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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 14 Giugno 2011 |
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IL PIÙ GRANDE TELESCOPIO IN LUCE VISIBILE AL MONDO SCATTA LE PRIME IMMAGINI FATTE COIN L´ENORME MACCHINA FOTOGRAFICA A 268 MEGAPIXEL |
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Bruxelles, 14 giugno 2011 - Il nuovo telescopio Vst (Vlt Survey Telescope), presso l´Osservatorio Eso di Cerro Paranal nel deserto di Atacama nel Cile settentrionale, ha regalato al mondo due nuove immagini stellari impressionanti: Messier 17 (M17), un sito di formazione delle stelle che si trova a circa 5.500 anni luce nella costellazione del Sagittario, e Omega Centauri, il più grande e il più brillante ammasso globulare di stelle conosciuto. Il Vst, la più recente aggiunta ai quattro telescopi Vlt (very large telescope) dell´Osservatorio europeo meridionale (Eso) in cima al Cerro Paranal, è il più grande telescopio a campo largo. Il suo campo visivo è talmente grande che può osservare l´intera nebulosa M17, comprese le sue parti esterne più fioche. Il telescopio di 2,6 metri, con l´enorme macchina fotografica a 268 megapixel Omegacam al centro, è stato progettato per mappare il cielo velocemente e con una qualità di immagine molto alta. È inoltre un telescopio in luce visibile che integra perfettamente il telescopio per survey Vista a infrarossi. "Sono molto contento di vedere le spettacolari prime immagini del Vst e delle Omegacam," ha dichiarato il direttore generale dell´Eso, Tim de Zeeuw. "La combinazione unica del telescopio Vst e del telescopio per survey Vista permetterà di identificare molti oggetti interessanti che saranno poi osservati più in dettaglio con i potenti telescopi del [Vlt]." Una singola fotografia scattata da Vista ha 67 megapixel e le immagini della Omegacam del Vst avranno 268 megapixel. I due telescopi per survey produrranno molti più dati ogni notte di tutti gli altri strumenti sui Vlt messi insieme. Insieme i telescopi Vst e Vista produrranno oltre 100 terabyte di dati ogni anno. "La combinazione di larghi campi visivi, eccellente qualità delle immagini e uno schema operativo molto efficiente del Vst produrrà un´enorme ricchezza di informazioni che faranno fare progressi a molti settori dell´astrofisica," commenta Konrad Kuijken, capo del consorzio Omegacam. Nei prossimi cinque anni, il Vst condurrà tre survey del cielo meridionale, producendo immagini che faranno esploreranno ulteriormente la materia oscura, la sostanza invisibile che aderisce alle galassie, l´energia oscura che si pensa guidi l´espansione dell´Universo e l´evoluzione delle galassie. "Il progetto Vst ha superato molte difficoltà ma sta adesso dando i suoi frutti, con l´eccellente qualità delle immagini, le aspettative della comunità astronomica e gli sforzi delle tante persone dell´Inaf (Istituto nazionale di astrofisica) impegnate nella sua costruzione," ha detto Tommaso Maccacaro, direttore dell´Inaf, in un comunicato stampa dell´Eso. "Sono molto soddisfatto di come funziona il Vst," ha detto. Il progetto Vst è un´impresa comune tra Eso e Inaf a Napoli, Italia. Più in particolare, l´Inaf ha progettato e costruito il telescopio mentre l´Eso era responsabile dell´alloggiamento e dei lavori di ingegneria civile sul posto. Per maggiori informazioni, visitare: Osservatorio europeo meridionale (Eso): http://www.Eso.org/ |
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NASCE CONFINDUSTRIA DIGITALE A CONFINDUSTRIA DIGITALE FANNO CAPO IMPRESE PER OLTRE 250.000 ADDETTI, CHE PRODUCONO OLTRE 70 MLD DI EURO DI FATTURATO ANNUO. |
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Roma, 14 giugno 2011 - 9/6/2011 – E’ stata costituita a Roma “Confindustria Digitale”, la nuova Federazione di rappresentanza industriale, nata con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo dell’economia digitale, a beneficio della concorrenza e dell’innovazione del Paese. Ai quattro soci fondatori - Assotelecomunicazioni-asstel, l’associazione della filiera delle imprese di Telecomunicazioni, Assinform in rappresentanza dell’Information Technology, Anitec che riunisce i produttori di tecnologie e servizi di Ict e Consumer Electronics, Aiip associazione degli Internet Provider - si andranno ad aggiungere nei prossimi mesi altre importanti associazioni dei settori Ict. Guiderà la neo Federazione Stefano Parisi, presidente di Asstel, insieme ai due vice presidenti, Paolo Angelucci, a capo di Assinform e Cristiano Radaelli di Anitec, fino alla prima assemblea, prevista entro la fine dell’anno, per l’elezione dei nuovi organi. “La nascita di Confindustria Digitale corrisponde all’esigenza di radicare in Italia un progetto-Paese di trasformazione dell’economia e della società, capace di sfruttare le grandi potenzialità delle tecnologie digitali - afferma Stefano Parisi - La creazione di un unico e forte polo di rappresentanza dell’ industria dell’Ict, in linea con quanto avviene in altri paesi europei, costituisce un passaggio necessario a valorizzare la convergenza fra le tecnologie dell’informazione e della comunicazione elettronica, enfatizzare le nuove opportunità di crescita economica, promuovere le capacità innovative che nel nostro Paese esprimono le aziende del settore Ict. Il nostro compito sarà quello di contribuire alla creazione delle condizioni migliori per favorire gli investimenti e realizzare anche in Italia gli obiettivi dell’Agenda Digitale, promovendo l’uso di internet e lo sviluppo dei servizi digitali sia nel settore privato che nel settore pubblico”. Confindustria Digitale, a cui fanno capo imprese per un totale di oltre 250.000 addetti che realizzano un fatturato annuo di oltre 70 miliardi di euro, si inserisce nel sistema confederale con modalità innovative: struttura e direzione snelle, vertici limitati a presidenza, consiglio direttivo e assemblea; mandato presidenziale di soli due anni non rinnovabile e rotazione della presidenza tra i diversi settori rappresentati; rappresentanza diretta in Confindustria delle grandi associazioni della Federazione. |
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FUNZIONE PUBBLICA: PARTE LA RIVOLUZIONE DI INSIEL |
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Udine, 14 giugno 2011 - Parte la rivoluzione di Insiel: da società informatica che gestisce i servizi interni della Pubblica amministrazione a infrastruttura fondamentale per lo sviluppo del Friuli Venezia Giulia, attraverso la diffusione delle tecnologie informatiche e telematiche. L´annuncio è stato dato ieri a Udine dal presidente della Regione Renzo Tondo che, affiancato dall´assessore alla Funzione pubblica Andrea Garlatti, ha illustrato in un incontro con la stampa il disegno di legge approvato poco prima in una riunione straordinaria di Giunta. Il disegno di legge varato ("Disciplina del sistema informativo integrato regionale"), che avrà una corsia preferenziale per l´esame nella Commissione competente in Consiglio regionale, si inserisce all´interno di quella "stagione delle riforme" - ha sottolineato Tondo - che sta caratterizzando l´ultima parte della legislatura. L´insiel diventa insomma "da problema a opportunità", ha osservato il presidente, riferendosi alla gara per la cessione, decisa dalla precedente Amministrazione e andata completamente deserta. Tondo ha rivendicato, come risultato di questa Giunta, la soluzione del problema Insiel, azienda che è stata mantenuta nell´orbita pubblica, ha garantito i posti di lavoro e ha i conti a posto. Il disegno di legge approvato oggi conferma e completa, insomma, un "percorso coerente" seguito a partire dal 2008. L´insiel continuerà a essere società "in house" della Regione con due sedi, una a Trieste e una a Udine. Cambierà però la sua missione, come ha spiegato l´assessore Garlatti, che ha portato in Giunta il nuovo disegno di legge. Viene mantenuto il principio dell´unitarietà del sistema, che rappresenta un punto di forza, ma coniugato con l´apertura e l´accessibilità: dalla logica del monopolista pubblico si passa insomma a quella del pluralismo. "Siamo di fronte - ha detto Garlatti - a un cambiamento radicale, a un salto logico. Insiel avrà il compito di immettere intelligenza nel sistema, stimolare quella ´cross fertilization´ che è alla base della crescita della società dell´informazione, per aumentare la velocità e diminuire i costi dell´innovazione e rivitalizzare e orientare così il settore dell´informatica regionale, che vale oggi non meno di 10 mila addetti". Garlatti ha proposto qualche esempio pratico: alcuni software Insiel saranno messi a disposizione gratuitamente sulla rete internet, altri saranno forniti con i "codici sorgenti" aperti in modo che tutti - Enti pubblici ma anche società private - possano migliorarli e far circolare le innovazioni. I cittadini avranno finalmente la possibilità di accedere direttamente a tutti i dati raccolti su di loro dalle diverse amministrazioni, a partire dalle informazioni sanitarie. Il Friuli Venezia Giulia - ha rivendicato l´assessore - già oggi è al secondo posto tra le Regioni italiane per investimenti in tecnologie informatiche e telematiche, sia in cifre assolute (489 milioni di euro nel periodo 2007-2013, dopo la Lombardia con 501) sia pro capite (dopo la Valle d´Aosta). Un´attenzione confermata dalla decisione di destinare, in sede di variazioni di bilancio, 9 milioni di euro alla rete a banda larga. Sui tempi di attuazione, Garlatti ha parlato della necessità di arrivare nel giro di qualche mese a un "riallineamento" della missione di Insiel. Già con il primo Programma triennale, strumento di programmazione previsto proprio dal nuovo disegno di legge, la Regione potrà nel 2012 avviare concretamente la riforma. |
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INTERNET GRATIS, IL PROGETTO PILOTA DELLA PROVINCIA SBARCA ANCHE A DOBBIACO |
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Bolzano, 14 giugno 2011 - Dopo Terlano, sarà Dobbiaco la seconda tappa del progetto pilota del Dipartimento provinciale lavori pubblici che mette a disposizione dei cittadini la possibilità di collegarsi gratuitamente al web tramite un servizio wireless ad accesso libero. Nella località dell´Alta Pusteria sarà possibile accedere alla connessione Wlan al Grandhotel, in piazza Municipio e alla stazione ferroviaria. L´utilizzo di internet, grazie alla sempre maggiore diffusione di computer portatili e di smartphone, non può più considerarsi limitata alla propria casa o al proprio ufficio. Anche gli spazi pubblici, in futuro, saranno destinati a diventare luoghi nei quali poter navigare sul web, controllare la propria mail, leggere un giornale online o addirittura effettuare un bonifico con l´internet-banking. Per questo motivo, il Dipartimento lavori pubblici ha deciso di mettere in piedi un progetto pilota, approvato dalla Giunta provinciale, che dopo Terlano sbarca anche a Dobbiaco. Cittadini e turisti potranno accedere liberamente alla rete al Grandhotel, in piazza Municipio e alla stazione ferroviaria grazie ad un sistema wireless gratuito (Wlan) messo a punto da Raiffeisen Online, Run, Brennercom e Limitis su incarico della Provincia. "Da questo progetto pilota - commenta l´assessore ai lavori pubblici Florian Mussner - ci attendiamo risposte importanti sull´effettivo utilizzo di una risorsa gratuita per accedere al web. Se i risultati saranno positivi, ovvero se la popolazione dimostrerà di apprezzare la proposta e di saperne sfruttare i vantaggi, potremmo iniziare a pensare di intraprendere un percorso scaglionato nel tempo per ampliare l´offerta a tutti i comuni altoatesini". Dopo Terlano e Dobbiaco, il progetto pilota arriverà nelle prossime settimane a Sarentino (piazza Chiesa e piazza Gries/parcheggio sud) e a Silandro (parco Plawenn e piazza Casa della cultura). Il progetto potrebbe portare l´Alto Adige ad avere un ruolo all´avanguardia a livello nazionale per quanto concerne i collegamenti wi-fi gratuiti: se in molte città italiane esistono reti senza fili ad accesso libero, la presenza di postazioni wireless pubbliche in tutti i comuni di una Provincia, e per di più al centro di paesi e città, sarebbe una novità assoluta. Per maggiori informazioni sul tema: www.Provincia.bz.it/aprov/giunta-provinciale/1893.asp |
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ACCORDO TELECOM ITALIA GOOGLE: YOUTUBE ARRIVA SU CUBOVISION |
