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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Gennaio 2010
LA COMMISSIONE EUROPEA AGGIUDICA IMPORTANTI CONTRATTI PER RENDERE GALILEO OPERATIVO ALL´INIZIO DEL 2014  
 
Bruxelles, 11 gennaio 2010 - La Commissione europea ha annunciato il 7 gennaio l’aggiudicazione di tre dei sei contratti per l’appalto riguardante la capacità operativa iniziale di Galileo. Il contratto per i servizi di supporto al sistema è stato aggiudicato a Thalesaleniaspace (Italia), quello per un primo ordine di 14 satelliti a Ohb System Ag (Germania) e quello per i servizi di lancio a Arianespace (Francia). In questo modo già dai primi mesi del 2014 sarà possibile realizzare la fase costitutiva iniziale del sistema di navigazione satellitare europeo e avviare la fornitura di servizi. Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea responsabile dei trasporti, ha dichiarato: “Grazie a questi contratti e agli altri che saranno aggiudicati a breve, stiamo portando a termine una fase critica del programma Galileo. Ora possiamo concentrare i nostri sforzi sull’effettiva realizzazione del progetto e dimostrare ai cittadini europei che il sistema di navigazione satellitare dell’Europa sta diventando una realtà concreta”. Il contratto aggiudicato a Thalesaleniaspace per i servizi di supporto al sistema, che ha un valore di 85 milioni di euro, riguarda i servizi industriali necessari per fornire assistenza all’Agenzia spaziale europea per l’integrazione e la convalida del sistema Galileo. La firma a dicembre di un contratto quadro con Ohb System Ag e con Eads-astrium Gmbh, entrambe tedesche, ha spianato la strada per la fornitura complessiva di un massimo di 32 satelliti. Oggi Ohb si vede aggiudicare il primo ordine di 14 satelliti per un valore di 566 milioni di euro. Gli altri satelliti saranno oggetto di ordini di lavori successivi, di volta in volta forniti da Ohb o da Eads-astrium Gmbh, a seconda di quale impresa presenterà l’offerta più vantaggiosa. La Commissione intende seguire una strategia di doppia fornitura per ridurre i rischi, in particolare per quanto riguarda i tempi di consegna, e potenziare la flessibilità. Il contratto aggiudicato a Arianespace, che ha un valore di 397 milioni di euro, riguarda il lancio di cinque lanciatori Soyuz, ognuno dei quali trasporterà due satelliti. Il primo lancio è programmato per il mese di ottobre 2012. I contratti dovrebbero essere firmati nelle prossime settimane dalle imprese selezionate e dall’Agenzia spaziale europea, a nome della Commissione europea. Ora la Commissione è in grado di programmare meglio il calendario per la fornitura dei diversi servizi Galileo: il servizio aperto (Open Service), il servizio pubblico regolamentato (Public Regulated Service) e il servizio di ricerca e salvataggio (Search And Rescue Service) saranno forniti già dai primi mesi del 2014. Il servizio per la sicurezza della vita umana (Safety-of-life Service) e il servizio commerciale saranno testati a partire dal 2014 e verranno forniti quando Galileo conseguirà la piena capacità operativa con una costellazione di 30 satelliti. Gli altri tre appalti, riguardanti l’infrastruttura di terra per le missioni, l’infrastruttura di terra di controllo e le operazioni, dovrebbero essere aggiudicati entro la metà del 2010. . .  
   
   
DALLA REGIONE LAZIO UN BANDO A SOSTEGNO SETTORE AEROSPAZIALE  
 
Roma, 11 gennaio 2010 - Sostenere lo sviluppo di forti sinergie tra sistema della ricerca e mondo produttivo nel settore dell´aerospazio nel Lazio, e agevolarne, allo stesso tempo, i processi di trasferimento tecnologico. Con questo obiettivo la Regione Lazio ha pubblicato un avviso pubblico per la presentazione di proposte progettuali inerenti la realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale relativi alla filiera dell´Aerospazio. L´intervento è rivolto a piccole, medie e grandi imprese di produzione e di servizi alla produzione, ma anche a soggetti giuridici pubblici e privati diversi dall´impresa. Procedura si articola in due fasi: la prima, quella prevista dall´avviso pubblico con scadenza al 14 febbrario, prevede un invito a presentare proposte, mentre la seconda fase, successiva alla prima, consisterà nella presentazione e valutazione di progetti esecutivi che abbiano superato la fase I e nell´ammissione al finanziamento per la loro realizzazione. Lo stanziamento per l´attuazione dei progetti esecutivi è pari a 14 milioni e 350. 000 euro, e le domande dovranno essere presentate alla Filas entro il 14 febbraio 2010. Per consultare l´avviso pubblico è possibile visitare la sezione bandi del sito www. Porfesr. Lazio. It. .  
   
   
OLIO COMBUSTIBILE,REGIONE LOMBARDIA RIPRISTINA LIMITAZIONI  
 
Milano, 11 gennaio 2010 - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha riunito il 21 dicembre 2009 la Giunta regionale per varare due provvedimenti conseguenti alla sentenza del Tar (del 15 dicembre scorso) che aveva riammesso sul territorio lombardo l´uso dell´olio combustibile per il riscaldamento civile. L´uso per gli impianti di case e condomini di tale combustibile, fortemente inquinante, era stato vietato dalla regione dal 1 ottobre 2004 nell´area critica e dal 1 ottobre 2006 in tutto il territorio. Fin quando, in contraddizione con le sentenze precedenti, il Tar della Lombardia ha appunto accolto il ricorso dei petrolieri. "Una decisione - ha detto Formigoni oggi in conferenza stampa - cavillosa e infondata. Cavillosa perché basata sul mancato invio di una comunicazione all´Unione europea, infondata perché questa stessa comunicazione è stata trasmessa". "Un primo provvedimento assunto oggi - ha detto il presidente - stabilisce il ricorso con procedura d´urgenza al Consiglio di Stato, con richiesta di sospensiva della ordinanza del Tar. Il motivo dell´urgenza sta nella necessità di non interrompere gli effetti positivi dei provvedimenti assunti dalla Regione in questi anni per combattere l´inquinamento atmosferico, migliorare la qualità dell´aria e tutelare la salute dei cittadini specie dei più indifesi da questo punto di vista, cioè anziani, bambini e malati cronici". Va ricordato che, in base agli studi dell´Arpa, confermati anche da un Rapporto del Ministero dell´Ambiente del 2004, l´olio combustibile era responsabile di una quota di emissioni di Pm10 nell´aria pari al 7,6%, corrispondenti a 250 tonnellate annue. "Il secondo provvedimento - ha aggiunto Formigoni - conferma la limitazione dell´uso dell´olio combustibile per il riscaldamento delle abitazioni civili. Vogliamo inviare ai cittadini un messaggio tranquillizzante: l´impegno della Regione per contrastare l´inquinamento procede. Non ci lasciamo scoraggiare da iniziative improvvide e confermiamo, anche con atti coraggiosi, la nostra lotta alle sostanze inquinanti". Il presidente ha anche riferito che un sindacato dei trasporti nazionale ha presentato un ricorso al Tar per sospendere il bando regionale che dà incentivi per l´installazione dei filtri anti particolato. "Siamo in un Paese - ha commentato Formigoni - in cui un sindacato ritiene discriminatorio che una Regione metta a disposizione contributi per i Fap e invece che chiedere che questa misura venga estesa a tutta Italia, vorrebbe farla sospendere. Mi auguro naturalmente che un simile ricorso venga respinto dal Tar". "Si conferma comunque - ha concluso il presidente - che Kafka è stato superato dalla realtà di questo Paese". Dati Scientifici Nel 2004 uno studio dell´Arpa Lombardia ha dimostrato che l´olio combustibile comporta emissioni inquinanti molto maggiori di quelle del gas naturale e del gasolio, gravemente nocive per l´ambiente e per la salute. In particolare: le polveri fini emesse dall´uso dell´olio sono fino a cento volte superiori a quelle del metano e fino a 10 volte a quello del gasolio; nell´aria della Lombardia venivano immesse ogni anno a causa dell´olio combustibile 250 tonnellate di pm10, pari al 7,6% delle emissioni totali di polveri sottili; l´anidride solforosa è emessa in quantitativi 300 volte superiori a quelli del gas naturale e fino al 50% superiori al gasolio; gli ossidi di azoto emessi dall´olio sono in misura da tre a sette volte superiori al metano e da due a tre volte superiori al gasolio; i metalli pesanti, in particolare il nickel presente in maniera significativa nell´olio combustibile, sono composti di provata tossicità per l´organismo umano e più in generale per gli ecosistemi; l´anidride carbonica, principale gas ad effetto serra, è emessa in quantitativi superiori dalla combustione dell´olio combustibile rispetto al gasolio, ma soprattutto rispetto al gas naturale. Nello stesso anno il "Rapporto intermedio" del Ministero dell´Ambiente conferma la validità di questi dati. Cronologia - 17 maggio 2004: dopo la lunga opposizione dei petrolieri, iniziata dal 2002, la Giunta regionale - forte dei dati scientifici validati - approva una delibera che introduce il divieto di utilizzo di olio combustibile nell´area critica (Milano/como/sempione, Bergamo, Brescia) negli impianti di riscaldamento di case e condomini. - 23 luglio 2004: Assopetroli e altri presentano ricorso al Tar contro la delibera - 1 ottobre 2004: la delibera regionale entra in vigore. - 14 ottobre: il Tar della Lombardia respinge il ricorso dei petrolieri, riconoscendo "che le misure adottate dalla Regione risultano ben supportate da motivazioni ineccepibili, basate su dati scientifici certificati a riguardo del grado di inquinamento e nocività per la salute dell´olio combustibile". Il riferimento è allo studio dell´Arpa, fatto proprio da Regione Lombardia, e al rapporto ministeriale. - 21 dicembre 2004: il Consiglio di Stato conferma la decisione del Tar, respingendo la richiesta di annullamento della sentenza del 14 ottobre presentata dai petrolieri, in quanto "l´ordinanza impugnata appare correttamente motivata in rapporto agli atti istruttori relativi alla potenzialità inquinante del combustibile in questione, assunti a supporto del provvedimento impugnato in prime cure". - 3 maggio 2006: una lettera del presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso al presidente Formigoni esprime "apprezzamento per gli sforzi che il Governo regionale della Lombardia ha già fatto in questo campo (della lotta all´inquinamento, ndr. ) e mi compiaccio della sua volontà di adottare tutti i provvedimenti necessari per ridurre l´inquinamento atmosferico locale". Nello stesso giorno Formigoni rende noto che 5 società petrolifere hanno presentato un nuovo ricorso contro la delibera regionale, 1 ottobre 2006: entra in vigore una nuova delibera che estende a tutto il territorio regionale il divieto di utilizzo dell´olio combustibile negli impianti di riscaldamento di case e condomini. - 13 novembre 2006: il Tar della Lombardia deposita la sentenza che respinge anche un ulteriore ricorso presentato dai petrolieri. - 15 dicembre 2009: il "dietrofront" del Tar, che ora accoglie il ricorso dei petrolieri e cancella il provvedimento regionale. .  
   
   
PRIVATIZZAZIONI: FORMALIZZATA CESSIONE INSIEL MERCATO  
 
 Trieste, 11 gennaio 2009 - Con la firma avvenuta il 30 dicembre 2009 a Trieste davanti al notaio Camillo Giordano, è stato formalizzato il trasferimento dell´intero pacchetto azionario della società Insiel Mercato dalla Regione al gruppo Ital Tbs (Telematic e Biomedical Service), a partire dal primo gennaio del 2010. Quest´ultimo adempimento è stato reso possibile dalla delibera approvata dalla Giunta regionale la scorsa settimana, su proposta dall´assessore alle Risorse economiche e finanziarie Sandra Savino, con la quale si attestava l´aggiudicazione definitiva della gara di vendita di Insiel Mercato e il lavoro svolto dalla commissione di controllo. L´aggiudicazione al gruppo Ital Tbs era avvenuta il 22 ottobre, mentre la procedura di vendita era stata avviata a febbraio, dopo che dal primo gennaio del 2009 si era deciso di scindere la società di informatica regionale in due distinte entità: Insiel Fvg e, appunto, Insiel Mercato. Soddisfazione per la privatizzazione è stata espressa dal presidente della Regione Renzo Tondo e dall´assessore Sandra Savino, i quali hanno sottolineato come siano stati raggiunti gli obiettivi che la Regione si era posta sin dal suo insediamento, soprattutto quelli a tutela dei laboratori. Nel bando di gara sono stati infatti fissati alcuni vincoli cautelativi a tutela dei dipendenti per i tre anni successivi al trasferimento delle azioni: non ridurre il personale; mantenere la sede legale e le altre sedi produttive della società attualmente presenti sul territorio regionale; proseguire negli obiettivi indicati nel piano industriale; mantenere per i dipendenti il contratto collettivo di lavoro e gli accordi aziendali attualmente in vigore. Al termine della scadenza prevista dal bando di gara, il primo luglio scorso, erano state presentate quattro offerte vincolanti da parte di primari gruppi operanti nel settore informatico. Ital Tbs si è aggiudicata Insiel Mercato con un´offerta quasi doppia rispetto alla base d´asta. A fronte del prezzo base di 6 milioni e 895 mila euro, la Regione ha infatti introitato dall´operazione 13 milioni e 300 mila euro. Nell´anno di gestione transitoria da parte della Regione, in attesa del completamento delle procedure di vendita, Insiel Mercato (135 addetti) ha più che confermato gli obiettivi indicati nel piano industriale: il fatturato dovrebbe attestarsi attorno ai 17 milioni di euro, contro i 15,7 indicati nel piano, mentre l´Ebitda (l´utile prima delle imposte, degli interessi passivi e degli ammortamenti) dovrebbe toccare quasi i 3 milioni di euro, il triplo di quelli previsti. Come ha sottolineato l´amministratore unico Fulvio Sbroiavacca, Insiel Mercato ha saputo nel corso del 2009 costruire un proprio profilo aziendale e consolidare i clienti più significativi, anche con strumenti innovativi. Sbroiavacca lascerà l´incarico con la fine anno, nel rispetto degli accordi tra la Regione e l´acquirente. Ital Tbs, che ha sede a Trieste nell´Area Science Park ed è presente in dieci Paesi europei, è un gruppo all´avanguardia nella gestione dei servizi di ingegneria clinica e informatica medica, con un totale di 1. 400 addetti. .  
   
   
LA BANDA LARGA MOBILE A FROSOLONE (IS) E CERCEMAGGIORE (CB).  
 
