretata da Daniela Giovanetti, e due personaggi già morti, il Padre di lei, vecchio affascinante attore teatrale, cui darà corpo l’eccezionale classe e profondità drammatica di Massimo De Francovich e il Ragazzo, che vedremo sdoppiato a 18 anni e a 9, accompagnato in scena dalla sua marionetta feticcio. Le rivelazioni del giovane riguardo alla sua infanzia “abusata” condurranno padre e figlia a un dolente, intenso e definitivo confronto. «Avevo bisogno di un “doppio infantile” del ragazzo – scrive Furio Bordon nelle sue note di regia – ma non potevo certo servirmi di un bambino. Non era ipotizzabile far vivere ogni sera a un bambino la crudezza di questa storia, costringerlo ad ascoltare delle frasi tanto violente. Così ho pensato alla marionetta, una marionetta che lo stesso ragazzo si fosse costruito in vita. Ora, dopo la sua morte, la marionetta vive di vita propria: è lui bambino. La soluzione mi ha subito affascinato, e non tanto per le sue ovvie implicazioni psicanalitiche, quanto per la convinzione che la qualità astratta, candida, leggera della marionetta, potesse provocare una reazione di contrasto con la durezza della vicenda, togliendo enfasi al dolore e dandogli il suono inaspettato, limpido e straziante, di una piccola musica infantile». Con questo spettacolo il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia prosegue nel suo impegno verso una drammaturgia contemporanea fortemente ispirata all’attualità. Il testo ha già ottenuto notevole successo in Belgio e con questo allestimento viene portato in scena per la prima volta in Italia, presentato in prima nazionale a Roma il 3 novembre. Www. Elfo. Org .  
   
   
NEXT – LABORATORIO DI IDEE, LA “BORSA DEL TEATRO LOMBARDO”  
 
Milano, 23 novembre 2009 - E’ parte delle iniziative di Oltre il palcoscenico, progetto triennale ideato, realizzato e sostenuto dall’Assessorato alle Culture, Identità e Autonomie della Regione Lombardia. “Il teatro e´ fonte di cultura e di storia – ha spiegato l’Assessore Massimo Zanello . Sul palcoscenico si rappresentano le vicissitudini interiori dell´uomo, le sue contraddizioni. Il teatro per questa ragione esprime quel processo di ricerca cui ciascuno di noi anela. La Regione Lombardia con Next vuole dunque sostenere nuove produzioni teatrali e tenere viva una tradizione su cui si fonda la nostra cultura". Unico caso italiano, Next presenta per 3 giorni – il 23, il 24 e il 25 novembre 2009 - in piccoli assaggi, come veri e propri “trailers” del teatro che verrà - i progetti produttivi di 45 tra teatri e compagnie regionali, che riceveranno complessivamente dalla Regione Lombardia un sostegno produttivo di 1 milione di euro (900 per le produzioni 100 per l’organizzazione della manifestazione). Intervento tanto più importante in un momento storico in cui il rapporto economico tra teatro e enti territoriali si sta facendo fondamentale. “Giunta alla terza edizione, la manifestazione ha avuto una crescita continua (lo scorso anno le 40 produzioni hanno avuto tutte un ottimo seguito di tournèe nazionali e internazionali)” ha aggiunto Fiorenzo Grassi, Presidente dell’Agis, mentre Sergio Escobar, Direttore del Piccolo Teatro di Milano e Monica Gattini, Direttrice organizzativa del Litta hanno ribadito l’importanza del dialogo dei teatri con il territorio e gli Enti locali. La maratona dei tre giorni avrà luogo al Piccolo Teatro (Studio e Scatola Magica 23 novembre) e al Teatro Litta (Teatro e Sala Cavallerizza 24 e 25 novembre), offre agli addetti ai lavori, agli operatori culturali, ai teatranti e alle scuole di teatro un’occasione importante di incontro e scambio di idee, progetti e partnership produttive. La novità di quest’anno è che alla maratona dei trailers potrà partecipare anche il pubblico, tramite prenotazione (scrivendo a comunicazione@agislombarda. It),: per assaggiare in anteprima gli spettacoli che potrà poi scegliere di vedere nel corso del prossimo anno. Lunedì al Piccolo Teatro si terrà anche un convegno su Teatro e media con l’intento di esplorare nuove vie per la comunicazione teatrale. .  
   
   
AL TEATRO VENTAGLIO SMERALDO LO STREPITOSO SHOW SULLA CARRIERA DI MICHAEL JACKSON THRILLER-LIVE  
 
Milano, 23 novembre 2009 - Creato per celebrare la carriera di Michael Jackson, indiscusso e leggendario Re del Pop, “Thriller - Live” è uno spettacolo esplosivo di danza e musica che ripercorre il talento di un uomo che ha segnato la musica pop moderna. Un’antologia musicale che inizia dai primi anni con i fratelli nei Jackson 5, passando per il suo album “Off the Wall”, fino alla consacrazione definitiva di “Thriller”. Ideatore e co-produttore è Adrian Grant, per anni socio della popstar e autore di Michael Jackson - The Visual Documentary. Lo spettacolo, concepito e programmato ben prima della scomparsa dell’artista, ha debuttato il 2 gennaio 2009 al Lyric Theatre di Londra dove è tuttora in programmazione. In contemporanea, un’altra compagnia “Thriller – Live” è partita in tour per l’Europa, tra cui l’Italia, dove arriverà dopo un lungo tour a raggiungere il 27 novembre il Teatro Ventaglio Smeraldo di Milano. Finalmente in Italia l’originale e acclamato show del Westend londinese Con più di 750 milioni di album venduti in tutto il mondo e 14 hits al primo posto nelle classifiche, Michael Jackson rimane l’indiscusso “Re del Pop”. Le sue canzoni non solo hanno fatto la storia della musica, ma hanno dettato lo stile di vita di un’intera generazione. Milioni di fan in giro per il mondo hanno ballato la “moonwalk” e imitato il loro idolo indossando il guanto bianco in una sola mano. Thriller – Live celebra il fenomeno Michael Jackson e trasferisce sul palco le sue greatest hits e il suo inconfondibile stile di danza. Iniziando dai primi successi dei “Jackson 5”, attraverso hits come “Bad” fino alle canzoni dell’album record di tutti i tempi “Thriller”, questo spettacolo musicale riassume un’intera carriera lunga 40 anni in un unico show avvalendosi di entusiasmanti musicisti, cantanti e ballerini. Lo show originale londinese, che è stato celebrato dal pubblico e dalla critica, è ancora in scena al Lyric Theatre del West End dal gennaio 2009. Lo spettacolo aveva già debuttato al Dominion Theatre sempre a Londra nel 2006, seguito poi da tre acclamati tour in Gran Bretagna. Ora, dopo molti mesi di preparazione e di collaborazione con il team di Londra, Thriller – Live affronterà un lungo tour in Italia , Germania, Austria e Svizzera. Il London Daily Mail ha definito lo show “come un’esplosione incontenibile” con effetti speciali multimediali supportati dalle straordinarie esibizioni dei cantanti e dei ballerini. Le elettrizzanti coreografie sono di Gary Lloyd e sono talmente perfette da sembrare che Lloyd non abbia mai lavorato ad altro eccetto Thriller-live. Gary Lloyd, che precedentemente aveva lavorato con artisti come Leona Lewis, Will Young, Robbie Williams e Kelly Clarkson, è riuscito a far entrare nello staff di questa fenomenale produzione anche il grande coreografo Lavelle Smith Jr. , noto per le sue coreografie originali del multipremiato video di Jackson “Dangerous” e per aver vinto 5 volte il premio Mtv Video Music Award. .  
   