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Roma, 14 giugno 2011 ¨C Dal 10 giugno Youtubetm arriva su Cubovision. Grazie all´accordo siglato da Google e Telecom Italia, ¨¨ possibile vedere i video disponibili a schermo intero direttamente sul televisore, attraverso l¡¯innovativo dispositivo multimediale e utilizzando una nuova interfaccia Youtube ottimizzata per questo tipo di visione. I telespettatori, accedendo ad un¡¯apposita versione di Youtube attraverso Cubovision, potranno vedere i video che sono disponibili con la migliore qualit¨¤ televisiva, anche in alta definizione. Baster¨¤ scorrere in orizzontale, con le frecce del telecomando, il carosello che presenta le varie sezioni e i contenuti disponibili, oppure ricercare un video, proprio come sul web, digitando il nome o la parola chiave attraverso la ¡°tastiera virtuale¡±. Questa modalit¨¤ di fruizione di Youtube su Cubovision ¨¨ il frutto di una serie di studi da parte della piattaforma di video sharing per ottimizzare la propria interfaccia favorendo una visione continuativa dei video e agevolando cos¨¬ lo spettatore televisivo, uniti alle capacit¨¤ di elaborazione tecniche e grafiche adottate dal dispositivo Tv broadband di Telecom Italia. ¡°Grazie all¡¯accordo con Google, il mondo Cubovision si conferma luogo d¡¯incontro privilegiato tra il web e la Tv¡± ©\ dichiara Paolo d¡¯Andrea, Responsabile Innovative Vas di Telecom Italia. ¡°La nuova versione di Youtube consentir¨¤ ai clienti Cubovision di utilizzare il televisore per accedere direttamente ai contenuti video della Rete. Questa iniziativa rappresenta un nuovo primato per Telecom Italia e ne rafforza la leadership nel campo delle soluzioni all¡¯avanguardia per la convergenza tra Internet e Tv¡±. "Siamo molto felici che Telecom Italia abbia scelto di offrire agli utenti italiani nuove forme di accesso a contenuti di Youtube", continua Stefano Maruzzi, Country Director di Google per l´Italia. "Con una crescita del 35% dei video caricati anno su anno e un incremento del 145% di visualizzazioni, l´Italia conferma un atteggiamento maturo e propositivo all´utilizzo dei video online, attraverso Youtube. Ci auguriamo che attraverso Cubovision e grazie a questa collaborazione con Telecom Italia un numero ancora maggiore di persone possa godere dei contenuti disponibili sulla nostra piattaforma di video sharing." |
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SPORT: AL MAGRAID SPERIMENTAZIONE NUOVO SISTEMA GPS |
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Trieste, 14 giugno 2011 - Coniugare ambiente, sport e natura con i più moderni mezzi della tecnologia. Tutto ciò è Magraid, la corsa nella steppa pordenonese in programma dal 17 al 19 giugno e presentato ieri nel corso di una conferenza stampa svoltasi all´azienda agricola I Magredi a Domanins. All´evento erano presenti il vicepresidente della Regione, Luca Ciriani, e l´assessore allo Sport, Elio De Anna. La gara, suddivisa in tre tappe giornaliere si addentrerà nel cuore dei Magredi, area compresa tra i fiumi Cellina e Meduna, in uno scenario naturalistico unico tutelato quale Sito d´interesse comunitario (Sic). Una steppa desertica a pochi chilometri da zone fortemente abitate, un´esperienza ideale sia per chi ha in programma future ultramaratone in altri continenti sia per chi vuole vincere una sfida contro se stesso. Vista la valenza naturalistica della zona, Magraid aderisce alla campagna "Non getto i miei rifiuti" di Spiritotrail, che promuove corse ecosostenibili nelle quali gli atleti non abbandonano rifiuti durante la corsa. Il campo base, con le tende per gli atleti e il traguardo di ogni tappa, è fissato nella località cordenonese del Parareit. Da qui venerdì 17 giugno (dopo gli accrediti, le verifiche e i briefing) i corridori saranno portati in piazza a Cordenons dove alle 17.45 ci sarà il sorvolo degli aerei dell´Aerocampo della Comina e alle 18 partirà la prima tappa di 25 chilometri. Il giorno dopo quella più lunga, 55 chilometri, con partenza alle 10 dall´azienda vitivinicola I Magredi a Domanins di San Giorgio della Richinvelda. Seguendo il percorso, i runner guaderanno sia il fiume Meduna che il Cellina. Domenica 19 giugno gran finale con la tappa che partirà alle 10 dalla piazza di Zoppola concludendosi, dopo 20 chilometri, al Parareit. Come ricordato da De Anna, questa manifestazione promuove la bellezza dell´ambiente e dei luoghi. "Correre in mezzo alla natura - ha detto l´assessore - permette di far conoscere agli atleti una peculiarità del nostro territorio, lanciando poi un messaggio a livello nazionale grazie ai tanti media che si sono interessati con il passare degli anni alla gara. L´augurio è che si cerchi di allargare sempre più la cerchia dei partecipanti, trasformando il Magraid in una grande festa popolare". Quest´anno la manifestazione sarà anche il banco di prova per testare una nuova tecnologia che verrà poi utilizzata dalla Protezione civile. Come spiegato da Ciriani, ai maratoneti verrà consegnato uno strumento di rilevazione che utilizza il sistema Gps in grado di localizzare in ogni momento l´atleta. "Questo apparecchio - ha spiegato l´esponente regionale - sarà sperimentato al Magraid ma poi verrà utilizzato su vasta scala, rendendolo obbligatorio per chi fa escursioni in montagna. L´obiettivo è quello di consentire alla Protezione civile una semplice localizzazione di chi si dovesse perdere, facilitando l´intervento dei soccorsi". |
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OBBLIGO DELLA PEC ENTRO IL 29 NOVEMBRE |
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Pordenone, 14 giugno 2011 - La Camera di Commercio di Pordenone comunica che, come previsto per legge, tutte le società che non abbiano già provveduto a farlo dovranno dotarsi di un indirizzo di Posta Elettronica Certificata (Pec) entro il 29 novembre 2011. Tale indirizzo dovrà essere comunicato, entro il medesimo termine, al Registro Imprese, mediante una pratica telematica “Comunica” in esenzione dell’imposta di bollo e dei diritti di segreteria. Si sottolinea che l’unica modalità x comunicare l’indirizzo Pec è quella telematica; ulteriori tipologie di comunicazioni non saranno ritenute valide. L’utilizzo della modalità telematica di comunicazione rappresenta senza subbio un vantaggio per le imprese, non solo in termini di risparmio di tempi, ma anche dei costi delle raccomandate, non più necessarie. |
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OGGI LA GIORNATA NAZIONALE DELL´INNOVAZIONE. IL PRESIDENTE NAPOLITANO E IL MINISTRO BRUNETTA IN WEB CONFERENCE CON L´UNIVERSITÀ DI MONTE SANT´ANGELO |
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Napoli, 14 giugno 2011 – Oggi si celebra la giornata nazionale dell’innovazione. A Napoli, presso il Complesso Universitario di Monte Sant’angelo, dalle ore 14, 30, si terrà la premiazione delle migliori idee imprenditoriali sviluppate nell’ambito del progetto “Creative Cluster” promosso da Campania Innovazione S.p.a. I giovani creativi che hanno preso parte al progetto presenteranno le loro intuizioni imprenditoriali. Le 5 migliori idee innovative verranno premiate con la pre-incubazione nell´area Spin-off Nursery del Polo Tecnologico di Campania Innovazione. Interverranno il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione Renato Brunetta (in web conference dalle 17 alle 19), l’assessore alla Ricerca Scientifica della Regione Campania Guido Trombetti, il presidente ed il direttore dell’Agenzia regionale per l’Innovazione in Campania, rispettivamente Giuseppe Zollo ed Edoardo Imperiale, il presidente di Confindustria Campania Giorgio Fiore, il presidente di Confapi Emilio Alfano, il console Generale degli Stati Uniti d’America, Donald L.moore. Al Quirinale sarà conferito il Premio dei Premi, un riconoscimento alle aziende o agli enti che si sono contraddistinti per le loro idee innovative. Saranno presenti tra le imprese selezionate due giovani start-up campane, insediate presso l´Incubatore del Polo Tecnologico di Coroglio (Caac, Centro per l´Autonomia Ausilioteca Campana, attiva nel settore dell’ideazione di percorsi di autonomia per persone anziane e con disabilità, e Lorenzo Laurato, che si occupa di tecnologie e software applicati al settore giuridico, nonché una delegazione di giovani innovatori, selezionati dall´Apsti (Associazione Parchi Scientifici e Tecnologici Italiani), per testimoniare il loro ruolo attivo nella crescita del sistema ricerca e impresa del nostro Paese. "Il progetto Creative Cluster è in piena sintonia con l´azione strategica di sviluppo promossa dalla Regione Campania e risponde agli standard di innovazione che sono promossi dall’Unione Europea”, ha dichiarato Guido Trombetti, assessore alla Ricerca Scientifica della Regione Campania. "Inoltre questo progetto è stato riconosciuto come un´iniziativa di successo dalla rete Ebn (European Business Innovation Centre Network ) e sarà premiato come buona prassi da promuovere e riproporre nelle altre Regioni d’Europa", ha concluso Trombetti. "L’obiettivo della Giornata Nazionale dell´Innovazione - sottolinea Giuseppe Zollo, presidente di Campania Innovazione - è di stimolare intraprendenza e creatività, soprattutto nei nostri giovani. In linea con questi valori, durate la rassegna, celebreremo la conclusione della prima edizione di Creative Clusters, un percorso che ha colto l’esigenza di una mediazione tra giovani aspiranti imprenditori e mercato. Un valido esempio da promuovere anche in Europa per incentivare la creazione di nuove imprese innovative". |
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LA PEDAGOGIA DELL’ACCOGLIENZA. L’UNIVERSITÀ BICOCCA CONFERISCE LA LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE PEDAGOGICHE A DON VIRGINIO COLMEGNA |
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Milano, 14 giugno 2011 - L’università degli Studi di Milano-bicocca, su proposta del consiglio di Facoltà di Scienze della Formazione, ha conferito il 9 giugno la laurea magistrale honoris causa in Scienze Pedagogiche a don Virginio Colmegna, uno dei più autorevoli esponenti del mondo della solidarietà milanese. La cerimonia, cui hanno preso parte i presidi delle otto Facoltà, si è aperta con i saluti del Rettore, Marcello Fontanesi, e con gli interventi della preside della Facoltà di Scienze della Formazione, Silvia Kanizsa, del prorettore dell’Università, Susanna Mantovani, e di Duccio Demetrio, docente di pedagogia generale e sociale. Nelle motivazioni espresse dal consiglio di Facoltà, si legge: «Per il lavoro costante come educatore e formatore di educatori; per l’impegno a difendere i più deboli e soprattutto i bambini e i giovani in qualsiasi circostanza, offrendo sostegno, riconoscimento e incoraggiamento e al tempo stesso richiedendo sempre, con pazienza, con realismo e con rigore, conoscenza e rispetto delle regole, impegno e assunzione di responsabilità; per la riflessione aperta al dialogo, articolata e sistematica sull’educazione in generale e soprattutto sull’educazione laddove l’incontro è più difficile; per l’impegno nel favorire il dialogo interculturale e interreligioso; per la tenacia e la lealtà nel dialogo e nella negoziazione instancabile con le istituzioni senza mai venir meno ai valori e ai fini che ispirano la difesa di chi è più debole in modo serio e lungimirante, liberandosi “da ogni residuo di visione volontaristica, sacrificale e punitiva del dare aiuto”; per il rilievo teorico, pedagogico e culturale oltre che di testimonianza che la sua figura di educatore ha assunto non solo a livello locale». «Sono onorato di ricevere questo riconoscimento che coinvolge anche tutte le persone con cui ho condiviso questi anni di ospitalità e attenzione ai più deboli – ha detto don Virginio Colmegna -. Abbiamo sempre cercato di eseguire e portare avanti quel compito della sapienza della carità indicatoci dal cardinale Carlo Maria Martini. E che si traduce, come obiettivo principale, in attenzione all´educazione, ai processi formativi e a quella che io definisco la pedagogia dello stare in mezzo». Virginio Colmegna, attualmente presidente della Fondazione Casa della Carità di Milano, è impegnato da oltre trent’anni nell’educazione territoriale e nella lotta all’emarginazione. Si è occupato di integrazione scolastica, soprattutto a livello interculturale, diventando protagonista e animatore di iniziative a supporto dell’inserimento dei bambini stranieri nella scuola. Ordinato sacerdote nel 1969, già negli anni Ottanta è stato il promotore di diverse cooperative e comunità di accoglienza, principalmente nel campo della sofferenza psichica e dei minori. «L’azione di don Colmegna testimonia la sua formazione cristiana, ma mostra anche come essa incroci e soddisfi bisogni umani – ha affermato nel corso della Laudatio Salvatore Natoli, docente di Filosofia Teoretica -. Si muove a rendere giustizia, s’impegna per eliminare la marginalità, per allargare il più ampiamente possibile l’inclusione sociale, rendere tutti titolari di diritti. Questa azione non è stata solitaria: nata dentro entro le istituzioni ecclesiali, ha guadagnato nel tempo un forte impatto sociale e politico». «La laurea ad honorem a don Colmegna è un riconoscimento per l’opera svolta a favore delle persone che versano in situazioni di disagio e di precarietà, bisognose di ascolto e di aiuto – ha detto Marcello Fontanesi -; un riconoscimento a chi ha affrontato ed affronta queste problematiche non limitando il proprio intervento al solo aspetto assistenziale, ma adoperandosi per promuovere prospettive più ampie, confidando positivamente in una società capace di interpretare lo sviluppo come occasione di integrazione e l’integrazione come strumento di sviluppo. Il conferimento di questa laurea ad honorem è inoltre un’occasione per indicare ai giovani una figura di riferimento che ha usato i propri “talenti” non tanto per ottenere un successo personale professionale quanto per venire incontro ai fratelli meno fortunati». «Intercultura, regole, formazione. Esercizi di coesione nella città. Temi molto attuali e molto caldi per tutti e soprattutto per chi è impegnato nella riflessione educativa - hanno affermato nel corso della cerimonia Susanna Mantovani e Duccio Demetrio -. Virginio Colmegna ha anticipato, nella pratica e nella riflessione teorica, questi temi. Ha promosso l’intercultura, ben al di là di posizioni solidaristiche, praticando il riconoscimento e l’accoglienza dell’altro come premessa per la reciproca conoscenza e la convivenza. L’accoglienza, la capacità di riconoscere, affrontare e gestire i conflitti sempre all’interno delle regole e di un corretto rapporto con le istituzioni, sono un esempio non solo per perseguire la coesione sociale ma anche per formare chi ha responsabilità educative. Non a caso il tema delle regole affligge oggi chiunque si occupi di educazione. La formazione, come sottolinea Colmegna nelle sue iniziative e nelle sue opere, non si improvvisa, è un percorso difficile, che richiede disponibilità e professionalità, da perseguire con impegno e costanza. Il suo è un magistero esemplare che si inserisce a pieno diritto nella storia della pedagogia contemporanea laica e di ispirazione cattolica: non è possibile discutere e fare educazione quasi si trattasse di una materia imparziale, astorica, asettica, al di sopra delle parti, dal momento che in educazione nulla è mai stato e sarà neutrale». Le laureae honoris causa conferite dall’Università Bicocca - Quella a Virginio Colmegna è l’ottava laurea honoris causa che l’Università degli Studi di Milano-bicocca conferisce ad esponenti del mondo della cultura, dell’industria, dell’economia e della scienza. Le prime due lauree sono state conferite, nel 2005, in Scienza dei Materiali all’ingegnere Pasquale Pistorio e in Fisica al Professor Umberto Veronesi. E sempre nel 2005 è stata la volta di due premi Nobel: Daniel Kahneman, premio Nobel per l’Economia nel 2002, in Scienze dell’Economia (6 aprile 2005) e Amartya Sen, premio Nobel per l’Economia nel 1998, in Sociologia (16 giugno 2005). Il 18 maggio del 2006, due lauree ad honorem in Informatica sono state assegnate a David Harel, figura di primissimo piano nello sviluppo dei metodi formali per l´ingegneria del software, e a Roberto Galimberti, tra i fautori del primo microcomputer italiano. Infine, il 22 gennaio del 2008, in occasione delle celebrazioni per il decimo Anniversario di fondazione dell’Ateneo, Rita Levi-montalcini, premio Nobel per la Medicina nel 1986, è stata laureata honoris causa in Biotecnologie industriali. |
