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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Luglio 2012
LAVORI PUBBLICI, UTR APPROVA PROGETTI RETI GAS ALGHERO E PROVINCIA ORISTANO PER 36 MILIONI  
 
Cagliari, 24 Luglio 2012 - L´unità tecnica regionale dei Lavori pubblici nella seduta di ieri ha espresso parere favorevole su due progetti esecutivi per la realizzazione della rete del gas. Ne dà notizia l´assessore dei Lavori pubblici, Angela Nonnis, specificando che si tratta di interventi per complessivi 36 milioni di euro nelle province di Oristano e di Sassari, compresa la città di Alghero. Il primo progetto riguarda la costruzione degli impianti di distribuzione del gas metano, temporaneamente sostituibile con Gpl o altro tipo di gas equivalente, attraverso le reti urbane, nei territori comunali di Marrubiu, Mogoro, Arborea, San Nicolo d’Arcidano, Santa Giusta e Uras. L´importo totale dell’intervento è di 18,715 milioni di euro. Il secondo progetto approvato dall’Utr si riferisce alla rete del gas nei comuni di Alghero e Olmedo per un importo totale di 17,287 milioni. Fatta salva l’approvazione degli organismi di Bacino numero 19 e numero 6 facenti capo ai Comuni, la consegna lavori potrà essere effettuata entro l´anno.  
   
   
CANONI IDROLETTRICI: E’ FONDAMENTALE CHE RESTINO DI COMPETENZA DELLE REGIONI  
 
Venezia, 24 luglio 2012 - “La gestione dell’utilizzo dell’acqua a scopo idroelettrico resta alle Regioni. La competenza, trasferita con il D. Lgs. 112/1998, rischiava di ritornare allo Stato con un emendamento introdotto all’art. 37 del decreto. “spending review” in occasione del pdl di conversione. Con quel dispositivo si intendeva attribuire all’Amministrazione centrale la competenza ad indire le gare per il rilascio delle concessioni di derivazione d’acqua a scopo idroelettrico nonché, trattandosi di bene demaniale, l’introito dei canoni che il concessionario è tenuto a pagare per l’utilizzo della risorsa. Questo rischio è stato evitato con l’approvazione di un emendamento proposto dai governatori Zaia, Cota e Formigoni”. Sono considerazioni dell’assessore regionale all’ambiente e al ciclo della’acqua Maurizio Conte, che aggiunge: “La necessità di bandire gare al rialzo sul prezzo a base d’asta, ponendo in concorrenza i grandi gruppi e le società storicamente concessionarie ovvero altri nuovi soggetti interessati, deriva dalla direttiva comunitaria cd. “Bolkestein” recepita dall’Italia nel 2010, posto che, in passato, la procedura concorsuale tra più richiedenti era basata su regole diverse dove, a contare, erano esclusivamente le caratteristiche progettuali e il più razionale utilizzo della risorsa, ma non il prezzo, prima stabilito da apposite tabelle”. “Il fatto che le funzioni restino in capo alle Regioni – afferma Conte - è fondamentale: la risorsa idrica è inestimabile ricchezza delle nostre aree montane e secondo questa visione è stata trattata fino ad ora dall’amministrazione regionale del Veneto: dal 2001, da quando, cioè, il trasferimento delle competenze in materia è divenuto operativo, il gettito dei canoni che è versato dai concessionari alla Regione, viene reinvestito (ai sensi degli articoli 82 e 83 della l.R. 11/2001) sul territorio per la realizzazione di opere di difesa del suolo e di mitigazione del rischio idraulico e per la tutela dell’incolumità di persone”. “La Regione del Veneto – fa presente Conte - ha quindi destinato tutto il ricavo derivante dalle concessioni che insistono nel bellunese proprio a questo territorio (l.R. 2/2006) per compensare la popolazione che, generosamente, concede una delle proprie maggiori ricchezze a sostegno dell’economia dell’intera regione. Ma non solo. Dal punto di vista tecnico, solo a livello regionale e provinciale è possibile valutare, con la dovuta cognizione, se, quando e dove concedere l’utilizzo di questo bene pregiato, senza penalizzare il territorio e l’ambiente e, nel contempo, favorendo la produzione di energia pulita ed il raggiungimento del “burden sharing”, ovverosia degli obiettivi dati alle Regioni dall’U.e. E dallo Stato in materia di protezione dell’ambiente e di disinquinamento atmosferico”. “E’ dunque assolutamente necessario – sostiene Conte - il mantenimento della funzione a livello regionale. Il gettito sarà destinato ad aumentare grazie alle gare che pongono il canone tabellare a base d’asta con aggiudicazione non solo al progetto migliore ma anche al prezzo più alto, il Veneto potrà ancor più sostenere l’imprenditoria locale e soddisfare le esigenze proprio di quelle popolazioni e di quelle aree che, penalizzate dalla morfologia del territorio e dal prelievo di risorsa idrica, hanno maggior diritto a trovare una compensazione in termini di servizi e di supporto economico”. “L’approvazione dell’emendamento di Zaia, Cota e Formigoni – conclude Conte - ha evitato che lo Stato facesse cassa a danno delle nostre comunità che, ancora una volta, si sarebbero viste costrette ad accettare la presenza di impianti invasivi e a subire lo sfruttamento della risorsa idrica senza vedersi riconoscere adeguate misure di compensazione, le quali con la proposta di Monti sarebbero state declassate come criterio subordinato e il ruolo delle Regioni di fatto svilito a favore dello Stato”.  
   
   
SORGENIA (GRUPPO CIR): RISULTATI DEL PRIMO SEMESTRE 2012 RICAVI 1.119,3 MILIONI (+7,3%), EBITDA IN CALO A CIRCA 34 MILIONI DI EURO  
 
Milano, 24 luglio 2012 - Il Consiglio di Amministrazione di Sorgenia Spa, società controllata dal gruppo Cir e partecipata dal principale operatore elettrico austriaco Verbund, si è riunito  ieri sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti e ha approvato i risultati del primo semestre del 2012. Andamento della gestione - I risultati di Sorgenia nel primo semestre del 2012 sono in linea con il trend di rallentamento del settore elettrico nazionale, in particolare del termoelettrico, alla luce della profonda recessione in atto e degli alti costi del gas nelle centrali termoelettriche italiane, che risultano essere maggiori di quelli sostenuti da utenti industriali con consumi significativamente minori. La domanda nazionale di energia elettrica, nel periodo, si è ridotta del 2,8% rispetto al 2011 a parità di calendario, con un calo più marcato (-6,8%) per il settore termoelettrico. In questo contesto, nonostante la crescita dei ricavi e dei volumi venduti, anche Sorgenia ha riportato margini in sensibile riduzione rispetto al primo semestre dello scorso anno, penalizzati dalla minore redditività della generazione di energia elettrica (dovuta in particolare all’aumento del prezzo del gas in centrale), dai maggiori oneri di congestione sulla rete elettrica nella zona Sud e dalla riduzione dei volumi di vendita di gas naturale. Risultati consolidati - I ricavi del gruppo Sorgenia nel primo semestre del 2012 sono ammontati a 1.119,3 milioni di euro, in crescita del 7,3% rispetto al dato del 2011 (1.043,1 milioni di euro). L´ebitda adjusted del semestre è stato pari a 33,6 milioni di euro, in calo del 56.8% da 77,7 milioni di euro del primo semestre del 2011. L’ebitda è ammontato a 32,2 milioni di euro rispetto a 76,3 milioni di euro del 2011. Il sensibile calo dei margini rispetto allo scorso anno è riconducibile essenzialmente ai seguenti fattori: la riduzione dei margini di generazione termoelettrica, penalizzati in particolare dall’elevato prezzo del gas in centrale, dalla concorrenza delle fonti rinnovabili nelle ore di picco, dal significativo rallentamento della domanda e dalla sovraccapacità produttiva del sistema elettrico; la riduzione del contributo della partecipata Tirreno Power per le stesse ragioni sopra elencate; i maggiori oneri di congestione sulla rete di trasmissione elettrica nella zona Sud; la riduzione del contributo dell’attività rinnovabili per cambio di perimetro; la diminuzione dei volumi di vendita di gas naturale e dei relativi margini legata al perdurare degli effetti di “forza maggiore” relativi al contratto libico. Il risultato netto di gruppo adjusted del semestre è stato negativo per 54,3 milioni di euro rispetto a un risultato a break even (0,5 milioni di di euro) nel primo semestre del 2011. Il risultato netto di gruppo è stato negativo per 54,1 milioni di euro (positivo per 0,3 milioni di euro nel 2011). Oltre che della riduzione dell’Ebitda, il risultato netto del semestre risente dell’incremento degli oneri finanziari e della svalutazione di attività per 13 milioni di euro, prevalentemente nell’estrazione e produzione di idrocarburi. L’indebitamento finanziario netto consolidato al 30 giugno 2012 è stato pari a 1.857 milioni di euro, rispetto a 1.794,4 milioni al 31 marzo 2012. La variazione è dovuta ai previsti investimenti per il completamento della centrale di Aprilia, per la realizzazione di campi eolici e per l’attività di esplorazione e produzione di idrocarburi. Gli effetti positivi derivanti dalla prima tranche dell’incasso (48 milioni di dollari) dell’annunciata cessione del campo esplorativo di Orlando (Regno Unito), il cui perfezionamento è previsto nei prossimi mesi, non sono inclusi nell’indebitamento finanziario netto al 30 giugno. Per fare fronte alla profonda recessione in atto in Italia e alle difficoltà del mercato energetico nazionale, Sorgenia ha avviato una serie di azioni che dovrebbero generare i primi benefici in termini economici e patrimoniali nella seconda parte dell’anno e nel corso del 2013. La società, in particolare, ha intrapreso la rinegoziazione del contratto per l’approvvigionamento di gas naturale, ha dato vita a un piano di riduzione dei costi di gestione e ha allo studio la possibile cessione di alcune attività non strategiche. I dipendenti del gruppo al 30 giugno 2012 erano 472 (466 al 31 dicembre 2011). Avanzamento del Business Plan 2011-2016 - Per quanto riguarda l´avanzamento del Business Plan 2011-2016, nel corso del semestre è entrata in marcia commerciale la centrale di Aprilia (Latina), quarto e ultimo impianto a ciclo combinato (Ccgt) previsto nei piani di Sorgenia. Proseguono inoltre le attività di costruzione di tre nuovi parchi eolici in Italia per complessivi 31 Mw – la cui marcia commerciale è prevista entro la fine del 2012 – e di un nuovo impianto eolico in Francia di 12,5 Mw. Continuano anche le attività nell´area Ricerca e produzione di idrocarburi (E&p), attraverso le licenze di esplorazione in Colombia e Mare del Nord.  
   
