|
|
|
GIOVEDI
|
 |
 |
Notiziario Marketpress di
Giovedì 16 Settembre 2010 |
 |
|
 |
WORKSHOP SULL´INFORMATICA DEL GENOMA |
|
|
 |
|
|
Hangzhou, 16 settembre 2010 - Il Workshop sull´informatica del genoma si svolgerà dal 10 al 16 dicembre 2010 ad Hangzhou, in Cina. La biologia è una scienza sperimentale in cui si sta verificando una esplosione di nuovi dati. Questo significa che spesso i biologi devono aumentare le dimensioni e la complessità delle tecnologie informatiche utilizzate per le loro ricerche. Come settore, l´informatica del genoma comprende la gestione e l´analisi di questi dati, come il confronto di interi genomi all´interno e tra specie e varietà, l´analisi di alti volumi di risultati ottenuti da esperimenti per svelare vie cellulari e interazioni molecolari e la progettazione di algoritmi efficaci per identificare i motivi delle sequenze regolatrici. Il workshop comprende tutti lavori che sono essenzialmente dedicati alla comprensione computazionale dei sistemi biologici su base molecolare e i suoi obiettivi sono quelli di presentare i risultati recenti sia della ricerca pratica che di quella teorica, di illustrare i sistemi biologici e di mostrare nuove applicazioni e direzioni per la ricerca futura. Il Workshop sull´informatica del genoma si svolge ogni anno in uno dei paesi dell´Asia Pacifica. Il suo scopo è quello di fornire un forum internazionale per scienziati e ricercatori per scambiarsi idee e approcci. Per ulteriori informazioni, visitare: http://gi-workshop.Net/ |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
NELL´UE MENO DECESSI DOVUTI AL CANCRO, MA È NECESSARIA PIÙ PREVENZIONE |
|
|
 |
|
|
Bruxelles, 16 settembre 2010 - Un numero speciale dello European Journal of Cancer (Ejc), pubblicato il 13 settembre, riporta che, anche se nell´Ue meno persone muoiono a causa del cancro, l´incidenza di questa malattia è aumentata di quasi il 20% dal 2002 al 2008. Gli studi presentati nel Ejc, che è la rivista ufficiale dell´Organizzazione europea del cancro (Ecco), sono stati finanziati dal progetto Eurocadet ("The impact of key determinants on the current and future burden of cancer in Europe"), che ha ricevuto più di 987.000 Eur nell´ambito dell´attività trasversale "Research for policy support" del Sesto programma quadro (6°Pq). In uno degli studi presentati nel Ejc, il dott. José M. Martin-morena dell´università di Valencia in Spagna ha detto che l´attuale crisi economica in Europa potrebbe avere degli effetti sull´incidenza di questa malattia in moltissime aree. I governi e le aziende farmaceutiche, ad esempio, potrebbero essere spinte a ridurre drasticamente i budget per la ricerca e lo sviluppo (R&s); le donazioni pubbliche alla ricerca contro il cancro da parte di organizzazioni di beneficenza potrebbero crollare; e probabilmente aumenterà anche l´esposizione sul posto di lavoro alle sostanze cancerogene. "Sia le aziende private che i governi tendono a prendere delle scorciatoie nei controlli di sicurezza sul lavoro durante i periodi di crisi economica," ha spiegato il dott. Martin-moreno. "Questo è particolarmente vero nelle piccole aziende e nei paesi in via di sviluppo." Uno studio in Corea del Sud, condotto alla fine degli anni novanta del secolo scorso, scoprì che i tagli ai costi per la salute e la sicurezza erano direttamente collegati alla capacità dei singoli di evitare la bancarotta. "Questo esemplifica la terribile scelta che le aziende devono compiere nei periodi di recessione economica: ridurre la sicurezza dei lavoratori o la rovina economica," ha aggiunto il dott. Martin-moreno. "Per le industrie con livelli potenzialmente alti di contaminazione da sostanze cancerogene, come le miniere, questa conseguenza è ancora più grave." I ricercatori hanno sottolineato che la prevenzione del cancro comprende vari fattori, quali la genetica, l´ambiente, il lavoro, le scelte nello stile di vita, le infezioni e l´accesso alla prevenzione sanitaria. Quindi, idealmente, gli sforzi per tenere sotto controllo questa malattia dovrebbero coincidere con gli sforzi per controllare l´ipertensione come anche con quelli per limitare le emissioni di gas serra. Secondo i ricercatori, la gente si deve rimboccare le maniche e agire al fine di prevenire l´ulteriore diffusione del cancro. Quando il cancro aumenta, è la gente a pagarne il prezzo. Anche i sistemi sanitari ne sentono la pressione, poiché i costi aumentano rapidamente e le risorse per la cura e il trattamento vengono sfruttate al limite. Gli esperti ritengono tuttavia che, con un piccolo sforzo, la prevenzione del cancro potrebbe essere migliorata durante i periodi di crisi e non, al contrario, indebolita. La riduzione dei costi ottenuta grazie all´adozione di abitudini di vita più sane potrebbe aiutare molti a evitare il cancro. "Anche i governi potrebbero fare la loro parte cogliendo l´opportunità per imporre tasse più elevate su tabacco, alcol e altri prodotti malsani come i grassi insaturi o gli zuccheri raffinati e per incanalare le entrate così ottenute verso la creazione di posti di lavoro nella prevenzione e nei programmi di benessere sociale," ha aggiunto il dott. Martin-moreno. In un altro studio, la dott.Ssa Esther de Vries del Erasmus Medical Centre di Rotterdam nei Paesi Bassi ha esaminato con alcuni colleghi in che modo la prevenzione dell´aumento di peso e la promozione dell´attività fisica influenzi l´incidenza del cancro al colon in sette paesi europei (Repubblica ceca, Danimarca, Spagna, Francia, Lettonia, Paesi Bassi e Regno Unito). Dal 1975 l´incidenza del cancro al colon in Europa è aumentata fino a rappresentare, nel 2008, oltre il 13% di tutte le neoplasie. In Europa il cancro del colon è la seconda causa di morte per cancro. "Eppure sappiamo che un gran numero di casi di cancro al colon potrebbe essere evitato riducendo l´esposizione a fattori di rischio, tra cui i due più facilmente controllabili sono la mancanza di attività fisica e l´eccesso di peso´´, spiega il dott. Andrew Renehan dell´Università di Manchester nel Regno Unito, uno dei co-autori dello studio. L´inattività fisica provoca un aumento dell´indice di massa corporea (Imc), mentre una maggiore attività fisica aiuta le persone a evitare l´aumento di peso. Si deve però sottolineare che un aumento dell´attività fisica non necessariamente produce una perdita di peso nelle persone in sovrappeso. Tutto considerato, i ricercatori sono consapevoli che cambiare le abitudini di vita non è facile. "Possiamo dire con sicurezza che aumentare il livello di attività fisica in tutta Europa, portandolo a quello già raggiunto nei Paesi Bassi, dove tutti vanno in bicicletta, rappresenterebbe un beneficio sostanziale," ha spiegato il professor Jan-willem Coebergh della Erasmus University, uno dei curatori del numero speciale. "Ma avremo sempre bisogno di prove certe prima di poter mettere in atto strategie di prevenzione." Da parte sua, il professor Michael Baumann della clinica universitaria e facoltà di medicina di Dresda, in Germania, e presidente della Ecco ha detto: "Oggi la prevenzione del cancro potrebbe non essere il primo pensiero dei responsabili delle politiche, ma essa è ora più importante che mai. Ci auguriamo che le numerose prove fornite in questo numero speciale del Ejc li aiuteranno a decidere di intraprendere la giusta strada e di compiere passi decisivi per la riduzione dell´incidenza del cancro in Europa negli anni a venire." Per maggiori informazioni, visitare: European Journal of Cancer: http://www.Ejcancer.info/home Organizzazione europea del cancro (Ecco): http://www.Ecco-eu.org/ |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
GENE LEGATO ALLA MIOPIA OFFRE SPERANZA DI NUOVO TRATTAMENTO |
|
|
 |
|
|
