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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 13 Maggio 2010
LEGNO COMMERCIATO ILLEGALMENTE, L´UE CHIUDA IL MERCATO  
 
Una richiesta chiara arriva dalla commissione Ambiente del Parlamento: l´Ue dica stop senza equivoci al commercio di legno di provenienza illegale, che depreda le foreste tropicali con effetti disastrosi sulla biodiversità e il cambiamento climatico. Si calcola che il 20-40% della produzione mondiale di legno viene da disboscamenti illegali. I deputati sono delusi dalla posizione dei governi Ue, ritenuta troppo timida, e chiedono una legge simile a quella adottata negli Usa. Scontro con i governi Ue La plenaria del Parlamento aveva già adottato una posizione chiara a favore del divieto del commercio di legna proveniente dalle foreste tropicali in aprile dell´anno scorso. A marzo di quest´anno i Governi Ue hanno provato a diluirla, votando una direttiva che non proibisce la commercializzazione di legna tagliata illegalmente, non specifica le sanzioni, non prevede alcuna conseguenza penale per le violazioni gravi, e non rafforza nemmeno gli organi di controllo, svuotando così di contenuto l´insieme delle misure. Ma il Parlamento non ci sta, e settimana scorsa la commissione Ambiente ha ribadito la sua posizione, approvando praticamente gli stessi emendamenti già passati ad aprile. "Un sostegno forte, che arriva da tutti i gruppi dello spettro parlamentare, su questioni chiave, come l´adozione di un esplicito divieto di mettere sul mercato europeo legna tagliata illegalmente, l´estensione dei requisiti di tracciabilità lungo tutta la catena produttiva, e la definizione di standard minimi di sanzioni, anche penali, a livello europeo", spiega Caroline Lucas all´indomani del voto in seconda lettura della commissione Ambiente. La deputata britannica, relatrice della prima e della seconda lettura, dovrà lasciare a breve la poltrona a Bruxelles perché è la prima Verde eletta a Westminister nella storia del Regno Unito. La relazione sul commercio di legno illegale, però, resterà in buone mani, perché gode del appoggio di tutti i gruppi parlamentari. Ora i parlamentari stanno negoziando con i rappresentanti del Consiglio, sperando di arrivare a una soluzione comune prima della la plenaria di luglio. Deforestazione, un fenomeno dalle conseguenze gravissime - Il legno tropicale è molto apprezzato per le sue qualità estetiche, la resistenza e il prezzo: per questo è vastamente utilizzato per mobili da giardino, complementi da bagno, infissi delle finestre, parquet, soffitti, armadi eccetera. Il problema è che una gran parte del legno impiegato dall´industria non viene da piantagioni o foreste gestite in maniera sostenibile, ma dalle foreste naturali che, una volta disboscate, sono perse per sempre. La loro protezione è fondamentale per la lotta al cambiamento climatico. Si calcola, infatti, che la deforestazione è responsabile di quasi il 20% delle emissioni di Co2 nell´atmosfera, e procede a un ritmo inquietante: si parla di una superficie di alberi abbattuti pari a quasi la metà dell´Italia ogni anno. In moltissime regioni del mondo, gli alberi sono tagliati indistintamente in modo legale e illegale, e per il consumatore è praticamente impossibile distinguere e acquistare consapevolmente: solo una minima parte del legno sul mercato ha un´etichettatura d´origine. Per questo il Parlamento fa della tracciabilità un punto chiave della sua battaglia. I disboscamenti illegali che, si calcola, forniscono dal 20 al 40% della produzione industriale di legno, hanno anche l´effetto collaterale di abbassare i prezzi del legname, evadere le tasse e privare di risorse essenziali le popolazioni che dipendono dalla foresta per la loro sussistenza. "Per anni l´Ue ha predicato contro il legno di origine illegale, fra le cause principali della deforestazioni nel mondo, ma poi ipocritamente ha continuato a offrire uno dei maggiori mercati per la vendita dei prodotti così ricavati, facendone pagare il prezzo alla biodiversità e alle popolazioni che dipendono dalle foreste", ha denunciato la Lucas.  
   
