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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 04 Maggio 2010
PARLAMENTO EUROPEO, SESSIONE DEL 5-6 MAGGIO 2010 FRA I TEMI : SWIFT E PNR, COSTI AEROPORTUALI, TRATTATO DI LISBONA  
 
Bruxelles, 4 maggio 2010 - Il Parlamento terrà una sessione straordinaria di votazioni all´inizio della plenaria di mercoledìprossimo a Bruxelles. L´avvio dei lavori è pertanto anticipato alle 13.30 per recuperarele votazioni che avrebbero dovuto tenersi durante l´ultima plenaria di Strasburgo dello scorso aprile. Il vicepresidente degli Stati Uniti, Joe Biden, terrà un discorso durante la seduta solenne del Parlamento europeo, il prossimo 6 maggio a Bruxelles. I deputati si augurano che, in questa tappa del viaggio in Europa del vicepresidente, possano essere realizzati progressi in diverse questioni riguardanti le relazioni Ue-usa. Dopo aver discusso con Consiglio e Commissione la questione della condivisione dei dati personali, i deputati dovranno votare due risoluzioni, una per ribadire le loro condizioni per l´approvazione di un sistema di trasferimento dei dati bancari verso gli Usa per scopi anti-terroristici, attraverso la rete Swift; l´altra per suggerire un modello standard di archivio con i dati personali dei passeggeri (Pnr). L´approvazione del Pe è necessaria per l´entrata in vigore di entrambi gli accordi. I costi per l´applicazione di misure più severe rispetto a quelle comuni previste dalle norme Ue - ad esempio i body scanner - dovrebbero essere sostenuti dai paesi membri e non dai passeggeri. Questa è la posizione espressa dalla commissione per i trasporti in un emendamento che, se approvato, cambierebbe sostanzialmente il progetto di direttiva presentato dalla Commissione. Mercoledì, i deputati dovranno decidere se dare il via libera al discarico del bilancio 2008 e approvare cosi le spese effettuate dalle istituzioni dell´Ue per tale anno. La commissione per il controllo dei bilanci ha preparato una serie di raccomandazioni per le istituzioni europee e per le agenzie su come migliorare il controllo delle proprie spese e propone di concedere il discarico per il bilancio 2008, ad eccezione di quello del Consiglio dei Ministri e dell´Accademia della polizia europea. Il piano d´azione 2006-2010 dell´Unione europea per il benessere degli animali è stato attuato in maniera soddisfacente, tuttavia sono necessari maggiori controlli e sanzioni più efficaci per assicurare il pieno rispetto delle norme esistenti. Così raccomanda una risoluzione che sarà votata mercoledì prossimo a Bruxelles. Cura del cancro: appello all’Ue per migliorare prevenzione e diagnosi precoce. 10 Con un terzo dei tumori considerati prevenibili dalla medicina, la Commissione e gli Stati membri devono intensificare i loro sforzi nella lotta contro questa malattia. E´ quanto afferma una proposta di risoluzione elaborata dalla commissione per l´ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare del Parlamento europeo. Nel corso della legislatura, diciotto deputati europei potrebbero aggiungersi a quelli attuali se il Parlamento approverà le modifiche al Trattato proposte dal Consiglio. L´aumento del numero dei seggi al Pe è dovuto all´entrata in vigore del Trattato di Lisbona che porta il totale dei deputati dagli attuali 736 a 751. I deputati decideranno inoltre se convocare una Convenzione per discutere tali modifiche. All´italia spetterà un deputato in più rispetto ai 72 attuali. La promozione della vendita di veicoli elettrici e la loro standardizzazione al fine della lotta contro il cambiamento climatico saranno oggetto di dibattito con il Consiglio e la Commissione la settimana prossima a Strasburgo. Le irregolarità nella spesa comunitaria sono diminuite da 1.024 milioni di euro del 2007 a 783.2 milioni dell´anno seguente. Tuttavia, la Commissione e gli Stati membri devono migliorare ulteriormente le attività di controllo sui fondi Ue, secondo quanto raccomoda la commissione per il controllo dei bilanci. Italia, Spagna, Gran Bretagna e Polonia, sono citati quali paesi con il maggior numero di irregolarità. Tra le idee proposte in un progetto di risoluzione sul Libro bianco della Commissione intitolato "L´adattamento ai cambiamenti climatici" risultano la necessaità di comprendere i cambiamenti climatici, l´integrazione di misure di adattamento nelle politiche dell´Ue e un bilancio più cospicuo per garantire la realizzazione delle misure proposte.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA AVVIA UNA CONSULTAZIONE PUBBLICA SUL FUTURO DELLE INDUSTRIE CULTURALI E CREATIVE  
 
Bruxelles, 4 maggio 2010 - La Commissione europea ha avviato il 27 aprile una consultazione pubblica on line volta a mettere a frutto il potenziale delle industrie creative e culturali dell´Europa. La consultazione è collegata ad un nuovo Libro verde che evidenzia la necessità di migliorare l´accesso ai finanziamenti, soprattutto per le piccole imprese, in quanto elemento chiave per consentire al settore di prosperare e contribuire a una crescita sostenibile e inclusiva. "Le industrie culturali e creative dell´Europa non sono soltanto essenziali per assicurare la diversità culturale del nostro continente, esse sono anche uno dei nostri settori economici più dinamici e sono chiamate a svolgere un ruolo importante per aiutare l´Europa ad uscire dalla crisi" ha affermato Androulla Vassiliou, commissario europeo responsabile per l´Istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù. Il commissario aprirà la consultazione pubblica in occasione di una conferenza stampa che si terrà oggi a Bruxelles con la partecipazione di Peter Dundas, direttore creativo di Emilio Pucci, uno dei più antichi marchi di lusso italiani. "Plaudo alla pubblicazione del Libro verde della Commissione europea poiché questo evidenzia il ruolo centrale svolto dall´industria creativa e artistica quale volano della crescita economica europea" ha affermato il signor Dundas. Il settore, che comprende le arti dello spettacolo, le arti plastiche e visive, il patrimonio culturale, il cinema, la televisione e la radio, la musica, l´editoria, i videogiochi, i nuovi media, l´architettura, la moda e la pubblicità, offre posti di lavoro qualitativamente validi a 5 milioni di persone nell´Ue. Ad esso corrisponde il 2,6% del Pil europeo – un risultato superiore a quello di molte industrie manifatturiere. Le industrie creative e culturali crescono inoltre a un ritmo più celere rispetto alla maggior parte degli altri settori economici. La digitalizzazione e la globalizzazione aprono nuove opportunità sul mercato, in particolare per le piccole imprese. Ma queste imprese si trovano spesso ad affrontare ostacoli per realizzare appieno le loro potenzialità. La consultazione pubblica incoraggerà gli interessati a riflettere su quesiti quali: Come possiamo agevolare l´accesso ai finanziamenti per le piccole imprese e le microimprese il cui unico capitale è costituito dalla loro creatività? In che modo l´Ue può assicurare il giusto mix di creatività e di capacità manageriali in questi settori? Come possiamo incoraggiare l´innovazione e la sperimentazione, compreso un più ampio uso delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione? Le industrie culturali e creative contribuiscono anche alla competitività e alla coesione sociale delle nostre città e regioni. Capitali europee della Cultura quali Lilla, Liverpool ed altre dimostrano come l´investimento in questo settore serve a creare posti di lavoro e contribuisce a trasformare l´immagine delle città. Anche se si sviluppano in primo luogo a livello locale e regionale, le industrie culturali e creative possono raggiungere un pubblico globale dando lustro all´Europa in tutto il mondo. Un aiuto al loro contesto locale e regionale può rappresentare per loro un trampolino di lancio per ottenere un successo su scala globale. Le industrie culturali e creative possono anche avere ricadute benefiche su un´ampia gamma di altre imprese e sulla società nel suo insieme. I designer, ad esempio, sono diventati via via figure essenziali della dirigenza di molte grandi imprese. La consultazione pubblica lanciata dal Libro verde durerà fino alla fine di luglio. Particolari nel merito in tutte le 23 lingue ufficiali dell´Ue sono reperibili all´indirizzo: http://ec.Europa.eu/culture/our-policy-development/doc2577_en.htm    
   