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TRENTO: L´UNIVERSITA´ E´ UNA COMPETENZA PROVINCIALE |
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Trento, 14 giugno 2011 - Ore 13.30 di giovedì 9 giugno 2011: non rimarrà una data anonima negli annali dell´Autonomia trentina. L´approvazione, avvenuta a Palazzo Chigi, del decreto legislativo riguardante la norma di attuazione sull´Università rappresenta l´ultimo, importante passaggio di un percorso tracciato, con fiducia e spirito costruttivo, attraverso il continuo confronto fra istituzioni provinciali e governo nazionale. "Il passaggio di oggi in Consiglio dei Ministri - ha commentato il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai uscendo da Palazzo Chigi, accompagnato dal dottor Gianfranco Postal - è molto importante perché carica la nostra Autonomia provinciale di una grande responsabilità, cioè quella di avere cura, di rispettare, di fare crescere, secondo un criterio di qualità e di eccellenza, la nostra Università. L´ateneo di Trento è un pilastro della nostra comunità, sotto il profilo culturale ma anche economico. Questa nuova responsabilità che ci siamo assunti dimostra che crediamo in una Autonomia matura, capace di cimentarsi anche con le nuove sfide del nostro tempo come quelle rappresentate dall´Università e dalla filiera della conoscenza". Nel ringraziare il presidente Mario Malossini e tutti i componenti della Commissione dei Dodici impegnati nel lungo lavoro istruttorio con l´amministrazione statale, il presidente Dellai ha ricordato come il traguardo oggi raggiunto vada ricondotto all´Accordo di Milano e quindi al complesso dei contenuti oggetto di quella specifica intesa tra Governo e Province autonome specificamente disciplinato dallo Statuto speciale, che assume pertanto rilievo costituzionale. Al di là della considerazione che, dopo il secondo Statuto di Autonomia del 1972, tutte o quasi le deleghe di funzioni statali sono state disciplinate con norme di attuazione, l´importanza del decreto approvato oggi dal Consiglio dei ministri è data dal fatto che esso assicura all´Ateneo trentino più ampi spazi di autonomia rispetto alla legislazione statale, a sostegno di una progettualità che punta sulla crescita ulteriore della qualità tanto nella didattica quanto nella ricerca, con standard confrontabili con le migliori università europee ed estere. Nel contempo la norma approvata oggi individua le caratteristiche salienti del ruolo istituzionale, assolutamente rilevante ed unico nel panorama istituzionale italiano, assunto dalla Provincia autonoma di Trento che si sostituisce agli organi statali sia nell´esercizio della potestà legislativa che amministrativa (in particolare del Ministero dell´Università e di quello dell´Economia) pur nel rigoroso rispetto dei principi fondamentali delle leggi statali e soprattutto dell´altrettanto speciale autonomia, anche ordinamentale, dell´Università, garantita in particolare dall´articolo 33 della Costituzione. L´università trentina dunque rafforzerà il proprio ruolo nel perseguire gli obiettivi strategici per la crescita complessiva della comunità. E´ forte pertanto l´impegno assunto dall´amministrazione provinciale che assicurerà il finanziamento dell´università in luogo dello Stato, assicurando un quadro di riferimento delle risorse programmato su più anni, cosa che consentirà all´ateneo una programmazione a lungo termine essenziale per puntare a quell´ecccellenza richiesta per vincere in competitività a livello internazionale. Basti pensare a questo proposito alla possibilità prevista di superare limiti oggi presenti nella normativa statale, ad esempio nel numero massimo di docenti stranieri che possono essere chiamati ad operare. Sarà l´Università a disciplinare la valutazione dei risultati per i profili di propria diretta competenza, in primis della didattica e della ricerca che sarà operata secondo le previsioni dei regolamenti di Ateneo che essa stessa si darà in attuazione dello Statuto. |
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UNIVERSITÀ DI MILANO-BICOCCA - MASTER IN SISTEMI SANITARI, MEDICINE TRADIZIONALI E NON CONVENZIONALI" ANNO 2011-2012 - BANDO - SCADENZA 6 LUGLIO |
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Milano, 14 giugno 2011- Scade il 6 luglio la possibilità di iscrizione al Master in "Sistemi Sanitari, Medicine Tradizionali e Non Convenzionali" che l´Università di Milano-bicocca ha attivato per l´anno accademico 2011-2012. Il master è un progetto dell’Osservatorio e Metodi per la Salute (Osmesa) e dell’Associazione per la Medicina Centrata sulla Persona Onlus Intende offrire ai partecipanti strumenti di conoscenza e di analisi sulle realtà dei sistemi per la salute, sia nella sua dimensione attuale, che futura, tenendo conto della sua dinamicità evolutiva e dell’inclusione sempre più ampia di Medicine Tradizionali e Non Convenzionali. E´ la prima offerta formativa universitaria in Italia volta a formare la figura del Manager dei “Sistemi Sanitari, delle Medicine Tradizionali e Non Convenzionali” con competenze interdisciplinari finalizzata all’inserimento lavorativo all’interno del Sistema Sanitario (nazionale e/o regionale) e del più ampio contesto del Sistema per la Salute. Il master quindi, intende formare un manager che progetti un modello di sanità accanto al cittadino, promuovendo il miglioramento dei sistemi di gestione per l’efficienza sanitaria, attraverso saperi di salute altamente farmacoeconomici, educazione alla salutogenesi, riconoscimento legislativo, informazione e rapporti con i media, consenso informato per una libera scelta dei percorsi di salute, farmacoeconomia e integrazione sul territorio per i problemi dell’equilibrio sostenibile, criteri di qualità, sicurezza ed efficacia delle terapie e dei farmaci dei vari Sistemi di Salute e Medicine Tradizionali rappresentati. Il Master è finalizzato all’acquisizione delle capacità di gestione per il supporto alle decisioni organizzative fornendo gli strumenti per lo sviluppo di competenze di tipo manageriale nei ruoli chiave della pianificazione, programmazione, controllo e valutazione all’interno della complessa gestione dei servizi sanitari e di cura, nonché di ricerca. Sono previste esenzioni parziali e totali della quota di iscrizione grazie al contributo di sostenitori pubblici e privati. Www.master-sistemisanitari-medicinenonconvenzionali.org/ www.Medicinacentratasullapersona.org/ |
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PARTE A MARATEA LA I EDIZIONE DELLA SUMMER SCHOOL DAL 29 AGOSTO AL 3 SETTEMBRE SI DISCUTERÀ DI INTEGRAZIONE EUROPEA E DI PLURALISMO SOCIALE |
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Marate, 14 giugno 2011 - Quasi 3.500 anni fa, sullo Jonio lucano, la scuola filosofica di Metaponto, oggi, sul Tirreno, quella di Maratea. E’ sicuramente suggestivo l’accostamento creato dalla nuova iniziativa ora al varo nell’unico centro tirrenico della Basilicata e nata per iniziativa diretta del presidente della Regione Vito De Filippo. Oggi a Maratea l’avvio delle attività con tutti i protagonisti dell’iniziativa, ossia oltre a De Filippo e Massimo Cacciari, che curerà la “scuola di Maratea”, il preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Basilicata, Pasquale Frascolla, Francesco Scaringi dell’Associazione Basilicata 1799 e l’autorità di Gestione Po Fesr 2007/2013 della Regione Basilicata Patrizia Minardi. Impegno in politica e una passione smisurata per la filosofia sono le coordinate del secondo accostamento che emerge in questo caso, quello tra Cacciari e De Filippo. L’ex sindaco di Venezia oggi sposta la sua giurisdizione dalla città cardine del golfo a nord dell’Adriatico a quella cuore del Golfo di Policastro, per dare vita ad una Summer School che prenderà ufficialmente il via il 29 agosto e fino al 3 settembre, per diventare poi una realtà stabile sul territorio lucano. Aperta ai giovani laureati provenienti dalle Regioni d’Europa e del Mediterraneo la Summer School ruoterà intorno ai temi del Mediterraneo, identità ed alterità con una forte attenzione verso una dimensione territoriale e culturale più ampia di quella attuale, avviando una riflessione sulle grandi modalità di risposta ai concetti di pluralismo culturale, diversità e inclusione sociale. Obiettivo della scuola è quello di creare una sintesi che racchiuda in sé varie visioni del mondo e varie linee di pensiero frutto anche di esperienze fra loro differenti. Tutto questo senza soffocare una realtà territoriale e culturale a vantaggio dell’altra. Si cercherà piuttosto di interrogarsi con quali gerarchie e con quale vocabolario sarà possibile realizzare una fusione di varie identità, scoprendo una comparazione fra scale di valore molteplici. Se di questioni filosofiche si tratta, siamo lontani da quella immagine di astrazione pura a cui la filosofia viene abitualmente associata. I temi dell’attualità ci sono tutti quanti e sono gli stessi che riecheggiano nei programmi di governo del presidente De Filippo (l’apertura al mediterraneo, la cultura dell’accoglienza ecc.) e nelle cronache amministrative della Basilicata (la città della Pace di Scanzano e Sant’arcangelo, il centro di accoglienza di Palazzo ecc). La Summer School darà a tutto questo un approccio più sistematico. Si affronterà il senso dell’essere europei oggi, della percezione e della consapevolezza delle politiche di coesione messe in atto dall’Unione Europea. L´idea infatti è quella di far diventare l´appuntamento di Maratea una periodica occasione per confrontarsi sul pensiero europeo, sul ruolo dell´Europa nel Mediterraneo e sulle sfide che l´Europa stessa dovrà affrontare nel suo futuro. Si interfacceranno fra loro e con i giovani istituzioni e realtà di spessore, dall’Università degli studi di Basilicata, all’Università “Vita-salute” San Raffaele di Milano all’Associazione Basilicata 1799, mentre i corsi saranno tenuti dai professori Massimo Cacciari, Pasquale Frascolla, Giuseppe Girgenti, Roberta Sala, Rosario Sommella e Luigi Stazione, Francesco Valagussa. Se il senso di appartenenza all’Europa trovò un nido nell’Isola di Ventotene con Altiero Spinelli e i federalisti europei, Maratea diventa il punto da cui lo sguardo si spinge oltre: al Mediterraneo, per spostare gli orizzonti alla nuova frontiera, e al cuore di quell’Europa oramai unita, affinché sia sempre più in sintonia col cuore degli europei. La Summer School, promossa dalla Presidenza della Giunta di Basilicata e con la direzione scientifica di Massimo Cacciari e Pasquale Frascolla si terrà a Maratea dal 29 agosto al 3 settembre. Saranno complessivamente 25 i giovani che potranno partecipare alla Summer School, scelti tra dottorati di ricerca, iscritti a corsi di dottorato e a corsi di laurea magistrale. La Regione Basilicata metterà a disposizione 10 borse di studio per i giovani provenienti dall’Università degli studi di Basilicata e dall’Università “Vita Salute” San Raffaele. Saranno sei i corsi fondamenali: Clash of civilizations / "Impero": le grandi questioni geo-politiche attuali; Pluralismo e relativismo epistemico: la giustificazione razionale delle credenze; I monoteismi; Società multietnica e multiculturale; Mediterraneità: una questione di posizione; Insicurezza e sradicamento: le grandi correnti del pensiero contemporaneo. Previsti inoltre incontri serali aperti al pubblico con alcuni dei grandi protagonisti della cultura contemporanea e con ampi accenni ed approfondimenti sul concetto di filosofia politica. |
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SCUOLA, PRESENTAZIONE DEL REPORT SUL SISTEMA EDUCATIVO IN EMILIA-ROMAGNA. NUMERI, CARATTERISTICHE CRITICITÀ E PUNTI DI FORZA DELLA SCUOLA |