   
FERRARA: QUOTE LATTE CAMPAGNA 2009-2010: DICHIARAZIONI DI FINE PERIODO VENDITE DIRETTE ENTRO IL 14 MAGGIO VANNO FATTE LE DICHIARAZIONI DI VENDITA DIRETTA  
 
 È in scadenza la presentazione da parte dei produttori di latte della dichiarazione di vendita diretta, da effettuarsi entro e non oltre il 14 maggio. Le modalità previste sono due. La prima consiste nella presentazione cartacea della dichiarazione annuale, attraverso la stampa della modulistica provvista del codice a barre nominale dell´azienda agricola che effettua vendite dirette, disponibile presso l´ufficio O.c.m. (Organizzazione Comune del Mercato) e Produzioni zootecniche della Provincia, oppure è possibile presentare per via telematica la dichiarazione annuale, ricorrendo al servizio Web messo a disposizione dai Caa (Centri Assistenza Agricoltura). I produttori che scelgono la presentazione cartacea della dichiarazione annuale devono trasmetterla debitamente compilata e firmata sia alla Provincia di Ferrara (Ufficio O.c.m. E Produzioni Zootecniche in Via Bologna 534 - 44124 - Ferrara), sia all´Agea (ufficio monocratico Quote latte, in via Palestro 81 - 00185 Roma). La documentazione potrà essere recapitata a mano oppure spedita per posta raccomandata (in questo caso farà fede la data del timbro postale).I produttori che scelgono, invece, la presentazione della dichiarazione annuale per via telematica, dovranno inviarla ad Agea attraverso il Caa cui hanno conferito mandato. La copia cartacea della dichiarazione, debitamente compilata e firmata, dovrà essere conservata presso lo stesso Centro Assistenza.  
   
   
DALLA SARDEGNA IL PRIMO PROGETTO NEL MEDITERRANEO DI RIPOPOLAMENTO DELL´ARAGOSTA ROSSA  
 
 Con la firma del decreto di individuazione delle aree di tutela biologica, è partito ieri in Sardegna il piano di ripopolamento dell’aragosta rossa. Si tratta del primo progetto del genere in Italia e nel Mediterraneo. Gli assessori regionali dell’Agricoltura e dell’Ambiente, Andrea Prato e Giuliano Uras, hanno presentato il programma, portato avanti con la direzione scientifica del dipartimento di Biologia animale dell’Università di Cagliari, che ha l’obiettivo di salvaguardare una delle risorse ittiche più pregiate del mare dell’Isola e nello stesso tempo consentire ai pescatori di crearsi nuove occasioni economiche. Saranno infatti loro a contribuire al ripopolamento nelle 5 aree marine (con 14 sotto-zone) individuate per il ripopolamento della specie, zone nelle quali saranno ospitati gli esemplari sottotaglia (lunghezza del carapace al di sotto dei 9 centimetri). Alla presentazione erano presenti Angelo Cau, direttore del dipartimento di Biologia animale, e Alessio Satta della Conservatoria delle Coste. "Il progetto - spiega l’assessore Prato - intende far convergere due esigenze solo apparentemente contrastanti: quelle del mare e quelle dei pescatori. Vogliamo contribuire a ripopolare il nostro mare, sempre più povero e malato, non solo con l’aragosta ma di riflesso con tutte le specie ittiche non antagoniste, innescando un circolo virtuoso. Solo così i nostri pescatori potranno avere assicurato il loro futuro economico e solo così potremo contare in un mare di nuovo pieno di vita". Soddisfatto anche l’assessore Uras: "Questo è un progetto per molti versi rivoluzionario e che darà nuove prospettive ai pescatori e al nostro mare. Senza un mare sano e vivo, senza una risorsa rinnovabile non ci può essere la pesca. Questo gli operatori ittici l’hanno capito e saranno loro i protagonisti del ripopolamento dell’aragosta". Le aree di tutela sono state scelte dopo aver consultato le varie marinerie della Sardegna. Tutti gli esemplari pescati saranno poi marchiati e conferiti all’interno delle zone di tutela biologica, dove rimarranno per 30 mesi, durata del progetto sperimentale. Subito dopo, e una volta raggiunte le dimensioni ammesse dalle norme comunitarie, potranno essere ripescati. Il numero di aragoste immesse varierà da 1.410 nell’area più piccola a 11.770 in quella più vasta e verrà raggiunta una densità pari a 10 aragoste per ettaro. La loro dimensione varierà tra i 24 e i 26 centimetri e raggiungeranno la taglia commerciale entro la fine del programma. Per ora la Regione ha stanziato 1,250 milioni di euro, ma gli assessori Prato e Uras hanno annunciato che chiederanno maggiori risorse all’Unione europea vista la portata strategica del progetto.  
   
