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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Marzo 2011
NUCLEARE: ROMANI SCRIVE A VERONESI “MISE PROCEDE PER RENDERE OPERATIVA AGENZIA”  
 
Roma, 7 marzo 2011 - Il ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani, in una lettera inviata il 4 marzo a Umberto Veronesi, conferma il pieno sostegno del dicastero di via Veneto al programma per la ripresa del nucleare in Italia, che sta procedendo secondo i tempi e le procedure prefissate. Il ministero ha dato infatti forte priorità alla predisposizione degli adempimenti più urgenti di propria competenza al fine di rendere operativa l’ Agenzia per la Sicurezza Nucleare, struttura necessaria per concretizzare la ripresa dell’atomo in Italia. “I miei uffici – scrive Romani a Veronesi – hanno già elaborato una proposta di Dpcm e un regolamento che, dopo la dovuta concertazione con gli altri ministeri competenti, potranno fornire tutti gli elementi a carattere organizzativo e gestionale necessari per il funzionamento della struttura”. Si stanno effettuando tutte le valutazioni organizzative necessarie riguardanti l’entità e la tipologia delle risorse umane, sia nell’immediata fase iniziale sia nei primi anni di funzionamento, per poter far fronte alle attività istituzionali dell’Asn. “Il ministero dello Sviluppo Economico – conclude Romani nella lettera – metterà a disposizione dei vertici dell’Agenzia tutte le risorse necessarie a supportarne l’avvio, sia in termini di disponibilità logistiche che in termini di tutoraggio da parte di personale specialistico per una pronta organizzazione e gestione di tutte le fasi iniziali”.  
   
   
RINNOVABILI, ROMANI INCONTRA BANCHE ED IMPRESE INTERESSATE AL SETTORE  
 
Roma, 7 marzo 2011- "Con questo decreto abbiamo finalmente dato inizio ad una stabilizzazione del mercato dell’energia da fonti rinnovabili”, risponde così, il 4 marzo, il Ministro Romani, a proposito del dibattito intorno all’approvazione del dlgs rinnovabili. “Eravamo entrati in una bolla che sarebbe esplosa al raggiungimento della quota Ue al 2020 di 8.000 mw da fotovoltaico, quota che siamo in grado di raggiungere invece in pochi mesi. Proprio per questo siamo dovuti intervenire tempestivamente per garantire continuità e stabilità per un mercato di lungo periodo. Nessun blocco degli investimenti: chi ha già investito è in grado di rispettare la scadenza di entrata in esercizio al 31 maggio e rientrerà come previsto negli incentivi previsti dal 3° conto energia; chi ha intenzione di investire, avrà con il decreto ministeriale di prossima emanazione, un quadro preciso di quote, parametri e livelli di incentivazione per un piano industriale dall’orizzonte finalmente ampio e non più limitato ad uno o due anni.” “La rapida definizione dei nuovi incentivi è la mia priorità, e per questo voglio prima incontrare direttamente i principali protagonisti tra banche e imprese interessate al settore.”  
   
   
APER, ASSOSOLARE, ASSO ENERGIE FUTURE, GIFI A NAPOLITANO: PRESIDENTE NON FIRMI, QUEL DECRETO E’ INCOSTITUZIONALE  
 
Roma, 7 marzo 2011 – Il decreto ammazza-rinnovabili ha fortissimi profili di incostituzionalità: in primo luogo quello legato all’eccesso di delega. In sostanza, il Parlamento ha delegato il Governo a recepire la direttiva europea a favore delle rinnovabili, ma il Governo non ha in nessun modo recepito i pareri espressi dalle Commissioni Parlamentari, cioè dall’istituzione delegante. È solo uno dei punti su cui il decreto legislativo licenziato dal Consiglio dei Ministri del 3 marzo appare viziato da gravi difetti di costituzionalità. Per questo, Aper, Assosolare, Asso Energie Future e Gifi, le associazioni di categoria che rappresentano la quasi totalità del settore fotovoltaico hanno lanciato oggi in una conferenza stampa congiunta un appello al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano perché non firmi il decreto legislativo che getta il settore delle rinnovabili nell’incertezza, aprendo la strada a una crisi che non si fermerà alle aziende del fotovoltaico e dell’eolico. “Lo Schema di Decreto Legislativo nel testo adottato dal Consiglio dei Ministri è palesemente illegittimo sotto il profilo costituzionale in quanto viola uno dei principi cardine del nostro ordinamento giuridico che è la certezza del diritto e la tutela dell’affidamento ed è in contrasto altresì con le norme internazionali della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. Inoltre è un atto arbitrario del Governo senza l’intesa delle Regioni che si sono pronunciate su un testo sostanzialmente da quello approvato dal Consiglio dei Ministri. Sono state inoltre violate le prerogative parlamentari e, in particolare, la delega conferita al Governo. In altre parole il governo ha adottato un testo con finalità opposte a quelle fissate dal Legislatore”, ha detto Pietro Pacchione, consigliere delegato di Aper, associazione che raccoglie 480 imprese operanti nel settore delle rinnovabili. “So che già molte migliaia di messaggi stanno arrivando al sito e ai fax del Quirinale per chiedere di fermare oggi il decreto, prima che centinaia di piccole imprese vadano a gambe all’aria: già numero istituti di credito hanno fatto sapere che in queste condizioni, i finanziamenti necessari alle aziende e alle famiglie per installare un pannello fotovoltaico sono stati bloccati. Non si può giocare con la vita 150.000 lavoratori”, ha dichiarato Massimo Sapienza, presidente di Asso Energie Future in rappresentanza di 40 importanti aziende che lavorano esclusivamente nell’ambito delle rinnovabili. Secondo Gianni Chianetta, presidente di Assosolare, associazione che raccoglie circa 90 imprese del settore, “la scelta del governo è stata irresponsabile, probabilmente non si rende ancora conto delle conseguenze economiche e sociali. Il vuoto normativo nel quale ci troviamo ha bloccato i cantieri in corso e quelli che stavano per partire. A breve si vedranno anche i drammatici effetti sull’occupazione e sulle imprese, in primis quelle italiane. Il costo in bolletta non giustifica un simile colpo di mano che non ha tenuto conto del parere delle camere. Gli italiani pagano l’1,6% per il fotovoltaico contro l’8% dei tedeschi. Assosolare da mesi ha dialogato bene con il governo e tantissimi senatori e parlamentari che oggi sono contrari a quanto deliberato e farà valere le proprie ragioni nelle sedi opportune”. Infine, Valerio Natalizia, presidente di Gifi ha chiarito che “il decreto come approvato determina sin da subito effetti pesantemente negativi quali il ricorso immediato alla cassa integrazione straordinaria (stimabile in oltre 10.000 unità direttamente impegnate nel settore), il blocco degli investimenti per i prossimi mesi di oltre 40 Mld di euro, il blocco delle assunzioni e la perdita di qualificati posti di lavoro. Inoltre subiranno un blocco immediato gli ordinativi già in corso per un valore di circa 8 Mld di euro e i contratti già stipulati per circa 20 Mld di euro. Tutti gli investitori nazionali ed internazionali si sono fermati attendendo la pubblicazione di un nuovo sistema incentivante”. Le Associazioni, riunite su un solo fronte nell’appello al Capo dello Stato affinchè non firmi il decreto, viziato da diversi elementi di incostituzionalità, hanno inoltre confermato la volontà di percorrere tutte le strade giuridiche e istituzionali per sensibilizzare sul tema i soggetti decisori. Non escludono pertanto azioni legali direttamente presso le istituzioni europee.  
   
   
CONFERENZA DELLE REGIONI, LE MARCHE ESPRIMONO NETTA CONTRARIETA` ALLA REALIZZAZIONE DI CENTRALI NUCLEARI.  
 
 Ancona, 7 marzo 2011 - Nel corso della Commissione Ambiente ed Energia della Conferenza delle Regioni del 2 marzo, e` stato discusso il decreto legislativo sulla localizzazione e realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica nucleare. Il provvedimento interviene sulla normativa vigente in materia di impianti di produzione di energia elettrica nucleare per apportare modifiche dopo che la Corte Costituzionale, il 2 febbraio scorso, ha dichiarato l´illegittimita` della norma nella parte in cui non prevede che la Regione interessata, anteriormente all´intesa con la Conferenza Unificata, esprima il proprio parere in ordine al rilascio dell´autorizzazione unica per la costruzione e l´esercizio degli impianti nucleari. Le Regioni hanno espresso pareri contrastanti; quattro si sono dichiarate a favore ed altre quattro - Marche, Emilia Romagna, Toscana e Basilicata - hanno espresso parere negativo in considerazione della perdurante assenza di un tavolo nazionale nel quale esaminare e condividere una comune strategia energetica. Per la Regione Marche e` intervenuta l´assessore alla Protezione Civile, Serenella Moroder. L´assessore all´Ambiente, Sandro Donati, evidenzia che ´la posizione della Regione conferma una gia` nota e condivisa contrarieta` alla realizzazione di centrali nucleari in un contesto di assoluta mancanza di una chiara strategia energetica da parte del Governo e soprattutto a paventate localizzazioni che potrebbero interessare zone di rilevante interesse turistico e paesaggistico delle quali le Marche sono cosi` ricche. La Regione - conclude Donati ´ auspica una maggiore chiarezza da parte del Governo e soprattutto un reale coinvolgimento delle Autonomie Locali evitando imposizioni unilaterali che troverebbero, localmente, la ferma opposizione della Regione Marche´. E´ chiara, quindi, la netta contrarieta` della Regione Marche unitamente alle Regioni Emilia Romagna,toscana e Basilicata alla strategia scelta dal Governo.  
   