Bruxelles, 16 settembre 2010 - Scienziati finanziati dall´Ue hanno scoperto un gene associato alla miopia. La loro scoperta, presentata sulla rivista Nature Genetics, permette di comprendere le basi genetiche della malattia dell´occhio più comune al mondo. La miopia è una patologia oculare in cui gli oggetti vicini sono visti chiaramente, ma gli oggetti distanti appaiono sfocati. La miopia si verifica essenzialmente quando la luce che entra nell´occhio non è messa a fuoco correttamente, attivata tramite il bulbo oculare troppo lungo o la cornea - il coperchio trasparente dell´occhio - troppo curva. I ricercatori, guidati dal Duke University Medical Center negli Stati Uniti, fanno notare che, mentre la scoperta di un gene non comporta automaticamente la disponibilità immediata di un trattamento, esistono tuttavia già una serie di terapie geniche efficaci per alcuni disturbi oculari. La miopia potrebbe quindi essere potenzialmente una malattia trattabile tramite la riparazione genica, secondo il team. "L´occhio è già un organo di scelta per la terapia genica, per esempio, perché il volume ridotto dell´occhio e la sua area indipendente consentono alla terapia di rimanere dentro l´occhio in un volume delimitato", ha spiegato il professor Terry Young, un ricercatore del Duke´s Center for Human Genetics e co-autore dello studio. "Inoltre, l´accessibilità dell´occhio permette ai medici di osservare gli effetti del trattamento nel tempo con metodi non invasivi in grado di illuminare e verificare la retina e altre strutture dell´occhio". La maggior parte dei casi di miopia non sono gravi, ha detto il professor Young, ma il 2 - 3% sono casi patologici e includono l´emorragia maculare, il distacco della retina, il glaucoma precoce e il glaucoma, che potrebbero portare alla cecità. La miopia potrebbe anche essere dannosa per le persone in cerca di occupazione in settori specifici, come ad esempio l´aviazione. Tuttavia, i ricercatori sottolineano che esiste un antidoto per la miopia. "La gente ha bisogno di recarsi all´aperto e guardare verso l´orizzonte", ha detto il professor Young. "Il lavoro odierno costringe i nostri occhi ad essere costantemente in tensione nel concentrarsi su oggetti vicini: documenti da leggere e monitor da guardare. Guardiamo anche la televisione, lavoriamo in città con edifici alti, guidiamo nel traffico intenso e in genere abbiamo meno possibilità di guardare lontano, soprattutto nelle aree urbane. Questi fattori influenzano lo sviluppo della vista dei bambini, ma anche molti adulti". Il dott. Pirro Hysi del King´s College di Londra è un borsista dell´Ue "Marie Curie" e co-autore principale di questo articolo. Insieme ai suoi colleghi ha scoperto un certo numero di grafie distinte del codice Dna (acido desossiribonucleico) vicino al gene Rasgrf1 che hanno una forte associazione con gli errori di messa a fuoco nella visione. La squadra ha convalidato questi risultati attraverso un campione di 13.414 soggetti caucasici appartenenti a varie regioni geografiche. "Dato che Rasgrf1 è altamente espressa nei neuroni e nella retina, è fondamentale per la funzione retinica e il consolidamento della memoria visiva", ha detto il dott. Young. I ricercatori hanno effettuato test su topi privi del gene corretto. Questi topi hanno mostrato cambiamenti nelle loro lenti dell´occhio. "Ciò è stato biologicamente convincente", ha detto. "Il Rasgrf1 fornisce un nuovo meccanismo molecolare da studiare, in modo che possiamo lavorare per prevenire la più comune causa di disabilità visiva". Contributi fondamentali a questo studio sono stati offerti da scienziati provenienti da Australia, Cina , Paesi Bassi, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti. I risultati di questo recente studio sono stati sostenuti da tre progetti finanziati dall´Ue: Engage, My-europia e Genomeutwin. Engage ("European network for genetic and genomic epidemiology") ha ricevuto 12 milioni di euro nell´ambito del tema "Salute" del Settimo programma quadro (7° Pq) per tradurre la mole di dati emergenti da attività di ricerca su larga scala in epidemiologia molecolare, in informazioni che faranno avanzare la medicina clinica nel futuro. My-europia ("European training in myopia research") ha ottenuto 3,17 milioni di euro nell´ambito delle Azioni Marie Curie - Risorse umane e azioni di mobilità del Sesto programma quadro (6° Pq). L´obiettivo di questo progetto, che dovrebbe concludersi a fine settembre, è di promuovere la competenza europea in materia di ricerca sulla miopia. Genomeutwin ("Genome-wide analyses of European twin and population cohorts to identify genes in common diseases") ha ricevuto oltre 13,6 milioni di euro nell´ambito della tematica "Qualità della vita e gestione delle risorse viventi" del Quinto programma quadro. Il progetto ha utilizzato forze europee nel campo della genetica, epidemiologia e bioinformatica per individuare importanti fattori di rischio genetici e legati allo stile di vita. Per maggiori informazioni, visitare: Nature Genetics http://www.Nature.com/ng/index.html Duke University Medical Center: http://www.Dukehealth.org/ Engage: http://www.Engage-ist.org/index.php?id=5257 My-europia: http://www.My-europia.net/ Genomeutwin: http://www.Genomeutwin.org/ |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
CON GLI OCCHI DI UN BAMBINO |
|
|
 |
|
|
Bruxelles, 16 settembre 2010 - Il modo in cui i bambini e gli adulti elaborano le informazioni visive indica che percepiscono il mondo in modo abbastanza diverso, è quanto mostrato da una ricerca condotta nel Regno Unito. Lo studio, presentato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas), conclude che i bambini fino a 12 anni non associano le informazioni sensoriali, come fanno invece gli adulti. Questa ricerca è stata condotta da scienziati del University College di Londra (Ucl) e del Birkbeck College dell´Università di Londra nel Regno Unito. L´autore principale, il dott. Marko Nardini dell´Istituto di oftalmologia dell´Ucl, spiega: "Per dare un senso al mondo ci basiamo su molti tipi diversi di informazioni. Uno dei benefici di associare informazioni provenienti da sensi diversi è che possiamo identificare con più precisione le cose che ci stanno intorno rispetto a quanto potremmo fare usando un solo senso alla volta." Questo vale anche per diversi tipi di input all´interno di un solo senso. "Nell´ambito della vista," dice il dott. Nardini, "ci sono diversi modi di percepire la profondità. In un film normale, la profondità è apparente dalla prospettiva, per esempio è l´immagine di un lungo corridoio. Questo tipo di profondità si può vedere anche con un occhio chiuso. In un film a 3D [tridimensionale], e nella vita reale, ci sono anche le informazioni della profondità binoculare date dalle differenze tra i due occhi." Questa integrazione di informazioni sensoriali è un´abilità utile che aiuta a ridurre l´incertezza nella nostra interpretazione di ciò che ci circonda. Non è però un´abilità con cui nasciamo. Occupandosi in particolare di informazioni visive, il dott. Nardini e i suoi colleghi hanno analizzato come i bambini e gli adulti associano la percezione della prospettiva e della profondità binoculare. In un primo esperimento, bambini e adulti hanno indossato occhiali a 3D ed è stato loro chiesto di confrontare due superfici inclinate sulla base della prospettiva e delle informazioni binoculari, o entrambi, e di decidere quale era la più piatta. Gli adulti tendevano a rispondere con maggiore precisione usando una miscela di entrambi i gruppi di input. I ricercatori hanno osservato che l´abilità di usare entrambi i tipi di informazioni sulla profondità contemporaneamente si sviluppa soltanto verso i 12 anni. Il professor Denis Mareschal, del Centro del cervello e dello sviluppo cognitivo del Brikbeck, è uno dei co-autori dello studio. Ha commentato che "I neonati devono imparare come i diversi sensi si collegano tra di loro e con il mondo esterno. Quando i bambini sono ancora nella fase dello sviluppo, il cervello deve determinare le relazioni tra diversi tipi di informazioni sensoriali per sapere quali tipi vanno insieme e come. Potrebbe essere adattativo per i bambini non integrare le informazioni mentre stanno ancora imparando tali relazioni - quelle tra la vista e il suono o tra la prospettiva e la visuale binoculare." Per altro la capacità di mettere insieme i pezzi del puzzle sensoriale si ottiene a scapito di un´altra. Gli adulti possono perdere l´abilità di separare singoli elementi informativi che si riuniscono nel quadro più ampio, in particolare nell´ambito di un singolo senso. Questo fenomeno è conosciuto come "fusione sensoriale". Un altro esperimento condotto dal team comportava l´uso di particolari dischi a 3D dove la prospettiva e le informazioni binoculari erano a volte divergenti. In questi test, bambini di sei anni superavano gli adulti nello scorgere le differenze di inclinazione dei dischi. Sembra quindi che sia vero che i bambini vedono il mondo in modo diverso. Il team ha in programma di condurre ulteriori ricerche usando la risonanza magnetica funzionale (fMri) per analizzare i cambiamenti del cervello che si verificano quando i bambini sviluppano la capacità di associare informazioni visive. Per maggiori informazioni, visitare: University College London (Ucl): http://www.Ucl.ac.uk/ Birkbeck, University of London: http://www.Bbk.ac.uk/ Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas): http://www.Pnas.org/ |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
