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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Dicembre 2011
UE, TABELLA DI MARCIA PER L´ENERGIA 2050 – POSSIAMO SVILUPPARE UN SETTORE ENERGETICO SICURO, COMPETITIVO E A BASSE EMISSIONI DI CARBONIO  
 
Bruxelles, 19 dicembre 2011 – Per raggiungere l´obiettivo di ridurre dell´80% le emissioni entro il 2050 la produzione energetica in Europa dovrà essere praticamente a zero emissioni di carbonio. Come ottenere questo risultato senza mettere a repentaglio le forniture energetiche e la competitività del settore è la domanda alla quale risponde la tabella di marcia per l´energia 2050, presentata oggi dalla Commissione. Partendo dall´analisi di svariati scenari, questo documento illustra le conseguenze di un sistema energetico a zero emissioni di carbonio e il quadro strategico necessario per realizzarlo. Con questo strumento gli Stati membri dovrebbero essere in grado di fare le scelte appropriate per quanto riguarda il settore dell´energia e creare presupposti economici stabili per favorire gli investimenti privati, soprattutto fino al 2030. Günther Oettinger, commissario responsabile per la politica energetica ha dichiarato: "Solo con un nuovo modello energetico potremo rendere il nostro sistema sicuro, competitivo e sostenibile sul lungo termine. Ora disponiamo finalmente di un quadro normativo europeo per attuare le misure strategiche necessarie che indirizzino gli investimenti nella giusta direzione". L´analisi si basa su scenari esemplificativi concepiti combinando in vari modi i principali elementi che concorrono alla riduzione delle emissioni (efficienza energetica, energie rinnovabili, energia nucleare e tecniche di cattura e immagazzinamento di Co2). Per quanto sia probabile che nessuno di questi scenari si concretizzerà, tutti mostrano chiaramente quali devono essere le opzioni che non ci faranno rimpiangere di non aver agito nei prossimi anni. La tabella di marcia per l´energia 2050 individua una serie di elementi che hanno un impatto positivo quali che siano le circostanze e indica i principali risultati da raggiungere, tra cui: la decarbonizzazione del sistema energetico è fattibile sia sul piano tecnico che su quello economico. Tutti gli scenari relativi alla decarbonizzazione consentono di raggiungere l´obiettivo di ridurre le emissioni e sul lungo periodo possono essere meno onerosi rispetto alle strategie attuali. L´efficienza energetica e le fonti rinnovabili sono elementi cruciali. A prescindere dai mix energetici cui si ricorrerà, occorre aumentare l´efficienza energetica e la quota prodotta da fonti rinnovabili per raggiungere l´obiettivo relativo alle emissioni di Co2 entro il 2050. Gli scenari evidenziano anche un incremento dell´importanza dell´elettricità rispetto ad oggi. Il metano, il petrolio, il carbone e il nucleare sono presenti in tutti gli scenari in proporzioni variabili, il che consente agli Stati membri di mantenere una certa flessibilità nei loro mix energetici, a condizione tuttavia che si completino velocemente i progetti di interconnessione del mercato interno. Investire prima per pagare meno. Le decisioni in merito agli investimenti nelle infrastrutture necessarie fino al 2030 devono essere prese adesso, poiché occorre sostituire quelle costruite 20-30 anni fa. Un´azione immediata può evitare di dover effettuare cambiamenti più costosi tra due decenni. L´evoluzione del sistema energetico dell´Ue implica comunque un ammodernamento delle infrastrutture per renderle molto più flessibili; basti pensare alle interconnessioni transfrontaliere, alle reti elettriche "intelligenti" e alle moderne tecnologie a basse emissioni di carbonio per produrre, trasportare e immagazzinare l´energia. Contenere l´aumento dei prezzi. Gli investimenti attivati adesso prepareranno il terreno per ottenere prodotti al miglior prezzo in futuro. I prezzi dell´energia elettrica sono destinati ad aumentare fino al 2030, ma diminuiranno successivamente grazie all´abbattimento dei costi delle forniture, a politiche di risparmio e al progresso tecnologico. I costi saranno più che riscattati dagli ingenti investimenti che confluiranno nell´economia europea, dall´occupazione locale che ne scaturirà e dalla diminuzione della dipendenza dalle importazioni di energia. Tutti gli scenari della tabella di marcia raggiungono l´obiettivo della decarbonizzazione senza grosse differenze sul piano dei costi complessivi o della sicurezza degli approvvigionamenti. Occorrono economie di scala. A differenza dei singoli programmi nazionali, un approccio a livello europeo consentirà di ridurre i costi e garantire le forniture. Tutto ciò implica anche il completamento di un mercato energetico comune entro il 2014. Contesto La tabella di marcia si prefigge di raggiungere gli obiettivi relativi alla riduzione delle emissioni di carbonio entro il 2050, rafforzando al contempo la competitività dell´Europa e la sicurezza degli approvvigionamenti. Gli Stati membri stanno già approntando i piani energetici nazionali per il futuro, ma è necessario che collaborino e coordinino i loro sforzi nell´ambito di un quadro energetico più ampio. Alla tabella di marcia seguiranno nei prossimi anni una serie di iniziative politiche relative a settori energetici specifici, a cominciare da proposte sul mercato interno, sulle energie rinnovabili e sulla sicurezza nucleare già previste per il 2012. La Commissione europea ha pubblicato nel marzo 2011 una tabella di marcia generale sulla decarbonizzazione che riguarda l´intera economia, nella quale sono stati analizzati tutti i settori: generazione di energia, trasporto, utenti residenziali, industria e agricoltura. La Commissione ha preparato anche tabelle di marcia settoriali, di cui questa per l´energia 2050 è l´ultima della serie e contempla l´intero settore energetico. Ulteriori informazioni Il testo completo della tabella di marcia per l´energia 2050: http://ec.Europa.eu/energy/energy2020/roadmap/index_en.htm    
   
   
AGENDA DIGITALE: LA COMMISSIONE EUROPEA AVVIA UNA CONSULTAZIONE SULLA GRANDISSIMA DIFFUSIONE DELLE LUCI LED IN EUROPA  
 
Bruxelles, 19 dicembre 2011 – La Commissione europea ha adottato il 15 dicembre un Libro verde e ha lanciato una consultazione pubblica sul futuro dell´illuminazione Led, una delle tecnologie più versatili e più efficienti dal punto di vista energetico, considerato che consente risparmi energetici ed economici fino al 70% rispetto ad altre soluzioni. Una più rapida diffusione del Led assicurerà il successo del settore europeo dell´illuminazione e contribuirà a ridurre il relativo consumo energetico del 20% entro il 2020. Sul mercato l´illuminazione Led incontra tuttavia diverse difficoltà: prezzi più elevati perché si tratta di una tecnologia più sofisticata rispetto alle alternative, scarsa familiarità tra i potenziali utenti e mancanza di standard comuni. Per questo motivo sarà aperta fino al 29 febbraio 2012 una consultazione per raccogliere le impressioni dei cittadini sulle idee della Commissione. La vicepresidente della Commissione europea Neelie Kroes ha dichiarato: "L´importanza di diffondere le luci Led è più che evidente: permettono di risparmiare denaro e di migliorare lo stato di salute del pianeta. I cittadini europei sono invitati a farci pervenire le loro idee su come accelerarne la diffusione e ottenere i risultati maggiori in termini di posti di lavoro e risparmi che l´Europa potrà conseguire grazie ad una maggiore diffusione di questa tecnologia." Alcune tra le domande centrali della consultazione sono: Quali azioni contribuirebbero a superare gli ostacoli esistenti e ad accelerare la diffusione del Led in Europa? In che modo possiamo assicurare prodotti Led sicuri e di qualità sul mercato europeo, che siano all´altezza delle aspettative dei consumatori? In che modo possiamo rafforzare la cooperazione del settore dell´illuminazione con architetti, lighting designer, installatori di impianti elettrici e addetti delle costruzioni e dell´edilizia? Cosa può fare l´Ue per sostenere lo spirito imprenditoriale e la competitività nel settore dell´illuminazione? La promozione dell´illuminazione Led a risparmio energetico è un obiettivo prioritario dell´Agenda digitale europea (cfr. Ip/10/581, Memo/10/199 e Memo/10/200). Contesto Con il graduale ritiro dalla vendita delle lampadine tradizionali nell´Ue (che dovrebbe essere completo a settembre 2012), nei prossimi anni circa 8 miliardi di lampadine a incandescenza nelle case, negli uffici e nelle strade d´Europa dovranno essere sostituite con forme di illuminazione più efficienti dal punto di vista energetico. Tra queste figurano le tecnologie Led e Oled (Led organico), note anche come Solid State Lighting (Ssl). Le soluzioni Ssl offrono sia illuminazione di alta qualità che rendimento visivo, oltre a soluzioni estetiche sempre più raffinate. Queste tecnologie possono guidare l´innovazione nel settore dell´illuminazione e delle costruzioni e offrono enormi opportunità per le nostre imprese (molte delle quali sono Pmi) contribuendo alla creazione di posti di lavoro e alla crescita dell´Europa.  
   
   
GIBELLI: SOSTENIBILITÀ UNITA A IMPRESA 42ESIMA TAPPA ´ASSESSORATO ITINERANTE´ DEDICATA ALL´ENERGIA  
 
Milano, 19 dicembre 2011 - "Regione Lombardia è sempre stata molto severa nelle sue leggi sull´impatto ambientale per quanto riguarda le emissioni degli impianti energetici, ma rappresenta comunque il 41 per cento dell´economia del Paese e non può che guardare allo sviluppo sostenibile". Lo ha detto il 15 dicembre Andrea Gibelli, vice presidente e assessore all´Industria e Artigianato di Regione Lombardia, che ha partecipato al convegno organizzato da Ge Energey e da E.on. Un incontro inserito nell´ambito di ´Assessorato Itinerante´, che ha già raggiunto, proprio oggi, la sua 42a tappa. Una giornata dedicata esclusivamente all´energia, in un momento in cui il tema è fondamentale a livello planetario. Gibelli si è confrontato con realtà assolutamente di rilievo a livello internazionale, che operano con grandi risorse e che danno lavoro a centinaia di migliaia di lavoratori, non solo nel nostro Paese, ma anche in altre parti del mondo. Ma ancora più interessante è il fatto che E.on lavora proprio in Lombardia, gestendo le centrali di Tavazzano a Lodi e a Ostiglia e Mantova dove, con una tecnologia moderna, si sono ridotte le emissioni, rientrando non solo nei parametri della stessa Lombardia, ma anche di altre zone del mondo assolutamente avanzate come la California negli Stati Uniti. Nel corso della tavola rotonda il vice presidente di Regione Lombardia ha ricordato come "la sfida di Regione Lombardia ha stimolato provvedimenti per salvaguardare l´ambiente, perché ha la necessità di andare incontro a una forte sostenibilità e di garantire un´alta qualità della vita". "Anche se - ha detto ancora Gibelli, riferendosi al tema del nucleare - il Paese deve prendere coscienza del problema energetico, non può continuare a rimandarlo, e assumere le conseguenti decisioni. Le tecnologie disponibili sono talmente evolute che, ad esempio in Giappone, hanno retto ad un sisma che ha spostato l´asse terrestre". E´ ovvio che ogni qualvolta si sia in procinto di costruire un impianto ci sono sempre proteste della popolazione per garantire il minor impatto ambientale dell´impianto stesso. E Gibelli ha spiegato quello che la Regione ha fatto anche su questo tema. "La nostra istituzione - ha detto - ha deciso di dare vita a commissioni di trasparenza territoriale (progetto Aster), per dimostrare che ogni investimento sull´energia è solamente un´opportunità". Non solo, vengono creati accordi territoriali di sviluppo per dare alla multinazionale o rete di impresa tempi certi per la messa in avvio dell´impianto. "Regione Lombardia - ha detto - accompagna l´impresa per rispettare i tempi dell´investimento". Gibelli ha poi ricordato gli strumenti tradizionali che Regione ha comunque messo a disposizione delle imprese. "L´obiettivo è quello di arrivare al 2015 e mostrare al mondo una Lombardia che vince la sua sfida in tema di sostenibilità dentro un modello fatto di piccole e medie imprese che lavorano con le grandi multinazionali".  
   
   
REGIONE UMBRIA ED ENEL INSIEME PER UN´ENERGIA PIÙ EFFICIENTE E SOSTENIBILE; FIRMATO PROTOCOLLO A PERUGIA  
 
Perugia, 19 dicembre 2011 - Promuovere un uso efficiente dell´energia e della produzione di energia da fonti rinnovabili e operare in modo coordinato per ridurre le emissioni in atmosfera di Co2, anche attraverso interventi che sfruttino le potenzialità territoriali in materia di energia idroelettrica, eolica, fotovoltaica e da biomasse di origine vegetale certificata: sono queste la finalità del protocollo d´intesa tra Regione Umbria ed Enel spa sottoscritto il 15 dicembre, a Palazzo Donini, dall´assessore regionale all´ambiente Silvano Rometti e dal responsabile Relazioni esterne territoriali e associazioni imprenditoriali Enel, Massimo Bruno. Nel rispetto delle rispettive competenze - si evidenzia nel documento - Regione Umbria ed Enel collaboreranno allo sviluppo della cooperazione nel campo delle "smart grids", della mobilità elettrica, della produzione di energia da fonti rinnovabili, quali le risorse idriche, eoliche, da energia solare e da biomasse di origine vegetale certificata. Promuoveranno inoltre misure per favorire lo studio e il miglioramento dei processi tecnologici per l´utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili e per ridurre le emissioni di anidride carbonica, anche attraverso lo sviluppo di energie rinnovabili con il diretto coinvolgimento delle amministrazioni locali, prioritariamente nelle realtà contigue a siti di insediamento di centrali termoelettriche. Si evidenzia inoltre un comune impegno nel sostenere la realizzazione di impianti di cogenerazione e a promuovere misure finalizzate a sostenere il collegamento alla rete elettrica, nel minor tempo possibile, degli impianti alimentati da Fer; la promozione di misure per migliorare l´efficienza energetica sul territorio umbro, anche attraverso l´utilizzo delle migliori tecnologie disponibili per l´illuminazione pubblica, o con progetti specifici per la riduzione dei consumi energetici all´interno degli edifici pubblici. Regione Umbria e Enel collaboreranno anche per sviluppare l´innovazione e la ricerca scientifica applicata agli usi ottimali dell´energia, con particolare riguardo alle soluzioni che consentono di ottenere risparmio energetico e benefici ambientali oltre che nell´ambito di nuove tecnologie e servizi di potenziamento della rete elettrica e tecnologie evolute smart grids. E´ inoltre previsto il supporto alla crescita del Polo dell´Innovazione della Regione Umbria, attraverso lo sviluppo di attività sui temi dell´innovazione, la realizzazione di attività di comunicazione e informazione delle attività svolte in attuazione del presente Protocollo, la realizzazione di uno studio di fattibilità della mobilità elettrica di trasporto delle merci (City logistic) della città di Perugia che veda la partecipazione e la collaborazione dello stesso Comune. Le modalità di attuazione delle forme di collaborazione nonché i rispettivi ruoli e compiti dei soggetti partecipanti, saranno disciplinate attraverso la stipulazione di appositi accordi di programma. A questo proposito le parti hanno convenuto sulla necessità di formalizzare i primi Accordi di Programma entro sei mesi dalla stipula della presente intesa. Per l´attuazione del Protocollo, Regione Umbria ed Enel Spa costituiranno un Comitato di Coordinamento formato da sei esperti, tre di nomina regionale e tre di nomina Enel, che provvederà alla definizione degli accordi di programma, con riferimento, in particolare, alle potenzialità di utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nel territorio della Regione Umbria e agli interventi di contenimento delle emissioni in atmosfera. "La Regione Umbria, ha affermato l´assessore Rometti, in coerenza con i propri strumenti di pianificazione intende collaborare in sinergia con tutti i soggetti che a diverso titolo perseguono, in materia di fabbisogno energetico e di riduzione dell´impatto ambientale, gli stessi obiettivi, con modalità trasparenti e non discriminatorie. La Regione Umbria, con la Strategia regionale per la produzione di energia da fonti rinnovabili 2011-2013, in attesa della ripartizione regionale dell´obiettivo nazionale (Burden sharing), ha fissato un primo obiettivo di incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili pari a 205 Gwh da conseguire entro il 2013". "L´accordo raggiunto oggi con la Regione Umbria - ha detto Massimo Bruno, Responsabile Enel Relazioni Esterne Territoriali e Associazioni imprenditoriali - testimonia l´impegno di Enel nel promuovere la crescita delle fonti rinnovabili, la riduzione delle emissioni di Co2 e un uso più efficiente e strategico dell´energia elettrica nel rispetto dell´ambiente utilizzando le nostre migliori tecnologie. Siamo lieti di continuare la nostra collaborazione con la Regione Umbria una delle regioni più virtuose su questo fronte". "Attraverso lo Strumento di Attuazione Regionale del Por Fesr 2007-2013 - ha detto l´assessore allo sviluppo economico Vincenzo Riommi a margine delle firma - la Regione Ummbria intende promuovere attività di animazione, ricerca e sviluppo di impianti di produzione di energia alimentati da fonti rinnovabili, di uso razionale dell´energia così da conseguire il risparmio energetico e l´incremento dell´efficienza energetica dei sistemi esistenti. Per tutto ciò, ha concluso, abbiamo condiviso con Enel la necessità di promuovere la concertazione con altri soggetti del territorio regionale, a partire da Enti Locali, Enti Pubblici e Università".  
   
