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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 11 Settembre 2012
REWALK, L´ESOSCHELETRO PER TORNARE A CAMMINARE  
 
Milano, 11 settembre 2012 - L´obiettivo è percorrere 5 km in 2 ore e mezzo/3 ore. La ventottenne napoletana Manuela Migliaccio, paraplegica dal 2009 in seguito a un incidente durante una vacanza in Grecia, sarà la prima persona al mondo - sabato 15 settembre, nella Corsa della Speranza di Lugano - a coprire questa distanza utilizzando Rewalk, esoscheletro robotizzato con quattro motori elettrici, che permette a persone con lesione midollare completa di camminare. Ma c´è un altro e più importante obiettivo che Manuela ha raggiunto e cioè quello di "tornare a guardare le persone dalla stessa altezza". E´ stata la stessa Manuela - che ha definito "indescrivibile" la sensazione di tornare a camminare - a raccontare la sua esperienza e le sue sensazioni a Palazzo Lombardia, durante la conferenza stampa di presentazione del progetto ´Tecnologia in cammino: Rewalk, dal progetto alla realtà´. Partnership Con Israele - Rewalk è stato sperimentato negli ultimi due anni presso il centro riabilitativo Villa Beretta di Costa Masnaga (Lc), grazie anche al contributo di Fondazione Cariplo, nell´ambito della partnership tra Lombardia e Israele. Rewalk è attualmente disponibile e in uso in Italia in altre strutture: al Centro Riabilitativo Domus Salutis di Brescia, all´Ospedale Bambin Gesù di Roma (dove, per la prima volta al mondo, viene sperimentato su 17 ragazzi con meno di 18 anni), al Centro Protesi Inail di Budrio (Bo) e al Centro Riabilitativo Villa Melitta di Bolzano. Il Futuro È Oggi - "Oggi è cominciato il futuro, benvenuti nel futuro oggi - ha detto l´assessore alla Sanità Luciano Bresciani, commentando lo sviluppo del progetto -. C´è una comunità internazionale che lavora per ottenere risultati come questo. Il fabbisogno di queste persone è deambulare e noi siamo impegnati a soddisfare questo fabbisogno, sostenendo con la massima forza chiunque sia avviato su questo percorso senza differenza tra pubblico e privato". "Oggi si realizza qualcosa che fino a pochi anni fa poteva apparire come un sogno - ha proseguito l´assessore - ma la politica deve essere capace di guardare lontano. Da parte nostra siamo al lavoro per portare sempre più la medicina sul territorio e consentire ai pazienti di stare a casa loro, vicini alle cose che amano. Rewalk va in questa direzione". L´uso personale di Rewalk - per ora utilizzabile solo da pazienti con certe specifiche caratteristiche - sarà sperimentato proprio da Manuela Migliaccio con l´obiettivo, nel giro di un paio d´anni, di allargare la platea dei possibili beneficiari di questa nuova tecnologia. Il Sostegno Regionale - "Regione Lombardia - ha aggiunto l´assessore - è vicina a Fondazione Cariplo e Univerlecco, che sono partiti con questo progetto e si assume il compito di sostenere questi sforzi, in attesa di conoscere come si svilupperà nel tempo e quali risultati otterrà". Tra gli obiettivi indicati da Bresciani per il futuro, il miglioramento delle cure per sub acuti e cronici, oltre che rendere efficaci le alleanze con le Regioni europee. Alla conferenza stampa hanno partecipato, tra gli altri, Franco Molteni (primario del centro di riabilitazione dell´Ospedale Valduce Villa Beretta di Costa Masnaga), Gennaro Verni (direttore tecnico del Centro Protesi Inail di Budrio), Luciano Bissolotti (Casa di Cura Domus Salutis di Brescia), Enrico Castelli (ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma), Vincenzo Falabella (presidente nazionale Faip) e Jonathan Hadar (consigliere per gli Affari Commerciali e Investimenti dell´Ambasciata d´Israele).  
   
   
SANITA’: SI PROGETTA IN VENETO LA RISPOSTA OPERATIVA ALLA MOBILITA’ DEI PAZIENTI IN EUROPA CHE PARTIRA’ A OTTOBRE 2013  
 
 Verona, 11 settembre 2012 - Farsi trovare pronti dal punto di vista organizzativo, operativo, amministrativo e informativo alla data del 25 ottobre 2013, quando entrerà in vigore la direttiva europea che consentirà a tutti i cittadini degli Stati membri di scegliere liberamente dove andarsi a curare. E’ questo l’ambizioso obiettivo di un progetto europeo dal titolo Hon cab (Hospital Network for Cross Border Healtacare) che, partito dal Veneto ed elaborato dal Centro Regionale per la Progettazione Europea in sanità con sede a Verona, ha via via raccolto l’adesione del Ministero della Salute, delle Regioni Lombardia, Friuli Venezia Giulia, e Piemonte, della Provincia Autonoma di Bolzano e di varie istituzioni sanitarie di Francia, Austria, Slovenia, Grecia, Ungheria, Belgio, Germania e Malta, nonchè l’approvazione ed il relativo finanziamento dell’Unione Europea. Honcab è ora gestito con il coordinamento dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona ed è stato presentato  ieri a Borgo Trento, alla presenza dell’assessore regionale alla sanità Luca Coletto, del segretario regionale alla sanità Domenico Mantoan, del dottor Giovanni Nicoletti del Ministero della Salute, del direttore generale dell’Azienda Sandro Caffi e del direttore sanitario Paolo Benetollo. Il Progetto, di un valore complessivo di 1 milione 346 mila euro, costituirà un’ampia rete di strutture sanitarie che metteranno a punto un data base per la raccolta dei dati sui pazienti assistiti provenienti da Paesi diversi da quello di cura, verificheranno in concreto il funzionamento e l’efficienza dei meccanismi di gestione sanitaria e amministrativa, ma soprattutto metteranno a punto un modello assistenziale specifico per pazienti di altri Stati, in particolare per quanto riguarda l’accoglienza. “La sfida della mobilità europea dei pazienti – ha detto Coletto – si gioca sulla qualità, e da questo punto di vista la sanità veneta ha l’obiettivo di fare attrazione con la sua offerta di cure, evitando che nostri cittadini vadano all’estero, ma anche sulla conoscenza e sulla miglior organizzazione, perché le sintonie da trovare a livello europeo sono tante, a cominciare dal sistema di calcolo del rimborso della prestazione dovuta al Paese erogante. La nostra sfida primaria è comunque essere attrattivi e per questo stiamo lavorando già da due anni”. “Per certi versi – ha spiegato Mantoan – il meccanismo da individuare a livello comunitario può essere paragonato a quello della compensazione tra le Regioni per la mobilità extraregionale in Italia. Qui abbiamo raggiunto un accordo con la Tariffa Unica Convenzionale sulla base della quale regoliamo i nostri rapporti, ma in Europa sarà tutto più complicato, perché vi si trovano sistemi sanitari molto diversi, come in Francia e Germania dove funziona il sistema delle mutue. Dobbiamo sperimentare tanto e simulare tanto, ed è quello che sarà fatto con il Progetto Honcab”. La realizzazione di Honcab è partita oggi con un incontro tecnico tra gli esperti delle Regioni coinvolte e del Ministero. La durata del lavoro sarà triennale. Due prestigiose Università come la Bocconi di Milano e l’Università Tecnica di Berlino forniranno consulenza e supervisione scientifica.  
   