Campobasso, 11 gennaio 2010 - Il Presidente della Regione Molise, Michele Iori, il 24 dicembre 2009, ha espresso soddisfazione per la realizzazione da parte di Vodafone della copertura di banda larga mobile nei comuni in digital divide Frosolone (Isernia) e Ceccemaggiore (Campobasso) che consentira´ la connessione veloce a Internet con una velocità fino a 7. 2 megabit il secondo mediante la tecnologia H. S. D. P. A. (High-speed Downlink Packet Access) Il Direttore del Centro Italia di Vodafone, Fabrizio Salvatore ha sottolineato "l´attenzione di Vodafone all´estensione della banda larga mobile e fissa sul territorio molisano e ha confermato l´impegno di migliorare la qualità dei servizi di connettività in banda larga nella Regione, in modo da ridurre ulteriormente il digital divide, consentendo un numero sempre maggiore di accessi ad internet tramite rete mobile. "Quello della Vodafone - ha dichiarato il Presidente Iorio - è un importante contributo all´implementazione della comunicazione veloce via internet in alcune aree del Molise che ne erano sprovviste. Questo consentirà di migliorare la qualità della vita dei cittadini di questi due comuni e amplierà le possibilità di comunicazione e di interscambio delle aziende che operano nei territori di Frosolone e Cercemaggiore". La copertura con banda larga mobile dei Comuni di Frosolone e Cercemaggiore costituisce un momento importante per dare l´avvio ad un percorso di collaborazione istituzionale fra la Regione Molise e Vodafone. Vodafone così, risponde alle tante richieste rivolte da clienti e Istituzioni di rendere disponibili i servizi a banda larga di terza generazione nelle aree in digital divide. . .  
   
   
SWISSCOM, SOTTOSCRITTO L’ACCORDO QUADRO PER LA RETE IN FIBRA OTTICA DI BERNA: COPERTURA CAPILLARE IN CINQUE ANNI  
 
 Berna, 11 gennaio 2010 - Energie Wasser Bern e Swisscom hanno concluso con successo, 18 dicembre 2009, le intense trattative per la costruzione della rete in fibra ottica a Berna: procederanno insieme alla sua estensione fino alle economie domestiche, operazione per la quale saranno necessari investimenti pari a circa 140 milioni di franchi. La coordinazione dimezza i tempi necessari per servire con la fibra ottica il 90 percento della città. Nell’aprile 2009 le due aziende hanno stabilito i punti principali della collaborazione in vista della realizzazione della rete in fibra ottica di Berna. Nel giugno 2009 il Consiglio di amministrazione di Energie Wasser Bern ha quindi dato il via libera alla costruzione della rete. L’accordo quadro ora sottoscritto sancisce tutti gli aspetti rilevanti della cooperazione, spianando quindi la strada alla costruzione di un’infrastruttura capillare che, nel giro di cinque anni, doterà Berna di una rete veloce per la trasmissione di dati. I partner lavoreranno insieme per potenziare ulteriormente la coordinazione a livello di progettazione e realizzazione e per armonizzare i processi aziendali. Si farà leva sulle sinergie utilizzando per il progetto l’infrastruttura di tubature già esistente di entrambi i partner. Energie Wasser Bern provvederà all’allacciamento alla rete in fibra ottica del 70 percento degli appartamenti della città di Berna, Swisscom del restante 30 percento. Entrambe le aziende sono convinte che la sigla dell’accordo è nell’interesse di tutti gli operatori del mercato poiché consentirà di mettere a disposizione la rete di comunicazione del futuro ancora più in fretta di quanto inizialmente previsto. L’accordo concede a Swisscom l’ambìto diritto di utilizzare a lungo termine fino a due fibre ottiche per economia domestica in tutta l’area cittadina. Il compenso è stato fissato in base alle quote di mercato detenute da Swisscom sul mercato della banda larga. Complessivamente saranno investiti circa 140 milioni di franchi nella rete in fibra ottica di Berna. Grazie all’accesso non discriminatorio, anche gli offerenti non disposti a investire nell’ampliamento potranno trarre vantaggio dalla rete in fibra ottica, il che vivacizzerà ulteriormente la concorrenza nel mercato delle telecomunicazioni. A trarne beneficio saranno i clienti, che potranno scegliere tra le offerte di diversi fornitori e, se necessario, cambiare operatore in modo rapido e semplice. Le prime offerte nel settore delle fibre ottiche saranno a disposizione dei clienti bernesi già nel primo trimestre del 2010. Collaborando, Energie Wasser Bern e Swisscom evitano di agire in parallelo nella costruzione della rete e quindi soddisfano la richiesta mossa all’unanimità dal consiglio comunale di Berna nel giugno 2009. Ciò è ragionevole non solo nell’interesse della comunità, ma anche nell’ottica di una costruzione di infrastrutture rispettosa dell’ambiente e a basso tasso di emissioni nocive. Operando insieme, le aziende potranno rinunciare a lavori supplementari e risparmiare così alla popolazione un inutile inquinamento acustico. Energie Wasser Bern e Swisscom hanno quindi buone probabilità di riuscire a centrare l’obiettivo di ottenere una copertura del 90 percento nell’arco di cinque anni. Ad oggi la percentuale dei collegamenti è già di un buon dieci percento. Nel 2010 la copertura dovrebbe raggiungere il 40 percento circa, con particolare enfasi sull’allacciamento alla rete di oggetti che richiedono modesti lavori edili. .  
   
   
CONFERENZA SULL´INTEGRAZIONE DEI SISTEMI MINIATURIZZATI  
 
Como, 11 gennaio 2010 - Il 23 e 24 marzo 2010 si terrà a Como (Italia) una "Conferenza e esposizione europea sulle questioni relative all´integrazione dei sistemi minaturizzati Mems (micro-electro-mechanical systems), Moems (micro-opto-electromechanical systems), Ic (integrated circuits) e i componenti elettronici". L´evento fornirà una piattaforma di comunicazione per gli istituti di ricerca e i produttori, per scambiarsi il know-how sull´integrazione intelligente dei sistemi e creare la base per una riuscita cooperazione di ricerca con l´obiettivo puntato sull´Europa. L´integrazione dei sistemi intelligenti permette agli utenti di formare un sistema composto capace di raccogliere informazioni dall´ambiente, elaborarle elettronicamente, comunicare segnali e dati, e fornire feedback autorizzato. L´evento è parte delle attività della Piattaforma tecnologica europea sull´integrazione dei sistemi intelligenti (Eposs). Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Mesago-online. De/en/ssi/main. Htm .  
   
   
OGGI PASCAL LAMY INAUGURA IL DIPLOMA IN ALTI STUDI EUROPEI A PARMA  
 
Parma, 11 gennaio 2010 - Su invito del Presidente della Fondazione Collegio Europeo di Parma Cesare Azzali, sarà Pascal Lamy, direttore generale dell’organizzazione mondiale del commercio a tenere la Lectio Inauguralis per l’apertura dell’anno 2009/2010 del Diploma in Alti Studi Europei. La cerimonia si svolge oggi 11 gennaio 2010 nella prestigiosa cornice Teatro Regio di Parma, con inizio alle ore 11, e prevederà la consegna dei diplomi agli allievi della promozione Jean Monnet 2008/2009. Le candidature pervenute per l’ammissione al Diploma Avanzato in Studi Europei 2009/2010 sono state 125 provenienti da 33 Paesi europei ed extraeuropei, confermando la forte domanda di formazione sulle tematiche europee. Gli allievi iscritti all’anno di corso 2009/2010 sono 38 provenienti da 14 nazionalità europee ed extraeuropee. Il Collegio Europeo di Parma è un’istituzione di alta formazione fondata nel 1988, volta a preparare giovani laureati europei nel campo del diritto, dell’economia e delle politiche dell’Unione Europea. Le proposte formative della Fondazione Collegio Europeo di Parma offrono un curriculum accademico di eccellenza e di natura interdisciplinare sul processo di integrazione europea. La formazione conseguita dagli allievi del Collegio Europeo prepara in particolare alle carriere presso le Istituzioni comunitarie, nazionali e locali, le Associazioni di categoria, il mondo delle imprese e delle libere professioni. Tra gli obiettivi perseguiti vi è anche quello di formare specifiche professionalità nella gestione delle politiche comunitarie devolute alle Amministrazioni regionali e locali. Il Diploma in Alti Studi Europei, iniziativa accolta con favore dalle Istituzioni comunitarie, comprende all’interno del proprio corpo docente alti funzionari di organismi Ue, professori universitari ed esperti in tematiche inerenti all’Unione Europea. .  
   
   
CONFERENZA SULLA PROFESSIONALIZZAZIONE DEL MULTILINGUISMO NELL´ISTRUZIONE SUPERIORE  
 
 Lussemburgo, 11 gennaio 2010- Dal 4 al 6 febbraio si terrà presso il Centre Culturel de Rencontre Abbaye de Neumünster, in Lussemburgo, una conferenza sulla professionalizzazione del multilinguismo nell´istruzione superiore. L´evento di tre giorni affronterà un´ampia gamma di realtà internazionali dell´istruzione (superiore) multilingue, concentrandosi sulle forme e tecniche per diventare professionisti multilingue in un mondo multilingue, sull´importanza del multilinguismo per l´avanzamento economico e sul valore delle competenze linguistiche nell´ambito del mondo accademico e professionale. In generale, alla conferenza sarà discusso il potenziale delle università multilingue come modelli per le istituzioni didattiche superiori del futuro. I contributi scientifici consisteranno in discussioni, esami e analisi su come professionalizzare ulteriormente il multilinguismo nell´istruzione superiore. I partecipanti presenteranno diverse prospettive su una serie di temi, che vanno dalla politica all´economia e ai fattori biografici dell´individuo multilingue (studente, assistente amministrativo, lettore, ecc. ). Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Multilingualuniversities. Net/index. Php/letze/en .  
   
   
RELAZIONE OCSE EVIDENZIA LA CRESCENTE DIMENSIONE GLOBALE DELLA RICERCA  
 
Bruxelles, 11 gennaio 2009 - Una nuova relazione redatta dall´Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) fa riferimento a dati relativi a brevetti, pubblicazioni di ricerca, mobilità dei ricercatori e trasferimento tecnologico per evidenziare la crescente dimensione internazionale della ricerca. Tema della relazione è uno dei numerosi argomenti trattati dalla più recente tabella di marcia dell´Ocse per la Scienza, la tecnologia e l´industria, elaborata dall´Organizzazione a scadenza biennale. La relazione evidenzia come le innumerevoli sfide che i paesi sono attualmente chiamati ad affrontare, determinate da fattori quali la congiuntura economica, la competitività internazionale, le pressioni ambientali e la più elevata aspettativa di vita, interessino tutti i paesi. "[Queste sfide] hanno assunto carattere globale anche perché le dimensioni dei problemi, che si sono rivelate eccessive per un unico paese, richiedono cooperazione", si legge nella relazione. Nella sezione dedicata alla ricerca, si afferma: "Oggi, l´innovazione scientifico-tecnologica richiede processi caratterizzati da complessità e interattività più elevate. L´aumentata complessità ha portato coloro che operano nel campo dell´innovazione ad avvicinarsi ai partner per condividere i costi, per poter contare su competenze complementari, per accedere in modo più rapido a tecnologie e conoscenze diverse e per poter collaborare all´interno di una rete di innovazione". I dati rivelano che la creazione di conoscenza in ambito scientifico non è più imputabile ai singoli ma ai gruppi, non è più frutto del lavoro di un solo istituto ma di più istituti associati ed è passata dall´essere un risultato nazionale all´essere un risultato internazionale. La percentuale di articoli scientifici scritti da autori provenienti da più paesi è triplicata tra il 1985 e il 2007, anno in cui si è attestata al 22%. Mentre l´80% degli articoli scientifici pubblicati su scala globale provengano dai paesi dell´Ocse, sta crescendo rapidamente anche la quantità di pubblicazioni frutto dell´attività portata avanti in Sud America e nel Sud-est asiatico. L´immagine restituita dai dati relativi ai brevetti è analoga. In Belgio, Taiwan e Svizzera più del 40% dei brevetti degli ultimi anni hanno visto la collaborazione di almeno un esperto straniero. In Francia, Germania, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti, le cifre oscillano tra l´11 e il 25% e la percentuale dei brevetti internazionali sta crescendo a ritmo serrato in molti altri paesi. La migrazione, sottolineano gli autori, deve rivestire un ruolo fondamentale per il trasferimento transnazionale della conoscenza. Dal 1980, il numero degli studenti stranieri presenti nei paesi dell´Ocse è triplicato e la mobilità dei dottorandi è in aumento. Si pensi che il 40% dei dottorandi in Nuova Zelanda, Svizzera e Regno Unito proviene dall´estero. L´ocse utilizza la bilancia dei pagamenti tecnologici per valutare il trasferimento tecnologico internazionale. "Nella maggior parte dei paesi dell´Ocse le ricevute e i pagamenti tecnologici hanno fatto registrare un´impennata considerevole nel corso degli anni Novanta e nei primi anni di quest´ultimo decennio", si legge ancora nella relazione, nella quale si aggiunge che, in generale, i paesi dell´Ocse rivestono un ruolo chiave nell´esportazione della tecnologia rispetto al resto del mondo. La collaborazione con i partner stranieri può fornire alle aziende accesso a una più ampia gamma di risorse e conoscenze, unitamente alla possibilità di condividere i rischi. Nell´unione europea, la percentuale di aziende che collaborano nell´ambito dell´innovazione con partner basati in altri paesi europei varia da una percentuale inferiore al 2% di Spagna e Turchia fino al 13% di Finlandia, Lussemburgo e Slovenia. È invece meno frequente la collaborazione con partner extraeuropei. In un altro punto della relazione, l´Ocse sottolinea che i finanziamenti a favore di ricerca e sviluppo (R&s) sono generalmente i primi a subire tagli al delinearsi di una crisi economica. I primi dati rivelano che le aziende, nel primo trimestre del 2009, hanno in effetti ridotto i fondi per R&s. È sempre più difficile ottenere capitali di rischio e sono in diminuzione anche gli investimenti esteri diretti. "Mentre le consociate estere consentono l´accesso a nuove tecnologie e l´apprendimento di conoscenze da altre imprese da parte delle aziende nazionali, un calo degli investimenti esteri diretti si tradurrà in una riduzione della capacità di innovazione nel paese ospite", conclude la relazione. Per maggior informazioni sulla tabella di marcia 2009 dell´Ocse per la Scienza, la tecnologia e l´industria, visitare: http://www. Oecd. Org/sti/scoreboard Per scaricare la relazione, visitare: http://www. Oecdilibrary. Org/content/book/sti_scoreboard-2009-en .  
   
