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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 15 Marzo 2012
UE, CRESCITA, EVASIONE FISCALE E SCHENGEN S´INVITANO NELL´EMICICLO  
 
Strasburgo, 15 marzo 2012 - I deputati hanno discusso le conclusioni del Summit europeo dell´1 e 2 marzo durante la sessione plenaria. L´evasione fiscale costa all´Unione europea un trilione di euro all´anno. I capigruppo si confrontano sulle conclusioni del Summit europeo durante la sessione plenaria. L´unione deve trovare un nuovo slancio concentrando le proprie energia sulla crescita. Quando il peggio della crisi del debito sembra essere passato, bisogna saper investire di nuovo sospendendo le misure di austerità. I deputati hanno commentato così le conclusioni del Summit europeo dell´1 e 2 marzo 2012, in presenza dei presidenti del Consiglio e della Commissione europea, Herman Van Rompuy e José Manuel Barroso. Il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy - All´ultimo Summit europeo abbiamo fatto un passo in avanti per la stabilità economica e l´unione fiscale. A seguito del più grande incentivo di bilancio dagli anni Trenta ad oggi, l´uscita dalla crisi necessita ora di una fiducia per la creazione di un´economia europea sostenibile nel lungo termine. "Eccco perché le misure del trattato sulla stabilità, il coordinamento e la governance nell´unione economica e monetaria, firmato a questo Summit, sono così importanti".´ L´unione europea non è ancora uscita dalla crisi, ma potrebbe aver girato l´angolo e trovarsi ora in una fase di rinnovata stabilità e crescita. Il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, ha anche indicato che con il trilione di euro persi ogni anno a causa dell´evasione fiscale potremmo aver risolto i molti problemi. Rispetto alla situazione in Grecia, Barroso ha annunciato che la Commissione presenterà presto un piano di crescita per il paese, sottolineando il bisogno di coniugare le misure di austerità con quelle di crescita. Ha anche chiesto ai governi nazionali di passare all´azione per poter raggiungere gli obiettivi della strategia dell´Ue 2020. Il presidente del Partito popolare europeo Joseph Daul - Il nuovo trattato fiscale è un importante traguardo ma ciò che è ancora più importante è applicare le misure contenute in esso. "Il nuovo trattato fiscale, il six pack e il two pack sono strumenti utili ma bisogna applicarli correttamente" ha aggiunto sottolineando la lentezza con la quale gli Stati membri stanno applicando le regole che hanno firmato in passato. "Oggi i cittadini hanno bisogno di lavoro, soprattutto i giovani, e la nostra economia deve crescere non solo ora ma anche in futuro". Il parlamentare del gruppo S&d Hannes Swoboda - "Vorrei spendere qualche parola sulla dichiarazione fatta dal presidente francese Nicolas Sarkozy sulla sospensione temporanea dello spazio Schengen. Dovremo mostrare il nostro passaporto per andare a Strasburgo?". Sulla crisi: "Abbiamo reagito troppo tardi rispetto alla disoccupazione dei giovani. Ė scandaloso che ci siano cittadini che lavorano per mille euro o meno". I leader dei liberali (Alde) Guy Verhofstadt è stato scettico sulla maniera in cui il Consiglio europeo avrebbe rivoluzionato la crisi in Europa. Ha criticato il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi per aver emesso nuova moneta, "una soluzione insufficiente alla crisi". Lotta all´evasione fiscale e ai paradisi fiscali, e obbligo delle banche a dichiarare le somme depositate all´interno dell´Ue, come è stato fatto negli Stati Uniti. Ecco le proposte del deputato dei Verdi Daniel Cohn-bendit. Ha anche richiesto un "tripla regola d´oro" per l´Unione europea che dovrebbe regolare le questioni ambientali e sociali, e non solamente quelle fiscali. Martin Callanan, presidente del gruppo Ecr ha dichiarato: "L´europa non sta bene. La debolezza economica è il problema e il nuovo trattato fiscale è semplicemente irrilevante", ha dichiarato sottolineando "il collasso della qualità della vita e il livello di disoccupazione mai visti dagli anni Trenta". Paul Murphy (Gue/ngl) - "Provare a risolvere il deficit fiscale significa tagliare ancora 5,7 miliardi in Irlanda, e più di dieci miliardi nella zona euro. Questo non significa crescita, ma disoccupazione, più crisi e servizi pubblici peggiori". Il vicepresidente del gruppo Efd Nigel Farage è stato scioccato dai discorsi ottimisti dello scorso Consiglio. Sulla Grecia, oltre un terzo salvataggio ipotetico, ha parlato di crocifissione del paese.  
   
   
MAFIE: UNA COMMISSIONE SPECIALE PER INVESTIGARE SULLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA NELL´UE  
 
Strasburgo, 15 marzo 2012 - Una commissione parlamentare speciale sulla criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro è stata istituita dal Parlamento mercoledì. Avrà un anno per investigare l´infiltrazione della criminalità organizzata nell´economia legale, nella pubblica amministrazione e nella finanza, e per individuare misure per combatterla. Appropriazione indebita di fondi pubblici, infiltrazione nel settore pubblico e contaminazione dell´economia legale e del sistema finanziario sono alcune delle principali minacce delle organizzazioni criminali che colpiscono l´Ue. Prima della scadenza del suo mandato, la commissione speciale dovrà valutare l´estensione dell´impatto della criminalità organizzata sull´economia e sulla società dell´Ue, nonché proporre le misure adeguate che consentano all´Unione di prevenire e contrastare tali minacce a livello internazionale, europeo e nazionale. "L’istituzione della commissione antimafia del Parlamento europeo rappresenta un vero punto di svolta nella storia delle politiche dell’Unione europea. Finalmente dall’Europa arriva un messaggio inequivocabile alle organizzazioni criminali e alle mafie: le istituzioni non hanno intenzione di indietreggiare davanti al crimine organizzato", ha detto Sonia Alfano (Alde, It), relatrice del Parlamento europeo per la lotta contro la criminalità organizzata. I deputati ascolteranno giudici, vittime, organismi della società civile e istituzioni - La commissione, con un mandato annuale rinnovabile per un altro anno, avrà il potere di fare visite in loco e organizzare audizioni con istituzioni europee e nazionali provenienti da tutto il mondo. I deputati potranno invitare i rappresentanti delle imprese e della società civile e le organizzazioni delle vittime, nonché funzionari, compresi giudici, coinvolti nella lotta quotidiana contro la criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro. Le prossime tappe - Il Parlamento voterà la composizione della commissione speciale nel corso della sessione plenaria di Bruxelles del 28-29 marzo prossimi. La commissione inizierà i propri lavori entro fine aprile.  
   
   
UE: ISLANDA, EX REPUBBLICA IUGOSLAVA DI MACEDONIA E BOSNIA ERZEGOVINA  
 
Strasburgo, 15 marzo 2012 - In tre risoluzioni approvate mercoledì a larghissima maggioranza, il Parlamento sostiene l´adesione dell´Islanda all´Ue e chiede che sia stabilita una data per l´inizio dei negoziati di adesione per l´ex Repubblica iugoslava di Macedonia. I deputati si sono invece detti preoccupati per i progressi insufficienti compiuti dalla Bosnia Erzegovina verso lo status di Paese candidato. Islanda - I deputati, pur a conoscenza delle divisioni politiche in Islanda sull´ingresso del Paese nell´Unione, auspicano che ciò avvenga. L´islanda è una delle democrazie più antiche d´Europa e il Parlamento è soddisfatto dei progressi compiuti per rispettare gli standard europei. "I progressi sono visibili. Quest´ultimo anno ha dimostrato che le discussioni hanno acquisito slancio" ha detto il relatore Cristian Dan Preda (Ppe, Ro) durante il dibattito precedente le votazioni. I deputati affermano che la mancata soluzione della questione Icesave non deve essere un ostacolo per l´ingresso dell´Islanda nell´Ue. Fra i punti sui quali non c´è ancora accordo fra il Paese nordico e l´Unione, ci sono le quote di pesca e la caccia alle balene, vietata nell´Ue. I deputati chiedono infine maggiori sforzi per limitare l´interventismo statale in particolare nei settori bancario, finanziario ed energetico. Ex Repubblica iugoslava di Macedonia - Il Parlamento chiede che sia stabilita una data per l´inizio dei negoziati d´adesione dell´ex Repubblica iugoslava di Macedonia, Paese candidato dal 2005. Un ritardo in tal senso da parte del Consiglio, avvertono i deputati, potrebbe causare una frustrazione legittima fra l´opinione pubblica del Paese balcanico. Il relatore Richard Howitt (S&d, Uk) ha detto: "Questo è un paese che appartiene all´Ue e i negoziati d´adesione devono cominciare sena ritardo". L´adesione del Paese all´Unione è bloccata dalla disputa con la Grecia sul nome, situazione criticata nella risoluzione. Pertanto, i deputati accolgono con favore l´iniziativa del commissario per l´allargamento Štefan Füle di lanciare un dialogo informale ad alto livello il 15 marzo per proseguire il percorso verso l´adesione. Le ultime elezioni legislative e la pronta formazione del nuovo governo sono visti come punti positivi dai deputati, che però si dicono preoccupati per la concentrazione dei media e la corruzione, che resta una "preoccupazione seria", nonostante gli apprezzabili sforzi compiuti per combatterla. Il Parlamento chiede infine maggior impegno nella lotta contro la segregazione dei bambini di gruppi etnici diversi nel sistema educativo nazionale. Bosnia Erzegovina - I lenti progressi compiuti sulle riforme necessarie per ottenere lo status di Paese candidato all´Ue dalla Bosnia Erzegovina preoccupano i deputati, che tuttavia sottolineano che il futuro del paese è nell´Unione, insistendo che ciò può avvenire solo come una singola entità statale. In tal senso, la formazione del nuovo governo è vista con positività. La relatrice Doris Pack (Ppe, De) ha detto che i due punti principali da risolvere sono: "La proprietà militare e quella statale. Quando questi elementi saranno risolti, la Bosnia Erzegovina sarà pronta per iniziare il percorso verso l´Ue". I deputati sono anche preoccupati per le minacce estremiste nei Balcani occidentali e chiedono alle autorità del Paese di "contrastare l´estremismo, l´odio religioso e la violenza, in stretta cooperazione con la comunità internazionale".  
   
   
BILANCIO 2013: IL PARLAMENTO EUROPEO RIBADISCE LE PREOCCUPAZIONI PER RISCHIO MANCATI PAGAMENTI  
 
Strasburgo, 15 marzo 2012 - I deputati hanno messo in guardia gli Stati membri mercoledì che i pagamenti del bilancio 2013 non possono essere tagliati "artificialmente", senza alcun riferimento alle reali esigenze. Il Parlamento vuole assicurare che gli Stati membri non mettano la Commissione europea in condizione di non poter più onorare i propri obblighi contrattuali, come successo nel dicembre dello scorso anno. Le linee guida di bilancio riflettono le priorità dei deputati per il prossimo bilancio 2013. La Commissione sta preparando il progetto di bilancio, che sarà presentato a metà aprile. Le linee guida sono state adottate con 513 voti a favore, 106 contrari e 73 astensioni. Preoccupante carenza di pagamenti - I deputati della commissione per i bilanci si dicono anche "estremamente preoccupati" per la carenza di risorse per i pagamenti nel 2012. Il Consiglio, nel dicembre 2011, si era rifiutato di finanziare crediti per circa 10 milioni di euro, dopo che alcuni governi nazionali avevano messo in questione i dati presentati dalla Commissione. Questi pagamenti sono stati quindi rimandati al 2012 e causeranno una mancanza di fondi alla fine di quest´anno. "Rimandare ancora una volta i pagamenti al 2013 - ultimo anno dell´attuale quadro finanziario pluriennale (Qfp), periodo in cui i pagamenti normalmente aumentano - potrebbe portare a pagamenti d´interessi sui debiti e alla perdita di fiducia nelle politiche dell´Ue. Una soluzione deve essere trovata al più presto e nel corso dell´anno", ha affermato Giovanni La Via (Ppe, It), relatore per il Parlamento del bilancio del prossimo anno. No ai tagli artificiali - La relazione ha evidenziato che, sebbene il livello dei pagamenti sia il risultato d´impegni precedentemente assunti, questa carenza è diventata la principale questione politica in seno al Consiglio nel corso delle recenti procedure di bilancio. I deputati insistono che il bilancio dovrebbe essere determinato sulla base di criteri tecnici, quali i dati relativi all´esecuzione, le previsioni di assorbimento e il livello degli impegni pregressi Per i deputati, se il Consiglio continuerà ad apportare artificialmente tagli ai pagamenti durante la procedura di bilancio di quest´anno, "dovrebbe determinare e giustificare con chiarezza e trasparenza quali priorità politiche o progetti dell´Unione europea ritenga possano essere ritardati o completamente abbandonati". Concentrarsi sull´occupazione giovanile e sulle Pmi - Il Parlamento auspica che il bilancio dell´Unione europea del prossimo anno sia concentrato sull´occupazione giovanile e sulle piccole e medie imprese (Pmi). I deputati avevano accolto con favore le dichiarazioni espresse il 30 gennaio scorso dai membri del Consiglio europeo che andavano in questa direzione. La promozione della crescita e dell´occupazione richiede azioni specifiche e maggiori sforzi di bilancio a sostegno della competitività, dell´innovazione e delle piccole e medie imprese (Pmi). Tali misure hanno creato l´85% dei nuovi posti di lavoro netti nell´Unione europea tra il 2002 e il 2012 e costituiscono la spina dorsale della crescita economica in Europa.  
   
