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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 14 Giugno 2012 |
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UE, SALUTE PUBBLICA – GIORNATA MONDIALE DEL DONATORE DI SANGUE – I DONATORI DI SANGUE SONO TUTTI EROI! |
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Bruxelles, 14 giugno 2012 - Nella Giornata mondiale del donatore di sangue, all´insegna dello slogan di quest´anno “Ogni donatore di sangue è un eroe", la Commissione europea ribadisce l´importanza di disporre di scorte di sangue sicure e incoraggia tutti i cittadini europei a unirsi alle file dei donatori volontari. Oggi più di 500 milioni di cittadini dell´Ue dipendono dal sangue donato da meno di 15 milioni di donatori. Ciò non basta per soddisfare il fabbisogno di tutti gli europei che dipendono dal sangue per sopravvivere in caso di incidente o di malattia cronica che richieda trasfusioni regolari. Il Commissario Dalli ha affermato: "Il sangue è vita. Ciascuno di noi può avere bisogno un giorno di sangue per riprendersi da un importante intervento chirurgico o da un incidente grave. Per molti cittadini europei affetti da malattie croniche come l´emofilia o la talassemia il sangue è una necessità costante. La disponibilità di sangue fa la differenza. Ecco perché desidero ringraziare oggi tutti i donatori e invitare i cittadini europei a mostrare solidarietà e a donare sangue. Diventate donatori, diventate eroi!." Quando si tratta di sangue, la autorità sanitarie nazionali si trovano sempre ad affrontare due gravi sfide: la data di scadenza del sangue e le carenze nell´offerta di sangue. Il sangue non può essere conservato indefinitamente e perciò occorre rinnovare regolarmente le scorte. Inoltre, con il progressivo invecchiamento della popolazione, aumenta la domanda di sangue. Ciò è strettamente legato a una maggiore prevalenza di malattie legate all´età, come il cancro o le fratture dell´anca, il cui trattamento richiede spesso interventi chirurgici e quindi un crescente fabbisogno di sangue. La legislazione dell´Ue contribuisce a garantire la sicurezza e la qualità delle donazioni di sangue sia per i donatori che per i donatari. Essa stabilisce i criteri di ammissibilità e aiuta i donatori a compiere decisioni responsabili quanto al momento giusto per offrire il proprio sangue. Essa richiede inoltre che tutto il sangue donato nell´Ue sia testato e impone requisiti di qualità su come gli operatori professionali devono manipolare il sangue raccolto o donato. Per ulteriori informazioni: La legislazione dell´Ue in tema di sangue: http://ec.Europa.eu/health/blood_tissues_organs/key_documents/index_en.htm |
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UNO STUDIO RIVELA CHE LE DONNE OBESE SONO DISCRIMINATE SUL LAVORO |
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Bruxelles, 14 giugno 2012 - Ricercatori provenienti da Australia e Regno Unito hanno scoperto che la discriminazione nel mercato del lavoro continua a esistere. Presentato sull´International Journal of Obesity, lo studio mostra che le donne obese non hanno molte probabilità di ottenere un lavoro quando si trovano di fronte candidate non sovrappeso. Ma non è tutto. Le donne obese sono anche pagate meno rispetto alle loro colleghe magre. I ricercatori dell´Università di Manchester nel Regno Unito e della Monash University in Australia hanno studiato un metodo di misurazione dei pregiudizi verso le persone grasse recentemente sviluppato, l´universal measure of bias (Umb), per vedere se è in grado di prevedere la reale discriminazione sul lavoro. Il team ha anche studiato se ci fosse un legame tra la discriminazione a causa dell´obesità e l´insicurezza che le donne hanno riguardo il loro corpo (cioè l´immagine del proprio corpo) e una personalità tradizionalista, compresa la tendenza verso l´autoritarismo e il dominio sociale. Gli esperti hanno identificato un legame tra questi fattori e l´omofobia e il razzismo. Il dott. Kerry O´brien, docente presso la Monash University e ricercatore presso l´Università di Manchester, ha detto che ai partecipanti inizialmente non era stata comunicata la natura dello studio. Si sono iscritti allo studio dopo aver visto una pubblicità di ricercatori che studiavano se alcune persone sono più brave di altre a selezionare il personale. "I partecipanti hanno visionato una serie di curriculum corredati da una piccola foto del candidato e hanno fatto una classifica dell´idoneità dei candidati, dello stipendio iniziale e dell´impiegabilità," ha detto il dott. O´brien. "Abbiamo usato fotografie di donne prima e dopo interventi di chirurgia bariatrica e abbiamo fatto in modo che i partecipanti vedessero un curriculum, tra tanti, con una foto di una donna obesa (Imc 38-4) o della stessa donna ma con un peso normale (Imc 22-24) in seguito alla chirurgia bariatrica," ha aggiunto. "Abbiamo scoperto una forte discriminazione dell´obesità nei criteri di selezione per il posto di lavoro, come lo stipendio iniziale, le potenzialità di leadership e le probabilità di selezionare un candidato obeso per il lavoro." Hanno scoperto che più era alto il punteggio ottenuto da un soggetto nella misura del pregiudizio anti obesità, maggiori erano le probabilità che questi discriminassero i candidati obesi. Hanno osservato che anche le persone che hanno una personalità più autoritaria sono inclini a discriminare. Il team ha inoltre identificato un legame tra l´opinione dei soggetti sul loro stesso aspetto fisico (l´immagine del corpo), l´importanza dell´aspetto fisico e la discriminazione verso l´obesità. "Più era alta la valutazione che i partecipanti davano alla loro avvenenza fisica e all´importanza dell´aspetto fisico, maggiore era il pregiudizio e la discriminazione," ha sottolineato il dott. O´brien. "Un´interpretazione di questi risultati potrebbe essere che se ci confrontiamo e discriminiamo le persone "grasse" ci sentiamo meglio nel nostro corpo, ma questo deve essere testato in un esperimento." È la prima volta che ricercatori identificano un legame esplicito tra la misura riferita del pregiudizio contro l´obesità e la discriminazione degli obesi sul lavoro. Secondo il team, i risultati suggeriscono che l´idea di superiorità che alcuni individui hanno sugli altri è legata alla percezione che gli individui obesi meritano meno privilegi e opportunità rispetto a chi non è grasso. "I nostri risultati mostrano che c´è un chiaro bisogno di occuparsi della discriminazione dell´obesità, in particolare nei confronti delle donne che tendono a sostenere tutto il peso dei pregiudizi contro le persone grasse," ha detto il dott. O´brien. "Si devono sviluppare interventi e politiche per ridurre i pregiudizi. Sta diventando inoltre sempre più chiaro che questo pregiudizio è legato alle nostre personalità, l´opinione che abbiamo di noi stessi, e che le attribuzioni, come per esempio che le persone obese sono pigre, ingorde ecc. Sono mere giustificazioni dei nostri pregiudizi." Hanno collaborato a questo studio anche esperti provenienti da Nuova Zelanda e Stati Uniti. Per maggiori informazioni, visitare: Università di Manchester: http://www.Manchester.ac.uk/ International Journal of Obesity: http://www.Nature.com/ijo/index.html |
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SCIENZIATI CALCOLANO L´ALTEZZA DELL´HOMO HEIDELBERGENSIS |
