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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 10 Giugno 2010 |
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IDENTIFICATO GENE CHE HA UN EFFETTO REPRESSIVO SUI TUMORI |
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Bruxelles, 10 giugno 2010 - Alcuni scienziati europei hanno collegato la mancanza del gene Ptpn2 (proteina tirosina fosfatase non-ricettore tipo 2) allo sviluppo della leucemia linfoblastica acuta (Lla). Quando il gene Ptpn2 smette di funzionare o viene perso del tutto le cellule del cancro crescono più velocemente e vivono più a lungo. Il gene quindi, quando è pienamente funzionante, ha un effetto repressivo del tumore. Questo studio fa parte del progetto Moltall ("Molecularly targeted therapy for T cell acute lymphoblastic leukemia"), che è stato sovvenzionato con 1,4 milioni di euro dal Consiglio europeo della ricerca (Cer) nell´ambito del Settimo programma quadro (7° Pq). I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature Genetics. Moltall è guidato dal professor Jan Cools del Vlaams Instituut voor Biotechnologie e della Katholieke Universiteit Leuven (Vib e K.u.leuven) in Belgio, che ha ricevuto una sovvenzione dal Cer nel 2007 (questo programma fornisce a ricercatori all´inizio della loro carriera l´opportunità di consolidare il proprio team di ricerca e di condurre la propria ricerca indipendente in Europa). Lo scopo del progetto è quello di esaminare la patogenesi molecolare della leucemia linfoblastica acuta delle cellule T e di creare nuove terapie mirate. Nel presente studio, il professor Cools ha lavorato con un team di ricercatori europei, tra cui Maria Kleppe, dottoranda presso la Vib/k.u.leuven e il dott. Peter Vandenberghe della K.u.leuven e dell´Hôpital Saint-louis in Francia. Gli scienziati hanno scoperto nel corso della ricerca che il gene Ptnp2 non era presente nel Dna (acido deossiribonucleico) delle cellule di alcuni pazienti affetti da leucemia (il che fa moltiplicare le cellule) e hanno identificato il Ptpn2 come regolatore negativo dell´attività di una specifica chinasi. In generale, la loro ricerca prova che il gene ha un ruolo repressivo del tumore ed è uno dei fattori più importanti nell´insorgere della Lla. Lo studio fornisce inoltre nuove informazioni sulle chinasi e fosfatasi (enzimi in grado di attivare e disattivare specifiche funzioni cellulari) nello sviluppo del cancro. Sappiamo già da qualche tempo che errori nelle chinasi e fosfatasi sono potenziali cause di cancro. Questo studio adesso dimostra che quando questi errori si verificano contemporaneamente, gli effetti cancerogeni possono rinforzarsi l´un l´altro. Il team ha anche scoperto che questi errori possono rendere le cellule più resistenti agli inibitori delle chinasi (cure per il cancro). La Lla è un tipo di cancro che cresce velocemente e colpisce le cellule linfoidi, uno dei due tipi principali di globuli bianchi. Le cellule anomale ("cellule leucemiche") si sviluppano e crescono rapidamente, sommergendo i normali globuli bianchi e rossi e le piastrine (frammenti di cellule dalla forma irregolare) di cui il corpo ha bisogno per non ammalarsi. I malati di Lla e di altri tipi di leucemia sono di solito vulnerabili alle infezioni perchè sono i globuli bianchi a proteggere l´organismo da virus e batteri. La dicitura "acuta" si riferisce alla rapidità della malattia; se non si cura può causare la morte. La Lla rappresenta quasi un terzo delle diagnosi di cancro nei bambini al di sotto dei 15 anni. Colpisce principalmente i bambini tra i 2 e i 5 anni di età. Ma la malattia può colpire anche gli adulti, di solito al di sopra dei 45 anni. La Lla delle cellule T è un tipo di Lla ad alto rischio. Con questo tipo di leucemina, le cellule che normalmente si trasformerebbero in globuli bianchi cominciano a dividersi senza controllo creando un gran numero di cellule immature. Pocchissimi fattori sono stati fino ad ora associati a un più alto rischio di sviluppare la Lla delle cellule T. A quanto risulta dalla ricerca però, la Lla delle cellule T si sviluppa apparentemente quando si verificano errori in diversi geni allo stesso tempo. La priorità per gli scienziati è quella di identificare i geni alla radice della Lla delle cellule T ma anche di scoprire le specifiche combinazioni che fanno progredire la malattia. Il team sostiene che questo sia fondamentale per lo sviluppo di terapie che si concentrino su più di un obiettivo. Per maggiori informazioni, visitare: Vlaams Instituut voor Biotechnologie: http://www.Vib.be/vib/en/ Katholieke Universiteit Leuven: http://www.Kuleuven.be/english/ Nature Genetics http://www.Nature.com/ng/index.html |
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NUOVO STRUMENTO PER INDIVIDUARE LA MALATTIA DI ALZHEIMER IN FASE INIZIALE |
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Bruxelles, 10 giugno 2010 - Ricercatori in Germania e Stati Uniti hanno scoperto che si potrebbe usare un nuovo agente di imaging molecolare per diagnosticare la malattia di Alzheimer nelle sue prime fasi. I risultati della sperimentazione clinica, presentati al 57º meeting annuale della Società di medicina nucleare a Salt Lake City (Stati Uniti), rappresentano una svolta possibile per la diagnosi precoce dell´Alzheimer, una malattia degenerativa incurabile che colpisce attualmente circa 26 milioni di persone in tutto il mondo. I sintomi dell´Alzheimer di solito appaiono più tardi nella vita e sono spesso confusi con semplici cambiamenti legati all´età. L´incapacità di ricordare eventi recenti, i cambiamenti di umore e la confusione sono solo alcuni dei sintomi più comuni. L´alzheimer si presenta normalmente in persone al di sopra dei 65 anni, anche se il suo esordio precoce colpisce milioni di persone. L´anamnesi del paziente è un fattore importante per la diagnosi, ma essa può essere complicata dalle varie forme assunte dalla demenza. Per escludere altre patologie i medici usano tecniche avanzate di diagnostica per immagini, come ad esempio la tomografia ad emissione di positroni (Pet); la diagnosi della malattia può comunque essere confermata solo post-mortem. "La diagnosi precoce e il trattamento della malattia di Alzheimer sono essenziali e gli attuali metodi di diagnosi, come ad esempio i test cognitivi, stanno aiutando a individuare la malattia nel suo stadio avanzato, quando il paziente è già affetto da diversi disturbi cognitivi", ha spiegato il dottor Osama Sabri dell´Università di Lipsia in Germania. L´alzheimer agisce distruggendo i neuroni nel cervello, invalidando i centri della memoria e scardinando il pensiero. Le abilità motorie e la funzionalità di altri organi sono anche colpiti da placche costituite da proteine beta-amiloide che appaiono nel cervello di questi pazienti. La causa esatta non è nota, ma recenti teorie suggeriscono che più tardi nella vita, un parente stretto della proteina beta-amiloide potrebbe essere coinvolto nello scatenare la "potatura" delle connessioni neurali. Questo è un processo che avviene normalmente solo durante la prima infanzia, quando la razionalizzazione di tali connessioni rende il funzionamento del cervello più efficiente. Questa ultima ricerca dimostra che un agente di imaging chiamato Florbetaben si lega direttamente alla beta-amiloide, e può essere utilizzato nell´imaging molecolare Pet per visualizzare la proteina direttamente durante lo sviluppo dell´Alzheimer. Monitorando il raggruppamento e la diffusione di proteine beta-amiloide, i medici possono seguire la progressione della malattia a livello cellulare e molecolare. Al trial clinico hanno partecipato 81 pazienti sospettati di soffrire di Alzheimer e 69 soggetti sani, in 18 diversi centri di ricerca in tutto il mondo, tutti di età superiore ai 55 anni. I cervelli dei soggetti studiati sono stati ripresi con la Pet utilizzando il Florbetaben e come riferimento è stata scelta una zona del cervello completamente priva di amiloide. I ricercatori hanno scoperto che la loro tecnica era efficace nella diagnosi dell´Alzheimer sia visivamente che quantitativamente. "L´imaging della beta-amiloide può aiutare i medici nel differenziare la malattia di Alzheimer da altri tipi di demenza", ha dichiarato il dott. Sabri. "Inoltre, questa ricerca contribuirà a migliorare la qualità della vita dei pazienti che sono ancora nelle prime fasi del morbo di Alzheimer e che ancora riescono a svolgere un ruolo attivo nella pianificazione del proprio futuro". Attualmente sono in fase di sviluppo vari agenti per l´imaging della beta-amiloide, ma sembra che il Florbetaben sarà quello usato di routine, a causa della sua disponibilità. Si spera che con il perfezionamento dell´imaging della beta-amiloide gli scienziati saranno in grado di orientare meglio i nuovi trattamenti farmacologici per rallentare la malattia prima che si presentino danni irreparabili e la demenza. Per maggiori informazioni, visitare: Society of Nuclear Medicine: http://www.Snm.org/ Journal of Nuclear Medicine: http://jnm.Snmjournals.org/ |