LA LOTTA ALL´OBESITÀ COMINCIA NELLA CULLA SCOPERTA DI UN GRUPPO DI RICERCATORI TOSCANI PUBBLICATA SU PRESTIGIOSA RIVISTA USA FONDAMENTALE UNA CORRETTA EDUCAZIONE ALIMENTARE FIN DAI PRIMI MESI |
|
|
 |
|
|
Firenze, 16 settembre 2010 - Se saremo grassi, addirittura obesi, o se invece avremo una linea invidiabile, lo stabilisce anche l´ambiente circostante in cui viviamo fin da piccoli, e il numero di stimoli cerebrali e di tipo sociale cui siamo sottoposti durante l´infanzia. E´ il risultato di uno studio condotto sui topi da un gruppo di ricercatori pisani dell´Iepto-istituto Europeo per la Prevenzione e Terapia dell´Obesità, appartenenti al Dipartimento di Endocrinologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana, alla Scuola Normale Superiore, all’Istituto di Neuroscienze del Cnr e all´Università di Firenze, coordinati da Margherita Maffei e Tommaso Pizzorusso. La ricerca, pubblicata nei giorni scorsi sull´ultimo numero della rivista scientifica americana Proceedings of the National Academy of Sciences, ha dimostrato che è possibile aumentare la leptino-sensibilità del topo, esponendolo ad un cambiamento radicale delle condizioni di vita, o meglio, ad un diverso “life style”. «Siamo davvero orgogliosi di questa scoperta tutta toscana - commenta l´assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia - La Toscana sta investendo molto in ricerca e intende continuare a farlo. Parallelamente al buon funzionametno dei servizi, ci interessa anche una ricerca in grado di migliorare lo stato di salute della popolazione. Inoltre questa scoperta è una conferma ulteriore di quanto sia importante una corretta educazione alimentare che inizi fin dai primi mesi di vita. Il sistema sanitario toscano sta investendo molte risorse per i giovani, soprattutto nel campo dell´educazione alla salute: prevenzione, corretti stili di vita, alimentazione equilibrata, attività fisica costante. Nei prossimi mesi lanceremo molti progetti dedicati in particolare ai giovani. Fare in modo che restino in salute farà bene a loro e a tutto il sistema sanitario toscano» . La leptina è quell´ormone prodotto dal tessuto adiposo che agisce sul cervello per sopprimere l´appetito e indurre dimagrimento, scoperta nel 1994 dal gruppo di Jeff M.friedman (Ny, Usa), di cui faceva parte anche la dottoressa Maffei. In pratica gli studi condotti 15 anni fa avevano dimostrato che il segnale leptinico che arriva al cervello funziona da agente anoressizzante e dimagrante. Nell´immediato si pensò di aver scoperto una sorta di “pillola magica” per dimagrire; poi è emerso che in realtà, nel caso delle persone obese, avviene addirittura il contrario in quanto questi soggetti hanno quasi sempre livelli di leptina molto elevati, per cui presentano una “leptino-resistenza”, ovvero una incapacità da parte del cervello di rispondere al segnale leptinico (dimagrante) nella maniera corretta. Da quel momento combattere la leptino-resistenza, ovvero aumentare la leptino-sensibilità è diventato l´obiettivo chiave per la terapia dell’obesità. Il recente studio condotto sui topi si colloca su questa scia, in quanto ha dimostrato che l´ambiente in cui si è sottoposti fin dalle prime fasi della vita influenza le abitudini alimentari e la sensibilità alla leptina. Se infatti si pone il topo, fin dalla nascita, in una situazione di “arricchimento ambientale”, in cui sono favoriti non solo l’esercizio fisico ma anche attività tipicamente “cerebrali” quali l’esplorazione dello spazio e di oggetti sempre nuovi, il topolino risulta più leptino-sensibile, ovvero meno suscettibile ad ingrassare. I ricercatori hanno dimostrato che l’esposizione all’ambiente “arricchito” determina nell’ipotalamo – il principale centro cerebrale dedicato alla regolazione del metabolismo - un potenziamento della risposta dei neuroni al segnale di saziet&a grave; veicolato dalla leptina. Inoltre, lo studio prova che l’arricchimento ambientale è anche in grado di modificare i circuiti nervosi che controllano l’appetito, i quali potrebbero contribuire in modo determinante all’aumento della sensibilità alla leptina. Quest’ultimo dato è particolarmente interessante, poiché non è stato osservato nel caso in cui i topolini erano sottoposti solamente a un programma di esercizio fisico volontario, paragonabile, nell’uomo, al semplice “fare movimento”. La ricerca dimostra dunque - una volta trasferiti i risultati della ricerca sul topo nel campo della prevenzione della obesità umana - che il gioco, l´esplorazione, la socialità, in una parola, la stimolazione cognitiva, giocano un ruolo importante nel determinare gli effetti anti-obesità osservati, potenziando i benefici della sola attività fisica. Se invece un a nimale ormai adulto viene esposto agli stessi cambiamenti di life style, non si ottengono effetti così eclatanti. Questo per ribadire il concetto che, come per mille altre funzioni, anche le abitudini alimentari, ed i meccanismi biochimici e neurologici che le regolano, si stabiliscono durante le prime fasi della vita. In pratica, dallo studio si può concludere che esistono le basi biologiche per poter sostenere che favorire la crescita del bambino con un ambiente fisicamente e intellettualmente stimolante lo aiuterà, tra l’altro, a sviluppare un buon sistema di regolazione dell’appetito e del peso corporeo. Al contrario, limitare le sue potenzialità, non incoraggiare i rapporti sociali, non fornire spazi adeguati per l’attività fisica di tipo ludico, o favorire eccessivamente attività passive come guardare la televisione, probabilmente non lo aiuterà a stabilire un sistema di autocontrollo rispetto alle abitudini alimentari. Altri autori della ricerca: Marco Mainardi, Gaia Scabia, Teresa Vottari, Ferruccio Santini, Aldo Pinchera, Lamberto Maffei. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SANITÀ, POIS: FIRMATE LE INTESE REGIONE BASILICATA -AMBITI TERRITORIALI DE FILIPPO: UN PERCORSO CHE CHIAMA IN CAUSA IL PROTAGONISMO DEGLI ENTI LOCALI PER OFFRIRE AI CITTADINI SERVIZI SEMPRE PIÙ DI QUALITÀ |
|
|
 |
|
|
Potenza, 16 settembre 2010 - Oltre 82 milioni di euro per consolidare e incrementare il sistema del welfare in Basilicata. Un ingente investimento, con fondi comunitari, che sta per diventare realtà. Ieri il presidente della Regione, Vito De Filippo, e l’assessore alla Salute, Attilio Martorano, hanno sottoscritto le intese con i soggetti capofila dei sette ambiti del Pois (Piani di offerta Integrata di Servizi), per dare ai cittadini servizi sul territorio sempre più qualificati. “Abbiamo fatto la scelta di dedicare una quota consistente del nostro Programma operativo 2007-2013 – ha affermato De Filippo - in un settore inusuale per i Fesr, quello delle politiche sanitarie, sociali, assistenziali, del tempo libero ed educative, nell’ambito di un disegno strategico che punta alla qualità dei territori. Anche i Pois si inquadrano in un’impostazione normativa e progettuale originale di riforma della governance regionale che chiama in causa il protagonismo degli enti locali. Si tratta di un percorso che guarda alla capacità dei territori di analizzare i propri bisogni e di programmare per elevare le condizioni di vita soprattutto nelle aree più deboli”. Nei sette ambiti in cui è suddiviso il programma (Alto Basento-alto Bradano, Lagonegrese-pollino, Marmo Platano Melandro, Val d’Agri, Metapontino Collina Materana, Vulture Alto Bradano, Bradanica Medio Basento) sono coinvolti i Comuni - con l’eccezione dei due capoluoghi – le Province, le Aziende sanitarie locali con il coordinamento delle Comunità montane e poi delle Comunità locali. Complessivamente i Pois daranno vita a 345 interventi (111 riguarderanno i servizi socio-sanitari e sociosanitari, 91 i servizi socio-assistenziali, 55 i Centri polifunzionali per la comunità e 88 il potenziamento dell’offerta scolastica). “Quando parliamo di salute – ha commentato l’assessore Martorano – non ci riferiamo solo all’erogazione dei servizi sanitari ma al benessere più complessivo delle persone, che passa anche attraverso fattori più ampi quali l’attuazione di servizi socio-assistenziali e l’inclusione sociale. Con i Pois si mette in atto un’operazione strategica tesa non solo a rafforzare i territori ma a incrementare la qualità dei servizi nel campo della salute, dimostrando la capacità dei territori di mettersi a sistema e a progettare azioni comuni”. Numerosi gli interventi che saranno realizzati: si va dai punti salute, poliambulatori e centri di erogazione di cure, che evitino per quanto possibile il ricorso agli ospedali, fino ai centri diurni e alle residenze per gli anziani, ai centri sociali, sportivi e per il tempo libero e all’adeguamento degli istituti scolastici. Nella settimana prossima sarà anticipata ai soggetti attuatori la quota del 15 per cento della fase esecutiva. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