   
CULTURA, CONCLUSE INTESE MORIMONDO E SESTO S/G ZANELLO: SODDISFAZIONE PER SUCCESSO DI IMPORTANTI PROGETTI  
 
Milano, 23 novembre 2009 - Si sono conclusi con successo i due Accordi di programma sottoscritti da Regione Lombardia nel 2006 e nel 2003 relativi alla realizzazione del Parco Archeologico Industriale di Sesto San Giovanni (Mi) e al restauro del complesso monastico dell´abbazia di Morimondo (Mi). I Collegi di Vigilanza in cui siedono gli enti sottoscrittori delle intese si sono riuniti il 19 novembre nella sede dell´assessorato alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia e hanno dichiarato formalmente chiusi i due Accordi di Programma. Soddisfazione è stata espressa al termine dei lavori dall´assessore Massimo Zanello. "Le cose realizzate - ha sottolineato - anche se fatte in silenzio, sono quelle che danno le maggiori soddisfazioni". Il contributo regionale per l´Accordo sul Parco Archeologico è stato di 1. 116. 180,16 euro (a fronte di un costo di 3. 202. 342). Per l´abbazia di Morimondo l´impegno economico di Regione Lombardia è stato di 1. 987. 181,35 euro (su un costo complessivo di 7. 066. 241). Oltre a Regione Lombardia, gli enti coinvolti nell´Accordo per il Parco Archeologico erano: Provincia di Milano, Comune di Sesto San Giovanni e Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo Spa. All´accordo di Morimondo avevano aderito invece: Ministero per i Beni Culturali, Provincia di Milano, Comune di Morimondo, Consorzio Parco Lombardo della Valle del Ticino, Fondazione Abbatia Sancte Marie de Morimondo e parrocchia di Santa Maria Nascente. Il Museo dell´Industria e del Lavoro, che si è potuto concretizzare con la dismissione dei grandi forni della siderurgia, potrà documentare e testimoniare il percorso di una comunità che da borgo agricolo si è trasformata in "città delle fabbriche". Sull´abbazia di Morimondo invece è stato eseguito un restauro per risolvere i problemi strutturali presenti sul perimetro murario del lato occidentale, cui si è aggiunto il completamento del restauro del Cenobio Monastico. .  
   
   
LUDOVICO EINAUDI PRESENTA NIGHTBOOK AL TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI DI MILANO  
 
Milano, 23 novembre 2009 - Dopo la grande anteprima all´Auditorium Parco della Musica di Roma e aver già toccato diverse città europee, la musica di Ludovico Einaudi sarà mercoledi 2 dicembre al Teatro degli Arcimboldi di Milano. Il concerto, seconda data del tour italiano, sarà l’occasione per ascoltare i brani contenuti nel nuovo album Nightbook, uscito il 18 settembre per la Decca, al primo posto delle classifiche di musica classica e di Itunes. Un viaggio ricco di sorprese in cui il musicista sarà accompagnato da Marco Decimo al violoncello, Antonello Leofreddi alla viola, alle percussioni e al violino da Mauro Durante, al violino e alla chitarra dal giovanissimo Federico Mecozzi e da Robert Lippok al live electronic. In scaletta brani dall´ultimo lavoro, Nightbook, che Einaudi ha definito come "il punto di passaggio tra la luce e il buio, tra il noto e l´ignoto". Un disco, un sogno dove le atmosfere si riflettono in una grande libertà espressiva, sonorità originali ottenute amalgamando con suprema maestria pianoforte con archi e percussioni, e da un uso dell’elettronica che amplifica il suono del piano proiettandolo in tutte le direzioni. .  
   