   
MARCHE: L´ASSESSORE ALLA PESCA GIANNINI HA INCONTRATO LE ASSOCIAZIONI DI SETTORE .  
 
Ieri mattina l´assessore alla Pesca, Sara Giannini, ha incontrato le associazioni di settore per discutere le questioni inerenti l´avvio dell´area marina protetta ´Costa del Piceno´. Un incontro sollecitato dalle associazioni stesse, preoccupate per le ripercussioni che la zona protetta potrebbe avere sull´attivita` ittica. ´L´incontro e` stato costruttivo ´ commenta Giannini ´ anche se le organizzazioni di categoria mantengono le loro riserve sulla costituzione dell´area protetta. Per questo motivo ho proposto un doppio percorso: da un lato l´approfondimento di tutti i canali di finanziamento attivabili per dare sostegno al settore della pesca e a tutti gli altri soggetti coinvolti nell´avvio dell´area marina protetta. Dall´altro un lavoro congiunto con l´assessorato all´Ambiente, affinche` tutti gli attori interessati all´area marina possano trovare espressione nella costituzione dell´ente gestore dell´area, compresi i rappresentanti di categoria della pesca´. L´incontro e` stato anche occasione di discussione della difficile situazione in cui versa il mercato del pesce azzurro, che registra particolari difficolta` a San Benedetto del Tronto, con forbici di prezzo eccessive tra produttori e consumatori, che assieme all´elevato costo del carburante, causano una vera e propria emergenza per gli operatori. L´assessore ha anche annunciato che il prossimo 19 maggio a Roma si svolgera` un incontro con le Regioni dell´ Adriatico ´ oltre alle Marche, Abruzzo, Puglia e Molise - per affrontare insieme e dare risposta univoca ai problemi comuni della pesca. Dopo quell´incontro Giannini incontrera` di nuovo le associazioni marchigiane di settore, per definire sia gli aspetti relativi all´area marina protetta che le problematiche economiche che colpiscono il comparto ittico.  
   
   
TRENTO: CONTRIBUTI AGLI ALLEVATORI, LA PROVINCIA SI E´ GIA´ MOSSA PER 268 GESTORI DI MALGHE IN ARRIVO, TRAMITE COOPERFIDI, SOSTEGNI PER 11 MILIONI E 300 MILA EURO  
 
 "Non solo la Provincia ha ben presente le difficoltà dei gestori di malga per il ritardato pagamento da parte della Comunità europea dei contributi per il 2009, ma da tempo si è mossa per essere concretamente al loro fianco. E dunque ai timori che hanno oggi trovato spazio nell´articolo di un quotidiano, rispondo altrettanto concretamente: tramite Cooperfidi sono in arrivo prestiti pari al 75% dell´importo che spetta ai singoli allevatori. Si tratta di finanziamenti che non hanno oneri aggiuntivi per gli allevatori. In tempi brevi saranno erogati 11 milioni e 300 mila euro. Mi sembra che la Provincia non stia certo a guardare". Così l´assessore provinciale all´agricoltura, riguardo l´articolo apparso sull´Adige di oggi che evidenzia la mancata corresponsione dei contributi comunitari dell´anno 2009. Appare peraltro opportuno evidenziare che, come già peraltro esposto nell´articolo stesso, le difficoltà sono connesse al sistema integrato di gestione e controllo che dipende direttamente dall´organismo pagatore nazionale Agea. Va inoltre sottolineato che la condizione di difficoltà riguarda tutti gli interventi del periodo di programmazione 2007-2013, in considerazione delle fortissime restrizioni di carattere tecnico-burocratico imposte dall´Unione Europea per ridurre i fenomeni di frode per interventi, che per tipologie di aziende poco frequenti in Trentino, possono arrivare anche a centinaia di migliaia di euro per anno. L´amministrazione provinciale - ricordano gli uffici competenti -, consapevole delle difficoltà particolari del settore zootecnico, ha peraltro messo in campo politiche di accompagnamento per attenuare gli effetti negativi dei ritardi nell´erogazione degli aiuti. Il principale è rappresentato dalla costituzione dell´Agenzia Provinciale per i Pagamenti già operativa dal 2009. Non solo: è stato attivato un sistema informativo a livello provinciale nel tentativo di risolvere direttamente a Trento i problemi legati alla fotointerpretazione e alla georeferenziazione delle superfici coltivate. Questa strumentazione è però destinata a produrre i suoi effetti a partire dalle domande 2010. Per fronteggiare le difficoltà contingenti, e ripetendo interventi già sperimentati negli anni 2008 e 2009, la Giunta provinciale ha attivato dei sostegni per il tramite di Cooperfidi. Sostegni basati sull´erogazione di finanziamenti che non hanno alcun onere aggiuntivo per i singoli allevatori. Proprio la scorsa settimana, da parte di Cooperfidi, sono state inviate agli allevatori le comunicazioni e agli istituti di credito, prevalentemente Casse rurali, gli elenchi che dovrebbero consentire in tempi brevi di erogare un fabbisogno di 11.300.000 euro. Con riferimento ai gestori degli alpeggi, negli elenchi sono presenti 268 beneficiari, sui circa 290 che complessivamente hanno presentato domanda. A breve dovrebbe essere consentito loro l´accesso al credito (senza oneri di alcun tipo) in misura pari al 75% dell´aiuto storico spettante. E´ evidente che questa procedura non si è potuta attivare per quelle imprese per le quali, essendo state inserite nei campioni di controllo sulle annualità 2007-2008, l´importo dell´aiuto non è ancora stato definitivamente stabilito o per le quali i controlli hanno dato esito negativo. Va infatti precisato che qualora gli scostamenti tra superficie dichiarata e accertata superino il 20% l´aiuto non viene concesso e si procede al recupero di quelli percepiti nelle precedenti annualità. "Ritengo dunque - conclude l´assessore all´agricoltura - che le situazioni delicate oggi riprese dall´articolo del giornale siano già in fase di soluzione. Confido ovviamente che comprendano anche gli allevatori oggi intervistati".  
   