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Bruxelles, 14 giugno 2012 - Ricercatori in Spagna hanno ricostruito le ossa degli arti dell´Homo heidelbergensis trovate nella Sierra de Atapuerca a Burgos. Queste scoperte aiutano a far luce sull´altezza di varie specie del Pleistocene, dimostrando che l´Homo heidelbergensis, come quello di Neanderthal, aveva più o meno la stessa altezza degli uomini moderni che vivevano nelle regioni mediterranee e nell´Europa centrale. Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Human Evolution. I ricercatori dell´Università di Burgos hanno ricostruito 27 ossa complete risalenti a circa 500.000 anni fa. Il team ha anche trovato un considerevole numero di fossili intorno alla zona. "Questa incredibile collezione ci aiuta a stimare l´altezza di specie come l´Homo heidelbergensis, che abitò l´Europa durante il Pleistocene medio e che è l´antenato dell´uomo di Neanderthal," ha detto l´autore principale, José Miguel Carretero Díaz del Laboratorio di evoluzione umana di Burgos, a Sinc (Scientific Information and News Service). Il team ha determinato se le ossa appartenevano a uomini o donne perché erano in forma completa, il che a sua volta ha permesso ai ricercatori di misurarne l´altezza. "Finora le stime si basavano su campioni ossei incompleti, la lunghezza dei quali doveva essere ricavata," ha detto il professor Carretero Díaz. "Usavamo inoltre formule basate su una sola popolazione di riferimento e non eravamo neanche sicuri che fossero appropriate." Si usavano formule multiraziali e multigenere per stimare l´altezza di tutta la popolazione, contribuendo a ridurre il margine di errore e a ottenere risultati il più realistici possibile. "Abbiamo calcolato una media generale del campione e una per ognuno dei sessi," ha detto il ricercatore di Burgos. "La stessa cosa è stata fatta con i fossili di Neanderthal e Cro-magnon." I dati indicano che gli uomini e le donne della popolazione di Sima de los Huesos erano in media leggermente più alti degli uomini di Neanderthal. "Non si può dire di nessuna delle due popolazioni che fossero bassi ed entrambi rientrano nelle categorie di altezza media e sopra la media," ha detto il professor Carretero Díaz. "Entrambe le specie però avevano soggetti alti." Gli esseri umani che arrivarono in Europa durante l´Alto paleolitico, i Cro-magnon o gli esseri umani anatomicamente moderni, sostituirono le popolazioni di Neanderthal, sostengono i ricercatori. Hanno scoperto una considerevole differenza di altezza tra di loro e le altre specie umane, che rappresentano le cosiddette persone "alte". Non sono emersi cambiamenti di altezza per circa due milioni di anni. Le scoperte suggeriscono che tutti gli umani documentati in Europa, Africa e Asia durante il Pleistocene antico e medio avevano un´altezza da media a sopra la media per circa 2 milioni di anni. Ma "in quasi tutte le popolazioni abbiamo trovato un soggetto alto o molto alto", spiegano i ricercatori. In breve, il team suggerisce che l´altezza dell´Homo genus rimase relativamente stabile per due milioni di anni finché "una specie rivoluzionaria in questi termini" emerse in Africa 200.000 anni fa: l´Homo sapiens. Dice il professor Carretero Díaz "La spiegazione si trova nel cambiamento morfologico generale del biotipo del corpo che prevalse nella nostra specie rispetto ai nostri antenati. L´homo sapiens aveva un corpo più snello, ossa più leggere, gambe più lunghe ed era più alto. Gambe più lunghe, bacino più stretto, essere più alti e avere ossa più leggere non solo hanno determinato una riduzione del peso corporeo (meno grasso muscolare) ma un passo più lungo, maggiore velocità e minor costo energetico per muovere il corpo, camminare o correre." Hanno contribuito a questo studio esperti provenienti da Regno Unito e Stati Uniti. Per maggiori informazioni, visitare: Università di Burgos: http://www.Ubu.es/es/english-information Journal of Human Evolution: http://www.Journals.elsevier.com/journal-of-human-evolution/ |
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SCOPERTA UNA NUOVA FORMA DI AMILOIDOSI CON IL CONTRIBUTO DEI RICERCATORI DELLA UNIVERSITÀ DI PAVIA. |
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Pavia, 7 giugno 2012 - Sull’ultimo numero del New England Journal of Medicine ( http://www.Nejm.org ) viene riportata l’identificazione e la caratterizzazione molecolare di una forma molto rara di amiloidosi familiare causata da una proteina che in forma non mutata causa generalmente l’amiloidosi associata a trattamenti emodialitici prolungati. Questa scoperta getta una nuova luce sul meccanismo di formazione del materiale amiloide patologico e dimostra come la ricerca sulle malattie rare, oltre a rispondere a forti motivazioni etiche, può avere importanti e benefici risvolti nella comprensione di malattie più comuni. La proteina responsabile di questa nuova forma di amiloidosi è la 2-microglobulina che svolge normalmente una funzione molto importante nel sistema immunitario. Questa proteina è stata studiata intensamente negli ultimi anni perché associata all´amiloidosi che complica i trattamenti emodialitici prolungati, ma anche come proteina modello per capire i meccanismi generali della formazione degli aggregati amiloidi responsabili di gravi malattie associate all´invecchiamento. Gli studi condotti su questa forma mutata della proteina chiariscono alcuni aspetti molecolari del processo patologico finora sconosciuti. Lo studio, coordinato da Vittorio Bellotti, è stato reso possibile dal lavoro di Monica Stoppini, Patrizia Mangione, Sofia Giorgetti e Riccardo Porcari che afferiscono all’Istituto di Biochimica del Dipartimento di Medicina Molecolare e alla Facoltà di Farmacia. Insostituibile e’ stata la collaborazione con il gruppo del Prof. Martino Bolognesi dell’Università Statale di Milano e il coinvolgimento di ricercatori Francesi e Inglesi. In particolare, anche in questo caso, si è rivelata fondamentale la collaborazione con il gruppo del Prof. Mark Pepys del National Amyloidosis Centre dell’Ucl di Londra. E´ doveroso ricordare il sostegno alla ricerca di Istituzioni Italiane: la Fondazione Cariplo, la Regione Lombardia, la Fondazione Banca del Monte, il Miur e il Centro per lo Studio delle Amiloidosi Sistemiche del Policlinico S. Matteo di Pavia. A ulteriore commento, Bellotti aggiunge che la collaborazione internazionale è una opportunità unica per valorizzare il patrimonio intellettuale di cui è ancora molto ricco il nostro Paese e la nostra Università. Tuttavia, le collaborazioni scientifiche internazionali sono straordinariamente impegnative. Se vogliamo sostenerle e’ necessario che il sistema ascolti con più attenzione i nostri ricercatori e renda disponibili, per soddisfare le necessità della ricerca competitiva, tutte le risorse umane e finanziarie ancora disponibili. |
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SALUTE: 14 GIUGNO POLVERINI AL SANT´EUGENIO PER DONARE IL SANGUE IN OCCASIONE DELLA GIORNATA MONDIALE DEL DONATORE. LA PRESIDENTE DEL LAZIO : "DONARE IL SANGUE È UN ATTO DI RESPONSABILITÀ VERSO GLI ALTRI E VERSO SE STESSI".
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Roma, 14 giugno 2012 - Oggi alle ore 8.45 la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, sarà al Centro trasfusionale dell’ospedale Sant’eugenio per donare il sangue in occasione della Giornata mondiale del Donatore. ‘Chi dona il sangue dona la vita’ è lo slogan della campagna della Regione Lazio a sostegno della donazione e volta a sensibilizzare i cittadini a diventare donatori. “Io sono diventata donatore – dichiara Polverini – e mi auguro che tanti altri cittadini del Lazio vogliano diventarlo. Donare il sangue è un atto di responsabilità verso gli altri e verso se stessi: attraverso la donazione si possono salvare vite e allo stesso tempo usufruire di un controllo gratuito della propria salute. Inoltre l’aumento dei donatori contribuisce al raggiungimento dell’autosufficienza per la nostra regione. Sono tante le associazioni di volontari che collaborano con la Regione in questa fondamentale attività di sensibilizzazione dei cittadini che non deve limitarsi ad una sola giornata. Per questo la nostra campagna, iniziata due anni fa, è sempre presente ad eventi di forte richiamo, anche culturali e sportivi, per lanciare un forte messaggio di solidarietà e conquistare nuovi donatori”. Si ricorda che possono donare il sangue le persone di età compresa tra i 18 e i 65 anni, con un peso corporeo non inferiore ai 50 kg e che godano di buone condizioni fisiche generali. Devono astenersi quanti siano positivi a test per malattie infettive, alcolisti e tossicodipendenti, affetti da epilessia, da malattie del cuore e del sangue, da neoplasie di tipo maligno, i soggetti trapiantati, chi è affetto da diabete insulino-dipendenti. Per donare il sangue occorre presentarsi nei centri trasfusionali a stomaco vuoto. I prelievi si effettuano ad intervalli temporali non inferiori a 90 giorni, gli uomini possono donare quattro volte l´anno mentre le donne in età fertile possono donare due volte l´anno. |
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NUOVI DATI DI FASE III SU LINAGLIPTIN DIMOSTRANO RIDUZIONI SIGNIFICATIVE DELLA GLICEMIA SENZA ULTERIORE RISCHIO DI IPOGLICEMIA, QUANDO ASSOCIATO A INSULINA IN PAZIENTI CON DIABETE DI TIPO 2 |