   
ISTRUZIONE E RICERCA: A CASTIGLIONCELLO IL SEMINARIO INTERREGIONALE PER TUTTO IL CENTRO ITALIA 12-13-14 GENNAIO “CITTADINANZA E COSTITUZIONE”IN TOSCANA  
 
 Firenze, 11 gennaio 2010 - E´ prevista in Toscana la tappa per l´Italia Centrale del seminario “Cittadinanza e Costituzione” promosso dal Ministero dell´università e della ricerca con Ansas (Agenzia nazionale per lo sviluppo dell´autonomia scolastica) e organizzato in collaborazione con la Regione Toscana. L´appuntamento avrà luogo a Castiglioncello i prossimi 12, 13 e 14 gennaio, presso il Castello Pasquini. L’ansas, su incarico del Ministero, ha predisposto azioni di sensibilizzazione e formazione rivolte a docenti e dirigenti scolastici sul tema “Cittadinanza e Costituzione”. La legge 169 del 2008, infatti, ha introdotto l’insegnamento di queste materie nell´ambito delle aree storico-geografica e storico-sociale con azioni di formazione, di cui le iniziative di Castiglioncello sono parte integrante. «Una nuova interessante occasione per la nostra regione, che è stata nei mesi scorsi capofila dell´appello in difesa della Costituzione - ha commentato l´assessore regionale all´istruzione Gianfranco Simoncini – è proprio sulla formazione dei giovani, come ha ricordato recentemente anche il Presidente della Repubblica, che dobbiamo puntare per uno sviluppo equilibrato della società, i cui cardini siano rappresentati dalla democrazia, con i suoi diritti ma anche doveri». «Mi sembra - prosegue Simoncini - sempre più evidente la necessità di riscattare il senso alto della politica e costruire una società democratica più equa e più solidale. Da parte sua, la Toscana ha giàattivato da tempo una serie di iniziative fiinalizzate all´educazione alla cittadinanza responsabile grazie alla possibilità delle scuole di destinare a questo una quota pari al 20% dell´orario». Il Seminario Interregionale di Castiglioncell o è il primo dei 3 seminari nazionali coordinati da Miur e Ansas, in collaborazione con le Regioni, per sostenere il livello di sperimentazione e innovazione in atto. In occasione della manifestazione toscana saranno presentati i progetti vincitori del bando di concorso finalizzato alla progettazione e alla sperimentazione di percorsi di innovazione organizzativa e didattica rivolto alle scuole di ogni ordine e grado, in cui l’acquisizione di conoscenze relative ai temi dell’insegnamento “Cittadinanza e Costituzione” si coniuga con le esperienze significative di cittadinanza attiva, per sviluppare negli studenti competenze specifiche trasversali che possano sostenere la formazione di un cittadino competente, solidale e consapevole. Sono 5 su un totale di 181 le scuole toscane che hanno presentato progetti che saranno finanziati. A livello nazionale i progetti vincitori sono in tutto 104. Le 5 scuole promosse sono: Istituto di primo grado “Busoni – Vanghetti” di Empoli, Istituto secondario superiore “Salutati – Forti”di Montecatini Terme, Liceo classico di Poggio Imperiale a Firenze, la Direzione didattica di Grosseto per un progetto di rete e l´Istituto comprensivo Baccio da Montelupo di Montelupo Fiorentino. Il programma La tre giorni livornese è indirizzata ai dirigenti scolastici della scuola finanziata e a un docente referente, responsabile del progetto. Il seminario, a numero chiuso, inizierà alle ore 15. 00 del 12 gennaio a Castiglioncello, mentre la mattina dello stesso giorno, si terrà una proiezione ad invito per le scuole del film “L´uomo che verrà” al teatro Solvay di Rosignano. La presentazione è stata organizzata dalla Regione Toscana in collaborazione con Mediateca Regionale Toscana Film Commission. Il film narra il dramma della “strage di Marzabotto”, in cui vennero annientate circa 770 persone, per la maggior parte donne, bambini e anziani. «Proiettare un film sui fatti di Marzabotto significa mantenere vive e vigili le coscienze degli uomini e anche educare le presenti e le future generazioni sulla necessità di dialogo e comprensione, spronando la nostra società al miglioramento» è il commento del regista del film, Giorgio Diritti. Nella successiva giornata del 13 gennaio si affronteranno temi come l´organizzazione didattica, la sperimentazione e formazione dei docenti, la rete delle scuole e verranno presentati i progetti e lavori di gruppo dei dirigenti scolastici. Nella mattina dell´ultimo giorno, giovedì 14, verrà presentato “Ambiente di formazione online”, a cui seguirà la proposta dell’Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo) per il monitoraggio e la valutazione della sperimentazione e la presentazione delle azion i di sensibilizzazione, formazione e supporto nei livelli regionali. Tra i relatori partecipanti alle sessioni si segnalano l´assessore all’Istruzione e formazione lavoro Regione Toscana, Gianfranco Simoncini, il Direttore Regionale Scolastico della Toscana, Cesare Angotti, ma anche Patrizia Lotti, Ansas di Firenze, Giuseppe Cosentino e Giovanni Biondi, Capi Dipartimento del Miur. .  
   
   
TELECOM ITALIA E UNIVERSITÀ DI TRENTO: PARTNERSHIP PER LA QUALITÀ IL FUTURO DELLE ICT E IL RECLUTAMENTO DEI MIGLIORI TALENTI TRA I GIOVANI AL CENTRO DELLA SUA LECTIO MAGISTRALIS LE COLLABORAZIONI DI RICERCA GIÀ AVVIATE E IL RECENTE PROGETTO PER UN’INNOVATIVA PIATTAFORMA DI BUSINESS INTELLIGENCE  
 
Trento, 11 gennaio 2010 - L’amministratore Delegato di Telecom Italia Franco Bernabè ha visitato il 18 dicembre 2009 le strutture e i laboratori del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione dell’Università di Trento a Povo. Ad attirare l’attenzione di Bernabè, nuovamente all’Università di Trento dopo l’incontro dell’ottobre scorso a Economia, è stato questa volta il sistema di reclutamento dei migliori talenti, in particolare dottorandi e giovani ricercatori, avviato con successo dal Dipartimento. Durante la sua visita Bernabè ha avuto modo di incontrare gli studenti, i dottorandi e i ricercatori del Dipartimento e di confrontarsi con i rappresentanti dell’Ateneo, a margine della lectio magistralis che ha tenuto nel pomeriggio. Il suo intervento, dal titolo “Telecommunications: an ever evolving industry”, ha rappresentato un’occasione per riflettere sul ruolo chiave che oggi rivestono le Ict (Information and Communication Technologies) nell’evoluzione della società e nell’innovazione della stessa ricerca scientifica. Ad accogliere l’Amministratore Delegato di Telecom Italia sono stati il Preside della Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali, Sandro Stringari, e il Preside della Facoltà di Ingegneria, Marco Tubino, insieme al fondatore del Dipartimento, Fausto Giunchiglia, e al rappresentante della Provincia Autonoma di Trento, Fernando Guarino. La presentazione del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione è stata curata dal Direttore Francesco De Natale che ha messo in luce la funzione strategica di un reclutamento mirato in un settore emergente ed estremamente competitivo come quello delle Ict. Sono stati inoltre visitati i laboratori del Disi e presentati alcuni progetti di punta dell’area scientifica delle Ict. La collaborazione dell’Ateneo e, in particolare del Disi, con Telecom Italia è comunque una realtà già consolidata che si è tradotta in contatti frequenti e progetti di ricerca congiunti. Tra le iniziative più recenti e dal taglio innovativo si registra la partnership sul tema della qualità: una collaborazione che prevede la realizzazione di un progetto di ricerca finalizzato a migliorare la customer satisfaction e i livelli di servizio offerti alla clientela. L’incontro di Povo è stato un’occasione, in questo senso, per esaminare i primi risultati del progetto. Curato per il Dipartimento dal Professor Giuseppe Riccardi, il progetto di ricerca si propone di sviluppare una piattaforma tecnologica integrata di Business Intelligence in grado di monitorare e analizzare le informazioni che emergono nei rapporti con la clientela. Si tratta del primo accordo a livello mondiale di questo tipo, siglato tra una società di servizi di telecomunicazioni e un Ateneo, che prevede l’uso delle tecnologie del linguaggio e lo sviluppo di metodologie innovative in grado di automatizzare l’analisi dei dati raccolti attraverso indagini ed interviste sui clienti e su altre fonti rilevanti (come blog, newsgroup, comunità on line ecc. ) con l’obiettivo di rendere più efficiente l’attività di monitoraggio della qualità del servizio e valorizzare le informazioni raccolte. Il progetto si basa, inoltre, sulla sperimentazione di tecniche avanzate di “analisi del parlato” nell’ambito delle interazioni cosiddette “uomo-macchina”, come nel caso di risponditori automatici di tipo Ivr, e di interazioni “uomo-uomo” nell’ambito delle attività di customer care. In particolare, la partnership prevede la realizzazione di software in grado di effettuare l’analisi lessicale e l’interpretazione semantica delle conversazioni delle persone che si rivolgono ai servizi 119, 187, 191 e di riconoscerne automaticamente e catalogarne i feedback e le opinioni al fine di adeguare la conversazione ai livelli attesi di comportamento del cliente. Queste attività sono sviluppate dal Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione dell’Università di Trento, specializzato in modelli di interazione sia tra agenti umani che virtuali e all’avanguardia nelle sperimentazioni di tecnologie del linguaggio e delle interazioni. I risultati della ricerca verranno poi utilizzati dalla funzione Quality of Service di Telecom Italia a supporto dell’attività di “ascolto” del cliente per il miglioramento della qualità del servizio e della soddisfazione della clientela. Nell’ambito dell’accordo si inquadra inoltre il Master di Ii livello in Human Language Technology and Interfaces della Facoltà di Ingegneria che vede l’impegno, da parte di Telecom Italia, a sostenere gli studenti in tutte le fasi di studio e di approfondimento del percorso didattico e a definire progetti formativi e stage su tematiche specifiche. . .  
   
   
TELECOM ITALIA AND THE UNIVERSITY OF TRENTO: PARTNERSHIP FOR QUALITY THE FUTURE OF ICT AND RECRUITMENT OF TOP YOUNG TALENT WERE THE FOCUS OF HIS LECTIO MAGISTRALIS RESEARCH PARTNERSHIPS ARE ALREADY UNDERWAY WITH THE UNIVERSITY, INCLUDING A RECENT PROJECT FOR AN INNOVATIVE BUSINESS INTELLIGENCE PLATFORM  
 
Trento, 11 gennaio 2010 - This 18 December 2009 , Telecom Italia Ceo Franco Bernabè visited the facilities and laboratories at the University of Trento’s Department of Engineering and Information Science in Povo. Mr. Bernabè returned to the University of Trento after last October’s Economics Faculty roundtable to find out more about the Department’s successful new system for the recruitment of top graduate students and researchers. During his visit, Mr. Bernabè had the opportunity to meet undergraduates, graduate students and researchers at the Department, and to talk with University representatives. He also gave a lectio magistralis in the afternoon, entitled “Telecommunications: an ever-evolving industry”. The lecture provided an opportunity to examine the key role played by modern Ict (Information and Communication Technologies) in the advancement of society, and in driving innovation in scientific research. The Telecom Italia Ceo was greeted by Sandro Stringari, the Dean of the Faculty of Mathematics, Physics and Natural Sciences, Marco Tubino, Dean of the Faculty of Engineering, Department founder Fausto Giunchiglia, and, representing the Autonomous Province of Trento, Fernando Guarino. In his presentation of the Department of Engineering and Information Science, faculty director Francesco De Natale highlighted the strategic importance of targeted recruiting in an emerging and highly competitive industry like Ict. The visit continued in the Disi labs, where a number of leading-edge Ict science projects were presented. Telecom Italia’s working relationship with the University, particularly with the Disi, is well consolidated, and has spawned regular contacts and joint research projects. A partnership project on quality is one of the most innovative recent initiatives between the company and the university. Based on a joint research project, this venture is targeted at improving customer satisfaction and the quality of service offered to customers. Mr. Bernabè’s visit to Povo was an opportunity to view the initial results of this project. Managed for the Department by Professor Giuseppe Riccardi, the research project was conceived to develop an integrated Business Intelligence technology platform for monitoring and analyzing information generated through contact with customers. This research project is the first of its kind between a telecommunications services company and a University anywhere in the world regarding the use of language technologies and the development of innovative methods for automating the analysis of data collected through enquiries and interviews with customers, plus other relevant sources (including blogs, newsgroups, online communities, etc). The objective of the project is to enhance the efficiency of service quality monitoring and data assessment. The project includes trials of advanced “speech analysis” techniques within the framework of so-called “man/machine” interaction (as in automatic Ivr-type responders) and in “man/man” interactions during customer care activities. One of the goals of the partnership is to produce software capable of undertaking lexical analysis and semantic interpretation caller utterances to the 119, 187, and 191 operator services, and to automatically recognize and catalogue feedback and opinions in order to ensure that customer expectations are met. These activities are being run by the Department of Engineering and Information Science at the University of Trento, which is specialized in interaction models between human and virtual agents, and is involved in leading-edge trials of language and interaction technologies. The results of this research will be applied to Telecom Italia’s Quality of Service department, which assists in customer “listening activities” in order to improve quality of service and customer satisfaction. As part of the agreement between the University and Telecom Italia, Telecom Italia is supporting students on the Second Level Master in Human Language Technology and Interfaces course at the Faculty of Engineering, offering assistance in drawing up training projects and studying specific topics throughout the course. .  
   
   
PRECARI SCUOLA, LA REGIONE MARCHE MANTIENE GLI IMPEGNI.  
 
Ancona, 11 Gennaio 2010 - ´Con l´approvazione della finanziaria regionale 2010, e` stato possibile avviare a realizzazione la misura di sostegno per il precariato nella Scuola che avevamo previsto gia` a luglio scorso nel Por 2009. Un´operazione, oggetto di uno specifico accordo firmato il 4 dicembre con il Ministero dell´Istruzione, che puo` conseguire molteplici obiettivi: potenziare i servizi per gli studenti, rafforzare l´offerta di formazione e istruzione, non disperdere, ma anzi valorizzare un patrimonio di capacita` progettuali dei docenti gia` affermato, sostenere chi ha perso il lavoro. Siamo quindi soddisfatti di aver imboccato il cammino della realizzazione di un impegno che avevamo preso tra le prime regioni italiane a sostegno dei lavoratori precari della Scuola. ´ Riferisce cosi` l´assessore regionale all´Istruzione, Stefania Benatti, l´esito dell´incontro tenutosi prima di fine anno tra Regione e Sindacati - Cgil Cisl Uil Scuola e Snals, presenti i segretari regionali di Cisl e Uil, Stefano Mastrovincenzo e Graziano Fioretti- per condividere i criteri di assegnazione degli ausili finanziari a favore del precariato nella Scuola. Una misura di sostegno contenuta anche nel protocollo di intesa per la difesa del lavoro, la coesione sociale e il sostegno allo sviluppo, sottoscritta a Fabriano tra Regione Marche e Sindacati. La programmazione regionale ha previsto una dotazione finanziaria di 1 milione e 200 mila euro a favore di circa 400 lavoratori (tra docenti e personale Ata) con un intervento medio di 3000 euro, nell´anno 2009/2010 come indennita` di partecipazione ai progetti promossi dalla Regione. Il monte ore medio di lavoro per progetto sara` tra le 180 e le 220 ore. Con i Sindacati sono stati concertati anche gli ambiti di progettazione su cui lavoreranno docenti e personale Ata: sostegno agli alunni disabili, integrazione linguistica per gli studenti stranieri, contrasto alla dispersione scolastica, assistenza e sorveglianza. I progetti saranno presentati dalle autonomie scolastiche sulla base di uno specifico avviso pubblico che sara` definito in una riunione il prossimo 7 gennaio, nel Comitato paritetico Miur ´Regione Marche, presieduto dall´assessore Benatti. .  
   
