|
|
|
MARTEDI
|
 |
 |
Notiziario Marketpress di
Martedì 13 Settembre 2011 |
 |
|
 |
UE AVVIA NEGOZIATI SUL GASDOTTO DEL CASPIO PER PORTARE IL GAS IN EUROPA |
|
|
 |
|
|
Bruxelles, 13 settembre 2011 - Ieri l´Unione europea ha adottato un mandato per negoziare un trattato legalmente vincolante tra l´Ue, l´Azerbaigian e il Turkmenistan a costruire un sistema Trans Caspian Pipeline. Questa è la prima volta che l´Unione europea ha proposto un trattato a sostegno di un progetto di infrastruttura. Il trattato si concluderà con l´Unione europea dopo la decisione da tutti i 27 Stati membri che la Commissione europea dovrebbe condurre i negoziati a nome di tutti. Questa decisione è un seguito diretto della visita del Presidente José Manuel Barroso e il Commissario per l´energia Günther Oettinger a Baku e Ashgabat nel gennaio 2011 ed i loro incontri con i presidenti Aliyev e Berdimuhamedov. Esso costituisce una pietra miliare nella realizzazione del Corridoio Sud, ed è la prima decisione operativa come parte di una strategia coordinata e uniti energia esterna, come proposto nella Commissione europea comunicazione sulla sicurezza dell´approvvigionamento energetico e cooperazione internazionale - "La politica energetica dell´Ue politica: relazioni con partner oltre i nostri confini " - adottata il 7 settembre. Commissario per l´energia Oettinger ha affermato che: "L´europa è ora di parlare con una sola voce il gasdotto trans-caspico è un grande progetto nel corridoio meridionale per portare nuove fonti di gas verso l´Europa abbiamo l´intenzione di raggiungere il prima possibile..." Il Trans-caspian Pipeline accordo costituirà la base per la costruzione di un gasdotto sottomarino di collegamento Turkmenistan all´Azerbaigian, ed a sua volta collegare questo gasdotto alle infrastrutture che porterà il gas dall´Asia Centrale verso l´Ue. Le discussioni con l´Azerbaigian e il Turkmenistan si concentrerà su tra l´altro, un trattato che definisce gli impegni giuridici tra l´Unione europea, il Turkmenistan e l´Azerbaigian, gli accordi bilaterali necessari per il Turkmenistan e l´Azerbaigian per ottenere la messa in servizio, la costruzione, e il funzionamento del trans-Caspio stesso oleodotto, e il quadro giuridico che si applicheranno a riempire la pipeline di gas dal Turkmenistan, tra cui un adeguato riconoscimento accordi commerciali. Azerbaigian e Turkmenistan hanno espresso la disponibilità di volumi di gas e chiaramente la volontà di vendere in Europa. L´unione europea è pronta a dare il sostegno politico e legale per le forniture di gas di prendere posto. Il Corridoio Sud si propone di fornire Europa con gas proveniente direttamente dal bacino del Caspio e del Medio Oriente. Essa intende aumentare la sicurezza dell´approvvigionamento per le famiglie e l´industria europea da fonti di gas e diversificare le rotte, riducendo al minimo la dipendenza da pochi fornitori e tagli di gas potenziale. Negli ultimi mesi, l´Ue ha avviato un dialogo regolare con l´Azerbaigian e il Turkmenistan, che figura tra i principali fornitori di gas potenziale di Nabucco, Itgi (Interconnessione Turchia-grecia-italia) e Tap (Trans-adriatic Pipeline). Nel gennaio 2011, il presidente Barroso ha firmato una dichiarazione congiunta con il presidente Aliyev che supporta l´allocazione rapida delle risorse di gas disponibili in Azerbaigian. Ulteriori informazioni http://ec.Europa.eu/energy/infrastructure/strategy/2020_en.htm |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
INCIDENTE NEL SITO NUCLEARE DI MARCOULE: NESSUNA ANOMALIA REGISTRATA IN VALLE D’AOSTA |
|
|
 |
|
|
Aosta, 13 settembre 2011 - La Presidenza della Regione informa che, in relazione all’incidente occorso, lunedì 12 settembre, a un forno del centro di trattamento delle scorie nucleari della centrale di Marcoule, nel dipartimento del Gard, a nord di Marsiglia, non sono state rilevate anomalie nei valori registrati dalle stazioni di rilevamento dei Vigili del Fuoco della Valle d’Aosta e dell’Arpa Valle d’Aosta. La situazione è comunque costantemente monitorata dall’Arpa e dai Vigili del Fuoco. L’arpa provvederà alla pubblicazione sul sito web: http://www.Arpa.vda.it dei dati di monitoraggio. Si sottolinea che l’Autorité de sureté nucléaire francese ha dichiarato che l’emergenza è terminata e che non vi è stata alcuna contaminazione radioattiva. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
INCIDENTE NUCELARE IN FRANCIA: NESSUN PERICOLO IN ALTO ADIGE |
|
|
 |
|
|
Bolzano, 13 settembre 2011 - In seguito all´incidente verificatosi presso un reattore nucelare dismesso in Francia meridionale la Protezione civile provinciale ha convocato il gruppo radioattività per valutare l´evolversi della situazione. Finora nessun pericolo per la provincia di Bolzano. Verso le ore 11.45 nell’impianto nucleare dismesso "Marcoule" in Francia meridionale si è verificata un’esplosione. Secondo una portavoce dell’impianto non si sarebbero verificate fuoriuscite radiottive. Per garantire un continuo scambio di informazioni tra le sedi competenti della Provincia la Protezione civile provinciale ha convocato il gruppo radioattività nella torre della Protezione civile in via Druso a Bolzano. Rappresentanti dell’Agenzia provinciale per l’ambiente, dell’Azienda sanitaria, del Servizio meteo provinciale, del Corpo permanente dei Vigili del fuoco e della Protezione civile osserveranno attentamente gli sviluppi in Francia meridionale per valutare insieme l’evolversi della situazione. In particolare l’Agenzia per l’ambiente appena dovessero rilevarsi cambiamenti nell’aria provvederà a pubblicare i relativi dati. Attualmente gli esperti possono tranquillizzare i cittadini sul fatto che non sussiste alcun pericolo per l’Alto Adige; qualora la situazione dovesse cambiare la popolazione sarà subito informata attraverso l´apposito sistema di informazione (Sip) con il quale si comunicano informazioni importanti in caso di un evento di Protezione civile avvalendosi delle radioemittenti locali. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