   
AL VIA IL PROGETTO GENERAZIONE EURO  
 
Roma, 15 marzo 2012 - Nel quadro delle iniziative previste per festeggiare i 10 anni dell´euro, giovedì 22 marzo prenderà il via il progetto "Generazione euro. Settimana della cittadinanza europea e dell´educazione finanziaria per i giovani". L´iniziativa ha come obiettivo quello di rendere consapevoli i giovani del legame esistente fra cittadinanza e elementi fondamentali dell´economia e sensibilizzarli a una gestione responsabile del denaro. La settimana che va da Lunedì 26 a Venerdì 30 Marzo verrà quindi scandita da una serie di incontri e iniziative che coinvolgeranno ragazzi di tutte le età, dai piccoli alunni delle scuole primarie agli studenti delle secondarie di primo e secondo grado. Il progetto è promosso dalla Commissione europea, dal Parlamento europeo, dal Dipartimento per le Politiche europee (Presidenza del Consiglio dei Ministri), dal Ministero degli Affari Esteri, e realizzata in collaborazione con il Dipartimento per la Gioventù (Presidenza del Consiglio dei Ministri), il Ministero dell´Economia e delle Finanze, il Ministero dell´Istruzione, dell´Università e della Ricerca, l´Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e l´Associazione Bancaria Italiana. L´evento di apertura si terrà Giovedì 22 Marzo con una lezione magistrale di Vittorio Grilli, dal titolo "Generazione euro" presso l´Aula Magna "Mario Arcelli" dell´Università Luiss - Guido Carli. Apriranno l´incontro con i saluti iniziali Massimo Egidi in qualità di Rettore della Luiss, il Vicepresidente del Parlamento europeo Gianni Pittella e il Vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani. Le iniziative per gli studenti avranno luogo in cinque importanti sedi romane: Spazio Europa, presso la sede italiana del Parlamento e della Commissione europea; Palazzo Altieri, sede dell’Associazione Bancaria Italiana; Explora – il Museo dei Bambini di Roma; la Scuola dell´Arte della Medaglia e la Zecca dello Stato. Per effettuare la prenotazione, le scuole interessate possono rivolgersi direttamente alle segreterie delle varie sedi coinvolte utilizzando i riferimenti contenuti nel link del programma delle iniziative.  
   
   
CONFISCA IN EUROPA, ORA SI PUÒ: ALLA VIGILIA DELLA GIORNATA DELLA MEMORIA IN RICORDO DELLE VITTIME DI MAFIA ORGANIZZATA DA LIBERA E AVVISO PUBBLICO, LA COMMISSIONE EUROPEA PRESENTA UNA DIRETTIVA PER ALLARGARE A LIVELLO EUROPEO LA CONFISCA DI BENI CRIMINALI. UN PASSO FONDAMENTALE E SENZA PRECEDENTI, MA C´È ANCORA MOLTO DA FARE PER ARRIVARE AL RIUTILIZZO SOCIALE.  
 
Torino, 15 marzo 2012 - L´europa dà un giro di vite alla lotta alle organizzazioni criminali. La Commissione Europea, per voce della Commissaria agli affari interni Cecilia Malmstrom, ha proposto ieri una nuova direttiva per allargare a livello europeo lo strumento della confisca dei patrimoni criminali. La confisca andrebbe a colpire quelle organizzazioni che, solo in Italia, sono responsabili di un fatturato di 150 miliardi di euro nel solo 2011. A livello globale, invece, le Nazioni Unite stimano i profitti criminali in 2.100 miliardi di dollari (circa il 3,6% del Pil mondiale). Fa da capofila il traffico di droga, con un flusso di denaro intorno ai 321 miliardi, a cui seguono i 42,6 miliardi generati dal traffico di esseri umani. Una mole di denaro spaventosa che inquina quotidianamente l´economia globale, altera gli equilibri finanziari, falsa il libero mercato e colpisce le fasce più deboli della popolazione. "Dobbiamo colpire i criminali dove fa più male, ovvero i loro patrimoni, ed è necessario reintrodurre quei beni all´interno del circuito economico legale, soprattutto in tempi di crisi", ha affermato la Malmstrom in conferenza stampa. Nel giorno in cui i capi stato dei Paesi Membri discutono se attuare o meno la tassa sulle transazioni finanziarie e in un periodo di forte crisi economica, la Commissione Europea da un giro di vite nella lotta alla criminalità. La proposta di legge si prefigge l´obiettivo di armonizzare le legislazioni di Paesi Membri nel contrasto alle organizzazioni criminali, facilitando la confisca dei beni in operazioni transfrontaliere e semplificare il quadro giuridico in materia. "La direttiva fornirà le forze di polizia e le autorità giudiziarie di strumenti adeguati per seguire la pista del denaro", ha aggiunto la Malmstrom. La proposta giunge dopo anni di sforzi da parte di Ong, quali Libera e Flare Network, e di parlamentari europei che della lotta alla criminalità a livello europeo hanno fatto il loro cavallo di battaglia. La capacità da parte della criminalità organizzata di riciclare denaro sporco all´estero sfruttando il divario giuridico tra uno stato membro potrebbe ora ricevere un colpo mortale. Il neo-presidente di Flare, Franco La Torre, ha salutato "con grande soddisfazione la notizia della direttiva che si prefigge di introdurre uno degli strumenti più efficaci di repressione della criminalità organizzata. Colpire le mafie nel loro interesse principale, ovvero il profitto, è di capitale importanza per un contrasto adeguato". La Torre inoltre sottolinea l´importanza di capitalizzare al meglio l´esperienza di Libera in Italia e di "introdurre la possibilità di riutilizzare i beni criminali per usi sociali" che reputa "il vero valore aggiunto della legislazione antimafia in Italia". Un tema, quest´ultimo, che sarà al centro dei dibattiti a margine della Giornata della Memoria organizzata da Libera e Avviso Pubblico in programma a Genova sabato 17 marzo. «Il predominio delle mafie può davvero giungere a termine» afferma con decisione Tonio Dell´olio, responsabile del settore International di Libera. «Per troppi anni hanno trovato vita facile nel reinvestire le loro ricchezze. In compenso la società civile da anni promuove campagne e attività perché questa direttiva potesse vedere la luce. E´ un risultato storico». Sono molte le novità introdotte nella norma della Malmstrom, tra cui non solo l´esperienza portata dalla legislazione olandese oltre che quella italiana, ma anche la possibilità di attaccare i proventi di attività legate al cybercrime e corruzione. Signifcativa è, inoltre, la proposta di utilizzare la confisca "preventiva", norma esclusiva della legislazione italiana a livello mondiale. Le principali normative della direttiva sono: estendere le regole per le confische dei beni, non limitandole solo a quelli legati ad uno specifico reato, ma all´intero patrimonio di origine criminale; rafforzare le norme per colpire i beni ceduti a prestanome; permettere i sequestri anche quando non è possibile arrivare ad una condanna del criminale perché morto, infermo o latitante; facilitare il congelamento precauzionale dei beni in attesa di una sentenza di conferma del sequestro; inoltre si introdurrà il concetto di ´effettiva esecuzione´, nuovo anche per la legislazione italiana: permettere che la situazione patrimoniale dei condannati sia tenuta sotto controllo per anni, impedendo che il ´bottino´ improvvisamente riappaia ed il criminale se lo possa godere La direttiva di ieri fa seguito a cinque decisioni quadro emanate dalla Commissione dal 2001 che si sono dimostrate, per stessa ammissione della Malmstrom, "inadeguate" nella lotta alla criminalità e "implementate in maniera incoerente" dagli Stati Membri. Quest´ultima iniziativa della Commissione Europea sulla carta ha tutte le potenzialità per colmare un vuoto legislativo di cui hanno approfittato per anni le organizzazioni criminali di tutta Europa. La palla passa ora al Parlamento Europeo. "Ci auguriamo, inoltre, che un giorno la direttiva porti anche alla possibilità di destinare i patrimoni criminali ad un utilizzo sociale", ha concluso Franco La Torre. Http://ec.europa.eu/home-affairs/news/intro/docs/20120312/1_en_act_part1_v8_1.pdf#zoom=100    
   
   
EUROREGIONE: VENERDÌ TRILATERALE FVG CON VENETO E CARINZIA  
 
 Trieste, 15 marzo 2012 - Il testo dello Statuto e della Convenzione per la costituzione dell´Euroregione "Senza confini" sarà approvato, attraverso la sottoscrizione di una dichiarazione congiunta, dalle Regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto e del Land Carinzia in occasione di un incontro trilaterale delle tre Giunte regionali previsto venerdì a Trieste, nella sede della Presidenza della Regione in piazza Unità. La riunione trilaterale inizierà alle ore 10, con l´arrivo delle delegazioni dal Veneto e dalla Carinzia, guidate rispettivamente da Luca Zaia e Gerhard Doerfler, che saranno ricevute dal presidente del Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo. Al termine dei lavori, alle 13.30, è in programma una conferenza stampa. L´approvazione dello Statuto e della Convenzione segue le decisioni assunte da Friuli Venezia Giulia, Veneto e Carinzia nell´incontro svoltosi a Venezia il 17 novembre del 2009, per costituire un Gruppo europeo di cooperazione territoriale (Gect) con sede a Trieste, con l´applicazione quindi della legislazione italiana per quanto riguarda gli aspetti non disciplinati dalle norme comunitarie. Al Gect "Euregio Senza confini", promosso per rilanciare la cooperazione transfrontaliera, potranno aggiungersi in un secondo tempo la Slovenia e le due contee dell´Istria croata (Istriana e Litoraneo-montana).  
   
   
PIL PRO CAPITE: ALTO ADIGE PRIMO IN ITALIA E TRA LE PRIME 20 REGIONI D´EUROPA  
 
Bolzano, 15 marzo 2012 - I nuovi dati resi noti a Bruxelles dall´istituto europeo di statistica Eurostat attestano la Provincia di Bolzano in testa alla classifica nazionale del Pil pro capite e tra le prime 20 Regioni nell´Ue. "Sono riferiti al 2009 e confermano - sottolinea il presidente Luis Durnwalder - che la politica e le misure adottate dalla Giunta provinciale sin dalle avvisaglie della crisi internazionale sono andate nella giusta direzione". Dalle nuove statistiche economiche internazionali arriva un ulteriore riscontro positivo per la Provincia di Bolzano: i dati resi noti a Bruxelles da Eurostat e relativi al prodotto interno lordo per abitante, espresso in termini di potere d´acquisto rispetto alla media europea, confermano l´Alto Adige come regione capofila a livello italiano: il Pil pro capite è pari al 148% della media Ue, seguito da quello della Lombardia (133,4%) e dalla Val d’Aosta (132,5% della media Ue). Al primo posto in Europa figura Londra con il 332% della media dei 27 espressa in standard di potere d´acquisto. Con il suo risultato, la Provincia di Bolzano si piazza al 19.Mo posto tra le Regioni europee. "Sono particolarmente soddisfatto che Eurostat confermi in maniera oggettiva e ufficiale che la nostra politica economica e sociale si muove nella direzione giusta: l´Alto Adige rimane una regione competitiva in ambito europeo, benessere e sviluppano diffusi restano le priorità", commenta il presidente Luis Durnwalder. Durnwalder osserva che la posizione raggiunta dalla Provincia di Bolzano potrà ulteriormente migliorare nelle prossime rilevazioni Ue. "Come noto, gli ultimi dati elaborati da Eurostat - sottolinea infatti Durnwalder - sono relativi al 2009, dunque già dentro la prima fase della crisi che ha investito le economie di tutto il mondo." Le misure varate per fronteggiarla hanno dato risultati, come attesta il rapporto Eurostat: il Pil pro capite in Alto Adige nel 2009 è stato di 34.700 euro, a fronte di una media Ue di 23.500. Anche i confronti con le Province vicine confermano la solidità economica locale: il Tirolo arriva a un Pil pro capite di 30.800 euro, il Trentino a 29.300 euro. "La nostra regione ha risentito meno di altre gli effetti della difficile congiuntura grazie all´intervento fondamentale della mano pubblica, agli sforzi compiuti da aziende e lavoratori e alla solidità del nostro tessuto imprenditoriale", conclude Durnwalder.  
   