PUGLIA, MEDICI OBIETTORI SENTENZA TAR: NOTA DELL´AVVOCATO COORDINATORE, COLAIANNI : “LA REGIONE RICHIAMERÀ IL PERSONALE ALLA RIGOROSA OSSERVANZA DEI COMPITI” |
|
|
 |
|
|
Bari, 16 settembre 2010 - Nel dibattito aperto dalla sentenza del Tar, sulla vicenda dei medici obiettori nei consultori, interviene l’Avvocato Coordinatore della Regione, Prof. Nicola Colaianni. Ecco la sua nota: “La decisione del Tar Puglia sull’ammissibilità dei medici obiettori nei consultori va valutata, al di là di facili propagande, rispetto alle posizioni sostenute dalle parti. “I medici ricorrenti sostenevano di essere pienamente legittimati dato che l’attività di consultorio “mira a dissuadere la donna dall’iter abortivo”, mentre la Regione ben avrebbe potuto riservare ai medici non obiettori il rilascio del certificato “abilitativi all’aborto”. “Proprio per questa mancata “presa in carico globale” della donna da parte di alcuni medici obiettori la Regione s’era determinata ad escluderne l’impiego presso i consultori. “Il Tar ha dichiarato illegittima questa clausola ma ha anche ribadito – come sostenuto dalla Regione - che l’attività di consultorio è, senza il preteso carattere dissuasivo, “soltanto attività di assistenza psicologica e di informazione/consulenza della gestante”, con svolgimento delle annesse “funzioni di ginecologo (accertamenti e visite mediche)”. “Il non puntuale svolgimento per intero di tale attività darebbe luogo, secondo il Tar, alla “commissione di illeciti di rilevanza penale, disciplinare e/o deontologica da parte dei medici obiettori presenti all’interno del Consultorio”. Ma la Regione, invece che escluderli preventivamente, deve controllare l’espletamento da parte loro “in modo rigoroso e puntuale” di tutta l’attività predetta, compreso il “rilascio del documento attestante lo stato di gravidanza”. Pertanto, salva la valutazione di ogni risvolto giudiziario, la Regione richiamerà da subito il personale operante nei consultori alla rigorosa e puntuale osservanza di tutti i compiti, nessuno escluso, loro assegnati dalla legge.” |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SANITA’: NASCE IN VENETO RETE MULTIDISCIPLINARE PER LOTTA AL MELANOMA. |
|
|
 |
|
|
Padova, 16 settembre 2010 - Il melanoma cutaneo, nel Veneto, ha un’incidenza di 15-17 nuovi casi l’anno ogni 100.000 abitanti; nella triste classifica dei tumori è 12°, ma scende al 4° posto nelle persone al di sotto dei 44 anni; è una patologia in crescita, con un’incidenza che aumenta del 5% l’anno. Per diagnosticarlo, combatterlo e curarlo è nata a Padova una specifica “rete per la diagnosi e cura delle lesioni pigmentate della cute e del melanoma”. Il progetto, i cui protagonisti sono l’Istituto Oncologico Veneto (Iov), l’Ulss 16 e l’Azienda Ospedaliera di Padova, la Lega Italiana per la Lotta ai Tumori (Lilt), l’Ordine dei Medici e la Federazione dei Medici di Medicina Generale, è stato presentato oggi nella città del Santo, alla presenza, tra gli altri, dell’assessore regionale alla sanità Luca Coletto, del direttore generale dello Iov Piercarlo Muzzio e dei direttori generali dell’Ulss, Fortunato Rao, e dell’azienda ospedaliera Adriano Cestrone. La rete, composta da 4 livelli, avrà come punto di riferimento iniziale i medici di medicina generale che, con la loro prima visita e la richiesta di intervento specialistico, attiveranno tutto un meccanismo che, in automatico, e senza costringere il paziente a prenotazioni e viaggi agli sportelli, farà scattare l’intervento di altri 3 livelli da parte delle strutture specialistiche: il livello della diagnosi e del trattamento del melanoma sottile, quello dell’eventuale trattamento chirurgico, quello del successivo trattamento multidisciplinare in caso di necessità. Il tutto attraverso percorsi, ambulatori e specialisti dedicati. “Questo progetto padovano – ha sottolineato Coletto – è già di per sé rilevantissimo, rivolgendosi ad una popolazione di 500.000 abitanti, ma dovrà progressivamente allargarsi a tutto il Veneto. Si tratta infatti di un moderno modello di integrazione ospedale-territorio in cui tutto il sistema sanitario, dal medico di base allo specialista, lavora all’unisono per fornire diagnosi sempre più precoci, cure tempestive al massimo livello possibile, un accompagnamento totale del paziente fino al follow up finale”. “Si tratta – è stato precisato da parte dei protagonisti dell’iniziativa – del primo tentativo in Italia di costruire una vera rete rivolta ad un tumore specifico, dal quale può scaturire un’altrettanto specifica rete oncologica regionale”. “In queste innovazioni che mettono il paziente davvero al centro del meccanismo – ha detto quindi Coletto – non bisogna aver paura di investire e noi non l’avremo”. Dei 4 livelli operativi individuati nella rete, il primo, quello dei medici di medicina generale, avrà essenzialmente funzione di screening; nel secondo (diagnosi e trattamento del melanoma sottile) saranno coinvolti i dermatologi specialisti interni, i privati preaccreditati, gli ambulatori chirurgici del territorio, dell’Azienda Ospedaliera, dello Iov, e degli ospedali dell’Ulss 16; il terzo livello, quello del trattamento chirurgico, vedrà intervenire l’unità operativa melanoma e sarcomi dello Iov, la seconda clinica chirurgica dell’azienda ospedaliera e l’unità operativa di chirurgia plastica e plastica pediatrica dell’azienda ospedaliera; il quarto e ultimo livello sarà di competenza del gruppo multidiciplinare del centro regionale specializzato per il melanoma dello Iov, che discuterà tutti i casi per stabilire la migliore strategia diagnostico-terapeutica. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SANITA´ IN SICILIA: TOSSICODIPENDENZE, NUOVE REGOLE PER ASSISTENZA MIGLIORE |
|
|
 |
|
|
Palermo, 16 settembre 2010 - Verra´ potenziata e migliorata in Sicilia l´assistenza sanitaria e sociosanitaria alle persone tossicodipendenti, fissando nuove regole per gli enti erogatori delle prestazioni su una materia che finora non ha goduto di precise normative regionali in materia di accreditamento istituzionale. E´ stato infatti firmato il decreto - gia´ pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana (Gurs) - per la "determinazione dei requisiti minimi standard per l´autorizzazione al funzionamento e per l´accreditamento dei servizi privati per l´assistenza a persone dipendenti da sostanze d´abuso". Nel decreto sono stati disciplinati i requisiti minimi standard tecnico-strutturali, igienico-sanitari e organizzativi ai quali dovranno attenersi scrupolosamente gli enti e le associazioni che erogano prestazioni a favore di "soggetti dipendenti da sostanze d´abuso". In sostanza, questo decreto recepisce a distanza di ben 11 anni, l´atto d´intesa tra Stato e Regioni firmato nel 1999 sulla materia delle tossicodipendenze, e adegua a livello regionale le indicazioni contenute nei decreti, emanati nel 2001 dal presidente del Consiglio, che riguardano gli atti di indirizzo e coordinamento per l´integrazione socio-sanitaria e la definizione dei livelli essenziali di assistenza (Lea). Grazie a questo decreto verranno messi a sistema modelli assistenziali finora ampiamente disomogenei e non sempre coerenti anche in