   
ENERGIA-AMBIENTE. VENETO: SERVE PROGRAMMAZIONE ADEGUATA  
 
 Venezia, 24 luglio 2012 - “Energia in Veneto vuol dire anche economia, sociale, ambiente”. A dirlo è l’assessore regionale alla politiche ambientali Maurizio Conte, parlando della Centrale Enel di Porto Tolle che, dopo l’ultima sentenza del Consiglio di Stato, riprenderà l’iter autorizzativo per la sua riconversione a carbone. “Sarà necessario aprire un cantiere che prevedibilmente potrebbe durare 4 anni – spiega - coinvolgendo migliaia di maestranze, con una ricaduta economica rilevante sul territorio, soprattutto polesano”. Questa “nuova” centrale produrrà un impatto ridottissimo nell’atmosfera in quanto le riemessioni di Co2 andranno nel sottosuolo e si potrà disporre di una potenza installata di circa 1900 Mw. “Il Veneto con quest’opera – aggiunge - potrebbe diventare autonomo dal punto di vista del rapporto tra produzione e consumo di energia elettrica. Sarà però la Commissione tecnica Via a dare il giudizio sulla compatibilità ambientale dell’impianto, non la politica, ed Enel dovrà mantenere gli impegni assunti. Anche se ridotti, gli impatti sull’ambiente ci sono ma bilanciati da vantaggi assolutamente indiscutibili”. Sulla necessità di una pianificazione energetica nazionale e regionale, l’assessore auspica una programmazione adeguata per un bilancio di impatto ambientale, ma anche per stimare e conoscere le potenzialità energetiche del territorio. “C’è anche il metano – ricorda Conte - di cui un tempo era ricco il sottosuolo della pianura padana e che ha contribuito non poco al nostro sviluppo economico, anche se non in maniera indolore. Pensiamo al bradisismo di estesi territori come in Polesine. Quei tempi sono finiti. Ora si parla, o si dovrebbe, in maniera diversa di questo combustibile il cui utilizzo è tra i meno impattanti”. Conte sottolinea che attorno alla gestione del metano ci sono forti interessi economici, non solo per la produzione, ma anche per il trasporto e lo stoccaggio. “Al largo di Porto Viro – dice – è stato realizzato il grande rigassificatore capace di trasformare e immettere in rete otto miliardi di mc di gas. Ma pensiamo anche ai giacimenti in Alto Adriatico e alle problematiche che ad ogni inverno si riscontrano nelle forniture di gas. Un’efficace politica di prospettiva dovrebbe risolvere la questione della disponibilità di metano. Un supporto potrebbe venire, ad esempio, dal metano liquido (Gnl), che può essere veicolato e trasformato da navi rigassificatrici”. “In sostanza – conclude Conte - le questioni energetiche ci sono e non sono rinviabili. Spetta alla nostra capacità di amministratori trovare le soluzioni più adeguate, anche in termini ambientali”.  
   
   
BOLZANO: TUTELARE LE COMPETENZE SULL´ENERGIA  
 
 Bolzano, 24 luglio 2012 - Non un attacco all´attuale procedura di rilascio delle concessioni per centrali idroelettriche ma piuttosto una nuova violazione delle competenze e dell´autonomia della Provincia, questa volta riferita al settore dell´energia: così la Giunta provinciale giudica il nuovo decreto governativo che modifica la gestione delle gare per l´assegnazione delle concessioni. "Se le nostre competenze saranno intaccate ricorreremo alla Consulta", ha confermato il 23 luglio il presidente Luis Durnwalder. Con il nuovo decreto "Cresci Italia" approvato in Commissione sviluppo alla Camera, e che domani va al voto in Parlamento, le novità per l´Alto Adige non si riferiscono tanto (o solo) all´obbligo di rivedere l´attuale procedura di partecipazione alle gare per le centrali idroelettriche (la Provincia decide sulle concessioni, ai bandi partecipa anche la società provinciale Sel Spa), "un aspetto sul quale già avevamo deciso di intervenire per evitare ricorsi e processi", ha chiarito Durnwalder. Ma in generale - e cosa ben più grave - i problemi sono legati ai paletti posti dal decreto a tutte le Regioni e Province, limitando in tal modo le competenze e l’autonomia locali. In concreto, se il testo resta quello annunciato, sarà il Governo a dettare parametri e criteri di valutazione nelle gare, con la Provincia chiamata a formalizzare la decisione. "La nuova legge, se confermata nel testo attuale, si pone in netto contrasto con la norma di attuazione dello Statuto relativa alle competenze della Provincia in materia di rilascio e concessioni", ha ricordato Durnwalder al termine della seduta di Giunta. L´autonomia speciale verrebbe omologata a tutte le altre regioni. Il Presidente ha scritto al ministro Passera chiedendo di verificare la possibilità di apportare emendamenti al ddl, il Ministro ha chiarito che l’emendamento in questione non è di iniziativa governativa ma della Commissione parlamentare e ha lasciato intendere che interventi sono molto difficili: il testo sembra ormai blindato in quanto collegato al voto di fiducia. "In questo caso, se la legge intacca le nostre competenze, un nuovo ricorso alla Corte costituzionale diventa inevitabile", ha concluso Durnwalder.  
   
   
CASA, PROTOCOLLO TRA REGIONE EMILIA ROMAGNA E ASPPI PER FRONTEGGIARE IL DISAGIO ABITATIVO  
 
 Bologna, 24 luglio 2012 – Contrastare il disagio abitativo ma anche una attività prioritaria per il superamento dell’emergenza casa dopo il terremoto. Questo è quanto stabilito dal Protocollo d’intesa firmato il 20 luglio in viale Aldo Moro, tra Regione e Asppi (Associazione sindacale piccoli proprietari immobiliari) per fronteggiare il disagio abitativo e rafforzare la collaborazione per l’edilizia residenziale pubblica. L’intesa è stata sottoscritta dall’assessore regionale Gian Carlo Muzzarelli e dal presidente nazionale Asppi,alfredo Zagatti. Sul fronte del sisma, le attività previste dal Protocollo - attraverso il coordinamento della Regione e con modalità di volta in volta definite e condivise - potranno anche essere a supporto dell’azione sia del Commissario delegato alla ricostruzione e presidente della Regione Vasco Errani sia del Comitato istituzionale e di indirizzo. L’asppi coinvolgerà le proprie strutture territoriali per garantire attività di monitoraggio ed informazioni non solo a favore dei propri associati, ma in generale ai cittadini ed istituzioni del territori colpiti dal terremoto. «Quello di oggi - ha sottolineato l’assessore regionale Muzzarelli - è un primo passo di collaborazione che sarà esteso anche ad altre associazioni e cooperative di proprietari interessati. Oltre all’impegno per l’emergenza casa che si è generata con il terremoto, prosegue la nostra attenzione per le politiche abitative su tutto il territorio emiliano romagnolo. Infatti le difficoltà economiche di questi anni hanno acuito il disagio abitativo, crescente anche per l’ampia fascia di inquilini caratterizzata da redditi non sotto la soglia di povertà ma comunque medio-bassi. Questa situazione produce disagio ed insicurezza nei conduttori e nei locatori, l’allontanamento dal mercato di molti potenziali affittuari, una crescente selettività nella scelta dei conduttori con cui contrarre la locazione». L’accordo prevede la collaborazione per sostenere lo sviluppo ed il rafforzamento delle attività di collaborazione sui temi dell’edilizia residenziale pubblica, nonché sui temi dell’efficienza energetica, del risparmio energetico e dello sviluppo sostenibile nel campo dell’housing sociale in generale. In particolare, Asppi si impegna ad effettuare, tramite le sue strutture, un monitoraggio costante della realtà del mercato della locazione privata nelle diverse province della regione, ed a renderne noti i risultati attraverso la presentazione di report periodici, su richiesta della Regione; a condividere informazioni, elaborazioni e proposte con l’assessorato alle Attività produttive ed edilizia; ad esprimersi sulle proposte avanzate dalla Regiione sui temi dell’edilizia residenziale sociale; ad assicurare un confronto, il più ampio possibile, nelle diverse province con proprietari di immobili non limitandosi solo ai propri associati, garantendo così alla Regione un ulteriore punto di contatto e canale di confronto per la concertazione con la realtà sociale. L’impegno della Regione è quello di coinvolgere Asppi nel processo di concertazione durante l’elaborazione delle proposte che verranno indirizzate alle sedi formali di confronto e decisione partecipando a sua volta alle iniziative di confronto predisposte dall’ Asppi.  
   
   
GRANDE PROGETTO CENTRO STORICO NAPOLI, INSEDIATA CABINA DI REGIA  
 
Napoli, 24 luglio 2012 - Si è insediata ieri , a palazzo Santa Lucia, la Cabina di Regia del Grande Progetto "Centro Storico di Napoli, valorizzazione del sito Unesco". I lavori sono stati coordinati dall´assessore all´Urbanistica e al Governo del Territorio Marcello Taglialatela, delegato dal presidente Stefano Caldoro alla presidenza della stessa. Alla Cabina di Regia hanno preso parte, oltre l´assessore Taglialatela, i rappresentanti degli altri Enti sottoscrittori del Protocollo d´intesa: il direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania Gregorio Angelini; l´assessore all´Urbanistica del Comune Luigi De Falco; il direttore dell´Ufficio Beni Culturali della Curia Arcivescovile di Napoli padre Eduardo Parlato; il delegato del Provveditorato Interregionale Oo.pp. Per la Campania e il Molise Giulio Amoroso. La Cabina di Regia - organismo deputato ad esercitare compiti di indirizzo, impulso e coordinamento strategico finalizzati all´attuazione del Protocollo d´Intesa del Grande Progetto "Centro Storico di Napoli, valorizzazione del sito Unesco" - ha esaminato lo stato di attuazione del Protocollo, al fine di coordinare la fase propedeutica all’avvio dei lavori. Si tratta di trenta interventi suddivisi in quattro macrocategorie: recupero e rifunzionalizzazione di edifici e complessi monumentali; miglioramento della fruizione delle aree archeologiche; riqualificazione di spazi urbani; valorizzazione del sistema urbano dell´area interessata dalla Ztl. La Cabina di Regia ha stabilito di ultimare i lavori di approfondimento relativi ai singoli interventi entro la fine di luglio, data entro la quale sarà convocato un tavolo tecnico che provvederà ad esaminare tutte le schede progettuali a completamento dell’iter che porterà alla sottoscrizione dell’apposita convenzione con il Comune di Napoli per l’attuazione del Grande Progetto. "La Regione Campania - ha detto l’assessore Taglialatela al termine dei lavori - ha completato oggi, insieme con le altre amministrazioni pubbliche, l´iter procedurale. Aspettiamo solo l´ok definitivo da Bruxelles per partire con le prime gare d´appalto. "Con questo ´Grande Progetto´ puntiamo alla rigenerazione del Centro Storico di Napoli per farne una splendida e straordinaria area museale a cielo aperto che sia pienamente fruibile ai cittadini ed ai turisti", ha concluso Taglialatela.  
   
   
TERREMOTO. IN PROVINCIA DI REGGIO EMILIA GIÀ SVOLTI 1.952 SOPRALLUOGHI SUGLI EDIFICI  
 
Bologna, 24 luglio 2012 - “In Provincia di Reggio Emilia sono stati svolti ad oggi 1.952 sopralluoghi per la verifica dei danni del terremoto, restano ancora da evadere 234 richieste, che riguardano anche alcune scuole, e che verranno realizzate entro la fine della settimana. Nel territorio di Modena le verifiche sono state 21.266 e ne restano ancora 1.004. Non esistono territori di serie A o di serie B, dobbiamo dire che a distanza di soli due mesi dal terremoto completeremo il quadro delle richieste”. Lo spiega l’assessore alla Protezione Civile Paola Gazzolo, in risposta alle dichiarazioni degli assessori della Provincia di Reggio Emilia Ilenia Malavasi e Alfredo Gennari. “Dal sisma del 29 maggio ad oggi sono state realizzate complessivamente oltre 36 mila verifiche – dice l’assessore Gazzolo – Come abbiamo detto oggi alla riunione del Comitato Istituzionale, riteniamo un ottimo risultato aver completato le analisi strutturali agli edifici in soli due mesi. La quasi totalità degli esiti, inoltre, è già disponibile sulla piattaforma informatica che è stata realizzata appositamente, una importante innovazione attraverso cui i Comuni potranno avere accesso ai dati”.  
   