   
IL MEDIATORE EUROPEO, UNA VALIDA ALTERNATIVA AL TRIBUNALE  
 
Bruxelles, 4 maggio 2010 - E´ il "controllore" delle istituzioni europee. Deve assicurarne la trasparenza e rispondere ai reclami dei cittadini contro Commissione, Consiglio, agenzie dell´Ue. Martedì presenta il suo rapporto annuale alla commissione Petizioni del Parlamento. Ne abbiamo approfittato per chiedere a Nikiforos Diamandouros che cosa è cambiato per lui con il Trattato di Lisbona, e come fa a convincere la grande macchina dell´amministrazione europea a obbedirgli. Nel 2008, il 75% dei reclami che le sono arrivati, sono stati considerati inammissibili. Pare ci sia un po´ di confusione su cosa fa il Mediatore europeo... Nel 2009 è andata un po´ meglio, ma siamo sempre sul 70%. E´ molto difficile, anche per le persone più informate, capire che quando una legge europea è violata a livello nazionale, si devono rivolgere al mediatore nazionale, non a me. Quasi l´80% dei casi inammissibili sono di questo tipo. E´ per questa ragione che abbiamo creato il Network europeo dei Mediatori, attraverso cui reindirizziamo tutti i ricorsi al destinatario giusto. In pratica, evitiamo al cittadino di fare mille giri per trovare il suo interlocutore: lo facciamo noi per lui. Dunque sì, a prima vista c´è confusione. Ma è una confusione facilmente gestibile. Nei suoi sette anni di carriera, com´è cambiato il lavoro del Mediatore europeo? Che novità ha portato, per esempio, il Trattato di Lisbona? Sono cambiate un sacco di cose. L´ufficio è più che raddoppiato: da 28 persone nel 2003 a 65 oggi. Questo suggerisce un trend di evoluzione, di apertura al pubblico e di rafforzamento. Credo che con il Trattato di Lisbona questa tendenza continuerà. La Carta dei Diritti fondamentali diventa legalmente vincolante, come i Trattati: e ricordo che l´Art.41 della Carta dice che avere una buona amministrazione è un diritto fondamentale di tutti i cittadini europei. Inoltre il Trattato mette tutti gli organi dell´Unione, uffici, agenzie, istituzioni, sotto il mio mandato, incluso il Consiglio europeo. E con l´abolizione dei "pilastri" - secondo pilastro sulla politica estera e terzo sulla sicurezza- tutto rientra nelle mie competenze. E´ plausibile pensare che più competenze implicherà più reclami, quindi maggiori possibilità per il Mediatore di servire i cittadini europei. Anche se le raccomandazioni del Mediatore non hanno valenza giuridica, circa il 70% dei suoi pareri vengono applicati. Come mai tanta obbedienza? L´ue ha un profilo giuridico molto forte. Ora sta cercando di rafforzare il suo profilo democratico. Questo significa che c´è grande rispetto, comprensione e applicazione delle regole e delle decisioni. Decisioni prese non per forza da un tribunale, ma che in generale rispondono alle regole del gioco. Il fatto di essere un´autorità non-giudiziaria, ma piuttosto un´alternativa alle Aule di tribunale, è per me una sfida più che una debolezza. Perché significa che i miei argomenti devono essere così validi e così convincenti, che per l´altro sarebbe difficile non accettare le mie raccomandazioni. Questo non significa che non ci siano disaccordi, frustrazioni, o che tutti accettino immediatamente quello che dico. Di solito ci vuole tempo, ma poi i risultati arrivano e sono di qualità. E credo che questo possa essere motivo di grande soddisfazione istituzionale per tutti noi. Nikiforos Diamandouros presenterà il rapporto annuale alla commissione Petizioni martedì 4 maggio a partire dalle 9.00. Potete seguirlo in diretta cliccando in basso.  
   
   
I SINDACI EUROPEI RAFFORZANO IL LORO IMPEGNO A FAVORE DELL´AMBIENTE  
 
Bruxelles, 4 maggio 2010 - Dal basso verso l’alto. Le città europee dimostrano ancora una volta di essere all’avanguardia della sostenibilità ambientale e di poter guidare la lotta ai cambiamenti climatici. La migliore dimostrazione di questo impegno si avrà il 4 maggio quando l’emiciclo del Parlamento europeo a Bruxelles ospiterà l’esercito dei sindaci più virtuosi d’Europa. I primi cittadini “più verdi” si riuniranno per la seconda edizione della cerimonia del Patto dei Sindaci. Come ormai da tradizione, l’iniziativa vedrà l’attiva partecipazione delle autorità locali, in rappresentanza di oltre 140 milioni di cittadini, riunite per dare il benvenuto ai nuovi membri e condividere le migliori pratiche e le soluzioni più efficaci ai problemi in materia di tutela ambientale. 500 città si impegnano a ridurre le emissioni di Co2 di più del 20%. L’italia, Paese che ha aderito all’iniziativa sin dalla sua nascita, sarà rappresentata da ben 450 sindaci provenienti da tutto il territorio nazionale. Un risultato formidabile, visto che il Paese si posiziona secondo per numero di comuni dopo la Spagna e saldamente in vantaggio rispetto agli altri Stati membri dell’Unione europea. Sottoscrivendo il Patto, i primi cittadini si impegnano a superare gli obiettivi dell’azione per il clima dell’Ue in termini di riduzione delle emissioni di Co2 attraverso una produzione e un utilizzo dell’energia più sostenibili e più efficienti. La cerimonia, che inizierà alle 14.00 e sarà preceduta da una conferenza stampa, annovera tra i suoi partecipanti Jerzy Buzek, Presidente del Parlamento europeo, José Manuel Barroso, Presidente della Commissione europea, Günther Oettinger, Commissario europeo per l’energia, José Luis Rodriguez Zapatero, Primo Ministro spagnolo e attuale Presidente di turno del Consiglio dell’Unione europea, Mercedes Bresso, Presidente del Comitato delle Regioni, Gianni Alemanno, Sindaco di Roma, e Sten Nordin, Sindaco di Stoccolma, Capitale verde europea 2010. Dalla prima cerimonia di sottoscrizione del Patto, avvenuta nel 2009, l’iniziativa si è andata rafforzando, tanto che attualmente le città firmatarie sono circa 1500 . Attraverso questo movimento, i governi locali producono soluzioni concrete per il pressante problema dei cambiamenti climatici, elaborando Piani d’azione individuali (Seap: Sustainable Energy Action Plans) che conducono a significativi investimenti a livello locale. Contesto - L’unione europea (Ue) è in prima linea nella lotta contro il cambiamento climatico globale, che considera una priorità assoluta. Gli ambiziosi obiettivi dell’Ue sono delineati nel pacchetto comunitario sul clima e sull’energia, che impegna gli Stati membri a tagliare le proprie emissioni di Co2 di almeno il 20% entro il 2020. I firmatari del Patto dei Sindaci contribuiscono a questi obiettivi politici attraverso un impegno formale in cui sia previsto il raggiungimento di tali obiettivi grazie all’attuazione di specifici Piani d’azione per l’energia sostenibile. Le autorità locali rivestono un ruolo fondamentale nella lotta al cambiamento climatico. Più della metà delle emissioni di gas a effetto serra viene infatti rilasciata dalle città. Inoltre, l’80% della popolazione vive e lavora nei centri abitati, dove viene consumato fino all’80% dell’energia. Essendo il livello amministrativo più vicino ai cittadini, le autorità locali si trovano nella posizione ideale per comprenderne i timori e agire. Inoltre, esse possono affrontare le sfide nella loro globalità, agevolando la sinergia fra interessi pubblici e privati e l’integrazione dell’energia sostenibile negli obiettivi di sviluppo locali, ad esempio tramite le fonti energetiche alternative, un uso più efficiente dell’energia o modifiche nei comportamenti. Le amministrazioni locali devono pertanto assumere un ruolo di punta nel processo di attuazione delle politiche in materia di energia sostenibile e ricevere sostegno in questo loro sforzo. Il Patto dei Sindaci è un’ambiziosa iniziativa della Commissione europea che permette alle città più all’avanguardia d’Europa di essere in primo piano nella lotta al cambiamento climatico tramite l’attuazione di politiche locali intelligenti in materia di energia sostenibile. Queste sono mirate a creare posti di lavoro stabili localmente, ad aumentare la qualità della vita dei cittadini e ad affrontare tematiche sociali fondamentali.  
   