   
FAMIGLIA-LAVORO, 27 MLN PER LA CONCILIAZIONE LIBRO BIANCO FORMIGONI-BOSCAGLI MODELLO PER L´UNIONE EUROPEA ESPERIENZE ESEMPLARI, DA NESTLÉ ALLA PARRUCCHIERA DI CODOGNO  
 
Milano, 15 marzo 2012 - Investimenti per 27 milioni di euro, introduzione di una specifica Dote Conciliazione per servizi alla persona e alle imprese, 13 accordi per la creazione di reti territoriali per la conciliazione, sperimentazioni di welfare aziendale e interaziendale, sinergie con altre politiche per la competitività delle aziende, ampio coinvolgimento del Terzo Settore. Sono questi alcuni dei risultati principali dell´azione di Regione Lombardia sul tema della conciliazione, a partire dal novembre 2010 quando, per volontà del presidente Roberto Formigoni, è stato insediato il Comitato Strategico Conciliazione Donna Famiglia Lavoro. Ne dà conto il Libro Bianco promosso in collaborazione con Altis, Alta Scuola Impresa e Società dell´Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Sempre in collaborazione con Altis viene attribuito ogni anno il Premio Conciliazione, a Enti o aziende che hanno realizzato esperienze avanzate in questo campo. Da quest´anno il Premio, da regionale, diventa mondiale, avrà 5 vincitori, uno per continente, e sarà connesso alla Giornata Mondiale delle Famiglie, che si celebrerà a Milano con la presenza di Papa Benedetto Xvi. La Conferenza Stampa - Di tutto questo si è parlato in una conferenza stampa tenuta dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, insieme con l´assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale Giulio Boscagli, al delegato del presidente per le Politiche dei tempi e Tutela dei consumatori Monica Guarischi, al direttore di Altis - Università Cattolica Mario Molteni. Hanno portato le esperienze delle loro imprese, diversissime per dimensione e tipologia, Fausto Palumbo, direttore Risorse umane di Nestlé Italia e Anna Josè Buttafava, titolare di negozi di parrucchiera nel Lodigiano. L´esperienza Della Nestlé - La Nestlé, già premiata lo scorso anno, ha sviluppato in maniera esemplare l´applicazione del part-time ("La nostra direttrice del personale di San Pellegrino - ha detto Palumbo - è part time"), l´estensione con ottimi risultati del telelavoro, l´implementazione del congedo parentale di paternità, portato sino a 2 settimane. La Parrucchiera Di Codogno - Anna Josè, altra premiata dello scorso anno, possiede tre saloni di parrucchiera a Codogno, Lodi, Casalpusterlengo; una trentina di dipendenti, quasi tutte donne, attualmente 4 in congedo di maternità. Ha creato per le dipendenti un servizio di stireria gratuito (prima con contributo pubblico, poi a spese della sua azienda); ha realizzato poi un importante ´baby parking´, dapprima per dipendenti e clienti, poi aperto a tutti, grazie a un bando della Regione Lombardia. Partire Dall´ascolto Dei Bisogni - "Con l´istituzione del Comitato Strategico Conciliazione Donna Famiglia Lavoro - ha spiegato Formigoni - Regione Lombardia ha direttamente coinvolto i principali protagonisti del tema conciliazione, dando la massima attenzione all´ascolto dei bisogni, delle proposte, delle idee di persone, famiglie, imprese, parti sociali e terzo settore". Apprezzamento Della Ue - "A seguito di questo ampio processo di consultazione e condivisione - ha aggiunto Boscagli - siamo giunti alla formulazione del Libro Bianco, che propone azioni concrete in 2 macro aree: impresa-lavoro e famiglia-territorio da realizzare nel triennio 2011-2013 e che è stato recentemente oggetto di forte apprezzamento in sede comunitaria". Gli Accordi Territoriali - A partire dalle province di Mantova, Monza e Brianza e Cremona, scelte come apripista, sono stati sottoscritti 13 accordi per la creazione di reti territoriali per la conciliazione (con associazioni di categoria, sindacati, organismi del terzo settore e privati), cui hanno fatto seguito 13 Piani di Azione specifici. La Dote - Sono state dunque avviate (integrando risorse nazionali e risorse del Fondo Sociale Europeo) alcune specifiche misure, come la Dote Conciliazione, articolata in Dote servizi alla persona e Dote servizi all´impresa: - la Dote servizi alla persona - sperimentata nelle province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lecco, Mantova e Monza e Brianza - ha lo scopo di agevolare i genitori che rientrano dall´assenza facoltativa per maternità o paternità, permettendo l´acquisizione di servizi a sostegno dei compiti di cura della famiglia presso i soggetti gestori accreditati; al 15 febbraio scorso erano state ammesse 578 domande di dote, di cui 488 per asilo nido, 33 per micronidi, 23 per centri per la prima infanzia e 33 per nidi famiglia; - la Dote servizi alle Imprese - sperimentata sempre nelle province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lecco, Mantova e Monza e Brianza - ha l´obiettivo di offrire incentivi alle Piccole e Medie Imprese per l´assunzione di madri disoccupate con almeno un figlio a carico inferiore ai cinque anni; sempre al 15 febbraio, le richieste erano 263, di cui 102 da micro imprese, 63 da piccole imprese e 98 da medie imprese. Durata del contratto: 28 fino a sei mesi, 127 maggiore di sei mesi, 108 a tempo indeterminato. Le Reti Di Impresa - Inoltre Regione Lombardia, con un finanziamento di 5 milioni di euro, sostiene le reti di impresa cioè più aziende aggregate per individuare possibili soluzioni a favore dei propri lavoratori con la collaborazione dei soggetti già presenti sul proprio territorio e favorendo sperimentazioni di welfare aziendale e interaziendale. Alle imprese è stato chiesto di cofinanziare gli interventi per almeno il 20 per cento del costo complessivo. Risultati - Grazie agli accordi territoriali, sono stati avviati 33 progetti di durata biennale, a favore di oltre 6.300 lavoratori dipendenti. Queste le principali tipologie degli interventi: flessibilità nell´organizzazione del lavoro; interventi a supporto degli impegni di cura familiare; sperimentazione di accordi contrattuali di secondo livello; forme di flessibilità nell´orario di lavoro; adesione a fondi di assistenza sanitaria integrativa; interventi flessibili di tipo socio educativo per i figli minori dei dipendenti; organizzazione di servizi flessibili di trasporto, mensa, spesa, lavori domestici. Progetti 2012 - All´interno del Programma Sperimentale sulla Responsabilità Sociale di Impresa si prevede di stanziare, nel 2012, un contributo di 900.000 euro per progetti su diversi ambiti, fra i quali figurano il supporto e l´accompagnamento dei lavoratori durante le fasi di transizione della vita e della carriera professionale.  
   
   
FVG: TONDO INCONTRA PRESIDENTE REPUBBLICA SLOVENIA  
 
 Trieste, 15 marzo 2012 - Euroregione, minoranze, economia, energia. Sono stati questi i temi approfonditi nel corso di un ampio colloquio che il presidente della Regione Renzo Tondo ha avuto ieri a Gorizia, al Centro culturale Lojze Bratuz, con il Presidente della Repubblica di Slovenia Danilo Turk, nell´ambito di una serie di incontri con le istituzioni della minoranza slovena in provincia di Gorizia. Al Centro culturale Bratuz, prima tappa della visita, il Presidente della Repubblica Turk è stato ricevuto, assieme a Tondo, dal prefetto Maria Augusta Marrosu, dal sindaco di Gorizia Ettore Romoli, dal presidente della Provincia Enrico Gherghetta e dalla presidente del Centro Franka Zgavec. Ad accompagnare il Presidente della Repubblica vi erano tra gli altri l´Ambasciatore in Italia Iztok Mirosic e la console generale a Trieste Vlasta Valencic Pelikan. Venerdì a Trieste ci sarà un vertice trilaterale tra Friuli Venezia Giulia, Veneto e Carinzia per approvare lo Statuto e la Convenzione della Euroregione "Senza confini", passo fondamentale per istituire il Gect (Gruppo europeo di cooperazione territoriale). Ebbene, ha confermato Tondo, al vertice è stata invitata come osservatrice la console generale di Slovenia a Trieste, assieme ai governatori delle due contee istriane della Croazia. E questo per sottolineare la volontà di allargare il Gect a Slovenia e Croazia, secondo il progetto originario voluto da Riccardo Illy, Giancarlo Galan e Joerg Haider, "di cui oggi - ha detto Tondo - raccogliamo il percorso avviato". Con il Presidente Turk è stato anche toccato il tema del progetto "Vie della Pace" che si propone, sotto l´Alto Patronato dei Presidenti della Repubblica di Slovenia e Italia, di valorizzare la memoria condivisa della Prima guerra mondiale lungo la valle dell´Isonzo, dalle Alpi all´Adriatico. "Abbiamo approfondito - ha detto Tondo - il tema del progetto e dei finanziamenti europei per sostenerlo. Ho confermato che il progetto è una buonissima cosa, e che sarò la prossima settimana a Bruxelles anche per sostenerlo". Sulla questione delle minoranze, Tondo ha informato Turk che la Regione, per la comunicazione al servizio della minoranza, ha pronto il bando per coprire un posto di giornalista in lingua slovena. Turk ha anche posto il problema dei confini delle circoscrizioni a Gorizia. "Mi sono impegnato a parlarne con il sindaco Romoli - ha detto Tondo - anche se, per mia cultura personale, sono un po´ freddo su questo tema". "Non credo - ha aggiunto - che la tutela delle minoranze possa essere affrontata con lo strumento degli Enti locali. Del resto l´abolizione delle Comunità montante, tra cui quella del Collio, non ha intaccato le questioni riguardati la minoranza slovena". Per quanto riguarda l´economia, c´è stato "un interessante scambio di opinioni - ha detto Tondo - sul turismo, che rappresenta uno dei principali temi per lo sviluppo economico. Ormai non è più possibile ragionare su scala regionale o nazionale, ma si aprono interessanti prospettive per vendere il ´sistema Centro Europa´ al Brasile, alla Cina, all´India". Il presidente Tondo ha anche confermato la volontà di confronto del Friuli Venezia Giulia con la vicina Repubblica sui temi dell´energia, e in particolare sul nucleare e sul progetto del rigassificatore a Trieste, e il Presidente Turk si è impegnato a trasmettere questa volontà al Governo appena formato in Slovenia. "La nostra posizione sul rigassificatore - ha detto Tondo - non è pregiudizialmente negativa. Ritengo che il Friuli Venezia Giulia abbia bisogno di energia, e che perciò non ci si possa opporre in via pregiudiziale alla costruzione di sistemi energetici innovativi. Quindi da parte nostra c´è la volontà di approfondire gli aspetti positivi e negativi del progetto". "Sul nucleare - ha aggiunto - ho ribadito a Turk la mia posizione personale, testarda e finora largamente minoritaria anche in Italia, che tende a immaginare una collaborazione del nostro Paese con il Governo sloveno sulla centrale di Krsko, con la disponibilità del Friuli Venezia Giulia a partecipare in prima persona a questo percorso. Ne parlerò con il nuovo ministro allo Sviluppo economico Corrado Passera".  
   