   
SIMPOSIO SUL "VOLTO PUBBLICO DELLO SPAZIO"  
 
Strasburgo, 11 gennaio 2010- Dal 16 al 18 febbraio 2010 si terrà a Strasburgo, in Francia, un simposio di tre giorni sul "Volto pubblico dello spazio" ("Public face of space"). L´evento annuale, finanziato dall´International Space University e giunto alla sua quattordicesima edizione, affronterà l´istruzione e la divulgazione delle tecnologie spaziali in generale. Il programma del simposio prevede considerazioni sulla divulgazione, la sensibilizzazione e le aspettative del pubblico, nonché lo sviluppo della forza lavoro e delle competenze necessarie per un programma spaziale sostenibile. La gestione della promozione, istruzione e divulgazione delle attività spaziali può contribuire notevolmente a migliorare la "sostenibilità" dell´esplorazione e degli investimenti a lungo termine degli sforzi compiuti nel settore spaziale. Http://www. Isunet. Edu/index. Php?option=com_content&task=blogcategory&id=36&itemid=146 .  
   
   
ENZO MOI NUOVO DIRETTORE GENERALE DI AREA SCIENCE PARK  
 
Trieste, 11 gennaio 2009 - Al termine di un accurato processo di selezione preparato da una commissione interna formata dal Presidente, Giancarlo Michellone, dal Vicepresidente, Francesco Russo e dal Consigliere di amministrazione, Gianfranco Imperato, il Cda del Consorzio per l’Area di Ricerca di Trieste ha nominato Enzo Moi, mantovano, 58 anni, attuale Direttore dell’Agenzia Regionale Veneto Innovazione Spa, Direttore generale dell’Ente di gestione del parco scientifico di Trieste. La fase selettiva per la scelta del nuovo Direttore Generale ha visto oltre quaranta manifestazioni di interesse e diciotto candidature formalizzate, provenienti da tutta Italia da parte di manager di parchi scientifici e imprese pubbliche e private. Enzo Moi sostituisce Giuseppe Colpani, che andrà a coprire il ruolo di Direttore amministrativo dell’Università di Bologna. Breve profilo di Enzo Moi: Nato a Mantova il 16-09-1951. Novembre 1974: laurea in Scienze Politiche presso l’Università di Padova (110 lode). Gennaio1975 - novembre 1977: Ricercatore prima presso il Consorzio per lo Sviluppo Economico e Sociale della Provincia di Venezia (analisi e redazione piani commerciali) e poi presso la facoltà di Economia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia (attività di ricerca e didattica nei casi Economia Politica e Politica Economica e Finanziaria). Gennaio 1977 marzo 1996: Confindustria Veneto prima funzionario addetto all’Ufficio Studi e Ricerche, poi funzionario addetto al Servizio Economico e dal gennaio 1988 dirigente responsabile dello stesso servizio (area di responsabilità: legislazione economica; politiche industriali; credito; energia; territorio e urbanistica; ricerca e innovazione; documentazione studi e ricerche). Dal gennaio 1991 Vice Direttore di Confindustria Veneto (area di responsabilità nei servizi economico, politiche dell’Unione europea, progetti internazionali, relazioni esterne e stampa). Aprile 1996 a oggi: Direttore dell’Agenzia Regionale Veneto Innovazione Spa: società regionale di promozione dell’innovazione, del trasferimento tecnologico e della collaborazione ricerca-impresa. Sue principali esperienze sono nei campi di supporto allo sviluppo e creazione di impresa; marketing; coordinamento della partecipazione di Veneto Innovazione a progetti europei e delle imprese ai programmi di aiuti comunitari e alla collaborazione tecnologica internazionale. .  
   
   
SECONDA LINGUA A RISCHIO SCOMPARSA NELLA SCUOLA PIEMONTESE  
 
 Torino, 11 Gennaio 2010 - In merito agli articoli apparsi sui quotidiani in questi ultimi giorni riguardo la possibilità che l’insegnamento della lingua francese scompaia dalle scuole piemontesi, l’assessore all’istruzione Gianna Pentenero dichiara: “Dal prossimo anno scolastico, secondo lo schema Gelmini, su richiesta delle famiglie, sarà introdotto l’insegnamento dell’inglese potenziato utilizzando le due ore di insegnamento della seconda lingua comunitaria. Attualmente, la scuola media offre tre ore di inglese e due di seconda lingua. La seconda lingua è stata inserita cinque anni fa, dopo anni di raccomandazioni da parte della Comunità europea. Sulla carta, dunque, la seconda lingua sopravvive ma temiamo che molti sceglieranno l’inglese, e che la seconda lingua, di fatto, sparirà. In qualità di assessore all’Istruzione della Regione Piemonte, desidero invitare i genitori a non trascurare il patrimonio linguistico che caratterizza la nostra cultura, marcata da un profondo legame con la vicina Francia. Conoscere e approfondire il francese, nel nostro territorio, è indispensabile, non solo perché rappresenta un arricchimento dell’offerta formativa ma anche perché rappresenta un’opportunità in più per la futura carriere lavorativa dei ragazzi. I nostri giovani saranno infatti destinati ad operare in un mercato globalizzato e sarà difficile per loro competere, nella ricerca di un impiego, con avversari che dispongono di un asso nella manica, la conoscenza di più lingue. A conferma dell’importanza crescente che la lingua francese riveste sul nostro territorio, mi permetto di segnalare solo alcuni dei numerosi eventi che negli ultimi anni hanno visto una continua collaborazione tra Italia e Francia: la firma del protocollo di accordo sulla cooperazione nel settore dell’energia nucleare che porterà a forti sinergie sia in campo economico che in quello della ricerca scientifica; la firma del protocollo di accordo che prevede l’introduzione di un esame di maturità valido nei due paesi, l’Esabac; le numerose sperimentazioni portate a termine nelle scuole di montagna attraverso progetti di scambio transfrontalieri di studenti e docenti di madre lingua. L’insieme di tutti questi rapporti di cooperazione con la Francia trova la sua più compiuta realizzazione con la creazione della nuova regione europea Alpi Mediterraneo, nata con il protocollo di intesa firmato dai presidenti della Regione Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria nel 2007 e con l’approvazione da parte del governo italiano del primo “Gruppo europeo di cooperazione territoriale denominato Euroregione-alpi-mediterraneo". Rinnovo pertanto il mio invito a voler preservare nelle nostre scuole l’idea di plurilinguismo: insegnare più di una lingua straniera, possibilmente iniziando in età precoce, è di fondamentale importanza per formare una coscienza europea, educare alla differenza, agevolare scambi sociali ed economici”. .  
   
   
SCUOLA MEDICA SALERNITANA, FIRMATO IL PROTOCOLLO D´INTESA TRA REGIONE, UNIVERSITÀ E AZIENDA OSPEDALIERA S. GIOVANNI - RUGGI  
 
Napoli, 11 gennaio 2010 - E´ stato firmato, il 7 gennaio, presso la sala Giunta di palazzo Santa Lucia, il protocollo d´intesa per la costituzione dell´Azienda Ospedaliera integrata con l´Università San Giovanni di Dio e Ruggi d´Aragona - Scuola Medica Salernitana. L´intesa è stata sottoscritta tra il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino, il rettore dell´Università degli Studi di Salerno Raimondo Pasquino e il direttore generale dell´Azienda Ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d´Aragona Attilio Antonio Montano Bianchi. Era presente l´assessore alla Sanità Mario Santangelo. L´azienda Ospedaliera Integrata sarà formalmente costituita con la pubblicazione dell´apposito decreto del presidente del Consiglio dei Ministri. Rinasce così dopo duecento anni la Scuola Medica Salernitana, chiusa con il decreto del Re di Napoli Gioacchino Murat del 19 novembre 1811 che riconosceva alla sola Università di Napoli la facoltà di emettere diplomi di laurea in medicina. L´azienda avrà il compito di assicurare, nell’ambito degli obiettivi della programmazione regionale, l´integrazione dell´attività assistenziale con quelle di didattica e di ricerca. A tal fine, saranno costituiti i Dai, Dipartimenti ad Attività Integrata, per discipline assimilabili sia sul piano dottrinale che assistenziale. I Dai verranno dimensionati sulla base dell´analisi del fabbisogno dei posti letti necessari alla definizione della rete ospedaliera ed allo svolgimento delle attività didattico-scientifiche. "Oggi nasce formalmente la nuova scuola medica salernitana. Abbiamo lavorato davvero molto intensamente con l’università di Salerno, che in questi anni ha fatto enormi passi in avanti, e con l’azienda ospedaliera per dar vita a un nuovo modello di istituzione integrata, fortemente innovativa, che prevede un percorso di istruzione presso l’università e di formazione presso l´azienda ospedaliera. Si tratta di un fatto molto significativo e di grande cambiamento per la medicina qui in Campania", afferma il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino. "Anche dal punto temporale, la nascita della nuova scuola medica, avviene in un momento molto importante: entro il 2012 avremo infatti i primi laureati, esattamente due secoli dopo la sospensione dell’antica scuola medica", conclude Bassolino. "Oggi possiamo dire che Salerno ha a tutti gli effetti la sua nuova facoltà di medicina, con allievi che stanno già per terminare il terzo anno di studi e che si apprestano ad entrare nella parte nuova e più formativa del nuovo percorso universitario", dice il rettore dell´Università di Salerno Raimondo Pasquino. "Si tratta di un progetto molto importante, largamente innovativo, che abbiamo condiviso con la Regione Campania e con tutto il sistema delle università campane per elevare ulteriormente la qualità dell’offerta", conclude Pasquino. "E´ una giornata molto importante per Salerno. Per la nostra azienda ospedaliera è motivo di grande orgoglio aver fatto rinascere l’antica e prestigiosa scuola medica salernitana", dice il direttore generale dell´Azienda Ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona Attilio Antonio Montano Bianchi. "Adesso vogliamo lavorare per fare in modo che la nuova scuola sia all´altezza della sua storia", conclude Bianchi. .  
   
   
SARDEGNA: ASSEGNI DI MERITO, NESSUNA DISCRIMINAZIONE  
 
 Cagliari, 11 Gennaio 2010 - "Nessuna discriminazione nel bando per l´attribuzione degli assegni di merito, ma solo misure puntuali e a favore dei giovani studenti meritevoli". Lo ha precisato l’assessore della Pubblica istruzione Maria Lucia Baire sottolineando come il bando, pubblicato il 31 dicembre scorso, preveda disposizioni e criteri a vantaggio esclusivamente del merito e, quindi, del regolare andamento negli studi all’Università. "Il requisito dei 25 anni al momento della 1° immatricolazione punta proprio a sostenere lo studio dei giovani sardi, diversamente da quanto accaduto con il bando precedente, pubblicato nel luglio del 2008, con cui il beneficio, in alcuni casi, è stato erogato anche ad adulti, peraltro già inseriti nel mondo del lavoro", ha puntualizzato l’assessore. "Trovo, inoltre, pretestuose le lamentele sollevate dai consiglieri regionali del Partito Democratico sia per l´adozione della media aritmetica che per la rinuncia alla borsa di studio concessa dall’Ersu". Per l’assessore Baire, la media semplice, scelta sulla base di analisi statistiche, risponde alla necessità di non discriminare quegli studenti che, iscritti in alcune facoltà, sostengono ancora gli esami in annualità senza la previsione dei crediti formativi (Cfu), escludendo così la possibilità di applicazione della media ponderata, la cui reintroduzione è stata, invece, sollecitata dal gruppo consiliare del Pd. "Riguardo, infine, la restituzione della borsa di studio rilasciata dall’Ersu", ha puntualizzato l’assessore, "si è portata avanti una vera e propria "azione di salvataggio" degli studenti esclusi dal beneficio per l’incompatibilità tra la borsa Ersu e gli assegni di merito, scartando dunque l’ipotesi di adottare il sistema del conguaglio. Il vincolo di opzione tra i due contributi scaturiva, infatti, dalle prescrizioni comunitarie del Por 2000-2006, fonte di finanziamento del bando per i diplomati nell’anno scolastico 2007-2008. Con l’ultimo bando, essendo nel frattempo venuta meno l’incompatibilità tra le due tipologie di sostegno agli studi, è stato nuovamente previsto il meccanismo dell’erogazione a differenza". .  
   
   
STUDENTI DISABILI : IN PIEMONTE PROGETTI DIDATTICI E NUOVE ASSUNZIONI DI PERSONALE PER GARANTIRE LA PIENA INTEGRAZIONE DEI RAGAZZI  
 
Torino, 11 Gennaio 2010 - Sette milioni di euro. E’ quanto ha destinato la Giunta, su proposta dell’assessore all’istruzione Gianna Pentenero, per l’attivazione di progetti didattici speciali rivolti agli studenti con disabilità e con esigenze educative particolari che frequentano le istituzioni scolastiche pubbliche e paritarie di ogni grado del Piemonte. L’attivazione di tali progetti consentirà non solo di garantire continuità alle attività per tutto l’anno scolastico, ma soprattutto l’assunzione a tempo determinato di docenti precari e personale amministrativo in graduatoria ed in attesa di incarico. In particolare la Regione Piemonte contribuirà, in via straordinaria e limitatamente all’anno scolastico 2009/10, alle spese per l’assunzione del personale necessario a consentire la piena integrazione scolastica degli allievi disabili certificati. I progetti didattici migliori saranno individuati attraverso il bando indetto e promosso nelle scuole dalla Regione agli inizi di gennaio 2010. Le istituzioni scolastiche che intendono partecipare dovranno presentare domanda entro il 20 gennaio 2010 unicamente a mezzo di lettera raccomandata ed inviarla a: Regione Piemonte, Direzione Istruzione, Formazione Professionale e Lavoro - Settore Programmazione del Sistema Educativo Regionale, Via Meucci 1, 10121 Torino, utilizzando unicamente il modulo scaricabile dal sito della regione www. Regione. Piemonte. It sezione Bollettino Ufficiale. Nel 2009/10 a fronte di un numero complessivo, nelle sole scuole statali piemontesi, di 12. 745 alunni certificati (4774 nella scuola primaria, 3926 nella secondaria di primo grado e 3063 nella secondaria di secondo grado), il Ministero dell’Istruzione ha assegnato complessivamente 6. 086 insegnanti di sostegno, di cui 2305 nella scuola primaria, 1782 nella secondaria di primo grado e 1423 nella secondaria di secondo grado, non garantendo il rapporto minimo stabilito dalla legge di un insegnante ogni due alunni. Il personale docente e Ata, dovrà essere assunto secondo quanto previsto dai contratti collettivi nazionali di categoria: a tempo determinato per un periodo non inferiore a tre mesi prorogabili fino al termine delle attività didattiche per l’anno scolastico 2009/10; dovrà svolgere l’incarico per tutto il monte ore previsto dal contratto collettivo nazionale di riferimento ed essere reclutato utilizzando prioritariamente gli elenchi previsti dai decreti ministeriali di settembre e dicembre 2009, e attingendo fino ad esaurimento dalle graduatorie provinciali e dalle graduatorie di circolo e di istituto. “Le scuole ci hanno segnalato una forte carenza di supporto alle classi che ospitano un alunno con handicap certificato o con esigenze educative speciali - sottolinea l’assessore all’istruzione Gianna Pentenero - Una situazione del genere, rischia di compromettere sia l’integrazione scolastica dell’alunno sia lo svolgimento della normale attività didattica. La maggioranza dei ragazzi e dei bambini disabili che ieri avevano diritto a 18 ore di sostegno alla settimana, oggi, con il taglio ai docenti di sostegno effettuato dal governo, arriva a malapena a nove. Per questo motivo abbiamo deciso di contribuire, con fondi regionali, alla promozione di nuovi progetti didattici e all’assunzione di personale docente e Ata. È compito delle istituzioni rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitano di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini ed impediscono il pieno sviluppo della persona umana”. .  
   