NUCLEARE, FRANCIA, CAPO PROTEZIONE CIVILE GABRIELLI A REGIONE LIGURIA: SITUAZIONE SOTTO CONTROLLO, AL LAVORO UNITÀ DI CRISI AL MOMENTO NESSUNA FUGA RADIOATTIVA DALL’IMPIANTO |
|
|
 |
|
|
Genova, 13 Settembre 2011 - Sotto controllo la situazione nel sito di scorie nucleari di Marcoule, in Francia, al momento non si registrano fughe radioattive e anche nella malaugurata circostanza che si possano verificare sarebbe molto ridotte, in quanto non fuoriuscite dal reattore della centrale. E’ quanto ha riferito in un colloquio telefonico di ieri, il capo della Protezione Civile Nazionale Franco Gabrielli all’assessore della Regione Liguria Renata Briano che sta seguendo l’evolversi della situazione in Francia ora per ora. “Attendiamo novità dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile dove è già al lavoro l’unità di crisi con Ispra-istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale e Vigili del Fuoco”. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
INCIDENTE NUCLEARE IN FRANCIA: MONITORAGGI IN TRENTINO NESSUNA RADIOATTIVITÀ ANOMALA RILEVATA DA VIGILI DEL FUOCO E APPA |
|
|
 |
|
|
Trento, 13 settembre 2011 - Valori della radioattività ambientale nella norma in Trentino dopo l´incidente di ieri nel sito nucleare francese di Marcoule. A rassicurare sull´assenza di livelli di radioattività anomali nell´aria sono le stazioni di rilevamento automatico della radioattività, in funzione h24, di cui dispongono il Servizio Antincendi della Provincia - una sulla copertura della caserma dei Vigili del fuoco a Trento, l´altra sulla cima della Paganella - e l´Appa a Mattarello. Come già avvenuto in occasione dell´incidente nucleare di Fukushima (Giappone), Servizio Antincendi e Appa hanno disposto in via precauzionale, fin dai primi minuti successivi alla notizia dell´incidente, monitoraggi e controlli in continuo dei livelli di radioattività: ogni 10 minuti presso la stazione di rilevamento Appa a Mattarello per quanto riguarda la presenza di radioattività nell´aria, a cadenza giornaliera (anzichè settimanale come avviene normalmente) presso i monitori della Paganella e della sede del Corpo permanente dei Vigili del fuoco di Trento per quanto riguarda la "catena Beta", che permette non solo di rilevare l´eventuale presenza di radioattività ma anche di indicare da quali isotopi è prodotta. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
NAPOLI, RETE DI MONITORAGGIO PER LA RADIOATTIVITÀ, ROMANO: "QUESTA MATTINA È COMINCIATA LA VISITA DEGLI ISPETTORI UE. SIAMO FIDUCIOSI" |
|
|
 |
|
|
Napoli, 13 settembre 2011 - "L´istituzione della rete regionale di sorveglianza della radioattività appena disposta dalla Giunta colma una gravissima lacuna: è la prima volta, da 15 anni a questa parte, ossia da quando è entrata in vigore la direttiva Euratom, in materia di radiazioni ionizzanti e di protezione sanitaria della popolazione e dei lavoratori contro i rischi da esse derivanti, che la Regione istituisce una rete per il controllo della radioattività ambientale sia sull´ambiente che sugli alimenti e le bevande destinate al consumo umano ed animale. Sono certo che la Commissione europea ne terrà conto". Così l´assessore all´Ambiente della Regione Campania Giovanni Romano, ha commentato la programmata visita degli ispettori della Ue che ieri mattina si sono recati a Salerno, presso il Centro regionale radioattività, per verificare lo stato di attuazione delle reti regionali di monitoraggio della radioattività nell´ambiente e negli alimenti. La visita, che ha aperto la missione in Italia, riguarderà anche altre regioni italiane. "In Campania tale attività - ha spiegato l´assessore Romano - fino ad oggi è stata svolta dall´Arpac, quale braccio operativo della Regione, ma la mancata istituzionalizzazione della rete di monitoraggio ha esposto l´Italia al rischio di una procedura di infrazione da parte della Ue. La delibera approvata dalla Giunta e la qualità del monitoraggio svolto dall´Agenzia per l´Ambiente vanno nella direzione chiesta dalla normativa comunitaria. Per questo ringrazio quanti stanno lavorando alacremente al raggiungimento dell´obiettivo, a partire dalle competenti strutture dell´Arpac e dell´Assessorato. L´esito della missione della Ue si conoscerà venerdì prossimo, quando si concluderà la visita degli ispettori in Italia, ma siamo fiduciosi", conclude Romano. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
LA SFIDA DELLA GREEN ECONOMY COINVOLGE L’INTERO TERRITORIO
|
|
|
 |
|
|
Trento, 13 settembre 2011 - I cambiamenti climatici e la crisi energetica impongono di rivedere paradigmi e strategie di intervento, così da offrire nuove risposte ad esigenze emergenti. L’obiettivo è raggiungibile solo se l’intero territorio sposa in modo condiviso scelte quali la green economy e favorisce la nascita di laboratori (Living Labs) aperti alla ricerca e all´innovazione. E’ questo il messaggio che arriva da “Risparmio energetico, da problema ad opportunità di sviluppo rurale”, convegno internazionale, organizzato da Trentino as a Lab e Informatica Trentina, nell’ambito del progetto Centralab. Il seminario ha esaminato il progetto pilota - coordinato da Taslab - il cui obiettivo è la significativa riduzione dei consumi di energia legati all’illuminazione pubblica attraverso l’adozione di sistemi pervasivi ed intelligenti nei sistemi di illuminazione dei Comuni che compongono il Bim Adige. “Il problema - come ha spiegato in apertura Marino Simoni, presidente del Consorzio dei Comuni trentini - non è solo illuminare di meno ma illuminare meglio e in questo senso il Trentino sta sviluppando sul suo territorio delle realtà molto avanzate”. Clara Fresca Fantoni, direttore generale di Informatica Trentina, e Marino Simoni, presidente del Consorzio dei Comuni trentini, concordano sulla necessità che l’intero territorio si muova per vincere la sfida della green economy. La manager di Informatica spiega l’impegno della società: “Noi dobbiamo garantire sviluppo, attraverso tre direttrici, ossia fornire servizi avanzati, sviluppare innovazione e coinvolgere le imprese trentine”. Accanto, Simoni sottolinea che la vera sfida per il futuro è