   
DELEGAZIONE DELL´AQUITANIA IN EMILIA-ROMAGNA: INCONTRO TRA IL PRESIDENTE VASCO ERRANI E IL VICEPRESIDENTE FRANçOIS MAITIA. RILANCIATO IL PIANO DI COLLABORAZIONE TRA LE DUE REGIONI EUROPEE  
 
Bologna, 15 marzo 2012 – Il presidente Vasco Errani ha incontrato ieri il vicepresidente della Regione Aquitania, François Maitia, con cui ha discusso della collaborazione tra l´Emilia-romagna e la regione francese. L’attività tra Emilia-romagna e Aquitania si è fortemente sviluppata nel corso degli ultimi anni, tanto sul piano istituzionale che nell´ambito della società civile. Numerosi progetti sono stati attuati in tutti i settori di competenza delle due Regioni. “Noi siamo molto soddisfatti di questa attività – ha sottolineato il presidente Errani -, e molti dei progetti sviluppati insieme hanno per noi un altissimo valore: ci impegneremo ancor più per estendere questa collaborazione”. Concetti fatti propri e ribaditi dal vicepresidente Maitia. Nel 2010 è stato siglato un Protocollo di intesa tra l’Aquitania e l’Emilia-romagna con un piano di azione che riassume la collaborazione tra la le due regioni. Si è lavorato concretamente fino ad arrivare ad un coinvolgimento dei governi locali, delle organizzazioni economiche e sociali, delle imprese, delle associazioni, delle università, dei laboratori di ricerca, delle scuole, delle fondazioni e tutte le istituzioni della vita culturale, sociale e scientifica dei rispettivi territori che hanno sviluppato numerosi progetti. Le due Regioni hanno valutato lo stato di avanzamento della cooperazione con l’intento di procedere ad approfondimenti attraverso il rinnovo del piano di lavoro, e si sono impegnate ad attuare un dettagliato piano d´azione nel corso del 2012. Precedentemente, in Regione si era svolto un incontro sulle tematiche della cooperazione decentrata, della cooperazione territoriale europea e delle politiche giovanili, con l’assessore Donatella Bortolazzi. Ieri, una parte della delegazione della Regione Aquitania aveva visitato il polo aeronautico di Forlì, accompagnata dall’assessore regionale Patrizio Bianchi.  
   
   
L’AQUITANIA STUDIA PARMA: UNA DELEGAZIONE DELLA REGIONE FRANCESE RICEVUTA IN PROVINCIA. LA VISITA NELL’AMBITO DI UNA COLLABORAZIONE ULTRADECENNALE CON LA REGIONE EMILIA ROMAGNA  
 
Parma, 15 marzo 2012 - Un’occasione per conoscere meglio il Parmense e per incontrare gli amministratori del territorio. È arrivata ieri mattina in Provincia una delegazione dell’Aquitania, la regione della Francia che da oltre dieci anni collabora con l’Emilia Romagna per la realizzazione di progetti comuni che riguardano diversi temi: dalla promozione turistica alla collaborazione tra le scuole, dalle iniziative culturali a quelle sportive. Il gruppo è stato ricevuto nell’Ente di piazza della Pace dall’assessore provinciale al Turismo Agostino Maggiali e dal consigliere regionale dell’Emilia Romagna Gabriele Ferrari: sono infatti stati Provincia e Regione a organizzare l’incontro sul nostro territorio. “Siamo interessati a partecipare al rapporto di collaborazione con l’Aquitania e l’appuntamento di stamattina ha proprio questo obiettivo: è un’occasione che apre una grande opportunità per la nostra economia – ha detto Agostino Maggiali, aprendo l’incontro in Provincia -. Il Parmense è un territorio ricco di eccellenze agroalimentari, culturali, storiche e ambientali. Eccellenze che è importante valorizzare anche in un quadro internazionale”. “Con la Francia abbiamo un rapporto storicizzato, quasi naturale: ecco perché questo scambio è nel segno della continuità – ha spiegato Gabriele Ferrari -. Il nostro obiettivo è quello di costruire relazioni basate su un’omogeneità di scambio, penso ad esempio a gruppi di comuni che si gemellano con altri gruppi comuni: solo così si riescono infatti a portare avanti progetti di rilievo”. La delegazione, accompagnata dal direttore dell’Aicre Centurio Frignani, è formata da Catherine Veyssy, vicepresidente del Consiglio regionale dell’Aquitania, Thomas Vautravers dell’Unità cooperazione europea per il Consiglio regionale dell’Aquitania e Jérôme Verschave, direttore di Aerocampus Aquitaine. “L’emilia Romagna è una delle Regioni con cui abbiamo il partenariato più attivo e solido, anche se sappiamo che ci sono ancora tante cose da fare per arricchirsi reciprocamente – ha affermato la vicepresidente Catherine Veyssy -. Per questo vogliamo continuare a lavorare e l’incontro di stamattina è importante per ragionare insieme su diverse proposte”. Proprio per approfondire tematiche di interesse comune, oggi in Provincia erano presenti amministratori, rappresentanti delle realtà socio-economiche del Parmense, dell’associazionismo e del volontariato. Il gruppo è in visita in Emilia Romagna per conoscere da vicino le realtà locali (Forlì, Parma, Modena) e per siglare il Piano di azione per il 2012: nel 2010 infatti è stato siglato il protocollo di partenariato tra le due realtà con un Piano di azione comune, che viene valutato e aggiornato ogni anno, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo dei progetti di cooperazione di lunga durata. Tra le azioni previste per il 2012, la partecipazione alla Rete interregionale “European regions for youth” (Ery) per sviluppare ad esempio collaborazioni tra associazioni giovanili e istituti scolastici; lo scambio di esperienze con la città di Faenza per predisporre un eco quartiere a Bergerac; il rafforzamento del partenariato tra il Festival della filosofia di Modena e di Saint Emilion; lo sviluppo della cooperazione nell’ambito delle strutture interregionali europee del settore agroalimentare (Arepo e Areflh). La collaborazione tra Emilia Romagna e Aquitania - La collaborazione tra le due Regioni è iniziata nel 1999 e ha portato al coinvolgimento di numerose realtà italiane e francesi: dalle associazioni alle università, dai Comuni alle scuole, dalle fondazioni alle istituzioni, ai centri di ricerca. Nel 2009 la Regione Aquitania ha lanciato il bando “Appel à projets” per finanziare in parte l´avvio dei progetti bilaterali Aquitania/emilia Romagna rivolto a organismi esterni e interni alla regione (scuole, associazioni, fondazioni, istituzioni ecc.): in tre anni sono stati finanziati 40 progetti. Le tematiche di maggiore interesse su cui si continua a lavorare sono, tra le altre: politiche giovanili, agricoltura, formazione, innovazione e ricerca, servizi sociali, volontariato, cultura, turismo e sport. Inoltre, le due regioni hanno organizzato eventi anche al di fuori dell’Appel à project, come “Il meeting dei giovani europei” a Bologna e il “Festival dei licei 2011”. Infine, l’Aquitania partecipa insieme all’Emilia-romagna a numerose Reti, tra cui: Ery (European Regions for youth), Erisa (European regional information society association), Arepo (Associazione delle Regioni europee per i prodotti di origine), Areflh (Associazione delle regioni ortofrutticole europee) e Network dei sindacati.  
   
   
BOLZANO: DURNWALDER HA RICEVUTO UNA DELEGAZIONE DEL MINISTERO DEGLI ESTERI AUSTRIACO  
 
Bolzano, 15 marzo 2012 - Al centro del colloquio tenutosi il 14 marzo a Palazzo Widmann tra il presidente Durnwalder ed una delegazione del Ministero degli esteri austriaco guidata dal segretario di Stato, Wolfgang Waldner, una serie di questioni riguardanti l’anniversario dell’Autonomia e le relative celebrazioni. Al centro del colloquio tra il presidente della Provincia, Luis Durnwalder, ed il segretario di Stato austriaco, Wolfgang Waldner, le celebrazioni per l’anniversario dell’Autonomia provinciale. “L’alto Adige celebra quest’anno due anniversari legati all’Autonomia provinciale” ha dichiarato il presidente Durnwalder “40 anni fa è entrato il vigore il secondo Statuto di Autonomia e 20 anni fa l’Italia e l’Austria hanno firmato la quietanza liberatoria della vertenza altoatesina. La Giunta nel corso della sua clausura del gennaio scorso ha deciso di svolgere un’ampia campagna informativa riguardo all’Autonomia provinciale. Nell’ambito di questa intensa opera di informazione si svolgerà un congresso internazionale che abbiamo intenzione di organizzare a Vienna unitamente alle autorità austriache. Questo congresso vuole essere” ha sottolineato Durnwalder “una sorta di ringraziamento nei confronti dell’Austria per il sostegno fornito ed una prova che questo impegno è stato proficuo ed ha contribuito a far sì che oggi l’Alto Adige sia un vero e proprio modello a livello internazionale per quanto riguarda la tutela delle minoranze”. Questa intenzione della Giunta provinciale è già stata illustrata al vicepremier e ministro degli esteri austriaco Michael Spindelegger. Da parte del segretario di Stato Waldner il presidente Durnwalder ha ricevuto oggi la disponibilità di massima a collaborare all’organizzazione di un congresso internazionale a Vienna nel prossimo mese di giugno. Nel corso dell’incontro il segretario di Stato si è quindi informato in merito agli attuali rapporti tra la Provincia autonoma ed il Governo italiano, riguardo alle norme di attuazione che devono essere ancora approvate, riguardo alla regolamentazione finanziaria ed al finanziamento dell’Autonomia ed in merito ai disegni di legge in discussione nel Consiglio provinciale riguardanti la toponomastica e la legge elettorale. Altri temi all’ordine del giorno del colloquio la doppia nazionalità, i relitti del fascismo e la creazione di un centro di documentazione presso il monumento alla Vittoria. La delegazione austriaca guidata dal segretario di Stato, Wolfgang Waldner, era composta dalla console generale a Milano, Sigrid Berka, dal direttore del gabinetto del segretario di Stato, Peter Huber, dal vice direttore della Ripartizione Alto Adige ed Europa del Sud presso il Ministero per gli affari europei ed internazionali, Martin Meisel.  
   
   
SICILIA: LOMBARDO RICEVE A PALERMO AMBASCIATORE DEL REGNO UNITO  
 
Palermo, 15 marzo 2012 - Il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, ha ricevuto ieri pomeriggio in visita di cortesia l´ambasciatore del Regno Unito in Italia, Christopher Prentice. L´incontro, dai toni cordiali, si e´ svolto a Palazzo d´Orleans, nel salone di rappresentanza. Il rappresentante della Corona era accompagnato dal console britannico per l´Italia meridionale, Michael Burgoyne.  
   
   
DAL PATTO PER LO SVILUPPO L’ANALISI STRUTTURALE DELLA SITUAZIONE ECONOMICA VALDOSTANA  
 
Aosta, 15 marzo 2012 - La situazione congiunturale regionale è stata al centro dell’attenzione dell’ultima riunione del Patto per lo sviluppo. Il tavolo di concertazione tra Regione, mondo del lavoro e rappresentanze delle parti sociali, è stato convocato per il tardo pomeriggio di , martedì 13 marzo, nella sala Colonna della Pepinière d’Entreprises di Aosta, dall’Assessore regionale alle Attività produttive Ennio Pastoret. Primo punto all’ordine del giorno la presentazione della manovra finanziaria regionale per il triennio 2012-2014, che sarà presentata al prossimo Consiglio regionale e che si è resa necessaria con l’emanazione del decreto lette 201 del dicembre 2011 in merito alle disposizioni previste dal Governo Monti per la crescita e per il consolidamento dei conti pubblici. Ad illustrare il provvedimento è stato il Presidente della Regione Augusto Rollandin, che ha spiegato come per la Valle d’Aosta la partecipazione al decreto Salva Italia corrisponde ad un intervento sul bilancio regionale di 50 milioni di euro. A tanto ammonta in fatti la quota parte della Valle d’Aosta sul totale di 860 milioni di euro richiesti alle Regioni a Statuto Speciale. Commentando la manovra correttiva, che dovrà essere apportata alla finanziaria regionale, il Presidente Rollandin ha dichiarato: «E’ certamente questa una situazione difficile e il quadro che si prospetta non è esaltante. Mantenendo un profilo basso, abbiamo cercato di applicare i tagli ai settori di minor impatto sociale e ai progetti che sono comunque procrastinabili». Nell’ambito delle modifiche alla legge di bilancio, si interverrà quindi sulla programmazione triennale delle infrastrutture informatiche e telematiche e sulla riduzione delle spese per la gestione del sistema informatico regionale, così come nel settore delle strutture ricreativo-sportive, sulle manifestazioni e sulle spese del personale regionale. E proprio la riorganizzazione delle strutture dirigenziali regionali, presentata dai giorni scorsi alle organizzazioni sindacali, è stata tra gli argomenti portati al tavolo del Patto dello Sviluppo, sempre attraverso l’intervento del Presidente della Regione: «La riorganizzazione interesserà tutte le strutture dell’Amministrazione regionale ad eccezione, per il momento, dell’Assessorato territorio e ambiente e comporta l’istituzione, a fronte delle 131 attuali, di 115 strutture dirigenziali di cui 18 di primo livello e 94 di secondo livello, oltre al Segretario Generale, al Capo e al Vice Capo di Gabinetto. Il nuovo disegno organizzativo è il risultato dei confronti effettuati con gli Assessori e con i coordinatori dell’Amministrazione sulla base di due parametri fissati per la riorganizzazione dell’apparato amministrativo: sopprimere le strutture dirigenziali vacanti e le strutture dirigenziali con meno di cinque dipendenti, accorpando e ridefinendo nella nuova proposta le funzioni delle strutture soppresse ». A prendere la parola è stato poi il Coordinatore del Dipartimento delle Politiche per il lavoro, Roberto Vicquéry che ha illustrato il rapporto sull’andamento occupazionale. Mentre le conclusioni sono state dell’Assessore Pastoret che ha annunciato il nuovo testo unico in materia di energia, il cui articolato sarà completato a breve e che contempla l’unificazione della normativa regionale nel settore. «Il provvedimento – ha spiegato l’Assessore Pastoret – nasce a conclusione dell’evoluzione e del completamento delle nuove direttive europee e presenta un unico riferimento per imprese o privati che devono operare in questo ambito: quindi disposizioni applicative uniche e, soprattutto, modalità comuni per le richieste di contributo, sia per quanto riguarda gli interventi destinati al risparmio energetico sia per quanto concerne l’utilizzo razionale dell’energia».  
   