   
UN ALTRO IMPORTANTE RISULTATO NELLA RICERCA CONTRO LA TUBERCOLOSI  
 
Pavia, 11 settembre 2012 - La tubercolosi (Tbc) è una malattia infettiva e spesso letale che ha visto una riacutizzazione alla fine degli anni ’80 a causa della diffusione di ceppi multi-resistenti ai farmaci, dell’aumentato flusso migratorio e dell’insorgenza di malattie che inducono immuno-deficienza, fattori ancor più importanti se combinati alle condizioni di povertà e di degrado sanitario nei paesi in via di sviluppo. Mycobacterium tuberculosis è l’agente eziologico di questa malattia e la ricerca di nuovi ed efficaci farmaci per trattare la Tbc rappresenta una delle sfide nel campo delle malattie infettive. Nel 2009 nell’ambito di un progetto finanziato dalla Comunità Europea (Fp6) il gruppo di Microbiologia, diretto dalla Prof.ssa Giovanna Riccardi presso il Dipartimento di Biologia e Biotecnologie dell’Università di Pavia ha pubblicato su Science la scoperta di una nuova e promettente classe di farmaci antitubercolari, i nitro-benzotiazinoni (Btz) ed il relativo bersaglio cellulare, l’enzima Dpre1 (decaprenilfosforil-b-D-ribofuranosio-2´-epimerasi). Questo enzima è essenziale per la sopravvivenza del patogeno e per la sua capacità di infettare l’uomo. Quando Dpre1 è inattivato, la crescita batterica è completamente bloccata perché questa proteina catalizza un passaggio importante nella biosintesi della parete cellulare, l’involucro che circonda la cellula e impedisce l’accesso alla maggior parte delle molecole, inclusi gli antibiotici (Fig. 1). L´articolo è stato definito da "Nature Medicine" uno dei "key papers" pubblicati nel 2009. Data l’importanza di questo nuovo bersaglio terapeutico, lo studio di Dpre1 a livello molecolare permette di progettare nuovi farmaci ancora più efficaci che si legano specificamente al sito attivo dell’enzima e ne bloccano l’accesso. Gli sforzi combinati del gruppo di Microbiologia e di quello di Biologia Strutturale nello stesso Dipartimento (Prof. Andrea Mattevi e Dr. Claudia Binda) hanno ora permesso di ottenere un altro importante risultato pubblicato su Science Translational Medicine www.Sciencetranslationalmedicine.org  il 5 settembre 2012 con una presentazione da parte del Professor Greg Cook (Medical Research Council, Cambridge). Il lavoro ha portato alla caratterizzazione dettagliata della struttura della Dpre1 (Fig. 2) nella sua forma nativa e in complesso con l’inibitore Btz043, che è attualmente in fase di sviluppo pre-clinico come candidato per la terapia combinata nel trattamento della tubercolosi. In particolare il gruppo di Pavia ha ottenuto i cristalli che hanno permesso di determinare la struttura tridimensionale della Dpre1 e ha sviluppato il protocollo per testare l’attività inibitoria dei vari composti Btz. Questi risultati, che aprono una nuova via per lo sviluppo di trattamenti efficaci contro la tubercolosi, hanno coinvolto una squadra di ricercatori dei gruppi di Microbiologia e Biologia Strutturale dell’Università di Pavia. Molti di questi sono giovani precari.  
   
   
SCOPERTO IL GENE PRIMARIO DELL’EMIPLEGIA ALTERNANTE  
 

Bosisio Parini (Lc), 11 settembre 2012 - L’emiplegia Alternante (Ahc) è una malattia neurologica molto rara (1:1.000.000) e invalidante, caratterizzata dall´esordio precoce di attacchi ricorrenti di emiparesi e tetraparesi, che vengono scatenati da fattori vari come lo stress, le emozioni o i cambiamenti di temperatura. In tutti i pazienti è presente anche una disabilità motoria ed intellettiva di grado variabile; nel 30% dei casi, si riscontrano anche crisi epilettiche. Si tratta di una malattia ancora molto poco conosciuta e significativamente sotto diagnosticata: non essendo mai stati disponibili dei marcatori biologici specifici, ancora oggi le diagnosi vengono infatti effettuate su base esclusivamente clinica e per esclusione. Lo studio genetico collaborativo in oggetto, diretto da un gruppo di ricercatori della Duke University (Durham, Nc), ha finalmente permesso di individuare il difetto genetico responsabile dell’Emiplegia Alternante ed è appena stato pubblicato su Nature Genetics, una prestigiosa rivista scientifica internazionale. Il gene identificato è Atp1a3 e codifica per una proteina con funzione di pompa ionica sodio-potassio a livello neuronale. La scoperta del gene è stata resa possibile grazie all´applicazione della tecnologia dell´exome sequencing, che ha recentemente rivoluzionato la ricerca di geni responsabili di molte malattie rare. Il sequenziamento iniziale dell´esoma di 7 pazienti ha permesso di identificare il gene; successivamente, grazie ad un impressionante sforzo collaborativo a livello internazionale promosso e sostenuto dalle tre principali associazioni di pazienti (in Italia, Francia e Stati Uniti), i laboratori genetici e i centri clinici di 13 diverse nazioni si sono uniti per studiare altri 95 pazienti, arrivando così a confermare la presenza di mutazioni causative nel gene Atp1a3 in più del 75 % dei casi studiati. Si tratta di mutazioni de-novo, ovvero presenti solo nei pazienti affetti e assenti in tutti i loro genitori. Hanno partecipato allo studio diversi enti di ricerca italiani, in particolar modo l’Istituto di Genetica Medica dell’Università Cattolica di Roma con il supporto organizzativo dell’associazione dei pazienti A.i.s.ea Onlus e con i laboratori di genetica molecolare e l‘Unità di Neurofisiopatologia dell’Irccs Medea di Bosisio Parini. A.i.s.ea Onlus e l’Irccs Medea hanno infatti messo a disposizione la casistica più ampia grazie al progetto I.b.ahc, la prima Biobanca italiana dell’Emiplegia Alternante. Si tratta di un “contenitore”, operativo dal 2004, progettato per raccogliere, organizzare, conservare e condividere i campioni biologici (sangue, Dna e linee cellulari linfoblastoidi) dei pazienti arruolati e il Dna dei loro genitori. I 38 campioni attualmente conservati presso l’Istituto Medea sono a disposizione per qualsiasi ricerca (in Italia o all’estero) sull’Emiplegia Alternante, a patto che essa sia di qualità scientifica, non duplicata, senza finalità di lucro e approvata dal Comitato Scientifico di A.i.s.ea Onlus. La responsabile della Biobanca I.b.ahc è la Dott.ssa Maria Teresa Bassi, che opera presso il Laboratorio di Genetica Molecolare del Medea. Sono più di dieci anni che l’Irccs Medea si occupa sia degli aspetti clinici che di ricerca sull’Emiplegia Alternante. Infatti, è dal 2000 che il Dott. Claudio Zucca, responsabile dell’Unità di Neurofisiopatologia dell’Irccs, collabora direttamente con A.i.s.e.a Onlus ed è membro del Comitato Scientifico dell’Associazione. Inoltre, nel 2004 il Laboratorio di Genetica Molecolare del Medea ha identificato una mutazione nel gene Atp1a2 (omologo al nuovo gene identificato) in una famiglia di emiplegia alternante (definita poi atipica) di origine greca, individuata dal prof. Nereo Bresolin, Direttore Scientifico dell’Irccs stesso. Dalla pubblicazione di questo lavoro è nata quindi l’ipotesi di creare una biobanca di campioni biologici e un database dei dati clinici, poi concretizzatasi nel progetto I.b.ahc. Dal 2005 al 2007 il lavoro sull’Emiplegia Alternante si è allargato in ambito europeo con la partecipazione dell’Istituto al Progetto Enrah per la costruzione di un Registro Europeo dei pazienti affetti da questa patologia. Dal 2008 al 2011 l’Irccs ha collaborato al Progetto Europeo Neuroped sulle malattie neurologiche infantili rare, che includeva l´Emiplegia Alternante. Oggi, grazie al lavoro del Dott. Zucca e della Dott.ssa Bassi (tra gli autori dell’articolo pubblicato su Nature Genetics) e dell’Unità Operativa per le patologie rare diretta dal Dott. Renato Borgatti, il Medea è diventato uno dei Centri di riferimento italiani per questa patologia. Questa scoperta aumenterà la capacità di effettuare nuove diagnosi in modo più accurato, grazie alla messa a punto di un test genetico specifico da utilizzare per la conferma della diagnosi nei casi di sospetta Emiplegia Alternante. L’individuazione del gene per l’Emiplegia Alternante potrebbe infine aprire la strada per una terapia mirata per la malattia: per approfondire questo aspetto, alcuni studi funzionali sono già stati avviati. Studio pubblicato su Nature Genetics http://www.Nature.com/doifinder/10.1038/ng.2358  “De novo mutations in Atp1a3 cause alternating hemiplegia of childhood”  http://www.Emedea.it   