   
PUGLIA: APPROVATO RIORDINO RETE SCOLASTICA REGIONALE  
 
 Bari, 11 gennaio 2009 - Su proposta dell’assessore al Sud e Diritto allo Studio, Gianfranco Viesti, lo scorso 22 dicembre è stato approvato dalla Giunta il riordino della rete delle istituzioni scolastiche per l’anno scolastico 2010/2011. La riorganizzazione della distribuzione degli istituti scolastici ha visto la prima fase di valutazione da parte delle Amministrazioni Provinciali e degli enti locali competenti sull’effettivo funzionamento delle nuove sezioni associate o nuove istituzioni scolastiche, avvenuta a seguito degli incontri con i rappresentanti dell’Ufficio scolastico regionale, dei sindacati della scuola, dei dirigenti scolastici e dei sindaci interessati, che hanno presentato alla Regione la proposta di riorganizzazione della rete provinciale scolastica per l’anno 2010/2011, comprensiva delle proposte dei Comuni, approvata dalle rispettive Giunte, per il tramite dell’Ufficio Scolastico Regionale di cui si è acquisito il parere. Si è quindi operata, in più casi, la scelta di istituire istituti comprensivi (infanzia + elementare + media), sostitutivi delle scuole elementari separate dalle scuole medie, per favorire processi di continuità educativa verticale. L’assessorato al Sud e Diritto allo Studio ha subito attivato un’azione per acquisire nuovi, efficaci strumenti per una programmazione mirata e coordinata dell’offerta formativa sul territorio, stabile nel tempo ed incentrata su una pluralità di scelte per una scuola di “qualità e a partire dal prossimo anno ha previsto la realizzazione di un assetto a regime della rete scolastica, superando irrazionalità del passato ed il mero mantenimento dell’esistente. “Ciò avverrà – spiega Viesti - sia attraverso processi partecipati che prevedano il coinvolgimento attivo di studenti, famiglie, enti locali e organizzazioni sindacali, sia attraverso la programmazione delle risorse in conto capitale disponibili, nell’intento di costruire una rete che, anche attraverso una sensibile riduzione e un più razionale utilizzo dei punti di erogazione, produca vantaggi e ricadute positive per gli studenti ed i lavoratori della scuola”. “La Regione Puglia pertanto – continua l’assessore - attraverso la delibera sul riordino della rete scolastica ritiene che il dimensionamento della stessa e la programmazione dell’offerta formativa non siano una questione di meri risparmi di spesa, ma siano connessi alla costruzione di un sistema scuola in grado di garantire elevati livelli qualitativi e nell’ottica dell’accordo Stato-regioni sull’attuazione del Titolo V della Costituzione in via di definizione (che, in materia di istruzione stabilisce che le Regioni si impegnano ad emanare una propria normazione organica attraverso un percorso di individuazione e condivisione con gli Enti locali nelle forme definite dalle proprie legislazioni, degli obiettivi e delle modalità, degli strumenti e delle risorse, compresa la funzione di organizzazione della rete scolastica) conseguirà, contemporaneamente due risultati: migliorare qualitativamente il servizio scolastico ed ottimizzarne complessivamente le risorse”. .  
   
   
BASILICATA, FORMAZIONE-LAVORO: APPROVATO PIANO INDIRIZZO GENERALE  
 
Potenza, 11 gennaio 2010 - Fare della Basilicata un territorio con una economia inclusiva e competitiva, basata sulla conoscenza e sostenuta alla qualità della governance: è la “missione centrale” del Pigi (Piano di Indirizzo Generale Integrato) 2008-2010 approvato il 7 gennaio dalla Giunta regionale della Basilicata su proposta dell’assessore alla Formazione-lavoro Antonio Autilio. Obiettivo del documento – ha spiegato l’assessore – è individuare un insieme di azioni strategiche, aventi durata pluriennale, entro le quali accompagnare il percorso di sviluppo delle politiche per l’istruzione, la formazione, l’orientamento e il lavoro e lo sviluppo dei servizi ad esse collegate. La strategia di articola in quattro obiettivi e sette linee di intervento, fortemente integrata al proprio interno e coerente con gli orientamenti comunitari e nazionali. In sintesi, gli obiettivi: coesione – combattere la crisi, attraverso il rafforzamento di misure di inclusione sociale e l’immediata attivazione di misure finalizzate a mantenere i livelli occupazionali esistenti, ridurre l’impatto dei processi di espulsione dal mercato del lavoro; competitività – sostenere lo sviluppo e la competitività del sistema socio-economico regionale, attraverso azioni dirette all’incremento dell’occupazione, alle pari opportunità, all’autoimpiego ed all’autoimprenditorialità, allo sviluppo di aree e filiere produttive, alla creazione di nuovi posti di lavoro ed alla loro qualificazione e stabilizzazione; conoscenza – qualificare e rafforzare il sistema regionale dell’offerta di istruzione e formazione; governance – strutturare e qualificare la governance delle politiche del lavoro e ella formazione, favorendo l’integrazione tra gli attori coinvolti; Quanto alle linee di intervento, esse sono alimentate per il proprio funzionamento da diverse fonti finanziarie, tra cui il Po Basilicata Fse 2007-2013. Si tratta di: crescita culturale e sviluppo dei saperi e delle competenze delle nuove generazioni; transizione dei giovani alla vita attiva verso il lavoro; promozione dell’occupazione; competitività ed adattabilità dei sistemi produttivi; uscita dalla vita attiva; trasnazionalità ed interregionalità; capacità istituzionale ed assistenza tecnica. Il Pigi – sottolinea Autilio – è pensato come uno strumento flessibile, rimodulabile in base alle necessità-criticità che possono emergere nell’attuazione degli interventi, in grado di individuare linee di azione che, partendo dall’attuale contesto di crisi economica, possono essere le direttrici entro le quali sviluppare un programma integrato per lo sviluppo del mercato del lavoro e per i soggetti che con esso interagiscono. L’azione intende sostenere la progettazione per obiettivi (di politica e di target) e si porta dietro, necessariamente, convergenze anche di carattere economico di risorse di diversa provenienza per evitare il rischio di disperdere risorse pubbliche, soprattutto in una fase economica come quella attuale, attraversata da una crisi che inevitabilmente colpisce imprese e lavoratori. .  
   
   
POLITICHE GIOVANILI, NELLE MARCHE FINANZIATI 126 PROGETTI PER UN IMPORTO TOTALE DI 425MILA EURO.  
 
Ancona, 11 gennaio 2010 - Sono 126, per un importo complessivo di 425mila euro, i progetti di associazioni, gruppi giovanili, Comuni singoli e associati, ambiti territoriali e Comunita` montane ammessi ai finanziamenti della legge regionale n. 46/95 ´Promozione e coordinamento delle politiche di intervento in favore dei giovani´- anno 2008. Complessivamente, i giovani coinvolti sono 80mila su una popolazione di 195mila unita`. I dati sono contenuti nella relazione sullo stato di attuazione della legge, approvata dalla Giunta regionale con il parere positivo dell´Osservatorio regionale sulle politiche giovanili e del coordinamento degli Sportelli Informagiovani. ´Un bilancio positivo - sottolinea Sandro Donati, assessore regionale alle Politiche giovanili ´ in sintonia con gli obiettivi della legge che punta a promuovere nuove opportunita` sociali, culturali ed economiche, incentivare la partecipazione, sostenere la crescita personale, formativa e professionale dei giovani, rendendoli protagonisti dello sviluppo´. La tipologia prevalente delle richieste riguarda le attivita` di informazione svolte nell´ambito degli 80 Sportelli Informagiovani distribuiti sul territorio e le iniziative legate al mondo del lavoro, degli studi, della formazione professionale, della cultura e del tempo libero promosse dai 251 Centri di aggregazione giovanile. Sul piano geografico, i progetti finanziati sono cosi` ripartiti: 43 in provincia di Ancona, 39 ad Ascoli Piceno, 20 a Macerata, 24 a Pesaro e Urbino. In particolare, sono stati presentati 178 progetti (72 nella provincia di Ancona, 54 ad Ascoli Piceno, 20 a Macerata, 32 a Pesaro e Urbino) per una richiesta complessiva superiore all´ammontare dei finanziamenti regionali, pari a 366mila euro: il resto e` a carico delle Province, alle quali la legge delega il compito di coordinare gli interventi secondo gli indirizzi contenuti nel Piano annuale degli interventi; di rilievo anche il coinvolgimento dei piccoli Comuni, che, grazie al finanziamento, hanno potuto progettare interventi difficilmente realizzabili. .  
   
   
INAUGURATO PRESSO L’ITIS ““AUGUSTO RIGHI” DI CHIOGGIA (VE): L’IMPIANTO FOTOVOLTAICO VINTO DALLA SCUOLA CON IL CONCORSO “ KYOTO ANCH’IO – LA SCUOLA AMICA DEL CLIMA” DI LEGAMBIENTE E EDISON  
 
 Roma, 11 gennaio 2010 - A un anno di distanza dalla premiazione del concorso “Kyoto anch’io - la scuola amica del clima” l’Itis “Augusto Righi” di Chioggia (Ve) è stata avviata il 18 dicembre 2009 l’installazione dell’impianto fotovoltaico, vinto dalla scuola con il miglior progetto di riqualificazione ambientale ed energetica dell’edificio scolastico. Lo scorso anno, infatti, il concorso “Kyoto anch’io - la scuola amica del clima” di Edison e Legambiente per informare su risparmio energetico e utilizzo di fonti rinnovabili, aveva selezionato tra 150 scuole elementari, medie e superiori, il progetto degli studenti di Chioggia che si sono aggiudicati in premio un impianto fotovoltaico da 10 kWp da installare all’interno della struttura scolastica. Ad inaugurarlo domani alle ore 11,00 presso l’Itis “Augusto Righi” di Chioggia (Ve) Via Aldo Moro, 1097 saranno presenti Davide Sabbadin del direttivo nazionale di Legambiente, Claudio Tessari, l’assessore provinciale della Pubblica Istruzione, Nicola Boscolo Pecchie, assessore comunale Pubblica Istruzione. L’impianto sarà in grado di garantire l’autonomia dei consumi elettrici dell’Istituto, consentendo di rivendere al gestore della rete la sovrapproduzione nei periodi di minor utilizzo, un vantaggio che permetterà di investire il ricavato in strumentazioni didattiche. Con questo impianto, che garantisce una produzione annua di 14. 576 kWh, oltre a sette tonnellate in meno di anidride carbonica emesse in ambiente, la scuola si potrà fregiare del titolo di “Scuola Amica del Clima” e rappresentare un esempio di sostenibilità locale dall’importante valenza globale. “Con il progetto ‘Kyoto anch’io’ Legambiente vuole coinvolgere i giovani nel promuovere una cultura concreta e praticabile per la sostenibilità ambientale a partire dal proprio territorio. – ha dichiarato Davide Sabbadin, del direttivo nazionale di Legambiente –. A termine del summit di Copenaghen, infatti, è importante sottolineare ancora una volta che solo assumendosi il rischio di scelte coraggiose e innovative, si possono affrontare le sfide globali, partendo dalle realtà più vicine che, ad esempio, chiamano in causa i problemi generati dalla dipendenza dalle fonti energetiche non rinnovabili. Se tra le 42. 000 strutture scolastiche presenti sul territorio, almeno una piccola parte adottasse fonti di energia rinnovabile sarebbe un primo passo importante per una piccola rivoluzione energetica. ” “La lotta ai cambiamenti climatici e la costruzione di un futuro sostenibile” ha dichiarato Andrea Prandi, direttore relazioni esterne e comunicazione di Edison “ si basano sulla promozione della cultura dell’efficienza e del risparmio energetico. Occorre inoltre puntare sulla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in grado di contribuire in modo considerevole alla riduzione delle emissioni di gas serra. In questo senso il coinvolgimento dei giovani è fondamentale. I ragazzi sono il futuro e solo attraverso di loro è possibile diffondere una nuova forma di pensiero e di agire collettivo. Con il progetto Kyoto anch’io Edison e Legambiente vogliono promuovere la sostenibilità ambientale a partire proprio dalla scuola. Grazie a questa iniziativa di educazione ambientale sul territorio ci auguriamo di contribuire alla formazione di cittadini più consapevoli e responsabili”. Riduzione dei consumi energetici, diminuzione degli sprechi attraverso interventi di raccolta differenziata dei rifiuti e di risparmio idrico: sono questi i criteri fondamentali per la riqualificazione energetica di un edificio scolastico. Criteri ai quali gli studenti dell’Itis “Augusto Righi” di Chioggia (Ve) si sono ben attenuti con la realizzazione di un progetto di risparmio energetico basato su un impianto fotovoltaico, l’uso di valvole termostatiche, ma anche sulla coibentazione delle pareti perimetrali, la sostituzione della caldaia, l’installazione di pannelli termici, di un recuperatore di calore a doppio flusso, di un regolatore flusso acqua, di pompe di calore, dell’illuminazione solare interna. Un progetto articolato che non ha trascurato nemmeno l’aspetto della sensibilizzazione e formazione, e che ha maggiormente caratterizzato una scuola che già aveva scelto buoni accorgimenti per il risparmio idrico e la raccolta differenziata di carta, plastica, vetro, alluminio. Una riqualificazione ambientale a tutto tondo, fondamentale non solo per la “Scuola Amica del Clima” di Chioggia, ma per tutti gli edifici scolastici che desiderano dare il proprio contributo nella lotta ai cambiamenti climatici e nella costruzione di un futuro sostenibile. .  
   
   
LA REGIONE EMILIA ROMAGNA ASSEGNA 790MILA EURO PER GLI SPAZI DI AGGREGAZIONE GIOVANILE.  
 