la “green economy” ed uno sviluppo sostenibile: “La tecnologia ci può dare una mano a trovare soluzioni e risposte ai bisogni dei cittadini e alle emergenze, non ultima quella energetica”. Un´ indicazione può arrivare dai Living labs, strutture presenti sul territorio in grado di raccogliere diverse competenze e sensibilità per puntare a soluzioni davvero innovative in campo ambientale. Dal convegno dedicato al Risparmio energetico arriva l’assicurazione che il Trentino ha intrapreso la direzione giusta. Il professor Fausto Giunchiglia dell’Università degli Studi di Trento e presidente di Trento Rise, illustra il ruolo del Trentino in Europa: “Trento è diventata uno dei nodi della rete europa, grazie anche a Eit Ict Labs Italia, progetto a cui hanno già aderito realtà della Lombardia, Piemonte e Toscana”. Quanto ai Labs, Giunchiglia non ha dubbi: “Sono importanti perché generano dati, ovvero informazioni uniche che ci aiutano a comprendere la realtà e i relativi cambiamenti”. I Living Lab - come hanno ribadito gli interventi in aula - si stanno sempre più dimostrando un importante strumento per la definizione di politiche e di strumenti Ict che potenzialmente avranno una maggiore efficacia nell’affrontare la sfida del Cambiamento Climatico. In un panorama eterogeneo e complesso, caratterizzato da un’ampia varietà di problematiche, l’approccio dei Living Lab promuove l’innovazione sociale supportata dall’utilizzo delle tecnologie emergenti. Il progetto Centralab, che promuove la metafora dei Living Lab come strumento trasversale per lo sviluppo territoriale, è stato pensato come un insieme di progetti pilota, molti dei quali sono focalizzati sul tema del Cambiamento Climatico. Il convegno internazionale ha confermato che il cambiamento climatico è una delle maggiori sfide odierne, causato da una complessità di fattori e variabili che rendono estremamente difficile la definizione di politiche realmente efficaci nell’attenuare gli effetti di questo processo. “La multidimensionalità del problema, la diversità degli attori coinvolti, gli interessi e l’ampia gamma nonché la scala delle diverse manifestazioni del fenomeno - spiegano gli esperti - richiederanno un impegno delle comunità e dei loro rappresentanti sino ad ora sconosciuto. È altrettanto evidente inoltre, che l’efficacia delle azioni intraprese sarà tanto più elevata quanto più esse riguarderanno, contemporaneamente, l’implementazione di nuove soluzioni tecnologiche ed una trasformazione del comportamento sia a livello dei singoli individui che delle diverse organizzazioni a cui essi appartengono” |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
BOLZANO: L´EUREGIONE (ALTO ADIGE, TRENTINO E TIROLO) DELL´EDILIZIA SOSTENIBILE E DELLE TECNOLOGIE VERDI |
|
|
 |
|
|
Bolzano, 13 settembre 2011 - Verrà firmato un protocollo di intesa per progetti congiunti con Trentino e Tirolo nel campo dell´edilizia sostenibile, della produzione energetica da fonti rinnovabili e delle "green technologies": il relativo schema è stato approvato il 12 settembre dalla Giunta provinciale. Già nella dichiarazione congiunta dell´ottobre 2009 le tre Giunte dell´Euroregione (Alto Adige, Trentino e Tirolo) si erano impegnate a promuovere e sviluppare azioni comuni per rafforzare la collaborazione nel settore dell´edilizia sostenibile, delle energie rinnovabili e delle tecnologie verdi. Oggi la Giunta ha approvato lo schema del protocollo di intesa "che favorirà un piano di azione comune sui temi della sostenibilità ambientale, mettendo in rete le rispettive esperienze di successo", ha sottolineato il presidente Luis Durnwalder nella conferenza stampa dopo la seduta. La Provincia di Bolzano - anche in base al programma Climaaltoadige 2050 (Klimaland) - vuole aumentare in tal modo gli sforzi nel campo dell´utilizzo intelligente dell´energia e dell´efficienza energetica, in particolare nel campo dell´edilizia dove vanta il consolidato successo di Casaclima. Analogamente in Tirolo si registra la riuscita del progetti Passivhaus e Cluster di energie rinnvabili, che collega 64 imprese, mentre in Trentino la Fondazione Mach e il progetto "Distretto tecnologico energia e ambiente" sono impegnate nella promozione dei programmi di efficienza energetica e certificazione ambientale. "Con interventi congiunti, dalla banca dati alla ricerca fino a un possibile marchio ombrello che abbracci le varie iniziative, le tre Province sull´asse dell´Euroregione potranno dare ulteriore impulso a questo settore e sviluppare soluzioni innovative", ha anticipato Durnwalder, incaricato dalla Giunta di firmare il futuro protocollo. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
PIEVE EMANUELE (MI), AL VIA A QUARTIERE MODELLO |
|
|
 |
|
|
Pieve Emanuele/Mi) 13 settembre 2011 - Ci sono voluti oltre cento chili di gelatina, collegati fra loro con miccia detonante, per abbattere le due vecchie torri degradate dell´area ex-Enpam di via dei Tulipani a Pieve Emanuele. E´ il via all´opera di trasformazione di tutta questa area semiabbandonata in un quartiere all´avanguardia per 2000 abitanti. L´operazione si è svolta il 10 settembre in tutta sicurezza alla presenza dell´assessore regionale alla Casa Domenico Zambetti, del presidente di Aler Milano Loris Zaffra e del sindaco di Pieve Emanuele,rocco Pinto. L´ora X è scattata alle 14.38, al termine dell´intervento dell´assessore. "Con questa operazione - ha ricordato Zambetti - dimostriamo di passare dalle parole ai fatti. Oggi abbiamo dato il via libera alla riqualificazione di una parte del territorio di Pieve Emanuele, che da quartiere ghetto si trasformerà in area riconvertita, a disposizione dei cittadini pievesi. Un esempio concreto dell´importanza della politica dei fatti vicina alle esigenze di tutti i cittadini della nostra regione". L´assessore Zambetti ha ricordato come questa operazione sia solo l´inizio della riqualificazione del territorio pievese, il primo, decisivo passo di attuazione del progetto di riqualificazione del quartiere terziario di via dei Tulipani. Si tratta di una zona di circa 200.000 metri quadrati, composta