   
TERREMOTO/EMILIA PRESENTATO IL ‘PIANO CASA DI TRANSIZIONE’  
 
Bologna, 24 luglio 2012 - «Stiamo lavorando con il Governo per affrontare il tema di ulteriori risorse. La questione dovrà essere risolta, la prossima settimana, all’interno del decreto di revisione di spesa con un intervento che, in una relazione tra Cassa depositi e prestiti, lo Stato e le banche, consenta di riconoscere i danni sia per le abitazioni civile sia per le imprese per un valore complessivo di 6 miliardi di euro». È questo l’annuncio fatto dal Commissario delegato alla ricostruzione e presidente della Regione Emilia-romagna e Vasco Errani, durante i lavori del Comitato istituzionale formato dai sindaci dei Comuni colpiti dal sisma. «Ottenendo questo risultato – ha aggiunto Errani - faremo un grande passo in avanti. Sono convinto che lo raggiungeremo. E così raggiungeremo un risultato strategico: ovvero collegare senza rotture la fase transitoria per chi non ha la casa agibile e la ricostruzione di edifici e imprese». Quello che dovrebbe essere definito è un meccanismo semplificato per chi ha subito danni (nell’ambito dell’80% con miglioramento sismico), all’abitazione o all’impresa. Presentando il riconoscimento del contributo per il ripristino, la riparazione o ricostruzione, il cittadino o l’impresa ottengono l’apertura di un conto equivalente, a costo zero, al valore riconosciuto e la banca paga lo stato di avanzamento lavoro all’impresa esecutrice. All’ordine del giorno dell’incontro di oggi una prima valutazione sul ‘piano casa’ da attuare nella fase di transizione dall’emergenza alla ricostruzione. Il ‘Piano’ sarà dettagliato da un punto di vista tecnico attraverso una serie di ordinanze del Commissario quando già la prossima settimana sarà approvato dal Comitato istituzionale. Durante l’illustrazione del Piano l’assessore regionale alle attività produttive Gian Carlo Muzzarelli ha annunciato che «la Regione ha approvato il ‘prezzario regionale’ che sarà il punto di riferimento per perizie e preventivi, lavori e appalti in edilizia: cioè per la ricostruzione» Il Piano Casa Di Transizione 1- Il contributo di autonoma sistemazione. Si avvierà un nuovo Cas (contributo di autonoma sistemazione) col fondo del Decreto 74: questo contributo scadrà quando ci saranno le condizioni per il rientro nell’abitazione. Nei casi classificati B e C il beneficiario del contributo deve dimostrare che avvia i lavori in tempi ragionevoli ed è ovviamente alternativo alle altre soluzioni. I contributi ammontano a 100 euro a persona e a 300 euro per le persone sole. Per gli anziani oltre i 65 anni, i disabili e per i figli con età inferiore a 14 anni il contributo è di 200 euro; il tetto massimo di contributo per famiglia è di 800 euro. 2 - Gli alloggi agibili sfitti. La ricognizione e le assegnazioni sono in capo ai Comuni. Una ordinanza del Commissario conterrà il contratto tipo e le priorità per le assegnazioni, lasciando un margine importante di flessibilità ai sindaci. Il canone è a carico del pubblico, l’assicurazione e le spese condominiali sono a carico dell’inquilino. 3 - Sistemazione edifici lievemente danneggiati. Sarà prioritaria la sistemazione degli alloggi danneggiati in maniera lieve (classificati in categoria B e C) per accelerare il rientro a casa delle famiglie. Il costo di riparazione è coperto all’80%. L’ordinanza del Commissario conterrà le linee tecniche per gli interventi riconoscibili e per controllare corrispondenza fra la perizia giurata del tecnico incaricato e gli esiti delle schede Aedes, anche con riferimento al prezziario regionale. 4 - Agevolazione del rimpatrio degli stranieri. La legge di conversione del Decreto legge 74 prevede che i soggiorni in scadenza da qui a dicembre siano prorogati di 12 mesi. D’intesa con il Ministero dell’Interno saranno create le condizioni per il temporaneo rientro nel paese d’origine. 5 - I moduli abitativi temporanei e smontabili. L’utilizzo di questa soluzione dipende dal combinato disposto dei risultati delle azioni di riparazione, dei Cas e della assegnazione degli alloggi agibili sfitti. A breve sarà pubblicato un bando e contestualmente avviata la predisposizione delle aree. La collocazione deve essere urbanisticamente rigorosa e coerente con il disegno dei piani regolatori senza prefigurare new town. 6 - Abitazioni di agricoltori. Per i coltivatori a titolo principale e i familiari residenti in loco alla data del sisma, è consentita la collocazione dei moduli temporanei nell´azienda. E´ prevista una corsia preferenziale per fare la ricognizione della domanda e predisporre il piano operativo con l’assessorato all’agricoltura. 7 - Alloggi Acer Il recupero degli alloggi Acer sarà oggetto di uno specifico piano di intervento per accelerare i tempi di rientro.  
   
   
BENI CONFISCATI:ALTRI IMMOBILI TORNANO DISPONIBILI PER I SICILIANI  
 
Palermo, 24 luglio 2012 - Altri beni confiscati ai mafiosi sono stati restituiti alla fruizione di tutti. Oggi nella sede siciliana dell´Agenzia nazionale per l´amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalita´ organizzata di via Vann´anto´ il colonnello Marco Letizi ha consegnato all´assessore regionale per l´Economia, Gaetano Armao, alcuni beni che saranno utilizzati dalla Regione per finalita´ istituzionali. Si tratta in particolare di un fondo rustico con annesso fabbricato confiscato a Antonio Baratta che si trova a Buonfornello che sara´ assegnato al Parco archeologico Himera. Di un mobile in via Porta di Castro, 134, di un magazzino sito in Piazzetta dei tedeschi 1/s, e di due altri magazzini sempre in via Porta di Castro che furono di Pacelli Antonio e Di Miceli Girolama e che saranno adibiti ad archivio del dipartimento regionale delle Attivita´ produttive. "Il nostro impegno per restituire ai siciliani quanto la mafia ha illecitamente sottratto - ha detto Armao - prosegue. Contiamo molto sia sulla collaborazione, sempre proficua, con l´Agenzia per i beni confiscati, che sul sostegno della societa´ civile. Per questo motivo abbiamo attivato il sito patrimoniodeisiciliani.It dove chiunque puo´ vedere a che punto e´ questo lavoro, verificare il mantenimento degli impegni, documentarsi sugli aspetti amministrativi e dare ogni suggerimento che riterra´ opportuno".  
   
   
PAESAGGIO: AZIONI PER AGGIORNARE PTRC. RAFFORZATO IL DIALOGO CON IL TERRITORIO VENETO  
 
Mira (Venezia), 24 luglio 2012 - “Si è rafforzato il dialogo con il territorio e, in materia di urbanistica e paesaggio, hanno cominciato a parlarsi e a collaborare due mondi, quello delle autonomie e quello del ministero, come non era mai avvenuto prima”. Così il vicepresidente della giunta regionale e assessore al territorio Marino Zorzato ha sintetizzato uno dei principali risultati del lavoro svolto finora nel processo di aggiornamento del Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (Ptrc), adottato nel 2009, che assumerà anche valenza paesaggistica. In questo momento centrale per definire e dare nuovo significato al disegno territoriale del Veneto, sono state previste sette azioni con l’obiettivo del più ampio coinvolgimento dei soggetti pubblici e privati. L’ultima, che si è svolta stamattina a Mira (Venezia), a Villa Widman, .Ha riguardato proprio il tema della pianificazione paesaggistica nel Prtc, delineando anche una sintesi conclusiva dell’esito dei sette incontri, uno in ogni provincia. Al rinnovo del Ptrc, nella sua duplice veste di piano dello sviluppo territoriale e di piano delle tutele grazie all’attribuzione della valenza paesaggistica, si procederà – ha ricordato Zorzato - con una specifica variante parziale, che si prevede di adottare entro autunno, da inviare poi al consiglio regionale. A completamento di questo percorso, è stato deciso di dar corso ad una “fase di ulteriore ascolto” del territorio con sette azioni, ognuna su una tematica specifica (montagna, cultura e natura, mobilità e intermodalità, area metropolitana e nuove città, difesa idraulica e sismica, economia e rete del produrre, pianificazione paesaggistica), per raccogliere suggerimenti e osservazioni. E’ stato un percorso molto partecipato – ha commentato Zorzato, aggiungendo: “Il Ptrc deve essere attuale perché è il piano dello sviluppo futuro del Veneto che dovrà essere diverso rispetto al passato, quando la crescita ha prevalso su tutto il resto. La nuova pianificazione per uno sviluppo sostenibile deve vedere in rete natura, paesaggio, cultura, turismo”. “Il lavoro che stiamo realizzando – ha concluso Zorzato - dovrà dare soprattutto certezze su quello che si può fare e sui tempi in cui potrà essere fatto. Insieme al Ministero per i Beni e le attività culturali, con cui è stato costituito un comitato paritetico per l’elaborazione congiunta del piano paesaggistico regionale, è in corso una catalogazione di tutti i vincoli di legge che riguardano il territorio veneto e risultano essere più di mille. Qualcuno di questi, essendo venute meno le condizioni che lo aveva originato, come Regione lo stiamo già togliendo. E’ fondamentale, in ogni caso, che il percorso del Ptrc sia il più condiviso possibile”. La giornata ha visto il saluto iniziale del vicepresidente della Provincia di Venezia Mario Dalla Tor e del sindaco di Mira Alvise Maniero e l’intervento di Ugo Soragni, direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici del Veneto, sulla copianificazione paesaggistica Stato-regione in Veneto. Sono poi seguiti i contributi di tecnici ed esperti sugli aspetti giuridici e amministrativi della pianificazione e sugli ambiti di paesaggio, mentre dei contesti di tutela hanno parlato i soprintendenti Renata Codello (Beni architettonici e paesaggistici di Venezia e laguna), Sabina Ferrari (Beni architettonici e paesaggistici di Venezia, Belluno, Padova e Treviso), Gianna Gaudini (Beni architettonici e paesaggistici di Verona, Vicenza e Rovigo), Vincenzo Tiné (Beni archeologici del Veneto). Le conclusioni sono state affidate a Romeo Toffano della Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica della Regione.  
   
   
BOLZANO, EDILIZIA SCOLASTICA: PROGETTI PER 2,6 MILIONI DI EURO  
 
Bolzano, 24 luglio 2012 - Sette progetti di edilizia scolastica per complessivi 2,6 milioni di euro sono stati ammesso a finanziamento dalla specifica Commissione provinciale. Inoltre saranno inseriti nel programma provinciale nove progetti di edifici scolastici e 3 di scuole materne. Tra gli interventi di costruzione e ammodernamento di edifici scolastici approvati dalla Commissione competente si segnalano il rifacimento del complesso che ospita le scuole elementari e medie a San Genesio (820.000 Euro), il risanamento della scuola di musica e della media a Monguelfo (484.000 Euro), l´ampliamento della scuola media di Ortisei con annessa nuova palestra (400.000 Euro), l´acquisto del "Bühlerhof" a Sarnes (comune di Bressanone) e la sua trasformazione in scuola Waldorf (92.000 Euro), tutti progetti che saranno finanziati con le risorse del bilancio provinciale 2012. Diversi anche i progetti inseriti nel programma di edilizia scolastica e in attesa di finanziamento: tra questi, il risanamento energetico e acustico della scuola media di Salorno, la costruzione della nuova scuola materna "Willram" a Brunico e la ristrutturazione della media "Wenter" a Merano.  
   