   
OPEN DATA. PISAPIA: “MILANO HA RUOLO GUIDA NEL PROCESSO DI INNOVAZIONE POLITICA E AMMINISTRATIVA”  
 
 Milano, 15 marzo 2012 - Internet può essere uno strumento determinante per innovare il modo di governare una città e per costituire un nuovo rapporto di fiducia con i cittadini che incoraggi la collaborazione e la partecipazione nella gestione pubblica. Un tema, questo, che è stato al centro del convegno ‘Open Data: i primi passi verso Milano Città Digitale’, che si è svolto ieri pomeriggio all’Università di Milano – Bicocca e durante il quale è intervenuto anche il Sindaco Giuliano Pisapia. “Milano - ha dichiarato il Sindaco Pisapia - ha ripreso in mano se stessa e il proprio ruolo di guida nel processo di innovazione politica e amministrativa del Paese. Mettere in rete Milano significa potenziare e velocizzare questo percorso. Il Comune ha tra le sue principali priorità la costruzione di piattaforme digitali che rendano la nostra città sempre più trasparente e più accessibile. La Rete va utilizzata in modo coraggioso, è necessario dare ai cittadini la possibilità di interagire e non solo di essere spettatori di contenuti prefabbricati. Come Amministrazione abbiamo il dovere - lo stiamo facendo - di far crescere l’innovazione attraverso la conoscenza e il buon utilizzo di Internet, cercando di assottigliare il più possibile il digital divide che ancora è presente. Un esempio su tutti è il successo dell’edizione 2012 dell’iniziativa per promuovere l’uso del pc tra le donne, che ha registrato il tutto esaurito, con la partecipazione di 720 persone. Milano sarà il punto di riferimento internazionale per l’innovazione, anche in prospettiva di Expo 2015, un luogo dove creare sviluppo sociale, culturale ed economico. L’attuazione dell’Agenda digitale è uno degli strumenti per affrontare e superare la crisi”. “Questi strumenti nuovi - ha concluso il Sindaco Giuliano Pisapia - servono per realizzare finalità sempre d’attualità, come la partecipazione e la democrazia. Perché dietro i computer ci sono le persone, che utilizzano la Rete per interagire, per far sentire la propria voce, per costruire la città. Milano è fiera di favorire lo sviluppo di nuovi strumenti di libertà”. Il Comune di Milano basa la propria azione di attuazione dell’Agenda Digitale, coerentemente con gli indirizzi comunitari e nazionali, su 3 precisi capisaldi: la realizzazione della rete Wifi outdoor cittadina, i nuovi portali e gli Open Data. La Rete Wifi permetterà l’accesso ad alta velocità alla Rete per tutti, inclusi i gruppi di utenti svantaggiati e incoraggerà l’utilizzo di Internet. La diffusione dei servizi di e-government, cloud computing (i dati in possesso delle Pubbliche Amministrazioni), e le smart communities (spazi virtuali in cui i cittadini possono scambiarsi opinioni, discutere e stimolare soluzioni condivise con le Pubbliche Amministrazioni), si realizzeranno attraverso il rinnovo dei Portali del Comune di Milano. Ci sarà poi la creazione di un sistema per la diffusione degli Open Data che genererà trasparenza e ricadute positive per le imprese e gli enti di ricerca del territorio.  
   
   
BANCHE: SICILIA RECEPITA MORATORIA ABI IMPRESE PUNTIAMO AD AMPLIARLA  
 
Palermo, 15 marzo 2012 - Di fronte alle gravi e perduranti difficolta´ in cui versano le imprese siciliane, soprattutto nel rapporto con le banche - come peraltro dimostrato dall´ultimo rapporto dell´Osservatorio regionale sul credito - il Governo regionale intende intervenire a sostegno delle imprese e delle famiglie. Per tale motivo la Giunta regionale ha approvato la proposta dell´assessore all´economia di recepire e rendere applicabile anche a livello regionale l´accordo firmato il 28 febbraio scorso tra le associazioni d´impresa e l´Abi che prevede la sospensione o la moratoria per le imprese di ogni settore del pagamento dei mutui e dei debiti contratti con le banche. L´estensione, peraltro, investe questa volta anche le operazioni finanziarie in essere di Irfis-finsicilia, Ircac e Crias. "A fronte di cio´ e´ altrettanto necessario che l´intero sistema bancario regionale faccia uno sforzo per dare ulteriori risposte convincenti alle istanze ed ai bisogni piu´ pressanti che vengono dalle aziende siciliane in difficolta´ finanziaria. Un ulteriore peggioramento dell´imprenditoria siciliana avrebbe, infatti, conseguenze disastrose: la situazione occupazionale e´ tale per cui bisogna difendere in tutti i modi ogni posto di lavoro e di conseguenza aiutare gli imprenditore ad evitare licenziamenti. Ecco perche´ abbiamo richiesto alle imprese bancarie siciliane, di concordare con le associazioni imprenditoriali ed il Governo regionale un protocollo aggiuntivo che aumenti l´efficacia della moratoria e possa includere anche misure in favore delle imprese che non possono essere ammesse alla moratoria". Lo da detto l´assessore per l´Economia, Gaetano Armao, in relazione ai contatti tenuti tra l´ assessorato dell´economia, le associazioni imprenditoriali, l´Abi e le banche operanti in Sicilia per rispondere alle particolari situazioni di crisi economico-finanziaria della Sicilia. Martedi´ prossimo si riuniranno nuovamente le parti per definire gli accordi e le intese integrative alla moratoria divenuta gia´ operante in Sicilia dopo la deliberazione di Giunta ed offrire strumenti ulteriori a sostegno della situazione finanziaria delle imprese siciliane.  
   
   
APREA E COLLI SCELGONO REGIONE LOMBARDIA, PRATICHE AVVIATE  
 
Milano, 15 marzo 2012 - L´onorevole Valentina Aprea e la senatrice Ombretta Colli, rispettivamente neo-assessore della Giunta regionale lombarda e neo-sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia, hanno già da tempo avviato le procedure previste per le loro dimissioni una dalla Camera dei Deputati e l´altra dal Senato. Per Valentina Aprea sono già definiti e certi i tempi di uscita dalla Camera. Il presidente della Camera Gianfranco Fini ha infatti già inviato una lettera all´assessore, nella quale specifica quali sono i tempi entro cui dovrà dimettersi dalla Camera. A sua volta l´assessore ha inoltrato questa lettera al Presidente della Giunta delle elezioni del Consiglio regionale della Lombardia, che è dunque già informato di tutto. Ombretta Colli ha già affrontato la questione di eventuali cause di incompatibilità tra l´incarico di senatrice e quello di sottosegretario, avanzata dalla Giunta delle elezioni del Consiglio regionale. "Le procedure - spiega - sono state avviate: adesso si tratta di aspettare che la Giunta delle elezioni del Senato, alla quale è stata inoltrata la pratica, si riunisca per esaminarla, cosa che avverrà nelle prossime settimane".  
   
   
FRA I PROVVEDIMENTI DELLA GIUNTA REGIONALE CAMPANA: INFRASTRUTTURE, DETENUTI, ACQUE  
 
Napoli, 15 marzo 2012 - Si è riunita ieri a palazzo Santa Lucia la Giunta regionale della Campania, presieduta da Stefano Caldoro. Su proposta del presidente e dell’assessore al Bilancio Gaetano Giancane è stata approvata una delibera con cui vengono avviati i meccanismi per immettere liquidità nei settori in particolare sofferenza, come quelli delle opere pubbliche e delle infrastrutture dei trasporti. Con questo provvedimento si viene incontro alle esigenze delle imprese appaltatrici di lavori finanziati con fondi regionali. Sempre su proposta del presidente, è stato recepito l’accordo tra Governo, Regioni e Province autonome sulle linee di indirizzo per la riduzione del rischio autolesivo dei detenuti, degli internati e dei minorenni sottoposti a provvedimento penale, ed approvato il regolamento per la salvaguardia delle risorse genetiche agrarie a rischio di estinzione, che verrà ora sottoposto al voto del Consiglio. Su proposta congiunta del presidente e dell’assessore all´Ambiente Giovanni Romano, la Giunta ha fissato gli obblighi relativi al rispetto delle condizioni agronomiche ed ambientali per le aziende agricole che intendono accedere ai fondi comunitari. Ancora su proposta dell’assessore Romano, è stato approvato il regolamento che disciplina l’assimilazione delle acque reflue a quelle domestiche, e modificate le modalità di erogazione dei contributi ai Comuni per i lavori di somma urgenza, in particolare per gli interventi sulla rete idrica, stante le difficoltà degli stessi di anticipare alle imprese le somme dovute. Infine, su proposta dell’assessore ai Trasporti Sergio Vetrella, la Giunta ha espresso il consenso sui progetti relativi alla Variante della linea Napoli – Cancello, e ai raddoppi Cancello-frasso Telesino e Frasso Telesino-vitulano.  
   
   
RIFORMA DELL´APPRENDISTATO: FVG INCONTRA LE IMPRESE  
 
Trieste, 15 marzo 2012 - Continua il confronto con le parti sociali sull´apprendistato: dopo i sindacati l´assessore regionale al Lavoro Angela Brandi ha incontrato a Udine le associazioni datoriali, della piccola e media impresa, di confartigianato e di Assindustria. A breve, infatti, dovrà essere modificato il regolamento regionale sull´apprendistato, come previsto dal testo unico emanato dal Governo. In particolare l´assessore ha affrontato il tema dell´apprendistato professionalizzante, nel quale si prevede che la formazione tecnico professionale venga svolta sotto responsabilità dell´azienda e la cui durata, unita alla modalità di svolgimento, deve essere stabilita dagli accordi interconfederali o dai contratti collettivi. L´assessore a tal riguardo ha spiegato che il decreto prescrive che la formazione professionale debba essere integrata dall´offerta formativa pubblica, per un monte ore complessivo nel triennio non superiore a 120 ore e che quindi proprio questa fase formativa deve essere disciplinata dalle Regioni con l´accordo delle parti sociali. L´assessore ha quindi definito quale sarà l´iter: il prossimo passaggio è rappresentato dal Tavolo di concertazione, dopo di che il regolamento di modifica sull´apprendistato verrà portato all´ordine del giorno della Giunta. L´assessore ha altresì manifestato il suo apprezzamento per l´identità di vedute e la condivisione con le parti sociali fin qui riscontrata, in attesa dei contenuti della riforma del Ministro Fornero che, a quanto trapelato finora, non prevede alcuna forma di modifica del testo unico approvato l´ottobre scorso con il contributo delle Regioni e il consenso di sindacati e associazioni datoriali.  
   