 
   
   
REGIONE TOSCANA: SANITÀ: OK A VARIAZIONE BILANCIO E FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO ALTRI DODICI MILIONI PER LA SANITÀ. SÌ UNANIME AL REGOLAMENTO DI UNA TESSERA CHE È CHIAVE DI ACCESSO AI DATI  
 
 Firenze, 11 settembre 2012 - Dodici milioni a favore della sanità. È quanto ammonta la seconda variazione al Bilancio riguardante il settore, come ha spiegato in commissione l’assessore Luigi Marroni. Nel 2011 per la sanità toscana sono venuti a mancare complessivamente 125 milioni, cui la Regione ha fatto fronte con una prima variazione (a marzo) di 63 milioni, seguita da una seconda di 50 (luglio) e conclusa con i 12 attuali. Il vicepresidente Stefano Mugnai (Pdl), dopo aver chiesto di avere il dettaglio dei 125 milioni di euro, ha invitato a riflettere sul futuro: “Il sistema, per mantenere la qualità dei servizi, necessita di cambiamenti profondi; siamo fiduciosi possa arrivare una visione nuova, altrimenti negli anni a venire l’intera struttura sanitaria della nostra regione non sarà più gestibile”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche i consiglieri Gian Luca Lazzeri (Lega nord) e Marco Carraresi (Udc). Per Lazzeri “è arrivato il momento di definire priorità e correttivi”; secondo Carraresi “la variazione di bilancio non può essere la regola”. “Apprezzo lo sforzo di far quadrare i conti – ha affermato la segretaria della commissione Maria Luisa Chincarini (Idv) – e aspetto una ristrutturazione più corposa della sanità toscana”. “Stiamo lavorando per rendere operativo il piano di ristrutturazione presentato in aula lo scorso agosto – ha assicurato nella replica l’assessore – finché le dimensioni sono queste, cambiare il nostro sistema attiene alla sfera del fattibile, anche se le difficoltà sono molte”. Il dibattito si è quindi chiuso con i ringraziamenti del presidente Remaschi e l’espressione di voto: 5 a favore e 3 contrari, rispettivamente i consiglieri di maggioranza e quelli di opposizione, sulle proposte di legge riguardanti la seconda variazione al Bilancio di previsione per il 2012 e pluriennale 2012-2014, e le modifiche alle leggi finanziarie per il 2011, il 2012 e le norme per il governo del territorio. La commissione Sanità e politiche sociali si è espressa invece all’unanimità sul regolamento inerente l’istituzione del Fascicolo sanitario elettronico, “un provvedimento interessante e ben costruito che permette al cittadino piena autonomia di gestione”, ha sottolineato il presidente Marco Remaschi (Pd). Circa 1 milione e 200 mila toscani hanno attivato la funzione del fascicolo sanitario, recandosi – rigorosamente muniti di tessera con micro-chip – o presso le Aziende sanitarie o presso le farmacie. Come sottolineato nel corso della commissione la tessera è chiave sicura di accesso ai dati, è stata caratterizzata da un percorso non semplice di attivazione ed è quindi necessario garantirne la piena utilità. Come? Legandola a tutti gli obblighi dell’utente, ma anche a tutti i bisogni e servizi, compresa l’implementazione della radiodiagnostica, l’acquisizione di referti in altre regioni, il ritiro on-line di relazioni cliniche, la prescrizione elettronica per arrivare, in futuro, a non stampare più le ricette rosse.  
   