   
MANIFESTO DELLE BIOENERGIE  
 
 Milano, 19 dicembre 2011 – Di seguito le Osservazioni e proposte dalle imprese del settore biomasse solide liquide e gassose di emendamento alle bozze dei decreti di attuazione del decreto legislativo 3 Marzo 2011, n. 28 decreto elettrico e decreto legislativo 31 Marzo 2011, n. 55 decreto sostenibilità bioliquidi. Proposte Per Il Settore - Proposte per uno sviluppo del settore armonico, virtuoso nell’impiego dei regimi di sostegno e sostenibile per il settore. (testo allegato al Manifesto Bioenergie) In attuazione decreto legislativo 55/2011 - Sostenibilita’ Bioliquidi - Per il settore bioliquidi in particolare, il ritardo che vede non ancora emanate le norme di accertamento della sostenibilità impedisce di fatto l’applicazione delle misure di certificazione per l’anno 2012: si consenta allora agli enti di certificazione e agli operatori di mercato (produttori di oli, trasformatori, trader e utilizzatori) per tutto l’anno 2012 una fase transitoria, eventualmente di test del sistema, introducendo l’obbligatorietà della misura a decorrere dall’anno 2013. Si consenta la prova di sostenibilità dei bioliquidi a posteriori, consentendo cioè ai produttori di energia di ricevere i certificati verdi secondo la consolidata prassi di attribuzione a fine mese da parte del Gse, rimandando la verifica della sostenibilità all’anno successivo, senza verifiche intermedie tri-/semestrali. Le richieste sono intese in particolare a: Garantire la prova di sostenibilità dei bioliquidi a posteriori, consentendo cioè di ricevere i certificati verdi secondo la consolidata prassi di attribuzione a fine mese da parte del Gse, rimandando la verifica della sostenibilità all’anno successivo, senza verifiche intermedie tri- /semestrali; Garantire l’anno 2012 come anno di fase test non vincolante del sistema di accreditamento e di verifica, da parte dei produttori di energia, del funzionamento delle procedure anche per acquisti di olio effettuati dall’estero – che rappresentano il 95% circa del volume impiegato dal settore della bioenergia. Sia promossa, nelle more della Direttiva 2009/28/Ce, da parte del Governo Italiano un sistema intergovernativo di accertamento della sostenibilità delle biomasse con i principali Paesi con cui l’Italia intrattiene rapporti commerciali, con la finalità di ridurre la burocrazia a carico degli operatori di settore. In attuazione decreto legislativo 28/2011 Strutture Di Sostegno Alla Produzione - Gli impianti alimentati da biomasse (solide, liquide e gassose) si devono confrontare con una struttura di costi completamente differente da quella degli altri impianti rinnovabili: si tenga opportunamente conto della voce di costo dei combustibili – sia per gli impianti nuovi che per quelli esistenti - mediando opportunamente il periodo di durata di incentivazione con il valore specifico dell’incentivo, anche variabile in funzione delle oscillazioni dei prezzi: non serve un incentivazione di 20 anni se il valore dell’incentivo non consente l’operatività degli impianti. Le nostre aziende sono disponibili a discutere un eventuale accorciamento del periodo di incentivazione, da mediare con la necessità di avere un aggancio delle incentivazioni stesse all’evoluzione del costo dei combustibili, nonché all’inflazione. All’art. 18 della proposta di Decreto si aggiunga il comma 5. “Per gli impianti alimentati a biomassa, biogas, bioliquidi sostenibili, il parametro T = k x (180 – Re) x 0,78 sia moltiplicato per un parametro c, con c variabile tra 1 e 1,20 per tenere conto di condizioni di non sostenibilità economica della tariffa T nel caso di oscillazione del prezzo delle materie prime. Il Produttore, entro 30 giorni dall’inizio di ogni anno, comunica al Gse l’attribuzione di un valore del parametro c compreso tra i valori limite su esposti. Il Gse, nell’attribuire detto valore per l’anno richiesto, calcola e comunica al Produttore la corrispondente diminuzione del periodo di incentivazione residuo per effetto della richiesta di aumento dell’incentivo, sulla base delle ore medie standard di producibilità annua della tecnologia considerata.” Motivazione: la promozione tramite tariffa e/o incentivo delle tecnologie non può ignorare le principali componenti di costo che caratterizzano ciascuna tecnologia, ivi comprese le componenti esogene. In mancanza di detta misura il rischio è quello di avere impianti abilitati a ricevere un’incentivazione ma di fatto impossibilitati a usufruirne. Il rilascio dei Certificati Verdi a preventivo ha consentito di strutturare il capitale circolante necessario per l’acquisto della materia prima: il cambiamento di queste modalità di accesso agli incentivi può avere effetti pesantissimi per la sostenibilità economica delle nostre aziende, ancor di più nel periodo che stiamo attraversando, in cui il sistema creditizio è di fatto impossibilitato a prestare capitale. Si tenga opportunamente conto delle esigenze di acquisto della materia prima, consentendo l’accesso ai Certificati Verdi / Tariffa con tempistiche opportune. Si verifichino le tariffe che, seppur in un’ottica di rigore, non possono prescindere da una sostenibilità economica dell’iniziativa. L’integrazione di una premialità per il recupero termico sia applicata in maniera progressiva, a partire da una soglia minima, al fine di promuovere qualunque forma di recupero termico, anche marginale: in questo modo è possibile attuare una politica virtuosa di impiego degli incentivi. Aste Le procedure d’asta, secondo la formulazione oggi vigente, saranno accessibili a poche realtà imprenditoriali, fortemente capitalizzate, che non rispecchiano la struttura produttiva del nostro Paese. Si consenta l’accesso alle aste alle piccole-medie imprese che hanno consentito lo sviluppo attuale del settore biomasse, anche in associazioni di imprese. La soglia di accesso alle aste attualmente prevista (differente per le biomasse solide dalle altre biomasse) è in aperto contrasto con la possibilità, prevista dalle Legge n.9/2009, di creare unità produzione-consumo in rete (i cosiddetti Seu o sistemi efficienti di utenza) quali primo esempio di smart-grid. I Seu sono consentiti per impianti da fonti rinnovabili o cogenerativi fino a 20 Mw di potenza elettrica installata. Si pensi ad una soglia d’asta almeno a partire da 25 Mw, e comunque si favorisca – anche intervenendo sui cluster di potenza – un’incentivazione progressiva. Disposizioni Tecniche - L’applicazione forfetaria degli autoconsumi di centrale può ingenerere confusione e rischia di entrare in conflitto con le norme di fiscalità dell’energia: si preveda comunque la prevalenza della misura fiscale, diversamente la misura proposta appare come un tentativo di tagliare la misura incentivante, oltre all’obbligo (per chi non ne sia dotato) di equipaggiarsi con misuratori fiscali degli organi ausiliari di centrale in un congruo periodo di tempo. Anche sui rifacimenti di impianto, la premialità sia calcolata tenendo opportunamente conto dei costi variabili (indipendenti dall’età dell’impianto) e dell’incidenza degli investimenti per la ristrutturazione di impianto sul complesso del valore dell’investimento. Si considerino tutte le tecnologie esistenti sugli interventi di rifacimento, integrale ricostruzione e potenziamento, senza discriminazione verso alcune tecnologie non considerate. Al Ministro dello Sviluppo Economico e Infrastrutture e Trasporti, On. Corrado Passera. Al Ministro dell’Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare, On. Corrado Clini. Al Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, On. Mario Catania. Osservazioni E Proposte Dalle Imprese Del Settore Biomasse Solide Liquide E Gassose Di Emendamento Alle Bozze Dei Decreti Di Attuazione Del Decreto Legislativo 3 Marzo 2011, N. 28 Decreto Elettrico E Decreto Legislativo 31 Marzo 2011, N. 55 Decreto Sostenibilita’ Bioliquidi. Il settore delle imprese operanti a diverso titolo nella produzione di beni e servizi nonché nella produzione di energia elettrica e termica da biomasse solide, liquide e gassose rivolge ai Ministeri coinvolti, di concerto, nella redazione dei decreti attuativi del D. Lgs 3 marzo 2011, n. 28 un forte richiamo per sottolineare e rimarcare l’importanza strategica che il comparto ricopre nella produzione industriale, così come nella fornitura di servizi, competenze e know how , nonché per il grado di coinvolgimento occupazionale che il settore comporta. Le nostre imprese sono coinvolte con notevole competenza, con know how italiano e con numeroso personale diretto e indiretto, nei diversi anelli della catena tecnologica, dalla fase di progettazione e costruzione dei macchinari e degli impianti, alla fase di esercizio degli stessi, così pure come dalle attività di raccolta e lavorazione dei prodotti biomasse (coltivazione, raccolta, trattamenti quali taglio, spremitura, etc.), alla importante fase della logistica (movimentazione, stoccaggio sia portuale che di entroterra) fino agli importanti aspetti della manutenzione (manutenzione impianti, sistemi di abbattimento delle emissioni, componenti, etc.) che da soli hanno favorito la nascita di imprese altamente specializzate o, in altri casi, di riconversione di aziende in crisi (si pensi alla motoristica navale ad esempio o alla logistica portuale che hanno trovato importanti casi di riqualificazione nella manutenzione di motori diesel alimentati ad oli vegetali). Il settore che si è sviluppato per impulso governativo dal recepimento della Direttiva Ce 2001/77, è stato capace di dar vita in pochi anni, con quella intraprendenza che anche all’estero ci riconoscono, ad un’importante area nel settore della generazione di energia, nella quale è riuscito a creare competenze, a fornire alle imprese manifatturiere alternative di approvvigionamento di energia e calore e, parzialmente, a stimolare il comparto agricolo per la promozione di una filiera che, se fino ad ora ha stentato a decollare, è stato forse a causa della complessità delle procedure introdotte, che di fatto ne hanno limitato lo sviluppo anziché promuoverne la diffusione. Alla luce degli interventi che, mediante i decreti sull’incentivazione dell’energia elettrica e termica da fonti rinnovabili e sull’introduzione di criteri di sostenibilità dei bioliquidi, Vi apprestate a introdurre, le aziende firmatarie Chiedono ai Ministeri coinvolti un’attenta riflessione sulle misure specifiche in fase di introduzione affinché non venga, di fatto, reso inoperativo un settore che negli ultimi anni è cresciuto in maniera equilibrata, apportando impatti positivi sia sulla gestione della rete (per effetto della programmabilità dei suoi impianti) sia ad un virtuoso apporto anche alla produzione di calore. Da parte nostra, come i tempi richiedono a ciascun italiano, l’impegno a sottoporvi le seguenti proposte, animate da uno spirito di equità, efficienza e attenzione all’uso delle risorse.  
   
   
PARCO GALLIPOLI – PICCOLE DOLOMITI:PRESENTAZIONE PROGETTO ENERPARK LA VALORIZZAZIONE ENERGETICA DELLA BIOMASSA ATTRAVERSO LA FORESTAZIONE PRODUTTIVA: UNA TECNOLOGIA MADE IN BASILICATA  
 
Potenza, 19 dicembre 2011 - Il progetto Enerpark, realizzato dal Parco Gallipoli Cognato con l’Enea e il Ditec dell’Università degli Studi della Basilicata, è stato presentato il 16 dicembre a Castelmezzano, nella sala conferenze “Becco della Civetta” nel corso di una giornata di studi promossa dal Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità della Regione Basilicata, in collaborazione con il Parco Regionale Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane e la Fondazione Eni Enrico Mattei. Il progetto approvato preliminarmente dalla Giunta regionale il 29 dicembre 2010, su proposta dell’assessore Agatino Mancusi, per un importo di 570 mila euro, prevede la realizzazione di un impianto gassificatore a biomasse, ottenute dalla manutenzione ordinaria dei boschi, in grado di produrre ad impatto zero biocombustibile gassoso (syngas) destinato, in una logica di mobilità sostenibile, all’autotrazione dei mezzi del Parco, tra cui l’auto ibrida elettrica/gas; al soddisfacimento del fabbisogno di energia elettrica e al riscaldamento della sede del Parco regionale e delle strutture operative dello stesso. L’iniziativa è realizzata ai sensi del Po Fesr 2007 – 2013, linee di intervento Iv 2 2 A e Iv 2 2 B che si prefiggono di sviluppare, nei siti Natura 2000 e nelle aree protette dotate di strumenti di pianificazione e gestione, attività imprenditoriali ecocompatibili inserite nelle filiere e nei sistemi turistici, e di promuovere azioni di marketing territoriale, costituzione di marchi d’area e di certificazione ambientale delle imprese ricadenti nelle aree protette. Gli scopi generali del progetto, condivisi e promossi dalla Regione Basilicata, in esecuzione della linea strategica di sviluppo ecosostenibile, sono stati illustrati dalla relazione del dirigente generale del Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibiltà, Donato Viggiano: l’obiettivo – ha spiegato – è affrontare il problema della produzione di energia da biomasse proveniente da superfici forestali mediante la gestione forestale sostenibile e certificata, attraverso la gassificazione di materie prime contenenti carbonio, da cui si ottiene un gas di gasogeno che può essere stoccato in apposite bombole a pressione di 40-50 bar per alimentare i veicoli a motore. Inoltre una quota parte del gas di gasogeno sarà utilizzata per la produzione di energia elettrica necessaria per il funzionamento degli ausiliari d’impianto e in particolare per ciò che concerne la compressione del synegas. Sul progetto Enerpark hanno relazionato Marco Delorenzo, direttore del Parco Gallipoli – Piccole Dolomiti; Giacobbe Braccio, dell’Enea; Severino Romano, dell’Università degli Studi della Basilicata. La giornata di studi a Castelmezzano è stata arricchita anche dall’approfondimento di una tematica collegata al progetto, “la Green Economy e la forestazione produttiva”, che ha registrato gli interventi di Giovanni Pede, del Centro Ricerche Fiat, su “Mobilità sostenibile mediante impiego di biocombustibili e sistemi di motorizzazione innovativa”; Sergio Carrà, del Politecnico di Milano, su “Ruolo ed evoluzione delle green technology”; Marco Corgnati, della Regione Piemonte, su “Scenari di forestazione produttiva e la trasformazione energetica del legno”; Paolo Pigliacelli, di Federparchi, su “La forestazione produttiva nelle aree protette”.  
   
   
BOLZANO: LAIMER E LE CONCESSIONI IDROELETTRICHE: "ACCUSE FALSE E SEMPLICISTICHE"  
 
Bolzano, 19 dicembre 2011 - Sfogliando i giornali del 15 dicembre, parrebbe di capire che la Procura della Repubblica di Bolzano abbia trovato la "prova" di un´interferenza illecita per l´assegnazione della concessione idroelettrica di S. Antonio. L´assessore Michl Laimer replica sostenendo che "questa prova non può esistere perchè non c´è stato nessun accordo e nessuna interferenza. Le accuse nei miei confronti sono false e semplicistiche: il promemoria sulla centrale di S. Antonio l´ho scritto io sulla base di un´attenta valutazione della documentazione". "So di poter sembrare ripetitivo - prosegue l´assessore all´energia - ma devo nuovamente replicare con i fatti alle ipotesi della Procura della Repubblica, delle quali peraltro vengo a conoscenza solo tramite gli organi di stampa. Lo ribadisco: non ho nessun ghost-writer, non c´è nessuno che abbia scritto per mio conto il promemoria sulla centrale di S. Antonio che ho portato all´attenzione della Giunta provinciale. Nel caso specifico dell´assegnazione di quella concessione, dopo aver studiato in maniera approfondita le carte e i documenti a disposizione, la scelta mi è sembrata talmente scontata da voler informare anche i miei colleghi di Giunta attraverso una nota scritta". Il promemoria a cui fa riferimento Laimer, è quello trattato dall´esecutivo nel corso della riunione del 30 dicembre 2009. Si tratta di un documento nel quale vengono elencati una serie di motivi che fanno preferire, per l´assegnazione della derivazione idroelettrica di S. Antonio, il progetto presentato dalla Sel rispetto a quello della Eisackwerk, valutato invece come il migliore dall´Ufficio provinciale competente. "Ma chi si prendesse la briga di spulciare tutta la documentazione - spiega l´assessore Michl Laimer - non potrebbe che arrivare alla mia stessa conclusione, compresa la Magistratura". Laimer sottolinea di non sapere nello specifico quale documento sia stato ritrovato sui server della Sel, ma in ogni caso non potrebbe che trattarsi di una "rappresentazione oggettiva dei termini della questione che io stesso avevo richiesto all´azienda dopo aver già ascoltato anche i rappresentanti della Eisackwerk. Dal documento di Sel si può risalire al mio promemoria solo per il fatto che su alcuni punti siamo giunti alle stesse conclusione, ma ribadisco che si trattava di conclusioni a cui sarebbe potuto giungere chiunque avesse analizzato gli atti". Per quanto riguarda le indagini della Magistratura, l´assessore provinciale sottolinea di essere stato inizialmente "soddisfatto dell´interessamento, in quanto credevo che si sarebbe potuto finalmente fare chiarezza sulla vicenda". Le conclusioni provvisorie dell´inchiesta che sono state rivelate dai media, però, hanno fatto cambiare idea a Laimer. "Sono state lanciate accuse nei confronti di persone senza dar loro la possibilità di replicare, e per questo mi auguro di avere al più presto la possibilità di essere ascoltato dalla Procura della Repubblica. In questo modo - conclude l´assessore Michl Laimer - avrei finalmente la possibilità di spiegare come sono realmente andate le cose, nella speranza che il tutto venga poi divulgato anche dai mezzi di informazione".  
   