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LA PRIMA CONFERENZA EUROPEA SULLA SALUTE E IL BENESSERE DEI GIOVANI |
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Bruxelles, 10 giugno 2010 - La prima conferenza europea su "Salute e Benessere dei Giovani" si svolgerà a Roma dal 16 al 18 giugno, sotto l´alto patronato del Presidente della Repubblica. L´evento è organizzato dal Governo italiano e vede la partecipazione attiva della Commissione europea, il Senato della Repubblica, la Camera dei deputati, il Comune di Roma, le Università Luiss e Sapienza di Roma. L´appuntamento rappresenta un´opportunità unica per confrontarsi su politiche per la promozione della salute delle giovani generazioni, scambiare buone prassi e un’opportunità irrinunciabile per individuare azioni prioritarie su cui lavorare congiuntamente e per realizzare, in modo efficace, una politica complessiva che incida concretamente sulle condizioni della salute dei giovani nell’intero territorio europeo. I lavori saranno aperti il 16 giugno con i saluti del Ministro della Gioventù Giorgia Meloni. Nella giornata del 17 giugno sono previsti numerosi interventi di esponenti delle istituzioni e dei governi europei. In rappresentanza della Commissione europea interverranno il direttore generale per la Salute e Consumatori della Commissione europea Paola Testori Coggi e il direttore per la Gioventù e lo Sport Pascal Lejeune. Inoltre, nella sessione educazione sessuale ed epidemiologia delle infezioni sessualmente trasmissibili, Giselalange capo unità alla Direzione generale Salute e Consumatori), farà il punto su "Epidemiologia ed educazione sessuale". L´evento vuole dare seguito all´impegno profuso dall´Unione europea nell´affrontare i temi fondamentali come la salute e il benessere delle giovani generazioni. Con la Conferenza “Be healthy, be yourself”, che si è tenuta a Bruxelles nel mese di luglio 2009, la Commissione europea ha posto di nuovo l´attenzione sulle problematiche inerenti la tutela e il miglioramento degli stili di vita dei giovani, non solo al fine di individuare gli strumenti idonei per la salvaguardia della loro salute e del loro benessere, ma anche e soprattutto per coinvolgere più da vicino i giovani nelle politiche sanitarie dell´Ue; rafforzare la partecipazione dei giovani nel processo decisionale; coinvolgere altri settori tra i diversi ambiti politici a livello Ue e nazionale nell´attuazione di programmi di prevenzione mirati ai giovani; sostenere le attività degli Stati membri per promuovere la salute dei giovani. Anche a Roma i giovani saranno i protagonisti: parleranno di formazione e di scambio di buone prassi, ci indicheranno la via maestra da seguire nel rispetto del principio ispiratore della Convenzione Europea dei Giovani, che ha costituito il Forum allo scopo di offrire la possibilità alle giovani generazioni di contribuire con le proprie idee alla costruzione di un´Unione europea più attenta alle esigenze e alle richieste di chi ha in mano il futuro stesso dell´Europa. Http://www.euroconferenzasalutegiovani.it/ |
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IL SEQUENZIAMENTO DEL GENOMA DELLE ALGHE AIUTA GLI SCIENZIATI A RICOMPORRE IL PUZZLE EVOLUTIVO |
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Bruxelles, 10 giugno 2010 - Alcuni scienziati finanziati dall´Unione europea hanno sequenziato e analizzato il genoma di una particolare specie di alga bruna, chiamata Ectocarpus siliculosus. I risultati, pubblicati nella rivista Nature, gettano nuova luce sull´evoluzione degli organismi pluricellulari e rivelano come le alghe si siano adattate a vivere nelle difficili condizioni che caratterizzano l´ambiente caratterizzato dalle variazioni delle maree. L´unione europea ha finanziato lo studio attraverso il progetto Marine Genomics ("Implementation of high-throughput genomic approaches to investigate the functioning of marine ecosystems and the biology of marine organisms") che aveva, a sua volta, ricevuto fondi per 10 milioni di euro in riferimento all´area tematica "Sviluppo sostenibile, cambiamento globale ed ecosistemi" del Sesto programma quadro (6° Pq). L´interesse degli scienziati per le alghe brune nasce da svariate motivazioni. In primo luogo, questa particolari alghe rappresentano uno dei soli cinque gruppi di organismi (gli altri sono animali, piante, funghi e alghe rosse) che presentano forme di vita pluricellulari complesse. In secondo luogo, l´insolito metabolismo di queste alghe consente loro di produrre molecole di notevole interesse per diversi settori industriali. Per esempio, i polisaccaridi delle alghe brune trovano impiego nell´industria farmaceutica, alimentare e tessile. Una recente ricerca ha poi rilevato che una delle molecole prodotte da questa specie ha la proprietà di stimolare i sistemi di difesa naturali delle piante da coltivazione. La specie E. Siliculosus, che può raggiungere un´altezza di 20 cm, appartiene alla stessa famiglia della laminaria e cresce sugli scogli delle regioni caratterizzate da un clima mite. Il suo genoma è costituito da 214 milioni di coppie di base e contiene più di 16.000 geni. Gli scienziati ritengono che animali, piante, funghi, alghe rosse e alghe brune abbiano sviluppato la propria peculiarità pluricellulare in modo del tutto indipendente. Inoltre, l´analisi del genoma delle alghe brune ha evidenziato come la stessa, per sviluppare la sua pluricellularità metta in atto una serie di "trucchi" a livello molecolare assimilabili a quelli utilizzati da piante e animali. "Nell´alga bruna abbiamo rilevato numerosi geni legati ai cosiddetti fattori di chinasi, trasporto e trascrizione", ha commentato Klaus Valentin dell´Istituto Alfred Wegener (Germania), uno degli autori dell´articolo. "Questo tipo di geni si trova solitamente nelle piante che vivono sulla terra ferma e abbiamo il sospetto che rivestano un ruolo importante anche per quanto concerne l´origine degli organismi pluricellulari". Gli scienziati intendono inoltre analizzare in che modo i geni della E. Siliculosus aiutino la specie a resistere nelle difficili condizioni che caratterizzano l´ambiente costiero. "Le acque poco profonde delle regioni intertidali costituiscono un ambiente favorevole per gli organismi marini, stanziali e fotosintetici perché forniscono sia un valido substrato che l´accesso alla luce", scrivono i ricercatori. "Tuttavia il bagnasciuga è un ambiente ostile perché richiede la capacità di adattarsi alle variazioni imputabili alle maree per quanto concerne intensità luminosa, temperatura, salinità e moto ondoso". Secondo il team che ha effettuato la ricerca "Molte delle caratteristiche del genoma dell´Ectocarpus indicano che quest´alga ha sviluppato meccanismi efficaci che le consentono di sopravvivere in questo ambiente". Per esempio, l´alga sembra avere un complesso sistema di fotosintesi che le permette di adattarsi a variazioni di luminosità di notevole portata dovute alla bassa e all´alta marea. Inoltre, stimola la produzione di composti che proteggono dalle radiazioni ultraviolette ed enzimi che promuovono la resistenza allo stress dell´habitat costiero. "L´avvento del cambiamento climatico ci ha portati ad interessarci alle modalità con cui le alghe brune si sono adattate alla luce Uv e all´aumento delle temperature", ha commentato il dott. Valentin. "Inoltre, dal punto di vista evolutivo l´alga bruna è più antica delle piante terrestri e ha proprietà metaboliche multiple che però non sono ancora state oggetto di studi approfonditi. Una migliore comprensione delle proprietà insite in questi geni potrebbe costituire la base per la messa a punto di prodotti e tecnologie innovativi. Per maggiori informazioni, visitare: Nature: http://www.Nature.com/nature Station Biologique de Roscoff: http://www.Sb-roscoff.fr/ Alfred Wegener Institut: http://www.Awi.de/ Progetto Marine Genomics: http://www.Marine-genomics-europe.org/index2.php?rub=c |