 Bologna, 11 gennaio 2010 – Settecentonovantamila euro. Sono le risorse che la giunta regionale, tramite apposite delibere, ha assegnato a progetti per spazi di aggregazione giovanile: 6 a valenza regionale, 75 a valenza territoriale. Dopo l’approvazione della legge 14/08 (“Norme in materia di politiche per la giovani generazioni”), la Regione Emilia-romagna ha infatti promosso la scorsa primavera un bando biennale per finanziare progetti relativi a centri e spazi di aggregazione per giovani e adolescenti, rivolto per la spesa corrente ad associazioni, parrocchie, cooperative e soggetti del privato sociale, e per la parte di investimenti agli enti locali. “Questo bando – ha sottolineato Anna Maria Dapporto, assessore regionale alle Politiche sociali – ha mostrato elementi innovativi e di valore, oltre alla rilevanza delle risorse per i soggetti che lavorano per gli adolescenti e giovani nella nostra regione. Rispetto ai bandi riferiti alla precedente normativa regionale (la 21/96, ora abrogata), ha interpretato lo spirito della nuova legge, la 14/08, che favorisce il coordinamento tra i diversi settori della Regione che si occupano di politiche giovanili, nello specifico una stretta collaborazione tra il mio assessorato e quello alla Cultura, Sport e Progetto giovani. Il bando ha dato inoltre ancora più forza al ruolo delle Province che hanno letto i bisogni dei rispettivi territori e valutato i progetti territoriali”. “Questo lavoro – ha aggiunto Alberto Ronchi, assessore regionale Cultura, Sport e Progetto giovani – ha contribuito a confermare l’idea di una regione ricca di proposte per i nostri giovani, attenta alla loro crescita e al bisogno di spazi e attività dedicati, sensibile ai tempi e ai linguaggi di una generazione nuova e autonoma, non separata da un contesto sociale in continua tensione e trasformazione, ma sempre portatrice di innovazione culturale e partecipazione”. La graduatoria approvata rimane valida anche per il 2010; verrà sostenuto un numero di progetti in base alle nuove risorse stanziate nel bilancio revisionale, in corso di approvazione. Con il bando, sono state presentate complessivamente alla Regione 229 domande di finanziamento: 26 per progetti a valenza regionale e 203 per progetti a valenza territoriale. Per quanto riguarda la ripartizione dei finanziamenti disponibili, nel 2009 vengono quindi assegnati complessivamente 790mila euro di cui 150mila per i progetti regionali e 640mila euro per i progetti a valenza territoriale; un altro milione di euro sarà assegnato per i progetti in spesa investimenti presentati dagli enti locali. I progetti, sempre e comunque radicati nei territori di riferimento, sono stati presentati da associazioni di promozione sociale, da parrocchie (per attività di oratorio), cooperative sociali, da associazioni sportive e culturali, e altre realtà del privato sociale senza fini di lucro. Per quanto riguarda i progetti in spesa investimento, le domande presentate dagli enti locali sono state in tutto 112 (la scendenza era fissata al 30 ottobre scorso). .  
   
   
SCOPERTI LAGHI SU MARTE  
 
Bruxelles, 11 gennaio 2010- Sfatando un´opinione ampiamente diffusa, una nuova ricerca avanza che 3 miliardi di anni fa Marte era un pianeta caldo e umido. In un articolo pubblicato sulla rivista Geology, scienziati dell´Imperial College London e del University College London (Ucl) nel Regno Unito sostengono che sul pianeta rosso ci fossero enormi laghi (di circa 20 chilometri di ampiezza) generati dal ghiaccio fuso nell´epoca Esperiana, la seconda delle tre epoche geologiche marziane segnate da flussi lavici. Studi precedenti indicavano che Marte fosse in effetti un pianeta umido e caldo, ma la perdita di gran parte della sua atmosfera tra i 4 e i 3,8 miliardi di anni fa, prima dell´epoca Esperiana, avesse creato un ambiente freddo e arido. Grazie a questa recentissima ricerca, sostenuta da immagini dettagliate inviate dal Mars Reconnaissance Orbiter, attualmente in orbita intorno al pianeta rosso, gli scienziati deducono che Marte ha effettivamente conosciuto periodi caldi e umidi. Le nuove immagini indicano una serie di piccoli e intricati canali che collegano le "depressioni piatte" sulla superficie di Marte, situate in particolare sulla Ares Vallis, un´enorme valle di 2. 000 km lungo l´equatore. I ricercatori ipotizzano che solo l´acqua corrente possa aver creato simili canali, e aggiungono che il ghiaccio trasformato direttamente in gas non avrebbe potuto crearli. Gli esperti della Nasa (National Aeronautics and Space Administration) ritengono che questi canali siano stati generati da acqua lacustre marziana che fluiva tra le depressioni circa 3 miliardi di anni fa. In passato gli scienziati pensavano che le depressioni fossero create dalla sublimazione, un processo per il quale un elemento o un composto (il ghiaccio, ad esempio) passa dallo stato solido allo stato gassoso, senza passare per lo stato liquido. Ma allora, cosa può aver provocato un ambiente più caldo e più umido? I ricercatori sostengono che gli spostamenti dell´orbita planetaria, una maggiore attività vulcanica o anche impatti meteoritici sono i probabili responsabili dei periodi più caldi e più umidi del pianeta. La tempratura più alta ha generato gas che hanno reso più spessa l´atmosfera per un breve periodo, intrappolando così la luce solare e rendendolo abbastanza caldo per trattenere l´acqua. "La maggior parte delle ricerche su Marte si sono concentrate sulla sua storia primordiale e sul suo passato recente", dice Nicholas Warner del Dipartimento di scienze terrestri e ingegneristiche dell´Imperial College di Londra, l´autore principale dello studio. "Gli scienziati avevano ampiamente trascurato l´epoca Esperiana di Marte, ritenendo che in quel periodo il pianeta fosse una landa ghiacciata. "La sorpresa sta nella scoperta che in questo periodo di mezzo della storia marziana gli eventi sono stati molto più dinamici di quanto ritenuto finora". Da parte sua, il professor Jan-peter Muller dell´Ucl, responsabile della mappatura della forma tridimensionale (3D) della superficie marziana, dice: "Ora riusciamo a modellare la formza tridimensionale di Marte ad una risoluzione sotto il metro, al pari di un qualsiasi buon satellite commerciale che orbiti intorno alla Terra. In questo modo siamo in grado di verificare la nostra ipotesi in modo più rigoroso di quanto fosse possibile in passato". I risultati di questo studio possono essere un ottimo punto di partenza per indagare sulle possibilità di vita su Marte. Secondo i ricercatori, i letti dei laghi indicano regioni di Marte che possono essere state calde e umide, e che possono essere state zone ideali per la vita microbica. "Queste zone possono essere oggetto di future missioni robotiche", dicono. I ricercatori progettano di indagare altre aree lungo l´equatore del pianeta per determinare l´ampiezza dell´esistenza di laghi nel corso dell´epoca Esperiana. Il loro prossimo obiettivo è la Chryse Planitia, una regione all´inizio della Ares Vallis. I primi dati indicano che anche in quest´area esistevano laghi. Per maggiori informazioni, visitare: Geology: http://geology. Gsapubs. Org/ Imperial College London: http://www3. Imperial. Ac. Uk/ .  
   
   
IL RUOLO DEGLI OCEANI NEL SOSTENTAMENTO DELLA POPOLAZIONE MONDIALE  
 
Bruxelles, 11 gennaio 2010 - Una nuova ricerca finanziata dall´Unione europea dimostra che l’acquacoltura marina (maricoltura) può avere un ruolo fondamentale nel consumo umano nei prossimi anni. Le scoperte del progetto Sami ("Synthesis of aquaculture and marine ecosystems interactions") pubblicate sulla rivista Bioscience, indicano che saranno necessarie modifiche per diminuire la dipendenza umana dall´agricoltura terrestre e altre fonti nutritive esterne. Il progetto Sami ha ricevuto quasi 164. 000 euro dall´attività trasversale "Ricerca per il sostegno alle politiche" del Sesto programma quadro (6° Pq). Secondo le stime Onu, entro il 2050 la popolazione mondiale arriverà a 9,2 miliardi di abitanti. Il problema è quello di aumentare la produzione alimentare per soddisfare la domanda crescente di una popolazione in costante aumento. Studi indicano che la mancanza di disponibilità d´acqua e di risorse terriere ha un effetto devastante sul settore agricolo, e la quantità di pescato a livello mondiale è diminuito nel corso degli ultimi venti anni. Lo studio Sami ha studiato come la maricoltura - il settore che meno dipende dalla disponibilità di acqua dolce - possa soddisfare il fabbisogno umano. Le statistiche attuali indicano che il cibo marino contribuisce solo per il 2% sul totale dell´alimentazione umana, seppur tutte le produzioni primarie mondiali, terrestri e marine, siano più o meno sullo stesso piano. I partner del progetto hanno esaminato la possibilità che la maricoltura possa diventare un potenziale riconosciuto, in particolare per un fabbisogno umano in costante aumento. Il consorzio, guidato dall´Università della Danimarca meridionale, ha anche valutato le sfide e gli ostacoli che la maricoltura si trova ad affrontare. I ricercatori Sami hanno notato che la maricoltura è probabilmente il nostro asso nella manica, seppure essi vedano un elemento incoraggiante anche nel potenziale recupero delle misure di conservazione e nel cambiamento dei modelli di alimentazione. In termini di produzione la maricoltura è aumentata fino a 10 volte dalla fine degli anni ´70, e gli esperti ritengono che supererà il pescato entro il 2030. Tuttavia, gli autori dello studio sostengono che la sua "continua crescita dipenderà da come saranno adattate le attuali tecniche, così che il cibo necessario a nutrire gli animali marini sia esso stesso derivato dall´acquacoltura marina, piuttosto che raccolto nelle foreste o di derivazione agricola". Un risultato che, secondo il gruppo Sami, non è impossibile da raggiungere. L´allevamento di animali con basso impatto sulla catena alimentare ci permetterebbe di raggiungere questo risultato. Lo sviluppo di una nuova tecnologia ci aiuterebbe a raggiungere l´obiettivo. Secondo i ricercatori le operazioni di maricoltura sarebbero estese a zone più esposte e al largo. Se è vero che potenzialmente ci sarebbe un certo impatto ambientale, questo sarebbe comunque modesto se paragonato all´impatto della produzione alimentare terrestre. La maricoltura potrebbe ovviare a questi problemi e gli effetti sull´ambiente sarebbero positivi. "È compito di tutta la società incoraggiare il ricorso alla maricoltura. La società deve quindi essere preparata ai grandi cambiamenti sociali necessari per adattare la prossima grande evoluzione della produzione alimentare: trasferire la produzione di proteine animali dalla terraferma all´oceano", scrivono gli autori. "Parallelamente, dovrebbero essere adottate misure per contrastare il calo della produzione ittica se si vogliono sfruttare i benefici dati dalla pesca di banchi di pesce selvatico. Questi cambiamenti non possono essere lasciati alla autoregolazione del mercato, alterato da sussidi nascosti, ad esempio il costo dell´uso dell´acqua in agricoltura e il costo degli effetti negativi dell´agricoltura sull´ambiente; questi cambiamenti dipendono dalle capacità sociali e politiche, informate dalla miglior ricerca scientifica indipendente e da analisi previsionali". In definitiva, gli oceani dovrebbero ´´diventare la prossima rivoluzione nella fornitura alimentare umana", sottolineano i ricercatori. I partner Sami provengono dalla Danimarca, Grecia, Spagna e Regno Unito. Per maggiori informazioni, visitare: Bioscience: www. Biosciencemag. Org Università della Danimarca meridionale: http://www. Sdu. Dk/?sc_lang=da .  
   
   
CONFERENZA SULLA MIGRAZIONE DEGLI UCCELLI E IL CAMBIAMENTO GLOBALE  
 
 Algeciras, 11 gennaio 2010 - La Fondazione Migres organizza la seconda Conferenza sulla migrazione degli uccelli e il cambiamento globale, che si terrà dal 17 al 20 marzo 2010 ad Algeciras, in Spagna. Il cambiamento climatico si riperquoterà su tutti i tipi di ambiente: dal polare terrestre, a quello tropicale marino, con impatti sia sulla flora che sulla fauna. Ciononostantè, rimane insufficiente la ricerca sulle conseguenze dei cambiamenti climatici per il mondo naturale. Per gli uccelli migratori, calcolare con esattezza il momento d´arrivo nei territori di cova e di svernamento è fondamentale per la riuscita della riproduzione, della sopravvivenza e dello stato di salute. Gli uccelli migratori possono anche contribuire alla diffusione di malattie emergenti che colpiscono sia gli animali che gli umani, e possono interagire in vari nuovi modi con le popolazioni di uccelli non-migratori. Capire in fondo i processi che provocano questi cambiamenti e le loro conseguenze è cruciale per affrontare situazioni che potrebbero instaurarsi, fornendo una solida base per la gestione adattiva e lo sviluppo di strategie di conservazione effettive. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Fundacionmigres. Org/congresos/globalchange/presentation. Html .  
   
   
1° PREMIO AMBIENTE EUREGIO: DUE RICONOSCIMENTI PER L´ALTO ADIGE  
 
Bolzano, 11 gennaio 2010 - Fra i riconoscimenti della prima edizione a livello Euregio del Premio Ambiente 2009 consegnati il 18 dicembre 2009 ad Innsbruck due quelli altoatesini che si sono piazzati al secondo posto nelle due categorie previste. Alla cerimonia di consegna, accanto al padrone di casa, Hannes Gschwentner (Land Tirol), era presente l´assessore provinciale all´Ambiente Michl Laimer. La prima edizione interregionale del Premio Ambiente è stata organizzata congiuntamente dalla Ripartizione ambiente del Land austriaco del Tirolo, dall´Agenzia per l´ambiente della Provincia di Bolzano e da quella della Provincia di Trento. Per l´assessore provinciale all´ambiente ed energia Michl Laimer il Premio costituisce "una piattaforma ideale per la partecipazione attiva dei cittadini; l´elevata adesione conferma che ogni persona possiede una creatività innata ed un potenziale utile al cambiamento. La tutela ambientale ha bisogno dell´ingegno e si dimostra con i fatti. " Complessivamente sono stati presentati 77 progetti ed idee; di questi 26 provenivano dall´Alto Adige, 40 dal Trentino ed 11 dal Tirolo. Alla categoria persone giuridiche si riferiscono 46 progetti, mentre 31 sono stati presentati nella categoria cittadini singoli privati. Fra i cinque progetti che la giuria ha inteso insignire con i premi hanno ottenuto il secondo piazzamento, in entrambe la categorie presviste, due altoatesini. Nella categoria "cittadini singoli privati" non è stato assegnato il primo premio, mentre il secondo premio (1. 000 Euro) è stato conferito all´altoatesino Hermann Pramstaller per il progetto "Offensiva energetica - i tetti solari dei cittadini" che invita alla costituzione di cooperative di cittadini che prendano in affitto tetti di edifici pubblici per la produzione elettrica dalla fonte rinnovabile sole; il terzo premio (500 Euro) è andato ai trentini Fabrizio Alberti, Silvia Manelli e Sebastiano Piccolroaz per il progetto "Virtuosismi al San Bartolomeo!": presso lo studentato di Trento grazie a semplici azioni virtuose quotidiane si ottiene risparmio energetico. I premi per questa categoria sono costituiti in buoni per un viaggio del valore corrispondente. Nella categoria "persone giuridiche" il primo premio (2. 000 Euro)è andato a all´Hotel The Crystal di Obergurgl in Tirolo, il primo hotel a 2. 000 metri di altitudine in Europa che punta al cento per cento sull´impiego di energie rinnovabili. Il secondo premio (1. 000 Euro) è stato assegnato ex aequo, ovvero un buono di 500 euro ciascuno è andato all´associazione protezionistica altoatesina Dachverband für Natur- und Umweltschutz per il progetto relativo al rilevamento della biodiversità in provincia di Bolzano dal titolo "Aree intatte dell´Alto Adige" e all´Istituto d´arte "Don Milani-depero" di Rovereto per il progetto interdisciplinare "Acqua, no limits". I premi assegnati in questa categoria sono in lingotti o monete d´oro per il valore equivalente. Tra i progetti nominati per l´assegnazione del Premio Ambiente Euregio 2009 vi erano anche quello del Comune di Campo Tures titolato "La via per diventare un comune libero da Co2, sostenibile ed autonomo dal punto di vista energetico" e quello della Scuola superiore per il sociale di Meranoper il progetto "Salvate la foresta tropicale - salvate voi stessi" per sensibilizzare la popolazione con azioni concrete sulla problematica. .  
   