   
“INGANNI E SENTIMENTI” TORNA A MILANO IL TEATRO IN LINGUA ORIGINALE DI PALKETTOSTAGE  
 
Milano, 23 novembre 2009 - Il musical culto “Fame” e grandi classici della drammaturgia moderna e contemporanea: sono le sei nuove produzioni in lingua originale di Palkettostage international theatre productions al Teatro Carcano di Milano Da venerdì 4 dicembre 2009 tornano, al Teatro Carcano di Milano, gli spettacoli in lingua originale di Palkettostage international theatre productions, con rappresentazioni in matinèe e in orario serale. Il teatro, diretto da Cetti Fava, da quasi 25 anni produce spettacoli in lingua inglese, francese e spagnola che, dopo il debutto nazionale nella sede di Busto Arsizio, lo Spazioteatro di via Galvani 2 bis, raggiungono le sale di tutta Italia – 110 le città toccate lo scorso anno con oltre 300 mila presenze - incontrando sempre più l´entusiasmo dei più giovani e degli studenti a cui il progetto teatrale di Palkettostage si rivolge. “Inganni e sentimenti” è il titolo della stagione 2009/2010 e il fil rouge che percorre le sei nuove produzioni, una rosa di testi scelti tra quelli dei maggiori autori e drammaturghi moderni e contemporanei, come sempre interpretati da giovani attori madrelingua e riletti attraverso accattivanti allestimenti in cui si intrecciano i differenti linguaggi teatrali. “All you need is Love”, cantava John Lennon, ma cosa accade quando il sentimento d´amore viene tradito o ingannato? Accostando opere che spaziano dal drammatico al comico, dalla farsa al musical, Palkettostage propone un affresco a tutto tondo sull´amore e le sue conseguenze. Si comincia il 4 dicembre 2009 con un grande classico in lingua francese: il capolavoro di Alexandre Dumas fils, “La Dame aux Camélias”. Il centro del palcoscenico è per Marguerite Gautier, l´eroina romantica fonte e ispirazione di altre grandi storie d´amore tormentato, a cominciare da “La Traviata” di Verdi. Da un grande autore francese, ad un altro maestro, questa volta in lingua inglese: lunedì 11 (anche in orario serale) e martedì 12 gennaio 2010 debutta una delle pièce più divertenti e famose di Oscar Wilde, “Lady Windermere’s Fan”: verità nascoste e pettegolezzi, sotterfugi, innocui tradimenti e riappacificazioni nell´aristocratica Inghilterra di fine Ottocento. In questa originale edizione dell’opera, la vicenda è ambientata nella patinata Londra degli anni Cinquanta che, pur affacciandosi al moderno, ancora conserva molti aspetti della severa morale vittoriana, rappresentata con magistero dalla tagliente penna di Wilde. Febbraio è il mese di “Fame – The Musical”, il musical culto firmato da David de Silva e Jose Fernandez, su musiche di Jacques Levy e Steve Margoshes. In collaborazione con L. V. Spettacoli e su concessione di M. T. I. - New York, Palkettostage presenta lo spettacolo in lingua inglese, con giovani artisti madrelingua, offrendo l´opportunità davvero unica e per la prima volta in Italia, di ascoltare in teatro le musiche e le canzoni originali della celebre opera. Per tre giorni, lunedì 15 (anche in programmazione serale), martedì 16 e mercoledì 17 febbraio 2010 al Teatro Carcano si respira l´atmosfera della New York anni Ottanta mentre sul palcoscenico gli interpreti fanno rivivere i sogni di successo e le prime cocenti delusioni degli immortali protagonisti di “Fame”. A seguire, il 22 e il 23 marzo 2010 va in scena l´opera giovanile di William Shakespeare, “The Comedy of Errors”. Una serie di fortuiti scambi di identità tra due coppie di gemelli assolutamente identici provocano equivoci dai risvolti esilaranti: sul palcoscenico, che il regista Fraser Grant allestisce come la sala degli specchi di un Luna Park itinerante, si agitano uomini defraudati dell´oro e donne private dell´amore. La girandola di fraintendimenti è tale che il senso stesso di realtà vacilla, e se alcuni ´ingannati´ legittimano repentini cambi d´umore come conseguenza di qualche sconcertante malattia, altri chiamano in causa addirittura la magia per giustificare doni improvvisi, amicizie inspiegabili, oro, affetto e amore che piove dal cielo. Ma l´inganno più dolce è quello orchestrato per sedurre l´amato: in “Don Gil de las Calzas Verdes”, opera tra le più famose dello spagnolo Tirso de Molina, in scena il 27 aprile 2010, la protagonista femminile Doña Juana veste abiti maschili per riconquistare il proprio uomo, senza timore o vergogna - come lei stessa recita - di “perseguitare fino a che posso il mio seduttore con ogni sorta di intrigo, per risvegliare il suo amore con la mia abilità o la sua paura” L´ultimo appuntamento milanese, il 18 maggio 2010, è con una delle prime opere scritte da Molière, “Les Précieuses Ridicules”. All´interno di una cornice scenica e drammaturgica che accosta aspetti tipici della farsa e della commedia dell’arte alla ricchezza immaginifica del burlesque ottocentesco, l´arroganza di due cugine che si atteggiano a ´preziose´ parigine secondo la moda diffusa nei salotti letterari del tempo, viene messa in ridicolo - e punita - da un macchinoso imbroglio. Al termine di tutti gli spettacoli presentati in matinée si terrà un incontro tra gli attori e il pubblico. .  
   
   
TEATRO FRANCO PARENTI SALA GRANDE: TRADIMENTI DI HAROLD PINTER  
 
Milano, 23 novembre 2009 - Tradimenti (Betrayal), commedia che Harold Pinter scrisse nel 1978, è stata celebrata fin dagli esordi come uno dei maggiori testi del premio Nobel inglese, grazie ai dialoghi stringati, alle ambigue emozioni che filtrano attraverso il fair play dei protagonisti, all´ipocrisia dei rapporti personali e professionali. La pièce parte dall‟appuntamento tra due ex amanti che, anni dopo la fine del loro affaire, si incontrano in un pub. In nove, rapide scene si riavvolge il nastro della storia clandestina dei due, fino al bacio che sigla l´inizio della relazione tra Emma, sposata con Robert, e Jerry, miglior amico dell´uomo. Tra viaggi all´estero e riferimenti al mondo sofisticato in cui si muovono i protagonisti, Tradimenti mette in scena personaggi poco amabili e profondamente egotici, le cui parole vengono smentite dai fatti, scena dopo scena, in un brutale viaggio nel tempo ma anche viaggio alla ricerca dell‟identità di ciascuno, che sembra strutturarsi proprio partendo dai ricordi. Jerry ed Emma si amano, e il loro amore fluttua in un labirinto di bugie, che avvolge ogni cosa e semina menzogna ovunque: Emma tradisce il marito, Jerry tradisce il miglior amico e la propria moglie Judith, ma anche Robert ha tradito Emma con altre donne. E c´è quasi una prospettiva interna al testo che riguarda il tradimento: Jerry, agente letterario, e Robert, editore, sono figure di successo, ma Pinter insinua che le loro carriere siano la mistificazione delle loro aspettative di un tempo. La civile accettazione dei rispettivi tradimenti permea di una soffocante amarezza l´intera vicenda, insinuando nello spettatore il dubbio sottile che tutti e tre i protagonisti siano complici nelle loro menzogne. Www. Teatrofrancoparenti. It .  
   