   
GIUNTA ROMA CAPITALE: VIA LIBERA A VALORIZZAZIONE IMMOBILI GRUPPO ROMA  
 
 Roma, 19 dicembre 2011 - Valorizzare l’intero patrimonio immobiliare di Roma Capitale e delle società del Gruppo Roma attraverso una fase di studio preliminare e un’analisi tecnica che consenta di attivare tutte le iniziative utili a mettere a frutto le enormi potenzialità del patrimonio dell’Amministrazione capitolina. È questo l’obiettivo della delibera approvata dalla Giunta di Roma Capitale, su proposta congiunta degli assessori al Bilancio e allo Sviluppo economico, Carmine Lamanda, al Patrimonio, Alfredo Antoniozzi e all’Urbanistica, Marco Corsini. Il provvedimento autorizza, infatti, l’Amministrazione a sottoscrivere un protocollo d’intesa con l’Agenzia del Demanio, l’Agenzia del Territorio e l’Associazione Nazionale dei Comuni italiani, che ha avviato un programma di indirizzo e sostegno per l’attivazione di piani di sviluppo e miglioramento della gestione del patrimonio immobiliare dei Comuni italiani. Si tratta di un’iniziativa pilota che il più esteso Comune italiano svolgerà con le autorità statali sul fronte della valorizzazione del patrimonio immobiliare che costituisce anche uno degli assi portanti della strategia economica del Paese. Attraverso la sottoscrizione dell’accordo sarà istituita un’apposita Unità tecnica che avrà il compito di realizzare progetti pilota sull’intero portafoglio immobiliare di Roma Capitale. L’analisi avverrà a largo raggio e coinvolgerà diversi ambiti operativi tra cui quelli inerenti un utilizzo più razionale del patrimonio immobiliare strumentale; il miglioramento delle performance energetiche degli edifici; la dismissione degli immobili ritenuti non strategici o non necessari per il raggiungimento dei fini istituzionali; le valutazioni estimative sugli immobili e la progettazione di Fondi Immobiliari per il collocamento sul mercato. Oltre all’Unità Tecnica il protocollo d’intesa prevede la costituzione, presso l’Amministrazione capitolina, di una Cabina di Regia che sarà formata dal Direttore Generale, dal Direttore esecutivo nonché dagli Assessori all’Urbanistica e al Patrimonio che farà da riferimento a livello strategico e di pianificazione degli interventi di valorizzazione che si deciderà di adottare sulla base delle indicazioni emerse dalla fase di studio.  
   
   
UN CENSIMENTO DELL’ARCHITETTURA TOSCANA DEL SECONDO NOVECENTO  
 
Firenze, 19 dicembre 2011 – La ricerca condotta in Toscana nell’ambito del “Censimento nazionale delle architetture del secondo Novecento” – un progetto promosso, sostenuto e realizzato a partire dal 2002 dal Ministero per i beni e le attività Culturali (Mibac), dalla Regione Toscana e dalla Fondazione Giovanni Michelucci onlus – ha selezionato 292 edifici e complessi architettonici, presentati nella guida in una forma agile e facilmente consultabile, attraverso schede sintetiche, e messo in luce il risalto offerto alle diverse eccellenze, l’emersione di opere importanti meno conosciute e la comprensione dello sviluppo della cultura architettonica toscana attraverso uno sguardo d’insieme. La pubblicazione è stata presentata oggi nell’ambito di un incontro dedicato all’architettura del secondo Novecento tenutosi presso la sede Rai di Firenze, proprio una delle opere architettoniche presente tra quelle selezionate nella guida . Il giudizio dell’assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti è che “la ricerca ha consentito in qualche modo di riscoprire opere dimenticate o semisconosciute, raggiungendo l’obiettivo di conoscere per tutelare essendo la conoscenza alla base di ogni politica seria di tutela e valorizzazione”. “Le architetture significative del secondo Novecento – ha sottolinea Antonia Recchia, direttore generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee delMibac- meritano attenzione e protezione. E quello della ricognizione e della selezione è un passaggio obbligato. Uno dei naturali ed auspicabili esiti è senz’altro la costruzione, oggi finalmente nei nostri programmi, di una banca dati dedicata a queste architetture, integrata con gli altri sistemi informativi del Ministero e delle Regioni”. Mentre per Maddalena Ragni, direttore per i beni culturali e paesaggistici della Toscana “grazie all’evoluzione delle disposizioni normative in materia di tutela dei beni culturali si è sviluppata una sempre maggiore consapevolezza della necessità di salvaguardare, attraverso opportuni strumenti di tutela, le opere dell’architettura contemporanea di particolare valore artistico”. Infine Francesco Carnevale, presidente della Fondazione Michelucci, ha ricordato che “la ricerca ha cercato di proseguire quel percorso di partecipazione al dibattito architettonico, tracciato da Michelucci sin dalla ricostruzione post-bellica, con l’attenzione critica necessaria dei temi più importanti che l’architettura si trova ad affrontare in rapporto ai cambiamenti della società e della città”.  
   
   
EDILIZIA E COSTRUZIONI, INCONTRO IN REGIONE EMILIA ROMAGNA DELLA CONSULTA REGIONALE. VARATO UN ACCORDO DI COLLABORAZIONE PER INCENTIVARE L´INTRODUZIONE DEL SISTEMA ELETTRONICO DI RILEVAMENTO DELLE PRESENZE DEI LAVORATORI NEI CANTIERI. PASSI IN AVANTI PER IL DOCUMENTO UNICO DI REGOLARITÀ CONTRIBUTIVA (DURC) IN FORMATO DIGITALE.  
 
Bologna, 19 dicembre 2011 – Lo stato di avanzamento per il documento unico di regolarità contributiva (Durc) in formato digitale, il kit certificazione di qualità per le opere pubbliche ma soprattutto l’utilizzo del sistema Repac (controllo accessi ai cantieri) che consente alle imprese edili di accedere agli sconti contributivi. Sono questi i temi affrontati il 16 dicembre in Regione dalla Consulta regionale dell’edilizia a cui partecipano le associazioni datoriale, i sindacati e gli ordini e collegi professionali del comparto delle costruzioni. «Sul fronte della legalità e della sicurezza, la Regione conferma l’impegno verso quelle imprese che rendono trasparente le attività svolte nei cantieri edili, applicando l’innovazione e la tecnologia che garantisce ulteriori livelli di sicurezza» ha sottolineato l’assessore alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli. Inoltre, ha aggiunto l’Assessore regionale «forniremo un supporto alle stazioni appaltanti per qualificare le loro attività di verifica e validazione dei progetti per le opere pubbliche attraverso il kit di certificazione del sistema di gestione della qualità». La Regione, la Consulta e Inail, hanno varato un accordo di collaborazione per incentivare l’introduzione del sistema elettronico di rilevamento delle presenze autorizzate dei lavoratori di tutta la filiera edilizia. Inoltre, le imprese potranno, ogni anno, far domanda a Inail per gli sconti assicurativi previsti dall’utilizzo di Repac: la Regione renderà disponibili su una apposita piattaforma informatica i dati raccolti a Ausl, Inail, Inps, Prefetture, stazioni appaltanti, Polizia Municipale, eccetera. Il progetto di dematerializzazione del Durc (il documento unico di regolarità contributiva in formato digitale) consentirà di mettere a disposizione degli enti locali e delle pubbliche amministrazioni una convenzione gratuita per l’archiviazione dei documenti digitali e quindi chiudere il cerchio per eliminare la versione in carta di importanti documenti come quelli che attestano la regolarità contributiva e e la congruità del lavoro. Nel 2012, grazie alla collaborazione con Inail, saranno de materializzati anche i Durc relativi ai servizi e alle forniture permettendo di eliminare 360 mila Durc annui con evidenti risparmi di tempo e costi.  
   
   
BILANCIO, LIGURIA: APPROVATO IN COMMISSIONE EMENDAMENTO PER LA VALORIZZAZIONE DEGLI IMMOBILI. PARTE DELL’INCREMENTO DEL VALORE AL COMUNE INTERESSATO  
 
Genova, 19 Dicembre 2011 - “Esprimo soddisfazione perché la maggioranza unanimemente ha votato in legge finanziaria la possibilità di coinvolgere i Comuni nel processo di valorizzazione dei beni regionali a compensazione del disavanzo sanitario”. Lo ha detto l’assessore regionale al bilancio, Pippo Rossetti il 15 dicembre al termine della riunione della commissione consiliare che ha approvato, attraverso un emendamento alla finanziaria 2012, la norma recante la procedura per l’alienazione e la valorizzazione degli immobili non strumentali di proprietà della regione per il mutamento di destinazione d’uso. “In questa norma – ha spiegato Rossetti – è stato introdotto il sistema per la valorizzazione degli immobili che ci consentirà di evitare l’incremento dell’Irpef, tassa che è già stata aumentata dallo Stato per sostenere la sanità. Un aspetto determinante è la previsione di destinazione della percentuale del 10% dell’incremento del valore da ricavarsi dall’alienazione degli immobili da devolvere al Comune interessato”. “Spiace – ha concluso Rossetti – che la minoranza non abbia partecipato al voto e mi auguro comunque che possa sostenere l’operazione in consiglio regionale”.  
   
   
INCIDENTI DOMESTICI, LA REGIONE TOSCANAPREPARA UN VADEMECUM PER COSTRUIRE CASE PIÙ SICURE  
 
Firenze, 19 dicembre 2011 - Regole nuove per costruire case più sicure. In Regione ci stanno lavorando gli uffici di tre diverse direzioni ed altrettanti assessori – alla salute, all’urbanistica e alle politiche sociali -, assieme alla Asl 10 di Firenze e la facoltà di architettura dell’Università cittadina. Quattro anni fa del resto sono stati più di duecentomila gli incidenti in casa in Toscana: tanti, troppi e molti probabilmente evitabili solo con un po’ di buon senso e qualche precauzione. Incidenti dove si muore a volte: 177 decessi, sempre nel 2007 e sempre in Toscana. E dove i più a rischio sono le casalinghe e gli anziani: otto su dieci delle persone che hanno perso la vita avevano più di settanta anni. Questi incidenti hanno un costo sociale e per le strutture sanitarie, oltre che personale e familiare. L’idea della Regione è così quella di elaborare una serie di indirizzi da proporre poi ai Comuni affinché le adottino ed integrino nei regolamenti edilizi, oltre che stilare un vademecum di buoni pratiche di costruzione per l’edilizia pubblica popolare: raccomandazioni in alcuni casi, magari da incentivare, norme cogenti in altri. Suggerimenti talvolta che possono sembrare banali e scontati, ma di cui tante volte ci si dimentica. Qualche esempio? Materiali od accorgimenti antisdrucciolo per le scale magari, spiegano negli uffici; parapetti nelle aree condominiali più alti contro cadute accidentali, sbarre delle ringhiere delle scle più strette per evitare che un bambino piccolo possa infilarsi dentro o ci rimanga incastrato con la testa, luce laterali e non frontali per evitare, sempre sulle scale, l’effetto abbagliamento. E molto altro ancora, dagli impianti elettrici alle caldaie o i sanitari. Sei anni fa la Regione Toscana aveva già emanato una legge che raccoglie norme per la promozione della salute e della sicurezza negli ambienti domestici. L’ulteriore riflessione parte da una ricerca svolta e pubblicata alla fine della scorsa legislatura, nel 2010. Quella riflessione è diventata anche un libro, dal titolo “Fondamenti di prevenzione degli infortuni domestici : dai fattori di rischio ai suggerimenti per la progettazione”. Da lì saranno tratti gli spunti da suggerire a Comuni e progetttisti. Un lavoro in cui sono già stati coinvolti anche gli ordini professionali e le categorie economiche e sociali. L’impegno è arrivare alla stesura del regolamento edilizio tipo e del vademecum per l’edilizia pubblica entro il 2012.  
   
   
CASE POPOLARI MILANO, INTESA REGIONE-COMUNE-ALER PROROGATO D´UN ANNO L´ACCORDO GESTIONE DEGLI ALLOGGI COMUNALI ALLARME PER LA NUOVA IMU  
 
Milano, 16 dicembre 2011 - Perfetta sintonia fra Regione Lombardia, Comune di Milano e Aler (Azienda lombarda per l´edilizia residenziale) per la gestione e valorizzazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica. E la conferma che l´Aler gestirà ancora per un anno gli alloggi di proprietà comunale. Questi i contenuti del documento presentato il 15 dicembre dall´assessore regionale alla Casa Domenico Zambetti, con quello del Comune di Milano Lucia Castellano e il presidente di Aler Milano Loris Zaffra e firmato anche dall´assessore comunale all´Urbanistica Lucia De Cesaris. Oltre Ogni Colore Politico - "Uniamo le nostre forze - ha detto Zambetti - lavorando insieme, perché il problema della casa non ha colorazioni politiche, ma solo cittadini che si trovano nel bisogno e che chiedono, nei circa 90.000 appartamenti che rappresentano un patrimonio cospicuo da tutelare e riqualificare, risposte". Gli Ambiti Di Intervento - L´intesa riguarda lo sviluppo, il recupero e la ristrutturazione nonché la gestione del patrimonio abitativo. In particolare, per quanto riguarda questo punto, il Comune di Milano ha confermato la proroga di un anno della convenzione con l´Aler. "Come Regione - ha spiegato - garantiremo strumenti importanti quali il nuovo fondo immobiliare federale e il nuovo Patto per la Casa, cui il Comune di Milano e Aler si impegnano ad aderire e che aiuterà le famiglie della cosiddetta ´fascia grigia´ che abitano nelle case popolari". 472 Milioni Per La Città Di Milano - Regione Lombardia, come ha ricordato Zambetti, "sta già investendo, sulla città di Milano, tramite gli Accordi di quartiere e gli Accordi quadro di sviluppo territoriale, oltre a interventi di riqualificazione come quelli di Ponte Lambro o del quartiere Genova, 472 milioni di euro". Recupero e ristrutturazione del patrimonio esistente sono pilastri dello sforzo comune "per dare risposte - ha rimarcato Zambetti -, quanto prima, a 20.000 famiglie in lista d´attesa". Lotta Contro Gli Abusivi - "Riqualificazione - ha detto ancora Zambetti - significa anche mettersi in condizione di garantire maggiore sicurezza e tutelare i diritti degli inquilini. Negli ultimi due anni sono stati eseguiti 764 sgomberi di occupanti abusivi (di cui 148 programmati) e Comune e Aler si impegnano a proseguire su questa falsariga, perché è bene ricordare che l´occupazione abusiva è un reato". Favorevoli A Una Gestione Pubblica - Regione, Comune e Aler condividono anche l´impegno alla revisione della gestione del patrimonio immobiliare, concordando sulla preferenza di un suo affidamento a soggetti pubblici. "L´azione di quest´oggi - ha affermato Zambetti - rientra, insieme a quella presentata ieri in Prefettura per garantire alloggi alle Forze dell´Ordine, nella progettualità della Regione sul pianeta casa". A Milano, il prossimo anno, si dovranno affrontare e valutare collegialmente, tra gli altri, i nodi delle assegnazioni, degli inquilini disabili, della bollettazione e della mobilità dei residenti. "Quest´anno - ha osservato Zambetti - sarà utile per migliorare la convenzione in essere tra Comune e Aler, in modo che la fase di stabilità successiva abbia una base normativa più compiuta che la Regione auspica per la gestione del patrimonio". Il presidente di Aler Milano Loris Zaffra, ha consegnato all´assessore Castellano un´indagine condotta tra gli inquilini dal Politecnico e sottolineato che "il compito della nostra azienda è garantire le dovute condizioni di qualità della vita nei quartieri popolari e, per questo, siamo soddisfatti dell´intesa raggiunta con la Regione e il Comune". L´allarme Imu - Zaffra ha anche lanciato l´allarme Imu (Imposta municipale) che, ha ricordato, per le 41.000 case a Milano e le 24.000 in provincia, potrebbe tradursi in un esborso di 10 milioni di euro. "Regione Lombardia - ha concluso Zambetti - si è già mossa nella Conferenza Stato-regioni per ridurre i carichi fiscali a carico delle Aler, ottenendo, su un suo documento, l´assenso di tutte le altre regioni. Sono pronto a porre il problema anche all´attenzione del nuovo Governo, perché credo sia cruciale che le risorse a disposizione di Aler si traducano in interventi a favore degli inquilini e non siano mangiate dalle tasse che, in questo caso, colpiscono i poveri".  
   