   
PETROLIO, NASCE IN VAL D’AGRI L’OSSERVATORIO AMBIENTALE UN POLO PER INFORMARE LE COMUNITÀ INTERESSATE DALL’ESTRAZIONE DEL GREGGIO E PER INCENTIVARE LA RICERCA  
 
Potenza, 7 marzo 2011 - Raccogliere, analizzare, aggiornare, diffondere, proporre e promuovere: sono queste le principali azioni strategiche che realizzerà l´Osservatorio Ambientale Val d´Agri, inaugurato a Marsiconuovo, per garantire un´efficace azione di monitoraggio, tutela e valorizzazione delle risorse naturali presenti nell´area. Previsto nell´ambito del protocollo di intenti stipulato il 18 novembre 1998 tra la Regione Basilicata e l´Eni Spa, l´Osservatorio vuole rispondere alle esigenze delle comunità locali che richiedono informazioni tempestive, certificate e verificabili sui problemi ambientali potenzialmente correlati alle attività di estrazione petrolifera. Un vero e proprio polo informativo ambientale che partirà dai dati rilevati dalle reti di monitoraggio già operative per integrarli in un database in cui confluiranno anche studi epidemiologici, sulla sismicità locale, sulle strutture sismogenetiche e sulle agro-biodiversità della Val d´Agri. Come illustrato durante la cerimonia di inaugurazione dall´assessore regionale all´ambiente, Agatino Mancusi, l´Osservatorio sarà gestito da un Comitato di rappresentanza territoriale, che fornirà gli indirizzi di carattere generale, e da un Comitato tecnico-scientifico con funzioni di consulenza e di ricerca. Del primo faranno parte i presidenti degli enti pubblici territoriali e dei Parchi Nazionali dell´Appennino Lucano Val d´Agri Lagonegrese e del Pollino. A questi si aggiungono tre componenti indicati direttamente dalle associazioni ambientaliste; inoltre, le associazioni produttive e di categoria industriali, quelle artigianali e quelle agricole potranno nominare rispettivamente un loro rappresentante. Il Comitato tecnico-scientifico sarà altrettanto variegato nella sua composizione poiché vi prenderanno parte – coordinati dal direttore generale del Dipartimento Ambiente, Territorio e Politiche della sostenibilità della Regione Basilicata - i rappresentanti di diversi Enti ed Istituzioni quali i ministeri dello Sviluppo Economico e dell´Ambiente, l´Ispra, l´Arpab, l´Università degli Studi della Basilicata, l´Imaa–cnr, l´Enea, il Metapontum Agrobios, l´Agenzia Spaziale Asi, l´Autorità di Bacino e la Struttura di Progetto Val d´Agri. Estrema importanza verrà data alla diffusione delle informazioni elaborate che verranno divulgate in campagne informative realizzate attraverso la distribuzione di opuscoli informativi, la predisposizione di un sito ad hoc e di materiale multimediale, l´organizzazione di meeting e convegni. “L’osservatorio ambientale – ha dichiarato il presidente della Regione, Vito De Filippo – rappresenta in un certo senso il punto di partenza di tutti i nostri ragionamenti sul petrolio. Perché nel dibattito sulla necessità di contribuire alle necessità energetiche del Paese, una cosa abbiamo sempre messo ben in chiaro: che tutte le scelte, tutte le misure, tutte le compensazioni per il ruolo di servizio che la Basilicata svolge nei confronti del Paese non possono voler dire che la Basilicata vende il suo territorio e si disinteressa della salute dei suoi cittadini. Per questo, i dati e le azioni che arriveranno dall’Osservatorio saranno alla base di ogni nostra riflessione e decisione”. Già nella fase di start up, l’Osservatorio darà risposte in merito ai processi di cambiamento in atto supportando le istituzioni e le organizzazioni nelle questioni cruciali relative alle scelte di sviluppo, in base alla comprensione delle potenzialità dell’ambiente e dei limiti e bisogni percepiti dai cittadini. Saranno anche realizzate azioni di “campus” per giovani su tematiche ambientali ed energetiche con l´istituzione di borse di studio per giovani laureati e di dottorati di ricerca. Con una sede di 150 metri quadrati, l’Osservatorio Ambientale di Marsiconuovo svilupperà le sue attività su quattro aree operative: ricerca e sostenibilità, comunicazione e informazione, gestione dati e amministrazione. Al suo interno saranno impiegate 9 unità lavorative di cui un dirigente, 6 tecnici e 2 tecnici amministrativi. L’area di gestione dei dati si preoccuperà dei dati legislativi, ma soprattutto dell’individuazione di quelli ambientali disponibili e suddivisi per settori tematici (monitoraggio di aree e processi industriali, di emissioni da impianti petroliferi, di aree urbane e naturali, della qualità dell’aria, delle acque e dei suoli). Per creare una rete efficiente, saranno stipulati protocolli di intesa e accordi ufficiali con i fornitori di dati affinché si ottenga una fornitura regolare delle informazioni ambientali e secondo i parametri standard individuati nella costruzione del sistema informativo. All’analisi si aggiungerà la realizzazione di un geodatabase ambientale che prevede: la creazione di un Sistema Geografico Informatizzato che possa contenere i dati storici relativi agli indicatori ambientali selezionati e gestire quelli futuri; l’implementazione del Sistema Informativo territoriale per la gestione delle informazioni ambientali dell’area; e l’elaborazione di cartografie utili per report e studi scientifici. L’area ricerca e sostenibilità sarà finalizzata, oltre che alla promozione di percorsi formativi finalizzati all’educazione ambientale, a studi e verifiche di attività già in essere con riferimento ai principi della conservazione della biodiversità mediante la scelta di opportuni indicatori ambientali. Si avvieranno programmi di monitoraggio, studi e collaborazioni scientifiche sulle criticità individuate al fine della risoluzione delle stesse. I risultati delle attività saranno adeguatamente resi noti dall’area comunicazione e informazione, in continuo contatto con le strutture presenti sul territorio.  
   
   
COPAM 2011, CON LE TECNOLOGIE SEMPRE MENO PERFORAZIONI  
 
 Potenza, 7 marzo 2011 - Non solo nuove fonti di produzione di energia verde, ma anche nuove tecnologie per lo sfruttamento delle energie tradizionali, che riducono drasticamente l’impatto ambientale e migliorano la resa delle attività. Se l’orizzonte della sostenibilità energetica è decisamente “green”, il presente è ancora inevitabilmente legato alle fonti fossili e allora bisogna fare ogni sforzo per far sì che le attività estrattive siano il più possibile rispettose dell’ambiente. Così, il 4 marzo, nella seconda giornata di lavori del Copam c’è stato spazio anche per questo peculiare settore della ricerca in particolare con le relazioni di due docenti dell’Università di Bologna, Ezio Mesini e Paolo Macini, che hanno illustrato le sfide dell’industria estrattiva. La disponibilità di nuovi strumenti e metodi per l’esplorazione e lo sfruttamento petrolifero costituisce una condizione imprescindibile per continuare a garantire al mondo gli idrocarburi di cui ha bisogno. Anche se non si dovessero scoprire nuovi giacimenti, si prevede che l’uso di tecnologie sempre più avanzate consentirà di allontanare nel tempo l’estrazione dell’ultima goccia dell’indispensabile “olio di pietra”. E questo vuol dire anche che c’è sempre minore necessità di nuove perforazioni. L’esplorazione e la perforazione dei giacimenti di idrocarburi sono dei processi molto complessi; in particolare, la ricerca petrolifera rappresenta un investimento a rischio che parte da ipotesi geologiche per valutare le percentuali di successo e per individuare la “trappola geologica” ovvero il punto in cui il petrolio e il gas potrebbero essersi accumulati. In Italia si calcola che la probabilità di scoprire un giacimento di idrocarburi è pari mediamente al 16 per cento: ciò significa che ogni volta che si perfora un pozzo esplorativo si ha l’84 per cento di possibilità di fallire. Anche laddove i pozzi esplorati risultano produttivi, bisogna fare i conti con il fatto che il tasso medio di recupero del petrolio contenuto nei giacimenti è pari mediamente al 30-35 per cento. Se si considera che nel 1980 la stessa percentuale si attestava intorno al 20 per cento, è evidente il ruolo fondamentale delle tecnologie utilizzate che, grazie ai continui miglioramenti introdotti, promettono di far aumentare ancora nei prossimi anni la quantità estraibile di greggio intrappolato nei pori delle rocce. Temi di particolare interesse, introdotti dal Pro Rettore dell’Università di Basilicata, Giovanni Carlo Di Renzo, che hanno evidenziato come la ricerca ingegneristica possa aiutare ad ottimizzare le operazioni di estrazione degli idrocarburi e, quindi, di come l’accesso a risorse oggi non disponibili possa avere ricadute non impattanti sull’ambiente: l’utilizzo di tecniche di recupero innovative evita un’ulteriore occupazione di superficie e la produzione di sotto-prodotti inquinanti come i gas acidi. Insomma un passo avanti per la convivenza tra petrolio e natura. In attesa che un modo mosso tutto da energia verde diventi realtà.  
   