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BENESSERE E POPOLAZIONE: ECCO GLI ELEMENTI CHE AUMENTANO IL RISCHIO DELLE SPECIE INVASIVE |
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Bruxelles, 10 giugno 2010 - Una recente ricerca finanziata dall´Unione europea ha dimostrato che benessere e densità di popolazione sono tra i fattori che influenzano maggiormente l´aumento delle specie invasive in Europa. Gli scienziati, in un articolo apparso sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas), mettono in guardia sulle potenziali difficoltà legate alla risoluzione del problema rappresentato dalle specie invasive. L´ue ha promosso lo studio nell´ambito del progetto Daisie ("Delivering alien invasive species inventories for Europe"), finanziato in riferimento all´area tematica "Sviluppo sostenibile, cambiamento globale ed ecosistemi" del Sesto programma quadro (6°Pq), e del progetto Pratique ("Enhancements of pest risk analysis techniques") finanziato attraverso l´area tematica "Prodotti alimentari, agricoltura e pesca, e biotecnologie" del Settimo programma quadro (7° Pq). Gli studi svolti in precedenza per il progetto Daisie avevano rivelato che in Europa si erano già insediate circa 11.000 specie invasive. Di queste - nella maggioranza dei casi innocue - circa il 15% arrecava danni economici e un altro 15% arrecava danni agli ecosistemi. Per questo ultimo studio, il team ha attinto a una nutrita banca dati di Daisie nella quale sono presenti dati aggiornati relativi alle specie invasive che popolano l´Europa. I ricercatori hanno risposto a due domande: la prima relativa ai fattori che determinano l´insediamento di specie aliene nelle diverse regioni d´Europa e la seconda incentrata invece sull´importanza dei fattori geografici rispetto alle variabili economiche. I risultati dimostrano che benessere e densità di popolazione sono i due fattori che hanno un maggiore impatto sul numero di specie invasive che popolano una determinata regione. "Le specie invasive danno seguito alla crisi ecologica e la amplificano. Noi abbiamo avuto modo di rilevare come la popolazione umana e il benessere favoriscano questo problema", ha commentato Susan Shirley, della Oregon State University (Stati Uniti), autrice dello studio. "I modelli regionali delle invasioni da parte di queste specie sono complessi e vi sono variazioni ancora inspiegate. Ma la presenza delle specie invasive è un problema in larga parte imputabile al commercio internazionale, problema che non siamo ancora riusciti a risolvere". Le attività umane, quali commercio e trasporto, possono favorire l´invasione delle specie aliene in svariati modi: mentre alcune specie (ad esempio le piante ornamentali e da coltivazione) vengono introdotte deliberatamente, molte altre vengono importate non ufficialmente e molte ancora vengono importate come cuccioli. Gli studi svolti in passato hanno evidenziato il ruolo di fattori, come clima, geografia e copertura del suolo, in queste invasioni biologiche. Tuttavia, questa ricerca dimostra che l´importanza di questi elementi è inferiore rispetto a densità di popolazione e benessere e suggerisce che l´impatto di questi fattori secondari possa essere stato sopravvalutata in passato. "La forte influenza dei fattori economici sul livello delle invasioni da parte di specie aliene dimostra che l´individuazione di soluzioni future al problema delle invasioni biologiche sarà un compito complesso", scrivono i ricercatori. "L´identificazione delle responsabilità degli attori principali coinvolti nel commercio e l´introduzione di provvedimenti legislativi mirati potrebbero favorire in una certa misura la gestione di queste invasioni". Per esempio, come suggerisce il team, a livello politico si potrebbe cercare di garantire che i prezzi di mercato per cuccioli e piante ornamentali rispecchino i rischi e i costi legati a una potenziale invasione. Il problema è che l´Organizzazione mondiale del commercio non prevede un meccanismo che consente di considerare i costi comportati dalle invasioni delle specie aliene imputabili al commercio internazionale. L´imposizione di tariffe che riflettono questi costi potrebbe infatti essere interpretata come una misura protezionistica. I ricercatori, inoltre, sottolineano il ruolo svolto dalle infrastrutture di trasporto per quanto concerne la diffusione delle specie invasive. "La valutazione dell´impatto ambientale di questo genere di progetti dovrebbe tenere conto del loro ruolo nelle invasioni di natura biologica e mitigare, laddove possibile, questo fenomeno", raccomandano i ricercatori. Guardando al futuro, i ricercatori invitano a intraprendere urgentemente studi volti all´identificazione dei fattori economici strettamente associati alle invasioni di specie aliene. "Solo se si riesce a individuare i fattori responsabili, sarà possibile prevedere e gestire le invasioni da parte di queste specie in modo adeguato senza che vi siano ripercussioni negative sotto il profilo economico", conclude lo studio. "Una precisione di molto maggiore nella previsione di questo genere di invasioni si ripercuoterà sugli sforzi attualmente compiuti in Europa per la definizione di strategie di gestione per le specie aliene". Per maggiori informazioni, visitare: Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas): http://www.Pnas.org/ Progetto Daisie: http://www.Europe-aliens.org/ Progetto Pratique: https://secure.Fera.defra.gov.uk/pratique/ Oregon State University: http://www.Oregonstate.edu/ |
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DISTURBI ALIMENTARI, UN NUOVO CENTRO REGIONALE SARÀ REALIZZATO A CASTIGLION DELLA PESCAIA, IN LOCALITÀ CASA MORA |
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Firenza, 10 giugno 2010 - Nascerà a Castiglion della Pescaia, in località Casa Mora, un nuovo centro regionale per i disturbi del comportamento alimentare (Dca). Il presidente Enrico Rossi ha firmato, assieme al sindaco di Castiglion della Pescaia Monica Faenzi e al direttore generale della Asl 9 di Grosseto Fausto Mariotti, il protocollo che ne prevede la realizzazione. «Era una promessa che avevo fatto a Monica Faenzi durante la campagna elettorale, ed era un mio impegno preciso mantenerla - dichiara Enrico Rossi - Il Piano sanitario regionale 2008-2010 ha un capitolo dedicato a Alimentazione e salute, nel quale rientra anche l´attenzione ai disturbi del comportamento alimentare. Il nuovo centro di Castiglion della Pescaia, che sarà un centro regionale di eccellenza, risponde agli obiettivi del Piano». Il centro, che verrà realizzato in un immobile di proprietà del Comune di Castiglion della Pescaia, sarà una struttura residenziale terapeutica di riabilitazione specificamente dedicata ai disturbi del comportamento alimentare gravi; secondo il protocollo, vi si sperimenteranno anche modalità di cura attraverso terapie complementari in pazienti giovani affetti da Dca. Quello della prevenzione e cura dei disturbi del comportamento alimentare è un fronte su cui la Regione si è molto impegnata. I Dca colpiscono soprattutto i giovani: il 35% dei casi riguarda gli under 18. Gli interventi del Servizio sanitario prevedono l’informazione e l’educazione alla salute, finalizzate a modificare convinzioni, comportamenti e, più in generale, quegli stili di vita che possono facilitare l’insorgenza e la cronicizzazione di disturbi del comportamento alimentare; interventi finalizzati a una diagnosi precoce, al coordinamento e al potenziamento della rete dei servizi. |
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MONZA, FORMIGONI: REALIZZEREMO IL NUOVO OSPEDALE VERTICE CON MARIANI E ALLEVI, TECNICI AL LAVORO SUL PROGETTO VILLA REALE, CONFERMATI GLI IMPEGNI PER LA VALORIZZAZIONE |