   
II CCP, SI A LEGGE FINANZIARIA E BILANCIO NEL CORSO DEI LAVORI AUDITI I RESPONSABILI DELL’ATER DI POTENZA SULLA VARIAZIONE FINANZIARIA AL BILANCIO DI PREVISIONE 2011. NON PASSA L’ASSESTAMENTO DEL BILANCIO DI PREVISIONE 2011 DELL’ALSIA  
 
Potenza, 19 dicembre 2011 - In apertura di seduta, la Commissione “Bilancio e Programmazione” ha audito l’amministratore unico dell’Ater di Potenza, Mario Vincenzo Dragonetti, accompagnato dal direttore, Michele Bilancia, e dal dirigente dell’area finanziaria dell’Ente, Vincenzo Pignatelli. Illustrati i contenuti e le motivazioni della variazione al bilancio di previsione per l’esercizio 2011, riconducibili alle spese per un supporto legale esterno ( un solo avvocato allo stato attuale fa parte dell’Ufficio legale in attesa di espletare il concorso per nuovo personale) per un impegno finanziario limitato resosi necessario per la gran mole di contenziosi relativi a locali di proprietà dell’Ente con scadenze da rispettare. Altre spese relative alla custodia di immobili siti in Via Tirreno e gran parte dell’impegno finanziario legato all’attività manutentiva , tenendo anche conto che con la dismissione del patrimonio abitativo sono sorti i cosiddetti condomini misti con relativa quota parte da pagare. Spiegate, anche, su richiesta del presidente della Commissione, consigliere Autilio (Idv), le linee guida del bilancio di previsione 2012 che vede la previsione di 170 alloggi da consegnare e la definizione di tutti i programmi finanziati, 36 alloggi con canone calmierato da ricavare nell’ex palazzo della Regione nel centro storico di Potenza e l’alienazione di locali di proprietà del demanio. La Commissione ha espresso parere favorevole a maggioranza, sia sulla variazione finanziaria al bilancio di previsione dell’esercizio 2011 che sul bilancio di previsione 2012 e bilancio pluriennale 2012/2014 dell’Ater di Potenza. Voto favorevole dei consiglieri Autilio, Braia (Pd), Romaniello (Sel), Scaglione (Pu), Singetta (Api). Astenuti i consiglieri Mollica (Mpa), Falotico (Plb), Navazio (Ial). Per quanto concerne l’assestamento e variazione finanziaria al bilancio di previsione dell’esercizio 2011 dell’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale di Matera, la Commissione ha deciso di proporre al Consiglio regionale di richiedere chiarimenti ed elementi integrativi su alcuni aspetti del provvedimento. La Commissione ha, poi, espresso parere non favorevole in merito all’approvazione dell’assestamento del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2011 dell’Agenzia lucana di sviluppo e di innovazione in agricoltura (Alsia). Favorevoli i consiglieri Autilio, Singetta e Romaniello; astenuti i consiglieri Braia, Mollica, Navazio, Falotico e Scaglione. L’organismo consiliare ha, quindi, espresso parere favorevole a maggioranza sulla legge finanziaria 2012: si dei consiglieri Autilio, Singetta, Scaglione e Braia; astenuti i consiglieri dell’Intergruppo, Navazio, Mollica e Falotico, voto contrario del consigliere Rosa (Pdl). Stessa espressione di voto per il ddl sul bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2012 e bilancio pluriennale 2012/2014 della Regione Basilicata. Unanimità di consensi, infine, sul bilancio del Consiglio regionale.  
   
   
ZINGONIA, 5 MLN PER AVVIARE RINASCITA QUARTIERE  
 
 Ciserano/bg, 19 dicembre 2011 - La rinascita di Zingonia, giorno dopo giorno, comincia a prendere forma. Dopo il primo incontro con gli imprenditori dello scorso aprile, oggi si è fatto un passo avanti decisivo. Regione Lombardia ha infatti annunciato lo stanziamento di 5 milioni di euro che, insieme a quelli che potrà mettere a disposizione l´Aler di Bergamo, porterà a conseguire i primi obiettivi del progetto. La conferma è arrivata stamani dall´assessore regionale alla Casa Domenico Zambetti che, insieme ai colleghi di Giunta Daniele Belotti (Territorio) e Marcello Raimondi (Ambiente, Energia e Reti) e ai tecnici di Infrastrutture Lombarde, ha presentato la prima fase del Masterplan per il recupero del quartiere. Folta la schiera di sindaci, amministratori e imprenditori della zona, che ha riempito la sala del centro civico di Ciserano. Presenti anche il presidente dell´Aler di Bergamo Narno Poli e l´assessore provinciale Silvia Lanzani. Il Presente E Il Futuro - Progetto urbano degli anni ´60, realizzato a cavallo dei territori dei Comuni di Ciserano, Verdellino, Boltiere, Osio sotto e Verdello, Zingonia rappresenta un´area a forte valenza strategica, sia in termini di accessibilità sia per la presenza di centri produttivi di eccellenza. La zona è però da tempo afflitta da gravi problematiche dal punto di vista della sicurezza, dell´integrazione sociale, del degrado urbano e delle costruzioni e dalla carenza di servizi. Quattro sono i fronti su cui si comincerà a lavorare, appena possibile, grazie allo stanziamento annunciato oggi: - l´acquisto delle 6 Torri di Piazza Moro (Anna 1, 2 e 3 e Athena 1, 2 e 3); - il potenziamento economico della zona di Zingonia, attraverso insediamenti di terziario/commerciale a supporto delle Imprese locali; - il recupero urbanistico di Corso Europa; - un intervento di Housing Sociale a Verdellino a cura di Aler. Dal Metodo La Svolta - ´La capacità di instaurare tale rapporto interistituzionale partendo dal basso - ha detto Zambetti - sta dando i suoi frutti. Abbiamo trovato i fondi, che saranno ufficialmente disponibili fra qualche giorno dopo l´approvazione del bilancio da parte del Consiglio regionale. Ora bisogna darsi ancora più da fare ed, entro marzo, dare la certezza che si parte anche come garanzia per lo sviluppo del territorio´. Anche l´assessore Belotti ha voluto sottolineare l´importanza del Tavolo odierno ricordando che ´ci sono voluti 3 anni per essere qui oggi. E questo è stato possibile perché si é voluto davvero collaborare a tutti i livelli, andando aldilà degli schieramenti politici. Abbiamo detto no alla propaganda e sì alla concretezza´. ´Ora però - ha aggiunto - è quanto mai necessario che i privati entrino in gioco a tutti gli effetti. Con questi 5 milioni possiamo veramente dare il via al rilancio concreto di Zingonia, una realtà che, anche grazie alle nuove infrastrutture Brebemi e Pedemontana, diventa assolutamente strategica´. Raimondi, dal canto suo, evidenziando come ´da qui stia per partire una ricostruzione storica´, non ha nascosto la propria soddisfazione per come l´iniziativa sia partita dal basso, ´dal territorio che ha capito perfettamente che questa é l´unica strada che permette poi alla Regione di intervenire´. Concetto che ha sintetizzato in uno slogan: ´Aiutati, che la Regione ti aiuta´. Le Fasi - Il percorso attualmente ipotizzato prevede, successivamente alla promozione di un Accordo di Programma tra tutti i soggetti interessati, l´acquisto delle 6 torri di piazza Moro a Ciserano da parte dell´Aler di Bergamo. Successivamente, attraverso un´apposita gara, l´azienda individuerà un operatore economico che acquisterà l´area e i relativi diritti volumetrici (a destinazione direzionale e commerciale), necessari ad avviare il progetto di trasformazione e, con i proventi, potrà realizzare un intervento di housing sociale a Verdellino. Il programma, inoltre, prevede che sia garantita una soluzione alternativa per chi è attualmente residente nelle 6 torri, attraverso la messa a disposizione di alloggi disponibili dell´Aler (con la collaborazione della Prefettura) o tramite il supporto del sistema bancario, che sarà invitato anche a supportare il trasferimento dei nuclei familiari proprietari degli alloggi, rinegoziando i mutui in essere con condizioni di favore. L´housing Sociale - ´Nessuno sarà messo in strada - ha spiegato chiaramente Zambetti - desideriamo garantire a ciascuno una casa più che dignitosa´. Questo passaggio ha anche permesso all´assessore di rimarcare come l´Housing sociale non sia edilizia di serie B. Al contrario é oggi la nuova frontiera ´per riqualificare interi quartieri, per farli crescere, per aumentare la sicurezza e per garantire quel mix abitativo che evita la ghettizzazione´. Da qui parte il riscatto di un´area che ne ha tutte le facoltà e capacità e che ha solo bisogno di essere aiutata a metterle in pratica.  
   
   
CENTRI STORICI IN SICILIA: GIA´ MOVIMENTATI OLTRE 90 MLN PER RISTRUTTURAZIONI  
 
Palermo, 19 dicembre 2011 - Sono, ad oggi, 1356 le domande pervenute e gia´ esaminate, allo sportello dell´assessorato regionale per le Infrastrutture e la Mobilita´ per accedere al finanziamento della quota interessi su mutui con ammortamento ventennale, accesi per realizzare interventi di recupero di immobili destinati ad uso residenziale situati nei centri storici. La media delle richieste pervenute e´ per mutui da 80/100 mila euro, con un minimo di 14 mila euro fino a 300 mila euro, che e´ il tetto massimo finanziabile per ogni singola istanza. Nel dettaglio, le istanze accolte ammontano a 1120. Duecentotrentasei sono quelle rigettate che, comunque, possono essere ancora ripresentate insieme alla corretta documentazione. Il totale dei mutui fin qui concessi ammonta a 94.719.028,16 di euro a fronte di una quota interessi di 6.000.701,30 annui, che sara´ interamente coperta dalla Regione. E´ ancora possibile presentare nuove istanze, fino ad esaurimento delle risorse a disposizione: si tratta, complessivamente, di 12 milioni e 500 mila euro. Da impegnare restano, dunque, poco meno di sei milioni e mezzo e si calcola che, a regime, saranno movimentati circa 300 milioni di euro. Gli interventi previsti dal bando vanno dal restauro al risanamento conservativo, dal ripristino funzionale alla manutenzione straordinaria, fino all´adeguamento delle strutture alle norme vigenti ed alle disposizioni antisismiche. La banca Unicredit, unico istituto titolato alla concessione dei mutui, ha provveduto a verificare tramite un proprio perito la capacita´ di restituzione della quota capitale da parte dei beneficiari. L´assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilita´, Pier Carmelo Russo, che oggi a Palermo, nei locali della Galleria regionale di palazzo Abatellis, ha consegnato i decreti che autorizzano le ristrutturazioni ai primi beneficiari del contributo offerto dall´amministrazione regionale, ha sottolineato che "adesso puo´ davvero partire quel grande progetto di valorizzazione del patrimonio edilizio dei centri storici ad uso residenziale che, oltre a ridurre il degrado ambientale, fornira´ una forte spinta all´economia locale: infatti, la tipologia degli interventi impegnera´ il sistema delle imprese artigiane e delle piccole e medie imprese edili del territorio, con l´impiego di manodopera altamente qualificata". "Si tratta di una legge - ha spiegato Russo - rimasta quiescente per oltre tre anni, che abbiamo avviato e che, nell´arco di sei mesi, abbiamo portato a conclusione tra bando, esame delle istanze e stipula dei contratti. Va sottolineato come si tratti di un bando senza scadenza ma ´a sportello´ e che esiste ancora, lo ribadiamo, una buona disponibilita´ di risorse". "Questo intervento - ha concluso l´assessore - fa parte di un pacchetto organico di misure che puntano soprattutto al rilancio dell´edilizia residenziale e che, oltre a ridurre il disagio abitativo, rispettano il territorio limitando il ricorso a nuova cementificazione" L´avviso e´ stato pubblicato venerdi´ 1° aprile 2011 sulla Gurs ed e´ consultabile sul sito internet del dipartimento regionale delle Infrastrutture, della Mobilita´ e dei Trasporti.  
   
   
COMMERCIO ESTERO: ASSOCAMERESTERO, CALA L’EXPORT A OTTOBRE MA L’ITALIA FA MEGLIO DI GERMANIA E FRANCIA TORNIAMO SECONDO ESPORTATORE EUROPEO IN EXTRA-UE; MIGLIORA SALDO DEL MADE IN ITALY  
 
Roma, 19 dicembre 2011 – Nonostante il significativo calo delle esportazioni italiane segnalato oggi dall’Istat verso i mercati Ue ed extra Ue (-3,2% secondo i dati destagionalizzati), il nostro Paese registra comunque, in un ottica di lungo periodo, risultati in linea - quando non migliori - dei principali competitor europei. Nei primi dieci mesi del 2011 le vendite aumentano infatti del 12,8%, incremento di poco superiore a quello registrato dalla Germania (inserire dato), mentre è decisamente più significativo nei confronti della Francia, che segna un +9,4%. “I dati vanno visti in prospettiva e inseriti all’interno della complessa situazione internazionale di rallentamento che sta colpendo anche la “locomotiva tedesca”. – sottolinea Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, commentando i dati diffusi dall’Istat – Guardando l’ultimo mese, la Germania registra una flessione dell’export comunque superiore a quella italiana (-3,5% contro -3,2%) e, a livello di saldo, solo a ottobre brucia oltre due miliardi di surplus. Del resto, già a settembre l’andamento degli ordinativi esteri mostrava per i due Paesi un calo analogo (-5,5%), mentre su base annua l’Italia registrava addirittura un incremento superiore a quello tedesco (+4,3% rispetto a +2,8%)”. Anche il confronto con i “cugini francesi” sembra premiare l’Italia, che riconquista la posizione di secondo esportatore europeo in ambito extra-Ue: nonostante il calo dell’ultimo mese (-5,3%), nel periodo gennaio-ottobre il nostro Paese raggiunge infatti un valore di vendite pari a 136,8 miliardi di euro mentre la Francia è ferma a 133,7 miliardi, tallonata dal Regno Unito che mette a segno una performance particolarmente brillante, passando dai 118,6 miliardi di export nel 2010 agli attuali 133,4 miliardi. “Se si guarda ai settori, la meccanica si conferma regina dell’export italiano, con un surplus di circa 36 miliardi di euro nei primi dieci mesi dell’anno, superiore di 1,2 volte al valore della recente manovra finanziaria. – prosegue Esposito – Più in generale, migliora il saldo al netto dell’energia, che aumenta di otto miliardi rispetto allo stesso periodo del 2010 raggiungendo il valore di 26,5 miliardi”.  
   
   
INDAGINE CONGIUNTURALE 3° TRIMESTRE 2011 E ATTESE PER IL 4° TRIMESTRE 2011. IL FOCUS SULL’INTERNAZIONALIZZAZIONE CONFERMA LA VOCAZIONE DELLE AZIENDE FRIULANE, CHE VANNO ALL’ESTERO MA NON CHIUDONO GLI STABILIMENTI IN ITALIA. PREVALE IL “FAI DA TE”, MA A UDINE SI AFFIDANO ALLA CCIAA MOLTO PIÙ CHE NEL RESTO DEL NORDEST E DELL’ITALIA. IL CONFRONTO.  
 