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Bologna, 14 giugno 2011 – La Regione ha realizzato un Report sul sistema educativo in Emilia-romagna, per conoscere in modo documentato le caratteristiche della scuola dell’Emilia-romagna, l’evoluzione dei processi in atto, le criticità, e per orientare le scelte politiche e amministrative. Il report, presentato questa mattina in conferenza stampa, è il risultato di un gruppo di lavoro dell’assessorato alla Scuola, ed è il primo di una serie di Quaderni di Educazione e Ricerca, una nuova collana pensata per elaborare un pensiero collettivo e favorire il più ampio confronto. La Regione Emilia-romagna con questo strumento intende affrontare le attuali sfide educative e sociali e intende contribuire, attraverso i dati raccolti sul sistema educativo regionale e il confronto con il quadro nazionale, al processo di realizzazione delle modifiche introdotte dalla riforma del Titolo V della Costituzione. "I dati contenuti nel Report sottolineano la necessità di un nuovo sistema di ripartizione degli organici a livello nazionale, con criteri uguali per tutti e regole chiare e trasparenti - ha spiegato l´assessore regionale alla Scuola Patrizio Bianchi - In Emilia-romagna negli ultimi dieci anni abbiamo registrato il più alto incremento della popolazione scolastica e degli alunni stranieri, abbiamo un´elevata incidenza del tempo pieno e il più alto rapporto di alunni per classe, oltre ad un´alta frequentazione degli istituti professionali: sono dati che dovrebbero attribuire alla scuola della nostra regione un + 4-5% di organico, cioè circa 2 mila docenti in più. Anche così non sarebbe ripristinata la situazione precedente ai tagli, ma ci sarebbe consentito di avere una situazione più gestibile. In Emilia-romagna siamo già andati oltre agli obiettivi di riorganizzazione e di efficienza del sistema". "Abbiamo già portato questi numeri nella trattativa con il Ministero e al tavolo congiunto nell´ambito della Conferenza Stato-regioni - ha aggiunto l´assessore Bianchi - Nel 2008 venne definito un accordo per il trasferimento alle Regioni della capacità di gestione degli organici, mai siglato dal Governo, vedremo se ci saranno le condizioni per dare piena attuazione alla modifica del Titolo V della Costituzione". I principali dati del sistema educativo dell’Emilia-romagna Sono 510.316 i bambini e i ragazzi che frequentano le scuole statali in Emilia-romagna, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria superiore. Il numero degli allievi è in crescita costante, con un incremento medio annuo del 2%, e una proiezione che vede l’aumento continuare almeno fino al 2015. Dall’anno scolastico 2000-2001 al 2010-2011 gli alunni sono aumentati del 26,6%. Il sistema educativo dell’Emilia-romagna rappresenta oggi il 6,5% di quello nazionale, ma dai dati rilevati si evince che il Ministero assegna a questa regione il 6,3% dell’organico del personale docente e il 6,2% del personale ausiliario tecnico-amministrativo. Si tratta in pratica di oltre 1.500 posti in meno, a cui si devono aggiungere i tagli agli organici avvenuti nel triennio 2009-2012, che hanno registrato una decurtazione di 3.711 docenti e 2.241 di personale ata. Le istituzioni scolastiche autonome in regione sono 567 e hanno una media di allievi che raggiunge le 900 unità. Il 60% del segmento della scuola di base è costituita da istituti comprensivi. Il numero medio di alunni per classe in Emilia-romagna è 22,2, il più alto nella graduatoria delle regioni italiane. Nelle scuole dell’E-r accogliamo la più alta percentuale di cittadini immigrati rispetto alle altre regioni, circa il 15,7%, dei quali un terzo è di seconda generazione. La qualità dell’integrazione scolastica è facilitata dal grande numero di istituzioni scolastiche che sono dotate di postazioni tecnologiche specifiche per una didattica a supporto dell’integrazione di allievi con disabilità: rispettivamente il 70,3% delle scuole elementari e il 76,1% delle medie. In Emilia-romagna è tradizionalmente alta l’adesione al modello tempo pieno, che nella scuola primaria raggiunge il 45,9%, e non tutte le richieste sono state soddisfatte. La scelta delle famiglie viene infatti attualmente penalizzata dalle assegnazioni del Ministero, che privilegia i modelli di 27/30 ore settimanali. Capillare in regione la diffusione degli istituti tecnici e professionali, frequentati dal 61% degli studenti della secondaria superiore (37,4% nei tecnici e 23,6% nei professionali. In quest’ambito l’Emilia-romagna è al primo posto a livello nazionale. Il radicamento e la diffusione dell’istruzione tecnica e professionale finisce per penalizzare la scuola dell’Emilia-romagna per quanto riguarda gli organici. Nell’assegnazione delle risorse, infatti, il Ministero non distingue tra i percorsi liceali, il cui quinquennio richiede in media 8 docenti, e i percorsi tecnico-professionali, che invece ne richiedono 10/11. Un aspetto che sottrae all’Emilia-romagna ulteriori 280 posti docente. I dati dell’ultima rilevazione Ocse-pisa 2009 sul sistema educativo confermano per l’Emilia-romagna un profilo di regione europea. La misurazione delle competenze in lettura, matematica e scienze del campione regionale si mantiene più elevata sia della media nazionale, sia della media Ocse. In particolare l’Emilia-romagna si colloca nel gruppo di testa delle prime cinque regioni italiane. Esiste tuttavia una criticità: una forbice ampia tra gli esiti elevati dei licei e dei tecnici e, al contrario, i punteggi molto bassi ottenuti dall’istruzione e formazione professionale. Da questo dato di realtà, è nata l’esigenza di riformare il sistema di Istruzione e Formazione Professionale regionale, quale leva strategica per ridare qualità a quel segmento scolastico e formativo. La Regione e gli enti locali spendono (dati 2007) per ogni studente 1.495 euro: si tratta della spesa più elevata tra le regioni italiane e corrisponde al 29% della spesa pubblica per l’istruzione in questa regione. |
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EDUCAZIONE PERMANENTE 2010: UN RESIDENTE SU DUE HA FREQUENTATO INIZIATIVE |
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Bolzano, 14 giugno 2011 - "L´educazione permanente costituisce uno strumento efficace per lo sviluppo della società", come afferma il vicepresidente della Provincia Christian Tommasini a fronte dei dati relativi all´offerta formativa 2010 resi noti dall´Astat. Dato postivo quello riferito alla risposta dei cittadini rispetto alle iniziative offerte. Per il vicepresidente della Provincia, Christian Tommasini, "partecipare ai corsi ed alle iniziative proposte permette di acquisire conoscenze utili per vari aspetti della vita oltre quello professionale, quali la collettività locale, la cittadinanza attiva, la famiglia ed il tempo libero. Il rafforzamento delle condizioni educative di tutti i cittadini", come prosegue, "rappresenta uno strumento efficace per lo sviluppo equilibrato della società". Come ha rilevato L´istituto provinciale di statistica Astat nel rapporto annuale sull´offerta di educazione permanente pubblicato nei giorni scorsi, le organizzazioni che nel corso del 2010 hanno svolto iniziative di educazione permanente sono state 88. La maggior parte di esse ha operato nei centri urbani, Bolzano e Merano in primo luogo. Le ore di educazione permanente offerte sono state in totale 345.538 frequentate da 276.272 partecipanti di cui il 60,5 per cento è rappresentato da donne. Sono state in particolare le persone comprese nella fascia d’età tra i 30 e i 39 anni a partecipare ad un’iniziativa di educazione permanente. Il tasso medio di partecipazione a livello provinciale è stato di 540,5 partecipanti ogni 1000 residenti, quindi 1 residente su 2 ha frequentato attività di educazione permanente. L’ ambito tematico che ha riscontrato maggiore interesse è stato quello della “Cultura e formazione della persona”, mentre il maggior numero di corsi è stato attivato nell’area dedicata alla salute, all’ambito sociale e al benessere. Sono state 13 le agenzie educative italiane (finanziate ai sensi della Lp 41/83) che nel 2010 hanno organizzato iniziative di educazione permanente per un totale di 21.000 ore circa. Di queste, 6 sono agenzie riconosciute (ai sensi dell’art. 6 della legge di settore, in quanto organizzano ed attuano almeno 1800 ore all’anno di attività di educazione permanente nei diversi ambiti tematici). Negli ultimi anni è stata posta particolare attenzione alla qualità delle attività di educazione permanente sia con la realizzazione della Carta dei Servizi, adottata da tutte le agenzie educative, sia con l’istituzione di un Albo docenti di Educazione Permanente che garantisce la formazione di docenti con specifici requisiti qualitativi. Attualmente i docenti iscritti all’Albo sono 45, distribuiti nelle diverse aree tematiche: 18 nell’area “Arti e discipline per il tempo libero”, 12 nell’ambito “Cultura e formazione della persona”, 9 nell’ambito delle lingue, 3 per il settore degli aggiornamenti professionali e quello del recupero scolastico. A partire dal 2005, anno in cui è stato istituito l’Albo, i docenti iscritti hanno frequentato in totale 7878 ore di aggiornamento, di cui 4445 finanziate tramite buoni della formazione. Al perseguimento delle politiche educative e formative sostenute dal Dipartimento scuola e cultura italiane, la Formazione professionale italiana concorre con diverse misure e ambiti di intervento. Tra queste, le Scuole professionali offrono ai lavoratori della provincia di Bolzano un repertorio di circa 400 corsi articolati in 28 settori professionali diversi; l’offerta formativa è inoltre arricchita da più di 30 corsi e percorsi che prevedono la certificazione di competenze professionali acquisite in esito alla partecipazione ed una prova di verifica finale oltre a quelli che da sempre prevedono il rilascio di certificazioni commerciali e patentini di abilitazione professionale. Facilitare l´accesso a percorsi formativi di aggiornamento professionale e valorizzare i saperi e le competenze delle persone risulta essere, infatti, il denominatore comune di tutte le azioni intraprese in questi ultimi anni per formare cittadini consapevoli delle proprie capacità e potenzialità che, in caso di necessità, dovranno essere in grado di saper cambiare lavoro senza traumi, di riqualificarsi e di riconvertire le proprie competenze alle nuove esigenze del mercato del lavoro. Nel 2010 le attività realizzate dalle Scuole professionali e dal Servizio Formazione continua sul lavoro nell´ambito della formazione rivolta a lavoratori (presso scuole e/o enti formativi) ed a imprese che hanno realizzato piani formativi per il proprio personale si sono concretizzate in 637 corsi/progetti formativi attivati rivolti a 9.257 lavoratori, per un totale di 41.223 ore di formazione. |
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16 GIUGNO COMITATO DI SORVEGLIANZA FSE E LA CONFERENZA REGIONALE SULLA FORMAZIONE CONTINUA NELLE MARCHE |
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Ancona, 14 Giugno 2011 - Per fare il punto sullo stato di avanzamento dei programmi, valutare gli esiti occupazionali che emergono dai rapporti e analizzarne le prospettive oltre che i numeri dei beneficiari raggiunti, come ogni anno, anche nel 2011 si riunisce il Comitato di Sorveglianza del Por Marche Cro Fse 2007-2013. Vi prendono parte ´ oltre alle strutture regionali che confluiscono nell´Autorita` di gestione - anche la Commissione Europea, i ministeri del Lavoro , dello Sviluppo Economico e delle Pari Opportunita`, nonche` le Province e le parti sociali. Dal primo pomeriggio di giovedi` 16 giugno all´Hotel Federico Ii di Jesi, l´assessore regionale alla Formazione ´Lavoro ´Istruzione, Marco Luchetti presiedera` i lavori del Comitato di Sorveglianza sulla base di un ordine del giorno che prevede tra l´altro la presentazione ed approvazione del Rapporto Annuale di Esecuzione 2010, un´informativa sullo stato di avanzamento del Programma Operativo nel 2011, ma anche un´indagine sugli interventi in tema di sicurezza sul lavoro e l´illustrazione degli esiti occupazionali come emergono da una specifica indagine di posizionamento. Sono previsti inoltre approfondimenti su Fse e immigrazione. Ma la mattinata di lavori si apre dalle 9,15 con la conferenza regionale sulla Formazione Continua nelle Marche, organizzata dall´assessorato regionale al Lavoro-formazione ´Istruzione. La relazione di apertura, dopo l´introduzione dell´assessore Luchetti, e` a cura di Alessandra Nironi dell´Ifoa Reggio Emilia che illustrera` il progetto Faro Lab il cui obiettivo e` contrastare gli effetti della crisi. Il progetto Faro Lab avviato nelle Marche nel 2009 con la finalita` di integrare le diverse fonti di finanziamento per la programmazione formativa, ha fatto registrare dati positivi e molto interessanti emersi da due indagini: la prima sulle opinioni e sulle attese degli addetti delle imprese marchigiane rispetto alle attivita` seguite negli ultimi tre anni, in tema di aggiornamento, riqualificazione o riconversione professionale; la seconda indagine e` stata condotta, invece, con lo scopo di rilevare i fabbisogni professionali e formativi delle imprese marchigiane. I risultati saranno illustrati da Sergio Vistarini e Alberto Castori del Censis ´Roma. Seguira` la relazione di Letizia Dini e Giuseppe Boschin ´ Ifoa Reggio Emilia, sui piani formativi territoriali. Al termine una Tavola rotonda con Jader Cane` della Commissione Europea; Marianna D´angelo del Ministero del Lavoro, Silvia Vaccaro dell´Isfol; Mauro Boati di Italia Lavoro, Amarildo Arzufi di Fondimpresa; Gabriele Grondoni del Coordinamento delle Regioni. Tema: lo strumento della formazione continua come opportunita` per uscire dalla crisi. |