   
NUOVE TECNICHE CHIRURGICHE MENO INVASIVE PER LA CURA DEL PIEDE PIATTO  
 
Milano, 11 settembre 2012 - “Il piede piatto è una patologia da non sottovalutare e sulla quale al nostro Istituto siamo specializzati,”dice il dott. Amedeo Tropiano, Direttore generale dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini, “ proprio per questo motivo e anche per il legame che abbiamo con la Scuola di specializzazione dell’Università di Milano abbiamo organizzato anche un corso nazionale che rilascia crediti formativi a chirurghi ortopedici, fisiatri, radiologi, medici di base, medici legali, fisioterapisti e tecnici ortopedici”. Sul piede piatto la semeiotica clinica e gli esami strumentali; la biomeccanica del piede piatto hanno avuto degli sviluppi importanti e anche l’imaging aiuta nella diagnosi. Dice il prof. Antonio Memeo, Direttore della Struttura Complessa di ortopedia e traumatologia pediatrica dell’Istituto Gaetano Pini di Milano e presidente del corso nazionale tenutosi a Milano il 7 settembre con l’Università degli Studi di Milano: “Nuovi studi hanno approfondito l’incremento di forze e la propriocezione nel piede piatto del bambino; l’uso corretto del trattamento conservativo e il confronto retrospettivo di due metodiche di correzione. Molte ricerche evidenziano i rapporti tra lo sport praticato e questa patologia; inoltre i nuovi materiali hanno modoficoato e reso meno invasiva anche la tecnica chirurgica”. “Il piede piatto flessibile”, dice il dott. Fabio Donelli, Asl Milano e copresidente del corso nazionale:”è una patologia comune caratterizzata dalla riduzione della volta plantare mediale e una deviazione in valgo del retropiede con una pronazione della sottoastragalica. Il piede piatto rappresenta il gruppo più numeroso dei pazienti esaminati per un’affezione patologica e una delle più frequenti cause di consultazione è data dall’alterazione della marcia. E’ quindi fondamentale una valutazione clinica del pediatra ed è determinante quella successiva di un ortopedico che, completato l’esame clinico associato alla valutazione strumentale della marcia, può fornire al paziente le indicazioni nel caso di specie”. Presso l’Istituto Ortopedico Gaetano Pini è stato effettuato uno studio retrospettivo su pazienti operati con due diverse tecniche: l’artrorisi endosenotarsica vs esosenotarsica. “La valutazione dell’efficacia è stata effettuata mediante un attento esame clinico pre e post operatorio e radiografie in carico,”spiega il prof. Antonio Memeo, Direttore della Struttura Complessa di ortopedia e traumatologia pediatrica dell’Istituto G.pini” Il piede piatto flessibile pediatrico è una patologia caratterizzata da una retrazione del tendine achilleo, una abduzione dell’avampiede, un eccesso di pronazione della sottoastragalica ed una deviazione in valgo del retro piede. Esistono diversi tipi di protesi che vengono utilizzate per il trattamento del piede piatto flessibile e mirano tutte a limitare l’eccessiva pronazione dell’astragalo sull’articolazione sottoastragalica ed a ridurre il valgismo del retropiede ed aumentare l’altezza della volta plantare mediale. La classificazione biomeccanica secondo Vogler delle protesi utilizzabili le divide in tre gruppi a seconda del loro meccanismo di azione: a) protesi che modificano l’asse dell’articolazione sottoastragalica; b) protesi esosenotarsiche; c) protesi endosenotarsiche con viti in metallo o in polietilene espansibili che vengono posizionate all’interno del seno del tarso. Durante gli ultimi 20 anni , con il progresso degli studi sulla qualità dei materiali, si è arrivati a perfezionare protesi endosenotarsiche ad espansione in materiale riassorbibile (poli-L-lactic acid). Le nuove tecnologie quindi e la stessa evoluzione delle tecniche chirurgiche si sono perfezionate e hanno fatto in modo di poter rendere più agevole la cura di questa patologia riducendone anche i tempi di recupero da parte del paziente. L’utilizzo del computer è utile come assistenza all’analisi pre e post-operatoria, facenti parte di più estesi programmi e sistemi di navigazione chirurgica il cui scopo principale è di aumentare la correttezza di procedure di posizionamento di impianti ortopedici protesici. L’esperienza del chirurgo però indubbiamente è e rimane comunque di fondamentale importanza”. Il piede piatto flessibile nel bambino, di norma, risponde con buoni risultati al trattamento incruento; ci sono casi tuttavia in cui questo non avviene ed in cui deve essere considerata la soluzione chirurgica. In tal caso si rende necessario saper valutare quale tecnica chirurgica sia più adatta e da utilizzarsi e quale sia il momento più opportuno per intervenire. Ad esempio intervenire chirurgicamente su bambini di età tra i 7 e i 13 anni rappresenta il periodo migliore per la patologia del piede piatto flessibile. L’ortopedia e la traumatologia soprattutto pediatriche partono oggigiorno dall’epoca pre-natale e post-natale: le nuove metodiche di ecografia dinamica consentono delle diagnosi che sino a qualche anno fa non era possibile effettuare se non tardivamente. “Negli ultimi anni”, sottolinea il dott. Antonio Memeo,” le innovazioni tecnologiche sono sempre più di ausilio a noi ortopedici pediatri nella nostra professione ed hanno di recente ottenuto un riconoscimento anche nella letteratura internazionale. Anche i mezzi di sintesi sono cambiati e attualmente si cerca di ricorrere sempre di più a materiali biodegradabili , i quali , una volta impiantati ,danno delle garanzie di tenuta paragonabile a quella delle sintesi metalliche ed hanno l’indubbio vantaggio di non dover essere rimossi con un secondo intervento evitando ai bambini e alle famiglie lo stress anche emotivo di un ulteriore ospedalizzazione. Queste sintesi hanno ottenuto un largo utilizzo anche in patologie come il piede piatto dove hanno ormai raggiunto una diffusione su larga scala”. Sito Internet : www.Gpini.it  
   
   
SANITÀ, FORMIGONI: NESSUN TAGLIO DI POSTI LETTO POTRANNO ESSERE EFFETTUATE RICONVERSIONI MA NON SOPPRESSIONI MEDICI IN ALLARME PER I 144 MLN DI TAGLI PREVISTI DAL GOVERNO  
 