termini di ricadute economiche sul sistema sanitario regionale e in tema di Lea, saranno armonizzate le risposte di assistenza integrate e verra´ privilegiata la qualita´ e l´appropriatezza delle prestazioni stabilendo per ciascuna tipologia di servizio precisi requisiti strutturali e organizzativi. Il decreto con il quale verra´ garantita una migliore assistenza ai dipendenti da sostanze d´abuso porta la firma congiunta degli assessori regionali alla Famiglia Nicola Leanza e alla Salute Massimo Russo in ragione delle valenze sanitarie e sociali correlate alle attivita´ assistenziali. "Ancora una volta - hanno detto Russo e Leanza - abbiamo posto al centro del sistema dei servizi le esigenze del cittadino al quale dobbiamo offrire tutto l´aiuto possibile per il raggiungimento di condizioni di benessere personale e quindi per un suo definitivo recupero: la centralita´ della persona giustifica la particolare attenzione del provvedimento al carattere interdisciplinare degli interventi". In Sicilia, fino ad ora, per il recupero dei dipendenti da sostanze d´abuso hanno operato circa 50 strutture iscritte all´albo ma senza alcun accreditamento specifico. Inoltre, in questo settore e´ stata rilevata una forte incidenza della mobilita´ passiva, proprio in virtu´ del fatto che in Sicilia non era ancora stata recepita l´intesa Stato-regioni. Adesso il sistema cambiera´ radicalmente, garantendo sia una maggiore qualita´ assistenziale alle circa 700 persone che fruiscono dei servizi delle comunita´ terapeutiche sia ai circa 250 operatori sanitari del settore (terapisti, psicologi, psicoterapeuti, medici, assistenti sociali, pedagogisti, animatori socio culturali, operatori generici). Il decreto e´ stato salutato con estrema soddisfazione da Gianni Di Malta, presidente del Cears (coordinamento enti ausiliari regione siciliana) che comprende la quasi totalita´ delle strutture siciliane convenzionate e iscritte all´albo degli enti ausiliari. "E´ un provvedimento - ha detto Di Malta - che gratifica le professionalita´, da´ maggiori garanzie ai malati e mette la Sicilia al pari delle altre regioni italiane. Dopo undici anni di chiacchiere, finalmente sono stati rispettati gli impegni presi". Nell´allegato tecnico al decreto sono specificati tutti i requisiti minimi necessari per l´autorizzazione al funzionamento e per l´accreditamento dei servizi erogati da enti e associazioni privati per l´assistenza a persone dipendenti da sostanze d´abuso. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
FVG: ENTRO 2010 NUOVO PIANO REGIONALE PREVENZIONE |
|
|
 |
|
|
Trieste, 16 settembre 2010 - La Direzione regionale della salute è impegnata nella stesura del nuovo Piano regionale della prevenzione, la cui bozza sarà pronta entro la fine dell´anno. In questo contesto un importante capitolo sarà dedicato alle strategie vaccinali eD alla prevenzione delle malattie infettive, con particolare attenzione non solo a patologie note da tempo (morbillo, rosolia, pertosse, influenza) o alle pandemie (ultima, lo scorso inverno, quella dell´influenza A H1n1), ma anche a più recenti virosi che si stanno affacciando anche in Friuli Venezia Giulia, come quelle trasmesse dalle zanzare o dalle zecche. Lo ha annunciato ieri a Trieste l´assessore regionale Vladimir Kosic, a margine di un seminario di sanità pubblica, nel corso del quale i tecnici del Laboratorio di Igiene e Medicina preventiva dell´Università di Trieste, che opera presso l´Irccs Burlo Garofolo, e quelli di tutti i dipartimenti di prevenzione delle Aziende sanitarie hanno messo a confronto esperienze e metodologie degli ultimi 10 anni di lavoro comune e analizzato le prospettive future di risposta ai bisogni che vengono dal territorio. L´incontro è servito a focalizzare l´attenzione sulle malattie infettive, sia sotto il profilo epidemiologico che della prevenzione. Tre i filoni esaminati. Il primo ha riguardato influenza e altre virosi respiratorie, che vede una ventennale collaborazione tra territorio e laboratorio del Burlo, da tempo identificato come riferimento regionale e come laboratorio accreditato dall´Istituto superiore di sanità per la sorveglianza di queste patologie. Struttura - ha evidenziato Kosic - particolarmente attiva non solo annualmente durante l´influenza stagionale ma anche in occasione di allarmi epidemici più accentuati (Sars, Aviaria, pandemia del 2009). Altro tema, le malattie infettive ben prevenibili attraverso la vaccinazione e divenute per questa ragione assai rare (morbillo, rosolia, parotite, pertosse); malattie che però danno talvolta luogo a piccole epidemie, dovute ad esempio a bambini i cui genitori rifiutano la vaccinazione. Importante, per esse, una indagine molecolare per capire se l´origine dei virus è legata a circolazione autoctona o aD importazione. Ultimo filone trattato, quello delle infezioni trasmesse da vettori, come zecche o zanzare. In proposito, nel corso del seminario è stato sottolineato come l´Alto Friuli e l´area delle Alpi e Prealpi Carniche e Giulie è interessata dalla Tbe, encefalite da morbo da zecca, peraltro non presente sul Carso, dove le zecche talvolta danno invece luogo al morbo di Lyme (Borelliosi). Da qualche tempo, invece, anche in Friuli Venezia Giulia è cresciuta la sorveglianza verso fenomeni epidemici che appaiono dilaganti, dovuti a virus trasmessi da zanzare infette: Dengue (solo di provenienza estera), Chikungunya e West Nile che, avendo dato origine a piccole epidemie in un´area compresa tra Emilia, Lombardia e Veneto, sono da considerare ormai alle porte e quindi necessitano di una vigilanza molto attenta e di un approccio interdisciplinare tra operatori di sanità pubblica, veterinari e laboratoristi, come ha precisato il professor Cesare Campello, direttore del laboratorio del Burlo, che ha moderato l´incontro odierno insieme a Roberto Ferri, responsabile area della Prevenzione della Direzione regionale della Salute. E se per la Tbe la prevenzione è legata alla possibile vaccinazione, per evitare il diffondersi di Chikungunya e West Nile un rimedio consiste nel ridurre il numero dei vettori, ovvero la presenza di zanzare: non basta la disinfestazione, ma ogni cittadino può dare un proprio significativo contributo, specie evitando ristagni d´acqua. Da qui l´attenzione particolare che il prossimo Piano regionale della prevenzione riserverà a questi virus, nuovi alle nostre latitudini. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
AL VIA PALASALUTE DI IMPERIA: ENTRO IL 18 SETTEMBRE PRONTI A TRASMETTERE A ROMA TUTTI GLI INTERVENTI REGIONALI DA FINANZIARE PER AMMODERNARE LE NOSTRE STRUTTURE SANITARIE |
|
|
 |
|
|
Genova, 16 Settembre 2010 - Via libera al Palasalute di Imperia. La Giunta regionale ha approvato ieri su proposta dell’assessore alla salute della Regione Liguria, Claudio Montaldo lo studio di fattibilità e il progetto esecutivo relativo alla costruzione di una nuova piastra ambulatoriale e di una nuova sede distrettuale ad Imperia. Il costo complessivo dell’opera ammonta a 12.200.000 euro di cui 6.051.500 a carico dello Stato (95%), 318.500 (5%) a carico della Regione e 5.830.000 a carico del bilancio della Asl. Con il passaggio di oggi il Palasalute viene giudicato cantierabile; scattano quindi ulteriori 9 mesi per l’aggiudicazione dei lavori e l’affidamento tramite bando. Il Palasalute avrà sede in via Acquarone a Imperia e occuperà una superficie complessiva di 6.000 mq: il piano terra ospiterà funzioni di continuità assistenziale oltre al Centro di assistenza territoriale di primo livello, la radiologia, il Centro prelievi e il Centro Unico di Prenotazioni. Al primo piano ci saranno gli ambulatori, l’Igiene Pubblica e la sezione Vaccini. Al secondo piano sono previste attività consultoriali, la sezione di igiene mentale, il Sert e la sezione di neuropsichiatria e al terzo piano la direzione del distretto sanitario, le cure primarie, l’assistenza domiciliare, la medicina legale e la commissione invalidi. Con il passaggio di oggi il Palasalute viene giudicato cantierabile. “Come Regione abbiamo fatto un lungo lavoro concertato anche con i territori e le aziende – spiega l’assessore Montaldo – per individuare gli interventi da ammettere a finanziamento e proseguire nell’opera di ammodernamento delle strutture già iniziata”. Il Palasalute di Imperia si inserisce nell’ambito dei 26 interventi di ammodernamento e ristrutturazione del patrimonio sanitario ligure presentati dalla Regione Liguria al Ministero della Salute nel dicembre 2007 e frutto di un accordo siglato nel dicembre 2009 che dovranno essere trasmessi a Roma entro il 18 settembre per l’ammissione a finanziamento. Si tratta di una mole di investimenti per un ammontare complessivo di oltre 79 milioni di euro di cui quasi 56 a carico dello Stato e circa 3 milioni della Regione Liguria, provenienti dal programma di cartolarizzazione avviato dalla Regione nel 2006. Interventi che vanno dalle Case della Salute, agli adeguamenti impiantistici, all’acquisto di macchinari e attrezzature previsti in tutte e 5 le aziende sanitarie liguri. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