   
PIEMONTE: IOLAVORO PROPONE 12.000 POSTI  
 
Torino, 15 marzo 2012 - La nuova edizione di Iolavoro, in programma il 16 e 17 marzo nel Palasport olimpico Isozaki di Torino, allarga i settori d’interesse: a quelli turistico, alberghiero, della ristorazione e del benessere si aggiungono l’agroalimentare, la grande distribuzione organizzata ed il commercio. L’obiettivo è cercare di rispondere alla crisi in modo efficace, facendo incontrare chi desidera un’occupazione con le imprese in cerca di personale, accelerando così i processi di selezione dei candidati. Nella scorsa edizione sono stati raggiunti ottimi risultati: il 25% delle persone che hanno sostenuto i colloqui sono state poi avviate al lavoro nei tre mesi successivi. In totale saranno presenti 75 aziende che proporranno 12.000 posti. Organizzata dall’Agenzia Piemonte Lavoro e promossa da Regione Piemonte, Regione Valle d´Aosta, Provincia e Città di Torino e Pôle Emploi Rhône-alpes, la manifestazione offre numerosi servizi: i colloqui con le aziende e le associazioni di categoria, uno sportello rivolto alle figure professionali con competenze specialistiche e ruoli di responsabilità operanti nelle differenti aree organizzative (quadri, dirigenti), l’integrazione tra formazione universitaria e mondo del lavoro tramite contatti con imprese ed enti pubblici e privati che offrono corsi formativi o contratti lavorativi, un servizio dedicato alla selezione del personale diversamente abile, il supporto ai giovani che vogliono sviluppare progetti imprenditoriali, un’area per creare nuove sinergie e cogliere opportunità per lo sviluppo del proprio business, workshop sui come affrontare un colloquio di lavoro e redigere un curriculum vitae, focus sull’apprendistato, un seminario sul ruolo delle alte professionalità nel mercato del lavoro.  
   
   
“TESSERE LA LEGALITÀ”: INSIEME CONTRO LE INFILTRAZIONI MAFIOSE PROVINCIA DI PARMA E REGIONE FIRMANO L’ACCORDO DI PROGRAMMA CHE DÀ IL VIA AL PROGETTO. LIBERA: “UN PROGETTO PILOTA”  
 
Parma, 15 marzo 2012 – “Con questo progetto, che è un progetto pilota, si fa antimafia sociale. Quello che si fa con questa iniziativa può essere davvero un esempio per altre realtà”. Parola di Tonio Dell’olio, responsabile dell’area internazionale dell’Ufficio di presidenza di Libera. Miglior biglietto da visita il progetto “Tessere la legalità”, macro-azione di prevenzione e contrasto alle infiltrazioni mafiose promossa dalla Provincia di Parma e cofinanziata dalla Regione Emilia Romagna, non poteva sperarlo. Un’iniziativa di rete per contrastare un fenomeno che riguarda anche il nostro territorio: un “patto” che coinvolge più soggetti e che fa seguito al protocollo firmato lo scorso 19 dicembre da Prefettura e Provincia di Parma proprio per sperimentare progetti e azioni di prevenzione delle infiltrazioni mafiose nei circuiti legali del sistema socio-economico parmense, in particolare nell’ambito immobiliare. Il 13 marzo in Provincia il via ufficiale con la firma dell’accordo di programma da parte di Provincia e Regione. 62.000 euro il costo complessivo del progetto, di cui 31.000 finanziati dalla Regione. “È un impegno importante nel nome della legalità, sancito ufficialmente dalle istituzioni e partecipato da tanti soggetti: l’idea è proprio quella di lavorare tutti insieme contro le infiltrazioni mafiose”, ha detto in apertura l’assessore provinciale alle Politiche sociali Marcella Saccani. Quattro le azioni previste. Tra queste la costruzione di un sistema di rilevazione informatico volto alla prevenzione di possibili infiltrazioni della criminalità organizzata di stampo mafioso, da realizzarsi in collaborazione con l’Itis Leonardo da Vinci di Parma; il sistema di rilevazione con banca dati costituisce una declinazione operativa di quanto previsto dal protocollo siglato in Prefettura. Tra le altre azioni un ciclo di incontri formativi per funzionari pubblici, una serie di laboratori nelle scuole superiori del territorio e una rassegna di appuntamenti tematici con la proiezione di film italiani sulla lotta alla mafia e l’incontro con testimoni eccellenti. “In questa rete avete compreso quale sia la difficoltà maggiore per noi istituzioni: capire come l’infiltrazione avviene sul territorio. Questo è un aspetto molto importante. L’infiltrazione mafiosa nella nostra regione, sui nostri territori, c’è. Bisogna esserne consapevoli, valutare bene come avviene, e reagire. Lo si può fare appunto attraverso una rete, insieme, e formando le persone a riconoscere questi fenomeni, che sono un cancro per la società. Per fare affari la mafia ha bisogno di silenzio e di relazioni: noi non dobbiamo stare in silenzio e dobbiamo fare in modo che non esistano relazioni, romperle in continuazione. E toglierle il patrimonio, il denaro, l’investimento; perché qui l’infiltrazione è questo: silenzio e molto denaro che gira”, ha commentato la vice presidente della Regione Simonetta Saliera, sottolineando in particolare il valore dei percorsi formativi di educazione alla legalità per studenti e operatori. “Si riesce a ottenere un risultato significativo solo se l’impegno è non di un soggetto ma di una comunità. Bisogna far capire che “di qui non si passa”, e per questo non bastano le iniziative spot ma serve un percorso quotidiano: noi nel nostro piccolo come Provincia abbiamo cercato di farlo in questi anni”, ha osservato il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli, che ha aggiunto: “Parma ha degli anticorpi, li ha storicamente, ma non è esente dal rischio, soprattutto in momenti di crisi come questo. Dobbiamo rafforzare gli anticorpi. Ora andiamo avanti su questa strada: da un lato con stumenti specifici per mettere sotto la lente d’ingrandimento settori a rischio e dall’altro con la formazione. Lavorare con i giovani affinché acquisiscano consapevolezza ma anche senso civico è fondamentale”. Anche dal prefetto Luigi Viana una sottolineatura per il lavoro di squadra: “È importante che ci siano l’impegno di tutti e una forte attenzione, soprattutto nella misura in cui nel nostro territorio i meccanismi di infiltrazione seguono canalizzazioni in percorsi che sono apparentemente legali”, ha detto, rimacando a sua volta il valore del coinvolgimento dei giovani: “La formazione a una legalità quotidiana delle nuove generazioni è un imperativo categorico. Così si riusciranno a scalzare anche nel nostro territorio questi tentativi di depauperamento dei valori fondamentali”. Agli studenti sarà assegnato anche un ruolo operativo: la costruzione di un sistema di rilevazione informatico volto alla prevenzione di possibili infiltrazioni della criminalità organizzata di stampo mafioso sarà infatti realizzata in collaborazione con l’Itis Leonardo da Vinci di Parma. “Se la legalità è un tessuto, necessita di un ordito e di una trama. Mi piace pensare che le istituzioni si sono ritenute ordito e hanno fatto la proposta come garanti della legalità, e che la trama possa essere costruita dai nostri studenti, come emblema dei giovani. In questo protagonismo concreto sta il desiderio di presente e di futuro dei nostri ragazzi”, ha osservato la preside Maria Pia Bariggi, che con il presidente Bernazzoli ha firmato un protocollo ad hoc. E il protagonismo dei ragazzi è stato richiamato anche da Tonio Dell’olio di Libera: “Oggi le mafie sono un vero e proprio sistema complesso di interconnessioni, non dobbiamo più cercare la vecchia fotografia ingiallita con la coppola e la lupara. I numeri dicono tanto: il presidente della Commissione antimafia ha dichiarato che il “fatturato” annuo delle tre famiglie malavitose italiane è di 130-150 miliardi di euro. E in un momento come questo, in cui c’è sete di denaro fresco, l’unico soggetto che si impone è quello criminale. Per contrastare tutto ciò non servono solo gli strumenti di repressione: quella che si fa con questo progetto è antimafia sociale, interconnessione tra istituzioni e società civile. Questo è un progetto pilota perché gli studenti non sono solo i destinatari di un’azione educativa ma sono protagonisti, e saranno loro a insegnarci come monitorare il territorio”. Proprio per questo, per sottolineare il protagonismo dei ragazzi, Dell’olio ha invitato gli studenti in sala a firmare a loro volta il protocollo. Le quattro azioni di “Tessere la legalità” - 1) La costruzione di un sistema di rilevazione informatico volto alla prevenzione di possibili infiltrazioni della criminalità organizzata di stampo mafioso nei circuiti legali del sistema socio-economico parmense, e in grado di far emergere eventuali relazioni anomale nell’ambito delle compravendite immobiliari. La progettazione della banca dati (già inserita nel protocollo firmato da Prefettura e Provincia lo scorso dicembre, del quale questa azione rappresenta una “declinazione operativa”) verrà effettuata in collaborazione con l’Istituto tecnico “Leonardo da Vinci” di Parma; l’elaborazione e gestione dei dati sarà effettuata in collaborazione con Acer Parma. 2) La realizzazione di un ciclo di incontri formativi, con la collaborazione tecnico-organizzativa di “Avviso Pubblico”, riservati ad amministratori, dirigenti e funzionari pubblici locali su temi quali l’infiltrazione mafiosa negli appalti pubblici e nei settori economici collegati, la normativa sugli appalti e le buone prassi amministrative per contrastare la mafia e la corruzione in tema di appalti pubblici. Particolare attenzione sarà riservata alle ipotesi più gravi di patologia dei comportamenti (corruzione, concussione), alle altre forme di illecito e alle condotte che pur non costituendo reato possono dar luogo a responsabilità di natura diversa da quella penale. Il corso (gratuito) inizierà a metà aprile; gli amministratori, i dirigenti e i funzionari pubblici che intendono partecipare possono scaricare la scheda di adesione dal sito http://www.sociale.parma.it/ . 3) L’attivazione di undici laboratori in istituti scolastici di secondo grado (scuole superiori) del territorio: dieci, curati dall’Associazione Libera, saranno dedicati alle pratiche illegali adottate nel commercio e nella finanza (l’evasione e l’elusione fiscale, le tecniche del commercio e della finanza per il riciclaggio e l’acquisizione di aziende “decotte” e i fallimenti) e agli “eroi della nuova resistenza” (testimonianze, personaggi e modelli di vita ispirati alla lotta antimafia, alla legalità, ai valori della democrazia); l’altro laboratorio (per gli studenti dell’Itis) sarà invece incentrato sulla progettazione della banca dati. All’iniziativa hanno aderito 7 scuole del territorio: i licei scientifici Marconi e Ulivi, l’Itc Melloni, l’Isiss Giordani, il Liceo sociopedagogico Sanvitale, l’Itas Bocchialini, l’Itis Leonardo da Vinci. 4) La realizzazione di cinque eventi tematici per gli studenti delle classi quarte e quinte dei licei e degli istituti tecnici del territorio, in collaborazione con “Solares Fondazione delle Arti”: negli anni scolastici 2011-2012 e 2012-2013 saranno proposti agli alunni film italiani sulla lotta alla mafia vissuta dal punto di vista delle vittime e della società, ispirati a reali fatti storici. L’iniziativa ha lo scopo di promuovere l´importanza della memoria di episodi e persone che hanno fatto la storia del nostro Paese. Ogni appuntamento, che coinvolgerà più classi di diverse scuole, ospiterà almeno un esponente significativo della lotta alla mafia: persone che, con le loro testimonianze e il loro coraggio, rappresentano esempi di onestà, di coraggio e di rigore antimafia. “Tessere la legalità” rappresenta un’ulteriore tappa dell’impegno della Provincia di Parma sul tema della legalità, sul quale lavora da anni. In particolare è importante segnalare che la Provincia aderisce ad “Avviso Pubblico” dal 30 novembre 2010 e collabora con il coordinamento provinciale di “Libera” sul territorio di Parma fin dalla sua nascita, cioè da oltre due anni, promuovendo momenti formativi per amministratori e dipendenti pubblici, iniziative per le scuole, azioni di sensibilizzazione per l’intera cittadinanza, e impegnandosi nella costruzione e implementazione di procedure semplici ma efficaci che consentano agli enti di agire in perfetta trasparenza e direttamente in contrasto con possibili infiltrazioni della criminalità organizzata.  
   