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Milano, 10 giugno 2010 - Regione Lombardia, all´inizio della nuova legislatura, conferma la volontà, già espressa nei mesi scorsi, di realizzare un nuovo ospedale a Monza. E´ quanto ha ribadito oggi il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, al sindaco di Monza, Marco Mariani, e al presidente della Provincia di Monza e Brianza, Dario Allevi, trovando piena condivisione da parte loro su questo progetto. Formigoni ha incontrato oggi Mariani e Allevi al Palazzo della Regione per "esaminare una serie di progetti e potenzialità del territorio". Al centro del colloquio, tra gli altri temi, anche la Villa Reale e le sue prospettive di valorizzazione. Ospedale - "Il gruppo di lavoro tecnico che ha già lavorato in questi mesi - ha spiegato Formigoni - continuerà la sua attività e avrà il compito di mettere a punto, nelle prossime settimane, le ipotesi progettuali che poi valuteremo insieme". In ogni caso il nuovo ospedale nascerà nelle aree adiacenti all´attuale e userà parte dei volumi già esistenti. Per quanto riguarda i finanziamenti, Formigoni ha anche confermato che Regione Lombardia renderà disponibili i fondi necessari a coprire qualunque progetto. Per i nuovi ospedali in Lombardia la cifra complessiva che sarà investita è di 800 milioni di euro e "Monza è una delle primissime priorità", anche perché, come ha sottolineato lo stesso Formigoni, "il San Gerardo vanta delle eccellenze a livello internazionale, utilizza tecniche di cura modernissime e ha una connessione forte con l´università e la ricerca". Il presidente Allevi ha ringraziato Formigoni per la "grande attenzione" e ha sottolineato il lavoro positivo già svolto dal gruppo di lavoro tecnico, che proseguirà nelle prossime settimane. "Con questa decisione - ha aggiunto Mariani - l´ospedale di Monza si proietta verso un futuro estremamente positivo da tanti punti di vista". Villa Reale - In riferimento ad alcuni articoli apparsi sulla stampa in questi giorni, Formigoni e Mariani hanno voluto innanzitutto precisare come sia del tutto falso e pretestuoso parlare di "svendita" ai privati della Villa Reale, come qualcuno ha fatto. E´ vero il contrario: l´azione di Regione Lombardia e Comune di Monza ha permesso di iniziare il recupero integrale della Villa. A questo proposito, Formigoni e Mariani hanno riaffermato con forza l´impegno delle istituzioni nel rilanciare la struttura - che è uno straordinario patrimonio del territorio lombardo - e il suo utilizzo. A garantire il percorso di valorizzazione della Villa Reale c´è il Consorzio di gestione, in cui sono già presenti Regione Lombardia e Comune di Monza, e nel quale entreranno presto la Provincia di Monza e Brianza e la Camera di Commercio di Monza. Anche sulla Villa Reale, dunque, Regione, Provincia e Comune lavorano in "perfetto accordo". "Confermiamo - ha detto Formigoni - tutti gli impegni per la valorizzazione della Villa Reale che, insieme al Parco e all´autodromo, rappresenta una eccellenza mondiale". Sia Allevi sia Mariani hanno sottolineato l´importanza dell´apporto della Regione al Consorzio. Mariani ha infine ricordato che chi vincerà l´appalto per i lavori che riguardano la Villa dovrà sostenere anche i costi della manutenzione. |
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RIPROGRAMMATI 12 MILIONI DI EURO DELLO STATO PER LA SANITA’ SERVIRANNO A REALIZZARE 7 INTERVENTI ED A POTENZIARE IL SISTEMA DELLA SALUTE IN BASILICATA |
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Potenza, 10 giugno 2010 - La Regione Basilicata è riuscita a salvare 12 milioni e mezzo di euro dai tagli alla sanità che la manovra finanziaria del Governo ha deciso di effettuare a carico delle regioni. La Giunta regionale, infatti, a seguito delle ultime decisioni del Governo, ha rapidamente riprogrammato le risorse presenti nell’accordo di programma quadro del settore sanità per un investimento complessivo di circa 27 milioni di euro, di cui 12 milioni e mezzo a carico dello Stato e la restante parte a carico della Regione. La delibera è stata approvata ieri e già oggi è stata sottoposta alla firma dei ministeri dello Sviluppo economico, dell’Economia e delle finanze, della Salute. Questo secondo atto integrativo all’accordo di programma quadro ha per oggetto un programma pluriennale di interventi capace di incidere positivamente sul sistema sanitario regionale soddisfacendo i nuovi bisogni emergenti della Basilicata. Sette gli interventi programmati: La ristrutturazione e l’adeguamento funzionale di immobili da destinare a sedi di distretti sanitari di base nei comuni di Picerno, Oppido Lucano, Vietri di Potenza e Brienza; Completamento, ampliamento e trasformazione della ex Casa famiglia nel Comune di Marsicovetere da destinarsi ad ambulatori specialistici e Cup; ristrutturazione tesa al contenimento dei consumi energetici ed al controllo climatico del distretto sanitario di Villa D’agri; Adeguamento funzionale del fabbricato destinato a sede centrale dell’Asp di Potenza; costruzione nuovo padiglione al San Carlo di Potenza per l’adeguamento delle degenze alle norme sull’accreditamento; costruzione del nuovo padiglione al presidio ospedaliero di Melfi per blocco sale operatorie e reparto cardiologia Utic. |
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SAPER COMUNICARE LA SOFFERENZA 11 GIUGNO 2010 AL VIA LA PRIMA EDIZIONE DEL WORKSHOP COMUNICARE HPV – PAPILLOMA VIRUS UMANO MODELLO DI BAD NEWS COMMUNICATION PER IL CLINICO |
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Milano, 10 giugno 2010 – Venerdì 11 giugno, presso l’Istituto Scientifico Universitario San Raffaele e in collegamento con altre otto sedi ospedaliere in tutta Italia, si terrà una giornata di studio e di confronto dedicata alla comunicazione in medicina. Alla pratica clinica compete quotidianamente la particolare complessità del rapporto e del giusto dialogo col paziente: il medico è tenuto a fornire informazioni chiare ed esaurienti e al tempo stesso è impegnato a mantenere con il malato una relazione di fiducia e di sostegno, per poter collaborare al meglio con lui e accompagnarlo nelle sue scelte. Consegnare l’attenzione per questo aspetto comunicativo della pratica medica soltanto alla sensibilità o all’empatia dei singoli significa non affrontare adeguatamente il problema della preparazione del medico nella scelta delle modalità e dei contenuti del suo dialogo col paziente. Per questo motivo, il Dott. Massimo Origoni, della Clinica Ostetrica e Ginecologica – Università Vita Salute San Raffaele e il Dott. Paolo Cristoforoni dell’Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro di Genova promuovono l’iniziativa di formazione Comunicare Hpv – Modello di Bad News Communication per il clinico: il Papilloma virus umano Hpv – un virus diffuso, sessualmente trasmesso e potenzialmente oncogeno – e le patologie ad esso correlate verranno utilizzati come casi paradigmatici in cui occorre dare informazioni che possono generare ansia e paura nel paziente. Ai partecipanti verranno forniti, anche tramite case simulation, i contenuti e le modalità tecniche necessari a una comunicazione appropriata e efficace. L’evento si svolgerà in modalità blended: Irccs, Università e Ospedali a Roma, Milano, Napoli, Torino, Genova, Cagliari e Palermo saranno interconnessi in modalità video satellitare. Presso ciascuna sede sarà disponibile una parte didattica gestita in loco dai relatori ma con materiali di supporto e contenuti condivisi. Una parte formativa sarà diffusa tramite la modalità video satellitare contemporaneamente a tutte le sedi, coinvolgendo nella discussione interattivamente professionisti della comunicazione, tutor e partecipanti. Il Prof. Massimo Candiani, Responsabile U.o. Di Ginecologia e Ostetricia, Irccs San Raffaele: “Questa iniziativa rappresenta un progetto pilota di formazione per formatori di tipo innovativo, moderno e attraente. Se, come auspichiamo, il riscontro sarà favorevole e gradito, ci proponiamo di utilizzare la stessa metodologia per altre iniziative analoghe in un prossimo futuro. Questa modalità di didattica interattiva potrà essere utilizzata per diverse tipologie di tematiche non solo di interesse pratico-clinico ma anche di ricerca e, in quest’ottica, la condivisione dell’organizzazione e della gestione dei corsi tra molteplici autorevoli realtà italiane ne amplifica la validità.” Il Dott. Massimo Origoni, Unità Operativa di Ginecologia e Ostetricia dell’Irccs San Raffaele, Direttore Scientifico del Workshop: “La corretta strategia comunicativa tra medico e paziente, soprattutto in caso di trasmissione di “informazioni delicate” è alla base di una completa e coerente comprensione dello specifico problema medico. Saper comunicare con le proprie pazienti e saper trasmettere le informazioni importanti in modo che vengano precisamente recepite non può essere lasciata solo all’abilità personale del clinico o alle sue doti comunicative; in assenza di queste, la ricerca spontanea di informazioni – media, internet, ecc. – può a volte essere diseducativa e fuorviante. Per questo ci proponiamo di fornire ai partecipanti validi strumenti di apprendimento ed esemplificazioni concrete delle modalità di trasmissione dell’informazione.” |