   
ASSOSEMENTI: NON CI SONO COLTIVAZIONI DI MAIS OGM IN ITALIA  
 
“Non ci sono coltivazioni di mais ogm in Italia e tutte le sementi, prima di essere poste in vendita, sono sottoposte a rigorosi controlli ufficiali”. E’ decisa la puntualizzazione di Assosementi, l’Associazione italiana delle aziende sementiere, per voce del direttore Marco Nardi, alle recenti affermazioni del presidente dell’Associazione italiana maiscoltori sulle coltivazioni “ogm-free”. “Al di là delle provocazioni, basta vedere anche la semina ogm in Friuli-venezia Giulia di qualche giorno fa, è bene ricordare che per evitare la presenza di ogm le sementi di mais e di soia vendute in Italia sono sottoposte ogni anno ad un controllo ufficiale da parte del Ministero delle politiche agricole, tramite Icqrf ed Ense, sulla base di quanto stabilito nel Dm 27 novembre 2003 – precisa ancora Assosementi – cui si aggiungono poi altri controlli disposti ad esempio dalle Regioni Piemonte e Marche e quelli preliminarmente svolti dalle stesse aziende sementiere sulla base di una convenzione privata sottoscritta tra Assosementi ed Ense, l’Ente nazionale sementi elette”. “Occorre distinguere tra volontarietà ed accidentalità e parlando di ogm-free è necessario tenere conto sia dei limiti analitici, sia delle soglie di tolleranza, che esistono per gli alimenti ed i mangimi, ma non ancora per le sementi – sottolinea Nardi – nonostante l’intera industria sementiera europea le reclami da tempo e la Commissione Ue abbia in più occasioni provato ad introdurle, per superare la discriminazione oggi esistente”. “Siamo convinti che le moderne biotecnologie possano portare preziosi contributi per l’innovazione varietale e la competitività delle produzioni agricole, ma in materia occorre procedere chiaramente nel rispetto delle regole e senza strappi”, conclude il direttore di Assosementi. “Abbiamo ad esempio molto apprezzato la recente presa di posizione del nuovo Ministro Galan sul ruolo dell’innovazione e della sperimentazione, che ci auguriamo possa essere davvero ripresa e che sarebbe già un primo importante passo per comprendere in campo quali progressi siano in grado di assicurare”.  
   