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CONVENZIONE FRIULI INNOVAZIONE - AREA SCIENCE PARK PRESTO ATTIVO ANCHE A UDINE IL SERVIZIO PATLIB CONSULENZE ALLE IMPRESE IN MATERIA DI INFORMAZIONE BREVETTUALE |
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Udine, 14 giugno 2011 - Si amplia la rosa di collaborazioni tra il Parco Scientifico e Tecnologico di Udine e Area Science Park, grazie a una nuova convenzione che ha per oggetto il servizio di consulenza brevettuale Patlib a favore delle imprese. Il Centro Patlib in Friuli-venezia Giulia, attivato da Area in collaborazione con l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi e con l’Epo (European Patent Office), ha infatti tra i propri scopi l’erogazione di servizi di informazione brevettuale atti a promuovere la cultura del brevetto a supporto della diffusione dell’innovazione e del trasferimento delle tecnologie. Per facilitare le imprese e i ricercatori della provincia di Udine ad accedere a questo servizio e per non duplicare inutilmente l’iniziativa, i due enti di ricerca hanno deciso di attivare un punto operativo Patlib presso la struttura di Friuli Innovazione a partire già dal mese di giugno. I responsabili dello sportello Patlib saranno inizialmente presenti nella sede del Parco di Udine almeno per mezza giornata ogni mese e riceveranno su appuntamento imprese e ricercatori. “Le ricerche brevettuali sono uno strumento prezioso a disposizione delle imprese e dei ricercatori per ottenere importanti indicazioni sulle linee evolutive del mercato e della tecnologia, nonché analizzare l’attività dei concorrenti”, afferma Claudia Di Benedetto, responsabile del servizio di Trasferimento Tecnologico di Friuli Innovazione, - “solo che” - continua – “c’è ancora una limitata conoscenza sulle potenzialità che tali strumenti possono avere nella gestione strategica dell’impresa.” Il servizio sarà offerto a Udine con le stesse modalità già attive nella sede di Trieste in Area Science Park. “Su un totale di più di 1600 ricerche che ci sono state commissionate dal 1999 ad oggi - osserva Liana Nardone, responsabile dell’Ufficio Studi e Patlib di Area - più del 33% hanno riguardato imprese e ricercatori della Provincia di Udine. Il contatto diretto con la nostra utenza è indispensabile per un servizio finalizzato a dare risposte puntuali: lo sportello presso Friuli Innovazione punta a servire meglio un territorio che ha già evidenziato l’esigenza e la capacità di utilizzare l’informazione brevettuale come utile supporto alle decisioni” |
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NUOVI SAPERI PER L’AGROALIMENTARE A SETTEMBRE PARTE L’ITS DI PARMA, POLO DELLA NUOVA RETE REGIONALE DI ISTITUTI TECNICI SUPERIORI POST DIPLOMA. |
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Parma, 14 giugno 2011 – Partiranno il prossimo settembre i corsi dell’Its di Parma, polo parmense della rete di Istituti tecnici superiori post-diploma che la Regione ha promosso sul territorio emiliano-romagnolo: un nuovo canale di alta formazione, non concorrenziale ma alternativo all’università, nato per formare tecnici nelle figure professionali più richieste dalle imprese. Forte dunque il legame con il mondo produttivo, oltre che con quello della ricerca. L’its del Parmense preparerà tecnici specializzati nelle nuove tecnologie per il sistema agroalimentare, nel pieno rispetto di una delle vocazioni trainanti del nostro territorio, e su questa materia sarà, come gli altri poli della rete nei rispettivi ambiti, un punto di riferimento regionale. A Parma l’Its è gestito dalla Fondazione Its “Nuove tecnologie per il made in Italy – Area agroalimentare”, composta dal Polo Scolastico Agroindustriale (Istituti superiori Galilei, Bocchialini, Solari), dall’ltis Leonardo da Vinci, dalla Provincia di Parma, dalla Camera di Commercio di Parma, da Cisita Parma srl, dalla Scuola internazionale di cucina italiana Alma, dalla Stazione sperimentale per l’industria delle conserve alimentari (Ssica), da F.lli Tanzi S.p.a. E da altre imprese agroalimentari del territorio. L’offerta formativa è stata presentata oggi: a settembre partirà il corso per “Tecnico responsabile delle produzioni e delle trasformazioni agrarie, agroalimentari e agroindustriali”, rivolto a 20 destinatari, prioritariamente periti agrari e periti industriali (ma possono essere ammessi anche diplomati ad indirizzo tecnico-scientifico). “Questa iniziativa rappresenta qualcosa che va al di là del semplice avvio di un corso di formazione, innanzitutto perché si inserisce in un percorso più ampio in cui si collocano anche la scelta della Regione di individuare Parma come polo di riferimento per tutto al’agroalimentare e la scelta della Provincia di spingere perché l’agroalimentare parmense possa stare sempre più sui mercati internazionali, crescere ed esportare”, ha detto nella presentazione di oggi in piazza della Pace il presidente della Provincia di Parma Vincenzo Bernazzoli, affiancato dagli assessori Manuela Amoretti e Giuseppe Romanini. “L’agroalimentare è la nostra salvezza, ha “tenuto” anche in questi mesi di grande difficoltà, ma non basta mantenere: occorre aumentare la qualità dei processi e dei prodotti, e da questo punto di vista formare tecnici che possano essere messi a disposizione delle imprese per aiutarle a gestire questi prodotti e questi processi in modo adeguato alle esigenze d’innovazione del mercato è un contributo forte che viene dato alla nostra economia e al nostro territorio per creare condizioni di sviluppo”, ha continuato Bernazzoli, sottolineando il gran lavoro di squadra che sta dietro l’Its: “Siamo riusciti a fare tutto in tempi strettissimi, con grande impegno e disponibilità da parte di tutti”. “A fine dicembre abbiamo costituito la Fondazione in una settimana, con tempestività ed efficienza, grazie all’abitudine a lavorare insieme”, ha confermato l’amministratore delegato di Cisita Parma Elisabetta Zini, che ha ricordato l’importante esperienza maturata già negli Ifts, i percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore. “Il corso, cui accede con diploma di scuola superiore, durerà 4 semestri a partire dal prossimo settembre. La partecipazione è gratuita poiché finanziata dal Ministero della Pubblica istruzione. Le iscrizioni saranno aperte dal 1° luglio al 5 settembre: tra gli aspiranti ci sarà una selezione, proprio perché noi dobbiamo lavorare sull’eccellenza”, ha spiegato Paola Capanni, presidente della Fondazione Its e dirigente scolastico del Polo Agroindustriale. L’attività si svolgerà nelle aule didattiche e nei laboratori del Polo Agroindustriale, del Cisita Parma e della Stazione sperimentale per l’industria delle conserve alimentari. Il corso porta al conseguimento di un diploma di tecnico superiore valido su tutto il territorio nazionale e all’interno del’Unione europea. Circa il 30% del monte orario complessivo è dedicato al tirocinio in azienda e il 50% dei docenti sono figure esperte provenienti dal mondo aziendale e della ricerca. “Inizia la formazione di una nuova generazione di supertecnici. Oggi c’è bisogno di tecnici con maggiori competenze – ha osservato Eros Baroni, responsabile dell’Ufficio studi dell’Unione Parmense degli Industriali - e credo che questa sia davvero un’ottima opportunità per creare figure professionali coerenti con le esigenze delle aziende”. “Un’opportunità e una sfida: una sfida che ci sono tutte le condizioni per vincere – ha aggiunto l’assessore provinciale alle Politiche scolastiche Giuseppe Romanini - e che avrà successo se sarà davvero percepita per quello che vuole essere: una scuola d’eccellenza caratterizzata da una collaborazione stretta e virtuosa tra formazione e mondo delle imprese”. All’incontro di oggi hanno partecipato gli altri soci della Fondazione Its, Maurizio Dossena dell’Ufficio scolastico provinciale e dirigenti delle scuole medie e superiori del territorio. Il corso “Tecnico responsabile delle produzioni e delle trasformazioni agrarie, agroalimentari e agroindustriali” Il corso mira a formare tecnici superiori esperti nella programmazione e gestione dei processi produttivi e biotecnologici degli alimenti, ma anche nella risoluzione di problematiche connesse sia all’affidabilità e alla qualità dei prodotti alimentari sia agli aspetti tecnico-normativi. Il “tecnico responsabile delle produzioni e delle trasformazioni agrarie, agroalimentari e agroindustriali” presiede alla programmazione e al controllo dei processi produttivi degli alimenti; è in grado di progettare e gestire i cicli produttivi, compresi i processi biotecnologici; presiede ai controlli chimici, fisici e microbiologici; interviene in fase di impostazione e implementazione delle procedure di analisi della qualità; sovrintende ai processi di autocontrollo e ai controlli di filiera; conosce e applica normative, regole e leggi a tutela della qualità e della genuinità, segue le procedure per la certificazione dei prodotti e delle origini; promuove l’innovazione di prodotto e di processo. Gli sbocchi occupazionali sono prevalentemente nell’industria agroalimentare o in organizzazioni, consorzi, enti di ricerca pubblici e privati del settore. Www.itsparma.it/ |
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BASILICATA: STAGE ALL’ESTERO PER 30 ALUNNI DELLE SCUOLE MEDIE SUPERIORI GLI ALUNNI DELLE CLASSI SECONDA, TERZA E QUARTA POTRANNO CONCORRERE AD UN BANDO REGIONALE PER L’ASSEGNAZIONE DI UN CONTRIBUTO DI MILLE EURO |
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Potenza, 14 giugno 2011 - Scade alle ore 13 del prossimo 30 giugno il termine per la presentazione delle domande di partecipazione al bando regionale per la frequenza all’estero di stage socio-culturali e linguistici, destinato agli alunni delle scuole medie superiori. L’iniziativa del Dipartimento Formazione, Lavoro, Cultura e Sport della Regione Basilicata prevede l’erogazione di un contributo di mille euro per trenta studenti delle scuole medie superiori che abbiano frequentato, nell’anno scolastico 2010/2011, le classi: seconda, terza e quarta. “Pur in presenza di limitati stanziamenti di bilancio in materia di promozione culturale- dichiara l’assessore Rosa Mastrosimone - abbiamo inteso comunque far approvare il bando per la frequenza all’estero di uno stage socio-culturale. Ritengo – aggiunge Mastrosimone- che un’esperienza all’estero sia fondamentale per l’arricchimento dei nostri giovani e per favorire un maggior coinvolgimento e una maggiore responsabilizzazione in tema di prerogative e scelte individuali. Per questo abbiamo proposto un bando che si pone l’obiettivo di facilitare 30 giovani lucani meritevoli nella frequenza di detta esperienza. L’intervento – conclude l’assessore alla Formazione, Lavoro, Cultura e Sport - rappresenta un ulteriore priorità ed impegno nell’ambito delle iniziative assunte per coniugare l’esigenza dell’ampliamento del patrimonio culturale e l’arricchimento professionale di ciascun giovane.” Tra i requisiti di partecipazione fissati dal bando: il conseguimento, nell’anno scolastico 2009/2010, della promozione con una votazione media non inferiore a 8/10 e la disponibilità alla frequenza all’estero, presso organismi culturali, enti, istituzioni, università, college, di corsi di lingua straniera di durata non inferiore a due settimane. Potranno partecipare al bando gli alunni che appartengano ad un nucleo familiare avente l’indicatore della Situazione Economica Equivalente Isee, sommato con l’indicatore della Situazione Economica all’estero, non superiore a diciannove mila euro. Sulla base delle domande pervenute l’Ufficio Cultura della Regione Basilicata procederà alla predisposizione di distinte graduatorie, assumendo quale unico criterio la votazione media finale riportata da ciascun candidato nell’anno scolastico 2009/2010. La votazione media è calcolata sommando il voto di ciascuna materia obbligatoria e dividendo la somma totale per il numero delle stesse. In caso di parità verrà data la precedenza al candidato con l’indicatore della Situazione Economica Equivalente (Isee) inferiore. |
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LA CULTURA UNIVERSITARIA È UN MEZZO O UN FINE? PAVIA: DIALOGHI ALLE SIBILLE SULL’UNIVERSITÀ |
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Pavia, 14 giugno 2011 - Giovedì 16 e mercoledì 22 giugno alle ore 18,00, la Sala delle Sibille dell’Università di Pavia, Palazzo San Tommaso – ingresso Via Cavallotti-, in occasione della mostra Arcana Studii Papiensis. I documenti fondativi dell´Università di Pavia da Lotario all´Unità d´Italia, diventa luogo evocativo per due dialoghi sull´Università. Giovedì 16 si discute sul tema “La cultura universitaria è un mezzo o un fine?”, intervengono Mons. Giovanni Giudici, Vescovo di Pavia e Gianni Vaggi, Università di Pavia; mercoledì 22 si dialoga su “L’università e la città” partecipano Lorenzo Rampa, Università di Pavia e Salvatore Veca, Istituto universitario di studi superiori (Iuss). I dialoghi sono introdotti dall´illustrazione di uno dei documenti esposti in mostra, di cui Dario Mantovani espone il significato storico e le linee di forza per la riflessione attuale. Su questi temi, dopo il saluto del Magnifico Rettore, i due protagonisti apriranno il dialogo, fra loro e con il pubblico. A moderare gli incontri Fabrizio Guerrini, Provincia Pavese. Prima dell´inizio dei dialoghi, dalle 17 alle 18, chi lo desidera può compiere una visita guidata alla mostra. Mercoledì 22 giugno, ore 18,00, L’universitá E La Cittá, Lorenzo Rampa, Università di Pavia, Salvatore Veca, Iuss. Informazioni: relest@unipv.It ; tel. 0382 984223 |