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MILANO: PRESENTATO OPUSCOLO “SPENDO BENE, MANGIO MEGLIO” |
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Milano, 10 giugno 2010 - Il benessere dei milanesi passa anche dalla tavola, ma può risentirne ancora prima di arrivarci: al momento della spesa. Soprattutto nei momenti di crisi, è necessario dare un occhio al portafogli. Un’accortezza che però non dovrebbe ripercuotersi sulla salute con acquisti improntati solo al risparmio economico senza prestare attenzione alla qualità degli alimenti. Per districarsi in quest’impresa quotidiana arriva un aiuto dal Comune di Milano: l’opuscolo “Spendo bene, mangio meglio” che sarà distribuito in oltre 28mila copie negli otto punti vendita Coop della città, all’Università Cattolica, al Museo Leonardo da Vinci, nelle biblioteche e nei consigli di zona. Una sorta di manuale anticrisi, realizzato dall’Assessorato alla Salute e redatto dal Centro per lo studio della moda e della produzione culturale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che non si limita a fornire indicazioni su come fare la spesa a Milano risparmiando, ma indirizza ad uno stile di vita sano e contemporaneamente economico. Segnalando persino i costi giornalieri e mensili minimi di una spesa, per un uomo, una donna, un bambino e un adolescente, che tenga conto dello specifico fabbisogno energetico e nutrizionale. Al fine di mangiare con gusto e in modo salutare tentando però di spendere il giusto. “In un periodo di particolare attenzione alle spese – ha detto il Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri – la guida propone ai milanesi soluzioni per coniugare risparmio, cibo di qualità e salute: è un’iniziativa che ha una valenza economica e (in)formativa. L’educazione a una sana alimentazione, a partire dai bambini e dai giovani, è una responsabilità che riguarda da vicino la scuola e le istituzioni, trasmettendo messaggi semplici e autorevoli per tutelare la salute delle persone. Alcuni problemi presenti nella nostra società, come l’obesità e i modelli di vita non corretti che hanno una forte componente ‘culturale’, possono essere combattuti e prevenuti attraverso l’indicazione di comportamenti virtuosi, capaci di arricchire il grado di conoscenza e coscienza dei cittadini”. “Noi siamo quello che mangiamo – ha affermato l’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna - è uno slogan che racchiude un significato profondo, sul quale tutti dovremmo riflettere. Perché l’alimentazione, nella società moderna, dev’essere anche il terreno privilegiato di prevenzione, controllo e difesa della salute. Sul banco degli imputati, il nostro stile di vita: cibi troppo ricchi di grassi e zuccheri, e attività fisica scarsa, a volte nulla. Il risultato che ne consegue è un diffuso sovrappeso. I nostri figli, anziché giocare all’aperto o fare sport, passano davanti al televisore almeno due-tre ore al giorno. Questo succede al 30% dei ragazzi tra i 6 ed i 14 anni, ma il 22% arriva a tre–quattro ore e il 20% supera le quattro. Si tratta di dati tutt’altro che irrilevanti, addirittura preoccupanti viste le conseguenze. È stato, infatti, dimostrato che un bambino che trascorra cinque ore davanti al video - e tra televisore e computer sono in moltissimi a superarle - corre un rischio cinque volte maggiore di diventare obeso”. “L’assessorato alla Salute – ha aggiunto Landi - è pronto a fare la sua parte mettendo al primo posto l’attività di prevenzione in età infantile per evitare conseguenze gravi nell’età adolescenziale ed adulta. E impegnandosi nel contempo a migliorare lo stato di salute e di benessere psicofisico di tutta la popolazione. Una cultura della prevenzione che avrà anche una fattiva ricaduta sulla spesa sanitaria del prossimo futuro, liberando risorse per affrontare le grandi patologie del nostro tempo”. |
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SALUTE FVG: PIANO INTERNAZIONALE 2010-13, 860MILA EURO PER UN ANNO |
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Palazzolo dello Stella, 10 giugno 2010 - La direzione centrale Salute, integrazione sociosanitaria e politiche sociali ha predisposto il Piano operativo per il triennio 2010-2013 sulle dimensioni internazionali della politica della salute della Regione Friuli Venezia Giulia che, come ha spiegato ai colleghi di Giunta l´assessore Vladimir Kosic, di concerto con l´assessore Federica Seganti, definisce strategie, priorità e indirizzi operativi di un´azione volta a contribuire a creare le condizioni che migliorino la salute delle popolazioni più povere e vulnerabili. Il programma, che per il solo 2010 può contare su risorse pari a 860 mila euro, identifica 5 aree tematiche di intervento: disabilità, svantaggio sociale e psicosociale, materno-infantile, tecnologie biomediche avanzate, gestione dei sistemi sanitari. A predisporre i piani operativi annuali, definire proposte di finanziamento, armonizzare le iniziative e i programmi di collaborazione sarà un tavolo di coordinamento regionale. Le iniziative di welfare internazionale della Regione nel triennio si avvalgono dell´assistenza tecnica dell´Azienda per i servizi sanitari n. 5 Bassa friulana e, integrando e proseguendo quelle avviate già nel 2009, avranno una dimensione europea, una di cooperazione internazionale ed una umanitaria. La dimensione europea implica in particolare il costante monitoraggio delle opportunità derivate da programmi ed iniziative comunitarie, anche con l´attivazione di percorsi di formazione ed informazione. Gli interventi di cooperazione internazionale prevedono l´attuazione di specifici progetti che, in stretto rapporto con le agenzie internazionali, Nazioni Unite in primis, vedono il coinvolgimento diretto di enti ed istituzioni sanitarie del Friuli Venezia Giulia (Cro di Aviano, Burlo Garofolo, Informest, Centro Studi fegato, Università di Trieste, Province di Gorizia e Pordenone, Consulta regionale dei disabili, Ospedale di Udine), che operano in partnerariato con strutture sanitarie dei paesi interessati. Rientra in questo contesto, ad esempio, la recente visita in Albania dell´assessore Kosic, della vicepresidente di Informest, Silvia Acerbi, e del direttore generale del Burlo, Mauro Melato. Altri paesi cui si rivolge l´attenzione della Regione Friuli Venezia Giulia sono Montenegro, Kosovo, Libano, Argentina, Indonesia, Cambogia, Burkina Faso, Infine l´azione umanitaria rientra più in generale nel quadro della cooperazione allo sviluppo, in cui i Paesi ad alto reddito intervengono in quelli meno sviluppati. |
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UNIVERSITA¡® DI PAVIA, MALATTIA DI ALZHEIMER: CONVEGNO DELLA SOCIET¨¤ ITALIANA DI FARMACOLOGIA 11 GIUGNO 2010 ¨C COLLEGIO VOLTA |