   
PUGLIA: PIÙ DI UN MILIONE DI EURO PER LA MUSICA LIRICA, COLTA E D’ARTE  
 
Bari, 23 novembre 2009 - E’ stato pubblicato sul Burp della Regione Puglia- n. 185- l’Avviso Pubblico relativo a fondi Fesr Asse 4. 3. 2 volto ad acquisire da soggetti privati di produzione o di distribuzione di spettacolo proposte progettuali di festival e rassegne musicali da realizzarsi sul territorio regionale per almeno due edizioni nel biennio 2010 e 2011. L’obiettivo da conseguire è quello di assicurare la valorizzazione e il potenziamento delle eccellenze delle rassegne e dei festival musicali con particolare riguardo alla musica lirica, colta e d’arte, alle musiche di tradizione e contaminazione. Le risorse finanziarie complessive destinate alla realizzazione degli interventi selezionati ammontano ad euro 1. 196. 608,80. Nell’avviso Pubblico sono specificati i requisiti richiesti, le procedure e le caratteristiche relative all’ammissibilità dei progetti, nonché le modalità di valutazione che verranno utilizzate in sede di esame delle proposte. .  
   
   
PRESENTATO IN BASILICATA IL PROGETTO "ARCHEOGIORDANIA”  
 
Potenza, 23 novembre 2009 - E’ stato presentato ieri, presso il Dipartimento Presidenza della Giunta - Ufficio Internazionalizzazione e Promozione dell’Immagine il progetto "Archeogiordania", finanziato dal Fas nell´ambito dell´Apq "Programma di sostegno alla cooperazione regionale tra Paesi della sponda sud del Mediterraneo" - linea di intervento - "Dialogo e Cultura". Il progetto avrà la durata di 1 anno e vede coinvolta la Regione Basilicata, come Ente capofila, oltre alla Scuola di specializzazione archeologica di Matera, l´Università degli Studi della Basilicata, la Regione Umbria, ed il Ministero del Turismo e delle Antichità giordano. All´incontro ha partecipato Mohammed Ali-khatib, dirigente degli scavi del Sito archeologico di Umm Al-jamal della Jordania. Obiettivo del progetto è la conoscenza, salvaguardia, fruizione e valorizzazione del patrimonio archeologico giordano mirato in particolare ai siti di Jarash e Umm al-Jamal, scelti come casi-pilota. A tale fine si prevedono le seguenti attività: studi preliminari, analisi territoriali, ricerche di best practices; definizione di strategie di marketing territoriale/promozione integrata; scambi di esperienze (workshops, study visit); comunicazione e disseminazione dei risultati. Il progetto si propone inoltre di realizzare delle attività specifiche che costituiranno gli output che resteranno ai partners giordani come esperienze pilota replicabili anche in altre aree, comprese le regioni italiane in un’ottica di interscambio di esperienze. (strumenti audiovisivi; progettazione di eventi di promozione integrata; proposte formative). I lavori si sono conclusi con la programmazione di un sopralluogo tecnico da effettuarsi a gennaio in Giordania nei siti di Jarash ed Umm al-Jamal. . .  
   
   
DAL 6 DICEMBRE 2009 AL 7 MARZO 2010 AL PALAZZO DUCALE DI LUCCA: “MITO E BELLEZZA” UNA MOSTRA DEDICATA ALL’IMPERATORE E ALLA STORICA CASA DI MODA FRANCESE  
 
Milano, 23 novembre 2009 - Le mode non cambiano, quando lo stile è così imponente da superare il tempo e ispirarsi a uno dei maggiori condottieri che la storia abbia mai conosciuto. “Ai posteri l´ardua sentenza: nui chiniam la fronte al Massimo Fattor, che volle in lui del creator suo spirito più vasta orma stampar” scrisse Manzoni ne “Il 5 maggio” e certo non poteva pensare che a stampare una più vasta orma dell’Imperatore di Francia sarebbe stato un noto stilista. Una storia che sembra già scritta e che unisce Napoleone Bonaparte a una delle case di moda più importanti del mondo. Parliamo della maison Hermès e del percorso espositivo “Mito e bellezza”, una mostra dedicata a Napoleone ed Emile Maurice Hermès in un gioco di corrispondenze tra segni, personaggi e società, dagli apparati militari di primo e secondo Impero alla marina fino alla vita civile. Dislocata su 900 mq, l’esposizione realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e della Provincia di Lucca, promossa dal Mibac (Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana), sarà visitabile dal 6 dicembre 2009 al 7 marzo 2010 a Lucca, a Palazzo Ducale in cui governò, dal 1805 al 1814, la principessa Elisa Baciocchi, sorella di Bonaparte. L’evento è stato curato e ideato da Roberta Martinelli, direttore del Museo Nazionale delle Residenze Napoleoniche dell´Isola d´Elba e dall´architetto Velia Gini Bartoli. Sono notissimi i carrè firmati Hermès, caratterizzati da colori vivaci che donano tridimensionalità al disegno e fanno di tessuti raffinati, non un semplice decoro, ma un vero e proprio simbolo da collezione. Impossibile non riconoscerli, ma non scontato il loro rimando storico a fatti, oggetti e situazioni realmente accadute durante il Primo Impero. Moda e storia si intersecano in un racconto poemico tra gesta, imprese a cavallo, carrozze e viaggi, nel tramandare il vissuto di una società. Lo stesso foulard di seta 90x90 ideato nel 1935 da Emile Maurice Hermès, è nato su ispirazione dei mouchoir de cou, i fazzoletti da collo indossati dai soldati, ed è poi divenuto un elegante accessorio di abbigliamento femminile. Infiniti i rimandi ad esempio in Spring, uno tra i carrè più venduti, si ritrova l’esatta riproduzione della piccola carrozza del figlio di Napoleone, il Re di Roma; così come il foulard intitolato Le Geographe riporta alla spedizione in Australia che Napoleone volle nel 1800. In mostra saranno presenti 80 foulard e 140 oggetti provenienti dai più prestigiosi musei francesi, tra cui alcune opere artistiche di coloro che lavorarono per l’Impero e che ispirarono i creatori della maison francese, come gli architetti Percier e Fontane o i pittori Swebach e Carle Vernet. L’unione tra i due grandi sembrava già scritta dalla storia stessa. All’inizio del Xix secolo uno dei più importanti centri di produzione di tessuti di seta divenne francese e pochi anni dopo Thierry Hermès creò una ditta di fabbricazione e vendita di finimenti di lusso. Trasferita dopo alcuni anni a Parigi e poi definitivamente stanziata dal figlio Charles Emile Hermès al 24 di rue du Faubourg Saint – Honoré, dove si trova ancora la notissima casa di moda. Il condottiero da parte sua, da grande statista qual era non poteva tralasciare i dettagli, come la tutela delle industrie artigiane in particolare quelle della seta. Proprio da questo contesto che prende forma e vita una firma che riporta alla luce oggetti, fatti e usanze che divengono oltre che un raffinato dettaglio un vero e proprio patrimonio storico. La mostra rimarrà in esposizione dal 6 dicembre 2009 al 6 gennaio 2010, tutti i giorni, orario continuato dalle 10 alle 18. Il 25 dicembre e il 1 gennaio dalle 15 alle 18 e dal 7 gennaio al 7 marzo dalle 10 alle 18, con chiusura il martedì. La mostra sarà poi allestita a Roma nella primavera 2010 e durante il prossimo inverno sarà in esposizione a Parigi al Museo dell’Armée. Info@luccaturismo. It info@mitoebellezza. It .  
   