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Ingelheim, Germania e Indianapolis, Usa, 14 giugno, 2012 – Boehringer Ingelheim ed Eli Lilly and Company (Nyse: Lly) hanno presentato al congresso annuale dell’Ada i risultati di uno studio clinico randomizzato di Fase Iii e di un’analisi post-hoc su linagliptin. I risultati mostrano che adulti con diabete di tipo 2 trattati con linagliptin in associazione ad altre terapie per il diabete hanno ottenuto un controllo della glicemia clinicamente significativo.[i],2 Linagliptin è un farmaco antidiabetico orale in monosomministrazione giornaliera che, insieme a dieta e attività fisica, viene impiegato per migliorare il controllo glicemico in pazienti adulti con diabete di tipo 2.3 “Il diabete di tipo 2 è una malattia progressiva cronica e il controllo glicemico nel lungo termine si fa più difficile” ha affermato il Professor Baptist Gallwitz, dell’Università Eberhard-karls. “Metformina è la terapia standard di prima linea ma molti pazienti, alla fine, devono ricorrere all’insulina per mantenere un adeguato controllo glicemico. Questi due studi dimostrano che linagliptin è in grado di assicurare ai pazienti in trattamento, un significativo controllo glicemico sia nelle fasi iniziali, che in quelle più avanzate della malattia. Inoltre, linagliptin è l’unico farmaco della famiglia degli inibitori di Dpp-4 ad essere stato approvato con un unico dosaggio (5mg), in quanto non richiede aggiustamenti di dosaggio, nemmeno in pazienti con qualsiasi grado di declino della funzionalità renale o compromissione della funzionalità epatica. Questo significa per i medici una maggior sicurezza in quanto il paziente è trattato sempre con la dose corretta”. I risultati di uno studio di Fase Iii presentati ad Ada (Poster 999-P) mostrano che linagliptin si è dimostrato efficace come terapia aggiuntiva ad insulina basale assunta singolarmente o in associazione a metformina e/o pioglitazone nell’obiettivo di ridurre la glicemia in pazienti adulti con diabete di tipo 2, rispetto a placebo, in aggiunta a queste terapie di base. Linagliptin ha determinato una riduzione dell’emoglobina glicata [Hba1c], corretta per placebo,dello 0,65% (p<0,0001) rispetto a Hba1c al basale di 8,3% a 24 settimane, senza causare aumento ponderale o incremento del rischio di ipoglicemia.1 L’emoglobina glicata viene misurata nei diabetici come indicatore di controllo glicemico nei due/tre mesi precedenti. L’analisi post-hoc di un secondo studio di Fase Iii (Poster 1044-P) condotto su pazienti con scarso controllo della glicemia in terapia di base (background) con metformina e randomizzati a linagliptin o glimepiride, come terapia aggiuntiva, ha rilevato che la percentuale dei pazienti che ha raggiunto l’obiettivo di Hba1c <7% senza aumento ponderale e/o ipoglicemia dopo 104 settimane è stata superiore con linagliptin rispetto a glimepiride (linagliptin 54% contro glimepiride 23%)2, migliorando nel contempo in maniera comparabile la glicemia.2 Linagliptin (5 mg, una volta/die) viene commercializzato con il marchio Tradjenta (linagliptin) negli Stati Uniti, con il marchio Trajenta (linagliptin) in Europa, e in altri mercati mondiali come farmaco orale in monosomministrazione giornaliera da associare a dieta e attività fisica, per migliorare il controllo glicemico in pazienti adulti con diabete di tipo 2. Linagliptin non va assunto da pazienti con diabete di tipo 1, né come terapia della chetoacidosi diabetica (aumento dei chetoni nel sangue o nelle urine). Linagliptin non è attualmente approvato per essere usato in associazione a insulina, non richiede aggiustamenti di dosaggio, indipendentemente dal declino della funzionalità renale o compromissione della funzionalità epatica.3 Efficacia e Sicurezza di Linagliptin come Terapia Aggiuntiva a Insulina Basale in Pazienti con Diabete di Tipo 2 - Questo studio di Fase Iii multicentrico, randomizzato e controllato vs placebo della durata di 52 settimane, ha valutato l’efficacia e la sicurezza di linagliptin come terapia aggiuntiva all’insulina basale assunta singolarmente o in associazione a metformina e/o pioglitazone, in pazienti adulti con diabete di tipo 2. Lo studio ha incluso 1.261 pazienti con glicemia non adeguatamente controllata con una dose stabile di insulina basale (ovvero, insulina glargine, insulina detemir o insulina Nph)1 con o senza uso concomitante di metformina e/o pioglitazone. I pazienti sono stati randomizzati per ricevere 5 mg di linagliptin o placebo una volta/die. L’endpoint primario di efficacia era la variazione media di emoglobina glicata rispetto al basale alla 24^ settimana, per tutta la durata dello studio il dosaggio di insulina basale e metformina e/o pioglitazone è rimasto stabile.1 Alla 24^ settimana, linagliptin aveva ottenuto una variazione media significativa corretta per placebo dei valori di emoglobina glicata rispetto al basale di - 0,65%.1 La frequenza complessiva di eventi avversi (linagliptin 71,8%; placebo 72,5%) e di ipoglcemia (linagliptin 25,7%; placebo, 27,3%) è stata simile in entrambi i gruppi.1 Inoltre, non si è verificata alcuna variazione ponderale significativa rispetto al basale (-0,17 kg ± 0,11 kg contro +0,13 kg ± 0,12 kg; p=0,07) rispettivamente nel gruppo trattato con linagliptin e nel gruppo placebo.1 Linagliptin è più efficace di glimepiride nel raggiungere un esito composito di obiettivo Hba1c senza ipoglicemia e senza aumento ponderale su due anni in pazienti lievemente iperglicemici con diabete di tipo 2 in terapia con metformina Un’analisi post-hoc di uno studio di 104 settimane ha valutato la percentuale dei pazienti adulti con diabete di tipo 2 trattati con linagliptin contro glimepiride su terapia di base (background) con metformina che ha raggiunto l’obiettivo di ridurre i valori di Hba1c <7% senza aumento ponderale (definito come aumento <1 kg rispetto al basale) e senza ipoglicemia (evento definito secondo protocollo).2 Le analisi sono basate su una popolazione definita “per-protocol” dopo due anni di terapia senza necessità di ricorrere a terapie di salvataggio (secondo le soglie di Hba1c e glicemia plasmatica a digiuno). Sono stati valutati in totale 504 pazienti (233 in linagliptin; 271 in glimepiride). I valori di Hba1c al basale erano simili nei due gruppi (linagliptin 7,2% e glimepiride 7,3%). Dopo 104 settimane, linagliptin e glimepiride hanno ottenuto, ciascuno, una riduzione media di Hba1c rispetto al basale - 0,6% e il 76% dei pazienti ha raggiunto i valori di Hba1c <7% in entrambi i gruppi. Il 6% contro il 22% ha avuto ipoglicemia e il 22% contro il 55% ha avuto un aumento ponderale rispettivamente nei bracci trattati con linagliptin e glimepiride. Pertanto, una percentuale significativamente superiore di pazienti nel gruppo linagliptin ha raggiunto l’endpoint composito rispetto al gruppo glimepiride (aumento ponderale e/o ipoglicemia 54% contro 23% di pazienti, rispettivamente). L’odds ratio per il raggiungimento dell’endpoint composito è stato 4 volte superiore con linagliptin (p<0,0001).2 |
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BRESCIA E L´AZIENDA OSPEDALIERA DI CREMONA PREMIATE PER L´EFFICIENZA |