IRCCS CROB:DA OGGI UNA TRE GIORNI SUL DOLORE CRONICO ACUTO |
|
|
 |
|
|
Potenza, 16 settembre 2010 - da oggi fino a sabato 18 presso l’Irccs Crob di Rionero si terrà il corso teorico pratico “Meccanismi e trattamento del dolore cronico e acuto”. L’evento è organizzato dal direttore dell’U.o.c. Di Anestesia Rianimazione e Medicina del Dolore dell’Irccs Crob Pasquale De Negri in collaborazione con l’associazione Onlus “Insieme contro il dolore” e con il patrocinio della Società Italiana dei Clinici del Dolore, della Scuola Italiana di Medicina del Dolore, del Collegio Italiano Medici Algologi, dell’Associazione Italiana per lo Studio del Dolore. L’obiettivo della tre giorni è quello di focalizzare l’attenzione sulla tematica fondamentale del dolore cronico e delle cure palliative, anche alla luce della recente approvazione della legge 38 del 15 marzo 2010 titolata “Disposizioni per garantire l´accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore”. “A livello nazionale” fa sapere inoltre il direttore di dipartimento De Negri “sono di prossima approvazione le linee guida sui requisiti minimi essenziali per la costituzione della rete Hub e Spoke necessaria in ogni regione italiana”. Si tratta della rete integrata dei servizi che dovranno essere presenti negli ospedali di tutte le Aziende sanitarie per assicurare, attraverso l’integrazione con i servizi distrettuali e di sanità pubblica, l’assistenza e le prestazioni necessarie ai bisogni del paziente in questo ambito di cura. Prenderanno parte al convegno Oscar De Leon del Roswell Park Cancer Institute di Buffalo negli Stati Uniti, il presidente della Società Italiana dei Clinici del Dolore Sergio Mameli ed altri esperti italiani del settore. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SANITÀ E FEDERALISMO: UMBRIA REGIONE DI RIFERIMENTO MA RESTANO PREOCCUPAZIONI PER TAGLI RISORSE |
|
|
 |
|
|
Perugia, 16 settembre 2 010 - “I dati attestano ancora una volta il livello di efficienza che negli anni il sistema sanitario regionale ha raggiunto, tale da posizionare l’Umbria tra le quattro Regioni italiane che il Governo prende come base per la determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel decreto sul federalismo”. È quanto afferma l’assessore alla Sanità della Regione Umbria, Vincenzo Riommi, esprimendo soddisfazione per il fatto che l’Umbria, insieme a Lombardia, Toscana e Marche, è fra le quattro Regioni “benchmark” per il decreto legislativo del Governo sui costi standard della sanità italiana nella prospettiva del federalismo. “La partita del federalismo fiscale quindi non ci trova impreparati, anzi siamo noi il parametro di riferimento –rileva Riommi - Questo è motivo di sicurezza per la nostra regione, che ci fa guardare con una certa serenità al futuro, anche se rimangono tutte le preoccupazioni relative alla diminuzione delle risorse che rischia di minare la qualità del sistema sanitario nazionale e che non potrebbe non portare ricadute su quello umbro”. Se il federalismo fiscale in sanità si applicasse dal 2011, le regioni capofila per la determinazione del fabbisogno in sede di riparto dei fondi per la salute sarebbero Lombardia, Toscana, Marche ed Umbria, le sole cioè che hanno fatto registrare bilanci in equilibrio economico nel 2009. Se invece fosse stato preso come anno di riferimento il 2010, a fare da riferimento sarebbero state Lombardia, Umbria e Marche, le uniche attive nel 2008. L’ipotesi prende le mosse da uno studio del “Cerm” (Competitività, Regolazione, Mercati) sull’efficienza prestazionale dei sistemi sanitari regionali che vede l’Umbria tra le migliori Regioni per qualità delle prestazioni erogate, rispetto dei vincoli della programmazione e degli equilibri di bilancio. I conti a posto della Regione saranno quindi il parametro su cui si calcoleranno le regole del federalismo fiscale. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
RESPONSABILITÀ DELL’ASL NEL CASO DI CADUTA ALL’INTERNO DELL’OSPEDALE PERCHÉ BENE IMMOBILE APERTO AL PUBBLICO. |
|
|
 |
|
|
Lecce, 16 settembre 2010 - I danni conseguenti alla caduta all’interno di un ospedale pubblico devono essere risarciti dall’Azienda Unità sanitaria locale di competenza, in quanto sulla stessa gravano gli obblighi del custode. Giovanni D’agata componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Idv e fondatore dello “Sportello Dei Diritti” segnala con soddisfazione il principio espresso dalla sentenza del Tribunale di Lecce, giudice dott. Giannaccari n. 1691/10 che ha condannato L’azienda Unità sanitaria locale nella qualità di custode dell’Ospedale “Vito Fazzi” estendendo la responsabilità da cose in custodia anche nel caso in cui l’ospedale abbia una notevole estensione. Secondo il togato, infatti, l’ampiezza del nosocomio non costituisce prova del caso fortuito, trattandosi non di bene demaniale avente uso generale e diretto (fattispecie nella quale è applicabile la previsione dell’art. 2043 cod.Civ.), ma di bene aperto al pubblico e soggetto, per sua natura, a costante controllo e vigilanza. In particolare, nella circostanza, la danneggiata era scivolata sul pavimento reso viscido da una sostanza oleosa, procurandosi lesioni. Il Tribunale civile di Lecce in funzione di Giudice unico escludeva la responsabilità della ditta appaltatrice delle pulizie, chiamata in causa dalla Ausl, rilevando che la stessa esaurisce il suo obbligo contrattuale con l’azienda una volta effettuata la pulizia dei locali e non ha pertanto obbligo di custodia e vigilanza. Non essendo stata provato dalla convenuta che il sinistro avvenne per circostanze imprevedibili o eccezionali o per il fatto del terzo o per responsabilità della stessa attrice, al Tribunale non restava che condannare la Asl al risarcimento dei danni. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
NUOVO INRCA-OSPEDALE DI RETE, VENERDI` INCONTRO CON I SINDACI DELLA VALMUSONE. |
|
|
 |
|
|
Ancona, 16 Settembre 2010 - Un incontro tecnico con i sindaci della Valmusone sul progetto della nuova Inrca-ospedale di rete, per ribadire che ´nulla e` cambiato rispetto alle scelte condivise´. Venerdi` 17 settembre i sindaci dei territori interessati saranno ricevuti, in Regione, dall´assessore alla Salute, Almerino Mezzolani, e dal dirigente del servizio Salute, Carmine Ruta. Il vertice segue la riunione della Giunta regionale con gli organismi dell´Inrca, svoltosi nei giorni scorsi, e dedicato alla discussione di tutti i progetti sociosanitari che coinvolgono l´istituto. La discussione aveva inoltre riguardato la costituzione del Network nazionale per l´invecchiamento e la longevita` attiva, coordinata dall´Istituto di ricerca, con un´attenzione particolare alle sinergie da implementare con i piccoli ospedali marchigiani. ´E` stata l´occasione per illustrare il crono programma del nuovo Inrca, che svolgera` anche la funzione di ospedale di rete ´ evidenzia Mezzolani ´ Una scelta per ribadire che la sanita` di Ancona sud ricopre un ruolo strategico nella programmazione regionale, in sintonia con le esigenze dei singoli territori. La nuova struttura che verra` realizzata, a breve, prevede pure le funzioni che interessano le istituzioni locali (come ad esempio l´urologia, la pneumologia e ortopedia). Nulla e` quindi cambiato, rispetto agli impegni assunti dalla Regione´. ´Ribadiamo ´ afferma Ruta - quanto e` stato indicato nel protocollo d´intesa dell´ottobre 2009, relativo alla riorganizzazione dell´assistenza ospedaliera dell´Area Sud di Ancona, in particolare gli interventi previsti per i presidi ospedalieri di Loreto e Osimo, allo scopo di migliorare la qualita` delle risposte sanitarie da fornire ai pazienti, in vista della riorganizzazione che si concludera` con la definitiva attivazione del nuovo ospedale Inrca-ancona sud´. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