   
GHIACCIAI INQUINATI COME LE AREE URBANE E FUSIONE ACCELERATA FINO AL 24%: LO RIVELANO DATI DEL PROGETTO SHARE E DELLA NASA  
 
Copenhagen, 11 gennaio 2010 - Concentrazioni di inquinanti pari alle aree urbane e Pm10 oltre i limiti europei sui ghiacciai himalayani ad oltre 5000 metri di quota. Sono a dir poco allarmanti i quattro anni di dati rilevati dal progetto Share promosso dal Comitato Evk2cnr e analizzati nell¡¯ambito di una collaborazione con il Nasa Goddard Space Flight Center. Per effetto dell¡¯Asian Brow Clowd, si ¨¨ stimato che i ghiacciai Himalayani possono subire un¡¯accellerazione dello scioglimento fino al 24 per cento rispetto alla fusione ¡°normale¡± che subiscono nel corso della loro vita. ¡°E¡¯ una minaccia che grava direttamente su un miliardo e mezzo di persone ¨C dicono gli esperti ¨C e a Copenhagen, nessun atto dedicato ai ghiacciai himalayani pare sia stato inserito nell¡¯agenda ufficiale del Cop 15¡±. Questo ¨¨ quanto emerge sulla base dei dati rilevati all¡¯osservatorio Nco-p sull¡¯Everest, in uno studio recentemente presentato durante l¡¯Agu Fall meeting 2009 in corso a San Francisco da ricercatori della Nasa in collaborazione con ricercatori Cnr, Cnrs ed Evk2cnr. I primi 4 anni di osservazioni, dal 2006 al 2009, eseguite presso il Nepal Climate Observatory - Pyramid (Nco-p), hanno permesso di ottenere importanti informazioni su black carbon, ozono, radiazione solare e altri parametri atmosferici a 5079 metri di quota sulle pendici dell¡¯Everest ove ¨¨ posta la stazione di misura pi¨´ elevata del network dedicato all¡¯Atmospheric Brown Cloud di Unep. ¡°Il black carbon ha raggiunto i 5 ¦Ìg m-3 ¨C dice Paolo Bonasoni, responsabile del progetto Share - mentre la massa del particolato Pm10 a volte ha superato i 50 ¨¬g/m-3, valore che in Europa costituisce il limite per la protezione della salute umana, e l¡¯ozono ha raggiunto concentrazioni ragguardevoli. La cosa pi¨´ preoccupante ¨¨ che questi fenomeni acuti di inquinamento, sorprendenti per essere stati rilevati ad oltre 5000 metri, sono regolari: il grafico in calce mostra picchi ricorrenti durante la stagione pre-monsonica dei quattro anni di rilevazione. E¡¯ la prova tangibile degli allarmi di cui parlano tutti. Questa primavera il fenomeno era addirittura visibile a occhio nudo: masse d¡¯aria inquinate dal colore bruno ricche di composti carboniosi che viaggiano nelle valli himalayane e si depositano sui ghiacciai, scaldandoli e favorendone la fusione¡±. E non ¨¨ finita qui. Secondo i ricercatori, le valli himalayane funzionano da veri e propri ¡°camini¡± attraverso i quali gli inquinanti che compongono l¡¯Asian Brown Cloud (la vasta nube di inquinanti che affligge il subcontinente indiano), sono direttamente trasportati verso la media e alta troposfera, dove il loro tempo di vita pu¨° aumentare considerevolmente e dove possono essere rimescolati e trasportati anche per lunghe distanze. Insomma la situazione fotografata dai nuovi dati sul cosiddetto ¡°Terzo polo¡±, che con le sue acque garantisce direttamente la vita a quasi un miliardo e mezzo di persone, ¨¨ ancor pi¨´ preoccupante di quanto si pensava. E nessun documento a riguardo pare sia stato fino ad ora inserito negli atti finali del Cop 15, in corso in questi giorni a Copenhagen. Tanta la delusione degli operatori e dei governi dei paesi himalayani, che negli scorsi mesi hanno unito le forze per rivendicare maggior attenzione all¡¯Himalaya presso i Grandi della Terra. Il primo ministro nepalese, ieri a Copenhagen, ha rinnovato il progetto di costituire un partnership dei paesi himalayani in modo da rafforzare la loro posizione a livello internazionale. ¡°L¡¯obiettivo espresso durante l¡¯evento organizzato dal governo norvegese con Icimod e in collaborazione con Mountain Partnership ¨C dice elisa Vuillermoz, responsabile dei progetti ambientali del Comitato Evk2cnr a Copenhagen ¨C ¨¨ quello di lavorare sull¡¯agenda finale del Cop 15 per agire con maggior forza a favore dell¡¯Himalaya e delle montagne nella prossima conferenza sul clima, che molti vorrebbero anticipare a luglio viste le difficolt¨¤ nel raggiungimento degli accordi in questo meeting¡±. "Non c¡¯¨¨ altro luogo al mondo dove si produce un cos¨¬ forte riscaldamento atmosferico ¨C dice William Lau, capo del Laboratory for Atmospheres al Goddard Space Flight Center della Nasa di Greenbelt -. Le polveri dei deserti, i resti delle combustioni e gli inquinanti formano la nube marrone che assorbe le radiazioni, riscalda l¡¯aria nella regione Himalayana e accellera la scomparsa dei ghiacciai¡±. Sulla base dei dati rilevati all¡¯osservatorio Nco-p sull¡¯Everest, ¨¨ stato stimato un possibile aumento della fusione di neve e ghiaccio fino al 24%, come recentemente presentato da ricercatori della Nasa durante l¡¯Agu Fall meeting 2009 in corso a San Francisco. ¡°I dati climatici e atmosferici rilevati sulle montagne ¨C dice Agostino Da Polenza, presidente del Comitato Evk2cnr ¨C sono di importanza fondamentale per i pi¨´ importanti progetti internazionali sul clima, condotti in collaborazione con Unep, Wmo, Nasa, Esa e Iucn. Sono informazioni inedite e uniche sia per la ricerca che per la politica, su cui Evk2cnr, unica organizzazione del mondo in grado di fornirli in modo costante a quote cos¨¬ alte, continuer¨¤ ad investire nei prossimi mesi perch¨¦ alla prossima conferenza sul clima delle Nazioni Unite siano prese misure concrete per l¡¯Himalaya¡±. Il progetto Share, promosso dal Comitato Evk2cnr, ¨¨ oggi un punto di riferimento mondiale per il monitoraggio climatico d¡¯alta quota con le 12 stazioni installate sulle montagne pi¨´ alte del mondo, dall¡¯Asia all¡¯Africa. La sua punta di diamante ¨¨ la stazione ad ottomila metri di quota, che dalla primavera 2008 fornisce dati in tempo reale dal Colle Sud dell¡¯Everest. La rete di monitoraggio Ev-k2-cnr/share rivela l¡¯elevata concentrazione di black carbon in Himalaya grazie ai quattro anni di osservazioni al Nepal Climate Observatory ¨C Pyramid Alti valori di Black Carbon in Himalaya sono stati registrati dalla rete di monitoraggio Ev-k2-cnr/share durante la stagione pre-monsonica dai ricercatori del Cnr-isac e del Cnrs-lgge afferenti al Comitato Ev- K2-cnr. Questo ¨¨ quanto emerge dai primi 4 anni di osservazioni, dal 2006 al 2009, eseguite presso il Nepal Climate Observatory - Pyramid (Nco-p), la stazione di misura pi¨´ elevata del network Abc di Unep, posta a 5079 m di quota. Durante episodi acuti di inquinamento le concentrazioni di black carbon hanno raggiunto i 5 ¦Ìg m-3, mentre la massa del particolato Pm10 a volte ha superato, in particolare nel 2006, i 50 ¡¦g/m-3, valore che in Europa costituisce il limite per la protezione della salute umana (da non superare annualmente pi¨´ di 35 volte nelle citt¨¤;De 60/02). Durante questi episodi di inquinamento anche l¡¯ozono ha raggiunto concentrazioni ragguardevoli confermando che simili concentrazioni di inquinanti, ricorrentemente misurate nel corso dei quattro anni e tipiche delle aree urbane possono sorprendentemente raggiungere e superare i 5000 metri di quota, nel regno dei ghiacciai del cosiddetto ¡°terzo polo¡± del Pianeta Terra. Questi sono alcuni dei risultati che stanno emergendo dal pool di ricercatori impegnati nello studio dell¡¯Atmospheric Brown Cloud in Himalaya, nell¡¯ambito dei progetti Share (Stations at High Altitude for Research on the Environment) di Ev-k2-cnr e Abc (Atmospheric Brown Clouds) di Unep. Questi risultati, che saranno presentati prossimamente in una special issue della rivista internazionale Atmospheric Chemistry and Physics (Acp), indicano che le valli himalayane possono svolgere la funzione di veri e propri ¡°camini¡± attraverso i quali gli inquinanti che compongono l¡¯Asian Brown Cloud (la vasta nube di inquinanti che affligge il subcontinente indiano), sono direttamente trasportati verso la media e alta troposfera, dove il loro tempo di vita pu¨° aumentare considerevolmente. Questi alti livelli di inquinanti possono avere importantissimi effetti sul clima. Il black carbon ha un ¡°potere riscaldante¡± pari a circa il 60% della Co2, il gas maggiormente responsabile dell¡¯effetto serra e del riscaldamento climatico. Infatti, mentre l¡¯ozono ¨¨ considerato il terzo gas-serra antropico, il black carbon assorbe la luce del sole e pu¨° causare un riscaldamento in quegli strati di atmosfera dove ¨¨ stato trasportato, comportando un minore flusso di radiazione solare al suolo, con la tendenza al suo raffreddamento. Una volta depositato sulle superfici di neve e ghiaccio, il Bc, a differenza della Co2, pu¨° ridurre significativamente l¡¯albedo superficiale, provocando un¡¯accelerazione della loro fusione. Infatti, grazie a misure eseguite al Nco-p nella stagione pre-monsonica 2006, opportuni modelli numerici hanno permesso di stimare, nell¡¯ambito di una collaborazione con il Nasa Goddard Space Flight Center di Greenbelt (Usa), un possibile aumento della fusione di neve e ghiaccio fino al 24%, come recentemente presentato da ricercatori della Nasa durante l¡¯Agu Fall meeting 2009 in corso a San Francisco. Le catene montuose come l¡¯Himalaya, possono favorire il trasporto degli inquinanti prodotti nelle pianure fino alla libera troposfera (quello strato di atmosfera non direttamente influenzato dalle emissioni che sono concentrate vicino alla superficie terrestre) dove gli inquinanti si conservano pi¨´ a lungo potendo cos¨¬ essere rimescolati e trasportati anche per lunghe distanze. A ridosso della pi¨´ alta catena montuosa del mondo l¡¯Himalaya, dove i ghiacciai forniscono acqua a centinaia di milioni di persone, si trovano i due paesi che attualmente vivono il pi¨´ rapido sviluppo della Terra: l¡¯India e la Cina, nazioni che attualmente sono al vertice delle emissioni di inquinanti del globo. Nell¡¯ambito del progetto Abc ¨¨ risultato quindi importante acquisire informazioni sui fenomeni di trasporto verticale di inquinanti in questa particolare regione montuosa, informazioni molto difficili da ottenere per le condizioni ambientali estreme che la caratterizzano. Per questo motivo nel marzo 2006 ¨¨ stato realizzato il Nepal Climate Observatory -Pyramid. In questo laboratorio situato a poca distanza dal campo Base dell¡¯Everest, importanti composti inquinanti e clima-alteranti sono monitorati in continuo grazie all¡¯energia pulita fornita da un centinaio pannelli solari. Come emerso anche in occasione del Cop15 di Copenhagen, la preoccupazione rivolta al cosiddetto ¡°terzo Polo¡± ed alle montagne pi¨´ in generale, primi soggetti ad indicare una variazione nella composizione dell¡¯atmosfera e del mutamento climatico, nonch¨¦ i rilevanti effetti di tali fenomeni sulle risorse naturali e conseguentemente sulle popolazioni direttamente dipendenti, ¨¨ fatta propria dal Comitato Ev-k2-cnr che vede confermato nel progetto Share l¡¯impegno concreto a contribuire a queste ricerche per permettere quanto prima di giungere ad adeguati processi di mitigazione. Negli studi eseguiti a Nco-p sono direttamente coinvolti l¡¯Isac-cnr di Bologna, il Cnrs-lgge di Grenoble, l¡¯Universit¨¤ di Urbino, l¡¯Enea di Roma e l¡¯Etzh di Zurigo, in collaborazione con l¡¯Universit¨¤ di Kathmandu, l¡¯International Centre for Integrated Mountain Development di Kathmandu (Icimod) ed il Department of Hydrology and Meteorology nepalese. La prospettiva di espansione delle attivit¨¤ al fine di contribuire a colmare i gap conoscitivi anche in termini di disponibilit¨¤ della risorsa idrica, prevede l¡¯installazione di un nuovo Osservatorio di monitoraggio climatico e parallelamente l¡¯estensione di campagne glaciologiche anche nella regione del Karakorum, in Pakistan, allargando la collaborazione all¡¯Universit¨¤ di Milano, al Pakistan Meteorological Department e alla Karakorum University. Tali studi permetteranno non solo di fornire preziose informazioni a supporto della comunit¨¤ scientifica necessarie in particolare per la definizione del prossimo Assessment Report (Ar5) dell¡¯Ipcc, ma anche di fornire un concreto supporto alle popolazioni locali sia in termini di trasferimento di conoscenze e tecnologie sia soprattutto a livello di gestione delle risorse naturali nel Sagarmatha National Park in Nepal e nel Central Karakorum National Park in Pakistan. . .  
   