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TRENTO: CONSEGNATI I DIPLOMI AI DIRIGENTI DI COOPERATIVE SOCIALI E START-UP |
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Bolzano, 14 giugno 2011 - Economia - Si è svolta a Palazzo Widmann alla presenza dell´assessore Roberto Bizzo la cerimonia di consegna degli attestati di partecipazione a conclusione del corso per dirigenti di cooperative sociali e strat-up organizzato dall´Ufficio per lo sviluppo della Cooperazione in collaborazione con le quattro centrali cooperative. L’assessorato alle cooperative, attraverso l’Ufficio per lo sviluppo della Cooperazione, ha promosso, sostenuto e finanziato un´iniziativa formativa, destinata a rinforzare ed elevare la qualità del management delle cooperative sociali e delle cooperative in fase di avvio della propria attività. Nel corso della cerimonia di consegna dei diplomi ai 14 partecipanti l’assessore provinciale, Roberto Bizzo, ha sottolineato “La recente crisi economica ha messo in rilievo che la cooperativa è capace di resistere alla congiuntura economica negativa nella misura in cui il bagaglio culturale, conoscitivo ed esperienziale di cui è dotata, le consente di superare le difficoltà ed i problemi che si trova ad affrontare. Il corso si inserisce quindi in questa direzione ed in considerazione del successo conseguito sarà probabilmente ripetuto anche l’anno prossimo”. L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione e sinergia tra tutte le quattro centrali cooperative altoatesine Federazione Raiffeisen, Legacoopbund, Confcooperative ed Agci. La gestione è stata affidata alla Federazione Raiffeisen, mentre il coordinamento dell’iniziativa è stato condotto dall’Ufficio sviluppo della cooperazione. L’intervento formativo è stato strutturato in modo da favorire l’acquisizione di competenze in merito alla direzione in autonomia delle cooperative soprattutto con riferimento alla corretta gestione del personale, le buone prassi amministrative, l’organizzazione aziendale e societaria. Relatori del corso sono stati: Klaudia Resch, Lukas Kiesswetter, Oscar Kiesswetter, Hans Niederkofler, Edoardo Treccani, Heinold Pider e Georg Senoner. Hanno preso parte alla cerimonia oltre all’assessore Roberto Bizzo, Manuela Paulmichl e Fabrizio Ferrari, direttrice e vicedirettore dell´Ufficio sviluppo della cooperazione; per Confcooperative il presidente Andrea Grata, per la Federazione Raiffeisen, Georg Terleth, responsabile del settore formazione, per Legacoopbund, il presidente Alberto Stenico, per Agci, il vicedirettore Nicola Grosso. Da parte dei rappresentanti delle quattro centrali cooperative altoatesine è stato posto l’accento sulla proficua collaborazione che ha portato alla realizzazione e conduzione del corso, premessa per un ulteriore ampliamento delle sinergie tra le organizzazioni che operano nel settore cooperativo. Dopo la cerimonia i partecipanti al corso hanno illustrato nel dettaglio i singoli progetti elaborati durante l’iter formativo. Ecco di seguito i nomi dei 14 partecipanti al corso: Alexandra Adler Cooperativa sociale Futura Onlus; Abdelmoteleb Ban Cooperativa sociale Consol; Claudia Bandini Cooperativa sociale Tagessenior; Monika Brugger Cooperativa sociale Manu- die offene Werkstatt; Alberto Emer Cooperativa sociale Mebocoop; Elmar Gottardi Cooperativa sociale Sportandmind; Giuseppe Gravino Cooperativa sociale Turandot; Barbara Grossgasteiger Cooperativa sociale Co-opera; Birgit Harrasser Cooperativa sociale Explora; Thomas Kager Cooperativa Ex Libris; Fabrizio Maretto Cooperativa sociale Dulcit; Oxana Stepina Cooperativa sociale Agape; Mattia Vasarin Cooperativa sociale A.r.t.e.f.i.c.e. Eva Maria Zambelli-gat Cooperativa sociale Kinderfreunde Südtirol. |
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PER 29 GIOVANI VALDOSTANI AL VIA L’ESPERIENZA DI SERVIZIO CIVILE REGIONALE |
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Aosta, 14 giugno 2011 - L’assessorato della sanità, salute e politiche sociali informa che sono stati selezionati i 29 i giovani, tra i 16 e i 18 anni, che prenderanno parte all’iniziativa Due mesi in positivo. All’ufficio del Servizio civile sono pervenute 110 domande di partecipazione da parte di altrettanti adolescenti. L’assessorato ha organizzato una selezione per determinare il contingente individuando i 29 giovani ammessi e 11 riserve i cui nominativi sono pubblicati sul sito www.Serviziocivile.vda.it I giovani selezionati saranno impegnati dal 13 giugno al 12 agosto prossimi nei diversi progetti attivati che vanno dall’aiuto alle persone in difficoltà alla tutela dei beni culturali, da iniziative di animazione dell’infanzia ad attività a favore dei diritti dei consumatori. Riceveranno un rimborso forfettario di 14,46 euro giornalieri, per un totale di 433,80 euro netti mensili. «Siamo molto soddisfatti della risposta che è arrivata dai ragazzi, segno evidente che abbiamo individuato il target più giusto. L’alto numero di domande arrivate ci incoraggia a valutare l’opportunità di aumentare, nei prossimi anni, il numero di posti disponibili e la tipologia delle attività proposte. Questa esperienza infatti, per ora sperimentale, sembra rappresentare per molti giovani la prima occasione di contatto concreto e operoso con il mondo delle attività sociali e culturali»ha commentato l’Assessore Albert Lanièce. Per i giovani impegnati nei due mesi di servizio civile è previsto anche un programma di formazione, gestito dal Csv, il Coordinamento Solidarietà Valle d’Aosta, che prenderà il via la prossima settimana. |
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VISITA DELEGAZIONE DEL GOVERNO MACEDONE ALL’AREA SCIENCE PARK UN INNOVATIVO SISTEMA DI MONITORAGGIO ANTINCENDIO SARÀ TESTATO IN MACEDONIA |
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Trieste, 14 giugno 2011 - Una delegazione del Ministero macedone dell’Agricoltura e delle Foreste visita doggi l’Area Science Park. La visita si inquadra nell’attività di collegamento fra i progetti italiani realizzati nella Repubblica di Macedonia ed istituzioni italiane. Obiettivo delle attività, dopo le realizzazioni in Macedonia (costruzioni, ricostruzioni, formazione del personale pubblico macedone) nel campo dell’economia, dell’educazione e del decentramento, è l’esemplificazione delle eccellenze italiane e la verifica di possibili collaborazioni per l’avvio di analoghe esperienze anche in Macedonia. Obbiettivo della visita di domani sarà la verifica di un innovativo sistema per il monitoraggio territoriale finalizzato alla allerta in caso di incendi, sviluppato dalla ditta Elimos insediata in presso il Parco scientifico di Area Science Park. Il sistema, ormai alla fase conclusiva delle verifiche di laboratorio, verrà testato sul campo in varie zone della Macedonia durante una serie di prove programmate per la fine del mese di luglio e l’inizio del mese di agosto. La delegazione sarà composta dal dott. Vojo Gogovski, consulente forestale di stato del dipartimento forestale, dalla dott.Ssa Marina Miovska, responsabile del settore gestione territorio e da Alberto Pogorelz, responsabile delle attività di collegamento Italia-macedonia ed organizzatore, con Elimos, dell’iniziativa. Analoghe iniziative e collaborazioni sono state avviate fra la Macedonia ed il comune di Milano, Assessorato alla Cultura e con l’Università Cattolica, entrambi coinvolte nel campo della digitalizzazione del patrimonio culturale. L’auspicio della parte macedone è che la collaborazione con Elimos sia l’occasione per avviare un rapporto con Area Science Park, finalizzato alla realizzazione di un’analoga esperienza di Parco Scientifico ed Incubatore in Macedonia. |
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6ª CONFERENZA INTERNAZIONALE SULL´IMPATTO DEI FATTORI AMBIENTALI SULLA SALUTE |
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Riga, 14 giugno 2011 - La sesta conferenza internazionale sull´impatto dei fattori ambientali sulla salute si svolgerà dal 25 al 27 luglio 2011 a Riga, in Lettonia. I problemi di salute collegati all´ambiente sono diventati una grave fonte di preoccupazione in tutto il mondo. La salute della popolazione dipende dalla buona qualità di fattori ambientali quali aria, acqua, suolo, cibo e molti altri. L´obbiettivo della società è quello di stabilire misure in grado di eliminare o ridurre considerevolmente i fattori di rischio dall´ambiente umano, allo scopo di minimizzare i rischi per la salute associati. L´interazione tra rischio ambientale e salute è spesso complessa e può coinvolgere una varietà di fattori sociali, professionali e relativi allo stile di vita. Lo scopo della conferenza è quello di fornire un forum per la divulgazione e lo scambio di informazioni sui diversi aspetti dell´impatto dei fattori ambientali sulla salute nell´ambito di diverse discipline. La conferenza è aperta a tutti gli accademici e professionisti che si occupano di questo argomento. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Wessex.ac.uk/11-conferences/environmentalhealthrisk-2011.html |
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PORTALE AMBIENTALE: PUGLIA PRESENTA NUOVA VERSIONE |
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Bari, 14 giugno 2011 - L’assessore alla Qualità dell’Ambiente, Lorenzo Nicastro, ha presentato il 13 giugno il portale ambientale della Regione Puglia ecologia.Regione.puglia.it, da alcuni giorni on line. Il portale aggrega numerosi altri siti internet su materie ambientali ed è stato sviluppato interamente con risorse interne dell’Assessorato. Alla presentazione ha partecipato anche il presidente del Consiglio, Onofrio Introna, che ha ringraziato per l’invito e lo ha definito “un passo in avanti per la riconciliazione con l’opinione pubblica”, ricordando anche la battaglia contro le trivellazioni petrolifere in Adriatico: “con il Portale saremo in grado di resistere meglio anche alle trivelle”. Nicastro ha ricordato che “l’ambiente è uno dei mezzi per il diritto alla salute, è un gradiente sociale: come negli anni 60/70 il principale gradiente sociale era il differenziale di reddito, oggi è la qualità dell’ambiente di vita e di lavoro. L’ambiente in cui viviamo è in comodato d’uso, lo dovremo riconsegnare alle prossime generazioni”. Nicastro ha poi illustrato le novità del portale, che nei giorni feriali ha già registrato un migliaio di accessi. “Ridurremo l’affluenza agli uffici, integreremo i servizi digitali nella pubblica amministrazione, garantiremo la trasparenza e razionalizzeremo le risorse, adeguando i contenuti a quanto previsto dalle leggi”. Nel portale, numerosi i servizi e i temi: il webGis, l’archivio docuementale della normativa, l’interattività (i cittadini potranno collaborare segnalando questioni e temi via cellulare e via web). Ad esempio, ci sono i dati riguardo l’operazione Solidarietà rifiuti Campania, con tutti i particolari dei flussi, in collaborazione con agenzie e forze dell’ordine. Attenzione anche per i fondi comunitari, con tutto quello che riguarda la linea 4.4 con foto e cartografie dei soggetti per cui si interviene. La piattaforma prevede anche segnalazioni mappabili da parte degli utenti. “Stiamo predispondendo – ha sottolineato Nicastro – un accesso anche via facebook. E siamo fieri del fatto che utenti potranno segnalare sulla mappa anche gli ulivi monumentali. Il vecchio sito ha fatto segnare dall’inizio dell’anno oltre 30mila visitatori: prevediamo un aumento anche grazie alla mole di documentazione che è stata messa on line, come quella sui procedimenti di Via, la cartografia aggiornata dei parchi, i progetti sull’amianto”. La tecnologia utilizzata è stata definita dai dirigenti presenti (Tedeschi, Antonicelli, Campobasso, Camposarcone) “leggera, open e facilmente utilizzabile e gestibile” e una guida all’uso del sito è già disponibile on line. |
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ORSO "BIANCO" RIPRESO DA UNA FOTOTRAPPOLA |