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Pavia, 10 giugno 2010 - Si tiene l¡¯11 Giugno 2010 presso il Collegio Volta di Pavia il Iii Convegno Monotematico della Societ¨¤ Italiana di Farmacologia ¡°Malattia di Alzheimer dalla complessit¨¤ clinica alla terapia razionale¡± organizzato dai Prof Marco Racchi e Stefano Govoni con la Segreteria Scientifica della Dr.ssa Cristina Lanni. Il convegno ¨¨ una giornata di incontro dedicata agli studi sulla malattia di Alzheimer e, per scelta organizzativa dedicata ai giovani che fanno ricerca. Si segnala la presenza per la lettura magistrale della Dr.ssa Amalia Bruni, neurologa e ricercatrice del centro regionale di Neurogenetica di Lamezia, ricercatrice tra le pi¨´ quotate al mondo per i suoi contributi allo studio delle componenti genetiche della malattia di Alzheimer. ¡°Per Pavia ¨C commenta il prof. Govoni - si tratta di un´occasione di grande interesse, ¨¨ infatti un onore avere ottenuto da una grande societ¨¤ scientifica, la Societ¨¤ Italiana di Farmacologia, che ha dato la propria egida e il il proprio supporto economico, l´opportunit¨¤ di organizzare una giornata monotematica sulla malattia di Alzheimer. Tutti i relatori invitati sono ricercatori giovani, un altro segno importante nel difficile momento economico e normativo che vivono le universit¨¤ e gli enti che hanno fatto della ricerca la propria vocazione, un tema particolarmente sentito da tutta la comunit¨¤ pavese. ¡° Pavia 11 Giugno 2010 Collegio Alessandro Volta ¨C Via Ferrata Pavia - Programma 9.00 ¨C Apertura dei lavori ¨C Saluto ai partecipanti da parte del Rettore del Collegio Prof. Gherardi ¨C Note introduttive Marco Racchi e Stefano Govoni; I Sessione ¨C 9.15 ¨C 10.15 - Cristina Geroldi ¨C Inquadramento Clinico e Diagnosi della Malattia di Alzheimer - Silvia Bagnoli ¨C Genetica della Malattia di Alzheimer; Lectio Magistralis ¨C 10.15 ¨C 11.00 Amalia Bruni Malattia di Alzheimer, una storia secolare. Posters 11.00 ¨C 11.30 Ii Sessione ¨C 11.30 ¨C 12.30 - Marianna Gregorio ¨C Terapia con inibitori di Acetilcolinesterasi e Memantina in Malattia di Alzheimer: dati osservazionali e prospettive future - Francesca Mangialasche ¨C Terapie in corso di sperimentazione e disease modifying drugs; Posters 12.30 ¨C 14.00 Iii Sessione ¨C 14.00 ¨C 15.30 - Michela Rosini ¨C Malattia di Alzheimer, nuove strategie di Drug Discovery - Maria Cristina Rosi ¨C Modulazione della via wnt/¦Â catenina nella malattia di Alzheimer: implicazioni patogenetiche ed applicabilit¨¤ terapeutica - Filippo Caraci ¨C From cell cycle inhibition to the rescue of Tgf beta1 pathway: novel targets for neuroprotection in Ad; Posters 15.30 ¨C 16.00 Iv Sessione ¨C 16.00 ¨C 17.30 - Massimo Grilli ¨C Beta amiloide, nuovi meccanismi di neuro modulazione - Fabrizio Gardoni ¨C Ruolo della sinapsi glutammatergica nella malattia di Alzheimer - Maria Grazia Morgese ©\ Soluble beta amyloid©\induced alterations: neurochemical, behavioural and biochemical evidence in the rat. Conclusioni e chiusura dei lavori 17.30 ¨C 18.00 |
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ASM,CORSO TEORICO-PRATICO DI CHIRURGIA DELLA SORDITA´. |
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Matera, 10 giugno 2010 - Si terrà sabato 12 giugno 2010 a partire dalle ore 8.00 presso l’Hotel Nazionale la Terza Giornata Materana di Otologia che prevede un Corso Teorico-pratico sulla chirurgia dell’Otosclerosi e Sordità Impiantabili. L’organizzazione è a cura dell’unità operativa di Otorinolaringoiatra e Chirurgia Cervico-facciale dell’Ospedale “Madonna delle Grazie” dell’Azienda Sanitaria di Matera, diretta dal dott.Gennaro Larotonda, che comprende anche la Struttura Semplice di chirurgia dell’orecchio, di cui è responsabile il dott. Giuseppe Romano. Il programma scientifico è strutturato in maniera tale da offrire amplissimo spazio agli ospiti relatori che approfondiranno gli argomenti relativi alla chirurgia della Staffa, mettendo a confronto la loro esperienza personale, con particolare riferimento alle tecniche chirurgiche ed ai risultati funzionali. E’ prevista anche una tavola rotonda dedicata alla chirurgia di revisione della Staffa. Ampio spazio verrà dedicato all’interazione con l’uditorio tramite discussione, domande e confronti. L’evento prevede anche una sessione pomeridiana sulle sordità impiantabili con dimostrazioni pratiche di esami strumentali per la protesizzazione acustica e la riabilitazione logopedica nei pazienti protesizzati. Il corso è rivolto ai seguenti specialisti: Otorinolaringoiatri, Audiologi, Pediatri. Agli specializzandi in Otorinolaringoiatria e Audiologia, ai Tecnici di Audiometria, agli Audio Protesisti, ai Logopedisti ed ai Medici di Medicina Generale. Per informazioni e iscrizioni si può contattare la segreteria organizzativa Ares Conference allo 0835/1970062 o il dott. Giuseppe Romano allo 0835/253388 o al 339/1552481. |
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PEDIATRIA, ACCORDO TRA REGIONE SICILIA E BAMBINO GESU´ DI ROMA |
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Palermo, 10 giugno 2010 - Sbarca in Sicilia l´Ospedale Pediatrico "Bambino Gesu´" di Roma che con l´assessorato regionale della Salute ha raggiunto un accordo di collaborazione per realizzare il Centro Cardiologico Pediatrico del Mediterraneo che, oltre a soddisfare la domanda del bacino di utenza regionale, dovra´ diventare punto di riferimento anche per il meridione d´Italia e per i paesi del Mediterraneo. Si tratta di un accordo di straordinaria importanza, considerato che il "Bambino Gesu´" e´ un ospedale fra i piu´ prestigiosi al mondo nel campo della cardiologia e della cardiochirurgia pediatrica sia per numero di casi trattati, sia per l´elevato livello delle prestazioni erogate oltre che per l´esperienza raggiunta nel campo della ricerca. Venerdi´ 11 giugno alle ore 10.30 a Palazzo d´Orleans sara´ firmata la convenzione e subito dopo si svolgera´ una conferenza stampa alla quale parteciperanno il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo, il prof. Giuseppe Profiti, presidente del "Bambino Gesu´", l´assessore regionale per la Salute Massimo Russo, il prof. Giacomo Pongiglione, direttore del dipartimento di medicina cardiologica e cardiochirugia pediatrica del "Bambino Gesu´" e i direttori generali Salvatore Di Rosa (azienda ospedaliera Villa Sofia - Cervello), Dario Allegra (azienda ospedaliera Civico) e Salvatore Giuffrida (Asp Messina). |
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ARRIVA IL CALDO, IL VADEMECUM DELLA COMMISSIONE POLITICHE SANITARIE |
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Roma, 10 giugno 2010 – E´ in arrivo la prima vera ondata di caldo dell´estate 2010: da giovedì Roma dovrà vedersela con temperature intorno ai 36-38 gradi e un alto tasso di umidità dovuto ai venti di scirocco. Caldo forte, dunque, e afoso. La Commissione Politiche Sanitarie del Campidoglio, coordinata dal professor Fernando Aiuti, specifica i comportamenti in grado di prevenire gli effetti del solleone. Intanto le categorie più a rischio: anziani, neonati, persone non autosufficienti, adulti con disturbi mentali, pazienti che assumono farmaci in grado di modificare la regolazione della temperatura corporea. E anche chi fa esercizio fisico intenso o svolge lavori manuali sotto il sole. Cosa può succedere: si perdono liquidi e si va così incontro ai rischi della disidratazione e delle sue conseguenze (colpi di sole e di calore). Sintomo premonitore, tipico ad esempio degli anziani: la riduzione delle attività quotidiane come spostarsi in casa, vestirsi, lavarsi, mangiare. Cosa fare: bere acqua fresca, spesso e in grande quantità (per un anziano, almeno due litri e mezzo al giorno salvo diversa indicazione del medico); mangiare leggero, con pochi grassi, poco e spesso (3-4 piccoli pasti e non un´unica "abbuffata"); non esagerare con i gelati (ricchi di calorie) e con gli integratori (da assumere solo con l´ok del medico). Evitare qualsiasi alcolico, le bevande gassate e zuccherate, quelle contenenti caffeina o teina (che danno sollievo momentaneo ma poi aumentano la sete). Moderazione e cautela d´obbligo con i cibi grassi (formaggi, insaccati, carni grasse) e con gli ipercalorici (anche se appetibili) dolci. E ancora: vestire abiti leggeri e fatti con fibre naturali come cotone e lino, non aderenti, preferendo i colori chiari, usare creme solari protettive (di fattore massimo) sulle parti scoperte del corpo, restare il più possibile scoperti in casa. Evitare, per contro, gli abiti scuri, aderenti, in fibra sintetica. Non lasciare il capo scoperto sotto il sole. E, peraltro, non scoprirsi troppo quando si esce: la pelle si surriscalda e l´equivalenza "andare in giro svestiti = minor sensazione di caldo" è completamente sbagliata. Ma per saperne di più c´è il il vademecum della Commissione Politiche Sanitarie: scende nel dettaglio e consente a chi lo legge di opporre al caldo una barriera a tutta prova. |
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SABATO 12 GIUGNO: PORTE APERTE DEI LABORATORI DI NEUROBIOLOGIA ANCHE LA SISSA PARTECIPA ALL’OPEN DAY DI AREA SCIENCE PARK |