   
ALLUVIONE. STUDIO FATTIBILITÀ PER COPERTURA ASSICURATIVA EDIFICI PER RISCHI CATASTROFI NATURALI  
 
Venezia, 7 marzo 2010 - Con ordinanza del Commissario delegato per il superamento dell’emergenza alluvione in Veneto Luca Zaia, presidente della Regione, è stato nominato un nuovo soggetto attuatore, sulla base di quanto disposto dall’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri del novembre scorso, incaricato di redigere uno Studio di fattibilità per la copertura assicurativa dei rischi da catastrofi naturali per gli edifici privati ubicati nel Veneto. Soggetto attuatore per queste finalità è stato designato l’ing. Mario Martinuzzi, consulente nel settore delle perizie assicurative, la cui attività è svolta a titolo gratuito. Egli opererà secondo le direttive ed indicazioni che saranno impartiti dal Commissario, tramite il vicario nominato, provvedendo: alla predisposizione del piano di progetto (obiettivi di dettaglio, attività, tempi, competenze richieste); al recupero e analisi dei principali studi già eseguiti sull’argomento da Enti, Istituti, Compagnie, Broker; all’illustrazione dell’attuale scenario in merito all’assicurazione Cat Nat e dei principali punti d’attenzione; al contatto con enti interni ed esterni (quali Ania, brokers di assicurazione, riassicuratori, ecc), per i necessari approfondimenti, recupero di informazioni o dati necessari per lo sviluppo dello Studio; all’elaborazione di un data base a supporto dello Studio; alla formalizzazione dei risultati dello studio, rispetto al quale sono previste verifiche intermedie sullo stato di avanzamento. L’ordinanza commissariale sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto ed è già disponibile nel sito internet del Commissario delegato www.Venetoalluvionato.it/  
   
   
PIANO CASA IN VENETO, PROROGHIAMOLO  
 
Venezia, 7 marzo 2011 - “Stefano Pellicciari (Ance) ha colto nel segno. Nella sostanza, in Veneto il Piano Casa ha dato risultati positivi: senza cementificare nulla, mettendo in moto un settore economico strategico e soddisfacendo una esigenza reale di migliaia di cittadini. Prorogarlo non farebbe che accrescere questi effetti”. Lo ha affermato, il 3 marzo, l’assessore regionale Renato Chisso, commentando le affermazioni sull’argomento dello stesso Pellicciari, che ha proposto di allungare l’operatività del Piano stesso. “A me interessa poco che altrove possa essere stato un ‘flop’ – ha aggiunto Chisso – perché questo significa che non ha prodotto né benefici né danni. Da noi ha invece prodotto solo positività, per di più in ritardo per le note questioni e difficoltà interpretative che ne hanno reso inizialmente difficoltoso l’accesso. La crescita delle richieste, la movimentazione di investimenti e i riscontri positivi che non hanno provocato conseguenze negative per il territorio ci dicono che la strada imboccata era corretta, forse doverosa. Intanto abbiamo fatto un buon rodaggio e pare anche a me – ha concluso Chisso – che sia opportuno dare più longevità all’iniziativa, diciamo almeno il 2° tempo e qualcosina di più, per dare anche risposte a tanti cittadini e dare una mano alla ripresa che comincia a farsi sentire. Dobbiamo semplicemente essere realisti, lungimiranti e attenti, senza aggrapparci a pregiudizi di alcun tipo”.  
   
   
LAVORI PUBBLICI FVG: FIRMATA INTESA PER NUOVO CARCERE PORDENONE  
 
 Trieste, 7 marzo 2011 - Il commissario delegato per il Piano Carceri Franco Ionta ed il vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia Luca Ciriani hanno siglato il 4 marzo l´Intesa istituzionale per la localizzazione di una nuova struttura penitenziaria nella città di Pordenone. L´intesa è stata sottoscritta nella sede del dipartimento dell´Amministrazione penitenziaria a Roma. Il nuovo carcere di Pordenone, che avrà un costo complessivo stimato di 40,5 milioni di euro, ospiterà 450 detenuti e sorgerà in località Comina. La Regione Friuli Venezia Giulia, la Provincia di Pordenone e il Comune di Pordenone concorreranno finanziariamente alla realizzazione dell´istituto con 20 milioni di euro. Agli Enti locali, come stabilito dall´Intesa, sarà trasferito il vecchio istituto penitenziario del Castello. L´area individuata per il nuovo carcere non necessita di varianti urbanistiche, è conforme dal punto di vista geologico e adatta anche da quello infrastrutturale, in quanto più idonea alla traduzione dei detenuti e agli spostamenti di parenti, legali e personale giudiziario. ´´La prima e necessaria risposta all´emergenza del sovraffollamento delle carceri - ha affermato il commissario delegato - è aumentare nel più breve tempo possibile la capienza del sistema penitenziario. Il Piano Carceri stabilisce la realizzazione, nei tempi rapidi previsti dalle disposizioni d´urgenza (legge 26 febbraio 2010, n. 26), di 9.150 nuovi posti detentivi. Ma ha anche l´obiettivo ambizioso di determinare soluzioni innovative in merito alla complessa funzionalità dell´edilizia penitenziaria. A Pordenone la struttura esistente, costruita secondo vecchi canoni, non si adatta alle necessità di un carcere moderno, sia per quanto riguarda la dignità e l´attività di riabilitazione dei detenuti, sia per la sicurezza e il lavoro degli agenti di polizia penitenziaria. Per rendere la struttura funzionale sarebbe stato necessario demolirla e ricostruire tutto da zero. Grazie a questa Intesa, invece, sarà realizzato un istituto moderno ed efficiente, in una zona più idonea, e il vecchio carcere, in pieno centro cittadino, sarà ceduto agli Enti locali che lo utilizzeranno per altre esigenze pubbliche. Un´operazione - ha concluso Franco Ionta - che rappresenta un modello di concertazione istituzionale, risparmio di risorse ed efficienza pubblica´´. ´´L´intesa firmata oggi a Roma - ha commentato il vicepresidente Ciriani - permette di portare avanti con grande concretezza l´istanza locale della realizzazione del nuovo carcere. Si tratta di un passo importante verso il finanziamento dell´opera, per il quale questa firma rappresenta un prerequisito necessario. L´amministrazione regionale ha lavorato in stretta sinergia con il Comune e la Provincia di Pordenone per giungere a questo risultato: la localizzazione nella zona della Comina è il frutto non solo di una scelta politica, ma di una decisione condivisa, partita da un ordine del giorno votato all´unanimità dal Consiglio comunale di Pordenone. Si apre ora una nuova fase, relativa alla tempistica per l´ottenimento dei finanziamenti necessari. La realizzazione del nuovo carcere di Pordenone è urgente e necessaria - ha detto ancora Ciriani - e risponde a numerose necessità: oltre agli aspetti di sicurezza e di gestione, lo spostamento dei detenuti in una nuova struttura capace di garantire sistemazione adeguata permette anche di liberare l´attuale struttura, il castello di Pordenone. La città si riapproprierà di un imponente e importante spazio pubblico, e spetterà alle Amministrazioni locali, al Comune in particolare, individuare una nuova fruizione per l´intera area, a beneficio dell´economia locale e del turismo´´.  
   
   
PUGLIA: CEDOLARE SECCA E AFFITTI: "AVVANTAGGIA SOLO I PIÙ RICCHI"  
 
Bari, 7 marzo 2011 - L’assessore all’Assetto del Territorio, Angela Barbanente, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Alla fine il regalo ai grandi proprietari è arrivato con l´approvazione della norma sulla cedolare secca contenuta nel provvedimento sul federalismo municipale, l´ennesima misura del Governo nazionale volta ad aggravare le disuguaglianze sociali in un Paese nel quale, secondo il Rapporto della Banca d’Italia, il 45% del reddito si concentra nelle mani del 10% delle famiglie più ricche, mentre la metà più povera ne detiene solo il 10%. La norma - come abbiamo avuto modo di evidenziare più volte - è palesemente ingiusta perché è tanto più vantaggiosa quanto più elevato è il reddito del proprietario, perché è prevedibile causa di ulteriori aumenti dei canoni liberi rispetto ai canoni concordati in quanto avvantaggia i primi rispetto i secondi nel confronto con la precedente tassazione, e perché non prevede alcun efficace aiuto agli inquilini che si somma al pressoché totale azzeramento della quota statale di sostegno all´affitto. Per averne conferma, basta leggere le stime di Confedilizia, dalle quali risulta che "il proprietario con un reddito annuo di 80.000 euro (al netto del reddito da locazione) che mettesse in affitto un immobile a Roma con contratto libero per 10.000 euro all´anno risparmierebbe, secondo i calcoli dell´associazione, 1.876 euro, e che "Il risparmio si riduce man mano che si fa riferimento (sempre con un canone annuo di 10.000 euro) a redditi complessivi più bassi. Un immobile a Roma affittato a canone libero (sempre per 10.000 euro) da una persona con un reddito di 65.000 euro al momento paga complessivamente di tasse 3.806 euro, mentre con la cedolare secca andrebbe a pagare 2.100 euro (il risparmio sarebbe quindi di 1.706 euro). Sempre per un immobile situato a Roma, ma affittato con un contratto agevolato a 10.000 euro (da una persona con 65.000 euro di reddito annuo), il risparmio sarebbe più basso: con la cedolare secca si pagherebbero 1.900 euro a fronte di 2.664 euro della tassazione ordinaria (764 euro il risparmio annuo)." La norma, peraltro, se non dovesse realizzarsi l’emersione dell’affitto in nero auspicata (come è probabile, visto che i controlli sinora sono mancati e comunque non pagare nulla conviene sempre più che pagare il 21 o 119% di tasse), rischia di comportare un minore gettito fiscale di ben 3,38 miliardi. Intanto, la Regione Puglia, in controtendenza rispetto allo Stato e in anticipo rispetto agli anni scorsi, ha determinato l´erogazione della somma di € 3.746.132,00 in favore del Comune di Bari per il fondo di sostegno agli affitti. Quest´anno in anticipo rispetto agli anni scorsi. I pagamenti proseguiranno nei prossimi giorni secondo l´ordine demografico per i Comuni che hanno trasmesso alla Regione i dati corretti”.  
   