Milano, 11 settembre 2012 - ´Non chiuderemo neanche un posto letto´. Lo ha annunciato 27 luglio il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni in occasione dell´incontro con la Consulta della sanità, convocato a Palazzo Pirelli. Di fronte ai rappresentanti degli operatori sanitari, dell´industria farmaceutica e degli Enti locali il presidente - affiancato dagli assessori regionali Luciano Bresciani (Sanità) e Giulio Boscagli (Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale) - ha illustrato la strategia della politica sanitaria regionale, incontrando il loro favore e plauso: mantenimento dei posti letti e dei livelli occupazioni e, al contempo, attivazione di reti di specialità. Riconversione Posti Per Acuti - In Lombardia, dunque, non sono in discussione i posti letto: ´Se necessario - ha spiegato Formigoni - riconvertiremo i letti riservati agli acuti in letti riservati ai subacuti. Nel comparto della sanità nessun servizio salterà o subirà significativi incrementi di costi rispetto alla situazione attuale, né tanto meno nessun posto di lavoro verrà perso´. Il riferimento è alla riduzione dei letti prevista dal Governo nazionale nella percentuale dello 0,2 per mille abitanti. Tagli Per 144 Milioni Per Il 2012 - Gli operatori della sanità guardano con preoccupazione all´incidenza dei tagli annunciati dal Governo con il decreto legge sulla spending review: ´Il nostro Fondo sanitario regionale avrà per quest´anno - ha sottolineato il presidente - una capienza inferiore di 144 milioni di euro rispetto a quanto inizialmente previsto. Si tratta, senza dubbio, di un taglio molto pesante, che ci sta imponendo uno sforzo ulteriore di razionalizzazione e ricerca della massima efficienza´. Il Governo Chiarisca Sui ´Lea´ - Unanimi, a questo proposito, sono le grida di allarme levate dai membri della Consulta della sanità lombarda: ´Non ci sono le condizioni - ha risposto Formigoni - per continuare a lavorare per il Patto per la salute. Di fronte ai tagli imposti da Roma le Regioni sottolineano l´impossibilità di garantire i Livelli essenziali di assistenza´. Negativo, a questo proposito, è il giudizio del presidente sulla bocciatura dell´emendamento sulla virtuosità presentato in Commissione Bilancio del Senato, in occasione della discussione del decreto legge sulla spending review. ´Il Governo si assuma la responsabilità di dire - ha proseguito Formigoni - che sono cambiati i livelli essenziali di assistenza e che non tutte le prestazioni potranno essere gratuite´. Attivazione Delle Reti Di Specialità - Di fronte ai tagli preventivati dal Governo nazionale Regione Lombardia è al lavoro per recuperare risorse ed efficienze, incrementando al contempo la qualità del servizio. ´Vogliamo agire - ha chiarito Formigoni - sulla definizione e l´attivazione di reti di specialità secondo il modello basato sui cosiddetti ´centri di riferimento´. Si tratta di creare un sistema ospedaliero più aperto e interconnesso, al fine di incrementare efficienza, qualità e sicurezza dell´assistenza a beneficio dei nostri pazienti. Questa e altre proposte sono al centro di un disegno complessivo di riorganizzazione, che è allo studio in queste settimane´. Il tutto - ha assicurato - in assenza della riduzione delle unità complesse secondo tagli lineari.  
   
   
ACCORDO TOSCANA-MALTA PER LA COOPERAZIONE IN SANITÀ OBIETTIVO PRINCIPALE DELL’INTESA, FAVORIRE PER I CITTADINI MALTESI L’ACCESSO ALLE CURE DI ALTA SPECIALIZZAZIONE NON DISPONIBILI A MALTA  
 
 Firenze, 11 settembre 2012 - Un accordo tra Regione Toscana e Ministero per la salute, gli anziani e l’assistenza sociale di Malta, per sviluppare ulteriormente la collaborazione nella formazione professionale, nell’erogazione di cure a pazienti con patologie complesse, incluse le insufficienze terminali di organo e i trapianti di organo. L’hanno firmato oggi pomeriggio a Roma, nella sede del Ministero della salute, l’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni e il ministro maltese Joe Cassar, alla presenza del ministro della salute italiano Renato Balduzzi. Obiettivo principale dell’intesa, favorire per i cittadini maltesi l’accesso alle cure di alta specializzazione non disponibili a Malta. L’accordo siglato oggi, che ha la durata di 4 anni ed è rinnovabile, prevede che la Toscana accetti, secondo le proprie disponibilità e compatibilmente con le esigenze del servizio sanitario regionale, pazienti con patologie complesse provenienti da Malta, che possono essere ricoverati nei centri regionali di alta specializzazione indicati dalla Regione come idonei in base alle patologie da trattare. Da parte sua, Malta si impegna a fornire tutta la documentazione, le informazioni e i referti clinici relativi al paziente. Altri punti dell’accordo prevedono protocolli tecnici di cooperazione con istituti e ospedali di alta specializzazione; lo sviluppo e il coordinamento delle attività di cooperazione decentrata in ambito sanitario; la formazione, lo sviluppo delle capacità tecniche e organizzative e il trasferimento di buone pratiche; lo scambio di specialisti per motivi di studio e consultazione; la partecipazione congiunta a reti di eccellenza, a programmi di ricerca e progetti di sviluppo; la partecipazione ai progetti di gemellaggio amministrativo e agli altri strumenti di finanziamento promossi dall’Unione Europea.  
   
   
DIABETE: MISURARE IL GLUCOSIO NEL SANGUE ORA SI PUÒ SENZA DOVER PUNGERE CON L’AGO. MERITO DI UN PICCOLO CHIP DI MISURA NON INVASIVO  
 
Lecce, 11 settembre 2012 - Merito è dei ricercatori dell’Istituto Fraunhofer per i Circuiti microelettronici e dei Sistemi di Duisburg (Ims) che hanno realizzato un particolare biosensore: un piccolo chip che combina la misura e l´analisi digitale e può inviare i dati via radio a un dispositivo mobile che supera gli ostacoli tecnologici finora incontrati dagli altri progettisti. Finalmente una misurazione non invasiva del glucosio nel sangue potrebbe liberare i diabetici dalla tortura delle frequenti punture di ago per il prelievo di una goccia di sangue. Il biochip potrebbe controllare una pompa miniaturizzata, impiantata nel corpo, che basandosi sul valore misurato di glucosio, indica la quantità precisa di insulina da amministrare. In questo modo, i pazienti diabetici potrebbero dire addio anche alle continue iniezioni di insulina. Lo segnala Giovanni D’agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”. Il sensore è installato sul corpo del paziente. È anche in grado di misurare in continuo i livelli di glucosio, usando i fluidi tissutali diversi dal sangue, come quelli del sudore o delle lacrime. Il nuovo dispositivo è molto migliore di quelli sviluppati finora, che sono troppo grandi, troppo imprecisi consumano troppa energia. Il principio di misurazione comporta una reazione elettrochimica che viene attivata con l´aiuto di un enzima. L’enzima glucosio ossidasi converte il glucosio in perossido di idrogeno (H2o2) e in altre sostanze chimiche, la cui concentrazione può essere misurata con un potenziostato. Questa misura viene utilizzata per calcolare il livello di glucosio. La particolarità di questo biosensore: il chip, che misura solo 0,5 x 2,0 millimetri, ospita non soltanto il nanopotentiostato, ma anche l´intero sistema di diagnostica. Ha anche un convertitore integrato analogico-digitale. Il biosensore trasmette i dati tramite un´interfaccia wireless, per esempio ad un ricevitore mobile. Così, il paziente può tenere sott’occhio in modo costante il suo livello di glucosio nel sangue. In passato, c’era bisogno di un circuito delle dimensioni di un mezzo foglio di carta e bisognava avere un driver. Col nostro nuovo sensore, tutte queste cose non sono più necessarie. Il sensore di glucosio è stato progettato dai ricercatori della Noviosens, una società olandese di tecnologia medicale. Poiché può essere fabbricato in modo conveniente, è molto adatto alla produzione di massa. Questi dispositivi di misura non invasivi per il monitoraggio dei livelli ematici di glucosio può diventare la base per un ulteriore sviluppo particolarmente utile in futuro: il biochip potrebbe controllare una pompa miniaturizzata, impiantata nel corpo, che basandosi sul valore misurato di glucosio, indica la quantità precisa di insulina da amministrare. In questo modo, i pazienti diabetici potrebbero dire addio anche alle continue iniezioni di insulina.  
   