   
COMUNE DI FIRENZE: UN NUOVO BANDO A SOSTEGNO DELLE IMPRESE TECNOLOGICHE DEL SETTORE CULTURA E SOSTENIBILITÀ CONTRIBUTI FINO A 20MILA EURO: L´OBIETTIVO È RAFFORZARE IL PARCO URBANO DELLE MURATE, ANCHE GRAZIE ALL´ACQUISIZIONE DELL´AULA DIONISI  
 
Firenze, 24 luglio 2012 - E’ da ieri sulla rete civica del Comune il nuovo bando a sostegno delle imprese ad alta tecnologia dei settori cultura e contemporaneità, sostenibilità e ‘smart cities’. Il bando punta a promuovere e rafforzare il Parco Urbano dell’Innovazione Tecnologica delle Murate, una realtà all’avanguardia inaugurata nel marzo scorso dal sindaco Renzi negli spazi dell’ex carcere, ed oggi già sede di un qualificato gruppo di aziende selezionate con il primo bando. Le imprese vincitrici (che avranno accesso ad un finanziamento fino a 20mila euro) potranno utilizzare i nuovi spazi ricavati alle Murate grazie all’acquisizione da parte del Comune della cosiddetta ‘aula Dionisi’, con accesso da via dell’Agnolo, reso possibile dopo il trasferimento degli uffici giudiziari al nuovo Palagiustizia a Novoli. “L’amministrazione comunale è impegnata a fare del Parco Urbano delle Murate uno dei centri propulsivi del nostro territorio, oltre che un polo di attrazione, di ricerca e di scambio – afferma il vicesindaco Dario Nardella – perché siamo convinti che l’innovazione, la creatività, la qualità dell’impresa siano elementi fondamentali per battere la crisi economica che tutti stiamo vivendo, Firenze compresa. Ed i settori della cultura, della sostenibilità, del risparmio energetico sono quelli che più di altri possono contribuire a questo obiettivo. E siamo particolarmente soddsfatti di poter utilizzare gli spazi dell´aula ´Dionisi´, ex sede del Tribunale del Riesame”. Anche questo bando, come il precedente, opera attraverso tre diverse azioni. La prima riguarda l’assegnazione di finanziamenti per 228mila euro, destinati alle piccole e micro imprese già in vita o di nuova costituzione, operanti nel campo delle nuove tecnologie per i beni culturali, che sceglieranno di insediarsi nel Parco o in determinate aree del territorio comunale fiorentino individuate dallo stesso bando. I finanziamenti provengono dai fondi della cosiddetta ‘legge Bersani’. La seconda azione riguarda le imprese nuove o con meno di tre anni di vita, che presso il centro delle Murate potranno usufruire di servizi importanti come la messa a punto del business plan aziendale e la concessione di spazi all’interno della struttura. Le imprese verranno quindi inserite in una infrastruttura dotata di servizi tecnologici, di specifici incontri formativi, di assistenza economico-finanziaria e di consulenza a più livelli, del network di relazioni, contatti e convenzioni messe a disposizione. La terza azione del bando riguarda invece le imprese costituite da almeno tre anni, che all’interno del Parco Urbano dell’Innovazione avranno a disposizione spazi e servizi qualificati nel settore delle nuove tecnologie connesse alla cultura e alla contemporaneità. Le imprese potranno trasferire nel Parco una propria sede operativa o costituire una nuova unità locale usufruendo di infrastrutture, servizi comuni e di un sistema di opportunità pensato per la crescita di questa tipologia. Il supporto operativo alle imprese si avvarrà della cooperazione della Scuola Superiore di Tecnologie Industriali, che svolge anche attività di “scouting imprenditoriale”. Il progetto consente la crescita e la creazione di una rete fra le attività del Parco Urbano dell’innovazione, l’Incubatore Tecnologico e l’Incubatore Universitario di Sesto.  
   
   
REINTRODOTTO IL DIVIETO DI VENDITE ALLO SCOPERTO SUI TITOLI BANCARI E ASSICURATIVI.  
 
Milano, 24 luglio 2012 –Assosim è in principio contraria all’introduzione di provvedimenti restrittivi generalizzati sulle vendite allo scoperto: in linea con un’ampia parte della letteratura economica, Assosim ritiene infatti che le vendite allo scoperto favoriscono l’efficienza del processo di price-discovery, la liquidità e, pertanto, una minore volatilità dei mercati. Possono tuttavia darsi situazioni contingenti in cui l’introduzione di un divieto su titoli specifici e per periodi limitati nel tempo può essere giustificato. La Consob ha tutte le informazioni e gli strumenti necessari ad analizzare l’ammontare e la composizione delle posizioni ribassiste su titoli quotati sui mercati nazionali. Se tali analisi confermano le voci in relazione a presunti attacchi speculativi (con finalità probabilmente manipolative) su titoli bancari e assicurativi italiani, bene ha fatto la Consob a vietare temporaneamente le vendite allo scoperto. Peraltro, il rimbalzo registrato oggi sui titoli finanziari (bancari e assicurativi) conferma queste tesi. Residua tuttavia qualche perplessità per quanto riguarda la durata del divieto (una settimana) e, in particolare, la fine di validità dello stesso, destinato a venire meno prima del termine ultimo dei due aumenti di capitale in corso aventi a oggetto appunto titoli finanziari (Fonsai e Unipol) che potrebbero ben essere oggetto di attacchi. Se intenzione della Consob è quella di prorogare di settimana in settimana il divieto in previsione di un nuovo “agosto nero”, sarebbe forse preferibile dare un segnale chiaro in tal senso agli operatori.  
   
   
CROAZIA, COLLABORAZIONE FINEST-PORIN  
 
Trieste, 24 luglio 2012 - È stato sottoscritto l´accordo di collaborazione tra la Finest (finanziaria per gli imprenditori del Nordest italiano che promuove la cooperazione economica con i Paesi dell´Europa centro-orientale e balcanica con sede a Pordenone nel Friuli Venezia Giulia) e la Porin, l´agenzia regionale (litoraneo-montana) croata di sviluppo. L´obiettivo dell´accordo è imprimere un impulso agli investimenti italiani in Croazia, promuovere la cooperazione economica e facilitare l´ottenimento dei mezzi finanziari necessari nel periodo di crisi. L´accordo rappresenta il rafforzamento dell´ottima collaborazione tra gli investitori italiani, la Città di Fiume e la Regione litoraneo-montana, nonché dei legami tra Croazia e Italia.  
   
   
RIETI - AL VIA LE SRL A CAPITALE RIDOTTO  
 
Rieti, 24 luglio 2012 - La Camera di Commercio di Rieti comunica che è ora possibile iscrivere al Registro Imprese la “Società srl a capitale ridotto”, la terza tipologia di srl introdotta nel panorama giuridico italiano. Rispetto alla “ordinaria” Srl di cui all’articolo 2463 del codice civile, questa nuova Srl differisce per alcuni elementi fondamentali: i soci possono essere solo persone fisiche che abbiano compiuto 35 anni, il capitale, che deve essere interamente versato, può essere pari ad almeno 1 euro ed inferiore all’importo di 10mila euro; il conferimento deve essere fatto interamente in denaro alla sottoscrizione dell’atto costitutivo; la denominazione della Srl dovrà contenere la locuzione “S.r.l. A capitale ridotto”. Questa tipologia di società deve essere costituita con atto pubblico e deve essere iscritta al Registro Imprese scontando gli ordinari bolli e diritti. Si resta invece ancora in attesa del decreto interministeriale attuativo per poter iscrivere al Registro Imprese le cosiddette “Srl semplificate”, con un capitale iniziale compreso tra un euro e 10mila euro, riservate alle sole persone fisiche che non abbiano compiuto i trentacinque anni di età alla data della costituzione stessa, senza spese di iscrizione al Registro Imprese e per le pratiche notarili, con il solo pagamento dei diritti camerali e dell’imposta di registro  
   
   
AUSTRIA, PIÙ IMMIGRATI PER CONTRASTARE IL CALO DEGLI OPERAI  
 
Vienna, 24 luglio 2012 - Secondo quanto affermato dal ministro degli Affari sociali, Rudolf Hundstorfer, l´Austria dovrà presto incrementare l´immigrazione al fine di colmare la mancanza della mano d´opera nei prossimi anni. "Nei prossimi otto anni" avrebbe infatti affermato il ministro socialdemocratico austriaco nel corso di una intervista rilasciata alla radio pubblica Ol - "avremo 170 mila lavoratori in meno". Un gap demografico che, stando a quanto ricordato da Hundstorfen, dura dalla fine degli anni 90.  
   
   
SPENDING REVIEW: ZAIA, “CONDIVIDO PREOCCUPAZIONI GLAXO, TAGLI LINEARI FANNO SOLO MALE. PRONTO A INCONTRARE ERRANI”  
 
Venezia, 23 luglio 2012 - “Condivido le analisi e le preoccupazioni espresse dal general manager della Glaxo Luc Debruyne. Peraltro sin dal primo giorno come Regione Veneto abbiamo profuso tutto l’impegno possibile, usando anche toni forti per evidenziare al Governo i gravi errori che si stanno compiendo. Giusto è ridurre la spesa pubblica, sbagliato è farlo senza preoccuparsi di non intaccare le eccellenze”. Lo sottolinea il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, rispondendo all’appello rivolto dalla Glaxosmithkline ai presidenti di Veneto ed Emilia Romagna (le due Regioni dove sono attivi gli stabilimenti italiani della multinazionale) in materia di spending review. “I tagli lineari che il Governo di Roma ha disegnato sono inaccettabili e faranno solo male – aggiunge Zaia - perché trattano allo stesso modo le eccellenze, che dovrebbero essere salvaguardate, e gli sprechi con i relativi costi, sui quali invece ci sarebbe molto da lavorare e da risparmiare. Come stiamo dicendo da tempo, infatti, basterebbe applicare i costi standard, che servono al Veneto per essere la prima Regione virtuosa d’Italia, a tutte le Regioni che segnalano bilanci disastrosi”. “La farmaceutica e le strutture produttive e di ricerca – prosegue Zaia - sono incontrovertibili eccellenze, quanto meno in Veneto, e come tali noi le difenderemo, come stiamo difendendo ogni aspetto di questa Regione virtuosa sulla quale si vuole inopinatamente abbattere la scure di una spending review così miope ed irragionevole”. “Mi dichiaro sin d’ora pronto – conclude Zaia – ad incontrare il collega presidente dell’Emilia Romagna Vasco Errani per affrontare assieme l’intera questione”.  
   