   
CROAZIA, SOCIETÀ EDILE IGH ACQUISTA NADA DIMIC  
 
Zagabria, 7 marzo 2011 - La Igh, società edile croata, ha confermato di aver acquistato per 4,28 milioni di euro dal gruppo Kerum l´azienda Elpida, proprietaria del progetto di investimento Nada Dimic a Zagabria. Dopo questo acquisto Igh e il gruppo Stipic sono oggi proprietari ciascuno al 50 per cento della Elpida. Nello stesso tempo Igh ha venduto Kila, azienda proprietaria di un terreno a Spalato di 34.000 metri quadrati, per 5,50 milioni di euro alla Kerum Ing  
   
   
LA CALDAIA DEL FUTURO APPRODA IN AZIENDA  
 
 Rovereto (Tn), 7 Marzo 2011 - Si è svolta l’ 1 ma rzo la visita del Cda di Habitech presso Moratelli Impiantistica per osservare da vicino la seconda installazione della caldaia a microcogenerazione a fuel cell nell’ambito del Progetto Crisalide. L’innovazione al servizio delle imprese: è questo uno dei maggiori obiettivi del 2011 della Filiera Crisalide. Obiettivo in gran parte raggiunto grazie alla recente installazione dello speciale cogeneratore presso Moratelli Impiantistica, azienda di Trento specializzata nell´impiantistica termoidraulica e in grado di fornire servizi altamente professionali nell’ambito delle energie rinnovabili. “I nostri migliori clienti conoscono già la microcogenerazione. Vorremmo però renderli operativi dando loro dei consigli utili. Ci è venuta quindi l´idea di creare con il Progetto Crisalide un ambiente di sperimentazione presso la nostra sede di Mattarello”, commenta Sergio Moratelli, titolare dell’azienda. L’installazione prevede l´integrazione del modulo micro-cogenerativo Sofc (Solid Oxide Fuel Cell) con l´impianto termico a bassa temperatura esistente. In aggiunta sono stati installati 4 Kw di solare termico, più il supporto di due caldaie di sicurezza (una da 25Kw ed una da 30 Kw). Spiega Stefano Modena, Responsabile Ricerca & Sviluppo Testing Sofcpower: “Il progetto offre la possibilità di sperimentare il funzionamento del cogeneratore in ambienti diversi da quello di laboratorio, integrato con altri fonti di calore e con utilizzi diversificati dell’energia termica prodotta. I primi risultati, ottenuti con il cogeneratore integrato con accumulo termico in funzione da dicembre presso lo stabilimento Sofcpower, stanno dando importanti informazioni che saranno propedeutiche a questa seconda installazione. L’energia elettrica prodotta nella prima installazione è stata di circa 900 kWh, quella termica di 1’700 kWh, con un paio di cicli di accensione e spegnimento. Questa fase di sperimentazione sarà di importante supporto allo sviluppo di un prodotto che dovrà rispondere alle esigenze dell’utilizzatore finale”. Soddisfatto il Consiglio di Amministrazione di Habitech – Distretto Tecnologico Trentino, ieri in visita ufficiale presso Moratelli per osservare da vicino i risultati concreti della Filiera Crisalide di cui Habitech è capofila. L’amministratore delegato di Habitech Gianni Lazzari commenta: “Come Distretto siamo molto soddisfatti di questo progetto di filiera. Nello specifico stiamo anche supportando il progetto in due ambiti: definire il contributo della microcogenerazione nell’ambito della certificazione Leed e preparare l’abilitazione dei tecnici installatori mediante il nostro Organismo di abilitazione e certificazione Odatech”. Guarda infine al futuro il Project Manager del Progetto Crisalide Michele Gubert: “Le attività stanno proseguendo secondo i programmi. I risultati serviranno per continuare con lo sviluppo di opportuni sistemi di controllo energetico e per poter garantire le necessarie sicurezze e risparmi agli utilizzatori finali”. L’iniziativa Crisalide ha catalizzato una completa filiera provinciale attorno all´innovazione della micro – cogenerazione per dotare il Trentino di sistemi di riscaldamento innovativi, oggi facilmente applicabili senza pesanti cambiamenti strutturali degli edifici, ma anzi con una riqualificazione degli stessi. Con le moderne tecnologie ad alta efficienza energetica è oggi infatti possibile generare calore ed elettricità direttamente nei luoghi domestici, con il vantaggio tra l’altro di ridurre le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera. A questo settore, chiamato micro-cogenerazione, è dedicato il progetto.  
   
   
EDILIZIA: CONSEGNATO ACCORDO RIQUALIFICAZIONE A PALMANOVA  
 
Palmanova, 7 marzo 2011 - Cinquanta nuovi alloggi sorgeranno a Palmanova, nel quartiere Santa Giustina, grazie ad un intervento finanziario coordinato tra Stato, Regione ed Amministrazione comunale. L´assessore regionale ai Lavori pubblici Riccardo Riccardi ha infatti consegnato il 6 marzo al sindaco Federico Cressati il testo dell´Accordo di programma, siglato nei giorni scorsi a Roma con il direttore generale per le Politiche abitative del Ministero delle Infrastrutture, Marcello Arredi, che prevede uno stanziamento complessivo di 7,67 milioni di euro (a cui si aggiungeranno oltre 1 milione di euro da parte del Comune di Palmanova) per la demolizione di nove edifici, con 46 alloggi, oggi esistenti nell´area, per lo più fatiscenti, e la realizzazione di un nuovo moderno complesso con 50 unità abitative, che saranno date in affitto. "La Regione ha stanziato 1,77 milioni di euro - ha ricordato l´assessore Riccardi - che si aggiungono ai 5,9 previsti dallo Stato sul ´Programma di riqualificazione urbana per alloggi a canoni sostenibili´. L´accordo sottoscritto con il ministero, indica che entro fine giugno dovrà essere consegnata la progettazione definitiva dell´opera". Le attuali nove palazzine, di proprietà dell´Ater Udine, risalenti ad una cinquantina di anni fa, ha spiegato il sindaco Cressati, faranno spazio ad un unico complesso di 50 alloggi, costruiti in forma semicircolare, a piano unico, attorno ad una nuova piazza, centro di aggregazione della comunità, dotata di una moderna e razionale viabilità d´accesso. Il sindaco ha ribadito che il lavoro sinergico di Comune, Regione ed Ater ha permesso alla comunità palmarina di vedere oggi avviarsi a soluzione un´iniziativa edilizia attesa da almeno trent´anni. Analizzando le esigenze di Palmanova nei settori di sua competenza, Riccardi ha detto che si sta lavorando per risolvere uno dei punti critici della viabilità costituito dal passaggio a livello sulla Sr 352. L´assessore, presente alla cerimonia anche il consigliere regionale Daniele Galasso, ha poi sottolineato la necessità di adeguare la legge regionale che detta la politica sulla casa alle effettive esigenze di oggi.  
   
   
SICUREZZA SUL LAVORO,ABRUZZO: 1,3MIL EURO A CORSI DI FORMAZIONE SICURFORMANDO:30 CORSI,´RISERVA´ AD IMPRESE EDILI E AGRICOLE  
 
 L´aquila, 7 marzo 2011 - E´ stato pubblicato l´avviso del progetto "Sicurformando" per la selezione a sportello di corsi di formazione, finalizzati all´innalzamento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro delle micro, piccole e medie imprese abruzzesi. L´iniziativa è finanziata con 1,3 milioni di euro di risorse programmate nel Piano Operativo 2009/10/11 del Fondo Sociale Europeo 2007/13. L´assessorato al Lavoro della Regione Abruzzo intende sostenere, così, le aziende impegnate nello sforzo di formare i propri dipendenti sui corretti comportamenti da osservare durante i processi produttivi per ridurre gli errori che causano morti, infortuni e incidenti sul lavoro. Una riserva di 300mila euro è stata destinata alle imprese operanti nei settori edile e dell´agricoltura, che risultano essere, sulla base delle rilevazioni effettuate dall´Inail, gli ambiti di attività economica a più elevata intensità di rischio. "Torniamo a investire sulla sicurezza aziendale. Se nel vecchio piano operativo - commenta l´assessore Paolo Gatti - abbiamo puntato sugli aspetti della sensibilizzazione e della comunicazione per ridurre gli incidenti sul lavoro, con questo progetto diamo un forte impulso alla cultura della formazione nell´impresa, per elevare gli standard di conoscenza di tutti gli addetti. Formare i lavoratori sulle corrette azioni per prevenire gli infortuni è un dovere delle aziende". "La Regione Abruzzo - prosegue Gatti - è loro vicina ed intende favorire e promuovere queste iniziative. Il nostro obiettivo ? conclude - è far diminuire entro una soglia fisiologica gli incidenti aziendali e ridurre le morti bianche, costruendo una cultura informata sulla sicurezza nei luoghi di lavoro". La procedura pubblica sarà a sportello e finanzierà un massimo di 30 corsi. I momenti formativi, articolati in attività corsuali e seminariali, saranno erogati a livello di azienda di appartenenza o di aziende contigue ed omogenee rispetto al tipo di produzione. Saranno finanziati i progetti di formazione presentati da organismi formativi accreditati presso la Regione Abruzzo.  
   