   
FEDERCOOPESCA; ACCOLTE RICHIESTE PER ULTERIORI 10MLN DI EURO PER AMMORTIZZATORI SETTORE, LA METÀ ANDRANNO AL COMPARTO TONNIERO  
 
La cassa integrazione in deroga per il settore ittico si arricchisce di ulteriori 10mln di euro, cinque dei quali andranno spesi per indennizzare gli operatori del comparto tonniero, che non potranno lavorare quest’anno a causa della moratoria italiana della pesca al tonno rosso. Lo annuncia la Federcoopesca-confcooperative al temine dell’incontro che si è tenuto oggi presso la Direzione generale Ammortizzatori sociali e incentivi all´occupazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. “Siamo soddisfatti – commenta Massimo Coccia, presidente Federcoopesca-confcooperative-, per avere ottenuto, grazie alle nostre istanze, l’impegno di una dotazione più congrua alle reali necessità del settore e per aver potuto dare risposta immediate al comparto tonniero legato alla pesca a circuizione, che in questa stagione dovrà lasciare a terra i suoi operatori. Ringraziamo il Sottosegretario Pasquale Viespoli e l’assessore provinciale alla pesca di Salerno Giovanni Romano per la sensibilità dimostrata e il lavoro fin qui svolto”. Le risorse destinata agli operatori del tonno saranno a disposizione per un periodo massimo di dodici mesi e saranno erogate sottoforma di cassa integrazione e di indennità di mobilità. L’associazione stima che le richieste dal comparto tonniero riguarderanno circa 350 imbarcati delle marinerie campane, siciliane, abruzzesi e calabresi. “E’ importante ricordare- conclude Coccia- che potranno accedere a questi ammortizzatori sociali tutti gli imbarcati, al 3 maggio scorso, del settore della pesca a circuizione del tonno”. A questa data risale, infatti, il decreto attuativo che fissa le modalità per la moratoria della pesca al tonno rosso.  
   
   
PESCA: ASSOCIAZIONI; BENE LINEE GUIDA MINISTRO GALAN  
 
“Condivisione delle linee guida per il settore pesca enunciate dal Ministro Galan. Ci auguriamo che questi propositi indirizzino l’azione di governo”. Questo il commento di Giampaolo Buonfiglio (Agci Agrital), Massimo Coccia (Federcoopesca-confcooperative), Luigi Giannini (Federpesca) al termine dell’audizione del Ministro Galan presso la Commissione Agricoltura del Senato, in merito a quello che sarà l’indirizzo operativo e politico del suo ministero. “Disponibilità – concludono Buonfiglio, Coccia, Giannini- a confrontarci e lavorare per un rinnovamento e un rilancio del settore”.  
   
   
PESCA IN ABRUZZO: FEBBO PROMUOVE INCONTRO A ROMA INTERVERRANNO LE REGIONI PUGLIA, MOLISE E MARCHE  
 

Pescara - Allo scopo di cercare soluzioni alle problematiche della marineria abruzzese l´assessore alla Pesca, Mauro Febbo, si è fatto promotore di un incontro convocato per la giornata di mercoledì 19 maggio, nella sede romana della Regione Abruzzo, con le regioni del centro Italia adriatico. Saranno infatti presenti gli assessori della Regione Puglia, Dario Stefano, della Regione Molise, Nicola Cavaliere, e della Regione Marche, Sara Giannini. "L´incontro - ha spiegato l´Assessore - nasce anche dalla necessità di risolvere questioni di metodo tra regioni contermini che soffrono delle stesse problematiche. Una risposta univoca a problemi comuni può aumentare l´efficacia delle azioni che metteremo in campo, come per esempio sul piano delle convenzioni Inps per accedere agli ammortizzatori sociali". All´ordine del giorno non mancheranno quindi le questione del pesce azzurro e del costo dei carburanti, e iniziative a supporto della filiera del pesce.

 
   
   
LA PROVINCIA DI FERRARA APPROVA IL BANDO PER IL RIMBOSCHIMENTO DI AREE AGRICOLE  
 
La Provincia di Ferrara ha approvato il bando 2010 per la presentazione delle domande di aiuto previste dalla misura 221 del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, con l’obiettivo di incrementare la biodiversità, tutelare l’aria riducendo le emissioni di gas serra e le risorse idriche, nonché diversificare il paesaggio agrario. Le domande di aiuto devono essere presentate entro il 30 luglio 2010 secondo le modalità previste dal bando. La misura comprende azioni che prevedono impegni pluriennali, a fronte dei quali vengono erogati i relativi aiuti per superficie: boschi permanenti (azione 1), arboricoltura da legno a ciclo medio e lungo con prevalenza di latifoglie di pregio (azione 2) e arboricoltura da legno a ciclo breve - pioppicoltura eco-compatibile (azione 3). Gli interventi possono essere realizzati sui terreni agricoli e gli aiuti andare a beneficio di imprenditori agricoli, persone fisiche e giuridiche di diritto privato ed enti pubblici, previa iscrizione all’anagrafe delle aziende agricole. Per informazioni ci si può rivolgere al servizio Protezione Flora e Fauna e Produzioni agricole della Provincia di Ferrara (via Bologna 534 – ufficio Forestazione e Interventi Ambientali – tel.: 0532-299767/ 299720). Il testo del bando è scaricabile dal sito web: http://www.Provincia.fe.it/agricoltura?nav=2&doc=921a5d0116af4473c1257713003a0b76    
   