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Milano, 14 giugno 2012 - Un riconoscimento all´efficienza, al risparmio e alla trasparenza, ma anche un modello nazionale di spending review. Tutto questo è il Premio ´Lombardia Efficiente´, promosso da Regione Lombardia, Lombardia Informatica e Centrale regionale acquisti. Nella cornice del 39° piano di Palazzo Lombardia, la consegna dei riconoscimenti da parte dell´assessore regionale alla Semplificazione e Digitalizzazione Carlo Maccari, del presidente di Lombardia Informatica Lorenzo Demartini e del direttore della Centrale regionale acquisti Andrea Martino. La terza edizione del Premio ha portato in dote ai vincitori di ogni categoria una scultura di Helidon Xhixha e un assegno da 20.000 euro. Quattro le categorie: Enti sanitari; Enti regionali e altri Enti; Enti locali con più di 10.000 abitanti ed Enti locali con meno di 10.000 abitanti; Province. A vincere, nell´ordine, l´Azienda ospedaliera di Cremona, la società Expo 2015, la Provincia di Milano e il Comune di Brescia. Una P.a. Efficiente - "I risultati del Premio - ha spiegato l´assessore Maccari - dimostrano ancora una volta l´efficienza della Pubblica amministrazione regionale, che si dimostra sempre più a suo agio nel contesto digitale, tanto che alcune strade già da tempo percorse dalla Lombardia, potranno a ragione diventare modelli per ottenere risparmi, efficienza e trasparenza a livello nazionale". A prendere parte al bando del premio sono state 38 Pubbliche amministrazioni regionali che, nel corso del 2011, hanno lanciato almeno una gara sulla piattaforma di e-procurement Sintel e/o hanno aderito ad almeno una gara aggregata della Centrale regionale acquisti. Il Modello Lombardo - "I premiati e tutti i partecipanti - ha continuato l´assessore - dimostrano che la Lombardia rappresenta un modello di efficienza e si candida a esserlo ancora di più grazie alla sua Agenda digitale, strumento altamente innovativo. I vincitori di questo Premio dimostrano che il lavoro di risparmio, efficienza e trasparenza portato avanti dalla Regione ha già interessanti emulazioni". Lorenzo Demartini, presidente di Lombardia Informatica, ha sottolineato come "il premio di quest´anno ha riconosciuto il ruolo chiave dell´acquisto da parte della Pubblica amministrazione e sottolineato gli innegabili vantaggi di attuare al meglio questo momento, rispettando i principi della dematerializzazione, della trasparenza e della competitività". "Le Pubbliche amministrazioni lombarde - ha rimarcato il direttore della Centrale regionale acquisti Andrea Martino - continuano a rispondere bene all´invito con risparmi diretti quantificabili nel 24 per cento del prezzo medio ponderato degli acquisti storici e un guadagno, sempre rispetto alla spesa storica, potenzialmente superiore a 214 milioni di euro. Sintel, poi, da gennaio a maggio di quest´anno, ha già visto lanciare 653 gare, con un incremento del 62 per cento rispetto allo stesso periodo del 2011". Punto Di Riferimento Per L´italia - "Ritengo che i risultati del Premio ´Lombardia Efficiente´ - ha concluso Maccari - consentano di affermare che il nostro modello di spesa unificata può diventare il punto di riferimento per il resto dell´Italia. Abbiamo premiato autentiche eccellenze del panorama regionale e ci aspettiamo che il numero di queste realtà cresca anche con la prossima edizione". Già aperto il bando per la prossima edizione del Premio, cui ci si potrà iscrivere fino al 31 gennaio 2013 sul sito www.Centraleacquisti.regione.lombardia.it e che vedrà il premio elaborato da giovani artisti lombardi under 35 anni grazie alla collaborazione con l´Adi (Associazione per il disegno industriale). Di seguito il dettaglio dei premiati e dei menzionati. Categoria Enti sanitari: 1° classificato: Azienda ospedaliera di Cremona; 2° classificato: Azienda ospedaliera di Chiari (Bs); 3° classificato: Asl Milano 1. Categoria Enti regionali e altri Enti: 1° classificato: Expo 2015 spa; 2° classificato: Aler Varese; 3° classificato: Aler Bergamo. Categoria Enti locali con più di 10.000 abitanti: 1° classificato: Comune di Brescia; 2° classificato: Comune di Casalpusterlengo (Lo); 3° classificato: Comune di Cornaredo (Mi). Categoria Enti locali con meno di 10.000 abitanti e Province: 1° classificato: Provincia di Milano; 2° classificato: Comune di Galbiate (Lc); 3° classificato: Comune di Cirimido (Co). Menzioni speciali sono andate all´Azienda ospedaliera di Chiari (Bs), per la dematerializzazione, grazie alle 53 gare bandite; all´Azienda ospedaliera ´Poma´ di Mantova, per la trasparenza (in 27 gare) e al Comune di Gorgonzola, per la competitività, avendo avuto una media di 20 partecipanti a gara. |
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CANAGLIFLOZIN GARANTISCE SOSTANZIALI E DURATURI MIGLIORAMENTI GLICEMICI, IN MONOTERAPIA E IN ASSOCIAZIONE, NEI PAZIENTI CON DIABETE DI TIPO 2 I 5 STUDI SONO STATI PRESENTATI DA JANSSEN IL 10 GIUGNO ALLA 72^ EDIZIONE DELL’AMERICAN DIABETES ASSOCIATION |
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Milano, 14 giugno 2012 – Janssen ha annunciato i risultati di cinque studi clinici di Fase Iii, presentati in occasione della 72^ edizione dell’Ada - American Diabetes Association (Philadelphia, 8 - 12 giugno 2012), che hanno valutato l’efficacia e la sicurezza di canagliflozin, un inibitore del co-trasportatore di sodio/glucosio di tipo 2 (Sglt2) in fase di studio per il trattamento dei pazienti con diabete di tipo 2. Due dei cinque studi presentati, confrontando Canagliflozin 300mg/die con agli attuali trattamenti standard (sitagliptin e glimepiride), hanno dimostrato significative riduzioni nei livelli di emoglobina glicata e osservato una simile incidenza di eventi avversi. Canagliflozin è un farmaco sperimentale per il trattamento dei pazienti con diabete di tipo 2 che inibisce l’Sglt2 (l’inibitore del co-trasportatore di sodio/glucosio). I reni dei pazienti con diabete di tipo 2 riassorbono maggiori quantità di glucosio rispetto alle persone non diabetiche, il che contribuisce ad elevare i livelli di glucosio nel sangue. Canagliflozin ne blocca il riassorbimento a livello renale, incrementandone l’escrezione e diminuendone, di conseguenza, i livelli nel sangue. Il programma di studi clinici complessivo che comprende 9 trial di Fase Iii, ha arruolato più di 10.300 pazienti, ed attualmente, rappresenta il più ampio programma di fase Iii per lo sviluppo clinico di farmaci per il trattamento del diabete di tipo 2 sottoposto, ad oggi, alle autorità sanitarie. Gli studi hanno valutato l’efficacia e la sicurezza di canagliflozin nella gestione del diabete di tipo 2 in un’ampia popolazione di pazienti: dagli adulti trattati unicamente con dieta ed esercizio fisico, a coloro che devono ricorrere ad iniezioni di insulina per mantenere il controllo glicemico. Il programma include anche tre ampi studi su particolari popolazioni di pazienti affetti da diabete di tipo 2: anziani, soggetti con moderata compromissione della funzione renale e pazienti che soffrono o sono ad alto rischio di contrarre patologie cardiovascolari. Il 31 maggio 2012, Janssen ha sottoposto all’Fda la New Drug Application per ottenere l’approvazione di canagliflozin quale trattamento per gli adulti con diabete di tipo 2. Janssen e le sue associate possiedono i diritti su canagliflozin grazie all’accordo di licenza con Mitsubishi Tanabe Pharma Corporation. Janssen Pharmaceuticals, Inc. Ha i diritti di commercializzazione in Nord America, Sud America, Europa, Medio Oriente, Africa, Australia, Nuova Zelanda e parte dell’Asia. L’abstract Search and Itinerary Builder dell’Ada è disponibile al sito: http://www.Abstractsonline.com/plan/start.aspx “I risultati, in ciascuno degli studi presentati, confermano che canagliflozin potrebbe rappresentare un’efficace opzione terapeutica per gli adulti con diabete di tipo 2 con differenti quadri clinici” afferma Kirk Ways, M.d., Ph.d., Vice President of Clinical Development di canagliflozin di Janssen, “Canagliflozin ha il potenziale per essere somministrato, per via orale in monoterapia, nei pazienti non adeguatamente controllati unicamente con dieta ed esercizio fisico, in associazione con la sola metformina o con sulfaniluree ed in pazienti con moderata compromissione della funzione renale. Come parte integrante dell’impegno Janssen a fornire nuove soluzioni terapeutiche per i bisogni clinici insoddisfatti nel trattamento del diabete di tipo 2, ci aspettiamo di poter presentare presto i risultati degli ultimi studi clinici”. |
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SICILIA: VIA A EROGAZIONE DI 28 MLN BUONO SOCIO SANITARIO