   
PRESENTATA IN CALABRIA LA PROPOSTA DI LEGGE SULLA SICUREZZA, QUALITÀ DEL LAVORO E CONTRASTO ALL’EMERSIONE DEL LAVORO NON REGOLARE  
 
 Catanzaro, 7 marzo 2011 . E’ stata presentata il 3 marzo , nel corso di una conferenza stampa a Vibo Valentia la proposta di legge "Disposizioni dirette alla tutela della sicurezza e alla qualità del lavoro, al contrasto e all´emersione del lavoro non regolare" licenziata dalla giunta Scopelliti lo scorso 10 febbraio. Ad illustrarne i contenuti l’assessore al Lavoro Francescantonio Stillitani ed il Presidente della Commissione regionale per l’emersione del lavoro non regolare Benedetto Di Iacovo. La proposta è adesso all’esame del Consiglio regionale per l’approvazione. All’incontro hanno preso parte le forze sociali che hanno concorso all’elaborazione del progetto. Formata da 12 articoli, le legge si pone l’obiettivo di ridurre drasticamente l’economia sommersa e il lavoro non regolare puntando sul recupero di ingenti risorse erariali anche a livello regionale ed a combattere l’illegalità diffusa. Si tratta di misure che hanno l’obiettivo di migliorare le condizioni legali nonché la qualità e sicurezza del lavoro. Nel corso dell’incontro, Stillitani e Di Iacovo hanno evidenziato che, tra gli strumenti previsti dalle nuove disposizioni normative, vi sarà l’introduzione della Centrale Allarme Emersione (C.a.e.), una Banca Dati dove confluiranno tutte quelle imprese presso cui sono state definitivamente accertate infrazioni in materia di lavoro sommerso e non regolare e in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.  
   
   
HOUGHTON, SUBITO UN TAVOLO CON AZIENDA SINDACATI E COMUNE DI GENOVA PER SCONGIURARE LA CHIUSURA  
 
 Genova, 7 marzo 2011 - Stupore e rabbia sono stati espressi dall’assessore regionale al lavoro Enrico Vesco dopo aver appreso la notizia della paventata chiusura della Houghton della Valpolcevera. “La ristrutturazione portata avanti dalla Houghton Italia nel 2008, che aveva già visto la Regione impegnata per scongiurare la crisi occupazionale con ammortizzatori sociali e un progetto di ricollocazione, prevedeva di mantenere a Genova una sede con funzioni di rappresentanza e manutenzione – ha detto l’assessore Vesco - ora la proprietà non può rimangiarsi gli impegni assunti con le istituzioni e cancellare questo stabilimento insieme ai suoi lavoratori, alla sua storia industriale, alle professionalità e competenze che lo hanno sempre caratterizzato”. “La Regione non può e non vuole restare a guardare – ha concluso Vesco - convocherò subito un tavolo con l’azienda, i sindacati e il Comune di Genova per affrontare la vicenda e fare il possibile per scongiurare la chiusura”.  
   
   
COMMERCIO: A GORIZIA PROGETTO PILOTA PER CENTRI URBANI  
 
Gorizia, 7 marzo 2011 - La formula dei ´´centri in via´´ o centri commerciali all´aperto, realizzati attraverso la cooperazione degli esercenti, indica la giusta direzione per riqualificare le aree storiche delle città e rispondere in modo intelligente alla sfida della grande distribuzione. Iniziative di questo tipo avranno il pieno sostegno dell´Amministrazione regionale. È quanto emerso nell´incontro che l´assessore regionale al Commercio Angela Brandi ha avuto il 4 marzo, in Municipio a Gorizia, con il sindaco Ettore Romoli e con i commercianti del capoluogo provinciale che, autotassandosi e con la piena collaborazione del Comune, hanno dato vita all´iniziativa ´´Le Nuove Vie´´ per promuovere e rivitalizzare il centro storico. Alla riunione erano presenti anche l´assessore comunale al Commercio Fabio Gentile, il presidente della Camera di Commercio Emilio Sgarlata, il presidente dell´Ascom Pio Traini assieme a Beniamino Ursic e Stefano Comelli, rispettivamente presidente e vicepresidente dell´associazione ´´Le Nuove Vie´´, alla quale hanno aderito una cinquantina di commercianti del centro storico di Gorizia, recentemente sottoposto a importanti lavori da parte del Comune. Quella di Gorizia, ha voluto sottolineare l´assessore Angela Brandi, può essere considerata un´iniziativa pilota in Friuli Venezia Giulia, particolarmente importante per la sinergia che si è creata tra tutti i soggetti della città. Alla riqualificazione urbanistica promossa dal Comune è stato infatti strettamente collegato, ha spiegato il sindaco Romoli, il progetto di riqualificazione commerciale avviato dagli stessi esercenti associati. ´´Se si pone semplicemente in contrapposizione ai centri commerciali - ha osservato l´assessore Brandi - la piccola distribuzione è destinata a soccombere. Bisogna invece differenziarsi, rafforzare la propria specificità, con un´offerta qualificata e di nicchia. Iniziative come questa di Gorizia hanno il pregio di far rivivere la città, far riscoprire la sua anima, perché quando un negozio chiude è come se la città si spegnesse´´. Angela Brandi ha ricordato che in Finanziaria è stato inserito un piccolo capitolo di spesa per sostenere, attraverso i Cat (Centri di Assistenza Tecnica) del settore commerciale, iniziative di questo tipo. Ma una norma specifica, proprio per valorizzare e incoraggiare i centri commerciali urbani, potrà essere prevista nel quadro della revisione della legge regionale 29 del 2005 sul commercio.  
   
   
AREE DI CRISI “MERLONI”, REGIONI UMBRIA E MARCHE SU ESITI RIUNIONE COMITATO COORDINAMENTO ACCORDO DI PROGRAMMA  
 
Perugia, 7 marzo 011 - Si è riunito il 3 marzo , nella sede del Ministero dello Sviluppo Economico a Roma, il Comitato di Coordinamento dell´Accordo di Programma per la disciplina degli interventi di reindustrializzazione delle aree coinvolte dalla crisi del gruppo "Antonio Merloni". Hanno partecipato alla riunione per il Ministero allo Sviluppo Economico Andrea Bianchi, direttore generale politica industriale, e Andrea Felici, dirigente aree di crisi; per la Regioni Marche e Umbria rispettivamente Fabrizio Costa e Luigi Rossetti, dirigenti attività produttive; per Invitalia Fabrizio Bruni e Francesco Sprovieri, dirigenti responsabili della gestione del programma. Il Comitato - riferiscono in una nota congiunta le Regioni Umbria e Marche -, dopo aver preso atto del programma di cessioni che si è concluso con la vendita di Cylinders and Tanks, Asko, Tecnogas e Upt (Ukraina), ha effettuato una ricognizione sullo stato dell´arte dell´accordo di programma, con particolare riferimento allo stato attuale della procedura di vendita della "A. Merloni" e ha preso atto della relazione di Invitalia da cui emergono manifestazioni di interesse sui diversi territori per investimenti relativi a processi di reindustrializzazione, in coerenza a quanto previsto dall´art. 7 dell´accordo di programma sottoscritto il 19 marzo 2010. Il Comitato ha approfondito tecnicamente le eventuali modalità di utilizzo dell´Accordo di programma a supporto della procedura di vendita della "A.merloni", così come indicato nel tavolo istituzionale svoltosi a Fabriano il 24 febbraio scorso, e ha deciso di riconvocarsi successivamente alla scadenza del termine per la presentazione delle offerte vincolanti di acquisto. Il Comitato ha inoltre preso atto della comunicazione dei Commissari rivolta al Ministero per ottenere la proroga della procedura di amministrazione straordinaria, necessaria per il rinnovo della cassa integrazione straordinaria, che scadrà il prossimo 24 maggio 2011.  
   