MARCO POLO 2010: CHIUSA LA SPEDIZIONE ARRIVANO I PRIMI DATI AD OTTOBRE UNA PRIMA PRESENTAZIONE DEGLI ESITI DELLA MISSIONE |
|
|
 |
|
|
Trieste, 16 settembre 2010 - La spedizione Marco Polo 2010 - Lungo la Via della Seta si è conclusa domenica scorsa con l’arrivo dei viaggiatori all’aeroporto di Trieste. Circa 14.000 i km percorsi dal team di ricerca e sette le nazioni visitate, nelle quali sono stati raccolti oltre 700 campioni per studi sulla genetica delle popolazioni e la genetica del gusto. Il progetto, finalizzato ad analizzare le caratteristiche genetiche e culturali delle genti affacciate sulla Via della Seta è stato ideato e realizzato dall’ Irccs Burlo Garofolo, da Sissa Medialab e dalla Fondazione Terra Madre, in collaborazione con Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Area Science Park, Dipartimento di Scienze della Riproduzione e dello Sviluppo dell’Università di Trieste. Terminata la fase itinerante, Marco Polo 2010 entra ora nel vivo dal punto di vista scientifico: l’analisi dei dati, alla quale stanno già lavorando i ricercatori del Laboratorio di Genetica Medica dell´Ospedale Burlo Garofolo e del Cbm. “Già da ora - spiega Paolo Gasparini, responsabile scientifico del progetto - si intravedono risultati molto interessanti. Le prime elaborazioni sembrano confermare le nostre sensazioni sul campo e cioè che, dall’Azerbaijan in poi, ci sia una percentuale molto alta di persone che risultano supertaster al test dell’amaro, ovvero che percepiscono il gusto amaro in maniera molto forte. Questo tipo di test riguarda i geni coinvolti nel gusto, dai quali dipendono le nostre preferenze alimentari. Nel Pamir, per esempio, abbiamo registrato una percentuale di supertaster del 37%, altissima se si considera che il dato medio registrato in Europa si aggira tra il 7% ed il 15%. Questo potrebbe spiegare perché quelle popolazioni prediligano una cucina in cui sono dominanti i sapori dolci”. Le rilevazioni sulle popolazioni incontrate hanno riguardato anche test audiometrici, di percezione del colore e l’osservazione dei tratti somatici. “Oltre ai numeri nudi e crudi – sottolinea Pio D’adamo, biologo specializzato in genetica applicata - siamo particolarmente contenti perché nei Paesi attraversati abbiamo creato una rete di contatti che ci consentirà, caso mai ce ne fosse il bisogno, di incrementare il numero di campioni da analizzare. A Trieste abbiamo fatto l’upload di quasi tutti i dati e adesso tre collaboratori stanno completando le schede, integrando le informazioni necessarie. I dati preliminari potremmo averli pronti in occasione della Notte dei Ricercatori a Trieste il prossimo 24 settembre”. Sarà tuttavia al Salone del Gusto di Torino, in programma dal 21 al 25 ottobre, che ci sarà una più ampia presentazione al pubblico della missione, dei suoi obiettivi e dei risultati conseguiti corredata da filmati e fotografie. Per l’illustrazione finale degli esiti della missione alla comunità scientifica si lavora, invece, ad un convegno da organizzare nella primavera 2011 insieme all’Accademia delle Scienze della Repubblica Popolare Cinese. Www.marcopolo2010.it/ |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
NUOVO CUP, LE INDICAZIONI DEL SERVIZIO SALUTE DELLA REGIONE MARCHE |
|
|
 |
|
|
Ancona, 16 Settembre 2010 - Il servizio Salute della Regione Marche sta monitorando l´avvio del nuovo Cup per adottare provvedimenti correttivi in grado di miglioramento l´accesso al sistema unico di prenotazione delle prestazioni sanitarie. Una fase gia` prevista nel crono programma del nuovo servizio, con l´obiettivo di mettere celermente ´a regime´ il sistema. Il nuovo Cup ´ costituito da sportelli e call center ´ consente di prenotare prestazioni da effettuarsi nelle strutture sanitarie regionali. Il Cup, con il nuovo strumento del call center, ha integrato, ma non sostituito, la rete degli oltre 800 sportelli diffusi su tutto il territorio regionale, i quali possono soddisfare richieste di prenotazione che oggi, impropriamente, si sono concentrate sul canale telefonico - call center. Il call center, infatti, non svolge funzioni di sportello informativo e non e` utilizzabile per emergenze, urgenze differibili e reclami. Per qualsiasi richiesta di informazione restano disponibili gli sportelli dell´Urp ´ Ufficio Relazioni con il Pubblico delle singole Aziende e Zone. ´Il primo dovere e` scusarci con tutti i cittadini per i disagi che si sono generati e che potranno esserci ´ afferma l´assessore alla Salute, Almerino Mezzolani - Scontiamo il fatto che si tratta di un servizio assolutamente innovativo. Non dimentichiamo che le Marche sono la prima Regione in Italia ad aver attuato questo sistema e non abbiamo quindi precedenti esperienze a cui fare riferimento. Sorprendono, pertanto, i tenori dei giudizi che vengono del Pdl e della Lega che esprimono valutazioni nette, rispetto a una novita` che non ha riscontri a livello nazionale. A noi non interessa polemizzare, ma solo migliorare il servizio offerto alla comunita`, portandolo a regime nel miglior tempo possibile e lasciando ad altri le polemiche politiche, alle quali risponderemo nelle sedi appropriate. C´e` un gruppo tecnico costantemente al lavoro che sta monitorando la questione per correggere le imperfezioni e fare fronte agli imprevisti che man mano di presentano. Avevamo messo in conto qualche disagio nell´avvio di un servizio ad alta complessita` nell´ambito di una sanita` in costante evoluzione: e` un piccolo prezzo da pagare per continuare a garantire quei livelli di eccellenza e avanguardia che ci vengono riconosciuti anche a livello nazionale e che un Cup a regime contribuira` a consolidare ulteriormente´. Il servizio Salute della Regione ricorda che il call center non svolge funzioni di sportello informativo, che competono, invece agli Urp delle singole Aziende e Zone. Inoltre il call center non effettua le prenotazioni per prestazioni da effettuarsi presso l´I.n.r.c.a. E non e` abilitato a rilasciare prenotazioni per Tac, colonscopia e gastroscopia, Moc (Mineralometria Ossea Computerizzata) e risonanza magnetica, in quanto tali prestazioni richiedono specifiche preparazioni per la loro esecuzione: queste prenotazioni continuano ad essere effettuate presso gli sportelli. Inoltre, per favorire l´accesso al call center si consiglia di seguire le indicazioni relative alle fasce orarie che quotidianamente vengono comunicate dalla Regione, in base ad una previsione di accessibilita` classificata con la seguente modalita`: - Bollino Nero: massimo affollamento - Bollino Rosso: alto affollamento - Bollino Giallo: medio affollamento - Bollino Verde: basso affollamento Per quanto riguarda il call center, nella giornata odierna il Bollino Nero e` stato attribuito alla fascia mattutina (8.00-13.00), il Bollino Rosso a quella pomeridiana (13.00-18.00) e Bollino Giallo a quella serale (18.00-20.00). Relativamente agli sportelli, durante l´arco della giornata, sono stati registrati Bollino Giallo il mattino e Bollino Verde il pomeriggio. Le indicazioni relative ai bollini potranno essere consultate presso il sito internet www.Regione.marche.it/ www.Salute.marche.it/ |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
LOTTA ALL´AIDS, MOSTRA AL PIRELLI FINO AL 30 SETTEMBRE 18 DIPINTI DI CORDUA RACCONTANO LA MALATTIA E LA SPERANZA RASSEGNA INAUGURATA DA FORMIGONI E DAL NOBEL MONTAGNIER |
|
|
 |
|
|