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Palermo, 14 giugno 2012 - L´assessorato della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro, ha proceduto all´emissione dei mandati di pagamento del buono socio-sanitario in favore dei 55 distretti socio-sanitari dell´isola. L´importo erogato e´ pari a 28 milioni di euro, di cui 26 milioni di risorse provenienti dal Fondo Nazionale della non autosufficienza e 2 milioni di euro quale cofinanziamento regionale. "L´erogazione del buono - spiega l´assessore Giuseppe Spampinato - e´ finalizzata a rafforzare gli interventi socio-sanitari e socio-assistenziali da rendersi al domicilio della persona non autosufficiente per favorirne la permanenza in famiglia. La somma e´ stata ripartita in termini proporzionali rispetto al fabbisogno e al numero dei richiedenti di ciascun distretto". Il buono socio sanitario e´ stato erogato per il 50% per acquisti di ausili e presi´di non previsti nel nomenclatore sanitario e per il 50% come buono di servizio (voucher). Quest´ultimo e´ una sorta di assegno che ogni nucleo familiare potra´ utilizzare per pagare prestazioni professionali destinate alle persone non autosufficienti come il trasporto, gli assistenti sociali o gli ausiliari. La somma di 26 milioni di euro e´ stata ripartita fra i 15.975 assistiti dell´isola a cui andranno 1.627,54 euro; a questa cifra va aggiunta l´ulteriore somma di 125 euro quale quota della ripartizione dei 2 milioni di euro del cofinanziamento regionale. |
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LIGURIA: NEGLI OSPEDALI DIMISSIONI ANCHE IL SABATO E LA DOMENICA |
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Genova, 14 Giugno 2012 - “Per migliorare l’organizzazione ospedaliera e far fronte alle necessità dei pronto soccorso serve che i pazienti vengano dimessi anche il sabato e la domenica. È l’unico modo infatti per non interrompere il ciclo ordinario di chi si dirige al pronto soccorso e ha bisogno di essere ricoverato, ma non viene preso in carico perché i letti non sono disponibili, in quanto non si svuotano fino a lunedì”. Lo ha detto l’assessore regionale alla salute Claudio Montaldo ieri , a margine della presentazione dell’ambulatorio di vico croce Bianca, nel Ghetto. “Sarebbe un fatto molto importante – ha ribadito Montaldo – che migliorerebbe l’organizzazione degli ospedali e la gestione dei flussi ordinari. Il sabato e la domenica nei pronto soccorso le richieste di bassa complessità diminuiscono, mentre restano quelle dei pazienti con problemi più complessi che non riescono però ad accedere ai reparti”. Secondo Montaldo si deve lavorare su due fronti” da un lato sul tema dell’organizzazione ospedaliera, dall’altro su quello dell’appropriatezza, attraverso medici di famiglia associati o strutture ambulatoriali, come quella di vico Croce Bianca, in grado di rispondere alle esigenze della popolazione durante i cinque giorni settimanali, ma per un tempo più lungo nella giornata, magari dieci ore, per intercettare quelle fasce della popolazione che per problemi di lavoro o altri non riescono a ricorrere al medico di famiglia”. |
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SALUTE: 15 GIUGNO A UDINE, PRESENTAZIONE RAPPORTO 2011 SU SERVIZIO SANITARIO |
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Trieste, 14 giugno 2012 - Qual è lo stato di salute del servizio sanitario in Italia e in Friuli Venezia Giulia in particolare? Come evolve la spesa? E quali sono i nuovi modelli organizzativi per l´ospedale? In una fase in cui cresce il bisogno di salute della popolazione, e quindi occorre saper offrire con efficacia e efficienza più servizi di qualità, meglio integrando sanità e sociale, ma sempre garantendo la sostenibilità economica del sistema in un quadro di equità, la Direzione centrale salute della Regione ha promosso un confronto tecnico su questi temi, in un convegno in programma venerdì prossimo 15 giugno, a Udine, nell´auditorium di via Sabbadini. L´appuntamento sarà incentrato sulla presentazione del Rapporto annuale per il 2011 sui sistemi sanitari nazionale e regionali, curato dal Cergas, il Centro Ricerche sulla gestione dell´assistenza sanitaria e sociale, che fa capo all´Università Bocconi di Milano. La relazione, che nasce dall´attività dell´Osservatorio sulla funzionalità delle Aziende sanitarie italiane (Oasi), presenta una dettagliata analisi, ricca di dati quantitativi, indicazioni qualitative e di tendenza, ed è riferimento importante del dibattito politico e scientifico, sia a livello nazionale che in un Friuli Venezia Giulia che si interroga sul futuro del suo servizio sanitario regionale, discutendo sul proprio assetto organizzativo e istituzionale. Ecco quindi che l´incontro di venerdì riveste un significativo interesse, in quanto dopo l´illustrazione del rapporto, da parte di ricercatori del Cergas che principalmente si soffermeranno su evoluzione della spesa e dinamiche organizzative degli ospedali, vi sarà una discussione che vedrà impegnati tutti i direttori generali delle Aziende, territoriali ed ospedaliere. A trarre le conclusioni sarà Renzo Tondo, presidente della Regione e assessore alla sanità. Il Cergas è stato fondato nel 1978 per promuovere, coordinare e svolgere attività di ricerca di base e applicata sugli assetti, le dinamiche e le performance delle aziende e dei sistemi di aziende che operano nei settori sanitario, socio-sanitario, socio-assistenziale e socio-educativo. Il rapporto Oasi 2011 si sviluppa su oltre 500 pagine, articolate in cinque parti principali: il quadro di riferimento (struttura del Ssn, spesa sanitaria, ecc), i sistemi sanitari regionali, l´assetto istituzionale e le combinazioni economiche, l´organizzazione, la rilevazione (bilanci sanitari, innovazione nei sistemi di programmazione e controllo, ecc). |
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ZAIA: “CON IPOTESI RIFORMA TICKET MINISTERO SALUTE CELEBRA IL FUNERALE DELLA SANITA’ PUBBLICA. NON RIMARREMO INERTI”. |
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Venezia, 14 Giugno 2012 - “Le strumentali precisazioni di queste ore da parte del Ministero della salute dicono di un rattoppo peggiore del buco, come si dice dalle nostre parti. Le proposte sono state fatte di fronte a rappresentanti delle Regioni, a parlamentari e a tecnici del settore e testimoniano che ci troviamo di fronte non più ad un commissario liquidatore, ma ad un curatore fallimentare che oggi ha celebrato il funerale della sanità pubblica italiana. E’ questo purtroppo il tragico senso della proposta Monti-balduzzi per raschiare altri 5 miliardi dalle tasche degli italiani”. Con queste parole il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta le due ipotesi di riforma del ticket sanitario avanzate ieri dal Ministro della salute. “Ci siamo trovati di fronte – aggiunge Zaia – a ciò che ritenevamo impensabile perfino per questo Governo: la dichiarazione di fallimento dello Stato e l’intenzione di portare la rivolta sociale sul territorio, arrivando a chiedere anche centinaia di euro per chi sta così male da doversi ricoverare”. “Il ministro – prosegue Zaia – ci ha messo di fronte ad un bivio: o accettiamo la logica di ticket insostenibili, o ci sorbiamo una suddivisione degli italiani in inaccettabili fasce sociali. Se passa la prima, aumentiamo l’onere fiscale a proporzioni inique per troppa gente, a cominciare dalle fasce più deboli della popolazione; con la seconda via, invece, apriremo la strada ad una società che rischierebbe di premiare la furbizia”. “Prendo atto – dice Zaia – che ancora una Volta il Governo si dimostra sordo, cieco e indifferente rispetto alla proposta, quella avanzate dal Veneto e da varie Regioni, in cui sarebbe anche stato possibile accettare un taglio dei fondi in cambio di un aiuto volto alla riduzione dei costi. Il governo dimostra di non aver certo a cuore la salute degli italiani, e lo dimostra ponendosi come fiero avversario di ogni amministrazione virtuosa”. “Il mio primo compito come presidente del Veneto e dei veneti – conclude Zaia – è quello di difendere i nostri cittadini. Nessuno s’illuda quindi che rimarremo inerti di fronte a questo tentativo di scempio della sanità universalistica, contro il quale metteremo in atto ogni forma di opposizione possibile, per evitare che il disegno possa concretizzarsi”. |
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SALUTE. OGGI LA GIORNATA MONDIALE DEL DONATORE DI SANGUE. ECCO LE INIZIATIVE A MILANO |