   
CREDITO D´IMPOSTA: FIRMATA A CALTANISSETTA CIRCOLARE ATTUATIVA  
 
 Palermo, 7 marzo 2011 - "Sta per essere attivato il credito d´imposta a sostegno delle imprese nel segno della legalita´ e dello sviluppo. Ho voluto firmare a Caltanissetta, provincia simbolo della lotta per legalita´, la circolare attuativa e la modulistica predisposta dagli uffici dell´assessorato". L´ha dichiarato il 4 marzo l´assessore regionale per l´Economia, Gaetano Armao aprendo il convegno "Il credito d´imposta: opportunita´ per le imprese siciliane", organizzato dalla sede nissena di Confindustria nei locali della Camera di commercio. "Il 21 marzo - aggiunto l´assessore - giorno del click day, le imprese che puntano a crescere in Sicilia avranno a disposizione un importante strumento di sostegno agli investimenti. Abbiamo voluto inserire nella disciplina attuativa, regole precise affinche´ questo beneficio premi le imprese che rifiutano la connivenza con il racket. La lotta all´estorsione e´ un impegno etico per gli imprenditori, ma volgiamo renderlo anche conveniente; solo chi si impegna a denunciare il racket potra´ accedere all´incentivo. Come ha sottolineato il Procuratore generale Roberto Scarpinato in occasione dell´inaugurazione dell´anno giudiziario - ha continuato Armao - gli imprenditori a Caltanissetta, coralmente, hanno dimostrato la capacita´ di reagire al giogo mafioso e disarticolare cosi´, un sistema di potere consolidato". "Oggi, e´ stato l´ultimo passaggio della procedura che consente di attivare il credito d´imposta. La Sicilia per crescere - ha sottolineato ancora l´assessore - deve coniugare legalita´ e sviluppo e in questa prospettiva si iscrive anche il credito d´imposta che si riconnette, cosi´, al percorso avviato dal Tavolo unico di regia per lo sviluppo e la legalita´ di Caltanissetta, il quale e´ orientato a creare una zona franca in grado di attrarre investimenti sul territorio, incentivare la crescita e rilanciare il tessuto socio economico della provincia e al quale il Presidente Lombardo ha assicurato il sostegno del Governo regionale. La procedura per la concessione del credito d´imposta - ha proseguito Armao - sara´ a ´burocrazia zero´. Con un semplice click sul mouse si potra´ inviare la documentazione necessaria per accedere, senza alcuna trafila negli uffici e senza, soprattutto, ricercare rapporti con dirigenti e funzionari regionali. La trasparenza e´ assicurata dalla stessa procedura". L´assessore Armao ha poi ricordato che, in questa prospettiva e´ urgentissima la legge sulla semplificazione amministrativa che gia´ da martedi´ potra´ essere approvata dall´Ars e senza la quale si rischia di compromettere gli effetti benefici del credito d´imposta. Armao ha poi incontrato la Giunta camerale nissena, e inviato i saluti al Presidente Montante, illustrando alcuni dati sulla vitalita´ delle aziende del territorio nisseno, ove nel 2010 il bilancio demografico tra le aziende nate e quelle che hanno cessato l´attivita´, e´ risultato positivo. Si sono registrate infatti 1.553 nuove iscrizioni presso la Camera di Commercio a fronte di 1.427 cancellazioni, che fissano il saldo a fine anno a + 126 unita´. "Il risultano e´ confortante - ha commentato l´assessore - in considerazione del fatto che il segno del saldo e´ stato negativo negli ultimi tre anni". Altro dato interessante illustrato dall´assessore, e´ quello relativo al tasso di crescita, calcolato come rapporto tra il saldo demografico e la consistenza delle imprese registrate a inizio d´anno, che e´ stato pari allo 0,48%. "Dopo tre anni di saldi negativi tra iscrizioni e registrazioni di nuove imprese, finalmente il 2010 manifesta, anche a Caltanissetta, si constatano i primi sintomi della ripresa. La avra´ risultati significativi nel 2012, cosi´ come dimostrano i dati forniti dal Centro Einaudi". Con riguardo alle imprese di capitali, anche nella provincia di Caltanissetta si registra un tasso di crescita piu´ accentuato, che si attesta al 5,9%, superiore alla media regionale (5,7%) e nazionale (3,9%). In termini di stock, a Caltanissetta il numero di aziende registrate a fine anno e´ stato pari a 26.643 unita´, di cui 3.637 rientrano nella forma giuridica di imprese di capitali. Complessivamente il numero e´ in aumento dello 0,5% rispetto alla consistenza del 2009 mentre si registra un incremento piu´ elevato per la seconda forma societaria (+6,3%). Tra i settori piu´ rilevanti della provincia, si riscontra un incremento di imprese nelle costruzioni (+0,9%), nel commercio (+0,4%) e nelle attivita´ di alloggio e ristorazione (+5,8%). Stazionario e´ il numero di imprese nell´industria manifatturiera mentre un calo del 2,1% si registra nel settore primario che e´ quello che conta il maggior numero di imprese. "La ripresa - ha concluso Armao - deve essere sostenuta con la legalita´, con il credito d´imposta e con gli investimenti infrastrutturali che il Governo regionale intende portare avanti richiedendo che il federalismo sia equo e solidale".  
   
   
MARCHE-UMBRIA - INCONTRO ZEROWATT. NOCERA  
 
Umbra, 7 Marzo 2011 - Si e` svolto il 5 marzo un incontro con il Presidente della Nanchang Zerowatt Electronic Group. La riunione e` avvenuta al termine degli incontri e visite che il Signor Deng Zuolong ha effettuato presso gli impianti del complesso industriale umbro marchigiano del Gruppo Antonio Merloni, incontrando anche le autorita` locali e le banche e altri soggetti economici del territorio. L´incontro, organizzato dai Presidenti di Umbria e Marche, Catiuscia Marini e Gian Mario Spacca e` servito per fare il punto sulle prospettive relative alla conclusione dell´operazione,entro i tempi delineati dai Commissari nell´ambito della procedura di amministrazione straordinaria. La Nanchang Zerowatt, azienda di Stato che produce elettrodomestici del settore del bianco da circa 50 anni, ha assicurato che l´ipotesi di progetto industriale e` finalizzata a mantenere e sviluppare la vocazione originaria delle produzioni del Gruppo attraverso il rilancio del brand Ardo e consistenti livelli occupazionali sia all´interno dell´azienda sia presso l´indotto. L´ipotesi progettuale infatti prevede che la produzione di elettrodomestici occupi circa 1000 addetti mentre il settore ricerca, sviluppo prodotti e commerciale ne occupi ulteriori 600. Infine e` prevista la realizzazione di un centro commerciale che occuperebbe ulteriori 100 unita`. Il Presidente Deng ha sottolineato il carattere industriale dell´operazione escludendo qualsiasi altra finalita`, anche di tipo speculativo, insistendo sulla lunga esperienza industriale della Nanchang Zerowatt. L due presidenti Spacca e Marini hanno dichiarato: ´Abbiamo registrato una forte determinazione della Nanchang a chiudere l´operazione in tempi rapidi, conformemente alle richieste avanzate dai Commissari straordinari. Il progetto industriale su cui l´azienda cinese sta lavorando risulta molto ambizioso e teso a riqualificare un marchio e produzioni da posizionare ad un livello medio alto su scala europea. Si tratta di una sfida industriale su cui viene chiesto il supporto dello Stato, delle Regioni e degli enti locali ma anche delle forze sociali e del sistema bancario. Abbiamo dato risposte per quello che ci compete ma su alcune questioni procedurali e sostanziali ´ aggiungono Spacca e Marini - le informazioni richieste potranno essere fornite solo dai commissari anche perche` le Regioni non sono a conoscenza del piano industriale di dettaglio della Nanchang e i vincoli di riservatezza non consentono all´azienda di esplicitarlo. Peraltro, tenuto conto delle difficolta` linguistiche e logistiche, l´azienda cinese ha chiesto attenzione rispetto alle problematiche relative alla disponibilita` di tutte le informazioni necessarie per poter completare il piano industriale in tempi brevissimi. Da parte delle nostre Regioni e` stata formulata come priorita` assoluta la richiesta del massimo livello di salvaguardia dei livelli occupazionali da cui derivera` un corrispondente impegno di Regioni ed enti locali´.  
   
   
CRISI DEL SETTORE MOTORISTICO-MECCANICO A BOLOGNA E IN EMILIA-ROMAGNA, AL VIA UN TAVOLO REGIONALE AD HOC CHE SI RIUNIRÀ VENERDÌ 18 MARZO.  
 
Bologna, 7 marzo 2011 - «Il prezioso patrimonio di piccole e medie imprese ed artigiani che lavorano nel settore motoristico-meccanico, a Bologna e in Emilia-romagna, va tutelato assicurando nuove opportunità nelle sfide che si stanno aprendo». Lo ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive, Gian Carlo Muzzarelli annunciando la nascita di un tavolo regionale per approfondire la situazione del settore motoristico meccanico. «È necessario - l’assessore regionale alle Attività produttive, Gian Carlo Muzzarelli - che nel confronto tra le parti si trovi unità d’azione, per reagire al meglio a una situazione non facile. Le difficoltà del presente si devono a tante ragioni, con un calo della domanda fortemente accentuata dalla crisi economica. Siamo al lavoro per dare risposte nei tempi più rapidi possibili: ricerca e innovazione, che sono cardini delle politiche regionali, sono le ricette giuste anche per la motoristica e la meccanica. Dovremo trovare, uniti e compatti, il modo migliore per declinarle in modo adeguato alle specificità del settore». Un primo appuntamento è già stato fissato per venerdì 18 marzo, alle ore 13 in viale Aldo Moro 44, presso l’assessorato regionale alle Attività produttive. Saranno presenti, oltre alla Regione Emilia-romagna ed alla Provincia di Bologna, i sindacati bolognesi e regionali di Cgil, Cisl, Uil, Fim, Fiom ed Uilm.  
   