   
PERSONALE DI ANGELO PITRONE "MIGRANTI" A CURA DI EZIO PAGANO. 21 - 30 NOVEMBRE MENDOZA (ARGENTINA)  
 
Bagheria, 23 novembre 2009 - Sabato 21 novembre 2009, negli spazi espositivi dell’ e. C. A. Espacio Contemporàneo de arte di Mendoza (Argentina), è stata inaugurata migranti, Personale di fotografia del siciliano angelo pitrone. La mostra, ideata e curata da ezio pagano, direttore del Museum di Bagheria è Promossa dal crases - centro regionale attività socioculturale all’estero ed in Sicilia, finanziata dall’assessorato al lavoro ed all’emigrazione della regione Sicilia e patrocinata dal consolato italiano di mendoza. Il rispetto e il mantenimento delle tradizioni culturali d’appartenenza, insieme alla capacità d’adattamento e dialogo con realtà socio-antropologiche differenti, costituiscono il trait d’union delle trenta fotografie esposte. Immagini di medio formato (63x43 cm), rigorosamente in bianco e nero, raccontano, tra precisione documentaristica e affascinata curiosità, la complessità e l’eterogeneità culturale di un’isola come la Sicilia - da secoli crocevia di molteplici civiltà - e di un fenomeno, costante e doloroso, come quello dell’immigrazione. Angelo Pitrone, originario d’Agrigento, osserva e descrive la vita dei “migranti” presenti tra Palermo, Mazara del Vallo, Lampedusa e Agrigento. I suoi scatti, segnati da contrasti chiaroscurali intensi, raccontato storie vere: uomini, donne e bambini che, fortemente legati agli usi, i costumi e le tradizioni dei paesi d’origine, vivono con orgoglio e tenacia la propria diversità in un paese straniero. “In queste foto – sottolinea nel testo in catalogo Ignazio De Francisci - non vi è la disperazione, il dolore di chi viaggia fuggendo da guerre e fame, di chi è costretto a gettare in mare il cadavere dei compagni di viaggio, a volte dei figli neonati. La scelta dell’Autore è stata diversa: ha privilegiato il migrante “arrivato”, salvato dalle acque del Mediterraneo e finalmente sereno”. Immagini autentiche ed incisive, inquadrature dalla forte capacità comunicativa testimoniano la presenza della comunità ivoriana a Palermo, l’esistenza della moschea senegalese ad Agrigento, il fascino esotico della danza tamil e la sentita ed allegra partecipazione alla festa di compleanno della comunità filippina di Palermo. Una sequenza di fotografie è dedicata poi all’incontro interculturale “Sconfinare”, svoltosi nel 2006 presso la Biblioteca Comunale di Palermo, in cui il dialogo concreto tra etnie differenti e la compresenza gioiosa di più bandiere sintetizzano il fil rouge di tutta la mostra. L’esposizione s’inserisce nell’ambito delle diverse attività socio-culturali promosse in tutto il mondo dal Crases. L’associazione, in sinergica collaborazione con la competenza del Museum-osservatorio dell’Arte Contemporanea della Sicilia di Bagheria, si è definita nel corso di questi anni come un ponte di raccordo, saldo e duraturo, tra la Sicilia e i suoi cittadini residenti all’estero. Il Crases, consolidatasi come realtà culturale attenta e ricettiva, è interessata, attraverso la realizzazione di eventi culturali e mostre di risonanza internazionale, ad incrementare la divulgazione dell’arte siciliana nel panorama mondiale e rafforzare il legame con la numerosa comunità degli emigrati siciliani. Catalogo in mostra: “Migranti”, testi di Francesco Montenegro, Arcivescovo di Agrigento, e Ignazio De Francisci, Procuratore aggiunto della Repubblica di Palermo, collana I Tascabili dell’arte n. 74, Edizioni Ezio Pagano, 2009. Angelo Pitrone Nato ad Agrigento nel 1955, vive e lavora tra Palermo e Agrigento. Fin dagli anni settanta si è dedicato alla fotografia di paesaggi e luoghi siciliani, usando spesso le immagini come commento figurativo a celebri opere letterarie di Pirandello (Viaggio nella Sicilia di Pirandello, edizioni Valsecchi 1984), Sciascia e Tomasi di Lampedusa (I luoghi del romanzo, edito nel 2004 da Salvatore Sciascia di Caltanissetta). Nel 1997 pubblica l’album fotografico Palermo Bandita, con un testo di Giuseppe Tornatore, nel 1998 Pirandello e i Luoghi del Caos, con testo di Matteo Collura, nello stesso anno i due volumi Solarium, raccolta d’immagini a colori sul paesaggio e sulla costa della Sicilia. E’ del 2005 L’isola del mito, studio sui temi essenziali del paesaggio siciliano e Linea di terra. Viaggio in Sicilia per treni e stazioni (Casa Editrice Linea di passaggio). Nel corso degli ultimi anni ha realizzato reportages che documentano la siccità nell’area mediterranea (Viaggio d’acqua, edizioni di passaggio, 2006) ed altri che affrontano il dramma dell’emigrazione clandestina (Migranti, edizioni Epos 2006). Ha partecipato alla documentazione di campagne di scavo archeologiche internazionali in Libia e ha curato molti cataloghi di mostre archeologiche e architettoniche. Numerose le mostre fotografiche personali a cui ha partecipato all’estero (Francia, Stati Uniti, etc. ) e in Italia. Ha insegnato Storia e Tecnica della Fotografia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Palermo. .  
   