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Trento, 14 giugno 2011 -Sembra quasi un effetto di luce, invece si tratta di un orso davvero speciale, con il mantello quasi bianco. Sono queste le immagini recentemente "catturate" dall´Ufficio Faunistico della Provincia autonoma di Trento, che dal 2010 sta monitorando, secondo un sistema sperimentato in America, i "rub trees" ovvero grattatoi utilizzati dai plantigradi per segnalare ad altri animali della stessa razza la propria presenza. In alcuni di questi grattatoi sono state appunto installate fotocamere automatiche, per riprendere gli orsi nel proprio ambiente. Una di queste ha ripreso in pieno giorno, nel gruppo montuoso Paganella-gazza, un orso molto particolare, probabilmente un giovane maschio, caratterizzato da un mantello chiarissimo, quasi bianco. Provengono dalla stessa zona anche immagini di una femmina con tre cuccioli di un anno e mezzo d´età. Nel corso del 2010 è stata sperimentata dall’Ufficio Faunistico della Provincia autonoma di Trento, con il supporto di un tesista e del Parco Naturale Adamello Brenta, una nuova metodica di raccolta dei campioni organici di orso (peli) da utilizzare nelle analisi genetiche, indispensabili per avere una approfondita conoscenza dello status della popolazione e per il monitoraggio dei singoli individui. Rifacendosi alle tecniche adottate negli Stati Uniti e in Canada, sperimentate per la prima vola in modo sistematico in Italia ed in Europa, si sono monitorati a tal fine i “rub trees” (grattatoi), ovvero particolari piante che vengono prescelte dai plantigradi per segnalare ad altri animali della stessa razza la propria presenza, grattandosi sull’albero e marcandolo così con il proprio odore e con i peli che rimangono sulla corteccia. L’identificazione ed il monitoraggio di queste peculiari piante permettono, con periodici controlli, di recuperare campioni di pelo in maniera economica e continuativa. Partendo da un set di 47 piante conosciute si è giunti a monitorare oltre cento siti, in prossimità di alcuni dei quali sono state installate delle fototrappole per accrescere le conoscenze su questo fenomeno sinora di fatto poco noto. Ed è proprio da queste fotocamere automatiche che giungono interessanti documenti: fra i centinaia raccolti, si segnalano due filmati ripresi le settimane scorse nel gruppo Paganella-gazza, in pieno giorno, mentre quasi sempre le riprese sono notturne, a raggi infrarossi, considerato che gli orsi sono attivi prevalentemente di notte. Il primo video ritrae un individuo decisamente particolare, probabilmente maschio, dal pelo chiarissimo, quasi bianco-giallastro. L’esemplare, va detto, è con ogni probabilità lo stesso già segnalato nel corso di questa primavera e nel 2010 in Sud Tirolo, sui monti della destra Adige. Il colore del mantello nella specie orso bruno può variare molto, passando da tonalità molto scure sino a quelle chiarissime. La presenza di esemplari dal mantello così chiaro nella specie “Orso bruno” è assai rara, ma segnalata anche in altre parti del mondo. Cosa diversa è il fenomeno dell’albinismo, che costituisce come noto una forma patologica. Il secondo filmato riguarda invece una femmina con tre cuccioli di un anno e mezzo, intenta ad esaminare lo stesso grattatoio. La circostanza evidenzia una atteggiamento, ancora da accertare con studi più prolungati, che vede le femmine più interessate ad analizzare i rub trees per ricavarne segnali di presenza dei maschi, che non a marcarli esse stesse. Uno strumento di monitoraggio nuovo dunque, allo stesso tempo poco dispendioso, efficace, e non invasivo, in quanto non interferisce in alcuna misura con la vita degli orsi. Infine una segnalazione positiva: il mese di maggio ha fatto registrare una forte flessione del numero di danni causati dagli orsi, rispetto allo stesso periodo del 2010, (circa l’80% in meno), a fronte di un numero di avvistamenti e segnalazioni invece sostanzialmente comparabili. |
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ARTIGIANATO FVG: CONTRIBUTI SEMPLIFICATI PER INNOVAZIONE AZIENDE |
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Trieste, 14 giugno 2011 - Le imprese artigiane del Friuli Venezia Giulia potranno accedere in maniera più semplice e veloce ai contributi per ricerca, sviluppo, trasferimento tecnologico e innovazione previsti nell´ambito della legge regionale 12/2002. Con l´approvazione da parte della Giunta regionale del Regolamento concernente i criteri e le modalità per la concessione dei contributi in oggetto, così come proposto dall´assessore alle Attività produttive Federica Seganti, vengono introdotte alcune novità importanti a favore delle aziende. In particolare, sarà adottata la procedura a sportello per consentire alle imprese artigiane di ottenere una riposta più rapida rispetto alla procedura con graduatoria, disponendo inoltre di un arco temporale maggiore per presentare le domande di contributo anche via telematica grazie al sistema Gold. A regime, infatti, le aziende avranno tempo dal 1° gennaio al 30 giugno di ciascun anno. Per il 2011, i termini decorreranno dall´entrata in vigore del regolamento fino al 30 settembre. Fra le ulteriori novità introdotte, i punteggi premianti a favore delle nuove imprese artigiane, dell´imprenditorialità femminile e giovanile e, per quanto riguarda i criteri di valutazione, una netta prevalenza dell´aspetto qualitativo del progetto. |
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AMBIENTE FVG: ALTRI 2 MILIONI PER SICUREZZA RETE IDROGRAFICA
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Udine, 14 giugno 2011 -, 9 giu - Oltre 2 milioni di euro sono stati impegnati il 9 giugno dalla Giunta regionale, su proposta del vicepresidente Luca Ciriani, per il programma annuale di interventi di sistemazione e realizzazione di opere idrauliche e manutenzione ordinaria degli alvei dei corsi d´acqua. ´´Si tratta di una serie molto importante di interventi - ha commentato Ciriani - che permettono di garantire la sicurezza e il buono stato della nostra rete idrica´´. L´elenco degli interventi è stato stilato sulla base delle informazioni raccolte, anche su segnalazione degli enti locali, direttamente sul territorio da parte del personale regionale delle strutture per la difesa del suolo, nel quadro della periodica attività di controllo della rete idrografica regionale. "Sia per quanto riguarda le nuove opere che per le manutenzioni - ha spiegato il vicepresidente - si è data priorità ai casi dove i nostri tecnici hanno ravvisato situazioni di potenziale pericolo, questo per mettere innanzitutto in sicurezza il territorio e continuare in un programma già avviato da tempo di prevenzione del rischio idrogeologico´´. Questi fondi vanno a sommarsi ai 3 milioni e 300mila già impegnati nel quadro dell´accordo di programma firmato a gennaio con il ministero dell´Ambiente e destinati ugualmente alla manutenzione della rete idrografica regionale. |
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DISSESTO: VIA A INTERVENTI PER 2,9 MILIONI A REALMONTE E VALDINA |
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Palermo, 14 giugno 2011 - Emanati dall´assessorato regionale Territorio e Ambiente due decreti riguardanti la linea di intervento del Fesr 2007-2013, "Interventi per il miglioramento dell´assetto idrogeologico" per progetti esecutivi che avviano lavori per un ammontare di due milioni e 900 mila euro di fondi comunitari. I provvedimenti scaturiscono dall´"Accordo di programma finalizzato alla programmazione e al finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico", stipulato tra il ministero dell´Ambiente e l´assessorato regionale al Territorio il 30 marzo 2010. Si tratta dei seguenti progetti: - consolidamento zona sud ovet del centro abitato del comune di Realmonte (Ag), in corrispondenza della scuola elementare e dell´asilo comunale per 900 mila euro; - consolidamento e sistemazione idrogeologica dell´abitato del comune di Valdina Centro versante est, in provincia di Messina, per due milioni di euro. |
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INTESA TRA REGIONE E CORPO FORESTALE DELLO STATO PER LA TUTELA DEI PARCHI E DELLE RISERVE NATURALI DELLE MARCHE. |
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Ancona, 14 Giugno 2011 - Si e` tenuta ieri mattina a Palazzo Raffaello la conferenza stampa che ha presentato le nuove modalita` di organizzazione per garantire una piu` efficacie tutela del patrimonio naturale delle Marche. Ad illustrarle e` stato l´assessore regionale all´Ambiente Sandro Donati insieme al vice comandante regionale del Corpo Forestale dello Stato Fabrizio Mari e al dirigente regionale Alfredo Fermanelli. La Regione Marche ed il Corpo Forestale dello Stato, nell´ambito del Programma operativo annuale, hanno attivato un importante accordo finalizzato a assicurare una piu` efficiente azione di tutela e salvaguardia del patrimonio naturale. Il Cfs e` stato chiamato ad assicurare e rafforzare la sorveglianza dell´articolato sistema di protezione della natura. L´intesa, e` stata stipulata in attuazione della convenzione gia` in essere con la Regione Marche e il costo del progetto e` pari a 15mila euro. Nelle Marche il sistema delle aree naturali protette comprende oltre ai Parchi e Riserve statali, gli interessanti Parchi Naturali del Monte Conero e del Monte San Bartolo, che si ergono come due solitari bastioni a dominare le coste del mare Adriatico, quello della Gola della Rossa e di Frasassi che vive nel cuore della regione e ancora quello del Sasso Simone e Simoncello, unici Parchi Interregionali d´Italia. Fanno parte della rete regionale anche le Riserve Naturali di Ripa Bianca, della Sentina e del Monte San Vicino che realizzate in ambienti differenti custodiscono valori sia paesaggistici che naturalistici straordinari. Rilievo particolare e` anche rappresentato dalle Rete Europea Natura 2000 che sono stati realizzati con l´obiettivo di garantire la tutela degli habitat e delle specie considerate come di particolare valore e interesse a livello comunitario. ´L´obiettivo dell´azione - ha detto Donati - oltre ad assicurare un piu` deciso impegno per la tutela del territorio regionale, garantira` anche una razionalizzazione delle spese per la vigilanza da parte delle singole aree protette che, proprio, in un´ottica di rete e di coordinamento regionale potranno cosi` reindirizzare risorse e finanziamenti per attivare nuovi investimenti ad attivita` che abbiano positive ricadute sia sull´ambiente che sulle spesso fragili economie locali. Alla fine di ogni anno il Corpo Forestale dello Stato presentera` alla Regione, il report sulle attivita` svolte, che costituira` un importante momento di riferimento per guidare le azioni che la Regione e gli enti gestori delle aree protette dovranno attivare nel corso degli anni successivi´. ´Inoltre ´ ha concluso l´assessore ´ a seguito di una direttiva statale e quindi della sua applicazione, stimo predisponendo la riduzione di due membri in tutti i Consigli d´ amministrazione dei Parchi´. ´Nell´anno 2010 ´ ha sottolineato Mari - il C.f.s. Ha effettuato 4.071 controlli nelle aree protette nazionali e regionali ricadenti delle Marche con 1.705 persone controllate, che ha consentito di accertare 90 illeciti amministrativi. Sono stati inoltre segnalati all´Autorita` Giudiziaria 8 illeciti penali. Quest´accordo si integra tra le nostre attivita` e sara` potenziata la nostra azione di prevenzione soprattutto in quei territori piu` fragili´. |
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MALTEMPO. REGIONE LOMBARDIA SUBITO IN CAMPO PER OLTREPO PAVESE |
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Santa Maria della Versa/Pv, 14 giugno 2011 - "Massima attenzione della Regione Lombardia per il territorio dell´Oltrepo Pavese e tempi celeri per gli interventi necessari a riparare i danni materiali ed economici patiti dalla zona per la calamità di domenica 5 giugno". Questi gli impegni degli assessori regionali al Territorio e Urbanistica Daniele Belotti, all´Agricoltura Giulio De Capitani e alla Protezione civile, Polizia locale e Sicurezza Romano La Russa durante la visita effettuata oggi nei territori alluvionati. Erano presenti i consiglieri regionali Angelo Ciocca, Vittorio Pesato e Giuseppe Villani, il presidente della Provincia Daniele Bosone, il commissario di Governo Carlo Maria Marino, che segue l´Accordo di Programma (Adp) per la difesa del suolo che coinvolge Regione e Ministero dell´Ambiente, il dirigente della Sede territoriale di Pavia della Regione Roberto Daffonchio e numerosi amministratori locali, guidati dal sindaco di Santa Maria della Versa Giampaolo Lacchini. Attualmente sono 19 i Comuni (Montecalvo Versiggia, Montalto Pavese, Lirio, Golferenzo, Cigognola, Montù Beccaria, Broni, Montescano, Volpara, Castana, Canneto Pavese, Canevino, Borgoratto Mormolo, Voghera, Valverde, Varzi, Pietra de´Giorgi, Ruino e Santa Maria della Versa) che hanno comunicato di aver registrato danni che, a una prima stima, tra infrastrutturali e aziendali, ammontano a 27 milioni. I consiglieri regionali hanno fatto notare come "l´Oltrepo Pavese sia costantemente alle prese con problemi dovuti al dissesto idrogeologico, che ne minano anche l´economia". Il presidente della Provincia ha rinnovato la richiesta di un Tavolo di coordinamento e ribadito la necessità che "Regione Lombardia ci aiuti nel riconoscimento dello stato di calamità e in quello di emergenza". "Già nella Giunta di domani - hanno prontamente risposto gli assessori regionali - aggiorneremo i colleghi sui danni patiti dall´Oltrepo Pavese pesantemente ferito e porteremo i 2.8 milioni di euro dei risarcimenti di quelli subiti dal Pavese nel 2009". "Visti i danni di questi giorni - ha proseguito l´assessore De Capitani - mi impegno a predisporre una delibera in 7 giorni dalla definizione dei danni subiti dalle aziende agricole vitivinicole, eccellenze del territorio e cuore dell´economia locale, affinché dal Ministero giungano i risarcimenti". "La situazione verificatasi - ha spiegato l´assessore Belotti - ha colpito una zona troppo spesso alle prese con problemi idrogeologici e per la quale Regione Lombardia sta studiando soluzioni di garanzia, per il territorio e le sue imprese, di lunga durata e con il coinvolgimento delle amministrazioni locali". "Proprio per questo motivo - ha spiegato Belotti - sono contento di poter annunciare che sono in fase di ultimazione gli studi idrogeologici e l´avvio degli interventi, del costo di 2 milioni equamente suddivisi, per i torrenti Versa e Scuropasso. Complessivamente, per la provincia di Pavia sono previsti interventi per 4.191.000 euro per opere strutturali e altri 3.525.000 per manutenzioni dei corsi d´acqua". L´assessore alla Protezione civile, Polizia locale e Sicurezza Romano La Russa ha osservato come "la fase emergenziale sia superata grazie anche all´encomiabile lavoro di 150 uomini della Protezione civile, che stanno anche collaborando al censimento dei danni e alla prima sistemazione di qualche zona più disagiata". "Regione Lombardia - hanno concluso Belotti, De Capitani e La Russa - non lascerà soli i cittadini, le imprese agricole e le amministrazioni locali dell´Oltrepo Pavese colpiti dall´alluvione e valuterà, fin dalla seduta di Giunta di domani, grazie anche al sopralluogo odierno, tutte le azioni e le risorse possibili per superare la fase critica e far ripartire l´economia e la vita normale di queste zone". |