   
AMBIENTE. EMISSIONI IN ATMOSFERA, LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA SEMPLIFICA LE PROCEDURE DI AUTORIZZAZIONE PER NUMEROSI SETTORI DI ATTIVITÀ PRODUTTIVE. ZANICHELLI: "PROSEGUE IL NOSTRO IMPEGNO VERSO LA SEMPLIFICAZIONE BUROCRATICA E L´ALLEGGERIMENTO DEGLI ONERI A CARICO DELLE IMPRESE"  
 
Bologna, 11 gennaio 2010 - Semplificazione delle procedure e delle prestazioni ambientali richieste agli impianti di produzione in Emilia-romagna, con una consistente diminuzione sia dei carichi di attività per i gestori e per le Province, sia dei tempi di risposta per le modifiche agli impianti. Questo in sintesi il contenuto del provvedimento approvato dalla Regione nell’ultima seduta di Giunta prima della pausa natalizia: un ampio intervento che rende più agili ed omogenee le procedure di autorizzazione per le emissioni in atmosfera delle attività produttive in deroga (vale a dire quelle caratterizzate da un modesto impatto inquinante), ai sensi dell’art. 272, commi 1, 2 e 3 del d. Lgs. N. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale”. “E’ un atto importante che rientra nel nostro impegno generale verso la semplificazione burocratica e l’alleggerimento degli oneri a carico delle imprese”, sottolinea l’assessore all’ambiente e sviluppo sostenibile Lino Zanichelli. “Inoltre, intervenendo sull’omogeneità delle prestazioni a scala del Bacino Padano, costituisce un elemento di sostegno alla competitività e quindi alla ripresa economica in atto, nel rispetto di prestazioni ambientali sempre più avanzate volte alla salvaguardia e tutela della salute della popolazione”. Le attività produttive dell’Emilia-romagna interessate dal provvedimento si ripartono tra ben 33 settori e riguardano, ad esempio, migliaia di impianti nel campo delle lavorazioni meccaniche, della produzione e/o lavorazione di prodotti alimentari, della produzione ceramica e delle lavorazioni che utilizzano sostanze organiche volatili come i solventi. L’intervento regionale è stato sviluppato dalla Direzione Ambiente della Regione sulla base delle proposte avanzate da un gruppo di lavoro trasversale per la “Qualità della regolazione e semplificazione”, che la Giunta regionale aveva istituito proprio al fine di analizzare e semplificare i procedimenti amministrativi, dal punto di vista sia delle imprese che degli Enti pubblici. Il lavoro, svolto in collaborazione con le Province, l’Arpa Emilia-romagna e i rappresentanti delle Associazioni di categoria, ha preso avvio dagli impegni assunti con l’“Accordo per la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento atmosferico” sottoscritto il 7 febbraio 2007 dalle Regioni Emilia-romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Valle D’aosta e Veneto, dalle Province autonome di Trento e Bolzano e dalla Repubblica Svizzera e Cantone del Ticino, che ha previsto proprio azioni coordinate tra i firmatari per definire, in modo uniforme e condiviso, le prescrizioni e le procedure per autorizzare le attività produttive. L’attività di semplificazione proseguirà nel 2010 con un ulteriore intervento che affronterà altri importanti settori produttivi, gli impianti termici civili e le relative procedure di autorizzazione. .  
   
   
I PRODOTTI DI SECONDA MANO COSTANO MENO MA DANNEGGIANO L´AMBIENTE  
 
Bruxelles, 11 gennaio 2010- I paesi in via di sviluppo acquistano in Europa e negli Usa prodotti di seconda mano, ad esempio fabbriche e macchinari, per risparmiare soldi e sfruttare materiali non ancora tanto vecchi da dover finire nella spazzatura. Ma qualcuno ha mai pensato al loro impatto sull´ambiente? In un articolo di prossima apparizione nell´International Journal of Global Environmental Issues, alcuni ricercatori francesi e lussemburghesi sostengono che l´esportazione di materiale e tecnologie datati ha dissuaso i paesi dall´adottare tecnologie non inquinanti e più rispettose dell´ambiente. Il Dr. Benteng Zou, dell´Université du Luxembourg, e il dottorando Luisito Bertinelli, in collaborazione col professor Eric Strobl dell´Ecole Polytechnique francese, hanno confrontato nuove e vecchie tecnologie e hanno calcolato l´inquinamento cui danno luogo nei paesi in via di sviluppo. La ricerca mostra che negli ultimi anni l´acquisto e la vendita di vecchi materiali e macchinari ha innescato la crescita dei paesi del terzo mondo, che hanno scelto di entrare in questo tipo di commercio soprattutto per la mancanza di capitali. Acquistare beni di seconda mano si è dimostrata una vera manna per loro, perché ha consentito di ottenere tecnologie fino ad allora al di fuori portata. Il problema, però, è che materiali e macchinari vecchi richiedono un maggiore sforzo fisico da parte dell´utilizzatore, affermano i ricercatori, non solo perché queste tecnologie richiedono riparazioni più frequenti, ma anche perché sono meno automatizzate. Un altro argomento di peso è che l´acquisto di vecchie tecnologie fa sensibilmente aumentare l´inquinamento di base e mette in secondo piano l´importanza di ridurne il livello. "Abbiamo lavorato per modellizzare il modo in cui la decisione di adottare tecnologie più vecchie e inquinanti modifica il rapporto tra sviluppo economico e inquinamento", affermano i ricercatori. Il gruppo ha usato un sistema economico noto come "vintage capital structure", che, in sintesi, analizza le differenti risorse e livelli d´inquinamento. La peculiarità del modello è che permette ai ricercatori di stabilire quando sostituire i vecchi materiali e macchinari con altri più nuovi e tecnologicamente avanzati. Il sistema consente inoltre di valutare l´influenza dei cambiamenti sull´inquinamento. "Se partiamo dal principio che le tecnologie più vecchie sono più inquinanti, allora la decisione di quando scartarle e quale tipo di tecnologia, se nuova o usata, adottare al loro posto diventa un fattore importante della quantità d´inquinamento generato", hanno sottolineato i ricercatori. Dal punto di vista politico, i ricercatori ritengono che i paesi favorevoli alle tecnologie più vecchie possono anche spendere meno a breve termine, ma a lungo termine sentiranno le conseguenze negative delle loro scelte. I risultati delle loro decisioni potrebbero essere tassi d´inquinamento più elevati e tempi più lunghi per giungere a una fase di sviluppo sostenibile, avvertono. "Le pressioni esercitate sui paesi in via di sviluppo affinché riducano le barriere alle importazioni di beni usati dovrebbero essere messe sul piatto della bilancia a fronte del costo dell´inquinamento supplementare indotto dall´utilizzo di una tecnologia obsoleta", sottolineano i ricercatori. Per maggiori informazioni: International Journal of Global Environmental Issues - cliccare: qui Université du Luxembourg: http://wwwen. Uni. Lu/ Ecole Polytechnique: http://www. Polytechnique. Edu/ .  
   
   
SEI MILIONI DI EURO PER INTERVENTI PREVENTIVI SULL´ASSETTO IDROGEOLOGICO IN SARDEGNA  
 
 Cagliari, 11 Gennaio 2009 - Sei milioni di euro per la realizzazione di opere ed interventi per la prevenzione e la mitigazione del rischio previsti dal Piano di Stralcio di Bacino per l’Assetto idrogeologico. Con questo stanziamento, su proposta dell’Assessore dei Lavori Pubblici, Angelo Carta, la Giunta ha approvato la ripartizione delle risorse previste dalla legge Finanziaria regionale 2009. I finanziamenti sono stati destinati, in base alle previsioni del Pai, prioritariamente per la mitigazione delle aree a rischio e pericolosità elevato (H3 e R3) e molto elevato (H4 e R4). Nel dettaglio sono stati finanziati i seguenti interventi: Comune di Teulada: Lavori di bonifica e sistemazione del versante roccioso insistente sulla S. P. Chia – Teulada (Euro 250. 000) - Comune di Las Plassas: interventi di protezione idraulica nel comune di Las Plassas (Euro 200. 000) - Comune di Silanus: Lavori di sistemazione idraulica del Rio Funtanedda e del Rio Carraghentu (Euro 500. 000) - Comune di Oliena: Interventi di mitigazione del rischio idrogeologico nelle aree perimetrale dal Pai a pericolosità H3/h4 (Euro 300. 000) - Comune di Monti: Interventi di protezione Idraulica nel Comune di Monti (Euro 500. 000) - Comune di Triei: Interventi di messa in sicurezza della S. P. Triei – Baunei (Euro 300. 000) - Comune di Nurri: Lavori di completamento sul costone roccioso prospiecente l’abitato (Euro 300. 000) - Comune di Villasalto: Consolidamento statico muri Via Napoli (Euro 350. 000) - Comune di Tempio: Interventi di mitigazione del rischio idrogeologico nelle aree perimetrale dal Pai a pericolosità H3/h4 (Euro 200. 000) - Comune di Putifigari: Interventi di mitigazione del rischio idrogeologico nelle aree perimetrale dal Pai a pericolosità H3/h4 (Euro 100. 000) - Comune di Sant’anna Arresi: Interventi di manutenzione e ripristino funzionalità Rio Fonnesu – Perdaiola e Gutturu Saidu (Euro 150. 000) - Comune di Ardara: Interventi di consolidamento costoni perimetrali dell’abitato di Ardara (Euro 500. 000) - Comune di Tergu: Interventi di sistemazione idraulica del Rio Tergu nel tratto urbano (Euro 250. 000) - Comune di Dorgali: Interventi di consolidamento nelle aree perimetrale dal Pai a rischio geomorfologico (Euro 500. 000) - Comune di Barisardo: Sistemazione idraulica del Rio Mannu (Euro 500. 000) - Comune di Santu Lussurgiu: Riduzione del rischio idrogeologico in localita S’enna e Salinu (Euro 500. 000) - Comune di Domusnovas: Interventi di mitigazione del rischio geomorfologico nel territorio di Domusnovas (Euro 200. 000) - Comune di Osini: Interventi di completamento sistemazione versante abitato Osini, Canale Funtana S’erriu (Euro 200. 000) - Comune di Sorso: Interventi di protezione idraulica del Rio Silis (Euro 200. 000). .  
   
   
ENTRA IN VIGORE LA LEGGE SULL’ATTIVITÀ ESTRATTIVA IN CALABRIA  
 
 Reggio Calabria, 11 gennaio 2010 - Il Presidente della Regione Agazio Loiero ha promulgato il nuovo testo di legge sull’ “Attività estrattiva nel territorio della Regione Calabria, così come modificato dal Consiglio regionale all’art. 2, comma tre, lettera “c”, oggetto dell’impugnativa da parte del Governo, assunta nella riunione del Consiglio dei Ministri del diciassette dicembre scorso. La nuova legge entra, quindi, ormai definitivamente in vigore. Soddisfazione è stata espressa dall’assessore regionale alle Attività produttive Francesco Sulla. “Con tale normativa – dice Sulla - la Regione si dota finalmente di uno strumento efficiente per il governo del territorio affidando alla pianificazione ogni attività di ricerca e coltivazione delle sostanze minerali di miniera e di cava, non tralasciando neanche le attività di estrazione di inerti negli alvei fluviali, nei terrazzi alluvionali e nelle aree di espansione e di pertinenza dei corsi d´acqua”. Per perseguire lo sfruttamento dei giacimenti, secondo un piano organico di attività, si garantirà che l’estrazione e l’impiego delle risorse minerarie regionali avvengano nel quadro della compatibilità con la salvaguardia dell’ambiente, nonché che l’estrazione e l’impiego delle risorse minerarie regionali avvengano nel quadro delle compatibilità con la salvaguardia dell´ambiente e senza trascurare la sicurezza e l´integrità fisica dei lavoratori, così come la salubrità e l´igiene delle aree impattate. Il Dipartimento alle Attività produttive si gioverà dell’ausilio di un Osservatorio Regionale delle Attività Estrattive (Orae), con funzioni consultive e di supporto da esplicitarsi anche attraverso la gestione di un Sistema Informativo delle Attività Estrattive (Sitrae) che raccoglie le informazioni e i dati dei procedimenti relativi al Dipartimento stesso ed agli Enti decentrati, Comuni e Province. Strumento base di programmazione sarà il Piano Regionale delle Attività Estrattive (Prae) che assume efficacia giuridica di piano di settore e valore sovraordinatorio sulla pianificazione urbanistica locale. Con l’istituzione di un canone per l’esercizio dell’attività di cava, saranno reperiti fondi per la realizzazione di opere ed interventi infrastrutturali di tutela e/o recupero ambientale. Attraverso l’adozione di un Regolamento di attuazione, la cui redazione è in fase di avvio, il Dipartimento si accinge a definire le procedure inerenti il rilascio di permessi, autorizzazioni e concessioni, nonché le attribuzioni di competenze in ambito Regionale e locale. .  
   
   
REGI LAGNI, DALLA REGIONE 3 MILIONI DI EURO PER IL RISANAMENTO DEI CANALI BOSCOFANGONE, GAUDO E QUINDICI.  
 
Napoli, 11 gennaio 2010 - La Giunta regionale della Campania ha approvato, su proposta dell’assessore all’agricoltura Gianfranco Nappi, dell’assessore all’ambiente Walter Ganapini e dell’assessore ai lavori pubblici Oberdan Forlenza, la delibera sul “Finanziamento programmatico di interventi di manutenzione ordinaria dei corsi d´acqua afferenti al bacino dei Regi Lagni”. Il provvedimento di fatto va a finanziare con 3 milioni di euro l’opera di “Risanamento e riassetto del sistema di drenaggio dei canali Boscofangone, Gaudo, Quindici e dei relativi canali affluenti”, inserita nel grande progetto “Risanamento e riqualificazione dei Regi Lagni” previsto dal Fesr 2007-2013. Per la realizzazione dell’opera di risanamento dei tre canali, contestualmente, è stato firmato un Protocollo di intesa tra Assessorato all’Agricoltura, Consorzio Generale di Bonifica del Bacino Inferiore del Volturno e 10 Comuni della provincia di Napoli (Nola, Cimitile, Comiziano, Saviano, Casamarciano, Camposano, Tufino, San Vitaliano, Somma Vesuviana, Ottaviano). In base al Protocollo d’intesa il Consorzio Generale di Bonifica del Bacino Inferiore del Volturno riceverà dalla Regione il contributo di 3 milioni stanziato con la delibera appena approvata, prendendo in consegna le opere di bonifica idraulica ricadenti nei Comuni sopracitati, assumendone gli oneri di gestione e manutenzione. Le Amministrazioni firmatarie procederanno invece alla realizzazione delle seguenti azioni: Ripristino e adeguamento delle sezioni idrauliche, ove siano rese insufficienti dagli accumuli di trasporto solido proveniente dai versanti collinari o dalla progressiva impermeabilizzazione dei suoli scolanti nei canali; •Sistemazione dei dissesti localizzati delle sponde e delle opere di sistemazione idraulica; •Attivazione di un sistema di sorveglianza e controllo tecnologicamente avanzato; •Attivazione di un servizio di polizia idraulica. "Il nuovo anno parte con il prosieguo immediato del lungo e impegnativo lavoro di risanamento dell’area dei Regi Lagni – dice l’assessore Nappi – Il Protocollo di intesa appena firmato con i Comuni del Nolano ci consente di intervenire subito su un territorio che presenta un equilibrio idrogeologico delicatissimo. Andiamo avanti con l’opera di riassetto e pulizia, e ben presto sulle sponde dei canali si cominceranno a piantare alberi a seguito della loro totale messa in sicurezza". .