   
ARTIGIANATO FVG: LA REGIONE È VICINA AL SETTORE  
 
 Pordenone, 7 marzo 2011 - "Le leggi finanziarie del ´dopo crisi´. Strumenti e opportunità per le imprese artigiane": questo il tema del convegno proposto il 4 marzo da Confartigianato Pordenone, al quale sono state illustrate le leggi finanziarie dello Stato e della Regione, rispettivamente dall´on. Manlio Contento e dal vicepresidente della Regione Luca Ciriani, con il contributo dell´on. Isidoro Gottardo. Nella sua relazione introduttiva il presidente di Confartigianato Pordenone, Silvano Pascolo, ha messo in evidenza le attese, ma anche le preoccupazioni del settore in particolare per il federalismo fiscale, per i cambiamenti di rotta in materia di incentivi per le energie rinnovabili, per la mancata sburocratizzazione del "pubblico" e per diverse altre "voci", alle quali fanno però riscontro gli impegni della Regione per l´artigianato. Il vicepresidente Ciriani ha posto l´accento sul fatto che grazie all´accordo con lo Stato per il riconoscimento alla Regione del diritto alla compartecipazione alle entrate per il gettito da pensioni, il bilancio regionale è stato messo in sicurezza: "450 milioni di euro, che diverranno entrata strutturale nel prossimo futuro, anche se la Regione riconosce 150 milioni di euro quale partecipazione al fondo di solidarietà, hanno dato la possibilità di chiudere il bilancio 2011". Rispetto alla crisi economica vissuta e ancora non conclusa, Ciriani ha affermato che "abbiamo indizi che la situazione sta migliorando, ma non ne siamo ancora fuori e pertanto procediamo con prudenza, sperando nel pieno riavvio nel 2012". Ma per fortuna - ha ricordato il vicepresidente - la Regione aveva già operato con rigore: mettendo in sicurezza il debito; convincendo le imprese a versare le loro tasse nel Friuli Venezia Giulia aumentando così le entrate; avviando misure anticrisi, che hanno riguardato con diversi strumenti anche l´artigianato (Fondo di rotazione, Confidi, Ebiart, ecc.), che hanno consentito di sostenere il sistema nel suo complesso. Circa il federalismo fiscale, Ciriani lo ha definito "una partita storica, che al momento non toccherà il Friuli Venezia Giulia per la sua specialità". Circa il contenzioso con il governo per gli sgravi Irap previsti nella finanziaria, il vicepresidente è fiducioso che "il confronto che avvieremo nei prossimi giorni servirà a chiarire la situazione, anche se va riaffermata la piena potestà del Friuli Venezia Giulia in materia". In conclusione un appello: "i risultati che abbiamo ottenuto per la Regione e per questa provincia in particolare ci devono spronare a continuare a lavorare assieme. Abbiamo una grossa partita davanti a noi: Electrolux. Dobbiamo difendere la presenza di quell´azienda per la sua storia e perché elemento di stabilità occupazione per il territorio e per tutto l´indotto che le gravita attorno".  
   
   
AUSTRIA, CHIUSURA POSITIVA COMMERCIO AL DETTAGLIO 2010  
 
Vienna, 7 marzo 2011 - In Austria il commercio al dettaglio dello scorso anno ha chiuso con una variazione positiva di 1,2 punti percentuali in termini reali rispetto al 2009, superiore quindi alla media europea di +0,7 per cento. Il fatturato complessivo dei 40.000 commercianti austriaci è stato pari a 50,1 miliardi di euro. Il settore trainante di questo trend positivo si è rivelato quello calzaturiero con un incremento del 6,9 per cento. Sempre in termini reali, altri dati significativi si sono registrati nei settori dell´elettronica (+4,5 per cento), dell´abbigliamento (+3,2 per cento) e nel comparto profumeria-erboristeria (+2,7 per cento). Forti diminuzioni invece sono state registrate nei settori della pelletteria (-1,9 per cento) e cartoleria/libri (-3,5 per cento). Per l´anno in corso si prevede un aumento dei prezzi, dovuto principalmente ai maggiori costi dell´energia ed all´incremento dei prezzi sia delle materie prime sia dei costi relativi alla produzione estera.  
   
   
SLOVENIA, INCONTRO INFORMATIVO SU OPPORTUNITÀ PER PMI  
 
Lubiana, 7 marzo 2011 - A Isola (Slovenia) ha riscosso grande interesse il primo incontro promosso dal sindaco Igor Kolenc che intende mettere a disposizione di piccole e medie imprese informazioni sulle possibili collaborazioni con l´Italia. Come rilevato da Kolenc, la municipalità intende sostenere lo sviluppo dell´imprenditoria per rilanciare la città e colmare i vuoti lasciati dalle grandi industrie. Il Comune non esiterà ad attivare tutti gli strumenti in suo possesso per supportare le idee valide. La collaborazione tra il settore pubblico e privato è stata rimarcata dal presidente della Camera dell´artigianato isolana, che ha salutato le prospettive di stretta collaborazione con le regioni contermini. Come tramite, tra l´economia regionale e il mondo del lavoro italiano, è stata proposta l´Unione regionale economica slovena, con sede a Trieste. I suoi esperti hanno esposto in sintesi il sostegno tecnico-amministrativo che possono offrire agli imprenditori istriani e la costante consulenza legale e fiscale.  
   
   
AL VIA LA PRIMA EDIZIONE DELL´"ALTO ADIGE AWARD" DELL´ECONOMIA  
 
Bolzano, 7 marzo 2011 - La prima edizione dell´"Alto Adige Award" dell´economia è stata presentata ufficialmente martedì 1 marzo 2011, dai direttori degli enti che operano a sostegno dell´imprenditoria locale: Bls, Eos, Smg e Tis. Il motto rivolto agli imprenditori è "L´alto Adige conta su di te e sulla tua azienda!". Condizioni di partecipazione in Internet www.Altoadige-award.it" Entro il 15 giugno 2011 aziende ed imprenditori possono concorrere alla prima edizione del premio “Alto Adige Award” dell’Economia che riunisce quattro premi che in precedenza erano indetti separatamente da Bls Business Location Südtirol, Eos Organizzazione export Alto Adige, Smg Alto Adige Marketing e Tis innovation park. Sono così raggruppati in un unico riconoscimento i tre awards esistenti “Go-international”, “Marketing”, “Innovation” ed uno nuovo, “Investment”. Quattro le categorie previste dal concorso unico dedicate ai settori strategici dell’economia: export, innovazione, destination marketing e business location. Gli iniziatori di “Alto Adige Award”, gli assessori provinciali Thomas Widmann, Hans Berger e Roberto Bizzo si sono posti l’obiettivo di incrementare la competitività dell’Alto Adige, offrendo visibilità a progetti e aziende innovativi, esemplari e in grado di affrontare il mercato. Come ha sottolineato in loro vece il direttore della Ripartizione Artigianato, Industria e Commercio, Hansi Felder, oggi, martedì 1 marzo 2011, il premio è il secondo passo che si compie affinché l´economia altoatesina parli la medesima lingua; il primo passo era stato fatto nel gennaio scorso con la pubblicazione congiunta della rivista "M - Magazine per il Destination Marketing in Alto Adige". Il concorso, come ha proseguito costituisce un grande palcoscenico per tutte le aziende e per lo sviluppo di nuovi prodotti ed offerte targati Alto Adige. Il concorso è riservato ad aziende di tutti i settori insediate in provincia di Bolzano. Il concorso prevede riconoscimenti per un investimento straordinario (Investment Award), un’attività di export di successo (Go International Award), un’operazione di marketing già attuata (Marketing Award) e un’azienda che punta sull’innovazione (Innovation Award). La consegna dei riconoscimenti ai vincitori della prima edizione del concorso è in programma per l’11 novembre 2011, con la cosiddetta “Notte degli Awards” presso il Teatro Comunale di Bolzano, dove oggi è avvenuta la sua presentazione alla presenza dei rappresentanti dei quattro enti: Christof Engl, direttore Smg, Hansjörg Prast, direttore Eos-direktor, Hubert Hofer, direttore Tis, e Ulrich Stofner, direttore Bls. L´"alto Adige Award", organizzato da Business Location Südtirol-alto Adige (Bls), Organizzazione Export Alto Adige (Eos), Alto Adige Marketing (Smg) e Tis innovation park, è riservato ad aziende ed imprenditori con insediamenti in provincia di Bolzano. Le iscrizioni al concorso sono possibili entro il 15 giugno 2011. Per conoscere le condizioni di partecipazione informazioni sul sito www.Altoadige-award.it/    
   
   
PARMA: FINCUOGHI, TUTTI PER LA SALVEZZA, DALLA PROVINCIA UN MESSAGGIO PER DIFENDERE LE SORTI DELL’AZIENDA.  
 