   
PORCELLANE IMPERIALI. DALLE COLLEZIONI DELL’ERMITAGE A PALAZZO MADAMA DI TORINO  
 
Milano, 23 novembre 2009 - La mostra presenta tre importanti servizi da tavola in porcellana del Settecento, provenienti dal Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo. I servizi sono stati realizzati dalle più famose manifatture europee, Berlino, Sèvres e Wedgwood, ricevuti in dono dagli zar o da loro commissionati per le residenze imperiali e per offrirli a influenti personaggi della corte. L’esposizione coincide con l’anniversario della visita dello zar Nicola Ii in Piemonte, nel 1909, quando fu stipulato l’Accordo segreto di Racconigi relativo alla situazione politica dei Balcani, visita che il Castello Reale di Racconigi ricorderà con la mostra “Aspettando lo Zar”. La Fondazione Crt ha garantito sostegno e collaborazione alla realizzazione di queste iniziative di respiro internazionale. Il Servizio di Berlino fu prodotto tra il 1770 e il 1772 in Germania, come dono per Caterina Ii, Caterina la Grande, che fu imperatrice di Russia dal 1762 al 1796. Il servizio si compone di gruppi e figurine da centrotavola, piatti a forma di foglie o ornati con una raffinata decorazione rocaille che incornicia scene di vita militare. Il Servizio dei Cammei venne commissionato da Caterina alla Manifattura Reale di Sèvres, nel 1776, per farne dono al principe Potemkin. Sul vivace fondo turchese emergono il monogramma della zarina “E Ii” (la lettera iniziale del suo nome in russo, Ekaterina) e la riproduzione a rilievo e a pennello dei cammei greci e romani, pietre incise con teste di profilo e figurine, che Caterina raccoglieva con vorace passione nella sua collezione di antichità. Il Servizio Green Frog fu realizzato dalla manifattura di Josiah Wedgwood nel 1773 – 1774, sempre su commissione di Caterina: il nome Green Frog deriva dalla piccola ranocchia verde che compare sul bordo di ogni pezzo. Il servizio era infatti destinato al Palazzo Tschesme, residenza imperiale extraurbana costruita per ordine di Caterina in una zona paludosa, detta La Grenouillère (ranocchiaia o palude delle rane). Sui pezzi sono raffigurate in bianco e nero eleganti vedute di palazzi, abbazie, castelli e parchi inglesi. È realizzato in “Queen’s ware”, un tipo di terraglia inventata da Wedgwood come variante più economica della porcellana. Completa l’esposizione un imponente centrotavola di Pierre-philippe Thomire (1751-1843), orafo e scultore al servizio della corte francese dall’Ancien Régime alla Restaurazione. L’insieme è composto da un grande surtout, vassoi, coppe, alzate e candelieri in bronzo dorato, con piani in specchio e cristalli. Protagonista della mostra è Caterina la Grande, principessa tedesca che aveva sposato lo zar Pietro Iii, sostituendosi poi a lui nel governo del paese con l’appoggio di una parte della corte. Colta e vivace, Caterina promosse una grande riforma del sistema giudiziario e amministrativo russo, rese l’Impero una potenza dominante nel Medio Oriente e sul piano culturale strinse rapporti diretti con i protagonisti dell’Illuminismo europeo, Diderot, Voltaire e D’alembert. La sua attenzione alla cultura europea ben si manifesta nello straordinario gruppo di servizi da tavola esposti in mostra, nei quali sono rappresentate le più importanti manifatture europee di porcellana del momento. L’allestimento ricreerà la suggestione delle tavole imbandite nelle corti europee nel Settecento, apparecchiate con il servizio detto “alla francese”. Ogni pranzo era infatti articolato in “servizi”, che consistevano in imponenti sequenze di piatti disposti tutti insieme sulla tavola e dai quali i commensali si servivano. Al termine di ogni sequenza la tavola veniva sgomberata, ad eccezione del centrotavola, e apparecchiata con un nuovo insieme. Il momento del pranzo rappresentato nella nostra mostra è l’ultimo, quello calmo e raffinato nel quale si gustavano i gelati, le creme, le composte di frutta e, infine, il caffè. Il catalogo, edito da Silvana Editoriale (Cinisello Balsamo, Milano), presenta un saggio sul collezionismo delle arti decorative all’Ermitage di Tamara Rappe, responsabile del Dipartimento di arti decorative del museo russo, le schede dei servizi esposti in mostra e alcuni approfondimenti su temi storici e di costume. La mostra è stata realizzata dalla Fondazione Torino Musei grazie al sostegno straordinario della Fondazione Crt, avvalendosi della collaborazione della Fondazione Ermitage Italia che ha curato e favorito i contatti del Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo, e di Villaggio Globale International che ha contribuito all’organizzazione della mostra. Www. Palazzomadamatorino. It .  
   
   
RITROVATI DUE DITA E UN DENTE DI GALILEO GALILEI ASPORTATI DALLA SALMA NEL 1737 DURANTE LA TRASLAZIONE NELLA BASILICA DI SANTA CROCE, ERANO SCOMPARSI DA OLTRE UN SECOLO.  
 