da 12 immobili abbandonati da molti anni e contraddistinti da gravi problemi di degrado strutturale, mancanza di sicurezza urbana e frequenti occupazioni abusive. La Nuova Pieve - Le operazioni rientrano nell´Accordo di Programma sottoscritto da Regione Lombardia, Comune di Pieve e Aler Milano, con l´adesione di Infrastrutture Lombarde e Asset srl. Nel complesso saranno realizzati 706 alloggi; di questi, 375 saranno di edilizia residenziale pubblica, 185 di edilizia convenzionata e 146 di edilizia libera. Il progetto prevede la definizione di un quartiere multifunzionale che ospiterà quasi 2.000 abitanti. Saranno realizzate anche strutture commerciali, edifici direzionali, un complesso scolastico, un grande parco centrale connesso al Parco agricolo Sud Milano e un centro polifunzionale per servizi socio-ricreativi. L´intervento prevede inoltre la realizzazione di un nuovo sottopasso lungo la Provinciale 28, che permetterà un collegamento più rapido ed efficace con il centro del Comune di Pieve Emanuele e di una centrale di cogenerazione a ridotto impatto ambientale. Costi - Il costo della trasformazione dell´area è di circa 170 milioni di euro, di cui 36,5 milioni di euro sono messi a disposizione da Regione Lombardia per la realizzazione dell´Erp e 24 milioni da Aler Milano, per l´Erp e le opere di urbanizzazione essenziali per il quartiere. Tempi - Nella primavera del 2012 saranno demolite altre 3 torri, per arrivare poi all´avvio dei lavori di costruzione degli edifici di edilizia residenziale pubblica nella primavera 2013. I lavori dovranno terminare nel 2015 per quanto riguarda la parte Erp e il comparto commerciale. Nei successivi 30 mesi dovrà essere completato l´intero progetto. Il Rendering Del Progetto - Dal punto di vista progettuale l´impianto presenta come suo principio ordinatore un asse centrale costituito dalle due file di edifici a destinazione residenziale, che disegnano al loro interno un grande parco lineare. Ai lati sono situate, da una parte, le destinazioni terziarie, commerciali e il centro polifunzionale pubblico; dall´altra, l´insediamento residenziale convenzionato e libero, con l´aggiunta di una scuola e di un asilo. La demolizione delle prime torri permetterà l´avvio dei lavori per l´edilizia pubblica (Erp). Dal punto di vista architettonico, gli edifici sono sviluppati sul modello insediativo del quartiere unitario, ovvero di un insieme di edifici di differenti altezze raccolti intorno a una corte verde di circa 600 mq, completamente pedonale, connessa con il grande parco pubblico lineare. Il complesso residenziale tipo sarà realizzato su una pianta a "L", da un corpo basso lineare di 5 piani fuori terra e da un corpo a torre di 8 livelli: le due parti saranno collegate tra loro da una piccola struttura a ponte di 4 livelli, il cui vuoto al piano terra formerà un ingresso attraversabile liberamente. Appartamenti All´avanguardia - Gli appartamenti godranno di una notevole qualità abitativa in relazione all´esposizione e all´ubicazione ai vari piani e, dal punto di vista tipologico, sono stati studiati in modo da garantire grande flessibilità per eventuali trasformazioni nel tempo. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
EDILI, INCONTRO CON IL PRESIDENTE DEL MOLISE IORIO ED INTESA RAGGIUNTA
|
|
|
 |
|
|
Campobasso, 13 settembre 2011 - Positivo l´esito dell´incontro tra il Presidente della Regione Michele Iorio e gli esponenti degli imprenditori edili e i rappresentanti sindacali dei lavoratori impiegati nel settore. Il Presidente Iorio ha illustrato i provvedimenti assunti per lo sblocco immeditato di risorse da destinare ad opere che possono essere cantierate subito. Tra questi, i fondi recentemente destinati al Progetto "Scuola Sicura" e alla ricostruzione postsisma provenienti dal Fas e sbloccati dal Cipe nella riunione di agosto. Gli imprenditori edili e i rappresentati sindacali hanno preso atto positivamente di quanto fatto dal Governo regionale e hanno dimostrato apprezzamento per il mantenimento degli impegni a suo tempo assunti dallo stesso Presidente. Hanno, di conseguenza, deciso di annullare ogni forma di manifestazione programmata. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
TOSCANA: NESSUN ERRORE NEL CONTEGGIO DELLE IMPOSTE PER LA PERMUTA DELLA FORTEZZA DA BASSO |
|
|
 |
|
|
Firenze, 13 settembre 2011 – La Regione non si è dimenticata di pagare mezzo milione di euro di imposte sulla Fortezza da Basso di Firenze. Né ci sono stati errori nei conteggi o accertamenti da parte dell’Agenzia delle entrate, come invece riportato nei giorni scorsi da alcuni organi di stampa. Gli uffici regionali ricostruiscono il passaggio della permuta dell’immobile e chiariscono: la variazione di bilancio prevista con la seconda legge di variazione, tuttora in corso di elaborazione, riguarda le imposte che dovranno essere pagate, al momento del rogito, una volta concluso il riequilibrio delle quote di proprietà. La percentuale della Regione infatti crescerà. Ma questo avverrà dopo. Le imposte oggi sono state giustamente calcolate sulla percentuale originaria del 7,147% e tutti i 105.416 euro dovuti – tra imposte catastali, di registro e ipotecarie – sono stati tempestivamente versati. L’accordo del 2009 - La Fortezza da Basso di Firenze non è più dello Stato da novembre 2009. Un accordo firmato a Palazzo Vecchio con l’Agenzia del Demanio sancì allora il passaggio di proprietà, approdo di un lungo percorso iniziato nel 2000, attraverso una permuta a costo zero. A seguito di quell’intesa sette immobili hanno cambiato proprietà. La Regione ha ceduto allo Stato Villa “Il Poggiolo” (10,5 milioni), sede degli archivi della comunità europea. Il Comune di Firenze ha passato al Demanio il complesso della Cascine della facoltà di agraria (74 milioni). La Provincia ha ceduto il complesso di Castel Pulci (28,6 milioni), la caserma Tassi di via dei Pilastri (38,6 milioni) e l’ex ostello di villa Camerata (15 milioni). Lo Stato, oltre alla Fortezza da Basso, ha ceduto alla Provincia di Firenze l’ex Convento di Sant’orsola (20 milioni). Ma l’accordo tra i tre enti prevedeva anche che Regione, Provincia e Regione dovessero partecipare con quote analoghe. A seguito della permuta e dei valori degli immobili ceduti al Comune era stato assegnato il 50,43%, alla Provincia il 42,42% e alla Regione il 7,15%. La Regione si era pertanto impegnata a trovare negli anni 2011 e 2012 le somme necessarie al conguaglio: 20,5 milioni da versare alla Comune e 18 milioni alla Provincia. Contemporaneamente la Regione ha deciso di cedere e vendere a Comune e Provincia parte delle proprie quote di Firenze Fiera: un’entrata da 3 milioni e 291 mila euro, con i tre enti alla fine proprietari del 17 per cento della società. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