   
SPORT: 15 MILA IMPRESE TRA IMPIANTI, SCUOLE E ATTIVITÀ MISTE  
 
 Milano, 24 luglio 2012 - Lo sport piace agli italiani. Sono oltre 15 mila le imprese che si occupano di sport in Italia, in crescita del 3,3% rispetto al 2011. 7.801 gli impianti sportivi, 6.897 le attività sportive e 319 le attività miste. La regione più “in forma” è la Lombardia: 2.834 imprese, per un peso del 18,9% sul totale italiano di settore. Seguono Lazio (1.545 imprese, 10,3%), Emilia Romagna (1.466, 9,8%), Toscana (1.249, 8,3%) e Campania (1.140, 7,6%). La Lombardia è prima in tutti i settori con 1.373 impianti (il 17,6% nazionale), 1.397 attività sportive (20,3%) e 64 attività miste (20,1%). Tra le province italiane Roma è prima con 1.224 imprese attive nei settori dello sport, l’8,2% del totale nazionale. Seguono Milano con 862 imprese e il 5,7% del totale italiano, Napoli (638 imprese, 4,2%), Torino (608 imprese, 4%) e Brescia (3,7%). Il capoluogo lombardo è terzo per numero di iscrizioni con il 4,5% di tutte le nuove attività sportive italiane (pari a 331) registrate nel primo trimestre del 2012. Brescia e Lucca precedono Milano con rispettivamente il 7,6% e il 7,3% delle nuove imprese sportive in Italia. Emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati registro imprese al primo trimestre 2012 e 2011.  
   
   
SI CONSOLIDA LA DOMANDA DI CREDITO DA PARTE DELLE IMPRESE: +12% NEL MESE DI GIUGNO; +4,7% NEL I SEMESTRE 2012  
 
 Bologna, 24 Luglio 2012 – Nel segno della continuità rispetto a quanto fatto registrare negli ultimi mesi, il numero di domande di credito da parte delle imprese italiane (analizzato sulla base delle anagrafiche riconducibili sia a imprese individuali sia a società di persone e capitali) nel mese di Giugno appena concluso ha fatto segnare un incremento del +12% rispetto al corrispondente periodo 2011 ma, soprattutto, il dato aggregato riferito al I semestre dell’anno in corso si è assestato su un +4,7%, in deciso miglioramento rispetto ai primi 6 mesi del 2011, che invece avevano evidenziato una contrazione pari a -0,7%. Per altro, questo dato risulta significativo anche nel confronto con il I semestre 2010, con un complessivo +3,9%. Risulta invece una contrazione pari a -4,9% rispetto al pari periodo 2009, quando la crisi economica si era da poco conclamata e le imprese avevano avuto una reazione sostanzialmente ‘di pancia’, con un picco di richieste motivato dal timore di un imminente razionamento del credito. Domanda di credito delle imprese (numero di richieste) a parità di giorni lavorativi
Numero di domanda di credito da parte delle imprese Var. % I semestre 2012 su I semestre 2011 Var. % I semestre 2012 su I semestre 2010 Var. % I semestre 2012 su I semestre 2009
+4,7% +3,9% -4,9%
Fonte: Eurisc – Il Sistema Crif di Informazioni Creditizie Queste evidenze emergono dal Barometro Crif sulla domanda di credito da parte delle imprese italiane, elaborato sulla base del patrimonio informativo di Eurisc, il Sistema di Informazioni Creditizie di Crif che raccoglie i dati relativi a oltre 8 milioni di posizioni creditizie attribuite a utenti business. “La ricaduta della nostra economia, nella seconda parte del 2011, è arrivata quando le performance registrate erano ancora ben distanti da quelle dei periodi pre-crisi mentre, ad esempio, il trend nei Paesi emergenti già evidenziava come questi stessero uscendo rafforzati dalla crisi – commenta Enrico Lodi, Direttore Generale Credit Bureau Services di Crif –. Questo ha ulteriormente accelerato il processo di selezione e riorganizzazione delle imprese italiane, già messe a dura prova dal deterioramento del quadro congiunturale a partire dalla fine del 2008. Evidentemente, la dinamica registrata relativamente alla richiesta di credito nel I semestre dell’anno in corso è fortemente condizionata dalla congiuntura economica ancora negativa ma le imprese sembrano voler reagire con vigore, non smettendo di rivolgersi agli istituto di credito per raccogliere le risorse necessarie a finanziare l’attività e superare definitivamente la crisi”. Nel complesso le difficoltà maggiori sembrano essere concentrate soprattutto nei settori meno in grado di sostenere la competizione internazionale, in particolare quella portata dai paesi emergenti su prodotti a basso costo e ridotto valore aggiunto, oltre che sulle imprese più fragili per dimensione e capitalizzazione, caratterizzate da una minore disponibilità di risorse proprie e, quindi, con maggiore bisogno di sostegno. Ma l’incremento delle richieste di finanziamenti da parte delle imprese si incrocia con la sostanziale cautela da parte degli istituti di credito che, in questa fase ancora caratterizzata da una grande incertezza e da modeste prospettive di ripresa, a loro volta si trovano a dover fare i conti con i vincoli e i costi del funding, requisiti di capitale più stringenti e la rischiosità dei propri portafogli di clientela. Del resto, gli avvenimenti che hanno contraddistinto questi ultimi mesi hanno avuto un peso fondamentale nell’andamento dei mercati e, di riflesso, delle politiche creditizie, con la crescita del rischio Paese che ha generato un aumento rilevante del costo della provvista e una inevitabile maggiore selettività sul fronte degli impieghi. La rappresentazione grafica della domanda a parte da gennaio 2009 consente di meglio comprendere la dinamica in atto da quando la crisi economica ha cominciato a far sentire il suo peso. Analizzando la distribuzione delle richieste di credito effettuate dalle imprese italiane nel loro complesso, dal Barometro Crif si evince come, rispetto al I semestre 2011, nei primi 6 mesi dell’anno in corso ci sia stato un significativo spostamento verso le fasce di importo più elevate a scapito della classe fino a 5.000 €, che però ancora assorbe la quota maggiore di domande con il 35,8% del totale.
I semestre 2012 I semestre 2011
fino a 5.000 € 35,8% 44,1%
da 5 a 10.000 € 10,6% 8,8%
da 10 a 20.000 € 18,0% 16,1%
da 20 a 50.000 € 20,8% 18,1%
oltre 50.000 € 14,8% 12,9%
100% 100%
Fonte: Eurisc – Il Sistema Crif di Informazioni Creditizie Nello specifico, per le ditte individuali la classe di richieste di credito fino a 5.000 € è scesa al 39,9% del totale rispetto ad un peso superiore al 51% fatto registrare nel I semestre 2011. Per le società, invece, il decremento di questa fascia di importo è più contenuto, pur passando dal 39,8% del 2011 al 33,1% attuale. Complessivamente, l’importo medio dei finanziamenti richiesti dalle imprese italiane nel semestre appena concluso è stato pari a 45.171 Euro a fronte dei circa 38.900 Euro del pari periodo 2011. Analizzando nel dettaglio l’andamento delle richieste di credito da parte delle imprese a livello territoriale, le uniche regioni che nel I semestre 2012 hanno visto una contrazione rispetto al corrispondente periodo 2011 sono state il Lazio (-5%), le Marche (-2%) e la Sicilia (-2%). Il maggior incremento, invece, viene riscontrato in Sardegna (+17%), Liguria, Molise e Valle d’Aosta (per tutte +16%).
Regione Variazione I semestre 2012 vs I semestre 2011
Abruzzo 8%
Basilicata 13%
Calabria 10%
Campania 2%
Emilia Romagna 10%
Friuli Venezia Giulia 6%
Lazio -5%
Liguria 16%
Lombardia 3%
Marche -2%
Molise 16%
Piemonte 4%
Puglia 1%
Sardegna 17%
Sicilia -2%
Toscana 5%
Trentino Alto Adige 2%
Umbria 4%
Valle D´aosta 16%
Veneto 12%
Fonte: Eurisc – Il Sistema Crif di Informazioni Creditizie “Dopo anni in cui si era assistito alla sistematica concentrazione delle richieste di credito nelle fasce di importo più contenuto, l’inversione di tendenza registrata nel I semestre 2012 può essere interpretata come un ulteriore segnale della necessità da parte delle imprese italiane, tradizionalmente sottocapitalizzate, di raccogliere sul mercato del credito le risorse necessarie a finanziare l’attività e gli investimenti – conclude Lodi -. Del resto, la debolezza del quadro congiunturale si è riflessa anche nella progressiva erosione della redditività delle imprese e, conseguentemente, sulla loro capacità di autofinanziamento. Per questa ragione le imprese non hanno smesso di richiedere credito anche durante le fasi più drammatiche della crisi. Per superare questo difficilemomento sarebbe però necessario che le nostre imprese cercassero di ‘internazionalizzare’ anche le fonti di finanziamento, approvvigionandosi su mercati più liquidi e qualificandosi di fronte a nuovi investitori sulla base del proprio merito creditizio certificato, ad esempio, da un rating”.
 
   
   