   
FESTA DELL´EUROPA 2010. A BOLOGNA L´8 MAGGIO CI SARÀ BLUEUROPA, UNO SPAZIO DEDICATO AI CITTADINI PER INFORMARLI SULLE OPPORTUNITÀ PER IL LAVORO LA FORMAZIONE, LA RICERCA E L´INNOVAZIONE. QUIZ ON LINE E CONCORSO DI IDEE PER I GIOVANI TRA I 18 E 25 ANNI, IN PALIO UN VIAGGIO A BRUXELLES  
 
 Bologna, 4 maggio 2010 – Uno spazio dedicato ai cittadini per informarli sulle opportunità che l’Europa offre alla nostra regione per il lavoro, la formazione, la ricerca e l’innovazione: si chiama Blueuropa e sarà allestito in Piazza del Nettuno a Bologna sabato 8 maggio, in occasione della Festa dell’Europa 2010. La Regione Emilia-romagna, in collaborazione con la Provincia e il Comune di Bologna, ha previsto diverse iniziative in quella giornata. Alle ore 12 si parlerà di “Dove va l’Europa? Riflessioni sul processo di integrazione europea”, a cura di Lucia Serena Rossi direttore del Cirdce dell’Università di Bologna. Nel pomeriggio alle ore 16, Lorenza Badiello, responsabile dell’Ufficio di collegamento a Bruxelles della Regione Emilia-romagna incontrerà i ragazzi “Erasmus”, per scambiare esperienze e condividere idee e progetti. Alle ore 18, presso il Bar la Linea, Pier Virgilio Dastoli, consigliere della Commissione Europea e Luciana Castellina converseranno sul rapporto tra cultura e costruzione europea, a partire dal libro di Luciana Castellina “Eurollywood. Il difficile cammino della cultura nella costruzione europea”. Ai giovani tra i 18 e i 25 anni è rivolto il concorso “Idee per l’Europa”, realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Bologna e Aiccre Emilia-romagna. Possono partecipare i ragazzi residenti in Emilia-romagna ma anche i giovani stranieri impegnati in programmi di studio presso le università della nostra regione. La Regione chiede loro un contributo di idee, ponendogli due domande sulle esperienze di mobilità giovanile e sulle opportunità che scaturiscono da questi scambi. La commissione giudicatrice selezionerà per ogni domanda due contributi, ai quattro vincitori verrà offerto un viaggio di tre giorni presso l’Ufficio di collegamento della Regione Emilia-romagna di Bruxelles. Per partecipare occorre compilare la scheda di partecipazione e consegnarla l’8 maggio nello spazio Blueuropa o inviarla a blueuropa@regione.Emilia-romagna.it . Per maggiori informazioni e per scaricare la scheda di adesione: www.Spazioeuropa.it e http://assemblealegislativa.Regione.emilia-romagna.it/antennaed Ma non è l’unica iniziativa rivolta ai ragazzi. All’indirizzo http://fesr.Regione.emilia-romagna.it/ si potrà anche giocare on-line e scoprire l’Unione europea e le opportunità che grazie al Por Fesr 2007-2013 la Regione mette in campo in materia di ricerca, innovazione tecnologica, sviluppo sostenibile, riqualificazione del territorio e del patrimonio culturale. Bastano pochi click e si può vincere un biglietto Interrail per viaggiare con un amico in giro per l’Europa.  
   
   
SLOVENIA, RICAVI INDUSTRIALI IN CRESCITA  
 
Lubiana, 4 maggio 2010 - L´istituto di Statistica della Slovenia annuncia un incremento dei ricavi industriali del 6 per cento su base annua. Secondo l´Istituto, infatti, in Slovenia i ricavi industriali sarebbero cresciuti di 3 punti percentuali a febbraio rispetto al livello conseguito nel precedente mese di gennaio. Su base annua, invece, l´incremento dei ricavi dei settori industriali è corrisposto a un aumento di 6 punti percentuali.  
   
   
ITALIA-ALBANIA, SI RINNOVA COOPER. PER SVILUPPO  
 
Trieste, 4 maggio 2010 - Nel corso di un recente incontro tenutosi a Tirana tra il Premier albanese Berisha e il Ministro degli Esteri italiano Frattini, è stato firmato un Protocollo Bilaterale per la Cooperazione e lo Sviluppo per il periodo 2010-2012, firmato dal Ministro degli Esteri italiano e dal suo omologo albanese, Ilir Meta. Al termine dell´incontro il Premier albanese ha sottolineato gli eccellenti sviluppi delle relazioni tra i due Paesi in tutti i settori, esprimendo gratitudine per l´accordo da 50 milioni di euro che verranno erogati dall´Italia per favorire lo sviluppo dell´Albania, che si aggiungono ai contratti per 4 miliardi di euro firmati da investitori italiani nel Paese durante lo scorso anno in vari settori tra cui quello energetico, confermando l´Italia come il maggior partner nei mutamenti economici dell´Albania. I colloqui col Ministro Frattini hanno riguardato tra l´altro anche la possibile cooperazione nel settore dell´energia nucleare, un settore nel quale l´Albania è decisa a operare con profitto.  
   
   
"CRISI GRECA: RISCHIO CONTAGIO IN EUROPA?"  
 