ESPORTAZIONI PIEMONTESI: NEI PRIMI 6 MESI DEL 2011 LE VENDITE ALL’ESTERO AUMENTANO DEL 14,7% RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DEL 2010 BUONE LE PERFORMANCE DI METALLI E TESSILE-ABBIGLIAMENTO, MENTRE TRA LE PROVINCE SPICCA ALESSANDRIA |
|
|
 |
|
|
Torino, 13 settembre 2011 - Nei primi 6 mesi del 2011, il valore delle esportazioni piemontesi ha raggiunto i 19,2 miliardi di euro, registrando un incremento del 14,7% rispetto allo stesso periodo del 2010, con una performance lievemente inferiore rispetto alla media nazionale (+15,8%). Valutando le singole variazioni trimestrali, si evidenzia come alla crescita del 16,2% del I trimestre sia seguito un aumento più contenuto (+13,3%) nel periodo aprile-giugno. A livello italiano, nel I semestre 2011 l’aumento delle esportazioni ha coinvolto tutte le ripartizioni territoriali, risultando più intenso per l’Italia insulare (+20,8%), mentre le regioni nord-occidentali (+15,5%) nord-orientali (+15,4%) e meridionali (+15,3%) si collocano in linea con la media nazionale, seguite da un’ Italia centrale il cui export (+14,7%) risulta lievemente inferiore al dato complessivo italiano. Tra le principali regioni esportatrici, l’Emilia-romagna continua a detenere il ritmo di crescita dell’export più sostenuto (+17,0%), seguita da Lombardia (+15,3% rispetto al I semestre 2010) e Veneto (+14,0%). Il Piemonte si consolida, quindi, in quarta posizione tra le regioni esportatrici, con una quota del 10,2% dell’export nazionale. “Nei primi 6 mesi del 2011, le imprese piemontesi hanno saputo sfruttare le importanti chances dei mercati internazionali, con una variazione positiva di quasi quindici punti percentuale rispetto ad un anno fa. Grazie a diciotto mesi di crescita sostenuta dell’export, il valore delle merci esportate dal Piemonte raggiunge il livello pre-crisi del I semestre 2008 - commenta Ferruccio Dardanello, presidente Unioncamere Piemonte -. In un contesto nazionale e internazionale così fragile, le nostre merci e le nostre aziende continuano ad essere messe a dura prova da più parti, ma la qualità e l’innovazione che le caratterizzano ci permettono, nonostante tutto, di continuare ad essere orgogliosamente protagonisti e sopratutto ancora credibili sui mercati esteri. L´ultimo baluardo - che mantiene alta l´autorevolezza delle nostre regioni in tutto il mondo - sembra essere rimasto quello delle nostre produzioni ´made in´, riconosciute come eccellenze indiscusse in tutto il mondo". La crescita delle esportazioni ha interessato tutti i principali comparti. Il settore dei mezzi di trasporto, che genera poco meno di un quarto dell’export complessivo, ha realizzato l’incremento più contenuto (+2,7%), frutto delle dinamiche contrapposte dei componenti autoveicolari (+11,1%) e degli autoveicoli (-10,9%). I macchinari e apparecchi, secondo comparto in ordine di importanza per l’export regionale, concretizzano un aumento delle vendite all’estero pari al 15,3%. Il settore dei metalli e prodotti in metallo continua a registrare la performance migliore (+25,8%), seguito dai prodotti tessili e dell’abbigliamento (+18,5%). Meno sostenuta, infine, la crescita dell’export di prodotti alimentari e bevande (+11,0%), settore che ha risentito meno della crisi internazionale. Per quanto riguarda i mercati di sbocco delle merci piemontesi, il bacino dell’Ue 27 ha attratto il 63,0% dell’export regionale, contro il 37,0% dei mercati extracomunitari. La crescita è risultata più intensa per le esportazioni dirette ai partner extra-Ue 27 (+18,6%), e meno sostenuta per quelle destinate ai Paesi Ue (+12,5%). Il dettaglio territoriale mostra come la provincia di Alessandria abbia messo a segno la performance migliore (+32,8%), seguita da Biella (+19,2%). Si collocano lievemente al di sopra della media regionale le variazioni dell’export registrate per le province di Novara (+14,9%) e Cuneo (+14,9%), mentre il Verbano Cusio Ossola (+12,5%), Vercelli (+12,5%), Torino (+10,7%) e Asti (+9,2%) concretizzano incrementi più contenuti. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
BOLZANO: EXPORT OPPORTUNITÀ DI CRESCITA |
|
|
 |
|
|
Bolzano, 13 settembre 2011 - L´ass.thomas Widmann commenta positivamente la comunicazione dell´Istituto provinciale di statistica Astat che riferisce di esportazioni dall´Alto Adige per un valore di 919,3 milioni di Euro nel secondo quartale 2011; un dato che attesta un incremento del 12,5 per cento rispetto al secondo quartale 2010. Come sottolinea l´assessore Widmann, questi dati significano che l´Alto Adige può stare al passo con i "motori" economici di mercati forti quali la Germania e l´Austria. Il settore delle esportazioni, come prosegue Widmann, costituisce un´opportunità di crescita soprattutto in tempi di contenimento della spesa. L´export convoglia potere d´acquisto dall´esterno e produce benessere all´interno andando a migliorare la situazioen economica generale grazie all´incremento della produttività aziendale. La politica dell´export si lega a fattori quali il miglioramento e l´internazionalizzazione della formazione e dell´aggiornamento professionale, nonché la creazione di condizioni favorevoli per la ricerca, il transfer tecnologico e l´innovazione. L´obiettivo congiunto, come fà presente l´assessore Widmann, è quello di assicurare benessere all´Alto Adige grazie alla produzione da parte delle aziende altoatesine di prodotti di qualità da esportare in grado di far fronte alla concorrenza nel mercato globale. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