IL PANORAMA DEMOGRAFICO PROVINCIALE DI FORLÌ-CESENA NEL 2011  
 
 Forlì – Cesena, 24 luglio 2012 - La Camera di Commercio di Forlì-cesena continua ad aggiornare i dati statistici che arricchiscono il patrimonio informativo a disposizione della comunità, offrendo un’articolata e puntuale informazione riguardo alle diverse tematiche trattate; è il caso della demografia, in questo momento, per così dire, sotto la lente d’ingrandimento. Due sono gli strumenti utili alla comprensione dei fenomeni in atto: la banca dati Demografia on line e il Quaderno della popolazione 2011. Il primo è disponibile sul sito camerale, all’indirizzo http://www.Fc.camcom.it/studiestatistica/popolazione; la banca dati Demografia on line, infatti, permette la consultazione in tempo reale di un vasto patrimonio di dati demografici relativi al territorio provinciale. Tali dati possono essere visualizzati in modo flessibile per le varie aggregazioni territoriali (Provincia, Comuni, comprensori, zone altimetriche), ed anche in serie storica, considerato che si possono effettuare elaborazioni nell’intervallo di tempo 1995-2011. Il secondo, il “Quaderno della Popolazione” è già disponibile in formato elettronico (www.Fc.camcom.it/studiestatistica/) e a breve anche consultabile in cartaceo. Il volume riporta le notizie demografiche aggiornate al 31/12/2011 Un terzo strumento, di prossima uscita in formato elettronico, è “I Numeri del Territorio”, che affronta anche altri argomenti, infatti, oltre alle informazioni demografiche, propone un rilevante ed esauriente quadro della dinamica delle imprese, con dettaglio comunale, aggregazioni territoriali e zone altimetriche. L’andamento demografico del 2011: i dati rilevanti - Al 31 dicembre 2011 sono residenti in provincia di Forlì-cesena 398.235 persone, con un tasso di crescita pari allo 0,7%, in leggera diminuzione rispetto al 2010, quando si era attestato allo 0,8%. Il Comprensorio più popoloso è quello di Cesena con 209.532 abitanti, a fronte dei 188.703 del Comprensorio forlivese; in leggera crescita, rispetto all’anno precedente, il tasso di crescita di quest’ultimo comprensorio (da +0,51% a +0,54%), mentre diminuisce quello del comprensorio di Cesena (da +1,07% a +0,84%). Aumenta la passività del saldo naturale pari a –383 (nel 2010 era pari a –284). Il saldo migratorio (iscritti meno cancellati) è pari a +3.134 (+3.439 nel 2010). Il saldo totale della popolazione ammonta a +2.751 (+3.155 nel 2010). Uno sguardo alle famiglie residenti che alla fine dell’anno sono 169.259 (+1,4% rispetto al 2010), con un numero medio di componenti uguale a 2,35 per famiglia (sostanzialmente stabile rispetto al 2010). Il saldo migratorio (immigrati - emigrati) con le altre province italiane è pari a +1.118 persone (nel 2010 erano invece 1.189). La quota d’immigrati dalle altre province dell’Emilia Romagna è pari al 44,5% del totale dell’immigrazione interna. Le altre principali regioni di provenienza degli immigrati continuano ad essere, come per gli anni passati: Campania (9,4%), Puglia (7,3%), Lombardia (6,7%) e Sicilia (5,9%). Il saldo migratorio dall’estero è pari a 2.358 persone (nel 2010 era di 3.123 unità). A fronte di una sostanziale stabilità degli emigrati si nota una rilevante contrazione degli immigrati stranieri. Infatti, nel 2011, gli immigrati dall’estero sono stati 2.895, mentre nel 2010 avevano raggiunto le 3.642 unità (-20,5%). L´andamento è analogo nei due comprensori: quello di Forlì rispettivamente 1.443 nel 2011 e 1.818 nel 2010 (-20,6%), Cesena: 1.452 e 1.824 (-20,4%). Pertanto, i dati riportano un trend di diminuzione dell’arrivo degli stranieri dall’estero che, dopo il massimo registrato nel 2007 (4.863 persone), sono andati costantemente riducendosi: nel 2008 erano stati 4.625, nel 2009: 4.417 e nel 2010: 3.642. L’andamento decrescente del numero degli immigrati stranieri evidenzia, in modo chiaro, come la crisi economica in atto dalla metà del 2008 abbia notevolmente influenzato le dinamiche migratorie della provincia, riducendone sostanzialmente l’attrattività; la flessione dal 2008 risulta pari al 37,4%. I Paesi più significativi per flusso d’immigrazione dall’estero sono la Romania (26% del totale degli immigrati non italiani) e la Cina (10,4%), seguiti da Marocco, Albania, Bulgaria, Polonia e Ucraina. Questi 7 Paesi costituiscono circa il 70% del totale immigrati in provincia. I flussi di emigrazione sono come di consueto molto più contenuti; il Paese di destinazione col numero più elevato di emigrati dalla nostra provincia è la Romania con 67 unità. I cittadini stranieri residenti nella provincia di Forlì-cesena al 31 dicembre 2011 ammontano a 44.165 (+6,2% rispetto al dato del 2010), di cui il 51,1% sono di sesso femminile. L’incidenza degli stranieri sul totale dei residenti è aumentata, passando dal 10,4% del 2010 all’11,1% di fine 2011. La maggior componente straniera si registra a Galeata, con il 22,5%, e a Civitella di Romagna con il 16,4%. Le nazionalità più rappresentative fra gli stranieri residenti in provincia risultano quelle rumena (16,8% del totale dei residenti stranieri), albanese (16,2%), marocchina (14,2%) e cinese (7,2%).  
   
   
SLOVENIA, DISOCCUPAZIONE IN CALO A MAGGIO  
 
Lubiana, 24 luglio 2012- L´istituto Nazionale di Statistica ha comunicato i dati relativi all´andamento della disoccupazione nel corso del mese di maggio. Stando a quanto affermato dall´Istituto, nel corso del quinto mese dell´anno il tasso di disoccupazione sarebbe stato pari all´11,6 per cento, in calo di 0,2 punti percentuali rispetto al mese di aprile, per il quarto mese consecutivo di declino.  
   
   
PUGLIA: PROGETTO CENTRALI COOP PER CONSULENZA AD IMPRESE COOPERATIVE  
 
 Bari, 24 luglio 2012 - Dallo start up al marketing, dall´innovazione tecnologica alla legislazione regionale, nazionale e comunitaria. Chi abbia in mente di avviare una cooperativa o voglia sviluppare la propria impresa oggi ha a disposizione una rete di quattordici sportelli di consulenza (con questa suddivisione territoriale: cinque a Bari, uno per la Bat e uno per Brindisi, tre a Lecce, due a Foggia e altrettanti a Taranto). Il progetto, promosso nell´anno internazionale delle cooperative, con lo slogan “Produciamo energia positiva”, è il frutto di una collaborazione tra la Regione e le centrali cooperative pugliesi Confcooperative, Legacoop, Agci (associazione generale cooperative italiane) e Unci (unione nazionale cooperative italiane). L´iniziativa è stata presentata sil 20 luglio  dalla vicepresidente della Regione Puglia e assessore allo Sviluppo economico, Loredana Capone, e dai presidenti regionali delle centrali cooperative: Marco Pagano (Confcooperative), Carmelo Rollo (Legacoop), Antonella Sciacovelli (Agci, associazione generale cooperative italiane), Chiara Sasso (Unci, unione nazionale cooperative italiane). “L’impresa realizzata nella particolare forma della cooperativa – ha detto Loredana Capone – rappresenta un’opportunità importante soprattutto per i giovani che vogliono lavorare in proprio. Da sempre, soprattutto nei momenti di crisi, l’autoimprenditorialità ha sostenuto l’economia. E questo avviene soprattutto in Puglia dove oggi si contano oltre 338mila imprese attive, in pratica un’impresa ogni 11 abitanti. Non solo: la Puglia ha registrato nel secondo trimestre del 2012 un aumento di aziende dello 0,68%. Siamo la terza regione in Italia per incremento. In pratica, in soli tre mesi, da marzo a giugno di quest’anno sono nate 2.605 nuove imprese di ogni tipologia. In questo scenario il progetto che presentiamo oggi, che prevede la costituzione di quattordici sportelli di consulenza presenti in tutta la Puglia, rappresenta uno strumento di particolare utilità per tutti i pugliesi che vogliono fare imprese anche attraverso le cooperative”. In Puglia le centrali rappresentano oltre 2mila 400 imprese cooperative, 400mila soci, 30mila occupati, due miliardi di euro di fatturato complessivo. Oltre ai compiti istituzionali di rappresentanza e tutela della cooperazione e di diffusione dei principi e dei valori cooperativi, le centrali offrono servizi di assistenza tecnica finalizzati alla promozione, allo sviluppo e al consolidamento delle cooperative nonché alla crescita delle competenze personali e professionali dei cooperatori. Tutti i rappresentanti delle centrali hanno sottolineato che in questa fase costituire una cooperativa è una concreta opportunità per costruire il proprio futuro: si mette al centro della competizione economica non il profitto personale, ma la salvaguardia dell’individualità umana e il perseguimento di un benessere sociale condiviso. “La cooperazione – ha detto il presidente regionale di Confcooperative, Marco Pagano - rappresenta in Puglia il dieci per cento del prodotto interno lordo ed è una risposta moderna e vincente alla rapida evoluzione del tessuto economico e sociale”. “Facciamo rete – ha aggiunto il presidente regionale di Legacoop, Carmelo Rollo – al servizio dei cittadini e soprattutto dei giovani ai quali offriamo fiducia e tutti gli strumenti utili per garantirsi un futuro solido”. Antonella Sciacovelli, presidente di Agci Puglia, ha evidenziato “l’importanza di un’iniziativa come quella unitaria, perché sintetizza forze attive e vitali in evoluzione, con l´obiettivo di migliorare le condizioni economiche, sociali e culturali dei cittadini”. Per la presidente di Unci Puglia, Chiara Sasso, è fondamentale mettere in rilievo attraverso questo progetto “la valenza cruciale della cooperazione, quale espressione e strumento di democrazia economica e di iniziativa sociale: un valore aggiunto per la crescita del nostro territorio”. I servizi della rete Grazie al progetto, coordinato dal direttore di Confcooperative Puglia, Giovanni Tricarico, si può avere una consulenza su start up d´impresa, marketing e comunicazione, pianificazione economico-finanziaria, progettazione tecnica, innovazione tecnologica, analisi dei fabbisogni formativi e valorizzazione del potenziale dei cooperatori, responsabilità sociale dell´impresa, aggregazioni e reti. Sono inoltre disponibili informazioni su normative, agevolazioni e finanziamenti. La rete delle centrali cooperative mette i cooperatori e gli aspiranti cooperatori in collegamento con partner istituzionali e territoriali: enti pubblici e locali, distretti industriali, centri di ricerca, università e loro spin off, istituti di credito. Più imprese potranno collaborare per sviluppare progetti congiunti, sperimentare modelli gestionali e organizzativi di rete, promuovere innovazione in un´ottica di coeconomy e intersettorialità. La cooperazione è un modello di impresa flessibile, versatile e competitivo: si possono attuare politiche di sviluppo tese alla maggiore efficacia ed efficienza della performance imprenditoriale. Per crescere le imprese devono puntare su innovazione e sostenibilità di processo e di prodotto per poter leggere il mercato e il territorio, fornendo quelle risposte tempestive ed efficaci che sono proprie del sistema cooperativo. Devono considerare fondamentali la qualità e certificazione della produzione, perché le azioni intraprese possano garantire il consumatore o il cliente in un’ottica di trasparenza e qualità. Non devono dimenticare economia reale, territorialità e sviluppo locale per mettere al centro delle scelte imprenditoriali il territorio, il lavoro e la società in cui opera la cooperativa. Un aspetto strategico, anche per le imprese cooperative, è quello dell´internazionalizzazione per riuscire a operare in mercati diversi, per la massima realizzazione delle potenzialità dell’impresa con una maggiore remunerazione dell’impegno di lavoratori e soci. Nel corso del progetto, che si concluderà a dicembre, verrà realizzata un´indagine sul settore cooperativo che consentirà di avere a disposizione una mappatura delle imprese pugliesi per studiare nuove forme di intervento a sostegno della cooperazione.  
   
   
CLES, INIEZIONE DI LIQUIDITA’ PER “LA TECNICA”. DECOLLA IL PIANO DI CRESCITA OPERAZIONE DA 1,3 MILIONI DI EURO. GARANTITI FINO AL 2017 GLI ATTUALI 30 POSTI DI LAVORO  
 