Milano, 4 maggio 2010 - Il 10 maggio prossimo alle ore 18.30, l´Ispi ospiterà una Tavola Rotonda dal titolo: "Crisi greca: rischio contagio in Europa?" Il dibattito trarrà spunto anche dall´ultimo Quaderno Speciale di Limes su "L´euro senza Europa". L ´incontro, che si svolgerà a Palazzo Clerici (Via Clerici, 5 - Milano). Segreteria tel.: 02 86 93 053, e-mail: ispi.Eventi@ispionline.it  sito: www.Ispionline.it/    
   
   
REGIONI, INCONTRO POLVERINI-FORMIGONI  
 
Roma, 4 maggio 2010 - Il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ha incontrato ieri a Milano, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. Al centro del colloquio, che si è svolto in forma privata presso il Pirellone, temi prioritari a partire dalla crisi economica, il lavoro, la centralità della persona e della famiglia, la salute. Al termine dell’incontro, Polverini e Formigoni sono intervenuti in conferenza stampa annunciando l’avvio di un dialogo che possa contribuire al benessere dell´intero Paese, nel quadro di un federalismo solidale e a vantaggio dei cittadini e non degli apparati politici e burocratici. ´´Eredito una Regione con grandi criticità - ha detto Polverini - Mi sembra importante uno scambio di idee con chi governa una regione virtuosa´´. ´´Abbiamo verificato una perfetta sintonia sulla gerarchia degli obiettivi importanti – ha aggiunto Formigoni - abbiamo esaminato i rispettivi problemi e le prospettive, aprendo un canale di dialogo e di collaborazione´´. In materia di sanità, Polverini ha, inoltre, ribadito la volontà di realizzare un ‘modello Lazio’ in cui “alcuni strumenti della virtuosità lombarda possono essere presi a modello per la nostra riforma sanitaria. Come il sistema delle ispezioni e della sorveglianza”.  
   
   
IL MOLISE SI ALLINEA ALLE ALTRE REGIONI E DÀ FORZA ALLA SCELTA DEGLI ELETTORI AL CONSIGLIO REGIONALE, PASSA L´ELEZIONE DIRETTA DEL PRESIDENTE  
 
Campobasso, 4 maggio 2010 - "La scelta del Consiglio regionale di riconfermare nello Statuto l´elezione diretta del Presidente della Giunta e le responsabilità di governo già previste dalla norma transitoria della legge Costituzionale del 1999 rappresentano una volontà chiara di perseguire un´azione amministrativa veloce, moderna, incisiva e direttamente legata ad una proposta politica scelta dagli elettori". Lo ha detto il Presidente della Regione, Michele Iorio, intervenendo in Consiglio regionale in occasione dell´approvazione dell´articolato del nuovo Statuto regionale relativo all´elezione del Presidente della Giunta regionale e ai suoi poteri di governo e di rappresentanza. "Il Molise - ha detto ancora il Presidente - si uniforma ad una scelta operata in tutte le altre regioni d´Italia, e resiste a proposte assembleari certamente rispettabili, ma sicuramente non più in linea con i tempi. L´esperienza fino ad oggi maturata con l´attuale sistema evidenzia una positiva capacità decisionale ed una tempestiva risposta alle esigenze dei cittadini e di tutti gli altri livelli istituzionali che quotidianamente dialogano e si confrontano con la Regione. Sono, quindi, soddisfatto di questa scelta condivisa, vista la sua importanza, anche dal Pd".  
   
   
GIUNTA REGIONALE UMBRIA AL VIA I LAVORI; OGGI PRIMA SEDUTA DEL NUOVO ESECUTIVO  
 
Perugia, 4 maggio 2010 - Si è tenuta ieri pomeriggio, a Palazzo Donini, la prima seduta della Giunta regionale dell’Umbria, presenti tutti e sette gli assessori. Nell’introdurre la riunione la presidente della Regione, Catiuscia Marini, ha illustrato procedure, modalità e tempi che in base al Regolamento di Giunta regolano i lavori dell’esecutivo, sottolineando “la necessità di un lavoro collegiale e rigoroso, nel rispetto degli impegni assunti nei confronti dei cittadini umbri. Bisogna operare da subito – ha detto Marini – per mettere a punto il programma di governo che caratterizzerà l’attuale legislatura”. La presidente ha quindi invitato gli assessori ad attivare in tempi brevi ed in collaborazione con le strutture e direzioni regionali, le verifiche e gli approfondimenti necessari per ciascuna delle deleghe di competenza. La Giunta ha poi preso in esame i diversi provvedimenti presenti nell’ordine del giorno della seduta, tra questi atti di natura sanitaria, amministrativa ed in materia di protezione civile.  
   
   
PER LA TOSCANA NESSUNA CONSEGUENZA FINANZIARIA DALLA CRISI DELLA GRECIA NESSUN TITOLO GRECO NEL PORTAFOGLIO DELLA REGIONE  
 
Firenze, 4 maggio 2010 - La grave crisi che sta affrontando la Grecia non è destinata ad avere alcuna conseguenza sul bilancio e i conti della Toscana. Nel portafoglio della Regione non ci sono infatti titoli o obbligazioni greche. «Così un loro eventuale default e l´impossibilità di riscuotere quei titoli non avrebbe alcuna ripercussione sulle risorse a disposizione dell´ente –rassicura il neo assessore al bilancio e alle finanze, Riccardo Nencini - Le notizie uscite in questi giorni sui rischi che alcune Regioni, come la Lombardia, dovranno affrontare non riguardano in alcuni modo la Toscana». E il motivo è semplice. La Toscana, come tantissimi enti pubblici, ha nel proprio portafoglio derivati finanziari, acquistati non per finalità speculative ma, in modo oculato, per proteggersi da eccessivi rialzi dei tassi di interessi sui prestiti e mutui che accende. Ma mai la Regione Toscana ha fatto ricorso a quelle che in gergo gli operatori finanziari chiamano ´emissioni bullet´ o comunque a forme di finanziamento che prevedono fondi di accantonamento, i cosiddetti ´sinking fund´, che avrebbero potuto essere investiti anche in titoli esteri (e quindi, teoricamente, anche greci).  
   
   
GIORNATE DELLA COOPERAZIONE, ALLA REGIONE MOLISE LA MEDAGLIA DEL CAPO DELLO STATO L´AMBITO RICONOSCIMENTO PER I RISULTATI OTTENUTI IN TEMA DI SOLIDARIETÀ  
 