   
TICKET IN TOSCANA, 530 CHIAMATE AL NUMERO VERDE NELLA PRIMA SETTIMANA  
 
Firenze, 11 settembre 2012 – Sono 530 le chiamate arrivate nella prima settimana al numero verde attivato dalla Regione per dare informazioni e chiarimenti a proposito dei nuovi ticket. E più di 150 le mail inviate all’indirizzo dedicato, ticket.Sanita@regione.toscana.it . Tutte le telefonate ricevute dal 3 al 7 settembre (il numero è attivo dal lunedì al venerdì) contenevano domande multiple (circa 3 quesiti), quindi complessivamente le richieste di informazione sono state circa 1.600. Questi i quesiti più ricorrenti, in ordine di frequenza: informazioni sulla propria situazione familiare e reddituale, incluso l’Isee; contributo di 10 euro sulla digitalizzazione delle procedure di diagnostica per immagini; novità sui ticket farmaceutici, con l’importo massimo di 400 euro; informazioni su come richiedere l’esenzione; aggiornamento sulle tariffe del ticket aggiuntivo; nuove tariffe sulla Pma (procreazione medicalmente assistita). Questo il target di provenienza delle richieste: - il 26% erano esenti per motivi reddituali; - il 30% persone con patologia cronica e rara; - il 18% non esenti; - il 17% con invalidità certificata; - il 4% coppie (domande sulla Pma); - il 5% altro (Caaf, farmacie, operatori del servizio sanitario e terzo settore). Il numero verde regionale 800-556060 è attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 15. Ogni azienda sanitaria ha attivato poi un proprio numero. C’è anche un indirizzo mail dedicato, ticket.Sanita@regione.toscana.it nel più breve tempo possibile. Anche sul sito regionale, all’indirizzo www.Regione.toscana.it/ticketsanitario , si trovano tutte le informazioni necessarie, e le Faq che rispondono a tutti i possibili quesiti. Nelle aziende sanitarie (ospedali, ambulatori, ecc.) e nelle farmacie sono affisse locandine informative che illustrano in maniera schematica le novità introdotte. Notizie correlate: Nuovi ticket al via da lunedì 3 settembre. Ticket, esenzioni anche per il contributo di 10 euro per la digitalizzazione.  
   
   
TICKET IN TOSCANA, ECCO LE ESENZIONI PER IL CONTRIBUTO DI 10 EURO PER LA DIGITALIZZAZIONE  
 
Firenze, 11 settembre 2012 – Contributo di 10 euro per la digitalizzazione per la diagnostica per immagini, la giunta di oggi ha approvato le categorie di esenzione. Alle categorie di esenti già individuate la settimana scorsa, si aggiungono i minori invalidi (codice C04) e i grandi invalidi del lavoro (codice L01); e le prestazioni escluse dall’applicazione del contributo sono quelle pre e post ricovero e in dimissione protetta, le prestazioni erogate per la diagnosi precoce dei tumori e nell’ambito dei programmi di screening regionali. Ogni anno in Toscana sono 2.800.000 gli accessi alle prestazioni di diagnostica (pronto soccorso compreso). Nel primo semestre del 2012, l’82% degli utenti ha avuto un solo accesso (una sola ricetta di richiesta), il 99% al massimo 3.  
   
   
REGIONE TOSCANA: TICKET, 530 CHIAMATE AL NUMERO VERDE NELLA PRIMA SETTIMANA  
 
Firenze, 11 settembre 2012 - Sono 530 le chiamate arrivate nella prima settimana al numero verde attivato dalla Regione per dare informazioni e chiarimenti a proposito dei nuovi ticket. E più di 150 le mail inviate all’indirizzo dedicato, ticket.Sanita@regione.toscana.it Tutte le telefonate ricevute dal 3 al 7 settembre (il numero è attivo dal lunedì al venerdì) contenevano domande multiple (circa 3 quesiti), quindi complessivamente le richieste di informazione sono state circa 1.600. Questi i quesiti più ricorrenti, in ordine di frequenza: informazioni sulla propria situazione familiare e reddituale, incluso l’Isee; contributo di 10 euro sulla digitalizzazione delle procedure di diagnostica per immagini; novità sui ticket farmaceutici, con l’importo massimo di 400 euro; informazioni su come richiedere l’esenzione; aggiornamento sulle tariffe del ticket aggiuntivo; nuove tariffe sulla Pma (procreazione medicalmente assistita). Questo il target di provenienza delle richieste: il 26% erano esenti per motivi reddituali; il 30% persone con patologia cronica e rara; il 18% non esenti; il 17% con invalidità certificata; il 4% coppie (domande sulla Pma); il 5% altro (Caaf, farmacie, operatori del servizio sanitario e terzo settore). Il numero verde regionale 800-556060 è attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 15. Ogni azienda sanitaria ha attivato poi un proprio numero. C’è anche un indirizzo mail dedicato, ticket.Sanita@regione.toscana.it, al quale si può scrivere per porre domande e chiarire dubbi, ottenendo risposta nel più breve tempo possibile. Anche sul sito regionale, all’indirizzo www.Regione.toscana.it/ticketsanitario, si trovano tutte le informazioni necessarie, e le Faq che rispondono a tutti i possibili quesiti. Nelle aziende sanitarie (ospedali, ambulatori, ecc.) e nelle farmacie sono affisse locandine informative che illustrano in maniera schematica le novità introdotte.  
   
   
MILANO, SAN RAFFAELE: “COMUNE DISPONIBILE A PRENDERE PARTE AL CONFRONTO TRA PROPRIETÀ E RAPPRESENTANZE SINDACALI”  
 
 Milano, 11 settembre 2012 - “Lo scorso dicembre l’Amministrazione comunale ha conferito la civica benemerenza, l’Ambrogino d’oro, ai lavoratori (ricercatori, personale medico, infermieristico, paramedico e amministrativo) del San Raffaele colpiti, senza averne responsabilità, dal dissesto economico-finanziario dell’ente. Oggi seguiamo con apprensione il confronto che si è aperto tra la nuova proprietà e le organizzazioni sindacali sul piano di rilancio dell’Istituto. Il San Raffaele è parte del patrimonio cittadino, in quanto presidio sanitario, di ricerca e occupazionale. Ci auguriamo, quindi, che il necessario rilancio dell’ente avvenga salvaguardando l’occupazione e le professionalità dei lavoratori coinvolti, cui esprimiamo la solidarietà dell’Amministrazione comunale”. Così l’assessore al Lavoro e Sviluppo economico del Comune di Milano Cristina Tajani ha commentato l’assemblea dei lavoratori del San Raffaele di ieri in via Olgettina. “É positivo che tra proprietà e rappresentanze sindacali si sia aperto un confronto, che speriamo costruttivo, sul futuro dell’Istituto. Il Comune è disponibile, su richiesta delle parti, a prendere parte al confronto” ha concluso l’assessore Tajani.  
   