Udine, 19 dicembre 2011 - A fronte di un fatturato tendenziale generalmente stazionario o in lieve crescita tra 3° trimestre 2010 e 3° 2011 per i settori indagati (vitivinicolo, legno e mobili, meccanica, commercio e alberghi, altri alloggi e pubblici esercizi) a preoccupare è ancora il calo dell’occupazione, soprattutto nel legno e mobili (-3,3% rispetto al 3° trimestre 2010), commercio (-2,9%) e alberghi (-1,8%), con meccanica e vitivinicolo in controtendenza (rispettivamente con occupazione a +1,2% e +1%), in una provincia, quella di Udine, che anche nel 2011 si conferma particolarmente vocata all’internazionalizzazione, con un aumento dell’export del +14,9% nei primi 9 mesi: quasi 5 punti percentuali in più del Fvg e circa 2 più del Nordest, secondo le ultime rilevazioni Istat. Sono alcuni dati significativi emersi dall’ultima indagine congiunturale che la Camera di Commercio ha commissionato a Questlab srl, presentata questa mattina dal presidente Cciaa Giovanni Da Pozzo e dal presidente del Cda di Questlab Nicola Ianuale, e risultata dalle risposte di circa 600 imprese della provincia. «L’internazionalizzazione - ha detto Da Pozzo - è l’unica risposta possibile e le nostre imprese sono particolarmente impegnate su questa strada, anche se sono per la maggior parte di piccole e piccolissime dimensioni e vanno dunque accompagnate in percorsi di crescita e aggregazione che permettano loro di essere più forti e competitive sul mercato globale. In questi momenti - ha continuato - fare previsioni non è corretto e non è possibile. La situazione cambia di continuo, totalmente esposta all’incertezza. Non possiamo più leggere i dati con parametri tradizionali e non aggiornati: a questo ritmo dovrebbero essere rilevati ed elaborati di settimana in settimana». Da Pozzo ha poi ribadito l’importanza di agire sul nodo del credito. «La fiducia dei consumatori è ai minimi in Italia e i consumi interni sono in continuo calo. Se la filiera del credito alle imprese si interrompe, rischiamo il collasso. Sono dunque questi i cardini su cui agire per consentire alle imprese di andare avanti». Anche perché «bisogna ricordare - gli ha fatto eco Ianuale - che quando si stringono i cordoni del credito, purtroppo si stringono per tutti, cioè anche per le aziende e le realtà solide, che vengono così fortemente penalizzate». Focus internazionalizzazione. L’indagine congiunturale ha, come d’abitudine, un focus su un tema specifico: questa volta è stata scelta l’internazionalizzazione (lo sarà anche per tutto il 2012, come confermato dal presidente Da Pozzo). I dati sono stati elaborati con il coordinamento del professor Daniele Marini, direttore scientifico della Fondazione Nord Est. Un focus che ha messo in luce dati inediti: ben il 56,8% delle aziende della provincia di Udine intervistate ha avuto rapporti con mercati esteri nel 2011, superando le percentuali del Nordest (47,5%) e dell’Italia, ferma al 38,8%, anche se in Friuli è più elevata la percentuale di aziende (11,8%) che ha dichiarato di non averne avuti nel 2011, ma in passato sì. Questa percentuale è solo del 4,4% sia in Italia sia nel Nordest. Oltre che per i tradizionali “vendere prodotti e servizi”, “utilizzare fornitori esteri” e “commissionare produzioni” o “produrre direttamente”, nell’ultimo biennio, in Italia e nel Nordest, sono emerse due “nuove” tipologie di rapporti con l’estero, cioè creare negli altri Paesi una rete di agenti o di filiali commerciali. Entra dunque la parola “rete”, che sembra esprime una necessità di radicamento più efficace nei Paesi-target. In Friuli questa nuova tipologia sembra non essere invece particolarmente utilizzata per affrontare l’estero, a vantaggio di relazioni più “tradizionali” con i Paesi-target. Ciò è dovuto anche alle piccolissime dimensioni del campione di aziende della provincia. Ha infatti creato una rete di agenti all’estero nel 2011 solo l’8,1% delle aziende friulane (contro il 42,4% del Nordest e al 40,4% dell’Italia); e ha creato una rete di filiali commerciali all’estero solo l’1,3% delle aziende friulane (contro il 28,7% del Nordest e il 21,3% dell’Italia). Altro elemento interessante: se nel 2011, nel Nordest, il 13% delle aziende intervistate ha chiuso gli stabilimenti a seguito di internazionalizzazione, non l’ha fatto nessuna impresa della provincia di Udine. Ciò, anche se l’internazionalizzazione ha comunque comportato una diminuzione dell’occupazione per il 27% delle aziende del Nordest e per il 20,5% delle aziende della provincia di Udine. Nonostante la propensione all’internazionalizzazione, resta elevata la tendenza anche delle aziende friulane a rivolgersi al mercato interno: lo ha considerato più promettente nel 2011 il 59% delle nostre aziende, anche se il dato è inferiore a quelli del Nordest e dell’Italia (rispettivamente 65,8% e 69,2%). Le imprese friulane guardano ancora all’Unione europea (15,9% contro l’11,1% dell’Italia e il 12% del Nordest), ma molto anche ai Paesi Brics (13,5% contro il 6,8% del Nordest e l’8,8% dell’Italia). Dall’indagine è emerso come le aziende affrontino molto l’estero con il “fai da te”: il 68,2% delle friulane contro il 56,5% delle italiane e il 57,2% delle nordestine. Le prime istituzioni di cui si avvalgono, però, sono le associazioni di categoria (14,6%) e Cciaa (11,1% delle aziende friulane, di gran lunga superiore al 2,2% delle nordestine e al 5,3% delle italiane). Indagine settoriale. Tornando ai risultati settoriali dell’indagine Questlab, le imprese della manifattura hanno dichiarato una produzione in diminuzione nel corso di un anno (la meccanica passando dal +14,9 del terzo trimestre 2010 al +5% del terzo 2011; il legno-arredo dal +4,1 allo 0%). La meccanica, sempre nell’anno, è però salita da +8,9% nel fatturato estero al +11,8%, confermando la propensione all’internazionalizzazione anche se in rallentamento nel corso dell’anno, mentre il legno dal +2% è sceso al -1,2%. Il vitivinicolo è cresciuto dal 5,6 al 5,9% di fatturato, con domanda interna positiva, mentre nello stesso periodo ha visto scendere il fatturato estero dal 14,4% al -4,1%. Il saldo generale è comunque positivo. Il fatturato degli alberghi, sempre fra 3° trimestre 2010 e 2° 2011 è invece risalito notevolmente, da -2,8% a + 6,7%, mentre quello del commercio è passato dal +2,6% al -4%. Sono settori che comunque risentono molto della stagionalità. Previsioni di fatturato per il trimestre in corso. Le aspettative sono di sostanziale incertezza, con differenze fra i settori. Quello che ha attese migliori è il vitivinicolo, con il 41% delle intervistate che attende una crescita. Sostanzialmente positiva anche la meccanica (il 24% degli intervistati attende miglioramenti, ma il 35% prevede stabilità o comunque incertezza). Le maggiori difficoltà sono espresse dalle attese del comparto alberghiero: solo il 15% attende un miglioramento e il 31% incertezza, ma è più elevata la percentuale di chi si aspetta un peggioramento (il 54% degli intervistati, dei quali il 38% attende addirittura una diminuzione superiore al 5%). Qualche dato dell’economia provinciale. Imprese attive in provincia di Udine al 30 novembre 2011: 47.645, di cui 14.953 artigiane. Le imprese femminili: sono 11.925, il 25,1% del sistema produttivo friulano. Le imprese giovani (under 35) rappresentano l’8,6% delle imprese e sono maggiormente rappresentate nelle assicurazioni e credito (14,2%), costruzioni (13,8%), servizi alle famiglie e alla popolazione (11,5%), turismo (10,9%). Le imprese “straniere” (imprenditori nati all’estero) sono l’8,6% delle imprese e sono più rappresentate nelle costruzioni (16,3%), commercio (9,1%), servizi alle famiglie e alla popolazione (9%), turismo (8,9%).  
   
   
PRESENTATI I DATI DI ´TREND MARCHE´, L´OSSERVATORIO REGIONALE SULL´ARTIGIANATO E LA PICCOLA IMPRESA DELLE MARCHE.  
 
Ancona, 19 Dicembre 2011 - ´I segnali di ripresa registrati lo scorso anno, non hanno continuato in quello in corso. Purtroppo la crisi perdura e colpisce anche il sistema economico e l´occupazione nel Paese e le Marche non vengono risparmiate. Anche il comparto artigiano risente dei contraccolpi della crisi e le prospettive non appaiono rosee. La Regione continuera` a sostenere, come ha sempre fatto, l´artigianato marchigiano, spina dorsale dell´economia del nostro territorio e fonte di lavoro per migliaia di famiglie. Come in passato e` gia` accaduto, sapremo superare le difficolta` se riusciremo a lavorare insieme, concentrando forze, idee e risorse su progetti e obiettivi condivisi. Il contributo che le associazioni di categoria danno da questo punto di vista e` rilevante, cosi` come e` fondamentale disporre di dati e informazioni dettagliati, che possano guidare le decisioni politiche, affinche` queste siano efficaci nel superamento dei problemi che abbiamo di fronte´. Lo ha dichiarato il 15 dicembre l´Assessore regionale all´Industria e Artigianato Sara Giannini, commentando i dati di ´Trend Marche´, l´Osservatorio regionale sull´artigianato e la piccola impresa delle Marche, promosso da Banca Popolare di Ancona, Confartigianato Marche, Cna Marche, con la collaborazione dell´Istat. Alla conferenza stampa di presentazione di ´Trend Marche´ sono intervenuti Luciano Goffi, direttore generale della Banca popolare di Ancona, Ilario Favaretto dell´universita` degli studi di Urbino, Gian Luca Gregori dell´universita` politecnica delle Marche, Michele Bacco del Centro Studi Sintesi di Mestre, l´Assessore regionale all´Industria e Artigianato Sara Giannini, il presidente Cna Marche Renato Picciaiola, il segretario Confartigianato Marche Giorgio Cippitelli. L´economia Delle Marche In Recessione Nel 2012 Quello che emerge e` un quadro a tinte fosche. Siamo in recessione, secondo i dati di Prometeia elaborati per Trend Marche, e non sara` facile uscirne. Se il Pil delle Marche, nel 2011, e` cresciuto appena dello 0,3 per cento, la meta` rispetto allo 0,6 per cento dell´Italia, il prossimo anno e` previsto un calo del Pil dello 0,6 per cento, il doppio della media nazionale che si fermera` a ´0,3 per cento. Complessivamente le Marche contribuiscono alla formazione del Pil nazionale con 41,9 miliardi di euro, pari al 2,7 per cento. Nella nostra regione il Pil per abitante nel 2011 e` stato di 26.510 euro, superiore dell´1,6 per cento rispetto a quello nazionale, mentre il Pil per unita` di lavoro si e` attestato su 58.915 euro, il 9,3 per cento piu` basso rispetto alla media nazionale. Insomma, per fortuna ci sono le pensioni dei nostri nonni a sostenere il reddito dei marchigiani. Negativo anche l´andamento di consumi e investimenti che diminuiranno dello 0,4 per cento. Cattive notizie anche dal mercato del lavoro dove il tasso di disoccupazione nel 2012, secondo l´elaborazione di Trend su dati Prometeia, dovrebbe salire dal 6,6 al 7 per cento. Artigianato E Piccola Impresa, Stop Alla Ripresa, E´ Arrivata La Stagnazione Di fronte alla recessione generale dell´economia marchigiana, l´artigianato e la piccola impresa non potevano fare eccezione. Secondo Trend Marche dal primo semestre 2011, sul settore e` arrivata la stagnazione e si e` interrotta la timida fase di ripresa affacciatasi nel corso del 2010. Difatti, dopo essere cresciuto dapprima del 3,1 e poi del 7,4% nel primo e secondo semestre 2010, nel primo semestre 2011 il fatturato cresce solo dell´1,1% rispetto allo stesso semestre dell´anno prima. A conferma della nuova caduta di tono della congiuntura della micro e della piccola impresa delle Marche (ricordiamo che Trendmarche rileva le dinamiche congiunturali sulla base delle contabilita` di un campione di 3 mila imprese con meno di 20 addetti asseverato dall´Istat regionale) si osserva che anche gli investimenti registrano una diminuzione dopo essere cresciuti per tutto il 2010 A fronte della stagnazione del fatturato e della diminuzione degli investimenti, si registra, da un lato una stabilita` delle spese per retribuzioni, dall´altro, il proseguire della crescita delle spese per consumi: il primo indicatore suggerisce che l´occupazione nelle micro e piccole imprese continua ancora a tenere, il secondo che i livelli della produzione continuano a riprendersi senza pero` che ad essi corrisponda un crescita del fatturato. Se ne deduce che i margini di reddivita` sono in decisa ulteriore diminuzione e che le imprese cercano di mantenere o riguadagnare quote di mercato sacrificando i guadagni e continuando a sopportare costi sempre piu` elevati. Per le costruzioni e le manifatture i livelli di fatturato registrati nella prima meta` del 2011 restano molto al di sotto di quelli registrati prima della crisi: per le manifatture il fatturato e` calato tra il primo semestre del 2008 e il primo del 2011 di oltre il 20%, per le costruzioni del 17% e per il terziario solo dello 0,3%. Il Peso Della Manovra Monti Sulle Famiglie Marchigiane In questo scenario arriva sulle famiglie marchigiane anche il peso della manovra Monti. Secondo le elaborazioni presentate da Trend Marche, una famiglia con un redito di 30 mila euro nel 2012 avra` una maggior tassazione di 326 euro che diventano 505 se il reddito sale a 40 mila euro e 852 per un reddito di 75 mila euro. Per quanto riguarda le accise sui carburanti, una vettura a gasolio circolante nelle Marche (consumo medio 1.480 litri) avra` una maggiore spesa di 321 euro mentre un´autovettura a benzina (consumo medio 750 litri) costera` 135 euro in piu`. Infine, su un reddito disponibile medio di una famiglia marchigiana di 46.485 euro, l´aumento delle aliquote Iva, incidera` per 138 euro.  
   
   
MARCHE: PRESENTATO IL PROGETTO PER LA PROMOZIONE DELLE ECCELLENZE ARTIGIANE LOCALI.  
 
Ancona, 19 dicembre 2011 - Promuovere il marchio della Regione Marche ´1M - Marche Eccellenza Artigiana´ nella provincia di Ancona, creando un progetto in grado di coniugare molteplici realta` spesso distanti tra loro: le eccellenze artigiane, gli istituti d´arte, i creativi. E´ questo l´obiettivo del lavoro svolto da Cna e Confartigianato di Ancona per valorizzare l´artigianato artistico d´eccellenza, la tradizione degli antichi mestieri e per rappresentare non solo la maestria l´arte e la perizia tecnica degli artigiani ma anche il loro legame forte con la storia e l´identita` del territorio. L´iniziativa proposta e` trasversale nei contenuti e nelle modalita` realizzative e investe luoghi differenti della citta` di Ancona: il cantiere Metropolitan, l´Atelier dell´Arco Amoroso, la Chiesa del Gesu`. La presentazione, il 15 dicembre in Regione, alla presenza dell´assessore regionale alle Attivita` produttive, Sara Giannini, e di: Valdimiro Belvederesi, presidente Confartigianato Ancona; Antonio Messina, responsabile settore artigianato artistico della Confartigianato; del direttore e del vice direttore Cna Ancona, rispettivamente, Otello Gregorini, e Stefano Sargentoni. ´La Regione ´ ha detto Giannini ´ ha avviato da tempo una serie di iniziative per la promozione dell´artigianato artistico, un settore che ha bisogno di essere conosciuto e riconosciuto nelle Marche´. Oltre all´istituzione del marchio, ha ricordato l´assessore, sono state promosse iniziative a sostegno delle botteghe artigiane ed e` stata valorizzata la figura del maestro artigiano, depositario di abilita` e tecniche da tramandare a nuove generazioni di artigiani. ´L´artigianato artistico ´ ha proseguito Giannini ´ rappresenta non solo il passato, la tradizione culturale delle Marche ma anche il veicolo per far conoscere l´eccellenza marchigiana nel mondo´. Un´importanza strategica riconfermata anche in occasione di queste festivita` attraverso l´invito contenuto nella cartolina d´auguri dell´assessorato a regalare o a regalarsi a Natale un pezzo unico dell´artigianato artistico marchigiano. Il progetto, che vede coinvolte ventitre imprese dell´artigianato artistico con il riconoscimento 1M ´ marchio eccellenza artigiana della Regione Marche e otto imprese artigiane ´storiche´ della provincia di Ancona, e` articolato in diverse attivita`. All´atelier dell´Arco Amoroso, in piazza del Plebiscito ad Ancona, si svolgera` l´evento centrale di questa iniziativa: la mostra dal titolo ´1M - Hanging´ dal 21 dicembre 2011 (inaugurazione ore 18) all´8 gennaio 2012; un´istallazione che si fonde con i prodotti dell´artigianato di eccellenza e con il luogo ospitante, al fine di creare un allestimento unico nel suo genere, che possa esaltare il prodotto e il lavoro artigiano. L´istallazione 1M ´ Hanging mostra pensile di artigianato artistico, si presenta al pubblico con un allestimento pendente nello spazio verticale del luogo espositivo. L´installazione all´Arco Amoroso e` supportata da un video dal titolo ´1M ´ eccellenze artigiane della provincia di Ancona´ realizzato da alcuni allievi ed ex allievi del Liceo Artistico E. Mannucci a seguito di un reportage che gli stessi hanno effettuato nelle ventitre imprese artigiane coinvolte. Gli allievi hanno filmato i laboratori, il lavoro degli artigiani e la trasmissione del loro sapere. Il termine della mostra, l´8 gennaio, coincide con la presentazione di un``altra importante iniziativa, l´apertura al pubblico della Chiesa del Gesu` con un concerto di strumenti ad arco a cura dell´ Accademia Musicale di Ancona. La collaborazione tra Confartigianato, Cna e Liceo Artistico Mannucci, prosegue con una ricca attivita` di workshop didattici che saranno realizzati da cinque imprese artigiane della provincia di Ancona all´interno del Liceo Artistico E. Mannucci. Le lavorazioni artigiane coinvolte rappresentano una selezione delle eccellenze marchigiane e provinciali: tessile, ceramica, carta a mano, oreficeria, doratura e decorazione legno. Gli stessi artigiani che avranno realizzato i workshop didattici al Liceo Mannucci e altre imprese che partecipano al progetto, instaureranno un rapporto di continuita` con la scuola, rendendosi disponibili a ospitare gli allievi nei propri laboratori artistici durante lo stage scolastico. La promozione delle eccellenze artigiane marchigiane e della creativita` contemporanea si manifesta infine nel progetto di photopoetry ´1M ´ Mani Di Artigiani´, che propone un progetto di valorizzazione del patrimonio umano dell´artigianato, coniugando le foto delle mani di otto artigiani ´storici´ della provincia di Ancona e le storie che essi narrano di aver vissuto. Il progetto confluisce nella realizzazione di un pocket di sei cartoline e in un´istallazione urbana poster sulla cesata del cantiere Metropolitan.  
   