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Milano, 14 giugno 2012 – Oggi in Italia e nel mondo si celebrerà il “World Blood Donor Day”, la Giornata mondiale del donatore di sangue promossa dall’Organizzazione mondiale della sanità. Anche Milano vi prenderà parte con una serie di iniziative di sensibilizzazione. In particolare: - due punti mobili per donare il sangue saranno allestiti in città: il “Baobab” dell’Ospedale San Raffaele, sarà in piazzale Cadorna, dalle 7.30 alle 12, mentre l’unità mobile dell’Avis si troverà in piazza Luigi di Savoia, a fianco della Stazione Centrale, dalle 8.30 alle 12.30; - dalle 11 alle 18, visita guidata all’Archivio storico della Fondazione Irccs Ca’ Granda Ospedale Policlinico presso il padiglione Marangoni, in via Sforza 35. Su prenotazione al numero 02.55034306/4307/4490 o all’indirizzo e-mail:donailsangue@policlinico.It (a cura di Associazione Amici del Policlinico e della Mangiagalli – Donatori di Sangue onlus). A Milano il fabbisogno di sangue ed emocomponenti è di circa 120.000 unità, una quantità elevata dovuta alla presenza di numerosi poli ospedalieri che curano malati da ogni parte d’Italia. I donatori milanesi, 40.000 tra uomini e donne (4.000 stranieri), contribuiscono con 65mila unità. Il resto del fabbisogno è coperto da donatori dalle altre Province lombarde. Come ogni anno, Comune di Milano e Avis rinnovano il ringraziamento a quanti già donano e fanno un appello a chi ancora non l’ha mai fatto. In questa ottica è stata spedita a tutti i 10mila neo diciottenni milanesi una lettera con le informazioni per diventare donatori: “Li abbiamo contattati per chiedere il loro impegno nella donazione del sangue, che non è solo un gesto di generosità utile a salvare la vita di altre persone, ma l’opportunità di beneficiare di un piccolo ma serissimo controllo sulla salute”, ha spiegato l’assessore alle Politiche sociali e Cultura della Salute Pierfrancesco Majorino. “L’appello che lanciamo a tutti gli altri milanesi e ai cittadini immigrati che già lo fanno in numero significativo, è di continuare a donare il sangue, rinnovando questo contributo sempre più indispensabile a salvare la vita di molte persone”. |
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SABATO 16 GIUGNO AL VIA PRIMA GIORNATA NAZIONALE SUL LICHEN SCLEROATROFICO UN CONVEGNO SU UNA MALATTIA RARA IN PROGRESSIVA CRESCITA
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Genova, 14 Giugno 2012 - Come aiutare le persone che soffrono di “lichen scleroatrofico” a individuare le migliori cure e favorire il dialogo tra medici e pazienti. Di questo si parlerà nel corso della prima giornata nazionale in programma a Genova sabato 16 giugno allo Sheraton Hotel all’aeroporto a partire dalle 9.30 e dedicata a una malattia autoimmune in progressiva crescita che colpisce le mucose dei tessuti genitali maschili e femminili, causando una progressiva cicatrizzazione sclerotica. Il convegno nazionale a cui parteciperà l’assessore regionale alla salute, Claudio Montaldo, è stato organizzato dall’associazione italiana per la lotta al “lichen scleroatrofico”, con il patrocinio della Regione Liguria e prevede la partecipazione di medici di varie specialità provenienti da tutta Italia. La Liguria risulta infatti polo di riferimento per questa malattia, grazie al centro ospedaliera di Villa Scassi, a cui si rivolgono pazienti provenienti anche dall’estero. |
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RICONVERSIONE OSPEDALE CONVERSANO, VENDOLA: "UN MODELLO DI BUONA SANITÀ" |
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Bari, 14 giugno 2012 - “La città di Conversano rappresenta un modello di buona sanità ed è un fatto importante che un consiglio comunale e un’amministrazione intera con un sindaco anche avversario politico, abbia inteso cogliere il valore di una sanità che cambia e che ha bisogno di evolversi. A Conversano ci sarà un ospedale in meno ma molta più buona sanità. Questa è la sfida che abbiamo di fronte”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola al termine della sottoscrizione, avvenuta questa mattina in Presidenza, del protocollo d’intesa per la riconversione dell’ospedale di Conversano in un poliambulatorio di terzo livello al servizio di una popolazione di 400mila abitanti. Il protocollo è stato siglato, oltre che dal Presidente Vendola, dal direttore generale della Asl Bari Domenico Colasanto (“una sperimentazione molto importante con la quale ridiamo centralità ai cittadini attraverso un coinvolgimento dei medici di medicina generale”) e dal sindaco di Conversano Giuseppe Lovascio (“per noi è un momento storico”). Ad illustrare il percorso della riconversione, l’assessore alla sanità Ettore Attolini (ne riferiamo a parte). “L’idea è quella di superare il modello ospedalocentrico – ha aggiunto Vendola – perché non è un modello sostenibile economicamente, anzi è un modello che mette a rischio la salute dei pazienti. Bisogna concentrare l’offerta sanitaria – ha spiegato il Presidente - in una rete di moderni nuovi ospedali di medio grande dimensione e portare nel territorio tutte le risposte specialistiche alla domanda di salute dei cittadini. Occorre diminuire quello che è inappropriatezza nei ricoveri e nella diagnostica e implementare invece i servizi socioassistenziali del territorio che costano molto meno e che danno risposte più vicine alla vita e alla salute dei cittadini. Occorrerebbe cioè spiegare che smantellare un reparto non significa smantellare l’offerta di salute. Si può fare e dare una migliore assistenza anche senza avere i posi letto h24 ”. Conversano non è la prima riconversione. Massafra, Bitonto e Grumo sono state le prime sperimentazioni e probabilmente, così come annunciato dal Presidente Vendola, la prossima riconversione con protocollo d’intesa potrebbe essere quella per l’ospedale di Nardò. “Quello che stiamo firmando oggi – ha sottolineato Vendola - è un atto politico rilevante che non riguarda solo Conversano. E’ un modello che ci dice come riqualificare il sistema delle politiche della salute, in un percorso di integrazione tra una rete ospedaliera moderna ed evoluta e i servizi socioassitenziali del territorio”. Per Vendola, in questa vicenda, “Conversano ha tirato fuori tutte le sue caratteristiche, quelle cioè di essere una città passionale e colta. È una comunità - ha aggiunto Vendola - che ha sempre percepito la politica come occasione di incivilimento e di educazione. Ha dentro di sé la passionalità di un luogo effervescente, di un luogo che, avendo dato il potere nelle mani del genere femminile per tanto tempo, ha strutturato una psicologia collettiva libera e non subalterna ai potenti ma vogliosa di confronti elevati. La classe dirigente di Conversano – ha detto ancora Vendola - non ha censurato l’espressione naturale e ovvia del disagio e della paura di perdere. E’ un merito di Conversano, del suo sindaco, del suo consiglio comunale, della sua amministrazione, del suo comitato per la difesa dell’ospedale aver guadagnato in un confronto di merito, dove il tema è la salute dei cittadini di Conversano e non il rapporto tra i medici ed il consiglio comunale, tra gli infermieri e il consiglio comunale. Noi siamo sempre di fronte ad un doppio problema. La politicizzazione della sanità e la sanitarizzazione della politica. Insomma - ha concluso Vendola - una grande prova questa di Conversano e una lezione per tutta la Puglia”. Nel corso della conferenza stampa, Vendola ha anche annunciato lo stanziamento, nell’assestamento di bilancio approvato ieri dalla Giunta regionale, di un contributo di solidarietà a Conversano. “Abbiamo ritenuto importante - ha dteto Vendola - in segno di solidarietà nei confronti dello sfregio e del dolore che ha provato la città di Convresano con la terribile esplosione che ha portato alla morte la famiglia Vitto, stanziare 100mila euro come segno di vicinanza alla città”. |
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GENOVA: AMBULATORIO DEL GHETTO ESEMPIO DI COLLABORAZIONE PUBBLICO-PRIVATA DA SEGUIRE |
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Genova, 14 Giugno 2012 - “Questo ambulatorio è un contributo del sistema sanitario non solo alla cura dei residenti, ma anche al processo di risanamento del centro storico, in un quartiere particolarmente difficile che è stato oggetto in questi ultimi anni di un programma di recupero”. Lo ha detto l’assessore regionale alla salute, Claudio Montaldo ieri mattina nel corso della presentazione dell’ambulatorio di vico Croce Bianca dedicato agli abitanti del Ghetto. “Sono vent’anni che l’Europa parla del principio della sussidiarietà – ha continuato l’assessore regionale alla salute - e questo ambulatorio è un esempio che va in tale direzione. A dimostrazione che si può fare con le forze vive della società, senza dover ricorrere necessariamente a finanziamenti pubblici, a parte quelli per pagare il personale della Asl che presta servizio”. Secondo Montaldo “l’ambulatorio del Ghetto rappresenta un accesso ulteriore al sistema sanitario e può costituire un alleggerimento dei pronto soccorso per tutti i casi di bassa complessità, soprattutto del Galliera dove si dirigono gli immigrati”. |