Roma, 4 maggio 2010 - Il Presidente della Regione Michele Iorio, intervenendo ieri in mattinata al workshop "La cooperazione internazionale allo sviluppo: l´esperienza del Molise", ha aperto ufficialmente i lavori delle "Giornate della Cooperazione internazionale allo Sviluppo della Regione Molise". Due giorni di incontri e di confronti con Istituzioni e mondo dell´associazionismo, sulla cooperazione internazionale, sulle progettualità in essere e quelle in via di realizzazione, voluti dal Presidente Iorio e realizzati dalla Struttura del Servizio Rapporti Istituzionali e Relazioni Economiche Estere, diretto da Alberta Di Lisio e dal Consigliere del Presidente della Regione per le Relazioni Internazionali, Francesco Cocco. "Vogliamo che questa iniziativa divenga - ha detto il Presidente Iorio- un appuntamento fisso sulla Cooperazione internazionale allo sviluppo. Un Forum annuale insomma, in cui si ritrovino tutti coloro che a livello nazionale ed internazionale fanno cooperazione". Le "Giornate della Cooperazione Internazionale allo Sviluppo della Regione Molise", per gli obiettivi e le strategiche che perseguono, hanno avuto, da parte del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, un premio di rappresentanza, la Medaglia presidenziale. "L´evento - si legge nella lettera di motivazione dell´assegnazione della Medaglia, inviata al Presidente Iorio- concorrerà a stimolare una qualificata riflessione sui risultati conseguiti dall´Amministrazione regionale nel campo della solidarietà internazionale, attraverso la realizzazione di efficaci progetti bilaterali volti a migliorare le condizioni di vita di alcune fra le popolazioni maggiormente afflitte da emergenze umanitarie e da situazioni di sofferenza". Il Presidente Iorio, dicendosi onorato per l´importante riconoscimento avuto da parte del Capo dello Stato per l´attività della Regione Molise in tema di cooperazione, ha evidenziato anche come le "Giornate della Cooperazione internazionale allo sviluppo", siano state patrocinate dal Ministero degli Esteri e dal Ministero dei Rapporti con le Regioni. "Questi prestigiosi patrocini - ha sottolineato - testimoniano come la Regione Molise abbia da sempre dimostrato, con fatti concreti, di avere la capacità e la volontà di lavorare in rete con altri livelli istituzionali in una logica strategica di unità di risorse e di intenti, per attuare progettualità efficaci e coerenti con le politiche estere portate avanti dal Governo nazionale". Iorio, infine, si è detto soddisfatto per l´importante possibilità, offerta dai vari workshop organizzati in questi due giorni di dibattito, di illustrare i tanti programmi e progetti portati avanti dal Molise in Albania, in Croazia e in altri Paesi dell´Adriatico e del Mediterraneo.  
   
   
FONDI POR FESR FVG: OLTRE 800 DOMANDE PER RICERCA E INNOVAZIONE  
 
Trieste, 4 maggio 2010 - Un risultato al di là delle attese, e senza precedenti. Così il vicepresidente della Regione Luca Ciriani ha commentato il numero record di domande presentate dalle aziende del Friuli Venezia Giulia per ottenere i finanziamenti Por Fesr su Ricerca, Innovazione e Industrializzazione. Sono infatti 811 le domande acquisite dal Sistema Informativo della Regione entro lo scorso 30 aprile, termine ultimo di presentazione (le domande in forma cartacea, già spedite entro lo stesso termine, dovranno pervenire entro il 15 maggio, quando il computo sarà quindi definitivo): oltre 800 aziende di tutti i settori economici, e in particolare 535 domande relative al settore industriale, 8 per il settore turistico, 150 domande per l´Artigianato e 116 per quello del Commercio mostrano una crescita esponenziale delle domande di contributo rivolte all´Amministrazione regionale. "Reputo questo risultato molto importante - ha commentato ancora il vicepresidente -; al di là del lavoro di promozione svolto, è evidente che le aziende e gli imprenditori di questa regione hanno capito l´importanza di investire in Ricerca e Sviluppo, e si sono impegnati nella progettualità".  
   
   
BASILICATA: LA GIUNTA NOMINA I DIRIGENTI GENERALI DEI DIPARTIMENTI - RICONFERMATO NARDOZZA ALLA PRESIDENZA. NELLA SQUADRA TRE UOMINI E TRE DONNE  
 
Potenza, 4 maggio 2010 - La Giunta regionale ha nominato ieri i dirigenti generali dei Dipartimenti. Oltre al riconfermato Direttore generale della Presidenza, si tratta di tre donne e tre uomini in linea con quanto avvenuto per la formazione della Giunta Regionale. Si tratta di Angelo Nardozza (Dipartimento Presidenza della Giunta), Maria Carmela Santoro (Dipartimento Agricoltura, Sviluppo rurale, Economia montana), Liliana Santoro (Dipartimento Formazione, Lavoro, Cultura e Sport), Pietro Quinto (Sicurezza e Solidarietà sociale, Servizi alla Persona e alla Comunità), Viviana Cappiello (Infrastrutture, Opere pubbliche e Mobilità), Donato Viggiano (Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità) e Michele Vita (Attività produttive, Politiche dell’Impresa, Innovazione tecnologica). Chi sono i nuovi vertici dell´amministrazione regionale : Presidenza Della Giunta - Angelo Nardozza, nato il 29 giugno 1965. Laureato in Economia e Commercio. Professionista di provata esperienza in materia di direzione e pianificazione economico-finanziaria e aziendale, esperto revisore dei conti, ha guidato la Task Force regionale per l’occupazione. E’ dirigente generale del Dipartimento Presidenza della Giunta già dalla scorsa legislatura. Agricoltura, Sviluppo Rurale, Economia Montana - Maria Carmela Santoro, nata il 9 novembre 1957. Avvocato cassazionista, dirigente della Regione da venti anni, ha ricoperto incarichi di vertice presso la Regione Basilicata, in particolare presso l’Ufficio Risorse Umane e presso l’Ufficio Legale. Vincitrice del concorso per la cattedra di diritto, già direttore dell’Apt Basilicata, fino ad oggi è stata segretario generale della Giunta regionale. Ambiente, Territorio, Politiche Della Sostenibilita - Donato Viggiano, nato il 14 novembre 1957. Laureato in Chimica Industriale. Ha rivestito l’incarico di responsabile dell’unità di ricerca dell’Enea di Rotondella fino al 1999, per poi diventare Direttore dello stesso Centro fino ad oggi. E’ docente di Energetica Applicata presso la facoltà di Ingegneria dell’Università della Basilicata. Attivita’ Produttive, Politiche Dell’impresa, Innovazione Tecnologica - Michele Vita, nato il 13 novembre 1952. Ingegnere civile, esperto di progettazione idrogeologica, si è occupato di problematiche relative alle valutazioni di impatto ambientale, al monitoraggio ambientale e ai sistemi informativi territoriali. Già dirigente generale del Dipartimento Sicurezza sociale e Ambiente nonché del Dipartimento Attività produttive della Regione Basilicata. Fino ad oggi è stato segretario generale dell’Autorità di Bacino della Basilicata. Formazione, Lavoro, Cultura E Sport - Liliana Santoro, nata il 9 giugno 1959. Laureata in Scienze Geologiche. Dirigente interna della Regione Basilicata, ha diretto diversi uffici presso il Dipartimento Ambiente, occupandosi di progettazione di Parchi, cave e gestione dell’Acqua. Ha guidato l’Ufficio Turismo del Dipartimento Attività Produttive e, presso il Dipartimento Presidenza della Giunta, gli Uffici Controllo Finanziario e Organizzazione, Amministrazione e Gestione delle Risorse Umane. Fino ad oggi è stata Autorità di Gestione del Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013. Infrastrutture, Opere Pubbliche E Mobilita’ - Viviana Cappiello, nata il 23 agosto 1951. Architetto, ha svolto diversi ruoli dirigenziali alla Provincia di Potenza e alla Regione Basilicata, occupandosi di energia, urbanistica e progettazione del territorio. Fino ad oggi è stata dirigente generale del Dipartimento Ambiente. Salute, Sicurezza E Solidarieta’ Sociale, Servizi Alla Persona E Alla Collettivita’ - Pietro Quinto, nato l’8 agosto 1962. Laureato in Giurisprudenza. Esperto del settore della gestione della sanità in Basilicata, è stato direttore amministrativo, poi direttore generale e, in seguito, commissario dell’Asl di Montalbano Jonico. Fino ad oggi è statodirigente generale del Dipartimento Agricoltura.  
   