   
REGIONE E ASSOCIAZIONI ARTIGIANE FIRMANO L``ACCORDO PER IL SOSTEGNO E IL RILANCIO DI PMI ED ECONOMIA MARCHE  
 
Ancona, 19 Dicembre 2011 - Fronteggiare le conseguenze della difficile situazione finanziaria globale, le difficolta` delle imprese, specie sul versante del credito, la scarsita` di risorse da destinare allo sviluppo, individuando al contempo misure per il sostegno delle Pmi e il rilancio dell´economia marchigiana. Questi gli obiettivi dell``accordo tra la Giunta regionale e le associazioni regionali dell``artigianato ´ Cna e Confartigianato - sottoscritto il 17 dicembre in Regione. Per la Giunta regionale hanno firmato il presidente Gian Mario Spacca e l``assessore regionale alle Attivita` produttive Sara Giannini, per le associazioni di categoria i presidenti regionali di Cna Renato Picciaiola e di Confartigianato Salvatore Fortuna. Hanno partecipato all``incontro anche i direttori regionali di Confartigianato Giorgio Cippitelli e di Cna Silvano Gattari. ´Alla vigilia della discussione del bilancio in Consiglio regionale ´ ha detto Spacca sottoscriviamo questa intesa con gli artigiani sulla strategia per il 2012, anno che si annuncia particolarmente difficile. Una strategia a doppio passo. Il primo riguarda la protezione del lavoro, dei lavoratori e delle loro famiglie, non solo nelle grandi imprese ma di tutto il complesso delle piccole e micro, attraverso soprattutto gli ammortizzatori sociali in deroga. Nelle Marche abbiamo protetto quest´anno 35mila lavoratori, una cifra che si conferma anche per il 2012 con misure specifiche. Il secondo passo riguarda la creazione di nuove opportunita` di lavoro in modo costruire le condizioni di una ripresa nonostante la situazione nazionale di recessione. Abbiamo cercato con forza questo accordo con gli artigiani, con cui storicamente c´e` un rapporto consolidato e con cui abbiamo affrontato tante situazioni difficili in questo decennio. Un accordo che da` il senso della collaborazione, della fiducia reciproca, della necessita` di essere uniti nella ricerca delle soluzioni in questa fase particolarmente difficile´. ´Siamo soddisfatti della firma di oggi ´ ha detto la Giannini - frutto di un lavoro intenso. L´accordo coglie lo spirito del bilancio per l´anno prossimo, che concentra le risorse su asset strategici. La Regione sostiene con forza l´accesso al credito delle piccole imprese, incentivando il rafforzamento delle strutture di garanzia e controgaranzia, con fondi di solidarieta`, aprendo inoltre un tavolo di confronto con il sistema del credito regionale. L´internazionalizzazione diventa un asset strategico anche per le piccole realta` e dopo sportelli unici e semplificazioni, favoriamo l´accesso agli appalti delle amministrazioni pubbliche. Siamo riusciti a recuperare maggiori risorse europee per aumentare la dotazione dei bandi per innovazione e ricerca e puntiamo sulla costituzione di reti d´impresa. In Italia le Marche sono al terzo posto come numero di contratti di questo tipo. Lo scenario e` difficile ma l´impegno e` massimo per fronteggiarlo´. ´L´accordo con la Regione e` importante, nelle Marche l´artigianato ha una forte presenza, l´intesa e` utile soprattutto nel momento di crisi che viviamo´, ha detto Fortuna. ´Il comparto artigiano da` un grande apporto all´economia regionale, l´accordo firmato garantisce le risorse per il sostegno in un anno che sara` difficilissimo´, ha detto Piacciaiola. Scheda Tecnica Dell``accordo - Tema tra i piu` rilevanti, l´accesso al credito a costi contenuti, perseguito attraverso sostegno alla concentrazione dei consorzi fidi e ricorso al Fondo centrale di garanzia. Nell´intesa, prevista anche la necessita` di un tavolo con il sistema creditizio, associazioni e confidi, per fronteggiare la crescente crisi di liquidita`. - Gli obiettivi oggetto dell´accordo saranno perseguiti anche attraverso riduzione dei tempi di pagamento della Pubblica amministrazione, semplificazione burocratica, facilitazione all´accesso alle forniture dell´amministrazione pubblica, progetti d´investimento su ricerca e innovazione, nuova imprenditorialita`, risparmio energetico e rinnovabili, penetrazione commerciale di nuovi mercati internazionali, contrastando ogni forma di delocalizzazione. - Regione e artigiani puntano sull´internazionalizzazione commerciale delle imprese, attraverso reti, manifestazioni fieristiche focalizzate per settori e aree geografiche, consorzi export. - Notevole rilevanza viene data alla ´green economy´ e alle politiche ambientali, volano innovativo con grandi opportunita` per le piccole imprese e quelle artigiane, interfaccia tra domanda di beni e servizi sostenibili da parte di famiglie, imprese, Enti Locali. Un nuovo approccio all´ambiente per la promozione integrata del territorio e della qualita` che esso esprime. - Nell´intesa, spazio a qualificazione e crescita del capitale umano, sostegno al ricambio generazionale, sussidiarieta` nei servizi alle persone come integrazione al sistema di welfare pubblico. - Gli strumenti normativi e finanziari che garantiscono le priorita` d´intervento sono il Piano triennale per attivita` produttive, formazione, istruzione e lavoro, le linee di promozione commerciale 2012 ´ 2014, l´adozione di atti per la riduzione dei costi burocratici per le imprese. Risorse finanziarie deriveranno, poi, da fondi europei (in particolare 16 milioni di euro dal Fondo aree sottoutilizzate, 12 milioni dal Fondo sociale europeo, 18,7 milioni dal Fondo di sviluppo regionale. Risorse quest´ultime incrementabili in base a specifici accordi con il Ministero per la ricerca), dalla Cassa depositi e prestiti (60 milioni di euro), dal Fondo di Garanzia Por Marche (7 milioni di euro), dal fondo alluvione (5 milioni), dal fondo rafforzamento garanzia fidi artigianato (3 milioni per fusione cooperative garanzia fidi), dagli interventi per i consorzi (0,7 meuro). Parte determinante delle risorse derivera` dal pacchetto anticrisi messo a punto per il 2012 dalla Regione, che comprende, in particolare il fondo di garanzia, azioni di sostegno al reddito dei lavoratori e alle famiglie, intervento per lo sviluppo della Domotica, progetti integrati per la Cultura, il Turismo, L´ict, l´internazionalizzazione, per un totale di 85 milioni di euro. Di seguito la sintesi delle risorse disponibili: Fondi Fas per il rilancio delle attivita` produttive nelle aree e nelle situazioni di crisi 10 milioni di euro nuova programmazione + 6 Milioni di euro programmazione precedente Formazione Fse integrata agli interventi Fas 12 milioni di euro Fondo controgaranzia Fesr ´ Por Marche 7 milioni di euro Fri Cassa depositi e prestiti (disponibilita` provvista) 60 milioni di euro Pacchetto Anticrisi 2012 : Fondo di garanzia di Ii grado Azioni di sostegno al reddito dei lavoratori ed alle famiglie Intervento per lo sviluppo della Domotica Progetti integrati per la Cultura, il Turismo, L´ict, l´internazionalizzazione 85 milioni di euro Misure Fesr innovazione 3 Milioni di euro Misure Fesr Ricerca 2 Milioni di euro Misura Fesr Filiere 9,8 Milioni di euro** Misura Fesr supporto al trasferimento tecnologico (comprese economie) 3.9 Milioni di euro** Fondo alluvione (garanzia Ii grado + abbattimento tassi) 2 + 3 Milioni di euro Fondo per fusioni coop. Artigiane garanzia 3 milioni di euro Interventi per consorzi ( art. 15 Lr 20/03) 0,700 milioni di euro ** misure soggette a riprogrammazione per favorire radoppio risorse attraverso accordo Miur .  
   
   
EXPLOIT DELLA CALABRIA NELLE ESPORTAZIONI CON I PAESI EXTRA UE: PER L’ISTAT LA VARIAZIONE IN POSITIVO È PARI AL 44, 4%  
 
 Catanzaro, 19 dicembre 2011 - L’assessore regionale all’Internazionalizzazione Fabrizio Capua ha sottolineato l’importanza dell’ultima rilevazione Istat sulle esportazioni delle regioni italiane nel terzo trimestre dell’anno che attestano, nelle vendite sui mercati extra Ue, la Calabria in crescita. Lo stesso Istat presentando il Rapporto ha riconosciuto alla Regione Calabria il merito che “sui mercati extra europei forti aumenti si registrano per la Calabria”. Infatti la Calabria da gennaio-settembre 2011 registra una percentuale di variazione in positivo, pari al 44, 4% delle esportazioni nei paesi extra Europei. “Alla luce di queste considerazioni – ha detto l’Assessore all’Internazionalizzazione Fabrizio Capua - ritengo che la strategia di penetrazione dei prodotti calabresi nei mercati esteri previsti nel “Programma Calabria Internazionale” ed approvato dalla Giunta Scopelliti, ha accresciuto l’interesse delle nostre imprese ad esportare negli Stati Uniti, in Canada, e in Australia grazie anche ad accordi commerciali sottoscritti dall’Assessorato all’Internazionalizzazione con le Camere di Commercio Italiane di Montreal e di Sidney, al fine di favorire le vendite calabresi sui mercati esteri d’Oltre Oceano. Tuttavia – ha proseguito Capua -, pur in presenza di questo dato positivo che ci conforta, la situazione di crisi a livello nazionale e di tutti i Paesi dell’Eurozona, anche per l’attacco all’euro dalla speculazione, ha provocato gravi ripercussioni sulla crescita congiunturale degli altri mercati esteri, soprattutto quello all’interno dei Paesi dell’Ue, penalizzando quelle regioni, come la Calabria, che risentono in maniera più drammatica del forte ristagno dell’economia, della crescita del Pil e della contrazione dei consumi. Infatti per quanto riguarda la situazione delle esportazioni calabresi nei mercati dei paesi dell’Ue, questa purtroppo rimane ancora col segno meno. Tuttavia ciò non ha impedito che il dato negativo di vendite nei paesi dell’Ue al 30 giugno scorso, fermo a meno 33,3%, si sia ridotto di 3,7 punti percentuali rispetto a quello del 30 settembre valutato dall’Istat a meno 29,6%. Tenendo conto di questi dati – ha concluso Fabrizio Capua – non posso che auspicare che gli sforzi e l’attività dell’Assessorato all’Internazionalizzazione che sta portando avanti in questi mesi (mi riferisco agli accordi commerciali sottoscritti in Germania, Principato di Monaco, Svizzera, Russia e Polonia; così come gli accordi commerciali in itinere con la Svezia e la Finlandia possano, nel 2012, invertire, o quanto meno diminuire ulteriormente, il dato negativo delle esportazioni calabresi in Europa premiando così l’intera Giunta Scopelliti anche nel settore delle esportazioni e del commercio internazionale”.  
   
   
UNIONCAMERE TOSCANA: -2,4% PER LE VENDITE AL DETTAGLIO DELLE IMPRESE TOSCANE PEGGIORA LA DINAMICA DEL GIRO D’AFFARI RISPETTO AL III TRIMESTRE 2010: LA CRISI COLPISCE IN PARTICOLARE PICCOLA E MEDIA DIMENSIONE, MA ANCHE LA GRANDE DISTRIBUZIONE È IN ROSSO A CAUSA DEL SETTORE NO FOOD  
 
Firenze, 19 dicembre 2011 – Nel terzo trimestre 2011 le vendite al dettaglio registrano una variazione del -2,4%, evidenziando un calo ulteriore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-1,6%). Colpite le imprese commerciali di tutte le dimensioni con cali di fatturato pesanti (-3,5%) per piccole e medie strutture e dello 0,7% per le grandi (con oltre 19 dipendenti). Questi i dati emersi dall’Osservatorio Regionale sul Commercio della Toscana, realizzato da Regione Toscana e Unioncamere Toscana. Il sensibile e repentino peggioramento delle vendite nelle medie imprese commerciali (6-19 dipendenti), che non registravano dati così negativi dal 2009, annulla le distanze dai piccoli negozi (1- 5 dipendenti) e le colloca sullo stesso livello di crisi (-3,5%). Non va bene neanche per la grande distribuzione che registra difficoltà soprattutto sul versante dei prodotti non alimentari dimostrando di non riuscire ad attrarre i consumatori, come finora aveva fatto con la politica dei prezzi bassi e le promozioni. L’indagine evidenzia in generale un forte ridimensionamento delle vendite di prodotti non alimentari (-3,2%), il comparto alimentare tiene meglio ma perde l’1,9%, segnalando la tendenza delle famiglie alla riduzione sia dei volumi che della qualità dei beni alimentari acquistati, in un momento che vede un’impennata dei prezzi di questi prodotti (stimati per la Toscana al + 2,6%). Nel no food i negozi di piccola e media dimensione perdono il 4,0% di fatturato e le grandi strutture l’1,7%. Il risultato meno negativo riguarda gli altri prodotti non alimentari (prodotti farmaceutici, di profumeria, di cartoleria e articoli di seconda mano) con un calo del giro d’affari del 2,3%, mentre la performance peggiore è registrata dai prodotti per la casa ed elettrodomestici (-4,5%); in forte calo anche i fatturati di vendita del comparto abbigliamento e accessori (-3,7%). Per quanto riguarda le strutture de-specializzate della Toscana – ipermercati, supermercati e grandi magazzini – non segnalano variazioni rispetto al terzo trimestre del 2010 né del giro d’affari né delle scorte di magazzino. Forte innalzamento, invece, delle giacenze per gli esercizi del comparto alimentare che in dodici mesi vedono salire l’indicatore da -1 a +11 punti percentuali. Le difficoltà attraversate dal settore sembrano riflettersi sul versante delle aspettative a breve termine: il recupero del clima di fiducia dei commercianti toscani -che aveva caratterizzato il 2009 e parte del 2010- si è fermato e per quanto riguarda le imprese di minori dimensioni le attese per le vendite del periodo natalizio tornano ad essere negative; solo la grande distribuzione continua a mantenere un elevato clima di fiducia. Il punto di vista di Pierfrancesco Pacini, Presidente di Unioncamere Toscana “Il panorama toscano da luglio a settembre 2011 è connotato da pesanti cali di fatturato che investono sempre di più le piccole e medie dimensioni del commercio al dettaglio. Mai come in questo momento il contesto di crisi economico-finanziaria penalizza il tessuto di piccola e media imprenditoria tipico della nostra Regione e del suo settore commerciale, oltre che manifatturiero. Questo significa aziende familiari in crisi, incertezza che si manifesta anche nel calo dei consumi, dei generi non alimentari in primis, ma anche del food, tanto più che, come rilevano i ricercatori, la dinamica meno negativa delle vendite di prodotti alimentari rispetto ai non alimentari si inserisce in un contesto in cui i prezzi di questi beni risultano in forte accelerazione. Tutto fa pensare che le famiglie stiano comunque riducendo da una parte i volumi di beni alimentari acquistati, dall’altra la fascia qualitativa. La problematica dei prezzi è evidente in tutti i settori: dopo aver attraversato una fase di forte decelerazione per tutto il 2009 e nella prima metà del 2010, se ne segnala infatti una repentina crescita. Dal +0,5% del Iii trimestre 2010 sono passati al +1,9% del Iii trimestre 2011, diminuendo esponenzialmente la propensione al consumo dei toscani. Attendiamo ora le rilevazioni relative al periodo natalizio, anche se le previsioni degli operatori al 30 settembre 2011 non erano rosee neanche per l’andamento dello shopping delle feste. Aspettative che molto probabilmente saranno state aggravate dal clima di incertezza sul futuro alimentato dalla situazione attuale e dai sacrifici in arrivo. Per questo ribadiamo anche da parte di Unioncamere Toscana l’assoluta necessità di varare misure e provvedimenti per la crescita per risollevare l’economia toscana e il commercio.”  
   