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MOSTRA PERSONALE DI FLAVIO FAVELLI LUMINARIA ESSAY PRESSO L¡¯EX CONVENTO DEI FRATI FRANCESCANI NERI E PALAZZO RISOLO A SPECCHIA (LECCE) DAL 14 LUGLIO AL 27 AGOSTO 2012 |
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Lecce, 14 giugno 2012 - Venerd¨¬ 13 luglio alle ore 19 presso Palazzo Risolo e successivamente presso l¡¯Ex Convento dei Frati Francescani Neri di Specchia (Lecce) si inaugurer¨¤ la mostra di Flavio Favelli, intitolata Luminaria Essay. La mostra ¨¨ promossa e organizzata dall¡¯Associazione Culturale Cactus, con la collaborazione di Lia De Venere, del Comune di Specchia e dell´Accademia di Belle Arti di Lecce, con il sostegno della Provincia di Lecce e della Regione Puglia ed ¨¨ curata da Art At Work. Luminaria Essay ¨¨ un progetto concepito specificatamente per Specchia da Flavio Favelli e articolato in due parti: un lungo workshop partecipativo con un gruppo di studenti dell¡¯Accademia di Belle Arti di Lecce, in cui sono state progettate e realizzate alcune sculture e installazioni e una mostra delle opere create durante il workshop affiancate ad alcuni lavori creati appositamente dall¡¯artista. Favelli e gli studenti hanno operato in contatto con maestranze locali, specializzate nella realizzazione di strutture per le luminarie approfittando delle incredibili capacit¨¤ artigianali locali. Il progetto Luminaria Essay (Saggio sulle luminarie) ha come tema le luminarie, il decoro tipico delle feste patronali pugliesi, che diventa nelle mani di Favelli una materia prima aperta a molteplici manipolazioni e trasformazioni, che non solo attivano la struttura formale di questi oggetti, ma ne trasformano completamente il significato. Come spesso nel suo lavoro, Flavio Favelli dimostra una spiccata capacit¨¤ di estrapolare dal vissuto personale e dalla storia collettiva sollecitazioni in grado di innescare un processo di riflessione sul ruolo sociale dell¡¯artista contemporaneo. Le sue sculture nate da materiali di scarto sottolineano l¡¯importanza della comprensione del passato per arrivare ad una adeguata lettura del presente e ci offrono la possibilit¨¤ d¡¯immaginare in maniera creativa il futuro. A Specchia le opere dell¡¯artista entrano in un dialogo costruttivo con l¡¯austera e magniloquente architettura dell¡¯ex Convento dei Frati Francescani Neri valorizzandone i dettagli e la fisicit¨¤ e trasformandosi in delle presenze fantastiche e suggestive. Una installazione sar¨¤ collocata in una sala al pianterreno di Palazzo Risolo. Cos¨¬ scrive del progetto Flavio Favelli: Ho sempre concentrato il mio lavoro su oggetti e materiali pre-©\esistenti che ricostruisco e ridefinisco in forme nuove, dal vetro di Murano, alle cancellate alle ringhiere di ferro battuto, dai pavimenti in graniglia fino a mobili e arredi trovati nei mercatini dell¡¯usato. Le luminarie con la loro struttura in legno dipinta di bianco e i disegni delle lampadine mi hanno sempre affascinato sia formalmente che per l¡¯ampio immaginario che evoca il loro utilizzo. Il mio intento ¨¨ stato quello di costruire, attraverso un laboratorio pratico con giovani studenti e giovani artisti, un´intera mostra su questo materiale, una mostra finalizzata a sviluppare nuove possibilit¨¤ di forme e significato. Ho utilizzato quindi la struttura delle vecchie luminarie come materiale per nuove opere. Ho infatti prelevato luminarie dismesse da varie ditte del Salento coinvolgendole in modo attivo nel mio progetto e creando una mostra diffusa site-©\specific secondo un approccio di ricerca incentrato sulla mia personale lettura del territorio e del paesaggio. La mostra sar¨¤ accompagnata da un catalogo, edito da Nero, che documenter¨¤ tutte le fasi salienti del progetto, dal workshop con gli studenti all¡¯allestimento finale e che riunir¨¤ i testi di Luigi Ficacci, Soprintendente per i Beni Storico, Artistici e Demoetnoantropologici per le Province di Bologna, Ferrara, Forl¨¬, Ravenna e Rimini, di Lia De Venere, critico d¡¯arte e curatore, docente di Storia dell¡¯arte contemporanea dell¡¯Accademia di Belle Arti di Bari e di Ilaria Bonacossa, Art at Work, e curatrice del Museo d¡¯Arte Contemporanea di Villa Croce, Genova. Alla realizzazione dell¡¯iniziativa hanno contribuito in qualit¨¤ di main sponsor Wp Lavori in corso e la Masseria Torre Coccaro di Savelletri di Fasano (Brindisi) e come sponsor tecnici l¡¯hotel Borgo Cardigliano di Specchia, la Locanda Fiore di Zagara di Diso (Lecce), le Cantine Castel di Salve di Depressa (Lecce), Martinucci Maestri Pasticceri dal 1950 di Specchia. Un particolare ringraziamento va all¡¯On. Antonio Lia per aver concesso gli spazi di Palazzo Risolo e a Illumina di Micolani Rocco Antonio di Giurdignano (Le). Il progetto Luminaria Essay trover¨¤ conclusione nel prossimo mese di settembre nella realizzazione di un¡¯opera site-©\specific di Flavio Favelli per Masseria Art Project alla Masseria Resort Torre Maizza a Savelletri (Brindisi), curata da Art At Work. Flavio Favelli (Firenze 1967) vive e lavora a Samoggia-©\savigno (Bo). Dopo la laurea in Storia Orientale all´Universit¨¤ di Bologna, prende parte al Link Project (1995-©\2001). Tra i principali progetti personali: Manatthan Club, Cardi Black Box, Milano 2011; Galleria Sales, Roma e Centro Artivisive la Pescheria, Pesaro 2010; Museo Marino Marini, Firenze 2009; Galleria Sales, Roma 2008; Fondazione Maison Rouge, Parigi 2007; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino 2007; Projectspace176, Londra 2005; Museo Pecci, Prato 2005; Iic , Los Angeles 2004 ; Galleria Maze, Torino 2003; Artinprogress, Berlino 2002. Tra le mostre collettive: Ibid Project a Londra, Progetti Speciali, Macro, Roma, Sotto quale cielo?, Museo Riso, Palermo 2011; Spazio, Museo Maxxi, Roma 2010; Italics, Palazzo Grassi, Venezia e Mca, Chicago; Xv Quadriennale, Roma e Elgiz Museum, Istanbul 2008, Clandestini, 50¡ã Biennale di Venezia, 2003. Ha progettato e realizzato due ambienti pubblici e permanenti: Vestibolo nella Sede Anas di Venezia di Palazzetto Foscari e Sala d´attesa nel Pantheon di Bologna all´interno del Cimitero Monumentale della Certosa che accoglie la celebrazione di funerali laici. Nel 2010 ¨¨ stato in residenza all´American Academy di Roma per l´Italian Fellowship. Nel 2012 ¨¨ invitato all´11¡ã Biennale dell´Avana a Cuba e alla mostra La storia che non ho vissuto al Museo del Castello di Rivoli. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private come: Galleria d¡¯Arte Moderna e la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino, Fondazione Furla a Bologna, La Maison Rouge Fondation Antoine De Galbert a Parigi, Collezione La Gaia a Cuneo, Collezione Laura Mattioli e Civiche Raccolte d¡¯Arte a Milano, Macro e Nomas Foundation a Roma, Museo Arte Contemporanea di Villa Croce a Genova, Collezione Anita Zabludowicz a Londra, Collezione Elgiz a Istanbul e Collezione Unicredit Banca; nel 2008 il Museo Maxxi di Roma ha acquistato una sua grande installazione dal titolo La Terza Camera. L¡¯associazione Culturale Cactus, presieduta da Marina Forni ¨¨ attiva da tre anni in Salento con progetti di interscambio culturale fra realt¨¤ artistiche differenti con l¡¯obbiettivo di mettere a confronto proficuo le emergenze creative del territorio con artisti operanti in altre aree del paese. In quest¡¯ottica si pongono le iniziative espositive promosse negli anni scorsi, come la mostra Km Zero (2010), curata con la collaborazione di Anna Cirignola, che ha riunito opere e installazioni di quattro artisti salentini ¨C Valentina D¡¯andrea, Antonio De Luca, Romano Sambati, Fernando Schiavano -©\ e nel 2011 l¡¯importante mostra personale di Marco Gastini, artista torinese, noto a livello internazionale, che, affascinato dal Salento, ha allestito nelle sale di Palazzo Risolo, una residenza nobiliare in disuso e bisognosa di restauro, un suggestivo percorso fatto di immagini, che ha riscosso un grande successo di pubblico e di critica. Nel 2012 la mostra di Flavio Favelli costituisce l¡¯occasione per valorizzare un complesso architettonico di pregio, come l¡¯Ex Convento dei Frati Francescani Neri, poco noto e in cerca di destinazione e al tempo stesso per creare una sinergia virtuosa con un´istituzione formativa nel campo dell´istruzione artistica, come l´Accademia di Belle Arti di Lecce, i cui studenti hanno collaborato alla realizzazione di alcune installazioni in mostra. In occasione delle iniziative espositive, l¡¯Associazione Cactus ha organizzato una serie di incontri e dibattiti che hanno coinvolto protagonisti della cultura italiana e personalit¨¤ pugliesi, richiamando un folto e selezionato pubblico da tutta la regione. |