   
"UN IMPEGNO PER IL LAVORO": CORSIVO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA, VASCO ERRANI, PUBBLICATO SUL SITO WEB PRESIDENTERRANI.IT  
 
Bologna, 4 maggio 2010 - "Un impegno per il lavoro" è il titolo del corsivo che il presidente della Regione Emilia-romagna, Vasco Errani, ha pubblicato ieri sul proprio sito Internet ( www.Presidenterrani.it/ ). Di seguito il testo del corsivo. "E’ un Primo maggio denso di problemi, quello che festeggiamo quest’anno, per il mondo del lavoro e per le famiglie italiane. I dati più recenti dell’Istat confermano quanto da tempo andiamo denunciando: la crisi colpisce più di quanto si voglia ammettere e il 2010 sarà difficile per tutti. Non importa che le cifre più recenti sul lavoro dicano che l’Emilia-romagna mantiene un proprio differenziale positivo rispetto ad altre regioni d’Italia. Qui, affermano i rapporti, ci sono ancora una volta i tassi di inattività più bassi e di occupazione più elevati, compresa quella femminile. Ma la crisi colpisce pesantemente anche in questa regione, dove abbiamo un’economia con una forte propensione all’export. Per questo noi, non da oggi, non intendiamo sottovalutarne gli effetti e abbiamo deciso di affrontarla con una strategia adeguata come quella espressa dal nostro “Patto per attraversare la crisi”, mettendo al centro prima di ogni cosa il lavoro e la tenuta delle imprese, investendo sulla buona occupazione sopratutto per i giovani e le donne, puntando sul rafforzamento degli ammortizzatori sociali, sul credito alle piccole imprese, all’artigianato e alla cooperazione, in tutti i settori. E così continueremo a fare in questo 2010 che si prospetta ancora molto difficile, prima di tutto dal punto di vista sociale. Nello stesso tempo dobbiamo continuare a lavorare sullo sviluppo di una rete di ricerca, di innovazione e di internazionalizzazione per costruire una nuova economia, filiere produttive compatibili con l’ambiente che diano un futuro ai giovani. E’ questa la nostra sfida. Ma ora, ciò di cui c’è bisogno è un salto di qualità anche nelle politiche nazionali, per portare il Paese nella nuova competizione globale. Occorrono da questo punto di vista scelte chiare, a partire da una riforma vera sugli ammortizzatori sociali, dal contrasto alla precarietà e da politiche di sostegno all’innovazione e alla ricerca, per le imprese, per costruire un nuovo modello di sviluppo. Un buon Primo maggio dunque, che sia anche di solidarietà in particolare al fianco dei cassintegrati e precari emiliano-romagnoli ma anche di quanti, in ogni luogo, lottano perché venga rispettato il diritto fondamentale a un lavoro da poter svolgere con dignità e nelle migliori condizioni di sicurezza e legalità, nella garanzia di un contrasto, anche nella nostra regione, di qualsiasi tentativo di infiltrazione criminale”.  
   
   
FINANZE: CHIODI, ENTRO 2012 RISORSE PER RIPARTENZA ECONOMICA ENTRO FINE ANNO DEBITO REGIONE ABRUZZO SOTTO I 3,5 MILIARDI DI EURO  
 
 Pescara, 4 maggio 2010 - "Abbiamo già alle spalle due Finanziarie durissime, da lacrime e sangue, ed entro la fine dell´anno, l´indebitamento della Regione Abruzzo, strettamente legato al fattore sanità, calerà ancora sensibilmente arrivando a circa 3 miliardi 250 milioni di euro. Già dal 2012, contiamo di avere risorse per cominciare a liberare ulteriori potenzialità". E´ la fotografia scattata, ieri pomeriggio, a Pesara, dal presidente della regione, Gianni Chiodi, nel corso di una tavola rotonda organizzata dalla Biis, Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo, che si è tenuta a Pescara nell´aula consiliare del Comune. "L´abruzzo per lungo tempo è stato un vero e proprio paradiso fiscale - ha affermato Chiodi - basti pensare che, per ben dieci anni, le imprese che si sono insediate nel nostro territorio hanno beneficiato dell´esenzione dall´Irpeg e dall´Ilor e questo ha, senza dubbio, rappresentato un fattore fortissimo di attrazione di investimenti. Ieri - ha detto Chiodi - i tempi sono completamente cambiati e, oltre a dover fare i conti con il fortissimo indedebitamento che, nel 2007, aveva raggiunto i 4 miliardi e mezzo di euro, erodendo notevolmente le possibilità per il bilancio regionale di sostenere le attività economiche, scontiamo anche un considerevole gap infrastrutturale, fatta eccezione per la mobilità viaria che è di buon livello, un defict competitivo del sistema industriale ed un consistente divario fiscale rispetto alle altre Regioni italiane". Nonostante fosse diventata la prima regione del sud secondo tutti gli indicatori economici, per il presidente Chiodi "l´Abruzzo non è mai riuscito a colmare del tutto lo storico gap infrustrtturale che lo faceva distanziare dalle regioni del centro nord benchè avesse potuto contare sui fondi europei derivanti dall´Obiettivo 1 e sulle risorse della Cassa per il Mezzogiorno". Lo scenario attuale vede una tassazione ben più elevata che altrove che va ad aggiungersi alla crisi finanziaria già da tempo in atto in Abruzzo, a quella economica di livello internazionale, la più grave dal 1929 secondo il presidente della Regione, oltre al dramma del terrmoto che ha di fatto bloccato per un anno l´economia di un vasto territorio. "E´ forse il momento più difficile per la storia dell´Abruzzo - ha affermato il presidente Chiodi - ma abbiamo già creato le premesse per una risposta efficace con la firma, con il Governo nazionale, dell´Accordo integrativo quadro per le Infrastrutture e con il Masterplan relativo al sistema ecnomico. Inoltre, - ha aggiunto Chiodi - i fondi Fas, Fesr ed Fse sono risorse reali e non fittizie che si avvicinano ai due miliardi di euro e che saranno destinati allo sviluppo. Riguarderanno, tra i vari settori, ricerca, competitività, internazionalizzazione, trasferimento tecnologico e sviluppo di fonti rinnovabili. La sfida vera, oltre a spenderli, sarà soprattutto quella di spenderli bene ma questo dipenderà in gran parte dalla qualità delle proposte che arriveranno dal mondo dell´impresa".  
   