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Trieste, 10 giugno 2010 – È possibile individuare il sapore di una caramella se si è raffreddati? Quali sono gli ingredienti che rendono inconfondibile un profumo? Cosa contraddistingue le malattie neurodegenerative come il Parkinson e l’Alzheimer? Quali sono le principali funzioni dell’ippocampo? E cosa sappiamo dei prioni, gli agenti infettivi responsabili del morbo della mucca pazza? Per soddisfare queste e altre curiosità, sabato 12 giugno anche la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati partecipa all’Open day di Area Science Park con i laboratori di neurobiologia, che si trovano nel campus di Basovizza. Porte aperte, dunque, per accogliere quanti desiderano incontrare i giovani ricercatori della Sissa, conoscere le nuove frontiere della ricerca nel campo dell’elettrofisiologia e della biologia molecolare e i nuovi traguardi degli studi che animano il settore di neurobiologia, coordinato da Enrico Cherubini. Gli scienziati e i ricercatori risponderanno alle domande e alle curiosità dei visitatori, illustrando il fascino e gli obiettivi delle loro ricerche. Uno dei punti di forza del settore di neurobiologia é lo studio del sistema nervoso centrale sia in condizioni fisiologiche che patologiche, mediante un approccio pluridisciplinare che richiede l’uso combinato di tecniche di elettrofisiologia, imaging, biologia molecolare, biochimica delle proteine, immunocitochimica, spettroscopia, ingegneria genomica, modeling e nanotecnologie. “Per comprendere meccanismi complessi come quelli che sottendono il comportamento umano è fondamentale conoscere il linguaggio di singoli neuroni e persino di singole proteine e come questo si integra in sistemi via via più complessi” spiega Enrico Cherubini. “La nostra partecipazione all’Open day - conclude - sarà quindi occasione per far conoscere meglio il funzionamento delle nostre cellule nervose, le funzioni dell’ippocampo, coinvolto nei processi di apprendimento e memoria, il meccanismo di riconoscimento degli odori e come sta avanzando la ricerca nel campo delle malattie neurodegenerative, nonché i meccanismi molecolari che determinano la proliferazione del prione, responsabile del morbo della mucca pazza, e quelli responsabile dell’emicrania”. A settembre anche i laboratori di neurobiologia si trasferiranno nella nuova sede della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati in via Bonomea, completando così l’insediamento della Sissa nel nuovo campus. |
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OSPEDALE L´AQUILA: PREMIO ASSICURATIVO ALLA ASL |
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L´aquila, 10 giugno 2010 - "I 47 milioni di euro di risarcimento assicurativo dell´ospedale dell´Aquila sono nelle casse della Asl dell´Aquila, dove stavano e sono sempre rimaste e nessuno ha mai pensato di toccarli". Lo ha detto il presidente della Regione, Gianni Chiodi, a margine della conferenza stampa sulla manovra di bilancio. "Non solo, aggiungo un altro importante particolare, perché questa regione ha inteso rimodulare quello che era l´accordo sull´art. 20 delle legge sull´edilizia sanitaria destinando altri 35 milioni di euro all´ospedale aquilano per ulteriori interventi strutturali. Le notizie fatte circolare in questi giorni - aggiunge il presidente Chiodi - sono totalmente destituite di fondamento che non è possibile giustificare. Lo ribadisco - ha concluso - non è assolutamente vero che noi abbiamo distratto il risarcimento assicurativo per ripianare il deficit della regione in campo sanitario". |
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INCIDENTI DOMESTICI, AL VIA LA CAMPAGNA REGIONALE DI PREVENZIONE |
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Bologna, 10 giugno 2010 - “Casa salvi tutti” è il messaggio che la Regione Emilia-romagna sta lanciando in questi giorni per la prevenzione degli incidenti domestici. Come noto, gli incidenti domestici riguardano in primo luogo i bambini e le persone anziane. E a loro sono rivolti specifici progetti di prevenzione, a sostegno dei quali sono stati realizzati opuscoli, locandine, brevi filmati che illustrano come, attraverso semplici precauzioni e semplici adeguamenti, si possano ridurre i fattori di rischio. Quattro sono i progetti in campo in tutto il territorio regionale, 2 rivolti agli anziani, 2 rivolti ai bambini, portati avanti dalle Aziende Usl (Dipartimenti di sanità pubblica) con il coinvolgimento dei Comuni, della scuola, delle associazioni di volontariato. Le iniziative in corso per gli anziani - Per gli anziani, uno dei progetti punta a ridurre il rischio di caduta in casa. E’ gestito dai terapisti della riabilitazione delle Aziende Usl ed è rivolto alle persone con più di ottanta anni di età, vittime di una caduta in casa nell’ultimo anno, a cui si offre un programma di attività fisica e fisioterapica, adattato alle esigenze e ai bisogni della singola persona anziana. Il progetto è stato avviato in 6 Aziende Usl (Piacenza, Modena, Bologna, Imola, Forlì, coinvolgendo 174 persone). L’altro progetto rivolto alle persone anziane prevede visite domiciliari per verificare gli aspetti strutturali e impiantistici delle abitazioni e promuovere interventi per ridurre i rischi. Il percorso inizia nei luoghi di aggregazione di persone anziane e pensionati, dove sono organizzati incontri di “educazione alla salute” e di prevenzione del rischio. Alcuni volontari anziani, dopo una fase di formazione specifica, propongono le visite di verifica delle abitazioni di amici e amiche coetanei per individuare insieme a loro le fonti di rischio e indicare soluzioni e accorgimenti utili a scongiurare incidenti domestici. Sei Aziende Usl sono attualmente coinvolte, insieme a realtà associative locali: Piacenza, Reggio Emilia, Bologna, Imola, Cesena, Rimini. Tra giugno e luglio il progetto verrà attivato anche nelle Aziende Usl di Parma, Modena, Forlì. Le iniziative in corso per i bambini - Il primo progetto, che prevede incontri con i genitori per aumentare la consapevolezza riguardo ai fattori di rischio in casa, è associato al percorso di vaccinazione dei nuovi nati. Gli operatori sanitari prendono contatto con i genitori dei piccoli e propongono loro un percorso formativo che segue, in tre momenti, i tempi del calendario vaccinale. Un primo round sperimentale del progetto si è concluso nei Distretti di cinque Aziende Usl: Piacenza, Parma (Distretti di Fidenza e Noceto), Modena (Distretto di Vignola), Bologna (Quartieri Pilastro, Savena, santo Stefano, Navile) e Ravenna, coinvolgendo 192 genitori, per un totale di 92 incontri a domicilio già realizzati. In giugno e luglio il progetto prosegue ancora nel piacentino, nel bolognese, a Forlì e a Cesena, dove viene attivato un programma destinato alla popolazione straniera. Il secondo progetto rivolto ai genitori dei bimbi è svolto con la collaborazione del personale dei servizi educativi di tutta la regione. Attraverso l’impegno dei Coordinamenti pedagogici provinciali, vengono favoriti incontri informativi tra operatori e insegnanti di nido, materne, centri gioco, centri famiglia e genitori, sempre per verificare il grado di consapevolezza sui rischi e per aumentare il grado di sicurezza degli ambienti della casa. Il progetto è attivo in 6 Aziende Usl: Piacenza, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Imola, Rimini. Nei mesi di giugno e settembre sono previsti incontri nei nidi e scuole di infanzia a Forlì, Forlimpopoli, Modena e Reggio Emilia. Sono in fase di pianificazione anche incontri con le mamme che frequentano i centri per gli stranieri, anche con l’ausilio della mediazione culturale offerta dagli operatori degli stessi centri. Tutta la campagna di prevenzione degli incidenti domestici è coordinata da un gruppo di lavoro regionale. In ogni Azienda Usl è presente il referente aziendale. Per informazioni telefonare al numero verde del Servizio sanitario regionale 800 033 033 tutti i giorni feriali dalle ore 8,30 alle ore 17,30 e il sabato dalle ore 8,30 alle ore 13,30. Tutti i materiali della campagna di comunicazione sono pubblicati sul sito www.Saluter.it La campagna di comunicazione “Casa salvi tutti" - Oltre a una diffusione di piccoli spot video su 17 tv della regione - a partire da sabato 12, fino al 25 giugno - i materiali della campagna di comunicazione “Casa salvi tutti” sono a disposizione degli operatori delle Aziende Usl e degli educatori dei servizi per l’infanzia per iniziative di comunicazione