   
OBESITY WEEK: A OTTOBRE, UNA SETTIMANA PER LA PREVENZIONE DELL’OBESITÀ  
 
Parma, 11 settembre 2012 - per la quinta volta, sette giorni, dal 2 al 14 ottobre, verranno dedicati alle contromisure per combattere l’epidemia globale di sovrappeso che colpisce soprattutto i bambini. L’iniziativa, dovuta al professor Leone Arsenio, coinvolgerà, oltre al mondo sanitario, anche quelli economico, sociale, culturale e religioso, per un “attacco” a tutto campo. Nel mondo, 1,46 miliardi di adulti è in sovrappeso, con 297 milioni di donne e 205 milioni di uomini obesi. Nel Vecchio Continente, il tasso di obesità è raddoppiato in 20 anni, con la metà degli europei adulti e un bambino su sette afflitti dai chili di troppo. Lo sconfortante “bollettino” sul fronte dell’eccesso di peso, delineato da studi e rapporti internazionali, richiede un’inversione di rotta. Per suggerire soluzioni al maggior problema di salute dei Paesi industrializzati, a Parma, da martedì 2 ottobre a domenica 14, si svolgerà l’Obesity Week che chiamerà a raccolta esperti di molte discipline, impegnati in incontri, convegni e momenti scientifici e divulgativi sullo scottante tema. Proprio nella capitale della Food Valley, punto di riferimento mondiale per l’alimentazione, la V Settimana per la Prevenzione dell’Obesità e per un corretto Stile di Vita analizzerà tutti gli aspetti del cibo, non solo dal punto di vista sanitario, ma anche economico, sociale, culturale e religioso, allo scopo di dare risposte adeguate, anche se probabilmente non sufficienti, a un fenomeno le cui dimensioni stanno dilagando. Per sensibilizzare le persone ai vantaggi di una dieta equilibrata, contro il sovrappeso e le patologie croniche ad esso collegate, come diabete, cancro, malattie respiratorie e cardiovascolari, il solo giorno all’anno, previsto dall’evento nazionale Obesity Day, potrebbe non garantire risultati apprezzabili. In questa ottica, dal 2008, il professor Leone Arsenio, già responsabile della struttura Malattie del Ricambio e Diabetologia dell’Azienda Ospedaliero-universitaria di Parma, ha pensato di prolungare per una settimana intera, nella Sua città, l’appuntamento sull’alimentazione equilibrata e consapevole. «Bisogna incoraggiare tutti, in particolare i bambini dai sei ai 12 anni, ad adottare abitudini più sane, non solo a tavola», spiega l’ideatore di Obesity Week, «Ad esempio, soltanto un bambino europeo su cinque pratica una costante attività fisica, con una netta riduzione verso gli 11 anni. Secondo i principi di economia sanitaria, a cui si ispira la nostra iniziativa, per la prevenzione dell’obesità, soprattutto infantile, servono strategie basate sugli interventi multipli, piuttosto che sulle azioni individuali, per cui gli approcci devono riguardare diversi settori, compresi quelli dell’industria e dei media». Il consumo di zucchero triplicato in 50 anni; l’abbandono diffuso della Dieta Mediterranea; la sedentarietà come regola di vita; l’abuso di calorie vuote e di grassi “non buoni”: sono alcuni dei fattori negativi che hanno portato all’attuale esercito di individui in sovrappeso e che la quinta edizione di Obesity Week, a Parma, cercherà di arginare con metodi mirati e aggiornati, come conferma il professor Arsenio: «Le politiche di prevenzione dell´obesità, che si ritiene possano generare sostanziali guadagni di salute per una popolazione, potendosi ripagare da sole in modo totale, attraverso future riduzioni della spesa sanitaria, sono: 1) strategie di comunicazione e di informazione volte a migliorare la consapevolezza della popolazione riguardo ai benefici di un´alimentazione sana e di una regolare attività fisica; 2) misure fiscali per determinare, da un lato, l´aumento dei prezzi dei cibi con ingredienti non salutari e, dall’altro, ridurre il costo di alimenti salubri, ricchi di fibre; in proposito, secondo l´Università della California a San Francisco (Usa), il consumo di zucchero dovrebbe essere regolamentato per mezzo di una tassa ad hoc e già Danimarca e Ungheria hanno tassato i grassi saturi e la Francia i soft drink; 3) normative atte a potenziare l´informazione nutrizionale o a limitare il mercato degli alimenti non salutari per i bambini». Per raggiungere l’obiettivo stabilito, gli organizzatori di Obesity Week, tra cui l’Azienda Ospedaliero-universitaria di Parma, la Fondazione Sisterion e la Casa editrice Mattioli1885, stanno predisponendo un “nutrito” programma, che affronterà la questione del sovrappeso anche in ambiti non comuni, portando all’attenzione di tutti rapporti e intrecci tra cibo e altri fatti dell’esistenza, come “obesità e sonno”, “alimentazione e bioetica” e “dieta, proteine e attività fisica”. Www.obesityweek.info    
   
   
GRANDE BRERA, APREA: LA REGIONE LOMBARDIA PRONTA A LAVORARE  
 
Milano, 11 settembre 2012 - "Una riunione utile per procedere in tempi rapidi alla definizione della Grande Brera, anche in vista di Expo 2015". E´ il commento dell´assessore regionale all´Istruzione, Formazione e Cultura Valentina Aprea, che, su delega del presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, ha partecipato all´incontro convocato a Palazzo Litta dal ministro dei Beni Culturali Lorenzo Ornaghi. "Regione Lombardia - ha sottolineato Aprea - è pronta a fare la sua parte, è onorata di partecipare al progetto di costituzione di una Fondazione mista, in cui pubblico e privato possono lavorare bene insieme come già avvenuto per il Museo egizio di Torino". "Entro fine ottobre - ha proseguito Aprea - ci ritroveremo con il ministro Ornaghi, per tracciare le tappe del cammino da percorrere, per arrivare all´obiettivo condiviso da tutti i partecipanti al Tavolo". Alla riunione hanno partecipato, tra gli altri, l´assessore alla Cultura, Moda e Design del Comune di Milano Stefano Boeri, il presidente di Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti, il presidente della Camera di Commercio di Milano Carlo Sangalli, il direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Lombardia Caterina Bon Valsassina e Sandrina Bandera, soprintendente e direttore della Pinacoteca di Brera.  
   