   
SUICIDIO IMPRENDITORE: E’ TEMPO DI ESAMI DI COSCIENZA  
 
Venezia, 19 dicembre 2011 - “E’ tempo di esami di coscienza, di autocritica, tanto del mondo del credito e dell’economia, quanto della politica. Gli effetti della contrazione economica stanno portando infatti conseguenze drammatiche e l’ultimo disperato gesto di un imprenditore padovano è uno dei sintomi che questa condizione sta provocando”. E’ la riflessione proposta dall’assessore regionale Maurizio Conte dopo la tragica fine dell’imprenditore edile di Peraga di Vigonza, in provincia di Padova, che si è tolto la vita qualche giorno fa. “Voglio esprimere il senso di vicinanza alla famiglia di quest’uomo – aggiunge Conte – vittima del periodo di crisi finanziaria e del proprio senso di responsabilità. Le piccole e medie realtà produttive sono i soggetti che più spesso soccombono al difficile accesso al credito e all’allungamento dei pagamenti, se non all’insolvenza dei debitori. La dignità e il forte senso di responsabilità che hanno spinto l’imprenditore a questo gesto estremo e il fatto che non sia il primo caso in Veneto, ci fanno capire che le istituzioni hanno sempre più il dovere di accompagnare le imprese lungo la strada per uscire da questo tunnel e rilanciare la nostra economia”.  
   
   
APERTE LE ISCRIZIONI ALLA 10^ EDIZIONE DEL SODALITAS SOCIAL AWARD  
 
Milano, 19 dicembre 2011 – Sono ufficialmente aperte le candidature al Sodalitas Social Award, il premio organizzato da Fondazione Sodalitas che ogni anno segnala le iniziative di Sostenibilità d’Impresa più significative realizzate sia da aziende sia da associazioni imprenditoriali, distretti industriali ed enti pubblici presenti su tutto il territorio italiano. Il Premio si distingue da sempre per il suo alto valore sociale – riconosciuto anche dal Presidente della Repubblica - e per la convinta partecipazione riscontrata nel corso degli anni. 1400 le aziende partecipanti e oltre 2000 i progetti presentati nelle precedenti nove edizioni, tutti consultabili su Sodalitas Social Solution, il database online sulla Sostenibilità d’Impresa più completo d´Europa. Solo nell’ultima edizione il premio ha visto la partecipazione di ben 221 aziende con 283 progetti. “La 10^ Edizione del Sodalitas Social Award sarà l´occasione per riflettere insieme sull´evoluzione che la Responsabilità Sociale ha conosciuto in questo decennio - ha affermato Ugo Castellano, Responsabile del Premio per Fondazione Sodalitas - e che il Sodalitas Social Award ha contribuito a costruire e valorizzare, coinvolgendo più di 1400 imprese che hanno partecipato al Premio prima d´ora”. Quest´anno, oltre alle tradizionali categorie del Premio illustrate nel Bando (Ambiente, Comunità, Persona e Lavoro, Mercato, Pmi, enti pubblici), sarà possibile candidarsi anche al Premio Speciale della Giuria dedicato a quanti hanno realizzato iniziative in grado di contrastare gli effetti negativi della crisi economica, favorendo la coesione tra le varie componenti della società civile. La giuria, come ogni anno, sarà composta da autorevoli esponenti della società civile, università, sindacati, professionisti della qualità, operatori della comunicazione, analisti finanziari e presieduta dal Professor Lorenzo Ornaghi, rettore dell’Università Cattolica di Milano e da poco Ministro dei Beni Culturali. La Decima Edizione del Sodalitas Social Award sarà realizzata in collaborazione con Abb, Coop Lombardia, Indesit Company ed Unicredit. La partecipazione al Premio è gratuita ed è aperta a imprese di tutte le dimensioni e settori, ad associazioni imprenditoriali, distretti industriali, a enti locali e ad istituzioni pubbliche o scolastiche. Per partecipare occorre compilare la scheda d’iscrizione reperibile sul sito www.Sodalitas.it  che dovrà pervenire in formato elettronico entro il 31 gennaio 2012 a socialaward@sodalitas.It  Per qualsiasi ulteriore informazione è possibile consultare il bando del Premio. Tutte le imprese partecipanti riceveranno un´edizione speciale a loro riservata del "Libro d´Oro della Responsabilità Sociale" che raccoglierà tutti i progetti candidati alla 10^ Edizione del Premio. Anche quest´anno verrà inoltre conferito un riconoscimento alle imprese che hanno realizzato iniziative di sostenibilità e di lotta al cambiamento climatico con la riduzione delle emissioni di Co2 ("I Paladini dell´Ambiente").  
   
   
PMITALIA: SI AI TITOLI DI STATO PER PAGARE I DEBITI DELLO STATO CON LE IMPRESE MA SOLO SE ANCHE LA P.A. LI ACCETTA A SUA VOLTA  
 
 Roma, 19 dicembre 2011 “La proposta di pagare con i titoli di Stato i debiti della Pubblica Amministrazione con le imprese fornitrici potrebbe anche essere una soluzione”. Così commenta il Segretario Generale di Pmitalia Giovanni Quintieri la proposta che circola in questi giorni. “Noi per la verità – prosegue Quintieri – abbiamo sempre sostenuto che la cosa migliore sarebbe, se proprio non si riesce ad essere pagati in tempi ragionevoli dalla P.a., trovare delle forme di compensazione tra crediti e debiti che possano almeno evitare alle imprese creditrici l’assurdità di dover versare tributi alla P.a., senza avere ancora incassato da quest’ultima i crediti legittimamente maturati. Su questa idea però c’è stato detto dall’ex-ministro Tremonti che è tecnicamente difficile da realizzare, anche se non riusciamo a capire bene quali siano queste difficoltà tecniche insormontabili.” “Ma allora lancio una provocazione – conclude il Segretario Generale di Pmitalia riferendosi all’ipotesi dei titoli di Stato dati in pagamento alle aziende –. Perché non facciamo in modo che questi stessi titoli, una volta giunti a scadenza, possano essere riutilizzati dalle imprese per pagare a loro volta tasse e tributi verso la P.a.? Non sarebbe, questo, un principio elementare di equità, che renderebbe l’operazione credibile senza farla apparire un espediente escogitato dalla P.a. Per venire meno agli obblighi assunti?”.  
   
   
RETI D’IMPRESA, IN CAMPANIA 43 CONTRATTI SOTTOSCRITTI IL PRESIDENTE NAZIONALE DI UNIONCAMERE: DALL’UNIONE DELLE AZIENDE SI RICOSTRUIRA’ IL FUTURO PRODUTTIVO ED ECONOMICO DELL’ITALIA  
 
Avellino, 19 dicembre 2011 – Sono 214 i contratti di rete siglati in Italia con 1.065 imprese coinvolte appartenenti a 86 province e 19 regioni: dati che testimoniano come lo sviluppo del sistema produttivo possa passare attraverso le Reti d’impresa. Anche in Campania, dove le aziende che hanno aderito a un Contratto di rete sono 43. In Irpinia per sostenere la nascita di Reti d’imprese, la Camera di Commercio di Avellino stanzierà a partire dal 2012 circa 200mila euro. Un contributo fattivo, dunque, per incoraggiare l’aggregazione imprenditoriale, strada che in tutto il Paese si sta dimostrando vincente per l’aumento della competitività delle imprese. E’ questa la sintesi di quanto emerso dal convegno che si è tenuto oggi (sabato 17 dicembre) sul tema “Reti d’impresa: un’opportunità per crescere”, promosso dalla Camera di Commercio di Avellino. Il presidente della Camera di Commercio, Costantino Capone, ha sottolineato come questa iniziativa sia stata fortemente voluta dall’ente di Piazza Duomo, proprio perché “la Rete tra imprese rappresenta una grande opportunità in un contesto come quello irpino, costituito da circa 50mila aziende, quasi tutte microimprese o piccole e medie imprese. Oggi il principale gap per l’imprenditoria è rappresentato dall’assenza di prospettive per il futuro, nonché dalla difficoltà di accesso al credito. Dare vita ad una politica di integrazione e sinergia significa aprire nuovi fronti in questo senso, in un momento in cui le imprese si trovano nella condizione di dover resistere. Il Contratto di rete rappresenta un’opportunità in questo senso perché le imprese che stanno insieme combattono meglio la crisi, riescono meglio a superare i problemi di mercato e hanno possibilità di dare nuova linfa anche sotto il profilo occupazionale, considerando che oggi sono 3.800 i laureati disoccupati in Irpinia. Non solo. Con il Contratto di rete le imprese che appartengono alla rete hanno dalle banche un rating del 20-30 per cento superiore e questo consente un accesso al credito più agevole. Tanto è vero che, a livello nazionale, sono già stati stipulati importanti accordi con Barclays Bank e Unicredit. La Camera di Commercio è pronta a questa sfida, che porterà avanti con orgoglio e caparbietà, diffondendo questo strumento che rappresenta un ulteriore sostegno alle imprese. Abbiamo già stanziato 200mila euro per il 2012 per la promozione delle Reti di impresa e ci diamo quindi appuntamento al 31 dicembre del 2012 per valutare i risultati di questa attività”. Matteo Caroli, Ordinario di gestione delle imprese dell’Università Luiss di Roma ha sottolineato come sia un segnale senz’altro positivo che il tema delle Reti d’impresa abbia trovato una sponda nelle istituzioni. “Funzione essenziale della rete non è tenere insieme gli operatori di un settore o di un luogo – ha sottolineato Caroli – ma creare un sistema integrato di operatori che crea valore. La rete dà accesso ad economie di scala ed economie di esperienza, favorisce la divisione del lavoro e la reciproca specializzazione, distribuisce tra più soggetti il rischio e il fabbisogno finanziario. Elementi concettuali chiave sono dunque i vantaggi di costo e di differenziazione, una maggiore presenza sul mercato e l’entrata in nuovi mercati, accesso al credito, visibilità e valorizzazione delle risorse”. “Il percorso che abbiamo costruito in questi mesi – ha affermato Aldo Bonomi, Vice Presidente nazionale di Confindustria - ci ha dimostrato come le piccole e medie aziende italiane, che nel nostro Paese rappresentano il 98,5 per cento del totale, vogliono continuare a fare impresa nonostante le difficoltà di questo momento storico. L’obiettivo che come Confindustria ci eravamo posti di raggiungere le duecento reti di impresa ci sembrava impossibile, e invece ci siamo arrivati in tempi decisamente brevi. Oggi possiamo dire che le aziende cominciano ad essere consapevoli di poter fruire di uno strumento fondamentale per un tessuto produttivo ormai troppo frammentato come quello italiano, e che attraverso la sinergia e la collaborazione può invece contare su vantaggi come la defiscalizzazione degli utili e gli accordi con le banche per il miglioramento del rating e la maggiore possibilità di aderire a fonti di finanziamento specifiche. Questo è oggi possibile proprio attraverso le reti d’impresa e ci auguriamo che un numero sempre maggiore di aziende comprenda la validità e l’opportunità fornita da questo strumento. E’ per questo che in questa sede voglio citare un aforisma di Henry Ford, che affermava come mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme è un successo”. Giuseppe Tripoli, Capo dipartimento per l’impresa e l’internazionalizzazione del Ministero dello Sviluppo Economico e “Mister Pmi”, ha sottolineato come oggi sia necessario che tutti, ciascuno per il proprio livello di responsabilità, facciano la propria parte. “Oggi fare impresa in Italia significa affrontare problemi nuovi, tra cui la necessità di approcciare nuovi mercati, in particolare esteri, affrontare problemi di natura finanziaria, contrastare chi imita i prodotti per occupare spazi di mercato nostri. Cosa può fare una piccola azienda? La Rete d’imprese sicuramente rappresenta uno degli strumenti per rafforzare le Pmi, costruendo anche rapporti di grande importanza basati sulla condivisione delle conoscenze. Una rete impara tantissimo da un’altra rete ed in questo senso va stimolato il confronto, così come è fondamentale sensibilizzare le banche sul rating delle aziende. E’ giusto che un’impresa, se fa parte di una rete, sia meglio valutata”. Due importanti esempi di Reti d’impresa sono stati portati da Thomas Miorin, responsabile del Contratto di rete Habitech, Distretto Tecnologico del Trentino per l’energia e l’ambiente, e Fernando Lugli, della Corso Roma srl di Carpi (Modena), che ha presentato la Rete di impresa “Frantoi di Maremma” nel settore oleario. Le conclusioni sono state affidate a Ferruccio Dardanello, Presidente nazionale dell’Unione Italiana delle Camere di Commercio. “In Italia sono 214 i contratti di rete siglati finora e 1.065 le imprese coinvolte, appartenenti a 86 province e a 19 regioni. In Campania hanno aderito a un Contratto di rete 43 aziende, il 15% circa delle imprese meridionali che hanno sottoscritto tale strumento, per un totale di 20 Contratti che insistono sull’ambito regionale. Le green technology hanno fornito un importante stimolo all’aggregazione di realtà aziendali nella regione: risparmio energetico, servizi strategici integrati nel settore ambientale, nuove tecnologie per fonti rinnovabili sono solo alcuni esempi degli obiettivi perseguiti tramite i Contratti di rete stipulati. A questi si affiancano progetti congiunti per potenziare altre attività strategiche per la competitività aziendale, come promozione e sviluppo di prodotti innovativi, internazionalizzazione, formazione professionale, ricerca di nuovi mercati. Nel complesso – ha sottolineato Dardanello - sono stati 52 gli ambiti territoriali delle Camere di Commercio, a volte di livello regionale, che, nel corso del 2011 hanno aderito ed hanno predisposto specifici progetti di Contratto di rete e 46 di questi progetti sono stati finanziati e avviati a partire dalla seconda metà del 2011. Direi, insomma, che come sistema camerale stiamo facendo la nostra parte in questo processo. E non poteva essere diversamente, perché le Camere di commercio sono luogo di coesione e non di divisione e, per le loro stesse caratteristiche e competenze, possono – e stanno dimostrando di essere - lo snodo vincente di queste reti, la rete delle reti”.  
   
   
CAPPELLACCI: "PRONTA DECISIONE COMMISSIONE SU SALVATAGGIO ABBANOA"  
 
 Bruxelles, 19 Dicembre 2011 - "E´ pronta la decisione della Commissione Europea di approvazione del salvataggio di Abbanoa, che consentirà l´immediata attivazione del fondo di garanzia per le banche". Ad annunciarlo è il presidente Cappellacci al termine delle interlocuzioni avvenute a Bruxelles, a margine della Plenaria del Comitato delle Regioni. "Questo passaggio - ha aggiunto - consentirà di attuare gli interventi previsti dalla Giunta per la fase di salvataggio, ristrutturazione e rilancio di Abbanoa."  
   
   
BOLZANO: LE DIFFICOLTÀ DEI GIOVANI NEL MERCATO DEL LAVORO  
 
Bolzano, 19 dicembre 2011 - È stato pubblicato il nuovo numero del Bollettino "Mercato del lavoro news" della Ripartizione provinciale lavoro. “Le difficoltà dei giovani nel mercato del lavoro” questo il tema al centro del nuovo numero del bollettino “Mercato del lavoro news” pubblicato a cura dell’Osservatorio del mercato del lavoro. In provincia di Bolzano abitano circa 85 mila giovani tra i 15 e 29 anni, 47 mila dei quali fanno parte delle forze di lavoro, di cui 3 mila sono gli apprendisti nel sistema duale. Altri 32 mila sono in formazione scolastica o universitaria e 5 mila non risultano né essere iscritti a qualche corso scolastico o universitario, né lavorare e neanche cercare lavoro, come ad esempio giovani madri e casalinghe. “Questo passaggio piuttosto obbligato non avviene sempre in modo indolore” rileva l’assessore provinciale al lavoro, Roberto Bizzo “la scarsa maturità professionale, le alte aspettative lavorative, l´esperienza lavorativa che dev´essere ancora accumulata fanno sì che una parte dei giovani registri difficoltà nell´inserimento professionale, caratterizzato anche dalla maggiore presenza di rapporti di lavoro precari rispetto a lavoratori con maggiori esperienze lavorative”. A livello europeo, il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) è mediamente il doppio rispetto a quello complessivo: in alcuni Paesi – come la Germania – meno del doppio, in altri Paesi – come l’Italia – più del doppio. Facendo un confronto del tasso di disoccupazione giovanile delle regioni italiane (media 2006-2010) si osserva che il 7% registrato per la provincia di Bolzano è più basso dell’11% misurato in Trentino, del 13% registrato in Veneto e del 15% in Lombardia e Friuli-venezia Giulia. Valori nettamente più alti, oltre il 30%, si registrano nell´Italia meridionale. Anche confrontando il tasso di disoccupazione giovanile medio degli ultimi 5 anni della provincia di Bolzano con quello delle altre 271 regioni dell´Unione Europea, si conferma la buona situazione dell´Alto Adige, occupando la provincia il quattordicesimo posto nell´apposita graduatoria.  
   