diretta. Tra i materiali, stati realizzati filmati di 5/10 minuti che, con ironia e leggerezza, aiutati anche da qualche personaggio animato, illustrano i rischi e indicano cosa fare per garantire la sicurezza dei piccoli e degli anziani. “Attenti a quei due” è il titolo del filmato che ha per protagonisti i bambini; “Arturo, Anita e gli incidenti domestici” è il titolo del filmato che ha per protagonisti una coppia di anziani. I filmati sono proiettati negli incontri di discussione e approfondimento, durante i quali sono anche sottoposte specifiche “check list”, e distribuiti due piccoli ma utili gadget: un paraspigoli a forma di tartaruga per i bimbi, una lucetta notturna per gli anziani. Incidenti domestici, i dati - Si stima che in Emilia-romagna ogni anno circa il 19% della popolazione subisca un incidente domestico (indagine Passi, 2006): ogni anno 130.000 persone per questo motivo accedono al Pronto soccorso e, di queste, circa 10.000 vengono ricoverate, dati elaborati dal sistema "Sistema informativo nazionale sugli incidenti in ambiente di civile abitazione", Istituto superiore di sanità; 2006; tale sistema dice anche che la dinamica più frequente in caso di incidente domestico è la caduta (49,3%) e che il fenomeno è in crescita (era il 43,6% nel 2003). |
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NUOVA VIA CRUCIS NELLA CHIESA DI SANT’AMBROGIO A FIRENZE, GIOVEDÌ L’INAUGURAZIONE DELLE NUOVE TAVOLE DIPINTE IL LAVORO È STATO ESEGUITO DALLE ARTISTE DI TABULA PICTA |
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Firenze, 10 giugno 2010 - Nella chiesa di Sant’ambrogio nell’omonima piazza ci sarà una nuova Via Crucis (l’inaugurazione delle nuove tavole è giovedì alle 17) Ad eseguire i dipinti (quelli precedenti andarono distrutti con l’alluvione) sono le artiste di Tabula Picta, otto donne esperte in dipinti su tavola, ma anche in miniature e sculture . Nella canonica di Sant’ambrogio eletta sede dei loro incontri e concessa dal parroco don Carlo Guarnieri, le artiste hanno dato vita ad una sorta di cenacolo a artistico tutto ‘al femminile’. In tutto 17 tavole cuspidate in legno di tiglio, gessate, dorate con oro zecchino a guazzo e quindi dipinte con tempera a uovo. Gli episodi scelti hanno puntuale riscontro nel racconto evangelico , tranne tre: la madre e la Veronica e Gesù gettato in prigione. I tratti generali dello stile pittorico del ciclo lasciano però emergere in ciascuna opera, senza costrizioni, la cifra personale del proprio autore, ora drammatica, ora idealizzante, ora espressiva, ora classicheggiante: tante voci diverse in un unico coro. Si distacca dalla serie l’ultima stazione : il Risorto di don Carlo. “Il gruppo di Tavola Picta- ha detto il presidente del consiglio comunale Eugenio Giani presentando l’iniziativa- è l’unico a Firenze che con continuità e progressione di successo sta lavorando a tavole con soggetto sacro, in una prospettiva di lettura storica ma soprattutto di attualizzazione in chiave artistica contemporanea. Queste artiste- ha aggiunto Giani- hanno già realizzato con successo mostre in S. Ambrogio, al Palagio di Parte Guelfa. Hanno eseguito lavori in Ss. Annunziata e in S. Marco. Ora con questa nuovo lavoro più impegnativo compiono un’operazione più complessa e stabile che la città può apprezzare”. |
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I QUATTRO ELEMENTI ESPOSIZIONE D’ARTE CONTEMPORANEA MILANO 9-21 GIUGNO 2010 |
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Milano, 10 giugno 2010 - Dopo la monumentale mostra al Palazzo Reale di Milano dedicata all’elemento del Fuoco nell’arte, la Galleria Il Borgo ha selezionato artisti di diversa formazione e provenienza per l’Esposizione Internazionale d´Arte Contemporanea "I Quattro Elementi" che sarà allestita dal 9 al 21 giugno 2010. L’esposizione indaga le diverse manifestazioni degli elementi presenti in natura che nella tradizione ellenica sono quattro: Acqua, Terra, Aria e Fuoco. Essi costituiscono la materia del nostro universo, non avulsa da influenze cosmiche e astrali e dalle più vive espressioni del temperamento umano. Le opere in concorso, in alcuni casi, approfondiscono solo uno degli elementi, prevalentemente l’acqua quale simbolo di vita e nascita. Per l’occasione è stato studiato un percorso espositivo ad hoc per valorizzare la ricerca artistica contemporanea in equilibrio tra figurazione e astrazione. Sperimentano lo spettacolo della luce le opere realizzate da Nicla Rossini che è riuscita a creare atmosfere crepuscolari dalle inaspettate sembianze. Sopra la realtà ordinaria si inserisce lo scenario surreale di Patrizio Mugnaini, che suggerisce un nuovo viaggio onirico nell’analisi del tempo. La sintesi diviene, invece, veicolo di comunicazione nell’arte di Jessica Corcione, che fonde l’immaginazione con la realtà. Dotate di suggestiva sensibilità estetica sono le tele di Rosa Proface e di Susanna Redaelli: la prima infonde nello spettatore un sentimento di serena ammirazione, la seconda pone l’attenzione sull’enfasi del gesto, destando il pathos nell’opera d’arte. In mostra si possono inoltre visionare i lavori enigmatici di Devis Barassi e quelli più astratti di Daniela Morra presso la Galleria Il Borgo, ubicata in uno dei quartieri più esclusivi di Milano in pieno centro cittadino, a due passi dai Navigli e da Porta Ticinese. |
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CICLISMO,GIRO DONNE 2010 DEDICATO ALLA SALUTE BICI GRIFFATA PER AIUTARE DIAGNOSI PRECOCE DEL TUMORE AL SENO |
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Milano, 10 giugno 2010 - Un percorso impegnativo di oltre 900 km che si snoderà in quattro Regioni italiane (Lombardia, Piemonte, Veneto e Friuli Venezia Giulia), un´iniziativa importante che unirà sport e salute. E´ questa la 21ma edizione del Giro d´Italia Femminile, la più importante competizione ciclistica che si svolgerà dal 2 all´11 luglio con la partecipazione di 16 squadre. L´evento, organizzata da Epinike - Associazione Sportiva Dilettantistica con la collaborazione dell´assessorato allo Sport e Giovani della Regione Lombardia, guidato da Monica Rizzi - è stato presentato ieri, a Milano, nella sede regionale di via Pola in una conferenza stampa a cui ha partecipato l´assessore alla Sanità, Luciano Bresciani. "Ancora una volta lo sport - ha sottolineato in una nota l´assessore allo Sport, Monica Rizzi - dimostra di essere fondamentale veicolo di promozione del nostro territorio, le ultime quattro tappe, quelle determinanti, vedranno le nostre atlete passare nelle provincie di Varese, Como, Sondrio e Monza e Brianza. La ricchezza del paesaggio lombardo farà da cornice a questa straordinaria gara, una manifestazione capace di accendere i riflettori sui valori positivi dello sport e del legame che ha con la salute e prevenzione". "Con questa iniziativa - ha ricordato l´assessore Bresciani - le atlete danno, attraverso lo sport, un segnale molto positivo legato alla prevenzione del tumore alla mammella". Al termine delle tappe del Giro Donne 2010, verrà infatti messa all´asta Bikeart, una speciale bicicletta da corsa completamente dipinta e personalizzata dall´artista astrattista Roberto Spadea e autografata da Maria Grazia Cucinotta e Rosanna Banfi, madrine e volti di Susan G. Komen Italia, l´organizzazione senza scopo di lucro che dal 2000 opera nella lotta ai tumori al seno. I tumori al seno rappresentano le neoplasie maligne più frequenti fra le donne di tutte le età e la principale causa di morte nella popolazione femminile oltre i 35 anni. Nel nostro paese si registrano 37.000 nuovi casi ogni anno con un´incidenza in continuo aumento. "Lo screening - ha detto Luciano Bresciani - è l´arma più importante per combattere questa malattia. Con questa iniziativa viene dato un segnale molto positivo. E´ un esempio di sussidiarietà orizzontale, che dimostra come sia importante il lavoro fatto dalla comunità per la salute dei cittadini". "Grazie alla diagnosi precoce del tumore alla mammella - ha concluso l´assessore Bresciani - se viene individuato un nodulo di dimensioni molto piccole si ha la guarigione totale del paziente. Sono contento che la nostra comunità si sia dimostrata sensibile verso la salute dei cittadini; questo è un segnale di grande solidarietà". |
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