Parma, 3 marzo 2011 – “Fincuoghi sta alla Val Taro come Mirafiori sta a Torino”. Che fosse una crisi aziendale pesante quella apertasi a fine 2008, lo si è percepito immediatamente: quasi 300 lavoratori a rischio nei due stabilimenti di Bedonia e Borgotaro, stretti loro malgrado in una forbice tra concordato o fallimento. A decidere le sorti della storica azienda dell’Appennino Parmense, con uno stabilimento anche a Sassuolo, sarà fra qualche giorno il Tribunale di Modena. Per far pendere la bilancia dalla parte della salvezza, le istituzioni insieme a Soprip, l’agenzia per lo sviluppo del territorio, ce l’hanno messa tutta e passo passo hanno concretamente costruito la soluzione che potrà garantire la continuità produttiva. A indicare l’entità dello sforzo compiuto dal territorio bastano le cifre: 20 ml di euro per creare una fabbrica completamente nuova, un investimento di due società, la stessa Soprip e Powergres spa, azienda del comparto delle ceramiche di Sassuolo. Una proposta impegnativa all’altezza della sfida, costruita con determinazione e la coesione di tanti soggetti: Regione, Provincia, Comunità Montana, i cinque Comuni delle Terre alte, i soci di Soprip, il nuovo imprenditore, alcuni istituti di credito. Erano presenti tutti questa mattina all’incontro con il quale Provincia e Soprip hanno dato conto pubblicamente del lungo e faticoso percorso di costruzione di un’operazione unica per Soprip, per dimensioni e impegno economico. “Quando è arrivata la notizia della crisi della Fincuoghi dopo tre ore c’era il Tavolo istituzionale convocato a testimonianza del fatto che tutti i soggetti erano consapevoli dell’impatto che la chiusura di questa azienda avrebbe provocato. Da subito c’è stata la disponibilità a fare quanto possibile. E abbiamo fatto quasi un miracolo”. Il presidente Vincenzo Bernazzoli non si nasconde che permangono problemi che ancora potrebbero compromettere gli sforzi fatti, per questo chiama tutti a stare in campo in queste ore, concentrati, uniti per portare a casa un grande risultato. Di fronte al presidente della Provincia di Parma ci sono i sindaci e gli amministratori dei comuni coinvolti, “i più esposti perché a contatto quotidiano con le conseguenze della crisi, con le famiglie dei lavoratori a cui va tutta la nostra solidarietà”. C’è anche una loro rappresentanza all’incontro insieme ai sindacati, ai soci di Soprip. “Mandiamo oggi un messaggio chiaro a chi deve decidere, in fretta, a partire dai creditori, cioè il Tribunale di Modena, dicendo che qui abbiamo costruito un progetto vero, con investimenti concreti e che c’è la volontà di continuare a produrre”. Tocca al presidente Alessandro Cardinali ricostruire il percorso compiuto da Soprip spa, su mandato del Tavolo istituzionale: le udienze e i rinvii, le ipotesi, le verifiche, l’incontro con il nuovo l’investitore, individuato grazie al lavoro del sindaco di Bedonia Carlo Berni, l’azienda Powergres spa, del comparto delle ceramiche di Sassuolo. Negli ultimi giorni si è aggiunto un ulteriore tassello: l’accordo siglato da Soprip e Powergres sul piano di rilancio della Fincuoghi, una operazione di salvataggio di cui è parte l’offerta irrevocabile di 4.1 milioni di euro inviata il 18 febbraio al Tribunale di Modena, per l’acquisto dell’immobile e dei macchinari dell’azienda. “ Abbiamo tenuto collegate le due cose perché fosse chiaro che la nostra non è un’operazione immobiliare ma un’operazione di grandi dimensioni, strutturale e innovativa, promossa dal pubblico – ha spiegato Cardinali – per farlo abbiamo dovuto recuperare 20 ml di euro di cui 9,6 da parte di Soprip. Tutti i nostri soci si sono detti d’accordo perché supportare il territorio è compito dell’agenzia. Abbiamo detto tocca a noi.” Il piano di rilancio, dice il presidente di Soprip, è stato costruito in modo che possa reggere anche di fronte a futuri problemi, ma l’offerta di acquisto ha tempi ferrei e in più se non si danno alla svelta risposte, l’imprenditore che intende subentrare, “andrà a produrre da un’altra parte”. Nell’accordo Soprip si è assunta l’onere di svolgere un complesso ruolo di facilitatore dell’avvio della nuova iniziativa industriale di Powergres. Acquisirà lo stabilimento che concederà in affitto a condizioni agevolate alla nuova società, e realizzerà l’impianto fotovoltaico (5,5 ml di euro) sul tetto rimuovendo la copertura in amianto. Powergres ha fondato una nuova società la “Bedoniagres spa”, che stipulerà un contratto di affitto e un contratto vincolante di subentro nel leasing immobiliare e strumentale in capo a Soprip (da perfezionare al massimo entro sei anni dalla consegna dell’immobile). In più effettuerà investimenti per 7ml di euro e metterà al lavoro almeno 80 delle unità oggi in forza alla Fincuoghi. La fattibilità finanziaria si appoggia su contratti di leasing di lungo termine (18 anni) per l’acquisto dello stabilimento e la realizzazione dell’impianto fotovoltaico (quasi 2 megawatt), sulla disponibilità di istituti di credito a fornire a Soprip le garanzie e i mezzi necessari per attuare l’investimento: Cariparma per 2,3 ml di euro e Banca popolare dell’Emilia Romagna per 800 mila euro. La sostenibilità economica viene garantita dai canoni di locazione, con l’affitto versato dal gruppo privato neo costituito a Bedonia e con la vendita dell’energia elettrica prodotta con il tetto fotovoltaico, posto sopra alla nuova fabbrica. Cardinali sottolinea di nuovo che tutti i soggetti coinvolti hanno fatto la loro parte a cominciare dalla Comunità montana che lo scorso anno, e con bilanci stretti all’osso, ha deliberato un aumento di capitale in Soprip di 100mila euro e la stessa Agenzia per il territorio fino ad ora ha già speso 150mila euro. “Ci hanno accompagnato due elementi, coesione e determinazione, uno spirito unitario di vallata che ha pervaso il territorio – ha detto Pier Luigi Ferrari, il vicepresidente della Provincia coordinatore dei Tavoli istituzionali - C’è un destino comune che lega i due stabilimenti e dobbiamo muoverci perché restino collegati perché salvare quello di Bedonia vuol dire mettere al sicuro anche il futuro di quello Borgotaro. Abbiamo fatto tutto il possibile e sappiamo di avere la coscienza a posto .”  
   
   
COOPERAZIONE FVG: LEGACOOP, IMPRESE DEL FUTURO  
 
 Pasian di Prato, 7 marzo 2011 - ´´Le cooperative sono imprese che più di altre hanno il loro fondamento in un sistema di valori condiviso: mutualità, solidarietà, legame con il territorio sono i loro riferimenti da sempre, ma rappresentano anche gli elementi necessari perché il sistema Paese trovi il percorso per uscire dalla difficile condizione in cui si trova: qualcuno questo percorso lo predica, inascoltato, voi invece lo praticate quotidianamente con sguardo concreto e rivolto al futuro´´. Lo ha affermato l´assessore regionale alla Cooperazione Roberto Molinaro intervenendo al 12° congresso di Legacoop Friuli Venezia Giulia,il 4 marzo a Pasian di Prato dal presidente Renzo Marinig, che davanti alla folta platea di delegati ed autorità ha annunciato di ritirare la sua candidatura in occasione del rinnovo delle cariche. ´´Ho deciso di passare la mano per dare corso ad un processo di svecchiamento della classe dirigente. Lascio spazio a uomini nuovi, come tutti dovrebbero fare in questo momento´´, ha detto Marinig, ricordando gli obiettivi centrati in otto anni e auspicando una prossima presidenza al femminile. Prima di lasciare la parola, Marinig ha salutato l´assessore Molinaro ricordando che ´´da poco ha assunto la delega della Cooperazione ma ha saputo già mettere a segno importanti iniziative per il mondo cooperativo regionale´´. Molinaro da parte sua ha ringraziato Legacoop Fvg e le altre associazioni della cooperazione regionale per il rapporto positivo intrapreso nel tempo con la Regione. ´´Grazie anche per quello che avete fatto a livello nazionale - ha aggiunto Molinaro - perchè creare, come avete fatto di recente, un´unica organizzazione di rappresentanza è certamente un grande esempio che date al Paese: è un fatto politico ed economico insieme perchè state dimostrando che unire quasi cento mila imprese si può, quando gli interessi e le prospettive sono comuni´´. Il mondo cooperativo, che coniuga in maniera strutturata il rapporto tra economia e socialità, ha dimostrato con i numeri di tenere meglio di altri, anche in Friuli Venezia Giulia. Per addetti e produzione i valori sono infatti in crescita (nel 2007 e 2008 il valore della produzione è aumentato e si attesta a 2.300 milioni di euro; nel 2009 gli addetti sono oltre 24 mila). Molinaro ha garantito costante attenzione dell´amministrazione regionale al mondo cooperativo, come già attestato, ad esempio, con il mantenimento di tutti gli impegni nell´ultima Finanziaria. ´´Dobbiamo continuare ad affinare gli strumenti che abbiamo a disposizione, completare il percorso di semplificazione delle regole che abbiamo avviato con l´istituzione del nuovo registro regionale, apportare alcune modifiche per quanto riguarda la cooperazione sociale, rafforzare Finreco´´, ha concluso l´assessore.