   
AL VIA I CONTRATTI DI SOLIDARIETA`: IN TRE ANNI SALVATI QUASI 1000 POSTI DI LAVORO E 4 MILIONI DALLA REGIONE MARCHE  
 
Ancona, 15 marzo 2012 – Da oggi giorno di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione sara` possibile per le aziende accedere agli incentivi per la stipula dei contratti di solidarieta`. I contratti di solidarieta` rappresentano uno dei cosiddetti ammortizzatori sociali, che consentono di attutire, sul piano sociale, le conseguenze occupazionali derivanti da una situazione di crisi che si puo` verificare all´interno dell´azienda per una molteplicita` di fattori. ´Si tratta ´ ha spiegato l´assessore Marco Luchetti - di un´ulteriore azione di contenimento della crisi occupazionale che la Regione mette in campo e che deriva dal protocollo del 7 dicembre scorso firmato con le Organizzazioni Sindacali. Abbiamo fatto una scelta in continuita` con gli accordi precedenti perche` e` stato uno strumento utile che in tre anni ha permesso di scongiurare circa 1000 licenziamenti di lavoratori in aziende altrimenti escluse dal campo di applicazione della Cigs. La Regione ha messo a disposizione 4 milioni di euro dal 2009 ai quali si aggiungono per il bando di quest´ anno 300 mila euro che contiamo di utilizzare al meglio, grazie anche alla sensibilita` delle imprese marchigiane. ´ In sostanza si tratta dell´erogazione di un contributo finanziario corrispondente ad 1/4, del monte retributivo non dovuto a seguito della riduzione dell´orario di lavoro. Questa somma viene concessa dalla Regione per una annualita` all´azienda che provvedera` poi ad integrare la retribuzione dei lavoratori interessati dal Contratto di solidarieta` che prevede appunto la diminuzione di ore lavorate. Tale contributo si affianca ad analogo incentivo statale che e` suddiviso in parte all´impresa (25%) ed in parte ai lavoratori (25%). Possono presentare domanda di finanziamento le imprese marchigiane escluse dal campo di applicazione della Cigs, comprese le societa` cooperative; le imprese artigiane con meno di 16 dipendenti, a talune condizioni; le imprese che hanno stipulato precedentemente contratti di solidarieta` ed hanno gia` beneficiato del contributo regionale relativamente ad un´annualita`, solo se hanno concluso il contratto di solidarieta` precedente ed hanno stipulato un nuovo accordo collettivo aziendale sindacale. Il contributo regionale integra le retribuzioni perse dai lavoratori in solidarieta` appartenenti alle categorie degli operai, impiegati, quadri, soci di cooperative di produzione e lavoro e lavoratori part-time . Sono esclusi invece i dipendenti con qualifiche dirigenziali, mentre ne possono beneficiare i lavoratori con contratto a termine, con contratto di apprendistato ed inserimento lavorativo. Ulteriori informazioni sui criteri di accesso al bando e lo stesso bando sono reperibili sul sito : www.Istruzioneformazionelavoro.marche.it  
   
   
TRENTO: LA NORMA SUL GIOCO D´AZZARDO E´ UTILE E NECESSARIA  
 
Trento, 15 marzo 2012 - "La norma che abbiamo approvato per disciplinare il gioco d´azzardo è stata utile, necessaria e tempestiva. La sua efficacia è dimostrata dal fatto che essa ha colmato un vuoto e che solo ora i Comuni del Trentino sono nella condizione di poter regolamentare l´esercizio del gioco d´azzardo sul loro territorio, evitando una sua diffusione incontrollata. Ed infatti già una decina di Comuni hanno provveduto in tal senso, fra cui Trento, Rovereto, Riva, Arco Tione, e molti altri hanno le delibere in corso di approvazione. La norma varata dalla Giunta è però diversa rispetto a a quella adottata dall´Alto Adige in quanto abbiamo deciso di operare secondo una logica al tempo stesso meno impositiva e generalizzata. Non abbiamo quindi adottato una disciplina unica per tutto il territorio provinciale ma abbiamo attribuito ai Comuni la facoltà di disciplinare autonomamente la materia, sia in relazione ai cosiddetti ´luoghi sensibili´ - come scuole, ospedali, case di cura, al fine di prevenire forme di gioco compulsivo - sia in relazione alle problematiche di carattere urbanistico che la presenza di strumenti per il gioco può generare, come quelle legate al traffico, all´inquinamento acustico, alla qualità dell´ambiente urbano nel suo complesso. Siamo consapevoli infatti che Trento non è uguale, poniamo, a Ronzo Chienis. In merito alle preoccupazioni espresse dagli operatori economici, anche attraverso gli organi di informazione, sull´eventuale limitazione all´esercizio della libertà di impresa, voglio sottolineare tre cose: innanzitutto, mi pare ragionevole che gli operatori vengano coinvolti nella condivisione delle azioni che hanno come fine la prevenzione delle problematiche di carattere sociale legate al gioco. In secondo luogo, siamo convinti che la norma non sia illegittima: innanzitutto perché non viola alcun diritto o interesse legittimo, in quanto non vale per le apparecchiature già installate ma punta ad evitare l´incremento e la proliferazione incontrollata di nuove attrezzature; ed inoltre perché, come sancito da una sentenza della Corte costituzionale del novembre 2011, essa è posta a tutela di un interesse assolutamente primario, quello della tutela della salute e dell´ordine pubblico. Infine vorrei sottolineare con forza il fatto che il Trentino si conferma anche con questa decisione un laboratorio di buone prassi: abbiamo deciso di farci carico dei problemi di ordine sociale e urbanistico che il gioco trascina con sé, nei confronti di una legislazione statale che in materia di apparecchi per il gioco oggi privilegia la logica dell´incasso, al fine di rimpinguare le casse pubbliche". Questa in sintesi la posizione dell´assessore provinciale all´industria e commercio Alessandro Olivi in relazione alle polemiche emerse recentemente sulla normativa provinciale che disciplina la diffusione in Trentino degli apparecchi per il gioco d´azzardo. "Che la norma provinciale inserita in Finanziaria, che modifica l´attuale legge sul commercio, sia stata utile - insiste Olivi - è testimoniato dal fatto che essa ha consentito di disciplinare il fenomeno, consentendo ai Comuni di operare sul duplice versante della limitazione e della programmazione. Abbiamo agito sulla scorta di una sentenza della Corte Costituzionale la quale, nel novembre scorso, e con riferimento alla normativa adottata in Alto Adige, affermava che fissare limiti di distanza fra le sale gioco e certi luoghi sensibili significa tutelare soggetti particolarmente vulnerabili, come i giovani, o le persone sottoposte a cure, e prevenire forme di gioco compulsivo. La Corte ha chiarito che ciò non collide con la normativa nazionale in materia di ordine pubblico e sicurezza. Tuttavia, se l´Alto Adige ha varato una norma valevole erga omnes, su tutto il territorio provinciale, noi abbiamo deciso di tenere conto delle differenze oggettive esistenti fra un Comune e l´altro, una realtà territoriale e l´altra. Quindi abbiamo scelto di varare una norma di indirizzo, che riconoscesse ai Comuni la facoltà di agire autonomamente con interventi programmatori in ordine sia a tutela della salute pubblica sia a tutela della qualità e della sicurezza nel tessuto urbano. Il principio, insomma,è chiaro: la Provincia mette a disposizione degli strumenti, che le amministrazioni comunali possono decidere di utilizzare liberamente e in autonomia. Siamo molto soddisfatti di questa decisione, perché si è rivelata la più opportuna: prova ne è che già numerosi Comuni hanno adottato in materia atti di tipo regolamentale. Stamani - prosegue Olivi - ho incontrato il rappresentante della società Euromatic Michele Busetti, che ha espresso in nome della categoria delle perplessità rispetto, in verità, non tanto alla decisione della Provincia di disciplinare la materia ma al modo in cui i Comuni stanno applicando la norma. Ho accolto volentieri la richiesta di coinvolgere maggiormente gli operatori economici nell´affrontare assieme le problematiche connesse al gioco, perché ritengo che nessuno oggi possa chiamarsi fuori da una franca e costruttiva assunzione di responsabilità. Tuttavia non intendiamo tornare indietro. Anche perché non riteniamo che la norma comprometta in alcun modo la libertà di impresa. Voglio peraltro sottolineare nuovamente che essa si applica solo alle nuove installazioni e non agli apparecchi già installati, che come tali, anche se collocati entro zone ´sensibili´, non verranno rimossi. Faccio mio invece l´auspicio che i Comuni, pur nel rispetto delle prerogative loro riconosciute, operino secondo una logica di sistema, così da evitare differenze troppo marcate fra una disciplina e l´altra, specie in materia di distanze minime dai luoghi sensibili degli apparecchi per il gioco. In definitiva, il Trentino ha deciso di agire per tutelare un interesse prevalente rispetto a quello del mero profitto, ovvero quello della salute pubblica; è stata una scelta corretta e necessaria, e sono certo che darà i risultati sperati."  
   
   
IMPRESE ROSA, SALDO NEGATIVO IN MOLISE NEL 2011  
 
Campobasso, 15 marzo 2012 - Il Molise continua a mantenere il primato della regione con la più alta incidenza di imprese in “rosa” tuttavia, mentre nel resto d’Italia le imprese-donna resistono alla crisi, in Molise si contano, rispetto al 2010, 157 imprese registrate in meno e 174 imprese attive. Nel corso dell’anno, dopo una prima battuta d’arresto registrata nel primo trimestre e un andamento crescente seppur debole nei trimestri centrali, le imprese femminili chiudono l’anno con un segno negativo con 157 imprese-donna registrate in meno rispetto alla fine del 2010. Nel dettaglio, le imprese femminili contano, al 31 dicembre 2011, 10.679 imprese registrate di cui 9.997 attive. Nel 2011, a fronte di 688 imprese iscritte, le cessazioni sono pari a 842, 720 al netto di quelle operate dalle Camere di Commercio. Nel corso dell’anno, pertanto, il saldo demografico è pari a -32 sedi che si riflette su un tasso di crescita negativo (-0,30%). Il Molise, insieme alla Basilicata, il Friuli Venezia Giulia e la Valle d’Aosta sono le uniche regioni a chiudere l’anno con un tasso di crescita negativo ponendosi in controtendenza sia rispetto all’Italia (+0,99%) che rispetto al Meridione (+0,75%). In Italia, infatti, a dispetto della crisi, anche nel 2011 il binomio donna – impresa fa un piccolo passo avanti, allargando la platea delle imprese a guida femminile. Alla fine di dicembre dello scorso anno sono quasi 7mila le imprese “rosa” in più rispetto al 2010, con un incremento dello 0,5%. A dare maggior significato a questo dato c’è il fatto che il saldo delle imprese femminili compensa più che completamente la performance poco brillante delle imprese non-femminili che, nel 2011, hanno fatto registrare un bilancio in rosso per circa 6mila unità. Tuttavia, quanto osservato a livello nazionale, non si riflette in Molise. Analizzando la tendenza rispetto al 2010, le imprese “rosa” mostrano una certa difficoltà che si manifesta con una variazione tendenziale negativa (pari a -1,45% per le registrate e a -1,71% per le imprese attive) e maggiore di quella rilevata tra le imprese non femminili (-1,0% le imprese registrate e -1,12% le attive). Quanto a “femminilizzazione” del tessuto imprenditoriale, poi, le regioni leader si confermano quelle della fascia meridionale, dove il Molise continua ad occupare la prima posizione con il 30,1% delle imprese “rosa”. Seguono la Basilicata (27,8%), l’Abruzzo (27,8%) e la Campania (26,8%). Tuttavia casi degni di rilievo si osservano anche nelle altre aree geografiche: tra le regioni del Centro, l’Umbria registra un tasso pari al 26%, mentre tra quelle del Nord il primato lo detiene la Liguria con un’incidenza del 24,6%. Tra le province, un gruppo, composto da Messina, Ragusa, Monza-brianza, Fermo, Prato e Catania, si differenzia per incrementi percentuali di imprese-donna superiori al 2%. Le province con le performance meno brillanti rimangono invece quelle di Caltanissetta (-5,7%) e Avellino (-3,2%). Campobasso (-1,36%) e Isernia (-0,26%), nella classifica delle province, occupano rispettivamente il 102-esimo e l’84-esimo posto. In termini assoluti, tra il 31 dicembre 2010 e il 31 dicembre 2011, le province di Campobasso e Isernia hanno perso rispettivamente 142 e 15 imprese capitanate da donne. Tuttavia, nonostante l’anno si sia caratterizzato per un trend negativo che si sintetizza in un -1,45% di registrate e un -1,71% di imprese attive in meno, da un’analisi per forme giuridiche, si continua ad osservare un aumento soprattutto delle forme imprenditoriali più complesse, come ad esempio le società di capitale che registrano una variazione percentuale dello stock pari a +8,23% per le registrate e a +9,49% per le attive. Le società di persone chiudono l’anno in negativo con una variazione percentuale di -0,96%. Continua il trend negativo delle ditte individuali osservato anche negli anni passati e che ha caratterizzato l’andamento delle imprese-donna durante tutto l’anno osservato (-2,30% le registrate e -2,55% le attive), tuttavia le altre forme giuridiche, tra cui anche le cooperative, segnano un sensibile calo pari a -6,09%. Differenze significative si riscontrano anche tra le ditte individuali che, pur restando la componente più consistente dell’universo imprenditoriale femminile, decrescono con una forza maggiore nella provincia capoluogo rispetto a quella pentra. I settori che maggiormente attraggono le imprenditrici molisane sono: il settore “Agricoltura, silvicoltura e pesca” (43,9%), il “Commercio” (23,2%) e i servizi in genere (16,3%) con l’esclusione delle attività di alloggio e di ristorazione per le quali è stato ritenuto opportuno un’ulteriore distinzione dal resto dei servizi. Nella distribuzione delle imprese per settori di attività economica, il Molise è la regione con la più alta percentuale di imprese agricole seguita solo dalla Basilicata (43,3%). L’incidenza delle imprese agricole in Molise è più alta sia rispetto all’Italia in complesso (26,0%) che in confronto all’area geografica di appartenenza (Meridione: 19,1%). In antitesi, la distribuzione delle imprese femminili negli altri settori risulta inferiore alle rispettive percentuali sia nazionali che meridionali. Dalla dinamica di crescita dei settori economici, osservata attraverso la variazione dello stock delle imprese registrate tra dicembre 2010 e dicembre 2011, emerge che i settori in cui, in termini assoluti, le imprese femminili hanno manifestato la crescita maggiore sono stati i settori connessi ai servizi, in particolare: il settore “Altre attività dei servizi” (che includono le attività associative, la riparazione di computer e beni per la casa e i servizi alla persona, con 8 imprese in più) e alle “Attività finanziarie” (+8). Significativi i saldi di stock evidenziati in settori apparentemente meno femminili come le “Costruzioni” (+11). Purtroppo, ad incidere maggiormente sulla negatività del saldo tra periodi, sono proprio i settori più numerosi senza riscontrare differenze significative tra le due province. Il settore dell’agricoltura perde 161 imprese, quello del “Commercio” registra 30 unità in meno e le “Attività manifatturiere” che perdono 14 imprese. La versione integrale del testo è consultabile e scaricabile dal sito www.Starnet.unioncamere.it  oppure dal sito www.Mol.camcom.it  nell’area Studi e Ricerche.  
   