   
BOLZANO: DELEGAZIONE POLACCA IN VISITA IN ALTO ADIGE: COOPERAZIONE IN TURISMO, UE, ECONOMIA  
 
Bolzano, 4 maggio 2010 - Una delegazione del Voivodato di Podlaskie, nella Polonia orientale, ha fatto visita il 29 aprile a Bolzano al presidente della Provincia Luis Durnwalder. Al centro dell´incontro la prosecuzione della cooperazione con l´Alto Adige in materia di turismo, in particolare quello invernale, scambi tra giovani e nell´economia. In oltre dieci anni la collaborazione tra l´Alto Adige e il Voivodato di Podlaskie, nel nordest della Polonia, ha portato a esperienze positive nei settori culturale, turistico ed economico: è quanto hanno constatato oggi a Palazzo Widmann il presidente della Provincia Luis Durnwalder e la delegazione della Regione polacca, nella quale è presente una forte minoranza di lingua tedesca. "La cooperazione tra Alto Adige e Podlaskie ha prodotto risultati concreti - sottolinea Durnwalder - a cominciare dalla ricerca di lavoratori stagionali e dalle iniziative a favore dei giovani, fino ai contatti a Bruxelles, per utilizzare al meglio le opportunità offerte dai programmi Ue." La Provincia di Bolzano vanta una lunga esperienza in materia di fondi strutturali e assicura anche in futuro consulenza per progetti di cooperazione volti a sostenere i passi della regione nell’Ue e la sua collaborazione transfrontaliera con Bielorussia, Lituania e l’enclave di Kaliningrad. Un importante intervento ha riguardato il nuovo comprensorio sciistico, il primo nella disagiata regione del nordest polacco: "La struttura è stata realizzata grazie alla tecnologia altoatesina - ricorda Durnwalder - e ha contribuito alla promozione dell’intera area. Il nostro knowhow e la nostra esperienza nel campo del marketing turistico sono richiesti." Gli ospiti polacchi parteciperanno alla Fiera del tempo libero e hanno in programma una serie di visite a strutture turistiche, ricettive, culturali e di ricerca in Alto Adige.  
   
   
PARMA: POLESINE E ZIBELLO, PROVE DI FUSIONE PRESENTATO IN PROVINCIA IL PERCORSO. AFFIDATO ALL’UNIVERSITÀ LO STUDIO DI FATTIBILITÀ. È IL PRIMO PROGETTO DEL GENERE IN EMILIA ROMAGNA, TRA I POCHI IN ITALIA  
 
 Parma, 4 maggio 2010 – Un percorso naturale, una scelta ampiamente discussa e condivisa. Sono decisi i sindaci Manuela Amadei e Andrea Censi, uniti nell’idea che Zibello e Polesine Parmense potrebbero diventare un unico comune con benefici per i servizi e perle tasche dei contribuenti. Una fusione le cui caratteristiche saranno decise con uno studio di fattibilità affidato al Dipartimento di Economia dell’Università di Parma. Questo percorso innovativo, il primo in l’Emilia Romagna e fra i pochi (solo 5 per il momento) in Italia, è stato presentato oggi in Provincia dai due primi cittadini. Con loro il presidente Vincenzo Bernazzoli, i consiglieri regionali Roberto Corradi e Luigi Giuseppe Villani, il prorettore Guido Cristini. Le ragioni che hanno spinto i due sindaci su questa strada sono presto dette. Protagonisti dell’“Unione Civica Terre del Po”, che gestisce dal 2002 con successo in forma associata diversi servizi e funzioni, i due comuni si sono trovati ad affrontare un tema posto dalla recente normativa regionale. Questa richiede che le Unioni, per poter continuare a beneficiare dei finanziamenti regionali, siano composte da almeno quattro Comuni, o da almeno tre con popolazione complessiva non inferiore a 15mila abitanti: una strada non percorribile per l’Unione civica terre del Po, perché i Comuni limitrofi della provincia di Parma fanno già parte di altre Unioni e perché la gestione associata di servizi con Comuni di altre province si rivela poco efficiente, per la non omogeneità di piani e programmi territoriali. Da qui l’ipotesi della fusione di Polesine e Zibello, scelta che garantirebbe i necessari finanziamenti regionali utili per il mantenimento della quantità e qualità dei servizi attualmente garantiti. “ Il percorso che viene portato avanti dai due sindaci è un esempio di grande intelligenza – ha detto Bernazzoli – E’ positivo che casi di innovazione come questo vengano generati dal basso e in particolare da due comuni che come Provincia abbiamo sostenuto in modo che non fossero marginali allo sviluppo del territorio”. “ Siamo i primi in Regione a compiere questo passo e abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti – ha sottolineato Amadei – Nell’interesse della cittadinanza, e sulla base di una ricerca dei benefici intraprendiamo un percorso lungo, al termine del quale sarà la volontà popolare a decidere”. “ E’ una proposta che ha una forte vocazione istituzionale, ampiamente discussa e condivisa, votata all’unanimità dai due Consigli comunali. Siamo consapevoli del fatto che oggi vinciamo i dubbi e le resistenze reciproche, nel nome del costante benessere che vogliamo garantire ai nostri cittadini – ha spiegato Censi. “L’università con il Dipartimento di Economia ha le competenze per poter supportare questo progetto e compiere una valutazione di merito sia sugli aspetti finanziari che di marketing – ha detto Cristini commentando la positività di muoversi sulla base di uno studio “ questo Paese può fare molto se dietro a un progetto c’è uno studio o un indirizzo che ne attesti la fattibilità”. Condivisione e appoggio è arrivata anche da parte dei Consiglieri regionali intervenuti all’incontro. “Ci fa piacere che il primo esperimento di fusione in Emilia Romagna parta da Parma, un laboratorio che opererà sulla base di risultati scientifici. E ci fa altrettanto piacere che i comuni abbiano trovato il modo di superare il campanilismo in questi casi dannoso – ha osservato Corradi. “ Esprimo un plauso ai due sindaci e ai Consigli comunali per aver scelto programmi che possono unire, un percorso democratico dal quale ricaveranno risorse fresche per la loro attività – ha detto Villani - C’è anche la soddisfazione di aver contribuito ad approvare la legge regionale che lo ha reso possibile, un nuovo strumento all’interno del quale sono previste appunto le fusioni” La normativa regionale e statale prevede in caso di fusioni di comuni l’erogazione di incentivi finanziari quali contributi economici ordinari e straordinari e premialità in modo continuativo (15 anni i contributi regionali e 10 anni i contributi statali): finanziamenti che consentirebbero al nuovo ente di garantire e incrementare un’ampia serie di servizi a favore della collettività. Il 15 maggio partirà la richiesta dei due Comuni alla Regione per accedere al finanziamento per la realizzazione dello studio che dovrà puntare a quattro macro-obiettivi: l’individuazione e la quantificazione dei benefici, delle economie e delle razionalizzazioni potenzialmente ottenibili attraverso la costituzione di un unico ente locale; il delineamento del percorso politico-amministrativo per l’eventuale modifica della circoscrizione territoriale mediante fusione dei due Comuni; l’evidenziazione delle criticità che potranno emergere, sia nella fase preliminare del percorso sia nell’avvio della gestione del Comune unificato; le prospettive in termini di possibilità di innovazione e sviluppo dei servizi offerti, anche tenuto conto delle forme di incentivazione previste per questo tipo di riorganizzazione sovracomunale. L’iter ( per il quale si prevedono circa due anni) si concluderà con un referendum consultivo indetto dalla Regione e volto a verificare l’orientamento della popolazione: un passaggio fondamentale a seguito del quale le due Amministrazioni comunali decideranno se proseguire o meno nel progetto.  
   