Trento, 24 luglio 2012 - É stata siglata nel pomeriggio di ieri l’operazione di leaseback sul nuovo stabilimento La Tecnica di Cles. L’azienda, specializzata nella costruzione di scaffalature metalliche, ha ceduto a Trentino Sviluppo il nuovo edificio produttivo appena ultimato, circa 1.100 metri quadrati coperti, ad un prezzo di 1,36 milioni di euro. Liquidità che permette alla ditta di proprietà della famiglia Preti di accompagnare finanziariamente l’investimento conseguente all’ampliamento dello stabilimento, concentrandosi sull’attuazione del piano industriale che prevede un importante slancio dell’attività ed un incremento di fatturato di circa il 70% entro i prossimi quattro anni. L’intervento garantisce il mantenimento nello stabilimento di Cles di 30 unità lavorative fino al 31 dicembre 2017. La Tecnica riacquisterà la porzione di immobile entro il 2030 pagando a Trentino Sviluppo dei canoni periodici modulati secondo il piano di leasing concordato. Si perfeziona così una delle operazioni inserite nel Piano attività 2011-2013 di Trentino Sviluppo a seguito del primo aggiornamento dello stesso varato venerdì scorso dalla Giunta Provinciale. «Pur di fronte al perdurare della crisi, ancora molto condizionante per quanto riguarda la disponibilità di risorse finanziarie – sottolinea Alessandro Olivi, assessore all’Industria, Artigianato e Commercio della Provincia autonoma di Trento – in questa seconda fase di attività di Trentino Sviluppo intendiamo concentrare l’azione di sostegno alle aziende attraverso una più selettiva valutazione di alcuni elementi di fondo. Mi riferisco in particolare a progetti industriali di investimento e di crescita, ad iniziative che abbiano sullo sfondo un consolidamento ma anche un incremento seppur prospettico dell’occupazione, intervenendo anche per valorizzare una diversificazione di tipo produttivo e la presenza della piccola e media impresa nella filiera manifatturiera. C’è poi il tema del territorio: seguiamo con particolare attenzione non solo le concentrazioni di distretti industriali ma anche le piccole imprese che presidiano le nostre valli, realtà imprenditoriali che vanno sostenute con l’obiettivo di diversificare il tessuto produttivo anche di zone primariamente vocate al turismo o all’agricoltura. L´intervento siglato oggi riflette in pieno tutte queste caratteristiche». «Già da alcuni anni – osserva Diego Laner, presidente di Trentino Sviluppo – la ditta La Tecnica ha intrapreso un importante percorso di efficienza produttiva e di riduzione dei costi diretti di produzione, avvalendosi delle migliori tecnologie degli impianti e innovando i processi produttivi. L’operazione di leaseback supporta quindi il processo di sviluppo ed innovazione aziendale riequilibrando gli assetti finanziari della società e garantendo le risorse necessarie per migliorare ulteriormente la qualità del prodotto e sviluppare adeguate azioni promozionali e di marketing, anche a supporto di un nuovo design del prodotto». L’immobile oggetto dell’operazione si trova a Cles in via Degasperi 122, e costituisce l’ultimo ampliamento della sede storica della ditta La Tecnica di Preti Giancarlo & Fratelli snc. Complessivamente 3.370 metri quadrati, tra cui un capannone industriale di nuova realizzazione (1.100 mq), funzionale all’installazione di una nuova linea di produzione automatica che verrà completata entro il mese di agosto permettendo di raddoppiare l’attuale capacità produttiva. Il prezzo d’acquisto da parte di Trentino Sviluppo, stabilito da un’apposita perizia, è di 1 milione e 360 mila euro, che La Tecnica pagherà in 18 anni versando canoni periodici e rientrando in possesso dell’immobile al termine del piano di leasing. Grazie all’iniezione di liquidità generata dal leaseback, La Tecnica si impegna a mantenere un livello occupazionale pari ad almeno 30 unità lavorative annue fino al dicembre 2017 e a non mutare la compagine sociale, che dovrà rimanere in capo alla famiglia Preti per i prossimi cinque anni. La Tecnica, che conta oggi 27 dipendenti in aggiunta ai quattro soci attivi in azienda, è stata fondata nel 1968 da Vigilio Preti come piccola impresa artigiana dedita alla costruzione di scaffalature metalliche. Nel corso degli anni l’attività si è sviluppata grazie alla partecipazione dei figli, ed ora anche dei nipoti, fino a diventare una realtà industriale apprezzata a livello nazionale e non solo. La ditta produce internamente, nello stabilimento di Cles, quasi tutti i prodotti che commercializza. Può contare inoltre su uno show room commerciale in via Brennero a Trento. Impegnata nel campo del design, che l’ha vista partecipare al Fuorisalone di Milano nel 2011 con una suggestiva rivisitazione degli archivi mobili, sta ora lavorando alla creazione di uno scaffale dotato un sistema di movimentazione elettronica ed al progetto “Tecnolight”, con l’obiettivo di ridurre il peso dei prodotti incrementandone al contempo performance e resistenza. Non appena sarà operativa, cioè a partire dal prossimo settembre, la nuova linea di produzione altamente tecnologica permetterà di utilizzare rotoli di acciaio in sostituzione dei tradizionali “fogli” già tagliati, con minori costi di acquisto della materia prima, minori sfridi e meno scarti di produzione. L’investimento consentirà di raddoppiare l’attuale capacità produttiva, permettendo anche una migliore programmazione degli ordinativi.  
   
   
SOSTEGNO ALLE INIZIATIVE IMPRENDITORIALI CON SEED MONEY  
 
Trento, 24 luglio 2012 - La Giunta, come anticipato durante l´incontro di approfondimento con le parti economiche e sociali che si è tenuto ai primi di luglio in Provincia, ha approvato un ulteriore stanziamento per il sostegno alla creazione di iniziative imprenditoriali mediante "seed money". Il finanziamento che è stato licenziato oggi dall´esecutivo provinciale, su proposta del presidente Lorenzo Dellai, è pari a 2.421.586,11 euro e servirà a Trentino Sviluppo per sostenere 40 progetti di start up d´impresa. In tema di promozione della conoscenza e dell’innovazione a favore della crescita, facilitando l’innovazione e sostenendo l’imprenditorialità, il Programma Operativo Fesr (fondo europeo di sviluppo regionale) 2007- 2013 pone particolare attenzione agli interventi volti al rafforzamento della competitività del sistema economico trentino, attraverso l’avvio di nuove attività economiche, il sostegno all’imprenditorialità, la creazione e lo sviluppo di imprese innovative. L´asse prioritario interessato è quello della nuova imprenditorialità, nel quale sono comprese le linee di intervento per sostenere la creazione di imprese e di spin-off imprenditoriali, per fornire servizi alle imprese nel passaggio generazionale e per intervenire a supporto e a consolidamento delle reti di imprese. Facendo seguito a queste indicazioni, il Servizio Europa della Provincia autonoma di Trento, in collaborazione con Trentino Sviluppo spa, ha promosso lo scorso anno uno specifico bando di selezione per sostenere appunto la creazione di iniziative imprenditoriali attraverso il cosiddetto “seed money”. Lo stanziamento iniziale previsto per il finanziamento dei progetti era pari ad 2.062.646,89 euro. Con la nuova deliberazione approvata oggi dalla Giunta provinciale vengono stanziati fondi sufficienti a finanziare i 40 progetti di impresa risultati potenzialmente ammissibili, per un contributo totale di quasi 4,5 milioni di euro. Da segnalare che la maggior parte dei proponenti ha un´età media di 28/30 anni e un peso significativo rivestono le proposte nei settori Ict, energie rinnovabili e tutela ambientale. Senza l’ulteriore stanziamento solo 19 progetti sarebbero stati finanziati.  
   
   
ALBANIA - ITALIA, CRESCE INTERSCAMBIO  
 
Tirana, 24 luglio 2012 - Italia e Albania sono partner strategici, legati non solo da grande amicizia ma anche da un profondo livello di partenariato economico. A riaffermarlo sono stati i ministri degli Esteri di Roma e Tirana, Giulio Terzi ed Edmond Panariti, nel corso di un incontro alla Farnesina. Ne dà notizia l´Ice. Com´è stato ricordato in questa occasione, l´Italia è il primo partner commerciale dell´Albania, con una quota pari a circa il 34 per cento dell´interscambio complessivo; in base agli ultimi dati rilevati dall´Istat, nel primo trimestre del 2012 le esportazioni italiane verso il Paese balcanico sono ammontate a 247 milioni di euro circa, segnando una crescita del 6 per cento rispetto allo stesso periodo dell´anno precedente, mentre le importazioni italiane dall´Albania hanno raggiunto il valore di 185 milioni di euro (+13,4 per cento). Il saldo attivo per l´Italia è pari a 62 milioni di euro circa. Per quanto riguarda gli investimenti diretti, pari a 78 milioni di euro nel 2011, l´Italia è al primo posto per numero di imprese, con circa 400 aziende finora censite con capitale partecipato, italiane o italo-albanesi.  
   
   
REGIONE: LOMBARDO,"CON SOCIETA´ ´SAS´ GARANZIE AI LAVORATORI"  
 
 Palermo, 24 luglio 2012 - "Il governo regionale esprime viva soddisfazione per il risultato raggiunto oggi, ovvero la fusione delle tre societa´ ´Biosfera´, ´Multiservizi´, ´Beni Culturali´, nella societa´ ´Servizi Ausiliari Siciliani´ (Sas)".lo dichiara il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, che aggiunge: "Questa fusione comportera´ la riduzione dei costi e dara´ certezze ai lavoratori. Gli accordi sono stati rispettati, grazie al lavoro di tanti, fra cui l´assessore regionale al Bilancio, Gaetano Armao, il presidente della commissione Bilancio dell´Ars, Riccardo Savona, i tanti dirigenti ed ai commissari, quali Anna Rosa Corsello, Gianni Silvia, il segretario generale della Regione siciliana, Patrizia Monterosso, e l´avvocato Claudio Alongi". "E´ stata rispettata - continua il presidente - l´anzianita´ di lavoro, sono stati eliminati i superminimi. Inoltre si istituisce un solo servizio con tre unita´ operative". "Mi auguro - conclude Lombardo - che la Sas riesca a rendersi competitiva sul mercato, preparandosi alle prossime sfide".  
   
   
FVG, INCONTRO AL MISE SU PROPOSTE SERTUBI  
 
 Trieste, 24 luglio 2012 - L´assessore regionale alle Attività produttive, Federica Seganti, ha preso parte nel pomeriggio di ieri a Roma, nella sede del Mise (Ministero per lo sviluppo economico), al tavolo di lavoro sul futuro di Sertubi. Nel corso dell´incontro, al quale hanno partecipato l´amministratore delegato di Sertubi Jindal Saw Italia, Leonardo Montesi, e Francesco Semino, direttore alle relazioni esterne della Ferriera di Servola, si è parlato del piano per l´abbattimento di circa il 70 per cento dei costi energetici attraverso l´aggregazione di Jindal Saw Italia spa, Lucchini spa e Linde spa. Il piano è mirato al recupero di competitività di Sertubi sui mercati, "un tema che sta impegnando l´azienda da 10 mesi circa e che - nota l´assessore - grazie anche al supporto della Regione per l´individuazione delle soluzioni possibili ed al pressing di Sertubi, è stato portato all´attenzione del ministero, che ha dato la sua disponibilità a valutare il progetto in vista della stesura del quinto bando del Governo a favore delle imprese energivore". "Ovviamente - continua Seganti - restano aperte le problematiche ed i distinguo connessi con il proseguimento dell´attività della Lucchini a Trieste, ma su questa specifica questione continua l´attività dell´advisor per trovare un acquirente e siamo in attesa di capire se c´è un imprenditore interessato all´acquisto del Gruppo". Stando a quanto dichiarato da Semino, la Rothschild, advisor delle banche che hanno sotto tutela il Gruppo Lucchini (attualmente di proprietà del russo Alexei Mordoshov) ha inviato un memorandum che individua una cinquantina di possibili investitori.  
   