   
5 MLN PER RETI IMPRESE COMMERCIO-TURISMO  
 
Milano, 19 dicembre 2011 - La Giunta della Regione Lombardia ha approvato, il 15 dicembre, su proposta dell´assessore al Commercio, Turismo e Servizi Stefano Maullu, i criteri del bando per la costituzione delle reti di impresa nei settori del terziario. "Il bando - ha detto l´assessore Maullu - è dedicato alle reti di impresa dei settori del commercio, turismo e servizi ed è mirato a sperimentare un´innovativa modalità di sostegno alle aziende". "Le reti di impresa - ha sottolineato Maullu - riguardano sia aggregazioni a livello provinciale che sovra provinciale, che propongono progetti da realizzarsi tramite investimenti esclusivamente localizzati in Lombardia o all´estero, solo se all´interno di proposte progettuali riferite all´internazionalizzazione d´impresa". La dotazione finanziaria complessiva è di 5 milioni di euro, di cui 3 messi a disposizione da Regione Lombardia e 2 dal sistema camerale lombardo. "I progetti - ha detto ancora l´assessore Maullu - devono favorire processi di specializzazione e qualificazione mirati, in particolare, al sostegno dell´economia territoriale anche attraverso l´erogazione di servizi che possano aumentare la competitività sul mercato, razionalizzare i costi, migliorare e modernizzare gli spazi e i servizi e favorire lo scambio di conoscenze". Possono beneficiare del contributo le micro, piccole e medie imprese del commercio, turismo e servizi aggregate. Per costituire un´aggregazione è necessario il raggruppamento di un numero minimo di tre imprese. I progetti, che devono essere realizzati entro 15 mesi dalla pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione Lombardia, per essere finanziati, devono riguardare, tra l´altro, attrezzature, impianti, software e hardware di nuova fabbricazione, promozione, comunicazione e pubblicità del nuovo progetto, acquisizione e deposito di brevetti, marchi e licenze.  
   
   
ROSSI A SAN GIOVANNI VALDARNO: “CHIEDO AL GOVERNO UN IMPEGNO PER LA BELTRAME”  
 
S.giovanni Valdarno, 19 dicembre 2011 – “Chiederò un impegno del governo e del ministro dello sviluppo economico Corrado Passera per garantire un futuro allo stabilimento Beltrame di San Giovanni Valdarno e per scongiurare la dispersione di un patrimonio professionale e produttivo altamente qualificato e profondamente legato al territorio”. Lo ha detto il presidente della Regione Enrico Rossi che ha visitato l’azienda occupata dai lavoratori che, il 15 dicembre, hanno visto la sigla dell’accordo per la proroga di un anno della Cassa integrazione. Ad accompagnare il presidente, il sindaco di Cavriglia Ivano Ferri e il consigliere regionale Enzo Brogi. Il presidente ha ribadito che la Regione – che con l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini sta seguendo da vicino la vicenda – punta a una ripresa delle attività produttive e al mantenimento dell’occupazione, anche facendo leva sul senso di responsabilità del gruppo che detiene la proprietà dell’azienda. “Non è pensabile – ha detto il presidente Rossi – che un gruppo come Beltrame, dopo anni di presenza sul territorio, lasci a casa 80 persone e metta in crisi decine di aziende dell’indotto senza confrontarsi sulle possibili alternative con istituzioni e sindacati”. Rossi ha sottolineato, in particolare, che non siamo ancora di fronte ad una scelta di cessata attività e che proprio grazie al ruolo di mediazione esercitato dalla Regione è stato possibile far recedere l’azienda dalla chiusura e arrivare ad un accordo sugli ammortizzatori sociali. “Da qui dobbiamo ripartire – insiste Rossi – per verificare, nei 12 mesi di tempo che ancora abbiamo, tutte le strade possibili perché in questo storico stabilimento possa riprendere la produzione. Non è un obiettivo facile, ma dobbiamo provarci. La Regione può e vuole svolgere un ruolo di garanzia e di stimolo. L’acccordo sugli ammortizzatori sociali darà un po’ di respiro ai lavoratori, che potranno così trascorrere un Natale più sereno, ma naturalmente questo non basta. Chiameremo nuovamente la proprietà ad un confronto sulla situazione e ho già chiesto anche un incontro con il ministro Passera. Non si può disperdere una esperienza produttiva qualificata, un pezzo importante della siderurgia toscana e nazionale, radicata nell’economia del territorio”. I lavoratori, accogliendo il presidente nella fabbrica occupata, hanno ricordato come la Beltrame sia sempre stata un’azienda competitiva nel campo della lavorazione dei metalli, con produzioni di qualità, manodopera giovane e altamente qualificata, in grado di sfornare prodotti di punta di alto livello. Nonostante queste caratteristiche, la proprietà ha deciso di sospendere la produzione lo scorso ottobre per attuare una ristrutturazione all’interno del gruppo, trasferendo la produzione negli stabilimenti di Torino e Vicenza. Forno e laminatoio sono stati spenti per manutenzione, ma mai fatti ripartire. “Sono venuto per incontrare i lavoratori, ascoltarli, vedere direttamente la situazione – ha detto il presidente – ma soprattutto per capire meglio come possiamo intervenire per favorire possibili soluzioni a questa crisi. E per dire ai lavoratori che l’impegno della Regione c’è”.  
   
   
POTENZIARE LE COMPETENZE E IL CAPITALE UMANO PER GARANTIRE OCCUPAZIONE E CRESCITA  
 
Bari, 19 dicembre 2011 - Si è svolto a Bari l’evento annuale di presentazione dei risultati degli interventi finanziati dal Fondo Sociale Europeo in Puglia. La regione è tra le più attive nella spesa e nella programmazione di politiche innovative. “Il Paese è intrappolato in una morsa di basso sviluppo. La formazione e la ricerca, ora più che mai, sono la strada per costruire lavoratori più formati e più qualificati: cioè per costruire le competenze che, da sole, possono produrre nuova crescita e competitività”. Lo ha affermato Alba Sasso, assessore regionale al Diritto allo Studio e alla Formazione professionale, nel suo intervento al convegno annuale sul Programma Operativo del Fondo Sociale Europeo in Puglia. L’evento, dal titolo Governare le politiche attive per la crescita del capitale umano e dell’occupazione, è stato organizzato a Bari dall’Autorità di Gestione del Po Fse della Regione Puglia in collaborazione con l’Arti. Aprendo i lavori, la presidente dell’Agenzia regionale, Giuliana Trisorio Liuzzi, ha rimarcato proprio come la Puglia abbia in alcuni casi anticipato la Commissione europea nel dare centralità a formazione e ricerca nell’impostazione delle proprie politiche regionali: la maggior parte di queste politiche è tradotta oggi in azioni regionali di particolare successo, di cui alcune gestite dall’Arti (come Borse di ricerca e Innovazione per l’occupabilità). La Puglia ha saputo utilizzare sinora al meglio le risorse del Fse. Per il periodo 2007-2013, infatti, su un budget complessivo di 1.279 milioni di euro, la regione ha già allocato 700 milioni. L’ambito nel quale maggiore è stato l’investimento è quello dell’Asse “Capitale umano”, sul quale sono stanziati oltre 400 milioni di euro. “L’obiettivo che ci siamo dati è quello di accrescere le capacità del sistema formativo”, ha affermato l’assessore Sasso, elencando le principali azioni di sistema che sono state messe in campo, in modo da potenziare tutti gli anelli della filiera dell’istruzione e della formazione in Puglia. Tra queste, di particolare impatto sono quelle relative alla revisione sostanziale del sistema di accreditamento degli organismi formativi, la nascita dell’Osservatorio dei sistemi di formazione e di istruzione – affidato all’Arti -, la creazione della rete per l’orientamento. Ma molte sono anche le azioni che hanno avuto un impatto diretto sul potenziamento dell’alta formazione, tra cui Ritorno al futuro, il catalogo interregionale dell’alto formazione, Diritti a scuola. Queste ultime sono state illustrate in maggior dettaglio da Anna Lobosco, dirigente regionale del Servizio Formazione professionale. Molte delle azioni cofinanziate dal Fse nel 2011 rientrano peraltro nel Piano straordinario per il lavoro, varato lo scorso di gennaio. Tra queste Antonella Panettieri, dirigente regionale dell’Ufficio Lavoro e cooperazione ha presentato in dettaglio la Dote occupazionale, che alla sua prima edizione ha riscosso un grande successo, determinando l’assunzione di oltre 1.000 lavoratori disoccupati, ed i Tirocini formativi, attraverso i quali sono incentivate le assunzioni di lavoratori disoccupati che siano stati impegnati in tirocini. Sul versante degli interventi sugli studenti, infine, il Po Fse Puglia quest’anno ha finanziato con 80 milioni di euro percorsi di potenziamento delle competenze descritti da Angela Altieri, della Direzione Generale per le politiche per l´orientamento e la formazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali: si tratta delle certificazioni linguistiche, che gli studenti di scuole superiori pugliesi hanno acquisito anche grazie a soggiorni formativi all’estero, e di stage professionalizzanti, che hanno visto la presenza in aziende di studenti degli ultimi anni delle scuole secondarie. Sempre nell’ambito del potenziamento delle competenze di base, si pongono, infine, le azioni realizzate attraverso il coordinamento dei fondi regionali con quelli nazionali dei Pon. Vincenzo Melilli, referente regionale per il Pon-scuola, ha tra l’altro illustrato alcuni risultati di questi interventi formativi, testimoniati dalle performance lusinghiere nelle competenze matematiche degli studenti pugliesi nelle graduatorie delle rilevazioni Ocse-pisa del 2009, in rapporto alla precedente rilevazione del 2006. L’evento si è arricchito di testimonianze di protagonisti e di beneficiari di alcune delle misure di maggior impatto, con l’obiettivo di evidenziarne le caratteristiche salienti anche in funzione di possibili riedizioni.  
   
   
RICHARD GINORI, LA REGIONE CONVOCA L’AZIENDA  
 
Firenze, 19 dicembre 2011 – La Regione incontrerà la proprietà della Richard Ginori. Il tavolo, al quale sono chiamati a partecipare, oltre all’azienda, anche istituzioni, sindacati, Confidustria e Fidi Toscana, è stato convocato per lunedì pomeriggio alle 19 dall’assessore alle attività produttive lavoro e formazione, Gianfranco Simoncini. La decisione è stata presa a seguito dell’incontro svoltosi stamani all’assessorato, presenti il sindaco di Sesto Fiorentino, Gianni Gianassi, l’assessore al lavoro della Provincia di Firenze, Elisa Simoni, le organizzazioni sindacali di categoria e la Rsu. Nel corso dell’incontro le organizzazioni sindacali hanno manifestato la loro preoccupazione in relazione ai problemi finanziari e alle prospettive dello storico stabilimento di Sesto Fiorentino. L’assessore Simoncini ha ribadito che per la Regione il rilancio della Richard Ginori è una priorità e che farà di tutto per accelerare il confronto, già in corso, con il sistema bancario per arrivare, grazie all’intervento di Fidi Toscana, ad una soluzione in grado di dare risposte alle esigenze di liquidità a breve termine.  
   
   
ACCORDO AMERICANO PER PROGETTO MANIFATTURA SIGLATA L’INTESA CON ACTION, L’ASSOCIAZIONE DEGLI INCUBATORI CLEANTECH DEL NEW ENGLAND (USA)  
 
 Trento, 19 dicembre 2011 - Progetto Manifattura ha siglato o giovedì 15 dicembre, nella propria sede di Rovereto un accordo di partnership con Action, l’Associazione degli Incubatori Cleantech del New England (Usa). L’intesa, formalizzata dai rispettivi presidenti Gianluca Salvatori e Michael Ryan, ha l’obiettivo di sviluppare il proprio incubatore Greenhouse, ampliando servizi ed opportunità offerti alle aziende insediate nell’ex Manifattura Tabacchi. «Progetto Manifattura considera molto importante la partnership strategica con Action per sviluppare il proprio incubatore Greenhouse – sottolinea Gianluca Salvatori, presidente di Manifattura Domani srl – trattandosi di un partner autorevole ed esperto che ci aiuterà a sviluppare il nostro modello di business per il progetto di riqualificazione produttiva». La collaborazione mira ad unire le capacità e le risorse tecniche dei partecipanti di entrambi i network. I due cluster offriranno in combinazione accesso a mercati e risorse più vaste. In particolare la collaborazione si rivolgerà alle imprese in fase di inizio attività per favorirne l’accesso a nuovi mercati. «Stiamo costruendo una partnership internazionale forte - spiega Michael Ryan, presidente e fondatore di Action – a beneficio degli imprenditori e delle aziende appartenenti al network di Action, attraverso un accesso diretto ai paesi dell´Unione europea. In quest’ottica l’accordo di partnership con Manifattura è per noi strategico». Action (www.Actionnewengland.org) - Associazione degli incubatori del New England dedicati alle cleantech - è la rete leader negli Stati Uniti e condivide lo scopo comune di accelerare la crescita ed il successo delle imprese nella fase nascente, di rafforzare il distretto regionale delle tecnologie verdi, e di creare nuovi posti di lavoro nel settore della green economy. Action è un´organizzazione non profit. La sua rete di incubatori mette a disposizione molteplici risorse e costituisce uno strumento di sostegno in cui imprenditori e business leaders, agenzie pubbliche, investitori, università e altre organizzazioni interessate possono collaborare con l´obiettivo di rafforzare il tessuto imprenditoriale, costruire un efficace ambiente per lo sviluppo della green economy, contribuire al miglioramento della qualità di vita e dell´ambiente.  
   
   
GIBELLI: DESIGN ELEMENTO DI COMPETITIVITÀ  
 
Milano, 19 dicembre 2011 - "Il design è un elemento di competitività assoluta". Lo ha detto il 15 dicembre Andrea Gibelli, vice presidente e assessore all´Industria e Artigianato di Regione Lombardia, intervenendo, nei padiglioni della Triennale, al convegno ´La sostenibile leggerezza del design tra innovazione e brand´ a chiusura del progetto ´Planet design´. Il vice presidente ha ricordato che "il Made in Italy è comunque un elemento di grande competitività, soprattutto per quanto riguarda il comparto manifatturiero". "Per questo - ha detto Gibelli - Regione Lombardia sostiene questi punti di forza con una serie di strumenti importanti come il bando sottoscritto con il Ministero dell´Istruzione e della Ricerca, che certo può favorire il mondo del design, in particolare per quanto riguarda l´aggregazione d´impresa". "Fare gruppo e squadra - ha ribadito il vice presidente - è un elemento decisivo per competere nel mondo, soprattutto per il prezzo". Progetto ´Aster´ - Gibelli ha poi parlato del progetto ´Aster´. "Si tratta di un progetto - ha detto - che tratterà il tema del brand territoriale, dove si ribadisce proprio questa caratterizzazione". "Come Regione - ha proseguito - vogliamo arrivare entro il 2015 ad una mappa lombarda, che non sarà solo un elenco di aziende eccellenze, ma in rete andranno le imprese che hanno fatto brand territoriale. In Brianza quello del mobile, tra Milano e Varese quello aerospaziale, da Pavia a Mantova quello agro-energetico. Tutto questo per arrivare a un modello di sostenibilità e di grande competitività". "La creatività - ha concluso Gibelli - è un elemento di grande caratterizzazione". Progetto ´Planet Design´ - Si tratta di un percorso rivolto alle aziende dell´industria del mobile con l´obiettivo di contribuire allo sviluppo di una produzione industriale sostenibile, in cui la sostenibilità viene intesa come un´opportunità. Attraverso il design diventa possibile creare una sintesi vincente tra nuove tecnologie e materiali sostenibili, per offrire una risposta concreta ai cambiamenti profondi della società e dell´abitare.  
   
   
FIARC: “CON AUMENTO ACCISE RISCHIANO DI USCIRE DALLA PROFESSIONE CENTINAIA DI AGENTI DI COMMERCIO”  
 
Reggio Calabria,19 dicembre 2011 - Il pesante intervento sulle accise dei carburanti previsto dal decreto “Salva Italia” del governo Monti è una vera sciagura per gli agenti e i rappresentati di commercio: rischia di far uscire dal mercato e dalla professione centinaia di lavoratori. Abbiamo infatti un solo e importante bene strumentale di lavoro: l’automobile. A differenza di categorie similari come i camionisti o i tassisti – che beneficiano di sostegni economici per l’acquisto di carburanti – noi siamo discriminati: e infatti per noi non è prevista alcuna legittima agevolazione fiscale. Non abbiamo dubbi sulla necessità di interventi forti e rapidi per scongiurare il peggio, vista l’epocale crisi economica e finanziaria che il nostro Paese e l’Europa stanno attraversando. Una crisi che si è abbattuta in primo luogo sulla categoria, visto che attraverso il nostro lavoro passa il 60% del Pil italiano, e alla quale abbiamo subito pagato pegno: già da alcuni anni, ormai, vediamo ogni giorno calare le provvigioni, ridursi i mandati e aumentare le spese. Un vortice nero di cui non intravediamo la fine. In un contesto del genere l’aumento delle accise potrebbe essere esiziale per i lavoratori della nostra professione: per questo la Fiarc-confesercenti ha chiesto un intervento urgente al governo affinché inserisca anche gli Agenti e i Rappresentanti di Commercio tra quelle categorie “professionali” che godono di benefici fiscali a fronte dell’uso strumentale dell’automobile e dei relativi carburanti.