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RISCHIO IDROGEOLOGICO: RIDEFINIZIONE INTERVENTI CON FONDI MINISTERIALI |
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Udine, 14 giugno 2011 - Su proposta dell´assessore alle Finanze Sandra Savino, è stata approvata il 9 giugno in Giunta regionale la delibera che autorizza la Regione ad apportare modifiche per quanto concerne le risorse da destinare all´Accordo di Programma (Adp) siglato tra Regione Fvg e ministero dell´Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (Mattm) il 31 gennaio scorso. Le risorse congiuntamente stanziate da Regione e ministero nell´ambito dell´Adp ammontavano, in origine, a 35 milioni e 165mila euro. Di questi, quasi 29 milioni di fonte statale, oltre 6,25 messi a disposizione dalla nostra Regione per promuovere interventi urgenti in materia di difesa del suolo e mitigare le situazioni di più elevato rischio idrogeologico individuate con deliberazione di Giunta del 27 gennaio. Ora, in un contesto di austerity voluto dall´amministrazione centrale, si è resa necessaria una riparametrazione del contributo pubblico: ridefinizione che ha comportato una riduzione di dieci punti percentuali dell´intervento statale originario, portando lo stanziamento massimo a poco più di 26 milioni di euro. ´´Nonostante il contesto congiunturale al quale ci confrontiamo - ha detto Savino - siamo comunque riusciti a contemperare l´urgenza degli interventi con l´equilibrio finanziario richiestoci dall´Amministrazione centrale dello Stato´´. L´intervento di ridefinizione delle spese ha consentito, nonostante la riduzione, di bloccare risorse considerevoli a titolo di ´´ricalibratura e consolidamento arginali nel basso corso del fiume Tagliamento´´ per un controvalore stimato in più di 4,6 milioni di euro. |
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SISMICA. APPROVATO DALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA IL NUOVO ATTO DI INDIRIZZO PER L´INDIVIDUAZIONE DEGLI INTERVENTI E DELLE VARIANTI NON SOSTANZIALI ESCLUSI DALLE PROCEDURE SISMICHE. |
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Bologna, 14 giugno 2011 - La Giunta regionale ha approvato l´atto di indirizzo che individua gli interventi strutturali esclusi dalle procedure sismiche (cioè privi di rilevanza per la pubblica incolumità ai fini sismici) e le varianti in corso d’opera non sostanziali. La nuova delibera regionale n.687/2011 è il risultato dell’attività di monitoraggio sulla disciplina antisismica regionale (prevista dalla legge 19 del 2008) e degli atti di indirizzo attuativi. “Abbiamo semplificato le norme e gli adempimenti burocratici, nel pieno rispetto della normativa tecnica per le costruzioni e senza ridurre i livelli di sicurezza e qualità delle opere edilizie”, sottolinea l’assessore regionale alla Difesa del suolo Paola Gazzolo. “La nuova delibera è il frutto di un importante lavoro portato avanti insieme ad un gruppo di esperti rappresentanti del mondo professionale, di imprese ed enti locali. Tenendo conto della natura innovativa della nuova disciplina, ora proseguiremo il processo di monitoraggio della disciplina antisismica assieme agli operatori pubblici e privati chiamati ad applicarla nella propria attività”. Gli interventi privi di rilevanza per la pubblica incolumità ai fini sismici - La prima novità riguarda la riduzione degli oneri amministrativi per i cittadini che devono attivare un’opera edilizia: la delibera regionale, infatti, individua una serie di interventi (contrassegnati con il codice L.0) per i quali non è più richiesta una documentazione integrativa predisposta da un tecnico abilitato e sarà, quindi, sufficiente rivolgersi direttamente a una impresa costruttrice o acquistare sul mercato prodotti già predisposti dalle imprese fornitrici. Per tutti gli altri interventi classificati come privi di rilevanza per la pubblica incolumità ai fini sismici (contrassegnati dal codice L.1.) sono stati, da un lato, rivisti i limiti dimensionali e i requisiti delle diverse ipotesi elencate e, dall’altro, ridotta la documentazione richiesta. Infine, sono state individuate nuove ipotesi di interventi (classificati con il codice L.2) per la cui realizzazione si richiede una asseverazione da parte del progettista abilitato, con una semplificazione degli elaborati grafici richiesti. Le varianti in corso d’opera non sostanziali - Un analogo processo di revisione ha riguardato anche le varianti in corso d´opera relative alle strutture degli edifici. Sono stati individuate sei ipotesi di interventi per i quali non occorre più presentare la pratica sismica e sarà sufficiente dimostrare che le modifiche rientrano nei casi elencati dalla delibera regionale. Inoltre si consente ai progettisti di individuare ulteriori ipotesi di varianti non sostanziali, dimostrando che le stesse non comportano significative variazioni del progetto originale, degli effetti dell´azione sismica e delle resistenze delle strutture e della loro duttilità. |
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PARMENSE: UN TORRENTE D’ACQUA E FANGO SUI BOSCHI DI CARREGA NUBIFRAGIO FRA I COMUNI DI SALA BAGANZA, COLLECCHIO E FORNOVO. |
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Parma, 14 giugno 2011 – Già entrando a Sala Baganza il 12 giugno si aveva la netta percezione di quello che l’acqua piovuta nel pomeriggio del giorno prima ha provocato. C’è gente ovunque che lavora e asciuga i cortili e i garage, le auto, le stanze al piano terra: 40 ml che si sono abbattuti violentemente in un’ora e mezza nella zona alta del Parco dei Boschi di Carrega, fra i comuni di Sala Baganza, Collecchio e Fornovo dove nascono i corsi d’acqua Scodogna, Rio Ginestra e Sporzana. Soprattutto la loro esondazione, a cui è seguita anche quella di canali minori, ha sconvolto tutto quanto c’era intorno e causato la morte di una persona di 62 anni, che per proteggersi dall’acqua si era rifugiato nel garage. Più fortuna l’ha avuta Romano Cagna travolto nella propria auto e preso per un braccio mentre affondava nella melma da Paolo Mamiani che abita lì accanto. Il presidente della Provincia di Parma Vincenzo Bernazzoli ricorda questo atto di grande generosità, compiuto nel momento della piena, così drammatico come racconteranno più tardi le persone che si sono trovate a viverlo. Ne parla al tavolo di crisi convocato questa mattina nel Municipio di Sala Baganza, alla presenza del Prefetto di Parma Luigi Viana, per fare subito il punto dell’accaduto e effettuare un sopralluogo nelle zone più colpite. Ci sono Demetrio Egidi responsabile dell’Agenzia regionale della Protezione civile accompagnato da Maurizio Mainetti responsabile delle emergenze e i sindaci di Sala Baganza Cristina Merusi, di Collecchio Paolo Bianchi, e Fornovo Emanuela Grenti. Tanti gli assessori delle giunte dei comuni con quello provinciale Andrea Fellini che ha seguito con il dirigente della Provincia Gabriele Alifraco, fin da ieri tutte le operazioni di Protezione Civile e coordinato gli interventi con l’Unità di crisi aperta già in serata. Il primo pensiero delle autorità al Tavolo va a familiari della vittima a cui vengono indirizzate le condoglianze, poi il Presidente Bernazzoli fornisce un primo elenco sulla situazione: 400 fabbricati allagati di cui la maggioranza abitazioni ma anche diverse unità produttive, 2 case protette con l’acqua che è entrata nei piani bassi, da 3 a 5 le strade comunali ancora interrotte mentre sulle provinciali si può transitare. Dei ponti danneggiati due in particolare preoccupano, quello di Talignano a lato dell’omonima osteria e più a valle quello vicino alla Corte di Giarola. “Complessivamente sono una novantina le persone che da ieri pomeriggio e nel corso della notte sono intervenute – ricorda Bernazzoli - ci sono state frane, sradicamenti, tante esondazioni”. Un apprezzamento alla “tempestività e massività con cui si è agito” è venuto dal prefetto Viana che ha ricordato l’impegno nella notte dei Vigili del fuoco e delle forze dell’ordine intervenuti per tamponare le emergenze e mettere in sicurezza le situazioni a rischio. Ormai il copione è lo stesso, esattamente come un anno fa a Fontanellato e Busseto. Tanta acqua, troppo in fretta che porta via accumulando tutto quello che incontra. In quelle zone grazie a un finanziamento della regione si procederà con un intervento strutturale per dotare il cavo Ramazzone di casse di espansione, ma oggi la situazione economica è a dir poco drammatica. “Il quadro sia nazionale che regionale dopo provvedimenti discutibili come il mille proroghe, ci rende molto difficile dare riscontro ai danni dei privati mentre sul versante delle strutture pubbliche siamo disponibili a esaminare le criticità che si sono venute a creare” dice Egidi che conferma l’impegno per le somme urgenze e la messa in sicurezza. Ma per la conta dei danni che si farà più precisa nei prossimi giorni, già di ipotizza ammonta decine di milioni di euro. Ozzano e Gaiano, segnala il sindaco Bianchi le frazioni più colpite nella zona di Collecchio dove ieri si è anche dovuta chiudere la tangenziale e molte le attività produttive coinvolte. C’è anche una famiglia di anziati che momentaneamente è stata portata alla casa protetta essendo la loro abitazione allagata. Un’altrra l’hanno segnalata al sindaco Mersusi di Sala Baganza il cui centro storico è stato stravolto dall’acqua che si è pure portata via un muro del giardino storico della rocca. A Fornovo, da dove ieri è partita la prima segnalazione per una frana su una strada, sono esondati tutti i rii, sottolinea il sindaco Grenti che condivide con la collega Merusi la zona più colpita: Cafragna e Talignano. Il sopralluogo si svolgerà lì, incontrando il “sopravvissuto” Cagna, gli abitanti delle case devastate dalla piena dello Scodogna, gli esercenti dell’osteria di Cafragna che si sono salvati in piedi su un tavolo del ristorante. Tanti sono al lavoro per cercare di rimediare quello che è possibile anche se l’acqua lungo questa strada che sembra essere esplosa in tanti punti, ha fatto un vero scempio di mobili, cose care, auto e campi. E il pensiero va alla notte, perché le pre4visioni indicano che arriverà altra pioggia. |
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RIFIUTI: ASSEGNATI DA LEGAMBIENTE I RICONOSCIMENTI AI COMUNI RICICLONI PREMI A ROVERBELLA, LECCO, TRAVAGLIATO E PADERNO FRANCIACORTA |
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Milano, 14 giugno 2011 - Estendere a tutte le province il piano di riduzione dei rifiuti con le sue 11 ´buone pratiche´, già sperimentato dalla provincia di Brescia, e mettere in rete i termovalorizzatori, ´perché alcuni registrano eccedenze nello smaltimento e altri no´. Daniele Belotti, assessore regionale al Territorio e Urbanistica, lo ha sottolineato ancora una volta ieri, nel corso della premiazione dei ´Comuni ricicloni´, organizzato da Legambiente con il patrocinio dell´assessorato regionale al Territorio e Urbanistica. Il prossimo Piano regionale dei rifiuti, che sarà approvato entro il mese di luglio, dovrà essere centrato su questi punti. ´Una progressiva e continua riduzione dei rifiuti - ha detto Belotti - insieme a una sana competitività tra i gestori, che consenta di ottenere le tariffe più basse possibile sono le vie da percorrere´. L´assessore ha poi sottolineato anche in questa occasione che occorre ´una politica di gestione dei rifiuti federalista: ogni Regione deve smaltirsi i rifiuti in casa propria. Meno distanze e più controlli favoriscono i comportamenti già virtuosi dei nostri cittadini, testimoniati da questi risultati, che oggi riconosciamo con il premio organizzato da Legambiente´. ´Se vogliamo trasformare i rifiuti da problema a risorsa - ha aggiunto Belotti - in Lombardia crediamo di essere capaci di fare le cose per bene. Basta però con i no a ogni tipo di impianto non appena si sa che arriva sul proprio territorio. Occorre la collaborazione di tutti e l´informazione corretta per fare sempre meglio´. In quest´ottica è evidentemente importante che si arrivi anche a un cambio di mentalità tale per cui anche i cittadini adottino comportamenti virtuosi. ´Siamo sulla buona strada - ha spiegato Belotti - e in questo ci stanno aiutando anche iniziative come quelle dei dispenser per detersivi installati nei centri commerciali o degli shoppers riutilizzabili. Ma con la collaborazione di ognuno si può fare ancora meglio, ad esempio ricorrendo sempre meno ai prodotti ´usa e getta´´. Il vincitore assoluto della sesta edizione di Comuni ricicloni Lombardia è Roverbella (Mn), Lecco ha raggiunto la vetta tra i capoluoghi di provincia, Paderno Franciacorta (Bs) tra i piccoli comuni e Travagliato (Bs) tra quelli sopra i 10.000 abitanti. Sono questi i comuni più ´ricicloni´ nella speciale classifica di Legambiente, presentata oggi in Regione dal presidente regionale lombardo Damiano Di Simine. Tra le top ten figurano Marmirolo (Mn), San Giorgio di Mantova (Mn), Coccaglio (Bs), Casaletto di Sopra (Cr), Comazzo (Lo), Adro (Bs) e Bozzolo (Mn). I migliori Comuni per provincia sono Gorle (Bg), Cadorago (Co) Lierna (Lc), Bubbiano (Mi), Bellusco (Mb), Bereguardo (Pv), Piuro (So) e Monvalle (Va); Bergamo e Monza sono, infine, i migliori capoluoghi ricicloni, dopo Lecco. |
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