   
IL PIANO TRIENNALE DELLE ACQUISIZIONI E APPRESTAMENTI DI AREE PRODUTTIVE DA AFFIDARE A TRENTINO SVILUPPO  
 
Trento, 20 luglio 2012 - Nella seduta del 20 luglio la Giunta provinciale, su proposta dell’assessore all´industria, artigianato e commercio Alessandro Olivi, ha approvato il Piano triennale 2011-2013 delle acquisizioni e degli apprestamenti di aree per attività economiche da affidare a Trentino Sviluppo. "Nel clima di diffusa incertezza, indotto dal prolungarsi della crisi economica - ha commentato l´assessore Olivi - individuare gli interventi prioritari e più incisivi a favore del sistema produttivo è stata un´operazione particolarmente complessa. Il Piano, infatti, è il risultato di approfondite valutazioni, fatte applicando rigorosi principi selettivi per scegliere le iniziative più strategiche. Altro elemento discriminante è stata la valutazione del grado di utilizzo immediato delle aree, anche al fine di conseguire un rapido rientro finanziario". "L’attuale fase di progressiva restrizione delle risorse pubbliche - ha proseguito ancora l´assessore Alessandro Olivi - ci impone di non perseguire la logica di una frammentazione delle aree produttive sul territorio provinciale, bensì di premiare invece quelli che si caratterizzano come poli strategici a servizio di contesti geografici ben più ampi dei ristretti ambiti comunali". Sono stati così individuati 12 interventi, di cui 9 costituiscono il completamento di opere già programmate in precedenza, per un impegno finanziario preventivato in circa 60 milioni di euro. Quelli più significativi sono: Località Casotte nel comune di Mori: realizzazione di un’area di circa 21 ettari, già oggi in uno stato avanzato, entro l’autunno 2013. L’intervento comprende anche il potenziamento dell’acquedotto, lo spostamento di un elettrodotto e la bonifica di circa 2 ettari (6,4 milioni di euro); Castello Molina di Fiemme: progetto di urbanizzazione dell´area produttiva in località Ruaia di circa 4,5 ettari già di proprietà provinciale (12,5 milioni di euro); Cavareno: acquisizione e urbanizzazione dell´area produttiva con l´acquisizione della zona di circa 3 ettari situata a valle dell´abitato (4,8 milioni di euro); Cavedine: esproprio e urbanizzazione dell´area produttiva di circa 2 ettari (3,8 milioni di euro). Altri interventi riguardano le aree produttive nei comuni di Albiano, Arco, Brez, Molveno, Scurelle, Tenno. Il Piano indica, inoltre, in un’apposita "area di inseribilità", gli interventi previsti nel precedente Piano 2008-2010 che, pur rimanendo ancora attuali, non possono essere realizzati in tempi brevi, in quanto richiedono la modifica degli strumenti urbanistici. In questa sezione è stato inserito anche un progetto in località ai Fiori, nel Comune di Rovereto, che necessita di ulteriori valutazioni di sostenibilità, in ragione del rilevante impatto in termini sia economici sia di uso del territorio: "Questo intervento va calibrato rispetto ad alcune importanti iniziative in corso di realizzazione - ha concluso l´assessore Olivi - che hanno valenza provinciale ed elevato valore strategico, mi riferisco soprattutto al nascente Polo della meccatronica, ma anche ai citati interventi a Mori, in località Casotte".  
   
   
LA GIUNTA REGIONALE DELLE MARCHE ALLO STABILIMENTO LUBE.  
 
Ancona, 24 luglio 2012 - “La nostra presenza qui oggi vuole testimoniare la vicinanza del governo regionale al sistema economico e produttivo marchigiano, fondamenta su cui poggia la coesione sociale della nostra comunità in termini di reddito, lavoro e occupazione”. Così il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, ha motivato la visita della Giunta regionale ieri allo stabilimento della Lube a Treia. L’esecutivo, dopo la riunione settimanale, ha visitato la fabbrica e incontrato i vertici dell’azienda di arredamento: il presidente Luciano Sileoni e l’amministratore delegato Fabio Giulianelli. “In un momento così drammatico - ha detto Spacca - è necessario rinsaldare le fila e mettere insieme tutte le energie disponibili per reggere l’urto di questa difficile fase. Sono tre i motivi che ci hanno portato qui, alla Lube. Il primo è la straordinaria capacità di questa impresa di resistere alla crisi. Il secondo è la conquista dello scudetto della Lube volley: abbiamo voluto festeggiare questa azienda che non pensa solo alla propria crescita ma anche a quella del territorio. Il terzo è la grande solidarietà messa in campo dalla Lube che ha arredato a proprie spese abitazioni per gli sfollati del terremoto in quattro Comuni dell’Emilia Romagna: Sant’agostino, Finale Emilia, Bondeno e Mirabello”. L’incontro di stamattina è stato anche l’occasione per ricordare le azioni regionali a sostegno delle imprese e dell’occupazione. Spacca ha citato in particolare gli investimenti sulle infrastrutture materiali (5 miliardi di lavori attualmente in corso) e immateriali (la diffusione della banda larga sul territorio regionale e il progetto cloud computing per la messa a rete di tutto il sistema), l’impegno per riallineare il mondo della formazione con il profilo imprenditoriale regionale per una migliore risposta della scuola e dell’università alle esigenze delle imprese; l’incessante lavoro sull’internazionalizzazione con un’azione pionieristica avviata ormai da molti anni; le azioni a favore della semplificazione, grazie ad una proposta di legge ad hoc. E poi i progetti a sostegno della finanza delle imprese (con il fondo di garanzia che ha attivato 500 milioni di euro di investimenti) e dei lavoratori (con lo stanziamento di 282 milioni di euro di ammortizzatori sociali che hanno sgravato le imprese di pesanti oneri e hanno consentito loro di mantenere il proprio fondamentale capitale umano e professionale).  
   
   
FORLÌ-CESENA - PREZZI ALLA PRODUZIONE TRA LUCI E OMBRE  
 
 Forlì-Cesena, 24 luglio 2012 - Monitorare l’andamento dei prezzi è uno dei compiti “storici” della Camera di Commercio di Forlì-cesena; da oltre 50 anni, - risale, infatti, al 1960 l’uscita del primo bollettino – l’Ente pubblica i listini dei prezzi – ora anche sul sito camerale nella sezione apposita, fra le più consultate con oltre 15.200 accessi annuali - rilevati in provincia e questo grazie al lavoro delle due Commissioni preposte: Commissione prezzi bestiame bovino, suino ed ovino e Commissione prezzi cereali, foraggi, sementi, frutta e ortaggi. Settimanalmente vengono rilevate in ambito provinciale le quotazioni dei principali prodotti agricoli e zootecnici consentendo di monitorare l’andamento del mercato. “Il ruolo delle Commissioni è fondamentale – commenta Pier Francesco Cornacchia, membro e Presidente delle Commissioni fin dal 1981 - in quanto costituisce un punto fermo nella gestione del mercato stesso e consente di avere in maniera tempestiva informazioni dettagliate sui prezzi stabiliti tra domanda ed offerta; un ruolo fondamentale, dunque, determinato anche dalla professionalità, imparzialità e competenza dei commissari che rappresentano l’insieme del mondo imprenditoriale organizzato.” Purtroppo elementi negativi per le colture sono il persistere di alte temperature accompagnate dalla mancanza di pioggia che hanno concentrato in periodi brevi la maturazione di molte cultivar, in particolare le precoci, riducendone nel contempo la pezzature. Il caldo eccessivo e la siccità hanno avuto conseguenze ancora più pesanti sulle coltivazioni nei terreni dove manca la possibilità di effettuare irrigazioni di soccorso; si constata con delusione come le abbondanti nevicate dei mesi scorsi non siano bastate a rimpinguare a sufficienza le risorse idriche. In sintesi tutti i commissari confermano che il bilancio del primo semestre dell’anno si può considerare positivo, invece per il secondo semestre si nutrono forti preoccupazioni e si prevedono scarse produzioni dovute proprio alla siccità che in collina fa sentire ancora più pesantemente i suoi effetti, in quanto più limitato è l’approvvigionamento idrico, con gravi rischi anche per il comparto vinicolo. L’innalzamento dei costi alla produzione – anche i prezzi dei mangimi subiscono gli effetti della siccità - rischia di erodere la redditività pure nel comparto zootecnico. Improrogabili e indifferibili sono i lavori di ristrutturazione della rete che possano permettere l’irrigazione delle zone collinari, pena la sopravvivenza stessa delle colture che sono il patrimonio del territorio e che costituiscono le locali tipicità ed eccellenze.  
   
   
FERRARA: EXPORT PIÙ FORTE DELLA FRENATA EUROPEA  
 
 Ferrara, 24 luglio 2012 - Nel primo trimestre del 2012, le esportazioni ferraresi resistono alla frenata europea: 651 milioni di euro, con un aumento del 15,8% (a fronte del +7,4% della regione Emilia-romagna e del 5,5% del dato nazionale) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Si tratta di un dato positivo, ancora a due cifre, sebbene inferiore a quello messo a segno nei primi tre mesi dello scorso anno. E´ quanto emerge dall´Osservatorio dell´economia della Camera di Commercio di Ferrara su dati Istat. “L’internazionalizzazione è al cuore dei nostri programmi”, ha sottolineato Carlo Alberto Roncarati, presidente della Camera di Commercio di Ferrara. “Dai nostri dati – ha proseguito Roncarati - sappiamo che ci sono centinaia di piccole e medie imprese ferraresi che potrebbero affrontare i mercati esteri, ma non riescono ancora a farlo. Per aiutarle, consolideremo le risorse ed attività ad esse destinate, anche con l´aiuto fondamentale delle associazioni territoriali di categoria”. I settori - Ancora una volta, l’andamento settoriale ha evidenziato una grande disomogeneità. Hanno conseguito risultati notevolmente positivi l’industria dei “mezzi di trasporto” (+38,5%), la metallurgia e i prodotti in metallo (+33,6%) e quella della moda (tessile, abbigliamento, cuoio e calzature) (+21,8%). Gli altri comparti, pur registrando variazioni positive, rallentano la loro velocità di crescita, come la chimica, le apparecchiature elettriche-computer e, soprattutto, le macchine e gli apparecchi meccanici (+9,3%). Segnali negativi dall´agro-alimentare (-6,5%), dai prodotti agricoli e dalla pesca. Le destinazioni - L’export destinato ai mercati europei, pari a più dei due terzi del totale, è cresciuto in linea con il complesso delle esportazioni (+15,2%). Particolarmente attratti dalle produzioni ferraresi il Belgio (secondo nostro partner europeo dopo il mercato tedesco), l´Austria e la Svizzera. Da segnalare la battuta d’arresto della crescita delle esportazioni ferraresi proprio in Germania (appena un +0,5%), mercato che sino all’anno scorso assorbiva un quinto dell’export provinciale. Al contrario, gli effetti della crisi europea si fanno sentire con risultati particolarmente negativi sui mercati spagnolo, olandese e russo. Anche sui mercati americani, ai quali è stata destinata una quota pari al 14,4% delle vendite, le esportazioni provinciali hanno ottenuto un buon risultato (+39%), mettendo in luce un andamento migliore rispetto a quello complessivo. In particolare, è stato molto positivo il dato ottenuto sull’importante mercato degli Stati Uniti (+49,9%), mentre quello realizzato in Brasile è risultato negativo (-13,7%). Il mercato statunitense assorbe l’11,3% delle esportazioni ferraresi, quando a quello brasiliano ne è destinata una quota pari solo all’1,2%. La crescita delle vendite sui mercati asiatici (+6,2%) è stata particolarmente limitata e inferiore alla media provinciale. Ad essi è stato indirizzato il 13,5% delle esportazioni. In particolare, il risultato conseguito dalle esportazioni regionali in Cina (-2,7%) mostra il primo segno meno: verso questa destinazione il trend non era stata negativo neppure quando si registravano variazioni in diminuzione a due cifre, come nel 2009. Addirittura, l’andamento sul mercato indiano è risultato pesantemente negativo (-21,8%). In calo, infine, le esportazioni indirizzate verso i mercati dell’Oceania e verso quelli africani, con l’eccezione del Sud Africa.