Firenze, 23 novembre 2009 - Tre eccezionali cimeli galileiani, ritenuti perduti da oltre un secolo, sono stati fortunosamente ritrovati grazie a un collezionista e saranno esposti al pubblico per la prima volta dalla primavera 2010 in occasione della riapertura, dopo radicali lavori di ristrutturazione, dell’Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze, che assumerà da quel momento la denominazione di Museo Galileo. Si tratta di un dente e di due dita della mano destra prelevati nel 1737 dai resti del grande scienziato toscano nel corso della traslazione della salma nel sepolcro monumentale della basilica di Santa Croce. La Soprintendente al Polo Museale Fiorentino, Cristina Acidini e il Direttore del Museo di Storia della Scienza, Paolo Galluzzi hanno confermato che, sulla base dell’ampia documentazione storica pervenutaci, non sussistono dubbi sull’autenticità del reperto. Il ritrovamento rappresenta un suggello straordinario ed emblematico dell’Anno dell’Astronomia, che ha recato a Galileo, a 400 anni dalle sue sensazionali scoperte astronomiche, quell’omaggio globale, solenne e incondizionato del quale non poté godere in vita. Tutto il materiale organico prelevato dalla salma è dunque adesso identificato e conservato in mani responsabili. Come noto, un dito è già in esposizione permanente al Museo di Storia della Scienza, mentre una vertebra è custodita dall’Università di Padova dove Galileo aveva insegnato per quasi venti anni. Si conclude così una vicenda iniziata la sera del 12 marzo del 1737, poco dopo il tramonto, quando fu finalmente possibile traslocare le spoglie mortali di Galileo e del suo affezionato discepolo, Vincenzo Viviani: dal deposito clandestino, nel quale erano state originariamente sistemate, al sepolcro monumentale di Santa Croce, dove sono ancora oggi conservate, dirimpetto a quello di Michelangelo. Dalla sua morte (8 gennaio 1642) erano trascorsi 95 anni, durante i quali i continui sforzi dei discepoli e dei Granduchi di dare onorata sepoltura al grande maestro erano risultati vani per l’opposizione delle autorità ecclesiastiche, risolute nel contrastare la celebrazione in luogo consacrato di un uomo condannato “dal Santo Offizio per una opinione tanto falsa e tanto erronea”, che aveva prodotto “scandalo tanto universale al Cristianesimo”. L’erezione del sepolcro e la traslazione dei resti rappresentava una manifestazione eloquente della ferma volontà dell’ultimo dei Medici, il Granduca Gian Gastone, di rivendicare l’autonomia dello Stato nei confronti delle ingerenze ecclesiastiche. Dare onorata sepoltura a Galileo significò infatti allora affermare in maniera perentoria le prerogative e l’autonomia del governo civile e celebrare lo scienziato pisano come simbolo e martire della libertà di pensiero. Alla solenne cerimonia partecipò una folta delegazione di uomini di cultura (molti dei quali appartenenti alle logge massoniche che avevano proprio in quegli anni cominciato a diffondersi a Firenze), e di rappresentanti delle più illustri famiglie nobiliari. Balzava agli occhi l’assenza di rappresentanti ufficiali della Chiesa. Per garantire la fedele trasmissione ai posteri di quell’evento memorabile, un notaio –egli stesso membro autorevole dei circoli massonici- fu incaricato di redigere un verbale puntuale. Grazie a questo documento e alle registrazioni di altri testimoni diretti, conosciamo i nomi di gran parte dei presenti e ogni dettaglio della sequenza di eventi che caratterizzò la cerimonia. Tra i molti avvenimenti singolari riferiti da quelle testimonianze, l’episodio che genera la sorpresa maggiore nel lettore contemporaneo riguarda il comportamento di alcuni dei presenti al momento dell’ostensione dei resti di Galileo dopo la rimozione del coperchio della bara. Giovanni Targioni Tozzetti, grande storico delle scienze e competente naturalista, estrasse infatti dalla tasca un coltellino, col quale fu dato avvio all’asportazione di una serie di frammenti organici dal cadavere di Galileo. Al macabro rito parteciparono il raffinato studioso di antichità Anton Francesco Gori, il marchese Vincenzio Capponi, Provveditore dell’Accademia Fiorentina, e Antonio Cocchi, il celebre medico e letterato protagonista dell’introduzione della Massoneria in Toscana. Grazie alla preziosa registrazione del Targioni Tozzetti sappiamo che dai malridotti resti di Galileo vennero appunto asportate tre dita della mano destra (pollice, indice e medio), una vertebra (la quinta) e un dente. Targioni Tozzetti confesserà di aver resistito a fatica alla tentazione di appropriarsi del cranio che aveva ospitato un cervello di così straordinaria genialità! Una parte di queste “reliquie” del grande eroe della scienza sono state da allora accuratamente conservate fino ai nostri giorni e precocemente museificate a Firenze (un dito) e a Padova (la vertebra). Delle altre due dita e del dente, acquisiti dal marchese Capponi, erano conosciute le vicissitudini, caratterizzate da continui passaggi di mano, fino al 1905, quando se ne perse ogni traccia, inducendo gli studiosi a ipotizzare che questi singolari reperti fossero andati definitivamente perduti. Quell’ipotesi pessimistica si è rivelata per fortuna errata. Il cimelio galileiano è riemerso recentemente in un’asta, dove è stato battuto come un lotto del quale era ignota la precisa identità. Si trattava di una teca di legno dalla foggia singolare, realizzata nell’Ottocento, e sormontata da un busto ligneo di Galileo. Al suo interno un’ampolla settecentesca in vetro soffiato che racchiude due dita (pollice e medio) e un dente. Grazie alla propria competenza e sensibilità, un noto collezionista (che ha chiesto di restare anonimo) ha intuito che il singolare oggetto racchiudeva un mistero intrigante. Ha deciso pertanto di acquisirlo, impegnandosi subito dopo in una serie di approfondite ricerche per identificarne origine e contenuto, grazie alle quali ha potuto identificare i resti di Galileo. .  
   