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LE FINALI NBA 2012 AVRANNO UNA COPERTURA MONDIALE LIVE SENZA PARI GRAZIE A TV, INTERNET, MOBILE E SOCIAL MEDIA - SARANNO 215 I PAESI RAGGIUNTI IN 47 LINGUE DIVERSE - - I 278 MILIONI DI FAN NEL MONDO CHE SEGUIRANNO LE FINALI SUI SOCIAL MEDIA RAPPRESENTANO UN RECORD |
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New York, 14 giugno, 2012 – Le Finali Nba 2012 avranno una copertura mondiale senza pari, dal momento che raggiungeranno gli appassionati in 215 paesi in 47 lingue diverse tramite televisioni, computer, cellulari e tablet. Il numero record di 278 milioni di appassionati nel mondo seguiranno le Finali sui social media. Oltre 277 media internazionali provenienti da 34 paesi differenti saranno accreditati a Oklahoma City e Miami. Inoltre presenti 14 partner televisivi che trasmetteranno le Finali per la prima volta. Grazie ad Nba.tv (www.Nba.tv ) gli appassionati fuori dai confini degli Stati Uniti, del Canada e della Cina potranno seguire tutte le Finali in diretta, oltre ad highlights esaurienti e statistiche sempre aggiornate sui propri Pc, cellulari e tablet. L’applicazione di Facebook “Nba Game Locator” permetterà agli appassionati di sintonizzarsi alle Finali con l’applicazione che riconoscerà il paese di origine dei fan di 140 paesi, informando dove e quando le gare saranno trasmesse nel loro Stato. La Nba ha account ufficiali su Facebook, Twitter, Youtube, Pinterest, Tumblr, Google+, Sina Weibo e Tencent Qq. Il 50% circa delle registrazioni di Facebook, Twitter e Youtube provengono da fuori i confini degli Usa. La Nba ha 11 pagine internazionali di Facebook e 14 siti internazionali Nba.com che forniscono contenuti personalizzati nella lingua del paese come ad esempio Italia, Filippine, Brasile, Africa e India. Per la prima volta, i fan in Cina avranno accesso a “Star Cam” presentato da Lenovo su Cctv ed il sito internet Cntv.cn. Gli appassionati potranno votare online tre volte in ogni gara per decidere su quale giocatore dovrà focalizzarsi la camera individuale. Questo fa parte degli eventi per celebrare il 25esimo anniversario di trasmissione di Cctv che presenterà commenti in diretta in Mandarino e sponsorizzazioni personalizzate per i clienti cinesi. Gli appassionati in Cina avranno una copertura digitale senza eguali, comprese le gare in diretta su Sina. Il portale Tencent offrirà a milioni di spettatori online in Cina una copertura dettagliata live del dietro le quinte, grazie all’utilizzo della tecnologia Liveu – uno zaino con un supporto wireless che permetterà ad un corrispondente di seguire live da ogni luogo le Finali. La Nba, la lega sportiva più seguita attraverso i social media in Cina, offrirà una copertura ed un punto di vista in tempo reale a 52 milioni di utenti attraverso Sina Weibo e Tencent Qq. Le finali Nba godranno di una copertura senza precedenti in India. Ten Sports sarà on-site e tutti gli incontri saranno trasmessi in diretta. Un nuovo quiz show, “Nba’s Biggest Fan” è andato in onda in India durante tutta la stagione su Ten Sports e 2 fan hanno vinto un viaggio alle Finali. Ten Sports seguirà il “dietro-le-quinte” di questa esperienza a complemento della copertura dei match. Giornalisti di altre testate top indiane saranno on-site, fra queste: Times of India, The Hindu e Times Now. Al Jazeera trasmetterà gli incontri in diretta per tutti i fan del Medio Oriente; gli appassionati africani godranno della copertura garantita da 3 partner per la prima volta nella storia: Sabc1 (Sud Africa), Spectrum Tv (Camerun) e Multi Tv (Ghana). In Europa, le Finali saranno trasmesse in diretta in 48 Paesi e regioni ed in ben 32 lingue diverse. La copertura sarà ulteriormente ampliata grazie alle nuove partnership con D-smart e Cnn Turk (Turchia), Ote Sport (Grecia) e Viasat Sporteast (Russia). Le Finali saranno in diretta in 47 Paesi e regioni ed in 4 lingue differenti in America Latina e nella zona caraibica. Espn garantirà la copertura delle Finali ai fan di queste zone e i match saranno trasmessi live nei cinema di sette città messicane attraverso il circuito Cinepolis Cinemas. Gli appassionati in Asia potranno godere della copertura live delle Finali e Nba organizzerà una serie di viewing party nei territori asiatici. Nelle Filippine, Nba Premium Tv e Basketball Tv organizzeranno dei viewing party a partire da gara 4; Espn Australia organizzerà un party per gara 2 per oltre 100 ospiti; Wowow in Giappone inviterà 300 ospiti per gara 2 in collaborazione con Basketball without Borders dal 13 al 16 giugno. Gli ambasciatori Nba Dikembe Mutombo, Sam Dalembert (Houston Rockets) e Vladimir Radmanovic (Atlanta Hawks) presenzieranno agli appuntamenti giapponesi. Quattro giocatori non statunitensi parteciperanno alle Finali: Serge Ibaka (Congo) e Thabo Sefolosha (Svizzera) degli Oklahoma City Thunder e Ronny Turiaf (Francia) e Joel Anthony (Canada) dei Miami Heat. |
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SPORT: TROFEO LIDO DELLE ROSE DI BASKET IN CAMPO LE UNDER 20 DI ITALIA, UCRAINA,UNGHERIA E AUSTRIA |
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Pescara, 14 giugno 2012 - Abruzzo dello sport sugli scudi anche in campo organizzativo. L´evento clou d´inizio estate sarà, infatti, la 67° edizione del Trofeo internazionale di baket Lido delle Rose, manifestazione che, con molta probabilità, è il torneo di pallacanestro più antico al mondo. Quest´anno vedrà la partecipazione delle nazionali under 20 di Italia, Austria, Ucraina ed Ungheria. La novità più rilevante è che le gare della prima giornata, Austra-ucraina (inizio ore 18.30) e Italia-ungheria (inizio ore 20.30), in programma venerdì 22, si giocheranno al Palelettra di Pescara. Le altre due giornate, in calendario sabato 23 e domenica 24, si giocheranno al Palamaggetti di Roseto degli Abruzzi. Questa mattina, a Pescara, in Regione, la presentazione dell´evento alla presenza dell´assessore allo Sport, Carlo Masci, del sindaco di Roseto, Enio Pavone, dell´assessore allo Sport del Comune di Pescara, Nicola Ricotta, del coach della nazionale italiana under 20, Pino Sacripanti, neretese d´orgine, e della grande stella del basket anni ´70, Iwan Bisson, ormai rosetano d´adozione e membro del comitato organizzatore del torneo. "Si tratta di un torneo glorioso - ha affermato Masci - che nacque nel lontano 1945 dalle macerie della seconda guerra mondiale come segnale di grande unità e di pace. E a distanza di tanti anni - ha proseguito - lo spirito non è affatto cambiato perchè lo sport unisce e non fa differenze di sesso, di razza, di lingua, di religione e di censo. Lo sport è aggregazione e impegno, è il raggiungimento del risultato attraveraso il sacrificio. Aspetti di grande rilevanza - ha sottolineato l´assessore - ma che vanno di pari passo con l´innegabile risvolto turistico di manifestazioni come questa che richiamano appassionati che possono unire la passione per lo sport all´apprezzamento per quanto di interessante possono offrire le nostre località turistiche più belle". Il trofeo Lido delle Rose sarà preceduto lunedì 18 e giovedì 21 da due convegni sul basket, in programma a partire dalle ore 18, alla villa comunale di Roseto degli Abruzzi. All´odierna presentazione sono intervenuti anche il presidente regionale Fip, Francesco Di Girolamo, e l´assessore allo sport del Comune di Roseto, Mirco Vannucci, oltre agli stesi Ermanno Morelli e Italo Canaletti. |
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