MOBILE IMBOTTITO. VENDOLA SCRIVE A ROMANI."SUBITO INCONTRO PER DEFINIRE RISORSE" |
|
|
 |
|
|
Bari, 13 settembre 2011 - Di seguito il testo integrale della lettera che ieri pomeriggio il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha inviato al Ministro Paolo Romani in relazione all´Accordo di programma per il settore del Mobile Imbottito/area Murgiana e per la Definizione della partita finanziaria: Caro Ministro nell’incontro svoltosi presso il suo Ministero il 7 settembre u.S. È stata presentata alle parti sociali una bozza di Accordo di Programma per il settore del mobile imbottito dell’area della Murgia elaborata sulla base di un testo già condiviso con le parti sociali e frutto del lavoro congiunto degli uffici ministeriali e regionali. Alle parti sociali ed agli enti locali interessati è stato chiesto in tempi assai brevi di fornire eventuali osservazioni sul testo, che potrà successivamente considerarsi definitivo. Definiti gli strumenti che ciascuna parte metterà a disposizione per provare a dare risposte ai territori interessati ed ai lavoratori coinvolti, si pone ora la necessità di una condivisione politica con il Suo Ministero e con la Regione Basilicata, volta a definire l’entità delle risorse finanziarie a disposizione dell’intervento e le modalità di coordinamento tra lo Stato e le Regioni coinvolte. La situazione di crisi del settore, sempre più preoccupante, ci impone di non differire oltre tale momento. Le chiedo, pertanto, di provvedere, con ogni cortese urgenza, alla convocazione di un apposito incontro politico che definisca l’ammontare delle risorse finanziarie disponibili per l’Accordo. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
IMPRENDITRICE CINESE ARRESTATA IN TOSCANA |
|
|
 |
|
|
Firenze, 13 settembre 2011 – Un plauso alla Guardia di finanza e ai pubblici ministeri, che nel comune di Vinci hanno scoperto un collaudato sistema messo a punto da un’imprenditrice cinese di 36 anni per non pagare le tasse, fatto di imprese fantasma e prestanome. In questo modo aveva evaso, solo nel 2009, almeno 500 mila euro tra imposte dirette ed Iva. A congratularsi per il successo dell’operazione è l’assessore al bilancio e alle finanze della Regione Toscana, on. Riccardo Nencini. “Della lotta all’illegalità economica e all’evasione fiscale questa giunta ha fatto una priorità, fin da suo insediamento l’anno scorso – ricorda – Le regole vanno rispettate: da tutti”. “Ma chi evade le tasse, non versa i contributi o non rispetta le regole dei contratti di lavoro – aggiunge – ruba anche un pezzo di futuro alla società e ai giovani: per questo l’illegalità economica va combattuta e per questo abbiamo deciso di parlarne anche nelle scuole, a cominciare da chi ha quindici anni o poco più”. Dall’inizio dell’anno recuperati 72 milioni Intanto in Regione si aggiornano i conti sul recupero dell’evasione fiscale e dei tributi regionali comunque non pagati nei tempi dovuti: tributi che sono il bollo auto, l’addizionale Irpef, l’imposta sulle attività produttive, il tributo per il conferimento in discarica e qualche altra tassa di concessione. Solo ad agosto ci sono state entrate per 15 milioni di euro. Dall’inizio dell’anno ne sono stati incassati quasi 72: un trend in crescita, superiore a quello dell’anno scorso e con un gettito cresciuto addirittura del 14,40 per cento se non si considerano alcune entrate straordinarie, legate ad inchieste e conciliazioni, che si sono verificate tanto nel 2010 quanto nel 2011. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
ARCOTRONICS, IERI UN NUOVO INCONTRO IN REGIONE EMILIA ROMAGNA. APERTO UN NUOVO SPAZIO DI DIALOGO E DISPONIBILITÀ |
|
|
 |
|
|
Bologna, 13 settembre 2011 - Nuovo incontro ieri mattina in Regione sulla vertenza Kemet Arcotronics tra la proprietà, le istituzioni pubbliche e sindacati. Durante l’incontro l’assessore regionale alle Attività produttive, Gian Carlo Muzzarelli ha ribadito «la irricevibilità della proposta dell’azienda e la disponibilità, invece, per un confronto destinato ad avviare un rilancio completo e strutturato dell’impresa in Emilia-romagna. Un passo in avanti per l’assunzione di responsabilità per trovare una soluzione alla vertenza, con apertura al confronto per ricostruire un clima di fiducia ed operatività». La proprietà si è impegnata a ritirare entro una settimana il permesso di costruire il nuovo stabilimento nel Comune di Pontecchio Marconi, e si impegna a iniziare i lavori di costruzione entro un anno. Al contempo, si è deciso di avviare una fase di esplorazione tra proprietà e sindacati, per trovare le soluzioni più adeguate per il rilancio ed il nuovo piano industriale. Infine, tra un mese sarà convocato il nuovo incontro in Regione, e nel frattempo viene congelata ogni altra decisione. «Oggi si è quindi aperto - ha aggiunto l’assessore Muzzarelli -un nuovo spazio di dialogo e disponibilità, che ci auguriamo arrivi a buon fine. Ci troveremo tra un mese per verificare il rispetto degli impegni e fare in modo che la nuova strategia consenta il consolidamento di un’azienda importante per il territorio emiliano romagnolo». Le scelte strategiche e gli accordi verranno concordati al tavolo regionale, per assicurare condivisione e partecipazione di tutti i soggetti. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE TRENTINE |
|
|
 |
|
|