   
CCIAA POTENZA: VERCELLI, 8 AZIENDE A LA FATTORIA IN CITTA´  
 
La Camera di Commercio di Potenza, attraverso il coordinamento e il supporto dell´Azienda Speciale Forim, sarà presente a Vercelli dal 13 al 16 maggio 2010 per partecipare all´evento "La Fattoria in città”. L’iniziativa, organizzata dall´Ascom di Vercelli in collaborazione con la Cciaa provinciale, è giunta alla sesta edizione e ha assunto una rilevanza tale da divenire una vetrina importante per la produzione tipica agroalimentare di tutte le regioni italiane. Oltre alle produzioni tipiche piemontesi, nell´area denominata "La Piazza delle Regioni", sarà infatti possibile degustare ed acquistare prodotti provenienti da tutta Italia, con le tipicità lucane che cercheranno di stupire e sedurre i visitatori provenienti da tutto il centro-Nord del Paese. “La presenza nell’evento vercellese, che da anni sta riscuotendo un notevole successo di pubblico per l’originalità della formula, si spiega con il desiderio di trovare occasioni di qualità per mettere in vetrina l’eccellenza del made in Basilicata – spiega il presidente della Camera di Commercio di Potenza, Pasquale Lamorte -. Sarà un’ennesima occasione, per i nostri produttori, di entrare in contatto con altri sistemi provinciali e regionali e con una quarantina di produttori provenienti dal settore enogastronomico”. Le aziende del territorio potentino che parteciperanno alla manifestazione sono: Candida Olearia di Ripacandida (olio extra vergine d´oliva Dop), Azienda Agricola Musto Carmelitano di Maschito (vino aglianico del Vulture Doc), Associazione prodotti tipici di Rivello (fagioli), Apicoltura Rondinella di Ripacandida (miele e derivati), Le Contrade soc. Coop. Agr. Di Baragiano (prodotti ortofrutticoli freschi e trasformati), Forneria dei Sapori di Rionero in Vulture (prodotti da forno), Az. Agr. Vitivinicola Bonifacio di Venosa (vino aglianico del Vulture Doc), Comitato promotore per il riconoscimento del fagiolo bianco Dop di Rotonda (fagioli), presente con le Aziende Agricole di Aurora Perrone, Francesco Attadia e Angela Riccucci.  
   
   
FERARA: APERTO IL BANDO PER CONTRIBUTI AL BENESSERE ANIMALE  
 
La Provincia di Ferrara ha approvato il bando sulla misura 215 del piano di Sviluppo rurale 2007-2013 relativo al benessere animale, rivolto a tutti gli imprenditori agricoli che detengono animali di specie bovina, suina, ovina ed avicola e le cui aziende zootecniche ricadono nel Ferrarese. Nel bando sono indicati tutti gli elementi che riguardano le modalità di presentazione delle domande, i criteri di selezione e approvazione delle graduatorie, nonché di concessione e liquidazione degli aiuti. La somma complessivamente disponibile per il triennio 2011-2013 è pari a 746.256 euro epossono accedere ai contributi le aziende che mettono in atto uno o più impegni di miglioramento previsti dal bando (ogni impresa può presentare una sola istanza). Le domande per aderire alla misura devono essere presentate utilizzando il sistema Sop di Agrea ( Agenzia per le erogazioni in agricoltura). La graduatoria finale sarà articolata per specie animale e pertanto una medesima domanda composta da più specie sarà collocata in graduatorie diverse.Sarà infine attivato un unico bando per il triennio 2011 - 2013. Per ogni informazione relativa al bando, aperto fino al 26 luglio 2010, sono a disposizione gli uffici del servizio Protezione Flora, Fauna e Produzioni agricole – Produzioni Agricole – Ocm Produzioni Zootecniche (Via Bologna, 534 – tel. 0532 299761/299772/299792).