Milano, 16 settembre 2010 - Dal 16 al 30 settembre lo Spazio Eventi del Palazzo Pirelli ospita la mostra "Qualcosa in più della speranza". La rassegna - realizzata grazie ad una collaborazione tra Regione Lombardia e l´Associazione ´Arte e Vita´ - raccoglie 18 dipinti del maestro Carlo Cordua dedicati alla lotta all´Aids. Le opere invitano a riflettere su questa malattia, sulla sua diffusione e sulla necessità di combatterla attraverso l´informazione e la prevenzione. Cordua descrive attraverso la metafora arborea il ciclo della malattia: dalla primavera dell´innocenza all´estate dell´incoscienza, dall´autunno della scoperta all´inverno della solitudine e del declino. Oltre le stagioni, però, resta l´orizzonte della speranza. "Questa mostra di Carlo Cordua che Regione Lombardia ha il piacere di ospitare a Palazzo Pirelli - ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni nella conferenza stampa che ha preceduto l´inaugurazione - è un evento culturale importante, non solo per il valore delle opere ma anche per il profondo messaggio sociale che queste veicolano: contro l´Aids, uno dei grandi mali del nostro tempo, non dobbiamo mai abbassare la guardia". "La ricerca - ha proseguito Formigoni - negli ultimi anni ha fatto grandi passi in avanti ma questo non deve distoglierci dalla consapevolezza che, a tutt´oggi, l´Aids è un problema grave, che non deve essere sottovalutato". Secondo una recente stima nella città di Milano ci sono tre nuovi contagi al giorno. "La mostra - ha detto ancora il presidente - è proprio un contributo a non fare calare al´attenzione. L´arte è in grado di dare un messaggio universale. Cordua ha saputo usare l´arte per parlare di Hiv con sensibilità, allontanandosi dagli eccessi e puntando invece sulla consapevolezza". "Occorre - ha concluso Formigoni - combattere una battaglia comune, su più fronti, che coinvolga i mondi dell´assistenza ospedaliera, della formazione professionale, della farmaceutica, dell´associazionismo, del volontariato, della cooperazione internazionale, dell´arte e della cultura". L´esposizione è già stata ospitata presso la Camera dei Deputati nel maggio di quest´anno, sotto il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Comune di Roma e della Fondazione Mondiale Prevenzione e Ricerca Aids, presieduta dal Premio Nobel Luc Montagnier. Lo stesso Montagnier ha partecipato, insieme a Formigoni, alla presentazione e all´inaugurazione della mostra, sottolineando che, se è vero che l´epidemia è oggi più limitata che in passato, aumenta però il numero delle donne e dei giovani contagiati. "Tra i più giovani - ha detto il premio Nobel - è considerato normale cambiare molti partner e questo favorisce la diffusione non solo dell´Aids ma anche di altre malattie come sifilide, gonorrea, herpes, ecc. E´ necessario quindi lanciare campagne di responsabilizzazione per dire ai ragazzi che i contatti sessuali non sono un gioco". Partner dell´evento anche il pontificio Consiglio Salute del Vaticano, rappresentato oggi dal sottosegretario Mons. Jean Marie Mpendawatu, che ha sottolineato l´impegno della Chiesa per prevenire la diffusione del virus soprattutto nei Paesi più poveri, puntando sull´educazione ai valori della vita, dell´amore e della sessualità responsabile. Presenti anche Mario Benotti (direttore generale Rai International), Margherita Enrico (presidente Associazione ´Arte e Vita´), l´artista Carlo Cordua e Mara Maionchi (produttrice discografica). Arte Al Pirelli - L´allestimento a Palazzo Pirelli della mostra "Qualcosa in più della speranza" si inserisce nel percorso - avviato a dicembre 2009 con l´evento espositivo "La Regione dà luce all´arte - Scoperte e riscoperte del Patrimonio artistico della Lombardia" - volto a fare del capolavoro di Gio Ponti, vera e propria opera d´arte, un contenitore di altre opere d´arte. Alla mostra "Dipinti lombardi dal Rinascimento al Barocco" e all´Artbox che l´ha affiancata - visitati da 12.000 persone dal 3 dicembre 2009 al 25 aprile di quest´anno - è seguita la rassegna "Marino Marini - Segno e colore nell´opera grafica" (26 maggio - 8 agosto), mentre altri eventi culturali coinvolgeranno la sede della Regione Lombardia nei prossimi mesi. Scheda - La mostra è organizzata da Regione Lombardia in collaborazione con l´Associazione ´Arte e Vita´. "Qualcosa in più della speranza" - Palazzo Pirelli (via Fabio Filzi, 22 - Milano) 16 settembre - 30 settembre 2010 Spazio Eventi - primo piano. - Orari da martedì a venerdì 15.00 - 19.00 sabato e domenica 10.00 - 19.00 - Ingresso libero. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
KIRIL ASS + ANNA RATAFIEVA CAMPAGNA MILANO DAL 17 SETTEMBRE AL 22 OTTOBRE 2010 |
|
|
 |
|
|
Milano, 16 settembre 2010 - Il 17 settembre 2010 la galleria Nina Lumer, in occasione del week end dell’arte contemporanea organizzato dall’associazione Start Milano, inaugura la prima mostra personale in Italia di Kiril Ass e Anna Ratafieva, Campagna. Kiril Ass e Anna Ratafieva lavorano da anni a Mosca dove coniugano la ricerca artistica e l’attività architettonica collaborando con uno degli studi d’architettura più interessanti del momento (Bureau Alexander Brodsky). I loro lavori, installazioni e video, nascono sempre da una riflessione sullo spazio, o meglio sulla memoria dello spazio. Ci proiettano in luoghi remoti – la campagna russa, poderi abbandonati, vecchi caffè inizio Novecento, città in rovina – per popolarli di una nuova vita. Piccoli dettagli si animano creando intersezioni visive ed emotive tra il vissuto dell’artista e quello dello spettatore: un nido d’uccello, un cappotto, gusci d’uova, un cane, ecc. Si sovrappongono immagini e suggestioni del teatro di Cechov, della prosa proustiana, di alcune installazioni di Kabakov, dando vita a un discorso artistico nuovo e originale. “Oggetti, distanze e prospettive si organizzano nello spazio come i suoni, le parole e gli accenti in una poesia” scrivono gli artisti a proposito del loro lavoro. In mostra alla galleria Nina Lumer due nuove installazioni site-specific dal titolo “Uccelli” e “Campagna”. La mostra è dedicata a david sarkisyan - Kiril Ass e Anna Ratafieva hanno partecipato ad importanti manifestazioni artistiche russe ed internazionali. Tra i lavori più recenti, “Untitled” (in Modus R, Artbasel Miami, 2007); “High Tide” (in Russian Utopias, Garage Center for Contemprary Art, Mosca 2010); “Blocade” (in Imperfetto, Bologna 2010). I loro lavori sono presenti in numerosi musei e importanti collezioni private. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
EURO VOLLEY 2010 |
|
|
 |
|
|
Bari, 16 settembre 2010 - In occasione del 1° Torneo Euro Volley Cup Under 18 2010, che si disputerà dal 16 al 19 settembre, l’Assessore Regionale allo Sport, Maria Campese ha rilasciato la seguente dichiarazione: “La Puglia ospiterà il primo campionato di Euro Volley Cup riservato alle squadre maschili under 18 d’Europa. “Un evento importante ed unico che farà assurgere la nostra regione a capitale europea nella pratica sportiva del volley. “Il campionato europeo di volley under 18, che si disputerà dal 16 al 19 settembre a Castellana Grotte, Alberobello e Sammichele di Bari, rappresenta per il nostro territorio motivo di orgoglio per la presenza di giovani talenti pugliesi che si sono qualificati al 3° posto nei campionati nazionali con la squadra della società sportiva Materdomini Volley di Castellana Grotte. “Il progetto della società Materdonimi Volley mira a coniugare una proposta integrata tra sport e turismo, con un evento sportivo di alta qualità e la promozione del nostro territorio attraverso l’organizzazione di visite guidate nei posti più incantevoli della Puglia e degustazione dei prodotti tipici pugliesi, con ricadute positive per la nostra economia “La nostra regione ha raggiunto livelli prestigiosi nella pratica sportiva del volley ed anche in altre discipline sportive. “Lo sport è divenuto un fenomeno di massa in grado di coinvolgere folle immense, di infrangere le barriere geografiche, sociali, economiche, culturali e fisiche. Siamo in presenza di un rilevante fenomeno sociale che non può essere liquidato come conseguenza di una semplice fruizione del tempo libero. “Attraverso lo sport la persona sviluppa la propria creatività ed il proprio talento, supera sfide personali, acquisisce un senso di solidarietà, apprende la disciplina e corretti stili di vita. “Dobbiamo diffondere e sostenere una cultura dello sport aperto a tutti, che costituisce cittadinanza, partecipazione, formazione umana, integrazione e coesione sociale, specialmente tra i più giovani. “Dobbiamo incoraggiare, quindi, e promuovere iniziative come la manifestazione organizzata dalla Società di Pallavolo Materdomini Volley di Castellana, che farà diventare la Puglia vetrina di giovani talenti sportivi candidandola, infine, a sede di manifestazioni nazionali ed internazionali delle giovani promesse dello sport.” |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|