   
ELISA ANFUSO E JESSICA RIMONDI BRESCIA: DAL 6 OTTOBRE 2012 AL 10 NOVEMBRE 2012  
 
Brescia, 11 settembre 2012 - Alla galleria bresciana viene proposta un’esposizione che restituisce la complessità della ricerca e l’inventiva delle figurazioni delle due artiste con una selezione di circa 20 opere che appartengono alla loro più recente produzione, compresi alcuni lavori mai esposti o creati appositamente per questo evento. Solitudo, il titolo scelto, illustra la dicotomia della visione comune delle due pittrici: da una parte la solitudine come condizione connaturata all’esistenza e dall’altra l’esaltazione dell’unicità della creatura umana. L’arte diviene strumento visibile di ciò che tutti sentono come la messa in forma di una voce collettiva poiché ogni storia individuale reca sempre le tracce della memoria dell’’umanità intera. La mostra accoglie il visitatore con un forte impatto visivo. Le opere di Elisa Anfuso restituiscono mondi onirici ed estremamente raffinati nei quali l’artista magistralmente dipinge, come lei stessa afferma, “carne vestita di zucchero e sogni vestiti di piume” che si manifestano in creature fragili, leggere come preziosi origami cristallizzati nel sapiente realismo di corpi palpitanti e vivi. Di fronte alle tele, gli spettatori sono sopraffatti, gli equilibri vacillano sciogliendo emozioni segrete e incontrollabili. Jessica Rimondi realizza opere di barbarica freschezza dove la capacità di declinare la furia con il distacco, la squisitezza formale con l’ironia, dà vita ad opere di forte intensità emotiva dove la solitudine, come dichiara, “è percezione interna tra individui, tra individuo e società, tra osservatore ed osservato”. I lavori, su tavola e su carta, seguono l’estro dell’artista, spettatrice intellettualmente curiosa di afferrare una realtà aliena. La mostra sarà l’occasione per approfondire o conoscere il percorso artistico delle due protagoniste che si sono già distinte agli occhi del pubblico e della critica, ricevendo premi e menzioni in prestigiosi premi nazionali ed internazionali. L’ esposizione sarà accompagnata da un catalogo con testo critico di Maria Zanolli, scrittrice e giornalista. Inaugurazione sabato 6 ottobre ore 18.00. Elisa Anfuso è nata nel 1982 a Catania, dove vive e lavora. Ha conseguito la laurea in pittura presso l´Accademia di Belle Arti di Catania e la specializzazione in Didattica dell´Arte. Viene selezionata e partecipa ad importanti mostre e fiere d´arte contemporanea e segnalata nei principali premi e riconoscimenti italiani. Nel 2008 inaugura la prima mostra personale Del corpo... Dell´anima presso Artesia Galleria d´Arte di Catania. Nel 2010 è tra i vincitori del prestigioso premio internazionale Arte Laguna, finalista al Premio Combat, riceve una menzione in occasione del Premio Celeste e vince il concorso Subway Edizioni. Espone a Vienna, Praga e Fukuoka e inaugura due esposizioni personali rispettivamente a Catania (Sogno, Artesia Galleria d´Arte) e a San Gimignano (La mia ombra è lieve, Galleria Gagliardi). Nel 2011 è tra i finalisti del Premio Arte Mondadori. E´ l´anno di altre due mostre personali: La stanza dei giochi di Penelope (V-bonà Club, Catania) e Non calpestare la linea rossa (Galleria dell´Ombra, Brescia) Nel 2012 inaugura Di sogni, di carne, esposizione personale presso la 999gallery di Roma. Jessica Rimondi è nata a Torino nel 1987. Segue il corso di pittura all’Accademia Albertina di Torino.nel 2007 lavora per la rivista “Offerta speciale” di poesia visuale e partecipa a mostre di libri d’artista tra cui la “Fe-art Books” di Bologna.nel 2010 è tra i vincitori del " 4° Premio Internazionale Arte Laguna", che la rende partecipe alle mostre collettive presso l’Arsenale di Venezia e gli istituti di cultura di Vienna e Praga ed espone, successivamente, alla mostra collettiva Germinale presso lo Spazio Arte Duina. Nel 2011-2012 partecipa al “Premio Combat” ricevendo per entrambe le candidature la menzione da parte della giuria. Nel 2012 viene selezionata tra i finalisti del "6° Premio internazionale Arte Laguna" ed espone alla collettiva tenutasi presso l´Arsenale di Venezia.lo stesso anno è tra i vincitori del premio "Open Art" di cui la mostra presso la galleria Open Art Milano. Attualmente vive e lavora a Berlino. Maria Zanolli è giornalista e scrittrice. Scrive per le pagine bresciane del Corriere della Sera. Collabora con periodici nazionali, cura eventi e progetti editoriali. Già autrice di Due (Campanotto, 2006), il suo ultimo libro di poesie, scritto a quattro mani con l´illustratrice Laura Veronesi, è Dopo le parole.  
   
   
OLANDA, MONDIALI DI CICLISMO SU STRADA DAL 15 AL 23 SETTEMBRE 2012  
 
Milano, 11 settembre 2012 - I Mondiali Uci di Ciclismo su Strada 2012 si terranno quest’anno nel Limburgo, provincia nel sud-est dell’Olanda. La manifestazione avrà inizio sabato 15 settembre con le prove a cronometro e la cerimonia d’apertura. Nei giorni successivi, l’evento vedrà impegnati i ciclisti professionisti di varie categorie e specialità, per poi concludersi sabato 23 settembre con la gara su strada maschile delle categorie Junior e Elite. Durante i Campionati Mondiali di Ciclismo, sarà parallelamente presentato un ricco programma culturale che permetterà di scoprire al meglio la provincia del Limburgo e quanto ha da offrire. Il Limburgo è una delle province più degne di nota dei Paesi Bassi. Ricca di natura, cultura, storia e innovazione, sa coniugare perfettamente tradizione e progresso. Delle 12 provincie olandesi, il Limburgo è quella dal carattere più europeo. La provincia condivide buona parte dei propri confini con il Belgio e la Germania, e la cooperazione con gli stati al di fuori dei confini nazionali ha sempre costituito un must nella storia di questa regione. Questo contatto tra culture differenti ha contribuito a rendere il Limburgo quello che è oggi: una regione aperta, multilingue, innovativa e vitale. Non c’è da stupirsi se i capi di stato europei abbiano scelto Maastricht nel 1992 per la stesura dell’omonimo trattato: si tratta di uno dei successi principali ottenuti da questa provincia. Un evento quale i Mondiali Uci di Ciclismo su Strada è sicuramente adatto per una regione modello come il Limburgo. Non è infatti la prima volta che questa provincia olandese ospita eventi ciclistici nazionali e internazionali. La provincia è fulcro anche di altri importanti eventi. L’edizione 2012 di Floriade, la più grande manifestazione orticola mondiale, è attualmente ospitata nella città di Venlo. Per quanto riguarda l’arte invece, Maastricht ospita ogni anno il Tefaf, la più grande e prestigiosa borsa mondiale dedicata alle belle arti. Non bisogna poi dimenticare il Pinkpop Festival di Landgraaf, il più vecchio festival musicale a ricorrenza annuale nel mondo. Va ricordato infine che la città di Maastricht è candidata all’elezione di Capitale Culturale Europea del 2018. Oltre al ricco aspetto culturale e cosmopolita, il Limburgo è anche il paradiso del ciclista. La provincia ha infatti sviluppato una rete completa e articolata di piste ciclabili, che consente di esplorare la zona grazie a percorsi tematici pensati per far conoscere il Limburgo in tutte le sue sfaccettature. Per maggiori informazioni: www.Vvvzuidlimburg.nl