   
IL SERVIZIO STATISTICA FA IL PUNTO SULLA RICERCA IN TRENTINO NELL´ULTIMO NUMERO DI "COMUNICAZIONI" I DATI RELATIVI AGLI ANNI DAL 2000 AL 2007  
 
Trento, 4 maggio 2010 - A metà strada tra l´Italia e l´Europa: è qui che si colloca il Trentino della ricerca secondo l´ultimo numero di "Comunicazioni", la collana del Servizio Statistica della Provincia autonoma di Trento intitolato "La ricerca in Trentino, anni 200-2007" che pubblica i dati di un´indagine sull´attività R&s nelle imprese, nelle istituzioni private non profit e nelle istituzioni pubbliche. I dati del 2007 evidenziano una sostanziale stabilità della spesa complessiva in provincia di Trento (la variazione rispetto al 2006 è pari al 2,6% a prezzi correnti e allo 0,2% a prezzi costanti 2000), come effetto di una lieve riduzione della spesa pubblica (-0,4% a prezzi correnti) e di una crescita di quella privata (23,5% a prezzi correnti). A livello nazionale la crescita nominale è stata dell’8,3% (pari ad un 5,8% a prezzi costanti 2000). In Trentino, pur registrandosi andamenti differenziati tra settori istituzionali, le quote di partecipazione alla spesa complessiva sostanzialmente non cambiano, confermando la forte presenza della ricerca a carattere pubblico (68,3% della spesa complessiva) a fronte di un contributo privato (31,7%) che, pur recuperando rispetto al passato, si mantiene lontano dall’obiettivo di Lisbona (2/3 della spesa in R&s del settore privato). Nel 2007 si riduce, anche se di poco, l’incidenza della spesa per R&s sul Pil che si attesta all’1,16%, in linea con i livelli del Nord-est (1,15%) e dell’Italia (1,18%) e superiore al dato della provincia di Bolzano, pari allo 0,55%, dove, però, è il settore privato a finanziare per l’87% gli investimenti in ricerca. Rimane, quindi, consistente la distanza sia dagli obiettivi di Lisbona sia dal resto d’Europa, dove, nel 2007, il rapporto spesa in R&s su Pil si avvicina al 2,0%. In Trentino, nel 2007, a fronte della stazionarietà della spesa si registra un aumento dell’occupazione dedicata alla ricerca del 18,3%, molto superiore alla media nazionale (8,5%). La variazione interessa, in maniera diversa, tutti i settori: cresce, infatti, la consistenza del personale addetto alla ricerca sia nelle istituzioni pubbliche e nell’Università, sia nel settore privato. L’europa, ma anche l’Italia, ormai da alcuni anni riconoscono l’importanza di una partecipazione anche delle regioni alle politiche per la ricerca e l’innovazione; questo ha portato le regioni ad attrezzarsi per poter affrontare al meglio il nuovo ruolo di attori qualificati della politica dello sviluppo locale. Il Trentino ha affrontato questa nuova competenza puntando sullo sviluppo di un sistema locale della ricerca, come previsto nel Programma di Sviluppo Provinciale (Psp) della precedente legislatura e confermato nelle sue linee strategiche anche nel Psp appena approvato. L’intervento provinciale affianca ai finanziamenti all’attività di ricerca nei diversi settori istituzionali (istituzioni pubbliche, istituzioni private non profit, università ed imprese) gli investimenti in centri per la ricerca e “luoghi di aggregazione delle eccellenze”. Gli investimenti previsti nel bilancio della Provincia 2008, in termini di incidenza sul Pil, dopo gli eccezionali andamenti del 2006-2007, primi anni di avvio della riforma iniziata con la L.p. 14/2005, segnano un aumento del 5,4%. Gli indicatori sugli investimenti previsti nel bilancio per il bilancio 2008 indicano il Trentino in una posizione intermedia tra quella italiana ed europea. Www.statistica.provincia.tn.it  
   
   
IMMIGRAZIONE. ZAIA: DALLA ROMANIA UNA LEZIONE ALLA SINISTRA ITALIANA  
 
Venezia, 4 maggio 2010 - “Non posso che leggere con favore le parole del rappresentante della minoranza rom nel Parlamento romeno che confermano ciò che la Lega dice da sempre: non tutta l’immigrazione è uguale. E quanti arrivano nel nostro Paese per delinquere penalizzano chi invece sul nostro territorio lavora e si integra rispettando le nostre leggi e la nostra cultura”. Così il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha commentato il 30 aprile le dichiarazioni del deputato romeno Nicolae Paun, secondo il quale “la migrazione dei rom nella Ue ha leso l’immagine della Romania in Europa”. “Le parole di Paun – continua Zaia - sono una pietra tombale sulla visione irenica di certa sinistra italiana, secondo la quale immigrazione equivale a clandestinità e bontà d’intenti. Una visione che ignora le lezioni impartiteci dalla Storia, recente e passata, quando anche noi siamo stati emigranti. E che ci vorrebbe tutti supini, a subire l’immigrazione, piuttosto che governarla, a beneficio dei cittadini italiani e degli immigrati regolari. ‘L’intolleranza e l’ingiustizia proliferano laddove mancano ordine e sicurezza’. Non lo dice Luca Zaia; lo affermava François Mitterand nell’81. Perché alla sinistra non piacciono quelli di sinistra?”.  
   
   
SICUREZZA SUL LAVORO, PUBBLICATE LE LINEE GUIDA DELLA REGIONE MOLISE  
 
Campobasso, 4 maggio 2010 - L´assessore regionale al Lavoro, Angiolina Fusco Perrella, comunica che sul Bollettino Ufficiale della Regione Molise n. 11, del 13 aprile 2010, è stato pubblicato il documento contenente "Linee Guida per il programma di interventi della Regione Molise 2009-2010 nel campo della sicurezza sui luoghi di lavoro e la salute dei lavoratori", approvato dalla Giunta Regionale con deliberazione n. 151, del 15 marzo 2010. "L´obiettivo - dichiara l´Assessore Fusco - è sollecitare in modo diretto il senso di responsabilità dei datori di lavoro e degli stessi lavoratori, affinché continui l´impegno nella prevenzione e rimanga alta la guardia rispetto ai rischi sui luoghi di lavoro. L´assunzione di responsabilità passa, soprattutto, attraverso la promozione e la realizzazione di attività formative che coinvolgano il più alto numero possibile di soggetti". Si rende noto, altresì, che il documento è stato pubblicato sul sito della Regione Molise all´indirizzo: www.Dg3molise.it.  
   
   
DISAGI DEI COMUNI E POSSIBILI SOLUZIONI, ORA DA TREMONTI E DA ZAIA  
 
Rubano, 4 maggio 2010 - Da Tremonti e da Zaia. Anciveneto porterà i problemi dei Comuni e le proposte concrete per risolverli direttamente al Ministro dell´Economia e al neogovernatore della Regione Veneto. Il primo incontro è previsto per il 5 maggio a Roma, assieme agli altri componenti dell´Anci nazionale; si cercano prospettive per un´inversione di rotta, visto che le municipalità italiane avanzano dallo Stato 350 milioni di Ici e 300 milioni per le politiche sociali. Il secondo impegno con Luca Zaia verrà definito a brevissimo; si parlerà faccia a faccia di federalismo e di Patto di stabilità regionale.