Trento, 13 settembre 2011 - Il Servizio Statistica della Provincia autonoma di Trento presenta il rapporto sull’internazionalizzazione delle imprese trentine curato dal prof. Sergio Mariotti del Politecnico di Milano e dal prof. Marco Mutinelli dell’Università degli Studi di Brescia. Lo studio costituisce l’approfondimento e l’aggiornamento di due lavori già pubblicati nei Quaderni della Programmazione della Provincia. La ricerca descrive l’evoluzione, il grado di competitività e l’innovazione del sistema economico provinciale, e analizza le relazioni tra l’internazionalizzazione stessa e la vocazione innovativa delle imprese trentine. Lo studio approfondisce innanzitutto il tema della dimensione multinazionale delle imprese trentine. In particolare, attraverso l’analisi degli investimenti diretti verso l’estero, si evidenzia come negli ultimi anni si sia leggermente arrestata la presenza all’estero delle imprese locali. Il fatto riveste una certa importanza in quanto le imprese multinazionali assumono un ruolo fondamentale in riferimento alla competitività internazionale della provincia. Basti pensare che i due terzi circa delle esportazioni trentine sono riconducibili alle imprese multinazionali. Di fatto, a fine 2008, la multinazionalizzazione attiva, vale a dire il numero delle imprese trentine partecipate all’estero, consta di 71 unità. In termini relativi, l’incidenza dei dipendenti di queste imprese rispetto ai dipendenti delle imprese trentine non controllate da investitori esteri è pari al 14,1%, a fronte di una media nazionale del 18,1%. Probabilmente il profilo dimensionale delle imprese locali, incentrato su una prevalente popolazione di piccole e medie imprese e da un numero limitato di grandi e medio-grandi aziende, gioca un ruolo rilevante nello spiegare il differenziale rispetto al dato nazionale. La piccola dimensione comporta infatti un’oggettiva difficoltà alla crescita internazionale, sia per limiti nella dotazione di risorse finanziarie e manageriali, sia per una strutturale minore visione strategica delle opportunità che l’investimento all’estero può fornire alla crescita delle imprese. Anche la presenza di partecipazioni di imprese estere nell’attività produttiva locale presenta negli ultimi anni una situazione abbastanza stagnante. A fine 2008 il numero delle imprese a partecipazione estera era pari a 52 unità, parimenti a quanto rilevato a fine 2001. Il venire meno delle partecipazioni estere nell’attività produttiva degli stabilimenti localizzati in provincia solleva alcuni motivi di preoccupazione, sia per i riflessi occupazionali che tali disinvestimenti hanno comportato, sia per il ruolo che la presenza delle imprese estere nella realtà produttiva locale ha avuto in passato e continua ad avere nel garantire una maggior propensione ad un’apertura internazionale dell’industria locale. Importanti cambiamenti caratterizzano anche la dinamica delle esportazioni trentine. Le vendite oltre frontiera, che dall’inizio degli anni Novanta avevano rilevato un tasso di crescita superiore alla media nazionale, hanno risentito oltremodo della crisi internazionale. A partire dal 2006 si assiste infatti ad una frenata dell’export provinciale, iniziata dapprima con le negative performance realizzate dalle imprese trentine del comparto tessile e della lavorazione del cuoio e calzature, e proseguita poi con la caduta delle esportazioni del settore alimentare e bevande. Il cedimento dell’export dei settori tradizionali del made in Italy è di fatto la diretta conseguenza del ridimensionamento di queste attività produttive a livello locale che sono coinvolte già da molto tempo da un profondo processo di ristrutturazione. In generale, rispetto alla media nazionale, l’export trentino appare fortemente specializzato, soprattutto nei prodotti cartari e nell’alimentare-bevande, nella meccanica e nei prodotti in gomma e plastica. Significativi cambiamenti caratterizzano anche le direttrici dell’export trentino. A fronte del brusco calo delle esportazioni verso il Nord America, risultano in forte crescita le esportazioni dirette verso i paesi non Ue dell’Europa centro-orientale e ancor più quelle verso i Bric (Brasile, Russia, India e Cina). Tra i paesi dell’Ue, la Germania continua ad essere il principale mercato di sbocco delle merci trentine. In un tale contesto di internazionalizzazione, il ruolo del settore pubblico può e deve essere molteplice. Da un lato occorre stimolare l’attrazione di investimenti dall’estero individuando settori e tipologie produttive a carattere multinazionale che possano contribuire ad innalzare la competitività internazionale della provincia. Dall’altro, è necessario stimolare la propensione ad investire nella ricerca e nel prodotto, occorre favorire l’adozione di tecnologie avanzate e l’informatizzazione dei processi aziendali. Fondamentale risulta inoltre ampliare l’offerta locale di servizi alle imprese in modo da supportare i processi di sostegno all’attività di internazionalizzazione. Proprio in questa direzione si muove la nuova legge che riforma la politica degli incentivi alle imprese. I nuovi strumenti agevolativi perseguono infatti l’obiettivo di accrescere la competitività delle imprese trentine, favorendo la creazione di reti e rafforzando la capacità della piattaforma produttiva locale di proiettarsi verso l’esterno. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
L’ANALISI TRIMESTRALE ANIMA DEL II TRIMESTRE 2011: SOSTANZIALE STABILITÀ LE PMI DELLA MECCANICA MANTENGONO ANCORA LA FIDUCIA GRAZIE ALL’EXPORT |
|
|
 |
|
|
Milano, 13 settembre 2011 - La recessione, che già da tempo sta attanagliando le economie e la crisi dei debiti sovrani dell’eurozona, si ripercuote anche sulle aziende della meccanica, che contano ancora su un export in recupero nel 2011, seppure in sordina rispetto all’export tedesco. L’indagine del secondo trimestre 2011, svolta dall’Ufficio Studi di Anima su un panel di circa 400 aziende, indica una sostanziale stabilità. Il fatturato risulta per il 42% del campione invariato rispetto al periodo precedente, il 40% lo considera migliorato e solo il 18% lo ritiene peggiorato. “Un dato confortante è che le cancellazioni di ordini non sono state elevate, che le richieste di stand by sono altrettanto limitate e rappresentano un’indicazione importante dell’attesa normalizzazione della situazione che il sistema paese Italia sta vivendo nelle ultime settimane. – dichiara Sandro Bonomi, Presidente Anima - In questo difficile scenario la meccanica appare ancora in tenuta grazie all’export, che continua a premiare qualità, know-how e produzioni della manifattura italiana. A preoccupare è ancora il mercato interno dove gli ordini stentano ad arrivare. Un grande volano per investimenti e occupazione - commenta dal Festival dell’acqua di Genova il Presidente Bonomi – è il sistema idrico italiano che, secondo le anticipazioni del Blue Book 2011, necessita di 66,2 miliardi di euro di investimenti per adeguarsi agli standard europei ed evitare sanzioni comunitarie, ma i fondi disponibili sono pari solo al 10% del totale. Sbloccare questo mercato significa dare un impulso all’economia, un miglior servizio ai cittadini e lavoro per tante famiglie italiane”. Gli investimenti sono stabili per il 77% del campione, in calo per il 5% mentre il restante 18% ritiene che siano in aumento. I livelli occupazionali costituiscono l´aspetto più preoccupante di tutto lo scenario: aumenta la percentuale degli intervistati che indica la stabilità a scapito di un aumento e stabilità in questo senso fa pensare a stagnazione. Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente le percentuali sono invariate, con una leggera accentuazione del trend negativo: il 41% delle aziende indica un miglioramento, il 32% la stabilità, il 27% un peggioramento. Le commesse subiscono una leggera contrazione, ma il carnet di ordini espresso in numero di mesi con lavoro assicurato si attesta a 2,40. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
ARTIGIANATO ARTISTICO, LA TOSCANA A PARIGI PER L’AMPLIAMENTO DELLA CARTA INTERNAZIONALE |
|
|
 |
|
|
Firenze, 13 settembre 2011 – La Carta internazionale dell’artigianato artistico si allarga ancora. Oggi al Parc des Expositions, nell’ambito del salone Maison & Objet di Parigi, l‘assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini ha partecipato alla firma da parte della Regione Alsazia del documento sottoscritto nel 2010 da diverse regioni europee, fra le quali la Toscana, per sancire il comune impegno nella promozione e valorizzazione dell’artigianato artistico. Alla cerimonia hanno preso parte Anne-basté Menzer, presidente della Federazione Regionale dei mestieri d’arte di Alsazia, che ha sottoscritto la Carta, Serge Nicole presidente Ateliers d’art del France e i rappresentanti di Cna e Confartigianato. “In questo momento di grande difficoltà – ha detto l’assessore Simoncini – dobbiamo valorizzare i settori di punta della nostra economia per reggere la competizione internazionale. L’artigianato artistico è senza dubbio uno di questi. Perchè rappresenta la storia, la tradizione, l’incrocio tra arte e lavoro che ci hanno fatto conquistare mercati e dato prestigio nel mondo. Per questo la Carta internazionale è importante. Perché permette di individuare nell’investimento in qualità, innovazione, formazione e promozione i campi sui quali concentrare l’intervento per sostenere l”artigianato artistico. E ci permette di farlo insieme come regioni di vari paesi ed associazioni d’impresa”. La rete dei soggetti promotori della Carta, era costituita attualmente da Cna, Confartigianato imprese, Ateliers d’art de France, Kyoto traditional arts and crafts sponsorship foundation, cui si è recentemente aggiunta Oficio y arte, la più importante associazione spagnola di artigiani del settore artistico. La firma della carta internazionale si colloca nel quadro delle azioni previste in due importanti convenzioni italo-francesi, siglate nell’aprile 2008 durante la Mostra internazionale dell’artigianato di Firenze che hanno costituito il primo nucleo di una rete internazionale specializzata nel settore dell’artigianato artistico. La convenzione fra Aaf, Cna e Confartigianato sarà rinnovata a Parigi alla presenza dell’assessore Simoncini con l’obiettivo di dare una migliore visibilità alle problematiche e alle potenzialità del settore, da sempre fiore all’occhiello delle produzioni italiane e ambasciatore privilegiato del Made in Italy di altissimo livello qualitativo. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
FVG: RUOLO IMPORTANTE ARTIGIANATO ARTISTICO |
|
|
 |
|
|
Udine, 13 settembre 2011 - Il ruolo delle aziende artigianali per il mondo economico e per la comunità del Friuli Venezia Giulia è stato ribadito a Udine dall´assessore regionale alle Attività Produttive, Federica Seganti, in occasione dell´inaugurazione della Rassegna di arte orafa ed artigianato artistico, ´Per l´amor del cielo scopriteci´, allestita a Palazzo Kechler nell´ambito degli eventi di Friuli Doc. La cerimonia costituisce di fatto il primo appuntamento della Xvii edizione della kermesse udinese, che si aprirà giovedì prossimo (16 settembre), e ha dato modo all´assessore Seganti di evidenziare che la Regione annette particolare importanza all´arte dei mestieri. "La rappresentano - ha detto la Seganti riferendosi a tale ambito del mondo produttivo, che si colloca a metà strada tra l´artigianato di produzione peculiare e l´arte - aziende di piccole dimensioni, le quali si delocalizzano sul territorio a formare una rete di protezione sociale ed economica". "L´artigianato artistico - ha aggiunto - è un ambito particolarmente significativo del tessuto economico-produttivo del Friuli Venezia Giulia, in quanto bene si raccorda con il territorio, con le sue peculiarità, con le tipicità e le tradizioni". "Le eccellenze artistiche - ha concluso la Seganti - rappresentano infatti un valore aggiunto e, come nel caso della presenza a Friuli Doc, offrono la possibilità a chi viene a visitare la manifestazione udinese e la nostra realtà, anche da fuori regione, di portarsi a casa un ricordo pregiato, a testimonianza delle capacità della nostra terra". La mostra di Palazzo Kechler rimarrà aperta fino a domenica 18 settembre, ed è stata allestita a cura di Confartigianato Udine. Fino a domenica, lo spazio della mostra sarà teatro di appuntamenti d´arte, di cultura, di occasioni di dibattito e di riflessione. Vi saranno trattati tra l´altro i temi del ´futuro artigiano´, dell´orientamento al lavoro artigiano, delle nuove tecnologie, del design internazionale. Questa sera, dopo la cerimonia, Stefano Michelli ha presentato il volume ´Futuro artigiano-l´innovazione nelle mani degli Italiani´. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|