   
DONNE E LAVORO: IL PROGETTO FASSANO PER COMBATTERE LA FUGA DEI GIOVANI CERVELLI  
 
Trento, 15 marzo 2012 - Nell´ambito delle iniziative organizzate in Trentino per la Giornata della Donna e che sono spalmate sull´intero mese di marzo, l´assessore provinciale alla solidarietà internazionale e alla convivenza Lia Beltrami Giovanazzi ha partecipato il 13 marzo al convegno "Esperienze di lavoro e di formazione raccontate al femminile", che si è tenuto nell´aula magna del polo scolastico di Moena, in Val di Fassa. L´incontro di ieri sera è stato il primo di una serie di appuntamenti pubblici che la Consigliera di Parità ha fissato sul territorio, per esaminare e approfondire tematiche di stretta attualità legate ai problemi al femminile. Dopo il confronto di Moena di ieri, l´assessore Beltrami sarà venerdì 16 marzo a Grigno per una conferenza sul tema "Qual è il ruolo delle donne per costruire rete nelle relazioni sociali" promosso e organizzato dal Gruppo Donne di Grigno. "È stato un incontro molto partecipato, quello di Moena, – ci ha detto l´assessore Beltrami, – a testimonianza sia della stretta attualità del tema "giovani e lavoro", sia della particolare sensibilità che esiste in Val di Fassa, dove la procuradora Cristina Donei ha avviato il progetto "Leames, la valle scommette sui giovani". Ed è stata proprio la procuradora, in apertura di serata a parlare di "Leames", progetto promosso dalla Comunità di Valle assieme al Servizio Pari Opportunità della Provincia che si propone di accogliere una duplice sfida. La prima è di investire nella formazione e nella conseguente possibilità di offrire occupazioni in valle ai giovani fassani, con particolare attenzione all’occupazione femminile. La seconda mira ad avviare una nuova stagione di dialogo con i giovani che scelgono di iscriversi all’alta formazione e di compiere questo investimento al di fuori della nostra provincia. A differenza del passato sono sempre più numerosi i giovani fassani che, conseguito il diploma di scuola superiore, scelgono di proseguire i loro studi iscrivendosi ai corsi universitari. In aumento è anche il numero di coloro che propendono a frequentare Facoltà diverse da quelle proposte dall’Ateneo trentino, o che dopo aver conseguito la prima laurea triennale a Trento si rivolgono a percorsi di specializzazione organizzati a livello nazionale. Ora il Comun General de Fascia si è impegnato a impostare una nuova e proficua relazione di reciprocità. “A partire dalla conoscenza e dal dialogo sarà possibile dar vita tutti insieme a qualcosa di nuovo. Una sorta di ´rete sociale oltre confine´, destinata a rinsaldare il senso di appartenenza dei singoli alla propria comunità natia, per non disperdere i legami, i talenti, e allo stesso tempo per offrire, a coloro che vorranno, l’opportunità di rientrare e valorizzare le esperienze formative e lavorative maturate altrove, contribuendo così in prima persona alla crescita del proprio territorio”, ha spiegato la procuradora Cristina Donei. E le parole della procuradora sono state avvalorate, sia dalle parole della Consigliera di parità Eleonora Stenico, sia dalle testimonianze portate all´incontro da giovani donne neolaureate e impegnate in diverse professioni, dalla dottoressa alla psicologa all´avvocato."Sono donne che ce l´hanno fatta – ha sottolineato l´assessore Beltrami nel suo intervento, – ma sono donne che rimangono sul loro territorio e lì si impegnano per migliorarne le dinamiche sociali. Oggi assistiamo a una nuova emigrazione, caratterizzata da moltissimi giovani che, dopo essersi qualificati nell´alta formazione, vanno a lavorare all´estero oppure si fermano in città, a Trento, e non tornano più nelle loro valli. È una vera e propria fuga di cervelli che impoverisce le nostre comunità e di fronte alla quale a volte ci sentiamo impotenti. Non così è successo in Fassa: è veramente lungimirante infatti, e da additare come esempio di buona pratica da diffondere anche in altri territori del Trentino, la visione e il progetto della procuradora di Fassa e dell´intera comunità fassana, che intendono mettere in campo una serie di azioni tese a favorire la permanenza in loco dei giovani, specie delle giovani donne".  
   
   
"INTORNO ALLA DONNA" : LA CONVIVENZA? UN TEMA SUL QUALE ANCHE LE COMUNITÀ POSSONO FARE RETE  
 
Trento, 15 marzo 2012 - Le Comunità possono fare rete tra loro anche partendo dai temi della solidarietà e della convivenza. Lo dimostra il partecipato incontro che si è tenuto il 12 marzo a Caldes, sesto appuntamento del ciclo "Intorno alla donna", dodici conferenze promosse dalla Comunità della Valle di Sole e da 12 Comuni della valle, partner il locale Coordinamento delle Biblioteche, in occasione del mese di marzo dedicato alla donna. Alla serata, ospitata dalla Scuola elementare di Caldes, di fronte ad una nutrita presenza di donne e uomini, della Valle di Sole ma anche della vicina Valle di Non, l´assessore alla solidarietà internazionale e convivenza Lia Giovanazzi Beltrami. E´ dalle donne e attorno ad esse che la convivenza - quella tra gruppi etnici e fedi religiose diverse, intergenerazionale, tra sani e malati, tra vicini di casa, tra generi - trova energie e disponibilità personali e collettive capaci di affermarsi nelle comunità e tra comunità. Per le donne si tratta - come ha affermato Mariapia Malanotti, vicesindaco di Caldes, aprendo la serata - "si tratta di esserci per gli altri e con gli altri, soprattutto in un tempo, come quello attuale, in cui sembra imporsi un individualismo crescente". Ma convivenza intesa anche come valore aggiunto consegnato alle varie componenti di una società, e convivenza - come ha testimoniato l´intervento di Catia Nardelli, assessore della Comunità Valle di Sole alle pari opportunità - che nasce dalla parità di diritti. In sala, a rendere visibile e concreto un dialogo possibile su questi temi tra le Comunità di valle anche l´assessore della Comunità della Valle di Non Carmen Noldin (associazionismo, Distretto famiglia, solidarietà e volontariato le sue competenze), per la quale "è importante creare una forte rete territoriale tra donne e istituzioni". Di pari opportunità ha parlato anche l´assessore Lia Giovanazzi Beltrami - "Non è solo questione di donne ma un mezzo per vivere meglio, in modo complementare, le dimensioni uomo-donna" - così come il Piano per la convivenza "è uno strumento utile per accrescere la coesione sociale e valorizzare le differenze, posto che ognuno dev’essere orgoglioso di ciò che è". Un principio, questo, riconducibile alle riflessioni di don Tonino Bello, dal quale l´assessore ha mutuato anche il concetto di solidarietà, intesa come "un modo per rendere l’altro protagonista di scambio e per costruire comunità sulla base di un rapporto di collaborazione". Il Trentino - ha poi ricordato Lia Giovanazzi Beltrami - ha 500 missionari nel mondo, uno ogni mille abitanti, una percentuale unica in Europa; sono testimoni e divulgatori in aree spesso tormentate di cosa significhi concretamente praticare la costruzione della convivenza, un obiettivo raggiungibile stringendo alleanze con le donne, soggetti protagonisti di un riscatto che coinvolge tutta la comunità di appartenenza. Come le donne rurali dell´Africa, ad esempio, di cui Beltrami ha parlato il 6 marzo scorso all´Onu, in occasione della riunione della Csw56, la Commissione dell´Onu sulla condizione delle donne nel mondo, presentando le iniziative della Provincia autonoma di Trento e della Fondazione Opera Campana dei Caduti di Rovereto proprio a sostegno delle donne rurali africane. "La nostra terra - ha concluso l´assessore - è solida e sa dare tanto, grazie alle 270 associazioni di solidarietà del Trentino, una presenza che spiega perchè qui si riesce a dare alla convivenza un significato vero, che tocca le vite delle persone nel loro intimo e nella loro dimensione comunitaria". Annotazione finale per la poesia "La bambola" letta da Giovanna e per il Coro parrocchiale di Caldes, che quest´anno celebra i 150 anni di vita.  
   
   
BOLZANO: GIORNATE FORMATIVE PER FAMIGLIE AFFIDATARIE  
 
Bolzano, 15 marzo 2012 - Le Giornate formative per famiglie affidatarie, organizzate dal Servizio Sviluppo Personale della Ripartizione politiche sociali, si rivolgono a famiglie con minori in affido familiare in età adolescenziale e minori che hanno compiuto la maggior età. Il seminario si terrà in 3 giornate. Termine d’iscrizione è il 20 aprile 2012. L’obiettivo del corso è di favorire lo scambio di strategie educative nella gestione degli adolescenti affidati e di approfondire il tema del rispetto verso i ragazzi in affido e favorire l’accettazione e la comprensione delle loro storie difficili. Il contenuto è incentrato sull’elaborazione delle fatiche che le famiglie affidatarie incontrano con i ragazzi e le ragazze a loro affidati e sulla ricerca di strategie educative e relazionali per accompagnarli verso l’autonomia. Nella prima giornata (5 maggio l’attenzione verterà principalmente sugli aspetti legati alla tutela dei ragazzi in affido che si avvicinano alla maggio età o che hanno compiuto i 18 anni. La seconda giornata (22 settembre) sarà incentrata sugli aspetti psicologici dei ragazzi affidati e la terza giornata (20 ottobre 2012) sarà dedicata alle competenze educative necessarie per accompagnare gli adolescenti affidati e allo studio di strategie facilitanti la relazione. L´iscrizione deve essere effettuata entro il 20 aprile 2012. I temi saranno trattati in modo attivo e coinvolgente. Ci sarà una parte frontale più teorica e una parte consistente di lavori di gruppo, di giochi di ruolo e di condivisione di esperienze. Relatrici delle giornate formative saranno la dott.Ssa Elena Bruno, assistente sociale, la dott.Ssa Giulia Ghidini, psicologa, e la dott.Ssa Andreana Olivieri, pedagogista. Tutte e tre lavorano presso il Servizio Affidi del C.b.m. Di Milano. Il modulo d’iscrizione può essere scaricato da www.Provincia.bz.it/politiche-sociali/servizi/pubblicazioni.asp  e consegnato presso centro di formazione “Haus der Familie – Casa della famiglia”, Lichtenstern 1/7, 39059 Soprabolzano, fax 0471 345062, email hausderfamilie@hdf.It . Le giornate si svolgeranno in lingua italiana e sono gratuite. Per ulteriori informazioni contattare il Servizio Sviluppo Personale della Ripartizione Famiglia e Politiche Sociali, Ass. Soc. Maria (Tel. 0471 418225, E-mail: maria.Minacapilli@provincia.bz.it ).