   
BOLZANO: PRESENTATA LA "LUNGA NOTTE DEI MUSEI"  
 
Bolzano, 23 novembe 2009 - Si svolgerà venerdì 27 novembre, dalle 17 alle 01, la “Lunga Notte dei Musei” di Bolzano L’viii edizione della “Lunga Notte dei Musei” coinvolgerà quest’anno 7 strutture museali del capoluogo. Hanno preso parte alla conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa l’assessora Sabina Kasslatter Mur, l’assessore alla cultura del Comune di Bolzano Primo Schönsberg, Bruno Hosp, presidente dei Musei provinciali altoatesini e Gerhard Brandstätter, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano. È stata presentata il 20 novembre presso la sede del Museion l’ottava edizione della “Lunga Notte dei Musei” del capoluogo che si svolgerà venerdì 27 novembre. Dalle ore 17 all’una di notte i visitatori potranno ammirare in orari inconsueti le mostre e le collezioni dei sette musei e prendere parte a numerosi eventi speciali. Prendono parte alla manifestazione: Castel Roncolo, il Museo Civico, il Museo Archeologico dell’Alto Adige, il Museo della Scuola, il Museion, il Museo Mercantile ed il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige. Tra le 17 e le 20 il programma è pensato appositamente per le famiglie, con visite guidate, giochi e divertimento assicurato per i bambini. L’ingresso a tutte le manifestazioni della lunga notte è libero. Otto ore di manifestazione, dalle 17 alle 01, ed un programma ghiotto e completamente gratuito promettono una lunga notte suggestiva e piena di sorprese. I figuranti in costume medievale a Castel Roncolo e i tesori d’arte sconosciuti del Museo Civico, la mostra sul Liberty al Museo Mercantile e la scuola di una volta al Museo della Scuola, il Museo Archeologico popolato di Romani e Celti e la musica da ballo al Museion, il concerto al Museo di Scienze Naturali ed i laboratori per i bambini: sono solo alcuni degli appuntamenti che fanno della Lunga notte dei musei di Bolzano 2009 l’idea giusta non solo per chi ama rilassarsi in un ambiente stimolante, ma proprio per tutti, grandi e piccoli. Per agevolare gli spostamenti dei visitatori, fino all’una di notte è previsto un servizio di bus navetta gratuito che collega i sette musei bolzanini. Le fermate sono: Museo di Scienze Naturali, piazza Walther, Museion, Museo Archeologico e Castel Roncolo. Il programma dettagliato della lunga notte con la mappa delle fermate si può visionare in internet all’indirizzo www. Lunganotte. It o nelle piccole brochure blu disponibili in tutti i musei partecipanti. Il programma dettagliato della Lunga notte dei musei di Bolzano 2009: E‘ all’insegna del tardo medioevo la Lunga notte dei musei di Bolzano a Castel Roncolo. Numerosi figuranti in abiti medievali mostrano la vita quotidiana nel maniero, con particolare attenzione alla lavorazione della lana, del lino e della seta. Punto centrale della serata è la guida speciale di mezzanotte “Gli abiti dei borghesi e dei cavalieri”, che presentano una luce del tutto nuova i famosi affreschi del castello. Prenotando per tempo al numero telefonico 0471 324073 c’è anche la possibilità di sedersi alla grande tavola imbandita del cavaliere Giselbert. Il Museo Civico in via Cassa di Risparmio offre una serie di visite guidate alla attuale mostra temporanea “Conflitti e contrasti 1790-1830”. Dalle ore 17 alle 20 le visite sono pensate per i bambini, mentre tra le 21 e le 23 conducono il pubblico attraverso l’esposizione i due curatori della mostra, Josef Nössing e Stefan Demetz. Il Museo Civico presenta inoltre per la prima volta uno dei suoi tesori nascosti: la “Madonna col bambino e due santi” dell’artista altoatesino Peter Fellin (1920-1999), opera pittorica di notevoli dimensioni fin’ora mai esposta al pubblico. E‘ un vero e proprio tuffo nella storia quello che vivono i visitatori al Museo Archeologico dell’Alto Adige in via Museo, dove Celti, Romani e Germani fanno ritorno dal passato occupando i quattro piani dell’edificio. E‘ così possibile mischiarsi ai personaggi, ascoltarne le conversazioni ed ammirarne la destrezza mentre svolgono le loro occupazioni quotidiane. Il gruppo teatrale “Stamm Alauni”, specializzato in rievocazioni storiche, va in scena su palcoscenici molto speciali, mentre la musica celtica dei “Burning Mind” ed un buffet di bocconcini nordici e mediterranei deliziano palato e orecchie. Al Museo della Scuola in via Cassa di Risparmio i bambini possono seguire un laboratorio di calligrafia per imparare l’arte della bella scrittura. Il laboratorio inizia alle ore 17 e termina alle 20. Sempre dalle 17 e fino alle 18:30 è in programma la proiezione di spezzoni di film italiani dedicati al mondo della scuola. Dalle ore 20 è aperta al pubblico l’esposizione permanente del museo integrata da una piccola mostra temporanea dedicata alle pagelle scolastiche ed ai sistemi di valutazione, allestita in occasione della lunga notte. “Quando l’arte stuzzica il quotidiano” è il motto che definisce trasversalmente le tre mostre attualmente allestite al Museion: le installazioni di Monica Bonvicini, Brigitte Niedermair con i ritratti fotografici di Madame Hirsch e New Entries!. Tre esposizioni che gettano una nuova luce sul quotidiano, offrendo un punto di vista che emoziona e stupisce. Dalle ore 17 fino alle 21 un laboratorio per bambini insegna ai piccoli partecipanti a ricavare delle opere d’arte dagli oggetti d’uso comune. Dalle 22:30 la nottata si chiude all’insegna della musica da ballo, con Dj Antonio Lampis in consolle al Museion Underground. Sorpresa della serata: una performance dei Kraxentrouga! Al Museo Mercantile in via Dei Portici è accessibile al pubblico l’attuale mostra temporanea “Cläry. Liberty a Bolzano”, che espone le più significative opere dei grandi maestri del Liberty bolzanino a cavallo tra Xix e Xx secolo. Manifesti, mobili ed oggetti quotidiani offrono uno spaccato della vita dell’epoca. Per i più piccoli tra le ore 17 e le 20 è previsto un gioco, con un premio per tutti coloro che riusciranno a vestire in modo adeguato un coetaneo del Xix secolo. I visitatori del Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige in via Bottai possono scoprire i segreti delle mostre temporanee “Evolution” ed “Anni luce”. Ai bambini dalle ore 17 è offerto un workshop per imparare a suonare le percussioni. Lo tiene Max Castlunger, che dalle ore 20 fino alla chiusura guiderà il suo gruppo “Play” alla ricerca del connubio tra diverse culture musicali. Il tutto degustando diverse varietà di Mela Alto Adige Igp. .